d un anno dall b atificazi n di ntonio Rosmi omenica 23 novembre, Rovereto ricorda il suo concittadino e sacerdote Antonio Rosmini, ad un anno dalla sua beatificazione. E un momenta importante per rivivere Ie emozioni vissute a Novara il 18 novembre dello scorso anno e quelle, in qualche modo pili intense perche pili vicine a noi, del 25 novembre, sempre dello scorso anno, provate nella chiesa di San Marco alla presenza dell'arcivescovo mons. Luigi Bressan. ~anno trascorso dal velo sollevato suI ritratto del beato a Novara, ha svelato la sua santita e incoraggiato il cammino della Chiesa, ha visto molti cercare di conoscere il beato come prete, filosofo, pedagogo, teorico della politica, apostolo della fede, profeta e gigante della cultura ma soprattutto ha visto folle di gente arrivare alla cas a natale del Rosmini e a Stresa per toccare con mana i luoghi in cui il beato e cresciuto umanamente e spiritualmente. La concelebrazione del 23 novembre sara l'occasione per pregare insieme il Beato Rosmini, per la nostra Chiesa, la nostra citta, per ognuno di noi. A fianco riportiamo il programma. Per prepararci al grande incontro riportiamo la preghiera per chiedere una grazia per intercessione del Beato Antonio Rosmini. Durante a1cuni attimi di raccoglimento si formula l'intenzione. Se si e in gruppo, uno l'annuncia a voce, e poi si continua: Btemo Padre, che coronate nei cie1ii meriti di chi Vi servi fedeJmente su questa terra, per 1a fede vivissima di cui fu ricca l'anima del Beato Antonio Rosmini, degnate Vi di mostrarci 1agloria da 1ui meritata esaudendo 1a nostra umi1e preghiera. Gloria. Gesu Cristo, Fig1iuo10 unico del Padre Etemo, per i1 singo1are abbandono nella Divina Provvidenza e per 1a costante uniformita a1Divino Vo1ere che rifu1se in ogni atto del Beato Antonio Rosmini, vog1iateci concedere 1a grazia che domandiamo, perche si manifesti 1agloria da voi riservata in cieJo a chi Vi ha fedeJmente servito. Gloria. Spirito Santo, Amore ineffabi1e del Padre e del Figliuo10, che operate nelle anime miraco1i di grazia, per quella carita ardente ed operativa che avete infu- Domenica 23 novembre 2008 1° ANNIVERSARIO BEATIFICAZIONE ANTONIO ROSMINI ore 10.00 in San Marco concelebrazione, presieduta dall'Arcivescovo mons. Luigi Bressan sa ne1 cuore del Beato Antonio Rosmini, accordateci 1a grazia che per mezzo di 1ui imp10riamo, e cosi si palesi con 1apotenza vostra 1a virtu del vostro servo. Gloria. E Voi, Maria Ss. Addo10rata, alla quale il pio Fondatore umi1mente dedicava il suo Istituto, otteneteci 10 spirito di fede, di speranza e di carita, di cui era animato i1Beato Antonio Rosmini, e fate che le nostre umili preghiere siano da1 Signore ascoltate. Ave Maria. Antonio Rosmini, beato bbiamo l'animo colma di letizia spirituale, mentre contempliamo la Chiesa, in tutto 10 splendore della sua bellezza, che in questa celebrazione eucaristica si manifesta nell'odierna festa liturgica della Chiesa locale, che si celebra in Piemonte, e durante la quale ho la grande gioia di presiedere, come Rappresentante del Santo Padre, il Rito di beatificazione di Antonio Rosmini. La gioia della chiesa di Trento, che gli ha dato i natali e della chiesa di Novara, in cui ha operato e dove ha reso l'anima a Dio, si espande ben oltre i pur vasti confini diocesani. Quale grande verita si rivela, ma ancor pili si nasconde, nelle forti espressioni che il Figlio di Dio usa nella sua ultima preghiera al Padre, secondo il Vangelo di Giovanni, teste proclamato: "Ti prego non so- Jo per questi, ma anche per quelli che per Ja Jora paraja crederanno... per noi! Ti chiedo che siano UNUM, come tu sei in me e io in te... 10 in lora e tu in me ... "! COME tu in me e io in te, cos! essi in noi. La Chiesa vive non "di fronte" ma "nella" Trinita, amata dello stesso amore di cui si amana il Padre, il Figlio e 10 Spirito. E guardando ad una realta