Progetto di educazione alimentare
MANGIARE BENE
PER CRESCER MEGLIO
A cura degli allievi dietisti del III° anno Corso
di Laurea in Dietistica
Capitolo I: parte generale
L’educazione sanitaria
Gli obbiettivi educativi
dell’educazione sanitaria
Obbiettivi cognitivi (sapere)
Obbiettivi affettivo-relazionali (saper essere)
Obbiettivi operativi (saper fare)
Le finalità dell’educazione alla salute
 Acquisire coscienza della propria salute
 Aumentare le conoscenze (obbiettivi cognitivi)
 Raggiungere consapevolezza
 Realizzare un cambiamento di abitudini (obbiettivi
affettivo-relazionali)
 Acquisire la capacità di prendere decisioni (obbiettivi
cognitivi e affettivi)
 Realizzare un cambiamento nei comportamenti
(obbiettivi operativi)
 Promuovere una modificazione sociale (stimolare
comportamenti più sani)
I tre livelli dell’educazione sanitaria
1° livello
 Rivolta alle persone sane
 Promuovere la salute
 Prevenire le malattie
In campo alimentare: diffondere i principi di
un’alimentazione equilibrata e salutare per la
popolazione sana.
I tre livelli dell’educazione sanitaria
2° livello
 Rivolta a persone già affette da una patologia
 Informare ed educare i pazienti
In campo alimentare: modificare le
abitudini alimentari errate nelle patologie
correggibili con l’alimentazione.
I tre livelli dell’educazione sanitaria
3° livello
 Rivolta a persone con invalidità permanenti
 Rendere efficaci le terapie e prevenire le ricadute
 In campo alimentare: modificare le abitudini
alimentari nelle malattie croniche (diabete,
celiachia) per prevenire le complicanze.
L’educazione alimentare
Durante la gravidanza
 Migliorare l’alimentazione della madre
Alla nascita
 Promuovere l’allattamento al seno
Durante lo svezzamento
 Seguire un’alimentazione equilibrata
L’educazione alimentare
In età scolare
 Coinvolgimento di figure professionali competenti riguardo
l’alimentazione (progetti di educazione alimentare)
 Incoraggiare l’attività fisica e il movimento
 Durante l’adolescenza
 L’importanza di appartenere al gruppo
 Il cibo come “status”
In età adulta
 Difficoltà nell’attuare un intervento educativo
PROFILO
PROFESSIONALE
IL DIETISTA SI
DEVE
ATTENERE A :
ABILITA’ A SVOLGERE ATTIVITA’
DIDATTICO- EDUCATIVE FINALIZZATE ALLA
DIFFUSIONE DEI PRINCIPI DI CORRETTA
ALIMENTAZIONE PER IL MANTENIMENTO DI
UN BUONO STATO DI SALUTE DEL SINGOLO
E DELLA COLLETTIVITA’
• LARN
• LINEE GUIDA INRAN
PEDAGOGIA = conduzione o guida del bambino o del fanciullo
E’ la disciplina che si occupa di riflettere, di
analizzare, di proporre alternative e di intervenire
sull’ educazione
Senza una riflessione sull’ agire non si
riuscirebbe infatti ad incidere sull’ individuo
LA PEDAGOGIA E’ UNA SCIENZA
TRASVERSALE
CHE ABBRACCIA SVARIATE DISCIPLINE
DESCRITTIVA
E’ UNA
SCIENZA:
PRESCRITTIVA
L’obiettivo principale è il
cambiamento
Non c’ è educazione se
non avviene il
cambiamento
Esistono 3 livelli di atti educativi che corrispondono ai 3 obiettivi che si pone
l’ educazione:
• Obiettivi cognitivi- sapere
• Obiettivi operativi- saper fare
• Obiettivi affettivo – relazionali- saper essere
APPRENDIMENTO
•Processo dinamico di interazione
•Contributo attivo del discente
•Conoscenza intesa come processo e non
come prodotto
caratteristiche
•È sotto il controllo e la responsabilità del discente
•È unico ed individuale
•È un atto di cooperazione
•È un processo dinamico
•È facilitato dall’esperienza
•Non è direttamente osservabile
MOTIVAZIONE
FEED BACK
OBIETTIVO:
aiutare gli studenti a diventare
artefici della loro formazione
PIAGET
Interazione fra individuo e ambiente come fonte dello
sviluppo.
