COMMISSIONE DELLE COMUNITÀ EUROPEE Bruxelles, 10.10.2001 COM (2001) 561 definitivo COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO EUROPEO Seconda relazione sui preparativi per l'introduzione delle monete e delle banconote in euro COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO EUROPEO Seconda relazione sui preparativi per l'introduzione delle banconote e delle monete in euro La presente relazione, destinata al Consiglio europeo, mira a fare il punto della situazione sui preparativi per il passaggio all'euro, ad illustrare in modo approfondito lo stato dei lavori in alcune grandi aree operative e ad individuare alcune buone pratiche atte ad assicurare una transizione senza scosse. Nel complesso sono stati realizzati progressi significativi dalla presentazione della prima relazione (aprile 2001). La situazione resta comunque poco omogenea: il grado di preparazione varia sensibilmente a seconda dei diversi soggetti economici. Mentre le amministrazioni nazionali hanno praticamente completato i loro preparativi, gli enti locali sembrano lavorare ad un ritmo meno rapido. Anche la preparazione delle PMI avanza piuttosto lentamente ed un gran numero di queste imprese non è sufficientemente consapevole delle scadenze o dei costi dell'operazione1. L'informazione dei singoli cittadini è nettamente migliorata, ma resta globalmente insufficiente2. L'utilizzo dell'euro è in leggero aumento, specie per le operazioni con le amministrazioni pubbliche. Le imprese sono però restie a passare alla moneta europea, per non parlare dei privati cittadini, che la impiegano pochissimo. Si stanno intensificando gli sforzi di comunicazione. L'Eurosistema ha lanciato una campagna multimediale di vaste proporzioni, dotata di un budget di 80 milioni di euro. Le campagne di informazione degli Stati membri e della Commissione sono in via di potenziamento e culmineranno a dicembre con un contributo comunitario di 28 milioni di euro. Per migliorare rapidamente la situazione, la Commissione ritiene necessario: - intensificare le azioni di informazione destinate alle PMI organizzate dagli enti pubblici e dalle organizzazioni professionali. Occorre riservare un'attenzione particolare ai commercianti, che devono essere sensibilizzati ai problemi pratici e logistici collegati al passaggio all'euro (gestione delle casse, dei resti, delle file di attesa, maneggiamento delle banconote e delle monete ecc.); - rafforzare lo sforzo di comunicazione nei confronti dei cittadini, in particolare di coloro che hanno difficoltà di accesso all'informazione, e generalizzare le politiche di passaggio anticipato all'euro (per conti bancari, mezzi di pagamento scritturali, prezzi, retribuzioni ecc.) in modo da immergere gradualmente i cittadini in un ambiente "euro" ed aiutarli ad assimilare una nuova scala di valori. La produzione di euro procede al ritmo previsto. Alla fine di agosto erano già stati prodotti oltre undici miliardi di banconote e 46,8 miliardi di monete (fine settembre), quantitativi sufficienti per coprire il fabbisogno per il lancio iniziale. Per quanto riguarda le misure relative all'introduzione delle banconote e delle monete in euro , è stato completato il dispositivo previsto per la prealimentazione nell'area dell'euro e al di 1 2 Flash Eurobarometro sulle PMI, settembre 2001. Flash Eurobarometro sull'atteggiamento dei cittadini nei confronti dell'euro, settembre 2001. 2 fuori di essa. In alcuni paesi dell'area dell'euro le operazioni sono già iniziate e procedono in modo soddisfacente. Permane tuttavia incertezza sul grado di partecipazione dei commercianti alla sub-prealimentazione, le cui condizioni restano nell'insieme mediamente allettanti. Nella maggior parte dei paesi partecipanti l'adattamento dei distributori automatici di banconote (DAB) permetterà una transizione molto rapida. Dalle simulazioni effettuate risulta che entro il 5 gennaio la maggior parte della popolazione avrà ricevuto dalle banche banconote in euro (in alcuni Stati membri ciò avverrà entro un lasso di tempo ancora più breve). Il ritmo di introduzione sarà quindi più rapido di quanto inizialmente previsto. La dichiarazione del Consiglio del novembre 1999 fissava l'obiettivo di effettuare il grosso delle operazioni di cambio in quindici giorni: con ogni probabilità i tempi si ridurranno ad una settimana. Le monete in euro saranno disponibili al più presto a partire dal 14 dicembre e saranno messe in circolazione rapidamente nel corso dei primi giorni di gennaio. La Commissione chiede di: - intensificare gli sforzi per incitare le PMI a partecipare alla sub-prealimentazione, ad esempio tramite l'offerta di condizioni di addebito più favorevoli; - proseguire gli sforzi per accelerare l'adattamento dei distributori automatici di banconote entro il 1° gennaio nei due paesi ritardatari. Fra i rischi possibili figurano essenzialmente lo stoccaggio e il trasporto, la penuria di banconote e diversi altri problemi, fra cui la comunicazione. Le capacità di stoccaggio sono sufficienti per le banconote, ma la maggior parte dei paesi sta prendendo disposizioni eccezionali per le monete. Per il trasporto, diversi Stati membri stanno mettendo a punto piani di emergenza. L'eventuale penuria di banconote riguarda soprattutto i piccoli tagli, ragion per cui è stata avviata la produzione di quantitativi supplementari di questo tipo di banconote. Sarà creata una rete di informazione sul passaggio all'euro fiduciario, gestita dalla Commissione e dal segretariato del Comitato economico e finanziario. Essa fungerà da quadro comune di riferimento per il trattamento dell'insieme delle informazioni concernenti la transizione nel corso del periodo di introduzione delle banconote e delle monete in euro e farà il punto sullo svolgimento generale dell'operazione. Anche il monitoraggio dell'andamento dei prezzi viene considerato particolarmente importante. I cittadini temono in misura crescente di essere vittime di abusi al momento della conversione dei prezzi e in proposito sono stati registrati reclami in parecchi paesi, riguardanti sia il settore pubblico che quello privato. Gli Stati membri si sono impegnati a garantire che le operazioni di conversione delle tariffe pubbliche avvengano in modo neutro o globalmente favorevole ai cittadini, ma sfortunatamente gli enti locali non sempre rispettano queste regole. Un accordo europeo che garantisce la stabilità globale dei prezzi in occasione del passaggio all'euro è stato firmato lo scorso aprile tra i rappresentanti dei commercianti e dei consumatori. Gli Stati membri e le associazioni di consumatori stanno inoltre predisponendo dei dispositivi di monitoraggio dei prezzi. Il rischio di aumento dei prezzi è globalmente molto contenuto o addirittura inesistente. Per limitarlo al massimo, la Commissione esorta tuttavia le amministrazioni nazionali e i commercianti a rispettare il loro impegno a garantire la stabilità dei prezzi in occasione del passaggio all'euro e invita i consumatori ad essere vigili. Insieme alla BCE e al Consiglio, la Commissione seguirà attentamente l'evoluzione dei prezzi. Essa invita gli Stati membri a pubblicare con frequenza nel corso del 2002 dati pertinenti al riguardo. 3 Notevoli progressi sono stati realizzati nell'attuazione di un dispositivo completo di protezione contro la contraffazione delle banconote e delle monete in euro. Le autorità comunitarie vigilano attentamente sull'applicazione dei testi relativi (regolamento del Consiglio, decisione quadro ecc.). Gli Stati membri dovranno accelerare l'attuazione delle disposizioni comunitarie in materia di lotta contro le falsificazioni. La relazione infine identifica e raccomanda quaranta buone pratiche. Queste azioni non sono tutte sistematicamente trasferibili da uno Stato o da un settore all'altro, ma possono risultare utili in generale per la maggior parte degli Stati partecipanti. Venti buone pratiche sono considerate molto importanti per il buono svolgimento delle operazioni: la fissazione fin da ora dei prezzi in euro con il controvalore in moneta nazionale; la conversione anticipata dei conti bancari e dei mezzi di pagamento scritturali; il passaggio anticipato all'euro dei grandi fornitori di servizi; il cambio gratuito e illimitato per i clienti dell'unità monetaria nazionale contro euro presso gli sportelli delle banche all'inizio del 2002 con un semplice obbligo di preavviso per gli importi rilevanti; il cambio gratuito limitato per i non clienti dell'unità monetaria nazionale contro euro presso gli sportelli delle banche all'inizio del 2002 (il massimale sarà fissato da ciascuna banca); l'adattamento quasi immediato all'euro dei distributori automatici di banconote; la rinuncia al prelievo di commissioni da parte delle banche per la restituzione delle banconote e monete nazionali da parte dei commercianti all'inizio del 2002; la concessione di un addebito differito (data valuta) delle banconote e delle monete ricevute dai commercianti a titolo di prealimentazione; la distribuzione ai piccoli commercianti di strumenti per il calcolo del resto; l'invio in loco di specialisti per spiegare il passaggio all'euro ai commercianti; lo sviluppo di un dialogo sull'euro in seno all'impresa tra le parti sociali; la formazione pratica del personale di cassa nel 2001 perché impari a maneggiare banconote e monete in euro; l'apertura della totalità o di una parte degli sportelli bancari il 1° gennaio 2002; il prolungamento degli orari di apertura degli sportelli bancari all'inizio del 2002; la fornitura di banconote di piccolo taglio per i prelievi usuali agli sportelli all'inizio del 2002; i resti esclusivamente in euro negli esercizi commerciali all'inizio del 2002; il rispetto da parte dei commercianti dell'impegno a garantire la stabilità globale dei prezzi sottoscritto dai loro rappresentanti europei; il proseguimento della doppia indicazione dei prezzi almeno fino alla fine del periodo di doppia circolazione; l'attuazione di azioni di formazione pratica specifiche a beneficio dei portatori di handicap sensoriali o mentali e la realizzazione da parte degli enti e delle associazioni locali di azioni di informazione di prossimità rivolte alle fasce deboli della popolazione (persone senza fissa dimora, persone anziane isolate ecc.). Altre venti buone pratiche sono considerate utili dalla Commissione: la diffusione di strumenti semplici per calcolare il fabbisogno di contante; l'uso, con l'accordo dei consumatori, di kit di monete in euro per le operazioni di resto negli ultimi giorni di dicembre; la distribuzione al personale, da parte dei datori di lavoro, di kit di monete in euro; l'alimentazione dei distributori automatici con banconote nazionali di taglio più piccolo negli ultimi giorni di dicembre; l'organizzazione di operazioni di simulazione di pagamenti in euro; il coinvolgimento di tutti gli operatori locali nelle iniziative di informazione sull'euro; il rinvio della data di inizio dei saldi nei casi in cui questi ultimi sono previsti durante la prima settimana di gennaio; la designazione di una o più persone incaricate di rispondere specificamente alle domande sull'euro nei supermercati e nei grandi magazzini; la distribuzione di kit precalibrati per la restituzione delle monete nazionali; la messa da parte delle monete e delle banconote nazionali ricevute alle casse; la messa a disposizione dei clienti di strumenti per la conversione; la designazione da parte degli enti locali o delle camere di commercio di mediatori euro; la distribuzione tra i commercianti da parte degli enti 4 locali e delle camere di commercio di locandine che riproducono le banconote euro e l'insieme delle monete euro (con tutte le diverse facce nazionali); la creazione di un meccanismo di monitoraggio dell'andamento dei prezzi da parte delle autorità pubbliche, eventualmente in collaborazione con le associazioni dei consumatori; l'attuazione da parte delle autorità pubbliche nazionali o locali di azioni di informazione destinate agli immigrati, con documentazione redatta nelle loro lingue principali (arabo, turco, swahili ecc.); la prealimentazione degli esercizi commerciali essenzialmente con banconote di piccolo taglio (5 e/o 10 euro); l'installazione di euroconvertitori su supporto cartaceo (dischi ecc.) sui carrelli dei supermercati; la distribuzione da parte delle autorità pubbliche o delle associazioni di strumenti di conversione speciali destinati alle fasce deboli della popolazione; l'organizzazione da parte delle autorità pubbliche o delle camere di commercio di azioni di formazione all'individuazione dei falsi euro destinate ai commercianti e l'adozione di misure per promuovere i pagamenti in euro nel 2001. La Commissione esorta gli Stati membri e le organizzazioni professionali ad applicare per quanto possibile queste buone pratiche per facilitare la preparazione all'euro e le operazioni di introduzione delle banconote e delle monete. 5 INDICE COMUNICAZIONE DELLA COMMISSIONE AL CONSIGLIO EUROPEO Seconda relazione sui preparativi per l'introduzione delle monete e delle banconote in euro ... 1 1. Lo stato dei preparativi ............................................................................................. 9 1.1. I preparativi delle imprese ........................................................................................ 9 1.1.1. Lo stato dei preparativi nelle imprese........................................................................ 9 1.1.1.1. I preparativi delle grandi imprese.............................................................................. 9 1.1.1.2. I preparativi delle piccole e medie imprese ............................................................... 9 1.1.1.3. I preparativi degli esercizi commerciali .................................................................. 10 1.1.2. L'uso dell'euro nelle imprese................................................................................... 10 1.1.2.1. I pagamenti in euro delle imprese ........................................................................... 11 1.1.2.2. La contabilità e i conti in euro delle imprese........................................................... 11 1.2. I preparativi degli istituti finanziari......................................................................... 12 1.2.1. Le operazioni di passaggio anticipato all'euro ......................................................... 12 1.2.2. Le operazioni di prealimentazione e di sub-prealimentazione.................................. 12 1.2.2.1. Le operazioni all'interno dell'area dell'euro ............................................................. 12 1.2.2.2. Le operazioni fuori dell'area dell'euro ..................................................................... 13 1.2.3. L'adattamento dei distributori automatici di banconote (DAB)................................ 14 1.2.4. Il cambio delle monete e banconote nazionali in euro ............................................. 15 1.2.4.1. Il cambio delle banconote durante il periodo di doppia circolazione....................... 15 1.2.4.2. Il cambio delle banconote dopo il periodo di doppia circolazione .......................... 15 1.2.4.3. La restituzione alla banca delle banconote e delle monete nazionali da parte dei commercianti.......................................................................................................... 15 1.3. I preparativi delle Pubbliche Amministrazioni ........................................................ 16 1.3.1. I preparativi delle Pubbliche Amministrazioni nazionali ......................................... 16 1.3.2. I preparativi delle amministrazioni locali ................................................................ 18 1.3.2.1. Si accelerano i preparativi interni per l'utilizzo pratico dell'euro............................. 18 1.3.2.2. Le azioni di comunicazione degli enti locali per sensibilizzare gli abitanti ............. 19 6 1.4. La preparazione dei cittadini................................................................................... 20 1.4.1. Cosa sanno i cittadini dell'euro ............................................................................... 20 1.4.1.1. La conoscenza del calendario ................................................................................. 20 1.4.1.2. La conoscenza degli aspetti pratici del passaggio all'euro ....................................... 21 1.4.2. Familiarizzarsi con la nuova scala di valori............................................................. 21 1.4.2.1. La doppia indicazione dei prezzi............................................................................. 21 1.4.2.2. La creazione di un ambiente euro ........................................................................... 22 1.4.3. Le preoccupazioni degli europei riguardo all'euro................................................... 23 1.4.3.1. Problemi personali legati all'utilizzazione dell'euro................................................. 24 1.4.3.2. Il timore di pratiche ingannevoli ............................................................................. 24 1.4.4. L'uso dell'euro da parte dei consumatori ................................................................. 25 1.4.4.1. I conti bancari in euro............................................................................................. 25 1.4.4.2. I pagamenti in euro................................................................................................. 25 1.5. Le campagne di informazione................................................................................. 26 1.5.1. Le iniziative della Commissione europea e degli Stati membri................................ 26 1.5.1.1. Le campagne di informazione negli Stati membri dell'area dell'euro ...................... 26 1.5.1.2. Il programma d'azione della Commissione europea ................................................ 29 1.5.2. L'azione svolta dall'Eurosistema ............................................................................. 30 2. Cantieri in corso e buone pratiche........................................................................... 31 2.1. Cantieri in corso ..................................................................................................... 31 2.1.1. Piani di emergenza e misure di sicurezza ................................................................ 31 2.1.1.1. Stoccaggio e trasporto dei fondi.............................................................................. 32 2.1.1.2. Il rischio di penuria di contante............................................................................... 33 2.1.1.3. Il rischio che le operazioni di prealimentazione si concentrino alla fine del 2001 .... 34 2.1.1.4. Problemi di comunicazione..................................................................................... 34 2.1.2. I progressi nella creazione di un dispositivo di lotta contro la falsificazione............ 35 2.1.2.1. Il regolamento del Consiglio per la protezione dell'euro contro la falsificazione ..... 35 2.1.2.2. La decisione quadro del Consiglio (che prevede sanzioni penali e altre sanzioni).... 36 2.1.2.3. L'estensione del mandato dell'Europol .................................................................... 36 2.1.2.4. Il progetto di decisione del Consiglio relativo alla cooperazione intergovernativa e ad altre misure............................................................................................................. 36 2.1.2.5. Il coordinamento a livello europeo.......................................................................... 37 7 2.1.2.6. La formazione ........................................................................................................ 37 2.1.3. Il trattamento del rischio di aumento dei prezzi....................................................... 37 2.1.4. La produzione delle banconote e delle monete in euro ............................................ 38 2.1.4.1. La produzione delle banconote ............................................................................... 38 2.1.4.2. La produzione delle monete.................................................................................... 39 2.1.5. La messa in circolazione delle banconote e delle monete ........................................ 41 2.1.5.1. Modalità e ritmo di distribuzione delle banconote in euro ....................................... 41 2.1.5.2. Modalità e ritmo di distribuzione delle monete in euro ........................................... 42 2.1.6. Le azioni di formazione pratica all'euro dei cittadini e in particolare di quelli che hanno difficoltà di accesso all'informazione............................................................ 43 2.1.7. I pagamenti transfrontalieri in euro ......................................................................... 44 2.2. Quaranta buone pratiche per facilitare il passaggio all'euro ..................................... 46 2.2.1. Venti buone pratiche considerate molto importanti dalla Commissione................... 46 2.2.2. Venti buone pratiche considerate utili dalla Commissione ...................................... 49 3. Allegati .................................................................................................................. 51 3.1. Le misure legislative degli Stati membri ................................................................. 51 3.2. Tabella comparativa dei piani nazionali di passaggio all'euro ................................. 55 8 A meno di tre mesi dalla messa in circolazione delle banconote e delle monete la presente relazione, destinata al Consiglio europeo, mira a fare il punto della situazione sui preparativi per il passaggio all'euro, ad illustrare in modo approfondito lo stato dei lavori in alcune grandi aree operative e ad individuare quaranta buone pratiche la cui applicazione è giudicata essenziale o utile al buono svolgimento delle operazioni. 1. LO STATO DEI PREPARATIVI 1.1. I preparativi delle imprese 1.1.1. Lo stato dei preparativi nelle imprese 1.1.1.1. I preparativi delle grandi imprese Secondo gli studi più recenti, in particolare quelli eseguiti dalla Federazione degli esperti contabili europei (FEE)3 o dell'Unione delle confederazioni europee dell'industria e dei datori di lavoro (UNICE)4, le grandi imprese hanno oggi raggiunto un livello di preparazione soddisfacente. Quasi tutte hanno preso le misure necessarie per adempiere ai loro obblighi legali in euro: conversione del capitale, adeguamento della contabilità, modifica della fatturazione, capacità di presentare dichiarazioni in euro alle amministrazioni ecc. Esse hanno altresì provveduto ad adattare i loro prezzi e le loro attrezzature e hanno previsto dei programmi di formazione per il personale, che in genere hanno anche cominciato ad attuare. 1.1.1.2. I preparativi delle piccole e medie imprese Il livello globale di preparazione delle piccole e medie imprese (PMI) europee è molto inferiore a quello delle grandi imprese. Secondo l'ultima inchiesta FLASH Eurobarometro pubblicata nel mese di settembre5, solo il 23% delle PMI si ritiene pronta per il passaggio all'euro, una percentuale simile a quella registrata nella primavera del 2001. Quasi un'impresa su cinque non ha ancora cominciato i preparativi. La percentuale delle imprese medie (da 50 a 249 addetti) che si ritengono complessivamente pronte per l'euro è arrivata ora al 49%, il doppio di quella della primavera scorsa. Tuttavia solo il 9% delle PMI si considera totalmente eurocompatibile. Le imprese che dichiarano di essere ormai in grado di lavorare in euro sono più numerose tra quelle lussemburghesi (37%), olandesi (23%) e austriache (21%). Quelle restate più indietro sono le imprese francesi (8%), spagnole (7%), e italiane (3%). Come prevedibile, le imprese meno pronte sono le piccole imprese (meno di 50 addetti) e soprattutto le piccolissime imprese (meno di 10 addetti). Tra queste ultime, solo il 22% si dichiara complessivamente pronto e solo 8'% si ritiene eurocompatibile. Solo una minoranza tra le piccole imprese ha studiato l'impatto dell'euro funzione per funzione, ha valutato le proprie esigenze di formazione o ha informato i partner delle proprie intenzioni. 3 4 5 Documenti disponibili all'indirizzo seguente: www.fee.be Documenti disponibili all'indirizzo seguente: www.unice.org Indagine effettuata presso 2813 PMI dell'area dell'euro da EOS Gallup Europe per conto della Commissione europea, luglio/agosto 2001. 