cos! indicibile che l'apostolo Pietro, nella seconda lettura odierna, pua definire il nuovo popolo dei battezzati "pietre vive per la costruzione di un edificio spirituaIe, ... la stirpe eletta, il sacerdozio regale, la nazione santa, il popoJo che Dio si e acquistato perche praclami Ie opere meravigliose di lui che vi ha chiamato dalle tenebre alla sua ammirabile luce". :Lodierna solenne celebrazione trasmette il senso di quell'inscindibile legame che esiste tra la chiesa e la santita. La nostra Chiesa, infatti e "La Chiesa dei santi"- come dice 1. Bernanos - non "una specie di gendarmeria spirituale". Quella dell a santita "e un'avventura, anzi l'unica avventura possibile". Ed e proprio per aver avuto la forza di intraprendere questa meravigliosa avventura della santita, in modo sublime, che oggi la Chiesa iscrive l'abate Rosmini nell'albo dei beati. Una santita non puramente declamata, ma vissuta in tutta la sua portata. COS! scrive Rosmini all'inizio della seconda delle sue celebri "Massime di perfezione cristiana", giustamente considerate il cuore della sua spiritualita evangelica: "Il primo desiderio che nel cuore del cristiano scindibile al Cristo e alla sua Chiesa richiede una visione estremamente forte di quest'ultima, che Rosmini ebbe sulla scia di tanti altri pensatori cristiani, primo fra tutti Sant'Agostino, che scrisse: "Rallegria- moci, rendiamo grazie a Dio, non soltanto perche ci ha fatti diventare cristiani, ma perche ci ha fatto diventare Cristo stesso. Vi rendete con to, fratelli, di quale grazia ci ha fatto Dio, donandoci Cristo come Capo? Esultate, gioite, siamo divenuti Cristo. Se egli e i1 Capo, noi siamo Ie membra: siamo un uomo completo, egli e noi ... Pienezza di Cristo: il Capo e Ie membra. Qual e la Testa, e quali sono Je membra? Cristo e la Chiesa". viene generato dal desiderio supremo delIa giustizia [santita], e il desiderio dell'incremento e delIa gloria della Chiesa di Gesu Cristo ... ". All'esclusivo servizio di questa Chiesa, che con il Cristo forma il "Cristo totale" (Christus totus), Rosmini fonda l'Istituto della Carita (Rosminiani) e Ie Suore della Provvidenza (Rosminiane), istituti ai quali diede come fine unico quello che e 10 scopo primario della vita religiosa stessa: la ricerca incessante della propria salvezza e santita. Totalmente per la Chiesa. Si tratta di un aspetto che Rosmini ha pagato a caro prezzo e che brilla in maniera altamente significativa ed esemplare nella vita del Beato: appunto il suo inossidabile e tenacissimo amore alIa Chiesa. Nelle "Costituzioni" egli usa parole chiarissime: Se il fine della vita per tutti i cristiani e il desiderio unico e infinito di piacere a Dio, dentro quel desiderio dimora la scelta di orientare tutti i propri pensieri e Ie proprie azioni alla crescita e alla gloria della Chiesa di Gesu Cristo. Questo sguardo unico e in- "Non pensiamo a questa 1stituto, ma sempre alla Chiesa di Cristo, richiamando nel gaudio del nostra cuore Je pram esse che ci furano tramandate in eredita riguardo al regno di Cristo e all'immobilita del divino consiglio"; "... finche [la nostra famiglia reli- giosa] sara utile alla Chiesa, [Dio] la conservera e la proteggera; quando invece comincera ad essere inutile e dannosa, con giusto giudizio tronchera l'albero dannoso e 10 dara aIle fiamme". I religiosi e Ie religiose, nel camminare verso l'unica meta delIa santita sarebbero stati aperti a qualunque opera di carita il Signore, principalmente attraverso i Pastori delia Chiesa e Ie circostanze dei tempi e dei luoghi, avesse loro indicato: - aile opere delia carita spirituale, che si riferiscono immediatamente alia salvezza eterna delI'uomo (l'annuncio delia fede, i sacramenti) ; - a quelle delia carita intellettuaIe, con Ie quali si vuole liberare la mente dell'uomo dalle tenebre dell'ignoranza e illuminarla con la luce delia verita; - e