Quartetto TAAG
Musicaviva
Ingresso:
Associazione Musicale
Via G.Induno 20/A 10137 Torino
e-mail: [email protected]
sito: www.associazionemusicaviva.it
Intero
8€
Associati Musicaviva
6€
Tesserati Fitel e Under 26
6€
Per info: Cell.+393392739888
Con il patrocinio di:
Torino Musica 2014-2015 Incontra la musica da camera - I Edizione
L’associazione Musicaviva propone un percorso principalmente di musica da camera.
Nei ventidue appuntamenti verranno esplorati tutti gli stili musicali a partire dalla
musica rinascimentale, fino alla musica contemporanea.
Stefano Cometto
Le sedi che ospiteranno i concerti saranno quattro dislocate in varie zone di Torino e
fuori porta a Pianezza: Educatorio della Provvidenza “Auditorium Orpheus” nell’isola
pedonale della Crocetta, Centro Studi Sereno Regis “Sala Gabriella Poli” situata in
zona centro e che fu uno dei primi cinema di Torino, il Garibaldi intitolata a Gabriella
Poli, la prima giornalista capo redattrice in Italia, la Sala Mario Operti costruita alla
fine degli anni '50 del XX secolo nei locali sotterranei della Chiesa del Gesù Redentore
su progetto degli Architetti Nicola e Leonardo Mosso (padre e figlio) con Livio Norzi
situata in zona Mirafiori Nord ed il Santuario di San Pancarazio a Pianezza.
Duo Genot - Sanna
La rassegna Torino Musica ha come scopo principale la diffusione della musica ed è
volta a promuovere i giovani talentuosi musicisti che vantano già importanti esperienze
concertistiche in Italia e all’estero. Ogni concerto sarà anticipato da note di sala.
La rassegna Torino Musica è patrocinata dalla Fondazione Live Piemonte dal Vivo e
dalla Citta di Torino
Natura Sonoris Trio
Organizzazione a cura di
Musicaviva AssociazioneMusicale
Tel. E Fax 0119508934 – Cell. 3392739888
[email protected] – www.associazionemusicaviva.it
Presidente: Daniela Costantini
Orchestra da Camera Musicaviva
Duo Guasco-Oliveri
Musicaviva Associazione Musicale si costituisce nel 2006, é
un'associazione no profit composta da musicisti e appassionati che
ha come scopo divulgare la musica classica, affiancando all’attività
di organizzazione concerti e rassegne, quella di attività didattica
promuovendo corsi a partire dalla prima infanzia fino alle
masterclass. Dal 2008 collabora con la Provincia di Cuneo e
dell'Unione dei Comuni "Sei in Langa", organizzando in Mango (CN) un corso estivo
di perfezionamento musicale denominato "MangoMusica" arricchendo l’estate
langarola con concerti. Collabora dal 2007 con la Scuola Statale Primaria F.
Mazzarello organizzando in orario curriculare corsi di propedeutica musicale e coro di
voci bianche denominato Cantamondo. Collabora dal 2010 con la Scuola Statale
Primaria L. Sinigaglia dove organizza corsi di propedeutica musicale in orario
curriculare e corsi di strumento in orario extra-curriculare. Ha collaborato con il
Comune di Torino per l’iniziativa dedicata alla Terza Età Ventaglio d’Argento e
collabora con la Circoscrizione Due organizzando concerti, e dal 2012 "Estate Ragazzi
in Musica". Nel 2014 organizza la prima edizione 2014-2015 di Torino Musica,
“Incontra la Musica da Camera”. Nei ventidue appuntamenti verranno esplorati tutti
gli stili musicali a partire dalla musica rinascimentale, fino alla musica contemporanea.
La rassegna Torino Musica ha come scopo principale la diffusione della musica ed è
volta a promuovere i giovani talentuosi musicisti di cui molti vantano già importanti
esperienze concertistiche in Italia e all’estero. Ogni concerto sarà anticipato da note di
sala. La rassegna Torino Musica è patrocinata dalla Fondazione Live Piemonte dal
Vivo. Musicaviva è iscritta e collabora con l’Associazione Libera Piemonte che le ha
assegnato un bene confiscato alla mafia, la "Saletta Hindemith", dedicata a Giovanni
Falcone ed alla sua scorta ed a tutte le vittime dei crimini di mafia, messa a disposizione
degli associati come sala prova e studio ed è regolarmente iscritta all’Albo delle
Associazioni del Comune di Torino.
Sabato 25 Ottobre ore 21.00
Educatorio della Provvidenza – Teatro Orpheus
Duo Cometto – Rainetti
Concerto per violino e pianoforte
Stefano Cometto, violino
Alberto Rainetti, pianoforte
S.Prokofiev
5 melodie per violino e pianoforte op. 35 bis
L.van Beethoven
Sonata per pianoforte e violino in la maggiore n. 9
“A Kreutzer”
“A KREUTZER”:
È molto probabile che l'idea di scrivere una sonata "brillante" o "molto concertante" sia venuta
a Beethoven dopo aver conosciuto il violinista mulatto George Bridgetower. Il Bridgetower,
capitato a Vienna nel 1802 si fece notare per la singolare personalità di esecutore: «... si
distingueva per un'esecuzione ardita, stravagante», Ma quando l'op. 47 fu pubblicata, nel
1805, figurò come dedicatario il celebre violinista francese Rodolphe Kreutzer, che
Beethoven aveva conosciuto nel 1798 all'ambasciata francese di Vienna, e che stimava.
Rodolphe Kreutzer non eseguì mai la Sonata, che definì “oltraggiosamente incomprensibile”
ne ci provarono ad eseguirla altri violinisti. Le dimensioni imponenti dell'op. 47 parevano del
resto eccessive per un pianoforte e un violino. Molto più tardi il Bridgetower avrebbe
affermato che la Sonata non gli era stata dedicata perché lui e Beethoven si erano innamorati
entrambi di una donna, che aveva preferito il Bridgetower
Se esiste un opera che spiega benchè non giustifichi lo stereotipo del Beethoven irriverente
verso la tradizione e le sue consuetudini questa è la sonata “a Kreutzer”. In quanto a capacità
di contrasti stilistici ed espressivi infatti al limite del conciliabile nell'ambito di un solo lavoro
la nona delle dieci sonate per violino e pianoforte rappresenta il vertice assoluto raggiunto da
Beethoven sino a quel momento, nel 1803, impensabile per un compositore dell'epoca
accostare tre movimenti tanto differenti tra loro. Il primo tempo, concepito come un vero
pezzo da concerto contiene un'introduzione lenta che pone violino e pianoforte come entità
frontalmente contrapposte, dalla pronunciata individualità. Nel Presto esaspera questa logica
di contrapposizioni, avvalendosi, oltre che della dialettica strumentale, anche di quella
tematica, propria della forma sonata. Il brillante virtuosismo dei solisti, contribuisce a fare di
questo movimento iniziale il perno dell'intera composizione, dopo il quale l'enorme tensione
dinamica si stempera con le eleganti serie di variazioni sul sorridente tema del secondo tempo
che costituiscono infatti il momento della serenità trasfigurata. La forma è quella del tema
con variazioni. Infine la brillante tarantella del terzo tempo, il flusso ritmico ininterrotto da
moto perpetuo, spezzato solamente, con trovata geniale, da brevi episodi a modo di corale,
prima della rapida conclusione.
PROKOFIEV op. 35 bis
Pur essendo principalmente uno straordinario pianista e avendo arricchito notevolmente la
letteratura per il suo strumento, Sergej Prokof'ev ha dato un contributo molto importante al
repertorio violinistico del Novecento, attraverso una serie di pagine che coprono quasi per
intero l'arco della sua attività compositiva. Le Cinque Melodie op. 35 bis rappresentano il
primo importante lavoro di Prokof'ev per violino e pianoforte, precorrendo di circa vent'anni
le sue due Sonate, nate fra il 1938 e il 1946 intorno alla carismatica personalità di David
Oistrakh, lo straordinario violinista russo che incarnava la rara e perfetta sintesi fra assoluto
dominio tecnico, rigore stilistico e passione. In realtà non si tratta di pezzi originali, ma di
trascrizioni (proprio come accadrà con la Seconda Sonata, nata, su suggerimento di Oistrakh,
dalla trascrizione della Sonata per flauto e pianoforte op. 94): nel 1920, durante una tournée
di concerti in California, Prokof'ev aveva composto le Cinque Melodie senza parole op. 35
per la cantante Nina Kochitz che poco tempo dopo, il 27 marzo del 1921 a New York, ne fu
la prima interprete, con l'autore al pianoforte. Qualche anno dopo, il violinista polacco Pawel
Kochanski gli chiese di trarne una versione per violino e pianoforte. Prokof'ev nel 1925 portò
a termine le Cinque Melodie op. 35 bis per violino e pianoforte, Nel trasportare sul violino
queste melodie concepite per la voce umana, Prokofiev, pur sfruttando un notevole
armamentario tecnico - suoni armonici, pizzicati, corde doppie - punta decisamente sulle
capacità liriche del violino, sulla sua possibilità di eseguire lunghissime frasi melodiche in
legato. La prima di queste cinque miniature è un Andante dal tono meditativo che solo poco
prima della fine si anima con una breve accensione di forte intensità espressiva. Segue un
suggestivoLento, ma non troppo costruito in forma tripartita: una malinconica melodia dal
sapore inconfondibilmente prokofieviano che emerge dallo scorrevole e discreto
accompagnamento del pianoforte incornicia una sezione centrale dal tono più misterioso e
agitato. Anche il terzo brano, Animato, ma non allegro, dopo essersi aperto con un improvviso
slancio appassionato, ritrova in poche battute l'atmosfera meditativa dei primi due brani ed è
solo nella quarta melodia, Allegretto leggero e scherzando, la più breve della raccolta, che
l'atmosfera sembra interamente improntata a una delicata serenità, screziata di un buon umore
non privo di ironia. E nonostante la breve parte centrale più bizzosa e animata, anche
dall'Andante non troppo conclusivo emerge la pensosa malinconia che rappresenta la cifra
espressiva fondamentale di queste Cinque Melodie.
Stefano Cometto, violino
Inizia lo studio del violino all'età di 7 anni. Ha conseguito la Laurea di primo livello a pieni
voti presso il Conservatorio statale “G.F. Ghedini” di Cuneo sotto la guida del Maestro Bruno
Pignata e successivamente del Maestro Vittorio Marchese. In seguito, ottenendo una borsa di
studio integrale tramite audizione strumentale, è stato ammesso all'”Università Nazionale di
Musica di Bucarest” sotto la guida del Maestro Florin Croitoru, violinista di fama
internazionale, vincitore di 11 concorsi internazionali tra cui l'”International Fritz Kreisler
Competition” di Vienna e classificatosi secondo al prestigioso concorso internazionale
“Niccolò Paganini” di Genova. Ha conseguito quindi nel 2010 la laurea di Master
universitario discutendo una tesi riguardante il recital strumentale. Vincendo un'audizione
strumentale, ha suonato in qualità di solista con l'”Orchestra Accademica Universitaria di
Bucarest” diretta dal giovane talento emergente Vlad Agachi. Ha sostenuto recital cameristici
in Italia, Germania, Ungheria, Francia e Romania suonando in formazioni di duo, trio e
quartetto patecipando a svariati festival come “Crescendo Accademy” traendone sempre
riconoscimenti. Collabora con diverse orchestre, come ”Orchestra Sinfonica di Savona”,
“150rchestra” di Piacenza, “Orchestra Sinfonica di Asti”, “Orchestra sinfonica di Bordighera”
“Orchestra Filarmonica italiana” “Orchestra Pressenda”, “Orchestra Ghedini”, “Orchestra
Bartolomeo Bruni”, Orchestra “Schiller Gymnasium” di Heidenheim, Orchestra Sinfonica
della “Crescendo Accademy of Music” (Ungheria) e tante altre ricoprendo talvolta il ruolo di
spalla e collaborando con direttori del calibro di Mark Foster, Piero Belluggi, Giuseppe
Garbarino e Lu Ja.
E' docente di violino ed assieme archi presso l'Academia Montis Regalis a Mondovì.
Alberto Rainetti, pianoforte
Inizia lo studio del pianoforte all' età di 12 anni presso l'istituto musicale Baravalle di Fossano.
Ha partecipato a numerosi concorsi nazionali ed internazionali ottenendo brillanti risultati, fra
i quali il primo premio al concorso città di genova nel 1991. Si diploma con il massimo dei
voti nel 1997 al conservatorio di Cuneo sotto la guida della professoressa Clelia Franco. ha
seguito corsi di perfezionamento e masterclass con importanti pianisti come Andrea
Lucchesini, Franco Scala, Walter Kraft. Nel 2002 frequenta un corso alla scuola APM di
Saluzzo in collaborazione con l' orchestra della RAI grazie ad una borsa di studio. Ha tenuto
numerosi concerti in formazioni diverse, sia in Italia che all' estero, come solista o in
formazioni da diverse. Ha collaborato con importanti musicisti autori di colonne sonore come
Ezio Bosso e Gabriele Roberto. Collabora con L'Academia Monris Regalis come docente di
pianoforte presso la scuola comunale di musica di Mondovì.
Sabato 15 Novembre 2014 ore 21.00
Centro Studi Sereno Regis - Sala Gabriella Poli
BoomBoomBeckett
Cuore di Pietra
Monologo verticale per voce recitante e musica
La montagna è lì. E bisogna che qualcuno ci
salga, per il semplice fatto che esiste. È
un’attrazione che si alimenta di gioia e di
paura, che si annida nel profondo dell’animo,
quella che spinge l’uomo a rischiare la
propria vita nel tentativo di raggiungere una
vetta. Un punto oltre il quale non ci sia più
nulla da scalare. Un roccia oltre la quale: solo
aria tersa. Una passione inesauribile, un
desiderio romantico. Persino un certo
disagio, un maldestro orgoglio. Finché di
montagna non ci si ammala. E quando ci si
ammala l’uomo si trasforma in monte,
trasferendo se stesso nella roccia, tentando di aderire con il proprio profilo al profilo delle
vette, di iniettare il proprio sangue nelle venature della terra. Allora una cima diventa Testa.
