Anteprima Estratta dall' Appunto di Teoria delle relazioni internazionali Università : Università degli studi di Bologna Facoltà : Sc.Politiche Indice di questo documento L' Appunto Le Domande d'esame ABCtribe.com e' un sito di knowledge sharing per facilitare lo scambio di materiali ed informazioni per lo studio e la formazione.Centinaia di migliaia di studenti usano ABCtribe quotidianamente per scambiare materiali, consigli e opportunità Più gli utenti ne diffondono l'utilizzo maggiore e' il vantaggio che ne si può trarre : 1. Migliora i tuoi voti ed il tempo di studio gestendo tutti i materiali e le risorse condivise 2. Costruisci un network che ti aiuti nei tuoi studi e nella tua professione 3. Ottimizza con il tuo libretto elettronico il percorso di studi facendo in anticipo le scelte migliori per ogni esame 4. Possibilità di guadagno vendendo appunti, tesine, lezioni private, tesi, svolgendo lavori stagionali o part time. www.ABCtribe.com ABCtribe.com - [Pagina 1] L' Appunto A partire dalla pagina successiva potete trovare l' Anteprima Estratta dall' Appunto. Se desideri l'appunto completo clicca questo link. Il numero di pagina tra le parentesi tonde si riferisce a tutto il documento contenente l'appunto. Sull'appunto stesso in alcuni casi potrete trovare una altra numerazione delle pagine che si riferisce al solo appunto. ABCtribe.com - [Pagina 2] Lezione 01-03-2012 Tucidide: il personaggio e la sua centralità nel pensiero realista Vissuto V secolo a.C., di famiglia benestante con simpatie oligarchiche nonostante vivesse in una democrazia. Scrisse della Guerra del Peloponneso, guerra tra Atene e Sparta negli ultimi trent'anni del V secolo: il racconto è incompleto poiché Tucidide morì prima di terminare la propria opera. È un testo composto di otto libri, i quali sono divisi in sezioni (capitoli) a loro volta suddivise in paragrafi. La partizione in libri e capitoli non è originale ma operata probabilmente dagli studiosi alessandrini successivi a Tucidide: egli aveva suddiviso il suo racconto per anni: spesso ricorre la frase “E l'estate finì”. e.c om Fino agli anni '90 non si era avuto un interesse approfondito per Tucidide: egli figurava in nota come riferimento “di routine”, ma alquanto superficiale. Solo a fine '900 infatti lo studio di Tucidide vive una svolta e viene largamente approfondito. Perché Tucidide è centrale nella teoria realista, scuola di pensiero di matrice americana? Una scienza sociale in rapida evoluzione come può avere un perno in un testo così lontano nel tempo? Due ragioni: una generale e una particolare. Con la prima si fa riferimento a “ragioni intellettuali”: ossia, Tucidide è considerato il padre del realismo. Le radici di questa teoria affondano nelle idee (che non era pensata da Tucidide come una teoria) dello storiografo ateniese. Non era necessario formare consciamente una teoria per fondare le basi del pensiero realista: infatti, al di là di tutti i distinguo tra le correnti di pensiero interne alla scuola realista, l'elemento comune a tutti è la centralità della distribuzione del potere: e di rapporti di forza scriveva già Tucidide. AB Ct rib Punti controversi che non verranno considerati in questo corso – Veridicità della ricostruzione dei fatti: critici accusano Tucidide di non essere stato fedele hai fatti, di avere omesso alcuni elementi ed averne enfatizzati altri dando una interpretazione parziale degli eventi. – È un lavoro unitario o un lavoro composto in più momenti? È stato scritto di getto o in un lungo arco temporale, a seguito di una riflessione? Nell'analisi del testo tucidideo fondamentale è ricollocarlo nel contesto sofista che lo circonda. Forte è anche l'influenza del pensiero medico di Ippocrate. Tornando alle due ragioni della centralità di Tucidide, vediamo