Giugno 2014 N. 4 ANNO XCII Rassegna religiosa della Città di Busto Arsizio - Parrocchia di S. Giovanni Battista SESSANT’ANNI DI SACERDOZIO I preti anziani hanno tante ferite ma hanno il sorriso perché hanno servito il Signore (Papa Francesco) IL SORRISO Per l’immaginetta ricordo della Messa di diamante (27 Giugno2014) ho scelto questa frase pronunciata dal Papa durante l’intervista al Direttore di Civiltà Cattolica. Sorrido di gioia lodando il Signore. Sono sessant’anni che incomincio la giornata recitando le Lodi e ogni mattina ho un motivo in più per sorridere. Sorrido ricordando ciò che diceva il Cardinal Martini in occasione dei giubilei sacerdotali: “E’ semplice arrivarci: basta cominciare presto, campare tanto e non cambiare idea”. Sorrido pensando che sono stato sotto una cascata continua di doni divini: la vita, la fede cristiana, la mia famiglia, la comunità di Ferno in cui sono cresciuto nella fede, le comunità in cui ho esercitato il mio servizio sacerdotale: l’Oratorio di Balsamo, il Seminario di Arcore, il Liceo di Venegono, la Zona Pastorale di Sesto San Giovanni, i Collegi Arcivescovili, la Parrocchia di San Giovanni Battista di Busto Arsizio e (anche se per poco tempo) la Parrocchia di Sant’Eusebio di Arconate. Dappertutto sono stato circondato da tanto amore e ho imparato la misericordia. Ho vissuto i passaggi che hanno segnato un’epoca: la guerra, la ricostruzione, l’esplosione del consumismo, il Concilio Vaticano II, la contestazione sessantottina, il Grande Giubileo del 2000 e la nuova evangelizzazione che oggi ci porta ad affrontare tempi complessi, che ci chiedono ancora una volta di fidarci del Signore sostenendo la fatica della fedeltà e il coraggio della creatività. Sorrido anche ricordando le figure di otto Papi e di sei Arcivescovi avvicendatisi nella Chiesa Universale e nella nostra Arcidiocesi. Sorrido perché ho sempre sperimentato la Provvidenza del Signore, che mi ha aiutato a superare le difficoltà e mi ha fatto incontrare tante persone buone. Ho avuto esempi splendidi anche da persone umili che hanno vissuto l’esperienza cristiana e hanno condiviso i diversi momenti del mio lungo cammino. Mi si parano davanti tantissimi volti amici: di preti, di consacrati e di laici. Sarebbe un elenco interminabile, non vorrei dimenticare nessuno. Non so che cosa voglia dire la parola solitudine. Mons. Claudio Livetti LE FERITE Sono ferito non da offese altrui, perché penso di non avere nessun nemico, ma sono ferito dal rimorso per le mie omissioni e per gli errori che ora vedo con una lucidità nuova. Tra poco dovrò comparire davanti a Dio ed è giusto fare un esame di coscienza. Papa Francesco ha detto che il “pastore” deve avere l’odore delle pecore e io mi domando: sono sempre stato davanti al gregge per guidarlo col buon esempio? Sono stato in mezzo con tutti gli sforzi per tenerlo unito? Sono stato dietro perché nessuno andasse perduto? Sono stato “ponte” tra l’umano e il divino? Sono stato “conservatore” dei valori dello Spirito? Sono stato “combattente” contro la falsa cultura e lo spirito mondano? Sono stato “politico” cioè attuatore dell’unica vera politica, quella dell’amore fraterno? Sono stato “servo” che lava i piedi, indossando il grembiule dell’ultima cena, l’unico indumento sacerdotale del Maestro Divino? Queste sono solo alcune delle domande che mi inquietano in questa ultima stagione della mia vita. Ecco perché domando alle persone amiche che mi sono vicine in questi giorni di festa di aiutarmi a chiedere perdono per i tanti errori che ho commesso e per il bene che non ho compiuto o ho compiuto male. Grazie a Dio ho imparato la misericordia; con umiltà chiedo perdono per aprire il cuore alla grazia che il Signore, sempre fedele ai suoi doni, non mi lascerà mancare. Giugno 2014 CN-Giugno-14.indd 1 Don Peppino Aldeni, Don Gianni De Bernardi, Mons. Claudio Livetti Canto novo Parrocchia di S. Giovanni Battista 1 19/06/2014 07:48:38 PAROLA E COMUNITA’ SERVIRE IL SIGNORE Il 27 Giugno 1954 ero in ginocchio davanti al Beato Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster, il quale mi imponeva