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Foglio informativo ad uso interno
Matrimonio fine Ottocento
Quando ero ragazzo, le mie prozie, sorelle del mio nonno paterno, mi raccontavano spesso della
loro giovinezza. Andiamo quindi indietro di un bel secolo abbondante! E questo a che pro? Niente
di particolare, così, tanto per avere un’ulteriore elemento di valutazione di quanto i tempi siano
cambiati!
Un giorno, una delle prozie mi raccontò del matrimonio dei suoi genitori, i miei bisnonni. Si parla
degli anni Ottanta dell’Ottocento! La futura sposa, quella che sarebbe diventata la mia bisnonna, fu
contattata da un “mediatore” (sic!). Le veniva proposto come marito un tale Celeste. Fu invitata ad
accettare, visto che era un bravo ragazzo e per di più benestante. La sua ricchezza consisteva nel
possedere il paiolo di rame per fare la polenta e la “caldera” per far bollire i panni del bucato! Non
mi fu detto se la bisnonna si fosse impressionata di tanta ricchezza, sta di fatto che accettò di
sposare il Celeste. Il bello venne dopo, a distanza di qualche giorno dalla celebrazione delle
nozze. Dopo una settimana di matrimonio la sposina si accorse – si vede che prima non era stato
così evidente! – che il giovane sposo soffriva di balbuzie!! Ma non è finita. A distanza di qualche
altro giorno, si fa avanti un abitante dello stesso cortile in cui aveva preso dimora la coppia per
reclamare il suo paiolo di rame che diceva essere stato dato a prestito alla famiglia di Celeste
qualche tempo addietro. E così un altro vicino di casa venne a reclamare, per lo stesso motivo, la
“caldera” per il bucato!! E così il “ricco” Celeste si rivelò essere “povero” come tutti gli altri!
Ma le mie prozie mi raccontavano anche quanto questo matrimonio fosse durato nel tempo,
nonostante fosse nato con questo imbroglio. Il bisnonno Celeste si rivelò davvero un buon marito e
un buon padre per i suoi molti figli che raccontano, per esempio, di come il papà la sera salisse le
scale che portavano alla sua camera da letto, recitando ad alta voce le preghiere della sera. Le
figlie gli dissero una volta: ma perché urli così forte le tue preghiere? Non puoi dirle a bassa voce?
Lui rispose: perché voglio che i miei figli si ricordino sempre, anche quando saranno vecchi, che io
le preghiere della sera le ho sempre dette, e quindi le dicano sempre anche loro. A distanza di tre
quarti di secolo, la cosa in effetti si era rivelata così!
Che differenza tra il matrimonio “fine ottocento” e quello “inizio terzo millennio”! Da un estremo
all’altro! Arriveremo a viaggiare un po’ nel mezzo?
Don Giuseppe
Sante Messe festive: ore 8,30 - 10 - 11,30 - 18 * (sabato e prefestivi: ore 18 [e ore 15 al CTO])
Sante Messe feriali: ore 8,30 – 18 * Rosario tutti i giorni alle ore 17,35 (al suono delle campane)
Confessioni: Giorni feriali: ore 7,00-8,30 e 17,30-18,00; Sabato: ore 16-18; Domenica: prima e dopo le Messe
Apertura della chiesa: dalle ore 7 alle ore 19 (Sabato e festivi: apertura ore 7,30 * Domenica e festivi: chiusura tra le 12,30 e le 16)
Segreteria Parrocchiale con Centro d’Ascolto: dalle ore 9 alle ore 12 (dal lunedì al venerdì)
INIZIO DELL’ANNO PASTORALE
RITO DI AMMISSIONE DEI CANDIDATI AL DIACONATO E AL PRESBITERATO
DUOMO DI MILANO, 8 SETTEMBRE 2014
OMELIA DEL CARD. ANGELO SCOLA, ARCIVESCOVO DI MILANO
1. Il brano odierno del Santo Evangelo pone al centro la figura di Giuseppe il “giusto”. In sogno un
Angelo gli rivela la nascita di Gesù, il Salvatore. Per questa strada la liturgia ci conduce alla radice
della Solennità della “Natività della Beata Vergine Maria”, a noi tanto cara. A Maria nascente è
dedicato il Duomo, la Chiesa Cattedrale. Celebriamo il mistero della nascita della Vergine perché,
come tutti gli altri misteri mariani, è in dipendente relazione con Cristo stesso, con la sua preziosa
nascita.
La Lettura, che compone versetti del Cantico dei Cantici e del Siracide, entra nel merito del mistero
della nascita di Maria: «Io sono la madre del bell’amore e del timore, della conoscenza e della santa
speranza, in me ogni dono di vita e verità, in me ogni speranza di vita e di virtù» (Lettura, Sir 24,18).
Bell’amore, dono di vita, speranza di vita. Sono questi, come spesso ripetiamo, elementi costitutivi
della comune esperienza umana. La loro adeguata comprensione è più che mai decisiva per l’uomo
post-moderno, soprattutto europeo, tanto più smarrito circa l’esperienza dell’amore e il mistero della
vita quanto più deciso a provare tutto, in un certo senso, al di là del bene del male.
