Triumph TT 600 DI MASSIMO TEMPORALI - FOTO WOLFANGO/CARRSTUDIO La Triumph debutta nella classe 600 con un’inedita 4 cilindri. Si chiama TT 600, ha una linea tranquilla, ma dietro la carenatura nasconde un caratterino sportivissimo. È l’unica 600 alimentata a iniezione, è potente (106 cv) ma con qualche irregolarità ai medi regimi e con una erogazione “appuntita”. La ciclistica si adatta molto bene all’uso stradale. In pista la TT si trasforma in un’arma d’assalto nonostante i 193 kg di peso. In Italia sono previsti 200 arrivi. Costa 17.500.000 lire su strada 66 TUTTOMOTO Ma che Carattere! NON DEVE INGANNARE l’aspetto “angelico”, perché la Triumph TT 600 ha un carattere infernale. Sarà mica una Supersport? D a un po’ di tempo la Triumph si sta dedicando a macchine sempre più sportive per rimediare un posto al sole in un mercato che finora ha trascurato. Dopo il brillante avvio nel ‘96 con la T595, oggi è la TT 600 a scendere in pista, confermando così l'interesse dell'azienda inglese per i “manubri bassi”. Al primo impatto è la stretta somiglianza con Honda CBR 600 a colpire di più; filosofia e stile sembrano provenire dalla stessa cultura motociclistica. La TT è una moto “bugiarda”; fuori esprime assoluto equilibrio, riprendendo in molti dettagli i tratti della sport touring; dentro esprime il massimo del livello tecnico per dichiarare “guerra” alle moto giapponesi. Il marchio Triumph sul puntale della carenatura, la doppia T sui lati e la bandierina inglese sulla coda sono simboli significativi per distinguersi dalla nuvola “gialla” di giapponesi, ma la personalità che consente di riconoscere la TT600 è contenuta nella Triumph TT 600 ESTETICA tecnologia e nella guida. Coi loghi patriottici abbinati alle due colorazioni disponibili, rossoargento e giallo- nera, la TT 600 diventa ancora più gradevole e originale, pur mantenendo un design tradizionale. Il cupolino è pulito da spigoli vivi e complicazioni aerodinamiche, ma soffre della linea impersonale del faro che rischia di togliere grinta e styling all'intera figura. Il plexiglass fumé non offre grande protezione, proprio perché è molto ribassato e poco pronunciato nella zona del pilota. Per fortuna ci sono i due bocchettoni dell’air-box (ai lati del faro) a conferire un po’ di “cattiveria” alla TT. La linea degli specchietti è un po’ pesante per essere una supersportiva, ma alla fine quel che conta di più è la funzionalità. La strumentazione ha dimensioni contenute: il contagiri è in primo piano e ben visibile, grazie allo sfondo bianco e alla lancetta arancio fluo; in esso sono contenute le spie della pressione dell’olio e del funzionamento dell’iniezione, oltre al termometro dell’acqua nel piccolo schermo digitale. Il display a fianco, più grande, offre le funzioni di tachimetro, contachilometri totale e parziale (trip 1 e 2) e orologio. IMPRONTA “SELVAGGIA” ED ESSENZIALE A volte dalla TT sembra affiorare la vecchia concezione di motocicletta, dove la cura nella tecnica veniva prima delle apparenze. La piastra forcella, ad esempio, ha una verniciatura un po’ grezza, il serbatoio olio freni è in vistosa plastica, mentre le leve al manubrio hanno una linea molto semplice. Ma il bello della nuova Triumph è proprio questa impronta “selvaggia” ed essenziale, capace di fare innamorare anche senza indossare l’abito da sera. I comandi elettrici sono di facile impiego, anche se, quando si indossano i guanti di pelle, si perde un po’ di sensibilità sul tasto delle frecce. Il grosso serbatoio della benzina è leggermente scavato sui fianchi, LA TT È L’UNICA 600 A INIEZIONE ELETTRONICA CUPOLINO E FARO, in alto, si sposano perfettamente con la filosofia un po’ Honda della nuova Triumph. Davanti spiccano le due prese d’aria dinamiche. Per il codino posteriore, qui a fianco, è previsto anche il “guscio” monoposto