www.prcsestosg.it Maggio 2013 - Anno 14 - Numero 4 PERIODICO COMUNISTA D’INFORMAZIONE LOCALE DIRETTORE RESPONSABILE AURELIA DELFINO -per la vostra pubblicità su sestodomani tel. 0226224651 - registrazione al tribunale di milano n° 416 del 28/05/1999 redazione via don minzoni, 129 sesto san giovanni. Tel. 0222470301 Email [email protected] - stampa: rds Webprinting - arcore (mB) videoimpaginazione e pubblicità: sercom srl - v.le gramsci, 1 sesto san giovanni (mi) - chiuso in redazione: 27/04/2013 il 25 aprile e ilprimo maggio 2013 sollecitano la concreta attuazione della costituzione Al centro il tema del lavoro A un anno dall’accordo, finalmente firmata l’intesa per il nuovo polo industriale di Alstom nell’area ex Vulcano Articolo 1 di Silvio La Corte* L ’Italia è una Repubblica fondata sui lavoratori, avrebbero voluto scrivere i comunisti come art.1 della nostra Costituzione. Le cose andarono in modo leggermente diverso, ma occorre riconoscere che fu un ottimo compromesso. Oggi più che mai il 1° Maggio ha al centro questo articolo, da tanti punti di vista. Innanzitutto viene quanto mai disatteso, viste le crescenti percentuali di disoccupati e inoccupati che tutti noi conosciamo. È impossibile, in questo poco spazio, ricordare le nude cifre e i drammi, individuali e collettivi, che ogni giorno si consumano in conseguenza di questa realtà. I conflitti nei luoghi di lavoro – e anche le piccole imprese costrette a chiudere – si moltiplicano ma non trovano risposte politiche adeguate, forse ritenuti danni collaterali di un sistema di subordinazione della politica all’economia finanziaria che si vuole conservare. Occorre anche ricordare che l’art. 1 che afferma che L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro è stato messo in discussione dalla ministra Fornero, la quale in una famosa intervista ha aggiunto la frase “ammesso che vi siano le condizioni per esigerlo”. Oggi possiamo riconoscere che questi orientamenti e le conseguenti decisioni del governo Monti hanno contribuito in modo non secondario al terremoto elettorale verificatosi il 24 febbraio, che nessun sondaggio ha saputo prevedere. L’interpretazione di questo articolo è anche alla base del terremoto politico che ha sconvolto il centro sinistra in questi giorni, mettendo in evidenza che l’interpretazione dell’art. 1 delle forze politiche che hanno sostenuto il governo Monti è ben diversa da quella che avrebbe dato un giurista come Stefano Rodotà. Si vuole rovesciare il senso dell’art. 1: i lavoratori devono pagare la crisi di cui non sono responsabili, per sostenere un sistema irresponsabile e non certo la Repubblica, cioè il bene comune. Non è nostra abitudine nascondere errori e limiti, tant’è vero che nel numero di marzo, dopo le elezioni, si legge “Abbiamo perso”. Ma ognuno deve assumersi le proprie responsabilità. In questi giorni si accavallano ipotesi di uno sconvolgimento ulteriore del quadro politico, di frantumazioni e di nuove aggregazioni, soprattutto nel centro sinistra. Sono discussioni e decisioni nazionali nelle quali noi, di Sesto San Giovanni città del lavoro, faremo la nostra parte. Per quanto ci riguarda, continuiamo a pensare che i lavoratori siano le fondamenta economiche, quindi anche politiche di una nazione. Partendo da questo presupposto ci confronteremo con tutti, con schiettezza e senza inutili recriminazioni. Questo è anche il senso che diamo a questo nuovo 25 Aprile e nuovo 1° Maggio, con la memoria a chi oggi ha pagato con la vita la nostra libertà e il nostro diritto al lavoro, senza per questo dimenticare i martiri di piazzale Loreto come di quelli di Portella della Ginestra. *Segretario PRC Circolo “Saverio Nigretti” Sesto San Giovanni Primo maggio 1945 a Milano. Sandro Pertini in piazza con i lavoratori un esempio positivo di recupero delle aree dismesse L’intesa con Astolm di Demetrio Morabito L a firma della convenzione tra Alstom, gruppo Caltagirone e Comune di Sesto San Giovanni per realizzare il nuovo polo produttivo e di ricerca sull'area ex Vulcano è un’ottima notizia che corona un percorso durato tre anni, da quando l’azienda Passoni & Villa (poi acquisita da Alstom) con sede a Milano bussò alle