le mani per consacrarmi ministro, cioè servo del popolo di Dio. Oggi confermo il proposito di inginocchiarmi davanti ad ogni fratello che domanda aiuto, pur nella consapevolezza che allora ero un purosangue da corsa e adesso invece sono un vecchio ronzino che va avanti a fatica. Cosa posso fare ancora? Spero di poter continuare a pregare nel rifugio del Pontificio Istituto Missioni Estero di Busto Arsizio che mi ospita affettuosamente da sei anni. Spero di strappare grazie con la preghiera di intercessione, come ha fatto il Cardinal Martini soprattutto quando passò dalla tappa del tacere a quella del mendicare. Spero di poter celebrare la Messa fino all’ultimo giorno. Quante volte alla sera contemplo incredulo le mie mani sulle quali l’Arcivescovo versò il sacro Crisma. Chissà che ne sarebbe stato se Gesù non le avesse fatte sue. Invece le mie mani, la mia voce, la mia vita sono capaci di costringere il Figlio di Dio a diventare Pane. Pane da mangiare. Pane nella Chiesa per ricordarci che tutti siamo figli, beneamati anche se poveri peccatori. Pane da adorare. È possibile non commuoversi di fronte al miracolo delle proprie mani buche? Spero di continuare ad esercitare il Ministero della Confessione, ascoltando pene e difficoltà, gioie e propositi, testimone commosso del lavoro interiore dello Spirito Santo. Ho assistito nel momento della morte alcune bellissime figure sacerdotali. Accanto a Mons. Giovanni Marubbi, che aveva speso tutta la sua vita nell’educazione degli handicappati mentali, Sono nato a Busto Arsizio il 31 gennaio 1932 e ordinato mi posi al suo capezzale per accompagnar- sacerdote il 18 settembre 1954 da Mons. Bernareggi. Dene l’agonia leggendo la Passione di Gesù stinato prima come diacono e poi come sacerdote al Colsecondo San Luca. Quando arrivai al pun- legio S. Carlo, mi è stato assegnato il compito di vice retto in cui Gesù disse al buon ladrone: “Oggi tore delle scuole superiori con un gruppo di interni delle sarai con me in Paradiso”, quel sant’uomo stesse classi. E’ stata questa un’esperienza molto preziosa chiuse gli occhi e spirò. Quando penso per il rapporto con gli studenti e le loro. Nel 1965 ho al momento finale della vita, quello che chiesto di andare in parrocchia e sono stato destinato alla il Cardinal Martini descrisse con le paro- parrocchia della Basilica di Desio. Ho ricevuto l’incarico le: “Quando verrà la morte a bussare sarà di assistente dell’oratorio femminile delle “Grandi”, di assistente delle ACLI, Gesù ad entrare”, lo sogno con un con- di assistente dell’UNITALSI, di coordinatore del settimanale: “Il Cittadino”, fratello prete vicino che mi legga la Pas- insegnando religione all’ITIS di Desio. Anche questa è stata un’esperienza visione secondo Luca fino al momento del vacissima soprattutto sotto il profilo sociale e dei giovani. Nel 1976 sono stato chiamato dal Card. Giovanni Colombo come parroco alla parrocchia di Sovico Paradiso. Mons. Claudio Livetti dove sono ancora attivo come residente con incarichi pastorali dal 2008. Don Carlo Mons. Claudio Livetti Un augurio a don Carlo A Mons. Claudio Livetti nel 60° anniversario di ordinazione sacerdotale Carissimo Mons. Claudio, volentieri e con sincera amicizia mi unisco a coloro che, con gioia e riconoscenza, si stringono in comunione per ringraziare te e il Signore nel ricordare i tuoi sessant’anni di vita sacerdotale spesi nel lavoro appassionato, fedele e multiforme in questa chiesa ambrosiana. Ti ho sempre riconosciuto come un sacerdote che oltre ad amare il Signore e il popolo di Dio in modo intelligente e quotidiano, sai esprimere e diffondere una naturale simpatia a sai coinvolgere le persone che la Provvidenza mette sulla tua strada, con sguardo intenso e amico. Come sai, sono figlio di giardiniere ed amo gustare quanto la natura ogni giorno mi manifesta e mi dona. Pensando a te, mi piace paragonarti ad uno di questi maestosi cedri del Libano che sono qui nel giardino dove abito. Senso di fermezza e di solidità dalle profonde radici, riparo dalle intemperie, frescura avvolgente nelle giornate troppo calde, allegrezza e