/ DELLE FESTE FATTE IN PESARO IN ONORE DI GIOACCHINO ROSSINI NEL SUO 21 Dì ONOMASTICO AGOSTO 1864 o ri: PESARO 1864 TIPOGRAFIA NOBILI L ^:§ssss3S5SS§3S^^^;s^^^^^^^^sssss8Ssss§3s« JJe Pesaro feste celebrate in nell' onomastico di Gioacchino Rossini ben meritano di essere raccontate e descritte, e dal Municipio registrate tra italiano si fasti cittadini a ricordo degli avvenire, perocché non a passatempo esse intendevano, inutile non i , ed a svegliare in tutti i petti acquista soltanto combattendo adoperando a prò delle patrie bensì ad onorare V amor della gloria le patrie battaglie Ben l'ingegno. arti potrebbe dire che, avendone parecchi giornali altri nieri ragionato , torna inutile che non ci sarebbe un di tanta importanza fatto giornali ne han la dignità parlato con questa al Magistrato di all'altrui tanta ; cosa , , ma , Genio la quale eziandio vero è varietà è che che italiani e stra- narrazione. detto, e però Ma , da la notare loro maggiormente si oltre per che i non può conviene Pesaro, e come a rappresentante della Città e come a quello che meglio di ogni altro è della nuova ; il del Municipio a starsi contento ritenersi in tutto per vera istoria vero ma farne tessere che a correzione del schietta falso o grado di narrazione sì in sapere a il netto conferma del ad ignoranza o ad arte raccontato 6 g> dagli altri. Di tale avvenimento adunque che in solamente scosso suo dal mercè Provincia, e che oggi tutti i nazioni civili contatori più questa al liberale rinato e in ed italiano ha un eco presso trovato faremo colla maggiore brevità ci . un Governo ha ed o Città sentimento nazionale del cuori sotto gl'influssi di destato tutta la Penisola, questa torpore tempi avrebbe altri tutte le semplicità rac- lasciando lo sbizzarrirsi in romanticherie ed esagerazioni , a quelli che proponendosi a scopo più che diletto il vero il pos- sono impunemente giocar di fantasia. E per pigliar cose dalla loro origine le commovimento nato in Pesaro tanto diremo , T amore per Gioacchino Rossini non antico quanto fatti sia primo manifestarsi del il non solo appena segno e' die e spiegare , innanzi come suo genio come tutto qui cosa d'oggi, sia ma tanto immortale. di voler uscire della schiera In vulgare trovò in tutti, e specialmente nella Contessa Olimpia Perticali una protettrice che a tale Tessere ammesso a' Bologna vestì campi in . dell' cui 20 armonia, dovette lei di le ma Marzo del 4807 penne al benefizj altri nel Liceo musicale gran per volo quando tornò 1818 nel molti a oltre , a gì' di immensi Pesaro per l'apertura del nuovo Teatro fu accolto con ogni maniera di applausi, e nell'anno appresso l'Accademia nostra letteraria, ponendosi migliore posito de' più sapienti e dotti Pesaresi interprete del voto di lutti decreto dedicato un ' perchè busto in concessa: e nel 4843 nell' marmo in ; Aula i di sua quale com- que' tempi era di cittadini la provvide con , residenza gli la apfosse cosa né prima né poi a verun altro cui, grazie agli ajuti che largì, eseguissi qui con maraviglioso successo Io egli stesso Stabat, gli ne fu - per pubblico decreto questo lapide 3 onorifica che pure non toccò a ninno né degli antichi né de' illustri Pesaresi. Chi non sa poi della statua che donata a ; Comune insieme a quella Giulio Perticar! di dieci anni maggiore con dalla collocala , feste solenni tempi arditissima 4 Città e con un in lato non sa dell'erma in quella a rincontro di quello del suo ? )Ia che esisteva adunque sono geografica. carta sulla in nuovi I cagione onde ciò che prima non era la esso di queste non fu- tutte rono che feste municipali, né potean esser altro in un tempo Nazione non in- nominato ? occasione erettogli nell'atrio amico Giulio piazza con ridotto lui or , per que' letteraria gente spesa alla presente eleganza fu nel 4854 da chi questa di chi non sa del Teatro che ? fu gli , 1 un accademia munifi- dalla cenza del Conte Gordiano Perticari allora Gonfaloniere fa casa alla il ove nacque moderni una posta cui la tempi che muni- cipale oggi è diventato nazionale. Quanto di Pesaro propensa , a ai promotori della cosa come sopra si è detto della miglior un pesarese; , essendo rendere onore a chi tanto ne ha a questo gran nulla ed , non han dovuto che manifestare nisse essendo stata sempre , fatto il voglia che il il attuato. E che animi ciò di quale appunto per questo gli lei pensiero loro primo promotore ove non avesse trovalo oggi la città più che mai procacciato, essi 1 , pereti' egli sia vero queste feste non sarebbe di tutti a ciò Io ve- prova non fu riuscito a naturalmente disposti. AH" egregio cultore De Bacci-Venuti niche di , musicale signor Professor Antonio dell" arte patrizio aretino , institutore delle società filarmo- Arezzo, Livorno e Pisa, che fin dal 1863 trovasi qui per <S 8 §> un ragion di pubblico impiego, ove nacque Rossini andò che ciò fu stato De il prediletta essa 5 di occhio l' all' appostavi lapide maggiore al 1 che lesse 23 11 fosse si di modo qualche Novembre del di , al pensò quanto Rossini, per lui metodo abbia avuto finora ella nostro Gioacchino al gialo quel fausto giorno. 4863 ne questo suo amico Giuseppe Banchi di Firenze, maestro festeg6 scrisse a di violino del meno Municipio, e direttore di quest'orchestra, con fine non arti- che civile, giacché saviamente dicea che la musica inspira patria e che sola può ricongiungere nel fraterno la carità della animi amplesso gli al signor Gaetano Cattedrale , buona de' cittadini, pregandolo Grilli di Gubbio, maestro ad adoperarsi insieme cappella di amico, e dell' Direzione di il questo dì Comune giornale il primo concetto stiero, e forestieri fossero gli De fosse, altri al Grilli il una lettera Bacci. Tulli applaudiscono: come ho due che a lui detto si , di un fore- univano, tuttavia sempre buon qualunque parte esse vengano, sentendo che d'onorare la Provincia, perchè e gentilezza pesarese che alle grandi e nobili idee fa viso da per , Banchi consente nel gentile 25 scrive insieme desse pubblicazione alla lettera del e quantunque 11 questa in e di canto e piano-forte alle scuole municipali riuscita della nobile impresa. pensiero la casa da grandi Maestri dell arte ai scrittore sarebbe stato conveniente che alla e vi , e spezialmente al primo inventore del vero , suo Guido Monaco e stico alla Febbrajo del 4792. Desideroso com' è sempre Bacci di fare onore ed , 29 ai bel dì passando innanzi si trattava suo immortale Cittadino, accetta di gran cuore l'invilo e in poche ore trenta Pesaresi aveano stituire la Società dato Rossiniana, della quale il il loro nome per co- De-Bacci avea già steso regolamento il ' che per mezzo del Conte fu sottoposto alla sanzione officiosa del Prefetto, e chi con circolare a i 8 stampa i Maestri Grilli e Ban- promotori nella sala del Teatro Rossini alia prima adunanza tenumattina la ta De mese suddetto 26 del dei sotto Ma i rappresentanti e gli ecco diffondersi per officiali. voce che città la la , strade ferrate romane aveano ed Ispettore governativo Emanuele Marliani tore del Rossini in bronzo del 4 vano 864 giorno all' uopo allegrezza e il dal 7 di fin i della Società delle Decembre , di voler donare alla Città di Commenda- Pesaro una statua natalizio del Re e del Principe Umberto, chiede- concorso del Municipio. Non è da dire con quanta il Municipio e la Società Rossiniana, e notizia. Il nome Città la quali Pesaro serberà perpetua gratitudine volava per di tutti. Ma quanto opportuno inopportuno tornava per Pesaro del Re non perchè dispiacesse d" Italia riusciva un sì e decorosa. E al , di ciò essendo così De Bacci bocche gran dono, altrettanto vederla posta nel che nessuna cer Pesaro nell'amore al suo adorato Sovrano ) natalizio di Rossini le giorno 14 all'innalzamento della il e del suo Successore ( pareva più conveniente che tutta dei generosi Donatori ai ; Regno del e che desiderando inaugurarla a' 14 di .Marzo quanta accogliessero questa statua sapere fatto linee ferroviarie, signor di tali Marchese signori mezzo dell'onorevolissimo Senatore nostro Sindaco per al presidenza del 9 Salamanca e Cavaliere Delahante rappresentanti di la Bacci iniziatore della Società per costituirla formalmente, eleg- gendone ti Matlei Decemhre invitavano data dei 23 in Giacomo Cav. fosse la festa fatto ii dì natalizio Città può vin- ma perchè di 29 a tut- Febbrajo per riuscire più splendida più che a qualunque altro doleva la <5 io §> cosa: ondo, fattane intesa la Giuseppe Vaccai incaricato la Commissione Società Rossiniana recarsi di in . Bologna a in ed eirli il Signor con trattarne dal Senatore Marliani, per parte dei inslituita si- gnori Salamanca e Delahante. in quella seconda patria del Rossini direzione di tutto quanto di alla musicale dovesse Pesaro nell'innalzamento della statua. Ma non dei desideri . e se di Marzo, non ai 29 potè si Fehbrajo di ottenne che si che fare la statua la sua accompagnarla con grandiosa opera solennità di giacché così per una pratiche stabilì si "' nifesto dì il e ( il ) musica via del la d oro la ragioni essa conduce si luminarie, siccome celehrate Società feste si ben maggiori non meno Rossiniana, Né il ma in allorché i dal gli Municipio si la . 29 fosse con un' Accademia di letizia soli di si sarebbero che dalla Salamanca e promessa la letterati di suoni e di Municipio stelle colle egregi Donatori della statua, si ma- solennemente dal suo March, Signori questo mezzo tempo ninno tra però dopo molte falli fece; e che a migliore stagione Cav. Delahante avrebbero posta a Rossini ed Rossiniana giorno il formata volle di lapide apposta alla casa coli" intitolare Duomo che ad (che per varie 1 questa Provincia natale del Rossini) e con tola; tempo breve e con istraordinaria , che per intanto Rossini venne al mondo, il letteraria di così in Municipio ne die avviso con pubblico 26 Fehbrajo 14 fosse alzata ai ne ebbero due. In festa se festeggiato col rimettere a lettere nome non siccome era desiderio della Società leste, seconda tutto riesce a che della Commissione Bolognese. Tutto pel meglio al pari ove in luogo a inaugurazione accadesse tornando impossibile . aver statua. mani alla cin- Società Rossiniana accese una nobilissima gara a chi sapesse meglio a <& cooperare gran alla che finalmente festa "ionio 21 di Agosto del 4864. E quante immaginare onomastico dell'immortale Rossini. faccende ha esperienza, in tali dare nel di ciascuno dovesse superare ben se difficoltà chi di convenne si può Io specialmente, Italia dove l'andar d'accordo era cosa da lunga pezza sdimenticata ( né mal vezzo è smesso ancora del tutto); e trattandosi per giunta diverse società onore , poteva l'amor fare che a vivere delle quali delle così chiamano sempre fra le armonie, più scalpore pesarese. che la Eppure la si , di tre a farsi offendere e avendosi da in generale tutti perchè forse , risentono per ogni convenevole. del minimo che, somma In avvezzi nulla di musicale, e della natura festa compose, e si Società Rossiniana quali i più malagevole a comporsi di una della come sono difficile Virtuosi troppo zelo in ciò dispiacenze; destar e altre ambendo naturalmente , mostrare col sol con gente si menano e ne anche , proprio ul timo a quelli ognuna , il degna del mollo riuscì assunse si TUTTO ARMONIA. SPIRÒ. Quanto cosa che fa poi ciascuno contribuisse meraviglia. In fatti cittadino, ricco o povero, alle case; che non fu e Delahante oltre al dono cinquecento musicalo dello da stesso tra non dire ) la Mercadante Mercantini , e da e veramente in giro Società Rossiniana ebbe statua un inno da è quanto offerse ciascun di Commissioni mandate della cantanti festa tal Guglielmo Teli il della festa, proffersero da a somma picciola raggio di promettere ( a di ; i per le il co- Signori Salamanca , bronzo, ch'era l'idolo intonarsi alla scovertura di essa suonatori . da Mercantini e scritto una cantata del Pacini sopra parole eseguirsi la sera in Teatro in un <§ 12 £> gran concerto vocale-islrumenlale a cui Guglielmo Zucchini e per la Teli, prenderebbero Badiali il di musicali. E tombole del Pasi, lo il , contribuire largamente al corse di cavalli splendore di luminarie e dolcezza , promesse con larghe le tutti Municipio oltre Scargi la Guglielmo Teli promise esecuzione del ricchezza il ; parte esecutori agli oltre , effetto bande di ancor più largo mantennero. adunque P epoca Giunta Municipio loro e , Commissione la se la minore; e commozione ben presto palchi piovevano da ben abitanti della Città, in parti tutte un pubblicare di fatto grande fu : avviso di cosa la non Pesaro, in appartamenti, ondechè cercava letti lennità, e modo modo cose stabilmente i loro ; meglio i locandieri perchè non avrebbero bastato , cittadini punti della città. la di e , i le , e fuori camere, invitava lutti gli d'affittare, a darle all' uopo benché non troppo per tanta so- meglio più in i decoroso e co- rinnovò e migliorò molte , piazza maggiore coli' erigervi candelabri eleganti locali; e ne prevedeva varii illuminò quattro il acconciò e dispose suoi appartamenti ed uffici ciascuno lampioni ordinarli i Teatro, al decenti Municipio il Città come sapea rabbellirsi di la certa fu assegna ad apposita Commissione, perchè se ne potesse agiata, il , Municipio credette il quale col che avessero stanze con convenientemente disporre. In tanto se veduta essi, di domande le Società Rossiniana la . Bolognese pubblicarono ciascuno programmi". All'apparire sicura, di stabilita ferro di trattori , locande, i fuso caffettieri le a resero più trattorie, e a tanto accorrer di gente, forastieri ne apersero (piatirò i caffè quanto dei nuovi in <§ 43 §> preparato Così che ciò ad accogliere più necessario era più convenientemente che fosse possibile a una piccola il quanti città fossero venuti ad onorarla di loro presenza nelle Feste Rossiniane giorno 44 Agosto la sera del Guglielmo maggior parte grandezza siero uomo di azione cer ramente la e si si men natura che di La arte maraviglioso. Quivi tale unità di pen- modulazione sinfonia poi racchiude 1' tutto , tu ti avene; poi odi come di la argomento delprima senti in mol- una marcia non men la un sommesso parlar represso fremito più in si chiude il prima sera che le seguenti gli pugna e gridare E Ognuno insomma parea o finché pari al qui tu avresti veduto uditori da tanta virtù di agitarsi piedi e brandirsi e cercare a squarcia gola ; dramma, prorompe con inebriati chi piangere, chi fremere, chi in di terribile se- più sviluppandosi e crescendo, terribile in aperta rivoluzione. vamente, chi balzare un posta per tentare una grande impresa fragore della tempesta onde la ardimenti , comunicano con danno cospirazione musica armonie, musicale di pastorali persone che , bellezze melodiche, tale tali orecchi da un tenue e mesto suono che sembra ed è ve- gli greto ha stromentazione che a niun altro lavoro modo in E tanto esso fu straordinario. vaghezze forma di siccome vuole non l' mondo; del nella che impossibile cosa presso moderno puossi paragonare. antico o sempre , novità e peregrinità prima rappresentazione del ch'esso produsse sugli animi di concetto, tale ricchezza di tali , sarebbe Guglielmo Teli il la dell' effetto forestieri, di più eloquente veramente diede sceltissimo uditorio, composto quasi numeroso e del al Teli. Dire si per così dire — viva Rossini viva dimentico o uscito di se convulsi- 1' Italia — medesimo e <S 44 g> tutto invasato di marziale furore, di cui meno altro di più eccitante, nulla di introduzione di semplicità frase la Ah : ! Matilde quale è sì è vero espressiva si , , dirò del coro che segue formano degno poi resto del il che racchiude dal lato inventivo sbalordì. per la , talmente gli trasportarli. S" congiurati ed tutti , air eruzione d' cotesta Che del volgo tore , l' se il effetto sì in di ! Se che come lato estetico che modo analizzare , paragonabili Michelangelo esaltarono la scena del giu- la musica potesse a cose punto come Quivi inferiori la d'una non ha spirito rivoluzionario Rossini è veramente non produssero a quelli parlando, sendo migliori, e di qualità più è solo secondo atto 11 due primi non è da chiamarne essi Guglielmo Teli dal che produsse terzo e quarto atto non essendo modo. assomiglierei allo scoppio io interprete. effetto dei il tutto, lutto essendo famoso terzetto un lavoro un vulcano. Lo finora trovato migliore titano. il dritto tanto celebrata materiali paragonarsi, alfin degg' io, che a maggiore altezza era impossibile immagini poi ramento a buon mina primo? e che io non saprei animi di è la in cui precitato pezzo, e dei ballabili sublimità dell'arte vastità del concetto a . elegante che si , alla destò sempre applausi universali. , dell'atto finale la dei cori I il bella E di soavissima — ma faggini gran mente piacque sopra di quella rimasero incantati tutti sì , più la escogitare. duetto fra Guglielmo ed Arnoldo V amo io , pura il è possa aspettare si veramente ammirabile e Genio Rossiniano poteva crearla Che non tanta sensazione l'animo melodia. Cosi del paro sinfonia mente umana abbia saputo sublime espressione che quantunque dopo quella , anzi , un sugli animi in colpa P Au- musicalmente fine e prelibata : che il fama Virgiliana che cresciteundo. e *o i> <$, ma la più bella nota di esso è l'ultima il quale, eccellente per una cantata Teatro melodrammatico. Che se libretto l'hanno francesi che troppo in un scritto si Ah Ben dunque pensa ! , o figlio musicale non è lode che le dell' né cure né una situazione è essa com- tanto miracolo di tutto poema questo se torio. Né si , Tutti si degna può dire tore d' orchestra Maestri concerto, a il solennità di tanta , , Sig. Cavalier Gaetano mostrarono ben ma parie anche lo la quale non risparmiò Squarcia Sig. , di tanto lavoro e degna di Grilli , sì al eletto udi- buon insuperato e insuperabile esito Diret- Teodulo Mabellini Concertatore ed Agostino Mercurj supplenti. degni della onorala nominanza che go- dono. Dal lato della parte vocale poi comio il mezzo quanto contribuissero Angelo Mariani , il Giunta Artistica e Di- della perchè essa riuscisse degna fatiche Sig. Cavaliere Sigg Com- esecuzione fu in buona parte del Sig. Cavaliere Maestro tanto i a Ma che varrebbe basti. nella tradu- pensa a tua madre ? , rettore generale dei componenti e sempre lacrime a queir mendatore Giovanni Pacini Presidente il poeti i non fosse degnamente interpretato? Onde non è da tacere che merito di odierno doversi scostare pomo non scena del la può conchiudere che si di trova nel 3.