Con il contributo di
PRODOTTI PADOVANI SICURI
Linee Guida e best practice
- Prodotti padovani sicuri -
Indice
1.
Presentazione del progetto ........................................... 3
2.
Casi studio.................................................................. 4
3.
2.1
Primo caso studio ..................................................... 4
2.2
Secondo caso studio ................................................. 7
2.3
Terzo caso studio...................................................... 9
2.4
Quarto caso studio...................................................11
2.5
Quinto caso studio ...................................................13
2.6
Sesto caso studio.....................................................15
2.7
Settimo caso studio .................................................17
2.8
Ottavo caso studio ...................................................20
2.9
Nono caso studio .....................................................22
Ringraziamenti ...........................................................24
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- Prodotti padovani sicuri -
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1. Presentazione del progetto
Con il progetto “Prodotti Padovani Sicuri” Confindustria Padova
ha fornito uno sostegno alle aziende del territorio padovano che
intendano incrementare la loro conoscenza sulla qualità del
prodotto e della produzione e che intendano implementare tali
caratteristiche nei loro processi produttivi, al fine di favorire le
caratteristiche del loro prodotto e di aumentare la loro
competitività nel mercato territoriale.
A fronte di una produzione, che sempre maggiormente è
dislocata fuori dal contesto territoriale locale, a causa della
continua ricerca di manodopera e materie prime a basso prezzo,
è fondamentale che gli imprenditori siano informati ancor prima
del consumatore sulle caratteristiche di un prodotto sicuro,
garantendo un vantaggio competitivo notevole, basato sul
dialogo tra produttore e consumatore finale.
Un prodotto sicuro è, infatti, dotato di un valore aggiunto, tale da
renderlo trasparente sulle caratteristiche e sui requisiti di
sicurezza,
incrementando
così
la
consapevolezza
del
consumatore nel momento della scelta.
La realizzazione del progetto consente anche la diffusione di una
cultura sulla tutela del consumatore e dell’ambiente, e
l’ampliamento di un mercato che sia fondato su tecniche
produttive sicure, i cui effetti siano riscontrabili non solo a livello
economico ma anche a livello sociale, tenendo saldo il valore
della salvaguardia della salute umana e dell’ambiente.
La realizzazione del progetto da parte di Confindustria Padova è
stata resa possibile dal contributo della Camera di Commercio,
Industria, Artigianato e Agricoltura di Padova. Gli obiettivi
dell’iniziativa sono in perfetto accordo con le funzioni della
Camera di Commercio e dell’Unione degli Industriali, volte a
promuovere e sostenere lo sviluppo dell’economia della provincia
ed il sistema delle imprese padovane.
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2. Casi studio
2.1
Primo caso studio
2.1.1
Presentazione azienda
L’Azienda si pone sul mercato nazionale ed internazionale come
produttore di tempere, acquarelli e paste da modellare per uso
didattico. I prodotti sono interamente realizzati in Italia, avendo
un miglior controllo delle materie prime, del ciclo produttivo, dei
criteri di sicurezza e della qualità del lavoro.
Politica aziendale è quella di prodotte ad impatto ambientale
zero, utilizzando energie rinnovabili, immettendo sul mercato
prodotti eco-compatibili, smaltendo la minor quantità di rifiuti con
il maggior riciclo possibile, recuperando le acque utilizzate nelle
lavorazioni dopo appropriata depurazione.
2.1.2
Obiettivo del progetto
Sottoporre un prodotto di nuova immissione sul mercato alle
analisi di conformità da parte di un laboratorio esterno
accreditato a livello europeo.
2.1.3
Analisi del prodotto
L’articolo in questione rientra nel settore delle paste da
modellare, per la quale è stato richiesto il certificato di tipo CE in
quanto, considerando la possibilità che tale articolo potesse
venire utilizzato anche a fini ludici, potesse rientrare nelle
normative più restrittive riconosciute a livello europeo:
Direttiva 88/378/CEE sulla sicurezza dei giocattoli e
successive modifiche;
La normativa EN 71 in tutte le sue parti armonizzate e
non;
EC type approval protocol n. 2 – Microbiological Safety of
Toys containing media (NB-TOYS/2010/034 Rev. 1, 21
April 2010);
Direttiva 91/338/CEE;
Regolamento (CE) n. 1907/2006;
Decreto Ministeriale 20/03/2008;
Recepimento Direttiva 2005/84/CE.
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Tali analisi si sono effettuate non solo sul prodotto tale e quale in
tutte le varianti di colore, ma anche sul packaging di vendita.
