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GIOVANNI MARDERSTEIG
OFFICINA BODONI
LA RACCOLTA
MICHELE LOMBI
LIBRERIA ANTIQUARIA MEDIOLANUM
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Prefazione
Entrare nella corrispondenza privata di due persone non è cosa facile. La distanza – una distanza temporale e spaziale, ma anche, inevitabilmente, una distanza culturale – spesso può creare interferenze,
generare interpretazioni falsate, portare a conclusioni sbrigative e
non necessarie. Questo vale a maggior ragione se ad essere coinvolto
è un personaggio pubblico, noto a tutti, che ha improntato di sé la
storia della stampa del XX secolo.
Nel ricostruire le vicende di una collezione e di un’amicizia,
quella di Giovanni Mardersteig con Michele Lombi, si è ritenuto allora necessario adottare come criterio principale il massimo rispetto
dei documenti e delle parole, vergate a mano giorno dopo giorno,
per oltre vent’anni. Nell’introduzione che precede il catalogo si è cercato il più possibile – pur consci che ogni selezione è già di per sé interpretazione – di rimanere aderenti alle numerose lettere tra i due,
conservate dai figli di Lombi, lasciando che a parlare fossero gli stessi
protagonisti. Appunti e commenti, riferimenti alle edizioni in corso
e a quelle passate, che Lombi cercherà per tutta la vita di raccogliere,
accenni alla routine di tutti i giorni e alle difficoltà di alcuni momenti
restituiscono pienamente l’atmosfera di quegli anni. Di particolare
interesse sono a questo proposito anche i documenti fotografici, che
vedono Mardersteig e Lombi insieme in molte occasioni, e testimoniano tacitamente del loro impegno reciproco a rendere grande e
preziosa la collezione. Nessuna pretesa di esaustività, dunque, in questo lavoro; nessun tentativo – che peraltro sarebbe stato fuori luogo
e per il quale sarebbero mancate le competenze necessarie – di aggiungere qualcosa alla ben altrimenti qualificata bibliografia su Giovanni Mardersteig.
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Nr. 197 - Ero e Leandro
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Il catalogo della collezione Lombi, con una piccola legenda
iniziale che ne mette in luce specificità ed eccellenze e che fornisce
le chiavi di lettura per la consultazione, occupa la seconda parte.
Anche in questo caso si è scelto di intervallare la descrizione dei libri,
piuttosto breve trattandosi di volumi universalmente noti, con alcune immagini, in modo da ripercorrere con la mente, negli esemplari più belli, le edizioni dell’Officina Bodoni.
Qualsiasi errore nella ricostruzione di questa storia è responsabilità unica di chi scrive. Tuttavia, la speranza, dopo il percorso
compiuto nei meandri delle sue lettere e dei suoi splendidi libri, è di
aver reso giustizia alla passione più vera di Michele Lombi e al suo
affetto sincero per Giovanni Mardersteig, che furono accompagnati
sempre da una precisione, da un impegno, da una generosità e da
una cultura che hanno il sapore dolceamaro di altri tempi.
Martina Venuti
Milano, Marzo 2012
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Michele Lombi e Giovanni Mardersteig.
Storia di un’amicizia e di una collezione.
“Ammalato di bibliofilia”. Così in più occasioni si autodefinisce Michele Lombi (1917-2000), imprenditore illuminato di Novara, che
per il collezionismo di libri sviluppò nel corso della sua vita una
metodica passione. Ammalato di bibliofilia, entusiasta cultore
dell’arte tipografica e insieme gentiluomo d’altri tempi, Lombi raccolse volumi di ogni genere, ma il suo amore più vero fu quello
per la produzione di uno degli stampatori più illustri del secolo
scorso, Giovanni Mardersteig.
***
Sono certamente uno dei più modesti tra i Suoi ammiratori ed estimatori della Sua attività, ma ritengo di non essere secondo a nessuno per entusiasmo e passione… Da alcuni anni ricerco
insistentemente i volumi da Lei stampati perché mi sono prefisso lo
scopo di raccoglierli tutti…
scrive Lombi a Mardersteig il 10 gennaio 1963 in una delle numerosissime lettere che vanno a comporre una fitta corrispondenza
tra i due.
Il primo contatto risale al 1957 e si tratta di un incontro mancato.
Lombi, seguendo la sua abitudine di impaziente ricercatore di nuovi
esemplari per l’ampia e variegata collezione di libri che va componendo, sicuro di trovare nell’Officina di via Marsala 39 un luogo che
amerà e visiterà più volte, si presenta senza preavviso a Verona, ma
Mardersteig è lontano, a causa di uno dei suoi numerosi viaggi: “Mi
dispiace molto… sono sempre lieto di conoscere un amatore del bel
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libro”, gli scriverà infatti scusandosi per l’assenza, in un biglietto del
14 marzo 1957. E pochi giorni dopo incaricherà Walter Leonhardt,
il suo collaboratore, di inviare a Lombi i primi libri, quelli che costituiscono l’atto di nascita di questa collezione. Si tratta dei numeri
81, 98, 106, 107, 111.
Insieme alla raccolta, nel giro di breve tempo si sviluppa anche la
profonda amicizia che legherà Mardersteig e Lombi per vent’anni: è
lo stesso editore, sempre nel 1957, a presentare il collezionista come
nuovo socio presso l’Associazione Cento Amici del Libro, che spesso
commissiona lavori all’Officina Bodoni e nella quale Lombi, immediatamente preso dalla passione per i capolavori veronesi, aspira ad
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entrare. Tuttavia, è solo nel maggio del 1959 che, grazie all’intercessione di Mardersteig e alla sua perseveranza, l’ingresso di Lombi
nella prestigiosa società di bibliofili sarà davvero possibile.
Ma è forse l’anno successivo, il 1960, quello nel quale l’imprenditore
novarese concepisce il proposito di collezionare tutte le impressioni
(passate, in corso di stampa e future) di Mardersteig: dopo un lungo
elenco di libri da ordinare – che si riferiscono soprattutto ai primi
numeri del catalogo – in una lettera del 29 febbraio 1960 si legge:
Per quanto concerne i volumi in corso di stampa e quelli che seguiranno, La prego, se possibile, riservarmi la prima copia per ogni tiratura di ogni singolo volume.
D’ora in avanti Lombi sarà governato da una sorta di furor, un’insolita mescolanza di amore e disciplina, nell’impresa di mettere insieme
una raccolta straordinaria. Per farlo ricorre a tutti i mezzi leciti a un
collezionista gentiluomo quale egli è: leggendari diventano i “pacchi”
che periodicamente Mardersteig riceve a Verona, pieni di delizie: biscotti, vino e straordinarie leccornie con le quali Lombi vizia l’editore, cercando di ottenere esemplari sempre diversi e speciali.
Mi permetto ancora una volta importunarla, ma la passione per le
belle edizioni ed in modo particolare le Sue, mi spinge a degli eccessi
come è quello di rivolgermi a Lei con troppa frequenza… Sono ansioso di vedere la Sua ultima opera, tutt’ora in preparazione e cioè
“Il Vangelo” [nr. 130] illustrato con xilografie. Gradirei sapere se per
quest’opera (ediz. in latino) può stamparmene 10 esemplari con numerazione e possibilmente carta diversa da quella adottata per l’edizione normale (27 gennaio 1961).
Mardersteig risponderà, irremovibile:
Non posso fare distinzioni; non l’ho mai fatto in tanti anni della mia
attività e specialmente alle mie edizioni della Officina Bodoni. Potrei
però farLe una proposta; stampare cioè su un foglio a parte, da rilegare col libro e messo all’inizio del volume: Questa copia è stata
stampata per… (2 febbraio 1961).
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Lombi signorilmente incassa il rifiuto accettando l’offerta e, dal momento che la stampa del Vangelo prenderà molto tempo – molto più
di quanto preventivato, come spesso càpita nella composizione dei
capolavori dell’Officina Bodoni – si consola intanto con le poesie di
Mac Diarmid (nr. 123), che Mardersteig gli invia personalmente il 10
marzo 1962, e con una proposta, che rinfocola la sua passione.
Forse posso farLe un’altra proposta. La prossima volta che Lei passerà per Verona, La prego di informarmene qualche giorno in anticipo così L’accompagnerò da me dove Lei potrà vedere il torchio in
funzione e tutti i fogli finora tirati [del Vangelo]
gli scrive il 24 maggio 1962.
Inutile dire che Lombi rimane folgorato dalla visita a Verona e dal
“torchio magico” dell’Officina Bodoni; e il suo entusiasmo sfocia in
una nuova richiesta:
Se già grande era l’ammirazione che avevo per Lei, ora è immensa
e più fermo e deciso rimane il mio proposito di riuscire a raccogliere
tutte le sue opere, che, sono certo, rimarranno fondamentali nella
storia dell’editoria italiana. La Sua ultima opera in corso di stampa
[scil. il Vangelo], mi ha particolarmente colpito e mi spinge a superare i limiti della discrezione per chiederLe un grande piacere e cioè
se è possibile avere una delle copie da me prenotate in lingua latina,
stampata su pergamena. Mi perdoni se l’entusiasmo mi ha spinto a
formulare questa richiesta forse eccessiva ed inopportuna! (4 agosto
1962).
In realtà nessun esemplare del Vangelo verrà stampato su pergamena
e il motivo è spiegato dallo stesso Mardersteig, che nella risposta a
Lombi datata 10 agosto 1962 mette in luce un aspetto importante
della sua attività, vale a dire le difficoltà pratiche cui l’editore deve
far fronte nel portare avanti la tradizione dell’Officina Bodoni:
Non sono ancora sicuro, se sarà possibile di poter stampare il testo
latino del Vangelo su pergamena. È diventato molto difficile di trovare una pergamena ben preparata per la stampa. Anche questa tradizione sta ormai scomparendo.
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I mesi passano e gli scambi tra Lombi e Mardersteig continuano.
L’editore cerca di accontentare il più possibile il suo collezionista e
amico, che prenota e ordina senza sosta. Deliziosi biscotti Bertani e
bottiglie numerate provenienti dalla pregiatissima enoteca di Lombi
addolciscono le lettere e le visite. All’orizzonte si profila una delle
più belle edizioni dell’Officina Bodoni, che Lombi si accaparrerà
nella sua tiratura più prestigiosa:
Vorrà perdonarmi se ancora una volta mi permetto abusare della
Sua pazienza e cortesia. Solamente oggi ho saputo che Lei ha stampato in questi ultimi tempi la Divina commedia illustrata da Salvator
Dalì, su carta a tino Giappone [nr. 133]. La prego vivamente di fare
tutto il possibile per mettermi in condizione di poter acquistare uno
degli esemplari numerati da A a Z al prezzo migliore. Lei sa con
quanta passione e fatica sono alla ricerca delle Sue opere, anche di
quelle più vecchie e rare, per cui mi spiacerebbe moltissimo non
poter acquistare subito l’esemplare in oggetto,
si legge in una lettera del 21 dicembre 1963. Questa volta il suo desiderio sarà esaudito e gli splendidi nove volumi delle tre cantiche
della Commedia impressi su carta Kaji Torinoko saranno suoi, contrassegnati con la lettera Y e spediti a Novara il 15 settembre 1964.
***
Durante l’anno successivo, il 1965, si comincia a delineare un progetto che, per ragioni di campanilismo, stuzzica in particolar modo
la fantasia di Lombi e che costituisce in un certo senso la prova generale della sua impresa magistrale, quella di cui sarà attore e mecenate in prima persona, vale a dire l’Ero e Leandro, che si realizzerà –
uno degli ultimi prodotti dell’Officina Bodoni – solo dodici anni più
tardi, nel 1977.
Si tratta della stampa dell’Alfabeto di Francesco Torniello da Novara,
ipotizzata già nel 1965 e che vede la luce in una prima edizione nel
1970 (nr. 169), seguita dalla versione inglese all’inizio del 1971 (nr.
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170) e dalla seconda italiana, stampata per interessamento del sollecito collezionista, in occasione del centenario della Banca Popolare
di Novara, nel febbraio del 1972 (nr. 178). La corrispondenza di Mardersteig e Lombi è a questo proposito fittissima. Dapprima le ricerche “sul campo”, presso i discendenti di Francesco Torniello, che
Lombi rende possibili contattando direttamente la famiglia Tornieli:
L’inizio della stampa del Torniello è imminente, ma dovrei completare la mia introduzione. Lei crede che mi sarà possibile vedere l’archivio della famiglia Tornieli venendo il 9 o 10 settembre p.v.? Spero
di trovare qualche appunto sul nostro Francesco Torniello. Vi è
anche un altro dettaglio da chiarire: un certo Bernardino Torniello
(de Tornielis) copiò nel 1472 un libro e lo firmò ‘Bernardino Torniello di Barengo (Novara)’; non escludo che possa essere il padre
del nostro Francesco. Lei potrebbe mettersi in contatto con l’amministratore della famiglia Tornieli, e farmi sapere se la data da me
proposta per la visita all’archivio va bene?” (Mardersteig, 1° settembre 1970).
Mi è sfuggito di ringraziarLa per la comunicazione dell’indirizzo
del marchese Rinaldo Tornieli. Per ragioni che Le spiegherò più
tardi non darò anche il secondo nome al marchese… Il Torniello
progredisce e promette di diventare un bel libro. Anche la mia prefazione ha preso ora una forma assai interessante (Mardersteig, 6
ottobre 1970).
E poi l’idea di fare una nuova edizione e l’entusiasmo di Lombi nel
proporre l’impresa ai dirigenti della Banca:
Carissimo dottore,
in conformità con quanto concordato con Lei in occasione della mia
ultima visita a Verona, ho presentato alla presidenza della Banca Popolare di Novara i fogli del Torniello da Novara da Lei affidatimi.
L’impressione è stata favorevole; la decisione in merito ad una tiratura speciale da farsi in occasione delle celebrazioni del prossimo
centenario della Banca non potrà non essere molto sollecita. Nel
frattempo, onde facilitare la realizzazione auspicata, sono stato sconsigliato ad organizzare una serata per la presentazione dell’opera in
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Michele Lombi e Giovanni Mardersteig, Bruxelles 1965
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oggetto, onde poterla attuare in concomitanza alle celebrazioni del
centenario. Sebbene a malincuore, a questo invito ho ritenuto opportuno aderire (26 novembre 1970).
La gratitudine di Mardersteig:
Caro Signor Lombi…
mi auguro che la Sua iniziativa relativa al Torniello possa essere realizzata; altrimenti faremo ancora più tardi un piccolo convegno per
festeggiare Francesco Torniello. Comunque conservo la composizione, che sarà per la ristampa allungata di qualche pagina, perché
dopo la stampa della mia edizione ho trovato ancora qualche dettaglio interessante.
Con piacere Le riservo alcune copie del volume: sono però dolente
di non disporre più di numeri bassi… Per questa ragione io desideravo stampare il Suo nome su un esemplare, senza numero, ma legato in tutta pelle per distinguerlo da tutti gli altri…
Ho già consumato una scatola del magnifico inchiostro portatomi
e Le sono grato dell’ottimo dono (2 dicembre 1970).
E la conclusione positiva del progetto:
Verrò a Novara nel mese di luglio per stipulare l’accordo riguardo
alla stampa dell’edizione Torniello per la Banca di Novara. Stampando 250 copie potrò essere puntuale nella consegna per la fine del
febbraio 1972. Per dare al volume un aspetto leggermente differente
all’edizione già uscita, ordinerò in questi giorni il marocchino in
una tinta rossa più viva. La fornitura di tali pelli richiede un anticipo
di sei mesi (12 maggio 1971).
Caro dottore,
faccio seguito alla pregiata Sua del 12 c.m. per fare il punto sull’argomento Torniello – edizione per la Banca Popolare di Novara. Siccome la trattativa è stata verbale, come pure verbale è stata la
conclusione positiva, mi permetto darLe un suggerimento e cioè
far precedere la Sua visita a Novara, per definire nei particolari la
nuova edizione del Torniello, da un impegno reciproco scritto. Per
questo ritengo opportuno che Lei scriva una lettera all’Avv. ***…
(Lombi, 23 maggio 1971).
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Il 22 giugno 1971 Mardersteig invia la lettera auspicata da Lombi
nella quale trasmette il preventivo per l’edizione: 6.450.000 Lire. La
Banca Popolare di Novara accetta; il lavoro per la seconda edizione
italiana ha inizio.
***
Oltre ai volumi in corso di stampa o in vista di pubblicazione l’attenzione di Lombi è costantemente rivolta ai numeri arretrati che ancora gli mancano: un biglietto con l’elenco delle lacune della raccolta
circola per le principali librerie di tutta Europa. Mardersteig, insieme
al figlio Martino, che da tempo (dal 1958) ha affiancato il padre nell’Officina, diventa il suo più sollecito aiutante nel tentativo di completare la collezione.
Con l’aiuto di Martino ho già fatto un lungo elenco di volumi che
dobbiamo per Lei cercare, qualche d’uno, però meno importante,
potremo anche togliere dal nostro archivio. Comunque Lei stia
certo che farò ogni possibile per completare la Sua collezione (23
novembre 1966).
Stiamo raccogliendo un gruppo di libri che Le mancano. Ho scritto
a varie persone per le quali ho stampato uno o più libri nel torchio
e spero di poter man mano arricchire la Sua collezione (20 dicembre
1966).
Ed è così che Lombi riesce ad impossessarsi, nel corso degli anni ’60,
di diversi volumi – edizioni recenti e più antiche – recuperati in giro
per il mondo grazie all’intercessione dell’editore, come l’Ezra Pound
(nr. 116) e l’Eliot (nr. 119), gli Amores di Ovidio (nr. 38), ma anche finalmente il nr. 1, il tanto sospirato Poliziano (“il volume del Poliziano
che ho ricevuto oggi mi ha colmato di gioia e mi lascia senza espressioni adeguate per ringraziarLa per la Sua squisita cortesia” – Lombi,
30 agosto 1966).
