Centro studi Innovazione e Sostenibilità Osservatorio Innovazione e Sostenibilità Innovazione e Sostenibilità Newsletter n. 20/2014 a cura di Giuliana Giovannelli e Alessandra Graziani Sommario: News nazionali: Risparmio energetico: Recepimento Direttiva 2012/27/UE, le osservazioni di Legambiente, Architetti e Geometri; Decreto efficienza energetica: chiesto di stabilizzare l’Ecobonus Rinnovabili: L’autoproduzione da fotovoltaico ed energie rinnovabili sono il futuro; Bolletta elettrica PMI, il piano del MISE per il taglio del 10%; Taglio costo energia Pmi, allo studio uno “spalma incentivi”. AssoRinnovabili: “Effetti disastrosi” Rapporti e studi: Rapporto Irena: Le rinnovabili nel 2013 hanno dato lavoro a più di 6.5 milioni di persone Osservatorio della Casa. Quella del futuro è tecnologica, smart e sostenibile; Gli italiani chiedono incentivi per il solare e l'accumulo; Rapporto mensile Terna: cresce il contributo delle rinnovabili; Consumi energetici, a Milano il 52% delle case in classe G, il 18% in classe F Aziende: Wienerberger Brick Award 2014, premiate le costruzioni in laterizio più innovative Eventi: Al via da domani ‘Green BAT’, il Forum dedicato all’ambiente; A Solarexpo la conferma che il mercato italiano del solare riparte su nuove basi: l’autosufficienza energetica di famiglie e imprese; Estero: Germania, a quota 4.000 gli accumuli residenziali finanziati; Rinnovabili. La Casa Bianca punta sull'energia solare News nazionali: Risparmio energetico: Recepimento Direttiva 2012/27/UE, le osservazioni di Legambiente, Architetti e Geometri 15/05/2014. Creare una struttura nazionale presso la Presidenza del Consiglio che si occupi di coordinare gli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio: dalle scuole agli interventi di social housing, dalla promozione della riqualificazione dei condomini alla valorizzazione dei beni demaniali. Questa una delle proposte presentate da Legambiente, dal Consiglio nazionale degli architetti (Cnappc) e dal Consiglio nazionale dei geometri (Cng) nelle loro osservazioni allo schema di decreto di recepimento della Direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica. Tre scelte strategiche Nel documento con le osservazioni vengono indicate tre scelte strategiche indispensabili: una prima scelta strategica è che l’obiettivo di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio della pubblica amministrazione non riguardi solo quello “centrale” (articolo 5) ma anche quello di Regioni, Enti Locali, altri Enti Pubblici. In parallelo occorre che si avvii una seria campagna di ricognizione del patrimonio edilizio, mettendo a disposizione risorse per la realizzazione di audit e diagnosi energetiche e campagne termografiche per individuare priorità di riqualificazione e obiettivi di intervento. Una seconda scelta strategica è quella di fissare un criterio prestazionale per selezionare gli interventi. Una terza scelta fondamentale, che il decreto deve contenere (proprio perché ha forza di Legge) in modo da indirizzare la strategia e le scelte conseguenti, è quella di escludere dal patto di stabilità gli interventi di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio in tutti i casi in cui siraggiungono le prestazioni minime previste ed è dimostrata la riduzione complessiva di spesa di gestione realizzata grazie agli interventi e la fattibilità tecnica e finanziaria dell’intervento. Cosa va introdotto nel decreto Secondo Legambiente e i Consigli nazionali degli architetti e dei geometri, il decreto deve dare chiari indirizzi alla Strategia che l’Enea dovrà proporre rispetto a un tema delicato come quello degli incentivi per la riqualificazione del patrimonio edilizio; rendere permanenti le detrazioni fiscali per gli interventi di miglioramento dell’efficienza energetica negli edifici; allargare gli incentivi in maniera permanente al consolidamento antisismico degli edifici; dare indicazioni chiare per quanto riguarda la certificazione energetica degli edifici; introdurre all’articolo 16 controlli e sanzioni per garantire i cittadini sulle prestazioni energetiche e la sicurezza degli edifici. “La ragione per cui serve una cabina di regia per gli interventi di efficienza energetica – osservano - è legata, tra le altre, all’assurdità di politiche separate per la riqualificazione energetica e per quella antisismica. Continuiamo ad assistere a troppe tragedie senza responsabili, a crolli e sciagure per edifici costruiti male, in luoghi insicuri, senza avere nessuna speranza che qualcosa cambierà in futuro. Questa situazione va superata stabilendo l’obbligo di dotarsi di un libretto antisismico per tutti gli edifici esistenti”. Il decreto, inoltre, deve introdurre nuovi strumenti per innescare una profonda riqualificazione delle periferie italiane; senza nuove politiche “sarà sostanzialmente impossibile affrontare le vere emergenze del patrimonio edilizio italiano”. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Per quanto riguarda i certificati bianchi (titoli di efficienza energetica – Tee), Legambiente osserva che il sistema dei titoli ha fallito nel promuovere interventi sugli edifici da parte di ESCO perché prevede dei contributi molto bassi per interventi di riqualificazione che riguardano l'involucro privilegiando alcune singole tecnologie. Legambiente propone di utilizzare il sistema dei titoli di efficienza energetica (TEE) per promuovere la riqualificazione degli edifici condominiali attraverso interventi da parte di ESCO in accordo con imprese di costruzione. Per ogni intervento si dovrebbero considerare i valori derivanti dalla certificazione energetica delle abitazioni prima e dopo l'intervento, rendendo evidenti così i risultati quantitativi in termini di riduzione della domanda di energia. Nel decreto occorre chiarire e spingere proprio il ruolo delle Esco. Il provvedimento di recepimento della direttiva 2012/27 deve dare indirizzi anche rispetto alla semplificazione delle regole di intervento in campo edilizio: occorre creare le condizioni per interventi che riqualifichino edifici con più abitazioni pensati e realizzati senza alcuna attenzione a problemi energetici, oggi inadeguati rispetto alle stesse esigenze delle famiglie. L’obiettivo è di realizzare interventi di retrofit che permettano di ridefinire le strutture perimetrali per raggiungere determinate prestazioni energetiche, ma che permettano anche di innovare completamente la gestione energetica attraverso interventi sugli impianti e di schermatura solare, di installazione di impianti da fonti rinnovabili, fino ad arrivare a rendere possibili modifiche che migliorano la vivibilità degli spazi privati e condominiali (creazione di terrazzi con obiettivi di schermatura solare e di ridefinizione delle disposizioni interne, installazione di ascensori e corpi scala a norma di Legge, interventi di re-impermeabilizzazione degli spazi liberi e di creazione di tetti verdi, ecc.). Infine, occorre introdurre una nuova categoria di intervento per indirizzare gli interventi di riqualificazione energetica e statica del patrimonio edilizio. Una categoria che possa beneficiare di vantaggi in termini di organizzazione di spazi e volumi a fronte di obiettivi da raggiungere in termini di adeguamento alle prestazioni energetiche previste dalle direttive europee e di consolidamento antisismico ai sensi delle normative vigenti. Fonte: sito internet casa e clima Risparmio energetico: Decreto efficienza energetica: chiesto di