Una discesa sempre coperta di neve Lingua. Una collina lì, a mezza costa, Spalla. E l’uomo
che, come tanti, tenta di appropriarsi del cuore di pietra della montagna si alza presto, la
mattina, prepara lo zaino, ed esce di casa senza nemmeno salutare i suoi figli. Preferisce farlo
al ritorno. Preferisce credere che lo farà al ritorno.
Fabio Geda, nato a Torino, ha esordito nel 2007 con il romanzo "Per il resto del viaggio ho
sparato agli indiani" edito dalla casa editrice Instar e tradotto in Francia e in Romania
(Migliore Esordio al Premio Letterario Via Po e Migliore Esordio 2007 per la redazione della
trasmissione radiofonica Fahrenheit). Scrive, si occupa di disagio minorile, e tenta spesso –
invano – di portare i suoi ragazzi in montagna. A ‘ L’esatta sequenza dei gesti’ il suo secondo
romanzo e’ recentemente seguito il best seller ‘Nel mare ci sono i coccodrilli – Storia vera di
Enaiatollah Akbari’ attualmente in cima alla classifiche di vendita nazionali.
Nicola Marchitiello, nato a Torino, si diploma nel 2009 alla Scuola del Teatro Stabile di
Torino diretta da Mauro Avogadro e continua la sua formazione con Carmelo Rifici, Michele
Di Mauro, Emiliano Bronzino e Jurij Ferrini. Prende subito parte allo spettacolo "Tradimenti"
di Harold Pinter con Nicoletta Braschi, Enrico Ianniello e Tony Laudadio per la regia di
Andrea Renzi (Teatro Stabile di Torino). Oltre al teatro si divide spesso tra cinema (The
Gerber Syndrome), importanti spot nazionali e fiction TV che lo vedono recitare al fianco di
Alessio Boni, Renato Pozzetto, Francesco Pannofino ed Elena Sofia Ricci.
Il gruppo dei BoomBoomBeckett nasce a Torino nel lontano ‘96. Da li’ sono successe molte
cose, la maggior parte legate alla commistione di parole e musica. Tra gli spettacoli proposti
ricordiamo Futbol (che parla di un calcio che non c’e’ piu’), Uno sparo nel blues (storia noir
ambientata nel mondo del jazz) e Fumatori di carta (dove c’e’ una banda di paese che suona
per Cesare Pavese). Portati di fronte al Monte Bianco per la prima volta qualche settimana fa
per acclimatarsi in vista della nuova impresa artistica, i membri del gruppo hanno esclamato
‘Scala ascendente di settima dominante?
Sabato 20 dicembre ore 21
Centro Studi Sereno Regis – Sala Gabriella Poli
Domenica 21 dicembre ore 21
Santuario di San Pancrazio - Pianezza
Lunedì 22 dicembre ore 21
Sala Mario Operti
A TUTTO STRAUSS
CONCERTO PER LE FESTE 2014
Orchestra da Camera Musicaviva
Direttore Mario Lamberto
MORGENBLÄTTER op.279 I giornali del mattino Walzer
DAMENSPENDE op.305 Dono per signora Polka
WIENER BONBONS op.307 Caramelle viennesi Walzer
EIN HERZ, EIN SINN op.323 Un cuore, uno spirito Polka Mazur
ROSEN AUS DEM SÜDEN op.388 Rose dal Sud Walzer
--------------------ELEKTROPHOR op.297 L’Elettroforo Polka
SCHATZWALZER op.418 Il Walzer del Tesoro Walzer
FIGARO POLKA op.320 La Polka di Figaro Polka
AN DER SCHÖNEN, BLAUEN DONAU op.314 Sul bel Danubio blu Walzer
FREIKUGELN op.326 Rotolarsi liberamente Polka
Mario Lamberto FANTASIA DI NATALE
RADETZSKY – MARSCH La marcia di Radetzsky Marcia
WALZER E POLKE DI JOHANN STRAUSS NELLA REVISIONE E RIDUZIONE PER
ORCHESTRA DA CAMERA DI MARIO LAMBERTO
Dal 1999 ad oggi l’Orchestra Filarmonica di Torino e l'Orchestra Sinfonica di Rivoli hanno
commissionato al M° Mario Lamberto le revisioni e riduzioni per piccola orchestra da camera
di Walzer e Polke di Johann Strauss per il seguente organico orchestrale: 1 Flauto, 1 Oboe, 1
Clarinetto, 1 Fagotto 1 Percussionista e Archi. L’iniziativa parte dal desiderio di organizzare
concerti simili a quello di Capodanno, che da Vienna ogni anno viene trasmesso in
Mondovisione, con la possibilità di portare questo repertorio non solo in importanti città, ma
anche in piccoli centri, in piccole sale, con un piccolo organico e con piccoli costi. Strauss
eseguiva i suoi capolavori nei giardini viennesi con una piccola orchestra da camera e l'autore
ha svolto il suo lavoro pensando di ripresentarli in questa versione ridotta.Sono state realizzate
ben 50 elaborazioni per poter avere la possibilità di rinnovare, ogni anno, il programma dei
concerti.
FANTASIA NATALIZIA di Mario Lamberto
La FANTASIA NATALIZIA è stata commissionata dall’Orchestra Filarmonica di Torino in
occasione del Concerto di Natale organizzato dal Consorzio per la Formazione Universitaria
in Economia Aziendale e la Scuola Universitaria di Management d’Impresa a Pinerolo il 18
dicembre 2000. Il brano presenta otto famosi brani natalizi (Astro del ciel / Stille Nacht,
Adeste Fideles / Venite, fedeli, Deck the hall, Tu scendi dalle stelle, O Tannebaum, Jingle
Bells, Happy Christmas, White Christmas / Bianco Natale) in forma di tema e variazioni con
due stretti nel finale. Le tonalità dei temi sono esposte in forma ciclica toccando tutte le note
della scala diatonica (FA-LA-DO-MI-SOL-SI-RE-FA e LAb-DO-MIb-SOL-SIb-REb-FALAb nella versione per banda). L’autore ha elaborato due versioni per orchestra: una con un
flauto, un oboe, un clarinetto, un fagotto e archi; l’altra con un flauto, due oboi, due corni e
archi. Ha realizzato una versione per coro e orchestra, una per pianoforte e orchestra, una per
quartetto d'archi e orchestra e una per soprano o voce bianca e orchestra. Ha strumentato una
versione per banda e realizzato le versioni per coro e pianoforte, per soprano o voce bianca e
pianoforte, per tenore e pianoforte. Infine, ha realizzato la versione per l'Ensemble Einaudi.
Mario Lamberto, direttore d’orchestra
si è diplomato in Composizione, Direzione d’Orchestra, Pianoforte, Musica Corale e
Direzione di Coro con il massimo dei voti e la lode. Ha studiato con Franco Ferrara ai Corsi
di Perfezionamento di Direzione d’Orchestra dell’Accademia Chigiana di Siena, della Scuola
di Musica di Fiesole e dell’Ente Arena di Verona, conseguendo i relativi Diplomi di Merito.
Ha inoltre frequentato il Corso di Alto Perfezionamento Professionale tenuto da Vladimir
Delman a Parma e il Corso di Alto Perfezionamento tenuto da Aldo Ceccato a Saluzzo. Ha
diretto l’Orchestra Sinfonica Nazionale RAI, l’Orchestra Sinfonica Nazionale Ungherese,
l’University of Georgia Festival Orchestra di Atlanta (USA), la Bacau e la Brasov
Philharmonie (Romania), la Jelenia Gora Symphony (Polonia), l’O.R.T. di Firenze, la
“Haydn” di Bolzano, i Pomeriggi Musicali di Milano, le Orchestre Sinfoniche di Parma,
Sanremo, Ivrea, Bari e Lecce, la Filarmonica di Torino, le Orchestre da Camera di Padova,
Mantova, Torino e altre importanti Orchestre in Italia e all’estero. E’ stato invitato al Festival
Wratislavia Cantans di Wroclaw, al Teatro dell’Opera di Bytom e di Katowice (Polonia) e al
Teatro Piccinni di Bari. Ha collaborato con il Teatro Regio di Torino e con l’Accademia
“Stefano Tempia” di Torino. Dalla stagione di concerti 2009-2010 è stato nominato Primo
Direttore Ospite dell'Orchestra Sinfonica di Rivoli. E' il direttore principale dell'Orchestra da
Camera Musicaviva di Torino. Docente presso il “Conservatorio Giuseppe Verdi” di Torino:
dal 1978 di Musica Corale e Direzione di Coro e, dal 1999, titolare della cattedra di Direzione
d’Orchestra. Inoltre tiene corsi di Direzione d’Orchestra in Brasile e a Mango, in
collaborazione con l’Associazione Musicaviva.
L'Orchestra Musicaviva si è costituita nel dicembre del 2013 per volontà degli stessi
musicisti che la compongono. Il direttore d'orchestra principale è il M° Mario Lamberto,
docente di Direzione d'Orchestra presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino. Ha
collaborato con musicisti ospiti di chiara fama e ha eseguito concerti con le revisioni di Polke
e Valzer di J. Strauss realizzate da Mario Lamberto, l'Idillio di Sigfrido di Wagner, il
Konzertsatz di Clara Schumann con la pianista Patrizia Fossat, la Serenata di Čajkovskij. Ha
interpretato i concerti per 2, 3, 4 violini e le Quattro Stagioni di Vivaldi con il M° Sergio
Lamberto, docente del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino e primo violino
dell’Orchestra Filarmonica di Torino, e con i violinisti Elisabetta Fornaresio, Vittorio
Sebeglia, Paolo Chiesa e il violoncellista Giulio Sanna.
L’Orchestra Musicaviva collabora con il Coro Lirico Francesco Tamagno diretto dal Maestro
Sergio Merletti.
Sabato 17 gennaio 2015 ore 21
Centro Studi Sereno Regis – Sala Gabriella Poli
Quartetto TAAG
Tommaso Fracaro, primo violino
Alessandra Deut, secondo violino
Alessandro Curtoni, viola
Giulio Sanna, violoncello
Aspettando il Giorno della Memoria
J.Haydn
Quartetto op. 33 n. 1 in si minore
Allegro moderato, Scherzo, Andante, Finale
G.Puccini: Crisantemi
Alla memoria di Amedeo di Savoia Duca d'Aosta
D. Shostakovich:
Quartetto op.110 n. 8
Largo, Allegro molto, Allegretto, Largo, Largo
J.Haydn: Quartetto op. 33 n. 1 in si minore
Questo quartetto inaugura la serie dei sei “quartetti russi”, così chiamati perché dedicati al
granduca russo Pavel Petrovic. La novità di questi brani è costituita dal loro stile, definito
dallo stesso Haydn “completamente nuovo e speciale”, e che costituirà le basi del cosiddetto
“stile classico” viennese, portato successivamente a piena maturazione da Mozart e
Beethoven. Proprio nel 1781, anno della composizione dei quartetti russi, Mozart e Haydn
stringono amicizia, basata sulla reciproca stima, e più tardi il giovane Beethoven sarà inviato
a Vienna per “ricevere lo spirito di Mozart dalle mani di Haydn”. Fervente cattolico, Haydn
vergava la scritta Laus Deo al termine di ogni composizione; una delle sue opere più belle ed
ispirate è l’oratorio La Creazione, per il quale, contraria- mente alle sue abitudini, volle
prendersi più di un anno di tempo per la sua gestazione.
G.Puccini: Crisantemi, elegia per quartetto d'archi
Quartetto “Crisantemi”, composto da G. PUCCINI nella notte in cui ebbe notizia della morte
di Amedeo di Savoia, Duca d’Aosta (1890). E' una pagina brevissima e quasi sconosciuta, ma
va tenuta presente se non altro per la popolarità del suo autore, che rappresenta, malgrado
varie critiche, una delle figure-cardine del suo tempo. Il suo catalogo di musica da camera,
ripetiamo, annovera pochissimi lavori: uno Scherzo in la minore, un Quartetto in re maggiore,
alcune Fughe e 3 Minuetti, sempre per la formazione classica di quattro archi. Si tratta esclusi i 3 Minuetti, riutilizzati in Manon Lescaut - di lavori scolastici composti tra il 1880 e
il 1883 al Conservatorio di Milano, dove Puccini studiò sotto la guida di Bazzini e
Ponchielli."Crisantemi", è una pagina garbata e commossa, segnata da una mestizia un poco
esteriore. Lo svolgimento è in forma ternaria. Risalta una più controllata e raccolta sezione
centrale, che peraltro non contraddice il clima complessivo. La pagina confluì in Manon 3
anni più tardi.
D. Shostakovich: Quartetto op.110 n. 8
Questo quartetto, riflette gli anni tragici del totalitarismo comunista, quando il compositore
sovietico, in balia di un potere occhiuto, si trova costretto ad aderire al Partito. Lo stesso
Shostakovich considerava questo quartetto alla stregua di un necrologio del suo compositore.
La tradizione riferisce anche che Shostakovich lo abbia scritto in tre giorni, parallelamente
alla stesura della colonna sonora di un film sui bombardamenti di Dresda. La maggior parte
del pezzo, in cinque movimenti, ritaglia citazioni dai precedenti lavori (Sinfonia n.1 op. 10,
Concerto n.1 op. 107 per violoncello) e ricorre al motivo, tanto spesso utilizzato, delle sue
iniziali DSCH, secondo la trascrizione delle note per lettera alfabetica. “Nonostante la
struttura a collage, si tratta di un pezzo di grandissimo potere e forza emotiva, oggi uno dei
pezzi di Shostakovich più apprezzati dal pubblico di tutto il mondo. È stato usato tante volte
all’interno di colonne sonore di film, come musica di accompagnamento teatrale, ed è stato
arrangiato per altre formazioni strumentali. Tra gli arrangiamenti il più famoso è quello del
direttore Rudolf Barshai, che ha intitolato la sua fortunata versione Chamber Symphony. In
questa forma, le è di solito attribuito il numero op. 110” (Gerard McBurney) Sono stato nella
città di Gorhisch e anche alle terme di Gorhisch, che si trovano nei dintorni della cittadina di
Königstein, a quaranta chilometri da Dresda. E’ un posto di una bellezza indescrivibile. Tra
l’altro, è ovvio che sia così: questo posto è chiamato la Svizzera sassone.