In questa ricerca, come è inevitabile, non sempre le cose vanno per
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il verso giusto. È il caso ad esempio della Divina Commedia in inglese
che Lombi acquista in una libreria di Torino:
Tempo addietro ho trovato (e naturalmente acquistato)… il volume
da Lei stampato a Verona nella Sua Officina Bodoni nel 1932 The
Divine Comedy of Dante Alighieri. Gradirei avere notizie di questo
volume; il numero delle copie stampate e perché non figura nei cataloghi dell’Officina Bodoni. Vorrà perdonarmi per il disturbo che
Le arreco, ma sono la passione e l’amore per le Sue opere che molte
volte mi rendono noioso, invadente e forse anche maleducato,
scrive da Novara il 1° settembre 1966. Immediata la risposta di Mardersteig:
Mi stupisce che Lei abbia visto un esemplare della Divina Commedia stampata in inglese molti anni fa. In quel periodo non avevo ancora separato il reparto delle macchine dai torchi e quindi alcuni
libri recano ‘Officina Bodoni’ benché stampati a macchina. Non riesco a capire come una copia di questo volume sia in commercio,
perché l’opera fu stampata per un club di bibliofili americani e tutte
le copie erano state numerate… Non conosco il prezzo che chiede
il libraio, ma al Suo posto non l’acquisterei se non ha numero (9 settembre 1966).
Inoltre, disguidi di vario tipo riguardano le edizioni in preparazione
o fresche di stampa:
Caro Signor Lombi, al mio ritorno ho trovato il Suo grido d’allarme
per le copie del volume di Petrarca [nr. 136]. Sono rimasto stupito
perché mi pareva impossibile che Lei fosse stato dimenticato…
scrive Mardersteig il 5 luglio 1966 a un Lombi affannatissimo riguardo alle sue preziose tre copie dell’Ascensus Montis Ventosi, che in
conclusione arriveranno sane e salve.
Certamente non mancano poi problemi più banali, come quelli relativi alle consegne, che fanno sussultare il collezionista: “Caro Signor Lombi, sono mortificato che la copia del Goethe [nr. 6] non Le
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sia stata spedita, evidentemente si è trattato di un malinteso incorso
nella spedizione” (2 novembre 1966). Oppure ostacoli tecnici sul percorso, come l’impossibilità di trovare un marocchino adeguato, o
l’infreddatura del legatore; o anche, infine, le esigenze di perfezione
di Mardersteig, che possono ritardare la consegna molto a lungo,
come per il Cavalcanti, che Lombi desidera a tal punto da volerne
una copia per tiratura (nr. 142):
Mi dispiace, ma debbo di nuovo pregarLa di avere pazienza per il
volume del Cavalcanti stampato su pergamena; le prove di legatura
per queste poche copie non mi hanno soddisfatto ed ho dovuto cambiare legatore (22 giugno 1967).
Inviti a Novara e bottiglie di Bordeaux sono spediti senza soluzione
di continuità dalla cittadina piemontese a Verona (“Mi perdoni per
la mia improntitudine, ma è il bacillo delle Sue ‘Opere’ che non mi
dà pace!” – Lombi, 13 maggio 1967).
Di particolare interesse è anche un documento che Lombi, da sollecito ammiratore, allega alle delizie in dono a Mardersteig, preoccupato che arrivi subito alle mani dell’amico e non gli sia necessario
attendere i tempi di invio della RAI. Si tratta della trascrizione dell’intervista che l’editore rilascia in televisione, invitato a partecipare
alla rubrica serale Segnalibro, il 16 gennaio 1967. Il presentatore apre
la puntata introducendo il lavoro di Franco Riva, Il libro italiano 18001865, dedicato alla storia della stampa italiana nell’’800, edito per
Scheiwiller. Viene poi presentato il maestro Mardersteig e gli viene
chiesta un’opinione riguardo alle sorti future che attendono il libro
di pregio:
Il libro – risponde Mardersteig –, la cui tradizione conserviamo da
cinque secoli, è in pericolo. Nuovi procedimenti come la fotocomposizione e la stampa in offset o rotocalco, sono già operanti e si allargano sempre di più. Inoltre abbiamo molti esempi di quelli che
credono che le regole stabilite da un così lungo sviluppo e dai più illustri maestri e dai creatori del libro, siano senza valore. Tuttavia
sono dell’opinione che la stampa con caratteri di piombo continuerà
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Bruxelles 1965
ancora lungo tempo, anche perché i nuovi procedimenti non sono
finora abbastanza economici e non si prestano per tutti i lavori tipografici...
– Ma il torchio vivrà ancora nel futuro come strumento di bellezza,
come strumento di raffinatezza tipografica?, chiede il commentatore.
– Certamente il torchio vivrà, perché solo con il torchio si ottengono
risultati di perfezione. Solo il torchio consente l’uso di carta a mano
dura e difficile alla macchina, solo il torchio infina, fa splendere la
bellezza di un carattere tipografico.
Così Mardersteig, con fermezza lapidaria, suggella la propria fede
nel futuro dell’arte tipografica. Inutile dire che il plauso di Lombi è
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completo e ancora una volta si esprime con quella gentilezza
d’animo e con quella dedizione che lo caratterizzeranno per tutta la
vita:
Questa sera ho seguito con molto interesse, con commozione, oserei dire con orgoglio, la rubrica televisiva Segnalibro. Ho voluto scriverLe subito per farLe le mie congratulazioni per l’intervista che ha
avuto solo il difetto di essere troppo breve. Sono veramente lieto
per questo pubblico riconoscimento; finalmente gli Italiani hanno
avuto la possibilità di conoscere una delle più grandi personalità che
oggi vive nel loro Paese, che per tanti anni ha operato in silenzio,
nell’ombra, non per amore di fama o di vantaggi economici, ma alla
ricerca della perfezione della Sua Arte Tipografica, pago solo delle
intime soddisfazioni che gli procuravano le Opere veramente eccelse
e ineguagliabili che uscivano dal Suo torchio magico. Certo, le mie
parole hanno poco valore, Le accolga comunque come l’espressione
sincera di un ammiratore e di un amico” (Lombi, 16 gennaio 1967,
immediatamente dopo la trasmissione televisiva).
Ma la vera amicizia – si sa – non può essere fatta solo di astrazione,
grandi ideali e bei libri, nemmeno se si tratta dell’amicizia con Giovanni Mardersteig. E a Lombi, sempre impaziente di rendersi utile e
gradito, si presenta nel corso del 1967 l’occasione di dimostrare il suo
attaccamento all’amico editore anche in un frangente di vita pratica
e quotidiana. Mardersteig e la moglie devono infatti procedere a una
ristrutturazione di casa e Lombi, proprietario di un’azienda di distribuzione nel settore dei materiali di rivestimento, si fa naturalmente
avanti per aiutarli, nonostante il perfezionismo di Mardersteig – di
difficile gestione per qualsiasi “normale” fornitore, non abituato alla
cosa – si applichi anche in questo campo, quasi che nella scelta dei
materiali, delle forme e dei colori, si trovasse di fronte al suo torchio:
Quanto alle maioliche La prego di non fare nulla. Abbiamo avuto i
muratori e i pittori in casa per una buona parte degli ultimi mesi…
Quindi aspettiamo fino alla mia visita di Novara dove potrò forse
vedere altri colori, perché forse troverò a Vietri un modello per la
mia camera ed anche per il corridoio che è molto scuro. Forse sa25
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rebbe preferibile una tinta più chiara. Mille grazie per il Suo caro
pensiero, ma è meglio di decidere con calma (Mardersteig, 8 ottobre
1967).
L’impresa delle maioliche, come prevedibile, si concluderà solo più
avanti, con molti passaggi e molte indecisioni, e – nonostante tutti
gli sforzi di Lombi – con la non completa soddisfazione di Mardersteig. In una cartolina datata 17 ottobre 1968 l’editore scrive da Vietri
– dove si trova per uno dei suoi abituali periodi di soggiorno autunnale al mare – per avere dall’amico una raccomandazione presso una
ditta di piastrelle della zona. Lombi si mobilita in un batter d’occhio:
Per quanto concerne invece il Suo desiderio di visitare la fabbrica di
pavimenti in ceramica, mia fornitrice: Soc. *** – Cava dei Tirreni
(ubicata nelle vicinanze dell’ingresso dell’autostrada), ho già provveduto a scrivere immediatamente, in modo che non vi giunga sconosciuto e in caso di acquisti Le venga praticato il massimo sconto
possibile… Potrà presentarsi a mio nome e certamente sarà ben accolto (19 ottobre 1968).
Per molto tempo non si sa più nulla del progetto; fino a due anni
dopo, quando il 6 ottobre 1970 un biglietto inviato da Mardersteig a
Lombi testimonia che l’affare è davvero in procinto di andare a buon
fine:
Un paio di giorni fa sono arrivate le piastrelle da Cava, la cui fattura,
dietro mia indicazione, verrà mandata a Lei. Appena saprò l’importo
Le farò emettere l’assegno relativo,
ma anche che la perfezione non è stata raggiunta:
Il disegno eseguito su mio desiderio è molto bello, però i colori variano molto, cioè in parte sono di un verde chiaro, e altri di un verde
più scuro. Non abbiamo potuto notare la differenza prima perché il
pavimentista ha scelto scatola per scatola e bagnato le mattonelle
per la posa in opera. Ad ogni modo pagherò la fattura senza doverLa
molestare (Mardersteig, 9 ottobre 1970).
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Officina Bodoni, Verona 1975
Per la prima volta Lombi è costretto ad arrendersi, magari anche perché per la prima volta “gioca in casa”, nel suo più proprio campo
d’azione, e trova quindi il coraggio di obiettare, pur con squisita cortesia, chiudendo con l’ultima parola sulla questione:
Sono lieto di apprendere che la Ceramica *** in seguito al mio intervento Le ha praticato lo sconto del 10% mentre invece mi spiace
nel saperLa non completamente soddisfatto per le differenze di tonalità dei colori. A questo proposito Le posso però assicurare che
tutte le ceramiche artistiche presentano queste imperfezioni che
sono appunto la caratteristica che le distingue dai prodotti di serie
(21 ottobre 1970).
***
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Ed è allora forse da ricercare nell’alimentarsi di questa maggiore reciproca confidenza, fatta anche di scambi più familiari e domestici,
il pretesto che Lombi assume per trovare l’ardire di scrivere a Mardersteig una delle sue lettere più commoventi; una lettera che mette
in luce tutta la forza e insieme la fragilità di un collezionista deciso
ad arrivare in fondo all’impresa, ma insieme esposto alla possibilità
di non riuscirci; un collezionista che, come un innamorato, si perde
tra gli esemplari che adora e si pone questioni che dall’esterno appaiono quasi futili, incomprensibili.
In questi ultimi tempi ho trascorso parecchie ore serali in mezzo ai
miei libri e grande godimento mi hanno procurato in modo particolare le Sue incomparabili edizioni; c’è veramente da rimanere estasiati di fronte a tanta perfezione!
Forse troverà strana questa mia lettera e a questo punto non potrà
ancora comprenderne lo scopo; mi giudicherà una volta di più noioso e sfacciato, la colpa però non è tutta mia, una parte è da attribuire ai Suoi capolavori.
Infatti, non riuscendo a stabilire una graduatoria tra tanta perfezione, mi rivolgo a Lei perché possa appagare una mia curiosità: gradirei conoscere i titoli delle dieci opere, tra le 140 circa uscite dalla
Sua magica Officina Bodoni, che considera migliori o almeno le più
significative. Non pretendo una risposta immediata, perché so che
Lei è sempre molto occupato; però oso sperare che un piccolo ritaglio di tempo potrà trovarlo, non importa quando…
scrive Lombi da Novara, la notte del 18 novembre 1967. Ma sempre
in questa stessa lettera, pur così sentimentale e meditativa, non si dimentica di fare una richiesta, e nel post scriptum aggiunge:
P.S. In occasione del Suo prossimo viaggio a Roma Le raccomando
di ricordarsi dell’EVANGELIARIO [nr. 141], mi sta tanto a cuore.
E proprio questo Evangeliario costituisce, sul finire del 1967 e nell’anno successivo, un esempio della determinazione di Lombi. Si
tratta di un’edizione stampata per il Vaticano, dedicata da Paolo VI
a tutti i vescovi italiani. Averne una copia è una missione quasi im28
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possibile. Ma Lombi non si arrende e fortuna vuole che gli si presenti
una buona occasione, nella quale sembra delinearsi la possibilità di
un tacito scambio, forse non troppo equo e ai limiti del sacrilego, ma
pur sempre uno scambio. Il “baratto” è ingenuamente innescato
dallo stesso Mardersteig con una richiesta all’amico allegata al consueto biglietto di auguri del 1° gennaio 1968:
Il Signor Lazursky è finalmente arrivato, e dopodomani incominciamo la stampa. Se Lei ha piacere ed il tempo di farci una visita,
sarei ben lieto di presentarLa al professore. È una persona simpaticissima. Nel caso che potesse venire, La pregherei di farmi un
grande favore: di portare una bottiglia di vino Falerno. Il professore
ha letto di questo vino nel Catullo e ha espresso il desiderio di assaggiarlo. A Verona non siamo riusciti a trovarlo. Grazie!
Il Signor Lazursky è Wadim Lazursky, professore e tipografo russo,
invitato da Mardersteig a Verona per mettere a punto l’edizione bilingue di Puškin (nr. 153), con carattere cirillico a fronte della traduzione italiana a cura della contessa Nerina Martini Bernardi.
Si può dire che Lombi non aspettasse altro; subito si libera per la visita a Verona, subito si mette in moto per soddisfare la richiesta, questa volta non facile da esaudire nemmeno per lui:
La ringrazio sentitamente per l’invito che accetto con entusiasmo e
con la presente La informo che sarò da Lei nella mattinata di lunedì
8 c.m. Per quanto concerne il ‘Falerno’, sebbene non ne disponga
personalmente, tuttavia ho fondate speranze di rintracciarne qualche bottiglia e soddisfare così l’aspettativa del Suo illustre ospite (4
gennaio 1968).
Il commento più eloquente a questo biglietto è la lettera che Mardersteig scrive all’amico novarese l’11 gennaio 1968 e che trova riscontro preciso nel catalogo dell’Officina Bodoni al nr. 153, p. 142:
Carissimo Signor Lombi,
Lei ci ha fatto un grandissimo piacere mandandoci le due bottiglie
del Falerno vecchio, e non so come esprimerLe i nostri ringrazia29
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Officina Bodoni, Verona 1975
menti. Ieri avevamo la visita di un altro noto artista [scil. Hermann
Zapf], creatore di molti alfabeti in Germania, che era venuto per salutare il suo eminente collega russo. Eravamo una allegra compagnia e le discussioni sui nostri problemi tipografici, sulla storia e
forma di caratteri hanno fatto volare le ore come niente.
Alla cena, dopo un bicchiere di vino leggero abbiamo bevuto il Suo
Falerno vecchio, nella giusta temperatura, che avevo aperto un paio
di ore prima della sera. Il profumo era delizioso e quel vino nero di
alta gradazione era una conferma indimenticabile che con ragione
è stato tanto lodato nei tempi romani. Non è paragonabile a nessun
altro vino ed ha un gusto speciale, ricco di sostanze. Il Suo nome è
stato festeggiato tutta la sera, ed il prof. Lazursky è stato veramente
commosso dalla Sua bontà e da questa singolare esperienza.
Dopo la cena, in biblioteca, un bicchierino del Cognac, del fine
Champagne du Logis de la Mothe del 1892, anche questo indimenticabile! Forse Lei ha sentito un debole eco degli “EVVIVA l’amico
Lombi!” che il coro ha ripetuto varie volte.
Grazie infinite, caro Signor Lombi, per la gioia che Lei ci ha portato.
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Questo vecchio Falerno, bevuto senza acqua, come già il Catullo ci
raccomanda, ha superato di molto l’altro che Lei ci aveva lasciato
esprimendo già qualche dubbio. Mi auguro che anche Lei abbia potuto assaggiare il vero incomparabile Falerno.
Con affettuosi saluti.
Suo
Giovanni Mardersteig (11 gennaio 1968).
Date queste premesse, forse una piccola speranza di avere una copia
dell’Evangeliario ancora c’è: si tratta di aspettare con pazienza. Nel
frattempo, nel corso dei mesi successivi, molti altri volumi, alcuni attesi da tempo, vengono spediti a Novara o sono pronti a Verona per
essere ritirati: Il Milione di Marco Polo (nr. 59), il tanto agognato Cavalcanti su pergamena (nr. 142), l’Epitteto su carta Giappone imperiale (nr. 149), il Guillén (nr. 152, ma solo la copia su carta Magnani;
quella su carta Giappone prenderà più tempo perché Mardersteig
non è soddisfatto del marocchino per la legatura: arriverà nel marzo
1969), l’Hagelstange (nr. 140), il Puškin (nr. 151). Inaspettatamente
arriva anche, dono di Mardersteig, una delle edizioni arretrate:
Lei riceverà fra qualche giorno un libro che sono riuscito a ripescare
per Lei, cioè il volume di cui al catalogo nr. 94 [scil. 99]: Antenore
Foresta Nele basse Veronese. Faccio fare un nuovo astuccio perché
il vecchio era rovinato. Sono lieto di avere l’occasione di arricchire
la Sua biblioteca di un volume, e La prego di accettarlo quale mio
omaggio (29 aprile 1968).
Lombi ringrazia e per qualche tempo si placa; in maggio si reca per
lavoro in Medio Oriente e la sua impazienza di collezionista sembra
parzialmente distratta dai molti impegni di lavoro. Tuttavia il tarlo
dell’Evangeliario non gli dà pace, e l’attesa testardamente continua
fino a quando non si verifica il “miracolo”:
Carissimo Signor Lombi,
Il miracolo è successo: ho ricevuto da S.S. l’esemplare dell’Evangeliario ed il mio è ora a Sua disposizione… Quando Lei avrà nelle Sue
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mani la copia, La pregherei di scrivere due righe di ringraziamenti
a Mons. Prof. Pasquale Macchi… Il mons. Macchi è il segretario del
Papa ed è stato lui che si è interessato per noi (28 giugno 1968).
