HYGIENE TRIBUNE The World’s Dental Hygiene Newspaper • Italian Edition Dicembre 2014 - anno VII n. 3 Allegato n. 1 di Dental Tribune Italian Edition - Dicembre 2014 - anno X n. 12 Il giudice di Glasgow: lo sbiancamento deve farlo solamente l’odontoiatra L’igienista dentale e la postura non isiologica, patologia occupazionale e causa di assenteismo In UK un’estetista che aveva comperato un prodotto convinta di poter fare lo sbiancamento ha vinto la causa contro l’azienda venditrice che le aveva fatto credere il contrario. Nell’igienista dentale le posture non isiologiche sono costanti, necessarie all’espletamento delle mansioni. Una patologia che in certi casi è prima causa di assenteismo dal posto di lavoro. pagina 19 UNID: un maggior aflusso di partecipanti al XIII Congresso all’Holiday Inn di Roma Orbassano: il Simposio nazionale della Società Italiana di Patologia e medicina orale (Sipmo) Un workshop (più adesioni del previsto) ha riscosso consensi e aperto i lavori del XIII Congresso svoltosi a Roma all’Holiday Inn dal 23 al 25 ottobre. Segnalati oltre 300 iscritti. Docenti, ricercatori e medici hanno preso parte ad Orbassano al Simposio nazionale della Sipmo (Società italiana di patologia e medicina orale), alla sua terza edizione. pagina 31 www.dental-tribune.com pagina 25 pagina 32 Nuovo approccio al protocollo di full-mouth disinfection L. Lettieri, C. Lorenzi, A. Genovesi Case report Gli obiettivi principali di ogni trattamento professionale sono l’arresto della malattia in corso e il mantenimento della salute orale e della sua funzione, l’estetica del sorriso con trattamenti minimamente invasivi e il comfort per il paziente. Il mantenimento diviene la fase della terapia di prevenzione più dificile e fondamentale, poiché il paziente deve prendere coscienza di un suo impegno a collaborare in modo continuo con procedure di igiene orale domiciliare e i follow-up previsti nel piano di cura professionale. Uno dei punti chiave per il successo della terapia è la comunicazione con il paziente che serve per far comprendere ad esso l’importanza delle procedure di mantenimento. Monitorare i cambiamenti educativi e il comportamento è importante quanto monitorare i segni clinici di Studio autonomo di igiene orale Il no del TAR dell’Emilia L’igienista dentale non può aprire uno studio autonomo di igiene orale senza la presenza di una struttura guidata dall’odontoiatra. A confermarlo, con la sentenza 01061/2014 (resa pubblica il 10 novembre), è il TAR Emilia-Romagna, chiamato a giudicare il ricorso di un igienista dentale che si era visto negare l’autorizzazione sanitaria all’apertura di uno studio autonomo di igiene orale da parte del Comune e dell’ASL competenti. Una decisione che fa discutere. Nel circuito dei social network, prima ancora che a livello uficiale, si è aperto un dibattito serrato tuttora in corso. Trascriviamo ora i pareri raccolti tra le associazioni di dentisti e di igienisti più accreditate. Prada (presidente nazionale ANDI): «La sentenza sembra essere stata scritta da noi» «La sentenza – commenta, soddisfatto, il presidente nazionale ANDI, Gianfranco Prada – sembra essere stata scritta da noi, riprendendo e condividendo in pieno le tesi espresse da ANDI e dai suoi legali, con l’obiettivo fondamentale di aver ben ribadito la centralità della salute del pazien- te e del ruolo che l’odontoiatra svolge a capo del team, in cui la igura dell’igienista ha ruolo importante, ma sempre integrato nell’ambito dello studio odontoiatrico». Contro la possibilità per un igienista dentale di aprire uno studio autonomo, da tempo si erano schierati sia ANDI che CAO Nazionale, che avevano fortemente contestato il parere positivo all’apertura di studi autonomi emesso dal Ministero della Salute in data 18 novembre 2013. > pagina 18 salute e malattia, per la salute sia del parodonto che dei denti. > pagina 20 SEMPLICE, VANTAGGIOSO E DI ALTISSIMA QUALITÀ SPEEDY-Tray® è il nuovissimo e vantaggioso cucchiaio individuale che rivoluziona il lavoro di dentisti ed odontotecnici • L’impronta definitiva è realizzata nel tempo di 10 minuti e in una sola seduta. • Minore ingombro intraorale garantito dalla ergonomia ottimale • Esiste un solo formato, in quanto l’ergonomia è stata studiata per coprire le più svariate situazioni. • Il sistema è portatore di grandi vantaggi sia per lo studio dentistico che per il laboratorio odontotecnico. • Non si usa materiale di supporto come ad esempio il ‘putty’ e il peso del silicone o del polietere da impronta utilizzato non supera i 15 grammi. • È facilmente lavorabile a ultrasuoni, per le forature di posizione dei transfer. 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E proprio il TAR, che nella sentenza «non condivide le considerazioni ministeriali» contrastate da ANDI, ritiene che «sulla base della vigente normativa non è pertanto possibile ritenere che sussista anche la possibilità, per l’igienista dentale, di essere autorizzato ad aprire un proprio studio professionale, a prescindere, quindi, dall’esistenza in loco di una struttura sanitaria nella quale operi anche un odontoiatra», confermando pienamente l’interpretazione data da ANDI al concetto di “indicazione”. Afferma, infatti, che l’avvertenza «su indicazione degli odontoiatri e dei medici chirurghi legittimati all’esercizio dell’odontoiatria» vada conseguentemente interpretata nel senso che essa non possa dirsi compiutamente integrata attraverso una mera disposizione verbale attuabile anche a distan- za (e tramite il paziente stesso) da parte dell’odontoiatra, ma che, invece, individui una ben precisa fase del complessivo percorso terapeutico svolto dal paziente all’interno di una stessa struttura sanitaria». Successo AIO: TAR EmiliaRomagna ribadisce l’esigenza di contiguità dentista-igienista Il verdetto di primo grado r appr e s ent a una vittoria per l’Associazione Italiana Odontoiatri, assistita dall’avvocato Marilena Giungato, che, con altre rappresentanze della professione odontoiatrica, aveva presentato opposizione al ricorso. AIO aveva anche scritto al Mini- stro della Salute Beatrice Lorenzin e al sottosegretario Vito De Filippo, chiedendo di fare chiarezza dopo che il parere del direttore generale del Ministero del 18 novembre scorso apriva alla possibilità per l’igienista di svolgere l’attività anche in assenza dell’odontoiatra. Lo scorso aprile, annunciando il ricorso, il presidente AIO Pierluigi Delogu aveva ribadito: «Consideriamo il ruolo dell’igienista fondamentale per migliorare la qualità del servizio in odontoiatria, ma proprio per questo, se vogliamo garantire la sicurezza del paziente e la qualità delle cure erogate, l’igienista dentale deve operare in strettissima integrazione con l’odontoiatra, integrazione che si verifica solo lavorando all’interno della stessa struttura sanitaria, in prossimità logistica e temporale tra i due professionisti». Delogu esprime soddisfazione e aggiunge: «Confidiamo che la sentenza apra un dibattito franco e atto a fare definitivamente chiarezza sui ruoli e sui contenuti delle professioni del dentale». Boldi (AIDI): «Sconfessata in pieno la posizione del Ministero della Salute» LA RIVELAZIONE SOPROCARE risponde a svariate esigenze di proilassi fornendo una rapida diagnosi della salute orale del paziente. Modalità PERIO : Evidenzia la presenza di placca dentale e di iniammazioni gengivali, anche se presenti in uno stadio iniziale. Modalità CARIO : Evidenzia la presenza di carie smalto-dentinali, dallo stadio 1 (Codice ICDAS II), in maniera semplice. Modalità DAYLIGHT : La macrovisione/magniicazione rende visibile anche i dettagli impercettibili e consente il controllo di eventuali micro lesioni e la loro evoluzione. www.soprocare.com A Company of ACTEON Group • Via Roma 45 • 21057 OLGIATE OLONA (VA) • ITALIA Tel + 39 0331 376760 • Fax + 39 0331 376763 • E-mail : [email protected] • www.acteongroup.com La sentenza del TAR Emilia-Romagna mi lascia stupita, ma non impreparata. Quando un socio dell’AIDI ci ha chiesto aiuto, in direttivo abbiamo deciso di supportarlo mettendo a disposizione il nostro legale, l’avvocato Silvia Stefanelli, e impegnando le risorse economiche necessarie per sostenere il ricorso al TAR. La mia convinzione circa la legittimità di aprire studi autonomi era, ed è, ben salda, ma sapevo bene di andare contro a pareri assolutamente contrari di FNOMCeO, ANDI e AIO. La sentenza accoglie queste posizioni restrittive, sconfessa la posizione del Ministero della Salute (che peraltro è il soggetto che ha scritto il proilo professionale e che ha preso una posizione chiara su questa problematica) e non tiene conto dell’orientamento di liberalizzazione delle professioni e del mercato. L’infondatezza della sentenza e la bontà delle mie convinzioni era rafforzata dal confronto con le altre professioni sanitarie: alcune di esse, pur avendo nel profilo addirittura l’obbligo di prescrizione medica, aprono tranquillamente i loro studi autonomi. Non è stato così, e la sentenza dà un’interpretazione burocratica e assolutamente “statalista”, ossequiosa delle posizioni di chiusura e controllo tipiche della Regione Emilia-Romagna. Dopo un primo scoramento, co- munque, la mia determinazione a veder riconosciuto quello che ritengo un sacrosanto diritto ha ripreso vigore e ho già incaricato l’avv. Silvia Stefanelli di portare la questione al Consiglio di Stato; siamo