ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. REGIONI PROGETTO SI.PRE. COMPARTO CANTIERI EDILI DEMOLIZIONE EDIFICI C.P.T. TORINO 1 PROFILO DI RISCHIO NEL COMPARTO COSTRUZIONI EDILI “DEMOLIZIONI” 1 COMPARTO CANTIERI EDILI 2 CODICI ISTAT 4511 3 CODICE ISPESL (riservato all’ufficio) ZONA DI RILEVAZIONE 4 NAZIONALE 5 REGIONALE 6 PROVINCIALE TORINO 7 ASL TORINO e PROVINCIA 8 ANNO DI RILEVAZIONE 01/1996 – 07/2000 9 NUMERO ADDETTI 11107 9A IMPIEGATI 3305 9B OPERAI 7802 9C N. CANTIERI 3102 10 STRUTTURA DI RILEVAZIONE INDIRIZZO C.A.P. CITTÀ PROVINCIA TELEFONO FAX E-MAIL C.P.T.-TORINO Strada Del Drosso, 100 10135 TORINO TORINO 011 3400311 011 3400318 [email protected] 11 LEGALE RAPPRESENTANTE Ing. Giorgio Gaviglio 12 RESPONSABILI SCIENTIFICI Parodi Angelo Trapani Mario Cora Massimo 13 REFERENTE Scopacasa Lino 14 INFORTUNI (dal 1996 al 1999) 17 (di cui mortali: 0) 2 INTRODUZIONE L’attività di demolizione è tra le più pericolose nel settore dell’edilizia, per questa ragione già nel 1956 il legislatore ha ritenuto necessario puntualizzare gli obblighi del datore di lavoro, prevedendo a suo carico, tra gli altri, la redazione del precursore degli odierni piani di sicurezza. Questo piano di sicurezza, chiamato “ordine delle demolizioni”, è particolarmente importante quando occorre intervenire manualmente, perché l’esposizione ai rischi di seppellimento per crollo intempestivo, caduta dall’alto, caduta di materiale dall’alto, urti, tagli e rumore sono notevolmente più elevati rispetto alle demolizioni meccanizzate. La demolizione di un fabbricato può essere totale o parziale: l’abbattimento totale è finalizzato, in genere, al recupero dell’area per il successivo reimpiego, mentre la demolizione parziale è rivolta al recupero del fabbricato per un semplice risanamento o per una trasformazione. La demolizione totale, generalmente, riguarda vecchi edifici ed è eseguita utilizzando macchine attrezzate con martelli demolitori e cesoie pneumatiche o più semplicemente con normali escavatori. Negli ultimi anni l’abbattimento di grossi fabbricati avviene anche per mezzo di cariche esplosive: questa tecnica comporta l’intervento di una ditta specializzata che può operare solo dopo aver ottenuto il consenso dell’autorità di pubblica sicurezza. Senza dubbio, durante tutte queste attività, vi è un coinvolgimento dell’ambiente esterno al cantiere in relazione ai possibili rischi trasmessi, i quali vanno valutati, eliminati o sufficientemente ridotti con un’efficace pianificazione ormai resa obbligatoria non solo dal D.P.R. 164/56 ma anche dai decreti legislativi 626/94 e 494/96 e dalle norme che regolano gli appalti pubblici. 3 LEGENDA Classificazione entità del danno. DANNO LIEVE: · · infortunio con inabilità temporanea di breve durata; malattia professionale con inabilità temporanea di breve durata. DANNO GRAVE: · · · · infortunio o malattia professionale che comporta una lunga assenza dal lavoro; infortunio con invalidità permanente; malattia professionale; morte. Classificazione delle probabilità di accadimento del danno. ALTAMENTE PROBABILE: · · · esposizione prolungata al rischio; alta possibilità che accada l’evento dannoso; elevata difficoltà tecnica di prevenire l’evento dannoso. PROBABILE: · · · esposizione media al rischio; possibilità che accada l’evento dannoso; difficoltà tecnica di prevenire l’evento dannoso. POCO PROBABILE: · · · esposizione minima al rischo; scarsa possibilità che accada l’evento dannoso; possibilità di prevenire l’evento dannoso. IMPROBABILE: · · · l’esposizione dei lavoratori è ininfluente; possibilità remota e casuale che accada l’evento dannoso; facilità di prevenire l’evento dannoso. PROBABILITÀ DI ACCADIMENTO Improbabile Poco Probabile Probabile Altamente Probabile ENTITÀ DANNO I PP P AP Danno Lieve Danno Grave 4 DL DG RISCHI Cadute dall’alto Seppellimento, sprofondamento Urti, colpi, impatti, compressioni Punture, tagli, abrasioni Vibrazioni Scivolamenti, cadute a livello DANNO ATTESO Contusioni; fratture (vertebrale / arti); trauma cranico Compressione cassa toracica (frattura); asfissia; frattura arti inferiori Contusioni; fratture; perdita anatomica Ferite arti inferiori; ferite al torace; ferite all’addome; perdita anatomica; lesioni sub-cute Lesioni vascolari,neurologiche,muscolo scheletriche, osteoarticolari, vascolari, tendinee Fratture; lussazioni; distorsioni; lesione superficiali della cute; trauma cranico Calore, fiamme Ustioni Freddo Ipotermia Elettrici Danni da elettrocuzione (tetanizzazione; ustioni; ecc.) Radiazioni (non ionizzanti) Lesioni agli occhi; danni alla vista; ustioni al volto Rumore Ipoacusia; effetti extrauditivi (ipertensione, insonnia) Cesoiamento, stritolamento Ferite; perdita anatomica; fratture Caduta materiale dall’alto Trauma cranico; contusioni; ferite; fratture Investimento Contusioni; fratture; trauma cranico; ferite Movimentazione manuale dei carichi Lesioni dorso lombari; ernie ombelicali e inguinali Polveri fibre Danni all’apparato respiratorio; irritazioni; allergie Fumi Danni all’apparato respiratorio; irritazioni; allergie Getti, schizzi Irritazioni; causticazione; allergie Gas, vapori Danni all’apparato respiratorio; irritazioni; allergie Allergeni Irritazioni; allergie Infezioni da microorganismi Allergie; intossicazioni; infezioni Amianto Malattie del polmone; malattie della pleura Olii minerali e derivati Neoplasie; allergie 5 SCHEMA A BLOCCHI DEI CICLI LAVORATIVI DEMOLIZIONI MANUALI A1 INSTALLAZIONE CANTIERE B1 MONTAGGIO E SMONTAGGIO PONTEGGI C1 RIMOZIONE MANTI DI COPERTURA D1 SMANTELLAMENTO SOVRASTRUTTURE E1 DEMOLIZIONE STRUTTURE 6 DEMOLIZIONE EDIFICI 1. DEMOLIZIONI MANUALI A1 – INSTALLAZIONE CANTIERE CONDIZIONI CLIMATICHE; CONDIZIONI IGIENICHE; RETI DI SERVIZIO; EMISSIONI INQUINANTI. TRAFFICO DEI MEZZI DI CANTIERE; POSA RECINZIONE; MODIFICAZIONE VIABILITA’ ESTERNA VEICOLARE E PEDONALE. POSA BARACCAMENTI; ALLACCIAMENTI IDRICI BARACCHE. REALIZZAZIONE IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE; INSTALLAZIONE GRU; COSTRUZIONE DEPOSITO BOMBOLE; PREPARAZIONE AREA DI STOCCAGGIO. 7 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T.-TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. BANCA NAZIONALE DEI PROFILI DI RISCHIO DI COMPARTO COMPARTO CANTIERI EDILI FASE DI LAVORAZIONE DEMOLIZIONI MANUALI A1 - INSTALLAZIONE CANTIERE COD. INAIL 3110 FATTORE DI RISCHIO Condizioni climatiche Condizioni igieniche Reti di servizio Traffico mezzi di cantiere Posa recinzione e modificazione viabilità esterna veicolare e pedonale Emissioni pericolose Posa baraccamenti Allacciamenti idrici baracche Realizzazione impianto elettrico di cantiere Installazione gru Costruzione deposito bombole Preparazione area di stoccaggio CODICE DI RISCHIO NUM. ADDETTI 8 DEMOLIZIONE EDIFICI A.1 – INSTALLAZIONE CANTIERE LA FASE DI LAVORAZIONE La fase d’installazione del cantiere comporta l’accertamento preliminare delle eventuali fonti di pericolo presenti, anche con indagini presso gli uffici competenti proprietari dei sottoservizi. L’area del cantiere è recintata con steccati di legno, lamiera o reti arancioni di tipo stradale. Nel caso in cui l’area da delimitare occupi la sede stradale, occorre stabilire, con l’ente proprietario dello stesso, il tipo di segnalazione provvisoria da utilizzare durante la posa della recinzione e per tutto il periodo d’occupazione. Le linee elettriche aeree, eventualmente interferenti, con l’operatività dei mezzi, dovranno essere deviate o protette previo accordo con gli enti proprietari. Le baracche che compongono l’impianto igienico assistenziale sono posate, con l’ausilio di gru, su dei supporti di legno. Gli allacciamenti comportano l’esecuzione di piccoli scavi, in genere realizzati a mano o con mini escavatori. I sottoservizi, presenti nelle vicinanze degli scavi o demolizioni, vengono opportunamente segnalati demarcando la relativa fascia di rispetto. L’installazione della gru, come per gli allacciamenti, può comportare l’esecuzione di piccoli scavi e opere di carpenteria per la costruzione del basamento. L’occupazione dell’area di cantiere, all’interno della recinzione, è preceduta dall’allontanamento di eventuali rifiuti o depositi di sostanze pericolose. La preparazione delle aree di stoccaggio, per i materiali da costruzione o per i rifiuti da avviare a discarica, può comportare il livellamento del terreno con l’utilizzo di macchine movimento terra e/o attrezzi per la demolizione. Per le bombole di gas compresso o liquefatto occorre approntare un deposito appartato ed adeguato. La realizzazione dell’impianto elettrico di cantiere comporta la posa di linee interrate o aeree. Monoblocchi ad uso spogliatoio e servizi igienici Segnalazioni dell’ingombro della sede stradale e corridoio di transito pedonale 9 DEMOLIZIONE EDIFICI A.1 – INSTALLAZIONE CANTIERE Attrezzature macchine impianti Schede di riferimento · Autocarri e/o autocarri con gru M1 · Autogrù M2 · Accessori di sollevamento A1 · Macchine movimento terra (escavatore – autocarro) · Gruppo elettrogeno · Utensili elettrici: martello demolitore · Flessibile M7 · Saldatrice M14 · Utensili a mano A12 M5 – M1 M9 M10 10 A1 – INSTALLAZIONE DI CANTIERE FATTORE DI RISCHIO DESCRIZIONE E STIMA DANNO ATTESO STIMA MISURE DI PREVENZIONE DANNO CONDIZIONI CLIMATICHE Lavoratori esposti agli agenti atmosferici Ipotermia DL PP · CONDIZIONI IGIENICHE Deposito di rifiuti e/o sostanze pericolose Allergie Intossicazioni Infezioni Irritazioni DL DG DG DL PP PP PP PP · · RETI DI SERVIZIO Possibilità di contatto con le linee elettriche aeree Danni da elettrocuzione DG P · · · · · · TRAFFICO MEZZI DI CANTIERE Presenza di lavoratori nell’area di cantiere Contusioni Fratture Trauma cranico Ferite DL DG DG DG PP PP PP PP · Fratture Lesioni delle articolazioni Abrasioni Trauma cranico Contusioni Perdita anatomica Ferite Danni da elettrocuzione Lesioni da sforzo DL DL DL DL DL DG DG DG DG PP P P PP PP PP PP PP PP · Danni all’apparato respiratorio Irritazioni Allergie Ipoacusia Effetti extrauditivi DL DL DL DL DL I I I I I · POSA RECINZIONI E MODIFICAZIONE VIABILITA’ ESTERNA VEICOLARE E PEDONALE EMISSIONI INQUINANTI Utilizzo attrezzature e materiale Traffico veicolare Utilizzo attrezzature rumorose e/o a combustione interna 11 · · · · · · · Utilizzo DPI: Indumenti termici Scarpe Elmetto Rimozione sosanze pericolose Utilizzo DPI: Guanti Maschera Respiratoria Tute Monouso Scarpe Elmetto Deviazione linea Disalimentazione linea Protezione linea Segnalazione linea Informazione e formazione Utilizzo DPI: Scarpe Elmetto Regolamentazione della viabilità interna Informazione e formazione Utilizzo DPI: Scarpe Elmetto Segnaletica stradale provvisoria Impianto elettrico adeguato Utensili e attrezzature elettriche adeguate Utilizzo DPI: Indumenti alta visibilità Guanti Scarpe Elmetto Organizzazione posti di lavoro Informazione e formazione Utilizzo DPI: Otoprotettori Maschera Respiratoria Scarpe Elmetto PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI DLgs 626/94 DPR 547/55 DLgs 475/92 DLgs 626/94 DPR 303/56 DlGS 475/92 DPR 164/55 DLgs 626/94 DPR 164/55 DLgs 626/94 DLgs 626/94 DLgs 285/92 DPR 495/92 DLgs 475/92 DPR 547/55 CEI 64-8 CEI 23-12 CEI 17-13/4 CEI 70-1 DLgs 626/94 DPR 547/55 DPR 303/56 DLgs 277/91 DLgs 475/92 FATTORE DI RISCHIO POSA BARACCAMENTI DESCRIZIONE E STIMA Preparazione area Movimentazione baracche ALLACCIAMENTI IDRICI BARACCHE Intercettazione tubi gas Intercettazione cavi elettrici REALIZZAZIONE IMPIANTO ELETTRICO DI CANTIERE Posa cavo aereo e/o interrato Posa dispersori INSTALLAZIONE GRU Costruzione basamento Montaggio gru COSTRUZIONE DEPOSITO BOMBOLE Costruzione telaio metallico Posa copertura DANNO ATTESO STIMA MISURE DI PREVENZIONE DANNO Fratture Lesioni delle articolazioni Abrasioni Trauma cranico Contusioni Perdita anatomica Lesioni da sforzo Contusioni Fratture Perdita anatomica Ferite Abrasioni Ustioni Danni da elettrocuzione Trauma cranico Contusioni Ferite Fratture Perdita anatomica Abrasioni Lesioni delle articolazioni Contusioni Fratture Trauma cranico Perdita anatomica Ferite Abrasioni Danni da elettrocuzione DG DL DL DL DL DG DG DL DG DG DL DL DG DG DL DL DL DG DG DL DG DL DG DL DG DL DL DG PP PP P PP PP PP PP PP PP PP PP P PP P I PP PP PP PP P PP PP PP PP PP PP P PP · Contusioni Fratture Perdita anatomica Ferite Abrasioni Lesioni delle articolazioni Trauma cranico Danni da elettrocuzione Lesioni agli occhi Danni alla vista Ustioni al volto Danni all’apparato respiratorio Irritazioni Allergie DL DL DL DL DL DL DL DG DL DL DL DG DL DL I I PP PP P PP PP PP P P P PP PP PP · 12 · · · · · Attrezzature per la movimentazione ausiliaria dei carichi Informazione e formazione Utilizzo DPI: Scarpe Elmetto Segnalazione impianti Informazione e formazione Utilizzo DPI Scarpe Elmetto PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI DLgs 626/94 DLgs 475/92 DLgs 626/94 DPR 547/55 DLgs 493/96 DLgs 475/92 · · Opere provvisionali Utilizzo DPI: Guanti Scarpe Elmetto DLgs 626/94 DPR 547/55 DLgs 475/92 · Applicazione procedure di montaggio Delimitazione area Impianto elettrico adeguato Informazione e formazione Utilizzo DPI: Guanti Scarpe Elmetto Impianto elettrico adeguato Informazione e formazione Utilizzo DPI: Guanti Occhiali Scarpe Elmetto DLgs 626/94 DPR 547/55 DPR 164/59 DLgs 493/96 DLgs 475/92 CEI 64-8 CEI 23-12 CEI 17-13/4 CEI 70-1 · · · · · · DLgs 626/94 DPR 547/55 DLgs 475/92 CEI 64-8 CEI 23-12 CEI 17-13/4 CEI 70-1 FATTORE DI RISCHIO PREPARAZIONE AREA DI STOCCAGGIO DESCRIZIONE E STIMA Utilizzo mezzi meccanici DANNO ATTESO Ferite Perdita anatomica Abrasione Lesioni muscolo scheletriche Contusioni Fratture Trauma cranico Danni all’apparato respiratorio Irritazioni Allergie Neoplasie Patologie rachide lombari 13 STIMA DL DG DL DG DL DG DL DL DL DG DG DG MISURE DI PREVENZIONE DANNO PP I P PP PP PP PP PP PP PP PP PP · · · · Sedile ergonomico antivibrazioni Rispetto della distanza di sicurezza della macchina operatrice Informazione e formazione Utilizzo DPI: Maschera Respiratoria Scarpe Elmetto PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI DLgs 626/94 DPR 547/55 DLgs 475/92 DPR 303/56 DPR 459/96 DEMOLIZIONE EDIFICI 1. DEMOLIZIONI MANUALI B1 – MONTAGGIO E SMONTAGGIO OPERE PROVVISIONALI ESTERNE E PONTEGGI APPROVVIGIONAMENTO MATERIALE DELIMITAZIONE AREA DI MONTAGGIO POSIZIONAMENTO E UTILIZZO APPARECCHI DI SOLLEVAMENTO MONTAGGIO PONTEGGIO E CANALE DI SCARICO ANCORAGGIO PONTEGGIO 14 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T.-TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. BANCA NAZIONALE DEI PROFILI DI RISCHIO DI COMPARTO COMPARTO CANTIERI EDILI FASE DI LAVORAZIONE DEMOLIZIONI MANUALI B1 - MONTAGGIO E SMONTAGGIO OPERE PROVVISIONALI ESTERNE COD. INAIL 3110 FATTORE DI RISCHIO Approvvigionamento materiale Delimitazione area di montaggio Posizionamento e utilizzo apparecchi di sollevamento Montaggio ponteggio e canalone di scarico Ancoraggio ponteggio CODICE DI RISCHIO NUM. ADDETTI 15 DEMOLIZIONE EDIFICI B.1 – MONTAGGIO E SMONTAGGIO PONTEGGIO LA FASE DI LAVORAZIONE Il montaggio del ponteggio è la fase intermedia tra l’installazione di cantiere e le successive fasi di demolizione: la sua costruzione consente di lavorare sempre in sicurezza. Il ponteggio risponde agli schemi previsti sul libretto di autorizzazione ministeriale o, se difforme, al progetto eseguito da un tecnico abilitato; inoltre sono posizionati nel rispetto del D.P.R. 164/56, in maniera tale da lasciare l’impalcatura libera dalla parte di fabbricato in demolizione. Questa necessità comporta un continuo adattamento del ponteggio al fabbricato in relazione all’evoluzione dei lavori. Il materiale da ponte è dislocato lungo il perimetro dell’edificio oppure depositato provvisoriamente nell’area predisposta allo stoccaggio, per poi essere movimentato successivamente con l’apparecchio di sollevamento. Prima di iniziare il montaggio, l’area a rischio di caduta di materiale dall’alto, è delimitata da una efficace transennatura. Per il sollevamento del materiale, generalmente, è utilizzata una carrucola o un elevatore a bandiera, i quali vengono spostati in relazione al progredire del ponteggio. Durante tutte le operazioni di montaggio, gli addetti utilizzano un’imbracatura di sicurezza collegata allo specifico dispositivo anticaduta. La mantovana parasassi a protezione dei luoghi di transito esterni al cantiere, può essere integrata dalla posa di reti o teli. Infine viene applicato al ponteggio un canale di scarico per l’evacuazione delle macerie. Completate le demolizioni e tutti gli eventuali altri interventi, il ponteggio è smontato con la procedura inversa utilizzata per il montaggio. Ponteggio “tubo e giunto” 16 DEMOLIZIONE EDIFICI B.1 – MONTAGGIO E SMONTAGGIO PONTEGGI Attrezzature macchine impianti Schede di riferimento · Autocarro M1 · Apparecchio di sollevamento (carrucola o elevatore a bandiera) M4 · Attrezzatura anticaduta A2 · Trapano elettrico M15 · Utensili a mano A12 17 B1 – MONTAGGIO E SMONTAGGIO OPERE PROVVISIONALI ESTERNE E PONTEGGI FATTORE DI RISCHIO APPROVIGIONAMENTO MATERIALE DELIMITAZIONE AREA MONTAGGIO POSIZIONAMENTO E UTILIZZO APPARECCHIO DI SOLLEVAMENTO DESCRIZIONE E STIMA Sollevamento, trasporto materiale Movimentazione manuale del materiale Posizionamento transennatura Posa elevatore a bandiera o carrucola Sollevamento materiale DANNO ATTESO STIMA MISURE DI PREVENZIONE DANNO Contusioni Fratture Perdita anatomica Lesioni delle articolazioni Abrasioni Trauma cranico Lesioni da sforzo DL DG DG DL DL DG DG P PP PP P P I PP · Fratture Lesioni delle articolazioni Abrasioni Lesioni da sforzo DG DL DL DG I PP P I · Contusioni Fratture Trauma cranico Perdita anatomica Danni da elettrocuzione Ferite Lesioni da sforzo DL DG DL DG DG DL DG PP PP P PP PP PP PP · · · · · · · · · · MONTAGGIO PONTEGGIO E CANALONE DI SCARICO Sollevamento e movimentazione Contusioni Fratture Trauma cranico Perdita anatomica Ferite Abrasioni Lesioni delle articolazioni Lesioni da sforzo 18 DL DG DL DG DL DL DL DG I I I PP PP P PP I · · · · · Attrezzature per la movimentazione ausiliaria dei carichi Informazione e formazione Utilizzo DPI: Guanti Scarpe Elmetto Attrezzature per la movimentazione ausiliaria dei carichi Informazione e formazione Utilizzo DPI: Guanti Scarpe Elmetto Organizzazione posto di lavoro Delimitazione area Impianto elettrico adeguato Attrezzature per la movimentazione ausiliaria dei carichi Informazione e formazione Utilizzo DPI: Guanti Scarpe Elmetto Organizzazione posto di lavoro Delimitazione area Attrezzature per la movimentazione ausiliaria dei carichi Informazione e formazione Utilizzo DPI: Guanti Scarpe Elmetto PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI DLgs 626/94 DPR 547/55 DLgs 475/92 DLgs 626/94 DPR 547/55 DLgs 475/92 DLgs 626/94 DPR 547/55 DPR 164/55 CEI 64-8 CEI 23-12 CEI 17-13/4 CEI 70-1 DLgs 626/94 DPR 547/55 DPR 164/55 DM 466 22/5/92 DLgs 475/92 FATTORE DI RISCHIO ANCORAGGIO PONTEGGIO DESCRIZIONE E STIMA Posa ancoraggi Fissaggio tasselli DANNO ATTESO Contusioni Fratture Trauma cranico Perdita anatomica Lesioni neurologiche Lesioni muscolo scheletriche Danni da elettrocuzione Ipoacusia Effetti extrauditivi Ferite 19 STIMA DL DG DL DG DG DG DG DG DL DL MISURE DI PREVENZIONE DANNO I I I I I I PP I I I · · · PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI Dpr 547/55 Impianto elettrico DLgs 626/94 adeguato Informazione e formazione DPR 164/55 DLgs 475/92 Utilizzo DPI: CEI 64-8 Guanti CEI 23-12 Otoprotettori CEI 17-13/4 Scarpe CEI 70-1 Elmetto DEMOLIZIONE EDIFICI 1. DEMOLIZIONI MANUALI C1 – RIMOZIONE COPERTURA CONDIZIONI IGIENICHE MONTAGGIO SOTTOPALCO; MONTAGGIO RETI. RIMOZIONE TEGOLE; RIMOZIONE LAMIERE; RIMOZIONE LASTRE CEMENTO-AMIANTO. RIMOZIONE LATTONERIA E DEMOLIZIONE CAMINI RIMOZIONE ORDITURA IN LEGNO 20 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T.-TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. BANCA NAZIONALE DEI PROFILI DI RISCHIO DI COMPARTO COMPARTO CANTIERI EDILI FASE DI LAVORAZIONE DEMOLIZIONI MANUALI C1 - RIMOZIONE COPERTURA COD. INAIL 3130 FATTORE DI RISCHIO Condizioni igieniche Montaggio sottopalco Montaggio reti Rimozione tegole Rimozione lamiere Rimozione lastre di cemento-amianto Rimozione lattoneria e demolizione camini Rimozione orditura in legno CODICE DI RISCHIO NUM. ADDETTI 21 DEMOLIZIONE EDIFICI C.1 – RIMOZIONE COPERTURA LA FASE DI LAVORAZIONE Prima di intraprendere l’attività di rimozione della copertura, dal sottotetto vengono rimossi gli eventuali materiali che possono generare intossicazioni e allergie. La rimozione del manto richiede tecniche differenti in relazione al tipo di materiale. In ogni caso, prima di iniziare i lavori, viene eseguita un’attenta analisi dell’orditura del tetto per verificarne la composizione e lo stato di conservazione ai fini della sua agibilità. In presenza di orditura deteriorata e/o con spazi tali da permettere una caduta dall’alto superiore ai due metri, si procede con la costruzione di un sottopalco o con la posa di reti di protezione sotto la superficie di lavoro. La costruzione delle andatoie è necessaria per garantire la viabilità degli addetti ai lavori. Per interventi su coperture con forte pendenza, vengono costruiti parapetti intermedi posti trasversalmente alla falda. Le tegole in terracotta o cemento vengono allontanate con l’uso di cassoni metallici o con il canale di scarico precedentemente predisposto; mentre le lastre di lamiera sono accatastate, imbracate e trasportate a terra con l’apparecchio di sollevamento. Le coperture in cemento-amianto vengono rimosse secondo le procedure previste dal piano di sicurezza redatto ai sensi del D.Lgs. 277/91 ed approvato dall’A.S.L. Le lastre, prima della rimozione, sono cosparse di un prodotto fissante, per evitare la dispersione delle fibre di amianto nell’aria. Il successivo smontaggio, che necessita di soli utensili manuali, è condotto curando il mantenimento dell’integrità delle lastre, le quali vengono impilate, avvolte in fogli di polietilene, imbracate con sistemi adeguati, e trasportate nell’area predisposta per lo stoccaggio, in prossimità della quale è segnalato il rischio “amianto”. La rimozione della lattoneria comporta il distacco dalle opere murarie e la rimozione delle staffe fissate sull’orditura principale del tetto. La fase successiva è relativa alla demolizione dei camini, con la rimozione della testa e l’abbattimento della parte muraria utilizzando, eventualmente, un martello demolitore. 22 La piccola orditura è schiodata per mezzo di palanchini e riunita in fasci per il successivo allontanamento; mentre la grossa orditura, che in base al tipo di copertura è formata da capriate, puntoni, cantonali e travi di colmo, viene scomposta e, se necessario, ridotta in pezzi con una motosega per poi essere trasportata a terra con l’apparecchio di sollevamento. Rimozione lastre in cemento – amianto pretrattate 23 DEMOLIZIONE EDIFICI C.1 – RIMOZIONE COPERTURA Attrezzature macchine impianti Schede di riferimento · Apparecchio di sollevamento M8 · Ponteggio A7 · Accessori di sollevamento A1 · Martello demolitore · Pompa a mano per fissativo · Utensili a mano M10 – M11 A6 A12 24 C1 – RIMOZIONE COPERTURA FATTORE DI RISCHIO DESCRIZIONE E STIMA RIMOZIONE TEGOLE Movimentazione tegole Allontanamento materiale RIMOZIONE LASTRE DI LAMIERA Smontaggio supporti Movimentazione lastre RIMOZIONE LASTRE CEMENTO Smontaggio supporti AMIANTO Stesura fissativo Movimentazione lastre RIMOZIONE ORDITURA IN LEGNO Smantellamento piccola e grossa orditura Taglio elementi con motosega Movimentazione legname DANNO ATTESO MISURE DI PREVENZIONE STIMA DANNO Contusioni Fratture Trauma cranico Ferite Perdita anatomica Abrasioni Lesioni delle articolazioni Contusioni Fratture Trauma cranico Perdita anatomica Ferite Abrasioni Lesioni da sforzo DL DG DL DL DG DL DL DL DG DL DG DG DL DG PP PP PP PP I P P PP PP PP P P P PP · · · Delimitazione area Opere provvisionali Utilizzo DPI: Guanti Scarpe Elmetto · Contusioni Fratture Trauma cranico Ferite Abrasioni Perdita anatomica Lesioni delle articolazioni Lesioni da sforzo Irritazioni Causticazione Allergie Asbestosi – Neoplasia del polmone e/o della Pleura DL DG DL DL DL DG DL DL DL DG DL PP PP PP PP P PP PP I P PP P · DG PP Contusioni Fratture Trauma cranico Perdita anatomica Ferite Abrasioni Lesioni delle articolazioni Ustioni Ipoacusia Effetti extrauditivi Lesioni da sforzo Danni all’apparato respiratorio Irritazioni Allergie DL DG DL DG DL DL DL DL DL DL DG DG DL DL PP PP PP PP P P PP I I I PP PP P P Attrezzatura per la movimentazione ausiliaria dei carichi Informazione e formazione Opere provvisionali Utilizzo DPI: Guanti Scarpe Elmetto Attrezzatura per la movimentazione ausiliaria dei carichi Impianto decontaminazione Utilizzo fissativo Informazione e formazione Opere provvisionali Utilizzo DPI: Guanti Maschera Respiratoria Tuta monouso Scarpe Elmetto Delimitazione area Impianto elettrico adeguato Attrezzature per la movimentazione ausiliaria dei carichi Informazione e formazione Opere provvisionali Utilizzo DPI: Guanti Otoprotettori Maschera Respiratoria Scarpe Elmetto 25 · · · · · · · · · · · · · · PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI DLgs 626/94 DPR 547/55 DLgs 475/92 Dpr 164/55 DLgs 626/94 DPR 547/55 DLgs 475/92 DPR 164/55 DLgs 626/94 DPR 547/55 DPR 164/55 DLgs 277/91 DLgs 626/94 DPR 547/55 DLgs 475792 DPR 164/55 FATTORE DI RISCHIO RIMOZIONE LATTONERIA E DEMOLIZIONE CAMINI MONTAGGIO SOTTOPALCO MONTAGGIO RETI CONDIZIONI IGIENICHE MISURE DI PREVENZIONE DESCRIZIONE E STIMA DANNO ATTESO STIMA DANNO Rimozione faldale, converse, gronde e pluviali Rimozione teste dei camini ed abbattimento delle parti murarie Contusioni Fratture Trauma cranico Perdita anatomica Ferite Abrasioni Lesioni muscolo-scheletriche Lesione delle articolazioni Danni da elettrocuzione Ipoacusia Effetti extrauditivi Danni all’apparato respiratorio Irritazioni Allergie Contusioni Fratture Trauma cranico Perdita anatomica Lesioni delle articolazioni Abrasioni Ferite Lesioni da sforzo Contusioni Fratture Trauma cranico Danni da elettrocuzione Ipoacusia Effetti extrauditivi Lesioni da sforzo DL DG DL DG DL DL DG DG DG DG DL DG DL DG DL DG DG DG DG DL DL DG DL DG DL DG DG DL DG PP PP PP PP P P PP PP PP PP PP PP P P PP PP PP PP PP P P PP PP PP PP I I I I · · Rimozione e/o bonifica sostanze pericolose dal Danni all’apparato respiratorio sottotetto Irritazioni Allergie Intossicazioni DG DG DG DG PP P P PP · · Sollevamento e movimentazione del materiale Fissaggio supporti Tesatura reti 26 · · · · · · · · · · PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI DLgs. 626/94 Delimitazione area DPR 547/55 Impianto elettrico DLgs 475/92 adeguato Informazione e formazione DPR 164/55 DLgs 277/91 Opere provvisionali CEI 64-8 Utilizzo DPI: CEI 23-12 Guanti CEI 17-13/4 Otoprotettori CEI 70-1 Maschera Respiratoria Scarpe Elmetto Attrezzatura per la movimentazione ausiliaria dei carichi Informazione e formazione Utilizzo DPI: Guanti Scarpe Elmetto Attrezzatura per la movimentazione ausiliaria dei carichi Informazione e formazione Opere provvisionali Utilizzo DPI: Guanti Otoprotettori Scarpe Elmetto Informazione e formazione Utilizzo DPI: Guanti Maschera Respiratoria Tuta monouso Scarpe Elmetto DLgs 626/94 DPR 547/55 DLgs 475/92 Dpr 164/55 DLgs. 626/94 DPR 547/55 DLgs 475/92 DPR 164/55 DLgs 277/91 CM 13/82 CEI 64-8 CEI 23-12 CEI 17-13/4 CEI 70-1 DPR 547/55 DLgs 626/94 DlGS 475/92 DPR 303/56 DEMOLIZIONE EDIFICI 1. DEMOLIZIONI MANUALI D1 – SMANTELLAMENTO SOVRASTRUTTURE RIMOZIONE SERRAMENTI DEMOLIZIONE TAMPONAMENTI ESTERNI DEMOLIZIONE DIVISORI INTERNI RIMOZIONE CONTROSOFFITTATURE DEMOLIZIONE PAVIMENTI RIMOZIONE IMPIANTI RIMOZIONE CANNA FUMARIA ALLONTANAMENTO MACERIE 27 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T.-TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. BANCA NAZIONALE DEI PROFILI DI RISCHIO DI COMPARTO COMPARTO CANTIERI EDILI FASE DI LAVORAZIONE DEMOLIZIONI MANUALI D1 - SMANTELLAMENTO SOVRASTRUTTURE COD. INAIL 3130 FATTORE DI RISCHIO Rimozione serramenti Demolizioni tamponamenti esterni Demolizioni divisori interni Demolizione pavimenti Rimozione canna fumaria Rimozione impianti Allontanamento macerie Rimozione controsoffittatura CODICE DI RISCHIO NUM. ADDETTI 28 DEMOLIZIONE EDIFICI D.1 – SMANTELLAMENTO SOVRASTRUTTURE LA FASE DI LAVORAZIONE Prima di cominciare lo smantellamento delle sovrastrutture, è necessario sezionare, all’origine, tutti gli impianti esistenti nell’edificio (acqua, gas, energia elettrica), i quali sono oggetto di rimozione eseguita con attrezzi manuali e utensili elettrici. Le tubazioni e i serbatoi di materiale pericoloso (caustico, infiammabile, nocivo, ecc.), presenti soprattutto in ambiente industriale, vengono svuotati, per evitare ogni eventuale contatto accidentale. I muri esterni vengono demoliti dal ponteggio, utilizzando martelli demolitori elettrici o martelli pneumatici di piccole dimensioni, quest’ultimi preferiti per il minor peso e la maggior manovrabilità. L’uso della mazza, è possibile solo se le vibrazioni dovute ai colpi e alla caduta di grossi blocchi non compromette la stabilità delle strutture esistenti e se la muratura è facilmente abbattibile perché di scarsa consistenza. La demolizione della muratura esterna produce ingenti quantità di macerie che vengono prontamente allontanate, sia per evitare il sovraccarico degli impalcati e sia per mantenere una buona viabilità. Le pareti in cemento armato dei capannoni prefabbricati, vengono sfilate dalla loro sede seguendo il procedimento inverso alla loro posa in opera. La demolizione parziale delle pareti in cemento armato, gettate in opera o prefabbricate, viene effettuata, generalmente, con l’ausilio di seghe a disco diamantato. L’abbattimento del pezzo di parete avviene immediatamente dopo aver eseguito i tagli lungo il perimetro del tratto interessato. L’abbattimento dei divisori interni in muratura segue le stesse procedure delle demolizioni dei tamponamenti esterni; se le altezze sono limitate, il ponteggio utilizzato è del tipo a cavalletti, altrimenti è a telaio prefabbricato o a tubo e giunto. Le pareti interne in cartongesso o a pannelli prefabbricati (pareti mobili) vengono smontate dall’intelaiatura con l’ausilio di utensili manuali ed elettrici, ponti su cavalletti, trabattelli e scale. La rimozione dei pavimenti produce notevoli sollecitazioni alla struttura sottostante che, se in cattivo stato di conservazione, va costantemente controllata e, se necessario, rafforzata; le attrezzature utilizzate, per dimensioni e potenza, devono essere adeguate alla situazione. I pavimenti in legno richiedono la rimozione dei listelli e successivamente, se presente, l’intelaiatura sottostante. La rimozione delle canne fumarie è di semplice esecuzione ed è condotta con attrezzi manuali, ponti su cavalletti o, se esterne al fabbricato, col ponteggio precedentemente montato; se la canna fumaria è costituita da elementi in cementoamianto, occorre seguire la stessa procedura prevista per le coperture formate dallo stesso materiale. Durante la rimozione delle canne fumarie, inoltre, è molto probabile la presenza di un’elevata quantità di fuliggine che può comportare l’utilizzo di aspiratori oltre che le necessarie maschere di protezione delle vie respiratorie. 29 La rimozione delle controsoffittature avviene in due fasi: la prima prevede l’asportazione dei pannelli e la seconda la rimozione dell’intelaiatura di sostegno; l’attrezzatura utilizzata consiste in un trabattello ed utensili manuali. Durante tutte le fasi di demolizione, l’abbattimento delle polveri è ottenuto mediante l’irrorazione con acqua delle macerie, evitando accuratamente gli allagamenti. L’allontanamento delle macerie viene eseguito con l’ausilio del canale di scarico, applicato al ponteggio esterno, e contenuto da un’eventuale tramoggia. In alternativa al canale, può essere utilizzata la gru, un elevatore a cavalletto o a bandiera e capaci contenitori. Rimozione pavimentazione con utensile pneumatico 30 DEMOLIZIONE EDIFICI D.1 – SMANTELLAMENTO SOVRASTRUTTURE Attrezzature macchine impianti Schede di riferimento · Ponteggi metallici A7 · Ponti su cavalletti A9 · Ponti mobili su torre (trabattelli) · Canale e tramoggia A3 · Martelli demolitori M10 – M11 · Flessibile · Motosega a disco diamantato · Apparecchi di sollevamento M8 · Accessori di sollevamento A1 · Utensili a mano A10 M7 M13 A12 31 D1 – SMANTELLAMENTO SOVRASTRUTTURE FATTORE DI RISCHIO DESCRIZIONE E STIMA DANNO ATTESO STIMA DANNO MISURE DI PREVENZIONE RIMOZIONE SERRAMENTI Rimozione ante Rimozione teli Ferite Contusioni Abrasioni Fratture DL DL DL DG PP PP P PP · · · DEMOLIZIONE TAMPONAMENTI ESTERNI Lavorazione in elevazione Utilizzo martello demolitore Danni all’apparato respiratorio Irritazioni Allergie Contusioni Fratture Trauma cranico Perdita anatomica Lesioni muscolo scheletriche Lesioni delle articolazioni Abrasioni Ipoacusia Effetti extrauditivi Danni da elettrocuzione Lesioni da sforzo Contusioni Fratture Perdita anatomica Lesioni muscolo scheletriche Lesioni delle articolazioni Abrasioni Distorsioni Trauma cranico Danni da elettrocuzione Ipoacusia Effetti extrauditivi Lesioni da sforzo Danni all’apparato respiratorio Irritazioni Allergie Contusioni Fratture Perdita anatomica Lesioni muscolo scheletriche Lesioni delle articolazioni Abrasioni Trauma cranico Ipoacusia Effetti extrauditivi Danni all’apparato respiratorio Irritazioni Allergie DL DL DL DL DG DG DG DG DG DL DG DL DG DG DL DG DG DG DG DL DL DG DG DG DL DG DL DL DL DL DG DG DG DG DL DG DG DL DL DL DL PP PP PP PP PP PP PP PP PP P PP PP PP PP PP PP PP I PP PP PP I PP PP PP PP PP PP PP PP PP PP PP PP P I PP PP PP PP PP · DEMOLIZIONE DIVISORI INTERNI DEMOLIZIONE PAVIMENTI Demolizione muratura Allontanamento materiale Asportazione rivestimenti Allontanamento materiale 32 · · · · PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI Informazione e formazione DLgs. 626/94 DPR 164/55 Opere provvisionali DPR 547/55 Utilizzo DPI: DLgs 475/92 Guanti Elmetto Scarpe DLgs 626/94 Impianto elettrico DLgs 277/91 adeguato Informazione e formazione DPR 164/55 DPR 547/55 Attrezzature per la movimentazione ausiliaria DLgs 475/92 DPR 303/56 dei carichi CEI 64-8 Opere provvisionali CEI 23-12 Utilizzo DPI: CEI 17-13/4 Otoprotettori CEI 70-1 Guanti Elmetto Scarpe Impianto elettrico adeguato Informazione e formazione Attrezzature per la movimentazione ausiliaria dei carichi Inumidire materiale Utilizzo DPI: Guanti Otoprotettori Maschera Respiratoria Elmetto Scarpe DLgs 626/94 DLgs 277/91 DPR 164/55 DPR 547/55 DLgs 475/92 DPR 303/56 CEI 64-8 CEI 23-12 CEI 17-13/4 CEI 70-1 Impianto elettrico adeguato · Informazione e formazione · Inumidire materiale · Utilizzo DPI: Guanti Otoprotettori Maschera Respiratoria Elmetto Scarpe DLgs 626/94 DLgs 277/91 DPR 164/55 DPR 547/55 DLgs 475/92 DPR 303/56 CEI 64-8 CEI 23-12 CEI 17-13/4 CEI 70-1 · · · · · · FATTORE DI RISCHIO RIMOZIONE CANNA FUMARIA RIMOZIONE IMPIANTI ALLONTANAMENTO MACERIE RIMOZIONE CONTROSOFFITTATURE DESCRIZIONE E STIMA Demolizione muratura Asportazione elementi di canna in fibrocemento Rimozione fuliggine Sezionamento Asportazione tubature Movimentazione materiale Carico macerie in carriole o secchioni Scarico macerie nel canalone Allontanamento con apparecchi di sollevamento Asportazione pannelli Rimozione intelaiatura DANNO ATTESO STIMA MISURE DI PREVENZIONE DANNO Contusioni Fratture Perdita anatomica Ferite Abrasioni Danni da elettrocuzione Danni all’apparato respiratorio Irritazioni Allergie Asbestosi – Neoplasie del polmone e/o della Pleura DL DG DG DL DL DG DG DL DL P PP PP PP P PP PP PP PP DG I Contusioni Fratture Perdita anatomica Ferite Abrasioni Lesioni delle articolazioni Trauma cranico Danni da elettrocuzione DL DG DG DL DL DG DG DG PP PP PP PP P PP PP PP · Contusioni Fratture Perdita anatomica Trauma cranico Lesioni delle articolazioni Abrasioni Danni da elettrocuzione Ferite Lesioni da sforzo Danni all’apparato respiratorio Irritazioni Allergie DL DG DG DG DG DL DG DL DG DG DL DL PP PP P P PP P PP P PP I PP PP · Contusioni Fratture Trauma cranico Perdita anatomica Ferite DL DG DG DG DL PP I PP I P · · · 33 · · · · · · · · · · · · · · PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI DLgs 626/94 Impianto elettrico DLgs 277/91 adeguato Impianto di decontamina- DPR 164/55 DPR 303/56 zione DPR 547/55 Rimozione fuliggine DLgs 475/92 Opere provvisionali Informazione e formazione CEI 64-8 CEI 23-12 Utilizzo DPI: CEI 17-13/4 Guanti CEI 70-1 Maschera respiratoria Tute monouso Elmetto Scarpe DLgs 626/94 Impianto elettrico DLgs 277/91 adeguato Informazione e formazione DPR 164/55 DPR 547/55 Attrezzature per la movimentazione ausiliaria DLgs 475/92 CEI 64-8 dei carichi CEI 23-12 Utilizzo DPI: CEI 17-13/4 Guanti CEI 70-1 Elmetto Scarpe DLgs 626/94 Impianto elettrico DPR 164/55 adeguato DPR 547/55 Attrezzature per la movimentazione ausiliaria DLgs 475/92 DPR 303/56 dei carichi CEI 64-8 Organizzazione posto di CEI 23-12 lavoro a terra CEI 17-13/4 Inumidire materiale CEI 70-1 Opere provvisionali Utilizzo DPI: Guanti Maschera respiratoria Scarpe Elmetto Informazione e formazione DLgs 626/94 DPR 164/55 Opere provvisionali DPR 547/55 Utilizzo DPI: DLgs 475/92 Guanti Elmetto Scarpe DEMOLIZIONE EDIFICI 1. DEMOLIZIONI MANUALI E1 – DEMOLIZIONI STRUTTURE RAFFORZAMENTI E PUNTELLAMENTI (RISANAMENTI) DISTACCO OPERE ADIACENTI DEMOLIZIONE VOLTE; DEMOLIZIONE SOLAI IN LEGNO; DEMOLIZIONE SOLAI LATEROCEMENTIZIO; DEMOLIZIONE SOLAI FERROLATERIZIO. DEMOLIZIONE PARTI A SBALZO; DEMOLIZIONE RAMPE SCALE. DEMOLIZIONE STRUTTURE IN LEGNO; DEMOLIZIONE MURI PORTANTI; DEMOLIZIONE PILASTRI IN MATTONI; DEMOLIZIONE PILASTRI IN C.A.; DEMOLIZIONE STRUTTURE METALLICHE. ALLONTANAMENTO MACERIE 34 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T.-TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. BANCA NAZIONALE DEI PROFILI DI RISCHIO DI COMPARTO COMPARTO CANTIERI EDILI FASE DI LAVORAZIONE DEMOLIZIONI MANUALI E1 - DEMOLIZIONE STRUTTURE COD. INAIL 3130 FATTORE DI RISCHIO Rafforzamenti e puntellamenti Distacco opere adiacenti Demolizione strutture in legno Demolizione muri portanti Demolizione pilastri in mattoni Demolizione volte Demolizione solai in legno Demolizione solai latero-cementizio Demolizione solai ferro-laterizio Demolizione pilastri in cemento armato Demolizione parti a sbalzo Demolizione rampe scale Demolizione strutture metalliche Allontanamento macerie CODICE DI RISCHIO NUM. ADDETTI 35 DEMOLIZIONE EDIFICI E.1 – DEMOLIZIONE STRUTTURE LA FASE DI LAVORAZIONE La demolizione delle strutture prevede, ai sensi del D.P.R. 164/56, la redazione di un piano di sicurezza, denominato “ordine delle demolizioni”, nel quale devono essere definite le varie operazioni, la loro sequenza e le conseguenti misure di prevenzione. Per una corretta stesura del documento sopracitato è fondamentale l’analisi preventiva dell’edificio, volta ad accertare le caratteristiche strutturali della costruzione all’origine, le eventuali modifiche intervenute nel tempo e lo stato di conservazione, accertando inoltre i deterioramenti, anche occulti, oppure i difetti di costruzione. Prima di iniziare la demolizione delle strutture occorre procedere, ove necessario, ai rafforzamenti delle parti che potrebbero cedere per le sollecitazioni prodotte dalle lavorazioni. Questi rafforzamenti possono essere realizzati con normali puntellamenti o con opere di carpenteria metallica, fino ad arrivare, se necessario, al consolidamento strutturale, ripristinando le condizioni statiche originarie. Il fabbricato da demolire viene isolato dagli eventuali edifici adiacenti, i quali non devono subire dannose ripercussioni, dovute a vibrazioni o scuotimenti; inoltre i fabbricati adiacenti ed i luoghi di transito interni o esterni al cantiere vengono adeguatamente protetti con mantovane parasassi o ripari di altro genere. La rimozione delle strutture di copertura in legno, comporta l’utilizzo di notevoli opere provvisionali contro il rischio di caduta dall’alto sia sul perimetro esterno (ponteggio) che sotto falda (sottopalchi o reti di protezione). Gli elementi rimossi vengono imbracati ed allontanati con l’apparecchio di sollevamento. La rimozione dei solai in legno comporta l’asportazione iniziale dell’assito, eseguito con gli addetti, imbracati ed ancorati a funi opportunamente tesate. La successiva rimozione dell’orditura sottostante è eseguita con l’ausilio di piccoli ponti o trabattelli: l’operazione prevede la schiodatura dell’orditura secondaria, se presente, lo svincolo o taglio delle travi principali, e il successivo allontanamento. Le murature portanti (muri e pilastri) dopo essere state isolate vengono demolite con gli stessi metodi analizzati per le demolizioni dei muri di tamponamenti e delle tramezzature, tenendo conto che i ponteggi esterni devono essere svincolati solo dalla parte di muratura da demolire. La demolizione dei solai in ferro-laterizio ed in latero-cementizio implicano l’applicazione delle misure di sicurezza analizzate per i solai in legno: dopo aver effettuato lo svuotamento dei campi di solaio, demolendo blocchi, voltini o tavelloni, le putrelle vengono smurate o tagliate con il cannello ossiacetilenico e i travetti in cemento armato separati dalle travi con martello demolitore e fiamma ossiacetilenica. Le nuove tecnologie consentono di svuotare i campi di solaio utilizzando dei mini escavatori dotati di martello demolitore oleodinamico. La demolizione delle travi in cemento armato comporta la costruzione di un più robusto puntellamento, rispetto ai travetti, il sezionamento e il successivo allontanamento con la gru; se le attività sugli orizzontamenti riguarda più piani, è necessario evitare la demolizione contemporanea. 