APPRENDIMENTO DEL BAMBINO
ESPERIENZA DIRETTA
IMITAZIONE
INSEGNAMENTO
STADI DI EVOLUZIONE DELL’INTELLIGENZA
1. Periodo senso-motorio, 0-2 anni;
2. Periodo pre-operatorio, 2-6 anni;
3. Periodo delle operazioni concrete, 6-12 anni;
4. Periodo delle operazioni formali, 12-16 anni;
•Operazioni concrete;
•Concetto di conservazione;
•Logica delle classificazioni.
METODI DI APPRENDIMENTO
1. Attraverso lo studio dei casi;
2. Basato sui problemi;
3. Attraverso la scoperta;
DISCOVERY LEARNING:
Basato sulla formulazione di ipotesi, la
risoluzione del problema avviene attraverso
la scoperta, le conoscenze pregresse e il
confronto con gli altri.
La Comunicazione
Nell’educazione sanitaria la
comunicazione ha un ruolo
fondamentale, infatti una
strategia di intervento
educativo si fonda sulla
comunicazione a più livelli.
I tre livelli della comunicazione
• Il ricevente percepisce il messaggio ricevuto
•
•
(comunicazione unidirezionale o lineare)
Il ricevente interpreta il messaggio ricevuto
Il ricevente invia un messaggio di ritorno
all’emittente su come è stato interpretato il suo
messaggio (comunicazione bidirezionale o
circolare)
La Comunicazione non è solo
un mezzo per trasmettere
informazioni ma è anche un
mezzo per entrare in
relazione con gli altri.
La comunicazione non verbale
La comunicazione non verbale è
ricca di modalità espressive, volte
a comunicare le emozioni e i
sentimenti che gli altri ci
suscitano.
Forme di comunicazione non
verbale
• Espressione del viso
• Gestualità
• Postura
• Prossemica
• Orientamento del corpo
• Abbigliamento
• Silenzio
AUTORE
De FILIPPO MICHELE
Corso di laurea in dietistica
Anno accademico 2004-2005
LA PROGRAMMAZIONE
DELL’EDUCAZIONE ALLA SALUTE
•Individuare
i
FASI:
destinatari
e
le
loro
caratteristiche
•Identificare i bisogni dell’utente
•Stabilire
le
finalità
dell’intervento
educativo
•Formulare gli obiettivi specifici
•Individuare le risorse
•Pianificare contenuti e metodi
•Pianificare le tecniche di valutazione
•Realizzare l’intervento
•Visualizzare i risultati
PROGETTO DI EDUCAZIONE
ALIMENTARE
•“MANGIARE BENE PER
CRESCERE MEGLIO”
LE TAPPE DELLA PROGETTAZIONE IN
SANITA’ PUBBLICA
ATTUAZIONE DELLA
PIANIFICAZIONE
PIANO OPERATIVO
ANALISI DELLA
SITUAZIONE
ANALISI DEL
PROBLEMA
PIANIFICAZIONE DELLA DEFINIZIONE
VALUTAZIONE
OBIETTIVO
ANALISI DELLA SITUAZIONE DI
PARTENZA
• COMMITTENZA:
la scuola elementare “x” di Cirié a contattato la
responsabile del corso di laurea in Dietistica per
commissionare agli allievi del 3° anno la
progettazione e la realizzazione di un intervento
di educazione alimentare
• FINI DELL’ISTITUZIONE SCOLASTICA
• l’intervento alimentare è espressamente previsto
dal Piano di Offerta Formativa
ANALISI DEI BISOGNI DI
PARTENZA
• LA REALTA’ DELL’OPERATORLE:
I responsabili del progetto sono 11 laureandi in Dietistica di età
compresa tra i 21 e i 32 anni con formazione scolastica e esperienze
di vita molto diverse.
