ROTARY CLUB LIVORNO (Fondazione: 8 Marzo 1925) Distretto 2070: Toscana-Emilia Romagna-Repubblica di S. Marino INSIEME CON GLI ANZIANI A cura di: PROF. GIAMPAOLO ZUCCHELLI DOTT. GIOVANNI SILVI PROF. MARIO CESARI Presidente del Rotary Club Livorno Prefetto del Rotary Club Livorno Presidente Commissione per il Bollettino, l’Informazione e la Stampa del Rotary Club Livorno Membro Consiglio Direttivo del Rotary Club Livorno DOTT. ANDREA DI BATTE EDIZIONI DEBATTE LIVORNO 1 Insieme con gli anziani 2 ROTARY CLUB LIVORNO DISTRETTO 2070 CONSIGLIO DIRETTIVO Presidente GIAMPAOLO ZUCCHELLI Past President LORENZO DI COSIMO Presidente Incoming GIUSEPPE BATINI Vice Presidenti GUGLIELMO CINI LUIGI DONOLO PAOLO BINI VINICIO FERRACCI Prefetto GIOVANNI SILVI Consiglieri ANTONIO FABIO MARIO ANDREA BONACCORSI MATTEUCCI RICORDATI DI BATTE Segretario Tesoriere 1998 1999 3 Si ringrazia: Insieme con gli anziani REGIONE TOSCANA PROVINCIA LIVORNO DI COMUNE LIVORNO DI CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI LIVORNO A.S.L. 6 LIVORNO DI 4 PUBBLICAZIONE A CURA DEI SOCI DEL ROTARY CLUB LIVORNO Soci Collaboratori e Collaboratori esterni: S.E. MONS. ALBERTO ABLONDI: DOTT. FRANCESCO ACQUAVIVA: DOTT. ALESSANDRO AGRETTI: DOTT. MICHELANGELO ARRIGALE FURLAN: SIG. EMILIO BANCHI: AVV. LUCIANO BARSOTTI: PROF. DOTT. ADRIANO BENCINI: DOTT. MAURIZIO BERTUCCELLI: DOTT. LEONE BERNARD: DOTT. GIANCARLO BOLCIONI: DOTT.SSA MARIA CRYSANTI CAGIDIACO FERRARI: DOTT.SSA ALESSANDRA CALCAGNO: DOTT. PAOLO CASAGNI: PROF. DOTT. MARIO CESARI: DOTT. ANTONIO CIAPPARELLI: RAG. COMM. GUGLIELMO CINI: AMM. ISP. DOTT. GIOVANNI DE MOLO: GEN. DOTT. LORENZO DI COSIMO: AMM. SQ. LUIGI DONOLO: Vescovo di Livorno. Titolare di farmacia. Rotary Club Livorno. Medico veterinario. Rotary Club Livorno. Architetto. Rotary Club Livorno. Comitato Difesa Diritti del Malato Libero professionista. Rotary Club Livorno. Libero Docente in Patologia Chirurgica, Clinica Chirurgica e Chirurgia Toracica dell’Università di Pisa. Rotary Club Livorno. Responsabile Sez. Agg. Oncologica ASL 6 Livorno. Agente Società Nuova Assicurazione. Rotary Club Livorno ASL 6 Livorno Odontostomatologa. Presidente Rotaract Club Livorno. Odontostomatologo. Rotary Club Livorno. Libero docente in Ortopedia e Traumatologia dell’Università di Pisa. Rotary Club Livorno. Neuropsichiatra. Università di Pisa. Rotary Club Livorno. Amministratore unico IMA srl. Rotary Club Livorno. Internista e cardiologo. Rotary Club Livorno. Vice pretore onorario. Rotary Club Livorno. Delegato nazionale Lega Navale Italiana. Rotary Club Livorno. 5 Insieme con gli anziani SIG. GIORGIO FATTORINI: RAG. VINICIO FERRACCI: PROF. DOTT. MARCO FERRARI: AMM. SQ. SALVATORE FICARRA: DOTT. PIERO FRATI: SIG. MAURO GAGLIANI: DOTT. ROLANDO GAGLIARDI: PROF.SSA GIOVANNA GELATI BERNARD: SIG. SERGIO GIANI: DOTT. FRANCESCO GENOVESI: DOTT. GIUSEPPE GIANNELLI: DOTT. ALBERTO GRAZIANI: DOTT. ALBERTO GROSSI: RAG. MARIO LEMMI: DOTT. GIORGIO LUPI: DOTT. CARLO MAFFEI: DOTT. SIRIO MALFATTI: DOTT. GIUSEPPE MARCACCI: DOTT. FABIO MATTEUCCI: SIG.RA LILIANA MENICHETTI DONOLO: DOTT. GUIDO MEUCCI: AVV. GIGLIOLA MONTANO UCCELLI: SIG. LUIGI PACCHIEROTTI: DOTT. ING. ANTONIO PACELLA: Consulente di organizzazione. Rotary Club Livorno. Commercialista. Rotary Club Livorno. Odontostomatologo. Docente Università di Siena. Rotary Club Livorno. Rotary Club Livorno. Chirurgo generale e Chirurgo plastico. Rotary Club Livorno. Direttore Generale Cassa di Risparmi di Livorno. Rotary Club Livorno. Primario U.O. Neurochirurgia-Spedali Riuniti Livorno. Rotary Club Livorno. --Titolare Agenzia Marittima. Rotary Club Livorno. ASL 6 Livorno Primario U.O. Medicina Generale Spedali Riuniti di Livorno. Rotary Club Livorno. Titolare Ditta Leone. Rotary Club Livorno. Titolare di farmacia. Rotary Club Livorno. Commercialista. Rotary Club Livorno. Presidente Lupi G. S.p.A. Rotary Club Livorno. ASL 6 Livorno Resp. Donazioni e Trapianti ASL 6 Livorno. Primario U.O. Neurologia Spedali Riuniti Livorno. Rotary Club Livorno. Otorinolaringoiatra. Docente Università di Pisa. Rotary Club Livorno. --Oculista. Libero professionista. ASL 6 Livorno Presidente Associazione Amici del Cuore. Rotary Club Livorno. 