il
SETTIMANALE
PICCOLO
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Anno II • n. 6 • SABATO 7 FEBBRAIO 2015
Edizione chiusa
alle ore 21
Periodico • € 0,02 copia omaggio
Non riceve alcun finanziamento pubblico
L’organizzazione malavitosa a Cremona. General Contractor ed Edilstella le due società-fortino da cui si controllava il territorio
pagine 2-3
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STURM UND... ’NDRANGHETA
Nelle carte dell’indagine Aemilia, Cremona risulta essere un punto di riferimento importante dell’impero dei Grande Aracri
SEMBRAVA... “LA NEVICATA DEL 56”
L’EDITORIALE
MEDICINA
a pagina 9
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COME TANTI, BRAVI, PICCOLI TAFAZZI...
Cannabis:
rivoluzione
medica
GIUSTIZIA
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a pagina 8
a pagina 6
di Daniele Tamburini
Tamoil, una
sentenza che
farà scuola
Comuni, quanto
ci costano
i dipendenti
a pagina 15
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CASALASCO
U
n venerdì da incubo in città e nei paesi. Ore
14.30, sono sulla via Mantova, verso Gadesco, devo andare, non posso farne a meno. È
vero, è caduta moltissima neve, ma ormai da
diverse ore non nevica più, eppure le strade sono un
disastro. Stiamo procedendo a passo d’uomo, e
quindi c’è tempo per riflettere, su tante cose. La prima è l’amara constatazione che sempre facciamo in
queste circostanze: siamo andati sulla Luna quasi
50 anni fa, stiamo lavorando con 2.0 e droni, ma
basta una forte nevicata e tutto va in tilt. Ci sarà una
soluzione? Il fatto è che vedo pochi mezzi, pochi uomini, forse anche poco sale. E penso: sono questi,
evidentemente, i primi risultati dei tagli lineari ai
bilanci degli enti locali? Questo è il primo risultato
dell’operazione sgangherata che è stata condotta
sulle Province, per esempio? Sindaci, presidenti eccetera avranno anche amministrato male in passato,
in alcuni casi; sicuramente ci saranno
stati sprechi; ma, all’italiana, cosa si è
pensato di fare? Di rendere ingestibile quel che era
già difficile reggere; di tagliare senza pietà quei servizi che già languivano. Invece di razionalizzare,
sfrondare, sistemare, si è tagliato indiscriminatamente. Invece che un ragionamento serio, una serie
di tagliole. D’altronde, chi parla più del dossier Cottarelli, che aveva individuato – pare – spese da razionalizzare davvero, senza colpire i servizi al cittadino, e che è sepolto, sparito, sommerso chissà dove? Aboliamo le Province, gridavano, certi politici,
con la bava alla bocca. Mi sa che, più che colpire la
casta, abbiamo fatto come Tafazzi e colpito a morte
i servizi. Medito ancora, mentre ancora vado a passo d’uomo. Siamo tante scatole semoventi in fila,
mentre il tempo, prezioso, scorre, i droni, forse, volano, e i sacchi di sale sono desolatamente vuoti.
SALUTE
ALL’INGRESSO DEL PALARADI
Domani torna
il Magazine
della Vanoli
BASKET SERIE A
pagina 25
CALCIO LEGA PRO
a pagina 23
I biancoblu vogliono Cremo, a Bolzano
subito dimenticare un’altra sfida
la beffa con Reggio molto difficile
VOLLEY FEMMINILE
a pagina 24
La Pomì prova
a riscattere
il ko in Coppa
RISSA AL FORO BOARIO
PERQUISIZIONI
A CASA DEGLI INDAGATI
Niente vaccino,
tutti a letto
con l’influenza
a pagina 7
2
CREMONA
Sabato 7 Febbraio 2015
General Contractor ed Edilstella: le due “società-fortino” da cui si controllava il territorio cremonese
Torrazzo Srl: così la ’Ndrangheta
si spartiva il nostro territorio
Nelle carte dell’indagine “Aemilia”, Cremona risulta «un punto di riferimento» importante dell’impero dei Grande Aracri
A
di Michele Scolari
ltra ‘ndrangheta». O «’ndrangheta emiliana». E’ il fantasma
inseguito per anni da magistrati
e investigatori (e di cui abbiamo più volte parlato su queste
colonne negli ultimi due anni). Ora sappiamo nei dettagli cos’è. Avvisaglie non
erano mancate. Ma l’indagine Aemilia (160
arresti, di cui 117 emessi da Bologna) è
mastodontica rispetto a Grande Drago,
Edilpiovra, Scacco Matto e Pandora. «Una
svolta storica senza precedenti», per dirla
con le parole di Franco Roberti, procuratore nazionale antimafia.
Un terremoto che ha colpito duramente l’epicentro settentrionale del potentato
afferente al boss Nicolino Grande Aracri,
propaggine della “locale” di Cutro e infiltrato nei gangli vitali del tessuto emiliano,
cremonese, mantovano e veneto, arrivando a intrecciarsi con profili di imprenditorialità, in particolare l’edilizia, la politica e,
ancor più pericolosamente, l’informazione. È su questa “zona grigia” che si è concentrata e dovrà continuare a concentrarsi
l’attenzione.
E il terremoto giudiziario non ha risparmiato neppure Cremona: dieci arresti, tra
città e dintorni (sei con l’accusa di associazione mafiosa, tra cui un ex funzionario
della Polstrada, ora in carcere in Venezuela). Nomi eccellenti e noti da tempo, assieme a qualche nome nuovo.
Certo, dall’omicidio “Dramore” degli
anni ’90 si sapeva di una cellula operante
autonomamente nel territorio piacentinocremonese, riferibile a Nicolino Grande
Aracri, sgominata una prima volta dall’indagine Grande Drago del 2002; nel 2012
si sapeva che «è la direttrice ReggioCremona quella alla quale occorrerà stare
particolarmente attenti in futuro» (aveva
avvertito il sostituto procuratore della Dna
Roberto Pennisi); nel 2013 si sapeva che
il caso di usura scoperto a Cremona a
maggio (quel filo affiorante che, tirato, ha
permesso di dissotterrare la spaventosa
rete ‘ndranghetista scoperta da Aemilia)
appariva «connesso a fenomeni anche
pregressi di usura sistematica connessa
ad ambienti della criminalità organizzata»
(osservava già allora il gip di Cremona
Guido Salvini); ancora nel 2013 si sapeva
del persistere di «costanti attività delittuose legate alla criminalità organizzata nel
territorio di Cremona e Mantova» (riferiva
il Rapporto della Dia milanese); nel 2014
si sapeva dell’incidenza sul territorio di
Cremona di «soggetti ritenuti legati alla
cosca Grande Aracri di Cutro» (si leggeva
nel rapporto Dna); si sapeva che, in questi
anni, questi soggetti si stavano infiltrando
con modalità nuove nel tessuto economico locale, nell’edilizia e nel settore immobiliare (rapporto Dna 2014); si sapeva che
si trattava di «potentati mafiosi crotonesi
tali da far impallidire quelli reggini» (come
aveva dichiarato il procuratore Roberto
Pennisi). E si sapeva, dalle parole del pentito Luigi Bonaventura, che la ‘ndrangheta
“emiliana” si era rafforzata estendendosi
progressivamente in una “Provincia” (“cupola” forte di più potentati mafiosi) che investiva in pieno Cremona, come si vede
nella cartina.
Ma un ciclone delle dimensioni di Aemilia forse pochi se l’aspettavano.
IL TERZIARIO DELLA ‘NDRANGHETA – Eccola dunque, la “altra ‘ndrangheta”. Quella ‘ndrangheta che «si rimodella
in base al territorio in cui viene a trovarsi,
agendo in modo sotterraneo e subdolo».
Quella ‘ndrangheta che non colonizza ma
“delocalizza”: ciò significa che il “ramo”
dell’impresa “madre” (la ‘ndrina con base
il Calabria) sistemato nel nuovo territorio
(ad esempio, Reggio o Cremona) è subordinato al “centro direttivo” rimasto in
Calabria, il quale crea una sua rappresentanza nel luogo della “delocalizzazione”
mettendovi a capo un “institore” (termine
del diritto commerciale), «vero alter-ego
del boss con il compito di sovrintendere a
tutta l’attività criminosa svolta dall’associazione e di acquisirne i proventi».
Ma, si legge ancora nelle carte, «la dipendenza dal capo-società non è però totalitaria ed asfissiante»: la ‘ndrina piacentina-cremonese e quella reggiana «godono
infatti di grande autonomia, nel rispetto di
regole che fanno della ‘ndrangheta un’organizzazione del tutto verticistica.
Difatti, i responsabili delle cellule emiliane possono gestire i loro affari autodeterminandosi, decidendo cioè i traffici
illeciti da attuare, avendo cura solo di riconoscere una percentuale sui profitti illeciti
a favore».
È questa “terziarizzazione” dell’organizzazione, che la rende simile ad una società di servizi (come l’ha definita perfettamente il giornalista Giovanni Tizian), la
novità. È la nuova dimensione economica
e finanziaria della ‘ndrangheta, ora non più
relegata a qualche indagine locale.
Non è più soltanto una metamorfosi
estetica (dalla coppola alla cravatta) ma
professionale: non più attività “vetero-criminali” (sequestri, grandi partite di droga,
prostituzione) ma frodi fiscali, fatture false, marketing, investimenti e prestiti (ad
usura). E questo in tempi di crisi, in cui
i cordoni delle banche sono sempre più
stretti e l’imprenditoria ha un disperato
bisogno di credito.
Ed ecco spiegato anche il perché di
quella strana «quiete», di quella «stasi»
(si fa per dire) di cui Pennisi aveva parlato
relativamente alla zona di Reggio, Cremona e Piacenza negli anni successivi alle
sentenze del processo Grande Drago,
pronunciate nel 2008 dal Tribunale di Piacenza. La situazione tra Emilia e Cremona
«si muoveva poco – con le parole del pentito Bonaventura -. Sembrava che si muovesse poco… non c’è più la caciara che…
come c’era prima… perché adesso… si
sono creati degli investimenti veramente
importanti in quell’area, per questo magari
sembra che ci sia un po’ di silenzio no?
Ehhh… (…) silenzio che non si spara».
CREMONA: UN «PUNTO DI RIFERIMENTO» – Per quanto riguarda il filone di
Cremona, dalle carte dell’inchiesta, emerge come anche dopo il 2008 (l’anno delle
sentenze dell’operazione Grande Drago)
la nostra città avesse continuato ad essere sede di una delle due ‘ndrine, indicate
dal pentito Angelo Salvatore Cortese come «quelle vere e proprie… le operative»:
una attiva «a Reggio Emilia, con competenza allargata alle province di Modena,
Parma, fino a Bologna»; l’altra attiva tra
Piacenza e Cremona, «con a capo Francesco Lamanna». «Le due ‘ndrine distaccate, sebbene fortemente interconnesse tra
loro, sono tuttavia riferibili a due famiglie
diverse, benché saldamente alleate: mentre quella di Reggio Emilia è congiuntamente gestita dai Nicoscia e dai Grande
Aracri, quella insistente tra Piacenza e
Cremona è ad esclusivo appannaggio del
Grande Aracri, pur rimanendo “a disposizione del clan”».
In questo quadro, Cremona risulta un
vero e proprio punto di riferimento: «Le
persone di giù sanno che a Cremona c’è
Franco Lamanna – spiegava Cortese agli
investigatori – se c’ho bisogno di qualcosa, un appoggio di qualsiasi cosa, io vado
da Franco Lamanna, perché “mi serve una
macchina rubata, vedi che dobbiamo fare
una rapina, dobbiamo… ci serve per fare
un traffico di droga” cioè è un punto di
riferimento che c’è, e si stacca, lo puoi fare
dove vuoi».
LE DUE SOCIETA’-FORTINO DI CREMONA – Le carte dell’indagine parlano di
due società consortili con sede legale a
Cremona e operative a Castelvetro (Pc):
la General Contractor Group e la Edilstella
Srl. Da queste postazioni, secondo gli inquirenti, Francesco L. avrebbe controllato
il territorio. In queste società «avevano
a vario titolo il controllo o possedevano quote di partecipazione determinanti
(direttamente o per interposta persona)»
R.V. (ritenuto figura centrale nella gestione), Francesco L. (di Cremona) ed altri tre
soggetti: M.C. (di Castelvetro, ex sovrintendente della Polstrada, accusato tra
l’altro di essersi introdotto «abusivamente
nel sistema informatico denominato Sistema di Indagine, in dotazione alle forze di
polizia, sistema protetto da misure di sicurezza, con abuso dei poteri e violazione
dei doveri inerenti la sua funzione di ufficiale di p.g. e con violazione delle direttive
concernenti l’accesso allo Sdi da parte di
appartenenti alle forze dell’ordine»), V.M.,
(cutrese di Castelverde, che «deteneva armi da fuoco a disposizione dell’associazione»), e i fratelli P.V. e R.V. (cutresi di Castelvetro), accusati, assieme ad assieme
a F.L. (anch’egli cutrese di Castelvetro) di
tentata estorsione ai danni di un imprenditore del paese («avvalendosi della condizione di intimidazione derivante dalla loro
appartenenza alla ‘ndrangheta ed in particolare all’articolazione ‘ndranghetistica
emiliana, avente epicentro nella provincia
di Reggio Emilia»); a questi si aggiungono
S.M., cutrese residente a Corte de’ Frati,
ritenuto «costantemente a disposizione di
Lamanna Francesco» di cui sarebbe «autista e factotum» e «punto di riferimento degli altri sodali di Castelvetro Piacentino»,
nonché «in possesso di armi da fuoco»;
G.M., cutrese residente a Sesto ed Uniti,
«in possesso di armi da fuoco»; S.C., di
Bagnara, accusato di avere «illegalmente
detenuto e portato una pistola a tamburo
e relativo munizionamento»; e P.V., di Castelvetro. Eccetto gli ultimi tre, per gli altri
l’accusa è di associazione a delinquere di
stampo mafioso.
I primi sei, «nella piena consapevolezza della provenienza di parte del denaro
affidato a R.V. dall’associazione mafiosa
dei Grande Aracri di Cutro, lo investivano
nell’attività di fatturazione per operazioni
inesistenti oggetto sostanzialmente dominante dell’attività del gruppo di società
sopra indicate». La Edilstella «funge da
trait d’union con numerose altre società
riferibili a soggetti originari di Cutro e risulta essere stata utilizzata come copertura
per compiere attività illecite quali il riciclaggio di denaro proveniente da usura o
altri reati attraverso false fatturazioni su lavori inesistenti». Dal canto suo, la General
Contractor, secondo le accuse, sarebbe
anche servita a coprire, tramite l’emissione di false fatture, una tentata azione
estorsiva da parte di F.L. e P.V. ai danni di
un imprenditore di Castelvetro.
E il metodo utilizzato per il riciclaggio
ricostruito dagli inquirenti risulta indubbiamente ingegnoso: «Il denaro contante,
dopo essere stato consegnato ad una società – sulla carta – appaltante, che non
ha alcun legame con l’organizzazione calabrese, viene quindi trasmesso mediante
bonifico al Consorzio “Edil Stella” che a
sua volta, lo gira a società correlabili al
sodalizio in qualità di operatori in subappalto nei lavori fittizi o direttamente al
finanziatore del denaro contante. Tutte
queste movimentazioni vengono quindi
rese lecite mediante una serie di false fatturazioni nel campo edile».
Insomma, la quantità di denaro per i
necessari investimenti del clan, che prima
veniva creata attraverso le metodologie
“militari” delle attività “vetero-criminali”,
anche a Cremona avveniva ormai con i
nuovi illeciti para-legali. Ed ora, come ha
ricordato il procuratore capo di Bologna,
Roberto Alfonso, quella «mafia imprenditrice» inseguita per anni come un fantasma «l’abbiamo scoperta e perseguita
proprio in casa nostra».
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L’ombra di cutro su rifiuti,
night club e immobiliare
A Cremona permangono situazioni non chiare in cui spuntano ancora nomi di cutresi già coinvolti nella Grande Drago
Dalla discarica di Cignone ai possibili intrecci tra ‘ndrangheta e camorra nel settore a luci rosse
LE INTERCETTAZIONI
«SPARIAMOGLI DI SERA...
E CHI LO VEDE QUA»
Nelle carte dell’indagine “Aemilia” spuntano anche accuse per
detenzione di armi da fuoco. In un’intercettazione ambientale del
2011, G.M. parla ad S.M. di «una sette e una quarantacinque»
(calibro di due tipi di pistole): «quando torni indietro te le faccio
vedere, che ce l’ho io». E nel corso dell’indagine sul caso di tentata
estorsione ad un imprenditore di Castelvetro, è stata captata una
conversazione tra P.V., P.V. e F.L., cutresi residenti in paese, in cui
si parla di armi comuni e da guerra:
P.V.: vedi di trovare 5... 5 o 10 bombe a mano...
F.L.: alla fine quando siamo tutto a posto e saldato... gliela faccio
brutta...
P.V.: ...gli spariamo con il 24 mio...
F.L.: spariamo di sera... chi lo vede qua? più volte vado a vederlo
e più lo voglio sparare...
P.V.: pigliamo un bazooka... mi metto da là...
P.V.: chiamo un albanese.. gli faccio incendiare un camion...
F.L.: dagli 100 euro ad un Albanese...
P.V.: gli faccio prendere la benzina... lo sai come si diverte?...
Il salto di qualità della ‘ndrangheta “terziarizzata” compiuto dalla rete dei vassalli emiliani del presunto boss Nicolino Grande Aracri
lo abbiamo visto nella prima parte dell’inchiesta. La data d’inizio la conosciamo: il 1982,
quando il boss cutrese Totò Dragone arrivò
in terra emiliana (il suo posto l’avrebbe poi
preso l’attuale presunto boss, Nicolino Grande Aracri, estesosi poi nel cremonese e nel
mantovano). Ma si può dire che i 160 arresti
di “Aemilia” segnino la data di scadenza? Le
mafie sono come monete false: prima o poi
saltano sempre fuori. E, oltre alla dimensione
da holding finanziaria, l’altra novità preoccupante è l’occupazione non più “militare” del
territorio, ma «dei cittadini e delle loro menti»
(come ha sottolineato il sostituto procuratore
antimafia Roberto Pennisi nella conferenza
stampa del 28 gennaio). Ha scritto il giornalista Giovanni Tizian: «La sensazione è che siamo solo all’inizio. Come fu per la Lombardia
dopo la maxi operazione Crimine (300 arresti
tra Calabria e Lombardia nel 2010), che diede il via a decine di operazioni della stessa
importanza. Questo perché una volta aperti,
certi vasi sono più profondi di quel che potevamo immaginare».
E come dargli torto? In Emilia e a Mantova
restano numerose zone d’ombra. E lo stesso si può dire per la provincia di Cremona,
dove persistono ombre nel traffico dei rifiuti,
nell’immobiliare, nel giro dei night club che
per ora sembrano essere rimaste fuori dall’inchiesta.
TRAFFICO ILLECITO DI RIFIUTI – Un
soggetto cutrese (C.O.M.), già comparso tra
quelli dell’indagine Grande Drago del 2002,
è rispuntato nell’affaire della mega discarica
abusiva sequestrata dal Noe di Brescia nel
maggio del 2012 in un vecchio impianto di
betonaggio a Cignone (Corte de’ Cortesi).
Nel periodo della conduzione “cutrese” del
terreno, numerose testimonianze parlano di
estorsioni perpetrate in paese. E un imprenditore edile cremonese (che ha chiesto l’anonimato) indica l’amministratore “fantasma”
della società intestata a C.O.M. in un secondo
cutrese, che sarebbe rimasto fuori dalle carte
della società a “tirare le fila” da dietro la tenda:
«Questa è la parte peggiore della ’ndrangheta
con teloni. Poi i soggetti sparirono assieme al
nome ed alla persona giuridica della società.
– commentava l’imprenditore edile – perché
non fanno neppure girare denaro, per quanto
illecito: si limitano ad un’azione di solo parassitismo, sfruttando e ripulendo società in
perdita senza costruire o produrre nulla».
CONTROLLO E SVUOTAMENTO AZIENDE IN CRISI – Curioso anche il caso di
un’azienda in crisi in un paese del territorio
di Casalmaggiore, relativamente alla quale
è emerso un metodo di “svuotamento delle
aziende” analogo a quello identificato da Roberto Pennisi per la “altra ’ndrangheta” e la
camorra in molte zone dell’Emilia e del territorio Veneto.
Nel 2012, l’azienda è risultata affittata ad
alcuni misteriosi soggetti “senza storia” e di
origine campana, comparsi all’improvviso dal
nulla; all’inizio del 2013, lo stabile era inspiegabilmente chiuso anche ai legittimi proprietari ed agli operai: nessuno vi accedeva più.
Alcuni testimoni riferirono di aver udito all’interno, nei mesi successivi (circa da febbraio
a giugno 2013), continui rumori di macchinari
smontati e materiale metallico segato, segnalando un intenso via vai soprattutto notturno
di autoarticolati che entravano in azienda con i
cassoni scoperti e vi uscivano di nuovo coperti
NIGHT CLUB E POSSIBILI INTRECCI
‘NDRANGHETA-CAMORRA – Nella zona di
Cremona, ombre preoccupanti si allungano
anche sul settore dei night club. Da indiscrezioni circolate negli ultimi tempi (per le quali si
attendono verifiche) si parlerebbe di un’azione congiunta di soggetti cutresi già coinvolti
nell’operazione Grande Drago (uno comparso
anche nel caso della discarica di Cignone) e
legati alla ‘ndrina di Grande Aracri, con altri
legati ad ambienti camorristici di Torre Annunziata (e tra questi ultimi, incuriosisce il nome
di un soggetto legato ad un partito politico di
centro e più volte immortalato assieme ad un
noto parlamentare centrista). Oltretutto, alcuni dei soggetti di parte cutrese risultano legati
ad altri soggetti cutresi residenti in Emilia che
spuntano dalle carte della maxi-operazione
“Venus” scattata nel 2012 a Parma contro il
racket della prostituzione.
AGENZIE IMMOBILIARI SENZA SEDE E
COMPRATORI “NULLATENENTI” – Di strani
movimenti si parla anche nel settore immobiliare, dietro un’agenzia cittadina (che risulta, almeno apparentemente, senza sede): indiscrezioni parlano di numerose ed ambigue compravendite perlopiù di case appena costruite
in lotti situati sia a Cremona che in un paese
del vicino territorio, da parte di alcuni soggetti di origine cutrese, che risulterebbero però
disoccupati e senza entrate. Anche in questo
caso, alcuni nomi risultano, curiosamente, già
comparsi nell’ambito dell’operazione Grande Drago. E in un Comune vicino a Cremona
sono affiorate irregolarità nei conteggi relativi
all’edificazione di due lotti da parte di imprese
edilizie riferibili a due soggetti cutresi appena
arrestati nell’operazione “Aemilia”.
Questa settimana è stata depositata dal
consigliere comunale Giancarlo Schifano una
mozione sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta
nella provincia di Cremona. Non è la prima.
E, al netto della situazione, forse non sarà
neppure l’ultima. Incontrerà stavolta il voto
della maggioranza? Ci sarà per una volta la
volontà politica di guardare in faccia la realtà?
mi.sco
Torchio: «E’ la conferma di un fenomeno denunciato da anni
Quanto accaduto non stupisce particolarmente chi ormai da tempo denuncia una situazione di infiltrazione mafiosa ormai diffusa. Giuseppe Torchio, sindaco di Bozzolo ed
ex presidente della Provincia di Cremona,
da anni segue con preoccupazione l'evolversi degli eventi, spesso anche collaborando con le forze dell'ordine. «Si tratta della
conferma di un fenomeno denunciato da
anni e ben presente nelle relazioni della Dia
e della Dda. Con quest'ultima ho collaborato con una serie di documenti e penso sia
importante per i cittadini constatare che una
serie di ipotesi, congetture e denunce non
fossero esercizio di sogni e di follie ma elementi radicati nella nostra società e nelle
stesse modalità operative di lavoro ed appalti».
Torchio, da sindaco del territorio mantovano, evidenzia che «non sta a me esprimere giudizi e se sono amareggiato per quanto
é capitato al collega sindaco virgiliano non
posso dimenticare come la eccessiva elasticità nel prestare attenzione a qualche imprenditore, oggi al centro dell'inchiesta, abbia contribuito a generare una forte sofferenza in un primario istituto bancario cooperativo, mettendo in fibrillazione migliaia di
operatori e di risparmiatori».
Per Torchio, «al di là dei boati mediatici di
certe operazioni, esistono le conseguenze
dirette ed indirette a danno della gente co-
mune. Per un verso é importante che, anche
se con grave ritardo, queste vicende vengano portate alla luce. Si può sperare che la
parte pubblica usi una sempre crescente
cautela e controlli negli appalti anche se
operatori con pochi scrupoli possono sperare le regole del gioco».
E Torchio non dimentica vecchi amici che,
seppur provenienti da Cutro, si sono sempre
dimostrati onesti: «E' anche vero che con la
presenza di galantuomini del sud come
Peppino Ceraso, figlio di un maresciallo
dell'Arma, é sempre stato chiaro il confine
tra legalità ed illeciti. Ed é per questo che lo
voglio ringraziare per la sua rettitudine».
lb
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Cronaca
Sabato 7 Febbraio 2015
Moltissimi i danni, verificatisi ovunque: tralicci crollati, auto danneggiate da alberi sradicati e numerosi incidenti
E
di Laura Bosio
bbene si, 40 centimetri di neve
possono mandare in tilt una città
e tutto il suo territorio circostante: lo abbiamo potuto costatare. Già dalla prima mattina di
venerdì, dopo una notte in cui la neve è
scesa copiosa ed ininterrottamente, appariva chiaro che la situazione sarebbe
stata complicata. Ben 35 paesi del territorio sono rimasti al buio a causa di una
serie di black out, provocati dalla caduta
di alberi sui cavi dell'alta tensione e di alcuni tralicci. Nelle situazioni più critiche,
oltre alla corrente elettrica sono è venuta
a mancare l'erogazione di acqua e gas.
Alcuni paesi sono rimasti isolati per tutta
la giornata di venerdì.
Qualche black out si è verificato anche in
città, seppure di durata più breve. D'altro canto numerosi sono stati i problemi
provocati dalla neve: incidenti a raffica
hanno interessato tutto il territorio, così
come numerosi sono stati gli alberi caduti, in alcuni casi persino sopra le auto: è il
caso del quartiere Villetta, dove in largo
Benini diverse auto sono state danneggiate da piante e rami caduti su di esse.
Anche l'ospedale di Cremona ha avuto le
proprie difficoltà, tanto che sono dovuti intervenire gli spazzaneve per tenere pulite
Neve, territorio in tilt: black out,
treni fermi e strade impraticabili
Ben 35 i paesi rimasti senza corrente elettrica, alcuni anche senza acqua e gas. Completamente bloccata
la circolazione ferroviaria, tanto che si è reso necessario soccorrere alcuni pendolari sui treni in mezzo alla campagna
le strade interne e il parcheggio.
Le forze dell'ordine e la protezione civile
si sono mobilitati fin dalla prima mattina
di venerdì, con la riunione, in Prefettura,
del Comitato operativo per la viabilità, a
cui ha preso parte anche il comandante
del Genio Guastatori di Cremona.
Anche i migranti della Casa dell'Accoglienza e alcuni minori stranieri non accompagnati seguiti dalla Cooperativa
Nazareth, si sono impegnati nello sgombero della neve. «In tutto una trentina di
persone che, coadiuvati dai vigili urbani,
hanno dato un aiuto ai tecnici comunali e
di Aem per spalare strade e marciapiedi
- fanno sapere dal Comune -. Hanno iniziato nel primo pomeriggio in corso Matteotti e Mazzini e in via Bonomelli per poi
prestare la propria opera in altre vie del
centro cittadino».
Intanto, fino alla mattinata di sabato, sono
state adottate alcune misure di sicurezza,
tra cui la chiusura delle scuole, chiusura
che persiste anche per la giornata di sabato. Le criticità maggiori, secondo la Prefettura, si sono registrate soprattutto nei
centri storici dei comuni, a causa della caduta di piante, danneggiate dal peso della
neve caduta in modo molto abbondante
e dall’accumulo della stessa sui marcia-
piedi. Visto lo stato di emergenza, alcune
strade sono addirittura state chiuse. La
Provincia ha inoltre disposto di interrompere il transito a tutti i veicoli sui tratti di
strada minori, per il tempo necessario allo sgombero e al ripristino delle misure di
sicurezza.
Notevoli problemi stradali si sono verificati anche a causa della chiusura al traffico
della A21, che ha costretto le autorità a
fare uscire al casello di Cremona oltre 30
mezzi pesanti, convogliandoli al parcheggio di CremonaFiere.
Non è andata meglio per i pendolari cremonesi, alcuni dei quali sono riusciti a
raggiungere Milano intorno alle 13, con
circa 4 ore di ritardo, mentre altri hanno
desistito dal recarsi al lavoro. E' stato inoltre necessario richiedere l'aiuto di alcuni
volontari per soccorrere alcuni pendolari
rimasti bloccati sui treni, fermi in mezzo
alla campagna.
Il mercato del sabato è stato sospeso e la
Prefettura, ribadisce alla cittadinanza che
«è consigliabile circolare con gli autoveicoli solo in caso di estrema urgenza». E'
invece garantita l’apertura degli uffici pubblici essenziali.
A denunciare la difficile situazione del territorio è Coldiretti Cremona, che durante la
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Il Pd fa appello alla Regione: «Aiutare il territorio»
Alloni: «Molti danni provocati
dalla mancata manutenzione,
dovuta a carenza di risorse»
Dopo il disastro, interviene la politica: il gruppo regionale del Pd in
Consiglio comunale, fa appello alla
Regione Lombardia, chiedendo di
aiutare «le province e i comuni del
cremonese e mantovano colpiti gravemente dalle precipitazioni nevose
degli ultimi due giorni e assicuri in
modo tempestivo i fondi necessari
per gli interventi di manutenzione e
di ripristino della circolazione». La richiesta arriva dai consiglieri regionali
del Pd Agostino Alloni e Marco Carra
con un’interrogazione indirizzata al
presidente Maroni a seguito dei gravi
disagi registrati in questi giorni. «Molti
comuni sono rimasti senza corrente
a causa di diversi black out elettrici
– dichiarano Alloni e Carra – e la circolazione stradale e ferroviaria è andata
letteralmente in tilt lasciando a piedi
tantissimi pendolari».
Molti problemi, per Alloni, «sono
stati provocati dalla mancata manutenzione degli ultimi mesi dovuta
alle difficoltà finanziarie di comuni e
province che si sono visti ridurre drasticamente le risorse finanziarie sia
nazionali che regionali. Per queste ragioni ci appelliamo a Maroni affinché
chieda lo stato di calamità per il sud
Lombardia assumendo nel contempo
il ruolo di interlocutore con il Governo
per mettere a disposizione i fondi necessari per gli interventi di ripristino e
di ordinaria manutenzione».