Inutile sottolineare la gioia di Lombi di fronte alla notizia; a detta
dello stesso Mardersteig sarà “l’unico privato che possiede questa
edizione”. E forse gli antichi avevano ragione: il Falerno, dopo tutto,
è davvero nettare degli dèi, in grado di fare miracoli.
Carissimo dott. Mardersteig,
faccio seguito alla Sua graditissima lettera del 28 u.s. annunciante il
‘miracolo’ dell’Evangeliario e alla mia telefonata della scorsa settimana, per comunicarLe che oggi, dopo tanta trepida attesa, ho ricevuto l’eccezionale volume che mi stava particolarmente a cuore.
Le parole non bastano per esternarLe la mia gioia e la mia gratitudine” – Veramente non so come sdebitarmi!
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Per quanto concerne Mons. Macchi, oggi stesso provvederò ad inviargli una lettera di ringraziamento, accompagnata da un’oblazione.
Ed ora, dopo questo miracolo, ne attendo un altro, quello cioè di
averla finalmente (dopo le Sue vacanze svizzere) mio ospite a Novara o ad Arenzano!!... (17 luglio 1968).
***
Una volta ottenuto l’Evangeliario, come prevedibile, la soddisfazione
di Lombi per averlo ricevuto viene presto archiviata insieme al libro:
la ricerca deve continuare. Il numero dei volumi mancanti per completare la collezione è ormai sceso a trentanove, dei quali alcuni
stampati in esemplari unici per committenti specifici e dunque, per
così dire, fuori dal conto. La straordinaria impresa di Lombi – consumata tra le brume di Novara e Verona e guidata da quel furor così
vivo e insieme così sorprendente a guardare l’apparenza della sua
villetta, discretamente affacciata su una via alle porte della città, confusa tra le altre e invece scrigno di tesori – sembra ora più vicina alla
buona riuscita.
Carissimo dott. Mardersteig,
per un ammalato come me di bibliofilia, il nuovo anno non poteva
iniziare che con il pensiero rivolto a Lei, principe degli stampatori,
che con le Sue meravigliose opere tante soddisfazioni mi ha procurato ma qualche volta anche, al pensiero di quelle che mi mancano,
mi ha tolto il sonno!
Tempo addietro, Lei molto gentilmente, mi aveva chiesto un elenco
aggiornato dei volumi a me mancanti; eccomi con l’allegata lunga
lista di 39 volumi, presentarmi a Lei per chiederLe soccorso.
Da solo dispero di poter completare la raccolta di tutto quanto mi
manca, con il Suo aiuto invece oso ancora sperare!
Penserà che sono uno sfacciato, ma sono anche certo che mi perdonerà perché sono spinto dall’amore che nutro per le Sue opere
che sono anche le Sue Creature (1° gennaio 1969).
Nel corso del 1969 molti titoli si aggiungeranno, molte “creature”
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troveranno il loro posto sugli scaffali di Lombi: le Elegie di Goethe
(nr. 3), Frédéric le Grand (nr. 10), il Critone di Platone (nr. 16), Eustachio Celebrino da Udine (nr. 30), i Sonetti di Cecco (nr. 64), The Creation tratto dai primi capitoli di Genesi (nr. 88), il Moyllus (nr. 21) –
questi ultimi due recuperati da Mardersteig in America. E sempre
nell’estate del 1969, mentre l’Italia e l’Europa sono scosse e rivoluzionate dai grandi moti di rivolta, Lombi può finalmente accogliere
e viziare l’amico editore nelle bellezze della natura del lago d’Orta
(“Un simile incanto non lo presenta neanche il lago di Garda”, lettera
di Mardersteig, 29 luglio 1969) e nella tranquillità della sua casa di
Novara, tra magnifici libri e altrettanto magnifici vini, in un angolo
di sospensione estetica e culturale fuori dal tempo.
Le diverse edizioni del De Aetna (in italiano, inglese, tedesco: nrr. 162,
163, 167), le poesie scozzesi di Macdiarmid con xilografie (nr. 165),
l’Ippolito e Lionora (nr. 166) vengono spedite nei mesi successivi. Il periodo tra il 1970 e l’inizio del 1972 è occupato dalla vicenda del Torniello da Novara e dall’Andria di Terenzio (nrr. 174-176).
Nel 1973 alla collezione si aggiungono il Montale (nr. 180), le diverse
copie dell’Esopo (nr. 181), le poesie di Shakespeare (nr. 185; ma la
copia su pergamena arriverà solo nel gennaio 1975), nonché un prezioso dono, promesso da tempo: un menabò autografo di Mardersteig servito per la stampa del volume Ovidio Heroides (nr. 104).
Inoltre, alla fine dell’anno, una nuova possibile avventura novarese
scuote le giornate di Lombi, impegnatissimo con il lavoro eppure
sempre disponibile: Mardersteig ha rintracciato un testo, conservato
in un manoscritto pergamenaceo del fondo della Biblioteca Capitolare di Novara, che gli interessa particolarmente e chiede all’amico,
se gli è possibile, di procurarne una riproduzione.
Sono tornato a una prima idea: di usare un testo conservato nella
Biblioteca Capitolare di Novara, un testo scritto su pergamena, che
contiene fra l’altro alcune pagine del Plutarco sulla educazione dei
fanciulli. L’originale sarebbe greco, ma il codice di Novara contiene
questo testo in latino, tradotto da Guarino da Verona (circa 1450).
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Si potrebbe ristampare questo testo in latino del famoso umanista
veronese e farlo seguire da una traduzione in italiano. Penso che
questo piccolo libretto (non sono in grado di indicare il numero di
pagine) potrebbe essere assai interessante.
Se Lei avesse tempo di andare una volta alla Biblioteca Capitolare,
La pregherei di far fare una fotocopia delle pagine del Plutarco… (2
novembre 1973).
Il codice è una miscellanea umanistica di carattere morale, conservata tuttora nell’archivio capitolare come XVVIV* 121. Lombi procura immediatamente la riproduzione fotografica, ma gli impegni
di Mardersteig, sempre più fitti e importanti, fanno sì che il progetto
venga accantonato. Oltre all’attività dell’Officina, egli è infatti da
tempo impegnato in numerosi viaggi e presentazioni della sua opera
tipografica, ormai universalmente riconosciuta, in tutto il mondo:
mostre a lui dedicate si susseguono – la prima, ad Anversa, Museo
Plantin-Moretus, nel 1954; poi al Kunst und Gewerbe Museum di Amburgo; poi a Londra, alla King’s Library; a Verona, a Monaco, a Bruxelles, e così via. Ma insieme ai riconoscimenti, anche i lunghi anni
di lavoro cominciano a farsi sentire. Il valido collaboratore di Mardersteig, Leonhardt, nel luglio del 1974 ha un attacco di cuore che
costringe l’editore a rientrare immediatamente a Verona; nello stesso
periodo il suo legatore, fedele compagno dell’avventura dell’Officina,
ha un incidente a una mano, che blocca a lungo i lavori.
Tra ostacoli, impegni, incontri, rinvii, ritardi, lettere e biglietti – sotto
grandinate straordinarie e fulmini che danneggiano anche la casa di
Mardersteig, quasi a presagio di un evento eccezionale – si arriva così
al settembre 1975, vale a dire all’atto di nascita dell’edizione del poemetto di Museo Ero e Leandro (nr. 197), uno dei capolavori di Mardersteig, il capolavoro di Lombi.
Caro Signor Lombi…
Qui accluso Le mando la risposta del Prof. Cetrangolo, riguardante
la traduzione italiana del poemetto famoso di Hero e Leandro. È
molto strano che non esista una buona traduzione. Certamente,
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una nuova pubblicazione in italiano sarebbe un bel soggetto da
stampare! Mi faccia sapere la Sua opinione…
Ieri alla mattina la nostra casa è stata colpita da un fulmine e alla
sera la grandine della veemente tempesta ha distrutto tutto, le vigne
e le olive, tutti i frutti! (16 settembre 1975).
Enzio Cetrangolo, interpellato, ha infatti dato la sua disponibilità ad
impegnarsi nella traduzione del testo greco, con una risposta che è
ancora oggi un’ottima introduzione al testo di Museo:
Quanto al poemetto epico Hero e Leandro attribuito a Museo
Grammatico, che Lei si propone di stampare, consta di 343 versi esametri; del quale esiste, a quanto mi risulta, una sola traduzione italiana del 1947, dovuta a Enrica Malcovati; io ebbi modo di leggerla
anni addietro a Firenze, ma si tratta di cosa scolastica e pedestremente condotta sull’edizione critica: triste destino dei filologi; per
tanto non credo che si presti per le Sue edizioni. Il poemetto, storicamente importante per gl’influssi esercitati su Ovidio e sulla Scuola
romantica, ha in sé un suo valore; e andrebbe tradotto con intenti
poetici e ritmici e insieme con aderenza al testo. L’ho riletto in greco
in questi giorni, e l’ultima parte è veramente bella (28 agosto 1975).
C’è il testo greco, c’è il traduttore, c’è l’editore. Manca solo il mecenate che finanzi il lavoro. E sarà naturalmente Michele Lombi.
Non posso che condividere la Sua opinione circa l’interesse che può
suscitare la stampa del famoso poemetto di Hero e Leandro tradotto
dal Prof. Cetrangolo. La prego pertanto dare il via alla traduzione e
predisporre tutto quanto necessario per la realizzazione di questa
edizione che mi sta particolarmente a cuore. Al ritorno dal Suo viaggio in Grecia, se lo ritiene opportuno, verrò a Verona, per definire
nei particolari (anche economici) la realizzazione dell’opera in oggetto (Lombi, 23 settembre 1975).
L’opera ha particolare valore perché è la penultima edizione del Catalogo Mardersteig, finita di stampare nel gennaio 1977; di lì a pochi
mesi il maestro tipografo si spegnerà, lasciando al suo amico nova-
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rese i versi di Museo come imperituro riconoscimento di un’amicizia
durata vent’anni. Uno dei sogni di Lombi sta per realizzarsi, seppure
anche in questo caso, come in tutte le imprese importanti, non manchino gli intoppi:
Quanto alla mia prima proposta, di aggiungere anche il testo greco,
debbo darLe una triste notizia: il mio carattere greco, che ho fatto
fondere circa 25 anni fa e che non fu mai usato, non può servire per
la composizione. Questa nuova fusione fu a suo tempo distribuita
in casse nuove per la composizione. Purtroppo il legno, impiegato
nella fabbricazione di queste casse, non era abbastanza stagionato
e con l’umidità del legno si è formata una crosta sulle lettere fuse,
che non permette più di adoperare i caratteri. Una nuova fusione
sarebbe troppo costosa e piuttosto rinuncio all’impiego di questo
greco.
Parlando con il Prof. Cetrangolo abbiamo trovato un’altra soluzione: Egli, oltre alle poche pagine di note che Lei riceverà, aggiungerà un’introduzione di circa 12 pagine. In questa introduzione
presenterà due epistole poetiche dell’Ovidio, di cui una diretta da
Ero a Leandro e l’altra da Leandro a Ero. Egli darà i brani più belli
di queste epistole in latino ed in traduzione (versi). Così nascerà un
piccolo libro non esistente e una edizione completamente nuova.
Rimane a decidere se vogliamo usare le due illustrazioni già stampate da Aldo Manuzio oppure, meglio, se cercare un artista moderno, che potrebbe fare da due a quattro illustrazioni, p. es. rami…
Quanto al Suo elenco dei libri, che ancora mancano, si tratta di libri
irreperibili (Mardersteig, 16 gennaio 1976).
L’artista scelto è Enrico Paolucci, che fornirà le due acqueforti. Per
la legatura è lo stesso Lombi a scegliere marocchino blu e carta marmorata presso Rigoldi di Monza, sottoposti ovviamente al beneplacito di Mardersteig. Per la stampa si opta per una carta a mano
Cernobbio. Ma una nuova notizia negativa – questa volta irreparabile
– ritarda il lavoro, fin quasi a pregiudicarlo:
Debbo darLe la triste notizia che il mio bravissimo Rino, da oltre 25
anni torcoliere dell’Officina, dopo 8 settimane di agonia è morto.
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Nr. IV Giovanni Mardersteig. Korrekturabzug
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Per noi tutti una dolorosissima perdita, e per me la fine del mio lavoro tipografico. Nessuno aveva mai pensato a esito talmente deplorevole e gli stessi medici gli avevano detto che si trattava di un
intervento dozzinale senza pericolo (Mardersteig, 13 agosto 1976).
La situazione appare sempre più negativa, nell’umore ma anche nelle
prime avvisaglie di debolezza di Mardersteig; le difficoltà si fanno
sentire e certo non giova l’impazienza della passione di Lombi, che
non vede l’ora di vedere i primi germi – anche in bozza, anche in
schizzo, anche in minima prova di stampa – della sua edizione:
Colgo l’occasione di pregarLa vivamente di non insistere sull’invio
dei fogli del Suo libro finché non avrò trovato il modo di stamparlo.
Lei sa che, a causa della morte del mio torcheliere [sic], momentaneamente non sono in grado di eseguire la stampa. Se per esempio
al dato momento la carta, che ho ricevuta, non dovesse dare il risultato da me voluto ed io avessi a cambiare il tipo, potrebbe anche succedere che questa carta abbia un formato leggermente diverso. Io
stesso al momento non son in grado di occuparmi del torchio, dovendomi recare ad Ospedaletti per una cura. Probabilmente non mi
sarà possibile far eseguire la stampa entro quest’anno. Martino però
mi ha promesso di aiutarmi nel caso che non mi fosse possibile trovare un altro aiuto (1° ottobre 1976).
Qualche settimana di silenzio si impone e, con il fiato sospeso e suo
malgrado, Lombi è costretto ad aspettare. Ma l’attesa è forse anche
più breve del previsto, se l’8 gennaio del 1977 una lettera di ringraziamento viene spedita a Verona, a commento del compimento della
stampa: “Sento il dovere di rinnovarLe i miei più sentiti ringraziamenti, di esternarLe la mia soddisfazione per la magnifica Sua ultima
realizzazione: Ero e Leandro”. A mancare sono ora solo la legatura e
le scatole-custodia, nonché le incisioni di Paolucci, che ritarda nella
consegna: “Solamente ieri sera mi sono state consegnate le due incisioni in bronzo, che ho fatto rispedire stamattina direttamente al Signor Rigoldi”, scrive Mardersteig l’8 febbraio 1977. L’edizione è
pronta.
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***
I mesi che seguono sono segnati, come noto, dalla malattia di Giovanni Mardersteig, che già sul finire della preparazione dell’Ero e Leandro ha dato chiari segnali di cedimento:
Carissimo Signor Lombi,
mille, mille grazie per i volumi di Ero e Leandro, e le mie congratulazioni per le belle legature! Prego non dimenticare il Prof. Enzio
Cetrangolo… Gli spettano almeno due copie. Mi dispiace non
averLa vista, ma il male è tornato dopo alcuni giorni sereni… Scusi
la brutta scrittura in letto! Suo Giovanni Mardersteig (27 marzo
1977).
La corrispondenza tra i due amici, compagni di vent’anni di avventure editoriali e di bibliofilia, si interrompe qui. I documenti che seguono, raccolti da Lombi con ancora maggiore impegno, sono i
tributi di riconoscimento che la stampa internazionale dedica a Mardersteig, morto a Verona il 27 dicembre 1977, all’età di ottantacinque
anni. Commovente appare soprattutto un biglietto, inviato da Irmi,
moglie di Giovanni, per ringraziare Lombi delle sue condoglianze.
Il biglietto, nella confusione e nel dolore di quei giorni, è erroneamente datato 12 gennaio 1977:
Caro Signor Lombi,
si ringrazia per le lettere, telegrammi etc. Ma con Lei non è il solito
ringraziamento. Lei, lo so, partecipa veramente al nostro dolore.
Sono certa quando sarà passato del tempo, noi tutti avremo la consolazione di essere stati vicini a Giovanni, di averlo compreso e di
avere con la nostra amicizia e amore confortato il suo spirito.
Quando ha tempo venga a trovarmi. Purtroppo il Suo bel libro sull’Isola d’Orta è arrivato troppo tardi per mio marito. Ma lo tengo
caro come ricordo di una indimenticabile giornata di bellezza e di
amicizia!
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Giovanni Mardersteig, Verona 1975
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Michele Lombi, Verona 1989
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Catalogo
La collezione delle edizioni di Giovanni Mardersteig fu portata avanti
da Michele Lombi con impegno e passione per oltre vent’anni. Il risultato di questa ricerca è una raccolta che presenta caratteristiche
di straordinarietà ed esemplari unici; essa comprende infatti la quasi
totalità dei volumi descritti nel catalogo di riferimento per le stampe
dell’Officina Bodoni (Giovanni Mardersteig. L’Officina Bodoni. I libri e
il mondo di un torchio. 1923-1977, introduzione di Hans Schmoller, Verona, Edizioni Valdonega, 1980: d’ora in poi Catalogo Mardersteig),
spesso presenti in più copie – a rappresentare le diverse tirature di
un’unica edizione – con l’aggiunta in fine anche di esemplari del
tutto eccezionali e “fuori catalogo”. Se dunque da una parte Lombi
non riuscì mai, seppure per poco, a portare a termine la sua impresa
(mancano all’appello tre edizioni, assai rare, e naturalmente le edizioni che, pur contenute nel Catalogo Mardersteig, furono stampate
in copia unica per un committente privato oppure non furono mai
messe in vendita), d’altra parte il particolare rapporto di amicizia
con Giovanni Mardersteig e le sue intuizioni di bibliofilo gli permisero di costruire una collezione senza eguali.