2.1.4
Ricerca del prodotto
Il progetto di ricerca parte anni fa, con l’intento di produrre
interamente in Italia una pasta da modellare morbida in vari
colori che essiccasse all’aria. Tale pasta doveva essere realizzata
con materiali innocui in modo tale da poter essere utilizzata
anche da bambini in tenera età. Tutto ciò mantenendo delle
adeguate performance tecniche:
Malleabilità e duttilità, senza particolari formazioni di
residui sulle mani e sulle superfici;
Mantenimento
della
struttura/forma
creata
anche
attraverso l’utilizzo di formine;
Mantenimento della pigmentazione originale senza
alterazione dovute alla manipolazione o all’essiccazione del
materiale;
Facilità di rimozione di eventuali residui della pelle e dai
tessuti, nonché dalle superfici;
Conservazione del prodotto da eventuali attacchi batterici,
utilizzandolo preservanti non aggressivi;
Persistenza nel tempo delle caratteristiche originali;
Possibilità di colorare/verniciare una volta essiccata.
2.1.5
Sviluppo del prodotto
Coinvolgendo vari fornitori alla ricerca di materie prime atte al
progetto, si è creata una stretta collaborazione e uno studio
finalizzato a produrre un articolo conforme alle caratteristiche
desiderate.
Il progetto si è sviluppato attraverso la realizzazione di diverse
formulazioni i cui test hanno consentito la messa a punto della
formulazione finale.
Realizzata una produzione pilota della “pasta da modellare” in
tutte le colorazioni, sono stati prelevati dei campioni conformi a
quanto venduto sul mercato. Tali campioni sono stati inviati al
laboratorio certificatore che dopo le dovute analisi ha appurato la
conformità del prodotto.
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2.1.6
Sviluppo del prodotto
Nel 2011 il prodotto in oggetto al progetto “Prodotti Padovani
Sicuri” sarà immesso sul mercato nazionale ed internazionale
accompagnato da un certificato di tipo CE, depositato anche al
Ministero della Salute, che ne attesta l’adeguatezza all’utilizzo da
parte dei bambini anche come giocattolo.
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2.2
Secondo caso studio
2.2.1
Presentazione dell’organizzazione
L’Azienda, con sede nell’interland padovano occupa una decina di
lavoratori nelle lavorazioni meccaniche di tornitura a controllo
numerico per conto terzi e costruzione di macchine prototipali per
alcuni clienti. Recentemente ha avviato una propria produzione di
macinadosatori
professionali
per
caffè
che
intende
commercializzare a livello internazionale.
L’attività viene così a dividersi in due settori completamente
diversi per esigenze sia di produzione, sia per competenze e
logistica, ma il più importante cambiamento riguarda la
progettazione e le attività inerenti alle varie certificazioni di
prodotto per affrontare il mercato internazionale.
2.2.2
Obiettivi del progetto
L’obiettivo dell’intervento è stato quello di portare l’Azienda ad
ottenere le certificazioni di prodotto necessarie per la
commercializzazione
a livello internazionale della propria
produzione di “Macinadosatori professionali per caffè”.
Non si tratta più di effettuare solo lavorazioni meccaniche con
macchine utensili, lavorazioni di montaggio e finitura del
manufatto, bensì di studiare un prodotto secondo ben
determinate norme e farlo approvare da qualificati Enti
normatori.
2.2.3
Analisi dei dati aziendali
L’Azienda ha personale tecnico ma con limitata esperienza nella
interpretazione delle norme applicabili e nell’analisi del prodotto
come verifica tecnico-documentale del rispetto delle specifiche
norme, nonché nell’impostare le istruzioni di uso e manutenzione
come richiesto dalle norme stesse.
Mancano infatti le corrette dichiarazioni di conformità e i report
delle prove di laboratorio dei vari componenti con le eventuali
varianti di prodotto.
2.2.4
Definizione della soluzione
Per prima cosa si è impostata una procedura che definisca
chiaramente l’iter da seguire per progettare e produrre un
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prodotto destinato oltre che al mercato nazionale anche ai
mercati esteri, con l’individuazione delle Direttive e Norme da
applicare e le relative certificazioni necessarie.
Oltre a questo si è avviata una attività di affiancamento ai tecnici
per guidarli nella preparazione dei “prodotti campione” da inviare
al laboratorio per le “prove di tipo”, completi di tutta la
documentazione richiesta; fase questa molto importante per non
avere osservazioni tali da inficiare il rilascio dei certificati
necessari per la commercializzazione, con gravi ritardi nella
possibilità di commercializzare il prodotto e quindi del ritorno
economico dell’investimento.
2.2.5
Applicazione della soluzione
Per prima cosa si è verificato quali erano le varie norme di
riferimento per il prodotto e si è predisposta una check-list di
verifica.