LEGAMBIENTE
«Centropadane andrebbe sanzionata»
giornata di venerdì si è attivata, insieme a
molti agricoltori del territorio, per monitorare la situazione. Emerge un quadro di vera
emergenza: «Numerose cascine isolate da
ore, senza elettricità e con i telefoni muti,
in varie aree della provincia, dal Soresinese al Casalasco» evidenziano dall'associazione. Impressionante la conta dei danni:
tensiostrutture crollate sotto il peso della
neve che in alcuni casi hanno addirittura
provocato la morte di alcuni capi di bestia-
me. E ancora si contano serre divelte, con
la distruzione delle colture che avrebbero
dovuto riparare e proteggere. «E ancora,
forti ritardi nella mungitura (con le stalle
rimaste senza elettricità, impegnate nella
ricerca di generatori che consentissero le
necessarie operazioni) e nel ritiro del latte,
a causa dell’interruzione delle vie di comunicazione» continua l'associazione.
Un quadro ancora parziale, ma che testimonia le grandi difficoltà delle aziende,
isolate sia negli accessi – anche a causa
degli alberi caduti lungo le strade – sia nei
collegamenti di telefoni ed elettricità (alle
ore 18 alcuni collegamenti, interrotti nella
notte, non risultavano ancora ripristinati).
Molti in queste ore gli agricoltori che si sono impegnati a mettersi a disposizione per
ripulire le strade del territorio.
Ma il timore più grosso, ora, è che dopo
la neve arrivi il gelo a complicare ulteriormente le cose.
La chiusura della A21 per diverse ore, durante la giornata di venerdì, ha
provocato notevolissimi disagi. E Legambiente punta il dito contro Centropadane. «La predilezione per gli investimenti inutili ha fatto perdere di vista alla
concessionaria autostradale, Centropadane, di essere una società di servizi
e non grande costruttore - attacca il responsabile trasporti di Legambiente
Lombardia, Dario Balotta -. E infatti alla prima modesta nevicata della stagione la Centropadane, 88 KM tra Piacenza e Brescia, è rimasta chiusa al traffico
mentre nella vicina A4 i veicoli scorrevano regolarmente. Con una concessione scaduta da tre anni e un buco di bilancio di 160 milioni di euro i manager
pensano solo alle politiche finanziarie e alle alleanze per le concessioni, mentre i poveri automobilisti che pagano pedaggi salatissimi non possono che
avere servizi modesti e disagi. Questa grave mancanza gestionale andrebbe
sanzionata dal ministero delle infrastrutture».
6
Cronaca
Sabato 7 Febbraio 2015
Scontri in città, indagini serrate
90 agenti intervenuti a perquisire le abitazioni dei militanti di Casa Pound e del Csa Dordoni. Indagate 15 persone
P
di Laura Bosio
roseguono le indagini
sui fatti del 18 e del
24 gennaio: la rissa
tra i militanti del Csa
Dordoni e quelli di
Casa Pound, che hanno portato
al grave ferimento di Emilio Visigalli, a tutt'oggi ricoverato presso l'Ospedale di Cremona in
prognosi riservata, e i disordini
che ne sono seguiti, esattamente una settimana dopo, durante
la manifestazione antifascista
svoltasi a Cremona.
Lo scorso mercoledi circa 90
agenti hanno provveduto, alle
sei del mattino, ad effettuare le
perquisizioni presso le abitazioni delle quindici persono, attualmente indagate per la rissa del
18 gennaio. Durante le perquisizioni sono stati sequestrati caschi, mazze e computer e telefoni cellulari. Materiale che proprio in questi giorni viene attentamente esaminato dalle Forze
dell'ordine, al fine individuare
eventuali elementi per risalire
alle responsabilità in particolare
riguardo al ferimento di Emilio
Visigalli. Per tutti gli indagati
l’accusa è di rissa aggravata.
Ma nel frattempo c'è anche un
fascicolo aperto per tentato
omicidio, anche se per il momento ancora contro ignoti.
Sono state sedici in tutto le
perquisizioni effettuate, nei confronti dei quindici indagati. Sotto sequestro «materiale informatico, cellulari e eventuali corpi di reato (caschi, mazze,
spranghe ecc.) utilizzati nel corso della rissa e per il ferimento
di Visigalli”, si legge nella nota
diramata dalla polizia. I denunciati, nella mattinata di mercoledì, sono stati anche accompagnati in Procura, dove sono
stati perquisiti.
«Considerata la gravità degli
eventi, fin da subito è stato
aperto un fascicolo per il reato
di rissa aggravata e per il reato
di tentato omicidio da parte della Procura della Repubblica e le
indagini sono state affidate alla
polizia di Stato, che, dopo una
serie di accertamenti, è riuscita
a identificare diverse persone,
tra testimoni e compartecipi,
presenti in quel momento sul
luogo degli scontri dove avvenne il grave ferimento di Emilio
Visigalli» sottolineano dalla
Questura. «Tra i perquisendi vi
sono complessivamente dieci
esponenti di Casa Pound e cinque del csa Dordoni, residenti
per la maggior parte a Cremona
e nella provincia, mentre alcuni
di essi sono residenti in altre
province limitrofe. Tra i soggetti
perquisiti vi sono alcuni degli
esponenti di spicco dell’uno e
dell’altro fronte, a carico dei
quali sono emersi, nel corso
dell’indagine, dei pesanti elementi di responsabilità per i
cruenti fatti verificatisi in quella
serata».
D'altro canto i due schieramenti continuano a restare sulle
proprie posizioni, accusandosi
reciprocamente di essere stati
gli aggressori.
Il legale dei militanti del Dordoni, l'avvocato Sergio Pezzucchi , fa sapere che farà ricorso
«Anche per verificare la legittimità delle perquisizioni e dei
sequestri» aggiungendo che:
«Nell’ambito di una contestazione per rissa, che si sequestrino dei computer può essere un
fatto discutibile». Mentre il legale degli indegati di CasaPound
l’avvocato Marcello Lattari tiene a precisare che il comportamento dei suoi assistiti è stato
sempre collaborativo: «Fin dal
giorno successivo ai fatti del 18
gennaio, alcuni di loro si sono
spontaneamente presentati
presso gli inquirenti per rendere
dichiarazioni sull’episodio».
Intanto rimangono stazionarie le condizioni di Emilio Visigalli per il quale, nonostante i
miglioramenti, ancora non viene
sciolta la prognosi. Dal Csa Dordoni continuano le manifestazioni di solidarietà nei confronti
dell'uomo: il concerto dei 99
Posse organizzato la scorsa
settimana proprio a sostegno
della famiglia dell'uomo, a cui
hanno preso parte circa 500
persone, ha consentito di raccogliere 4mila euro che saranno
devolute alla famiglia di Visigalli.
Continuano a ritmo serrato
anche le indagini sui fatti di sabato 24 gennaio, che hanno visto Cremona teatro di una vera
e propria guerriglia scatenata
dai Bleck bloc, giunti in città
provenienti da diverse province
italiane. La Questura ha chiesto
la collaborazione di una decina
di alre questure, al fine di arrivare alle identificazioni , grazie
anche all'ausilio dei numerosi
filmati e fotografie. A seguire il
procedere delle investigazioni è
il sostituto procuratore Fabio
Saponara. Intanto anche il centro sociale Kavarna ha, nei giorni scorsi, preso posizione rispetto ai fatti, evidenziando che
«nonostante il terrorismo mediatico, la partecipazione al corteo è stata davvero consistente:
per portare solidarietà attiva ad
un compagno in fin di vita sono
accorsi gruppi e individui da più
parti, per esprimere la propria
rabbia nei confronti dell'agguato fascista ai compagni del Csa
Dordoni».
Il Kavarna fornisce una sua
versione dei fatti di quel sabato,
giustificando in qualche modo
l'esplosione di violenza: «La
rabbia per quello che è successo ad Emilio, per la presenza di
Casa Pound a Cremona, per il
mondo soffocante in cui viviamo, non può essere controllata
da nessuno: quando esplode si
deve scegliere da che parte della barricata viversi questi momenti».
Ben lontano dal prendere le
distanze da quanto accaduto, il
Kavarna sottolinea di trovare
«aberrante il tentativo di egemonizzare la lotta antifascista
presentando il pacifismo come
l'unica pratica corretta. L'antifascismo, non appartiene solo a
coloro che ne vorrebbero fare
un corredo da museo, ma appartiene a tutti coloro che desiderano metterlo in atto - come
tanti antifascisti hanno fatto nella rivolta di sabato».
Sottopasso, dal 6
all'8 febbraio
ferrovia chiusa
Dal 6 all’8 febbraio operazioni
24 ore su 24 per il sottopasso ferroviario di via Brescia. «Da venerdì
6 febbraio alla notte di domenica 8
febbraio vi sarà ‘il varo del manufatto’ – spiegano dal Comune -:
l’imponente struttura che è stata
costruita davanti a San Bernardo
sarà collocata nella sua sede definitiva, sotto i binari della ferrovia. I
lavori di posa proseguiranno senza
interruzioni 24 ore su 24 per consentire nuovamente il passaggio
dei treni entro le prime ore di lunedì
9 febbraio, secondo la tempistica
stabilita da Trenitalia. La chiesa e
l’oratorio di San Bernardo non saranno raggiungibili venerdì 6 e sabato 7 febbraio. Saranno nuovamente accessibili domenica 8 febbraio (l’entrata in chiesa sarà possibile dalla porta laterale). Questo
intervento è un decisivo passo in
avanti verso la riapertura della viabilità in via Brescia, che avverrà
entro l’aprile di quest’anno».
Per quanto riguarda i lavori veri
e propri, dalle 22.30 del 6 febbraio
saranno sospesi tutti i passaggi
dei treni ed inizierà la demolizione
della linea di tensione elettrica, si
proseguirà quindi con la rimozione
dei binari. Intorno all’1.30 di sabato 7 ci sarà il varo della struttura a
cura dell’impresa Beltrami, intervento che terminerà entro le ore
20.30 di domenica 8 febbraio. Subito dopo avverrà il ripristino dei
binari e delle linee elettriche per
consentire, entro le ore 2.40 di lunedì 9 febbraio, il normale passaggio dei treni. Il Comune si scusa
per il rumore e il disturbo che i lavori comporteranno, assicurando il
massimo impegno per limitare, per
quanto possibile, i disagi”.
Cronaca
Sabato 7 Febbraio 2015
Un'epidemia particolarmente virulenta con complicanze respiratorie, anche se il picco è ormai passato
Pochi i vaccinati, tutti a letto con l'influenza
Il dottor Angelo Pan: «I casi di morte per il vaccino, poi smentiti, hanno creato una paura diffusa nella popolazione»
U
di Laura Bosio
n'epidemia particolarmente virulenta di
influenza ha messo
a letto migliaia di
cremonesi, con moltissimi casi di complicazioni,
soprattutto a livello respiratorio. Lo conferma il dottor Angelo Pan, direttore del dipartimento di Malattie infettive
dell'Ospedale di Cremona: "Da
un lato c'è il problema di un virus decisamente più molesto,
dall'altro la popolazione risulta
meno protetta, a causa di un
inferiore ricorso al vaccino".
Se infatti la tendenza a vaccinarsi in Italia è molto bassa,
"le notizie dei morti a causa del
vaccino di alcuni mesi fa, anche se sono poi state smentite,
hanno provocato nella popolazione una paura diffusa, che ha
scoraggiato molti rispetto al
vaccino - evidenzia Pan -. Come se non bastasse, quello di
quest'anno si sta rivelando in
ogni caso meno efficace degli
altri anni, e questo abbassa ulteriormente il livello di protezione della popolazione. Spesso
l'influenza si accompagna a infezioni anche gravi, talvolta accompagnate anche da infezioni
di tipo batterico, come la polmonite".
Intanto, proprio in questi
giorni, l'influenza stagionale ha
raggiunto e superato il suo picco. Il tetto massimo di casi
(10,67 per mille assistiti) è stato
raggiunto nella quarta settimana del 2015, come hanno annunciato i medici sentinella della rete Influnet. Nell'ultima settimana monitorata, dal 26 gennaio al 1 febbraio, il livello di
incidenza è quindi sceso a
10,35 casi per mille assistiti,
con circa 629 mila italiani colpiti (erano stati circa 641 mila
nella settimana del picco) e un
totale di 3.243.000 messi a letto dai virus dall'inizio della sorveglianza.
"Il livello di incidenza finora
raggiunto è alto - si legge nel
bollettino - e la curva epidemica è sovrapponibile a quella
osservata nella stagione postpandemica 2010-2011". Durante la quinta settimana del
nuovo anno, l'incidenza dell'infezione è stata massima tra i
bimbi da zero a 4 anni, con
26,87 casi per mille assistiti
(contro i 28,87 casi/mille nella
settimana del picco). Seguono
la fascia 5-14 anni con 20,25
casi per mille (20,63/mille al
picco), i 15-64enni con 8,89/
mille (9,29 al picco), e gli over
64 con 3,79 casi ogni mille assistiti (3,81).
In molte regioni - riporta ancora il bollettino - il livello di incidenza è molto alto. Marche,
Campania, Emilia Romagna,
Provincia autonoma di Trento e
Piemonte sono le regioni più
colpite.
Intanto gli esperti raccomandano la popolazione di fare il
vaccino, in quanto c'è ancora
tempo. La raccomandazione è
particolarmente rivolta sia nei
confronti di coloro che soffrono
di patologie croniche, come
diabetici, cardiopatici e soggetti affetti da malattie debilitanti,
individui tutti maggiormente a
rischio.
. I sintomi
Tra i sintomi dell'influenza
2015 vi sono un senso di stanchezza o spossatezza e dolori
muscolari diffusi in tutto il corpo; altre peculiarità dell'influenza 2015 sono il raffreddore, la
temperatura corporea che tende ad alzarsi anche con picchi
molto alti, il mal di gola e la
tosse. Molti sono anche coloro
che vengono colpiti dalle complicanze respiratorie: bronchiti,
polmoniti e broncopolmoniti.
Chi viene colpito dalla variante del virus intestinale deve
fare i conti con dolori addominali, nausea, diarrea e dissenteria. Anche in questo caso può
far capolino la febbre, la stan-
chezza e la spossatezza.
La prevenzione
La trasmissione del virus
dell’influenza si può verificare
per via aerea attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o
starnutisce, idroplet nuclei, ma
anche per per via indiretta attraverso il contatto con mani
contaminate dalle secrezioni
respiratorie.
La prevenzione è ancora uno
ottimo sistema per scongiurare
il contagio. Oltre al vaccino,
particolarmente importante, il
Ministero della salute offre alcune buone regole di prevenzoine "fai da te".
Innanzitutto, una buona igiene delle mani e delle secrezioni
respiratorie può giocare un ruolo nel limitare la diffusione
dell’influenza. Recentemente il
Cdc Europeo ha valutato le evidenze sulle misure di protezione personali (non-farmacologiche) utili per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza ed
ha raccomandato le seguenti
azioni:
- Lavaggio delle mani (in assenza di acqua, uso di gel alcolici);
- Buona igiene respiratoria
(coprire bocca e naso quando
si starnutisce o tossisce, trattare i fazzoletti e lavarsi le mani);
- Isolamento volontario a
casa di delle persone con malattie respiratorie febbrili specie
in fase iniziale;
- Uso di mascherine da parte
delle persone con sintomatologia influenzale, quando si trovano in ambienti sanitari (ospedali).
Inoltre è buona cosa prestare p a r t i c o l a re a t t e n z i o n e
all''igiene respiratoria (contenimento degli starnuti, dei colpi
di tosse, con la protezione della
mano o di un fazzoletto, evitando contatti ravvicinati se ci si
sente influenzati).
7
Siamo ormai nel pieno della
stagione invernale, ma la
voglia di muoversi e di viaggiare non tramonta mai.
Il Cta Acli promuove una
serie di gite e viaggi per tutti i
gusti.
• Dal 9 al 12 Febbraio 2015
- Viaggio a Lourdes in occasione dell’Anniversario dell’apparizione Mariana a Santa Bernardette.
• 22 febbraio 2015 - una
giornata a Menton per la “Festa
dei Limoni” per vedere la magnifica sfilata di carri con Agrumi.
• 8 marzo 2015 - Una giornata a Sanremo in occasione della
tradizionale “Sanremo in Fiore”
per ammirare la favolosa sfilata
dei Carri Fioriti.
• Dal 3 al 7 aprile - “Pasqua
in Abruzzo per Borghi e sapori
antichi”. Viaggio alla scoperta
dell’Abruzzo. Si visiteranno:
Pescara, Chieti, Isola del Gran
Sasso, Aquila, Bominaco, Lanciano, Sulmona, Scanno, Teramo e Civitella del Tronto.
• Dal 3 al 7 aprile - “Pasqua
in Piemonte con le sue Abbazie”. Viaggio in Piemonte per
vedere le sue Abbazie e Castelli.
Si visiteranno: Asti, Vezzolano,
Torino e Venaria reale, Val di
Susa, Cuneo, Abbazia di Saffarda e Saluzzo
• Dal 3 al 7 aprile - “Pasqua in
Toscana”. Viaggio alla scoperta
della Toscana. Si visiteranno:
Montepulciano, Pienza, Siena,
Lago Trasimeno, Pitigliano,
Sovana, Arezzo e La Verna.
• Dal 7 al 10 Maggio - Un
viaggio per visitare Roma. Si
visiteranno la basilica di S. Pietro
e le tombe dei Papi, dai Giardini
Vaticani a Trinità dei Monti,
dalle ville di Tivoli a Ostia Antica.
Le iscrizioni e tutte le informazioni relative agli eventi
saranno fornite presso la sede
di via Cardinale G. Massaia, 22
o contattando i numeri di tel.
0372-800423, 800429. Le iniziative sono in le nostre iniziative sono in collaborazione
con il CTA di Crema (Piazza
Manziana 17. Crema tel. 0373250064).
Sito: www.ctacremona.it
Anche quest’anno diverse farmacie cremonesi aderiscono alla Colletta del farmaco, il 14 febbraio
Anche quest’anno diverse farmacie della provincia di Cremona aderiscono al gesto della Colletta del
farmaco. La Giornata di raccolta del
farmaco contro la povertà è organizzata in Italia in oltre 3.600 farmacie
distribuite in 97 province e in più di
1.200 comuni ed è promossa dal
Banco farmaceutico. A beneficiare dei farmaci saranno quasi 1600
enti assistenziali quotidianamente
impegnati nella lotta alla povertà.
Recandosi il 14 febbraio nelle farmacie che aderiscono all’iniziativa,
si potrà acquistare e donare farmaci
di automedicazione che verranno
destinati alle persone in stato di
povertà. Nella zona del Cremone-
se e del Casalasco, aderiscono 19
farmacie e i farmaci raccolti saranno destinati a enti assistenziali che
operano nel nostro territorio (vedi
tabelle). I volontari che aderiscono
al gesto sono circa 100, che presso
le farmacie aderenti proporranno ai
clienti di aderire al gesto.
In 14 anni la Giornata di Raccolta del Farmaco ha raccolto oltre
3.400.000 farmaci, per un controvalore commerciale di circa 22 milioni di euro. L’ultima edizione, che
ha avuto luogo l'8 febbraio 2014,
ha visto il coinvolgimento di 3.561
farmacie e oltre 14.000 volontari;
dei 359.889 farmaci raccolti hanno
beneficiato oltre 700.000 persone
assistite dai 1.576 Enti convenzionati con Banco Farmaceutico.
La Giornata è realizzata dalla Fondazione Banco Farmaceutico onlus
in collaborazione con Federfarma
e CDO Opere Sociali e si svolgerà
in oltre 3500 farmacie distribuite in
97 province e in più di 1.200 comuni
e nella Repubblica di San Marino.
Quest’anno la raccolta si svolgerà
per la prima volta anche a Campobasso, Rieti e Pistoia.
Quest’anno una grande partecipazione dei cittadini è quanto
mai determinante. Nel 2014, infatti, secondo i dati dell’Osservatorio
sulla Donazione dei Farmaci del
Banco Farmaceutico è aumentata
del 3,86% la richiesta di farmaci da
parte di quella fascia di popolazione
che non è più in grado di acquistare medicinali nemmeno quelli con
ricetta medica. In particolare si è
passati dalle 2.943.659 confezioni
di farmaci richieste nel 2013 alle
3.057.405 del 2014 da parte degli
enti assistenziali convenzionati con
il Banco Farmaceutico.
Per rispondere a questa necessità, Sabato 14 febbraio, dunque,
nelle farmacie che esporranno la
locandina della Giornata di Raccolta
del Farmaco, oltre 14.000 volontari
accoglieranno i cittadini che vorranno aderire all’iniziativa. A beneficiare dell’iniziativa saranno le oltre
400.000 persone che quotidianamente vengono assistite dai 1.576
enti caritativi che collaborano con la
Fondazione Banco Farmaceutico in
tutta Italia.
«Un momento importante dell’anno – spiega Paolo Gradnik, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus – che mi auguro
incontri la generosità di tutti gli italiani per potere rispondere con maggiore efficacia all’aumento costante
della povertà sanitaria. Ancora una
volta voglio ringraziare tutti i farmacisti e i volontari che hanno aderito
alla Giornata di raccolta del Farmaco dando un segno di grande civiltà
e solidarietà».
8
Cronaca
Sabato 7 Febbraio 2015
Tamoil, una sentenza che farà scuola
Amare novità alla presentazione del libro “Morire di petrolio” alla Feltrinelli: ripristino esterno a rilento, bonifica interna in dubbio
Tra pochi giorni il giudice Salvini depositerà le motivazioni della sentenza di primo grado: il Comune aspetta un milione
T
ra pochi giorni, presumibilmente tra il 10 e il 12 febbraio,
verranno depositate dal giudice Guido Salvini le motivazioni della sentenza di primo grado del processo Tamoil che ha ritenuto
colpevoli di disastro ambientale i manager dell'azienda. Un ponderoso faldone
di 400 pagine che potrebbe fare scuola e
magari diventare una sorta di manuale
da distribuire alle procure; Salvini ci sta
pensando. Dopo il deposito sarà possibile per il Comune di Cremona, dopo i
necessari tempi tecnici, che dovrebbero
essere brevi, incassare la provvisionale
di un milione disposta dal giudice nella
sentenza di primo grado.
Sul fronte del recupero ambientale
dell'area interessata dalla raffineria, arrivano brutte notizie. Nell'ambito nella
presentazione del libro di Sergio Ravelli, “Morire di petrolio”, sabato alla Feltrinelli (presenti gli ex sindaci Gian Carlo
Corada e Oreste Perri e l'assessore alla
Salute Alessia Manfredini; l'incontro è
stato moderato dal giornalista di Cremona 1 Simone Bacchetta), proprio dalle
parole dell'assessore non sono emerse
buone nuove. Né sul ripristino delle aree
esterne («vanno a rilento, non siamo ancora a regime»), né sulla bonifica di quelle interne («l'azienda non sarebbe più
soggetta a farla dopo la trasformazione
in deposito»).
Inoltre a garanzia delle operazioni di
messa in sicurezza operativa che la
stessa Tamoil è tenuta a realizzare, il
Comune ha chiesto una fideiussione alla
quale l'azienda petrolifera si è opposta.
E ciò complica ancora di più la questione. Il mese prossimo verrà riattivato
l'Osservatorio Tamoil, che sarà allargato
ad una platea più ampia di portatori di
interessi. Attesa inoltre per le mosse
dell'amministrazione una volta lette le
motivazioni. Si costituirà parte civile nel
processo di appello? Continuerà la causa civile per l'intero risarcimento del
danno? Presto per dirlo, ancora qualche
giorno e lo sapremo.
Mondiali Under 20 di rugby, finale allo Zini
La presentazione a Viadana
Sopra l'area della Tamoil. In alto a destra Perri, Ravelli, Corada, Bacchetta e Manfredini
Consideriamolo il kick off, il calcio
d’inizio di una rassegna planetaria che
vedrà protagonista Viadana e Cremona,
a partire da mercoledì 10 giugno, quando
allo stadio Zaffanella si affronteranno Inghilterra e Francia, Galles e Giappone,
Nuova Zelanda e Irlanda. Il mondiale di
rugby under 20, edizione 2015, è stato
presentato ufficialmente giovedì, a Viadana, sede di nove match. 12 nazionali al
via, tra cui l’Italia, finalissima allo stadio
Zini di Cremona. Per farsi un’idea, quattro anni fa in Veneto la kermesse portò
alla vendita di 50mila biglietti. Ecco perché il Rugby Viadana 1970 vuole farsi
trovare pronto e organizzare al meglio
un’accoglienza che metterà insieme le
risorse di tutto il comprensorio Oglio Po
e oltre.
Tante le associazioni e i privati coinvolti: la Consulta del volontariato di Viadana, i Parma Old Pigs, l’Istituto Superiore “Sanfelice”, la Croce Verde viada-
nese, l’Avis comunale, la Protezione Civile e la scuola di musica “Moro”. A patrocinare l’evento, oltre al Comune, la Regione Lombardia, la Provincia di Mantova, la Camera di Commercio ed il Gal.
Cronaca
Sabato 7 Febbraio 2015
9
Cannabis: una piccola rivoluzione medica
A Pisa la prima sperimentazione con risultati sorprendenti. Il dottor Paolo Poli: "All'inizio non ci credevo, poi mi sono reso conto del'efficacia"
la vicenda
L’esercito italiano
si occuperà
della coltivazione
Sarà l’esercito a coltivare la cannabis terapeutica per la produzione di farmaci utilizzati
nella terapia del dolore, come hanno deciso
il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e
Roberta Pinotti quando hanno dato l’ok per
la coltivazione che sarà gestita dallo stabilimento chimico militare di Firenze.
Una decisione che ha aperto definitivamente alla produzione nazionale e distribuzione di farmaci a base di cannabinoidi per
lenire il dolore. Questa scelta porterà anche a
un notevole risparmio, dato che le medicine,
fino a oggi importate dall’estero, hanno costi
molto elevati.
Lo stabilimento fiorentino che coltiverà la
cannabis necessaria a produrre i farmaci
nacque per scopi militari ma, negli anni, ha
iniziato a lavorare anche per il settore civile.
Una scelta, quella dell’impianto di Firenze,
voluta dai ministri proprio per controllare il
prodotto.
L'uso medico della cannabis (canapa) e
dei suoi componenti (detti cannabinoidi, come il THC) ha una storia millenaria condivisa
da molte culture nel mondo. Nella medicina
moderna piuttosto che la combustione e
l'inalazione della pianta essiccata si utilizzano farmaci a base di fitocannabinoidi o di
cannabinoidi sintetici, su cui vengono effettuati tutti i moderni studi scientifici.
La cannabis può essere somministrata in
vari modi: tramite vaporizzazione o combustione delle infiorescenze essiccate, estratti
di vario genere, oppure in capsule.
Farmaci a base di cannabinoidi sono disponibili in alcuni paesi dietro prescrizione
medica (come il dronabinol, disponibile negli
Stati Uniti e in Canada, o il nabilone, disponibile in Canada, Messico, Regno Unito, Stati
Uniti, ma anche in Italia per alcune terapie soprattutto nel recupero da tossicodipendenze).
"Non è utile tanto per il controllo del dolore, quando per attenuare i sintomi di moltissime patologie, oncologiche e non"
G
di Laura Bosio
li effetti terapeutici della
cannabis sono sempre più
conosciuti. In Toscana si è
compiuta una vera svolta:
in particolare a Pisa,
l'Azienda ospedaliero-universitaria ha
avviato una sperimentazione che
comporta la prescrizione della cannabis a scopo terapeutico ai pazienti che
soffrono di dolore cronico oncologico
e non oncologico e per altre svariate
patologie. A gestire la sperimentazione è il dottor Paolo Poli, che in pochi
mesi ha riscontrato che i risultati sono
davvero sorprendenti. «Inizialmente
ero scettico. Anzi, quando uscì la legge ero addirittura contrario, in quanto
non riuscivo a vedere l'utilità di una
sostanza con potere analgesico molto
più basso degli oppiacei che già vengono utilizzati da tempo». Ma al dottor
Poli non ci è voluto molto per ricredersi. «Visto che c'era la legge, con i miei
collaboratori abbiamo iniziato a mettere in campo delle sperimentazioni, e
ci siamo resi conto che in effetti la
cannabis possiede un ottimo potere
curativo. Ma non tanto sul livello del
dolore in sè, quanto sulla riduzione di
determinati sintomi».
Dunque, utilizzando le infiorescenze secche (Cannabis Flos) somministrate per via orale come una normale
tisana, ecco che si riduce l'intensità
delle cefalee, i dolori muscolari, addirittura migliora la qualità del sonno
nelle persone anziane. Una piccola rivoluzione medica, sperimentazione
che all'ospedale di Pisa stanno portando avanti ormai su 500 pazienti.
Una semplice tisana di cannabis
migliora il dolore oncologico, la cefalea tensiva, la fibromialgia, il mal di
schiena, diverse patologie neurologiche, il dolore da endometriosi, il dolore neuropatico.
Secondo quanto emerge dalla sperimentazione, i pazienti con fibromialgia e cefalea hanno una consistente
riduzione del dolore, dormono meglio
Quando la produrremo
in Italia otterremo
una migliore varietà
e sono meno depressi e ansiosi.
«La grande novità quindi non è
l'azione che ha sul dolore, ma sul miglioramento dei sintomi» spiega ancora Poli. «Notevoli sono anche gli effetti
sulla spasticità muscolare, ad esempio in pazienti con sclerosi multipla».
E ancora: «Per i pazienti con dolore
oncologico la cannabis è stata un valido adiuvante come contrasto alla nausea dovuta alla chemioterapia, ma
anche come stimolante dell’appetito
oltre che un ottimo antidolorifico
quando la terapia a base di morfina
non era tollerata - racconta ancora
Poli. Insomma, un rimedio nel fornire
un notevole miglioramento della qualità di vita dei pazienti. «Quando, entro
fine anno, lo produrremo finalmente
anche in Italia, avremo una varietà ancora migliore» spiega Poli.
Per ora i pazienti devono pagare
l’intero costo della terapia, anche se
esenti. Tuttavia, si tratta di un farmaco
dai costi molto bassi, anche se poi il
costo complessivo della terapia dipende dal quantitativo di cannabis
che si usa. Secondo il medico «non
dobbiamo sottovalutare poi che la
cura per il dolore è cronica e spesso
c’è necessità di aumentare la dose.
Questo rende il problema del costo
non sottovalutabile. In base alla nostra
esperienza la cannabis è un nuovo
strumento per i terapisti del dolore e
una nuova possibilità di cura per numerose patologie, per cui sarebbe
auspicabile che la Regione predisponesse sovvenzioni per rimborsare parzialmente il costo della terapia e renderla accessibile a tutti i pazienti».
Intanto si lavora affinché si arrivi ad
una produzione sul territorio, che abbatterebbe i costi. «Per il momento si
è stabilita la superficie per la coltivazione, ma bisogna poi organizzare il
tutto. Oggi la gente è sempre più informata e chiede di poter utilizzare questo rimedio. Una normale terapia costa circa 70 euro al mese, ma aumentando i dosaggi necessari cresce anche il costo. Per questo è particolarmente urgente arrivare all'autoproduzione».