36 La demolizione delle volte prevede una procedura diversa a seconda del tipo curando il puntellamento delle spalle in presenza di volte consecutive. Nelle volte a botte è sufficiente la demolizione per sezioni frontali con l’ausilio di un impalcato sottostante, mentre per le volte a padiglione la demolizione segue un andamento a spirale con partenza dal centro. I pilastri in cemento armato, generalmente, vengono rimossi a pezzi, previo imbracaggio e sostegno in sommità e successivo distacco eseguito con martello demolitore e cannello ossiacetilenico; come per i solai in ferro-laterizio la demolizione dei pilastri può essere effettuata con l’ausilio di un mini escavatore dotato di martello demolitore oleodinamico. La rimozione delle parti a sbalzo necessita sempre di un efficace puntellamento che consenta di eseguire l’operazione senza il rischio di crollo intempestivo. In particolare, il problema si presenta durante le demolizioni di vecchie costruzioni con il cornicione contrastato dal peso del tetto o con le scale costruite con i gradini incastrati nella muratura: l’operazione viene eseguita con l’ausilio dell’attrezzatura per il puntellamento, ponteggi e gli attrezzi per la demolizione e distacco degli elementi. Le scale, in genere, sono le ultime parti ad essere demolite in relazione al piano raggiunto per il mantenimento della viabilità. Gli operatori addetti alla demolizione delle scale operano con la cintura di sicurezza e andatoie di ripartizione poste sulle rampe in demolizione. La demolizione dei pianerottoli avviene successivamente con analogo procedimento. Le strutture metalliche vengono demolite con procedimenti inversi alla loro costruzione. Gli elementi della struttura vengono rimossi con l’ausilio del cannello ossiacetilenico, del flessibile ed attrezzi manuali. Gli elementi opportunamente imbracati vengono trasportati a terra per mezzo di un apparecchio di sollevamento. Demolizione di un solaio in cemento armato 37 DEMOLIZIONE EDIFICI E.1 – DEMOLIZIONE STRUTTURE Attrezzature macchine impianti Schede di riferimento · Ponteggi metallici A7 · Ponti su cavalletti A9 · Ponti mobili a torre (trabattelli) · Ponti sviluppabili · Puntelli · Canale e tramoggia A3 · Martelli demolitori M10 – M11 · Cannello ossiacetilenico · Saldatrice M14 · Motosega M12 · Apparecchi di sollevamento (gru, elevatori a cavalletto o a bandiera) · Accessori di sollevamento · Utensili a mano A10 A8 A11 A4 M4 – M8 A1 A12 38 E1 – DEMOLIZIONI STRUTTURE FATTORE DI RISCHIO RAFFORZAMENTI E PUNTELLAMENTI DISTACCO OPERE ADIACENTI DEMOLIZIONE SRUTTURE IN LEGNO DESCRIZIONE E STIMA Realizzazione opere di sostegno Costruzione opere metalliche di rafforzamento Rifacimento opere murarie Demolizione travi Taglio ferri Taglio travi Sollevamento e trasporto materiale DANNO ATTESO STIMA DANNO Contusioni Fratture Trauma cranico Perdita anatomica Ferite Abrasioni Lesioni delle articolazioni Danni da elettrocuzione Lesioni agli occhi Danni alla vista Ustioni al volto Danni all’apparato respiratorio Irritazioni Allergie Contusioni Fratture Trauma cranico Perdita anatomica Abrasioni Lesioni muscolo-scheletriche Lesioni delle articolazioni Danni da elettrocuzione Ipoacusia Effetti extrauditivi Danni all’apparato respiratorio Irritazioni Allergie Lesioni agli occhi Danni alla vista Ustioni al volto Contusioni Fratture Trauma cranico Perdita anatomica Ferite Abrasioni Lesioni neurologiche Lesioni delle articolazioni Danni da elettrocuzione Ipoacusia Effetti extrauditivi Lesioni da sforzo Danni all’apparato respiratorio Irritazioni, Infezioni Neoplasie DL DG DG DG DL DL DG DG DL DG DL DG DL DL DL DG DG DG DL DG DG DG DG DL DG DL DL DL DG DL DL DG DG DG DL DL DG DG DG DG DL DG DG DL DG P P P PP P P PP PP PP PP PP PP PP PP PP PP PP PP P I PP PP PP PP PP PP PP PP PP PP P PP P PP P P PP P PP PP P PP PP PP I 39 MISURE DI PREVENZIONE · · · · · · · · · · · · · · · Impianto elettrico adeguato Ordine delle demolizioni Informazione e formazione Opere provvisionali Utilizzo DPI: Guanti Occhiali di protezione Maschera Respiratoria Elmetto Scarpe PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI DLgs 626/94 DPR 547/55 DPR 164/55 DLgs 475/92 CEI 64-8 CEI 23-12 CEI 17-13/4 CEI 70-1 Impianto elettrico adeguato Informazione e formazione Inumidire materiale Opere provvisionali Utilizzo DPI: Guanti Otoprotettori Occhiali di protezione Elmetto Scarpe DPR 547/55 DPR 164/55 DLgs 475/92 DPR 303/56 DLgs 626/94 DLgs 277/91 CEI 64-8 CEI 23-12 CEI 17-13/4 CEI 70-1 Impianto elettrico adeguato Informazione e formazione Attrezzature per la movimentazione ausiliaria dei carichi Opere provvisionali Utilizzo DPI: Guanti Otoprotettori Maschera Respiratoria Elmetto Scarpe DLgs 626/94 DLgs 277/91 DPR 547/55 DPR 164/55 DLgs 475/92 DPR 303/56 CEI 64-8 CEI 23-12 CEI 17-13/4 CEI 70-1 FATTORE DI RISCHIO DEMOLIZIONE MURI PORTANTI DEMOLIZIONE PILASTRI IN MATTONI DEMOLIZIONE VOLTE DESCRIZIONE E STIMA Utilizzo martelli demolitori Utilizzo mini escavatore con martello Utilizzo martelli demolitori Utilizzo mini escavatore con martello Utilizzo martelli demolitori Utilizzo mini escavatore con martello MISURE DI PREVENZIONE DANNO ATTESO STIMA DANNO Contusioni Fratture Trauma cranico Perdita anatomica Lesioni muscolo scheletriche Danni da elettrocuzione Ipoacusia Effetti extrauditivi Ferite Danni all’apparato respiratorio Irritazioni Allergie DL DG DG DG DG DG DG DL DG DG DL DL PP PP P PP PP PP PP P P PP PP PP · Contusioni Fratture Trauma cranico Perdita anatomica Lesioni muscolo scheletriche Danni da elettrocuzione Ipoacusia Effetti extrauditivi Ferite Danni all’apparato respiratorio Irritazioni Allergie DL DG DG DG DG DG DG DL DG DG DL DL PP PP PP PP PP PP PP PP PP PP PP PP · Contusioni Trauma cranico Compressione cassa toracica Asfissia Frattura arti inferiori Perdita anatomica Lesioni muscolo scheletriche Danni da elettrocuzione Ipoacusia Effetti extrauditivi Danni apparato respiratorio Irritazioni Allergie DL DG DG DG DG DG DG DG DG DL DG DL DL P P PP PP P PP PP PP PP PP PP PP PP · 40 · · · · · · · · · · · · · · · · · · Impianto elettrico adeguato Ordine delle demolizioni Inumidire materiale Delimitazione e/o protezione area Informazione e formazione Opere provvisionali Utilizzo DPI: Guanti Otoprotettori Maschera Respiratoria Elmetto Scarpe Impianto elettrico adeguato Ordine delle demolizioni Inumidire materiale Delimitazione e/o protezione area Informazione e formazione Opere provvisionali Utilizzo DPI: Guanti Otoprotettori Maschera Respiratoria Elmetto Scarpe Impianto elettrico adeguato Ordine delle demolizioni Inumidire materiale Delimitazione e/o protezione area Informazione e formazione Opere provvisionali Utilizzo DPI: Guanti Otoprotettori Maschera Respiratoria Elmetto Scarpe PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI DLgs 626/94 DPR 547/55 DPR 164/55 DLgs 475/92 DPR 303/56 DLgs 277/91 CEI 64-8 CEI 23-12 CEI 17-13/4 CEI 70-1 DLgs 626/94 DPR 547/55 DPR 164/55 DLgs 475/92 DPR 303/56 DLgs 277/91 CEI 64-8 CEI 23-12 CEI 17-13/4 CEI 70-1 DPR 547/55 DPR 164/55 DLgs 475/92 DPR 303/56 DLgs 277/91 CEI 64-8 CEI 23-12 CEI 17-13/4 CEI 70-1 FATTORE DI RISCHIO DEMOLIZIONE SOLAI IN LEGNO DEMOLIZIONE SOLAI LATERO CEMENTIZIO DEMOLIZIONE SOLAI FERRO LATERIZIO DESCRIZIONE E STIMA Schiodatura tavolato Distacco e/o taglio degli elementi Sollevamento e trasporto materiale Svuotamento campi solaio Taglio e rimozione travi e travetti Sollevamento e trasporto materiale Demolizione voltini o tavelloni Distacco e/o taglio putrelle Sollevamento e trasporto materiale DANNO ATTESO MISURE DI PREVENZIONE STIMA DANNO Contusioni Fratture Trauma cranico Perdita anatomica Ferite Abrasioni Lesioni neurologiche Ipoacusia Effetti extrauditivi DL DG DG DG DG DL DG DG DL P PP P P P P PP PP PP · · · Contusioni Fratture Trauma cranico Perdita anatomica Ferite Abrasioni Lesioni neurologiche Lesioni muscolo scheletriche Danni da elettrocuzione Lesioni agli occhi Lesioni alla vista Ustioni al volto Ipoacusia Effetti extrauditivi Danni all’apparato respiratorio Irritazioni Allergie Contusioni Fratture Trauma cranico Perdita anatomica Ferite Abrasioni Lesioni neurologiche Lesioni muscolo scheletriche Danni da elettrocuzione Lesioni agli occhi Lesioni alla vista Ustioni al volto Ipoacusia Effetti extrauditivi Contusioni Danni all’apparato respiratorio Irritazioni Allergie DL DG DG DG DG DL DG DG DG DL DG DL DG DL DG DL DL DL DG DG DG DG DL DG DG DG DL DG DG DG DL DL DG DL DL P PP P P P P PP PP PP P P P PP P PP PP PP PP PP P P P P PP PP PP P P P PP P P PP I I · 41 · · · · · · · · · · · · · Ordine delle demolizioni Delimitazione area Informazione e formazione Opere provvisionali Utilizzo DPI: Guanti Otoprotettori Elmetto Scarpe Impianto elettrico adeguato Inumidire materiale Ordine delle demolizioni Informazione e formazione Opere provvisionali Utilizzo DPI: Guanti Occhiali di protezione Otoprotettori Maschera Respiratoria Elmetto Scarpe Impianto elettrico adeguato Inumidire materiale Ordine delle demolizioni Informazione e formazione Opere provvisionali Utilizzo DPI: Guanti Occhiali di protezione Otoprotettori Maschera respiatorie Elmetto Scarpe PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI DLgs 626/94 DPR 547/55 DPR 164/55 DLgs 475/92 DPR 303/56 DLgs 277/91 DLgs 626/94 DPR 547/55 DPR 164/55 DLgs 475/92 DPR 303/56 DLgs 277/91 CEI 64-8 CEI 23-12 CEI 17-13/4 CEI 70-1 DLgs 626/94 DPR 547/55 DPR 164/55 DLgs 475/92 DPR 303/56 DLgs 277/91 CEI 64-8 CEI 23-12 CEI 17-13/4 CEI 70-1 FATTORE DI RISCHIO DESCRIZIONE E STIMA DEMOLIZIONE PILASTRI IN C.A. Predisposizione attacchi per l’imbracatura Distacco e taglio ferri alla base Sollevamento e trasporto DEMOLIZIONE PARTI A SBALZO Sezionamento elementi Imbracatura Svincolo Sollevamento e trasporto DEMOLIZIONE RAMPE SCALE Predisposizione andatoia Taglio ferro Demolizione solette MISURE DI PREVENZIONE DANNO ATTESO STIMA DANNO Contusioni Fratture Perdita anatomica Ferite Abrasioni Lesioni neurologiche Lesioni muscolo scheletriche Danni da elettrocuzione Lesioni agli occhi Lesioni alla vista Ustioni al volto Ipoacusia Effetti extrauditivi Danni all’apparato respiratorio Irritazioni Allergie Contusioni Fratture Perdita anatomica Ferite Abrasioni Lesioni neurologiche Lesioni muscolo scheletriche Danni da elettrocuzione Ipoacusia Effetti extrauditivi Danni apparato respiratorio Irritazioni Allergie DL DG DG DL DL DG DG DG DG DG DG DG DL DL DL DL DL DG DG DG DL DG DG DG DG DL DG DL DL PP PP P P P PP PP PP P P P PP P PP PP PP P P P P P PP PP PP PP P PP PP PP · · Contusioni Fratture Trauma cranico Perdita anatomica Ferite Abrasioni Lesioni neurologiche Lesioni muscolo scheletriche Danni da elettrocuzione Ipoacusia Effetti extrauditivi Danni all’apparato respiratorio Irritazioni Allergie Lesioni delle articolazioni Lesioni da sforzo DL DG DG DG DG DL DG DG DG DG DG DG DL DL DG DG P P P P P P PP PP PP PP P PP PP PP P PP · · 42 Inumidire materiale Impianto elettrico adeguato · Utilizzo DPI: Guanti Occhiali di protezione Otoprotettori Maschera Respiratoria Elmetto Scarpe · · · · · · · · · · · Delimitazione area Impianto elettrico adeguato Ordine delle demolizioni Informazione e formazione Opere provvisionali Utilizzo DPI: Guanti Otoprotettori Maschera Respiratoria Elmetto Scarpe Delimitazione area Impianto elettrico adeguato Ordine delle demolizioni Informazione e formazione Inumidire materiale Opere provvisionali Utilizzo DPI: Guanti Otoprotettori Maschera Respiratoria Elmetto Scarpe PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI DPR 547/55 DPR 164/55 DLgs 475/92 DPR 303/56 DLgs 277/91 CEI 64-8 CEI 23-12 CEI 17-13/4 CEI 70-1 DLgs 626/94 DPR 547/55 DPR 164/55 DLgs 475/92 DPR 303/56 DLgs 277/91 CEI 64-8 CEI 23-12 CEI 17-13/4 CEI 70-1 DLgs 626/94 DPR 547/55 DPR 164/55 DLgs 475/92 DPR 303/56 DLgs 277/91 CEI 64-8 CEI 23-12 CEI 17-13/4 CEI 70-1 FATTORE DI RISCHIO DESCRIZIONE E STIMA DEMOLIZIONE STRUTTURE METALLICHE Imbracatura elementi Distacco elementi Sollevamento e trasporto ALLONTANAMENTO MACERIE Carico contenitori Scarico nel canalone Sollevamento e trasporto con apparecchio di sollevamento DANNO ATTESO STIMA DANNO Contusioni Fratture Trauma cranico Perdita anatomica Ferite Abrasioni Lesioni neurologiche Danni da elettrocuzione Lesioni agli occhi Lesioni alla vista Ustioni volto Ipoacusia Effetti extrauditivi Contusioni Fratture Trauma cranico Lesione delle articolazioni Abrasioni Ferite Lesioni da sforzo Danni all’apparato respiratorio Irritazioni Allergie DL DG DG DG DG DL DG DG DG DG DL DG DL DL DG DG DG DL DL DG DG DL DL P P P P P P PP PP P P P P P PP PP P PP P P PP PP P PP 43 MISURE DI PREVENZIONE · · Delimitazione area Impianto elettrico adeguato · Opere provvisionali · Utilizzo DPI: Guanti Occhiali di protezione Otoprotettori Elmetto Scarpe · · Inumidire materiale Attrezzature per la movimentazione ausiliaria dei carichi · Informazione e formazione · Opere provvisionali · Utilizzo DPI: Guanti Maschera Respiratoria Elmetto Scarpe PRINCIPALI RIFERIMENTI NORMATIVI DLgs 626/94 DPR 547/55 DPR 164/55 DLgs 475/92 DPR 303/56 DLgs 277/91 CEI 64-8 CEI 23-12 CEI 17-13/4 CEI 70-1 DLgs 626/94 DPR 547/55 DPR 164/55 DLgs 475/92 DPR 303/56 ELENCO SCHEDE BILIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO SCHEDE ATTREZZATURE SCHEDE MACCHINE A1 Accessori di sollevamento M1 Autocarro A2 Attrezzatura anticaduta M2 Autogrù A3 