6 DOTT. ING. MARCO PADELLA: DOTT. ALFREDO PARDINI: DOTT. CLAUDIO PARDINI: DOTT. LUCIANO PELINO: PROF. DOTT. GIUSEPPE PERRI: DOTT.SSA MARIA GRAZIA RASTELLI: DOTT. MARIO RICORDATI: DOTT. GIOVANNI SILVI: DOTT. MARIO SPINELLI: DOTT.SSA SIMONETTA STARNINI CIAPPARELLI: DOTT.SSA ANTONIETTA TELLINI ARIOTI: SIG.NA SILVIA TERZI: DOTT. VALERIO VIGNOLI: PROF. DOTT. GIAMPAOLO ZUCCHELLI: Direttore Manufactoring Europa. Piaggio V.E. Rotary Club Livorno. Ostetrico-Ginecologo Spedali Riuniti Livorno. Rotary Club Livorno. Dietologo, Endocrinologo, Gastroenterologo. Rotary Club Livorno. Consulente finanziario. Rotary Club Livorno. Libero docente in Radiologia. Primario Radiologo Ospedale di Cisanello (Pi). Rotary Club Livorno. Direttore Sanitario ASL 6 Livorno. Medico chirurgo. Specialista in Medicina della sport Rotary Club Livorno. Medico di famiglia. Cardiologo, Gastroenterologo, Endocrinologo. Rotary Club Livorno. Primario U.O. Ortopedia e Traumatologia Spedali Riuniti Livorno. Rotary Club Livorno. Neuropsichiatra. ASL 6. Vice Presidente nazionale della Associazione Nazionale Università della Terza Età (UNITRE). Laureanda in Scienze politiche. Rotaract Club Livorno. Notaio. Rotary Club Livorno. Libero docente in Patologia Medica dell’Università di Pisa. Geriatra e Gerontologo. Presidente Rotary Club Livorno. 7 Insieme con gli anziani 8 PRESENTAZIONE DEL GOVERNATORE DEL DISTRETTO ROTARIANO 2070 (Toscana - Emilia Romagna- S. Marino) C on grandissimo piacere assolvo al gradito incarico di presentare questo manuale che fa onore al Rotary Club di Livorno e quindi indirettamente al Distretto e al Rotary International. Il Rotary Club di Livorno ha dimostrato con quest’opera di essere concretamente sensibile ai bisogni degli anziani. Mercé la collaborazione di tanti Soci del Club che esercitano le professioni più varie, come mi piace dire, usando l’espressione di una volta, le varie Arti Professionali nella Città, il Rotary Club di Livorno è riuscito, proprio nell’anno dell’anziano, a portare a termine un’opera altamente meritoria. L’anziano è ancora parte integrante della società, può offrire e offre una serie di supporti di notevole valore per l’ordinato sviluppo della società moderna. Ma dell’anziano si parla spesso senza però che tali proposizioni siano assistite da adeguate iniziative e questa del Club livornese cerca proprio di coprire queste manchevolezze. Esprimo quindi il più cordiale apprezzamento per quest’opera meritoria del Club di Livorno, augurandomi che questo “vademecum” possa avere quella larga diffusione che merita. Umberto Ardito Governatore del Distretto 2070 del Rotary International 9 Insieme con gli anziani 10 PRESENTAZIONE DEL PRESIDENTE DEL ROTARY CLUB LIVORNO I Rotariani livornesi non sono rimasti indifferenti ad operare a favore delle persone in età avanzata: durante il 1999, decretato dalle Nazioni Unite anno internazionale dell’anziano, il Club ha varato il progetto «Il Rotary per gli anziani della nostra Città» in collaborazione con le organizzazioni giovanili del Rotaract e dell’Interact. L’obiettivo è quello di far emergere i disagi degli