La potenza della logica dell’Incarnazione, cioè del realismo cristiano, si rivela in questa Solennità in
modo eminente. Ciò spiega perché la Liturgia odierna della Parola si apre con una domanda che è
un’esplosione di meraviglia: «Chi è costei che sorge come l’aurora, bella come la luna, fulgida come il
sole, terribile come vessillo di guerra?» (Lettura, Ct 6-10).
All’inizio del quarto anno pastorale a servizio della Chiesa ambrosiana, personalmente trovo in questa
lode alla Vergine una spinta alla conversione ed una maggior consapevolezza del compito di
prendermi cura dell’intensificarsi di una fraternità liberante tra di noi.
Gli accenni agli elementi della proposta pastorale che ora farò, abituali nel solco della nostra
tradizione in questa festa, chiedono anche a voi, sorelle e fratelli carissimi, in modo speciale ai
sacerdoti e ai diaconi e agli ammittendi personale e gratuito coinvolgimento.
2. Madre del bell’amore,… dono di vita: sono queste dimensioni irrinunciabili di quel “nuovo
umanesimo” così necessario alla nostra società plurale. La loro attualità assume uno speciale peso
per la nostra Chiesa ambrosiana in vista di Expo 2015. Figli di un Dio che ha scelto di compromettersi
con la storia, i cristiani non possono non riconoscere in questa circostanza la mano provvidente del
Padre. Il convenire a Milano di centinaia di migliaia di donne e uomini, provenienti da quasi tutti i paesi
del mondo, per riflettere sul tema “Nutrire il pianeta. Energia per la vita”, muove la nostra libertà a
prendere sul serio la proposta pastorale “Il campo è il mondo” per percorrere, da testimoni, tutte le vie
calcate dall’uomo di oggi. I cristiani, vivendo in pienezza la loro appartenenza a Cristo («Se qualcuno
non ha lo Spirito di Cristo non gli appartiene», Rm 8,5) intendono offrire il loro contributo
all’edificazione del nuovo umanesimo in Milano e nelle terre lombarde, vivendo e proponendo, come
ancora ci ricorda San Paolo, «una vita per la giustizia» (Rm 8,10)].
Parlando di “nuovo umanesimo” non ci limitiamo ai temi della nutrizione materiale e spirituale al centro
dell’Expo, ma siamo spinti ad affrontare il rapporto tra cultura e culture e quello del dono della nostra
fede cristiana considerata in se stessa ed in relazione ad ogni religione o mondovisione. L’europeo di
oggi ha bisogno di un centro solido a partire dal quale interloquire con le molte forme di
manifestazione culturale e religiosa presenti nelle nostre realtà. È un compito prezioso proprio di
quell’educazione alla vita buona che deve mobilitare tutti i fedeli e, in modo decisivo, i laici. Per questo
motivo dedicheremo al “nuovo umanesimo” una seconda Nota Pastorale, in occasione della solennità
di Sant’Ambrogio.
3. La proposta cristiana che non può non implicare – con le dovute distinzioni – elementi di nuovo
umanesimo ed una sana pluralità, è essenzialmente quella di un metodo, di una strada educativa. Si
tratta di far fiorire in ogni persona e in ogni comunità quella vita che ci permette di «camminare non
secondo la carne ma secondo lo Spirito» (Epistola, Rm 8,4).
La proposta pastorale «Alla scoperta del Dio vicino» resta decisiva per la risposta della nostra libertà
all’iniziativa amante di Gesù e, di conseguenza, per la suscitazione di comunità di cristiani spalancate
a 360°.
Il grembo materno della vita cristiana è la Chiesa stessa, comunità educante per eccellenza.
Non a caso le indicazioni che, insieme al Consiglio Episcopale, ho voluto offrire a tutti in merito alle
comunità educanti per l’iniziazione cristiana delle ragazze e dei ragazzi insistono sul fatto che «la
“comunità educante” vuol essere un’espressione specifica della Chiesa-comunione, così come essa
vive nella nostra Diocesi…» (La comunità educante II, d).
Le nostre comunità educanti sono chiamate ad essere, come diceva l’allora Arcivescovo Montini, «un
ambiente dove tutte le cose che si pensano sono belle… dove tutte le cose sono splendenti»
(4.5.1955).
4. Comunità educanti sono, per eccellenza, il Seminario Diocesano e la comunità di formazione per il
diaconato permanente. Salutiamo con gioia i candidati che oggi vengono ammessi dall’Arcivescovo ai
sacri ordini. Hanno compiuto un cammino educativo che, con il gesto pubblico che fra poco compiremo, entra nella sua fase decisiva. Non è possibile accogliere un ministero nella Chiesa – nessuno si
invia da sé, tutti siamo presi a servizio – senza la disponibilità cordiale e permanente a lasciarsi
educare. Non è un caso, infatti, che il rituale di ammissione agli ordini concentri il dialogo tra il
Vescovo e gli ammittendi proprio su questo tema: «Volete portare a termine la vostra preparazione?...
