N. 1 - Luglio 2009 QUADRIMESTRALE - POSTE ITALIANE S.p.A. - SPEDIZIONE IN A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) ART. 1 COMMA 1 - DCB TS EDITORIALE DELLA PRESIDENZA QUALITà DELLA FORMAZIONE, TIROCINIO E GOVERNO DELL’ACCESSO ALLA PROFESSIONE Le linee politico - strategiche di questo consiglio avevano incluso, tra i vari punti programmatici, anche la messa in atto di azioni rivolte da un lato al miglioramento della formazione di base dello psicologo, dall’altro dirette a porre le condizioni per l’attivazione di una programmazione degli accessi ai corsi di laurea in psicologia che tenga conto, anche alla luce del mercato del lavoro, del reale fabbisogno formativo. Sebbene il raggiungimento di questo secondo obiettivo implicherebbe necessariamente l’approvazione di una Legge che introduca il numero programmato a livello nazionale per la psicologia, è stato comunque possibile a livello regionale fare qualcosa per raggiungere contestualmente sia l’obiettivo di migliorare gli standard formativo - professionali che quello di realizzare azioni rivolte a governare l’accesso alla professione. Tale obiettivi sono stati perseguiti a livello territoriale anche attraverso un’adeguata regolamentazione del tirocinio che, nell’ottica di quanto previsto per la “supervised practice” di Europsy, può portare allo sviluppo di competenze utili per una professionalità consapevole. L’anno di pratica professionalizzante svolta sotto la supervisione di uno psicologo esperto è infatti fondamentale per consolidare l’integrazione delle conoscenze teoriche e di quelle pratiche formando il futuro professionista alla “independent practice”, ossia a svolgere la professione in forma autonoma e competente. La legge (DPR 328/01, art. 6 comma 1) attribuisce una specifica competenza all’Università e all’Ordine regionale in merito allo stabilire le modalità di espletamento del tirocinio professionale, in accordo con le altre norme vigenti in materia. Tali modalità devono venir concordate nell’ambito di una convenzione stipulata tra i due Enti sopraccitati. è quindi per me un gran piacere annunciarvi che nei mesi scorsi è terminato nel migliore dei modi il lungo lavoro di revisione del regolamento che disciplina il tirocinio professionale utile per l’accesso all’esame di Stato per la sezione A e B dell’Albo; tale regolamento ha sostituito quelli precedente- i n d i c e EDITORIALE DELLA PRESIDENZA Qualità della formazione, tirocinio e governo dell’accesso alla professione........................................................................... 1-2 EDITORIALE DELLA REDAZIONE Gli obiettivi del 2009: integrazione delle informazioni agli iscritti............................................................................ 3 LETTERE E DOCUMENTI DELL’ORDINE Lettera all’Assessore regionale all’Istruzione sulla psicologia scolastica. ................................................................................... 4 Lettera sulle problematiche connesse alle graduatorie ambulatoriali....................................................................... 4-5 Lettera al Rettore dell’Università degli Studi di Trieste sulla Convenzione Tirocini.................................................................................... 5 Convenzione tra l’Ordine e l’Università degli Studi di Trieste sui tirocini per l’esame di stato................................................5-6 Testo del regolamento disciplinare............................................................ 6-13 ATTIVITà DELL’ORDINE La terza Giornata dello Psicologo.................................................................. 14 Psicologia Scolastica: nuove prospettive per la professione...... 15-16 La Conferenza stampa a Trieste per il ventennale della Legge 56/89..................................................... 16-17 Annuncio workshop “Tra medicina e psicologia. I percorsi comuni”. ................................... 17 notizie Posta elettronica Certificata e altri servizi per gli psicologi...... 17-19 Il protocollo d’intesa CNOP e Guardia di Finanza................................. 19 Angelo Arcicasa Presidente ENPAP. .............................................................. 20 Annuncio Convegno Etnopsichiatria............................................................ 20 gruppi e commissioni di lavoro dell’ordine Gruppo di lavoro sulla Psicologia dello Sport.................................. 20-21 Gruppo di lavoro sulla Psicologia Scolastica........................................... 21 Gruppo di lavoro sul Terzo Settore......................................................... 21-22 Gruppo di lavoro sull’Anziano................................................................... 22-23 Gruppo di lavoro sulla Psicologia Ospedaliera................................. 23-24 contributi dagli iscritti.............................................................................. 24 Le attività dello psicologo nell’area neuropsicologica. .............. 25-26 errata corrige....................................................................................................... 26 in ricordo dei colleghi.................................................................................. 26 notizie dalla tesoreria Il Bilancio Consuntivo 2008............................................................................. 27 Nota integrativa e Relazione sulla gestione esercizio 2008....... 28-29 Relazione del Revisore Unico al Bilancio 2008...................................... 