junio PANDA IL RITORNO DELL’IBIS EREMITA IL WWF PER TUTELARE LE FORESTE DI MANGROVIE 10 APRILE, GIORNATA DELLE OASI WWF WWF Italia (ONLUS) via Po 25/c 00198 Roma - Anno XXXIX n° 4 aprile 2005 Poste Italiane SpA Sped. Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1 comma 2 dcb Roma UNAMINIGUIDA PERRICONOSCERE LESPECIE DIUCCELLI NIDIFICANTI 4 Panda Junior - n° 4 Aprile 2005 sommario Leopold e l’eremita, l’avventura a lieto fine di nove ibis e del loro “papà” adottivo 10 S.O.S barriere coralline A proposito di ibis eremita 16 24 Proteggiamo chi ci protegge Le foreste di mangrovie rappresentano una cintura di sicurezza contro le catastrofi naturali 8 Il WWF impegnato a tutelare i paradisi sommersi Notizie dai progetti 25 Notizie dalle Oasi 28 26 Notizie verdi Curiosi di natura 30 Arrivano dall’Africa e depongono le uova nel nostro paese. Chi sono? Scopritelo nella nuova miniguida del PJ! 35 I ragazzi che arrivano dal freddo, 40 l’avventura dei Panda Club di Charuoda (Yacuzia) 37 Smog, clima, traffico una nuova intervista dei Panda Club E tu di che pianeta sei? Quando la terra trema Speciale panda Club 2004-2005 I siti da visitare per saperne di più su terremoti e catastrofi naturali 48 L’erbario dei tuoi desideri 49 La biblioteca del Panda Lettori per natura 50 56 Vieni anche tu alla Giornata delle Oasi! La posta del Panda Nel magico mondo dei fiori e delle piante per realizzare un erbario (e molto altro ancora) 58 Il 10 aprile non dormire! 59 46 Senti chi parla 61 Senti che ha detto! 62 Soluzione gioco Il cruciverba del Panda ERRATA CORRIGE Nello scorso numero di Panda junior, a pag. 54 nell’articolo “Diamo un nome alle cose” abbiamo scritto erroneamente il numero delle specie conosciute sul pianeta: 1.5000.000 invece di 1.500.000! Ci scusiamo per la svista e vi auguriamo buona lettura! storia di natura Leopold el’eremita di Duccio Centili 468101214161820222426283032343638404244464850525456586062 2 storiadinatura Nell’Oasi di Orbetello in Toscana è in corso un progetto molto particolare che riguarda gli ibis eremita, dei grandi uccelli neri scomparsi dall’Europa più di 400 anni fa. Questa specie ora rischia di sparire per sempre dalla Terra: ne rimangono liberi solo 300 nel parco nazionale di Souss-Massa in Marocco e pochissimi in Siria. Come fare per farli ritornare? Ve lo raccontiamo in questa storia. Genitori adottivi Siccome gli ibis tenuti negli zoo fanno tanti piccoli, un gruppo di ricerca austriaco chiamato Waldrappteam ha iniziato a liberare alcuni di questi in Austria. Tutto è andato bene, ma arrivato l’inverno i giovani non erano capaci di migrare verso terre più calde e accoglienti perché nessun genitore aveva potuto insegnarglielo. Allora i ricercatori hanno provato in un altro modo: hanno allevato dei piccoli ibis in modo che si affezionassero alle persone, vivendo insieme a loro tutto il giorno come dei veri genitori-ibis. Foto Michele Arcella 3 5 79111315171921232527293133353739414345474951535557596163 storia di natura L.Feichtinger/Waldrappteam.at Un deltaplano per papa’ Poi, all’inizio dello scorso settembre, hanno preso un piccolo deltaplano a motore e hanno guidato gli ibis verso sud! Gli uccelli hanno volato in perfetta formazione a fianco della persona seduta sul deltaplano e così, un giorno dopo l’altro, hanno superato le Alpi e gli Appennini e sono arrivati finalmente alla nostra Oasi di Orbetello. Ed è così che ci troviamo su un bel prato dell’Oasi in compagnia di nove ibis eremiti e del loro accompagnatore, l’austriaco Leopold Feichtinger. Gli ibis passano delle ore a infilare nella terra il loro lungo becco piegato in giù per cercare insetti e lombrichi da mangiare. Amici di piuma! Ci passeggiano intorno senza paura e a volte si posano sulle spal- 24 L.Feichtinger/Waldrappteam.at le di Leopold che è come loro padre, o almeno un parente molto stretto… Sembrano tranquilli come 68101214161820222426283032343638404244464850525456586062 storiadinatura delle grandi galline nere con un buffo ciuffetto sulla testa, ma poi a un certo punto qualcosa li spaventa e spiccano il volo all’improvviso. Volano in alto tutti insieme fino a diventare dei puntini neri in cielo e noi restiamo a naso all’insù in mezzo al prato, un po’ invidiosi di non poterli seguire. Dopo un po’ decidono di tornare indietro, chiudono le ali e scendono in picchiata per poi posarsi accanto a noi, e ricominciano a becchettare alla ricerca di cibo come se niente fosse. Il ritorno degli eremiti Finora tutto è andato bene ma presto ci sarà il momento più rischioso di tutta l’operazione, quando i giovani ibis dovranno intraprendere la migrazione di ritorno verso l’Austria. Questa volta dovranno cavarsela da soli senza l’aiuto di nessuno: se ce la faranno il progetto avrà avuto successo e forse un giorno i discendenti dei “nostri” ibis eremita torneranno a popolare l’Europa come un tempo. L.Feichtinger/Waldrappteam.at Occhio all’ibis! Abbiamo bisogno di osservatori in gamba capaci di riconoscere gli ibis eremiti e segnalarci la loro posizione una volta che avranno abbandonato l’Oasi di Orbetello per dirigersi verso nord! Guardate bene le foto di questo articolo e ricordatevi come è fatto un ibis: colore nero con riflessi rosa e verdi, becco rosso, lungo, non dritto ma incurvato in basso, ciuffo di penne sulla nuca e fronte nuda… non sono difficili da riconoscere! I nove giovani ibis dovrebbero cominciare la migrazione verso l’Austria a marzo-aprile 2005. Se li vedete in giro mandate una e-mail all’indirizzo [email protected] . Le vostre segnalazioni saranno utilissime a Leopold e agli altri ricercatori che saranno pronti a rintracciare gli ibis e ad assicurarsi che tutto vada per il meglio. 35 7 9111315171921232527293133353739414345474951535557596163 a proposito di... ibis eremita L’eremita L’ibis eremita ha questo nome perché tutto nero com’è, con la fronte nuda e un ciuffetto di penne allungate sulla nuca, sembra un monaco o un vero e proprio eremita con tanto di cappuccio. Oggi ci sembra un animale buffo e sconosciuto ma fino al medioevo era comune in Europa, anzi pare che facesse il nido sulle torri merlate dei castelli! Poi per qualche motivo che non conosciamo, ma sicuramente legato all’uomo, gli ibis eremita sono scomparsi dall’Europa senza lasciare traccia. Nidi, roccaforti inaccessibili Gli ibis vivono in colonie numerose e depongono 2-4 uova in un nido rudimentale fatto di rami ed erbe. Il nido viene costruito dentro a fessure o cavità su alte pareti di roccia in modo che i predatori “a piedi” come volpi e sciacalli non possano arrivarci e mangiarsi tutte le uova. Le ultime 4 colonie di ibis (circa 300 individui) che si trovano in Marocco utilizzano tutte delle pareti inaccessibili che si affacciano sul mare. Foto Michele Arcella 246 8101214161820222426283032343638404244464850525456586062 apropositodi... WWF-Canon/Roger Leguen Un occhio allo scorpione e uno alla cavalletta Gli ibis eremita del Marocco mangiano veramente tutto quello che riescono a trovare. Scorpioni, lombrichi, lucertole, larve di insetti, cavallette… Bisogna pensare che in zone senz’acqua e desertiche, dove la terra è arida e nuda e c’è un ciuffo d’erba qui e uno là, tocca accontentarsi dei pochi animaletti che si trovano, pure se nascosti tra le pietre o sottoterra. Per scovare le sue piccole prede l’ibis infila il becco nella terra e se “sente” qualcosa di buono lo afferra, lo tira fuori e lo inghiotte immediatamente. L’ibis e l’Arca di Noe’ Fino a quindici anni fa esisteva una grande colonia di ibis eremiti anche 357 in Turchia, a Birecik. Era l’ultima colonia rimasta di tutto il Medio Oriente, ed era rispettata dalla popolazione locale che credeva che gli ibis fossero i primi uccelli usciti dall’Arca di Noè dopo il diluvio universale e che ogni anno indicassero ai pellegrini la direzione della Mecca. Purtroppo nel 1989 la colonia è scomparsa completamente per colpa dei veleni, pesticidi e diserbanti, usati per coltivare i campi. Nel mondo esistono 23 specie di ibis. Sono parenti delle cicogne e vivono in tutti i continenti meno l’Antartide. La cosa che tutti gli ibis del mondo hanno in comune è il lungo becco rivolto all’ingiù con cui frugano nel fango o nella terra alla ricerca di cibo. Quello nella foto è un ibis scarlatto, che vive in grandi branchi nelle immense paludi del sud america. Un grazie a Michele Arcella per aver regalato al WWF le sue foto. 9 111315171921232527293133353739414345474951535557596163 progetto internazionale Il WWF nel giardino incantato Le barriere coralline sono sempre più in pericolo, lo denunciano in un recente rapporto i maggiori esperti mondiali. E ancora una volta il WWF è in prima linea per cercare di salvare questo straordinario ecosistema importante non solo per numerose specie marine ma anche per l’uomo. 2468 WWF-Canon/Jürgen Freund 101214161820222426283032343638404244464850525456586062 progettointernazionale WWF-Canon/Jürgen Freund Nemo nel fantastico mondo dei coralli Ve lo ricordate Nemo, il piccolo pesce pagliaccio che viveva una grande avventura tra la barriera corallina e il mare aperto? Le barriere sono mondi affascinanti e ricchi di vita, che non smettono di stupire con i loro mille colori. Eppure, si tratta di ambienti estremamente fragili: basta toccare un corallo durante un’escursione subacquea per causare danni irreparabili a questo meraviglioso organismo. 