Nella descrizione che segue i dati generali (numero progressivo, titolo, data di edizione, misure, illustrazioni, legatura, tiratura) si rifanno alla descrizione fornita dal Catalogo Mardersteig. Qualora
Lombi possedesse due o più esemplari di una stessa edizione si è
mantenuto il numero progressivo di riferimento, aggiungendo un
bis, un ter e così via. In caso di esemplari unici (ad esempio per diversa
legatura, che in alcuni casi Lombi sceglieva con Mardersteig per il
proprio volume) o dotati di qualche caratteristica che li renda eccezionali, si è posta una evidenziazione in grassetto.
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Nr.
Qui di seguito si propone un elenco sintetico dei volumi maggiormente degni di nota, per la cui scheda completa si rimanda al catalogo che segue.
Esemplari unici o molto rari (carta Giappone, pergamena, illustrazioni, edizione privata):
Nr. 2 (Buonarroti): uno dei 5 esemplari stampati su pergamena.
Nr. 7 (Shakespeare): uno dei 6 esemplari stampati su pergamena.
Nr. 40 (D’Annunzio): uno dei 20 esemplari su carta Giappone Kaji
Torinoko (nr. 9).
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Nr. 89 (Gide): uno dei 30 esemplari cui è stata aggiunta una cartella
contenente una serie delle litografie e otto studi su carta Cina (nr.
20); esemplare unico con legatura editoriale con dorso in pergamena e quadranti in carta Castellare gialla e nera.
Nr. 136 (Petrarca): uno dei 4 esemplari su carta Giappone imperiale
(lettera D).
Nr. 142 (Cavalcanti): uno dei 6 esemplari su pergamena.
Nr. 142bis: uno dei 4 esemplari su carta Giappone imperiale (nr. II).
Nr. 144 (Cavalcanti): uno dei 10 esemplari su carta Giappone imperiale (lettera H).
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Nr. 149 (Epitteto): uno dei 5 esemplari su carta Giappone imperiale
(nr. I).
Nr. 152 (Guillén): uno dei 5 esemplari ad personam su carta Giappone
imperiale.
Nr. 154 (Sofocle): uno dei 9 esemplari su carta Giappone Kaji Torinoko (nr. I).
Nr. 181 (Esopo): uno dei 10 esemplari ad personam con xilografie colorate a cui è abbinato uno dei 10 esemplari senza colore (lettera
A); esemplare unico con legatura editoriale in tutto marocchino
verde, cornice ornamentale in oro sui quadranti e titolo in oro su
quello anteriore.
Nr. 185 (Shakespeare): uno dei 10 esemplari su pergamena.
Nr. 187 (Dürer): uno degli 8 esemplari con xilografie su pergamena
(nr. VII).
Nr. 197 (Museo): edizione privata per Michele Lombi; uno dei 12
esemplari ad personam su carta Giappone Kaji Torinoko.
Nrr. II-III Gabriele D’Annunzio, dalle Opere: due esemplari unici su
pergamena destinati a Re Vittorio Emanuele III, legati in tutto
marocchino blu con fregi in oro al dorso e ai piatti.
Nr. IV Mardersteig Giovanni. Korrekturabzug. Terentius. Andria oder
das Mädchen von Andros. Eine Komödie übertragen von Felix Mendelssohn Bartholdy mit fünfundzwanzig Illustrationen von Albrecht Dürer:
bozza originale della versione in tedesco dell’Andria di Terenzio
(vd. nr. 174) con le correzioni autografe di Giovanni Mardersteig
inserite a matita.
Esemplari speciali (legatura, aggiunte, altro):
Nr. 25 (Pastonchi): esemplare con una legatura editoriale non contemplata dal Catalogo Mardersteig.
Nr. 38 (Ovidio): uno dei 12 esemplari legati in marocchino giallo.
Nr. 46 (Boccaccio): esemplare con una legatura editoriale non contemplata dal Catalogo Mardersteig.
52
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Nr. 56 (Palazzeschi): esemplare con una seconda litografia (quella al
titolo) su foglio sciolto in carta a tino Fabriano.
Nr. 59 (Marco Polo): omaggio alla ditta Torriani da parte di M. Campigli (firma dell’artista).
Nr. 60 (Feiciano): uno dei 15 esemplari legati in tutta pelle di vitello
naturale con fili a secco.
Nr. 67 (Voltaire): uno dei 10 esemplari legati in tutta pelle di vitello
verde scuro.
Nr. 77 (Farsa dell’uomo): esemplare con una legatura editoriale non
contemplata dal Catalogo Mardersteig.
Nr. 80 (Virgilio): esemplare con marmotta editoriale non contemplata dal Catalogo Mardersteig.
Nr. 90 (Poesie cinesi): esemplare nr. III dei LXXV stampati per Erardo
Aeschlimann.
Nr. 91 (Ojetti): esemplare nr. IX dei 10 stampati con numero romano.
Nr. 97 (Apuleio): esemplare nr. III dei 10 stampati con numero romano.
Nr. 103 (Libro di Tobia): esemplare nr. VI dei 10 stampati con numero
romano.
Nr. 104 (Ovidio): esemplare con allegato menabò autografo di Giovanni Mardersteig.
Nr. 113 (Machiavelli): esemplare nr. I dei 10 stampati con numero
romano.
Nr. 120 (Feliciano): uno dei 50 esemplari legati in tutto marocchino
oasis marrone.
Nr. 121 (Feliciano): uno dei 50 esemplari legati in tutto marocchino
oasis marrone.
Nr. 122 (Feliciano): uno dei 50 esemplari legati in tutto marocchino
oasis marrone.
Nr. 130 (Vangeli): esemplare nr. 1, con l’aggiunta di una carta con
l’indicazione della stampa ad personam.
Nr. 134 (Svevo): esemplare con una legatura editoriale non contemplata dal Catalogo Mardersteig.
Nr. 162 (Bembo): esemplare con una legatura editoriale non contemplata dal Catalogo Mardersteig.
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Nr. 169 (Torniello): uno dei 7 esemplari ad personam legati in tutto
marocchino rosso.
Nr. 171 (Dürer): esemplare nr. I dei 15 stampati con numero romano
e uno dei 10 esemplari ad personam; con una legatura editoriale
non contemplata dal Catalogo Mardersteig.
Nr. 180 (Montale): uno dei 15 esemplari fuori commercio.
Nr. 181bis (Esopo): uno dei 25 esemplari a cui è abbinata una serie
delle xilografie senza colore e senza testo.
Esemplari degni di nota (invii autografi, doni di Giovanni Mardersteig, esemplari ad personam):
Nrr. 5 (Seneca), 12 (Barrett Browning), 19 (Ricketts), 28 (Whitmarch), 29 (Weihnachtsmärchen), 30 (Eustachio Celebrino da
Udene), 44 (Feliciano), 47 (Beethoven), 92 (Montano), 99 (Nele
basse verones. e), 109 (Pervigilium Veneris), 117 (Pascoli), 132 (Montano), 136bis (Petrarca), 137 (Manzoni), 147 (Mardersteig), 178
(Torniello).
Esemplari mancanti:
Nrr. 26 (Cippico), 37 (Reinhart), 111 (Boccaccio; smarrito), 186 (Shakespeare).
I nrr. 42 (Barbarani), 54 (Graham), 86 (Pervigilium Veneris) sono esemplari in copia unica stampati ad personam; il nr. 87 (Die Schöpfung)
si riferisce a un’edizione fuori commercio (cfr. colophon del nr. 88).
54
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MONTAGNOLA
1923-1927
1. POLIZIANO ANGELO. Orphei tragedia. - Aprile 1923.
28 pagine, 28,5 x 20 cm. Legatura in pergamena e sigla in oro sul quadrante anteriore. Astuccio.
Uno dei 50 esemplari su carta a tino Marais.
2. BUONARROTI MICHELAGNIOLO. Poesie - Giugno 1923.
124 pagine, 29 x 20 cm. Legatura in marocchino del Capo rosso chiaro con fregi
in oro. Astuccio.
Uno dei 5 esemplari stampati su pergamena.
2 bis. BUONARROTI MICHELAGNIOLO. Poesie - Giugno 1923.
124 pagine, 29 x 20 cm. Legatura in tutta pergamena colorata in giallo e sigla in
oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 175 esemplari su carta a tino Marais.
3. GOETHE JOHANN WOLFGANG. Marienbader Elegie. - Settembre 1923.
16 pagine, 29,5 x 20 cm. Brossura con carta marmorata Putois ed etichetta in carta
a tino e titolo in nero applicata sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 151
esemplari su carta a tino Van Gelder.
4. SHELLEY PERCY BYSSHE. Epipsychidion. - Novembre 1923.
40 pagine, 28,5 x 20 cm. Legatura in tutta pergamena con sigla in oro sul quadrante
anteriore. Astuccio. Uno dei 222 esemplari su carta a tino Marais.
55
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Nr. 2
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5. SENECA LUCIUS ANNAEUS. De brevitate vitae. - Inizio 1924.
16 pagine, 21 x 15 cm. Brossura con carta del testo e sigla in rosso sul quadrante
anteriore. Uno degli 80 esemplari su carta a tino Fabriano.
Esemplare inviato da Giovanni Mardersteig a Michele Lombi (allegato biglietto autografo).
6. GOETHE JOHANN WOLFGANG. Das roemische Carneval
1788. - Marzo 1924.
80 pagine, 30 x 21 cm. Legatura in tutta pergamena bianca e sigla in oro sul quadrante. Astuccio. Uno dei 224 esemplari su carta a tino Fabriano.
7. SHAKESPEARE WILLIAM. The Tempest. - Luglio 1924.
160 pagine, 30 x 21 cm. Legatura in marocchino blu scuro con fregi e fili in oro.
Astuccio.
Uno dei 6 esemplari stampati su pergamena.
8. DE MUSSET ALFRED. Les nuits. - Settembre 1924.
56 pagine, 29 x 20 cm. Legatura in tutta pergamena con sigla in oro sul quadrante
anteriore. Astuccio. Uno dei 225 esemplari su carta a tino Marais.
9. FOSCOLO UGO. Dei sepolcri. Carme. - Novembre 1924.
24 pagine, 35 x 25 cm. Legatura in tela buckram beige con sigla in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 225 esemplari su carta a tino Fabriano.
10. FRÉDÉRIC LE GRAND. Epitre au marquis d’Argens du 23 septembre 1757. - Dicembre 1924.
24 pagine, 30 x 21 cm. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta marmorata Putois. Astuccio. Uno dei 225 esemplari su carta a tino Fabriano.
11. REINHART HANS. Der Schatten. Ein Nachtstück aus Andersen. - Febbraio 1925.
104 pagine, 30 x 21 cm. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta
Kleister. Astuccio. Uno dei 100 esemplari su carta a tino Fabriano.
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Nr. 7
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12. BARRETT BROWNING ELIZABETH. Sonnets from the Portuguese. - Marzo 1925.
56 pagine, 25 x 17,5 cm. Legatura in marocchino blu scuro con fregi e fili in oro.
Astuccio. Uno dei 225 esemplari su carta a tino Fabriano.
La copia Lombi presenta una legatura editoriale non contemplata dal Catalogo
Mardersteig.
13. PRIMUM PACTUM CONFOEDERATIONIS HELVETICAE
MCCXCI. - Giugno 1925.
28 pagine, 35 x 25 cm. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta Ingres
verde chiaro e lo stemma svizzero in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno
dei 275 esemplari su carta a tino Fabriano.
14. DANTE. Vita nuova. Proemio di Benedetto Croce. - Luglio
1925.
104 pagine, 35 x 25 cm. Legatura in tela buckram beige con sigla in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 225 esemplari su carta a tino Fabriano.
15. DEGLI ARRIGHI LUDOVICO SURNAMED VICENTINO.
The Calligraphic Models. A Complete Facsimile and Introduction
by Stanley Morison. - Marzo 1926.
XVI + 64 pagine, 25 x 15,5 cm. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in
carta Kleister. Astuccio. Uno dei 300 esemplari su carta a tino Zanders.
16. PLATO. Crito. A Socratic Dialogue. Translated by Henry Cary.
- Maggio 1926.
XXXVIII pagine, 23 x 16 cm. Cartonatura con carta marmorata. Astuccio. Uno
dei 470 esemplari su carta a tino Binda.
17. STERNE LAWRENCE. An Excerpt from a Sentimental Journey.
- Maggio 1926.
16 pagine, 20 x 13 cm. Brossura con carta marmorata Putois. Astuccio. Uno dei
25 esemplari su carta a tino Marais.
59
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Nr. 12
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18. WALPOLE HORACE. Hieroglyphic Tales. - Autunno 1926.
88 pagine, 23,5 x 16 cm. Cartonatura con carta Ingres marrone. Astuccio. Uno dei
250 esemplari su carta a tino Binda.
19. RICKETTS CARLO. Dell’arte della stampa. - Dicembre 1925.
44 pagine, 20 x 13,5 cm. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta
marmorata. Astuccio. Uno dei 125 esemplari numerati su carta a tino Fabriano.
Esemplare ricevuto in dono direttamente da Giovanni Mardersteig (nota firmata di Michele Lombi).
20. DORMER STANHOPE PHILIP, EARL OF CHESTERFIELD.
The Poetical Works. - Gennaio 1927.
48 pagine, 23,5 x 16 cm. Cartonatura con carta Kleister viola. Astuccio. Uno dei
250 esemplari su carta a tino Binda.
21. MOYLLUS DAMIANUS. A Newly Discovered Treatise on Classic Letter Design. Parma 1480. - Gennaio 1927.
84 pagine di cui 27-74 del facsimile, 18,5 x 12,5 cm. Legatura con dorso in pergamena con quadranti in carta Roma verde e la costruzione della lettera A sul quadrante anteriore, della lettera Z sul quadrante posteriore, in oro. Astuccio. Uno
dei 350 esemplari su carta a tino (il facsimile su carta a mano vergata) Arches.
22. BEETHOVEN LUDWIG VAN. Heiligenstaedter Testament. Febbraio 1927.
16 pagine, 28,5 x 19,5 cm. Legatura con dorso in pergamena con quadranti in carta
marmorata Putois. Astuccio. Uno dei 33 esemplari su carta a tino Marais.
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VERONA
1927-1977
23. IL TEMPIO VOLTIANO DI COMO. - Agosto 1927.
52 pagine, 50 x 35 cm. Cartonatura con carta Ingres grigia e cornice a meandri in
nero sui quadranti. Astuccio. Uno dei 150 esemplari su carta a tino Fabriano.
24. GROSSE ERNST. Casa rossa. Phantasie über das Bild von Niklaus Stoecklin. - Novembre 1927.
58 pagine, 35 x 25 cm. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta Kleister rossa. Astuccio. Uno dei 220 esemplari su carta a tino Fabriano.
25. PASTONCHI FRANCESCO. A Specimen of a new Letter for
Use on the “Monotype”. - Primavera 1928.
70 pagine, 28,5 x 20 cm. Legatura in tela buckram marrone e titolo in oro. Uno
dei 200 esemplari su carta a tino Fabriano.
La copia Lombi presenta una legatura editoriale non contemplata dal Catalogo
Mardersteig.
27. BRUN ANDRES. Calligrapher of Saragossa. Some Account of
his Life and Work by H. Thomas and S. Morison. With a facsimile
in collotype of the surviving text and plates of this two writing
books. 1583 and 1612. - Novembre 1928 (nel frontespizio 1929).
32 pagine di testo e 104 pagine di facsimile, 30,5 x 22 cm. Legatura in tela beige
con impressione in rosso del fregio sui due quadranti. Sovracoperta. Uno dei 175
esemplari stampati su carta a tino Fabriano.
63
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28. (WHITMARCH ESTHER). Reed to the River. - Dicembre 1928.
40 pagine, 20 x 13,5 cm. Cartonatura con carta marmorata. Astuccio. Uno dei 50
esemplari su carta a tino Marais.
Copia ricevuta in dono direttamente da Giovanni Mardersteig (Verona 1970,
firma di Michele Lombi).
29. DAS WEIHNACHTSMÄRCHEN. Aus den beiden Evangelien
Lukas und Matthaeus. - Dicembre 1928.
8 pagine, 25,5 x 17 cm. Brossura francese con carta Ingres grigia e sigla in rosso
sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 40 esemplari su carta a tino Montval.
Copia ricevuta in dono direttamente da Giovanni Mardersteig (biglietto di
Mardersteig e firma di Michele Lombi).
30. EUSTACHIO CELEBRINO DA UDENE. Calligrapher, Engraver and Writer for the Venetian Printing Press.
30 pagine di testo, 25,5 x 17,5 cm; 8 pagine di facsimile, 15,5 x 10,5 cm. Legatura
in tutta tela nera con titolo calligrafico in oro sul quadrante anteriore. Astuccio.
Esemplare non numerato (“ARCHIVIO” scritto a mano) su carta a tino Montval, il facsimile su Kelmscott Bachelor.
31. DIE OFFICINA BODONI. Das Werkbuch einer Handpresse in
den ersten sechs Jahren ihres Wirkens. - Estate 1929.
82 pagine, 30 x 21 cm. 12 xilografie di Frans Masereel, 13 illustrazioni e specimen
con le relative descrizioni. Legatura in tutta tela buckram con sigla in oro sul quadrante anteriore. Sovracoperta. Uno dei 350 esemplari su carta a mano Lafuma e
varie carte a tino.
32. THE OFFICINA BODONI. The Operation of a Hand-Press during the first six years of its work. - Settembre 1929.
82 pagine, 30 x 21 cm. 12 xilografie di Frans Masereel, 13 illustrazioni e specimen
con le relative descrizioni. Legatura in tutta tela buckram con sigla in oro sul quadrante anteriore. Sovracoperta. Uno dei 500 esemplari su carta a mano Lafuma e
varie carte a tino.