° e 4.° atto ma quella del terzetto: creduto come quasi moventissima ? Chi può frenare il all' leggenda tradizionale, e quanto a storico dalla fatto zione italiana. Certo non poi presta molto si volesse addebitarne T autore del non han poesia essa non è così pedestre come non , altri soggetto slesso n' è cagione, il potrebbe rispondere che cpianto agli avvenimenti si , : e lo tutti Stigelli, il sono meritevoli di en- Selva, e Macleod Lanari sono degni la Lomi, di particolare e in men- <§ *6 §> Né minor /ione. lode si vere nella più parie di 1 aspetta ai Cori ed Insomma celebrità. Orchestra ali a delta . composta uomini degli vecchi, intelligenti e spassionali, in nessun altro Teatro d'Italia é stalo finora nel suo insieme come Pesaro in , sì egregiamente eseguito e a chi n' è parso diversamente ha fatto velo al Ma giudizio qualche ignobile passione. é quale si racconta , Consuma dentro 1 Guglielmo; di esso fu una pure te con il il noia andare lasciò si non avere da permesso che egli poema divino quel principali del integrità. E se di voce accaduto allo Sligelli; E questo fia suggel di' del Guglielmo Teli 1 ogni uomo diremo si buon esilo levasse nep- sera del la dovè sottrarre alcuni brani fu solo a cagione ali pub- quale fu sempre il , si prima fino a Cavalier Pacini fece togliere varii pezzi dal eseguilo nella sua originale Né fallo il la tua rabbia: mentre una delle cause appunto sola che , passeremo senza nep- ci tali no essi o il quale in taluno fu così fiera che blicar pe Giornali vogliano e però di questi pur nominarli, iniuonando loro la Guglielmo Teli il 1 dell 20 Agosto abbassamento sganni. altro se non che dalla ultima sera fu dalla sempre nuova e sempre eletta udienza accolto con eguale entusiasmo, e che dalle prime prove all'ultima rappresentazione lo piii povera, il la Teatro fu circondato da una quale contentava si di folla di raccogliere gente , per con avide orecchie dagli spiragli degli usci e delle finestre qualche rara melodia che pur era lama turna per ore e ore tutta siniana saviamente avvisò da farla lieta di stare quivi e silenziosa. ridurne per alla Onde le la brezza not- Società Ros- ultime due sere il il <£ HSj i. 50, e alla piccionaja a prezzo d* ingresso a L. che meno i agiati fra popolo potessero godere il che forse non potranno udire più mai moria delle feste ad un loro fatte S' appressava intanto e sagro il inaugurazione ali* più particolarmente occuparci mento altro di questo che un , andirivieni di onomastico del gran Maestro . sua statua come forestieri di , artisti argo- l non vide giorno 21 ne fu così erano ma genterella, fior e ricchi perso- di letterali e d" autorevoli , 1 che forma poi Pesaro in il , dobbiamo del quale , di quello piena che proprio ne riboccava, e non di scienziati me- e così serbare eterna . Se dal giorno 14 scritto. quelle note divine di fratello. giorno 21 della 50, perchè an- soli C. naggi. Le più cospicue Venezia, erano da più illustri gran festa, i alla messi appositi Istituti sione pel fece offerire Pacini presentò una al ,5 la Padova la cui scuola di sica la . si E '* ne molti che per Rologna , Banda valentissima Banda ne che a della inviò Commis- eletta una medaglia d'oro le più sua anche porsero P Accademia , Giornali accreditati può chiamar nazionale, Municipio coniata stessa infelice la mani Regio del dell' illustre Album contenente rallegrare Guardia la festa nazionale. un bellissimo inno in mu- Società filarmonica drammatica di Trieste che ne spedì una nobile Giovanni nostro stessa città ne mandò ''', 2 più i nostro Sindaco un magnifico epigrafe nobile ' esclusa come Firenze che da . al musicale della Istituto musicali, rappresentali appositamente Rossini non . che meritamente preziosi e gradili presenti ,3 d' Italia città epistola in versi Salghetti Orioli di accompagnante un canto Zara che ne trasmise a Rossini tre inni '". di <§ 48 g> Niccolò Tommaseo intitolati lS Speranza da esso musicati dalla . Luigi Dasti che con gentile ed affettuosa iscrizione dedicò alla città Rossini a Napoli Pesaro una sua commedia di Caldani modenese, della suo dall' sapere (cosa rara) modestissimo, La le medaglia il sorriso d' Igea che , cominciava d' oro della gentile a gli Rossini osservate nella città occasione Rossini auguriamo benigna messa a mezzodì Toscana se dal più dei forastieri nel visitare cipio a un gran poeta a eui per riuscire , a da ajutati in ciò , Giuliano vedere ad ammirare la tenuta al Cav. Mazza ; la le da una ; , e perocché presentazione più Guida e chi degne della di essere di improvvisata per moveva ove questi nacque collezione . ore mattutine furono spe- cose le Vanzolini casa ricca , colla 20 come seppe festa strade erano zeppe di cittadini e forastieri festa ufficiale via quale inviò il Città fin dal mattino erasi tutta meglio; tale Angelo Isauro festoso alla Senna un canto veramente sublime dell'Av- non manca che la , musicale assai dotto, e del storia e dell'arte vocato Cavalier Giovanni Raffaelli il ,,J per Muni- chi in ; majoliche già la appar- chi all'attigua chiesa di S. Ubaldo per con- templare in un Gesù Rambino le fattezze di Rossini fanciulletto di pochi anni; chi attorno alla fonte così bella di forme, così ricca di acque; chi chi a S. al palazzo di Domenico Prefettura già Corte dei nostri un bellissimo dalla magnifica porta gotica e da (punirò di incerto quattrocentista; chi a S. Francesco d'antico portale e del maggior quadro che abbia dipinto Duchi; ricco il pure Giambellini; chi a S. Agostino bello anch' esso per grandiosa ed elegante porla ogivale; chi alla graziosa e pulita pescheria; chi mato ospedale dei mentecatti; chi agli orti al vasto e sagri alla rino- memoria di <f 19 g> Giulio Perticali ; chi all' osservatorio astronomico diretto dal Cavalier Prof. Luigi Guidi; chi a S. Giovanni, opera del dicalo si più bel tempio che sia in queste parti; chi il gode una magnifica vista di Costanza ora conversa mura Genga,dal Vasari giu- mare e carceri; chi intorno alle in E e di eleganti passeggi adornate. sfavillare la gioja, chi terra; di perocché alla sul porto d'onde al belle volto di rocca alla solide e vedevi tutti gajezza della città, alla gentilezza degli abitanti rispondevan quel giorno La terra, Alle \i antim. cielo e gli elementi il Ministro dell" Interno Peruzzi passò in rassegna il Teatro sulla piazza del Battaglione di questa Guardia Nazionale il Andrea Marzetti, comandata dal Maggiore Cavaliere lodò molto non e della a prova. meno tocco Al tutti palazzo di Prefettura, dove in una sala piccola ( che la maggiore -ove furono celebrate con Camilla restauro ) , di ma daco di , il Bologna sig. e il Conte altre tanta Pepoli il , il , il gente nostro Prefetto Deputato al il , il Sin- Parlamento città d'Italia, dei vari Istituti , nel via di in Cav. Emidio Ceccarelli sig. Giornali italiani e stranieri Commercio Manna, manca musicali, Ministro d'Agricoltura Barone Poerio Vice-Presidente della Camera, Commendatore Leopardi Deputato illustri; nello a autorevoli persone; a destra, e a Rappresentanti delle varie e di parecchi avviarono acconci addobbi 1 Sindaco della Città Briganti-Bellini, ed i sì per .Ministro dell Interno il si nozze di Costanzo Sforza architettura e vaga tu avresti veduto di fronte De Rolland le si Aragona non fu potuta usare per essere bella di quale che della buona disciplina della bella tenuta non comune istruzione. col al Parlamento, ed altri uomini spazzo mediano' cavalieri e dame, e nel resto della sala <$ 20 §> gente di ogni ceto. Aprì funzione la la Banda questa Guardia di Nazionale con una delle più belle marcie di Rossini. Dopo di che il signor Conte Gordiano Perticari, siccome Presidente della toscana Commissione presentò , nostro Sindaco al leggendo con quel garbo che difficile arte di molo e , fioco si medaglia la fiorentina , addice ad un valente cultore della Roscio, e insieme con accento per vecchiezza tre- ma che perciò infondea un non so che venerando non meno a che lui rito al che sacro e di compieva, queste si parole: Illuio Signor Sindaco, Illmi Signori Assessori , Giocondo oltremodo mi è V « nome ufficio che oggi mi viene imposto Commissione toscana una medaglia « di presentarvi, in « d oro, a perenne onoranza del padre della musica , « Rossini, a cui verrà tanto più gradita, portagli dalla mano « in cui « solennità di questa presentazione, nel cospetto de' Regii Magistrati. « dei Deputati delle Città « celeberrimi « di « che della , ? per così dire . artisti italiane, diede E « un « appo « arti italiane. « numero di Voi non , , mezzo corona di alla La tanti se torna a gloria grandissima riesce di minor vanto alla Città culla. qui mi permettano « tal la in e nobili cittadini Quello a cui è dedicata gli grande personifica la sua dilettissima patria. si , del i miei Colleghi , che io dica essere stalo pensiero veramente degno della gentilezza di quel Popolo, il quale surscro . e La i più stupendi maestri delle lettere e delle cortesia che essi commettermi V incarico mi usarono di della parola in farmi del loro nome comune . M <& §> « non mi « quanto l'orgoglio io « narroti rendere solenne omaggio alla patria di Gioacchino Rossim. « E « di tutto « generosità d'animo, non comparabile se non ad Augusto, questi, cui sì gli vedendo ora sentirne e di . 1 Sovrani e da' Popoli compiacerà specialmente degli odierni con si sommo impero dell' orbe composto da accettò dalla riconoscenza dei popoli gii onori divini « di « Commissione toscana « Sindaco, illustrissimi signori Assessori « venire all'uomo illustre, di cui oggi « colla « che « colle estere nazioni tutta « sue melodìe « ed « impreteribile « tanti « delle più possenti nazioni gli in ed , medaglia suddetta le serbano non solo , eccitatrici a travagli Finito gli non fossero se che io comune da parte di essa si vi , ed , a quale, , non templi e di Però Ini. la illustrissimo signor preghiamo di far per- celebra l'onomastico, insieme testimonianze della riverenza, dell'affetto la Città sua quanta inspiratrici Roma a il pace lui in « are, tu tto e del Buo- la patria dell'Alighieri onori abbondano offertigli da l'universo, « elevato al pesarese essere cittadino di toglie di alti natale, l'Italia, a cui sensi di ma in bella gara Egli con le stupende amor patrio e di liberta magnanime imprese, non solamente accrebbe nuova gloria: ma l'apparecchiò ai destini, che ora, dopo l'hanno riposta nel primiero suo seggio, egli ebbe al convito ». tra gli applausi universali, il Sindaco così rispose: onorevoli Signori, « « La Rappresentanza Municipale con raccoglimento e commozione della Città di Pesaro ha udite le nobili parole che Le parlaste. <§ 22 §> Compresa da sontimcnti « di alla gratitudine e di giusto orgoglio Medaglia che al suo grande Rossini, a pegno d'am- « Essa riceve « mirazione ed ossequio viene offerta dalla gentile Toscana, e a tanto « illustre « a « Signori che Vi furon dati a Colleghi nel rappresentarla in « sì « suo Concittadino e della Città, non che « pubbliche distintissime azioni la italiana Provincia mezzo e all'onorevolissima sua Commissione, , Vostro, signor Conte Gordiano Perticari, e degli spettabili come cortese, questa Giunta Municipale, « lieto Il incarico di con esso di il dono gentili sentimenti di cui ferto, e « dal Municipio della Patria di Lui con ogni « accolto e gradito, « onore « che rappresentate io , « oggi le , serva ebbe comuni , sue glorie. La parte che tutta « simo « presenza degli Inviati « cultori della divina Arte musicale « e « Popoli di varie Provincie, « cancellata per « e nelle discordie « T altra che Rossini, cui è of- di sollecitudine anche bellamente di il significata tante e sì Italia dì tale e tanto ncll' . , accomuna ha presa nelle distinte città, e dal ne è festive il fiore dei più splendido documento; , a questa unione dei assistenti e plaudenti, come provano che nelle divisioni era l'impero, così n'assicurano sostituita unione è lo diceste libera da questa solennità, dalla sempre quell'iniqua sentenza civili , onomastico del prcclaris- Rcgii Magistrali a queste civiche feste Ren modo sventure le dimostrazioni con cui Pesaro onora « Grande più sentita riconoscenza. la « i al Vi prego, o Signori, ad esternare all'egregia Commissione L' Italia « nome, rende l'accompagnate, viene riserbato dell'avergli e proprio in fe i sommo interprete del grazie. pervenire far officio la forza. egregi Rappresentanti della illustre Commis- <g 23 §> toscana V « sione « potenti nazioni « Rossini « tutte, « antica, la più « sua corona , ma , ha ripreso Italia seggio V antico onoranze che tante sue le e regina delle sedersi sopra di grande, Arti; la più ingemmano incontestala delle glorie che la più la fulgida Cavaliere Dottor Francesco Regli il meno parole acconcie e patriottiche furono , il applaudile. quale con lunga e non inerudita orazione discorse delle principali opere del Rossini E qui, mentre niunos'altendea ad franco e sicuro venuta una idea Vittorio e i il il Peruzzi ( e idea Emanuele, cui . il altro, un alzò in piedi con si quale disse così alla veramente nobilissima non sono meno care risorta ). . piglio Avendo sua Maestà le arti italiane, che onorano alle feste firmato . 20 famigliare essergli armi che le quale non sa tenersi dal prender parte Grandi della Nazione sua mercè il a ». Nò queste Surse allora belle più le tributano città dimostrano, che dessa è sempre degna madre fra il giorno innanzi decreto col quale decorava l'immortale maestro Gioacchino Rossini del Gran Cordone dei l'onorevole incarico di egli meglio interpretato ufficio al rebbe al Maurizio e Lazzaro, e dato a trasmetterglielo a nome Santi il decorato Nazione per le di Rossini doppiamente caro mani del Re , Re, reputat- Sua Maestà affidando desiderio di Sindaco della patria del , sicuro che un onore che lui tale così riusci- gli offriva la e la sua Patria natia per queile del suo Rappresentante. Si lodò con Pesaro Salamanca e Cavalier Delahanle, e , coi Marchese colla Società Rossiniana onori che rendeano al Rossini, perocché bene egli col linguaggio più universale signori li di degli meritava, avendo che Dio abbia concesso agli uomini <§ 24 §> contribuito mento d 1 gesuitiche pendeoza. 