3579 Purtroppo però, l’uomo ha inventato sistemi di pesca molto aggressivi, che distruggono i fondali e quindi danneggiano profondamente anche la barriera corallina. Il risultato è preoccupante: già il 20% delle barriere coralline del mondo sono state distrutte dall’uomo. Perche’ sono importanti Le barriere coralline sono tra i più antichi sistemi vitali della Terra e permettono la sopravvivenza di una grande varietà di specie, tanto da 11 1315171921232527293133353739414345474951535557596163 progetto internazionale poter rivaleggiare solo con le foreste tropicali. Nel Pacifico per esempio le barriere possono ospitare più di 1.300 specie di pesci. Nonostante tanta ricchezza e bellezza le barriere coralline sono importantissime per assicurare equilibrio ecologico alle terre emerse: proteggono i litorali e le isole dalla forza distruttiva di tifoni, cicloni e forti mareggiate. Funzionano proprio come una “barriera protettiva”, che frena le onde, rendendo un po’ più dolce il loro arrivo sulla spiaggia. Le barriere coralline svolgono anche un’azione di “nursery”: infatti molte specie, proprio come il piccolo Nemo del film d’animazione, nascono, trovano cibo e raggiungono l’età adulta proprio in questo universo sottomarino protetto e ricco di nutrimento. Le minacce Il turismo è la prima minaccia del mare: specie se i turisti staccano dei rametti di corallo per portarli a casa propria come souvenir! E poi, gli alberghi costruiti proprio sulla costa, senza alcun rispetto per il paesaggio e per la biodiversità. Lo sbiancamento Anche i cambiamenti climatici rappresentano oggi un grave pericolo per i coralli: infatti il riscaldamento dell’acqua provoca il fenomeno dello sbiancamento del corallo. Le foto mostrano con grande chiarezza questo fenomeno: i colori scompaiono perché l’ambiente lentamente muore. WWF-Canon/Martin Harvey 246810 1214161820222426283032343638404244464850525456586062 progettointernazionale WWF-Canon/Erling Svensen Come nasce una barriera corallina Tutto comincia da un piccolo polipo un minuscolo animale molle e sottile che si attacca ad una roccia dura, in un’acqua bassa, sufficientemente calda e ricca di luce. I polipi, che si aggregano in colonie, hanno dei tentacoli che usano per catturare il cibo, soprattutto nelle ore notturne. Si cibano prevalentemente di plankton. Crescendo, i polipi producono un tipo di carbonato di calcio che forma gli scheletri colorati che noi tutti conosciamo. Un corallo può crescere da uno a 100 centimetri l’anno: per arrivare a formare la meravigliosa Grande Barriera Corallina Australiana ci sono voluti più di 5 milioni di anni. 357911 I coralli e noi Le barriere svolgono funzioni importanti per l’uomo. Se nell’ambiente delle barriere possono crescere e riprodursi tante specie di pesci, molluschi e crostacei questo significa lavoro, cibo e sussistenza per tante popolazioni che vivono WWF-Canon/Erling Svensen 13 15171921232527293133353739414345474951535557596163 progetto internazionale nelle aree costiere. La maggior parte dei paesi che possiedono barriere coralline però sono poveri, e non hanno le risorse economiche per proteggerle. Ecco perché il WWF si sta impegnando su più fronti: quella delle barriere coralline è un’emergenza ambientale che riguarda tantissime persone, che da questi fragili ecosistemi dipendono. Il WWF per le barriere coralline Fino ad oggi il WWF ha realizzato più di 100 progetti in difesa delle barriere coralline, investendo una somma enorme: circa 10 milioni di dollari. Il nostro lavoro consiste soprattutto nel creare aree protette, perché il mare ancora oggi è l’ambiente meno tutelato del pianeta (meno dell’1% degli oceani sono aree protette marine). Inoltre siamo impegnati a combattere tutti i metodi di pesca dannosi per il mare, quelli cioè che distruggono l’ecosistema. Infine, ci batteremo contro l’inquinamento e i cambiamenti climatici, che sono responsabili dell’innalzamento della temperatura del mare e dunque del degrado di questo splendido ambiente. Tesori sommersi Il giardino in fondo al mare I coralli sono un mondo magico e sorprendente ricco di colori e di forme bizzarre. Queste singolari strutture possono assomigliare ad alberelli, a ventagli, a spugne, a delle piante fiorite, a mazzolini di fiori, a coni gelato, a tubicini, alcuni hanno persino la forma del cervello umano. E sono di mille colori, rosa, rossi, giallo oro, ocra, marroncini, verdi, lilla, azzurri e blu! Amicizia al …veleno! Come faranno i pesci pagliaccio, dalla sgargiante livrea bianco arancio a vivere tranquilli e protetti fra i tentacoli velenosi degli anemoni di mare? Facilissimo, ne sono immuni! Per ricambiare il favore, i pesci 24681012 WWF-Canon/Cat Holloway 14161820222426283032343638404244464850525456586062 progettointernazionale pagliaccio attirano piccoli pesci verso l’anemone, perché possa cibarsene. WWF-Canon/Cat Holloway I coralli e la luna Quando i polipetti che abitano il corallo muoiono, lasciano in eredità ai discendenti le loro fantastiche dimore. E le nuove generazioni continuano a costruire, al ritmo di un cm l’anno, nuove “torri” e nuovi “castelli” di calcare. Nel corso dei secoli alcune di queste strutture hanno raggiunto proporzioni incredibili. La Grande Barriera Corallina dell’Australia, che si estende nell’oceano per quasi 2.000 Km, può essere osservata persino dalla Luna. Pesci col… becco! E che “brucano” come le capre! Ci credereste? Nelle barriere coralline vivono pesci, come i coloratissimi pesce balestra e pesce pappagallo, che possiedono una specie di robusto becco osseo che usano per brucare e triturare senza sosta il duro guscio calcareo del corallo. Quando il corallo finisce in pasto alle… stelle! L’Acanthaster planci, conosciuta anche come “corona di spine” è una stella marina dalle abitudini alquanto bizzarre, è golosissima di corallo vivo che divora alla sorprendente velocità di 300-400 cm quadrati al giorno. Davvero un pericoloso nemico per la barriera corallina. 35791113 WWF-Canon/Cat Holloway 15 171921232527293133353739414345474951535557596163 progetto internazionale Il WWF, le foreste di mangrovie e lo tsunami WWF-Canon/Edward Parker 2468101214 161820222426283032343638404244464850525456586062 progettointernazionale Le foreste di mangrovie, un patrimonio in pericolo Nel drammatico evento che ha investito il sud est asiatico con un maremoto di straordinaria potenza distruttiva, vi è stata la conferma di un dato fondamentale: la presenza di ambienti naturali in buona salute, quali sono le foreste di mangrovie, contribuisce senza alcun dubbio anche alla salute degli esseri umani che vivono in quelle zone. Chi ha assistito al tragico evento ha infatti potuto constatare quanto le zone costiere che presentano ancora foreste di mangrovie intatte abbiano svolto un ruolo importante nell’attutire la forza delle onde, permettendo la salvezza di molte vite umane. Alaithi Kadukal, la “foresta che controlla le onde” Ad esempio in India, nell’area del Tamil Nadu, diversi villaggi sono stati colpiti in misura minore proprio grazie alla presenza di una foresta di mangrovie che ha impedito agli abitanti di venir spazzati via dalle tremende ondate. La foresta è tra l’altro conosciuta con il nome di Alaithi Kadukal che, in lingua Tamil, vuol dire proprio “la foresta che controlla le onde”. Anche il santuario di Punta Calimere nel distretto di Thanjavur, sempre in Tamil, è stato protetto dalla foresta ancora 3579111315 WWF-Canon/Tanya Petersen integra. Ed ancora nell’Andhra Pradesh le mangrovie e i tratti di vegetazione costiera hanno per- 17 1921232527293133353739414345474951535557596163 progetto internazionale messo ad alcuni pescatori di trovare riparo e salvarsi nonostante lo tsunami. Foreste come cinture di salvataggio Da tempo si conosce l’opera di mitigazione degli effetti delle grandi onde che svolgono le foreste costiere. Purtroppo in molte aree quelle foreste di mangrovie che erano un tempo presenti, sono state distrutte per far spazio ad alberghi sul mare e ad infrastrutture varie, annullando i benefici di questi eccezionali ambienti naturali. Secondo gli esperti nel 1980, in tutte le zone costiere tropicali del mondo, erano presenti ancora 198.000 chilometri quadrati di foreste di mangrovie! E oggi quante ne restano? Nel 2000 questa superficie si era ridotta, a causa della continua deforestazione, fino a raggiungere i 146.000 chilometri quadrati (una superficie equivalente più o meno a quella dell’Austria o ad un terzo della nostra Italia). Nell’area del sud est asiatico è presente più del 40% di tutte le foreste di mangrovie del mondo; in quella zona geografica è presente anche il mangrovieto più esteso del mondo, quello delle mitiche Sunderbans, tra India e Bangladesh, alla foce del Gange, dove vive ancora la tigre del Bengala e dove sono ambientati molti romanzi di Salgari. 246810121416 Il WWF per le foreste di mangrovie Ora, dopo il drammatico evento che ha seminato morte e distruzione, il WWF che opera in quelle zone con numerosi progetti di conservazione ambientale da oltre 40 anni, sta invitando tutti i governi che hanno stanziato fondi per la “ricostruzione”, a privilegiare interventi che difendano e riqualifichino, anche restaurandoli, gli ambienti delle foreste costiere, le mangrovie e le straordinarie barriere coralline che costituiscono la base essenziale per la sopravvivenza di quelle popolazioni. 1820222426283032343638404244464850525456586062 progetto internazionale WWF-Canon/Edward Parker Un viaggio nello straordinario mondo delle foreste salate Foreste su… palafitte! Le foreste di mangrovie, un’associazione di diversi tipi di piante, tutte con la capacità di vivere con le radici “a mollo” nell’acqua salata crescono in diversi luoghi del mondo, in Sud America così come in Africa e in Asia. Insieme alle praterie sottomarine e alle barriere coralline le mangrovie costituiscono un ecosistema complesso, ricchissimo di specie ma, nello stesso tempo, molto delicato. E troppo sfruttato dall’uomo. 357911131517 WWF-Canon/Michel Gunther 19 21232527293133353739414345474951535557596163 progetto internazionale WWF-Canon/Tanya Petersen Sale e scende la marea … Queste associazioni vegetali hanno sviluppato caratteristiche molto particolari per adattarsi a condizioni di vita impossibili per altre piante. Affondano le radici in acqua salata e devono anche “lottare” costantemente contro il moto ondoso e le maree. Per farlo le mangrovie hanno sviluppato delle radici aeree in grado di resistere alle trazioni ripetute e violente del mare in movimento. Un altro problema che queste piante devono affrontare è rappresentato dal fango in cui le mangrovie affondano le radici e dove è piuttosto difficile svolgere le normali funzioni respiratorie. Le mangrovie hanno “risolto” il problema grazie agli pneumatofori, speciali ramificazioni aeree delle radici specializzate proprio nel ricavare ossigeno. 24681012141618 A “pesca” d’acqua dolce Le radici sommerse servono da filtro e “concedono” il passaggio solo della quantità di sale tollerata dalla pianta. Il sale viene poi eliminato da particolari ghiandole presenti nelle foglie che “sudano” acqua salata con una concentrazione salina addirittura superiore a quella del mare in cui vivono (41% contro il 35% circa). E se ancora non basta? Niente paura, per difendersi la pianta lascia cadere qualche foglia delle più vecchie, un po’ come fosse un contenitore per lo smaltimento del sale in eccesso! Le mangrovie hanno anche un ottimo sistema per l’immagazzinamento e la conservazione dell’acqua dolce che “catturano” dall’umidità dell’ambiente e dalle piogge. 