Il Quartetto TAAG
nasce nel 2011 con il desiderio dei componenti di approfondire lo studio del suo repertorio.
L’Ensemble ha partecipato a numerose iniziative: dalla rassegna 2012 del Festival MiTo per
la città di Torino, all’esecuzione del Quartetto “Imperatore” di F. J. Haydn per il Concorso
Pugnani 2012, che gli è valso il primo premio. Recentemente ha collaborato con la pianista
Anna Maria Cigoli e, inoltre, ha partecipato al Festival MiTo 2013 esibendosi al Teatro
Vittoria di Torino. Subito dopo, il Quartetto TAAG ha suonato nel salone del Conservatorio
e del Palazzo Civico nell’ambito del Festival Beethoven di Torino. Nello stesso anno il
quartetto ha partecipato ai corsi di alto perfezionamento musicale di Saluzzo, nella classe del
M° Antonello Farulli. È stato inoltre invitato dal Quartetto di Cremona a partecipare all’VIII
Congresso ECMTA, con i docenti Faes, Helasvuo, Flaksman, Irvine, Kunca e,
successivamente, al corso tenutosi a Milano da Hatto Bayerle e dal Quartetto di Cremona per
la Società del Quartetto, con concerto finale presso il Teatro Auditorium San Fedele. Al
momento i giovani musicisti frequentano due Conservatori, quello di Torino e quello di
Piacenza, dove sono seguiti dai maestri Claudia Ravetto e Marco Decimo. Il Quartetto TAAG
si sta inoltre specializzando presso la prestigiosa fondazione Walter Stauffer con i musicisti
del Quartetto di Cremona.
Sabato 31 Gennaio 2015 ore 21.00
Educatorio della Provvidenza - Auditorium Orpheus
Duo Guasco - Oliveri
Concerto per pianoforte a quattro mani
Angela Guasco e Valentina Oliveri, pianoforte
F.P.Schubert:
Fantasia in fa minore op. 103
Allegro molto moderato, Largo, Allegro vivace,
C.Debussy:
Sei epigrafi antiche
Pour invoquer Pan,
Pour un tombeau sans nom,
Pour que la nuit soit propice,
Pour la danseuse aux crotales,
Pour l'égyptienne,
Pour remercier la pluie au matin
S. Rachmaninov:
Sei pezzi op. 11
Barcarola, Scherzo, Tema russo, Valzer, Romanza, Gloria
Duo pianistico Oliveri-Guasco: Angela Guasco e Valentina Oliveri sono nate ad Imperia,
rispettivamente nel 1988 e nel 1984. Dopo il diploma conseguito con il massimo dei voti sotto
la guida della didatta Lidia Baldecchi Arcuri, frequentano il biennio specialistico ad indirizzo
cameristico presso il Conservatorio di Torino e dall'autunno 2011 si forma il duo nella classe
di musica da camera di Marco Zuccarini. Nel 2012 seguono una masterclass tenuta da Bruno
Canino presso il medesimo Conservatorio e nel 2014 frequentano una masterclass tenuta da
Enrico Pace. Il duo è stato premiato in vari concorsi nazionali ed internazionali da importanti
maestri come Salvatore Accardo, Rocco Filippini, Bruno Canino, Riccardo Risaliti,
Massimiliano Damerini: Concorso "Maria Grazia Vivaldi" di Montalto Ligure 2012 (2°
premio), Premio Nazionale delle Arti 2012 (2°premio), Concorso pianistico "Maria Silvia
Folco" di Albenga 2012 e 2013 (2° e 3° premio), Concorso “Mendelssohn” di Alassio (3°
premio). Ha suonato in importanti stagioni e sale quali: Festival Internazionale di Musica da
Camera di Cervo, Teatro Vittoria di Torino, Festival HOP.E presso la Reggia di Venaria
Reale, Festival "Liguria in musica" di Rapallo, le Serate Musicali e i Mercoledì del
Conservatorio di Torino, Rassegna di Teatro e Musica presso “Lo Spazio Vuoto” di Imperia,
Rassegna “Il Bello da Sentire”presso la Reggia di Venaria Reale e i Musei Vaticani. Nel 2014
il Duo è stato selezionato dalla Regione Piemonte per l’attribuzione di concerti attraverso la
“Piemonte Live Competition”.
Sabato 14 Febbraio 2015 ore 21.00
Centro Studi Sereno Regis - Sala Gabriella Poli
Trio Badinage
Le Roi s'amuse: musica alla corte di Luigi XIV
Luisa Besenval, flauto traversiere
Arianna Zambon, oboe barocco
Gualtiero Marangoni, viola da gamba
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Jean Baptiste Lully: estratti da Trio de la Chambre du Roi
Symphonie, Gavotte, Menuet, Les Contrefaiseurs,
Symphonie, Chaconne
Marin Marais: Suite III
Prelude, Gavotte en rondeau, Double Gigue,
Bransle de village, Rgaudon Menuet
Jacques Christophe: Caprice en Trio
Caprice, Tambourin, Menuet, Chaconne
TRIO BADINAGE
Luisa Besenval flauto traversiere
Arianna Zambon oboe barocco
Gualtiero Marangoni viola da gamba
Il Trio Badinage propone un assaggio della ricca vita musicale alla corte del Re Sole,
attraverso la presentazione, su strumenti originali, di alcuni fra i più bei brani scritti dai
compositori dell'epoca. Il flauto traversiere, l'oboe e la viola da gamba ci condurranno
attraverso gli svaghi e i divertimenti dei reali di Francia, fatti di fantasie, capricci e danze, in
un'unione perfetta di solennità e spensieratezza, fasto e allegria. Il termine Badinage, che
viene solitamente tradotto con "Scherzo", è il nome di una composizione di carattere vivace
tipica dei secoli XVII e XVIII, spesso inserita nelle suite strumentali di danze. Nel linguaggio
corrente indica in generale una facezia, una celia bonaria volta allo svago e all'allegria. Nella
Francia di Luigi XIV la musica era protagonista ovunque: nelle chiese, a corte, nei palazzi
nobiliari, ai balli campestri, nelle taverne. Molte erano le dame che si dedicavano al canto,
alla danza, o allo studio di uno strumento musicale, discipline considerate fondamentali
nell'educazione delle fanciulle di buona società. In particolare, a corte si riunivano i principali
musicisti dell'epoca. I preferiti dal sovrano componevano gli ensemble della "Chambre du
Roi", che scandivano con le loro esibizioni l'intera vita della corte, animando momenti come
la sveglia, la cena, o il coricarsi del re. Gli spettacoli musicali ed i balli, allestiti con grande
frequenza, erano il più sontuoso passatempo dell'aristocrazia ed il sovrano stesso vi
partecipava in qualità di abile ballerino. La danza era al centro dei divertimenti: famosi erano
i grandi balli in maschera, che potevano arrivare a coinvolgere oltre tremila persone.
Sabato 21 Febbraio 2015 ore 21.00
Educatorio della Provvidenza - Auditorium Orpheus
Duo Tedesco – Biagioli
Fabiola Tedesco Violino
Chiara Biagioli pianoforte
L. van Beethoven:
Violin Sonata n. 7, op. 30 n. 2
Allegro con brio, Adagio cantabile, Scherzo, Finale
J. Brahms:
Violin Sonata n. 3, op. 108
Allegro, Adagio, Un poco presto e con sentimento,
Presto agitato
Beethoven: Violin Sonata n. 7, op. 30 n. 2
Classicismo maturo, neoclassicismo, musica nuova, romanticismo: un excursus storico
musicale di grande ampiezza attraverso autori e generi compositivi che mettono in luce,
ciascuno a suo modo, le principali caratteristiche espressive del violino. Leggendo ed
analizzando la vicenda personale ed artistica di Ludwig van Beethoven si ha la netta
impressione che essa sia stata interamente scandita da momenti di profonda crisi (dovuti
soprattutto alla sua incurabile sordità e al conseguente isolamento dal mondo circostante)
seguiti da una rinascita sul piano creativo che lo hanno portato ad essere uno dei maggiori
compositori della storia della musica occidentale. «Si ha il sospetto che la crisi di Beethoven
e la sua straordinaria creatività siano in qualche modo collegate, e persino che la prima possa
essere stata il presupposto necessario per la seconda». La crisi a cui fa riferimento Maynard
Solomon (da cui è tratta la citazione) è quella affrontata da Beethoven tra il 1800 e il 1802,
anni di «grande angoscia» sul piano personale ma anche di «notevolissima produttività»,
durante i quali «videro la luce quelle opere che testimoniamo la massima padronanza dello
stile classico maturo e al tempo stesso mostrano chiaramente come egli stesse passando a uno
stile radicalmente nuovo» (Solomon).Tra le opere di quegli anni vi sono anche le tre Sonate
per violino e pianoforte op 30, composizioni estremamente diverse una dall’altra e che
sembrano confermare l’evoluzione dello stile beethoveniano del periodo sopra menzionato.
In particolare, vengono spesso messe a confronto la N.2, dal carattere eminentemente
drammatico, e la N.3, caratterizzata invece da una certa serenità: all’interno di uno stesso
gruppo di composizioni si posso così ritrovare specifici indizi del dualistico carattere
beethoveniano. La Sonata n.3 si apre con un Allegro assai il cui tema principale è esposto da
una serie di insoliti ed alquanto baldanzosi passaggi all’unisono dei due strumenti, per poi
svilupparsi secondo un più tradizionale “botta e risposta” tra violino e pianoforte, in un
proliferare di idee melodiche caratterizzate da una certa vivacità e brillantezza. Il secondo
movimento è un elegantissimo rondò in forma di Minuetto, con cui Beethoven rievoca in
forma idealizzata la tradizionale danza settecentesca, aggiungendo tuttavia un tocco di puro
lirismo che sembra anticipare certe effusioni di stampo più romantico. L’Allegro vivace
conclusivo ripropone la classica alternanza tra i due strumenti nell’esposizione del motivo
principale del movimento, in un vivace (appunto) scambio di idee musicali continuamente
abbellite da trilli e/o acciaccature. Violino e pianoforte si uniscono poi in una sorta di “moto
perpetuo” che rapidamente ci conduce alla esuberante e quasi chiassosa conclusione, con la
riproposizione del tema principale scandito in maniera insistentemente gaia da entrambi gli
strumenti.
Brahms: Violin Sonata n. 3, op. 108
La terza Sonata di Brahms (1888) è un lavoro nato con chiare intenzioni “concertistiche”:
grandi masse sonore, grandi virtuosismi a volte evidenti al primo ascolto, a volte
comprensibili al solo esecutore (come spesso in Brahms l’elevatissima difficoltà esecutiva
non traspare al solo ascolto). Siamo di fronte ad un perfetto e grandioso equilibrio fra una
qualità costruttiva ormai smisurata e perfetta, una qualità espressiva, una cantabilità, che
continuamente rinnova le linee tematiche. Eppure l’ascolto anche distratto non fatica a
rilevare la rigorosa compattezza: tutto il grande organismo è dedotto dal motivo lento che
sentiamo in inizio, con la sola isola melodica del secondo tema. La coda al termine del primo
movimento è uno di quei momenti sublimi di Brahms, il discorso prende immediatamente
quota con una modulazione a sorpresa, e si finisce a capofitto nel periodo conclusivo, con
l’ultima ripetizione del motivo tematico, dapprima sottovoce e come in attesa, poi
chiaramente ripetuto dal violino: una struttura di impressionante perizia e saldezza. Altro
mondo ci si apre con il successivo Adagio, avviato da una più “ingenua” melodia, colorata
dalla altrettanto “ingenua” modulazione maggiore-minore (ovvio che si tratta di “ingenuità”
costruita ad arte). Come già nella prima Sonata per violino op. 78, anche qui Brahms
costruisce una perfetta alternanza di momenti meditativi e incerti, e momenti di largo e
commovente canto strumentale. Se provassimo ad analizzare più a fondo questo Adagio non
sarebbe difficile trovare continuità dell’elaborazione del materiale; ma quando riparte il
grande tema violinistico l’effetto è quello di un abbandono del peso terreno, nulla che
suggerisca continuità con quanto precede, anche grazie alle sonorità del violino in corde
doppie (ancora un richiamo alla Sonata op. 78). Il finale è inusualmente (per Brahms)
violento, con una scrittura pianistica densissima e potente. Anche in questo caso si tratta del
punto di arrivo di un magistero, di un tardo stile inteso come coronamento di una attività
pluridecennale. L’opposto del tardo Beethoven che contraddice, disgrega, rende incerta e
infrange anche la più potente delle sue precedenti acquisizioni (secondo la lettura di Adorno).
Perché accade questo? Perché il tardo Beethoven è contraddizione irrisolta, mentre il tardo
Brahms è coronamento di un percorso artistico? La risposa è estremamente complessa e
importante, e si colloca su un piano che trascende ampiamente i limiti della storia della
musica. Il tardo Brahms, e questo finale è eloquente a questo riguardo, si manifesta come
pienezza raggiunta, ma testimonia in realtà un rifugio nel passato, una acquisizione conclusiva
di un percorso personale mentre la storia, con le avanguardie, si sta avviando verso diverse
direzioni. È Brahms il grande conservatore che porta a estrema perfezione il suo mondo, il
mondo del pensiero costruttivo, della deduzione tematica, delle grandi forme, che le
avanguardie pochi anni dopo annulleranno. E di qui viene la sua grandezza: è la storia che
passa attraverso il suono, nella sua massima potenza, e così giunge alla sua fine.
L’impossibilità di liberarsi del pesante passato, la necessaria imposizione del vincolo
classicista, è esattamente ciò per cui Nietzsche vedeva in Brahms “la malinconia
dell’impotenza”: impotenza (ma volontaria, questo è il punto) di reagire alla fine di un’epoca,
impotenza di liberarsi dall’eredità storica secolare della musica tedesca. Eppure, proprio
grazie a questa scelta conservatrice, nulla di quella melanconica impotenza emerge dal
potentissimo stile della Sonata op. 108, un’acquisizione inossidabile, un traguardo storico
insuperabile.