Con la successiva verifica tecnico-documentale si è avviata
l’analisi del prodotto e apportate le necessarie modifiche, queste
hanno riguardato sottili difformità costruttive che, pur
rispettando sostanzialmente la sicurezza, non erano in linea con
alcuni punti della norma di riferimento.
L’altra fase che ha visto impegnati i tecnici aziendali è stata la
raccolta della documentazione riguardante i vari componenti
elettrici, molto delicato e a volte illuminante è stato il rapporto
con i fornitori che non sempre hanno a supporto delle
“Dichiarazioni di conformità” i necessari certificati di prova;
questo ha comportato in un paio di casi la sostituzione del
componente per non dover effettuare a proprie spese una serie di
prove di laboratorio sui componenti stessi.
L’Azienda oggi ha avviato, con procedure ben definite, l’iter per
gestire correttamente e senza intoppi le certificazioni di prodotto
relativamente sia alla marcatura CE per il mercato europeo, sia
l’ottenimento dei vari marchi tramite il CB Report (Certificazione
TUV Europa, Certificazione UL America).
E’ adesso in fase di avvio l’esportazione dei propri prodotti nei
paesi extraeuropei.
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2.3
Terzo caso studio
2.3.1
Presentazione dell’organizzazione
L’Azienda opera nel settore delle carpenterie/strutture metalliche
elettrosaldate di media grande dimensione pesanti (fino a 60
ton.) maturando una grossa esperienza a fianco di importanti
aziende.
L’Azienda è presente sul mercato da oltre vent’anni, i clienti
dell’azienda sono prevalentemente nel nord Italia, spaziano nei
più vari settori industriali quali le macchine utensili, la fonderia,
l’acciaieria, l’impiantistica, ecc..
Lo stabilimento è situato in una delle Z.I. nei dintorni di Padova,
occupa attualmente una ventina di lavoratori, per la maggior
parte impiegati nelle operazioni di saldatura strutturale.
2.3.2
Obiettivi del progetto
Poiché l’obiettivo dell’Azienda è di continuare ad offrire un
servizio al cliente sempre migliore, volto a soddisfarne le
esigenze (tempestività di consegna, soluzione di problematiche
particolari), necessita dotare l’Azienda di un Sistema di gestione
per la qualità nelle saldature conforme alla norma UNI EN ISO
3834.
2.3.3
Analisi dei dati aziendali
Sulla base dei rilievi emersi nella fase di analisi con i responsabili
aziendali delle procedure in essere, erano da definire le modalità
operative, corrette secondo i principi normativi della UNI EN ISO
3834, che si devono implementare nel Sistema per la gestione
della qualità applicato in azienda, con l’identificazione delle prove
e dei controlli da eseguire, nonché la formazione operativa del
personale.
2.3.4
Definizione della soluzione
La norma UNI EN ISO 3834 descrive un sistema di gestione per
garantire la corretta applicazione degli aspetti tecnici nelle
saldature e richiama, a sua volta, ulteriori standard specifici del
processo di fabbricazione tramite saldatura quali la qualificazione
del personale e delle procedure di saldatura, i controlli non
distruttivi, i trattamenti termici, ecc.; si è trattato quindi di
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integrare la struttura gestionale per la qualità dell’azienda, con i
requisiti di base della UNI EN ISO 3834.
Nello sviluppo dell’intervento si data particolare enfasi ai seguenti
argomenti:
il riesame dei requisiti tecnici,
la subfornitura (i semilavorati da processi di taglio e
lavorazione alle macchine utensili),
al personale addetto alla saldatura ,
al personale addetto alle ispezioni e alle prove,
alle attrezzature per la saldatura e alle attività connesse,
ai materiali di apporto di saldatura,
ai trattamenti termici dopo la saldatura,
alle ispezioni e alle prove,
alle non conformità e alle conseguenti azioni correttive,
alla taratura delle attrezzature di misura, ispezione e
prova,
alla identificazione e rintracciabilità,
ai documenti di attestazione della qualità e la loro
archiviazione.
Dopo l’approvazione delle procedure e delle istruzioni operative
da parte della Direzione, attraverso apposite riunioni di
addestramento, si è coinvolto il personale e in particolare i
responsabili aziendali per l’avvio effettivo delle procedure, la
gestione delle registrazioni e il monitoraggio delle misurazioni.
Sono stati quindi effettuati alcuni audit per verificare lo stato di
reale applicazione del nuovo sistema da parte del personale
dell’azienda, e implementata la spiegazione/formazione dove se
ne è riscontrata qualche carenza.