In ogni caso, la Regione Toscana
sta lavorando per arrivare al più presto
a rendere attuativa la legge che introduce la rimborsabilità del farmaco
(scritta da oltre due anni). In questi
giorni verranno approvate dalla commissione Sanità piccole modifiche
tecniche. La cannabis sarà prescritta
anche dai medici di famiglia in presenza di un piano terapeutico degli specialisti e distribuita da tutte le farmacie, comprese le pubbliche.
CREMA
10
Sabato 7 Febbraio 2015
Vie e marciapiedi impraticabili. Soprattutto nei quartieri. Il Cremasco resta senza luce
La neve manda Crema in tilt
G
iovedì notte è nevicato su
tutto il Cemasco. La neve
ha raggiunto i 20 centimetri. Venerdì mattina, il caos:
vie e marciapiedi impraticabili, posteggi inservibili, neve buttata davanti alle abitazioni e ai passi
carrai. Soprattutto nei quartieri. Venerdì mattina bastava fare un gito
per Ombriano, Sabbioni, Santa Maria e San Bernardino per comprendere i disagi derivati da una pulizia
sommaria nonostante – come avverte il comune – siano entrati in azione
oltre 20 mezzi - tra camion e trattori
- dotati di lama anteriore. Sono intervenuti anche i pompieri che hanno
tagliato piante e rami caduti sotto il
peso della neve al Campo di Marte,
via Indipendenza, viale S. Maria, i
Giardini. Per non farci mancare nien-
te, a Crema la luce, venerdì mattina,
andava e veniva mettendo fuori uso
molti computer. Non si riusciva a
lavorare. Incredibile nel 2015. Con
tutte le imposte che si versano.
Non è andata meglio sulle strade
del Cremasco. La neve ha fatto cadere le piante, provocato uscite di
strada con le auto. In molti paesi del
Cremasco è mancata la luce, tolta
perché alcune piante sono cadute
sui fili, interrompendo il flusso. Credera Rubbiano, Chieve, Castelleone,
Montodine, Pianengo ma molti altri
paesi sono rimasti privi di energia
elettrica e di acqua. Scuole chiuse a
Romanengo, Ticengo, Salvirola, Casaletto di Sopra. Il pericolo ghiaccio
diventa adesso incombente. Problemi anche per i collegamenti ferroviari
da e per Treviglio.
Lottaroli: «Siete razzisti». Fi: «Stalinista»
La polemica l’ha innescata Mario
Lottaroli di Rifondazione comunista:
«La musalla si farà, si rassegnino i
razzisti e gli islamofobi locali a cui si
sono aggiunti i loro amici che governano la Regione con un'assurda normativa chiaramente incostituzionale,
tesa ad ostacolare in ogni maniera il
sorgere di luoghi di culto islamici, ma
non solo: Maroni e la sua maggioranza, infatti, con un farsesco autogol,
arrivano a limitare la libertà di culto
anche ai fedeli delle altre religioni».
Il centrodestra non ci sta. In modo
particolare Simone Beretta, capogruppo in comune a Crema e responsabile Enti locali di Forza Italia. Che
se la prende anche con il sindaco che
sta dividendo la città sul tema della
moschea. «Dividere, come fa la Bonaldi, i buoni, quelli che la pensano
come lei, dai cattivi, quelli che la pensano diversamente da lei, non aiuta a
rasserenare un ambiente che lei sa
essere profondamente contrario alle
sue fughe in avanti. Un ambiente,
quello di Crema e del Cremasco che
non è contrario a che ognuno possa
pregare il suo Dio ma che ritiene a
stragrande maggioranza, così almeno
Mario Lottaroli
io credo, che le condizioni di integrazione per l’accettazione dei nostri valori siano ancora lontane dall’essere
naturalmente accettate».
E ancora: «La Bonaldi non commetta l’errore di pensare di essere la
depositaria della verità. In questo
momento potrebbe essere, questa sì,
una sensazione di “pancia” perché la
maggioranza dei suoi cittadini potrebbe pensarla diversamente e un
sindaco che non li ascoltasse non
sarebbe mai un buon sindaco. Lo
sarà, forse, per i mussulmani che invece hanno ancora molto da dimostrare prima che la nostra comunità,
che li ha accettati e non ha mai negato loro di pregare, accolga naturalmente, insisto sul termine naturalmente, le loro richieste per un centro
islamico».
Ed ecco che cosa ne pensa delle
accuse di Lottaroli: «A volte mi chiedo
se siano razzisti quelli che ritengono
che i tempi non siano maturi per soddisfare le richieste dei mussulamni o
quelli che ci etichettano come ha fatto il consigliere di Rifondazione Comunista Lottaroli. La sua mi è apparsa una forma di becero “razzismo” al
contrario. Probabilmente non lo sono
né gli uni né gli altri ma se alla fine
devo decidere ritengo che siano certamente meno razzisti quelli che non
temono di conoscere come la pensano i cittadini, gli unici veramente titolati a decidere facendo conoscere il
loro pensiero. Nella speranze che per
quelli che la pensano come me .non
debbano culturalmente subire domani nuove, moderne e più sofisticate
purghe staliniste alla Lottaroli».
Tango argentino:
sabato, stage di tecnica
e milonga al Santacrus
Sabato 7 febbraio, prima della milonga di
tango argentino al Santacrus, a Santa Maria, ci
sarà – dalle 20.40 alle 21.50 - lo stage di tecnica
maschile e femminile con i maestri Bruno Calvo ed Elena Rota (nella foto). Dalle ore 22 la
milonga. Fino all’1.30. Musicalizza Roberto «Airo». Per prenotazioni e informazioni: Renata
338-1980563 info@ tangosantacrus.it
Agazzi: «Le dichiarazioni del leader di
Rifondazione sono offensive e deliranti»
Riceviamo e pubblichiamo:
«Meritano una replica le dichiarazioni offensive e deliranti del capogruppo di Rifondazione Comunista, Mario Lottaroli (che ha accusato di razzismo chi si oppone alla costruzione
della moschea in via Milano, a Crema ndr). Se la maggioranza di centro-sinistra avesse
voluto, avrebbe già da parecchio portato in votazione la richiesta di realizzare un Centro
culturale arabo a Crema. Sono trascorsi oltre due anni e mezzo e la pratica, in Commissione, arrivò subito dopo le elezioni comunali, mercoledì 10 ottobre 2012. Chi avrebbe impedito alla maggioranza che sostiene il sindaco Bonaldi di deliberare favorevolmente?
Forse attendevano che qualcuno togliesse loro le castagne dal fuoco? Magari il centro-destra in Regione, con la nuova legge, di recentissima approvazione? Così da poter
dire alla comunità islamica di Crema...con cui hanno preso impegni, senza palesarlo ai
cremaschi, ... «Volevamo autorizzare il Centro culturale arabo...ma ce l'hanno impedito»...In realtà, temo abbiano compreso la grande opposizione sociale a tale progetto e
l'impopolarità conseguente. Nessuna amministrazione ha mai negato, a Crema, agli islamici il diritto di professare la loro fede o spazi adeguati (colonia seriana, palestra Toffetti).
Qui si vuole fare un “salto di qualità”: realizzare un Centro culturale arabo. E realizzarlo su
un'area pubblica, concessa in diritto di superficie dal Comune. In più, la questione sicurezza... In Via Mazzini la comunità islamica è, a tutt’oggi, in affitto,...e un contratto d'affitto si rescinde agevolmente, nel caso accadano situazioni incresciose. E che gli Iman e le
moschee o realtà similari...si siano dimostrati spesso strumenti e luoghi non solo di preghiera, ma anche di...reclutamento di esseri umani da mandare a combattere in aree
critiche del mondo è un dato di fatto. È successo qualcosa del genere a Cremona, Motta
Baluffi, Treviglio, Milano...
Una volta realizzato a Crema, il Centro culturale arabo diverrebbe attrattivo a livello
extraterritoriale. Gli interlocutori di oggi, potrebbero non essere quelli di domani... E tutto
ciò viene liquidato come razzismo e islamofobia da Lottaroli e da Rifondazione Comunista? Ovvero da coloro che un tempo, con Karl Marx, ritenevano la religione “oppio dei
popoli’’? E gli oltre 5.000 firmatari dell’ultima petizione organizzata in città meritano di
essere offesi in modo così grossolano? Sono affermazioni che si “qualificano” da sole!»
Antonio Agazzi - Capo Gruppo di “Servire il cittadino” in Comune a Crema
Domenica, prima vera sfilata del carnevale in città
Curato prima della meningite:
il bimbo ora sta molto meglio
Domenica torna il Carnevale
classico. E’ la prima delle tre sfilate – le altre si terranno il 15 e 22
febbraio - a partire dalle 14.30, si
terrà la sfilata dei sei carri allegorici di cartapesta, lunghi 18 metri,
interamente realizzati a mano dai
tre gruppi storici: i «Barabèt», gli
«Amici» e i «Pantelù» Quest’anno,
oltre alla solita «Isola dei Bambini», in piazza Falcone e Borsellino,
dove i piccoli possono giocare
gratuitamente e al «trenino Beniamino», ci sarà la possibilità di osservare la sfilata da vicino, grazie
Sta già meglio il bambino di 20 mesi ricoverato in pediatria. Il piccolo è
stato trovato infetto da meningite, ma è stato curato prima che potesse
sviluppare la malattia. A quanto è stato comunicato, il bambino era stato
colpito da uno stato febbrile alto, attribuito in un primo momento a una
forma influenzale, ma le successive visite hanno evidenziato il rischio
meningite. Dall’ospedale hanno lanciato acqua sul fuoco della paura: la
malattia, infatti, non era ancora arrivata a un punto tale da essere considerata pericolosa anche per chi aveva frequentato il piccolo. Che è stato
ricoverato lunedì scorso in ospedale dove si è scoperto che la febbre che
non lo lasciava era dovuta al meningococco. Tenuto in isolamento per un
paio di giorni, il bambino è rientrato nel reparto. Sarà presti dimesso.
Pericolo rientrato.
ai due nuovissimi carri di quest’anno: «Toro Seduto» e «Indiani Apache», pensati apposta per trasportare gli spettatori. E, poi, ci
sono i Mercatini, giunti alla loro
15esima edizione, che saranno
allestiti nelle tre domeniche – 8, 15
e 22 -, in piazza Duomo, via XX
Settembre e Manzoni, dalle 9 alle
19, a ingresso libero. Oltre cento
espositori, diversi per ogni domenica, allestiranno bancarelle per la
degustazione e la vendita di prodotti artigianali, biologici e alimentari, provenienti da tutta Italia.
«I club diano i soldi anche a noi, non solo alle scuole della jet society»
Non le manda a dire Pietro
Bacecchi, dirigente dell’istituto
comprensivo Crema 2 e con lui
c’è tutto il consiglio di istituto,
d’accordo nel coinvolgere la cittadinanza in un problema che riguarda una realtà fondamentale
per la società: parliamo dell’istruzione, sempre più alle prese con
tagli statali e difficoltà conseguenti. Questa settimana, Bacecchi ha scritto una lettera
aperta, destinata ai club di servizio della città ma anche alla
stampa locale, perché, come dice lo stesso professore: «Quando ci vuole, ci vuole».
L’oggetto della polemica è, a
suo dire, la scarsa, se non inesistente, attenzione dimostrata
dalla stragrande maggioranza
dei club cremaschi nei confronti
del suo istituto. «Sono ormai
quasi cinque anni che ho proposto un“adozione” del nostro isti-
tuto ai club di servizio. Si tratta
di una soluzione che è già stata
praticata in Italia e che consiste
nel farsi carico delle esigenze di
un istituto scolastico, per un certo numero di anni, così da rimediare ai tagli ormai consistenti da
parte del governo nazionale. Si
trattava di una proposta, come
tale discutibile, e pertanto mi
sarei aspettato quantomeno una
risposta in merito».
E, invece? «Invece, niente.
Non si sono mai degnati di darmi
una risposta. Solo qualche contatto informale con il Lions Club
Crema Host ma a cui è seguito
un nulla di fatto. L’unico ad averci dato un contributo, in questi
anni, è stato il Rotary Club Cremasco San Marco». L’ultima
goccia, che ha spinto il dirigente
scolastico all’azione a mezzo
stampa, è stata la scoperta che
interventi a favore di altre scuole
ci sono invece stati e anche rilevanti, come evidenzia lo stesso
Bacecchi.
«Si tratta» dice, «di finanziamenti corposi, nei confronti di
istituti che ne avevano fatto richiesta dopo di noi o, in certi
casi, di interventi a favore di proposte presentate solo da un comitato genitori. Evidentemente,
mi sono detto, contano di più le
amicizie e i rapporti personali.
Allora, ho deciso che questa volta era il momento di rivolgermi
alla città, perché ne fosse messa
al corrente. D’altra parte, rientra
nei compiti di un dirigente scolastico quello di muoversi per cercare finanziamenti e questo è un
periodo difficile per le risorse su
cui possono contare le scuole,
sempre più in difficoltà da questo punto di vista».
Tra progetti relativi alla multimedialità, all’integrazione o all’
internazionalizzazione, ci sarebbe da sbizzarrirsi per i club della
città, anche se Bacecchi ci tiene
a precisare: «Non chiedo certo
un trattamento privilegiato per il
nostro istituto. Solo la stessa
considerazione che si ha per altre scuole di Crema, magari
quelle del centro città, magari
quelle storiche, magari quelle la
cui utenza è in molti casi di
estrazione sociale elevata. Non
vorrei che, come in materia di
privacy esiste il diritto all’oblio,
quest’ultimo fosse stato trasferito pure nel nostro ambito, dimenticando che il territorio di
Crema è esteso, è fatto anche di
periferie, si compone anche di
quartieri e non si esaurisce nelle
scuole frequentate da una jet
society, che, forse, potrebbe riuscire autonomamente a sostenere le istituzioni scolastiche dei
propri ragazzi».
Insomma, secondo Bacecchi,
esisterebbero scuole di serie A e
di serie B e a stabilirne la classifica sarebbe, nei fatti, il comportamento parziale dei club cittadini. Perché questa impressione
possa essere smentita, lo stesso
dirigente lancia un’idea: «Una
gara di solidarietà a favore delle
scuole di Ombriano, Sabbioni e
Capergnanica, afferenti al nostro
istituto, in primo luogo per incrementare ulteriormente la qualità
della nostra offerta formativa a
vantaggio di tutti gli alunni, anche portatori di altre culture e di
diversa abilità, dal momento che
abbiamo fatto dell’inclusione la
nostra cifra dominante; quindi,
per una sorta di par condicio finora disattesa e, non da ultimo,
per confermare con i fatti l’idea
che la solidarietà è universalistica e non fa distinzione tra figli e
figliastri».
Pietro Bacecchi
La gara tra i club è dunque
aperta e Bacecchi avverte:
«L’opinione pubblica, informata
a mezzo stampa, ora e in seguito, sarà il miglior garante del fatto che la nostra proposta venga
accolta o venga lasciata cadere.
Questa volta, però, la pena sarà
una perdita di credibilità, difficilmente recuperabile, da parte di
chi persistesse in scelte monodirezionali”.
Gionata Agisti
Crema
11
Sabato 7 Febbraio 2015
L'ufficio postale di Ombriano sarà chiuso. Non ci sono più risorse per finire la Paullese. Ma a rischio è anche l'ospedale
Cremaschi, ecco come siamo ridotti
Nuovo ponte sull’Adda,
mancano i soldi per farlo
Carlo Malvezzi
Ombriano, chiude la posta S
C
hiude la posta di Ombriano. Infuriato il consiglio comunale di opposizione, Tino Arpini:
«Avevo fatto presente
già un anno fa questo pericolo e il
sindaco Stefania Bonaldi mi disse
di avere tutt'altre informazioni e
che la chiusura era scongiurata,
mentre qualche altro consigliere
mi liquidò con l'etichetta di allarmista. Ecco il risultato». L’altro
ufficio postale cremasco che
chiude è quello di Gallignano. Altri resteranno chiusi da due a tre
giorni la settimana: Camisano,
Capralba, Casale Cremasco, Capergnanica, Casaletto Ceredano,
Credera Rubbiano, Cremosano,
Cumignano sul Naviglio, Izano,
Fiesco, Ricengo e Ripalta Arpina.
Il motivo? La mancanza di personale. E le proteste non esplose. Franco Bordo, parlamentare
di Sel, ha comunicato di avere
L
Il consigliere Tino Arpini
depositato un’interrogazione parlamentare al Ministro dello Sviluppo Economico: «Questo provvedimento – che causerà disagi
ai cittadini, specialmente ai più
anziani- è inaccettabile. Un piano
di chiusure e riduzione di servizi
che risulta essere ancora più indigesto da parte di una azienda
pubblica che registra importanti
a scorsa settimana abbiamo
saputo che, in previsione della
riforma della Sanità Lombarda, la Commissione Sanità intende operare delle audizioni
- consultazioni dei territori - spiega il
sindaco Stefania Bonaldi - e ci siamo
attivati formalizzando al presidente della
Commissione Rizzi apposita istanza di
audizione, inoltrata per conoscenza anche ai consiglieri regionali del territorio».
Contemporaneamente il sindaco lunedi
ha chiesto anche ai sindaci cremaschi di
sottoscrivere analoga richiesta perché è
importante e decisivo muoversi in modo
coeso a livello più ampio. Le sottoscrizioni stanno arrivando.
«L'interesse e la sensibilità al delicato
e importante tema della tutela del presidio ospedaliero di Crema era già stato
evidenziato dalla nostra amministrazione
in passato con un atto della giunta comunale, ma ritengo ora sia il momento di
Dopo la chiusura del tribunale
e ora che si teme pure per l’ospedale, a rischio chiusura pare esserci anche l’ufficio postale di
Ombriano.
Che la situazione sia preoccupante lo avverte anche il capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale, Simone Beretta:
«Devo dire che, al riguardo, avevo avuto una sensazione negativa in occasione dell’inaugurazione dell’ufficio postale ai Sabbioni. Rendendomi conto dell’investimento non indifferente e dei
posti di lavoro in più che si venivano a creare, un dubbio sul fatto che prima o poi si sarebbe arrivati al rischio chiusura per l’ufficio di Ombriano mi era venuto.
Detto questo, c’è forse qualcuno
che poteva credere che, dopo la
chiusura del tribunale, non si sarebbe arrivati a chiudere anche
un ufficio postale? Ma è sbagliato, perché Ombriano è un quartiere di dimensioni significative e
utili e profitti e che pare intenzionata con questa scelta ad aumentare la sua appetibilità finanziaria in vista della quotazione in
Borsa»
Il sindaco Stefania Bonaldi ha
scritto ai vertici di Poste italiane
per chiedere di ripensare alla decisione di chiudere l’ufficio. Ha
espresso il proprio «sconcerto rispetto alla scelta di chiusura di
un ufficio postale in una città di
35 mila abitanti, seconda come
dimensioni, dopo il capoluogo, in
tutta la Provincia di Cremona, e
ha manifestato la sua “forte preoccupazione per le conseguenze
che provocherebbe la chiusura di
uno sportello che serve un quartiere importantissimo quale quello di Ombriano, il più popoloso
della Città, con i suoi quasi 6mila
abitanti, localizzato in zona periferica e decentrata rispetto al
tessuto urbano complessivo».
ulla realizzazione del
nuovo Ponte sull’Adda
- il cosiddetto 3° lotto
del potenziamento della Paullese - è necessario chiarire come stanno realmente le cose per non ingenerare equivoci». È quanto afferma il consigliere regionale del
Nuovo Centrodestra, Carlo
Malvezzi, dopo le dichiarazioni
dell’assessore regionale alle Infrastrutture, Alessandro Sorte,
circa i finanziamenti necessari
alla realizzazione dell’importante opera di collegamento che
interessa il territorio milanese e
cremonese.
«Un’interrogazione sull’argomento, presentata durante
l’ultimo Consiglio regionale,
chiedeva di conoscere tempi e
forme con cui Regione Lombardia intende attivarsi per finanziare e portare a termini i
lavori di ultimazione dell’opera.
La risposta dell’assessore Sorte, ha permesso di capire che
sia il 2° lotto, 2° stralcio (dalla
tangenziale est esterna di Milano a Zelo Buon Persico), sia il
3° lotto (nuovo Ponte sull’Adda)
non hanno copertura finanziaria. Per quest’ultimo, ha precisato ancora Sorte, è in corso la
progettazione definitiva da parte della Provincia di Cremona in
sostituzione della Provincia di
Milano».
E ancora: «L’attuale mancanza di copertura finanziaria,
dunque, non può lasciarci tranquilli» ha detto Malvezzi. «Semmai, deve spronare chi tutela il
nostro territorio a lavorare per
reperire i fondi mancanti. Da
anni lo Stato fa mancare in modo sempre più consistente i
trasferimenti alle Regioni e le
risorse a disposizione, pertanto, sono solo quelle relative a
interventi già programmati.
L’unica strada per avere nuova
liquidità è quella delle economie derivanti da opere già finanziate. Economie che potrebbero maturarsi in questo o
nei prossimi esercizi. È l’impe-
gno che abbiamo chiesto alla
giunta, anche d’intesa con l’assessore Sorte, con un ordine
del giorno all’ultimo Bilancio di
previsione, che ha recepito un
emendamento a mia firma, con
cui si chiede, appunto, di “finalizzare tutte le economie che
dovessero derivare da opere
già finanziate per la riqualificazione della direttrice strategica
dell’ex SS 415 Paullese”».
Proprio citando questo ordine del giorno, l’assessore Sorte
ha precisato in aula che «si verificherà la possibilità di stanziamento di risorse per il 2° lotto, 2° stralcio e per il 3° lotto in
fase di assestamento di Bilancio». «Da questo punto di vista»
ha concluso il consigliere di
Ncd, «assicuro il massimo impegno per ottenere lo sblocco
delle risorse e vedere così ultimata un’opera fondamentale
per tutto il sud della Lombardia.
Da troppo tempo se ne invoca il
completamento. Ora serve un
ultimo sforzo finale».
Bonaldi: «Salviamo l’ospedale»
Stefania Bonaldi
rinnovare l' attenzione sul tema e farlo in
modo corale. Per questo, oltre che ai
sindaci, ho scritto ai capigruppo consiliari di Crema perché auspico di potere
raccogliere da tutti i gruppi consiliari indicazioni e condividere alcune linee essenziali e comuni da potere riportare agli
amministratori regionali, con il solo fine
della più ampia tutela e garanzia per il
nostro ospedale».
Continua il sindaco: «Il tema della riforma della sanità lombarda deve necessariamente essere trattato con un forte
coinvolgimento dei territori e delle istituzioni locali, dunque dei sindaci e degli
amministratori, in quanto chiama direttamente in causa la qualità di servizi essenziali e delicatissimi come quelli che
riguardano la salute dei cittadini e quelli
altrettanto decisivi delle risorse investite
per garantire tali servizi. Il confronto coi
territori e' dunque elemento decisivo e
dirimente che ci auguriamo venga adeguatamente colto e valorizzato».
Ad oggi il presidente della commissione Rizzi ha evidenziato che le audizioni
possono operarsi solo per realtà su base
regionale o provinciale, in questo caso
per specifiche peculiarità. «Riteniamo
che un'area omogenea di 150mila abitanti su cui insiste un'unica azienda
ospedaliera e che si relaziona ad aree limitrofe extraprovincia come il trevigliese
ed il lodigiano sia estremamente peculiare, per questo mi auguro che i sindaci
cremaschi rispondano all'appello lancia-
to qualche giorno fa e che Rizzi accolga
la nostra istanza. Tutelare il nostro ospedale, la qualità dei servizi essenziali che
eroga e l'entità delle risorse professionali, umane ed economiche ad esso assegnate» conclude il sindaco, «è una priorità assoluta del territorio».
Sul fronte imprese, Crema non è attrattiva
Beretta: «Questo sindaco ha sempre pensato di fare tutto da sola. Ma ha sbagliato»
non si può pensare che, continuando a ridurre servizi, non si
finisca con l’impoverire i territori.
Credo che il sindaco sappia di
poter contare sul fatto che le minoranze la pensino come lei a
questo proposito. Però, da qui a
dire che eviterà l’errore di voler
procedere con le sue sole forze,
già commesso ai tempi della
chiusura del tribunale, è un po’
presto. Di sicuro, su questo punto ha tutto il nostro appoggio».
La chiusura dell’ufficio postale
di Ombriano sarebbe un altro
smacco per l’amministrazione
comunale di centrosinistra ma
l’impoverimento del territorio
non dipende solo da questo. Si
pensi, in particolare, al tema lavoro: l’impressione è sempre
quella di un grande impegno, da
parte dell’amministrazione, nei
confronti di iniziative culturali o
del centro islamico, rispetto a
quanto avviene su questo fronte.
«Confermo l’impressione e ritengo che l’amministrazione Bonaldi abbia delegato troppo
all’esterno la gestione di questo
tema, soprattutto a Reindustria,
quando, invece, avrebbe fatto
bene a mantenerla, almeno in
parte, all’interno della giunta. Sono già passati quasi tre anni, ormai, dall’insediamento di questa
amministrazione e il suo modo di
procedere sembra sempre più
evidente. Da parte nostra, abbiamo chiesto ripetutamente un tavolo apposito, senza che questo
significasse rompere un equili-
Simone Beretta
brio con Reindustria ma un tavolo intelligente, però, composto
dalle associazioni di categoria,
dai partiti e dagli addetti ai lavori.
Un tavolo, casomai, meno istituzionale, rispetto a Reindustria, e
più aperto al contributo libero di
quanti vi vogliono partecipare».
Ma Beretta è scettico: «Il vizio
di questo sindaco è un po’ quello
di immaginare che possa fare
sempre da sola, come se bastasse a sé stessa. Anche per quanto
riguarda la politica fiscale, abbiamo teso più volte la mano alla
maggioranza, in modo da trovare
agevolazioni per le imprese ma
niente da fare: l’amministrazione
si è chiusa a riccio e ora si trova
in un cul de sac. La sua unica
speranza, ora, è che il Governo
nazionale intervenga per consentire ai Comuni di aumentare
ulteriormente le tasse locali e,
allora, sì che il ceto medio rice-
verebbe il colpo definitivo».
C’è un altro discorso legato,
questa volta, alle tariffe ma il problema non cambia, perché, tasse
o tariffe che siano, sono sempre
soldi che i cittadini cremaschi
devono pagare. Il discorso, cioè,
per cui la razionalizzazione che
sta interessando le società partecipate potrebbe sbilanciare il
potere gestionale verso Cremona, proprio a danno dei contribuenti cremaschi. «Personalmente, non è da oggi che invito a
prestare molta attenzione a certe
scelte. Si veda il caso Padania
Acque, per cui si vuole arrivare a
una fusione tra la patrimoniale e
la gestionale, prima di essere
passati attraverso l’accorpamento di tutte le patrimoniali del territorio. Continuo a consigliare i
cremaschi di restare sul chi va là,
onde evitare di ritrovarsi sulle
spalle qualche debito di troppo e
non per colpa loro».
Gionata Agisti
12
Crema
Sabato 7 Febbraio 2015
Presentato dal presidente del Crema, Enrico Zucchi. Le strutture alla Pierina
Svelato il progetto Crema Sporting Park
Fabiano Gerevini,
nuovo presidente
di «Strada del Gusto
Cremonese»
associazione sportiva A.C.
Crema 1908, presieduta da
Enrico Zucchi, ha un “sogno”: Crema Sporting Park.
Un progetto che prevede la
realizzazione di un grande centro
sportivo ricreativo nella zona della ex
cascina Pierina, area dismessa da
anni, che verrebbe riqualificata e restituita alla città.
Il Progetto dell’A.C. Crema 1908
ha l’ambizione di essere intelligente,
sostenibile e inclusivo. Intelligente
perché si fonda sulla conoscenza di
un modello organizzativo innovativo
che coinvolge numerosi attori, pubblici e privati, la cui interazione genera un percorso virtuoso e perché sostiene e sviluppa la cultura dello
sport, disciplina fondamentale nel
percorso della vita quotidiana di ciascuno (mens sana in corpore sano).
Sostenibile perché prevede l’utilizzo di fonti energetiche alternative,
rispetta il verde e si sviluppa in armonia con le eccellenze del territorio.
Inclusivo perché è una progettualità
aperta che intende coinvolgere tutte
le associazioni sportive del territorio
e comunque tutta la cittadinanza.
Il Progetto architettonico è stato
affidato allo studio associato Campari in collaborazione con lo studio
associato DUEUNO.
Nel dettaglio. L’intervento prevede la riqualificazione dell’intero comparto ad uso sportivo ricreativo attraverso la realizzazione di campi
sportivi per il gioco del calcio in erba
Venerdì 30 gennaio 2015 il consiglio di amministrazione dell’associazione «Strada del Gusto
Cremonese», a seguito della surroga del mandato del presidente uscente Federico Lena, ha
proposto e votato all’unanimità Fabiano Gerevini quale neo presidente dell’associazione. Gerevini ha identificato, con approvazione unanime,
che fosse sempre Patrizia Signorini a ricoprire
la vicepresidenza. A breve un ulteriore riunione
del consiglio di amministrazione stabilirà gli indirizzi tematici e le novità per il 2015.
Gerevini: «Sono onorato dell’attestazione di
stima che il CdA ha esplicitato proponendomi e
investendomi di tale carica. Il mio impegno sarà
massimo per dare ancor più valore e vita attiva
all’associazione Strada del Gusto Cremonese
che, quest’anno più che mai, si trova di fronte a
un’occasione unica: Expo Milano 2015. Sarà
pertanto mia cura fare in modo che Strada del
Gusto Cremonese venga identificato ancor più
incisivamente quale collettore delle eccellenze
enogastronomiche della nostra provincia e come
interlocutore di livello nell’incentivare lo sviluppo
economico territoriale anche attraverso la promozione di un’offerta turistica integrata, costruita sulla qualità dei prodotti e dei servizi»
L’
Enrico Zucchi firma simbolicamente
il progetto Crema Sporting Park
sintetica e naturale, sistemazione
dell’area a parcheggio, campi coperti polifunzionali, campi beach volley,
campi polifunzionali all’aperto, piscina scoperta, area bambini, campo di
tiro con l’arco, pista di atletica, formazione di nuove tribune per i campi
sportivi, sistemazione a parco con
percorsi vita in tutta l’area
Per quanto riguarda il recupero
della cascina si prevede la ristrutturazione della stessa con l’introduzione di locali accessori alle attività
sportive (magazzini, spogliatoi, locali
tecnici ecc) e di varie attività complementari allo sport a servizio della
comunità (come a titolo esemplificativo: reception, ristorante, alloggi ricettivi per lo sport, locali per asso-
ciazioni sportive, centro fisioterapico, sale fitness per allenamenti degli
atleti, sala polifunzionale, casa del
custode). Verranno inoltre realizzate
nuove strutture per spogliatoi e magazzini.
