CULTURA e SPETTACOLI PAGINA 19 E-mail: [email protected] - Tel. 071-4581 - Fax 071-41898 SABATO 17 SETTEMBRE 2005 Lo scenografo Dante Ferretti a Macerata. “Non lavoro in Italia? Pazienza, non mi taglio le vene” “Nel cinema italiano vince la qualità” di GIUSEPPE PORZI MACERATA - Dante Feretti sembra guardare il mondo con gli occhi sgranati di un ragazzino, con uno stupore e una pacatezza che tuttavia non gli vietano il piacere della battuta tagliente. La sala Svoboda dell’Accademia di Belle Arti di Macerata si è riempita, ieri, alla prima tappa dell’omaggio della città al suo figlio più famoso. Il grande scenografo, accompagnato dalla moglie Francesca Lo Schiavo, si è raccontato attraverso le domande di Gabriele Lucci, dell’Università dell’Aquila autore di un libro sulla sua opera. Fresco della mostra del cinema di Venezia, ha avuto parole lusinghiere per le opere italiane in concorso. “Molti film sono nelle sale cinematografiche e ottengono consensi. Buon segno, vuol dire che si fanno film di qualità. La gente si è svegliata, preferisce la sala cinematografica ai dvd in casa”. E a proposito di cinema italiano, è proprio impossibile pensare a una collaborazione tra un autore nostrano e Dante Ferretti, l’hollywoodiano? Sorride, Ferretti. “E’ vero, è così tanto tempo che lavoro negli Stati Uniti, dall’89. Là è diverso, ho la possibilità di lavorare continuamente”. Ma non ne fa un dramma. “Ne ho portati tanti di film in Italia, ma a me non mi hanno chiamato; un po’ perché il cinema italiano è cambiato, un po’ perché pensano che io sia ... non so. Non è importante. Perché faccio tante opere, tante cose in Italia per cui non ci sono problemi, e non mi taglio le vene”. Dei grandi registi disegna tratti rapidi e incisivi. “Scorsese è uno dei più grandi della sua generazione; l’ho conosciuto quando lavoravo con Fellini a La città delle donne. Mi chiese di lavorare con lui e dovetti dire no. Mi richiamò e fui costretto a rifiutare ancora. Infine mi contattò una terza volta e All’Accademia di Belle Arti il racconto della sua favolosa carriera e dei grandi registi “Pasolini mi ha insegnato il cinema pittorico e poetico”. Il gioco di finzioni con Fellini A sinistra lo scenografo maceratese Dante Ferretti insieme alla moglie Francesca Lo Schiavo entrambi premiati con l’Oscar A destra all’incontro in Accademia Foto Chiodi Summit con il sindaco Meschini e il presidente della Provincia Unipotesi per lo Sferisterio MACERATA - Ma non le piacerebbe vedere una sua scenografia allo Sferisterio? Alla domanda non inattesa Ferretti prima glissa poi non riesce a sopprimere la sua vena sarcastica. “Per lavorare allo Sferisterio occorrono molti meriti, io non li ho ancora guadagnati tutti”. Tuttavia egli non parla di cattivo rapporto con Macerata. “Lo sto ricostruendo dopo tanti anni vissuti fuori”. Glissa, il grande mi disse che era l’ultima. Presi l’aereo e da Los Angeles volai a New York da lui. Ne ho fatti sei di film con lui” Di Pasolini, con cui fece il suo primo film, Medea, parla quasi con affetto. “Ora lo si rivaluta, si parla moltissimo di lui dopo anni di silenzio. Mi ha insegnato il cinema poetico e pittorico. Era molto avanti. E poi ha creduto in me”. Incantevole, invece, il gioco di finzioni intrecciato per anni con Fellini, da cui sono scaturite pellicole memorabili. “Feci Satyricon come aiuto scenografo con lui. Mi chiese di fare “Roma”, insieme al Danilo Grande. Rifiutai pregandolo di richiamarmi dopo 10 anni. Lo fece all’uscita di un film. Era stranamente solo. Dantino - così mi scenografo, ma la sensazione che la città non si scaldi per il suo figlio importante è tangibile e fastidiosa. Qualche maligno ha detto che la cerimonia di oggi in Comune cade solo perché egli è in città per il battesimo della nipote. Malignità, forse, ma si sa... E intanto il presidente della Provincia Giulio Silenzi annuncia un