20222426283032343638404244464850525456586062 progetto internazionale Creature delle foreste salate In questi preziosi ambienti vive una ricca fauna costituita da diverse specie di mammiferi, uccelli, insetti e rettili. Uno più strambo dell’altro WWF-Canon/Martin Harvey 35791113151719 21 232527293133353739414345474951535557596163 progetto internazionale Il perioftalmo, il pesce che corre … sulle pinne !! Il perioftalmo è uno dei pesci più curiosi del mondo, vive fra le foreste di mangrovie dell’Asia tropicale ma, a differenza dei suoi simili che vivono sott’acqua, trascorre la maggior parte della sua esistenza nel fango in superficie. Ma non ha i polmoni! E allora come fa a respirare fuori dall’acqua? E come “cammina” se non ha le zampe? Lo stupefacente perioftalmo respira attraverso la pelle ma ricorre anche ad un “trucco”, immagazzina l’acqua in speciali sacche spugnose poste vicino alle branchie. E questo perché la sua pelle deve sempre mantenere un sufficiente grado di umidità. Per spostarsi da una zona all’altra nell’intricato universo delle foreste di mangrovie, il perioftalmo si serve delle pinne (rinforzate da rigidi “raggi” ossei) ed è talmente bravo che pare se la cavi benissimo anche nella corsa e nei… saltelli! WWF-Canon/Martin Harvey all’abbeverata sulle rive dei fiumi. L’assalto del coccodrillo marino è micidiale per potenza e rapidità: avvistata la preda intenta a dissetarsi il rettile la raggiunge in un baleno, poi l’afferra saldamente con i denti aguzzi trascinandola sul fondo dell’acqua per inghiottirla. Mamma coccodrillo custodisce con cura il nido dove ha deposto le uova e, una volta schiuse, si occupa dei piccoli coccodrilli a lungo proteggendoli dai pericoli. I piccoli coccodrilli a differenza degli adulti si nutrono per lo più di insetti, piccoli pesci e crostacei. Il temibile coccodrillo marino La nasica, Grande, grosso (è lungo in media una scimmia sette metri), feroce e più che mai in pericolo, il coccodrillo marino è l’unico con la “proboscide” coccodrillo a prediligere l’acqua di mare e, più in generale, gli ambienti salmastri come gli estuari dei fiumi e le lagune. Si nutre in prevalenza di grossi pesci (marini e d’acqua dolce) di uccelli acquatici e mammiferi, ma non disdegna far colazione con il bestiame domestico che sorprende 2468101214161820 Questa curiosa scimmia dal naso “gigante” vive nelle foreste costiere di mangrovie ed in quelle interne pluviali del Borneo. E’ una specie prevalentemente arboricola che trascorre le ore del giorno alla ricerca di cibo: foglie tenere, fiori e frutti di diverse piante, ritirandosi 222426283032343638404244464850525456586062 progetto internazionale minuto! La nasica vive in gruppi che possono variare da una decina di esemplari fino a 40-50 individui. Una “sirena” grassa e grossa, il dugongo WWF-Canon/Martin Harvey poi per la notte sui rami delle mangrovie. Oltre al naso “a proboscide” la nasica è caratterizzata da un cappuccio rosso sul capo, da una folta “barba” bianca sul volto, da una pelliccia rosso mattone sul dorso che sfuma sino a diventare grigia sulle parti inferiori del corpo. E’ un’ottima nuotatrice e può restare sott’acqua anche per mezzo Con una mole che definire imponente è poco (un adulto può raggiungere i 4 metri di lunghezza e quasi 100 Kg di peso!) il dugongo è però un buon nuotatore e “fila” ad una velocità di circa 10 Km orari. Frequenta le acque costiere delle aree tropicali dell’oceano Indiano e del Pacifico e vive in ristretti gruppi familiari di 5-6 individui. Il dugongo è un mammifero marino estremamente pacifico che trascorre la maggior parte della giornata alla ricerca delle piante acquatiche di cui è ghiotto e che strappa con l’aiuto del suo caratteristico labbrone. La sopravvivenza del dugongo è oggi più che mai precaria e legata a quanto l’uomo saprà fare per difenderlo dalle catture (accidentali e non), dalle reti antisqualo, dalle eliche dei motoscafi e dai tanti altri pericoli. WWF-Canon/Jürgen Freund 3579111315171921 23 2527293133353739414345474951535557596163 NOTIZIE DAI PROGETTI Dalla parte di “napoleone” e del ramino Proteggiamo il ramino! Tranquilli non stiamo dando i numeri! Il ramino di cui parliamo non è il gioco delle carte ma il meno conosciuto (e molto sfruttato) Gonystylus. Un albero il cui legno pregiato viene utilizzato per produrre stecche da biliardo, cornici per quadri e infissi. Oggi, grazie alle pressioni del TRAFFIC e del WWF, il ramino, come già è accaduto per un altro legno pregiato, il mogano, è stato incluso nella lista CITES (in Appendice II) e, dunque, in futuro sarà possibile proteggerlo meglio. Insieme al ramino godranno di più protezione anche molte specie di animali che vivono nelle foreste malesi e indonesiane come la tigre, l’orango ed i gibboni. WWF-Canon/WWF Hong Kong Cindy Cheng Il TRAFFIC per il pesce napoleone Si chiama pesce napoleone (Cheilinus undulatus), ma viene familiarmente definito l’elefante delle barriere coralline per la sua mole colossale. Questo coloratissimo pesce, dalle labbra carnose e dalle tenere carni, è una preda molto ambita in Oriente, dove viene servito nei ristoranti di lusso. Una “moda” che sta decimando le popolazioni di pesce napoleone ma che, oggi, grazie all’inclusione della specie in Appendice II della CITES sarà possibile tutelare, applicando leggi più severe e rigorose che ne controllino il commercio. 246810121416182022 2426283032343638404244464850525456586062 notiziedalleoasi I fenicotteri tornano a volare nell’Oasi di Orti-Bottagone a cura di Barbara Mariotti E' stata una giornata a lieto fine quella che ha visto la liberazione di due fenicotteri ospiti del Centro di Recupero Uccelli Marini ed Acquatici (CRUMA) LIPU di Livorno nella Riserva Naturale Oasi WWF Palude OrtiBottagone. Di fronte a numerosi bambini, gli uomini del WWF e della LIPU hanno restituito la libertà a due fenicotteri rimasti feriti dopo uno “scontro” con i cavi elettrici dell’alta tensione. I due uccelli, uno dei quali è stato inanellato, hanno familiarizzato subito con l'ambiente lagunare degli Orti, luogo di elezione per la loro alimentazione ed importante sito di svernamento per la specie nella Maremma toscana, aggregandosi allo stormo di 28 fenicotteri attualmente presenti nella Riserva. Gli sforzi prodotti da WWF e LIPU nel recupero e nella liberazione di questi splendidi uccelli simbolo delle lagune costiere hanno permesso di ottenere questo risultato soddisfacente. Collaborando con la nostra Riserva Naturale, la società ENEL Terna, ha promesso di installare al più presto delle speciali “spire anti-collisione” su tutte le linee elettriche che attraversano la zona umida protetta. Questo allo scopo di ridurre drasticamente il rischio di impatto contro i cavi sospesi da parte degli ospiti alati dell'Oasi. Al termine dell'evento sono state donate a tutti i bambini presenti delle simpatiche riproduzioni in ceramica raffiguranti il fenicottero realizzate dalla società Anser di Grosseto. 357911131517192123 25 27293133353739414345474951535557596163 NOTIZIE VERDI Mal d’auto Le automobili sono in aumento in tutto il mondo e, in molti paesi, crescono anche gli spostamenti di persone e merci con auto, camion e aerei a discapito di altri mezzi meno inquinanti e più rispettosi della nostra salute e dell’ambiente (treni, mezzi pubblici, biciclette …). L’Italia non fa certo eccezione! La proposta del WWF è quella di ribaltare il rapporto della quota di merci spostata su gomma (oggi circa l’80%) in favore di quella che viaggia su rotaia (il 20%), sfruttando anche la via del mare ed il cabotaggio. E per le città? E’ più che mai necessario potenziare il sistema dei trasporti pubblici. Fantasmi al polo nord ?! Come vi immaginate le grandi distese ghiacciate del Polo nord? Desolate e silenziose? Ebbene se gli orsi polari o le foche potessero parlare, racconterebbero di sussurri, grida, gemiti e crepitii che risuonano nelle terre del Grande Nord. A cosa si deve questo fenomeno sperimentato anche da molti esploratori polari? Al ghiaccio marino che, essendo composto da diversi elementi (con diverse composizioni chimiche e diversi coefficienti di dilatazione) si contrae, si dilata, si spacca, si muove, torna a scontrarsi, sollecitato dalle enormi variazioni di temperatura. E che produce suoni terribilmente inquietanti. Denti come piccozze Denti per mordere, denti per iniettare veleno, zanne come sciabole, denti a spirale o ricurvi ma, si era mai sentito di denti utili per …arrampicarsi? Ebbene il tricheco ha delle zanne robuste e formidabili che, nel maschio, raggiungono il metro di lunghezza e che vengono usate come …piccozze! I trichechi, infatti, se ne servono per arrampicarsi e avanzare sul ghiaccio o per rimuovere i molluschi di cui si cibano dalle rocce. 24681012141618202224 26283032343638404244464850525456586062 NOTIZIEVERDI Gli occhi dello “spettro”! Spetta al fantomatico e mostruoso (per dimensioni!) calamaro gigante il primato degli occhi più grandi del mondo animale, il diametro di un solo suo occhio è di 40 cm, del resto questa creatura degli abissi marini pesa oltre tre tonnellate e supera i 20 metri di lunghezza! Però, gli occhi più grandi rispetto alla taglia di tutto il regno animale sono quelli del minuscolo tarso spettro (Tarsius spectrum) che vive nell’Asia sudorientale e che misurano circa 17 mm di diametro. Pensate, il volume di uno solo dei suoi occhi è pari a quello dell’intero cervello! Il WWF ed il Power Switch Un rapporto del WWF ha denunciato che le grandi compagnie elettriche mondiali non si sono impegnate abbastanza per ridurre le emissioni di gas serra, ENEL compreso. E’ per questo motivo che il WWF ha lanciato in 20 Stati la “Campagna Power Switch” per dire no al carbone ed al petrolio in favore di fonti energetiche più pulite, efficienti e soprattutto, rinnovabili. Ad esempio una proposta è quella di sostituire le vecchie centrali ad olio combustibile con piccole e medie centrali di cogenerazione a gas ad alta efficienza per fornire in rete locale elettricità e calore. Antartide: scontro finale ? Si chiama B15A ed è un iceberg di proporzioni colossali, misura 120 Km ed è grande quanto la Val d’Aosta! In balia delle correnti si sposta di 20 chilometri al giorno e si sarebbe dovuto scontrare contro la lingua di ghiaccio di Drygalski , nel Mare di Ross. Invece (almeno fintantoché scriviamo) l’eccezionale scontro non c’è stato e l’iceberg si è arenato nella Baia di Mc Murdo. Una sfortuna per le colonie di pinguini di Adelia e imperatore: il colossale iceberg, infatti, blocca il ghiaccio nella baia costringendoli ad allungare di molti Km il percorso per raggiungere le aree di alimentazione in mare. 35791113151719212325 27 293133353739414345474951535557596163 