9 La lentezza con cui si preparano le PMI rischia di avere spiacevoli ripercussioni sulla loro capacità di operare esclusivamente in euro dal 1° gennaio 2002: quasi una su cinque ritiene di non essere in grado di effettuare tutte le proprie operazioni in euro alla data suddetta. Uno dei compiti prioritari dei governi e delle organizzazioni professionali resta dunque quello di far comprendere a tutte le imprese che il 31 dicembre 2001 costituisce una data limite oltre la quale tutte le operazioni scritturali degli operatori economici devono essere effettuate in euro. Particolare attenzione andrà infine rivolta alla preparazione delle imprese del settore dei trasporti pubblici. L'aumento del tempo necessario per l'operazione di pagamento e le difficoltà di custodia del contante possono porre problemi rilevanti nei veicoli che praticano la vendita a bordo (essenzialmente autobus e tram). La Commissione presenterà un documento di lavoro specifico su tale questione al Consiglio trasporti. 1.1.1.3. I preparativi degli esercizi commerciali Rispetto agli altri settori, le imprese del commercio e della distribuzione devono far fronte a problemi supplementari, inerenti alla natura stessa della loro attività. La conversione, la doppia indicazione dei prezzi e la formazione del personale a contatto con il pubblico richiedono particolare attenzione e vanno accuratamente preparate. Gli esercizi commerciali svolgono poi un ruolo chiave per l'introduzione delle banconote e delle monete in euro e il ritiro delle vecchie unità monetarie nazionali. Essi devono procedere all'adattamento delle loro attrezzature (in particolare delle casse e delle bilance) e prepararsi alla doppia circolazione fiduciaria: stima del fabbisogno di contante per poter dare il resto in euro, gestione delle file di attesa, risposte alle domande dei clienti, capacità di stoccaggio, misure di sicurezza ecc. In particolare è estremamente importante che i terminali di pagamento dei commercianti passino all'euro prima del 1° gennaio 2002 o che ne venga testata la compatibilità tecnica. Altrimenti c'è il rischio che le transazioni di alcuni commercianti all'inizio del 2002 vengano respinte perché le loro attrezzature sono inadatte. L'impatto che avrà l'arrivo dell'euro dipenderà naturalmente dal tipo e dalle dimensioni degli esercizi commerciali. Analogamente a quanto avviene nel mondo delle imprese, i piccoli esercizi commerciali sono quelli meno ben preparati, mentre la grande distribuzione in genere ha acquisito una buona preparazione, facendo spesso ricorso a simulazioni di acquisto in euro. Le autorità irlandesi hanno distribuito ai commercianti un kit di addestramento contenente un manuale completo che spiega il passaggio all'euro e le cose da fare, un elenco dettagliato di diverse migliaia di prezzi in sterline con il loro equivalente in euro (per ridurre al minimo il rischio di errore nella conversione delle etichette) e un convertitore-calcolatrice per il resto in moneta. Sarebbe auspicabile che per quanto possibile questo tipo di azione si estendesse a tutti gli Stati partecipanti. Nonostante tutti gli sforzi fatti in materia di informazione, la preparazione delle PMI continua ad essere nel complesso insufficiente. Gli Stati membri e le associazioni di categoria devono intervenire d'urgenza e raddoppiare gli sforzi in modo da utilizzare i pochi mesi che restano per recuperare questo ritardo. Particolare attenzione andrà rivolta alla situazione delle piccole imprese, specie a quella degli esercizi commerciali. 1.1.2. L'uso dell'euro nelle imprese Nel complesso le imprese utilizzano ancora abbastanza poco l'euro per i pagamenti, i conti e la contabilità. 10 1.1.2.1. I pagamenti in euro delle imprese Secondo uno studio della Commissione6, la percentuale media dell'euro nei pagamenti nazionali è salita leggermente nel secondo trimestre 2001, senza però arrivare al livello raggiunto nel terzo trimestre 2000 (26% contro il 30% di allora). In volume, l'aumento dell'utilizzo dell'euro è modesto (dal 7,3% al 7,8%). Il limite del 10% dei pagamenti in euro per le transazioni nazionali delle imprese è stato varcato solo in due paesi: in Belgio (16%) e in Lussemburgo (25%). Due Stati si distinguono per un'utilizzazione estremamente bassa dell'euro: i Paesi Bassi (0,28%)7 e l'Austria (1,7%). La quota dell'euro nei pagamenti internazionali delle imprese è nettamente maggiore: essa si aggira intorno al 33% in volume e al 43% in valore. L'euro è particolarmente utilizzato per le operazioni internazionali dalle imprese spagnole (72% in volume), finlandesi (52% ) e lussemburghesi (42%). Il suo utilizzo resta ancora scarso soprattutto nei Paesi Bassi (4%) e in Austria (15%). 1.1.2.2. La contabilità e i conti in euro delle imprese È difficile valutare il numero delle imprese che sono passate all'euro nella loro contabilità. Un'impresa può avere prezzi in euro e emettere fatture in euro, ma continuare a tenere la propria contabilità nella moneta nazionale. Le amministrazioni partono dal presupposto che le imprese che dichiarano l'IVA in euro abbiano convertito la loro contabilità nella moneta europea e ottengono in tal modo dati approssimati abbastanza attendibili. La situazione a distanza di quasi un anno è sempre la stessa: a parte il Lussemburgo e il Belgio - in cui più di una società su cinque tiene la contabilità in euro - finora poche imprese hanno fatto questa scelta8. Per quanto riguarda i conti delle imprese della zona euro, le statistiche della Commissione mostrano nel secondo trimestre 2001 un nettissimo aumento della percentuale dei conti in euro (che passa dal 4,8% al 7,9%) e una piccola accelerazione del flusso di apertura: più di un nuovo conto su sei è aperto in euro (18,5%). Espresso in rapporto ai conti in valute della zona euro, l'euro rappresenta circa un conto su tre (30%). L'uso dell'euro da parte delle imprese resta nel complesso molto scarso. Le pubbliche autorità dovrebbero incitare queste ultime ad utilizzarlo al più presto: pagare, essere pagati, emettere o ricevere fatture in euro sono tutte occasioni per testare l'eurocompatibilità dell'impresa. 6 7 8 Settima nota trimestrale sui progressi nell'utilizzo dell'euro. Commissione europea. Luglio 2001. Disponibile all'indirizzo seguente: www.europa.eu.int Secondo l'associazione delle banche olandesi tuttavia i pagamenti in euro delle imprese a settembre sarebbero stati il 3,6%. Nella sua precedente comunicazione la Commissione ha erroneamente menzionato i software SAP come una delle cause possibili dello scarso numero di imprese che hanno convertito la loro contabilità in euro, dicendo che alcuni di essi "non permettono di convertire i conti nel corso dell'anno, per via dell'impossibilità di calcolare retrospettivamente i dati". Tale affermazione è errata: i software SAP venduti dopo il 1998 offrono questa possibilità e i clienti possono aggiornare quelli acquistati prima di tale data. 11 1.2. I preparativi degli istituti finanziari I preparativi delle banche si sono fortemente intensificati in questi ultimi mesi, con l'attuazione in diversi paesi delle prime misure di conversione d'ufficio all'euro e l'avvio in altri delle operazioni di prealimentazione. 1.2.1. Le operazioni di passaggio anticipato all'euro Nella raccomandazione dell'11 ottobre 2000, la Commissione aveva auspicato un passaggio anticipato all'euro dei conti in banca e dei mezzi di pagamento scritturali nel terzo trimestre 2001. Originariamente prevista solo dalle banche belghe e francesi, questa misura si è poi quasi generalizzata: l'hanno applicata il 73% delle banche interrogate dalla Commissione in occasione della « seconda indagine sulla politica delle banche per il passaggio all'euro »9. L'Irlanda è l'unico paese in cui nessuna banca ha previsto un'operazione del genere. Al di là delle situazioni nazionali, le scelte delle banche variano anche all'interno di uno stesso paese: non è raro vedere banche che decidono di passare all'euro nel mese di luglio accanto ad altre che decidono di aspettare fino al 1° gennaio. Globalmente la conversione anticipata dei conti è o sarà effettuata da tutte le banche in Belgio, Francia, Grecia, Lussemburgo, Spagna e Portogallo. Sarà effettuata da un grosso numero di banche in Germania e solo da alcune in Austria, nei Paesi Bassi e in Finlandia. Il mese più spesso previsto per l'avvio dell'operazione era luglio (30%), seguito da ottobre (22%), settembre (16%) e novembre (5%). Eccetto che per le banche italiane, tutte le operazioni di conversione anticipata si basano sul principio del silenzio-assenso del cliente.10 A settembre la conversione dei conti dei privati in Belgio e in Francia era quasi terminata, senza problemi particolari nei rapporti con la clientela (nella maggior parte delle grandi banche sono arrivate solo poche lettere di lamentele). La maggior parte delle banche ritiene che la conversione anticipata dei conti è utile sia per loro stesse che per i clienti: permette un migliore scaglionamento delle operazioni tecniche e aiuta il cittadino a prendere dimestichezza con la nuova moneta. Le operazioni finora svolte sono state coronate da successo. Sarebbe auspicabile che si generalizzassero a tutte le banche. 1.2.2. Le operazioni di prealimentazione e di sub-prealimentazione 1.2.2.1. Le operazioni all'interno dell'area dell'euro Le banche commerciali (e in alcuni casi gli uffici postali) hanno ricevuto monete in euro a settembre in Belgio, Irlanda, Francia, Italia e Portogallo. Hanno ricevuto banconote e monete in Germania, Spagna, Lussemburgo, Austria e Finlandia. Le banche portoghesi riceveranno le banconote nel corso del mese di ottobre, periodo scelto anche per la distribuzione delle monete e delle banconote in Grecia. Le banche belghe, spagnole, irlandesi e italiane riceveranno le banconote a novembre. Le banche francesi e olandesi11 dovranno aspettare fino 9 10 11 « Seconda indagine sulla politica delle banche per la preparazione del passaggio all’euro ». Commissione europea. 18 settembre 2001 Disponibile su www.europa.eu.int Il 25 settembre è stato però adottato un decreto che consente alle banche italiane di convertire i conti dei loro clienti salvo loro esplicita richiesta contraria. Le banche olandesi possono però riceverle prima facendo un'apposita richiesta. Anche in Francia le banche e la grande distribuzione potrebbero beneficiare di condizioni più flessibili. 12 a dicembre. Nello svolgimento delle operazioni di prealimentazione non è stato finora segnalato alcun incidente rilevante. La sub-prealimentazione, cioè la distribuzione ai commercianti ad opera delle banche di una parte delle banconote e delle monete ricevute, è iniziata a settembre in Austria, in Germania, in Lussemburgo e, per quanto riguarda i maggiori esercizi commerciali, in Spagna. Le operazioni negli altri paesi si svolgeranno tra ottobre e dicembre. La Banca centrale europea ha inoltre autorizzato la sub-prealimentazione delle imprese con banconote di piccolo taglio a partire da settembre per scopi di formazione. In media, le banche prevedono di prealimentare in euro il 48% della loro clientela di commercianti12. Le differenze tra le banche per quanto riguarda le previsioni in materia sono per altro spettacolari, anche all'interno di uno stesso paese: non è raro che una banca preveda di prealimentare il 10% della sua clientela di commercianti e la banca concorrente il 90%. Queste differenze possono essere dovute sia ad una diversa politica commerciale che alla grande difficoltà di prevedere le richieste dei commercianti. L'Austria (75%) e la Francia (71%) sono i due paesi in cui le previsioni medie sono più elevate. La Spagna (15%) e la Finlandia (12%) sono i paesi in cui le previsioni sono più basse, seguiti dalla Germania (32%) e dall'Irlanda (48%), in cui mediamente si prevede di sub-prealimentare una percentuale della clientela di commercianti inferiore al 50%. L'accordo concluso il 19 febbraio 2001 tra la Commissione e le tre federazioni bancarie europee prevede che ai negozi che saranno in grado di fornire alla banca garanzie in cambio delle banconote e delle monete ricevute, queste ultime non saranno addebitate in data valuta prima del 1° gennaio 2002. Esaminando l'applicazione di quest'accordo si ha una buona sorpresa: molte banche sono andate al di là di questo impegno. Il 47% circa di esse rinvia l'addebito al 2% gennaio senza chiedere garanzie13 e l'8% intende rinviarlo ad una data successiva al 1°gennaio 2002. Ad eccezione del Belgio e della Francia, in cui tutte le banche interrogate effettueranno l'addebito con data valuta 2 gennaio, le decisioni al riguardo all'interno di ciascun paese variano sensibilmente da una banca all'altra. 1.2.2.2. Le operazioni fuori dell'area dell'euro Per agevolare il passaggio all'euro fiduciario, il sistema europeo di banche centrali ha messo a punto un dispositivo per la distribuzione delle banconote al settore bancario fuori della zona euro. Tale dispositivo riveste la massima importanza per i paesi dell'Europa centrale e orientale, in cui le monete nazionali della zona euro, in particolare il marco tedesco, svolgono un ruolo rilevante come mezzo di pagamento. A titolo di esempio, si stima che circa il 40% (in valore) delle banconote in marchi tedeschi in circolazione si trovi fuori della Germania. L'orientamento adottato dal consiglio dei governatori della BCE il 13 settembre 200114 prevede una prealimentazione e una sub-prealimentazione fuori della zona euro. A partire dal 1° dicembre 2001 gli istituti di credito nazionali saranno autorizzati a distribuire alle loro succursali o alle loro sedi sociali situate fuori della zona euro banconote ricevute per la prealimentazione. I volumi interessanti possono essere in alcuni casi molto elevati, specie per le banche tedesche e austriache, tradizionalmente molto attive nei paesi dell'Europa centrale e orientale. Gli enti creditizi fuori della zona euro che ricevono banconote in euro non sono autorizzati a ridistribuire dette banconote a terzi (compresi i commercianti). Sono parimenti 12 13 14 Fonte: « Seconda indagine sulla politica delle banche per la preparazione del passaggio all’euro ». Commissione europea. 18 settembre 2001 Fonte: idem GU L 257/6 13 previste norme particolari per permettere la prealimentazione di alcune banche situate fuori della zona euro e molto attive sul mercato mondiale delle valute (ad esempio: Union des Banques Suisses, Royal Bank of Scotland, ecc.). Inoltre le banche centrali fuori della zona euro potranno, ad alcune condizioni, essere prealimentate in banconote in euro a partire dal 1° dicembre 2001. Fra queste condizioni figura in particolare l'impegno a non mettere in circolazione le banconote prima del 1° gennaio 2002 e a presentare una garanzia espressa in euro. La sub-prealimentazione sarà possibile solo per gli enti creditizi che accettano l'applicazione di clausole penali contrattuali o regolamentari15. Tutti i dispositivi operativi e pratici devono essere concordati tra la banca centrale nazionale di cui trattasi e il suo omologo fuori della zona euro. Per il momento le operazioni di prealimentazione si stanno svolgendo in modo soddisfacente. Per spingere di più i commercianti a partecipare alla subprealimentazione sarebbe tuttavia auspicabile che essi potessero beneficiare dei vantaggi di un addebito differito come quello che le banche centrali hanno offerto alle banche commerciali. 1.2.3. L'adattamento dei distributori automatici di banconote (DAB) In media l'83% dei distributori automatici di banconote oggetto dell'indagine potranno fornire euro fin dal primo giorno, una percentuale in leggero aumento rispetto alle stime del marzo scorso (+4 punti)16. Le percentuali sono ovunque superiori all'80%, eccetto che in Grecia (75%, con una diminuzione di venti punti rispetto al mese di marzo), in Portogallo (48%) e in Finlandia (25%, con un aumento di dieci punti rispetto al mese di marzo). La rapidità di questo adattamento è dovuta in generale alla decisione delle banche di comperare nuovi cassetti per le banconote invece di inviare un tecnico a ritarare ogni singolo impianto esistente; l'altra possibilità era quella di neutralizzare negli ultimi giorni di dicembre uno dei cassetti (riducendo la gamma dei tagli delle banconote offerti) per effettuare la ritaratura, in modo da garantire una distribuzione immediata di euro il 1° gennaio. La grande maggioranza delle banche intervistate (68%) non intende proseguire la distribuzione delle banconote nazionali nei DAB nel 2002, un dato strettamente correlato all'alta percentuale di distributori adattati già dal primo giorno. Il 29% circa delle banche prevede di proseguire la distribuzione finché l'impianto non sarà stato adattato e il 3% lo prevedono per qualche apparecchio, caso per caso. Queste decisioni di proseguire la distribuzione delle banconote nazionali dovrebbero avere a priori un impatto limitato, eccetto che in Portogallo e in Finlandia, in cui il ritmo di adattamento dei distributori è lento: in questi due paesi continuare ad introdurre banconote nazionali potrebbe rallentare sensibilmente il ritmo di sostituzione e accrescere quindi i problemi di restituzione del resto per gli esercizi commerciali. Sono stati fatti notevoli progressi per accelerare l'adattamento dei distributori automatici di banconote. Occorre tuttavia uno sforzo particolare in Finlandia e in Portogallo, in cui la situazione continua a destare preoccupazioni. 15 16 Queste clausole penali sanzionano la messa in circolazione anticipata degli euro ricevuti. Esse ammontano al 10% del valore delle banconote e delle monete ricevute. Fonte: idem 14 1.2.4. Il cambio delle monete e banconote nazionali in euro 1.2.4.1. Il cambio delle banconote durante il periodo di doppia circolazione Nell'ottobre 2000 la Commissione aveva raccomandato un cambio gratuito e senza limiti per i clienti, con un semplice obbligo di preavviso per gli importi superiori ad un certo massimale. Questa raccomandazione è stata complessivamente seguita dal 75% delle banche intervistate17. Il 20% circa delle banche procederanno ad un cambio con determinati limiti, il 5% circa effettueranno un cambio senza limiti, ma solo mediante deposito in banca. L'Austria è l'unico paese in cui tutte le banche intervistate intendono effettuare un cambio gratuito limitato ad un certo massimale (50 000 ATS, pari a 3633,64 EUR). Procederanno in questo modo anche alcune banche portoghesi, finlandesi, lussemburghesi e italiane. I Paesi Bassi si distinguono per il fatto che la maggior parte delle banche desidera effettuare il cambio solo mediante deposito. In definitiva, solo l'Irlanda, la Francia, il Belgio, la Germania, la Spagna e la Grecia seguono completamente la raccomandazione della Commissione. La Commissione aveva altresì raccomandato un cambio gratuito anche per chi non è cliente della banca, nei limiti di un massimale fissato dalla banca stessa. Questa raccomandazione è seguita dall'81% delle banche intervistate, e alcune di esse vanno anche oltre. Circa il 67% delle banche prevede un cambio gratuito entro un certo massimale (con un aumento di undici punti rispetto alle intenzioni espresse nel mese di marzo) e il 13% un cambio gratuito senza limiti. Solo l'8% prevede un cambio con pagamento di commissione. La situazione risulta abbastanza omogenea in sette paesi (Italia, Belgio, Irlanda, Spagna, Finlandia, Austria e Francia) in cui tutte le banche intervistate prevedono un cambio gratuito entro un certo massimale. 1.2.4.2. Il cambio delle banconote dopo il periodo di doppia circolazione Il 57% circa delle banche intervistate effettueranno per i loro clienti un cambio gratuito e senza limiti (in genere mediante deposito), mentre l'8% effettueranno un cambio gratuito entro un certo massimale. Quasi una banca su quattro (22%) percepirà una commissione. Infine l'11% delle banche rifiuteranno di effettuare cambi e il 3% non ha ancora deciso. Quando previsto, il cambio è generalmente possibile fino a giugno (33% dei casi), a dicembre (14% dei casi) o per un periodo più lungo (22% dei casi). 1.2.4.3. La restituzione alla banca delle banconote e delle monete nazionali da parte dei commercianti L'83% circa delle banche intervistate non percepiranno commissioni per la restituzione delle banconote nazionali da parte dei commercianti nel 2002. Questa percentuale elevata testimonia la buona volontà delle banche, che derogano alle loro regole consuete di tariffazione Solo l'11% delle banche intende percepire una commissione e il 6% non ha ancora deciso. Una commissione è prevista dalla maggior parte delle banche finlandesi, da alcune banche austriache e da qualche banca tedesca. A partire dalla fine della prima settimana di gennaio è prevista anche da alcune banche olandesi. 17 Fonte: « Seconda indagine sulla politica delle banche per la preparazione del passaggio all’euro ». Commissione europea. 18 settembre 2001 15 Quasi il 76% delle banche intervistate non percepirà commissioni neppure per la restituzione delle monete, nonostante le difficoltà relative al loro trattamento (conteggio, custodia ecc.). Solo il 18% percepirà una commissione. Il 6% delle banche intervistate non ha ancora deciso. La commissione è prevista dalla maggior parte delle banche finlandesi e da qualche banca tedesca. Viene invece esclusa da tutte le banche intervistate in Grecia, Francia, Belgio, Spagna, Portogallo, Lussemburgo e Irlanda. Nei Paesi Bassi ci sarà una situazione particolare, in quanto le monete saranno recuperate direttamente dalla Banca centrale, senza transitare per le banche commerciali. Le modalità attuative delle operazioni di cambio delle banconote nazionali in euro e di restituzione della moneta nazionale da parte dei commercianti seguono nel complesso le raccomandazioni della Commissione e favoriscono i clienti. Sarebbe auspicabile che queste buone pratiche si generalizzassero a tutte le banche. 1.3. 