Ed ecco gli spazi sportivi previsti
all’aperto: campo da calcio in erba
sintetica a 11 o 8+8; campo da calcio in erba naturale a 11; campo da
calcio (esistente in erba naturale a 11
esterno all’area del parco); campo
da calcio in erba sintetica a 11; 2
campi da calcio in erba sintetica a 5;
2 campi coperti polifunzionali; percorso vita di km 1.3; “gabbia” per
allenamenti calcio/campo polifunzionale; pista atletica leggera per 100
mt; area tiro con l’arco; piscina sco-
perta; 2 campi da beach volley/campo da beach soccer; campo polifunzionale all’aperto; nuovi spogliatoi.
Il progetto sarà attuato in stralci
funzionali in un arco temporale di 8
anni. La realizzazione delle strutture
sportive sopra elencate deve essere
inequivocabilmente interpretata come il “libro dei sogni” che potrà concretizzarsi in base alla condivisione
del progetto (più o meno ampia) con
le altre associazioni sportive del territorio, con l’amministrazione pubblica e con altri stakeholder. Credibilmente, all’atto di presentazione del
progetto all’amministrazione comunale, vi saranno alcune opere da
considerarsi obbligatorie e altre facoltative.
alla Cultura, Paola Vailati, traccia un bilancio: «Risultati
Diventare tecnico qualificato L’assessore
molto incoraggianti per la fruizione e per le esposizioni di cultura»
in efficienza energetica si può Museo di Crema e del Cremasco: i numeri
Gli Istituti Tecnici Superiori (I.T.S.)
sono scuole speciali di tecnologia che
costituiscono un canale formativo di
livello postsecondario, parallelo ai
percorsi accademici. Nascono allo
scopo di riservare a giovani e adulti la
possibilità di ricorrere a percorsi di
formazione post-diploma, nell’ambito
dei settori interessati dall’innovazione
tecnologica. Frequentare gli ITS significa formarsi come tecnici superiori
nelle aree tecnologiche strategiche
per lo sviluppo economico e la competitività ma anche avere una migliore
possibilità di inserimento qualificato
nel mondo del lavoro.
Crema offre questo tipo di possibilità, tra le pochissime in tutta Italia,
attraverso l’ «I.T.S. per l’efficienza
energetica» in via Dogali, 20. Spiega il
sindaco Stefania Bonaldi: «L’iscrizione ai corsi è aperta non solo ai giovani
ma anche e soprattutto agli adulti che
cercano di riprofessionalizzarsi per
direzionarsi verso nuove prospettive
di lavoro». Possono iscriversi, infatti,
alla selezione, i giovani e gli adulti in
possesso di diploma di istruzione secondaria superiore. Una buona conoscenza dell’informatica e della lingua
inglese costituisce requisito preferenziale per l’ammissione ai percorsi.
Almeno il 30% della durata dei corsi è svolto in azienda stabilendo subito un legame molto forte con il mondo
produttivo, attraverso stage anche
Costa 357mila euro l’anno. Tanti. Pagati con le tasse dei cittadini di Crema
all’estero. I corsi si articolano di norma in quattro semestri (1800/2000
ore) e possono arrivare fino a sei semestri. Il corpo docente proviene per
almeno il 50% dal mondo del lavoro. I
corsi si concludono con verifiche finali, condotte da commissioni d’esame
costituite da rappresentanti della
scuola, dell’università, della formazione professionale ed esperti del mondo
del lavoro. Al termine del corso si consegue il «Diploma di Tecnico Superiore» Una possibilità molto interessante
per chi cerca di professionalizzarsi ed
ottenere lavoro.
Maggiori informazioni sono reperibili visitando www.itsefficienzaenergetica-crbs.it oppure scrivendo a [email protected]
oppure [email protected] Tel. 0373/80265 oppure Tel.
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Le ricerche sono rivolte a candidati dell’uno e dell’altro
sesso (L:903/77 e L. 125/91) Trattamento dati personali
secondo D.Lgs. 196/2003 visionabile sul sito www.maxwork.it Aut. Min. Prot. N° 1239 - SG del 22/12/2004
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tubista/caposquadra con esperienza. Indispensabile la conoscenza della
saldatura tig/filo/elettrodo, gestione
di personale di cantiere ed esperienza nella compilazione modulistica di
cantiere. Sede di lavoro: vicinanze
castelleone.
Cuoco senior per noto ristorante
del cremasco.
Impiegato/a logistico, appartenente alle categorie
protette, per azienda operante
nel settore cosmetco. Sede di lavoro: vicinanze crema.
Manutentore meccanico per
azienda operante nel settore cosmetico. Richiesta l’esperienza pregressa nella mansione: sede di lavoro:
vicinanze crema.
Maxwork S.p.A. - Filiale di Crema • Via Lago Gerundo, 18/3 26013 Crema (CR) Tel. 0373 200471 - Fax. 0373 203449
mail: [email protected] • www.maxwork.it
L’assessorato alla Cultura di Crema,
Paola Vailati, ha tracciato un bilancio
della propria politica museale, elencando i numeri registrati dalle diverse
esposizioni e attività che si sono svolte
nel Sant’Agostino lo scorso anno. Nel
2014 il museo è stato aperto 300 giorni
ed è stato visitato da 5.888 persone. Il
numero è relativo alla sola esposizione
museale. Il Sant’Agostino, infatti, è anche sede di mostre temporanee, conferenze, convegni e festival. La fruizione complessiva sale quindi a 31 mila
visitatori nell’ultimo anno. Rispetto al
2013 l’incremento è stato cospicuo,
visto che il numero complessivo dei
frequentatori del S. Agostino è passato
da 18.239 a 30.580. Non c’è biglietto
d’entrata alle collezioni. «Non abbiamo
mai inteso fare cassa con le mostre né
con gli ingressi al museo» spiega Paola
Vailati, «perché non è questa la nostra
politica. Sono convinta che prioritariamente debba valere il valore scientifico, culturale e di ricerca che i nostri
allestimenti permanenti e le varie attività che qui si svolgono diffondono.
Senza dimenticare la ricaduta indiretta che gli afflussi di turisti hanno su
tutto quanto il territorio». Articolato
nelle sei sezioni di archeologia, archeologia fluviale (piroghe), storia locale,
pinacoteca, musica, casa cremasca, il
museo di Crema e del Cremasco ospita anche la Sala Restelli con una collezione macchine da scrivere, testimonianza del recente passato industriale
cittadino, grazie alla presenza di fabbriche quali la Everest e, soprattutto,
l’Olivetti, dove tantissimi cremaschi
hanno lavorato. E’ proprio il 2014 l’anno che vede l’apertura di una nuovissima sezione di arte moderna. Mentre è
dal 4 dicembre 2011 che il museo ospita la sezione archeologica.
Il suo allestimento è stato strettamente collegato alla conclusione dei
lavori di ristrutturazione dei cosiddetti
“nuovi ingressi” e di parte del primo
piano dell’ex Convento di Sant’Agostino, realizzati grazie al determinante
contributo della Fondazione Cariplo. Il
contributo è stato assegnato al Comune di Crema per il progetto "Crema Cittadella della Cultura". Nella sezione
due sale sono dedicate alla storia del
convento di Sant’Agostino, prezioso
contenitore museale edificato a partire
L’assessore Paola Vailati
dal 1439 e sede dell’Osservanza agostiniana di Lombardia, divenuto caserma fino al 1945; è divenuta sede del
museo a partire dal 1960.
Anche le forme ceramiche e le decorazioni che le abbellivano sono presentate con un buon numero di esempi.
Infine è stato dato grande rilievo ai lacerti di decorazione in terracotta dal
Duomo di Crema, per i quali sono state
avanzate nuove proposte interpretative
legate alle maestranze che li hanno
prodotti e alla loro collocazione all’interno della Chiesa stessa.
Il personale impiegato è composto
da un custode, due dipendenti amministrativi, un responsabile dei servizi
educativi e due custodi forniti da cooperativa. E’ diretto da un funzionario
comunale a cui è affidata anche la responsabilità di tutto il comparto culturale nell’organigramma del Comune di
Crema. Il Museo opera su più fronti:
catalogazione delle opere d’arte di Ottocento e Novecento, catalogazione
del materiale presente nella biblioteca
museale e suo inserimento nel catalogo della Rete bibliotecaria provinciale
Cremonese (di cui la biblioteca del Museo fa parte), collaborazione all’attività
amministrazione ed all’allestimento del
Museo dell’arte organaria, ripresa
dell’attività didattica con le scuole di
ogni ordine e grado, cicli di conferenze
al sabato pomeriggio (“Il sabato del
Museo”), realizzazione della rivista del
Museo “Insula fulcheria”. Senza biglietto d'ingresso i costi del Museo
sono a carico del bilancio comunale
che permette di coprire tutte le spese
necessarie al suo funzionamento (personale, riscaldamento, utenze varie,
materiale di consumo, eccetera).
Ma niente è gratis. Ecco quanto ci
costa: entrate 8.100 euro, uscite
365.513 euro. Soldi pagati dai cittadini di Crema con le tasse. Che poi ci
sia una folla di turisti che venga a
Crema per vedere il museo è tutto
da dimostrare.
13
Lettere & Opinioni
Sabato 7 Febbraio 2015
Per dire la vostra, scrivete a: [email protected][email protected]
"
punto di vista
Chiudere i centri sociali
sarebbe un grave errore
Egregio direttore,
ritengo ingiustificato non fare una seduta aperta nella sala comunale sugli episodi di violenza alla citta fatta dai black
bloc. Il cittadino ha il sacrosanto diritto
di dire la sua e di eventualmente fornire
indicazioni utili alla sicurezza urbana,
che si è dimostrata carente. Per quanto
concerne invece la chiusura dei centri
sociali Kavarna e Dordoni dopo oltre 20
anni, a mio sommesso avviso sarebbe
un errore, in quanto oramai i centri sono
un dato di fatto a Cremona e l’imposizione coatta della loro chiusura aumenterebbe il clima di intolleranza e di sfida.
Non dimentichiamoci che i centri sociali sono frequentati da centinaia di giovani e meno giovani, ripeto centinaia.
Vorrei rammentare il tentativo miseramente fallito di chiudere da parte della
destra il centro sociale del Leoncavallo
a Milano oltre 20 anni fa. Secondo me
chiuderli a Cremona sarebbe un errore,
con ripercussioni imprevedibili. Con
questo non voglio giustificare i disastri
e gli atti di violenza perpetrati sui patrimoni da parte dei famosi black bloc,
ma ripeto, chiuderli coattamente dopo
tantissimi anni di inerzia da parte della
destra e della sinistra sarebbe un errore
madornale. Oramai i centri sociali cremonesi hanno acquisito una sorte di
diritto di usucapione.
Elia Sciacca
Cremona
***
"
appello
Nuovo ponte sull’Adda, serve
un ultimo sforzo per completarlo
Gentile direttore,
sulla realizzazione del nuovo ponte
sull’Adda - il cosiddetto 3° lotto del potenziamento della Paullese - è necessario chiarire come stanno realmente le
cose per non ingenerare equivoci.
Un’interrogazione sull’argomento, presentata durante l’ultimo Consiglio regionale, chiedeva di conoscere tempi e
forme con cui Regione Lombardia intende attivarsi per finanziare e portare a
termini i lavori di ultimazione dell’opera.
La risposta dell’assessore Sorte ha permesso di capire che sia il 2° lotto, 2°
stralcio (dalla tangenziale est esterna di
Milano a Zelo Buon Persico), sia il 3°
lotto (nuovo ponte sull’Adda) non hanno
copertura finanziaria. Per quest’ultimo,
ha precisato ancora Sorte, è in corso la
progettazione definitiva da parte della
Provincia di Cremona in sostituzione
della Provincia di Milano. L’attuale mancanza di copertura finanziaria, dunque,
non può lasciarci tranquilli. Semmai, deve spronare chi tutela il nostro territorio
a lavorare per reperire i fondi mancanti.
Da anni lo Stato fa mancare in modo
sempre più consistente i trasferimenti
alle Regioni e le risorse a disposizione,
pertanto, sono solo quelle relative a interventi già programmati. L’unica strada
per avere nuova liquidità è quella delle
economie derivanti da opere già finanziate. Economie che potrebbero maturarsi in questo o nei prossimi esercizi. E’
l’impegno che abbiamo chiesto alla
Giunta, anche d’intesa con l’assessore
Sorte, con un ordine del giorno all’ultimo bilancio di previsione, che ha recepito un emendamento a mia firma, con
cui si chiede, appunto, di “finalizzare
tutte le economie che dovessero derivare da opere già finanziate per la riqualificazione della direttrice strategica
dell’ex SS 415 Paullese”. Proprio citando questo ordine del giorno, l’assessore
Sorte ha precisato in aula che si verificherà la possibilità di stanziamento di
risorse per il 2° lotto, 2° stralcio e per il
3° lotto in fase di assestamento di Bilan-
Infortunio sulle
piste da sci: cosa
si deve sapere
In caso di infortunio sulle
piste da sci, l’ente gestore
delle piste è responsabile
ed è tenuto a risarcire il
danno subìto dallo sciatore.
In particolare, si tratta di
una responsabilità contrattuale che deriva dal contratto di skipass. Quest’ultimo
è un contratto che viene stipulato tra l’utente e il gestore nel momento in cui il primo acquista il biglietto,
detto skipass, per poter accedere agli impianti di risalita. In forza di tale contratto, lo sciatore, dietro pagamento del corrispettivo,
può usufruire del servizio di
risalita agli impianti e utilizzare le piste predisposte
per l’attività sciistica. Il gestore sarà responsabile dei
sinistri occorsi durante la
fase di risalita, nonché di
quelli verificatisi sulle piste
e riconducibili al mancato o
inesatto adempimento degli obblighi gravanti sul gestore, quali la corretta manutenzione delle piste, l’adeguata segnalazione di
fonti di pericolo e così via. A
A cura di Emilia Rosemarie Codignola*
ben vedere, sussistendo un
rapporto contrattuale tra le
parti, nel caso di infortunio,
la responsabilità del gestore non è più di tipo extracontrattuale come lo era in
passato e ciò a tutto vantaggio dello sciatore danneggiato. Secondo la disciplina della responsabilità
extracontrattuale, era infatti, il danneggiato che doveva dimostrare di aver subìto
un danno ingiusto, nonché
cio. Da questo punto di vista, assicuro il
massimo impegno per ottenere lo
sblocco delle risorse e vedere così ultimata un’opera fondamentale per tutto il
sud della Lombardia. Da troppo tempo
se ne invoca il completamento. Ora serve un ultimo sforzo finale.
Carlo Malvezzi
Consigliere regionale
del Nuovo Centrodestra
***
"
presa di posizione
Difendere la democrazia
non vuol dire sfasciare le vetrine
Gentile direttore,
manifestare è l’espressione più alta
della democrazia. Manifestare violentemente non è certamente democratico.
Manifestare non vuol dire andare in giro
con spranghe e catene, non vuol dire
mettere a ferro e a fuoco e devastare
una città. Manifestare contro la Tav è un
sacrosanto diritto, ma questo non vuol
dire sabotare cantieri di lavoro ed aggredire il personale che ci lavora. Sono
padri e madri di famiglia che onestamente e pacificamente si guadagnano
il vivere quotidiano. Chi la pensa in modo diverso, ha mai manifestato pacificamente? Ho dei seri dubbi. Soprattutto le donne, perché non vanno a provare sulla loro pelle le discriminazioni che
certe culture applicano nei confronti di
donne, bambini ed omosessuali. L’indignazione dei cremonesi, e non solo,
non è generata dallo spirito della manifestazione, di sinistra o destra che sia
non ha importanza, ma dallo spirito di
violenza anarchica che nulla ha a che
fare con la politica. Ne ho fatte anch’io
di manifestazioni quando ero più giovane e le organizzavo pure. Mai abbiamo
avuto problemi con la cittadinanza che
ci ospitava e tanto meno con le forze
dell’ordine, nonostante la presenza di
varie fazioni mandate apposta per provocare. Difendere la democrazia non
vuol dire sfasciare vetrine e bruciare
automobili. Il rispetto per gli altri, per le
idee diverse dalle nostre, è alla base
della nostra cultura ed è il segreto della
democrazia.
Massimo Pelizzoni
Gussola
"
il collegamento causa – effetto tra il danno e la condotta del gestore. Mentre
ora, grazie alla previsione di
una responsabilità contrattuale, assistiamo ad un’inversione dell’onere della
prova. Pertanto, il danneggiato non sarà tenuto a fornire la prova del danno subìto, né il collegamento del
danno ad un fatto colposo
o doloso del gestore. Dovrà
provare solamente l’ina-
interrogazione
La riduzione del servizio
postale è inaccettabile
Gentile direttore,
nei giorni scorsi ho depositato l’interrogazione parlamentare al ministro dello
Sviluppo Economico in merito alla notizia che in provincia di Cremona le Poste hanno deciso la chiusura di 3 uffici
postali e la riduzione di orari e giorni di
apertura di altri 26 uffici. Questo provvedimento deciso da Poste Italiane
senza alcun confronto con gli enti locali e alcuna considerazione dell’impatto
sociale e dei disagi che causerà ai cittadini, specialmente ai più anziani è
inaccettabile. Un piano di chiusure e
riduzione di servizi che risulta essere
ancora più indigesto da parte di
un’azienda pubblica che registra importanti utili e profitti e che pare intenzionata con questa scelta ad aumentare la sua appetibilità finanziaria in vista
della quotazione in Borsa, senza tenere
in alcun conto le ricadute che queste
scelte avranno sui servizi ai cittadini. Il
Governo chiarisca se dopo aver autorizzato con la Legge di Stabilità le Poste
a consegnare la posta solo quando lo
ritengono economicamente vantaggioso, ora condivida anche questa massiccia riduzione della presenza territoriale di un servizio essenziale come
quello postale.
Franco Bordo
Deputato di Sel
***
"
analisi
Con la chiusura degli uffici postali
si rischia la desertificazione sociale
Egregio direttore,
nei giorni scorsi ho scritto chiedendo un
incontro urgente alla direzione regionale
di Poste Italiane in merito alla notizia,
emersa in seguito a un incontro tra i vertici dell’azienda e i sindacati, secondo
cui la società avrebbe confermato la
chiusura di 65 uffici postali e l’apertura
parziale di 120 solo per 2 giorni alla settimana in Lombardia. Ricorda che Poste
svolge un servizio indispensabile e universale anche in molti piccoli Comuni e
dempimento contrattuale,
vale a dire il fatto dell’avvenuto incidente durante la
risalita o sulle piste. Al contratto di skipass si applica
inoltre la disciplina cosiddetta del consumatore che
tutela maggiormente il contraente consumatore in base alla considerazione della
minore forza contrattuale di
quest’ultimo rispetto al
contraente professionista.
Di conseguenza, si applicherà il principio del foro
del consumatore in forza
del quale sarà competente
il giudice del luogo di residenza del consumatore e
non il giudice del luogo in
cui si è verificato il fatto.
*Avvocato Stabilito
del Foro di Milano
[email protected]
che è quindi necessario e urgente capire
motivazioni e modalità di quella che
sembra essere una decisione già assunta, ma senza il dovuto confronto. Vogliamo capire se è possibile scongiurare la
chiusura di sportelli in aree nelle quali
soprattutto le fasce deboli della popolazione, come gli anziani ma anche famiglie non ancora dotate di servizi come
internet, rischiano di essere penalizzate
in modo inaccettabile. In molte zone della Lombardia la chiusura dell’ufficio postale rappresenterebbe la totale desertificazione sociale e dei servizi, se pensiamo che molte pratiche e pagamenti tributi si svolgono in posta. Va ricordato
anche che come associazione stiamo
purtroppo rilevando numerose segnalazioni sia nei piccoli Comuni sia nei quartieri periferici delle grandi città su malfunzionamenti e ritardi nel recapito della
posta. Siamo convinti, a prescindere da
considerazioni sull’annunciata privatizzazione, che Poste sia un soggetto importante per il Paese e che su molti fronti si sia ben attrezzato per affrontare le
sfide del futuro, a cominciare da quella
relative a investimenti e progetti finanziari alla portata di tutti. Ciò non toglie che
non è possibile abdicare a una funzione
che, anche con il contributo di tante generazioni di cittadini, ha fatto di Poste
Italiane una delle istituzioni più importanti del nostro Paese.
Roberto Scanagatti
Presidente di Anci Lombardia
***
"
quesito
I tanti soldi per il Gp di Monza
sono davvero utili per la Regione?
Gentile direttore,
l’assessore Fabrizio Sala ha risposto,
nel corso del Consiglio regionale, a
un’interpellanza del Movimento 5 Stelle Lombardia che chiedeva chiarimenti
sulle intenzioni della Giunta Maroni in
merito ai contributi economici che vuole dare per mantenere il Gran Premio di
Formula 1 nell’autodromo di Monza.
Gianmarco Corbetta, consigliere del
M5S Lombardia, ha spiegato: «Bernie
Ecclestone ha chiesto il raddoppio del
canone attuale (da 10 a 20 milioni di
dollari all’anno), altrimenti è pronto a
sloggiare da Monza e l’autodromo, per
continuare ad accogliere la Formula 1,
necessita di un rinnovamento strutturale per svariati milioni di euro. La Sias, la
società che gestisce l’autodromo, questi soldi non ce li ha e di investitori privati non se ne vede nemmeno l’ombra;
per cui il governatore Maroni ha promesso di stanziare 20 milioni di euro.
Lo stanziamento è subordinato all’ingresso nella proprietà del Parco della
Regione Lombardia senza esborso di
tasse. Il Monimento 5 Stelle non intende schierarsi a favore o contro l’autodromo, il punto è capire se un esborso
di risorse pubbliche così ingente (i 20
milioni annunciati da Maroni) sia realmente giustificato dall’indotto che il
Gran Premio porta con sé oppure no.
Riteniamo difatti inadeguate le analisi
sull’indotto che ogni anno rilascia la
Camera di Commercio, in quanto si
tratta di analisi basate su stime e previsioni, non di dati a consuntivo. Ho chiesto dati che giustifichino l’investimento
previsto. Ho chiesto dati sull’indotto e
non sono arrivati. Deduco che non ne
esistono. Una spesa di 20 milioni di euro senza sapere nulla di quanto porterà
l’investimento non è intelligente. Volevo
capire se quei fondi pubblici sono davvero utili per il territorio, volevo che la
Giunta mi convincesse che spendere
questo danaro pubblico nel rilancio
dell’autodromo e del Gran Premio
d’Italia a Monza - in questo momento
di crisi - fosse più utile per la collettività
che investirli nel supporto alle Pmi, alla
cultura, alla scuola, alla sanità e al trasporto. Ma l’assessore Sala non è stato
in grado di fornire alcuna risposta convincente.
M5Stelle Lombardia
***
"
replica
Precisazione sull’utilizzo
delle gomme da neve
Egregio direttore,
in riferimento all’articolo pubblicato
nell’edizione del 3 gennaio a pagina 9
dal titolo “Gomme da neve”, vorrei
esternare il mio pensiero ed anche quello, penso, di molti altri consumatori.
Vorrei precisare che quanto riportato:
«Per la verità alla sostituzione delle
gomme estive con quelle invernali si sarebbe già dovuto provvedere dallo scorso 15 novembre», è errato in quanto dal
25 novembre 2014 al 31 marzo 2015 è
operativa l’ordinanza n. 163/30 settembre 2011 della Provincia di Cremona settore Manutenzione e Sviluppo rete
stradale, come confermatomi dal sig.
Mariani del Settore Strade della Provincia di Cremona che “dispone l’obbligo
che tutti i veicoli siano muniti, ovvero
abbiano a bordo mezzi antisdrucciolevoli o pneumatici invernali idonei alla
marcia... lungo le seguenti strade” e segue l’elenco dei tratti stradali con sovrappassi FS, sovrappassi A21, ponti
sul fiume PO, ecc... Ne consegue che se
l’automobilista non percorre questi tratti stradali, non ha l’obbligo di montare
pneumatici da neve o avere a bordo catene. Certo, avere montato questi pneumatici è una sicurezza in più, ma in provincia di Cremona ribadisco, non è un
obbligo salvo che nei tratti citati dall’ordinanza n. 163 (in altre province potrebbero vigere disposizioni diverse da Cremona). A seguire poi c’è l'affermazione
del sig. Saverio Tarenzi della Promet srl
di Ombriano (che dovrebbe essere un
rivenditore gomme interessato?), che
intenderebbe ricordare che la sostituzione degli pneumatici è prevista per
legge. Ciò è sbagliato in quanto l’obbligo esiste solo sulle strade di montagna
o nei tratti anche di pianura ove esistono
prescrizioni con esposizione apposita
segnaletica verticale, (ordinanza sindacale) cioè il cartello a sfondo blu con la
ruota “incatenata”.
Libero Zerbini
Unione nazionale consumatori
Previsioni meteo a cura di Dominique Citrigno per SPAZIOMETEO.com e Meteowebcam.it
Sabato 7 febbraio
Domenica 8 febbraio
Lunedì 9 febbraio
MArtedì 10 febbraio
Mercoledì 11 FEBBRAIO
14
Sabato 7 Febbraio 2015
INCONTRO
La guerra,
a chi giova?
Le associazioni ambientaliste casalasche e viadanesi,
continuando l’attività di sensibilizzazione su problemi attuali,
nell’ambito di Expo dei popoli,
“Nutrire il pianeta è nutrire la
pace”, anche quest’anno propongono una serie di importanti eventi, con la partecipazione di personaggi autorevoli.
Il primo di questi avrà luogo
mercoledì 11 febbraio alle ore
21, presso la sala grande
dell’oratorio Maffei (accanto al
Duomo) di Casalmaggiore.
L’argomento è “La guerra permanente: a chi giova? (Isis e
dintorni)”. Don Mario Aldighieri, autore di “Chi ha paura
dell’Islam”, introduce il tema.
Gianluca Solera, il relatore,
presenta il suo libro “Riscatto
Mediterraneo”. Durante la serata è previsto il lancio della
campagna “Un’altra difesa è
possibile”. Massimo Bondioli
(Amici di Emmaus) spiega la
proposta di legge di iniziativa
popolare a favore della difesa
civile non armata e non violenta
per la quale si raccoglieranno
firme nella serata stessa e nei
sabati successivi. Tutti gli interventi mirano a comunicare la
necessità urgente di dirimere i
conflitti in modo pacifico, ricorrendo al dialogo ed eliminando
alle radici le ragioni che possono spingere ad abbracciare il
terrorismo. Con le risorse destinate alle armi, si potrebbe
davvero nutrire il pianeta.
CASALMAGGIORE
[email protected]
Diagi e black out per il Big Snow
Scuole chiuse e ponti sul Po riaperti solo verso le 18. Parecchi interventi dei vigili del fuoco per alberi caduti
Linee telefoniche in tilt, paesi senza corrente elettrica, strade impraticabili per diverse ore
B
ig snow doveva essere e big snow
è stata. La grande nevicata nella
notte tra giovedì e ieri ha messo in
ginocchio buona parte del Casalasco, creadno disagi e una lunga
serie di danni. In alcuni Comuni si sono superati i 40 centimetri di neve già nella mattinata di ieri.
Ovviamente è partita subito la decisione di
tenere chiuse tutte le scuole, anche a Casalmaggiore, dove si è già deciso di non aprirle
nemmeno oggi. In parecchi centri è mancata
la corrente elettrica. A Scandolara ad esempio,
tanto che il fornaio che solitamente rifornisce
anche alcuni paesi vicini non ha potuto lavorare e ha lasciati tutto quanti a secco. Per parecchie ore anche le linee telefoniche sono rimaste fuori uso, un po’ a macchia di leopardo.
Ovviamente la situazione della viabilità è rimasta critica, anche se va dato atto non solo
ai dipendenti comunali, ma anche ai componenti i gruppi di protezione civile di essersi attivati in massa per garantire i minori disagi
possibili. Alcuni alberi sono crollati sotto il peso della neve, alcuni (come mostra una delle
foto a fianco) anche su auto in sosta. Cadute
anche le piante davanti al Duomo, e tante altre nei parchi cittadini e nei paesi.
A Casalmaggiore ovviamente è stato annullato il tradizionale mercato settimanale in piazza Garibaldi. Per buona parte della giornata
anche il ponte sul Po è rimasto chiuso, e il disago è aumentato dal fatto che pure il ponte di
Viadana è rimasto chiuso. Sono stati riaperti
prima delle 18, quando piano piano la situazione è migliorata. Il tetto di qualche capannone
ha ceduto, e gli interventi dei Vigili del Fuoco
sono stati parecchi sul territorio.
In alto un innevato Listone e la via principale di Torricella diventata un budello. Sotto una pianta caduta su un'auto e cumuli su auto in sosta
Le ciliegie nel giardino del Teatro Comunale
Rivisitata l'opera di Cechov dalle “Nina's drag queens”. Una lettura originale stasera a Casalmaggiore
Un grande classico del teatro versione drag queen. E così “Il giardino dei ciliegi” diventa “Il giardino
delle ciliegie”.
Accade stasera al Teatro Comunale di Casalmaggiore (ore 21), doce le “Nina’s drag queens” presentano appunto “Il giardino delle ciliegie – Étude pour
un vaudeville en travesti plein de paillettes”. Regia
di Francesco Micheli, interpreti Alessio Calciolari,
Gianluca Di Lauro, Sax Nicosia, Stefano Orlandi,
Lorenzo Piccolo e Ulisse Romanò. Assistente alla
regia Luisa Costi, luci Giulia Pastore, audio Giuliana
Rienzi, scene Clara Storti e Selena Zanrosso, costumi Giada Masi. Lo spettacolo è realizzato in collaborazione con Atir Teatro di Ringhiera e Accademia di
Belle Arti di Brera.
“Il giardino di ciliegi – spiega la presentazione - è
un confine, crocevia di mondi lontani, irriducibili. È
la terra dell’infanzia, del sogno ad occhi aperti,
l’orizzonte dell’ancora possibile. Ad abitarlo, sei
donne, in attesa della fine. Donne, piuttosto creature. Forse sono gli stessi alberi di quel giardino, tacchi a spillo per radici, braccia maschili come rami
tesi? Il giardino dei ciliegi è un mondo fragile, incerto, quasi di vetro... Perse in questo vivaio di ricordi e
passioni, le donne-albero annodano mille piccole
vicende attorno a un’unica grande tragedia familiare. Sono viaggiatrici senza passaporto, dive senza
palcoscenico, eroine tragiche senza tragedia. E ridono, ridono spesso. Ma sempre con le lacrime agli
occhi. Perché affrontare i grandi classici del teatro in
vesti drag queen? Perché facciamo teatro e a un
certo punto abbiamo capito di aver costruito, nel
tempo, un linguaggio nostro, col quale provare ad
affrontare una materia teatrale vera e propria, sconfinando dalla concezione dello spettacolo drag
queen come intrattenimento e varietà tout court.
Abbiamo scelto il Giardino dei Ciliegi per la sua coralità e per qualcosa di indefinito che sentivamo
emergere da questo testo, un sentimento lontano,
che ha a che fare con la nostalgia per un mondo
scomparso, superato, seppellito, con un’infanzia
perduta ma mai dimenticata. Iniziando a lavorarci, ci
siamo resi conto che la nostra intuizione era giusta...