curiosidinatura Potrebbero essere denti di squalo? Michele Tranquilli (Mo) Caro Michele non sei il primo a scriverci dicendo di aver trovato dei “denti di squalo” cavi. Però, da come li descrivi a noi sembrano essere delle conchiglie. Ad esempio gli esemplari del genere Dentalium hanno la forma di zanne d’elefante, un tronco di cono con due aperture alle estremità (cavo, appunto), da cui escono – quando l’animale è vivo – il “piede” ed un ciuffo di tentacoli con la funzione di convogliare alla bocca i piccoli organismi ed i detriti di cui si cibano. Queste conchiglie vivono anche nel Mediterraneo sia nei pressi dei litorali che nelle aree abissali. Ma e’ vero che le maree possono spezzare il ghiaccio? Claudia Parodi (Ro) Verissimo! La marea ha una forza sorprendente ed è capace di spezzare il ghiaccio delle banchise polari. Anche durante l’inverno ai poli è possibile osservare questo fenomeno. Si tratta di spaccature “tidali”, cioè, provocate dai movimenti della marea nelle acque sottostanti i ghiacci polari. Ma altre rotture possono essere provocate dalle correnti marine e dagli innalzamenti della temperatura. Come si distingue nella tartaruga greca il maschio dalla femmina? Sofia Cucchiaini di Orvieto Da una semplice osservazione in natura non è possibile. Occorre prendere in mano l’esemplare “sotto osservazione” e guardarne la parte inferiore della corazza, se è concava si tratta di un maschio, se invece è piatta è una femmina. Perche’ le creature degli abissi hanno il corpo luminescente? Matteo Pugliotti di Roma Le profondità marine sono nere come la notte, per questo molti abitanti degli abissi sono dotati di apparati luminosi, per consentire agli individui delle varie specie di riconoscersi fra loro. Ma le luci hanno anche diversi impieghi. Ad esempio, la femmina di Ceraties holboelli, attira i pesci di cui si ciba con una vera e propria lenza da cui penzola un “amo luminoso” che ha lo scopo di guidare dritte dritte nella sua bocca le incaute prede, che scambiano l’esca con un appetitoso gamberetto luminoso. 2468101214161820222426 283032343638404244464850525456586062 curiosidinatura Poteva essere un ermellino? Eros Zuccato (Vi) L’ermellino è molto simile alla donnola. Ambedue le specie sono caratterizzate dal ventre bianco e da un mantello bruno rossiccio sul dorso. L’ermellino ha però una coda più lunga dalla Ermellino nella veste invernale caratteristica punta nera che, invece, manca nella donnola. Nella tua descrizione non ci dici nulla circa la coda e, dunque, non siamo in grado di dirti con certezza se l’animale che hai visto è un ermellino o una donnola. Ci sembra più probabile però che tu abbia incontrato una donnola, molto più diffusa sul nostro territorio che non l’ermellino, presente più che altro nel nord Italia. Donnola 3579111315171921232527 29 3133353739414345474951535557596163 miniguida Arrivano! illustrazioni di Concetta Flore I cieli di primavera Basta essere attenti e, magari, trascorrere qualche tempo in natura o con il naso all’insù per capire che qualcosa è cambiato. Diverse specie di uccelli hanno già fatto “i bagagli” e sono volate via per raggiungere le abituali zone di nidificazione. Molte, invece, stanno giungendo dall’Africa per deporre le uova e allevare i piccoli in territorio italiano. In questa miniguida troverete alcune specie di uccelli - fra le più comuni e conosciute – che proprio in questo periodo arrivano nel nostro paese per riprodursi. Sono rondini, albanelle minori, nibbi bruni, gruccioni, ghiandaie marine, culbianchi, sterpazzoline, anatre marzaiole e tante altre specie che, già dalla fine di marzo (o nei primi giorni di aprile), potrete osservare nelle aree protette e in molte Oasi del WWF. PER COSTRUIRE IL TUO TACCUINO DEL NATURALISTA: 1) ritaglia le pagine del PJ lungo le linee continue in neretto; 2) cerca le lettere (dalla A alla D) alla base di ciascuna paginetta doppia e mettile una sopra all’altra in ordine alfabetico; 3) unisci il libretto ottenuto con due punti metallici lungo la linea tratteggiata a metà della pagina A e piega in due il tuo taccuino. 246810121416182022242628 3032343638404244464850525456586062 Il popolo migratore Piccolo taccuino del naturalista I migratori nidificanti IL POPOLO MIGRATORE Trascorrono l’inverno in Africa e giungono in Europa dopo aver attraversato il Sahara ed il Mediterraneo per la stagione riproduttiva. Sono rondini, upupe, cicogne, albanelle minori, nibbi bruni, gruccioni, ghiandaie marine, falchi pecchiaioli, marzaiole e tante altre specie che, già dalla fine di marzo (o nei primi giorni di aprile), potrete osservare nelle aree protette e in molte Oasi WWF. (I MIGRATORI nidificanti – seconda parte) Illustrazioni di Concetta Flore A Rondine - Cicogna bianca - Ciconia ciconia Hirundo rustica E’ diffusa quasi in tutta Europa, tranne che nell’estremo nord. Trascorre l’inverno in Africa da cui torna ogni anno in primavera per nidificare. Ha dorso color blu-acciaio, gola e fronte rosse e parti inferiori bianche. Abita i prati e le zone paludose, è di grosse dimensioni con piumaggio bianco, remiganti nere, becco lungo di color rosso brillante come pure le zampe. In Italia è soprattutto di passo. B Marzaiola - Anas querquedula Upupa - Upupa epops Nidifica nell’erba folta vicino alle acque salate o salmastre. Il maschio si distingue per una vistosa mezzaluna bianca che parte dalla nuca e raggiunge l’occhio. In Italia è di passo e nidificante. Sverna in Africa da dove torna in primavera per nidificare nelle cavità degli alberi. Abita nei tratti di bosco aperti e nei pressi delle abitazioni. Ha becco sottile, lungo e nero ed una cresta aranciorosata sul capo che può aprire a ventaglio. Cannareccione Albanella minore - Acrocephalus arundinaceus - Circus pygargus Lo si trova in tutta Europa, eccetto che in Gran Bretagna e Scandinavia. Torna dall’Africa in primavera per nidificare all’interno dei canneti. Si riconosce per un’evidente sopracciglio più chiaro rispetto al piumaggio e per il canto forte e stridente. In Italia è di passo e nidificante. Nidifica in gran parte dell’Europa centrale e meridionale. Nasconde il nido a terra fra la vegetazione e nei campi coltivati. Il maschio ha piumaggio più chiaro della femmina. In Italia è di passo e nidificante. Milvus migrans Assiolo - Ha coda forcuta, occhio rosso arancio e dorso scuro. Abita le zone boscose vicino a laghi e fiumi, vive in colonie e costruisce il suo nido sugli alberi. In Italia è di passo e nidificante. C Pecchiaiolo - Otus scops Piccolo gufo migratore riconoscibile per il suo caratteristico richiamo “chiuu…chiuu…” che lancia di notte. Ha i ciuffi auricolari ed è un micidiale divoratore d’insetti. In Italia è di passo e nidificante. Succiacapre - Pernis apivorus Vive nelle radure nei pressi dei boschi dove, scavando nel terreno, si ciba di larve di vespa e di api. Ha capo grigio, dorso bruno e coda segnata da tre barre scure. Un folto “piumino” attorno agli occhi e al becco lo protegge “dall’ira” di vespe e altri insetti armati di pungiglione. In Italia è nidificante e di passo. Caprimulgus europaeus Ha piumaggio “mimetico” che sfuma dal grigio al marrone scuro tutto picchiettato. E’ attivo soprattutto di notte quando, con volo agile e silenzioso, va a caccia d’insetti. Nidifica sul terreno e abita zone aride e prati. In Italia è di passo e nidificante. D Nibbio bruno - Culbianco - Oenanthe oenanthe Sterpazzolina - Sylvia communis Graziosissimo uccellino di color sabbia e vistoso dorso bianco. Ha la punta delle ali e quella della coda nera ed è caratteristico il suo modo di volare: brevissimi spostamenti da un albero ad una roccia e soste in cui coda e ali sono in perenne tremolio. In Italia è di passo e nidificante. Abita la vegetazione bassa e cespugliosa. Ha piumaggio color ruggine sul dorso e parti inferiori più chiare. Il maschio si differenzia anche per la gola bianca ed il capo grigio. Nidifica fra le piante e costruisce il suo nido a circa un metro d’altezza dal suolo. In Italia è di passo e nidificante. Gruccione - Merops apiastris Ghiandaia marina Inconfondibile per i suoi vivaci colori: dorso marrone e giallo, ali, coda e parti inferiori verdi e blu con sottogola giallo brillante. Il becco è scuro, lungo e ricurvo adatto ad afferrare in volo gli insetti di cui si nutre. Nidifica in buchi scavati negli argini dei fiumi o nella sabbia. In Italia è di passo e nidificante. Ha piumaggio marrone sul dorso e azzurro sul resto del corpo, le ali sono di un brillante color turchese. Si nutre d’insetti che cattura al volo lanciandosi dai rami degli alberi o da fili tesi. Nidifica nelle cavità degli alberi o in edifici abbandonati. In Italia è di passo e nidificante. - Coracias garrulus pandaclubinazione Noi, ragazzi di Charuoda Ciao, siamo i ragazzi del Tanya Ecological Club of Evenke, in Jacuzia (Siberia). In questa foto siamo insieme al nostro insegnante e a Viktor Nikiforov la guida che, presto, ci accompagnerà in uno speciale percorso WWF nel cuore di una delle più belle riserve della Jacuzia: la Riserva WWF di Sakha, che noi chiamiamo Charuoda. WWF-Canon/Hartmut Jungius Terra di lupi, orsi e linci Dobbiamo osservare il più completo silenzio per sperare di osservare uno dei tanti abitanti selvatici della Riserva. Qui vivono lupi, orsi bruni, linci, alci, volpi rosse, aquile reali, allocchi di Lapponia, tamia, picchi tridattili, picchi neri e persino il mosco moschifero, il piccolo 3579111315171921232527293133 WWF-Canon/Roger Leguen 35 3739414345474951535557596163 panda club in azione WWF-Canon/Hartmut Jungius cervo che rischia l’estinzione a causa del “muschio” estratto dalle sue ghiandole odorifere e che è molto utilizzato nell’industria dei profumi e nella medicina tradizionale orientale. Tutti in fila, si parte! Camminiamo in fila indiana, imbacuccati, ma con gli occhi ben aperti pronti a percepire anche il più piccolo movimento sul sentiero o fra i rami degli alberi. E alla fine siamo stati premiati perché, nel corso della nostra escursione, abbiamo potuto osservare diversi scoiattoli, le impronte nella neve di una coppia di lupi, di una volpe rossa ed anche le unghiate lasciate da un grosso orso sulla corteccia di un albero! Per noi ragazzi è stato emozionante! Natura in… agguato! WWF-Canon/Hartmut Jungius 246810121416182022242628303234 Questa non è la nostra prima avventura nella Riserva di Sakha, grazie al WWF ed alle sue guide, abbiamo imparato molto sul territorio in cui viviamo e sugli animali che lo abitano, sappiamo riconoscerne le tracce, possiamo distinguere le impronte dell’orso e quelle della lince. Riconosciamo il tambureggiare del picchio nero o dove si è posato l’allocco di Lapponia dopo aver sferrato il suo attacco alla preda. Ma, soprattutto, grazie a queste lezioni in natura abbiamo imparato ad amare sempre di più la nostra bellissima natura e a rispettarne i fragili equilibri. 