Canale per scarico macerie M3 Carotatrice A4 Cannello ossiacetilenico M4 Elevatore a cavalletto A5 Deposito bombole M5 Escavatore A6 Pompa disarmante M6 Escavatore mini con martellone A7 Ponteggi metallici M7 Flessibile A8 Ponteggio sviluppabile M8 Gru A9 Ponti su cavalletti M9 Gruppo elettrogeno A10 Ponti su ruote M10 Martello demolitore elettrico A11 Puntelli M11 Martello demolitore pneumatico A12 Utensili a mano M12 Motosega M13 Motosega a disco diamantato M14 Saldatrice Elettrica M15 Trapano elettrico 44 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine - Impianti A1 - ACCESSORI DI SOLLEVAMENTO RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/56 · D.P.R. 164/56 · D.P.R. 673/82 · D.L.gs 626/94 · D.L.gs 359/99 · D.P.R. 459/96 RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · tagli · abrasioni · urti, colpi, impatti e compressioni · caduta materiale dall’alto MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PRIMA DELL’USO: · verificare l’idoneità dell’accessorio in funzione del tipo di carico, dei punti di presa, del dispositivo di aggancio e delle condizioni atmosferiche · verificare la portata dell’accessorio sulla relativa tabella in base all’eventuale configurazione dell’imbracatura · verificare l’esistenza della marcatura · verificare l’integrità dell’accessorio DURANTE L’USO: · mantenere il controllo diretto o indiretto dell’operazione di aggancio o sgancio del carico · utilizzare appositi contenitori per i materiali minuti curando di non riempirli totalmente · nell’utilizzare giochi di catene o funi curare che il carico non subisca danneggiamenti tali da provocare cadute di materiale · utilizzare il forcone solo se il pallet è sufficientemente robusto ed esistono sistemi adeguati di contenimento della eventuale caduta di materiale DOPO L’USO: · verificare l’integrità dell’accessorio segnalando eventuali danneggiamenti 45 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · calzature · guanti · elmetto Gioco a quattro bracci 46 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine - Impianti A2 – ATTREZZATURA ANTICADUTA RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/55 · D.L.gs 475/92 · D.L.gs 626/94 ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE PER LE QUALI OCCORRE UTILIZZARE IL DPI · caduta dall’alto USO DEL DPI · ogni qualvolta non sono attuabili misure di protezione collettiva, si possono utilizzare i DPI · per lavori di breve entità sulle carpenterie, opere di edilizia industrializzata (banches et tables), montaggio prefabbricati, montaggio e smontaggio ponteggi, montaggio gru etc. · si devono utilizzare le cinture di sicurezza con bretelle e fasce gluteali, univocamente ad una idonea fune di trattenuta che limiti la caduta a non più di 1,5 m., dotata di un gancio di sicurezza del tipo a moschettone. L’uso della fune deve avvenire in concomitanza a dispositivi ad assorbimento di energia (dissipatori) perché anche cadute da altezze modeste possono provocare forze d’arresto elevate · verificare che il DPI riporti la marchiatura CE su tutti gli elementi costruttivi. Farsi rilasciare la dichiarazione di conformità CE MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI · attenersi alle disposizioni e informazioni messe a disposizione dall’azienda sull’uso del DPI · periodicamente verificare l’integrità dei componenti e segnalare tempestivamente al responsabile di cantiere eventuali anomalie riscontrate durante l’uso Imbracatura completa di bretelle, cosciali e fascia lombare 47 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine - Impianti A3 - CANALE SCARICO MACERIE RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/55 · D.P.R. 164/56 · D.P.R. 303/56 · D.L.gs 626/94 · D.L.gs 494/96 RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · caduta di materiale dall’alto · polvere MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PRIMA DELL’USO: · verificare che i vari tronchi del canale siano ben imboccati e che gli eventuali raccordi siano adeguatamente rinforzati · verificare che il piano di scarico non disti più di 2 metri dall’estremo inferiore del canale · verificare che l’ultimo tratto del canale sia leggermente inclinato per ridurre la velocità e la polvere del materiale scaricato · controllare che il canale sia ancorato in maniera sicura curando che il suo peso venga, se necessario, ripartito sull’impalcatura · verificare che le imboccature di scarico non consentano la caduta accidentale delle persone · delimitare l’area di scarico se accessibile DURANTE L’USO: · non scaricare materiali di dimensioni eccessive · inumidire il materiale prima di scaricarlo DOPO L’USO: · segnare l’operazione di sgombero macerie dal piano di raccolta vietando momentaneamente l’utilizzo del canale · verificare e segnalare l’eventuale presenza di danneggiamenti del canale e dei relativi supporti 48 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · calzature · maschera respiratoria · guanti · elmetto Canale di scarico in materiale plastico 49 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine - Impianti A4 - CANNELLO PER SALDATURA OSSIACETILENICA RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/55 · D.L.gs 626/94 RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · calore, fiamme · incendio, scoppio · gas, vapori MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PRIMA DELL’USO: · verificare l’assenza di gas o materiale infiammabile nell’ambiente o su tubazioni e/o serbatoi sui quali si effettuano gli interventi · verificare la stabilità e il vincolo delle bombole sul carrello portabombole · verificare l’integrità dei tubi in gomma e le connessioni tra le bombole ed il cannello · controllare i dispositivi di sicurezza contro il ritorno di fiamma, in prossimità dell’impugnatura, dopo i riduttori di pressione e nelle tubazioni lunghe più di 5 m. · verificare la funzionalità dei riduttori di pressione e dei manometri · in caso di lavorazione in ambienti confinati predisporre un adeguato sistema di aspirazione fumi e/o di ventilazione DURANTE L’USO: · trasportare le bombole con l’apposito carrello · evitare di utilizzare la fiamma libera in corrispondenza delle bombole e delle tubazioni del gas · non lasciare le bombole esposte ai raggi solari o ad altre fonti di calore · nelle pause di lavoro spegnere la fiamma e chiudere l’afflusso del gas · è necessario tenere un estintore sul posto di lavoro · segnalare eventuali malfunzionamenti DOPO L’USO: · spegnere la fiamma chiudendo le valvole d’afflusso del gas · riporre le bombole nel deposito di cantiere 50 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · guanti · occhiali · calzature di sicurezza · maschera a filtri · indumenti protettivi (grembiule) Cannello ossiacetilenico durante un’operazione di taglio 51 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine - Impianti A5 – DEPOSITO BOMBOLE DI GAS COMPRESSO ATTIVITA’ INTERESSATE · magazzini e officine dove vengono depositati: · gas compressi, che richiedono l’impiego di fiamme libere per saldatura o taglio termico (ossigeno, acetilene) · gas infiammabili, disciolti o liquefatti (GPL o altri) · cantieri dove vengono svolte le attività sopra descritte RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/55 · D.P.R. 302/56 · D.P.R. 320/56 · D.P.R. 689/59 · D.P.R. 524/82 · D.P.R. 577/82 · D.L.gs 966/65 · D.L.gs 626/94 · D.M. 16.02.82 RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · calore, fiamme · gas, vapori · esplosione, incendio MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI · verificare l’esistenza della documentazione di prevenzione incendi prevista · scegliere l’ubicazione del deposito bombole e loro posizionamento, considerando un possibile rischio d’incendio o d’esplosione · posizionare il deposito bombole in luogo ben ventilato, lontano dai luoghi di lavoro dove vengono utilizzate le stesse, e da eventuali fonti di calore (fiamme, fucine, stufe, calore solare intenso e prolungato) · avere cura di separare le bombole piene da quelle vuote, sistemandole negli appositi depositi opportunamente divisi e segnalati, posizionare le bombole sempre verticalmente, tenendole legate alle rastrelliere, alle pareti o sul carrello porta bombole, in modo che non possano cadere · tenere in buono stato di funzionamento le valvole di protezione, i tubi, i cannelli, e gli attacchi, non sporcare con grasso od olio le parti della testa della bombola · tenere ben stretti ai raccordi i tubi flessibili e proteggerli da calpestamenti · evitare qualsiasi fuoriuscita di GPL perché essendo più pesante dell’aria può depositarsi nei punti più bassi (cantine, fosse), creando una miscela esplosiva che si può innescare anche solo con una scintilla (evitare pavimentazioni metalliche) 52 · verificare l’adeguatezza ed il funzionamento dei sistemi di estinzione presenti (idranti, estintori, ecc.) · verificare o istituire idonea segnaletica di prescrizione e sicurezza nelle immediate vicinanze del deposito · affiggere i numeri telefonici relativi al pronto intervento da attivare in caso di necessità · per l’installazione di impianti elettrici e d’illuminazione far riferimento alla normativa vigente, evitando categoricamente impianti improvvisati MISURE DI EMERGENZA · il personale addetto, deve essere informato sulla eventuale presenza di situazioni di rischio interferenti con le attività svolte, sui comportamenti da adottare, e su come affrontare le eventuali situazioni di emergenza DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · guanti · calzature di sicurezza · abbigliamento protettivo · elmetto · autorespiratori · abbigliamento ignifugo Esempio di deposito bombole 53 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine - Impianti A6 - POMPA A MANO PER DISARMANTE E FISSATIVO RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/55 · D.P.R. 303/56 · D.L.gs 626/94 RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · getti e schizzi · nebbia · allergeni MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PRIMA DELL’USO: · verificare la funzionalità dell’utensile · controllare le connessioni dei tubi con l’erogatore e la pompa · durante il rifornimento evitare il contatto con le sostanze impiegate DURANTE L’USO: · eseguire il lavoro in condizioni di stabilità adeguata · evitare la dispersione nell’ambiente dei prodotti considerati tossici - nocivi DOPO L’USO: · pulire accuratamente l’utensile prima di riporlo · curare l’igiene personale DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · guanti · calzature di sicurezza · occhiali o visiera · indumenti protettivi (tuta) Pompa a mano per liquidi 54 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine - Impianti A7 - PONTEGGI METALLICI RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 164/56 · Circolare Ministero del Lavoro 13/82 · Circolare Ministero del Lavoro 149/85 RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · cadute dall’alto · punture, tagli, abrasioni · scivolamenti, cadute a livello · elettrici · caduta materiale dall’alto · movimentazione manuale dei carichi CARATTERISTICHE DI SICUREZZA · i ponteggi metallici, siano essi a tubi e giunti o ad elementi prefabbricati, devono essere allestiti a regola d’arte, secondo le indicazioni del costruttore, con materiale autorizzato, ed essere conservati in efficienza per l’intera durata del lavoro · possono essere impiegati solo se muniti della autorizzazione ministeriale · possono essere impiegati, senza documentazioni aggiuntive alla autorizzazione ministeriale, per le situazioni previste dall’autorizzazione stessa e per le quali la stabilità della struttura è assicurata, vale a dire strutture: · alte fino a m 20 dal piano di appoggio delle basette all’estradosso del piano di lavoro più alto · conformi agli schemi-tipo riportati nella autorizzazione · comprendenti un numero complessivo di impalcati non superiore a quello previsto negli schemi-tipo · con gli ancoraggi conformi a quelli previsti nella autorizzazione e in ragione di almeno uno ogni mq 22 · con sovraccarico complessivo non superiore a quello considerato nella verifica di stabilità · con i collegamenti bloccati mediante l’attivazione dei dispositivi di sicurezza · i ponteggi che non rispondono anche ad una soltanto delle precedenti condizioni non garantiscono il livello di sicurezza presupposto nella autorizzazione ministeriale e devono pertanto essere giustificati da una documentazione di calcolo e da un disegno esecutivo aggiuntivi redatti da un ingegnere o architetto iscritto all’albo professionale 55 · nel caso di ponteggio misto - unione di prefabbricato e tubi e giunti - se la cosa non è esplicitamente prevista dalla autorizzazione ministeriale è necessaria la documentazione di calcolo aggiuntiva · anche l’installazione sul ponteggio di tabelloni pubblicitari, teloni e reti obbliga alla elaborazione della documentazione di calcolo aggiuntiva · le eventuali modifiche al ponteggio devono restare nell’ambito dello schema-tipo che giustifica l’esenzione dall’obbligo del calcolo · quando non sussiste l’obbligo del calcolo, schemi-tipo e disegno esecutivo possono essere vistati dal responsabile di cantiere · tutti gli elementi metallici costituenti il ponteggio devono avere un carico di sicurezza non inferiore a quello indicato nella autorizzazione ministeriale · tutti gli elementi metallici del ponteggio devono portare impressi, a rilievo o ad incisione, il nome o il marchio del fabbricante MISURE DI PREVENZIONE · il ponteggio, unitamente a tutte le altre misure necessarie ad eliminare i pericoli di caduta di persone e cose, va previsto nei lavori eseguiti ad un’altezza superiore ai due metri · in relazione ai luoghi ed allo spazio disponibile è importante valutare quale sia il tipo di ponteggio da utilizzare che meglio si