1.3.1. I preparativi delle Pubbliche Amministrazioni I preparativi delle Pubbliche Amministrazioni nazionali L'attività legislativa degli Stati membri è descritta in modo dettagliato nell'allegato I. Nelle pagine che seguono ci limitiamo a indicare i principali settori in cui è stata introdotta una nuova normativa. Fra le principali attività in corso figurano la conversione anticipata delle fatture dei servizi pubblici, dei contratti pubblici e delle buste paga. Altre misure riguardano la formazione dei funzionari e più in generale il passaggio all'euro delle singole amministrazioni. Gli Stati membri che stanno preparando il passaggio anticipato all'euro dei grandi fornitori di servizi sono il Belgio, la Spagna, la Francia, l'Italia, l'Irlanda, il Lussemburgo, il Portogallo e la Finlandia. Una legislazione che prevede il passaggio anticipato all'euro per i contratti pubblici è stata adottata in Grecia, in Francia, in Italia, in Lussemburgo, nei Paesi Bassi e in Portogallo. In Spagna, Francia, Irlanda, Italia, Lussemburgo e Portogallo, con diverse modalità, i funzionari ricevono già la busta paga in euro (informazioni più precise al riguardo figurano in allegato). A titolo di esempio dal mese di luglio tutti i funzionari francesi (cioè 2,8 milioni di funzionari civili e militari) sono pagati in euro mediante bonifico bancario (alla fine del mese di agosto il 46% delle spese dello Stato francese risultavano pagate in euro). Il passaggio all'euro della busta paga dei dipendenti pubblici in Italia è cominciato a ottobre e in Irlanda sarà ultimato entro la fine di novembre. La maggior parte delle amministrazioni ha avviato la formazione del proprio personale. Le altre lo faranno alla fine dell'anno. In Grecia la formazione del personale è cominciata dopo Pasqua; i ministeri (essenzialmente i servizi che si occupano di fiscalità), le prefetture, gli enti regionali e locali, i servizi di previdenza sociale, le banche e le associazioni professionali hanno ricevuto un opuscolo dal titolo "Dalla dracma all'euro". In Francia è stato fatto uno sforzo particolare per la formazione dei dipendenti pubblici, per i quali entro la fine dell'anno è prevista almeno una mezza giornata di formazione sull'euro (il 67% è stato già formato). In Portogallo si è conclusa con successo la formazione dei formatori dei dipendenti pubblici. In Belgio sono in corso alcune azioni di formazione per i cassieri delle amministrazioni dello Stato a contatto con il pubblico. Altre iniziative riguardano le misure generali legate al passaggio all'euro. Le azioni svolte dagli Stati membri sono già descritte nella comunicazione della Commissione del 3 aprile 16 200118. Per quanto riguarda il proseguimento di queste azioni, sono disponibili le seguenti informazioni: in Grecia i ministri dell'amministrazione pubblica, dell'economia nazionale e delle finanze hanno istituito, con decisione ministeriale, un gruppo d'azione incaricato di dare seguito agli orientamenti del comitato nazionale per l'euro, di adottare i piani di azione dell'amministrazione pubblica e del settore privato e bancario per il passaggio all'euro e la rapida soluzione dei problemi che ne derivano, di pianificare l'informazione e i programmi educativi sull'euro e di preparare i documenti pertinenti. Sono stati distribuiti due fogli informativi del ministero delle finanze, uno sul passaggio all'euro della divisione bilancio e l'altro destinato agli ex dipendenti in pensione. In Spagna in seno all'amministrazione pubblica sono stati creati due gruppi di lavoro speciali. Il primo è incaricato di sorvegliare l'arrotondamento delle tariffe e dei prezzi pubblici in euro, mentre il secondo dovrà vigilare sulla conversione anticipata delle buste paga. Le tariffe delle prestazioni di previdenza sociale saranno disponibili sia in euro che in pesetas. In seguito ad un accordo tra il ministero dell'economia e i rappresentanti delle imprese pubbliche, dal 15 settembre 2001 le amministrazioni pubbliche spagnole operano in euro. In Lussemburgo sono state organizzate nel mese di giugno delle riunioni a livello regionale con rappresentanti degli enti locali, in cui si è richiamata l'attenzione sulle modalità di conversione dei contratti pubblici in corso il 31 dicembre 2001, sul passaggio all'euro degli enti medesimi e sulla loro partecipazione alla campagna di comunicazione. La preparazione dei sistemi informatici è giudicata sufficiente. Nei Paesi Bassi l'amministrazione centrale in linea di massima è pronta per il passaggio all'euro. I preparativi (comprese i test) dovevano terminare entro il 1° luglio 2001. Le verifiche effettuate dal ministero delle finanze mostrano che il termine è stato rispettato. La conversione dei sistemi attuali verrà effettuata in massima parte alla fine del 2001. I servizi sanitari costituiscono ancora un problema. Il ministero delle finanze e il ministero della sanità hanno dato degli orientamenti per aiutare questo settore (case di cura e case di riposo, servizi sanitari ecc.). È poi in corso un'indagine per fare il punto sullo stato di preparazione delle scuole. In Portogallo i servizi dei ministeri stanno concludendo i preparativi per l'arrotondamento e la conversione dei dati storici. A gennaio il comitato nazionale per l'euro in partenariato con una delle maggiori banche portoghesi ha lanciato una nuova iniziativa dal titolo "Euro Municipios". È stata creata una rete di euro-formatori che comprende oltre l'85% dei comuni. Il comitato euro sta procedendo ora alla certificazione dei comuni che hanno raggiunto un buon livello di preparazione, assegnando loro il marchio "pronto per l'euro". All'inizio di maggio è stato approvato il piano finale per il passaggio all'euro dei settori finanziari dell'amministrazione pubblica, in cui vengono affrontate diverse materie di competenza del ministero delle finanze. Dopo aver presentato i programmi di transizione all'euro, il piano elenca le questioni ancora irrisolte e formula alcune proposte al riguardo. In Finlandia nel corso dei prossimi mesi molti cittadini riceveranno fatture espresse in euro. Esse saranno state emesse in massima parte dai servizi pubblici, dal momento che a livello degli enti locali la graduale conversione all'euro dei sistemi contabili e informatici è prevista solo per l'autunno. 18 COM(2001)190 del 3.4.2001. 17 In Italia il comitato euro ha pubblicato un documento contenente le linee guida per il passaggio definitivo all'euro delle Amministrazioni Pubbliche19. Questo testo può servire altresì da quadro di riferimento per gli enti locali. Le amministrazioni nazionali nel complesso sono pronte. Esse potrebbero svolgere un ruolo più attivo rendendo sistematica la conversione anticipata dei contratti pubblici e delle retribuzioni dei dipendenti, così come è stato deciso in alcuni Stati membri. 1.3.2. I preparativi delle amministrazioni locali Il quadro giuridico del passaggio all'euro nella pratica è stato stabilito in modo armonizzato dai dodici Stati membri: la conversione della contabilità all'euro nei 70 000 enti locali dell'area dell'euro sarà effettuata il 31 dicembre 2001. Tuttavia, in applicazione dei principi di sussidiarietà e di autonomia locale, gli enti locali hanno avviato numerose iniziative intese ad agevolare gli adeguamenti amministrativi interni e a sviluppare azioni diversificate di comunicazione locale. Negli enti locali di piccole dimensioni la preparazione amministrativa sta procedendo con maggiore rapidità, mentre sono sempre più numerosi gli enti locali e regionali di grandi dimensioni che si impegnano in iniziative di comunicazione locale per facilitare il passaggio all'euro degli abitanti. 1.3.2.1. Si accelerano i preparativi interni per l'utilizzo pratico dell'euro Le campagne nazionali di informazione sull'euro hanno contribuito ad accelerare i preparativi degli enti locali, in particolare per quanto riguarda l'adattamento informatico della loro gestione finanziaria all'introduzione della nuova moneta. Un consiglio generale di dipartimento in Francia, ad esempio, nel giugno 2001 ha deciso di provare a fare la conversione di un bilancio di 332 milioni di euro per permettere ai suoi funzionari di familiarizzarsi con la nuova moneta in vista del passaggio definitivo all'euro. Questa operazione è durata una quindicina di giorni; dei formatori hanno addestrato i funzionari dipartimentali utilizzatori del nuovo software finanziario; alla formazione hanno potuto partecipare funzionari di tutti i servizi. In Germania l'adeguamento dei sistemi informatici dei comuni si svolge sotto la supervisione dei Länder: nel luglio 2001 solo il 2% delle attrezzature informatiche poneva ancora qualche problema. Nei Paesi Bassi il ministero delle finanze ha effettuato uno stretto monitoraggio per sorvegliare l'adattamento informatico all'euro dei pagamenti delle prestazioni sociali. In caso di problemi informatici nel periodo transitorio, è stata prevista una procedura di emergenza con trattamento manuale al fine di garantire la continuità del servizio pubblico ai beneficiari di dette prestazioni. In tutta la zona euro andrà rivolta particolare attenzione all'adattamento dei terminali di pagamento nel settore pubblico locale. L'adattamento all'euro delle apparecchiature automatiche procede anch'esso in modo generalmente soddisfacente. Sono state effettuate la maggior parte delle ordinazioni necessarie. In Irlanda per il periodo provvisorio i parcheggi sono pronti a ricevere il pagamento in entrambe le monete. Alcune città, come Parigi, modulano le tariffe a beneficio 19 Documenti disponibili all'indirizzo seguente: www.tesoro.it 18 degli utenti, in modo da facilitare il parcheggio residenziale e limitare l'uso dell'automobile. In alcuni enti locali francesi, che hanno deciso di anticipare la conversione, le retribuzioni dei dipendenti sono versate in euro, così come si è scelto di fare per i dipendenti pubblici dello Stato a partire dal luglio 2001. Tuttavia per la maggior parte dei dipendenti degli enti locali le retribuzioni cominceranno ad essere pagate in euro solo a partire dal 1° gennaio 2002. Alcuni enti locali in Francia per evitare controversie hanno concluso degli accordi di conversione all'euro dei contratti pubblici. La conversione all'euro delle tariffe locali, senza effetti negativi per gli utenti e magari con beneficio di questi ultimi, è una questione delicata che richiede particolare attenzione da parte delle amministrazioni pubbliche nazionali e locali. In tutti i paesi della zona euro sono state emanate circolari ministeriali molto precise volte a garantire che il comportamento del settore pubblico locale al riguardo sia sempre esemplare. La cooperazione intercomunale è un'altra buona pratica di preparazione all'euro che tende a svilupparsi. Essa consente di valutare i problemi sul terreno e di condividere le soluzioni possibili. Per sei mesi dei "facilitatori" assunti dalle camere di commercio e artigianato, con il sostegno finanziario del consiglio generale di dipartimento, seguiranno il processo di adattamento all'euro dei numerosi consorzi intercomunali della Charente- maritime (F). Nei Paesi Bassi diverse città stanno esaminando a titolo preventivo alcune misure correttive che potrebbero essere prese da ciascun ente locale. In Belgio le Comunità e le Regioni stanno elaborando le misure necessarie per l'adattamento della normativa e la creazione di un quadro di riferimento per il passaggio all'euro da parte degli enti locali. 1.3.2.2. Le azioni di comunicazione degli enti locali per sensibilizzare gli abitanti Dal sondaggio di Eurobarometro risulta che i cittadini, per familiarizzarsi con i nuovi valori monetari, tendono ad aspettarsi un aiuto innanzi tutto dalle banche e poi dalla famiglia e dai parenti. Le fasce vulnerabili della popolazione hanno però aspettative particolari nei confronti degli enti locali. Gli enti regionali e locali vengono sempre più spesso incontro a queste attese. Parigi e Berlino nel settembre 2001 hanno lanciato delle campagne di informazione sull'euro con segnaletica ad hoc e animazioni in loco. La provincia di Viscaye sostiene attivamente le azioni di informazione dei comuni del suo territorio per agevolare il passaggio all'euro in zona rurale. A Dunkerque vengono organizzati dei seminari pratici destinati a gruppi di persone desiderose di informazioni pratiche sull'euro in quartieri svantaggiati. L'Italia ha lanciato un grande programma, dal titolo "Eurovillaggio", in cui il comitato euro e un'importante associazione di consumatori collaborano all'organizzazione di giornate euro in circa 3000 comuni. Queste iniziative sono destinate al grande pubblico, con particolare attenzione alle fasce vulnerabili della popolazione e agli anziani. A Bonn, Sintra, Porto, Anversa, Lione, Barcellona, Düsseldorf, Francoforte, Venezia, Bologna, Torino e Milano, 4800 formatori intervengono fino al marzo 2002 presso non vedenti o ipovedenti, portatori di handicap e anziani nell'ambito del programma euro facile cofinanziato dalla Commissione. Per familiarizzare con l'euro gli allievi, gli enti locali che gestiscono scuole elementari, medie e superiori hanno preparato dei giochi educativi. Il comune di Venezia, ad esempio, con l'aiuto dei servizi nazionali e degli organismi consolari, ha inserito questi giochi educativi sul suo sito web. 19 Per aiutare i commercianti e le imprese con meno di 20 dipendenti a prepararsi all'euro, alcuni enti locali sostengono le azioni di sensibilizzazione delle camere di commercio e artigianato. L'azione più frequente è la sensibilizzazione delle imprese fornitrici degli enti locali. Altre iniziative per la pratica dell'euro vedono la partecipazione di imprese ed enti locali uniti in una rete facente capo alle camere di commercio. Ad esempio in 17 comuni del dipartimento delle Deux-Sèvres (F) vengono organizzati dei dibattiti itineranti su un camion per trattare alcuni aspetti pratici relativi all'euro. Passando in rassegna i preparativi degli enti locali si scopre l'esistenza di moltissime buone pratiche. Al di là di questi esempi puntuali, è però difficile valutare il grado effettivo di preparazione. In particolare permangono seri dubbi sullo stato di avanzamento dei lavori di passaggio all'euro negli enti locali più piccoli. 1.4. La preparazione dei cittadini Il nuovo orientamento delle campagne nazionali di comunicazione, destinate dall'inizio del 2001 al grande pubblico, comincia a portare i suoi frutti: le conoscenze della gente sugli aspetti fondamentali del passaggio all'euro migliorano, pur restando nel complesso insufficienti. 1.4.1. Cosa sanno i cittadini dell'euro Attraverso le indagini di Eurobarometro la Commissione misura regolarmente l'evoluzione delle conoscenze della popolazione e degli atteggiamenti dei cittadini nei confronti dell'euro. L'ultimo studio è stato realizzato nel corso della seconda settimana del mese di settembre20. 1.4.1.1. La conoscenza del calendario La conoscenza della data di messa in circolazione delle monete e delle banconote è molto migliorata nel corso del secondo semestre 2001: la percentuale delle risposte errate o inesatte è scesa dal 40% al 22%. La conoscenza della data di introduzione è inferiore alla media in cinque paesi: Grecia (38% di errori o imprecisioni), Francia (26%), Spagna (28%), Austria (28%) e Italia (29%). La percentuale di errore è invece inferiore al 15% in Belgio, Germania, Irlanda, Portogallo, Paesi Bassi e Finlandia. La scomposizione dei risultati per categoria socioprofessionale mostra che i liberi professionisti, i quadri superiori e gli impiegati sono complessivamente meglio informati della media. Occorre invece uno sforzo particolare di informazione per quanto riguarda gli agricoltori, i disoccupati e le casalinghe. La durata del periodo di doppia circolazione continua ad essere poco conosciuta: il 75% degli abitanti della zona euro non è ancora in grado di dare una risposta corretta. Le campagne di comunicazione nazionali per il momento non danno grandi risultati. La percentuale delle persone che non conoscono il calendario di introduzione dell'euro è particolarmente elevata in Germania (95 % di risposte sbagliate), in Grecia (86%), in Francia (88%) e in Irlanda (88%). Nettamente migliore in confronto è il grado di informazione degli olandesi (45%), degli austriaci (55%) e dei finlandesi (53%). 20 Flash Eurobarometro 98/4. « Attitudes sur l’euro ». Disponibile all'indirizzo seguente: www.europa.eu.int/comm/economy_finance/document/euro/barometers/brmtr_en.htm 20 Più di un abitante su due della zona euro tende a sopravvalutare la durata del periodo di doppia circolazione e uno su dieci a sottovalutarla. Una su sette delle persone intervistate non è in grado di dare una risposta. 1.4.1.2. La conoscenza degli aspetti pratici del passaggio all'euro La maggior parte degli abitanti della zona euro (il 59%, contro il 15% dell'inizio dell'anno) conosce ora il tasso esatto di conversione dell'euro in moneta nazionale. Con un margine di errore di +/- 1 un centesimo di euro, il 68% delle persone intervistate danno una risposta esatta (percentuale che arriva all'82 % ammettendo un margine di errore di +/- 5 centesimi di euro). I risultati variano sensibilmente da uno Stato membro all'altro. Il valore esatto dell'euro è conosciuto da quasi l'83% dei portoghesi, dal 75% dei lussemburghesi, dal 77% degli spagnoli, dall'81% dei belgi e dal 78% dei francesi, ma solo dal 36% dei tedeschi, dal 49% degli italiani, dal 49% dei finlandesi e dal 42% dei greci. Prevale la tendenza a sovrastimare il valore dell'euro. La possibilità di utilizzare le banconote euro in tutta la zona euro non viene compresa in media dal 16% dei cittadini degli Stati interessati, con punte più elevate in Grecia (27%) e in Portogallo (21%). Questo principio di base è noto invece ad oltre il 90% dei belgi e al 95% dei lussemburghesi. I progressi fatti nell'informazione dei cittadini sono rilevanti, ma sempre insufficienti. La preparazione del passaggio all'euro non può essere valutata sulla base di criteri standard: tutti i cittadini devono conoscere i pochi elementi basilari indispensabili per passare tranquillamente alla nuova moneta (data di introduzione, tasso di conversione, durata del periodo di doppia circolazione ecc.). Gli Stati membri devono dunque proseguire e intensificare gli sforzi già intrapresi. 1.4.2. Familiarizzarsi con la nuova scala di valori Per "capire" i prezzi in euro e saper apprezzare le differenze di prezzo, il consumatore ha bisogno di farsi una scala di valori nella nuova moneta, memorizzando qualche importo di riferimento. Tale meccanismo di apprendimento richiede tempo. Per preparare il consumatore all'euro occorre dunque adottare un approccio anticipativo e incitarlo ad immergersi gradualmente nel nuovo contesto. Le azioni di comunicazione devono servire anche a far memorizzare al cittadino alcuni prezzi di riferimento in euro. Nell'ottobre 2000 la Commissione aveva raccomandato la conversione anticipata dei conti bancari e dei mezzi di pagamento scritturali dei grandi fornitori di servizi, il versamento in euro degli stipendi, da attuare non appena possibile, nonché l'introduzione dell'euro nelle contrattazioni collettive e la fissazione dei prezzi in euro già dal terzo trimestre del 200121. 1.4.2.1. La doppia indicazione dei prezzi La doppia indicazione dei prezzi si è molto intensificata dall'inizio dell'anno. In Grecia è obbligatoria da marzo per tutte le imprese e gli esercizi commerciali, in Austria e in Portogallo da ottobre per la maggior parte di essi. Sarà obbligatoria anche in Belgio a partire dal 15 dicembre. Le percentuali raggiunte negli Stati in cui l'indicazione in euro è facoltativa 21 Per la vendita a distanza e i settori in cui sono preponderanti i pagamenti scritturali. 21 sono complessivamente molto elevate per la grande distribuzione (ad esempio: 95% nei supermercati francesi22, 89% nei supermercati belgi23, 97% nei supermercati irlandesi24 ecc.) e abbastanza elevate negli esercizi commerciali (ad esempio: 69 % delle autorimesse in Francia, 62% degli alberghi in Belgio ecc.). Le regole di conversione vengono in genere ben rispettate (ad esempio: tasso di errore medio del 2,2% in Francia)25. Fino ad oggi oltre il 90% dei consumatori dice di aver già visto prezzi in euro 26 nei supermercati e quasi l'80% negli esercizi commerciali. Gli effetti di questa doppia indicazione sull'apprendimento di una nuova scala di valori in euro sono però ancora limitati: la percentuale dei consumatori che ha memorizzato dei prezzi in euro è in aumento (34% contro il 20% dell'inizio dell'anno), ma resta ancora complessivamente bassa. Le percentuali non differiscono molto da uno Stato all'altro, ad eccezione dell'Irlanda e del Portogallo, contraddistinti da valori piuttosto bassi (rispettivamente 22% e 26%). A livello socioprofessionale, la memorizzazione di prezzi di riferimento è leggermente più frequente tra i liberi professionisti e i quadri superiori (44%) e nettamente più rara tra le casalinghe (25%). In effetti l'attenzione rivolta ai prezzi in euro è nel complesso piuttosto scarsa: meno di un consumatore su dieci afferma di guardarli sistematicamente, poco più di uno su tre lo fa occasionalmente27. Questi risultati probabilmente miglioreranno quando verrà invertito l'ordine di indicazione e si darà gradualmente maggiore risalto al prezzo in euro28. La dichiarazione comune tra rappresentanti europei dei consumatori, dei commercianti e delle PMI, adottata il 2 aprile 2001 a Bruxelles, prevede di dare progressivamente maggiore risalto all'indicazione del prezzo in euro (prezzo in euro più visibile di quello nell'unità monetaria nazionale) e la fissazione dei prezzi psicologici in euro tra il settembre e gli inizi del dicembre 2001. La legislazione portoghese impone di dare maggiore risalto all'indicazione del prezzo in euro (prezzo in euro più grande o più visibile del prezzo in moneta nazionale), una pratica raccomandata anche dal Conseil National de la Consommation in Francia. Alcune imprese della grande distribuzione hanno cominciato a stabilire i loro prezzi in euro, ma è troppo presto per misurare l'impatto di questa iniziativa. 1.4.2.2. La creazione di un ambiente euro Oltre alla definizione dei prezzi in euro vi sono altri elementi importanti della vita quotidiana dei consumatori che registreranno il passaggio alla moneta europea in diversi paesi della zona euro. Tra di essi figurano: - le fatture dei servizi pubblici In Francia da gennaio i grandi fornitori di servizi hanno cominciato a convertire la loro fatturazione. Iniziative analoghe sono state prese a luglio in Belgio e in Italia, a settembre in Spagna e in Lussemburgo e a ottobre in Portogallo. 22 23 24 25 26 27 28 Fonte: indagine della DGCCRF. Agosto 2001. Disponibile su www.minefi.gouv.fr . Fonte: Ministero degli affari economici. Disponibile su: www.mineco.fgov.be/euro Fonte: Office of the Director of consumer affairs. In Portogallo l'ispettorato delle attività economiche è stato incaricato di controllare, a partire dal 1° ottobre, il rispetto delle regole di conversione e dell'obbligo di indicazione. Fonte: Eurobarometro. 55.2. « Les européens et l’euro ». Commissione europea. Domande poste nel luglio 2001. Fonte: idem Nei Paesi Bassi il Forum nazionale ha tuttavia deciso di non invertire l'ordine di indicazione dei prezzi, per paura di creare confusione nel consumatore. 22 Complessivamente queste operazioni si sono svolte in modo molto soddisfacente29. In alcuni paesi comincia anche il passaggio all'euro degli organismi di previdenza sociale ( ad esempio, per l'assicurazione malattia francese il passaggio avverrà in ottobre); - il versamento delle retribuzioni. Analogamente a quanto già avviene per i funzionari delle istituzioni europee nonché per i dipendenti pubblici francesi, italiani, spagnoli, irlandesi e portoghesi, un numero sempre maggiore di lavoratori dipendenti viene ormai pagato in euro, soprattutto nelle grandi imprese; - la conversione dei conti bancari e dei mezzi di pagamento scritturali. La scelta di convertire, fatta inizialmente in Belgio e in Francia, si è poi quasi universalmente generalizzata facendo seguito alla raccomandazione della Commissione dell'ottobre 2000. Questa conversione anticipata può contribuire in modo significativo ad accrescere la dimestichezza con l'euro, specie nei paesi che utilizzano molto gli assegni (compilando manualmente un assegno in euro si memorizzano più facilmente dei valori di riferimento che non pagando con una carta); - l'avvio della conversione degli apparecchi misuratori. In alcuni paesi, come la Francia, la Finlandia o il Belgio, è iniziata la conversione all'euro delle pompe di benzina. Nel complesso i consumatori hanno ancora scarsa familiarità con l'euro. Questa situazione dovrebbe però migliorare rapidamente negli Stati che hanno deciso di attuare misure di immersione anticipata in un ambiente euro. Sarebbe auspicabile che queste iniziative si generalizzassero, soprattutto nei paesi che sono restati molto indietro con i preparativi (Austria, Paesi Bassi ecc.), in modo da evitare che i consumatori non siano disorientati al momento dell'introduzione delle banconote e delle monete. 1.4.3. Le preoccupazioni degli europei riguardo all'euro Complessivamente la maggior parte dei cittadini della zona euro confidano nella loro capacità di abituarsi alla nuova moneta: uno su sette (16%) non si aspetta alcun problema, mentre più 29 In ordine di tempo Electricité de France è stata la prima grande emittente europea di fatture a passare all'euro (a gennaio). Gli elementi più significativi di questa operazione si possono così sintetizzare: nel gennaio 2001, EDF ha ricevuto 3000 assegni "trasferiti" (ammontare in euro su un assegno in franchi o viceversa) e 50 000 pagamenti parziali mediante assegno (riporto dell'ammontare in euro della fattura su un assegno in franchi, con un tasso di errore del 10%). Riferiti al totale dei pagamenti, effettuati con qualsiasi mezzo, gli errori di pagamento hanno raggiunto l'1,3% del volume degli incassi di gennaio, riducendosi poi allo 0,3 alle fine di marzo. Il servizio competente per la fatturazione ha contattato uno per uno tutti i clienti in questione invitandoli a versare il saldo. Chi aveva commesso un errore non ha dovuto pagare nessuna ammenda. Per ridurre il tasso di errore, si è intervenuti due volte per migliorare la presentazione della fattura, a gennaio e ad aprile. I centri clienti hanno ricevuto circa 60 000 chiamate telefoniche supplementari (un aumento pari all'1,3%), nel 90% dei casi da parte di privati cittadini. Il 57% delle chiamate dei privati riguardava problemi di conversione, il 18% le modalità di pagamento, il 17% questioni varie (leggibilità della fattura, ecc.), il 6% la legittimità del cambiamento e il 2% la continuità dei contratti. Le chiamate dei professionisti riguardavano per il 37% problemi di conversione, per il 19% questioni contabili, per il 17% le modalità di pagamento, per il 17% la leggibilità della fattura, per il 6% la legittimità del cambiamento e per il 4% la continuità dei contratti. Da un'indagine effettuata presso i clienti nei mesi di febbraio, marzo e aprile è risultato che il 61% aveva notato il cambiamento della moneta di fatturazione [Nb: molti effettuano il pagamento mediante prelievo automatico e non fanno attenzione alla fattura], il 79% ha dichiarato che la conversione della fattura non lo disturbava, il 30% ha avuto dei problemi per pagare la fattura, l'81% ha reagito positivamente alla decisione dell'EDF di operare tale cambiamento. Va rilevato che benché la conversione delle tariffe sia stata effettuata nel pieno rispetto del principio di neutralità, il 18% dei clienti ha avuto l'impressione di pagare di più per l'elettricità. Fonte: EDF. 23 di una persona su due (57%) si aspetta solo dei problemi passeggeri. Solo il 12% dei consumatori si aspetta gravi difficoltà. La fiducia è particolarmente forte in Austria (32% dei consumatori pensano che non avranno problemi), in Lussemburgo (29%) e in Germania (24%). Gli spagnoli (11%), i francesi (10%) e gli italiani sono invece molto più preoccupati30. L'indagine effettuata nel luglio scorso su "gli europei e l'euro" permette di individuare i principali elementi di preoccupazione. 