LA MEDICINA BIOLOGICA
OTTOBRE - DICEMBRE 2015
CLINICAL
R. Fagioli
LOW DOSE MEDICINE ED ECOLOGIA
COMPORTAMENTALE
NELLE PATOLOGIE CRONICO-DEGENERATIVE
INTRODUZIONE
L’organismo attiva tre possibili scenari in presenza di una
spina irritativa endogena o esogena: 1) soccombere ad essa;
2) respingerla; 3) adeguarsi con un costo organico ed energetico che spesso risulta eccessivo per l’economia metabolica
e l’equilibrio dell’individuo.
cità, le alterazioni crono-fisiologiche, la persistenza di spine irritative jatrogene, le geopatologie (FIG. 1) e gli stili di
vita depauperanti.
Sono stati selezionati 2 casi interessanti e significativi che
portiamo all’attenzione.
CASO 1
Anche gli effetti stressogeni in senso lato, collaterali di un intervento clinico, vengono valutati dalla comunità scientifica
in quest’ottica.
– Non è questa la sede per commentare la poderosa mole
di studi successivi alle mirabili intuizioni del medico austriaco Hans Selye (1907-1982); possiamo sintetizzare sottolineando che l’aumento delle citochine proinfiammatorie, l’aumento della permeabilità intestinale ed il rilascio
di istamina sono la risposta del surrene alla stimolazione
stressogena e costituiscono la condizione predisponente
alla cronicizzazione di un disequilibrio.
Paziente di genere femminile di 46 anni, da 23 anni affetta da
artrite reumatoide e da 13 da psoriasi articolare, da anni in terapia con clorochina, cortisonici a basso dosaggio e FANS.
FIG. 1
Ansia, depressione e disturbi dell’umore sono l’espressione
mentale della reattività soggettiva e costituiscono, se non trattate, una riserva inesauribile ed autoalimentante di variabili
irritative orientate verso la conferma di una cronicizzazione
dei sintomi e della patologia in genere.
– Nel nostro Istituto, oltre ai determinanti impliciti suggeriti
dal PSN, vengono indagati i fattori psicosomatici, le tossi-
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A 34 anni nasce la figlia, gravidanza normale, parto molto
travagliato vissuto con sofferenza. A 39 anni inizia la sua collaborazione con l’azienda nella quale oggi lavora.
L’analisi posturale e della dinamica occlusale (1) rilevano un
pesante condizionamento da parte di componenti dinamiche
miste: ascendenti di origine disfunzionale, discendenti e recenti di prevalente matrice psicoemotiva sensibilmente più
datate.
– La paziente viene repertorizzata come “Mercurius solubilis”.
L’analisi ayurvedica del polso orienta verso una debolezza di
Kapha ed in particolare delle subunità Tarpaka e Sleshaka.
FIG. 2
Ren Mai e P (Polmone) anergici: conseguentemente KI (Rene)
e Du Mai da riequilibrare.
– Nel 2006 l’esame radiografico evidenzia un danno irreversibile a livello di entrambi i polsi, per cui viene associato methotrexate fl, 10 mg i.m. ogni 7 gg.
Il rialzo delle transaminasi impone la riduzione a 7.5 mg ogni
7 gg.; il miglioramento del quadro enzimatico consente il riadeguamento della posologia.
L’analisi per i metalli pesanti risulta negativa, così come quella delle geopatologie.
La paziente giunge alla nostra attenzione accompagnata dalla
sorella a metà del 2014, prostrata, con difficoltà motorie, psicologicamente molto provata; mani con significativa riduzione della funzionalità prensile, tanto da non poter più scrivere
(FIG. 2) in terapia con Dicloreum, Deltacortene, Metotrexate
e Mepral.
Nata all’ottavo mese, allattata artificialmente, ha sofferto di
disturbi intestinali dall’infanzia. All’età di 3 anni nasce la sorellina. La paziente riferisce di essere stata molto aggressiva
con lei e con i bambini della scuola dell’infanzia; a 5 anni
tonsillectomia per frequenti febbri reumatiche.
Menarca a 12 anni, scolarità superiore. Matrimonio a 32 anni. Il padre muore nello stesso anno per ca. intestinale.