33. L’OFFICINA BODONI. La regola e la stampa di un torchio durante i primi sei anni del suo lavoro. - Autunno 1929.
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82 pagine, 30 x 21 cm. 12 xilografie di Frans Masereel, 13 illustrazioni e specimen
con le relative descrizioni. Legatura in tutta tela buckram con sigla in oro sul quadrante anteriore. Sovracoperta. Uno dei 200 esemplari su carta a mano Lafuma e
varie carte a tino.
34. ZERBINATI UMBERTO. Inno al cielo. - Novembre 1929.
16 pagine, 25,5 x 17,5 cm. Brossura francese con carta Ingres grigia e titolo in nero
sul quadrante anteriore. Uno dei 120 esemplari su carta a tino Fabriano.
35. HEWLETT MAURICE. Madonna of the Peach-Tree. - Dicembre 1929.
108 pagine, 16,5 x 11 cm. Legatura in tutta seta rosa con una pesca, colorata a
mano da Claudio Bonacini, sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 120 esemplari su carta Giappone imperiale.
36. MERCATOR GERARD. The Treatise. Literarum Latinarum,
quas Italicas, cursoriasque vocant, scribendarum ratio. (Antwerp
1540). - Marzo 1930.
XXIV pagine di testo e 58 di facsimile, 20,5 x 14 cm. Legatura in tutta tela verde
con titolo calligrafico in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 200 esemplari su a carta a tino Fabriano.
38. OVIDIUS. Amores. Qui fuerant quinque libelli sunt tres. - Febbraio 1932.
142 pagine, 24 x 16 cm. Uno dei 120 esemplari su carta a tino Magnani.
Uno dei 12 esemplari legati in marocchino giallo.
39. ( JAMES EDWARD). Carmina amico. Opus quintum. - Luglio
1932.
72 pagine (stampate solo sul recto), 24,5 x 16,5 cm. Legatura in mezza pergamena
con quadranti in carta Kleister rossa. Astuccio. Uno dei 50 esemplari su carta a
mano Lafuma.
40. D’ANNUNZIO GABRIELE. L’oleandro. Con litografie originali
di Giuseppe G. Boehmer. - Luglio 1936.
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Nr.
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40
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32 pagine, 36,5 x 26 cm. 17 litografie in sanguigna. Brossura francese con titolo e
una litografia in sanguigna su carta avorio sul quadrante anteriore in cartella protettiva di tela buckram beige. Camicia.
Uno dei 20 esemplari su carta Giappone Kaji Torinoko (nr. 9).
40 bis. D’ANNUNZIO GABRIELE. L’oleandro. Con litografie originali di Giuseppe G. Boehmer. - Luglio 1936.
32 pagine, 36,5 x 26 cm. 17 litografie in sanguigna. Brossura francese con titolo e
una litografia in sanguigna su carta avorio sul quadrante anteriore in cartella protettiva di tela buckram beige. Camicia. Uno dei 160 esemplari su carta a tino Marais.
41. (MONTANO LORENZO). San Zeno. Vescovo. Patrono di Verona. - Giugno 1937.
16 pagine, 26 x 18 cm. 3 litografie di G. Böhmer. Cartonatura con carta Ingres grigia ed etichetta in carta a tino bianca con titolo in nero applicata sul quadrante
anteriore. Astuccio. Uno dei 50 esemplari su carta a tino Magnani.
43. VAN AALST COLLECTION. Dutch and Flemish Old Masters.
With a foreword by W.R.Valentiner edited by J.W. Von Moltke. Luglio 1939.
XVI + 334 pagine, 32,5 x 24,5 cm. 78 calcografie di quadri della collezione. Legatura in mezzo marocchino rosso mattone con quadranti in carta marmorata.
Astuccio. Uno dei 155 esemplari su carta a tino Magnani.
44. FELICIANO FELICE. Due episodi della vita. Ovvero la terza e
decimaquarta novella da Le Porretane di Sabadino degli Arienti. Saggio di un nuovo carattere detto Griffo. - Settembre 1939.
16 pagine, 23,5 x 16,5. Cartonatura in Linson color pergamena con sigla in oro sul
quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 35 esemplari su carta a tino Binda.
Biglietto autografo di Giovanni Mardersteig a Michele Lombi. Firma di Giovanni Mardersteig.
45. TASSO TORQUATO. Aminta. - Dicembre 1939.
130 pagine, 29 x 20 cm. 7 acqueforti di Francesco Chiappelli. Cartonatura con
carta Ingres gialla ed etichetta su carta a tino bianca con titolo in viola applicata
sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 120 esemplari su carta a tino Magnani.
68
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Nr. 46
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46. BOCCACCIO GIOVANNI. Il ninfale fiesolano. Con le figure di
una perduta edizione fiorentina del Quattrocento ora riunite da vari
libri del Cinquecento e reincise in legno. - Febbraio 1940.
II + 84 pagine, 27,5 x 20 cm. 22 xilografie di Bartolomeo di Giovanni dalla prima
edizione reincise da Fritz Kredel. Legatura in marocchino citron, filetti e titolo in
oro. Astuccio. Uno dei 110 esemplari su carta a tino Magnani.
La copia Lombi presenta una legatura editoriale non contemplata dal Catalogo
Mardersteig.
47. BEETHOVEN LUDWIG VAN. Heiligenstädter Testament. Agosto 1940.
16 pagine, 25,5 x 17 cm. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta
Roma blu. Uno dei 300 esemplari su carta a tino Magnani.
Copia ricevuta in dono direttamente da Giovanni Mardersteig (nota di Michele
Lombi).
48. REDI FRANCESCO. Bacco in Toscana e Arianna inferma. - Novembre 1940.
82 pagine, 35 x 24,5 cm. 9 acqueforti di Pietro Annigoni. Cartonatura con carta
Ingres rossa; testa e piedi del dorso rinforzati in pergamena ed etichetta in carta
Roma verdina con titolo in nero applicata sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno
dei 120 esemplari su carta a tino Magnani.
49. BONTEMPELLI MASSIMO. Scarlatti. - Dicembre 1940.
32 pagine, 24,5 x 16,5 cm. Cartonatura con carta Roma avorio. Astuccio. Uno dei
200 esemplari su carta a tino Vidalon.
50. OJETTI UGO. Italo Balbo. - Marzo 1941.
24 pagine, 21,5 x 15 cm. Una xilografia di Mimì Quilici Buzzacchi. Legatura con
dorso in pergamena e quadranti in carta Roma blu. Astuccio. Uno dei 150 esemplari su carta a tino Magnani.
51. MARCO AURELIO ANTONINO. Ricordi scritti durante i fatti
d’arme tra i Quadi sulle sponde del Granua e il Carnunto. - Settembre 1941.
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226 pagine, 24 x 16 cm. Un’acquaforte di Bruno Coatto. Legatura in tutto marocchino rosso chiaro. Astuccio. Uno dei 120 esemplari su carta a tino Magnani.
52. RILKE RAINER MARIA. Lettres à une amie vénitienne. - Ottobre 1941.
86 pagine, 25 x 17 cm. Un’acquaforte di Mario Vellani-Marchi. Legatura in tutta
pergamena. Astuccio. Uno dei 420 esemplari su carta a tino Magnani.
53. IL CASTELLO DI MONSELICE. Raccolta degli antichi libri veneziani figurati. Descritta da Tammaro De Marinis. - Dicembre 1941.
XIV + 406 pagine, 32 x 24,5 cm. 93 fototipie in parte bicolori. Legatura in mezza
pergamena, quadranti in carta marmorata. Uno dei 310 esemplari su carta a mano
Magnani.
55. BONTEMPELLI MASSIMO. Viaggio d’Europa. Con litografie
di Arturo Martini. - Aprile 1942.
102 pagine, 40 x 29 cm. 23 litografie di Arturo Martini. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta marmorata. Astuccio. Firma dell’artista nel colophon.
Uno dei 170 esemplari in carta a mano Fabriano.
56. PALAZZESCHI ALDO. Stampe dell’Ottocento. - Luglio 1942.
152 pagine, 32,5 x 24 cm. 11 litografie di Gianni Vagnetti. Cartonatura con carta
lucida rosa e titolo in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 120 esemplari
su carta a tino Fabriano. Stampato per il Vaticano.
La copia Lombi presenta una seconda litografia (quella al titolo) su foglio
sciolto in carta a tino Fabriano.
57. THESEN ÜBER DIE LIEBE VON TORQUATO TASSO. - Luglio 1942.
44 pagine, 19,5 x 13,5 cm. Cartonatura con carta Ingres grigia e monogramma
GBH (Gesellschaft der Bücherfreunde, Amburgo) in oro sul quadrante anteriore.
Astuccio. Uno dei 300 esemplari numerati su carta a mano Magnani.
58. (GENTILE GIOVANNI). Ricordi di Giovannino. - Settembre
1942.
132 pagine, 24 x 17 cm. 2 fotografie riprodotte in calcografia. Cartonatura con
carta Ingres grigia. Astuccio. Uno dei 200 esemplari su carta a tino Magnani.
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Nr. 55
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Nr. 59
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59. MARCO POLO. Il Milione. Litografie di Massimo Campigli. Dicembre 1942.
180 pagine, 41 x 29,5 cm. 30 litografie di Massimo Campigli in varie tonalità di colore; quelle a tutta pagina sono tirate da Piero Fornasetti. Fogli sciolti in copertina
di carta a tino con titolo e litografia in nero sul quadrante anteriore, contenuta in
marmotta in mezzo marocchino bruno con astuccio. Uno dei 150 esemplari su
carta a mano Fabriano.
Omaggio alla ditta Torriani da parte di Campigli (firma dell’artista al colophon, con data 1942).
60. FELICIANO FELICE. La gallica historia di ‘Drusillo’ intitulata
Justa Victoria. - Marzo 1943.
76 pagine, 17,5 x 10,5 cm. 2 miniature a colori secondo il manoscritto. Uno dei
130 esemplari su carta a tino della Cartiera San Marco.
Uno dei 15 esemplari legati in tutta pelle di vitello naturale con fili a secco,
sul quadrante anteriore impresso il monogramma FV (Feliciano Veronese).
Astuccio.
61. SALVANI MASSIMO. L’errante. - Aprile 1943.
120 pagine, 22 x 15 cm. Brossura francese con carta a tino bianca e titolo sul quadrante anteriore nero. Astuccio. Uno dei 140 esemplari su carta a mano Maslianico.
62. RUFFINI PIETRO. A mio figlio Walter. - Luglio 1943.
110 pagine, 22,5 x 14,5 cm. Frontespizio e 2 ritratti in calcografia. Legatura in tutta
seta gialla operata. Astuccio. Uno dei 200 esemplari su carta a tino Montval.
63. DANTE. Nove poesie. - Agosto 1943.
48 pagine, 24,5 x 16,5 cm. Cartonatura con carta marmorata. Uno dei 50 esemplari
su carta a tino.
64. ANGIOLIERI CECCO. Sonette. - Aprile 1944.
358 pagine, 28,5 x 19 cm. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta
Castellare gialla e nera. Astuccio. Uno dei 165 esemplari numerati su carta a tino
Magnani e Fabriano.
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Nr. 66
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65. (QUILICI). Ultime lettere di Nello dal fronte. - Maggio 1944.
40 pagine, 23 x 15 cm. Brossura francese con carta a tino bianca e titolo in nero
sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 50 esemplari su carta a tino Magnani.
66. SAFFO. Liriche. - Maggio 1944.
44 pagine, 40 x 29 cm. 12 litografie di Massimo Campigli. Fogli legati in copertina
di carta a tino con titolo in rosso tratto da un vaso greco, sul quadrante anteriore,
contenuta in astuccio rivestito di carta Roma grigia. Uno dei 122 esemplari su carta
a tino Marais.
67. VOLTAIRE. Candide ou l’optimisme. - Settembre 1944.
168 pagine, 25,5 x 16,5 cm. Uno dei 133 esemplari su carta a tino Magnani.
Uno dei 10 esemplari legati in tutta pelle di vitello verde scuro, con sigla in
oro sul quadrante anteriore. Astuccio.
68. SIN TSI HIÄ. La vendetta. Favola. - Dicembre 1944.
22 pagine, 24,5 x 17 cm. 8 litografie colorate a mano di Piero Ghezzo. Cartonatura
con carta stampata in litografia. Astuccio. Uno dei 45 esemplari su carta a tino
Magnani.
69. (MONTANO LORENZO). Der Schutzheilige der Stadt Verona.
- Gennaio 1945.
18 pagine, 27,5 x 18 cm. 3 litografie di Gunter Böhmer. Cartonatura con carta
Roma grigia ed etichetta in carta a tino e titolo in nero applicata sul quadrante
anteriore. Astuccio. Uno dei 50 esemplari su carta a tino Magnani.
70. CATULLO. I carmi. Scelti e nuovamente tradotti in versi da Vincenzo Errante e decorati con litografie di Filippo De Pisis. - Aprile
1945.
174 pagine, 38,5 x 28 cm. 17 litografie di Filippo De Pisis. Legatura con dorso in
tela canapa e quadranti in carta Ingres rosa. Astuccio. Uno dei 150 esemplari su
carta a tino Fabriano.
71. HAGELSTANGE RUDOLF. Venezianisches Credo. - Aprile
1945.
44 pagine, 28 x 19 cm. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta Roma
blu. Astuccio. Uno dei 155 esemplari su carta a tino Magnani.
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Nr. 70
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72. GIUSTINIAN LEONARDO. Strambotti e canzonette d’amore.
- Agosto 1945.
160 pagine, 18,5 x 12 cm. Una xilografia di Piero Ghezzo. Legatura in tutta pergamena con fregio in oro impresso sul quadrante anteriore. Uno dei 150 esemplari
su carta a tino Magnani.
73. (WILDE OSCAR). De profundis. From a letter of Oscar Wilde
addressed to a friend. Written in MDCCCXCVII and called by him
Epistola in Carcere et Vinculis. - Dicembre 1945.
118 pagine, 26 x 18 cm. Legatura in tutta pergamena. Astuccio. Uno dei 121 esemplari su carta a tino Fabriano.
74. VALÉRY PAUL. Le cimetière marin. - C. DAY LEWIS. The graveyeard by the sea. - Autunno 1946.
24 pagine, 23 x 15 cm. Brossura con carta marmorata ed etichetta in carta vergata
avorio con stampa in nero applicata sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei
500 esemplari su carta a mano Magnani.
75. DE MARINIS TAMMARO. La biblioteca napoletana dei re
d’Aragona. Vol. II. - Gennaio 1947.
XIV + 378 pagine, 38 x 28 cm. 22 tavole a tutta pagina stampate in fototipia dai
Fratelli Alinari. Legatura in tela buckram grigio-verde eseguita dalla Legatoria
Torriani di Milano. Uno dei 200 esemplari su carta a tino Magnani.
Il volume I uscirà solo nell’agosto del 1952, stampato da Giovanni Mardersteig
(qui al nr. 101). Per i volumi III e IV, le cui 314 pagine vennero prodotte da Alinari in fototipia, furono stampati dall’Officina Bodoni solo i frontespizi
(ognuno con una tavola in calcografia), gli elenchi delle tavole e i colophon.
La collezione Lombi comprende anche tali volumi.
76. PANCRAZI PIETRO. L’Esopo moderno. - Marzo 1947.
198 pagine, 26,5 x 17,5 cm. 27 xilografie di Bruno Bramanti. Cartonatura con carta
Roma verde ed etichetta in carta a tino bianca e titolo in rosso applicata sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 120 esemplari su carta a tino Magnani.
77. FARSA DELL’UOMO CHE SI VUOL QUIETARE E VIVERE
SENZA PENSIERI. A cura di Benedetto Croce e Tammaro De Marinis. - Maggio 1947.
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X + 76 pagine, 24 x 16,5 cm. Una xilografia di Italo Zetti e 3 calcografie. Legatura
in tutta pergamena con xilografia incisa in oro sul quadrante anteriore. Astuccio.
Uno dei 200 esemplari numerati su carta a tino Magnani.
La copia Lombi presenta una legatura editoriale non contemplata dal Catalogo
Mardersteig.
78. ZERBINATI UMBERTO. Il giardino di Alice. Per il transito di
un’anima. - Settembre 1947.
18 pagine, 26 x 18 cm. Una litografia di Pino Casarini. Cartonatura con carta Roma
grigia ed etichetta in carta vergata bianca con titolo in rosso applicata sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 220 esemplari su carta a mano Magnani.
79. STORNELLI E RISPETTI TOSCANI. Con melodie et illustrazioni incise in legno da Bruno Bramanti. - Dicembre 1947.
64 pagine, 26,5 x 18 cm. 38 xilografie di Bruno Bramanti. Fogli sciolti inseriti in
copertina di carta Ingres grigia con titolo in nero su etichetta applicata sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 150 esemplari su carta a tino Magnani.
80. VIRGILIO. Le Georgiche. - Gennaio 1948.
126 pagine, 38,5 x 28 cm. 20 acqueforti di Giacomo Manzù. Fogli sciolti in copertina di carta a tino bianca con acquaforte sul quadrante anteriore. Marmotta editoriale con tasselli a stampa (non descritta nel catalogo Mardersteig). Uno dei 165
esemplari su carta a mano Fabriano.
81. MARTINI ARTURO. La scultura lingua morta. Pensieri. - Marzo
1948.
58 pagine, 24,5 x 16,5 cm. Cartonatura con carta Roma grigia ed etichetta in carta
a tino bianca con titolo in blu applicata sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei
200 esemplari su carta a tino Fabriano.
82. BOITO ARRIGO. Re orso. Fiaba. - Maggio 1948.
86 pagine, 24,5 x 17 cm. Cartonatura con carta verde e titolo impresso in oro sul
quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 153 esemplari su carta a tino Fabriano.
83. VICO GIAMBATTISTA. Affetti di un disperato. Canzone riprodotta dalla stampa originale del 1693 con proemio di Benedetto
Croce. - Giugno 1948.