1.4.3.1. Problemi personali legati all'utilizzazione dell'euro Un numero rilevante di consumatori (34%) teme di non riconoscere le banconote e le monete in euro, un elemento di preoccupazione particolarmente forte in Grecia (46%). La campagna lanciata dall'Eurosistema il 30 agosto scorso, intesa principalmente a far conoscere le banconote e le monete, permetterà con ogni probabilità di ridurre drasticamente queste percentuali. Quasi il 43% dei consumatori teme di avere difficoltà a confrontare i prezzi tra i negozi. Il 47% circa pensa che avrà dei problemi a ricordare i prezzi in euro. Questa preoccupazione è preponderante in Grecia (55%), in Franca (55%), in Irlanda (55%) e in Italia (56%). Gli olandesi risultano invece particolarmente fiduciosi (25%). La netta maggioranza dei cittadini (56%) teme di sbagliarsi nelle operazioni di calcolo mentale. Stranamente questo timore non è molto correlato con la complessità del tasso di cambio: pur potendo ricorrere ad un sistema molto semplice per calcolare approssimativamente la conversione (dividere per 2000), gli italiani sono i più preoccupati (67%), molto più degli spagnoli (57%), teoricamente svantaggiati da un tasso di cambio poco propizio al calcolo mentale (1 euro = 166,386 pesetas). I risultati variano sensibilmente a seconda della categoria socioprofessionale: se il 34% dei quadri dirigenti temono di sbagliarsi, tra i pensionati questa percentuale sale al 64% e tra le casalinghe al 67%. Le donne in generale sono molto più preoccupate degli uomini (63% contro 47%). Infine il 41% dei consumatori teme di avere difficoltà a comprendere le fatture, le buste paga, gli estratti conto ecc. Questa preoccupazione è particolarmente forte in Italia (57%), in Grecia (50%) e in Irlanda (51%). 1.4.3.2. Il timore di pratiche ingannevoli Al primo posto fra le fonti di preoccupazione dei consumatori c'è la paura di un aumento dei prezzi in occasione del passaggio all'euro, preoccupazione oggi condivisa dai due terzi dei cittadini europei. I più preoccupati sono gli italiani (69%), i francesi e i tedeschi (68%), mentre i più tranquilli sono i lussemburghesi (53%). La maggior parte degli abitanti della zona euro (52%) teme di essere ingannata dai commercianti al momento di ricevere il resto. Questa preoccupazione, che rispecchia indirettamente il livello di fiducia esistente tra consumatori e dettaglianti, è particolarmente forte in Italia (62%) e in Francia (59%), mentre è relativamente scarsa in Finlandia (37%) e nei Paesi Bassi (35%). Essa varia inoltre sensibilmente a seconda della categoria socioprofessionale: è moderata tra i quadri dirigenti (38%), arriva al 57% tra i disoccupati, al 60% tra i pensionati e al 62% tra le casalinghe. 30 Eurobarometro 55.2 « Les européens et l’euro ». Commissione europea. Luglio 2001 24 I timori legati al passaggio all'euro tendono a crescere con l'approssimarsi delle scadenze e con la consapevolezza delle difficoltà pratiche relative. Al di là delle differenze nazionali, le donne e le persone socialmente meno favorite risultano nel complesso relativamente preoccupate e richiedono uno sforzo di informazione specifico da parte degli Stati partecipanti. 1.4.4. L'uso dell'euro da parte dei consumatori Nel complesso i consumatori utilizzano ancora poco l'euro. 1.4.4.1. I conti bancari in euro È raro che i consumatori scelgano spontaneamente di passare all'euro nelle loro operazioni bancarie. Alla fine di giugno - cioè prima che iniziassero le operazioni di conversione anticipata - la percentuale dei conti in euro sul totale dei conti dei privati ammontava solo al 3,2% . A tale data quasi un conto su quattordici veniva aperto in euro, contro uno su trentatré alla fine del 2000. La situazione probabilmente non sarebbe migliorata senza un intervento esterno: a luglio il 91% dei consumatori dichiarava di voler aspettare il 2002 per convertire il proprio conto31. Le nuove cifre non sono ancora disponibili, ma oggi è molto probabile che in Francia, in Belgio, in Spagna e in Lussemburgo quasi tutti i conti dei privati siano in euro e che siano ugualmente in euro anche la maggior parte dei conti in Germania e in Portogallo. I conti in euro sono probabilmente ancora una minoranza in Austria, in Finlandia e nei Paesi Bassi e in Irlanda rappresentano una rarità. 1.4.4.2. I pagamenti in euro Nel secondo trimestre l'utilizzazione dell'euro da parte dei privati è leggermente aumentata in volume (1,9% invece dell'1,4%), ma non è ancora tornata al livello raggiunto all'inizio del 2000 (2,4%)32. Le operazioni arrivano a superare il 5% solo in due paesi: Belgio (5,5%) e Lussemburgo (6%). La stessa evoluzione si osserva nella percentuale dei pagamenti in valore, che passa dal 6,2% all'8,8% (contro l'8,9% del primo trimestre 2000). Succede ancora di frequente che il terminale di pagamento del commerciante non consenta di effettuare un'operazione in euro33. La situazione comincerà a migliorare nei prossimi mesi, grazie alla conversione anticipata dei mezzi di pagamento scritturali. Mentre è poco probabile che la conversione anticipata comporti un aumento massiccio dei pagamenti in euro effettuati tramite carta (in pratica è generalmente il commerciante che sceglie la moneta in cui viene effettuata la transazione), la percentuale dei pagamenti in euro dovrebbe crescere sensibilmente nei paesi che fanno grande uso di assegni, se questi ultimi sono monovaluta34. 31 32 33 34 Eurobarometro 55.2 « Les européens et l’euro ». Commissione europea. Luglio 2001 Fonte: settima nota trimestrale sui progressi nell'utilizzo dell'euro. Commissione europea. Luglio 2001 Disponibile all'indirizzo seguente: www.europa.eu.int/comm/economy_finance/document/misc/eurouse_en.htm A titolo di esempio nel luglio 2001 negli esercizi commerciali francesi vi erano circa 625 000 terminali di pagamento ancora da adeguare. Fonte: CB Mag. Luglio 2001. A titolo di esempio, un consumatore francese che riceve un libretto di assegni in euro non può emettere assegni in franchi. L'obiettivo del governo francese è comunque quello che per la fine dell'anno il 70% dei pagamenti dei consumatori sia effettuato in euro. 25 Quando viene loro chiesto perché utilizzano così poco l'euro, i consumatori adducono varie ragioni: il 28% teme confusioni, il 56% non ha un conto in euro, il 54% non ha un libretto di assegni in euro, il 44% rischia un rifiuto da parte del commerciante, il 34% ignora di avere questa facoltà e il 77% ....non è interessato a questa possibilità. L'uso « volontario »dell'euro da parte dei consumatori resta molto limitato. Solo con una politica attiva di conversione anticipata dei mezzi di pagamento è possibile indurre i consumatori a sperimentare l'euro prima dell'introduzione delle banconote e delle monete35. 1.5. Le campagne di informazione 1.5.1. Le iniziative della Commissione europea e degli Stati membri La politica di informazione sull'euro ha due obiettivi: ottenere il sostegno della popolazione a favore dell'euro e agevolare la transizione informando i cittadini delle conseguenze pratiche dell'introduzione dell'euro fiduciario nella loro vita quotidiana. Negli Stati membri sono stati eseguiti numerosi studi e indagini, mentre da parte sua la Commissione ogni sei-otto settimane effettua un'indagine lampo Eurobarometro, in modo da seguire l'evoluzione dell'opinione pubblica (le domande sono sempre le stesse). Dall'ultimo sondaggio lampo (indagine effettuata nel settembre 2001) risulta che il 42% della popolazione continua a considerarsi non sufficientemente informata sull'euro. È stato ormai passato il capo dei 100 giorni, ma ciò non implica necessariamente che la gente cercherà di informarsi da sé. È questa la sfida da raccogliere nei prossimi tre mesi: andare incontro ai cittadini. In questa breve presentazione delle iniziative in materia di informazione vengono distinti tre tipi di interventi: le campagne di informazione sull'euro realizzate dalle autorità nazionali, la campagna intrapresa dalla BCE e dall'Eurosistema e l'azione della Commissione europea. 1.5.1.1. Le campagne di informazione negli Stati membri dell'area dell'euro Gli slogan delle campagne euro, lanciate in tutti i paesi della zona euro dall'inizio del 2001, consentono di valutare l'asse centrale del messaggio in ciascun paese. Belgio Tra poco l'euro sostituirà il franco Bientôt l'euro remplace le franc Straks vervangt de euro de frank Germania Un valore sicuro che si afferma: l'euro Echte Werte setzen sich durch. Der Euro Grecia L'euro: un futuro promettente. Anch'io sto con l'euro Εύρωστο Μέλλον (Evrosto Mellon) Και εγώ Ευρώ (Ke ego Evro) Spagna Euro, comincia a farci i conti Euro , empieza à contar con el 35 Nei Paesi Bassi il Forum nazionale ha tuttavia deciso di non conformarsi alle raccomandazioni della Commissione e di concentrare le operazioni di conversione alla fine del 2001. 26 Francia L'euro, insieme è più facile Irlanda Pensa in euro / il cambiamento ce l'hai in tasca Think euro- the change is in your pocket Smaoinigh euro - is I do phocasa a bheidh an t-athrú Italia L'euro entra nel quotidiano L'euro entra nel quotidiano Lussemburgo Pronti per l'euro Prett fir den euro! Paesi Bassi L'euro è per noi tutti De euro wordt van ons allemaal Austria « Benvenuto all'euro », nessuno slogan globale, ma slogan mirati Willkommen Euro Portogallo L'euro: la buona risposta Euro. A resposta certa Finlandia Mettiamo in pratica l'euro(non è uno slogan, ma un obiettivo) Euro tas I bruck Euro käyttöön BCE/Eurosistema L'euro, la nostra moneta L'euro notre monnaie Commissione L’euro : l’Unione europea nella vostra mano L’euro : l’Union européenne dans votre main Anche lo sforzo di bilancio sostenuto dagli Stati membri è stato considerevole e costituisce una riprova delle dimensioni delle campagne realizzate, destinate ad ampliarsi ulteriormente negli ultimi quattro mesi del 2001 e nei primi mesi del 2002. Nella tabella che segue sono riportati gli importi delle convenzioni di partenariato firmate con gli Stati membri. CONVENZIONI CON GLI STATI MEMBRI (in euro) Quota parte della Commissione Paese Quota parte del ministero Esercizi precedenti 1996-2000 2001 Totale Commissione Esercizi precedenti 1996-2000 2001 Totale ministero Totale 1 2 3=1+2 4 5 6=4+5 7=3+6 Belgio 3.399.000 1.150.000 4.549.000 3.541.000 3.450.000 6.991.000 11.540.000 Germania 20.929.000 4.500.000 25.429.000 21.742.000 4.500.000 26.242.000 51.671.000 Grecia 1.921.000 1.450.000 3.371.000 1.921.000 1.550.000 3.471.000 6.842.000 Spagna 13.367.000 4.000.000 17.367.000 13.649.000 4.000.000 17.649.000 35.016.000 27 Francia 16.501.000 3.900.000 20.401.000 21.047.000 3.900.000 24.947.000 45.348.000 Irlanda36 2.006.000 625.000 2.631.000 3.892.000 2.875.000 6.767.000 9.398.000 Italia 13.942.000 3.849.000 17.791.000 21.231.000 21.000.880 42.231.880 60.022.880 Lussemburg o 265.000 110.000 375.000 600.000 915.000 1.290.000 Paesi Bassi 4.521.000 1.275.000 5.796.000 40.588.000 21.414.000 62.002.000 67.798.000 Austria 3.292.000 660.000 3.952.000 7.471.000 2.271.000 9.742.000 13.694.000 Portogallo 3.643.000 1.050.000 4.693.000 3.682.000 1.050.000 4.732.000 9.425.000 Finlandia 2.089.000 700.000 2.789.000 2.487.000 700.000 3.187.000 5.976.000 988.000 550.000 1.538.000 988.000 551.000 1.539.000 3.077.000 86.863.000 23.819.000 Svezia 315.000 110.682.000 142.554.000 67.426.880 209.980.880 321.097.880 NB: Gli importi riportati nella tabella non comprendono altre dotazioni destinate all'informazione sull'euro da parte delle amministrazioni e/o istituzioni nazionali. I piani media di tutte le campagne prevedono un'intensa presenza su tutti i principali supporti mediatici e in particolare in televisione. Il coordinamento tra i ministeri, l'Eurosistema e la Commissione permette di definire un piano media complessivo, che eviti il sovrapporsi dei messaggi e assicuri una programmazione coerente. Ciascun soggetto manterrà nei messaggi che farà diffondere gli obiettivi specifici che gli sono assegnati. Nella tabella che segue sono riportati i piani media concernenti la televisione per ciascun paese e per la BCE. BelgiqueBelgië Deutschland Ελλάδ España 36 L'importo totale destinato alle campagne di comunicazione in Irlanda è stimato a 18 milioni di euro. 28 Wk 9 Wk 8 Wk 7 Wk 6 Wk 5 Wk 3 Wk 2 Wk 4 2002 2001Wk 1 Wk 52 Wk 51 Wk 50 Wk 49 Wk 48 Wk 47 Wk 46 Wk 45 Wk 44 Wk 43 Wk 42 Wk 41 Wk 40 Wk 39 Wk 38 Wk 37 Wk 36 Wk 35 2001 France Irland Italia Luxembourg Nederland Osterreich Cfr. campagna Eurosistema/BCE Portugal Suomi Finland - ECB/ Eurosystem Per quanto riguarda le altre attività di informazione sull'euro negli Stati membri, vanno segnalate diverse iniziative, come quelle realizzate con mezzi mobili - camion, tram, autobus che percorrono le regioni per andare incontro ai cittadini. Ogni paese ha creato un sito euro e in quasi tutti i paesi c'è un "numero verde" a disposizione di chi vuole fare domande sull'euro. Molti Stati membri hanno messo a punto anche una documentazione scritta e audiovisiva destinata agli immigrati. Il programma "euro facile" elaborato dalla Commissione con le associazioni e i rappresentanti dei portatori di handicap è stato ampiamente integrato nei programmi nazionali e il materiale relativo è stato riprodotto in decine di migliaia di copie. Con l'inizio dell'anno scolastico 2001-2002 le autorità nazionali competenti hanno preso numerose iniziative per inserire il tema dell'euro nei programmi scolastici. Sono state prese inoltre iniziative per colmare il ritardo registrato da molte piccole imprese nella loro preparazione al passaggio all'euro fiduciario. 1.5.1.2. Il programma d'azione della Commissione europea Il programma d'azione della Commissione per le settimane e i mesi venturi si basa su quattro principi: - complementarità con gli altri attori; - continuità delle azioni per una maggiore efficacia delle stesse; - collaborazione con le autorità nazionali e con la società civile organizzata a livello europeo - massimo coordinamento per quanto riguarda le azioni di comunicazione verso il pubblico. 29 Tutte le azioni programmate dalla Commissione non verrebbe intraprese se la Commissione non ne prendesse l'iniziativa, in quanto riguardano la dimensione europea dell'informazione sull'euro. In tal senso esse sono complementari a quelle di altri promotori, pur essendo concepite in collaborazione e in stretto coordinamento con questi ultimi. Le azioni che verranno realizzate riguardano i media transnazionali (diffusi via satellite e via cavo) e la stampa locale. La Commissione conta in questo modo di arrivare ad un pubblico che le campagne nazionali non sono riuscite a raggiungere direttamente e per il quale è difficile accedere all'informazione. La Commissione continuerà a mettere in pratica le conclusioni del Consiglio europeo di Nizza per quanto riguarda l'organizzazione di azioni di informazione sull'euro fiduciario da realizzare in date comuni. In particolare sono previste azioni per celebrare l'introduzione delle banconote e delle monete il 31 dicembre 2001. Infine, per garantire la continuità dell'azione intrapresa, essa intensificherà la diffusione di diversi documenti che si sono rivelati efficaci e per i quali c'è una fortissima richiesta. Si tratta di manifesti, libretti per bambini, cd-rom, mostre, kit di facsimili di banconote e monete, strumenti e giochi eurofacile ecc. 37 che forniscono un'informazione sull'euro nella sua dimensione europea. La Commissione potenzierà inoltre il suo programma di informazione sull'euro rivolto ai paesi terzi. Le campagne degli Stati membri e della Commissione si intensificheranno sensibilmente nei prossimi mesi. Il tempo stringe per raggiungere l'obiettivo: far conoscere a tutti le date fondamentali e i principi di base del passaggio all'euro. 1.5.2. L'azione svolta dall'Eurosistema La campagna di informazione Euro 2002 è stata gestita dalla BCE e dalle dodici banche centrali dell'area dell'euro. Il pubblico a cui si rivolge è innanzi tutto la popolazione della zona euro e in secondo luogo quella che risiede al di fuori di tale zona. La campagna è stata lanciata alla metà del 2000 e proseguirà fino alla primavera 2002. Dotata di un budget di 80 milioni di euro, essa si svolge nelle undici lingue ufficiali dell'Unione europea e integra le campagne nazionali condotte in ciascuno Stato membro dell'area dell'euro. È una campagna specifica che pone l'accento sugli aspetti pratici dell'introduzione delle banconote e delle monete in euro e in particolare su quattro grandi punti: - l'aspetto preciso delle banconote e delle monete in euro, - le loro principali caratteristiche di sicurezza; - i diversi tagli di banconote e monete in euro e - le diverse modalità di passaggio all'euro fiduciario. I principali elementi costitutivi di questa campagna sono: una campagna di massa nei media, la presenza su Internet - un sito web consacrato all'euro nelle undici lingue ufficiali della Comunità (www.euro.ecb.int) - un programma concernente le relazioni pubbliche e la stampa e un programma di partenariato. Nell'ambito di questa campagna di formazione è stato inoltre 37 Disponibili sul sito: www.europa.eu.int/euro, nella sezione « Cittadini e consumatori ». 30 avviato un programma di formazione molto completo. Sono state prese iniziative specifiche a favore dei portatori di handicap e in particolare degli ipovedenti. È stata instaurata una strettissima cooperazione con l'Unione europea dei ciechi, sia per la concezione delle banconote e delle monete in euro che per la produzione di idoneo materiale di formazione, con la pubblicazione di un opuscolo in tre diversi formati (stampa a grandi caratteri, audio e Braille) e di facsmili di banconote (distribuiti dalla Commissione europea). Per facilitare ulteriormente il riconoscimento delle banconote e delle monete da parte delle persone con handicap visivi e aiutarli a distinguere i diversi tagli, è stato stanziato circa un milione di euro per la produzione di materiale per l'identificazione appositamente concepito a tale scopo. Questo materiale sarà messo a disposizione degli interessati attraverso la rete dell'Unione europea dei ciechi. All'esterno dell'area dell'euro, la campagna prevede annunci nei giornali nazionale e alla televisione a dicembre. Nell'ambito della campagna internazionale nei media, saranno pubblicati annunci nelle riviste, verranno diffusi video a bordo degli aerei e verranno date informazioni nei grandi aeroporti internazionali. Inoltre la versione internazionale del foglio di informazione destinato al pubblico sarà tradotto in altre 23 lingue. Tutte queste iniziative saranno completate dalle azioni bilaterali svolte dalle banche centrali nazionali nelle regioni in cui la moneta di quei paesi è tradizionalmente solita circolare. Grazie alla campagna dell'Eurosistema la popolazione avrà molte meno difficoltà a riconoscere le banconote e le monete in euro. Per essere pienamente efficace, sarebbe bene che questa campagna venisse rilanciata a livello locale dalle autorità pubbliche e dalle organizzazioni consolari e professionali (locandine, ecc.). 2. CANTIERI IN CORSO E BUONE PRATICHE Passando in rassegna i "cantieri" si può fare meglio il punto della situazione riguardo a sei grosse questioni, che vanno dal rischio di aumento dei prezzi alla fabbricazione delle banconote e delle monete. 2.1. Cantieri in corso 2.1.1. Piani di emergenza e misure di sicurezza L'introduzione delle banconote e delle monete è soggetta a dei rischi, dovuti ad eventi imprevisti o a qualche cedimento nei piani di passaggio all'euro fiduciario. I rischi sono di diversa natura e possono variare molto da uno Stato membro all'altro. Vi sono però alcuni problemi comuni che la maggior parte, se non la totalità degli Stati membri, si sta preparando ad affrontare. Si tratta in particolare dello stoccaggio e del trasporto, della momentanea penuria di contante e dei problemi di comunicazione, senza dimenticare il rischio generale in termini di sicurezza legato ad ognuna di queste questioni. 31 2.1.1.1. Stoccaggio e trasporto dei fondi Dovranno essere stoccate grandi quantità di banconote, in euro o in moneta nazionale. Tutti i paesi ritengono che gli impianti esistenti saranno sufficienti per lo stoccaggio delle banconote, ad eccezione del Portogallo, che per lo stoccaggio di quantitativi supplementari ha adattato basi militari aree preesistenti. Per le monete tutti i paesi eccetto la Grecia prevedono la creazione di nuovi impianti. In Belgio le autorità hanno affittato un deposito in cui verranno stoccate tutte le monete ritirate dalla circolazione. In Germania le succursali della banca centrale nazionale vogliono allestire luoghi di deposito supplementari, in qualche caso in caserme militari. In Spagna le monete sono stoccate in un deposito centrale costruito appositamente, con una capacità sufficiente per contenere euro e peseta. Da questo deposito le monete saranno poi inoltrate verso 80 depositi regionali. Si prevede la possibilità di aumentare il numero dei depositi. In Francia le scorte di euro saranno stoccate in centri appositi e, per quanto possibile, in centri di stoccaggio locali in cui i portavalori potranno approvvigionarsi senza dover percorrere distanze eccessive. In Irlanda per le monete è stato costruito ed è già in servizio un nuovo impianto di stoccaggio presso la banca centrale nazionale (la zecca). In Italia le monete in euro saranno temporaneamente custodite in depositi centrali e poi trasferite nel corso del 2001 verso appositi siti regionali o provinciali che fungeranno da centri per la distribuzione delle monete in euro e la raccolta delle monete nazionali. In Lussemburgo la zecca reale olandese, che rifornisce di monete in euro il paese, è responsabile della sicurezza del trasporto dai suoi impianti fino alla frontiera lussemburghese. Lo Stato lussemburghese si assume poi la responsabilità del trasporto dalla frontiera fino ad un sito militare protetto. Nei Paesi Bassi le monete in euro sono stoccate in un deposito di nuova costruzione della banca centrale, nel quale saranno stoccate dopo il ritiro anche le monete in fiorini. In Austria per la prealimentazione di monete in euro e per il ritiro delle monete nazionali la zecca mette temporaneamente a disposizione un impianto di nuova costruzione. In Portogallo sono stati riadattati impianti esistenti, e cioè delle basi aeree militari. Alcuni problemi riguardano la capacità e la sicurezza dei trasporti. Gli Stati membri seguiranno con grande attenzione il trasporto delle banconote e delle monete, affidandone in molti casi la sorveglianza ai ministeri dell'interno. Molti di essi hanno istituito dei piani speciali di emergenza e di trasporto con le banche e le società portavalori (Belgio, Germania, Spagna, Francia, Italia, Paesi Bassi, Austria e Portogallo). Alcuni paesi per scortare questi trasporti pensano di ricorrere all'esercito o alle forze di polizia. I paesi in questione al momento sono la Francia, la Spagna, l'Irlanda, i Paesi Bassi e l'Austria. In altri paesi si farà ricorso alle scorte solo in caso di rischio. In Belgio la banca nazionale dovrebbe disporre dei piani di trasporto delle società che provvedono al trasferimento dei fondi. In Spagna in tutto il paese sono stati creati dei siti di stoccaggio decentrati. In caso di necessità (cioè se le società portavalori hanno problemi di stoccaggio), la banca nazionale fornirà capacità di trasporto supplementari, aumenterà la frequenza delle consegne e oltre al trasporto su strada si farà ricorso al trasporto ferroviario. In Grecia, in caso di problemi di scioperi o di mancanza di capacità, la Banca di Grecia potrà obbligare ogni filiale bancaria a tenere una scorta minima. I luoghi più distanti saranno riforniti secondo regole di priorità. La polizia e le forze militari forniranno capacità di trasporto supplementari, compresi aerei da carico. In Irlanda la banca nazionale provvederà al trasporto di monete e banconote presso le banche direttamente o passando attraverso i 32 depositi dei distributori. Essa rifornirà le grandi superfici commerciali direttamente (per le monete) o a richiesta dei distributori, sulla base delle ordinazioni delle banche. Altrimenti in generale le banche e i commercianti si accorderanno sulle modalità di trasporto. Nei Paesi Bassi la banca nazionale si è offerta di effettuare per un periodo di sei settimane il trasporto delle banconote tra le banche e i propri locali. Il grosso delle consegne si dirigerà verso le sedi delle banche commerciali che le distribuiranno alle piccole agenzie. I commercianti che vengono attualmente riforniti da società portavalori continueranno a ricevere monete e banconote attraverso i loro canali abituali. Gli altri commercianti saranno riforniti in monete euro da un servizio di consegna che verrà istituito appositamente per il passaggio all'euro fiduciario e riceveranno le banconote tramite la loro banca. 