ora la seconda, quella particolare: i contenuti. Nel libro emergono situazioni idelatipiche che sono state poi riprese dalla scuola realista americana. • Anzitutto il tema della sicurezza alla base della guerra: Sparta muove la guerra ad Atene perché intimorita dall'incremento di potenza della rivale e dal problema che questo poneva alla sua sicurezza. • Altro tema è il contrasto geopolitico (terra-mare: Atene potenza marittima, Sparta potenza terrestre) e quello ideologico (Atene è una democrazia, Sparta una oligarchia). • Ricorrente è anche il tema del ruolo degli alleati: sono una risorsa o un ostacolo? Collaborazioni di facciata per perseguire posizioni di vantaggio a scapito dell'alleato maggiore; trascinamento dell'alleato nelle proprie beghe locali. • Tucidide parla anche molto della pace e delle sue componenti: arrangiamento dei confini, vantaggi e svantaggi dell'accordo, ecc... • I termini del dialogo tra Stati, chiedono alleanza, chiedono neutralità, chiedono la resa, ecc...Come si nota il dialogo tra Stati non è mutato nei tempi rispetto a questi macrocontenuti. • Manipolazione dei valori di amicizia e lealtà in modo strumentale e funzionale al perseguimento di benefici per sé a scapito degli altri. ABCtribe.com - [Pagina 3] Leggere Tucidide oggi e ritrovarvi tanti elementi così attuali come quelli sopra elencati spinge a ritenerlo fondante per il pensiero e l'analisi realista. Lo stesso fatto che ciò che è stato scritto nel V secolo a.C. Sia ancora oggi valido spinge a ritenere che esistano leggi immutabili che regolano la politica internazionale, dato il ripetersi di certi schemi. Nelle scienze sociali si distinguono due approcci: uno scientifico (spiegare, intendendo che esistono leggi immutabili) ed uno “umanistico” (comprendere, ponendo al centro dell'analisi le intenzioni degli attori dell'evento). In Tucidide emergono entrambi, sempre tenendo conto che Tucidide vuole poi affermare l'esistenza di leggi che regolano la politica internazionale a prescindere dalle intenzioni dei singoli attori. -------------------------------------------------------------------- Le guerre Persiane Ct rib e.c om Nel 490 a.C. Il re persiano Dario invade la Grecia – guerra di Maratona – a seguito di una ribellione delle Ionie [allora sottoposte al dominio persiano], in cui soccorso era venuta Atene. Dario viene sconfitto. Nel 481 a.C. Serse ritenta con le battaglie di Salamina e Platea l'invasione della Grecia, ma anche lui fallisce. Troppo forte era l'alleanza di Sparta e Atene. Nonostante siano state liberate, le Ionie temono ancora la minaccia persiana e chiedono un'alleanza fissa ad Atene per tutelarsi (478 a.C.). inizialmente si trattava di un'alleanza alla pari: nel tempo la storia evolve in un impero e da alleati si trasformano in sudditi. Ciò avviene perché gli alleati minori di Atene avevano preferito contribuire economicamente anziché tramite risorse militari e umane al conflitto, delegando l'affare di guerra ad Atene stessa. Istituzionalizzando il regime di tassazione e divenendo totalmente dipendenti da Atene per la propria sicurezza militare, gli alleati minori divengono nel tempo veri e propri sudditi, mentre Atene accresce la propria potenza ed influenza regionale. Questa espansione Ateniese, riguardando perlopiù il mare e non la terra, non preoccupa inizialmente Sparta, e si crea, all'indomani delle guerre persiane, un precario equilibrio tra le due città-Stato. AB Organizzazione interna delle città-Stato Sia nelle democrazie che nelle oligarchie è il sistema città a pagare magistratura, sacerdoti esercito e amministrazione in generale. Sparta fino all'ottavo secolo è una monarchia a moderata oligarchia; nell'ottavo secolo Sparta muove guerra alla Messenia per motivi espansionistici: essendo i messeni