incontro a tre, col sindaco Meschini e Ferretti, per parlare di Sferisterio. Chissà... chiamava - sono passati i dieci anni è ora che lavori con me. E feci Prova d’orchestra e altri cinque film. Con lui era un gioco continuo. Voleva sempre sapere che cosa avessi sognato la notte. Rispondevo: niente. Poi, invece, presi a inventarmi i sogni, sperando che gli piacessero. E lui prendeva spunti per i suoi lavori. Siamo entrambi figli della provincia e forse per questo ci si in- tendeva”. Neanche sull’Oscar lascia cadere la provocazione. “Aviator è una delle mie scenografie, non so se la migliore. Comunque ha ricevuto molti premi. Alla fine hanno deciso di darmelo, forse si sono ricreduti. Io ho otto nomination, mia moglie Francesca sei. A Natale, forse, ne daremo qualcuna in saldo”. E la sala gremita si scioglie in un applauso. Apre il cartellone della stagione lirica al Pergolesi, anticipando di qualche mese le celebrazioni mozartiane LApe musicale, un pasticcio firmato Znaniecki di GIORGIO BIANCHI Il regista polacco ha realizzato in Italia importanti spettacoli del repertorio settecentesco JESI - La prima rappresentazione in epoca moderna de “L'Ape musicale” commedia in due atti su libretto e "collage musicale" di Lorenzo Da Ponte aprirà martedì alle 21 (replica giovedì alle 16) la XXXVIII stagione lirica di tradizione del Teatro Giovan Battista Pergolesi di Jesi, anticipando di qualche mese le celebrazioni mozartiane. L'opera un "pasticcio" tipico del teatro musicale settecentesco verrà riportata alla luce nella ricostruzione della versione viennese del 1789 a cura di Una scena della commedia per musica “L'Ape musicale” Anelide Nascimbeni, Attilio Cremonesi, monesi. Firma la regia Michal asburgici (le viennesi del 1789 e Vincenzo De Vivo, con i recitativi Znaniecki, il regista polacco che del 1791, e la triestina del 1792) di Attilio Cremonesi nelle Edi- ha realizzato in Italia importanti ed una - la più tarda, destinata al zioni della Fondazione Pergolesi spettacoli del repertorio settecen- Teatro di New York nel 1830 - è Spontini. tesco tra i quali “Il Flaminio” al incentrata sull'opera rossiniana. L'allestimento, realizzato dal Pergolesi Spontini 2004. Le sce- Delle quattro "Api" solo quella Teatro Pergolesi in coproduzione ne saranno di Luigi Scoglio, i co- americana è stata oggetto di stucon Teatri di Treviso (sarà infatti stumi di Barbara Ptak, l’interpre- dio e di rappresentazione, andanproposto a Vittorio Veneto, dove tazione vocale è a cura di Regina do in scena a Montepulciano e a nacque nel 1749 Emanuele Co- Resnik. L’opera sarà trasmessa Venezia nel 1989. La trama descrive con sapiennegliano ovvero Lorenzo Da da Rai Radio 3. Ponte) e in collaborazione con il “L'Ape musicale” è un "pa- za ed arguzia le vicende di un Maggio Fiorentino Formazione sticcio", ovvero un'opera costrui- gruppo di virtuosi e di un poeta ed Eurobottega, coinvolgerà can- ta con pezzi tratti da opere esi- che si fa impresario per allestire tanti provenienti da Accademie stenti di diversi autori, tutti ope- un'opera nuova con "musiche noed Opera-Studio di importanti ranti nell'Europa dell'ultimo de- te". Identificandosi col protagoistituzioni italiane: Luigi De Do- cennio del Settecento, e in scena a nista, DaPonte mettein scenauno nato, Gianluca Pasolini, Mario Vienna negli anni immediata- spettacolo che rispecchia la realtà Cassi, Ermonela Jaho, Monica mente precedenti alla prima rap- della compagnia viennese e le viColonna, Manuela Bisceglie. Di- presentazione del libretto dapon- cende che avevano agitato gli arrige la Form-Orchestra Filarmo- tiano. Ne esistono quattro versio- tisti dell'Opera Italiana. Il nuovo direttore artistico Fenica Marchigiana il Maestro con- ni:tre riguardanoil repertoriosetcertatore e direttore Attilio Cre- tecentesco dei teatri imperiali derico Pupo firma il cartellone li- rico che prosegue il 