1 fu , mise ci come E aver non s'indirizzano che 1' ai Italia di 1" Italia , Re . il augurava senno e all' Italia il da non era per tutti onde era , la gli scritti musica parla popoli dell* uni- i che nostri oppressori i ancor viva e quali finalmente avveratisi in gran I capitanali valore degl'Italiani la Mo-sè musica non può nei canti di Rossini era fidente nei suoi futuri destini. mercè del despoti e di polizie, e dove intesa melodie imposture le tiranni pochi che sanno leggere una espressione geografica parte, al risorgi- , a libertà, a inde- perocché sulla , una lingua che è mentre Così verso. e arti dei ciò potuto fare a dispetto oppressa alle moltitudini le Teli c'infiammò l'animo slampa forza sulla aborrimento in Rossini che primo colle divine note il tempi suoi potentissimamente Rossini che primo colle scherzevoli il Guglielmo e del a Fu Italia. Barbiere del ma forse inconsapevole , concordia e la virtù del da tanto sacrifizio per compierli interamente, ed a Rossini tanto di vita da poter mettere in al musica il canto redenta, dell* Italia libera una ed dall' alpi mare. A questo discorso chiuso tra gemmo i veramente di sentire in prio in un mondo nuovo, e s'ebbe in patria alta , oudechè parve risorti ci Padova ne inviava nel allora , e accor- perocché a niuno era a tutti come da morte questo mezzo un nobile indizio Società musicale di ad libera Re ben un Rappresentante del Governo parlare libere e così generose parole, letto più volte da fragorosi applausi più espansivi ed universali evviva al di essere mai accaduto interrotto così d'esser pro- a vita. E di vita telegramma che la quale fu allora, il voce dallo stesso Ministro, e diceva: 1 maestri di Pa- <§ 25 §> dova partecipano cuore col profondamente commossi a si godeva giogo e tale verga fratelli abborrito straniero. dell' sono ancora Ma non è lontano o generosi, in cui voi pure parteciperete non solo con persone eziandio colle libere Durate E qui , benché la non possiamo tacere come tenuta alla stazione della ferrovia, tripudi di una stia festa, nato dal di una Professore si l' le già scoccau accolli Giuseppe Girolami, tra le Intanto dalla i tre primi d' , relazione si che sarebbe Manna e anche R. dal loro visita lo spedale così grandioso stabilimento da essere annoverato Ma tre Periizzi Deputazione Provinciale a questo dalla darono molto ministri i recarono accompagnati si e dei mentecatti. A quello furono , ma nel frattempo loro a cuore l'umanità sofferente, dal Sindaco a confortare di Carità Italia. diretta suddescritta funzione e quella che alle mostrare come il giorno, il cuore, il gran madre che non ha di cosa tratti si colle feste Rossiniane, corse tra alle feste della sotto vosmet rebus servate secundis. et , rimasero Tutti annunzio, pensando che mentre qua dolce libertà, que' nostui la la Rossiniane. alle feste a fra i Prefetto e degl'infermi Congregazione di quale lo- alla si che saviamente gover- gode di sì faina bella Italia. pomeridiane e da ogni parte della città accorre a vie calcate alla stazione. Alla sinistra di chi viene dalalta Italia, tra essa stazione locomotive . ed il serbatojo dell'acqua da rifornire sur una piazza a cui dinnanzi pianure circondale d'amene collinette dietro sorgono le belle e forti mura sparse di stendono bellissime graziose ville, e della città, s'innalzala gran- diosa statua di Rossini coperta ancora di largo si un velo. È ricinla da un sleccato tulio pieno di sedie per le Autorità, e per gì' invitali; 4 <§ 26 g> ha un vasto padiglione sono cui in prospetto vagamente un' orchestra anfiteatro slemmi delle s' innalza a loggia addobbala, adorna e principali città d' Italia. Sulle sue gradinate disposti duecento cinquanlacinque cantori, e duecento Tutta tori. parli pianura dintorno è coperta la che se ne , sta quivi di deirli vedi tu due suona- gente venuta da varie di due ore inchiavellata da ben un sotto sole ardente, serbando ordine, contegno e silenzio meglio che sotto le un tempio, volte di tando che che la che non ha nome, acclamazioni, ~l disse apparve a e Rossini . cuore di lutti. tutti aspet- Finita il che ecco una dolcezza, riconforta di ministro Peruzzi rimosse il Filippi il Gazza Ladra il all'orchestra, segno d'incominciare. Ed direttore Mariani dia il Sinfonia della statua, e colle faccie rivolte fu tra le universali che velo ricopriva la che, come ben così vivo e vero pareva di doverlo vedere alzarsi dalla sua poltrona a ringraziare degli applausi e degli evviva. Nò potea esser altro d'un lavoro sui dell* illusile beo ventimila persone una commozione qual di volti Barone barocchetti. Allora avresti veduto vede cosa lungamente ha gli sensi tal grido di viva Rossini che ne altri come desiderala, spenti, e che tutto in bocca dalla lei di affigge, si tutti rimbombò largamente chi di sorse tutlo il ed un luogo d'intorno. Gli artisti specialmente e perchè standogli proprio d'in- nanzi ne vedevano tavano in siasmo, lui e come un lutti al sembianze l' meglio di e lutti, di consolazione, inno di Mercadante. dimentichi Ma ecco il colli salu- d' Isauro correva la luce quasi di Mariani richia- loro ufficio, ecco intonar tulli: Sui perchè loro iddio, erano agitali dal più vivo entu- piangevano avere a eseguire marli le 3l . <§ 27 |> Quest'inno dal sua parte, lato poetico bello in ogni ma specialmente nella chiusa con cui s'apostrofa agli stranieri, invitandoli ad inchi- nare capo innanzi il al simulacro dell'autore del Guglielmo Teli, e ricordando loro che l'Italia non è più per deporre l'elmo brando, dal bene unire diversi pensieri e dallo stesso dalla tolti i , dottissimo. E ben gliene die ad unanimi grida plaudita. il Vestale seppe sì da rendersi ognor più degno come uomo nelle musicali discipline quale fu anche più vivamente ap- la , Povero Mercadante! per essere cieco degli occhi fu a dettare quest'inno noia per nota, e gli scoppiava di l'illustre pubblico solenne attestato domandandone replica la e della giacché non poter venire in persona a dirigerlo ed costretto cuore pensando il offrirlo al suo amico e collega Gioacchino Rossini. Quanto non avrebbe goduto se proprie orecchie avesse sentilo e gli magnifico il applausi onde fu proseguito? un'orazione il Senatore Marliani — ma , Deputalo Briganti-Bellini stituito dal e per l'opportuna brevità onde li , sentito questo altro d'uomo che effetto ch'esso produsse impedito da malattia il quale per i fu Semiramide. intendere le ci so- nobili concelti espresse fu applaudilo da capo lavoro non gliene potesse fare colle Avrebbe dovuto ora recitare Allora T orchestra suonò la sinfonia della non ha mai il Zelmira, dalla Donna del Guglielmo estimazione che gode dell' alta vero prodigio: Giuramento, del Bravo autore del Lag^o un musicale è Iato ed tutti. A chi sarebbe eloquenza bellezze: a chi poi l'ha sentilo eseguire dall'orchestra pesarese ogni discorso tornerebbe inutile , perché al mondo non descrivere. Se al sentimento che io io vi sono cose che avessi a trovare si possono sentire ma un termine che rispondesse ne provai non potrei trovare che V imparadisare <§ 28 §> Dante. Sì, quella sinfonia di f imparadisava- Se ne dopo suadersi di suo piede tuttavia , tutta. E talmente erano ; ecco un telegramma eseguir cosa che parea corresse ove entrò egli I ma di for- da una come ebbrezza compresi. Ma tutti momento da Bologna quel in onomastico scolare Questo telegramma letto e ad di queir in lui d'onde uscì maestro al di la patito, Bologna coro cima che s'era tonare che non Patria sta al Pepoli. in l'inno testé ad ogni pensiero, cantato, dell' unità augurò d'Italia qual coro applaudirebbe dal mano Ma vano da maestri. applaudite, e molti gli per che presto 24 fatto dal potesse in- si millioni d* abitanti Le Iddio. fin momenti parole dal 1331 difficilissimi, fecero intorno si lei occasione togliendo anche cielo e per Pesaro, e ha poco suoi dai cui egli fu Prefetto di questa Provincia in tutti i porse occasione gli Pepoli, che Pesaro apprese a stimare ed amare nero da tutti voce dal Pepoli all'adunanza che alta accolse con ripetute grida di viva siccome musicale istituto di d'improvvisare parole piene d'affetto per Rossini la voce fu dovuta eseguire, e gli applausi e tutta giunto 1 Rossini festeggiava al una gridò a ) Sindaco Pepoli annunziarne che anche quella seconda patria di lei e ri- pubblico che non poteva per- il tanto l'esecuzione era perfetta ( contentasse che si grida che la accompagnarono parevano non d' uomini sennati lo Mariani perciò il volesse della fatica in ci no, no; tutta, le e , andante 1" quantunque l'orchestra volle la ripetizione, e fosse stanca dalla fatica pigliasse staccava a poco a poco da terra e li del , in ven- a stringergli e a rallegrarsi di cuore. ornai tutti i il sole inchinava lati : ad occidente e non per Pesaro però , che le tenebre al loro si avanza- apparire furono <§ 29 §> Dalla casa di cacciate d' ogni parte da una generale illuminazione. Rossini poi per tutta via la da lui chiamala maggiore, e dalla piazza del Teatro su per stessa alla piazza maggiore fa capo grandiosi corridoj tra due colori che facevano una congiungendo la i evano come tutti bellissima. Così vista il Grande che musa Rossiniana morea fonte che si , era come ai quattro e portanti in cima il lati la e ed ed , alla , quale tra- Teatro ove avreb- il sublime avea dettare saputo gran sala del convegno. La mar- lumi che tanti di ardevano le bella Che intorno. recente sovra essa piazza innalzati, oltre ai quattro candelabri di sorgevano festeggiava mezzo sembrava quella sera più eleva in deir usato pel riflesso le si maggiore piazza la della città per quella sera in devoto pellegrinaggio, bero udito quanto di più squisito la che via de' Calzolaj passeggiava come per due si due luoghi più importanti casa ove nacque la lampadari messi a lumini di vari di file , qual mette alla piazza la , altrettanti obelischi tutti a lumi messi glorioso stendardo della Nazione ; e sopra due appositi palchi, l'uno a destra e l'altro a sinistra della fonte alter- navano sceltissime melodie Rossiniane la banda di Rologna e quella del XV Reggimento anche questi due grandi elementi l'Esercito e la come per la di forza e di rendevano più bella e assai applaudile così per la perfezione onde dal valente maestro Antonelli la dei Granatieri. suonata che bella e di tale Per tal s" intitola li , la nel questa Ambedue pezzi scelta dei le musicali bolognese, diretta ebbe anche V onore Ferrovia che illusione da significante. eseguirono, e guisa decoro della Patria, Guardia Nazionale, erano rappresentati a festa italiana, e la bande furono Guardia Nazionale della di dover ripetere suo genere non potersi andare più è cosa sì in là. Così quelli p 30 che non potettero andare Teatro in ali" accademia ebbero di che divertirsi sino a notte inoltrata. L'accademia che poi cominciò dovette far entrare si La scenico. alle 9. gente anche dietro la ben decorata e sala Teatro era Il tutta così come per signore meno che palchi i ed belle la eleganti platea. rissimo maestro Cav. Teodulo rivolta a totale beneficio del per la ricca onde s* gremito quinte sul palco rimessa a nuovo un aspetto più grazioso che mai le le così presentava illuminazione adornavano non L'accademia concertata dal chiaMabellini e con filantropica intesa nostro Asilo infantile era così ripartita : PARTE PRIMA 1. dal l' Rossini Cav. celebre e la Patria 22 Comm. . Cantata espressamente composta Maestro Giovanni illustre Prof. Mercantini, eseguita dai Luigi Paoletti presentanti i sigg. David Squarcia. Cori e di Pacini su poesia del- Anna Macleod-Lanari uomini e donne , rap- popoli italiani. PARTE SECONDA Cavatina nell'opera 2. Bianca e Falicro - serto beato, cantata dalla signora Adelina Lomi; Aria nel 3. Badiali 4. Paoletti Barbiere - Largo al factotum - dal sig. Cesare : Aria : nello Sta hai - Vuius animanti - dal sig. Luigi <§ 34 g> Barbiere - Dunque Duetto nel 5. son io signora Macleod e dal signor David Squarcia Aria 6. Cenerentola nella Giovanni Zucchini - ; rampolli Miei - dal signor : Algeri - nell'Italiana in 7. Terzetto fortunata -dalla la Pappataci - dai signori Pasi, Badiali e Zucchini. PARTE TERZA 8. Stabat Aria nello Enrichetta Sgargi diali e Zucchini signora Macleod 11. Aria nello 12. la ( signora Sgargi alla di Semiramide Stabat alla , - gli - Mosè Pro peccatis - Dal tuo . - signor Badiali: dal stellato soglio ) mi pare che applausi de' huongusìai . in siccome che di tanti palpiti riuscì sinfonia la , ) ottenne gli La canzone veneziana modo che dal- vestendola fosse tal lavoro da meritare gli ( nella , ma ben quale tornò, a uni comune Signor che reggi V alte ben degno del pubblico fa- giudizio, felicissima. Nell'ultimo pezzo poi - governò - Badiali e Coro. Cantata del Maestro Pacini dirò dei dotti dell'arte. - si Ba- Bel raggio lusinghici' - dal- e dai signori Paoletti melodìa Rossiniana carole segreto - dai sigg. : melodìe caratteristiche anche Un quale saviamente volle dare una forma italiana non pur la Cenerentola - Preghiera nel Quanto eseguita dalla signora - : 10. Aria nella la Inflammatus ; Duetto nella 9. - <g 32 g> vore onde , fu accollo e , della marcia Reale cosi felice Venezia grida solenne della opportunamente introdotta allorché il Duce Oh! Invitto delle schiere! Rechi Risponda per noi nuova luce la il ? ! andare più ) mente se esse non furono meno; in là secondo che , fu Si passava di bellezze in bellezze ma di Rossini ! da così 1 cantanti e eletti artisti A lo Zucchini. ed il dell'Italiana Né alcuno particolari di teatrale . 1 a giornali. [tolere. si Al su A i ; ma dei , Radiali. Dell'aria volle la ripetizione; racconto per di pili parte di rivista Rossini ? e d'ogni genere si pareva ti , di voglia potente , Eppure era sempre quanto poteasi aspellare universale savi ciascheduno, perocché noi tulli una eroi della festa furono gli (/indizio questa altro. dell' suonatori fecero essere diversa- tantoché sacro, sommi più Figaro di voglia qui appuntarci ma un Chi voglia uno piò grande 1" , La seconda immenso genio melodie di un genio solo, per (pianto più genii modo saputo notalo, che sempre maggiori dall'eroico al buffo, dal profano al lai del Poeta. come poteva e delle trasformazioni e del progredire dell" le Adria mesta Maestro di musica avesse per il e terza parte non piacquero udire non all' pubblico che proruppe in frenetici applausi come sempre dovrebbe ( l'in- : Oh venga compiacendosi che Che diremo circostanza. sì se la minuti basta di dire che nessuno è tenuto. tulli del terzetto altamente piacquero! non scendiamo nostra non capi e delle è feste ragguagli alle lodi una rivista Rossiniane. può ricorrere fecero quanto era in loro Parlare dei difetti che altri <§ 33 £> avesse potuti avere, essendo chi scrive pesarese, lenne scortesia. Non fu un'impresa nostra la prestarono musicale solennità, a cui molti 1' parrebbe ci ai forastieri, se signori qui Piuttosto ! in non essi da voluto il noi usare, ricevere che e ma ordinari non ci sarebbero riuscite punto malagevoli; difficoltà delle non grandi nò ricche città se in qualche cosa non saremo che avrebbero preteso, a poi avesse accolti alla reale, banchettati , mancalo, ed avuto ma in mondo pari esista tempo città così straordinari trovavano possibili. i risponderemo che , essi tulli sei fossero meritalo, li niuno forastieri , A quelli città la il il li e che loro siansi si possiamo rinunziare dovere. Voglia intanto Iddio e cuore l'avremmo far tanto, in qual parte che ne prende- usate tutte Non pretendiamo alla la a3 cui si gentilezze le quanto fatto è dovuto lamentare alcun disordine all'inappuntabili- coscienza di aver fatto buona fortuna non abbiano servito a nessuno ben dice un giovane ingegno modo non abusato della condizione in siasi o inconveniente di qualche rilievo. feste se , Certo queste Autorità hanno dal canto loro ma non speriamo, , Del resto a noi pare che in lem- volta. portava giustizia e decoro, né tà; chi sa le sontuosamente pregheremo a saperci dire che possa ed usi remo esempio per un'altra pi , tempi in tutti. Pesaro, che tutto portali in Teatro in carrozza e adagiati nei primi palchi, ci fosse del di splendidamente alloggiati e tutto questo gratuitamente ; bene compatirà soddisfar riusciti a dir ci da noi cielo chioderemo scusa linire potettero avremmo ben quelle cortesie che sul gratuita- loro mente. Vorremmo ricompensarli col biasimo ? Tolga tanta ingratitudine ma una teatrale, opera so- di vano d'Italia trastullo ; il nostro che queste ma come , di eccitamento a proponiti forti :; e <§ 34 §> ma magnanimi, (V invito agV ingegni latenti ed inerti, a riscuotersi ad operare, a discendere emulatori oggi, emulati domani, nella palestra, ove in ragione del bene che si è falto, si diventa immortali Né certamente la cillà di Pesaro . quanto a se , ha miralo ad perocché nel rendere omaggio a Rossini non ha inteso punto nalzar se litica . medesima come nemente la certi e molto , meno sono dati a credere, si propria gratitudine a chi Del resto Rossini è musicali svoltesi a fare di figlio mano della a le civiltà mano fino altro . cP in- una dimostrazione po- ma di significare solen- ha procacciato eterna fama. italiana alla e delle sua venula . tradizioni la quale portò nel regno della melodrammatica una vera rivoluzione. Pesaro non a si hene gloria i che di avergli dafo la culla, e di averne primi passi. ^"^#(5^ indirizzalo <§ 35 g> Eccolo: (1) Esso è scritto dal nostro chiarissimo Cav. Salvatore Betti. PISAVRI IH . SCUOLA . MINERVAE Vili KAL. JYN. . PROMAGISTER TABVLARIO FERRIVS ANIMVJI QVOBI LAVDEM SVAB . . OMNEM ISIAGINE . EPIGRAMMATE . . IN APVD . PRODERE . JOACIIIMVS . QVAE . ALEXANDER OPVS . SCUOLA . N . SIET l'EROTTIVS DECVRIAE NATIONES . IN . . . . VIRI . PRAEF. . CRISTOPIIORVS DE FF. JOACI1IMO . QVI . PROPAGAVIT GLORIA» . 1DCIRCO . CAVSA . FACIENDA . . . Q. . DOCENDA SCIENTISSIMVM DECERSI . . SOLET . Q. ARTIS . ATQVE . DONARI CENSVERVNT. domanda Municipio al una che a spese di una alla casa in cui lapide Rossini. Con decreto dell'I! Febbrajo 1843 N.° 333 la VV. . PRIMO VIRV.M TANTVM . società o a spese pubbliche venisse collocata nacque PETRVCCIVS . CASS1VS . XII . . . MVSICA . PLACERE . VIRTUTIS VNIVERSI (2) Alcuni cittadini fecero PETRVS . FRANCISCVS TEMPORIS . MAX1JIIS . . . . PISAVREN . . VIRIS . . .Q.D.E.R.F.P.D.E.R.I.C. S1ET . ROSSINIVS N . EXTERAS . SVPERGRESSVS . . DECVRIALES . ADFVERVNT . ACTIS . QVAESTOR. . PIIILARMONICO . PISAVREN. VEL . . BETT1VS . MAGISTRO . NOMIMS GRATVM SALVATOR . ROSS1NIO AB . BALDASSINIVS . SCRIBVNDO . PAVLL1VS . CIACC11IVS . FRANCISCVS . MDCCCXIX ANN. D0M1NICVS ALOYSIVS . QYOD . CYLT0RYM . APOLLINARE . domanda ed la Magistratura ammise a spese pubbliche fece eseguire e collocare la lapide. La collocazione avvenne il 14 del detto mese ed anno, apposito Verbale che in copia venne trasmesso al Rossini il e ne fu redatto successivo gior- no 21 con foglio N.