più numerosi, Sparta è a rischio sopravvivenza visto che questi si ribellano all'occupazione straniera. Ed è in quell'occasione che si ha una spinta militarizzatrice tale che l'oligarchia militare diventa centrale nella vita della città-Stato stessa (la riforma in senso militarizzato si ha in conseguenza dell'ambiente ostile in cui Sparta si venne a trovare, circondata da nemici). Tutti i cittadini maschi di Sparta (spartiati) dovevano per forza militare nell'esercito. Nella gerarchia sociale seguivano i perieci – non cittadini – ed infine gli iloti (agli spartiati era affidato un appezzamento di terra e dato che essi erano dediti solo all'attività militare erano gli iloti a coltivarli per loro). Sparta è retta da due re (dal V secolo avevano poteri solo militari in caso di guerra); i veri detentori del potere sono i 5 efori (magistrati), seguiti dal Consiglio (28 anziani e i due re) e dall'assemblea (tutti gli spartiati – non è una assemblea non democratica perché convocata solo su volontà degli efori e senza diritto di parola). Le prime riforme democratiche di Atene risalgono all'inizio del VI secolo: dopo una breve parentesi di tirannia, alla fine del VI secolo tornano in auge le riforme democratiche. Atene è divisa in 10 tribù, ciascuna delle quali elegge 50 rappresentanti. Il consiglio che riunisce tali rappresentanti è dunque composto di 500 membri che deliberano le leggi e decisioni della città-Stato. Oltre ai 50 rappresentanti è nominato uno stratega militare. Sotto al Consiglio si trova l'assemblea di tutti i cittadini. Nel V secolo l'Assemblea diventa più importante del Consiglio: inoltre i magistrati, che erano una carica fondamentale nella gestione della cosa pubblica, non sono più eletti dal Consiglio ABCtribe.com - [Pagina 4] AB Ct rib e.c om ma sono sorteggiati (l'idea era di dare a tutti l'occasione di essere magistrati, ma ciò a scapito della competenza ed efficienza di tali uffici). Unica carica che rimane elettiva è quella degli strateghi militari: ciò significa che mentre tutte le cariche per sorteggio mancano di efficienza e competenza, gli strateghi militari sono qualitativamente migliori ed acquistano sempre più potere. Nella gerarchia sociale ai cittadini seguono i meteci (non-cittadini) e gli schiavi. ABCtribe.com - [Pagina 5] Libro I Prima Introduzione, poi capp. 1 – 19 Archeologia, 20 – 22 Metodologia, 23 introduzione ai fatti, 24 – 88 le ragioni della guerra; 89 – 118 Pentacontetia studio dei cinquant'anni antecedenti la guerra; ultimi capp. dedicati allo scoppio della guerra. Introduzione Tucidide scrive questo libro perché prevede che si sarebbe trattato di una grande guerra. Lo intuisce perché entrambe le potenze sono al culmine della propria potenza e tutti gli attori minori si stanno schierando con l'una o l'altra, determinando un mondo bipolare. Archeologia AB Ct rib e.c om Dedicata ad una revisione dei fatti antecedenti lo scoppio della guerra del Peloponneso, per evidenziare come questi fatti non fossero degni di nota, perlomeno non quanto la grande guerra che si appresta a narrare. Se Erodoto è il primo storico, Tucidide è il primo storico politico: mentre la storia narrata da Erodoto è storia di piccoli conflitti, quella di Tucidide è l'epoca dei primi conflitti tra Stati, dando un connotato politico alla storia. Tucidide ritiene che una vera organizzazione statale parta dall'impostazione militare: Minosse nel XVI secolo fu il primo a dotarsi di una flotta, viene evidenziato. Questo fu un primo passo che stimolò il fiorire dei commerci sia perché la flotta di Minosse sconfisse la pirateria, sia perché stimolò per emulazione gli altri a dotarsi di navi. Tra XIII e XII secolo si disputò la guerra di Troia, la prima guerra che vide compatti i greci a combattere: Agamennone fu in grado