CULTURA e SPETTACOLI
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SABATO 17 SETTEMBRE 2005
Lo scenografo Dante Ferretti a Macerata. “Non lavoro in Italia? Pazienza, non mi taglio le vene”
“Nel cinema italiano vince la qualità”
di GIUSEPPE PORZI
MACERATA - Dante Feretti sembra guardare il mondo con gli occhi sgranati di un ragazzino, con
uno stupore e una pacatezza che
tuttavia non gli vietano il piacere
della battuta tagliente. La sala
Svoboda dell’Accademia di Belle Arti di Macerata si è riempita,
ieri, alla prima tappa dell’omaggio della città al suo figlio più
famoso. Il grande scenografo,
accompagnato dalla moglie
Francesca Lo Schiavo, si è raccontato attraverso le domande di
Gabriele Lucci, dell’Università
dell’Aquila autore di un libro sulla sua opera. Fresco della mostra
del cinema di Venezia, ha avuto
parole lusinghiere per le opere
italiane in concorso. “Molti film
sono nelle sale cinematografiche
e ottengono consensi. Buon segno, vuol dire che si fanno film di
qualità. La gente si è svegliata,
preferisce la sala cinematografica ai dvd in casa”.
E a proposito di cinema italiano, è proprio impossibile pensare a una collaborazione tra un
autore nostrano e Dante Ferretti,
l’hollywoodiano?
Sorride, Ferretti. “E’ vero, è
così tanto tempo che lavoro negli
Stati Uniti, dall’89. Là è diverso,
ho la possibilità di lavorare continuamente”. Ma non ne fa un
dramma. “Ne ho portati tanti di
film in Italia, ma a me non mi
hanno chiamato; un po’ perché il
cinema italiano è cambiato, un
po’ perché pensano che io sia ...
non so. Non è importante. Perché
faccio tante opere, tante cose in
Italia per cui non ci sono problemi, e non mi taglio le vene”.
Dei grandi registi disegna
tratti rapidi e incisivi.
“Scorsese è uno dei più grandi
della sua generazione; l’ho conosciuto quando lavoravo con
Fellini a La città delle donne. Mi
chiese di lavorare con lui e dovetti dire no. Mi richiamò e fui
costretto a rifiutare ancora. Infine mi contattò una terza volta e
All’Accademia di Belle Arti il racconto
della sua favolosa carriera e dei grandi registi
“Pasolini mi ha insegnato il cinema pittorico
e poetico”. Il gioco di finzioni con Fellini
A sinistra
lo scenografo
maceratese
Dante
Ferretti
insieme
alla moglie
Francesca
Lo Schiavo
entrambi
premiati
con l’Oscar
A destra
all’incontro
in Accademia
Foto Chiodi
Summit con il sindaco Meschini e il presidente della Provincia
Un’ipotesi per lo Sferisterio
MACERATA - Ma non le piacerebbe vedere una sua scenografia allo Sferisterio? Alla domanda non inattesa Ferretti
prima glissa poi non riesce a sopprimere
la sua vena sarcastica. “Per lavorare allo
Sferisterio occorrono molti meriti, io
non li ho ancora guadagnati tutti”. Tuttavia egli non parla di cattivo rapporto
con Macerata. “Lo sto ricostruendo dopo
tanti anni vissuti fuori”. Glissa, il grande
mi disse che era l’ultima. Presi
l’aereo e da Los Angeles volai a
New York da lui. Ne ho fatti sei di
film con lui”
Di Pasolini, con cui fece il suo
primo film, Medea, parla quasi
con affetto.
“Ora lo si rivaluta, si parla
moltissimo di lui dopo anni di
silenzio. Mi ha insegnato il cinema poetico e pittorico. Era
molto avanti. E poi ha creduto in
me”.
Incantevole, invece, il gioco
di finzioni intrecciato per anni
con Fellini, da cui sono scaturite
pellicole memorabili.
“Feci Satyricon come aiuto
scenografo con lui. Mi chiese di
fare “Roma”, insieme al Danilo
Grande. Rifiutai pregandolo di
richiamarmi dopo 10 anni. Lo fece all’uscita di un film. Era stranamente solo. Dantino - così mi
scenografo, ma la sensazione che la città
non si scaldi per il suo figlio importante è
tangibile e fastidiosa. Qualche maligno
ha detto che la cerimonia di oggi in Comune cade solo perché egli è in città per il
battesimo della nipote. Malignità, forse,
ma si sa... E intanto il presidente della
Provincia Giulio Silenzi annuncia un incontro a tre, col sindaco Meschini e Ferretti, per parlare di Sferisterio. Chissà...
chiamava - sono passati i dieci
anni è ora che lavori con me. E
feci Prova d’orchestra e altri cinque film. Con lui era un gioco
continuo. Voleva sempre sapere
che cosa avessi sognato la notte.