oltre agli altri optional. Nella sua cilindrata la Triumph TT è l’unica a essere alimentata dall’iniezione anziché dai classici carburatori. Questo avrebbe dovuto addolcire la curva di erogazione, che invece resta appuntita nella zona alta e rende più difficile il suo utilizzo. I 110 cv dichiarati dalla Casa sono confermati dalla prova al banco: 107 a 12800 giri. La TT 600 è provvista del sistema elettronico di gestione del motore Sagem MC 1000, che prevede lo starter automatico a freddo e l’autodiagnostica. La centralina consente infatti di registrare l’eventuale inconveniente memorizzando i relativi dati. La scatola dell’air-box ha una capacità di 8,5 litri. I pistoni sono forgiati ultraleggeri e presentano delle scanalature attorno alla regione del colletto superiore per diminuire massa e volume. Le canne dei cilindri d’alluminio sono rivestite in Nikasil, per ridurre il peso, migliorare la capacità di trasmissione del calore e abbassare l’attrito. IL PEDALE del freno posteriore è dotato di guida interna; 4 regolazioni per la leva del freno. 68 TUTTOMOTO mentre sulla parte superiore ci sono i consigli utili prima dell’uso: modalità del rodaggio, utilizzo del casco, rifornimento carburante. La sella ha una linea uniforme e regolare, molto spaziosa nella parte destinata al pilota, un po’ meno in quella per il passeggero. Può essere asportata agendo sulla serratura che c’è sul fianco sinistro, ma lo spazio che offre il vano è tale da poter ospitare il solo libretto di circolazione. Chi vuole fare del turismo può sbizzarirsi con gli optional della casa, anche perché di serie la TT non presenta molte soluzioni per trasportare i bagagli; non ci sono nemmeno i piolini per gli elastici. Se i dettagli estetici vanno un po’ controcorrente rispetto alle sportive di oggi, questo non riguarda la tecnologia che è curata nei minimi parti- colari, come dimostra il bellissimo telaio tinto di nero. Tutto è stato progettato per risparmiare sul peso. La struttura esterna è interamente d’alluminio (pesa 12,6 kg), compreso il braccio della sospensione; le ruote sono invece in lega d’alluminio e sono equipaggiate con Bridgestone BT10 oppure con Dunlop D207 RR. Il manubrio in due pezzi è forgiato, il morsetto sia inferiore che superiore della forcella è in alluminio e così anche il tubo del piantone dello sterzo. La lente del proiettore è in policarbonato. Le sospensioni sono marcate Kayaba, composte da elementi ultraleggeri ed entrambe regolabili nel precarico molla e nell’idraulica, in compressione ed estensione; gli steli forcella hanno diametro di 43 mm. Il peso totale è dichiarato in soli 170 kg. IL CRUSCOTTO, sopra, mostra il contagiri in primo piano con fondoscala a 16.000 giri. Sotto, risaltano i loghi di casa Triumph sulla carena. TUTTOMOTO 69 Triumph TT 600 C aratteraccio e capacità di allungo del motore sembrano rubati a una moto preparata Supersport. Sono poche infatti le motociclette di serie capaci di sfiorare i 15.000 giri indicati (13.000 veri) e “sparare” sopra i 10.000. Andare a spasso diventa un sacrificio con la TT, perché sotto i 3.500 giri il motore è irregolare, povero di cavalli e anche quando si viaggia a gas parzializzato la TT “strattona” come se non aspettasse altro che una bella tiratina di collo. In città è difficile adoperare il cambio, specie in scalata, dove non si riesce a dare il classico colpo di gas a causa della flessione di alimentazione; la frizione tra l'altro stacca a fondo corsa. Quando fa caldo il motore scalda parecchio e la ventola è costantemente in funzione. Al primo impatto invece di essere alla guida di una Triumph sembre- I DATI TECNICI DICHIARATI PREZZO Colori Accessori Garanzia Importatore MOTORE Tipo Alesaggio x corsa Cilindrata Rapporto compr. Potenza max Coppia max Distribuzione Alimentazione Accensione Avviamento