° 382. QUI NACQUE (3) GIOACCHINO ROSSINI ALLI 20 IL (4) Basti ad (piale esempio dovè dopo averla dine di carcerarlo. FEBBRAJO 1792 MUNICIPIO NEL 1843 POSE la seguente ODE letta svignarsela, dell' perchè Avv. la Gaspare Finali, il Polizia avea avuto or- <§ 36 §> Lo splendido azzurro - Le verdi campagne laghi d'argento I La neve Fan - Italia l' fiori di - - dell' alpi bella nodi stellate, le le apriche colline, la luce del sol soggiorno ridente - Di grazie, d'amori - di gloria - dal Cui vita è la Negli archi, Tal usa la lode Nasconder - di e Pur scherno altro contorto raggio s'avviva esso In s' alluma manda Poi La vita d' - non divino fulgor. - cui indocil soggiacque con Dante rinacque, villa Che emuli o vinca qual umile lena - ai - lidi - Aon dei voti alza solenne - l'ali E se osano Incerto, Il Genio Nò può il volo ramingo la la Nascondere - sì 1' aitar"? dolce, si pura chiudono slanche, per l'aer seguir, - nell'aspra bufera, - pace dispera, gloria - la corona - che cuopre i sì per nembi s'oscura. - del Genio - storia sangue bagnata di troppo quest' aura Per nebbie omicide mar, memoria, l'antica - del non conta una - E sovra una gleba E resta ci del sole natio, Un nome non vanta ! : del genio la fronte, - Dal cerchio dell'alpi Ma ahi vili nel riso di Dio - - Italia - Qual ara, qual dell'italo suol. - nel lungo dolor; alle genti Poiché dal rio fato scolpila superbo pensiero. - - - E come qui eterno II tempo labbro straniero sul morti non siamo .No fervida gente, mura le ingemmate, solchi - del la tomba lungo marlir. <§ 37 §> Città dell' Isauro Che splendi perla gentile sci - d'Italia E sede d'ingegni Che intreccia ed Ai morti Con nobile E ad essi In vivi affetto Così ne' bei giorni - gesta le nome li esalti libera vita dai vanti abbellita - - scolpiva gli croi - l'antica virtù. dei grandi olimpico agone 1' - La patria esultanza corone verdi le - Nei giovani petti - dei Greci spiraro Un senso - che vinto non vita di Città dell'Isauro Il sia gloria - tempo che tutto Ai tardi nepoti - Di Giulio E ai Ralcni Sia gloria a' Degli pensiero il tuoi alti Coni' erger Grandi - ma - mio verso - - nome il , fronti l'umil mio verso - sia - l' - che I' eco al la nome s' fedel ? nell'aria cadeva Dai marmi onde forme Traeva frattanto siccome nell'onda sommerso - può un canto Siccome negletta scolpì. che tanto compi. Di loro, e dell' alma Al suon del Grandi! la gloria ed dall' inclite - subjetti effigie le - - d' Italia figli marmo nel - e Rossini , tuoi vive sembianze le Che mano maestra a' fu. consuma, tramandi - Rimangano eterne ver. fecondo pensier. - di Dell'Eliade tutta Il e grandi - Dal genio dell'arti Cantava del bello e del mano compone: tua - ispira t' - superbe corone - festa fai quel che cui nota è la luce - riflesso il ai nel ricco monile; - solve si polve perfette di industre scalpcl vita ; adegui <§ 38 §> Ma s' anche potente S' io fossi ncll' arte La musa ed Qui dove ancor parrebbemi - eco 1' dei canti - Che un giorno d'Ausonio Qui dove d' Italia Ausonio di luce Ferveva d'Europa Regina E l'immane forza la Portavano a prove - Intanto di Giulio la - - - - - allor Di - il tutto il i - Rossini lo spiro Onci' è Fu prima Onci' era E 1' bastarda una prole di barbara terra, - del patrio - i il - nuova armonia, di prodigi - commossa altra vita - più mito e - menzogna del tracio cantor. rimbombo eco fu poscia Cercava giardin. più audace rapìa che non parve La nota e per l'arduo cammin. concetti e parole, - bei fiori creato ostello che drappello - - Appresi d'oltre Alpi Carpire ogni pianta 1' amor. all' tuo Giulio seguiva D' allor più non osa Lasciando aspra bufera Dante di sembrasti e di vati vessilli nel suolo natio Del bello, e del vero Da dell' - Città dell' Isauro sofi i mente severa Di Dante alla lingua muse diritto, d' inutil valor. Tranquilla nel mezzo Di tutte le la lira. e V affetto il lontano - Die vita novella aggira conflitto, calpesto - l'itale schiere s' divina vestì. - - qui. temprava - speme la - estro concetto sol debil - canto il 1' dei carmi maestro - suono discorde Sol me sentissi in - - fu - di - fra tuono di guerra il confusa terra la gente che stanca i calici e i fior. <§ 39 g> Tornata agli antichi dai nuovi signori - Nel tempo che Giaceva qual donna - La vita col moto del sangue arrestò Sul Volga, su - cui parto letale Ehro 1' Del ligure ardito - Nell'itale note Città dell' Isauro Il Ai tardi nepoti Italia tulli - nel - 1' alle genti pure Qui cingere a Almeno Che cale a sua Il sole si cinge La luce che Infili che ne' spazi Si - Che Infili che al la mondo che ne' E splende la Finché stanno La speme ? Dell'etra signore la vita Dio solo - gli dà. del nostro pensiero: - - del genio tre volte cieli luce l' non ha securi del vero - face - conforta piove librano l'ale Infin alloro del proprio splendore, - ei 1' fatiche ristoro ? la vita - vestì. soggiorno degli avi - gloria?... germi feconda I - illustri marmo ; umile cerchia in non possa - scolpì. dapprima - Ti duol se nel dolce nel marmo eccelso tuo vanto che - ! nel libro suo santo - Men splendida luce altri Grandi sembianze le vive - addita quei nomi duol che ardir delle genti consuma, tramandi - Che mano maestra Che 1' - vestigi i sia gloria a' tuoi tutto É gioja a noi oltre fin Tamigi il festando suonò. - - tempo che Senna e la - La gloria del mondo Ti nuovi dolori tra - Italia - - alpi d' Italia - sta - die s' innova norma di sé; provvido Iddio del sole natio; - finché ruggc perduta non é. 1' onda ,. <§ 40 §> Anche Giuliano Yanzolini scrisse e mandò un Canto che al Rossini in quella occasione meritò dal gran Maestro questa gentilissima lettera: gli Pregiatissimo Signore Travagliato abitualmente dal mio male de' nervi qualche mese fuori sentir leggere i Per quella che la composizione le cui in musica colla la buon conio, Lei è di di piacere di il piacque inviarmi. le che ha affinità abituale all'epoca mente che versi ed obbligato a passar ben tardi ho potuto procurarmi città, di , panni poesia dilungandosi viviamo, e concedendo poterle rimbombo dal alla novità dire quanto onesta- deve. si Riceva dunque le mie congratulazioni , e con esse sensi i perfetta di stima onde mi scrivo Firenze 10 Novembre 1854 Affino Ser. e GIOACHINO ROSSINI (5) Si allude con deliberazione nobilissima alla 12 del Agosto impresa assunta 18GI fare europea per innalzare un monumento delle note musicali, dopo appartengono Rossim , stesso De o Ranchi appello all'Arte musicale immortale Guido Monaco inventore impresa otto secoli d'ingiusto obblio, Merendante, l'acini. e cui di alla quale rappresentante è lo Racci. (6) Ecco la lettera del il all' di Municipio Aretino dal accompagnarono la appresso De Racci preceduta da a a questo Direttore quella del onde Comune il e Grilli ed Provincia chiunque: Signore Sarà e grato riprodotta agli nei Amatori giornali Istitutore delle Società la della Musica seguente Filarmoniche di le stampe dall' egregio veder pubblicata per lettera indirizzataci Arezzo, Livorno e Pisa, eccitando <§ 41 §> la Professione a prendere iniziativa per festeggiare la l' anniversario della nascita del celebre Gioacchino Rossini. Reputiamo amore patria la che non inoltre il ed arte, che può pensiero di ravvivare dirsi men grato chi a ama di sincero quella divina un patrimonio quasi esclusivo degl' Italiani Preghiamo intanto la sarà la cullo il di scienza ! vostra gentilezza di procurare a questo maggiore possibile pubblicità scritto ! Pesaro 25 Novembre 18G3. Ossequiosissimi G. GRILLI MAESTRO DI G. BANCHI DIRETT. d' ORCHESTRA MUSICA mio Caro Maestro li. Pesaro 23 Novembre 1863. 29 Febbraio è giorno natalizio del gran Pesarese! Tutti 11 paesi, i le nazioni tutte non possono non tributare in detto giorno un voto, un pensiero al Rigeneratore della musica dell'armonia a temprare , a Colui che tanto influì col sublime magistero costumi, ad eccitare i i grandi, i generosi, patrj i affetti!! 29 Febbrajo è pertanto festa commemorativa non Il regno il ; Grande Sta il è festa dell' Arte corrispondente il ! Che se è debito celebrarla prime aure di vita , municipio o dovunque è sacrosanto di qui ove , dovere ! a Voi, o Maestri, a risvegliare in questa Atene delle Marche pensiero di onorare sotto ! Italiano respirò le dunque mentando ! di prossima quadriennale ricorrenza con solennità cuore di un popolo, che anela di mantenersi libero, al la scintilla servaggio la del Genio, che rese grande e temuta la ali- anche patria ! Vi scrivo perchè la vostra cooperazione unita a quella dell'egregio maestro Grilli è di grande importanza! esalta le generose passioni può ricongiungere ; che Parlate inspira — la eccitate carità — dite della che patria la ; Musica che sola nel fraterno amplesso gli animi de' cittadini; che discese quaggiù per farne obliare talvolta le miserie di questa vita mortale <H 42 §> E a osasse asserire non esser conciliabile colla presente attitudine clii guerresca, rispondete: che Epaminonda fu valente nella musica quanto prode che in battaglia! armi le lungamente senza il soccorso delle Arti Belle, insomma Ditegli possono riscattare ma non libertà, la fra le quali primeggia serbarla la Musica! colle parole del Mazza, « Quanti non fate a studj « Armonia pura « In voi di gloria ogni vostri scoria d' intelletti donna speranza è morta ! Addio Tutto vostro A. DE-BACCI All'Amico Banchi (7) SOCIETÀ PESABESE PER FESTEGGIARE IL DI NATALIZIO DEL CELEBRE GIOACCHINO ROSSINI TITOLO PRIMO 1. Principale oggetto della Società è quello studio della Musica che 2. si rese sì , ravvivando nel popolo la promuovere l'amore memoria e Io un Concittadino di grande nell'Arte. La Società ha per stemma una cetra Tutto Armonia Spirò 5. di La sua residenza è in - coli' epigrafe Società Rossiniana Pesarese. Pesaro, e s'intenderà sciolta dopo la liquidazione dei conti e di ogni altro resoconto artistico relativo al festeggiamento del prossimo dì 29 Fèbbrajo 1864. TITOLO SECONDO 4. Tre classi di Onorari ed Socj costituiscono l'intiero Attivi. corpo sociale , cioè Promotori, <§ 43 §> 5. I e Promotori il eletti agli e pagano essere di Corpo deliberante; hanno formano ministrazione, Rappresentanza di Uffici una diritto il lassa di sociale, per dieci lire eleggere, di e am- di d'im- spese pronto. 6. Non mimerò vi è Onorarj limitato pei Socj vengono ammessi dietro proposta l'unica tassa di lire cinque. per e , un Socio di Attivi. gli Corpo Deliberante, direttiva artistica da nominarsi dal e pagano una Giunta Promotore, secondi sono prescelti da I primi I e prestano l'opera loro gratuitamente tranne le indennità. TITOLO TERZO 7. La Società è diretta e amministrata da otto Funzionari che come appresso veditore ; Consiglieri. 8. Questo Corpo di Funzionar)" riunito prende 9. 11 Presidente rappresenta la , il nome di Consiglio dirigente. modi e leggi Società nei dirige le sedute del Consiglio le qualificano — Vice Presidente — Segretario — Prov- cioè Presidente — Tesoriere — Tre si e dell' intiero Intima e vigenti. Corpo Deliberante. Propone Deputazioni non previste dal Regolamento. Pone visto alle delibera- il zioni, ai mandati di uscita, ed ai diplomi che a cura della Giunta stica dovranno rilasciarsi a chi prese parte ai arti- Concerti. 10. 11 Vice Presidente rimpiazza di diritto 11. 11 Segretario registra le deliberazioni, firma la corrispondenza, e unita- mente Componenti ai gì' inviti , di fronte agli estranei. Presidente. Direzione artistica firma la partecipa gli il i diplomi. Trasmette e cura tutto ciò che interessa la Società atti Conserva e quello generale dei Componenti il 1' ruolo dei Socj delle Accademia vocale , diverse anche classi e strumentale da eseguirsi la preaccennata sera del 29. 12. Il i Provveditore presenta conti ; presiede getto cui mira ai il lavori la Società. prospetto dell'entrata e delle ; provvede a tutte le spese; occorenze relative liquida all' og- <§ 44 g> 13. Il Tesoriere risquote del Provveditore 14. I Consiglieri 1' entrate e , paga munito del Visto del Presidente. hanno voto deliberativo tanto Seduta generale e rimpiazzano Fra i che in Consiglio Direttivo Funzionari assenti i Promotori per ordine alfabetico completano 15. dietro regolar mandalo spese le , nel qual caso altri numero il dei consiglieri. Soci di qualunque classe sono eletti tre individui periti nella sica ai quali è affidata la Direzione col diritto artistica in di mu- rilasciare i diplomi che muniti del Visto del Presidente e della firma del Segretario oltre la propria , vengono spediti dal Segretario stesso. TITOLO QUARTO 16. I Funzionar) sono eletti a schede segrete nella prima adunanza generale. TITOLO QUINTO 17. Le adunanze generali hanno luogo in una delle stanze municipali del Consiglio possono aver luogo ove le destina il ; quelle Presidente. TITOLO SESTO 18. Qualunque Socio contribuente che entro Gennaio fosse riuscito moroso al la pagamento s' prima metà del prossimo intende espulso dalla Società. TITOLO SETTIMO 19. Le rendite si compongono delle tasse sopra descritte e de' proventi dell'Accademia vocale e strumentale da eseguirsi nel Teatro Rossini la sera del 29 Febbrajo prossimo. 20. Le spese consistono nell'occorrente stampe, musica, indennità, ed pei bisogni della in tutto detta Accademia, ciò che avrà deliberato il Con- <§ 45 §> ed siglio il Corpo Sociale. Ogni rimanenza resultante da reso conto sarà devoluta a benefizio degli Asili d' infanzia. Disposizioni transitorie 21. Quando ritti , i il presente Regolamento venga approvato dalla competente Auto- Soci promotori qualunque ne sia il numero , si aduneranno in seduta generale e procederanno alla nomina dei Funzionarj. Pesaro li 12 Decembrc 1863 MAESTRI COMUNALI DI MUSICA IN PESARO I GAETANO GRILLI GIUSEPPE BANCHI Visio Decerabre i863 Ptsaro 16 IL • PREFETTO DE ROLLAND (8) INVITO ALLA PRIMA ADUNANZA DEI PROMOTORI LA SOCIETÀ PESARESE«PEL FESTEGG1AMEMTO DEL DÌ NATALIZIO DEL CELEBRE GIOACCHINO ROSSINI I in Maestri comunali di musica in questa città poche ore un numero cui fu dato di di soscrittori bastante a costituire fanno solleciti di pregare la Onorevole Signoria raccorrò Società, la Vostra affinchè si si degni intervenire alla prima adunanza che avrà luogo la mattina del 26 corrente a ore 11 nella sala del R. Teatro Rossini graziosamente ceduta. Precipuo oggetto giusta il dell' adunanza sarà quello di Regolamento, ostensibile nella sala stessa; per raccorrò nuove firme di Soci, e di zione delle Vie Ferrate assumere Romane perchè la eleggere di le meditata i Funzionar)" formare Deputazioni colla Dire- inaugurazione della trattative <§ 46 g> Statua in bronzo di Rossini a questa Stazione, abbia luogo braio il giorno 20 Feb- 1864. Le firme raccolte a tutto questo giorno sono Bacchiani Domenico le seguenti : Guidi Professore Augusto Marzetti Cavaliere Maggiore Andrea Baldassini Marchese Alessandro Baldassini Marchese Carlo Bolis Conte Giovanni Cangiotti Agostino Carnevali Achille Ceccarelli Dottor Emidio De Bacci Maggiore Angelo Antonio Donzelli Filippo Ferri Dottor Filippo Mattei Conte Giacomo Monti Domenico Monti Enrico Olmeda Scacciani Antonio Perticari Conte Gordiano Procacci Adriano Raffaelli Giovanni Ridolfì Ernesto Romagna Avvocato Riccardo Foligno Alessandro Forcesi Raffaello Gennari Francesco Gianoli Luigi Guerrini Capitano Pietro Spadini Girolamo Spongia Cesare Stramiglioli Pietro Vaccaj Giuseppe Pesaro 25 Decembre 1863. (9) Essi furono : Marzetti G. GRILLI G. BANCHI Magg. Andrea Presidente Cav. — Perticari — Monti Enrico Vice-Presidente — Vaccai Adriano Provveditore — Bacchiani DomeAchille Consigliere — Guidi Profes- Conte Gordiano Presidente emerito — Procacci Provveditore — Carnevali Dott. Augusto Consigliere — Gennari Giuseppe Segretario nico sore CITTADINI (10) L'onorare i quante le genti. nome di gentile anche di ! grandi uomini fu sempre reputato sacro tutte E Francesco Tesoriere. Nò la nostra Pesaro fra l'estere nazioni, , dovere appresso che non senza ragione gode mancò mai a debito così fatto. vero non sono che pochi anni che per cura di questo Municipio furono posti a Rossini e a Perticari busti e non molto appresso per generoso di marmo nell'atrio di questo Teatro, dono del Nobil Uomo Signor Conte Gor- <§ 47 §> diano Perticari una statua a ciascuno l'allegrezza cittadina e Eppure plauso di prosatori e poeti. il maggiore loro in sulla Piazza di tempi non i correvano troppo propizi a virtù e a chi ardiva onorarla. Ma oggi che meno gio d' una libertà conseguita non Romani e d' eroi degni dei tempi opere di le tanti Ingegni illustri , , Una le si che pel sangue tutto di tanti martiri deve ravvivare si porgono occasioni di tali occasioni, al rag- pel valore d' un Re leale e guerriero , di celebrare o Cittadini, è il i per e , rinnovellare tornare in onore, Pesaro mancherebbe a un solenne dovere se sfuggire quante fra , e lasciasse si suoi gloriosi figli. giorno 29 del corrente Febbrajo, anniversario della nascita del creatore della moderna musica, dell' immortale nostro concittadino GIOACCHINO ROSSINI; né versi in troppo note strettezze , tarli , ma sta vanità isterile miglior onore che si in tralasciar lui per o di ridicolo faccia ai Grandi è l' imi- per soddisfare a un bisogno del cuore, a un sentimento di dovere e di gratitudine la il vostro Municipio, quantunque vuole per quanto celebrare giorno così solenne: non già per orgoglio, ben sapendo che il , e sopratutto perchè la novella generazione, vedendo onorata virtù, s'infiammi di lei, ed emuli virilmente le glorie de' suoi maggiori. La mattina dunque del detto faustissimo giorno non solo verrà tervento di questo Magistrato scoperta gli applausi dell' intera Città , la suono della civica Randa e al , lapide testò rimessa casa dove quel Grande venne alla luce , coli' in- ma a lettere d' Suo Nome sarà dal oro fra alla inscritta ed appellata Via Rossini la strada che ad essa mena. La sera poi oltre alla generale illuminazione della città, ed in speciale e decoroso della Via Rossini si noma, un'accademia tratte tutte dalle Opere Letteraria in di , si terrà nel Teatro che modo già da più Lui Suo onore, rallegrata da soavi melodie quel Divino. E tutto questo non sarà che un preludio alle grandi feste che a miglior ha stagione si ferrovie Romane animo in («) di celebrare che innalzerà a non meno dalla benemerita Società delle queir Immortale una statua a cura specialmente dei munifici signori (a) Così fu Jelto, perchè non e' tale fu la entrava punto, e che il prima voce corsane, ma marchese Salamanca poi merito era (ulto Jei Signori si seppe che M. Salamanca la e , e di bronzo, cavaliere Società delle Ferrovie Cav. Delahante. Romane <§ 48 §> Delahante ( ai e riconoscente quali la città di Pesaro si