convinti che non si possa permettere che la posizione di una sola Regione – e del suo TAR – vadano a minare l’interpretazione data dal Ministero della Salute e da molte altre Regioni in materia di professioni sanitarie. Ritengo, inoltre, che questa sentenza “politica” potenzialmente danneggi l’autonomia di tutte le professioni sanitarie e vada contro la tutela stessa della salute dei cittadini, continuando a favorire l’abusivismo che ancora troppo spesso viene perpetrato, a danno degli igienisti dentali, in quegli studi odontoiatrici dove l’igiene dentale viene fatta eseguire dalle assistenti. Luperini (UNID): «Una lettura di un sistema normativo storicamente superato» Siamo molto a m a r e g g i at i per quanto accaduto al collega e ci chiediamo come possa un organo, come un Tribunale amministrativo regionale, emettere una sentenza che richiama, da un lato, le norme del nostro proilo e, dall’altro, va contro il parere del Ministero della Salute che l’ha valorizzata negli anni! Il nostro proilo risale a un DM del 1999 e successive modiiche e integrazioni, non si è fermato alla prima stesura, e quindi riteniamo che tale sentenza mostra i suoi limiti d’impostazione, andando sostanzialmente a riportarsi a una lettura del sistema normativo storicamente superato. L’igienista dentale acquisisce titolo e abilitazione dallo Stato, e lo acquisisce con le norme che ne regolano la professione come il DGPROF 0051531-P del 2013, che ne valorizza l’autonomia. La nostra sensazione è che questi continui attacchi dalle categorie odontoiatriche denotino una consapevole contrarietà a quelle che sono le leggi. Riteniamo che le difficoltà che incontriamo non siano da attribuire alla classe odontoiatrica, ma a chi permette di violare quelle leggi cui l’igienista dentale si attiene. Supporteremo l’AIDI e impiegheremo le nostre risorse per riprenderci quello che, per diritto, è nostro, dimostrando ancora una volta che riconosciamo la forza dell’unione a sostegno della nostra preziosa professione, che non ha interessi diversi se non quelli nella tutela del paziente che sa ormai distinguere e apprezzare il nostro lavoro. Speciale 19 Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2014 I non dentisti non possono eseguire lo sbiancamento dentale: lo dice un tribunale britannico BROMLEY (UK) – Quando Caroline Sumpter, estetista di Bromley acquistò dalla Dentalwhite di Glasgow una licenza Megawhite per lo sbiancamento dei denti non sapeva che stava compiendo qualcosa di illegale. Quando l’ha scoperto ha subito chiesto il rimborso alla società. Rimborso negato. Poche settimane fa, il Tribunale di Glasgow ha emanato una sentenza in suo favore, ribadendo che per legge solo i dentisti possono eseguire sbiancamento dei denti, accogliendo la tesi della Sumpter, secondo cui la licenza le era stata venduta nascondendole la circostanza che occorre essere un dentista per eseguire l’operazione. La Dentawhite, che ha sede a Glasgow, vende quello che viene deinito un “laser avanzato per lo sbiancamento dentale”, un’operazione che l’azienda sostiene non essere di competenza dentale, potendo essere gestita dai clienti a casa. «La sentenza – commenta Nigel Carter, direttore generale della Fondazione britannica per la salute orale – potrebbe porre ine al cosiddetto “sbiancamento tecnico” che cerca di fare leva sulle lacune della legge attuale, invitando il General Dental Council ad agire immediatamente contro tali pratiche. Non si dovrebbe lasciare ai singoli come la Sumpter il compito di segnalare l’illegittimità di certi trattamenti», ha concluso Carter. Da quando il Tribunale britannico ha dichiarato illegale l’effettuazione dello sbiancamento dentale da parte dei non dentisti, il Council ha individuato vari altri trasgressori Proprio la scorsa settimana, un’igienista di Dundee è stato denunciata per aver eseguito tali procedure senza una licenza valida. «Se si forniscono servizi odontoiatrici, occorre assicurarsi di essere a posto con la legge» dice l’avvocato Amanda Maskery dello studio Sintons di Newcastle, specializzata in materia dentale e presidente dell’Associazione dei fornitori di odontoiatria (ASPD). «In casi dubbi – ha commentato – meglio consultare un legale per essere sicuri di rimanere dalla giusta parte della legge». Secondo il Dentist Act del 1984, solo i dentisti, gli igienisti dentali e gli odontotecnici (che lavorano secondo le direttive di un dentista) sarebbero autorizzati a effettuare lo sbiancamento dei denti con prodotti contenenti o che rilasciano tra lo 0,1 e il 6% di perossido di idrogeno. Dental Tribune International PRO-EXPERT PROTEZIONE GENGIVE FLUORURO STANNOSO STABILIZZATO Attenzione continua per i pazienti, a casa come nel suo studio WEB ARTICLE 20 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2014 WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM Nuovo approccio al protocollo di full-mouth disinfection L. Lettieri*, C. Lorenzi*, A. Genovesi** *Igienista dentale, Fondazione IST **Professore a contratto, Università degli Studi di Genova, Corso di Laurea in Igiene Dentale – Responsabile reparto di Igiene orale Fondazione IST < pagina 17 I protocolli operativi devono essere necessariamente personalizzati in base alle caratteristiche intrinseche che il paziente presenta, prendendone in considerazione l’aspetto clinico, isico e psicologico. Paziente: c. n. - anno 2009 All’inizio dell’anno 2009 si presenta alla nostra attenzione un paziente di 33 anni, fumatore. Durante l’esame intraorale si osserva un’evidente iniammazione diffusa dei tessuti gengivali, manifestata da sanguinamento e edema generalizzato (Fig. 1); inoltre, osserviamo una numerosa quantità di placca e tartaro sopra e sottogengivale (Figg. 2, 3) con danno a livello parodontale in tutti i quattro quadranti. Si nota una malocclusione tra il sestante 2 e il sestante 5. Dopo aver inquadrato il paziente durante l’esame intraorale, indagando sulle sue abitudini domiciliari, scopriamo che usa solo spazzolino manuale duro e impiega poco tempo nell’effettuare il lavaggio, senza nessun ausilio interdentale. Valutando bene il caso clinico davanti a noi si decide di usare un protocollo “One stage full-mouth disinfection protocol” (OSFMDP), che consiste nella rimozione e abbassamento della carica batterica in un’unica seduta, per riportare una guarigione il prima possibile. Prima seduta (2 ore) In questa seduta abbiamo eseguito, prima di tutto, uno status fotograico delle arcate del paziente per la raccolta della documentazione fotograica. Successivamente si è effettuato il sondaggio parodontale riportando tutti i dati nell’apposita cartella, dopodiché abbiamo iniziato con la seduta operativa effettuando debridment ultrasonico, scaling e root plaining di entrambe le arcate. Per abbassare la carica batterica, sia prima della seduta sia durante, abbiamo irrigato le gengive con un lavaggio a base di clorexidina allo 0,2% per 60 secondi. Al termine della seduta operativa abbiamo effettuato le istruzioni all’igiene orale sulle tecniche domiciliari da usare successivamente, mostrando al paziente, con lo specchio, gli strumenti e le tecniche di utilizzo: spazzolino elettrico oscillante-rotante e sciacqui con clx 0,2% 3 volte al giorno per 15 giorni, con abbinato l’uso di scovolini interprossimali di misura 0,7. Abbiamo dato appuntamento a 7 giorni per controllo tissutale e per veriicare la compliance del paziente. Rivalutazione tissutale Il paziente si è presentato con un notevole miglioramento dei tessuti, assenza di placca batterica, tartaro, e nessun sito presentava sanguinamento al sondaggio. Si sono scattate le foto i nali; per rendere più partecipe il paziente, abbiamo confrontato insieme sia le foto iniziali che quelle i nali, evidenziando le differenze e mettendo in risalto il miglioramento. Abbiamo rinforzato la motivazione rivedendo con il paziente stesso gli ausili e le modalità di utilizzo; al termine della seduta viene dato appuntamento a un mese per una seduta di controllo ulteriore. Il paziente manca l’appuntamento successivo e non si presenta più in studio. Paziente: c. n. - anno 2014 Si ripresenta alla nostra attenzione a marzo 2014 (dopo 6 anni) paziente di 39 anni, sempre fumatore, spiegandoci che ha avuto dei problemi e non è più potuto tornare ai normali richiami di igiene. All’esame obiettivo, si osserva iniammazione diffusa dei tessuti gengivali, manifestata da sanguinamento evidente ed edema generalizzato (Fig. 4), si osserva una numerosa quantità di placca e tartaro sopra e sotto gengiva con danno a livello parodontale in tutti i quattro quadranti (Fig. 5). Si nota una malocclusione tra il sestante 2 e il sestante 5. Il paziente ci riferisce che ha smesso di usare tutti gli ausili precedentemente consigliati e usa solo lo spazzolino manuale quando capita e, paragonata alla prima visita del 2009, la carica batterica è aumentata e il suo livello di igiene è peggiorato. In tutti i casi, il nostro obiettivo è quello di non creare, o per lo meno limitare il più possibile, le recessioni sugli elementi parodontalmente compromessi, agendo nell’assoluto rispetto dei tessuti. Pertanto, verrà attuato un protocollo OSFMDM (modiicato), diverso da quello utilizzato precedentemente, e con applicazione di ozonoterapia in diverse fasi – tecnica utile a ridurre il grado di iniammazione permettendoci di asportare la minor quantità possibile