Frizione Cambio Trasmissioni L. 17.500.000 c.i.m. nero-giallo/rosso-alluminio argentato silenziatore racing in carbonio o in acciaio, antifurto elettronico, borsa per serbatoio, borse laterali, kit di limitazione a 34 cv, protezioni in carbonio, codino post. 12 mesi Numero Tre srl, v.le Delle Industrie 10/17 20020 Arese (Mi) tel.02/93582000; fax 02/93581922 Freno anteriore Freno posteriore Pneumatici 4 tempi, 4 cilindri in linea, raffreddato a liquido 68 x 41,3 mm 599 cc 12:1 110 cv a 12.750 giri 68 Nm a 11.000 giri bialbero a catena laterale e 16 valvole iniez.. elettr. Multipoint con induzione forzata dell’aria digitale di tipo induttivo elettrico multidisco in bagno d’olio, comando meccanico a sei rapporti primaria a ingranaggi, finale a catena perimetrale in alluminio 1395 mm 24°/82 mm Kayaba teleidraulica con steli da 43 mm/n.d. precarico e idraulica in estensione e compressione monoammortizzatore Kayaba n.d. precarico molla e idraulica in estensione e compressione 2 dischi da 310 mm, pinze a 4 pistoncini un disco da 220 mm, pinza ad un pistoncino Dunlop D207 RR o Bridgestone BT 010: 120/70-ZR17 e 180/55-ZR17 DIMENSIONI E PESO Lunghezza max Larghezza max Altezza sella Serbatoio benzina Peso a secco 2060 mm 665 mm 810 mm 18 litri 170 kg MANUTENZIONE Olio motore Candele Pneumatici 4,2 lt, ogni 6.000 km, Mobil 1 Racing .4T 15W-50 NGK CR9EK pressione 2,4 bar ant. e 2,7 bar post. 70 TUTTOMOTO ANTIFURTO Il bloccasterzo è nella serratura di contatto ed è dotato della posizione con luci di parcheggio. Si inserisce girando lo sterzo a sinistra. BAGAGLI Sotto la sella c’è spazio sufficiente per i documenti. Per i bagagli meglio sfruttare gli optional della casa, come le valigie laterali e la borsa per il serbatoio. COMANDI Coi guanti si perde un po’ di sensibilità nell’azionare il comando frecce. La leva freno è regolabile su 4 posizioni tramite rotella; il filo frizione si regola con registro. CAVALLETTO C’è solo la stampella laterale e nonostante la linea “dritta” priva di inviti è facilmente raggiungibile anche stando in sella. RETROVISORI La linea è un po’ pesante per essere montati su una supersportiva. Sono facili da regolare, non vibrano e offrono buona visibilità. REGOLAZIONE SOSPENSIONI Forcella e ammortizzatore sono marcati Kayaba ed entrambi si regolano nel precarico della molla e nell’idraulica. CICLISTICA Telaio Interasse Cannotto/avancorsa Forcella/esc. Regolazioni Sospensione post. Escursione Regolazioni IN PRATICA RIFORNIMENTI Il tappo benzina è di tipo aeronautico. Buona l’autonomia, ma la spia di riserva concede solo una ventina di chilometri di autonomia: troppo pochi. rebbe di stare in sella a una Kawasaki 600 incattivita, ma forse è solo il sistema di erogazione “infinito” a ricordarci il “4” giapponese. O meglio: i rapporti del cambio sono pressoché gli stessi, lunghi, tanto che spesso ci si ritrova a scalare le marce fino in prima per affrontare i tornanti o le curve lente da percorso urbano. Insomma, prima di divertirsi con la nuova Triumph bisogna prenderci la mano. Tutta questa esuberanza iniziale fa pensare a un oggetto da 280 all’ora; invece non è così. Se si vuole raggiungere la velocità massima bisogna tirare almeno dalla terza marcia con l’ago del contagiri sempre a regime, perché durante la cambiata il motore cala di 2000 giri. In quinta marcia si toccano i 250 orari a 14.000 giri; in sesta si guadagnano soli 5 chilometri all’ora, ma il motore scende a 12.750 giri. Un rapporto finale più corto probabilmente aiuterebbe a sviluppare la potenza anche in velocità. Allo stesso tempo il propulsore concede di viaggiare a velocità di crociera altissime, anche oltre i 180 km/h, senza essere infa- PREGI PERSONALITÀ Nonostante la somiglianza con la Honda CBR 600 ha un carattere estremamente originale. Il tipo di guida è paragonabile a