Bresciaoggi CRONACA VENERDÌ 20 OTTOBRE 2006 PAGINA 12 CRONACA Bresciaoggi Redazione Cronaca: tel. 030 2294252 - [email protected] IlGplcostaunpocodipiù maidistributorisonomolti Per chi proprio non volesse saperne di metano, ma vuole risparmiare comunquequalcosa e inquinare unpo’ di meno, l’alternativa è il Gpl. Avrà il vantaggio di una rete di distribuzione più diffusa, che in provincia di Brescia conta 36 distributori di Gpl contro i 14 del metano, e sei di essi sono in città. In più, anche chi sce- Venerdì 20 Ottobre 2006 glie il Gpl può accedere agli incentivistatali, sia per l’acquisto di auto nuove che per la trasformazione di quelle a benzina, nonchè alla carta sconto regionale sul prezzo dei carburanti. Il Gpl non fa risparmiare quanto il metano, è vero, in compenso richiede un serbatoio che riduce solo di poco la capienza del portaba- 13 gagli. E la trasformazione va dai 1.500 ai 2.000 euro, con costi un po’ più bassi rispetto a un impianto a metano. Inoltre, permette di circolare durante i blocchi. L’accordosiglato dal presidente Roberto Formigoni e dall’assessore Nicoli Cristiani allarga la rete di distribuzione regionale L’iniziativapartirà lunedì23 e durerà fino all’esaurimento dei 150milaeurostanziati Autoametanotraecologiaerisparmi LaLoggia presentai suoi incentivi 500 europervettura trasformata Attualmentein provincia sonoattivi 14 distributori,ma diventeranno25 Alcune vetture nascono già predisposte per l’utilizzo del propellente ecologico a metano. Si affiancano a quelle che vengono già dotate dell’ impianto aggiuntivo di gpl. La Regione Lombardia, oltre a favorire lo sviluppo degli impianti di distribuzione del carburante, garantisce sconti di Mimmo Varone Rispetta l’ambiente e fa bene al portafogli. Il metano per autotrazione ha il solo inconveniente che bisogna cercare i distributori con il lanternino. Ma ora i «metanisti» lombardi avranno vita più facile. Un accordo appena siglato dal «governatore» regionale Roberto Formigoni e dall’assessore al Commercio Franco Nicoli Cristiani con sette compagnie petrolifere sta per raddoppiare gli impianti bresciani (e quelli lombardi). Oggi ce ne sono 4 in città e 10 in provincia, compreso quello che ha appena aperto a Dello. In tutto fanno 14 e diventeranno 25. Degli 11 che stanno per arrivare, 4 sono stati già autorizzati, e due di essi apriranno in città, uno in via Montelungo, sull’area della ex Palazzoli lungo la tangenziale ovest, l’altro sulla carreggiata nord della tangenziale sud, dopo l’uscita di Lamarmora, nel nuovo distributore Ip, quasi di fronte a quello Agip, anch’esso recente, già dotato di metano. Le colonnine del metano, in città, sono entrate in funzione da poco pure al distributore Erg di via San Rocchino. E a questi si aggiungono l’impianto «storico» di Brescia, aperto dal 1952 in via Labirinto, e quello dell’Asm in via Malta. Il metano era previsto pure nel distributore Aci di via San Polo, ma «poi non si è più fatto», dice l’assessore all’Ambiente in Loggia Ettore Brunelli. In ogni caso, altri 7 sono in arrivo e del tutto nuovi, frutto dell’accordo della Regione con Api, Eni, Erg, Esso Italiana, Kuwait Petroleum Italia, Shell e Total, TUTTO QUEL CHE C'È DA SAPERE DISTRIBUTORI DI METANO A BRESCIA E PROVINCIA OFFICINE CONVENZIONATE CON IL COMUNE DI BRESCIA Brescia via labirinto 390 Brescia via Malta 25 Brescia tangenziale sud, via De gasperi 4 Brescia via San Rocchino 34 Calcinato via Fienil Salò, Ss 688 Chiari variante Ss11 lato destro km 3,175 Cologne via Brescia. Ss 573 km 13,450 Autoriparazioni Azzolina Officina Benzoni Autoriparazioni Brognoli Officina Ciceri Maner Gas Andreotti Autoriparazioni Marchesi