porte del Comune di Sesto per sondare la possibilità d’insediarsi nella nostra città. L’azienda aveva bisogno di ristrutturare i propri impianti e allontanarsi da una zona a spiccata vocazione residenziale. Grazie alle previsioni di sviluppo industriale sull’area Vulcano è stato possibile offrire un’opportunità che oggi finalmente si concretizza. Con questo progetto si conseguono quattro obiettivi: offrire una sede a un’azienda che chiedeva nuovi spazi, consolidare la presenza del presidio produttivo di Alstom nella nostra città, far decollare finalmente la previsione di nuove aziende produttive in un com- parto urbanistico fermo alla realizzazione del solo centro commerciale, rilanciare il progetto di distretto industriale per le aziende del settore energetico. Fin dallo scoppio della crisi, Rifondazione Comunista si è battuta perché nelle aree dismesse si affermassero le previsioni urbanistiche a favore degli investimenti produttivi: la nostra scelta, che oggi dà i suoi frutti, si muoveva in rottura con la continua pretesa da parte degli operatori di sviluppare solo e sempre residenza, evitando sforzi per favorire l’insediamento di nuove aziende. Ci sono voluti due anni per gli accordi economici, progettare il nuovo stabilimento, presentare i documenti in regola all’Amministrazione comunale. È fuorviante indicare nella lentezza della macchina amministrativa le ragioni delle difficoltà delle imprese: per aggredire la crisi economica la discussione va spostata sul tema degli investimenti produttivi, facendo i conti con i valori di mercato delle aree. Senza una grossa multinazionale alle spalle, le ambizioni di Passoni & Villa d’ingrandirsi sarebbero state frustrate, dovendo passare per le forche caudine della concessione di prestiti per gli investimenti e gestire trattative onerose e complicate da una legislazione urbanistica che favorisce la rendita fondiaria: le proprietà utilizzano simili occasioni per mendicare concessioni di volumetrie o destinazioni d’uso a fini residenziali in altre aree. Il nuovo polo industriale rafforza il disegno strategico di costituire un distretto industriale dell’energia nel Nord Milano, affinché non ci si limiti al pur lodevole intento di sostenere le famiglie che hanno perso il lavoro, ma si affermino politiche pubbliche che riconducano i lavoratori nei luoghi di lavoro: solo così si esce dalla crisi, contrastando disoccupazione, lavoro precario e dequalificato. Un benvenuto, dunque, a questo nuova industria, perché sia il segno di un’inversione di tendenza nello sviluppo e recupero territoriale delle aree dismesse. Lavoro Amianto Memoria Letture Immagini Mondo Prosegue la dura vertenza dei lavoratori e delle lavoratrici con l’azienda San Raffaele, per difendere la qualità dei servizi sanitari oltre ai posti di lavoro. Nei prossimi giorni gli incontri con la Regione potrebbero sbloccare la situazione Votata all’unanimità in Consiglio provinciale la mozione presentata da Massimo Gatti, capogruppo di Un’altra Provincia-PRC-PdCI: impegni concreti per porre fine alle morti per amianto. A Sesto corteo il 27 aprile in memoria delle vittime d’amianto Un folto pubblico ha seguito commosso lo spettacolo Un cielo così rosso da non vedere né la luna né le stelle. L’attrice Ida Spalla ha rievocato i sacrifici, l’orgoglio e il coraggio delle operaie sestesi all’epoca dei grandi scioperi del 1943 Una rilettura di Elogio della bicicletta di Ivan Illich, in occasione della festa del 21 aprile presso la bicistazione. Il circolo PRC di Sesto invita a rileggere il Manifesto del Partito Comunista del 1948 di Marx-Engels nel contesto dell’attuale crisi globale Nella rubrica Altri generi Jolanda Guardi commenta la mostra Donne nella satira durante gli anni del fascismo in sala Talamucci. L’arte e l’ingegno ad Amsterdam nelle impressioni di viaggio di Zaira Barbone In Bangladesh esplode la protesta dei lavoratori tessili dopo il crollo di una fabbrica che ha causato numerosi morti e feriti. Il ricordo di Vittorio Arrigoni a Gaza nella testimonianza di Rosa Schiano. In Venezuela è Maduro il nuovo Presidente a pag. 2 a pag. 2 a pag. 2 a pag. 3 a pag. 3 a pag.4 2 lavoro e vita cittadina Maggio 