protesta sino da ora altamente grata che dalla Società Rossiniana e da questo Municipio medesimo. ) Vogliate, o Cittadini, con fraterna concordia e letizia festeggiare con schietta ed onesta nostro Gran Cittadino, questo Figlio del Popolo che colle il tempo sublimi armonie del Guglielmo Tell e del Mosè invitò da a cacciar fuori 1' gì' Italiani esecrato straniero, e a vendicarsi in libertà e independenza. Dalla Residenza li 26 Febbraio 1864. LA GIUNTA MUNICIPALE Emidio Ceccarelli Sindaco Carlo March. Cav. Baldassini Assessore Achille Dottor Carnevali Assessore Ercole Marchese Antaldi Assessore SOCIETÀ ROSSINIANA PESARESE (11) SOLENNITÀ MUSICALE CHE AVRÀ LUOGO IN PESARO NELl' AGOSTO DEL 4864 PER LA INAUGURAZIONE DELLA STATUA DI GIOAI Nel 21 Agosto p. v. grande liere Delahante Rappresentanti Ma egli era mestieri guisa solennizzala da distinti Società Rossiniana già ( celebre Concittadino Italia tutta ) Rossini di questa Citta di , a cura e spese dei Salamanca e Cava- Società delle Strade-Ferrate Romane. la che una Penisola della Artisti Italiano medesima Signori Marchese Statua della 1IIVO ROSSINI giorno onomastico di Gioacchino Rossini sarà inaugu- rata in Pesaro sua Patria la Statua del Donatori < , sì fausta ricorrenza ed è appunto in venisse tale concetto corrispondendo volonterosi istituita pel in festeggiamento del all' di qualche che invito i più della natalizio del concorreranno ad eseguire per dieci sere nel Teatro il gran Poema Musicale del GUGLIELMO TEIX L'introito di quest'Opera dell'immortale Maestro, prelevate le spese, sarà devoluto al Municipio per erogarsi in opere di beneficenza. <§ 49 §> La prima Alla tali di rappresentazioni avrà effetto 14 il presenza delle Autorità, dei diversi Rappresentanti mese. dello di le città italiane, e di distinti Cittadini, una speciale Deputazione offrirà al Sindaco di Pesaro la medaglia che letto un elogio città di la dell' Firenze fa coniare in onore di Rossini immortale Maestro dallo stesso suo Autore il , e sarà chiarissimo signor Cav. Dolt. Francesco Regli. FUNZIONARI DELLA SOCIETÀ Marzetti Cav. Magg. Andrea Presidente Perticari Conto Gordiano Presid. Em. Monti Enrico Vico Presidente Vaccaj Giuseppe Segretario Carnevali De Achille Consigliere Gennari Francesco Tesoriere GIUNTA Cavaliere Dolt. Guidi Prof. Augusto Consigliere Rappresentante <>i Tolentino Patria «lei Maestro Nicola Vaccaj l'acini Procacci Adriano Provveditore Pacchiani Domenico Provveditore A R T I S T C A I Commendatore Giovanni Maestro Presidente (*) Dacci Venuti Prof. Angelo Antonio Direttore Grilli Maestro Gaetano Ranchi Maestro Giuseppe Pettinari Maestro Domenico ELENCO DEI COMPONENTI IL CONCERTO DIREZIONE GENERALE Pacini Cavaliere Direttore rlel Commendatore Giovanni di Catania Presidente Liceo di Lucca e Presidente Onorario di quello Fiorentino Piappresentante Catania di Lui Patria e Patria di Bellini e di Coppola De Dacci Venuti Angelo Antonio Rappresentante già la Patria di di Arezzo Direttore GUIDO MONACO direttore d'orchestra e promoiore delle società filarmoniche di Arezzo, Livorno e Pisa (*) Egli nel prendere Li Presidenza diresse dopo questo Programma- a' suoi colleglli della Giurila Artistica le parole che si riportano <§ 50 §> direzioni-: vocali-; Mabellini Cavaliere Tcodulo di Pistoja Concertatore Professore di Armonia, Contrappunto e Composizione nel R- Istituto Fiorentino Grilli Maestro «li Cappella e del Gaetano Comune Gubbio supplente di di Pesaro, Rappresentante la città di Gubbio Mercuri Agostino supplente Maestro ili Cappella e Rappresentante della ARTISTI disposti secondo città Personaggi dell'Opera i Guglielmo Giorgio Tenore Arnoldo Gualtiero Giordani Guglielmo Rasso Melchtal unii Adele Sopj Jemjiy Zamboni Angola Contralto Edwige Poloni Luigi Tenore Pescatori Tedeschi Stefano Rasso Leutoldo Maini Ormondo Baritono Gessler Macleod Lanari Elena Soprano Matilde Franceschi Tenore Rodolfo C R I S Soprani Antonelli Bernarda Antonelli Ballerini Angelo Selva Antonio Basso I. " S. CANTO DI Squarcia David baritono Stigelli di Rosa Barberi Maria Delia-Noce Francesca Balducci Rosa Maestri Celestina di T I in Vado <§ 51 Contraili Anlonclli ili Jesi Vntonelli (li Jesi Bemabei Bianca di Bernabei Rosa liimbi Rosa Macca ferri Lucia di Pesaro Pesaro <li di Ravenna Ancona Melandri Luigia <§ 52 g> Primi Violini Peltinari Luigi Direttore d' Orchestra in inviato dhl Fano .Municipio, Concertino (*) Bellramelli Beftramino di Rimini Donali Giuseppe Direttore d'Orchestra in Forlì Fibi Pietro Direttore d' Orchestra iu Fabriano Galeazzi Francesco Direttore d'Orchestra in Recanati Maraviglia Giosuè Direttore d' Orchestra in Pescia Marzocchi Antonio Direttore d'Orchestra in Arezzo quel Municipio inviato da .Muratori Giovanni Direttore d' Orchestra in Rimini Nicchi Odoardo Direttore d'Orchestra in Fossombronc Puccianti Gaetano Direttore d'Orchestra in Cingoli Speranza Marco di Grottamare Stella Annibale Direttore d'Orchestra in Città di Castello Secondi Violini I. Francateci Girolamo Direttore d'Orchestra (*) Banchi Annibale di Firenze Boccabianca Filippo Cecconi Giuseppe Colini Domenico in Bologna Ascoli di Fano di Staffolo di Cozzi Vincenzo di Venezia Galeazzi (ialeazzo di Recanati Mallknccht Gioacchino di Pesaro Pasquali Alessandro di Fano Pasotti Augusto di Pesaro Spadoni Ferdinando Pesaro ili Viole I. Mattcucci Nicola Direttore d'Orchestra inS. Angelo in Vado (*) Cortonesi Nicola di Pesaro Mariotti Giuseppe Mugnoz Nicola Righi Remigio di Ancona di Pesaro di Cagli Volpi Filippo di Colonella Violoncelli I. Parisini ' Carlo Professore al Liceo di Bologna Adorni Francesco Prof, della Brugia Adolfo di Civitanova li. Orchestra di Parma <§ 53 §> Sabbati ni Giuseppe di Assisi Signoretti Maestro Ercole di Pesaro Tesi Cesare di Pistoja Contrabbassi 1. Montanari Carlo Professore nella R. Orchestra (*) Amiconi Saverio di l'arma Camerino di Barbecci Aurelio di Belvedere di Jesi Catalani Luigi di Reggio Donati Nicola di Gubbio Giuseppe di Recanati Viero Giacomo di Venezia Galli Arpe Comprimarie Marsili Pietro Arpista della R. Orchestra di Firenze Paini-Zoboli Cecilia Arpista della R. Orchestra di Parma Flauti Briccialdi Giulio Professore Concertista di Terni Bellabarba Gaetano di libino Ottavino M inghetti Pio di Fano Oboe Destefani Ricordano Prof, della R. Orchestra di Gorgoni Giuseppe di Parma Pesaro Clarini Bimboni Giovanni Prof, al R. Liceo di Firenze Bacchiarli Achille di Pesaro Fagotti Comprimari Grifoni Pacifico di Camerino Andreozzi Venanzio di Pesaro Corni Prima Coppia Bacchi Angelo di Città di Castello Maestro Vannucci Alessandro di Camerino Seconda Coppia Laurini Domizio di Matelica Spadoni Luigi di Pesaro di Tolentino <§ 54 Trombe prima Coppia Drizzi Gaetano Professore Musicale di Bologna Liceo del Pesaro Paci Ercole di Seconda Coppia Pettinari Maestro Domenico Fano Capo del Concerto di di Pesaro Giuliani Giuseppe di Pesaro Tromboni Bimboni Gioacchino Dei-Bianco Pietro Professore di del R. Liceo di Pesaro Boschini Ercole di Pesaro Oficleide Cavallucci^Egisto di Città di Castello Corni da Caccia pel Palco Scenico Bartolucci Federico Pesaro di Boni Raffaele di Mombaroccio Fulvi Clito di Landin Mombaroccio Augusto i di Pesaro Timpani l'ucci Maestro di Pesaro Campana, Tam-Tam Sistro, N. Francesco N. Cassa e Piatti Valesi Giuseppe di Jesi Istruttore dei Cori Signoretti Maestro Ercole di Pesaro Suggeritore Maccolini Giuseppe di Pesaro Direzione dei ballabili Piccoli Napoleone Componenti PRIMI il di Firenze ballo BALLERINI Mengoli Massini Carolina Piccoli Napoleone Firenze <§ 55 g> BALLERINE (*) Bolclli Mazzeri Luigia Milanesi Linda Enrica Capon Teresa Pagani Rosa Piccoli Emilia Piccoli Maria Simoncini Annunziala Coppi Enrica Giovcsi Serafina Laugier Regina Mazzeri Giovami ina BALLERINI Guidacci Francesco Lepri Emilio Coppi Carlo De Gasperis Alfonso De Gasperis Pietro Milanesi Carlo Palazzi Antonio Fabbro Pietro Fantini Angelo Giovcsi Francesco Pontecchi Francesco Zabò Enrico Direzione del palco scenico Lanari Antonio di Firenze Scenografia Liverani Romolo e figlio Faenza di Direzione del macchinismo Morigi Carlo di Pesaro Vestiarista Stocchi Antonio di Parma Luce elettrica Franchi Leopoldo di Firenze Illuminazione Bastianelli Terenzio (*) L' asterisco indica l' ordiue alfabetico rigoroso tenuto uella disposizione delle masse. Prezzo Biglietto — Con « Scanni » Galleria altri d' Lire 3 ingresso .... Avvisi verranno pubblicali i « 3 « 1 giorni dell' opera. — <§ 56 §> Parole del Maestro G. PACINI dirette Ciiiar. Sio. Cojim. Cu la vi \ Onorevoli Componenti agli Artistica della Società Rossiniana Pesarese (*) Onorevoli Signori Da Voi onorato sicale Guglielmo Teli il che illustre città piange tuttora esprimervi che so di colleghi , positore tale illimitata uniti del per rendere omaggio siamo ci nostro! secol che ostava sviluppo quel di potenza dello tutta le per infine altre nazioni, che anco e che la di iìn fonte di ricchezza, di gloria! a di più abbietta invidia la non conosce leggi se non che in scanno . dove non pervenne per anco il germe Rossini, e novella vita d'insolite di il presente l'avola L'Asia, l'Affrica, l'America (*) a colui color clic sanno. di nome nascere siedo io : produsse appo quei popoli che lui - cielo secoli emo- salutarono qual primo rigeneratore. Sì: è per lui che la potenza dell'armonica scienza è al com- disse: . i il suo bello che non solo, ma della civiltà, prese stanza zioni più grande al duplice emisfero illuminò; il dal fin E son maestro Europa imperocché ben un contro l'altro armato; Inchinatevi lutti Si: in di vide abbattendo clic allo l'irresistibile dovere il che novello Prometeo rapiva a colui - genio creatore che L' infine sento riconoscenza, due a colui preclari uomini, e che a Giulio Perticari, io mi mia più questa in mia manifestazione. dir del Manzoni al un di natali i non era degno. Accogliete però benevolmente, onorevoli tulli del ingegno eh' ebbe pur culla nei trascorsi tempi perdita la tanto scintilla che fu poema mu- parte esecutiva del divino la sommo quel di sensi della i Noi qui la presedere a l'Italia ovunque conserva Lino, d'Orfeo il diffuse. Si; primato su tutte trasmuta si cagiou sua aprirono teatri, Di quale onoranza si i in (piali verità! a noi - son dunque non era degno un Esse furono stampate già in Pescia dalla Tip. Vannini . in 8 " <8 57 g> uomo? tanlo ingegno! il però Tardi noi pensammo ad onorare Oh! come provo dolore, - passato, e più ancora ma mi tanta festività. Quasi ne arrossirei: na famiglia non ha nazione uno è Siano dunque rese grazie che effigie e cui contrastar non Ma nel autore di fissi: mi sta il la il ad onorare che lecer dono di lui la un grande la Pesaro a che mente opra in- d'un degno a che l'intento il pensiero di ci siamo pre- di così solenne circostanza. dilettissimi mia insufficienza d' Iddio. maisemprc pel divino nutrii concorso del merito vostro adunque, o Assistetemi rivolgo pensiero che l'uma- concordia. la onde conseguire tutto riesca Io nulla potrei senza peso degli anni, e il di più sublime musicista del secolo XIX.. il l'ammirazione cuore, a grande l'iniziativa noi d'opera, dimenticai, Signori, rivolgervi cioè a dire clic rienza! clic volere, potrà essere slata manifestare tanti capi (pianto più si il generosi ai rammenterà posteri ai rinfranca distinzione di patria, e telletto di qualsiasi sì miei amatissimi colleglli, nel riandare pensare a chi dobbiamo nel un in vita fratelli, Voi si , della vostra espe- rammentando che affidano: Voi a tutti il a cui parola. Sì; in voi, miei illustri colleglli, Mabellini, Vaccai, Grilli, Banchi, Pettinari; in Voi, rispettabilissimo De-Bacci, che sì vi adopraste in tanta faccenda, e che tanto amate ed onorate l'arte armonica; in mio Mariani, che sedente magica bacchetta dai vita sullo scanno pur anco alle del Te pure, supremo potere, con inanimate cose; ed la tua in voi altresì, chiari professori, ripeto, altamente confido. Nella certezza che pieni quali e di siete di benevolenza a mio riguardo, degnerete patrio amore, di caldo sentire accogliere queste sincere pa- role, mi dichiaro VOSTRO Giovanni Pachi i LA GIUNTA MUNICIPALE DI PESARO Nel teraria programma del 26 Febbraio p. p. fu detto che ebbe luogo nell'anniversario come natalizio dell' l' Accademia let- immortale Gioacchino <§ 58 §> Rossini sarebbe siala preludio più grandi, da celebrarsi a migliore feste di stagione. Annunziatosi ora essere cittadino, designalo per Pesaro va debitrice alla Delahante, e Cav. Emanuele Marliani corrente, Onomastico del Grande Con- di 21 il inaugurazione del Monumento Rossiniano di cui la munificenza degli onorevoli sigg. March. Salamanca rappresentati e per esso, caduto , luogo buon grado divisando di in sì a E posto mente che Briganti-Bellini, dall'onosottoscritti i pubbliche festive dimostrazioni dar (piali Sommi non mai i (pianto per le opere loro, innanzi tutto della Onorevole Società Rossiniana potesse sotto ogni -- maialo, memorando avvenimento. fausto e Teatro Rossini Commendatore sig sventuratamente revole Deputato sig. Conte Cavaliere Bellino vennero Senatore dall'illustre — l' ponno venir tanto bene modo tennero esecuzione rapporto concetto il Guglielmo del venir che a con attuato onorati Teli il nel miglior lustro, e decoro, in ciò mirabilmente coadiuvati dui generale Consiglio che decretò appositi l'ondi, e dai Sigg. Condomini del Teatro per che, stesso loro parte. lietamente corrisposero a quanto fu ad essi richiesto. programma II alla ed già pubblicato dalla riconiata Società Rossiniana Rappresentanza Municipale ai grandi Artisti canto di e affidato P interpretare sponda nome al za, come pure tutto I a intorno alle musicali celebrila suono cui, a cominciare dal H , andante; Guglielmo Teli per forma che degnamente il dispensa dal registrare quegli la ri- , che si assunsero l' illustri ed esimi signori, incarico di prevedere e provvedere che ne possa assicurare uno splendido e memorabile successo. sottoscritti pertanto popolari e generali e di e tacere dell'insigne Autore di esso e alla solennità della circostan- foraslieri e cittadini a di permette le si limitano feste, a ad annunziare richiamare maggior numero meglio qui trattenerli nella stagione che daranno due Corse di Cavalli la prima ai giorni in cui seguiranno le estrazioni delle ipposili avvisi. come il 15 e Teatro la a rendere più di Accorrenti, rimarrà seconda ai aperto, si 28 corrente , due Tombole de annunziarsi con <§ 59 §> Nella sera del 31, giorno fissato per inaugurazione ia monumento, ilei e che sarà solennizzalo dagl'illustri o munifici Donatori del medesimo, nei modi clic nacque ) verranno da Essi pubblicati, piazza e la via la Calzolaj la sino Strada Rossini Teatro al dalla casa ( ove Egli per cura del saranno Municipio a vari colori vagamente illuminate. solennizzare poi, per altre pubbliche guise, giorno 11 lenne, è lasciato agli abitanti fausto sì maniera loro case, e illuminarle le benché splendidamente nelle ore della sera è vivamente raccomandato: ammirazione verso in ogni occasione il pegni so- ogni ceto e condizione, cui l'adornare di di arazzi, bandiere e decorazioni d'ogni loro e Grandissimo Concittadino, il desiderio di porgerne decoro e novelli, e l'amore al la convenienza alla della città costantemente addimostrati, possano rendere superfluo l'appello che ad essi vien Le ore norme in fallo. cui le Corse seguiranno, i premi ai Cavalli vincitori, e le relative saranno oggetto di particolare manifesto. Dato in Pesaro dalla Civica Residenza 1.° il Agosto 18G4. LA GIUNTA E. CECCARELLI SINDACO A. CARNEVALI C. RALDASSINI Assessore Assessore U H G. MATTE1 Assessore E. ANTALD1 Assessore Federico Pialtelctti Seyrelario FESTA MUSICALE ITALIANA IL DÌ 21 ONOMASTICO DI Nella gentile dì 21 città di IN PESARO AGOSTO 1864 GIOACCHINO ROSSINI Pesaro, terra natale di tanti Agosto 1864, onomastico di Gioacchino Rossini uomini sarà con la illustri, il maggiore solennità possibile inaugurata la statua del sovrano rinnovatore della Musica nel secolo XIX, generosamente offerta in dono alla sua nativa città dai no- <§ 60 g> quale animo dono, Marchese Signori lidissimi i concittadini del grande Maestro abbiano vivamente essi possa, splendida si Salamanca e Cav. Gustavo ili lo niana di Pesaro ha già annunziato la prossima con che celebri La commissione bolognese incaricata dall' e l'està: poema musicale che per più sere quello stupendo accollo magnifico il cooperando a rendere, quanto più significarono memorabile e Con De-la-hante. artisti è Società la si rappresenterà Guglielmo il Rossi- Teli. onorevole Sig. Conte Bellino Briganti-Bellini, Deputato al Parlamento e rappresentante della Società Ge- Romane nerale delle Strade Ferrate apparecchiare e ordinare Festa la negli Stati di S. M. Musicale il dopo fatta la gentile offerta della Musicali principali Istituti collocata, quecento si fra di debito di annunciare suo medaglia di Firenze presenza delle Autorità, e dei diversi Deputali a rappresentare alla i d' Italia, programma. Alle 5 poni. ( e Re sopraddetto giorno tutta a del spese della Società da esso rappresentata, crede brevemente il scoprirà Piazza nella d' Italia, della Statua di Gioacchino Rossini; e la Cantanti e Suonatori Cavalier Angelo Mariani, sotto direzione la Inno a Rossini del 1' celebre s' le ) Città Stazione, ov' intuonerà da cin- Signor dell' Illustre Maestro Commenda- tore Saverio Merendante, le cui parole, per invito della Commissione, scrisse il Signor Luigi Mercantine Prima e dopo della Gazza Ladra, La sera alle ore e della ( .) 