2.1.1.2. Il rischio di penuria di contante Il combinarsi di più fattori potrebbe comportare un rischio di blocchi nella distribuzione delle monete e delle banconote. Potrebbe trattarsi di problemi di trasporto e di stoccaggio del contante, di catastrofi impreviste o più semplicemente di masse di gente che si precipitano a convertire la moneta nazionale in euro, ovvero dell'interazione di tutti questi fattori. Una penuria di monete o di banconote di piccolo taglio potrebbe compromettere il buono svolgimento a livello tecnico del passaggio all'euro fiduciario. Fra le misure destinate ad evitare questa situazione figurano la distribuzione supplementare di banconote, il prolungamento dell'orario di apertura delle banche (Germania, Spagna, Italia, Lussemburgo, Portogallo e Finlandia), il rafforzamento della capacità degli sportelli bancari e la raccomandazione fatta al pubblico di non precipitarsi nelle agenzie per convertire la moneta nazionale nei primi giorni del 2002 (Italia, Portogallo e Finlandia). I kit di avvio per i commercianti e il grande pubblico dovrebbero anch'essi contribuire ad attenuare la pressione iniziale. In Belgio la Banca nazionale prevede di mettere a disposizione un numero maggiore di kit di avvio e di mazzette di banconote da 5 euro. In Grecia, in caso di necessità, le banconote nazionali in eccesso detenute da una succursale della banca nazionale saranno trasferite presso succursali vicine o alla sede centrale. Le succursali sono state già classificate in termini di capacità ed è stato già messo a punto un sistema per i trasferimenti. In Italia sarà effettuata una sub-prealimentazione dei piccoli commercianti esclusivamente in tagli da 5 euro e in monete, mentre la grande distribuzione riceverà banconote fino a 20 euro. I supermercati saranno sub-prealimentati in monete a partire dal 1° ottobre e in banconote da 5, 10 e 20 euro a partire dal 1° novembre. La Banca d'Italia ha preparato per gli esercizi commerciali quasi un milione e mezzo di pacchetti di banconote (contenenti 25 banconote da 5 euro). In Irlanda le prestazioni sociali pagate in contanti saranno versate essenzialmente in banconote di piccolo taglio. In Lussemburgo ci sarà un rafforzamento delle capacità, con l'installazione di punti speciali per le operazioni di cambio. In Portogallo saranno presi dei provvedimenti per rafforzare la capacità degli sportelli della Banca nazionale e delle banche commerciali. In Francia, in caso di masse di gente che si precipitano in banca, le autorità procederanno ad una comunicazione di crisi. Per evitare tale situazione, esse hanno previsto una prealimentazione massiccia con kit di avvio e una campagna di comunicazione preventiva. In Portogallo verrà predisposto un piano di emergenza con le società portavalori e le banche 33 commerciali e la banca nazionale sorveglierà la domanda proveniente dalle banche commerciali. 2.1.1.3. Il rischio che le operazioni di prealimentazione si concentrino alla fine del 2001 Se le operazioni di prealimentazione si concentrano alla fine del 2001 si rischiano ritardi nell'iniezione di liquidità nell'economia nonché lunghe file di attesa nelle banche. La maggior parte degli Stati membri intendono sorvegliare molto attentamente le operazioni di prealimentazione e di sub-prealimentazione. La Grecia e l'Italia prevedono un prolungamento dell'orario di apertura e l'apertura nei fine settimana. In Italia la prealimentazione in banconote sarà anticipata di una quindicina di giorni rispetto al calendario iniziale (e comincerà per le banche e gli uffici postali il 1° novembre invece del 15 novembre). La Germania ha istituito un sistema di incentivi finanziari per spingere le banche commerciali a prealimentarsi rapidamente. Di questi vantaggi finanziari le banche possono far beneficiare in parte i clienti che esse sub-prealimentano. 2.1.1.4. Problemi di comunicazione Tutti i problemi che rischiano di sorgere nel corso del passaggio all'euro fiduciario potrebbero avere delle ripercussioni sul processo di comunicazione tra il settore pubblico e il settore privato e tra le diverse autorità degli Stati membri. Il Belgio, la Germania e i Paesi Bassi vigileranno a che le rispettive autorità nazionali in caso di perturbazioni facciano passare un messaggio univoco ai cittadini, in modo da evitare contraddizioni deleterie nel processo di comunicazione. In Austria tra i principali partner entreranno in funzione delle linee criptate e la Banca nazionale sarà in contatto permanente con le forze di polizia. La BCE e le banche centrali nazionali hanno istituito di comune accordo una procedura di comunicazione di crisi che dovrà permettere all'Eurosistema di reagire rapidamente e di parlare con una voce sola in caso di crisi a quel livello. Le crisi nazionali saranno trattate a livello nazionale. In caso di crisi che rischi di ripercuotersi su tutto l'Eurosistema bisognerà provvedere ad informare immediatamente il comitato di coordinamento della BCE per il passaggio all'euro fiduciario (Cashco). Le dichiarazioni o i comunicati comuni dovranno essere redatti dal comitato esecutivo e approvati dal consiglio dei governatori. Sulla base delle proposte dei Paesi Bassi e della Francia la Commissione ha proposto la creazione di una rete di informazione sul passaggio all'euro fiduciario che fungerà da quadro comune di riferimento per il trattamento delle informazioni concernenti la transizione alla nuova moneta durante il periodo di introduzione delle banconote e delle monete in euro e farà il punto sullo svolgimento generale dell'operazione. Di questa rete, che dovrebbe essere gestita dai servizi della Commissione e dal segretariato del CEF38, farebbero parte funzionari nominati dagli Stati membri, dalla BCE e dall'Europol. Fra le fonti di informazione dovrebbero esserci, oltre ai poteri pubblici, i referenti della Commissione presso il settore privato, gli uffici della Commissione negli Stati membri e ogni altro canale disponibile. Queste informazioni dovrebbero essere messe in comune, trattate e diffuse in una forma appropriata tra i partecipanti alla rete. Il Consiglio informale Ecofin di Liegi del 22 settembre scorso ha dato il suo accordo di massima per la creazione della rete in questione. 38 CEF: Comitato economico e finanziario 34 2.1.2. I progressi nella creazione di un dispositivo di lotta contro la falsificazione Con l'introduzione delle banconote e delle monete in euro le azioni per la lotta contro la falsificazione nella zona euro non punteranno più a proteggere le monete dei singoli Stati membri, ma si concentreranno sulla moneta comune. Bisognerà quindi raggiungere un livello adeguato di armonizzazione giuridica e instaurare procedure di protezione comuni. A tale scopo sono stati presi numerosi provvedimenti sul piano giuridico, di ordine repressivo e di ordine tecnico, ed è stato rafforzato il coordinamento a livello europeo. 2.1.2.1. Il regolamento del Consiglio per la protezione dell'euro contro la falsificazione Sulla base di una proposta della Commissione, il Consiglio ha adottato il 28 giugno 2001 un quadro normativo che istituisce delle procedure per la raccolta, la conservazione e lo scambio di informazioni sulle pratiche di falsificazione, impone agli enti creditizi di conservare e trasmettere alle autorità nazionali competenti le banconote e le monete false e organizza la cooperazione a livello nazionale o comunitario nonché con i paesi terzi e con le organizzazioni internazionali39. L'attuazione degli aspetti tecnici del regolamento è ben avanzata sia negli Stati membri che in seno alla BCE. La BCE organizza la protezione tecnica delle banconote in euro e la Commissione coordina le azioni degli Stati membri per la protezione tecnica delle monete. Tutti gli Stati membri dispongono della capacità tecnica necessaria per una prima analisi delle banconote e delle monete false. La BCE ha creato un centro di studio sulle falsificazioni che dovrà occuparsi di tutti gli aspetti relativi alla falsificazione di banconote in euro. È stato quindi istituito un centro tecnico-scientifico europeo, che fornirà la sua assistenza a tutte le autorità nazionali responsabili della lotta contro la falsificazione (polizie, dogane, banche centrali, zecche ecc.), diretto da un funzionario della Commissione (dell'OLAF40) e incaricato di analizzare in modo approfondito le monete false in euro, secondo quanto indicato nello scambio di lettere tra il presidente del Consiglio e il ministro francese delle finanze41. La BCE sta inoltre costituendo una banca di dati sulle banconote false e, in collaborazione con gli Stati membri e con la Commissione, sulle monete false. I lavori per la creazione di questo strumento dovranno procedere rapidamente per recuperare i ritardi accumulati, in quanto è di fondamentale importanza che la base sia operativa per il 1° gennaio 2002. Come raccomanda il regolamento, ci si sta adoperando per migliorare la trasmissione di informazioni all'Europol e per rafforzare la protezione dell'euro. L'Italia ha creato un ufficio centrale apposito e il Belgio ha rafforzato e riorganizzato la struttura esistente. Gli Stati membri, le istituzioni e gli organismi europei devono ancora intraprendere una serie di azioni per conformarsi al regolamento, in particolare nel campo della cooperazione, sia a 39 40 41 Regolamento (CE) n. 1338/2001 del Consiglio del 28 giugno 2001 che definisce talune misure necessarie alla protezione dell'euro contro la falsificazione - GU L 181 del 4.7.2001, pag. 6 e regolamento (CE) n. 1339/2001 del Consiglio del 28 giugno 2001 che estende agli Stati membri che non hanno adottato l'euro quale moneta unica gli effetti del regolamento n. 1338/2001 che definisce talune misure necessarie alla protezione dell'euro contro la falsificazione - GU L 181 del 4.7.2001, pag. 11. Ufficio europeo per la lotta antifrode Lettere del 28 febbraio e del 9 giugno 200. 35 livello nazionale che con i paesi terzi e le organizzazioni. Essi dovranno inoltre rivolgere particolare attenzione all'obbligo recentemente imposto agli enti creditizi di procedere al ritiro e alla trasmissione delle banconote e delle monete false. La BCE e la Commissione sorvegliano l'attuazione del regolamento e riferiscono sul suo stato di avanzamento. 2.1.2.2. La decisione quadro del Consiglio (che prevede sanzioni penali e altre sanzioni) Per raggiungere il livello di armonizzazione auspicabile tra gli Stati membri per quanto riguarda il trattamento penale della falsificazione, nel maggio 2000 è stata adottata una decisione quadro del Consiglio in relazione all'introduzione dell'euro42. La decisione definisce le infrazioni di cui trattasi e impone che dette infrazioni siano passibili di pene privative della libertà e che il massimo della pena comminata non possa essere inferiore a otto anni. La decisione quadro impone agli Stati membri di trasmettere al Consiglio, alla Commissione e alla Banca centrale europea prima del giugno 2001 il testo delle disposizioni inerenti al recepimento nella legislazione nazionale degli obblighi loro imposti dalla decisione stessa. Finora solo otto Stati hanno proceduto a tale comunicazione. 43 La Commissione (OLAF) ha pertanto preso alcuni provvedimenti per vegliare al rispetto da parte degli Stati membri degli obblighi da essi assunti. 2.1.2.3. L'estensione del mandato dell'Europol Nell'aprile 1999 il Consiglio ha adottato una decisione che estende il mandato dell'Europol alla lotta contro la falsificazione di monete e di altri mezzi di pagamento44. In base al suo mandato, l'Europol assiste i servizi di polizia degli Stati membri nella prevenzione e nella lotta alla criminalità organizzata agevolando lo scambio di informazioni e fornendo un'analisi operativa e strategica. Inoltre esso mette a disposizione conoscenze e supporto tecnico per le indagini e le operazioni svolte dai predetti servizi all'interno dell'UE. L'Europol gestirà una base di dati centrale sulla repressione della contraffazione ed utilizzerà anche la base di dati tecnici della BCE. È importante che la base di dati dell'Europol sia operativa all'inizio del 2002. 2.1.2.4. Il progetto di decisione del Consiglio relativo alla cooperazione intergovernativa e ad altre misure a) Su iniziativa della Repubblica francese45, nel maggio 2001 il Consiglio è pervenuto ad un accordo di massima su di un progetto di decisione relativa alla protezione dell'euro dalla falsificazione. Questo progetto di decisione è inteso ad integrare, mediante una cooperazione intergovernativa, il regolamento del giugno 2001. Esso prevede essenzialmente che gli Stati membri comunichino all'Europol gli esiti delle perizie compiute sulle banconote e sulle 42 43 44 45 Decisione quadro del Consiglio (2000/383/JAI) del 29 maggio 2000 relativa al rafforzamento della tutela per mezzo di sanzioni penali e altre sanzioni contro la falsificazione di monete in relazione all'introduzione dell'euro - GU L 140 del 14.6.2000, pag. 1. Su iniziativa della Svezia la decisione quadro potrà essere modificata per includervi il riconoscimento di condanne precedenti quando viene pronunciata una sentenza penale in un altro Stato membro. Germania, Francia, Irlanda, Lussemburgo, Danimarca, Svezia, Paesi Bassi e Austria. 1999/C/149/02 - GU C 149 del 28.5.1999, pag. 16. Atto del Consiglio: Iniziativa del governo della Repubblica francese volta a far sì che il Consiglio adotti un progetto di decisione relativa alla protezione dell'euro dalla falsificazione. - GU C 75 del 7.3.2001, pag. 1. 36 monete in euro sospettate di essere false, nonché le informazioni pertinenti da essi accentrate in merito ai procedimenti penali per attività di falsificazione dell'euro. Il progetto di decisione prevede anche una cooperazione giudiziaria (Eurojust). Prima di essere adottato il progetto sarà riesaminato dal Parlamento europeo. b) La Commissione sta attualmente esaminando l'opportunità di una normativa che preveda un sistema elaborato dalla BCE e dalle banche centrali destinato a prevenire in qualche misura la riproduzione di banconote in euro mediante stampanti e scanner. c) La BCE e la Commissione hanno pubblicato diverse raccomandazioni e comunicazioni concernenti la protezione dei diritti d'autore sulle banconote e sulle monete, la formazione, l'informazione e altre misure destinate a rafforzare la protezione legale delle banconote e delle monete in euro46. 2.1.2.5. Il coordinamento a livello europeo Per coordinare a livello comunitario le azioni destinate a proteggere l'euro dalla falsificazione, nel febbraio 2001 è stato costituito un gruppo di orientamento composto da rappresentanti della Commissione, della BCE e dell'Europol. Questo gruppo si scambia informazioni, prende iniziative e prepara le decisioni coordinate delle tre istituzioni/organismi. Il suo compito principale è raccogliere e scambiare informazioni sui lavori svolti in materia di protezione dell'euro dalla falsificazione. Esso esamina e coordina i lavori suddetti al fine di mettere a punto una strategia comune per garantire a livello dell'UE una politica efficace in materia di protezione dell'euro. Le riunioni di coordinamento si svolgono circa una volta al mese. 2.1.2.6. La formazione Per proteggere le banconote e le monete in euro fin dal primo momento della loro introduzione, occorre formare degli specialisti esperti nel riconoscere la nuova moneta. La Commissione, la BCE e l'Europol come pure gli Stati membri e le banche centrali nazionali hanno preso diverse iniziative di formazione in tal senso, essenzialmente all'interno della Comunità ma anche al di fuori di essa. Inoltre la Commissione ha proposto uno scambio di informazioni e un programma di azione in materia di formazione, scambi e assistenza per la protezione dell'euro contro la contraffazione monetaria. Questo programma prevede una dotazione finanziaria di 4 milioni di euro per il periodo 2002-2005 ed è attualmente all'esame del Consiglio 47. 2.1.3. Il trattamento del rischio di aumento dei prezzi Il timore di un aumento dei prezzi in occasione del passaggio all'euro fiduciario costituisce una delle principali preoccupazioni dei consumatori europei. Secondo l'ultima indagine Eurobarometro (giugno 2001) gli abitanti della zona euro temono sempre di più di essere vittime di frodi e di abusi al momento della conversione dei prezzi e cominciano a nutrire dei dubbi sul contributo dell'euro alla stabilità dei prezzi. Le amministrazioni pubbliche sono direttamente interessate, in quanto si tratta di fissare in euro alcuni importi pubblici (prezzi dei servizi pubblici, tariffe, ammende ecc.). Tutti gli Stati membri hanno adottato numerosi testi legislativi sull'adeguamento degli importi in questione. 46 47 Cfr. comunicazione della Commissione COM(2001)190 def. del 3 aprile 2001. COM(2001)248 def. del 22.5.2001. 37 La maggior parte di essi hanno imposto alle amministrazioni pubbliche di vigilare affinché queste operazioni non ledano gli interessi dei cittadini. Secondo le informazioni attualmente disponibili il Belgio e il Lussemburgo adegueranno gli importi pubblici convertendoli in importi euro chiaramente più convenienti, arrotondando sistematicamente le cifre in modo da favorire i cittadini. La Germania, i Paesi Bassi, la Grecia, l'Italia, la Spagna, la Francia e l'Irlanda effettueranno la conversione in modo da favorire in generale i cittadini, praticando una conversione neutra o arrotondata per difetto. Ciò nonostante ci sono già stati reclami in Germania, in Francia, in Belgio, in Finlandia e in Italia, in cui si dichiara che alcune amministrazioni pubbliche, nazionali o locali, aumentano o hanno intenzione di aumentare i prezzi in occasione del passaggio all'euro fiduciario 48. Inoltre le indagini effettuate dai poteri pubblici in Francia e in Finlandia hanno evidenziato alcuni aumenti di prezzo in occasione del passaggio all'euro dei prezzi al dettaglio. Questi aumenti sono di varia origine e in molti casi non sono legati al passaggio alla nuova moneta. In Francia il ministero delle finanze ha già deciso di controllare i prezzi ogni quindici giorni e di rafforzare la sorveglianza per quanto riguarda il rispetto delle regole di conversione. In Austria la legge "Euro Wärhunsangabengesetz” autorizza il ministro dell'economia a fissare i prezzi per sei mesi in caso di aumenti ingiustificati. Detti aumenti possono essere altresì puniti con un'ammenda di 100 000 ATS (7267,28 €), che raddoppia in caso di recidiva. La Commissione ha proposto alcune misure pratiche da attuare a vari livelli. Le amministrazioni dovrebbero dare il buon esempio e bisognerebbe vivamente incoraggiare la doppia indicazione dei prezzi. Esortare a seguire le buone pratiche e segnalare gli abusi è anch'esso un buon sistema per non perdere la fiducia del consumatore e favorire la stabilità dei prezzi. Bisognerebbe infine promuovere le indagini e i controlli al fine di sorvegliare l'andamento dei prezzi e rassicurare i consumatori. La Commissione ha fatto da intermediaria nella preparazione di un accordo tra i rappresentanti dei consumatori europei, dei commercianti e delle PMI, firmato il 2 aprile, in base al quale i dettaglianti si impegnano volontariamente a rispettare la stabilità dei prezzi al fine di garantire un passaggio globalmente neutro all'euro fiduciario. Questo accordo è stato recepito a livello nazionale in diversi Stati membri, tra cui l'Italia, la Grecia e la Spagna. Nella loro dichiarazione del 10 settembre 2001 i rappresentanti europei delle organizzazioni professionali e dei consumatori hanno ribadito il loro impegno a garantire la stabilità globale dei prezzi e hanno sottolineato l'importanza di una pubblicizzazione di tale iniziativa. 2.1.4. La produzione delle banconote e delle monete in euro 2.1.4.1. La produzione delle banconote La produzione delle banconote si svolge secondo il calendario previsto, al ritmo di circa un miliardo di unità al mese. Alla fine dell'agosto 2001 erano stati prodotti 11,3 miliardi di banconote, cioè più dei dieci miliardi da mettere in circolazione e un po' più del 75% del totale di cui è prevista la produzione. 48 Ad esempio un regio decreto belga dell'11 agosto 2001 ha fissato a 40 euro la tassa per la presentazione di una domanda internazionale di brevetto, tassa che ammontava precedentemente a 1500 franchi belgi (37,18 euro), praticando di fatto un aumento del 7,5%. 38 La domanda di banconote di piccolo taglio risultante dalle ordinazioni per la prealimentazione hanno indotto a rivedere i quantitativi da produrre per il lancio della nuova moneta. Il consiglio dei governatori della BCE ha quindi deciso di portare da 14,25 a 14,89 miliardi il numero totale delle banconote che dovranno essere disponibili prima del 1° gennaio 2002. Oltre a questi 14,89 miliardi di banconote, il consiglio dei governatori aveva già deciso in precedenza di costituire una riserva centrale pari al 10% circa del fabbisogno per il periodo di avvio. Agosto 01 Ripartizione dei tagli nei singoli paesi (Fabbisogno di tagli nel paese considerato in milioni di banconote) E5 Belgio Germania Grecia Spagna Francia Irlanda Italia Lussemburgo Paesi Bassi Austria Portogallo Finlandia TOTALE Stato della produzione per taglio in volume Quantitativo complessivo di tagli prodotto a fine agosto 2001 E10 125 110 1,158.7 1,027.2 158 308.9 350 60 540.5 6 135 150 123 40 183 281.5 625 45 516 3 130 150 90 60 E20 140 771.9 178 547.2 710 130 441.2 13 105 45 259 66 E50 100 1144.0 67 655 360 50 525 11 223 60 58 30 E100 E200 50 362.9 26 103.3 150 8.3 361 3 35 105 6 20 10 99.6 4 12.8 20 0.1 32 2 15 20 1 7 E500 15 218.6 1 15.4 50 0.1 24 8 16 20 0.5 2 Totale da produrre 550 4782.9 617 1924.1 2265 293.5 2439.7 46 659 550 537.5 225 3155.1 3220.7 3406.3 3283.0 1230.5 223.5 370.6 14889.7 2374.84 2025.50 2808.83 2386.74 1119.14 213.17 337.36 11265.58 Stato della Percentuale globale del produzione per fabbisogno di tagli prodotta 75.27% 62.89% 82.46% 72.70% 90.95% 95.38% 91.03% a fine agosto 2001 taglio in percentuale 2.1.4.2. La produzione delle monete La produzione delle monete si svolge anch'essa secondo il calendario previsto, ad un ritmo di circa 1,9 miliardi di unità al mese. A fine settembre era stato coniato circa il 91% dei quantitativi necessari per il 1° gennaio 2002, pari a quasi 47 miliardi di monete (su un totale previsto di 51, 6 miliardi). Complessivamente questo quantitativo copre il fabbisogno previsto per la prealimentazione, ma si sta comunque controllando se i singoli tagli corrispondano alle ordinazioni per la prealimentazione, nel caso che una domanda di banconote di piccolo taglio più forte del previsto dovesse ripercuotersi sulle monete di taglio elevato. 39 Numero di monete in euro da coniare per la fine del 2001 (milioni di monete) 1 cent 2 cent 5 cent 10 cent 20 cent 50 cent 1 euro 2 euro TOTAL E 335 337 300 327 181 197 160 120 1957 3700 1800 2300 3300 1600 1600 1700 1000 17000 73 143 240 214 309 121 98 136 1333 España 811 1500 1083 901 901 1264 435 190 7085 France 1700 1500 1130 1080 800 650 820 470 8150 Ireland 277 176 144 114 138 82 102 45 1078 Italia 1000 Belgi(qu)e Deutschland Ellas Luxembourg 900 1380 900 1400 1100 950 310 7940 20 20 20 20 10 10 10 10 120 Nederland 500 400 600 500 220 250 170 160 2800 Österreich 350 210 140 400 190 160 200 150 1800 Portugal 232 272 196 220 116 152 68 40 1296 2 2 361 296 211 71 60 50 1052 9000 7260 7894 8272 6076 5657 4773 2681 51611 Suomi Finland TOTALE 40 Monete euro coniate alla fine di settembre 2001 2.1.5. Milioni di monete % dell'obiettivo fine 2001 1 eurocent 8 395 93.3 2 eurocent 6290 86.7 5 eurocent 7492 94.9 10 eurocent 7517 90.9 20 eurocent 5618 92.5 50 eurocent 5038 89.1 1 EURO 4211 88.2 2 EURO 2294 85.6 TOTALE 46856 90.8 La messa in circolazione delle banconote e delle monete Bisogna fare una distinzione tra banconote e monete. 