gioia per la varietà degli uccelli che lo abitano, semplicità di una presenza quotidiana umile e discreta, non rumorosa. La tua umanità e la tua fede, la tua dedizione appassionata al lavoro apostolico e il tuo carattere premuroso e attento, le tue simpatiche battute e il piacere di condividere cenette con la “Grappa del Monsignore”, i tuoi interventi e le tue parole a sostegno delle persone che ti sono affidate e che a te accorrono. Tutto questo, e molto altro ancora, vissuto nella piena disponibilità e obbedienza nel grande campo del mondo e della chiesa. Più volte ti ho chiesto un ulteriore lavoro, che molti si aspettano, come dono simpatico, da te: un bel libretto tascabile con i “Detti dell’arguto Monsignore”. Ora è il tempo della memoria, della gratitudine e dell’affidamento. È bello per te e per tutti noi, che ti vogliamo bene, guardare al sentiero che lasci alle spalle, pieno di tante persone e di tanti ricordi che rimangono nello scrigno del tuo cuore; è bello condividere momenti di ringraziamento e di riconoscenza perché scopriamo che tutto è dono e che molto ci è dato come grazia; ed è bello che ora tu, arricchito di tanti anni e di una ricca esperienza, rinnovi la tua consegna fiduciosa al Signore e alla Chiesa, che hai scelto di servire con gioia e fedeltà. È questo il mio augurio sincero, amico e cordiale. Mons. Gian Paolo Citterio Vicario Episcopale 2 Parrocchia di S. Giovanni Battista Canto novo CN-Giugno-14.indd 2 Giugno 2014 19/06/2014 07:48:38 PAROLA E COMUNITA’ LA COMUNITÀ RINGRAZIA I SUOI PRETI Mons. Livetti con Mons. Pagani La vita spirituale di una comunità cristiana si misura anche dalla sua capacità di riconoscenza. Con grande spontaneità manifestiamo la nostra gioia di fronte al Signore per il dono del sacerdozio di Mons. Claudio, don Gianni, don Peppino e don Carlo, che dopo sessant’anni dall’ordinazione sacerdotale, raccolgono la loro perseveranza e la loro fede davanti al Signore, l’unico grande amore della loro vita. Da questo incontro con Gesù hanno tratto la forza e la fedeltà di un ministero fecondo in mezzo al popolo di Dio. Li accompagniamo con l’affetto come veri “padri della chiesa” che in mezzo a noi hanno trasmesso la fede, la carità e la speranza. Confidiamo ancora nella loro discreta e indispensabile presenza che non smette mai di pregare il Signore per noi e per tutta la città, mentre con sorprendente generosità animano ancora, in modi diversi, la nostra esperienza quotidiana. Un grande augurio e una grande gratitudine. Mons. Severino Pagani Prevosto di Busto Arsizio UNA VITA PER IL POPOLO DI DIO Dopo le feste per i cinque preti novelli bustocchi è la volta dei veterani candidati alla Messa di Diamante. Il 24 Giugno alle ore 11:30 saranno all’altare della Basilica di San Giovanni Battista per la Messa solenne del Patrono della Città, per ricordare la loro ordinazione sacerdotale avvenuta nel Duomo di Milano il 27 giugno 1954 dal Beato Cardinale Alfredo Ildefonso Schuster. Ordinati erano settanta giovani diaconi. Di essi sono viventi ancora trentasei, tre abitano nella nostra Città. TANTI AUGURI DON FRANCO Mons. Claudio Livetti, nato a Ferno nel 1931, dopo essere stato coadiutore a Balsamo, rettore del Seminario di Arcore e del Liceo di Venegono, vicario episcopale della Zona di Sesto San Giovanni e dei Collegi Arcivescovili, è stato prevosto e decano di Busto dal 1986 al 2008. Da sei anni vive al PIME, prestando collaborazioni varie a Parrocchie, Associazioni, Gruppi e Movimenti. Dal primo dicembre scorso svolge il compito di amministratore parrocchiale ad Arconate. Alla richiesta di come ha fatto ad arrivare al sessantesimo di sacerdozio risponde con arguzia: “Basta poco: cominciare presto, campare tanto e non cambiare idea”. Don Gianfranco De Bernardi, nato al rione Don Paolo di Busto nel 1929, in una famiglia di dodici figli, è stato pe un ventennio coadiutore a Sesto San Giovanni, e per altrettanto tempo parroco a Taino. Dopo un primo insulto nella salute, nel 1995 è venuto in aiuto all’amico Mons. Livetti in parrocchia di San Giovanni. È stato prezioso collaboratore in molti