12, 14 e 16 ottobre con Falstaff di Giuseppe Verdi diretto da Christopher Franklin e la regia di Antonio Calenda, e il 18, 20 e 22 novembre con il nuovo allestimento di Gianni Schicchi di Giacomo Puccini e Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni (direzione di Antonino Fogliani, regia Ivan Stefanutti). La stagione proseguirà il 3 e 4 novembre con la Compagnie Pernette e l'Ensemble Télémaque nel nuovo balletto “Flûte!”, opera per nove danzatori contemporanei ed hip hop ispirata al Flauto Magico di Mozart, su musiche di Raoul Lay e coreografia di Nathalie Pernette. “Flûte!” è un'opera danzata per nove ballerini e nove musicisti (l'Ensemble Télémaque), ed assieme un percorso iniziatico e ludico che condurrà Tamino alla saggezza enel qualesi mescolano danza contemporanea e musica d'opera, palpitante di citazioni dall'hip hop metropolitano. Il Coro Lirico Marchigiano "Bellini" e la Form-Orchestra Filarmonica Marchigiana, saranno impegnati nell'esecuzione delle opere in programma. Alla stessa orchestra sarà affidato un Concerto in occasione delle festività natalizie (8 dicembre) con musiche di Mozart, ad anticipare le celebrazioni mozartiane del 2006. Biglietteria: platea intero euro 50 (ridotto 40), palchi centrali dai 40 ai 30, palchi laterali dai 30 ai 24. Loggione 10. Info: Fondazione Pergolesi Spontini tel. 0731. 202944. Biglietteria tel. 206888. Musical di successo Pinocchio Alle Muse tutto esaurito di ERIKA BARBACELLI ANCONA - C’era una volta un burattino che amava cantare, ballare, divertirsi, vivere. Il suo nome era Pinocchio. La favola di Collodi è arrivata in veste di musical al Teatro delle Muse di Ancona, tutto esaurito nella serata apertura della stagione di prosa 2005-2006 dello Stabile delle Marche. Disegni, parole e sentimenti del libro consultato e tramandato da generazioni che hanno preso sembianze tangibili accompagnati dalla magia dall’immaginazione, dalla comunicatività di una recitazione moderna e coinvolgente dell’intera Compagnia della Rancia e da un burattino snodato e saltellante cui tira i fili il capace Manuel Frattini. Una favola non solo rivolta ai bambini, che non erano molti in sala, a dimostrare che le emozioni non hanno età. Un grande musical, uno dei più grandi prodotti in Italia dai colori e gli stupori “broadwyani”, capitanato da Saverio Marconi, con le musiche dei Pooh(davvero inconfondibili in qualche occasione) che si immerge nelle scenografie dagli effetti speciali da lasciare stupiti non solo i più piccoli. E dove non arriva la scena arrivano le emozioni, la riscoperta di quei valori primordiali, come la famiglia, in uno splendido passo nella pancia della balena dove Geppetto e Pinocchio si ritrovano, l’amicizia, nell’abbraccio tra il burattino e Lucignolo dopo la trasformazione in asini, e l’amore l’unico vero très d’union della fiaba. L’occhio è rapito sin dalle prime luci, quando dall’ “esplosione” di un tronco di pino nasce il bimbo di legno ma sono tanti i mutamenti sul palco: dalla piazza del paese alla casa di Geppetto, dal fascino del teatrino di Mangiafuoco con le marionette giganti al bosco incantato alle magie della fata Turchina, al circo, al fondo del mare con una gigantesca balena, ai simpatici personaggi del Gatto e la volpe in versione Bonnie e Clyde. Un parterre gremito ha accolto la nuova stagione del Teatro Stabile delle Marche con l’assessore alla cultura del comune di Ancona, Antonio Luccarini, l'assessore al turismo ed allo sport Daniele Tagliacozzo, l'assessore regionale Gianni Giaccaglia e Paola Calabresi, il sovrintendente del Rossini Opera Festival Mariotti ed il presidente dello Stabile Tommaso Paolucci. Repliche fino a domenica 18 con doppia recita sabato e domenica. Il prossimo appuntamento sarà invece il 29 (fino al 2 ottobre) con Footloose e i ragazzi di “Amici” di Maria De Filippi. Per info: 071.52525 e 071 5021630.