Autoriparazioni Panigalli Autoriparazioni Rizzini Dello Sp 9 Quinzanese CONVENZIONE MOBILITY MANAGER Esine via Toroselle Manerbio strada per Leno (Listino prezzi massimo convenzionato) comprensivo di iva, collaudo, indicatore di livello e variatore di fase esclusa bombola Molinetto di Mazzano via Brescia 128 Nuvolera variante Ss 45 bis Passirano Sp19 km 11,845 Poncarale Ss 45 bis km 38,230 Gussago Brescia Montirone Flero Manerbio Brescia Brescia Brescia Via Milano 66 Via Bertoli 5 via Circonvallazione 7 via Pablo Neruda 22 via Offlaga via Allegri 85 Via S.Angela Merici 49 via Del Brolo 32 AUTOVETTURE NON CATALIZZATE Auto a carburatore Auto ad iniezione AUTOVETTURE CATALIZZATE Impianto a controllo della carburazione Impianto ad iniezione sequenziale 030.2410330 030.2302701 030.2677075 030.3580654 320.2188285 030.2311272 030.364246 0302007006 800 euro 950 euro 1.200 euro 1.850 euro con l’Unione petrolifera, le associazioni di categoria e circa 50 imprese del settore. I soggetti coinvolti ci sono tutti, e i nuovi impianti dovranno entrare in funzione entro il dicembre del 2008, insieme a quelli previsti nelle altre province. «Se saranno ben dislocati, non sono affatto pochi - commenta compiaciuto Brunelli -, già adesso alcune direttrici sono ben servite». Verso Manerbio c’è da anni il distributore di Poncarale sulla 45 bis. In direzione del Lago si può far rifornimento a Molinetto di Mazzano e a Nuvolera sulla variante 45 bis. In Vallecamonica c’è l’impianto di Esine in posizione centrale. Altri sono a Chiari, Passirano, Cologne, Calcinato. «Solo la Valtrompia è sguarnita – dice Brunelli -, anche perché i distributori di metano erano soggetti a restrittive norme di sicurezza e richiedevano ampi spazi lontani da edifici, che in una valle angusta non sono molto disponibili». Adesso, tuttavia, la nuova tecnologia ha mandato in pensione tante limitazioni. Il metano può convivere con la benzina, e può trovar posto nei distributori già esistenti. Entro la fine del 2008 dovrebbe arrivare anche in Valtrompia e in altre zone più sguarnite. Il provvedimento voluto da Formigoni si inserisce nelle politiche di sviluppo sostenibile e di contrasto all’inquinamento ambientale. I distributori di metano «passeranno da 51 a 126 - ricorda il 2governatore" - e porteranno la Lombardia ad essere la regione più metanizzata d’Italia». Intanto, Nicoli sottolinea che «forse, per la prima volta nel nostro Paese le aziende si impe- gnano in prima persona a inserire l’obiettivo di incentivare i carburanti puliti nei rispettivi piani aziendali, confermando gli impegni assunti dalle associazioni che rappresentano il settore». L’accordo sottoscritto, va da sé, impegna la Regione a cofinanziare la realizzazione degli impianti di distribuzione di metano presso le stazioni di servizio già esistenti o nuove, e ad agevolare l’iter di approvazione degli impianti, anche attraverso accordi con i comuni competenti. Sono previsti pure altri incentivi all’acquisto e alla trasformazione a metano di veicoli privati e commerciali. E le cose sembrano funzionare. L’ultimo distributore aperto in provincia di Brescia, a Dello sulla provinciale 9 Quinzanese, fa dire a Nicoli Cristiani che «i primi risultati dimostrano l’assoluta concretezza dell’accordo», con l’aggiunta di una futura estensione degli impianti anche nelle stazioni di servizio esistenti lungo la rete autostradale, dove sono particolarmente carenti. Così il metano colma almeno in parte il gap che lo separa dal più diffuso Gpl, che in città schiera 6 distributori e altri 30 in provincia. L’obiettivo finale è far circolare più auto a metano, e il gas pulito sembra avere gli