CONSIGLIO REGIONALE DELLA PUGLIA VIII LEGISLATURA a 83 SEDUTA PUBBLICA RESOCONTO STENOGRAFICO mercoledì 10 settembre 2008 Presidenza del Presidente PEPE indi del Vicepresidente TARQUINIO indi del Vicepresidente MINEO INDICE Presidente Processo verbale Congedi Ordine del giorno Disegno di legge n. 25 del 13/06/2008 “Piano regionale di salute 20082010” Prosieguo esame articolato pag. 3 » » » 3 3 3 Presidente Zullo Silvestris Sannicandro Palese Marmo Giuseppina Pellegrino Bonasora pag. » » » » » » » PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE TARQUINIO Tedesco, assessore alle politiche 4 e passim 4 e passim 4 e passim 7 9 e passim 12 e passim 12,20 13 Atti consiliari della Regione Puglia – 2 – SEDUTA N° 83 della salute RESOCONTO STENOGRAFICO pag. 15 e passim PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PEPE De Santis Marmo Nicola VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINEO Attanasio, segretario » » 19,163 22,27,91,102 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PEPE 84,88,89 PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PEPE Vendola, Presidente della Giunta regionale PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINEO pag. » 98 » 146 » » » » 148 153 161 164 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINEO Zaccagnino Ruocco » » Damone Marino, relatore Cioce, segretario Romano Surico Attanasio » » » » » » 56,147 57,77,105, 107,159 57,61,156,157 62 63 e passim 74 75,82,94,150,155 76 Chiarelli PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PEPE Lonigro Caroppo Borraccino Maniglio Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 –3– VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PEPE PRESIDENTE. La seduta è aperta (ore 10,51). Processo verbale PRESIDENTE. Do lettura del processo verbale della seduta n. 82 del 9 settembre 2008: Presidenza del Presidente Pepe e del Vicepresidente Mineo La seduta ha inizio alle ore 10.50 con la lettura e l’approvazione del processo verbale della seduta del 30.07.2008. Ha chiesto congedo il consigliere Potì. Viene data lettura di una interrogazione cui è pervenuta risposta scritta, delle assegnazioni alle Commissioni e delle interrogazioni presentate. Unico argomento in discussione è il ddl n. 25 del 13.06.2008 “Piano regionale di salute 2008-2010”. Il Presidente ricorda che bisogna procedere con la discussione generale iniziata nella seduta del 30 luglio u.s. Il consigliere Palese, in riferimento alla pregiudiziale da lui posta nella seduta precedente, relativa alla richiesta di sottoporre il testo modificato al parere del Ministero della salute e delle Università pugliesi, chiede se l’impegno assunto in tal senso dall’assessore Tedesco è stato mantenuto. L’Assessore ne dà assicurazione, precisando che l’Università ha fatto pervenire delle osservazioni che saranno profuse nel Piano. Nella discussione generale intervengono i consiglieri Scalera, Giampaolo (sostituzione alla Presidenza del Presidente Pepe con il Vicepresidente Mineo), Mita, Silvestris, Sannicandro, Baldassarre, Stefàno, Lonigro, Lospinuso, De Leonardis (sostituzione alla Presidenza del Vicepresidente Mineo con il Presidente Pepe), Palese, Borraccino, Surico per Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare 10 SETTEMBRE 2008 fatto personale, e Maniglio. Conclude l’assessore Tedesco. La seduta, sospesa alle ore 13.53, riprende alle ore 15.49 con l’esame dell’articolato (in sede d’esame dell’emendamento aggiuntivo dell’art. 3/4 si registra la sostituzione alla Presidenza del Presidente Pepe con il Vicepresidente Mineo e in sede d’esame dell’emendamento aggiuntivo dell’art. 3/5 la sostituzione alla Presidenza del Vicepresidente Mineo con il Presidente Pepe). In sede d’esame degli emendamenti al Piano di pag. 182 e 183, il Presidente, raccogliendo le sollecitazioni da più parti pervenute, dichiara tolta la seduta. Il Consiglio è convocato per domani alle ore 10.00. La seduta termina alla ore 20.05 Non essendovi osservazioni, il processo verbale si intende approvato. Congedi PRESIDENTE. Ha chiesto congedo il consigliere Potì. Non essendovi osservazioni, il congedo si intende concesso. Ordine del giorno PRESIDENTE. L’ordine del giorno reca i seguenti argomenti: 1) DDL n. 25/2008 del 13/06/2008 ‘Piano regionale di salute 2008-2010” (rel. cons. Marino); 2) DDL n. 30/2008 del 15/07/2008 “Proroga degli organi amministrativi delle aziende di promozione turistica” (rel. cons. Stefàno) (già trattato nella seduta precedente). DDL n. 25/2008 del 13/06/2008: “Piano regionale di salute 2008-2010” Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 –4– RESOCONTO STENOGRAFICO Prosieguo esame articolato PRESIDENTE. Ricordo che ieri sera abbiamo sospeso la seduta con la discussione degli emendamenti n. 182, a firma dei consiglieri Palese, Silvestris, Ruocco, Caroppo, Marmo G., Surico, Zullo, Marinotti ed altri, e n. 183 a firma dell’assessore Tedesco. L’emendamento n. 182 reca: «Capitolo 3.1.1. (pag. 48) “La promozione della salute delle donne in tutte le fasi della vita: Progetto di riorganizzazione della rete consultoriale”. Al primo capoverso, secondo rigo, dopo la parola al periodo “POMI” aggiungere: “e su quelle previste dalle normative vigenti (L. 405/75, L.R. 30/77”». L’emendamento n. 183 reca: «A pag. 148 al II rigo del I capoverso della sezione 3.1.1 dopo la parola “POMI”, inserire il seguente testo: “anche attraverso le necessarie modifiche alla normativa regionale vigente in materia,”». Non essendovi osservazioni contrarie, procediamo a una discussione unica su entrambi gli emendamenti. ZULLO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. ZULLO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, è vero che l’argomento l’ho già affrontato in certi termini nel corso della seduta di ieri, ma credo che sia opportuno ripeterlo anche oggi, vista la presenza del nostro autorevole Presidente della Giunta regionale. Il problema, signor Presidente, è che con questo emendamento si vuole affermare la vigenza delle leggi istitutive del consultorio. Si tratta di una vigenza che riguarda sia la legge nazionale n. 405/75, sia la legge regionale n. 30/77. Non vanno dispersi i princìpi per i quali queste leggi sono stati istituite, così come le finalità, gli obiettivi e l’intera discussione filosofica sottesa alla istituzione dei consultori Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 familiari. Tali consultori nascono, in verità, per una genitorialità responsabile, per un accompagnamento alla vita, per un accompagnamento alla rimozione di tutti quei fattori che inducono una coppia, o una donna, a decidere in un senso piuttosto che in un altro. Noi stiamo facendo riferimento a leggi vigenti. Al contrario, l’assessore vorrebbe inserire delle leggi ancora da approvare. Questo emendamento tende a questo. Pertanto, credo che questo emendamento possa e debba essere accolto, in quanto mira alla puntualizzazione delle norme che sottendono ad una finalità ben precisa, che non può essere misconosciuta all’interno di un Piano della salute che deve guardare anche, e soprattutto, ai valori della vita. SILVESTRIS. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SILVESTRIS. Signor Presidente, colleghi consiglieri, penso che la discussione che ci accingiamo a svolgere sugli emendamenti, dal n. 182 a seguire, debba essere improntata al massimo equilibrio e alla massima serenità. Si tratta di una discussione incentrata su questioni di grande importanza, sulle quali dobbiamo cercare di trovare delle sintesi utili e condivise, piuttosto che animare delle divisioni preconcette che potrebbero impedirci di entrare, con i ragionamenti, nel merito delle proposte. L’appello che rivolgo a voi tutti, e anche al Presidente della Giunta regionale, è quello di considerare questo e i successivi emendamenti non già come un atto di divisione, ma al contrario, come proposte il cui merito va valutato con una attenzione scevra da ogni pregiudizio, così come scevro da ogni pregiudizio è stato il tentativo di chi ha proposto queste modifiche, e lo dico in maniera molto serena. Penso che, trattandosi di emendamenti assolutamente laici nella loro strutturazione e nella loro concezione, possano e debbano es- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 –5– RESOCONTO STENOGRAFICO sere guardati con attenzione da tutti e da tutte le parti politiche. Ritengo che questo Piano sanitario ci ponga di fronte ad una grande opportunità, ossia quella – dopo trent’anni di dibattito svolto su alcuni temi e sviluppatosi intorno alla legge n. 194 – di rimettere in ordine i nomi, le cose e i concetti. Inoltre, con questo Piano sanitario, abbiamo la grande opportunità di ribadire la funzione dei consultori. Durante questo dibattito, abbiamo l’opportunità di ribadire quale deve essere il rapporto rispetto alla programmazione socio sanitaria regionale dei consultori pubblici e di quelli privati accreditati, autorizzati per ora, accreditati allorquando saranno perfezionate le procedure di accreditamento. Abbiamo la possibilità, soprattutto, di chiarire ai consultori quale deve essere la loro funzione, svolgendo quella prerogativa di programmazione e di pianificazione deputata a questo Ente Regione. Mi esprimo in questi termini perché, leggendo e rileggendo il Piano con attenzione, per la parte che riguarda tutti gli aspetti della promozione della salute delle donne, l’assistenza alle gravidanze e quant’altro, si ha l’idea che ai consultori si debba confermare quella funzione meramente medico-clinica che, forse per una stortura o per una non piena interpretazione della legge istitutiva dei consultori (la n. 405/75), si è voluto assegnare ad essi. Il consultorio non è un luogo sostitutivo del medico di famiglia, dove ci si fa certificare una gravidanza, si dimostra di essere nelle condizioni previste dalla legge n. 194 e ci si fa prescrivere, secondo le procedure che quest’ultima prevede, l’intervento di interruzione. Al contrario, i consultori sono dei luoghi nei quali la mediazione familiare, il sostegno alla maternità, il sostegno psicologico, sociale, assistenziale e medico, a queste condizioni, si sviluppano in maniera coerente e contigua, avendo come finalità non quella prescrittiva, ma quella consultoriale, quella assi- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 stenziale, quella di sostegno. Si tratta di un consultorio, non di un ambulatorio medico: sono due cose diverse. Vogliamo, allora, approfittare di questo Piano per rimettere in ordine i nomi e le cose? Discutendo laicamente della legge n. 194, una legge che aiuta ad affrontare il problema di gravidanze non già indesiderate, ma la cui prosecuzione potrebbe comportare danni psichici o psicofisici alla donna o al bambino, più volte abbiamo detto che, fermo restando il diritto della donna a scegliere di non portare avanti la gravidanza, è compito delle Istituzioni – questo lo hanno detto tutti, da destra e da sinistra – operare ogni iniziativa in grado di favorire la prosecuzione della gravidanza e di dare sostegno alla vita. Vogliamo far sì che i consultori da questo Piano escano rafforzati nella loro funzione di operare in questa direzione? Se la risposta è affermativa, come io penso che sia, visto che stiamo parlando di cose che non sono diverse da ciò che le leggi n. 194 e n. 405 dicono, cerchiamo di dare corpo a questa sensibilità laicamente condivisa. È questo il mio invito al ragionamento, affinché gli emendamenti diventino un’occasione di riflessione di merito e rappresentino l’opportunità – che oggi questo Consiglio regionale ha – di ridare il giusto ordine alle cose e di ribadire qual è la mission della rete consultoriale pugliese. Se questo mio ragionamento attirerà attenzione e disponibilità alla condivisione – come io spero – ferma restando la necessità di trovare le formule migliori affinché trovi compiutezza nel Piano, penso che sarà possibile sostenere che alcune parti dei paragrafi del Piano sanitario sembrano, ma può anche darsi che io mi sbagli, tra loro in contraddizione. Noi vogliamo favorire un rilancio dell’attività consultoriale, ma creiamo sperequazione tra i consultori pubblici e quelli privati. Vogliamo favorire, come precisa il Piano, un’attività consultoriale che sia preminente nell’intervento ri- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 –6– RESOCONTO STENOGRAFICO spetto a certe dinamiche della vita di una donna, rispetto al passaggio dal medico di base o dal pronto soccorso, salvo poi dire che la presenza di un consultorio ogni 20 mila abitanti non è un termine vincolante. Vogliamo potenziare la rete dei consultori oppure no? Crediamo nel ruolo dei consultori oppure no? La ragione per la quale si vogliono prevedere, oltre alla figura medica, a quella dell’assistente sociale e del legale, anche tante altre figure, non è tanto quella di impedire gli aborti, bensì quella di mettere la donna nelle condizioni – come stabilisce la legge n. 194 – di far valere i propri diritti di donna, di madre e di lavoratrice. Ebbene, i consultori servono proprio a comprendere innanzitutto per quale motivo è stata scelta la strada dell’interruzione da parte della donna e, una volta comprese le cause, ad aiutarla, dinanzi alla disponibilità di quest’ultima e in presenza – come stabilisce sempre la n. 194 – del presunto padre, laddove la donna sia consenziente a questa compartecipazione alla scelta, a rimuovere le cause stesse, laddove rimovibili. Nel caso in cui ci si trovasse di fronte ad una scelta convinta e dettata da cause non rimovibili chiaramente non ci sarebbe intenzione di ledere la libertà. Il nostro obiettivo, però, è quello di offrire più strumenti di scelta. Noi vogliamo che i consultori non siano una porta di passaggio per una prescrizione ed un accompagnamento verso un’unità operativa di ginecologia ed ostetricia, dove si praticano le IVG. È questo che chiediamo e che vogliamo. Come tradurre questo impegno all’interno del Piano? Gli emendamenti proposti rappresentano un’opportunità: guardiamoli, discutiamone, approfondiamoli, ampliamoli. È questa la scelta da fare, non quella di limitare qualsivoglia libertà, né quella di intervenire su scelte drammatiche, tali perché intervengono in una soggettività spesso colpita da mille pulsioni, da mille tensioni e che può essere anche foriera di mille problemi successivi. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Vi è una amplissima letteratura rispetto a casi di interruzioni – non di prosecuzione – di gravidanza che hanno prodotto danni psicologici fortissimi nelle donne che le hanno richieste e, in qualche modo, subite. Assessore, se sto suscitando in lei meraviglia o perplessità, allora domani mi permetterò di portarle un libro bellissimo intitolato Ma questo è un figlio, dove sono raccolte centinaia di testimonianze di donne che in maniera un po’ affrettata, o perché probabilmente non hanno trovato forme di sostegno o di consiglio, hanno scelto la via dell’interruzione. Noi conosciamo i drammi di gravidanze non volute in famiglie che ancora non le accettano. Sono notizie che leggiamo ogni giorno sui giornali: figlie che abortiscono per paura della reazione del padre, situazioni di disagio sociale che portano a questa scelta. Queste donne potrebbero essere facilmente aiutate ad avere un migliore e più sereno discernimento da parte di strutture consultoriali che operano in questo senso. Non chiediamo la piena attuazione della legge n. 194 nata proprio allo scopo di cancellare la piaga degli aborti clandestini, che provocava gravi danni nelle donne. Ribadendo il diritto alla vita e la necessità dell’ente pubblico di favorire la prosecuzione della vita umana, tale legge è nata per assistere, affiancare e aiutare le donne a conoscere gli strumenti a loro disposizione. È questo che chiediamo, senza pregiudizi, senza preconcetti, svolgendo un ragionamento laico, che penso possa trovare punti di condivisione da parte di tutti ed essere approfondito. Signor Presidente, questo articolo, richiamando le leggi istitutive dei consultori (sia la legge nazionale n. 405 che la legge regionale n. 30) non fa che ribadire i princìpi ai quali si deve informare l’attività dei consultori. Difatti, tale attività non può informarsi, caro assessore, alle modifiche normative che verranno, anche perché non sappiamo in che senso potran- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 –7– RESOCONTO STENOGRAFICO no intervenire e in quale direzione, ma deve far riferimento a quello per cui i consultori sono nati. Io penso che un’osservazione così serena possa tranquillamente trovare la comprensione e il favore dell’intero Consiglio regionale. SANNICANDRO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SANNICANDRO. Signor Presidente, innanzitutto esprimo la mia mortificazione per il fatto che stiamo ripetendo con una certa disinvoltura il dibattito svoltosi ieri sera. Dal momento che il dibattito sta prendendo questo andazzo, non mi resta che adattarmi a tale situazione umiliante. Utilizzo il termine “umiliante” perché ieri abbiamo già dibattuto in merito all’opportunità o meno di accogliere l’emendamento n. 182, a firma dei consiglieri Palese ed altri, e il n. 183 a firma dell’assessore Tedesco, da me aggiunto durante la discussione di ieri. Cerchiamo di concentrarci sul tema in oggetto, altrimenti continuiamo a coltivare l’abitudine di parlare di tutto e di più, senza mai far riferimento a ciò che dobbiamo deliberare. L’emendamento n. 182 propone di aggiungere al testo del Piano della salute il riferimento alle leggi n. 405/75 e n. 30/77. Mi scuso se ripeto quanto ho già detto ieri, tanto per compensare i rapporti. Da un punto di vista legislativo, non è il caso da parte nostra, ogni volta che variamo una legge, giustificarci dicendo che procediamo in tal senso perché siamo un organo legislativo, perché c’è una Costituzione, perché c’è una legge a monte e via elencando. A breve prenderemo in considerazione il tema delle modifiche al testo secondo le norme vigenti. Ebbene, qualcuno presenta un emendamento proponendo di aggiungere le norme vigenti, ossia la n. 405/75, la n. 194/78 e la n. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 30/77. Ho già spiegato che questo modo di procedere oltre ad essere inopportuno e ingiustificato è anche imprudente, perché spesso può accadere di dimenticare delle norme che pur si interessano dell’argomento. Difatti, con questo emendamento proposto dai consiglieri Palese ed altri, è stata dimenticata l’esistenza di altre leggi che si occupano del consultorio, come per esempio la legge n. 194 oppure la legge n. 34/96. In che modo stiamo procedendo? Ne parleremo quando affronteremo il discorso dei consultori e della riorganizzazione. Giustamente, il collega Zullo ha detto di aver proposto questo emendamento perché ritiene necessario ribadire l’esistenza di leggi che sono in vigore. Il concetto è chiaro, ma inaccettabile: è mai possibile dover specificare in ogni articolo quali sono le leggi in vigore, che non sono solo quelle richiamate dal collega Zullo, ma anche altre che ho citato personalmente? Si può procedere in questo modo? Il collega è stato onesto e corretto: ha firmato l’emendamento per ricordare che queste due leggi sono in vigore. Come ho già detto ieri – chiedo scusa per la ripetizione – credo che sia imprudente procedere in questo modo, anche perché le due leggi citate, la n. 405/75 e la n. 30/77, sono state ampiamente superate e ammodernate nel corso di questi trent’anni. Tanto è vero – vi riporto un esempio pratico – che la legge regionale n. 30/77 stabilisce la costituzione di un consultorio ogni 50 mila abitanti. Pertanto, per dovere di serietà, se è vero che il nostro castello si ancora a quella legge, dovremmo attenerci a quanto viene dalla stessa disposto. Dall’evoluzione legislativa, però – mi riferisco alla legge n. 34/96, che stanziò 200 miliardi di vecchie lire per rimodernare e riqualificare i consultori – scaturisce la norma volta a costituire un consultorio ogni 20 mila abitanti. La legge è una cosa seria e deve trovare una propria coerenza interna. Gli emendamenti bisogna leggerli: prima si sostiene che dob- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 –8– RESOCONTO STENOGRAFICO biamo fare riferimento alla legge n. 30 e successivamente un altro emendamento, correggendo il nostro testo, che utilizza termini più moderni – a mio avviso, utilizza termini più adeguati al nostro Piano della salute – in merito alla costituzione di un consultorio ogni 20 mila abitanti, propone (trattandosi di un testo non vincolante) di cancellare le parole “non vincolante”. Allora, se con un emendamento successivo sostenete che ci dobbiamo disancorare dalla legge n. 30, vuol dire che dobbiamo impiegare la serata per giustificare lo stipendio! Tutti sottolineano la serietà del tema: se l’argomento è serio, allora va trattato come tale. Se ho capito bene, all’inizio della seduta, il nostro Presidente Pepe ha timidamente proposto una discussione unica sugli emendamenti riguardanti il capitolo “La promozione della salute delle donne in tutte le fasi della vita: Progetto di riorganizzazione della rete consultoriale”. Signor Presidente, mi pare che la sua proposta non sia stata accolta. Ieri, per materie molto meno importanti, abbiamo concordato e svolto una discussione unica. Difatti, come è evidente, con la discussione unica si possono affrontare più tranquillamente tutte le problematiche e le sfaccettature dell’argomento, senza il rischio di ripetersi. Con questo modo di procedere io posso già scommettere che quanto ho ascoltato dal consigliere Silvestris, a proposito dell’inserimento o meno dei riferimenti legislativi di cui parliamo, non sarà ripetuto emendamento per emendamento. Il collega ha sostanzialmente proceduto ad una esposizione unica. Ebbene, se l’esposizione è unica, per quale motivo ci si deve affaticare articolo per articolo su una materia così seria, che esige proprio una discussione unica? Signor Presidente, mi permetta di affrontare un ultimo argomento. Il capitolo 3.1.1 del nostro testo riguarda “La promozione della salute delle donne in tutte le fasi della vita: Pro- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 getto di riorganizzazione della rete consultoriale”. Il progetto di questa rete consultoriale è descritto in ben otto pagine. In altre parole, la Giunta ci comunica che la rete consultoriale sarà organizzata così come illustrato nelle otto pagine successive. L’assessore, o il redattore di tale testo, nell’introdurre questo lavoro annuncia di muoversi nella logica del Progetto obiettivo materno infantile. Ebbene, io pensavo che con questa affermazione i più esperti sostenitori della materia, a differenza di chi vi sta parlando, avrebbero applaudito l’assessore – o la Giunta –, dal momento che si era assunto l’impegno di portare avanti un impegno prodotto in attuazione del Piano sanitario nazionale 1998-2000 che, a quanto pare, non è stato realizzato. Noi dal 2000 abbiamo il Progetto materno infantile: devo prendere atto che anche in questo settore siamo fermi al decreto ministeriale 24 aprile 2000, Gazzetta Ufficiale n. 131, 7 giugno 2000, che affronta il discorso relativo al POMI (Piano progetto obiettivo materno infantile) e che consta di ben 98 pagine. Mi sarei aspettato da parte dei colleghi più sensibili, interessati a questa materia, una valorizzazione di questo aspetto, mentre a fronte di tutto questo si è preferito fare riferimento alle leggi n. 405/75 e n. 30/77. A prescindere dalla contraddizione di cui ho parlato prima, rendiamoci conto della situazione. Qualcuno ieri ha detto che il POMI è un atto amministrativo e non legislativo. Ebbene, a prescindere da questa discussione giuridica, che pure potremmo affrontare, ci vogliamo rendere conto di ciò che stiamo dicendo? Sarebbe come se il Ministro Gelmini, nel proporre la figura del maestro unico, o il ritorno del grembiulino, o nel fare la riforma dei programmi didattici, annunciasse di procedervi rifacendosi al progetto pedagogico di Maria Montessori, che è una pedagogista, per chi non lo sapesse (come me, che ho studiato giurisprudenza). Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 –9– RESOCONTO STENOGRAFICO Se s’intende fare un discorso serio, bisogna dire che intanto si può procedere in quanto in Italia esiste una legge che ha istituito la scuola elementare, la quale ha avuto questa evoluzione legislativa. Allo stesso modo, nel nostro caso, si sta predisponendo un progetto per riorganizzare la rete consultoriale, così come la legge n. 34/96 fece stanziando 200 miliardi di vecchie lire, ma è necessario ricordare che esiste una legge che ha istituito i consultori. Nell’economia del discorso – come ho già detto ieri, e chiedo scusa per la ripetizione – se eliminiamo il riferimento alla legge che ci consente di parlare di consultori in Italia e alle leggi successive – come ritengo faccia erroneamente l’assessore – che cosa resta? Anche l’assessore viene tirato in trappola, in un certo senso. C’è chi parla delle leggi esistenti e chi delle leggi future. A mio avviso non c’entrano né l’una né l’altra. Il potere per intervenire su questa materia esiste, in quanto vi sono delle leggi a monte. Il Piano della salute non rappresenta la summa teologica, nel senso che non deve comprendere in sé lo scibile umano e rifondare la Legislazione. Come ha già detto bene ieri l’assessore, riprendendo l’espressione di un consigliere, questo Piano è un manuale: data una certa Legislazione, una certa letteratura scientifica, una certa pratica amministrativa, si mettono insieme questi ingredienti e li si finalizza al raggiungimento di alcuni obiettivi. È questo il punto. Signor Presidente, noi dobbiamo dare un senso alla discussione: chiedo, pertanto, che lei rinnovi l’invito a svolgere una discussione unica, proposta che forse non è stata accolta. Alla fine, la natura della materia ha indotto qualche consigliere a svolgere un’ampia discussione sull’intera materia dei consultori, con annessi e connessi. Come può vedere, molte volte la realtà si impone, ed è voce sfuggita a qualcuno che alla fine ha indotto, pur sostenendo di non voler Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 affrontare una discussione unica, ad introdurre una discussione generale sull’argomento. PRESIDENTE. Cerchiamo di chiarire questo aspetto. Intanto, vi ricordo che è consentito intervenire due volte, lo ripeto per evitare che qualcuno diventi insofferente al confronto. In secondo luogo, è stato detto – lo ripeto per l’ultima volta – che nell’affrontare il tema sui consultori, accanto alle considerazioni di ordine generale, quando si entrerà nel merito dei singoli emendamenti, ci sarà una maggiore sollecitazione. Questa è l’interpretazione che abbiamo dato e che, tra l’altro, corrisponde alla mia convinzione. Naturalmente mi affido al buonsenso di tutti, nella consapevolezza che un intervento è già stato svolto nella giornata di ieri e che oggi ci si appresta allo svolgimento del secondo. PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, colleghi consiglieri, contrariamente a ciò che dice il consigliere Sannicandro, e al di là del richiamo regolamentare del Presidente Pepe, che non può che essere tale, la ragione per la quale stiamo riprendendo la parola è che la discussione generale sui motivi e sul significato dell’intero pacchetto va svolta, al di là dei singoli emendamenti. Si tratta di una materia delicata e complessa, e non solo dal punto di vista normativo. Noi parliamo di un argomento che necessita di una forza maggiore da mettere in campo, rispetto a tanti altri argomenti possibili, perché riguarda le garanzie, la libertà e i diritti delle persone. Penso che questi aspetti si intreccino in maniera molto forte, da un lato, con la dignità delle persone e, dall’altro, con la loro salute. Si tratta di argomenti che riguardano il nostro Paese e che dobbiamo affrontare per le Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 10 – RESOCONTO STENOGRAFICO esigenze qui richiamate e per i motivi che certamente impattavano in maniera devastante l’interruzione volontaria della gravidanza clandestina. Nel 1978 il Parlamento nazionale – difatti è compito dello Stato e della filiera istituzionale assicurare la tutela e la regolamentazione dei diritti che ho poc’anzi citato – emanò la famosa legge n. 194, cui noi facciamo costantemente riferimento. D’altra parte non potrebbe essere altrimenti, non solo perchè si tratta di una legge dello Stato, ma anche perché riguarda, come si evince dal titolo, norme per la tutela sociale della maternità e della vita, in un contesto di regolamentazione definito dalla legge e di regolamentazione dell’interruzione volontaria della gravidanza. Noi oggi affrontiamo complessivamente il Piano della salute e dobbiamo intervenire rispetto a quanto previsto. Ognuno di noi può condividere o meno la parte relativa all’interruzione volontaria della gravidanza, e noi non la condividiamo. Tuttavia, si tratta di una parte che va regolamentata e che ha tutele e garanzie definite dalla legge, oltre ad una doppia garanzia di libertà nel momento in cui si intravede l’obiezione di coscienza da parte di chi dovrebbe effettuare la prestazione conseguente alla scelta della donna. L’elemento che noi riscontriamo è rappresentato da una imprudente organizzazione e relativa decisione all’interno del Piano, in merito alle pratiche di interruzione volontaria di gravidanza in riferimento alla tutela della salute. Su questo punto vorrei essere più chiaro. Gli stessi motivi che all’epoca hanno indotto il Parlamento ad intraprendere un’azione di contrasto all’interruzione volontaria clandestina della gravidanza, ragione per la quale si dispose la regolamentazione di questa materia, con tutte le garanzie del caso, dovrebbero favorire, a trent’anni di distanza e come conseguenza all’adozione di nuove pratiche abortive, una nuova tutela regolamentare, con particolare riguardo alla salvaguardia della salute e alla Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 vita delle persone, al di là della libertà, della dignità e via elencando. In particolare, sto facendo riferimento ad una carenza rispetto ai rischi e alle implicazioni delle nuove pratiche abortive, relativamente alla fertilità, per esempio, o alle infezioni o a tutta una serie di altri elementi che il mondo scientifico ha messo in evidenza. La nostra sollecitazione, pertanto, è tesa a rafforzare le garanzie della salute, che non è sufficientemente, o addirittura per niente, trattata. L’altro aspetto riguarda un dato importante, ossia tutto ciò che non viene sufficientemente previsto rispetto alla determinazione della garanzie, in termini di tutela e prevenzione. A questo riguardo, chiediamo insistentemente che venga svolta una riflessione affinché vi sia pari attenzione ad altri aspetti previsti dalla legge n. 194 – mi riferisco ai primi sei articoli di tale legge – e non solo in merito al potenziamento dei consultori. Anche in questo caso, ove il pubblico non fosse sufficientemente preparato e predisposto, non vi è alcuna differenza rispetto a tutte le altre prestazioni sanitarie: va rafforzato con l’accreditato privato, senza condizioni. Noi perciò poniamo in termini progettuali – col progetto POMI – e di emendamenti proposti, un rafforzamento per trovare un punto di equilibrio, cercando di rispettare quanto previsto per legge. Noi riteniamo che questa parte vada garantita. Non sta a me spiegare che cosa è richiamato negli articoli del nostro Statuto regionale, ancora in vigore, che disciplina questi valori e questi princìpi. Il motivo del contendere è che il Piano non prevede il potenziamento di tutta la parte relativa all’attuazione degli articoli 1, 2, 3, 4 e 5 della legge n. 194/78, con particolare riferimento ai consultori familiari e all’aspetto essenziale di tutela e prevenzione, per garantire alla donna tutte le condizioni che ho inizialmente citato. Assessore, quando noi discutemmo in meri- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 11 – RESOCONTO STENOGRAFICO to alla legge n. 25, su cui è stato costruito il Piano, proposi un emendamento, allora approvato all’unanimità, riguardante le prestazioni assistenziali in favore della gestante, della partoriente e del neonato. La Giunta regionale con il Piano regionale di salute definisce le prestazioni assistenziali e le elenca. In questo caso, vi è fatto solo cenno. Si tratta delle garanzie della tutela della salute. Inizialmente ho ribadito che alcuni aspetti di questo articolo sono accennati e non sufficientemente trattati. Facciamo attenzione! L’articolo, in merito alla definizione delle prestazioni, recita quanto segue: «[…] prestazioni assistenziali in favore della gestante, della partoriente e del neonato, tenendo presenti le seguenti priorità: a) l’adeguata assistenza preventiva per la salute preconcezionale; b) la continuità assistenziale per tutta la durata della gravidanza, nel periodo della nascita e dopo la nascita, garantendo la integrazione tra territorio e strutture ospedaliere; c) il controllo del dolore del travaglioparto, anche mediante ricorso a tecniche avanzate di anestesia locale e di tipo epidurale, l’allattamento materno precoce […] anche nel quadro di una maggiore umanizzazione dell’evento nascita; d) la dimissione precoce, protetta e appropriata, della partoriente e del neonato nell’ambito della assistenza domiciliare integrata; e) l’attivazione di centri territoriali e specialistici di riferimento per l’assistenza multidisciplinare integrata, anche al fine del pronto riconoscimento del nato con malformazioni, malattie genetiche o menomazioni; f) l’organizzazione dell’offerta sul territorio attraverso le Unità territoriali di assistenza primaria e, come punti di riferimento per le patologie complesse, dei Centri regionali per l’assistenza al bambino; g) l’attivazione del trasporto del neonato in emergenza, nell’ambito della rete di emergenza-urgenza di cui al numero unico “118” e fermo restando quanto fissato dal provvedimento che definisce i livelli essenziali di assistenza […]». Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Badate, non sto parlando soltanto delle cose da fare, ma anche della definizione delle prestazioni che devono essere attivate. Non condivido l’intervento del consigliere Sannicandro, in quanto il collega ha cercato di sminuire la portata dicendo che le leggi al riguardo già ci sono. Non è così: è vero che ci sono le leggi, ma il problema deve essere affrontato, perché i dati epidemiologici nella nostra regione ci consegnano un quadro che dovrebbe indurre l’intero Consiglio regionale a riflettere sull’interruzione volontaria di gravidanza, rispetto alla fascia d’età, a chi vi ricorre, alle modalità e all’accesso. Per queste ragioni, signor Presidente, le rivolgo un appello a nome di tante persone. Non si tratta di un appello politico o ideologico. La invito a prevedere all’interno del documento sottoposto all’approvazione del Consiglio misure che, attraverso i consultori, permettano di rafforzare il tutto quanto più possibile. Se, oltre ai consultori, esistono altre forme, allora prendiamole in considerazione, perché la fascia d’età e i numeri che caratterizzano la situazione nella nostra regione sono pesanti. Non possiamo eludere il problema. L’attenzione è fortemente sbilanciata – non uso volutamente il termine “invasiva” per non innestare polemiche – rispetto all’attuazione delle pratiche, con un’imprudenza che ricade sulla salute. Difatti, quelle pratiche, se attualizzate, debbono prevedere necessariamente a monte una tutela preventiva rispetto ai rischi pesantissimi che il mondo scientifico ci consegna nell’ambito della ricerca sulla fertilità, sulle infezioni e su una serie di altre questioni di cui dobbiamo informare le donne che sono a rischio. La restante tutela di cui è necessario occuparsi va garantita dando attuazione alla seconda parte della legge n. 194, riguardante la prevenzione e tutta una serie di potenziamenti che, onestamente, sono abbastanza trascurati all’interno del Piano. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 12 – RESOCONTO STENOGRAFICO MARMO Giuseppina. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MARMO Giuseppina. Signor Presidente, non è assolutamente mia intenzione fare demagogia. Per quanto mi riguarda, sono d’accordo con chi dice che il Piano sanitario non può contenere tutto. Tra l’altro, ho personalmente contribuito a costruire questo Piano sanitario regionale girando per la Puglia. Credo che in un’Assise democratica il pensiero non vada represso, ma semmai che sia necessario cogliere la possibilità del pensiero stesso: ebbene, se lo si condivide, lo si approva, altrimenti no. In merito al discorso degli aborti e della maternità vi sono responsabilità che vengono da molto lontano, ma anche da molto vicino. Tuttavia, rischiamo di cadere nella contrapposizione, e questo non è il mio stile. Il tema è semplice: nel momento in cui diciamo che il progetto di riorganizzazione del consultorio familiare, la cui metodologia generale di programmazione è direttamente modellata su quella del POMI, rischiamo di annullare quello che già oggi avviene all’interno dei consultori, in riferimento alla legge n. 405 e alla legge regionale n. 30. Per favore, non parlate di strumentalizzazione politica, di inciucio politico, di trasversalità in cura, perché si tratta di una trasversalità sana. Il Piano sanitario regionale, in questo punto, riduce le potenzialità del consultorio alla sola dimensione sanitaria e ambulatoriale, contraddicendo l’originalità e l’integralità del servizio consultoriale. Devo dare atto all’assessore Tedesco di aver molto parlato in questo Piano di consultori e di altre cose positive. Invece, il modello consultoriale è di tipo socio assistenziale e sanitario, così come previsto dalla legge nazionale n. 405/75 e dalla successiva legge quadro regionale n. 30/77. È vero che sono leggi obsolete e che non abbiamo avuto la forza di aggiornarle, ma sono tuttora vigenti. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 È chiaro che noi non prenderemo come riferimento ciò che è già superato – questo sta alla nostra intelligenza –, ma si tratta semplicemente di riequilibrare e di dare la giusta impostazione al consultorio. Tra l’altro, il POMI risale al 2000 e sapete quante cose sono accadute in questi otto anni. Teniamo conto del fatto che l’assessore cita altre leggi, come la n. 149 sull’adozione. È giusto, pertanto, che ci sia questo filo conduttore di riferimento legislativo, certamente datato, ma che ha ancora dei contenuti validi. PELLEGRINO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PELLEGRINO. Signor Presidente, ieri sera ho esordito nel corso del mio intervento dicendo che non stavo capendo, ma in realtà avevo capito fin troppo bene che si stava girando attorno al problema di cui ci stiamo interessando. Al di là della dotta dissertazione del collega Sannicandro, che ci ha spiegato che si possono eliminare entrambi gli emendamenti, a mio avviso continuiamo a girare attorno al problema serio che dovremmo affrontare, ovvero quello dei consultori privati. Io ero assente ad inizio seduta, ma mi è stato riferito l’invito saggiamente rivolto all’Aula da parte del Presidente a trattare insieme gli emendamenti riguardanti una materia unica. Agli amici delle opposizioni voglio dire che intanto mi fa piacere notare, a distanza di anni, una così fervida e convinta difesa della legge n. 194, diversamente da quanto avvenne allorquando venne approvata in Parlamento. Vorrei che si manifestasse un po’ di memoria in questo Paese, ormai condannato alla dimenticanza assoluta di ciò che è accaduto nel corso dei decenni e della nostra vita politica. Per quanto riguarda i consultori, vorrei sapere dagli amici dell’opposizione che cosa hanno fatto nei dieci anni di centrodestra per Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 13 – RESOCONTO STENOGRAFICO potenziare la fragile rete dei consultori pubblici. Noi non vogliamo farlo, tantomeno vogliamo mortificare alcune iniziative che vengono dal settore privato. Al tempo stesso, non vogliamo impedire che i consultori finalmente facciano ciò che è previsto dalle leggi, che peraltro corrisponde a quanto riportato egregiamente nel famoso POMI di cui si è parlato ieri sera. Io sono convinto che alcuni esponenti dell’opposizione genuinamente credano nei loro contributi e che, invece, da parte di altri ci sia un atteggiamento di eccessiva genuflessione. Io vorrei qui ribadire la laicità delle Istituzioni a quanti si preoccupano delle sorti dell’umanità. Per quanto riguarda la fase precedente alla nascita e successiva alla morte, sottolineo che non è nostra intenzione togliere compiti e incombenze, ma bensì occuparci di ciò che accade in questa fase. Sono famosi i detti di politici di prima grandezza, i quali sostenevano che lo Stato e le Pubbliche istituzioni dovevano interessarsi delle sorti dell’uomo dalla culla alla bara. Ebbene sì, io sono legato a quei princìpi e a quelle elaborazioni. D’altronde, quando noi sottolineiamo il percorso nascita e sviluppiamo un ragionamento circa le iniziative sulla gravidanza voluta o non voluta (IVG), non ci occupiamo della cultura della morte. Tra l’altro, per molto tempo ci si è confusi tra RU486 e pillola del giorno dopo, cose totalmente diverse e con funzioni diverse: preventiva l’una, interruttiva l’altra. Allo stesso modo, c’è un vuoto in merito alla gravidanza desiderata e alla procreazione medicalmente assistita. Io ho sentito persone intervenire egregiamente, dall’alto delle loro postazioni, a difesa della vita. E che cosa fa quella parte che, facendo mille sacrifici, vuole donarsi e darsi per avere una vita nel proprio grembo? Che cosa ha fatto in Italia quella parte? È una concezione di morte e di afflizione quella che si porta avanti. Se volete, è un po’ la cultura della sofferenza. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 A noi non appartengono queste scelte esistenziali, filosofiche, politiche, culturali e ideologiche. Noi siamo a favore del rispetto pieno, di una società libera, aperta, cosciente e responsabile, ragion per cui non affidiamo a nessuno le sorti ultime della nostra esistenza. Questo spetta a ciascuno di noi: in tutta libertà, ciascuno di noi può operare quelle scelte. Nessuno di noi, però, per quanto potere politico e istituzionale abbia, può imporre le proprie volontà e le proprie scelte. Da qui noi non ci muoveremo. Certo, ci vuole rispetto per tutti, anche per chi la pensa diversamente. Il nocciolo della questione è proprio questo e se vogliamo entrare nel merito, facciamolo pure. BONASORA. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. BONASORA. Signor Presidente, intervengo perché qualche anno fa sono stato promotore della presentazione di una proposta di legge sulla revisione della rete consultoriale, proposta di legge che ritiro perché, su questo versante, mi soddisfa appieno il Piano regionale di salute. Svolgerò una brevissima riflessione, a seguito dei tanti illustri interventi. Ho letto con molta meraviglia alcuni giudizi preoccupati, apparsi oggi sulla stampa, in merito al Piano, precisamente al punto in cui quest’ultimo si riferisce alla tutela della vita. Si tratta di giudizi preoccupati che io non condivido affatto. Qualcuno sostiene che il Piano risponde banalmente alla richiesta di tutela della vita. Ebbene, io risponderei in maniera diversa e utilizzerei un’altra espressione: il Piano – come ho dichiarato nel corso della seduta di Consiglio del 30 luglio ultimo scorso – presenta delle risposte letteralmente scomode. Probabilmente qualcuno non ha voluto leggere il Piano. Infatti, dopo trent’anni, finalmente in questa Regione si parla di avvio del Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 14 – RESOCONTO STENOGRAFICO percorso nascita; finalmente in Puglia si parla di interscambio culturale e formativo tra i reparti di ostetricia e i servizi territoriali, in particolare i consultori familiari; finalmente in Puglia si parla di monitoraggio della gravidanza; finalmente in Puglia si parla – questa è, a mio avviso, la parte più scomoda del Piano – di attivazione di almeno un ospedale “Amico dei bambini” per ASL e della realizzazione del territorio “Amico dei bambini”. Mi rivolgo ancora una volta a chi non ha voluto leggere il Piano: a pagina 152 si affronta il discorso relativo alla stipula di protocolli di intesa tra assessorato alle politiche della salute e ufficio regionale scolastico, per la realizzazione di progetti stabili di educazione alla affettività e alla sessualità da destinare – finalmente c’è una interrelazione – a docenti, genitori e ragazzi. Finalmente, dopo trent’anni, si parla dell’istituzione di uno sportello giovani, con orari di apertura dedicati in ogni consultorio familiare. Se non è scomoda questa parte del Piano, almeno abbiate il coraggio di dire che quest’ultimo non è banale quando affronta il tema della tutela della vita. Per quanto mi riguarda, voterò con convinzione contro l’emendamento proposto dai consiglieri Palese ed altri. Ho dedicato tanto tempo allo studio del POMI (Progetto obiettivo materno infantile). Ebbene, posso sostenere con assoluta convinzione che il POMI e la legge n. 30, tanto invocata, sono in netto contrasto tra loro e non possono letteralmente stare insieme, perché uno esclude l’altra. Teniamo conto del fatto che la legge n. 30/77 è vecchia di trent’anni e che tanti costumi sono cambiati in questo lasso di tempo: è cambiata, ad esempio, in maniera assoluta la richiesta di assistenza, così come l’approccio ai consultori familiari. Permettetemi di leggervi i quattro punti essenziali del POMI. Primo punto: «Integrazione dei servizi di I livello (promozione della salute) con il II livello (cure specialistiche, diagno- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 stiche e ambulatoriali) e il III livello (cure intensive e diagnostica complessa) per garantire l’attenzione sinergica ed evitare inversioni e sovrapposizioni di ruoli». Badate, questo riferimento nella legge n. 30 non esiste. Secondo punto: «I consultori familiari operino con progetti strategici di promozione della salute su obiettivi primari», altro riferimento che non esiste nella legge n. 30. Terzo punto: «Il consultorio familiare si attiva ad operare con il modello dell’offerta attiva». Insomma, non si deve aspettare che l’utente vada al consultorio, ma deve essere il consultorio ad attivarsi per la promozione della salute sul territorio. Questo è un altro aspetto di cui non si fa menzione nella legge n. 30. Quarto punto: «La programmazione, la valutazione e la formazione costituiscono un circuito virtuoso». Di tutto questo non si parla nella legge n. 30, ma se ne parla in maniera approfondita ed esaustiva nel capitolo 3.1 del Piano regionale di salute. Dopodiché, nella legge n. 30 si parla solo di riconoscere il contributo ai consultori privati, senza alcun controllo né sul piano della qualità dell’offerta proposta al territorio, né sul piano della quantità degli utenti che si rivolgono al consultorio. Fa bene il Piano ad affermare che «la gratuità del servizio offerto dal consultorio deriva dal ruolo primario attribuito dal POMI». La legge n. 30 tutto fa fuorché attribuire ai consultori il ruolo primario. «Il POMI connota il consultorio come struttura di primo livello che non deve operare, di norma, su richiesta spontanea, ma deve realizzare il programma di promozione della salute secondo una metodologia scientifica». Di tutto questo nella legge regionale n. 30 non si parla affatto. Ecco perché l’assessore fa molto bene a richiamare, per quanto riguarda l’organizzazione, solo il POMI che non è un progetto obiettivo scritto su una carta qualsiasi. Qualcuno fa intendere che un funzionario del Ministero della salute un bel giorno si è al- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 15 – RESOCONTO STENOGRAFICO zato e ha scritto un progetto; qualcun altro invece lo ha “santificato” in un decreto ministeriale. In conclusione, voterò convintamente contro perché, dopo aver letto il Piano regionale di salute, ho potuto constatare che, in maniera del tutto scomoda (altro che banale!), esso si rapporta al Progetto obiettivo maternoinfantile che in questa bella Regione nessuno mai – mi riferisco a coloro i quali si affannano a sottolineare il diritto alla tutela della vita – ha citato. PRESIDENZA DEL PRESIDENTE TARQUINIO PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, in apertura di intervento mi permetto di ritornare sulla proposta avanzata dal Presidente Pepe di accorpare la discussione su almeno una ventina di emendamenti, aventi tutti la finalità di intervenire su quella parte del Piano che delinea i caratteri della rete consultoriale e le azioni a tutela della salute della donna. Come prima di me diceva il collega Silvestris, e secondo le argomentazioni riprese dal collega Palese, anche io sono convinto che dobbiamo andare al cuore dei problemi senza coloriture di carattere ideologico o politico, ma semplicemente cercando di comprendere da dove partiamo e dove vogliamo arrivare. Mi si consentirà di inserire a questo punto del mio intervento una considerazione. Ho trovato ingenerose alcune critiche che, in maniera accentuata ed ostentata, sono state rivolte al Piano. Critiche ingenerose non per i contenuti che le caratterizzano, quanto per il fatto che, a mio avviso, si sarebbe dovuto incominciare con il dire che finalmente in Puglia si parla di tutela della salute della donna e di rilancio di una rete di servizi le cui tracce francamente Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 mi è difficile individuare, almeno se rivolgo lo sguardo ad un passato nemmeno tanto lontano. Si ha quasi l’impressione – mi rivolgo agli scopritori della legge n. 30 – che tutti quanti noi, presi da un’improvvisa folgorazione sulla strada di Damasco, ci siamo ricordati che in questa regione, 31 anni fa, è stata licenziata una legge che si è sforzata di tradurre, per l’epoca in maniera avanzata, i contenuti della legge n. 405 di due anni prima. Dopodiché, per 31 anni la legge sui consultori, che oggi vorremmo rivitalizzare semplicemente richiamandola in un Piano di salute, è rimasta pressoché inattuata. Dirò di più: a fronte dell’iniziale sforzo di garantire alla rete per un verso l’implementazione di servizi e per altro verso i sostegni finanziari, a partire dal 1996 fu soppresso il capitolo del bilancio regionale che prevedeva i contributi ai consultori privati autorizzati. Una circolare dell’allora assessore Saccomanno raccomandava alle aziende sanitarie, nel caso in cui lo avessero ritenuto compatibile con la loro strategia, di prendere in considerazione l’ipotesi di dare alcuni sostegni ai consultori familiari privati. Ebbene, con grande misura mi permetto di rispondere al vescovo dei vescovi della Puglia. Il concetto di sussidiarietà è stato introdotto nello Statuto regionale pugliese. Si tratta, però, di un concetto che non viene assolutamente salvaguardato dagli emendamenti di cui stiamo parlando. Il concetto di sussidiarietà che sostanzialmente consente una sinergia e una simbiosi tra servizi, strutture, enti pubblici, privati sociale finalizzato al perseguimento del bene comune e all’interesse generale, non viene assolutamente perseguito con questi emendamenti che riprendono una terminologia oramai decisamente superata dalla legislazione subentrata, senza chiamare le cose per nome e cognome, per come si chiamano oggi nella nostra regione, nel servizio sanitario del nostro Paese. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 16 – RESOCONTO STENOGRAFICO Non a caso nelle nove pagine che trattano gli argomenti di cui stiamo discutendo si parla di rete consultoriale. Anche in questo caso gli emendamenti proposti sono decisamente arretrati rispetto alla legislazione e alla normativa vigente. Non si può parlare infatti di consultori pubblici e privati autorizzati. Oggi si deve parlare, così come avviene per altre branche specialistiche e per altre azioni sanitarie, di rete dei servizi che ricomprenda i servizi garantiti dal pubblico e i servizi garantiti dal privato accreditato, che entrano a pieno titolo e a tutto tondo nell’integrazione della rete dei servizi. Nessuno vuole negare il principio di sussidiarietà che, come sapete, fa parte della nostra Carta statutaria. Io, che ho presieduto la Commissione Statuto, so quanto abbiamo discusso sull’introduzione di quel principio nella Carta statutaria della Puglia e so altrettanto bene come ci siamo sforzati di darne un’appropriata definizione. Il collega Silvestris dice giustamente che i consultori familiari non possono essere soltanto delle strutture sanitarie. Lo invito, quindi, a leggere le pagine nelle quali vengono individuate le funzioni e le azioni dei consultori familiari. Lo invito a leggere in che cosa consiste l’offerta attiva dei servizi che i consultori familiari devono garantire. Nel testo c’è scritto tutto ed è descritta in maniera puntuale la funzione sociosanitaria del consultorio. Per converso, il consigliere Palese dice che bisogna garantire prestazioni sanitarie che siano effettivamente finalizzate alla tutela della salute della donna, del neonato e dell’adolescente. In questo documento trovate tutto quello che necessita, dal punto di vista sanitario, di tutela. Ha fatto bene il consigliere Bonasora a ricordare che ci sono percorsi innovativi che accompagnano l’introduzione di alcune novità rispetto alle quali né la Puglia, né l’Italia, né il mondo intero possono mettersi le fette di prosciutto davanti agli occhi. Se è vero che nel prontuario farmaceutico nazionale è stato introdotto il contraccettivo di Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 emergenza, è altrettanto vero che nelle pagine del Piano regionale di salute noi mettiamo in atto una pluralità di azioni finalizzate ad evitare che il possibile accesso al contraccettivo di emergenza banalizzi, non soltanto la pratica d’amore, come giustamente dice Monsignor Cacucci, ma persino le più elementari esigenze di cautela per la tutela della salute in relazione alle malattie sessualmente trasmissibili. Allo stesso modo, rispetto all’interruzione di gravidanza, questo non è un peana all’aborto, ma parte dalla constatazione che in Puglia i livelli di abortività sono tra i più alti d’Italia per una legislazione e per una programmazione dei servizi che è stata carente e che, in maniera assolutamente disinvolta, si è preoccupata di tutelare l’obiezione di coscienza, ma ha di fatto scaricato su luoghi più ovattati e riservati il carico dell’interruzione di gravidanza senza preoccuparsi di capire come si poteva e si doveva fare per riportare la Puglia nella media nazionale e farla diventare una regione avanzata sul piano del contrasto all’interruzione volontaria di gravidanza, che in molti casi volontaria non è, in quanto forzata dalle condizioni sociali e dalla carenza dei servizi. Altro che interruzione volontaria della gravidanza! Nel Piano c’è tutto. E lo dico a quei colleghi del centrosinistra che, avendo una grande sensibilità per questi temi, hanno letto ed apprezzato il testo, ma non possono immaginare che le cose serie scritte in questo Piano possano essere trattate alla stregua di un confronto di carattere ideologico o politico. Mi si deve dire che cosa manca, in che cosa facciamo un passo indietro, mi si deve dire e dimostrare che tutto quello che qui dentro è scritto non costituisce un passo in avanti. Vorrei chiarire una volta per tutte che nessuno ha mai legalizzato la RU486 per il semplice fatto che non c’è nulla da legalizzare: si tratta di un farmaco che non è presente nel prontuario farmaceutico italiano, ma è presente nei prontuari farmaceutici di alcuni Paesi dell’Unione Europea. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 17 – RESOCONTO STENOGRAFICO Ebbene, siccome tutti ci riempiamo la bocca dicendo che siamo un Paese dell’Europa, salvo poi fare un passo indietro quando non ci conviene applicare le normative europee, o fare una fuga in avanti quando ci conviene, noi non abbiamo fatto altro che dire alle aziende sanitarie locali di questa regione che si sarebbe potuto utilizzare un farmaco presente nei prontuari dei Paesi dell’Unione Europea, attraverso l’importazione, in osservanza di una procedura previste dalla normativa nazionale, non regionale. Nessuno in Puglia ha mai pensato di attivare o di avallare sperimentazioni. Questo Governo regionale si è limitato ad attuare una normativa comunitaria. Vorrei offrire all’attenzione di chi si dimostra preoccupato delle conseguenze i risultati che abbiamo conseguito. Noi abbiamo dato questa indicazione alle aziende sanitarie nel 2006, esattamente meno di due anni fa. Ebbene, solo in due centri, come peraltro prevede la normativa attraverso l’obbligatorietà del ricovero, si sono prodotte interruzioni volontarie di gravidanza previa somministrazione del farmaco RU486. Presso il Policlinico di Bari ci sono state 15 interruzioni di gravidanza con RU486 nel 2006, 64 nel 2007 e 40 a tutto agosto 2008. In totale, presso il Policlinico di Bari, ci sono state 119 interruzioni di gravidanza con la RU486. A Lecce, invece, ci sono state 19 interruzioni di gravidanza nel 2006 e 3 nel 2007. Allo stato non risultano interruzioni di gravidanza con ricorso alla RU486 nel 2008. Allora, di quale rischio di banalizzazione dell’aborto stiamo parlando? Stiamo parlando solamente della possibilità di avvalersi di una pratica chimica prevista da normative internazionalmente sperimentate, mutuata dai prontuari farmacologici di numerosi Paesi di Europa e messa a disposizione delle cittadine della Puglia nel rispetto della normativa nazionale. La pillola del giorno dopo viene erronea- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 mente assimilata ad un farmaco abortigeno, ma effettivamente è un contraccettivo di emergenza, così come viene definito dalla farmacopea italiana. Come per tutti i farmaci possono esserci delle reazioni collaterali, ma resta comunque un contraccettivo di emergenza. Ebbene, trattandosi di un’attività di emergenza, il Piano consente di poterne fruire, perché fino ad oggi coloro le quali si trovavano in questa condizione di emergenza non riuscivano a trovare, se non con grandissime difficoltà e con grande macchinosità, le risposte del sistema all’emergenza. Noi abbiamo, di fatto, detto che queste risposte devono essere date. Siccome vogliamo tutelare fino in fondo la salute della donna per determinate categorie sociali ed etniche, attraverso una delibera che ha attivato un progetto sperimentale, abbiamo stabilito che quel farmaco può essere concesso gratuitamente a quelle donne. Le informazioni relative al farmaco in oggetto verranno spiegate dal personale medico che accoglierà queste donne. Non spetta né al sagrestano, né al consigliere regionale spiegare qual è la condizione che dovranno affrontare, o i rischi che potranno correre. Come ho detto in precedenza, siccome anche io avverto il rischio della banalizzazione delle più elementari precauzioni nel rapporto che può essere in qualche modo introdotto dalla disponibilità di questo contraccettivo di emergenza, in queste pagine c’è scritto come devono essere attivati i programmi di educazione sanitaria, caricando proprio sul consultorio la responsabilità dell’iniziativa attiva. Secondo voi questa è una legislazione arretrata? È una legislazione che mina, alle radici, la vita? È una programmazione che non tutela la salute? Non vi pare un decisivo passo in avanti? Anche sulla famosa questione della obiezione di coscienza, qui non c’è scritto, tantomeno poteva esserci scritto, che in Puglia non viene ammessa l’obiezione di coscienza. Ci sa- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 18 – RESOCONTO STENOGRAFICO rà pure una maniera per la quale un diritto sacrosanto e sancito debba poter essere fruito nel momento in cui la schiera degli obiettori diventa così vasta. Vorrà dire che si faranno delle piante organiche apposite nelle quali ci sarà scritto che, per le unità operative complesse di ostetricia e ginecologia, una parte dei dirigenti di I livello dovrà dichiarare al momento dell’accesso al concorso di non essere obiettore di coscienza. Non si può consentire che in un servizio pubblico, che deve quindi applicare una legge dello Stato, tale legge non possa essere applicata, perché c’è carenza di personale che la applichi. Considerate che si sarebbe fatta la stessa cosa per qualunque altra carenza. Tra l’altro si parla di mobilità, peraltro senza nessun tipo di penalizzazione, per favorire questa pluralità di presenze e per rimuovere questa sorta di assoluzione che ci siamo dati – mi netto in mezzo anche io – scaricando il problema sul privato, dove siccome per definizione si devono massificare le entrate, non si fanno troppi problemi. Mi sarei aspettato dal Vescovo di Otranto, il quale sostiene che questo Piano è squilibrato sul versante del pubblico, che avesse fatto una distinzione e avesse puntualizzato quale privato si vuole introdurre e quale privato è carente. Siamo aperti a qualunque discussione, alla quale, tra l’altro, non ci siamo mai sottratti. Nessuno però ci ha chiesto spiegazioni. Quando il forum della famiglia ha chiesto di essere ascoltato, noi lo abbiamo fatto senza problemi. Del resto, quando abbiamo costruito il Piano, abbiamo raccomandato ai tecnici che vi hanno lavorato di procedere con equilibrio. Non c’è un’impostazione ideologica. Rifiuto a piè pari questa etichettatura, perché fa giustizia in un sol colpo di un lavoro che potrà essere perfettibile e che sicuramente lo sarà. Dico al collega Sannicandro che lo sforzo che avevo fatto di riferirmi con l’emendamento all’adeguamento alla legislazione subentrante, pur essendo ultroneo, andava proprio nella di- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 rezione di dichiararci disponibili a recepire quanto di meglio e di buono ci sarà. Francamente ritengo che si commetterebbe un grosso errore a buttare nel nulla questo lavoro perché faremmo compiere un passo indietro alla Puglia. Per agevolare questo percorso mi sono permesso di presentare un emendamento, anch’esso ultroneo – la procedo nella critica, consigliere Sannicandro –, ma che fa comunque giustizia dei luoghi comuni che potrebbero essere introdotti nella discussione. È un emendamento che dimostra che questa Regione rispetta il principio di sussidiarietà e lo fa in osservanza delle regole e dei regolamenti regionali. Se serve a far fare un passo avanti alla discussione presenterò un subemendamento, che al contrario non presenterò qualora dovesse servire a creare arroccamenti. Do lettura dell’emendamento che intendo presentare: «Al capitolo 3.1.1 di pagina 48, dopo il capoverso “le condizioni che si vogliono prevenire” aggiungere questo ulteriore capoverso: “a tal fine, i consultori familiari istituiti da enti privati e associazioni e autorizzati, ai sensi dell’articolo 5 della legge n. 30 del 05/09/77, successivamente alla definizione delle procedure di accreditamento, costituiranno parte integrante della rete consultoriale regionale”», esattamente come avviene per tutte le strutture accreditate nelle diverse branche in questa Regione. Questo significa far compiere un passo in avanti, significa continuare a parlare di rete, significa non voler ideologizzare. Questo è l’atteggiamento che il Governo, e mi auguro anche la maggioranza, vuole adottare per non snaturare un impianto che io considero, allo stato, tra i migliori in Italia. Naturalmente, bisognerà lavorare per attuare quello che abbiamo scritto in queste otto pagine. Su questo mi piacerebbe essere sfidato, ma mi piacerebbe anche sfidare. Il lavoro che da Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 19 – RESOCONTO STENOGRAFICO questo punto di vista ci attende è un lavoro sicuramente più complesso del seppur difficile lavoro che abbiamo prodotto nel costruire questi nuovi modelli organizzativi. PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, ci riserviamo una verifica della formulazione. Se non abbiamo compreso male, quello che propone l’assessore Tedesco è un passo in avanti rispetto alla nostra richiesta di attenzione nell’attività dei consultori prevista dalla legge n. 194. Naturalmente sosterremo il pacchetto nel suo insieme, perché riteniamo che il potenziamento vada operato non solo attraverso i consultori. Come ho già espressamente detto, non comprendiamo la ragione per la quale per le prestazioni sanitarie la legge preveda un contributo per le strutture accreditate a gestione pubblica e, ove necessario, anche per le strutture accreditate private, e riteniamo che lo stesso modello previsto dalla legge dovrebbe essere mutuato, nel Piano, anche per l’attività dei consultori familiari. Riteniamo che questo sia un passo avanti e ci riserviamo di esprimerci rispetto alla formulazione tecnica ora proposta dall’assessore, ribadendo comunque il nostro sostegno all’intero pacchetto degli emendamenti. PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PEPE MARMO Giuseppina. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MARMO Giuseppina. Signor Presidente, colleghi consiglieri, io credo che questo sia un emendamento intelligente e positivo, innanzitutto perché prende atto che la legge n. 30 esi- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 ste e che, a questo punto, dobbiamo eliminarla dall’elenco delle leggi inutili di questa Regione. È chiaro, naturalmente, che ci impegniamo a prendere da quella legge tutto ciò che serve, quindi anche a modificarla, oppure, come dicevo prima, dobbiamo decidere di cassarla. Questo emendamento va nella direzione di riconoscere la funzione di tanti consultori familiari privati che svolgono esperienze di qualità non indifferente sul territorio. Chi non conosce queste esperienze non è nemmeno titolato a parlarne. Esprimo dunque il mio compiacimento per questo emendamento, assessore Tedesco, che si muove nella direzione giusta. È vero che la stampa ha scritto certe cose, ma è anche vero che qui mancano le persone che vengono citate. La chiesa non può stare nelle sacrestie. Nel momento in cui io arrivo qui, con tutta la mia laicità, non appendo il mio vestito fuori dalla porta. Voglio dire che le persone che non sono presenti non possono essere citate. La chiesa fa bene a parlare: non possiamo abusarne quando ci conviene e proclamarci laici quando non ci conviene. Io sono fortemente laica. DE SANTIS. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. DE SANTIS. Signor Presidente, colleghi consiglieri, dopo aver ascoltato con attenzione l’intervento e la proposta dell’assessore Tedesco, avrei voglia di stringergli la mano, perché ritengo che l’intervento dell’assessore sia stato esemplare dal punto di vista della forma e del contenuto. Esso ha richiamato tutti, credenti e non, più o meno laici, alla ragionevolezza su queste argomentazioni. Preannuncio, pertanto, il mio voto favorevole all’emendamento proposto dall’assessore Tedesco. PRESIDENTE. Avendo colto da più parti Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 20 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO l’esigenza di una interruzione per una riunione dei Capigruppo, di maggioranza e di opposizione, sospendo brevemente la seduta. 10 SETTEMBRE 2008 tuiranno parte integrante della rete consultoriale regionale”». PELLEGRINO. Domando di parlare. (La seduta, sospesa alle ore 12,27, riprende alle ore 12,44). PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Comunico al Consiglio le decisioni concertate in Conferenza dei Capigruppo: gli emendamenti n. 182, a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Caroppo, Surico, Marinotti, Silvestris, Marmo G., Zullo ed altri, e n. 183, a firma dell’assessore Tedesco, vengono ritirati dai proponenti. È stato presentato un emendamento (n. 184), a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Caroppo, Surico, Marinotti, Silvestris, Scalera, Marmo G., Zullo ed altri, del quale do lettura: «Capitolo 3.1.1 (pag. 148). In coda al quarto capoverso, dopo le parole “le condizioni che si vogliono prevenire”, aggiungere il seguente periodo: “A tal fine, i Consultori familiari istituiti da Enti privati ed Associazioni ed autorizzati ai sensi dell’art 5 della Legge regionale n. 30 del 5.9.77, costituiscono parte integrante della rete consultoriale pubblica presente sul territorio. Ai sensi dell’art 7, comma 4, stessa legge, la Regione Puglia concede ai suddetti consultori un contributo annuale secondo le procedure dell’accordo contrattuale in vigore per le strutture accreditate”». Come preannunciato, è stato presentato un subemendamento sostitutivo dell’emendamento n. 184, a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «Capitolo 3.1.1 (pag. 48). In coda al quarto capoverso, dopo le parole “le condizioni che si vogliono prevenire”, aggiungere il seguente periodo: “A tal fine, i Consultori familiari istituiti da Enti privati ed Associazioni ed autorizzati ai sensi dell’art. 5 della Legge regionale n. 30 del 5.9.1977, successivamente alla definizione delle procedure di accreditamento, da definirsi nei termini previsti per l’adozione dei Piani attuativi locali, costi- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PELLEGRINO. Signor Presidente, chiedo una lettura più puntuale del subemendamento, a partire dalla parola “successivamente”, anche per chi leggerà il resoconto all’esterno di quest’Aula. PRESIDENTE. Va bene. Do lettura della formulazione definitiva del subemendamento: «[...] successivamente alla definizione delle procedure di accreditamento da realizzarsi nei termini previsti per l’adozione dei Piani attuativi locali, costituiranno parte integrante della rete consultoriale regionale». Lo pongo ai voti. È approvato. Comunico che l’emendamento (n. 185), a firma dei consiglieri Palese, Silvestris, Ruocco, Caroppo, Chiarelli, Marmo G., Surico, Zullo, Marinotti ed altri, del quale do lettura: «Capitolo 3.1.1 (pag. 148). Obiettivo 1 – Ottimale distribuzione del territorio. Dopo le parole “I Consultori familiari,” aggiungere “pubblici e privati autorizzati” (art. 5 Legge regionale 30/77 )”» è ritirato. È stato presentato un emendamento (n. 186), a firma dei consiglieri Palese, Silvestris, Ruocco, Caroppo, Marmo G., Surico, Zullo, Scalera, Chiarelli, Marinotti ed altri, del quale do lettura: «Capitolo 3.1.1 (pag. 148). Obiettivo 1 – Ottimale distribuzione del territorio. Riduzione dei costi. Al secondo rigo, dopo le parole “ogni 20.000 abitanti” eliminare “(criterio non vincolante)”». Ha chiesto di parlare il consigliere Zullo. Ne ha facoltà. ZULLO. Signor Presidente, colleghi consi- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 21 – RESOCONTO STENOGRAFICO glieri esiste – ed è vigente – in questa Regione un regolamento del fabbisogno delle strutture sanitarie rispetto ai bisogni di salute della popolazione. Tale regolamento prevede che vi sia un consultorio ogni ventimila abitanti. Si tratta di un criterio vincolante, nel senso che è una proporzione da rispettare. Se noi inseriamo all’interno del Piano la locuzione “non vincolante” agiamo in contrasto con tale regolamento, che prevede un rapporto vincolante – un consultorio ogni ventimila abitanti – per dare all’organizzazione sanitaria certezza di strutture sul territorio che devono rispondere efficacemente ai bisogni della popolazione. SILVESTRIS. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SILVESTRIS. Signor Presidente, mi associo a quanto appena esposto. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Il Governo esprime parere contrario rispetto a questo emendamento. Infatti, applicando in maniera pedissequa questo criterio, si finirebbe in molti casi per irrigidire alcune situazioni che, invece, potrebbero avere l’esigenza di essere articolate in maniera più duttile. Per questo è stata prevista questa locuzione. SILVESTRIS. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SILVESTRIS. Signor Presidente, assessore Tedesco, se questo è il senso, possiamo anche subemendare o riformulare l’emendamento prevedendo un margine di flessibilità. Dire, pe- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 rò, che il criterio non è vincolante significa dire che la previsione di un consultorio ogni ventimila abitanti è scritta inutilmente nel regolamento. Dal momento che finora abbiamo parlato di potenziamento della rete dei consultori, questo non avrebbe molto senso. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Se noi avessimo detto che il criterio di 4,5 posti letto per mille abitanti è un criterio vincolante, probabilmente avremmo dovuto chiudere, ad esempio, il Policlinico di Bari o l’ospedale Di Venere. In genere, i criteri devono essere adattati anche alla realtà storica. Anche per quanto riguarda, ad esempio, l’ubicazione dei consultori privati autorizzati, ci sono delle concentrazioni che, a quanto mi risulta, sono particolarmente addensate in alcune aree del territorio. Se lasciamo questo criterio come vincolante, saremo costretti a non accreditare, ad esempio, quella parte dei consultori privati in eccesso, in determinate aree del territorio, rispetto a questo rapporto. Invece, con una flessibilità che deve tendere naturalmente al rispetto del parametro si può consentire di tener conto anche della situazione esistente. MARMO Giuseppina. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MARMO Giuseppina. Signor Presidente, alla luce di quanto ha detto l’assessore Tedesco, l’espressione “criterio non vincolante” va interpretata nel senso che se un territorio di 10 mila abitanti vive situazioni particolari può accogliere ugualmente l’apertura di un consultorio. In questo senso, sono favorevole a mantenere il testo proposto. L’importante è che non si proceda al de- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 22 – RESOCONTO STENOGRAFICO pauperamento, ma al potenziamento dei consultori, e che si adotti flessibilità rispetto all’indice demografico. MARMO Nicola. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MARMO Nicola. Signor Presidente, assessore, mantenere l’espressione “criterio non vincolante” credo che vanificherebbe la volontà del Consiglio, oltre che dell’organizzazione sanitaria, di avere un consultorio ogni ventimila abitanti. Credo che potremmo raggiungere l’obiettivo della flessibilità inserendo prima dell’espressione “ogni ventimila abitanti” le parole “di norma”. Avremmo dunque “di norma ogni ventimila abitanti”. PRESIDENTE. Condividendo questa proposta, suggerirei di registrarla. Considero che questa sia la strada che taglia la testa a ogni equivoco. Pongo ai voti l’emendamento n. 186 nel testo subemendato dal consigliere Nicola Marmo. È approvato. Comunico che l’emendamento (n. 187), a firma dei consiglieri Palese, Silvestris, Ruocco, Caroppo, Marmo G., Surico, Zullo, Marinotti, Chiarelli ed altri, del quale do lettura: «Capitolo 3.1.1 (pag. 149). Obiettivo 1 – Ottimale distribuzione del territorio. Al terzo rigo, dopo le parole “Coordinamento tra Consultori dello stesso territorio”, aggiungere le parole “pubblici e privati autorizzati”» è ritirato. Anche l’emendamento (n. 188), a firma dei consiglieri Palese, Silvestris, Ruocco, Caroppo, Marmo G., Surico, Zullo, Marinotti, Chiarelli ed altri, del quale do lettura: «Capitolo 3.1.1 (pag. 149). Obiettivo 2 – Multidisciplinarietà e completezza delle prestazioni. Alla fine del primo capoverso, dopo le parole Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 “normative vigenti”, aggiungere: “L. 405/75, L.194/78, LR. 30/77”» è ritirato. È stato presentato un emendamento (n. 189), a firma dei consiglieri Palese, Silvestris, Ruocco, Caroppo, Marmo G., Surico, Zullo, Marinotti, Chiarelli ed altri, del quale do lettura: «Capitolo 3.1.1 (pag. 149) Obiettivo 2 – Multidisciplinarietà e completezza delle prestazioni. Al terzo paragrafo, dopo le parole “di Mediatori culturali” aggiungere “, di Insegnanti della regolazione naturale della fertilità, da individuarsi nell’apposito Albo nazionale istituito dalla Confederazione nazionale dei Centri sulla RNF,”». Ha chiesto di parlare il consigliere Silvestris. Ne ha facoltà. SILVESTRIS. Signor Presidente, colleghi consiglieri, oltre ai mediatori culturali, per l’affiancamento nell’erogazione delle prestazioni nell’ambito dei consultori, si chiede di inserire anche gli “insegnanti della regolazione naturale della fertilità da individuarsi nell’apposito Albo nazionale istituito dalla Conferenza nazionale dei centri sulla regolazione nazionale della fertilità”. Mi sembra che questo sia assolutamente in linea con quello che diceva l’assessore su ciò che i consultori debbono fare, ovvero andare all’esterno, informare, fare didattica sui metodi di fecondazione o sulla prevenzione. Mi sembra che questo sia assolutamente condivisibile, in linea con quanto diceva l’assessore. PRESIDENTE. Il Governo esprime parere contrario. Pongo ai voti l’emendamento. Non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 190), a firma dei consiglieri Palese, Silvestris, Ruocco, Caroppo, Surico, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «Capitolo 3.1.1 (pag. 149). Obiettivo 2 – Multidiscipli- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 23 – RESOCONTO STENOGRAFICO narietà delle prestazioni. Dopo il terzo capoverso aggiungere il seguente capoverso: – Possibilità di collaborazione di consulenti volontari indicati dalle Associazioni “pro-life”, per: informare la donna che intenderebbe interrompere la gravidanza sui diritti a lei spettanti in base alla legislazione statale e regionale, sui servizi sociali, sanitari e assistenziali concretamente offerti dalle strutture operanti nel territorio; informarla sulle modalità idonee ad ottenere il rispetto delle norme della legislazione sul lavoro a tutela della gestante; proporre all’Ente locale competente o alle strutture sociali operanti nel territorio speciali interventi, quando la gravidanza o la maternità creino problemi per risolvere i quali risultino inadeguati i normali interventi; contribuire a far superare le cause che potrebbero indurre la donna all’interruzione della gravidanza». Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, colleghi consiglieri, i contenuti di questa proposta sono presenti nell’emendamento che ho presentato (n. 201) alla pagina 151 della sezione “Gravidanza non voluta”, che sostanzialmente ricomprende buona parte dell’emendamento in esame. Se lo ritirate, possiamo collocarlo più opportunamente a pagina 151. SILVESTRIS. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SILVESTRIS. Signor Presidente, colleghi,l’emendamento che propone l’assessore, rispetto al quale preannuncio la condivisione, in qualche modo, riprendendo alcuni passaggi della legge n. 194, dice quello che i medici devono fare. Con il nostro emendamento chiediamo, invece, che all’interno dei consultori, esattamente ai sensi dell’articolo 6 della legge n. 30/77, possano intervenire come consulenti volontari rappresentanti delle associazioni pro- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 life per svolgere gli stessi ruoli che l’assessore nell’emendamento n. 201 indica come ruoli dei medici. L’attività, pertanto, è la stessa, ma è diversa la modalità. Se lei è d’accordo, assessore, potremmo mantenere tutto quello che riguarda le attività da svolgere nel suo emendamento, il n. 201, riducendo il nostro alle seguenti parole: “possibilità di collaborazione di consulenti volontari – ex articolo 6 legge n. 30/77 – indicati dalle Associazioni pro-life». La restante attività la possiamo lasciare in capo ai medici, come lei ha proposto nell’emendamento n. 201, che io onestamente non avevo letto. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, stiamo parlando di una attività istituzionale che non può essere delegata a soggetti estranei all’ambito istituzionale. Pertanto, pur apprezzando lo sforzo del collega Silvestris, sono costretto a ribadire il parere contrario del Governo sull’emendamento. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento. Non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 191), a firma dei consiglieri Palese, Silvestris, Ruocco, Caroppo, Marmo G., Surico, Zullo, Marinotti ed altri, del quale do lettura: «Capitolo 3.1.1 (pag. 149). Obiettivo 2 – Multidisciplinarietà e completezza delle prestazioni. Al quarto capoverso abrogare il periodo: “progressivo riposizionamento del personale sanitario che solleva obiezione di coscienza (art. 9 della legge 194), con agevolazione della mobilità verso altri servizi del Distretto”». Ha chiesto di parlare la consigliera Giuseppina Marmo. Ne ha facoltà. MARMO Giuseppina. Signor Presidente, Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 24 – RESOCONTO STENOGRAFICO colleghi consiglieri, l’articolo 9 della legge n. 194 parla degli ospedali e degli enti, non dei consultori. È giusto che noi facciamo riferimento a questo articolo – ed io condivido quanto ha detto poc’anzi l’assessore –, tuttavia bisogna specificare bene che sono gli ospedali e gli enti che attuano l’articolo 9 della legge n. 194. ZULLO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. ZULLO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, si vorrebbe progressivamente spostare gli obiettori di coscienza che operano nei consultori in altri servizi territoriali distrettuali, facendo riferimento alla norma della legge n. 194 che non riguarda né i consultori né i servizi territoriali distrettuali, ma riguarda, per le giuste finalità, il personale che opera all’interno degli enti e dei reparti ospedalieri. Quello che ci distingue è proprio questa visione dei consultori, quasi che gli stessi non debbano promuovere la cultura della vita e che al loro interno debba esserci solo personale non obiettore. Questo è un vulnus a una norma nazionale, un vulnus alle nostre coscienze, un vulnus a un modo di operare che noi vorremmo fosse invece orientato nella direzione della vita. SILVESTRIS. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SILVESTRIS. Signor Presidente, l’articolo 9, comma 4, della legge n. 194 recita: «Gli enti ospedalieri e le case di cura autorizzate sono tenuti in ogni caso ad assicurare l’espletamento delle procedure previste dall’articolo 7 e l’effettuazione degli interventi di interruzione della gravidanza richiesti con le modalità previste negli articoli 5, 7 e 8. La Regione ne controlla e garantisce l’attuazione Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 anche attraverso la mobilità del personale». Come si vede, si parla di enti ospedalieri e case di cura. Quanto alla mobilità del personale, temo che, partendo dalla necessità di scongiurare un rischio di sperequazione, si arrivi all’introduzione di una nuova sperequazione. Mi ha preoccupato l’assessore quando ha affermato che occorre prevedere che ai concorsi per il posto di direttore di unità operativa complessa non partecipino obiettori. Le norme sull’obiezione prevedono che l’obiezione stessa possa essere resa in qualsiasi momento e abbia valenza entro 30 giorni dal momento in cui viene resa con dichiarazione scritta. Qui stiamo passando dalla necessità di garantire un servizio alla donna all’inibizione della possibilità di accedere a un concorso da parte di chi è obiettore, ossia dalla necessità di eliminare una sperequazione all’inserimento di una sperequazione nuova. Assessore, lei prima ha detto che bisognerà prevedere che non partecipino obiettori a concorsi per direttori di unità operative complesse. Mi sarò sbagliato – e ne sarei felicissimo – ma se è necessario possiamo riprendere la registrazione. Inoltre, se un medico ginecologo fa obiezione non può essere mobilizzato dal distretto. Al massimo, si può implementare l’équipe del distretto, mobilizzando, presso lo stesso, un medico non obiettore. Non possiamo, però, fare mobilità coatta di chi fa obiezione, intervenendo anche sulle carriere professionali dei dirigenti medici. Non vorrei che per garantire un diritto ed eliminare una sperequazione – scelta pure sacrosanta – ne ingenerassimo un’altra, oltretutto andando contro una norma nazionale. Mi sembra che passiamo dalla necessità di scrivere leggi di buonsenso a scriverne di senso assolutamente cattivo. Le questioni vanno risolte entrambe, ma con un po’ di buonsenso, altrimenti violiamo i diritti di espletamento di una professionalità da parte di professionisti medici ginecologi. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 25 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, io non ho detto che bandiremo concorsi riservati ai non obiettori. Ho affermato, bensì, che nell’espletamento dei concorsi, o meglio nell’individuazione del bando, bisognerà garantire che nelle strutture e nelle piante organiche per le quali si producono i bandi, per la relativa copertura, vi sia una pluralità di soggetti. Non ho parlato certamente di deportazioni forzate. Non stiamo parlando dei posti apicali, ma dei posti di dirigente medico, che è cosa diversa. Insomma, mi riferisco alle figure che devono garantire l’assistenza. Ritengo che non vi sia alcun elemento di incostituzionalità nelle mie affermazioni. Se, poi, vogliamo affrontare una questione di carattere giuridico lo faremo dopo, anche perché non si tratta di definire adesso i bandi. Per la mobilità, se c’è una pianta organica coperta esclusivamente da obiettori di coscienza, il suo collega Palese sarebbe dovuto scattare in piedi quando lei ha proposto di aggiungere, in aumento rispetto alla pianta organica, la presenza di un medico non obiettore. La pianta organica è quella e con essa bisogna garantire tutti i servizi previsti dalla normativa vigente, ivi compresa l’interruzione volontaria di gravidanza. È evidente, quindi, che bisogna individuare un meccanismo per consentire di dare collocazione, nei servizi, anche a chi non è obiettore di coscienza. PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell’emendamento. ZULLO. Domando di parlare per dichiarazione di voto. 10 SETTEMBRE 2008 glieri, ascoltando alcuni interventi mi sembra che venga messa a rischio la libertà che dovrebbe caratterizzare uno Stato civile. L’obiezione di coscienza può essere esplicitata anche dopo aver preso servizio, un giorno o un mese dopo, ma non può essere un criterio discriminante per la partecipazione a un concorso. Dobbiamo stare attenti a quello che diciamo, altrimenti significa che vogliamo imbavagliare la coscienza di ognuno di noi all’interno del pensiero dominante di chi sta al potere. Dichiarandomi a favore di questo emendamento, respingo in toto le parole dell’assessore Tedesco. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento n. 191. Non è approvato. Sono stati presentati due emendamenti (nn. 192 e 193) pressoché identici, rispettivamente a firma dei consiglieri Palese, Silvestris, Ruocco, Caroppo, Marmo G., Surico, Zullo, Marinotti, Chiarelli ed altri, del quale do lettura: «Capitolo 3.1.1 (pag. 149). Obiettivo 2 – Multidisciplinarietà e completezza delle prestazioni. Al settimo capoverso, dopo “... da parte delle equipes dei CF di uno o più Distretti, o dell’intera ASL,” aggiungere “in collaborazione con le Associazioni familiari, di volontariato e/o di promozione sociale, inserite nell’apposito Albo regionale e presenti sul territorio”», e a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «A pag. 149 al VII punto elenco dell’Obiettivo 2, dopo le parole “Centri famiglia” cassare le parole “, ecc.” e aggiungere le parole: “e le Associazioni familiari, di volontariato e/o di promozione sociale inserite nell’apposito Albo regionale”». Li pongo ai voti. Sono approvati. PRESIDENTE. Ne ha facoltà ZULLO. Signor Presidente, colleghi consi- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare È stato presentato un emendamento (n. 194), a firma dell’assessore Tedesco, del quale Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 26 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO 10 SETTEMBRE 2008 do lettura: «A pag. 149 ai punti elenco dell’obiettivo 2 aggiungere il seguente VIII punto elenco: “risposta ai bisogni inerenti le tematiche di salute sessuale e di sessualità anche in relazione all’identità sessuale”». Lo pongo ai voti. È approvato. vidanza a rischio (Decreto Legge 10.9.98 – G.U. n. 245 del 20.10.98) anche alle donne con grave disagio sociale ed alle donne in attesa del quarto figlio e successivi, per favorire la tutela della maternità”». Ha chiesto di parlare il consigliere Silvestris. Ne ha facoltà. È stato presentato un emendamento (n. 195), a firma dei consiglieri Palese, Silvestris, Ruocco, Caroppo, Marmo G., Surico, Chiarelli, Zullo, Marinotti ed altri, del quale do lettura: «Capitolo 3.1.1 (pag. 149). Obiettivo 2 – Multidisciplinarietà e completezza delle prestazioni. Pag. 149 – ultimo rigo, dopo le parole “(Centri famiglie, ecc.)”, aggiungere il seguente paragrafo: “Obiettivo 3 – Integrazione socio-sanitaria delle attività consultoriali. Le attività consultoriali dovranno integrarsi con le azioni di protezione sociali all’interno dei Piani di Zona, con particolare riferimento alle attività di assistenza alla famiglia intesa nella sua globalità, in situazioni di criticità. Interazione e presenza attiva delle Associazioni familiari, di promozione sociale inserite nell’apposito Albo regionale e di volontariato nelle attività consultoriali, con particolare riferimento a quelle previste dall’art. 2 lettera D, legge 194 del 22.5.1978”». Comunico che questo emendamento è momentaneamente accantonato, in attesa di ulteriori chiarimenti. È stato presentato un emendamento (n. 196), a firma dei consiglieri Palese, Silvestris, Ruocco, Caroppo, Marmo G., Surico, Scalera, Chiarelli, Zullo, Marinotti ed altri, del quale do lettura: «Capitolo 3.1.1 (pag. 150) Gravidanza non voluta. Al capitolo ‘Gravidanza voluta’ nel capoverso “Sul piano della promozione della salute della donna e del nascituro” il seguente paragrafo: “Riconoscimento di gravidanza a rischio anche per quelle gravidanze di una donna in situazione di grave disagio sociale ed economico ed estendere l’esenzione dal ticket sulle prestazioni diagnostiche per la gra- SILVESTRIS. Signor Presidente, colleghi, la legge n. 194, nella fattispecie di gravidanze a rischio di salute e soprattutto dell’equilibrio psico-fisico della donna, che giustificano l’interruzione volontaria di gravidanza, pone anche quelle dettate da situazioni di grave disagio sociale ed economico in cui versa la donna o il suo nucleo familiare. Ora, proponiamo di considerare questa ultima fattispecie come gravidanza a rischio, non solo per l’autorizzazione alla pratica di interruzione di gravidanza, ma anche per l’estensione – eventualmente non si decida di interrompere la gravidanza – dei benefìci relativi all’esenzione dai ticket sulle prestazioni diagnostiche per la gravidanza a rischio. Vorrei che a questo tema si prestasse attenzione, dal momento che in Italia recentemente accadono cose strane. Abbiamo ragionato su un caso avvenuto in Piemonte, dove una donna, dopo aver prenotato una IVG, ha cambiato fortunatamente idea, ma è stata chiamata a pagare ugualmente il ticket. A mio avviso, dobbiamo impedire che il ripensamento relativamente a un’interruzione di gravidanza comporti il pagamento del ticket. Dobbiamo avere comportamenti amministrativi coerenti. Con il nostro emendamento si chiede di esentare dal ticket le donne che si trovino in condizioni di disagio sociale ed economico. Penso che non vi sia nulla di scandaloso e di grave in questa proposta e ritengo, pertanto, che l’emendamento possa essere ampiamente accolto. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINEO Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 27 – RESOCONTO STENOGRAFICO ZULLO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. ZULLO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, la stessa legge n. 194 prevede che debbano essere rimossi tutti i fattori, anche socioeconomici, che sono di ostacolo al proseguimento di una gravidanza. L’emendamento proposto va in questa direzione, coglie questa finalità, ed io credo che debba essere accolto, anche alla luce di quei casi che si stanno verificando nella nostra realtà nazionale, illustrati dal collega Silvestris. Faccio pertanto appello all’assessore Tedesco, affinché questa volta ci regali un «sì». MARMO Giuseppina. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MARMO Giuseppina. Signor Presidente, colleghi consiglieri, questo emendamento nasce da esperienze di situazioni reali. Invito, pertanto, il Governo a ripensare alla possibilità di un accoglimento. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l'assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Colleghi consiglieri, questa volta sono io che vorrei rivolgervi un invito, se mi consentite, visto che ne sto ricevendo molti. Vorrei domandare ai colleghi di opposizione, che hanno miglior dimestichezza con il Governo nazionale, di chiedere allo stesso di introdurre questa norma – la competenza è nazionale – nell’ordinamento nazionale. Come i colleghi Silvestris e Marmo sanno, noi non abbiamo competenza sui ticket diagnostici, ma sui ticket della farmaceutica. Colleghi, siccome voi potete arrivare più in alto rispetto a quanto possa fare io e siccome condivido le finalità di questo emendamento, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 vi pregherei – questa volta sono io a rivolgervi un invito, se consentite – di invitare il Governo nazionale in carica a modificare la normativa sui ticket, tenendo conto di questo intervento. PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell’emendamento. MARMO Nicola. Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MARMO Nicola. Signor Presidente, vorrei che questo problema fosse risolto. Al Presidente della Giunta spetta di intervenire quando vuole e di concludere naturalmente il dibattito, altrimenti non ci sarebbe più interlocuzione con il Governo e con l’assessore. Siamo noi che sfidiamo l’assessore a non richiamare più con tono polemico questo appello da rivolgere al Governo nazionale. Noi invece chiediamo a questo Governo di avere il coraggio di prendere una decisione, visto che ne avete assunte tante altre. Allora vedremo, assessore, se il Governo nazionale impugnerà questa decisione del Consiglio. Solo in quel caso, infatti, lei potrà chiederci di rivolgere un appello ai nostri omologhi a livello nazionale, per evitare il ricorso alla Corte costituzionale. Non può chiederci, come raccomandazione preventiva, di convincere il Ministro Sacconi, o chi per lui, a fare qualcosa che stiamo decidendo ora in quest’Aula per diventare una Regione-pilota su questa materia. Mi sembra fuori di dubbio che siamo in una Regione che va verso la denatalità: sono sempre più rare le donne con quattro o cinque figli, quindi non influiranno molto sulle casse della Regione se il Governo regionale si assume la responsabilità di prendere una decisione, in base a quell’autonomia che ogni Regione dovrebbe avere per rispondere di quello che fa nei confronti dei propri cittadini. Questo é un argomento inserito anche nel Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 28 – RESOCONTO STENOGRAFICO grande dibattito sul federalismo fiscale. Noi siamo già detentori di un trasferimento per la quota sanitaria, che è diventata spesa autonoma della Regione. Siamo noi che decidiamo, e allora decidiamo di non incassare la quota per un’operazione di questo genere. Occorre coraggio da parte del Governo, dignità da parte del Consiglio regionale, e si devono sfidare coloro che potrebbero rivalersi nei confronti della Corte costituzionale. Al di là delle chiacchiere, delle polemiche e delle battute, credo che questo Consiglio regionale sia chiamato ad assumersi le proprie responsabilità. ZULLO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Non per polemica, ma solo per chiarezza, do lettura dell’articolo 47 del Regolamento: «Il Presidente, dopo che hanno parlato tutti i consiglieri iscritti, la Giunta regionale e, se del caso, il relatore e il proponente del provvedimento, dichiara chiusa la discussione». Questa è la consecutio. Naturalmente mi rifaccio anche alle tecniche e ai regolamenti parlamentari, che lasciano comunque l’ultima parola all’Assemblea legislativa attraverso le dichiarazioni di voto. Dunque non stiamo applicando nient’altro che i regolamenti che si praticano nelle aule legislative. ZULLO. Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. ZULLO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, non voglio sottrarmi all’osservanza del regolamento. Intervengo, dunque, per dichiarazione di voto e annuncio che voterò a favore di questo emendamento. Mi dispiace che lo stesso non sia stato approfondito da parte dell’assessore. Allorché ho manifestato la volontà di illustrare l’emendamento non facevo riferimento Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 alla norma nazionale sui ticket, ma alla legge n. 194, che impone alle Regioni di adoperarsi per rimuovere i fattori, anche sociali ed economici, di ostacolo alla prosecuzione della gravidanza. Da questo punto di vista si sarebbe dovuto approfondire l’emendamento, ed è per questo motivo che io voterò a favore. Anche questa volta, caro assessore, ha perso una grande occasione. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Collega Zullo, qui non si tratta né di perdere una grande occasione, né di perdere, soprattutto, il filo logico delle competenze istituzionali. Negli ultimi quattro mesi sono stati rinviati alla Corte costituzionale, da parte del Governo in carica, ben cinque provvedimenti legislativi, con riferimento chiaro ed esplicito alle competenze. Qui siamo in un caso assolutamente inequivocabile di competenze dello Stato. Per dimostrarle che sono in assoluta buona fede e che, come Governo, ho tutto l’interesse a sostenere questa istanza, invito i proponenti l’emendamento a trasformarlo in un ordine del giorno che il Governo sottoscriverà, con il quale si richieda al Governo nazionale, nelle modifiche del regime di compartecipazione alla spesa sanitaria, per quanto riguarda le prestazioni specialistiche, di introdurre questa modifica. Più di questo credo che sia difficile chiedere. PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà PALESE. Signor Presidente, prendo la parola solo per significare che nell’accordo che dovrà essere sottoscritto entro il 31 ottobre può essere rivisto l’intero sistema delle esenzioni. Attualmente la competenza delle Regio- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 29 – RESOCONTO STENOGRAFICO ni sulle esenzioni riguarda esclusivamente la farmaceutica. Qui si tratta, invece, delle prestazioni diagnostiche per patologia e la gravidanza a rischio è già inserita in questo elenco. Il Governo, dunque, ha mandato a portare questa richiesta in Conferenza, nel contesto delle altre fattispecie che i miei colleghi medici finiscono per definire tutte a rischio (soprattutto per le dipendenti pubbliche, lo facciamo presente al Ministro Brunetta). Questo emendamento viene ritirato, con l’impegno da parte del Governo a trasformarlo in ordine del giorno. PRESIDENTE. L’emendamento n. 196 viene, pertanto, ritirato. È stato presentato un emendamento (n. 197), a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «A pag. 151 modificare il titolo del I paragrafo della Sezione Gravidanza non voluta nel modo seguente: “Percorso per il riequilibrio della offerta di Interruzione Volontaria di Gravidanza (IVG) tra pubblico e privato anche al fine del suo contenimento”». Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 198) a firma dei consiglieri Palese, Silvestris, Ruocco, Caroppo, Marmo G., Surico, Zullo, Marinotti ed altri, del quale do lettura: «Capitolo 3.1.1 (pag. 151) Gravidanza non voluta. Paragrafo: percorso per interruzione volontaria di gravidanza (IVG). Subito dopo il titolo aggiungere il seguente paragrafo: prima delle parole “l’elevato numero di IVG…”: “La Regione Puglia promuove politiche finalizzate a garantire il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconoscendo il valore sociale della maternità e tutelando la vita umana dal suo inizio. I consultori e le strutture socio-sanitarie, oltre a dover garantire i necessari accertamenti medici, hanno il compito in ogni caso, e spe- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 cialmente quando la richiesta di interruzione di gravidanza sia motivata dall’incidenza delle condizioni economiche, o sociali, o familiari alla salute della gestante, di esaminare con la donna e con il padre del concepito, ove la donna lo consenta, nel rispetto della dignità e della riservatezza della donna e della persona indicata come padre del concepito, le possibili soluzioni dei problemi proposti, di aiutarla a rimuovere le cause che la porterebbero alla interruzione volontaria della gravidanza, di metterla in grado di far valere i suoi diritti di lavoratrice e di madre, di promuovere ogni opportuno intervento atto a sostenere la donna, offrendole tutti gli aiuti necessari sia durante la gravidanza sia dopo il parto. Quando la donna si rivolge al medico di sua fiducia questi compie gli accertamenti sanitari necessari, nel rispetto della dignità e della libertà della donna; valuta con la donna stessa e con il padre del concepito, ove la donna lo consenta, nel rispetto della dignità e della riservatezza della donna e della persona indicata come padre del concepito, anche sulla base dell’esito degli accertamenti di cui sopra, le circostanze che la determinano a chiedere interruzione della gravidanza; la informa sui diritti a lei spettanti e sugli interventi di carattere sociale cui può fare ricorso, nonché sui consultori e le strutture socio-sanitarie”». Ha chiesto di parlare il consigliere Silvestris. Ne ha facoltà. SILVESTRIS. Signor Presidente, colleghi consiglieri, fermo restando che con l’emendamento n. 197 è cambiato il titolo del paragrafo, vorrei fare un ragionamento molto laico e sereno su questo emendamento. Il paragrafo sulla gravidanza non voluta inizia con un ragionamento sul disequilibrio tra le interruzioni che avvengono in strutture private e in quelle pubbliche. Spiega le ragioni storiche per cui questo accade e propone una serie di azioni per riportare la media entro un valore coerente con quello nazionale, con un ricorso Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 30 – RESOCONTO STENOGRAFICO prevalente alle strutture pubbliche piuttosto che a quelle private. In tutto questo, però, assessore, quando si parla di gravidanza non voluta non vi è nulla che dica che comunque la tensione dell’ente pubblico è quella di favorire la prosecuzione della gravidanza. La seconda parte di questo emendamento, assessore, è identica al suo emendamento di pagina 201. La possiamo pertanto tranquillamente ritenere superata. La prima parte riprende invece – come fa il suo emendamento di pagina 201 – un paragrafo della legge n. 194, allorché sostiene che “la Regione Puglia promuove politiche finalizzate a garantire il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconoscendo il valore sociale della maternità e tutelando la vita umana fin da suo inizio”. Si tratta, cioè, di una mozione di principio. Quindi, prima di dire che dobbiamo riequilibrare il numero degli aborti tra le strutture pubbliche e quelle private, il testo in oggetto dice che la nostra attenzione è tesa a favorire la prosecuzione della gravidanza, salvo poi riequilibrare il numero delle interruzioni. Assessore, considerando che la seconda parte di questo emendamento è identica all’emendamento a sua firma di pagina 201, e considerando che la filosofia e lo spirito sono gli stessi, possiamo cassare la seconda parte, che voteremo quando passeremo alla votazione dell’emendamento n. 201, e approvare invece l’emendamento di pag. 198, solo nella prima parte fino alla frase «dopo il parto». PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, colleghi consiglieri, contesto che nel testo approvato dal Governo regionale non ci sia un riferimento, anche molto concreto e profondo, alla prevenzione dell’interruzione di gravidanza. Mi permetto, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 anzi, di leggere il testo: «Si pone pertanto la necessità di riportare gradualmente la gestione delle IVG all’interno del pubblico – questo è un primo obiettivo – riequilibrando l’offerta dei servizi dedicati e riconoscendo al consultorio familiare un ruolo fondamentale, sia nelle attività di prevenzione dell’interruzione volontaria di gravidanza, che nella presa in carico delle donne che richiedono l’intervento di interruzione volontaria di gravidanza. Nell’ottica dell’offerta attiva, l’equipe dei consultori di uno o più distretti, allo scopo di potenziare le misure di prevenzione dell’aborto, devono […]». Contesto, quindi, l’affermazione secondo la quale l’impianto organizzativo non sia finalizzato alla prevenzione dell’interruzione volontaria di gravidanza. SILVESTRIS. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SILVESTRIS. Signor Presidente, mi rivolgo direttamente all’assessore al quale faccio notare che si fa un po’ di confusione, nella parte successiva, laddove si legge «sul piano della prevenzione», tra la prevenzione dell’interruzione di gravidanza e la prevenzione della gravidanza non desiderata. Sono due cose diverse. La prevenzione della gravidanza non desiderata si sostanzia con le tre azioni indicate a pagina 152, dove si interviene per prevenire gravidanze non desiderate. Tuttavia, allorquando vi è una gravidanza a rischio interruzione, con una scelta che potenzialmente evolve verso quella della interruzione, quali strumenti e quali azioni pone in essere la Regione? La legge n. 194 recita: «È compito dell’ente pubblico offrire ogni strumento utile a far superare alla donna già incinta […]». Voi intervenite per prevenire la gravidanza. Infatti, vi riferite ad attività informative del consultorio nei luoghi di lavoro ad alta presenza femminile, nelle scuole, nelle fabbri- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 31 – RESOCONTO STENOGRAFICO che. Non vi riferite quindi alle donne già incinte, ma parlate alle donne di educazione sessuale per prevenire le gravidanze non desiderate. Noi invece parliamo di un’altra fattispecie: quella di prevenire l’interruzione, o di intervenire per offrire altri strumenti di valutazione a chi già ha manifestato l’intenzione, o la sta maturando, di interrompere una gravidanza già in atto. Parliamo, pertanto, di due cose diverse. La legge n. 194 imputa all’ente pubblico il compito di offrire strumenti utili a rimuovere le cause che determinano la scelta di interrompere la gravidanza, quindi si rivolge anche alle donne già incinte. Voi, invece, con la vostra prevenzione vi rivolgete alle donne che non sono ancora in stato interessante affinché non incorrano in gravidanze non desiderate. Sono due cose distinte, parliamo di due momenti diversi. Quello che voi prevedete è giusto, ma dobbiamo prevedere anche qualcos’altro. Questo è quello che noi sosteniamo con questo emendamento e con un altro emendamento successivo. Facciamo riferimento a due fattispecie diverse: quelle atte a prevenire le gravidanze non desiderate e quelle atte a prevenire le interruzioni, o meglio, ad offrire strumenti utili affinché le motivazioni che inducono alla scelta di interrompere la gravidanza siano superate. Questo è quello che la legge n. 194 prevede. Penso, quindi, che questa prima parte possa essere tranquillamente inserita in capo al principio «gravidanze non desiderate». In questo modo, il testo reciterebbe come segue: «La Regione promuove politiche finalizzate a garantire il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconoscendo valore sociale nella maternità e tutelando la vita umana. I consultori e le strutture sanitarie, oltre a dover garantire i necessari accertamenti medici hanno il compito, in ogni caso, e specialmente quando la richiesta di interruzione della gravidanza[…]». Vorrei chiederle, assessore, di leggere que- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 sto paragrafo e di dire se è d’accordo o meno con quanto le ho detto. Non può non essere d’accordo, perché questo è l’articolo 2 della legge n. 194. L’emendamento a sua firma di pagina 151, tra l’altro, riflette il comma successivo dello stesso articolo della legge n. 194. Possiamo, quindi, trovare un accordo su questo aspetto. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento n. 198. Non è approvato. Comunico che l’emendamento (n. 199), a firma dei consiglieri Palese, Silvestris, Ruocco, Caroppo, Marmo G., Surico, Zullo, Marinotti, Scalera, Attanasio ed altri, del quale do lettura: «Capitolo 3.1.1 (pag. 151). Gravidanza non voluta. Paragrafo: percorso per interruzione volontaria di gravidanza (IVG). La parola “virtuoso” è cassata» si intende decaduto. Anche l’emendamento (n. 200), a firma dei consiglieri Palese, Silvestris, Ruocco, Caroppo, Marmo G., Surico, Zullo, Marinotti, Scalera, Attanasio ed altri, del quale do lettura: «Capitolo 3.1.1 (pag. 151). Gravidanza non voluta. Paragrafo: percorso per interruzione volontaria di gravidanza (IVG). Al terzo capoverso, dopo le parole “Consultori di uno o più Distretti, o dell’intera ASL,” aggiungere: “in collaborazione con i Consultori privati autorizzati ai sensi dell’art. 5, legge regionale 30/77, e con le Associazioni Familiari di Promozione sociale e di Volontariato, come dall’art. 2 lettera D, legge 194 del 22.5.1978,”» si intende decaduto. È stato presentato un emendamento (n. 201) a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «A pag. 151, dopo il III capoverso della Sezione Gravidanza non voluta, aggiungere il seguente testo: “In particolare, ogni medico cui si rivolga una donna per avviare le procedure previste per l’IVG deve valutare con la donna, nel rispetto della dignità e della libertà della stessa, anche sulla base degli ac- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 32 – RESOCONTO STENOGRAFICO certamenti sanitari, le circostanze che ne motivano la scelta e deve informarla sui diritti a lei spettanti e sugli interventi di carattere sociale cui può accedere, al fine di evitare il ricorso alla pratica abortiva, nonché sui CF e sulle strutture socio-sanitarie cui può rivolgersi. I CF, inoltre, devono promuovere una efficace campagna di informazione sul parto in anonimato, in attuazione di quanto previsto dall’art. 1 comma 3 della Legge 194/78 in relazione alle opzioni di affidamento, adozione e di sostegno all’attività delle comunità di tipo familiare.”». Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 202), a firma dei consiglieri Palese, Silvestris, Ruocco, Caroppo, Surico, Zullo, Marinotti, Scalera, Attanasio ed altri, del quale do lettura: «Capitolo 3.1.1 (pag. 151). Gravidanza non voluta. A pag. 151, ultimo rigo, eliminare le parole: “ivi compresa l’adozione di metodiche non chirurgiche”». Ha chiesto di parlare il consigliere Silvestris. Ne ha facoltà. SILVESTRIS. Signor Presidente, mi rivolgo direttamente all’assessore. Assessore Tedesco, al fine di riequilibrare l’offerta pubblica relativa alle interruzioni volontarie di gravidanza, voi proponete di individuare in ciascuna ASL provinciale un’unità operativa che garantisca l’IVG. Su questo siamo tutti d’accordo. Poi, però, proponete anche che queste unità operative debbano poter offrire tutte le possibili soluzioni terapeutiche, ivi compresa l’adozione di metodiche non chirurgiche. Ho bisogno di un chiarimento. Voi avete avviato in Puglia da un anno e mezzo la sperimentazione della RU486. Vorrei capire quanto dura questa sperimentazione, se abbiamo dei dati di medio termine che ci dicano come sta andando questa sperimentazione non solo in termini numerici, quali dati e quali sta- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 tistiche ci inducono a ritenere opportuna, o addirittura necessaria, l’estensione di questa sperimentazione da due a sei centri pubblici pugliesi. MARMO Giuseppina. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MARMO Giuseppina. Signor Presidente, colleghi consiglieri, non ho sottoscritto questo emendamento semplicemente perché ho fatto memoria a due ordini del giorno, approvati in Consiglio regionale in seguito ad un dibattito sull’aborto farmacologico. Ho fatto presente all’assessore Tedesco, proprio per evitare di sollevare, come a volte accade, un polverone inutile, l’opportunità di avere una banca-dati proprio perché spesso si parla della RU486 e dei danni che cagiona, anche se le sperimentazioni sono poche, così come sono poche le donne che hanno scelto questo metodo di interruzione. Come dicevo poc’anzi al collega De Santis, non abbiamo più la volontà di sottoscrivere gli ordini del giorno, perché rimangono lettera morta e non servono a nulla. In merito al potenziamento dei consultori – anche l’assessore lo ha ribadito – facciamo appello alla pazienza dei medici, degli addetti a questo lavoro molto delicato. Chiediamo loro di non chiudere subito la partita consigliando l’aborto. Consigliamo il dialogo, che va perseguito con supporto scientifico, sul motivo per il quale a volte non è opportuno abortire. Credo, quindi, che sia importante che questa Regione abbia dei dati certi, conosca le cause per le quali si ricorre a queste metodiche in modo da far rientrare quel polverone troppo rumoroso a cui ho fatto cenno precedentemente. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco TEDESCO, assessore alle politiche della Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 33 – RESOCONTO STENOGRAFICO salute. Signor Presidente, credo di aver dato delle risposte, nell’intervento che ho fatto in precedenza. Ribadisco comunque alcuni aspetti fondamentali. Sono assolutamente d’accordo con la collega Marmo. Non è complicato avere una attività di monitoraggio di queste prestazioni, perché, siccome allo stato delle cose, sulla prestazione dell’interruzione volontaria di gravidanza, si utilizza un unico codice, basta differenziare detto codice per evidenziare le prestazioni rese in ambito chirurgico piuttosto che in ambito medico. In questa maniera si può tranquillamente tenere sotto monitoraggio il fenomeno. Per quanto riguarda il resto, mesi fa, quando scoppiò questa grande polemica in Italia, e quando a Torino un clinico decise di sperimentare la pillola RU486, mi permisi di dire all’allora Ministro Turco, il quale condivise assolutamente il mio punto di vista, che non c’era da sperimentare proprio nulla. La sperimentazione della RU486, infatti, è avvenuta da parte del sistema di controllo farmacologico americano, che è uno dei più rigorosi del mondo ed è stata scritta nei prontuari farmaceutici di numerose nazioni dell’Unione Europea. Ci sono, infatti, norme di questo Paese e dell’Unione Europea che consentono l’importazione, in tutti i Paesi dell’Unione, dei farmaci iscritti nel prontuario farmaceutico anche di un solo Paese. A quelle norme noi ci siamo attenuti. Da quando questa importazione è stata attivata, i riscontri numerici delle interruzioni di gravidanza sono stati quelli che vi ho citato questa mattina. Quindi, complessivamente, in un paio d’anni, si registrano meno di duecento interruzioni di gravidanza con questo metodo. Non mi pare, quindi, che si possa gridare all’allarme, all’incentivazione dell’interruzione volontaria di gravidanza. Anche in questo caso c’è il rispetto del principio della libera scelta della donna utente del servizio sanitario. A mio avviso, dobbiamo rispettare questo principio. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell’emendamento. SILVESTRIS. Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà SILVESTRIS. Signor Presidente, colleghi consiglieri, noi votiamo favorevolmente all’emendamento. Siamo assolutamente non soddisfatti della relazione dell’assessore, al quale avevo chiesto ieri, per iscritto, i risultati della sperimentazione, anche se non ancora conclusa, avendo ricevuto solo un elenco numerico delle interruzioni effettuate, che sono per l’appunto 141 in poco meno di due anni. Noi non vogliamo sapere quante interruzioni si sono praticate, ma vorremmo sapere, assessore, se l’assessorato può effettuare un monitoraggio sull’esito dell’uso di questo farmaco, che non è ancora stato registrato dall’AIFA – è in attesa di registrazione, e probabilmente lo sarà a brevissimo perché è una pratica in corso –, e che di fatto è un farmaco di importazione. Vorremmo capire l’esito ed i successi di questi interventi, e vorremmo soprattutto capire quanti interventi hanno compimento all’interno dell’ambiente ospedaliero. L’efficacia della RU486 si manifesta dopo 2448 ore e non sempre la donna è all’interno dell’ambiente ospedaliero. Le gravidanze vengono interrotte, con evidente perdita da parte della donna di quelle sostanze organiche che vengono espulse a seguito dell’effetto del farmaco, anche in ambiente domestico. Badate, la somministrazione del farmaco avviene in ambiente ospedaliero in regime di day hospital e non di ricovero. Questa circostanza può produrre effetti che possono provocare disagi alla donna piuttosto che vantaggi. Su questo vorremmo che l’assessore relazionasse. Se l’assessore vuole portarci dei dati o monitorare l’uso della RU486, noi chiedia- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 34 – RESOCONTO STENOGRAFICO mo che tale monitoraggio avvenga su questi elementi informativi e non su meri elementi statistici. Ben venga, allora, questa pratica se effettivamente ha un esito favorevole. Tuttavia, siccome siamo in una fase in cui stiamo usando in Puglia, regione pioniera tra le poche che la usano, un farmaco che viene importato perché registrato in un altro Stato della Comunità europea, vorremmo capire, assessore, al di là della sua ilarità, del suo sorriso, della sua mancata condivisione di quanto sto dicendo – secondo lei, probabilmente, le mie considerazioni sono sciocchezze – l’esito di questo tipo di interventi, in che modo vanno a compimento e soprattutto se l’interruzione avviene, realmente o meno, in ambiente ospedaliero. Se su questo ci vuole fornire, anche successivamente, dei dati noi ci sentiremmo più sereni. Non comprendiamo la fretta – o meglio, la comprendiamo, ma rileviamo un problema ideologico al contrario – con cui si è voluto prima introdurre questa metodica in sole due unità operative di Puglia e oggi la si vuole, attraverso il Piano, estendere a sei unità operative, senza comprendere se nella nostra regione questa pratica ha avuto una certa efficacia, in che modo e con quale svolgimento successivo. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Collega Silvestris, sorridevo, ma non per i contenuti delle sue affermazioni – non mi sarei mai permesso – bensì perché lei ha gratificato la Puglia del titolo di regione pioniera nell’utilizzo di questa metodologia anche se siamo molto distanti dall’esserlo. Onestamente, ci auguriamo di diventarlo rispetto alla capacità di intercettare i bisogni di salute della donna in maniera più efficace. Detto questo, non ho alcuna difficoltà, come ho detto alla collega Marmo, a corrispondere a questa sua richiesta di ulteriori informa- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 zioni circa gli esiti delle interruzioni di gravidanza, circa il decorso e le modalità di interruzione di gravidanza. Fornirò questi riscontri al Consiglio in una prossima occasione. Se si ritiene che io possa fornirli in sede di Commissione, per me va benissimo. In quella sede ci confronteremo sicuramente su questo tema. Mi impegno, nel tempo necessario, a raccogliere le informazioni che mi ha richiesto. Come ho già detto, non c’è da sperimentare nulla e non intendiamo accelerare i tempi. Si tratta bensì, lo ripeto, di corrispondere il diritto legittimo delle donne a scegliere liberamente una modalità di interruzione di gravidanza che è assolutamente contemplata dalla normativa mondiale. ZULLO. Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. ZULLO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, sono favorevole a questo emendamento, non solo per le considerazioni espresse dal collega Silvestris, ma anche perché l’emendamento va letto coordinandolo con la norma che emenda. La norma recita: «Le unità operative individuate devono poter offrire tutte le possibili soluzioni terapeutiche». Aggiungere la frase «ivi compresa l’adozione delle metodiche non chirurgiche» a mio avviso è qualcosa di pleonastico. Pertanto, cogliendo gli insegnamenti del collega Sannicandro, voterò a favore di questo emendamento. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento n. 202. Non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 203), a firma dei consiglieri Palese, Caroppo, Ruocco, Scalera, Zullo, Surico, Marmo G. ed altri, del quale do lettura: «Capitolo 3.1.1 Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 35 – RESOCONTO STENOGRAFICO (pag. 152). Gravidanza non voluta. Paragrafo: percorso per interruzione volontaria di gravidanza (IVG). Dopo il quarto capoverso aggiungere i seguenti capoversi: “Stipulare apposite convenzioni con le Formazioni sociali di base, le Associazioni familiari, le Associazioni di promozione sociale inserite nell’Albo regionale e le Associazioni di volontariato che contribuiscano al superamento delle cause che potrebbero indurre la donna alla richiesta di IVG, garantendo il sostegno alla maternità difficile anche dopo la nascita del bambino”; promuovere una efficace campagna d’informazione sul parto in anonimato, patrocinata dalle Istituzioni ed eventualmente gestita dalle Associazioni di volontariato in attuazione di quanto previsto dalla legge n 194/78 che all’art 1 comma 3 recita ‘Lo Stato, le regioni e gli enti locali.... promuovono altresì iniziative di formazione dell’opinione pubblica sull’affidamento, sull’adozione e di sostegno all’attività delle comunità di tipo familiare....I medesimi enti possono stipulare convenzioni con enti o associazioni senza fini di lucro che operano nel campo della tutela dei minori e delle famiglie per la realizzazione delle attività di cui al presente comma’; prevedere la riformulazione e l’utilizzo, da parte degli operatori consultoriali, o di chiunque venga a contatto con la donna che fa richiesta di IVG, della scheda ISTAT di rilevazione degli aborti volontari, con l’introduzione di campi relativi al monitoraggio delle cause che inducono la donna a richiedere l’IVG – con specifico riferimento ai motivi sociali ed economici – ed alle malformazioni fetali rilevate mediante riscontro anatomo-patologico, dopo l’espletamento di un aborto cosiddetto ‘terapeutico’; ciò al fine di consentire alla Regione Puglia la possibilità di modulare interventi preventivi dell’aborto volontario e di scongiurare la pratica dell’eugenismo”». Lo pongo ai voti. Non è approvato. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 È stato presentato un emendamento (n. 204), a firma dei consiglieri Palese, Silvestris, Ruocco, Caroppo, Marmo G., Surico, Zullo, Marinotti, Scalera, Attanasio ed altri, del quale do lettura: «Capitolo 3.1.1 (pag. 152) Gravidanza non voluta. Paragrafo: “Sul piano della prevenzione”. Al primo capoverso, dopo “Ufficio Regionale Scolastico”, aggiungere: “Associazioni Familiari ed Università degli Studi, per la realizzazione di ...”; dopo “docenti, genitori e ragazzi” aggiungere: “da realizzarsi preferibilmente nelle scuole, con il coordinamento delle Associazioni dei Genitori e del Consiglio di Istituto”». Ha chiesto di parlare la consigliera Giuseppina Marmo. Ne ha facoltà. MARMO Giuseppina. Signor Presidente, colleghi consiglieri, vorrei dire all’assessore che sono molto d’accordo nel coinvolgere la scuola sull’educazione sessuale. Rischiamo, però, in questo modo di mettere fuori le Associazioni familiari. La famiglia deve essere coinvolta in questo processo di educazione sessuale dei ragazzi. Perché dobbiamo dire di no? Vi vorrei far notare che già oggi assistiamo ad un grosso scollamento tra la scuola e la famiglia. Si parla semplicemente del coinvolgimento del consultorio con l’ufficio scolastico regionale. Le famiglie, assessore, sono fuori. L’educazione non può essere affidata solo al consultorio e alla scuola. Bisogna coinvolgere le famiglie. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Il riferimento alla famiglie è a pagina 152, laddove è scritto: «Sul piano della prevenzione. Stipula di protocolli di intesa tra assessorato alle politiche della salute e ufficio regionale scolastico per la realizzazione di progetti stabili di educazione alla fertilità e alla sessualità da destinarsi a docenti, genitori e Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 36 – RESOCONTO STENOGRAFICO ragazzi». Citare i genitori, secondo voi, vuol dire inserire la famiglia? Nell’accezione di genitori, vogliamo ricomprendere anche la famiglia, oppure vogliamo dire che i genitori sono una cosa diversa dalla famiglia? Le Associazioni familiari avranno il ruolo che hanno in tutte le funzioni del servizio sanitario. Le Associazioni, possono essere coinvolte sulla base di specifiche proposte che potranno essere accolte o meno. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento. Non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 205) a firma dei consiglieri Palese, Silvestris, Ruocco, Caroppo, Marmo G., Surico, Zullo, Marinotti, Attanasio ed altri, del quale do lettura: «Capitolo 3.1.1 (pag. 152). Gravidanza non voluta. Al capitolo Gravidanza non voluta - paragrafo “Sul piano della prevenzione”, al secondo capoverso dopo la parola “Prescrizione” aggiungere le parole: “con registrazione su registro informatico accessibile on line dalla rete dei prescrittori”». Ha chiesto di parlare il consigliere Zullo. Ne ha facoltà. ZULLO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, con questo emendamento noi vogliamo sottoporre all’attenzione del Consiglio un problema che riguarda quelle donne che magari fanno ricorso alla prescrizione della contraccezione di urgenza più volte nell’arco di trenta giorni. Tra le controindicazioni del farmaco vi è infatti anche quella di evitare un ricorso così frequente. Per questo motivo, assessore, vorremmo eliminare questo rischio. Se il farmaco viene prescritto ogni giorno da un medico diverso è naturale che si verifichino problemi di questo genere. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Secondo lei, dobbiamo schedare queste donne? Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 ZULLO. Assessore, lei non può minimizzare o eludere questi rischi. Lei, quale assessore alle politiche della salute, deve tener conto dei rischi che potrebbero esserci per la salute delle donne che fanno ricorso a questa pratica. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Consigliere Zullo, queste donne si rivolgono a dei medici. ZULLO. Non tutti i medici possono sapere cosa ha prescritto un collega precedentemente. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento. Non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 206), a firma dei consiglieri Palese, Silvestris, Ruocco, Caroppo, Marmo G., Surico, Zullo, Marinotti, Attanasio ed altri, del quale do lettura: «Capitolo 3.1.1 (pag. 152). Gravidanza non voluta. Al capitolo Gravidanza non voluta - paragrafo “Sul piano della prevenzione”, aggiungere alla fine del secondo capoverso dopo le parole “guardia medica” le seguenti parole: “È comunque fatta salva per il sanitario l’autonomia medico-scientifica di prescrizione della contraccezione d’emergenza, rispettando altresì la sua possibilità di appellarsi alla clausola di coscienza. In ogni caso la donna dovrà essere informata, a cura della ASL competente, sui presidi alternativi a cui rivolgersi.”». Ha chiesto di parlare il consigliere Zullo. Ne ha facoltà. ZULLO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, per come è scritto il Piano della salute, sembra quasi che sia fatto obbligo, alla guardia medica o a chi svolge servizio nei pronto soccorso, di prescrivere la pillola. È chiaro, però, che la prescrizione è sempre assoggettata ad un’autonomia di parere tecnico-scientifico, alla scienza e alla coscienza del medico. Questo, a nostro avviso, va scritto nel Piano. Se non procediamo in questo modo ap- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 37 – RESOCONTO STENOGRAFICO proveremo una norma di imperio, una norma di assoluta coercizione rispetto ad un professionista che deve rispondere prima di tutto ai doveri di scienza e di coscienza. È un paragrafo che, a mio parere, dovrebbe essere ricompreso nel Piano. Mi auguro, pertanto, che questo emendamento possa essere votato favorevolmente. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento. Non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 207), a firma dei consiglieri Palese, Silvestris, Ruocco, Caroppo, Marmo G., Surico, Zullo, Marinotti, Attanasio, Scalera ed altri, del quale do lettura: «Capitolo 3.1.1 (pag. 152) Gravidanza non voluta. Al capitolo Gravidanza non voluta - paragrafo “Sul piano della prevenzione”, aggiungere il seguente quarto capoverso: “attivazione, attraverso le azioni di politica sociale, di tutti gli strumenti utili a favorire la prosecuzione della gravidanza, ivi compreso il sostegno economico alle gestanti durante la gravidanza e dopo il parto, laddove la scelta di interrompere la gravidanza sia dettata dall’incidenza di condizioni di disagio socioeconomico”». Ha chiesto di parlare il consigliere Silvestris. Ne ha facoltà. SILVESTRIS. Signor Presidente, chiedo all’assessore Tedesco la cortesia di ragionare su questo emendamento. In questo paragrafo, la prevenzione alle gravidanze non desiderate si sostanzia in tre azioni: protocollo di intesa tra assessorato alle politiche della salute e ufficio regionale scolastico, per progetti di educazione alla affettività e alla sessualità; prescrizione della contraccezione di emergenza; istituzione di uno sportello giovane nei consultori. Come risulta evidente, parliamo di uno sportello giovani nei consultori e di iniziative di educazione alla affettività nelle scuole – os- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 sia di due aspetti informativi ed educativi – e di contraccezione di emergenza. In altre parole, assessore Tedesco, parliamo di tre azioni che prevengono la gravidanza. Tuttavia, nel momento in cui la gravidanza è stata constatata e vi può essere la scelta di interromperla, qual è l’azione preventiva che la Regione mette in atto? Nessuna. Ci sono due fasi, quella informativa, educativa e contraccettiva per prevenire la gravidanza e quella successiva, quando la gravidanza è constatata, per prevenirne l’interruzione. In questa seconda fase non interviene nessuna azione di prevenzione. Ebbene, in merito a questo emendamento – se non vi va bene possiamo riformularlo insieme – chiedo di individuare anche un’azione di prevenzione all’interruzione e, dunque, non solo le tre azioni di prevenzione alla gravidanza. Difatti, la legge n. 194, che è legge di tutti, favorisce e promuove la prevenzione rispetto alla volontà di interruzione, delegando agli enti locali il compito di avviare una serie di azioni positive per favorire una scelta nella direzione della prosecuzione della gravidanza rimuovendo, con il consenso della donna, le cause che ostano alla sua prosecuzione. Vi sono indicate tre azioni di prevenzione alla gravidanza, ma non è prevista neanche una, per la fase successiva alla constatazione della gravidanza, di prevenzione all’interruzione, cosa che invece la legge n. 194 delega agli enti locali, indicandone i compiti specifici. Non voglio condurre una battaglia di religione anche su questo argomento, ma stiamo parlando di funzioni conformi alla legge nazionale che rientrano nei compiti dei consultori e che in questo Piano non vengono assolutamente considerate, dal momento che la prevenzione alla gravidanza non desiderata si basa sull’informazione nelle scuole, sullo sportello nei consultori e sulla pillola del giorno dopo. Si tratta di un’azione di prevenzione alla gravidanza, non di un’azione positiva per favorir- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 38 – RESOCONTO STENOGRAFICO ne la prosecuzione quando la gravidanza stessa viene constatata. Invito l’assessore Tedesco ad un supplemento di attenzione. Se non va bene come attività di prevenzione quella che abbiamo indicato nel nostro emendamento – lo ripeto – allora se ne individui un’altra, ma stabiliamo in una parte di questo Piano che la prevenzione non è solo verso la gravidanza, ma rappresenta anche un’azione positiva per favorirne la prosecuzione laddove, con il consenso della donna, si possano rimuovere le cause che inducono all’interruzione della stessa. Sono solo queste le richieste che avanziamo con questo emendamento e penso che, al di là degli interventi dei rappresentanti della Chiesa, si tratti di aspetti che tutti quanti dovremmo considerare in maniera assolutamente laica e serena. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, mi sono allontanato dal banco della Giunta proprio per ascoltare la collega Gentile e capire se questa sollecitazione non possa essere recepita all’interno dei Piani sociali di zona. Mi pare che quella sia la collocazione più adatta per un’azione di questo genere che, naturalmente, esula dalle possibilità di attivazione dei fondi del servizio sanitario e non può che essere ricompresa fra le azioni finanziate dalle politiche sociali. A tal riguardo, ho ottenuto dalla collega Gentile la disponibilità a valutarlo e a trovare le forme per inserirlo nella futura programmazione. SILVESTRIS. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SILVESTRIS. Signor Presidente, stiamo parlando dell’attivazione, attraverso le azioni Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 di politica sociale, di strumenti utili a favorire la prosecuzione della gravidanza, laddove la scelta di interrompere la gravidanza venga dettata dall’incidenza di condizioni di disagio socio economico. Francamente, ritengo che sia una giusta precisazione. In questo modo stabiliamo che, nel momento in cui una gravidanza potenzialmente evolve verso l’interruzione, in presenza di cause superabili attraverso un sostegno dell’ente pubblico, si debba intervenire. In caso contrario, si tratterebbe soltanto di prevenzione alla gravidanza e non all’interruzione, laddove si tratti di gravidanza già constatata. MARMO Giuseppina. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MARMO Giuseppina. Signor Presidente, condivido quanto detto dall’assessore Tedesco, in quanto il problema è essenzialmente socio sanitario. Anzi, sono contenta che l’assessore Tedesco abbia chiamato in causa l’assessore Gentile, perché tra l’altro dovrebbero andare molto di più a braccetto e ritrovarsi molto di più. Condivido che vi sia questa impostazione nei Piani sociali di zona: in questo modo potremmo rimuovere le cause e fornire un aiuto concreto. Bisogna fare in modo che tutto ciò che rinviamo ad altri sia preso in considerazione. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, per quanto mi riguarda, sarebbe più utile, data anche la disponibilità della collega, girare all’assessorato competente questo tipo di raccomandazione affinché se ne tenga conto. Quella dei Piani sociali di zona credo sia la sede più adeguata. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 39 – RESOCONTO STENOGRAFICO SILVESTRIS. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SILVESTRIS. Signor Presidente, fermo restando che possiamo girare tale raccomandazione ai Piani sociali, indicare fra le azioni di prevenzione la volontà di attivare, di concerto con le azioni di politica sociale, azioni utili a favorire la prosecuzione della gravidanza, non mi sembra un’iniziativa che esuli dal contesto, ma assolutamente in luogo. Fermo restando che il tutto dovrà essere, poi, codificato e ricompreso nei Piani di zona. Assessore, come quarta voce relativa alla prevenzione, ritengo che si possa aggiungere la seguente formulazione: “attivare di concerto con le azioni di politica sociale – questa azione, quindi, sarà ricompresa nel Piano regionale e, di conseguenza, nei Piani di zona – gli strumenti utili a favorire la prosecuzione della gravidanza, laddove la scelta di interrompere la gravidanza sia dettata dall’incidenza di condizioni di disagio socio-economico e nel rispetto della volontà della donna”. Potremmo aggiungere questa formulazione che non sarebbe né in contrasto né fuori luogo. In questo modo, porteremmo avanti una concreta azione preventiva. ZULLO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. ZULLO. Signor Presidente, ritengo che bisognerebbe andare nella direzione indicata dal collega Silvestris, e questo per una semplice ragione. In apertura dei lavori abbiamo sostenuto che questo tipo di attività ha una valenza sociosanitaria e che non è possibile rimandarla ad altre programmazioni. Dobbiamo tenerla qui, dal momento che dobbiamo integrare tutte le risposte ai bisogni sanitari e sociali. Per queste ragioni mi auguro che questo capannello produca qualcosa di buono. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 PRESIDENTE. Comunico che l’emendamento n. 207 viene momentaneamente accantonato. È stato presentato un emendamento (n. 208) a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Caroppo, Silvestris, Scalera, Congedo, Zullo ed altri, del quale do lettura: «A pag. 153 eliminare la frase “la diagnosi pre-impianto degli embrioni trasferiti”». Ha chiesto di parlare il consigliere Zullo. Ne ha facoltà. ZULLO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, il citato passaggio del Piano della salute è per noi in contrasto con la legge n. 40, in quanto la diagnosi pre-impianto non è prevista nella nostra normativa nazionale e non può passare in questo modo in un Piano della salute. PRESIDENTE. Passiamo alla votazione. MARMO Giuseppina. Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MARMO Giuseppina. Signor Presidente, desidero far notare che le strutture pubbliche esistenti garantiscono la diagnosi pre-impianto degli embrioni trasferiti. Questa diagnosi è scientificamente imprecisa. Probabilmente, s’intende parlare di diagnosi genetica preimpianto. Ad ogni modo, molte sentenze di Corte costituzionale, oltre che la legge n. 40, si occupano di tale questione. Quindi, a mio avviso, sarebbe opportuno estrapolare questo argomento dal Piano, approfondirlo ed eventualmente integrarlo in un secondo momento. Mi dichiaro, comunque, a favore di questo emendamento. PRESIDENTE. Il Governo esprime parere contrario. Pongo ai voti l’emendamento. Non è approvato. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 40 – RESOCONTO STENOGRAFICO Riprendiamo l’esame dell’emendamento n. 207, precedentemente accantonato. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, intendo comunicare che il Governo raccomanderà alla collega Gentile di valutare la proposta all’interno del Piano regionale. PRESIDENTE. Il contenuto dell’emendamento n. 207, dunque, è accolto, ma trasferito all’assessorato per le politiche sociali. Lo pongo ai voti. Non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 209) a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Caroppo, Chiarelli, Silvestris, Scalera, Zullo, Attanasio, Marmo G., Surico, Marinotti ed altri, del quale do lettura: «A pag. 155, paragrafo “Sanità e disuguaglianze legate ai diversi generi”: - Al titolo cassare le parole “legate ai diversi generi”; - al punto 1 eliminare le parole “ed identità di genere”; - cassare i punti 2 e 4». Ha chiesto di parlare la consigliera Giuseppina Marmo. Ne ha facoltà. MARMO Giuseppina. Signor Presidente, l’emendamento del Governo mitiga notevolmente il titolo precedente. È chiaro che sulle politiche di genere c’è molta letteratura, così come molto rispetto. Credo che sia necessario approfondire la questione con oculatezza. Pertanto, esprimo voto contrario all’emendamento da me stessa sottoscritto e favorevole all’emendamento successivo presentato dal Governo. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento. Non è approvato. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 È stato presentato un emendamento (n. 210) a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «A pag. 155 il titolo della Sezione “Sanità e disuguaglianze legate ai diversi generi” è modificato come segue: “Sanità e diseguaglianze di genere”». Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 211) a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «A pag. 155 al primo rigo della sezione “Sanità e disuguaglianze legate ai diversi generi” dopo le parole “disuguaglianze” sostituire le parole “legate ai diversi generi” con le parole “di genere”». Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 212) a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Caroppo, Silvestris, Scalera, Congedo, Chiarelli, Zullo, Marmo G., Surico, Marinotti ed altri, del quale do lettura: «A pag. 155 paragrafo “Sanità e disuguaglianze legate ai diversi generi”. Al termine di detto paragrafo aggiungere il seguente: - Politiche di genere ed esenzioni per le famiglie numerose. Dai risultati del processo partecipativo risultano evidenti, tra gli altri, due punti: - le donne ricorrono molto meno al ricovero, in favore di diagnosi e cure ambulatoriali che però incidono considerevolmente sul bilancio familiare, già negativo; - non vengono adeguatamente considerate le famiglie, in cui le persone e le donne vivono, e in modo particolare le famiglie numerose che ancora esistono nel nostro paese. In Puglia le famiglie con quattro figli e oltre sono circa 21.000 (circa 17.000 con solo 4 figli), poco meno del 2% del totale dei nuclei familiari di questa Regione. Inoltre, come è noto, si riscontra che l’incidenza della povertà relativa Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 41 – RESOCONTO STENOGRAFICO delle famiglie con tre o più figli è del 35% contro il 20-24% di famiglie con meno di 3 figli (l’incidenza della povertà relativa con 3 o più figli minori è del 42,7%, contro il 19-30% di famiglie con meno di tre figli minori). Pertanto, la quota di spesa che le famiglie numerose possono dedicare alla salute è ridotta». Ha chiesto di parlare la consigliera Giuseppina Marmo. Ne ha facoltà. MARMO Giuseppina. Signor Presidente, l’emendamento in esame tratta il problema delle famiglie numerose. La stessa Costituzione italiana contempla il sostegno da garantire a tale tipologia di famiglia. Credo, dunque, che questo emendamento debba essere aggiunto a quell’ordine del giorno – ci auguriamo che porti dei frutti – relativo all’esenzione del ticket, discusso poc’anzi. Ad ogni modo, se con l’aiuto delle politiche sociali riuscissimo a sostenere le famiglie numerose, credo che faremmo cosa buona e giusta. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento. Non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 213) a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «A pag. 156 sostituire il titolo della sezione “Il polo materno infantile” con “Il percorso materno infantile”». Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 214) a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «A pag. 156, dopo il II capoverso della Sezione “Il polo materno infantile” aggiungere il seguente testo: “Per quanto riguarda la diagnosi prenatale, con l’Unità Operativa Semplice di Medicina Fetale e Diagnosi Prenatale a valenza dipartimentale istituita dalla ASL BA nel Dipartimento Materno Infantile del P.O. Di Venere, è stato avviato un proget- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 to per la diagnosi e la gestione della patologia fetale”». Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 215) a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «A pag. 156, all’inizio del III capoverso della Sezione “Il polo materno infantile” cassare le parole “Sulla base di tali premesse”». Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 216) a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «A pag. 166 dopo l’ultimo capoverso del paragrafo 3.1.6 inserire il seguente testo: “Reti dedicate verranno attivate per la prevenzione, la diagnosi e la terapia delle malattie neurodegenerative degli organi di senso (in particolare apparati uditivo e visivo).”». Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 217) a firma dei consiglieri Surico, Palese ed altri, del quale do lettura: «A pag. 187, Cap. 4 – La rete della formazione e della ricerca, aggiungere un comma 4.3 dal titolo “Rapporti Regione e IRCCS” così strutturato: “Gli istituti di ricovero e cura a carattere scientifico di diritto pubblico ‘Gastroenterologico di Castellana Grotte ed Oncologico di Bari’, nel pieno rispetto delle disposizioni del D.lgs n. 288/03 sono parte integrante della rete sanitaria ospedaliera della Regione Puglia; essi garantiscono un apporto coerente con le finalità di politica di salute della regione Puglia, che riconosce in essi il valore aggiunto fornito dalla ricerca transazionale e dai processi formativi di cui sono protagonisti. Essi, confermati e potenziati nelle attività attualmente svolte, garantiscono altresì forme di complementarietà e/o sinergia e/o integrazione con le Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 42 – RESOCONTO STENOGRAFICO altre strutture del SSR. Tutta la loro attività viene definita attraverso accordi contrattuali con la regione Puglia, coerentemente alle linee di indirizzo nazionali e regionali in tema di salute e di ricerca scientifica, e sostenuta con specifici finanziamenti annuali regionali”». È stato presentato un emendamento (n. 218) a firma dei consiglieri Marino e Olivieri, del quale do lettura: «A pag. 187, Capitolo 4 del PSR “La Rete della Formazione e della Ricerca”, aggiungere un comma 4.3 dal titolo “Rapporti Regione e IRCCS” così strutturato: “Gli Istituti di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di diritto pubblico (Gastroenterologico di Castellana Grotte ed Oncologico di Bari), nel pieno rispetto delle disposizioni del D.lgs n. 288/03, sono parte integrante della rete sanitaria ospedaliera della Regione Puglia; essi garantiscono un apporto coerente con le finalità di politica di salute della Regione Puglia, che riconosce in essi il valore aggiunto fornito dalla ricerca traslazionale e dai processi formativi di cui sono protagonisti. Essi, confermati e potenziati nelle attività attualmente svolte, garantiscono altresì forme di complementarietà e/o sinergia e/o integrazione con le altre strutture del SSR. Tutta la loro attività viene definita attraverso accordi contrattuali con la Regione Puglia, coerentemente alle linee di indirizzo nazionali e regionali in tema di salute e di ricerca scientifica, e sostenuta con specifici finanziamenti annuali regionali”». Comunico che gli emendamenti nn. 217 e 218, essendo pressoché identici nel testo, verranno esaminati e votati in maniera congiunta. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, chiedo ai colleghi di ritirare entrambi gli emendamenti perché, come voi sapete, la competenza sugli IRCCS pubblici, sulle aziende ospedaliere universitarie e sugli enti ecclesiastici è stata mantenuta in capo al Governo regionale, che dovrà concordare con queste strutture non solo la defini- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 zione dei modelli relativi all’organizzazione interna, ma anche le finalità ulteriori che dovranno essere perseguite, soprattutto in relazione alle nuove opportunità che le condizioni logistiche delle due strutture rinnovate, ampliate e modernizzate potranno consentire. Se i colleghi sono d’accordo a ritirarli, dunque, la prenderei come una raccomandazione e terrei informato il Consiglio sulla definitiva organizzazione, nel momento in cui sarà messa a punto. PRESIDENTE. Comunico che gli emendamenti nn. 217 e 218 sono stati ritirati dai proponenti. È stato presentato un emendamento (n. 219) a firma del consigliere Romano, del quale do lettura: «A completamento di quanto sopra e nella logica di attualizzare i principi generali, si propone di concludere il capitolo 5.1.3 ‘Qualità e gestione del Rischio’. Dopo “all’interno del Sistema Sanitario della nostra Regione” (pag. 192) si aggiunge: “a tal fine si indica la istituzione di: 1. coordinamento regionale dell’iniziativa attraverso un Gruppo di lavoro multidisciplinare con obiettivi di pianificazione, formazione, controllo; 2. coordinamento dei Risk Manager e creazione di un network regionale; 3. creazione di programmi formativi regionali per i Risk Manager Ospedalieri; 4. creazione di Gruppi di Lavoro interaziendali (coordinati dalla Regione Puglia) su temi specifici inerenti la gestione del rischio (es. Gestione Consenso Informato, Procedure di Identificazione Paziente, ...); 5. creazione di sistemi di reporting centralizzati (regionali) che monitorino lo stato dell’arte in materia di rischio clinico nella Regione Puglia e nelle singole Aziende (strumento finalizzato ad ottenere una visione complessiva da parte della Regione dell’andamento del rischio e del contenzioso di responsabilità civile, con lo scopo di identificare linee di indiriz- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 43 – RESOCONTO STENOGRAFICO zo e guida per la prevenzione del rischio nelle Aziende, oltre che strumento di controllo del fenomeno e dei sinistri anche in un’ottica di eventuale centralizzazione dell’acquisto della copertura assicurativa); 6. creazione di momenti di confronto con il Mercato Assicurativo; 7. creazione di Comitati Valutazione Sinistri a livello aziendale.”». Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, voglio ricordare al collega Romano che la Giunta regionale ha già istituito, ed è già operante, un gruppo di lavoro che si occupa di tale materia. PRESIDENTE. Comunico che l’emendamento n. 219 è stato ritirato dal proponente. È stato presentato un emendamento (n. 220) a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «A pag. 202 il capitolo 6. La sostenibilità del sistema e la programmazione finanziaria è integralmente sostituito dal seguente: 6. La sostenibilità del sistema e la programmazione finanziaria 6.1 Le risorse di sistema Il contesto demografico ed epidemiologico che caratterizza i paesi occidentali e l’Italia in particolare, legato all’invecchiamento ed alla sempre maggiore prevalenza delle patologie cronico degenerative, solleva in maniera sempre più forte il problema della sostenibilità economico- finanziaria del sistema sanitario nazionale e regionale. Il trend di incremento della spesa sanitaria, legato alla evoluzione dei bisogni così come oggi si esprimono, e quello del PIL, molto più contenuto, porteranno ad un allargamento della forbice fra capacità di reperimento delle risorse e risorse necessarie. Proiettando le situazioni a lungo termine è legittimo prevedere una incapacità della collettività a far fronte alle esigenze finanziarie necessarie per garantire la tutela della salute in Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 condizioni di universalità ed equità. Ma la salute è un bene costituzionalmente garantito (forse il primo), è interesse dell’intera collettività, è al vertice dell’interesse dei singoli e quindi la capacità di tutela è il primo segno della civiltà di un paese. Vanno pertanto individuate le strade che devono portare all’equilibrio del sistema. A tal fine vanno considerate alcune variabili. a) La disponibilità effettiva e potenziale di risorse. b) La considerazione del problema emergente della non autosufficienza a cavallo tra la competenza sanitaria e sociale. c) La responsabilizzazione sull’uso delle risorse a tutti i livelli, di governo dei prescrittori, degli erogatori, dei cittadini. Questi ultimi in particolare devono acquisire la consapevolezza di essere fruitori di un servizio autofinanziato con il sistema della tassazione nel quale gli sprechi ricadono su chi li produce. d) Il perseguimento della appropriatezza delle prestazioni. e) La corretta allocazione di risorse tra i livelli e i sottolivelli assistenziali con particolare riferimento all’investimento in prevenzione. Tanto chiarito, va rilevato che la forbice fra risorse destinate alla sanità e fabbisogno tendenziale è un aspetto acquisito ed evidenziato nel DPEF. Di contro l’anno 2007 è l’anno in cui il Governo nazionale ha prodotto il maggiore sforzo a favore del sistema sanitario nella allocazione delle risorse. Le disponibilità di risorse a livello nazionale sono state incrementate di due miliardi di euro ad integrazione del fabbisogno 2006, portandolo da 89,960 a 91,960 milioni di euro ed elevando a 96,040 milioni il finanziamento del fabbisogno 2007 per l’intero servizio sanitario nazionale. A fronte di tale incremento i trasferimenti a favore della Regione Puglia si sono mantenuti notevolmente inferiori alla media nazionale, mentre i disavanzi del sistema delle ASL re- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 44 – RESOCONTO STENOGRAFICO gionali hanno subito nel 2006 e nel 2007 una significativa flessione rispetto all’esercizio 2005. Tuttavia, la constatazione dell’esistenza di un disavanzo strutturale più o meno costante a partire dal 2004 parallelamente al mancato rispetto del patto di stabilità per l’anno 2006, comporta la necessità di sottoscrivere con i competenti livelli ministeriali un Piano di rientro triennale del disavanzo riferito agli anni 2008-2009-2010 al fine di accedere al finanziamento integrativo a carico dello Stato. L’esigenza di stipulare il suddetto Piano di rientro triennale del disavanzo ha fortemente influenzato il processo di definizione degli obiettivi (generali, specifici ed operativi) e delle priorità di intervento indicate nel PRS. Infatti, le azioni che il PRS intende promuovere e tra queste in particolare: - il contenimento della spesa farmaceutica; - la riorganizzazione dell’assistenza ospedaliera, anche mediante la attivazione dei nuovi modelli alternativi di assistenza predisposti a garanzia del miglioramento dei livelli complessivi di appropriatezza del sistema e del conseguente allineamento dei tassi di ospedalizzazione a quelli medi nazionali; - la riconversione dei piccoli ospedali e l’accorpamento di altri in strutture più moderne ed efficienti, costituiscono i presupposti sui quali sarà sviluppato il Piano di rientro triennale del disavanzo riferito agli anni 2008-2010. È, comunque, da rimarcare in questa sede che, al di là delle possibili aree di interventi di razionalizzazione ed economia della spesa, il disavanzo strutturale è prevalentemente connesso ad una considerevole sottostima del fabbisogno di risorse determinato dai criteri di riparto nazionale che vede la Puglia tra gli ultimi posti nella graduazione del fabbisogno riconosciuto per quota capitaria. Per l’anno 2008 alla Regione Puglia è stato riconosciuto un fabbisogno di 6,581 milioni di euro riducendo addirittura la quo- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 ta di accesso al fondo nazionale da 6,77 a 6,73 per cento. L’importo di 6,581 milioni di euro è calcolato al lordo della mobilità passiva, del conguaglio negativo di mobilità del 2006 e delle entrate proprie, determinando un finanziamento per cassa di euro 6,246 milioni. Gli esborsi alle altre regioni per prestazioni sanitarie ai cittadini pugliesi costituiscono elemento di disequilibrio del sistema avendo raggiunto nel 2006 la misura di oltre 190 milioni di euro, ma allo stesso tempo possono risultare uno strumento di riequilibrio puntando, con l’attuazione del presente Piano, alla consistente riduzione di tale criticità. Date le esposte considerazioni sulla disponibilità di risorse va considerato che l’allocazione delle stesse per livelli di assistenza, come previsto nel PSN, è così individuata: - 5% Prevenzione - 44% Assistenza ospedaliera - 51% Assistenza distrettuale territoriale Detta ripartizione segue la logica dell’evoluzione demografico-epidemiologica e dei conseguenti mutamenti dei bisogni sanitari con riduzione del tasso di ospedalizzazione in un contesto di auspicata sempre maggiore appropriatezza dell’assistenza ospedaliera in strutture dedicate al trattamento delle vere acuzie, con spostamento delle risorse verso le attività di prevenzione, da considerare un reale investimento, e verso l’assistenza distrettuale territoriale, ambito delle cure primarie e intermedie, capace di soddisfare i bisogni nella loro evoluzione. Il Piano sanitario regionale della Regione Puglia 2002/2004 ereditava una situazione riferita all’inizio degli anni 2000 in cui le risorse destinate alla prevenzione si aggiravano intorno al 3% del totale, l’assistenza territoriale assorbiva solo il 43,1% delle risorse e l’assistenza ospedaliera la quota del 53,8% a fronte di un valore nazionale del 49,8. A fronte di tale situazione il Piano si prefissò di pervenire nel triennio 2002/2004 ad una Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 45 – RESOCONTO STENOGRAFICO ripartizione di 4%, 48% e 48% rispettivamente. L’assenza di indicatori prefissati per la valutazione di impatto assistenziale e sociosanitario del piano stesso consente una analisi esclusivamente di carattere economicofinanziario di quanto avvenuto: per l’assistenza ospedaliera nel triennio si è verificato un contenimento relativo della spesa ospedaliera, realizzato attraverso una politica di contenimento della spesa per il personale e di soppressione di strutture. A questo contenimento da un lato ha fatto riscontro un rapido aumento della mobilità passiva, dall’altro non ha fatto riscontro un percepibile miglioramento degli altri due livelli di assistenza. Una maggiore sensibilizzazione alla tutela della salute collettiva attraverso iniziative di educazione sanitaria e prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro è rilevabile dal raggiungimento di una quota intorno al 3,7% di risorse destinate a tale livello. Contemporaneamente macro-indicatori di salute (come ad es. il prolungamento della vita media) sono risultati in linea con i dati nazionali. Nel livello dell’assistenza territoriale negli ultimi anni è stato quasi raggiunto l’obiettivo della allocazione del 48% delle risorse, ma a tale obiettivo non ha fatto seguito un sensibile miglioramento della qualità e dello sviluppo organizzativo dei servizi territoriali, a riguardo dei quali è totalmente mancata innovazione e modernizzazione, con particolare riferimento alla persistenza di forme arretrate di lavoro dei Medici di medicina Generale. La maggiore quantità di risorse investite è stata assorbita dall’incremento non sempre giustificato della spesa farmaceutica, dall’aumento di prestazioni diagnostiche con livelli di inappropriatezza probabilmente elevati e dai consistenti incrementi previsti dai rinnovi contrattuali per dipendenti e categorie convenzionate. Alcune di queste tendenze sono ancora in atto e la politica di piano deve tener conto della necessità di correggerle per evitare che nuove Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 allocazioni di risorse nel settore non producano risultati di qualità. L’intera teorizzazione sul ruolo strategico dei distretti scaturita dalla nuova normativa regionale deve pertanto dispiegare i suoi effetti, all’interno di una cornice nazionale nuova che comincia a delinearsi. Dal punto di vista economico il patto per la salute sottoscritto il 28.9.06 tra Governo e Regioni e le leggi finanziarie 2007/2008 hanno individuato le risorse a copertura del fabbisogno del SSN per un triennio. Non è la prima volta che si verifica una programmazione triennale sul piano finanziario. Già con l’accordo dell’8.8.2001 fu previsto il fabbisogno relativo al 2002 e gli incrementi relativi al biennio successivo. All’apparente soddisfazione delle Regioni espressa all’epoca, fece seguito la delusione derivante dalla constatazione, sul piano nazionale, della insufficienza delle risorse che ha reso necessarie tre integrazioni da 2 miliardi di euro (2001/2003, 2002/2004 e 2006). Ciò a dimostrazione della crescita della spesa sanitaria ben oltre le previsioni e la capacità di prelievo fiscale. Una situazione analoga si sta verificando per il prossimo triennio. Non si può negare che l’incremento di risorse previsto per il 2007 è stato consistente e, ciononostante, le relative risorse sono risultate insufficienti. Al 2007 fanno seguito due anni nel corso dei quali l’incremento di risorse è piuttosto contenuto. Per tale aspetto le recentissime manovre finanziarie di livello nazionale hanno reso le possibilità di riequilibrio strutturale estremamente ardue. Il finanziamento del 2009 non sarà integrato della somma stanziata nel 2008 pari ad 834 milioni di euro quale contropartita della sospensione della compartecipazione alla spesa specialistica pari a 10 euro per ricetta. Detta somma è stata ridotta a 400 milioni con una perdita di 29 milioni per la regione Puglia. Inoltre gli incrementi di risorse per il 2010 e 2011 sono fortemente ridotti prospettandosi Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 46 – RESOCONTO STENOGRAFICO per la regione Puglia un aumento di soli 85 milioni. Come è evidente, si tratta di un incremento che non è sufficiente neanche a coprire i costi dei rinnovi contrattuali. Tale situazione non può non acuire la conflittualità sui criteri di riparto tra le regioni che ritengono la vecchiaia unico o massimo determinante del bisogno e della spesa sanitaria e quelle, come la Puglia, che evidenziano i bisogni connessi alle condizioni socio economiche caratterizzate da deprivazione, intesa quale sintesi di povertà, basso livello di istruzione, disabilità ecc. In sede di accordo per il riparto del 2007 le regioni avevano raggiunto una mediazione procedendosi per la prima volta alla valorizzazione delle condizioni socio economiche sebbene senza utilizzo di una metodologia scientifica peraltro difficile da realizzare. Il riparto del 2008 ha ulteriormente penalizzato la regione Puglia a causa della riduzione dell’incidenza percentuale della sua popolazione (leggermente ridotta), sulla popolazione nazionale (aumentata di quasi 400.000 mila abitanti). A ciò si aggiunge l’iniquità costituita da ulteriori elementi quali: - il non aggiornamento delle classi di età, ai fini della standardizzazione della popolazione per il calcolo della quota di accesso al fondo, che penalizza la Puglia, con demografia caratterizzata da progressivo invecchiamento; - la valutazione a quota capitaria secca della “nuova” popolazione, in incremento nelle regioni del Nord (incremento determinato prevalentemente da extracomunitari appartenenti a classi di età giovani), che non essendo valutata in funzione del suo peso effettivo sul sistema sanitario (inferiore alla media) costituisce di fatto un ulteriore elemento di penalizzazione per le regioni del Sud. Le osservazioni della Puglia all’interno della Conferenza delle Regioni hanno ottenuto l’impegno a costituire un organismo per la revisione dei criteri. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Alla luce delle suddette considerazioni il quadro economico-finanziario che si prospetta per il SSR per il prossimo futuro può rappresentarsi come segue: Anno Risorse Euro/1000 Fonte 96.040 Riparto fabbisogno indistinto Quote regioni in difficoltà D.M. finanziamento sostitutivo ticket 1.000 2007 511 97.551 99.809 850 2008 834 Riparto fabbisogno indistinto Quote regioni in difficoltà D.M. finanziamento sostitutivo ticket Totale Differenza Quota Regione Puglia 6.370 34 6.404 6.525 56 6.581 +177 La differenza di 177 milioni si incrementa di euro 13 milioni per minori conguagli di mobilità nel 2008 rispetto al 2007 per raggiungere un incremento di circa 190 milioni di euro. Tali dati evidenziano la circostanza per la quale se la spesa sanitaria nel 2008 non subisse alcun incremento rispetto al 2007, comunque, si verificherebbe un disavanzo di 40 milioni. Ne consegue la necessità di attenta valutazione degli aspetti del presente piano e di governo della gestione del sistema. A tal fine la Legge Regionale n. 40/07 e il Documento di Indirizzo Economico Funzionale hanno già avviato il percorso di razionalizzazione e contenimento della spesa sanitaria nella prospettiva di un naturale trend di finanziamento, che perseguiva: - nel 2008 un disavanzo non superiore a 2/3 di quello del 2007 - nel 2009 un disavanzo non superiore a 1/3 di quello del 2007 Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 47 – RESOCONTO STENOGRAFICO - nel 2010 rientro dal disavanzo strutturale. Alla luce della recente manovra finanziaria dello Stato, in corso di definizione, tali obiettivi dovranno essere rivisitati se non dovesse sortire effetto l’iniziativa della Regione Puglia in relazione alla revisione dei criteri di riparto del Fondo Sanitario Nazionale. Il piano di rientro, pertanto, pur tenendo conto di tale prospettiva sul piano finanziario, sarà tarato rispetto alla finalità di ridurre quanto più possibile il disavanzo strutturale, possibilmente alleggerendo la pressione fiscale e/o il ricorso a finanziamenti del bilancio autonomo regionale. Come si è detto, la regione Puglia ha chiuso l’esercizio 2007 con un disavanzo di circa 266 milioni di euro. Se si tiene conto dell’andamento dei consumi e dei relativi costi da una parte, e dei livelli di finanziamento dall’altra, sono evidenti le difficoltà che interverranno. Per valutare in modo più approfondito la situazione occorre prendere in considerazione: - I criteri di riparto tra le regioni che hanno sempre rappresentato la prima criticità per la regione Puglia. La Puglia, in quanto regione “giovane” figura tra le ultime regioni nella graduazione del finanziamento per quota capitaria. Una distribuzione per quota capitaria pura produrrebbe circa 150 milioni di euro annui in più. - La necessità di consistenti interventi in materia di risorse umane di cui la Puglia è assolutamente carente sia nel settore ospedaliero che territoriale. - Il considerevole assorbimento di risorse da parte della assistenza farmaceutica all’interno della quale si stanno tuttavia realizzando consistenti economie grazie ai provvedimenti assunti di recente. - Il trend in aumento del saldo della mobilità sanitaria che si è incrementato negli ultimi 4 anni di circa 60 milioni di euro per pervenire ad un livello passivo di oltre 190 milioni di euro annui nel 2006 e la difficoltà di porvi rime- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 dio in tempi brevi (logistica ed edilizia sanitaria) - L’esigenza di investire risorse nella prevenzione. Il presente PRS intende porre le condizioni perché le suddette criticità siano affrontate e, per quanto possibile, risolte in un’ottica di miglioramento della qualità del servizio e della sostenibilità economica del sistema Tali obiettivi passano anche attraverso una diversa allocazione delle risorse che si può programmare nei termini che seguono, nonché attraverso la definizione di chiari obiettivi di risparmio, univocamente finalizzati su tutto il territorio regionale. A tal fine il presente Piano intende pervenire alla seguente allocazione delle risorse: A) Assistenza sanitaria collettiva in ambiente di vita e di lavoro. L’incidenza percentuale dei costi di tale livello assistenziale su quelli totali nel 2004, in Italia, è stata del 4% mentre in Puglia del 3,70%. La tendenza nazionale è in incremento. L’assicurazione a regime del piano triennale della prevenzione consentirà di raggiungere nel 2008 il traguardo del 4%, anche se è obiettivo della regione pervenire alla fine del triennio ad investire in prevenzione il 4,5%, ritenuto congruo dal Comitato di Verifica di cui all’art. 9 dell’Intesa Stato-regioni del 23.3.05. Ciò significherà stornare dal livello di assistenza ospedaliera circa 0,7 punti percentuali in un triennio per un valore di circa 45 milioni di euro. Tale obiettivo, difficoltoso specie a causa dei vincoli normativi ed economici posti alle dotazioni organiche, è raggiungibile soltanto attraverso forti investimenti nel settore della edilizia ospedaliera, con conseguente razionalizzazione del sistema. B) Assistenza territoriale La regione Puglia destina una percentuale inferiore al 48% delle risorse all’assistenza distrettuale, non molto distante dalla media nazionale, di poco superiore al 49%, quest’ultima comunque inferiore alla percentuale di riferimento del Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 48 – RESOCONTO STENOGRAFICO 51%. Al di là del possibile incremento di tale percentuale è fondamentale un riequilibrio tra i sottolivelli (attività - beni e servizi) all’interno del livello assistenziale. È assolutamente carente, infatti, in Puglia, l’assistenza domiciliare, l’assistenza ai malati terminali e in genere le forme alternative alla ospedalizzazione tradizionale mentre, come si è detto, assorbe un eccessivo livello di risorse l’assistenza ospedaliera. L’obiettivo per il triennio è quello di destinare all’assistenza territoriale, anche qui mediante rafforzamento e qualificazione delle risorse umane, secondo quanto indicato dalla L.R. 25/2006, una percentuale compresa tra il 49 e il 50%. C) Assistenza ospedaliera I costi di una rete ospedaliera invecchiata, con spese manutentive elevatissime, fortissima dispersione del personale addetto e scarso grado di attrazione sono difficili da modificare nel breve periodo. L’abbassamento del loro livello percentuale deve passare necessariamente attraverso una nuova razionalizzazione e riqualificazione della rete che impedisca la fuga dei cittadini pugliesi verso altre regioni. La Regione ha definito un programma di edilizia ospedaliera tendente a risolvere le criticità, del quale è già in itinere uno stralcio consistente che prevede investimenti per 459 milioni di euro. La mobilità sanitaria evitabile, i cui costi per prestazioni rese all’interno della regione sarebbero solo marginali essendo già sostenuti i costi strutturali, potrebbe far abbassare la spesa fino ad un punto percentuale. La razionalizzazione programmata che eviti duplicazioni inutili e il perseguimento dell’appropriatezza dovrebbero, poi, consentire di abbassare la percentuale al di sotto del 47% a fronte di una percentuale superiore al 48% attuale e di una media nazionale che nel 2004 è già scesa leggermente sotto il 47%. Come appare evidente le risorse finanziarie e umane rappresentano il principale vincolo della programmazione sanitaria. Attualmente le principali criticità sono rappresentate dalla Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 mobilità passiva extra regionale, dai livelli della spesa farmaceutica complessiva (territoriale e ospedaliera), dalla spesa per strutture private accreditate nonché da alcuni incrementi ingiustificati di spesa per beni e servizi. La pianificazione regionale in senso lato deve tener conto di tali criticità. 1) L’analisi degli indici di attrazione e di fuga relativi ai ricoveri ospedalieri ha indicato la necessità urgente di riduzione della fuga nell’area foggiana ed una necessità di individuare strategie di attrazione per tutto il sistema regionale (Centri di Eccellenza, trasferimento e innovazione). 2) I provvedimenti a breve termine individuati nelle leggi di bilancio 2007/2008. 6.2 Quadro di compatibilità del PRS Il Piano regionale di salute deve puntare da una parte al miglioramento del sistema e delle condizioni di salute e dall’altra alla sua sostenibilità economica. I costi della produzione del sistema sanitario regionale nell’anno 2007 sono pari a circa 6.800 milioni di euro a cui si aggiungono oneri finanziari, oneri straordinari e imposte per un totale di 7.126 milioni con un disavanzo reale pari a circa 266 milioni di euro. Il finanziamento dell’anno 2008 è incrementato di circa 190 milioni. Parte di queste risorse saranno assorbite dai miglioramenti contrattuali del personale dipendente e convenzionato operante all’interno dei tre livelli di assistenza. Di seguito vengono analizzati gli obiettivi economico-finanziari dei tre livelli collegati agli obiettivi del PRS determinati sui dati 2007 in condizioni di invarianza della spesa e da proiettare negli anni futuri. LEA A) Tutela della salute collettiva Costo antepiano: 278 milioni di euro pari al 3,9% Costi a regime: 320 milioni di euro pari al 4,5% (ad invariabilità di spesa complessiva) entro il 2010 Maggior costo: 42 milioni di euro - Destinazione della maggiore disponibilità Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 49 – RESOCONTO STENOGRAFICO ad integrazione delle dotazioni organiche dei dipartimenti di prevenzione, per circa 300 unità nei servizi di igiene e sanità pubblica, igiene degli alimenti e nutrizione, servizi veterinari, prevenzione negli ambienti di lavoro. -Utilizzo delle residue disponibilità per le iniziative di prevenzione primaria, diagnosi precoce e altri obiettivi di piano. Ulteriori iniziative saranno finanziate con risorse vincolate (Obiettivi di PSN, vaccino HPV, ecc) B) Assistenza distrettuale Costi antepiano: 3356 milioni di euro pari al 47,1% Costi a regime: 3492 milioni di euro pari al 49% Maggior costo: 136 milioni di euro. Destinazione delle maggiori disponibilità - € 60 milioni per il contratto integrativo dei medici di medicina generale e pediatri di libera scelta per la realizzazione degli obiettivi di sistema nell’assistenza distrettuale, percorsi clinico assistenziali, assistenza domiciliare, assistenza residenziale extraospedaliera con conseguente riduzione di ricoveri inappropriati. In modo particolare l’assistenza residenziale e semiresidenziale extra ospedaliera dovrà garantire la tutela delle fragilità caratterizzate da disabilità e non autosufficienza. - € 16 milioni per la realizzazione delle unità operative di cure primarie ed intermedie. - € 40 milioni per ulteriore integrazione della dotazione organica dei distretti e per l’acquisizione di risorse umane previste nelle indicazioni operative per il contrasto alle patologie prevalenti, potenziamento dei consultori, del sistema emergenza-urgenza. - € 20 milioni per la rete territoriale oncologica e il sistema di emergenza-urgenza, la tutela della salute mentale degli immigrati e per le dipendenze patologiche. C) Assistenza ospedaliera Costi antepiano: 3492 milioni di euro pari al 49% Costi a regime: 3314 milioni di euro pari al 46,5% Minori costi: 178 milioni di euro Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Riduzione dei costi dei saldi di mobilità pari a 70 milioni di euro con riduzione a regime del saldo di mobilità del 35-40% Razionalizzazione dei costi per 70 milioni di euro mediante interventi su farmaceutica – protesica – organizzazione del personale, ecc. Riduzione tasso di ospedalizzazione del 15% con assorbimento oneri conseguenti al rientro della mobilità passiva e ulteriori economie per 38 milioni di euro. 6.3 Gli investimenti Un piano di salute quale quello delineato non può prescindere dalla disponibilità di congrue risorse da destinare ad investimenti finalizzati al rinnovamento, adeguamento e ammodernamento delle strutture. Il riferimento principale quanto alle possibili fonti è innanzitutto quello riguardante il programma di edilizia sanitaria avviato con l’articolo 20 della legge 67/88 articolato in fasi. Dopo il finanziamento della prima fase, la Regione Puglia nel corso del 2004, ha proceduto alla stipula di accordo di programma stralcio nel quale confluirono circa 238 milioni di euro (su 773) destinati alla Regione con delibere CIPE, in aggiunta ad una quota regionale ed a finanziamenti statali per l’IRCCS Oncologico, per un totale complessivo di euro 287 milioni per 122 interventi. Nel corso del 2007 si è proceduto alla stipula del secondo accordo stralcio per un importo finanziato dallo Stato per euro 416.223.310,00 a cui si aggiungono utilizzo di cofinanziamenti statali per la libera professione e cofinanziamento regionale (5%) per un totale di euro 459.435.210,71. Nel frattempo la conferenza Stato-Regioni ha approvato il riparto alle regioni di ulteriori 2.425 milioni di euro previsti dalla Legge 296/06 (finanziaria 2007) con assegnazione alla regione Puglia di 186 milioni. Infine nel prossimo futuro si dovrà procedere al riparto dell’ulteriore finanziamento previsto dalla Finanziaria 2008 di 3 miliardi di Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 50 – RESOCONTO STENOGRAFICO euro con presumibile assegnazione alla Puglia di non meno di 200 milioni. Con l’Accordo di Programma stralcio 2007 si è gia dato avvio alla programmazione in itinere da definire col presente Piano prevedendo il completamento dell’ospedale della Murgia e la realizzazione di nuove strutture a Lecce, Bari e Foggia nonché le attivazioni di strutture complesse territoriali e l’acquisizione di tecnologie. L’attuale stato di attuazione dell’intero programma, ex art. 20 L. 67/88, è di seguito riportato. Risorse destinate ad Accordi di Programma € 796.637.135,36 Valore degli Accordi di programma sottoscritti al 31/12/2005 € 238.918.739,91 Revoca sugli Accordi di programma sottoscritti al 31/12/2005 in applicazione della L. 266/2005 € 14.912.625,00 Valore degli Accordi di programma sottoscritti aggiornati € 224.006.114,91 Totale finanziamenti Accordi autorizzati € 215.976.239,91 Risorse per Accordi di programma da sottoscrivere aggiornate al 31/12/2006 € 572.631.020,45 II Accordo di Programma stralcio 2007 € 416.223.310,00 Somme residue utilizzabili al 31/12/2007 € 156.407.710,45 Riparto disponibilità finanziaria 2007 € 186.749.661,09 Totale disponibile € 343.157.371,54 Presumibile assegnazione su risorse previste dalla Finanziaria 2008 € 221.063.542,96 Totale € 543157.371,54 Come appare evidente, nel corso del prossimo triennio oltre che a dare attuazione e/o completare gli interventi di cui a due accordi di programma stralcio, saranno disponibili consistenti risorse che potranno consentire di perseguire l’obiettivo dell’ammodernamento del sistema. In particolare nel sessennio 2007-2013 so- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 no assegnati alle priorità di infrastrutturazione sociosanitaria del territorio pugliese 210 M euro di risorse FESR, cui si aggiungono circa 180 M euro quale quota della 1a tranche, su un totale di circa un miliardo di euro, dei fondi FAS destinati alle aree sottoutilizzate. In particolare la linea di intervento 3.1 dell’Asse III del PO FESR 2007- 2013 Puglia indica la finalizzazione delle suddette risorse, per il tramite di procedure negoziali con le ASL pugliesi (accordi di programma), nella possibilità di innovare e completare la rete delle strutture sanitarie territoriali. Tra le tipologie di interventi considerati prioritari figurano: - miglioramento strutturale e della dotazione tecnologica delle strutture poliambulatoriali e consultoriali, nonché completamento delle reti con la realizzazione di nuove strutture, dove carenti rispetti agli standard gia definiti, ovvero introdotti dal presente Piano; - potenziamento della rete di Case della Salute sul territorio regionale, ad integrazione del relativo progetto obiettivo; - adeguamento funzionale rispetto agli standard strutturali e organizzativi già previsti dalla normativa regionale delle strutture residenziali e semiresidenziali sanitarie e sociosanitarie per i percorsi terapeutico-riabilitativi; - potenziamento e nuove sperimentazioni di servizi per utenze fragili (immigrati, persone affette da DCA, persone non autosufficienti, persone con disabilità gravi, ecc..); - realizzazione e potenziamento della rete dei servizi sanitari del pronto intervento, anche tramite la telemedicina. Le linee di intervento 3.2 e 1.5 dello stesso PO FESR consentiranno, inoltre, di finanziare la articolazione strutturale, tecnologica e organizzativa della rete delle Porte Uniche di Accesso e delle Unità di Valutazione Multidimensionali, in quanto servizi pubblici all’utenza finale e per il miglioramento dell’efficienza tecnica e della capacità di risposta del Servizio Sanitario Regionale. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 51 – RESOCONTO STENOGRAFICO Il fabbisogno di risorse necessarie per creare in Puglia una dorsale di ospedali di alta complessità e di eccellenza, dismettere alcune strutture vetuste, procedere alla realizzazione dei requisiti strutturali, tecnologici e organizzativi ai fini dell’attuazione del procedimento di accreditamento, creare una rete di servizi territoriali indispensabile per la deospedalizzazione, è stimato all’incirca in 1,7 miliardi di euro come risultante da un completo monitoraggio effettuato nelle aziende sanitarie della regione, recepito e allegato alla Deliberazione di Giunta Regionale n. 73/06, di cui 459 già inseriti nell’Accordo di Programma stralcio 2007. I relativi interventi consentiranno di superare le notevoli criticità di un sistema ospedaliero vetusto e fatiscente nonché di un sistema territoriale assolutamente carente. A tal fine il documento programmatico che descrive le priorità oggetto di accordo di programma stralcio la cui realizzazione era compatibile con la disponibilità di risorse individua gli obiettivi generali e specifici, in attuazione della programmazione sanitaria, da realizzare mediante utilizzo del complesso delle risorse di cui potrà disporre la Regione come di seguito riportato: a) Obiettivi Generali 1. Promuovere la prevenzione, razionalizzazione dell’assistenza ospedaliera, potenziamento dell’assistenza distrettuale e domiciliare, riduzione delle liste di attesa interessanti le prestazioni comprese nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) come individuate nel piano regionale, con consequenziale più corretta ed efficace allocazione delle risorse, in coerenza con la programmazione nazionale e regionale; 2. migliorare la qualità e la sicurezza dell’assistenza ospedaliera; 3. migliorare l’appropriatezza nell’offerta e contestuale ridefinizione dell’assetto e delle funzioni della rete distrettuale, completando la fase d’integrazione della stessa nelle funzioni Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 di emergenza urgenza e di assistenza residenziale territoriale, onde costruire, in un quadro di compatibilità economica, un’organizzazione regionale “a rete” organica, dinamica, unitaria ed efficiente; 4. distribuire sul territorio regionale una adeguata dotazione di strutture di eccellenza per meglio soddisfare i bisogni di cura della popolazione, migliorando le condizioni di accessibilità alle strutture sanitarie da parte della popolazione; 5. promuovere una politica di razionalizzazione e riqualificazione della rete ospedaliera che impedisca o ridimensioni il fenomeno della mobilità passiva; 6. attuare percorsi mirati e definiti dal Piano Regionale di Salute a tutela dei soggetti deboli (anziani, immigrati, popolazione carceraria, malati mentali, soggetti con dipendenza patologica, pazienti oncologici); 7. attuare percorsi mirati e definiti dal Piano Regionale di Salute a tutela delle donne e dei bambini; 8. attuare la rete di assistenza oncologica; 9. riorganizzare il macrosistema di emergenza urgenza; 10. realizzare maggiore appropriatezza allocativa delle risorse in funzione degli obiettivi di salute in un contesto di uso razionale delle stesse (l.r. 25/06, art, 2); 11. perseguire l’integrazione fra varie forme di assistenza sanitaria; 12. realizzare il modello di organizzazione dipartimentale; 13. assicurare la centralità del cittadino, partecipazione e valutazione continua della qualità; 14. assicurare la massima trasparenza nelle attività amministrative e sanitarie. b) Obiettivi Specifici 1. Potenziamento delle attività del Dipartimento di Prevenzione con particolare riferimento alle attività di vigilanza nei luoghi di lavoro e sulla sicurezza alimentare; 2. garantire le attività di prevenzione per la Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 52 – RESOCONTO STENOGRAFICO realizzazione degli obiettivi di PSN ex art. 34 e 34 bis L. 662/96 nelle aziende sanitarie; 3. strutturazione e realizzazione di un sistema informativo in grado di migliorare le modalità di trasmissione di tutti i flussi informativi e adempimenti previsti dalla normativa in vigore; 4. realizzazione di una rete di ospedali d’eccellenza di nuova edificazione delocalizzati rispetto ai centri urbani e baricentrici rispetto ad altre strutture, piccole e vetuste; 5. contestuale disattivazione, trasformazione o riconversione di parte degli attuali stabilimenti ospedalieri in strutture residenziali o in altre tipologie di strutture assistenziali; 6. attuazione delle indicazioni contenute nella Legge finanziaria 2006 circa la previsione di interventi su ospedali di dimensioni specifiche e per la messa a norma complessiva degli altri ospedali; 7. qualificazione ed integrazione dei servizi di diagnosi e cura anche attraverso forme innovative di associazionismo medico in sede unica sull’esempio dell’UTAP e Casa della salute; 8. assicurazione dello standard di posti letto fissati (art. 4, lett. a) dell’intesa del 23 marzo 2005), parametrato ad un tasso di ospedalizzazione entro i limiti dei 180 ricoveri per mille abitanti, di cui 20% in regime diurno, specificatamente dedicato a percorsi di cura di elevata complessità ed eccellenza, trasferendo alle strutture territoriali le cure assistenziali primarie; 9. realizzazione di un sistema qualificato ed efficiente di assistenza ospedaliera distribuita sul territorio, in modo da ottenere economie nella spesa corrente, liberando risorse da destinare ad investimenti nella prevenzione e cure domiciliari; 10. completamento di unità operative ospedaliere oncologiche con relative attrezzature; 11. realizzazione della rete dei centri di riferimento per le malattie rare; 12. completamento e ristrutturazione di u- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 nità operative ospedaliere in area materno infantile; 13. garantire le attività di supporto all’attivazione dell’unità spinale unipolare finanziata con progetto per la realizzazione degli obiettivi di PSN ex art. 34-34 bis L. 662/96 presso il Policlinico di Bari; 14. potenziamento dell’assistenza specialistica e diagnostica strumentale, incrementando le datazioni tecnologiche, anche al fine di realizzare riduzioni dei tempi di attesa; 15. realizzazione di modelli di promozione e produzione della salute su larga scala attraverso intese fra ASL, Enti Locali, Università, Forze Sociali, Associazioni per garantire la piena attuazione del PRS a favore dei soggetti deboli presenti nel territorio. c) Obiettivi operativi: 1. Realizzare un nuovo ospedale di n. 490 pl. nell’ambito della struttura “Vito Fazzi” di Lecce; 2. definitiva rifunzionalizzazione delle strutture dell’A.O. Ospedali Riuniti di Foggia con possibile dismissione dell’ospedale D’Avanzo e superamento delle criticità legate a problemi di staticità; 3. riqualificazione delle strutture dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Bari e realizzazione di una nuova struttura di eccellenza concentrando più padiglioni; 4. realizzazione del terzo ed ultimo lotto del nuovo ospedale della Murgia con dismissione e riconversione degli ospedali di Altamura, Gravina, Grumo e Santeramo; 5. adeguamenti tecnologici; 6. adeguamenti a norma; 7. realizzazione di strutture territoriali. d) Risultati Sistemici: - attuazione della programmazione regionale; - equilibrio dell’offerta di prestazioni sanitarie in regime residenziale ospedaliera ed extraospedaliera in un contesto in cui nell’anno 2005 è stata avviata l’attività nelle Residenze Sanitarie Assistenziali (RSA) che affianca Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 53 – RESOCONTO STENOGRAFICO quelle di riabilitazione ex art. 26 L. 833/78 come evidenziato nella sezione descrittiva dell’offerta sanitaria; - equilibrio economico funzionale del Servizio Sanitario Regionale; - creazione delle condizioni strutturali per il rispetto del Patto di Stabilità e del Patto per la Salute. Con il programma di investimenti è pertanto possibile: - migliorare la qualità dell’assistenza ospedaliera e la sicurezza dei cittadini e degli operatori; - diversificare la risposta ospedaliera e territoriale in base ai bisogni di salute; - abbattere i tempi d’attesa; - aumentare l’appropriatezza nell’offerta e nella utilizzazione della rete ospedaliera; - ridurre la mobilità passiva extraregionale; - razionalizzare la spesa, liberando risorse da destinare al territorio. In particolare il programma tenderà a garantire: - sicurezza per i fruitori e degli operatori; - efficacia dei trattamenti; - appropriatezza delle risposte; - equità nell’accesso a prestazioni efficaci; - efficienza nell’uso delle risorse; - coinvolgimento dei cittadini nelle strategie e nelle scelte volte a difenderne la salute. Un cenno particolare è posto con riferimento alla qualità e la sicurezza. Il miglioramento della qualità della assistenza ospedaliera con particolare riferimento alla sicurezza dei cittadini e degli operatori, ha assunto nella regione Puglia caratteristiche di particolare rilievo. Come è noto, le caratteristiche strutturali e tecnologiche condizionano notevolmente i livelli di sicurezza all’interno degli ospedali. Ne consegue che una fondamentale attività di prevenzione, compresa quella delle infezioni correlate all’attività assistenziale, è costituita dalla corretta progettazione sia delle nuove realizzazioni, che delle ristrutturazioni e delle manutenzioni delle strutture sanitarie. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 A tal proposito è prevista l’emanazione di specifiche raccomandazioni nell’ambito della realizzazione del progetto di ricerca finalizzata art. 12 bis D.Lgs. n. 229/99 “Rischio ambientale ed infezioni ospedaliere, analisi epidemiologica e laboratoristica: redazione, implementazione e valutazione di raccomandazioni finalizzate alla “prevenzione”, del quale è destinataria istituzionale la Regione Puglia». PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, non intendo ripetere l’intera discussione tenutasi nella giornata di ieri relativamente al riparto, al disavanzo della Puglia, alle tasse e al Piano di rientro. Noi intendiamo ribadire e confermare tutte le considerazioni esplicitate nel merito della questione nel corso della seduta di ieri. Riteniamo che, a tutt’oggi, la politica e le norme che la Regione adotta sulla spesa sanitaria rispetto al contenimento, alla riduzione del deficit e alla quota trasferita siano totalmente insufficienti. Mi riferisco a tutti i provvedimenti che la Giunta regionale ha messo in campo per la riduzione della spesa farmaceutica, per l’acquisizione di beni e servizi ingiustificati e per una serie di altri sperperi. Tali aspetti sono trattati all’interno di questo capitolo, nel momento in cui si prendono in considerazione le motivazioni per cui vengono spese più risorse rispetto alla quota trasferita. A tutto questo, si aggiunge il tentativo di addossare al Governo Berlusconi il problema del sottofinanziamento o del finanziamento inadeguato. Insomma, vi sono diverse considerazioni che non intendiamo ribadire, visto che sappiamo perfettamente come stanno le cose. Il finanziamento per l’anno 2009 è stato confermato dalla manovra finanziaria estiva. Per quanto riguarda gli anni 2010 e 2011 si registra un incremento di 4,8 miliardi di euro Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 54 – RESOCONTO STENOGRAFICO da parte dello Stato nei confronti delle singole Regioni. Inoltre, c’è un nuovo patto per la salute che deve essere sottoscritto e che coerentemente ridurrà ancora i costi (il Governo, infatti, fa la sua parte intervenendo in questo senso). Pertanto, ritengo che queste siano motivazioni pertinenti. Inoltre, viene solamente enunciato il fatto che la Regione, nei prossimi tre anni, dovrebbe realizzare un Piano di rientro. Ci tengo a precisare che in queste pagine è riportata un’affermazione e vi sono dei contenuti che rispondono alla verità, ma che noi denunciamo a partire dai primi mesi del 2007. Tali contenuti riguardano l’integrazione del fondo sanitario del 2006 e del 2007. La nostra Regione non ha ancora ricevuto dallo Stato tale integrazione – aggiungo, giustamente – perché, per quanto riguarda la quota del 2006, la Regione non ha superato il patto di stabilità interno. Pertanto, nel contesto del tavolo di monitoraggio della verifica della spesa sanitaria non è stata accreditata la somma che, comunque, spetta alla nostra Regione. Per quanto riguarda il 2007, la relativa verifica è ancora in corso, ma per poter procedere occorre predisporre un Piano di rientro, che qui viene esclusivamente annunciato, senza però specificare come dovrebbe essere fatto. Ad ogni modo, tale Piano viene fatto con ritardo. Difatti, la Giunta avrebbe dovuto presentarlo, in base alla legge voluta da Prodi e Padoa-Schioppa, entro il 31 marzo 2008. Quindi, vi denunciate da soli! Noi non sappiamo più come spiegarlo alla comunità pugliese! Non sappiamo più come sollecitarvi ad assolvere questi adempimenti! Noi non intendiamo riaprire la discussione già svolta, ma solo riprendere alcuni punti e sollecitarvi ancora una volta ad intervenire. Sommando le risorse di tutti e due gli anni, è possibile rendersi conto che ammontano a più di 400 milioni di euro, importo che la Regione tiene bloccato a Roma a causa dei mancati adempimenti che ho citato e che non entra né Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 nelle casse della Regione né in quelle delle AA.SS.LL.. I fornitori sono in ritardo di cinquecento giorni rispetto ai pagamenti. Le AA.SS.LL. sono in sofferenza di cassa. I conguagli alle strutture accreditate private, anche per gli enti ecclesiastici, sul 2007, quelli entro il tetto, non vengono attribuiti per l’asfissia di cassa che si riscontra rispetto a queste situazioni. Occorre che ci si svegli da questo punto di vista, e mi fa piacere notare che certe situazioni vengono finalmente prese in considerazione anche da voi. Per tali ragioni, dunque, votiamo contro questo emendamento. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 232) a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «A pag. 215 al III punto elenco dell’VIII capoverso dopo la parola “fragilità” inserire il seguente testo: “e al controllo del relativo livello di copertura in termini qualiquantitativi”». Lo pongo ai voti. È approvato. Passiamo alla votazione dell’emendamento n. 195, precedentemente accantonato. Il Governo esprime parere contrario. Lo pongo ai voti. Non è approvato. È stato presentato un subemendamento tecnico a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «A pag. 73 la frase “compresa quella degli operatori degli SPESAL, dei medici competenti ed a tutte le altre categorie di medici” è sostituita con: “compresa quella degli operatori degli SPESAL, dei medici competenti e di tutte le altre categorie di medici”». Lo pongo ai voti. È approvato. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 55 – RESOCONTO STENOGRAFICO È stato presentato un subemendamento tecnico a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «A pag. 204: inserire Emendamento 103 presentato nella III Commissione consiliare. Al VI capoverso, dopo le parole Servizi Territoriali, cassare dalle parole “a riguardo” sino alla fine del periodo». Lo pongo ai voti. È approvato. PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, ricordo che sono rimasti da esaminare gli emendamenti che riguardano la connessione tra i piani attuativi locali e la rete ospedaliera. La nostra proposta è di sospendere brevemente la seduta, quindi riprendere i lavori alla presenza del Presidente Vendola, che ho visto in giro. PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PEPE PRESIDENTE. Non essendovi osservazioni, sospendiamo la seduta. (La seduta, sospesa alle ore 14,30, riprende alle ore 15,31). PRESIDENTE. Riprendiamo i lavori. Comunico che abbiamo terminato il percorso stabilito nella seduta di ieri. Adesso dobbiamo fare un passo indietro ed esaminare gli emendamenti dal n. 48 al n. 163, precedentemente accantonati. È stato presentato un emendamento (n. 48) a firma dei consiglieri Palese, Silvestris, Surico, Chiarelli, Marinotti, Attanasio e Ruocco, del quale do lettura: «A pagina 92, sostituire il periodo: “Ospedali del territorio In particolari aree geografiche, come quelle Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 del Gargano, del Subappennino Dauno e della Murgia, per garantire alle comunità locali una assistenza ospedaliera minima vengono individuati presidi nei quali devono essere presenti funzioni sanitarie distrettuali, punto di primo intervento/118, un numero minimo di posti letto di area medica per pazienti acuti ed eventualmente post-acuti;” con il periodo: “Ospedali del territorio In particolari aree geografiche, come quelle del Gargano, del Subappennino Dauno e della Murgia, per garantire alle comunità locali una assistenza ospedaliera vengono individuati presidi nei quali devono essere presenti funzioni sanitarie distrettuali, pronto soccorso con posti letto di astanteria, posti letto di area medica e chirurgica per pazienti acuti e postacuti, Day Hospital, Day Surgery, unità operativa senza posti letto: direzione medica di presidio ospedaliero, anestesia e rianimazione, patologia clinica, radiodiagnostica, cardiologia, farmacia ospedaliera”». Ha chiesto di parlare il consigliere Palese. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, l’emendamento è abbastanza semplice ed esplicativo. A pagina 92, relativamente al profilo degli ospedali del territorio, il documento proposto recita quanto segue: «In particolari aree geografiche, come quella del Gargano, del Subappennino Dauno e della Murgia, per garantire alle comunità locali una assistenza ospedaliera minima vengono individuati presidi nei quali devono essere presenti funzioni sanitarie distrettuali, punto di primo intervento/118, un numero minimo di posti letto di area medica per pazienti acuti ed eventualmente postacuti». Il documento affronta, secondo il nostro parere in maniera parziale, un problema: c’è già la presa di coscienza da parte della Commissione – questa modifica, infatti, è stata apportata in Commissione sanità – dell’esigenza di intervenire, in questo territorio, attraverso Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 56 – RESOCONTO STENOGRAFICO un’offerta sanitaria quanto più completa possibile. L’emendamento proposto, a modifica di quanto già inserito, sostanzialmente individua il percorso dal punto di vista assistenziale, esplicitandone gli aspetti. In caso contrario, infatti, non si riuscirebbe a comprendere la questione, vista la genericità della formulazione contenuta nell’attuale testo. Inoltre, un altro emendamento aggiuntivo pone un ulteriore problema: nel contesto degli investimenti, quando si procede all’elenco degli undici ospedali, si pone il problema di inserire nel finanziamento anche queste strutture. Diversamente, rischiamo di affrontare il problema in maniera parziale rispetto alla proposta. Oltretutto, nel contesto degli investimenti non è prevista la possibilità di intervenire finanziariamente. In altre parole, penso che l’emendamento in oggetto possa essere accolto da parte del Governo, dal momento che la Commissione aveva approvato unanimemente la proposta precedente. ZACCAGNINO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. ZACCAGNINO. Signor Presidente, vorrei spendere alcune parole sull’emendamento in discussione, dal momento che stiamo parlando di territori, tra i quali rientra anche il Gargano, che hanno necessità di avere – come la maggior parte dei colleghi sanno – non solo un presidio serio, ma anche la certezza che s’interverrà in quei territori. Presidente Vendola, lei sicuramente conosce queste zone. Ebbene, da Vico del Gargano – parlo di questa zona perché sono di San Nicandro Garganico – per poter raggiungere il primo ospedale occorre percorrere dei chilometri. Penso, ad esempio, a Peschici: i cittadini che vi abitano, per arrivare ad un qualsiasi presidio ospedaliero, vuoi che sia San Severo, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 vuoi che sia San Giovanni, devono fare ore di macchina. Stiamo parlando di una zona ad alta valenza turistica, una delle migliori dell’intera Puglia, la quale è assolutamente sprovvista di qualsiasi presidio ospedaliero. Allora, se parliamo di turismo e di strutture dobbiamo garantire tranquillità alle persone che si recano in questa zona, così come in altre. Le strade del Subappennino Dauno sono anche peggiori di quelle che attraversano il Gargano. Ebbene, se vogliamo che la Puglia abbia il turismo come fiore all’occhiello (penso a Vieste, a Rodi, a Peschici e via elencando) e se vogliamo che la gente si rechi tranquillamente in questi territori, allora dobbiamo garantire loro che la Regione Puglia ha intenzione di inserire un presidio ospedaliero serio. Non voglio dilungarmi oltre. Il problema è di natura veramente esistenziale per queste zone. Molto spesso si considera il Gargano, dal punto di vista sanitario, al pari di San Giovanni Rotondo, che ha una sua collocazione e una sua visione. Per potersi spostare da San Giovanni Rotondo verso tutti gli altri centri del Gargano, specialmente quelli costieri (sicuramente alcuni di voi l’avranno già fatto) si perdono delle ore. L’emendamento in discussione dovrebbe servire perlomeno a far stare più tranquilli i cittadini del Gargano, del Subappennino Dauno e della Murgia, ponendo una previsione. È chiaro che ci saranno da affrontare tutti gli altri problemi, ma almeno vorremmo poter comunicare ai cittadini che esiste tale previsione per quanto riguarda il Gargano. La strada da percorrere probabilmente sarà ancora lunga: per avere un presidio, infatti, occorrerà del tempo. Ad ogni modo, fino a questo momento, i cittadini del Gargano non hanno assolutamente visto alcunché, eppure, Presidente Vendola, lei ha ricevuto parecchi voti da parte loro, anche grazie alla promessa che sarebbe stato realizzato un presidio ospedaliero in quelle zone. Ebbene, sono passati tre anni e ci troviamo nelle stesse condizioni. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 57 – RESOCONTO STENOGRAFICO Spero, e mi affido alla sua serietà, che questo presidio venga realmente realizzato, dando in questo modo delle certezze, e non più soltanto parole, ai cittadini del Gargano, del Subappennino Dauno e della Murgia. RUOCCO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. RUOCCO. Signor Presidente, quando abbiamo pensato di modificare il Piano regionale della salute per rispondere a determinate esigenze, ci siamo posti un problema, anche in termini di politica con la “p” minuscola. Infatti, avremmo potuto seguire la strada da voi scelta cinque anni fa, allorquando decideste di giocare al rialzo delle esigenze del Gargano. Vi confesso che avevamo individuato un metodo comunicazionale – non intendo certo svelarvelo, in quanto intendiamo riservarcelo per un’altra occasione; la fantasia non ci manca, e l’abbiamo dimostrato in questi anni – per rendere ancor più presenti e pressanti le esigenze. Invece, abbiamo voluto spezzare un sistema, secondo cui chi governa ragiona in termini aziendalistici e chi sta all’opposizione, invece, ragiona in termini del tutto distinti. Noi abbiamo cercato di trovare un equilibrio che fosse solidale nei confronti dei cittadini delle zone interne della Puglia – si parla dell’ospedale del Gargano, ma il nostro emendamento riguarda anche il Subappennino Dauno e le Murge, quelle che noi definiamo le aree disagiate interne della nostra regione – per offrire ai cittadini stessi una risposta in termini sanitari (che aspettano ormai da tanti anni) e per non prenderli in giro. Noi crediamo che questo debba essere un impegno solidale dell’intera collettività pugliese, alla quale non chiediamo di sperperare risorse, ma di mostrarsi solidali con le zone più disagiate. Abbiamo partorito – per usare un termine di carattere sanitario – questo emen- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 damento, che riteniamo essere un punto di equilibrio. Abbiamo rinunciato all’aspetto propagandistico, con il quale volevamo accompagnare inizialmente questo emendamento, affinché il dibattito in questo Consiglio regionale non ripercorresse i canoni di cinque anni fa, con la distinzione tra buoni e cattivi a parti invertite. Cerchiamo di dare tutti insieme responsabilmente una risposta alle aree disagiate. DAMONE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. DAMONE. Signor Presidente, credo che la Provincia di Foggia e, in particolare, il Gargano e il Subappennino Dauno, siano da anni abbondantemente in credito con la politica regionale. Sin dal 1975, la Giunta regionale del tempo aveva deliberato l’insediamento di una struttura ospedaliera a Vico del Gargano e a Monte Sant’ Angelo. Va detto con estrema serenità che, mentre a Monte Sant’Angelo è stata realizzata una struttura ospedaliera, dal momento che non era in corso la guerra del campanile, a Vico del Gargano, a causa di tale guerra, tale struttura sanitaria non è mai stata realizzata. Eppure la Provincia di Foggia è prodiga di consensi, è molto appassionata e molto passionale, ma viene costantemente delusa nelle sue aspettative. D’altra parte, anche la richiesta, caduta nel vuoto, di un nuovo ospedale a Manfredonia, dove esiste una struttura ospedaliera anchilosata nel centro urbano (peraltro oggi andata in fiamme) può significare che la sanità, per quel che ci riguarda, non ha colore politico. Ebbene, le popolazioni garganiche sono state afflitte per anni dai disagi e da una mancata comprensione delle loro problematiche. Oggi la sanità ha fatto dei progressi enormi. Penso, ad esempio, alla pratica della trombolisi, grazie alla quale l’infartuato, tutto somma- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 58 – RESOCONTO STENOGRAFICO to, non muore più. Tuttavia, rimangono interventi urgentissimi, come le peritoniti o le emorragie, cui bisogna immediatamente far fronte. D’altra parte, l’emendamento che proponiamo rappresenta soltanto un primo punto di intervento, necessario e indispensabile per assicurare una tutela a quelle persone che sono discriminate nei confronti di altri cittadini pugliesi. Quella delle popolazioni garganiche è una richiesta di giustizia, sempre disattesa: noi siamo bravi a fare promesse nel corso delle campagne elettorali, ma meno bravi a mantenerle quando si tratta di popolazioni che devono soltanto dare. Noi abitanti della Provincia di Foggia ci siamo resi donatori di sangue nei confronti di tutti, ma oggi siamo stanchi di quest’abbandono, di queste illusioni e di queste disillusioni. Questo Piano sanitario, che tutto è tranne che un Piano di programmazione, trascura in maniera macroscopica le popolazioni del Gargano. Altro delitto consumato a danno delle popolazioni garganiche è rappresentato dalla volontà di abolire il servizio di eliambulanza, che rappresentava una prima speranza di assistenza per quel territorio. È veramente strano che questa maggioranza, utilizzando il progetto speciale che le precedenti Amministrazioni avevano predisposto per realizzare l’eliambulanza a Vieste, allarghi la trattativa privata, proceda all’elisoccorso, sul quale siamo perfettamente d’accordo, e preveda, a partire dal 12 settembre, l’eliminazione dell’eliambulanza – che potrebbe anche essere considerata il taxi della sanità – creando un disagio e un allarme enorme tra le popolazioni interessate. D’accordo con il collega Marino, nel corso di una riunione abbiamo precisato che l’eliambulanza può anche essere eliminata, ma abbiamo chiesto che l’elisoccorso, per gentilezza, potesse partire da Vieste, dove è in costruzione un aeroporto apposito, dando così delle certezze in attesa di questi interventi. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Questa maggioranza è sorda e testarda nel ritenere che l’elisoccorso debba avere sede a Foggia, senza considerare che per partire, raggiungere la popolazione del Gargano, atterrare, ripartire e condurre l’utente all’ospedale, il mezzo impiega 40 minuti. Per cortesia, non intestarditevi su queste cose! Dateci almeno un palliativo in attesa che questo Piano accetti l’emendamento che abbiamo presentato per rendere giustizia alle popolazioni del Gargano. Mi auguro che nessuno di voi si possa trovare nella stessa condizione di un garganico affetto da un’emorragia o da una peritonite acuta. Io non voglio augurarlo a nessuno. Di certi episodi si ha conoscenza, ma quando si vivono in prima persona la pelle scotta ed è possibile rendersi conto delle difficoltà cui devono far fronte i cittadini del Gargano. Abbiamo registrato disastri, abbiamo registrato incendi, ma non abbiamo dimostrato la benché minima solidarietà, se non quella fatta di parole, di chiacchiere e di promesse vane. Oggi abbiamo bisogno di fatti concreti! Diceva bene il collega Ruocco: noi non amiamo le manifestazioni di piazza. A noi piace la battaglia politica intesa come servizio alla gente e alle popolazioni. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, colleghi consiglieri, credo che questo emendamento, così come le dichiarazioni rilasciate da parte dei colleghi, forzi alcuni tratti della realtà. Voglio partire da quanto è stato realizzato in questi tre anni – mi rivolgo soprattutto al collega Damone – non soltanto per rafforzare la rete della continuità assistenziale nella maggior parte dei Comuni del Gargano e del Subappennino Dauno, ma anche per migliorare la condizione complessiva del sistema di emergenza-urgenza delle attività del 118. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 59 – RESOCONTO STENOGRAFICO Ricordo, altresì, quello che è stato fatto da ultimo, sebbene non venga del tutto apprezzato, con la decisione del Governo regionale di far partire la sperimentazione di un servizio fondamentale, che manca in tutta la Regione Puglia: difatti, la nostra è l’ultima regione d’Italia a non essersi dotata del servizio di elisoccorso. Ebbene, la scelta del Governo regionale è stata quella di far partire l’elisoccorso a livello provinciale con una sperimentazione attivata nella Provincia di Foggia. Da quello che emerge non vorrei che travisassimo la grande differenza esistente tra elisoccorso ed eliambulanza. Tale differenza consiste fondamentalmente nel fatto che l’intervento attraverso l’elisoccorso, essendo il vettore dotato a bordo di personale medico e infermieristico – stiamo parlando di personale altamente specializzato, perché si tratta di un rianimatore – consente di predisporre, già nella fase di accoglienza a bordo e di trasporto, i primi soccorsi alle persone che hanno bisogno di questo particolare intervento in emergenza. I tempi di trasporto sono stati calcolati sulla base di una valutazione della consistenza del territorio e sull’esigenza di collocare baricentricamente la centrale di riferimento da cui parte il soccorso. Nel corso di questi tre anni sono stati compiuti alcuni sforzi. D’altro canto, prima di assurgere al più alto scranno, il collega Cera, dopo alcune polemiche insistite anche in questa Aula, avrebbe dovuto riconoscere come in effetti si fosse passati dalla fase delle parole a quella dei fatti. Tanto è vero che oggi, pur con le necessarie e ulteriori realizzazioni che il Piano prevede, si andrà a migliorare ulteriormente il sistema assistenziale di queste particolari zone svantaggiate della nostra regione. Mi limito a valutare che l’emendamento proposto richiama prestazioni già ricomprese nel testo approvato dalla Giunta. Difatti, quando si evocano le prestazioni di patologia clinica e di radiodiagnostica non si considera Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 che nelle attività distrettuali, previste nel nostro testo, sono sicuramente incluse quelle di patologia clinica, che sono attività di laboratorio – vedremo, poi, in che forma saranno organizzate, se nella forma centralizzata, per quel che riguarda il laboratorio, o nella forma diffusa, per i centri prelievo – con tutte le tecnologie che consentono di allargare la qualità del servizio, contraendo la quantità della spesa. Allo stesso modo, la radiodiagnostica rappresenta una funzione che sarà garantita avvalendosi, anche in questo caso, delle nuove tecnologie. Noi accogliamo nei fatti il suggerimento del collega Palese, laddove chiede con quali soldi le attività territoriali e quest’altro tipo di attività potranno essere sviluppate. Su questo versante, l’impegno finanziario è garantito e coperto dall’utilizzazione dei fondi FAS e di quel riparto del miliardo e mezzo di FAS già realizzato, per il quale alla Regione Puglia sono state attribuite diverse centinaia di milioni di euro, con la finalizzazione dell’introduzione, all’interno del servizio sanitario, di quelle tecnologie che puntano a rafforzare l’assistenza sanitaria del territorio, con particolare riferimento alla radiodiagnostica e a tutte quelle attività che possono essere finanziate con queste risorse. Pur rammaricandomi, devo rivendicare quello che è stato fatto da parte del Governo e riaffermare che si andrà avanti in termini di grande attenzione nei confronti di queste aree e che si implementeranno ulteriormente servizi che sono già stati realizzati. Voglio concludere non con una nota polemica, ma con una semplice constatazione. Il collega Palese, che ha seguito più da vicino l’evoluzione normativa, sa bene che con la legge n. 133 oramai non si punta soltanto alla ridefinizione degli standard di posti letto, ma anche alla definizione dei vincoli e della qualità degli ospedali che potranno essere realizzati. Da questo punto di vista – rispondo al collega Zaccagnino – e in questo contesto, credo Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 60 – RESOCONTO STENOGRAFICO che sia complicato ipotizzare la realizzazione di un nuovo ospedale, che avrebbe necessariamente dimensioni contenute e che, pertanto, si scontrerebbe con le previsioni che stanno per essere introdotte, sia pure attraverso un confronto con il sistema delle Regioni, nella nuova organizzazione del servizio sanitario nazionale. PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, ho ascoltato l’intervento dei colleghi e dell’assessore Tedesco. Nessuno ha criticato ciò che è stato realizzato e previsto. Noi abbiamo detto che, in un contesto di programmazione, attesa da parte della Commissione l’individuazione che l’area va implementata mediante un’offerta di servizio, la questione va colta fino in fondo. Non possiamo fare le cose a metà. Gli standard non sono solo secchi finanziari: se così fosse, nel campo dell’attuazione, una volta raggiunta, risolveremmo tutti i nostri problemi. Gli standard vanno riferiti con l’altra variabile, ossia quella di qualità. Su questo non c’è dubbio. Rispetto al problema degli investimenti, dal momento che vengono inseriti gli altri plessi ospedalieri, non capisco perché non debbano essere inserite anche queste aree, sia che rimanga la formulazione già in essere, sia che venga accolto il nostro emendamento. Noi diamo per scontato il fatto che l’attività distrettuale comprende le prestazioni diagnostiche, a cui poco fa faceva riferimento l’assessore – della patologia clinica, delle specialistiche, della radiodiagnostica e via elencando – però bisogna comunicare con molta chiarezza la volontà di realizzare un distretto, un punto di primo intervento. Poiché, sulla base di quello che viene proposto, vi è la possibilità di predisporre un piano di investimenti, noi riteniamo che vada col- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 ta l’occasione della programmazione per realizzare qualcosa in più, e specifichiamo anche di che cosa stiamo parlando. Noi non ci limitiamo solo alla prima parte riguardante le pulsioni distrettuali, ma proponiamo un pronto soccorso più completo rispetto al punto di primo intervento, con posti letto di astanteria e di area medica e chirurgica – senza quantizzare, dal momento che va dimensionato rispetto al fabbisogno – per pazienti acuti e post-acuti. Proponiamo, altresì, il day hospital, il day surgery e un’unità operativa senza posti letto. Noi non intendiamo creare questa struttura senza considerare la possibilità di garantire i servizi di cui parlava l’assessore (che vanno confermati), un responsabile di questa struttura e una farmacia ospedaliera, che deve essere necessariamente classificata. Difatti, non si può prevedere un presidio completo con posti letto per acuti e post-acuti in assenza di questi servizi. Noi riteniamo che nel contesto della programmazione, anche al fine di assicurare i livelli uniformi di assistenza all’intero territorio regionale, questo sforzo vada compiuto. Si è arrivati al 50%? Facciamo un piccolo sforzo e mettiamo un punto fermo che certamente, per essere realizzato, necessita di tempistica e di essere calibrato rispetto al fabbisogno. Noi stiamo facendo una programmazione che durerà anni, soprattutto rispetto al problema degli investimenti. Per questo motivo, rinnovo la sollecitazione e l’invito all’assessore a rivedere il tutto. Noi riteniamo indispensabile l’inserimento della declaratoria precisa nel contesto degli investimenti. Rispetto all’emendamento proposto, in sostituzione di quanto già previsto, se c’è qualcosa che non lo convince, non in via generale, ma rispetto a quello che viene previsto al suo interno, invito l’assessore a riferirlo. Possiamo anche avviare da subito un ragionamento, ma bocciarlo, come se il problema Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 61 – RESOCONTO STENOGRAFICO non esistesse, onestamente mi sembra una iniziativa abbastanza eccessiva. PRESIDENTE. Passiamo alla votazione dell’emendamento. ZULLO. Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. ZULLO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, per quanto mi riguarda sono favorevole a questo emendamento. Ho studiato a fondo la materia. Tuttavia, l’esperienza che ho vissuto in questo Consiglio mi porta a rivedere i miei studi. Difatti, in questa sede cambia tutto e, a questo punto, non so più chi ha ragione, se l’assessore Tedesco o i miei docenti di fama internazionale. PRESIDENTE. Le ricordo che l’assessore Tedesco è in Regione da circa quarant’anni. ZULLO. Vuol dire che lo proporrò per qualche università. Qualsiasi manuale di programmazione di una rete di assistenza ospedaliera tiene conto delle condizioni orografiche di un territorio. Qui vengono rappresentate le difficoltà di un territorio, qual è quello del Gargano e del Subappennino Dauno, che effettivamente rispondono a necessità vitali per quelle popolazioni. Non si tratta, allora, di fare una struttura dove si mischiano posti letto con funzioni assistenziali, ma si tratta di creare una struttura in grado di rispondere efficacemente ed efficientemente ai bisogni di ricovero ospedaliero, considerato che – come dicono i colleghi – per raggiungere il primo ospedale utile per un’emergenza o per un qualsiasi intervento di urgenza sono necessarie ore di macchina. Di fronte a queste situazioni, caro assessore Tedesco, non possiamo anteporre la spesa ad una fattispecie orografica particolare. L’intera Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 programmazione dovrebbe, invece, equilibrarsi per poter contemperare un’esigenza vitale per i propri cittadini. Se accettassimo questo principio, probabilmente arriveremmo al paradosso che non si cura un paziente per una questione di spesa. Non credo che sia questo lo spirito che ci anima. Per quanto mi riguarda, voterò favorevolmente l’emendamento, ma sarebbe utile che tutti si comportassero nella stessa maniera. Mi accomuno all’appello rivolto dal collega Palese in merito ad un ripensamento da parte dell’assessore Tedesco, che mi auguro possa intervenire. DAMONE. Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. DAMONE. Signor presidente, non trovo le parole per definire la delusione profonda e il tradimento che si sta consumando nei confronti del Gargano da parte di questa maggioranza: nel mentre si autorizzano ad libitum 20 posti di medicina generale presso una struttura privata a Vieste, si nega al pubblico un intervento di prima necessità. Ripeto che non è mia intenzione augurare ad alcuno di provare il dramma che molto spesso vivono i cittadini del Gargano. Quando l’assessore Tedesco si dilunga nell’elogiare la scelta dell’elisoccorso mi trova perfettamente d’accordo. Mi deve, però, spiegare come mai per aggirare la gara pubblica, necessaria e prevista per il caso di specie, si utilizza il progetto dell’eliambulanza che l’allora Giunta regionale aveva assegnato in mancanza di strutture ospedaliere, cancellando così definitivamente un servizio minimo utile a contenere le paure che la gente del Gargano avverte in caso di necessità. Voglio ricordarvi che a Monte Sant’Angelo operano i chirurghi e gli anestesisti di San Giovanni Rotondo. Un uomo pragmatico, che Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 62 – RESOCONTO STENOGRAFICO vuole bene alla propria popolazione, un uomo che vuol fare seriamente politica non utilizza gli strumenti delle prestazioni aggiuntive, che sono un ladrocinio contro le risorse pubbliche! Quando vi sono prestazioni aggiuntive per il chirurgo e per l’anestesista, se il ferrista è in pronta disponibilità, allora non ha senso che tali esperti stiano nell’ospedale, visto che per operare necessitano dei ferristi. Allo stesso modo, il radiologo deve spiegarmi per quale motivo si trova in radiologia, quando manca il tecnico apposito che deve essere chiamato in pronta disponibilità. Oggi non abbiamo il coraggio e la forza di dire che quelle popolazioni hanno urgenza di prestazioni professionali. Vi state coprendo di vergogna, voi come i vostri predecessori! Il Gargano non può più attendere inutilmente il mantenimento delle vostre vane promesse e ascoltare le vostre inutili parole. Noi abbiamo bisogno di fatti concreti e chi agisce nella sanità senza avere il coraggio di affrontare situazioni drammatiche è un vile, è un traditore e non merita neanche di essere chiamato amministratore. MARINO, relatore. Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MARINO, relatore. Signor Presidente, credo che il consigliere Damone abbia la memoria corta. Il collega forse non sa che oggi stiamo cercando di porre rimedio ad una situazione, quella del Gargano, che abbiamo ereditato dal centrodestra. Il consigliere Damone dovrebbe ricordare che qualche suo collega, oggi onorevole, si era persino incatenato in segno di protesta – fortunatamente hanno ritrovato la chiave – perché nel Piano Fitto era scomparso il riferimento al Gargano. Credo che oggi si stia portando avanti un ragionamento serio e concreto. Oggi stiamo Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 rispondendo all’esigenza di un territorio attraverso quanto è previsto nel Piano, ovvero la presenza di un ospedale del territorio, che rappresenta una via di mezzo tra l’ospedale di comunità, previsto nel Piano Fitto, e la possibilità di costruire un punto di primo intervento nel territorio garganico. A mio avviso, fare politica oggi non significa assecondare o accontentare i territori, ma costruire un percorso in cui vengano affermati diritti, come quello alla salute, in territori come quello del Gargano, senza inseguire azioni strumentali, come la raccolta di firme sull’eliambulanza, tenendo conto che lì si è costruita una possibilità più efficiente ed efficace, che risponde di più e meglio al diritto alla salute di quei cittadini. Ricorrere a tali strumentazioni e dire tutto e il contrario di tutto non ci porta da nessuna parte, se non a far sì che anche il Consiglio regionale diventi una sorta di teatrino della politica. Noi non abbiamo bisogno di avanspettacolo, e il consigliere Damone ha l’età giusta per evitarci questa sciagura. Del resto, occorre una certa professionalità per fare avanspettacolo. Credo che dovremmo discutere di questioni concrete. Non credo che questo emendamento possa essere accolto, perché non risponde alle esigenze vere di quella parte del Gargano, ma piuttosto ad una strumentalizzazione politica che il consigliere Damone e i suoi amici hanno portato avanti in quel territorio, strumentalizzazione che non può essere portata ad esempio per nessuno. Credo invece che, così come abbiamo previsto nel Piano della salute, noi stiamo fornendo una risposta e stiamo dimostrando di essere capaci di recarci nel territorio per discutere, confrontarci, prenderci anche i fischi, ma altresì stabilire che il percorso che dobbiamo portare avanti dev’essere sgombro dalla demagogia che abbiamo avvertito in quest’Aula. PALESE. Domando di parlare. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 63 – RESOCONTO STENOGRAFICO PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Chiedo che la votazione avvenga per appello nominale. PRESIDENTE. Indìco la votazione per appello nominale dell’emendamento n. 48. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Stefàno, nominativo estratto a sorte a norma di Regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Loperfido, Marinotti, Palese, Ruocco, Santaniello, Silvestris, Surico, Tagliente, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Borraccino, Buccoliero, Canonico, Cappellini, Cioce, Costantino, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pelillo, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Riccardi, Romano, Russo, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli, Visaggio. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo: il consigliere Potì. Risultano assenti i consiglieri: Brizio, De Leonardis, Giampaolo, Laurora, Lospinuso, Marmo N., Minervini, Rollo, Scalera, Tarquinio, Vadrucci. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 58 Consiglieri votanti 57 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 39 L’emendamento n. 48 non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 49) a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «A pag. 92 dopo il punto elenco 5. e sino alla fine della pag. 97 prima della sezione “Standard di posti letto per U.O.” sostituire completamente il testo con il seguente: “Il numero dei posti letto proposto è di 17.759 così suddivisi: posti letto per acuti 15.338 posti letto riabilitazione 1.719 posti letto lungodegenza post-acuzie 702 posti letto totali 17.759 La determinazione dei posti letto è stata concordata con le ASL, le AO. e gli E.E., gli Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 64 – RESOCONTO STENOGRAFICO IRCCS pubblici e privati, rispettando anche le preintese 2006 con il privato accreditato. La presente proposta di riorganizzazione consente di: - attivare posti letto nelle discipline carenti, in particolare nell’area della Terapia Intensiva, in quella della Riabilitazione e in alcune discipline specialistiche (Oncologia ed Ematologia); - realizzare alcuni riferimenti di macroarea nelle realtà provinciali carenti (Cardiochirurgia in provincia di Foggia, Neuropsichiatria infantile a Lecce, Centro per grandi ustionati a Cod. 8 18 19 21 24 26 29 32 52 58 64 68 71 7 9 12 13 14 30 34 10 35 36 38 43 6 11 33 37 39 62 77 VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Foggia, Unità spinale a Bari, Foggia e Brindisi, Chirurgia Maxillo-facciale a Lecce e Foggia). Nella elaborazione della proposta si è tenuto conto e della realtà ospedaliera esistente e della attivazione di nuovi ospedali a breve e medio termine. Infine, rispetto allo standard di 4,5 p.l. per mille, risultano al momento non ancora assegnati circa 600 p.l. che potranno essere utilizzati per particolari attribuzioni a livello regionale con provvedimenti approvati dal Consiglio regionale. ASSISTENZA OSPEDALIERA: PROPOSTA REGIONALE DI POSTI LETTO P.L. ATTIVI 2006 PIANO 2008 Area medica Cardiologia 595 642 Ematologia 162 214 Malattie Endocrine 153 181 Geriatria 507 487 Malattie Infettive 237 248 Medicina Interna 2308 2261 Nefrologia 348 326 Neurologia 512 498 Dermatologia 167 114 Gastroenterologia 295 334 Oncologia 248 324 Pneumologia 506 522 Reumatologia 39 53 Totale area medica 6077 6204 Area Chirurgica Cardiochirurgia 159 192 Chirurgia Generale 1929 1792 Chirurgia Plastica 93 120 Chirurgia Toracica 90 134 Chirurgia Vascolare 142 218 Neurochirurgia 249 282 Oftalmologia 322 308 Chirurgia Maxillofac. 0 44 Odontoiatria 24 48 Ortopedia 1424 1460 Otorinolaringoiatria 313 319 Urologia 426 486 Totale area chirurgica 5171 5403 Area Materno Infantile Cardiochirurgia 8 14 Chirurgia Pediatrica 81 120 Neuropsichiatria Inf. 33 52 Ostetricia-Ginecologia 1559 1510 Pediatria 757 676 Neonatologia 146 208 Nefrologia Pediatrica 9 10 Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare STANDARD 0,16 0,05 0,04 0,12 0,06 0,56 0,08 0,12 0,03 0,08 0,08 0,13 0,01 1,52 0,05 0,44 0,03 0,03 0,05 0,07 0,08 0,01 0,01 0,36 0,08 0,12 1,33 0,00 0,03 0,01 0,37 0,17 0,05 0,00 Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 78 47 49 50 73 40 28 56 75 60 Cod. 8 18 19 21 24 26 29 32 52 58 64 68 71 7 9 12 13 14 30 34 10 35 36 38 43 6 11 33 37 39 62 77 – 65 – RESOCONTO STENOGRAFICO VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Urologia Pediatrica 9 10 0,00 Totale area materno-inf. 2602 2600 0,64 Area Terapia Intensiva Grandi Ustionati 19 30 0,01 Rianimazione 199 282 0,07 Rianimazione Ped. 0 18 0,00 TIPO (post-operatoria) 0 82 0,02 Unità Coronarica 222 282 0,07 UTIN 75 105 0,03 Totale area terapie int. 515 799 0,20 Psichiatria 250 332 0,08 Riabilitazione Unità spinale 8 50 0,01 Riabilitazione 1027 1500 0,37 Neuroriabilitazione 141 169 0,04 Totale area riabilitazione 1176 1719 0,42 LDPA 727 702 0,17 TOTALE REGIONALE 16518 17759 4,36 ASSISTENZA OSPEDALIERA: PROPOSTA DI POSTI LETTO PER LE PROV. FOGGIA - BAT - BARI FOGGIA BAT BARI PUBBLICO PRIVATO PUBBLICO PRIVATO PUBBLICO PRIVATO Area medica Cardiologia 86 24 52 0 160 64 Ematologia 64 0 14 0 42 0 Malattie Endocrine 32 0 10 0 80 20 Geriatria 90 0 20 0 140 22 Malattie Infettive 38 0 40 0 78 0 Medicina Interna 350 68 183 0 552 97 Nefrologia 66 0 24 0 103 10 Neurologia 105 10 45 0 160 10 Dermatologia 32 0 0 0 58 0 Gastroenterologia 86 20 16 0 124 10 Oncologia 72 10 16 0 88 20 Pneumologia 100 15 32 0 153 0 Reumatologia 14 0 0 0 25 0 Totale area medica 1135 147 452 0 1763 253 Area Chirurgica Cardiochirurgia 22 0 0 0 25 73 Chirurgia Generale 280 41 134 0 552 101 Chirurgia Plastica 12 0 10 0 52 0 Chirurgia Toracica 34 0 10 0 40 10 Chirurgia Vascolare 30 0 10 0 60 20 Neurochirurgia 62 0 16 0 71 20 Oftalmologia 48 0 24 0 126 11 Chirurgia Maxillofac. 16 0 0 0 20 0 Odontoiatria 4 0 0 0 20 0 Ortopedia 208 30 114 0 384 94 Otorinolaringoiatria 70 10 24 0 103 5 Urologia 100 0 30 0 150 18 Totale area chirurgica 886 81 372 0 1603 352 Area Materno Infantile Cardiochirurgia 0 0 0 0 14 0 Chirurgia Pediatrica 28 0 0 0 54 0 Neuropsichiatria Inf. 16 0 0 0 20 0 Ostetricia-Ginecologia 246 16 130 0 410 86 Pediatria 151 0 70 0 197 0 Neonatologia 36 0 16 0 82 0 Nefrologia Pediatrica 0 0 0 0 10 0 Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 78 47 49 50 73 40 28 56 75 Urologia Pediatrica Totale area materno-inf. Area Terapia Intensiva Grandi Ustionati Rianimazione Rianimazione Ped. TIPO Unità Coronarica UTIN Totale area terapie int. Psichiatria Riabilitazione Unità spinale Riabilitazione Neuroriabilitazione Totale area riabilitazione LDPA – 66 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO 10 SETTEMBRE 2008 0 477 0 16 0 216 0 0 10 797 0 86 6 60 6 4 46 32 154 45 0 0 0 0 0 0 0 0 0 22 0 4 26 8 60 30 0 0 0 0 0 0 0 0 8 82 8 22 72 32 224 70 0 0 0 30 18 0 48 44 16 0 0 0 30 0 138 124 106 0 318 199 25 0 20 0 28 0 179 124 126 0 376 199 60 102 0 80 0 180 0 2978 368 1336 0 5013 982 ASSISTENZA OSPEDALIERA: PROPOSTA DI POSTI LETTO PER LE PROV. BRINDISI – LECCE - TARANTO BRINDISI LECCE TARANTO PUBBLICO PRIVATO PUBBLICO PRIVATO PUBBLICO PRIVATO Cod. Area medica 8 Cardiologia 48 0 110 16 52 30 18 Ematologia 20 0 46 0 28 0 19 Malattie Endocrine 15 0 10 0 14 0 21 Geriatria 57 0 80 0 36 42 24 Malattie Infettive 27 0 40 0 25 0 26 Medicina Interna 230 16 420 15 248 82 29 Nefrologia 33 0 50 0 40 0 32 Neurologia 44 0 84 8 32 0 52 Dermatologia 14 0 10 0 0 0 58 Gastroenterologia 18 0 45 0 15 0 64 Oncologia 20 0 68 0 20 10 68 Pneumologia 40 0 130 0 32 20 71 Reumatologia 4 0 10 0 0 0 Totale area medica 570 16 1103 39 542 184 Area Chirurgica 7 Cardiochirurgia 10 0 20 30 0 12 9 Chirurgia Generale 154 16 274 27 165 48 12 Chirurgia Plastica 20 0 16 0 10 0 13 Chirurgia Toracica 10 0 20 0 10 0 14 Chirurgia Vascolare 14 10 26 8 20 20 30 Neurochirurgia 22 0 41 10 30 10 34 Oftalmologia 26 0 36 8 24 5 10 Chirurgia Maxillofac. 0 0 8 0 0 0 35 Odontoiatria 10 0 4 10 0 0 36 Ortopedia 140 0 232 48 140 70 38 Otorinolaringoiatria 32 0 45 10 20 0 43 Urologia 34 0 90 8 50 6 Totale area chirurgica 472 26 812 159 469 171 Area Materno Infantile 6 Cardiochirurgia 0 0 0 0 0 0 11 Chirurgia Pediatrica 0 0 20 8 10 0 33 Neuropsichiatria Inf. 0 0 16 0 0 0 37 Ostetricia-Ginecologia 150 16 222 28 132 74 39 Pediatria 80 0 110 8 60 0 62 Neonatologia 18 0 36 0 20 0 77 Nefrologia Pediatrica 0 0 0 0 0 0 Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 78 47 49 50 73 40 28 56 75 60 – 67 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO Urologia Pediatrica Totale area materno-inf. Area Terapia Intensiva Grandi Ustionati Rianimazione Rianimazione Ped. TIPO Unità Coronarica UTIN Totale area terapie int. Psichiatria Riabilitazione Unità spinale Riabilitazione Neuroriabilitazione Totale area riabilitazione LDPA 10 SETTEMBRE 2008 0 248 0 16 0 404 0 44 0 222 0 74 16 22 4 4 22 9 77 30 0 0 0 0 0 0 0 0 0 58 0 6 48 14 126 60 0 0 0 8 8 0 16 23 0 38 0 4 30 10 82 30 0 0 0 0 12 0 12 0 4 84 30 118 100 1615 0 10 30 40 0 98 0 146 15 161 140 2806 0 110 5 115 0 396 0 48 16 64 100 1509 0 217 0 217 0 658 A questo emendamento è stato presentato un subemendamento sostitutivo a firma dell’assessore Tedesco, del quale do lettura: «A pag. 86 dopo il punto elenco 5. e sino alla fine della pag. 91 sostituire completamente il testo con il seguente: “Il numero dei posti letto proposto è di 17.675 così suddivisi posti letto per acuti 15.346 posti letto riabilitazione 1.627 posti letto lungodegenza post-acuzie 702 posti letto totali 17.675 La determinazione dei posti letto è stata concordata con le ASL, le A.O. e gli E.E., gli IRCCS pubblici e privati, rispettando anche le preintese 2006 con il privato accreditato. La presente proposta di riorganizzazione consente di: - attivare posti letto nelle discipline carenti, in particolare nell’area della Terapia Intensiva, in quella della Riabilitazione e in alcune discipline specialistiche (Oncologia ed Ematologia); - realizzare alcuni riferimenti di macroarea nelle realtà provinciali carenti (Cardiochirurgia in provincia di Foggia, Neuropsichiatria infantile a Lecce, Centro per grandi ustionati a Foggia, Unità spinale a Bari, Foggia e Brindisi, Chirurgia Maxillo-facciale a Lecce e Foggia). Nella elaborazione della proposta si è tenuto conto e della realtà ospedaliera esistente e della attivazione di nuovi ospedali a breve e medio termine. Infine, rispetto allo standard di 4,5 p.l. per mille, risultano al momento non ancora assegnati circa 700 p.l. che potranno essere utilizzati per particolari attribuzioni a livello regionale con provvedimenti approvati dal Consiglio regionale. ASSISTENZA OSPEDALIERA: PROPOSTA REGIONALE DI POSTI LETTO Cod. 8 18 19 21 24 26 29 32 Area medica Cardiologia Ematologia Malattie Endocrine Geriatria Malattie Infettive Medicina Interna Nefrologia Neurologia Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare P.L. ATTIVI 2006 PIANO 2008 STANDARD 595 162 153 507 237 2308 348 512 646 214 181 487 248 2261 326 490 0,16 0,05 0,04 0,12 0,06 0,56 0,08 0,12 Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 52 58 64 68 71 7 9 12 13 14 30 34 10 35 36 38 43 6 11 33 37 39 62 77 78 47 49 50 73 40 28 56 75 60 Dermatologia Gastroenterologia Oncologia Pneumologia Reumatologia Totale area medica Area Chirurgica Cardiochirurgia Chirurgia Generale Chirurgia Plastica Chirurgia Toracica Chirurgia Vascolare Neurochirurgia Oftalmologia Chirurgia Maxillofac. Odontoiatria Ortopedia Otorinolaringoiatria Urologia Totale area chirurgica Area Materno Infantile Cardiochirurgia Chirurgia Pediatrica Neuropsichiatria Inf. Ostetricia-Ginecologia Pediatria Neonatologia Nefrologia Pediatrica Urologia Pediatrica Totale area materno-inf. Area Terapia Intensiva Grandi Ustionati Rianimazione Rianimazione Ped. TIPO (post-operatoria) Unità Coronarica UTIN Totale area terapie int. Psichiatria Riabilitazione Unità spinale Riabilitazione Neuroriabilitazione Totale area riabilitazione LDPA TOTALE REGIONALE – 68 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO 10 SETTEMBRE 2008 167 295 248 506 39 6077 114 334 324 524 53 6202 0,03 0,08 0,08 0,13 0,01 1,52 159 1929 93 90 142 249 322 0 24 1424 313 426 5171 192 1782 120 134 198 282 306 54 48 1460 319 486 5381 0,05 0,44 0,03 0,03 0,05 0,07 0,08 0,01 0,01 0,36 0,08 0,12 1,32 8 81 33 1559 757 146 9 9 2602 14 120 52 1510 676 208 10 10 2600 0,00 0,03 0,01 0,37 0,17 0,05 0,00 0,00 0,64 19 199 0 0 222 75 515 250 30 282 18 120 276 105 831 332 0,01 0,07 0,00 0,03 0,07 0,03 0,20 0,08 8 1027 141 1176 727 16518 50 1413 164 1627 702 17675 0,01 0,35 0,04 0,40 0,17 4,34 ASSISTENZA OSPEDALIERA: PROPOSTA DI POSTI LETTO PER LE PROV. FOGGIA - BAT - BARI Cod. 8 18 19 21 24 26 Area medica Cardiologia Ematologia Malattie Endocrine Geriatria Malattie Infettive Medicina Interna Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare FOGGIA PUBBLICO PRIVATO 86 24 64 0 32 0 90 0 38 0 350 68 BAT PUBBLICO PRIVATO 52 0 14 0 10 0 20 0 40 0 183 0 BARI PUBBLICO PRIVATO 160 64 42 0 80 20 140 22 78 0 552 97 Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 29 32 52 58 64 68 71 7 9 12 13 14 30 34 10 35 36 38 43 6 11 33 37 39 62 77 78 47 49 50 73 40 28 56 75 60 Nefrologia Neurologia Dermatologia Gastroenterologia Oncologia Pneumologia Reumatologia Totale area medica Area Chirurgica Cardiochirurgia Chirurgia Generale Chirurgia Plastica Chirurgia Toracica Chirurgia Vascolare Neurochirurgia Oftalmologia Chirurgia Maxillofac. Odontoiatria Ortopedia Otorinolaringoiatria Urologia Totale area chirurgica Area Materno Infantile Cardiochirurgia Chirurgia Pediatrica Neuropsichiatria Inf. Ostetricia-Ginecologia Pediatria Neonatologia Nefrologia Pediatrica Urologia Pediatrica Totale area materno-inf. Area Terapia Intensiva Grandi Ustionati Rianimazione Rianimazione Ped. TIPO Unità Coronarica UTIN Totale area terapie int. Psichiatria Riabilitazione Unità spinale Riabilitazione Neuroriabilitazione Totale area riabilitazione LDPA – 69 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO 10 SETTEMBRE 2008 66 105 32 86 72 100 14 1135 0 10 0 20 10 15 0 147 24 45 0 16 16 32 0 452 0 0 0 0 0 0 0 0 103 160 58 124 88 153 25 1763 10 10 0 10 20 0 0 253 22 280 12 34 30 62 48 16 4 208 70 100 886 0 41 0 0 0 0 0 0 0 30 10 0 81 0 134 10 10 10 16 24 0 0 114 24 30 372 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 25 552 52 40 60 71 126 20 20 384 103 150 1603 73 91 0 10 20 20 11 0 0 94 5 18 342 0 28 16 246 151 36 0 0 477 0 0 0 16 0 0 0 0 16 0 0 0 130 70 16 0 0 216 0 0 0 0 0 0 0 0 0 14 54 20 410 197 82 10 10 797 0 0 0 86 0 0 0 0 86 6 60 6 4 46 32 154 45 0 0 0 0 0 0 0 0 0 22 0 4 26 8 60 30 0 0 0 0 0 0 0 0 8 82 8 22 72 32 224 70 0 0 0 38 18 0 56 44 16 138 25 179 102 2978 0 44 0 44 0 288 0 106 20 126 80 1336 0 0 0 0 0 0 30 318 28 376 180 5013 0 199 0 199 0 980 ASSISTENZA OSPEDALIERA: PROPOSTA DI POSTI LETTO PER LE PROV. BRINDISI – LECCE - TARANTO Cod. 8 18 19 21 Area medica Cardiologia Ematologia Malattie Endocrine Geriatria Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare BRINDISI PUBBLICO PRIVATO 48 0 20 0 15 0 57 0 LECCE PUBBLICO PRIVATO 110 16 46 0 10 0 80 0 TARANTO PUBBLICO PRIVATO 52 34 28 0 14 0 36 42 Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 24 26 29 32 52 58 64 68 71 7 9 12 13 14 30 34 10 35 36 38 43 6 11 33 37 39 62 77 78 47 49 50 73 40 28 56 75 60 Malattie Infettive Medicina Interna Nefrologia Neurologia Dermatologia Gastroenterologia Oncologia Pneumologia Reumatologia Totale area medica Area Chirurgica Cardiochirurgia Chirurgia Generale Chirurgia Plastica Chirurgia Toracica Chirurgia Vascolare Neurochirurgia Oftalmologia Chirurgia Maxillofac. Odontoiatria Ortopedia Otorinolaringoiatria Urologia Totale area chirurgica Area Materno Infantile Cardiochirurgia Chirurgia Pediatrica Neuropsichiatria Inf. Ostetricia-Ginecologia Pediatria Neonatologia Nefrologia Pediatrica Urologia Pediatrica Totale area materno-inf. Area Terapia Intensiva Grandi Ustionati Rianimazione Rianimazione Ped. TIPO Unità Coronarica UTIN Totale area terapie int. Psichiatria Riabilitazione Unità spinale Riabilitazione Neuroriabilitazione Totale area riabilitazione LDPA Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare – 70 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO 10 SETTEMBRE 2008 27 230 33 44 14 18 20 40 4 570 0 16 0 0 0 0 0 0 0 16 40 420 50 84 10 45 68 130 10 1103 0 15 0 0 0 0 0 0 0 31 25 248 40 32 0 15 20 32 0 542 0 82 0 0 0 0 10 22 0 190 10 154 20 10 14 22 26 0 10 140 32 34 472 0 16 0 0 10 0 0 0 0 0 0 0 26 20 274 16 20 26 41 36 8 4 232 45 90 812 30 27 0 0 8 10 6 10 10 48 10 8 167 0 165 10 10 20 30 24 0 0 140 20 50 469 12 48 0 0 0 10 5 0 0 70 0 6 151 0 0 0 150 80 18 0 0 248 0 0 0 16 0 0 0 0 16 0 20 16 222 110 36 0 0 404 0 8 0 28 8 0 0 0 44 0 10 0 132 60 20 0 0 222 0 0 0 74 0 0 0 0 74 16 22 4 4 22 9 77 30 0 0 0 0 0 0 0 0 0 58 0 6 48 14 126 60 0 0 0 38 8 0 46 23 0 38 0 4 30 10 82 30 0 0 0 0 6 0 6 0 4 84 60 148 100 1645 0 10 0 10 0 68 0 146 15 161 140 2806 0 103 0 103 0 414 0 48 16 64 100 1509 0 217 0 217 0 638 Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 71 – RESOCONTO STENOGRAFICO PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, questo subemendamento, insieme al testo base, rappresenta uno dei punti principali dell’intero provvedimento. Siccome non abbiamo mai avuto la possibilità di interloquire in merito a questo aspetto con il Presidente Vendola, chiedo che mi ascolti. Non lo dico polemicamente, ma perchè questo è uno dei tanti aspetti che, a nostro avviso, non vanno bene. Intanto, è fin troppo evidente come questo subemendamento cerchi di attenuare, ma non di risolvere nella maniera dovuta, la ripartizione provinciale dei posti letto che è stata operata. In particolare, penso che – numero in più o numero in meno – 80 posti letto vengano attribuiti alla Provincia BAT. Ho chiesto che fosse presente in Aula il Presidente Vendola per svolgere questa discussione, in quanto uno dei motivi di critica che abbiamo evidenziato sin dal primo momento riguarda la ripartizione dei posti letto a livello provinciale effettuata dal Piano. Sto riportando dati arcinoti a tutti: si tratta di 4,5 posti letto per mille abitanti. Riteniamo che ci siano alcune strutture, quali quelle in cui insiste la facoltà di medicina e chirurgia – mi riferisco al Policlinico e agli Ospedali riuniti –, che hanno una dimensione e una rilevanza sovraprovinciale e che sono importanti rispetto all’acquisizione di mobilità attiva. Chiaramente le due Province debbono avere un numero superiore di posti letto rispetto alla media con cui si distribuiscono a livello provinciale, proprio per questa rilevanza. Secondo noi sussiste un’eccessiva disparità con le altre Province – l’abbiamo anche calcolata –, in particolare con le Province di Lecce, Taranto e Brindisi, nell’ordine in cui gliele sto comunicando. Questa distorsione è dovuta an- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 che al fatto che la Giunta regionale accantona un certo numero di posti letto che varia, grossomodo, da 600 a 700 per una eventuale successiva attribuzione. Ebbene, noi riteniamo che il modo in cui si è proceduto, rispetto alla ripartizione, non sia accettabile dal punto di vista scientifico. Ad ogni modo, sarebbe troppo dispersivo trattenere il Consiglio su questo dato. Non condividiamo il fatto che la Giunta accantoni questo numero di posti letto per attribuirlo successivamente. A tal proposito, proponiamo un emendamento in cui precisiamo che il Consiglio regionale, nell’assegnare eventualmente questi posti letto, dovrà considerare in via prioritaria, quale criterio di assegnazione, il riequilibrio di queste Province. Per questo motivo, voteremo contro queste tabelle, sia quelle comprese nell’emendamento che quelle comprese nel subemendamento, ponendo all’attenzione dell’assessore questi problemi. Per quanto riguarda l’emendamento n. 54, ne anticipo l’illustrazione, con l’augurio che possa essere considerato con la dovuta attenzione. MARMO Giuseppina. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MARMO Giuseppina. Signor Presidente, il numero dei posti letto della Provincia BAT nella prima tabella è di 1.221, mentre nella seconda, quella contenuta nell’emendamento dell’assessore Tedesco, è di 1.336. Mi permetto di svolgere tre riflessioni. Innanzitutto, osservo che in riferimento alla prima bozza del Piano vi era una discrepanza numerica abbastanza rilevante. L’ospedale di Andria, ad esempio, che è in fase di ristrutturazione, aveva comunicato un numero di posti letto inferiore rispetto all’effettivo bisogno di una comunità di 100 mila abitanti. Ebbene, pur sussistendo questa ottimizzazione del numero, Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 72 – RESOCONTO STENOGRAFICO c’è chiaramente dell’altro da fare. Tuttavia, il fatto che la Giunta possa avere a disposizione questo tesoretto di posti letto, mi induce ad avere fiducia nella Giunta stessa per il futuro. Desidererei che, in merito all’affermazione riportata nel Piano, relativa ad “una prima fase” (priva, però, di ulteriori dettagli), l’assessore Tedesco – che con me, nel pour parler, è stato più preciso rispetto a quanto è scritto – puntualizzasse l’aspetto della costruzione dell’ospedale, che non sarà più l’ospedale di Andria, ma contemplerà anche Canosa e Minervino. Per quanto riguarda la costruzione dell’altro ospedale di Bisceglie e Trani, in questi giorni ci troviamo di fronte a un dibattito tra la parte sindacale e i manager della BAT, in riferimento alle guardie notturne da mettere in servizio nei reparti. Se non facciamo subito i nuovi ospedali e ne chiudiamo alcuni, rischiamo di non avere a disposizione guardie caratterizzate da specialità idonee. Insomma, non è possibile mettere in servizio una guardia non specializzata nel settore. Su questo punto ruota il dibattito di questi giorni. Siccome amo dire la verità, desidero ringraziare l’assessore Tedesco per aver riportato il numero dei posti letto ad un livello accettabile. Inoltre, ritengo giusto che la Giunta abbia a disposizione quel tesoretto di posti letto al fine di equiparare e di dare pari opportunità ai territori. Difatti, tutti i territori vanno salvaguardati. Ritengo, tuttavia, che sulla costruzione dei nuovi ospedali questa Amministrazione debba dire qualcosa di più e debba offrire una certezza: dobbiamo garantire che tra tre anni inizierà la costruzione del nuovo ospedale. SILVESTRIS. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SILVESTRIS. Signor Presidente, se qualcuno poteva nutrire ancora dei dubbi in ordine ai criteri scientifici e razionali che si trovano Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 alla base di questo Piano di salute, il balletto dei numeri di posti letto che vediamo tra la prima, la seconda, la terza e la quarta bozza ne sgombera il campo. Sembra di assistere al gioco del Monopoli, o al gioco dell’oca, se preferite: nella bozza approvata con la famosissima, storica e nota a tutta l’umanità, delibera di Giunta n. 553 del 9 maggio 2007 vi era una determinata previsione di posti letto per le Province, nella proposta di Piano portata in Consiglio ve n’era un’altra e oggi, con un emendamento presentato dall’assessore, se ne presenta una ulteriore. Voi dite che è stato inutile rinviare il Piano a settembre, ma noi non siamo d’accordo, perché in questo modo avete potuto cambiare ancora una volta tutti i numeri dei posti letto da una colonnina all’altra. È un vero e proprio manicomio! Mettendo a confronto le due bozze (quella approvata a maggio dell’anno scorso e quella approvata a giugno di quest’anno) con l’emendamento dell’assessore sembra di assistere al gioco del lotto! Questa è la conferma dei criteri di scientificità e delle osservanze epidemiologiche legate ai territori, che sono alla base delle scelte dei posti letto attribuiti per ciascuna disciplina ad ogni Provincia. Complimenti vivissimi! Vorrei veramente che per qualsiasi Piano previsto per il futuro, lei, caro assessore, si esercitasse con il gioco dell’oca, che si basa sulle dinamiche che con grandissima abilità avete saputo adottare. Per qualsiasi Provincia, provate a mettere accanto il Piano adottato in Giunta a maggio dello scorso anno, il Piano licenziato a giugno dell’anno in corso e quest’altro florilegio partorito nel mese di agosto dall’assessore Tedesco, ovvero il subemendamento che il Governo fa a se stesso: noterete che avete cambiato i numeri, neanche si trattasse del gioco del lotto. Certo, un’operazione del genere non è vietata, ma l’importante è che poi non veniate a dirci che ci sono osservanze epidemiologiche e criteri scientifici alla base del Piano. Sarebbe Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 73 – RESOCONTO STENOGRAFICO più corretto dire semplicemente che si tratta di un tira e molla di numeri. La consigliera Giuseppina Marmo ha chiesto in Commissione di prevedere più posti letto nella Provincia BAT. La collega, giustamente, come me, difende un territorio, con la differenza che lei sta in maggioranza e quindi ha più potere. A proposito della Provincia BAT, il subemendamento presentato dall’assessore Tedesco è una presa in giro. Lo dico perché nessuno possa venire a vantarsi nella Provincia di cui sono espressione territoriale, ma non elettorale, essendo stato eletto in Provincia di Bari. Pertanto, mi onoro di rappresentare due Province: abito nella Provincia BAT, ma sono stato eletto a Bari. Nella Provincia di cui sono espressione territoriale, sia pure non elettiva, voi portate il numero dei posti letto da 1.221 (questa era la previsione del Piano licenziato dalla Commissione) a 1.336 (previsione che proponete nel subemendamento). Voglio ricordare che nella delibera del luglio scorso, ovvero nella prima stesura del Piano, i posti letto previsti per questa Provincia erano 1.588. Dunque, rispetto al minimo risarcimento che lei compie adesso, difettano sempre 250 posti letto. A proposito delle favolette che abbiamo sentito nel corso di quest’anno, in merito alla partecipazione dei cittadini, alle audizioni e all’audit civico, a maggio dell’anno scorso avete adottato una bozza di Piano. Nel mese di giugno di quest’anno ne avete mandata una definitiva in Commissione. Ebbene, tra la bozza preparata nel mese di maggio 2007 e quella del mese di giugno 2008 sono intervenute le audizioni, ovvero avete ascoltato quanti sono venuti ad illustrarvi loro proposte, suggerimenti e idee. Ebbene, a maggio dell’anno scorso dicevate che alla BAT sarebbero spettati 1.588 posti; nel mese di giugno di quest’anno avete detto che era stato commesso un errore e che ne spettavano 1.221. Vorrei sapere chi è lo scienziato che è venuto in audizione a dirvi di togliere 300 posti letto alla Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Provincia BAT. Difatti, questa riduzione di posti è frutto dell’audit civico! Questa riduzione si è avuta a seguito delle audizioni. Vorrei avere il numero di telefono o l’indirizzo dell’abitazione di questo soggetto e mandargli un messaggio di congratulazioni e un mazzo di fiori per avervi suggerito di togliere 300 posti letto alla BAT. A questa persona va assegnato il Premio Nobel, o il Mongolino d’oro. Nella prima bozza, sempre sulla base di un’evidenza tecnico-scientifica, parlavate di 1.588 posti, ma dopo le audizioni avete ridotto questo numero a 1.221. Evidentemente ci sarà stato qualche scienziato, più scienziato di voi, a suggerirvi questa soluzione. Voglio sapere chi è questo scienziato, perché devo inviargli un encomio solenne con laurea ad honorem. Dopodiché, la collega Giuseppina Marmo si arrabbia in Commissione e tutti gli altri soggetti interessati sottolineano come ci sia stata una sottostima tra la prima e la seconda bozza di oltre 300 posti letto. A questo punto, avete pensato bene di aggiustare il dato a 1.336. Ebbene, questa modifica non ci soddisfa. Inoltre, al di là del tono pomeridiano di questo intervento, il dato che voglio seriamente sottolineare riguarda il carattere assolutamente non scientifico che presiede alle previsioni relative alla distribuzione dei posti letto contenuta nel Piano. Se voi cambiate ad ogni piè sospinto i numeri, sulla base di ciò che vi viene suggerito, allora potete dire tutto tranne che alla base della distribuzione dei posti letto, inserita in questo Piano, sussiste un’evidenza scientifica fondata sui dati epidemiologici della Puglia per singoli territori. Fate quello che volete, sistemate i posti letto come se fosse il gioco del Risiko, ma non prendeteci in giro dicendo che queste previsioni del Piano hanno un benché minimo carattere di scientificità. Ove così fosse, quei numeri devono essere difesi e non variati. Invece, li avete cambiati tre volte nelle bozze ufficiali e ogni volta nelle 355 bozze ufficiose. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 74 – RESOCONTO STENOGRAFICO Questo non può essere un atteggiamento conseguente ad una previsione caratterizzata da un fondamento certo, solido, scientifico e statistico. ROMANO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. ROMANO. Signor Presidente, non avendo partecipato al Consiglio regionale precedente, capisco la reazione del collega Silvestris, perché allora non ebbe la possibilità di partecipare alla discussione. Comprendo, dunque, la difficoltà e la resistenza a comprendere un processo evolutivo che ha alla propria base la partecipazione. Inoltre, non sapevo che fosse Presidente della Commissione sanità. La sindrome del consigliere Silvestris è quella di voler partecipare al gioco dell’oca o del Risiko, altrimenti non si comprenderebbero le modifiche che, secondo il suo parere, andrebbero apportate ai numeri riguardanti la Provincia BAT. Evidentemente il collega vuole un’altra tabella, vuole che i numeri cambino ulteriormente. Delle due l’una, e cerchiamo di essere un po’ più razionali. A me questa parte interessa relativamente, in quanto voglio affrontare un altro ragionamento. Ad ogni modo, va detto che nella Commissione consiliare, nella quale siamo arrivati a discutere del Piano di riordino ospedaliero, la collega Giuseppina Marmo svolse la sua funzione, così come la svolse il collega Silvestris, salvo poi richiamare il gioco del Risiko in Aula. In quella sede, il collega sosteneva le battaglie, in quanto riteneva sbagliato quel taglio che l’assessore giustificò come contingentamento attuale, rispetto ad una ristrutturazione delle strutture ospedaliere in atto. Pertanto, se è in corso una ristrutturazione, non si può inserire il numeretto a testimonianza che il posto letto funziona: il reparto è chiuso perché in ristrutturazione. Ripeto che non è questo l’aspetto che mi Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 interessa, attenendo questa parte più al confronto e alla politica. Onestamente non riesco a capire, collega Palese, il legame tra tutta la pappardella che ci ha illustrato sui costi della sanità in Puglia e quello che ha detto poc’anzi rispetto al Piano di riordino ospedaliero. Io non capisco il suo approccio ragionieristico e il suo richiamo alla presenza dei militari per sovrintendere alle scelte del management delle AA.SS.LL., che non devono andare oltre quello che si decide. Tra l’altro, sono intervenuto questa mattina su un emendamento che richiedeva l’intervento della Regione, con la certificazione della spesa in occasione dell’apertura non di un reparto, che rappresenta la parte più importante, ma anche di un singolo sportello presso un distretto, per avere una specialistica in più. Ebbene, se vi ricordate, ho suggerito di stralciare il Piano e di chiudere la questione. Capisco la cultura per la quale la risposta in termini di offerta sanitaria deve fare i conti con le casse e con la disponibilità. Tuttavia, noi diciamo che è possibile spostare risorse da un’ospedalizzazione ad un servizio che arriva sul territorio attraverso i distretti, come ho detto nel mio precedente ragionamento. Entrambi conosciamo il costo di un day surgery o di una prestazione ambulatoriale fatta presso un distretto o del ricovero del paziente in un reparto. Allora, se lei mi porta avanti un ragionamento pomposo sui costi complessivi del sistema sanitario, non può eludere questo tema. Non capisco come si possa legare il ragionamento riferito ai 700 posti letto, che non sono distribuiti nel Piano di riordino ospedaliero (mi riferisco a questa tabella), come si trattasse di un’economia messa in campo dalla cultura del centrosinistra, con la necessità di fare cassa per risparmiare. Credo che i 700 posti letto siano ricompresi nel dato generale – mi corregga se sbaglio, assessore – dei 4,5 posti letto ogni mille abitanti. Complessivamente, in Puglia, se ne contano Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 75 – RESOCONTO STENOGRAFICO circa 17 mila. Invece di distribuire 17 mila posti letto, come avvenne nel precedente Piano, con tante lungodegenze ancora da attivare, lei ha tolto questi 700 posti letto e li ha messi in un salvadanaio. Entrambi sappiamo – lo sa anche il collega Palese – che a quei 700 posti letto ne aggiungeremo altri, non appena interverrà la scelta della Conferenza Stato-Regioni di riportare il dato dei 4,5 posti letto ogni mille abitanti a 4. Come ho detto in più occasioni, quello del costo della sanità è un tema che riguarda tutte le società a capitalismo maturo ed evolute. Tutti abbiamo suggerito di aprire un nuovo reparto, di mettere una nuova diagnostica strumentale. Ebbene, la domanda e le liste d’attesa non si abbattono, ma aumentano. Pertanto, bisogna incominciare a ragionare su come poter deospedalizzare e mettere il sistema sanitario nella condizione di recarsi a casa delle persone. Difatti, ricoverare quelle stesse persone in ospedale, comporterebbe un costo di 800 euro al giorno. La sfida è tutta qui. Se siamo d’accordo, allora i 700 posti letto che stanno da parte probabilmente risponderanno al dato epidemiologico che emergerà. Oggi rappresentano un risparmio, un accantonamento, una liberalizzazione di risorse che potranno concretamente destinarsi al territorio, al distretto, alla specialistica ambulatoriale e alla diagnostica. Ho voluto fare questo intervento, perché il tema del centrosinistra che sperpera e spreca alla fine si chiude con questo Piano della salute. Per quanto riguarda la BAT, rispetto alla tabella che prendeva atto di un intervento infrastrutturale del pubblico, che sta ristrutturando le parti e via dicendo, quest’ultima apporta una correzione e ne aggiunge 80. Presumo che quest’ultimo subemendamento sia anche il frutto di una discussione svoltasi in Puglia nel corso di tanti Consigli comunali. All’epoca ero Sindaco e non fu possibile discuterne. Ricordo che ricevetti il Presidente Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 della Giunta regionale, in un’Aula piena di persone, il quale si limitò a comunicarci le sue decisioni. Capisco il pallottoliere e il fatto che non si sia d’accordo con un’impostazione di politica sanitaria alternativa, però consentiteci di dirvi che la strada che stiamo imboccando è completamente diversa da quella di qualche anno fa. Il subemendamento presentato dall’assessore, tra l’altro, non recepisce in toto le richieste. Bisogna trovare punti di mediazione che consentano di ottenere il servizio, la prestazione, il reparto in una economia complessiva, che è rappresentata dal Piano della salute che abbiamo presentato. Per questo motivo, il subemendamento ultimo presentato dall’assessore mi convince. SURICO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SURICO. Signor Presidente, credo che l’intervento del collega Romano sia veramente un tentativo di arrampicarsi sugli specchi. Io consiglio di approvare molto presto questa tabella, onde evitare che ne arrivino altre. Il problema che in maniera molto elegante e piacevole il collega Silvestris ha posto all’attenzione di quest’Aula riguarda i criteri sui quali è stato formulato il Piano. Qual è il criterio che comporta la riduzione o l’aumento dei posti letto? Il collega Romano parla di deospedalizzazione, ma resta il fatto che si incrementano i posti alla BAT. Si tratta di 700 posti che la Giunta conserva, senza sapere se lo fa per dovere di economia o per utilizzarli come meglio crede. Qui manca l’analisi dei fabbisogni: gli obiettivi di salute si costruiscono solo su tale analisi. La nostra è l’unica Regione, in controtendenza rispetto a quanto sta avvenendo in Europa e negli Stati Uniti, che aumenta i posti di cardiochirurgia. Dov’è l’analisi epidemiologi- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 76 – RESOCONTO STENOGRAFICO ca? Dov’è l’analisi dei volumi dei centri esistenti? Si richiamano le preintese del 2005, ma l’assessore sa bene che dal 2003 al 2008 si è avuta una riduzione dell’attività della cardiochirurgia del 35%. Ricordo che l’assessore era presente ad una riunione tenutasi con il professor Viganò. Noi denunciamo con forza che i dati qui presenti possono essere il frutto di una concertazione con strane persone, che chiedono addirittura di ridurre i posti della BAT a 1.221, ma a seguito dell’intervento dei consiglieri, che non hanno come obiettivo l’analisi del fabbisogno, bensì la difesa del territorio, e si presume che conoscano le realtà. La traduzione di quanto sta avvenendo oggi con queste ulteriori tabelle dimostra che alla base di queste scelte non vi sono analisi concrete, scientifiche e serie che possano essere compatibili con la spesa finanziaria. Noi non sappiamo quanto di questo Piano verrà realizzato: la Ragioneria ha stabilito di procedere finché ci saranno le disponibilità economiche, ma non sappiamo che ne sarà del resto. Mancano i criteri scientifici, mancano le basi in grado di giustificare l’azione stravolgente che da tre anni e mezzo, e ancor prima in campagna elettorale, andate denunciando per le piazze. Io contesto la suddivisione e la classificazione degli ospedali, ma quando voi intendete tenere in piedi ospedali di base che oggi non servono – questo lo dico con forza e con veemenza – allora dovete garantire anche le aree disagiate e non aprire reparti inutili. A Foggia ci sono due cardiochirurgie, quella privata presso San Giovanni Rotondo, di cui non vedo i posti riportati in tabella, e quella pubblica prevista nell’università (22 posti). Quanti posti andranno lì? A chi andranno? All’università o a San Giovanni Rotondo? Difatti, all'interno dell'università deve esserci la cardiochirugia. Non capiamo perché il pubblico di Taranto non abbia la chirurgia a differenza del privato, oppure qual è il criterio che ha mosso queste scelte in anticipo al Piano. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Questa Regione compie delle scelte in controtendenza, costose e che non garantiscono la salute dei cittadini. Quando la cardiochirurgia non ha volumi di operatività determinati dagli standard internazionali (400 interventi di bypass) aumenta la mortalità. Questo non lo sostengo io, ma il New England Journal of Medicine dell’aprile 2007: se si opera al di sotto dei 400 interventi, in base ad un’analisi statistica operata negli Stati Uniti, dove stanno chiudendo le cardiochirurgie, vi è un aumento della mortalità. Qual è lo scienziato che vi ha suggerito le scelte da operare? Mi piacerebbe conoscerlo oggi. Quanto sto dicendo è sostenuto dalle società scientifiche di cardiochirurgia, e non della Puglia, ma di tutta Italia. In Lombardia, ad esempio, ne hanno chiuse sei, in EmiliaRomagna quattro, ma noi continuiamo ad aprirle. Vorrei capire chi è l’altro scienziato – ce ne sono troppi – che ha formulato un’ipotesi di questo genere e su quali dati. ATTANASIO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. ATTANASIO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, il mio è un breve intervento a sostegno delle sacrosante motivazioni addotte dal consigliere Surico, che credo abbia parlato più in qualità di medico che di consigliere regionale. Sono molto preoccupato, perché in controtendenza con il dato nazionale, nei giorni scorsi è stato inaugurato un reparto di cardiochirurgia e a breve se ne inaugureranno altri quattro per un totale, senza precedenti, di dieci reparti di cardiochirurgia in Puglia. Voglio ricordare – riporto una mia esperienza diretta che ben conosce chi ha vissuto con me la passata legislatura – che in Puglia si effettuano 3.500 interventi di cardiochirurgia che, distribuiti tra i dieci reparti di cardiochirurgia, darebbero la possibilità di fare 350-400 interventi all’anno, ovvero uno al giorno. Im- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 77 – RESOCONTO STENOGRAFICO maginate il costo di un reparto ad alta specialità in termini di innovazione, ricerca e tecnologia. Per mio vissuto, sono stato operato all’ospedale Lancisi di Ancona, istituto che effettua 1.500 interventi ogni anno. È vero che minore è il numero degli interventi maggiore è la mortalità. Come ben vedete, non ho parlato di null’altro, men che meno di altri reparti. Tuttavia, per quanto riguarda patologie così delicate e così importanti, dove il rischio della mortalità è presente, credo – spero di sbagliarmi – che non siano stati i consiglieri regionali, diventati in quel momento di programmazione consiglieri comunali, a pretendere cardiochirurgie che non hanno in alcun modo motivo di esistere. Permettetemi un’ultima riflessione: l’87% degli interventi di cardiochirurgia è programmato. Posso dirvi che è preferibile farsi 500 chilometri, ma a condizione di avere l’interventistica di eccellenza. Almeno limitatamente a queste patologie, vi prego di prestare attenzione, perché in quelle circostanze si rischia la vita. Nel momento in cui ci sono da pianificare interventi di questo tipo – credo di interpretare il sentimento di tutti i pugliesi, o almeno di quelli che dovrebbero averne bisogno – è molto più sereno farsi 100-200 chilometri, ma entrare in un polo di eccellenza in grado di offrire le migliori attrezzature e tecnologie. Vi ricordo che l’evoluzione tecnologica, essendo gli Stati Uniti il Paese all’avanguardia, è in continuo divenire. Vorrei sapere per quale motivo al sistema debba costare tutto così tanto per avere, di fatto, una bassa qualità nell’intervento. RUOCCO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. RUOCCO. Signor Presidente, sarò telegrafico e non chiederò all’assessore il numero di Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 telefono di alcun scienziato, perché per quanto mi riguarda i responsabili dello sfacelo e degli errori siete voi. Gli altri, al massimo, rispondono in concorso e non sono oggetto delle mie valutazioni. Essendo consigliere eletto e residente nella Provincia di Foggia, ho il dovere di interessarmi innanzitutto dei problemi che deve affrontare il territorio che mi ha eletto. Per questo motivo, intendo rivolgere una domanda molto semplice, la stessa domanda che potrebbe essere rivolta a me da parte dei cittadini. Nell’emendamento in oggetto scompaiono 80 posti letto in riabilitazione nella Provincia di Foggia. La domanda che potrebbe rivolgermi un qualsiasi cittadino è la seguente: “perché?”. Ebbene, la domanda che rivolgo a lei, qui presente in qualità di assessore e di responsabile politico della Giunta, è la seguente: perché in Provincia di Foggia scompaiono 80 posti letto in riabilitazione? PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, questo è l’altro corno del problema, l’altro pilastro del Piano regionale di salute. Come ha opportunamente osservato il collega e amico Pino Romano, si tratta di un Piano regionale completo che tratta anche l’aspetto relativo alla riorganizzazione della rete ospedaliera. Vorrei mettere qualche punto fermo, per avere una possibilità di interlocuzione meno confusa e maggiormente legata alle scelte che sono contenute nel Piano. Il primo problema di fondo si può riassumere nelle seguente domanda: per quale motivo si è programmato un numero di posti letto inferiore al rapporto di 4,5 ogni mille abitanti, che pure sarebbe stato possibile realizzare? Ciò è stato fatto per due ragioni di fondo. In primo luogo, rispetto alla precedente organizzazione, questa proposta di Piano regionale Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 78 – RESOCONTO STENOGRAFICO individua un numero di posti letto che migliora, dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo, l’organizzazione complessiva della rete ospedaliera rispetto ai posti letto effettivamente funzionanti. Nel momento in cui le previsioni di Piano saranno completamente attuate, grazie anche al concorso e all’intervento dei direttori generali, la rete ospedaliera della Puglia, dal punto di vista sia quantitativo che qualitativo, ne uscirà notevolmente rafforzata. Il secondo elemento riguarda le caratteristiche di questa rete. Ebbene, tali caratteristiche vengono scandite dalla classificazione che tiene conto della condizione attuale, individuando i tre livelli ospedalieri (di primo livello, intermedio e di riferimento provinciale e regionale), nonché una proiezione che punta molto su un forte intervento di modernizzazione della rete, che dovrà portare alla realizzazione di una dozzina di nuove strutture ospedaliere di medio-grandi dimensioni, all’interno delle quali accorpare l’attuale pletora di piccoli ospedali che non garantiscono un adeguato livello di assistenza. Questa previsione normativa ed organizzativa che, come i colleghi sanno, è datata dall’inizio del dibattito sul Piano regionale di salute, e che il collega Silvestris ha voluto ricordare anche nella sua scansione temporale, trova una conferma – l’ho detto ieri e lo ribadisco oggi – nell’attuale impostazione del Governo Berlusconi, che sarà molto presto tradotta (nel mese di ottobre) in provvedimenti, che noi ci auguriamo concertati con il sistema regionale, ma che già si prefigurano. Proprio domenica scorsa il Ministro Sacconi ha rilasciato un’intervista al Corriere della Sera nella quale ha dichiarato con chiarezza che i piccoli ospedali sono destinati a scomparire dappertutto, per essere sostituiti da una rete di grandi, moderne, attrezzate e tecnologicamente avanzate strutture ospedaliere. Questo è il disegno del Piano regionale di salute della Puglia. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Vien da sé che resteranno gli ospedali di base e quelli che non sono destinati a confluire, accorpandoli, nelle nuove strutture che sono state delineate. Considerato che è stato oggetto di un intervento molto puntuale del collega Silvestris, vi riporto un esempio in merito ad una modulazione della rete ospedaliera della BAT, la quale si è sviluppata attraverso una serie di passaggi ripetuti. Ebbene, la nuova rete ospedaliera della BAT, disegnata all’interno del Piano, rappresenterà sicuramente il prototipo della nuova organizzazione ospedaliera della Puglia. La BAT avrà, infatti, un ospedale di riferimento provinciale (il nuovo ospedale di Andria, Canosa e Minervino), che conterà circa 500 posti letto; avrà un ospedale di riferimento oncologico, al cui interno ci sarà un percorso completo – il collega Surico sa di che cosa parlo – che garantirà una esaustiva assistenza oncologica a ciclo compiuto; avrà, infine, un ospedale intermedio che sarà il frutto dell’accorpamento dei due piccoli ospedali di Bisceglie e Trani che, come sa il collega Silvestris, sono ospedali ormai profondamente superati, antieconomici nella gestione e assolutamente inefficaci nella qualità dell’assistenza garantita. Integrando un tessuto diffuso di presidi territoriali, quindi, all’interno della Provincia vi saranno i tre grandi presidi di riferimento che assumeranno le caratteristiche previste dal Piano. Sulla base della valutazione di carattere epidemiologico che è stata operata, sul melius re perpensa che ha consentito di introdurre specialità che mancavano nella prima bozza e su una riorganizzazione ancora più ponderata che è stata compiuta, noi riteniamo che quel sistema, così come da noi delineato, funzionerà. Allo stesso modo, è stato rivisitato il sistema ospedaliero della Provincia di Lecce, dove sono previsti interventi di accorpamento importanti e significativi che sostanzialmente e- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 79 – RESOCONTO STENOGRAFICO liminano tutta una serie di ospedali – il collega Palese li conosce meglio di me – abbastanza precari nella loro consistenza, ancorché rimpolpati da attività. Voglio precisare che i PAL saranno redatti seguendo gli indirizzi previsti dal Piano regionale di salute. Non voglio entrare in polemica. Lo può fare il consigliere Surico, che è alla prima esperienza in Consiglio regionale, ma sicuramente non può farlo il consigliere Silvestris che dal suo autorevolissimo scranno di Presidente della Commissione sanità, nella precedente Legislatura, ha potuto assistere a diverse situazioni, altro che giochi dell’oca o numeri del lotto! Non dimenticate quante edizioni ufficiali, ossia approvate e riapprovate in tempi successivi, sono state fatte del Piano di riordino nella passata Legislatura allorquando, a fronte di una rete impostata e difesa con il famoso viaggio estivo, si cercava di illustrare nei Comuni la ratio di quelle scelte, che non portò alla chiusura di 21 ospedali. In Puglia non ci sono mai state chiusure di ospedali, tranne quelle a cui ho provveduto personalmente quando ero assessore alla sanità (nel 1993). All’epoca chiusi gli ospedali di Modugno e di Mola. In quell’occasione, incassai il malcontento dei cittadini di Mola, salvo poi essere ringraziato qualche anno dopo quando nella stessa città vennero realizzate le strutture alternative, cosa che avverrà sul Gargano di qui a qualche anno. Del resto, sarà il tempo a darci ragione, perché il tempo è galantuomo. Rammento che, in quell’occasione, voi organizzaste un tour per convincere le Istituzioni locali che si trattava del miglior Piano possibile. Dopodiché, apportaste due modifiche successive, con integrazione di reparti e quant’altro. Noi, invece, stiamo ragionando all’interno di un percorso che è stato scandito da tutta una serie di apporti e di passaggi e che oggi porta a quel tipo di organizzazione. Voglio affrontare, adesso, il terzo elemento in discussione: che cosa se ne farà la Giunta regionale dei 700 posti letto? Li metterà da Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 parte, come qualcuno ha maliziosamente adombrato, per alimentare forse qualche clientela di comodo? Mi preme innanzitutto rilevare e ricordare ai colleghi che la Giunta si è spogliata dell’eventuale competenza a decidere su quei 700 posti letto, dal momento che ha accolto un emendamento della Commissione – mi sbaglio, collega Marmo? – che ha attribuito la competenza di quell’eventuale scelta al Consiglio regionale. Tuttavia, personalmente, nutro il timore che in Consiglio regionale dovremo tornare per altre ragioni: non per distribuire quei 700 posti letto, bensì per adeguare gli standard della rete. In questo Piano vi sono tutti gli elementi in grado di proiettarlo verso la nuova organizzazione. Non sto dicendo che il Ministro Sacconi ha copiato il Piano della Puglia quando glielo abbiamo inviato, così come lei ci aveva chiesto di fare e come le leggi ci imponevano di fare. Voglio solo dire che non si tratta di un Piano morto! Difatti, all’interno vi sono tutte le condizioni organizzative, regolamentari ed epidemiologiche che detteranno il ruolino di marcia a qualunque tipo di programmazione si voglia fare in questo Paese, orientandosi nella direzione del miglioramento degli standard dei servizi. Non ho alcuna difficoltà, quindi, a tranquillizzare i colleghi dell’opposizione e della maggioranza in merito a quei 700 posti letto. Allo stesso modo, non ho alcuna difficoltà a sostenere che la rete ospedaliera che prenderà forma all’indomani dell’approvazione dei PAL sarà sicuramente più efficace, più efficiente e più moderna, e soprattutto rappresenterà l’interfaccia di una rete di servizi territoriali che allineeranno l’organizzazione sanitaria di questa regione al livello qualitativo delle regioni che molto prima di noi si sono mosse in questa direzione, e che oggi possono vantare quel determinato livello. Un’ultima risposta è dovuta, altrimenti il consigliere Surico potrebbe accusarmi di voler Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 80 – RESOCONTO STENOGRAFICO eludere intenzionalmente il suo ragionamento. Per quanto riguarda la cardiochirurgia, noi non abbiamo assolutamente modificato la previsione programmatoria del precedente Piano di riordino, e questo per due ragioni: non perché per la cardiochirurgia ci siamo convinti che il Piano Fitto fosse buono, ma perché ci siamo convinti che, data l’impostazione di quel Piano, a seguito del quale si erano originati diversi livelli organizzativi, e dovendo completare la rete con alcuni interventi obbligatori – dal momento che, come lei stesso ha detto, all’università di Foggia non si può non riconoscere la cardiochirurgia, non foss’altro che per garantire l’insegnamento necessario – se avessimo dovuto tagliare la rete, utilizzando quei parametri, che lei giustamente ha ricordato, avremmo dovuto – lo dico a malincuore – cominciare a tagliare le due strutture pubbliche della Puglia, quella di Bari e quella di Lecce, dal momento che hanno gli standard prestazionali più bassi della regione. Voglio chiedervi se, a parti invertite, voi ve la sareste sentita di eliminare la cardiochirurgia dal Policlinico di Bari. Qui vale lo stesso criterio di Foggia: si tratta di un centro universitario e, come tale, deve continuare a garantire non solo l’assistenza, ma anche la didattica. Inoltre, per i trapianti di cuore, quella è l’unica struttura in Puglia che li garantisce. Ugualmente, all’ospedale Vito Fazzi di Lecce, soprattutto perché lo candidiamo ripetutamente ad essere sede di una terza facoltà di medicina – l’abbiamo candidato insieme, perché quell’emendamento all’epoca lo votammo insieme –, non credo che sarebbe stato utile sottrarre la cardiochirurgia. Nel frattempo si erano attuate le pre-intese in quelle realtà dove la cardiochirurgia era prevista, e mi riferisco soprattutto a Taranto. L’unico scandalo che resterebbe di questa programmazione è il fatto di aver voluto confermare la cardiochirurgia a Brindisi. Siccome personalmente non ritengo si tratti di uno scandalo e siccome mette in moto anche una competizione virtuosa, pro- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 prio sul piano delle considerazioni che lei stesso ha espresso, credo che anche da questo punto di vista il Piano non possa essere sanzionato, così come è stato fatto. Aggiungo un altro elemento, per rispondere al collega Attanasio: posso garantirvi, per le notizie e i dati in mio possesso, che l’assistenza cardiochirurgica in Puglia è tra le migliori d’Italia e che i dati di mortalità cardiochirurgici della Puglia sono, in molti casi in linea, in molti altri casi migliori – parlo della media – rispetto a quelli di altre regioni. Ragion per cui, non vi è alcun motivo che possa spingere un cittadino pugliese a recarsi fuori dalla nostra regione per sottoporsi a interventi di cardiochirurgia. L’ultima risposta la devo offrire al collega Ruocco: c’è stata una trasposizione dei posti dal privato al pubblico, in quanto alcuni dati delle tabelle del famoso gioco dell’oca sono stati opportunamente riclassificati considerando le strutture di San Giovanni Rotondo, di Bisceglie e di Foggia (le strutture ex manicomiali) come pubblico. Quindi, sono stati tolti dal privato e spostati nel pubblico. PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINEO PRESIDENTE. Pongo ai voti il subemendamento all’emendamento n. 49 a firma dell’assessore Tedesco. È approvato. A seguito dell’approvazione del subemendamento, decadono gli emendamenti nn. 49, 55, 56, 57, 58 e 59. È stato presentato, a firma dell’assessore Tedesco, un subemendamento sostitutivo dell’emendamento n. 46, approvato nella seduta di ieri, del quale do lettura: «A pag. 82 al IV capoverso sostituire la ripartizione dei posti letto come segue: - posti letto per acuti 15.346; - posti letto riabilitazione 1.627; Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 81 – RESOCONTO STENOGRAFICO - posti letto Lungodegenza post-acuzie 702; - Posti letto totali 17.675». Lo pongo ai voti. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 54) a firma dei consiglieri Palese, Silvestris, Surico, Chiarelli, Marinotti, Ruocco e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 93, ultimo periodo, dopo le parole: “Consiglio Regionale” aggiungere: “assegnandoli prioritariamente alle province di Taranto, Lecce, Brindisi e BAT”». Il Governo esprime parere contrario. Lo pongo ai voti. Non è approvato. Sono stati presentati due emendamenti (nn. 60 e 61), rispettivamente a firma dei consiglieri Surico, Palese e altri e dei consiglieri Marino e Olivieri. Ne do lettura: «A pag. 97, 2.3 Paragrafo “Dotazione ordinaria di posti letto” aggiungere “La presenza di più unità operative della stessa disciplina nel medesimo ospedale dovrà essere giustificata dalla specializzazione e differenziazione delle attività svolte nel rispetto del numero minimo di posti letto definiti dalla seguente tabella: ‘Eccezione per gli IRCCS pubblici monospecialistici Oncologico e Gastroenterologico dove le attività assistenziali e di ricerca possono essere motivatamente strutturate anche su più unità operative funzionalmente omologhe’”». Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, confermo il parere che ho espresso questa mattina, a proposito di un analogo emendamento riguardante gli IRCCS. PRESIDENTE. Comunico che gli emendamenti nn. 60 e 61 sono stati ritirati. È stato presentato un emendamento (n. 62) a firma dei consiglieri Palese, Zullo, Caroppo, Scalera, Attanasio, Silvestris ed altri, del quale Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 do lettura: «A pag. 98 dopo le parole “presente Piano” nell’ambito del P.O. di Santeramo in Colle provvedere a: - mantenimento dell’impianto dei servizi sanitari esistenti e loro adeguato potenziamento con personale e attrezzature, ivi compreso il servizio day surgery sospeso dal 1° agosto 2008; - completamento dei poliambulatori di ginecologia, endocrinologia, ortopedia, diabetologia, pneumologia, servizio Tac anche e soprattutto con arredo di moderna strumentazione tecnico-scientifica; - implementazione delle unità mediche nei reparti e servizi esistenti (specie radiologia e cardiologia), che risultano oberati da eccessivo carico di lavoro e di turni di pronta disponibilità; - fornitura presso i reparti e ambulatori di moderne attrezzature medicali, necessarie allo svolgimento della più proficua attività sanitaria». Ha chiesto di parlare il consigliere Zullo. Ne ha facoltà. ZULLO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, ho voluto sottoporre questo emendamento all’esame di questo onorevole Consiglio, in quanto rappresenta il risultato di un deliberato unanime del Consiglio comunale di una città che vive con ansia i frutti di questo Piano della salute. Questa città è provvista di un presidio ospedaliero che si va sempre più depauperando in termini di servizi e di personale, con conseguente emigrazione della collettività verso paesi viciniori. Ebbene, pur consci del fatto che si tratta di un emendamento un po’ forzato rispetto all’impostazione del Piano, mi aspetto una sorta di assicurazione al coinvolgimento di queste popolazioni rispetto alle scelte che si compiranno nel Piano attuativo locale. In tal caso intendo ritirare l’emendamento e non sottoporlo, pertanto, alla votazione. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 82 – RESOCONTO STENOGRAFICO PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, proprio ieri, prima dell’inizio dei lavori di questa Assemblea, ho ricevuto il Sindaco di Santeramo con una delegazione. In quell’occasione, ho formalmente assunto l’impegno di incontrare il Sindaco, insieme alla direttrice generale dell’ASL di Bari, per definire una forma di rafforzamento delle attività della struttura sanitaria presente a Santeramo. Naturalmente, mi premurerò in quella circostanza di estendere l’invito anche alla Signoria Vostra. PRESIDENTE. Comunico che l’emendamento n. 62 viene ritirato dai proponenti. È stato presentato un emendamento (n. 63) a firma dei consiglieri Mineo e Surico, del quale do lettura: «A pag. 98, dopo le parole “del presente Piano” aggiungere: “Le Aziende sanitarie locali sono tenute ad istituire un ambulatorio integrato per la diagnosi della celiachia almeno in ogni capoluogo di provincia al fine di facilitare il percorso diagnostico terapeutico dei pazienti. Gli ambulatori devono prevedere, oltre al personale medico ed infermieristico, l’istituzionalizzazione delle figure professionali del dietista e dello psicologo”». Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, il parere del Governo è favorevole solo in merito al primo comma dell’emendamento. Difatti, il secondo comma, essendo elemento di carattere regolamentare – come è accaduto per altri emendamenti presentati e, in seguito, ritirati o bocciati –, andrà definito in quella sede. Il Governo esprime, pertanto, parere favorevole esclusivamente rispetto al primo comma dell’emendamento. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 PRESIDENTE. Comunico che il secondo comma dell’emendamento è stato ritirato dai proponenti. Poiché quando discutiamo di sanità ci occupiamo spesso di cose che non vanno, comunico che mi è pervenuta una copia della rivista Celiachia Notizie dell’Associazione nazionale dei celiaci, all’interno della quale sono stati pubblicati ben tre articoli in merito a ciò che la Regione Puglia sta facendo in materia di celiachia. Il primo articolo riguarda il progetto dell’Associazione che è stato finanziato dalla Regione Puglia per 210 mila euro, mentre gli altri due articoli prendono in considerazione una serie di iniziative che riguardano i ticket, quindi le esenzioni, l’individuazione dei centri di riferimento e la spendibilità dei buoni mensili su tutto il territorio della regione. Insomma, siamo agli onori della cronaca nazionale come una delle Regioni più avanzate in materia di celiachia dell’intero Paese. Questo provvedimento va nella direzione di uno sviluppo ulteriore delle politiche della Regione verso questa patologia. Pertanto, ringrazio l’assessore per il parere favorevole del Governo, ferma restando naturalmente l’applicazione, in un momento successivo, del secondo comma che rappresenta un punto strategico, dal momento che accompagnare i celiaci nel loro percorso significa mettere a loro disposizione dietisti e psicologi professionisti che risultano essere più che mai necessari. Come vede, collega Zullo, le cose pian piano si riescono a realizzare. Passiamo alla votazione dell’emendamento n. 63, limitatamente al comma 1. SURICO. Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SURICO. Signor Presidente, anche io ho Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 83 – RESOCONTO STENOGRAFICO firmato questo emendamento e do tributo ai medici che si occupano di questa patologia, soprattutto a Bari, ma anche su tutto il territorio, del grande lavoro che stanno svolgendo. La celiachia è una patologia insidiosa, molte volte sconosciuta e mal diagnosticata. Ragion per cui, individuare degli ambulatori per ogni Provincia mi sembra un’iniziativa, prontamente recepita dal Governo, molto interessante, non solo per l’assistenza ai diagnosticati, ma soprattutto per meglio diagnosticare questa patologia subdola, purtroppo molte volte trascurata, che offre una qualità di vita certamente non buona. Plaudo, dunque, a questa iniziativa e voto a favore di questo emendamento. PRESIDENTE. Pongo ai voti il primo comma dell’emendamento n. 63. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 64) a firma dei consiglieri Manni e Sannicandro, del quale do lettura: «A pag. 99, dopo il quarto capoverso, che inizia con le parole “Le consulenze specialistiche delle discipline assenti nel presidio” aggiungere il seguente capoverso: “Le UU.OO. di Fisica sanitaria, previste negli ospedali di riferimento, sono strutture complesse a valenza sovra distrettuale, dotate di una adeguata dotazione organica sia dirigenziale che di comparto tenendo conto del ruolo di supporto svolto nei riguardi delle UU.OO. di Radiodiagnostica, Neuroradiologia, Radiologia Interventistica, Radioterapia Metabolica, Medicina Nucleare, Radioterapia. Le UU.OO. di Fisica Sanitaria incorporano le attività del controllo di qualità delle apparecchiature radiologiche, dell’esperto di risonanza magnetica e di radioprotezione attraverso la qualificazione del personale interno”». Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, anche questo è un Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 emendamento che rinvia ai Regolamenti sui modelli organizzativi, ragion per cui prego i proponenti di ritirarlo. PRESIDENTE. Comunico che l’emendamento è stato ritirato dai proponenti. È stato presentato un emendamento aggiuntivo (n. 65) a firma dei consiglieri Palese, Caroppo, Scalera, Attanasio, Silvestris, Zullo ed altri, del quale do lettura: «A pag. 99, paragrafo “Previsione Struttura Semplice di Medicina Legale”, dopo le parole “di altro stabilimento” aggiungere: “Al fine di assicurare nei presidi sanitari ospedalieri l’attività connessa al rischio clinico, alla corretta applicazione della normativa relativa al consenso informato ed alla gestione della diagnosi di morte, si istituisce l’articolazione semplice di Medicina Legale nell’ambito della Direzione Medica di Presidio Ospedaliero”». Lo pongo ai voti. Non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 66) a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Marinotti, Surico, Attanasio ed altri, del quale do lettura: «A pag. 100, dopo il secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale”, aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL di Bari dovrà prevedere quanto programmato con la deliberazione di Giunta regionale n. 1429 del 30 settembre 2002” ed aggiungere: “Struttura complessa Oculistica 10 p.l., Struttura semplice di nefrologia”». Ha chiesto di parlare il consigliere Palese. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, vorrei richiedere la presenza in Aula del Presidente Vendola, dal momento che desidereremmo avanzare una proposta riguardante l’intero pacchetto di emendamenti. Chiedo che si proceda alla votazione per appello nominale dell’emendamento in oggetto. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 84 – RESOCONTO STENOGRAFICO PRESIDENTE. Indìco la votazione per appello nominale dell’emendamento n. 66. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Potì, nominativo estratto a sorte a norma di Regolamento. ATTANASIO, segretario, fa la chiama. PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PEPE Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Lospinuso, Marinotti, Marmo N., Palese, Ruocco, Silvestris, Surico, Tagliente, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Canonico, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pelillo, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Riccardi, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli, Visaggio. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Congedo, Giampaolo, Rollo, Santaniello, Scalera, Tarquinio, Vadrucci. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 60 Consiglieri votanti 59 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 19 Hanno votato «no» 40 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 67/68), a firma dei consiglieri Palese, Surico, Caroppo, Scalera, Attanasio, Marinotti, Ruocco ed altri, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale” aggiungere: il piano attuativo locale della ASL Bari per il presidio ospedaliero di Monopoli dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla delibera di Giunta Regionale n.1429 del 30 settembre 2002 ed aggiungere le seguenti unità operative: Unità operativa con posti letto: Neurochirurgia 10 p.l. Oftalmologia 10 p.l.». Ha chiesto di parlare il consigliere Palese. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, sono sottoposti all’esame del Consiglio quarantuno emendamenti, dal n. 67 al n. 147. Si tratta di propo- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 85 – RESOCONTO STENOGRAFICO ste che abbiamo presentato per un motivo molto semplice. Nel corso delle audizioni in Commissione, diversi soggetti (sindaci, società scientifiche territoriali, comitati e via elencando), dopo aver depositato anche documenti scritti, in merito alla formulazione e alla predisposizione del Piano regionale di salute, hanno richiamato l’attenzione degli esponenti del centrosinistra al mantenimento degli impegni elettorali. Noi, in verità, sapevamo perfettamente da tempo che sarebbe finita così. Purtuttavia, queste persone hanno voluto ribadirlo in Commissione, consegnandoci anche documenti scritti. In altre parole, è stato richiesto agli esponenti del centrosinistra di ripristinare tutti i reparti dismessi dal precedente Governo regionale. Sono stati presentati diversi documenti, ma ho scelto di prendere in considerazione quello più significativo. Nel corso delle audizioni, alla presenza del Presidente Marino e degli altri componenti della Commissione, il confronto verbale è stato sempre dello stesso tenore. Ebbene, leggo quanto riportato nel documento: «I principi che devono informare la programmazione dell’intero sistema sanitario devono tener conto delle promesse fatte da esponenti del centrosinistra durante la campagna elettorale. È dovere, pertanto, della Regione perseguire lo sviluppo di un sistema sanitario che assuma come riferimento tali promesse e che si ridisegni in funzione del rispetto delle aspettative dei cittadini. Per questo motivo, la Regione deve provvedere a riaprire in tutte le strutture ospedaliere i reparti dismessi dal precedente Governo regionale, con il ripristino delle piante organiche e dei posti letto preesistenti». Noi non rinneghiamo, anzi confermiamo all’ennesima potenza i provvedimenti adottati in passato, tant’è che lo ribadiamo con i nostri emendamenti. A tal riguardo, mi permetto di aprire una parentesi: noi abbiamo predisposto due provvedimenti, che non hanno certo modificato la struttura o mercanteggiato alcunché. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 È stata adottata la prima delibera, la n. 1087, e la seconda, la n. 1429, che ha modificato pressoché nulla, se non in qualche unità operativa o in qualche day surgery, ma non i posti letto. Ebbene, noi vogliamo verificare se il centrosinistra, ad oggi, intende mantenere gli impegni assunti in campagna elettorale e se i cittadini che hanno acquisito questa grande disponibilità sono stati presi in giro o meno. La nostra richiesta è molto semplice. Ci sono degli ospedali-simbolo presso cui il Presidente si è recato prima, durante e dopo la campagna elettorale, dove sostanzialmente ha sostenuto gli stessi impegni che aveva assunto. Di tutto si può discutere tranne di ciò che è accaduto a Terlizzi durante la nota manifestazione, nel corso della quale l’attuale Presidente era tra quanti legittimamente manifestavano, al di là di quello che poi accadde. Mi riferisco all’increscioso episodio dell’assalto alla macchina dell’allora Presidente della Regione Puglia. Anche noi, per Terlizzi, proponiamo ciò che lei, Presidente, chiedeva in quella manifestazione, vale a dire il ripristino di quella struttura ospedaliera, fermo restando quanto previsto dalla delibera n. 1429, da noi approvata, ovvero di aggiungere tutto il necessario al ripristino. Pertanto, chiediamo che per tutti i 41 emendamenti (tra relazioni ed emendamenti si contano precisamente 82 fogli) si proceda alla votazione per appello nominale. Occorre ripristinare lo stato delle cose, perché ciò che è successo rappresenta un vulnus che deve essere verificato nella sede opportuna, ossia in Consiglio regionale. Del resto, non mi sembra ci sia molto da discutere. Per quanto ci riguarda, possiamo procedere tranquillamente alla votazione. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, l’emendamento in Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 86 – RESOCONTO STENOGRAFICO discussione tende, evidentemente, ad alimentare una sorta di distinzione tra l’impostazione assunta dalla precedente programmazione regionale, da noi – lo ribadisco, e me ne assumo la responsabilità a nome di questo Governo regionale – profondamente contestata, e le aspettative che si assume siano state sollecitate in campagna elettorale e, successivamente, rispetto a determinate realtà nelle quali insistono strutture ospedaliere. Credo che non sarà difficile né per i colleghi dell’opposizione, né per gli osservatori e per la stampa rifarsi ai documenti. Difatti, anche per la campagna elettorale esistono dei documenti, che corrispondono alle dichiarazioni di programma che una coalizione e il suo potenziale leader espongono all’attenzione dell’opinione pubblica, nel momento in cui sollecitano il consenso e la fiducia. Invito il collega Palese e gli altri consiglieri a leggere le dichiarazioni programmatiche del candidato Vendola e della coalizione che lo sosteneva, nelle quali troveranno – ne sono sicuro – esattamente la proposizione delle linee di indirizzo che poi, con l’attuale proposta, sono state sviluppate. Vi dirò di più: all’indomani della campagna elettorale, dopo l’elezione del Presidente Vendola, nonostante lo Statuto regionale non lo imponesse, abbiamo presentato all’Aula le dichiarazioni del Governo regionale eletto. È stato proprio il Presidente Vendola a leggere quelle dichiarazioni, all’interno delle quali, al di là della conferma delle linee di impostazione della politica sanitaria, vi era una sola indicazione specifica, relativa al Polo ospedaliero materno infantile. Ebbene, in quella dichiarazione veniva comunicato che l’obiettivo prioritario del Governo era quello di rivitalizzare il Polo ospedaliero materno infantile nella città di Bari, come polo materno infantile di valenza regionale, addirittura allargata, come zona di influenza, all’intero bacino del Mediterraneo, funzione che peraltro in questi anni le strutture sanitarie Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 della Regione Puglia, ivi compreso l’Ospedale Giovanni XXIII di Bari, hanno ampiamente soddisfatto, con interventi umanitari che ci hanno fatto contraddistinguere nel novero delle Regioni italiane. In questo momento non ho alcuna difficoltà a confermare che la nostra è una programmazione sanitaria completamente diversa da quella impostata. Tuttavia, mi corre l’obbligo di evitare che si ingenerino degli equivoci. È sbagliato sostenere che noi abbiamo contestato la chiusura di un certo numero di strutture ospedaliere, visto che la programmazione regionale approvata nella precedente legislatura di tutto parlava tranne che di chiusura di strutture ospedaliere. Essa impostava, invece, una soluzione tecnica – che noi abbiamo contestato alla radice, sia quando eravamo opposizione, sia quando siamo diventati maggioranza – assolutamente non condivisibile, che ha portato al depotenziamento della maggior parte delle strutture ospedaliere pugliesi. Questo è un dato incontestabile che si trova sotto gli occhi di tutti. Nel corso di questi anni abbiamo riattivato servizi la cui utilità era compatibile con la nostra impostazione programmatica, a volte attuando pezzi di quel Piano di riordino che erano in linea con la nostra impostazione programmatica, e – voi dite con grande ritardo, noi diciamo in tempi molto più contenuti rispetto all’esperienza precedente – siamo arrivati in Aula con la proposta di una nuova programmazione sanitaria della Puglia. Personalmente non ho difficoltà a fare in modo che questa maggioranza si assuma la responsabilità del voto. Chiedo soltanto al collega Palese, per un’economia generale dei lavori, e dal momento che la natura degli emendamenti è identica, di consentire che vi sia un voto unico su tutti gli emendamenti richiamati. In questo modo, ciascuno dei colleghi della maggioranza si assumerà la responsabilità di opporsi, come il Governo invita a fare, agli emendamenti che lei ha sollecitato. In questo Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 87 – RESOCONTO STENOGRAFICO modo, otterremmo lo stesso risultato. Immagino che la vostra intenzione sia quella di andare nelle piazze per dire che il collega Costantino ha votato contro o a favore di un certo emendamento. Non c’è alcuna voglia e, aggiungo, nessun interesse da parte di alcun collega della maggioranza a sottrarsi a questa responsabilità. Chiedo soltanto – lo ripeto – proprio per un’economia generale dei nostri lavori, di consentire che ci sia un voto unico su tutti i 41 emendamenti. Nessuno vuole nascondersi: diremo nome e cognome di coloro i quali hanno votato, anzi lo faremo rivendicando la natura del voto. PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, ribadisco la nostra richiesta di procedere alla votazione per appello nominale dell’emendamento. PRESIDENTE. Indìco la votazione per appello nominale dell’emendamento n. 67/68. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Ognissanti, nominativo estratto a sorte a norma di Regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marinotti, Marmo N., Palese, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Tagliente, Zaccagnino. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Canonico, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pelillo, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Riccardi, Romano, Russo, Sannicandro, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli, Visaggio. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Baldassarre, Borraccino, Brizio, Giampaolo, Lospinuso, Minervini, Rollo, Santaniello, Stefàno, Tarquinio, Vadrucci, Zullo. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti Consiglieri votanti Astenuti 57 56 1 Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 88 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 38 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 69/70) a firma dei consiglieri Palese, Surico, Scalera, Caroppo, Ruocco, Marinotti ed altri, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale” aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL Bari per il presidio ospedaliero di Ruvo dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla deliberazione di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 ed inoltre tutte le funzioni sanitarie distrettuali, pronto soccorso con posti letto di astanteria, posti letto di area medica e chirurgica per pazienti acuti e post-acuti, Day Hospital, Day Surgery, unità operativa senza posti letto: direzione medica ospedaliera, anestesia e rianimazione, patologia clinica, radiodiagnostica, cardiologia, farmacia ospedaliera”». Ha chiesto di parlare il consigliere Palese. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, chiedo che si proceda alla votazione per appello nominale. PRESIDENTE. Indìco la votazione per appello nominale dell’emendamento n. 69/70. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Mita, nominativo estratto a sorte a norma di Regolamento. 10 SETTEMBRE 2008 Laurora, Loperfido, Lospinuso, Marinotti, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Tagliente. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Borraccino, Buccoliero, Canonico, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pelillo, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Riccardi, Romano, Russo, Sannicandro, Taurino, Tedesco, Ventricelli, Visaggio. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Baldassarre, Brizio, Giampaolo, Rollo, Santaniello, Stefàno, Tarquinio, Vadrucci, Vendola, Zaccagnino, Zullo. ATTANASIO, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti Consiglieri votanti Astenuti 58 57 1 Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 89 – RESOCONTO STENOGRAFICO Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 39 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 71/72) a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Surico, Caroppo, Scalera, Chiarelli, Marinotti e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale” aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL Bari per il presidio ospedaliero di Altamura/Gravina dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla delibera di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 ed aggiungere le seguenti unità operative: Unità operativa con posti letto Urologia 10 p.l. Otorinolaringoiatria 10 p.l. Oftalmologia 10 p.l.”». Ha chiesto di parlare il consigliere Palese. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, l’emendamento in oggetto prevede che vi sia la conferma di quanto è stato programmato con la delibera n. 1429 del 30 settembre 2002, relativamente all’ospedale di Altamura/Gravina. In più, si aggiungono per urologia 10 posti letto, per otorinolaringoiatria 10 posti letto e per oftalmologia 10 posti letto. Chiedo che si proceda alla votazione per appello nominale. PRESIDENTE. Indìco la votazione per appello nominale dell’emendamento n. 71/72. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Lonigro, nominativo estratto a sorte a norma di Regolamento. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 ATTANASIO, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Lospinuso, Marinotti, Marmo N., Palese, Scalera, Silvestris, Surico, Tagliente. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Borraccino, Canonico, Cappellini, Cioce, Costantino, De Santis, Dicorato, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pelillo, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Riccardi, Romano, Russo, Sannicandro, Taurino, Visaggio. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Baldassarre, Brizio, Buccoliero, De Leonardis, Frisullo, Giampaolo, Maniglio, Manni, Rollo, Ruocco, Santaniello, Stefàno, Tarquinio, Tedesco, Vadrucci, Vendola, Ventricelli, Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 90 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO Zaccagnino, Zullo. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: 10 SETTEMBRE 2008 nominale, iniziando dal sottoscritto, nominativo estratto a sorte a norma di Regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Consiglieri presenti 50 Consiglieri votanti 49 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 17 Hanno votato «no» 32 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 73/74) a firma dei consiglieri Palese, Surico, Caroppo, Scalera, Chiarelli, Ruocco Attanasio e Marinotti, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale” aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL Bari per il presidio ospedaliero di Putignano dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla delibera di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 ed aggiungere le seguenti unità operative: Unità operativa con posti letto Medicina interna 12 p.l. Otorinolaringoiatria 10 p.l.”». Ha chiesto di parlare il consigliere Palese. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, l’emendamento in oggetto prevede per l’ospedale di Putignano la conferma della programmazione di cui alla delibera n. 1429 del 30 settembre 2002 e aggiunge per Medicina interna 12 posti letto e per Otorinolaringoiatria 10 posti letto. Chiedo che si proceda alla votazione per appello nominale dell’emendamento in oggetto. PRESIDENTE. Indìco la votazione per appello nominale dell’emendamento n. 73/74. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare Hanno votato «sì» i consiglieri: Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Marinotti, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Tagliente. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Borraccino, Cappellini, Cioce, Costantino, De Santis, Dicorato, Frisullo, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pelillo, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Riccardi, Romano, Russo, Sannicandro, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli, Visaggio. Si è astenuto: il Presidente Pepe È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Brizio, Buccoliero, Canonico, De Leonardis, Gentile, Giampaolo, Introna, Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 91 – RESOCONTO STENOGRAFICO Loperfido, Lospinuso, Rollo, Santaniello, Stefàno, Tarquinio, Vadrucci, Zaccagnino, Zullo. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 51 Consiglieri votanti 50 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 15 Hanno votato «no» 35 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 75/76) a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Surico, Chiarelli, Marinotti, Scalera, Attanasio e Caroppo, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale” aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL Bari per il presidio ospedaliero di Corato dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla delibera di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 ed aggiungere le seguenti unità operative: Unità operativa con posti letto Urologia 10 p. 1. Otorinolaringoiatria 10 p. 1. Oftalmologia 10 p. 1.”». MARMO Nicola. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MARMO Nicola. Signor Presidente, colleghi consiglieri, avevo chiesto d’intervenire sull’emendamento precedente, che riguardava Bari, Putignano e Altamura. Intervengo adesso perché non si comprende come mai questa maggioranza non voglia cogliere la palla al balzo di questi emendamenti e far ritornare la situazione indietro di tre anni. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Difatti, questo è il senso degli emendamenti, caro assessore. Non si tratta solo di riportare indietro le lancette dell’orologio e riordinare la distribuzione di alcuni posti letto. Intendo intervenire anche nel merito dell’ospedale di Corato, che oggi, come un tempo, appartiene alla Provincia di Bari. Signor assessore, voi avete riunificato le AA.SS.LL. in una unica Provincia a Bari. Ebbene, nel 2006 il debito consolidato di quelle AA.SS.LL. portava 73 milioni di euro. La perdita della ASL di Bari nel 2007 assomma a 113 milioni di euro, più 89 milioni di euro di contributo della Regione per il ripianamento: nel 2007 si arriva a 202 milioni di euro. Al 30 giugno, questa stessa ASL porta una perdita di 91 milioni di euro. Tutto lascia presumere che si arriverà alla fine dell’anno con altri 200 milioni di euro, che diventeranno 400 aggiungendo i 200 milioni del 2007. Aggiungendo, ancora, a questa cifra i 73 milioni del 2006, arriveremo ad un totale di circa 500 milioni di euro. È evidente che questa responsabilità non può essere addossata ad una sola persona. Sussiste una responsabilità oggettiva, scaturita dall’aver voluto unificare le AA.SS.LL.. In questo modo, si è perso definitivamente il controllo della spesa in quei territori. D’altra parte, signor assessore, vi è stata un’escalation nell’ultimo anno e mezzo, partita da quando avete delegato le funzioni di commissario di quelle AA.SS.LL. in capo alla stessa persona, che oggi è il direttore generale di quella ASL. Oggi, quindi, l’escalation della spesa sanitaria nella ASL di Bari è in capo al direttore generale di questa stessa ASL. Devo ammettere che va apprezzato il suo spirito di abnegazione, assessore Tedesco, nel difendere ancora questa maggioranza e queste scelte, riferendomi non tanto a quelle di programma operate dall’attuale Governo Vendola, declamate all’epoca. Ricordo molto più nitidamente il manifesto elettorale del Presidente Vendola con su scritto “pericoloso”, ed infatti Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 92 – RESOCONTO STENOGRAFICO è stato molto pericoloso per la nostra Regione. È stato pericoloso per le finanze e per il conseguente disastro finanziario che questa Regione sta coltivando. Tuttavia, la vedo allegro e sorridente, assessore, nonostante circoli sempre più insistentemente la voce che domani, anniversario di un tragico evento, probabilmente la Giunta nominerà un nuovo assessore alle politiche della salute. Io mi auguro che non sia così: vorrei che lei portasse avanti l’impegno assunto nel 2005 fino alla fine, ossia fino al 2010. Ad ogni modo, è insistente la voce della nomina ad assessore, prevista per domani 11 settembre, dell’attuale direttore generale della ASL di Bari. Rappresenta una evidente contraddizione il fatto che venga premiato un direttore generale che raccoglie e assomma deficit così ampi, e che non ha il controllo di quella ASL, e di contro venga spodestato invece lei, che ha fornito i contributi per ripianare i debiti di questa ASL. Spero, quindi, che almeno questo emendamento simbolicamente venga da voi approvato come un atto di resipiscenza. In questo modo, lancereste un messaggio ai pugliesi ammettendo che siete stati bravi in tutto, ma che forse qualche piccolo errore lo avete commesso anche voi. Credo che un po’ di modestia ogni tanto non guasti. Le auguro, pertanto, di rimanere al suo posto, perché ha il diritto e il dovere di essere il responsabile, insieme al Presidente Vendola – che rimarrà fino al 2010 – di quanto è accaduto nella sanità in questi tre anni e, con il completamento della Legislatura, nei prossimi cinque. Vi chiedo, pertanto, di votare simbolicamente questo emendamento. PRESIDENTE. Su richiesta del consigliere Palese indìco la votazione per appello nominale dell’emendamento n. 75/76. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Losappio, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Lospinuso, Marinotti, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Surico, Tagliente, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Borraccino, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Loizzo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pelillo, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli, Visaggio. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Brizio, Canonico, Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 93 – RESOCONTO STENOGRAFICO De Leonardis, Giampaolo, Introna, Lomelo, Loperfido, Marmo G., Riccardi, Rollo, Santaniello, Silvestris, Tarquinio, Vadrucci, Zaccagnino. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 54 Consiglieri votanti 53 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 35 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 77/78) a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Surico, Marinotti, Scalera, Caroppo e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale” aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL Bari per il presidio ospedaliero di Terlizzi dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla delibera di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 ed aggiungere le seguenti unità operative: Unità operativa senza posti letto: Direzione medica di presidio ospedaliero Anestesia e rianimazione Pronto soccorso Farmacia ospedaliera Cardiologia Unità operativa con posti letto: Chirurgia generale 16 p. l. Ginecologia e ostetricia 14 p. l. Ortopedia e traumatologia 20 p. l. Pediatria 6 p. l.”». Ha chiesto di parlare il consigliere Palese. Ne ha facoltà. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 PALESE. Signor Presidente, colleghi consiglieri, ho chiesto la parola per un motivo molto semplice: l’assessore Tedesco ha replicato in merito alle risultanze emerse, anche per iscritto, dalle consultazioni, relativamente agli impegni assunti dal centrosinistra in campagna elettorale. Di tutto noi possiamo discutere, tranne che di due testimonianze, per verificare le quali possiamo recarci nell’ufficio del Capogruppo Maniglio: lì vi troveremo la documentazione fotografica di ciò che è successo in campagna elettorale, presso l’ospedale di Campi. Troveremo anche una fotografia del Presidente Vendola in compagnia del collega Maniglio e del senatore Maritati, senza problemi. Non è un fotomontaggio. Vi sono altre situazioni che non possono essere messe in discussione, in quanto hanno una storia alle loro spalle. L’ospedale di Terlizzi è stato il simbolo della contestazione. Sulla stessa scia si contestavano le dismissioni che quel Piano operava in quell’ospedale. Noi oggi riteniamo opportuno, senza sconfessare nulla di quanto all’epoca fu programmato, avanzare delle proposte agli stessi soggetti che attualmente, anzi, sono caricati di responsabilità nettamente diverse e superiori. Difatti, a quei tempi l’onorevole Vendola era in Parlamento e oggi è Presidente della Regione, quindi rappresenta la maggioranza, e si trova nella posizione di poter attuare quello che all’epoca veniva contestato alla Giunta Fitto e di varare, nel contesto della programmazione sanitaria, ciò che allora si lamentava. Si propone, pertanto, di confermare quello che la delibera n. 1429 del 30 settembre 2002 proponeva come programmazione, aggiungendo chiaramente la direzione medica del presidio ospedaliero, anestesia e rianimazione – come unità operativa senza posti letto –, il pronto soccorso H24, la farmacia ospedaliera e il servizio di cardiologia. Difatti, nella programmazione proposta si stabilisce che qual- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 94 – RESOCONTO STENOGRAFICO siasi ospedale deve avere questo servizio, indipendentemente da tutto. Rispetto all’unità operativa dotata di posti letto, si richiede la conferma dei 32 posti letto, che ci sono già in medicina interna, l’aggiunta di 20 posti letto per il reparto di chirurgia generale, 20 posti letto per ortopedia e traumatologia, 15 posti letto per ginecologia e ostetricia, in quanto si aggiungono ai 6 previsti all’interno stesso della delibera. Noi chiediamo agli stessi soggetti di operare una verifica in merito a quello che veniva sostenuto all’epoca. Difatti, allora non c’era solo il Presidente Vendola, ma anche tutti gli esponenti di centrosinistra impegnati per Terlizzi. Peraltro, non sono presenti in Consiglio regionale le organizzazioni sindacali ed altri soggetti interessati. Ad ogni modo, tutti coloro che oggi voteranno contro certamente allora erano d’accordo con quello che noi oggi proponiamo e contestavano la dismissione proposta oggi nell’emendamento. Per questo motivo chiediamo che si proceda alla votazione per appello nominale anche per questo emendamento. SURICO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SURICO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, questa Giunta dimostra ancora una volta una cosciente disinvoltura nell’affrontare questo problema. Pochi minuti fa l’assessore Tedesco ha contestato a Fitto la mancata chiusura degli ospedali e ha sostenuto con orgoglio l’intenzione di chiudere gli ospedali che non servono. D’altro canto, però, individua nella classificazione degli ospedali, quelli di base. Dove stiamo andando? C’è una logica in tutto questo? Quali saranno gli ospedali di base? Sarà considerato tale, per caso, quello di Terlizzi? Prima ancora del Piano si attivano reparti, come quello di oculistica a Terlizzi, si attiva Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 un reparto di diagnostica prenatale, tra l’altro senza attivare la ginecologia e l’ostetricia, e ancora oggi non sappiamo che fine farà l’ospedale di Terlizzi, quella stessa Terlizzi che lanciò uova al Presidente Fitto che oggi questa Giunta giudica molto buono per le decisioni che aveva preso. Il Presidente Fitto non è stato in grado di chiudere gli ospedali, mentre questa Giunta dice di volerlo fare, pur individuando nella classificazione gli ospedali di base. Tali ospedali sono antitetici e vanno contro ogni nuova concezione della medicina. La medicina è una sola e ha bisogno di standard tecnologici e professionali adeguati. Vi è bisogno, altresì, che i pazienti vengano trattati nella stessa maniera, a prescindere dal luogo in cui abitano. Chiaritevi bene le idee, in merito a quella che sarà la proiezione della sanità nei prossimi anni. È difficile coniugare la demagogia, così come è stato fatto in campagna elettorale. Per questa ragione abbiamo presentato questi emendamenti, e non perché io creda in una proiezione della sanità pugliese di tale portata. Siamo d’accordo che gli ospedali debbano essere dedicati agli acuti e forniti di tutto quanto è necessario perché questi pazienti vengano curati oggi come la medicina prescrive. Io vorrei che il Presidente Vendola chiarisse a tutti i pugliesi dove andrà a finire nei prossimi anni la sanità pugliese – al di là degli slogan, al di là delle promesse e via elencando – con un Piano che non definisce, invece, la strategia. È questa la verità: si dicono delle cose, ma poi se ne leggono delle altre. Pensiamo ad una sanità non più ospedalocentrica, ma territoriale, però individuiamo tre livelli di ospedali, come se vi fossero tre medicine. Vorrei che il Presidente Vendola chiarisse la tipologia dell’ospedale di Terlizzi, ossia se sarà di base, intermedio o cos’altro. È il momento di fare chiarezza, e non solo sull’ospedale di Terlizzi, ma anche in merito a tutti quei Comuni che voi, con la classificazione degli ospedali di base, mettete nelle condi- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 95 – RESOCONTO STENOGRAFICO zioni di richiedere tutto questo, di rivendicare un diritto che la legge che noi andiamo ad approvare consente. La forza doveva essere la stessa che ha manifestato il Presidente Fitto, probabilmente sbagliando, ma questo dipende dai punti di vista. Come ha ben detto ieri il consigliere Borraccino, il Presidente Fitto ha avuto la forza ed il coraggio di coniugare le risorse economiche con una strategia che ha visto ridimensionare anche l’ospedale di casa sua. Noi oggi abbiamo bisogno di chiarezza, non di parole, di slogan, di promesse e di programmi futuri, sulla cui realizzazione nutriamo seri dubbi, così come li nutrite voi, e lo dichiarate nel subemendamento che avete presentato in merito alla parte economica. SILVESTRIS. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SILVESTRIS. Signor Presidente, colleghi consiglieri, confesso di essere rimasto abbastanza sorpreso nell’ascoltare l’intervento dell’assessore Tedesco, allorquando abbiamo discusso il primo di questa serie di emendamenti, ossia il n. 67. L’assessore, molto candidamente, ha invitato tutti quanti noi a rifarci al programma letto in Aula – presumo si riferisse agli indirizzi programmatici letti in Aula – per comprendere le linee di indirizzo sulla sanità e sulla sanità ospedaliera di questo Governo regionale. Assessore, si tratta di un grave equivoco dal quale questi emendamenti cercano di far uscire, una volta per tutte, dopo tre anni e mezzo di promesse, questo Governo. Sarà pur vero che nelle linee programmatiche che avete presentato in Aula non avete parlato di apertura di tutti i reparti soppressi. È altrettanto vero, però, che avete condotto l’ultima campagna elettorale, per le elezioni regionali, promettendo, città per città, comune per comune – vi riporto le parole testuali – di Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 restituire il maltolto. C’è un archivio molto interessante, appartenente a tutte le televisioni locali del nostro territorio, all’interno del quale si possono trovare gli interventi che voi avete tenuto dall’approvazione del Piano Fitto alle elezioni regionali, in cui promettevate di restituire il maltolto. C’erano autorevoli esponenti del centrosinistra che dichiaravano che la prima delibera della nuova Giunta regionale, una volta eletto Vendola Presidente, sarebbe stata dedicata alla revoca del Piano Fitto, il che tecnicamente significava la riapertura di tutti i reparti chiusi dal precedente Piano ospedaliero. È questo che avete fatto, prima e durante la campagna elettorale. Nelle linee programmatiche avrete pur parlato in maniera molto più soft, più elegante e tecnicamente più corretta di un percorso, ma resta il fatto che non avete rispettato i tempi, perché il primo Piano sanitario che siete riusciti a proporre alla Puglia è arrivato dopo tre anni e mezzo di Governo, al netto delle audizioni, delle consultazioni, della partecipazione e di tutto quello che volete. Tra l’altro, si tratta di un Piano che, per la sua attuazione, dovrà aspettare altri sei mesi, ossia il tempo necessario per ottenere i Piani attuativi locali. È un Piano che si fonda sulla realizzazione di dodici nuovi ospedali, per i quali non vi sono più le risorse. A proposito dei dodici ospedali, assessore, ho trovato delle sue interessantissime dichiarazioni rilasciate nel 2006 – quindi dopo le ultime elezioni – al quotidiano Il Sole 24 Ore, che non è un organo del mio partito, in cui lei spiegava come avrebbe realizzato i nuovi ospedali. Quando il giornalista le chiedeva con quali soldi lo avreste fatto, lei rispondeva che al di là dei 530 milioni del CIPE, c’era la possibilità del cambio di destinazione d’uso dei suoli di vecchi ospedali che sarebbero stati abbattuti. «Operazione analoga – continuava – da riprendere anche con gli ospedali che intasano i centri storici. Altre risorse arriveranno con l’alienazione di immobili non più strategici Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 96 – RESOCONTO STENOGRAFICO per la sanità». Nel frattempo, gran parte ve li siete venduti per pagare i debiti. Assessore, in due anni avete vanificato anche le premesse su cui fondavate l’attuabilità di questo Piano. Difatti, questo Piano arriva con gli stessi contenuti, ma con premesse assolutamente non più coerenti, visto quello che è avvenuto nel frattempo in questi due anni, in termini di deficit e di interventi che avete adottato. Di cosa stiamo parlando allora? Vogliamo riaprire il capitolo delle promesse? “Presto riaprirà il reparto di ostetricia e verrà ristrutturato il reparto di ortopedia” (ometto di leggere le dichiarazioni che lei ha rilasciato il 18 novembre 2005 a Trani); “reparto di ostetricia: Vendola è pronto a riaprire l’ostetricia a Trani”; “l’ospedale è priorità della Regione” (lo avete promesso a Manduria); “Terlizzi, Conversano, Nardò e Massafra riavranno i reparti tagliati”; “salvare gli ospedali ridimensionati nel 2002 da Fitto è la missione cui si aggiunge la Giunta Vendola”; “Tedesco respinge le accuse: ‘non abbiamo privilegiato nessuno, Terlizzi è individuata come sede di polo ospedaliero con Bitonto e Palo del Colle. Abbiamo scritto nelle linee-guida che in ogni ospedale attivo debbano essere previste le quattro discipline di base’” (dichiarazione che risale al mese di novembre del 2005); “sanità a Terlizzi: torna ginecologia e chirurgia. Chiuderemo i vecchi ospedali per costruirne dieci, ma chiedo sei mesi”. In questi tre anni e mezzo, dopo quello che avete fatto in campagna elettorale, città per città, avete promesso tutto e il contrario di tutto, e oggi ci venite a dire che non avete mai assunto impegni per la riapertura dei reparti chiusi da Fitto! Non li avrete assunti nei programmi formali, ma li avete assunti nel tour dell’ascolto e degli incontri pubblici che avete tenuto, settimana per settimana, mese per mese, anno per anno. Mi permetta di leggerle la cronaca di un incontro che lei ha tenuto a Triggiano, sempre Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 riportato dal quotidiano Il Sole 24 Ore il 4 gennaio 2006: «Durante un’affollatissima assemblea in una scuola di Triggiano, paesone attaccato a Bari, dove un sacerdote si è messo alla guida della rivolta cittadina contro il precedente ridimensionamento dell’ospedale, l’assessore alla salute ha promesso che si tornerà indietro». Ha promesso – lo ripeto a chiare lettere – che “si tornerà indietro”. «Quattrocento persone in delirio, quasi tutti capelli bianchi a tappezzare la platea, applaudono e a fine serata, quando ormai sono le 22.30, baciano e abbracciano l’assessore». Frasi strappalacrime dell’assessore Tedesco: «Conosco bene questi ospedali dove sono stati ospitati anche i miei figli, che riscaldano i cuori di tutti e infondono una certezza che si propaga come un tam-tam. Tutti i nosocomi riavranno le quattro divisioni di base, altrimenti – dichiara alzando la voce l’assessore Tedesco – che ospedali sono?». Oggi, invece, venite in Aula a dirci che non avete promesso niente a nessuno! Questo è vergognoso, tanto quanto sono vergognose le inaugurazioni che in questi tre anni e mezzo, al pari delle promesse, avete fatto tagliando i nastri di strutture che non avete inaugurato. Vi ricordo che l’ambulatorio medico di Catino, inaugurato il 17 aprile 2007, di fatto è ancora chiuso. Anche questa è una inaugurazione che non c’è mai stata. Quanto alle inaugurazioni vorrei fare un regalo al Presidente Vendola che ci sta onorando della sua presenza. Si tratta di un comunicato della BAT sulla radioterapia. Il comunicato recita: «Oggi, 23 aprile, nella nuova unità complessa di radioterapia dell’ospedale Dimiccoli, è stato trattato il primo paziente. L’inaugurazione della struttura si è tenuta lo scorso 21 marzo». Lei, Presidente Vendola, ha tagliato il nastro di quella struttura quindici giorni prima delle elezioni e di fatto la struttura è entrata in funzione dieci giorni dopo le elezioni. Signor Presidente, come le ho già detto in passato, almeno quella se la poteva risparmiare. Al di là di questo, di- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 97 – RESOCONTO STENOGRAFICO re che promesse sulla riapertura dei reparti chiusi durante la campagna elettorale non ne avete fatte è quantomeno singolare. Signor Presidente, così come non ci sono stati, a detta dell’assessore Tedesco, impegni sulle riaperture dei reparti chiusi nei Comuni, allo stesso modo mi permetto di leggere quello che dichiarò il Presidente Vendola nel forum tenuto sul sito di Repubblica, il 26 marzo 2005, in campagna elettorale, sulla sanità. «Il prelievo fiscale – diceva il candidato Vendola – sarà come in tutti i casi l’estrema ratio, e anche quando si deciderà di intervenire sul fisco bisognerà sapere dove intervenire. Non vorrei mai colpire un piccolo artigiano, forse vorrei colpire una compagnia di assicurazioni o una banca». Come è noto, la benzina e il gas sono utilizzati dalle assicurazioni e dalle banche! PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, colleghi consiglieri, vorrei poter puntualizzare alcune delle questioni sulle quali sono stato chiamato direttamente in causa, poi ovviamente il Presidente Vendola interverrà sul resto. Immagino che vogliate sentire principalmente il Presidente della Giunta, ma non mi potete impedire di puntualizzare alcune inesattezze che mi riguardano. Invidio molto la ricchezza della rassegna stampa fornita dal collega Silvestris. Devo tuttavia osservare che il collega non ha citato mie dichiarazioni, ma commenti degli estensori dei pezzi. Peraltro, l’articolo che riguarda Triggiano mi era sfuggito, quindi, collega, mi ha consentito di conoscere un bello spaccato. In effetti, quelle affermazioni le ho fatte perché nell’ospedale di Triggiano, in un frangente fu ricoverato uno dei miei figli, il quale fu assistito molto professionalmente. C’è, però, un problema di fondo: noi non Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 abbiamo deciso, come purtroppo ci è stato contestato. Questo, infatti, è uno degli aspetti fondanti della vostra posizione. Mi riferisco alla circostanza di aver lasciato spazio ai direttori generali sulle proposte dei PAL. Noi abbiamo individuato un metodo di programmazione basato su livelli di responsabilità, senza però voler abdicare alla responsabilità principale che rimane in capo al Governo regionale. I direttori generali proporranno con i PAL l’attuazione del livello locale della organizzazione sanitaria, dopodichè, siccome la Giunta vuole continuare a metterci la faccia, come ha fatto fino ad oggi, approverà il Piano attuativo locale. Si tratta di avere un po’ di pazienza per conoscere le proposte dei direttori generali e per verificare se quelle proposte sono aderenti agli indirizzi contenuti nel Piano regionale di salute. Quanto poi a quello scoop fotografico, collega Silvestris, devo farle notare che è un falso scoop. Lei vive nella città di Bisceglie, ed è molto più documentato sulle questioni attinenti l’ASL della sua zona, mentre io vivo nella città di Bari e mi sforzo di documentarmi anche su quanto accade nella città di Bari. La circostanza da lei citata si riferisce alla presa d’atto ed al ringraziamento doveroso ad una associazione che aveva messo a disposizione del poliambulatorio che si è riaperto ad Enziteto, sia pure con il limite di alcune specialità, un’attrezzatura odontoiatrica per attivare una assistenza odontoiatrica in un quartiere periferico particolarmente povero della città di Bari. Come lei e i colleghi sanno, nei LEA odontoiatrici le prestazioni sono molto limitate e in quella circostanza c’era stata un’offerta gratuita di prestazioni. Non c’è stata, quindi, una mancata promessa. Al Presidente della Regione è stato chiesto di sottolineare, con la sua presenza, questo atto di generosità compiuto nei confronti del quartiere e il Presidente ha aderito a questa proposta, come sempre ha Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 98 – RESOCONTO STENOGRAFICO fatto tutte le volte che è stato invitato a sottolineare gesti di generosità da qualunque parte siano provenuti. Dopodiché, un problema di carattere urbanistico, che stiamo cercando ancora di risolvere, ha impedito l’attivazione di quelle strutture all’interno del quartiere di Enziteto. Tuttavia, collega Silvestris, mi farà piacere invitarla ad un’attivazione. Quanto alle inaugurazioni, a Barletta è stato inaugurato, alla presenza dell’intero Governo regionale e dei consiglieri regionali che hanno voluto aderire a quella manifestazione in maniera non provocatoria, nonché alla presenza di numerosi Sindaci di centrodestra, un servizio che subito dopo ha continuato ad operare. Anche dopo la campagna elettorale quel servizio ha continuato ad operare. Abbiamo assistito ad inaugurazioni avvenute dieci giorni prima della campagna elettorale e che hanno originato l’assoluta chiusura per anni dei reparti inaugurati. Questo è il tratto diverso tra le inaugurazioni che sono state fatte da questo Governo e altri tipi di inaugurazioni. Allora, come vede, le provocazioni bisogna saperle fare. Siccome conosciamo tutti la storia di questa Regione, e mi riferisco soprattutto a coloro i quali in quest’Aula sono stati “costretti” a starci per mandato elettorale, alle provocazioni si risponde non con provocazioni, ma con i fatti che sono avvenuti in questa Regione. Questa è la differenza: voi potete enunciare provocazioni, noi invece ci atteniamo ai fatti. Credo che sia sbagliato rovinare una buona pagina di Consiglio regionale durante la quale ci siamo tutti sforzati di sostenere i reciproci punti di vista, e lo abbiamo fatto con grande dignità, con un epilogo del quale francamente non si avvertiva il bisogno. Certo, la polemica politica è il sale del confronto democratico, ma credo che prolungare la polemica politica, che dura da tre anni e mezzo, e soprattutto ridurla ad un livello, che non è stato quello degli ultimi due giorni di confronto, diventa una sottolineatura negativa Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 di alcune pagine che potremmo aver scritto insieme nel rispetto dei rispettivi punti di vista per addivenire ad un risultato che va nella direzione di corrispondere gli interessi della società pugliese. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare il Presidente della Giunta regionale, Nichi Vendola. VENDOLA, Presidente della Giunta regionale. Signor Presidente, colleghi e colleghe, non solo spero che non si sciupi la ricchezza di questo confronto, riproducendo un copione che, talvolta, assomiglia ad una fiction, ma spero che non si cronicizzi quella specie di schizofrenia tra il dibattito che accade fuori da quest’Aula, quando talvolta insieme discutiamo sui mali antichi e recenti della sanità pubblica e privata, e i dibattiti che avvengono nelle sedi istituzionali, talvolta, con un uso della memoria molto selettivo. Ho avuto il piacere di essere un parlamentare per quattro legislature e di esserlo stato nel corso degli anni che hanno aperto e chiuso il decennio del centrodestra al Governo in Puglia. Ebbene, non troverete un solo resoconto stenografico o un solo atto parlamentare che dimostri come io abbia cavalcato impropriamente, in sedi nazionali, gli elementi della contesa regionale che è giusto che vivano dentro questo luogo, dentro il dibattito della Regione. Non posso dire altrimenti di chi mi ha dato il cambio in Parlamento. La sede parlamentare, con grande veemenza, è stata utilizzata per stigmatizzare presunte condizioni di criticità della Puglia. Dico questo perché c’è una rappresentazione ipertrofica di quello che è accaduto nella campagna elettorale del 2005, o per meglio dire di quel che è accaduto in quel benedetto giorno di agosto del 2004 nella città di Terlizzi. Raffaele Fitto potrebbe raccontare esattamente lo svolgimento dei fatti di quel giorno, diventato poi il giorno della polemica nazionale. Le cronache di quello che è accaduto qual- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 99 – RESOCONTO STENOGRAFICO che settimana dopo, quando Raffaele Fitto è tornato a Terlizzi, e il dibattito che si è svolto in seguito sono la fedele testimonianza di che cosa effettivamente ha costituito l’oggetto della nostra protesta. Ricordo una fotografia pubblicata su Repubblica, dove ci siamo io e il Presidente Fitto, e un articolo del cronista Pietro Ricci riportante un colloquio ad alto livello nel corso del quale Fitto si era alzato per stringermi la mano dopo il mio intervento, nel quale avevo detto che di quel moto spontaneo che nacque contemporaneamente in alcune città, tra cui la mia Terlizzi, mi colpiva la consapevolezza che non si poteva dare una cifra localistica a quella battaglia. Ho incontrato le donne del comitato che per mesi hanno passato le notti davanti a un falò e che talvolta avevano contestato anche chi vi parla, e ho discusso lungamente con loro esattamente di questo punto. Una battaglia sul tema della sanità basata sul trionfo del campanile è una battaglia sbagliata, anche perché l’organizzazione sanitaria è strutturalmente un’organizzazione di dissipazione di risorse pubbliche, indipendentemente dai fenomeni di corruzione che vanno radiografati, indagati e colpiti alla radice. Dissi loro che bisognava avere effettivamente il coraggio di guardare i rami secchi dentro l’organizzazione della sanità, come occorreva guardare quei rami troppo floridi che stanno invece in un certo circuito del privato. Cito testualmente un’espressione che utilizzavo anche nei comizi: non si può tagliare il ramo secco se è l’unico ramo a cui si può appendere un soggetto che presenta una condizione di fragilità. Infatti, in una realtà nella quale l’ospedale è diventata la discarica di tutte le domande di salute, perché il territorio è desertificato, una persona, per il fatto di essere povera o di essere abitante di una periferia di una città o di una periferia sociale, per il fatto di essere in una condizione di abbandono, o per il fatto di non avere altre persone che possano curarla e accudirla, rischia di precipitare Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 nell’ospedale, che diventa così la realtà inflazionata in cui precipitano tutte le domande di salute. Sappiamo bene che l’equivoco fondamentale sta proprio nella confusione tra salute e sanità. Certo, possiamo sbagliare tante altre cose, ma dobbiamo metterci d’accordo sul piede con il quale dobbiamo riprendere il cammino. Forse perderò o vincerò, ma alla fine dei conti se ripetiamo come un copione fisso una contesa che non va a mordere la polpa dei problemi ci facciamo solo del male. La salute riguarda tutto e solo relativamente gli ospedali. Negli ospedali si curano le malattie, mentre la produzione di salute deve avvenire nel territorio, deve avvenire a casa dove analizziamo fenomeni di vita domestica abbastanza angoscianti. E mi riferisco alla salute delle bambine e delle donne sempre più spesso minacciate da una violenza domestica. Badate, è una vera e propria epidemia. La salute si organizza nelle scuole. Il principale problema di salute che sta emergendo nella Puglia del futuro è il fenomeno dell’obesità dei bambini, dei minori e degli adolescenti. Questo problema non si cura negli ospedali, ma a scuola, a casa e si cura con una corretta educazione alimentare. La salute riguarda la qualità dell’ambiente, la morfologia del territorio. La salute di un bambino a Taranto o a Brindisi è molto più minacciata della salute di un bambino di un altro territorio che non ha, nell’incrocio della vita quotidiana, emissioni inquinanti di più camini. Allora, noi dobbiamo mettere in campo un Piano della salute, distinguendolo dal Piano sanitario. Il Piano presentato dall’ex Presidente Fitto non mi andava bene per la ragione per la quale egli veniva a Terlizzi non prima, ma dopo aver varato il Piano con un voto di Giunta, senza una discussione pubblica, giusta, sbagliata, deficitaria, monca, che fosse! Al contrario, noi è da un anno e mezzo che ne discutiamo nei Consigli comunali, negli ospedali, Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 100 – RESOCONTO STENOGRAFICO nel territorio, su internet, abbiamo persino instaurato un rapporto con le associazioni di cittadinanza attiva. Badate, non voglio dire che abbiamo messo in campo un prodotto senza errori o senza necessità di emendamenti. Infatti, abbiamo detto che accettavamo la logica degli emendamenti perché volevamo fare una discussione di dettaglio. In nessuna Regione d’Italia un Piano della salute è stato varato con emendamenti e discussioni di dettaglio come è venuto qui da noi. Quello che non andava bene nel Piano Fitto era la mancanza di discussione. Tutt’al più c’era una specie di giro turistico dell’allora Presidente della Regione che veniva a spiegarci la bontà di decisioni già prese e non modificabili. Forse mi avrebbe convinto se fosse venuto a dirmi prima che il reparto di neonatologia di Terlizzi, nato dalla storia straordinaria del professor Ianni Ruberti, o dalla storia di chi aveva rinunciato ad incarichi nelle più prestigiose cliniche e università americane per tornare nel paese d’origine, e centro di uno sviluppo scientifico con relazioni in tutto il mondo, era un ramo secco. Se fosse venuto a spiegarmelo prima forse mi sarei battuto, in presenza di una dimostrazione scientifica, per l’abbattimento di quel ramo secco. Il punto riguarda la democrazia, ovvero come si prova a costruire attorno a questo malato, che è la sanità, un elemento che assomiglia ad un processo partecipativo e democratico di assunzione di responsabilità. Se c’è un medico criminale che lascia il bisturi nella pancia del paziente di è la colpa? Forse, a seconda di chi governa, è un crimine rosso, nero o di centro? Se l’infermiere è un delinquente, è forse colpa mia? Se un gruppo di infermieri costituisce un clan mafioso, è colpa mia? È forse colpa di chi, di volta in volta, governa? Non è preferibile vedere come insieme ci difendiamo da quelli che Palese in un’intervista, richiamando altre dichiarazioni, ha chiamato poteri forti che ci sono e che talvolta sono trasversali alla politica? Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Sono rimasto colpito dalle ultime dichiarazioni del Ministro Fitto, il quale ha dichiarato di aver perso le elezioni per aver chiuso 21 ospedali. Onestamente io non ricordo la chiusura neanche di un solo ospedale. Il punto è il modello che è stato messo in campo. Quel modello è criticabile perché si sono fatti tanti feriti e nessun morto; si sono fatte tante piccole chiusure che hanno messo in sofferenza la rete ospedaliera, senza fare interventi chirurgici che avrebbero dovuto essere ammortizzati dalla costruzione di servizi sociosanitari sul territorio per dare a quel vecchio, a cui facevo riferimento prima, il ramo a cui appendersi quando sta male, oppure dare ad una donna o ad un uomo l’ombrello da aprire se piove sulla loro salute. Questa era la discussione di allora e queste sono alcune scelte che noi abbiamo successivamente approfondito. Ho apprezzato questa mattina l’intervento del mio amico Sergio Silvestris che ha offerto un contributo molto impegnato. Il collega sa che ho molta simpatia nei suoi confronti, ma sa altrettanto bene che non condivido alcuni momenti dello stile politico che utilizza in quest’Aula. Dico questo forse per una mia cattiva educazione, o forse perché sono un uomo della Prima Repubblica. In vent’anni in Parlamento non ho mai preso un richiamo, non ho mai srotolato uno striscione, perché penso che un conto sono le piazze dove si ricorre a determinate metodologie, altro conto sono le Istituzioni dove si svolge la contesa delle idee, dei dati, la disponibilità all’ascolto fino in fondo e al riconoscimento reciproco dei meriti. Non si possono prendere varie riviste specialistiche, in questo caso quella sulla celiachia, per scoprire che la Puglia è diventata regione di avanguardia. Immaginare che l’avversario possa essere indebolito da un racconto visionario nel quale egli ha l’elettroencefalogramma piatto, sbaglia tutto, non è capace e di cui bisogna nascondere i risultati, è sbagliato. Il collega Zaccagnino, che avrebbe dovuto essere informato meglio Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 101 – RESOCONTO STENOGRAFICO dal collega Cera su alcune cose accadute, dovrebbe sapere che cosa è stato per noi, e per me personalmente, la costruzione di quello che oggi è un modello nazionale di Protezione Civile, come dice il Sottosegretario Bertolaso, che ha un qualche riverbero sulle questioni della difesa della salute delle persone. Scalare montagne di impedimenti burocratici, di intralci, di rinvii, ha significato per me inaugurare questo sistema. Collega Zaccagnino, lo sa che nel Gargano abbiamo spento 150 incendi in tempi da record, tanto che oggi siamo considerati uno dei modelli più avanzati? Probabilmente lasciamo a desiderare in tanti altri settori, ma non si può offrire un bilancio grottesco e caricaturale dell’avversario, perché in questo modo non si supplisce al compito fondamentale di un’alleanza politica che è quella di costruire un’idea di Governo alternativo. Su questo vorrei che ci sfidassimo, non perché voglio farvi una lezione – vi chiedo scusa di quello che ho detto e di questa intromissione –, ma perchè se ci sfidiamo su questo terreno è più difficile per me e per il mio ideale antagonista del 2010 vincere la battaglia. È difficile perché dobbiamo essere entrambi più bravi, meno adusi al talk-show e alla battuta mordace, ma più capaci di sentire il respiro della vita quotidiana, di sentire la concretezza dei problemi. Il consigliere Palese sa, perché tante volte mi sfogo con lui, che cosa è stato per me il tirocinio rispetto alla concretezza dei problemi. Avevo l’ambizione di essere l’esperto di endecasillabi e sono diventato esperto di tombini, di fogne, di superaffinamento e di depurazione. È stata una tragica beffa! Il Presidente Vendola aveva l’ambizione di fare il poeta, ma non ha più neanche il tempo di leggere un verso da tre anni e mezzo perché viene attratto dalla cogenza delle questioni reali. Il Piano della salute non è un mio successo, ma è un passo avanti molto importante per la Regione Puglia. Da domani – lo ha detto Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 l’assessore Tedesco che ringrazio per il garbo, la capacità di ascolto e la competenza con cui ha seguito tutta questa partita e con cui l’ha portata all’approdo finale – incomincia la sfida vera. Oggi poteva scatenarsi una piccola guerra di religione ed io ho molto apprezzato, invece, la seconda ingerenza di monsignor Cacucci che ci ha consentito di entrare nel merito delle cose. Del resto, se restiamo fermi ai posizionamenti di partenza, allo sventolio delle bandierine, in una società di fondamentalismi, rischiamo di riprodurre la logica dei veti incrociati, degli anatemi, dello spirito di crociata. Anche vivendo punti di dissenso forte e radicale, dobbiamo avere, insieme, obiettivi come la lotta alla banalizzazione della vita, alla banalizzazione della sessualità, alla banalizzazione dei corpi, alla mercificazione del senso medesimo del vivere. Questo ci renderebbe migliori, più capaci di essere concreti e più efficaci nell’affrontare la cogenza della realtà. Dopodiché, il centrodestra aveva annunciato che se il Presidente fosse stato Nichi Vendola avrebbe chiuso la neonatologia che a Corato era stata aperta dopo la chiusura di quella di Terlizzi. Dopo le elezioni io mi sono ben guardato dall’assumere quella delibera per sopprimere il Piano di riordino ospedaliero firmato da Raffaele Fitto. Chi governa non può immaginare di procedere con atti che possono produrre uno sfascio improvviso o una fibrillazione strutturale, o un momento di anarchia. Chi governa si assume tante responsabilità, inclusa quella di costruire nei tempi dovuti e prudenti il cambiamento possibile. Io non mi sognerei mai di chiudere il secondo punto nascita di Puglia, qual è quello di Corato. Non penso che la politica debba vivere di ritorsioni e quindi se Terlizzi ha subito una ferita, si risponde capovolgendo il senso di quella ferita. Ricordo lo spavento iniziale del Sindaco di centrodestra di Corato, Luigi Perrone. Ebbene, egli non solo non ha subito Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 102 – RESOCONTO STENOGRAFICO quella chiusura, ma ha subito ricevuto le risorse per il pronto soccorso e ha avuto tutto quello che chiedeva, perché forse lo ha saputo chiedere con cognizione di causa. Non si può avere questa idea della sanità. Su questo aspetto sono disposto a litigare anche con i miei concittadini e con tutti: noi siamo classe dirigente, al Governo o all’opposizione e, in ogni caso, assolviamo ad una funzione pedagogica. Possiamo essere esempi buoni o cattivi, ma spero di poter essere, insieme, esempi buoni. Occorre spiegare ai nostri cittadini che non è soltanto la politica che deve immettere la linfa del cambiamento nelle vene della sanità pubblica, ma sono tutti i corpi intermedi che operano in sanità che devono fuoriuscire da comportamenti di malcostume, pigrizia, malvezzo, piccoli privilegi corporativi. Sono anche i cittadini che devono esercitare virtù civiche e non altre e più negative attitudini quando si rivolgono al servizio sanitario. Ebbene, credo che in questa sfida possa vincere davvero il migliore, mentre nelle beghe di piazza può succedere che vinca il peggiore. Onestamente non so se ho vinto perché ero il peggiore, ma credo che convenga a tutti mettersi sulla traccia di far vincere la Puglia, cioè il migliore. MARMO Nicola. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MARMO Nicola. Signor Presidente, colleghi consiglieri, come sempre il discorso del Presidente Vendola risulta accattivante e interessante. Lo dico senza vena di polemica, pur sapendo che molto spesso in quest’Aula abbiamo avuto diversità di vedute. La storia, signor Presidente, però deve essere riportata nel solco delle verità, perché quella storia ha inflitto alle nostre coscienze, alle nostre persone, e talvolta anche al nostro corpo, maltrattamenti che non erano all’ordine del giorno. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Come lei ha più volte ricordato nella sua prospettiva ampia e nella sua analisi intellettuale e sociologica, ha dovuto abbandonare gli endecasillabi e probabilmente anche le analisi sociologiche, perché la pratica è molto più contraddittoria di un’analisi logica. Mi consenta di dirle, Presidente Vendola, che le contraddizioni emergono anche dal suo intervento. Nessuno è perfetto: così come non sarò perfetto io nell’esposizione, probabilmente non lo è stato lei nel ricordo. Lei dice che si opponeva al taglio acritico dei rami secchi. Mi permetto di rammentarle che la realtà è diversa da quella da lei stesso citata. Sa meglio di me, infatti, che la storia gloriosa di Ianni Ruberti, il trasferimento dei saperi, delle conoscenze e della ricerca scientifica non vengono mai trasferiti alle mura di un ospedale o ad un luogo, sebbene quel luogo possa avere un’anima derivante dalla vastità delle conoscenze di un’esperienza scientifica. Le conoscenze vengono trasferite agli uomini e alle donne che hanno lavorato con Ianni Ruberti. Presidente, lei aderì ad una protesta soggiacendo in quel momento alla logica della piazza. Del resto, la politica è una medaglia a due facce, una delle quali è quella dei rituali istituzionali che si svolgevano alla Camera o al Senato e che, talvolta, si svolgono anche qui, forse con battute un po’ più caserecce. Presidente Vendola, le riconosco questa sua capacità di rispetto istituzionale. Ricordo, infatti, che lei volle partecipare in prima persona ad una riunione presso la Prefettura di Bari sulla turbolenza del mercato vitivinicolo per verificare di che cosa si trattasse e ricordo altrettanto bene che andò via subito dopo perché doveva partire per Roma. Ebbene, in quell’occasione comprese che chi era al tavolo della Prefettura aveva avuto la capacità di mettere le mani in pasta, di conoscere il problema e di trattarlo per quello che era e non per antefatti o questioni ideologiche: lo affrontava nella concretezza. Comprendo, quindi, questa sua impostazio- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 103 – RESOCONTO STENOGRAFICO ne e gliela riconosco, ma la questione di Terlizzi è ben diversa. Terlizzi fu la scintilla, percepita in questo modo anche dai cosiddetti centri sociali che colsero quell’occasione per fare una mezza rivoluzione. Qualcuno è evidentemente seccato per le cose che sto dicendo, ma avendo ascoltato lei, Presidente, avranno la bontà di ascoltare anche me che a quegli incontri ho partecipato e che ho ricevuto le contumelie che, secondo la loro opinione, ho meritato insieme al Presidente Fitto. Ebbene, abbiamo partecipato ad una affollatissima assemblea surriscaldata, rimanendo bloccati all’interno per molte ore senza poter uscire. La forza pubblica non riusciva a contenere tanta protesta per un ramo secco che non possedeva la verità scientifica di cui Ianni Ruberti era stato portatore. Caro Presidente Vendola, ci sono azioni alle quali corrisponde una reazione uguale e contraria, ma di pari entità. La reazione, che in quei luoghi non fu solo spontanea, ma molto artefatta, ci colpì nell’intimo. Le sofferenze che lei prova nel vedere quanto disagio c’è nel mondo, stia certo che accompagnano anche il pensiero di altre persone e accompagnavano anche noi in quel momento. All’epoca noi non tagliammo un ramo secco, ma compimmo una razionalizzazione. Probabilmente sbagliammo i tempi, ma quella razionalizzazione andava comunque fatta. Infatti, quell’ospedale, oggi ristrutturato, è tornato a nuova attività ed è stato luogo di accoglienza delle sofferenze anche dopo quella ristrutturazione. Tutto quel sapere e tutta quella capacità di scienza che fu trasferita da Ianni Ruberti ai suoi collaboratori non è stata cacciata via perché ideologicamente etichettata. Tra l’altro, lei sa bene che quello poteva essere personale politicamente etichettato. Tuttavia, io me ne occupai personalmente e trovammo udienza presso la direzione generale dell’epoca. Le ricordo che coloro i quali animavano quel repar- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 to di ostetricia trovarono accoglienza nel vicino ospedale di Andria. Credo che lei questo lo sappia alla perfezione. Il taglio dei rami, quindi, non fu una scelta ideologica, non fu una scelta contro le persone, perché queste ultime ebbero l’occasione di essere valorizzate in quanto portatrici di scienza. È vero che Corato ha avuto il reparto di neonatologia, ma è altrettanto vero che a breve scomparirà perché il primario ha vinto il concorso ad Andria dove succederà ad un altro primario andato nel frattempo in pensione e che lei conosce bene. Allora, i malati e i pazienti non seguono gli ospedali, ma seguono le persone che sono realmente in grado di risolvere i loro problemi. La nostra filosofia di razionalizzazione, quindi, mirava proprio a portare in alcuni luoghi una possibilità di concentrazione anche in riferimento alla spesa. Sono sotto gli occhi di tutti i flussi di pazienti che vanno dalla Puglia a Milano, a Torino o a Bologna alla ricerca della scienza e della capacità di intervento. Dopodiché, se un dibattito dev’essere un trasferimento di opinioni con la possibilità che queste vengano accolte dall’altro, lei deve credere e deve ascoltare anche a quello che le si dice. Le ricordo che non ci fu l’approvazione ex abrupto e poi la discussione del Piano Fitto. Quel Piano ospedaliero ricevette due approvazioni in Giunta. La prima rappresentava la volontà del Governo regionale di portare a discussione la decisione dello stesso Governo e, dopo le consultazioni e gli incontri – ci fu un lungo tempo per discutere con tutti coloro i quali erano interessati alla scelta di seguire la via maestra della partecipazione –, subentrò la seconda approvazione in Giunta e in Consiglio regionale del Piano di riordino ospedaliero. Signor Presidente, credo che questo sia l’aggiustamento meno sociologico, ma più storico di quello che accadde in quei giorni che furono di una violenza tale da diventare quasi insopportabili. Allo stesso tempo, Presidente Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 104 – RESOCONTO STENOGRAFICO Vendola, credo che il suo stile la debba portare, ancora una volta, a non dibattere con chi è assente in quest’Aula. Se lo avete fatto quel giorno a Terlizzi, potete farlo anche oggi! Come dicevamo ieri in merito ad un altro emendamento, non criticate chi dice in Parlamento alcune cose sulla nostra regione. Non dite oggi in quest’Aula che quello che qualcuno dice in Parlamento è sbagliato e non è nello stile. Presidente, probabilmente avrà modo di parlarne dopo il 2010, perché io sono convinto che lei non arriverà al 2015. Onestamente, non lo auguro a lei, non lo auguro a noi e non lo auguro ai pugliesi. Non lo augura a lei, Presidente, perché notiamo che la temperie della gestione quotidiana di questo grande baraccone, che è la nostra Regione, probabilmente le pesa. A mio avviso, lei ha bisogno di ritornare a scrivere endecasillabi, perché è proprio di questo che oggi ha bisogno una certa cultura classica che sta purtroppo scomparendo. Ritorno al merito di questo emendamento che ha fatto scaturire questo grande dibattito, permettendomi di dare una risposta all’assessore Tedesco. Io voglio essere come gli abitanti di Terlizzi, ovvero campanilista. Lei, assessore, ha evidentemente fatto sua la proposta del direttore generale della ASL di Andria-Barletta di chiudere l’ospedale di Andria e di fare una grande speculazione edilizia con un progetto di finanza, cedendo l’ospedale e i terreni della ASL alla costruzione di abitazioni. Se ne avessimo l’opportunità, con il Consiglio comunale opteremmo per la realizzazione di un altro giardino vicino a quello che ospita il Monumento ai Caduti. Consigliere Sannicandro, guardia rossa di questo regime, la prego di farmi terminare l’intervento, altrimenti, come ha fatto il Sindaco di Andria, chiederemo di dotare i commessi di manganelli per farvi ritornare ai vostri posti dato che siete sempre disordinati. L’ospedale di Andria, così com’è, non si tocca, altrimenti faremo i campanilisti e sare- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 mo noi a incatenarci alle inferriate degli ospedali, senza mandare le donne incinte, come è accaduto a Terlizzi. Non si può pensare di espropriare una città di 100 mila abitanti per portare un ospedale di 500 posti letto vicino a Montegrosso, frazione a 14 chilometri da Andria di 258 abitanti. Su questa questione campanilistica la invito, assessore, a discutere e a ripensare al fatto che ci sono ettari a disposizione della ASL – sperando che non siano stati venduti per coprire i debiti della nostra sanità – che potrebbero essere utilizzati, fino a quando non avrete i soldi, per mettere in piedi il nuovo ospedale in un luogo più idoneo. Portare l’ospedale vicino a Canosa significa, infatti, allontanarlo da un’area che investe centomila abitanti, e avvicinarlo ad un’altra che ne comprende appena 30 mila; significa collocarlo nell’area compresa tra Barletta, Canosa, Minervino, Spinazzola, dove c’è già un ospedale, quello di Barletta. Non realizzatelo proprio un ospedale nuovo in quella zona perché è sufficiente quello di Barletta. Se volete chiudere l’ospedale di Andria fatelo pure, ma questo vi creerà non pochi problemi. Quanto alla ferrovia, di cui vi preoccupate, credo che l’assessore Loizzo possa confermare che si tratta di un progetto avviato con il Governo precedente. Quindi, come dice il Presidente Vendola, non tutto è bene e non tutto è male. Qualcosa di buono lo ha fatto dunque anche il precedente Governo. Questo progetto – do atto al suo lavoro, assessore – sta andando a conclusione grazie all’impegno dell’assessore Loizzo. La ferrovia, quindi, non dividerà più la città in due parti, ma ci sarà una ricucitura grazie all’interramento dei binari. Ragionamenti del genere, quindi, facciamoli in pubblico e decidiamo insieme. Un ospedale che può ospitare centomila abitanti deve essere collocato in luogo dove possono usufruirne centomila abitanti, e non vicino ad un’area dove possono usufruirne solo 150. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 105 – RESOCONTO STENOGRAFICO Nel caso in cui avrete tanti soldi per fare un nuovo ospedale, potrete realizzare la direzione generale, gli uffici tecnici, gli uffici amministrativi, potrete realizzare quella medicina del territorio che porta ad una minore ospedalizzazione. Ci sono tante cose ancora da affrontare, che credo abbiano bisogno di una attenta riflessione. Su questo richiamo l’attenzione dell’assessore Tedesco. ZULLO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. ZULLO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, mi dispiace che quando parla un novizio in questo Consiglio, il Presidente Vendola non ci sia. Si parla sempre di quello che è avvenuto cinque o dieci anni fa, mentre io vorrei parlare di quel che avviene oggi. Mi auguro che il Presidente Vendola possa ascoltare successivamente, in differita e mi auguro che possa leggere quanto sto per dire. Molto spesso questo nostro Presidente si attarda in relazioni retoriche, ampollose e a volte demagogiche. Ho detto al Presidente Vendola – ho avuto modo già in passato di esprimermi in questi termini – che se vorrò prendere lezioni su come fare demagogia, sicuramente mi rifarò ai suoi discorsi: li leggerò, li rileggerò e li imparerò a memoria. Se, però, dovessi prendere esempio dal suo modo di fare, egli non sarebbe un buon maestro. Non può continuare a recitare versi sulla sofferenza delle persone, soprattutto di quelle persone affette da malattie croniche degenerative, quando poi in questo Piano non c’è nessun riferimento ad azioni coordinate e sinergiche per aiutare queste persone. È stata una grande mortificazione il rigetto, nella seduta di ieri, di quei progetti-oggettivo. La mortificazione è ancor più grande, caro assessore, perché nel confrontarmi questa mattina con molti colleghi di maggioranza mi sono Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 accorto che molti di loro mi davano ragione. Hanno manifestato il loro voto solo per spirito di appartenenza. Questo è mortificante non solo per me, ma per l’intera Puglia. Ancora oggi noi non possiamo parlare di Piano senza pensare agli indici epidemiologici, senza un disegno di percorso organizzativo. Caro assessore e caro Presidente Vendola, qui il problema non è il passato o il presente, ma è il futuro. Noi non intravediamo, all’interno di questo Piano, un disegno per il futuro di questa Regione. Il problema non è il metodo Fitto venuto a Terlizzi per calare qualcosa dall’altro e non è neppure questo metodo. Siamo partecipi nell’esaminare il Piano, ma tutte le nostre argomentazioni si infrangono contro il muro della sordità e del non ascolto che si erge davanti a noi. Di fronte a questo atteggiamento non c’è nessun inchiostro in grado di unirci. C’è, infatti, una chiusura ideologica e pretestuosa che non riusciamo a comprendere e che non possiamo accettare all’interno di un discorso retorico e ampolloso. Se c’è questa apertura, se c’è questa voglia di andare avanti lo dovete dimostrare con i fatti perché questa opposizione sta avanzando proposte tese alla costruzione di un modello di organizzazione sanitaria rispondente alle necessità di un futuro che sicuramente non vi appartiene. RUOCCO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. RUOCCO. Signor Presidente, intervengo per completare l’esposizione dei miei colleghi. Per completare il quadro, vorremmo la presenza del Presidente della Giunta. Capisco che sia libero di fare ciò che vuole, ma il Presidente ha raccontato solo una parte della verità, ha raccontato la sua verità. Pertanto, quando rientrerà in Aula faremo una dichiarazione di voto sui successivi emendamenti. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 106 – RESOCONTO STENOGRAFICO PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, colleghi consiglieri, abbiamo ascoltato una replica da parte del Presidente che non c’entrava niente con l’emendamento, una replica di carattere generale. PRESIDENTE. Il Presidente si è allontanato. PALESE. Se non si è sentito bene possiamo sospendere il Consiglio. Non abbiamo mai avuto difficoltà, al riguardo, ogni volta che c’è stata un’esigenza istituzionale e tanto più in casi in cui si è registrato un problema di salute. PRESIDENTE. Non è necessario, il Presidente è ritornato in Aula. PALESE. Consigliere Maniglio, lei era con me nella passata legislatura. Qui sono state fatte delle affermazioni in riferimento al fatto che il Presidente è stato chiamato in causa per la programmazione relativa all’ospedale di Terlizzi, paragonata alla programmazione precedente. Non discuto della situazione specifica. Terlizzi rappresentava una vicenda simbolica, ma non l’unica. Peraltro, all’epoca del vecchio Piano il Presidente Vendola ha partecipato alle manifestazioni. Nè ci sono state solo le manifestazioni, è stato costituito anche un comitato. Come amministratore ho subìto, insieme ad altri, un’indagine giudiziaria di natura penale, come se avessimo falsificati i dati. Invece, i dati non sono stati falsificati, né quelli relativi all’utilizzo né quelli riguardanti il numero dei posti letto. Quell’inchiesta, infatti, fu archiviata dopo che fu accertato che non vi era stata alcuna alterazione dei dati. Questo è un fatto di una gravità inaudita. Sono state intraprese azioni che hanno aperto un vulnus rispetto al quale, in varie occasioni, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 abbiamo sottolineato che sarebbe sufficiente ammettere anche la sola responsabilità politica. Ci sono stati Gruppi di minoranza che hanno fatto ricorso al TAR. Ci sono state Amministrazioni comunali di centrosinistra, fomentate da esponenti del centrosinistra, che hanno prodotto 83 ricorsi al TAR su quel Piano. Il Piano, però, ha retto dappertutto. È inutile che il Presidente faccia appello al senso di responsabilità: la vostra testa impedisce un atteggiamento responsabile. Non ci è certo sfuggito il determinarsi di un intreccio perverso di poteri forti, istituzionali e non, e di grandi interessi sulla sanità, denunciati successivamente anche da Castorani, che hanno utilizzato la protesta relativa alla sanità per mandare a casa il Governo regionale precedente. Questa è una storia sulla quale potremmo andare avanti per ore. Inoltre, dovremmo ricordare l’azione delle organizzazioni sindacali e di soggetti fomentatori presenti negli ospedali. È accaduto addirittura, in più ospedali, che da infermieri o altri addetti venissero appositamente gettate vie le chiavi delle ambulanze, per riferirlo poi prontamente ai giornali (su alcuni giornali, peraltro, ci sarebbe molto da dire, in riferimento ad intrecci tuttora presenti). E sulla stampa intere pagine riportavano a caratteri cubitali le conseguenze del Piano Fitto. Come non ricordare le famose “file della vergogna”? Per la senologia quella fila, ad esempio, è cento volte più lunga adesso, ma nessuno ne parla. E potremmo continuare all’infinito. Tutto questo bailamme, però, è cessato nel momento in cui c’è stato l’avvicendamento al Governo regionale. Eppure, tutto è rimasto come prima, anche il Piano. I giornali, però, non parlano più di disservizi nelle strutture sanitarie, la magistratura ignora le inchieste e tutto il resto. Insomma, potremmo dire che è calato il coprifuoco. Tutto viene definito «limpido» a priori, anche i direttori generali. Questo è quello che è successo. Avete pre- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 107 – RESOCONTO STENOGRAFICO so in giro un’intera popolazione per tre anni e mezzo. Avete parlato di concertazione e di ascolto, ma chi avete ascoltato? Avete presentato un progetto di Piano della salute e lo avete portato in Giunta. Non vi siete messi d’accordo neppure tra voi. Il Piano è venuto in Commissione, il Governo regionale ha proposto modifiche su 81 punti, successivamente in Consiglio sono state apportate altre modifiche. Non avete ascoltato nessuno. Eppure, se non eravate d’accordo neppure voi, immaginiamo con gli altri! Dopo il «tour dell’ascolto» – anche in questo caso avete preso in giro tutti – avete predisposto un Piano che, indipendentemente dai suggerimenti che vi sono pervenuti, è stato costruito secondo idee solo vostre, in maniera totalmente discrezionale. Su questa programmazione non avrete nessuno sconto da parte dell’opposizione, in nessun senso. Potrete avere sconti da parte della magistratura, ma non da parte nostra, sul piano politico. Su questo non c’è dubbio, ve lo diciamo chiaro e tondo, così ci capiamo una volta per tutte. Noi abbiamo sostenuto, su indirizzo del Presidente del Consiglio, lo svolgimento dei lavori in una certa maniera, finché non abbiamo ascoltato l’intervento del Presidente Vendola. Rispetto a quello che ha sostenuto il Presidente Vendola – mi riferisco limitatamente alla situazione di Terlizzi – sapendo, come sa anche il Presidente, quello che è accaduto, mi sento preso in giro. E non posso accettare che si voglia prendere in giro qualcuno nella sede istituzionale del Consiglio regionale. Conosciamo perfettamente quello che è accaduto, le manipolazioni e via dicendo. Sulla programmazione possiamo tranquillamente confrontarci, ma sulla vicenda del Piano sanitario che era stato attivato e tenuto in piedi per tre anni e mezzo non riteniamo assolutamente meritevole di attenzione e di considerazione – ed è la prima volta che accade in questo Consiglio – quanto ha detto il Presidente Vendola. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Il Presidente è intervenuto sapendo di nascondere gran parte della verità. RUOCCO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. RUOCCO. Signor Presidente, chiedo che rientri il Presidente della Giunta, perchè con lui vorremmo completare il quadro del ragionamento che stiamo facendo. PRESIDENTE. Il Presidente la sta ascoltando. RUOCCO. Dicevo, signor Presidente, che vorremmo completare il quadro. La storia della sanità in questa regione, limitata al riordino ospedaliero e a quello che è successo dopo, non è certo quella che impropriamente ha raccontato lei. Voglio citarle, dunque, come flash, alcuni fatti che ci hanno riguardato nel 2002, e non perché vogliamo raccontare un’esperienza emotiva personale. Cominciamo dall’episodio più «scientifico». Subito dopo l’approvazione del Piano di riordino ospedaliero, abbiamo assistito a quello che in una sentenza fu definito magistralmente dal Consiglio superiore della magistratura, in un caso simile, un provvedimento aberrante. Addirittura ci fu ordinata, con articolo 700, la riapertura di un reparto perché una mamma vantava il diritto di far nascere il proprio figlio non già nella struttura così come da noi riorganizzata nel Piano ospedaliero, bensì nella città che aveva scelto. Questo, dal punto di vista del diritto, per quelle che sono le mie probabilmente scarse cognizioni di procedura civile, si chiama «provvedimento aberrante». Cito un altro flash. Come ha ricordato poco fa il collega Palese, noi addirittura siamo stati molto vicini all’incriminazione, perché qualcuno ha potuto pensare che, per mettere in atto un provvedimento criminoso, avevamo Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 108 – RESOCONTO STENOGRAFICO falsificato i dati di base del Piano ospedaliero. Siamo passati, cioè, all’analisi del dolo posticipata, basata sulla presunzione che avessimo volutamente falsificato i dati. Un povero primario, il cui reparto era stato soppresso, ha avuto un serio problema di salute. Ebbene, è stato detto che gli era scoppiato il cervello perché noi gli avevamo tolto il lavoro, signor Presidente. Questi episodi, che possono essere forse importanti per noi dal punto di vista soggettivo, dicono come la sinistra – prima una parte, poi tutta – nel 2002 si dimostrò politicamente infantile, perché scelse una logica da Consiglio comunale, di contrapposizione netta: quella di sollecitare le piazze per cercare di sovvertire la programmazione. E quale migliore occasione per sollecitare le piazze, nel meridione d’Italia, se non quella di dire ai cittadini che li si sta privando di un ospedale? Ricordo che su un giornale importante di questa regione, qualcuno – non faccio nomi – disse che l’ospedale, nelle nostre realtà, è la caratterizzazione dell’identità di una comunità, dunque è più importante che un ospedale rimanga aperto e non il servizio che esso offre. Ricordo che la sinistra, o parte di essa, in quella occasione aveva già preparato le valigie per il mare. Poi a qualcuno venne in mente di convocare il Consiglio per il 16 agosto 2002 e noi pensammo bene, a quel punto, di anticiparlo di qualche giorno. Cominciammo così questo «scherzetto» demagogico e da quel momento in poi la sanità è diventato l’argomento principale di discussione. Qualunque proposta, in termini di razionalizzazione, è stata interpretata in modo negativo. Il risultato, caro Presidente – al di là dei numerosi errori, che io non ho mai nascosto, che anche noi abbiamo commesso in cinque anni –, è stato uno dei motivi principali del suo successo in una regione che certamente di centrosinistra non era e non è. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Non dico questo per sottolineare che, in quella occasione, lei e la sua maggioranza avete fatto demagogia. Non lo dico per sottolineare che, in quella occasione, lei, la sua maggioranza e la sua parte politica avete arrecato un danno alla nostra collettività. Lo faccio per riallacciarmi al suo intervento, quando ha parlato di concretezza dei problemi. Ebbene, concretezza dei problemi significa che se nel primo semestre del 2008 la sanità in Puglia segna una perdita rilevante, se in tre anni e mezzo abbiamo bruciato 1500 miliardi di vecchie lire in sanità, questo deriva dal vulnus di non aver voluto fare in quel momento una politica sanitaria degna di un Consiglio regionale. Si è agito, allora, come un Consiglio comunale e in quell’occasione la demagogia ha superato l’esigenza dei sacrifici che sarebbero stati invece necessari. Questo è il segnale politico che vogliamo dare con questa serie di emendamenti. Caro Presidente, ci premeva arrivare a questo emendamento. Dal prossimo emendamento, o a partire da questo, lei potrà anche decidere di unificare la votazione per appello nominale per tutti gli emendamenti. Questo dimostra che il nostro è stato un artificio per arrivare finalmente a fare un discorso politico in quest’Aula su un appuntamento mancato nel 2002, su un ritardo di sei anni che ricade sulle spalle di tutti i nostri concittadini e della sanità pugliese in generale. Non ci interessa leggere cosa ha detto l’assessore Tedesco quando ha incontrato i vari soggetti. Signor Presidente, quanto al metodo di voto, può anche unificare – lo dico a nome dei Gruppi di opposizione, di cui credo di interpretare il pensiero – la votazione per appello nominale di tutti gli emendamenti dal n. 77 al n. 148. PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, intervengo Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 109 – RESOCONTO STENOGRAFICO solo per una precisazione. Anche se decidiamo di fare una sola votazione per tutti gli emendamenti, dal verbale dovranno risultare 41 votazioni distinte, una per ogni emendamento, a partire dall’emendamento n. 77. PRESIDENTE. Ho capito. Nel verbale dovrà risultare come se avessimo fatto 41 votazioni. SILVESTRIS. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SILVESTRIS. Nella votazione di questi emendamenti verrà ricompresa anche quella del subemendamento a mia firma, del quale do lettura: «A pag. 82 si aggiunge: “letti tecnici di neonatologia (con posti letto)”». Questa richiesta corrisponde alla proposta deliberata l’altro ieri dal Consiglio comunale di Gioia del Colle. PRESIDENTE. Indìco la votazione per appello nominale dell’emendamento n. 77/78. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE MINEO PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 110 – RESOCONTO STENOGRAFICO Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 79/80), a firma dei consiglieri Palese, Caroppo, Ruocco, Surico, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale”, aggiungere “il piano attuativo locale della ASL Bari per il presidio ospedaliero di Noci dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla delibera di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 ed aggiungere le seguenti unità operative: Unità operativa senza posti letto: Direzione medica di presidio ospedaliero Anestesia e rianimazione Pronto soccorso Farmacia ospedaliera Cardiologia Unità operativa con posti letto Chirurgia generale 20 p. l. Ortopedia e traumatologia 20 p. l Ginecologia e ostetricia 15 p. l”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 111 – RESOCONTO STENOGRAFICO Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 81/82), a firma dei consiglieri Palese, Caroppo, Ruocco, Surico, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale” aggiungere “il piano attuativo locale della ASL Bari per il presidio ospedaliero di Gioia del Colle dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla delibera di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 ed aggiungere le seguenti unità operative: Unità operativa senza posti letto Direzione medica di presidio ospedaliero Anestesia e rianimazione Pronto soccorso Farmacia ospedaliera Cardiologia Unità operativa con posti letto Medicina interna 12 p. l. Chirurgia generale 20 p. l. Ortopedia e traumatologia 20 p. l. Ginecologia e ostetricia 15 p. l.”». A questo emendamento è stato presentato un subemendamento a firma del consigliere Silvestris, del quale do lettura: «All’emendamento a pag. 82 si aggiunge: “letti tecnici di neonatologia (con posti letto)”». Indìco la votazione per appello nominale del subemendamento. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 112 – RESOCONTO STENOGRAFICO Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 Il subemendamento non è approvato. Indìco la votazione per appello nominale dell’emendamento n. 81/82. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 83/84), a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Surico, Marinotti, Caroppo, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale” aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL Foggia per il presidio ospedaliero di Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 113 – RESOCONTO STENOGRAFICO Torremaggiore dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla delibera di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 ed aggiungere le seguenti unità operative: Unità operativa senza posti letto Direzione medica di presidio ospedaliero Anestesia e rianimazione Pronto soccorso Farmacia ospedaliera Cardiologia Unità operativa con posti letto Medicina interna 20 p. l. Chirurgia generale 12 p. l. Ortopedia e traumatologia 20 p. l. Ginecologia e ostetricia 15p. l.”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 85/86), a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Caroppo, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale” Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 114 – RESOCONTO STENOGRAFICO aggiungere “il piano attuativo locale della ASL Foggia per il presidio ospedaliero di San Marco in Lamis dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla delibera di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 ed aggiungere le seguenti unità operative: Unità operativa senza posti letto Direzione medica di presidio ospedaliero Anestesia e rianimazione Pronto soccorso Farmacia ospedaliera Cardiologia Unità operativa con posti letto Medicina interna 20 p. l. Chirurgia generale 12 p. l. Ortopedia e traumatologia 20 p. l. Ginecologia e ostetricia 15 p. l”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 87/88), a firma dei consiglieri Palese, Caroppo, Ruocco, Surico, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al se- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 115 – RESOCONTO STENOGRAFICO condo periodo, dopo le parole: “territorio regionale”, aggiungere il piano attuativo locale della ASL Bari per il presidio ospedaliero di Grumo dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla delibera di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 ed aggiungere le seguenti unità operative: Unità operativa senza posti letto Direzione medica di presidio ospedaliero Anestesia e rianimazione Radiodiagnostica Patologia clinica Pronto soccorso Farmacia ospedaliera Cardiologia Unità operativa con posti letto Medicina interna 20 p. l. Chirurgia generale 20 p. l. Ginecologia e ostetricia 15 p. l. Ortopedia e traumatologia 20 p.l.”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 116 – RESOCONTO STENOGRAFICO 89/90), a firma dei consiglieri Palese, Caroppo, Ruocco, Surico, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale”, aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL Bari per il presidio ospedaliero di Santeramo dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla delibera di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 ed aggiungere le seguenti unità operative: Unità operativa senza posti letto Direzione medica di presidio ospedaliero Anestesia e rianimazione Radiodiagnostica Patologia clinica Pronto soccorso Farmacia ospedaliera Cardiologia Unità operativa con posti letto Medicina interna 20 p. l. Chirurgia generale 20 p. l. Ginecologia e ostetricia 20 p. l. Ortopedia e traumatologia 20 p. l.”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti Consiglieri votanti Astenuti Hanno votato «sì» 55 54 1 18 Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 117 – RESOCONTO STENOGRAFICO Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 91/92), a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Caroppo, Surico, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale” aggiungere “il piano attuativo locale della ASL Bari per il presidio ospedaliero di Triggiano dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla delibera di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 ed aggiungere le seguenti unità operative: Unità operativa senza posti letto Direzione medica di presidio ospedaliero Anestesia e rianimazione Pronto soccorso Farmacia ospedaliera Cardiologia Unità operativa con posti letto Chirurgia generale 15 p. l. Ortopedia e traumatologia 20 p. l. Ginecologia e ostetricia 15p. l.”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti Consiglieri votanti Astenuti Hanno votato «sì» 55 54 1 18 Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 118 – RESOCONTO STENOGRAFICO Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 93/94), a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Surico, Marinotti, Caroppo, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale” aggiungere il piano attuativo locale della ASL Bari per il presidio ospedaliero di Bitonto dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla delibera di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 ed aggiungere le seguenti unità operative: Unità operativa senza posti letto Direzione medica di presidio ospedaliero Anestesia e rianimazione Pronto soccorso Farmacia ospedaliera Cardiologia Unità operativa con posti letto Medicina interna 11 p. l. Chirurgia generale 16 p. l. Ortopedia e traumatologia 20 p. l. Ginecologia e ostetricia 15 p. l. Pediatria 6 p. l.». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti Consiglieri votanti 55 54 Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 119 – RESOCONTO STENOGRAFICO Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 95/96), a firma dei consiglieri Palese, Caroppo, Ruocco, Surico, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale” aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL Bari per il presidio ospedaliero di Conversano dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla delibera di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 ed aggiungere le seguenti unità operative: Unità operativa senza posti letto Direzione medica di presidio ospedaliero Anestesia e rianimazione Pronto soccorso Farmacia ospedaliera Cardiologia Unità operativa con posti letto Chirurgia generale 10 p. l. Ortopedia e traumatologia 7 p. l. Ginecologia e ostetricia 15 p. l. Pediatria 6 p. l. Oftalmologia 6 p. l. Otorinolaringoiatria 7p. l.”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 120 – RESOCONTO STENOGRAFICO Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 97/98), a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Surico, Caroppo, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale”, aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL BAT per il presidio ospedaliero di Trani dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla deliberazione di Giunta Regionale n.1429 del 30 settembre 2002 ed aggiungere le seguenti Unità Operative: Unità operativa con posti letto: Medicina interna 5 posti Chirurgia generale 10 posti Ostetricia e Ginecologia 20 posti Pediatria 6 posti Unità operativa senza posti letto: Direzione medica di presidio ospedaliero Anestesia e rianimazione Pronto soccorso Cardiologia Farmacia ospedaliera”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 121 – RESOCONTO STENOGRAFICO Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 99/100), a firma dei consiglieri Palese, Caroppo, Ruocco, Surico, Chiarelli, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale”, aggiungere “il piano attuativo locale della ASL BAT per il presidio ospedaliero di Canosa, dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla deliberazione di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 ed aggiungere le seguenti Unità Operative con posti letto: Oftalmologia 10 posti Otorinolaringoiatria 10 posti”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 101/102), a firma dei consiglieri Palese, Ca- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 122 – RESOCONTO STENOGRAFICO roppo, Ruocco, Surico, Chiarelli, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale” aggiungere “il piano attuativo locale della ASL di Lecce per il presidio ospedaliero di Casarano dovrà prevedere la conferma della programmazione dì cui alla delibera di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 ed aggiungere le seguenti unità operative: Unità operativa senza posti letto Anatomia ed istologia patologica Unità operativa con posti letto Oftalmologia 10 p. l. Otorinolaringoiatria 10 p. l”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 103/104), a firma dei consiglieri Palese, Caroppo, Ruocco, Surico, Chiarelli, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale” aggiungere “il piano at- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 123 – RESOCONTO STENOGRAFICO tuativo locale della ASL Foggia per il presidio ospedaliero di San Severo dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla delibera di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 ed aggiungere le seguenti unità operative: Unità operativa con posti letto Urologia 10 p. l. Neurologia 10 p. l. Otorinolaringoiatria 10 p. l.”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 105/106), a firma dei consiglieri Palese, Caroppo, Ruocco, Surico, Chiarelli, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale” aggiungere “il piano attuativo locale della ASL Foggia per il presidio ospedaliero di Monte Sant’Angelo dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla delibera di Giunta Regionale n. 1429 Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 124 – RESOCONTO STENOGRAFICO del 30 settembre 2002 ed aggiungere le seguenti unità operative: Unità operativa senza posti letto Direzione medica di presidio ospedaliero Anestesia e rianimazione Pronto soccorso Farmacia ospedaliera Cardiologia Unità operativa con posti letto Medicina interna 20 p. l. Chirurgia generale 20 p. l. Ortopedia e traumatologia 20 p. l. Ginecologia e ostetricia 15p. l.”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 107/108), a firma dei consiglieri Palese, Caroppo, Ruocco, Surico, Chiarelli, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale”, aggiungere: il piano attuativo locale della ASL BAT per il presidio ospedaliero di Barletta dovrà prevedere la Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 125 – RESOCONTO STENOGRAFICO conferma della programmazione di cui alla deliberazione di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 ed aggiungere le seguenti Unità Operative: Unità operative con posti letto Urologia 10 posti Ematologia 10 posti». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 109/110), a firma dei consiglieri Palese, Caroppo, Ruocco, Surico, Chiarelli, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale”, aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL BAT per il presidio ospedaliero di Spinazzola dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla deliberazione di Giunta Regionale n.l429 del 30 settembre 2002 e aggiungere le seguenti Unità Operative: Unità operative senza posti letto Direzione medica di presidio ospedaliero Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 126 – RESOCONTO STENOGRAFICO Anestesia e rianimazione Pronto soccorso Cardiologia Farmacia ospedaliera Unità operative con posti letto Medicina interna 7 posti Chirurgia Generale 10 posti Ortopedia e traumatologia 6 posti Ginecologia ed ostetricia 20 posti”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 111/112), a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Caroppo, Surico, Chiarelli, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale”, aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL BAT per il presidio ospedaliero di Minervino dovrà prevedere: Unità operative senza posti letto: Direzione medica di presidio ospedaliero Anestesia e rianimazione Pronto soccorso Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 127 – RESOCONTO STENOGRAFICO Cardiologia Farmacia ospedaliera Patologia clinica Radiodiagnostica Unità operative con posti letto: Medicina interna 20 posti Chirurgia Generale 20 posti Ostetricia e Ginecologia 20 posti Ortopedia e traumatologia 20 posti”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 113/114), a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Caroppo, Surico, Chiarelli, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole : “territorio regionale”, aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL Brindisi per il presidio ospedaliero di Mesagne dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla deliberazione di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 ed aggiungere le seguenti Unità Operative: Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 128 – RESOCONTO STENOGRAFICO Unità operative senza posti letto Direzione Medica di presidio ospedaliero Anestesia e rianimazione Pronto soccorso Farmacia ospedaliera Cardiologia Unità operative con posti letto Medicina interna 8 posti Chirurgia generale 15 posti Ortopedia e traumatologia 15 posti Ginecologia e Ostetricia 20 posti”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 115/116), a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Surico, Marinotti, Caroppo, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale”, aggiungere “il piano attuativo locale della ASL BAT per il presidio ospedaliero di Molfetta dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla deliberazione di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 129 – RESOCONTO STENOGRAFICO 2002 ed aggiungere le seguenti Unità Operative: Unità operative con posti letto: Chirurgia generale 10 posti Ortopedia e traumatologia 10 posti Ginecologia e ostetricia 11 posti Pediatria 6 posti Urologia 7 posti Unità operative senza posti letto Direzione Medica di presidio ospedaliero Anestesia e rianimazione Pronto soccorso Cardiologia Farmacia ospedaliera”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 117/118), a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Caroppo, Surico, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: « A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale”, aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL BAT per il presidio ospedaliero Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 130 – RESOCONTO STENOGRAFICO di Bisceglie dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla deliberazione di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 ed aggiungere la seguente Unità Operativa: Unità operativa con posti letto: Medicina interna 10 posti”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 119/120), a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Surico, Chiarelli, Caroppo, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: « A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale”, aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL Lecce per il presidio ospedaliero di Maglie dovrà prevedere: Unità operative senza posti letto: Direzione medica di presidio ospedaliero Anestesia e rianimazione Pronto soccorso Patologia clinica Radiodiagnostica Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 131 – RESOCONTO STENOGRAFICO Farmacia ospedaliera Cardiologia Unità operative con posti letto: Medicina interna 32 posti Chirurgia generale 20 posti Ortopedia e traumatologia 20 posti Ostetricia e ginecologia 20 posti Psichiatria 20 posti Lungodegenza 20 posti”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 121/122), a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Caroppo, Surico, Chiarelli, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole : “territorio regionale”, aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL di Lecce per il presidio ospedaliero di Gagliano del Capo dovrà prevedere: Unità operative con posti letto Medicina interna 32 posti Chirurgia generale 20 posti Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 132 – RESOCONTO STENOGRAFICO Ortopedia e traumatologia 20 posti Ostetricia e Ginecologia 20 posti Psichiatria 15 posti Lungodegenza 20 posti Posti rene 8 posti. Unità operative senza posti letto Direzione Medica di presidio ospedaliero Anestesia e rianimazione Pronto soccorso Patologia clinica Radiodiagnostica Farmacia ospedaliera Cardiologia”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 123/124), a firma dei consiglieri Palese, Caroppo, Ruocco, Surico, Chiarelli, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole “territorio regionale”, aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL di Taranto per il presidio ospedaliero di Massafra dovrà prevedere: Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 133 – RESOCONTO STENOGRAFICO Unità operative senza posti letto Direzione Medica di presidio ospedaliero Pronto soccorso Anestesia e rianimazione Patologia clinica Radiodiagnostica Farmacia ospedaliera Cardiologia Allergologia e immunologia clinica Unità operative con posti letto Medicina interna 32 posti Chirurgia generale 20 posti Ortopedia e traumatologia 20 posti Ostetricia e Ginecologia 20 posti Psichiatria 15 posti Malattie apparato respiratorio 21 posti Riabilitazione respiratoria 20 posti Lungodegenza 20 posti Posti rene 18 posti». Indìco la votazione per appello nominale.. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 125/126), a firma dei consiglieri Palese, Ruoc- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 134 – RESOCONTO STENOGRAFICO co, Caroppo, Surico, Chiarelli, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale”, aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL di Lecce per il presidio ospedaliero di Nardò dovrà prevedere Unità operativa senza posti letto: Direzione Medica di presidio ospedaliero Anestesia e rianimazione Pronto Soccorso Patologia Clinica Radiodiagnostica Farmacia Ospedaliera Cardiologia Unità operativa con posti letto: Medicina Interna p.l. 32 Chirurgia Generale p.l. 20 Ortopedia e Traumatologia p.l. 23 Ostetricia e Ginecologia p.l. 20 Geriatria p.l. 20 Lungodegenza p.l. 20 Posti rene p.l. 12”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti Consiglieri votanti Astenuti Hanno votato «sì» 55 54 1 18 Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 135 – RESOCONTO STENOGRAFICO Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 127/128), a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Caroppo, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale”, aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL di Lecce per il presidio ospedaliero di Poggiardo dovrà prevedere: Unità operative senza posti letto: Direzione Medica di presidio ospedaliero Anestesia e rianimazione Pronto Soccorso Patologia Clinica Radiodiagnostica Farmacia Ospedaliera Cardiologia Unità operative con posti letto: Medicina Interna p.l. 32 Gastroenterologia p.l. 20 Chirurgia Generale p.l. 20 Ortopedia e Traumatologia p.l. 20 Ostetricia e Ginecologia p.l. 20 Lungodegenza p.l. 20”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti Consiglieri votanti 55 54 Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 136 – RESOCONTO STENOGRAFICO Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 129/130), a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Caroppo, Surico, Chiarelli, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: « A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale”, aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL di Lecce per il presidio ospedaliero di Campi Salentina dovrà prevedere: Unità operativa senza posti letto: Direzione Medica di presidio ospedaliero Anestesia e rianimazione Pronto Soccorso Patologia Clinica Radiodiagnostica Farmacia Ospedaliera Cardiologia Unità operativa con posti letto: Medicina Interna p.l. 32 Chirurgia Generale p.l. 20 Ortopedia e Traumatologia p.l. 20 Ostetricia e Ginecologia p.l. 20 Psichiatria p.l. 15 Lungodegenza p.l. 20 Posti rene p.l. 12”». Indìco la votazione per appello nominale dell’emendamento n. 130. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 137 – RESOCONTO STENOGRAFICO PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 131/132), a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Caroppo, Surico, Scalera, Attanasio e altri, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole “territorio regionale”, aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL Brindisi per il presidio ospedaliero di Ceglie Messapica dovrà prevedere: Unità operative senza posti letto Direzione Medica di presidio ospedaliero Anestesia e rianimazione Pronto soccorso Patologia Clinica Radiodiagnostica Farmacia ospedaliera Cardiologia Unità operative con posti letto Medicina interna 20 posti Chirurgia generale 20 posti Ortopedia e traumatologia 20 posti Ginecologia e Ostetricia 20 posti Psichiatria 15 posti Lungodegenza 20 posti”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 138 – RESOCONTO STENOGRAFICO Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 133/134), a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Caroppo, Surico, Chiarelli, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale”, aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL di Lecce per il presidio ospedaliero di Gallipoli dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla deliberazione di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 ed aggiungere le seguenti unità operative: Unità operative con posti letto Oftalmologia 10 posti Otorinolaringoiatria 10 posti Urologia 10 posti”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 139 – RESOCONTO STENOGRAFICO Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 135/136), a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Surico, Chiarelli, Caroppo, Attanasio e Scalera, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale”, aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL di Lecce per il presidio ospedaliero di Galatina dovrà prevedere la conferma della programmazione di cui alla deliberazione di Giunta Regionale n. 1429 de 30 settembre 2002 ed aggiungere le seguenti unità operative: Unità operative con posti letto Oftalmologia 10 posti Otorinolaringoiatria 10 posti Urologia 10 posti Neurologia 10 posti Geriatria 20 posti”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti Consiglieri votanti Astenuti 55 54 1 Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 140 – RESOCONTO STENOGRAFICO Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 137/138), a firma dei consiglieri Palese, Caroppo, Ruocco, Surico, Chiarelli, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale”, aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL di Brindisi per il presidio ospedaliero di Fasano dovrà prevedere la programmazione di cui alla deliberazione di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 e aggiungere le seguenti Unità Operative: Unità operativa con posti letto: Chirurgia Generale p.l. 10 Ortopedia e Traumatologia p.l. 15 Ginecologia e Ostetricia p.l. 20 Unità operativa senza posti letto: Direzione Medica di presidio ospedaliero Anestesia e Rianimazione Pronto Soccorso Farmacia Ospedaliera Cardiologia”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti Consiglieri votanti Astenuti 55 54 1 Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 141 – RESOCONTO STENOGRAFICO Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 139/140), a firma dei consiglieri Palese, Caroppo, Ruocco, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale”, aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL di Brindisi per il presidio ospedaliero di Francavilla Fontana dovrà prevedere la programmazione di cui alla deliberazione di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 e aggiungere le seguenti Unità Operative: Unità operativa con posti letto: Oftalmologia p.l. 10 Otorinolaringoiatra p.l. 10 Urologia p.l. 10”». Indìco la votazione per appello. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 141/142), a firma dei consiglieri Palese, Ruoc- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 142 – RESOCONTO STENOGRAFICO co, Caroppo, Chiarelli, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale”, aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL di Brindisi per il presidio ospedaliero di San Pietro Vernotico dovrà prevedere la programmazione di cui alla deliberazione di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 e aggiungere le seguenti Unità Operative: Unità operativa con posti letto: Chirurgia Generale p.l. 15 Ortopedia e Traumatologia p.l. 16 Ginecologia e Ostetricia p.l. 15 Unità operativa senza posti letto: Direzione Medica di presidio ospedaliero Anestesia e Rianimazione Pronto Soccorso Farmacia Ospedaliera Cardiologia”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 143/144), a firma dei consiglieri Palese, Ruoc- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 143 – RESOCONTO STENOGRAFICO co, Caroppo, Surico, Chiarelli, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale”, aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL di Taranto per il presidio ospedaliero di Manduria dovrà prevedere la programmazione di cui alla deliberazione di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 e aggiungere le seguenti Unità Operative: Unità operativa con posti letto: Oftalmologia p.l. 10 Otorinolaringoiatra p.l. 10 Neurologia p.l. 10 Urologia p.l. 10”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 145/146), a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Caroppo, Surico, Chiarelli, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale”, aggiungere: “il piano attua- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 144 – RESOCONTO STENOGRAFICO tivo locale della ASL di Taranto per il presidio ospedaliero di Grottaglie dovrà prevedere la programmazione di cui alla deliberazione di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 e aggiungere le seguenti Unità Operative: Unità operativa con posti letto Gastroenterologia p.l. 10 Geriatria p.l. 10”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 147/148), a firma dei consiglieri Palese, Caroppo, Ruocco, Surico, Chiarelli, Marinotti, Scalera e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale”, aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL di Taranto per il presidio ospedaliero di Martina Franca dovrà prevedere la programmazione di cui alla deliberazione di Giunta Regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 e aggiungere le seguenti Unità Operative: Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 145 – RESOCONTO STENOGRAFICO Unità operativa con posti letto: Oftalmologia p.l. 10 Otorinolaringoiatra p.l. 10 Urologia p.l. 10”». Indìco la votazione per appello nominale. I consiglieri favorevoli risponderanno «sì», i consiglieri contrari risponderanno «no», gli astenuti si comporteranno di conseguenza. Invito il segretario a procedere all’appello nominale, iniziando dal consigliere Marino, nominativo estratto a sorte a norma di regolamento. CIOCE, segretario, fa la chiama. Hanno votato «sì» i consiglieri: Attanasio, Baldassarre, Caroppo, Cassano, Chiarelli, Congedo, Copertino, Damone, Laurora, Loperfido, Marmo N., Palese, Ruocco, Scalera, Silvestris, Surico, Zaccagnino, Zullo. Hanno votato «no» i consiglieri: Bonasora, Buccoliero, Cappellini, Cioce, Costantino, De Leonardis, De Santis, Dicorato, Frisullo, Gentile, Introna, Loizzo, Lomelo, Lonigro, Losappio, Maniglio, Manni, Marino, Marmo G., Mineo, Minervini, Mita, Montanaro, Ognissanti, Olivieri, Pellegrino, Pentassuglia, Povia, Romano, Russo, Sannicandro, Stefàno, Taurino, Tedesco, Vendola, Ventricelli. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Si è astenuto: il Presidente Pepe. È in congedo il consigliere: Potì. Risultano assenti i consiglieri: Borraccino, Brizio, Canonico, Giampaolo, Lospinuso, Marinotti, Pelillo, Riccardi, Rollo, Santaniello, Tagliente, Tarquinio, Vadrucci, Visaggio. PRESIDENTE. Comunico il risultato della votazione: Consiglieri presenti 55 Consiglieri votanti 54 Astenuti 1 Hanno votato «sì» 18 Hanno votato «no» 36 L’emendamento non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 149), a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Surico, Chiarelli, Tagliente, Scalera, Attanasio e altri, del quale do lettura: «A pag. 100, al secondo periodo, dopo le parole: “territorio regionale” aggiungere: “il piano attuativo locale della ASL/Ta per il presidio ospedaliero di Mottola dovrà prevedere il riconoscimento dell’autonomia, la conferma della programmazione di cui alla delibera di Giunta regionale n. 1429 del 30 settembre 2002 ed aggiungere posti letto da destinare a: - Riabilitazione Cardiologica Intensiva ed Estensiva - Riabilitazione Pneumologica Intensiva ed Estensiva - Riabilitazione Ortopedica Intensiva ed Estensiva (attualmente già operante) Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 146 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO - Riabilitazione Neurologica Intensiva ed Estensiva, secondaria a patologie cerebrovascolari; - Neurologia riabilitativa per patologie croniche degenerative come il M. di Alzheimer e demenze senili in seno ad una corretta ed auspicabile rete di servi relativamente a queste patologie come lo stesso piano regionale di salute prevede, oltre all’esistente”». Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, il Governo esprime parere contrario per l’unica ragione che non è questo il livello di questa programmazione. Tuttavia, se può essere utile ai colleghi proponenti, dirò che io condivido la destinazione del presidio di Mottola a presidio di riabilitazione plurispecialistica, e farò voti affinché il direttore generale in sede di proposta tenga conto di questa presa di posizione. 10 SETTEMBRE 2008 rassicurazione di essere almeno coinvolti, siamo disponibili a ritirare questo emendamento. PRESIDENTE. Su questo, come sa, con il Presidente di turno sfonda una porta aperta: stiamo parlando del nostro territorio e lo difenderemo come sarà giusto fare. L’emendamento viene pertanto ritirato, stante la raccomandazione accolta da parte del Governo. È stato presentato un emendamento (n. 151), a firma dei consiglieri Palese, Ruocco, Surico, Chiarelli, Marinotti, Attanasio e Silvestris, del quale do lettura: «A pag. 100, al capitolo “Ospedali da inserire nei nuovi programmi di edilizia ospedaliera (2008-2013)”, dopo le parole: “Ospedale di GrottaglieManduria” aggiungere: “Presidi per le aree geografiche del Gargano, del Subappennino Dauno e della Murgia”». Ha chiesto di parlare il consigliere Palese. Ne ha facoltà. CHIARELLI. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. CHIARELLI. Signor Presidente, a questo punto della tragicomica storia del Piano della salute prendiamo atto della volontà espressa dall’assessore. Faccio notare che all’emendamento n. 149 è allegato l’ordine del giorno del Consiglio comunale, che reca anche le firme dei consiglieri di maggioranza. Chiederei, pertanto, una integrazione all’assessore Tedesco, poichè l’ordine del giorno non si limitava alla sola riabilitazione, ma aggiungeva ulteriori richieste. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Io ho parlato di riabilitazione plurispecialistica. Il livello del dettaglio, ovviamente, non potrà che essere valutato in sede aziendale e tecnica. CHIARELLI. Signor Presidente, se avremo Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare PRESIDENZA DEL PRESIDENTE PEPE PALESE. Signor Presidente, questo emendamento consente l’inserimento, nella lista degli investimenti, di questi presidi. Ferma restando, quindi, la formulazione che la maggioranza ha voluto approvare respingendo il nostro emendamento, rimane comunque la necessità di integrare la lista degli investimenti, anche se si dovesse far fronte con i fondi FAS. Fermo restando che noi non condividiamo quanto avete già deliberato come maggioranza rispetto all’emendamento più estensivo in termini di servizio e di offerta sanitaria da noi proposto, immagino, però, che per attuare quello che voi avete già deciso e deliberato si debba accogliere e inserire quanto previsto da questo emendamento. Assessore Tedesco, questo è un emendamento aggiuntivo prudenziale, ragion per cui va accolto. Una decisione contraria da parte Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 147 – RESOCONTO STENOGRAFICO vostra non potrebbe che significare che non avete intenzione di far nulla a tal riguardo. D’altronde, avete già messo i nuovi ospedali possibili, e potrebbe insorgere la necessità di un investimento di un distretto dal punto di vista strutturale. Pertanto, dovete accoglierlo. In caso contrario, non solo voi non accettereste l’estensione dell’emendamento rispetto alla zona del Gargano, ma vi prendereste in giro da soli. Difatti, la vostra decisione di non inserirlo all’interno degli investimenti sta a significare che non volete fare niente. Non è possibile prendere in giro in questo modo le persone. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, il problema è un altro: noi non abbiamo inserito alcuna struttura territoriale, non l’abbiamo circostanziata. Pertanto, quando andremo a individuare l’elenco delle strutture da finanziare con i FAS, siccome nel Piano regionale della salute è stabilito che sulle tre aree svantaggiate del Gargano, del Subappennino Dauno e della Murgia dovranno essere previste strutture di quel genere, lo inseriremo nell’elenco degli investimenti, che sarà regolarmente proposto nelle forme nelle quali dovrà essere approvato. Gli ospedali non c’entrano, non stiamo parlando di questo. Consigliere Palese, a mio avviso, lei sta sbagliando. PALESE. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. PALESE. Signor Presidente, chi sta sbagliando non sono io. Se domani la Giunta dovesse decidere di attivare un presidio distrettuale per la sanità, avrebbe tre fonti di finanziamento: l’articolo 20, i FAS e i fondi comunitari. Ma tutto ciò va messo, e non per fare Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 quello che diciamo noi, bensì quello che dite voi. Poi, se non lo volete fare, va benissimo: non fatelo! PRESIDENTE. Collega Palese, lei ha ragione, ma la sostanza non cambia. Le diverse opinioni sono state espresse e ognuno si assume le proprie responsabilità. Il Governo esprime parere contrario. Pongo ai voti l’emendamento. Non è approvato. È stato presentato un emendamento aggiuntivo (n. 152) a firma dei consiglieri Palese, Zaccagnino, Damone, Attanasio, Tarquinio ed altri, del quale do lettura: «A pag. 100 nel paragrafo “Ospedali da inserire nei nuovi programmi di edilizia ospedaliera (2008-2013)” prevedere: “A Vico del Gargano (FG) è prevista la realizzazione di un Ospedale di Primo Livello denominato ‘Ospedale del Gargano Nord’ per consentire l’integrazione OspedaleTerritorio e la realizzazione di ‘Forme alternative di assistenza’ sia di tipo strutturale (come Day-Hospital, Day Surgery e Chirurgia ambulatoriale) che di tipo funzionale (Pacchetto di prestazione ambulatoriale complesse, Day Service, Care Service Pathways e Emergenza – 118)”». Ha chiesto di parlare il consigliere Zaccagnino. Ne ha facoltà. ZACCAGNINO. Signor Presidente, mi permetto di intervenire innanzitutto per ricordare il mio cognome al Presidente della Giunta ed anche per dire al consigliere Cera che, se avesse dovuto raccontarmi cosa prevede il Piano per il settore della sanità sul territorio del Gargano, probabilmente non mi avrebbe detto granché. Più che ricevere dal consigliere Cera tali informazioni, desidero mettervi a conoscenza di quanto mi è stato riferito dalle Amministrazioni comunali del nord del Gargano, votate dai cittadini sia di centrodestra, che di centrosini- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 148 – RESOCONTO STENOGRAFICO stra. Mi riferisco a Cagnano Varano, a Carpino, a Ischitella, alle Isole Tremiti, a Rodi Garganico, a Peschici, a Vico del Gargano e a Vieste. Tali Comuni, rendendosi conto del livello di sanità garantito sul Gargano, hanno chiesto di inserire un ospedale a Vico del Gargano. Io non so se quest’anno sono stati spenti centottanta incendi sul Gargano, ma so che qualche anno fa, in seguito ad alcuni incendi scoppiati a Peschici, ci sono stati dei morti e dei feriti. Questi ultimi sono stati costretti ad andare altrove, percorrendo ore di strada, per trovare un ospedale che li potesse curare. Ebbene, sono certo che questo emendamento non verrà approvato. Però, bisogna far sapere a tutte le Amministrazioni che ho citato che questa maggioranza non vuole inserire nella zona del Gargano un ospedale di territorio. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento. Non è approvato. Sono stati presentati due emendamenti (nn. 153 e 154) identici nel testo, rispettivamente a firma dei consiglieri Marino e Lonigro e del consigliere Pellegrino. Ne do lettura: «A pag. 105. Al termine del quarto capoverso “…che necessitano di specifici interventi chirurgici o di radiologia interventistica o eleggibili per la terapia trombolitica” aggiungere “nel caso delle Aziende Ospedaliero-Universitarie l’attivazione delle unità di terapia subintensiva è prevista nelle strutture di neurologia con la maggiore dotazione di posti letto al fine di garantire un’adeguata assistenza in proseguimento alla fase critica acuta”». Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, i due emendamenti in oggetto fanno riferimento alla organizzazione di un’azienda ospedaliero-universitaria che, per norma vigente, non può che essere affidata Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 al protocollo d’intesa tra Università e Regione, all’interno del quale possono essere definiti i modelli organizzativi. Ebbene, il Governo regionale prenderà atto dell’indicazione contenuta in questi due emendamenti e consegnerà ai propri rappresentanti nel Comitato misto l’indicazione contenuta all’interno degli stessi, in quanto questo tipo di organizzazione non può rientrare in quella del Piano regionale della salute, ma è delegata alla fase di confronto con le università in sede di protocollo tra queste e la Regione. LONIGRO. Domando di parlare. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. LONIGRO. Signor Presidente, se l’impegno del Governo è questo, non ho motivo di chiedere la votazione dell’emendamento. Pertanto, lo ritiro dal momento che il Governo regionale si è assunto l’impegno di affrontare la questione in altra sede. PRESIDENTE. Comunico che gli emendamenti nn. 153 e 154 si intendono, pertanto, ritirati dai proponenti. È stato presentato un emendamento (n. 155/156), a firma dei consiglieri, Ruocco, Palese, Attanasio e Lospinuso, del quale do lettura: «Punto 2.3.2.6 Rete Trapianti: piano regionale Attività di donazione organi e tessuti nella Regione Puglia. L’ultimo capoverso (pag.114) è così modificato: “Il nuovo Programma triennale di Organi e Tessuti in Puglia (2008-2010), definito secondo le indicazioni del Progetto Internazionale SEUSA (Spain-Europe-USA) – Puglia dovrà, tra l’altro: pianificare un programma di comune accordo tra i Servizi Immunotrasfusionali (SIT), la Divisione di Ginecologia-Ostetricia e i Centri di Ematologia con Trapianto della Regione Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 149 – RESOCONTO STENOGRAFICO Puglia per la costruzione di una Rete di Raccolta e Bancaggio delle Unità di sangue di Cordone Ombelicale (SCO). Tutte le attività di tale Rete devono raggiungere gli obiettivi comuni a tulle le branche attive livello Nazionale/Internazionale e quindi: - devono garantire la qualità delle prestazioni secondo standard internazionali (GMP); - soddisfare la richiesta di donazione delle donne pugliesi; - offrire maggiori opportunità anche ai pazienti pugliesi che necessitano di procedure trapiantologiche. Prevedere l’istituzione delle seguenti Unità: 1. Centro Regionale di Coordinamento (di seguito riportato CRC). Il CRC, situato nella Città di Bari, deve coordinare le attività di raccolta, processazione, qualificazione e tipizzazione delle SCO, deve collegarsi e interfacciarsi con il Registro Nazionale, con gli Enti regolatori regionali, nazionali e internazionali, con le Società Scientifiche di settore e con gli Enti Certificatori. 