2.3.5
Applicazione della soluzione
L’Azienda ha proceduto all’ottenimento dell’attestazione, da parte
del Servizio Tecnico Centrale del Ministero delle Infrastrutture e
dei Trasporti, in conformità al D.M.14.01.2008 come “Centro
Trasformazione Acciaio”.
Ha effettuato la nomina del “Direttore Tecnico dello stabilimento”
ed è attualmente in attesa dell’Audit da parte dell’Organismo
notificato per la certificazione UNI EN ISO 3834.
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2.4
Quarto caso studio
2.4.1
Presentazione dell’organizzazione
L’Azienda occupa un'area complessiva di ca. 2.585 m² di cui ca.
1.950 m² nell’interlad di Padova, da lavoro a più di cinquanta
lavoratori diretti, l’azienda lavora su tre turni con sei impianti di
stampaggio.
La produzione consiste nello stampaggio ad iniezione di
particolari in materiale termoplastico (stampati di piccole
dimensioni per lo più calzature, ecc.), effettua inoltre
l’assemblaggio delle calzature su due manovie.
2.4.2
Obiettivo del progetto
A seguito della opportunità di importare alcune macchine
dall’estremo oriente per il trattamento di recupero degli sfridi, si
è trovata nella necessità di istruire i propri tecnici nella
marcatura CE dei macchinari per poter autocertificare gli stessi
secondo le proprie modifiche da apportare per le specifiche
esigenze di produzione.
2.4.3
Analisi dei dati aziendali
Il costruttore delle macchine, che le fornisce per la parte
strutturale in quanto dovranno essere adeguate alle necessità
aziendali, ha fornito i dati relativi alle strutture, mentre la
costituzione del fascicolo tecnico, l’analisi dei rischi e la
dichiarazione di conformità dovranno essere sviluppati dalla
stessa Azienda, dopo aver completato le macchine.
2.4.4
Definizione della soluzione
L’attività è iniziata istruendo una procedura per definire l’iter da
seguire per progettare una macchina, con l’individuazione delle
Direttive e Norme da applicare e le relative certificazioni
necessarie; ciò si è reso necessario avendo i tecnici aziendali
esperienza in progettazione di articoli e attrezzature e non di
macchine rientranti nella Direttiva 2006/42/CE.
Con una serie di incontri, all’avanzare della progettazione e della
costruzione delle macchine (trituratore e polverizzatore), si sono
viste le migliori soluzioni da adottate per renderle sicure e
rispondenti alle norme di riferimento.
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Si sono individuate le prove e i test da eseguire per verificare la
conformità delle macchine, per la parte meccanica sono state
sviluppate delle check-list, per la parte elettrica ci si è avvalsi di
azienda specializzata in impiantistica industriale, che ha fornito
gli impianti e i relativi schemi e dichiarazioni di conformità.
Superato l’aspetto progettuale, si è impostato con i tecnici
dell’azienda il fascicolo tecnico e l’analisi dei rischi, in versione
unica per semplificarne la gestione; si è poi passati alla redazione
del libretto di uso e manutenzione, facendo riferimento non solo
alle istruzioni operative della macchina, ma riportando volta per
volta gli accorgimenti scaturiti nella analisi dei rischi, in ultima si
è definita la dichiarazione CE di conformità.
2.4.5
Applicazione della soluzione
L’Azienda, pur non essendo specificatamente costruttore di
macchine, ma avendo un reparto di attrezzeria interna a cui è
demandata anche la costruzione di alcune attrezzature, ha
approfittato della necessità di certificare queste due macchine
per istruire una procedura di gestione dell’iter di marcatura
collaudato, adottando un modello di Fascicolo Tecnico semplice
da gestire, che le permetterà in seguito di essere in grado
autonomamente di marcare CE proprie costruzioni contendo i
costi della consulenza.
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2.5
Quinto caso studio
2.5.1
Presentazione dell’organizzazione
L’azienda è una piccola realtà a conduzione famigliare, con sede
nella prima periferia padovana, che ha una lunga esperienza
nella costruzione di macchine speciali per la lavorazione degli
espansi plastici e nella manutenzione/ricondizionamento delle
macchine per falegnameria; opera non solo sul territorio veneto
ma a livello nazionale.
L’azienda poi effettua la manutenzione alle macchine di varie
importanti aziende, anche adeguandole alle nuove tecnologie e
norme legislative.
2.5.2
Obiettivo del progetto
Rivedere le modalità di gestione della marcatura CE delle
macchine di propria produzione, alla luce della recente Direttiva
macchine 2006/42/CE, effettuando l’intervento a riguardo della
costruenda macchina “taglierina scavatrice” atta a ricavare delle
imbottiture per l’industria del mobile dal foglio di espanso.