di tessuto di granulazione – unico modo per raggiungere l’obbiettivo preissato. Prima seduta (motivazione) La prima seduta si è basata princi- Fig. 1 - Anno 2009: gruppo frontale del paziente; notare la numerosa presenza di placca e tartaro sopra e sottogengivale con ipertroia gengivale e iniammazione. Fig. 2 - Anno 2009: particolare del 5 sestante. Fig. 3 - Anno 2009: particolare del 2 sestante. Fig. 4 - Anno 2014, foto iniziali: situazione generale del paziente. Confrontandole con le foto del 2009, si nota un forte peggioramento sia dell’ipertroia gengivale sia degli indici di placca e di tartaro. palmente sulla motivazione: conoscenze sulla formazione del bioi lm, struttura, localizzazione, effetti dannosi e risposte biologiche. Al paziente viene pertanto indicata una tecnica di spazzolamento nuova, di maggior eficacia, cambiando lo spazzolino da manuale a spazzolino sonico, che permette di rimuovere il bioi lm batterico attraverso l’effetto cavitazione generato dal movimento delle setole senza aggredire meccanicamente le gengive. Inoltre, viene consigliato l’uso di scovolini in diverse misure per effettuare una detersione maggiore negli spazi interdentali. Si effettuano le istruzioni anche per la detersione del dorso linguale con uno speciico grattalingua. Per completare la disinfezione e detersione di tutte le nicchie ritentive, viene consegnato un protocollo domiciliare che prevede l’utilizzo di collutorio a base di clorexidina 0,2% da usare puro 2 volte al giorno per effettuare uno sciacquo dell’intero cavo orale in abbinamento all’utilizzo del gel con clorexidina 0,1% sia sugli scovolini che sul grattalingua. Tutte le tecniche sono state spiegate al paziente e fatte toccare con mano sulla propria bocca con l’uso della telecamera digitale e lo specchio, in modo da aumentare la compliance del paziente stesso. Dopodiché si è passato al sondaggio parodontale riportando tutti i parametri rilevati nell’apposita cartella. Al termine della seduta di motivazione, si è applicato l’ozono per 5 minuti solo sui tessuti molli con iniammazione, senza andare a coinvolgere i tessuti duri del dente. Tutto questo serve a invogliare il paziente all’igiene domiciliare e a diminuire il dolore e sensibilità nella prossima seduta operativa, cosicché da solo riuscirà a siammare i tessuti e a consolidare le tecniche spiegate nella motivazione. Il paziente viene rivisto dopo 15 giorni. Seconda seduta (2 ore) Il paziente si ripresenta in studio con un parziale miglioramento dello stato iniammatorio, pertanto un primo obiettivo è stato raggiunto: una prima compliance e un miglioramento del campo operatorio. In questa seduta, applicando il protocollo OSFMD modiicato, abbiamo deciso di eseguire sia il debridment ultrasonico che la procedura di scaling e root planing per rimuovere tutto il tartaro sopragengivale e sottogengivale, avendo ridotto l’indice di sanguinamento in modo signiicativo. > pagina 21 Speciale 21 Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2014 < pagina 20 Fig. 5 - Anno 2014: gruppo frontale del paziente. Fig. 7 - Anno 2014, foto inali: particolare del gruppo frontale in salute. e la protezione per le labbra, si va a posizionare sui margini gengivali la diga liquida contenuta nel kit, in modo da proteggere i tessuti molli dal contatto con il perossido. Questa diga liquida ha la peculiarità di contenere vitamina E, ha proprietà antiossidanti, che la rende più stabile in bocca, si può bagnare con l’acqua senza il rischio che venga via, e può essere utilizzata in caso di un accidentale bruciatura delle mucose del paziente con qualche goccia di sbiancante per lenire subito il fastidio. Prima di procedere con il posizionamento del gel sbiancante, è importante verificare che la diga sia perfettamente posizionata in ogni spazio interdentale e margine, in modo da non creare disagio al paziente. Dopo aver posizionato il gel su tutti i denti, si passa alla fotoattivazione con la lampada polimerizzante per 5 secondi per dente. Questa particolarità permette di verificare l’avvenuta reazione in modo da procedere con il dente successivo, riducendo i tempi del trattamento e la durata della seduta per il paziente. In questo caso abbiamo effettuato 4 cicli completi sui denti del sorriso perché avevamo già raggiunto un ottimo risultato. Non avendo disidratato lo smalto, si può procedere subito con la rilevazione del colore dopo il trattamento, avendo ottenuto un colore A2 ed effettuando le fotograie inali (Fig. 8). Per completare la seduta si è veriicata nuovamente con il paziente la differenza di colore fra l’inizio della terapia e il termine, in modo da renderlo partecipe dell’ottimo risultato ottenuto, rinnovando le nostre raccomandazioni per il mantenimento della compliance ottenuta ino ad ora. Il paziente, vedendo le foto iniziali della sua bocca e quelle inali sbiancate, è rimasto davvero colpito e Fig. 6 - Anno 2014, foto inali: situazione generale di salute dopo il trattamento. Notare i tessuti normotroici e la situazione parodontale isiologica. Fig. 8 - Anno 2014, sbiancamento: situazione generale dopo lo sbiancamento. molto contento. Viene richiamato per un controllo a una settimana per veriicare il colore e a un mese per il deplaquing. Conclusioni In questo case report abbiamo vo- luto evidenziare come un corretto approccio clinico e un’approfondita motivazione siano necessari per migliorare lo stato di salute del cavo orale, lavorando sia dal punto di vista clinico sia attraverso un approccio psicologico del paziente. Abbiamo portato il paziente a una salute fisiologica dei tessuti e a un’ottima compliance domiciliare, integrando così un’autostima positiva, a tal punto da ricercare l’estetica migliore per la sua bocca. La scelta è Tua L’ampia gamma di scovolini TePe ofre una soluzione per ogni esigenza. Gli scovolini TePe sono disponibili con: manico lungo o corto, testina dritta o angolata, setole dalle texture diverse e un’eccezionale varietà di misure adatta per ogni spazio interprossimale. TePe, la scelta numero 1 in Europa, dal 1965 sviluppa prodotti per la pulizia interprossimale ed oggi è la scelta quotidiana di professionisti e pazienti in 70 paesi nel mondo. E Tu, quale scovolino TePe scegli? Prodotti in Svezia, usati in tutto il mondo. www.tepe.com · [email protected] tel. +39 02 93291475 · fax +39 02 93594980 AD130092IT Il paziente esegue uno sciacquo con clorexidina allo 0,2% per 60 secondi, prima di iniziare la terapia per ridurre la carica microbica che può diffondersi nell’aerosol, creata dall’azione degli strumenti meccanici. La seduta si svolge secondo un protocollo ben stabilito; essendo molto lunga e intensa per il paziente, viene preventivamente applicato un anestetico locale a base di lidocaina e prilocaina: – sciacqui a intervalli con collutorio con clx allo 0,2% non diluito; – debridment ultrasonico, scaling e root planing; – applicazione di ozono per 5 minuti; – revisione delle manovre di igiene orale domiciliare per rinforzare la motivazione: al paziente è stato chiesto di portare in studio gli strumenti cha abbiamo consigliato per rivedere ogni volta le eventuali lacune riscontrate. Rivalutazione e controllo tissutale Il paziente si presenta in clinica (Fig. 6) con una situazione inaspettata: i tessuti sono normotroici, l’ipertroia è scomparsa; come si può notare, non si evidenziano recessioni sugli elementi parodontalmente compromessi, il cui sondaggio è ora isiologico (Fig. 7). Il paziente si dimostra molto soddisfatto e ci racconta di un miglioramento del suo stato di benessere generale; inoltre, avendo avuto un miglioramento straordinario dal punto di vista personale, estetico e motivazionale, ci ha chiesto di migliorare ancor di più il suo sorriso con uno sbiancamento professionale. Gli sono state mostrate alcune indicazioni da eseguire ino al prossimo controllo: continuare il trattamento con il protocollo di disinfezione con clorexidina per una settimana e poi interromperlo, per evitare la colorazione degli elementi; continuare con lo spazzolino sonico e gli scovolini. Gli è stato dato un appuntamento per lo sbiancamento professionale. Sbiancamento (1,5 ora) Per la rilevazione del colore si è utilizzata la scala colore VITA, in modo da confrontare il colore degli elementi dentali con il campione di riferimento corrispondente. Il colore di riferimento A3,5 è stato scelto insieme al paziente stesso con l’ausilio di uno specchio per responsabilizzarlo sulle giuste tecniche di mantenimento della salute dei tessuti orali e del colore ottenuto in seguito al trattamento. Sono state inoltre scattate le fotograie iniziali per documentare il caso e utilizzarle in seguito, nel caso in cui fosse necessario un rinforzo motivazionale all’utilizzo degli strumenti consigliati. Per proteggere le labbra durante il trattamento, si è proceduto con l’inserimento di un apribocca speciico, dopodiché è stato posizionato l’apribocca apposito con il fermalingua, in modo che il paziente potesse stare il più comodo possibile durante l’intera seduta. Dopo aver posizionato l’apribocca WEB ARTICLE 22 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2014 WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM White spot: protocollo operativo di tailoring domiciliare e professionale. Case report G.M. Nardi*, B. Giovane**, G. Rocca***, R. Grassi°, F. Scarano Catanzaro°° *Ricercatore universitario