Quartetto TAAG Musicaviva Ingresso: Associazione Musicale Via G.Induno 20/A 10137 Torino e-mail: [email protected] sito: www.associazionemusicaviva.it Intero 8€ Associati Musicaviva 6€ Tesserati Fitel e Under 26 6€ Per info: Cell.+393392739888 Con il patrocinio di: Torino Musica 2014-2015 Incontra la musica da camera - I Edizione L’associazione Musicaviva propone un percorso principalmente di musica da camera. Nei ventidue appuntamenti verranno esplorati tutti gli stili musicali a partire dalla musica rinascimentale, fino alla musica contemporanea. Stefano Cometto Le sedi che ospiteranno i concerti saranno quattro dislocate in varie zone di Torino e fuori porta a Pianezza: Educatorio della Provvidenza “Auditorium Orpheus” nell’isola pedonale della Crocetta, Centro Studi Sereno Regis “Sala Gabriella Poli” situata in zona centro e che fu uno dei primi cinema di Torino, il Garibaldi intitolata a Gabriella Poli, la prima giornalista capo redattrice in Italia, la Sala Mario Operti costruita alla fine degli anni '50 del XX secolo nei locali sotterranei della Chiesa del Gesù Redentore su progetto degli Architetti Nicola e Leonardo Mosso (padre e figlio) con Livio Norzi situata in zona Mirafiori Nord ed il Santuario di San Pancarazio a Pianezza. Duo Genot - Sanna La rassegna Torino Musica ha come scopo principale la diffusione della musica ed è volta a promuovere i giovani talentuosi musicisti che vantano già importanti esperienze concertistiche in Italia e all’estero. Ogni concerto sarà anticipato da note di sala. La rassegna Torino Musica è patrocinata dalla Fondazione Live Piemonte dal Vivo e dalla Citta di Torino Natura Sonoris Trio Organizzazione a cura di Musicaviva AssociazioneMusicale Tel. E Fax 0119508934 – Cell. 3392739888 [email protected] – www.associazionemusicaviva.it Presidente: Daniela Costantini Orchestra da Camera Musicaviva Duo Guasco-Oliveri Musicaviva Associazione Musicale si costituisce nel 2006, é un'associazione no profit composta da musicisti e appassionati che ha come scopo divulgare la musica classica, affiancando all’attività di organizzazione concerti e rassegne, quella di attività didattica promuovendo corsi a partire dalla prima infanzia fino alle masterclass. Dal 2008 collabora con la Provincia di Cuneo e dell'Unione dei Comuni "Sei in Langa", organizzando in Mango (CN) un corso estivo di perfezionamento musicale denominato "MangoMusica" arricchendo l’estate langarola con concerti. Collabora dal 2007 con la Scuola Statale Primaria F. Mazzarello organizzando in orario curriculare corsi di propedeutica musicale e coro di voci bianche denominato Cantamondo. Collabora dal 2010 con la Scuola Statale Primaria L. Sinigaglia dove organizza corsi di propedeutica musicale in orario curriculare e corsi di strumento in orario extra-curriculare. Ha collaborato con il Comune di Torino per l’iniziativa dedicata alla Terza Età Ventaglio d’Argento e collabora con la Circoscrizione Due organizzando concerti, e dal 2012 "Estate Ragazzi in Musica". Nel 2014 organizza la prima edizione 2014-2015 di Torino Musica, “Incontra la Musica da Camera”. Nei ventidue appuntamenti verranno esplorati tutti gli stili musicali a partire dalla musica rinascimentale, fino alla musica contemporanea. La rassegna Torino Musica ha come scopo principale la diffusione della musica ed è volta a promuovere i giovani talentuosi musicisti di cui molti vantano già importanti esperienze concertistiche in Italia e all’estero. Ogni concerto sarà anticipato da note di sala. La rassegna Torino Musica è patrocinata dalla Fondazione Live Piemonte dal Vivo. Musicaviva è iscritta e collabora con l’Associazione Libera Piemonte che le ha assegnato un bene confiscato alla mafia, la "Saletta Hindemith", dedicata a Giovanni Falcone ed alla sua scorta ed a tutte le vittime dei crimini di mafia, messa a disposizione degli associati come sala prova e studio ed è regolarmente iscritta all’Albo delle Associazioni del Comune di Torino. Sabato 25 Ottobre ore 21.00 Educatorio della Provvidenza – Teatro Orpheus Duo Cometto – Rainetti Concerto per violino e pianoforte Stefano Cometto, violino Alberto Rainetti, pianoforte S.Prokofiev 5 melodie per violino e pianoforte op. 35 bis L.van Beethoven Sonata per pianoforte e violino in la maggiore n. 9 “A Kreutzer” “A KREUTZER”: È molto probabile che l'idea di scrivere una sonata "brillante" o "molto concertante" sia venuta a Beethoven dopo aver conosciuto il violinista mulatto George Bridgetower. Il Bridgetower, capitato a Vienna nel 1802 si fece notare per la singolare personalità di esecutore: «... si distingueva per un'esecuzione ardita, stravagante», Ma quando l'op. 47 fu pubblicata, nel 1805, figurò come dedicatario il celebre violinista francese Rodolphe Kreutzer, che Beethoven aveva conosciuto nel 1798 all'ambasciata francese di Vienna, e che stimava. Rodolphe Kreutzer non eseguì mai la Sonata, che definì “oltraggiosamente incomprensibile” ne ci provarono ad eseguirla altri violinisti. Le dimensioni imponenti dell'op. 47 parevano del resto eccessive per un pianoforte e un violino. Molto più tardi il Bridgetower avrebbe affermato che la Sonata non gli era stata dedicata perché lui e Beethoven si erano innamorati entrambi di una donna, che aveva preferito il Bridgetower Se esiste un opera che spiega benchè non giustifichi lo stereotipo del Beethoven irriverente verso la tradizione e le sue consuetudini questa è la sonata “a Kreutzer”. In quanto a capacità di contrasti stilistici ed espressivi infatti al limite del conciliabile nell'ambito di un solo lavoro la nona delle dieci sonate per violino e pianoforte rappresenta il vertice assoluto raggiunto da Beethoven sino a quel momento, nel 1803, impensabile per un compositore dell'epoca accostare tre movimenti tanto differenti tra loro. Il primo tempo, concepito come un vero pezzo da concerto contiene un'introduzione lenta che pone violino e pianoforte come entità frontalmente contrapposte, dalla pronunciata individualità. Nel Presto esaspera questa logica di contrapposizioni, avvalendosi, oltre che della dialettica strumentale, anche di quella tematica, propria della forma sonata. Il brillante virtuosismo dei solisti, contribuisce a fare di questo movimento iniziale il perno dell'intera composizione, dopo il quale l'enorme tensione dinamica si stempera con le eleganti serie di variazioni sul sorridente tema del secondo tempo che costituiscono infatti il momento della serenità trasfigurata. La forma è quella del tema con variazioni. Infine la brillante tarantella del terzo tempo, il flusso ritmico ininterrotto da moto perpetuo, spezzato solamente, con trovata geniale, da brevi episodi a modo di corale, prima della rapida conclusione. PROKOFIEV op. 35 bis Pur essendo principalmente uno straordinario pianista e avendo arricchito notevolmente la letteratura per il suo strumento, Sergej Prokof'ev ha dato un contributo molto importante al repertorio violinistico del Novecento, attraverso una serie di pagine che coprono quasi per intero l'arco della sua attività compositiva. Le Cinque Melodie op. 35 bis rappresentano il primo importante lavoro di Prokof'ev per violino e pianoforte, precorrendo di circa vent'anni le sue due Sonate, nate fra il 1938 e il 1946 intorno alla carismatica personalità di David Oistrakh, lo straordinario violinista russo che incarnava la rara e perfetta sintesi fra assoluto dominio tecnico, rigore stilistico e passione. In realtà non si tratta di pezzi originali, ma di trascrizioni (proprio come accadrà con la Seconda Sonata, nata, su suggerimento di Oistrakh, dalla trascrizione della Sonata per flauto e pianoforte op. 94): nel 1920, durante una tournée di concerti in California, Prokof'ev aveva composto le Cinque Melodie senza parole op. 35 per la cantante Nina Kochitz che poco tempo dopo, il 27 marzo del 1921 a New York, ne fu la prima interprete, con l'autore al pianoforte. Qualche anno dopo, il violinista polacco Pawel Kochanski gli chiese di trarne una versione per violino e pianoforte. Prokof'ev nel 1925 portò a termine le Cinque Melodie op. 35 bis per violino e pianoforte, Nel trasportare sul violino queste melodie concepite per la voce umana, Prokofiev, pur sfruttando un notevole armamentario tecnico - suoni armonici, pizzicati, corde doppie - punta decisamente sulle capacità liriche del violino, sulla sua possibilità di eseguire lunghissime frasi melodiche in legato. La prima di queste cinque miniature è un Andante dal tono meditativo che solo poco prima della fine si anima con una breve accensione di forte intensità espressiva. Segue un suggestivoLento, ma non troppo costruito in forma tripartita: una malinconica melodia dal sapore inconfondibilmente prokofieviano che emerge dallo scorrevole e discreto accompagnamento del pianoforte incornicia una sezione centrale dal tono più misterioso e agitato. Anche il terzo brano, Animato, ma non allegro, dopo essersi aperto con un improvviso slancio appassionato, ritrova in poche battute l'atmosfera meditativa dei primi due brani ed è solo nella quarta melodia, Allegretto leggero e scherzando, la più breve della raccolta, che l'atmosfera sembra interamente improntata a una delicata serenità, screziata di un buon umore non privo di ironia. E nonostante la breve parte centrale più bizzosa e animata, anche dall'Andante non troppo conclusivo emerge la pensosa malinconia che rappresenta la cifra espressiva fondamentale di queste Cinque Melodie. Stefano Cometto, violino Inizia lo studio del violino all'età di 7 anni. Ha conseguito la Laurea di primo livello a pieni voti presso il Conservatorio statale “G.F. Ghedini” di Cuneo sotto la guida del Maestro Bruno Pignata e successivamente del Maestro Vittorio Marchese. In seguito, ottenendo una borsa di studio integrale tramite audizione strumentale, è stato ammesso all'”Università Nazionale di Musica di Bucarest” sotto la guida del Maestro Florin Croitoru, violinista di fama internazionale, vincitore di 11 concorsi internazionali tra cui l'”International Fritz Kreisler Competition” di Vienna e classificatosi secondo al prestigioso concorso internazionale “Niccolò Paganini” di Genova. Ha conseguito quindi nel 2010 la laurea di Master universitario discutendo una tesi riguardante il recital strumentale. Vincendo un'audizione strumentale, ha suonato in qualità di solista con l'”Orchestra Accademica Universitaria di Bucarest” diretta dal giovane talento emergente Vlad Agachi. Ha sostenuto recital cameristici in Italia, Germania, Ungheria, Francia e Romania suonando in formazioni di duo, trio e quartetto patecipando a svariati festival come “Crescendo Accademy” traendone sempre riconoscimenti. Collabora con diverse orchestre, come ”Orchestra Sinfonica di Savona”, “150rchestra” di Piacenza, “Orchestra Sinfonica di Asti”, “Orchestra sinfonica di Bordighera” “Orchestra Filarmonica italiana” “Orchestra Pressenda”, “Orchestra Ghedini”, “Orchestra Bartolomeo Bruni”, Orchestra “Schiller Gymnasium” di Heidenheim, Orchestra Sinfonica della “Crescendo Accademy of Music” (Ungheria) e tante altre ricoprendo talvolta il ruolo di spalla e collaborando con direttori del calibro di Mark Foster, Piero Belluggi, Giuseppe Garbarino e Lu Ja. E' docente di violino ed assieme archi presso l'Academia Montis Regalis a Mondovì. Alberto Rainetti, pianoforte Inizia lo studio del pianoforte all' età di 12 anni presso l'istituto musicale Baravalle di Fossano. Ha partecipato a numerosi concorsi nazionali ed internazionali ottenendo brillanti risultati, fra i quali il primo premio al concorso città di genova nel 1991. Si diploma con il massimo dei voti nel 1997 al conservatorio di Cuneo sotto la guida della professoressa Clelia Franco. ha seguito corsi di perfezionamento e masterclass con importanti pianisti come Andrea Lucchesini, Franco Scala, Walter Kraft. Nel 2002 frequenta un corso alla scuola APM di Saluzzo in collaborazione con l' orchestra della RAI grazie ad una borsa di studio. Ha tenuto numerosi concerti in formazioni diverse, sia in Italia che all' estero, come solista o in formazioni da diverse. Ha collaborato con importanti musicisti autori di colonne sonore come Ezio Bosso e Gabriele Roberto. Collabora con L'Academia Monris Regalis come docente di pianoforte presso la scuola comunale di musica di Mondovì. Sabato 15 Novembre 2014 ore 21.00 Centro Studi Sereno Regis - Sala Gabriella Poli BoomBoomBeckett Cuore di Pietra Monologo verticale per voce recitante e musica La montagna è lì. E bisogna che qualcuno ci salga, per il semplice fatto che esiste. È un’attrazione che si alimenta di gioia e di paura, che si annida nel profondo dell’animo, quella che spinge l’uomo a rischiare la propria