Rispondevo: niente. Poi, invece,
presi a inventarmi i sogni, sperando che gli piacessero. E lui
prendeva spunti per i suoi lavori.
Siamo entrambi figli della provincia e forse per questo ci si in-
tendeva”.
Neanche sull’Oscar lascia cadere la provocazione. “Aviator è
una delle mie scenografie, non so
se la migliore. Comunque ha ricevuto molti premi. Alla fine
hanno deciso di darmelo, forse si
sono ricreduti. Io ho otto nomination, mia moglie Francesca
sei. A Natale, forse, ne daremo
qualcuna in saldo”. E la sala gremita si scioglie in un applauso.
Apre il cartellone della stagione lirica al Pergolesi, anticipando di qualche mese le celebrazioni mozartiane
L’Ape musicale, un “pasticcio” firmato Znaniecki
di GIORGIO BIANCHI
Il regista polacco ha realizzato
in Italia importanti spettacoli
del repertorio settecentesco
JESI - La prima rappresentazione
in epoca moderna de “L'Ape musicale” commedia in due atti su
libretto e "collage musicale" di
Lorenzo Da Ponte aprirà martedì
alle 21 (replica
giovedì alle
16)
la
XXXVIII stagione lirica di
tradizione del
Teatro Giovan
Battista Pergolesi di Jesi,
anticipando di
qualche mese
le celebrazioni
mozartiane.
L'opera un "pasticcio"
tipico del teatro musicale
settecentesco verrà riportata
alla luce nella
ricostruzione
della versione
viennese del
1789 a cura di Una scena della commedia per musica “L'Ape musicale”
Anelide Nascimbeni, Attilio Cremonesi, monesi. Firma la regia Michal asburgici (le viennesi del 1789 e
Vincenzo De Vivo, con i recitativi Znaniecki, il regista polacco che del 1791, e la triestina del 1792)
di Attilio Cremonesi nelle Edi- ha realizzato in Italia importanti ed una - la più tarda, destinata al
zioni della Fondazione Pergolesi spettacoli del repertorio settecen- Teatro di New York nel 1830 - è
Spontini.
tesco tra i quali “Il Flaminio” al incentrata sull'opera rossiniana.
L'allestimento, realizzato dal Pergolesi Spontini 2004. Le sce- Delle quattro "Api" solo quella
Teatro Pergolesi in coproduzione ne saranno di Luigi Scoglio, i co- americana è stata oggetto di stucon Teatri di Treviso (sarà infatti stumi di Barbara Ptak, l’interpre- dio e di rappresentazione, andanproposto a Vittorio Veneto, dove tazione vocale è a cura di Regina do in scena a Montepulciano e a
nacque nel 1749 Emanuele Co- Resnik. L’opera sarà trasmessa Venezia nel 1989.
La trama descrive con sapiennegliano ovvero Lorenzo Da da Rai Radio 3.
Ponte) e in collaborazione con il
“L'Ape musicale” è un "pa- za ed arguzia le vicende di un
Maggio Fiorentino Formazione sticcio", ovvero un'opera costrui- gruppo di virtuosi e di un poeta
ed Eurobottega, coinvolgerà can- ta con pezzi tratti da opere esi- che si fa impresario per allestire
tanti provenienti da Accademie stenti di diversi autori, tutti ope- un'opera nuova con "musiche noed Opera-Studio di importanti ranti nell'Europa dell'ultimo de- te". Identificandosi col protagoistituzioni italiane: Luigi De Do- cennio del Settecento, e in scena a nista, DaPonte mettein scenauno
nato, Gianluca Pasolini, Mario Vienna negli anni immediata- spettacolo che rispecchia la realtà
Cassi, Ermonela Jaho, Monica mente precedenti alla prima rap- della compagnia viennese e le viColonna, Manuela Bisceglie. Di- presentazione del libretto dapon- cende che avevano agitato gli arrige la Form-Orchestra Filarmo- tiano. Ne esistono quattro versio- tisti dell'Opera Italiana.