1' Inno si eseguiranno Sinfonie le Semiramide. avrà luogo noli' elegante Teatro Rossini un Grande Concerto Vocale-Stromcntale, concertalo dal Chiarissimo Maestro Cav. Teodulo Mabellini, a cui, olire i valentissimi artisti esecutori del Guglielmo Teli, prenderanno parte l'egregia Signora Sgargi, celebri Signori Zucchini e Badiali per testimoniare il il quale il viene distinto Signor Pasi espressamente da , e i Parigi suo omaggio a Rossini. Una cantata appositamente compo- sta, su poesia del sullodato Sig. Mercantini, dal celebre Maestro Commen- datore Giovanni Pacini, preceduta da una grande Sinfonia dello stesso aprirà il Concerto si darà il in cui saranno eseguiti Programma. L' introito scelti pezzi dei capo-lavori di Rossini di cui sarà a beneficio dell' Asilo Infantile di Pesaro. <§ 61 §> A più rallegrare la Festa il fu allievo del Liceo Musicale, Comune manderà zionale diretta dal Signor Anlonelli gnese interverrà : a Bologna di ove , valente Banda della la rappresentare crebbe e Guardia Na- cittadinanza la Regio Sindaco Signor Conte Carlo il Rossini Popoli bolo- Senatore del Regno. Tutti indistintamente e Maestri e Compositori come di assai lieti La canto, dilettanti e professori, prestano gentilmente di porgere un tributo della loro riverenza Festa alla quale Pesaro nel di Rossini il prossimo dì aggiunse tanta parte animi nostri 21 di gloria. l'opera loro, grande Maestro. al Festa è di tutta Italia, 1' Questo bel giorno adun- valga aneli' esso a stringere più saldamente , suono di dell'Armonia e nell'amore del Bello que, ritemprando nella sacra virtù gli così e Artisti 1' Unità della Nazione. Bologna 13 Agosto 1864. LA COMMISSIONE Commcnd. Emanuele Senatore Marliani Cav. Albini maestro Francesco Maria Aria maestro Cesare Beretta Cav. maestro Gio. Battista Dirett. del Liceo music, di Bologna ELENCO delle Emiliani professor Cesare e Rappresentanze degli Instiluti musicali e della AREZZO ( patria di Guido Accademia R. Deputazioni Begno, Presidente Golinelli professor Stefano Liverani professor Domenico Mercantai Luig» professore Dall'Olio Cavai ier Cesare (12) del Stampa alla Belle Arti di delle città italiane ; periodica. Inventore dell' Arte Musicale De-Bacci ) profes- sore Angelo-Antonio. ABEZZO ( Società Musicale ASSISI ( Città ) BABGA ( Sabaltini maestro Giuseppe. Banda Nazionale BOLOGNA BOLOGNA Marzoccbi professore Antonio. ) ) Mabellini cavaliere maestro Teodulo. Pepoli Conte cavaliere Carlo Sindaco. ( Città ( Commissione Musicale ) maestro [Francesco tore del Stefano, Liceo, Emiliani Mercantini Aria Cesare. ) Maria, Liverani Beretta professore professore professore professore Cesare, Domenico Gio. , Battista Albini Diret- Golinelli professore Luigi, Dall'Olio cavaliere Cesare, <i 62 g> BOLOGNA Accademia Filarmonica ( Yandiizzi marchese Filippo Presidente, ) Zucchini conte Gaetano Fondatore, Brunetti dottor maestro Filippo, maestro Francesco Maria Albini Pietro drazzi maestro Rovinazzi , maestro Giovanni Vanduzzi , Valeriano Pe- Lorenzo Righetti , , , Pederzini Gaetano Segretario, Isolani maestro Alamanno. BOLOGNA CATANIA Banda Nazionale ( Città ( CHIAVARI ( Antonelli Direttore Alessandro. Pacini cavaliere ) Città ) Commendatore maestro Giovanni. Gandolfi maestro Nicola. ) CORREGGIO (Città) Guzzoni Avvocato Orazio. CREVALCORE (Città) Mochelini professore Pompeo, Andrò FANO ( Città ) Giammarchi-Petlinari maestro Luigi. FERRARA ( Città ) Pasini maestro Timoteo. FIRENZE FIRENZE Onorato. Ferrucci professore cavaliere Crisostomo. ( Città ( Società di ) mutuo Soccorso fra gli Artisti di musica ) Niccolini marchese Lorenzo, Pacini cavaliere Commendatore maestro GioMabellini cavaliere Teodulo. vanni. FIRENZE Concerto [Nazionale ( FIRENZE Istituto ( R. Musicale) Commendatore liere Bimhoni professore Gioacchino. ) Mabellini maestro Teodulo, Pacini cava- cavaliere Giovanni , Ippoliti cavaliere Giu- seppe. FIRENZE ( Società Filarmonica) De Cerchi giani Ippoliti cavaliere cavaliere marchese Giuseppe, Vieri, Giugni-Cani- Pancialichi Ximenes D' Aragona conte Bandino. FOLIGNO ( Società Musicale ) Belli maestro Diomede. GROTTAMARE ( Città ) Speranza Avvocato Giuseppe. GUBBIO ( Città ) Grilli maestro Gaetano. JESI ( Patria di Giambattista Pcrgolesi LUCCA (Città) Pacini cavaliere ) Romagnoli professore Antonio. Commendatore maestro Giovanni, Michel- angeli professore Augusto. MILANO Conservatorio ( torio ) Rossi cavaliere Lauro direttore del R.° Conserva- Mazzucato cavaliere Alberto, Ronchetti Monteviti professore , cavaliere Stefano, Boniforti professore Carlo. MODENA ( Giovanni MODIGLIANI MONDAVIO Catelani Città ) ( NAPOLI (Città) Angelo, Raffaelli Avvocato cavaliere Calori-Cesi conte Lodovico. , Città ( Città maestro ) ) Luearini Maestro Raffaele. Mici maestro Nicola. Conti cavaliere Carlo, Serrao maestro Paolo, Fiorini;; cava- liere Francesco. P <$ 63 NAPOLI ( Artistico-Musicale Bonamici Circolo ) Pacini cavaliere Commenda- tore maestro Giovanni, Platania Pietro, Saladino Michele. NAPOLI Palumbo Costan- ( Collegio Musicale) D'Alessio Francesco Alunno, tino id. Caivani Antonio , id. NOCERA-UMBRA ( Società Filarmonica ) Raldasserini maestro Luigi. PADOVA ( Istituto Filarmonico-Drammatico ) dottor Collegiato Podrecca Giuseppe Leonida. PALERMO ( Collegio di Musica detto Pietro PALERMO , del buon Pastore Platania direttore Saladino maestro Michele. ( Città ) De Brolo Lancia duca Federico. PENNABILLI (Città) Bocchi avvocato Giuseppe, PERGOLA (Città) PILASTRO ) Rubbi maestro Alfonso. Ginevri Blasi cavaliere Ascanio, Primavera Manlio. Città ) Sarti Angelo. ( RAVENNA ( Città ) Mariani cavaliere Angelo. RAVENNA Concerto Nazionale ) Pasciuti maestro Ferdinando. S. MARINO ( Repubblica ) Relluzzi conte Gaetano Capitano Reggente. S. ANGELO IN VADO (Città) Mercuri maestro Agostino, Bellocchi Nicola S. SEPOLCRO (Città) Pichi conte professore Francesco. SPOLETO ( Città ) Banchi maestro Giuseppe. TOLENTINO (Città) Vaccai Giuseppe Maria TORINO (Circolo degli Artisti ) Biscarra cavaliere Carlo Felice, Marchisio ( cavaliere Antonino, Borelli conte Giacinto. URBINO (Città) Ubaldini conte Francesco, Ramenghi Adamo. URBINO ( Università ) Guidi professore cavaliere Luigi. URBINO ( Istituto di Belle Arti ) Gherardi conte Pompeo. VENEZIA (Città) Buzzòla maestro Antonio Malipiero maestro Francesco, , Rossi professore Carlo. VERONA ( Città ) Berretta professore Gio. Battista. RAPPRESENTANTI LA STAMPA PERIODICA Regli cavaliere Francesco decano dei giornalisti musicali fessore Enrico, Salvi Enrico, sore Angelo , , Panoska pro- Filippi dottor Filippo, De-Gubernatis profes- D' Arcais. RAPPRESENTANTI LA TOSCAMA (lo) PEK L'OFFERTA DELLA MEDAGLIA Perticari Mabel lini conte Gordiano, cavaliere Teodulo , Pacini Ippoliti cavaliere Commendatore Giovanni, marchese cavaliere Giuseppe. <$ 64 §> (14) Questa medaglia, egregio lavoro dei signori di Firenze, rappresenta la testa il nome suo; sul quale nell' sono genio e intorno II delle maggiori opere le gira la in profilo figlio con intorno di Rossini brilla la stella leggenda: al rigeneratore della musica kel Domenico Bonamini, e Cavaliere Maggiore quali riportarono al Sindaco questa lettera di Lui Illustrissimo Signor Non poteva il del sec. xix. Andrea in i Marzelli, : Ceccarelli Consiglio Municipale di Pesaro (onde farmi pervenire Medaglia toscana coniata di Maestro e Consiglio comunale deputò a recarsi in Parigi per presentarla a Rossini signori Conte i gran Vagnetti esergo dentro una corona d'alloro avvolta da un nastro nomi i del F. la onor mio) comporre una Deputazione cittadina persone che mi ricscisscro più gradite degli onorevoli e nobili signori Domenico Bonamini, Conte Cav. e Cav. Andrea Marzctti. Questa Medaglia, ora in mio possesso, mi è oltremodo cara, non solo per essere una gene- prova d'affetto rosa (dal 1848 perchè 18oo) al offertami resterà dalla Firenze, gentile la di cui ognora scolpita nel mio cuore, mi venne porta e consegnata da Concittadini essa ma gitori di questa Componenti il di ripatriare (e m'abban- n'han ben ragione !!). Saranno però por- mia povera prosa, e quali interpreti presso Consiglio Municipale dichiareranno in mio Che nessuno mi vince eziandio di sì squisita cortesia che mai potrà cancellarsi dalla mia mente; questi eletti donano impazienti ospitalità in sentire e in la S. riconoscenza, e che non havvi ROSSINI Passy de Paris 6 Ottobre 1864. I limo Sig. Emidio Ceccarelli Sindaco di Pesaro i nome: più caldo Pesarese del Pesarese All' V. e <§ 65 ACCADEMIA DEL (15) ISTITUTO MUSICALE DI FIRENZE R. CELEBRANDOSI CON POMPA SOLENNE PESARO IN NELL' ESTATE DEL MDCCCLXIV LA DEDICAZIONE DI INO SCELTO SIMULACRO DI Gio.iccni.\o mossivi L'ACCADEMIA DEL ASSOCIATA ISTITUTO MUSICALE DI FIRENZE R. NON CON AFFETTO MENTITO ALL' ESULTANZA DEI COMPATRIOTTI DELL' ILLUSTRE MAESTRO DEPUTÒ SUOI RAPPRESENTANTI PRESSO MUNICIPIO IL E LA SOCIETÀ ROSSINIANA PESARO DI ACCADEMICO RESIDENTE L' CAVALIER TEODULO MABELLINl L' CORRISPONDENTE ACCADEMICO COMMENDATORE PACIM GIOVANNI E L'ACCADEMICO ONORARIO CAVALIERE COSÌ TER GIUSEPPE IPPOLITI PARTITO DI VOTI XVII TUTTI CONCORDI LI V. Il VI LUGLIO MDCCCLXIV Presidente II Segretario Casanorata (Ifi) Neil' ALL' occasione associarsi Pesarese e alle vi 0. Mariotti altre in ACCADEMIA ROSSINIANA cui la scuola di città d' Italia indirizzava un Inno , Banda in IN Padova onde tributare 1' assenza del PESARO si faceva dovere di omaggio Dottor all' Enrico immortale Scalettaris 9 <§ 66 §> Presidente della Banda slessa socio onorario di codesta , nome diva clic egli pure non concorresse col suo di Banda si all' Accademia, impe- atto, del quale la Scuola voleva onorare. Valga pertanto questa dichiazione Presidente stesso intende dividere quale una prova , che il omaggio dovuto tributo di il , benemerito al vivente Genio della musica Italiana. Padova 20 Agosto 1864. DIREZIONE LA — G. Agujari V. Torres ik A GIOACCHINO ROSSINI strofe Quando ogni mi rr.u sii \ notte italica Era di servi un pianto, Chi mai per quella tenebra Desiò de' Che forti canto il gentil penisola la Percossa dai potenti Raddusse fra le genti A nuove glorie ancor Tu di iMosè nel Tu ? genio nel furor di Tello, L' odio imparavi a Italia Contro ogni reo llagcllo; Ella Mise Oggi intese; un fremito t' , e torno gigante 1' Impone allor di al : Dante suo cantor. Padova Agosto 1864. A. Tolo.meì. <§ 67 §> FESTEGGIANDOSI (17) IN PESARO XXI AGOSTO MDCCCLXIY IL DÌ LO SCOPRIMENTO DELLA STATUA INNALZATA IMMORTALE MAESTRO ALL' GIOACCHINO ROSSINI EPISTOLA NOME A DELLA SOCIETÀ FILARMONICO DRAMMATICA TRIESTINA* Ben fa la patria clic , i gran figli onora In questa vita, e a rendere giustizia Non aspetta che suoni 1' ultim' ora. Della gloria mortai dolce primizia Preliban molti Delibarne E molti dormon ma , 1' fin ben pochi ponno ultima delizia, della morte il sonno Già lungamente, e dall' ingiusto obblìo Lor nome Pure a Costui vivi solvere i , eh' esalta il non vonno. canto mio Tanta dal Ciel piovuta grazia arride Che bene amato L' alma Di Città lui si egli è figlio che nascere lo vide gloria, e va superba a dritto, Statua gì' innalza, epigrafi La quale manda a da Dio. gì' incide. Pesaro un canto intitolalo a Rossini, e pubblicato in occasione natalizio, celebralo nel Teatro Comunale di Trieste la sera del 28 Febbrajo 186/c ilei suo decorso giorno <g 68 §> Al nome suo non tempo è Van sue note dei E loco non L' alta d' secoli sull'oncia, è loro circoscritto. immaginar mente feconda Creò le E musica grave e la Onde E armonizzate melodie, gioconda. la seppe immaginar Ei tutte prescritto, vie, le anime pei suoni le si fanno e grandi e liete e tristi e pie. forti Già pur dell'arte in Pesaro Raccolti i Mastri , si stanno e questi in su le scene L'alta di Tello tragedia daranno. Per essa Forte alle inconsunte vene il Del suo crear volle precluso E , Depose il varco, pago delle sue glorie terrene Francia in Che per , prezioso incarco, il Italia a sua felice mela Di villa in villa, a quella alta di Marco, Quel Titano portò musico atleta; Poscia posarsi nel vigor degli anni Piacque a sommo quel musical poeta. Felice lui, che dei mortali affanni La funesta a durar guerra non ebbe Come Sperò 1' quei che allòr Perché Molto , a' , che nel a suo bel San Giovanni Luì vivo non crebbe ; Cantor terribile del vero potenti del suo tempo increbbe. <§ 69 §> La casta Musa un Cantico severo Dice alle genti Mentire Ma la , a' tristi possanza non puote e per piacer un carme lusinghiero. note d' ispirate Pronta pei sensi all'anima tavella, E arcanamente scuote. affetti tutti Di tale impronta il Che risplende Come vero dai si suggella numeri divini lucente armoniosa stella Nei canti dell' altissimo Rossini Cui sono i sommi onor Per assenso dei popoli , giusto tributo latini (*). Alla terra ov' ci fu nato e cresciuto , Quell' Alunno del gran Padre Mattei Invia Tergeste un geni'al saluto, Tra le città, Che al .non ultima, pur lei Glorioso resero onoranza. Qual per lunghi anni resa gli vorrei Del natale suo giorno in ricordanza. (*) Si allude anche alla sua recente nomina a Grand' Uffi- ciale della legion d' onore. Giovanni Tagmapietra. <§ 70 §> FESTEGGIANDOSI NEL TEATRO COMUNALE DI TRIESTE LA SERA XXVIII FERRRAJO MDCCCLXIV VIGILIA DELLA DECIMAOTTAVA* RICORRENZA DEL NATALIZIO DEL MAESTRO COMMENDATORE GIOACCHINO ROSSINI PESARESE ciniT o Onorate 1' altissimo signore De' melodrammi e delle dolci note, Virtù spiranti dell' eterno amore. Onorate Colui che dicer puote Sali' Eritreo co' L' E numeri divini inno di grazia alle celesti ruote. Galli e Sciti Fremono e Teutoni e Latini , al E piangon canto del geloso Otello di Tutti col forte e Desdcmona generoso Tello Libertà van cercando e ciascun trema , Di mistico terror presso Del Regio Assiro; e chi non Con la sua donna , all' Ila affanni 1' anima avello clic gema madre incestuosa Nella acerba del cor lotta Ma dagli destini. ai si suprema? posa Nelle ispirate e lepide canzoni Dell'alta, Essendo il Rossini nato 1' sempre nuova e dilettosa ultimo dì óVI FeUirajo 1792, anno diciottesimo Anniverserio del suo natale- bisestile, 'osi egli celebra in quest' «nuo il <i 74 §> espressa in concertati suoni, Commedia Onde vecchio Babbione è il l'atto gioco E degli amanti e degli duo furboni. Pur ora in questo a Euterpe sacro loco Risuonavan Appo le care ogni sermone è poco. le quali Qual di Te meglio Dell' melodie, le segrete vie anima tentar seppe Creator d' Chi più ridente e più felice Ebbe armonie? canti e d' alti o Maestro , estro 1' in vestir gli udibili concetti Chi più sublime in ardimenti e destro? Tutti i commossi e commoventi affetti Spirasti dentro ai musicali accenti Gli animi a ingentilir ministri Speranze e gaudi , eletti. fremiti e tormenti Parlan tue note, e della lor favella L' anime tutte E dir che tanta, e sono intelligenti. di crear sì bella Virtù spiegasti nel bollor degli anni E tua lucente e gloriosa stella Non ha tramonti e non mortali Ma, spettator affanni : di tua gloria terrena, Vivi longevo e senza disinganni. Già sette lustri, e la Parisia scena All' arduo tuo novissimo lavoro Manifestante tua possanza piena L'ultima t'intrecciò fronda d'alloro Alle molte dell'itala corona; Poscia il silenzio a Te parve decoro. 72 Par, se disio non sprona di glorie altre Te, che severo giudicando taci, L'amor ti E noi mente dell'arte in savem, che onde quelli, in ragiona. ti piaci. Dolci recessi tuoi, veglio amoroso, Delibi ancor di vergin Musa E non è molto i baci. pur, che glorioso Vai d'un trionfo, quando udia Parisi De' Titani frementi Coro, all'Olimpo Né il bellicoso di salir decisi. cotai lampi dell' ingegno sono Della tua Musa gli ultimi sorrisi. I' parlo vero, e si di Te ragiono Per reverenzia al tuo nome, che vale Qual altro è grande e di più chiaro suono. 1' so che pria che Tu tempo, dica al Uno ancor Che avesti a quel salirai, taccia eterno dell' mondo superno Genio sovrano, musical regno il Ma quando e dove Si in scioglierai canto immortale. Da questo basso Muto non lardo ultimo vale '1 l' in governo. umano intelletto spazierà nei regni dell'ignoto, E del bello, del ver l'ultimo arcano Da' suoi desiri più non ila rimoto, E contemplando colmerà la mente Del suo conoscer tutto quanto La stella tua più si farà il vuoto candente Del tuo passaggio infra i celesti ardori E Dio t'esalterà, Cantor veggente, Angelici a dettar carmi sonori. Giovanni Taguapietra. <5 73 §> Chiarissima Presidenza (18) In allcstazione dell'alia stima me da tre Inni di V. Tommaseo, dal mi titolo trasmettere per Speranza, da me la musicali. grazia di essa, possa venir accolta da codesta spettabilissima in Società con indulgenza Colla permeilo poesia, mi dà coraggio a ciò fare, La bellezza, veramente sublime, della sperando che all'Onorevolissima So- professata cietà, da Essa illustro Presidenza diretta, medesima ! la povera musica mia. massima considerazione mi onoro dirmi Zara ól Luglio 3 Essa Chiaris.