vita nel tentativo di raggiungere una vetta. Un punto oltre il quale non ci sia più nulla da scalare. Un roccia oltre la quale: solo aria tersa. Una passione inesauribile, un desiderio romantico. Persino un certo disagio, un maldestro orgoglio. Finché di montagna non ci si ammala. E quando ci si ammala l’uomo si trasforma in monte, trasferendo se stesso nella roccia, tentando di aderire con il proprio profilo al profilo delle vette, di iniettare il proprio sangue nelle venature della terra. Allora una cima diventa Testa. Una discesa sempre coperta di neve Lingua. Una collina lì, a mezza costa, Spalla. E l’uomo che, come tanti, tenta di appropriarsi del cuore di pietra della montagna si alza presto, la mattina, prepara lo zaino, ed esce di casa senza nemmeno salutare i suoi figli. Preferisce farlo al ritorno. Preferisce credere che lo farà al ritorno. Fabio Geda, nato a Torino, ha esordito nel 2007 con il romanzo "Per il resto del viaggio ho sparato agli indiani" edito dalla casa editrice Instar e tradotto in Francia e in Romania (Migliore Esordio al Premio Letterario Via Po e Migliore Esordio 2007 per la redazione della trasmissione radiofonica Fahrenheit). Scrive, si occupa di disagio minorile, e tenta spesso – invano – di portare i suoi ragazzi in montagna. A ‘ L’esatta sequenza dei gesti’ il suo secondo romanzo e’ recentemente seguito il best seller ‘Nel mare ci sono i coccodrilli – Storia vera di Enaiatollah Akbari’ attualmente in cima alla classifiche di vendita nazionali. Nicola Marchitiello, nato a Torino, si diploma nel 2009 alla Scuola del Teatro Stabile di Torino diretta da Mauro Avogadro e continua la sua formazione con Carmelo Rifici, Michele Di Mauro, Emiliano Bronzino e Jurij Ferrini. Prende subito parte allo spettacolo "Tradimenti" di Harold Pinter con Nicoletta Braschi, Enrico Ianniello e Tony Laudadio per la regia di Andrea Renzi (Teatro Stabile di Torino). Oltre al teatro si divide spesso tra cinema (The Gerber Syndrome), importanti spot nazionali e fiction TV che lo vedono recitare al fianco di Alessio Boni, Renato Pozzetto, Francesco Pannofino ed Elena Sofia Ricci. Il gruppo dei BoomBoomBeckett nasce a Torino nel lontano ‘96. Da li’ sono successe molte cose, la maggior parte legate alla commistione di parole e musica. Tra gli spettacoli proposti ricordiamo Futbol (che parla di un calcio che non c’e’ piu’), Uno sparo nel blues (storia noir ambientata nel mondo del jazz) e Fumatori di carta (dove c’e’ una banda di paese che suona per Cesare Pavese). Portati di fronte al Monte Bianco per la prima volta qualche settimana fa per acclimatarsi in vista della nuova impresa artistica, i membri del gruppo hanno esclamato ‘Scala ascendente di settima dominante? Sabato 20 dicembre ore 21 Centro Studi Sereno Regis – Sala Gabriella Poli Domenica 21 dicembre ore 21 Santuario di San Pancrazio - Pianezza Lunedì 22 dicembre ore 21 Sala Mario Operti A TUTTO STRAUSS CONCERTO PER LE FESTE 2014 Orchestra da Camera Musicaviva Direttore Mario Lamberto MORGENBLÄTTER op.279 I giornali del mattino Walzer DAMENSPENDE op.305 Dono per signora Polka WIENER BONBONS op.307 Caramelle viennesi Walzer EIN HERZ, EIN SINN op.323 Un cuore, uno spirito Polka Mazur ROSEN AUS DEM SÜDEN op.388 Rose dal Sud Walzer --------------------ELEKTROPHOR op.297 L’Elettroforo Polka SCHATZWALZER op.418 Il Walzer del Tesoro Walzer FIGARO POLKA op.320 La Polka di Figaro Polka AN DER SCHÖNEN, BLAUEN DONAU op.314 Sul bel Danubio blu Walzer FREIKUGELN op.326 Rotolarsi liberamente Polka Mario Lamberto FANTASIA DI NATALE RADETZSKY – MARSCH La marcia di Radetzsky Marcia WALZER E POLKE DI JOHANN STRAUSS NELLA REVISIONE E RIDUZIONE PER ORCHESTRA DA CAMERA DI MARIO LAMBERTO Dal 1999 ad oggi l’Orchestra Filarmonica di Torino e l'Orchestra Sinfonica di Rivoli hanno commissionato al M° Mario Lamberto le revisioni e riduzioni per piccola orchestra da camera di Walzer e Polke di Johann Strauss per il seguente organico orchestrale: 1 Flauto, 1 Oboe, 1 Clarinetto, 1 Fagotto 1 Percussionista e Archi. L’iniziativa parte dal desiderio di organizzare concerti simili a quello di Capodanno, che da Vienna ogni anno viene trasmesso in Mondovisione, con la possibilità di portare questo repertorio non solo in importanti città, ma anche in piccoli centri, in piccole sale, con un piccolo organico e con piccoli costi. Strauss eseguiva i suoi capolavori nei giardini viennesi con una piccola orchestra da camera e l'autore ha svolto il suo lavoro pensando di ripresentarli in questa versione ridotta.Sono state realizzate ben 50 elaborazioni per poter avere la possibilità di rinnovare, ogni anno, il programma dei concerti. FANTASIA NATALIZIA di Mario Lamberto La FANTASIA NATALIZIA è stata commissionata dall’Orchestra Filarmonica di Torino in occasione del Concerto di Natale organizzato dal Consorzio per la Formazione Universitaria in Economia Aziendale e la Scuola Universitaria di Management d’Impresa a Pinerolo il 18 dicembre 2000. Il brano presenta otto famosi brani natalizi (Astro del ciel / Stille Nacht, Adeste Fideles / Venite, fedeli, Deck the hall, Tu scendi dalle stelle, O Tannebaum, Jingle Bells, Happy Christmas, White Christmas / Bianco Natale) in forma di tema e variazioni con due stretti nel finale. Le tonalità dei temi sono esposte in forma ciclica toccando tutte le note della scala diatonica (FA-LA-DO-MI-SOL-SI-RE-FA e LAb-DO-MIb-SOL-SIb-REb-FALAb nella versione per banda). L’autore ha elaborato due versioni per orchestra: una con un flauto, un oboe, un clarinetto, un fagotto e archi; l’altra con un flauto, due oboi, due corni e archi. Ha realizzato una versione per coro e orchestra, una per pianoforte e orchestra, una per quartetto d'archi e orchestra e una per soprano o voce bianca e orchestra. Ha strumentato una versione per banda e realizzato le versioni per coro e pianoforte, per soprano o voce bianca e pianoforte, per tenore e pianoforte. Infine, ha realizzato la versione per l'Ensemble Einaudi. Mario Lamberto, direttore d’orchestra si è diplomato in Composizione, Direzione d’Orchestra, Pianoforte, Musica Corale e Direzione di Coro con il massimo dei voti e la lode. Ha studiato con Franco Ferrara ai Corsi di Perfezionamento di Direzione d’Orchestra dell’Accademia Chigiana di Siena, della Scuola di Musica di Fiesole e dell’Ente Arena di Verona, conseguendo i relativi Diplomi di Merito. Ha inoltre frequentato il Corso di Alto Perfezionamento Professionale tenuto da Vladimir Delman a Parma e il Corso di Alto Perfezionamento tenuto da Aldo Ceccato a Saluzzo. Ha diretto l’Orchestra Sinfonica Nazionale RAI, l’Orchestra Sinfonica Nazionale Ungherese, l’University of Georgia Festival Orchestra di Atlanta (USA), la Bacau e la Brasov Philharmonie (Romania), la Jelenia Gora Symphony (Polonia), l’O.R.T. di Firenze, la “Haydn” di Bolzano, i Pomeriggi Musicali di Milano, le Orchestre Sinfoniche di Parma, Sanremo, Ivrea, Bari e Lecce, la Filarmonica di Torino, le Orchestre da Camera di Padova, Mantova, Torino e altre importanti Orchestre in Italia e all’estero. E’ stato invitato al Festival Wratislavia Cantans di Wroclaw, al Teatro dell’Opera di Bytom e di Katowice (Polonia) e al Teatro Piccinni di Bari. Ha collaborato con il Teatro Regio di Torino e con l’Accademia “Stefano Tempia” di Torino. Dalla stagione di concerti 2009-2010 è stato nominato Primo Direttore Ospite dell'Orchestra Sinfonica di Rivoli. E' il direttore principale dell'Orchestra da Camera Musicaviva di Torino. Docente presso il “Conservatorio Giuseppe Verdi” di Torino: dal 1978 di Musica Corale e Direzione di Coro e, dal 1999, titolare della cattedra di Direzione d’Orchestra. Inoltre tiene corsi di Direzione d’Orchestra in Brasile e a Mango, in collaborazione con l’Associazione Musicaviva. L'Orchestra Musicaviva si è costituita nel dicembre del 2013 per volontà degli stessi musicisti che la compongono. Il direttore d'orchestra principale è il M° Mario Lamberto, docente di Direzione d'Orchestra presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino. Ha collaborato con musicisti ospiti di chiara fama e ha eseguito concerti con le revisioni di Polke e Valzer di J. Strauss realizzate da Mario Lamberto, l'Idillio di Sigfrido di Wagner, il Konzertsatz di Clara Schumann con la pianista Patrizia Fossat, la Serenata di Čajkovskij. Ha interpretato i concerti per 2, 3, 4 violini e le Quattro Stagioni di Vivaldi con il M° Sergio Lamberto, docente del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino e primo violino dell’Orchestra Filarmonica di Torino, e con i violinisti Elisabetta Fornaresio, Vittorio Sebeglia, Paolo Chiesa e il violoncellista Giulio Sanna. L’Orchestra Musicaviva collabora con il Coro Lirico Francesco Tamagno diretto dal Maestro Sergio Merletti. Sabato 17 gennaio 2015 ore 21 Centro Studi Sereno Regis – Sala Gabriella Poli Quartetto TAAG Tommaso Fracaro, primo violino Alessandra Deut, secondo violino Alessandro Curtoni, viola Giulio Sanna, violoncello Aspettando il Giorno della Memoria J.Haydn Quartetto op. 33 n. 1 in si minore Allegro moderato, Scherzo, Andante, Finale G.Puccini: Crisantemi Alla memoria di Amedeo di Savoia Duca d'Aosta D. Shostakovich: Quartetto op.110 n. 8 Largo, Allegro molto, Allegretto, Largo, Largo J.Haydn: Quartetto op. 33 n. 1 in si minore Questo quartetto inaugura la serie dei sei “quartetti russi”, così chiamati perché dedicati al granduca russo Pavel Petrovic. La novità di questi brani è costituita dal loro stile, definito dallo stesso Haydn “completamente nuovo e speciale”, e che costituirà le basi del cosiddetto “stile classico” viennese, portato successivamente a piena maturazione da Mozart e Beethoven. Proprio nel 1781, anno della composizione dei quartetti russi, Mozart e Haydn stringono amicizia, basata sulla reciproca stima, e più tardi il giovane Beethoven sarà inviato a Vienna per “ricevere lo spirito di Mozart dalle mani di Haydn”. Fervente cattolico, Haydn vergava la scritta Laus Deo al termine di ogni composizione; una delle sue opere più belle ed ispirate è l’oratorio La Creazione, per il quale, contraria- mente alle sue abitudini, volle prendersi più di un anno di tempo per la sua gestazione. G.Puccini: Crisantemi, elegia per quartetto d'archi Quartetto “Crisantemi”, composto da G. PUCCINI nella notte in cui ebbe notizia della morte di Amedeo di Savoia, Duca d’Aosta (1890). E' una pagina brevissima e quasi sconosciuta, ma va tenuta presente se non altro per la popolarità del suo autore, che rappresenta, malgrado varie critiche, una delle figure-cardine del suo tempo. Il suo catalogo di musica da camera, ripetiamo, annovera pochissimi lavori: uno Scherzo in la minore, un Quartetto in re maggiore, alcune Fughe e 3 Minuetti, sempre per la formazione classica di quattro archi. Si tratta esclusi i 3 Minuetti, riutilizzati in Manon Lescaut - di lavori scolastici composti tra il 1880 e il 1883 al Conservatorio di Milano, dove Puccini studiò sotto la guida di Bazzini e Ponchielli."Crisantemi", è una pagina garbata e commossa, segnata da una mestizia un poco esteriore. Lo svolgimento è in forma ternaria. Risalta una più controllata e raccolta sezione centrale, che peraltro non contraddice il clima complessivo. La pagina confluì in Manon 3 anni più tardi. D. Shostakovich: Quartetto op.110 n. 8 Questo quartetto, riflette gli anni tragici del totalitarismo comunista, quando il compositore sovietico, in balia di un potere occhiuto, si trova costretto ad aderire al Partito. Lo stesso Shostakovich considerava questo quartetto alla stregua di un necrologio del suo compositore. La tradizione riferisce anche che Shostakovich lo abbia scritto in tre giorni, parallelamente alla stesura della colonna sonora di un film sui bombardamenti di Dresda. La maggior parte del pezzo, in cinque movimenti, ritaglia citazioni dai precedenti lavori (Sinfonia n.1 op. 10, Concerto n.1 op. 107 per violoncello) e ricorre al motivo, tanto spesso utilizzato, delle sue iniziali DSCH, secondo la trascrizione delle note per lettera alfabetica. “Nonostante la struttura a collage, si tratta di un pezzo di grandissimo potere e forza emotiva, oggi uno dei pezzi di Shostakovich più apprezzati dal pubblico di tutto il mondo. È stato usato tante volte all’interno di colonne sonore di film, come musica di accompagnamento teatrale, ed è stato arrangiato per altre formazioni strumentali. Tra gli arrangiamenti il più famoso è quello del direttore Rudolf Barshai, che ha intitolato la sua fortunata versione Chamber Symphony. In questa forma, le è di solito attribuito il numero op. 110” (Gerard McBurney) Sono stato nella città di Gorhisch e anche alle terme di Gorhisch, che si trovano nei dintorni della cittadina