adatta · il montaggio e lo smontaggio devono essere eseguiti da personale pratico ed idoneo, dotato di dispositivi personali di protezione, rispettando quanto indicato nella autorizzazione ministeriale e sotto la diretta sorveglianza di un preposto ai lavori · costituendo, nel suo insieme, una vera e propria struttura complessa, il ponteggio deve avere un piano di appoggio solido e di adeguata resistenza, mezzi di collegamento efficaci, ancoraggi sufficienti, possedere una piena stabilità · distanze, disposizioni e reciproche relazioni fra le componenti il ponteggio devono rispettare le indicazioni del costruttore che compaiono sulla autorizzazione ministeriale · gli impalcati, siano essi realizzati in tavole di legno che con tavole metalliche o di materiale diverso, devono essere messi in opera secondo quanto indicato nella autorizzazione ministeriale e in modo completo (per altre informazioni si rimanda alle schede “intavolati”, “parapetti”, “parasassi”) · sopra i ponti di servizio è vietato qualsiasi deposito, salvo quello temporaneo dei materiali e degli attrezzi in uso, la cui presenza non deve intralciare i movimenti e le manovre necessarie per l’andamento del lavoro ed il cui peso deve essere sempre inferiore a quello previsto dal grado di resistenza del ponteggio · gli impalcati e i ponti di servizio devono avere un sottoponte di sicurezza, costruito come il ponte, a distanza non superiore a m 2,50. Esso ha la funzione di trattenere persone o materiali che possono cadere dal ponte soprastante in caso di rottura di una tavola · l’impalcato del ponteggio va corredato di una chiara indicazione in merito alle condizioni di carico massimo ammissibile · il ponteggio metallico va protetto contro le scariche atmosferiche mediante apposite calate e spandenti a terra · per i ponteggi metallici valgono, per quanto applicabili, le disposizioni relative ai ponteggi in legno · oltre ai ponteggi, anche le altre opere provvisionali costituite da elementi metallici o di notevole importanza e complessità in rapporto alle dimensioni ed ai sovraccarichi devono essere erette in base ad un progetto comprendente calcolo e disegno esecutivo 56 ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI · verificare che il ponteggio venga realizzato dove necessario · verificare che venga conservato in buone condizioni di manutenzione, che la protezione contro gli agenti nocivi esterni sia efficace e che il marchio del costruttore si mantenga rintracciabile e decifrabile · appurarne stabilità e integrità ad intervalli periodici, dopo violente perturbazioni atmosferiche o prolungata interruzione della attività · procedere ad un controllo più accurato quando si prende in carico un cantiere già avviato, con il ponteggio già installato o in fase di completamento · accedere ai vari piani del ponteggio in modo comodo e sicuro. Se avviene, come d’uso, tramite scale portatili, queste devono essere intrinsecamente sicure e, inoltre, essere: vincolate, non in prosecuzione una dell’altra, sporgere di almeno un metro dal piano di arrivo, protette se poste verso la parte esterna del ponteggio · non salire o scendere lungo gli elementi del ponteggio · evitare di correre o saltare sugli intavolati del ponteggio · evitare di gettare dall’alto materiali di qualsiasi genere o elementi metallici del ponteggio · abbandonare il ponteggio in presenza di un forte vento · controllare che in cantiere siano conservate tutte le documentazioni tecniche necessarie e richieste relative all’installazione del ponteggio metallico · verificare che gli elementi del ponteggio ancora ritenuti idonei al reimpiego siano tenuti separati dal materiale non più utilizzabile · segnalare al responsabile del cantiere eventuali non rispondenze a quanto indicato DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · elmetto · guanti · calzature di sicurezza · cintura di sicurezza Ponteggio “tubo e giunto” 57 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine - Impianti A8 - PONTEGGIO SVILUPPABILE RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/55 · D.P.R. 164/56 · D.P.R. 459/96 · norme CEI · D.L.gs 626/94 RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · cadute dall’alto · elettrici · cesoiamento, stritolamento · caduta materiale dall’alto · contatto con linee elettriche aeree MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PRIMA DELL’USO: · verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche aeree che possano interferire con le manovre · verificare che i percorsi e le aree di lavoro abbiano un’adeguata solidità e non presentino inclinazioni · verificare l’efficienza delle parti elettriche visibili · verificare l’efficienza dei comandi e del pulsante di emergenza · verificare l’efficienza degli stabilizzatori e/o dei dispositivi di bloccaggio delle ruote · verificare la presenza e l’efficienza dei dispositivi di sicurezza di fine corsa, paracadute, etc. (ponte con cremagliera) · verificare la verticalità con la livella o il pendolino · verificare l’efficienza della protezione degli organi mobili · verificare l’efficienza della valvola di scarico per il rientro controllato della navicella (ponti a funzionamento oleodinamico) DURANTE L’USO: · bloccare in posizione di lavoro la piattaforma · non sovraccaricare l’impalcato · non aggiungere sovrastrutture e/o apparecchi di sollevamento · segnalare la zona d’intervento · durante gli spostamenti far rientrare ed evacuare la navicella · per le evacuazioni di emergenza utilizzare l’imbracatura ed il dispositivo anticaduta in dotazione · proteggere il cavo di alimentazione da eventuali danneggiamenti · segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti 58 DOPO L’USO: · scollegare elettricamente il ponteggio · far rientrare la navicella e posizionare stabilmente il ponteggio · lasciare sempre la macchina in perfetta efficienza, curandone la pulizia e la manutenzione secondo le indicazioni del libretto · segnalare eventuali malfunzionamenti DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · elmetto · calzature di sicurezza · cintura di sicurezza e dispositivo anticaduta · guanti 59 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine - Impianti A9 - PONTI SU CAVALLETTI RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 164/56 RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · cadute dall’alto CARATTERISTICHE DI SICUREZZA · devono essere allestiti con buon materiale e a regola d’arte ed essere conservati in efficienza per l’intera durata del lavoro · possono essere usati solo per lavori da eseguirsi al suolo o all’interno degli edifici · non devono avere altezza superiore a m 2. In caso contrario vanno perimetrati con un normale parapetto · non devono essere montati sugli impalcati dei ponteggi esterni · non possono essere usati uno in sovrapposizione all’altro · i montanti non devono essere realizzati con mezzi di fortuna, del tipo scale a pioli, pile di mattoni, sacchi di cemento MISURE DI PREVENZIONE · i piedi dei cavalletti devono poggiare sempre su pavimento solido e compatto · la distanza massima fra due cavalletti può essere di m 3,60 se si usano tavoloni con sezione trasversale minima di 30 x 5 cm · per evitare di sollecitare al limite le tavole che costituiscono il piano di lavoro è opportuno che esse poggino sempre su tre cavalletti (tre cavalletti obbligatori se si usano tavole con larghezza inferiore a 30 cm ma sempre con 5 cm di spessore) · la larghezza dell’impalcato non deve essere inferiore a cm 90 · le tavole dell’impalcato devono risultare bene accostate fra loro, essere fissate ai cavalletti, non presentare parti a sbalzo superiori a cm 20 ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI · verificare la planarità del ponte. Se il caso, spessorare con zeppe in legno e non con mattoni o blocchi di cemento · verificare le condizioni generali del ponte, con particolare riguardo all’integrità dei cavalletti ed alla completezza del piano di lavoro; all’integrità, al blocco ed all’accostamento delle tavole · non modificare la corretta composizione del ponte rimuovendo cavalletti o tavole né utilizzare le componenti - specie i cavalletti se metallici - in modo improprio · non sovraccaricare il ponte con carichi non previsti o eccessivi ma caricarli con i soli materiali ed attrezzi necessari per la lavorazione in corso · segnalare al responsabile del cantiere eventuali non rispondenze o mancanza delle attrezzature per poter operare come indicato 60 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · elmetto · calzature di sicurezza 61 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine - Impianti A10 - PONTI SU RUOTE RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/55 · D.P.R. 164/56 · Circolare Ministero del Lavoro 24/82 RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · caduta dall’alto · caduta materiale dall’alto CARATTERISTICHE DI SICUREZZA · i ponti a torre su ruote vanno realizzati a regola d’arte, utilizzando buon materiale, risultare idonei allo scopo ed essere mantenuti in efficienza per l’intera durata del lavoro · la stabilità deve essere garantita anche senza la disattivazione delle ruote prescindendo dal fatto che il ponte sia o meno ad elementi innestati - fino all’altezza e per l’uso cui possono essere adibiti · nel caso in cui invece la stabilità non sia assicurata contemporaneamente alla mobilità - vale a dire non è necessario disattivare le ruote per garantire l’equilibrio del ponte - rientrano nella disciplina relativa alla autorizzazione ministeriale, essendo assimilabili ai ponteggi metallici fissi · devono avere una base sufficientemente ampia da resistere, con largo margine di sicurezza, ai carichi ed alle oscillazioni cui possono essere sottoposti durante gli spostamenti o per colpi di vento ed in modo che non possano essere ribaltati · l’altezza massima consentita è di m 15, dal piano di appoggio all’ultimo piano di lavoro · per quanto riguarda la portata, non possono essere previsti carichi inferiori a quelli di norma indicati per i ponteggi metallici destinati ai lavori di costruzione · i ponti debbono essere usati esclusivamente per l’altezza per cui sono costruiti, senza aggiunte di sovrastrutture · sull’elemento di base deve trovare spazio una targa riportante i dati e le caratteristiche salienti del ponte, nonché le indicazioni di sicurezza e d’uso di cui tenere conto N.B.: PER I PONTI SU RUOTE COSTRUITI IN CONFORMITÀ AL D.M. 27.03.1998 È NECESSARIO DISPORRE DEL LIBRETTO DI MANUTENZIONE E USO OBBLIGATORIAMENTE FORNITO DAL PRODUTTORE ED ATTENERSI SCRUPOLOSAMENTE ALLE ISTRUZIONI RIPORTATE. LA CONFORMITÀ AL SOPRACITATO DECRETO DEVE ESSERE RICONDUCIBILE ANCHE DALLA MARCATURA OBBLIGATORIA POSTA SULL’ATTREZZATURA. 62 MISURE DI PREVENZIONE · i ponti con altezza superiore a m 6 vanno corredati con piedi stabilizzatori · il piano di scorrimento delle ruote deve risultare compatto e livellato · le ruote devono essere metalliche, con diametro non inferiore a cm 20 e larghezza almeno pari a cm 5, corredate di meccanismo di bloccaggio. Col ponte in opera devono risultare sempre bloccate dalle due parti con idonei cunei o con stabilizzatori · il ponte va corredato alla base di dispositivo per il controllo dell’orizzontalità · per impedirne lo sfilo va previsto un blocco all’innesto degli elementi verticali, correnti e diagonali · l’impalcato deve essere completo e ben fissato sugli appoggi · il parapetto di protezione che perimetra il piano di lavoro deve essere regolamentare e corredato sui quattro lati di tavola fermapiede alta almeno cm 20 · per l’accesso ai vari piani di calpestio devono essere utilizzate scale a mano regolamentari. Se presentano una inclinazione superiore a 75° vanno protette con paraschiena, salvo adottare un dispositivo anticaduta da collegare alla cintura di sicurezza · per l’accesso sono consentite botole di passaggio, purché richiudibili con coperchio praticabile · i ponti vanno ancorati alla costruzione almeno ogni due piani ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI · verificare che il ponte su ruote sia realmente tale e non rientri nel regime imposto dalla autorizzazione ministeriale · rispettare con scrupolo le prescrizioni e le indicazioni fornite dal costruttore · verificare il buon stato di elementi, incastri, collegamenti · montare il ponte in tutte le parti, con tutte le componenti · accertare la perfetta planarità e verticalità della struttura e, se il caso, ripartire il carico del ponte sul terreno con tavoloni · verificare l’efficacia del blocco ruote · usare i ripiani in dotazione e non impalcati di fortuna · predisporre sempre sotto il piano di lavoro un regolare sottoponte a non più di m 2,50 · verificare che non si trovino linee elettriche aeree a distanza inferiore a m 5 · non installare sul ponte apparecchi di sollevamento · non effettuare spostamenti con persone sopra DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · elmetto · calzature di sicurezza · guanti · cintura di sicurezza 63 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine - Impianti A11 - PUNTELLI RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · EN 1065 · D.P.R. 164/56 · D.L.gs 626/94 RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · urti, colpi, impatti e compressioni · caduta materiale dall’alto · movimentazione manuale dei carichi MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PRIMA DELL’USO: · accertarsi della portata · accertarsi dell’integrità di tutti i componenti DURANTE L’USO: · ripartire il carico dei puntelli · posizionare ortogonalmente alla superficie da sostenere · fissare il puntello alla casseratura · verificare l’esatto posizionamento della spina e del dispositivo di regolazione della lunghezza DOPO L’USO: · verificare l’integrità del