Il riequilibrio temporaneo di P ristabilisce Ren Mai ed il resettore generico per la componente psico-emotiva compensa
Du Mai; contestualmente la postura registra significativi miglioramenti. È possibile supporre che la nascita all’ottavo mese di gravidanza, pur non comportando alcunché di clinicamente rilevabile, ha inciso significativamente sul budget
energetico di P, il che giustifica l’importante sofferenza intestinale riferita dalla paziente ed indicata al tempo dal pediatra
sul libretto personale della bambina.
L’allattamento artificiale non ha favorito i normali input di
maturazione del Sistema Immunitario normalmente presenti
nei bambini allattati al seno; le caratteristiche costituzionali
ed il terreno hanno condizionato, come prevedibile, l’omeodinamica della paziente.
FIG. 3
FIG. 4
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I test kinesiologici per gli alimenti risultano positivi per latticini, glutine e vino; il loro reset riequilibra temporaneamente
P e di conseguenza KI.
A propria volta anche la psicanalisi,
intesa sia come lavoro di ricostituzione
del pensiero attraverso la parola
espressa ad alta voce ed ascoltata dallo
psicanalista sia come lavoro onirico,
beneficia di una comunicazione
intercellulare fattasi più efficiente.
– Poichè quest’ultima si realizza secondo
le regole della trasmissione fotonica,
essa stessa viene resa possibile da una
matrice extracellulare disinquinata.
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Si richiede il pannello linfocitario completo e si interviene
farmacologicamente.
È fondamentale la correzione della dieta; contestualmente
viene attuato il drenaggio standard in uso nel nostro Istituto
con Lycopodium-Injeel® S, Solidago virgaurea-Injeel®, Coenzyme compositum ed Ubichinon compositum.
– Ad un mese di distanza, i dolori sono molto diminuiti e la
paziente è psicologicamente più stabile; si introducono con
la crono-dieta gli altri principi di ecologia comportamentale
(FIG. 3).
Nel frattempo si prescrive la visita presso il nostro Dipartimento di Psicologia clinica (2) (FIG. 4).
La paziente viene dimessa, con terapia modificata; sono mantenuti Coenzyme comp. ed Ubichinon comp. ed aggiunti
Hypothalamus suis- Injeel® e Rhododendroneel® s.
Dopo due mesi la paziente riferisce importante miglioramento clinico.
Dopo i risultati degli esami la si congeda con la nuova terapia
che prevede la conferma delle indicazioni di ecologia comportamentale, le sedute di psicoterapia, l’assunzione di
Hypotalamus suis- Injeel® e di 2LARTH Labo’life e le si richiede la compilazione del diario clinico che riceviamo quasi ogni sera per posta elettronica.
A 8 mesi di distanza la paziente riferisce di stare bene e di non
accusare dolori. Ha ridotto progressivamente le terapie convenzionali e riferisce di aver migliorato sensibilmente la capacità prensile (FIG. 5) tanto da poter scrivere normalmente.
Le si prescrive Mercurius solubilis.
Ad un anno dalla prima visita la paziente riferisce di sentirsi
bene; il suo stile di vita originale è solo un ricordo.
Stabilizzata sui nuovi parametri, conduce vita regolare.
– Si sono rilevate sensibili correlazioni tra le trasgressioni alimentari dovute a presumibili flessioni psicologiche determinate da stress professionale o relazionale e la dolorabilità alle
ginocchia e le modeste rigidità mattutine.
Attualmente è in terapia con cortisone in microdosi e viene
monitorata ogni 4 mesi.
CASO 2
Nel dicembre 2012 giunge alla nostra osservazione una donna di 58 anni con una complessa storia clinica iniziata 2 anni
prima: dolori incoercibili in zona lombare e al fianco sx irradiati in fossa iliaca sx ed alla radice della coscia omolaterale,
stipsi ostinata che lascia spazio ad alvo doloroso dopo l’assunzione di lassativi, cistiti ricorrenti, dimagrimento di 31 Kg
in 2 anni, astenia, adinamia, depressione e perdita di memoria ingravescenti.
La paziente riferisce che dal 2010 ha cambiato completa-
FIG. 5
mente carattere e non è più in grado di accudire la famiglia.
Soffre di insonnia agitata e si addormenta alle h 6 quando il
marito si alza.
Nata a termine di parto eutocico, sviluppo psicosomatico nella norma, menarca a 12 anni, cicli regolari.
Scolarità media, matrimonio a 21 anni, 3 figli sani di cui 2
nati con parto cesareo.