anziani, di evidenziare la loro importanza sociale, di informarli della presenza dei servizi disponibili, insegnandone un’agevole utilizzazione. Oltre alle manifestazioni e alle iniziative programmate a favore degli anziani della Città, con la compilazione di questo manuale, si è voluto fornire indicazioni utili alla gestione della loro salute per invecchiare bene restando il più possibile giovani. Per renderlo agevolmente comprensibile si è usato un linguaggio pratico, il meno tecnico possibile. Si è avvertita così la necessità di rendersi utili agli anziani cercando di risolvere insieme a loro problemi, apparentemente difficili, con il contributo di amici appartenenti al nostro Club e non, che hanno aderito con entusiasmo a questa iniziativa. Gli articoli scritti da noti professionisti sono stati espressi con personali e diversificate opinioni per cui non è da meravigliarsi che giudizi, auspici, previsioni, considerazioni possano apparire anche contrastanti, tutti però elaborati nel comune sentimento di stima e di amore per la popolazione anziana della nostra Città a cui è dedicata l’opera nel suo complesso. Giampaolo Zucchelli Presidente del Rotary Club Livorno 11 Insieme con gli anziani 12 CHI SIAMO S iamo 1.200.000 Soci sparsi in tutto il mondo, legati da una reale, solidale amicizia che il Rotary Internazionale ha cementato e convogliato verso uno scopo comune: unire gli uomini nell’amore del servizio verso gli altri. Infatti, il Rotary International è un’organizzazione di esponenti delle più svariate attività economiche e professionali, che lavorano insieme, a livello mondiale, per rendere un servizio umanitario alla Società, incoraggiare il rispetto di elevati principi etici nell’esercizio di ogni professione ed aiutare a costruire un mondo di amicizia e di pace. Per questo, dal giorno in cui fummo chiamati a far parte della grande famiglia rotariana, abbiamo preso coscienza che il Rotary è servizio, impegnato e costante nella vita reale, per la costruzione di un futuro migliore. Lavorando per realizzare questo idale, i Rotariani, riuniti nei rispettivi Rotary Club, si sono dedicati intensamente al servizio delle loro comunità con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita per tutti e servire l’interesse pubblico. Il Club di Livorno, nato nel 1925, accoglie dal suo primo effettivo le persone maggiormente qualificate espresse dalla comunità labronica; la forza propositiva che manifestò negli anni che seguirono derivò dall’alta qualificazione dei suoi soci nei diversi settori di attività, fino a farne un vero e proprio punto di incontro nella vita economica, sociale e culturale del territorio livornese. In questa ottica siamo da allora impegnati verso gli altri nel mettere a disposizione le doti e l’esperienza dei membri del Club, come pure le risorse offerte dal Rotary International, per ricercare e perseguire insieme fini di utilità sociale ed individuare soluzioni a problemi che ci consentono di andare incontro alle necessità della comunità in cui viviamo ed operiamo. Un esempio di concretizzazione di tali risorse è appunto la realizzazione di questo volume. Nell’anno dedicato all’anziano, gli Amici che hanno collaborato alla sua stesura, hanno approfondito l’attenta valutazione delle varie com- 13 Insieme con gli anziani ponenti qualitative ed essenziali della vita di una persona in età avanzata e nelle pagine che seguono offrono, con linguaggio semplice e comprensibile soprattutto per i non addetti ai lavori, un prezioso e fattivo contributo per rendere più vivibile e sereno l’ultimo percorso dell’esistenza. Giorgio Lupi Presidente Commissione per l’assiduità