argomenti giusti per riuscirci. Il prezzo innanzitutto, che al momento non supera gli 80 centesimi a chilogrammo. Va tenuto presente, però, che un chilo di metano equivale a 1,6 litri di benzina. Con un’auto di media cilindrata, e un pieno da 10 chili si fanno oltre 200 chilometri con soli 8 euro. E il vantaggio non è da poco. ■ I «METANISTI». Si sentono una razza eletta e non tornerebbro più indietro. Girano con la guida dei distributori Chi approda al metano non torna indietro. Il carburante più economico e pulito diventa come una filosofia di vita, e con i suoi mille vantaggi ripaga abbondantemente di qualche peripezia per fare il pieno. I «metanisti» si sentono quasi una razza «eletta», liberi di circolare anche quando gli altri sono costretti allo stop dall’inquinamento, e non vogliono confondersi con la massa dei motorizzati. I distributori se li devono cercare con la guida sempre in vista sul cruscotto, a volte, ma ne escono soddisfatti dai grossi risparmi e dall’idea di non creare danni all’ambiente. Le indagini, anche l’ultima condotta dall’Aci un mese fa, dicono che non superano il 5 per cento degli automobilisti. Sono in pochi, e ci stanno bene. Anzi, quasi temono una conversione di massa al gas ecologico. «Adesso che cala il prezzo della «Conlabenzinaspenderemmoiltriplo» Nonsuperanoil5percento,masonsoddisfazioni:«10europer300chilometri» benzina aumenta quello del metano, non vorrei che diventasse un’abitudine», dice Ermanno Agosti di Capriano del Colle mentre riempie le bombole della sua auto al distributore «storico» di via Labirinto. Tutti i giorni va per lavoro a Lumezzane e «faccio 180 chilometri ogni volta - dice -, se non andassi a metano ci lascerei lo stipendio». La sua «conversione» risale a 16 anni fa. «Prima avevo una Ritmo spiega - ora una Opel, ci ho messo tre bombole e arrivo a un’autonomia di circa 300 chilometri, mi trovo molto bene». Ogni pieno spende 10 euro o giù di lì, il che significa sborsare non più di un terzo rispetto alla benzina, e «non ho ancora fatto il tesserino per lo sconto regionale, che mi farebbe risparmiare un euro a pieno». Cambiando auto, gli piacerebbe prenderne una già equipaggiata a metano, ma «non capisco perché costino di più e non lo faccio». Allora continua a farsi installare un impianto, e si adatta a pagare il bollo, mentre altri (con il solo serbatoio d’emergenza per la benzina) se ne liberano per sempre. Per la verità non capisce neanche perché debba pagare la carbon tax sui carburanti inquinanti, «visto che andando a metano non inquiniamo l’ambiente». E tuttavia nessuna ragione è sufficiente per fargli cambiare idea. Da oltre un anno va a metano pure il curato del villaggio Sereno don Nicola Signorini, e «sono decisamente contento - esclama -, per il risparmio prima di tutto, ma anche per l’inquinamento che evito e per la possibilità di viaggiare nei giorni di blocco». Sa che deve accettare anche alcuni svantaggi, tipo «i pochi punti di rifornimento che fanno pesare di più l’autonomia non eccessiva». Ad ogni modo, «compri la guida dei distributori - osserva - e il problema si risolve, tanto che in un anno e mezzo avrò fatto il pieno L’assessore Ettore Brunelli di benzina non più di quattro volte». Qualche problema in più si crea in autostrada, dove i distributori di metano sono pressoché inesistenti, ma «basta uscire e ce ne sono tanti appena fuori dei caselli, con il telepass che ho installato apposta non perdo neanche tempo». In compenso, con la sua Ford Escort 1600 a iniezione riesce a far 200 chilometri con 8 euro, «mentre prima, a benzina, ci voleva almeno tre volte tanto». Insomma, «consiglierei a tutti di provare - dice - e sono sicuro che nessuno tornerebbe più indietro, se non altro per la soddisfazione di non lasciare 70 euro al distributore tutte le volte che si fa il pieno». Daniele Colossi, poi, è «contentissimo» della sua Opel Zafira nata a metano in fabbrica. Dispone di un serbatoio per la benzina di soli 15 litri, giusto per le emergenze, e ai bassi costi del gas aggiunge pure l’affrancamento dal bollo di circolazione. «Rispetto alla versione a benzina l’ho pagata due o tre mila euro in più - sottolinea -, ma non perde minimamente potenza né velocità massima, e con 10 euro faccio 300 chilometri». Guarda con una certa sufficienza a quanti non rinunciano alla benzina temendo di andare troppo piano. I poverini «non sanno che se la comprano già predisposta non perde nemmeno un cavallo di potenza». Continuino pure con i loro pregiudizi, i «metanisti» li hanno superati e hanno tutte le ragioni per sentirsi tra i pochi «eletti». mi.va Basteràrivolgersi alle officine convenzionate.Utilizzati anche68autobus alimentati conil gas di Thomas Bendinelli ■ L’INSTALLATORE «Ètotalmentesicuro Rallentasolounpo’» Tutte le auto possono andare a metano, e tutte «in assoluta sicurezza». Alberto Benzoni, uno degli installatori di impianti di metano per autotrazione della città, non ha dubbi. «Il metano è un gas molto pulito - spiega - e non lascia residui, l’unico inconveniente è che una macchinanata abenzina e poi trasformata diventa un po’ più lenta». Una volta si diceva che in salita si va con una marcia in meno. Oggi, tuttavia, sarebbe un’esagerazione. Si temeva pure che si deformassero (si «ovalizzassero», era il termine tecnico) i cilindri, una volta, ma adesso «soltanto qualche auto più vecchia può avere qualche problema nei chilometraggi lunghi», osserva Benzoni. Insomma, non ci sono più controindicazioni di natura tecnica, e «la sicurezza è massima, vistoche il metanoè volatile e anche in caso di perdite si disperde». Anche le bombole che fanno da serbatoio sono cambiate. Erano molto pesanti, e sono diventate «più leggere, di tutte le dimensioni , lunghe o corte. Mediamente pesano un chilogrammo per ogni litro». Su un’auto media in genere si installano bombole per 70 litri precisa Benzoni - quindi si carica l’auto di 70 chili». Va poi tenuto presente che in una bombola da 70 litri (di acqua) ci stanno 17,5 metri cubi di metano a 220 atmosfere, equivalenti acirca 20 litri di benzina. Dal ’96, però, quando si va al distributore il metano si acquista a peso, a chilogrammi, non più a metri cubi. E allora conviene sapere che ogni chilogrammo equivale a 1,8 metri cubi, a loro volta equivalenti a 1,6 litri di benzina. Così è più facile fare il conto dei vantaggi. Vadaséche bisognasostenere i costi di installazione dell’impianto. Tuttavia, con una spesa per il carburante ridotta a un terzo,siammortizzano alla svelta. Per le pochissimeauto acarburatoreancora in circolazione, un impianto - spiega Benzoni - costa intorno ai 1.430 euro iva compresa. Molto rare sono pure le auto a iniezione non catalitiche, che possono montare gli impianti a miscelazione studiati per le auto acarburatore,tanto «funzionano bene comunque», aggiunge Luigi Ciceri, installatore di Flero. Le catalitiche ad iniezione immatricolate fino agli anni’95-96, invece, richiedono 1.880 euro se si sceglie un’installazione standard. Infine, ci sono le auto a iniezione catalitiche successive al ’95-06, che montano impianti da 2.500 euro circa. Sono prezzi che non si discostano granchè da un’officina all’altra. Al massimo - spiega Ciceri - si può aggiungere come optional un’elettrovalvola alle bombole per «portare al top la sicurezza e raggiungere standard