confermato, Università di Roma La Sapienza **Igienista dentale ***Master tecnologie avanzate nelle Scienze di igiene orale, Università di Roma La Sapienza °Studente, corso di laurea in Odontoiatria, Università Vita Salute S. Raffaele, Milano °°Odontoiatra La bellezza del sorriso è condizionata da aspetti emozionali e strutturali. Emozionali perché mettono in evidenza uno stato d’animo, strutturali perché condizionati dalla struttura biologica del cavo orale. Dal punto di vista clinico l’attenta osservazione e l’utilizzo di tecnologie avanzate ci permettono di localizzare quelle situazioni cliniche a rischio, per progettare nuovi protocolli operativi opportuni per contenere o risolvere problematiche sia funzionali che estetiche. Case report Si presenta alla nostra attenzione una paziente donna di anni 23, in apparente stato di salute ottimale, preoccupata per piccole aree di demineralizzazione sui denti, non accettabili esteticamen- rilevate le white spot codice 1 ICDAS sugli elementi dentali 1.2, 1.3, 2.2 e 2.3. Attraverso l’utilizzo della videocamera intraorale Vista Cam iX (Dürr Dental), grazie al terminale intercambiabile Cam Macro ispezioniamo con ingrandimento 120x le zone che presentavano le white spot. Cambiando il terminale Macro e usando il Proof, registriamo la presenza di placca e tartaro sulle superici linguali e interprossimali (Figg. 2a-c), e ispezioniamo le superici occlusali dei molari per intercettare eventuali carie. Il terminale Proxi non rileva carie interprossimali presenti. La visualizzazione automatica dei risultati in tempo reale, aumenta la compliance del paziente che può osservare i siti a rischio del cavo orale, rendendolo consapevole e maggiormente collaborativo nel controllo di placca domiciliare e lo porta ad accettare i protocolli terapeutici proposti dal professionista. Decontaminazione, desensibilizzazione e remineralizzazione Montiamo la diga OptraGate ExtraSoft Version (Ivoclar Vivadent) per lavorare più agevolmente durante il deplaquing con l’utilizzo del Combi Mectron in modalità periopolishing, con polvere di glicina (< 63 µm) caratterizzate da un aroma piacevole (Fig. 9). Per lo scaling ultrasonico usiamo l’ablatore Newton P5 XS B.Led Acteon Satelec con il sistema di rilevazione della placca (Figg. 11a-g). Inseriamo il liquido rivelatore F.L.A.G nel serbatoio da 300 ml e decontaminiamo in modo mirato le superici con l’aiuto della luce blu del manipolo Newtron Slim B.Led usato con una punta standard (Fig. 10). Remineralizziamo utilizzando lo Jonofor Praxis Master per risolvere leggera sensibilità attraverso elettrodo e facciamo toccature imbibendo di gel il cotone sistemato sulla punta dello stesso di gel al luoro mfp aroma cacao per 2,5 minuti ad intensità di 1,2 mA per ionoforesi dopo aver dato alla paziente in mano l’elettrodo positivo. La videocamera aveva segnalato superici occlusali dove era opportuno praticare una sigillatura (Fig. 3) e la paziente ha richiesto il trattamento nella stessa seduta. Sigillatura Dopo aver isolato il sito d’intervento, abbiamo pulito accuratamente le superici da sigillare (Figg. 11a-11f). Abbiamo applicato sulle superici degli elementi dentali 3.6 e 4.6 il Control Seal della Voco. Abbiamo applicato il gel mordenzante e lasciato agire per 30 secondi (Fig. 11c). Successivamente abbiamo risciacquato con acqua spray e asciugato accuratamente. Abbiamo lasciato il sigillante Control Seal luisse (Fig. 11d) nei solchi e lasciato agire per 15 secondi (Fig. 11e). Inine abbiamo fotopolimerizzato per 20 secondi (Fig. 11e) e abbiamo controllato che il sigillante rispettasse l’anatomia occlusale del dente. > pagina 23 Figg. 1a-1c - Visualizzazione del colore tramite spettrofotometro Spectro Shade Micro (MHT): rilevazione di colore, traslucenza e mappe delle masse. Figg. 2a-2c - Rilevazione della presenta di bioilm batterico e tartaro con videocamera intraorale Cam iX (Dürr Dental) e terminale Proof. Fig. 3 - Visualizzazione delle superici occlusali con la videocamera Cam iX (Dürr Dental). te dalla stessa (Fig. 4). La paziente riferisce di essersi sottoposta circa 10 anni prima a un trattamento ortodontico, e pensava che tale trattamento le avesse causato le antiestetiche pigmentazioni. Inoltre lamentava lieve sensibilità. Materiali e metodi All’esame obiettivo del cavo orale la paziente si presentava con un biotipo gengivale sottile, buona salute gengivale e discreta igiene orale. Per la misurazione esatta del colore abbiamo usato lo spettrofotometro (Figg. 1a-c) dentale MHT Spectro Shade Micro che combina una camera digitale ad uno spettrofotometro a tecnologia led. Dopo aver asciugato le superici dentali per circa 5 secondi, sono state Fig. 4 - Visualizzazione clinica del sorriso del paziente con white spot sugli elementi dentali 1.2, 1.3, 2.2 e 2.3. Fig. 5 - Rilevazione della topograia del bioilm batterico tramite rivelatore. Speciale 23 Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2014 Fig. 7 - Spazzolamento tailoring della superice interprossimale con soft pick (Sunstar). Figg. 6a-6d - Tecnica di spazzolamento tailoring con spazzolino GUM Technique PRO (Sunstar). < pagina 22 Protocollo domiciliare Abbiamo usato per il paziente la tec- nica di spazzolamento “tailoring personalizzata e condivisa”. Prima del trattamento abbiamo applicato un rilevatore di placca alla luoresceina (Plaque Test Ivoclar, Fig. 5) per evidenziare la topograia della presenza di bioilm batterico nel cavo orale, e dopo l’attenta valutazione di biotipo tissu- Figg. 8, 9 - Deplaquing con Air-Polishing Combi (Mectron) e polvere di glicina. Cannula per la proilassi (Dürr Dental). Fig. 10 - Debreadment parodontale con apparecchiatura ultrasonica. Fig. 11b - Ionalor proxy master. Fig. 11d - Mordenzatura. Fig. 11a - Apparecchio ultrasonico Newton P5 XS B.Led Acteon Satelec. Fig. 11c - Elettrodo con applicazione di luoro. Fig. 11e - Applicazione del sigillante. tale, presenza di diastemi, manualità del paziente, come suggerito dal tailoring abbiamo consigliato spazzolino manuale GUM Technique PRO (Sunstar) (Figg. 6a-6d) con setole che per il loro particolare design Dome Trim, estremamente affusolate ed inclinate, garantiscono un’eficace controllo di placca delle superici interdentali (Figg. 6b-6d) senza danneggiare il delicato biotipo sottile delle gengive. Alla paziente chiediamo di migliorare il controllo di placca nelle zone interdentali con lo scovolino GUM Soft Picks (Sunstar) (Fig. 7) in gomma lessibile e luoro e il controllo chimico della placca con collutorio di mantenimento e dentifricio GUMParoex 0,06% + 0,05% CPC. Diamo appuntamento alla paziente dopo 1 settimana per il trattamento delle white spot. Trattamento delle white spot Abbiamo montato una diga di gomma lessibile Ivoclar OptraDam Plus (Fig. 12) per isolare il campo operatorio. Abbiamo utilizzato il trattamento iniltrante microinvasivo Icon (DMG) per rimuovere e mascherare le lesioni da white spot. La resina iniltrante ha un indice di rifrazione della luce simile a quello dello smalto sano e consente di compensare la differenza di rifrazione della luce. Fig. 11f - Sigillatura avvenuta. > pagina 24 24 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2014 Fig. 12 - Applicazione della diga OptraDam Plus (Ivoclar Vivadent). Fig. 13 - Applicazione del mordenzante a base di HCl Icon-Etch. Fig. 14a - Applicazione del iniltrante Icon-Dry DMG (Dentalica). Fig. 14b - Resina iniltrante Icon, dell’azienda tedesca DMG (Dentalica). Fig. 14c - Applicazione della resina iniltrante Icon (DMG). Fig. 14d - Fotopolimerizzazione della resina iniltrante. Fig. 15 - Risultato inale. < pagina 23 In questo modo l’aspetto della lesione iniltrata può essere adattato allo smalto sano circostante. Abbiamo applicato sugli elementi dentali 1.2, 1.3, 2.2 e 2.3 che presentavano aree di demineralizzazione, il mordenzante a base di acido-cloridrico (HCl) Icon-Etch (Fig. 13) e abbiamo lasciato applicare per 2 minuti. Trattandosi di ex paziente ortodontico il protocollo consiglia di eseguire due volte il trattamento mordenzante. Abbiamo lavato le superici per 30 secondi e abbiamo asciugato i denti. Abbiamo applicato Icon-Dry (etanolo) (Figg. 14a-14d) e lasciato agire per 30 secondi e fatto asciugare il prodotto. Inine abbiamo applicato la resina Icon Iniltrant ed abbiamo lasciato agire per 3 minuti. Trascorsi i 3 minuti abbiamo fotopolimerizzato per 40 secondi con lampada Satelec Mini LED SuperCharged con potenza superiore a 2000 mWatt/cm². Abbiamo ripetuto quest’ultimo passaggio un’ultima volta, applicando la resina questa volta per 1 minuto e fotopolimerizzato per 40 secondi. Abbiamo rimosso la diga di gomma e lucidato le superici utilizzando punte siliconiche per compositi. La paziente ha espresso la sua soddisfazione alla vista del suo sorriso dopo il trattamento (Fig. 15). Conclusioni Abbiamo rivisto la paziente dopo 10 giorni dal trattamento. Abbiamo eseguito il controllo utilizzando la videocamera per mostrare alla paziente in real time il miglioramento del controllo di placca domiciliare e le perfette condizioni di salute dei tessuti. Le white spot erano scomparse, e il trattamento preventodontico ha migliorato, oltre che la salute orale della paziente, anche il suo sorriso dal punto di vista estetico. Le tecnologie eficaci scelte per il protocollo domiciliare e professionale di tailoring per la risoluzione delle white