campi, soprattutto come confessore. Dal 2008 vive in un appartamento in via Varese, dedicandosi alla preghiera e all’ascolto delle persone che gli si rivolgono per consigli. Interrogato sulla sua condizione di salute risponde: “Dopo i sessanta gli anni vanno a due a due, dopo i settanta vanno a tre a tre e dopo gli ottanta vanno a rotoli”. Il 27 Giugno ci sarà una Messa in casa sua con gli altri “sessantenni” più il prevosto di San Michele “cinquantenne”. Don Giuseppe Aldeni, nato a Treviglio nel 1929, coadiutore ad Arnate e poi prevosto a Bedero Valtravaglia è stato Parroco a Verano Brianza per quasi un quarantennio. Dal 2007 vive con due sorelle a Busto dove ha fratelli, nipoti e pronipoti a non finire. Si presta prontamente e con generosità per molti servizi pastorali: Messe, Confessioni, sostituzioni. Pur avendo subito diversi interventi chirurgici, ha una tempra di acciaio, è infaticabile e ha come motto: “Mai fermarsi”. Il 24 Giugno, coi tre preti di diamante residenti in città concelebrerà anche Don Carlo Gussoni residente a Sovico. Don Carlo celebra il sessantesimo sullo stesso altare dove celebrò la Prima Messa ad appena 22 anni: era il più giovane della classe e aveva avuto una particolare dispensa pontificia. (A.P.) Giugno 2014 CN-Giugno-14.indd 3 Canto novo Parrocchia di S. Giovanni Battista 3 19/06/2014 07:48:38 NUOVI ORIZZONTI NOI ORATORIAMO…E TU? L’entusiasmante esperienza dell’ORATORIO ESTIVO Ancora una volta il Signore Gesù è al centro dell’Oratorio estivo, determinando il cuore di una proposta che invita i ragazzi ad appropriarsi dei loro spazi e del loro tempo, per abitarli come forse non hanno mai fatto! «E venne ad abitare in mezzo a noi» è la frase evangelica che darà il tenore a tutta un’estate in oratorio, in continuità con il percorso dell’Oratorio estivo degli ultimi due anni… [dalla proposta diocesana F.O.M. – “PIANO TERRA 2014”] E’ iniziato un tempo fortemente ricco di valori e sollecitazioni per numerosi ragazzi, adolescenti, giovani e adulti. L’oratorio estivo, intercettando ancora così tante persone, rimane un’occasione unica di formazione e di incontro. A.A.A…sempre in cerca di ulteriori cammini da percorrere con slancio! “A” COME ABITARE… é la parola chiave di questi giorni. Il Signore Gesù ha scelto di abitare la nostra terra, le nostre case e i nostri abituali luoghi di vita. Il nostro oratorio é attraversato da centinaia di ragazzi. Vogliamo impegnarci seriamente affinché questo “cortile” dedicato a san Luigi diventi una casa scelta e amata da molti. Una “casa”, non solo un ambiente sovraffollato. Una casa, non un “supermercato” di servizi. Una casa che aiuta a crescere e in cui ci si sente voluti bene. “A” COME ANIMARE… sono circa 150 gli animatori del san Luigi. Con una presenza così l’entusiasmo é alle stelle. Esperienza in cui metterci l’”anima”. La fatica di questi giorni fortifica e sa concedere ricordi indelebili, legami indimenticabili ed esperienze irripetibili. In un mondo così imbevuto di apparenza, l’oratorio estivo offre ai tanti ragazzi delle superiori una gustosa possibilità per allenare lo spirito, accrescere la creatività ed il dono di sé. Tutto questo chiede di mettersi in gioco sul serio, tralasciando la noia e la sempre pericolosa pigrizia. “A” COME ACCOGLIERE… l’accoglienza è uno stile difficile da imparare! Chiede di uscire da sé, accorgendosi di chi mi sta di fronte, offrendo tutta la cura di cui sono capace. Cura! E’ l’arte di far sentire l’altro importante ed unico. Prendersi cura di qualcuno è amarlo. Chi si sente accolto in questo modo avrà di sicuro occasione di crescere e di amare a sua volta. Ci auguriamo che questi giorni impegnativi siano una semina abbondante ed amorevole di buoni ricordi, preziosi valori ed incontri significativi. Il Signore abiti nei nostri cuori, li gonfi di passione e ci spinga verso tutti. Il Signore benedica e custodisca sempre tutti i nostri ragazzi e le loro famiglie! Don Giovanni 4 Parrocchia di S. Giovanni Battista Canto novo CN-Giugno-14.indd 4 Giugno 2014 19/06/2014 07:48:39 NUOVI ORIZZONTI UN PELLEGRINAGGIO DI PREGHIERA E DI PACE