stabilizzare l’Ecobonus 13/05/2014 - Prorogare e rimodulare gli incentivi fiscali sugli interventi di riqualificazione energetica degli edifici ed elevare i livelli di risparmio energetico che dovrebbero essere conseguiti dalla Pubblica Amministrazione. Sono queste, a grandi linee, le richieste per massimizzare le potenzialità del decreto che recepisce la Direttiva 2012/27/UE ed evitare di sprecare un’occasione importante per il rilancio dell’edilizia, formalizzate dall’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), Confindustria e Rete Imprese Italia durante un’audizione in Commissione Attività Produttive della Camera Ance A detta dell’associazione degli edili, la stabilizzazione delle detrazioni fiscali è la migliore risposta alla crisi economica in atto. Per questo motivo l’Ecobonus 65% andrebbe prorogato almeno fino al 2020 rimodulando la percentuale di detrazione. Il 65%, per un limite di spesa pari a 100 mila euro per ciascuna unità immobiliare, potrebbe ad esempio essere riconosciuto agli interventi di “riqualificazione globale” dell’intero edificio. Il tetto di spesa potrebbe scendere a 60 mila euro per gli interventi eseguiti sulle strutture opache orizzontali e verticali, ad esempio tetto, solai e cappotto dell’edificio. Si potrebbe invece applicare una detrazione del 40% sulle spese fino a 50 mila euro sostenute per gli interventi riguardanti finestre comprensive di infissi, installazione di pannelli solari e sostituzione di impianti di riscaldamento con caldaie a condensazione. L’Ance sottolinea inoltre che lo schema di decreto prevede che gli immobili della Pubblica Amministrazione centrale debbano essere sottoposti a riqualificazione energetica, senza specificare il livello di efficienza energetica da conseguire. Si dovrebbe quindi correggere il testo prevedendo che il livello di prestazione energetica da raggiungere corrisponda alla classe energetica C o che si realizzi un risparmio pari al 50% del fabbisogno energetico pre-intervento Confindustria Il provvedimento non riporta alcun riferimento alle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione edilizia. Al fine di riattivare il mercato e contestualmente perseguire il target di efficienza energetica al 2020, Confindustria propone il prolungamento fino al 2020 delle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione, accorciando i tempi per il rimborso da 10 a 5 anni. Il provvedimento dovrebbe inoltre proporre un vero meccanismo di rottamazione degli immobili che attraverso diverse forme di incentivazione, come la riduzione degli oneri di urbanizzazione o maggiori volumetrie per gli edifici in cui vengono attuati interventi di efficientamento energetico, favorisca la demolizione e ricostruzione o la riqualificazione pesante. Per quanto riguarda la riqualificazione degli immobili pubblici e privati, Confindustria ritiene che debbano essere presi in maggiore considerazione, e conseguentemente supportati da campagne di comunicazione e sostegno finanziario, i possibili servizi di building automation e le tecnologie di “smart home”, cioè domotica e integrazione tra servizi TCL/ICT e servizi energetici. Allo stesso tempo, secondo Confindustria la previsione di riqualificare il 3% annuo degli edifici della PA centrale o, in alternativa, di conseguire un risparmio di 0,04 Mtep, appare eccessivamente prudenziale perché corrisponde alla riqualificazione di solo 2.500 edifici in 6 anni, quindi 400 edifici all’anno. Il target dovrebbe quindi essere innalzato a 0,09 Mtep per un investimento stimato in 260 milioni di euro all’anno. L’attività dell’Enea dovrebbe infine tenere in considerazione, nell’analisi delle barriere tecniche, economiche e finanziarie che ostacolano la realizzazione degli interventi, anche i fattori oggettivi su cui è difficile intervenire con semplificazioni amministrative, come la parcellizzazione delle proprietà nei condomini. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Rete Imprese Italia Secondo Rete Imprese Italia, realtà che raggruppa Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti, nel testo del decreto mancano i presupposti normativi, gli strumenti finanziari e le risorse per dare realmente impulso al settore dell’efficienza energetica. La Direttiva Europea, ha ricordato Rete Imprese Italia, riconosce al settore pubblico un ruolo guida nell'ambito dell'efficienza energetica prevedendo che, dal primo gennaio 2014, il 3% della superficie coperta utile totale degli edifici di proprietà del Governo centrale, esclusi quelli con superficie inferiore a 500 metri quadri, sia ristrutturata ogni anno per rispettare i requisiti minimi di prestazione energetica indicati dalla direttiva 2010/31/CE. La Direttiva concede inoltre agli Stati membri la possibilità di utilizzare un approccio alternativo, purché sia comunque conseguito, entro il 2020, un volume di risparmio energetico negli edifici almeno equivalente alla riqualificazione del 3% della superficie. Nel recepire la Direttiva, sottolinea Rete Imprese Italia, è stato scelto l’approccio alternativo che viene quantificato in almeno 0,04 Mtep per il periodo 2014-2020. Rispetto all’obiettivo nazionale complessivo di risparmio energetico, pari a 15,5 Mtep di energia finale conteggiati dal 2010 al 2020, il contributo del settore pubblico rappresenta una modestissima percentuale dell’impegno nazionale. Un elemento che testimonia le difficoltà di sblocco degli investimenti nella Pubblica Amministrazione e conferma l’inefficacia delle attuali misure. Il vincolo di efficientamento viene inoltre circoscritto alle amministrazioni centrali, facendo venire meno lo spirito della Direttiva, che dovrebbe affidare un ruolo esemplare a tutta la PA. Allo stesso tempo, nello schema di provvedimento non emerge il ruolo dei soggetti privati, ma si evince la messa in moto di un apparato burocratico costoso e farraginoso. Secondo Rete Imprese Italia dovrebbe poi essere chiarito il ruolo di ENEA, che deve essere di supporto alle Amministrazioni ma in nessun caso esecutore degli interventi, e si dovrebbe evitare di ricorrere alla società GSE S.p.A, la cui attività potrebbe ricadere in termini di costo sulle tariffe elettriche. Fonte: Paola Mammarella, sito internet edilportale Rinnovabili: L’autoproduzione da fotovoltaico ed energie rinnovabili sono il futuro 15/05/2014. Confrontando le varie tariffe dell’energia elettrica alla ricerca delle promozioni e delle offerte più vantaggiose, ci garantiremo sicuramente un buon risparmio; la riduzione del peso della bolletta, inoltre, potrà essere ancora maggiore se alla ricerca dell’operatore energetico più conveniente affiancheremo anche una netta riduzione dei consumi. Tutti questi problemi sarebbero risolti completamente se potessimo autoprodurci l’energia elettrica che consumiamo: unico ostacolo? Il costo iniziale di un impianto capace di sfruttare le energie rinnovabili. Per ovviare a questo problema, tuttavia, potrebbe essere sufficiente scegliere un prestito economico tra le offerte di Prestitalia, Compass, Agos, ecc. Grazie agli incentivi messi in atto dal Governo, gli impianti a energia rinnovabile, con il caso particolare del fotovoltaico, hanno avuto una grande diffusione, soprattutto nell’ambito dell’autoproduzione domestica. Questo sviluppo impressionante ha portato il numero degli impianti nel nostro paese a 550 mila, per una produzione complessiva di 18 mila megawatt di potenza prodotta. Da tempo ormai le aziende che operano nel settore delle