2.1.5.1. Modalità e ritmo di distribuzione delle banconote in euro La distribuzione delle banconote euro ai consumatori avverrà principalmente attraverso tre canali: prelievi ai distributori, prelievi agli sportelli e versamenti in contante. I distributori automatici di banconote assicurano mediamente il 70% del rifornimento di banconote della popolazione: essi costituiscono quindi l'elemento chiave di tale processo. Le pressioni esercitate dalla Commissione europea, dall'Eurosistema e dagli Stati membri perché si provvedesse al più presto possibile ad adattare gli apparecchi all'euro - condizione sine qua non per una transizione rapida - nell'insieme hanno dato i loro frutti: in dieci Stati su dodici dall'80 al 100% dei distributori erogheranno euro fin dal 1° gennaio 2002. Permangono tuttavia delle difficoltà in Finlandia (con solo il 25% circa dei distributori pronti per l'euro il 1° gennaio) e in Portogallo (50%), che potrebbero rallentare la transizione e creare problemi ai commercianti per quanto riguarda il resto in moneta (è difficile dare il resto in euro se i consumatori continuano ad essere riforniti di banconote nazionali). Banconote di piccolo taglio (5 o 10 euro) saranno disponibili in tutti i distributori o in una parte di essi in tutti gli Stati partecipanti ad eccezione della Finlandia, della Grecia e del Belgio. Gli sportelli delle banche e degli uffici postali sono anch'essi una fonte importante di rifornimento di banconote per i consumatori, il che pone immediatamente la questione dei loro orari di apertura. Il 1° gennaio in Germania, Austria, Paesi Bassi e Lussemburgo le banche saranno accessibili a tutti i loro clienti o ad una parte di essi, consentendo così un avvio immediato delle operazioni di prelievo o di cambio. In Portogallo e in Grecia si sta ancora discutendo sulla questione. Molte banche prevedono comunque di prolungare il loro 41 orario di apertura nelle prime settimane del 2002. Si ricorda che in base all'accordo del 19 febbraio 2001 tra le tre associazioni bancarie europee e la Commissione i clienti che effettuano prelievi di importi ordinari riceveranno banconote di piccolo taglio. I versamenti in contanti sono ancora importanti in diversi Stati partecipanti e contribuiranno alla diffusione delle banconote euro. Ad esempio le retribuzioni in Grecia, le pensioni in Italia o le prestazioni sociali in Irlanda vengono spesso pagate in contanti. Infine negli esercizi commerciali di due Stati (Belgio e Irlanda) è diffuso il « cashback » (cioè su richiesta del consumatore l'importo prelevato all'atto di un pagamento tramite carta viene maggiorato e la differenza viene versata in contante al cliente), una pratica che contribuisce in modo rilevante alla messa in circolazione delle banconote. Se l'adattamento dei distributori automatici sarà effettuato immediatamente, il ritmo di introduzione delle nuove banconote dipenderà allora essenzialmente da una variabile comportamentale: la frequenza dei prelievi da parte dei consumatori. I paesi in cui i consumatori prelevano frequentemente piccoli importi (ad esempio: quasi 400 prelievi al giorno per apparecchio in Irlanda, per un valore medio di 45 euro) sono naturalmente avvantaggiati rispetto a quelli in cui in cui i prelievi sono meno frequenti e riguardano somme più consistenti (ad esempio: circa 50 prelievi al giorno per apparecchio in Austria, per un valore medio di 138 euro). Ipotizzando un livello di attività superiore del 20% a quello normale e prendendo in considerazione solo i prelievi ai distributori e agli sportelli, in otto Stati su dieci la maggior parte della popolazione avrà ricevuto banconote euro tramite le banche già dal quinto giorno. Calcolando anche le altre fonti di rifornimento (versamenti in contanti, resto ecc.) si dovrebbe riuscire a varcare ovunque la soglia del 50% della popolazione. 2.1.5.2. Modalità e ritmo di distribuzione delle monete in euro La distribuzione delle monete in euro presso i consumatori avverrà essenzialmente attraverso due canali: la prealimentazione e il resto dato dagli esercizi commerciali. La prealimentazione dei consumatori in monete ha una parte molto rilevante: le quantità che saranno vendute nei kit nell'ultima quindicina di dicembre equivalgono in media al 29% dei volumi attualmente in circolazione (dal 17% al 45% a seconda degli Stati). Al momento è difficile prevedere quale sarà il comportamento dei consumatori riguardo ai kit: compreranno un kit per famiglia? un kit per adulto? un kit per ogni membro della famiglia? Le scelte in materia degli Stati partecipanti variano considerevolmente. La percentuale dei kit in rapporto alla popolazione di età superiore ai quattro anni (molti bambini riceveranno un kit in regalo) va dal 10% in Finlandia al 96% in Francia e arriva addirittura al 160% nei Paesi Bassi. Il resto in moneta dato dai commercianti costituisce l'altra grande fonte di rifornimento in monete. In tutti gli Stati partecipanti le organizzazioni di commercianti intendono seguire la raccomandazione della Commissione europea e degli Stati membri e dare il resto esclusivamente in euro49. Se la partecipazione dei consumatori alla prealimentazione è buona e se i commercianti mantengono l'impegno a dare il resto in euro, la messa in circolazione delle monete dovrebbe 49 Una volta che le banconote e le monete in euro hanno corso legale, il cliente non può rifiutare il resto in euro, anche se ha pagato utilizzando le vecchie unità monetarie nazionali. 42 avvenire molto rapidamente e la maggior parte delle monete euro dovrebbe essere quindi in circolazione fin dalla prima settimana. 2.1.6. Le azioni di formazione pratica all'euro dei cittadini e in particolare di quelli che hanno difficoltà di accesso all'informazione. I dati delle ultime indagini Eurobarometro della Commissione (cfr. capitolo 1.4.1) indicano che i progressi fatti nell'informazione dei cittadini sono rilevanti, ma ancora insufficienti. Il successo dell'introduzione dell'euro sta in ultima analisi nella capacità dei diversi soggetti coinvolti di aiutare ogni singolo cittadino non solo ad avere le informazioni essenziali sul passaggio all'euro (tasso di conversione, data di messa in circolazione delle monete e delle banconote ecc.), ma anche ad assimilare le nuove scale di valore in modo da poter affrontare con fiducia l'introduzione delle banconote e delle monete. Oltre la metà della popolazione ha ora acquisito una discreta conoscenza dei punti più importanti. C'è ancora qualche mese per familiarizzare i cittadini con alcuni aspetti pratici dell'euro e per permettere alle fasce della popolazione tagliate fuori dai circuiti abituali dell'informazione di partecipare alle azioni e di prepararsi al cambiamento. Le campagne di comunicazione svolte negli Stati membri, in cooperazione con la Commissione e con il Parlamento europeo, hanno già cominciato a veicolare messaggi concreti sulle grandi tappe da affrontare a livello pratico. Con il lancio della campagna di informazione dell'Eurosistema, i cittadini hanno potuto vedere tra l'altro che aspetto hanno le banconote e le monete in euro. Hanno tre mesi per imparare a riconoscerle e per essere in grado di maneggiarle senza problemi fin dai primi giorni del 2002. Tutti i soggetti coinvolti nelle azioni di comunicazione sull'euro fanno da cassa di risonanza dando la massima diffusione a queste informazioni. Le categorie solitamente più penalizzate sono state relativamente favorite nel corso dei preparativi: i formatori dei sordi e degli audiolesi, dei ciechi e degli ipovedenti o degli handicappati mentali hanno già ricevuto dalla Commissione europea, in collaborazione con la Banca centrale europea e i direttori delle zecche, oltre 28 000 kit di banconote euro in facsimile e di gettoni euro che riproducono tutte le caratteristiche essenziali per il riconoscimento delle banconote e delle monete in questione (lo stesso tipo di carta, colori, formato ecc.). Questi strumenti di formazione sono stati giudicati indispensabili per permettere a questi gruppi della popolazione di accedere ad un livello di informazione analogo a quello che il resto della popolazione può raggiungere dando solo un'occhiata ad un opuscolo che descrive le monete e le banconote. Nell'ambito dei progetti Euro Facile - cofinanziati dalla Commissione e dal Parlamento europeo - sono stati già formati oltre 12 000 formatori specializzati (su un totale previsto di 30 000), che stanno lavorando indefessamente nelle associazioni e nei quartieri. Queste persone formeranno a loro volta, attraverso un contato diretto e mediante esercizi pratici, i cittadini tagliati fuori dai circuiti di informazione correnti, che non hanno ancora ricevuto informazioni né una formazione di base (persone anziane isolate, emarginati, portatori di handicap sensoriale ecc.). Parallelamente la Commissione europea ha prodotto 22 strumenti di formazione elaborati nell'ambito dei progetti Euro facile (in 10 lingue) per un importo complessivo di 3 milioni di euro e li sta distribuendo a questi formatori. La prima ondata di prodotti è già esaurita. Tra settembre ed ottobre saranno riprodotte 500 tonnellate di materiale (opuscoli, giochi, riproduzioni in cartone di monete e banconote ecc.), da inviare in tutta la 43 zona euro. Per permettere una maggiore diffusione, i bozzetti di questi prodotti di formazione sono stati messi a disposizione sul sito web della Commissione50. Gli Stati membri hanno riprodotto in maggiori quantità alcuni di questi prodotti. La maggior parte degli Stati membri hanno così formato direttamente o finanziato la formazione di formatori o « mediatori » specializzati, che percorreranno il territorio nazionale di qui al 2002 per rispondere ai bisogni di informazione specifica. Benché numerosi (sono circa 30 000) i formatori hanno qualche problema a far fronte alla domanda. Ognuno di noi dovrebbe diventare un mediatore dell'euro e svolgere un ruolo di comunicatore tra le persone che conosce. Come fanno i medici di famiglia in Italia, gli anziani delle case di riposo in Spagna, i preti in Portogallo e i commercianti rionali, ognuno di noi ha un ruolo essenziale da svolgere a livello di scambio di informazioni e di chiarimenti reciproci. A parte la difficoltà di raggiungere ogni singolo cittadino, il compito più arduo è quello di riuscire a far assimilare la nuova scala di valore. All'inizio del 2002 il consumatore dovrebbe ad esempio essere in grado di valutare senza un convertitore se 100 euro prelevati al distributore basteranno per gli acquisti della settimana. La fissazione dei prezzi in euro, il rafforzamento nelle azioni di informazione e di formazione dei messaggi relativi agli aspetti concreti, la conversione anticipata dei conti bancari e dei mezzi di pagamento aiuteranno i cittadini a prendere dimestichezza con questo nuovo linguaggio monetario e ad imparare a fare a meno il più rapidamente possibile della calcolatrice nel 2002. 2.1.7. I pagamenti transfrontalieri in euro Il 1° gennaio 2002, con la comparsa delle banconote e delle monete in euro, l'esistenza della moneta unica diventerà una realtà tangibile per tutti i cittadini. Ma da tutte le informazioni di cui dispone la Commissione risulta che allo stato attuale e se non ci saranno cambiamenti da parte delle banche le commissioni bancarie per i pagamenti transfrontalieri in euro tramite carta, distributore automatico, assegno o bonifico continueranno ad essere elevate e sempre molto superiori a quelle percepite per i pagamenti nazionali. Questo è quello che emergeva da un primo studio51 pubblicato il 12 luglio concernente i bonifici bancari, i pagamenti tramite carta e i prelievi ai distributori automatici di banconote. Questo tipo di situazione non consente ai cittadini dell'Unione di beneficiare pienamente dei vantaggi pratici della moneta unica in quanto la creazione del mercato interno e della moneta unica non è stata accompagnata dalla creazione di uno spazio unico dei pagamenti. Per questo motivo la Commissione nella precedente comunicazione52 aveva dichiarato: Occorre tuttavia impegnarsi urgentemente per realizzare progressi nella costituzione di uno spazio unico dei pagamenti in euro. La Commissione intende utilizzare tutti i mezzi a sua disposizione e adotterà tutti i provvedimenti necessari per far scendere i costi delle operazioni transfrontaliere più vicino a quelli delle operazioni nazionali per il 1° gennaio 2002. 50 51 52 Europa.eu.int/euro, sezione cittadini e consumatori, nella sezione « Euro facile », strumenti di informazione e di formazione. Comunicato IP/01/992 COM(2001) 190 def. 44 La Commissione ha quindi proposto il 24 luglio un regolamento sui pagamenti transfrontalieri in euro53. La proposta di regolamento interviene essenzialmente in tre direzioni: stabilisce per i pagamenti in euro il principio di non discriminazione tra pagamenti transfrontalieri e pagamenti nazionali per quanto riguarda le commissioni applicate. Non deve esserci una differenza di commissione solo perché il pagamento attraversa una frontiera. Questa disposizione si applica ai pagamenti tramite carta e ai prelievi dai distributori automatici a partire dal 1° gennaio 2002. Per i bonifici e gli assegni il termine è rinviato di un anno. Il regolamento introduce alcune misure per informare i clienti delle banche sulle commissioni applicate per tutti i servizi di pagamento. Esso prevede in particolare che una variazione delle commissioni possa essere applicata solo previa comunicazione ai clienti. La Commissione ritiene che l'informazione della clientela e quindi la concorrenza impediranno un aumento dei prezzi nazionali come diretta conseguenza dell'applicazione del regolamento stesso. Il costo delle operazioni transfrontaliere è dovuto principalmente alla mancanza di infrastrutture e ad un'insufficiente automazione dei sistemi di pagamento. Il regolamento intende pertanto promuovere ed agevolare la realizzazione delle infrastrutture. Sono inoltre resi obbligatori alcune norme come quelle relative alla numerazione internazionale dei conti o al codice di identificazione bancario. Sono poi soppresse o armonizzate diverse disposizioni nazionali, tra cui quelle concernenti la registrazione a fini statistici, che introducono delle differenze a livello pratico tra pagamenti nazionali e pagamenti transfrontalieri. L'analisi della Commissione è stata confermata dai risultati di un nuovo studio54 pubblicato il 20 settembre, concernente 1480 trasferimenti di 100 € tra i 15 paesi dell'Unione effettuati nel marzo 2001. Questo studio mostra che il costo medio è di 24.09 €, un importo più o meno identico a quello risultante da uno studio analogo realizzato nel 1993 dallo stesso consulente con la stessa metodologia. La costruzione di uno spazio unico dei pagamenti è stata al centro di una conferenza55 che si è svolta il 24 settembre a Bruxelles con un folto numero di partecipanti, nella quale è stata lungamente discussa la proposta di regolamento della Commissione e in particolare la questione delle infrastrutture necessarie per avere dei sistemi transfrontalieri efficienti quanto quelli nazionali. La proposta è in discussione al Parlamento e al Consiglio, i due organi legislativi dell'Unione. La Commissione spera che per dicembre i lavori siano terminati, in modo che il regolamento possa entrare in vigore il 1° gennaio 2002. Essa ritiene questa normativa indispensabile se si vuole che i cittadini accolgano favorevolmente la nuova moneta. 53 54 55 COM(2001) 439 def. GU C 270 E del 25.09.01, pag. 270 Comunicato IP/01/1293 e MEMO/01/294 I risultati completi sono disponibili all'indirizzo seguente: http://europa.eu.int/comm/internal_market/en/finances/payment/news.htm Presentazioni power point e discorsi disponibili all'indirizzo : http://europa.eu.int/comm/internal_market/en/finances/payment/conference/presentations.htm 45 2.2. Quaranta buone pratiche per facilitare il passaggio all'euro Queste buone pratiche non sono tutte sistematicamente trasferibili da uno Stato o da un settore all'altro, ma possono risultare utili in generale per la maggior parte degli Stati partecipanti. 2.2.1. Venti buone pratiche considerate molto importanti dalla Commissione 1. La fissazione sin da ora dei prezzi in euro con il controvalore in moneta nazionale. Questa azione, raccomandata dalla Commissione nell'ottobre 2000, aiuta i consumatori a memorizzare molto più rapidamente alcuni prezzi di riferimento. I rappresentanti europei del settore commerciale si sono impegnati in tal senso in un accordo concluso con i rappresentanti dei consumatori nell'aprile scorso56. L'indicazione in cui viene posto in rilievo il prezzo in euro è obbligatoria in Portogallo e comincia ad affermarsi nella grande distribuzione, soprattutto in Francia e in Belgio. Nell'insieme è accolta positivamente dal consumatore57. 2. La conversione anticipata dei conti bancari e dei mezzi di pagamento scritturali. Questa misura, raccomandata dalla Commissione nell'ottobre 2000, permette di scaglionare meglio le operazioni di conversione delle banche e contribuisce a familiarizzare in modo attivo i consumatori con la nuova moneta. Essa è applicata dalla maggior parte delle banche europee, eccetto che in Austria, nei Paesi Bassi e in Irlanda, in cui è ancora una pratica poco diffusa o del tutto ignorata. 3. La transizione anticipata dei grandi fornitori di servizi. Raccomandata dalla Commissione nell'ottobre 2003, questa misura aiuta il consumatore a crearsi dei riferimenti in euro. In Francia da gennaio i grandi fornitori di servizi hanno cominciato a convertire la loro fatturazione. Iniziative analoghe sono state prese a luglio in Belgio e in Italia, a settembre in Spagna e in Lussemburgo e a ottobre in Portogallo. Sarebbe auspicabile che si generalizzassero a tutte le banche. 4. Il cambio gratuito ed illimitato per i clienti dell'unità monetaria nazionale contro euro presso gli sportelli delle banche all'inizio del 2002 con un semplice obbligo di preavviso per gli importi rilevanti. Raccomandata dalla Commissione nell'ottobre 2000, questa misura sarà in genere applicata dalla maggior parte delle banche in tutti i paesi, ad eccezione dell'Austria. È una misura che semplifica enormemente le operazioni di cambio per i consumatori e quindi essenziale per la buona riuscita delle operazioni suddette. 5. Il cambio gratuito per i non clienti dell'unità monetaria nazionale contro euro presso gli sportelli delle banche all'inizio del 2002 (il massimale sarà fissato da ciascuna banca). Raccomandata dalla Commissione nell'ottobre 2000, questa misura sarà in genere applicata dalla maggior parte delle banche in tutti i paesi, ad eccezione dei Paesi Bassi (in cui l'operazione comporterà spesso una commissione). 6. L'adattamento quasi immediato all'euro dei distributori automatici di banconote. Questo adattamento è indispensabile per una transizione rapida all'euro. Esso permette di ridurre al minimo i problemi di gestione delle file di attesa e i problemi di resto negli esercizi 56 57 Disponibile all'indirizzo: www.europa.eu.int, sul sito della Direzione generale Salute e tutela dei consumatori A titolo di esempio, lo studio eseguito da Audencia Nantes nel giugno 2001 in un grande magazzino in cui i prezzi erano in euro (nell'Hyper-U di Bourgueil) ha mostrato che secondo l'82% dei clienti l'indicazione in euro a caratteri più grandi incita a ragionare in euro e a pagare in euro. L'82% circa dei clienti desiderava che venisse rapidamente generalizzata. Fonte: « in Situ ». Blandine Labbé-Pinlon. Audencia Nantes. 46 commerciali, garantendo un aumento molto rapido della percentuale dei pagamenti in euro58. In tutti gli Stati partecipanti ad eccezione della Finlandia (25%) e del Portogallo (48%), in cui è necessario uno sforzo particolare, la totalità o quasi dei distributori automatici ( tra l'80% e il 100%) saranno pronti ad erogare euro fin dal 1° gennaio. 7. La rinuncia al prelievo di commissioni da parte delle banche per la restituzione delle banconote e monete nazionali da parte dei commercianti all'inizio del 2002. La maggior parte delle grandi banche europee si sono già impegnate in tal senso. Sarebbe infatti strano che i commercianti venissero penalizzati per il fatto di contribuire attivamente al ritiro delle unità monetarie nazionali. 8. La concessione di un addebito differito (data valuta) delle banconote e delle monete ricevute dai commercianti a titolo di prealimentazione. Per convincere i commercianti a partecipare alle operazioni di prealimentazione è opportuno che le banconote e le monete ricevute da questi ultimi siano addebitati in data valuta il più tardi possibile e comunque non prima del 1° gennaio 2002. 9. La distribuzione ai piccoli commercianti di strumenti per il calcolo del resto. La grande distribuzione è attrezzata con casse che consentono di calcolare il resto, anche nell'ipotesi di pagamenti misti. Questa possibilità esiste raramente nei piccoli negozi, nei quali l'assenza di attrezzature ad hoc potrebbe complicare seriamente la gestione delle casse. Sul mercato si possono trovare apparecchiature poco costose, ma la loro diffusione è ancora limitata. L'Irlanda è l'unico Stato che abbia finora provveduto ad una loro ampia diffusione tra gli esercizi commerciali59. Tali strumenti sono invece indispensabili per evitare la formazione di file nei negozi di quartiere e per ridurre al minimo i rischi di errore nel dare il resto. I possibili canali di diffusione sono numerosi: camere di commercio, banche, associazioni di commercianti, amministrazioni pubbliche, ecc.. 10. L'invio in loco di specialisti per spiegare il passaggio all'euro ai commercianti. Questa azione è stata attuata, ad esempio, dall'unione delle camere di commercio francesi60, che ha incaricato alcuni esperti di recarsi presso ciascun commerciante in ore non di punta per spiegare le modalità del passaggio all'euro. In Portogallo tra settembre e novembre 12 000 commercianti riceveranno la visita di un formatore61. Sarebbe utile che tali misure venissero generalizzate, su iniziativa delle camere di commercio e dell'artigianato o degli enti locali. 11. Lo sviluppo di un dialogo sull'euro in seno all'impresa tra le parti sociali. Il passaggio all'euro può avere un impatto rilevante sull'organizzazione del lavoro (ore supplementari, lavoro nei fine settimana o nei giorni festivi ecc.) e sulla sicurezza e rivelarsi una fonte di stress per i dipendenti (ad esempio, per il personale di cassa ecc.). Sarebbe opportuno che queste questioni venissero apertamente affrontate in seno all'impresa e direttamente discusse tra le parti sociali. 12. La formazione pratica del personale di cassa perché impari a maneggiare banconote e monete in euro. Dalle varie simulazioni finora svolte risulta che il personale che ha ricevuto 58 59 60 61 I pagamenti in moneta nazionale (con resto in euro) contribuiscono in modo rilevante ad allungare i tempi necessari per l'operazione di pagamento e quindi le file di attesa. Il kit di addestramento fornito ai commercianti comprende un convertitore-calcolatrice del resto. Si tratta dell'operazione « 10 000 commercianti pilota ». ACFCI. (Assemblée des Chambres Françaises de Commerce et d'Industrie) 15 giugno 2001 Si tratta dell'iniziativa « vendiamo in euro » promossa dal Comitato euro, dall'organizzazione delle PMI e dall'ente del turismo. 47 solo una formazione superficiale commette errori rilevanti nel dare il resto, anche quando dispone di strumenti specifici per il calcolo del resto62. Le banche centrali nazionali organizzano sessioni di formazione per formatori. Sarebbe opportuno che le azioni di questo tipo si moltiplicassero, su iniziativa dei poteri pubblici o delle associazioni professionali, in modo da limitare i problemi pratici che potrebbero presentarsi nei primi giorni del 2002. 13. L'apertura della totalità o di una parte degli sportelli bancari il 1° gennaio 2002. Una misura del genere è prevista in particolare in Germania, in Lussemburgo, nei Paesi Bassi, in Finlandia e in Austria. Essa consentirebbe di facilitare l'avvio del passaggio all'euro dando il via al processo di sostituzione sin dal primo giorno. Questa misura potrebbe inoltre rassicurare gli utenti. Se vi fossero problemi di personale, l'accesso alle agenzie potrebbe essere eventualmente limitato ai soli commercianti. 