puntello DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · calzature · guanti · elmetto Casseratura di un solaio in c.a. con puntelli metallici telescopici 64 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine - Impianti A12 - UTENSILI A MANO RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/55 · D.L.gs 626/94 RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · urti, colpi, impatti, compressioni · punture, tagli, abrasioni MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PRIMA DELL’USO: · controllare che l’utensile non sia deteriorato · sostituire i manici che presentino incrinature o scheggiature · verificare il corretto fissaggio del manico · selezionare il tipo di utensile adeguato all’impiego · per punte e scalpelli utilizzare idonei paracolpi ed eliminare le sbavature dalle impugnature DURANTE L’USO: · impugnare saldamente l’utensile · assumere una posizione corretta e stabile · distanziare adeguatamente gli altri lavoratori · non utilizzare in maniera impropria l’utensile · non abbandonare gli utensili nei passaggi ed assicurarli da una eventuale caduta dall’alto · utilizzare adeguati contenitori per riporre gli utensili di piccola taglia DOPO L’USO: · pulire accuratamente l’utensile · riporre correttamente gli utensili · controllare lo stato d’uso dell’utensile 65 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · guanti · elmetto · calzature di sicurezza · occhiali 66 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine - Impianti M1 - AUTOCARRO RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/55 · D.L.gs 626/94 · D.P.R. 459/96 · Codice e Disposizioni di Circolazione Stradale RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · urti, colpi, impatti, compressioni · olii minerali e derivati · cesoiamento, stritolamento · incendio MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PRIMA DELL’USO: · verificare accuratamente l’efficienza dei dispositivi frenanti e di tutti i comandi in genere · verificare l’efficienza delle luci, dei dispositivi di segnalazione acustici e luminosi · garantire la visibilità del posto di guida · controllare che i percorsi in cantiere siano adeguati per la stabilità del mezzo DURANTE L’USO: · segnalare l’operatività del mezzo col girofaro in area di cantiere · non trasportare persone all’interno del cassone · adeguare la velocità ai limiti stabiliti in cantiere e transitare a passo d’uomo in prossimità dei posti di lavoro · richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è incompleta · non azionare il ribaltabile con il mezzo in posizione inclinata · non superare la portata massima · non superare l’ingombro massimo · posizionare e fissare adeguatamente il carico in modo che risulti ben distribuito e che non possa subire spostamenti durante il trasporto · non caricare materiale sfuso oltre l’altezza delle sponde · assicurarsi della corretta chiusura delle sponde · durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare · segnalare tempestivamente eventuali gravi guasti 67 DOPO L’USO: · eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego, con particolare riguardo per i pneumatici e freni, segnalando eventuali anomalie · pulire convenientemente il mezzo curando gli organi di comando DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · guanti · calzature di sicurezza · elmetto · indumenti protettivi (tute) 68 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine - Impianti M2 - AUTOGRÙ RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/55 · D.P.R. 303/56 · D.L.gs 626/94 · D.L.gs 277/91 · D.P.R. 459/96 RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · contatto con linee elettriche aeree · urti, colpi, impatti, compressioni · punture, tagli, abrasioni · rumore · olii minerali e derivati MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PRIMA DELL’USO: · verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche aeree che possano interferire con le manovre · controllare i percorsi e le aree di manovra, approntando gli eventuali rafforzamenti · verificare l’efficienza dei comandi · ampliare con apposite plance la superficie di appoggio degli stabilizzatori · verificare che la macchina sia posizionata in modo da lasciare lo spazio sufficiente per il passaggio pedonale o delimitare la zona d’intervento DURANTE L’USO: · segnalare l’operatività del mezzo col girofaro · preavvisare l’inizio delle manovre con apposita segnalazione acustica · attenersi alle segnalazioni per procedere con le manovre · evitare, nella movimentazione del carico, posti di lavoro e/o di passaggio · eseguire le operazioni di sollevamento e scarico con le funi in posizione verticale · illuminare a sufficienza le zone per il lavoro notturno con i dispositivi ottici · segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o situazioni pericolose · non compiere su organi in movimento operazioni di manutenzione · mantenere i comandi puliti da grasso, olio, etc. 69 DOPO L’USO: · non lasciare nessun carico sospeso · posizionare correttamente la macchina raccogliendo il braccio telescopico ed azionando il freno di stazionamento · eseguire le operazioni di revisione e manutenzione necessarie al reimpiego della macchina a motori spenti · nelle operazioni di manutenzione attenersi alle indicazioni del libretto della macchina DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · guanti · calzature di sicurezza · elmetto · otoprotettori · indumenti protettivi (tute) 70 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine - Impianti M3 - CAROTATRICE RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/55 · D.L.gs 626/94 · D.P.R. 459/96 · Norme CEI RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · elettrici · urti, colpi, impatti, compressioni · punture, tagli, abrasioni MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PRIMA DELL’USO: · verificare che l’utensile sia a doppio isolamento con grado di protezione IP55 · posizionare saldamente la macchina · verificare la funzionalità dei comandi · controllare l’integrità dei cavi e delle spine di alimentazione · fissare efficacemente l’alimentazione idrica DURANTE L’USO: · controllare costantemente il regolare funzionamento · segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti o situazioni pericolose · non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione · scollegare le alimentazioni nelle pause di lavoro DOPO L’USO: · scollegare l’alimentazione elettrica e idrica · eseguire il controllo generale della macchina · eseguire la manutenzione attenendosi alle indicazioni del libretto 71 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · guanti · calzature di sicurezza · elmetto 72 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine – Impianti M4 - ELEVATORE A CAVALLETTO RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/55 · D.P.R. 164/56 · D.P.R. 459/96 · D.L.gs 626/94 · Norme CEI · Circolare Ministeriale 31.07.81 RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · caduta dall’alto · urti, colpi, impatti, compressioni · elettrici · caduta materiale dall’alto MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PRIMA DELL’USO: · verificare la presenza dei parapetti completi sul perimetro del posto di manovra · verificare la presenza degli staffoni e della tavola fermapiede da 30 cm nella parte frontale dell’elevatore · verificare l’integrità della struttura del cavalletto portante l’argano · con zavorra: verificare l’integrità del contenuto dei cassoni e la presenza del dispositivo di chiusura · con ancoraggio: verificare l’efficienza del puntone di reazione o altro tipo di fissaggio · verificare la presenza, sulle estremità delle rotaie, dei tamponi ammortizzanti · verificare l’efficienza della sicura del gancio e dei morsetti fermafune con redancia · verificare l’integrità delle parti elettriche visibili · verificare l’efficienza dell’interruttore di linea presso l’elevatore · verificare la funzionalità della pulsantiera · verificare l’efficienza del fine corsa superiore e del freno per la discesa del carico · transennare a terra l’area di tiro DURANTE L’USO: · mantenere abbassati gli staffoni · usare la cintura di sicurezza in momentanea assenza degli staffoni · usare i contenitori adatti al materiale da sollevare · verificare la corretta imbracatura dei carichi e la perfetta chiusura della sicura del gancio · non utilizzare la fune dell’elevatore per imbracare carichi · segnalare eventuali guasti 73 · per l’operatore a terra: non sostare sotto il carico DOPO L’USO: · scollegare elettricamente l’elevatore · bloccare l’argano sul fine corsa interno della rotaia DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · calzature di sicurezza · cintura di sicurezza · elmetto · guanti 74 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine - Impianti M5 - ESCAVATORE RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/55 · D.P.R. 303/56 · D.P.R. 459/96 · D.L.gs 277/91 · D.L.gs 626/94 RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · urti, colpi, impatti, compressioni · contatto con linee elettriche aeree · vibrazioni · scivolamenti, cadute a livello · rumore · olii minerali e derivati · ribaltamento · incendio MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PRIMA DELL’USO: · verificare che nella zona di lavoro non vi siano linee elettriche che possano interferire con le manovre · controllare i percorsi e le aree di lavoro approntando gli eventuali rafforzamenti · controllare l’efficienza dei comandi · verificare l’efficienza dei gruppi ottici per le lavorazioni in mancanza di illuminazione · verificare che l’avvisatore acustico e il girofaro siano regolarmente funzionanti · controllare la chiusura di tutti gli sportelli del vano motore · garantire la visibilità del posto di manovra · verificare l’integrità dei tubi flessibili e dell’impianto oleodinamico in genere DURANTE L’USO: · segnalare l’operatività del mezzo col girofaro · chiudere gli sportelli della cabina · usare gli stabilizzatori, ove presenti · non ammettere a bordo della macchina altre persone · nelle fasi di inattività tenere a distanza di sicurezza il braccio dai lavoratori · per le interruzioni momentanee di lavoro, prima di scendere dal mezzo, azionare il dispositivo di blocco dei comandi · mantenere sgombra e pulita la cabina 75 · richiedere l’aiuto di personale a terra per eseguire le manovre in spazi ristretti o quando la visibilità è incompleta · durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare · segnalare tempestivamente eventuali gravi anomalie DOPO L’USO: · pulire gli organi di comando da grasso, olio, etc. · posizionare correttamente la macchina, abbassando la benna a terra, inserendo il blocco comandi ed azionando il freno di stazionamento · eseguire le operazioni di revisione e manutenzione seguendo le indicazioni del libretto e segnalando eventuali guasti DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · calzature di sicurezza · guanti · indumenti protettivi (tute) · elmetto 76 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine - Impianti M6 - ESCAVATORE MINI CON MARTELLO DEMOLITORE RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/55 · D.P.R. 303/56 · D.P.R. 459/96 · D.L.gs 277/91 · D.L.gs 626/94 RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · cadute dall’alto · urti, colpi, impatti, compressioni · vibrazioni · scivolamenti, cadute a livello · rumore · olii minerali e derivati · ribaltamento · incendio MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PRIMA DELL’USO: · controllare e delimitare i percorsi e le aree di manovra approntando gli eventuali rafforzamenti · verificare l’efficienza dei comandi · verificare l’efficienza dei gruppi ottici per le lavorazioni in mancanza di illuminazione · verificare che l’avvisatore acustico e il girofaro siano regolarmente funzionanti · controllare la chiusura di tutti gli sportelli del vano motore · garantire la visibilità del posto di guida · verificare l’integrità dei tubi flessibili e dell’impianto oleodinamico in genere · controllare l’efficienza dell’attacco del martello e delle connessioni dei tubi · delimitare la zona a livello di rumorosità elevato DURANTE L’USO: · segnalare l’operatività del mezzo col girofaro · non ammettere a bordo della macchina altre persone · chiudere gli sportelli della cabina · utilizzare gli eventuali stabilizzatori distribuendo il carico · mantenere sgombra e pulita la cabina · mantenere stabile il mezzo durante la demolizione · attenersi alle istruzioni ricevute per la demolizione, in particolare per il contenimento delle vibrazioni trasmesse all’edificio 77 · nelle fasi inattive tenere a distanza di sicurezza il braccio dai lavoratori · per le interruzioni momentanee di lavoro, prima di scendere dal mezzo azionare il dispositivo di blocco dei comandi · durante i rifornimenti di carburante spegnere il motore e non fumare · segnalare tempestivamente eventuali gravi anomalie DOPO L’USO: · posizionare correttamente la macchina abbassando il braccio a terra, azionando il blocco comandi ed il freno di stazionamento · pulire gli organi di comando da grasso, olio, etc. · eseguire le operazioni di revisione e manutenzione seguendo le indicazioni del libretto, segnalando eventuali guasti DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · calzature di sicurezza · otoprotettori · guanti · elmetto · indumenti protettivi (tute) 78 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine – Impianti M7 - FLESSIBILE (SMERIGLIATRICE) RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/55 · D.P.R. 303/56 · D.L.gs 277/91 · D.L.gs 626/94 · D.P.R. 459/96 · Norme CEI RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · punture, tagli, abrasioni · rumore · polvere · vibrazioni · elettrici MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PRIMA