– Nella APR si segnalano i comuni esantemi infantili, a 18
anni febbri reumatiche ricorrenti, a 22 anni trauma da incidente automobilistico, a 27 anni ascessi dentari multipli e ricorrenti.
A 55 anni, nel marzo 2010, posizionamento di manufatti implantari in 36 e 46.
A luglio dello stesso anno viene ricoverata in P.S. per “screzio
pancreatico” con forti dolori addominali, amilasemia 231
U/L, creatininemia 1.4 mg/dl e leucocituria 250 mcg/l.
È ricoverata dal 19 al 27 luglio; gli esami ecografici all’addome, radiografici e TAC con mezzo di contrasto sono pressoché negativi.
Da quel momento inizia il suo “calvario”.
Si occupano del suo caso i medici dei reparti di Ortopedia,
Nefrologia, Gastroenterologia, Psichiatria e Reumatologia degli ospedali di zona, senza risultati.
– Viene refertata la presenza di anticorpi anti nucleo a titolo
medio-basso con positività per anti Ro-52 (N.d.R.: gli anticorpi anti Ro-52 sono suggestivi di LES e di Sindrome di Sjögren).
L’analisi gnato-posturale risente della presenza di manufatti
implantari nei quadranti posterioro-inferiori.
La disergia di TR (Triplice Riscaldatore) 21 conferma la disocclusione che rende ragione, almeno in parte, del dolore
lombare.
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L’analisi dei Mudra esclude la presenza di influenze geopatiche e l’influenza delle cicatrici dei parti cesarei.
Lingua pallida ed umida, bordi con impronta dentale, polso sottile.
Il test del Pettorale Sternale rivela la presenza di tossicità che
localizziamo nel cavo orale. La disergia di VB (Vescica Biliare) 14 rivela la presenza di un importante fattore psicoemotivo.
– Si rilevano – inoltre – disergie di VC (Vaso Concezione) 17
e 24, VG (Vaso Governatore) 20, St (Stomaco) 25 e F (Fegato)
13 e 14.
La paziente viene repertorizzata come di costituzione Ecto
Mesoblastica Fosforica, e con diatesi Psoro Tubercolinico Sicotica: “Natrum muriaticum”.
Il dolore interessa la radice della coscia sx [MP (Milza-Pancreas) 13] che rappresenta il punto di convergenza di Tai yin,
Jue yin, Shao yin con lo Yang ming del piede (3).
Con l’imponente documentazione di cui disponiamo, i test
kinesiologici e l’inquadramento costituzionale, alla luce
delle possibilità offerte dalla MTC, possiamo avanzare alcune considerazioni: lo screzio pancreatico diagnosticato
sulla base di modeste alterazioni dell’amilasemia, degli altri indici ematochimici e soprattutto dall’importante sintomatologia accusata in occasione del primo ricovero in urgenza, rendono palese il coinvolgimento energetico e funzionale di MP (Milza-Pancreas) nel quadro di una più ampia destabilizzazione di un sistema già in equilibrio precario da molto tempo e che rende conto delle cistiti emorragiche che vanno altresì imputate ad una alterata funzione
di separazione dello SI (Piccolo Intestino) in presenza di
una ridotta disponibilità del Qi di HT (Cuore) per problemi
psico-emotivi ormai cronicizzati, danno intercettato a livello del meridiano Yang ming St/LI (Stomaco-Grosso Intestino) in relazione con l’illuminazione dello Shen (3).
FIG. 6
La causa più comune di
incompatibilità individuale al Titanio
non è tanto una reazione allergica
al Titanio bensì l’eccessiva reattività
pro infiammatoria dei leucociti
registrata nei pazienti dopo contatto
con particelle di Titanio.
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Rimane comunque da accertare la causa scatenate questo
quadro sintomatologico.
Si richiedono i test di intolleranza al Titanio i cui risultati arrivano quando le terapie di drenaggio standard non avevano
sortito effetto e confermano che la spina irritativa costituita
dal Titanio ha slatentizzato una complessa problematica psicologica datata.
La rimozione dei manufatti implantari consente in 6 mesi la
progressiva risoluzione del quadro clinico ed amplifica gli effetti della psicoterapia.
Il processo involutivo si è bloccato, la paziente ha ripreso peso e conduce vita normale.
Sulla mancata tolleranza al Titanio sono già stati pubblicati
vari studi scientifici su riviste indicizzate (4,5) e sono in programmazione comunicazioni a congressi internazionali.
