24 Domenica 26 Febbraio 2012 rubriche controcampo | fl a sh | il mondo racconta riflessione Al Gruppo Abele si parla di usura Protagonista del nuovo incontro del ciclo «Saldare terra e cielo. Che c’entro io…» della Certosa del Gruppo Abele di Avigliana è l’usura. Sabato 25 febbraio alle 17 Luigi Ciotti, Marcello Cozzi, Ermis Segatti e Monica Vizzani si confrontano su questo terribile fenomeno in un convegno dal titolo «Dalla difficoltà economica all’usura». Info: 011/38.41.083; www.gruppoabele.org dibattito Quale nuova identità per Torino? Il secondo appuntamento del ciclo «La città visibile. Torino 1988-2012» organizzata dal Salone del libro è dedicato alla società. Venerdì 24 febbraio alle 21 al Circolo dei lettori di via Bogino 9 a Torino discutono sulla futura identità della città della Mole Mario Calabresi, Aldo Cazzullo, Maurizio Crosetti, suor Giuliana Galli, Oscar Giannino e Paolo Griseri. Info: 011/518.42.68; www.salonelibro.it presentazione Vent’anni dopo Tangentopoli, cosa rimane? Giovedì 23 febbraio alle 21 per il ciclo «Libri per capire» promosso dal Circolo dei lettori di Torino (via Bogino 9), Massimo Gramellini presenta il libro di Federico Ferrero «Alla fine della fiera. Tangentopoli vent’anni dopo» (Add), una riflessione sul post-Mani Pulite attraverso una raccolta di interviste senza censure. Info: 011/432.68.27; www.circololettori.it seminario «Bioetica di inizio vita: dalla fecondazione in vitro alla legge 40» Prende il via mercoledì 29 febbraio il ciclo di seminari su temi di bioetica a cura del Centro cattolico di Bioetica. Primo appuntamento, alle 20.45 presso la parrocchia Maria Regina delle Missioni di Torino (via Coazze 21), su «Bioetica di inizio vita: dalla fecondazione in vitro alla legge 40» con la dott.ssa Clementina Peris, già responsabile della Struttura semplice di Ginecologia e Endocrinologia dell’ospedale Sant’Anna. Info: 011/43.31.568 conferenza La straordinaria capacità di resistere delle donne afghane «Resilienza: la rivoluzionaria capacità di resistere delle donne afghane»: questo il titolo della conferenza che Anne Brodsky, professore associato di Psicologia all’Università di Baltimora (Usa), tiene martedì 28 febbraio alle 10.30 all’Università di Torino (sala Principi d’Acaja, via Verdi 8) in un incontro promosso da Ssst-Scuola di studi superiori dell’Università. Info: 011/670.22.25; [email protected] confronto Quando le start up sono protagoniste Terzo appuntamento, martedì 28 febbraio, con il ciclo di seminari «Un futuro davanti a noi», condotto dagli studenti della ESCP Europe di Torino per capire l’economia. Alle 21 al Circolo dei lettori Giuliano Barbaro, fondatore e ad di Centervue Spa, Marco Cantamessa, ad di I3P e docente del Politecnico di Torino, e Ruggero Frezza, presidente di M31 Italia dialogano sulle «Start up», le imprese giovani che puntano sulla tecnologia. Info: 011/43.26.827; www. circololettori.it lezione Fiorenzo Facchini a Torino parla dell’origine dell’uomo Fiorenzo Facchini, professore emerito di Antropologia all’Università di Bologna, tiene una conferenza dal titolo «L’origine dell’uomo: paleontologia, genetica e antropologia teologica» venerdì 24 febbraio alle 21 al Centro incontri Regione Piemonte di Torino (c.so Stati Uniti 23), promossa del Master in Scienza e fede dell’Università teologica. Info: 011/43.60.249; www. teologiatorino.it iniziative Libri e giochi di educazione finanziaria alla libreria Belgravia Nuovi incontri alla libreria Belgravia di Torino (via Vicoforte 14/d). Sabato 25 febbraio alle 17.30 Franco Marmello presenta il suo libro «I figli come clienti: manuale sottovoce per parlare con i nostri figli e avere qualche probabilità di essere ascoltati». Domenica 26 alle 15.30 i cinque fattori fondamentali della libertà finanziaria di T. H. Eker raccontati attraverso il gioco interattivo di educazione finanziaria «Cashflow 101». Info: 011/38.52.921; [email protected] a cura di Miriam Carraretto New Delhi, 22 febbraio. Al largo delle coste indiane una coppia di pescatori scambiati per pirati sarebbero stati uccisi da due marinai italiani che si trovavano a bordo del mercantile «Enrica Lexie». Ai due militari, Massimiliano Latorre, 45 anni, di Taranto, e Salvatore Girone, 34 anni, di Bari. è stato notificato il fermo giudiziario per aver sparato durante un presunto tentativo di abbordaggio in acque internazionali. Secondo le ultime indiscrezioni, però, i marò non sarebbero stati i soli ad aprire il fuoco. Accanto alla petroliera italiana, infatti, sarebbe stata attaccata anche una nave greca. | Denuncia | Un invincibile centralismo che vede solo gli istituti statali, nonostante la legge Scuola: due «malaparità» Una delle questioni che risultano ancora sempre difficili da gestire da parte del mondo cattolico in Italia è quella della scuola che una legge di dodici anni fa (la 62/00, voluta da un governo di centro-sinistra) ha definito non più «privata», ma «paritaria». Questo aggettivo significa che si metteva fine, con quel provvedimento legislativo, a una concezione di lunga data che faceva «coincidere riduttivamente la dimensione pubblica della scuola con quella statale», secondo una esatta definizione usata dal vescovo di Como mons. Diego Coletti, presidente