da Betlemme e da Gerusalemme a “casa mia” Papa Francesco con i due presidenti irsraeliano e palestinese ARTIGIANI DELLA PACE “La pace non si può comperare: essa è un dono da ricercare pazientemente e costruire artigianalmente mediante piccoli e grandi gesti che coinvolgono la nostra vita quotidiana”. Fin dal suo arrivo in Giordania, nell’omelia della Messa celebrata ad Amman, papa Francesco ha voluto sottolineare il fondamento umano della pace, di fronte a tentativi a livello politico, che si sono rivelati da oltre sessant’anni incapaci di portare la pace in Terra. QUANDO I BAMBINI SONO AMATI IL MONDO È PIÙ UMANO Nell’omelia della Messa tenutasi in piazza della Mangiatoia a Betlemme, in Palestina, papa Francesco con tenerezza paterna ha sottolineato la situazione dei bambini in un mondo senza pace. Riferendosi alla nascita di Gesù ha fatto notare: “Quel Bambino di Betlemme è debole e ha bisogno di essere aiutato e protetto. Anche oggi i bambini hanno bisogno di essere accolti e difesi, fin dal grembo materno”. GLI OSTACOLI SI POSSONO RIMUOVERE, COME LA PIETRA DEL SEPOLCRO L’incontro con il patriarca ecumenico di Costantinopoli, Bartolomeo I, a 50 anni dall’abbraccio tra Paolo VI e Atenagora, si è trasformato in preghiera presso il Santo Sepolcro e in una vigorosa dichiarazione congiunta, per “offrire una testimonianza comune all’amore di Dio verso tutti, collaborando nel servizio all’umanità”. A Gerusalemme papa Francesco presso il Muro del Pianto ha posto in una fessura il testo del “Padre nostro” e presso il Memoriale della Shoah ha lanciato il grido “Mai più, Signore!”. LA PREGHIERA ARMA DELLA PACE Papa Francesco ha invitato i rispettivi Presidenti, Abu Mazel e Peres, ad un incontro di preghiera per la pace presso la sua casa in Vaticano. Un gesto profetico altissimo, che entrambi i Presidenti hanno accettato. L’incontro di preghiera è avvenuto in casa di papa Francesco presso i giardini vaticani. Ha detto il papa: “Spero che questo incontro sia l’inizio di un cammino nuovo alla ricerca di ciò che unisce, per superare ciò che divide. SCUOLA MATERNA SANT’ANNA Educare è un dono Al tremine di un anno vogliamo dire un grazie speciale alle MAESTRE e a TUTTO IL PERSONALE per la passione e la gioia nell’educare. Educare è “voler bene, volere il bene e volerlo bene”: sembrerebbe un gioco di parole, ma non è così! Volere il bene di qualcuno è mettersi accanto e aiutarlo a tirare fuori dal suo cuore, dalla sua mente, dai suoi desideri il meglio che ha, perché possa decidere chi e di come essere. L’ educazione è come il dono della vita: è innanzitutto un’ opera d’ amore. Validissima è stata la collaborazione di molti genitori, soprattutto dei rappresentanti di sezione. GRAZIE per la collaborazione attenta, puntuale e “appassionata” che abbiamo avuto per quanto riguarda l’organizzazione delle feste e per le iniziative di solidarietà. Un GRAZIE a don Severino, al consiglio di amministrazione, in particolare al signor Attolini per la sua piena disponibilità all’ascolto e all’accoglienza , che hanno permesso di collaborare con la serenità, così da rendere sempre più bello l’ambiente e più qualificata la proposta didattico- educativa. Suor Carla Giugno 2014 CN-Giugno-14.indd 5 Nella mattinata di lunedì 2 giugno si è svolta la verifica di Catechesi Giovani e Adulti Giovani a Stoà: dopo la preghiera dell’Ora Media insieme e un tempo di silenzio e riflessione personali, più di ottanta giovani hanno scelto di condividere sguardi e pensieri sul tempo trascorso, sul cammino intrapreso, con le tante novità che hanno caratterizzato questo anno pastorale. In un clima di ascolto, in molti hanno portato le proprie riflessioni sul percorso di catechesi (tema: la prima Comunità Cristiana) e sulle proposte spirituali e le varie iniziative di questo anno. Don Giovanni, al termine dell’incontro, ha rilanciato quattro stimoli: 1. La Semplificazione dei cammini, con appuntamenti chiari e definiti, che ciascuno dovrà mantenere della propria vita spirituale (catechesi, Scuola della Parola decanale, il Giovedì sera a Stoà, Esercizi Spirituali). 