3638404244464850525456586062 intervista AUTO, SMOG ED ENERGIA ? a cura di Antonio Bossi Foto Archivio WWF Siamo a Inverigo, in provincia di Como. Tutta la scuola primaria a tempo pieno sta partecipando al programma Panda Club e le classi hanno organizzato la bellissima mostra “Alla ricerca del Pianeta Panda”, nata da un vero e proprio laboratorio che ha preso spunto dal manuale di Luca Novelli, e che non ha mancato di suscitare tantissime domande da parte dei ragazzi. Domande che riguardano in prevalenza i problemi del traffico, dell’inquinamento dell’aria e dei rifiuti. ? Cosa pensa il WWF dei blocchi delle auto che sono stati imposti nelle principale città italiane? Sono utili? Lo scopo di simili interventi soprattutto se introdotti saltuariamente, è principalmente quello di fare riflettere tutti sulla necessità di rivedere i nostri comportamenti, imparando ad usare l’auto in modo più attento, provando tutti insieme a servirci di mezzi di trasporto meno inquinanti. Quello sui trasporti è uno dei tanti impegni del WWF, che propone da anni per il riequilibrio del sistema delle comunicazioni, in favore della ferrovia e dei trasporti a basso impatto ambientale. L’Italia, paese con 7.000 km di coste, deve anche sfruttare le vie del mare. Nelle città è necessario il potenziamento delle reti di trasporto pubblico, che deve diventare una valida alternativa all’auto privata. Il miglioramento della qualità dell'aria dei centri urbani e lo snellimento del traffico sono obiettivi raggiungibili solo attraverso il potenziamento del trasporto collettivo. ? Che cosa sono le polveri sottili e da dove derivano? Perchè sono dannose? Le polveri sottili sono una miscela di particelle solide e liquide sospese in aria aventi dimensioni inferiori a 10 micron (un micron è pari a 357911131517192123252729313335 37 39414345474951535557596163 i ntervista un millesimo di millimetro). Il PM10 è formato da metalli (Piombo, Cadmio, Zinco, Nichel, Rame), solfati, nitrati, sabbie, ceneri, fibre di amianto e polveri di cemento e carbone. Le polveri sottili derivano dai processi di trasformazione dell'energia. Le principali attività dell'uomo che le originano sono: emissioni prodotte dal traffico veicolare, impianti termici, impianti industriali. Mentre le cause naturali che concorrono alla loro produzione sono: aerosol marino e biologico (spore, pollini...), emissioni vulcaniche, incendi boschivi. Le polveri, a causa delle loro dimensioni microscopiche, riescono a depositarsi nei punti più profondi dei polmoni e causano infezioni acute e croniche a carico dell'apparato respiratorio. Inoltre, contengono composti chimici (ad esempio benzopirene) altamente pericolosi per la loro azione cancerogena. ?? Foto archivio WWF Si sta facendo qualcosa contro le sostanze chimiche inquinanti? Esiste un Trattato internazionale, la Convenzione di Stoccolma, che ha vietato l’uso di alcune sostanze chimiche pericolose. Cinquanta stati hanno aderito, e tra questi molti nostri vicini come Austria, Germania e Svizzera. L’Italia però purtroppo è ancora molto indietro e non ha firmato. Sostanze chimiche tossiche si possono trovare nei deodoranti, nei detersivi, nei profumi e in mille altri prodotti che usiamo quotidianamente. Con molte di queste veniamo in contatto senza saperlo. Oggi i consumatori hanno più possibilità di effettuare delle scelte, potendo riconoscere se un prodotto proviene da un Paese che aderisce oppure no alle nuove restrizioni. Per poter scegliere è inoltre 24681012141618202224262830323436 38404244464850525456586062 intervista ? Foto archivio WWF necessario sapere cosa si trova realmente in un prodotto e avere un'idea del tipo di danno alla salute che può provocare. Quindi, in attesa di una maggior responsabilità e impegno sul piano internazionale, non resta che mantenersi informati e prendersi l'impegno di leggere con attenzione le etichette. i PCB, i furani, le diossine e il DDT. Una lista che segna solo l'inizio e dovrebbe allungarsi progressivamente sempre di più. Già così si tratta di una grande conquista perchè i Paesi firmatari non potranno più produrre, utilizzare e rilasciare nell'ambiente queste sostanze. Sostanze che possono avere un impatto devastante sulla salute e sull'ambiente e causare proprio quei malesseri sempre più diffusi nella società, come problemi al sistema riproduttivo e immunitario, squilibri nel sistema nervoso e ormonale, irregolarità di sviluppo o malattie serie come i tumori. ? Cosa sta facendo il WWF sul problema delle sostanze tossiche e inquinanti? Il WWF è impegnato nella campagna internazionale “detox” che, fra l’altro, propone di mettere al bando le sostanze dannose e sostituirle con altre meno pericolose attraverso una raccolta di firme on-line destinata al Parlamento Europeo, affinché adotti e rafforzi la normativa ancora in discussione nota come REACH (Registrazione, Valutazione e Autorizzazione delle Sostanze), che imporrebbe a produttori e importatori la diffusione di informazioni certe sulle migliaia di sostanze chimiche che ogni anno circolano in Europa. La stessa campagna si rivolge inoltre a tutti i cittadini aiutando a capire meglio, fin d’ora, quali sono i prodotti più a rischio e quelli meno dannosi. E' vero che la diossina è una sostanza molto pericolosa? La diossina rientra nell’elenco dei POP (Persistent Organic Pollutants), inquinanti organici persistenti, sostanze chimiche che resistono a lungo nell'ambiente, si accumulano nella catena alimentare e rischiano di provocare effetti negativi sulla salute di uomini, animali e ambiente. La lista dei POP banditi in seguito al Trattato di Stoccolma contiene 12 inquinanti, Per saperne di più la cosiddetta “sporca dozzina”, tra cui http://www.wwf.it/svelenati. 35791113151719212325272931333537 39 414345474951535557596163 panda club Panda Club 2004 – 2005 Continuiamo a parlare di risorse e consumi, l’argomento al centro del programma Panda Club Si puo’ calcolare il nostro impatto sull’ambiente? Le azioni dell’uomo comportano spesso una trasformazione di risorse naturali (acqua, fonti di energia, materie prime, ecc.) con conseguenze spesso negative sull’ambiente. Pensa solamente a quanti oggetti ci stanno intorno, “roba” dappertutto! E fra gli oggetti, le macchine, le merci, alcuni sono a vita breve (restano in funzione pochi giorni), altri sono a vita media (funzionano per mesi o anni), altri ancora sono a vita lunga e durano decenni. Finora, secondo i principi della società dei consumi, la maggior parte delle merci e degli oggetti è stata progettata e costruita in vista di un rapido ricambio, che permette la produzione di altre merci e altri oggetti. Poco conta se, con questi criteri, si impoveriscono le risorse naturali (i pozzi petroliferi, le cave e le miniere, i boschi, le raccolte d’acqua pulita) e aumentano la massa dei rifiuti solidi e l'inquinamento delle acque e dell'aria. Per fortuna si sta tentando in molti modi di porre rimedio al degrado ambientale, e si moltiplicano i tentativi per capire i limiti da non oltrepassare per non danneggiare in modo irreversibile il nostro Pianeta. 2468101214161820222426283032343638 404244464850525456586062 pandaclub Impatto zero? Facciamo un esempio. Pensando alla produzione di un giornale, l’uso della carta ha un impatto ambientale sulle foreste della Terra, ma se per ogni pagina fosse ripiantato un nuovo albero riusciremmo a compensare l’impatto ambientale e a riportarlo in pareggio. Si parla in questo caso di “Impatto zero”. Anche nel caso dell’anidride carbonica, responsabile insieme ad altri gas del surriscaldamento della Terra, si può calcolare il collega- modo l’impatto. Naturalmente il passaggio successivo è quello di piantare tanti nuovi alberi. E’ ovvio che è impossibile pensare all’Impatto zero per tutte le cose che facciamo e le merci che utilizziamo, anzi, la prima azione da intraprendere nel caso dell’anidride carbonica è quella di ridurre drasticamente tutte le emissioni intervenendo in tutti i modi possibili. Occorre poi stare attenti, perché compensare “dopo” i danni provocati “prima” potrebbe diventare una bella scusa per continuare a produrre e consumare in modo sfrenato, senza badare al contenimento degli sprechi e del superfluo, e senza puntare ad una decisa riduzione o eliminazione delle fonti d’inquinamento. Quanta anidride carbonica produciamo? mento fra le nostre azioni quotidiane e il volume di gas emesso e, poiché l’anidride carbonica è filtrata dagli alberi, trasformare il dato nel numero di alberi necessario per assorbirlo, compensando in tal Se però tutti fossero in grado di associare i propri comportamenti alla quantità di anidride carbonica emessa, e quindi a “quanti alberi sono necessari per riassorbirla”, molto probabilmente farebbero più 3579111315171921232527293133353739 41 4345474951535557596163 panda club attenzione alle proprie azioni ed ai propri consumi. Ogni metro quadro di foresta contribuisce infatti ad assorbire circa 0,7 kg di anidride carbonica (CO2) l’anno. Proviamo a calcolare. Un’automobile (di cilindrata inferiore a 1.6 c.c.) produce 700 kg di CO2 ogni 10.000 chilometri percorsi, per riassorbire 700 kg di CO2 sono necessari 1000 metri quadrati di foresta. Altri esempi: z un viaggio di 1200 Km in aereo genera 180 kg di CO2, in auto 108 kg, in treno 54 kg. z percorrere 10 km per fare la spesa produce ogni anno 94 kg di CO2 nel caso dell’automobile, 35 kg nel caso dei trasporti pubblici, 23 kg nel caso della metropolitana. Andare a piedi o in bicicletta non comporta nessuna emissione di CO2 in più oltre al respiro. 246810121416182022242628303234363840 4244464850525456586062 pandaclub Panda Club 2004 – 2005 Il taccuino del naturalista Le giornate si allungano, la natura si risveglia, viene proprio voglia di uscire e di passeggiare nei giardini, nei prati, nei boschi. Con un amico in più… C’è uno strumento utilissimo da portare sempre con sé quando si esplora la natura: il Taccuino del Naturalista. Apparentemente sembra un normale libretto, invece è molto di più, è un amico che ti potrà aiutare a capire meglio il mondo intorno a noi, e che trasformerà ogni uscitain una vera e propria scoperta. Guiderà la tua curiosità, arricchirà il contatto con la natura e ti aiuterà a migliorare le tue capacità di osservazione. Ma soprattutto ti permetterà di portare in classe il mondo naturale... lasciandolo dov’è, in modo che non venga danneggiato e permettendo a tanti altri “esploratori” di ammirarlo. 