2.5.3
Analisi dei dati aziendali
L’Azienda progetta internamente la macchina in funzione della
richiesta di ciò che il cliente deve produrre; dalla pluridecennale
esperienza dei titolari e col supporto di un iter di marcatura CE
acquisito sin dalla entrata in vigore della Direttiva macchine del
1996, la costruzione della macchina procede nel rigoroso rispetto
della sicurezza per l’operatore.
Ci si lamenta però della laboriosa gestione della documentazione
tecnica legata alla marcatura, costruzione del fascicolo tecnico,
redazione della analisi dei rischi, compilazione del libretto di uso
e manutenzione e della relativa dichiarazione di conformità.
2.5.4
Definizione della soluzione
Per andare incontro alle esigenze dell’azienda si sono diluiti gli
incontri in brevi sedute, all’avanzare della progettazione e
costruzione della macchina, nel corso delle quali si sono viste e
interpretate le norme applicabili alla macchina per evidenziarne
le soluzioni da adottate o meglio adottabili sulla macchina;
fattore questo legato alla difficoltà di ottemperare ad ognuno dei
punti e sottopunti della norma con soluzioni che non intralcino
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l’operatività, per evitare che protezioni applicate in modo
ineccepibile vengano poi tolte dall’operatore.
Chiarite le soluzioni da adottare si è impostata una versione del
fascicolo tecnico integrata con l’analisi dei rischi, in modo da
facilitarne la compilazione e la eventuale estensione a successivi
modelli con alcune varianti.
Si è poi passati ad analizzare l’attuale impostazione del libretto di
uso e manutenzione, per verificare se quanto impostato nella
Analisi dei Rischi veniva preso in considerazione; pur essendo
molto coerente, nella discussione sono comunque emerse alcune
migliorie da apportare nei riguardi delle note di attenzione per gli
operatori; attività questa che poche volte viene effettuata in
quanto quasi sempre si duplica il libretto base e lo si integra solo
per le diverse caratteristiche della macchina.
2.5.5
Applicazione della soluzione
L’Azienda, pur essendo di modeste dimensioni e seguendo da
anni la marcatura CE della propria produzione, ha apprezzato
l’intervento adottando la nuova versione del Fascicolo Tecnico
integrata con l’Analisi dei Rischi, l’ha trovata più semplice da
gestire, ritiene che le permetterà di contenere i costi della
documentazione relativa alla progettazione.
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2.6
Sesto caso studio
2.6.1
Presentazione dell’organizzazione
L’azienda è situata in una delle Z.I. di Padova e da circa 30 anni
è uno dei produttori leader nella progettazione e costruzione di
attrezzature e macchine speciali per l'industria alimentare,
meccanica e tessile-abbigliamento.
2.6.2
Obiettivo del progetto
L’obiettivo dell’intervento consulenziale è l’impostazione di un
format per la gestione del Fascicolo Tecnico secondo la Direttiva
Macchine 2006/42/CE, più pratico e di facile compilazione con
particolare riguardo all’analisi dei rischi per ottemperare in modo
corretto ai requisiti legislativi con costi contenuti.
2.6.3
Analisi dei dati aziendali
Si è proceduto con un sopralluogo per prendere visione della
documentazione allo stato di fatto: fascicolo tecnico, analisi dei
rischi, norme consultabili, manuali di uso e manutenzione,
dichiarazioni di conformità CE, procedure operative.
La versione adottata dall’azienda, pur essendo completa, denota
una anzianità di impostazione che rende onerosa la gestione sia
di aggiornamento per versioni con varianti, sia per la nuova
edizione nel caso di nuovi modelli.
2.6.4
Definizione della soluzione
Attraverso alcuni incontri col personale tecnico si sono evidenziati
i punti delle varie norme applicabili alla singola macchina per
mettere in evidenza come interpretarli e tradurli nelle soluzioni
da adottare sulla macchina.
Purtroppo molte volte la norma è di difficile interpretazione e non
è facile, per ognuno dei punti e sottopunti, esporre la
motivazione delle soluzioni adottate nella costruzione della
macchina, nella analisi dei rischi.
Chiarito tale aspetto si è deciso di adottare una nuova versione
del fascicolo tecnico integrata con l’analisi dei rischi, in modo da
renderne più semplice l’uso in azienda.
A completamento dell’intervento, che è stato sviluppato per la
macchina “produzione di ovatte per spalline” ci si è concentrati
sulla attuale impostazione del libretto di uso e manutenzione,
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verificando se erano state recepite tutte le considerazione
emerse nella rispettiva analisi dei rischi. Tale verifica è
evidenziato che è necessario apportare alcune migliorie a
riguardo della sicurezza nelle operazioni di manutenzione
ordinaria e nei richiami per l’operatore macchina, che nel caso
specifico è affidata a personale particolarmente giovane e
inesperto.
