Percezione Testi di riferimento: Coon, Mitterer (2011) Psicologia generale. UTET – Cap. 4 Definizione La percezione è da intendersi come: “Costruzione percettiva” cioè un’elaborazione mentale automatica degli stimoli sensoriali creata in modo attivo dal nostro cervello. Implica altri processi (di livello superiore): Riconoscimento e comprensione dei messaggi sensoriali. Come vengono elaborate le informazioni … 2 modalità fondamentali: tipo bottom-up e top-down Elaborazione bottom-up: organizzazione delle informazioni dal basso verso l’alto, nella percezione la costruzione si basa sui singoli elementi sensoriali. – Percezione diretta: approccio alla percezione visiva proposto dagli psicologi della Gestalt (approccio fenomenologico) e da Gibson (approccio ecologico), secondo cui la percezione è un processo che si avvale esclusivamente delle informazioni presenti nell’ambiente. Elaborazione top-down: organizzazione delle informazioni dall’alto verso il basso, nella percezione i dati sensoriali vengono rapidamente organizzati in una percezione globale attraverso l’applicazione delle conoscenze precedenti. – Percezione indiretta: approccio alla percezione visiva proposta dagli psicologi costruttivisti e cognitivisti, secondo cui il processo percettivo è attivo e costruttivo, influenzato da fattori emotivi e motivazionali. Questo quadro astratto è opera del pittore Al Held e misura circa 3 m per 3. Se elaborate l’opera in modo «bottom-up», vedrete soltanto due piccole forme geometriche. Volete provare a elaborarla in modo topdown? Se sapete il titolo del quadro, riuscirete a utilizzare le vostre conoscenze e a guardare il quadro in un modo del tutto diverso. Il titolo? The Big N. Ora riuscite a vederla? teoria ecologica di J. J. Gibson L’informazione che proviene dall’ambiente è sufficiente per avere una rappresentazione mentale del mondo che ci circonda Non è sufficiente! La Percezione implica: – – Acquisizione delle informazioni sull’ambiente Organizzare le informazioni in strutture coerenti (assunzioni, categorizzazioni) Caratteristiche della percezione – – – – – Attenzione: selezione delle informazioni utili Localizzazione: collocazione delle informazioni Riconoscimento: Quali oggetti ci sono nell’ambiente: Astrazione: identificazione delle categorie Costanza: caratteristiche comuni Caratteristiche della percezione: Attenzione Tutti gli organi di senso ci permettono di selezionare le informazioni Tutti gli organi di senso collaborano alla selezione Le cose “selezionate” si ricordano di più Quando la nostra percezione si focalizza su una parte, si perde il tutto Attenzione visiva Orientamento degli organi di senso Movimenti oculari: brevi periodi di immobilità dell’occhio (fissazioni, circa 1/3 di secondo) e rapidi movimenti oculari (saccadi, circa 20 millesimi di secondo) L’occhio si muove seguendo delle regole che cambiano da oggetto ad oggetto con l’obiettivo di selezionare determinate informazioni Attenzione uditiva Anche l’udito ci permette di selezionare In un gruppo di persone che parlano contemporaneamente possiamo selezionare la voce di una persona e seguire la sua conversazione In un concerto possiamo selezionare un solo strumento; immediatamente il suo suono sembra aumentare di volume attenzione: processi automatici e controllati Elaborazione preattentiva: processamento rapido dell’informazione che non viene influenzato dall’eventuale presenza e numerosità di stimoli distrattori. – – E’ possibile rilevare le caratteristiche più salienti in modo rapido La percezione di un oggetto implica però l’identificazione delle qualità primarie (elaborazione in parallelo) e l‘integrazione delle qualtà (attività seriale) Attenzione selettiva: capacità di selezionare uno o più fonti della stimolazione esterna o interna, alla presenza di informazioni in competizione tra loro. – Teoria dell’attenuazione: teoria secondo la quale il “filtro attentivo” attenua la forza delle informazioni alle quali non si deve prestare attenzione. L’attenzione può essere focalizzata su aspetti globali di uno stimolo o su elementi specifici. Attenzione divisa: ripartizione o distribuzione delle risorse attentive in più compiti. – – Complessità del compito Abilità del soggetto Automatizzazione: processo attraverso il quale una procedura da altamente controllata diventa relativamente automatica. Stimoli intensi, inattesi, improvviso e insoliti attira maggiormente l’attenzione Cecità da disattenzione: Incapacità di percepire uno stimolo che risulta ampiamente visibile, ma non costituisce il focus dell’attenzione. Abituazione: diminuzione nella risposta percettiva a uno stimolo ripetuto. Disabituazione: fenomeno per cui un cambiamento, anche molto piccolo, in uno stimolo familiare