di Königstein, a quaranta chilometri da Dresda. E’ un posto di una bellezza indescrivibile. Tra l’altro, è ovvio che sia così: questo posto è chiamato la Svizzera sassone. Il Quartetto TAAG nasce nel 2011 con il desiderio dei componenti di approfondire lo studio del suo repertorio. L’Ensemble ha partecipato a numerose iniziative: dalla rassegna 2012 del Festival MiTo per la città di Torino, all’esecuzione del Quartetto “Imperatore” di F. J. Haydn per il Concorso Pugnani 2012, che gli è valso il primo premio. Recentemente ha collaborato con la pianista Anna Maria Cigoli e, inoltre, ha partecipato al Festival MiTo 2013 esibendosi al Teatro Vittoria di Torino. Subito dopo, il Quartetto TAAG ha suonato nel salone del Conservatorio e del Palazzo Civico nell’ambito del Festival Beethoven di Torino. Nello stesso anno il quartetto ha partecipato ai corsi di alto perfezionamento musicale di Saluzzo, nella classe del M° Antonello Farulli. È stato inoltre invitato dal Quartetto di Cremona a partecipare all’VIII Congresso ECMTA, con i docenti Faes, Helasvuo, Flaksman, Irvine, Kunca e, successivamente, al corso tenutosi a Milano da Hatto Bayerle e dal Quartetto di Cremona per la Società del Quartetto, con concerto finale presso il Teatro Auditorium San Fedele. Al momento i giovani musicisti frequentano due Conservatori, quello di Torino e quello di Piacenza, dove sono seguiti dai maestri Claudia Ravetto e Marco Decimo. Il Quartetto TAAG si sta inoltre specializzando presso la prestigiosa fondazione Walter Stauffer con i musicisti del Quartetto di Cremona. Sabato 31 Gennaio 2015 ore 21.00 Educatorio della Provvidenza - Auditorium Orpheus Duo Guasco - Oliveri Concerto per pianoforte a quattro mani Angela Guasco e Valentina Oliveri, pianoforte F.P.Schubert: Fantasia in fa minore op. 103 Allegro molto moderato, Largo, Allegro vivace, C.Debussy: Sei epigrafi antiche Pour invoquer Pan, Pour un tombeau sans nom, Pour que la nuit soit propice, Pour la danseuse aux crotales, Pour l'égyptienne, Pour remercier la pluie au matin S. Rachmaninov: Sei pezzi op. 11 Barcarola, Scherzo, Tema russo, Valzer, Romanza, Gloria Duo pianistico Oliveri-Guasco: Angela Guasco e Valentina Oliveri sono nate ad Imperia, rispettivamente nel 1988 e nel 1984. Dopo il diploma conseguito con il massimo dei voti sotto la guida della didatta Lidia Baldecchi Arcuri, frequentano il biennio specialistico ad indirizzo cameristico presso il Conservatorio di Torino e dall'autunno 2011 si forma il duo nella classe di musica da camera di Marco Zuccarini. Nel 2012 seguono una masterclass tenuta da Bruno Canino presso il medesimo Conservatorio e nel 2014 frequentano una masterclass tenuta da Enrico Pace. Il duo è stato premiato in vari concorsi nazionali ed internazionali da importanti maestri come Salvatore Accardo, Rocco Filippini, Bruno Canino, Riccardo Risaliti, Massimiliano Damerini: Concorso "Maria Grazia Vivaldi" di Montalto Ligure 2012 (2° premio), Premio Nazionale delle Arti 2012 (2°premio), Concorso pianistico "Maria Silvia Folco" di Albenga 2012 e 2013 (2° e 3° premio), Concorso “Mendelssohn” di Alassio (3° premio). Ha suonato in importanti stagioni e sale quali: Festival Internazionale di Musica da Camera di Cervo, Teatro Vittoria di Torino, Festival HOP.E presso la Reggia di Venaria Reale, Festival "Liguria in musica" di Rapallo, le Serate Musicali e i Mercoledì del Conservatorio di Torino, Rassegna di Teatro e Musica presso “Lo Spazio Vuoto” di Imperia, Rassegna “Il Bello da Sentire”presso la Reggia di Venaria Reale e i Musei Vaticani. Nel 2014 il Duo è stato selezionato dalla Regione Piemonte per l’attribuzione di concerti attraverso la “Piemonte Live Competition”. Sabato 14 Febbraio 2015 ore 21.00 Centro Studi Sereno Regis - Sala Gabriella Poli Trio Badinage Le Roi s'amuse: musica alla corte di Luigi XIV Luisa Besenval, flauto traversiere Arianna Zambon, oboe barocco Gualtiero Marangoni, viola da gamba ________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Jean Baptiste Lully: estratti da Trio de la Chambre du Roi Symphonie, Gavotte, Menuet, Les Contrefaiseurs, Symphonie, Chaconne Marin Marais: Suite III Prelude, Gavotte en rondeau, Double Gigue, Bransle de village, Rgaudon Menuet Jacques Christophe: Caprice en Trio Caprice, Tambourin, Menuet, Chaconne TRIO BADINAGE Luisa Besenval flauto traversiere Arianna Zambon oboe barocco Gualtiero Marangoni viola da gamba Il Trio Badinage propone un assaggio della ricca vita musicale alla corte del Re Sole, attraverso la presentazione, su strumenti originali, di alcuni fra i più bei brani scritti dai compositori dell'epoca. Il flauto traversiere, l'oboe e la viola da gamba ci condurranno attraverso gli svaghi e i divertimenti dei reali di Francia, fatti di fantasie, capricci e danze, in un'unione perfetta di solennità e spensieratezza, fasto e allegria. Il termine Badinage, che viene solitamente tradotto con "Scherzo", è il nome di una composizione di carattere vivace tipica dei secoli XVII e XVIII, spesso inserita nelle suite strumentali di danze. Nel linguaggio corrente indica in generale una facezia, una celia bonaria volta allo svago e all'allegria. Nella Francia di Luigi XIV la musica era protagonista ovunque: nelle chiese, a corte, nei palazzi nobiliari, ai balli campestri, nelle taverne. Molte erano le dame che si dedicavano al canto, alla danza, o allo studio di uno strumento musicale, discipline considerate fondamentali nell'educazione delle fanciulle di buona società. In particolare, a corte si riunivano i principali musicisti dell'epoca. I preferiti dal sovrano componevano gli ensemble della "Chambre du Roi", che scandivano con le loro esibizioni l'intera vita della corte, animando momenti come la sveglia, la cena, o il coricarsi del re. Gli spettacoli musicali ed i balli, allestiti con grande frequenza, erano il più sontuoso passatempo dell'aristocrazia ed il sovrano stesso vi partecipava in qualità di abile ballerino. La danza era al centro dei divertimenti: famosi erano i grandi balli in maschera, che potevano arrivare a coinvolgere oltre tremila persone. Sabato 21 Febbraio 2015 ore 21.00 Educatorio della Provvidenza - Auditorium Orpheus Duo Tedesco – Biagioli Fabiola Tedesco Violino Chiara Biagioli pianoforte L. van Beethoven: Violin Sonata n. 7, op. 30 n. 2 Allegro con brio, Adagio cantabile, Scherzo, Finale J. Brahms: Violin Sonata n. 3, op. 108 Allegro, Adagio, Un poco presto e con sentimento, Presto agitato Beethoven: Violin Sonata n. 7, op. 30 n. 2 Classicismo maturo, neoclassicismo, musica nuova, romanticismo: un excursus storico musicale di grande ampiezza attraverso autori e generi compositivi che mettono in luce, ciascuno a suo modo, le principali caratteristiche espressive del violino. Leggendo ed analizzando la vicenda personale ed artistica di Ludwig van Beethoven si ha la netta impressione che essa sia stata interamente scandita da momenti di profonda crisi (dovuti soprattutto alla sua incurabile sordità e al conseguente isolamento dal mondo circostante) seguiti da una rinascita sul piano creativo che lo hanno portato ad essere uno dei maggiori compositori della storia della musica occidentale. «Si ha il sospetto che la crisi di Beethoven e la sua straordinaria creatività siano in qualche modo collegate, e persino che la prima possa essere stata il presupposto necessario per la seconda». La crisi a cui fa riferimento Maynard Solomon (da cui è tratta la citazione) è quella affrontata da Beethoven tra il 1800 e il 1802, anni di «grande angoscia» sul piano personale ma anche di «notevolissima produttività», durante i quali «videro la luce quelle opere che testimoniamo la massima padronanza dello stile classico maturo e al tempo stesso mostrano chiaramente come egli stesse passando a uno stile radicalmente nuovo» (Solomon).Tra le opere di quegli anni vi sono anche le tre Sonate per violino e pianoforte op 30, composizioni estremamente diverse una dall’altra e che sembrano confermare l’evoluzione dello stile beethoveniano del periodo sopra menzionato. In particolare, vengono spesso messe a confronto la N.2, dal carattere eminentemente drammatico, e la N.3, caratterizzata invece da una certa serenità: all’interno di uno stesso gruppo di composizioni si posso così ritrovare specifici indizi del dualistico carattere beethoveniano. La Sonata n.3 si apre con un Allegro assai il cui tema principale è esposto da una serie di insoliti ed alquanto baldanzosi passaggi all’unisono dei due strumenti, per poi svilupparsi secondo un più tradizionale “botta e risposta” tra violino e pianoforte, in un proliferare di idee melodiche caratterizzate da una certa vivacità e brillantezza. Il secondo movimento è un elegantissimo rondò in forma di Minuetto, con cui Beethoven rievoca in forma idealizzata la tradizionale danza settecentesca, aggiungendo tuttavia un tocco di puro lirismo che sembra anticipare certe effusioni di stampo più romantico. L’Allegro vivace conclusivo ripropone la classica alternanza tra i due strumenti nell’esposizione del motivo principale del movimento, in un vivace (appunto) scambio di idee musicali continuamente abbellite da trilli e/o acciaccature. Violino e pianoforte si uniscono poi in una sorta di “moto perpetuo” che rapidamente ci conduce alla esuberante e quasi chiassosa conclusione, con la riproposizione del tema principale scandito in maniera insistentemente gaia da entrambi gli strumenti. Brahms: Violin Sonata n. 3, op. 108 La terza Sonata di Brahms (1888) è un lavoro nato con chiare intenzioni “concertistiche”: grandi masse sonore, grandi virtuosismi a volte evidenti al primo ascolto, a volte comprensibili al solo esecutore (come spesso in Brahms l’elevatissima difficoltà esecutiva non traspare al solo ascolto). Siamo di fronte ad un perfetto e grandioso equilibrio fra una qualità costruttiva ormai smisurata e perfetta, una qualità espressiva, una cantabilità, che continuamente rinnova le linee tematiche. Eppure l’ascolto anche distratto non fatica a rilevare la rigorosa compattezza: tutto il grande organismo è dedotto dal motivo lento che sentiamo in inizio, con la sola isola melodica del secondo tema. La coda al termine del primo movimento è uno di quei momenti sublimi di Brahms, il discorso prende immediatamente quota con una modulazione a sorpresa, e si finisce a capofitto nel periodo conclusivo, con l’ultima ripetizione del motivo tematico, dapprima sottovoce e come in attesa, poi chiaramente ripetuto dal violino: una struttura di impressionante perizia e saldezza. Altro mondo ci si apre con il successivo Adagio, avviato da una più “ingenua” melodia, colorata dalla altrettanto “ingenua” modulazione maggiore-minore (ovvio che si tratta di “ingenuità” costruita ad arte). Come già nella prima Sonata per violino op. 78, anche qui Brahms costruisce una perfetta alternanza di momenti meditativi e incerti, e momenti di largo e commovente canto strumentale. Se provassimo ad analizzare più a fondo questo Adagio non sarebbe difficile trovare continuità dell’elaborazione del materiale; ma quando riparte il grande tema violinistico l’effetto è quello di un abbandono del peso terreno, nulla che suggerisca continuità con quanto precede, anche grazie alle sonorità del violino in corde doppie (ancora un richiamo alla Sonata op. 78). Il finale è inusualmente (per Brahms) violento, con una scrittura pianistica densissima e potente. Anche in questo caso si tratta del punto di arrivo di un magistero, di un tardo stile inteso come coronamento di una attività pluridecennale. L’opposto del tardo Beethoven che contraddice, disgrega, rende incerta e infrange anche la più potente delle sue precedenti acquisizioni (secondo la lettura di Adorno). Perché accade questo? Perché il tardo Beethoven è contraddizione irrisolta, mentre il tardo Brahms è coronamento di un percorso artistico? La risposa è estremamente complessa e importante, e si colloca su un piano che trascende ampiamente i limiti della storia della musica. Il tardo Brahms, e questo finale è eloquente a questo riguardo, si manifesta come pienezza raggiunta, ma testimonia in realtà un rifugio nel passato, una acquisizione conclusiva di un percorso personale mentre la storia, con le avanguardie, si sta avviando verso diverse direzioni. È Brahms il grande conservatore che porta a estrema perfezione il suo mondo, il mondo del pensiero costruttivo, della deduzione tematica, delle grandi forme, che le avanguardie pochi anni dopo annulleranno. E di qui viene la sua grandezza: è la storia che passa attraverso il suono, nella sua massima potenza, e così giunge alla sua fine. L’impossibilità di liberarsi del pesante passato, la necessaria imposizione