• LA REALTA’ DELL’UTENTE:
La scuola statale “x” è ubicata a Cirié,cittadina in provincia di
Torino,ricca di verde e spazi idonei all’attività ludico-ricreativa
infantile. Le aree verdi sono dotate di parchi giochi ma scarsamente
frequentate perche’ attualmente i bambini preferiscono la TV
piuttosto che giocare all’aria aperta e stimolare la fantasia.
Le strutture preposte all’attività fisica sono presenti ma talvolta
inaccessibili per i loro costi onerosi.
ANALISI DEI BISOGNI DI
PARTENZA
I
docenti della scuola “x” dopo una attenta
osservazione hanno constatato che la prevalenza di
bambini in sovrappeso è in costante aumento,tale
evidenza è stata confermata dall’intervento di un
pediatra che si è occupato di rilevare i dati
antropometrici dei bambini e confrontarli con le
curve di accrescimento di White Turner asserendo
che la prevalenza di soprappeso nella classe
campione è del 25%.La scuola ha richiesto
pertanto l’intervento dei dietisti.
QUALI ERRORI COMMETTONO
COMUNEMENTE I NOSTRI RAGAZZI
• Evitano o riducono a ben poca cosa la colazione del
•
•
•
•
mattino;
Evitano gli spuntini intermedi della mattina o del
pomeriggio,oppure li limitano a prodotti attraenti ma dal
ridotto valore nutritivo;
Evitano o riducono al minimo,nel corso dei due pasti
principali,il consumo di frutta e verdura;
Eccedono nel consumo di alimenti
come:salumi,cioccolata,barrette,patatine
fritte,caramelle,bevande gassate;
Danno spazio eccessivo ai “fast-food all’americana”
(linee Guida INRAN 2003)
CIRCOLO VIZIOSO
(linee Guida INRAN 2003)
CENA ABBONDANTE
POVERA IN FRUTTA E
VERDURA
MERENDA IPERCALORICA E
SQUILIBRATA
ASSENZA O RIDOTTA
PRIMA COLAZIONE
SPUNTINI IPERCALORICI
E
SQUILIBRATI
PRANZO INADEGUATO PER
PROTEINE,FRUTTA E VERDURA
Metodo di indagine
•
•
•
•
Il gruppo di lavoro per individuare le cause del
sovrappeso ha elaborato,in riferimento alle Linee
Guida,un questionario da cui sono emersi i seguenti
punti critici:
Scarso consumo della prima colazione;
Consumo di spuntini ipercalorici;
Scarso consumo di frutta e verdura;
Scarsa attività fisica e sedentarietà
Il programma,vista la complessità degli argomenti,e’
stato sviluppato per più anni assicurando ad ogni punto
una trattazione esaustiva.
Caratteristiche del programma
periodo
utenti
Argomento Argomento
trattato
comune
1°anno
Bambini
Scarso
Scarsa
della 3°a
consumo
attivita’
della prima fisica
colazione
2°anno
Bambini
Consumo di Scarsa
della 4°a
spuntini
attivita’
ipercalorici fisica
3°anno
Bambini
Scarso
Scarsa
della 5°a
consumo di attivita’
frutta e
fisica
verdura
Obiettivo generale di salute
• I dati della letteratura evidenziano che il sovrappeso
•
colpisce il 15% dei soggetti in eta’ evolutiva.
Il pediatra contattato dalla scuola ha messo in luce che
la prevalenza di bambini in sovrappeso in questa scuola
e’ del 25%.
• Pertanto l’intervento educativo si pone
l’obiettivo di ridurre dal 25% al 19% la
prevalenza di bambini della classe
campione in sovrappeso nell’arco di 3
anni.