altissimi». Il prezzo sale un po’, ma la valvola «blocca automaticamente la fuoriuscita di gas anche in caso di incidente», e si sta più tranquilli che con la benzina. Altre variazioni di prezzo possono derivare dal numero di bombole che si montano, ma qui è difficile fare calcoli . mi.va. ■ LEAGEVOLAZIONI EilComune«regala»labombola AnchelaRegioneoffrescontisulprezzodiquestocarburantepulito Il contributo da 500 euro per l’installazione dell’impianto a metano partirà lunedì 23 ottobre e durerà fino all’esaurimento del fondo da 150.000 euro stanziato dal Comune. L’incentivo viene riconosciuto alle persone fisiche maggiorenni residenti alla data dell’installazione dell’impianto nel Comune di Brescia. Le officine convenzionate che installano l’impianto (vedi riquadro) garantiscono un listino prezzi massimo comprensivo di iva, collaudo, indicatore di livello e variatore di fase. Il prezzo per le non catalizzate, è di 800 euro per le auto a carburatori e di 950 per quelle ad iniezione. Per le auto catalizzate il prezzo varia tra i 1.200 euro (impianto a controllo della carburazione) e i 1850 euro (impianto ad iniezione sequenziale). A queste cifre bisogna però aggiungere il costo delle bombole che, a seconda dei modelli e della capacità, costano introno ai 500 euro. In pratica, quindi, il contributo erogato dal comune copre il costo della bombola. Le modalità di adesione al bando sono estremamente semplici: per fare l’impianto è infatti sufficiente rivolgersi ad una delle officine convenzionate e compilare un modulo. Ciascun residente ha titolo a beneficiare dell’incentivo solo per una volta facendone menzione nella dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà, giusto per evitare che più incentivi finiscano nella stessa famiglia. Il contributo vie- L’installazione dell’impianto a metano gode di incentivi ne dato a privati (anche a coloro che hanno acquistato la vettura in leasing), mentre escluse sono le persone giuridiche. Nessun vincolo è invece legato alla tipologia di vettura, anche se ovviamente le possibilità di trasformazione riguardano la benzina e non il diesel. In ogni caso l’augurio dell’Amministrazione è che ad usufruirne siano soprattutto coloro che hanno vetture «Euro 0» o «Euro 1», vetture che in un futuro non lontano potrebbero essere escluse dalla possibilità di circolare in città. Per ogni tipo di informazione ( e anche per eventuali altri installatori che vogliono aderire alla convenzione) si può contattare l’ufficio mobility manager del Comune allo 030.2978707 o consultare il sito internet www.comune.brescia7 mobility.manager. Ma chi decide di trasformare a metano (o a Gpl) un’auto a benzina può accedere anche agli incentivi statali. E la Regione Lombardia offre sconti per l’acquisto di metano. Tra una cosa e l’altra, usare carburante pulito conviene ancora di più. Attualmente sono attivi gli incentivi Icbi (Iniziativa carburanti a basso impatto) e Map (Ministero delle attività produttive). I primi offrono 350 euro a chiunque decida di trasformare un’auto Euro1 o Euro2 immatricolata tra il ’93 e il 2000. Nella provincia di Brescia, però, non tutti i Comuni hanno aderito all’iniziativa che vede Torino capofila. Perciò ai 350 euro possono aspirare solo i residenti nel capoluogo e nei comuni di Bedizzole, Borgosatollo, Botticino, Castenedolo, Cazza- go San Martino, Collebeato, Gussago, Marcheno, Nuvolento, Prevalle, Puegnago, Rezzato, Roncadelle, Sarezzo, Villa Carcina e Villanuova sul Clisi. Il Consorzio Icbi ha messo sul piatto 14,71 milioni di euro, ma 11,26 sono stati già erogati per 32.177 pratiche. Ne restano 3,45 ancora a disposizione, e bisogna affrettarsi. Le