del vincolo classicista, è esattamente ciò per cui Nietzsche vedeva in Brahms “la malinconia dell’impotenza”: impotenza (ma volontaria, questo è il punto) di reagire alla fine di un’epoca, impotenza di liberarsi dall’eredità storica secolare della musica tedesca. Eppure, proprio grazie a questa scelta conservatrice, nulla di quella melanconica impotenza emerge dal potentissimo stile della Sonata op. 108, un’acquisizione inossidabile, un traguardo storico insuperabile. Chiara Biagioli, nata a Torino nel 1994, ha intrapreso gli studi pianistici all’età di quattro anni, proseguendoli presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino con Claudio Voghera e conseguendo contemporaneamente presso il Liceo “M. D'Azeglio” di Torino la maturità classica. Fin da giovane ha partecipato a numerosi concorsi nazionali e internazionali per giovani pianisti nelle quali ha ottenuto numerosi primi premi di categoria e assoluti e menzioni speciali (Città di Cantalupa, "J.S. Bach" di Sestri Levante, "Giorgio e Aurora Giovannini" di Reggio Emilia, Città di Moncalieri) Ha preso parte a numerose masterclass e corsi tenuti da maestri tra cui B. Lupo, H. Hata, D. Merlet, G. Cascioli, A. Mazdar, P. De Maria, J.M. Luisada. Ha al suo attivo numerosi concerti sia come solista sia in formazioni cameristiche. Si è esibita per rassegne quali "la Nuova Arca"; "Le Serate Musicali" e "I mercoledi del Conservetorio" presso il conservatorio di Torino; ha suonato per associazioni quali "Rotary International" e "Amitié Sans Frontières Internartionale"; si è esibita presso la Reggia di Venaria nonché nella città di Torre Pellice; ha frequentato l'Accademia Internazionale di Musica di Cagliari, esibendosi nell' Auditorium del Conservatorio “G. P. Palestrina. Nel maggio 2013 ha debuttato come solista con l'orchestra degli studenti del Conservatorio di Torino diretti dal M° G. Ratti in occasione di una serata dedicata a un "Focus su Beethoven", collocata nell'ambito del più ampio progetto del festival "Beethoven in piazza" organizzato dal Comune di Torino, eseguendo il Concerto per pianoforte e orchestra n.1 op.15 di Beethoven. Dall'autunno 2013 è pianista del Faust Piano Trio. Oltre all'attività musicale come solista e in formazione da camera, arricchisce la propria formazione con lo studio della composizione. Fabiola Tedesco ha cominciato giovanissima lo studio del violino, proseguendo presso il Conservatorio Statale "G. Verdi" di Torino sotto la guida del M° Sergio Lamberto e diplomandosi nel 2014 con il massimo dei voti, la lode e la menzione speciale di merito. Nel corso degli anni, ha ottenuto il primo premio assoluto in numerosi concorsi violinistici nazionali e internazionali (Vittorio Veneto-Rassegne "M. Benvenuti", A. Salieri, Città di Moncalieri, Rotary Club, Premio Pugnani) Ha debuttato da solista con orchestra nel 2010 a Torino, eseguendo il Concerto in la maggiore K 219 di Mozart e si esibisce regolarmente in prestigiose sale in Italia, Svizzera, Germania ed Austria. Nel marzo 2012 ha eseguito come solista le Quattro Stagioni di A. Vivaldi nell'ambito della rassegna MITO, suonando lo Stradivari "Mond" del Conservatorio G. Verdi di Torino. Grazie alla precoce maturità artistica, nel 2011 è stata selezionata dalla Prof.ssa Ana Chumachenco per partecipare alla propria Masterclass di Alto Perfezionamento presso l'Accademia "Perosi" di Biella. In seguito è stata da lei stessa formalmente invitata a seguire regolarmente le Masterclass di Schaffhausen, Lenk, Kronberg e Bad Reichenhall dove ha ricevuto lusinghieri apprezzamenti anche dai Maestri Wen-Sinn Yang, Werner Bärtschi, Wolfgang Boettcher, Eliane Rodrigues, Wendy Champney e Mauricio Fuks. Ha seguito inoltre le masterclass dei Maestri Vadim Brodsky, Uto Ughi, e Tyoko Takezawa. Nel 2014 ha vinto, con la votazione di 100/100, il concorso bandito dal Conservatorio di Torino per la selezione di giovani solisti, e, grazie a questo risultato, eseguirà, nell'autunno 2014, il Concerto per violino op. 35 di P. I. Tchaikovsky con l'orchestra del suddetto Conservatorio. Segue regolarmente le lezioni in Germania e Austria del M° Rudens Turku, e, nel febbraio 2014, è entrata nella sua classe del Voralberger Landeskonservatorium di Feldkirch, Austria. Sabato 28 Febbraio 2015 ore 21.00 Centro Studi Sereno Regis - Sala Gabriella Poli QUARTETTO CHITARRISTICO EXACORDE Bruno Costa - Massimo Visalli Pierpaolo Palazzo - Sergio Prada JOHANN SEBASTIAN BACH (1685 -1750) Die Kunst der Fuge BWV 1080 L’Arte della Fuga - The Art of Fugue - L’Art de la Fugue Contrapunctus 1 Contrapunctus 2 Contrapunctus 3 Contrapunctus 4 Contrapunctus 5 Contrapunctus 6 (per Diminutionem) in Stylo Francese Contrapunctus 7 per Augmentationem et Diminutionem Contrapunctus 9 alla Duodecima Contrapunctus 12a (rectus) Contrapunctus 12b (inversus) Contrapunctus 14 (incompiuta) Quartetto Chitarristico EXSACORDE” “ Bruno Costa Massimo Visalli Pierpaolo Palazzo Sergio Prada Il quartetto chitarristico EXSACORDE si è formato nel 1984 con l’intento di divulgare la letteratura cameristica per quattro chitarre, una letteratura che non ha un “iter” storico, ma nasce “solamente” 30-35 anni or sono. Attorno al quartetto EXSACORDE che alterna alle chitarre normali strumenti affini come il requinto e una chitarra ad otto corde, si è subito destato un grande interesse da parte di compositori italiani e stranieri che hanno scritto e dedicato oltre 50 brani, tra i quali un concerto per 4 chitarre e orchestra. Molte di queste composizioni sono state oggetto di prime esecuzioni ed incisioni con responso positivo da parte della critica specializzata italiana e straniera. Il repertorio spazia da una vasta letteratura originale a raffinate trascrizioni da opere di grandi autori come: J.S.Bach (Arte della fuga), G.P. Telemann (Concerto in Re maggiore), C. Merulo ( Conzon da sonare a quattro), G.A. Terzi ( Canzona in 8 parti), Manuel De Falla ( La vida breve), E.Granados (Danza n.5), Gabriel Fauré (Pavana op.50) ecc… Il 30/12/2010 sono stati eseguiti in prima esecuzione mondiale gli 8 Valzer del compositore inglese Gilbert Biberian. Il 10/05/2014 al Teatro Verdi di Fiorenzuola D’Arda (PC) è stata eseguita in prima esecuzione mondiale una delle opere più importanti di J.S.Bach, “L’Arte della Fuga“. L’esecuzione è in versione originale,ed è stata eseguita pure a Lodi, a Crema, Codogno, e all’Accademia Tadini di Lovere. Il quartetto, oltre a numerosissimi concerti effettuati anche all’estero, ha al suo attivo diverse incisioni su Compact disc, una dal titolo “FOUR GUITARS” per la casa discografica Italo Tedesca “Antes-Concerto”, ed una seconda per la casa discografica MAP (Musicisti Associati Produzioni) di Milano con il titolo “Sei Autori per il Quartetto EXSACORDE”.** Nella compilation “La Musica di Piacenza” per unicef ha registrato la “Pavana” op.50 di Gabriel Faurè e nel CD “PASSACAGLI” del compositore Attilio Del RE il quartetto esegue “Le 30 passacagli per quattro chitarre ” **“FOUR GUITARS”, è stato trasmesso ripetutamente dal V e VI canale della filodiffusione Rai. Una variante alla formazione, è il quartetto di chitarre e voce, con un repertorio inedito di autori contemporanei, quali: CARLO GALANTE, MASSIMO BERZOLLA, VITTORIO VINAY, GIOVANNI CATELLI, BERNHARD ROEVENSTRUNCK, FABRIZIO GARILLI ecc.ecc. Sabato 8 Marzo 2015 ore 21.00 Centro Studi Sereno Regis - Sala Gabriella Poli Insieme Polifonico Femminile San Filippo Neri Le donne nella musica e nella lettura Saffo, poetessa greca VI – VII sec. a.C. La cosa più bella H. von Bingen O cruor sanguinis Maddalena Casulana stavasi il mio bel sol Isabella Leonarda Ave regina Coelorum J. Ines De La Cruz Madre, la de los primore Louise Reichardt Buss Lied Fanny Mendelssohn Wandl’ich in dem Wald del Abends Compiuta Donzella A la stagion che ‘l mondo foglia e fiora Helena Munktell Maj Daniela Lepore Je suis celle Song of the Underground Harriet Tubman Lewis Allen Strange Fruit J. Archadelt Nous voyons che les hommes K. Kile God’s gift to women Il concerto-reading si propone di far conoscere modi differenti di cantare e raccontare l'universo femminile in epoche e luoghi lontani nel tempo e nello spazio. Il compito è non a caso affidato ad un coro femminile – l’Insieme Polifonico Femminile San Filippo Neri - che, come tale, è dotato della sensibilità necessaria per interpretare brani scritti per le donne o ad esse dedicati. Dall’anno della sua fondazione (1995) l’Insieme si propone come realtà artistica femminile sensibile alle tematiche di genere. A partire dal 2001 tale specificità si è tradotta nella realizzazione di un concerto-spettacolo appositamente creato per celebrare la Festa della donna. Il successo e l’interesse dimostrato dalle realtà territoriali nelle precedenti edizioni, ci spinge a continuare nella divulgazione di forme e materiali di realtà femminili poco conosciute. Lo spettacolo dal titolo Le donne nella musica e nella letteratura, della durata complessiva di 60 minuti circa, comprende una parte musicale di esecuzione di brani - sia a cappella che con accompagnamento strumentale - intercalata da una parte letteraria, di recitazione di poesie e testi in prosa di autrici appartenenti a differenti culture e periodi storici. Nella parte cantata così come in quella recitata, i testi evidenziano come le donne anche nell’arte, fin dai tempi più antichi, siano sempre state portatrici di una cultura di pace e di amore, denunciando l’orrore della guerra, delle discriminazioni e di ogni forma di violenza. INSIEME POLIFONICO FEMMINILE S.FILIPPO NERI DIRETTORE DANIELA LEPORE VOCE SOLISTA: STEFANIA CAMMARATA L’Insieme Polifonico Femminile San Filippo Neri ha sede a Torino nei locali annessi all’Oratorio omonimo in Via Maria Vittoria 5. L’Insieme esegue pagine del repertorio di musica sacra e profana per voci femminili, con particolare predilezione per l’età rinascimentale e barocca, orientandosi tuttavia anche verso la musica dell’Ottocento e del Novecento. Si cimenta anche in pezzi della tradizione nordamericana, e, recentemente, in composizioni appositamente scritte. Si avvale della soprano Stefania Cammarata, formatasi, tra gli altri, presso i Corsi di formazione musicale del Comune di Torino – dove ha studiato tecnica vocale, canto jazz e canto lirico – e attualmente voce solista della Svoboda Orchestra. L’arpista Daniela Vendemiati ha svolto la sua attività artistica come prima arpa dell’orchestra del Teatro Regio di Torino. Da alcuni anni collabora ,con l’Associazione “ Due Fiumi “ ed altre Associazioni torinesi, alla realizzazione di performances di spettacoli teatrali e di poesia.Partecipa anche stabilmente ai concerti dell’Insieme Polifonico Femminile “ S. Filippo Neri “ come corista e arpista. L’Insieme svolge regolare attività musicale partecipando a manifestazioni e rassegne indette dai vari Comuni e Circoscrizioni, dall’Associazione Cori Piemontesi e dall’ASPOR Piemonte di cui è membro dal 2000. Ha vinto la selezione per la “Rassegna di giovani esecutori di musica del ‘900” promosso dalla Città di Torino nel 1997, ha partecipato alle “Petites soirées del Circolo della Stampa”, alla XIV rassegna dei “Concerti di musica sacra” curati dall’Associazione Mythos presso la Cappella dei Mercanti, alla rassegna “Iniziative culturali 2003” presso la Sacra di S. Michele, alla III edizione del ‘Festival Nazionale di musica sacra” di Savona e alla rassegna “A più voci”, organizzata dall’Istituto Musicale Città di Rivoli presso la Maison Musique. Parte del repertorio natalizio è stato pubblicato su CD, registrato presso lo studio S.M.C. di Ivrea nella primavera del 2002. Daniela Lepore, Direttore Si è diplomata in direzione corale presso il Conservatorio “G. Verdi” di Torino e si è laureata in disciplina delle arti musicali presso il DAMS della stessa città. Ha curato il suo perfezionamento partecipando a corsi di aggiornamento per la direzione e sulla vocalità relativa alla musica rinascimentale e barocca tenuti dall’associazione culturale ‘Corale Polifonica di Sommariva Bosco’. Ha al suo attivo un’esperienza più che decennale, avendo diretto in passato la formazione Sintonia, con cui ha partecipato a numerose manifestazioni, e il gruppo Arcadia. Ha collaborato, per la parte musicale, con il laboratorio teatrale del Liceo Artistico Statale ‘Cottini’ di Torino, con il quale ha vinto più volte i concorsi di Scuola Superiore di Torino ed il Festival Nazionale del Teatro Scolastico ‘Elisabetta Turroni’ di Cesena con menzione particolare per la preparazione delle voci e le musiche originali. Collabora con l’associazione Musica Viva insegnando propedeutica musicale e corale. Venerdì 20 Marzo 2015 ore 21.00 Sala