energie rinnovabili devono però essere pronte alle nuove sfide del mercato, adottando sempre nuove strategie, modelli di business e arricchendo la loro offerta proponendo pacchetti “chiavi in mano” o forme del “soddisfatti o rimborsati”, come possiamo leggere in quest’articolo del Sole 24 Ore. La prima grande sfida che queste aziende che producono impianti fotovoltaici hanno dovuto affrontare è la riduzione forte degli incentivi. Anche per questo motivo la necessità di nuove forme di incentivo al cliente e, perché no, di sviluppo internazionale del proprio giro d’affari, si fa sempre più pressante. Proprio con lo scopo di accompagnare sui mercati internazionali le imprese italiane che operano nel fotovoltaico, negli impianti eolici e in quelli a biomasse si è svolta, a Rho Fiera (Milano), Solarexpo / The Innovation Cloud, una manifestazione sulle energie rinnovabili organizzata per fare da leva per l’intero comparto delle aziende che operano in questo settore. L’attenzione della manifestazione è comunque rimasta molto forte sugli impianti domestici, proprio perché è soprattutto per le famigile che l’installazione di un impianto fotovoltaico rimane un investimento conveniente. Per questo le aziende, nonostante la riduzione degli incentivi, proseguiranno sulla strada molto positiva finora tracciata, continuando a impegnarsi nel diffondere il fotovoltaico domestico, anche tramite l’“educazione” delle famiglie che possono essere istruite a un utilizzo più intelligente dell’energia. Se infatti la riduzione dei consumi è fondamentale per spendere meno e fare anche bene all’ambiente, lo stesso si può dire dell’uso intelligente e maggiormente effiacace ed efficiente dell’energia elettrica. Per esempio potremo rendere i nostri immobili più performanti dal punto di vista energetico, differendo i consumi di alcuni elettrodomestici con l'aiuto dei dispositivi di building automation o promuovendo l'integrazione dei sistemi che usano l'energia elettrica per la produzione termica, i quali molto bene si combinano all'impiantistica solare. Una novità assoluta in questo campo sono anche gli impianti fotovoltaici a cui sono collegate batterie e altri sistemi di stoccaggio dell’energia elettrica in eccesso. Essa potrebbe essere così accumulata e utilizzata quando è necessario. Il problema di questi sistemi così utili rimane il costo iniziale, su cui però anche il Governo potrebbe fare la sua parte, includendoli nel prossimo ciclo di incentivi. Oltretutto, secondo uno studio dell'Anie, l'associazione confindustriale delle imprese elettrotecniche e elettroniche, con una diffusione dei sistemi di accumulo del 20% in Italia si raggiungerebbe un risparmio di oltre 500 milioni di euro l'anno. Fonte: Marco Zaninelli, sito internet infobuild energia Centro studi Innovazione e Sostenibilità Rinnovabili: Bolletta elettrica PMI, il piano del MISE per il taglio del 10% 14/05/2014. Per gli operatori fotovoltaici spalmatura obbligatoria con allungamento del periodo di incentivazione da 20 a 25 anni Riduzione di incentivi e trasferimenti ai produttori di energia; riduzione dei costi di sistema (concorrenza e reti) e delle agevolazioni per specifiche categorie di consumatori; misure con effetti sulla tariffa gas. Sarebbero questi, secondo una presentazione del MISE attualmente in circolazione, gli interventi allo studio del Governo per ridurre del 10% la bolletta elettrica delle Pmi. Il piano prevede risparmi sulla bolletta elettrica, a regime, stimabili in circa 1.900-2.900 milioni di euro su base annua. Rinnovabili non FV, spalmatura volontaria Il documento del Ministero dello Sviluppo economico stima in 100-250 M/euro il gettito atteso dalla misura contenuta nella legge “Destinazione Italia” che prevede la possibilità, per i produttori rinnovabili, di aderire a un meccanismo volontario di allungamento di 7 anni del periodo di incentivazione, con corrispondente riduzione della “rata”. I produttori aderenti verranno remunerati con un modesto “premio” per compensare il time value, e inoltre potranno procedere al rifacimento, potenziamento o integrale ricostruzione dell’impianto al termine del periodo di incentivazione. Spalmatura obbligatoria FV Per quanto riguarda invece gli operatori fotovoltaici, in particolare quelli di grande dimensione (>200 kW) e di natura finanziaria, il MISE osserva che essi godono di incentivi superiori sia alle altre fonti rinnovabili, sia agli altri paesi europei, con il 4% degli operatori che beneficiano del 60% della spesa annua per incentivi. Il Ministero propone quindi di allungare obbligatoriamente il periodo di incentivazione da 20 a 25 anni, con conseguente riduzione della spesa annua mediamente del 20%, senza riconoscere alcun tasso di interesse. Cip6 Un'altra misura, sempre a favore delle piccole e medie imprese, chiede all'Autorità per l'energia di destinare ai consumatori i risparmi significativi ottenuti con la riforma della componente Costo evitato di combustibile (Cec) per gli impianti Cip6. Responsabilizzazione dei produttori intermittenti Quanto alle fonti non programmabili, che producono “sbilanciamenti” che comportano dei costi per il sistema, una delibera dell’Aeeg, attualmente all’esame del Consiglio di Stato, imputa tali costi a coloro che li causano, anziché socializzarli come in precedenza. In proposito, il Governo intende vincolare il gettito della norma alla riduzione della bolletta per i consumatori. Riduzione delle agevolazioni per specifiche categorie di consumatori Una seconda linea di interventi del Piano prevede la riduzione delle agevolazioni per specifiche categorie di consumatori. Tra le misure allo studio: riduzione del contingente di potenza interrompibile (da 3.900 MW a 3.000 MW) e riduzione contestuale della base d’asta per l’individuazione degli impianti (da 150.000 €/MW a non più di 135.000 €/MW); cancellazione dell'esenzione dal pagamento degli oneri generali di sistema per i grandi consumatori interrompibili con potenza superiore a 40 MW. Per quanto riguarda i consumatori connessi a reti private (Riu, Seu, Seseu), che sono esentati dal pagamento degli oneri generali di sistema per la quota di energia prodotta e autoconsumata all'interno della rete stessa, il Governo osserva che questa “area di esenzione” sta crescendo a ritmi molto rapidi, scaricando gli oneri generali di sistema sulla restante parte dei consumatori. Pertanto, i titolari di Riu, Seu e Seseu verranno chiamati a contribuire una quota parte degli oneri (inizialmente ca.10%) crescente nel tempo. Taglio dei costi di sistema Infine, la terza linea di interventi riguarda la riduzione dei costi di sistema. Ciò attraverso il superamento, a partire dal 2016, dalla garanzia riconosciuta a Terna contro il “rischio volume”, per cui i mancati ricavi a causa dei cali della domanda vengono ricuperati l’anno successivo; con misure sui costi di funzionamento del Gse (Gestore dei Servizi Energetici), che verranno pagati da coloro che utilizzano i suoi servizi; con la riduzione dei cosiddetti “colli di bottiglia” sulla rete; con lo spostamento della componente tariffaria A2 (finanziamento del decommissioning nucleare) sulla fiscalità generale; contenimento dei costi per la remunerazione degli operatori di rete. Altre misure allo studio prevedono l'introduzione della possibilità di prezzi negativi, che possono verificarsi nelle ore di massima produzione rinnovabile; interventi contro gli abusi di potere di mercato; l'intensificazione dei controlli sui