CONSUMER MEMORANDUM
Newsletter a cura di ASSOCIAZIONE CONSUMATORI PIEMONTE
Anno 4° - Numero 9 - Settembre 2013
SOMMARIO:
– Le news
LE NEWS
Accelerare con gradualità e inserire al più presto la marcia superiore...: questi e altri consigli
su come ridurre gli sprechi di carburante e le emissioni di inquinanti nell'aria
Quello della tutela per l'ambiente è un argomento che dovrebbe suscitare l'interesse di
ognuno di noi, non fosse altro perché di alternative a questo mondo, a meno che non si sia degli
astronauti in orbita nello spazio o non si posseggano i miliardi sufficienti per farsi costruire una
dépendance sul suolo lunare, davvero non ve ne sono. Che si faccia parte di un'associazione il cui
scopo statutario è quello di proteggere il nostro pianeta dall'inquinamento e dal disprezzo
dimostrato da chi arriva ad utilizzarlo come fosse una pattumiera o si sia semplicemente singoli
individui amanti della natura e dell'aria pulita, non vi è azione, seppur piccola, che secondo noi non
vada la pena di compiere pur di proteggere il pianeta sul quale viviamo. Per tale motivo riteniamo
utile segnalare ai nostri lettori un manuale dei Ministeri dello Sviluppo economico, dell'Ambiente
e delle Infrastrutture e trasporti realizzato allo scopo di spiegare come si posso ridurre gli sprechi
di carburante e le emissioni di inquinanti nell'aria.
La "Guida sul risparmio di carburanti e sulle emissioni di anidride carbonica delle autovetture
2013" offre infatti tutta una serie di “consigli per ridurre le emissioni di CO2 e cataloga le
automobili secondo l'impatto che hanno sull'ambiente. C'è anche un capitolo dedicato in modo
specifico ai veicoli a basso impatto ambientale disponibili sul mercato”.
Nel volumetto, che può essere facilmente scaricato su uno dei siti ministeriali promotori
dell'iniziativa, www.mise.gov.it, www.minambiente.it e www.mit.gov.it, vengono dunque così
sintetizzati i principali “consigli per inquinare meno e risparmiare carburante quando si è alla
guida:
1.
2.
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4.
5.
6.
7.
8.
accelerare con gradualità
inserire al più presto la marcia superiore
mantenere una velocità moderata e il più possibile uniforme
guidare in modo attento e morbido, evitando frenate brusche e cambi di marcia inutili
rallentare gradualmente rilasciando l'acceleratore con la marcia innestata
spegnere il motore quando si può, ma solo a veicolo fermo
mantenere la pressione di gonfiaggio degli pneumatici entro i valori raccomandati
togliere portascì o portapacchi subito dopo l'uso, portare nel bagagliaio soltanto gli oggetti
indispensabili, non modificare il veicolo con alettoni, spoiler.
9. usare i dispositivi elettrici solo per il tempo necessario
10. limitare l'uso del climatizzatore”
Tra gli altri suggerimenti inseriti nella “Guida”, prevista tra l'altro dalla direttiva europea
1999/94/CEE, vi sono poi quelli che pongono l'attenzione sull'importanza di “curare la
manutenzione del veicolo eseguendo i controlli e le registrazioni previste dalla casa costruttrice. In
particolare, cambiare l'olio al momento giusto e smaltirlo correttamente. Usare gli pneumatici
invernali solo nella stagione fredda, perché fanno salire il consumo e producono più rumore. Il
condizionatore fa salire i consumi, anche del 25% in certe condizioni: se il clima lo consente, è
meglio aprire i finestrini o l'aerazione interna”.
Infine, per quanto concerne le automobili che possono considerarsi a minore impatto ambientale,
emerge che “tra le vetture ibride a benzina spiccano le vetture Toyota Prius Plug-in (49 grammi di
anidride carbonica per chilometro percorso), Yaris Hybrid (79) e Auris Hsd (84). Tra le ibride a
gasolio al primo posto c'è la Volvo V60 Plug In Hybrid (48 g/km di CO2), seguita da Renault Clio
(83) e Twingo (85) equipaggiate con il 1.5 dCi. La Kia Picanto è la meno inquinante delle auto a
Gpl e a benzina, mentre la Fiat Panda è la migliore per benzina e metano”.
(fonti e reperibilità “Guida”: www.mise.gov.it, www.minambiente.it e www.mit.gov.it)
Decreto del fare: il Dipartimento della Funzione Pubblica redige una Guida per spiegare a
cittadini e imprese i propri diritti.
Informare cittadini e imprese “delle nuove opportunità che la legge offre loro”: queste le
parole con le quali il Ministro per la pubblica amministrazione e la semplificazione , Gianpiero
D’Alia , ha introdotto la “Guida alle semplificazioni del decreto legge del Fare ”, considerata un
importante strumento per far conoscere a tutti i propri diritti.