357911131517192123252729313335373941 43 45474951535557596163 panda club A cosa serve un taccuino Il taccuino può servire per innumerevoli osservazioni. Si possono disegnare dal vero panorami, alberi, fiori, foglie, insetti, incollare sui fogli foto e reperti, oppure usare i fogli per raccogliere le impronte di foglie e cortecce con la tecnica del “frottage”. Non dimenticare di annotare anche le condizioni meteorologiche della giornata e eventuali osservazioni sulle caratteristiche del suolo, la presenza di acqua, ecc. Bisognerà sempre raggruppare le osservazioni per data e completarle con una descrizione generale della località esplorata. Tutto può essere riassunto in una mappa, indicando anche i luoghi che ti hanno colpito di più e le scoperte più belle. A casa sarà infine necessario rivedere il tutto, per completare gli schizzi e confrontare gli appunti con qualche manuale specializzato che ti aiuterà a dare il nome a piante o tracce incontrate e non ancora classificate. Come realizzare il taccuino Procurati un raccoglitore ad anelli di piccole dimensioni dalla copertina rigida, ricoprilo di una copertina di plastica per ripararlo in caso di pioggia e inserisci dei fogli forati. Per rendere più bello il taccuino si può 24681012141618202224262830323436384042 44464850525456586062 pandaclub LA NATURA E’ LA MIGLIORE DELLE SCUOLE personalizzare con disegni o con elementi naturali (foglie, cortecce, intrecci di piccoli rami, ecc.). Esempi di cosa si puo’ osservare z Le caratteristiche dei vari tipi di terreno; z il portamento e la disposizione degli alberi z I fiori, le foglie, i frutti, i semi (ovviamente osservabili in stagioni diverse…). z Tracce o segni lasciati da animali: impronte, resti di alimentazione, escrementi, nidi e tane, ecc.; z piccoli animali che abitano siepi, prati, stagni o boschetti: insetti, rettili, anfibi, ragni… z La vita sotto un sasso o quella in un tronco in decomposizione. z Gli uccelli in volo, posati o in canto. z Il muschio, i funghi, le muffe. z Le caratteristiche del paesaggio, panorami, pendii esposti al sole o in ombra, andamento del terreno, presenza di fiumi, ruscelli, stagni, ecc. z La presenza di manufatti creati dall’uomo: muretti a secco, casolari, cappelle, canali, lavatoi, ecc. Proprio un Taccuino del Naturalista realizzato dal WWF, ricco di idee e di curiosità, è la pubblicazione che tutte le scuole possono scaricare direttamente dalla pagina Internet, partecipando alla festa che ogni anno il WWF organizza in aprile per festeggiare le proprie Oasi. Dai un’occhiata, e chiedi all’insegnante di guardare, si possono visitare le Oasi gratuitamente! LA NATURA IN FIERA A COMACCHIO Dal 28 aprile al 1° maggio 2005 si terrà a Comacchio (Ferrara) la seconda edizione dell’International Po Delta Birdwatching Fair, la fiera del turismo naturalistico e ambientale. Si tratta di un grande appuntamento per tutti gli appassionati di natura che offrirà, oltre agli stand espositivi, laboratori per le scuole e visite guidate alla scoperta delle Valli di Comacchio.Sono anche a disposizione tante offerte turistiche per chi si vuole fermare qualche giorno. Per saperne di più www.podeltabirdfair.it 35791113151719212325272931333537394143 45 474951535557596163 speciale internet Quando la Terra si mette a ballare Cos'è successo al largo di Sumatra il 26 dicembre 2004 alle 7 e 58 (ora locale)? Lo tsunami era prevedibile? Ci si può attendere una simile tragedia anche in Italia? Il sisma ha spostato davvero l'asse terrestre? Da quando si è verificato il maremoto nel sud est asiatico molte persona cercano di capire un po’ di più di quello che avviene sotto i nostri piedi, all’interno del nostro Pianeta. Ecco alcuni siti per viaggiare “dentro” la Terra e capire come funzionano i terremoti. www.earthquake.it Mappe sismiche, telecamere puntate sui principali vulcani, interpretazione delle scale sismiche, archivio di tutti i terremoti che si sono verificati sulla Terra. E molto altro ancora. Ecco un sito da visitare assolutamente. http://gndt.ingv.it L’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia ospita il sito del Gruppo Nazionale per la Difesa dai Terremoti. Aprendo la pagina http://eduseis.na.infn.it si accede al progetto didattico Eduseis: un sismografo didattico per la formazione e la sensibilizzazione sul rischio sismico, dove si trovano interessanti schede di approfondimento. www.geologia.com/area_raga/raga_home.html Un simpatico geologo accompagna i visitatori attraverso le meraviglie della Terra, facendo scoprire i segreti più nascosti del nostro meraviglioso pianeta. Le chiare e utili schede di approfondimento sono rivolte a insegnanti e studenti. www.protezionecivile.it L'Italia è un territorio ad alto rischio sismico: i terremoti fanno parte del suo passato e del suo presente, ma anche del suo futuro… E se non bastasse si aggiungono il rischio vulcanico e quello idrogeologico, per non parlare degli incendi boschivi. Il sito della Protezione Civile Nazionale aiuta a capirne di più sul rischio ambientale in Italia. 2468101214161820222426283032343638404244 464850525456586062 specialeinternet http://earthquake.usgs.gov (in inglese) Sito del programma statunitense di prevenzione dei terremoti (Earthquake hazard program), vi si trovano le informazioni più complete sul terremoto/maremoto del 26 dicembre 2005 in Asia. La sezione For kids only è interamente dedicata ai ragazzi ed è una miniera di informazioni e notizie. www.seismo.ethz.ch/info/quiz/it In questa pagina del Sistema Svizzero di Monitoraggio dei terremoti si può giocare con un quiz che permette di conoscere tutti i segreti nascosti dentro e sotto la crosta terrestre. www.serviziosismico.it Il Servizio Sismico Nazionale tiene sotto controllo la situazione nel nostro paese, e mette a disposizione tutti i dati sui terremoti recenti e passati. Alla pagina www.serviziosismico.it/INFOR/5CONSIGLI/index_f.html si trovano consigli su come comportarsi in caso di terremoto. www.iris.washington.edu/ about/iris.htm (in inglese) L’ Incorporated Research Institutions for Seismology è un sistema statunitense universitario per la raccolta e la diffusione dei dati sismici su scala mondiale. La pagina www.iris.washington.edu/about/iris.htm permette di scaricare alcuni programmi per simulazioni di terremoti e eruzioni vulcaniche. www.focus.it/notizie/18196_29_12_69.asp Il sito del famoso mensile presenta un’ampia ricostruzione degli eventi del dicembre scorso in Asia. Tante immagini e animazioni per capire quello che è successo. 3579111315171921232527293133353739414345 47 4951535557596163 la biblioteca del panda Roald Dahal, Minipin, © 2004 Salani 58 pag. euro 9,00 Il piccolo Bill vive vicino a una foresta ma non osa entrarci perché la mamma gli dice sempre che è un Bosco Stregato dove si nascondono Policorni, Scarabocchi, Cnidi, Vermicolosi e altre orride creature… Ma un giorno Billy non resiste alla tentazione dell’avventura e incontra un terribile Sputacchione Succiasangue Tritadenti Sparasassi. Per sua fortuna verrà aiutato dai piccoli Minipin che vivono sui rami e si spostano sul dorso degli uccelli. Aiutato dai nuovi amici, Billy elabora un piano per sconfiggere il mostro... dai 7 anni in su. Lara Albanese, Terra!, Illustrazioni di Cecco Mariniello, Jaca Book 27 pag. euro 8,00 Una serie di quattro libretti che presentano il mondo naturale dal punto di vista dell’acqua dell’aria, del fuoco e della terra. “I quattro elementi” che secondo glia antichi greci erano alla base di tutte le sostanze. Questo sulla terra ad esempio parla di piante, tane sotterranee, agricoltura, rocce, gemme, fossili grazie a fotografie e bellissime illustrazioni colorate. a cura di M. Antonietta Quadrelli R. Papetti/G.Zavalloni, Piccoli gesti di ecologia Editoriale Scienza 2004 Illustrazioni di Vittorio Belii 84 pag. euro 13,90 La propria mappa, la costruzione di un flipper, il controllo delle etichette, il compost, la stanza e la casa ecologica, giocare in città, strade più sicure, i diritti dei bambini, i loro alleati questi argomenti vengono affrontati con giochi, notizie, consigli, riflessioni e laboratori: piccoli gesti di oggi per rendere possibile un futuro sostenibile e a misura d’uomo. Dai 10 anni. Ringraziamo la libreria TUTTOlibriRAGAZZI di Piacenza e le case editrici per la collaborazione a questa rubrica 246810121416182022242628303234363840424446 4850525456586062 lettoripernatura Questo l’ho letto io! Vi piacciono i libri che parlano di natura, avventura, viaggi, esplorazioni? Questa pagina è dedicata alle vostre (brevi!!) impressioni. Pubblicheremo le più simpatiche, le più curiose, le più spiritose… ricordate di citare il titolo del libro,l’autore, il numero delle pagine e l’editore. Scrivete a: WWF – Panda Junior – Via Po 25/C 00198 Roma, oppure inviate una e-mail all’indirizzo: [email protected]. Chitty – chitty, Bang – Bang Ciao, mi chiamo Serena Inghilleri e abito a Roma, vorrei consigliare a tutti di leggere il libro “Chitty-ChittyBang-Bang” di Ian Fleming (lo scrittore che ha inventato il personaggio dell’agente segreto James Bond) nella collana i Tascabili dei bambini, Avallardi (154 pagine). E’ un libro divertentissimo che parla delle avventure del Sig. Caractacus Pott (un inventore) e della sua famiglia a bordo di una macchina molto speciale Chitty-Chitty–Bang– Bang che sa volare, andare sull’acqua e persino “parlare”. Leggetelo! Illustrazione di Concetta Flore Zanna bianca e la grande corsa all’oro Un saluto a tutti, sono Gianni Colaforti (Pa) e ho da poco letto un libro bellissimo che vorrei consigliare: “Il richiamo della foresta, Zanna Bianca e altre storie di cani” di Jack London, Grandi Tascabili Economici Newton (325 pagine). E’ un libro mozzafiato ricco d’avventure e di dure sfide per la sopravvivenza in territori freddi, lontani e selvaggi. C’è la storia di Buck, di Zanna Bianca, di Brown Wolf, di Macchia… e di tanti altri cani e lupi dal coraggio e dal cuore eccezionali. 