spot si sono dimostrate eficaci creando un feedback positivo da parte della paziente ai controlli periodici e una maggiore attenzione ai corretti stili di vita di igiene orale. WEB ARTICLE Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2014 Speciale 25 WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM Disturbi scheletrico-muscolari nella pratica clinica dell’igienista dentale: prevenzione e terapia A. Butera*, A. Quattri*, S. Benzoni*, A. Aiello**, L. Lallitto**, A. Lauria**, G. Smeraldi** LEGGI L’ARTICOLO COMPLETO SIUL SITO WWW.DENTAL-TRIBUNE.COM *Igienista dentale, Università degli Studi di Pavia **Tecnico ortopedico, Università degli Studi di Pavia Introduzione Le patologie occupazionali sono oggi un elemento di primaria importanza sia da un punto di vista prettamente sanitario che economico e sociale, dal momento che alcune di esse rappresentano la prima causa di assenteismo dal posto di lavoro. Tale condizione assume una valenza ancor più critica per quelle professioni come l’igienista dentale per le quali il mantenimento di posture non isiologiche è pressoché costante e necessario all’espletamento delle mansioni stesse. A questo proposito, negli ultimi anni molte aziende produttrici hanno concentrato gran parte dei loro sforzi per offrire soluzioni ergonomiche che possano supportare nel miglior modo possibile le esigenze del professionista sul posto di lavoro, studiando e realizzando articoli innovativi per forma e materiali e conformi alle necessità antropometriche e funzionali dell’utilizzatore. Di seguito verranno presentati i principi chiave su cui si basano tali soluzioni, e verranno affrontate le più rilevanti patologie occupazionali di origine posturale legate alla professione dell’igienista dentale insieme ai prodotti che comunemente vengono impiegati per lenirne le conseguenze, individuando in questo modo, nel rapporto con il tecnico ortopedico, un importante fattore non solo terapeutico ma anche preventivo. La postura dell’igienista dentale È chiaro come le principali patologie occupazionali di origine ergonomica siano strettamente correlate alle esigenze posturali delle differenti professioni, soprattutto per quelle che richiedono speciici accorgimenti per il mantenimento prolungato di posizioni non isiologiche, l’impiego di strumentazioni dedicate o lo stress di funzioni muscolari o sensoriali (per esempio della vista). Per quanto riguarda l’esercizio della professione dell’igienista dentale, in condizioni comuni il professionista è in una posizione neutrale con un buon accesso, dove l’illuminazione e la visibilità contribuiscono a un’eficace procedura. Il paziente è posizionato in modo da facilitare il lavoro del professionista, permettendo così una seduta eficace e breve nel tempo e creando una stretta relazione tra la posizione assunta dai due soggetti. È comunque importante ricordare che la posizione assunta dal paziente è mantenuta per un tempo relativamente breve, se comparata a quella dell’operatore che invece è la stessa per tutta la giornata lavorativa. È però bene ricordare che gli effetti positivi di una ideale condizione lavorativa per il professionista non ricadono esclusivamente sulla salute di quest’ultimo ma, facilitando il suo operato, conducono a risultati migliori e quindi a un reale beneicio anche per il paziente. L’assunzione di una corretta postura durante l’esercizio della professione pertanto consente di: – contribuire a preservare la salute, sicurezza, e il benessere del professionista; > pagina 26 Û IL FUTURO DELLA PROFILASSI NUOVO MECTRON MULTIPIEZO touch Û ABLATORE MULTI-FUNZIONALE: SCALING, PERIO, ENDO E CONSERVATIVA mectron s.p.a., via Loreto 15/A, 16042 Carasco (Ge), Italia, tel 0185 35361, fax 0185 351374, www.mectron.it, [email protected] Û soft mode per un movimento dell’inserto più delicato ma non meno eficace (stessa frequenza, oscillazioni meno ampie) STADARD MODE SOFT MODE Û grande beneficio per i pazienti articolarmente sensibili Û manipolo con luce LED ruotabile a 360 gradi Û ampia gamma di inserti: oltre 40 forme diverse Û flacone da 500 ml Û possibilità di connessione alla rete idrica d llo studio con apposito kit 26 Speciale < pagina 25 – contribuire a facilitare e rendere eficace la seduta, incoraggiando la collaborazione del paziente; – ridurre lo sforzo per periodi prolungati per mantenere al massimo l’eficienza terapeutica; – limitare l’affaticamento sia isico che mentale; – offrire al paziente un senso di tranquillità, iducia e sicurezza; – gestire al meglio il paziente con esigenze speciali. Il mantenimento di una corretta postura lavorativa permette quindi una buona funzionalità biomeccanica dell’intero corpo durante tutte le attività, che si tradurrà per il professionista nel raggiungimento di un equilibrio psicoisico a totale beneicio suo e del paziente sottoposto a trattamento. Al contrario, il non rispettare i principi di una postura ottimale potrà condurre il professionista ad avvertire un disagio dovuto allo sforzo professionale che potrà tradursi non solo in una ridotta e/o compromessa attività lavorativa, ma anche rilettersi nella vita quotidiana. Come per la maggior parte delle patologie professionali di natura posturale, il segmento corporeo maggiormente coinvolto è il rachide, asse portante e funzionale dell’intero nostro organismo. Per questo motivo la posizione ideale durante l’esercizio è volta a preservare le corrette curvature della colonna, sia a livello cervicale e dorsale che a livello della lordosi lombare, dove il prolungato mantenimento di posture non corrette può facilmente sfociare in patologie altamente invalidanti come lombalgie e lombosciatalgie croniche. Inoltre, essendo per l’igienista fondamentale una completa e accurata visione del campo operatorio è necessario il mantenimento di un’inclinazione anteriore del capo che è suficiente rimanga compresa tra i 15 e i 20 gradi, evitando tensioni muscolari del collo e affaticamenti visivi (Fig. 7). Questo faciliterà il mantenimento di una posizione delle spalle allineata con i ianchi e il pavimento, dei gomiti con il resto del corpo e di avambracci e polsi su una linea retta. Il peso del corpo deve essere distribuito uniformemente sullo sgabello mantenendo uno spazio di circa 3 cm tra il bordo del sedile e il cavo popliteo delle ginocchia, le quali devono rimanere leggermente distanziate e con i piedi ben appoggiati al pavimento. Il mantenimento di una corretta postura da parte dell’operatore è naturalmente dipendente alla posizione relativa da lui assunta nei confronti del paziente: la cavità orale di quest’ultimo deve infatti trovarsi all’altezza del gomito del professionista anche se in la posizione realmente mantenuta è di fatto condizionata dalle reali possibilità di accesso alla cavità orale stessa (Fig. 8). Analizzando così la posizione del professionista attorno al paziente come se fosse rappresentata sul quadrante di un orologio con il paziente stesso al centro, l’orientamento del professionista destrorso nelle procedure cliniche sarà associata alle ore Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2014 comprese tra le 8.00 le 13.00, mentre il professionista mancino sarà posizionato nello spazio compreso tra le ore 11.00 e le 16.00. Il campo operativo è centrato intorno alla cavità orale del paziente, dove per campo operativo si intende la poltrona odontoiatrica con il paziente, il riunito e il servo mobile contenente lo strumentario, il quale consente una rapida accessibilità agli strumenti di lavoro L’essenziale per l’accesso e la visibilità durante il trattamento terapeutico è dato da una lessibilità di movimenti dello sgabello del professionista, da un’adeguata illuminazione rinforzata dall’utilizzo di un ingrandimento. È pertanto chiaro come la corretta strumentazione impiegata dal professionista possa inluenzare ampiamente la postura da lui assunta durante il trattamento del paziente. Fig. 7 g li postura igienista. Fig. 8 - Igienista e paziente. Principal atologie occupazional e ’igienista dentale Lo svolgimento dell’attività di igienista dentale richiede necessariamente il doversi confrontare quotidianamente con alcuni aspetti ergonomici e posturali legati alla posizione mantenuta durante le fasi operative, alla strumentazione utilizzata e alle sequenze di movimenti richieste che, se non affrontate con i giusti accorgimenti, possono dare origine a diverse forme di patologie prevalentemente muscolo-scheletriche. Ne sono affetti con modalità differenti sia gli arti superiori, che quelli inferiori, che il rachide attraverso disturbi che possono essere prevenuti e trattati con soluzioni dedicate. Arto superiore Le patologie che possono afliggere l’arto superiore sono prevalentemente relazionate alla strumentazione utilizzata, non sempre suficientemente attenta alle esigenze ergonomiche dell’utilizzatore e all’esecuzione di movimenti ripetuti o scomodi. In deinitiva i principali fattori scatenanti l’insorgere di patologie occupazionali degli arti superiori sono: – ripetitività dei movimenti; – frequenza dei movimenti; – forza applicata; – postura mantenuta; – pause (tempo di recupero). Lo sviluppo di speciici studi ha condotto alla progettazione di soluzioni strumentali dotate di caratteristiche particolarmente attente alle esigenze ergonomiche del lavoratore, consentendo così la riduzione dell’insorgenza di patologie, per esempio