2.6.5
Applicazione della soluzione
L’Azienda al termine dell’intervento ha effettivamente adottato il
nuovo modo di affrontare la marcatura CE dei propri macchinari,
seguendo un rigido percorso logico di interpretazione della
norma; ha adottato il modello integrato Fascicolo Tecnico /
Analisi dei Rischi, che ha trovato più pratico da gestire e che le
permette quindi di contenere i costi della documentazione
relativa alla progettazione.
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- Prodotti padovani sicuri -
2.7
Settimo caso studio
2.7.1
Presentazione dell’organizzazione
L’Azienda si colloca nel settore della progettazione, costruzione e
montaggio di opere in alluminio, acciaio e inox; prevalentemente
per l'edilizia industriale, commerciale, residenziale e pubblica con
una vasta gamma di prodotti che spaziano dagli infissi (in
alluminio e acciaio a profilo freddo e a taglio termico, agli infissi
in alluminio e legno), alle facciate continue (semistrutturali,
strutturali in metallo e vetro, o semplici rivestimenti di facciata),
alla carpenteria metallica strutturale su progetto.
L’Azienda di recente costituzione (primi anni 2000) conta oggi su
uno staff tecnico di più di venti persone delle quali una decina tra
geometri e tecnici qualificati, è sorta dal progetto di persone che
operano nel settore del serramento da decenni, con l’obiettivo di
coniugare qualità, professionalità e passione nella realizzazione di
un prodotto che soddisfi le aspettative del cliente più esigente.
L’Azienda opera su 5.000 mq., di cui 1.400 coperti, dispone di
macchine e attrezzature di ultima generazione, che unitamente
alla qualità dei materiali impiegati, alla competenza e passione
nella progettazione e industrializzazione dei prodotti, nonchè alla
abilità ed esperienza degli operatori garantiscono grande
precisione e maestria nella posa in opera di prodotti di elevata
qualità.
2.7.2
Obiettivo del progetto
L’obiettivo dell’intervento sarà quello di dotare l’Azienda di un
Sistema di gestione per la qualità nelle saldature conforme alla
norma UNI EN ISO 3834, in quanto necessario per poter operare
nella fornitura di opere strutturali in acciaio.
2.7.3
Analisi dei dati aziendali
L’Azienda opera già con un sistema di gestione per la qualità ISO
9001, si avvale di tecnici, ed eventualmente di professionisti
qualificati, per la progettazione con specifici software ed opera in
conformità ai requisiti tecnici della norma UNI EN ISO 3834.
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2.7.4
Definizione della soluzione
Si sono integrati nella struttura gestionale per la qualità, del
quale l’azienda ne possiede la certificazione, i requisiti di base
per descrivere come garantire la corretta applicazione degli
aspetti tecnici nelle saldature e richiamare, a sua volta, ulteriori
standard specifici del “processo di fabbricazione tramite
saldatura” per esempio:
-
la qualificazione di personale
la qualificazione delle procedure di saldatura,
i controlli non distruttivi
i trattamenti termici
ecc.
2.7.5
Applicazione della soluzione
Sulla base dei rilievi emersi nella fase di analisi con i responsabili
aziendali sono state definite le modalità operative, corrette
secondo i principi normativi della UNI EN ISO 3834, e
successivamente implementate in azienda.
È stata posta particolare attenzione agli aspetti salienti del
riesame dei requisiti tecnici, della subfornitura, della formazione
operativa del personale di saldatura e addetto alle ispezioni /
prove, alla manutenzione delle attrezzature, ai materiali di
apporto di saldatura e al loro immagazzinamento, al trattamento
termico dopo saldatura. Quindi sotto l’aspetto documentale si
sono verificate le procedure inerenti le ispezioni/prove, la
gestione
delle
non
conformità/azioni
correttive,
le
tarature/convalida delle attrezzature di misura, l’identificazione e
la rintracciabilità, ed infine i “documenti di attestazione della
qualità”.
Una volta predisposte e approvate dalla Direzione, le procedure e
le istruzioni operative sono state presentate al personale
interessato alla loro applicazione, attraverso apposite riunioni di
addestramento; successivamente i responsabili aziendali sono
stati supportati nelle fasi di:
- di avvio delle procedure,
- compilazione delle registrazioni,
- effettuazione dei monitoraggi e delle misurazioni.
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In quest’ultima fase si sono svolti degli audit interni per
assicurarsi che le procedure risultino comprese e applicate dal
personale dell’azienda, fornendo agli operatori ulteriori indicazioni
per il corretto svolgimento delle attività, quando nel corso delle
verifiche se ne è presentata la necessità.