Chiara Biagioli, nata a Torino nel 1994, ha intrapreso gli studi pianistici all’età di quattro
anni, proseguendoli presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino con Claudio Voghera e
conseguendo contemporaneamente presso il Liceo “M. D'Azeglio” di Torino la maturità
classica. Fin da giovane ha partecipato a numerosi concorsi nazionali e internazionali per
giovani pianisti nelle quali ha ottenuto numerosi primi premi di categoria e assoluti e menzioni
speciali (Città di Cantalupa, "J.S. Bach" di Sestri Levante, "Giorgio e Aurora Giovannini" di
Reggio Emilia, Città di Moncalieri) Ha preso parte a numerose masterclass e corsi tenuti da
maestri tra cui B. Lupo, H. Hata, D. Merlet, G. Cascioli, A. Mazdar, P. De Maria, J.M.
Luisada. Ha al suo attivo numerosi concerti sia come solista sia in formazioni cameristiche.
Si è esibita per rassegne quali "la Nuova Arca"; "Le Serate Musicali" e "I mercoledi del
Conservetorio" presso il conservatorio di Torino; ha suonato per associazioni quali "Rotary
International" e "Amitié Sans Frontières Internartionale"; si è esibita presso la Reggia di
Venaria nonché nella città di Torre Pellice; ha frequentato l'Accademia Internazionale di
Musica di Cagliari, esibendosi nell' Auditorium del Conservatorio “G. P. Palestrina. Nel
maggio 2013 ha debuttato come solista con l'orchestra degli studenti del Conservatorio di
Torino diretti dal M° G. Ratti in occasione di una serata dedicata a un "Focus su Beethoven",
collocata nell'ambito del più ampio progetto del festival "Beethoven in piazza" organizzato
dal Comune di Torino, eseguendo il Concerto per pianoforte e orchestra n.1 op.15 di
Beethoven. Dall'autunno 2013 è pianista del Faust Piano Trio. Oltre all'attività musicale come
solista e in formazione da camera, arricchisce la propria formazione con lo studio della
composizione.
Fabiola Tedesco ha cominciato giovanissima lo studio del violino, proseguendo presso il
Conservatorio Statale "G. Verdi" di Torino sotto la guida del M° Sergio Lamberto e
diplomandosi nel 2014 con il massimo dei voti, la lode e la menzione speciale di merito. Nel
corso degli anni, ha ottenuto il primo premio assoluto in numerosi concorsi violinistici
nazionali e internazionali (Vittorio Veneto-Rassegne "M. Benvenuti", A. Salieri, Città di
Moncalieri, Rotary Club, Premio Pugnani) Ha debuttato da solista con orchestra nel 2010 a
Torino, eseguendo il Concerto in la maggiore K 219 di Mozart e si esibisce regolarmente in
prestigiose sale in Italia, Svizzera, Germania ed Austria. Nel marzo 2012 ha eseguito come
solista le Quattro Stagioni di A. Vivaldi nell'ambito della rassegna MITO, suonando lo
Stradivari "Mond" del Conservatorio G. Verdi di Torino. Grazie alla precoce maturità
artistica, nel 2011 è stata selezionata dalla Prof.ssa Ana Chumachenco per partecipare alla
propria Masterclass di Alto Perfezionamento presso l'Accademia "Perosi" di Biella. In seguito
è stata da lei stessa formalmente invitata a seguire regolarmente le Masterclass di
Schaffhausen, Lenk, Kronberg e Bad Reichenhall dove ha ricevuto lusinghieri apprezzamenti
anche dai Maestri Wen-Sinn Yang, Werner Bärtschi, Wolfgang Boettcher, Eliane Rodrigues,
Wendy Champney e Mauricio Fuks. Ha seguito inoltre le masterclass dei Maestri Vadim
Brodsky, Uto Ughi, e Tyoko Takezawa. Nel 2014 ha vinto, con la votazione di 100/100, il
concorso bandito dal Conservatorio di Torino per la selezione di giovani solisti, e, grazie a
questo risultato, eseguirà, nell'autunno 2014, il Concerto per violino op. 35 di P. I.
Tchaikovsky con l'orchestra del suddetto Conservatorio. Segue regolarmente le lezioni in
Germania e Austria del M° Rudens Turku, e, nel febbraio 2014, è entrata nella sua classe del
Voralberger Landeskonservatorium di Feldkirch, Austria.
Sabato 28 Febbraio 2015 ore 21.00
Centro Studi Sereno Regis - Sala Gabriella Poli
QUARTETTO CHITARRISTICO
EXACORDE
Bruno Costa - Massimo Visalli
Pierpaolo Palazzo - Sergio Prada
JOHANN SEBASTIAN BACH (1685 -1750)
Die Kunst der Fuge BWV 1080
L’Arte della Fuga - The Art of Fugue - L’Art de la Fugue
Contrapunctus 1
Contrapunctus 2
Contrapunctus 3
Contrapunctus 4
Contrapunctus 5
Contrapunctus 6 (per Diminutionem) in Stylo Francese
Contrapunctus 7 per Augmentationem et Diminutionem
Contrapunctus 9 alla Duodecima
Contrapunctus 12a (rectus)
Contrapunctus 12b (inversus)
Contrapunctus 14 (incompiuta)
Quartetto Chitarristico
EXSACORDE”
“
Bruno Costa Massimo Visalli
Pierpaolo Palazzo Sergio Prada
Il quartetto chitarristico EXSACORDE si è
formato nel 1984 con l’intento di divulgare la letteratura cameristica per quattro chitarre, una
letteratura che non ha un “iter” storico, ma nasce “solamente” 30-35 anni or sono. Attorno al
quartetto EXSACORDE che alterna alle chitarre normali strumenti affini come il requinto e
una chitarra ad otto corde, si è subito destato un grande interesse da parte di compositori
italiani e stranieri che hanno scritto e dedicato oltre 50 brani, tra i quali un concerto per 4
chitarre e orchestra. Molte di queste composizioni sono state oggetto di prime esecuzioni ed
incisioni con responso positivo da parte della critica specializzata italiana e straniera. Il
repertorio spazia da una vasta letteratura originale a raffinate trascrizioni da opere di grandi
autori come: J.S.Bach (Arte della fuga), G.P. Telemann (Concerto in Re maggiore), C. Merulo
( Conzon da sonare a quattro), G.A. Terzi ( Canzona in 8 parti), Manuel De Falla ( La vida
breve), E.Granados (Danza n.5), Gabriel Fauré (Pavana op.50) ecc… Il 30/12/2010 sono stati
eseguiti in prima esecuzione mondiale gli 8 Valzer del compositore inglese Gilbert Biberian.
Il 10/05/2014 al Teatro Verdi di Fiorenzuola D’Arda (PC) è stata eseguita in prima esecuzione
mondiale una delle opere più importanti di J.S.Bach, “L’Arte della Fuga“. L’esecuzione è in
versione originale,ed è stata eseguita pure a Lodi, a Crema, Codogno, e all’Accademia Tadini
di Lovere. Il quartetto, oltre a numerosissimi concerti effettuati anche all’estero, ha al suo
attivo diverse incisioni su Compact disc, una dal titolo “FOUR GUITARS” per la casa
discografica Italo Tedesca “Antes-Concerto”, ed una seconda per la casa discografica MAP
(Musicisti Associati Produzioni) di Milano con il titolo “Sei Autori per il Quartetto
EXSACORDE”.**
Nella compilation “La Musica di Piacenza” per unicef ha registrato la “Pavana” op.50 di
Gabriel Faurè e nel CD “PASSACAGLI” del compositore Attilio Del RE il quartetto esegue
“Le 30 passacagli per quattro chitarre ”
**“FOUR GUITARS”, è stato trasmesso ripetutamente dal V e VI canale della filodiffusione
Rai.
Una variante alla formazione, è il quartetto di chitarre e voce, con un repertorio inedito di
autori contemporanei, quali: CARLO GALANTE, MASSIMO BERZOLLA, VITTORIO
VINAY, GIOVANNI CATELLI, BERNHARD ROEVENSTRUNCK, FABRIZIO
GARILLI ecc.ecc.
Sabato 8 Marzo 2015 ore 21.00
Centro Studi Sereno Regis - Sala Gabriella Poli
Insieme Polifonico Femminile San Filippo Neri
Le donne nella musica e nella lettura
Saffo, poetessa greca VI – VII sec. a.C.
La cosa più bella
H. von Bingen
O cruor sanguinis
Maddalena Casulana
stavasi il mio bel sol
Isabella Leonarda
Ave regina Coelorum
J. Ines De La Cruz
Madre, la de los primore
Louise Reichardt
Buss Lied
Fanny Mendelssohn
Wandl’ich in dem Wald del Abends
Compiuta Donzella
A la stagion che ‘l mondo foglia e fiora
Helena Munktell
Maj
Daniela Lepore
Je suis celle
Song of the Underground
Harriet Tubman
Lewis Allen
Strange Fruit
J. Archadelt
Nous voyons che les hommes
K. Kile
God’s gift to women
Il concerto-reading si propone di far conoscere modi differenti di cantare e raccontare l'universo
femminile in epoche e luoghi lontani nel tempo e nello spazio. Il compito è non a caso affidato
ad un coro femminile – l’Insieme Polifonico Femminile San Filippo Neri - che, come tale, è dotato
della sensibilità necessaria per interpretare brani scritti per le donne o ad esse dedicati. Dall’anno
della sua fondazione (1995) l’Insieme si propone come realtà artistica femminile sensibile alle
tematiche di genere. A partire dal 2001 tale specificità si è tradotta nella realizzazione di un
concerto-spettacolo appositamente creato per celebrare la Festa della donna. Il successo e
l’interesse dimostrato dalle realtà territoriali nelle precedenti edizioni, ci spinge a continuare nella
divulgazione di forme e materiali di realtà femminili poco conosciute. Lo spettacolo dal titolo Le
donne nella musica e nella letteratura, della durata complessiva di 60 minuti circa, comprende
una parte musicale di esecuzione di brani - sia a cappella che con accompagnamento strumentale
- intercalata da una parte letteraria, di recitazione di poesie e testi in prosa di autrici appartenenti
a differenti culture e periodi storici. Nella parte cantata così come in quella recitata, i testi
evidenziano come le donne anche nell’arte, fin dai tempi più antichi, siano sempre state portatrici
di una cultura di pace e di amore, denunciando l’orrore della guerra, delle discriminazioni e di
ogni forma di violenza.
INSIEME POLIFONICO FEMMINILE S.FILIPPO NERI
DIRETTORE DANIELA LEPORE
VOCE SOLISTA: STEFANIA CAMMARATA
L’Insieme Polifonico Femminile San Filippo Neri ha sede a Torino nei locali annessi
all’Oratorio omonimo in Via Maria Vittoria 5. L’Insieme esegue pagine del repertorio di musica
sacra e profana per voci femminili, con particolare predilezione per l’età rinascimentale e barocca,
orientandosi tuttavia anche verso la musica dell’Ottocento e del Novecento. Si cimenta anche in
pezzi della tradizione nordamericana, e, recentemente, in composizioni appositamente scritte. Si
avvale della soprano Stefania Cammarata, formatasi, tra gli altri, presso i Corsi di formazione
musicale del Comune di Torino – dove ha studiato tecnica vocale, canto jazz e canto lirico – e
attualmente voce solista della Svoboda Orchestra. L’arpista Daniela Vendemiati ha svolto la sua
attività artistica come prima arpa dell’orchestra del Teatro Regio di Torino. Da alcuni anni
collabora ,con l’Associazione “ Due Fiumi “ ed altre Associazioni torinesi, alla realizzazione di
performances di spettacoli teatrali e di poesia.Partecipa anche stabilmente ai concerti dell’Insieme
Polifonico Femminile “ S. Filippo Neri “ come corista e arpista. L’Insieme svolge regolare
attività musicale partecipando a manifestazioni e rassegne indette dai vari Comuni e
Circoscrizioni, dall’Associazione Cori Piemontesi e dall’ASPOR Piemonte di cui è membro dal
2000. Ha vinto la selezione per la “Rassegna di giovani esecutori di musica del ‘900” promosso
dalla Città di Torino nel 1997, ha partecipato alle “Petites soirées del Circolo della Stampa”, alla
XIV rassegna dei “Concerti di musica sacra” curati dall’Associazione Mythos presso la Cappella
dei Mercanti, alla rassegna “Iniziative culturali 2003” presso la Sacra di S. Michele, alla III
edizione del ‘Festival Nazionale di musica sacra” di Savona e alla rassegna “A più voci”,
organizzata dall’Istituto Musicale Città di Rivoli presso la Maison Musique. Parte del repertorio
natalizio è stato pubblicato su CD, registrato presso lo studio S.M.C. di Ivrea nella primavera del
2002.
Daniela Lepore, Direttore
Si è diplomata in direzione corale presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino e si è laureata in
disciplina delle arti musicali presso il DAMS della stessa città. Ha curato il suo perfezionamento
partecipando a corsi di aggiornamento per la direzione e sulla vocalità relativa alla musica
rinascimentale e barocca tenuti dall’associazione culturale ‘Corale Polifonica di Sommariva
Bosco’. Ha al suo attivo un’esperienza più che decennale, avendo diretto in passato la formazione
Sintonia, con cui ha partecipato a numerose manifestazioni, e il gruppo Arcadia. Ha collaborato,
per la parte musicale, con il laboratorio teatrale del Liceo Artistico Statale ‘Cottini’ di Torino, con
il quale ha vinto più volte i concorsi di Scuola Superiore di Torino ed il Festival Nazionale del
Teatro Scolastico ‘Elisabetta Turroni’ di Cesena con menzione particolare per la preparazione
delle voci e le musiche originali. Collabora con l’associazione Musica Viva insegnando
propedeutica musicale e corale.
Venerdì 20 Marzo 2015 ore 21.00
Sala Polivalente Mario Operti
FILARMONICA JAZZ BAND DIRETTA DA SERGIO
CHIRICOSTA
Tribute to Glenn Miller
brani originali diventati i maggiori classici della storica Glenn Miller Orchestra
La “Filarmonica Jazz Band" è una orchestra stabile fondata nel maggio del 2000 a Pianezza
(TO). Nata dall'incontro casuale di alcuni musicisti, in breve tempo ha accorpato nel suo
organico un folto gruppo di simpatizzanti e amanti del jazz. Il primo concerto fu tenuto il 19
giugno dello stesso anno della fondazione e riscosse da subito i favori del pubblico e il parere
positivo della critica. La scelta del repertorio, gli arrangiamenti, il modo di porsi verso il
pubblico con uno stile coinvolgente è stata giudicata sin dall'inizio la caratteristica vincente
della formazione L'orchestra ha al suo attivo numerosi concerti tenuti sia nel circuito dei
locali torinesi, nei teatri, così come nelle manifestazioni organizzate dalle amministrazioni
pubbliche e festival jazz. Partecipa attivamente a tutte le iniziative con scopi benefici e alla
realizzazione di progetti didattici e culturali.