a quelle delia carita temporale, che sono rivolte ai bisogni del corpo, quali la fame e la salute. Se il beato Antonio Rosmini, oltre che alia guida delIa famiglia religiosa da lui fondata, dedico Ie sue molte energie all'impegno culturale, principalmente nel campo delia filosofia, delia pedagogia e delia teologia, 10 fece in risposta alia chiamata dei Papi del suo tempo, che nelle doti intellettuali del Roveretano videro la chiara indicazione che egli avrebbe dovuto servire la Chiesa e l'uomo nell'elaborare un sistema di pensiero che fosse di fondamento alia fede. Si trattava, come scrive Egli stesso, di ricondurre l'uomo a Dio, che si era da Lui allontanato con un cattivo uso delia ragione, prendendo la strada delia ragione stessa. Questo compito immane, che costa ad Antonio Rosmini fatiche e dolorose incomprensioni, ha recentemente ricevuto il sigillo autorevole delia Chiesa, soprattutto nell'Enciclica "Fides et Ratio" di Giovanni Paolo II. In essa, che si apre con il bellissimo paragone delle due ali ("La fede e la ragione sono come Ie due ali con Ie quali 10 spirito umano s'innalza verso la contemplazione della verita"), il compianto Pontefice, dopo aver ribadito che la separazione tra ragione e fede e un dramma, afferma, citando Sant'Agostino: "... La profondita e genuinita della fede e favorita quando e unita al pensiero e ad esso non rinuncia. Ancora una volta, e la lezione dei Padri che ci guida in questa convinzione. Lo stesso credere null'aItro e che pensare assentendo [.oo]. Chiunque crede pensa, e credendo pensa e pensando crede [...]. La fede se non e pensata e nulla". Ed ancora: "Se si toglie l'assenso, si toglie la fede, perche senza assenso non si crede affatto" . E nella stessa Encic1ica venne inserito il nome di Rosmini fra i moderni esponenti di questa linea del dialogo: "Il fe- condo rapporto tra filosofia e parola di Dio si manifesta anche nella ricerca coraggiosa condotta da pensatori piu recenti, tra i quali mi piace menzionare, per l'ambito occidentale, personalita come John Henry Newman, Antonio Rosmini, Jacques Maritain, Etienne Gilson, Edith Stein ... ". La voce del Rosmini e un'eco moderna di quella dei grandi Padri delia Chiesa a cui puo essere tranquillamente affiancato, per I'acutezza e la vastita degli interessi speculativi, ben sposati con I'ardore evangelico dei pastori d'anime. Di lui si possono dare- e sono state proposte di fatto - molte e diverse definizioni che descrivono soltanto parte delle molteplici sfaccettature del prisma delIa sua straordinaria identita. In Antonio Rosmini si trova il filosofo, il pedagogo, il teorico delIa politica, l'apostolo delIa fede, il profeta, il gigante delIa cultura. Tuttavia, per quanta tutto cio ne arricchisca laportata e ne confermi l'attualita, la nostra odierna chiave di lettura e quella della santita del Rosmini che, certamente, aiutera a ricuperare l'amicizia tra ragione e fede, fra religione, comportamento etico e servizio pubblico dei Cristiani. La Chiesa oggi proclama beato questa sacerdote perche ha riconosciuto nella sua operosa esistenza i segni delle virtu, che egli pratico in modo eroico. Giovane sacerdote, aveva redatto per se una "Regola di condotta" basata suI Vangelo e consistente di due principi: 1. pensare seriamente ad emendare me stes-so dai miei vizi e a purificare l'anima mia dall'iniquita di cui e gravata fin dal nascere, senza andare in cerca d'altre occupazioni od opere a favore del prossimo, trovandomi nell'assoluta impotenza di fare da me stesso cosa alcuna in suo vantaggio; 2. non rifiutare i servizi di carita verso il prossimo quando la divina Provvidenza me 1ioffrisse e presentasse, essendo Iddio potente di servirsi di chiunque, e anche di me per Ie sue opere, e in tal caso conservare una perfetta indifferenza a tutte Ie opere di carita facendo quella che mi e proposta can egual fervore come