informazioni utili per accedere ai contributi si possono avere dagli installatori autorizzati. Il ministero delle Attività produttive, a sua volta, offre contributi per l’acquisto di veicoli nuovi, o per la trasformazione di quelli acquistati entro tre anni. Nel primo caso, l’incentivo ammonta a 1.500 euro, nel secondo (trasformazione) a 650 euro. Quando si va a metano (o a Gpl), infine, si può chiedere la “carta sconto” che la Regione Lombardia ha attivato anche per il 2006. Dà diritto a uno sconto di 0,067 euro al Kg per il metano e di 0,055 euro al litro per il Gpl direttamente dai distributori convenzionati che hanno aderito all’iniziativa. La carta è riservata esclusivamente agli automobilisti residenti in Lombardia e proprietari di un’autovettura ad uso privato con alimentazione mista a metano/Gpl e benzina. Solo chi ha un’auto immatricolata prima del ’93, quando sul libretto di circolazione vigeva ancora la dicitura “ad uso promiscuo”, non può chiedere la Carta. th.be. mi.va. Centocinquantamila euro: è la somma che l’Amministrazionecomunaleha stanziato per incentivare la diffusione degli impianti ametano per il trasporto privato. «Per ogni impianto ci sarà un incentivo di 500 euro ha spiegato ieri mattina a palazzo Loggia l’assessore all’Ambiente Ettore Brunelli -. In provincia abbiamo già una discreta rete di distributori e l’incentivo all’uso vuole anche essere un contributo al meccanismo virtuosoper cui più aumentano le automobili a metano, più si diffonde la rete di distribuzione». L’iniziativa partirà da lunedì 23 ottobre(vedialtroarticolo)e durerà fino all’esaurimento del fondo. Per aderirvi sarà sufficiente rivolgersi a uno degliinstallatori convenzionati, il quale detrarrà direttamente dalla spesa complessiva il contributo del Comune. I vantaggi del metano sono evidenti: è ecologico e non necessita di cisterneperil trasporto, èeconomico e permette di circolare durante igiorni dilimitazione del traffico. Inoltre, danon sottovalutare, è sicuro, a dispetto della cattiva fama sul rischio esplosione che si è fatto in passato. «La sicurezza degli impianti è elevata-ha sottolineato RiccardoPrettodell’ ufficiomobility manager del Comune -, purtroppo c’è ancora l’idea che sia pericoloso». Ma le cose non stanno in questi termini, anzi. Le bombole sono le stesse che vengono usate dai sub o negli ospedali ed in grado, è stato assicurato, di sopportare il peso di un caterpillar.Inoltrein casodi fuoriuscita, essendo più leggero dell’aria ilmetano si disperde immediatamente verso l’alto, adifferenzadella benzina. «Tra le altre cose il metano, essendo un gas naturale, non si ottiene attraverso processi di raffinazione - ha rilevato l’assessore -. Per cui, a tutti gli effetti, è il carburante di passaggio dal presente al futuro». Un’adesione convinta, insomma, finalizzata a favorire l’installazione di impianti a metano per i privati e che rientra nella politica complessiva dell’Amministrazione in tale direzione. Nella stessa delibera di approvazione del contributo viene infatti ricordato che il Comune, in collaborazione con Brescia trasporti, «ha privilegiatol’utilizzo di tale combustibile anche nel trasporto pubblico mediante la messa in esercizio di 68 autobus, pari al 33% della flotta,con una percorrenza, da gennaio 2006, alimentata a metano pari al 43% di quella complessiva». Oltre a questo è da segnalare l’acquisto, lo scorso anno, di 14 vetture a metano tra quelle della flotta comunalee ilfatto che 14 carri della nettezza urbana sono alimentati ametano.aspetto quest’ultimo, significativo non tanto per il chilometraggio quan- Bus a metano: il parco di Brescia Trasporti è di 