determina il fatto che lo stimolo venga nuovamente notato. Risposta di orientamento: risposta caratterizzata da un aumento di arousal che prepara a ricevere le informazioni provenienti da uno stimolo. Caratteristiche della percezione: Localizzazione E’ influenzata dalla – Separazione degli oggetti Separazione/raggruppamento oggetti diversi Figura/Sfondo – – Percezione della distanza Percezione del movimento Separazione/ raggruppamento di oggetti diversi Oggetti separati possono essere percepiti come un singolo oggetto I principi della Gestalt I dati sensoriali vengono organizzati a livello percettivo nella forma più semplice e lineare possibile (legge della buona forma o della semplicità). L’organizzazione percettiva più semplice viene costruita dal raggruppamento di alcune sensazioni in un oggetto o figura che si staglia su uno sfondo uniforme. Figura-sfondo Sulla nostra retina, l’immagine è “piatta”, monodimensionale Distinguere la figura dallo sfondo / oggetto - contesto Localizzazione - Percezione della distanza dipende dalla “intensità microstrutturale” ovvero dal cambiamento continuo dell’intensità e delle vicinanze Percezione tridimensionale Localizzazione - Percezione del movimento La sensazione di movimento è generato dalla percezione di uno stesso oggetto in due punti diversi Dipende anche dalla coerenza fra grandezza dell’oggetto e distanza percorsa Movimento apparente o stroboscopico (Wertheimer, 1912) In funzione dell’intervallo temporale con cui sono alternativamente illuminati due punti su una parete, essi sono percepiti: – – – come statici e illuminati l’uno di seguito all’altro (200 ms) come un solo punto che si sposta da una posizione all’altra (60 ms) come fissi e sempre illuminati (20 ms). Effetto o movimento autocinetico Un punto luminoso statico in una stanza buia viene percepito, dopo un po’, come muoventesi a caso. In assenza di ogni sistema di riferimento, gli spostamenti sulla retina del punto, dovuti ai movimenti oculari, sono erroneamente attribuiti a movimenti del punto (Kinkla e Allan, 1969). Caratteristiche della percezione: Riconoscimento La teoria dell’integrazione degli attributi – – – integrare le singole percezioni riconoscimento degli attributi primari dell’oggetto: colore, forma fase “attentiva”: trovare l’oggetto che implichi quella forma e colore in quel contesto La teoria del controllo dinamico – – – I meccanismi cerebrali sono riconfigurabili in base all’obiettivo e alla complessità meccanismi ancora più semplici in relazione fra loro un oggetto è composto da forme semplici Caratteristiche della percezione: Astrazione È il processo necessario per ridurre una grande quantità di informazioni di provenienza diversa in un insieme maneggevole di categorie Ad es. la descrizione di un oggetto è l’insieme di tutte le caratteristiche dell’oggetto Cosa descrive una faccia? Ma cosa identifica una persona? Caratteristiche della percezione: Costanze percetive È la capacità del cervello di mantenere inalterata la percezione delle caratteristiche fisiche peculiari di un oggetto anche quando il nostro occhio le percepisce distorte Ad es. se al cinema sono seduto in posizione laterale, il mio occhio percepisce lo schermo come un trapezio (e non come un rettangolo), ma io non me ne accorgo costanze di colore, luminosità, forma, grandezza Le costanze ci sono in tutti gli organi di senso e sono responsabili delle illusioni ottiche Gli psicologi della Gestalt hanno identificato molti altri principi che regolano il modo in cui vengono organizzate le nostre percezioni, ipotizzando che il sistema nervoso centrale tenda a organizzare le afferenze sensoriali secondo leggi autoctone: – – – – – – vicinanza; somiglianza; buona continuazione o continuità di direzione; chiusura; contiguità o destino comune; regione comune o contrasto cromatico. Costanze percettive: Necessaria una certa familiarità visiva – Alcuni schemi sono talmente precoci da essere considerati “innati” Costanza della grandezza: capacità percettiva che permette all’osservatore di riconoscere uno stesso oggetto nonostante i cambiamenti di dimensione dell’immagine retinica (dovuti a una diversa distanza). Costanza della forma: capacità di identificare alcune forme identiche nonostante abbiano diverse immagini retiniche (dovute a una diversa prospettiva). Costanza delle luminosità: la luminosità di un oggetto rimane la stessa anche quando cambia il tipo di luce che riceve Costanza della forma. (a) Quando una porta è aperta, la sua immagine è trapezoidale. La costanza della forma viene indicata dal fatto che continuiamo a percepirla come un rettangolo. (b) Con un notevole sforzo potreste essere in grado di vedere questa immagine come un insieme di forme piatte. Tuttavia, se