di riunire sotto il proprio comando i greci grazie alla sua potenza. Gli si alleavano gli altri non per stima, ma per la paura che incuteva. Ma paragonata agli eventi di Tucidide, anche la guerra di Troia pare poca cosa, perché non furono all'epoca mobilitate grandi risorse militari e finanziarie, come invece accadde nel V secolo tra Sparta e Atene. Segue una fase di tirannide nella Grecia antica: durante questo periodo le città non crebbero significativamente poiché i tiranni erano più interessati agli affari personali che al potenziamento delle città. Solo nel V secolo si pongono chiari sistemi statali: quello di Sparta era lo stesso dall'epoca dello scontro con i Messeni (continuità istituzionale, punto di forza), quello di Atene aveva subito riforme dopo la fase dei tiranno durante il VI secolo, per approdare alla democrazia diretta nel V secolo. Nelle guerre persiane Sparta e Atene combattono a fianco, ma al termine della guerra già si nota la formazione di alleanze o con l'una o con l'altra da parte degli attori minori per tutelarsi da future incursioni barbare. Metodologia Tucidide parla del modo e delle finalità per cui scrive: anzitutto egli si dice narratore di verità, senza abbandonarsi a romanzate in stile “Omero”. Garantisce di aver fonti dirette o indirette altamente verificate (critica velata a Erodoto, che invece aveva fonti deboli che riportano fatti sbagliati). Afferma altresì che i discorsi che riporta sono stati o direttamente da lui sentiti o da altri fidati raccontati. L'utilità della storia sta nel fatto di poter analizzare i fatti passati e da questi predire quelli futuri: Tucidide parla di leggi immanenti del mondo. Essendo i protagonisti sempre gli uomini, ed essendo la natura umana costante, la storia tenderà a ripetersi: gli eventi si ripropongono uguali nel corso del tempo. Capitolo 23: introduzione ai fatti non c'è un colpevole: la guerra è scoppiata per causa della situazione creatasi secondo le azioni di entrambi. Tucidide distingue tra la causa autentica della guerra (pròphasis: causa, termine medico che da scientificità alla tesi tucididea), ossia la potenza crescente di Atene e il tentativo di Sparta di arginarla per ragioni di sicurezza propria, e cause proclamate, quelle enunciate nei discorsi dei ABCtribe.com - [Pagina 6] protagonisti (aitìai). Capitoli 24 – 88: svolgersi dei fatti Epidamno: guerra civile durante la quale vengono scacciati gli oligarchi. Questi si rivolgono alla madrepatria, Corcira, la quale rifiuta di intervenire. Secondo le usanze dell'epoca era prassi rivolgersi anche allo Stato d'origine, in questo caso Corinto. Questa accetta di intervenire in favore degli oligarchi: ma questo intervento offende Corcira, che muove battaglia a Corinto, sconfiggendola. Corcira, temendo la rappresaglia di Corinto (alleata di Sparta), chiede protezione ad Atene – i corciresi erano fino a quel momento neutrali. I corciresi per persuadere Atene adducono la potenza della propria flotta che potrebbe servire Atene in un conflitto un domani (se la rifiutassero quella stessa flotta potrebbe un domani servire il nemico Sparta); adducono altresì ragioni di giustizia: non solo accettare l'alleanza di Corcira sarebbe utile per Atene (flotta) ma sarebbe anche giusta (Corcira vittima di una aggressione da parte di Corinto). È una giustizia sia morale (corciresi vittime) che giuridiche (i trattati lo permettono, Corcira era neutrale fino a quel momento e si prevede che uno Stato neutrale possa schierarsi ad un certo punto). Inoltre i corciresi parlano dei preparativi di Sparta per muovere guerra ad Atene. Infine la posizione geografica di Corcira è tale che la città oltre alla flotta offre la possibilità di bloccare gli eventuali aiuti che potrebbero giungere a Sparta dalla Sicilia. om I