e affiatamento Rotary Club Livorno 14 PREGHIERA DELL’ANZIANO S ignore, grande insegnamento dei tanti anni di vita è il saper dire «grazie» dei momenti, degli avvenimenti e degli affetti che mi hai fatto vivere. Oggi però voglio ringraziarTi proprio perchè, al di là della età, mi fai sentire ancora «UN APPRENDISTA DELLA VITA». In ogni giornata infatti posso scoprire qualche cosa di nuovo; tutte le mattine ho la possibilità di progettare una giornata mai vissuta da nessuno; in ogni incontro posso ammirare le più profonde dimensioni delle persone: e anche nel rapporto con Te capisco nuove rivelazioni del Tuo Amore. Fra tutte queste novità sento soprattutto che ogni giorno potrei addirittura nascere di più; come un adolescente che cresce. Ma Ti ringrazio anche, o Signore, perchè gli anni, così carichi delle esperienze di amore e di dolore, di speranze e di delusioni, mi hanno promosso alla nuova missione di «PROFESSIONISTA DELLA VITA». È bello, Signore, proprio perchè gli anni sono tanti, quale «professionista della vita»: rivelare la gioia di esistere; testimoniare che la vita non tradisce chi ha fede in Te e crede negli uomini; dimostrare a tanti delusi che la vita è sempre un successo di cento insuccessi; accogliere la fragilità del corpo e magari la malattia come una vocazione. È un cammino non facile nel quale Tu, o Signore, mi accompagni ogni giorno, facendo maturare il mio tempo, sempre più anziano, alla perenne giovinezza di quella che sarà l’eternità in Te. E così sia. Alberto Ablondi Vescovo di Livorno 15 Insieme con gli anziani ALL’AMICA SEMPRE GIOVANE L a strada da attraversare è diventata più larga e vi hanno aggiunto uno scalino di cui non mi ero mai accorta. Ho smesso di correre dietro all’autobus, perché ora parte di corsa e più in fretta. Mi pare che adesso costruiscano le scale molto più ripide di una volta. Hai notato come sono diventati piccoli i caratteri di stampa dei giornali? I giovani sono molto diversi da quelli di prima. Sono molto più giovani di quando io avevo la loro età. D’altra parte, i miei coetanei sono molto più vecchi di me. L’altro giorno mi sono imbattuta in una vecchia conoscenza. Era talmente invecchiata che non mi ha riconosciuto! La gente si è messa a parlare talmente sotto voce che non si capisce cosa dice. I vestiti che compri sono stretti in vita e tirano da tutte le parti. Scomodissimi. Sto pensando a queste cose mentre faccio la toilette del mattino e devo constatare che gli specchi che fanno adesso non sono più buoni come quelli di sessant’anni fa. Anziana Anonima 16 «Dedicato agli anziani della Città di Livorno e a chi sta loro vicino» Cresciute le une accanto alle altre come spighe nel grano, si accompagnano le diverse stagioni della vita e, ciascun uomo, può riconoscere il proprio destino, se saprà avanzare negli anni senza invecchiare. Dice V. Cardarelli: «Ama il Tempo lo scherzo che lo seconda e il saggio non è che un fanciullo che si duole di essere cresciuto». Così, sostenuto dalla sorte amica, dalla saggezza della sua senescenza s’illumini l’uomo nel proprio domani. Guglielmo Cini 17 Insieme con gli anziani 18 CONSIDERAZIONI GENERALI A livello europeo si sta verificando da alcuni anni un fenomeno caratterizzato dal netto aumento del numero di anziani rispetto alla popolazione totale. I motivi vanno sicuramente ricercati sia nella riduzione delle nascite, sia nella maggior durata della vita media. Quello che però ha ed avrà negli anni a venire notevole importanza è la constatazione di come oggi l’anziano sia sostanzialmente cambiato. Infatti, se fino ad alcuni anni fa la parola «anziano» racchiudeva in sè un concetto di