Leone – 10 ottobre 2012 - Pagina 1 di 3 ARCHITETTURA NEOCLASSICA Uno dei maggiori architetti neoclassici operanti in Italia fu Giuseppe Piermarini. Giunto a Milano, divenne presto l’ architetto più apprezzato della città lombarda che dal 1748 era dominio diretto degli Asburgo d’ Austria. Nel 1779 il Piermarini fu nominato Imperial Regio Architetto, mentre già dal 1776 era titolare della cattedra di Architettura presso l’ Accademia di Brera, dove diffondeva il gusto neoclassico. A lui si deve il Teatro alla Scala a Milano, edificato tra il 1776 e il 1778. L’ idea di costruirlo nacque dall’ imperatrice Maria Teresa d’ Austria la quale incaricò Piermarini per la realizzazione. Egli pensò questo edificio con particolare attenzione all’ utilizzo pubblico cui era destinato; dunque diventerà il teatro considerato come esempio per gli altri futuri. È infatti il più antico teatro italiano. Durante il 1800 tutte le principali città si dotarono di un teatro, in quanto quest’ epoca fu fortemente caratterizzata dalla forma d’ arte predominante: la musica. Nasce infatti il fenomeno della lirica. Fu proprio la Scala di Milano che ospitò il fior fiore della musica universale. La facciata si compone di tre corpi aggettanti, le cui masse risaltano maggiormente solo se si considera l’ edificio dalla strada. L’ avancorpo centrale è costituito da un Leone – 10 ottobre 2012 - Pagina 2 di 3 portico destinato alle carrozze; questo è sovrastato da una terrazza su cui si affacciano tre ampie aperture del corpo retrostante che è scandito da tre fasce orizzontali interrotte dal frontone centrale e da semicolonne binate. Il piano di fondo ripete la scansione delle due ali del corpo di fabbrica che lo precede. Inoltre Piermarini realizza il timpano sovrastante in maniera gettante rispetto alla facciata. Un coronamento di balaustre lega sulla sommità in un tutt’ uno l’ edificio. Dunque la grammatica del Piermarini è quella della simmetria e degli ordini architettonici desunti dall’ antichità. L’ interno è caratterizzato da una serie di palchi sovrapposti; la forma che gli conferisce è quella della pianta ottimale a forma di campana che ha l’ obiettivo di creare un’ acustica perfetta: espressione dell’ epoca illuminista. Il modello classico lo si desume da certi elementi strutturali e formali, dai rivestimenti; tutto ciò per evidenziare il bugnato nell’ intero piano inferiore. Semplici sculture, paraste ripetute in maniera lineare hanno la funzione di razionalizzare gli spazi, secondo la loro forma e funzione. Sulla parte monumentale che comprende la facciata, la sala teatrale, l’ atrio e il museo del teatro fu attuato un restauro conservativo. In seguito fu realizzato un restauro approfondito: fu costruito il pavimento alla veneziana, il cotto dei palchi e il marzolino sulle pareti dei corridoi. Furono recuperati i decori originali, come i dipinti settecenteschi del viceré. Inoltre fu fabbricato un nuovo pavimento flottante perché composto da più strati di materiali diversi. L’ ultimo strato è composto dai listoni di rovere per facilitare l’ acustica. Un ultimo restauro fu compiuto tra il 2002 e il 2004 per adeguare il teatro a nuove esigenze; così è stato arricchito con nuove tecnologie. Per esempio le nuove poltrone della platea sono dotate di moderni display luminosi sui quali si può seguire il testo del libretto in diverse lingue. Il teatro è dotato di una moderna macchina teatrale: la struttura del palcoscenico è la più moderna ed efficiente del mondo; questo anche perché l’ architetto ha messo a norma delle tecnologie e degli impianti meccanici tutto il sistema all’ interno di una forma a “uno”. L’ aspetto della facciata fu rinnovato dall’ architetto Mario Botta il quale ha unito il linguaggio storico con quello contemporaneo. Egli inoltre idealizzò due nuovi spazi: il primo a forma di parallelepipedo, il secondo a forma di ellissoide articolato in tre piani destinati ad ospitare gli uffici del teatro, i camerini degli artisti, le sale-prova per l’ orchestra e il coro. Leone – 10 ottobre 2012 - Pagina 3 di 3 Il teatro ancora oggi si presenta come un teatro lirico ma allo stesso tempo moderno, tanto da considerarlo un autorevole modello di teatro pubblico. Altri esempi di architettura neoclassica sono la Galleria di Milano e la Villa reale di Monza. Galleria di Milano Villa reale di Monza