2. Il coinvolgimento dei più grandi verso i più piccoli, con uno stile tutto missionario. 3. La gratuità nella condivisione e nello spendere del tempo insieme, anche al di là dei momenti strutturati. 4. La responsabilità dei singoli nel fare i passi giusti per il proprio cammino. Canto novo Parrocchia di S. Giovanni Battista 5 19/06/2014 07:48:40 NUOVI ORIZZONTI LA MOSTRA “I SANTI DELLA CITTÀ” Un omaggio a Mons. Claudio Livetti La città è Busto Arsizio, i santi sono quelli venerati a Busto nel volgere dei secoli, dal medioevo ad oggi. Non tutti i santi, ma quelli che furono o sono titolari di chiese o di altari interni alle chiese. La mostra, sviluppata in oltre 30 metri lineari, allestita nella sede della Biblioteca Capitolare (via don Minzoni 1), prende in considerazione, e dispone in ordine cronologico tenendo conto della prima comparsa documentata, i titoli delle chiese e degli altari che hanno animato e movimentato la storia religiosa della comunità di Busto Arsizio ed anche delle comunità, a lungo distinte, di Sacconago e Borsano. Ad ogni titolo si accompagnano santini ovvero immaginette della ricchissima collezione del dott. Sergio Aglietti, gentilmente messe a disposizione. Di ogni chiesa o altare si danno cenni storici minimi, di ogni titolo sacro una spiegazione, di ogni santo un profilo agiografico. Giustificano e illuminano il percorso alcune schede introduttive e di raccordo. Della mostra si fa omaggio al prevosto emerito mons. Claudio Livetti che festeggia quest’anno 60 anni di sacerdozio. Probabilmente nessuno meglio di lui conosce chiese e altari evocati nella mostra, lui che in vent’anni di cura prepositurale ha incontrato la città nei dettagli macro e microscopici in tante occasioni istituzionali, solenni e quotidiane. Sarà lui a inaugurare la mostra sabato 21 giugno alle ore 15. La mostra rimarrà aperta fino a domenica 6 luglio, ogni giorno dalle ore 15 alle 19. 500 ANNI FA L’INAUGURAZIONE DEL “NUOVO” SAN GIOVANNI Dobbiamo al canonico curato Antonio Crespi Castoldi, primo storico di Busto, morto nel 1615, il racconto (in latino) della cerimonia inaugurale, in data 24 giugno 1614, della chiesa di San Giovanni che si stava allora ricostruendo su progetto del famoso architetto Francesco Maria Ricchino. Di costui, fatto qualche anno dopo, è il disegno che si allega della chiesa e adiacenze. « Mentre scrivevo queste notizie [estate 1614] il tempio era stato realizzato a tal punto che, eccetto la cupola, tutta la croce era già compiuta. Essa consta della cappella maggiore e dei due bracci, il meridionale e il settentrionale, in ciascuno dei quali furono poste due cappelle minori, fornite di tutto l’occorrente per potervi celebrare la messa. Nella cappella maggiore la prima messa fu celebrata con solenne rito in questo anno 1614 il 24 giugno, giorno in cui si festeggia la natività del glorioso Precursore di Cristo, patrono del borgo e titolo di questa chiesa. In tale solennità, oltre il popolo accorso numeroso dai paesi vicini, convennero qui ventisei sacerdoti, dodici chierici, tre cori di cantori e di musici con strumenti a corda, trombe e organi. Tre dei sacerdoti erano costituiti in dignità: Giovanni Antonio Armiraglio, quarto prevosto della chiesa [di S. Giovanni in Busto Arsizio], Francesco Carabelli, prevosto della chiesa di S. Agnese in Somma, il quale tenne un dotto discorso in lode di S. Giovanni, e Giovanni Landriani, prevosto di S. Tomaso della città di Milano, che celebrò la messa, i vesperi e la compieta con rito solenne. Nel pilastro quadrato di questa cappella maggiore, all’ingresso dal lato del vangelo, furono riposte tre anfore, piene l’una di vino rosso, la seconda di vino bianco e la terza di olio d’oliva, come è costume che si faccia nel fabbricare le basiliche; a tale scopo nel pilastro fu aperta una intercapedine con una porticina, un cubito e otto once [= 50 cm] sopra la base del pilastro. » 6 Parrocchia di S. Giovanni Battista Canto novo CN-Giugno-14.indd 6 Giugno 2014 19/06/2014 07:48:40 PER LA CARITA’ COMUNE RENDICONTO ECONOMICO DELLA PARROCCHIA ANNO 2013 I criteri stabiliti dal Sinodo Diocesano 