salute malferma ed indigenza economica, oggi la stessa parola ha assunto il significato di persona che può avere una discreta salute, una fondata speranza di vita ed un reddito oltre che da pensione, anche da lavoro autonomo. Ecco allora che la parola «anziano» apre oggi una nuova concezione di vita perché vivere di più e meglio, sia economicamente che fisicamente, implica una nuova necessità: l’impiego del tempo libero. Infatti l’essere in salute ed avere disponibilià economica porta al desiderio di viaggiare, di accrescere la propria cultura, di partecipare ad attività ricreative ed anche di destinare parte del tempo libero nell’assistere altri anziani bisognosi. Il nuovo anziano oggi non dovrebbe rappresentare più un peso per la società ma divenire parte integrante della stessa e della famiglia alla quale può fornire il proprio contributo economico e di esperienza. Sono scomparsi infatti quei confini che dividevano nettamente la giovinezza e l’età adulta dalla vecchiaia: anziano potrebbe essere considerato un pensionato non ancora sessantenne, ma difficilmente potremmo chiamare anziano un sessantenne in buona salute ed in piena attività lavorativa. Gli anglosassoni, in base all’età, hanno introdotto una terminologia che probabilmente fra qualche anno non sarà più adeguata; al momento comunque definiscono pre-old le persone di età compresa fra 55 e 59 anni, young-old quelle con età fra 60 e 64 anni, middle-old fra 65 e 74 anni, old-old oltre i 75 anni. In Italia le persone che hanno superato i 65 anni di età sono oggi circa 10 milioni (nel 1981 erano circa 7,5 milioni) e si ritiene che nel 2010 19 Insieme con gli anziani potranno essere oltre 12 milioni; i giovani al di sotto dei 14 anni sono poco più di 8 milioni e si prevede che nel 2010 saranno circa 7 milioni. Da queste previsioni si può notare come nei prossimi 15 anni gli anziani siano destinati ad aumentare percentualmente (dal 16 al 20% della popolazione) e all’opposto, la popolazione giovanile sia destinata a ridursi (dal 15 a meno del 14%). In particolare oggi in Italia le persone fra 55 e 59 anni sono circa 3,5 milioni, quelle fra 60 e 64 anni sono 3,3 milioni, quelle fra 65 e 74 anni sono 5,7 milioni e quelle oltre 75 anni sono 3,7 milioni (di cui 2,3 milioni hanno più di 80 anni). Per gli anni a venire si prevede un ulteriore aumento delle persone con oltre 75 anni di età. Si ritiene inoltre che il rapporto anziani per bambino (cioè numero di persone di oltre 65 anni rapportate ad un bambino al di sotto di 5 anni di età) passerà dal valore di 1,8 rilevato nel 1981 a 3,5 nel 2000 e a 7,4 nel 2050. Possiamo comprendere facilmente il progressivo incremento della popolazione anziana se consideriamo la speranza di vita: infatti oggi per uomo di 60 anni la speranza di vita è di circa 19 anni e per una donna della stessa età è di circa 23 anni, mentre all’inizio del secolo era rispettivamente di 13 e 13,6 anni. Se rapportiamo i dati statistici italiani con quelli europei, vediamo che il fenomeno è simile ovunque, ma studi prospettici prevedono che nel 2000 l’Italia sarà al primo posto in Europa per la percentuale di anziani rispetto alla popolazione totale (oltre il 20%). Anche nel rapporto anziani/bambino l’Italia sarà al primo posto rispetto alla media europea (3,5 contro il 2,8 del resto d’Europa). Da recenti studi fiscali si apprende che in Italia circa il 50% dei cittadini trae il proprio reddito dal lavoro, ma se esaminiamo la popolazione secondo le classi di età, vediamo che gli italiani fra 60 e 64 anni continuano un lavoro attivo solo nel 26% mentre poco più del 5% di coloro che hanno età fra 65 e 74 anni continua