La drag queen è per sua natura un essere irrisolto:
riunisce in un corpo solo mondi opposti, maschile e
femminile, non è mai quello che è, rincorrendo all’infinito un’immagine irraggiungibile. Quei personaggi,
inaspettatamente, erano perfetti per noi. Il mondo
femminile di Checov è vario e affascinante... Anche
se l’operazione drammaturgica è molto decisa, non
pensiamo di avere stravolto l’opera di Checov; piuttosto ci siamo chiesti a cosa corrispondano, oggi,
quelle ansie, quelle manie, quei caratteri. Checov
tratteggia un periodo storico preciso, e soprattutto
racconta di un mondo senza più appigli, di personaggi che non riescono a tenersi aggrappati al proprio mondo interiore, pur continuando a rifugiarvisi
di continuo. È la cronaca di un’epoca di passaggio,
e questo è qualcosa che assomiglia al presente”.
Alcune immagini dello spettacolo di stasera
Casalmaggiore
Sabato 7 Febbraio 2015
Comuni, il costo dei dipendenti
La media è di 215 euro l’anno per ogni cittadino, ma si va dagli 87 di Martignana ai 306 di Ca’ d’Andrea
Q
15
VICOMOSCANO, 571 FIRME PER LE POSTE
di Vanni Raineri
uanto costa il personale nei nostri Comuni, e quanto ci costa individualmente
all’anno? Non è per sollevare scandali
che scandagliamo questo settore, bensì
per verificare quanto pesi nell’economia
degli enti pubblici più vicini al cittadino il costo del
lavoro, e le differenze tra comune e comune. La scure della spending review obbliga i Comuni a risparmiare, anche senza forzare dal punto di vista legislativo: basta stringere i cordoni della borsa e gli enti locali sono costretti a ridurre al minimo la spesa corrente, che è ciò che sta accadendo.
Sarebbe interessante verificare la differenza tra il
costo del personale nei Comuni e quello nelle Unioni di comuni, ma per il momento è prematuro. Innanzitutto non sono ancora presenti i bilanci dettagliati delle Unioni, e inoltre serve attendere qualche
anno per valutare quanto la sinergia consenta di
produrre risparmi in merito al personale.
Ci accontentiamo quindi di esaminare nove comuni del Casalasco, quelli che non sono in Unione.
Almeno non lo erano nel 2014, l’anno su cui si basa
la nostra ricerca.
Oltre la metà dei Comuni non hanno potuto essere inseriti. Si tratta dell'Unione che aggrega Piadena
e Drizzona, quella tra Calvatone e Tornata, Foedus
che raggruppa Casteldidone, Rivarolo del Re e Spineda (oltre ad alcuni comuni mantovani), Municipia
con Cingia de’ Botti, Motta Baluffi e Scandolara
Ravara, Palvareta Nova con San Giovanni in Croce,
San Martino
del Lago, Solarolo Rainerio e Voltido.
Ne rimangono nove
appunto,
quelli ancora
isolati (per
quanto?). E
questo inserendo comuni
quali Cella
Dati e Derovere, cuscinetto tra il Casalasco e il Cremonese. Qualche dato interessante
emerge. Innanzitutto il bilancio sotto esame è quello
del 2014, e per stabilire il costo del personale non
abbiamo solo considerato le “competenze fisse per
il personale a tempo indeterminato” (la voce più rilevante), ma anche le altre dello stesso capitolo di
spesa, vale a dire “straordinario per il personale a
tempo indeterminato”, “altre competenze ed indennità accessorie per il personale”, “contributi obbligatori per il personale”, “contributi per indennità di
fine servizio e accantonamenti TFR”, “contributi
aggiuntivi” e “contributi relativi ad arretrati di anni
precedenti”.
Inserendo tutte le spese dei dipendenti, e senza
separare tempo indeterminato e determinato, il totale abbraccia dunque tutto ciò che possiamo considerare spesa per il personale. Nella prima colonna
abbiamo quindi indicato il totale che ne risulta, nella
seconda lo abbiamo diviso per la popolazione, stabilendo qual è il costo che ogni cittadino del Comune paga all’anno per il personale, e infine nella terza
colonna abbiamo indicato il peso di questo capitolo
sul bilancio complessivo, alla voce spese.
Diciamo subito che il numero di abitanti considerato è quello di metà 2014 (cioé al centro del periodo di riferimento), sulla base dei dati delle elezioni
comunali.
Se in termini assoluti non è facile stabilire se sia
tanto o poco quanto spendiamo per pagare i nostri
dipendenti (che, detto per inciso, con i tagli degli
ultimi anni stanno svolgendo un lavoro encomiabile), la spesa pro capite ci dice molto. In media ogni
Sopra la consegna delle firme al'assessore
Pamela Carena, sotto le Poste di Vicomoscano
Il Municipio di Martignana Po. A sinistra il sindaco Alessandro Gozzi. Sotto il Municipio di Casalmaggiore
casalasco spende 215 euro all’anno per pagare i
“propri” dipendenti, ma la cifra si sposta anche di
molto dalla media. Soprattutto a Martignana Po,
dove la spesa pro capite è di soli 87 euro. In nessun
altro comune si scende sotto i 200 euro, quota centrata da Torricella del Pizzo. Poco più alta la spesa a
Isola Dovarese, Torre de’ Picenadi, Gussola e Casalmaggiore. Si poteva pensare che la spesa fosse
generalmente più alta nei piccoli comuni, dato il
peso dei costi fissi, e invece vediamo che il centro
più grosso, Casalmaggiore, ha un costo pro capite
sopra la media. La cifra si alza poi a Derovere, sfiora
i 300 euro a Cella Dati e li supera a Ca’ d’Andrea.
Interessante e variegata anche l’incidenza del
personale sulle spese complessive dei Comuni. A
Martignana il basso costo si traduce nel 12% circa
del totale, che è davvero pochissimo. Proprio a Ca-
salmaggiore otteniamo il risultato inverso: sul Listone oltre il 40% delle spese che sopporta il Comune
serve a pagare il personale. Per gli altri 7 comuni la
cifra si inserisce nel range tra il 24% e il 31%. Possiamo dire quindi che in media la spesa del personale è poco meno di un terzo di quella complessiva
dei Comuni.
Fatta la disamina, non potevamo non contattare il
sindaco di Martignana Po per scoprire quale possa
essere il motivo di questa anomalia di spesa. Disturbiamo Alessandro Gozzi mentre sta spalando la
neve nel suo paese, e la spiegazione non poteva
essere diversa: «E’ un problema di risparmio, nel
senso che abbiamo la pianta organica al minimo
indispensabile, siamo decisamente sotto organico.
Forse incide anche il fatto che abbiamo esternalizzato l’ufficio tecnico».
TOMBOLA BENEFICA A GUSSOLA
GUSSOLA – Stasera, sabato 7 febbraio, alle
ore 21 presso il Centro Culturale, il Coordinamento Popolare di Gussola invita tutti i propri
associati a trascorrere una serata in compagnia giocando a tombola. Il ricavato della serata
sarà devoluto all'associazione APOMonlus, Associazione Patologica Oncologica Mammaria di
Cremona. Sarà presente nell'occasione il Dottor Bottini in rappresentanza dell'Associazione.
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Vicomoscano lotta e si vuole tenere stretto il
suo ufficio postale. Anche se la decisione appare ormai presa, confermando che Poste Italiane
intenderebbero premiare l’ufficio di Casalbellotto, aperto sei giorni su sette anziché tre, gli abitanti hanno proseguito la raccolta firme e proprio
giovedì mattina l’hanno consegnata in comune.
Il numero è decisamente importante: una frazione di poco più di mille abitanti, anche se non è
mancato l’apporto di chi è arrivato anche da altre parti del comune di Casalmaggiore, è riuscita a raccogliere ben 571 autografi contro la chiusura dell’ufficio di via Giovanni XXIII. Di fatto, in
media, ha firmato più del 50% dei residenti. Documenti e firme che sono avrebbero dovuto essere consegnate nella giornata di ieri dal sindaco
Filippo Bongiovanni all’ingegnere Paolo Rufo,
direttore provinciale di Poste Italiane per Cremona, per un incontro che aveva l'obiettivo di sensibilizzare i vertici dell’azienda sull’argomento.
L'incontro poi è saltato a causa della forte nevicata e ci sarà nei prossimi gionri. Anche perché per gli anziani è difficile percorrere anche
solo i pochi chilometri che separano Vicomoscano e Casalbellotto e perché, come evidenziato
più volte, la frazione più vicina a Casalmaggiore, nonché la seconda più grande del comune, è
sprovvista anche di una banca. Perdere le poste,
a inizio aprile, sarebbe per molti residenti, specie
quelli non automuniti, un problema serio.
Giovedì dunque le 571 firme sono state consegnate in sala consiliare: impegnato a Milano,
non è stato il sindaco Bongiovanni a riceverle direttamente; al suo posto l’assessore Pamela Carena che ha accolto i fogli riempiti degli autografi
dei residenti con la promessa di consegnarli nel
pomeriggio al primo cittadino. Lo stesso Bongiovanni intende infatti fare fronte comune anche con il presidente della Provincia di Cremona
Carlo Vezzini e con i sindaci dei comuni toccati
da questi tagli (ricordiamo Ombriano e Gallignano, nel cremasco) per scongiurare una riorganizzazione definita arbitraria e poco funzionale.
Senza con questo chiedere che a pagare siano
altri comuni vicini, ma semplicemente pensando ad una
razionalizzazione a
giorni alterni, che
potrebbe
accontentare
tutti. Ma non,
evidentemente, Poste Italiane…
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Sabato 7 Febbraio 2015
Amianto e bonifica: la normativa regionale
Per i proprietari di edifici in cui vi è la presenza di amianto è obbligatoria la valutazione del rischio
I
l tema della bonifica dei
manufatti
contenenti
amianto è di attualità sempre più stringente, anche
alla luce degli ultimi dati: in
Lombardia si parla infatti di 2mila
morti in un anno per contaminazione da amianto. A questo proposito la Regione, da poco meno
di un anno, ha attivato una piccola rivoluzione per la procedura
burocratica e autorizzativa in materia di bonifica e rimozione di
manufatti contenenti amianto, che
riguardano le imprese iscritte
all’Albo Nazionale Gestori Ambientali (www.albogestoririfiuti.it),
categoria 10A e 10B. Questa procedura, sulla base delle prescrizioni degli articoli 250 e 256 Decreto Legislativo 9 aprile 2008 n.
81, prevede, in estrema sintesi,
che le imprese presentino all’Asl
competente per territorio un “Piano di lavoro” per i previsti lavori di
bonifica o rimozione di materiali
contenenti amianto. Fino a tutto
marzo 2014, la presentazione di
tale “Piano di lavoro” avveniva in
forma cartacea, o tramite Posta
Elettronica Certificata (PEC). Dal
primo aprile 2014, è invece operativo, in Regione Lombardia, un
sistema informatizzato, denominato Ge.M.A. (Gestione Manufatti
Amianto), sostanzialmente analogo al sistema già attivo da anni per
l’invio delle cosiddette “notifiche
preliminari di cantiere”.
Per accedere al sistema è necessario utilizzare la “carta regionale dei servizi” CRS (o una CNS,
“carta nazionale dei servizi”) col
relativo codice PIN personale.
Per i proprietari di edifici in cui
vi è la presenza di amianto, vi sono degli obblighi ben specifici,
dettagliati dal Decreto Ministeriale
6 settembre 1994, essenzialmente
riassumibili in una globale “valutazione del rischio” derivante dalla
presenza dell’amianto stesso, e
nella stesura di un “programma di
controllo e manutenzione” per garantire, nel tempo, il livello più
basso possibile di rischio. Vediamoli nel dettaglio.
La “valutazione del rischio” de-
LA TRASMISSIONE TELEMATICA DEI DATI
L'Asl di Cremona informa che in data
19/1/2015, da parte della Direzione Generale Salute della Regione Lombardia, in coerenza con le previsioni del DDGS n. 1785
del 4/3/2014, è stata rilasciata la nuova funzionalità di Ge.M.A., che permette alle imprese di inviare on-line anche la relazione
annuale consuntiva degli interventi di bonive seguire i criteri fissati dal citato
Decreto Ministeriale (di seguito
DM), con l’avvertenza che, come
precisa lo stesso DM, “La presenza di materiali contenenti amianto
in un edificio non comporta di per
sé un pericolo per la salute degli
occupanti. Se il materiale è in buone condizioni e non viene manomesso, è estremamente improbabile che esista un pericolo apprezzabile di rilascio di fibre di amianto. Se invece il materiale viene
danneggiato per interventi di manutenzione o per vandalismo, si
verifica un rilascio di fibre che costituisce un rischio potenziale.
Analogamente se il materiale è in
cattive condizioni, o se è altamente friabile, le vibrazioni dell’edificio, i movimenti di persone o macchine, le correnti d’aria possono
causare il distacco di fibre legate
debolmente al resto del materiale”.
Nel concreto, la “valutazione
del rischio” si basa su due criteri
sostanziali:
- Esame delle condizioni dei
manufatti, al fine di stimarne le
condizioni e il pericolo di un rilascio di fibre di amianto;
- Misura della concentrazione
delle fibre di amianto aerodisperse all’interno dell’edificio (monitoraggio ambientale).
L’esame delle condizioni dei
manufatti prevede, in pratica, l’effettuazione di un sopralluogo, con
un accurato esame visivo dei manufatti, compilando quindi un’apposita “lista di controllo”, sulla
base dei seguenti aspetti:
- Il tipo e le condizioni dei manufatti contenenti amianto;
- I fattori che possono determinare un futuro danneggiamento o
degrado;
- I fattori che influenzano la diffusione di fibre e l’esposizione
degli individui.
Sulla base di questa prima va-
lutazione, saranno eseguiti – se
necessari – ulteriori approfondimenti, fino alla redazione della
relazione di “valutazione del rischio”.
Parimenti, anche il “programma di controllo e manutenzione”
deve seguire le rigide prescrizioni
del DM, sulla base dei seguenti
punti salienti:
- Designare una “figura responsabile” con compiti di controllo e
coordinamento di tutte le attività
manutentive che possono interessare i materiali contenenti amianto;
- Tenere un’idonea documentazione da cui risulti l’ubicazione dei
materiali contenenti amianto;
- Predisporre apposita segnaletica (o simile) per evitare che
l’amianto possa essere inavvertitamente “disturbato”;
- Garantire il rispetto di efficaci
misure di sicurezza durante le attività di pulizia, gli interventi manu-
fica realizzati nell’anno 2014, nel rispetto
dell’obbligo sancito dall’art. 9 della L.
257/92.
L’invio telematico della relazione annuale
ex art. 9 della L. 257/92 è obbligatorio a
partire dal corrente anno 2015. Detta relazione annuale consuntiva dovrà essere trasmessa entro il 28 febbraio 2015.
tentivi e in occasione di qualsiasi
evento che possa causare un “disturbo” dei materiali di amianto.
Ad esempio, nel caso di aziende
ed edifici pubblici, può essere predisposta una specifica procedura
autorizzativa per le attività di manutenzione, che dovranno essere
sempre documentate;
- Fornire una corretta informazione agli occupanti dell’edificio
sulla presenza di amianto nello
stabile, sui rischi potenziali e sui
comportamenti da adottare;
- Nel caso siano in opera materiali friabili, provvedere a ispezionare, o far ispezionare, l’edificio
almeno una volta all’anno, da personale in grado di valutare le condizioni dei materiali, redigendo un
dettagliato rapporto corredato di
documentazione fotografica. Nel
caso di attività produttive, appare
consigliabile un monitoraggio delle fibre aerodisperse mediamente
ogni due anni.
Questi due obblighi – “valutazione del rischio” e “programma
di controllo e manutenzione” –
sono a carico di tutti coloro che
detengono materiali contenenti
amianto, siano essi aziende private o enti pubblici. Possiamo quindi meglio dettagliare questi obblighi in base alla tipologia di proprietari:
- Aziende: in questo caso, la
“valutazione del rischio” e il “programma di controllo e manutenzione” devono rientrare, o comunque essere allegate, al Documento di Valutazione dei Rischi aziendale (DVR) ai sensi del
Decreto Legislativo 9 aprile 2008
n. 81.
- Enti pubblici: in questo caso,
si ripropone l’esatta situazione
delle aziende, con l’obbligo di aggiornamento del DVR. In questi
casi, la situazione può essere ancora più complessa per la presenza del pubblico e degli utenti.
Speciale Casa
Sabato 7 Febbraio 2015
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Impianti termici, le regole del nuovo libretto
Si tratta di un unico documento composto da più schede, obbligatorio anche per il climatizzatore estivo
E'
entrato in vigore da
alcuni mesi il libretto
unico per gli impianti
termici. Si tratta di un
unico libretto, composto da più schede modulabili a
seconda delle caratteristiche
dell'impianto. Quattro tipologie di
rapporto di efficienza energetica,
studiate per mettere a fuoco e
mappare le prestazioni non solo
delle tradizionali caldaie, ma anche
dei sistemi di condizionamento, di
teleriscaldamento e di cogenerazione.
Il libretto è obbligatorio anche
per i dispositivi di climatizzazione
estiva.
Il libretto di impianto deve essere presente per tutti gli apparecchi
mentre il rapporto è obbligatorio
solo per i sistemi soggetti a verifiche periodiche, cioè di riscaldamento con potenza maggiore di 10
kw e di condizionamento di potenza maggiore di 12 kw. A loro volta,
le verifiche scattano, ogni qual volta s'intervenga sull'impianto modificandone l'efficienza o per disposizione di legge, con una tempistica
diversa a seconda della tipologia e
potenza
dell'impianto
(Dpr
74/2013). Ad esempio, per le caldaie a gas o metano normalmente
installate in una singola unità immobiliare s'interviene ogni quattro
anni, mentre si scende a due per gli
impianti condominiali, se superiori
ai 100 kWw Salvo diverse indicazioni regionali.
Rispetto all'edizione precedente, il nuovo libretto non si fonda più
su due modelli (uno riferito alle centrali e l'altro al singolo impianto),
ma su di un modello unico, personalizzabile, costituito da tante
schede, usate e assemblate in funzione degli apparecchi e delle componenti dell'impianto.
I modelli di rapporto di controllo
di efficienza energetica sono, invece, quattro: il principale è per gli
impianti di riscaldamento con generatore a fiamma e combustione;
poi per il condizionament, il teleriscaldamento e gli impianti di cotrigenerazione.
Il libretto (che è la carta d'identità dell'apparato) viene compilato
per la prima volta dall'installatore,
all'atto della messa in funzione e
aggiornato dal responsabile
dell'impianto o dal manutentore.
Con l'entrata in vigore, dal 1° giugno, del nuovo libretto, il responsabile (che nei piccoli impianti è
l'utente stesso mentre in condominio può essere l'amministratore o la
ditta abilitata da questi delegata)
dovrà scaricare il nuovo modello di
libretto dai modelli già disponibili
sul sito del ministero Sviluppo economico e trascrivere sulla prima
pagina di questo i dati identificativi
dell'impianto così da consegnarlo,
all'atto del controllo, al manutento-
re per l'aggiornamento.
Il rapporto di efficienza, invece,
viene compilato direttamente dal
manutentore, che ha anche il compito di trasmetterlo, preferibilmente
in via telematica, all'ente locale che
tiene aggiornato il catasto.
Nel documento è indicato il risultato dei controlli, che devono essere conformi a quanto previsto dalle
norme Uni o ai limiti indicati dal Dpr
74/2013. In caso contrario, il rapporto risulterà negativo e l'impianto
sarà da sostituire.
Incaricati dei controlli sono gli
enti locali che ricevono il report delle verifiche e che, da parte loro,
organizzano campagne ispettive a
campione.
Le sanzioni dipendono dal Dlgs
192/2005 o da eventuali disposizioni delle Regioni. Si va da 500 ai
3mila euro a carico di proprietario,
conduttore, amministratore di condominio o terzo responsabile. Da
mille ai 6mila euro per l'operatore
incaricato che non provvede a redigere e sottoscrivere il rapporto di
controllo tecnico.
Le operazioni di controllo vanno
svolte in conformità alle norme
Le operazioni di controllo ed eventuale manutenzione
dell'impianto termico devono essere eseguite conformemente alle istruzioni tecniche relative allo specifico modello
elaborate dal fabbricante ai sensi della normativa vigente.
In ogni, caso le operazioni di controllo e manutenzione
delle restanti parti dell'impianto termico e degli apparecchi
e dispositivi, per i quali non siano disponibili le istruzioni del
fabbricante relative allo specifico modello, devono essere
eseguite secondo le prescrizioni e con la periodicità prevista dalle vigenti normative UNI e CEI per lo specifico elemento o tipo di apparecchio o dispositivo.
I controlli, comprensivi delle analisi di combustione e,
ove richiesto, della misurazione del tiraggio, devono essere effettuati, in caso non siano state espresse le tempistiche di manutenzione di cui sopra, almeno con le seguenti cadenze: ogni due anni per gli impianti termici alimentati
a combustibile gassoso se di potenza nominale al focolare complessiva inferiore a 35 kW; annualmente per tutti gli
altri impianti termici.
Essi sono obbligatori per impianti termici: con generatori di calore alimentati a combustibile liquido di potenza termica nominale al focolare complessiva uguale o maggiore
a 116 kW; con generatori di calore di potenza termica al focolare complessiva uguale o maggiore a 350 kW. E' inoltre
prescritta una seconda determinazione del solo rendimento di combustione da effettuare normalmente alla metà del
periodo di riscaldamento.
18
Speciale Casa
Sabato 7 Febbraio 2015
Per ottenere un ottimo microclima interno bisogna tener conto di orientamento e tipo di serramento
Risparmio energerico con i serramenti giusti
I
l risparmio energetico di un
edificio passa soprattutto da
come esso viene isolato e da
quanto è in grado di non disperdere energia verso
l'esterno. Per questo è fondamentale, al fine di ottenere maggior benessere ed un notevole risparmio energetico, utilizzare materiali isolanti in
grado di ridurre la dispersione di calore. Particolare attenzione va data ai
serramenti, elementi di discontinuità
dell’involucro che, se scelti nel modo
giusto, possono contribuire al benessere climatico della casa.
Bisogna tener conto sostanzialmente di due fattori, per avere un
ottimale microclima interno: l’orientamento e il tipo di serramento.
L’orientamento
Uno strategico posizionamento
delle aperture permette di ottenere
un guadagno termico gratuito e
un’ottima ventilazione naturale. Le
finestre esposte a sud captano livelli
molto elevati di energia solare consentendo così un apporto di calore
durante l’inverno, con un conseguente risparmio sul riscaldamento.
In estate, il rischio di surriscaldamento suggerisce di dotare i serramenti
di persiane o tende esterne le quali,
anche nei mesi invernali, offrono il
loro contributo mantenendo il calore
all’interno dell’ambiente.
Se l'obiettivo è quello di ottenere
il benessere interno agli ambienti e
l massimo risparmio energetico, è
sconsigliato il posizionamento di
aperture a nord e a ovest: il primo
risulta avere un minimo apporto
energetico e un aumento delle dispersioni di calore dall’interno verso
l’esterno, la luce però risulta ottimale per lo studio e la lettura; il secondo porta invece ad un surriscaldamento dell’ambiente in estate e ad
un minimo apporto di calore in inverno, le aperture devono pertanto
essere limitate e opportunamente
schermate.
Il tipo di serramento
Un buon progetto delle aperture
rappresenta un primo e importante
passo verso il comfort climatico, al
quale è però necessario aggiungere
un ottimo serramento.
Solitamente la prima selezione si
fa sul materiale, legno, alluminio e
pvc sono quelli comunemente in
commercio.
Le finestre in legno hanno un piacevole impatto estetico, caldo ed
accogliente, sono trattate con vernici impermeabili ma richiedono una
certa manutenzione in quanto più
facilmente deteriorabili rispetto ad
altri materiali.
Le finestre in alluminio sono le più
leggere e la lavorabilità di questo materiale consente di ottenere serramenti di qualunque tipologia e dimensione. L’alluminio però è un conduttore naturale e questo tende a far
migrare il calore verso l’sterno, pertanto si deve prevedere l’inserimento
di un ottimo materiale isolante.
Le finestre in Pvc (polivinile di cloruro) garantiscono impermeabilità e
un isolamento termo–acustico.
Quest’ultimo aspetto è molto importante in quanto l’acquisto di serramenti acusticamente isolanti permette di ottenere un benessere
spesso necessario nei grandi contesti urbani.
Una volta scelto il materiale più
adatto alle proprie esigenze, funzionali ed estetiche, è opportuno conoscere
il significato di alcune sigle comunemente presenti nelle schede tecniche
dei serramenti. Uw (W/mqK): indica la
quantità di energia, quindi calore, che
attraversa 1 mq di finestra in un’ora.
Minore è il valore Uw di un infisso, più
basso è il flusso di calore disperso e
maggiore la capacità di isolamento termico. Questo valore viene ridotto grazie all’utilizzo di vetri basso emissivi,
rivestiti cioè con ossido metallico che
migliora l’isolamento termico senza alterare la ricezione della luce. Rw (db):
esprime il potere fonoisolante di un divisorio, indica la differenza di livello
sonoro che un elemento, posto tra un
ambiente rumoroso e un ambiente ricevente, è in grado di mantenere.
Materiale: ecco come scegliere quello più indicato
Attualmente sul mercato si trovano i più svariati modelli di
serramenti, la maggior parte dei quali attenti ad offrire le massime prestazioni termiche ed acustiche.
Dai più comuni doppi vetri oggi se ne trovano di tripli e
quadrupli, il cui obbiettivo è creare un vuoto, pieno d’aria o
di gas argon, tra un vetro e l’altro e rendere così il passaggio
di calore più difficoltoso. I vetri tendono ad essere più sottili
in modo da rendere la vetrocamera più leggera nonostante il
numero di vetri maggiore.
I serramenti in Pvc vengono resi più stabili da rinforzi in
alluminio e la loro superficie liscia rende la finestra igienica
perché rapidamente pulibile e di facile manutenzione. Il legno
viene unito all’alluminio per ottenere interni esteticamente
accoglienti ed esterni ad elevata resistenza, il tutto in grado
di offrire un’elevata prestazione termica.Se si è alla ricerca di
un prodotto totalmente eco, è utile sapere che alcune azien-
de utilizzano solo legno proveniente da foreste gestite in
maniera responsabile ed evitano l’utilizzo di sostanze e vernici inquinanti.
Per chi è attento all’estetica e alle tendenze dell’architettura contemporanea, possono risultare molto interessanti le
finestre che scompaiono nella parete: alcuni modelli consentono infatti di adottare per l’anta ed il telaio lo stesso colore
del muro e di eliminare le cerniere a vista. Quest’ultimo
aspetto favorisce non solo l’estetica ma anche un aumento
dell’irraggiamento solare: a parità di luce architettonica della
finestra, l’ingombro ridotto di montanti e telaio aumenta la
luminosità interna dell’ambiente. Per i più tecnologici esiste
in commercio la finestra fotovoltaica che, grazie ad un modulo fotovoltaico multistrato a film sottile, consente di trasformare i raggi del sole in energia, permette l’ingresso della
luce e allo stesso tempo schermare dal sole.
Speciale Casa
N
Sabato 7 Febbraio 2015
19
Giardinaggio: prepararsi per la primavera
Moltissime sono le operazioni che si possono svolgere nel mese di febbraio nel proprio giardino: dalla pulitura del terreno alla semina delle piante
onostante il freddo di
questi giorni sembrerebbe
scoraggiare
qualsivoglia attività
all'aria aperta, per chi
possiede un giardino febbraio è
invece il mese in cui iniziare a preparare il proprio spazio verde
all'arrivo della primavera. Si tratta
per lo più di fasi preliminari, di
preparativi. Infatti, prima dell’arrivo della primavera, è importante
eseguire tutte le operazioni di pulitura, di lavoro del terreno e di
concimazione, di potatura e semina delle piante che possono
fiorire in primavera.
Innanzitutto è necessario controllare di avere tutti gli strumenti
e le attrezzature necessarie: le
cesoie, i rastrelli, come per vasi e
sottovasi.
Pulite a fondo la superficie erbosa e le aree dedicate a piante,
siepi, e fiori, raccogliete le foglie
morte, i depositi invernali, i rami
caduti.
Inoltre anche la pacciamatura
sarà da rifare. Fate respirare il terreno: questo lo preparerà ad accogliere nuovi germogli a tempo
debito. Non abbiate paura ad andare in profondità. Il terreno va
ben movimentato. Questo lo farà
respirare e porterà in superficie i
parassiti, in modo che muoiano
per il freddo.
Dopo la vangatura, concimate
il terreno.
Febbraio è il mese perfetto per
le potature. Siepi, rose, così come alcune varietà di piante da
fiore, hanno bisogno di una sfoltita. Ricordatevi di controllare
sempre, soprattutto per i fiori, il
periodo migliore per la potatura,
che va in base alla stagione di
fioritura. Se volete delle fioriture
più copiose, effettuate una potatura mirata alle piante che fioriranno a breve, in modo da stimolare il germoglio di più fiori. Se
avete intenzione di fare degli innesti, questo è il momento giusto
per scegliere le marze. Per chi ha
il frutteto, a metà del mese è il
turno delle piante da frutto, in
particolare di meli, peri, ribes,
lamponi, ciliegi e sì, anche delle
viti. In ogni caso, ti consiglio di
Per chi vuole realizzare un orto
è ora di preparare il terreno
non eseguire delle potature casuali. Verifica sempre quale sia
l’intervento migliore, quanto e
dove tagliare, per salvaguardare
sia la salute sia la forma della
pianta.
E, non dimenticare, febbraio è
il mese ideale per potare la Stella
di Natale.
Semina
Attenzione a proteggere le
eventuali nuove semine in caso
di freddo eccessivo, o utilizzando
dei teli in Tnt, oppure portando i
vasi in un luogo più riparato dal
freddo. Approfitta tedel brutto
tempo per porre a dimora le piante in giardino. Questo vale per i
rosai, o per gli arbusti in genere,
così come per i fiori quali lavanda, agerato, iberis, verbene.
Stessa cosa vale per le aiuole. Il
letto per i fiori va pulito e prepa-
rato a dovere.
I trattamenti per le piane
Dove ci fosse la necessità di
fare dei trattamenti antiparassitari alle piante, ricordate di pensarci prima che le gemme siano gonfie. Aspettate sempre che il fenomeno sia anche solo leggermente manifestato prima di intervenire. Questo per assicurarfi che ve
ne sia un effettivo bisogno.
La primavera in arrivo è l'occasione giusta per chi volesse farsi un
orto.