corinzi per dissuadere Atene dall'allearsi a Corcira anzitutto denigrano la controparte, dicendo che sono loro ad aver agito con malvagità. Atene ha altresì degli obblighi nei confronti di Corinto. Accettare inoltre l'alleanza con i corciresi porterebbe “infiniti pericoli”: è una minaccia. Ct rib e.c Atene infine accetta l'offerta dei corciresi non per ragioni di giustizia, ma per considerazioni di utilità: gli ateniesi sono interessati alla flotta di Corcira. Inoltre interessante è la posizione di Corcira, date le ambizioni sulla Sicilia che ha Atene. È formalmente una alleanza difensiva, ma Atene punta in realtà sul reciproco indebolimento delle potenti flotte di Corcira e Corinto per potersi imporre sui mari. AB Infine Atene interviene nello scontro tra Corinto e Corcira in favore della seconda, venendo così meno agli impegni presi in passato con Corinto: la rottura di tale trattato è la prima reale ragione addotta da Tucidide nella spiegazione dello scoppio della guerra del Peloponneso. --------------------------------------------------------------------Potidea: è una città alleata di Atene, dunque soggetta a tassazione. Contemporaneamente Potidea è alleata di Corinto: temendo la vendetta dei corinzi, Atene chiede ai potidei di demolire il muro e consegnare i catturati, di modo che se i corinzi l'attaccassero avrebbero vita difficile. Sparta promette protezione a Potidea se questa si ribellerà ad Atene. I corinzi i recano a Sparta per convincerla ad agire contro Atene. Corinto è la nemica più acerrima di Atene, soprattutto sotto il profilo commerciale e navale. Interessante è l'accusa mossa dai corinzi agli spartani per il loro tergiversare e la loro inazione che ha consentito agli ateniesi di accumulare potenza. Successivamente sono messe a confronto le caratteristiche interne: Atene Sparta Dinamica Veloce Audacia Intraprendente Statica Lenta Prudente Inattiva Due ambasciatori di Atene si trovano per altri affari a Sparta, e sentitisi chiamare in causa ABCtribe.com - [Pagina 7] intervengono per replicare alle accuse. Essi giustificano la propria potenza: anzitutto gli ateniesi meritano tale potere perché lo hanno guadagnato nell'impegno comune contro i persiani (nel discorso pare che gli ateniesi abbiano fatto tutto da soli, mentre gli spartani ne hanno beneficiato senza intervenire – manipolazione dei valori condivisi); in secondo luogo “l'impero gli è stato offerto”: sono stati gli alleati a chiedere protezione ad Atene, che era più propensa all'azione militare contro i barbari rispetto a Sparta; fondamentale è la menzione dei tre caratteri umani che stanno alla base dell'azione sociale e dell'azione politica: timore (sicurezza), decoro (orgoglio, gloria), utile (interesse, guadagno). Queste tre ragioni sono le stesse per cui ora gli ateniesi non possono rinunciare più all'impero ora costituito: su tutte prevale il timore, ossia la sicurezza (nella tesi realista, il tema della sicurezza è appunto centrale). Gli ateniesi aggiungono che chiunque si sarebbe comportano come loro: gli spartani stessi. Se questi sono rimasti inerti finora, ora “sbandierano” il tema della giustizia accusando Atene di soprusi: in realtà Atene è sottostata ad una legge naturale, quella del più forte che si impone sui più deboli (Atene che prevale sugli Stati minori). Infine gli ateniesi rivendicano di essere stati moderati (avrebbero potuto essere più spietati) verso i propri alleati. Ct rib e.c om Nel riflettere sul da farsi (guerra preventiva o no?), gli spartani discutono tra loro ed in particolare Tucidide riporta i discorsi del re Archidamo e del magistrato Stenelaida. Il re suggerisce di temporeggiare perché riconosce l'inferiorità navale e finanziaria di Sparta rispetto ad Atene: la sua soluzione avrebbe guadagnare tempo tramite un