qualunque altra in quanta alIa mia libera volonta. Coloro che 10 conobbero - sia tra i grandi personaggi delIa sua epoca, coi quali egli venne spes so a contatto, sia tra i piu umili fedeli - testimoniarono che Rosmini aveva vissuto in conformita a questa regola, che trova la sua eco nelle parole di Gesu: "... senza di me non potete far nulla" (Gv 15, 5) e in quelle di San Paolo ai Filippesi: "Tutto posso in colui che mi da la forza" (4, 13). Nel novella Beato si riscontra un costante filo unificatore fra il suo pens are, il suo credere e il suo vissuto quotidiano. Ne risulta una testimonianza di vita all'insegna di codesta unita che e ascesi, mistica, santita. ~abate Rosmini visse una vita teologale, in cui la fede implicava la speranza e la carita, con quel dialogo d' amore confidente nella Provvidenza, tale da portarlo a non intraprendere nulla, nel grande e nel piccolo "se non vi siamo come tirati dalla Provvidenza stessa". Elevandolo all'onore degli altari, la Chiesa indica questa sacerdote corne intercessore e modello anche per l'uomo d' oggi, per noi. La vita e gli insegnamenti del Fondatore dell'Istituto delIa Carita ci esortano a mettere risolutamente Dio al centro delIa nostra esistenza, e a servirlo nell'uomo che ne e sacramento, in qualunque campo il Signore ci chiami, unicamente lieti dell'essere inseriti in Cristo, quali tralci nella Vite, e in atteggiamento di dialogo, e non di contrapposizione, con Ie molte e spesso ingannevoli correnti del pensiero odierno. Salga da questa nostra Santa Assemblea un inno di ringraziamento al Signore, che tutto conduce con la sua mirabile Provvidenza. E Ie parole ce Ie porge ancora il nostro Beato, che nel1849, in un momenta per lui di grave prova, scrisse ad un confratello: "Meditando la Provvidenza, io l'ammiro: ammirandola, l'amo; amandola, la celebro; celebrandola, la ringrazio; ringraziandola, mi empio di letizia. E come potrei fare altrimenti, se so per ragione e per fede, e sento con l'intimo spirito, che tutto cia che si fa, a voluto 0 permesso da Dio, e fatto da un eterno, da un infinito, da un essenziale amore? E chi potrebbe rattristarsi all'amore?". Antonio Rosmini dedito alia carita nel suo Trentino stian uando pensiamo al nome stesso scelto da Antonio Rosmini peril S1l0Istituto religioso, e evidente quanta gli stesse a cuore la carita. Nella prima delle massime di perfezione criscrive che "la perfezione del Vangelo consiste nella piena esecuzione de' due precetti della carita di Dio e del prossimo". Fin da giovane studente pens ava a come orientare la sua vita al servizio, ed affinche esso fosse piu proficuo decise di far sorgere nel 1819 una "Societa degli Amici", nella Quale ciascun socio doveva imparare da Gesu e dall'Apostolo Paolo co- me "farsi tutto a tutti, non vivendo minimamente per se stesso, ma ai bisogni degli altri" sia matenali che spirituali. Sappiamo che l'iniziativa delIa Societa non ebbe grande successo al momento, ma Antonio Rosmini accoglieva in cas a sua alcuni chierici per aiutarli con esercitazioni filosofiche e teologiche, COSt come poi accolse in casa sua il giovane Luigi Fontana, rimasto orfano, tanto che senza tale intervento non avrebbe potuto proseguire gli studio E perche non apparisse un'elemosina la sua, Rosmini gli domando di essere suo copista per tre anni, dopo i quali 10 stesso Rosmini trovo una borsa di studio per collocarlo presso iI Liceo di Santa Caterina in Venezia e quindi a Trento. Tutta l'opera letteraria di Rosmini fu provocata ed animata dal fine di aiutare altri. Ma vorrei soffermarmi sulla sua dedizione anche nell'aiuto materiale a coloro che erano in necessita durante i periodi che trascorse nel Trentino. Sappiamo che, rimasto orfano e quindi erede nel 1819, distribuiva gran parte dei beni di cui era erede ai poveri, con grande generosita. Insieme con la sorella Margherita progettarono di aprire