del Consiglio nazionale della Scuola cattolica, nell’introduzione al dodicesimo Rapporto del Cssc (Centro studi per la scuola cattolica) pubblicato in volume dall’Editrice La Scuola nel 2010. Il concetto di «parità» scolastica fa perno su uno dei fondamenti della Costituzione: la libertà di educazione dei propri figli da parte delle famiglie; una libertà che costa economicamente a quelle famiglie di cittadini come tutti gli altri, mentre costituisce una fonte di risparmio nella spesa dello Stato per la propria organizzazione scolastica (una spesa, va sempre ricordato, sostenuta anche grazie al pagamento delle tasse da parte di quelle famiglie). Nella realtà quella concezione “statalista” continua a manifestarsi come se quella legge non avesse importanza. Ne è testimonianza, fra molte altre, la lettera di una insegnante ai dirigenti dell’Agesc (l’Associazione delle famiglie che si valgono della scuola cattolica) in cui si documentano due casi di palese «malaparità», come lei la chiama. Li riproponiamo nell’esatta versione dell’insegnante: a) una scuola dell’infanzia statale di Giaveno ha dovuto creare una graduatoria per regolamentare le numerose richieste di iscrizione. A comporre la suddetta graduatoria partecipavano elementi economici (reddito familiare), residenziali, particolari caratteristiche del nucleo familiare e, nel caso di presenza di fratelli maggiori, che questi siano già iscritti presso una scuola primaria statale del territorio. Quest’ultimo elemento dava diritto a ben due punti. Ho interpellato l’ufficio scuola del Comune e il sindaco: hanno dimostrato molto disappunto, ma non penso (siamo in area scadenza mandato del sindaco) faranno qualcosa di concreto per modificare tale situazione. Questo ha provocato, tra l’altro, un atto illecito da parte di alcune famiglie e cioè: avendo scelto la scuola paritaria (hanno già addirittura pagato l’iscrizione) ci hanno chiesto di temporeggiare nell’ufficializzare l’iscrizione perché temporaneamente avrebbero iscritto il figlio alla scuola statale per poi ritirarlo non appena ottenuto il posto per il bimbo più piccolo. In concreto? la scuola statale avrà contributi dallo Stato per un ragazzo che non frequenterà mai. Siamo l’unico caso? O forse ve ne sono altri sparsi per il mondo? b) il sito del Miur ha inserito un portale chiamato «la scuola in chiaro», uno sportello accessibile a chiunque per poter vedere quali istituti sono presenti sul territorio. Iniziativa utile e ben organizzata. Peccato che nella finestra per la ricerca della scuola in un determinato territorio vi siano una serie di caselle che l’utente deve compilare (regione, comune, provincia, tipo di scuola, primaria, secondaria di I grado) e due opzioni (statale e paritaria) che compaiono già biffate automaticamente. Nel cliccare sul tasto ricerca però compaiono soltanto le scuole statali. Per avere indicazioni delle scuole paritarie occorre tornare indietro ed eliminare l’opzione “statale”. Solo così è possibile avere l’elenco degli istituti paritari. Comprendo che non è questo che può modificare la situazione degli istituti paritari, ma da questo si evince un atteggiamento dello stato stesso discriminante. Premetto, ho già contatto il ministero e la persona che mi ha risposto mi ha detto più o meno così: «Le scuole statali sono le scuole d’Italia (e le altre no?). Lei ha una particolare sensibilità verso la scuola paritaria, ma non è assolutamente discriminata». Nel commentare questa lettera la presidente dell’Agesc Maria Grazia Colombo ha scritto: «I due casi riportati sono esemplari di una discriminazione inaccettabile in atto. Ricatti che non si possono assolutamente accettare, l’iscrizione alla scuola paritaria ha la stessa dignità di una iscrizione alla scuola statale, e invece no. Il mio consiglio è di non lasciar perdere». (n.t.) Fondi all’oratorio «Riteniamo sia indispensabile ottenere un aumento di 2 milioni di euro sullo stanziamento previsto dalla giunta regionale a favore di oratori, centri giovani e parrocchie, di qualsiasi orientamento religioso siano». Lo affermano, a nome di tutto il Gruppo del Popolo della libertà, i consiglieri Giampiero Leo e Angelo Burzi, con il presidente del Gruppo Luca Pedrale. «In un momento di crisi economica e sociale quale quello attuale», spiegano Leo, Pedrale e Burzi, «è di fondamentale importanza garantire un sostegno a quelle realtà che più generosamente e proficuamente si fanno carico dell’educazione dei giovani. Così come è necessario accogliere l’autorevole appello dell’Arcivescovo a tutelare e valorizzare i giovani, a partire da quelli che vivono in condizioni di minor agio e necessitano dunque di un’attenzione particolare dalla società». «L’aumento di 2 milioni di euro sullo stanziamento previsto a favore di oratori, centri giovanili e parrocchie», proseguono gli esponenti del Pdl, «è inoltre fondamentale per riportare la cifra destinata al settore a quei livelli essenziali e necessari indicati già ai tempi in cui venne proposta le legge per garantire un contributo minimo a tutte quelle realtà, religiose e non, che svolgono un’opera così preziosa, significativa e benefica per la nostra gioventù». Legge, peraltro, che venne proposta, tra gli altri, anche da Leo e Pedrale.