14. Il prolungamento degli orari di apertura degli sportelli bancari. Il prolungamento degli orari di apertura durante le prime due settimane del gennaio 2002, già previsto da numerose banche, può facilitare il buono svolgimento delle operazioni di conversione in euro fiduciario e limitare i quantitativi di valuta nazionale utilizzata per pagare gli acquisti nei negozi (e quindi la difficoltà di dare il resto). 15. La fornitura di banconote di piccolo taglio per i prelievi usuali di contante agli sportelli. Questa misura, prevista in particolare in Belgio, Spagna e Germania, rientra nell'accordo concluso il 19 febbraio 200163 tra la Commissione europea e le tre associazioni bancarie europee64. Essa costituisce un utile complemento all'introduzione di piccoli tagli nei distributori e contribuisce così a ridurre i problemi di resto. 16. I resti esclusivamente in euro da parte dei commercianti. Questa misura, contenuta nella raccomandazione della Commissione dell'ottobre 2000, ha dato luogo ad impegni precisi da parte dei commercianti o a raccomandazioni ufficiali in tutti gli Stati partecipanti, ad eccezione della Finlandia. Benché comporti un aumento rilevante del fondo cassa necessario per il commerciante (che per dare il resto non può riutilizzare la moneta nazionale), questa misura è indispensabile ai fini di una rapida sostituzione dell'euro alla moneta nazionale. 17. Il rispetto da parte dei commercianti dell'impegno a garantire la stabilità globale dei prezzi sottoscritto dai loro rappresentanti europei. L'applicazione di questo principio di buona condotta è essenziale per mantenere la fiducia del consumatore nelle prime settimane del 2002. 18. Il proseguimento della doppia indicazione dei prezzi almeno fino alla fine del periodo di doppia circolazione. L'assimilazione di una nuova scala di valori richiede tempo e può porre notevoli problemi ad alcuni gruppi della popolazione. Per aiutarli bisognerà offrire loro per qualche mese degli elementi di riferimento in moneta nazionale. 19. L'attuazione di azioni di formazione pratica specifiche a beneficio dei portatori di handicap sensoriali o mentali. Un cieco, ad esempio, non può essere abbandonato a se stesso all'inizio del 2002 con le nuove monete e banconote: per riuscire a sviluppare una vera e 62 63 64 Da una simulazione realizzata da Mc Donald a Utrecht si evidenzia un tasso di errore pari al 5% del fatturato giornaliero. Da una simulazione realizzata da Carrefour a Bruxelles si evidenzia un tasso di errore del 3% (contro lo 0,01% registrato normalmente). Disponibile su www.europa.eu.int/rapid Si tratta della federazione bancaria europea, dell'associazione europea delle banche cooperative e dell'associazione europea delle casse di risparmio. 48 propria memoria sensoriale della nuova moneta ha bisogno di interventi ripetuti di formazione nel 2001, in cui vengano utilizzati i facsimile di banconote e monete prodotti e distribuiti dalle istituzioni europee. Diversi Stati membri si sono già impegnati in questa direzione, in genere in partenariato con il programma europeo « euro facile ». 20. L'attuazione da parte degli enti e delle associazioni locali di azioni di informazione di prossimità destinate alle fasce deboli della popolazione (persone senza fissa dimora, persone anziane isolate ecc.). Sono loro soprattutto ad avere un contatto regolare con queste categorie sociali, difficilmente raggiunte dalle campagne di informazione tradizionali. Prodotti appositamente concepiti per questa informazione diretta sono disponibili in tutti gli Stati membri65. 2.2.2. Venti buone pratiche considerate utili dalla Commissione 1. La diffusione di strumenti semplici per stimare il fabbisogno di contante. È relativamente difficile per un commerciante stimare il suo fabbisogno di contante per la prealimentazione e il fondo cassa per l'inizio 2002. L'Austria, l'Irlanda, la Francia e i Paesi Bassi sono finora gli unici quattro paesi ad aver elaborato e distribuito ai commercianti piccolo software per il calcolo del fabbisogno di contante per la prealimentazione e il fondo cassa. 2. L'utilizzazione, con l'accordo dei consumatori, di kit di monete in euro per le operazioni di resto negli ultimi giorni di dicembre. Questa possibilità, prevista in particolare dai commercianti olandesi, è di attuazione relativamente semplice, dato che i kit hanno tutti un valore corrispondente ad un importo tondo in moneta nazionale (100 FF, 500 BEF, ecc.). Essa può contribuire ad ampliare i canali abituali di distribuzione e ad accrescere il volume della prealimentazione dei consumatori, riducendo così i problemi di spiccioli e di resto nei primi giorni del 2002. 3. La distribuzione al personale, da parte dei datori di lavoro, di kit di monete in euro. Le autorità belghe hanno per esempio autorizzato i datori di lavoro a concedere come prestazione sociale a ciascun membro del loro personale un kit di monete (i costi possono essere dedotti dall'impresa come spese professionali)66. Anche questa misura accrescerà il volume della prealimentazione67. 4. L'alimentazione dei distributori automatici con banconote nazionali di taglio più piccolo negli ultimi giorni di dicembre. Questa azione è prevista in particolare da alcune banche in Germania e nei Paesi Bassi. Consentirebbe di ridurre il taglio delle banconote utilizzate per i pagamenti nei primi giorni del gennaio 2002 e dunque, ipso facto, di diminuire il volume del resto in euro e di alleggerire gli oneri logistici gravanti sui commercianti. 5. L'organizzazione di operazioni di simulazione di pagamenti in euro. Numerose operazioni di simulazione, che comportano la messa in circolazione per un periodo molto limitato di gettoni o di banconote in facsimile di "valore" equivalente all'euro, sono già state realizzate, spesso su iniziativa delle autorità locali o della grande distribuzione. Queste esperienze 65 66 67 Si tratta ad esempio dei prodotti euro facile. La concessione del kit costituisce in Belgio una prestazione sociale supplementare che non si sostituisce alle altre indennità alle quali il personale ha diritto in virtù del suo contratto di lavoro o di contratti collettivi. Si ricorda che i Paesi Bassi hanno inoltre deciso di regalare un esemplare di ciascuna delle monete in euro a tutti i residenti di età superiore ai sei anni, oltre alla vendita di kit "grande pubblico" di importo più rilevante. 49 consentono al consumatore di acquisire dimestichezza con i pagamenti in euro in un'atmosfera conviviale e alle imprese o agli enti interessati di individuare meglio le possibili fonti di problemi. 6. Il coinvolgimento di tutti gli operatori locali nelle iniziative di informazione sull'euro. È quanto avviene ad esempio nella regione di Barcellona dove in ogni comune le autorità hanno invitato l'insieme degli attori economici locali a riunirsi per costituire dei gruppi locali per il controllo del passaggio all'euro e per coordinare le azioni di informazione alla popolazione e alle PMI. 7. Il rinvio della data di inizio dei saldi nei casi in cui questi ultimi sono previsti durante la prima settimana di gennaio. Questa azione è prevista ad esempio in Belgio e in Francia. Nei casi in cui la data dei saldi è fissata dalle autorità, sarebbe auspicabile che essi incominciassero a fine dicembre o verso la fine della seconda settimana di gennaio. Solitamente l'attività è più intensa nei primi tre giorni dei saldi. Dissociare le due scadenze consentirebbe di evitare un'infelice coincidenza tra il culmine dell'attività commerciale ed il periodo più difficile per la gestione del contante. 8. La designazione di una o più persone incaricate di rispondere specificamente alle domande sull'euro nei supermercati e nei grandi magazzini. Tutte le simulazioni dimostrano che la doppia circolazione comporta un allungamento significativo della durata delle operazioni di pagamento alle casse ed hanno di conseguenza un impatto negativo sul fatturato. Per ridurre al minimo i problemi di gestione delle file, occorre almeno - come previsto da parecchie grandi imprese di distribuzione - dare modo al clienti di porre le sue domande sull'euro in un punto del negozio diverso dalle casse. Aggiungere al difficile compito di dare il resto quello di rispondere alle domande di clienti poco informati contribuirebbe ad allungare i tempi di attesa alle casse. 9. La distribuzione di kit precalibrati per la restituzione delle monete nazionali. Questa misura verrà attuata ad esempio dalla Francia e dal Belgio. Questi kit permettono la rapida restituzione delle monete da parte dei commercianti e facilitano il conteggio alle banche. 10. La messa da parte delle monete e delle banconote nazionali ricevute alle casse. Nella maggior parte delle imprese della grande distribuzione il contante in moneta nazionale ricevuto verrà riposto in una scatola sistemata al di sotto di ciascuna cassa. Se il cassiere ripone il contante nazionale in un posto facilmente accessibile e visibile per il consumatore, alcuni dei clienti che pagano in moneta nazionale potrebbero chiedere il resto in moneta nazionale. 11. La messa a disposizione dei clienti di strumenti per la conversione. Il periodo di doppia circolazione è di difficile gestione e quindi propizio agli errori. Per risolvere rapidamente tutte le eventuali contestazioni della clientela, sarebbe opportuno mettere a sua disposizione alle casse uno strumento di conversione semplice. I rappresentanti europei dei commercianti si sono peraltro impegnati in tal senso nella dichiarazione comune del 2 aprile 2001. 12. La designazione da parte degli enti locali o delle camere di commercio di mediatori euro. Queste persone vanno in giro nelle zone commerciali, rispondendo alle domande sull'euro e facendo da mediatori in caso di controversia in un negozio. 13. La distribuzione tra i commercianti da parte degli enti locali e delle camere di commercio di locandine che riproducono le banconote euro e l'insieme delle monete euro (con tutte le diverse facce nazionali). In effetti le campagne di informazione si sono troppo spesso 50 concentrate sulle sole facce nazionali delle monete, dimenticando che molto rapidamente, specie nelle zone turistiche, entreranno in circolazione anche le monete di altri Stati. 14. La creazione di un meccanismo di monitoraggio dell'andamento dei prezzi da parte delle autorità pubbliche, eventualmente in collaborazione con le associazioni dei consumatori. Questo monitoraggio potrebbe riguardare un campione di prodotti in modo da poter fornire molto rapidamente indicazioni sull'andamento dei prezzi. 15. L'attuazione da parte delle autorità nazionali o locali di azioni di informazione destinate agli immigrati, con documentazione redatta nelle loro lingue principali (arabo, turco, swahili ecc.). Questa documentazione esiste già in diversi Stati membri. Sarebbe bene generalizzarne la diffusione per facilitare il passaggio all'euro. 16. La prealimentazione degli esercizi commerciali essenzialmente con banconote di piccolo taglio (5 e/o 10 euro). Questa misura, prevista in particolare in Italia, dovrebbe consentire agli esercizi commerciali di dare più facilmente il resto in euro. 17. L'installazione di euroconvertitori su supporto cartaceo (dischi ecc.) sui carrelli dei supermercati. Prevista da diverse imprese di distribuzione, questa misura permette di memorizzare più facilmente dei valori di riferimento nei primi giorni del 2002 e costituisce un utile complemento alla doppia indicazione dei prezzi. 18. La distribuzione da parte delle autorità pubbliche o delle associazioni di strumenti di conversione speciali destinati alle fasce deboli della popolazione. Il Belgio, ad esempio, ha distribuito convertitori vocali ai vedovi, agli invalidi, ai pensionati di più di 66 anni e agli orfani servendosi della collaborazione delle farmacie. 19. L'organizzazione da parte delle autorità pubbliche o delle camere di commercio di azioni di formazione all'individuazione dei falsi euro destinate ai commercianti. Queste misure dovrebbero consentire in particolare di insegnare ai piccoli commercianti i semplici controlli da eseguire e costituirebbero un'utile integrazione delle azioni di informazione organizzate dall'eurosistema. 20. L'adozione di misure per promuovere i pagamenti in euro nel 2001. Questo tipo di misure dovrebbe essere adottato sia dalle imprese che dalle amministrazioni pubbliche. A titolo di esempio, la grande distribuzione francese ha deciso di effettuare esclusivamente in euro tutti i pagamenti tramite carta a partire dal 1° novembre 2001. 3. ALLEGATI 3.1. Le misure legislative degli Stati membri In Belgio a fine luglio 2000 sono state emanate tre leggi concernenti l'euro. Esse riguardano rispettivamente l'adeguamento degli importi pubblici convertiti in euro, la decimalizzazione necessaria per l'introduzione della moneta unica nei software del settore pubblico e l'esposizione degli importi negli apparecchi misuratori fiscali. Alla fine di agosto è stata emanata una prima serie di 24 regi decreti di applicazione. Nel novembre 2000 le autorità hanno approvato uno "scenario globale per il passaggio definitivo all'euro scritturale". Il processo di modifica delle normative è quindi in buona parte ultimato. L'attività legislativa prosegue comunque in tutti i ministeri delle comunità linguistiche e delle regioni. Una 51 seconda serie di sedici regi decreti con cui si conclude il lavoro di modifica dei testi legislativi per il passaggio all'euro è stata firmata il 13 luglio 2001 e pubblicata nel mese di agosto. Le conversioni operate sono in generale a vantaggio dei cittadini. Infine il 19 luglio 2001 il consiglio dei ministri ha approvato un progetto di legge sul passaggio definitivo all'euro. Questo testo, che sarà presentato all'approvazione del parlamento all'inizio di ottobre, comprende una serie di misure concernenti tre settori: le questioni monetarie relative al ritiro delle monete e delle banconote belghe nonché l'emissione delle monete e delle banconote in euro (cioè la perdita da parte del franco belga del suo valore di strumento legale di pagamento alla fine del periodo di doppia circolazione e la protezione dell'euro), le questioni di ordine economico e commerciale (doppia indicazione dei prezzi, periodo dei saldi) o di carattere fiscale (abrogazione della possibilità di pagare mediante marche da bollo l'IVA e le tasse sulle operazioni di borsa). In Germania la normativa sull' "adattamento degli importi di riferimento" è stata completata grazie all'adozione della legge del 19 dicembre 2000 sulla conversione e l'arrotondamento degli importi in euro nella legislazione fiscale (Steuer-Euroglättungsgesetz). A livello federale il governo ha adottato più di una dozzina di progetti di legge (Artikelgesetze), alcuni dei quali sono stati già votati dal parlamento e pubblicati nella gazzetta ufficiale. Da parte loro i 16 Länder stanno completando le loro leggi in materia; in alcuni casi hanno emanato leggi quadro, in altri provvedimenti specifici in determinati settori (Einzelgesetze). È inoltre prevista l'adozione di una normativa intesa a facilitare l'introduzione delle banconote in euro e il ritiro dei marchi tedeschi. Nelle settimane che precedono e che seguono il 1° gennaio 2002 sarà inoltre possibile prolungare fino a 70 ore gli orari degli impiegati di banca e di altri dipendenti (deroga alla regolamentazione sull'orario di lavoro - Arbeitszeitverordnung). Parimenti per un certo periodo le società portavalori saranno autorizzate a circolare nelle zone pedonali (deroga alla regolamentazione sulla circolazione automobilistica) La Grecia ha adottato, nel settembre 2000, una "legge quadro per l'introduzione dell'euro" (n. 2842/200) che reca tra l'altro disposizioni in materia di conversione, arrotondamento e capitale sociale e fissa le modalità relative alla doppia indicazione, al mercato dei capitali e alla conversione delle sanzioni pecuniarie. La doppia indicazione dei prezzi è obbligatoria dal 1° marzo 2001 fino al febbraio 2002. L'obbligo vale anche per le piccole imprese (con meno di 10 dipendenti). In collegamento con la legge quadro, sono stati emanati in particolare tre atti: un decreto congiunto del ministero delle finanze e del ministero dello sviluppo sulla doppia indicazione dei prezzi, una circolare del ministero delle finanze sulle questioni fiscali nel periodo di transizione e una circolare del ministero dello sviluppo che istituisce un osservatorio sull'euro. È stata inoltre completata la ridenominazione in euro dei titoli di Stato. Il ministero delle finanze ha quindi emanato una circolare sulle questioni doganali legate all'euro, cui ha fatto seguito un'ulteriore circolare del ministero dello sviluppo sulla conversione del capitale sociale delle imprese. Il ministero sta ora preparando due circolari, concernenti rispettivamente la liquidazione delle spese e la conversione in euro delle retribuzioni dei dipendenti pubblici. Da parte sua il ministero dell'economia nazionale ha emesso una circolare che vieta agli enti del settore pubblico di aumentare prezzi, tasse, ammende ecc. in occasione dell'introduzione dell'euro. Il testo in questione prevede anche la conversione dei valori esistenti e il loro arrotondamento per difetto, a vantaggio del consumatore. Nel mese di settembre il parlamento greco ha adottato un progetto di legge sulle questioni relative all'introduzione delle banconote e delle monete in euro e al ritiro della moneta legale attuale nonché su questioni fiscali (conversione in euro degli importi contenuti nella normativa fiscale e altre disposizioni connesse). Infine il ministero dello sviluppo ha stipulato un accordo con le organizzazioni del commercio inteso a prevenire l'aumento dei prezzi dei beni e dei servizi mediante arrotondamento degli importi alla cifra inferiore. 52 La Spagna ha adottato una legge che modifica la legge n. 46/1998 sull'introduzione dell'euro e sulla prealimentazione. Il nuovo testo porta a due mesi il periodo della doppia circolazione e prevede il cambio gratuito delle monete e delle banconote in peseta sino a fine giugno 2002 presso le banche commerciali e sine die presso la Banca di Spagna. La legge spagnola sull'introduzione dell'euro è stata inoltre modificata dalla legge n. 9/2001 che impone l'utilizzo di sei decimali negli importi dei calcoli intermedi. La Francia ha introdotto una normativa sugli arrotondamenti nel giugno 2000 (legge n. 2000517) e nel settembre 2000 (ordinanza 2000-916). Sono stati convertiti in euro circa 600 importi e valori soglia, per lo più nel campo della fiscalità. In febbraio sono stati inoltre pubblicati quattro decreti sulla conversione in euro e l'adeguamento di circa 200 importi presenti nella normativa fiscale, finanziaria, doganale, assicurativa, o relativa ai consumatori e al risparmio. Sono stati emanati anche diversi altri decreti sull'istituzione di valori soglia amministrativi. Il 3 giugno 2001 è stato pubblicato un decreto speciale che semplifica le modalità di conversione del capitale sociale in euro e riduce i costi relativi. Tutti gli importi e i valori soglia restanti dovevano essere convertiti entro il 1° ottobre 2001. Per tale data i lavori legislativi e regolamentari saranno quindi completati. In Irlanda la legge sul passaggio all'euro prevede disposizioni concernenti l'eventuale adeguamento all'euro, entro il 1° gennaio 2002, degli importi monetari presenti nei testi legislativi. Gli importi contenuti nel codice tributario e nel codice di previdenza sociale sono stati già disciplinati dalla legge finanziaria (2001) e dalla legge sulla protezione sociale (2001). La legge sui veicoli a motore (2001) stabilisce le aliquote fiscali in euro (imposte e canoni) applicabili ai veicoli suddetti. Tutti gli arrotondamenti necessari per ottenere importi in euro più pratici da gestire sono stati effettuati in modo da favorire i cittadini. L'11 luglio 2001, dopo che il Parlamento irlandese ha approvato la data proposta, è stato adottato il decreto in base al quale dal 9 febbraio 2002 le monete e le banconote irlandesi non hanno più corso legale. Nel mese di luglio sono stati inoltre adottati alcuni decreti concernenti il recupero delle monete, la definizione dei poteri del ministro in materia di emissione di monete in euro e il disegno della faccia nazionale irlandese su queste ultime. L'Italia ha adottato una legge finanziaria contenente le principali norme necessarie per l'introduzione dell'euro (legge n. 388 del 23 dicembre 2000, articolo 155). Questo testo stabilisce tra l'altro la data in cui la lira italiana cesserà di avere corso legale nonché le modalità tecniche per il ritiro dalla circolazione delle monete metalliche. Le linee guida per il passaggio definitivo all'euro delle Amministrazioni pubbliche forniscono da parte loro alcune indicazioni concernenti gli arrotondamenti degli importi monetari utilizzati in dette amministrazioni. Il Parlamento ha poi adottato una legge sulle questioni bancarie. Essa prevede la chiusura delle banche e delle poste il 31 dicembre 2001 e l'interruzione dei loro servizi il 29 dicembre, la denominazione in euro dei conti bancari senza che i clienti debbano farne richiesta (o la possibilità di conservare i conti in lire, ma su espressa domanda dei clienti), nonché misure di lotta contro la falsificazione delle banconote e delle monete in euro nella fase preparatoria (fino al 31 dicembre 2001) e varie sanzioni. A tutti i ministeri è stata inviata una circolare governativa sulla conversione degli importi contenuti nei testi legislativi. È inoltre all'esame una regolamentazione che dovrebbe semplificare la conversione all'euro del capitale sociale delle società anonime a responsabilità limitata. Sono ugualmente all'esame altre misure relative all'introduzione dell'euro, concernenti in particolare la conversione dei valori soglia e delle imposte nazionali (a beneficio dei cittadini) e l'obbligo di compilare le dichiarazioni fiscali esclusivamente in euro a partire dal 1° gennaio 2002. 