12 Agosto 2013 12/08/13 Eco di Bergamo Una taskforce per combattere le infezioni ospedaliere 11/08/13 Giorno Milano Metodo Stamina ecco l'altra faccia: 4 miliardi di costi 11/08/13 Corriere della Sera Stamina dai bambini ai pensionati il giudice e il pasticcio delle cure Giuseppe Remuzzi 12/08/13 Repubblica Roma Spallanzani, chiuso il reparto delle morti sospette Flaminia Savelli 11/08/13 Piccolo Trieste Cura Andolina, il Tribunale dà via libera alle staminali Matteo Unterwager 10/08/13 la Discussione Il cuore nuovo Mario Viganò 12/08/13 Eco di Bergamo Trapianti e pap test, il ruolo dell'anatomopatologo 11/08/13 Gazzetta di Modena «Dopo cinque trapianti inizio a vivere» - «La mia vita inizia adesso dopo 5 trapianti di organi» Serena Arbizzi 11/08/13 Sole 24 Ore Domenica Quanti miliardi spendereste per Stamina? Michele De Luca 09/08/13 Libero Quotidiano.it Trapianti: Nanni Costa, nessun donatore rifiutò midollo a bimba veneta 10/08/13 Quotidianosanità.it DL “Fare”. Gelli (PD): “Con il fascicolo sanitario elettronico una svolta per la sanità e il cittadino” 06/08/13 Scienzainrete.it Standard, controversie e frodi scientifiche Assunta Viteritti 12-AGO-2013 Lettori: 272.000 Diffusione: 49.250 Dir. Resp.: Giorgio Gandola da pag. 15 11-AGO-2013 Lettori: n.d. Diffusione: n.d. Dir. Resp.: Giancarlo Mazzuca da pag. 19 11-AGO-2013 Lettori: 2.765.000 Diffusione: 477.910 Dir. Resp.: Ferruccio de Bortoli da pag. 24 12-AGO-2013 Lettori: n.d. Diffusione: n.d. Dir. Resp.: Ezio Mauro da pag. 2 11-AGO-2013 Lettori: n.d. Diffusione: n.d. Dir. Resp.: Paolo Possamai da pag. 24 10-AGO-2013 Lettori: n.d. Diffusione: n.d. * Dir. Resp.: Antonio Falconio DIFETTO DI STAMPA da pag. 6 10-AGO-2013 Lettori: n.d. Diffusione: n.d. Dir. Resp.: Antonio Falconio da pag. 6 12-AGO-2013 Lettori: 272.000 Diffusione: 49.250 Dir. Resp.: Giorgio Gandola da pag. 15 11-AGO-2013 Lettori: n.d. Diffusione: n.d. Dir. Resp.: Enrico Grazioli da pag. 12 11-AGO-2013 Lettori: n.d. Diffusione: n.d. Dir. Resp.: Enrico Grazioli da pag. 12 Lettori: n.d. Diffusione: n.d. 11-AGO-2013 da pag. 26 VENETO Trapianti: Nanni Costa, nessun donatore rifiutò midollo a bimba veneta Roma, 9 ago. (Adnkronos Salute) - La storia della bimba di 11 anni, Giada Lunardon, di Vallonara (Vi), che sarebbe morta perché un ipotetico donatore statunitense avrebbe deciso di tirarsi indietro e di non donare più il midollo perché la paziente non era americana "e' una bufala". Ad affermarlo all'Adnkronos Salute è Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt). "E' una storia falsa, completamente inventata - continua Nanni Costa, che spiega - La bambina ha avuto una malattia per cui il trapianto di midollo era una scelta terapeutica. E' stato trovato un donatore su un registro tedesco. A questo punto però, purtroppo, la bambina si è aggravata, e non era più idonea a ricevere il trapianto, dunque il prelievo non è più stato chiesto. Mentre il donatore americano non esiste. La smentita è già arrivata dalla famiglia stessa e dai sanitari del Centro trapianto di Padova". 12/08/13 DL “Fare”. Gelli (Pd): “Con il fascicolo sanitario elettronico una svolta per la sanità e il cittadino” quotidianosanità.it Lu n edì 1 0 AGOSTO 201 3 DL “Fare”. Gelli (Pd): “Con il fascicolo sanitario elettronico una svolta per la sanità e il cittadino” Il relatore del decreto in Commissione Affari Sociali della Camera illustra una delle parti di interesse sanitario del decreto approvato ieri in via definitiva dal Parlamento. Bene anche la semplificazione dei certificati sanitari: “Ma si poteva fare di più eliminandone molti ormai del tutto inutili”. “Con l’approvazione definitiva del decreto “del fare” sulla sanità