beneficiari degli incentivi. Gas Infine, il Piano contempla anche misure con effetti sulla tariffa del gas, attraverso il potenziamento delle infrastrutture di adduzione gas (rigassificatori e gasdotti), l'eliminazione dei sussidi per le centrali a olio, e il contenimento dei costi per la remunerazione delle reti. Fonte: sito internet casa e clima Rinnovabili: Taglio costo energia Pmi, allo studio uno “spalma incentivi”. AssoRinnovabili: “Effetti disastrosi” 12/05/2014. assoRinnovabili ha avviato con il Mise un tavolo di confronto in cui si stanno analizzando le soluzioni alternative Lo “spalma incentivi” allo studio del Governo affosserebbe la green economy. A lanciare l'allarme assoRinnovabili, l’associazione che rappresenta oltre 500 imprese attive in Italia e all’estero nella produzione di energia rinnovabile per oltre 20.000 MW installati, che esprime totale contrarietà all’ipotesi del ministero dello Sviluppo economico di un provvedimento retroattivo e obbligatorio che, attraverso una variazione unilaterale dei contratti in essere tra Stato e imprese, “andrebbe a ridurre ulteriormente e ingiustificatamente la profittabilità degli impianti fotovoltaici”. Centro studi Innovazione e Sostenibilità La misura allo studio del Governo rientra nell'annunciato pacchetto di misure per la riduzione del costo dell'energia a favore in particolare delle piccole e medie imprese. Gli effetti sarebbero disastrosi Secondo assoRinnovabili, la misura produrrebbe molti risultati disastrosi tra cui: - il Governo avrà un pessimo ritorno d’immagine e di credibilità poiché verrebbero minati i principi dello stato di diritto e della Costituzione; - il Governo avrà un’importante battuta d’arresto nel riposizionamento dell’Italia nell’Unione Europea, che in più occasioni si è espressa sulla necessità di evitare norme simili; - gli investitori, che hanno fatto affidamento su contratti certi firmati con un’azienda dello Stato Italiano (GSE), congeleranno tutti i progetti di sviluppo in Italia e il piano infrastrutturale verrà boicottato; - il sistema del credito avrà forti sofferenze e rallenterà la ripresa economica del Paese; - la stragrande maggioranza degli operatori fallirà, con seri impatti occupazionali e gravi impatti anche sul sistema bancario; - lo Stato perderà importanti entrate fiscali per un valore pari a oltre 600 milioni di euro. “Già solo l’intenzione del Governo – dichiara Agostino Re Rebaudengo, presidente di assoRinnovabili – sta provocando forti contraccolpi nel sistema creditizio che di fatto ha “congelato” i nuovi finanziamenti, paralizzando il settore con ripercussioni occupazionali ingenti per i circa 100.000 addetti del fotovoltaico, ma anche per le casse dello Stato, che potrebbero rinunciare a entrate fiscali per oltre 600 milioni di euro. A livello Paese, l’enorme impatto negativo vanificherebbe gli auspicati marginali benefici sulle Piccole e Medie Imprese (PMI)”. Grazie alle rinnovabili già ridotto il prezzo dell'energia elettrica “Peraltro – continua Re Rebaudengo – l’obiettivo del Governo di ridurre le bollette elettriche è già stato ottenuto proprio grazie alle fonti rinnovabili, che nell’ultimo anno e mezzo hanno fatto diminuire il prezzo dell’energia elettrica all’ingrosso da 70 a 45 €/MWh per un risparmio complessivo compreso tra 7 e 8 miliardi di euro. Se le PMI e i cittadini non hanno ancora ottenuto questi benefici non è certo responsabilità delle rinnovabili. Ricordo inoltre che il settore fotovoltaico è già stato penalizzato da interventi regolatori retroattivi che avranno un impatto di oltre 1 miliardo di Euro all’anno”. “Le rinnovabili rappresentano il presente e il futuro - conclude Agostino Re Rebaudengo - per la capacità di produrre vantaggi per il sistema economico, per l’obiettivo strategico di preservare l’indipendenza energetica del Paese e per la salvaguardia sempre più urgente dell’ambiente. Questo Governo a parole si dice favorevole alla green economy, ma alla prova dei fatti si sta dimostrando fortemente incoerente. Mi auguro che prima delle prossime elezioni europee venga espresso un orientamento chiaro e duraturo.” Tavolo di confronto con il Mise per soluzioni alternative In un’ottica di dialogo costruttivo e responsabile, assoRinnovabili ha avviato con il Mise un tavolo di confronto in cui si stanno analizzando diverse soluzioni alternative che consentirebbero al Governo di perseguire il condivisibile obiettivo di ulteriore riduzione del costo finale dell’energia elettrica per le PMI senza mettere in ginocchio il settore. Fonte: sito internet casa clima Rapporti e studi: Rapporto Irena: Le rinnovabili nel 2013 hanno dato lavoro a più di 6.5 milioni di persone 14/05/2014. Irena, l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili ha presentato nei giorni scorsi il suo rapporto “Energie Rinnovabili e l'occupazione - Annual Review 2014”, da cui emerge il ruolo importante che le energie alternative svolgono sia in termini di occupazione che per la crescita dell’economia mondiale. A livello globale infatti oltre 6,5 milioni di persone sono state impiegate alla fine del 2013, direttamente o indirettamente, nel settore delle energie rinnovabili. Nonostante la crisi congiunturale e del settore, si tratta di un dato in crescita rispetto al 2012, quando i posti di lavoro legati alle fonti di energia alternative erano 5,7 milioni. Per quanto riguarda i singoli paesi in testa è la Cina con circa 2,6 milioni, seguita da Brasile, 890mila impiegati. Terzi gli Stati Uniti con 0,62 milioni, mentre tutta l’Europa totalizza 1,2 milioni di cui 371mila in Germania e 114mila in Spagna. Il settore più dinamico è quello fotovoltaico, che ha dato lavoro a 2,3 milioni di persone nel mondo (contro gli 1,4 milioni del 2012, il che fa segnare una crescita del 65%), seguito dai biocombustibili liquidi (1,5 milioni) e dall'eolico (830mila). L'industria eolica offshore è ancora concentrata in Europa, in particolare nel Regno Unito e Germania. Il direttore generale di IRENA Adnan Z. Amin ha sottolineato: "Con 6,5 milioni di persone direttamente o indirettamente impiegati nelle energie rinnovabili, il settore sta dimostrando che non è più una nicchia, è diventato un datore di lavoro importante a livello mondiale." Fonte: sito internet infobuild energia Rapporti e studi: Osservatorio della Casa. Quella del futuro è tecnologica, smart e sostenibile 13/05/2014. Dall'Osservatorio sulla Casa realizzato da Doxa e Leroy Merlin risulta che gli italiani vogliono sempre più tecnologia in casa Leroy Merlin in collaborazione con Doxa ha realizzato l’Osservatorio sulla Casa, un progetto continuativo che ruota attorno al mondo della casa con l’obiettivo di raccogliere informazioni, comprendere le necessità e i cambiamenti degli stili abitativi degli italiani oltre a mettere in evidenza l’andamento e lo sviluppo del settore. Obiettivo dell'Osservatorio: comprendere il rapporto che c’è tra le persone e il proprio contesto abitativo. Centro studi Innovazione e Sostenibilità I cambiamenti sociali degli ultimi anni e la diffusione di soluzioni tecnologiche hanno contribuito a cambiare gli elementi che rendono “prestigiosa” la casa. Non sono più la presenza della portineria, il posizionamento nel centro della città o ancora il fatto di abitare in una “casa d’epoca” a dare valore all’abitazione. Oggi, il valore è rappresentato dall’abitare in una casa comoda, funzionale, moderna, “evoluta” in termini di tecnologia e domotica, innovativa nell’utilizzo dei