2013 Sestodomani san raffaele: una vertenza esemplare nel quadro della sanità lomBarda Una lotta nell’interesse di tutti di Redazione O rmai è un lontano ricordo l’immagine dell’ospedale San Raffaele come modello della “buona” sanità privata. Dietro l’eccellenza sono emersi dalle inchieste i comportamenti poco limpidi del fondatore Don Verzè, i fiumi di denaro pubblico arrivati dalla Regione Lombardia grazie a meccanismi discrezionali e in assenza di controlli adeguati. Nonostante ciò il dissesto finanziario, che ora si vuol far pagare ai lavoratori, in gran parte donne, in lotta da mesi contro il piano di ristrutturazione che prevede 244 licenziamenti, salvo cedere al ricatto di accettare decurtazione di stipendi e diritti. Questo da quando l’azienda, acquistata da Giuseppe Rotelli, fa parte del più grande gruppo sanitario privato in Italia. I nuovi amministratori puntano a un rapido pareggio di bilancio ma anche ad aumentare i profitti abbassando il costo del lavoro, senza considerare che ciò va a scapito della qualità del servizio. Perciò la lotta dei lavoratori del San Raffaele è anche una lotta per difendere il diritto alla salute, incontrando la solidarietà di molti (ben 125.000 firme raccolte soltanto tra i pazienti). I primi licenziamenti sono scattati subito dopo l’insediamento della nuova giunta regionale: allo stato attuale siamo in presenza di 65 licenziati immediati, che hanno colpito persone che rappresentavano l’unica fonte di reddito in famiglia, o coppie di lavoratori entrambi del San Raffaele. La reazione dei lavoratori e delle lavoratrici è stata immediata e forse inaspettata per la sua unità e combattività. L’accettazione è stata bloccata per ben tre volte, nonostante la presenza in misura notevole delle forze dell’ordine, che hanno fatto volare i manganelli come non si vedeva da tanto. Hanno costretto giornali e tv, compresa Mediaset che si trova dall’altra parte della strada, a parlarne: 13 di loro sono saliti sul tetto, quello del San Raffaele, con tanto di voliera per gli uccelli. Si sono mossi altrettanto bene sul piano istituzionale tanto che, dopo qualche difficoltà, i consiglieri regionali hanno approvato all’unanimità una mozione, nella quale in sostanza si chiedono tre cose: ritiro e reintegro dei licenziati, presentazione del bilancio 2012 per verificare profitti e perdite, apertura di un tavolo di trattativa. Insomma, giocando a tutto campo, hanno rimesso in piedi una situazione che sembrava precipitare. Ora siamo a un passaggio cruciale: lunedì 29 aprile la Regione incontrerà separatamente la proprietà e le rappresentanze dei lavoratori. Per questi ultimi la trattativa deve avere alcuni punti di riferimento precisi: occorre innanzitutto capire, dai conti che presenterà la proprietà, se davvero vi è una crisi di bilancio, quali sono le cau- IN PROVINCIA Vittime di amianto: mozione approvata in Provincia. Il Consiglio provinciale ha approvato all’unanimità, il 4 aprile scorso la mozione presentata, come primo firmatario, da Massimo Gatti, capogruppo in Provincia di Milano per Un’altra Provincia- PRC-PDCI, in merito alla Giornata mondiale per le vittime di amianto che ricorre il 28 aprile. La mozione auspica che gli organismi internazionali, a partire dall’ONU, prendano posizione per la cessazione dell’utilizzo dell’amianto in tutto il mondo, invita presidente e giunta provinciale a celebrare la giornata con il massimo risalto con l’invito a tutti i comuni di dedicare una via o una piazza alle vittime d’amianto. In particolare chiede l’impegno a verificare lo stato del censimento di siti e bonifiche, completare la mappatura in raccordo con il Centro Regionale Amianto, definire un piano per lo smaltimento dei Rifiuti Contenenti Amianto (RCA) attivando con urgenza un tavolo interistituzionale. Si tratta ora di far seguire atti concreti, un segnale potrebbe arrivare già in fase di discussione del bilancio provinciale, dando seguito anche ad altre importanti proposte formulate in Consiglio, ha dichiarato Massimo Gatti. Affinché di amianto non debba morire più nessuno. IN CITTÀ Sabato 27 aprile, alla vigilia della Giornata mondiale per le vittime di amianto, il corteo organizzato