Direttore e arrangiatore è il maestro Sergio Chiricosta.
Formazione: 4 trombe, 5 sax, 4 tromboni, batteria , percussioni, pianoforte, chitarra, basso,
voce maschile, voce femminile.
L’orchestra è così composta:
 Sergio Chiricosta: Trombone/direzione
 Paolo Albano, Elena Urru: voce
 Gigi Di Gregorio, Gianni Virone, Enzo Manzione, Mauro Pasquinelli, Daniele Duch,
Gilberto Maina, Gianni Denitto: sax
 Aldo Caramellino, Giovanni Distefano, Davide Clementino, Enrico Delaurentis,
Marcello Piana, Fabio Piro: tromboni
 Giuseppe Virone, Igor Vigna, Ezio Buri, Riccardo Puntil, Luigi Pregnolato, Danilo
Perrero, Cesare Mecca: trombe
 Marcello Lavezzo, Guido Canavese: piano
 Marco Puxeddu, Roberto Sacchi: batteria
 Mauro Battisti, Piero Cresto-Dina, Paolo Gamba, Saverio Miele: Bass
SERGIO CHIRICOSTA
è considerato uno tra i maggiori trombonisti del panorama italiano ed
internazionale. Il suo stile e il suo approccio unico ed originale lo hanno
reso inconfondibile nonostante le diverse collaborazioni stilistiche a cui
partecipa....è nato in provincia di Torino il 10 agosto 1975. Inizia a
suonare a 8 anni e a 15, dall’incontro con Giovanni Capriuolo, inizia la
dedizione giornaliera verso la musica. Si è diplomato in trombone e
laureato in jazz con il massimo dei voti presso il conservatorio "Giuseppe
Verdi" di Torino. Vincitore della borsa di studio a Siena jazz per i "corsi di alto
perfezionamento jazz", ad Aosta per i "corsi di perfezionamento musicale della scuola
superiore di musica della Valle d’Aosta", nella città di Lanciano per il "seminario
internazionale di formazione orchestrale", ha frequentato inoltre corsi di perfezionamento con
trombonisti di fama mondiale tra i quali Roberto Rossi, Claude Chevalier, John Mosca, ecc.
Esordisce professionalmente all’età di 17 anni, spaziando dalla musica classica, funk, jazz, e
un anno dopo si qualifica al 2° posto al festival Internazionale di "Barga jazz". Da allora ha
avuto modo di partecipare a incisioni discografiche e a concerti al fianco di musicisti di
calibro internazionale in tutta Italia, Svizzera, Croazia, Belgio, Austria, Francia, U.S.A.,
Germania suonando nei più importanti teatri e festival tra i quali: "Bergamo jazz", "Ferrara
Jazz Festival", "Pavia Jazz Festival", "Break in Jazz" di MIlano, "7 giorni in jazz" di Ancona,
"Lucca Jazz Festival ", "Arezzo Wave", "Iseo Jazz Festival", "Valtellina Jazz Festival" di
Sondrio, "8° Festival d’opéra Avenches 02" (CH), "Saluzzo Spring Festival", "Tiroler
Festpiele Erl 2001" (A), "Fantadia, Festival Internazionale di multivisione" di Treviso, "Jazz
Castello 2005 XII edizione" di Potenza, "Talos Jazz Festival" di Bari, "Moncalieri Jazz
Festival", "Jazz Alta" a Ventimiglia (IM), "49ème – 50ème Festival de jazz Antibes JouanLes-Pins" (FR), "Villa Celimontana Festival Jazz" a Roma, "Alba Jazz 2009", 36° Festival
Antibes Génération Virtuoses (FR), "Festival de musique sacrée" a Monaco, ecc. Attivo
inoltre come compositore e arrangiatore, alcuni dei suoi brani sono stati presi in
considarazione dalla Warner Chappel e utilizzati per la realizzazione di una compilation
utilizzata nei punti vendita "Ermenegildo Zegna nel mondo". Attualmente collabora come
sideman in svariate formazioni sia in ambito jazz che classico operistico e si esibisce da
leader, con proprie composizioni e arrangiamenti, in trio, quartetto, quintetto e big band, tra
cui la Filarmonica Jazz Band di cui è direttore e arrangiatore. Tra le maggiori collaborazioni
troviamo: Dee Dee Bridgewather, Enrico Intra, Giorgio Gaslini, Enrico Rava, Franco Cerri,
Dave Liebman, Bobby Watson, Max Roach, Bob Brookmayer, Enrico Pierannunzi, Markus
Stochausen, Giuseppe Vessicchio, Giovanni Tommaso, Tullio DePiscopo, Stjepko "Steve"
Gut, Paolo Tomelleri, Leora Cashe, Joe Poole, Tony Foster, Flavio Boltro, Pietro Tonolo,
Rino Vernizzi, Harold Danko, Francesco Bearzatti, Orchestra Sinfonica di San Remo ecc.
Nel 2006 realizza il suo primo CD come leader “In front of you” e viene segnalato come uno
dei migliori nuovi talenti nel referendum "Top Jazz 2006" indetto dalla rivista specializzata
"MUSICA JAZZ".
Sabato 28 Marzo 2015 ore 21.00
Educatorio della Provvidenza - Auditorium Orpheus
Duo Doppia P
Flauto e pianoforte dal '700 a oggi
Concerto per flauto e pianoforte
Giacomo Pomponio, flauto
Elettra Pomponio, pianoforte
J.S.Bach
Suite in si minore
G.P.Telemann
Fantasia in la maggiore per flauto solo
F.Chopin
Tema e variazioni per flauto e pianoforte
G.Fauré
Fantasia per flauto e pianoforte
C.Debussy
Estampes-Jardin sous la pluie
G. Pomponio
Allegro di sonata, tema, variazioni fuga da M.Ravel
Giacomo Federico Pomponio, flauto
Nato a Moncalieri (TO) il 30/03/1992, ha iniziato a studiare flauto all’età di quattro anni
presso il Suzuki Talent Center di Torino con l’insegnante Sara Mangaretto conseguendo il
relativo diploma in data 8/06/2004. In questo periodo ha partecipato, sempre in veste di
solista, a vari concerti pubblici organizzati dalla scuola con repertorio prevalentemente
barocco. Nel settembre del 2004 si è iscritto al Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe
Verdi” di Torino nella classe del M° E. Egaddi, entrando al quarto anno e diplomandosi il
2/07/2008 con il massimo dei voti. Attualmente frequenta il Biennio di specializzazione in
Flauto a Torino ed è iscritto al 10° anno di Composizione nella classe del M° O. Mula. Ha
partecipato alle masterclass del M° Giuseppe Nova e il M° Kazutaka Shimizu come allievo
effettivo. Accademia Musicale Chigiana, luglio 2012, allievo effettivo del maestro Patrick
Gallois, Accademia Musicale Chigiana, luglio 2013, allievo effettivo del maestro Patrick
Gallois. Collabora da tre anni, in qualità di aggiunto, con l’Orchestra Giovanile italiana e
Coro i “Music Piemontesi” realizzando vari concerti tra cui uno a “Maison Musique. Ha
partecipato a quattro tournées, svoltesi in Austria (agosto 2006), Brasile- Mato Grosso (agosto
2007), Francia-Spagna-Portogallo
(agosto 2009) e Scandinavia (agosto 2010),
interpretando,occasionalmente, anche ruoli solistici. Nel novembre 2012 ha partecipato alla
fondazione del quintetto fiati “Pentafiati” di cui è tuttora membro e con cui ha partecipato a
vari concorsi (Stresa, Firenze, Verona) e concerti.
Elettra Aurora Pomponio, Pianoforte
è nata il 27/02/1995, all’età di quattro anni inizia a studiare pianoforte seguendo i corsi attivati
presso la scuola Suzuki di Torino con la maestra Silvia Faregna. Entra al Conservatorio “G.
Verdi” di Torino all’età di nove anni, dove ora frequenta il decimo anno studiando con il
maestro Bruno Bosio. Ha partecipato a numerose iniziative musicali della Scuola Suzuki e a
diversi concorsi nazionali e internazionali. A Bologna al Concorso Marco Fortini nel 2003 e
nel 2005 conseguendo rispettivamente il 3° e il 2° premio. Ad Acqui nel 2004 ha partecipato
al XVI Concorso Nazionale per giovani pianisti “Terzo Musica-Valle Bormida”,
conseguendo il 2° premio. A Torino il IV e al V Concorso Regionale di Esecuzione Musicale
“Giovani Interpreti” nel 2004 e nel 2005 conseguendo rispettivamente il 2° e il 1° premio
assoluto. A Pontinvrea ha partecipato due volte nel 2008 e nel 2010 alla 2° Rassegna
Pianistica Cav. Davide Vignolo” conseguendo il primo premio. A Reggio Emilia nel 2008 ha
partecipato al Concorso Nazionale “Giorgio e Aurora Giovannini” ottenendo il 2° premio
assoluto. Partecipa a due masterclass nel 2010 con il maestro Benedetto Lupo ed Enrico Pace.
Sabato 11 Aprile 2015 ore 21.00
Educatorio della Provvidenza - Auditorium Orpheu
Quartetto TAAG
L. van beethoven 18 n 1 F maggiore
Allegro con brio, Adagio affettuoso e appassionato,
Scherzo, Allegro molto, Allegro
J. Brahms op 51 n 1 C minore
Allegro, Romanza, Poco Adagio,
Allegro molto moderato e comodo,
Trio: Un poco piu animato, Allegro
I Quartetti per archi di Beethoven sono complessivamente sedici, più la Grande fuga che in
origine costituiva il finale dell'op. 133. Secondo un criterio non solo cronologico, ma di
valutazione critica, accettato in linea di massima dagli studiosi della musica beethoveniana, i
Quartetti si possono classificare in tre gruppi distinti: i sei Quartetti dell'op. 18 (1798-1800),
che risentono l'influenza del modello haydniano e mozartiano; i Quartetti del secondo periodo
e della maturità, raggruppati nell'op. 59, n. 1-3, (1805-1806), nell'op. 74 (1809) e nell'op. 95
(1810); e infine gli ultimi Quartetti scritti tra il 1822 e il 1826, comprendenti le op. 127, 130,
131, 132, 133 e 135. In questi tre momenti della produzione quartettistica si riflette tutta la
parabola artistica del compositore, dalla fase iniziale dell'op. 18, quando è alla ricerca di uno
stile personale e si tormenta per raggiungere la più aderente espressione al proprio io interiore
fino alle più ardite soluzioni armoniche e formali racchiuse nelle ultime opere cameristiche
beethovernane. In più, nel Quartetto per archi, il genere che il musicista predilesse e coltivò
intensamente insieme alla Sonata per pianoforte, l'artista racchiuse i suoi pensieri più intimi
e riservati, così da toccare spesso la forma del soliloquio. Non per nulla Paul Bekker, uno dei
più documentati biografi del maestro di Bonn, così scrive nell'esaminare la struttura e la
fisionomia dei vari Quartetti, specie quelli appartenenti al cosiddetto terzo stile: «Questa
musica da camera per strumenti ad arco è veramente l'asse della psiche creativa di Beethoven,
intorno al quale tutto il resto si raggruppa a guisa di complemento e di conferma. Nei Quartetti
si rispecchia tutta la vita del musicista, non sotto l'aspetto di confessione personale, quasi di
diario, come nell'improvvisazione delle sonate, non nella grandiosa forma monumentale dello
stile sinfonico, bensì nella contemplazione serena, che rinuncia all'aiuto esteriore della
virtuosità e alla monumentalità delle masse sonore dell'orchestra e si limita alla forma,
semplice e priva di messa in scena, di colloqui tra quattro individualità che tra di loro si
equivalgono».
Brahms aveva quarant'anni quando si decise a far pubblicare presso l'editore Simrock di
Berlino i due Quartetti per archi dell'op. 51, il n. 1 in do minore e il n. 2 in la minore. A questa
determinazione egli giunse dopo molte indecisioni e ripensamenti, perché non si sentiva
abbastanza sicuro di aver acquisito in pieno il linguaggio e la tecnica del quartetto d'archi,
certamente tra le forme più difficili e complesse della musica da camera. Già nel 1853, l'anno
del fortunato incontro con Clara e Robert Schumann, Brahms aveva fatto ascoltare ai due
musicisti, che lo avevano accolto come un amico, un Quartetto in si minore, poco dopo
distrutto dallo stesso autore, insoddisfatto di questo suo primo approccio con l'arte
quartettistica. Del resto si sa che sin da giovane Brahms, di spiccata educazione pianistica,
pensava di scrivere quartetti per archi e nella sua corrispondenza con gli amici se ne trovano
citati diversi, accompagnati però da riflessioni e commenti poco lusinghieri, specie per quanto
riguarda l'organicità e l'equilibrio formale dei vari tempi. In più occasioni il musicista aveva
eseguito in presenza degli amici schizzi e frammenti di quartetti per archi, commentandoli
con queste parole: «Per me è abbastanza facile comporre, ma ciò che è tremendamente
difficile è scartare le note superflue».Il Quartetto in do minore op. 51 n. 1 in programma
stasera, ha una intonazione austera e una tensione drammatica di piglio beethoveniano, tanto
da essere accostato da qualche critico al modello dei "Quartetti Rasoumovsky". L'Allegro
iniziale rivela una solida costruzione strumentale nell'alternanza del primo tema vigoroso e
perentorio alla seconda frase più distesamente cantabile. È stato osservato che il motivo di
attacco ricorda il tema di Erda nell'Oro del Reno di Wagner, anche se il musicista tiene conto
soprattutto in questo caso della linea drammatizzante della quartettistica che da Beethoven
giunge all'ultimo Schubert. Una tensione espressiva densa ma contenuta è racchiusa nella
Romanza di tono contemplativo e armoniosamente frastagliata tra lirismo melodico e brevi
pause interrogative. Il terzo tempo (Allegro molto moderato e comodo) è un intermezzo
siglato da un umore nordico e vagamente triste, mentre il Trio con il tema su ritmo di valzer
recupera accenti popolareschi viennesi di ascendenza schubertiana. L'Allegro finale riprende
il nucleo tematico della Romanza, secondo il procedimento ciclico che informa l'intero
quartetto. Il clima musicale è serrato e appassionato con cadenze concitate sovrastanti i
momenti di più avvolgente dolcezza nell'ambito di uno stile severo e senza evasioni
virtuosistiche.