357911131517192123252729313335373941434547 49 51535557596163 attivita’ L’erba dei vostri Un ciuffo di barba caprina e uno d’erba strega, un fior di mosca e un occhio di civetta, un po’ di milzadoro, una lingua di cane, un orecchio di topo alpino, qualche centocchio, un pugno di amorini gialli e, infine, cacciafebbre quanto basta… Vi stiamo suggerendo gli ingredienti per una pozione magica? Ma niente affatto, vi abbiamo Illustrazioni di Concetta Flore 24681012141618202224262830323436384042444648 50525456586062 attivita’ rio desideri solo elencato alcuni fiori selvatici e piante che potrete raccogliere per realizzare un bellissimo erbario! Fra papaveri, primule e viole Con l’arrivo della primavera prati, boschi, sponde di fiumi, parchi e giardini si riempiranno di bellissimi fiori e di erbe selvatiche, è questo il momento giusto per uscire a “caccia” di campioni per il vostro erbario. Muniti di una buona guida ai fiori di campo, forbici, sacchetti di carta, taccuino e matita siete pronti per avventurarvi in un universo meraviglioso e coloratissimo. 35791113151719212325272931333537394143454749 51 535557596163 attivita’ Nella terra dei fiori “tromboni” e dell’erba “chitarra” Scoprirete che i fiori oltre ad avere bei colori, forme buffe e strani odori, hanno nomi sorprendenti e molto originali, possono essere poetici come il fiordaliso selvatico (che vi preghiamo di non raccogliere, è rarissimo e protetto), il botton d’oro, l’azzurrina di mare, l’amorino giallo, la primavera odorosa, l’erba stella, oppure strani come l’ingrassabue, l’alchemilla, il cencio molle di fonte, la perlina rossa, la barbaforte, l’erba maga, il fior cuculo, il mordigallina … in ogni caso raccoglierli, essiccarli e catalogarli sarà per voi un’attività divertente e molto istruttiva. Ricordate, prima di recidere il gambo degli esemplari prescelti annotate sul vostro taccuino il nome del fiore o della pianta (sia quello comune che quello scientifico, li troverete sulla guida) e l’ora ed il luogo in cui li avete raccolti. Potete anche aggiungere alcune vostre osservazioni, come: “- è gradito alle api” “-vi era posata sopra una farfalla nera e arancione”, “- all’interno della corolla erano presenti degli insetti” e così via. L’essiccazione dei campioni Una volta raccolti i campioni in natura (pochi per volta, per evitare di sprecarli!) potete acquistare una pressa per l’essiccazione nei negozi specializzati oppure divertirvi a realizzarla in casa seguendo le nostre indicazioni. 525456586062 2468101214161820222426283032343638404244464850 attivita’ COSA SERVE: Come si procede zdue tavolette di legno compensato o truciolato-laminato di 1 cm di spessore e di 20 x 26 cm circa di lato; zbulloni (circa 6-7 cm), “galletti”, rondelle che potrai acquistare nei negozi di ferramenta; zun paio di forbici e delle pinzette come quelle che usa la mamma; zcolla vinilica; zdiversi fogli di carta assorbente per aiutare il processo di essiccazione (o, in alternativa, la carta grigio-marrone tipo “sacchetto della spesa”); zalcuni fogli di carta velina e di cartone ondulato (puoi riciclare questi ultimi dagli scatoloni per l’imballaggio). zAttenzione: è importante che i fogli di carta velina, di carta assorbente e di cartone abbiano dimensioni un poco più piccole delle due tavolette di legno. Fatevi aiutare da un adulto e praticate quattro fori nelle tavolette come mostra l’illustrazione (serviranno per introdurre i bulloni ed i galletti per stringere la pressa). Una volta terminata l’operazione disponete sulla tavoletta due o tre fogli di carta velina sovrapposti ed, in cima, uno di carta assorbente. Ora potete poggiarvi - prendendoli delicatamente con le pinzette - i campioni raccolti (erbe, fiori, foglie ..), il vostro lavoro riuscirà meglio se i campioni erbacei avranno simile spessore. Terminata questa operazione “ricoprite” con altri due o tre fogli di carta assorbente ed un foglio di cartone spesso. Procedete così per tutti gli strati che vorrete, alla fine la vostra pressa assomiglierà ad un “panino imbottito”. Ora siete pronti per chiudere la pressa, inserite la tavoletta stringendo ben bene i “galletti”. 3579111315171921232527293133353739414345474951 53 5557596163 attivita’ QUALCHE RACCOMANDAZIONE La pazienza vince… la muffa! Una corretta essiccazione dei campioni raccolti è necessaria se volete evitare di vedere il vostro lavoro rovinato dall’umidità o dalla muffa! Perciò non abbiate fretta ma solo, molta pazienza. Per le prime due settimane dovrete sostituire almeno una volta al giorno i fogli di carta assorbente (che avranno assorbito l’acqua contenuta nei campioni). Non vi preoccupate di sprecarli, una volta asciutti li potrete riutilizzare ancora! Ricordatevi però di lasciare le veline al loro posto. Continuate a cambiare la carta assorbente per altre due settimane (stavolta ogni due o tre giorni) poi, trascorso circa un mese, potrete togliere i campioni dall’interno della pressa e trasferirli fra le pagine di un libro (meglio se un “librone” di quelli spessi e pesanti, può andare bene un’enciclopedia o una vecchia guida telefonica) per terminare l’essiccazione. Solo in questo modo i colori resteranno il più possibile simili a quelli originali. Raccogliete fiori ed erbe nelle giornate calde e assolate e non dopo la pioggia o nelle prime ore del mattino quando sono coperti di rugiada. Metteteli nella pressa entro breve tempo, per evitare che appassiscano. Dopo aver maneggiato i vostri campioni non toccatevi gli occhi, la bocca o la pelle del viso, alcuni, infatti, potrebbero contenere delle sostanze irritanti o tossiche!! L’erbario, la tavolozza dei colori, il quadretto… Ora siete pronti per le fasi finali. Potete incollare i vostri campioni su di un quadernone a fogli bianchi 5456586062 246810121416182022242628303234363840424446485052 attivita’ e, con l’aiuto di un buon manuale e le vostre osservazioni, realizzare l’erbario. Oppure potete creare qualche cosa di più originale, tipo dei quadretti da appendere nella vostra stanza. Per fare un simpatico quadretto, ad esempio, raccogliete un campione particolarmente interessante per forma o colore e provate a disegnarlo su cartoncino bianco, magari con gli acquerelli prima di essiccarlo! Scrivete sotto a mano i vostri appunti, il nome comune e quello scientifico, il luogo dove lo avete raccolto, la data, le vostre impressioni. Alla fine, con l’aiuto della colla applicate il campione essiccato alla vostra opera d’arte, realizzate un quadretto come mostra l’illustrazione e appendetelo nella vostra camera o dove più vi piace. Potete anche creare una “tavolozza” con i colori più belli catturati in natura a seconda delle stagioni o realizzare dei preziosi biglietti d’auguri con i fiori secchi. Per esercitarvi provate a recidere i fiori del vostro giardino o della terrazza di casa (le viole del pensiero, sia le grandi che le piccole vanno benissimo, provate anche con i boccioli di rosa, sono molto belli!!) A questo proposito vi suggeriamo un trucco per essiccare al meglio i boccioli. Con l’aiuto di un taglierino (e di un adulto !!!) dividete a metà il bocciolo e procedete all’essiccazione delle due metà separate, il risultato sarà di sicuro effetto. Buon lavoro e buona primavera a tutti! 357911131517192123252729313335373941434547495153 55 57596163 iniziative wwf Il 10 aprile il WWF ti aspetta alla “Giornata delle Oasi”! Ami la natura? Vuoi festeggiare l’arrivo della primavera insieme ai tuoi amici? Sei stufo di startene tra i banchi a studiare scienze e geografia ma vuoi vedere la natura dal vivo? Se hai risposto sì ad almeno una di queste domande, non puoi proprio mancare alla grande festa del WWF: il 10 aprile c’è la Giornata Oasi! Tieniti libero e organizzati con genitori, nonni, amici per trascorrere una giornata a contatto con la natura. ambienti che tante volte hai studiato sui libri. Stiamo organizzando una festa indimenticabile con spet- Le star della Giornata Oasi I protagonisti delle Oasi sono animali, piante, laghi, boschi, fiumi e montagne…ma il 10 aprile la vera star sarai tu! Potrai divertirti un mondo a scoprire tanti angoli nascosti di questi paradisi naturali e vedere dal vivo piante e animali, 56586062 24681012141618202224262830323436384042444648505254 iniziativewwf tacoli, giochi, divertimenti e visite guidate. Non puoi mancare proprio tu che sei un Socio junior! vigliosa che aspetta solo di essere esplorata! Uno spettacolo da ammirare in prima fila Potrai fare un regalo unico Ogni Oasi ti offre una sorpresa diversa: nell’Oasi di Orbetello in Toscana potrai ammirare il magnifico giardino delle farfalle, nell’Oasi di Vulci nel Lazio potrai scoprire il tasso o il gatto selvatico, nell’Oasi del lago di San Giuliano in Basilicata, se sarai fortunato potrai avvistare in volo il rarissimo avvoltoio capovaccaio. Insomma, qualunque sia la regione dove abiti, vicino a te c’è un’Oasi mera- Partecipando alla Giornata Oasi potrai iscrivere gratuitamente al WWF un tuo amico: dovrai soltanto compilare una cartolina che ti verrà consegnata all’interno dell’Oasi e darai a qualcuno a cui vuoi bene la possibilità di diventare Socio junior proprio come te. Non è un motivo in più per non perdere questo appuntamento? Riassumendo… Organizzati subito per partecipare alla Giornata Oasi: come ogni primavera almeno 100 Oasi in tutta Italia saranno aperte al pubblico in via eccezionale. Sono talmente belle che è difficile scegliere… ma pensaci in anticipo, così potrai organizzare l’escursione insieme ai tuoi genitori. E comincia a pensare a chi potrebbe essere il fortunato o la fortunata alla quale regalerai l’iscrizione al WWF per un anno. La persona che sceglierai deve essere appassionata di natura, non deve essere già iscritta al WWF. Ti aspettiamo: l’anno scorso eravamo in 100.000 e quest’anno dobbiamo essere ancora di più! 35791113151719212325272931333537394143454749515355 57 596163 senti chi parla Foto archivio WWF l e. de tos no piri r te s ll ’in più a e o le s a fr rem a e un lich te bb e u v ri , p c S tto e m u f A pag. 62 le vostre soluzioni alla foto “buffa” dello scorso novembre Nome..................................... Cognome...................................... Inviare a: Panda Junior - via Po 25/c 00198 Roma 586062 2468101214161820222426283032343638404244464850525456 lapostadelpanda Un regalo per l’ambiente Sacchetti ecologici Li hanno realizzati gli alunni di “V B” della scuola elementare “A. De Curtis” di Roma. Queste vivaci buste per la spesa, decorate con bellissimi disegni, non inquinano l’ambiente e, soprattutto, possono essere riciclate! Un’idea fantastica! AcquaperCochabamba Nikita Baracchini di Udine ci segnala l’iniziativa della sua scuola “Gianni Rodari” (Ud) a sostegno di un progetto davvero meritevole per riportare l’acqua in una lontana località della Bolivia, Cochabamba. Gli alunni, quest’anno, hanno organizzato un simpatico mercatino di beneficenza dove hanno venduto moltissimi oggetti