nel pomeriggio dal Comitato per la difesa della salute nei luoghi di lavoro e nel territorio è sfilato dal CIP di via Magenta fino a via Carducci, per deporre fiori davanti alla lapide che ricorda gli operai e i cittadini morti per amianto alla Pirelli, Breda, Falck, Ansaldo, Marelli. L’Amministrazione Comunale appoggia la campagna “Adotta un ulivo” proposta dal presidio di Libera della nostra città. L’obiettivo è raccogliere fondi per l’acquisto di ulivi da piantare nelle terre confiscate alla mafia, nei comuni di Castelvetrano e Partanna (TP), terre che diedero i natali a Rita Atria, la giovane assassinata dalla mafia e alla quale è dedicato il presidio di Libera. Per le donazioni ci si può rivolgere al CESPI, Villa Visconti d’Aragona, via Dante 6: da lunedì a venerdì ore 10-13, tel. 022403877, mail [email protected] La mostra “Il futuro mette radici”, a sostegno della candidatura di Sesto San Giovanni all’Unesco, sarà inaugurata allo Spazio MIL in via Granelli il 2 maggio alle 18 e resterà aperta fino all’11 ottobre (chiusura in agosto), dal lunedì al venerdì h 10-18. La mostra raccoglie i materiali del progetto “16 no(n)i per l’Unesco”, immagini della vita di Sesto tra passato e presente, i volti dei protagonisti delle recenti iniziative in città. se che hanno determinato questa crisi e solo dopo questi chiarimenti si potranno definire i provvedimenti più idonei a riequilibrare i conti economici salvaguardando l’eccellenza che il San Raffaele ha rappresentato in questi ultimi trent’anni. Nel frattempo i sindacati di base hanno indetto per l’8 maggio lo sciopero generale della sanità lombarda. Mercatino dei libri usati G rande successo del mercatino dei libri usati inaugurato domenica 14 aprile nella sede del Circolo PRC “Saverio Nigretti”. Libri per tutte le età e per tutti i gusti, presentati nei vari locali del circolo, hanno attratto famiglie e gruppi di giovani, che dopo aver curiosato a lungo sono usciti felici di aver scoperto qualche piccolo tesoro. Durante la mattina si sono anche raccolte le firme per la legge d’iniziativa popolare Rifiuti Zero. Proprio il 14 aprile, infatti, era organizzato il primo “firma day” in tutta Italia. (Per saperne di più, link a http://www.leggerifiutizero.it) LETTERE A SESTODOMANI Il giornale è aperto alle lettere di lettori. Aspettiamo commenti, notizie e impressioni su quanto accade in città, in quartiere e sui luoghi di lavoro e studio. Scrivi all’indirizzo email [email protected] oppure inoltra una lettera in via Don Minzoni, 129 - 20099 Sesto San Giovanni. ruBrica: la memoria di sesto san giovanni Il coraggio di un’operaia di Cristina Renna Milano, 25 aprile 2013. Alla manifestazione nazionale per ricordare l’anniversario della Liberazione dal nazismo e dal fascismo, tanto sole e un lungo corteo. Come sempre in prima fila non poteva mancare il gonfalone di Sesto San Giovanni, città Medaglia d’oro al valore militare per guerra di Liberazione. Nella foto Monica Chittò, Sindaco di Sesto San Giovanni, con le assessore Roberta Perego (educazione e politiche sociali) ed Elena Iannizzi (ambiente, politiche giovanili, cooperazione internazionale, pace e diritti umani). Il mercatino proseguirà ogni seconda domenica del mese: il prossimo appuntamento sarà il 12 maggio, dalle 9.30 alle 12. Venite a trovarci e, se volete, portate i vostri libri usati (per contatti: 3335771011). L a sera di venerdì 19 aprile, presso la sala Talamucci gremita di persone, si è tenuta la rappresentazione teatrale Un cielo così rosso da non poter vedere né la luna né le stelle, nell’ambito delle iniziative in città per ricordare il XXV aprile del 1945. L’attrice Ida Spalla impersonava l’operaia della Falck Maria Vanti che, madre vedova di sette figli, dovette affrontare, durante l’ultima guerra, non solo le privazioni di carattere materiale ma anche i soprusi e le violenze delle milizie nazifasciste. Nelle sue parole si coglieva il sacrificio della lotta quotidiana per dar da mangiare ai propri figli, ma anche l’orgoglio di essere diventata operaia e di contare qualcosa in una società che, fino a quel momento, aveva relegato le don- ne tra le mura domestiche. Soprattutto questa coscienza