Il primo passaggio fondamentale da imparare per fare un orto è
sicuramente la preparazione del terreno. La terra va mossa, concimata e fatta riposare per essere pronta in primavera. Utilizzare
dei guanti da lavoro eviterà fastidiose vesciche sulle mani, mentre
sfruttare il piede per spingere la vanga nella terra, sollevare la
zolla e rigirarla facendo leva con la gamba, vi permetterà di non
sforzare troppo la schiena. Se la terra è troppo bagnata, rimandate la preparazione del terreno perchè sarebbe solo più faticoso.
Con l’utilizzo della vanga o del forcone, scendendo quindi di 20/30
centimetri nel terreno, rivoltate tutta la terra dedicata all’orto, eliminando tutte le radici di piante infestanti per evitare che queste
ricrescano in primavera invadendo il vostro orto, togliendo spazio
e sostanze nutritive alle vostre colture. Togliete anche il maggior
numero di sassi (leggi anche come utilizzare i sassi del vostro
orto), in modo da facilitare la lavorazione del suolo in un secondo
momento.
Se la terra è troppo argillosa aggiungete un po’ di sabbia e arricchitelo di sostanze nutritive con il concime. Per l’orto i migliori
letami sono quello equino (il più costoso), quello bovino e quello
dei polli. Considerate che più il concime rimane all’aria aperta più
perde azoto ammoniacale, sostanza quindi che non andrà nel
terreno per le vostre piante. Se non avete la possibilità di comprare del letame potete usare anche il compost (leggi anche come
fare il compost). Anche questo è ottimo per la concimazione e
rende il terreno molto friabile senza contare che se autoprodotto
significa risparmio economico oltre che ecologico.
Infine fresate il terreno: con il piccone e il rastrello sgretolate la
terra mescolandola bene con il concime che avete aggiunto. Cercate di rendere la superficie del terreno il più uniforme e piana
possibile per agevolare il lavoro futuro. Raccogliete tutte le piante
infestanti che avete rimosso dal terreno e buttatele nella compostiera.
20
Salute
Sabato 7 Febbraio 2015
GLI ORARI
CUP Centro Unificato di Prenotazione
Dove: padiglione n. 12, a fianco del
Centro Prelievi, prospiciente Largo Priori
Orari di apertura al pubblico:
lunedì - venerdì dalle 7.30 alle18.00
orario continuato,
il sabato dalle 8.00 alle 12.00;
Prenotazioni telefoniche: è possibile
telefonare al numero verde 800.638.638,
da lunedì a sabato dalle 08.00 alle 20.00.
PRENOTAZIONI
CHE NON SI EFFETTUANO AL CUP
Attraverso il CUP si prenotano tutte
le prestazioni ad eccezione delle seguenti,
che devono essere prenotate direttamente
presso le singole unità operative o servizi
come indicato di seguito:
ANATOMIA PATOLOGICA
secreti e agoaspirati (non Tac e non Ecoguidati)
Dove: Poliambulatori, piano Terra.
Orario: giovedì dalle 15 alle 16. Per prenotare
contattare la segreteria dell’Anatomia Patologica dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 16.00.
Telefono: 0372 405477, dalle 9.30 alle 16.00.
Consegna campioni istologici e citologici
La consegna dei campioni citologici urinari è
prevista, presso il padiglione 5,
da lunedì a venerdì, dalle 08.00 alle 09.30;
per gli altri esami da lunedì a venerdì
dalle 08.00 alle 16.00 (accesso diretto).
RADIOLOGIA d
Dove: piano 1, corpo H (ala destra).
TC, risonanza magnetica, ecografie urgenti
e richiesta di prestazioni con bollino verde
Le prenotazioni vanno effettuate
di persona o via fax.
Orario: da lunedì a venerdì dalle
08.00 alle 13.00, sabato dalle 08.00 alle 12.00.
Tel: 0372 405760.
Angiografia
Le prenotazioni vanno effettuate di persona.
Orario: da lunedì a venerdì
dalle 08.00 alle 15.30. Telefono: 0372 405367.
SENOLOGIA:
Screening mammografico preventivo
biennale Asl Cremona (45-69 anni)
Tutti i giorni dalle 8.30 alle 12.30, il mercoledì
dalle 14 alle 16. La prenotazione va effettuata
al CUP dell'Asl 800 318 999.
Prestazioni con carattere di urgenza,
risonanze alla mammella, agoaspirati,
ecografie
Dove: piano 1, corpo M.
Ora: da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle 13.00.
Telefono: 0372 405614.
Per ulteriori informazioni è stata inoltre attivata
una nuova linea telefonica dotata
di risponditore automatico
in funzione 24 ore su 24: 0372 405612.
RADIOTERAPIA E MEDICINA NUCLEARE
Dove: piano Cantina, (utilizzare la scala o
ascensore a sinistra vicino l'Ufficio
Informazioni nell'atrio di ingresso)
corpo M, monoblocco ospedaliero.
Orario: da lunedì a venerdì
dalle 07.30 alle 17.30. Telefono: 0372 405485.
MEDICINA DEL LAVORO:
Visite specialistiche di medicina del lavoro
Tel: 0372 405777 da lunedì a venerdì,
dalle 08.00 alle 15.30; oppure, personalmente
presso l’Ambulatorio Specialistico
di Medicina del Lavoro negli stessi orari.
PRESIDIO OSPEDALIERO
DI CREMONA
CENTRO DIABETOLOGICO
Dove: piano 6, corpo H (lato destro),
monoblocco ospedaliero.
Orari: da lunedì a venerdì
dalle 08.00 alle 13.30
(prima visita per inquadramento
diagnostico-terapeutico e visita di controllo
per monitoraggio metabolico e screening
delle complicanze croniche).
Per le prime visite è preferibile che
la prenotazione avvenga di persona comunque
possibile prenotare telefonicamente
da lunedì a venerdì, dalle 11.00 alle 13.30.
Telefono: 0372 405715.
CENTRO PRELIEVI - LABORATORIO ANALISI
accesso diretto da parte dei cittadini,
con la richiesta del Medico di famiglia
o dello specialista.
Dove: Centro Prelievi all'ingresso dell'ospedale.
Orario: da lunedì a venerdì
dalle ore 07.30 alle 10.30.
Telefono: 0372 405663 - 0372 405452
CENTRO EMOSTASI E TROMBOSI
Monitoraggio delle terapie anticoagulanti.
previsto accesso con prenotazione al numero
0372 405666 - 0372 405663.
Dove: Presso la palazzina del Cup
Orario: dalle 07.30 alle 12.00 da lunedì a venerdì.
CENTRO AZIENDALE DI ALLERGOLOGIA
Test di tolleranza al lattosio e patch test
Accesso con impegnativa del medico curante
Le prenotazioni si effettuano telefonicamente
al numero 0372/408178 da lunedì a venerdì,
dalle 10.30 alle 12; oppure di persona
presso l’Ambulatorio di Allergologia (Padiglione
10) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00.
IMMUNOEMATOLOGIA
E MEDICINA TRASFUSIONALE:
Emotrasfusioni, salassi, autotrasfusioni, terapia
marziale endovenosa, preparazione di nuovi
emocomponenti ad utilizzo non trasfusionale:
Gel Piastrinico, Concentrato Leucopiastrinico.
Dove: Piano terra, corpo D, monoblocco ospedaliero.
Tel: 0372 435887 - 0372 405461
dalle 10.00 alle 17.00 da lunedì a venerdì
GENETICA
Dove: piano 2 lato destro del monoblocco
ospedaliero. Prenotazioni telefoniche:
0372 405783
da lunedì a venerdì dalle 13.00 alle 14.30.
MEDICINA LEGALE
Prenotazioni presso Direzione Medica
di Presidio piano Rialzato monoblocco
ospedaliero. Tel: 0372 405200.
PSICOLOGIA
Dove: settimo piano a sinistra.
Prenotazioni da lunedì a venerdì
dalle ore 09.00 alle ore 10.00 presso il servizio
di Psicologia, oppure anche telefonicamente
agli stessi orari al numero 0372 405409.
ONCOLOGIA MEDICA
Dove: Piano 4 ala Destra Prenotazione i
n reparto da lunedì a venerdì
dalle ore 8.00 alle ore 17.00.
Tel: 0372 405248.
TERAPIA DEL DOLORE
Dove: palazzina n. 9 La prenotazione
può essere effettuata telefonicamente
al numero 0372 405330
dalle 11.00 alle 15.00, da lunedì a venerdì.
Negli altri orari è possibile chiamare
lo stesso numero lasciando un messaggio
in segreteria telefonica con il nome e numero
di telefono: al più presto sarete richiamati.
Ricovero di extracomunitari indigenti negli ospedali lombardi
E’ ancora possibile presentare domanda
per il ricovero presso strutture sanitarie lombarde di cittadini extracomunitari indigenti
(bambini e giovani fino a 21 anni), che non
possono ricevere nei Paesi di provenienza cure adeguate.
Le Regole 2015 hanno infatti stanziato le risorse residue non ancora assegnate per il
2014 di cui al decreto n. 8749 del 24.09.2014
contenente l’avviso di selezione, più nuovi
fondi per il 2015. Sarà possibile presentare domanda fino ad esaurimento delle risorse disponibili.
L’assistenza sanitaria a favore di cittadini
extracomunitari che non possono ricevere nei
Paesi di provenienza cure adeguate è uno dei
settori tradizionali della cooperazione decentrata che da anni vede impegnata Regione
Lombardia. Grazie alla competenza dei medici e del personale tecnico-sanitario nonché al-
lo sviluppo tecnologico delle strutture sanitarie lombarde, è stato possibile, dal 2001, garantire cure di alta specializzazione a 1220 cittadini extracomunitari, dei quali il 70% in età
pediatrica (0-14 anni), provenienti da diversi
Paesi in Via di Sviluppo.
Potranno presentare domanda i soggetti
del Terzo settore in generale, non aventi finalità di lucro, quali Enti non profit, fondazioni, organizzazioni di volontariato e umanitarie che
abbiano: sede operativa sul territorio della Regione Lombardia da almeno 1 anno; esperienza documentata di almeno 2 anni in attività di
cooperazione allo sviluppo, intesa come sostegno di progetti di assistenza in ambito sanitario alle popolazioni dei Paesi in Via di Sviluppo. Alle strutture sanitarie sarà riconosciuto il rimborso, secondo le tariffe di remunerazione ad oggi vigenti in Regione Lombardia,
delle prestazioni sanitarie erogate e autorizza-
te preventivamente dalla Regione, in regime di
ricovero ordinario, day surgery e in regime di
day hospital, pari al valore del Drg (Diagnosis
related groups). Rimangono a carico di chi
presenta istanza di intervento sanitario, tutti gli
oneri e le incombenze, anche di carattere amministrativo e burocratico, correlati al trasporto e al rimpatrio dei pazienti, accoglienza dei
familiari, soggiorno o cura dei pazienti nei periodi di deospedalizzazione. Il procedimento
autorizzativo prevede lo svolgimento
dell’istruttoria formale da parte dei competenti uffici regionali della D.G. Salute, secondo
l’ordine cronologico di arrivo delle domande.
Successivamente, un’apposita Commissione
di Valutazione Clinica si pronuncia anche con
riferimento ai costi/benefici del percorso di cura, e identifica, in caso di valutazione positiva,
la struttura sanitaria lombarda adeguata per la
prestazione.
Da Cremona molte novità per la lotta al cancro. Al via sperimentazioni e un centro specializzato
Cancer center e vaccino per tumore alla prostata
I
di Laura Bosio
l triste primato di Cremona
nel campo dei tumori porta la
nostra città ad essere al centro di numerosi studi e ricerche su tale problematica.
A questo proposito l’unità
operativa di Oncologia, in collaborazione con il Servizio di
Immunoematologia e Medicina
Trasfusionale dell’Ospedale di
Cremona, sta conducendo un
importante studio sull’utilizzo di
un particolare vaccino per la
cura del tumore della prostata
metastatico. Quello cremonese
è il primo centro oncologico in
Italia ad aver avviato una sperimentazione nel trattamento del
tumore della prostata metastatico che prevede la somministrazione di un farmaco chemioterapico unitamente ad una immunoterapia con un vaccino autologo preparato con le stesse cellule del paziente.
«A dicembre 2014 è stato
arruolato il primo paziente e
subito, in collaborazione con
l’Unità operativa di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale,
sono state effettuate tutte le procedure di plasmaferesi per ottenere le cellule del sistema immunitario del paziente – spiegano
dall’Ospedale -. Queste hanno
viaggiato fino ad un centro specialistico in Belgio, dove in vitro,
sono state messe in contatto
con l’antigene prostatico per
creare poi il vaccino che verrà
somministrato al paziente».
Lo studio è coordinato presso
l’Arce (Area di Ricerca Clinica
Epidemiologica) finanziata da
Mdea (Medicina e Arte, onlus
Cremona). In particolare vi
il team degli esperti che sta lavorando allo studio sul tumore alla prostata
hanno collaborato: Rodolfo Passalacqua, Bruno Perrucci, Maria
Olga Giganti, Maddalena Donini
e Stefano Panni (medici oncologi), Massimo Crotti e Moreno
Porcari (medici di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale)
Bianca Donida, Silvia Lazzarelli e
Chiara Colombi (data manager),
Gianvito Donati, Monica Cattaneo, Nicoletta Gnocchi, Regina
Bozzetti, Fabiana Gerevini (infermieri di ricerca). Il tumore della
prostata è uno dei tumori più diffusi nella popolazione maschile
e rappresenta circa il 15% di
tutti i tumori diagnosticati
nell’uomo. Nel corso della propria vita un uomo su 16 nel
nostro Paese sviluppa un tumore della prostata.
Ma le novità in campo oncologico non finiscono qui. Nel
corso del Cancer Day, svoltosi in
occasione della Giornata mon-
diale contro il cancro, è stata
infatti annunciata la nascita del
primo Cremona Cancer Center
della nostra provincia. Ad annunciarlo sono stati il primario di
oncologia Rodolfo Passalacqua
e Daniele Generali, della struttura di Farmacogenomica, nata da
poco e tuttavia non ancora operativa al 100%. Il nuovo centro
sorgerà al quarto piano della
palazzina
principale
del
nosocomio.«Sarà un nuova
struttura in cui si vedranno raggruppate tutte le potenzialità già
esistenti all interno dell ospedale, sia mediche, sia chirurgiche
sia di laboratorio» ha spiegato il
dottor Passalacqua. Numerosi
sono anche i progetti nascenti in
tema di cancro, voluti dalle
numerose associazioni di volontariato in ambito oncologico che
operano sul territrio, come
Medea, Arco, Lilt, Ail, Apom,
Beat Leukemia. Sempre in prima
linea contro il cancro anche le
mamme di BagForLife che per il
mese di aprile promuoveranno
una maratonina (corsa di 5-10
km) per raccogliere fondi in favore Arco.
Sempre molto pesanti i dati
dei tumori in provincia di Cremona: ogni anno si contano circa
2.400 nuovi casi (1.300 negli
uomini e 1.100 nelle donne); la
mortalità complessiva è di 1.250
casi (720 negli uomini e 530 nelle
donne). I tumori più frequenti
sono per gli uomini il tumore
della prostata, polmone, colonretto e stomaco; per le donne
mammella, colon-retto, polmone
e utero. Ma l’aspetto più preoccupante della malattia è che
spesso colpisce persone giovani: il cancro è infatti la prima
causa di morte nella fascia d’età
compresa fra i 40 e i 60 anni.
A CURA DI
ALESSANDRA SERRAGLIO
a cura della dottoressa Annalisa Subacchi
Nutrizionista albo Sez. A n° 061604
Master Nutrizione Fitness e Sport, Diete personalizzate,
test intolleranze alimentari, celiachia, breath test al lattosio
Gentile dottoressa Subacchi, Le scrivo perché avrei bisogno di qualche consiglio riguardo una dieta dimagrante che sto cercando di fare. Il problema é che ho
paura che questa dieta non sia adatta, è equilibrata ma temo di introdurre poche
calorie. Vorrei dimagrire la massa grassa e non quella magra, circa vorrei perdere
un kg ogni 10 giorni. (in totale sono 25kg) Ecco la dieta:
• Colazione: uno yogurt magro, 2 biscotti magri • Spuntino: una mela
• Pranzo: carne magra oppure minestrone oppure 80 gr di pasta e verdure
(se non c'è la pasta 2 fette di pane, integrale quando c'è), un cucchiaino di olio
• Spuntino: una mela (o un frutto) • Cena: pesce magro, oppure formaggio
magro verdura, 1 fetta di pane, un cucchiaino di olio • 2 litri di acqua al giorno
Va bene per perdere massa grassa? Oppure le calorie sono troppo poche e dovrei
aggiungere qualcosa? Marta
Gentilissima Marta, quando viene effettuata una dieta equilibrata sempre dovrebbe diminuire prevalentemente la massa grassa, anche se si sa che un pò di massa magra può
diminuire comunque per questo è importante integrare con attività fisica. Mi dice che vorrebbe perdere 25 kg e soprattutto 1 kg ogni 10 giorni. Per fortuna il nostro fisico non è
una macchina, anche se per certi versi può essere simile, ma non è possibile definire quanto lei può perdere in termini di peso non conoscendo quanto pesa attualmente e qual'è
il suo stato di salute, se assume farmaci etc. Non esiste la dieta perfetta ma esiste una
dieta specifica per ciascuno anche se alcuni consigli generali possono essere condivisi
da più persone. Ad esempio perdere 25 kg possono essere troppi o troppo pochi. La invita pertanto a contattarmi presso i miei studi per verificare la sua forma fisica mediante
l’impedenziometria ( misurazione massa grassa e magra e metabolismo basale) potremmo quindi controllare quanti kg necessità il suo fisico di perdere e come bilanciare al meglio il suo stile alimentare.
La dottoressa Subacchi risponde alle vostre domande scrivendo a:
[email protected] • oppure a: [email protected]
www.nutrizionistabiologo.it • Facebook: Lisa Nutrizionista • Cell. 366-4759134
La dottoressa Annalisa Subacchi riceve a:
CREMONA: poliambulatorio MEDICENTER Cremona 0372-434988
GADESCO PIEVE DELMONA: Poliambulatorio MED c/o Ipercremona2 0373-803801
CREMA Poliambulatorio SANTA CLAUDIA c/o ipercoop GranRondo’ 366-4759134
MANERBIO Poliambulatorio Minervium Via Verdi 64 - Manerbio 366-4759134
La blefaroplastica è un intervento chirurgico che prevede la
rimozione dell’eccesso cutaneo
e adiposo dalla palpebra superiore e/o inferiore, per la correzione
estetica di difetti, di natura congenita o dovuti all’avanzare dell’età,
come occhi piccoli, palpebra cadente o palpebra orientale.
L’INTERVENTO - La blefaroplastica può essere praticata
sulla palpebra superiore, inferiore o su entrambe (blefaroplastica completa). Per la parte superiore, viene effettuata un’incisione
a forma di ellisse, che ha un vertice in prossimità del canto interno dell’occhio e l’altro alcuni millimetri oltre il canto esterno. L’incisione avviene in maniera tale che
la sutura finale possa cadere in
una normale piega cutanea quando l’occhio è aperto. L’operazione si conclude con l’applicazione
dei punti dermodermici, per evitare la formazione di cicatrici visibili, che venrranno rimossi dopo tre
giorni. La parte inferiore, prevede
un’incisione a 3 mm sotto le ciglia,
la rimozione del grasso in eccesso nella porzione mediale, laterale
ed interna e l’applicazione di 3 o 4
punti di sutura, appena al di sotto
di Ermanna Allevi
Diplomata presso la scuola di Naturopatia dell'istituto RIZA
Iscritta alla FINR (federazione italiana naturopati RIZA)
della rima palpebrale, che verranno tolti dopo circa 4 giorni.
La blefaroplastica viene praticata in anestesia locale, abbinata ad una leggera sedazione endovenosa, l’intervento è in day
hospital e ha una durata di circa
mezz’ora per zona.
I RISULTATI - I risultati dell’intervento sono apprezzabili dopo
circa 20 giorni e hanno un effetto
duraturo nel tempo, che varia da
persona a persona.
Il dottor Angelo Serraglio
riceve il mercoledì
dalle 10.00 alle 14.00
Presso il poliambulatorio
stomatologico cremonese
a Cremona, in piazza
della Libertà 24.
[email protected]
Gentilissima Naturopata, ho letto che è importante mangiare
lentamente, perché il nostro cervello registra la sazietà in un tempo stabilito (che non ricordo), ma mi chiedevo se questa lentezza
a tavola può anche aiutare a perdere un pò di peso. La ringrazio
per la risposta e le faccio i complimenti, le sue rubriche sono molto interessanti. Grazie Luisa
Le ultime ricerche confermano che rallentare a tavola ci fa dimagrire, che godersi il cibo con calma e gustarne i sapori, aiuta a far perdere peso. Sembra che cambiare il rapporto con la nostra bocca sia decisivo per dimagrire. Una ricerca giapponese ha evidenziato che chi
mangia in fretta mette più facilmente in circolo delle molecole infiammatorie. Mangiare velocemente, ingurgitare rapidamente i cibi, masticarli poco o niente e mandarli giù velocemente, ha effetti negativi sul
peso corporeo. Oggi si è a conoscenza che le infiammazioni generali
dell'organismo favoriscoriscono l'obesità e le sue due classiche complicazioni: diabete e malattie cardiovascolari. Per questo mangiare con
calma è molto importante. In particolare le donne che cucinano si trovano spesso a mangiare un boccone e nel frattempo servire a tavola il
resto della famiglia. Bisogna imparare a sedersi, fare con calma e il pasto dovrebbe durare almeno 20 minuti, perché è il tempo che ci vuole
per far arrivare al cervello il degnale della sazietà. Imparare ad assaporare, a gustare il cibo, è la cosa più importante se si vuole dimagrire e
in più produce uno stato di calma interiore, rendendo tranquilli, sereni
e meno irrequieti.
Ermanna Allevi risponde alle vostre domande scrivendo a:
[email protected] Oppure a: [email protected]
• Riceve a Cremona in via Pallavicino 6 tel. 0372-412372.
• Riceve a Crema in via Castello 12 e telefonando al 388 9037275.
Cultura&Spettacoli
Nell'ambito delle iniziative legate al “Giorno della
“Per non memoria”,
in sala Alabardieri di Palazzo Comunale si
visitare, sino al 12 febbraio, la mostra “Per non
dimenticare” può
dimenticare”. Si tratta dell'esposizione di quadri
in mostra realizzati dalla classe 5ª indirizzo Grafici dell'IIS
“Einaudi” nell’ambito del viaggio della memoria al
lager di Flossenburg. E' inoltre allestita una mostra
fotografica realizzata da 28 alunni del Liceo-Ginnasio
“Manin”: si tratta di fotografie scattate durante il
viaggio-studio al lager di Auschwitz-Birkenau.
Stasera e domani va in scena “Re Lear”, con Michele Placido nelle vesti di attore e regista
Al Ponchielli un’intensa tragedia di Shakespeare
Gli organizzatori dell’evento
Humans for Amnesty
tra arte e beneficenza
Un fine settimana all’insegna dell’arte e
della beneficenza. Oggi e domani va in scena, infatti, all’Auditorium della Camera di
Commercio “Humans for Amnesty”, progetto nato dalla collaborazione tra Humans
of Cremona e Amnesty International. In un
anno di vita, Humans of Cremona, movimento generato sul web e veicolato da Facebook, ha raccolto circa 365 ritratti di cremonesi, uno al giorno, oltre 12mila fan, da 30mila
a 50mila visite a settimana. Il 7 e l’8 febbraio
sarà, infatti, l’occasione per un evento benefico all’insegna dell’arte. Si parte dalla base
fotografica di Humans of Cremona, con 250
scatti scelti tra quelli elaborati quest’anno,
accompagnati da video in rotazione e performance live. Il lato pro bono dell’iniziativa
scatta nella possibilità di firmare le petizioni
di Amnesty e in quella di fare una donazione
libera, che andrà a favore di una struttura in
India, nello Stato di Tamil Nadu, con questo
progetto come unico supporto di aiuti umanitari. I fondatori di HoC sono tre: Giovanni
Volpe, Nicolò Govoni e Ambra Zhang, anche
se attualmente gli ultimi due sono impegnati in studi all’estero e a gestire il progetto è
rimasto il solo Giovanni, che ha rivelato: «La
collaborazione con Amnesty, mi ha permesso di entrare nel loro mondo, dove ho potuto fotografare alcuni profughi, rom e volontari
dell’organizzazione, raccogliendo le loro storie e aggiungendole alla galleria».
Mattia Guazzi
S
dalla redazione
tasera e domani (alle 20.30)
Michele Placido porta in scena al Teatro Ponchielli una
delle tragedie più intense di
Shakespeare, “Re Lear”, in
cui si esplora la natura stessa dell’esistenza umana: l’amore e il dovere, il
potere e la perdita, il bene e il male,
racconta della fine di un mondo, il
crollo di tutte le certezze di un’epoca, lo sgomento dell’essere umano di
fronte all’imperscrutabilità delle leggi dell’universo. All’inizio del dramma
Lear rinuncia al suo ruolo, consegna
il suo regno nelle mani delle figlie, si
spoglia dell’essere Re, pilastro e centro del mondo, per tornare uomo tra gli
uomini, rifarsi bambino e in pace “gattonare verso la morte”. Come un bambino pretende l’amore, Lear esige in
cambio della cessione del suo potere,
che le figlie espongano in parole i loro
sentimenti per lui. Ma Cordelia, la più
piccola, sa che l’amore, il vero amore non ha parole e alla richiesta del
padre può rispondere solo: “nulla, mio
signore”. E’ questo equivoco, questo confondere l’amore con le parole,
che, nel momento in cui le altre figlie si
mostreranno per quello che sono, farà
crollare Lear rendendolo pazzo. E con
Un momento dello spettacolo
alter ego Gloucester, accompagnati da
figli che si son fatti padri, giungeranno finalmente a capire e vedere. Che
cosa ha dunque senso in questa tragedia? Quale speranza possiamo trarre? «Forse solo la conoscenza di che
cosa sia l’uomo di fronte all’universo affermano i due registi Michele Placido
e Francesco Manetti - raggiunta attraverso un percorso di spoliazione in cui
Lear è il mondo intero che va fuor di
sesto, la natura scatenata e innocente riprende il suo dominio, riporta gli
uomini al loro stato primordiale, nudi
e impauriti, in balia di freddo e pioggia
a lottare per la propria sopravvivenza, vermi della terra. E’ qui che può
cominciare un crudele cammino d’iniziazione: resi folli o ciechi per non aver
saputo capire o vedere, Lear e il suo
“Il flauto magico secondo l’Orchestra di piazza Vittorio” al Ponchielli
Giovedì 12 febbraio (alle 20.30), “Il flauto magico secondo l’Orchestra di piazza Vittorio” fa tappa al Teatro Ponchielli. Divenuto ormai un cult
con le sue 150 repliche, il concerto semiscenico
dentro e intorno a “Il flauto magico” di Wolfgang
Amadeus Mozart, ha iniziato il suo tour lunedì 22
settembre, quando per la tradizionale cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico presso
il Cortile d'onore del Quirinale, è andato in scena alla presenza del presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano. Un momento questo di grande prestigio per lo storico ensemble, che tanto ha
rappresentato il nostro Paese, anche all’estero,
con i numerosi concerti. L’idea è nata nel 2007
da una proposta di Daniele Abbado per la Notte
bianca di Reggio Emilia. «Il progetto ci sembra-
Il pensiero di Camus protagonista al Caffè Filosofico
Appuntamento lunedì sera al Caffè Gallery con un approfondimento sullo scrittore francese
Lunedi 9 febbraio alle ore 21 al Caffè Gallery di via Mazzini a Crema, il Caffè Filosofico
presenta un approfondimento sullo scrittore
francese Albert Camus di cui due anni fa si
è celebrato il centenario della nascita. Albert
Camus non è propriamente un filosofo, ma ha
saputo interpretare il suo tempo, i problemi
del suo tempo, con una profondità inusuale
per un letterato. I suoi romanzi, il suo teatro,
i suoi scritti politici sono il risultato della sua
esperienza umana, del suo dramma esistenziale, del suo amare la politica condannando gli errori dei politici, senza ipocrisie e senza nulla concedere alla diplomazia. Così se
riconosce nel marxismo la dottrina liberante,
accusa però la logica di potere e di negazione
La rassegna di videoproiezioni dal titolo “Il viaggio
attraverso le immagini”, curato da Andreina Castellazzi,
presenta martedì 10 febbraio
(alle ore 21 in sala Alessandrini di via Matilde di Canossa in Crema) un appuntamento con il documentarista Pino Lovo che presen-
l’amore e la solidarietà si mostrano
nella loro essenza terribilmente umana. Forse solo a questo, ad aiutare
la creazione di questa consapevolezza, mira tutta l’opera di Shakespeare,
a patto però che gli spettatori non
dimentichino mai di trovarsi a teatro,
che non cadano nell’illusione di un
altro mondo, che sempre vedano il
muro dietro la scena di cartone».
dei fondamentali diritti della persona attuata dalla collettivizzazione sociale e dall’imperialismo dell’Unione Sovietica e dalla politica
coloniale europea e specificatamente francese. Naturalmente con queste idee si attirò molta avversione e si procurò molti nemici
fra i potenti. Tanto che l’incidente automobilistico in cui perse la vita prematuramente nel
1960 - solo tre anni dopo essere stato insignito del premio Nobel - ha fatto nascere il
sospetto che si trattasse di un vero e proprio
attentato. Al Caffè Filosofico ne parlà Tiziano
Guerini, che al letterato francese ha recentemente dedicato tre incontri all’Uni-Crema e
lo scrittore Giovanni Catelli autore del libro
“Camus deve morire”.
Un appuntamento al Caffè Filosofico
Viaggi negli Usa attraverso le immagini
terà “Usa: il volto del sud.
Quattro mesi attraverso undici stati negli Stati Uniti”. Pino
Lovo, medico, documentarista freelance, viaggiatore
indipendente ha percorso le
strade del mondo in compa-
gnia dell’inseparabile moglie
Lidia, visitando oltre 50 stati, nei cinque continenti. Con
questo filmato ha documentato il volto alla parte più profonda della società nordamericana, cercando di coglie-
re gli aspetti dei meridionali
statunitensi, seguendo il filo
della storia, dal blues al rock
inseguendo le note del blues,
del rock e del jazz nei club
di New Orleans. E poi spiagge di candida sabbia che si
estendono a perdita d’occhio, paludi intricate che si
spingono ai margini delle città. Da anni i suoi filmati vanno in onda su reti svizzere
e francesi. Nel 1996 a Lino
Lovo è stato conferito il premio per il miglior film al Festival internazionale del turismo
di Milano.
Mostra fotografica al museo Concerto stasera ad Alice nella città
Questa sera, alle ore 17.30 al museo civico di Crema, in sala F.