materiali, a basso impatto ambientale e consumi ridotti, ecologica, con soluzioni alla moda (es. orti verticali), attenta alla salute. La casa è il luogo adatto alle persone che la abitano, che corrisponde al loro stile di vita, alle loro abitudini e quelle della loro famiglia. Sono sempre più importanti gli aspetti legati alla sicurezza intesa come tranquillità e capacità di proteggere rendendo più facile la vita ad anziani e bambini. È una casa più efficiente, con costi di gestione ridotti che produce l'energia necessaria per ottimizzare i consumi. La tecnologia, è oggi alla portata di tutti ma le informazioni disponibili non sono molte. La casa di domani viene immaginata dotata di elementi di innovazione oggi disponibili ma considerati un po’ “elitarie” (sistema di illuminazione sensibile alla luce e alla presenza di persone nell’ambiente, connessione a distanza con servizi di assistenza, elettrodomestici da comandare a distanza). Il 26% degli italiani soffre di patologie legate alla qualità dell’aria e il 7% soffre di patologie legate a problemi di mobilità. La casa di oggi e di domani diventa un luogo più naturale, più confortevole e più sano. Dovrà essere allegra, luminosa, ben isolata dal punto di vista temico-acustico, con un adeguato numero di finestre e balconi, una buona qualità dell’aria e dell’acqua, costruita con materiali di qualità. Una casa progettata in armonia con l'ambiente e in cui si vive meglio. Il concetto di ecosostenibilità è sempre più importante. Questo argomento risulta essere piuttosto difficile da affrontare ma, può essere il mezzo per migliorare la propria vita e quella delle generazioni future. Fonte: sito internet edilio Rapporti e studi: Gli italiani chiedono incentivi per il solare e l'accumulo 13/05/2014. E' stato presentato in occasione di Solarexpo, dall'ex ministro dell'Ambiente Alfonso Pecoraro Scanio, l’11° Rapporto “Gli italiani e il solare” realizzato dall’Osservatorio sul Solare della Fondazione UniVerde, in collaborazione con IPR Marketing. L’ex Ministro ha sottolineato che, nonostante i continui attacchi subiti dalle rinnovabili in questi anni, i cittadini chiedono incentivi e sostegno per il solare: "Gli ultimi quattro Governi hanno ostacolato progressivamente il solare in Italia nonostante il grande contributo dato ad occupazione e ambiente e questo è un vero scandalo. Invece di evitare le speculazioni si sta danneggiando un comparto strategico della vera Green Economy continua Alfonso Pecoraro Scanio - ma gli italiani non credono alla campagna denigratoria contro il solare e ben il 90% dei nostri cittadini chiede non solo incentivi per il solare ma anche per le batterie che consentono di accumulare l'energia prodotta da fonti rinnovabili". Dal rapporto emerge che i cittadini non hanno alcuna fiducia nei governi e pensano che “nonostante l'allarme ONU non si farà nulla tranne qualche dichiarazione di facciata. Questo dato trova conferme anche nelle risposte alla domanda sulle lobbies di maggiore influenza. Secondo gli intervistati, infatti, il gruppo di pressione più forte è quello dei fossili, petrolio e carbone in primis, al 72% e solo un 50% ritiene influenti anche le aziende green e i movimenti ambientalisti". Oltre il 90% degli italiani è favorevole al solare e ad avere un impianto fotovoltaico nel proprio condominio e lo ritiene sicuro e compatibile con l’ambiente. Segue, tra le altre forme di energia da fonte rinnovabile più apprezzate, l’eolico al 55% mentre il favore per il nucleare si riduce ulteriormente passando dal 19% al 9% nel giro di alcuni mesi. Fabio Patti, Amministratore delegato di Yingli Green Energy Italia e componente dell’Osservatorio sul Solare della Fondazione UniVerde ha concluso: “Non c’è più molto tempo: per salvare un Pianeta ormai a rischio surriscaldamento e arginare i danni, economici ed ambientali, provocati dalle fonti fossili, bisogna dare priorità assoluta alle rinnovabili: lo dice l’Osservatorio tecnico dell’ONU e lo dicono anche gli Italiani che, secondo i dati dell’ultimo Rapporto Gli italiani e il Solare. Quello che non si dice abbastanza, invece, è che grazie agli impianti ad energia rinnovabile realizzati nel corso degli ultimi anni, il costo dell’energia elettrica all’ingrosso in Italia si è abbassato notevolmente (di circa un 40%) e senza versare una goccia di carburante, il che basterebbe da sé a dare un taglio consistente alla bolletta elettrica di cui tanto si chiacchiera. Forse l’azione più incisiva e lungimirante sarebbe quella di stabilire una carbon tax che tenga conto dei danni ambientali e sanitari legati al valore della CO2 che dovrebbe così salire dagli attuali 5 euro/Ton ai molto più equi 25 Euro/Ton, senza cosi rinunciare alle poche fonti di energia pulite che ci restano per salvare portafogli e ambiente. Fonte: sito internet infobuild energia Rapporti e studi: Rapporto mensile Terna: cresce il contributo delle rinnovabili 13/05/2014. Terna ha presentato il Rapporto mensile da cui emerge che nel mese di aprile 2014 l’energia elettrica richiesta in Italia, pari a 24,0 miliardi di kWh, ha fatto registrare una flessione del 2,9% rispetto ad aprile dello scorso anno, dato che diventa -2,8% se depurato da un debole effetto della temperatura. La variazione della domanda di energia elettrica nel mese di aprile è risultata ovunque negativa: -3,5% al Nord, -2,8% al Centro e -1,7% al Sud. Nel mese di aprile 2014 la domanda di energia elettrica è stata soddisfatta per l’88,1% con produzione nazionale e per la quota restante (11,9%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. Centro studi Innovazione e Sostenibilità In dettaglio, la produzione nazionale netta (21,4 miliardi di kWh) è calata del 2,7% rispetto ad aprile 2013. Sono in crescita le fonti di produzione fotovoltaica (+2,3%), geotermica (+2,7%), eolica (+9,2%) e idrica (+12,1%). In flessione la fonte termoelettrica (-10,2%). In negativo il saldo di energia con l’estero (-5,3%). Nei primi quattro mesi del 2014, la richiesta risulta variata di un -3,5% rispetto al 2013; in termini decalendarizzati la variazione è pari a -3,4%.Nel primo quadrimestre dell’anno il valore cumulato della produzione netta (86.835 GWh) risulta in calo del 5,1% rispetto allo stesso periodo del 2013. Il saldo estero risulta positivo (+7,6%). Complessivamente il valore della richiesta di energia elettrica con 102.092 GWh fa segnare nel periodo una diminuzione del 3,5% rispetto al 2013. Fonte: sito internet infobuild energia Rapporti e studi: Consumi energetici, a Milano il 52% delle case in classe G, il 18% in classe F 09/05/2014. Solo lo 0,6% delle case milanesi è in classe A o A+. Al via il tour di Rete Irene e Legambiente con la casa mobile per sensibilizzare e informare i cittadini A Milano oltre 200mila abitazioni si sono dotate di un certificato energetico (fonte catasto CEER). Di queste oltre la metà (52%) sono in classe energetica G (la peggiore) e il 18% in classe F. In totale quindi il 70% delle case certificate ricade nelle due classi energetiche peggiori. Solo lo 0.6% appartiene alla classe A o A+. Il risultato? Un elevatissimo consumo energetico, che costa sia in termini economici che ambientali. Questi alcuni dei dati contenuti nel dossier sull’efficienza energetica degli edifici di Milano presentato questa mattina da Legambiente e Rete Irene nell’ambito del progetto Condomini Efficienti, iniziativa realizzata con il patrocinio del Comune di Milano e di ANACI Lombardia. Lo studio è stato