2. Polo Operativo (di seguito riportato PO). Il PO è l’Unità provinciale istituita presso il SIT e/o altra unità operativa che deve provvedere alla processazione, alla criopreservazione e alla qualificazione delle unità SCO raccolte in proprio e deve trasferire i risultati della caratterizzazione, valutazione e follow up delle unità con reportistica periodica al CRC. 3. Unità di raccolta (di seguito riportata UR) L’UR è l’unità locale di raccolta che opera presso i reparti di Ostetricia delle strutture sanitarie pubbliche della Regione Puglia. L’UR opera previa autorizzazione del CRC e/o può collegarsi direttamente al CRC o ad un PO. Le UR saranno attivabili dopo un appropriato periodo di addestramento e formazione a cura dei PO ai quali esse sono collegate. 4. Unità/Laboratorio di tipizzazione Tissutale HLA (di seguito riportate LT-HLA). Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Le LT-HLA sono responsabili della tipizzazione HLA delle unità SCVO, devono essere accreditate EFI e/o ASHI; direttamente collegate con il Laboratorio Centrale di tipizzazione HLA del CRC devono trasmettere i risultati di tipizzazione al CRC e al PO con i quali sono collegati”». Il Governo esprime parere contrario. Lo pongo ai voti. Non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 157) a firma dei consiglieri Surico, Marinotti, Palese, Ruocco e Attanasio, del quale do lettura: «A pag. 114, prima del punto 2.3.2.7: Si istituisce il Centro di Coordinamento Regionale per gli ammalati post comatosi ed in particolare per gli stati vegetativi che dovrà valutare le esigenze territoriali, con elaborazione singola del caso clinico. Detto Centro dovrà occuparsi anche di uniformare il tipo di protocollo da seguire per questi pazienti, insieme ai metodi terapeutici. Ogni Provincia sarà dotata delle stesse figure professionali e degli stessi macchinari. Il Centro di Coordinamento sarà coadiuvato da una Commissione Sanitaria di specialisti di comprovata esperienza nel settore, come di seguito specificato: - Responsabile del Servizio (neurologo e/o fisiatra); - Fisioterapista neuroriabilitatore; - Infermiere professionale; - Logopedista specificamente specializzato per cerebro lesioni acquisite; - OTA o OSS; - Neuropsicologo (psicologo specializzato in neuropsicologia e riabilitazione cognitiva del post comatoso); - Terapista occupazionale ovvero Ergoterapista; - Psicomotricità, in caso di bambini sino a 14 anni; - Medico Dietologo (a consulenza); - Pneumologo (a consulenza); Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 150 – RESOCONTO STENOGRAFICO - Dermatologo (a consulenza); - Ginecologo (a consulenza); - Cardiologo (a consulenza); - Gastroenterologo (a consulenza)». Ha chiesto di parlare il consigliere Surico. Ne ha facoltà. SURICO. Signor Presidente, mi permetta di spendere pochissime parole. Questa regione necessita di un centro di coordinamento regionale per gli ammalati post-comatosi. Difatti, sotto questo profilo è realmente carente e occorre un coordinamento, individuando le figure professionali che si devono occupare di questi ammalati. Ciò è anche richiesto dall’associazione per i risvegli, quindi credo sia opportuno che in un Piano si stabilisca anche la costituzione di questo centro. PRESIDENTE. Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, come ho già avuto modo di dire in separata sede al collega Surico, il Governo terrà conto di questa sollecitazione all’interno degli strumenti regolamentari che saranno messi a punto proprio per queste tipologie organizzative. PRESIDENTE. Comunico che l’emendamento è stato ritirato dai proponenti. Sono stati presentati due emendamenti (nn. 158 e 159) identici nel testo, rispettivamente a firma dei consiglieri Surico, Palese e altri e dei consiglieri Olivieri e Marino. Ne do lettura: «A pag. 116, punto 2.3.3.1 “Sistema di Emergenza Urgenza”, al paragrafo “Linee generali di organizzazione” aggiungere: “L’articolazione funzionale delle strutture di Pronto Soccorso tiene conto del livello di complessità assistenziale degli Ospedali in cui tali strutture sono inserite. Pertanto l’IRCCS Oncologico di Bari non concorre ordinaria- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 mente alle attività emergenziali, mentre l’IRCCS Gastroenterologico di Castellana Grotte assicura esclusivamente le emergenze specialistiche gastroenterologiche sia endoscopiche che chirurgiche”». Comunico che entrambi gli emendamenti sono stati ritirati dai proponenti. È stato presentato un emendamento (n. 160) a firma dei consiglieri Marmo N., Palese, Ruocco ed altri, del quale do lettura: «2.3.3.1 Sistema di emergenza urgenza. A pag. 117, al punto “Livello territoriale: servizio di Emergenza Urgenza 118” dopo il primo capoverso aggiungere il seguente: “Le postazioni del Sistema Territoriale di Soccorso di ciascuna provincia devono essere rimodulate numericamente in base ai tempi di percorrenza, i quali, a loro volta, devono essere coerenti con gli standars temporali di intervento previsti dalla legge (linee guida varate dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri il 30 maggio 1992)”». Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Il Governo esprime parere contrario. PRESIDENTE. Lo pongo ai voti. Non è approvato. È stato presentato un emendamento (n. 161) a firma dei consiglieri Marmo N., Palese, Surico, Caroppo, Chiarelli, Marinotti ed altri, del quale do lettura: «2.3.3.1 Sistema di emergenza urgenza. A pag. 118, dopo il quarto punto del paragrafo “Emergenza Territoriale ‘118’” aggiungere il seguente quinto punto: “Implementare la concezione di ambito ‘polifunzionale’ dotando la postazione 118 di automedica e, dove necessario, anche di motomedica, oltre che di ambulanza, consentendo, in tal modo, la realizzazione di interventi di soccorso calibrati su ogni situazione, con soluzioni che possano comprendere le tipologie di equipaggio, da inviare inizialmente sulla scena di seguito indicato: Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 151 – VIII Legislatura RESOCONTO STENOGRAFICO 10 SETTEMBRE 2008 - Medico + infermiere + 2 autisti/soccorritori, oppure - Medico + autista/soccorritore, lasciando liberi per altri interventi, e con altro mezzo, l’infermiere e l’altro autista/soccorritore, oppure - Infermiere + autista/soccorritore, lasciando liberi per altri interventi, e con altro mezzo, il medico e l’altro autista/soccorritore”». Il Governo esprime parere contrario. Lo pongo ai voti. Non è approvato. Ultimato l’esame degli emendamenti al Piano, pongo ai voti l’articolo 2, nel testo emendato. È approvato. È stato presentato un emendamento (n. 162) a firma dei consiglieri Palese, Marmo N., Scalera, Caroppo, Ruocco ed altri, del quale do lettura: «2.3.3.1 Sistema di emergenza urgenza. A pag. 118, al punto “Punti di Primo Intervento” al primo capoverso dopo le parole “... servizio di Emergenza Urgenza” aggiungere le parole “rappresentati, a norma di legge (G.U. n. 114 del 17/05/1996), da medici dipendenti”». Il Governo esprime parere contrario. Lo pongo ai voti. Non è approvato. PALESE. Signor Presidente, nel confermare le critiche e i giudizi negativi già emersi rispetto al provvedimento, intendo chiarire ulteriormente qualche aspetto. Senza dubbio la fonte di partenza del provvedimento è stata l’intesa raggiunta dalle Regioni. Nel contesto della predisposizione del Piano discusso dal Consiglio regionale vi è una variabile che ha un impatto considerevole all’interno della programmazione sanitaria. Difatti, prima che si raggiungesse l’intesa il 23 marzo 2005 – intesa costruita nel contesto del sistema Regioni e Governo, quando la Regione Puglia era rappresentata dal centrodestra – lo standard era di cinque posti letto per mille abitanti, con l’obbligatorietà di prevedere in tale contesto lo 0,50 per la riabilitazione e lo 0,50 per la lungodegenza. Ebbene, ho letto molti dei contributi offerti nel corso delle varie audizioni, scaturiti a seguito della comparazione tra i due Piani, così come è accaduto nel corso del nostro dibattito, anche se magari non in maniera approfondita. Ebbene, non è possibile fare una comparazione, in quanto è cambiata una delle regole fondamentali in campo, vale a dire quella relativa alla diminuzione dei posti letto dello 0,50 (poco più di duemila posti letto). Sto parlando della possibilità per la Regione di avere una programmazione libera, senza vincoli, dello 0,50 per la lungodegenza e dello 0,50 per la riabilitazione su duemila posti letto. Questo è un aspetto che va evidenziato, dal momento È stato presentato un emendamento (n. 163) a firma dei consiglieri Palese, Marmo N., Caroppo, Scalera, Attanasio e Ruocco, del quale do lettura: «2.3.3.1 Sistema di emergenza urgenza. Alla pag. 118 al punto “il sistema informativo” alla fine del terzo capoverso dopo le parole “… Sistema Sanitario Regionale dispone.” aggiungere le parole “Deve essere, pertanto, implementato il sistema moderno che veda integrati i sistemi di telefonia e radiofonia con il sistema di geolocalizzazione satellitare”». Ha facoltà di parlare l’assessore Tedesco. TEDESCO, assessore alle politiche della salute. Signor Presidente, tale sistema è già in fase di attuazione, ragion per cui è assolutamente ultroneo inserirlo nel Piano. PRESIDENTE. Pongo ai voti l’emendamento. Non è approvato. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare Passiamo alla votazione finale. PALESE. Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 152 – RESOCONTO STENOGRAFICO che, nel contesto dello sviluppo della programmazione, la variabile è profondamente mutata. Come ho ribadito nel mio precedente intervento, si è parlato di concertazione, partecipazione, cambio del metodo: personalmente, in considerazione dell’attività svoltasi in Regione, a partire dalla Commissione, non ho riscontrato che ciò sia successo. Non discuto sul fatto che siano state svolte riunioni: è fin troppo evidente il fatto che abbiano avuto luogo, ma non ne avete tenuto conto. Neanche all’interno stesso della Giunta siete riusciti a concertarvi adeguatamente, considerato che il programma è stato modificato una serie di volte in maniera incredibile, per motivi ancora ignoti. Inoltre, voglio fare riferimento a quanto affermato dall’assessore Tedesco, rispetto ad una conoscenza o meno dei Piani attuativi locali ed alle scelte operate. Far scomparire la classificazione degli ospedali, per sottrarla alla valutazione del Consiglio regionale e, poi, nei fatti affidarla ai direttori generali per farsela proporre è un gioco fin troppo scoperto. Inoltre, sono scomparsi i tempi che noi abbiamo introdotto, ossia i sei mesi necessari per le trasformazioni. Per quanto mi riguarda, ho il vago sospetto che il problema del tesoretto del quoziente dei posti letto sia stato accantonato. Difatti, rispetto al modello che voi avete intenzione di disegnare dei plessi ospedalieri di riferimento aziendale provinciale di alta e media dimensione, intermedi e di base, alla fine, stando così le cose, non avrete i contenitori per poter mettere a disposizione tutti i posti letto necessari. Questo – lo ripeto – è solo un mio sospetto. Purtuttavia, penso di non essere lontano dalla realtà, se è vero quello che lei ha detto in merito alle trasformazioni, alle chiusure e via elencando e se è vera la classificazione precedentemente realizzata. Molto probabilmente, la situazione andrà avanti in questa maniera. Non ho motivo di ribadire che questo Piano Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 è un libro dei sogni, che nasce già morto – bisogna ancora stipulare il nuovo patto tra Regioni e Governo, e la nostra Regione non si può sottrarre – e che al suo interno non si riscontra un dato obiettivo scientifico in merito alle proposte in campo. Difatti, non avendo una base scientifica, potrebbe innescare lo stesso iter di ricorsi e controricorsi al TAR avutosi con i Piani attuativi locali, che sono atti amministrativi. A tal proposito, vi comunico fin da ora che non vi faremo sconti. Si tratta di un grande vulnus, non essendo riscontrabile una oggettiva base scientifica nei criteri. Dunque, dovrebbe trattarsi di un Piano totalmente vulnerabile. Inoltre, immagino che non vi sia la copertura finanziaria, e ve l’abbiamo detto in tutte le lingue del mondo. Questo Piano, dunque, rimarrà un libro dei sogni che genererà grande delusione rispetto alle aspettative che ha creato: non migliorerà le liste d’attesa, non migliorerà il servizio sanitario regionale. Ho l’impressione che si innescherà un grande caos, un grande mercato e mercimonio tra direttori generali, sindaci, sindacati e tutta la filiera istituzionale. Attiverete il festival del commercio, il festival degli sperperi. Da questa situazione, potrebbe salvarvi soltanto un miracolo del Padreterno. È necessario che vi fermiate, perché sta per generarsi la devastazione della gestione pubblica. Non potevate immaginare un sistema peggiore di quello che avete attivato: ci sarà la spartizione e lo scannatoio Comune per Comune, sindaco per sindaco, direttore generale per direttore generale, con un altissimo tasso di anarchia. Insomma, si tratta di una perversione! Voi avete dato vita ad un nuovo concetto all’interno della sanità: la perversione del sistema. Voi obbligate tutti ad essere perversi. Di contro, non ci sarà nessun miglioramento. A tal proposito, mi richiamo al primo intervento svolto dal consigliere Sannicandro. Per quanto mi riguarda, condivido alcuni aspetti relativi ai principi generali sull’aziendalizzazione: il siste- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 153 – RESOCONTO STENOGRAFICO ma, così com’è, è praticamente incorreggibile. La governance può essere modificata nella maniera che si vuole. Anche se fosse il Piano sanitario migliore del mondo – e non lo è – non riuscirebbe ad apportare alcun beneficio con la sua attuazione, perché fino a quando la governance delle AA.SS.LL. continuerà a funzionare nella maniera organizzativa attuale, non potranno esserci miglioramenti. Il film delle direzioni generali è perfettamente conosciuto: a partire dalle ore 13-14 del venerdì chiudono tutto. Dopodiché, passati il sabato e la domenica, il tutto si avvia nuovamente il lunedì. Che cosa accade ad inizio settimana nelle AA.SS.LL.? Ebbene, all’interno delle direzioni generali, dove il lunedì tutti gli addetti ai lavori sono presenti – prendiamo in esame il caso di massima efficienza – arriva il carico di lavoro accumulatosi dal venerdì pomeriggio alla domenica (ambulanze non funzionanti, mancanza di infermieri e via elencando). Dunque, fino al mercoledì mattina gli addetti ai lavori si rendono conto di ciò che è successo nel corso del weekend e provvedono più o meno al 5% dei casi di emergenza; l’altro 10% viene accantonato e il resto non viene neanche preso in considerazione. Poi, il giovedì si organizza qualche riunione sindacale e, in questo modo, si completa la settimana lavorativa e finisce il film. Fino a quando la governance rimarrà su questo modello organizzativo, nessuna programmazione sanitaria potrà essere attivata e attuata in maniera ottimale. Questa situazione, ad onor del vero, non è attribuibile al Governo regionale, ma al sistema, infatti accade dappertutto. Ad ogni modo, tale situazione è anche una componente che impatta in maniera negativa e azzoppa ulteriormente un Piano nato già morto, al quale non riusciremo nemmeno a celebrare il funerale. CAROPPO. Domando di parlare per dichiarazione di voto. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 PRESIDENTE. Ne ha facoltà. CAROPPO. Signor Presidente, colleghi consiglieri, doveva essere il provvedimento più qualificante dell’intera Legislatura, invece il Piano della salute che vi accingete ad approvare costituisce il fallimento più clamoroso da parte di un centrosinistra chiamato a trasformare in fatti le promesse elettorali. Ricordo perfettamente che in campagna elettorale la vostra parola d’ordine era “Fitto ha chiuso gli ospedali, noi agiremo diversamente e li riapriremo, perché nessun risparmio economico è concepibile quando si parla di sanità”. Premesso che il Piano vigente approvato dalla Giunta Fitto non ha portato alla chiusura di nessun ospedale, il centrosinistra non può certo vantarsi di aver migliorato la qualità dei servizi sanitari assicurati ai nostri concittadini, né di aver introdotto elementi di modernizzazione del sistema promessi con tanta enfasi. Anzi, la spesa farmaceutica è aumentata in modo esponenziale, tanto da richiedere l’inasprimento della pressione fiscale e l’aumento del prezzo della benzina. Famiglie e imprese pugliesi sono state tartassate e hanno direttamente finanziato questa sanità inconcludente. Di contro, non si sono ridotte le liste di attesa né sono stati introdotti i servizi specialistici che, in qualche modo, potevano incidere sulla mobilità passiva, uno degli indicatori dai quali rileviamo che i pugliesi affetti da determinate patologie preferiscono curarsi in altre regioni, se non all’estero. Non era questo quello che avevate promesso, ma questa è la condizione in cui versa oggi la sanità in Puglia a causa del lassismo, del caos, dell’abbandono a cui avete costretto il sistema. Per voi il Piano di riordino ospedaliero vigente non andava bene solo perché era opera della precedente Amministrazione: era sbagliato a prescindere. Ad ogni costo avevate bisogno di dare al sistema sanitario regionale un Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 154 – RESOCONTO STENOGRAFICO segnale di discontinuità rispetto al passato, nonostante non fosse necessario introdurre nuovi modelli organizzativi, ma solo mettere a punto interventi di razionalizzazione che il Piano di riordino prevedeva. Avete così dato vita al Piano della salute, da voi spacciato come il più complesso e ambizioso atto programmatorio della sanità regionale. Vi siete vantati, nella fase preparatoria del disegno di legge, di avere svolto un’intensa azione di consultazione, ma questa affermazione non corrisponde al vero. Concertazione e partecipazione sono state garantite ad istituzioni e organizzazioni solo quando il Piano della salute è approdato nella Commissione di merito, la quale ha garantito in questa sede quell’ampio confronto precedentemente mancato e che ha consentito di apportare qualche significativo correttivo all’impianto legislativo originario, sistematicamente bocciato da tecnici ed esperti. Nonostante il maquillage e la profonda azione che ha consentito di rimuovere i passaggi più contestati del Piano, il progetto continua a rilevare l’ambiguità e la fraudolenza delle vostre promesse e la demagogia della risposta politica rispetto alle attese dei cittadini. Senza tema di essere smentiti, vi diciamo che è il più grande bluff mai organizzato alle spalle dei cittadini pugliesi. È zeppo di contraddizioni nei passaggi più semplici ed è irrealizzabile in quelli più complessi. È un’operazione gattopardesca. Solo apparentemente, e in via teorica, introduce qualche elemento di novità, ma le procedure sono tanto complesse che ben poco potrà effettivamente cambiare. Secondo la prospettiva del vostro Piano, la sanità dovrà continuare ad essere quel serbatoio di consensi elettorali a cui l’avete relegata, mentre ben altro è il ruolo e la funzione che competono ad una sanità efficiente al servizio della società. È questo il nostro obiettivo e in questa direzione punta l’emendamento approvato dal Consiglio regionale, sostenuto Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 dall’UDC e da tutta l’opposizione, che eviterà alle sei AA.SS.LL. provinciali di marciare separatamente nell’attuazione dei programmi, nell’interesse dei cittadini, non negli interessi elettorali della maggioranza. Non possiamo permettere che in Puglia vi sia una sanità che proceda con differenti velocità, e ciò si sarebbe verificato se non ci fosse stato il nostro emendamento correttivo. Nonostante gli sforzi compiuti nel tentativo di migliorare il più possibile questo Piano, non siamo assolutamente soddisfatti del risultato finale. Tuttavia, assicurare su tutto il territorio regionale i livelli essenziali di assistenza omogenei ai cittadini pugliesi, in condizioni di pari opportunità di accesso, è un impegno che l’UDC e l’intera opposizione hanno mantenuto. Analogo messaggio abbiamo lanciato a proposito della riorganizzazione della rete dei consultori regionali: lo avete parzialmente accolto. Tuttavia, denunciamo che nel Piano della salute sono contenuti numerosi e preoccupanti riferimenti ad una posizione figlia di un remoto passato ideologico che resiste, realizza e caratterizza periodicamente le vostre azioni, mentre cadono nel vuoto i nostri inviti ad analizzare con maggiore serenità i bisogni della donna, soggetto a cui la rete dei consultori si rivolge. Era quasi scontato che il nostro richiamo ad una più serena valutazione delle problematiche connesse all’affettività e alla sessualità e più in generale al principio inderogabile della sacralità della vita, fin dal concepimento, non potesse essere preso nella considerazione che il problema merita. Tuttavia, non riusciamo a giustificare l’arroccamento del Governo regionale anche dinanzi alle perplessità avanzate dalla Chiesa, a cui magari si vorrebbe negare il diritto di esprimere il proprio pensiero. La mole di dubbi levatasi anche dalla stessa maggioranza – mi riferisco non tanto ai partiti privi di rappresentanti consiliari, ma ad autorevoli esponenti e colleghi che siedono in Con- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 155 – RESOCONTO STENOGRAFICO siglio regionale e rivestono importanti ruoli politici sul territorio – rafforza in noi la consapevolezza che il Piano della salute costituisce solo la classica foglia di fico con la quale il Presidente Vendola nasconde agli occhi della pubblica opinione l’incapacità di corrispondere alle attese dei cittadini. È un provvedimento raffazzonato, superfluo e inutile, come tante altre leggi-manifesto che hanno caratterizzato i primi mesi di vita del centrosinistra. Per questa ragione l’UDC esprimerà voto contrario. SURICO. Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. SURICO. Signor Presidente, il mio intervento sarà molto breve, perché le ragioni tecniche sulla non condivisione di questo Piano le ho già descritte precedentemente. Ritengo che questo sia l’ultimo atto della gestione sciagurata della sanità di questi tre anni. Voglio ricordare a quest’Aula di quel primario di cui abbiamo parlato, che si dimise a Lecce e che ottenne un incarico per 150 mila euro, che non doveva essere assegnato. Pensate, nei giorni scorsi, questo primario ha vinto nuovamente lo stesso concorso bandito per il posto da cui si era dimesso. Penso, ancora, a quei direttori generali, scelti da voi, che sono andati via sbattendo la porta. Penso a coloro che vi sono adesso: si tratta degli stessi che furono contestati durante il periodo Fitto per la loro gestione della sanità locale, e che oggi sono alla guida delle maggiori AA.SS.LL. pugliesi. Questo è l’ultimo coronamento del vostro insuccesso nella politica sanitaria regionale pugliese. Infatti, dite e non dite: dite di voler chiudere gli ospedali, ma ne individuate tre categorie, e non sapete creare una classificazione. Quando è stato compiuto da parte vostra Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 un minimo tentativo di individuare gli ospedali che dovevano essere chiusi – giustamente, come dite voi –, siete tornati immediatamente indietro. Ebbene, questo è un Piano del non senso. Il consigliere Palese ha parlato di perversione, mentre io parlo di non senso: manca una base di ragionamento, di analisi costruttiva dei fatti e soprattutto una visione prospettica. Oggi si dice che il Piano Fitto è stato contestato, addirittura con il lancio di uova marce, perché non vi era stata la partecipazione e, quindi, non era stata rispettata la democrazia. Noi abbiamo fatto un giro nelle varie Province pugliesi e ci siamo resi conto di come la partecipazione sia stata denunciata come “non partecipazione” da parte dei soggetti che hanno indotto all’ultimo momento il Governo a presentare prima ottanta emendamenti e oggi oltre trenta. Ebbene, tutto questo, al di là dei numeri e dei posti, che prima sono stati sottratti e poi concessi, dimostra la fragilità di un Piano che nulla di buono potrà portare alla sanità pugliese, ma soprattutto ai cittadini pugliesi. Tre anni e mezzo fa avevo chiesto l’istituzione della radioterapia nella Provincia di Bari: si trattava di una richiesta semplice. Ebbene, sono trascorsi tre anni e mezzo e vi sono ancora donne che si rivolgono a chi vi sta parlando per denunciare il fatto che sono costrette a sacrificarsi e a sacrificare le proprie famiglie per recarsi a San Giovanni Rotondo, o in altre strutture, per potersi sottoporre alla radioterapia. Ci sono risposte che vanno date concretamente, caro Presidente Vendola. Io condivido l’impostazione nella risposta concreta, ma la vostra è una risposta illusoria che continua ad essere demagogica. Voi siete i campioni delle frittate rivoltate. Sapete rivoltarle al momento giusto. La dialettica vi accompagna nell’imbonire le folle, ma i pugliesi sono stanchi: sono stanchi di fare liste di attesa, sono stanchi di avere una sanità a mezzo servizio e si aspettano risposte concrete. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 156 – RESOCONTO STENOGRAFICO Vi invito, dunque, almeno in questo scorcio di Legislatura che vi rimane, a concretizzare le risposte per il bene dei cittadini pugliesi. DAMONE. Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. DAMONE. Signor Presidente, la riforma delle riforme osannata ed inseguita da Vendola oggi finalmente assume valenza di facciata normativa, dopo mesi e mesi di riunioni, incontri, pubblicità, brochure di cittadinanza attiva, delle quali molte oggi sono abbandonate nei corridoi della Regione, ha consacrato che la sanità di Vendola è spreco di pubblico denaro, ampliamento della sfera dei clienti, carenza totale della condizione in cui il cittadino-utente è costretto a richiedere prestazioni. Vendola sin dal primo giorno della gestione della Regione ha conclamato con forza di agire per il bene della Puglia e nella più ampia trasparenza gestionale. Le promesse della sinistra sono come gli uccelli che volano e cambiano zona e vita a seconda delle stagioni. L’impostazione culturale che la sinistra avrebbe dovuto indicare alla Commissione tecnica doveva comportare una ricerca metodologica e assistenziale migliore per l’ammalato, ma, nonostante la piena e assoluta fiducia accordata all’amico personale cattedratico, ha confermato che i comunisti moderni non tutelano il cittadino comune, il povero, il sofferente, ma il clan, le persone, gli operatori che per convenienza reciproca possono aiutarsi al momento elettorale, perché ormai i privilegi, i protocolli, le tutele, i vantaggi conseguiti non intendono in alcuna misura abbandonarli e oggi con questo piano si dà la conferma che la lottizzazione dei direttori è in completa assonanza con la Giunta, perché, attraverso la finzione dei PAL, realizzeranno richieste provenienti solo dai compagni politici a secondo dei territori e dei rappresentanti. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 D’altra parte, non è necessario attendere la verifica di queste affermazioni perché le conduzioni delle aziende sanitarie si sono caratterizzate per una politica dello spreco, tanto i controlli non si sono mai eseguiti e il presidente Vendola, al di là dei sogni, dei romanzi, del flautismo magico, concorre con gli occhi lontani dalle aziende allo spreco del denaro pubblico a vantaggio di operatori con la tessera, di fornitori di beni e servizi, di liquidazioni di fatture per lavori qualche volta forse inesistenti, di abusi continui che si registrano nel corso di mesi, delle ingiustizie consumate ad ogni livello da questa sinistra parolaia e incipiente che può solo ingannare i fideisti di sinistra, poveri illusi, che continuano a credere in questa maggioranza che aveva promesso di rivoluzionare il Governo regionale. Lo sconforto diventa sempre più forte, perché la speranza offerta da Vendola di lavorare insieme, per dare una sanità migliore ai pugliesi, si è come al solito rivelata una “boutade” pubblicitaria, perché il nume tutelare della sanità, suo amico personale, ha voluto imporre il suo cliché di sanità, che trova la sede naturale nell’iperumano, lontano anni luce dalla realtà ed ha redatto con rabbia occulta per distruggere un passato che non ha mai condiviso. Con questo clima, con tale mentalità, con la rabbia non si costruisce positivo, ma si demolisce però senza ipotizzare una realtà che non potrà mai concretizzarsi. D’altra parte il piano 2008/2010 avrà sì e no la durata di un anno se si considera che ormai siamo alla conclusione del 2008, e per il 2009 ci sono le elezioni europee e probabilmente se ci dovesse essere qualche candidatura si potrebbe votare a novembre e comunque a marzo 2010. Allora mi chiedo: a che cosa serve questo piano? Quali cambiamenti abissali e straordinari potrà registrare? Nulla e ancora nulla, anzi aggrava la spesa in maniera macroscopica perché, oltre allo spreco questa maggioranza, gioca allo sfascio totale della finanza regionale. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 157 – RESOCONTO STENOGRAFICO Il piano che vi accingete ad approvare ha operato una scelta di campo che dovrà attuare la politica sanitaria del territorio, che significherà la creazione di 104 distretti sanitari con relative poltrone di dirigenti, direttori, posizioni organizzative, specialità sanitarie varie con vantaggio per i clienti e petulanti perché sarà vigente il criterio della scelta fiduciaria (di partito), annullando ogni e qualsiasi meritocrazia. PRESIDENTE. Collega Damone, la prego di sintetizzare l’intervento – se lo ritiene opportuno – e magari lasciare agli atti l’intera dichiarazione. DAMONE. Signor Presidente, cercherò di accontentarla. Mi rendo conto che qui non serve parlare, visto che avete già deciso e agito. Le faccio notare, però, che lei richiama sempre e costantemente noi. Quando parlano altri per ore, lei non interviene mai. Questo è un fatto che mi mortifica. PRESIDENTE. Collega Damone, per amor del cielo! Mi sono comportato nella stessa maniera anche nei confronti di altri colleghi. (Si allega la parte finale dell’intervento del consigliere Damone) DAMONE. D’altra parte anche la composizione della conclamata cabina di regia, progetto GAIA, annovera scelte molto discutibili che comprendono anche dirigenti che non posseggono i requisiti minimi per essere inclusi nella graduatoria formale di direttori generali di aziende sanitarie. La costituzione di questi presidi sono la copia degli attuali poliambulatori privi di ogni e qualsiasi attrezzatura specialistica; esempi solo di carrozzoni per assicurare una paga a chi lo frequenta, trasferire dalle corsie infermieri amici alle divisioni e accattivarsi la rico- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 noscenza del padrone politico, perché non più in turnazioni h24. Gli ospedali non sono più istituti di ricoveri ma una opportunità per garantire privilegi a pochi e ingiustizie nei confronti di altri. È paradossale affermare che in questo Piano traspare l’esigenza forte di garantirsi per il futuro una vittoria elettorale suffragata da clientele, regali e forniture inutili agli amici, senza rendersi conto che trascura completamente gli interessi del cittadino-utente. Che certamente li ha già condannati alla sconfitta. Anche gli operatori onesti e appassionati della loro professione vivono in una condizione di frustrazione e nonostante ciò lavorano con passione perché non si prostituiscono al politico di turno, ma dignitosamente e con onestà si dedicano all’ammalato con dedizione e generosità aspettando tempi migliori. Una Puglia migliore, come promesso in campagna elettorale, doveva realizzare una sanità a misura d’uomo. Vendola e Tedesco riusciranno mai a capire il disagio del cittadino che rimane al pronto soccorso per una urgenza? Si sono mai resi conto della carenza assoluta di personale, delle lunghissime attese che si è costretti a fare nei corridoi di quegli ambienti? E le liste di attesa, e le file per le prenotazioni? Con il passar del tempo le condizioni della sanità peggiorano sempre di più e per colpa della politica e dei politici. Sarebbe auspicabile a questo punto tornare alle vecchie casse mutue, ove i controlli venivano esercitati in maniera costante e continuativa, esisteva un libretto sanitario su cui venivano annotate tutte le prestazioni di laboratorio e diagnostiche e certamente non si verificava che un cittadino riesce a farsi analisi e raggi più volte in un breve lasso di tempo. Ma vi è di più! Quegli enti non solo erano attivi ma sono ancora oggi proprietari di immobili acquistati da gestioni sane e oneste. Oggi invece c’è lo sfascio. Ma direte voi si tratta di vecchi strumenti della prima Repub- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 158 – RESOCONTO STENOGRAFICO blica. Quella prima Repubblica che voleva sì la presenza della politica ma per migliorare la qualità degli interventi. Quella prima Repubblica che almeno nella sanità non aveva lottizzati in maniera deteriore, in quanto nei comitati di gestione erano presenti tutte le forze politiche, altro che aziende dove vengono lottizzati anche i posti per usciere. Con l’approvazione di questo Piano avete conseguito con molto affanno l’esigenza di dire alla gente che si è cambiata la sanità in Puglia. Certamente in peggio e vi assicuro che chiunque dopo di voi farà certamente meglio e con maggiore trasparenza. Al di là della filosofia teoretica e fideistica, per me che pure qualche esperienza personale ho acquisito, la sanità vera si realizza esclusivamente nei presidi ospedalieri. La fase preventiva, il contenimento delle liste di attesa si possono conseguire con una attenta politica sanitaria che, in via primaria si realizza con il day hospital come avviene ormai nella sanità più avanzata, perché il cittadino nell’arco di poche ore riesce ad avere esami ed accertamenti che nella gran parte dei casi invece si concretizzano nel deposito in corsia per diversi giorni per conseguire lo stesso obiettivo. Tale politica, però, comporta una qualificazione di attrezzature ed organizzazioni ragionevole dei lavoratori con premi e compensi da liquidare a tutti i collaboratori e non come avviene ad libitum. Il day hospital instaura una cartella clinica da cui poi parte tutto il percorso futuro dell’utente. Questa impostazione ovviamente comporterebbe la scomparsa di poliambulatori o come diciamo oggi distretti sanitari. Nell’ospedale poi si dovrebbe incrementare ed incentivare l’attività intramoenia con un controllo costante sulle visite eseguite e corrispondere gli onorari dovuti. Per una politica di tal genere abbisogna della collaborazione del medico di base completamente ignorato nella sua professionalità e inconsci del lavoro paziente, responsabile che quotidianamente as- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 solvono. Infatti una frequentazione costante fra questi operatori di base e la strutture sanitarie ospedaliere, se ben sintonizzate potrebbero contenere l’enorme esborso di risorse per mobilità passiva. Senza la collaborazione del medico di base, sempre sacrificato sull’altare di altre figure, la sanità in genere e quella pugliese in particolare non ha futuro. Il cittadino normale non trovando locali igienici, personale di corsia adeguato perché frustrato dalle sopraffazioni clientelari sopraindicate, cibo fornito da ditte più attente a guadagni che alla qualità dei prodotti, la continua disorganizzazione, la mancata assistenza dovuta anche per carenza di personale qualificato, nonostante l’aumento a dismisura delle spese per il personale (tanto un autista, un inserviente, un soccorritore non si nega al compagno di questa maggioranza), costringe il cittadino pugliese ad emigrare verso il Nord, con aggravio notevole della mobilità. Dico a Vendola invece di polemizzare con Formigoni per la Santa Rita, d’altra parte clinica privata e subito fermata da quel Presidente. Qui in Puglia in un ospedale pubblico vi sono stati otto morti per colpa delle strutture e lei, Presidente, dopo la fantomatica indagine ha continuato a tenere, ritengo, gli stessi personaggi tecnici che hanno determinato il disastro, anche se ha provveduto alla revoca del Commissario. Oggi in Puglia per avere sanità sia sul piano preventivo, curativo e riabilitativo se non hai il personaggio che ti raccomanda non avrai mai una prestazione. Passeranno gli anni, passeranno le gestioni, ma se non si cambia la cultura delle prestazioni caratterizzate dalla generosità, dalla dedizione e dall’amore verso il sofferente, tutto sarà vano ed inutile con il rammarico di aver sciupato una occasione per non demonizzare il passato, di aggiustare il presente e pensare al bene futuro con la partecipazione di tutto il Consiglio Regionale. Quindi, in conclusione, un sentimento di amarezza e delusione mi assale perché la salu- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 159 – RESOCONTO STENOGRAFICO te non ha colore politico, ma con questo Piano si vuole solo cambiare l’elenco dei clienti, dei volta gabbana e di quelli che con tutte le gestioni inneggiano al nuovo padrone e ottengono ascolto. Una forma questa avvilente di fare politica all’insegna della più irrazionale gestione e dello spreco di risorse finanziarie, spreco che sarà pagato solo ed esclusivamente dai cittadini pugliesi, soprattutto in un momento politico difficilissimo che oggi si prospetta ai nostri occhi con l’avvento del federalismo. Se il federalismo riguarderà, come riguarda anche e soprattutto la sanità, che si caratterizza di sprechi e quant’altro, un brutto ed oscuro futuro si prospetta per i cittadini tutti della Regione Puglia. A questo punto si può facilmente affermare che la riforma del riordino ospedaliero di Fitto è stata la prima grande rivoluzione della sanità in Puglia. Proprio le contestazioni, le critiche avanzate a quel Piano sono ancora oggi le testimonianze vere di un Governatore lungimirante e grandemente riformista. Oggi questo Piano viene approvato nell’indifferenza totale della gente e delle categorie professionali e non solo perché è evanescente ma non porterà alcuna modifica allo sfascio creato da questa maggioranza. RUOCCO. Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. RUOCCO. Signor Presidente, sono fermamente convinto che l’invito da lei rivolto al collega Damone non avesse intenzioni offensive. Sono altrettanto convinto che questo sia il portato di un dibattito che in fondo è stato sciatto. Difatti, la discussione generale e la dichiarazione di voto in genere sono i due momenti politicamente più significativi. Credo che il Piano regionale di salute sia l’atto politico più importante di questa Legislatura, e que- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 sta sera non vediamo l’ora, come accadde a luglio, di archiviare questa pratica. Purtroppo il capo dell’ostruzionismo non ci sta neanche ascoltando. Probabilmente, ormai riteniamo l’approvazione del Piano regionale di salute una stanca formalità. Non mi dilungherò troppo, anche perché nella mia complessa – almeno per come l’ho organizzata nella mia testa – dichiarazione di voto una parte l’ho già fatta. Mi riferisco a quando sono intervenuto sull’emendamento relativo a Terlizzi. Ebbene, durante quella discussione ho dimenticato di citare un particolare. In quel clima, che io ho definito di infantilismo politico, registrammo addirittura una lettera al direttore. Pensate, dopo il nostro Piano di riordino, un signore scrisse al direttore di un giornale dicendo che uno dei suoi genitori era tragicamente venuto meno, perché noi avevamo tolto un qualche cosa. A seguito di tale episodio, svolgemmo un’indagine e scoprimmo che il soggetto di cui si stava parlando – il padre o la madre, adesso non lo ricordo – non era mai esistito. Probabilmente, il direttore aveva deciso con un po’ di leggerezza di pubblicare quella lettera. Allo stesso modo, qualche indagine svolta sul campo, in merito ai tempi d’attesa, dimostrò che si trattava di numeri dati a caso. Badate, non ne stiamo parlando per rivangare la storia passata, ma perché a nostro avviso in quel periodo si verificarono episodi che potrebbero essere considerati la causa della difficoltà in cui oggi versa la sanità regionale pugliese. Difatti, quel tipo di mentalità, che voi allora cavalcaste, signor Presidente del Consiglio, signor Presidente della Giunta, signori assessori, consiglieri regionali e cittadini pugliesi, ha portato come primo effetto la perdita dei freni inibitori. Badate, nella spesa, che voi non riuscite più a controllare, non esiste, caro consigliere Maniglio, una voce che, come per il bambino e la diga, basta metterci il dito o inventarsi un paletto. Per poterlo farlo non vi basterebbero le Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 160 – RESOCONTO STENOGRAFICO dita di una mano: i fori che si sono ormai creati sono tali e tanti che non riuscite più nemmeno a intervenire. La perdita dei freni inibitori ha comportato delle conseguenze. Se avete il coraggio, andate a farvi un giro – senza farvi riconoscere e senza ostentare di essere consiglieri, assessori o presidenti, ma fatelo da semplici cittadini – nel pianeta della sanità pugliese: vi renderete conto che vige la logica, già perversa e tipicamente meridionale, che con voi si è accentuata, secondo cui tutto è possibile. In altre parole, voi avete reso attuale, con 40 anni di ritardo, la logica della sanità come variabile indipendente del sistema. Ma avete introdotto una logica in più del “tutto è possibile”, ossia quella del “tutto è permesso”. Signor Presidente, se avrà un po’ di tempo le consiglio di non perderlo a scrivere un verso di poesia. Le assegno un compito da svolgere a casa: si vada a vedere, in termini di risorse umane, l’interscambio, per esempio, tra noi e la Regione Toscana. Se lo farà, potrà trovare e immediatamente valutare l’interscambio in negativo che vi è stato dalla Regione Toscana verso la Puglia e viceversa: tutti sono padroni di tutto nelle nostre AA.SS.LL.. Non le cito il caso specifico, ma la invito a svolgere una piccola indagine. Si diverta e cerchi di trovare la soluzione a questo rebus che le sto sottoponendo in questo momento. Questa è la prima parte della perdita dei freni inibitori, della logica del “tutto è possibile”, delle cause del disastro finanziario in cui oggi ci troviamo. Inoltre, vi è una seconda osservazione da fare: questo non è il primo, ma il secondo riordino della Giunta Vendola. Il primo riordino è rappresentato, infatti, dall’unificazione delle AA.SS.LL. a livello provinciale. Badate, non vi sta parlando il consigliere Ruocco, che può essere anche tacciato di essere parziale. Vi ricordo soltanto quanto ha dichiarato un vostro direttore generale, lo stesso che l’amico Marmo ha indicato addirittura come possibile sostituto dell’assessore Tede- Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 sco. Io non ci credo! Ebbene, la dottoressa Cosentino, nella seconda certificazione di accompagnamento al conto consuntivo del 30 giugno 2008, spiega la ragione per cui siamo arrivati, nel primo semestre del 2008, ad uno splafonamento pari a 91 milioni di euro, che corrisponde ad una parte di quella fucilata di 1.500 miliardi di euro che avete fatto in tre anni, a danno dei cittadini. La dottoressa Cosentino, con molta contezza, afferma che la mossa di programmazione, gestione ed esecuzione dell’accorpamento delle AA.SS.LL. si è rivelata un disastro, in quanto non è stata pensata, non è stata organizzata e ha comportato maggiori spese. Pertanto, il primo riordino strutturale della sanità in Puglia, prima ancora del Piano regionale di salute, per questa regione è stato un disastro, e noi ve lo avevamo precisato. Qualsiasi azienda – e tali sono le AA.SS.LL. fino a quando non vengono giudicate in sanità come variabili indipendenti – quando si procede ad un processo di fusione, deve essere sempre accompagnata da un apposito Piano. Non si può deliberare la fusione prima ancora di stabilire come questa verrà attuata. Dunque, per un qualsiasi servizio che si voglia costruire, a meno che non si ritenga di vivere in un periodo e in un mondo di risorse inesauribili – ormai da trent’anni abbiamo imparato a capire che non viviamo in una tale realtà – si deve procedere prima all’individuazione degli errori, delle cause, dei momenti di disavanzo dell’azienda interessata e, in seguito, si devono apportare le relative correzioni, in modo da poter procedere poi allo sviluppo e al rilancio. Per quanto mi riguarda, auguro all’assessore Tedesco di continuare a svolgere il proprio ruolo, e non dico fino a quando Dio vorrà, perché Dio ha già deciso. Dopo questo disastro potrebbe servire soltanto un intervento acceleratore, come una candidatura del Presidente Vendola alle elezioni europee, che dia la possibilità alla Puglia di ricominciare la sua costruzione. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 161 – RESOCONTO STENOGRAFICO Io sono convinto che la politica la debba fare chi è chiamato dal consenso popolare a svolgere tale compito, non i finti tecnici, che – come mi ha insegnato un mio maestro politico – ti devono dare dei consigli. A quel punto, sta a noi capire se il consiglio è giusto o sbagliato. La visione d’insieme la deve avere chi fa politica e non certamente un tecnico. Con buona pace dell’assessore Tedesco, questo non è un documento che potrà offrire qualche cosa di positivo a questa regione, in quanto non è basato sull’analisi delle cause che hanno portato alla situazione attuale e dei relativi correttivi. Credo che a breve cominceremo con le correzioni o, peggio ancora, prima di sei mesi approveremo i PAL. Il primo programma di attuazione annuale non conterrà sostanzialmente niente, e nel frattempo arriveremo alle elezioni regionali (fine 2009 o inizio 2010, dipende da che cosa succederà). Credo che tutto ciò di cui abbiamo discusso in questi giorni non verrà più ripreso, perché si dovrà mettere mano ad un serio processo di ricostruzione della sanità in questa regione. Alla luce di queste considerazioni, il nostro voto non potrà che essere negativo, come è emerso in maniera evidente nel corso di queste due giornate di lavori. Ad ogni modo, credo che per noi sia significativo e importante ribadire – non per il verbale, ma per chiarirci quali sono gli errori che non dovremo compiere in futuro – quali sono le linee maestre sulle quali dovremo improntare e costruire la sanità dal 2010 in poi. BORRACCINO. Domando di parlare per dichiarazione di voto. PRESIDENTE. Ne ha facoltà. BORRACCINO. Signor Presidente, a nome del partito ho già espresso in fase di discussione generale un giudizio poco positivo, lontano dalle nostre aspettative, in merito al Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 Piano regionale di salute. Con questa dichiarazione di voto ribadisco tale giudizio non positivo. Motivi tecnici e motivi politici sono alla base di un voto che distingue l’azione politica dei Comunisti italiani dal resto della maggioranza. Preannuncio, prima della classica frase ad effetto, il voto negativo su questo Piano. Motivi tecnici possono essere riassumibili nella non decisione, dal nostro punto di vista, che quest’Aula, questa maggioranza e questo Consiglio regionale prenderà. Pertanto, non ci saranno scelte. La politica dei PAL non ci convince. Come ho detto nel mio precedente intervento, se il Piano Fitto era obbrobrioso – lo abbiamo combattuto e ne pagano le conseguenze i cittadini pugliesi –, resta il fatto che quantomeno la Giunta di allora ha saputo compiere delle scelte che, poi, sono approdate al Piano ospedaliero. Noi, invece, abbiamo avuto il timore e la paura di non scegliere. Questa è la verità, e lo dico con l’amaro in bocca. Oggi, in quest’Aula, mi sarei aspettato da tutto il centrosinistra un dibattito caratterizzato da un altro spirito e affrontato a testa alta. Al contrario, oggi abbiamo paura di scegliere. Assessore Tedesco, lei sa che la stimo. Il mio non è un attacco politico alla sua persona, probabilmente sono altri i settori che lo fanno. Noi non siamo mai stati chiamati alla gestione diretta del Governo di questa Regione, non per una nostra scelta, ma per una scelta unilaterale del Presidente della Giunta. Il mio intervento, dunque, non può essere sospetto da questo punto di vista. Non ci convince la logica di mettere nel freezer – dove una volta si diceva vi fossero i voti del PCI – 700 posti letto, ridotti a 600 con l’emendamento e nuovamente riportati a 700 con il subemendamento. Un Governo di centrosinistra, che ha al suo interno la sinistra, deve operare scelte di sinistra. A me non convince la logica ragionieristica. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 162 – RESOCONTO STENOGRAFICO L’eccellente e competente collega Romano diceva che una società dal capitalismo avanzato deve saper fare queste scelte in campo sanitario. Io aggiungo che, anche in una società dal capitalismo avanzato, un Governo di centrosinistra, con la sinistra al suo interno, deve avere la capacità di fare scelte nuove, deve saper uscire dalla logica ragionieristica. Quei 700 posti in meno gridano vendetta, perché i cittadini pugliesi ne hanno necessità. Mi dispiace che ciò sia stato giustificato quasi con un assist che questo Governo e questo assessorato alla sanità hanno rivolto alle logiche future, quelle che il Governo Berlusconi e il Ministro Sacconi metteranno in campo per ridurre il coefficiente dei posti letto da 4,5 a 4. A me non interessa nulla. Io avrei approvato il coefficiente di 4,5 con 700 posti letto in più e, successivamente, avrei eventualmente messo alla berlina le scelte del Governo di centrodestra che tagliava 700 posti letto. Intanto, di fronte a questi tecnicismi e tatticismi – mi dispiace dirlo – cresce l’insoddisfazione della gente. Se chiedessimo in giro se il rapporto del cittadino rispetto alla sanità è migliorato in questi tre anni e mezzo, probabilmente ci sentiremmo rispondere dalla stragrande maggioranza della gente che questo rapporto è peggiorato e che non ci sono segnali di cambiamento. Il Piano sanitario regionale – come si chiamava una volta – doveva rappresentare il punto più alto del Governo di centrosinistra di questa Regione, ma invece non la rappresenta affatto, perché denota la presenza di troppi tecnicismi e tatticismi che coprono le cose buone contenute nelle indicazioni di questo Piano che – lo ripeto – offre soltanto indicazioni difficilmente attuabili. Ad esempio, per quanto riguarda la sanità distrettuale – lo hanno affermato in Commissione sanità alcuni dirigenti dell’assessorato e dell’ARES – molte scelte, perlomeno in prima battuta, non potranno essere messe in atto Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 poiché, a distanza di due anni e due mesi dall’approvazione della positiva legge n. 25/2006, che modificava gli assetti e l’organizzazione distrettuale, manca il Regolamento attuativo, che impedisce l’applicazione di tanti aspetti positivi. Allo stesso modo, io credo che le tante scelte positive che contiene il Piano, che presenta luci ed ombre, resteranno bloccate per l’incapacità di uscire da questi tecnicismi e tatticismi. Si continua a procedere con gli stessi errori commessi dalla Giunta precedente di centrodestra: le liste d’attesa erano lunghe e tali restano; i pronto soccorso, che continuano ad essere le porte d’accesso del sistema sanitario, intasate erano e intasate restano. Sebbene nell’aprile dello scorso anno sia stata approvata una legge per la stabilizzazione dei medici del pronto soccorso, questa legge rimane inapplicata e i pronto soccorso restano quelli che sono; si continuano a fare gli accreditamenti e si continuano ad aprire reparti senza un minimo di programmazione. Da questo punto di vista noi mostriamo – lo dico con sofferenza – il volto di una maggioranza in difficoltà. Del resto, non siamo in difficoltà soltanto sul tema della sanità, ma lo siamo stati anche su altre vicende dibattute qui in Aula, dove non ci siamo dimostrati compatti e su cui non siamo stati capaci di parlare tra di noi. Ad esempio, sulla stabilizzazione dei precari EDISU siamo addirittura arrivati a una conta e siamo finiti contro per i voti non del centrosinistra, ma della sinistra. Senza tener conto che il giorno dopo è stato emanato il decreto Brunetta che, da destra, dava la possibilità di stabilizzare i lavoratori precari degli EDISU. Questa è una delle tante sfaccettature che, per ragioni di tempo e per attenermi all’ordine del giorno, non affronterò. In questi tre anni e mezzo, signor Presidente, l’abbiamo sempre sostenuta lealmente, pur non facendo parte del Governo a causa di una sua scelta unilaterale. Non abbiamo partecipa- Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 163 – RESOCONTO STENOGRAFICO to al Governo con un nostro assessore e con le nostre competenze che, seppur modeste, avevano raccolto circa 50 mila voti nella regione Puglia. L’abbiamo sostenuta, ma abbiamo sempre avuto un rapporto poco edificante. Le nostre richieste, dal punto di vista politico, sono rimaste molto spesso carta straccia e, quindi, la nostra capacità di incidere è stata bassa, pari quasi allo zero. Rispetto a questo dato, noi ci chiediamo che cosa fare, se continuare in questa esperienza che, dal nostro punto di vista, si sta consumando giorno dopo giorno, oppure procedere con un voto negativo, con uno strappo, con una mossa che vuol essere quasi un elettroshock per far recuperare a questa maggioranza lo spirito positivo dell’aprile del 2005. Il nostro sarà, dunque, un voto negativo per ripartire, per uscire dalle ambiguità e per invitare il centrosinistra a ripartire. Sarà un voto negativo per far capire al centrosinistra che bisogna cambiare. Questo Piano sanitario – lo ripeto – ha il difetto di non scegliere. Quando i cittadini pugliesi leggeranno i giornali di domani mattina non conosceranno il destino del loro ospedale, come non sapranno il destino di quel tale reparto o poliambulatorio, se sarà potenziato o se sarà chiuso. Io dico che dobbiamo recuperare lo spirito propositivo di una Puglia migliore, come diceva lei, signor Presidente, e come si diceva nell’aprile del 2005. Bisogna ripartire da quello spirito e lottare. Quando si lotta si può anche perdere, diceva Che Guevara. Solo chi lotta può perdere, chi non lotta ha già perso, e io non voglio perdere in partenza. Pertanto, Presidente Pepe, anticipo che il mio voto, e quello del Gruppo del Partito dei comunisti italiani, al Piano regionale di salute sarà negativo. DE SANTIS. Domando di parlare per dichiarazione di voto in dissenso dal mio Gruppo. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 PRESIDENTE. Ne ha facoltà. DE SANTIS. Signor Presidente del Consiglio, Presidente Vendola, la discussione ha visto protagonista il Consiglio regionale, a differenza del passato. Vi è stata una lunga e vasta fase di ascolto che ha portato, dopo molti mesi, a questa discussione in Consiglio. Io apprezzo questi due dati di merito che differenziano il procedere di questo Governo regionale rispetto a quello che l’ha preceduto. Al termine di questa lunga fase, a mio giudizio, è stato trovato un equilibrio giusto e avanzato tra esigenze diverse, che pure sono emerse, e culture diverse, nonché un equilibrio giusto e avanzato tra una visione pubblica della sanità, alla quale io appartengo, e la presenza del privato accreditato in questo settore. È stata data una risposta alta – a mio avviso – alle osservazioni e alle preoccupazioni della Conferenza Episcopale Pugliese, intervenuta oggi con grande tempismo in merito a questa materia sulle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno. Per la verità, avrei auspicato lo stesso tempismo da parte della Conferenza Episcopale anche in occasioni passate, in cui questo Consiglio si è occupato di povertà, di lavoro nero, degli emarginati e degli ultimi. Non è stato così, ma auspico che tale tempismo si manifesti nell’immediato futuro quando, a breve, il Consiglio si occuperà degli immigrati e dei nomadi in Puglia. Auspico, in quella fase, un aiuto da parte della Conferenza Episcopale Pugliese teso a darci sollievo in quella discussione, che io ritengo molto importante, strategica e culturalmente qualificante per il Consiglio regionale. Resta da affrontare il grande problema delle risorse nazionali, tema finora poco toccato. Come è noto, io sono tra coloro i quali hanno molte perplessità sul federalismo in sé e soprattutto sul come lo si vuole realizzare, stando alle prime battute e alla bozza Calderoli. Atti consiliari della Regione Puglia SEDUTA N° 83 – 164 – RESOCONTO STENOGRAFICO Sottolineo soltanto che il federalismo fiscale viene richiesto dalla parte più ricca del Paese e certamente non per donare risorse alla parte meno ricca dello stesso, ma per consolidare questa diversità tra il nord e il sud. Vedremo che cosa riusciranno a fare i Ministri meridionali e il nostro Ministro Fitto per impedire che questa corsa verso il federalismo danneggi il Mezzogiorno e la Puglia, condannandola in maniera irreversibile a una sanità inferiore e diversa rispetto a quella di alcune Regioni italiane, come la Lombardia. Per parte mia, sospendo il giudizio, essendo abituato a vedere gli atti, ma sfido il Ministro per gli affari regionali a mantenere gli impegni che ho avuto modo di leggere pochi giorni fa sul giornale. Mi rendo conto che il dissenso che sto esprimendo oggi qui in Aula è grave, in quanto non è indirizzato ad un provvedimento di secondo livello, ma ad un provvedimento cardine ed essenziale per la vita della Regione. Il dissenso sul Piano della sanità deriva dal fatto che non posso votare contro un Piano accusato, per altro verso, di essere troppo laicista e troppo di sinistra. Me lo vieta la mia coscienza di comunista e di uomo di sinistra da oltre trent’anni. Tuttavia, essendo un dissenso grave, preannuncio qui in Aula le mie dimissioni dal Partito dei Comunisti italiani, dimissioni per la verità non maturate quest’oggi, ma già dalle conclusioni del congresso di tale partito su cui – come è noto – ho espresso il mio dissenso e da cui non sono disposto ad allontanarmi. Temo che anche la vicenda della sanità di oggi sia una conseguenza diretta della conclusione del congresso del Partito dei Comunisti italiani, a mio avviso non costruttiva e poco felice. MANIGLIO. Domando di parlare. Cedat 85 Servizi di resocontazione parlamentare VIII Legislatura 10 SETTEMBRE 2008 PRESIDENTE. Ne ha facoltà. MANIGLIO. Signor Presidente, la mia è una comunicazione a nome di tutti i consiglieri regionali di maggioranza. Noi intendiamo ringraziare innanzitutto l’assessore Tedesco per la competenza, per la capacità di ascolto e per la forza politica che ha profuso sia nella fase preparatoria del Piano della salute, sia nella conduzione dei lavori in Aula, sulle diverse questioni che sono state sollevate. Sappiamo bene, però, che in futuro l’applicazione del Piano sarà un onere altrettanto grande e una sfida per tutti. Politicamente ci riconosciamo per intero, con entusiasmo, con calore e con convinzione nell’intervento del Presidente Vendola, ragion per cui tutti i Gruppi rinunciano a fare la propria dichiarazione di voto. A conclusione di questa comunicazione, ci preme sottolineare che è merito dell’intero Consiglio aver recuperato una sua centralità nella discussione di un Piano così importante. Questo è un fatto inedito, sia per la storia della Puglia, sia per quella di altre Regioni. L’aver recuperato la funzione del Consiglio regionale, pur con posizioni diverse, è un fatto rilevante di democrazia che non può essere occultato. Se mi è consentito, rivolgo un ringraziamento particolare alla Presidenza e – qui entra in ballo la nostra partigianeria – ai consiglieri di maggioranza che, in maniera compatta e offrendo un contributo di merito, garantiranno il voto a questo strumento importante per la nostra Regione. PRESIDENTE. Pongo ai voti il disegno di legge “Piano regionale di salute 2008-2010” nel suo complesso. È approvato. Il Consiglio sarà convocato a domicilio. La seduta è tolta (ore 21,31).