* Presiti. ili ISlii. Dalmazia Devotissimo Servo Giovanni Salghetti-drioli Alla Chiarissima Presidenza della spettabile Società Rossiniana a Pesaro Onorevoli Signori (19) decenne che La dimora gentile città, ed chino Rossini, il allorché sulle scene italiane ficienti, favore perchè io in altra epoca io tenni speciale compartitomi dal con nella vostra culla e sommo Maestro Gioac- suo prezioso autografo mi permise un episodio della di lui il esporre gioventù, sono motivi ben suf- prenda spiritualmente una col quale siete per solennizzare costà di parie prossimo vivissima giorno 21 al tripudio, Agosto cor- rente, onomastico del vostro famoso concittadino. Desideroso di addimostrare mento, ardisco sini a Napoli nel modo che inviarvi alcuni esemplari della - già da un anno in corso di io posso questo mio senti- mia nuova Commedia - Ros- recitazione presso varie Conilo <$ 74 §> pagnie Drammatiche, ma ora sollanto per la prima volia pubblicata per le stampe. Vogliale avermi per almeno alla memoria schietto entusiasmo, l'intera Italia iscusalo della tenuità della affettuosa clic conservo della con cui applaudo un offerta, vostra riguardo Pesaro, avvenimento ed per voi, festoso, quanto memorabile. Torno 18 Agosto 1864. Luigi Alla Egregia in Commissione Rossiniana Pesaro PESARO CUNA DI PRECLARI INGEGNI MENTRE SORGE ONORANDO MONUMENTO A GIOACCHINO ROSSINI SPLENDIDISSIMA GLORIA D' ITALIA NON [SDEGNARE CHE ALLE PELLE CORONE ONDE OGGI A LUI UN' UMILE RECÌNGI LA CHIOMA FRONDA AGGIUNGA CHI DI TE CHE A QUEL GRANDE EOSTI MADRE SERRA DOLCE RICORDANZA Dami e allo per <§ 75 §> (20) XXI AGOSTO MDCCCLXIV all' immortale GIOACCHINO ROSSINI QUESTO CANTO* DALL'ISAURO FESTOSO ALLA SENNA ANGELO CATELANl MODENESE INVIA CANTO Auspice vale, interroga Il simulacro, e scrivi: la nova Italia Memori bronzi ai vivi Alza Né solo Sono le ; monumento tombe, o La sacra polve Perdono, o grandi: dissipa vento. il secolo, il Cbe voi faceste eterno Segno vi pose a livido Odio e a codardo scherno , ; E fur lagrime e carmi Postuma ammenda Gli Oh se effigiati , e vindici marmi. un mortai dei posteri Oggi contende E per tempo il dritto, al concilio DegT immortali è ascritto, Perdono, o grandi: amica Ai sacri ingegni, Ausonia Espia E offesa antica. Esso fu Canio stampalo ili a Giovanni Modena, Ti(0di Ralfaelli- JSicola Zanichelli e Sua , col tilolo: ROSSINI <§ 76 §> Salve Rossini , Chiese concenti Iddio, i Allo bufere All' onde E dogli Corcò cloro All' ! il fremilo mormorio; umani in core il libre le armoniche Dell' odio e dell'amore. Rapì dei loschi margini II più canoro accento, Gli echi dell'alpe, il Di Baja e di Sorrento E gemito : armonio confuse Furon vivente spirito lo Che nel tuo pelto E come suon Arpe, d' clic infuse. innumere il vento scote, Dal novo spirto eruppero Melodiose note : E più gentil, più pura Queir armonia molteplice Rendesti alla natura. Destò le L' corde italiche aura del ciclo assiro; Miste di Belo ai cantici amor s' udirò; Tremendo amor, che Voci d' ispira Della regalo adultera Il tardo pianto, e l' ira. Siedon su rivo inospite Schiave Pendon , raminghe genti mute celere : le Dai salici piangenti E lo discinto Guardando I colli (li al donne, mar, sospirano Sionne» <8 77 §> Viva Signor il I Rapir II schiusero si ! ad Israele flutti ; vortici gì' irati popolo infedele : Suonan di lieto canto Le sponde, e nella reggia Dei Faraoni è pianto. Ah ! nel dolor degli esuli Neil' onta degli schiavi , Di questa oppressa Italia L' onta e E il dolor pensavi ; inno dei risorti l' Suonò promessa e augurio Di sue libere sorti. E allor che d'alti numeri L'arco di Tello armosse, E sulle rupi elvetiche La libertà si scosse, Spirò da quelle vette musa Nella tua il cantico Dell' itale vendette. Qual su'on fu muto al Delle tue corde? tremito Oh insano Furor d'Otello! oh amabili Follie del Conte ispano! Oh pianto di Maria ! Quanta pietà dal Golgota Per tue note uscia! le Tu peregrin Come .Nei E il fra i popoli divino cieco, cor destavi un palpito in ogni piaggia un' eco E con beffardo vanto L' italo suol gli estranei .Nomar terra del canto. : P <§ 78 È ver valli le; : , pelaghi i Le piante, lior, i le arene, Dai Cozi gioghi ad Erice D'alte armonie son piene: È ver; sui labbri suona Eterna e dentro , 1' anime La melodia ragiona. Ma voei echeggiano d' altre aure L' terre le , E delle pugne , i mari ; cantico, il E suon di bronzi e acciari. E udir 1' estranio genti Quest' armonia terribile Che le agitò fuggenti. E ancor non tace sonito il Risvegliator dei Già Le libere coorti E forti. premon dense all'Adige all' ; ultima battaglia Carco dei Emanuel Vincemmo: si italici fati , , scaglia. e l'onde adriache Specchian la patria insegna: Nel suo pcnsier gli oceani Varca Venezia e regna. Vincemmo: e presso all'Ara La nova Roma ai popoli I suoi destini impara. Pel canamin sacro, al vertice Del Campidoglio ascendi ; Nell'itale vittorie (ili E il estri divini accendi : carine eterno intuona. Ivi è d' Italia Ivi la il solio, tua corona. <§ 79 §> (20 bis) Esso è stato già impresso a Torino dalla Tipografia di Dalmazzo con questo Elogio titolo: a Gioacchino Rossini letto Enrico nel Palazzo Municipale di Pesaro dal Cav. Dottor Francesco Regli nella solenne inaugurazione della statua che il Dov' è da notare che non ma in quello del R. '21 fu Agosto 1864 Palazzo nel al grande Maestro Municipale eh' esso Prefetto. (21) QUESTA EFFIGIE DI GIOACCHINO ROSSINI OPERA E GETTO DI MAROCHETTI GIUSEPPE SALAMANCA DI MADRID DI GUSTAVO DELAHANTE DI PARIGI DONARONO ALLA CITTA DI PESARO PATRIA DEL GRAN MAESTRO LA QUALE CON GRATO ANIMO E LIETA POMPA LA INAUGURAVA IL XXI AGOSTO MDCCCLXIV s' innalzava. fu recitato , 80 §> INNO (21 bis) Sui colli d'Isauro correva mare Il sponda più dolce suonava alla La terra col cielo i d' amore parlava beata del primo tuo Neil' ora E luce, la di. limpidi suoni dell'alia armonia Col primo sospiro bevesti nel core: Bellezza d'Italia vestia Io splendore, Rideva nell'aura che occhi gli apri. ti Appena l'arcano concento dell'alma Dall'Adria Ceniso giulivo diffondi, al La noia divina risveglia 1 ghiacci e le vampe i due mondi trasvola dei mar. Spogliata e percossa dai nuovi tiranni Ancora comanda Per su te la genti le donna del pianto: col suono e col canto L' antica regina ritorna a regnar. Chi vicn passaggero da terre lontane A correr Qui le valli mezzo in del lieto apennino, all' Italia Tua splendida imago Il rifatta levarsi giardino vedrà. capo, o stranieri, chinate passando; Ridesta alle note del (icro Guglielmo Risorse Più 1' I' Italia col elmo nò il brando e con l'elmo, brando nessun le torni. # Mercantici Quest inno fu eseguito dai seguenti Artigli di suono e di eanto professori e diletlanti 1 , Genova; Direttore Mariani Cav. Angelo ili Ravenna, Supplente Banchi Giuseppe di Firenze, direttore dell' orchestra e Maestro del Comune di dlrett. dell'orchestra civica di Pesaro. VIOLINI PRIMI Luigi direttore d'orchestra in Fano Pettinari rato direttore d'orchestra direttore d'orchestra in S. Gio. Enrico Ferrara deschi lelli — Giuseppe Baroni Oreste Giovanni Cesena — Crevalcore in — di di — Bologna — Cesari — — — Andre Ono- Annibale di Baroncino Modena d'orchestra in — B:irl>i Baroni Giuseppi' di Beltramino Beltramelli Giuseppe direttore Donali concertino Persicelo in Bagnacavallo di Bagnacavallo , Angelini Livio di Forlì di Imola d' Rimini — — — Dcnzi Felice Forlì Fibi — Be- Bodi Pietro — Folegati Ercole Ferrara — Galeazzi Reeanati — Ghirardini Antonio RaCesena — Gualavenna — Ghirardini Aristide idem — Giorgini Antonio Forlì — Lama Luigi Faenza — Lambertini Angelo gnini Pielro — — Medicina Lugli Antonio Bologna Lazzari BalTaele Modena — MaGaetano Achille Modena — Bologna — Mangelli conte Francesco — Manui Pietro Modena — Manzini Palladio Modena — Maraviglia Giosuè direttore d'orchestra Pescia — Marzocchi Antonio orchestra Arezzo — Muratori Giovanni direttore d'orchestra rettore Rimini — Nicchi Odoardo direttore d'orchestra Fossombrone — Parma — Manfredo direttore d'orchestra Lugo Gaetano Bologna — Pisa Modena — Luigi direttore d'orchestra conte Pietro Faenza — Puecianti Gaetano direttore d'orchestra Cingoli — Righetti Cesena — Righi idem — Santorsi idem — Leone direttore orchestra Cento — Paolino Cento — Speranza Marco Grottamaro — Stefani — Bologna Raffaele Annibale direttore orchestra Castello — Tenaschi Aderito Ravenna — direttore d'orchestra in Fabriano Francesco direttore di d'orchestra di in di di di di di lagoli di Marietti di di Forlì di di di in d* di- in in in Pini in di di Profili in in di Sarti Sarti d' di Stella di in di d' in Città di di VIOLINI SECONDI Girolamo direttore orchesta Bologna — Babacci — Banchi Annibale Firenze — Barbieri Bolo— Boccabianca Filippo Ascoli — Bocchini Pesaro — Bondioli Vincenzo Bologna — Cicconi Giuseppe Fano — Pesaro — Coc— Cozzi Vincenzo VeBologna — Colini Domenico Rimini — Falchetti Ernesto nezia — Chiusuri Giuseppe Ravenna — Galeazzi Galeazzo Raffaele Bologna — Garzaini Luigi Recanali — Francalucci Leone gna di d' Faenza Italo di Chiotti di di di di Staffolo di di di di di chi in di di di Galli di 11 <@ 82 g> di — Rimini (ilici — Giamperoli Pesaro — Giova— — — — — Pasquali Alessandro Fano — Augusto Faenza — Rossi Evangelista idem — Piani Luigi Modena — Soriani Annibale Cento — SpaGiulio Bologna — Vecchi Luigi Pesaro — Sutter Anacleto Pietro li Bologna di — di Massimino idem Guglielmi idem Mallknecht Gioaccliino idem Antonio di Modena Manfredini Pancalli Antonio di Pesaro Parmeggiani nelli Antonio Conio di Petrelli Pasolti di — Bologna — Rossi doni Ferdinando idem — Zanotti Regolo Pesaro di di di di di di di di Ravenna. VIOLE Vado — Aldro— Biserni Giovanni Maestro Bagnacavallo — Felice Bologna — Giuseppe idem — Bentìvoglio — Branzoli Giuseppe Capo orchestra del Finale Modena — BruBologna — Cervellati Luigi idem — Cesari Annibale dottor Filippo Modena — Cortesi Demetrio Pesaro — Ravenna — Cortonesi Nicola Falzoni Camillo Cento — Giovagnoni Luigi Bologna — Gnoli Ferrara — Liverani dottore Giuseppe d'Ancona — MuImola — Pesaro — gnoz Nicola Remigio Cagli — Savini Achille Faenza — Soriani Carlo Cento — Volpi Filippo Colonella — Zignani Matteucci Nicola direttore d'Orchestra in S. Angelo in vandi Sebastiano di Bologna Bonfiglioli di di Bonfiglioli di Forlì di di netti di di di di conte, di di Riffhi di di di di Mauro di di Mariotti d' Rimini. VIOLONCELLI professore — Borgoni Antonio Luigi cioli Crevalcore di — di Bologna Bologna conto Guglielmo — — — di Parma di — Bologna — Adorni Francesco Baldini Camillo di Ferrara Brugia Adolfo di Civitanova Carradori conte Filippo Favi Paride di — Bologna — Signoroni Domenico Tolentino — Forlì — di — Busi mae- — FacPompeo — SanPesaro — — Triccoli Macerala Michelini di Saballini Giovanni di Assisi Molla Luigi di Ferrara maestro Raffaele Sii veri Pesaro di Liceo nel orchestra Reale della stro Alessandro toli professore Carlo Parisini di maestro Ercole di Sesi Cesare di di Pistoja Ravenna. di CONTRABASSI professore nella Regia orchestra di Parma Montanari Carlo Severino di Camerino — Barbecci Aurelio di Belvedere di Jesi — — Amiconi — Bonacos- Gustavo Bologna — Brunelli Ore— Catalani Luigi Reggio — Cento — Donati Nicola Gubbio — Giuseppe Recanati — Ghirelli — Mongoli Raimondo — Mona Rologna — Manganelli Giuseppe Luigi — Astorre RavennaMassimiliano Forlì — Ravajoli — — Viero Giacomo Sante Luigi Faenza — Pietro Venezia — Vincenzi Domenico Rimini. si Alessandro di ste di Cesena — Ancona Ronazzoli di Cadetti d' Imola di di Cristiani di Galli di di id. id. di Orioli Icilio di Sarti id. Pizzicati id. di Sarti ri di id. di <S 83 §> FLAUTI tano sini di — Urbino Leonida professore Giulio Briccialdi di — Terni di Domenico professore Gi Ili al Bellabarba Gae- — Liceo di Bologna Or- d' Imola. Minghetti Pio di Fano dro Concertista — OTTAVINI Gallo (Rallignarli — idem Ringhieri Alessan- Bologna. QUARTINI Costantino di Rimini Beltramelli Leonesi Giuseppe Cento di — — Cervellati Arcangelo di Bologna Reggiani Luigi di Bologna. OBOE Ricordano De-Stefani Borgoni Giuseppe professore — Pesaro di — nella orchestra Reale Campagnoli Oreste di l'arma di Bologna — — Parma Raffaele professore nel Liceo di Bologna. CLARINI Bimboni Giovanni professore Achille di Pesaro — Bianconi Francesco Bologna di — Liceo di Firenze Regio al FAGOTTI Andreozzi Venanzio di Pesaro nini rino Raffaele — di Tabellini Faenza — Domenico — Bennini Ferdinando di Lugo Casolini d' Imola di Bologna — — Grifoni Angelo — di Città di idem. — Pacifico di Bon- Came- Tassinari Adolfo idem. CORNI Bucchi Bacchiani — Paolucci Luigi Castello, maestro a Tolentino — — Casanova — GheIlario di Bologna Frattini Giuseppe idem Flavis Cesare idem Spadoni Luigi di rardi Pompeo idem Laurini Domizio di Matelica Vannucci Alessandro di Camerino. Pesaro — — — TROMBE — Clarusi Adolfo idem — maestro DoErcole idem — BoloPesaro — Vincenzo Brizzi Gaetano professore del Liceo di — Bologna Giuseppe di Pesaro Paci menico di Fano, Capo del Concerto di gna Pozzi Ferdinando idem. Giuliani — Pettinari Pinelli di TROMBONI — Boschini Bimboni Gioacchino professore del Regio Liceo di Firenze Dei-Bianco Pietro di Cristiani Enrico di Bologna Ercole di Pesaro Pesaro Rappini Camillo di Bologna Ridarelli Temmaso di Sant'An- — gelo in — — — Vado. 0FICLEID1 Cavallucci Egislo di Città di Castello SISTRI Grcgori Giovanni — Nanni Gaetano. — Casolani Pompeo di Bologna. <§ 34 §> TIMPANI maestro Francesco l'ucci — Pesaro di Zucchi Augusto Bologna. ili TAMBURI Bartololti Luigi — Bologna di Seldman Amadio idem. GRAN CASSA — Brugnoli Giacomo di Bologna i sandro Bologna di Andreani Ercole Carlo Antonelli - - Angelo idem. R C Accarisi Alfonso di Bologna ecc. Nico Nicoli - id. Pesaro di - Antonelli Ales- Vincenzo Antonelli Jesi di An- - Giuseppe di Bologna - Arduini Giovanni di Pesaro - Aureli Giovanni di Bologna -Avanzi Ferdinando id.-Avoni Giuseppe id.-Bacci Giuseppe id. - Badiali Cesare d' Imola - Badiali Maestro Giuseppe di Ravenna - Baggioli Antonio id. zola - Bagnoli Francesco di Bologna Luigi di Bajoni di Ferrara - id. Pesaro Francesco gna Bologna di Bologna di cich Gio. Ballista di Verona tonio - id. di Rimini «li Mariano id. - Rimini di Belluzzi Angelo Francesco Bernardi Annibale di Bologna - Pesaro di Bernardi id. - Ben- Benzi An- Pasquale Bevilacqua Luigi - id. Bolo- di Berarducci - Pietro - Barili - Cesare Bechelli - Bajesi id. - Ballerini Terenzio - Bentivoglio Giuseppe di Bologna - Berarducci - Giseppe Bajesi - Ravenna Barberi - Giuseppe - Belletti id. id. Luigi di Ravenna Basigli - Antonio Belletti - Cadano Banti - Bagnoli Lucio - Ballardini Paolo di - Fossombrone - Bianchi Eliodoro Professore nel Liceo musicale di BoloBigazzi Leone di Firenze - Bignami Luigi di Bologna - Bimbi Giovanni Ravenna - Biondini Enrico id. - Rondi Apollinare id. - Bonetti Luigi di gna di Bologna di Ravenna Osca id. - id, Carati - ni. Celli - Pietro Casanova Cesare Angelo di id. - id. Ravenna Annibale Firenze Bossi - Bresciani Angelo - valli di Ferrara Borotti di - - - id. Alfonso di Bologna Cattaui Enrico id. Ceccatelli Cere - Roberto maestro Giuseppe di Bologna - Bologna di - Campioni Carvasalli Gioacchino id. - Fano Ceccatelli - Bologna di Attilio id. - Dalla Ca- Odoardo Ceri - - id. Vincenzo Cicolini Antonio di Rimini Cuppini Pietro - Branzanti - Cavalieri Giuseppe - di Giuseppe Chiusoli Clemente di Bologna - Giuseppe Busi Carpesani Giuseppe Rimini di - Cricca - Ferrera maestro Francesco di Bologna - Dallara Federico id.- Dalla Torre Valeriano di Ravenna Donzelli maestro Ulisse di Bologna - Dori Luigi di Pesaro- Evangelisti Stanislao - di Firenze Falfari Giuseppe di id. Bologna di Ravenna - - id. - - Fabri Pietro id. - Fasnoni Cesare di Ferrari maestro Apollinare di Ravenna - Ferrari-Stella Vincenzo d'Orvieto- Ferraris Ferri Giuseppe - Luigi Bologna - Fabi Albano di Bologna di Pesaro rentini di - Cesare di, Bologna Fiorentini Onofrio Fornasari Carlo Francescani Gaetano id. id. - - id. Fiorentini Angelo di - - Fiorentini Paolo Fontana Giovanni Frascaroli Giuseppe - id. id. - id. Firenze - Raffaele Ravenna - - Ferrari - Fio- Fiorini Luigi Fontani Gabrielli Giovanni Luigi id. <§ 85 i> - Gaibi Cesure di Gaiani prof. Giovanni - id. Galvani Giuseppe - id. Bologna Cambini - id. Forlì di renze Ghelfi Gaetano di Bologna zo di Ravenna - Gherardi - Gbinassi prof. Vincenzo Giacometti Domenico di Faenza logna - vanni di Pesaro Firenze Pilade landi Pietro Marianno id. Leopoldo Lazzarini Ravenna Raffaele Leoni - id. Maccaferri Vincenzo - id. - id. Giacomelli Raffaele di Bo- Carlo di Forlì - - Gua- Laconcelli - id. maestro Giuseppe Ligi - id. - Laurenti Angelo - Gio- Giuseppe di di Ravenna - Grossi Andrea Bologna di Gili - id. Lachin di Ferrara - id. Lanzcron Angelo - Francesco di Pesaro Luffoli - Ghiberti Vincen- Giacometti Raffaele - Grisoni Raffaele - Gualandi - Ravenna di - Guglielmo di Ravenna - Giullini Vincenzo di Bologna - Graziani Giovanni Bologna di - Agostino di Fi- Gatti - Giulianini - Gobetti - Grilli Petronio, e pro- S« Ferrara di Lugo di Garagnani Raffaele - Gaspari Gaetano maestro della basilica di - fessore bibliotecario del Liceo musicale di Bologna - maestro Ferdinando Galliani - id. Antonio di Lussanti maestro Livio di Bologna Maccolini Giuseppe di Pesaro - Magnago Giusepppe - Giuseppe di Ravenna - Magni Girolamo di Pesaro Magotti Alessandro di Bologna - Majolani Giacomo di Forlì - Malaguti Giuseppe di Bologna - Malisardi Cesare id. - Mancini Francesco di Pesaro Mancini Marco id. - Mantelli Ernesto di Bologna - Marchetti Giovanni di OrBologna di - Magnani • vieto Mariani Carlo di Pesaro - Angelo Rimini di renti Albino di Bologna Bologna cenzo Bologna di Forlì - - Mignardi Pietro Monacciani Agostino - Massa- - - id. Mazzoni Vin- Ravenna - Medici Cesare di Bologna - Mela Meticci maestro Pietro di Castel Bolognese - di Merli Alfonso id. - id. Migliori Raffaele di Martinini - Matteuzzi Camillo di - Mazzoni maestro Pietro - id. Ravenna di Masini Angelo di Forlì - Massari Gaetano di Ravenna Mazzoni Eugenio - id. Pietro - Mazzoli Agostino - Edoardo Mariani - Martinini Gaetano id. - Pesaro di id. - Minguzzi maestro Quinto Montaletli Gaetano di - Ravenna - Tommaso Montanari di Lugo - Montelatici Pietro di Firenze - Monti Ercole