divulgato durante la prima tappa di un tour “La casa che guadagna”, iniziativa di sensibilizzazione sulle tematiche dell’efficienza energetica, promossa da Rete Irene, il primo network di imprese lombarde specializzato in riqualificazione energetica, e dall’associazione ambientalista. Il tour, che toccherà tutti i principali parchi della città, mira a informare i cittadini su come poter risparmiare sui consumi aiutando l’ambiente. “Sono oltre 20.000 le amministrazioni condominiali a Milano – dichiara Damiano Di Simine, presidente Legambiente Lombardia - se venissero gestite come aziende che investono a beneficio delle famiglie, esse rappresenterebbero altrettante dinamiche realtà economiche in grado di mantenere in ottimo stato il patrimonio edilizio e la qualità abitativa, per di più conseguendo notevoli risparmi sulle bollette. E' questo il momento di avviare i cantieri di riqualificazione negli edifici, con le migliori tecniche costruttive e materiali di nuova concezione: se il 2% dei condomini milanesi investisse ogni anno, in città si muoverebbe un volume di investimenti per oltre 100 milioni, riducendo le emissioni per 60.000 tonnellate di CO2 e le bollette di quasi 20 milioni di euro annui”. I consumi a Milano Nel comune di Milano, ogni anno un appartamento emette in media oltre 40 kg di anidride carbonica per ciascun metro quadrato di superficie di pavimento. Questo vuol dire che un appartamento di 100 mq comporta l’emissione di 4030 kg annui di anidride carbonica, pari a un’auto che percorre circa 33mila chilometri. Che le case di Milano siano un colabrodo energetico lo dimostra lo studio condotto da Rete Irene attraverso lo strumento delle termografie, ovvero speciali fotografie in grado di “vedere” lunghezze d’onda che l’occhio umano non è in grado di percepire, in particolare quelle infrarosse, restituendo un’immagine che indica le temperature superficiali degli oggetti. Dalle fotografie scattate ai molti edifici milanesi il dato più evidente è l’abbondare di porzioni tendenti al rosso, ovvero quelle in cui si manifesta una maggiore dispersione energetica. Questo dimostra che i palazzi monitorati presentano numerosi punti deboli, come ad esempio la presenza di pilastri non isolati in facciata, i sottofinestra o i solai interpiano. Purtroppo anche molti edifici di recente costruzione, pur essendo isolati in gran parte dei loro involucri, mostrano dei punti deboli che necessiterebbero un intervento di efficientamento. Cittadini poco informati Nel dossier di Rete Irene e Legambiente viene presentata inoltre la recente indagine condotta su 956 cittadini tra i 24 e i 65 anni. Da questo studio emerge che il 71% degli intervistati non sa a che classe di efficienza appartiene l'abitazione dove vive. Non solo. Molti non sanno nemmeno cosa significa appartamento in classe A: solo il 37% fa riferimento alla classificazione energetica, mentre il 26% risponde che classe A indica quanto è nuova la casa, e il 18% sostiene che si riferisca a un ipotetico grado tecnologico dell'abitazione. Temperature eccessive per il riscaldamento invernale Ma i milanesi sembrano essere anche sempre più freddolosi: solo in una casa su quattro il termostato è posizionato sotto i 20° C mentre la temperatura media nelle case si aggira attorno ai 22° C. In una casa su 10 (9%) la temperatura non è mai inferiore ai 25° C. Una casa mobile nel tour in 12 tappe Scopo del tour “La Casa che Guadagna”, che si svilupperà in 12 tappe coprendo tutta l’area milanese, è proprio quello di far toccare con mano ai cittadini i benefici della riqualificazione e dell’efficientamento. Al centro dell’iniziativa di Rete Irene e Legambiente, patrocinata dal Comune di Milano e ANACI Lombardia, c’è una vera e propria casa mobile, che rappresenta idealmente una “fetta” dell’ultimo piano di un edificio. Al suo interno si trovano tutti quegli elementi che consumano energia, che la sprecano o aiutano a risparmiarla. Lo spazio è stato diviso in due parti: quella preintervento, dove si possono vedere quali sono i problemi principali che affliggono i nostri edifici, e quella postintervento, dove sono presentate alcune soluzioni. In questo modo è possibile verificare lo standard abitativo delle case attuali e cosa significa riqualificare un edificio sotto l'aspetto del sistema edificio e del sistema impianto. “La nostra indagine sugli edifici milanesi è lo specchio di una realtà diffusa su tutto il territorio nazionale, spiega Manuel Castoldi, presidente di Rete Irene. In questo senso, è essenziale sensibilizzare i cittadini rispetto al valore dell’efficienza energetica, informandoli su cose già si sta realizzando, come per esempio la campagna Condomini Centro studi Innovazione e Sostenibilità Efficienti del Comune di Milano, e quanto si può fare per ridare valore alla propria casa. La riqualificazione energetica infatti consente non solo di salvaguardare l’ambiente, ma anche di risparmiare sulle bollette del riscaldamento e addirittura di incrementare il valore delle singole abitazioni. È il messaggio che vogliamo promuovere nelle 12 tappe del tour “La Casa che Guadagna”, col quale intendiamo far toccare con mano ai cittadini milanesi i benefici di una casa davvero efficiente”. Raccolta firme per il manifesto “Renovate Europe” L’evento è stato l’occasione per far partire anche in Italia la raccolta di firme che si sta svolgendo in contemporanea a Bruxelles e nei diversi paesi dell'Ue, che coinvolge i candidati alle imminenti elezioni per il rinnovo del parlamento europeo. Ai politici viene chiesto di impegnarsi concretamente per fermare gli sprechi di energia negli edifici, firmando il manifesto “Renovate Europe”: un vero e proprio “contratto con i cittadini” in 9 punti, che prevede di sollecitare il governo del proprio Paese ad adottare un'ambiziosa strategia per la riqualificazione degli edifici, e spingere i commissari competenti e i servizi della commissione ad adottare iniziative concrete per promuovere la riqualificazione degli edifici. Il Manifesto Europeo dell’Efficienza Energetica prevede anche che la riqualificazione energetica deve essere una priorità a livello politico e legislativo e che i firmatari si impegnino a contribuire alla sensibilizzazione, divulgando casi di successo di riqualificazioni energetiche ambiziose e instaurando un dialogo permanente con le autorità locali per sostenere i loro sforzi in favore della riqualificazione del patrimonio edilizio. Fonte: sito internet casa e clima Aziende: Wienerberger Brick Award 2014, premiate le costruzioni in laterizio più innovative 14/05/2014. L’ 8 maggio a Vienna si è tenuta la cerimonia di premiazione del concorso indetto da Wienerberger, produttore di laterizi e di tegole in cotto. Al primo posto un progetto thailandese Promosso da Wienerberger, produttore di laterizi e tegole in cotto, il premio internazionale Brick Award, ha individuato per ciascuna categoria, le costruzioni in laterizio più innovative, premiando i progetti che hanno permesso di apprezzare la varietà e l’originalità dell’utilizzo di questo materiale. 