un orfanotrofio in Rovereto per Ie ragazze orfane, e si pensava di realizzarlo gia nel 1819. Di fronte ad alcuni imprevisti resero visita a Maddalena di Canossa nel 1820 e questa domando ad Antonio, ancora giovane chierico, di prevedere lui stesso una istituzione di carita: piu tardi Rosmini dira che la sua Congregazione ebbe la sua fonte ispiratrice in quell'incontro. Rientrati comunque a Rovereto, I'opera per Ie orfanelle fu aperta ill settembre 1820 e Antonio compose un libretto proprio per quella iniziativa: 0 "Dell'educazione cristiana". Ordinato sacerdote a Chioggia ma per la diocesi di Trento il 21 aprile 1821, si impegno a non decidere lui stesso quale opera di carita compiere, ma restare aperto a tutte Ie domande. Di fatto famiglie e singoli ricorrevano a lui con fiducia, ed egli aiutava quanti pili poteva. Quando gli fu dato un incarico pa- storale a Lizzana si applico a insegnare ai fanciulli, ascoltare Ie confessioni anche delIe persone culturalmente menD preparate, visitare ammalati e famiglie bisognose. II popolo 10 avrebbe voluto parroco, ma il cammino di Rosmini era diverso. Recatosi a Innsbruck per salutare il nuovo vescovo eletto per Treviso, mons. Grasser, amico suo, rese visita pure ai detenuti nella locale prigione, rivolgendo a lorD la parola. Durante il soggiorno roveretano tra il1823 e il 1826, consacrato quasi total mente allo studio, aIle pubblicazioni e alIa promozione delIa conoscenza di San Tommaso d'Aquino, prosegut, fin quando pote, nella distribuzione dei beni di famiglia ai poyen e ad amici bisognosi. Quando Ie sue risorse iniziarono a scarseggiare anche per lui, decise di dare "in prestito" senza alcun interesse e con I'impegno soltanto morale del beneficato di restituire l'avuto non appena possibile. Si interesso poi con la sorella perche venissero a Rovereto Ie Canossiane e i Preti delIa Missione, e in questa ambiente roveretano maturo nel1825 l'idea di avviare lui stesso i "Figli delIa Carita", come la Canossa 10 aveva esortato a fare cinque anni prima. II suo desiderio di pace per tutti 10 spinse anche ad esortare gli stessi intellettuali a riconciliarsi e per 10ro scrisse "Sopra una pace fra i letterati italiani". Recatosi a Milano non dimenticava la sua Rovereto, cost come proseguiva anche la con una carita discreta, pur in mezzo ai suoi impegni di studio. Nel 1830 il Rosmini ritorno a Trento per stabilirvi un collegio di ecclesiastici. Comperata la Cas a delIa Prepo- situra, vide un ottimo avvio e l'adesione di oltre cento candidati: erano animati da profonda carita, tanto che si offersero al vescovo, con il Rosmini a capo, di assistere gli afflitti del colera, nel caso in cui (come si temeva) scoppiasse, disposti anche a spend ere la loro vita nell' assistenza agli infermi. II Rosmini rinnovo questa offerta anche dal Calvario di Domodossola (ed effettivamente l'epidemia arrivo, ma nel 1833-34, quando I'Istituto della Carita di Trento era gia sciolto). A don Antonio Rosmini fu allora richiesto di fermarsi a Rovereto come arciprete della parrocchia matrice di San Marco (1834-1835), dove dopo l'ingresso inizio subito col visitare Ie famiglie, senza distinzione tra poveri e ricchi, egli che proveniva da una famiglia distinta e ben nota in citta, in un'epoca in cui Ie classi sociali avevano un peso considerato insuperabile. Aile famiglie piu povere non solo procurava qualche offerta occasionale, ma anche versamenti settimanali 0 mensili, tanto che un suo collaboratore notava che in un anno fmono spesi tremila fiorini della "congregazione della carita". Non potendo provvedere da solo 0 tramite la detta "congregazione" sollecito i benestanti a farsi degli amici in cielo con i loro mezzi materiali. Anche dal pulpito ricordo ai roveretani che in mezzo a loro vi erano persone che soffrivano la fame, che non potevano permettersi cure mediche, orfani e ragazze esposte