Finalità educative
Aumentare le conoscenze nutrizionali dell’utente
(obiettivo cognitivo)
Aiutare l’utente a prendere decisioni finalizzate a
migliorare lo stile di vita (obiettivo operativo)
 Favorire il cambiamento di un’abitudine
(obiettivo affettivo-relazionale)
Obiettivi intermedi
Sono gli obiettivi perseguiti da più figure professionali.
Nel nostro progetto sono stati individuati i seguenti:
STILE DI VITA ATTIVO
ALIMENTAZIONE EQUILIBRATA
Obiettivi specifici
Gli obiettivi specifici del progetto sono stati articolati su 3
anni.
I anno: aumentare la percentuale di ragazzi che consumano una prima
colazione completa e corretta dal 25 al 50% in un anno.
II anno: ridurre il consumo di spuntini ipercalorici dall’87 al 65% in
un anno.
III anno: aumentare la percentuale di ragazzi che consumano frutta
almeno una volta al giorno dal 38 al 50% in un anno.
Nei 3 anni: incrementare l’attività fisica aerobica in tutti i ragazzi,
raggiungendo i 30 minuti al giorno come da linee guida.
Analisi delle risorse e dei vincoli
Risorse umane:
• gli educatori
• gli insegnanti, animatori, psicologi e personale scolastico
• i bambini
• la famiglia, gli amici e i parenti
Risorse economiche:
• finanziamenti derivati dalla scuola (previsti dal pof)
Risorse strutturali:
• aule e ambiente scolastico
• disponibilità di computers
• materiale didattico
• materiale per l’intervento di educazione alimentare(cibi in plastica)
• materiale audiovisivo(telecamera, lettore cd…)
Vincolo temporale: il tempo è spesso insufficiente per sviluppare
approfonditamente un progetto.
Spesso per mancanza di tempo i bambini consumano snacks
ipercalorici, ma pratici e veloci.
Vincolo umano: a volte famiglia, amici e parenti influenzano
negativamente il bambino. Gli insegnanti non motivati,che
dimostrano di non condividere le finalità del progetto, fanno
perdere efficacia allo stesso.
VALUTAZIONE
CONDIZIONE ESSENZIALE PER IL
MIGLIORAMENTO DEL PROPRIO
OPERATO
VALUTAZIONE
• Ogni mattina noi studenti ci siamo riuniti per decidere
insieme come sviluppare al meglio ogni fase del progetto.
• A fine mattinata ci siamo ritrovati tutti insieme per leggere
ciò che era stato prodotto da ognuno e per discutere su
eventuali critiche e contestazioni.
PER IDENTIFICARE I BISOGNI DELLA
SCUOLA
E’ STATO ELABORATO UN QUESTIONARIO
PER INDAGARE LE ABITUDINI ALIMENTARI DEI
BAMBINI A CUI ERA RIVOLTO L’INTERVENTO DI
EDUCAZIONE ALIMENTARE.
Due versioni del questionario…
• 1° versione: valutava solamente la parte alimentare e le
domande riguardavano solo la prima colazione e il consumo di
frutta e verdura.
A seguito dell’analisi di questo strumento
↓
emerse un altro fattore importante
↓
l’attività fisica
Revisione del questionario
• 2° versione: sono state aggiunte domande inerenti il
movimento e la sedentarietà.
↓
È stato somministrato agli alunni della quarta della scuola
elementare
Dall’analisi dei questionari
I problemi principali emersi sono stati:
• Scarso consumo o composizione non equilibrata della prima
colazione;
• Spuntino e merenda ipercalorici;
• Scarso consumo di frutta e verdura sia a pranzo che a cena;
• Scarsa attività fisica, spesso limitata all’educazione fisica
svolta a scuola;
• Parecchie ore passate a guardare la TV.
VALUTAZIONE DELL’APPRENDIMENTO ANNUALE
Ogni anno vengono svolte lezioni inerenti il programma stabilito
↓
Al termine di ogni lezione vengono proposti giochi per valutare il
grado di apprendimento
↓
Alla fine di ogni anno verrà proposto un test per saggiare gli
eventuali cambiamenti inerenti lo stile alimentare e l’attività
motoria.