si rese manifesta durante gli scioperi del marzo 1943, quando, con enorme coraggio, Maria e altre operaie decisero di incrociare le braccia rischiando la fucilazione. Il passaggio più emozionante della serata è stato quello in cui sono stati presentati al pubblico i figli dell’operaia, che hanno raccontato loro momenti di vita vissuta e di come abbiano rivisto, nell’interpretazione dell’attrice, la loro mamma in carne e ossa. In conclusione è stato proiettato un video storico originale della Sesto d’altri tempi, in cui si vedevano dei bambini che, spinti dalla povertà, andavano a raccogliere pezzi di ferro da rivendere presso quella che veniva definita “la miniera”. vita cittadina e cultura Sestodomani grande festa alla Bicistazione di sesto Maggio 2013 3 un saggio di ivan illicH ancora attuale Mobilità sostenibile Elogio della bicicletta Associazioni, scuole, amanti della biciletta hanno dato vita alla festa collettiva organizzata domenica 21 aprile presso la Bicistazione in piazza 1° maggio (stazione FF. SS. di Sesto San Giovanni), all’insegna della mobilità sostenibile. L’iniziativa è stata promossa e sostenuta dall’Assessorato all’ambiente e al- le politiche giovanili, insieme con numerose associazioni sestesi. Una bella festa che ha visto diverse generazioni coinvolte in gare, giochi, disegni e murales nel pomeriggio, per poi confluire in serata al Made in Ma.ge in viale Italia dove si è concluso l’evento. di Silvio La Corte I l breve saggio Elogio della bicicletta fu scritto da Ivan Illich nel 1973, in concomitanza con l’avvio della crisi energetica. Non fu una proposta radicale in un momento di emergenza, bensì una critica profonda al modello di trasporto, a prescindere dall’aumento del costo del petrolio. Il 1973 è stato anche l’anno della definitiva sconfitta degli Stati Uniti in Vietnam, subita da un popolo che si muoveMurales realizzati dai ragazzi sestesi, alcuni dei quali studenti del De Nicola, presso la Bicistazione va in bicicletta, e anche questo particolare ha avuto il suo peso. ruBrica: altri generi Quello che Illich alla fin fine mette in discussione non è il contrasto tra energie sporche ed energie pulite, ma tra una società divoratrice di energia e una società che fa dell’autospostamento, cioè lo spostamento con i di Jolanda Guardi propri mezzi, le gambe, siano esse usate per camminare o per pedalare, la sua scelta. a mostra Giuseppa, GePerché il nostro modello economico ha scelnoveffa e le altre: donne nell'occhio della satira durante gli anni del fascismo (1923-1944) esposta allo Spaimpressioni di viaggio zio Contemporaneo Carlo Talamucci dal 18 al 28 aprile, aveva lo scopo di mostrare, secondo quanto desunto dal materiale pubblicitario, come la donna venisse rappresentadi Zaira Barbone ta nelle vignette delle riviste e dei giornali del periodo fascidal proprio dovere; alcune vignette ritraggomsterdam sta. Tra alcune copertine colorate e molte no le donne sposate, in genere brutte, grasè una città fotocopie in realtà mi pare sia emerso molto se e foruncolose, in opposizione alle “signoche nasce di più: certamente un'immagine della don- rine” sempre in forma e ben agghindate. In na, "presa in giro" non in un modo peculiare qualche modo anche in contrasto con il di- su palafitte di lesolo al fascismo, poiché le battute sull'avve- scorso di regime che identificava nella ma- gno, ed è suddivinenza e la bruttezza sono esattamente le dre italiana l'esempio da seguire. Segno si- sa in sette distretti stesse che possiamo leggere oggi, a cambia- curamente che tra l'ideologia e la realtà uno cittadini chiamati stradsdeel. Possiere è solamente il linguaggio. Quello che sfasamento era presente. emerge è sicuramente un'immagine del ma- Un po' povera l'ambientazione della mostra, de uno dei magschio veicolata dal fascismo e una satira sot- al di là, immagino, della serata di inaugura- giori centri Rinatile, a volte, contro il modello americano, zione: la Sala Talamucci mal si presta alla scimentali di tutta identificato esso sì come quello che conside- presenza di mostre se i pannelli non posso- Europa, le cui costruzioni risalgono ra la donna solamente un oggetto. no essere movimentati per