DELL’USO: · verificare che l’utensile sia a doppio isolamento (220V) · controllare che il disco sia idoneo al lavoro da eseguire · controllare il fissaggio del disco · verificare l’integrità delle protezioni del disco e del cavo di alimentazione · verificare il funzionamento dell’interruttore DURANTE L’USO: · impugnare saldamente l’utensile tramite le due maniglie · eseguire il lavoro in posizione stabile · non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione · non manomettere la protezione del disco · interrompere l’alimentazione elettrica durante le pause di lavoro · verificare l’integrità del cavo e della spina di alimentazione DOPO L’USO: · staccare il collegamento elettrico dell’utensile · controllare l’integrità del disco e del cavo di alimentazione · pulire l’utensile · segnalare eventuali malfunzionamenti 79 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · guanti · occhiali o visiera · calzature di sicurezza · mascherina antipolvere · otoprotettori · elmetto · indumenti protettivi (tuta) 80 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine – Impianti M8 – GRU RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/55 · D.P.R. 459/96 · D.L.gs 626/94 · Circolare Ministero del Lavoro 12.09.84 (gru interferenti) · Norme CEI RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · caduta dall’alto · elettrici · contatto con linee elettriche aeree · caduta materiale dall’alto MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PRIMA DELL’USO: · verificare l’assenza di strutture fisse e/o linee elettriche aeree che possano interferire con la rotazione · controllare la stabilità della base d’appoggio · verificare l’efficienza della protezione della zavorra (rotazione bassa) · verificare la chiusura dello sportello del quadro · controllare che le vie di corsa della gru siano libere · sbloccare i tenaglioni di ancoraggio alle rotaie · verificare l’efficienza dei fine corsa elettrici e meccanici, di salita, discesa e traslazioni · verificare la presenza del carter al tamburo · verificare l’efficienza della pulsantiera · verificare il corretto avvolgimento della fune di sollevamento · verificare l’efficienza della sicura del gancio · verificare l’efficienza del freno della rotazione · controllare l’ordine di servizio relativo alle manovre ed alle segnalazioni da effettuare nel caso sussista una situazione di interferenza pianificata con altre gru DURANTE L’USO: · manovrare la gru da una postazione sicura o dalla cabina · avvisare l’inizio della manovra col segnalatore acustico · attenersi alle portate indicate dai cartelli · eseguire con gradualità le manovre · durante lo spostamento dei carichi evitare le aree di lavoro ed i passaggi · non eseguire tiri di materiale imbracati o contenuti scorrettamente 81 · durante le pause di lavoro ancorare la gru con i tenaglioni e scollegarla elettricamente · segnalare tempestivamente eventuali anomalie DOPO L’USO: · rialzare il gancio ed avvicinarlo alla torre · scollegare elettricamente la gru · ancorare la gru alle rotaie con i tenaglioni MANUTENZIONE · verificare trimestralmente le funi · verificare lo stato d’usura delle parti in movimento · controllare i freni dei motori e di rotazione · ingrassare pulegge, tamburo e ralla · verificare il livello dell’olio nei riduttori · verificare il serraggio dei bulloni della struttura · controllare l’integrità dei conduttori di terra contro le scariche atmosferiche · verificare la taratura del limitatore di carico · verificare il parallelismo e la complanarità dei binari · controllare l’efficienza dell’avvolgicavo e della canaletta di protezione · utilizzare l’imbracatura di sicurezza con doppia fune di trattenuta per gli interventi di manutenzione fuori dalle protezioni fisse · segnalare eventuali anomalie DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · calzature di sicurezza · elmetto · guanti · cintura di sicurezza 82 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine - Impianti M9 - GRUPPO ELETTROGENO RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/55 · D.P.R. 303/56 · D.P.R. 459/96 · D.L.gs 277/91 · D.L.gs 626/94 · Norme CEI RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · elettrici · rumore · gas · olii minerali e derivati · incendio MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PRIMA DELL’USO: · non installare in ambienti chiusi e poco ventilati · collegare all’impianto di messa a terra il gruppo elettrogeno · distanziare il gruppo elettrogeno dai posti di lavoro · verificare il funzionamento dell’interruttore di comando e di protezione · verificare l’efficienza della strumentazione DURANTE L’USO: · non aprire o rimuovere gli sportelli · per i gruppi elettrogeni privi di interruttore di protezione, alimentare gli utilizzatori interponendo un quadro elettrico a norma · eseguire il rifornimento di carburante a motore spento e non fumare · segnalare tempestivamente gravi anomalie DOPO L’USO: · staccare l’interruttore e spegnere il motore · eseguire le operazioni di manutenzione e revisione a motore spento, segnalando eventuali anomalie · per le operazioni di manutenzione attenersi alle indicazioni del libretto 83 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · calzature di sicurezza · guanti · otoprotettori · indumenti protettivi (tute) 84 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine – Impianti M10 - MARTELLO DEMOLITORE ELETTRICO RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/55 · D.P.R. 303/56 · D.L.gs 277/91 · D.L.gs 626/94 · D.P.R. 459/96 · Norme CEI RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · urti, colpi, impatti, compressioni · rumore · polvere · vibrazioni · elettrico MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PRIMA DELL’USO: · verificare che l’utensile sia del tipo a doppio isolamento (220V), o alimentato a bassissima tensione di sicurezza (50V), comunque non collegato a terra · verificare l’integrità del cavo e della spina di alimentazione · verificare il funzionamento dell’interruttore · segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato DURANTE L’USO: · impugnare saldamente l’utensile con le due mani tramite le apposite maniglie · eseguire il lavoro in condizioni di stabilità adeguata · non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione · staccare il collegamento elettrico durante le pause di lavoro DOPO L’USO: · scollegare elettricamente l’utensile · controllare l’integrità del cavo d’alimentazione · pulire l’utensile · segnalare eventuali malfunzionamenti 85 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · guanti · occhiali o visiera · calzature di sicurezza · mascherina antipolvere · otoprotettori · elmetto · indumenti protettivi (tuta) 86 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine - Impianti M11 - MARTELLO DEMOLITORE PNEUMATICO RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/55 · D.P.R. 303/56 · D.L.gs 277/91 · D.L.gs 626/94 · D.P.R. 459/96 RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · urti, colpi, impatti, compressioni · rumore · polvere · vibrazioni MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PRIMA DELL’USO: · verificare la presenza e l’efficienza della cuffia antirumore · verificare l’efficienza del dispositivo di comando · controllare le connessioni tra tubi di alimentazione ed utensile · segnalare la zona esposta a livello di rumorosità elevato DURANTE L’USO: · impugnare saldamente l’utensile · eseguire il lavoro in condizioni di stabilità adeguata · utilizzare il martello senza forzature · evitare turni di lavoro prolungati e continui · interrompere l’afflusso dell’aria nelle pause di lavoro e scaricare la tubazione · segnalare tempestivamente eventuali malfunzionamenti DOPO L’USO: · disattivare il compressore e scaricare il serbatoio dell’aria · scollegare i tubi di alimentazione dell’aria · controllare l’integrità dei tubi di adduzione dell’aria 87 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · guanti · occhiali o visiera · calzature di sicurezza · mascherina antipolvere · otoprotettori · elmetto · indumenti protettivi (tuta) 88 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine - Impianti M12 - MOTOSEGA RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/55 · D.P.R. 303/56 · D.L.gs 277/91 · D.L.gs 626/94 · D.P.R. 459/96 RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · tagli e abrasioni · rumore · proiezione schegge · incendio · vibrazioni MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PRIMA DELL’USO: · verificare l’integrità delle protezioni per le mani · verificare il funzionamento dei dispositivi di accensione e arresto · controllare il dispositivo di funzionamento ad uomo presente · verificare la tensione e l’integrità della catena · verificare il livello del lubrificante specifico per la catena · segnalare la zona d’intervento esposta a livello di rumorosità elevato DURANTE L’USO: · impugnare saldamente la macchina · eseguire il lavoro in condizioni di stabilità adeguata · non manomettere le protezioni · spegnere l’utensile nelle pause di lavoro · non eseguire operazioni di pulizia con organi in movimento · evitare il rifornimento di carburante col motore in funzione e non fumare DOPO L’USO: · pulire la macchina · controllare l’integrità dell’organo lavoratore · provvedere alla registrazione e alla lubrificazione dell’utensile · segnalare eventuali malfunzionamenti 89 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · guanti · occhiali o visiera · calzature di sicurezza · otoprotettori · elmetto 90 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine - Impianti M13 - MOTOSEGA A DISCO DIAMANTATO RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/55 · D.P.R. 303/56 · D.L.gs 277/91 · D.L.gs 626/94 · D.L.gs 459/96 RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · tagli e abrasioni · rumore · incendio · gas · polvere · vibrazioni · scivolamento, caduta a livello MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PRIMA DELL’USO: · controllare l’integrità ed il fissaggio del disco e della relativa protezione · verificare il funzionamento dei dispositivi di accensione e arresto · verificare il funzionamento del dispositivo di raffreddamento · segnalare l’area di lavoro esposta a livello di rumorosità elevato [superiore a 90 dB(A)] DURANTE L’USO: · impugnare saldamente la macchina · eseguire il lavoro in condizioni di stabilità · verificare la perpendicolarità del disco rispetto alla superficie di taglio · evitare pericolose oscillazioni della macchina · assicurare un adeguato ricambio d’aria nelle zone d’intervento · eliminare eccessivi ristagni d’acqua · arrestare la macchina durante la pausa · non eseguire operazioni di pulizia durante il funzionamento · non effettuare il rifornimento di carburante con il motore in funzione o troppo caldo e non fumare DOPO L’USO: · effettuare la pulizia necessaria per il buon funzionamento della macchina · controllare l’integrità del disco e della relativa protezione effettuando le eventuali registrazioni 91 · segnalare eventuali malfunzionamenti DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · occhiali o visiera · maschera respiratoria (per i gas di combustione) · otoprotettori · guanti · elmetto · indumenti protettivi 92 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine – Impianti M14 - SALDATRICE ELETTRICA RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/55 · D.P.R. 303/56 · D.L.gs 626/94 · D.P.R. 459/96 · Norme CEI RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · elettrico · gas, vapori · radiazioni (non ionizzanti) · calore MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PRIMA DELL’USO: · verificare l’integrità dei cavi e della spina di alimentazione · verificare l’integrità della pinza portaelettrodo · non effettuare operazioni di saldatura in presenza di materiali infiammabili DURANTE L’USO: · non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione · allontanare il personale non addetto alle operazioni di saldatura · nelle pause di lavoro interrompere l’alimentazione elettrica · in caso di lavorazione in ambienti confinati, predisporre un adeguato sistema di aspirazione fumi e/o di ventilazione DOPO L’USO: · staccare il collegamento elettrico della macchina · segnalare eventuali malfunzionamenti 93 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · guanti · calzature di sicurezza · elmetto · maschera · gambali e grembiule protettivo 94 ISTITUTO SUPERIORE PER LA PREVENZIONE E LA SICUREZZA DEL LAVORO I.S.P.E.S.L. C.P.T. – TORINO REGIONI PROGETTO SI.PRE. SCHEDE BIBLIOGRAFICHE DI RIFERIMENTO Attrezzature - Macchine - Impianti M15 - TRAPANO ELETTRICO RIFERIMENTI NORMATIVI APPLICABILI · D.P.R. 547/55 · D.P.R. 303/56 · D.L.gs 277/91 · D.L.gs 626/94 · D.P.R. 459/96 · Norme CEI RISCHI EVIDENZIATI DALL’ANALISI DEI PERICOLI E DELLE SITUAZIONI PERICOLOSE DURANTE IL LAVORO · punture, tagli, abrasioni · polvere · elettrici · rumore MISURE DI PREVENZIONE E ISTRUZIONI PER GLI ADDETTI PRIMA DELL’USO: · verificare che l’utensile sia a doppio isolamento (220V), o alimentato a bassissima tensione di sicurezza (50V), comunque non collegato elettricamente a terra · verificare l’integrità e l’isolamento dei cavi e della spina di alimentazione · verificare il funzionamento dell’interruttore · controllare il regolare fissaggio della punta DURANTE L’USO: · eseguire il lavoro in condizioni di stabilità adeguata · interrompere l’alimentazione elettrica durante le pause di lavoro · non intralciare i passaggi con il cavo di alimentazione DOPO L’USO: · staccare il collegamento elettrico dell’utensile · pulire accuratamente l’utensile · segnalare eventuali malfunzionamenti 95 DISPOSITIVI DI PROTEZIONE INDIVIDUALE · guanti · calzature di sicurezza · mascherina per la polvere · otoprotettori 96