68 ed è prevista una sua crescita in tempi brevi to piuttosto perchè tali mezzi operano quasi perennemente all’interno delle aree abitate e quindi qualche scarico nocivo che entra dalle finestre può solo far bene. Maseil metanofa beneall’ambiente da sottolineare è anche la sua economicità. Con 10 euro di spesa, prendendo come riferimento una Fiat punto 1.2, con la benzina si percorrono 134 chilometri mentre con il metanosi arriva a303 chilometri, ovvero il 126% in più. È facile intuire che a fronte di una spesa iniziale per l’installazione dell’impianto tra gli 800 e i 1800 euro, nel giro di un paio d’anni o anche meno (calcolando 20.000 chilometri all’anno) si ammortizza la spesa. Tra l’altro, anche se il contributo comunale non è cu- ■ UN PO’DISTORIA DalleprovediAlessandroVolta allescopertedell’EnidiMattei Nell'autunno del 1776 Alessandro Volta studiò un fenomeno noto anche in epoche più lontane, segnalatogli da Carlo Giuseppe Campi: in un'ansa stagnante del fiume Lambro, avvicinando una fiamma alla superficie si accendevano delle fiammelle azzurrine. Questo fenomeno era già stato studiato separatamente da Pringle, Lavoisier, Franklin e Priestley pochi anni prima ma lo classificarono semplicemente come un'esalazione di aria infiammabile, di origine minerale. Volta volle andare più a fondo della questione quindi si recò presso gli stagni di Angera dove provò a smuovere il fondo con l'aiuto di un bastone e vide che risalivano delle bolle di gas e le raccolse in bottiglie. Diede a questo gas il nome di aria infiammabile di palude e scoprì che poteva essere incendiato sia per mezzo di una candela accesa che mediante una scarica elettrica, dedusse che il gas si formava nella decomposizione di sostanze animali e vegetali. Per ulteriore conferma della sua tesi, si recò nel 1780 a Pietramala sull'Appennino toscano dove vi erano dei celebri fuochi fatui. La corretta composizione del gas fu determinata da Thomas Henry nel 1805. Agli esperti è noto che circa due terzi del metano estratto non viene utilizzato perché il costo del trasporto del gas naturale nei gasdotti è quattro volte superiore a quello del petrolio, perché la densità del gas è molto minore. Il metano è presente normalmente nei giacimenti di petrolio (ma esistono anche immensi giacimenti di solo metano). Quando si estrae il petrolio, risale in superficie anche il metano, in media in quantità pari allo stesso petrolio. Se i giacimenti sono lontani dai luoghi di consumo o situati in mare aperto, risulta quasi impossibile usare quel metano, che pertanto viene bruciato all'uscita dei pozzi senza essere utilizzato in alcun modo. Nel giugno del 1949 in Italia, presso Lodi, una perforazione dell'Eni, allora presieduta da Enrico Mattei, scopre il primo giacimento profondo dell'Europa Occidentale. Successivamente si iniziano i rilevamenti nel Mare Adriatico, le prime due perforazioni dettero esito negativo, così l'Eni abbandonò l'idea preferendo destinare le risorse a perforazioni nel Mar Rosso. In attesa delle autorizzazioni da parte del governo egiziano, l'Eni decise una terza trivellazione al largo di Ravenna che diede esito positivo, nel 1959 iniziò le operazioni la prima piattaforma metanifera. Al largo di Crotone, le piattaforme dell' Eni estraggono circa il 15 percento del consumo di metano sia per uso civile che industriale. Il metano è utilizzato in Italia come combustibile per autotrazione sin dagli anni '30 quando la politica dell'Autarchia spinse la tecnica del momento a cercare nuove soluzioni per l'utilizzo di carburanti alternativi come il gasogeno e, appunto, il metano. Nel dopoguerra la rete del metano per auto ha seguito