Come più volte ribadito da chi lo ha fortemente voluto e pertanto approvato, il Decreto del fare, la
cui legge di conversione è entrata in vigore lo scorso 21 agosto (Legge n. 98 del 9 agosto 2013,
pubblicata nella G.U. n. 194 del 20 agosto 2013), contiene “misure urgenti per la crescita e per
rilanciare l'economia”.
Per tale motivo il Dipartimento della Funzione Pubblica ha voluto riassumere in una “Guida” ad
hoc, reperibile tra l'altro sul sito internet www.funzionepubblica.gov.it, le “numerose misure di
semplificazione che contribuiranno a recuperare lo svantaggio competitivo dell’Italia e a liberare
risorse per la crescita e lo sviluppo del paese. Si tratta di provvedimenti che sono frutto delle
attività di misurazione degli oneri burocratici e di consultazione dei cittadini, delle imprese e delle
loro associazioni condotte dal Dipartimento della funzione pubblica”.
Nella parte introduttiva viene, non a caso, sottolineato che, “oltre a interventi di carattere generale,
indispensabili per dare certezza ai tempi di conclusione delle pratiche, quali l’indennizzo
automatico e forfetario, vi sono numerose misure che, in coerenza con gli impegni assunti in sede
europea, consentiranno di ridurre i costi burocratici, di contribuire a rimettere in moto gli
investimenti e di agevolare la ripresa in settori chiave quali, ad esempio, l’edilizia. Il
provvedimento interviene, infatti, su adempimenti burocratici che hanno un costo stimato (sulla
base della misurazione degli oneri realizzata dal Dipartimento della Funzione Pubblica con
l’assistenza tecnica dell’ISTAT) in circa 7,7 miliardi di euro all’anno per le PMI. Sono già stati
quantificati risparmi stimati in circa 500 milioni di euro all’anno. La stima preliminare dei
risparmi sarà integrata con la collaborazione delle associazioni imprenditoriali attraverso
approfondimenti mirati, anche sulla base dell’esperienza attuativa”.
(fonti e per scaricare la Guida: www.governo.it e www.funzionepubblica.gov.it)
Elettrodomestici: on line sul sito del Ministero della Salute un vademecum per imparare ad
usare correttamente "l'amato frigorifero"
Tra i tanti elettrodomestici che si è costretti ad acquistare quando si trova il coraggio di
affrontare l'ardua impresa di “mettere su casa” il frigorifero è di sicuro uno di quelli che possono
essere definiti fondamentali.
Piccoli quanto quelli di una camera d'albergo o alti sino a sfiorare il soffitto, dotati di un solo
sportello o composti da tre e anche quattro porte nonché da appositi dispensatori capaci di sparar
fuori di tutto, fossero anche cubetti di ghiaccio scolpiti a mo' di pinguini e orsi polari, i frigoriferi
d'oggi giorno sembrano davvero essere stati studiati per accontentare i gusti e le aspettative di
chiunque, compresi quelli dei consumatori più attenti ed esigenti.
Eppure, al di là del modello prescelto e dell'importo corrisposto al venditore per ottenerlo,
occorrerebbe sempre ricordare che non esiste tecnologia, per quanto avanzata, capace di azzerare o
porre rimedio ad ogni nostro errore. Detto in altri termini: è alquanto inutile attaccare la spina del
frigorifero alla presa della corrente se poi non ci si impegna a utilizzarlo nel modo più consono per
una corretta e sicura conservazione degli alimenti!
Fortunatamente, le regole da seguire si contano sulle dita delle mani e grazie a una recente guida del
Ministero della Salute sono anche di facilissima comprensione. Redatta dal Dipartimento della
sanità pubblica veterinaria, della sicurezza alimentare e degli organi collegiali per la tutela
della salute - Direzione generale per l’igiene e la sicurezza degli alimenti e la nutrizione , la
guida “Sicurezza nel frigorifero”, preparata in collaborazione con l'Istituto Zooprofilattico
Sperimentale di Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta, è stata dunque strutturata sotto forma di
decalogo e contiene i seguenti consigli:
1. Verifica la temperatura all’interno del tuo frigorifero. Mantieni la temperatura interna del
frigorifero intorno ai 4-5 °C (sulla mensola centrale) per conservare nel modo migliore i
tuoi cibi. Colloca il frigorifero lontano da fonti di calore. Aprilo solo a bisogno e richiudilo
in tempi brevi.
I modelli più recenti dispongono di un display che riporta la temperatura interna del
frigorifero: se il tuo non è così equipaggiato, poni un normale termometro sui diversi ripiani
e scomparti: in questo modo potrai verificarne l’efficienza e regolarne la potenza,
abbassando la temperatura interna.