VALUTAZIONE DELL’APPRENDIMENTO
TRIENNALE
• Alla fine dei tre anni verranno indagati tutti gli obbiettivi da
noi proposti attraverso la compilazione di un questionario
finale.
• Verrà effettuata una misurazione del peso e dell’altezza
↓
per verificare se vi è stata una diminuzione della percentuale dei
bambini in sovrappeso.
CAPITOLO III
LO SPUNTINO INTELLIGENTE
FA ALLENARE CORPO E MENTE
LO SPUNTINO
E’ un piccolo pasto situato tra i pasti principali, per essere
nutrizionalmente corretto deve possedere i seguenti requisiti:
• deve fornire un apporto calorico bilanciato tra i diversi
nutrienti calibrato in base all’età a all’attività fisica del
bambino,
• deve essere in grado di saziare la fame del momento, senza
appesantire troppo e togliere appetito al successivo pasto
principale,
• non dovrebbe avere un sapore troppo intenso al fine di evitare
che i bambini si abituano a gusti eccessivamente decisi e non
scelgano più alimenti naturali,
• dovrebbe cambiare ogni giorno.
A CAUSA DELL’AUMENTO DELL’OBESITA’
INFANTILE
L’INRAN (Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la
Nutrizione) ha creato il MERENDOMETRO uno
strumento, distribuito gratuitamente negli studi di pediatri e
presso i medici di famiglia, che permette di calcolare il BMI
dei bambini da parte dei genitori e contiene un decalogo sulle
regole da seguire per una sana e corretta merenda.
LE 10 REGOLE DEL
MERENDOMETRO
1. Per un’alimentazione equilibrata bisogna fare cinque pasti al giorni;
2. Non bisogna saltare mai la merenda ed evitare di "mangiucchiare" tutto il giorno;
3. La merenda deve fornire il 5-7% dell’energia giornaliera;
4. Dopo l’attività fisica si può fare una merenda più abbondante;
5. Tra la merenda ed il pasto successivo devono passare almeno 2 ore;
6. La merenda deve essere varia, per variare anche i nutrienti;
7. Bisogna sempre leggere le etichette sulle merendine;
8. E’ necessario non svolgere altre attività mentre si fa merenda;
9. Bisogna muoversi il più possibile per mantenere muscoli e cuore in perfetta forma;
10. E’ necessario controllare regolarmente il peso e l’altezza.
CONSUMO DEGLI SPUNTINI
FATTORI PREDISPONENTI
FATTORI ABILITANTI
FATTORI RINFORZANTI
OBIETTIVI FATTORI PREDISPONENTI
L’80% dei bambini sarà in grado di:
•Conoscere ingredienti e valori nutrizionali
degli snack;
•Leggere le etichette;
•Proporre spuntini alternativi;
•Illustrare proprietà degli snack salutari;
•Classificare correttamente gli spuntini
OBIETTIVO FATTORI ABILITANTI
Almeno il 70 % degli snack presenti nei distributori della scuola
verrà sostituito con cibi più sani.