300 progetti in concorso Selezionati fra più di 300 progetti provenienti da 26 paesi ed entrati a far parte della rosa dei 50 candidati, i vincitori del primo premio, dei premi per le 5 categorie e dei due premi speciali Wienerberger hanno incontrato il favore della giuria internazionale per l’interpretazione del laterizio come materiale costruttivo in chiave innovativa e per i risultati conseguiti dalle singole opere in tema di sostenibilità, funzionalità e efficienza energetica. Primo premio al “Centro di formazione cinematografica di Kantana” in Thailandia Ha conquistato sul gradino più alto del podio il progetto del “Centro di formazione cinematografica di Kantana” in Thailandia, curato dall’arch. Boonserm Premthada del Bangkok Project Studio, che si è aggiudicato il premio per la categoria “Soluzione Speciale”. Questo edificio è stato costruito con più di 600.000 laterizi fatti a mano, realizzati in uno degli ultimi villaggi della Thailandia in cui resta viva la tradizione della produzione del laterizio. Inoltre nella costruzione sono state coinvolte persone disoccupate appositamente formate per eseguire questa lavorazione, assumendo così una forte connotazione sociale. L’edificio, realizzato nel 2011, è caratterizzato da muri in cui il laterizio è protagonista indiscusso a livello strutturale, donando al tempo stesso una grande valenza estetica. L’architettura delle murature, caratterizzata da forme, volumi e linee che da un lato evocano i templi tradizionali e dall’altra si fondono con il verde e l’ambiente circostante, gioca con la stratificazione dei laterizi che richiama subito alla mente le abilità tipiche della tradizione costruttiva locale. Categoria Edifici Unifamiliari Il premio nella categoria Edifici Unifamiliari è stato vinto dall’architetto John Lin dell’Università di Hong Kong per il progetto di una casa edificata nella provincia cinese di Shaanxi che permette uno stile di vita sostenibile basato sul concetto dell’autosufficienza. La casa è stata realizzata con murature in laterizio a doppio strato, con valenza portante, estetica e termoisolante, disposti a formare quattro cortili interni che collegano le varie stanze tra loro, mentre il tetto assolve varie funzioni fornendo uno spazio per l’essiccazione della carne, per la raccolta dell’acqua piovana e come area per il relax. Categoria Nuovi edifici pubblici Nella categoria Nuovi edifici pubblici, è stato premiato il progetto dello studio LRO Lederer Ragnarsdóttir Oei GmbH & Co.KG per l’ Art Museum di Ravensburg in Germania, scelto dalla giuria per il carattere di “atemporalità” della sua architettura fortemente materica, armonizzata perfettamente con il paesaggio urbano circostante. Grande risalto anche al valore di sostenibilità della realizzazione poiché per la sua edificazione sono stati utilizzati laterizi provenienti dalla demolizione di un vicino monastero. Categoria Ristrutturazione di edifici pubblici Vincitore del premio nella categoria Ristrutturazione di edifici pubblici ancora un progetto di edificio dedicato all’arte e alla cultura, il Buda Art Centre dello studio di architettura belga “51N4E”. La giuria è stata molto impressionata dalle modalità e soluzioni architettoniche con cui una ex fabbrica di tintura tessile sull’isola di Buda è stata trasformata in uno spazio espositivo e centro culturale con costi estremamente ridotti. Le pareti realizzate in laterizio giallo formano due pentagoni concentrici dove trovano spazio sale e laboratori, fino a culminare in una terrazza panoramica. Molto apprezzata la perfezione del materiale, l’impiego dei laterizi in forme architettoniche che richiamano la tradizione costruttiva del nord Europa e la combinazione armoniosa del vecchio con il nuovo, nel segno della continuità e del giusto contrasto, mediante un design sofisticato e una ricerca architettonica che ha toccato livelli altissimi. Categoria Interventi urbani Per la categoria Interventi urbani è stato premiato il progetto di una scuola professionale di cucina, progettata dallo studio Sol89, nata dal recupero di un ex mattatoio vicino alla città di Cadice in Spagna. Dominata da una facciata dalle Centro studi Innovazione e Sostenibilità linee pulitissime, anche questo progetto gioca sulla rivisitazione di un edificio esistente, donando una efficace rilettura del significativo passato e creando una felice continuità con la nuova funzione didattica degli spazi. Per questo edificio è stato usato un solo tipo di laterizio e un tipo di piastrelle per la realizzazione di tutte le superfici, verticali, orizzontali e inclinate dell’edificio, convincendo per la sua compattezza e coerenza. Infine Wienerberger ha assegnato i due premi speciali, dedicati ai progetti in cui i laterizi Wienerberger sono sati utilizzati in modo architettonicamente notevole. Premi speciali I premi speciali Wienerberger sono stati conferiti allo studio di architettura K2S per il Paasitorni Hotel & Conference Centre, realizzato a Helsinki in Finlandia con i suoi particolarissimi laterizi faccia vista color avorio, e allo studio Rusan arhitektura per il progetto della “Casa della Luce” realizzata a Pola, in Croazia, un edificio pensato per ospitare gli uffici della società Lumenart con un design originalissimo che dà vita a superfici tridimensionali in laterizio, cemento e cristallo. Progetti italiani nominati Tra i progetti italiani nominati che sono giunti alla fase finale troviamo “Cantine Antinori” dell’Arch. Marco Casamonti dello Studio Archea, “The Courtyard” dell’Arch. Andrea Mannocci di And-Studio, la “scuola primaria intitolata a Maria Grazia Cutuli” realizzata in Afghanistan su progetto degli studi 2A+P/A, IaN+, ma0 e Mario Cutuli, e la “Casa studio di un artista” progettata dallo Studio Zero85 e da Sergio Sarra. Fonte: sito internet casa e clima Eventi: Al via da domani ‘Green BAT’, il Forum dedicato all’ambiente 14/05/2014 - Si rinnova da domani a Barletta (BAT) l’appuntamento con Green BAT, il Forum dedicato alla sensibilizzazione del cittadino, alle buone pratiche ambientali per le Amministrazioni e le Aziende, alla formazione tecnica, giuridica e amministrativa per i professionisti. Il programma prevede convegni e seminari accreditati dagli Ordini Professionali, dedicati a tematiche ambientali, tra cui l’edilizia sostenibile, la gestione dei rifiuti, la tutela delle acque: 15 maggio ore 9.00 - Seminario “Emissioni acustiche ed odorigene: Complessità tecnica e soluzioni giurisprudenziali” in collaborazione con l'Ordine dei Chimici della Provincia di Bari ore 16.00 - Convegno “Costruire sostenibile: analisi, efficientamento, certificazione” in collaborazione con l'Ordine degli Architetti P.P.C. e Ordine degli Ingegneri della Provincia BAT 16 maggio ore 9.00 - Seminario “Terre e rocce da scavo” in collaborazione con l'Ordine dei Geologi della Puglia ore 16.00 - Convegno “Gestire i rifiuti: Strumenti di pianificazione, autorizzazioni, eco-reati” in collaborazione con l'Ordine degli Avvocati di Trani 17 maggio ore 9.00 - Convegno “Tutelare la risorsa idrica: sistemi di gestione e salvaguardia” in collaborazione con l'Ordine dei Chimici della Provincia di Bari ore 18,00 - Tavola rotonda “Le 3R: Riuso-Riduco-Riciclo” Nelle tre giornate del Forum, presso i giardini “F.lli Cervi” del Castello Svevo di Barletta, sarà realizzato il “Green Village”, spazio espositivo che ospiterà gli stand informativi della Provincia, dei Comuni, degli Enti pubblici, dei Consorzi di raccolta rifiuti, delle Associazioni di categoria e delle aziende partner dell’evento. All’interno del Villaggio saranno organizzati laboratori per bambini ed eventi volti a promuovere le iniziative in materia ambientale messe in atto dall’Amministrazione Provinciale, e da altri Enti e Organismi Pubblici ed Associazioni, le buone pratiche per il rispetto dell’ambiente e per la razionalizzazione delle risorse naturali, le