2. Ogni zona del frigorifero mantiene temperature diverse. Il punto più freddo del frigorifero
è la mensola più bassa, subito sopra il cassetto per le verdure (circa + 2 °C), mentre la
parte meno fredda è rappresentata dallo sportello. Tuttavia, poiché i frigoriferi di nuova
generazione hanno differenti sistemi di refrigerazione, solo il libretto delle istruzioni può
darti indicazioni precise e corrette sulla gestione degli spazi interni.
3. Non conservare gli alimenti oltre la loro data di scadenza. Per i prodotti da conservare in
frigorifero si parla di “scadenza”: è la data entro la quale un alimento può essere venduto e
deve essere consumato. La data deve riportare, nell'ordine, il giorno, il mese ed
eventualmente l'anno. Entro tale data il produttore garantisce la salubrità e le
caratteristiche organolettiche del prodotto. Sulla confezione devono essere inoltre riportate
le condizioni di conservazione ed eventualmente la temperatura in funzione della quale è
stato determinato il periodo di validità. Viene indicato con la dicitura “da consumarsi
entro”: è importante verificare questa data al momento dell’acquisto e durante la
conservazione domestica ed eliminare i prodotti scaduti dal frigorifero.
4. Ogni alimento ha la sua "temperatura di conservazione". Carne e pesce devono sostare
nella parte più fredda (solitamente il comparto più in basso). Il pesce eviscerato e lavato,
deve essere consumato entro 24 ore. La carne ha tempi di conservazione diversi a seconda
del tipo di taglio e composizione: deve essere consumata entro 24 ore se macinata, entro 48
ore se di pollo o tacchino, entro 3 giorni nel caso di affettati non confezionati e carne fresca
in genere. La parte centrale (di solito 4-5 °C) è adatta a uova, latticini, dolci a base di
creme e panna e quegli alimenti da conservare in frigorifero “dopo l’apertura”. Nella zona
a temperatura maggiore (di solito il cassetto nella parte bassa) si conservano le verdure e la
frutta che possono essere danneggiate da temperature troppo basse; queste vanno
consumate rapidamente per evitarne il deterioramento. Le mensole all’interno della porta
sono i punti più caldi del frigorifero e sono destinati ai prodotti che necessitano solo di una
leggera refrigerazione (es. bibite, burro).
5. Il frigorifero non è indicato per qualsiasi alimento. Alcuni alimenti non hanno bisogno di
essere refrigerati, anzi, potrebbero esserne danneggiati, come per esempio la frutta esotica,
gli agrumi (il freddo può farli diventare amari), i pomodori, i fagiolini, i cetrioli e le
zucchine; il pane diventa raffermo più velocemente con le basse temperature. Frutta e
verdura che devono ancora maturare devono essere conservate a temperatura ambiente.
6. Non riporre mai in frigorifero alimenti caldi. Se cucini, lascia raffreddare completamente
le pietanze prima di riporle in frigorifero: eviterai condense e bruschi innalzamenti di
temperatura sul ripiano.
7. Fai attenzione alle contaminazioni crociate. Separa gli alimenti crudi da quelli cotti o
pronti per essere consumati: questo ti permetterà di evitare che microrganismi
eventualmente presenti nei primi vengano trasferiti ad alimenti che non subiranno più
trattamenti termici prima del consumo.
8. Utilizza contenitori puliti e chiusi. È sempre buona norma conservare gli alimenti in
contenitori puliti o nelle confezioni originali, perché queste riportano la scadenza e
indicazioni utili per la conservazione. Anche i cibi preparati in casa devono essere
conservati con cura in contenitori puliti e con coperchio. Prima di chiudere i contenitori è
buona norma attendere il raffreddamento del contenuto per evitare che il vapore si condensi
sul coperchio ricadendo sul cibo. Evita di riporre gli alimenti semplicemente su di un piatto:
potresti vedere gocce di liquido cadere da un ripiano a quello sottostante.
9. Pulisci regolarmente l’interno del frigorifero. Puoi utilizzare prodotti specifici o
semplicemente acqua e bicarbonato o aceto. Mantenere il frigorifero pulito e senza
accumuli di ghiaccio sulle pareti ne assicura il perfetto funzionamento e il mantenimento
della temperatura di refrigerazione. Il libretto di istruzioni del tuo elettrodomestico ti
indicherà come effettuare una corretta manutenzione.
10.Non cedere alla tentazione di fare scorte troppo abbondanti. Evita di sovraccaricare il
frigorifero con troppi alimenti: quando fai la spesa ricorda sempre quanto esso può
contenere. L’aria fredda al suo interno deve poter circolare liberamente intorno ai cibi. Se
non c’è sufficiente spazio tra i prodotti, l’aria non riuscirà a circolare e la corretta
distribuzione della temperatura verrà ostacolata.
(fonte e/o per scaricare il decalogo “Sicurezza nel frigorifero” in formato pdf:
www.salute.gov.it - dossier: il mio frigo – sezione: 10 regole d'oro)
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