Polivalente Mario Operti FILARMONICA JAZZ BAND DIRETTA DA SERGIO CHIRICOSTA Tribute to Glenn Miller brani originali diventati i maggiori classici della storica Glenn Miller Orchestra La “Filarmonica Jazz Band" è una orchestra stabile fondata nel maggio del 2000 a Pianezza (TO). Nata dall'incontro casuale di alcuni musicisti, in breve tempo ha accorpato nel suo organico un folto gruppo di simpatizzanti e amanti del jazz. Il primo concerto fu tenuto il 19 giugno dello stesso anno della fondazione e riscosse da subito i favori del pubblico e il parere positivo della critica. La scelta del repertorio, gli arrangiamenti, il modo di porsi verso il pubblico con uno stile coinvolgente è stata giudicata sin dall'inizio la caratteristica vincente della formazione L'orchestra ha al suo attivo numerosi concerti tenuti sia nel circuito dei locali torinesi, nei teatri, così come nelle manifestazioni organizzate dalle amministrazioni pubbliche e festival jazz. Partecipa attivamente a tutte le iniziative con scopi benefici e alla realizzazione di progetti didattici e culturali. Direttore e arrangiatore è il maestro Sergio Chiricosta. Formazione: 4 trombe, 5 sax, 4 tromboni, batteria , percussioni, pianoforte, chitarra, basso, voce maschile, voce femminile. L’orchestra è così composta: Sergio Chiricosta: Trombone/direzione Paolo Albano, Elena Urru: voce Gigi Di Gregorio, Gianni Virone, Enzo Manzione, Mauro Pasquinelli, Daniele Duch, Gilberto Maina, Gianni Denitto: sax Aldo Caramellino, Giovanni Distefano, Davide Clementino, Enrico Delaurentis, Marcello Piana, Fabio Piro: tromboni Giuseppe Virone, Igor Vigna, Ezio Buri, Riccardo Puntil, Luigi Pregnolato, Danilo Perrero, Cesare Mecca: trombe Marcello Lavezzo, Guido Canavese: piano Marco Puxeddu, Roberto Sacchi: batteria Mauro Battisti, Piero Cresto-Dina, Paolo Gamba, Saverio Miele: Bass SERGIO CHIRICOSTA è considerato uno tra i maggiori trombonisti del panorama italiano ed internazionale. Il suo stile e il suo approccio unico ed originale lo hanno reso inconfondibile nonostante le diverse collaborazioni stilistiche a cui partecipa....è nato in provincia di Torino il 10 agosto 1975. Inizia a suonare a 8 anni e a 15, dall’incontro con Giovanni Capriuolo, inizia la dedizione giornaliera verso la musica. Si è diplomato in trombone e laureato in jazz con il massimo dei voti presso il conservatorio "Giuseppe Verdi" di Torino. Vincitore della borsa di studio a Siena jazz per i "corsi di alto perfezionamento jazz", ad Aosta per i "corsi di perfezionamento musicale della scuola superiore di musica della Valle d’Aosta", nella città di Lanciano per il "seminario internazionale di formazione orchestrale", ha frequentato inoltre corsi di perfezionamento con trombonisti di fama mondiale tra i quali Roberto Rossi, Claude Chevalier, John Mosca, ecc. Esordisce professionalmente all’età di 17 anni, spaziando dalla musica classica, funk, jazz, e un anno dopo si qualifica al 2° posto al festival Internazionale di "Barga jazz". Da allora ha avuto modo di partecipare a incisioni discografiche e a concerti al fianco di musicisti di calibro internazionale in tutta Italia, Svizzera, Croazia, Belgio, Austria, Francia, U.S.A., Germania suonando nei più importanti teatri e festival tra i quali: "Bergamo jazz", "Ferrara Jazz Festival", "Pavia Jazz Festival", "Break in Jazz" di MIlano, "7 giorni in jazz" di Ancona, "Lucca Jazz Festival ", "Arezzo Wave", "Iseo Jazz Festival", "Valtellina Jazz Festival" di Sondrio, "8° Festival d’opéra Avenches 02" (CH), "Saluzzo Spring Festival", "Tiroler Festpiele Erl 2001" (A), "Fantadia, Festival Internazionale di multivisione" di Treviso, "Jazz Castello 2005 XII edizione" di Potenza, "Talos Jazz Festival" di Bari, "Moncalieri Jazz Festival", "Jazz Alta" a Ventimiglia (IM), "49ème – 50ème Festival de jazz Antibes JouanLes-Pins" (FR), "Villa Celimontana Festival Jazz" a Roma, "Alba Jazz 2009", 36° Festival Antibes Génération Virtuoses (FR), "Festival de musique sacrée" a Monaco, ecc. Attivo inoltre come compositore e arrangiatore, alcuni dei suoi brani sono stati presi in considarazione dalla Warner Chappel e utilizzati per la realizzazione di una compilation utilizzata nei punti vendita "Ermenegildo Zegna nel mondo". Attualmente collabora come sideman in svariate formazioni sia in ambito jazz che classico operistico e si esibisce da leader, con proprie composizioni e arrangiamenti, in trio, quartetto, quintetto e big band, tra cui la Filarmonica Jazz Band di cui è direttore e arrangiatore. Tra le maggiori collaborazioni troviamo: Dee Dee Bridgewather, Enrico Intra, Giorgio Gaslini, Enrico Rava, Franco Cerri, Dave Liebman, Bobby Watson, Max Roach, Bob Brookmayer, Enrico Pierannunzi, Markus Stochausen, Giuseppe Vessicchio, Giovanni Tommaso, Tullio DePiscopo, Stjepko "Steve" Gut, Paolo Tomelleri, Leora Cashe, Joe Poole, Tony Foster, Flavio Boltro, Pietro Tonolo, Rino Vernizzi, Harold Danko, Francesco Bearzatti, Orchestra Sinfonica di San Remo ecc. Nel 2006 realizza il suo primo CD come leader “In front of you” e viene segnalato come uno dei migliori nuovi talenti nel referendum "Top Jazz 2006" indetto dalla rivista specializzata "MUSICA JAZZ". Sabato 28 Marzo 2015 ore 21.00 Educatorio della Provvidenza - Auditorium Orpheus Duo Doppia P Flauto e pianoforte dal '700 a oggi Concerto per flauto e pianoforte Giacomo Pomponio, flauto Elettra Pomponio, pianoforte J.S.Bach Suite in si minore G.P.Telemann Fantasia in la maggiore per flauto solo F.Chopin Tema e variazioni per flauto e pianoforte G.Fauré Fantasia per flauto e pianoforte C.Debussy Estampes-Jardin sous la pluie G. Pomponio Allegro di sonata, tema, variazioni fuga da M.Ravel Giacomo Federico Pomponio, flauto Nato a Moncalieri (TO) il 30/03/1992, ha iniziato a studiare flauto all’età di quattro anni presso il Suzuki Talent Center di Torino con l’insegnante Sara Mangaretto conseguendo il relativo diploma in data 8/06/2004. In questo periodo ha partecipato, sempre in veste di solista, a vari concerti pubblici organizzati dalla scuola con repertorio prevalentemente barocco. Nel settembre del 2004 si è iscritto al Conservatorio Statale di Musica “Giuseppe Verdi” di Torino nella classe del M° E. Egaddi, entrando al quarto anno e diplomandosi il 2/07/2008 con il massimo dei voti. Attualmente frequenta il Biennio di specializzazione in Flauto a Torino ed è iscritto al 10° anno di Composizione nella classe del M° O. Mula. Ha partecipato alle masterclass del M° Giuseppe Nova e il M° Kazutaka Shimizu come allievo effettivo. Accademia Musicale Chigiana, luglio 2012, allievo effettivo del maestro Patrick Gallois, Accademia Musicale Chigiana, luglio 2013, allievo effettivo del maestro Patrick Gallois. Collabora da tre anni, in qualità di aggiunto, con l’Orchestra Giovanile italiana e Coro i “Music Piemontesi” realizzando vari concerti tra cui uno a “Maison Musique. Ha partecipato a quattro tournées, svoltesi in Austria (agosto 2006), Brasile- Mato Grosso (agosto 2007), Francia-Spagna-Portogallo (agosto 2009) e Scandinavia (agosto 2010), interpretando,occasionalmente, anche ruoli solistici. Nel novembre 2012 ha partecipato alla fondazione del quintetto fiati “Pentafiati” di cui è tuttora membro e con cui ha partecipato a vari concorsi (Stresa, Firenze, Verona) e concerti. Elettra Aurora Pomponio, Pianoforte è nata il 27/02/1995, all’età di quattro anni inizia a studiare pianoforte seguendo i corsi attivati presso la scuola Suzuki di Torino con la maestra Silvia Faregna. Entra al Conservatorio “G. Verdi” di Torino all’età di nove anni, dove ora frequenta il decimo anno studiando con il maestro Bruno Bosio. Ha partecipato a numerose iniziative musicali della Scuola Suzuki e a diversi concorsi nazionali e internazionali. A Bologna al Concorso Marco Fortini nel 2003 e nel 2005 conseguendo rispettivamente il 3° e il 2° premio. Ad Acqui nel 2004 ha partecipato al XVI Concorso Nazionale per giovani pianisti “Terzo Musica-Valle Bormida”, conseguendo il 2° premio. A Torino il IV e al V Concorso Regionale di Esecuzione Musicale “Giovani Interpreti” nel 2004 e nel 2005 conseguendo rispettivamente il 2° e il 1° premio assoluto. A Pontinvrea ha partecipato due volte nel 2008 e nel 2010 alla 2° Rassegna Pianistica Cav. Davide Vignolo” conseguendo il primo premio. A Reggio Emilia nel 2008 ha partecipato al Concorso Nazionale “Giorgio e Aurora Giovannini” ottenendo il 2° premio assoluto. Partecipa a due masterclass nel 2010 con il maestro Benedetto Lupo ed Enrico Pace. Sabato 11 Aprile 2015 ore 21.00 Educatorio della Provvidenza - Auditorium Orpheu Quartetto TAAG L. van beethoven 18 n 1 F maggiore Allegro con brio, Adagio affettuoso e appassionato, Scherzo, Allegro molto, Allegro J. Brahms op 51 n 1 C minore Allegro, Romanza, Poco Adagio, Allegro molto moderato e comodo, Trio: Un poco piu animato, Allegro I Quartetti per archi di Beethoven sono complessivamente sedici, più la Grande fuga che in origine costituiva il finale dell'op. 133. Secondo un criterio non solo cronologico, ma di valutazione critica, accettato in linea di massima dagli studiosi della musica beethoveniana, i Quartetti si possono classificare in tre gruppi distinti: i sei Quartetti dell'op. 18 (1798-1800), che risentono l'influenza del modello haydniano e mozartiano; i Quartetti del secondo periodo e della maturità, raggruppati nell'op. 59, n. 1-3, (1805-1806), nell'op. 74 (1809) e nell'op. 95 (1810); e infine gli ultimi Quartetti scritti tra il 1822 e il 1826, comprendenti le op. 127, 130, 131, 132, 133 e 135. In questi tre momenti della produzione quartettistica si riflette tutta la parabola artistica del compositore, dalla fase iniziale dell'op. 18, quando è alla ricerca di uno stile personale e si tormenta per raggiungere la più aderente espressione al proprio io interiore fino alle più ardite soluzioni armoniche e formali racchiuse nelle ultime opere cameristiche beethovernane. In più, nel Quartetto per archi, il genere che il musicista predilesse e coltivò intensamente insieme alla Sonata per pianoforte, l'artista racchiuse i suoi pensieri più intimi e riservati, così da toccare spesso la forma del soliloquio. Non per nulla Paul Bekker, uno dei più documentati biografi del maestro di Bonn, così scrive nell'esaminare la struttura e la fisionomia dei vari Quartetti, specie quelli appartenenti al cosiddetto terzo stile: «Questa musica da camera per strumenti ad arco è veramente l'asse della psiche creativa di Beethoven, intorno al quale tutto il resto si raggruppa a guisa di complemento e di conferma. Nei Quartetti si rispecchia tutta la vita del musicista, non sotto l'aspetto di confessione personale, quasi di diario, come nell'improvvisazione delle sonate, non nella grandiosa forma monumentale dello stile sinfonico, bensì nella contemplazione serena, che rinuncia all'aiuto esteriore della virtuosità e alla monumentalità delle masse sonore dell'orchestra e si limita alla forma, semplice e priva di messa in scena, di colloqui tra quattro individualità che tra di loro si equivalgono». Brahms aveva quarant'anni quando si decise a far pubblicare presso l'editore Simrock di Berlino i due Quartetti per archi dell'op. 51, il n. 1 in do minore e il n. 2 in la minore. A questa determinazione egli giunse dopo molte indecisioni e ripensamenti, perché non si sentiva abbastanza sicuro di aver acquisito in pieno il linguaggio e la tecnica del quartetto d'archi, certamente tra le forme più difficili e complesse della musica da camera. Già nel 1853, l'anno del fortunato incontro con Clara e Robert Schumann, Brahms aveva fatto ascoltare ai due musicisti, che lo avevano accolto come un amico, un Quartetto in si minore, poco dopo distrutto dallo stesso autore, insoddisfatto di questo suo primo approccio con l'arte quartettistica. Del resto si sa che sin da giovane Brahms, di spiccata educazione pianistica, pensava di scrivere quartetti per archi e nella sua corrispondenza con gli amici se ne trovano citati diversi, accompagnati però da riflessioni e commenti poco lusinghieri, specie per quanto riguarda l'organicità e l'equilibrio formale dei vari tempi. In più occasioni il musicista aveva eseguito in presenza degli amici schizzi e frammenti di quartetti per archi, commentandoli con queste parole: «Per me è abbastanza facile comporre, ma ciò che è tremendamente difficile è scartare le note superflue».Il Quartetto in do minore op. 51 n. 1 in programma stasera, ha una intonazione austera e una tensione drammatica di piglio beethoveniano, tanto da essere accostato da qualche critico al modello dei "Quartetti Rasoumovsky". L'Allegro iniziale rivela una solida costruzione strumentale nell'alternanza del primo tema