47° fanno da sfondo alla gestioni dei beni economici della parrocchia e indicano le linee che orientano le scelte pastorali, soprattutto in riferimento ai beni immobili che la parrocchia possiede. Si legge nel Sinodo: “Il principio evangelico di povertà e di distacco dai beni temporali, valido non soltanto per i singoli fedeli ma anche per ogni forma di vita comunitaria e per la stessa istituzione ecclesiastica, esige che la chiesa eserciti il diritto di acquistare, possedere e utilizzare beni temporali in uno stile di sobrietà, evitando il ricorso a mezzi sproporzionati o comunque non necessari agli specifici scopi a cui sono destinati”. Le finalità per le quali la chiesa utilizza suoi beni sono principalmente: a. Provvedere alla necessità del culto divino nelle sue varie celebrazioni b. Fare opera di evangelizzazione con particolare attenzione alla educazione dei giovani c. Realizzare opere di carità al servizio dei più poveri d. Provvedere al sostentamento del clero e degli altri ministri e. Promuovere forme di solidarietà tra le comunità ecclesiali Anche quest’anno desideriamo, in occasione della festa patronale, informare la Comunità Parrocchiale in modo sintetico ma preciso su come vengono utilizzate le offerte dei fedeli e la altre entrate che provengono dalla gestione immobiliare. La Parrocchia possiede inoltre degli immobili il cui risultato di gestione è di circa € 60.000. Nell’anno ENTRATE DELLE ATTIVITÀ ISTITUZIONALI 2013 la parrocchia non ha ricevuto nessun lascito Offerte nelle cassette e durante le Sante Messe 30.168,66 straordinario proveniente da eredità. Anticipiamo Offerte per la celebrazioni dei Sacramenti 41.002,00 che nel 2014 la Parrocchia ha ricevuto invece una Offerte devozionali e candele 65.604,90 eredità di euro 112.094,15 (di cui secondo la norma Benedizioni Natalizie 37.124,00 ecclesiastica il 15% viene versato alla Curia). Sono Contributi per attività caritative 80.809,90 stati così pagati tutti i debiti delle opere e dei lavori Oratorio San Luigi 169.287,80 svolti negli anni precedenti, che si riferiscono all’OContributi da Enti Pubblici, Privati, Diocesani 82.918,00 ratorio, a San Gregorio e all’Organo della Basilica. Totale entrate 606.915,26 USCITE DELLE ATTIVITÀ ISTITUZIONALI Contributo alla Diocesi Spese ordinarie di culto Elettricità Acqua, gas riscaldamento Smaltimento rifiuti Telefono, Cancelleria, Materiali vari Remunerazione per i sacerdoti Retribuzione altri dipendenti Compensi ad altri collaboratori Spese per manutenzione ordinaria Compensi ai professionisti Spese varie per attività parrocchiali Biblioteca capitolare Canto Novo Oratorio San Luigi Spese per Attività Caritative Contributo per il Centro Stoà 8.269,00 24.841,63 31.032,64 77.167,19 7.557,00 7.492,77 19.400,00 55.348.08 12.931,77 19.521.23 19.596,38 17.523,79 3.000,00 7.767,00 192.490,76 84.421,00 14.000,00 Totale uscite 602.360,24 Totale entrate Totale uscite Risultato di Gestione 606.915,26 602.360,24 4.555,02 Giugno 2014 CN-Giugno-14.indd 7 In questa occasione ringrazio il Consiglio per gli Affari economici della Parrocchia per la dedizione gratuita e competente con cui accompagna e orienta le offerte e i beni della parrocchia, secondo i più giusti criteri ecclesiali, per rispondere alla missione di annunciare il vangelo, celebrare i sacramenti e restare vicini ai bisogni dei più poveri. La più grande riconoscenza è per tutti i fedeli che frequentano le nostre chiese che con la loro generosità ci permettono di venire incontro ai bisogni della nostra comunità. Ogni donazione lasciata alla Chiesa è un segno della fede che il donatore esprime, in vita o in morte; è un vero legame con il Signore che si manifesta in un gesto esemplare o nascosto di autentica carità. Mons. Severino Pagani Canto novo Parrocchia di S. Giovanni Battista 7 19/06/2014 07:48:41 LA COMUNIONE DEI SANTI Gennaio - Giugno 2014 IL MATRIMONIO CRISTIANO Come Cristo ha amato la Chiesa Hanno ricevuto il Battesimo: 01 - Gadda Emma Elfride 02 - Cabella Greta 03 - Crespi Riccardo 04 - Donadoni Pietro 05 - Cinquegrana Francesco 06 - Clerici Matteo 07 - Bevilacqua