a lavorare; fra gli over 75 oltre il 95% ha come reddito solo quello della pensione. È probabile che queste statistiche siano in difetto perchè molti anziani, lavorando «al nero», percepiscono guadagni non dichiarati fiscalmente. È certo però che il reddito da lavoro, aggiunto alla pensione e alle eventuali pensioni integrative, costituisce un discreto introito che assicura possibilità di spendere e, volendo, di risparmiare. Infatti un recente studio ha mostrato che il 50% dei risparmiatori ha una età superiore a 65 anni; lo stesso studio ha indagato sul perchè un anziano risparmia 20 Considerazioni Generali ed ha appurato che il principale motivo consiste nell’avere la possibilità di fronteggiare improvvise necessità.Costituisce valido motivo di risparmio la volontà di acquistare una casa o il finire di pagare un mutuo edilizio; altro motivo è il desiderio di costituire una discreta somma in denaro da lasciare agli eredi. Fra le varie forme di risparmio, oltre al tradizionale libretto di risparmio, risultano preferiti dall’anziano i buoni postali, Bot, Cct e da qualche anno anche i Fondi di investimento. Anche l’acquisto di una casa costituisce un valido investimento e le statistiche ci forniscono dati incoraggianti, perchè oltre il 60% degli anziani con più di 65 anni di età possiede la casa in cui abita. Nel mondo degli anziani purtroppo esistono anche i lati negativi ed infatti recenti statistiche hanno dimostrato che in Italia una parte della popolazione anziana vive in povertà: si calcola che circa un milione di famiglie di anziani vive in condizioni di indigenza e di questi oltre il 20% ha età superiore a 75 anni. Esistono poi condizioni di salute particolari che rendono l’anziano non autosufficiente, tanto più frequenti quanto più numerose sono le malattie e quanto più elevata è l’età. Studi effettuati in questi ultimi anni hanno evidenziato che il 10% dei maschi oltre 75 anni ha problemi di non autosufficienza, mentre per le femmine la percentuale è leggermente inferiore (9%). È ovvio che la non autosufficienza di un anziano comporta un notevole impegno da parte della famiglia e si calcola che poco meno del 10% delle famiglie italiane abbia un anziano non autosufficiente da assistere con un carico di lavoro spesso non indifferente. Questa situazione può essere affrontata più agevolmente se la famiglia non ha problemi finanziari, ma se la famiglia non è economicamente solida, l’assistenza all’anziano diventa veramente impegnativa. Un altro importante problema da non trascurare è rappresentato dalla solitudine ed infatti troppo spesso le cronache riferiscono di anziani soli ed emarginati che vivono in precarie condizioni economiche ed igenico-sanitarie. È proprio verso queste povertà che la società moderna dovrà rivolgersi, cercando di creare strutture di supporto, sia dal lato economico che sociale e sanitario per garantire all’anziano una decorosa assistenza nel pieno rispetto dell’individuo e del decoro personale. Giovanni Silvi 21 Insieme con gli anziani 22 LA GERAGOGIA È ormai opinione comune che è utile e necessario educarsi per poter affrontare serenamente e consapevolmente i problemi della vecchiaia. È sorta così, nell’ambito della Gerontologia, una materia, una disciplina, a molti ancora sconosciuta e non apprezzata nella sua intierezza e nel suo giusto significato, denominata Geragogia (geron - vecchio, agein - guidare). Il termine significa educazione e preparazione all’invecchiamento, al pari della pedagogia che è l’arte di educare e istruire i fanciulli. Educazione sanitaria nell’anziano significa non soltanto conoscere meglio il proprio corpo, le sue modificazioni