vigoroso e perentorio alla seconda frase più distesamente cantabile. È stato osservato che il motivo di attacco ricorda il tema di Erda nell'Oro del Reno di Wagner, anche se il musicista tiene conto soprattutto in questo caso della linea drammatizzante della quartettistica che da Beethoven giunge all'ultimo Schubert. Una tensione espressiva densa ma contenuta è racchiusa nella Romanza di tono contemplativo e armoniosamente frastagliata tra lirismo melodico e brevi pause interrogative. Il terzo tempo (Allegro molto moderato e comodo) è un intermezzo siglato da un umore nordico e vagamente triste, mentre il Trio con il tema su ritmo di valzer recupera accenti popolareschi viennesi di ascendenza schubertiana. L'Allegro finale riprende il nucleo tematico della Romanza, secondo il procedimento ciclico che informa l'intero quartetto. Il clima musicale è serrato e appassionato con cadenze concitate sovrastanti i momenti di più avvolgente dolcezza nell'ambito di uno stile severo e senza evasioni virtuosistiche. Il Quartetto TAAG nasce nel 2011 con il desiderio dei componenti di approfondire lo studio del suo repertorio. L’Ensemble ha partecipato a numerose iniziative: dalla rassegna 2012 del Festival MiTo per la città di Torino, all’esecuzione del Quartetto “Imperatore” di F. J. Haydn per il Concorso Pugnani 2012, che gli è valso il primo premio. Recentemente ha collaborato con la pianista Anna Maria Cigoli e, inoltre, ha partecipato al Festival MiTo 2013 esibendosi al Teatro Vittoria di Torino. Subito dopo, il Quartetto TAAG ha suonato nel salone del Conservatorio e del Palazzo Civico nell’ambito del Festival Beethoven di Torino. Nello stesso anno il quartetto ha partecipato ai corsi di alto perfezionamento musicale di Saluzzo, nella classe del M° Antonello Farulli. È stato inoltre invitato dal Quartetto di Cremona a partecipare all’VIII Congresso ECMTA, con i docenti Faes, Helasvuo, Flaksman, Irvine, Kunca e, successivamente, al corso tenutosi a Milano da Hatto Bayerle e dal Quartetto di Cremona per la Società del Quartetto, con concerto finale presso il Teatro Auditorium San Fedele. Al momento i giovani musicisti frequentano due Conservatori, quello di Torino e quello di Piacenza, dove sono seguiti dai maestri Claudia Ravetto e Marco Decimo. Il Quartetto TAAG si sta inoltre specializzando presso la prestigiosa fondazione Walter Stauffer con i musicisti del Quartetto di Cremona. Sabato 18 Aprile 2015 ore 21.00 Centro Studi Sereno Regis - Sala Gabriella Poli Ensemble Costanzo Festa “Piacciavi, generosa erculea prole” L. Ariosto, dedica al cardinale Ippolito d’Este dal prologo dell’ “Orlando Furioso”, 1516 Josquin des Pres (1450-1521) “Mille Regretz” “Tu solus” “Veni Sancte Spiritus” “Il Grillo” Bartolomeo Tromboncino (1470-1535) (intavolature per organo di Andrea Antico) “Odi celo el mio lamento” (organo) “Animoso mio desire” (organo) “Dolce ire, dolce sdegni” (organo) Adrian Willaert (1490-1562) “Vecchie Letrose” “O dolce vita mia” Antoine Brumel (1460-1513) “Gloria” dalla Missa de la Dominica (organo) Cipriano de Rore (1516-1565) “ Io canterei d'amor” “Anchor che col partire” Luzzasco Luzzaschi (1545-1607) “Toccata del quarto tuono” (organo) “Ricercare del primo tuono” (organo) “canzona” (organo) “Fantasia a quattro sopra Ave Maris Stella”(organo) Giaches de Wert (1535-1596) “Ah dolente partita” Girolamo Frescobaldi (1583- 1643) “Toccata II dal II libro” (organo) “Undici partite sopra la Monicha” (organo) Musica alla corte estense di Ferrara Il programma vuole essere un viaggio ideale nella Ferrara del XVI secolo, intorno agli splendori della corte estense, culla di una delle più raffinate “civiltà di corte” del rinascimento italiano, tramite le opere di artisti che hanno operato presso di essa.In un epoca in cui i principi si compiacciono di circondarsi di scrittori, filosofi, pittori e musici, non stupisce la cospiqua presenza di artisti oltremontani quali Josquin Des Pres, Cipriano de Rore, Adrian Willaert, Antoine Brumel, Giaches de Wert.Non è un caso che essi siano quasi tutti di origine fiamminga: già dal ‘400 alcuni tra i più importanti contributi dati alla polifonia vennero infatti dalla Fiandra e dalla regione francese della Borgogna, ma nel corso di due secoli, il centro geografico di riferimento dello stile praticato si spostò più volte e alla fine del XVI secolo avrebbe appunto traslocato in Italia, tramite l’importazione di quegli artisti, di fama internazionale, che avrebbero potuto, da un lato, lavorare nei centri per eccellenza di elaborazione della cultura nel rinascimento, le corti italiane, e dall’altro avrebbero dato il dovuto lustro ai principi stessi che li ospitavano. Non è da dimenticare l'importante presenza alla corte estense d'un musicista come Luzzasco Luzzaschi, che studiò musica e composizione con de Rore ed organo con Brumel e fu probabilmente l'autore delle musiche di scena per opere come l'Aminta del Tasso e per Il Pastor Fido del Guarini; o ancora Bartolomeo Troboncino, musicista notevole e singolare personaggio a lungo conteso niente meno che da Isabella d’Este, Lucrezia Borgia ed Alfonso d’Este. Infine il grande Girolamo Frescobaldi: egli nacque e passò la giovinezza a Ferrara, città che aveva potuto contare nel XVI secolo sulla presenza di alcuni straordinari compositori, come si è detto, attirati lì dall'attitudine mecenatesca della corte estense. Frescobaldi, che fu in Ferrara allievo di Luzzaschi, suonava clavicembalo ed organo, di cui era uno dei più celebri virtuosi del suo tempo, tanto da venire soprannominato "monstrum” degli organisti. Dopo l'acquisizione di Ferrara da parte dello Stato della Chiesa, e la dissoluzione del raffinato ambiente cortese, Girolamo Frescobaldi, fu accolto a Roma da papa Clemente VIII addirittura come organista in San Pietro. Bruno Bergamini, organo Nato a Torino nel 1960, dopo aver conseguito i diplomi in Organo e Musica Corale ha seguito corsi e masterclass con grandi interpreti (C.Rousset, L.Robilliard) ed ha approfondito lo studio della composizione con Giulio Castagnoli. Dal 1979 è titolare dell’organo Vegezzi-Bossi del Santuario di San Pancrazio in Pianezza (TO). E’ stato docente presso la Scuola Diocesana di Musica Sacra e presso i Corsi di Formazione Musicale della città di Torino. Ha iniziato molto presto la sua attività di concertista, affiancandola a quella di compositore e direttore di coro. Alcune sue composizioni sono state commissionate ed eseguite in prestigiose rassegne musicali (Teatro Nuovo, Accademia Sabauda, Internationale Orgelkonzerte München); la sua Toccata per organo è stata pubblicate dalle Edizioni Bèrben di Ancona. L’attività di concertista lo ha portato in tutta Italia e in varie nazioni europee (nel Luglio del 2002 ha tenuto un concerto sul monumentale organo della Sala dei Nobel nelle City House di Stoccolma). Le sue ricerche e gli studi approfonditi sulla musica organistica italiana lo hanno condotto nel 1999 a realizzare per conto della casa discografica Fonola un CD interamente dedicato alle diverse scuole italiane del ‘700, che ha ricevuto il massimo punteggio di critica dalla rivista specializzata Amadeus. Ensemble Costanzo Festa L'Ensemble vocale e strumentale Costanzo Festa è nato con l'idea di approfondire e dare voce allo straordinario repertorio antico e rinascimentale italiano ed europeo con un attenzione al recupero della prassi esecutiva storicamente informata. Grazie all'organico variabile e alla collaborazione con strumentisti professionisti riesce a spaziare dal repertorio madrigalistico al corale, dalla destinazione sacra alla profana. Sabato 9 maggio 2015 ore 21.00 Educatorio della Provvidenza - Auditorium Orpheus Duo Fossat - Lamberto Concerto per pianoforte a quattro mani Patrizia Fossat e Mario Lamberto, pianoforte musiche di J.Brahms, R.Wagner, M.Ravel J. Brahms 16 Valzer op.39 per pianoforte a 4 mani n. 1 in Si maggiore Tempo giusto n. 2 in Mi maggiore n. 3 in sol diesis minore n. 4 in mi minore Poco sostenuto n. 5 in Mi maggiore Grazioso n. 6 in Do diesis maggiore Vivace n. 7 in do diesis minore Poco più andante n. 8 in Si bemolle maggiore n. 9 in re minore n.10 in Sol maggiore n.11 in si minore n.12 in Mi maggiore n.13 in Do maggiore n.14 in la minore n.15 in La maggiore n.16 in re minore J. Brahms 6 Danze ungheresi per pianoforte a 4 mani n.1 in sol minore Allegro molto n.2 in re minore Allegro non troppo n.3 in fa maggiore Allegretto n.4 in fa minore Poco sostenuto n.5 in fa diesis minore Allegro n.6 in re bemolle maggiore Vivace ….......................... R. Wagner Idillio di Sigfrido per pianoforte a 4 mani revisione e riduzione di J. Rubinstein M. Ravel Ma mère l'Oye per pianoforte a 4 mani 1. Pavane de la Belle au bois dormant 2. Petit Poucet 3. Laideronnette, Impératrice des Pagodes 4. Les entretiens de la Belle et de la Bête 5. Le jardin féerique I Sedici Valzer op.39 per pianoforte a 4 mani furono composti da Brahms nel 1865. L'amore per la danza si accorda alla creatività melodica del compositore, ispirata dalle atmosfere del Ländler (danza popolare tedesca). Vi si trovano pagine brillanti o malinconiche, di sapore zigano o contrappuntistico, con echi provenienti da Schubert, Schumann e Chopin. Le Danze ungheresi per pianoforte a quattro mani sono state scritte da Johannes Brahms agli inizi della sua carriera musicale. Per guadagnarsi da vivere suonò con piccoli complessi che si esibivano nel porto di Amburgo. A questa esperienza di genti, culture e musiche eterogenee è da attribuirsi la fonte delle sue prime ispirazioni etnomusicali. Nel 1852, il diciannovenne Brahms iniziò la composizione delle danze ungheresi per puro diletto. Il lavoro continuò sino al 1869, quando a Bonn l'editore Simrock pubblicò i primi due quaderni che raccoglievano le prime dieci composizioni. Queste ebbero in tutta Europa un notevole successo e furono immediato oggetto delle più svariate trascrizioni. Fritz Simrock decise allora di pubblicare nel 1880 a Berlino il terzo e il quarto quaderno che, composti rispettivamente di sei e cinque danze, esaurivano la serie. Nella partitura originale le danze venivano qualificate come ungheresi perché in quel tempo il folklore magiaro era del tutto sconosciuto e confuso con la musica zigana. Le musiche originarie sono state rintracciate per quasi tutte le danze: la danza n. 1 ha origine nella Isteni czàrdas di Sárközy; la danza n. 3 riprende la canzone nuziale Tolnai Lakadalmas di Rizner; la danza n. 4 si ispira alla melodia Kalocsay Emlék; la danza n. 6 trae motivo da Rózsa Bokor di Adolph Nittinger. Brahms, a testimonianza della sua onestà intellettuale, non diede mai regolare numero d'opera alle danze ungheresi. Esistono anche le versioni orchestrali (1873) di cui solo la n.1, la n.3 e la n.10 in Fa maggiore sono sicuramente orchestrate dall'autore. L'Idillio di Sigfrido (in tedesco Siegfried-Idyll, WWV103) è una composizione per orchestra da camera scritta da Richard Wagner nel 1870. È stata concepita come regalo di compleanno per la sua seconda moglie Cosima, nell'anno del loro matrimonio, in seguito alla nascita del loro figlio Siegfried (6 giugno 1869). La prima esecuzione si è tenuta a sorpresa presso la villa della famiglia Wagner, al risveglio di Cosima, nella mattina di Natale del 1870, nella quale lei festeggiava anche il suo trentatreesimo compleanno. La musica è fittamente intessuta di sentimenti personali del compositore e del suo amore per la moglie e la famiglia, ha un carattere molto intimo e sentimentale e la successione degli episodi è contrassegnata da temi distinti. Il primo tema dell'Idillio verrà riutilizzato nel Sigfrido, come tema di Brunilde (Ewig war ich) nella scena finale dell'opera, così come altri due temi in Hort der Welt e in Sie ist mir ewig, ist mir immer Erb''. Nella composizione è presente anche il tema di una antica ninna nanna tedesca, Schlaf, Kindchen, Schlafe (dormi, bimbo, dormi), trascritta da Wagner nel 1868 prima della nascita di Siegfried. L'orchestrazione originale è contenuta, anche per via dell'ambiente ristretto nel quale era programmata l'esecuzione, e prevede flauto, oboe, 2 clarinetti, fagotto, 2 corni, tromba e archi. La versione per pianoforte a 4 mani è stata realizzata da Joseph Rubinstein. Ma Mère l'Oye ("Mamma Oca") è una suite di Maurice Ravel, originalmente composta per panoforte a 4 mani e successivamente ampliata e trascritta per orchestra. La versione pianistica, pubblicata nel 1910, è composta di cinque pezzi, ispirati da altrettante illustrazioni tratte da un libro di fiabe per l'infanzia (di qui il sottotitolo Cinq pièces enfantines). Pavane de la Belle au bois dormant ("Pavana della Bella addormentata