negoziato con la rivale per poi colmare le lacune e agire solo in un secondo momento. Stenelaida dal canto suo sostiene invece che attendere porterebbe ad essere attaccati per primi e quindi comporterebbe una posizione di svantaggio per Sparta: Atene potrebbe diventare ancora più forte in futuro e dunque prima la si attacca meglio è. Gli spartani hanno paura della potenza di Atene: questa è la seconda ragione che Tucidide adduce allo scoppio della guerra (gli spartani deliberano per l'attacco preventivo, non dando retta al re Archidamo). Dunque per paura e non in reazione alle accuse dei corinzi. Capitolo 89 – 118: Pentacontetia AB Studio dei cinquant'anni che precedono la guerra del Peloponneso. Subito si parla di “dilemma della sicurezza”: infatti Atene, che era stata distrutta durante le guerre persiane, aveva concentrato i suoi sfori su mare (era stata costretta ad abbandonare la terra). Sconfitti i persiani, gli ateniesi rientrano in patria, con una potentissima flotta: alla minaccia navale si aggiunge la costruzione di mura intorno alla città. Questo fatto allarma Sparta perché se Atene ha un vantaggio su mare, Sparta lo ha su terra. Ma se Atene si fortifica e indebolisce anche l'azione spartana su terra, Sparta risulta fortemente svantaggiata. Inoltre è nell'arco degli anni tra le due guerre (quelle persiane e quella del Peloponneso) che Atene passa da un sistema di alleanze ad un vero e proprio impero – gli alleati preferiscono contribuire con tasse piuttosto che con armi e soldati, giungendo a dipendere totalmente da Atene per la propria sicurezza. Nel tempo si verificano alcune ribellioni al salasso economico: ma queste venivano sedate agevolmente da Atene che era militarmente forte mentre gli alleati non erano competenti in materia militare. Fatti da ricordare: defezioni degli alleati di Atene, primi attriti con Sparta, avventura in Egitto. In questi anni Sparta non arginò debitamente il diffondersi della potenza ateniese e si trova ora col grande timore rispetto alla propria incolumità. Capitoli 119 – 145: inizio della guerra Discorso dei Corinzi per sollecitare Sparta alla guerra: dicono che i peloponnesiaci sono vittime di un'ingiustizia e che per forza maggiore (più esperienza bellica e maggiore numero di soldati) vincerebbero di certo. I Corinzi propongono dunque la strategia di far sollevare gli Stati della Lega di Atene, affinché si blocchi il flusso di risorse finanziarie dagli alleati verso Atene stessa. Secondo punto della strategia è occupare l'Attica e fortificare le posizioni conquistate. ABCtribe.com - [Pagina 8] Questo documento e' un frammento dell'intero appunto utile come anteprima. Se desideri l'appunto completo clicca questo link. ABCtribe.com - [Pagina 9] Preparati con le domande di ABCtribe su Teoria delle relazioni internazionali. * Carica Appunti,Domande,Suggerimenti su : Teoria delle relazioni internazionali e guadagna punti >> * Lezioni Private per Teoria delle relazioni internazionali >> Avvertenze: La maggior parte del materiale di ABCtribe.com è offerto/prodotto direttamente dagli studenti (appunti, riassunti, dispense, esercitazioni, domande ecc.) ed è quindi da intendersi ad integrazione dei tradizionali metodi di studio e non vuole sostituire o prevaricare le indicazioni istituzionali fornite dai docenti. Il presente file può essere utilizzato in base alle tue necessità ma non deve essere modificato in alcuna sua parte, conservando in particolare tutti i riferimenti all’autore ed a ABCtribe.com; non potrà essere in alcun modo pubblicato tramite alcun mezzo, senza diverso accordo scritto con l’autore ed i responsabili del progetto ABCtribe.com. Per eventuali informazioni, dubbi o controversie contattate la redazione all’indirizzo [email protected]. ABCtribe.com - [Pagina 10]