la presenza di al periodo tra XI e Una serie di vignette ritrae il soldato in licen- spettacoli e altre attività. Scomodo anche il za, sempre alla ricerca di una compagnia visitarla per la presenza delle sedie. In con- XII secolo, conofemminile, un soldato italiano che, a voler clusione avrebbe meritato più considerazio- sciuto anche come ben guardare, ben poca voglia ha di andare ne, questa come altre esposizioni visitate Età dell'Oro. La stessa Stazione Centrale, Amsterdam Ceentral, presenta una sfarzosa alla guerra e cerca, appena può, di defilarsi nello stesso luogo con le stesse modalità. facciata neogotica e neorinascimentale, rea- Donne nell’occhio della satira L to l’altra strada? Perché, scrive Illich, questo sistema di trasporto obbliga a un consumo maggiore, di tutto, per i maggiori profitti di chi decide le scelte di produzione. Ma i consumi non sono uguali per tutti, ovviamente: qualcuno consuma di più e qualcuno di meno. L’autore analizza con lucidità le differenze di classe che con ciò si determinano, fino a esporre il meccanismo con il quale qualcuno ruba il tempo, cioè la vita, di altri. Illich non chiede “uguaglianza” nei consumi, cioè “vogliamo tutti la stessa auto”, ma mostra come questo inganno porti la maggioranza a spendere il proprio tempo, cioè la propria vita, dietro un miraggio irraggiungibile. Si paga con quello di cui si dispone, cioè il tempo. Quarant’anni prima del film “Time”, Illich aveva visto giusto. Niente importa, a chi determina le scelte di produzione, negare anche il diritto a quei rapporti sociali e ambientali che il camminare o il pedalare consentono. La soddisfazione di questi bisogni si consumerà in palestre sempre più irreali, se ci sono le opportunità economiche, sennò pazienza! E’ bene essere avvertiti: la lettura di questo libretto è un forte pugno nello stomaco! Proprio nei primi mesi di quell’anno il sottosegretario alla Giustizia del governo Allende scrisse: ”Il socialismo può arrivare solo in bicicletta”. Sappiamo anche come finì, perché finì così e per mano di chi! L’arte di Amsterdam A incontri sul manifesto di marx - engels Maggio Marxiano Il Circolo PRC Saverio Nigretti di Sesto San Giovanni commemora la festa dei lavoratori organizzando una lettura commentata del Manifesto del Partito comunista di Karl Marx e Friedrich Engels. seguenze sociali e politiche che ci investono, rende quanto mai necessario confrontarsi con il contenuto del Manifesto e le idee guida che ispirano l'azione del Partito comunista. A dispetto dell'età (1848) il testo dei due intellettuali tedeschi, che svela la natura del nascente capitalismo basato sullo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, mantiene tutta la forza di novità dell'analisi. La lettura commentata sarà condotta dal prof. Silvio Morganti, nelle giornate di sabato pomeriggio18 e 25 maggio, alle ore 16 nella sede del PRC di Sesto San Giovanni, via Don Minzoni 129. Dibattito conclusivo, con i rappresentanti dei maggiori Partiti comunisti, sabato 1 giugno alla stessa ora. A distanza di 165 anni, la crisi del sistema economico e produttivo, con tutte le con- lizzata fra il 1881 e il 1889 su progetto di Cuypers, lo stesso architetto che dal 1877 al 1885 realizzò anche il Rijksmuseum, museo che possiede la più grande collezione di opere del periodo d'oro dell'arte fiamminga e una considerevole collezione di arte asiatica, fra cui spicca sicuramente l'imponente Ronda di notte di Rembrandt. Oltre a Rembrandt, Veermer e W. Buytewech, la città ospita anche le magnifiche opere di Van Gogh, esposte nell'omonimo museo. Non serve necessariamente entrare nei musei per gustare l'arte di Amsterdam, basta passeggiare per le strette vie silenziose, dove da un vicoletto spuntano guglie gotiche di chiese rinascimentali, accanto a vetrine a luci rosse e coffee-shop posti al livello terreno di case strettissime e che sembrano pendere verso il malto stradale. Ed è effettivamente così: infatti, nel passato i proprietari delle case pagavano una tassa in proporzione alla larghezza della facciata e la conseguenza più ovvia fu quella di restringerla il più possibile. Così facendo i traslochi erano diventati impossibili, e si