nel bosco"): è una danza lenta in tempo di 4/4, basata su una semplice melodia dal tono misterioso. Petit poucet ("Pollicino"): è un brano moderato, che utilizza una lunga successione di bicordi di terza per evocare l'immagine di una camminata solitaria nel bosco. Laideronnette, Impératrice des pagodes ("Laideronnette, Imperatrice delle pagode"): è una marcia veloce che alterna una sezione vivace, sviluppata nei registri acuti, a una sezione più lenta e riflessiva, nei registri gravi, secondo lo schema A-B-A. L'utilizzo dell'armonia quartale e della scala pentatonica le donano una sonorità tipicamente "orientaleggiante". Les Entretiens de la Belle et la Bête ("Le conversazioni della Bella e la Bestia"): è il brano strutturalmente più complesso della raccolta, nel quale la raffinatezza della scrittura armonica riesce a trasmettere la sensazione di una delicata serenità e al tempo stesso di una sottile inquietudine. Le Jardin féerique ("Il giardino fatato"): è un brano moderato, che esordisce come un corale sommesso e si sviluppa in crescendo fino allo sfolgorante finale, caratterizzato da ampi glissati nei registri alti. Solo i primi due pezzi derivano direttamente dalla raccolta di fiabe Ma Mère l'Oye di Charles Perrault, mentre gli altri discendono da altre fonti ( Madame d'Aulnoy per "Laideronnette", Jeanne-Marie Leprince de Beaumont per "La Bella e la Bestia"; rimane dubbia l'ispirazione del "Giardino fatato"). Questa versione fu scritta per i figli di Ida e Cipa Godebski, Mimie e Jean. Contrariamente alle speranze dell'autore, non fu possibile affidare la prima esecuzione pubblica ai due bambini, che furono perciò sostituiti da Jeanne Leleu e Geneviève Durony. Nella sua autobiografia, il compositore afferma: «Il proposito di evocare in questi pezzi la poesia dell'infanzia mi portò naturalmente a semplificare il mio stile e a raffinare i miei mezzi espressivi». La suite è piuttosto semplice dal punto di vista tecnico, ma possiede lo stesso rigore formale e la stessa profondità di ispirazione delle opere più complesse Patrizia Fossat inizia lo studio del pianoforte con la M a Fuga e prosegue poi con il M° Walter Bozzia, ottenendo il massimo dei voti e la lode nel diploma tradizionale e nella laurea di secondo livello. Consegue la maturità classica e si laurea con il massimo dei voti presso l’Università di Torino in Lettere moderne con indirizzo musicale con il professor Giorgio Pestelli, presentando una tesi di laurea dal titolo “Arte e tecnica in Chopin: la pausa come strumento espressivo e strutturale”. In veste di solista e in duo a quattro mani si piazza ai primi posti in numerosi concorsi nazionali ed internazionali (tra gli altri Stresa, Osimo, Napoli, Torre Pellice, Genova, Bardolino, Castiglion Fiorentino, Varese Ligure). Tiene concerti solistici e in duo in diverse rassegne concertistiche (tra le altre le stagioni di Palazzo Bricherasio di Torino, le serate del Circolo Filarmonico di Asti, gli Incontri Musicali in provincia di Genova, la stagione del Teatro Arnoldi di Alessandria, i Concerti del Conservatorio Cantelli di Novara, le stagioni di Piemonte in musica, il Festival Pianistico Internazionale di Galliate, le Domeniche di Pavone e le stagioni dell’Auditorium Orpheus di Torino). Nel 2011 registra per Radio Vaticana un’opera di Bach e partecipa alla registrazione di un cd edito da La Bottega Discantica sugli degli Studi di Alfonso Fumagalli nell’ambito del progetto “Tasti neri tasti bianchi”, organizzato dal Conservatorio di Novara in collaborazione con vari Conservatori europei. Frequenta alcune masterclass, tra le quali quelle con i Maestri Jerzy Maciejewsky, Paul Badura Skoda, Giacomo Fuga, Ettore Borri, Jeffrey Swann e al Castello di Cortanze con Lilya Zilberstein, che la sceglie per tenere il concerto finale dell’evento. E’ docente di pianoforte presso il Civico Istituto Musicale "Sandro Fuga". Mario Lamberto si è diplomato in Composizione, Direzione d’Orchestra, Pianoforte, Musica Corale e Direzione di Coro con il massimo dei voti e la lode. Ha studiato con Franco Ferrara ai Corsi di Perfezionamento di Direzione d’Orchestra dell’Accademia Chigiana di Siena, della Scuola di Musica di Fiesole e dell’Ente Arena di Verona, conseguendo i relativi Diplomi di Merito. Ha inoltre frequentato il Corso di Alto Perfezionamento Professionale tenuto da Vladimir Delman a Parma e il Corso di Alto Perfezionamento tenuto da Aldo Ceccato a Saluzzo. Ha diretto l’Orchestra Sinfonica Nazionale RAI, l’Orchestra Sinfonica Nazionale Ungherese, l’University of Georgia Festival Orchestra di Atlanta (USA), la Bacau e la Brasov Philharmonie (Romania), la Jelenia Gora Symphony (Polonia), l’O.R.T. di Firenze, la “Haydn” di Bolzano, i Pomeriggi Musicali di Milano, le Orchestre Sinfoniche di Parma, Sanremo, Ivrea, Bari e Lecce, la Filarmonica di Torino, le Orchestre da Camera di Padova, Mantova, Torino e altre importanti Orchestre in Italia e all’estero. E’ stato invitato al Festival Wratislavia Cantans di Wroclaw, al Teatro dell’Opera di Bytom e di Katowice (Polonia) e al Teatro Piccinni di Bari. Ha collaborato con il Teatro Regio di Torino e con l’Accademia “Stefano Tempia” di Torino. Dalla stagione di concerti 2009-2010 è stato nominato Primo Direttore Ospite dell'Orchestra Sinfonica di Rivoli. E' il direttore principale dell'Orchestra da Camera Musicaviva di Torino. Docente presso il “Conservatorio Giuseppe Verdi” di Torino: dal 1978 di Musica Corale e Direzione di Coro e, dal 1999, titolare della cattedra di Direzione d’Orchestra. Inoltre tiene corsi di Direzione d’Orchestra in Brasile e a Mango, in collaborazione con l'Assoziazione Musicaviva. Sabato 16 Maggio 2015 ore 21.00 Centro Studi Sereno Regis - Sala Gabriella Poli Duo Guarnaccia - Greco Ottavia Guarnaccia, violino - Cristina Greco, arpa Musiche di M. Tounier, C. Saint Saens e Piazzolla Ottavia Guarnaccia, violino inizia lo studio del violino all'età di nove anni presso il Conservatorio L.Canepa di Sassari dove consegue il diploma nell'anno 2007 sotta la guida del M° D.Brancaleoni. In seguito consegue il diploma accademico di secondo livello presso il Conservatorio P. Da Palestrina di Cagliari col massimo dei voti sotto la guida del M° C.Masoni. Nel 2006-2007 frequenta il corso di formazione orchestrale tenuto presso il Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, perfezionandosi sotto la guida delle prime parti dell'orchestra del teatro stesso, esibendosi in numerosi concerti con l'orchestra del Maggio Formazione e partecipando a una tournèe in Siria in collaborazione con l'Orchestra Sinfonica Siriana. Dal 2008 al 2010 è iscritta ai corsi speciali della Scuola di Musica di Fiesole nella classe del M° F.Cusano. Dal 2010 al 2012 studia col M° O.Semchuk e il M° K. Milyavskaya presso l'Accademia Musicale di Firenze, parallelamente partecipa al corso di Musica da Camera tenuto dal M° P.Vincenzi in duo con pianoforte. Nel 2012 ha eseguito il brano "Metamorphosen" di R.Strauss per ventitrè archi solisti per una produzione del Teatro Lirico di Cagliari sotto la direzione del M° G.Korsten nell'ottobre 2012 ha collaborato con l'Orchestra do Norte di Amarante in Portogallo. Ha collaborato e collabora tuttora anche con altre orchestre come l'Orchestra Gams Firenze, la Sinfonietta Monteverdi di Cagliari, l'Orchestra del Conservatorio di Cagliari, l'Orchestra Galilei della Scuola di Musica di Fiesole, l'Orchestra Sinfonica d'Aosta, l'orchestra dell'Ente M.L De Carolis, l'Orchestra Fondazione Festival Pucciniano di Torre del Lago, la 150Orchestra di Piacenza, l'orchestra dell'associazione Spazio Musica di Genova, l'Orchestra Symphonia Italiana di Brescia, Orchestra fondazione Crt Torino, Orchestra do norte (portogallo). Nel 2013 ha ottenuto la borsa di studio nell'ambito del progetto "Master de talenti musicali" della Fondazione CRT(Torino). E' risultata prima idonea all'audizione per l'orchestra Academy of art foundation di Como; Suonando nel ruolo di spalla dell'orchestra nel concerto innaugurale tenutosi a Como nel Maggio 2013 con il violinista Francesco Manara come direttore e solista. Ha recentemente partecipato al corso di abilitazione all'insegnamento del Metodo Suzuki presso l'Istituto Suzuki Italiano di Torino sotto la guida di L.Mosca e V. Ceri, conseguendo il primo livello. Attualmente si sta perfezionando sotto la guida del M. Roberto Ranfaldi presso l' Accademia Perosi di Biella. Insegna violino presso la Scuola Suzuki di Pavia e l'Associazione Musicaviva di Torino. Venerdì 22 Maggio 2015 ore 21.00 Educatorio della Provvidenza . Teatro Orpheus Elettra Pomponio, pianoforte J.S Bach Toccata in mi minore n.5 L. van Beethoven 32 variazioni in do minore J. Brahms variazioni sopra un tema di Paganini vol. II F. Liszt Studio da concerto "Un Sopiro" C. Debussy Estampes- Pagodes, La soiree dans Granade, Jardins sous la ploui Elettra Aurora Pomponio, Pianoforte è nata il 27/02/1995, all’età di quattro anni inizia a studiare pianoforte seguendo i corsi attivati presso la scuola Suzuki di Torino con la maestra Silvia Faregna. Entra al Conservatorio “G. Verdi” di Torino all’età di nove anni, dove ora frequenta il decimo anno studiando con il maestro Bruno Bosio. Ha partecipato a numerose iniziative musicali della Scuola Suzuki e a diversi concorsi nazionali e internazionali. A Bologna al Concorso Marco Fortini nel 2003 e nel 2005 conseguendo rispettivamente il 3° e il 2° premio. Ad Acqui nel 2004 ha partecipato al XVI Concorso Nazionale per giovani pianisti “Terzo Musica-Valle Bormida”, conseguendo il 2° premio. A Torino il IV e al V Concorso Regionale di Esecuzione Musicale “Giovani Interpreti” nel 2004 e nel 2005 conseguendo rispettivamente il 2° e il 1° premio assoluto. A Pontinvrea ha partecipato due volte nel 2008 e nel 2010 alla 2° Rassegna Pianistica Cav. Davide Vignolo” conseguendo il primo premio. A Reggio Emilia nel 2008 ha partecipato al Concorso Nazionale “Giorgio e Aurora Giovannini” ottenendo il 2° premio assoluto. Partecipa a due masterclass nel 2010 con il maestro Benedetto Lupo ed Enrico Pace. Sabato 6 Giugno 2015 ore 21,00 Educatorio della Provvidenza - Audotorium Orpheus Duo Genot - Sanna Un viaggio in Italia sulle ali di un violoncello e pianoforte Giulio Sanna, violoncello Massimiliano Gènot, pianoforte G. Frescobaldi/G.Cassadò Toccata per violoncello e pianoforte L.Boccherini Cello Sonata n. 6 in la maggiore G.Verdi Dall’”Otello”-“Ave Maria” Trascrizione per violoncello e pianoforte G.A. Fano Andante Sostenuto F.Cilea Sonata per violoncello e pianoforte L.Sinigaglia Romanza Umoresque G.Sollima Alone violoncello solo G.D’Angelo Kurubi pianoforte e violoncello Un viaggio nella musica italiana per violoncello e pianoforte, che inizia addirittura da Frescobaldi, quando il violoncello non aveva ancora raggiunto la sua forma attuale, e giunge sino alla contemporaneità, dove lo strumento sembra riacquistare una seconda giovinezza, soprattutto grazie all' estro creativo di compositori come Giovanni Sollima e Giuseppe d' Angelo, che mescolano sapientemente i sapori della musica etnica e minimale con la perizia degli antichi maestri italiani del contrappunto. Ma anche un' occasione per gustare la vocazione lirica dello strumento attraverso i grandi operisti Verdi e Cilea, e pagine ancora più rare e preziose di Fano e Sinigaglia. Massimiliano Génot, pianoforte nasce a Pinerolo dove inizia i suoi studi musicali presso il civico Istituto “ Corelli” con il maestro Gianni Sartorio.A sedici anni si diploma in pianoforte e successivamente in composizione presso il Conservatorio “Verdi” di Torino. Si perfeziona con Aldo Ciccolini all' Accademia di Biella, poi con Maria Tipo al Conservatorio Superiore di Ginevra ottenendo il “Premier Prix de Virtuosité avec distinction” ed infine con Lazar Berman. Si specializza in storia e teoria dell’interpretazione con Piero Rattalino. Riscopre la qualità estetica de “La Scuola della velocità” op. 299 di Carl Czerny e la registra in prima mondiale alle velocità originali. Vince numerosi premi in concorsi internazionali, tra i quali il Ferruccio Busoni del 1994 ed il Rina Sala Gallo del 1996. A Bayreuth presenta sul pianoforte di Wagner sue personali trascrizioni da opere di Verdi e Wagner ed i melologhi di Liszt con il baritono Franz Mazura. Riscopre i Lieder di Leone Sinigaglia e li registra con il soprano Anja Kampe. Ama e pratica l'' improvvisazione. Il suo repertorio spazia dai grandi classici sino al Jazz, con una particolare attenzione per i compositori ingiustamente dimenticati, la prassi sugli strumenti storici ed il repertorio per due pianoforti. E' stato più volte in Sudamerica ed in Giappone. E' stato invitato da Festival