Monli Romolo di Ravenna - Morelli Tommaso di Bologna - Modi Forlì reschi maestro Alessandro di Bologna Luigi di Ravenna venna - Nanni Leopoldo di Bologna Lodovico Bologna di Onofri Gaetano di Clemente Ravenna sini id. Bologna - Parisini Pascucci - - Orioli - id. - Pocaterra Bologna Pelizzoni Pietro di - Morganti Paolo di Ferrara - Proli Luigi id. id. Polidori - - - Febo Ravenna di Firenze di di - Nepoti Firenze Orlandi Luigi - Fortunato Paolinelli Morigi - Nutini Giuseppe di - id. Pesaro di Naglia Sigismondo di Ra- Nannucci Antonio Federico maestro Francesco maestro Timoteo di Ferrara Luigi - Nerozzi Vincenzo - Raffaele di Bologna Panciavolla - Muratfi Antonio di Bologna - Pesaro di Bologna - - id. - Paolucci Pascoli Achille di Giuseppe di Bologna - PaPedrazzi Francesco di Bologna - Pedrazzi Pesaro - Pasi Piana Giuseppe maestro di id. Ancona - Radicchi Federico di Pesaro Filali Antonio id. Poggi Francesco - - di Ricci Aristide di <§ 86 §> Ancona Righi Angelo di Bologna - Bubboli Gaetano di Bologna - Achille di Ravenna Giuseppe Soldati Speciotti Luigi logna - cenzo di Pesaro Firenze Firenze gna - vide - - po id. - Ravenna id. Trombetti - Pietro Cesena di Vizzani Giovanni di Forlì Zucchelli Carlo (-22) Bologna di id. id. - id. - - Trebbi Luigi Verardi Luigi Vizzani Camillo di Bologna Domenico di id. - Zuflì A PATRIA Per clii patria ridesta: la leva una festa al serto le aggiunse un Noi dal cerchio dell'alpi e dei mari Han le genti d' Italia A plaudir su la mandato sponda ove nato È dell'itala nota il signor. suoi canti governa L'armonia che Si Sia i diffonda sui nostri pensieri preludio di voce fraterna Che ci accordi in un solo voler. Mosè F. il più solenne canto Io gì' ispirai di id. - - Tarini Vin- - - id. Triccoli di id. - Vigni di - Vizzani Da- - D" ITALIANI si Serra Zamboni Luigi id. Bologna - Zamboni Filipid. Nel mattili della vita novella Le sue glorie Da ogni lido - Cesare Bologna Ungarelli Cleto id. - Van- Zambelli Augusto CORI maestro Sutter Sante di Bo- di Senigallia - - Visconti dottor Vincenzo di Bolo- - li id. Sola Sante di Bologna - - ROSSINI E id. Spalazzi Giulio di Ravenna Zucchini Giovanni - Sarti Sgarzi - Zanetti - - maestro Alessandro Ungarelli Alessandro - Giuseppe Zampa Scipione - Bologna maestro di Venturoli Luigi di Bologna - Viola Vitali id. id. Tassoni Antonio di Bologna di Tugnoli Leonardo Antonio - Stecchi Luigi di Pesaro - Vincenzo - maestro Angelo cini di Bologna di Tabellini Pesaro di Bologna di Serenari Pietro - id. Salaroli Enrico di Santoli Sante di Bologna - Bologna di Wast Slatri - Solieri - id. Vincenzo Sgargi - - Sandrini Gaetano - id. Angelo Sarti - Sarti Natale id. - id. Ravenna di Lorenzo Salvi - id. Ronchi Angelo - id. Antonio di Forlì Ruflilli Ravenna di Sarti Luigi Romolo Rodolfi Vincenzo - Sansoni Sante di Ravenna - id. Giuseppe id. Siboni Enrico Salvi - Sansoni Filippo Santolini Cesare Ravenna di - Faraon spavento. allor. Gaetano id. <§ 87 §> apprese 1/ italo sistro D'esuli e schiavi pianto al La prece d'Israel da E del mio Dio Invocò su me redento, sguardo lo oppressi. Era qui mesta gli La terra allor che a sé mi trasse Di possenti melodie maestro sì Che nova luce il divo : questa? è Tele Libertà per ! da lei Te chiamava Tu pel popol Egitto me e da Elvezia : derelitto Desti a lui la prece eletta sdegno e lo lo Che distrugge saetta la oppressor. gli Mosé Alla nota sua divina Torna indietro voi dei secoli il Presso all'Uri avvampa il : Sina, Da amendue tuonò la legge L'alme oppresse Iddio protegge, : — Pei tiranni è il suo furor. — Cori L' armonia che Si suoi canti governa i diffonda sui nostri pensier : Sia preludio di voce fraterna Che ci accordi ( — in un solo voler. Venezia dentro le scene ) Nessun maggior dolore Che ricordarsi del tempo Nella miseria ( Vengo alla — sulla scena festa anch' io felice ) per 1' aria bruna, Porto il sospiro della mia laguna. La mia laguna è in faccia a questa sponda E piena di canzoni era quel!' onda. Sa i canti di Rossini il gondoliere, Ma oggi il nostro canto è Miserere. Vengo alla festa anch'io per l'aria bruna, Porto il sospiro della mia laguna. p 88 Mosé Ma oppressi Iddio protegge; gli tiranni è Pei suo furor. il Tell arco ho lo siili' saetta la Che distrugge gli oppressor. Venezia Quando su me figgea La prima volta rostri i mio dolor molcea La tua nuova melode, crudo augello, il Il e annunzio lieto me suonava Di salvator lontano a L'inno dei miei guerrieri prode Otello. al Della infelice schiava Fu gloria In su Cominciasse Rechi tuoi canti. a' nuova la luce di Dell'itale genti la Ma il Oh venga ! il duce all'Adria mesta ! DONNE ROMANE COIU) DI le Oh! delle schiere! membra Ravvolta più allegra festa la mia laguna la Invino cor clic al doppie catene madre non viene: lauro ancor vivo sui colli di Qui manda furtivo del chioma. alla figlio Roma Dal re dei concenti l'eterna città Il cantico aspetta di sua libertà. Tutti Signor, che movi l'alte carole Degli astri eterni dintorno Che le armonie de' tuoi Qui raccogliesti d'un Come dell'itala Tulli Deh i fa Il Chiarissimo sulle Feste fa in qui concordi d'Italia pieno sig. mondi cor; cetra gli accordi, desiri Venezia e (23) uomo sole: al liei Roma Prof. Rossiniane al salva il , ! concento. o Signor ! Angelo Deguhernalis nella sua lettera Direttore del Museo di Famiglia di Milano, Anno IV. N.° 35. Fine. DISCORSO SULLA MUSICA IV. B. Questo al Discorso Municipio che si di fu dall' Pesaro, il egregio Autore presentato quale a segno d' ristampasse nella presente Raccolta. in istampa aggradimento ordinò ALL' AMPLISSIMO MUNICIPIO DI PESARO IN OCCASIONE DEL DÌ ANNIVERSARIO DI GIOACCHINO ROSSINI 29 FERRRAJO 1864 ANGELO ANTONIO DE-BACCI-VENUTI ARETINO IN DI CONTRASSEGNO VENERAZIONE E DI AFFETTO VERSO LA PATRIA DELL'IMMORTALE MAESTRO D. 0. D. I ' JLi Istoria è la maestra delle genti dei destini la rivelatrice , della umanità. E riserbato ad Essa vilimento , lettere tutti coloro, e delle arti, quei di vero, giusto ed Con tutti il che tramandare il 1 s intitola dall' dunque da Voi memoria posterità altrui al nomi i di ben essere apprezzare stabilito, o Signori, del gran Pesarese, immortale Suo Aula Accademica per celebrarne E alla seppero e fecero savio accorgimento fu che inci- il bello. in questo giorno sacro alla locale, V imagine del moderno che in qualunque modo contribuirono sociale, il ritrarre prender nota del giornaliero progresso delle scienze il delle il Nome si il che Teatro convertisse in le lodi. poiché piacque agli onorevoli Membri della Società Rossi- niana, qui instituita pel prossimo festeggiamento musicale del grande Italiano, di giunta acclamarmi, sebbene immeritamente, a direttore della artistica , così pregovi che vogliate scusarmi , cotanta solennità letteraria, sorgo io pure a dirvi alcun che se in della <§ 94 §> Musica ovunque voglia ella durante E sommamente ò consacrai e l'opra e La Musica che da queste ponendo che che spirava il di autori speranze e di e di seco di precelti; di nobiii aspirazioni Arte di bella sì è l'Arte di combinare Greci i prendesse ne se riva in mio segnalare oggi grato all'animo cui fin dai primi anni , pensiero. il aggradevole. Favolosi suono facella progredimento il leggi, di e della natura, quella imitatrice di ; ammollisce cuori i auspici di Gioacchino Rossini. gli certo Voi che servaggio, deve all'ombra di libertà spandere più vivida il luce sotto piena che, quella finalmente, tra trasporta d'entusiasmo, ricca sublime quel!' Arie di . vento, vuole suoni in prelesero dalle la nome pensarono. il acquistasse prima la rendevano Nilo al i che assumesse le modo all'orecchio muse inventata, e Ivircher idea in canne, Egitto dal quando nome da una tal sup- poi vi parola egiziana. Privi di monumenti prime età riguardi. Egli nerazione stata il poco affermar può che la Musica delle però che era questa in alta ve- è certo diversi i si siccome Popoli, in ogni tempo ne è diletto. La pietre presso , mitologia metleansi stosi edifizì. ralmente Il le racconta che une sopra senso filosofico allo intelletto: al le di ed è fuor suono della Lira d'Anfione altre formando eleganti e mae- questa di le finzione dubbio, che si la natu- offre Grecia , così ingegnosa e profonda ne' voli della sua immaginazione, volle dare indizio della maravigliosa efficacia della delle prime Città. musica nella edificazione <§ 95 §> E allorché e leoni le mini interviene bestie feroci col che evidente e' suono della sua quali in progresso di tempo i si inteneriva diventa cetra, non sono leoni e le bestie feroci i che Orfeo leggere di altro mansuefecero e i altresì che Uo- gli costituirono si in società. Dunque i è incontrastabile che la Musica costumi; dunque non è quale da alcuni spiriti leggieri , guardavano Uomini ed siccome , spiega culto più il prare si il educazione di diletto più mano , che le 1 l ignoranza di di dolce , le e noi pure gli 1' , virtù e le azioni umane degli che Uomini leggi d' vediamo pe' nostri libri sacri, le esor- Eroi e gli Dei con- gli scritte che , erano tali versi in strumenti erano nei primi usi degli Israeliti. uopo confessare, che l'Autore della Natura ha posto Uomo un per degli quest' Arte e pubblicamente cantate da alcuni Cori al suono degli 1' ri- un Eroe che sapeva tem- divine e le tazioni alla virtù, la cognizione di ciò E e degno degli Dei. teneva vile la Ateneo ne assicura tempi , corde di un musicale strumento. le cerneva parte l'Andres, A Temistocle venne rimproverata posciachè non crede l'ornamento di si nutrice di pensieri molli ed effemminati. la Greci fecero della Musica una I compone tempera e certo gusto ed armonia , una inclinazione segreta per il nel- canto e che serve a nutrir l'allegrezza nel tempo della pro- sperità, a cacciare il dolore nelle afflizioni, a mitigare nei tra- vagli le pene. L' Saullc Arpa Davidica ritornava — Il la calma nel tempestoso petto dolce concento della Cetra mitigava l'ira di Achille di — <g 96 §> Tcrpandro Musica una sedizione ac(|iielò colla Cosi De-La-Motle guarì e Filippo V. nazione mentale — gica . Platone e con si può far di con fra gli Spartani suono dell'Arpa una febbre il Spagna musica fu colla ristabilito non temon punto lui Aristotile di dire — letar- da alie- che non cambiamento nella Musica senza che siavene uno nella costituzione dello Stato. La maniera con cui stabilita in cifre notavano Antichi gli un fondamento semplicissimo che era stringersi in questa idea a un piccol ritenersi, introducendovi eglino tuitamente in guisa di notare la una numero rapporto il Ma cioè a dire per le lettere del loro alfabeto. , Musica era loro la di delle invece di re- caratteri facili a infinità di differenti segni, gra- Musica confusero, che altrettante maniere avevano, quanti generi e modi. Ma dopo mille il Guido monaco Arezzo di introdusse V uso delle Portate, ritrovò il Solfeggio Pomposiano e lo perfezionò nel suo Micrologo con una mirabile invenzione, che cangiò faccia a queir arte. Questo celebre mio Concittadino strumenti a plettro, come sono 11 anni l' Micrologo è trentaquattro, altro in un' opera ed è composta in da due i di vari Clavicordi e simili. Guido libri, nella uno in età di prosa, versi. parte la monodia lutti Clavicembali, divisa Parve un prodigio quella volsero i pure V Autore fu gli Ermanno , si promosse invenzione, il per la contrappunto e a amanti del canto e dell' Contralto e Costantino quale posta a tal prodigio si armonia. monaco Cassinesc con Tedal- <§ 97 §> do Vescovo di Arezzo e Zio della furono anche contessa Matilde Essi rinnuovatori e Maestri di Musica dietro la scorta del primo in- ventore e del suo Microbio. 1 Quest opera nondimeno, come di suole, incontrò anch'essa alcuni se ne dica, Aretino nato per il egregie che invano nome, Musica la molte , la più grandi avvenir tulle le ma contraddizioni; fama e la checché da questo grande gloria di sono cose or tanto luminose e tanto vorrebbe offuscarle. si come Egli è certo maraviglioso di Arte sì bella monu- pochi menti siano a noi pervenuti e come poco or siano nominati primi i Maestri di quella. Ma non sarebbe per avventura, perchè giorno di in giorno dopo un progressi, e per la stessa ragione per la quale fece Ella Petrarca, più non legge si fra un Boccaccio Guittone, e dopo il Pecorone ? Gran tempo dopo Guido, fiorì istituzioni e le dimostrazioni lasciò le Musica assai italiana fondatore della Giuseppe Zarlino, che ne armoniche. Fu allora che passò alle altre Nazioni e , Musica francese, siccome fiorentino fu il Peri del Recitativo il Lulli il il la ritrovatore. Potrebbonsi da me enumerare vari simi tempi alto grido levarono e le cui alla Italia e alle altre Paesielló d' , d'un Boccherini d' , Zingarelli, un Pergolesi elogio a fronte di ; , d' negli a noi più pros- Opere anche Nazioni recano onore. un padre Mattei Fioravanti, che un Mayer porlo Io , d' di presente qui un Paer di , d' un un d'un Cimarosa, d'un Generali, d'un ma come un Rossini? tesser di questi ben dovuto <§ 98 §> Questo Genio creatore rigenerando , Armonia aprì nuovo e vasto campo dell' dirò cosi , leggi stesse le Musica e alla la ridusse più alto grado di perfezione. al Col magistero delle armonie e col nuovo e dolce incanto delle ispirate melodie vestì Grande come zioni, ritmi e la rese più sublime E cuna i nello Stabat e potente La rappresenta- grande ne' sacri grandissimo come nel Guglielmo ; nel- . inclita Città dell'Isauro, *li che gloriarti in che avesti la gloria di essergli questo giorno che ne rammenta ! Italia, mura il nome saluta col Ma eroiche nelle generosi sentimenti di Patria e di Libertà. Tu, o natali e Semiramide; nel Barbiere e nella bene hai , ricreamenli ne" comici come , T ispirare tue , accento delle sue note. coli' i parola la , come mondo di a lutto, plaudendo all'immortale Maestro Orfeo Pesarese e volge un tenero Madre la lo pensiero alle più avventurosa. chi è che di arti belle o di scienze ragioni e a Te beni- gno o invido almeno un guardo non volga? A Te che meritasti l' appellativo di Atene di questa Provincia pel decoro di elettissimi Ingegni, ranno venerati i nomi, non troppo remoti, di sì, che fiorente furono e sa- Gian Giacomo Leonardi . Giovan Battista Almerici, Giuseppe Maria Mazzolari, Giovan Battista Passeri, Annibale degli Abbati-Olivieri, Giovanni Andrea zarini ; e Gioacchino che puoi i andar superba di aggiungere a quello nomi contemporanei del chiarissimo Maestro dell'illustre Perticali, del celebre Naturalista Poeta Cassi, del famoso scienziato Antaldi . di Lazdi Vaccai . Paoli, dell'insigne Machirelli il Dotto. <g 99 g> di Baklassini Matematici Geologo il di Pelrucci Mamiani di , , il il Mamiani e dei viventi Terenzio Fisico Coli Botanico, di Merloni e e Salvatore Betti. 1 Tracciata per ai dì nostri io tal guisa la succinta storia credo di non andare errato affermando, che i tra , Mercadante indubitata fede i fino Rossini di Rossini tanti insigni secolo il classiche le Opere di quali, a gloria della Penisola nostra, Pacini , E vado in esecuzione alla di dimostrare , che appunto Rossini , darà la il in che la Italia fa le comune di Guglielmo Teli Maestro, ; si pro- più celebrate Capacità Musicali, per profitto Scienze, delle Lettere e delle del prossimo innalzamento della quale in omaggio appunto del prender parte questo Secolo, sua Patria testimonianza bronzo colla splendida esecuzione del Lui Statua vivono ancora Verdi. poi lieto in pensando, stesso lo , Musicale progresso, festeggiando pongono che quali ispirandosi alla nuova Scuola riportarono V applauso universale vivente , V aureo Secolo Musicale. diritto appellarsi Ne fanno Maestri Arte compendia nei due grandi luminari Guido e si può a buon dell' di libertà Arti. aq3^ , anche a prò delle INDICE DELLE MATERIE .... Dedica del Municipio pesarese a Rossini Proclama dello stesso Municipio per lizio di Iscrizione la Pag. 29 Febbraio nata- festa dei Rossini latina del Cav. Discorso inaugurale del Prof. Francesco Dini L' Italia e suoi Grandi i La Musica Al Rivoluzione la Ode - . . » 11 . . » 13 - 25 » 27 » 31 » 38 » 39 » KK del Prof. Luigi Mercantini Sonetto del Prof. Luigi Mancini - - . . . Terzine del Con- Gaetano Belluzzi Alla Patria di Rossini Rossini e Musica la Semiramide - Sonetto del Prof. A. Roschini - - - Natale di Rossini Ode - A Rossini - Rossini e il Tecnico M » 57 » G2 » G7 » 74 » 75 » 82 » 83 » 89 . Attilio Maestrini . . . del Prof. Girolamo Bcrtozzi Icilio - Canzone dell' . . Sonetto del Prof. Luigi Mancini Rossini e le sue opere principali Istituto ...» Inno del Prof. Nicola Vichi Canzone del Prof. Italiana . Discorso di F. L. Keating - A Gioacchino Rossini La Madre Pompeo Gherardi Canto del Prof. Conte più illustre de' Pesaresi antichi e moderni te 11 - 7 . Sonetto proemiale del Direttore dell'Accademia Giuliano Vanzolini Guglielmo Teli e » Prof. Francesco Rocchi posta la detta sera dei 29 sulla Porta del Teatro Rossini Il 5 . Alunno di . questo Calvori Sonetto del Prof. General Stefanini Don - Luigi Cardinali Epigramma . . del Prof. A. Roschini Discorso sullo Musica del Sig. Angelo Antonio De-Bacci- Venuti . INDICE ALFABETICO DEI NOMI DEI SIGNORI ACCADEMICI Belluzzi Conte Gaetano Bei-tozzi Prof. Pag. 31) G7 Girolamo Bosehini Prof. Antonio 44 e 83 Calvori Icilio 75 Cardinali Prof. Don Luigi 82 . De-Bacci-Vcnuli Angelo Antonio 89 Dini Prof. Francesco 12 . Gherardi Prof. Conte Pompeo 31 Keating Francesca 47 Maestrini Prof. Attilio G2 Mancini Prof. Luigi 38 e 74 Mercantini Prof. Luigi 27 Rocchi Prof. Cav. Francesco 11 Vanzolini Giuliano 25 Vichi Prof. Nicola 57 F I N E. t r HE GETTV CENTER LIBRARY