ovviò al problema ponendo una carrucola sui tetti per trasportare i mobili dall'esterno e, per non rovinare le facciate, gli edifici furono costruiti con un'inclinazione leggera ma perfettamente percepibile agli occhi più attenti. Amsterdam è dunque una città che non è solo divertimento, ma anche e soprattutto arte, civiltà, ingegno e storia. SOSTIENI SESTODOMANI PER LA VOSTRA PUBBLICITA’ su sestodomani il giornale cHe stai leggendo È gratuito. se vuoi sostenere sestodomani e l’attivita’ divulgativa, puoi inviare un contriButo al c/c del partito della rifondazione comunista indicando nella motivazione la dicitura “pro sestodomani” e inserendo i seguenti dati negli estremi ricHiesti per il Bonifico Bancario: telefonate allo 0226224651 IBAN IT17 Z030 6920 7050 4002 7870 119 4 mondo Maggio 2013 BangladesH: scoppia la protesta dei tessili Sestodomani a gaza city in memoria di vittorio arrigoni La rivolta degli operai Migliaia di persone sono scese in piazza il 26 aprile a Dhaka, in Bangladesh, per protestare contro le condizioni di lavoro nelle fabbriche tessili del paese. Sono ormai quasi 300 le vittime accertate in seguito al crollo di un palazzo di otto piani a Savar, un quartiere che si trova a una trentina di chilometri dalla capitale. Nell’edificio lavoravano tremila operai, soprattutto donne, e si continua a scavare perché i dispersi sono ancora centinaia: anche venerdì alcune persone sono estratte vive dalle macerie. I sopravvissuti raccontano che i proprietari delle cinque fabbriche che lavoravano nel Rana Plaza, il palazzo crollato, avevano ignorato gli allarmi lanciati proprio dagli operai, che denunciavano delle crepe sospette, e avevano costretto i loro dipendenti a lavorare nonostante il pericolo. In Bangladesh ci sono più di quattromila fabbriche che producono vestiti per i principali produttori di capi d’abbigliamento occidentali: Gap, H&M, Benetton e Mango, tra gli altri. Nel Rana Plaza si producevano vestiti proprio per Mango, e i responsabili dell’azienda italiana e quelli della statunitense Gap stanno verificando se Vittorio vive di Rosa Schiano G anche i loro abiti provenissero proprio da quell’edificio. Il Bangladesh è il secondo esportatore di prodotti tessili al mondo, e nel settore lavorano più di tre milioni di persone, di cui il 90 per cento sono donne. Per mettere fine a questi incidenti, la Campagna abiti puliti (la sezione italiana della Clean clothes campaign) esorta i marchi che si riforniscono in Bangladesh a firmare il Bangladesh fire and building safety agreement, “un programma specifico di azione che include ispezioni indipendenti negli edifici, formazione dei lavoratori in merito ai loro diritti, informazione pubblica e revisione strutturale delle norme di sicurezza”. Elezioni in Venezuela Nicolas Maduro , indicato da Hugo Chavez come suo possibile successore già nel dicembre scorso - quando era avanzata la malattia che l’avrebbe portato alla morte, avvenuta il 5 marzo - ha vinto le elezioni presidenziali in Venezuela il 14 aprile, con il 50,78%. La vittoria di stretta misura continua a essere contestata dal capo dell’opposizione venezuelana Henrique Capriles, che ha ottenuto il 48,95%, nonostante la ratifica del voto da parte del Consiglio Nazionale Elettorale (CNE). Il CNE ha escluso il riconteggio manuale, a cui Maduro non si era opposto, concedendo solo l’audit sulle operazioni elettroniche. Nessuna prova di frode è stata presentata dall’opposizione, che nel frattempo ha scatenato manifestazioni violente con numerosi morti e feriti. aza, 16 aprile 2013, Nena News. Nel porto di Gaza city ieri mattina palestinesi e attivisti internazionali hanno ricordato Vittorio Arrigoni, l'attivista per i diritti umani membro dell'International Solidarity Movement, a due anni di distanza dalla sua uccisione. L'evento, organizzato dall’Union of Agricultural Work Committees in collaborazione con diversi attivisti internazionali e palestinesi, ha avuto inizio alle 11 del mattino. Seduti a terra, attivisti internazionali hanno esposto cartelli che in diversi lingue esprimevano messaggi in ricordo di Vittorio. "Vittorio est vivant. Nous continuons son combat", diceva il cartello di Sarah