Volete impegnarvi nella formazione…?». Non si diventa «educatori della fede» (Presbyterorum
Ordinis 6), se non si è sempre disponibili a lasciarsi educare. Non giungerà mai il momento in cui il
cristiano, e in particolar modo il ministro ordinato, possa dire “la mia educazione è compiuta”, “sono
arrivato”. Con una bella espressione la versione latina del Vangelo di Giovanni, riprendendo il profeta,
afferma: «Erunt semper docibiles Dei» (Gv 6,45). Saranno sempre educati da Dio.
5. Perché questa insistenza sull’educazione? Perché è l’unica strada che conduce la donna e l’uomo
alla riuscita, alla pienezza di vita, in una parola alla santità cristiana. Nell’anno pastorale a cui oggi
diamo inizio la Chiesa riceverà il grande dono della beatificazione del nostro amato predecessore
l’Arcivescovo Giovanni Battista Montini, il Papa Paolo VI. Il suo percorso cristiano e sacerdotale –
dalle particolari condizioni della sua formazione seminaristica agli anni di ministero come assistente
della FUCI, dal lavoro svolto con acribìa al servizio della Santa Sede all’opera della sua missione in
terra ambrosiana e, in modo eminente, al tempo della testimonianza fedele e sofferta come
successore di Pietro – tutto il percorso di Paolo VI indica una totale disponibilità a lasciarsi educare e
condurre «in nomine Domini». La beatificazione del pontefice bresciano darà concretezza alle 2 Note
Pastorali e alle tre Lettere Pastorali che intendiamo approfondire in unità.
Invito tutta la comunità ambrosiana a partecipare al pellegrinaggio a Roma del 19 di ottobre e a
proporre ai fedeli questa figura delicata e forte di cristiano. Lo raccomando in particolar modo alle
parrocchie le cui chiese sono state volute dal Cardinal Montini nel quadro del progetto chiamato
appunto “Piano Montini”.
6. Per affidare l’anno pastorale a cui oggi diamo inizio a Maria Nascente facciamo ricorso ad una
preghiera dell’arcivescovo Montini che ci richiama ad essere quella “Chiesa in uscita” di cui Papa
Francesco è testimone deciso:
«O Maria, che hai dato Cristo al mondo e hai assistito gli apostoli nella loro missione di dare Cristo al
mondo, dà anche a noi il desiderio e la grazia d’un umile e sincero apostolato; e Tu che sei stata forte
fino ad assistere al supplizio di Tuo Figliolo rimanendo dritta sotto la croce, fa che nessuno di noi
abbandoni Gesù nel giorno della sua sconfitta terrena, che nessuno di noi arrossisca di confessarlo,
che nessuno di noi sia vile e dimentico delle nostre promesse; ma fa che tutti siano degni di dare a lui
franca testimonianza di pensiero e di opera» (22 maggio 1955). Amen
X
Domenica
12 ottobre
VII dopo il Martirio di Giovanni
ore 16
Battesimi: n. 5
ore 16
ore 21,15
Lettura della Bibbia (in chiesa)
Coro
16 ottobre
ore 9,30
ore 13,15
ore 21
Consiglio dei presbiteri e delle suore
Lettura del Vangelo di Luca (in chiesa)
Lettura degli Atti degli Apostoli (in oratorio)
Venerdì
ore 18,15
5° incontro Genitori Terza Elementare
Lunedì
13 ottobre
Giovedì
(Leonardo Acquaviva, Matteo Campanale,
Viviana Borboni, Simone Grassi,Gaia Retuerto Cardenas)
17 ottobre
X
Domenica
19 ottobre
Dedicazione della Cattedrale
ore 11,30
Messa con la presenza dei “Fidanzati 2014”
e con 2 Battesimi (Beatrice Meda e Liam Lorenzo Enrico)
domenica 12 ottobre
GIORNATA PARROCCHIALE DELL’AZIONE CATTOLICA
domenica 12 ottobre, pomeriggio
OR.MA. decanale
domenica 12 ottobre:
vendita torte de “IL MONDO È LA MIA CASA”
domenica 19 ottobre:
banchetto missionario
--- Il Consiglio dell’Oratorio previsto per il 14 ottobre è rimandato a martedì 21 ottobre ---
GIOVEDÌ SERA – LETTURA DEGLI ATTI DEGLI APOSTOLI – PROSSIMI BRANI
16 ottobre: Atti 10,1-33 * 23 ottobre: Atti 10,34-48 * 30 ottobre: Atti 11,1-18
6 novembre: Atti 11,19,30 * 13 novembre: Atti 12,1-19
Munirsi degli appositi sussidi liturgici (libretto dei canti e foglietto liturgico) ti
permette di partecipare meglio alla celebrazione. Fai attenzione alla voce che ti
indica il numero del canto e… canta! Il foglietto ti serve per seguire e recitare le
preghiere proprie dell’assemblea; la Parola di Dio sarebbe meglio ascoltarla
senza leggerla, tantomeno non va letta con voce udibile dal vicino!
MATRIMON
I
N° sposi
6 SPORTIELLO Roberto con BELTRAME Daniela
7 BELLINI Lorenzo con COMPRI Lisa
data
del matrimonio
20.9.2014
13.10.2014
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592 - Parrocchia Bicocca