Matteo 08 - Bracciani Pietro 09 - Bombelli Leonardo 10 - Dammaggio Simone 11 - Uva Giada 12 - Baldassari Valentino 13 - Granelli Andrea 14 - Vulaj Kasandra 15 - Vulaj Kevin 16 - Jovanovic Daniel 17 - Notaro Alba 18 - Maggioni Carlo 19 - Dell'Orto Filippo Paolo Maria 20 - Zorzan Margherita Carlotta 21 - Porazzi Lorenzo 22 - Parisi Emanuele 23 - Ripani Tommaso 24 - Cogliati Sofia 25 - Bascià Beatrice 26 - Pardo Gomez Christopher 27 - Baroffio Angelica 28 - Reguzzoni Alex 29 - Lovecchio Ilaria 30 - Plebani Jacopo 31 - Cattò Eleonora NELLA CASA DEL PADRE Riposano in pace Si sono sposati nel Signore: 01 - Ira Sebastiano con Verderio Annamaria 02 - Re Sergio con Motta Maria Cristina 03 - Gelmi Fabrizio con Dal Canton Silvia 04 - Dammagio Angelo con Li Pomi Gessica Grazia 05 - Calzoni Luca con Xotta Azzurra 06 - Gallazzi Matteo Francesco con Calasso Alessandra 07 - Bandera Alessio con Reina Alice 08 - Isgrò Paolo con Mantia Eva 09 - Bruna Stefano con Paparazzo Marianna 10 - Quinto di Cameli De Marco Federico con Uboldi Alice 11 - Molinari Roberto con Celenza Antonella 12 - Verbi Giovanni con Di Stefano Francesca Hanno lasciato questa vita: 01 - Trezzi Bianca (a.93) 02 - Savastano Angelo (a.77) 03 - Merlo Maria (a.83) 04 - Carlos Cabrera (a.60) 05 - Menegotto Onelio (a.82) 06 - Benini Vittoria (a.93) 07 - Azzimonti Fausto (a.60) 08 - Ferrario Maria Luisa (a.74) 09 - Munerati Massimo (a.50) 10 - De Vita Luigi (a.80) 11 - Spialtini Ebe (a.91) 12 - Macchi Maria Giovanna (a.93) 13 - Ramacci Daniele (a.71) 14 - Candiani Rita (a.93) 15 - Arduino Gemma (a.81) 16 - Terzi Emilio (a.71) 17 - Rasori Marisa (a.83) 18 - Piotto Leone (a.87) 19 - Zerboni Ezio (a.89) 20 - Mosca Enrica (a.98) 21 - Girola Renato (a.88) 22 - Ferrario Elio (a.81) 23 - D'Argenio Anna Teresa (a.82) 24 - Ferrara Filomena (a.85) 25 - Arduino Angelo (a.64) 26 - Farioli Gianbattista (a.82) 27 - Nastasia Salvatore (a.67) 28 - Don Arturo Giani (a.87) 29 - Ganci Giuseppa (a.93) 30 - Marcassoli Maria (a.86) 31 - Cuomo Carmela (a.93) 32 - Marasco Teresa (a.69) ORARI DELLE CELEBRAZIONI Messe Festive Basilica ore 18.30 Messa vigiliare del Sabato; ore 8.30, 10.00, 11.30, 18.00, 20.00 Santuarioore 11.00 Messe feriali Basilica Santuario ore 9,00 (eccetto il mercoledì e il sabato); ore 18,30 (eccetto il mercoledì) ore 7,00 tutti i giorni; ore 9,00 e 18.30 il mercoledì Adorazione Basilica Santuario Primo venerdì del mese ore 17.30 Ogni mercoledì dalle ore 10.00 alle ore 18.00 Battesimi Basilica Prima e Terzo domenica del mese alle ore 16.00. Eccetto luglio e agosto. Matrimoni Basilica Santuario Non si celebrano in Domenica e nei giorni festvi Non si celebrano in Domenica e nei giorni festvi Funerali Non si celebrano nel giorno di Mercoledì e giorni festivi Messa di suffragio S. Gregorio Sede della Direzione: Via Tettamanti 4, Busto Arsizio - Direttore responsabile: Emanuela Bonecchi Registrazione Tribunale di Busto Arsizio N. 7/67 - Fotocomposizione interna - Stampa: Grafiche Casbot - Samarate - VA IL BATTESIMO La vita in Cristo Per tutti i defunti del mese: il primo lunedì del mese ore 21.00 ORARI DEGLI UFFICI PARROCCHIALI Segreteria Parrocchiale dal lunedì al sabato dalle ore 09.00 alle ore 11.30 mercoledì e sabato dalle ore 15.00 alle ore 18.00 Uffici amministrativi dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle ore 11.30 Mons. Prevosto riceve senza appuntamento, salvo impegni urgenti, il martedì e il venerdì dalle ore 17.00 alle ore 19.00 Per necessità particolari telefonare per un appuntamento Per Battesimi, Matrimoni, Celebrazioni Sante Messe di suffragio e Certificati rivolgersi alla segreteria. Per matrimoni e battesimi rivolgersi direttamente al Prevosto [email protected] – www.bustosgb.it Mons. Severino Pagani: 0331/638232 - Don Giovanni Patella: 0331/631040 - Don Gabriele Milani: 0331/677121 - Don Francesco Casati: 0331/320101 Mons. Antonio Borsani: 0331/630412 - Mons. Enrico Colombo: 0331/625666 - Don Angelo Conca: 0331/625376 - Segreteria Parrocchiale: 0331/638232 8 Parrocchia di S. Giovanni Battista Canto novo CN-Giugno-14.indd 8 Giugno 2014 19/06/2014 07:48:41