con l’età, le sue trasformazioni, le sue risorse, le sue vulnerabilità e debolezze, ma anche conoscere i presidi di natura sanitaria, medica e psicologica che la società, attraverso i servizi, mette a disposizione. Chi è ben istruito, educato, può consapevolmente gestire la propria salute, la qualità di vita e quindi anche la propria qualità di morte. Occorre allora insegnare, istruire con i mezzi attualmente disponibili, gli individui a sapere bene invecchiare. Sono pertanto necessari educatori, insegnanti capaci, esperti in Gerontologia (gerontologi - geragogisti) che attraverso una efficiente preparazione geragogica possano espletare attività di insegnamento. L’età verso la quale deve essere indirizzato l’insegnamento, l’addestramento, non è soltanto quella senile ma anche quella presenile, vorrei dire pure quella matura. Ma anche ai giovani devono essere aperti gli occhi sul fatto che il concetto della giovinezza onnipotente, contrapposta ad una vecchiaia decadente, squallida ed emarginata, non fa onore alla dignità dell’uomo. Occorrono allora interventi, di natura sociale, che tendano a modificare consapevolmente e durevolmente il comportamento dell’anziano nei confronti dei problemi della salute. In questo senso si opera a favore della Gerontoprofilassi (= prevenzione della vecchiaia). Dovranno pertanto essere presi in considerazione modalità e mezzi idonei per modificare abitudini, tradizioni, conoscenze per ciò che attiene all’igiene personale e ambientale. 23 Insieme con gli anziani Dovrà essere presa in considerazione la popolazione verso la quale è indirizzato l’insegnamento in rapporto alla sua composizione per sesso, età, per la struttura familiare, per l’ambiente sociale e culturale. Si stabilirà, così, l’argomento e i temi da trattare per cui si imporrà la scelta dei mezzi di comunicazione da impiegare che possono essere rappresentati dalla stampa, dalla radio, dalla T.V., dal cinema, etc. Dovrà essere curato altresì l’argomento nei dettagli per la sua elaborazione e la sua presentazione al fine di ottenere la massima attenzione e comprensione da parte dell’ascoltatore. La fase successiva dell’insegnamento geragogico dovrà essere rappresentato dalla valutazione dei risultati raggiunti attraverso conversazioni, questionari, interviste, etc. L’ultima fase sarà rappresentata dalle conclusioni alle quali il geragogista perviene, onde poter stabilire l’efficienza del programma didattico adottato. Giampaolo Zucchelli 24 BISOGNI E OBIETTIVI ASSISTENZIALI O gni Comune deve essere in grado di dotarsi di un Osservatorio, di una struttura organizzativa adibita alla conoscenza dei bisogni, delle necessità dell’anziano a domicilio. Ciò al fine di provvedere adeguatamente con aiuti mirati, efficienti e sufficienti. La Istituzione del Sociale, di recente adottata dal Comune di Livorno, ha proprio intenzione di rendere funzionante questo Osservatorio perchè è con l’osservazione permanente che ci si può rendere giustamente conto di quanto necessitano le persone in età avanzata. I bisogni possono riguardare l’autonomia, il mantenimento della salute, la sfera dell’affettività e della socializzazione, il sentirsi ancora utili. Per ciò che attiene all’autonomia, si può affermare che il sentirsi indipendenti, essere autosufficienti economicamente, avere un alloggio decente, decidere sulla risoluzione dei propri problemi, continuare a restare nella propria abitazione, essere capaci a svolgere faccende domestiche, a gestire ogni cosa per proprio conto, rappresentano fattori di rilievo che occorre giustamente considerare. Per ciò che attiene alla propria salute è doveroso ricordare