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Nr. 80
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26 pagine di testo e 12 di facsimile, 24,5 x 16,5 cm. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta Roma marrone, il marchio dell’editore, disegnato da
Bruno Bramanti, in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 200 esemplari
su carta a tino Fabriano.
84. OSIANDER FAUSTO. Le ramee porte. Poesie. - Giugno 1948.
86 pagine, 26 x 18 cm. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta Ingres
azzurra con disegno impresso in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei
94 esemplari su carta a tino Fabriano.
85. (DE LUCA MARIO VITTORE). Baba. - Luglio 1948.
68 pagine, 24,5 x 16,5 cm. 4 calcografie, un facsimile e una xilografia di Italo Zetti.
Brossura francese con carta a tino bianca e titolo in nero sul quadrante anteriore.
Astuccio. Uno dei 200 esemplari su carta a mano Fabriano.
88. THE CREATION. The first eight chapters of Genesis. Woodcuts by Frans Masereel. - Dicembre 1948.
70 pagine, 38,5 x 28 cm. 24 xilografie di Frans Masereel. Brossura francese con
carta a tino bianca e titolo con una xilografia in nero sul quadrante anteriore.
Astuccio con etichetta a stampa. Uno dei 100 esemplari su carta a tino Fabriano.
89. GIDE ANDRÉ. Theseus. - Gennaio 1949.
104 pagine, 32 x 24 cm. 12 litografie di Massimo Campigli di cui una a due colori e
firmata e un suo disegno a penna riprodotto sul frontespizio. Legatura con dorso in
pergamena e quadranti in carta Castellare gialla e nera; cartella aggiunta in brossura
francese con carta a tino avorio e titolo in nero sul quadrante anteriore. Astuccio.
Uno dei 190 esemplari su carta a tino Magnani, uno dei 30 esemplari cui è stata
aggiunta una cartella contenente una serie delle litografie e otto studi su carta
Cina. La copia Lombi presenta una legatura editoriale non contemplata dal
Catalogo Mardersteig.
90. POESIE CINESI DELL’EPOCA DEI T’ANG. Volte in versi italiani da Giuseppe Zoppi. - Febbraio 1949.
76 pagine, 25,5 x 17 cm. Legatura in tutta seta beige con titolo impresso in rosso
sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 210 esemplari su carta a tino Fabriano.
Uno dei LXXV esemplari stampati per Erardo Aechlimann (nr. III).
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91. OJETTI UGO. La mora. - Aprile 1949.
34 pagine, 18 x 11,5 cm. 3 acqueforti di Pietro Annigoni di cui 2 acquarellate a
mano. Legatura in mezza pergamena e quadranti in carta Kleister. Astuccio. Uno
dei 120 esemplari su carta a tino Magnani.
Uno dei 10 esemplari stampati con numero romano (nr. IX).
92. (MONTANO LORENZO). Bishop San Zeno. Patron of Verona.
- Giugno 1949.
18 pagine, 27 x 17,5 cm. 3 xilografie di Gunter Böhmer. Cartonatura con carta
Roma ed etichetta in carta a tino bianca con titolo in rosso applicata sul quadrante
anteriore. Astuccio. Uno dei 60 esemplari su carta a tino Fabriano.
Copia inviata in dono da Mardersteig a Lombi.
93. BURNS ROBERT. Lieder. - Settembre 1949.
124 pagine, 20,5 x 13 cm. Legatura in tutta pelle di cinghiale colore marrone con
fili a secco. Astuccio. Uno dei 100 esemplari numerati su carta a tino Fabriano.
94. THOMAS DYLAN. Twenty-six poems. - Dicembre 1949.
78 pagine, 29,5 x 20 cm. Colophon firmato dal poeta. Legatura con dorso in canapa
colore naturale e quadranti in carta Castellare. Astuccio. Uno dei 140 esemplari
su carta a tino Fabriano.
95. HAGELSTANGE RUDOLF. Die Elemente. Gedichte zu den
Mosaiken von Frans Masereel. - Novembre 1950.
44 pagine, 29 x 20 cm. 13 calcografie. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta Roma blu. Astuccio. Uno dei 200 esemplari su carta a tino Fabriano.
96. L’UFIZIOLO VISCONTEO LANDAU-FINALY. Donato alla città
di Firenze. Studio di Pietro Toesca. - Giugno 1951.
XXII pagine di testo + 105 tavole, 36 x 25,5 cm. Facsimile stampato dai Fratelli Alinari. Legatura con dorso in canapa colore naturale e quadranti in carta Roma blu.
Uno dei 215 esemplari su carta a tino Fabriano.
97. APULEIO. La favola di Amore e Psiche. Novamente tradotta. Agosto 1951.
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82 pagine, 32,5 x 24,5 cm. 13 litografie di Aldo Salvadori stampate in varie tinte e
colorate a mano. Cartonatura con carta Roma avorio e titolo in oro sul quadrante
anteriore. Astuccio. Uno dei 120 esemplari su carta a tino Montval.
Uno dei 10 esemplari stampati con numero romano (nr. III).
98. BERNI FRANCESCO. Capitolo del prete da Povigliano. A Messer Ieronimo Fracastoro. - Ottobre 1951.
28 pagine, 25 x 16,5 cm. 7 acqueforti colorate a mano di Renzo Sommaruga. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta Roma giallina con la sigla in
oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 125 esemplari su carta a mano Magnani.
.
99. NELE BASSE VERONESE. Trittico di Antenore Foresta con tre
litografie di Tono Zancanaro. - Novembre 1951.
28 pagine, 32 x 24,5 cm. 3 litografie di Tono Zancanaro. Brossura francese con
carta a mano avorio e titolo in rosso sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei
150 esemplari su carta a mano Magnani.
Invio con biglietto autografo di Giovanni Mardersteig.
100. (MARDERSTEIG BLAESER CLARA). Pfingsten in Blankenburg. Die Geschichte einer Büste des Bildhauers Gustav Blaeser, von
seinen Töchtern aufgezeichnet. - Maggio 1952.
46 pagine, 19,5 x 14 cm. 6 calcografie. Cartonatura con carta Ingres grigia e l’insegna del corno postale in oro impressa sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno
dei 110 esemplari su carta a mano Magnani.
101. DE MARINIS TAMMARO. La biblioteca napoletana dei re
d’Aragona. Vol. I. - Agosto 1952.
XVI + 320 pagine + 69 tavole fuori testo, 38 x 28 cm. Numerose riproduzioni nel
testo e 7 facsimili stampati in fototipia dai Fratelli Alinari. Legatura in tela buckram
grigio-verde eseguita dalla ditta Torriani di Milano. Uno dei 200 esemplari su carta
a mano Magnani.
102. BOCCACCIO GIOVANNI. The nymphs of Fiesole. With the
woodcuts made by Bartolommeo di Giovanni for a lost Quattrocento edition, which were used to illustrate various later texts and
have been reassembled and recut. - Dicembre 1952.
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Nr. 104
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130 pagine, 28 x 19 cm. 23 xilografie di Bartolommeo di Giovanni reincise da Fritz
Kredel e una calcografia del frontespizio originale. Legatura in mezza pergamena
e quadranti in carta Kleister eseguita appositamente da Ugo Zovetti. Astuccio.
Uno dei 225 esemplari su carta a tino Fabriano.
103. IL LIBRO DI TOBIA. Illustrato da una serie di composizioni
incise in bronzo da Dario Viterbo. - Dicembre 1952.
84 pagine, 38,5 x 28 cm. 10 incisioni in bronzo di Dario Viterbo. Cartonatura con
carta Roma marrone con titolo in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei
120 esemplari su carta a tino Fabriano.
Uno dei 10 esemplari stampati con numero romano (nr. VI).
104. OVIDIUS. Heroides. - Ottobre 1953.
138 pagine, 38,5 x 28 cm. 15 litografie di Francesco Messina tirate da Piero Fornasetti. Colophon con firma dell’artista. Fogli sciolti in copertina di carta a tino con
titolo in nero sul quadrante anteriore, contenuta in un astuccio in carta Roma
verde. Uno dei 166 esemplari su carta a tino Fabriano.
Esemplare a cui è allegato un menabò autografo di Giovanni Mardersteig.
105. CROCE BENEDETTO. Un angolo di Napoli. - Novembre
1953.
44 pagine, 24 x 16,5 cm. 4 disegni di Francesco Galante riprodotti in calcografia.
Cartonatura con carta Ingres grigia. Uno dei 400 esemplari su carta a mano Magnani.
106. SERMO DOMINI IN MONTE. - Dicembre 1953.
32 pagine, 30 x 20 cm. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta Ingres
marrone con sigla in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 100 esemplari
dell’edizione italiana.
107. DE GUÉRIN MAURICE. Poèmes en prose. Les bruits de la nature. Le Centaure. La Bacchante. - Gennaio 1954.
56 pagine, 25 x 16,5 cm. Legatura in mezza pergamena e quadranti in carta marmorata. Astuccio. Uno dei 105 esemplari su carta a tino Fabriano.
108. GOZZANO GUIDO. Liriche scelte. Da “I colloqui”. - Giugno
1954.
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124 pagine, 31 x 23,5 cm. 17 litografie a colori nel testo e una in nero sulla copertina di Renato Cenni stampate da Piero Fornasetti. Brossura con carta a tino avorio, stampa del titolo in viola e una litografia in nero sul quadrante anteriore.
Astuccio. Uno dei 120 esemplari su carta a tino Fabriano.
109. PERVIGILIUM VENERIS ET DE ROSIS NASCENTIBUS. Due
poesie latine seguite dalla versione italiana in versi di Alessandro Cutolo ed illustrate. - Novembre 1954.
42 pagine, 31 x 23,5 cm. 5 litografie di Mario Vellani-Marchi. Cartonatura con
carta Roma avorio e marchio dell’editore in oro sul quadrante anteriore. Astuccio.
Uno dei 165 esemplari su carta a tino Magnani.
La copia Lombi è l’esemplare nr. 1, stampato per Luigi Einaudi; contiene una
lettera di A. Cutolo.
110. POLIZIANO ANGELO. Della congiura dei Pazzi. - Luglio
1955.
44 pagine, 30,5 x 21 cm. 4 litografie di Renato Guttuso. Legatura in tutta pergamena con titolo in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 120 esemplari
su carta a tino Magnani.
112. PACIOLI LUCA. De divina proportione. - Dicembre 1956.
XXX + 250 pagine, 28,5 x 20 cm. Numerose riproduzioni a colori nel testo. Legatura con dorso in marocchino oasis marrone, quadranti in tela buckram nocciola
e il disegno della sezione aurea in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei
280 esemplari su carta a mano Magnani.
113. MACHIAVELLI NICCOLÒ. La Mandragola. - Febbraio 1957.
102 pagine, 28,5 x 19 cm. 7 litografie di Amerigo Bartoli. Brossura con carta a tino
avorio con titolo in rosso e litografia in nero sul quadrante anteriore. Uno dei 120
esemplari su carta a tino Magnani.
Uno dei 10 esemplari stampati con numero romano (nr. I).
114. (FAGIUOLI VINCENZO). Allocutio in clarum et illustre collegium virorum, qui antiquitus ex vino degustando nomen traxerunt
quique se ipsos gallice “tastevins” appellant. - Novembre 1957.
12 pagine, 24,5 x 16 cm. Una calcografia colorata a mano da Claudio Bonacini.
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Cartonatura con carta Roma verde. Astuccio. Uno dei 100 esemplari su carta a
tino Fabriano.
115. BROWNING ROBERTO. Il variopinto pifferaro di Hàmelin.
Storia per bambini. - Novembre 1957.
32 pagine, 24,5 x 17 cm. 2 acqueforti e 4 calcografie di Tono Zancanaro. Brossura
con carta Ingres avorio e titolo in rosso sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei
120 esemplari su carta a mano Magnani.
116. POUND EZRA. Diptych Rome-London. Homage to Sextus
Propertius and Hugh Selwyn Mauberley, Contacts and Life. - Dicembre 1957.
80 pagine, 28,5 x 20 cm. Colophon con firma del poeta. Cartonatura con carta
Roma rosso cupo ed impressione del monogramma EP in oro sul quadrante anteriore. Astuccio con etichetta a stampa. Uno dei 200 esemplari su carta a mano
di Pescia (Magnani).
117. PASCOLI GIOVANNI. Tre poemetti latini. Tradotti da G.B.
Giorgini. - Maggio 1959.
70 pagine, 30,5 x 20,5 cm. 10 acqueforti di Arnoldo Ciarrocchi. Brossura con carta
Ingres rosa e titolo in grigio sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 120 esemplari su carta a tino Magnani.
Esemplare ad personam Michele Lombi.
118. SETTE NOVELLE MONTALESI. Raccolte da Gherardo Nerucci. - Maggio 1960.
100 pagine, 30 x 21,5 cm. 16 acqueforti di Dario Cecchi. Brossura con carta a tino
bianca, titolo e acquaforte in nero. Astuccio. Uno dei 116 esemplari su carta a tino
Magnani.
119. ELIOT THOMAS STEARNS. Four Quartets. - Luglio 1960.
56 pagine, 30 x 20,5 cm. Colophon firmato dal poeta. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta marmorata Putois. Astuccio. Uno dei 290 esemplari
su carta a mano Magnani.
120. FELICIANO FELICE. Alphabetum romanum. Herausgegeben
von Giovanni Mardersteig. - Settembre 1960.
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Nr. 121
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140 pagine, 22,5 x 15 cm. Maiuscole in facsimile colorate a mano da Ameglio Trivella e 6 pagine con riproduzioni in calcografia. Uno dei 160 esemplari su carta a
mano Magnani.
Uno dei 50 esemplari in tutto marocchino oasis marrone con sigla in oro sul
quadrante anteriore. Astuccio.
121. FELICIANO FELICE. Alphabetum romanum. Edited by Giovanni Mardersteig. - Novembre 1960.
140 pagine, 22,5 x 15 cm. Maiuscole in facsimile colorate a mano da Ameglio Trivella e 6 pagine con riproduzioni in calcografia. Uno dei 400 esemplari su carta a
mano Magnani.
Uno dei 50 esemplari in tutto marocchino oasis marrone con sigla in oro sul
quadrante anteriore. Astuccio.
122. FELICIANO FELICE. Alphabetum romanum. A cura di Giovanni Mardersteig. - Dicembre 1960.
132 pagine, 22,5 x 15 cm. Maiuscole in facsimile colorate a mano da Ameglio Trivella e 6 pagine con riproduzioni in calcografia. Uno dei 160 esemplari su carta a
mano Magnani.
Uno dei 50 esemplari in tutto marocchino oasis marrone con sigla in oro sul
quadrante anteriore. Astuccio.
123. MACDIARMID HUGH. The Kind of Poetry I want. - Settembre 1961.
64 pagine, 29 x 20 cm. Colophon con firma del poeta. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta Castellare. Astuccio. Uno dei 300 esemplari su carta
a mano Magnani.
124. ELIOT THOMAS STEARNS. The Waste Land. - Dicembre
1961.
54 pagine, 29 x 20 cm. Colophon con firma del poeta. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta marmorata Putois. Astuccio. Uno dei 300 esemplari
su carta a mano Magnani.
125. VILLANI GIOVANNI. Dante. - Febbraio 1962.
20 pagine, 21 x 13,5 cm. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta Ingres grigia. Astuccio. Uno dei 150 esemplari su carta a tino Magnani.
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126. THE HOLY GOSPEL ACCORDING TO MATTHEW, MARK,
LUKE AND JOHN. - Luglio 1962.
372 pagine, 30,5 x 20, 5 cm. 114 xilografie tratte dalle “Epistole et Evangelii” del
1495 nuovamente incise da Bruno Bramanti (le ultime 8 completate da Italo Zetti).
Legatura in tutto marocchino oasis rosso con titolo e contorno in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 320 esemplari su carta a mano Magnani.
Uno dei 155 esemplari stampati con numero romano destinati alla gran Bretagna (nr. CLI).
127. SONETTI DEL BURCHIELLO. Incisioni di Mino Maccari. Dicembre 1962.
94 pagine, 32,5 x 24 cm. 39 xilografie e 6 linoleografie, di cui tre policrome fuori
testo, di Mino Maccari. Brossura con carta a tino avorio e titolo in nero con linoleografia in rosso sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 120 esemplari su carta
a mano Magnani.
128. MONTALE EUGENIO. Satura. - Dicembre 1962.
18 pagine, 24 x 16 cm. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta Ingres
verdina, disegno di un quadrifoglio di Pino Casarini impresso in oro sul quadrante
anteriore. Astuccio. Uno dei 150 esemplari su carta a tino Magnani.
129. SANCTUM EVANGELIUM SECUNDUM MATTHAEUM,
MARCUM, LUCAM, IOHANNEM. - Marzo 1963.
338 pagine, 30,5 x 20,5 cm. 114 xilografie tratte dalle “Epistole et Evangelii” del
1495 nuovamente incise da Bruno Bramanti (le ultime 8 completate da Italo Zetti).
Legatura in tutto marocchino oasis rosso con titolo e contorno in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 140 esemplari su carta a mano Magnani.
130. I VANGELI SECONDO MATTEO, MARCO, LUCA, GIOVANNI. - Settembre 1963.
350 pagine, 30,5 X 20,5 cm. 114 xilografie tratte dalle “Epistole et Evangelii” del
1495 nuovamente incise da Bruno Bramanti (le ultime 8 completate da Italo Zetti).
Legatura in tutto marocchino oasis verde con titolo e contorno in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 275 esemplari su carta a mano Magnani.
La copia Lombi (nr. 1) presenta l’aggiunta di una carta con l’indicazione della
stampa ad personam.
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131. 72 DISEGNI ASSORTITI DI MINO MACCARI incisi in legno
da Ernesto Romagnoli. - Autunno 1963.