alla malavita se non aiutate: ciascuno era chiamato a far la sua parte e vivere cos! la virtu della carita. AI fine di meglio organizzare gli interventi, fece comporre un elenco completo delle famiglia bisognose e quindi elaboro un testa "Sul1'equo comportamento delle elemosine", con l'intenzione di disporre un programma secondo i gradi di poverta, presentando anzitutto uno "Specchio della poverta roveretana ", cioe 10 stato delle famiglie povere a livello cittadino, e quindi preparare ogni anno un bilancio preventivo di quanta la "Congregazione della carita" poteva disporre e distribuirlo lungo tutto l'anno. Rosmini si prodigo soprattutto in campo spirituaIe, curando in particolare la formazione spirituale, aprendo un oratorio festivo per ragazzi e adulti, sollecitandoanche la collaborazione dei laici per un'adeguata iniziazione cristiana, curando poi lui stesso Ie omelie domenicali e la catechesi per gli adulti. Qualcuno aveva osservato che cos! il Rosmini era stato "rubato" alla Chiesa universale, ma era un dono per Rovereto. Curava la liturgia, si preoccupava per la solidita della famiglia, insistendo contro Ie convivenze, visitava Ie scuole popolari, promuoveva la cultura. Di lui un testimone oculare scrisse che "il Padre Preposito ... fa un bene senza fine". Gia allora appariva nella sua santita di vita, nella sequela cioe di Cristo che ha detto di non essere venuto per essere servito ma per servire e dare la sua vita per gli altri. Roveretani e trentini in genere non possono non associarsi ad altri per ringraziare Dio per aver dato un tale dona alla Chiesa locale e a quella universale. La missione del rosminiano a missione del rosminiano e quella di ordinare la vita intera suI progetto che Dio ha sognato per lui, un rispondere con la propria volonta libera e cosciente alIa volonta di Dio per lui: tutte Ie altre parti dell'uomo nons~mo negate, ma inglobate e coordinate al conseguimento della perfezione umana 0 santita del proprio "se", che e il fine fondamentale e globale di ogni esistenza. Egli si propone, con l'aiuto di Dio, di raggiungere in se quella bellezza cosmica che gli dara il diritto di occupare il "posto" fissato dal Padre nel suo regno a ciascuno di noi; il suo e desiderio di formazione 0 educazione permanente: rendere visibile e reale, tassello dopo tassello, la propria "forma" 0 immagine ideale tracciata da Dio per lui nel crearlo. Risposta ad una vocazione eterna: mi hai chiamato per nome fin dal grembo di mia madre, ed io voglio rendere effettivo questo nome che mi hai dato. Ogni essere, diceva gia Aristotele e ripetono Tommaso e Rosmini in epoche diverse, opera per rendere gli altri simili a se: Dio regala al mondo uomini a sua immagine e somiglianza e pone in loro delle tendenze naturali (quasi una forza gravitazionale) che se non contrastate orientano la vita di ognuno a rispecchiare il volta del Creatore che e amore e beatitudine per definizione. :Cuomo, a sua volta, pill si avvicina all'amore di Dio, pill prende nella sua vita Ie fattezze dell'amore di Dio, come il ferro che rosseggia sotto l'azione del fuoco, come il grana che prende il colore del sole al quale si espone. Da qui si comprende che il rosminiano, se sa stare accanto all'amore, diventa am ante in senso spirituale, prende nel suo agire, pens are, desiderare Ie fattezze del Dio-Amore, e siccome anch' egli e un essere che agisce, quindi un "agente", egli passera in mezzo ai suoi fratelli ed a quanti 10 frequentano compiendo azioni che tendono a rendere gli altri simili a se. Egli riveste di amore i luoghi che abita, i fratelli con cui vive, Ie anime a lui affidate dalla Provvidenza. Anche in questa senso il Beato Rosmini diceva che "solo gli uomini grandi formano altri uomini grandi": accanto ad un maestro santo nascono alunni santi, perche il maestro tende a rendere gli alunni simili a se, ad accenderli del proprio