Agello in piazzetta W. De Gregori, si tiene l’inaugurazione di una
mostra collettiva fotografica, “Visì e lùntà dal Sère”, flora e fauna del
nostro territorio fluviale in collaborazione con Parco Serio e Comune di
Crema, assessorato alla Cultura. E' la seconda mostra fotografica che
l’associazione "fotografi naturalisti" presenta come collettiva e come
già nel 2012 ospiterà oltre 200 opere fotografiche su grande formato e
video di importanti fotografi nazionali e locali. Il tema a carattere naturalistico prevede l’esposizione di scatti inerenti la flora e la fauna. La
mostra, che rimarrà aperta fino al 22 febbraio ospiterà in particolare in
visita le scolaresche del territorio. Per l’inaugurazione è prevista la proiezione di un breve video a cura di Sergio Mazzoleri dal titolo “Fanciulla
graziosa” mentre Federica Lunghi Pezzotti presenterà alcune poesie
sul tema. Seguirà un aperitivo.
Stasera alle ore 22 ad Alice in via Cappi
a Castelleone, è la volta di un concerto
frutto di una delle produzioni interne che
“Alice nella città” proporrà in serie nelle
prossime settimane e che escono direttamente dalle collaborazioni tra gli artisti che gravitano intorno all’associazione. Il progetto “Arvo Part Electrostudio”
prende le mosse dalle composizioni di
Arvo Part, tagliate e riassemblate con
l’aggiunta di ritimiche e sonorità elettroniche su progetto musicale riconducibile ad Umberto Bellodi, e corredate di
un lavoro video curato dalla fotografa e
videomaker Valentina Zanzi. Domani, poi,
alle ore 21.15 sempre Alice ospita il terzo spettacolo della stagione teatrale. In
scena Diaphanés Teatro con “Mi e ti… a
semm in du”, nel quale “mi e ti” appartengono a quei personaggi che la drammaturgia contemporanea ci consegna in
maniera prepotente da Beckett in poi. Lo
spettacolo, con la regia di Mario Barzaghi,
ha vinto il bando di residenza teatrale
“Amapola R-esistenze Creative” ed è stato presentato in anteprima alla Fabbrica
dell’Esperienza di Milano. In scena Tiziana
Tricarico e Simone Lampis.
va folle - hanno rivalato - poi abbiamo deciso di
svilupparlo come se l’opera di Mozart fosse una
favola musicale tramandata in forma orale e giunta in modi diversi a ciascuno dei nostri musicisti.
Come accade ogni volta che una storia viene trasmessa di bocca in bocca, le vicende e i personaggi si sono trasformati, e anche la musica si è
allontanata dall’originale».
Manlio Lodigiani
in mostra a Crema
Questa sera, alle ore 17 nei chiostri del
teatro San Domenico, si inaugura la mostra
del pittore cremasco Francesco Manlio
Lodigiani che rimarrà aperta al pubblico
fino a domenica 22 febbraio. L’artista reduce dalla recente esposizione alla Artefiera di Padova - molto conosciuto per le
diverse esposizioni effettuate in città, presenta quadri e manifesti dal titolo complessivo “Graffi neri” che rappresentano l’attuale amaro stato d’animo del pittore verso un mondo che gli appare sempre meno
attento alla bellezza ed alla cultura. Da artista puro si dedica professionalmente alla
propria arte fin da giovanissimo, nonostante tutte le difficoltà che gli appaiono acuirsi
negli ultimi tempi.
Dotato di una tecnica del tutto particolare e personalissima - immagini dilatate, diluite e immerse nel colore - Lodigiani
rivendica il rispetto doveroso nei confronti della denuncia che oggi l’arte e nel suo
caso la pittura, deve saper esprimere attraverso la creatività con «uno sguardo emozionato sul mondo, a volte caustico, amaro
e disincantato, sempre sedotto e dolente»
(Silvia Merico).
Caffè Letterario
Lunedì 9 febbraio al teatro San Domenico (alle ore 20.45 con ingresso libero), il
Caffè Letterario di Crema presenta il suo
libro, la storia d’amore e di razzismo che
ha conquistato i giovanissimi. Per una serata Under 25 - Antonio Dikele Distefano presenta il suo romanzo d’esordio “Fuori piove, dentro pure. Passo a prenderti?”, ora in
libreria dopo essere stato un successo passa-parola sul web. Lo intervista lo scrittore
Giorgio Ghiotti, presidente della giuria del
concorso letterario “Nutrire il corpo nutrire
l’anima” indetto dal Franco Agostino Teatro Festival (Fatf) con il comitato soci Coop
Crema e lo stesso Caffè Letterario, di cui
verranno proclamati i vincitori.
22
Taccuino
Sabato 7 Febbraio 2015
NUMERI UTILI
Cremona
COMUNE DI CREMONA
www.comune.cremona.it
Centralino: 0372-4071
Urp: 0372-407291
VIA BRESCIA
Dal 10 novembre lavori
stradali attuati per conto
del Comune per
realizzazione sottopasso:
Fine lavori:
primavera 2015
Via Volontari
del sangue,
Lavori stradali
attuati per conto
di A.E.M. S.p.A.
Fine lavori:
31 Marzo
AMMINISTRAZIONE
PROVINCIALE
www.provincia.cremona.it
Centralino: 0372-4061
Urp: 0372-406233 PREFETTURA
Centralino: 0372-4881
Via Giuseppina
Lavori stradali
attuati per conto
di A.E.M. S.p.A.
Fine lavori:
31 dicembre
CARABINIERI
Pronto intervento: 112
Centralino: 0372-5581
COMANDO FORESTALE
DELLO STATO
Centralino: 0372-410307
GUARDIA DI FINANZA
Pronto intervento: 117
Centralino: 0372-21576
Nucleo di polizia tributaria:
0372-28968
POLIZIA MUNICIPALE
Pronto intervento: 0372-454516
Centrale operativa: 0372-407427
Via dei Lanaioli
Lavori stradali
attuati per conto
di A.E.M. S.p.A.
Fine lavori:
23 Dicembre
POLIZIA STRADALE
Comando provinciale
Centralino: 0372-499511
Viale Manini,
via Mosa,
via S.M. in Betlem
Lavori stradali
attuati per conto
di A.E.M. S.p.A.
Fine lavori:
20 Dicembre
QUESTURA
Pronto intervento: 113
Centralino: 0372-4881
VIGILI DEL FUOCO
Pronto intervento: 115
Centralino: 0372-4157511
PROCURA
Centralino: 0372-548233
• VIA BRESCIA - CHIUSURA dal 10 novembre
- lavori stradali per conto
del Comune per il sottopasso (Fine prevista: primavera 2015).
Crema
COMUNE DI CREMA
www.comunecrema.it
Centralino: 0373-8941
Urp: 0373-894241
NUMERI UTILI
Casalmaggiore
COMUNE DI CASALMAGGIORE
www.comune.casalmaggiore.cr.it
Centralino: 0375 42668
AMMINISTRAZIONE
PROVINCIALE
Centralino: 0375-42233
CENTRO PER L’IMPIEGO
Centralino: 0375-42213
CARABINIERI
Pronto intervento: 112
Centralino: 0375-284500
POLIZIA MUNICIPALE
Centralino: 0375-40540
POLIZIA STRADALE
Centralino: 0375-42288
GIUDICE DI PACE
Centralino: 0375-42273
OSPEDALE
Centralino: 0375-2811
Centro unico di prenotazioni:
800 638 638
Emergenza sanitaria: 118
MUSEO DIOTTI
www.museodiotti.it
Centralino: 0375-200416
MUSEO DEL BIJOU
Centralino: 0375-284423
TEATRO COMUNALE
www.teatrocasalmaggiore.it
Centralino: 0375-284434
DISTRETTO
SOCIO-SANITARIO
Direzione: 0375-284020
Distretto Veterinario:
0375-284029
AMMINISTRAZIONE PROVINCIALE
Urp Crema: 0373-899822
CARABINIERI Pronto intervento: 112
Centralino: 0373-893700
COMANDO FORESTALE DELLO
STATO Centralino: 0373-82714
• Via Lanaioli - cantiere
per la ristrutturazione della rete di distribuzione gas
metano (fine prevista: 13
febbraio).
GUARDIA DI FINANZA
Pronto intervento: 117
Centralino: 0373-256474
POLIZIA MUNICIPALE
Pronto intervento: 0373-250867
Centralino: 0373-894212
Pere imbottite al pecorino
INGREDIENTI
PER 4 PERSONE
NUMERI UTILI
• Via Volontari del Sangue
- cantiere per la ristrutturazione della rete di distribuzione energia elettrica (fine
prevista: 31 marzo).
OSPEDALE DI CREMONA
www.ospedale.cremona.it
Centralino: 0372-4051
Centro unificato
di prenotazione: 800 638 638
Emergenza sanitaria: 118
• Via Manini, Via Mosa,
Via S.M.Betlem - cantiere
per la ristrutturazione della
rete di distribuzione energia elettrica (fine prevista:
13 febbraio).
PROCURA
DELLA REPUBBLICA
Centralino: 0373-878116
POLIZIA STRADALE
Centralino: 0373-897311
POLIZIA DI STATO
Centralino: 0373-897311
VIGILI DEL FUOCO: 115
Centralino: 0373-256222
AZIENDA SANITARIA
LOCALE DI CREMONA
www.aslcremona.it
Centralino: 0372-4971
Urp: 0372-497215
SERVIZI SOCIO-SANITARI
DISTRETTO DI CREMA
Centralino: 0373-899320
OSPEDALE DI CREMA
www.hcrema.it
Centralino: 0373-2801
Centro unico
di prenotazioni:
800 638 638
Emergenza sanitaria: 118
Antipasti - I formaggi
Bigné caldi
con crema al gorgonzola
• 4 pere ruggine
• 100 g di pecorino
toscano stagionato
• 2 foglie di alloro
• Una dozzina di foglie
di salvia
• Un limone
• 40 g di burro
• Un pane francesino
• Noce moscata
INGREDIENTI • PER 4 PERSONE
• 8 bignè di media
grandezza già pronti
• 50 g di mascarpone
freschissimo
• 80 g di gorgonzola
morbido
• un cucchiaio
di gherigli di noce
• pepe
PREPARAZIONE
• Lavate le pere, asciugatele,
asportate parte della buccia con un
rigalimoni. Cuocetele per circa 20
minuti in acqua bollente aromatizzata con le foglie di alloro e il succo
di limone.
• Scolatele e lasciatele raffreddare
Togliete le calotte superiori delle
pere e tenetele da parte.
• Svuotatele delicatamente con uno
scavino rotondo: dovete asportare il
torsolo e formare una cavità centrale.
• Grattugiate il pecorino con una
grattugia a fori grossi e distribuitelo
all'interno delle pere.
• Sistemate le pere sopra una teglia
da forno rivestita con carta oleata e
richiudete ognuna con la propria
calotta.
• Cuocetele per 10 minuti nel forno
precedentemente riscaldato a 200°.
• Intanto sciogliete il burro in un
padellino, unite la salvia e friggetela
fino a quando risulta croccante.
• Disponete le pere nei piatti di servizio, irroratele con il burro e la salvia e insaporitele con un pizzico di
noce moscata grattugiata.
Servitele subito con il francesino
tagliato a fette, meglio se leggermente tostato.
Tomino con funghi porcini al miele
INGREDIENTI
PER 4 PERSONE
• 4 tomini
• 2-3 porcini di media
grandezza
• miele di acacia
• 4 lunghi steli di erba
cipollina
• sale
• pepe
PREPARAZIONE
• Pulite i funghi e affettateli sottilmente. Distribuite i
tomini sulla placca del forno foderata con un foglio di
carta da forno e ricopriteli in superficie con le fettine di
porcino.
Salate leggermente, pepate e legate con gli steli di erba cipollina, quindi cuocete in forno caldo a 200° per
10-15 minuti, finché i tomini si gonfieranno. Completate infine con un filo di miele e servite.
PREPARAZIONE
• Lavorate il mascarpone con una frusta in una terrina con il gorgonzola fino a ottenere una crema soffice
e omogenea.
Unite le noci tritate, pepate e mescolate bene.
• Private i bignè della calotta superiore, facendo attenzione a non romperli, e, aiutandovi con un cucchiaino,
riempiteli con la crema ai formaggi, quindi ricomponeteli.
• Sistemateli man mano su una teglia foderata di
carta forno e scaldateli in forno già caldo a 200° per
5 minuti.
• Serviteli subito ben caldi
Al posto dei bignè Provate a utilizzare 4 fette di pane
ai cereali ritagliate con stampini di forme diverse. Arricchite poi la crema di formaggio con 2 costole di
sedano bianco tritate fino. In questo caso, non scaldate in forno le tartine.
SPORT
lo
[email protected]
Viareggio Cup
Grigiorossi
in evidenza
BERRETTI
Inizio trionfale della Berretti grigiorossa di mister
Bertoni nella prestigiosa vetrina del Torneo di Viareggio, giunto alla sua 67ª edizione. Dopo la vittoria
nella gara inaugurale contro il Cesena, la Cremonese
ha avuto la meglio, in rimonta, anche contro i danesi
Responsabile Fabio Varesi
del Nordsjaelland (decisivo nel finale il rigore parato
da Battaiola). Ieri pomeriggio era in programma la
sfida decisiva per il passaggio del turno contro la
Fiorentina, sfida rinviata a stamattina alle ore 11.30,
in contemporanea con Nordsjaellend-Cesena.
Altra sfida proibitiva per la Cremo
La squadra di Giampaolo affronta un avversario ostico e in grande ascesa come il Südtirol, quinto in classifica
E’
di Matteo Volpi
inutile: con questa Cremonese non ci
si può davvero più illudere. L’ennesimo
passo falso di misura contro una formazione quotata come il Novara, ha
confermato tutti i limiti di una formazione incapace di fare paura agli avversari e prevedibile anche nel gioco. Contro i piemontesi,
più esperti e pratici, si è visto il solito copione:
Cremonese volitiva nel fare la partita, preparata
sugli spartiti da suonare, ma incapace di trovare
il colpo vincente e poco attenta su quei maledetti
episodi che da sempre decidono le partite di Lega
Pro. La prossima puntata va in scena a Bolzano
contro quello che una volta era l’Alto Adige: tradizione sfavorevole al “Druso” (quattro ko nelle ultime altrettante sfide), ma soprattutto lo stato di forma del Südtirol (reduce da cinque risultati utili consecutivi e imbattuto tra le mura amiche da ottobre)
fanno pensare ad un’altra partita di grande sofferenza. Neve permettendo, ovviamente, altrimenti
tutti a sciare o a bere birra e bretzel. Alla corte di
mister Adolfo Sormani, nelle ultime ore di mercato
sono arrivati anche Andrea Peverelli (terzino classe ‘93 di ritorno dal Novara) e Irakli Shekiladze,
22enne centravanti georgiano in entrata dal Latina.
Il mercato grigiorosso, invece, nelle ultime ore,
ha regalato a Giampaolo anche il terzino Dario
Campagna (scuola Juventus), utile rincalzo per il
ruolo di terzino destro rimasto orfano degli infortunati Palomeque e Gambaretti. In uscita, per contro, Giorgi è finito al Monza, mentre Lombardo si è
LEGA PRO 23ª GIORNATA
Alessandria-Giana
1-0
Arezzo-Renate
3-2
Como-AlbinoLeffe
1-2
Bassano-Pordenone
1-0
Cremonese-Novara
0-1
FeralpiSalò-Pavia
3-4
Lumezzane-Torres
1-3
Monza-Südtirol
0-1
Pro Patria-Real Vicenza
1-1
Unione Venezia-Mantova
1-0
CLASSIFICA GIRONE A
LEGA PRO Dopo il ko con il Novara i grigiorossi sono impegnati oggi a Bolzano (neve permettendo)
Pavia (-1)
46
Bassano
44
Novara
43
Alessandria 41
Südtirol
37
Como
36
FeralpiSalò
36
Real Vicenza 35
Unione Venezia 33
Torres
33
Monza
32
Arezzo
30
Renate
29
Cremonese
29
Mantova (-1) 29
Giana Erminio 24
Lumezzane
21
AlbinoLeffe
19
Pro Patria (-1) 14
Pordenone
13
PROSSIMO TURNO (06/08-02)
AlbinoLeffe-Bassano Virtus, Giana-Pordenone rinviata,
Lumezzane-Arezzo, Mantova-Renate, Novara-Pro Patria, Pavia-Alessandria, Real Vicenza-Monza, SüdtirolCre-monese (07-02 h 15), Torres-FeralpiSalò, Unione
Venezia-Como.
accasato al Pontedera.
PROBABILE FORMAZIONE (4-3-3) Galli; Campagna, Briganti, Castellini, Favalli; Marchi, Jadid,
Palermo; Di Francesco, Brighenti, Kirilov.
La partita oggi pomeriggio al “Druso” sarà arbi-
Una fase della sfida con il Novara (foto G. Dassi)
trata da Federico Sassoli della sezione di Arezzo
(assistenti Salvatore Claudio Delfina di Cesena e
Alessio Saccenti di Modena).
Il resto del turno prevede un interessante scontro al vertice tra la capolista Pavia e l’Alessandria
quarta in classifica, mentre il Bassano (secondo) fa
visita a un’AlbinoLeffe in crescita e reduce da tre
vittorie consecutive.
Cronaca e commenti della partita
sul sito www.artventuno.it
SERIE D Il difensore è fiducioso sul futuro della squadra. Rinviata al 18 febbraio la sfida con il Castiglione
Il capitano Scietti spinge la Pergolettese ai playoff
di Tiziano Guerini
Il capitano Mario Scietti
Un capitano non fa la squadra - del
resto nemmeno un allenatore - però se
è un vero capitano, ne conosce pregi e
difetti. Mario Scietti, capitano di lungo
corso della Pergolettese, sa esprimere al
meglio e in modo trasparente, gli umori, i
rimpianti e le speranze della sua squadra:
“quinci trarrem gli auspici”, come dice il
poeta. Lodigiano di Graffignana, calciatore di lungo corso nonostante i suoi 25 anni
(un lontano europeo vinto a Salerno con
la nazionale Under 18), Scietti è approdato a Crema tre anni fa, seguendo l’attuale
dirigenza del Pergo, dopo quattro campionati nel Pizzighettone. Era già capitano allora, a 21 anni. Ragazzo sincero e
diretto come la squadra, la quale non sa
mascherare i propri difetti, né esaltarsi per
i propri pregi, con oscillazioni clamorose
delle proprie prestazioni sul campo, senza vie di mezzo. Le attuali aspettative di
capitan Scietti come calciatore coincidono
con quelle della Pergolettese: «Devo essere sincero e anche realista. Per me è forse
passato il tempo di aspettarmi la grande
carriera da professionista che, come tutti
i giovani, sognavo qualche anno fa dopo
inizi promettenti (a 17 anni nel Varese in
serie C2). Ora quello che realisticamente
vorrei, è tornare fra i professionisti della
Lega Pro con i gialloblù». Per quest’anno,
gli dico, è difficile... «L’obiettivo di raggiun-
gere, i playoff, è ancora alla nostra portata: dobbiamo crederci!». Su cosa si basa
questa fiducia, oltre a quella di dare un
senso plausibile al campionato in corso?
«Fra di noi siamo molto uniti, abbiamo un
bel rapporto che spesso va oltre i giorni
dell’allenamento e della partita; abbiamo
un allenatore serio, corretto, appassionato che rende l’ambiente dello spogliatoio
rigoroso, ma anche solidale. Una situazione molto diversa da quella che abbiamo
dovuto vivere lo scorso campionato, con il
cambio di ben tre allenatori e la delusione
della retrocessione!».
Quali sono i tuoi migliori amici fra i compagni di squadra? Dopo lo scontato “siamo tutti amici”, ne esce quasi un gol in
tre mosse: Scietti, Tacchinardi, Rossi... un
filotto secco che taglia corto rispetto ai
mille passaggi a lato o arretrati. A quando
nella realtà? Scietti ha un hobby, la pesca.
E’ l'unico sport in cui si lascia per forza la
prima mossa all'avversario! Il Pergo è in
difficoltà quando deve fare la partita, perché in casa o contro un avversario considerato più debole. Impari allora a fare “il
pescatore” e riempirà il cestello. A cominciare dalla sfida contro la prima della classe, il Castiglione, programmata per domani
pomeriggio al “Voltini” e rinviata a mercoledì 18 febbraio, a causa dell’abbondante
nevicata caduta su Crema. Una domenica
di riposo per ricaricare le batterie in vista
della seconda parte della stagione.
I NUMERI
23ª GIORNATA GIRONE B
Aurora Seriate-Mapello
3-0
Caravaggio-Montichiari
3-0
Castellana-F. Caratese
0-0
Castiglione-Villafranca
1-0
Lecco-Sondrio
3-0
Pontisola-Ciserano
0-0
Pro Sesto-Olginatese
1-2
Seregno-Pergolettese
0-1
Virtus Verona-Inveruno
2-1
Ha riposato: Ciliverghe
24ª GIORNATA (08-02 h 14.30)
Ciserano-Seregno
Folgore Caratese-A. Seriate
Inveruno-Castellana
Mapello-Pontisola
Montichiari-Lecco
Olginatese-Ciliverghe
Pergolettese-Castiglione rinv.
Sondrio-Virtus Verona
Villafranca-Pro Sesto
Riposa: Caravaggio
CLASSIFICA Castiglione 51;
Seregno 45; Lecco 42;
Ciserano 38; Sondrio 36;
Virtus Verona 35; Pergolettese
34; Inveruno 33; Pro Sesto
32; Pontisola 31; A. Seriate
30; Caravaggio 29; Mapello,
Olginatese 28; Villafranca 22;
F. Caratese 20; Ciliverghe 19:
Castellana 12; Montichiari 3.
24
Sport
Sabato 7 Febbraio 2015
CALCIO ECCELLENZA
Nicolò Pagano
Il Crema cerca conferme domani a Castegnato
Grazie a un eurogol di Pagano, il Crema ha piegato la
resistenza del Cavenago e con i tre punti conquistati, è
salito al quarto posto e sole due lunghezze dal secondo. Una nuova prova di maturità della squadra, capace
di venire a capo di avversari ostici, che sul campo dei
nerobianchi si preoccupano soprattutto di non prenderle. A questo punto della stagione, con la squadra in
crescita, sarebbe un delitto accontentarsi della zona
playoff e siamo sicuri che i cremini alzeranno l’asticella
e punteranno al primo posto, lontano cinque lunghezze
e occupato dalla Grumellese, che ha sfruttato al meglio
il successo in terra cremasca. Per questo motivo diventa indispensabile vincere domani a Castegnato, contro
la Rigamonti che tallona i nerobianchi a soli due punti.
Un nuovo esame impegnativo, da superare a pieni voti.
19ª GIORNATA Aurora Travagliato-Grumellese 1-3,
Crema-Cavenago 1-0, Fanfulla-Asola 2-0, Orsa Trismoka-Darfo Boario 2-0, Rezzato-Pedrocca 2-0, Rigamonti
Castegnato-Orceana 1-0, Sarnico-Palazzolo 4-2, Vallecamonica-Villongo 1-0.
19ª GIORNATA (08-02 h 14.30) Cavenago-Vallecamonica, Darfo Boario-Sarnico, Grumellese-Rezzato,
Orceana-Asola, Palazzolo-Fanfulla, Pedrocca-Orsa Trismoka, Rigamonti Castegnato-Crema, Villongo-Aurora
Travagliato.
CLASSIFICA Grumellese 39; Vallecamonica 36;
Darfo Boario 35; Crema 34; Rigamonti Castegnato 32;
Rezzato 30; Sarnico 25; Cavenago, Aurora Travagliato,
Villongo 24; Orsa Trismoka, Fanfulla 23; Pedrocca,
Orceana 22; Asola 13; Palazzolo 7.
Una bagno di umiltà per la Pomì
Domani la squadra di Mazzanti ha la possibilità di tornare alla vittoria contro il debole Forlì, ultimo in classifica
S
i mastica amaro in casa Pomì
al termine della gara di ritorno dei quarti di finale di
Coppa Italia, che fa sfumare
l’obiettivo della final four, alla
quale teneva molto la società. Dopo
la sconfitta di misura (3-2) a Busto
Arsizio, mercoledì sera è arrivata la
netta sconfitta per 3-0, che è costata
la cocente eliminazione alla squadra
rosa. Una prestazione che non è piaciuta al presidente Massimo Boselli
Botturi: «Il risultato rispecchia quello
visto in campo, la squadra ha commesso tanti errori ed ha avuto poche
idee e per giunta confuse. Abbiamo
perso al cospetto di una squadra che
ha saputo dimostrare come attuando
qualche variazione rispetto al copione
dell’andata, si potessero ottenere
grandi risultati. Noi, al contrario, non
siamo stati capaci di rinnovare il
nostro gioco. Vista l’uscita di scena
da quello che rappresentava uno dei
nostri obbiettivi, ovvero la final four di
Coppa Italia, valuteremo seriamente
se tornare o meno sul mercato per
potenziare la squadra». E’ la prima
sconfitta in tre set della stagione sul
campo di casa. «Anche questo fa
male, il pubblico accorso al palazzetto, meritava sicuramente un altro
spettacolo».
Anche il tecnico Davide Mazzanti
non nasconde la propria delusione:
«Abbiamo giocato una pallavolo normale, senza trovare l’acuto che
potesse darci la forza di essere veramente competitive. Poco efficaci in
attacco e a muro e poi tanto imprecisi
in appoggio e copertura, sono i particolari che hanno fatto la differenza.
SERIE A1 15ª GIORNATA
Bergamo-Conegliano
1-3
Busto Arsizio-Montichiari
3-0
Firenze-Casalmaggiore
2-3
Forlì-Scandicci
1-3
Piacenza-Modena
0-3
Urbino-Novara
0-3
CLASSIFICA
VOLLEY A1 L’eliminazione in Coppa Italia ha lasciato l’amaro in bocca sia alla dirigenza che al tecnico
Novara
39
Modena
34
Casalmaggiore 31
Conegliano
29
Busto Arsizio 26
Piacenza
26
Bergamo
23
Scandicci
20
Montichiari
19
Firenze
15
Forlì
4
Urbino
4
PROSSIMO TURNO (08-02 h 18)
Casalmaggiore-Forlì, Modena-Firenze, Montichiari-Congliano (h 17), Novara-Piacenza (07-02 h 21), ScandicciBergamo, Urbino-Busto Arsizio.
Una fase della sfida
di mercoledì sera
(foto Rubin/LVF)
Peccato, perché così come all’andata, anche mercoledì sera le nostre
avversarie ci hanno offerto degli spiragli, nei quali non siamo riusciti ad
infilarci».
Una Pomì che esce ridimensionata
dalla Coppa Italia? «Direi di no, ma
con la consapevolezza di non aver
espresso compiutamente le nostre
potenzialità. Dispiace per il pubblico,
per la società che teneva tanto alla
final four: ora vedremo di tornare a
concentrarci sul campionato. Per
restare in alto, dovremo sapere ricavare degli insegnamenti da questa
sconfitta».
L’avversario di domani, Forlì ultimo
in classifica, è ideale per tornare alla
vittoria, ma oltre ai tre punti, la squadra deve mostrare un gioco efficace.
Cronaca e commenti della partita
sul sito www.artventuno.it
Campionato provinciale
a squadre lunedì al via
Sono undici le bocciofile cremonesi iscritte
al campionato provinciale a squadre che
prenderà il via lunedì prossimo. Manifestazione
organizzata dal Comitato provinciale, giunta
alla sua terza edizione che si preannuncia
altamente incerta. Rispetto allo scorso anno
assente la Tranquillo, oltre ovviamente al Dlf,
c’è la new entry della Coop Castelvetro, mentre Le Querce schiererà due formazioni. Molto
difficile fare dei pronostici: l’Astra, vincitrice
delle prime due edizioni, cercherà il tris, ma
sarà un compito arduo per la bocciofila di
Pozzaglio. Le rivierasche canottieri Flora e
Bissolati partono con il favore del pronostico,
ma attenzione alla bocciofila del presidente
Ceriati che potrebbe essere la mina vagante
di questo campionato. Sono stati formati due
raggruppamenti di sei squadre ciascuno.
L’obiettivo delle dodici formazioni partecipanti sarà quello di aggiudicarsi uno dei primi due
posti del girone per potersi poi giocare il titolo nelle semifinali di sabato 21 sulle corsie del
bocciodromo comunale di Cremona.
GRUPPO A Bissolati, Casc, Coop Castelvetro, Le Querce A, Soms e Signorini.
GRUPPO B Astra, Baldesio, Fadigati, Flora, Le Querce B e Stradivari.
Tutti gli incontri si disputeranno il lunedì
sera. Questo il programma della prima giornata (tra parentesi i bocciodromi dove si
giocherà).
1ª GIORNATA Le Querce A-Bissolati (Stradivari), Signorini-Coop (Comunale), SomsCasc (Signorini); Le Querce B-Astra (San
Zeno), Flora-Baldesio (PalaBosco), FadigatiStradi-vari (Comunale).
MEMORIAL ADELIO PIZZERA Oggi, inizio ore 14.30, finale sulle corsie del bocciodromo Signorini.
M.M.
PALLANUOTO
Bissolati, voglia di riscatto
Primo ko stagionale per la Bissolati, che dopo tre vittorie consecutive, è
incappata nella sconfitta casalinga per mano di Varese. Decisivo il break di 4-0
piazzato dagli ospiti nell’ultimo parziale, che hanno così trionfato per 11-9. In
ogni caso, la Bissolati ha mostrato le proprie qualità e stasera il campionato
offre ai biancazzurri la possibilità di riscattarsi contro la Metanopoli, una delle
due squadre ancora a punteggio pieno. Una buona occasione per misurare le
ambizioni dei cremonesi.
4ª GIORNATA Acquatica Torino-Treviglio 4-3, Canottieri Bissolati-Varese
9-11, Metanopoli-Canottieri Milano 7-6, Monza-Milano 2 13-3, Vigevano-Busto
Nuoto 4-11, Vimercate-Bocconi-Sport 5-10.
4ª GIORNATA (07-02) Bocconi Sport-Acquatica Torino, Canottieri BissolatiMetanopoli (h 20), Canottieri Milano-Vigevano, Monza-Busto Nuoto, TreviglioMilano 2, Vimercate-Varese.
CLASSIFICA Monza, Metanopoli12; Busto Nuoto 10; Canottieri Milano,
Canottieri Bissolati, Varese 9; Acquatica Torino 4; Vigevano, Bocconi Sport 3;
Treviglio, Milano 2, Vimercate, 0.
Pieve 010, sfida playoff
martedì sera a Lodi
HOCKEY PISTA A1
(M.G.) Sbollita la stizza per l’arbitraggio nell’ultima gara di campionato, anche
se qualche scheggia di polemica è rimasta tra i denti, la Pieve 010 è pronta alla
trasferta di martedì sera in casa dell’Amatori Wasken Lodi, scontro diretto utile sia
per tenere lontano lo spauracchio delle
zone di bassa classifica, sia per giocarsi
l’ultimo posto per i playoff, attualmente in
mano ai pievesi Lodi ha dalla sua il fattore campo, ma non è in un gran periodo di
forma. I giallorossi di Aldo Belli in questo
2015 non hanno ancora vinto una gara,
sconfitti, nell’ordine, da Breganze, Forte
dei Marmi, Trissino, Bassano e Giovinazzo, mentre i rossoblu di Ariano Civa
hanno perso con Valdagno, Follonica e
Breganze, ma vinto con Viareggio e
pareggiato con Matera. Sono quattro i
giocatori da tenere in considerazione, tra
le file lodigiane, tutti bocche da fuoco
pericolose: la migliore è Illuzzi, 27 reti al
momento, ma non bisogna concedere
troppa libertà nemmeno a Malagoli (18), a
De Rinaldis e Francesco Rossi (entrambi
a quota 10). Il precedente tra le due squadre sta nella gara d’andata, quando a
San Daniele Po i giochi si erano conclusi
con un pirotecnico 5-5.