una moto da Supersport. ALLUNGO MOTORE Basta insistere con le marce per arrivare con l’ago del contagiri a quota 14.500. Sentirla girare, sembra una moto da corsa. POTENZA FRENATA È entusiasmante la potenza dei tre dischi. Il posteriore è facilmente modulabile; la leva davanti ha la corsa un po’ breve. DIFETTI COPPIA IRREGOLARE Sotto i 4000 giri il motore è vuoto e spesso bisogna usare la frizione e scalare in prima. La flessione di coppia ai “medi” non aiuta. RAPPORTI LUNGHI Nel cambio marcia si perdono quasi 2000 giri e in sesta occorre un lancio lunghissimo. Per “schizzare” via bisogna sempre scalare. RISERVA BENZINA Quando si accende la spia di riserva carburante si ha un’autonomia di circa 20 km. Sono veramente pochi per una moto di grande cubatura. stiditi dalle vibrazioni o dai vortici d’aria. Quando si sente passare la TT lanciata su un rettilineo si ha la sensazione di sentire una vera moto da corsa: il terminale di scarico è abbastanza rumoroso e quando l’ago del contagiri tocca il fondoscala fa venire i brividi dall’eccitazione. Non tutti possono apprezzare questo cocktail inglese di derivazione corsaiola come è la TT 600, a meno che non si abbia esperienza con le moto supersport. A contraddire la personalità pistaiola troviamo una posizione di guida “umana”. Il bari- centro della moto non è bassissimo, la sella è incavata e molto vicina alle pedane e queste sono molto avanzate, costringendo i più alti ad arretrare dalla sella (di spazio ce n’è fin troppo), mentre il manubrio è un po’ troppo in alto e chiuso. Insomma, la base c’è, ma se vista con un occhio sportivo andrebbero sistemate un paio di cosucce che non farebbero altro che migliorare il comportamento nella guida al limite. Quando si spinge al massimo ci si accorge che la Triumph “balla” un po’. Nel momento in cui si innesta- LA PROVA AL BANCO cv cv giri/min. kgm giri/min. 1 84,4 12810 5,4 10780 2 106,1 12810 6,6 10780 1 2 Valori rilevati al pneumatico Valori corretti all’albero 90 80 70 kgm 60 6 5 50 40 30 20 3 4 5 6 7 8 La prova è stata eseguita su un banco inerziale Fuchs. Le curve del grafico sono riferite alla misurazione al pneumatico. Correzioni a norme CE95/1. Condizioni della prova: temperatura pressione 9 10 11 12 13 giri x 1000 umidità Potenza max: 84,4 cv a 12810 giri Coppia max: 5,4 kgm a 10780 giri 10 4 3 2 33 °C 1001 hPa 42% no le marce rapidamente, chiudendo e riaprendo la manopola del gas, il manubrio reagisce con una scossa e la stessa cosa avviene quando si infilano dei velocissimi cambi di traiettoria. PER SCATTARE come un felino bisogna sempre avere la marcia “giusta”; complice anche la rapportatura lunga della trasmissione finale. UNA MOTO PERFETTA NELLA GUIDA SOFT Non si tratta di sbacchettamento, perché il fenomeno sparisce quasi istantaneamente, ma se i manubri fossero posizionati un pochino più bassi e più aperti si controllerebbe meglio l’avantreno. Si entra forte in curva, anche grazie ai nuovi pneumatici Dunlop D 207 RR, capaci di sopportare benissimo l’esuberanza del motore inglese. Pennellando le curve su strada sembra di avere fra le mani una moto perfetta, facile da guidare, tanto che la difficoltà iniziale che si incontra quando si “spinge” la TT al massimo diventa solamente un ricordo. La potenza della frenata è eccellente, da notare solamente che la corsa della leva anteriore è troppo breve, anche se regolata sulla posizione quattro. ■ VELOCITA Km/h massima 248 dichiarata n.d. PRESTAZIONI ACCELERAZIONE DA FERMO da 0 a 100 m 5”0 da 0 a 200 m 7”6 da 0 a 300 m 9”6 da 0 a 400 m 11”6/199 km/h RIPRESA DA 50 km/h in 6ª da 0 a 100 m 6”1 da 0 a 200 m 9”7 da 0 a 300 m 12”5 da 0 a 400 m 14”8/151 km/h CONSUMO km/l città 15,5 extraurbano 18,0 autostradale (130 km/h) 15 autonomia media 250 PESO verificato senza benzina 193 dichiarato a secco 170 kg TUTTOMOTO 71