L’azienda ora ha l’attestato di “Centro Trasformazione Acciaio”,
secondo il D.M.14.01.2008, rilasciato dal Servizio Tecnico
Centrale del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ed è in
attesa dell’Audit da parte dell’Organismo notificato per
l’ottenimento del certificato attestante l’integrazione dei due
sistemi gestionali ISO 9001 e UNI EN ISO 3834.
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2.8
Ottavo caso studio
2.8.1
Presentazione dell’organizzazione
L’Azienda è sorta nei primi anni ‘70 grazie alle conoscenze
maturate sugli stampi e sul comportamento dei materiali
dell’allora fondatore. Da allora l’attività produttiva ha continuato
a crescere specializzandosi nella produzione di minuterie
metalliche di precisione e nella costruzione degli stampi per la
lavorazione a freddo della lamiera, della tranciatura di precisione
e nella costruzione di stampi a progressione.
Nel corso degli anni si sono affiancati i figli e personale
competente che hanno saputo dare continuità all’azienda, sempre
rivolta alla qualità dei prodotti nell’intento di perseguire la
soddisfazione della clientela.
Oggi l’Azienda è una realtà ben strutturata e organizzata che, pur
nella crescita, non ha perso le caratteristiche positive della
piccola azienda quali la flessibilità e la rapidità di risposta alle
esigenze del cliente. Da sempre la produzione è orientata su
prodotti impegnativi e di precisione, senza difficoltà si è adeguata
agli standard di qualità e certificata UNI EN ISO 9001.
2.8.2
Obiettivo del progetto
La continua evoluzione degli stampi porta alla costruzione di
sistemi complessi, con meccanismi interni allo stampo, controlli e
comandi anche attraverso veri e propri quadri di comando a PLC;
pertanto si rientra appieno nella Direttiva 2006/42/CE.
L’ufficio tecnico, pratico ed esperto di progettazione, è meno
avvezzo alla gestione della documentazione richiesta dalla
Direttiva pertanto la Direzione ha ritenuto effettuare un
intervento di verifica dello stato di adeguatezza e formazione dei
propri tecnici a riguardo della marcatura CE.
2.8.3
Analisi dei dati aziendali
Dopo un incontro per prendere visione dello stato di fatto della
documentazione relativa alla marcatura CE di uno stampo molto
complesso (fascicolo tecnico, analisi dei rischi, norme applicate,
manuale di uso e manutenzione, dichiarazione di conformità CE),
si è deciso di avviare un intervento di affiancamento all’ufficio
tecnico aziendale per migliorare le performance a riguardo della
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marcatura, con l’impostazione di una procedura che ne gestisca
l’iter e il modello operativo della documentazione.
2.8.4
Definizione della soluzione
Gli incontri col personale tecnico sono serviti innanzitutto a
evidenziare come leggere i vari punti e commi delle norme
applicabili in funzione della versione di stampo, per mettere in
evidenza come esporre nella analisi dei rischi le soluzioni da
adottare per ottemperare ai requisiti richiesti.
La norma a volte non è facile da interpretare, ciononostante
occorre trovare le migliori soluzioni da adottate nella costruzione
dello stampo, ed esporle correttamente nella analisi dei rischi per
un eventuale controllo da parte degli Enti preposti.
Poiché tale documento è importante e delicato si è deciso di
adottare un modello di fascicolo tecnico e della relativa analisi dei
rischi, in modo da rendere semplice tale attività dell’ufficio
tecnico in azienda, ed evitare costi di consulenza esterna.
Si è anche valutata l’opportunità di verificare l’impostazione del
libretto di uso e manutenzione, per controllare se erano stati
presi in considerazione tutti gli aspetti visti nella analisi dei rischi.
2.8.5
Applicazione della soluzione
Con l’intervento effettuato è stato implementato e messo a
regime un “modello di fascicolo tecnico su più sezioni”,
comprendenti la normativa applicata, la descrizione dettagliata
dello stampo e delle sue funzioni, la raccolta dei documenti
tecnico-costruttivi, l’analisi dei rischi, ecc. così come
espressamente richiesto dalla Direttiva. Analogamente sono state
messe in risalto le migliorie da apportare sul libretto di uso e
manutenzione a riguardo della sicurezza nelle operazioni di
manutenzione ordinaria e di attrezzaggio.
Al termine dell’intervento i tecnici aziendali hanno acquisito
dimestichezza con le problematiche della marcatura CE, hanno a
disposizione quello che assieme a loro è stato costruito come
modello per il Fascicolo Tecnico.