OBIETTIVI FATTORI RINFORZANTI
• La maestra proporrà almeno tre volte alla settimana il consumo
di frutta o yogurt;
• Nella festa di fine anno almeno il 50% dei genitori proporrà
ricette sane da consumare insieme
Contenuti e metodi
contenuto
Programma operativo
2 scenette
1 lezione frontale
Metodo didattico
1 gioco
1 canzone
Contenuti e metodi
devono essere
congruenti agli
obiettivi didattici
L’apprendimento e di conseguenza l’insegnamento devono
essere automotivanti
Deve essere l’individuo stesso a desiderare di
apprendere
Abbiamo scelto questa modalità perché il fatto di
”vedere” stimola la curiosità del bambino e
favorisce i meccanismi di apprendimento
2 SCENETTE
1LEZIONE
TEORICA
1 GIOCO
Serve per trasferire informazioni al discente
Per favorire la partecipazione attiva,
l’interazione tra operatore e discente e verificare
le conoscenze trasmesse
1 CANZONE
MERENDOMETRO
ATTESTATO DI
PARTECIPAZIONE
Per favorire la memoria a lungo termine con
modalità ludiche e completare l’interazione tra
dicenti e tra operatori e discenti
Per lasciare del materiale inerente gli
argomenti trattati a lezione
Per lasciare un ricordo dell’ intervento ai
bambini e “farli sentire importanti”
Programma della giornata
Ingresso e presentazione del gruppo di
lavoro
Presentazione dei bambini
1°scenetta “rifacimento della storia di cappuccetto
rosso
2° scenetta “l’angioletto vs il diavoletto”
Breve lezione teorica sugli spuntini
Gioco “spuntini tuoi” e compilazione del
merendometro
Correzione del merendometro
Consegna del merendometro e dell’ attestato
Canzoncina finale con balletto
Saluto alla classe
Valutazione
del percorso “lo spuntino intelligente fa allenare corpo e mente”
Obiettivo
cognitivo
Valutazione in
itinere
Far conoscere gli ingredienti degli
spuntini ed il loro valore nutrizionale
merendometro
Al termine della lezione
almeno l’80%dei
bambini sarà in grado
di classificare
correttamente gli snack
proposti
CRITERIO: adeguata
conoscenza spuntini
INDICATORE:
N°bambini che
classifica
correttamente gli snack
/Tot bambini
STD:80%
STRUMENTO DI
MISURA:
merendometro
IL CAMBIAMENTO
• È l’obiettivo principale di ogni atto
•
educativo.
Rappresenta una mutazione in senso
evolutivo o involutivo,caratterizzata da:
1. Ambiente.
2. Cultura.
3. Caratteristiche personali.
LA MOTIVAZIONE
• Rappresenta la “spinta” indispensabile al
cambiamento.
• Si modifica e si sviluppa nel corso dell’età
evolutiva seguendo linee generali che
guidano lo sviluppo sia psichico che
organico.
LA RUOTA DEL
CAMBIAMENTO
LA RUOTA DEL
CAMBIAMENTO
• È stata proposta da Prochaska e da Di
Clemente.
• Il fatto che sia stato scelto un cerchio non
è causale, ma indica la possibilità di
ripercorrere lo stesso processo più volte
prima di raggiungere il cambiamento.
LA RUOTA DEL CAMBIAMENTO
PRECONTEMPLAZIONE:
• Stadio del discente:
Nessuna intenzione di
cambiare.
• Ruolo del terapeuta:
Insinuare il dubbio, evidenziare
i rischi che l’ attuale
comportamento può dare.
LA RUOTA DEL CAMBIAMENTO
CONTEMPLAZIONE:
• Stadio del discente:
Il discente riflette sul suo
problema.
• Ruolo del terapeuta:
Stimolare l’utente al
cambiamento, facendo
opportunamente pendere l’ago
della bilancia.
LA RUOTA DEL CAMBIAMENTO
DETERMINAZIONE:
• Stadio del discente:
E’ presente il desiderio di
cambiare senza sapere come.
• Ruolo del terapeuta:
Aiutare l’ utente a trovare la
strada da intraprendere,
decidendo insieme le strategie
da utilizzare.
LA RUOTA DEL CAMBIAMENTO
AZIONE:
• Stadio del discente:
L’ utente modifica i suoi
atteggiamenti.
• Ruolo del terapeuta:
Aiutare il discente a compiere i
passi giusti per cambiare.
LA RUOTA DEL CAMBIAMENTO
MANTENIMENTO:
• Stadio del discente:
Consolidamento degli obiettivi
raggiunti.
• Ruolo del terapeuta:
Insegnare strategie per evitare
eventuali ricadute.
LA RUOTA DEL CAMBIAMENTO
RICADUTA:
• Stadio del discente:
L’ utente può ripercorrere il
cerchio più volte.
• Ruolo del terapeuta:
Aiutare il discente a
ricominciare il cerchio senza
che rimanga bloccato o
demoralizzato.
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Educazione Alimentare anno 04-05