CLASSIFICA (17ª giornata) Forte dei
Marmi 48; Breganze 38; Valdagno, Viareggio 34; Bassano 31; Trissino 30;
Follonica 27; Pieve 010 21; Lodi 19; Giovinazzo 18; Matera 17; Sarzana 13; Correggio 6; Prato 5.
Pari della bocciofila Achille Grandi: gioia a metà
BOCCE
di Massimo Malfatto
L’Achille Grandi conquista il suo
primo pareggio nel Campionato italiano per società contro la capolista La
Veronese di Vigasio, ma il bicchiere
appare mezzo vuoto per la società del
presidente Rodolfo Guerrini. La formazione guidata da Oliviero Parati è
incappata in una di quelle giornate
contrassegnate dall’alternanza di luci
ed ombre. Dal paradiso all’inferno per
la terna Guerrini-M. Visconti-R. Visconti
che vinceva il primo set (8-4), ma subiva “cappotto” nel secondo; sull’altra
corsia Pedrignani s’imponeva su Notari
(8-6), ma veniva battuto dal sostituto
De Carli per 5-8. La famiglia Visconti
strapazzava i veronesi nel primo set
(8-1), tirava un po’ troppo il fiato e veniva sconfitta per 4-8. Si accendeva ad
intermittenza la luce della coppia
Guerrini-Zagheno che si aggiudicava il
primo set (8-1) ma quando si spegneva
erano disastri e puntuale il ko 2-8! Al
termine dell’incontro non nasconde la
L’Achille Grandi
propria amarezza Elia Avaldi, direttore
tecnico della bocciofila di via De
Marchi: «Vincere tutte le prime partite
di ogni serie e non aggiudicarsi mai il
punto definitivo è deprimente! Quello
che maggiormente mi rattrista è che
abbiamo dimostrato che non siamo
inferiori a nessuna delle formazioni che
abbiamo affrontato tuttavia il punteggio
ci penalizza fortemente. Mancano due
giornate e penso che non ci dovrebbero essere grossi problemi a rimanere in
serie C anche se la squadra non sta
giocando da squadra. Note positive
per Guerrini e Roberto Visconti mentre
Pedrignani nell’individuale ha alternato
buone giocate ad altre pessime! Sulle
prestazioni dei giovani c’è parecchio
da dire: deludente Mattia nella seconda partita sia di terna che di coppia,
non è in un gran momento di forma e lo
conferma la prestazione inguardabile
della sera precedente nelle finali del
bocciodromo. Zagheno deve maturare
sia come giocatore che come uomo: gli
manca la tenacia, la caparbietà, la concentrazione ed un po’ di grinta».
RISULTATI Achille Grandi-La Veronese 0-0; San Sebastiano-Tritium 0-1.
CLASSIFICA La Veronese 10; Tritium 9; Grandi 4; San Sebastiano 0.
PROSSIMO TURNO (14-02) Achille
Grandi-Tritium; La Veronese-San Sebastiano.
A Crema successi di Carniti-Bocca e Cavagnoli-Conti
Sorprese nella targa “Nuova Bar Bocciodromo”
organizzata dall’omonima bocciofila con il comitato
tecnico. Nella categoria A/B tutti ad attendersi l’exploit della “Grandi” (tre formazioni in finale), ma sul
gradino più alto del podio sono saliti Angelo Carniti e
Rodolfo Bocca. Dopo aver eliminato Valerio e Matteo
Branchi, la coppia sergnanese s’imponeva su Bion-
dini-Gandolfi (12-8) ed in finale aveva la meglio sui
compagni di squadra Manclossi-Salini per 12-5.
Quarto posto per Jocco e Piga che avevano eliminato
la famiglia Visconti. Parla orobico la categori C/D
grazie a Ferruccio Cavagnoli e Luciano Conti che
superavano Losi e Paridi, i soresinesi Bigoni e Villaschi
e in finale Nicolas Testa in coppia con Mara Mangolini
per 12-5. Ha diretto la gara Gianpiero Raimondi, arbitri di finale Barbati e Padovani.
CAMPIONATO ITALIANO SOCIETA’ Oggi esordio
dell’Arci Crema Nuova a Rho contro la bocciofila
Missaglia. Il dt Bellani ha convocato Bettinelli, Lorenzetti, Erata, Sacchi, Tessadori e Vezzoni.
M.M.
Sport
25
Sabato 7 Feabbraio 2015
Sarà una Vanoli assetata di vendetta
La prestazione di lunedì scorso, anche se sfortunata, ha confermato il valore e l’ottima forma della squadra di Pancotto
R
di Giovanni Zagni
iscattandosi dall’opaca
prestazione di Milano, gli
uomini di coach Pancotto
hanno tenuto testa ad una
grande del campionato
come la Grissin Bon Reggio Emilia e
sono usciti dal campo sconfitti con
molte recriminazioni sull’operato
della terna arbitrale. In virtù di prestazioni sopra le righe di qualche protagonista inatteso (Mei) e con il contributo di tutti gli uomini a referto, probabilmente la Vanoli avrebbe vinto se
gli arbitri avessero ravvisato un fallo
antisportivo commesso da Cinciarini
su Vitali ad una manciata di secondi
dalla sirena finale (con i biancoblu
avanti di un punto), ma pure frenati
nell’ultimo quarto quando Reggio è
andata 11 volte in lunetta contro le
zero dei cremonesi.
Non recriminiamo, anche se doverosamente certe decisioni sono parse
quanto meno discutibili e consoliamoci per aver visto una Vanoli in
salute, capace di sorpassare spesso
gli ospiti anche con le “seconde
linee” in campo. A nostro parere,
comunque, questi due punti peseranno moltissimo alla chiusura dei
conti. Ma incombe Pistoia di Paolo
Moretti, ospite al PalaRadi domani
alle 18.15 in un altro match che
potrebbe essere molto equilibrato,
con i toscani che tallonano i cremonesi con due punti di distacco in
classifica. Sedici quelli ottenuti dai
SERIE A 17ª GIORNATA
Avellino-Cantù
76-79
Brindisi-Caserta
60-72
Capo d’Orlando-Bologna
63-72
Cremona-Reggio Emilia
87-88
Roma-Venezia
62-72
Sassari-Pistoia
96-78
Trento-Milano
84-102
Varese-Pesaro
70-80
CLASSIFICA
SERIE A Dopo l’amara sconfitta con Reggio Emilia, i biancoblu vogliono rifarsi domani contro Pistoia
Il fallo di Cinciarini su Vitali
(foto Mario F. Rossi)
IL PROSSIMO TURNO (08-02 h 18.15)
Brindisi-Sassari (07-02 h 20.30), Cantù-Trento,
Caserta-Bologna, Cremona-Pistoia, Pesaro-Avellino (h 20.30), Reggio Emilia-Varese, Roma-d’Orlando, Venezia-Milano (09-02 h 20).
biancoblu, contro i quattordici degli
ospiti che domenica scorsa hanno
perso a Sassari (96-78) mettendo in
risalto le prove di Easly, Williams e
Ariel Filloy (ex di turno insieme a
Daniele Cinciarini). Aspettiamoci una
Vanoli arrabbiata, ma in buona salute, perché la Giorgio Tesi Group
Pistoia Pistoia non salirà in Lombardia
a far la parte della vittima sacrificale,
ma sputerà sangue secondo tradizione e com’è giusto sia in ogni competizione sportiva.
Cronaca e commenti della partita
sul sito www.artventuno.it
Dopo il buon esordio
la Tec-Mar cerca il bis
SERIE A2 FEMMINILE
Milano
30
Reggio Emilia 26
Venezia
26
Sassari
24
Brindisi
20
Trento
18
Cremona
16
Cantù
16
Bologna (-2) 16
Avellino
14
Pistoia
14
Roma
12
Capo d’Orlando12
Varese
12
Pesaro
8
Caserta
6
COSI’ ALL’ANDATA
Grazie ad un’ottima prestazione, in particolare di Kenny Hayes (23 punti),
Luca Vitali (15) e Luca Campani (19), la Vanoli ha sbancato il PalaCarrara, vendicando così la sconfitta patita la scorsa stagione. Nelle file toscane, da segnalare la prova dell’ex Cinciarini (17 punti), che però non è bastata ad arginare lo
strapotere dei biancoblu di Pancotto.
PISTOIA-CREMONA 76-83 (20-24, 39-35; 55-60)
GIORGIO TESI GROUP PISTOIA: Brown 10 (3/7, 0/2), Daniele Cinciarini 17
(2/6, 2/5), Williams 14 (5/9, 1/4), Mastellari ne, Davide Moretti (0/1 da tre),
Milbourne 8 (2/2, 1/3), Filloy 8 (1/2, 2/8), Severini ne, Bianchi ne, Magro 9 (3/4 da
due), Hall ne, Johnson 10 (3/7 da due). Coach: Paolo Moretti.
VANOLI CREMONA: Hayes 23 (7/11, 1/1), Gazzotti (0/1 da tre), Luca Vitali 17
(4/5, 0/3), Mian (0/1 da tre), Campani 19 (6/7, 1/1), Ferguson 7 (0/2, 2/4), Mei ne,
Clark 12 (3/9, 1/2), Poscic, Bell 5 (1/1, 1/3). Coach: Pancotto.
Delicato scontro salvezza per l’Erogasmet
Con una prova
autoritaria e di qualità, la Tec-Mar Crema si è aggiudicata
il match d’esordio
nella poule promozione, in un girone
che si preannuncia
equilibrato e d’alto
livello. La squadra di
coach Visconti si è
Paola Caccialanza
imposta 59-59 contro Vicenza, grazie anche alle ottime prestazioni di Caccialanza (19 punti) e Picotti
(12). Ma non è ancora tempo di gioire, perché il cammino è ancora lungo e stasera
alle 21 le azzurre saranno impegnate a
Castel San Pietro, contro un avversario
che all’esordio è passata a Santa Marinella. Un duro esame, che misurerà le ambizioni delle cremasche, in un girone che
vede Torino favorita, soprattutto dopo la
netta affermazione di Genova.
POULE PROMOZIONE GIRONE D (1ª
giornata) Crema-Vicenza 59-56, GenovaTorino 49-56, Santa Marinella-Castel San
Pietro 47-49.
2ª GIORNATA (07-02 h 21) Castel San
Pietro-Crema, Torino-Santa Marinella, Vicenza-Genova (h 20.30)
CLASSIFICA Torino, Crema, Castel San
Pietro 2; Santa Marinella, Vicenza, Genova.
SERIE B
I NUMERI
20ª GIORNATA Bergamo-Arzignano 83-75, Bologna-Cento 80-59, Costa Volpino-Crema 67-86, Pordenone-Lecco 82-69, Trieste-Lugo 52-66,
Udine-Desio 63-49, Urania MilanoMontichiari 71-66.
21ª GIORNATA (08-02) Cento-Udine, Crema-Arzignano (h 18), DesioOrzinuovi, Lecco-Bologna, Lugo-Costa
Volpino, Montichiari-Bergamo, Pordenone-Trieste.
CLASSIFICA Udine, Cento 30; Bologna 26; Montichiari, Milano, Bergamo
24; Orzinuovi, Pordenone 22; Lecco
18; Lugo 16; Costa Volpino, Crema
14; Desio 10; Arzignano 4; Trieste 2.
Passato il periodo più critico della stagione, dopo l’incredibile affermazione casalinga della settimana scorsa, l’Erogasmet
ha sfoderato a Pisogne una sontuosa prestazione, schiantando la Vivigas Alto
Sebino con il punteggio di 86-67 e raggiungendola in classifica. Il cecchino di casa
Centanni, autore di 28 punti, nulla ha potuto contro i leoni biancorossi, apparsi decisamente più squadra, con quattro uomini in
doppia cifra e Del Sorbo e Zanella in evidenza con 25 e 23 punti rispettivamente.
Chiuso il primo parziale avanti di dieci, gli
uomini di Baldiraghi hanno vinto anche gli
altri tre parziali, a riprova di un dominio mai
in discussione. Intanto, domani arriva al
PalaCremonesi la Tlf Arzignano, che ripone
nello scontro diretto con i cremaschi, molte
delle residue possibilità di evitare la retrocessione in serie C. Vincitori all’andata in
un incontro incredibile, nel quale i bianco-
SERIE C
Prosegue il cammino vincente in trasferta
dell’Mg.K Vis Piadena, che è passata a Olginate
con autorità. Sugli scudi Cacciavillani e Marenzi
(18 punti), ma tutta la squadra è stata positiva e
brava a sfruttare le assenze, tra gli avversari, dei
lunghi Beretta e Riva. Due punti che danno morale
ai ragazzi di Mazzali, impegnati stasera alle 20.30
nella trasferta di Manerbio. All’andata Piadena
s’impose per 80-68, dopo aver disputato una delle
rossi erano andati al riposo avanti di ben
tredici punti, gli uomini di coach Venezia
non centrano la vittoria da ben tredici turni
consecutivi ed arrivano a Crema con il
quattordicesimo attacco del campionato e
la quindicesima difesa del girone. Il giocatore più conosciuto del roster veneto è
senza dubbio l'ex nazionale Andrea
Camata, monumentale centro di 213 centimentri, ancora in grado, nonostante le 41
primavere, di tenere botta nel pitturato. Il
compagno di reparto Zanotti, ex Torino
(Dna) è sicuramente l’uomo di maggior
rendimento di Arzignano e su di lui andranno concentrate le maggiori attenzioni della
difesa biancorossa. Considerando che una
vittoria blinderebbe la permanenza nella
categoria, si capisce bene l’importanza del
match in casa cremasca. Palla a due, come
di consueto, domenica alle ore 18.
Marco Cattaneo
Piadena cerca l’exploit stasera a Manerbio
migliori partite della stagione e l’obiettivo è ripetersi stasera, contro un avversario che veleggia al
quarto posto e che sul proprio parquet sa rendersi
temibile. In vetta alla classifica c’è il Saronno, che
ha vinto lo scontro al vertice (in trasferta) con il 7
Laghi Gazzada e che ora si annuncia come la grande
iVanoli
l Magazi
n
e
Basket
della
Gabriele Zanella a canestro
favorita per il passaggio di categoria.
21ª GIORNATA Arcisate-Bernareggio 87-91, Boffalora-Carpe Diem Calolzio 74-79, Cantù-Milanotre
57-67, 7 Laghi Gazzada-Saronno 67-73, LissoneManerbio 67-79, Olginate-Piadena 62-78, OperaNerviano 67-64.
22ª GIORNATA (07-02) Bernareggio-Lissone, Boffalora-Iseo, Cantù-Olginate, Carpe Diem CalolzioAr-cisate, Manerbio-Piadena (07-02 h 20.30), Nerviano-7 Laghi Gazzada, Saronno-Opera.
CLASSIFICA Saronno 28; 7 Laghi Gazzada 26,
Milanotre, Manerbio 26; Lissone, Opera 24; Carpe
Diem, Iseo 22; Bernareggio 20; Olginate 18; Piadena,
Arcisate 14; Nerviano 12; Boffalora 10; Cantù 2.
26
Sport
Sabato 7 Febbraio 2015
CALCIO SERIE A
CALCIO SERIE B
Turno cruciale per Juve e Roma Il Bari sogna l’arrivo di Cassano
(F.V.) Turno cruciale per la corsa allo scudetto. La
Roma, sempre più incerottata, dopo la cocente eliminazione in Coppa Italia, è obbligata a vincere a Cagliari,
mentre la Juventus chiede strada al Milan (privo dello
squalificato Destro). Molto interessato alla partita giocata in Sardegna è il Napoli, che non nasconde le
proprie ambizioni di secondo posto: ma battere l’Udinese non sarà facile. Sempre in zona Champions, turni
casalinghi per Lazio e Sampdoria: i romani affrontano il
Genoa, mentre i doriani (con il dubbio Eto’o) attendono
la visita del Sassuolo, privo dei tre attaccanti titolari.
21ª GIORNATA Atalanta-Cagliari 2-1, Cesena-Lazio
2-1, Chievo-Napoli 1-2, Genoa-Fiorentina 1-1, MilanParma 3-1, Palermo-Verona 2-1, Roma-Empoli 1-1,
Sassuolo-Inter 3-1, Torino-Sampdoria 5-1, UdineseJuventus 0-0.
22ª GIORNATA (08-02 h 15) Cagliari-Roma, Empo-
li-Cesena, Fiorentina-Atalanta (h 12.30), Inter-Palermo
(h 20.45), Juventus-Milan (07-02 h 20.45), Lazio-Genoa (09-02 h 20.45), Napoli-Udinese, Parma-Chievo,
Sampdoria-Sassuolo, Verona-Torino (07-02 h 18).
CLASSIFICA Juventus 50; Roma 43; Napoli 39; Lazio,
Sampdoria 34; Fiorentina 32; Palermo 30; Milan,
Genoa 29; Torino, Sassuolo, Udinese 28; Inter 26; Hellas Verona 24; Atalanta 23; Empoli 20; Cagliari 19;
Chievo Verona 18; Cesena 15; Parma (-1) 9.
Tina Maze,
vendetta
in discesa
Con il Carpi sempre più in fuga, resta appassionante la lotta per il secondo posto (con il
Bologna favorito) e quella per i playoff. Il match
più interessante si gioca a Livorno tra i labronici
e il Bari che continua a sognare l’ingaggio di
Cassano. L’Avellino, rilanciato dal successo di La
Spezia, ospita il Latina, sempre più invischiato
nella lotta per non retrocedere.
24ª GIORNATA Bari-Frosinone 4-0, Bologna-
SCI ALPINO
Austria padrona del Mondiale di VailBeaver Creek. Nelle prime due prove (i
supergiganti), a trionfare sono stati Anna
Fenninger (3 centesimi sulla Maze) e
Hannes Reichelt. Male gli italiani in campo maschile: gli attesi Innerhofer e Paris
si sono piazzati lontano dal podio e ora
devono riscattarsi nelle discesa libera in
programma oggi alle 19 (ora italiana).
Ieri, vendetta della slovena Tina Maze,
oro in discesa davanti alla Fenninger di
2 centesimi e alla Gut. Male la Vonn (5ª).
Pescara 0-0, Brescia-Virtus Entella 3-0, CarpiCrotone 2-1, Catania-Perugia 2-0, Cittadella-Trapani 1-0, Latina-Livorno 3-2, Pro Vercelli-Mo-dena
1-1, Spezia-Avellino 0-1, Ternana-Vicenza 0-2,
Virtus Lanciano-Varese 1-2.
25ª GIORNATA (07-02 h 15) Avellino-Latina,
Crotone-Bologna, Frosinone-Virtus Lanciano,
Livorno-Bari, Modena-Catania, Pescara-Cittadella, Varese-Pro Vercelli, Vicenza-Perugia, Virtus
Entella-Spezia, Ternana-Brescia (08-02 h 18), Trapani-Carpi (06-02 h 20.30).
CLASSIFICA Carpi 49; Bologna 41; Livorno 37;
Avellino 36; Spezia, Frosinone 35; Virtus Lanciano,
Vicenza 34; Pescara, Pro Vercelli 32; Ternana 31;
Modena, Perugia, Bari, Trapani 30; Brescia 29;
Catania 27; Cittadella, Varese (-3) 26; Virtus Entella 25; Crotone, Latina 24.
Anna Pedroni, che trionfo in pista
CICLISMO Esordiente tra le allieve, ha vinto con autorità la corsa a punti nel velodromo Fassa Bortolo di Montichiari
E
di Fortunato Chiodo
ccola Anna Pedroni. L’attesa è durata una settimana,
giusto il tempo per un
ambientamento veloce, per
memorizzare gli schemi, per
trova l’intesa con le compagne della
categoria Allievi della Eurotarget Still
Bike. Poi le ha fatte tutte quante a
“pezzettini”, centrando il secondo
trionfo stagionale nel “Trofeo Dalla
Bona Industria Casearia”: al velodromo Fassa Bortolo di Montechiari (Bs),
la cremonese nella corsa a punti ha
superato la compagna di squadra
Martina Fidanza e Michela Giuliani
(Valcar Pbm). Vittoria di Stefano Ippolito (Palazzago Fenice) nell’Open maschile su Colonna e Calderaro e
Rachele Barbieri (Fenice Ladies) in
campo femminile davanti a Maria
Vittoria Sperotto, mentre nel giro lanciato Open, Elena Bissolati (Gs Cicli
Fiorin), la campionessa europea già
quarta nello scratch, si è imposta alla
grande sulla Barbieri e sulla Junior
sambassanese Marta Cavalli della
Valcar Pbm (sesta la compagna di
squadra Mirian Vece). Stefano Moro
(Trevigliese) ha conquista il bronzo
nell’omnium Juniores, alle spalle del
compagno Nicolò Brescianini, che ha
Il velodromo di Montichiari
e nel riquadro Anna Pedroni
dovuto arrendersi allo strapotere del
vincitore Matteo Donegà (Sancarlese
Phonix). Quinto Stefano Baffi, neo
Juniores del Club Ciclistico Cremonese-Arvedi) nella corsa a punti.
Jacopo Cavicchioli ha fatto suo l’omnium Allievi su Daniele Donesana (Cremasca), terzo il veneto Leandro
Masotto (Alberti Val d’Illasi). La lodigiana Lucrezia Francolino (Valcar) ha vinto
tra le esordienti battendo Linda Fabbri
e Beatrice Rosa. Infine, domenica 15
febbraio si correrà il trofeo Agrifood.
IL TEAM DI PEDRETTI Senza girare tanto attorno alle parole, è inutile
nascondersi, il team Contineltal Unieuro-Wilier-Trevigiani, è la miglior
squadra del pianeta giovani del ciclismo italiano, correrà tutte le gare del
calendario pro nazionale (tranne quelle
del World Tour) e le migliori dei dilettanti. Ecco l’organico: Davide Ballerini,
Giovanni Carboni, Francesco Chesi,
Fabio Chinello, Mattia Frapporti, Lucas
Gaday (Arg), Rino Gasparrini, Stefano
Nardelli, Giovanni Pedretti, Simone
Petilli, Davide Plebani, Lorenzo Rota,
Marco Tecchio, Sebastian Trillini (Arg).
Team manager Massimo Rabbaglio.
Direttori sportivi: Marco Milesi e
Andrea Giacomin.
PELUCCHI SERVE IL BIS A
MAIORCA Matteo Pelucchi, 26 anni,
brianzolo del team elvetico della Iam
Cycling, è un ciclista italiano che continua a vincere. Ha chiuso la settimana
di Maiorca con il secondo successo
stagionale. Nell’arrivo classico per velocisti, ha superato il veronese Elia
Viviani (Sky), lo spagnolo Rojas e il
francese Bouhanni. Alejandro Valverde,
deluso dopo la sconfitta patita da
Cumminings 24 ore prima, non ha fatto
sconti: lo spagnolo della Movistar ha
imposto la sua legge sin dalla parte
centrale del Trofeo Serra Tramontana,
in una giornata resa difficile dal meteo
inclemente e ha attaccato da lontano
in salita. L’unico a resistergli è stato
l’africano Kundus (Mtb Qhubeka), che
però in discesa ha evidenziato limiti
incredibili, lasciando così via libera al
marciano che se n’è andato tutto solo.
Nel finale al suo inseguimento è uscito
Leopold Konio della Sky. Purtroppo la
giornata è stata caratterizzata da
numerose cadute.
Si annuncia una stagione ricca di impegni
Archiviata la stagione del ciclismo 2014, l’attenzione è rivolta alle corse in programma quest’anno. Tante
sono le curiosità sul fronte della categoria Giovanissimi
(7-12 anni) a livello regionale e nazionale. E tante sono
le novità territoriali testate da Alessandro Rossi,
responsabile provinciale, che insieme ai tecnici delle
società vuole costruire qualcosa di importante e va
spedito a tracciare gli appuntamenti più importanti del
settore giovanile del 2015: il Campionato regionale
Gimkana il 2 giugno a Bergamo, il Campionato regionale Sprint il 13 giugno Voghera (Pv), il 29° Meeting
nazionale di società il 18-21 giugno a Pineto (Te), il
Campionato regionale su strada il 28 giugno a
Ossanesga (Bg), il Trofeo Lombardia il 12 luglio a
Ardenno (So), il Trofeo Rosa a S. Giuliano Milanese
(Mi), prova su strada il 10 maggio. Poi, Mini sprint il 13
giugno Voghera (Pv), a Bergamo Gimkana il 2 giugno,
a Ossanesga (Bg) il 28 giugno prova su strada del
Campionato regionale. Ad Ardenno (So), finale del
Trofeo Rosa, con prova su strada il 12 luglio. Le gare
del Trofeo Rosa sono riservate alle ragazze e solo in
queste località possono essere iscritte, quindi non
possono gareggiare altrove. Ogni provincia ha la possibilità di usufruire del “bonus” che consiste nel poter
Jack Bobridge
organizzare una gara infrasettimanale nell’arco del
periodo agonistico. Resta, infine, la regola del passaggio di 5 giorni tra una e gara e l’altra per i virgulti
del ciclismo. La novità di quest’anno è che è stata
tolta la sosta domenicale facoltativa e infine, nel
periodo pasquale i Giovanissimi possono scegliere se
correre a Pasqua o il lunedì dell’Angelo, ma non in
entrambe, tranne che partecipi a gare di velocità
(sprint e gimkane) o promozionali ludiche.
BOBRIDGE FALLISCE L’ASSALTO AL RECORD
DELL’ORA Jack Bobridge, 25 anni, non c’e la fatta.
L’australiano ha fallito l’assalto al record dell’ora di
Mathias Brandle al velodromo di Melbourne. Ha
coperto, infatti, 51,300 km in 60’: gli sono mancati
all’incirca due giri e trenta secondi per emulare
Brandle. Bobridge, portacolori del Team Budget
Forklifts, squadra Contineltal, è partito molto forte
sfruttando le sue caratteristiche di inseguitore, ma
dal 30º km in poi ha cominciato ad accusare un ritardo rispetto alla tabella di marcia di Brandle e non è
più riuscito a recuperare. E’ arrivato stremato al
punto da essere sollevato di peso dalla bici e messo
su una sedia ed è parso estremamente dolorante. Per
lui la soddisfazione di aver battuto il record australiano, che dal 1977 apparteneva a Bradley MgGee con
50,052 km/h. Un altro australiano, Roban Dennis,
sarà il prossimo pretendente al record dell’ora: ci
proverà domani in Svizzera.
RUGBY SERIE C1
Per il Crema tre punti preziosi per la salvezza
Sofferta, ma meritata vittoria quella ottenuta dal
Crema contro un volitivo Amatori Milano. Un successo che poteva essere più semplice se un arbitraggio discutibile non avesse messo in discussione il risultato nella ripresa. I neroverdi dovevano
vincere a tutti costi contro una diretta concorrente
per la salvezza e così è stato, grazie ad una prova
convincente e di carattere. La formazione di Zaini,
infatti, si è presentata a questo importante appuntamento in forte emergenza, con diversi titolari in
infermeria ed imbottita di ragazzi della Under 18
che hanno dato ancora una volta prova di grande
maturità. Parte forte il Crema, che schiaccia i mene-
ghini nei loro 22 ed all’8’ manda in meta Loda con
una splendida azione corale. La formazione cremasca sembra in controllo della partita, però un fallo
inutile di Facchi lascia al 23’ la squadra cremasca
in inferiorità e Milano tre minuti dopo ne approfitta
andando in meta con un azione di mischia, accorciando le distanze. I neroverdi però si riprendono e
concretizzano la superiorità espressa nel primo
tempo grazie al piede di Riboli, che realizza due
calci piazzati che fissano il punteggio sul 13-5. La
ripresa vede salire in cattedra l’arbitro: dapprima
inventandosi una meta tecnica in favore dell'Amatori che al 10’ porta le due squadre sul 13-12 e poi
la favorisce nelle giocate con un impressionante
serie di errori. Il Crema però è bravo a non innervosirsi ed a mantenere la giusta lucidità in tutte le fasi
di gioco che le permette di contrastare con successo la reazione dei milanesi in cerca del sorpasso. Il
punteggio non cambierà più ed il Crema riesce a
mantenere quel punto di vantaggio fino alla fine che
le permettere di mettere i primi quattro punti in
classifica. Ora c’è una lunga sosta per gli impegni
della Nazionale impegnata nel torneo delle Sei
nazioni (oggi in campo alle 15.30 a Roma contro
l’Irlanda). I neroverdi torneranno in campo domenica 22 febbraio a Pavia contro la capolista Cus.
Cattaneo e la Rodini
in raduno a Piediluco
CANOTTAGGIO
Cattaneo
Rodini
Ci sono anche i bissolatini Luca Cattaneo e Valentina Rodini tra i convocati
al raduno del gruppo non olimpico,
categorie Senior e Pesi leggeri, Under
23. Il collegiale si tiene a Piediluco,
presso il Centro di preparazione olimpica, da giovedì scorso fino a domani.
UNDER 23 PESI LEGGERI: Edoardo
Buoli (Cus Pavia), Luca Cattaneo (Bissolati), Alberto Di Seyssel (Armida),
Nicolò Forcellini, Piero Sfiligoi (Saturnia),
Federico Gherzi (Esperia), Francesco
Pegoraro (Esperia), Davide Magni
(Canottieri Gavirate), Fabio Possamai
(Marina Militare), Michele Quaranta (Pro
Monopoli).
UNDER 23 PESI LEGGERI DONNE:
Federica Cesarini (Canottieri Gavirate),
Greta Masserano (Cus Torino), Paola
Piazzolla (Barletta), Valentina Rodini
(Bissolati), Nicole Sala (Lario).
RUGBY C2
Casalmaggiore vince
il derby e sale in vetta
Più combattuto del previsto il derby tra
Witor’s Cremona e Casalmaggiore, vinto
dai casalaschi per 8-3, grazie alla maggior
prestanza fisica, che è stata decisiva nelle
battute finali. Con questo successo, la
squadra di Pascu e Furlotti ha agganciata
il Cus Brescia Marco Polo Cadetta a 40
punti ed ora è al comando della classifica
insieme ai bresciani e all’Elephant Rugby,
che ha travolto l’Asola. I grigiorossi, invece, restano al settimo posto con 20 punti
al netto delle penalizzazioni. Dopo la sosta, il 15 febbraio Casalmaggiore ospiterà
il Rugby Gerundi, mentre la Witor’s Cremona sarà impegnata sul campo del Bassa Bresciana Leno Cadetta.
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Anno II • n. 6 • SABATO 7-02-15