in francese, "Vittorio è vivo e lotta insieme a noi", il cartello in italiano. Intorno agli attivisti, una folla di palestinesi, per lo più pescatori, che, insieme agli internazionali, hanno iniziato a cantare "Unadikum", canzone molto amata da Vittorio Arrigoni canzone molto amata da Vittorio Arrigoni, canzone con cui si è aperta in maniera commovente l'iniziativa. Successivamente si è tenuta una conferenza stampa che ha visto la partecipazione di diversi esponenti dell'associazionismo palestinese. [...] Dopo la conferenza i pescatori sono usciti in mare sulle loro piccole barche, le "hasaka", iniziando una marcia in omaggio a Vittorio. Non vi sarebbe stato di certo un posto migliore per ricordare Vik, il porto di Gaza, e non avrebbe potuto esserci un modo migliore per ricordarlo, ricordando insieme a lui i pescatori vittime delle aggressioni militari. Vittorio infatti usava accompagnare i pescatori sulle loro imbarcazioni e pescherecci, insieme agli altri attivisti internazionali, perché la presenza internazionale potesse fare Cooperativa Edificatrice Nuova Torretta da deterrente contro gli attacchi israeliani sui pescatori. Attacchi che purtroppo continuano ad avvenire tuttora nonostante gli accordi per il cessate il fuoco raggiunti dopo l'offensiva militare israeliana "Pilastro di Difesa" del Novembre 2012, accordi secondo cui ai pescatori di Gaza avrebbe dovuto essere acconsentito di raggiungere le 6 miglia nautiche dalla costa. Durante gli attacchi, ai pescatori viene impedito di pescare anche all'interno di 3 miglia nautiche dalla costa, e spesso vengono arrestati, feriti, e le loro barche confiscate. L'ultimo pescatore rimasto vittima delle aggressioni militari israeliane si chiama Fahmy Abu Ryash, aveva 23 anni ed è stato ucciso sulla spiaggia di Beit Lahiya il 28 settembre 2012 [...]. Andare a pescare a Gaza significa andare ad affrontare un esercito. Eppure, molti pescatori non demordono e con grande dignità continuano ad andare in mare cercando di guadagnare per poter sostenere le proprie famiglie. Se nella parte interna di Gaza la situazione appare in questi giorni più tranquilla, nonostante il passaggio di aerei militari, in mare e nelle aree al confine con Israele i civili continuano a essere vittime di attacchi israeliani. Situazione che diventa particolarmente pesante in questo periodo, in quanto i contadini devono raccogliere il grano in molte aree lungo il confine con Israele. Vittorio era molto vicino alle famiglie di pescatori, di contadini, alle famiglie che maggiormente soffrono dell'assedio sulla Striscia di Gaza, Vittorio per questo è amato e ricordato. Basta scambiare alcune parole con queste famiglie per rendersi conto che qui a Gaza Vittorio sarà ricordato per sempre. (da http://nena-news.gobalist.it) Fondata nel 1954 “Sale” l’edificio di via Masaniello In costruzione 52 alloggi di qualità a costi accessibili GIORNALE DI CANTIERE Le strutture del piano terra e il solaio del primo piano sono stati realizzati. È in corso d’opera la realizzazione dei pilastri del primo piano e parallelamente all’elevazione dell’edificio verrà realizzato il ponteggio di protezione. L’impresa prevede di alzarsi di un piano ogni 2/3 settimane. www.torretta6.com Dal monolocale al quadrilocale, 13 diverse soluzioni abitative su 13 piani, tutte con doppio o triplo affaccio, living di qualità superiore, terrazze abitabili, elevata certificazione energetica, ampio giardino condominiale. tel. 02 2428775 [email protected] COME CONTATTARCI RICEVIMENTO SOCI INFORMAZIONI ISCRIZIONI L’Ufficio Soci della Cooperativa riceve tutti i giovedì dalle ore 21,00 alle 22,30. Due consiglieri saranno a vostra disposizione per darvi la più ampia informazione sulla storia, sulla vita e sulle nostre iniziative socio-culturali ed edificatrici. Prenotazioni alloggi – informazioni nuovo progetto di via Masaniello: gli architetti progettisti sono presenti in Cooperativa il mercoledì dalle 21,00 alle 22,30 e il venerdì dalle 18,00 alle 19,30 Per fissare un appuntamento, consigliamo di telefonare allo 022428775, o inviare un fax allo 0224410728, o di scrivere una e mail ai seguenti indirizzi: [email protected] [email protected]