rispettate il principio della costanza della forma, i quadrati distorti evocano fortemente l’immagine della superficie di una sfera. I principi della Gestalt ci fanno capire che il sistema nervoso elabora le informazioni in modo top-down. Anche l’apprendimento e le esperienze passate si organizzano in modo analogo. Natura attiva e costruttiva della percezione – Costruiamo attivamente le percezioni. Non si tratta della registrazione passiva degli eventi e degli stimoli ambientali. Es. Stimoli ambigui e Figure impossibili. Ipotesi percettiva: congettura iniziale su come organizzare percettivamente i dati sensoriali Il cubo di Necker. Si tratta di una rappresentazione bidimensionale ambigua: è una struttura a linee che corrisponde a una struttura isometrica di un cubo. Non è chiaro quale linea si trovi sopra e quale sotto, per questo motivo non è possibile indicare in maniera univoca quale sia la faccia del cubo rivolta verso l’osservatore e quale invece si trovi dietro. Il cubo però è una figura congruente in quanto può rappresentare un cubo reale, quindi non si tratta di una figura impossibile. Una figura impossibile: la forchetta di Schuster, opera dell’artista giapponese Shigeo Fukuda. Un figura impossibile è un oggetto che non può essere costruito nella realtà perché è in contrasto con le leggi della geometria. La rappresentazione dell’immagine bidimensionale come oggetto verosimile rappresenta un paradosso, per questo motivo si tratta di un’illusione ottica di tipo cognitivo. Percezione della profondità: Stereopsi - capacità di vedere lo spazio tridimensionale e valutare correttamente le distanze In parte innata, in parte appresa (sviluppo cerebrale + esperienza – si inizia a sviluppare a partire dalle prime 2 settimane di vita e non completa fino ai 6 mesi Gibson e Walk – neonati dai 6 ai 14 mesi Indizi di profondità: aspetti dell’ambiente e messaggi provenienti dai sensi che forniscono informazioni su distanza e spazio. – Indizi monoculari e binocualri di profondità Indizi binoculari di profondità: segnali percettivi, quali disparità e convergenza, che forniscono informazioni su distanza e spazio tridimensionale e che richiedono l’uso di entrambi gli occhi. Visione stereoscopica: percezione dello spazio e della profondità determinata principalmente dalla disparità retinica, cioè dal fatto che gli occhi percepiscono immagini leggermente diversi. (a) La visione stereoscopica consente la percezione della profondità con una stima precisa della distanza. (b) Visione binoculare. Le fotografie mostrano cosa vedrebbero l’occhio destro e quello sinistro se guardassero una pianta. Tenete la pagina a una distanza di 1520 cm dagli occhi. Incrociate gli occhi e mettete a fuoco le immagini delle due foto che si sovrappongono, cercate di fondere le foglie in un’unica immagine: se ci riuscite, diventerà magicamente tridimensionale. Questo stereogramma crea un’illusione tridimensionale a causa della sovrapposizione di due visioni diverse. Vi sono degli «accoppiamenti errati» tra alcune aree delle due visioni tali da simulare la disparità binoculare e creare una percezione di profondità. Per l’avere l’effetto a 3D, tenete lo stereogramma a circa 20 cm dal naso. Rilassate gli occhi e guardate attraverso la figura come se doveste mettere a fuoco qualcosa posto a distanza. Se siete pazienti, potreste vedere un globo in 3D. Gli occhi devono convergere, ossia girarsi verso il naso per mettere a fuoco gli oggetti vicini. Nella figura gli occhi sono visti dall’alto. Gli oggetti più lontani tenderanno a produrre disparità retiniche troppo piccole da essere percepite; la disparità binoculare cala all’aumentare della distanza dell’oggetto Indizi monoculari di profondità: indizi percettivi, quali accomodazione del cristallino e indizi pittorici di profondità. – – Accomodazione: cambiamento nello spessore del cristallino che alterano il suo potere di rifrazione della luce Indizi pittorici di profondità: prospettiva lineare, grandezza relativa, posizione rispetto all’orizzonte, ombreggiatura, interposizione, gradiente di tessitura, Prospettiva aerea, parallasse di movimento a b c d e (a) Prospettiva lineare. (b) Grandezza relativa e posizione rispetto all’orizzonte. (c) Ombreggiatura. (d) Interposizione. (e) Gradiente di tessitura. I disegni in alto mostrano esempi di alcuni indizi pittorici di profondità. Nei disegni in basso, gli indizi pittorici di profondità sono usati per creare una scena più realistica. parallasse di movimento (indizio cinetico) il rapporto delle velocità di due oggetti, a diversa distanza, sulla retina, è inversamente proporzionale al rapporto delle distanze dall’osservatore. Il sistema visivo calcola le distanze basandosi sulla rapidità con cui