53 In Lussemburgo la legge del 1° agosto 2001 ha convertito all'euro 250 importi contenuti nelle norme vigenti. Parallelamente un regolamento granducale, adottato lo stesso giorno, converte circa 800 importi presenti in testi regolamentari. Tutte le modifiche sono effettuate in modo da favorire i cittadini. Questi testi comprendono anche disposizioni relative agli arrotondamenti, alla conversione delle ammende, degli oneri amministrativi, degli importi fiscali, storici o sociali, dei francobolli, dei valori soglia, dei dazi ecc. La legge raccomanda inoltre di fissare a quattro il numero di decimali da utilizzare nei calcoli intermedi, in particolare per la conversione delle retribuzioni. Infine la legge del 1° agosto 2001 proroga fino al 30 giugno 2002 la procedura semplificata istituita dalla legge del 10 dicembre 1998 per la conversione in euro del capitale sociale. Nei Paesi Bassi, il governo ha adottato il piano nazionale di sostituzione del contante l'8 dicembre 1998. Un progetto di legge per la conversione dal fiorino in euro degli importi monetari presenti nelle norme vigenti è all'esame del Parlamento per approvazione. Principio informatore di tale legge è la neutralità della conversione. È altresì all'esame del Parlamento un progetto di legge sulla valuta, che stabilisce al 28 gennaio 2002 (ore 00.00) la cessazione del corso legale del fiorino. Questi due testi sono stati approvati dalla Seconda Camera e devono essere ora approvati dalla Prima Camera. Sarà inoltre prossimamente adottata una normativa per il pagamento dei parcheggi comunali con mezzi diversi dal contante. In Austria la versione aggiornata del piano di transizione all'euro, dal titolo "Passaggio all'euro nelle pubbliche amministrazioni", tratta degli aspetti legislativi e regolamentari dell'euro, contiene informazioni dettagliate sulla sostituzione del contante e altre informazioni sul passaggio all'euro in campo contabile e fiscale e sulle applicazioni elettroniche in uso nella pubblica amministrazione. Diverse leggi sono state modificate e rese conformi alla normativa comunitaria. Quanto ai provvedimenti di attuazione, la Eurogesetz (Gazzetta ufficiale federale, serie I, n. 72/2000) dispone in materia di doppia circolazione. La doppia indicazione dei prezzi è invece disciplinata dalla Euro-Währungsangabengesetz (Gazzetta ufficiale federale, serie I, n. 110/1999), mentre le misure per il passaggio all'euro negli accordi e nei contratti a lungo termine sono oggetto della Euro-Justiz-Begleitggesetz (Gazzetta ufficiale federale, serie I, n. 125/1998). Prima dell'estate è stata adottata una legge su tutti gli altri problemi relativi alla transizione all'euro. La conversione degli importi presenti nelle disposizioni fiscali è stata completata il 6 luglio scorso con l'adozione da parte del Parlamento della « Euro-Steuerumstellungsgesetz ». Tutte le conversioni sono state effettuate rispettando il principio di neutralità o in modo da favorire i cittadini. Il consiglio dei ministri del Portogallo ha approvato il piano nazionale di sostituzione del contante il 16 novembre 2000. Il piano prevede che l'amministrazione pubblica dovrà stipulare in euro sia i contratti a durata indeterminata, sia quelli a durata determinata aventi scadenza posteriore al 1° gennaio 2002. Il 7 febbraio 2001 il ministero delle finanze ha inoltre approvato la versione definitiva del proprio piano per il passaggio all'euro dell'amministrazione finanziaria. Da parte sua la Banca del Portogallo ha pubblicato nel febbraio 2001 una nota relativa all'utilizzazione degli assegni. Gli assegni in escudos emessi prima del 31 dicembre 2001 saranno accettati dalle banche fino al 28 febbraio 2002. Il 15 marzo 2001 il governo ha approvato altre due leggi. La prima fissa a due mesi la durata del periodo di doppia circolazione, dispone per il cambio gratuito delle monete e banconote in escudos sino a fine giugno 2002 presso le banche commerciali e per 20 anni presso la Banca del Portogallo, e sulla base del principio secondo cui il silenzio dei clienti va interpretato come assenso, autorizza le banche commerciali che lo desiderano a procedere alla conversione anticipata dei conti bancari dopo l'ottobre 2001. Tutti i depositi in escudos 54 esistenti al 31 dicembre 2001 saranno automaticamente ridenominati in euro a decorrere dal 1° gennaio 2002. Queste operazioni di conversione sono gratuite. La seconda legge dispone in materia di doppia indicazione dei prezzi e la rende obbligatoria nel periodo dal 1° ottobre 2001 al 28 febbraio 2002. Essa si applica a tutti gli esercizi commerciali, con alcune possibilità di deroga, essenzialmente nel caso dei liberi professionisti o delle imprese o altri soggetti con non più di nove dipendenti e in quello dei beni o servizi in cui la doppia indicazione dei prezzi è materialmente impossibile o troppo costosa. Si tratta però solo di possibilità di deroga, nessuna delle quali è stata finora utilizzata. È stata poi adottata una legge che raccomanda agli esercizi commerciali e alle banche di dare il resto solo in euro. Senza vietare espressamente i pagamenti misti, essa consiglia di quietanzare tutte le fatture nell'una o nell'altra delle due monete. La legge quadro della Banca del Portogallo è stata modificata per tenere conto dei cambiamenti resi necessari dall'introduzione delle banconote e delle monete in euro. All'inizio di maggio è stata infine approvata la versione definitiva del piano per il passaggio all'euro dei servizi finanziari dell'amministrazione pubblica. Il piano affronta diverse questioni che rientrano fra le competenze del ministero delle finanze, mette in evidenza i problemi ancora da risolvere e formula le proposte del caso. Si stanno inoltre mettendo a punto le normative relative agli arrotondamenti e al capitale azionario. In Finlandia il piano di sostituzione del contante è stato pubblicato nell'ottobre 2000 e poi modificato nell'aprile 2001. Esso comprende le disposizioni centrali dei piani di passaggio all'euro nel settore pubblico. Lo sforzo legislativo si è concentrato per il resto sulla conversione in euro degli importi in marchi finlandesi, soprattutto nel campo della previdenza sociale. Il lavoro legislativo è ora concluso. 3.2. Tabella comparativa dei piani nazionali di passaggio all'euro 55 Belgio Germania Grecia Spagna www.bundesfinanzministe www.euro-hellas.gr www.mineco.es/ rium www.bankofgreece.gr www.bde.es www.bnb.b www.bundesbank.de Inizio della prealimentazione Monete: 1° settembre Banconote e monete: 1° Banconote e monete: 1° Monete: 1° settembre 2001.Banconote: 1° settembre 2001. degli istituti finanziari 2001 settembre 2001 ottobre 2001 Banconote: 1° novembre 2001 Inizio della prealimentazione di Portavalori: 1° settembre Banconote e monete: 1° Banconote: 1° dicembre Grande distribuzione: 1° settembre 2001 dettaglianti e portavalori 2001 settembre 2001 2001Monete: 1° novembre Piccoli dettaglianti: 1° dicembre 2001 Dettaglianti: 1° 2001 (solo dettaglianti) dicembre 2001 Sito web www.euro.fgov.be e 1. 2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. Francia www.euro.gouv.fr/ www.banque-france.fr Monete: 1° settembre 2001 Banconote: 1° dicembre 2001 Dettaglianti: 1° dicembre 2001 (banconote e monete) Portavalori: 1° settembre 2001 per le monete, eventualmente 1° dicembre 2001 per le banconote conterrà 147 €; 5 milioni di kit contenenti 123 monete per un valore di 5 060 1,5 milioni di kit Kit da distribuire ai dettaglianti: 867 000 kit contenenti Da concordare tra banche e Il kit contenenti due rotoli per (confezione e contenuto) 525 monete per un dettaglianti quantità non ancora decisa ESP (30,41 €) ciascun tipo di moneta valore facciale di 240 € (9 682 BEF) (640 monete: 222 €). Inizio della prealimentazione del 15 dicembre 2001 17 dicembre 2001 17 dicembre 2001 15 dicembre 2001 14 dicembre 2001 pubblico in monete milioni di kit Kit da distribuire al pubblico 5,3 milioni di kit 53,5 milioni di kit, 3 milioni di kit contenenti Almeno 23 milioni di kit, confezione in plastica, contenente 53 contenenti 40 monete, per (confezione e contenuto) contenenti 29 monete confezione in plastica 45 monete per un valore di 43 monete per un valore di 2 000 ESP (12,02 €) un valore di 100 FRF per un valore di 12,40 € contenente 20 monete per 5 000 GRD (14,67 €) (500 BEF) un valore di 10,23 € (20 (15,25€) (sacchetti di DEM) plastica trasparenti con sopra indicato il contenuto e il valore di questi "portamonete euro") Canali di distribuzione per la Banche commerciali, Banche commerciali e Allo studio Banche commerciali e Banca di Spagna. Distribuzione Per il momento: banche, prealimentazione del pubblico in uffici postali, società di Bundesbank (in quantità tramite supermercati allo studio uffici postali, tesorerie monete trasporti pubblici, grandi limitate) datori di lavoro Utilizzazione in tempo utile delle Operazione Maggio 2001 Salvadanai per raccolte a Allo studio per settembre Allo studio monete tesaurizzate "salvadanaio" dal 15 fini di beneficenza ottobre al 15 novembre Campagna per una 2001 per la raccolta "giornata di raccolta " il 29 delle monete ottobre 2001 tesaurizzate Inizio della conversione Luglio 2001 Luglio 2001 Ottobre 2001 15 settembre 2001 Luglio 2001 anticipata dei conti bancari68 Passaggio anticipato all'euro dei Autunno 2001 15 settembre 2001 Gennaio-luglio 2001 grandi fornitori di servizi Luglio 2001 Conversione anticipata dei Stipulazione dei contratti contratti pubblici in € per il 2001. Gli organismi pubblici sono sollecitati a stipulare i contratti in €. Conversione anticipata delle Doppia indicazione sui cedolini delle retribuzioni dal luglio Luglio 2001 retribuzioni dei dipendenti 2001. Dal 15 settembre le retribuzioni saranno indicate solo pubblici in euro. 68 Informazioni tratte da un'indagine effettuata dalla Commissione presso le banche 56 Irlanda www.euro.ie www.centralbank.ie Banconote: 1° novembre 2001Monete: 1° settembre 2001 Banconote: 1° novembre 2001Monete: 1° settembre 2001. 165 000 kit di monete per un valore di 253 € 17 dicembre 2001 750 000 kit di 19 monete per un valore di 5 IEP (6,35 €) Principalmente gli uffici postali Primavera e autunno 2001 Non prevista se non su richiesta Le fatture indicano l'importo finale in euro. Si incoraggia l'indizione di bandi di gara in € Conversione dei cedolini delle retribuzioni per servizio Sito web Italia Lussemburgo Paesi Bassi Austria www.tesoro.it/euro www.bancaditalia.it www.etat.lu.fi www.bcl.lu www.euro.nl www.nb.nl www.euro.gv.at www.oenb.co.at Portogallo Finlandia www.min-economia.pt www.euro.fi www.bportugal.be www.bof.fi www.infoeuro.pt monete:1° Monete: 1° settembre 2001 Banconote e monete: 1° Banconote: 1° ottobre 2001 settembre 2001 della Banche e uffici postali. Banconote e monete (banche e uffici Banconote e monete: 1° dicembre 2001 Banconote e settembre 2001 degli Monete: 1° settembre 2001 postali): 1° settembre 2001 Banconote: 1° novembre 2001 Dettaglianti: Portavalori:1° Banconote e monete: 1° settembre 2001 Portavalori: banconote e monete il 1° Banconote e monete: 2. Inizio della Grande distribuzione: 1° settembre 2001 1° dicembre 2001 (banconote e settembre 2001 (monete dicembre 2001 prealimentazione di Banconote: 1° dicembre monete) e Grande distribuzione: banconote e monete dettaglianti e portavalori 2001 banconote)Dettaglianti: il 1° dicembre 2001 Monete: 1° ottobre 2001 inizio dicembre 2001 Piccoli commercianti: banconote il 17 Piccoli commercianti: dicembre, monete a partire dal 27 banconote da 5 € e monete dicembre. Da ottobre i dettaglianti il 15 dicembre 2001 potranno ricevere piccole quantità di Nessuna prealimentazione contante per familiarizzarsi con l'euro. dei portavalori milioni di kit 50 000 kit di 8 rotoli per un valore facciale 1,6 milioni di kit di monete di taglio 670 000 kit da 2 000 ATS 150 000 kit per un valore facciale di 150 000 kit per un 3. Kit da distribuire ai 1,2 elevato, composti da due rotoli per (145, 34 €) valore di 168 € 250 € dettaglianti: (confezione e contenenti 22 rotoli, cioè di 111 € ciascun taglio (eccetto 1 e 2 cent), per un 960 monete, per un valore contenuto) valore totale di 219 €; 400 000 kit di di 315 € monete di piccolo taglio, composti da dieci rotoli da 1 e 2 cent, per un valore totale di 15 €. 15 dicembre 2001 14 dicembre 2001 17 dicembre 2001 17 dicembre 2001 15 dicembre 2001 4. Inizio della 15 dicembre 2001 prealimentazione del pubblico in monete 500 000 kit contenenti 5. Kit da distribuire al 30 milioni di kit contenenti 600 000 kit contenenti 29 monete per un Distribuzione gratuita di 16 milioni di kit 5,5 milioni di kit contenenti 1 milione di kit da 10 € 8 monete per un valore contenenti 8 monete, per un valore 33 monete per un valore di pubblico (confezione e 53 monete per un valore di valore di 12,40 € (500 LUF) facciale di 3,88 € 12,91 € facciale di 3,88 €, a tutti i cittadini a 200 ATS (14,53 €) contenuto) partire dai 6 anni; vendita di 9 milioni di kit da 11,34 € (25 NLG) Dettaglianti, banche, uffici postali e Banche e dettaglianti Banche commerciali Banca centrale e banche commerciali Pacchetti: uffici postali 6. Canali di distribuzione per Banche e uffici postali speciali €-centri istituiti dalle banche la prealimentazione del commerciali o da altri enti (supermercati, pubblico in monete stazioni ferroviarie, ecc.) Le banche organizzeranno una campagna Settembre-ottobre 2001 Allo studio 7. Utilizzazione in tempo utile Prevista, dettagli ancora da Settembre 2001 - Febbraio 2002 nei mesi di ottobre e novembre 2001 delle monete tesaurizzate definire settembre 2001 per determinate banche Luglio 2001 Luglio 2001 Ottobre 2001 8. Inizio della conversione Giugno 2001, con accordo Luglio 2001 anticipata dei conti esplicito del cliente bancari69 Autunno 2001; specifiche solo in euro; Non previsto Non previsto Ottobre 2001 Autunno 2001 9. Passaggio anticipato Luglio 2001 doppia indicazione per l'importo totale all'euro dei grandi fornitori di servizi Dicembre 2001 10. Conversione anticipata dei Da decidersi da parte di Raccomandazione a tutti i ministeri e le Impiego dell'euro raccomandato per i ciascuna amministrazione amministrazioni pubbliche di utilizzare contratti la cui durata si estende oltre il 1° contratti pubblici l'euro per gli appalti pubblici gennaio 2001 Indicazione in moneta nazionale e in euro Non previsto Non previsto Quanto prima. Nel febbraio 2001 il 11. Conversione anticipata Ottobre 2001 dell'importo complessivo sui cedolini delle 60 % dei cedolini delle retribuzioni delle retribuzioni dei retribuzioni erano già in euro. dipendenti pubblici 1. Inizio prealimentazione istituti finanziari 69 Informazioni tratte da un'indagine effettuata dalla Commissione presso le banche 57 Belgio Germania Grecia Spagna Francia Irlanda Fine della distribuzione di 31 dicembre 2001 banconote e monete nazionali da parte delle banche Cambio gratuito per i clienti da Depositi in BEF: gratuiti per un importo illimitato parte delle banche 70 fino al 31 dicembre 2002. Cambio di BEF: gratuito per le banconote e per un importo illimitato fino al 28 febbraio 2002, con preavviso a partire da un certo importo; Raccomandazione ai dettaglianti di Sì dare il resto solo in euro Banconote: 31 dicembre 2001 31 dicembre 2001 Monete: 28 febbraio 2002, fino ad esaurimento delle scorte Decisione spettante alle singole banche Nessun limite Alcune banche hanno già deciso di non chiedere commissioni per il cambio di valuta legale. 4. Disposizioni concernenti l'orario di Chiuse apertura delle banche il 1° gennaio 2002. 5. Disposizioni concernenti l'orario di apertura delle banche il 31 dicembre 2001 e negli altri giorni. DAB convertiti il primo giorno (%)71 DAB convertiti nel corso della prima settimana (%)72 Tagli delle banconote erogate dai DAB nelle prime due settimane Aperte Apertura possibile: saranno prese Non sono state ancora prese Chiuse Si sono impegnate a disposizioni amministrative per modificare decisioni in merito prolungare l'orario di apertura gli orari di lavoro vigenti, ecc. dal 17 nelle prime settimane di dicembre al 25 gennaio e dal 25 al 28 gennaio febbraio. Apertura autorizzata il 30 dicembre e il 1°, il 6 e il 13 gennaio Aperte Aperte Aperte 100% Quasi il 100% Quasi il 90% Quasi il 90% 85% Ogni singola banca deciderà autonomamente l'orario di servizio che intende assicurare Circa il 90% 100% 100% Quasi il 100% Quasi il 100%73 100% 100% 4 cassetti: 10, 20 e 50 € 2 cassetti: 20 e 50 € . Prevalentemente 10 e 20 € Prevalentemente 10 e 20 € Le banche distribuiranno anche banconote da 5 e 10 € allo sportello Alcuni DAB situati in punti strategici (università ecc.) erogheranno tagli più piccoli Gli istituti di credito La maggior parte delle prestazioni metteranno in circolazione sociali sono versate dagli uffici postali prevalentemente banconote in contante con cadenza settimanale e da 5 € e 10 € dal 1° gennaio 2002 tali pagamenti saranno effettuati in euro; dalla prima settimana del 2002, i pagamenti 1. 2. 3. 6. 7. 8. 9. 71 72 73 31 dicembre 2001 Secondo le necessità, fino alla fine del 2001 Nessun limite Nessun limite Per le famiglie, cambio possibile fino ad un massimale complessivo di (almeno) 500 IEP per persona Il resto dovrebbe essere dato soprattutto in Prevista una 1° gennaio 2002 euro, ma è possibile darlo ancora in marchi raccomandazione ufficiale fino al 28 febbraio 2002. 20 € e 50 €. Nella maggior parte dei distributori (4 Prevalentemente 20 e 50 € 5 € disponibili in alcune cassetti) saranno disponibili tagli da 5, 10, banche 20, 50 €. per gli altri casi (2 cassetti) si prevedono tagli da 10 e 50 € Altre modalità di introduzione Le banche distribuiranno Le banche distribuiranno anche banconote Allo studio anche banconote da 5 e 10 da 5 e 10 € allo sportello delle banconote da 5 € e 10 € € allo sportello 70 31 dicembre 2001 Raccomandazione di dare il Sì resto solo in euro, per quanto possibile, a partire dai primi di gennaio del 2002 Chiuse Chiuse Per i clienti titolari di un conto Informazioni tratte da un'indagine effettuata dalla Commissione presso le banche Informazioni tratte da un'indagine effettuata dalla Commissione presso le banche In base ad un accordo concluso tra le autorità spagnole e il settore bancario, l'85% delle banche dovrebbero avere convertito i loro DAB al 5 gennaio. 58 superiori a 20 € includeranno in genere almeno quattro banconote da 5 €. Si procederà anche alla prealimentazione dei dettaglianti in banconote da 5 €. 59 Italia 1. Fine della distribuzione di 31 dicembre 2001 banconote e monete nazionali da parte delle banche Cambio gratuito da parte delle Raccomandazione dell'Associazione bancaria italiana: cambio di importi banche 74 per un massimale pari al doppio del limite giornaliero dei prelievi ai distributori automatici (circa 500 €). Importo illimitato con preavviso di un giorno lavorativo. Lussemburgo 31 dicembre 2001 Paesi Bassi 31 dicembre 2001 Austria 31 dicembre 2001 Portogallo Finlandia 31 dicembre 2001, per quanto 31 dicembre 2001 possibile raccomandato: Le banche raccomandano il Nessun limite di importo o cambio mediante deposito. frequenza in caso di cambio Cambio gratuito per i clienti mediante depositi titolari di un conto Le altre possibilità dipendono dal regolamento di ciascuna banca. Le banche e gli uffici postali effettueranno il cambio di importi fino a 1 000 €. Possibilità di cambiare importi superiori presso i centri Euro. Cambio gratuito per chi non è cliente entro massimali fissati da ogni singola banca Raccomandazione ai dettaglianti Previsto un accordo con i Accordo con i dettaglianti dettaglianti perché ogni volta che perché ogni volta che è di dare il resto solo in euro sia possibile diano il resto solo in possibile diano il resto solo in euro euro I clienti delle banche possono depositare Massimale moneta nazionale e ritirare euro 50 000 ATS gratuitamente fino al 1° aprile 2002. 4. Disposizioni concernenti l'orario Chiuse di apertura delle banche il 1° gennaio 2002. 5. Disposizioni concernenti l'orario di apertura delle banche il 31 dicembre 2001 e negli altri giorni. DAB convertiti il primo giorno (%)75 DAB convertiti nel corso della prima settimana (%)76 Tagli delle banconote erogate dai DAB nelle prime due settimane Legge allo studio sulla chiusura Chiuse delle banche e degli uffici postali il 31 dicembre 2001. Servizi bancari chiusi anche il 29 dicembre. Circa l'80% 100% Aperte il pomeriggio, ma solo per i commercianti, per consentire loro di ritirare le banconote in euro che avranno ordinato Aperte (per le operazioni in contanti). È previsto il prolungamento dell'orario di apertura nei giorni intorno al 31 dicembre e al 1° gennaio. Quasi il 100% Chiuse per i privati cittadini. In discussione Aperte per i commercianti, le imprese turistiche ecc., se concordato in anticipo. Aperte Aperte 100% Circa il 50% Ciascuna banca deciderà autonomamente l'orario di servizio che intende assicurare Circa il 25% Più del 90% 100% 100% Quasi il 100% Circa il 75% 2. 3. 6. 7. 8. 9. 75 76 100% 50 € e 10 € o 20 € e 10 €. Ciascuna 20 € e 50 € o 100 €. In alcuni 5, 10 , 20 e 50 € banca deciderà autonomamente, a distributori automatici 10 €. seconda dell'ubicazione del distributore automatico. Altre modalità di introduzione Attraverso le 26 000 filiali bancarie e i 14 000 uffici postali. Anche i delle banconote da 5 € e 10 € supermercati saranno coinvolti nell'operazione. I piccoli commercianti riceveranno anticipatamente solo tagli da 5 € 74 Aperte dalle 14.00 alle 17.00 In linea di massima, dal 1° gennaio Raccomandazione ai Dopo il 1° gennaio 2002, 2002 i dettaglianti daranno il resto solo dettaglianti di dare il resto solo ogni volta che è possibile i in euro in euro dettaglianti daranno il resto solo in euro Nei primi giorni di gennaio del 2002 i dettaglianti avranno riserve considerevoli di banconote da 5 e 10 € Questa soluzione, insieme all'erogazione tramite i distributori automatici, dovrebbe rendere disponibile al pubblico dopo alcuni giorni una quantità sufficiente di banconote da 5 € e 10 € . Per i clienti titolari di un conto Informazioni tratte da un'indagine effettuata dalla Commissione presso le banche Informazioni tratte da un'indagine effettuata dalla Commissione presso le banche 60 10 € e 100 €; circa il 70 % di 5, 10 , 20 e 50 € queste banconote saranno erogate mediante i distributori automatici. I distributori automatici all'interno delle banche erogheranno anche banconote in euro di altri tagli. Saranno adottate soluzioni Da stabilirsi specifiche per la prealimentazione in tagli più piccoli Non vi sono raccomandazioni ufficiali Ogni volta che è possibile i dettaglianti daranno il resto solo in euro Chiuse 50 € e 20 € Non sono previste modalità specifiche. La distribuzione avverrà attraverso i canali normali. Belgio Germania Grecia Spagna 1. Fine del corso legale di Mezzanotte del 28 febbraio 31 dicembre 200177 banconote e monete 2002 nazionali 2. Misure previste per il Ritiro delle monete da parte I canali per il ritiro ed i depositi Ritiro tramite la Banca di ritiro delle monete delle banche; controllo da parte per lo stoccaggio delle monete e Grecia e, solo per le monete, nazionali banconote nazionali tramite le succursali del Tesoro. della Banca nazionale e della delle saranno gli stessi utilizzati per Zecca belga la distribuzione delle monete e delle banconote in euro. 1. Fine del corso legale di 28 febbraio 2002 banconote e monete nazionali 2. Misure previste per il Da parte delle banche, tramite il Da parte delle le banche, sotto il ritiro delle monete sistema postale. Altre iniziative controllo della banca centrale nazionali che prevedono la partecipazione di organizzazioni senza fini di lucro sono allo studio. Italia 77 28 febbraio 2002 Lussemburgo 28 febbraio 2002 Paesi Bassi Mezzanotte 2002 del 28 Mezzanotte del 17 febbraio Mezzanotte di sabato 9 febbraio 2002 2002; spetterà al Parlamento irlandese adottare la decisione definitiva in materia. Le banconote e le monete saranno ritirate in base alla stessa procedura generale utilizzata per la distribuzione degli euro. I dettaglianti possono depositare Da parte delle le banche, sotto il le monete in confezioni controllo della banca centrale standard per accelerare le operazioni e le verifiche. Stoccaggio presso la Banca di Francia gennaio 28 febbraio 2002 Portogallo 28 febbraio 2002 Le banconote e le monete in Stoccaggio in depositi militari scellini austriaci saranno progressivamente ritirate dalla circolazione da parte delle banche e delle società di portavalori sotto il controllo della Banca nazionale austriaca e della Zecca. Conformemente alla "dichiarazione comune", l'utilizzazione di monete e banconote in DEM è autorizzata almeno fino al 28 febbraio 2002. 61 Irlanda 28 febbraio 2002 Austria Le banche effettueranno il cambio gratuitamente per i loro clienti privati (è probabile che, per ragioni amministrative, le banche richiedano di versare la moneta nazionale in un conto corrente offrendo la possibilità di ritirare contemporaneamente euro). In questo modo verrebbe facilitato il cambio fiorini-euro per i dettaglianti. Questi ultimi avranno la possibilità di chiamare dei numeri speciali istituiti dalla Banca centrale per richiedere la consegna di euro (entro 48 ore) o il ritiro di fiorini (entro 72 ore) mediante un accredito o un addebito diretto sui loro conti bancari. Francia Finlandia 28 febbraio 2002 Stoccaggio presso installazioni speciali Disposizioni per il periodo successivo alla doppia circolazione Belgio Germania Grecia Spagna Francia Irlanda 1. Termine ultimo per la Fino al 31 dicembre 2002 conversione presso banche commerciali dopo la cessazione del corso legale78 Almeno fino al 28 febbraio Data e modalità precise ancora 30 giugno 2002 2002 allo studio 30 giugno 2002 Termine ultimo precisare 2. Termine ultimo per la Banconote: nessun limite conversione dopo la cessazione del corso legale Monete: fino al 2004 (banconote e monete Le banconote e le monete in Banconote: 1° marzo 2012 DEM potranno essere convertite, senza limiti di Monete: 1° marzo 2004 tempo e di importo, presso la Bundesbank. Banconote: 17 febbraio 2012 Banconote: 17 febbraio 2012 Banconote e monete: nessun limite Monete: 17 febbraio 2005 Monete: 17 febbraio 2005 Italia Lussemburgo Le banche che lo desiderano Fino al 30 giugno 2002 potranno continuare ad effettuare il cambio. Le decisioni relative saranno prese a febbraio. 1. Cambio delle monete nazionali da parte delle banche commerciali dopo la cessazione del corso legale 2. Termine ultimo per la Banconote e monete: 1° marzo Banconote: nessun limite conversione dopo la 2012 cessazione del corso legale Monete: fine 2004. (banconote e monete )79 Paesi Bassi Austria Portogallo ancora Finlandia banca deciderà Fino al 30 giugno 2002 Cambio presso le banche Ciascuna commerciali fino al 31 autonomamente dopo il 28 dicembre 2002; per i clienti, febbraio 2002. questo servizio sarà gratuito fino al 1° aprile 2002 Decisioni adottate dalle singole banche Banconote: 1° gennaio 2032 Banconote e monete: febbraio 2012 Monete: 1° gennaio 2007 Banconote e monete: senza Banconote: 30 dicembre 2022 limiti di tempo. Monete: 30 dicembre 2002 Compilazione a cura dei servizi della Commissione 78 79 da Presso le banche centrali Presso le banche centrali 62 29