Il Quartetto TAAG
nasce nel 2011 con il desiderio dei componenti di approfondire lo studio del suo repertorio.
L’Ensemble ha partecipato a numerose iniziative: dalla rassegna 2012 del Festival MiTo per
la città di Torino, all’esecuzione del Quartetto “Imperatore” di F. J. Haydn per il Concorso
Pugnani 2012, che gli è valso il primo premio. Recentemente ha collaborato con la pianista
Anna Maria Cigoli e, inoltre, ha partecipato al Festival MiTo 2013 esibendosi al Teatro
Vittoria di Torino. Subito dopo, il Quartetto TAAG ha suonato nel salone del Conservatorio
e del Palazzo Civico nell’ambito del Festival Beethoven di Torino. Nello stesso anno il
quartetto ha partecipato ai corsi di alto perfezionamento musicale di Saluzzo, nella classe del
M° Antonello Farulli. È stato inoltre invitato dal Quartetto di Cremona a partecipare all’VIII
Congresso ECMTA, con i docenti Faes, Helasvuo, Flaksman, Irvine, Kunca e,
successivamente, al corso tenutosi a Milano da Hatto Bayerle e dal Quartetto di Cremona per
la Società del Quartetto, con concerto finale presso il Teatro Auditorium San Fedele. Al
momento i giovani musicisti frequentano due Conservatori, quello di Torino e quello di
Piacenza, dove sono seguiti dai maestri Claudia Ravetto e Marco Decimo. Il Quartetto TAAG
si sta inoltre specializzando presso la prestigiosa fondazione Walter Stauffer con i musicisti
del Quartetto di Cremona.
Sabato 18 Aprile 2015 ore 21.00
Centro Studi Sereno Regis - Sala Gabriella Poli
Ensemble Costanzo Festa
“Piacciavi, generosa erculea prole”
L. Ariosto, dedica al cardinale Ippolito d’Este dal prologo
dell’ “Orlando Furioso”, 1516
Josquin des Pres (1450-1521)
“Mille Regretz”
“Tu solus”
“Veni Sancte Spiritus”
“Il Grillo”
Bartolomeo Tromboncino (1470-1535)
(intavolature per organo di Andrea Antico)
“Odi celo el mio lamento” (organo)
“Animoso mio desire” (organo)
“Dolce ire, dolce sdegni” (organo)
Adrian Willaert (1490-1562)
“Vecchie Letrose”
“O dolce vita mia”
Antoine Brumel (1460-1513)
“Gloria” dalla Missa de la Dominica (organo)
Cipriano de Rore (1516-1565)
“ Io canterei d'amor”
“Anchor che col partire”
Luzzasco Luzzaschi (1545-1607)
“Toccata del quarto tuono” (organo)
“Ricercare del primo tuono” (organo)
“canzona” (organo)
“Fantasia a quattro sopra Ave Maris Stella”(organo)
Giaches de Wert (1535-1596)
“Ah dolente partita”
Girolamo Frescobaldi (1583- 1643)
“Toccata II dal II libro” (organo)
“Undici partite sopra la Monicha” (organo)
Musica alla corte estense di Ferrara Il programma vuole essere un viaggio ideale
nella Ferrara del XVI secolo, intorno agli splendori della corte estense, culla di una delle più
raffinate “civiltà di corte” del rinascimento italiano, tramite le opere di artisti che hanno
operato presso di essa.In un epoca in cui i principi si compiacciono di circondarsi di scrittori,
filosofi, pittori e musici, non stupisce la cospiqua presenza di artisti oltremontani quali
Josquin Des Pres, Cipriano de Rore, Adrian Willaert, Antoine Brumel, Giaches de Wert.Non
è un caso che essi siano quasi tutti di origine fiamminga: già dal ‘400 alcuni tra i più importanti
contributi dati alla polifonia vennero infatti dalla Fiandra e dalla regione francese della
Borgogna, ma nel corso di due secoli, il centro geografico di riferimento dello stile praticato
si spostò più volte e alla fine del XVI secolo avrebbe appunto traslocato in Italia, tramite
l’importazione di quegli artisti, di fama internazionale, che avrebbero potuto, da un lato,
lavorare nei centri per eccellenza di elaborazione della cultura nel rinascimento, le corti
italiane, e dall’altro avrebbero dato il dovuto lustro ai principi stessi che li ospitavano. Non è
da dimenticare l'importante presenza alla corte estense d'un musicista come Luzzasco
Luzzaschi, che studiò musica e composizione con de Rore ed organo con Brumel e fu
probabilmente l'autore delle musiche di scena per opere come l'Aminta del Tasso e per Il
Pastor Fido del Guarini; o ancora Bartolomeo Troboncino, musicista notevole e singolare
personaggio a lungo conteso niente meno che da Isabella d’Este, Lucrezia Borgia ed Alfonso
d’Este. Infine il grande Girolamo Frescobaldi: egli nacque e passò la giovinezza a Ferrara,
città che aveva potuto contare nel XVI secolo sulla presenza di alcuni straordinari
compositori, come si è detto, attirati lì dall'attitudine mecenatesca della corte estense.
Frescobaldi, che fu in Ferrara allievo di Luzzaschi, suonava clavicembalo ed organo, di cui
era uno dei più celebri virtuosi del suo tempo, tanto da venire soprannominato "monstrum”
degli organisti. Dopo l'acquisizione di Ferrara da parte dello Stato della Chiesa, e la
dissoluzione del raffinato ambiente cortese, Girolamo Frescobaldi, fu accolto a Roma da papa
Clemente VIII addirittura come organista in San Pietro.
Bruno Bergamini, organo Nato a Torino nel 1960, dopo aver conseguito i diplomi in
Organo e Musica Corale ha seguito corsi e masterclass con grandi interpreti (C.Rousset,
L.Robilliard) ed ha approfondito lo studio della composizione con Giulio Castagnoli. Dal
1979 è titolare dell’organo Vegezzi-Bossi del Santuario di San Pancrazio in Pianezza
(TO). E’ stato docente presso la Scuola Diocesana di Musica Sacra e presso i Corsi di
Formazione Musicale della città di Torino. Ha iniziato molto presto la sua attività di
concertista, affiancandola a quella di compositore e direttore di coro. Alcune sue
composizioni sono state commissionate ed eseguite in prestigiose rassegne musicali (Teatro
Nuovo, Accademia Sabauda, Internationale Orgelkonzerte München); la sua Toccata per
organo è stata pubblicate dalle Edizioni Bèrben di Ancona. L’attività di concertista lo ha
portato in tutta Italia e in varie nazioni europee (nel Luglio del 2002 ha tenuto un concerto
sul monumentale organo della Sala dei Nobel nelle City House di Stoccolma). Le sue ricerche
e gli studi approfonditi sulla musica organistica italiana lo hanno condotto nel 1999 a
realizzare per conto della casa discografica Fonola un CD interamente dedicato alle diverse
scuole italiane del ‘700, che ha ricevuto il massimo punteggio di critica dalla rivista
specializzata Amadeus.
Ensemble Costanzo Festa L'Ensemble vocale e strumentale Costanzo Festa è nato con
l'idea di approfondire e dare voce allo straordinario repertorio antico e rinascimentale italiano
ed europeo con un attenzione al recupero della prassi esecutiva storicamente informata.
Grazie all'organico variabile e alla collaborazione con strumentisti professionisti riesce a
spaziare dal repertorio madrigalistico al corale, dalla destinazione sacra alla profana.
Sabato 9 maggio 2015 ore 21.00
Educatorio della Provvidenza - Auditorium Orpheus
Duo Fossat - Lamberto
Concerto per pianoforte a quattro mani
Patrizia Fossat e Mario Lamberto, pianoforte
musiche di J.Brahms, R.Wagner, M.Ravel
J. Brahms
16 Valzer op.39 per pianoforte a 4 mani
n. 1 in Si maggiore Tempo giusto
n. 2 in Mi maggiore
n. 3 in sol diesis minore
n. 4 in mi minore Poco sostenuto
n. 5 in Mi maggiore Grazioso
n. 6 in Do diesis maggiore Vivace
n. 7 in do diesis minore Poco più andante
n. 8 in Si bemolle maggiore
n. 9 in re minore
n.10 in Sol maggiore
n.11 in si minore
n.12 in Mi maggiore
n.13 in Do maggiore
n.14 in la minore
n.15 in La maggiore
n.16 in re minore
J. Brahms
6 Danze ungheresi per pianoforte a 4 mani
n.1 in sol minore Allegro molto
n.2 in re minore Allegro non troppo
n.3 in fa maggiore Allegretto
n.4 in fa minore Poco sostenuto
n.5 in fa diesis minore Allegro
n.6 in re bemolle maggiore Vivace
…..........................
R. Wagner
Idillio di Sigfrido per pianoforte a 4 mani
revisione e riduzione di J. Rubinstein
M. Ravel
Ma mère l'Oye per pianoforte a 4 mani
1. Pavane de la Belle au bois dormant
2. Petit Poucet
3. Laideronnette, Impératrice des Pagodes
4. Les entretiens de la Belle et de la Bête
5. Le jardin féerique
I Sedici Valzer op.39 per pianoforte a 4 mani furono composti da Brahms nel 1865.
L'amore per la danza si accorda alla creatività melodica del compositore, ispirata dalle
atmosfere del Ländler (danza popolare tedesca). Vi si trovano pagine brillanti o malinconiche,
di sapore zigano o contrappuntistico, con echi provenienti da Schubert, Schumann e Chopin.
Le Danze ungheresi per pianoforte a quattro mani sono state scritte da Johannes Brahms
agli inizi della sua carriera musicale. Per guadagnarsi da vivere suonò con piccoli complessi
che si esibivano nel porto di Amburgo. A questa esperienza di genti, culture e musiche
eterogenee è da attribuirsi la fonte delle sue prime ispirazioni etnomusicali. Nel 1852, il
diciannovenne Brahms iniziò la composizione delle danze ungheresi per puro diletto. Il lavoro
continuò sino al 1869, quando a Bonn l'editore Simrock pubblicò i primi due quaderni che
raccoglievano le prime dieci composizioni. Queste ebbero in tutta Europa un notevole
successo e furono immediato oggetto delle più svariate trascrizioni. Fritz Simrock decise
allora di pubblicare nel 1880 a Berlino il terzo e il quarto quaderno che, composti
rispettivamente di sei e cinque danze, esaurivano la serie. Nella partitura originale le danze
venivano qualificate come ungheresi perché in quel tempo il folklore magiaro era del tutto
sconosciuto e confuso con la musica zigana. Le musiche originarie sono state rintracciate per
quasi tutte le danze: la danza n. 1 ha origine nella Isteni czàrdas di Sárközy; la danza n. 3
riprende la canzone nuziale Tolnai Lakadalmas di Rizner; la danza n. 4 si ispira alla melodia
Kalocsay Emlék; la danza n. 6 trae motivo da Rózsa Bokor di Adolph Nittinger. Brahms, a
testimonianza della sua onestà intellettuale, non diede mai regolare numero d'opera alle danze
ungheresi. Esistono anche le versioni orchestrali (1873) di cui solo la n.1, la n.3 e la n.10 in
Fa maggiore sono sicuramente orchestrate dall'autore.
L'Idillio di Sigfrido (in tedesco Siegfried-Idyll, WWV103) è una composizione per
orchestra da camera scritta da Richard Wagner nel 1870. È stata concepita come regalo di
compleanno per la sua seconda moglie Cosima, nell'anno del loro matrimonio, in seguito alla
nascita del loro figlio Siegfried (6 giugno 1869). La prima esecuzione si è tenuta a sorpresa
presso la villa della famiglia Wagner, al risveglio di Cosima, nella mattina di Natale del 1870,
nella quale lei festeggiava anche il suo trentatreesimo compleanno. La musica è fittamente
intessuta di sentimenti personali del compositore e del suo amore per la moglie e la famiglia,
ha un carattere molto intimo e sentimentale e la successione degli episodi è contrassegnata da
temi distinti. Il primo tema dell'Idillio verrà riutilizzato nel Sigfrido, come tema di Brunilde
(Ewig war ich) nella scena finale dell'opera, così come altri due temi in Hort der Welt e in Sie
ist mir ewig, ist mir immer Erb''. Nella composizione è presente anche il tema di una antica
ninna nanna tedesca, Schlaf, Kindchen, Schlafe (dormi, bimbo, dormi), trascritta da Wagner
nel 1868 prima della nascita di Siegfried. L'orchestrazione originale è contenuta, anche per
via dell'ambiente ristretto nel quale era programmata l'esecuzione, e prevede flauto, oboe, 2
clarinetti, fagotto, 2 corni, tromba e archi. La versione per pianoforte a 4 mani è stata
realizzata da Joseph Rubinstein.