Il nuovo direttore artistico Fenica Marchigiana il Maestro con- ni:tre riguardanoil repertoriosetcertatore e direttore Attilio Cre- tecentesco dei teatri imperiali derico Pupo firma il cartellone li-
rico che prosegue il 12, 14 e 16
ottobre con Falstaff di Giuseppe
Verdi diretto da Christopher
Franklin e la regia di Antonio Calenda, e il 18, 20 e 22 novembre
con il nuovo allestimento di Gianni Schicchi di Giacomo Puccini e
Cavalleria Rusticana di Pietro
Mascagni (direzione di Antonino
Fogliani, regia Ivan Stefanutti).
La stagione proseguirà il 3 e 4
novembre con la Compagnie Pernette e l'Ensemble Télémaque nel
nuovo balletto “Flûte!”, opera per
nove danzatori contemporanei ed
hip hop ispirata al Flauto Magico
di Mozart, su musiche di Raoul
Lay e coreografia di Nathalie Pernette.
“Flûte!” è un'opera danzata
per nove ballerini e nove musicisti (l'Ensemble Télémaque), ed
assieme un percorso iniziatico e
ludico che condurrà Tamino alla
saggezza enel qualesi mescolano
danza contemporanea e musica
d'opera, palpitante di citazioni
dall'hip hop metropolitano.
Il Coro Lirico Marchigiano
"Bellini" e la Form-Orchestra Filarmonica Marchigiana, saranno
impegnati nell'esecuzione delle
opere in programma. Alla stessa
orchestra sarà affidato un Concerto in occasione delle festività
natalizie (8 dicembre) con musiche di Mozart, ad anticipare le
celebrazioni mozartiane del
2006.
Biglietteria: platea intero euro
50 (ridotto 40), palchi centrali dai
40 ai 30, palchi laterali dai 30 ai
24. Loggione 10.
Info: Fondazione Pergolesi
Spontini tel. 0731. 202944. Biglietteria tel. 206888.
Musical di successo
“Pinocchio”
Alle Muse
tutto esaurito
di ERIKA BARBACELLI
ANCONA - C’era una volta un
burattino che amava cantare,
ballare, divertirsi, vivere. Il
suo nome era Pinocchio. La favola di Collodi è arrivata in veste di musical al Teatro delle
Muse di Ancona, tutto esaurito
nella serata apertura della stagione di prosa 2005-2006 dello Stabile delle Marche. Disegni, parole e sentimenti del libro consultato e tramandato da
generazioni che hanno preso
sembianze tangibili accompagnati dalla magia dall’immaginazione, dalla comunicatività di una recitazione moderna e coinvolgente dell’intera
Compagnia della Rancia e da
un burattino snodato e saltellante cui tira i fili il capace Manuel Frattini. Una favola non
solo rivolta ai bambini, che
non erano molti in sala, a dimostrare che le emozioni non
hanno età. Un grande musical,
uno dei più grandi prodotti in
Italia dai colori e gli stupori
“broadwyani”, capitanato da
Saverio Marconi, con le musiche dei Pooh(davvero inconfondibili in qualche occasione) che si immerge nelle scenografie dagli effetti speciali
da lasciare stupiti non solo i più
piccoli. E dove non arriva la
scena arrivano le emozioni, la
riscoperta di quei valori primordiali, come la famiglia, in
uno splendido passo nella pancia della balena dove Geppetto
e Pinocchio si ritrovano, l’amicizia, nell’abbraccio tra il
burattino e Lucignolo dopo la
trasformazione in asini, e l’amore l’unico vero très d’union
della fiaba. L’occhio è rapito
sin dalle prime luci, quando
dall’ “esplosione” di un tronco
di pino nasce il bimbo di legno
ma sono tanti i mutamenti sul
palco: dalla piazza del paese
alla casa di Geppetto, dal fascino del teatrino di Mangiafuoco con le marionette giganti al bosco incantato alle magie
della fata Turchina, al circo, al
fondo del mare con una gigantesca balena, ai simpatici personaggi del Gatto e la volpe in
versione Bonnie e Clyde. Un
parterre gremito ha accolto la
nuova stagione del Teatro Stabile delle Marche con l’assessore alla cultura del comune di
Ancona, Antonio Luccarini,
l'assessore al turismo ed allo
sport Daniele Tagliacozzo,
l'assessore regionale Gianni
Giaccaglia e Paola Calabresi,
il sovrintendente del Rossini
Opera Festival Mariotti ed il
presidente dello Stabile Tommaso Paolucci. Repliche fino a
domenica 18 con doppia recita
sabato e domenica.
Il prossimo appuntamento
sarà invece il 29 (fino al 2 ottobre) con Footloose e i ragazzi di “Amici” di Maria De Filippi. Per info: 071.52525 e
071 5021630.
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17/09/2005 Primaria SABATO 17 SETTEMBRENaz19