COME IL TORO NELL’ARENA… ASTI, 6 MAGGIO 2011, CHIESA SS. TRINITÀ, VIA CAVOUR 73, ORE 1800 (MOSTRA ICONOGRAFICA “SCIENZA E SALUTE”) Il Progetto Culturale della Diocesi di Asti e la Biblioteca Astense, presentano, in occasione della pubblicazione del libro di PAUL LUDWIG LANDSBERG, L’esperienza della morte, Il Margine, Trento 2011 una conversazione su esperienza della vita ed esperienza della morte con Silvano Zucal, Alessandro Palazzo, Fabrizio Meroi. Coordina Guido Ghia Così viviamo, in un continuo prendere congedo, scriveva il poeta tedesco Rainer Maria Rilke nelle sue Elegie duinesi. È dall’esperienza del prendere congedo come costante della esistenza umana che trae le mosse L’esperienza della morte, un classico libretto sul senso del vivere e del morire scritto nel 1937 dal filosofo tedesco di origine ebraica Paul Ludwig Landsberg (1901 – 1944). Docente universitario a Bonn, sua città natale, Landsberg fu allievo di Scheler e compì studi su Pascal e Agostino, accostandosi al cristianesimo. Con l’avvento del nazismo, lasciò la Germania per motivi razziali. Insegnò in Spagna, da cui dovette fuggire per aver denunciato le barbarie della rivolta militare falangista guidata da Francisco Franco, e in Francia, ove entrò in contatto con i circoli dell’engagement personalista. Arrestato dai nazisti e deportato in Germania, trovò poi la morte nel campo di concentramento di Sachsenhausen. Tra i suoi scritti sono da ricordare, oltre all’Esperienza della morte, l’Introduzione all’antropologia filosofica (1934), diversi importanti articoli pubblicati sulla rivista di Emmanuel Mounier “Esprit” e Il problema morale del suicidio (1946), un’opera nata dalla drammatica esperienza della fuga dal nazismo e dalle riflessioni sul suicidio come modalità per sottrarsi alla cattura (sul modello di quanto aveva fatto, nel 1940, il suo amico Walter Benjamin). L’edizione italiana de L’esperienza della morte, curata da Fabio Olivetti, per la prima volta in base al testo dell’edizione tedesca (in precedenza Landsberg ne aveva scritta un’edizione in spagnolo e una in francese, testimoniando nei fatti quanto un tale libro rappresentasse per lui l’opera di tutta la sua vita), inaugura la collana “La Piccola Biblioteca” diretta da Silvano Zucal per la casa editrice Il Margine di Trento. Come il toro nell’arena è destinato a soccombere al matador, così, sostiene Landsberg, l’uomo vive la sua vita in un tempo circoscritto dalla morte. Che la morte ci sia vicina è un dato di cui facciamo esperienza quotidiana, in modo particolare mediante la “morte del prossimo”, quando si spezza il “noi” che avevamo costituito con una persona amata. Con “serietà e sincerità”, come ha sottolineato Raymond Aron, il sociologo francese amico di Sartre, Landsberg cerca in questo libro, mediante uno stile chiaro e suggestivo, a tratti poetico, di rinvenire un senso e una speranza ultime per l’esperienza insfuggibile della morte, mediante la quale l’uomo si apre al mistero del limite, della trascendenza e della fede dischiudendo lo spazio per un imperativo di eternità. L’esperienza della morte di Landsberg sarà presentato a Asti il 6 maggio 2011 alle 18,00 nella Chiesa della SS. Trinità di via Cavour 73 nel contesto della mostra iconografica Fede e Salute – Esposizione inedita di 50 ‘ex voto’ reperiti sul territorio della Diocesi di Asti . A illustrare le linee guida del testo di Landsberg e della sua prospettiva filosofica sarà Silvano Zucal, docente di filosofia teoretica all’Università di Trento e uno dei maggiori patrocinatori della conoscenza in Italia del pensiero landsberghiano. Ne discuteranno con lui altri due docenti dell’ateneo trentino: Alessandro Palazzo, studioso di filosofia medievale, e Fabrizio Meroi, studioso di filosofia del rinascimento e del Novecento. Introdurrà e condurrà il dibattito il filosofo astigiano Guido Ghia, curatore dello scritto di G.E. Lessing, Come gli antichi hanno raffigurato la morte (1769).