i vari elementi si spostano sulla retina mentre ci muoviamo. Quando la luna è vicina all’orizzonte (più bassa) sembra più grande, quando è in alto (pochi indici di profondità) sembra più piccola L’illusione di Ponzo può aiutarvi a comprendere l’illusione della luna. Immaginate di porre due barre bianche sui binari ferroviari. Nel disegno la barra più in alto ha la stessa lunghezza di quella più in basso; tuttavia, poiché la barra più in alto sembra più lontana di quella in basso, sembra più lunga. Sullo stesso principio si fonda l’illusione della luna. Apprendimento percettivo Apprendimento percettivo: alterazione nel modo in cui le informazioni sensoriali vengono strutturate in percetti dovuti all’esperienza. Percezioni figura - sfondo condizionate dall’apprendimento. Abbiamo appreso a considerare “figure” ciò che si colloca sotto l’orizzonte. Abitudini percettive: modelli consolidati di organizzazione della percezione e dell’attenzione. La stanza di Ames, un’illusione ottica di alterazione della prospettiva. Osservata di fronte la stanza sembra una normale camera a forma di parallelepipedo, in realtà la stanza è trapezoidale: l’angolo a destra è molto basso e quello a sinistra è molto alto. Lo schema mostra la forma della stanza e spiega perché le persone sembrano diventare più grandi mentre attraversano la stanza dall’angolo sinistro verso l’angolo destro, più vicino e più corto, e rimpicciolirsi quando procedono in direzione opposta. L’illusione si può avere anche senza la presenza delle pareti e del soffitto: è sufficiente creare un orizzonte apparente su un apposito sfondo. Seguendo l’indizio pittorico della posizione rispetto all’orizzonte, l’occhio valuta le dimensioni dell’oggetto in funzione del finto orizzonte. Il contesto nella percezione: riguarda l’informazione che circonda uno stimolo. Il cerchio al centro ha le stesse dimensioni nelle due immagini? Il contesto influisce sulla percezione dell’immagine al centro. Illusione: percezione erronea o distorta o perché viene percepito qualcosa che non è presente oppure perché si percepisce in modo scorretto qualcosa che è presente. Le illusioni possono essere ottiche, percettive o cognitive. La griglia di Hermann. Allucinazione: percezione di cui l’individuo fa l’esperienza in assenza dell’oggetto da percepire. Può riguardare gli attributi sensoriali di una percezione (allucinazione psicosensoriale) o elementi psichici (es: idee, sogni). Movimento stroboscopico: illusione di movimento in cui un oggetto viene mostrato in una serie di posizioni statiche in rapida successione. Alcune interessanti illusioni percettive e cognitive. Aspettative percettive Aspettativa percettiva: predisposizione a percepire gli stimoli visivi in un determinato modo, determinata da apprendimenti precedenti. Le aspettative percettive spesso ci portano a vedere ciò che ci aspettiamo di vedere l’influenza dell’aspettativa percettiva Illustrazioni «Donna giovane/donna anziana». Mostrare ad alcuni l’immagine I e ad altri l’immagine II (coprendo le altre). Poi mostrare l’immagine III. Chi ha visto l’immagine I dovrebbe vedere un’anziana signora nell’immagine III, Chi ha visto l’immagine II dovrebbe vedere una ragazza giovane nell’immagine III. Percezione extrasensoriale e fenomeni paranormali Percezione extrasensoriale: presunta abilità di percepire gli eventi in modi che non possono essere spiegati attraverso le normali capacità degli organi sensoriali. Fenomeni paranormali: eventi che sembrano contraddire le leggi scientifiche. Parapsicologia: è lo studio della percezione extrasensoriale e di altri fenomeni paranormali. I parapsicologi cercano delle risposte al fatto che siano possibili i seguenti fenomeni: – Telepatia – Chiaroveggenza – Precognizione – Psicocinesi Se un evento si verifica (coincidenza), la persona tende ad interpretare il proprio pensiero come premonizione. Le false premonizioni tendono ad essere dimenticate. La tendenza a considerare solo gli eventi a favore di una nostra ipotesi è un bias (errore cognitivo) noto come tendenza alla conferma Psicocinesi. (a) Il sensitivo mostra a un osservatore una serie di chiavi normali. Nel frattempo piega una delle chiavi ponendo l’estremità nel foro di un’altra chiave. Ovviamente questa operazione viene svolta dentro la mano del sensitivo, facendo in modo che non risulti visibile. In questa foto viene mostrato il trucco per far vedere come viene creato l’inganno. (b) Poi, il sensitivo mette due chiavi nella mano dell’osservatore e la chiude. Con un’abile manipolazione, all’osservatore viene impedito di vedere la chiave piegata. Il sensitivo allora si concentra sulle chiavi per piegarle con la forza della mente. (c) La chiave piegata viene mostrata all’osservatore.