“La serva padrona” di G.B. Pergolesi (1733) La serva padrona e’ un celebre intermezzo buffo di Giovan Battista Pergolesi. Fu composta su libretto di Gennaro Antonio Federico, e rappresenta la prima volta al Teatro San Bartolomeo di Napoli il 28 agosto 1733. I protagonisti sono Uberto, vecchio scapolo scontroso e taciturno, e la sua giovane e astuta serva, Serpina. Uberto, stanco dei capricci e delle prepotenze di Serpina, decide di ripristinare i giusti ruoli all’interno della casa fingendo divolersi sposare. La ragazza, ingelosita, annuncia a sua volta, con la complicità del servo Vespone, il suo matrimonio con il fantomatico capitan Tempesta. Dallo sgomento provato al sentire l’annuncio delle nozze, Uberto capisce di essere innamorato di Serpina. Presto il finto capitan Tempesta si presenta minaccioso a reclamare la dote della giovane, e minaccia Uberto avvisandolo che in caso di diniego, gli toccherà di sposarla lui stesso. Spinto un po’ dalla paura e un po’ dall’amore epr Serpina, Uberto si lascia estorcere la promessa di matrimonio. La burla è poi svelata e Serpina, anch’essa innamorata di Uberto, da serva diventa padrona. “L’elisir d’amore” di G. Donizetti (1832) ATTO PRIMO Nemorino è innamorato della bella e capricciosa Adina. Ma la giovane non si cura di lui, preferendogli la corte del baldanzoso sergente Belcore, da poco giunto al villaggio alla testa di un drappello di soldati. A nulla valgono le reiterate profferte d’amore del timido Nemorino: Adina si dichiara troppo volubile per legarsi stabilmente a un solo uomo. Il dottore Dulcamara, noto ciarlatano, decanta pubblicamente le miracolose doti del suo “specifico”, capace in breve tempo di risolvere ogni problema. A Nemorino – che a lui si rivolge per acquistare una pozione d’amore – egli vende una bottiglia di vino, facendogli credere che si tratti di un portentoso elisir, in grado di fare innamorare dopo un giorno qualunque donna. Dopo averlo bevuto, Nemorino si sente già irresistibile e non esita a trattare Adina con studiata indifferenza, sicuro che l’indomani la giovane lo amerà ardentemente. Per vendicarsi, Adina accetta di sposare subito il sergente Belcore. Nemorino disperato corre in cerca di Dulcamara. ATTO SECONDO Gli abitanti del villaggio festeggiano le imminenti nozze di Adina con Belcore. Ma Adina ha posticipato la firma del contratto nuziale, desiderosa di compiere tale atto alla presenza di Nemorino. Il dottore Dulcamara può così offrire al giovane una seconda dose di elisir con cui riuscirà a fare innamorare Adina immediatamente. Non avendo più denaro, Nemorino si arruola nel reggimento di Belcore: in cambio riceve venti scudi per acquistare ’elisir. Lo zio di Nemorino ha lasciato al nipote una cospicua eredità e tutte le ragazze del villaggio fanno ora a gara per conquistarlo. Ignaro dell’eredità ricevuta, il giovane attribuisce il suo improvviso fascino agli effetti dell’elisir d’amore. Dopo avere appreso da Dulcamara che Nemorino si è arruolato per poter acquistare l'elisir d’amore, Adina lo libera dal vincolo militare contratto con Belcore. Ma il giovane non intende desistere dal suo proposito, dichiarandosi pronto a morire sul campo di battaglia se il suo amore non sarà ricambiato. Ormai conquistata, Adina abbraccia Nemorino mentre il dottore Dulcamara attribuisce la felicità dei due giovani agli effetti prodigiosi del suo elisir d’amore. Gli interpreti LUCA GALLO – Uberto (La serva padrona) / Dulcamara (L’elisir d’amore) SILVIA FELISETTI – Serpina (La serva padrona) / Adina (L’elisir d’amore) VLADIMIR REUTOV – Nemorino (L’elisir d’amore) PAOLO INGRASCIOTTA – Belcore (L’elisir d’amore) ALESSANDRA BONVICINI – Giannetta (L’elisir d’amore) PIERLUIGI CASSANO – Vespone (La serva padrona) Regia: Pierluigi Cassano Orchestra da camera Aloisiana Costo: 3.000 Euro per “La serva padrona” 4.500 Euro per “L’elisir d’amore”