azioni corrette per la gestione dei rifiuti e per il risparmio energetico. Fonte. sito internet edilportale Eventi:A Solarexpo la conferma che il mercato italiano del solare riparte su nuove basi: l’autosufficienza energetica di famiglie e imprese 12/05/2014 - Si è chiusa venerdì 9 maggio l’edizione 2014 di Solarexpo-The Innovation Cloud a Fiera Milano con il dato di 14.200 visitatori professionali in tre giornate di manifestazione. A conferma della crescente domanda di aggiornamento professionale, indispensabile nell'era post-incentivi, i 50 convegni ed eventi speciali hanno registrato 6.000 presenze e l’intervento di 400 relatori. “La significativa affluenza di visitatori, per di più quest’anno particolarmente profilati dal punto di vista professionale afferma Luca Zingale, direttore scientifico dell'evento - è un chiaro segnale della fiducia che il mercato interno stia ripartendo. In parallelo, le aziende dovranno mantenere un forte orientamento verso l'estero, dove la domanda di energia verde è in crescita esponenziale. Abbiamo la soddisfazione di veder riconosciuto che il concept multitecnologico diSolarexpo-The Innovation Cloudha saputo anticipare la tendenza del mercato verso l'integrazione di tutte le tecnologie energetiche innovative. Per sostenere la ripartenza del mercato abbiamo messo a disposizione dei professionisti un programma convegnistico all'avanguardia, offrendo un panorama completo dello stato dell’arte tecnologico e dei nuovi modelli di business”. Centro studi Innovazione e Sostenibilità Opinioni comuni fra gli espositori sono la percezione del rilevante numero di visitatori, e la loro ottima preparazione professionale, fattore essenziale in un mercato delle tecnologie energetiche in profondo mutamento. Nicola Cosciani, amministratore delegato di Fiamm Industrial Batteries, ha dichiarato: “In una fase di ridimensionamento del solare dopo la fine degli incentivi abbiamo notato che c’è un settore ancora vivo e dinamico che intende rilanciarsi anche integrando nei sistemi a fonti rinnovabili i sistemi di accumulo, per accrescere l’autoconsumo. Solarexpo-The Innovation Cloud ha saputo valorizzare questo passaggio tecnologico - fotovoltaico più storage - dando un ottimo segnale al mercato, rimarcato anche dal successo del convegno sugli accumuli organizzato con RSE. Da notare poi che, oltre a Fiamm, erano moltissime le aziende espositrici che offrivano questa opzione tecnologica”. “Una nuova e interessante clientela tecnica ha visitato il nostro stand. Operatori che stanno allargando e aggiornando il loro business: non più solo fotovoltaico, ma integrazione tra tecnologie”, ha dichiarato Peter Hintereggerdi IDM, produttore austriaco di pompe di calore elettriche. PerAndrea Milan di Connet “stiamo assistendo ad una logica evoluzione del business del fotovoltaico, finalizzato a un uso più ottimale dell’energia. In questa fiera si è capito che il futuro sarà nella gestione della domanda di energia elettrica, attraverso soluzioni tecnologiche innovative”. “Il passaggio da un modello di business basato sugli incentivi a uno imperniato sull’autoconsumo dell’elettricità verde autoprodotta richiede un cambio di mentalità. In questo l’Italia è di fatto un paese pioniere. Ma è la qualità del pubblico di questi tre giorni a Solarexpo che ci dà la garanzia di un buon sviluppo futuro del fotovoltaico in Italia”, hanno dichiaratoAlvaro Garcia-Maltrase Sandra Valverdedella major cinese Trina. Fonte:sito internet edilportale Estero: Germania, a quota 4.000 gli accumuli residenziali finanziati 15/05/2014. Ad un anno di distanza bilancio più che positivo per il sistema incentivante per gli accumuli residenziali Lanciato nel maggio 2013, il sistema incentivante tedesco per gli accumuli ad uso residenziale sta dando degli ottimi risultati. Secondo quanto riportato dall'associazione di settore Bsw Solar, infatti, in un solo anno la KfW avrebbe finanziato circa 4.000 batterie solari, concedendo prestiti agevolati per 66 milioni di euro e finanziamenti per altri 10 milioni di euro. La diffusione dell’accumulo solare in ambito residenziale viene sostenuto in Germania in due modi: con incentivi all’acquisto dei sistemi di storage, fino al 30% del costo, per un massimo di 660 euro per kW di capacità installata (per sistemi con capacità massima di 30 kW); si tratta oltre tutto, di incentivi erogati dal sistema bancario prima dell’acquisto e installazione, supportati da programmi di finanziamento a tassi agevolati. Prestiti e incentivi sono disponibili sia per l’installazione di nuovi impianti fotovoltaici con accumulo, che per il retrofit di impianti solari esistenti. ANCHE AUTOCONSUMO.La seconda leva è di carattere tariffario: l’energia immessa in rete non viene pagata più di 15 centesimi di euro per kWh, a fronte di un costo, per l’utente, tra i 25 e i 30 centesimi. In queste condizioni risulta conveniente utilizzare quella autoprodotta piuttosto che cederla, per poi riacquistarla ad un prezzo più alto, dal gestore. L’obiettivo delle autorità tedesche è raddoppiare in breve tempo la quota di autoconsumo di energia solare. Fonte: sito internet casa e clima Estero: Rinnovabili. La Casa Bianca punta sull'energia solare 12/05/2014. La Casa Bianca punta sull'energia solare: in coincidenza con l'annuncio del Presidente Barack Obama di una serie di iniziative per lo sfruttamento dell'energia derivata dal sole, funzionari dell'amministrazione hanno indicato che i pannelli installati sul tetto della residenza presidenziale sono diventati pienamente operativi. Una mossa a carattere simbolico: per motivi di sicurezza, solo una parte del tetto della casa dei presidenti e' stato coperto dai pannelli, ha spiegato James Doherty, il "maggiordomo" della Casa Bianca. E tuttavia l'installazione ha un suo significato perché l'intenzione e' anche quella di dimostrare che non solo nuove costruzioni, anche edifici storici importanti, possono trarre vantaggio da questa forma di energia pulita e che consente risparmi per il portafoglio di chi li abita: i pannelli ripagheranno in otto anni, due mandati presidenziali, il costo dell'installazione. La Casa Bianca in realtà aveva avuto pannelli solari in passato: nel lontano 1979 il presidente Jimmy Carter ne aveva fatto installare alcuni che pero' il suo successore Ronald Reagan aveva fatto smantellare sette anni dopo. L'iniziativa di Obama coincide con l'annuncio da parte del presidente di un nuovo affondo sul fronte delle energie rinnovabili. A Mountain View in California, a sud di san Francisco, Obama ha approfittato di una visita a un supermercato Walmart alimentato a pannelli solari per annunciare finanziamenti pari a due miliardi di dollari per misure di risparmio energetico negli edifici del governo e per la formazione di 50 mila tecnici esperti in pannelli solari. Sono misure che l'opposizione repubblicana ha tentato di bloccare in Congresso: il presidente e' stato costretto a ricorrere all'arma dei decreti per portare a casa obiettivi che, secondo un rapporto shock della Casa Bianca, sono sempre più indispensabili. Sandy, nell'ottobre 2012, e' stato solo un assaggio. Piogge violente, nubifragi, alluvioni, uragani, tornado devastanti, incendi e slavine: la minaccia di un clima sempre più estremo e' già un "clear and present danger", un pericolo chiaro e presente, secondo il 'National Climate Assessment', redatto da oltre 300 esperti e presentato nei giorni scorsi dalla Casa Bianca. Fonte: Alessandra Baldini – Ansa