8 pagine + 73 fogli, 24 x 18 cm. Una xilografia di Maccari numerata e firmata e 72
xilografie incise da Ernesto Romagnoli su disegni dell’artista. Opuscolo cucito a
mano e 73 fogli in una copertina in carta Ingres avorio. Astuccio. Uno dei 175
esemplari su carta a mano Magnani.
132. (MONTANO LORENZO). San Zeno. Vescovo. Patrono di Verona. - Aprile 1964.
16 pagine, 27 x 18 cm. 3 xilografie di Gunter Böhmer. Cartonatura con carta Ingres
grigio-verde ed etichetta in carta a tino bianca con titolo in rosso, applicata sul
quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 51 esemplari su carta a tino Fabriano.
Dono di Giovanni Mardersteig.
133. DANTE. La Divina Commedia. Illustrazioni di Dalì. - Maggio
1964.
Nove volumi: due per cantica (Inferno 332 pagine, Purgatorio 332 pagine, Paradiso
324 pagine), uno contenente una serie delle 100 tavole a colori, uno con le progressive dei colori di una tavola e uno con le cento tavole in nero riprodotte in calcografia; 33,5 x 26,5 cm. 100 illustrazioni di Salvador Dalì incise e stampate da
Raymond Jacquet.
Fogli sciolti in una copertina di carta a mano avorio con titolo in rosso sul
quadrante anteriore, contenuta in una cartella inserita in un astuccio in tutta
pelle di zigrino avorio con impressioni in rosso, viola o azzurro e oro su disegno di Dalì. Astucci con etichetta editoriale a stampa.
Uno dei 44 esemplari su carta Giappone Kaji Torinoko.
134. SVEVO ITALO. Senilità. Romanzo. - Luglio 1964.
248 pagine, 29,5 x 20 cm. 10 litografie disegnate e tirate da Giacomo Porzano.
Brossura editoriale con titolo a stampa. Astuccio. Uno dei 119 esemplari su carta
a mano Ventura.
La copia Lombi presenta una legatura editoriale non contemplata dal Catalogo
Mardersteig.
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135. MONTALE EUGENIO. Ossi di seppia. - Ottobre 1964.
104 pagine, 28,5 x 19,5 cm. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta
Castellare. Astuccio. Uno dei 165 esemplari su carta a tino Magnani.
136. PETRARCA FRANCESCO. Ascensus Montis Ventosi. - FABRE
JEAN-HENRY. Une Ascension au Mont Ventoux. - Marzo 1965.
86 pagine, 25 x 16 cm. Una riproduzione a colori nel testo. Legatura in tutto marocchino oasis verde. Astuccio.
Uno dei 4 esemplari su carta Giappone imperiale (lettera D).
136 bis. PETRARCA FRANCESCO. Ascensus Montis Ventosi. FABRE JEAN-HENRY. Une Ascension au Mont Ventoux. - Marzo
1965.
86 pagine, 25 x 16 cm. Una riproduzione a colori nel testo. Cartonatura con carta
Linson avorio. Astuccio. Uno dei 171 esemplari su carta a mano Cernobbio (Ventura).
Uno dei 70 esemplari ad personam. Invio di Giovanni Mardersteig a Michele
Lombi.
136 ter. PETRARCA FRANCESCO. Ascensus Montis Ventosi. FABRE JEAN-HENRY. Une Ascension au Mont Ventoux. - Marzo
1965.
86 pagine, 25 x 16 cm. Una riproduzione a colori nel testo. Legatura con dorso in
marocchino oasis verde e quadranti in carta Roma grigia. Astuccio. Uno dei 171
esemplari su carta a mano Cernobbio (Ventura).
137. MANZONI ALESSANDRO. Sette lettere inedite. - Marzo 1965.
30 pagine, 24 x 15 cm. Legatura in tela beige. Sovracoperta. Uno dei 95 esemplari
su carta a mano Magnani.
Dono di Giovanni Mardersteig a Michele Lombi: biglietto autografo.
138. NOVELLA DEL GRASSO LEGNAIUOLO. Cosa molto piacevole e ridiculosa. - Luglio 1965.
66 pagine, 25,5 x 17,5 cm. 8 xilografie di Italo Zetti. Legatura in tutta pergamena.
Astuccio. Uno dei 117 esemplari su carta a tino Fabriano.
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Nr. 142
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139. WASSON EDMUND ATWILL. That Gettysburg Address.
Made by President Lincoln on the Battlefield of Gettysburg on November 19, 1863. - Settembre 1965.
112 pagine, 24,5 x 15,5 cm. Facsimili di 5 scritti, una foto in calcografia e una xilografia di Reynolds Stone. Legatura con dorso in marocchino oasis verde e quadranti in carta Ingres verde. Astuccio. Uno dei 225 esemplari su carta a mano
Cernobbio (Ventura).
140. HAGELSTANGE RUDOLF. Venezianisches Credo. - Settembre
1965.
48 pagine, 27,5 x 19 cm. Colophon con firma del poeta. Legatura con dorso in
pergamena e quadranti in carta Roma grigio-verde scuro. Astuccio. Uno dei 320
esemplari su carta a tino Magnani.
141. EVANGELIARIO PER LE SOLENNITÀ CRISTIANE. - Novembre 1965.
88 pagine, 50 x 35 cm. Legatura in tutta pelle di zigrino rosso con lo stemma papale
in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 300 esemplari su carta a mano
Magnani.
142. CAVALCANTI GUIDO. Le Rime. - Febbraio 1966.
114 pagine, 21 x 13,5 cm. Legatura in tutto marocchino blu con fili in oro. Astuccio.
Uno dei 6 esemplari su pergamena.
142 bis. CAVALCANTI GUIDO. Le Rime. - Febbraio 1966.
114 pagine, 21 x 13,5 cm. Legatura in tutta pergamena tinta in verde. Astuccio.
Uno dei 4 esemplari su carta Giappone imperiale (nr. II).
142 ter. CAVALCANTI GUIDO. Le Rime. - Febbraio 1966.
114 pagine, 21 x 13,5 cm. Legatura in pergamena naturale con la sigla in oro sul
quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 165 esemplari su carta a tino Fabriano.
143. CROCE BENEDETTO. Aesthetica in nuce. - Febbraio 1966.
52 pagine, 25 x 17 cm. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta Roma
blu. Astuccio. Uno dei 200 esemplari su carta a tino Fabriano.
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144. POUND EZRA. Cavalcanti Poems. - Maggio 1966.
108 pagine, 29 x 19 cm. Legatura con dorso in marocchino rosso e quadranti in
Ingres marrone; sul quadrante anteriore il monogramma EP in oro. Astuccio.
Uno dei 10 esemplari su carta Giappone imperiale (lettera H).
145. SINISGALLI LEONARDO. Cineraccio. - Luglio 1966.
68 pagine, 30 x 21 cm. 19 acqueforti di Orfeo Tamburi. Brossura francese con carta
Ingres grigia e titolo in rosso sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 118 esemplari su carta a mano Cernobbio (Ventura).
146. ERACLITO. I frammenti di una perduta opera sulla natura seguiti dalle testimonianze di vari autori antichi. - Giugno 1966.
66 pagine, 39 x 28,5 cm. 7 tavole con caratteri greci e stampate su fondo rosso.
Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta a tino nera di Erich
Gruner. Astuccio. Uno dei 150 esemplari su carta a tino Magnani.
147. MARDERSTEIG GIOVANNI. An account of his work by John
Dreyfus. - Ottobre 1966.
32 pagine, 23 x 15 cm. Brossura con carta Ingres grigia chiara e sigla in rosso sul
quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 135 esemplari su carta a tino Magnani.
Dono di Giovanni Mardersteig a Michele Lombi.
148. MACHIAVELLI NICCOLÒ. Il principe. Al Magnifico Lorenzo
di Piero de’ Medici (1513). - Maggio 1967.
126 pagine, 29 x 19,5 cm. Legatura in zigrino marrone scuro con fili in oro sugli
spigoli. Astuccio. Uno dei 160 esemplari su carta a tino Magnani.
149. ΕΠΙΚΤΗΤΟΣ. Manuale di Epitteto con pagine dello stesso dalle
Diatribe. - Agosto 1967.
200 pagine, 25 x 15,5 cm. Legatura in tutto marocchino oasis azzurro. Astuccio.
Uno dei 5 esemplari su carta Giappone imperiale (nr. I).
149 bis. ΕΠΙΚΤΗΤΟΣ. Manuale di Epitteto con pagine dello stesso
dalle Diatribe. - Agosto 1967.
200 pagine, 25 x 15,5 cm. Legatura con dorso in oasis azzurro e quadranti in carta
Ingres celeste. Sul quadrante anteriore la sigla in oro. Astuccio. Uno dei 160 esemplari su carta a mano Cernobbio (Ventura).
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Nr. 149
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150. BASKIN LEONARD. “To Colour Thought”. - Settembre 1967.
32 pagine, 24 x 15,5 cm. Una fototipia a colori e 9 illustrazioni stampate in offset
da Meriden Gravure Company e una plaquette calligrafica in rosso di Crimilda
Pontes. Legatura con dorso in marocchino bruno e quadranti in carta Roma marroncina. Astuccio. Uno dei 300 esemplari su carta a mano Cernobbio (Ventura).
151. PUŠKIN ALEKSANDR. Il cavaliere di bronzo. Racconto Pietroburghese. 1833. - Settembre 1967.
74 pagine, 29 x 20 cm. Una calcografia. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta Lima riprodotta. Astuccio. Uno dei 10 esemplari su carta a tino Magnani, tutti firmati dai due creatori dei caratteri usati.
152. GUILLÉN JORGE. Suite italienne. - Gennaio 1968.
84 pagine, 28,5 x 19,5 cm. Legatura in tutto marocchino oasis blu. Astuccio.
Uno dei 5 esemplari ad personam su carta Giappone imperiale.
152 bis. GUILLÉN JORGE. Suite italienne. - Gennaio 1968.
84 pagine, 28,5 x 19,5 cm. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta
Varese. Astuccio. Uno dei 50 esemplari su carta a tino Magnani.
153. PUŠKIN ALEKSANDR. Il cavaliere di bronzo. Racconto Pietroburghese. 1833. - Gennaio 1968.
62 pagine, 29,5 x 20 cm. Una calcografia. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta Lima riprodotta. Uno dei 165 esemplari su carta a tino Magnani,
tutti firmati nel colophon dai due creatori dei caratteri usati.
154. SOFOCLE. Edipo Re. Versione italiana di Manara Valgimigli.
Acqueforti di Manzù. - Aprile 1968.
100 pagine, 38 x 28 cm. 7 acqueforti di Giacomo Manzù. Colophon firmato dall’artista. Fogli sciolti in copertina con dorso in marocchino rosso; quadranti della
copertina in Linson bianco e la testa di Edipo, eseguita da Manzù, impressa in rilievo, in oro. Scatola in Linson rosso con etichetta in carta Ingres avorio e titolo in
nero, applicata sul quadrante anteriore.
Uno dei 9 esemplari su carta Giappone Kaji Torinoko (nr. I).
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154 bis. SOFOCLE. Edipo Re. Versione italiana di Manara Valgimigli. Acqueforti di Manzù. - Aprile 1968.
100 pagine, 38 x 28 cm. 7 acqueforti di Giacomo Manzù. Colophon firmato dall’artista. Fogli sciolti in copertina con dorso in marocchino rosso; quadranti della
copertina in Linson avorio e la testa di Edipo impressa a secco. Scatola in Linson
rosso con etichetta in carta Ingres avorio e titolo in nero, applicata sul quadrante
anteriore. Uno dei 105 esemplari su carta a tino Magnani.
155. SOPHOCLES. King Oedipus. Translated by Edward Watling
with original etchings by Giacomo Manzù. - Maggio 1968.
100 pagine, 38 x 28 cm. 7 acqueforti di Giacomo Manzù. Fogli sciolti in copertina
con dorso in marocchino verde; quadranti della copertina in Linson avorio e la
testa di Edipo impressa a secco. Scatola in Linson verde con etichetta in carta Ingres
avorio e titolo in nero applicata sul quadrante anteriore. Uno dei 105 esemplari su
carta a tino Magnani.
156. BODONI GIAMBATTISTA. Manuale tipografico 1788. Facsimile a cura di Giovanni Mardersteig. - Novembre 1968.
XLVI + 374 pagine, 31 x 23 cm. Una calcografia. Cartonatura con Linson arancione tinta a mano; i bordi sono tutti intonsi. Astuccio. Uno dei 206 esemplari su
carta Cernobbio (Ventura).
157. MARDERSTEIG GIOVANNI. On G.B. Bodoni’s Type Faces. Novembre 1968.
34 pagine, 25 x 16,5 cm. Brossura con carta Roma verdina e sigla in rosso sul quadrante anteriore. Uno dei 200 esemplari su carta a tino Magnani.
158. FERRERIUS ZACHARIAS. In Die Festo Natalis et Circuncisionis Christi, Sapphicum Alphabeticum. - Dicembre 1968.
28 pagine, 9 x 12 cm. Cartonatura con Linson avorio. Astuccio. Uno degli 80 esemplari su carta a mano Magnani.
159. ZACHARIAS FERRERIUS. In Die Festo Epiphaniae, Choriambicum Alphabeticum. - Dicembre 1968.
28 pagine, 9 x 12 cm. Cartonatura con Linson avorio. Astuccio. Uno dei 60 esemplari su carta a mano Magnani.
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160. NOBILI GUIDO. Memorie lontane. Racconto. - Febbraio 1969.
104 pagine, 28 x 19 cm. 10 acqueforti di Alberto Manfredi. Cartonatura con carta
a tino tinta in azzurro e titolo in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei
117 esemplari su carta a tino Magnani.
161. CARMI E FAVOLE DEL LAGO DI GARDA. - Marzo 1969.
40 pagine, 22 x 14 cm. Cartonatura con Linson avorio e le iniziali MG derivate da
Ludovico Vicentino in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 222 esemplari su carta a mano Cernobbio (Ventura).
162. PETRI BEMBI DE AETNA LIBER - BEMBO PIETRO. Dell’Etna. - Agosto 1969.
158 pagine, 23,5 x 15,5 cm. Legatura in tutto marocchino avana. Astuccio. Uno
dei 125 esemplari su carta a mano Cernobbio (Ventura).
La copia Lombi presenta una legatura editoriale non contemplata dal Catalogo
Mardersteig.
163. PETRI BEMBI DE AETNA LIBER - BEMBO PIETRO. On
Etna. - Settembre 1969.
154 pagine, 23,5 x 15,5 cm. Legatura con dorso in marocchino oasis rosso e quadranti in carta Ingres dello stesso colore con sigla in oro sul quadrante anteriore.
Astuccio. Uno dei 125 esemplari su carta a mano Cernobbio (Ventura).
164. LO ALPHABETO DELLI VILLANI con il Pater Nostro e il Lamento, che loro fanno, cosa ridiculosa bellissima. - Settembre 1969.
26 pagine, 24,5 x 17 cm. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta
Castellare. Astuccio. Uno dei 55 esemplari su carta a tino Magnani.
165. MACDIARMID HUGH. A Drunk Man Looks at the Thistle.
Illustrated with eight woodcuts by Frans Masereel. - Novembre 1969.
148 pagine, 29 x 19,5 cm. 8 xilografie di Frans Masereel. Colophon firmato dal
poeta, dall’illustratore e dallo stampatore. Legatura con dorso in pergamena e
quadranti in carta Castellare. Astuccio. Uno dei 160 esemplari su carta a mano
Amalfi (Amatruda).
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Nr. 169
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166. (ALBERTI LEON BATTISTA?). Ippolito e Lionora. From a
Manuscript of Felice Feliciano in the Harvard College Library. - Febbraio 1970.
117 pagine. Cartonatura con carta Linson avorio. Astuccio. Uno dei 200 esemplari
su carta a mano Magnani.
167. PETRI BEMBI DE AETNA LIBER - BEMBO PIETRO. Der
Aetna. - Marzo 1970.
172 pagine, 23,5 x 15,5 cm. Legatura con dorso in marocchino oasis verde e quadranti in carta Ingres grigia con sigla in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno
dei 125 esemplari su carta a mano Cernobbio (Ventura).
168. SERMINI GENTILE. Cinque novelle. - Autunno 1970.
180 pagine, 23 x 15 cm. 11 acqueforti di Carlo Mattioli. Brossura francese con carta
a tino avorio e un’acquaforte su ciascuno dei due quadranti. Astuccio. Uno dei 118
esemplari su carta a tino Magnani.
169. TORNIELLO DA NOVARA FRANCESCO. L’Alfabeto (1517).
Seguito da un confronto coll’Alfabeto di Luca Pacioli. Introduzione
di Giovanni Mardersteig. - Ottobre 1970.
XXVIII + 84 pagine, 28 x 19 cm. Una xilografia reincisa da Leonardo Farina e numerose illustrazioni nel testo. Legatura in tutto marocchino rosso con impressa
in nero sul quadrante anteriore, con lettere del Torniello, la scritta
FRAN/CESCO/TOR/NIELLO e sul quadrante posteriore DA/NOVA/RA. Astuccio. Uno dei 90 esemplari su carta a tino Magnani.
Uno dei 7 esemplari ad personam.
169 bis. TORNIELLO DA NOVARA FRANCESCO. L’Alfabeto
(1517). Seguito da un confronto coll’Alfabeto di Luca Pacioli. Introduzione di Giovanni Mardersteig. - Ottobre 1970.
XXVIII + 84 pagine, 28 x 19 cm. Una xilografia reincisa da Leonardo Farina e numerose illustrazioni nel testo. Legatura con dorso in marocchino rosso e quadranti
in Linson avorio. Sul quadrante anteriore, con lettere del Torniello, impressa in
nero la scritta FRAN/CESCO/TOR/NIELLO e sul quadrante posteriore
DA/NOVA/RA. Astuccio. Uno dei 90 esemplari su carta a tino Magnani.