Nelle ricerche condotte da Jacobi-Gresser et Al. (4) sono state
studiate l’influenza delle variazioni genetiche (polimorfismo)
delle quattro citochine IL1-a, IL1-b, IL-RN e TNF a.
In aggiunta alla loro preminente azione infiammatoria, TNF a
e IL1-b hanno anche capacità osteolitiche (6).
Ciò avviene poiché il Receptor Activator of Nuclear Factor è
una proteina di membrana codificata dal gene TNF SFN 11A
(espressa sulla superficie degli osteoclasti) ed è coinvolto nella loro attivazione mediante il legame con RANKL presente
sulla superficie di membrana delle cellule stromali degli
osteoclasti e dei linfociti (FIG. 6).
La reazione non è tanto dovuta alla presenza di linfociti specifici per il Titanio (i test Melisa LTT per l’immunità cellulomediata di IV tipo ed i test cutanei patch test e prick test possono presentare falsi negativi) ma ha la sua origine in un aumento della propensione all’infezione da parte di leucociti
aspecifici (macrofagi tissutali, monociti) dopo il contatto con
particolari abrasioni da Titanio.
– L’assenza di tolleranza provoca immunodepressione.
Questo è più comprensibile se si considera che sono coinvolte popolazioni cellulari appartenenti alla linea mieloide
responsabili dell’immunità innata e non popolazioni della linea linfoide responsabili dell’immunità acquisita (7,8).
– Per concludere, è noto che le particelle (1-10 micron di diametro) sono sempre rilasciate nell’area circostante l’impianto
e, in presenza di una eccessiva tendenza infiammatoria , possano causare infiammazione post-assorbimento (fagocitosi)
ad opera di macrofagi tissutali (9).
Il fatto che le particelle di Titanio inducano infiammazione
ed osteodisintegrazione solo in una minoranza di pazienti indica un ruolo significativo da parte dell’ospite.
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Bibliografia
1. Fagioli R.C. – Lezioni al corso di Semeiotica e Diagnostica Kinesiologica. A.A. 2012, Lodi.
2. Taricco M. – Sistema Immunitario e psicoterapia. Wall Street International; 2014.
3. Fagioli R.C. – Verifica Kinesiologica delle diagnosi in Medicina Olistica.
Scuola di Agopuntura So Wen; 2012.
4. Jacobi-Gresser E., Huesker K., Schütt S. – Genetic and immunological
markers predict titanium implant failure: a retrospective study. Int J Oral
Maxillofac Surg 2013; vol.42 (issue 4 april): 537-43.
5. Dominici R., Cattaneo M., Malferrari G., Archi D., Mariani C., Grimaldi
L.M. et Al. – Cloning functional analysis of the allelic polymorphism in
the transcription regulatory region of IL1-a. Immunogenetics. 2002; 54:
82-6.
6. Boyce B.F., Xing L. – Biology of RANK, RANKL, and osteoprotegerin.
Arthritis Res Ther 2007; 9(Suppl. 1):S1.
7. Sterner T., Schütze N., Saxler G., Jakob F., Rader C.P.– Effects of clinically relevant alumina ceramic, zirconia ceramic and titanium particles
of different sizes and concentrations on TNF-alpha release in a human
macrophage cell line. Biomed Tech 2004; 49(12):340-4.
8. Kaufman A.M., Alabre C.I., Rubash H.E., Shanbhag A.S. – Human macrophage response to UHMWPE, TiAlV, CoCr, and alumina particles:
analysis of multiple cytokines using protein arrays. J Biomed Mater Res
A 2008;84(2):464-74.
9. Jacobs J.J., Roebuck K.A., Archibeck M., Hallab N.J., Glant T.T.
– Osteolysis: basic science. Clin Orthop Relat Res 2001;393:71-81.
Testo elaborato dalla relazione dell’autore presentata al 17° Incontro del
Club dell’Omotossicologia, Rimini 7-8 Marzo 2015.
Riferimento bibliografico
FAGIOLI R. – Low dose medicine ed ecologia comportamentale nelle patologie cronico-degenerative.
La Med. Biol., 2015/4; 29-33.
autore
Prof. Roberto Cesare Fagioli
– Responsabile dell’ambulatorio di Medicina Olistica
dei Centri Santagostino e Welfare Italia - Milano
– Direttore dell’Istituto di Medicina Olistica San Lorenzo
- Lodi
Via Garibaldi, 47
I – 26900 Lodi
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