relazionabili a una non corretta o faticosa impugnatura grazie all’impiego di forme e materiali tecnologicamente molto accurati. Ciò non è però suficiente a eliminare completamente la possibilità di insorgenza di patologie quali quelle elencate di seguito (Tab. 2). POLOGIA Sindrome del tunnel carpale Compressione del nervo mediano a livello del retinacolo dei lessori nel canale carpale. Tendinite dei lessori delle dita della mano Patologia iniammatoria tendinea del comparto ventrale del carpo e della mano Epicondilite Patologia iniammatoria degli estensori del gomito. Tendinite della cufia dei rotatori Patologia iniammatoria dei tendini della cufia dei rotatori. Tab. 2 Tendinite dei lessori delle dita della mano: patologia iniammatoria tendinea del comparto ventrale del carpo e della mano che può sfociare, oltre che in una sintomatologia algica rilevante, in limitazione funzionale e varianti patologiche come “dita a scatto”. Anche in questo caso la tutorizzazione può essere eseguita per mezzo di appositi bracciali steccati di rigidità differenti a seconda delle esigenze dell’utente e delle sue caratteristiche anatomiche. Possono o meno comprendere il contenimento dedicato per il pollice a seconda della presenza o meno di sintomatologie concentrate a livello del primo raggio (per esempio sindrome di De Quervain). Epicondilite: patologia iniammatoria tendinea comunemente nota come “gomito del tennista”, comporta dolore e goniore del gomito causato solitamente da attività (professionali o sportive) comportanti movimenti o microtraumi ripetuti a carico di questa articolazione. Il trattamento di elezione è ortesico e prevede l’impiego di appositi tutori costituiti da una bracciale, solitamente dotato di cuscinetti pressori (in schiuma, gel o ad aria), il quale deve essere stretto in prossimità dell’inserzione tendinea iniammata nella regione immediatamente distale all’articolazione omero-ulnare. Tale pressione ha la funzione di “scaricare” l’inserzione tendinea stessa consentendo il rientro della condizione iniammatoria (Fig. 10). Tendinite della cufia dei rotatori: patologia iniammatoria dei tendini della cufia dei rotatori causata da traumi, movimenti ripetuti con eccessiva frequenza o dalla naturale Fig. 11 - Lombalgia. Sindrome del tunnel carpale: compressione del nervo mediano a livello del retinacolo dei lessori nel canale carpale. È solitamente causata da microtraumi ripetuti, patologie iniammatorie tendinee, movimenti del carpo ripetuti con elevata frequenza, edemi o deformità ossee, comportando deicit sensoriali e motori nel corrispondente territorio di innervazione. Il trattamento di elezione prevede solitamente l’impiego di appositi tutori di immobilizzazione del carpo in posizione antalgica costituiti da un bracciale in tessuto traspirante con una o più stecche modellabili (solitamente in alluminio) sul lato ventrale del carpo, volte al mantenimento dello stesso nella posizione desiderata sulle speciiche esigenze del singolo utente (Fig. 9). degenerazione dei tessuti con il progredire dell’età del soggetto. Causa dolore intenso e diffuso all’articolazione della spalla, spesso anche a riposo e limitazione nei movimenti dell’arto superiore con relativa debolezza muscolare. Il trattamento ortesico prevede l’impiego di appositi tutori di spalla volti al mantenimento a riposo dell’articolazione solitamente costituiti da una tasca reggibraccio con eventuale cuscino di abduzione a gradazioni differenti. Rachide Una delle principali cause comportanti lo scaturire di patologie occupazionali nella professione dell’igienista dentale è data dal mantenimento di una non corretta distanza di lavoro. La maggior parte dei professionisti asserisce di ottenere una buona visibilità a una distanza dalle proprie mani di 25-30 cm, che può però ridursi anche a 15 cm in caso vi siano esigenze di particolare precisione visiva. A questo scopo una migliore visibilità del campo operatorio può essere assicurata dall’impiego di strumenti speciici che consentono la visione di dettagli anche minimi pur mantenendo una distanza di lavoro adeguata. Si tratta di sistemi binoculari di ingrandimento (occhiali ingranditori) che hanno lo scopo di permettere una migliore visione dei dettagli, incrementando la qualità del lavoro svolto e riducendo i tempi operatori e l’affaticamento visivo. Una distanza di lavoro ridotta comporta infatti l’insorgenza di stress muscolo-articolari sia a livello del rachide lombare che cervicale inducendo così la comparsa di patologie quali quelle elencate di seguito (Tab. 3). > pagina 27 PATOLOGIA DESCRIZIONE Cervicalgia Dolore muscolo-tendineo prevalentemente di tipo iniammatorio in sede cervicale. Lombalgia Sindrome dolorosa muscolare in sede lombare. Protrusioni ed ernie discali Fuoriuscita del nucleo polposo di uno o più dischi intervertebrali dall’anulus ibroso con rischio di compressione radicolare. Fig. 10 - Epicondilite. Fig. 9 - Sindrome del tunnel carpale. DESCRIZIONE Tab. 3 Fig. 12 - Seggiolino. Fig. 13 - Seduta Kikka. Speciale 27 Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2014 < pagina 26 Cervicalgia: dolore muscolo-tendineo prevalentemente di tipo iniammatorio in sede cervicale comportante sintomatologia dolorosa diffusa e nei casi più gravi nausea e vertigini. Il trattamento ortesico può essere eseguito nei casi più conclamati attraverso appositi collari morbidi che, se da un lato stabilizzano e supportano il rachide cervicale, dall’altro limitano notevolmente la sua mobilità. Lombalgia: sindrome dolorosa muscolare in sede lombare dovuta prevalentemente al mantenimento abituale di posture comportanti deviazioni dalle normali curvature del rachide sul piano sagittale. Spesso si conigura in un quadro di iperlordosi relazionato a un sensibile incremento dell’angolo sacrale rispetto ai isiologici 32° di inclinazione anteriore. Questo può condurre a compressioni radicolari ai livelli superiori (nella maggior parte dei casi in corrispondenza delle due ultime vertebre lombari) conseguenti a protrusioni discali o ernie. I prodotti volti al trattamento ortesico di tale condizione sono molteplici, appartenenti alla famiglia dei corsetti e possono presentare caratteristiche di supporto differenti a seconda delle esigenze del soggetto: un tutore più rigido condurrà a un supporto maggiore ma vincolerà maggiormente il movimento, uno più dinamico avrà un comportamento più elastico assecondandolo in maniera più consona ma offrendo un supporto inferiore (Fig. 11). Protrusioni discali ed ernie: si tratta della fuoriuscita del nucleo polposo di uno o più dischi intervertebrali dall’anulus ibroso che isiologicamente lo circonda con conseguente compressione delle radici nervose limitrofe. Tale quadro si manifesta abitualmente in sede lombare (L4-L5, L5-S1) e cervicale; associato a una lombalgia può facilmente condurre a una lombosciatalgia, attualmente la prima causa di assenteismo dal posto di lavoro con evidenti conseguenze sociali ed economiche. Arti inferiori Anche la posizione degli arti inferiori può comportare l’emergere di patologie occupazionali invalidanti, spesso relazionate comunque alla complessiva condizione del rachide lombare. A questo proposito risulta fondamentale per l’operatore l’impiego di una corretta seduta che consenta allo stesso tempo una buona stabilità associata alla libertà di movimento attorno al paziente, utilizzando per questo accorgimenti ergonomici attenti alle esigenze operative del professionista. In questo senso negli ultimi anni sono state sviluppate soluzioni volte alla tutela del comfort e della salute del lavoratore durante l’esercizio della sua attività, attribuendo alla seduta (seggiolino, Fig. 12) il compito di sostenerlo nel pieno rispetto della sua conformazione anatomica e di assecondare nel miglior modo possibile i movimenti che lo stesso deve abitualmente svolgere attorno al paziente per tutta la durata del proprio intervento. Per questo motivo un seggiolino attentamente progettato deve necessariamente tenere conto di alcuni aspetti quali: – mantenimento di un angolo di lessione dell’articolazione del ginocchio pari o superiore a 110°; – supporto lombare per mezzo di un apposito schienale correttamente posizionato; – mantenimento di una distanza di lavoro pari a circa 35-40 cm; – mantenimento di un’inclinazione anteriore del capo non superiore a 25°. Elementi di fondamentale importanza sono inoltre rappresentati dalla presenza di superici di appoggio adeguatamente conformate per il supporto anatomico del professionista e la possibilità di eseguire le opportune regolazioni (per esempio relativamente all’altezza da terra del piano di seduta) per meglio adattare il prodotto alle esigenze antropometriche dello speciico utente. Spinte dalla necessità di rispondere alle esigenze di un gran nume- ro di professionisti che nel corso della propria carriera incorrono con sempre maggiore frequenza in patologie occupazionali di origine posturale, le aziende produttrici hanno da anni iniziato un processo di sviluppo di soluzioni dedicate sempre più attente ai minimi dettagli ergonomici, dando vita a linee di prodotto innovative e rafinate sia da un punto di vista tecnico che del design. Un esempio emblematico è offerto dal sistema di seduta “Kikka active chair” che, proponendo una seduta basata su una forma semisferica deformabile ed elastica, punta alla stimolazione propriocettiva del sistema tonico-posturale e a evitare il mantenimento di posizioni assise statiche eccessivamente prolungate nel tempo. L’utilizzo di tale sistema è però a nostro avviso da considerarsi ideale se per periodi non eccessivamente prolungati, in modo da non sollecitare eccessivamente i sistemi di gestione dell’equilibrio e la muscolatura ad essi connessa (Fig. 13). NUOVA TESTINA INTERCARE PER UNA MIGLIORE PULIZIA INTERDENTALE NUOVO SENSORE DI PRESSIONE MODALITÀ DI PULIZIA REGOLABILI ANCHE IN INTENSITÀ Le caratteristiche e la performance del nuovo FlexCare Platinum parlano da sole. Dimostrato che rimuove fino a 7 volte più placca negli spazi interdentali*, la nostra nuova testina InterCare ha setole uniche per una rimozione avanzata della placca interdentale ed una migliore cura delle gengive. Un sensore di pressione intuitivo e nove modalità di spazzolamento offrono un’opportunità di prevenzione personalizzata ed un sussidio interattivo per aiutare i tuoi pazienti a spazzolare i denti correttamente. 