103
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170. TORNIELLO DA NOVARA FRANCESCO. The Alphabet
(1571). Followed by a Comparison with the Alphabet of Fra Luca
Pacioli. Introduction by Giovanni Mardersteig. - Gennaio 1971.
XXVIII + 106 pagine, 27 x 19 cm. Una xilografia reincisa da Leonardo Farina e numerose illustrazioni nel testo. Legatura con dorso in marocchino blu con quadranti
in Linson avorio con stampa in nero su quello anteriore FRAN/CESCO
/TOR/NIELLO e su quello posteriore DA/NOVA/RA. Astuccio. Uno dei 160
esemplari su carta a mano Amalfi (Amatruda).
171. DÜRER ALBRECHT. La passione effigiata. Con le poesie latine di Fra’ Benedictus Chelidonius Musophilus novamente stampate
e seguite dalla traduzione italiana. - Aprile 1971.
222 pagine, 23 x 15,5 cm. 36 xilografie a fronte e quella del frontespizio reincise
da Leonardo Farina. Cartella contenente una serie delle xilografie senza testo. Legatura in tutto cinghiale. Astuccio. Uno dei 135 esemplari su carta a mano Magnani.
Uno dei 15 esemplari stampati con numero romano (nr. I) e uno dei 10 esemplari ad personam. La copia Lombi presenta una legatura editoriale non contemplata dal Catalogo Mardersteig.
171 bis. DÜRER ALBRECHT. La passione effigiata. Con le poesie
latine di Fra’ Benedictus Chelidonius Musophilus novamente stampate e seguite dalla traduzione italiana. - Aprile 1971.
222 pagine, 23 x 15,5 cm. 36 xilografie a fronte e quella del frontespizio reincise
da Leonardo Farina. Legatura con dorso in cinghiale marrone e quadranti in carta
Ingres marroncina con sigla in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 135
esemplari su carta a mano Magnani.
172. DÜRER ALBRECHT. Die kleine Passion. Mit den Gedichten
der Erstausgabe von 1511 von Benedictus Chelidonius Musophilus
in lateinisch mit deutscher Übertragung. - Agosto 1971.
220 pagine, 23 x 15,5 cm. 36 xilografie a fronte e quella del frontespizio reincise
da Leonardo Farina. Legatura con dorso in cinghiale marrone e quadranti in carta
Ingres marroncina con sigla in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 115
esemplari su carta a mano Magnani.
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173. DÜRER ALBRECHT. The Little Passion. With the Poems of
the first Edition of 1511 by Benedictus Chelidonius Musophilus in
Latin with English version. - Settembre 1971.
218 pagine, 23 x 15,5 cm. 36 xilografie a fronte e quella del frontespizio reincise
da Leonardo Farina. Legatura con dorso in cinghiale marrone e quadranti in carta
Ingres marroncina con sigla in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 140
esemplari su carta a mano Magnani.
174. TERENTIUS. Andria oder das Mädchen von Andros. Eine Komödie übertragen von Felix Mendelssohn Bartholdy mit fünfundzwanzig Illustrationen von Albrecht Dürer. - Settembre 1971.
122 pagine, 34,5 x 25 cm. 25 xilografie disegnate da Dürer su legni mai completati;
disegni riportati e incisi per la prima volta da Fritz Kredel. Legatura con dorso in
pergamena e quadranti in carta Roma giallina con sigla in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 170 esemplari su carta a mano Magnani.
175. TERENZIO. Andria. Commedia. Nella traduzione di Niccolò
Machiavelli con venticinque illustrazioni di Albrecht Dürer. - Ottobre
1971.
118 pagine, 34,5 x 25 cm. 25 xilografie disegnate da Dürer su legni mai completati;
disegni riportati e incisi per la prima volta da Fritz Kredel. Legatura con dorso in
pergamena e quadranti in carta Roma giallina con sigla in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 166 esemplari su carta a mano Magnani.
176. TERENCE. Andria. A comedy. Translated into English by
Richard Bernard with twenty-five illustrations by Albrecht Dürer. Novembre 1971.
126 pagine, 34,5 x 25 cm. 25 xilografie disegnate da Dürer su legni mai completati;
disegni riportati e incisi per la prima volta da Fritz Kredel. Legatura con dorso in
pergamena e quadranti in carta Roma giallina con sigla in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 170 esemplari su carta a mano Magnani.
177. ALBERTI LEON BATTISTA. Rime amorose e morali. - Dicembre 1971.
78 pagine, 23,5 x 15,5 cm. Un’acquaforte di Pietro Annigoni. Cartonatura con Linson verde con la firma dell’Alberti in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno
dei 140 esemplari su carta a tino Magnani.
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Nr. 181
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178. TORNIELLO DA NOVARA FRANCESCO. L’Alfabeto (1517).
Seguito da un confronto coll’Alfabeto di Luca Pacioli. Introduzione
di Giovanni Mardersteig. - Febbraio 1972.
XXVIII + 84 pagine, 28 x 19 cm. Una xilografia di Leonardo Folena e numerose illustrazioni nel testo. Legatura con dorso in marocchino rosso e quadranti in Linson avorio con stampa in nero su quello anteriore FRAN/CESCO/TOR/NIELLO
e su quello posteriore DA/NOVA/RA. Astuccio. Uno dei 300 esemplari su carta a
tino Magnani.
Copia ad personam.
178 bis. TORNIELLO DA NOVARA FRANCESCO. L’Alfabeto
(1517). Seguito da un confronto coll’Alfabeto di Luca Pacioli. Introduzione di Giovanni Mardersteig. - Febbraio 1972.
XXVIII + 84 pagine, 28 x 19 cm. Una xilografia di Leonardo Folena e numerose illustrazioni nel testo. Legatura con dorso in marocchino rosso e quadranti in Linson avorio con stampa in nero su quello anteriore FRAN/CESCO/TOR/NIELLO
e su quello posteriore DA/NOVA/RA. Astuccio. Uno dei 300 esemplari su carta a
tino Magnani.
179. SER GARZO DALL’INCISA. Le rime. - Maggio 1972.
130 pagine, 24,5 x 16 cm. Legatura con dorso in bufalo marrone e quadranti in
carta decorata. Astuccio. Uno dei 150 esemplari su carta a mano Magnani.
180. MONTALE EUGENIO. Il poeta. Diario. - Novembre 1972.
62 pagine, 20 x 20,5 cm. Colophon con firma del poeta. Legatura con dorso in
pergamena e quadranti in carta Lima riprodotta. Astuccio. Uno dei 165 esemplari
su carta a tino Magnani.
Uno dei 15 esemplari fuori commercio (lettera L).
181. ESOPO. Le favole. Stampate in latino con la versione italiana
di Accio Zucco e le figure dell’edizione veronese del MCCCCLXXIX
di nuovo incise in legno e colorate da un esemplare del Museo Britannico. - Gennaio 1973.
282 pagine, 25 x 16,5 cm. 68 xilografie reincise da Anna Bramanti e colorate a
mano in pochoir da Daniel Jacomet. Legatura in tutto marocchino verde, cornice
ornamentale in oro sui quadranti e titolo in oro su quello anteriore. Astuccio. Uno
dei 150 esemplari con xilografie colorate su carta a mano Magnani.
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Uno dei 10 esemplari ad personam a cui è abbinato uno degli esemplari senza
colore (lettera A). La copia Lombi presenta una legatura editoriale non contemplata dal Catalogo Mardersteig.
181 bis. ESOPO. Le favole. Stampate in latino con la versione italiana di Accio Zucco e le figure dell’edizione veronese del
MCCCCLXXIX di nuovo incise in legno e colorate da un esemplare
del Museo Britannico. - Gennaio 1973.
282 pagine, 25 x 16,5 cm. 68 xilografie reincise da Anna Bramanti e colorate a
mano in pochoir da Daniel Jacomet. Legatura con dorso in marocchino rosso e
quadranti in pergamena con cornice e titolo in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 150 esemplari con xilografie colorate su carta a mano Magnani.
Uno dei 25 esemplari a cui è abbinata una serie delle xilografie senza colore e
senza testo (nr. 17).
181 ter. ESOPO. Le favole. Stampate in latino con la versione italiana
di Accio Zucco e le figure dell’edizione veronese del MCCCCLXXIX
di nuovo incise in legno e colorate da un esemplare del Museo Britannico. - Gennaio 1973.
282 pagine, 25 x 16,5 cm. 68 xilografie reincise da Anna Bramanti e colorate a
mano in pochoir da Daniel Jacomet. Legatura con dorso in marocchino rosso e
quadranti in pergamena con cornice e titolo in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 150 esemplari con xilografie colorate su carta a mano Magnani.
182. AESOP. The Fables. Printed from the Veronese edition of
MCCCCLXXIX in Latin verses and the Italian version by Accio
Zucco. With the woodcuts newly engraved and coloured after a copy
in the British Museum. - Febbraio 1973.
280 pagine, 25 x 16,5 cm. 68 xilografie reincise da Anna Bramanti e colorate a
mano in pochoir da Daniel Jacomet. Legatura con dorso in marocchino oasis verde
e quadranti in pergamena con cornice e titolo in oro sul quadrante anteriore.
Astuccio. Uno dei 160 esemplari su carta a mano Magnani.
183. THE MAKING OF A BOOK AT THE OFFICINA BODONI.
Twelve woodcuts by Frans Masereel with a note by Giovanni
Mardersteig. - Autunno 1973.
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34 pagine, 25 x 17,5 cm. 12 riproduzioni delle xilografie di Frans Masereel. Cartonatura con Linson avorio e sigla sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 300
esemplari su carta a mano Magnani.
Uno dei 50 esemplari con un quartino con la traduzione dell’introduzione in
italiano. Dono di Giovanni Mardersteig.
184. DE MUSSET ALFRED. Lorenzaccio. Drame. - 14 Febbraio
1974.
232 pagine, 25 x 16 cm. Cartonatura con carta Roma avorio e sigla del committente (La Compagnie Typographique, Parigi) in rosso sul quadrante anteriore.
Astuccio. Uno dei 110 esemplari su carta a mano Cernobbio (Ventura).
185. SONGS FROM SHAKESPEARE’S PLAYS. - Marzo 1974.
50 pagine, 27 x 17,5 cm. Legatura in tutto marocchino oasis verde smeraldo con
fregio arabesco in oro sul quadrante anteriore. Astuccio.
Uno dei 10 esemplari ad personam stampati su pergamena.
185 bis. SONGS FROM SHAKESPEARE’S PLAYS. - Marzo 1974.
50 pagine, 27 x 17,5 cm. Legatura con dorso in marocchino oasis verde, quadranti
in tela grigia e sovrastampa di ornamenti in verde. Astuccio. Uno dei 300 esemplari
su carta a mano Pescia (Magnani).
187. DÜRER ALBRECHT. Illustrazioni per la commedia Andria di
Terenzio. - Agosto 1974.
Frontespizio, colophon e indice delle xilografie; 13 passepartouts con le 25 illustrazioni di Dürer incise da Fritz Kredel; 35 x 25 cm. Fogli sciolti raccolti in una
cartella con dorso in pergamena e quadranti in carta Roma giallina e sigla in oro
sul quadrante anteriore. Astuccio.
Uno degli 8 esemplari su pergamena (nr. VII).
188. D’ANNUNZIO GABRIELE. Liriche. Tratte dall’Alcione. Il
terzo libro delle Laudi. - Settembre 1974.
84 pagine, 29,5 x 20 cm. Brossura francese con carta Ingres color terracotta e titolo
in verde sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 119 esemplari su carta a mano
Magnani.
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Nr.
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187
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Nr. 185
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189. BARDUZZI BERNARDINO. Epistola in lode di Verona (1489).
Ristampata nel testo originale latino con la traduzione italiana di
Giovanni Battista Pighi. - Novembre 1974.
58 pagine, 25 x 16,5 cm. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta
Roma blu con disegno antico in bianco. Astuccio. Uno dei 170 esemplari su carta
a mano Magnani.
190. BARDUZZI BERNARDINO. A Letter in Praise of Verona
(1489). In the original Latin text with an English translation by Betty
Radice. - Dicembre 1974.
58 pagine, 25 x 16,5 cm. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta
Roma blu con disegno antico in bianco. Astuccio. Uno dei 150 esemplari su carta
a mano Magnani.
191. LA LEGGENDA DI SANCTO GIORGIO CAVALIERE. - Febbraio 1975.
12 pagine, 24 x 16 cm. Brossura francese con carta Ingres rosso cupo e titolo in
bianco sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 33 esemplari su carta a mano
Magnani.
192. GOGOL NICOLA. Il cappotto. Dai Racconti di Pietroburgo. Febbraio 1975.
122 pagine, 29 x 20,5 cm. 6 acqueforti di Pietro Annigoni. Colophon con firma
dell’artista. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta Roma marroncina con sigla in oro sul quadrante anteriore. Astuccio. Uno dei 160 esemplari su
carta a mano Magnani.
193. GOGOL NIKOLAY. The Overcoat. From the Tales of Petersburg. - Maggio 1975.
126 pagine, 29 x 20,5 cm. 6 acqueforti di Pietro Annigoni. Legatura con dorso in
pergamena e quadranti in carta Roma marroncina con sigla in oro sul quadrante
anteriore. Astuccio. Uno dei 160 esemplari su carta a tino Magnani.
194. DIECI SENTENZE SU FOGLI VOLANTI. - Settembre 1975.
10 fogli, 35 x 25 cm. Fogli volanti raccolti in una cartella di cartoncino Murillo
marrone. Astuccio. Uno degli 80 esemplari su carta a mano Magnani.
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194 bis. DIECI SENTENZE SU FOGLI VOLANTI. - Settembre
1975.
10 fogli, 35 x 25 cm. Fogli volanti raccolti in una cartella di cartoncino Murillo
marrone. Astuccio. Uno degli 80 esemplari su carta a mano Magnani.
195. ΔΕΛΦΙΚΑ ΓΡΑΜΜΑΤΑ. Sentenze dei Sette Sapienti greci. Febbraio 1976.
90 pagine, 25 x 16 cm. 2 illustrazioni e una calcografia. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta Ingres grigia con un motivo geometrico in verde.
Astuccio. Uno dei 160 esemplari su carta a mano Magnani.
196. ΔΕΛΦΙΚΑ ΓΡΑΜΜΑΤΑ. The Sayings of the Seven Sages of
Greece. - Aprile 1976.
90 pagine, 25 x 16 cm. 2 illustrazioni e una calcografia. Legatura con dorso in pergamena e quadranti in carta Ingres grigia con motivo geometrico in color terracotta. Astuccio. Uno dei 160 esemplari su carta a mano Magnani.
197. ERO E LEANDRO. Una leggenda greca di Museo. - Gennaio
1977.
40 pagine, 28,5 x 19 cm. 2 acqueforti di Enrico Paolucci. Fogli sciolti entro marmotta editoriale in mezzo marocchino blu (non contemplata dal Catalogo Mardersteig).
Uno dei 12 esemplari ad personam su carta Giappone Kaji Torinoko.
197 bis. ERO E LEANDRO. Una leggenda greca di Museo. - Gennaio 1977.
40 pagine, 28,5 x 19 cm. 2 acqueforti di Enrico Paolucci. Legatura con dorso in
marocchino blu e quadranti in carta marmorata Cockerel. Uno dei 100 esemplari
su carta a mano Cernobbio (Ventura).
198. MACDIARMID HUGH. Selected Lyrics. - Agosto 1977.
36 pagine, 26 x 17 cm. Un’acquaforte di Freddy Theys. Legatura con dorso in pergamena, quadranti in carta Varese. Astuccio. Uno dei 135 esemplari su carta a tino
Pescia (Magnani).
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Nr. II
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* * *
I. D’ANNUNZIO GABRIELE. Tutte le opere. - 1927-1936.
49 volumi. Legatura in tutto marocchino rosso. Uno dei 209 esemplari su carta
Giappone imperiale.
II. D’ANNUNZIO GABRIELE. I romanzi della Rosa. Il terzo romanzo: Il Trionfo della Morte. - Maggio-giugno 1929.
Due volumi. XX + 270 pagine; VIII + 302 pagine.
Legatura in tutto marocchino blu con fregi in oro al dorso e ai piatti. La prima
delle tre copie stampate su pergamena e destinate rispettivamente al Re d’Italia, al capo del governo e all’autore. Esemplare unico: copia nr. 1 per Re Vittorio Emanuele III.
III. D’ANNUNZIO GABRIELE. Le martyre de Saint Sebastien. Mystère. - Ottobre 1931.
XVI + 296 pagine.
Legatura in tutto marocchino blu con fregi in oro al dorso e ai piatti. La prima
delle tre copie stampate su pergamena e destinate rispettivamente al Re d’Italia, al capo del governo e all’autore. Esemplare unico: copia nr. 1 per Re Vittorio Emanuele III.
IV. MARDERSTEIG GIOVANNI. Korrekturabzug. Terentius. Andria oder das Mädchen von Andros. Eine Komödie übertragen von
Felix Mendelssohn Bartholdy mit fünfundzwanzig Illustrationen von
Albrecht Dürer. 96 fogli sciolti (numerati da 13 a 107, il primo senza numero). 29 x 22,8 cm. Copertina in tutto cartoncino con titolo e note manoscritte a matita (“1. Korrekturabzug. Terentius – deutsch”). Astuccio con dorso in pergamena, quadranti in tela
buckram salvia.
Bozza originale della versione in tedesco dell’Andria di Terenzio (vd. supra,
nr. 174) con le correzioni autografe di Giovanni Mardersteig inserite a matita.
I fogli presentano numerosi interventi sia di ordine stilistico-testuale (traduzione, versificazione), sia di ordine tipografico (grandezza caratteri, disposizione).
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Nr. III
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Tipografia Campi srl - Quinto de’ Stampi di Rozzano (MI)
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Giovanni Mardersteig. Officina Bodoni. La raccolta