quali il “ Maggio Musicale Fiorentino”,“ Settembre Musica”, il” Teatro Regio “di Torino, Il Teatro della Fenice di Venezia, Villa Wahnfried di Bayreuth, Il Teatro Comunale di Bologna, la Musashino Foundation di Tokyo, il Gasteig di Monaco, etc. Ha suonato come solista con L' Orchestra del Maggio Fiorentino, l' Orchestra del Festival Pianistico di Brescia e Bergamo, l' Orchestra Sinfonica Siciliana, l' Orchestra Sinfonica Nazionale dell' Ecuador, etc. Le sue composizioni pianistiche sono disponibili su cd e pubblicate da Ed. Sconfinarte. E' stato direttore artistico dell' Associazione per la Riscoperta del Patrimonio Musicale Piemontese e dell' Associazione Musicaviva. Giulio Sanna, violoncello Nato a Torino nel 1994, inizia lo studio del violoncello con il M° Serghei Culicov, all’età di 8 anni viene ammesso al Conservatorio G. Verdi di Torino nella cattedra del M° Sergio Patria e dal 2006 ha studiato nella classe del M° Massimo Macrì con il quale si diploma con il massimo dei voti. Ha Vinto il 1° Premio nel Concorso Rovere d’Oro ,il 2° Premio al Concorso Internazionale Carlo Mosso di Alessandria. Nel 2011 si è classificato al I° posto nell’Audizione Interna del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino categoria Solisti che gli è valsa l’esecuzione di n. 2 concerti da solista con la Camerata Ducale. In Maggio 2011 gli è stata conferita dal Lions Regio di Torino la Borsa di Studio Adelina FERRI. Nel 2012 vince il II° posto al Concorso per violoncello organizzato dal Lions Club e svolto a Nizza (Francia). Nel 2012 vince con il gruppo da camera Wolf Quintett il I° Premio con votazione 100/100 al Concorso Internazionale Città di Asti. Dal 2011 è Violoncellista del Quartetto TAAG con il quale, ammeso presso la prestigiosa Fondazione Walter Stauffer studia con il Quartetto di Cremona. Con il Quartetto TAAG vince il primo premio assoluto per musica da camera al concorso Premio Pugnani 2012, ha suonato in Mi-To per la città nel 2012 e in Mi-To 2013. Ha collaborato con Orchestra dei Giovani Talenti della Fondazione CRT, con la Cei-Youth Orchestra, con l’Orchestra Filarmonica Italiana, con la l’Orchestra Camerata Ducale, con l’Orchestra Filarmonica di Torino e con l’Orchestra filarmonica di Asti. Suona in duo con il pianista Massimiliano Génot con il quale in collaborazione con il Conservatorio di Torino ha anche partecipato alla manifestazione Suona Italiano, nata dalla collaborazione tra Governo Italiano e Francese, con il concerto che si è tenuto presso l’Institut Culturel Italien de Marseille. Attualmente si sta perfezionando con la M° Natalia Gutman presso la Scuola di Musica di Fiesole. Collabora ed insegna presso l’Associazione Musicaviva. Venerdì 19 Giugno 2015 ore 21.00 Sala Polivalente Mario Operti Sabato 20 Giugno 2015 ore 21.00 Santuario di San Pancrazio Orchestra da Camera MUSICAVIVA Direttore Mario Lamberto Musiche di J.Sibelius, G. Holst, B Britten H. Purcell-B. Britten Ciaccona per archi J. Sibelius Andante festivo J. Sibelius Romance per archi in Do maggiore op.42 E. Elgar Serenata per archi in mi minore op.20 Allegro piacevole Larghetto Allegretto -----------------------------------------------------------------G. Holst St. Paul's Suite op. 29 n.2 Jig Vivace Ostinato Presto Intermezzo Andante con moto Finale (The Dargason) Allegro B. Britten Simple Symphony Boisterous Bourrée Playful Pizzicato Sentimental Saraband Frolicsome Finale Non si sa quando Purcell compose questa Ciaccona per archi né per quale occasione. Fu probabilmente scritta come musica per un dramma, dal grave e severo carattere. La partitura autografa è conservata al British Museum di Londra ed è stata elaborata da Britten come esperienza esecutiva, inserendo la propria interpretazione con dinamiche, fraseggi e fioriture. Quest'anno ricorre il 150 anniversario della nascita di Jean Sibelius. L' Andante Festivo è una composizione originariamente scritta per quartetto d'archi nel 1922 e rielaborata nel 1938 per orchestra d'archi e timpani. Simile ad un corale finnico, è costruito come un flusso continuo di frasi melodiche che scorrono una dentro l'altra. La Romance in Do Maggiore op.42 è stata composta nel 1903 ed è un affascinante brano tripartito, con una caratteristica melodia non tipicamente finnica. La Serenata per archi in mi minore op.20 è una composizione per orchestra d'archi in tre brevi movimenti di Edward Elgar. E' stata scritta nel marzo 1892 e la prima esecuzione avvenne in privato in quello stesso anno, con la Worcerster Ladies 'Orchestral Class diretta dal compositore, mentre la sua prima esecuzione pubblica ebbe luogo in Belgio, ad Anversa, il 21 luglio 1896. E' dedicata al costruttore di organi e appassionato musicista dilettante Edward W. Whinfield. Anche se non formalmente pubblicata fino al 1892, la Serenata si crede possa essere una rielaborazione di una suite che Elgar aveva scritto qualche anno prima. E' pervasa da un fascino giovanile ma dimostra uno sviluppo verso una maturità musicale completa ed Elgar stesso si dichiarava soddisfatto di questa sua composizione. Il Larghetto centrale contiene la scrittura più bella e più matura del brano, che rimane tra i più eseguiti di tutta la sua musica. La St. Paul's Suite op.29 n.2 è una suite per orchestra d'archi composta da Gustav Holst nel 1912 e pubblicata, dopo alcune revisioni, nel 1922. Prende il nome dalla St. Paul's Girls' School, un istituto scolastico londinese presso il quale Holst è stato direttore musicale dal 1905 al 1934. È la più famosa composizione scritta da Holst per i suoi studenti ed è stata dedicata in segno di gratitudine, in quanto la scuola aveva costruito per lui uno studio insonorizzato. È stata composta per orchestra d'archi, ma Holst stesso ha aggiunto delle parti per fiati, in maniera tale da coinvolgere un maggior numero di studenti. La Jig è una vivace danza che presenta l'alternanza di tempo in 6/8 e in 9/8. L'Ostinato inizia con una figurazione che viene esposta dai secondi violini e che si protrae per tutta la durata del movimento; il tema principale è introdotto dal violino solista. Nell'Intermezzo, chiamato "Dance" nel manoscritto, il violino solista introduce il tema sopra il pizzicato degli archi, duettando poi con la viola solista; segue una parte più sostenuta (Vivace), quindi il tema iniziale viene suonato dal quartetto di solisti. Il Finale è un arrangiamento della "Fantasia on the Dargason" dalla sua Seconda suite in fa per banda militare; il tema iniziale, derivante da una canzone popolare (Dargason), viene proposto prima piano e poi gradualmente più forte. I violoncelli introducono poi il secondo tema, tratto da un'altra canzone popolare (Greensleves), e i due temi si sovrappongono alla fine del movimento. La Simple Symphony è stata scritta Benjamin Britten traendo spunto dai Five Waltzes per pianoforte, composti a dodici anni nel 1925. La partitura per orchestra d'archi nasce tra il 23 dicembre 1933 e il 10 febbraio 1934. Vivace e fresca combinazione di candore e magistero, d'ingenuità e di forza, di delicatezza infantile e mestiere consumato, questa musica ottiene fin dalla sua prima esecuzione pubblica a Norwich il 6 marzo 1934, diretta dal compositore, un grande successo di pubblico e di critica, tanto da trovare una collocazione permanente nel repertorio di molti complessi orchestrali. Il brano è dedicato a Audrey Alston, insegnante di viola di Britten. Il pezzo è basato su otto temi che il compositore ha scritto durante la sua infanzia (due per movimento) e per il quale ha avuto una particolare predilezione. La Boisterous Bourrée, impetuosa e turbolenta, con due temi dalla Suite n.1; il Playful Pizzicato, divertente, con due temi dallo Scherzo della Sonata op.5 e dalla canzone The Road Song of the "Bandar-Log"; la Sentimental Sarabande, espressiva e dolcissima, con due temi dalla Suite op.3 e da un Walzer per pianoforte; il Frolicsome Finale, giocoso, con due temi dalla Sonata n.9 e da un Song del 1925. Mario Lamberto si è diplomato in Composizione, Direzione d’Orchestra, Pianoforte, Musica Corale e Direzione di Coro con il massimo dei voti e la lode. Ha studiato con Franco Ferrara ai Corsi di Perfezionamento di Direzione d’Orchestra dell’Accademia Chigiana di Siena, della Scuola di Musica di Fiesole e dell’Ente Arena di Verona, conseguendo i relativi Diplomi di Merito. Ha inoltre frequentato il Corso di Alto Perfezionamento Professionale tenuto da Vladimir Delman a Parma e il Corso di Alto Perfezionamento tenuto da Aldo Ceccato a Saluzzo. Ha diretto l’Orchestra Sinfonica Nazionale RAI, l’Orchestra Sinfonica Nazionale Ungherese, l’University of Georgia Festival Orchestra di Atlanta (USA), la Bacau e la Brasov Philharmonie (Romania), la Jelenia Gora Symphony (Polonia), l’O.R.T. di Firenze, la “Haydn” di Bolzano, i Pomeriggi Musicali di Milano, le Orchestre Sinfoniche di Parma, Sanremo, Ivrea, Bari e Lecce, la Filarmonica di Torino, le Orchestre da Camera di Padova, Mantova, Torino e altre importanti Orchestre in Italia e all’estero. E’ stato invitato al Festival Wratislavia Cantans di Wroclaw, al Teatro dell’Opera di Bytom e di Katowice (Polonia) e al Teatro Piccinni di Bari. Ha collaborato con il Teatro Regio di Torino e con l’Accademia “Stefano Tempia” di Torino. Dalla stagione di concerti 2009-2010 è stato nominato Primo Direttore Ospite dell'Orchestra Sinfonica di Rivoli. E' il direttore principale dell'Orchestra da Camera Musicaviva di Torino. Docente presso il “Conservatorio Giuseppe Verdi” di Torino: dal 1978 di Musica Corale e Direzione di Coro e, dal 1999, titolare della cattedra di Direzione d’Orchestra. Inoltre tiene corsi di Direzione d’Orchestra in Brasile e a Mango, in collaborazione con l'Associazione Musicaviva. L'Orchestra Musicaviva si è costituita nel dicembre del 2013 per volontà degli stessi musicisti che la compongono. Il direttore d'orchestra principale è il M° Mario Lamberto, docente di Direzione d'Orchestra presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino. Ha collaborato con musicisti ospiti di chiara fama e ha eseguito concerti con le revisioni di Polke e Valzer di J. Strauss realizzate da Mario Lamberto, l'Idillio di Sigfrido di Wagner, il Konzertsatz di Clara Schumann con la pianista Patrizia Fossat, la Serenata di Čajkovskij. Ha interpretato i concerti per 2, 3, 4 violini e le Quattro Stagioni di Vivaldi con il M° Sergio Lamberto, docente del Conservatorio “Giuseppe Verdi” di Torino e primo violino dell’Orchestra Filarmonica di Torino, e con i violinisti Elisabetta Fornaresio, Vittorio Sebeglia, Paolo Chiesa e il violoncellista Giulio Sanna. L’Orchestra Musicaviva collabora con il Coro Lirico Francesco Tamagno diretto dal Maestro Sergio Merletti. Sabato 27 Giugno 2015 ore 21.00 Centro Studi Sereno Regis - Sala Gabriella Poli Natura Sonoris Trio Roberta Nobile, Alice Sabbadin e Ludovico Degli Innocenti, flauti I Parte V. De Michelis (1825-1891): L'Avvenire?... F. Kuhlau (1786–1832): Trio in sol min. op.13 n°2 I. Allegro non tanto II. Allegro con moto G. Fauré (1845-1924): Pavane, op.50 C. Cristaldi (1962): Children's March II parte F. Mendelssohn (1809-1847): Scherzo from A Midsummer Night's Dream op.21 (trascrizione a cura di Simone Tonin) P. Mascagni (1863-1945): Cavalleria Rusticana (trascrizione a cura di Simone Tonin) F. Kuhlau (1786-1832): Grand Trio in mi min. op.86 n°1 - I. Allegro J. Castérède (1926): Flûtes en vacances I. Flûtes Pastorales - II. Flûtes Joyeuses III. Flûtes Reveuses - IV. Flûtes Légères “Natura Sonoris” Trio di Flauti Nasce nel 2012 in occasione della rassegna televisiva “Conservatori a Confronto” presentata su Rai Uno all’interno del programma “UnoMattina in Famiglia”, circostanza in cui i tre giovani flautisti si sono potuti esibire per poi decidere di continuare un percorso musicale ed artistico insieme. Hanno preso parte alle stagioni concertistiche dell’Associazione “Orchestra Giovanile della Saccisica” di Piove di Sacco (PD) e degli Amici della Musica di Roma. Nel 2013 hanno ottenuto il 2° Premio al VI Concorso Nazionale di Esecuzione Musicale “Città di Piove di Sacco” per la categoria di musica da camera.Nel maggio 2014 ha partecipato alla rassegna flautistica “Pollini Flute Day” organizzata dai docenti di flauto dei Conservatori di Padova Claudio Montafia e Daniele Ruggieri, evento in cui, assieme ad altri flautisti allievi ed ex allievi delle classi del Conservatorio padovano, ha presentato il cd inciso per la casa discografica Velut Luna incentrato sulle musiche per flauto del compositore Adriano Lincetto. Ha suonato prime esecuzioni di numerose trascrizioni del giovanissimo compositore padovano Simone Tonin col quale il trio collabora.