Ma Mère l'Oye ("Mamma Oca") è una suite di Maurice Ravel, originalmente composta
per panoforte a 4 mani e successivamente ampliata e trascritta per orchestra. La versione
pianistica, pubblicata nel 1910, è composta di cinque pezzi, ispirati da altrettante illustrazioni
tratte da un libro di fiabe per l'infanzia (di qui il sottotitolo Cinq pièces enfantines). Pavane
de la Belle au bois dormant ("Pavana della Bella addormentata nel bosco"): è una danza lenta
in tempo di 4/4, basata su una semplice melodia dal tono misterioso. Petit poucet
("Pollicino"): è un brano moderato, che utilizza una lunga successione di bicordi di terza per
evocare l'immagine di una camminata solitaria nel bosco. Laideronnette, Impératrice des
pagodes ("Laideronnette, Imperatrice delle pagode"): è una marcia veloce che alterna una
sezione vivace, sviluppata nei registri acuti, a una sezione più lenta e riflessiva, nei registri
gravi, secondo lo schema A-B-A. L'utilizzo dell'armonia quartale e della scala pentatonica le
donano una sonorità tipicamente "orientaleggiante". Les Entretiens de la Belle et la Bête ("Le
conversazioni della Bella e la Bestia"): è il brano strutturalmente più complesso della raccolta,
nel quale la raffinatezza della scrittura armonica riesce a trasmettere la sensazione di una
delicata serenità e al tempo stesso di una sottile inquietudine. Le Jardin féerique ("Il giardino
fatato"): è un brano moderato, che esordisce come un corale sommesso e si sviluppa in
crescendo fino allo sfolgorante finale, caratterizzato da ampi glissati nei registri alti. Solo i
primi due pezzi derivano direttamente dalla raccolta di fiabe Ma Mère l'Oye di Charles
Perrault, mentre gli altri discendono da altre fonti ( Madame d'Aulnoy per "Laideronnette",
Jeanne-Marie Leprince de Beaumont per "La Bella e la Bestia"; rimane dubbia l'ispirazione
del "Giardino fatato"). Questa versione fu scritta per i figli di Ida e Cipa Godebski, Mimie e
Jean. Contrariamente alle speranze dell'autore, non fu possibile affidare la prima esecuzione
pubblica ai due bambini, che furono perciò sostituiti da Jeanne Leleu e Geneviève Durony.
Nella sua autobiografia, il compositore afferma: «Il proposito di evocare in questi pezzi la
poesia dell'infanzia mi portò naturalmente a semplificare il mio stile e a raffinare i miei mezzi
espressivi». La suite è piuttosto semplice dal punto di vista tecnico, ma possiede lo stesso
rigore formale e la stessa profondità di ispirazione delle opere più complesse
Patrizia Fossat inizia lo studio del pianoforte con la M
a
Fuga e prosegue poi con il M° Walter
Bozzia, ottenendo il massimo dei voti e la lode nel diploma tradizionale e nella laurea di secondo
livello. Consegue la maturità classica e si laurea con il massimo dei voti presso l’Università di Torino
in Lettere moderne con indirizzo musicale con il professor Giorgio Pestelli, presentando una tesi di
laurea dal titolo “Arte e tecnica in Chopin: la pausa come strumento espressivo e strutturale”. In veste
di solista e in duo a quattro mani si piazza ai primi posti in numerosi concorsi nazionali ed
internazionali (tra gli altri Stresa, Osimo, Napoli, Torre Pellice, Genova, Bardolino, Castiglion
Fiorentino, Varese Ligure). Tiene concerti solistici e in duo in diverse rassegne concertistiche (tra le
altre le stagioni di Palazzo Bricherasio di Torino, le serate del Circolo Filarmonico di Asti, gli Incontri
Musicali in provincia di Genova, la stagione del Teatro Arnoldi di Alessandria, i Concerti del
Conservatorio Cantelli di Novara, le stagioni di Piemonte in musica, il Festival Pianistico
Internazionale di Galliate, le Domeniche di Pavone e le stagioni dell’Auditorium Orpheus di Torino).
Nel 2011 registra per Radio Vaticana un’opera di Bach e partecipa alla registrazione di un cd edito da
La Bottega Discantica sugli degli Studi di Alfonso Fumagalli nell’ambito del progetto “Tasti neri tasti
bianchi”, organizzato dal Conservatorio di Novara in collaborazione con vari Conservatori europei.
Frequenta alcune masterclass, tra le quali quelle con i Maestri Jerzy Maciejewsky, Paul Badura Skoda,
Giacomo Fuga, Ettore Borri, Jeffrey Swann e al Castello di Cortanze con Lilya Zilberstein, che la
sceglie per tenere il concerto finale dell’evento. E’ docente di pianoforte presso il Civico Istituto
Musicale "Sandro Fuga".
Mario Lamberto si è diplomato in Composizione, Direzione d’Orchestra, Pianoforte,
Musica Corale e Direzione di Coro con il massimo dei voti e la lode. Ha studiato con Franco
Ferrara ai Corsi di Perfezionamento di Direzione d’Orchestra dell’Accademia Chigiana di
Siena, della Scuola di Musica di Fiesole e dell’Ente Arena di Verona, conseguendo i relativi
Diplomi di Merito. Ha inoltre frequentato il Corso di Alto Perfezionamento Professionale
tenuto da Vladimir Delman a Parma e il Corso di Alto Perfezionamento tenuto da Aldo
Ceccato a Saluzzo. Ha diretto l’Orchestra Sinfonica Nazionale RAI, l’Orchestra Sinfonica
Nazionale Ungherese, l’University of Georgia Festival Orchestra di Atlanta (USA), la Bacau
e la Brasov Philharmonie (Romania), la Jelenia Gora Symphony (Polonia), l’O.R.T. di
Firenze, la “Haydn” di Bolzano, i Pomeriggi Musicali di Milano, le Orchestre Sinfoniche di
Parma, Sanremo, Ivrea, Bari e Lecce, la Filarmonica di Torino, le Orchestre da Camera di
Padova, Mantova, Torino e altre importanti Orchestre in Italia e all’estero. E’ stato invitato al
Festival Wratislavia Cantans di Wroclaw, al Teatro dell’Opera di Bytom e di Katowice
(Polonia) e al Teatro Piccinni di Bari. Ha collaborato con il Teatro Regio di Torino e con
l’Accademia “Stefano Tempia” di Torino. Dalla stagione di concerti 2009-2010 è stato
nominato Primo Direttore Ospite dell'Orchestra Sinfonica di Rivoli. E' il direttore principale
dell'Orchestra da Camera Musicaviva di Torino. Docente presso il “Conservatorio Giuseppe
Verdi” di Torino: dal 1978 di Musica Corale e Direzione di Coro e, dal 1999, titolare della
cattedra di Direzione d’Orchestra. Inoltre tiene corsi di Direzione d’Orchestra in Brasile e a
Mango, in collaborazione con l'Assoziazione Musicaviva.
Sabato 16 Maggio 2015 ore 21.00
Centro Studi Sereno Regis - Sala Gabriella Poli
Duo Guarnaccia - Greco
Ottavia Guarnaccia, violino - Cristina Greco, arpa
Musiche di M. Tounier, C. Saint Saens e Piazzolla
Ottavia Guarnaccia, violino
inizia lo studio del violino all'età di nove anni presso il Conservatorio L.Canepa di Sassari
dove consegue il diploma nell'anno 2007 sotta la guida del M° D.Brancaleoni. In seguito
consegue il diploma accademico di secondo livello presso il Conservatorio P. Da Palestrina
di Cagliari col massimo dei voti sotto la guida del M° C.Masoni. Nel 2006-2007 frequenta il
corso di formazione orchestrale tenuto presso il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino,
perfezionandosi sotto la guida delle prime parti dell'orchestra del teatro stesso, esibendosi in
numerosi concerti con l'orchestra del Maggio Formazione e partecipando a una tournèe in
Siria in collaborazione con l'Orchestra Sinfonica Siriana. Dal 2008 al 2010 è iscritta ai corsi
speciali della Scuola di Musica di Fiesole nella classe del M° F.Cusano. Dal 2010 al 2012
studia col M° O.Semchuk e il M° K. Milyavskaya presso l'Accademia Musicale di Firenze,
parallelamente partecipa al corso di Musica da Camera tenuto dal M° P.Vincenzi in duo con
pianoforte. Nel 2012 ha eseguito il brano "Metamorphosen" di R.Strauss per ventitrè archi
solisti per una produzione del Teatro Lirico di Cagliari sotto la direzione del M° G.Korsten
nell'ottobre 2012 ha collaborato con l'Orchestra do Norte di Amarante in Portogallo. Ha
collaborato e collabora tuttora anche con altre orchestre come l'Orchestra Gams Firenze, la
Sinfonietta Monteverdi di Cagliari, l'Orchestra del Conservatorio di Cagliari, l'Orchestra
Galilei della Scuola di Musica di Fiesole, l'Orchestra Sinfonica d'Aosta, l'orchestra dell'Ente
M.L De Carolis, l'Orchestra Fondazione Festival Pucciniano di Torre del Lago, la
150Orchestra di Piacenza, l'orchestra dell'associazione Spazio Musica di Genova, l'Orchestra
Symphonia Italiana di Brescia, Orchestra fondazione Crt Torino, Orchestra do norte
(portogallo). Nel 2013 ha ottenuto la borsa di studio nell'ambito del progetto "Master de talenti
musicali" della Fondazione CRT(Torino). E' risultata prima idonea all'audizione per
l'orchestra Academy of art foundation di Como; Suonando nel ruolo di spalla dell'orchestra
nel concerto innaugurale tenutosi a Como nel Maggio 2013 con il violinista Francesco Manara
come direttore e solista. Ha recentemente partecipato al corso di abilitazione all'insegnamento
del Metodo Suzuki presso l'Istituto Suzuki Italiano di Torino sotto la guida di L.Mosca e V.
Ceri, conseguendo il primo livello. Attualmente si sta perfezionando sotto la guida del M.
Roberto Ranfaldi presso l' Accademia Perosi di Biella. Insegna violino presso la Scuola
Suzuki di Pavia e l'Associazione Musicaviva di Torino.
Venerdì 22 Maggio 2015 ore 21.00
Educatorio della Provvidenza . Teatro Orpheus
Elettra Pomponio, pianoforte
J.S Bach
Toccata in mi minore n.5
L. van Beethoven
32 variazioni in do minore
J. Brahms
variazioni sopra un tema di Paganini vol. II
F. Liszt
Studio da concerto "Un Sopiro"
C. Debussy
Estampes- Pagodes,
La soiree dans Granade,
Jardins sous la ploui
Elettra Aurora Pomponio, Pianoforte
è nata il 27/02/1995, all’età di quattro anni inizia a studiare pianoforte seguendo i corsi attivati
presso la scuola Suzuki di Torino con la maestra Silvia Faregna. Entra al Conservatorio “G.
Verdi” di Torino all’età di nove anni, dove ora frequenta il decimo anno studiando con il
maestro Bruno Bosio. Ha partecipato a numerose iniziative musicali della Scuola Suzuki e a
diversi concorsi nazionali e internazionali. A Bologna al Concorso Marco Fortini nel 2003 e
nel 2005 conseguendo rispettivamente il 3° e il 2° premio. Ad Acqui nel 2004 ha partecipato
al XVI Concorso Nazionale per giovani pianisti “Terzo Musica-Valle Bormida”,
conseguendo il 2° premio. A Torino il IV e al V Concorso Regionale di Esecuzione Musicale
“Giovani Interpreti” nel 2004 e nel 2005 conseguendo rispettivamente il 2° e il 1° premio
assoluto. A Pontinvrea ha partecipato due volte nel 2008 e nel 2010 alla 2° Rassegna
Pianistica Cav. Davide Vignolo” conseguendo il primo premio. A Reggio Emilia nel 2008 ha
partecipato al Concorso Nazionale “Giorgio e Aurora Giovannini” ottenendo il 2° premio
assoluto. Partecipa a due masterclass nel 2010 con il maestro Benedetto Lupo ed Enrico Pace.
Sabato 6 Giugno 2015 ore 21,00
Educatorio della Provvidenza - Audotorium Orpheus
Duo Genot - Sanna
Un viaggio in Italia
sulle ali di un violoncello e pianoforte
Giulio Sanna, violoncello
Massimiliano Gènot, pianoforte
G. Frescobaldi/G.Cassadò
Toccata per violoncello e pianoforte
L.Boccherini
Cello Sonata n. 6 in la maggiore
G.Verdi
Dall’”Otello”-“Ave Maria”
Trascrizione per violoncello e pianoforte
G.A. Fano
Andante Sostenuto
F.Cilea
Sonata per violoncello e pianoforte
L.Sinigaglia
Romanza
Umoresque
G.Sollima
Alone
violoncello solo
G.D’Angelo
Kurubi
pianoforte e violoncello
Un viaggio nella musica italiana per violoncello e pianoforte, che inizia addirittura da
Frescobaldi, quando il violoncello non aveva ancora raggiunto la sua forma attuale, e giunge
sino alla contemporaneità, dove lo strumento sembra riacquistare una seconda giovinezza,
soprattutto grazie all' estro creativo di compositori come Giovanni Sollima e Giuseppe d'
Angelo, che mescolano sapientemente i sapori della musica etnica e minimale con la perizia
degli antichi maestri italiani del contrappunto. Ma anche un' occasione per gustare la
vocazione lirica dello strumento attraverso i grandi operisti Verdi e Cilea, e pagine ancora più
rare e preziose di Fano e Sinigaglia.
Massimiliano Génot, pianoforte
nasce a Pinerolo dove inizia i suoi studi musicali presso il civico Istituto “ Corelli” con il maestro
Gianni Sartorio.A sedici anni si diploma in pianoforte e successivamente in composizione presso il
Conservatorio “Verdi” di Torino. Si perfeziona con Aldo Ciccolini all' Accademia di Biella, poi con
Maria Tipo al Conservatorio Superiore di Ginevra ottenendo il “Premier Prix de Virtuosité avec
distinction” ed infine con Lazar Berman. Si specializza in storia e teoria dell’interpretazione con
Piero Rattalino. Riscopre la qualità estetica de “La Scuola della velocità” op. 299 di Carl Czerny e la
registra in prima mondiale alle velocità originali. Vince numerosi premi in concorsi internazionali,
tra i quali il Ferruccio Busoni del 1994 ed il Rina Sala Gallo del 1996. A Bayreuth presenta sul
pianoforte di Wagner sue personali trascrizioni da opere di Verdi e Wagner ed i melologhi di Liszt
con il baritono Franz Mazura. Riscopre i Lieder di Leone Sinigaglia e li registra con il soprano Anja
Kampe. Ama e pratica l'' improvvisazione. Il suo repertorio spazia dai grandi classici sino al Jazz,
con una particolare attenzione per i compositori ingiustamente dimenticati, la prassi sugli strumenti
storici ed il repertorio per due pianoforti. E' stato più volte in Sudamerica ed in Giappone. E' stato
invitato da Festival quali il “ Maggio Musicale Fiorentino”,“ Settembre Musica”, il” Teatro Regio “di
Torino, Il Teatro della Fenice di Venezia, Villa Wahnfried di Bayreuth, Il Teatro Comunale di
Bologna, la Musashino Foundation di Tokyo, il Gasteig di Monaco, etc. Ha suonato come solista con
L' Orchestra del Maggio Fiorentino, l' Orchestra del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo, l'
Orchestra Sinfonica Siciliana, l' Orchestra Sinfonica Nazionale dell' Ecuador, etc. Le sue
composizioni pianistiche sono disponibili su cd e pubblicate da Ed. Sconfinarte. E' stato direttore
artistico dell' Associazione per la Riscoperta del Patrimonio Musicale Piemontese e dell' Associazione
Musicaviva.