abbiamo raggiunto un risultato molto importante con il via libera al Fascicolo Sanitario Elettronico e un buon inizio sul tema della semplificazione”. Così Federico Gelli deputato del PD e relatore in sede di esame del decreto per la Commissione Affari Sociali della Camera, sottolinea in una nota i provvedimenti della nuova legge che riguardano la sanità. L’art.17 introduce il Fascicolo Sanitario Elettronico – ha aggiunto Gelli – che rappresenta una importante innovazione di cui abbiamo bisogno per la sanità pubblica. Una piattaforma digitale dove saranno inserite le storie cliniche dei pazienti sempre online e fruibili in tempo reale da tutti i soggetti abilitati compreso il consenso o il diniego alla donazione degli organi, come avevo proposto con un mio specifico emendamento. Su questo punto - ha sottolineato - grazie al lavoro comune fatto nelle Commissioni di Camera e Senato, abbiamo ottenuto il miglior risultato possibile trasformando l’impostazione originale troppo centralista, con una infrastruttura che avrà come parte integrante le regioni e i centri di ricerca. Per la sua progettazione e realizzazione, entro il 2015 - ha proseguito - sono stati stanziati 10 milioni subito e 5 milioni ogni anno dal 2015 e ora tocca all’Agenzia per l’Italia Digitale impegnarsi per definire i vari step con le regioni e rendere operativo il progetto. Un’altra importante novità del Fascicolo è l’istituzione del dossier farmaceutico che sarà aggiornato in tempo reale dalle farmacie per favorire la qualità, il monitoraggio e l’appropriatezza dei medicinali dispensati per garantire la sicurezza del paziente. Sul fronte della semplificazione, in particolare per l’abrogazione dei certificati sanitari inutili – ha proseguito il deputato democratico – con il decreto “del fare” possiamo dire di essere solo all’inizio. In Commissione avevo proposto un emendamento, d’accordo con lo stesso Ministero della Salute, che prevedeva il taglio di molti certificati sanitari ormai inutili e obsoleti. L’emendamento non è poi passato e siamo riusciti ad abrogare solo due certificati. Quello che prevede l’obbligo per il personale addetto alla vendita di sostanze alimentari di essere munito di apposito libretto di idoneità sanitaria, ormai abrogato dalla stragrande maggioranza delle regioni, e quello per svolgere attività ludico motoria e amatoriale totalmente inutile. Per l’attività sportiva non agonistica rimane l’obbligo della certificazione ma abbiamo reso meno stringenti gli accertamenti sanitari dando discrezionalità al medico o al pediatra di base. La mia battaglia per la semplificazione non si ferma ovviamente qui – ha concluso Gelli – e la porterò avanti sia in sede di Commissione che in Aula perché la considero una questione di civiltà per migliorare la vita di cittadini. www.quotidianosanita.it/stampa_articolo.php?articolo_id=16494 1/1 Standard, controversie e frodi scientifiche Pubblicato su Scienza in Rete (http://www.scienzainrete.it) Standard, controversie e frodi scientifiche Negli ultimi anni ho avuto la possibilità di osservare da vicino il fare scienza in un laboratorio leader in Italia (e sul piano internazionale) che opera nel campo della biologia cellulare e molecolare, con particolare riferimento a una malattia neurodegenerativa. Lo stesso laboratorio da anni porta avanti, anche in collaborazione con altri laboratori europei e americani, progetti di ricerca legati all’uso delle staminali per la produzione dei neuroni che si ammalano nella malattia. Mi sono occupata di questi temi come sociologa della scienza e dell’apprendimento, indagando come si produce e condivide la conoscenza scientifica nel lavoro quotidiano di