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Per questa terapia la ricerca Medical ha sviluppato l’apparecchiatura Jonoluor Praxis Master e il gel di luoro acidulato (A.P.F.) con aloe, che uniscono proprietà antiniammatoria, rigenerativa e antibatterica dell’aloe, e il luoruro di sodio, noto per il suo potere di protezione e mineralizzazione dello smalto dentale, comprovato da studi clinici (confermati anche dalle “Linee guida nazionali per la promozione della salute orale e la prevenzione delle patologie orali in età evolutiva”, aggiornata a novembre 2013 dal Ministero della Salute). Per il trattamento dell’ipersensibilità si consigliano cicli di 2 minuti a 2,5 mA, ino a scomparsa della sensibilità a distanza di 8 giorni uno dall’altro. Per una normale prevenzione si consigliano due cicli annuali, uno in primavera e uno in autunno (si veda, per comprovata eficacia, la revisione sistematica del Center for evidence-based dentistry dell’American Dental Association, novembre 2013). Si segnala inoltre la promozione autunnale della Prevenzione dentale promossa dall’ANDI, con la luoroproilassi. Medical Tel.: 0438.21844 - www.medicalgroupitaly.com JONOFLUOR PRAXIS MASTER ergonomico,efficace. Ginevra: L’FDI (Fédération Dentaire Internationale) ha lanciato la campagna “Sorriso per la vita” legata alla Giornata Mondiale della Salute Orale 2015 (WOHD) per sensibilizzare il pubblico sull’importanza di prendersi cura dei propri denti e gengive. La WOHD viene celebrata in tutto il mondo il 20 marzo di ogni anno attraverso una ampia gamma di attività di sensibilizzazione organizzate da dentisti, studenti di odontoiatria, associazioni odontoiatriche nazionali e partner aziendali. Oltre il 90% della popolazione mondiale soffre di qualche forma di malattia dentale nel corso della vita, ma molte possono essere facilmente curate o trattate preventivamente grazie a una buona routine terapeutica. La campagna “Sorriso per la vita” WOHD 2015 si basa sull’“Invito ad agire” (grazie allo slogan “È ora di...”), adattabile a circostanze diverse ed esigenze particolari. I dentisti cha hanno partecipato all’FDI Annual World Dental Congress di Nuova Delhi nel settembre scorso hanno condiviso la campagna “Sorriso per la vita” approvando, dal punto di vista igurativo e simbolico, il manifesto. Nel commentare la campagna “Sorriso per la vita” la Presidente FDI Tin Chun Wong ha ricordato che «la malattia orale può essere prevenuta con la pratica di una buona igiene della bocca per tutta la vita, dall’infanzia all’età adulta. Dopo aver triplicato tra il 2013 e il 2014, il numero di Paesi che celebrano la Giornata mondiale – ha aggiunto – stiamo ora tentando di raggiungere un pubblico ancora più vasto in un maggior numero di Paesi, anche online». Il Direttore esecutivo FDI Jean-Luc Eiselé «Vogliamo incoraggiare tutti a celebrare questo giorno così importante – ha detto. I partecipanti possono scaricare loghi, manifesti e kit, programmare le loro attività attraverso il sito web dedicato alla campagna. Ci si può anche ispirare ad eventi o aneddoti relativi alle campagne precedenti per pianiicare ciascuno la propria Giornata Mondiale della Salute 2015». La FDI ha inoltre confermato che i quattro partner globali della WOHD, ossia LISTERINE, Unilever, Henry Schein e Wrigley, un Programma di assistenza sanitaria orale, hanno rinnovato l’impegno a sostenere la campagna nel 2015. «Il continuo sostegno da nostri partner – ha sottolineato Wong – è essenziale per garantire che la Giornata Mondiale della Salute orale continui ad avere un impatto globale e che il nostro messaggio raggiunga un pubblico più ampio possibile». ntal Tribune International LA IONOFORESI DENTALE www.medicalgroupitaly.com EXPODENTAL STAND E22 L049 IDS COLONIA • 10-14 marzo 2015 • Pad. HALL 10.2 Stand Speciale 29 Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2014 IVOCLAR VIVADENT Alta protezione contro carie ed erosione anche per i pazienti xerostomici Fluor Protector S: la lacca protettiva al luoruro Fluor Protector S è la nuova lacca protettiva al luoro per la desensibilizzazione, la prevenzione della carie e la protezione dall’erosione dentale. La lacca protettiva contiene 7700 ppm di luoruro in soluzione omogenea ed è già pronta per l’applicazione diretta. Immediata fluorurazione dello smalto L’innovativo sistema a lacca, grazie alla sua fonte di luoruro disciolto in modo omogeneo, consente la disponibilità immediata di questo componente. Fluor Protector S rilascia il luoruro in breve tempo, garantendo un’eficace luorurazione dello smalto dentale. Dopo l’asciugatura della lacca la concentrazione di luoruro è circa quattro volte maggiore. La lacca omogenea favorisce l’applicazione dosata e controllata del luoruro. Gusto delicato - Fluor Protector S ha un profumo e un gusto gradevoli ed è quindi molto adatto ai bambini e ad altri gruppi di pazienti sensibili. Facile da dosare - L’innovativo tubo erogatore per uso ripetuto, consente di prelevare la quantità desiderata di Fluor Protector S in modo rapido, semplice, igienico ed economico. In alternativa è disponibile la sicura confezione monodose singola. Bassa viscosità per superfici complesse La bassa viscosità di Fluor Protector S conferisce al prodotto proprietà di scorrimento e umettamento ottimali. Contrariamente alle lacche al luoro viscose e poco luide, la lacca protettiva si distribuisce facilmente e penetra bene nelle strutture supericiali complesse. In questo modo anche le zone a rischio, quali i colletti cervicali esposti, le fessure, le superici prossimali, i bordi coronali e i margini dei restauri, nonché le superici dentali porose e le zone attigue a fasce e bracket ortodontici, ricevono il necessario apporto di luoruro. I pazienti con bocca asciutta (xerostomici) sono spesso soggetti a un maggiore rischio di sviluppare la carie. Ciò è dovuto al fatto che la saliva non può svolgere le proprie normali funzioni protettive. La mucosa orale affetta da secchezza è inoltre estremamente sensibile. Sono pertanto necessari prodotti eficaci ma delicati per la cura orale e dentale. In caso di pazienti xerostomici, si consigliano una lacca protettiva contenente luoro, ad esempio Fluor Protector S, e uno speciale gel per la cura dentale, ad esempio Fluor Protector Gel, che oltre al luoro contiene anche calcio e fosfato. Ampiamente diffusi nella popolazione Molti dei farmaci comunemente prescritti, quali antistaminici, antipertensivi o antidepressivi, riducono la produzione di saliva. Poiché l’insorgenza di malattie sistemiche e la conseguente assunzione di farmaci aumentano con l’età, le persone anziane soffrono lar Vivadent s.r.l. www.ivoclarvivadent.it [email protected] spesso di questo effetto indesiderato. Fluor Protector S rappresenta un trattamento di elezione per i pazienti che, con l’aumentare dell’età, presentano colletti cervicali e quindi il sensibile cemento radicolare e la dentina risultano spesso esposti garantendo una protezione della struttura dentale più sensibile. L’applicazione di Fluor Protector S, favorisce la salute dei denti e lascia in bocca una piacevole sensazione proteggendo le strutture più sensibili. Fig. 1 nte e m a t i u t a r g Prova r o u l F i d a i c a c i f l’e Fig. 2 ! S r o t c e t o Pr ggio. a m o e n io p m tuo ca il o it b u s i d ie Rich Fluor Protector S la nuova lacca al luoro Registrati all’indirizzo: www.ivoclarvivadent.it/fps e riceverai 1 campione omaggio di Fluor Protector S! www.ivoclarvivadent.it Ivoclar Vivadent s.r.l Via Isonzo 67/69 | 40033 Casalecchio di Reno (BO) Tel. 051/6113555 | Fax 051/6113565 | [email protected] io 2015 bbra scade il 28 fe 30 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2014 MECTRON New Starlight Pro Leggera, potente, maneggevole La nuova Starlight Pro, senza ili, è dotata di una potenza di oltre 1.400 mW/cm2, in grado di polimerizzare uno strato di materiale composito di 2 mm in soli 10 secondi. La lampada è caratterizzata dal nuovo attacco della ibra ottica nera a “click-clack”, in modo da avere una connessione perfetta al manipolo e quindi ottimizzare la trasmissione del fascio luminoso. Massima ergonomia e leggerezza sono garantite da un peso di soli 105 grammi! Due sono le modalità di funzionamento: “fast”, 10 secondi alla massima intensità di luce; e “slow rise”, 20 secondi con aumento graduale dell’intensità