L’Azienda ha quindi adottato una procedura operativa di gestione
della marcatura CE dei propri stampi, di percorso logico di
interpretazione della norma da adottare, ha trovato un modo
pratico di gestione che le permette di ridurre al minimo i costi
della documentazione da allegare alla progettazione ed
ottemperare alla legislazione.
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2.9
Nono caso studio
2.9.1
Presentazione dell’organizzazione
L’Azienda, che occupa un'area complessiva di ca. 2.500 m² di cui
1.500 m² coperti, opera nella Z.I. del padovano con una ventina
di dipendenti nella progettazione e produzione di impianti di
riempimento, tappatura, etichettatura e incartonatura per
prodotti liquidi chimici, detergenti, cosmetici, lubrificanti e
alimentari.
La pluridecennale esperienza permette all’Azienda di offrire sul
mercato, non solo nazionale, macchinari di elevate prestazioni e
affidabilità per risolvere i più svariati problemi produttivi dei
clienti.
2.9.2
Obiettivo del progetto
A seguito della recente entrata in vigore della nuova Direttiva
Macchine 2006/42/CE vi era la necessità di affiancare i nuovi
tecnici sulle modalità di marcatura CE dei macchinari e di una
eventuale semplificazione nella redazione documentale.
2.9.3
Analisi dei dati aziendali
L’Azienda, in seguito all’ordine da parte del cliente, inizia la
progettazione interna che può limitarsi all’adattamento di una
macchina già a catalogo, per arrivare eventualmente alla
specifica progettazione di tutta una linea per assolvere alla
richiesta in funzione del tipo di contenitore, della produttività
oraria, del prodotto da confezionare, ecc..
Alla progettazione si affianca la redazione o l’integrazione del
fascicolo tecnico e dell’analisi dei rischi, in modo che sia verificata
l’adeguatezza delle soluzioni tecniche, nonché l’eventuale
inclusione della specifica macchina qualora il fascicolo sia
esistente.
Il rilascio dei disegni costruttivi completa l’attività relativa
all’ufficio tecnico che successivamente è coinvolto nelle verifiche
tecniche, l’assistenza ai reparti di produzione e il collaudo.
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2.9.4
Definizione della soluzione
Si è verificare il grado di conoscenza dei tecnici, non sulla
comprovata capacità di progettazione, bensì sulla conoscenza
pratica delle Direttive e norme di riferimento, che richiedono in
tutti i casi la gestione o l’integrazione del Fascicolo Tecnico della
macchina, con la relativa Analisi dei Rischi, documenti che sono
alla base di una corretta progettazione di una macchina che
abbia tutti i requisiti legislativi richiesti.
Si sono tenuti alcuni incontri in cui “interpretare” i punti delle
norme applicabili e verificarne l’applicazione alla “macchina tipo”
presa in esame (nella fattispecie una linea per il riempimento e
confezionamento di flaconi per liquido detergente), si sono così
messe in evidenza le modalità con cui “leggere i punti della
norma”, che alle volte sono effettivamente di difficile
“consuetudine interpretativa” da parte degli Organismi di
controllo.
Successivamente allo stesso modo si è verificato il relativo
fascicolo tecnico, si è deciso di creare un nuovo “format”,
comprensivo della analisi dei rischi, più snello del precedente in
uso in azienda.
Si è in fine passati a fare una “lettura critica” del libretto di uso e
manutenzione, confrontandone la struttura con quanto emerso
dalla analisi dei rischi, in questa attività sono emerse delle
leggere migliorie da apportare alla base aziendale, relativamente
ad alcune raccomandazioni sulla sicurezza nelle operazioni di
regolazione/manutenzione.
2.9.5
Applicazione della soluzione
L’Azienda attualmente ha adottato in ufficio tecnico un iter
gestionale per la marcatura CE dei propri macchinari e un
modello per la redazione integrata del Fascicolo Tecnico con
l’Analisi dei Rischi, molto pratico e snello da compilare, che le
permette di essere più celere nella loro gestione e contenere i
relativi costi accessori alla progettazione.
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3. RINGRAZIAMENTI
Volume realizzato nell’ambito del progetto “Prodotti Padovani Sicuri”
promosso da Confindustria Padova con il contributo della Camera di
Commercio di Padova.
Progetto e realizzazione a cura di:
Michele Checchin
Marta Simion
Confindustria Padova
Partecipazione:
Renato Ruffin
Apave Italia Cpm S.r.l.
Hanno collaborato:
Andrea Galeota
Maurizia Dosso
Camera di Commercio di Padova
Si ringraziano per il contributo:
Andrea Sanguin
Maura Goffo
Flavio Pellattiero
Finito di stampare nel mese di dicembre 2010
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Linee Guida e best practice