che l’anziano può avere bisogno di cure mediche, infermieristiche, di cure riabilitative ma anche di quelle preventive. Non deve essere messo in condizione di perdere completamente l’autosufficienza né la possibilità di avere rapporti interpersonali, nè di essere costretto al ricovero nelle case di riposo, nelle istituzioni qualora dimostrasse contrarietà, nè della opportunità di svolgere attività qualsiasi per proprio conto. Per ciò che attiene alla sua affettività e alla sua socializzazione, le situazioni più pressanti che meritano di essere identificate sono la paura della solitudine, il bisogno di comunicare con gli altri, di avere compagnia, di essere ascoltati senza alcuna frettolosità e condividendone le ragioni, il bisogno di mantenere una propria dignità. Per ciò che attiene infine al bisogno di dimostrare di essere ancora utile sono da considerare nella loro giusta misura la necessità che ha l’anziano di aiutare figli e nipoti, di partecipare ad una comunità, di mantenere un ruolo significativo, di rivalutare la propria professionalità, espe- 25 Insieme con gli anziani rienza e conoscenza lavorativa, di contare ancora come categoria, inserendosi nei Centri sociali, nei sindacati, di partecipare alla vita parrocchiale (se osservante), di portare la propria esperienza nel settore politico (sempre meno pressante), di essere informato, di conoscere i problemi della vita cittadina, di apprendere cose nuove, di esprimere volontà per la cultura generalmente intesa. Si è però completamente consapevoli che, ad eccezione di una grave perdita di autonomia o di rischio elevato (vedi capitolo: anziani a rischio), la persona in età avanzata è in grado di gestire i propri bisogni e le proprie scelte. Gli obbiettivi che ci si propone di realizzare in un anziano a domicilio sono quelli relativi ad interventi assistenziali che devono essere diversificati a seconda delle esigenze accertate volta per volta, momento per momento. Se l’anziano vive solo, è pure opportuno cercare il sostegno dei familiari, dei vicini, dei volontari e renderlo partecipe delle decisioni adottate nei suoi confronti. Alcuni interventi hanno lo scopo di evitare ricoveri impropri, sia in Ospedale che in Istituto, adottando cure mediche, assistenza infermieristica, trattamenti fisioterapici, l’igiene generalmente intesa. Altri sono di tipo socio-assistenziale, come l’adozione di un aiuto domestico, del lavaggio di biancheria, della preparazione dei pasti, degli acquisti, della pulizia ambientale, etc. Non bisogna peraltro dimenticare che occorre concedere all’anziano una migliore qualità di vita, un’adeguata socializzazione, la facilitazione a servirsi di trasporti pubblici, il facile accesso ai locali di vendita, ai cinema, ai teatri, ai Centri sociali, ai Servizi sanitari, a percorrere agevolmente le strade della città, specialmente se dissestate e a volte non transitabili per divieti di transito, qualche volta assurdi, ingombro di auto e motorini, etc. Ma anche la Città dovrà essere a misura degli anziani, gli alloggi dovranno essere protetti, si dovrà fornire loro aiuti e agevolazioni fiscali, assistenza da parte di notai e avvocati che dovranno comprendere nella giusta misura i loro bisogni. Si può pertanto affermare che i servizi di aiuto domiciliare devono essere integrati con altri servizi e che ogni intervento da svolgere deve essere commisurato alla persona e a vere autentiche necessità di bisogno. Si può così concludere che i tipi di intervento a domicilio ad anziani in stato di necessità devono essere di natura medica, infermieristica, riabilitativa, domestica, economica e sociale. Giampaolo Zucchelli 26