tutti, rigorosamente, creati da loro. Siete stati davvero in gamba! tanti altri negozi abbiano contribuito a fornire i tanti materiali di recupero utilizzati per creare questa “preziosa” opera, di cui pubblichiamo un particolare: la cattedrale; con splendide vetrate decorate. Bravissimi, ragazzi! Un presepe da record Misura 2 x 2,5 metri ed è stato creato, tutto con materiali riciclati, dai ragazzi di “II B” della Scuola media statale “Carlo Alberto dalla Chiesa” di Corsara, Salerno. Sembra che panetterie, tipografie, salumerie, negozi di abbigliamento, farmacie e 3579111315171921232527293133353739414345474951535557 59 6163 la posta del panda Un calendario per l’ambiente Interamente dedicato al mondo animale. Lo hanno “pubblicato” gli studenti di “IV B” della scuola elementare “Istituto Comprensivo Regina Margherita” di Roma per cercare di sensibilizzare quante più persone possibile sul delicato rapporto fra uomo e natura. Il vostro calendario è bellissimo, ragazzi, ci piacerebbe mostrare le foto di tutti i “mesi”, ma non c’è sufficiente spazio… Due civette e ottanta cavalli Si chiamano “Strong” e “Nonnino” le due civette ferite che la nostra giovane socia Chiara Martinucci di Carrara (Ms) ha prima salvato e poi portato, per essere adeguatamente curate, presso un Centro di Recupero WWF. Ti ringraziamo Chiara per i tuoi complimenti e siamo d’accordo con te che anche la diversità fra le varie razze di animali domestici (cavalli compresi) andrebbe tutelata. Leonardo e Telemaco, amici per la pelle Ecco Leonardo Schillaci (Fi) in compagnia del suo inseparabile amico: il rospo Telemaco, ospite fisso del giardino di casa assieme alla gallina Rosetta ed al gatto Agostino. Leonardo ci assicura che i tre vanno molto d’accordo fra loro e che spesso trascorrono la notte nel pollaio, tutti insieme! Davvero incredibile! 6062 246810121416182022242628303234363840424446485052545658 GIOCHI IL CRUCIVERBA DEL PANDA Orizzontali 1) Lo è chi studia gli insetti 9) Personal Computer 11) Il maggiore dei fiumi italiani 12) C’è quello di Garda, di Como e di Pilato 13) Gracidano negli stagni 14) Quella religiosa uccide il suo compagno 17) Il più celebre fra gli extraterrestri 18) La fine del… falco! 20) Un po’ di daino 21) Sono pari in capra 22) Quelli dell’anno sono dodici 23) L’insetto con la spiritromba 25) Grossa foca con le zanne 27) Gli uccelli le usano per volare 28) Le vocali di irto 29) La mamma del pesciolino Nemo 31) Cade d’inverno 33) Un grande delfino con il corpo ricoperto di “cicatrici” 36) Cadere… un po’! 38) Un piccolo rapace notturno 40) Un po’… solo! 42) Perde il pelo ma non il vizio 43) Sono pari nella pera e nella mela 45) Guizza e salta nei torrenti montani 46) Ha il corpo ricoperto d’aculei ma non è il riccio 49) Le consonanti in ippo 51) I serpenti con la coda a… sonagli! 52) C’è quello di triglie e quello di quaglie 53) Una delle tre “R” insieme a Recuperare e Riparare 54) Il metallo più prezioso 55) Metà dodo 1 2 3 4 5 7 8 9 14 13 12 18 17 19 20 32 38 44 49 33 34 53 30 35 36 39 40 45 50 26 29 28 31 16 22 25 27 11 10 15 21 24 23 43 6 41 46 37 42 47 48 51 52 54 55 Verticali 1) E’ il più grosso animale della terraferma 2) L’abete addobbato ne è il simbolo 3) Telegiornale (sigla) 4) L’inizio e la fine dell’orso! 5) Fa tic tac 6) Un po’ di… lana 7) Ha la “cresta” fatta di spuma 8) L’antico nome della madre Terra 9) Pistoia (sigla) 10) Le più alte sono innevate 11) Lo misura la bilancia 14) Un mare vivacemente colorato! 15) Se manca non si respira 16) Lo sono le foreste che perdono le foglie d’inverno 18) Lo fa il cane quando guaisce 24) Un fiume ha la destra e la sinistra 25) Un topo senza… coda! 26) Le consonanti in cala 29) Sono dispari in… campo! 30) Batte nel petto 32) E’ opposto all’ovest 34) Non la perde il marinaio 35) C’è la timoniera e la remigante 37) I loro “palchi” sono fra i più pesanti fra i cervidi 39) Le consonanti della… sera! 41) I tentacoli della piovra 44) Producono il miele 46) Al centro della mira! 47) Un po’… raro! 48) La fine del… filo! 50) Le consonanti in poco 51) Metà cena 52) Rospo… dimezzato! 357911131517192123252729313335373941434547495153555759 61 63 senti che ha detto Beh che c’é da guardare, mi scappava! SOLUZIONE GIOCO H E C O 30 I C 37 36 U C A D 42 L U P O 48 R I C E 52 R E L I 55 D O O 2 3 4 E N T O M 12 L A G O 18 17 C E T 24 23 F A R F A 28 27 I A L I 32 31 N E V E 38 39 T A S S 43 44 45 E A T R 49 50 P P 53 R I C I C 5 6 7 8 O L O G O 14 13 15 R A N E M A N 19 20 21 O D A A R 25 26 T R I C L L A 29 O C O R A L 34 35 33 G R A M P O 40 41 S O I O L O 46 47 I S T R O T A 51 T C R O T A 54 L A R E O R 9 10 11 P C P O 16 T I D E 22 M E S I IL CRUCIVERBA DEL PANDA 1 Beh che c’è da guardare, mi scappava! Dice mortificato il simpaticissimo tasso americano di Andrea Dutto. Non meno simpatico è il fumetto di Ivan Carovita: “Cos’avete da guardare? Questo è il risultato dopo le feste!” Seguono i tassi di Alberto Manara: “La mia tana è allagata, qualcuno chiami l’idraulico!” di Martina Intemerato: “Non ci posso credere!! Qui vendono le tane a tasso zero!” di Noemi Lorusso: “Guardate che muscoli! Voglio fare un calendario” ed il tasso golosone dei ragazzi della “IG” di Pian del Bruscolo(Pu): “OK, dopo le feste mi metto a dieta, ma ora datemi il mio panettone!”. E’ giustamente preoccupato per la vita troppo sedentaria il grosso e grasso tasso di Chandra Montanari: “Dopo tante merendine, play station e 180 ore di TV, ecco come sono ridotto!”. C’è poi il tasso tifoso di Marcello Zanesco: “Avete visto ho la faccia da Juventino!” e quello insoddisfatto della sua acconciatura di Massimiliano Ricci: “Devo cambiare barbiere: odio la riga in mezzo!”. “Lo sai qual è il colmo per un tasso? Amare le tasse!” di Marta Irene Giotti. Salutiamo e ringraziamo per averci scritto Cesare Perri, Marta Bilotta, Andrea Vecchietti, Martina Gualtieri, Antonio Cantore, Pietro Grenoene, Chiara Martinucci, Francesco Marrone, Margherita Grazi, Orlando Martinello, Caterina Pellegrini, Silvia Pucci, Lorenzo Chiappelli, Sofia Cucchiaini, Luigi Bernardi, Davide Della Zazzera, Matteo Grassi, Davide Campo, Matteo Lombardo. 62 24681012141618202224262830323436384042444648505254565860 Associazione Italiana per il World Wide Fund for nature Fondo Mondiale per la Natura (ONLUS) Via Po, 25/C 00198 Roma - tel. (06) 844971 Ente Morale, D.P.R. n. 493 del 4-4-1974 RECAPITI SEZIONI REGIONALI 60122 Ancona tel. 071 203634 Molise Via G.B. Vico, 65 86100 Campobasso tel. 0874 92247 Piemonte Via Peyron, 10 10143 Torino tel. 011 4731873 Puglia Via Boccapianola, 1 70122 Bari tel. 080 5210307 Sardegna Via dei Mille, 13 09127 Cagliari tel. 070 670308 Sicilia Via E. Albanese, 98 90139 Palermo tel 091 583040 Toscana Via S. Anna, 3 50129 Firenze tel. 055 477876 Trentino Alto Adige Via Malpaga, 8 38100 Trento tel. 0461 231842 Umbria Via XX Settembre, 134 06161 Perugia tel. 075 5058506 Veneto Via Piave, 143 30171 VE-Mestre tel. 041 5382820 QUOTE SOCIALI JB SOCIO JUNIOR (fino a 14 anni) C 18 JS JUNIOR SENZA PANDA (fino a 14 anni) C 12 C 18 GS GIOVANILE SENZA PANDA (da 14 a 15 anni) C 1 2 FB SOCIO FAMIGLIA C 50 SB SOCIO FAMIGLIA SOSTENITORE C 90 PC PANDA CLUB C 35 MC MILLENNIUM CLUB C 300 C 500 I PAGAMENTI SI POSSONO EFFETTUARE: con VERSAMENTO SUL C/C POSTALE n. 323006, intestato a: Associazione Italiana per il WWF ONLUS Via Po, 25/C - 00198 Roma. PER ISCRIZIONI, RINNOVI E DONAZIONI POTETE TELEFONARE ALLA SEGRETERIA SOCI 06 - 84497500 LE C T E D SE 3HULRGLFR DVVRFLDWRDOO¶863, 8QLRQH6WDPSD 3HULRGLFD,WDOLDQD F I BE R C 22 SOCIO BENEMERITO "Panda" Pubblicazione mensile. Aut. Trib. di Roma, n. 12132 del 24-4-68 Poste Italiane SpA Sped. Abb. Post. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/2/2004 n. 46) art. 1 comma 2 dcb Roma Anno XXXIX n° 4 aprile 2005 Stampa: Edicomp S.p.A.- Fotolito: Gestaltcolor S.r.l. "Panda" é una pubblicazione mensile riservata ai Soci ed agli Abbonati. I Soci ordinari e giovanili ricevono ogni due mesi Panda. I Soci Junior ricevono ogni due mesi Panda Junior. C 30 OS ORDINARIO SENZA PANDA BB Comitato scientifico: Franco Andaloro, Piermario Biava, Luigi Boitani, Giovanni Bollea, Lester Brown, Massimo Capula, Cesare Corselli, Giulio De Leo, Domenico De Masi, Alberto Di Fazio, Antonio Di Natale, Almo Farina, Vincenzo Ferrara, Ireneo Ferrari, Andrea Filpa, Silvano Focardi, Fulvio Fraticelli, Marco Frey, Silvana Galassi, Marino Gatto, Domenico Gaudioso, Mario Giampietro, Silvio Greco, Franco La Cecla, Alessandro Lanza, Sandro Lovari, Sergio Malcevschi, Ezio Manzini, Marco Marchetti, Eleonora Masini, Bruno Massa, Luca Mercalli, Franco Miglietta, Alessandro Montemaggiori, Norman Myers, Antonio Navarra, Giorgio Nebbia, Giuseppe Notarbartolo di Sciara, Giuseppe Onufrio, Franco Pedrotti, Francesco Petretti, Bruno Petriccione, Sandro Pignatti, Bernardino Romano, Wolfgang Sachs, Luigi Lombardi Satriani, Giuseppe Scarascia-Mugnozza, Bartolomeo Schirone, Francesco Tonucci, Mario Tozzi, Sergio Ulgiati, Riccardo Valentini, Sergio Zerunian. Segretario Generale: Michele Candotti C O NDA SE C 60 GB SOCIO GIOVANILE (da 14 a 15 anni) Consiglieri: Gianfranco Amendola, Maria Cimino, Andrea Dignani, Riccardo Fortina, Maurizio Fraissinet, Marco Frey, Peter Kramer, Stefano Leoni, Vincenzo Manes, Cecilia Parlante, Antonella Pulci, Maurizio Rivolta, Mario Tozzi, Enzo Venini, Marina Vigo Direttore responsabile: Fulco Pratesi SOCIO SOSTENITORE TB Vice Presidenti: Carlo Galli, Maurizio Santoloci RY OB SOCIO ORDINARIO Presidente: Fulco Pratesi S Abruzzo Via G.D'Annunzio, 68 65127 Pescara tel. 085 4510236 Basilicata Gradinata IV Novembre, 6 85100 Potenza tel. 0971 411382 Campania Via A. da Salerno, 13 80128 Napoli tel. 081 5607000 Calabria Via Popilia, 42c 89900 Vibo Valentia tel. 0963 995053 Emilia Romagna Via San Felice, 99 40122 Bologna tel. 051 551199 Fiuli Venezia Giulia Via Parini, 11 33100 Udine tel. 0432 507895 Lazio Via Allegri, 1 00198 Roma tel. 06 84497206 Liguria Vico Casana 9/3 16123 Genova tel. 010267312 Lombardia Via Orseolo, 12 20144 Milano tel. 02 831331 Marche Via Cialdini, 24A Consiglio Direttivo 6WDPSDWRVX FDUWD HFRORJLFD ULFLFODWD Comitato di redazione: Gianfranco Bologna, Fabrizio Bulgarini, Barbara Franco, Paolo Giganti, Francesca Paolini, Emanuela Pietrobelli, Maria Antonietta Quadrelli, Massimiliano Rocco Responsabile editoriale: Barbara Franco Coordinamento di redazione: Francesca Paolini In redazione: Emanuela Pietrobelli, Duccio Centili, Maura Valerio Grafica: Studio Pepe La foto di copertina è di WWF- Canon/Fred F. 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