fuoco. In una scuola di santita genuina, poi, si formano "nidi di santi", che a 10ro volta formeranno altri nuclei di santita quando sciameranno per altri lidi. Faceva cosl San Paolo: dovunque andava, nel suo insonne peregrinare, accendeva fuochi nuovi di anime dedite all'amore di Dio e degli uomini. Le civilta e Ie culture che non favoriscono alle anime il raggiungimento di queste zone profonde dell'esistenza, Ie privano di un alimento che spetterebbe 10ro per giustizia. I doni del corpo e dei sentimenti e af. fetti rimangono un groviglio casuale senza senso, se galleggiano solo in superficie e non depositano l'ancora nel fonda dell'anima spirituale: sono pecore smarrite, in cerca del pastore. II pastore, cioe l'io profondo, c'e sempre dentro ciascuna anima, e bussa e chiede di offrire Ie sue sapienti arti di governo. Purtroppo in tante anime egli e tenuto prigioniero dai desideri e dalle passioni di superficie. Egli potrebbe, se volesse, aprirsi il varco e prendere d'autorita il posto che gli spetta di principe dell' esistenza. Pen), in tante anime, egli e succube dei suoi stessi sudditi, ha paura di imporsi, ha concesso troppo - per vilta 0 irresponsabilita - ai desideri sfrenati dell' anima animale, aIle vanita effimere del corpo materiale. Per venire a galla e riprendere Ie redini del sapiente governo della propria esistenza tante anime dovrebbero prima risvegliare in se la coscienza e la fierezza dei diritti del proprio "se" interiore: ma per far ci6 sono necessari tanto coraggio e tanta umilta, perche e come accettare di ritornare bambini per una vita nuova. Una cosa quasi disperata, se non girasse per il mondo l'inestinguibile spirito di Dio, capace di rinnoyare in continuazione le generazioni, di creare quotidianamente nelle anime cieli nuove e terre nuove. Umberto Muratore La reliquia del Beato Kosmini nella sua casa natale Fa un certo effetto entrare nella stanza dove Antonio Rosmini nacque i124 marzo 1797 e trovarvi, oltre tutto cia gill vi era stato conse gelosamente, la reliquia tratta "ex corpore et sanguine". ica a quella coJJo Padre Generale e dalla Madre Generale vicino aJJ'altare durante la celebrazione deJJaBeatificazione, il 18 novembre scorso. ''E ritornato . diceva commosso, a voce sommessa, un confrateJJo. L'eloquenza stanza e ora magniloquenza: si contemplano con un solo sguardo la nascita aJJavita terrena e la nascita al cielo. I1 0 del piccolo Antonio, i suoi calzini conservati, Ie catenelle di ottone per i giorni di penitenza, sana ti di un cammino insieme ai poveri resti di un comune mortale divenuto pero un santo. La p ma puo diventare "santitll". . e di aiuto" davanti a queJJa reliquia, guardandola can estrema e i piccoli pulcini guardano al pellicano che dona il suo sangue dal petto. Toponomastica e acriostico ome concittadino, ammiratore e studioso ho inteso di omaggiare Antonio Rosmini. con una ricerca . sulla toponomastica. in Italia e .un acrostico ce1ebrativo partendo dal cognome "Rosmini", gia elaborato ne11997 per il 200 delIa nascita, e dal nome '?\ntonio" anteposto ne12005 per il 150 delIa scomparsa, e diffuso in ogni dove. 0 0 Stradario italiano La Toponomastica nazionale su Antonio Rosminipill esattamente "Odonomastica" - ritrovata fino ad ora nelle sue diversificazioni, comprende un totale die 1 Corso, 2 Larghi, 1Piazzale, 8 Piazze, 5 Viali,3 Vicoli e ben 141 Vie, per un insieme di 161 denominazioni stradali rosminiane, qui elencate coi luoghidisposti in ordine alfabetico. ·\9orso Rosmini: Rovereto (Trento, n.ri civici 92) ••'Largo Rosmini: Darzo di Storo (Trento), Merano (Bolzano). • Piazzale Rosmini: Trieste (Ts). • Piazze Rosmini: Brusago di Bedollo (Trento), Genova (Ge), Ravenna (Ra), Roncegno (Trento), Rovereto (Trento), San Pellegrino Terme (Bergamo), Verla di Giovo (Trento), Trieste (Ts). • Viali Rosmini: Bassano del Grappa (Vicenza), Matera (Mt), Rimini (Rn), Riva del Garda (Trento), Valderice (trapani). • Vicoli Rosmini: Arona (Novara),. Mottola (Taranto), Vedano Olona (Varese). • Vie Rosmini: Abano' Terme (Padova), Acerra (Napoli), Acquaro (Vibo Valentia), Aldeno (Trento), Alme (Bergamo), Andria (Rari), Arona (Novara), Artuno (Milano), Avezzano (lZAquila), Bagheria (Palermo), Barcellona Pozzo Di Gotto (Messina), Bastia Umbra (Perugia), Bellaria Igea Marina (Rimini), Bergamo (Bg), Biella(Bi), Bologna (Bo), Bolzano (Bz. n.89), Borgia (Catanzaro), Borgomanero (Novara), Brindisi (Br), Brione (Trento),Brusago Di Bedollo (Trento), Busto Garolfo (Milano), Caltanissetta (Cl), Canelli (Asti), Canosa di Puglia (Bari), Canzo (Como), Carbonara di Bari (Ba), Casalserugo (Padova), Casorzo (Asti), Castelvetrano (Trapani), Cave (Roma), Cecina (Livorno), Ceglie Massapico •.03rindisi), Ceniga· di Dro (Trento), Cernuscosul Naviglio(Milano), Cesena(Forli), Cirie (Torino), CisanoBergamasco (Bergamo), Cittanova (Reggio Calabria), Cogolo di Pejo (Trento),. Conegliano Veneto (Treviso), Corciano (Perugia), Corigliano Calabro. (Cosenza), Cosasca di Trontano. (Verbania). Domodossola (Novara), Erice (Trapani), Fano •(Pesaro), Favara (Taranto), Firenze (Fi), FolasodiIsera (Trento), Fondi (Latina) , Fondo (Trento), Gaeta (Latina), Galatina (Leece), Galliera Veneta (Padova), Ghemme (Novara), Giustino (Trento, n.48), Imola(Bologna), Lainate (Milano), Latina (Lt), Lavis (Trento, n.141), Lecco (Le), Lesa(Verbania), Limbiate (Milano), Livorno (Li),(con.Serbati); Lucera (Foggia), Lumezzane (Brescia), Magenta (Milano),.Marano Lagunare (Udine), Matera (Mt). Martina Franca (Taranto), Meda (Milano), Mestre di Venezia (Ve), Miasino (Novara), Milano (Mi), Modena (Mo), Modica (Siracusa), Mogliano Veneto (Treviso), MontaltoUffugo (Cosenza), Montecatini Terme (Pistoia), Montecompatri (Roma), Monte Scaglioso (Matera), Monza (Milano), Mo~tola (Taranto), Nardo (Leece), Novara (No),Offahengo (Cremona), Ostuni (Brindisi), Padova.(Pd), Palermo (Pa) (con Serbati), Parma (Pr), Pedemontedi San Pietro in Cariano (Verona), PergineValsugana (Trento, n.118), Pesaro (Ps),Pezze Greco di Fasano (Brindisi), Pianezza (Torino), Pietrasanta (Lucca), Pieve Vergonte (Verbania), Pinerolo (Torino), Pisa (Pi), PoglianoMilanese (Milano), Ponte Pattoli di Perugia (Pg), Porto Cesareo (Leece), Porto Torres (Nuoro), Prato (Po), Rho (Milano), Riva del Garda (Trento), Rivarolo Canavese(Torino), Rizzolaga di Baselga di Pine (Trento), Roma (Roma), Rovere delIa Luna (Trento, n.54), Rovigo (Ro), San Biagio di Callalta (Treviso), San Calogero (Catanzaro), San Giacomo di Laives (Bolzano), San Giorgio Jonieo (Taranto), San Giovanni Rotondo (Foggia). San Severo (Foggia), Santa Maria Maggiore (Verbania), Sant'Ambrogio Torinese (Torino), Schio (Vicenza), Senigallia(Ancona), Serrada di Foigaria (Trento, n.177), Seveso (Milano), Solaro (Milano, n.25), Stravino di Cavedine (Trento, n.100), Stresa (Verbania), Taviano (Leece), Torino (To), ToscolanoMaderno (Brescia), Trecate (Novara), Trento (Tn. 118), Treviso (Tv), Trezzo sull'Adda (Milano), Varese (Va),Verbania (Vb), Verona (Vr), Viareggio (Lucca), Vigevano (Pavia), Viterbo (Vt). AlIa Toponomastica rosminiana nazionale andrebbe aggiunta quella estera, pure certamente nutrita, pensando aIle numerose sedi operative (scuole, istituti, ospedali, canoniche) coi rosminiani Padri delIa Carita e Madri delIa Provvidenza dislocate nel mondo. Acrostico celebrativo Alitante di censo familiare Nobile con aggiunta dei Serbati Teorico di scienze sull'altare, Opifici, Ie case, i campi.arati Non curando, ma fede e carita. Innovator dei popoli aggregati Omaggiando ragione·e verita. Rutilante di fuoco religioso Onnisciente di splendido sapere Seppe, nell'umilta, esser famoso Mistico mite nel suo ricco avere. Inni leviamo a tale gran bonta Nellieto, carismatico potere, Invitto e audace nella santita!