Giulio Sanna, violoncello
Nato a Torino nel 1994, inizia lo studio del violoncello con il M° Serghei Culicov, all’età di 8 anni
viene ammesso al Conservatorio G. Verdi di Torino nella cattedra del M° Sergio Patria e dal 2006 ha
studiato nella classe del M° Massimo Macrì con il quale si diploma con il massimo dei voti. Ha Vinto
il 1° Premio nel Concorso Rovere d’Oro ,il 2° Premio al Concorso Internazionale Carlo Mosso di
Alessandria. Nel 2011 si è classificato al I° posto nell’Audizione Interna del Conservatorio Giuseppe
Verdi di Torino categoria Solisti che gli è valsa l’esecuzione di n. 2 concerti da solista con la Camerata
Ducale. In Maggio 2011 gli è stata conferita dal Lions Regio di Torino la Borsa di Studio Adelina
FERRI. Nel 2012 vince il II° posto al Concorso per violoncello organizzato dal Lions Club e svolto
a Nizza (Francia). Nel 2012 vince con il gruppo da camera Wolf Quintett il I° Premio con votazione
100/100 al Concorso Internazionale Città di Asti. Dal 2011 è Violoncellista del Quartetto TAAG con
il quale, ammeso presso la prestigiosa Fondazione Walter Stauffer studia con il Quartetto di Cremona.
Con il Quartetto TAAG vince il primo premio assoluto per musica da camera al concorso Premio
Pugnani 2012, ha suonato in Mi-To per la città nel 2012 e in Mi-To 2013.
Ha collaborato con Orchestra dei Giovani Talenti della Fondazione CRT, con la Cei-Youth Orchestra,
con l’Orchestra Filarmonica Italiana, con la l’Orchestra Camerata Ducale, con l’Orchestra
Filarmonica di Torino e con l’Orchestra filarmonica di Asti. Suona in duo con il pianista
Massimiliano Génot con il quale in collaborazione con il Conservatorio di Torino ha anche
partecipato alla manifestazione Suona Italiano, nata dalla collaborazione tra Governo Italiano e
Francese, con il concerto che si è tenuto presso l’Institut Culturel Italien de Marseille. Attualmente si
sta perfezionando con la M° Natalia Gutman presso la Scuola di Musica di Fiesole.
Collabora ed insegna presso l’Associazione Musicaviva.
Venerdì 19 Giugno 2015 ore 21.00
Sala Polivalente Mario Operti
Sabato 20 Giugno 2015 ore 21.00
Santuario di San Pancrazio
Orchestra da Camera MUSICAVIVA
Direttore Mario Lamberto
Musiche di J.Sibelius, G. Holst, B Britten
H. Purcell-B. Britten Ciaccona per archi
J. Sibelius
Andante festivo
J. Sibelius
Romance per archi in Do maggiore op.42
E. Elgar
Serenata per archi in mi minore op.20
Allegro piacevole
Larghetto
Allegretto
-----------------------------------------------------------------G. Holst
St. Paul's Suite op. 29 n.2
Jig Vivace
Ostinato Presto
Intermezzo Andante con moto
Finale (The Dargason) Allegro
B. Britten
Simple Symphony
Boisterous Bourrée
Playful Pizzicato
Sentimental Saraband
Frolicsome Finale
Non si sa quando Purcell compose questa Ciaccona per archi né per quale occasione. Fu
probabilmente scritta come musica per un dramma, dal grave e severo carattere. La partitura
autografa è conservata al British Museum di Londra ed è stata elaborata da Britten come
esperienza esecutiva, inserendo la propria interpretazione con dinamiche, fraseggi e fioriture.
Quest'anno ricorre il 150 anniversario della nascita di Jean Sibelius. L' Andante Festivo è
una composizione originariamente scritta per quartetto d'archi nel 1922 e rielaborata nel 1938
per orchestra d'archi e timpani. Simile ad un corale finnico, è costruito come un flusso
continuo di frasi melodiche che scorrono una dentro l'altra. La Romance in Do Maggiore
op.42 è stata composta nel 1903 ed è un affascinante brano tripartito, con una caratteristica
melodia non tipicamente finnica.
La Serenata per archi in mi minore op.20 è una composizione per orchestra d'archi in tre
brevi movimenti di Edward Elgar. E' stata scritta nel marzo 1892 e la prima esecuzione
avvenne in privato in quello stesso anno, con la Worcerster Ladies 'Orchestral Class diretta
dal compositore, mentre la sua prima esecuzione pubblica ebbe luogo in Belgio, ad Anversa,
il 21 luglio 1896. E' dedicata al costruttore di organi e appassionato musicista dilettante
Edward W. Whinfield. Anche se non formalmente pubblicata fino al 1892, la Serenata si crede
possa essere una rielaborazione di una suite che Elgar aveva scritto qualche anno prima. E'
pervasa da un fascino giovanile ma dimostra uno sviluppo verso una maturità musicale
completa ed Elgar stesso si dichiarava soddisfatto di questa sua composizione. Il Larghetto
centrale contiene la scrittura più bella e più matura del brano, che rimane tra i più eseguiti di
tutta la sua musica.
La St. Paul's Suite op.29 n.2 è una suite per orchestra d'archi composta da Gustav Holst nel
1912 e pubblicata, dopo alcune revisioni, nel 1922. Prende il nome dalla St. Paul's Girls'
School, un istituto scolastico londinese presso il quale Holst è stato direttore musicale dal
1905 al 1934. È la più famosa composizione scritta da Holst per i suoi studenti ed è stata
dedicata in segno di gratitudine, in quanto la scuola aveva costruito per lui uno studio
insonorizzato. È stata composta per orchestra d'archi, ma Holst stesso ha aggiunto delle parti
per fiati, in maniera tale da coinvolgere un maggior numero di studenti. La Jig è una vivace
danza che presenta l'alternanza di tempo in 6/8 e in 9/8. L'Ostinato inizia con una figurazione
che viene esposta dai secondi violini e che si protrae per tutta la durata del movimento; il tema
principale è introdotto dal violino solista. Nell'Intermezzo, chiamato "Dance" nel
manoscritto, il violino solista introduce il tema sopra il pizzicato degli archi, duettando poi
con la viola solista; segue una parte più sostenuta (Vivace), quindi il tema iniziale viene
suonato dal quartetto di solisti. Il Finale è un arrangiamento della "Fantasia on the Dargason"
dalla sua Seconda suite in fa per banda militare; il tema iniziale, derivante da una canzone
popolare (Dargason), viene proposto prima piano e poi gradualmente più forte. I violoncelli
introducono poi il secondo tema, tratto da un'altra canzone popolare (Greensleves), e i due
temi si sovrappongono alla fine del movimento.
La Simple Symphony è stata scritta Benjamin Britten traendo spunto dai Five Waltzes per
pianoforte, composti a dodici anni nel 1925. La partitura per orchestra d'archi nasce tra il 23
dicembre 1933 e il 10 febbraio 1934. Vivace e fresca combinazione di candore e magistero,
d'ingenuità e di forza, di delicatezza infantile e mestiere consumato, questa musica ottiene fin
dalla sua prima esecuzione pubblica a Norwich il 6 marzo 1934, diretta dal compositore, un
grande successo di pubblico e di critica, tanto da trovare una collocazione permanente nel
repertorio di molti complessi orchestrali. Il brano è dedicato a Audrey Alston, insegnante di
viola di Britten. Il pezzo è basato su otto temi che il compositore ha scritto durante la sua
infanzia (due per movimento) e per il quale ha avuto una particolare predilezione. La
Boisterous Bourrée, impetuosa e turbolenta, con due temi dalla Suite n.1; il Playful
Pizzicato, divertente, con due temi dallo Scherzo della Sonata op.5 e dalla canzone The Road
Song of the "Bandar-Log"; la Sentimental Sarabande, espressiva e dolcissima, con due temi
dalla Suite op.3 e da un Walzer per pianoforte; il Frolicsome Finale, giocoso, con due temi
dalla Sonata n.9 e da un Song del 1925.
Mario Lamberto si è diplomato in Composizione, Direzione d’Orchestra, Pianoforte,
Musica Corale e Direzione di Coro con il massimo dei voti e la lode. Ha studiato con Franco
Ferrara ai Corsi di Perfezionamento di Direzione d’Orchestra dell’Accademia Chigiana di
Siena, della Scuola di Musica di Fiesole e dell’Ente Arena di Verona, conseguendo i relativi
Diplomi di Merito. Ha inoltre frequentato il Corso di Alto Perfezionamento Professionale
tenuto da Vladimir Delman a Parma e il Corso di Alto Perfezionamento tenuto da Aldo
Ceccato a Saluzzo. Ha diretto l’Orchestra Sinfonica Nazionale RAI, l’Orchestra Sinfonica
Nazionale Ungherese, l’University of Georgia Festival Orchestra di Atlanta (USA), la Bacau
e la Brasov Philharmonie (Romania), la Jelenia Gora Symphony (Polonia), l’O.R.T. di
Firenze, la “Haydn” di Bolzano, i Pomeriggi Musicali di Milano, le Orchestre Sinfoniche di
Parma, Sanremo, Ivrea, Bari e Lecce, la Filarmonica di Torino, le Orchestre da Camera di
Padova, Mantova, Torino e altre importanti Orchestre in Italia e all’estero. E’ stato invitato al
Festival Wratislavia Cantans di Wroclaw, al Teatro dell’Opera di Bytom e di Katowice
(Polonia) e al Teatro Piccinni di Bari. Ha collaborato con il Teatro Regio di Torino e con
l’Accademia “Stefano Tempia” di Torino. Dalla stagione di concerti 2009-2010 è stato
nominato Primo Direttore Ospite dell'Orchestra Sinfonica di Rivoli. E' il direttore principale
dell'Orchestra da Camera Musicaviva di Torino. Docente presso il “Conservatorio Giuseppe
Verdi” di Torino: dal 1978 di Musica Corale e Direzione di Coro e, dal 1999, titolare della
cattedra di Direzione d’Orchestra. Inoltre tiene corsi di Direzione d’Orchestra in Brasile e a
Mango, in collaborazione con l'Associazione Musicaviva.
L'Orchestra Musicaviva si è costituita nel dicembre del 2013 per volontà degli stessi
musicisti che la compongono. Il direttore d'orchestra principale è il M° Mario Lamberto,
docente di Direzione d'Orchestra presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino. Ha
collaborato con musicisti ospiti di chiara fama e ha eseguito concerti con le revisioni di Polke
e Valzer di J. Strauss realizzate da Mario Lamberto, l'Idillio di Sigfrido di Wagner, il
Konzertsatz di Clara Schumann con la pianista Patrizia Fossat, la Serenata di Čajkovskij. Ha
interpretato i concerti per 2, 3, 4 violini e le Quattro Stagioni di Vivaldi con il M° Sergio
Lamberto, docente del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino e primo violino
dell’Orchestra Filarmonica di Torino, e con i violinisti Elisabetta Fornaresio, Vittorio
Sebeglia, Paolo Chiesa e il violoncellista Giulio Sanna.
L’Orchestra Musicaviva collabora con il Coro Lirico Francesco Tamagno diretto dal Maestro
Sergio Merletti.
Sabato 27 Giugno 2015 ore 21.00
Centro Studi Sereno Regis - Sala Gabriella Poli
Natura Sonoris Trio
Roberta Nobile, Alice Sabbadin e Ludovico Degli Innocenti, flauti
I Parte
V. De Michelis (1825-1891): L'Avvenire?...
F. Kuhlau (1786–1832): Trio in sol min. op.13 n°2
I. Allegro non tanto II. Allegro con moto
G. Fauré (1845-1924): Pavane, op.50
C. Cristaldi (1962): Children's March
II parte
F. Mendelssohn (1809-1847): Scherzo from A Midsummer Night's
Dream op.21 (trascrizione a cura di Simone Tonin)
P. Mascagni (1863-1945): Cavalleria Rusticana (trascrizione a cura di Simone Tonin)
F. Kuhlau (1786-1832): Grand Trio in mi min. op.86 n°1 - I. Allegro
J. Castérède (1926): Flûtes en vacances
I. Flûtes Pastorales - II. Flûtes Joyeuses
III. Flûtes Reveuses - IV. Flûtes Légères
“Natura Sonoris” Trio di Flauti
Nasce nel 2012 in occasione della rassegna televisiva
“Conservatori a Confronto” presentata su Rai Uno
all’interno del programma “UnoMattina in Famiglia”,
circostanza in cui i tre giovani flautisti si sono potuti
esibire per poi decidere di continuare un percorso
musicale ed artistico insieme. Hanno preso parte alle
stagioni concertistiche dell’Associazione “Orchestra
Giovanile della Saccisica” di Piove di Sacco (PD) e degli
Amici della Musica di Roma. Nel 2013 hanno ottenuto il
2° Premio al VI Concorso Nazionale di Esecuzione
Musicale “Città di Piove di Sacco” per la categoria di
musica da camera.Nel maggio 2014 ha partecipato alla
rassegna flautistica “Pollini Flute Day” organizzata dai
docenti di flauto dei Conservatori di Padova Claudio
Montafia e Daniele Ruggieri, evento in cui, assieme ad altri flautisti allievi ed ex allievi delle classi
del Conservatorio padovano, ha presentato il cd inciso per la casa discografica Velut Luna incentrato
sulle musiche per flauto del compositore Adriano Lincetto. Ha suonato prime esecuzioni di numerose
trascrizioni del giovanissimo compositore padovano Simone Tonin col quale il trio collabora.
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