luminosa nei primi 3 secondi sino al valore massimo. La batteria al litio-ioni assicura un’autonomia di 320 cicli da 10 secondi con un tempo di ricarica di 90 minuti. La stazione di carica è dotata di un radiometro integrato che segnala, attraverso una luce verde, che la lampada è pronta per un processo di polimerizzazione eficace e sicuro per il paziente. La nuova Starlight Pro è disponibile in 4 diverse colorazioni: bianco lucido, giallo lucido, argento e carbonio nero opaco. Dotazione: manipolo cordless + base ricarica + ibra ottica nera 8 mm. Mectron s.p.a. via Loreto 15/A, 16042 Carasco (Ge) - Tel.: 0185 35361 - Fax: 0185 351374 - www.mectron.it - [email protected] BREDENT Sistema HELBO®: terapia fotodinamica contro le malattie parodontali ® HELBO Le infezioni batteriche del cavo orale rappresentano una delle maggiori sfide per l’odontoiatria. Le malattie parodontali, in particolare, sono in forte ascesa: secondo recenti pubblicazioni oltre il 60% della popolazione ne soffre. Contro malattie come la parodontite, la perimplantite, l’endodontite, la carie, la pulpite e le complicanze da guarigione (per esempio, a seguito di interventi chirurgici), oltre ai metodi tradizionali di trattamento, è possibile affidarsi alla terapia fotodinamica antimicrobica. Questa terapia combatte i batteri patogeni, accelera il processo di guarigione delle malattie e lenisce il dolore. La terapia fotodinamica trova, inoltre, applicazione nell’implantologia post-estrattiva e nella chi- rurgia ricostruttiva per la decontaminazione dei siti riceventi. La terapia fotodinamica antimicrobica è facilmente attuabile in studio con il sistema Helbo di Bredent Medical. Molti studi e più di 50 pubblicazioni scientifiche confermano l’efficacia di questa terapia, che si basa sulla colorazione della membrana batterica per mezzo di molecole coloranti fotosensibili con il fotosensibilizzatore HelboBlue. Le molecole si diffondono nel biofilm e vengono successivamente attivate dalla luce del laser; trasferiscono la loro energia all’ossigeno presente a livello locale, producendo in tal modo ossigeno singoletto altamente aggressivo, che in un minuto distrugge il 99% dei batteri presenti nel biofilm. TERAPIA FOTODINAMICA Efficace contro le infezioni batteriche „10 anni di successi testati scientificamente“ HELBO® Terapia fotodinamica antimicrobica (aPDT), favorisce la conservazione di denti ed impianti. HELBO® è l‘unico sistema di questo genere con componenti sterili. • Nessun effetto collaterale. • Nessun dolore. • Nessuna resistenza agli antibiotici. Per maggiori informazioni sulla terapia fotodinamica HELBO® potete contattare direttamente il distributore telefonando al n. 0471 - 469576. Potete richiedere materiale informativo al sito http://helbo.bredentmedical.com SCANNERIZZARE QUESTA PAGINA CON LAYAR APP HELBO D i s t r i b u t o r e p e r l ‘ I t a l i a : b r e d e n t s . r. l . | V i a R o m a 10 | 3 910 0 B o l z a n o | T: 0 4 71 / 4 6 9 5 7 6 | F : 0 4 71 / 4 6 9 5 7 3 | w w w. b r e d e n t . i t | @ : i n f o @ b r e d e n t . i t Bredent Srl Tel.: 0471.469576 - www.helbo.de/it - www.bredent.it Speciale 31 Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2014 UNID: a Roma il XIII Congresso nazionale Spietato contro i batteri, delicato con le mucose. NTE • DA 60 AN NI AIUTA I L AI Z IE N T IS T A AD U TA RE IL P A rettivo UNID Clexidin ® DE Quest’anno l’apertura dei lavori del XIII Congresso UNID, svoltosi a Roma presso l’hotel Holiday Inn dal 23 al 25 ottobre, è stata affidata al workshop pre-congressuale, che ha visto più adesioni di quelle previste e riscosso notevoli consensi. Il XIII Congresso, la cui organizzazione è stata affidata alla Pierre Service, ha registrato la presenza di oltre trecento iscritti, che hanno seguito con attenzione i relatori di indiscussa professionalità, premiando così l’associazione con la loro presenza. Un successo condiviso anche dalle tante aziende che hanno sponsorizzato l’evento, a ulteriore testimonianza della fiducia riposta all’attuale direttivo UNID e del fatto che gli igienisti dentali hanno a cuore la loro formazione. Il presidente nazionale UNID Maurizio Luperini (in foto) e il direttivo esprimono soddisfazione per il risultato ottenuto, condividendolo con ogni singolo socio. Tra i personaggi intervenuti segnaliamo Saverio Proia, in rappresentanza del Ministero della Salute; Livia Ottolenghi, direttore Dipartimento Odontostomatologiche della Sapienza e presidente dei corsi di laurea CLID, polo di Terracina; i presidenti dei corsi di laurea Di Giorgio, De Biase, Somma, in rappresentanza dell’Università Cattolica; Raffaella Docimo, professore ordinario di Tor Vergata e presidente SIOI; Saverio Condò, presidente del corso di laurea CLID Tor Vergata, al quale è stata conferita la tessera di socio onorario per il contributo scientifico e la presenza costante agli eventi UNID. Non sono mancati alla cena sociale momenti di grande serenità e allegria. Il direttivo è grato ai presidenti di sessione e ai moderatori, che con i relatori hanno contribuito al successo del Congresso in contenuti e presenze. Un successo che è motivo di incoraggiamento per migliorare, perché riteniamo che l’impegno e la coerenza in favore dei soci e della professione, siano elementi fondamentali, un utile supporto per fare dell’associazione motivo di orgoglio. CONTRO BATTERI E PLACCA VITTORIA ASSICURATA. IN FARMACIA a base di CLOREXIDINA dal sapore GRADEVOLE Addio a batteri e placca dentale con Forhans Clexidin, la linea di prodotti per l’igiene orale Forhans a base di Clorexidina, dal sapore gradevole, favorisce un’azione antibatterica ancora più efficace. In differenti formati e concentrazioni, sono adatti a tutte le necessità. Testati clinicamente anche su pazienti oncologici trattati con bifosfonati. (Tuscany School of Dental Medicine, University of Florence and Siena. “Donati D. et al. Clorexidina e bifosfonati in pazienti oncologici. Dental Clinics 2012 Anno IV (1): 33-39”) da 60 anni aiuta il dentista ad aiutare il paziente 100 80 60 40 20 0 1 2 3 4 5 Riduzioni in percentuale della quantità di batteri presenti nel cavo orale dopo sciacquo con soluzione di Clorexidina 0,12% Uragme Srl - Roma - Tel. 06.87201580 www.uragme.it 32 Speciale Hygiene Tribune Italian Edition - Dicembre 2014 Ricerca e clinica del cancro orale al III Simposio Sipmo Società italiana di patologia e medicina orale Organizzato da Monica Pentenero, responsabile della Unità di Medicina e Oncologia orale alla Clinica odontostomatologica del Polo universitario San Luigi di Orbassano, diretta da Sergio Gandolfo, il 17 e il 18 ottobre si è tenuto a Torino (Aula magna del Rettorato) il III Simposio nazionale SIPMO (Società italiana di patologia e medicina orale), presieduto da Lorenzo Lo Muzio. All’evento hanno preso parte docenti, ricercatori e medici provenienti da numerose scuole universitarie e centri ospedalieri italiani. Dopo il via ai lavori dato da Gandolfo e Pentenero, sono seguite due lezioni magistrali tenute da Giancarlo Tajana (Università di Salerno) sull’evoluzione scientiica delle conoscenze sui meccanismi molecolari del crosstalk epitelio-mesenchima; e da Federico Bussolino (Università di Torino) dedicata agli ultimi dati di ricerca sulla angiogenesi, in particolare quella tumorale, e sui farmaci antiangiogenetici. Si è svolta in seguito la sessione dedicata al Premio Margiotta, che da molti anni designa la migliore tesi di laurea in Patologia e Medicina orale. Quattro le tesi inaliste tutte molto interessanti: la più meritevole è stata giudicata la tesi esposta da Luisa Limongelli (scuola di Bari), relatore Gianfranco Favia. Il giorno successivo, il Simposio è proseguito presso il Centro didattico della Scuola di Medicina San Luigi, con tre relazioni (su invito): Walter Giaretti (Istituto scientiico Tumori di Genova) ha presentato una revisione critica sui dati di ricerca sul ruolo della aneuploidia e della instabilità cromosomica nell’evoluzione del cancro orale; Giuseppina Campisi (Palermo) ha relazionato sullo stato dell’arte delle formulazioni farmaceutiche in medicina orale; e inine Giuseppe Maina (Torino) ha affrontato il punto di vista dello psichiatra sulla sindrome della bocca che brucia. Presentate poi le 12 relazioni di ricerca delle Scuole Universitarie italiane di Patologia e Medicina orale di Bari, Bologna, Chieti, Foggia, Milano, Napoli Federico II, Palermo, Parma, Roma Cattolica, Torino Dental School, Torino San Luigi e Trieste, selezionate tra quelle inviate a una Commissione valutatrice. Parallelamente ai lavori congressuali, si è svolta una partecipata sessione poster. La giornata si è conclusa con la premiazione delle migliori relazioni di ricerca. Premiate la Scuola di Bologna (relatore D.B.. Gissi, risultata prima) con menzioni a R. Marino (Torino San Luigi) e M. Petruzzi (Bari), mentre il miglior poster è risultato quello di F. Spadari (Scuola di Milano IRCCS Policlinico), con menzioni a R. Marino (Torino San Luigi), G. Giannatempo (Foggia), PM. Passerini (Parma) e L. Trombelli (Ferrara). Ampia partecipazione di pubblico nelle due giornate (piene le due aule del Rettorato e del Centro didattico), composto non solo da patologi orali ma da altri specialisti, studenti di odontoiatria e medicina, partecipanti a master, specializzandi e dottorandi di ricerca. Unanime la soddisfazione. Patrizia Biancucci