un laboratorio. Gli studi sociali sulla scienza e la tecnologia indagano come si producono, consolidano, stabilizzano e standardizzano le conoscenze scientifiche, come questi processi richiedano prove e verifiche estenuanti, come la scienza procede per controversie, come il dibattito sulle diverse posizioni viene condotto tramite la competizione che passa anche nella lotta per il primato nel campo delle pubblicazioni sulle principali riviste scientifiche internazionali. Fare scienza è una faticosa e inesauribile pratica collettiva volta allo sviluppo della conoscenza, che dal laboratorio deve poi transitare nel tempo - e dopo prove, verifiche e lunghe sperimentazioni - fino alle cure e ai malati. La distanza tra il banco e le cure negli ultimi anni si è di molto accorciata, oggi si parla di ricerca traslazionale che ha tra i suoi obiettivi la più rapida trasformazione dei risultati ottenuti dalla ricerca di base in applicazioni cliniche al fine di migliorare metodi di prevenzione, diagnosi e terapia. Tale ricerca rafforza e consolida i rapporti tra laboratori, pre-clinica e clinica e richiede competenze ancora più accurate e specializzate. Altra cosa però è certa pratica sperimentale e certo dibattito pubblico che si appropriano e traducono, anche attraverso i media, esiti sperimentali discutibili in affrettati scenari di cura. Cosa accade quando si scivola dalla necessaria standardizzazione della conoscenza scientifica alla mediatizzazione di risultati e sperimentazioni che suscitano forti perplessità nella comunità scientifica internazionale? Cosa accade quando di risultati scientifici incerti, non consolidati, non riconosciuti e fortemente messi in questione sul piano scientifico si appropriano solo i media, la politica e la cultura popolare? Molti i casi di questo tipo nella storia della scienza e credo che anche il caso Stamina ne sia un esempio: risultati ritenuti incerti, affatto verificati sul piano sperimentale e delle pubblicazioni internazionali, poco trasparenti e non condivisi nella comunità scientifica sono forzatamente portati in uso come “cure”, supportate peraltro anche da decisioni e risorse pubbliche. Di queste cosiddette “cure” si beneficerebbero piccoli pazienti con malattie gravi ritenute non curabili. Ma che il beneficio esista, o che esistano anche i presupposti di ciò, non vi è evidenza e la presunta rapida trasformazione clinica di questi eventuali risultati si trasforma piuttosto in una questione sociale. Questa scienza fatta in casa non fa alcuna fatica a divenire un fenomeno popolare in cui a rischiare sono le famiglie dei malati (che proiettano in scenari di cura non sicuri speranze e disperati desideri risolutivi), i tanti laboratori che stanno da anni cercando strade teoriche e pratiche per studiare l’uso delle staminali nelle malattie ancor prima che nelle terapie, le autorità pubbliche e la pubblica opinione che usano risultati scientifici non stabili e li traducono – senza le necessarie verifiche - in troppo facili promesse di guarigione. La scienza, nella strada dal laboratorio al letto del paziente, deve fare tanti articolati passi che spesso non possono trasformare in tempi brevi le angosciose attese dei pazienti in risposte risolutive. Il cosiddetto “caso Stamina” è analizzabile come un’azione mediatica che mostra bene i limiti del rapporto tra Scienza e Società propri del nostro paese, il quale troppo spesso lascia spazio solo ad urlati clamori popolari. 6 agosto, 2013 da Assunta Viteritti URL originale: http://www.scienzainrete.it/contenuto/articolo/assunta-viteritti/standard-controversie-e-frodi-scientifi che/agosto-2013 Page 1 of 1 Powered by TCPDF (www.tcpdf.org)