sviluppi e recessioni dipendenti dalle evoluzioni tecniche e dalle crisi degli altri carburanti, ricevendo una grossa spinta dalla crisi del petrolio del 1973 e poi un considerevole ridimensionamento attorno alla metà degli anni '80 allorquando il Governo Craxi introdusse il superbollo per le auto a gas. Negli ultimi 10 anni si è riscontrata una inversione di tendenza con l'incremento del parco circolante a metano come conseguenza dell'abolizione del superbollo per le auto a metano catalitiche (1997) e delle successive scelte legislative a favore dei carburanti meno inquinanti (ecoincentivi). (Informazioni tratte da it.wikipedia.org) mulabile con altri, a livello regionale c’è la metano card che garantisce un ulteriore sconto del 10% a ogni pieno di metano che viene fatto.Nonostante questievidenti vantaggi l’alimentazione a metano non è ancora molto diffusa e si stima che a livello nazionale, siano al momento solo l’1.5% le vetture alimentate con questo combustibile o a gpl. Uno dei problemi è la rete distributiva, che cresce anno dopo anno, ma non è ancorasufficientementediffusa. In città gli impianti presenti sono comunque già quattro e altri due sono di prossima apertura, in provincia sono una decina. Spesso è solo una questione psicologia dal momento che, in caso di necessità, si può usare l’alimentazione a benzina. «In ogni caso - ha affermatoBrunelli -si stalavorando anche per avere dei distributori self service». Una volta entrati a regime i 300 impianti a metano, sisperailpiùpresto possibile, ci sarà una minor emissione di CO2 quantificabile in 139.000 chilogrammi all’anno oltre alla riduzione di altre sostanze inquinanti. Non sarà la soluzione di tutti i mali, ma è un piccolo passo per cercare di avere un’aria più pulita. Ma non è tutto. Il futuro si avvicina e metano e idrogeno, nella fase di lento abbandonodal petrolio,si alleano: il 16 novembre, nel salone Vanvitelliano di palazzo Loggia,si terràun convegno internazionale per presentare gli esiti della sperimentazione su miscele di metano e idrogeno per una possibile applicazione ai mezzi per la raccolta ed il trasporto dei rifiuti urbani chesiè tenutaneimesi scorsi proprio a Brescia. Lo ha anticipato ieri mattina a palazzo Loggia Nunzio Pisano, funzionario amministrativodelsettoreambiente ed ecologia del Comune di Brescia, al termine della conferenza stampa di presentazione degli incentivi comunali per la installazione degli impianti a metano su vetture private. Il progetto, costato circa 150.000euro,era stato finanziatomesiaddietro dallaComunità europea (al 50%), dal Ministero dei Trasporti (35%) e dalla Regione Lombardia (15%). «È evidente che siamo solo in una fase sperimentale - ha sottolineatoNunzio Pisano-, maillavorofattoha avutobuonesito e tra l’altro non ha avuto bisognodi applicazioni particolari. Non è difficile immaginare che il progetto possa trovare in futuro effettiva applicazione su flotte aziendali di autobus o di mezzi per la raccolta dei rifiuti che avrebbero la possibilitàdi rifornirsida ununico distributore». Il progetto, che ha visto come partner locali il Comune di Brescia e l’Asm, s è avvalso nche di collaborazioni di carattere scientificocon ilCrasl dell’università Cattolica di Brescia, L’Enea e l’università di Tor Vergata. Lasciati sorprendere Pensavo... Ero convinto di dover volare fino ai tropici per rilassarmi su spiagge bianche e incontaminate anche in pieno inverno poi ho scoperto le Canarie. Voli diretti MILANO-CANARIE 144 da euro solo 4 ore www.binternet.com Call center 199 118 855 www.canarias-turismo.com Fuerteventura Lanzarote Tenerife Gran Canaria La Palma La Gomera El Hierro G G G G G G