29 Aggiornamento albo regionale....................................................... 30-31 mente vigenti. Il lavoro di revisione dei regolamenti si è svolto nel corso di una serie di riunioni della commissione mista Ordine/Università che si sono tenute a partire da dicembre 2008. Le nuove regolamentazioni, deliberate dal Consiglio della Facoltà di Psicologia, dal Senato accademico dell’Università di Trieste, nonché dal Consiglio dell’Ordine, sono diventate operative dal 15 marzo 2009 e saranno valide sia per i nuovi ordinamenti universitari attivati a partire da quest’anno accademico (ex DM 270/04) sia per i vecchi e vecchissimi ordinamenti (DM 509/99 e previgenti). L’accelerazione nel lavoro di revisione dei regolamenti contenuti nelle precedenti convenzioni è avvenuta, in particolare, a partire da un parere emesso il 13 novembre 2008 dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (MIUR) in cui è stato finalmente chiarito che l’anno di tirocinio valido per l’accesso all’esame di Stato per la sezione A deve essere svolto in modo continuativo e ininterrotto. In tal modo è stato reso inammissibile espletare, per l’accesso alla sezione A dell’albo, uno dei due semestri di tirocinio previsti per l’ammissione all’esame di Stato prima dell’acquisizione della laurea triennale. Tale orientamento è stato poi nuovamente confermato dal MIUR in un altro parere emesso in risposta ad un quesito da me posto al Ministero il 20 ottobre 2008. Per questo motivo il 2 dicembre è stata inviata una lettera al Rettore dell’Università di Trieste (che pubblichiamo in questo giornale) in cui si chiedeva di adeguare la convenzione sui tirocini attualmente vigente ai contenuti e alle interpretazioni delle note ministeriali sopra citate. Il regolamento ora predisposto con il lavoro della commissione ha pedissequamente accolto tale linea interpretativa. Di seguito vi sintetizzo le fondamentali modifiche apportate con la nuova convenzione che è stata siglata formalmente a febbraio e il cui testo viene pubblicato integralmente nelle pagine seguenti: a) i semestri di tirocinio (un semestre per i Dottori in Tecniche psicologiche e due semestri per gli Psicologi), dovranno essere svolti in maniera continuativa ed interrotta; b) il semestre di tirocinio utile per l’accesso alla sezione B e l’anno di tirocinio previsto per l’accesso alla sezione A potranno iniziare esclusivamente dopo il conseguimento del diploma di laurea nel primo caso e di laurea specialistica o magistrale nel secondo caso (ciò in linea anche con quanto previsto dalla Certificazione europea in Psicologia - Europsy); c) sono stati nettamente differenziati i percorsi di tirocinio per la Sezione A e per la Sezione B: la logica è che i due tirocini sviluppano competenze diverse e quindi devono essere differenziati. Non si potrà quindi più quindi “scontare” il semestre di tirocinio svolto per l’ammissione all’esame di Stato per la sezione B dall’annualità di tirocinio da svolgersi per l’esame di Stato per la sezione A. Si ritiene che questo disincentiverà fortemente l’effettuazione del tirocinio per l’ammissione alla sezione B dell’albo; d) sono stati resi omogenei i requisiti per il riconoscimento delle sedi idonee a svolgere i tirocini per la sezione A e B dell’Albo nell’ottica dell’innalzamento della qualità del ti- rocinio stesso: non è più prevista, quindi, la possibilità di svolgere il tirocinio in sedi che non abbiano uno psicologo in qualità di dipendente, di convenzionato o di consulente esterno. In tutti i casi il supervisore dovrà garantire la presenza presso la sede di tirocinio per almeno 20 ore settimanali; e) è stato introdotto il concetto di valutazione del tirocinio: la valutazione verrà effettuata con dei questionari compilati sia da parte del supervisore, che dovrà valutare l’acquisizione di alcune abilità da parte del tirocinante, sia da parte del tirocinante, che dovrà esprimere giudizi in merito al livello di gradimento nei confronti delle attività svolte e della supervisione ricevuta; f) è stato inserito un richiamo esplicito al rispetto del Codice deontologico degli Psicologi italiani nella pratica del tirocinio. Tutti gli elementi di novità appena citati si caratterizzano per il fatto di tendere a migliorare la qualità della formazione professionale dello psicologo. Ma, cambiamento ancora più rilevante per il futuro della comunità professionale, con il nuovo regolamento è stato introdotto un limite massimo tassativo di 2 tirocinanti per supervisore/semestre esplicitando che ciò deve avvenire indipendentemente dal numero di sedi in cui il supervisore opera e indipendentemente dalla natura del tirocinio (sezione A e B). Le norme precedenti non vietavano la prassi di sommare il limite dei 2 tirocinanti per la sezione A ai 2 tirocinanti per la sezione B, arrivando in questo modo alla possibile presa in carico di 4 tirocinanti per supervisore/semestre. In via transitoria con le nuove norme, limitatamente ai primi due anni di applicazione e solo su documentate esigenze motivate dalla Facoltà previa approvazione dell’Ordine, tale limite potrà essere portato a 3. Questa limitazione si ritiene possa sortire un effetto a livello di pianificazione degli accessi al sistema universitario. Infatti, con tale vincolo viene introdotto un meccanismo che da un lato tende a rendere maggiormente efficace la pratica supervisionata riducendo il rapporto numerico tra supervisore e tirocinante, dall’altro spingerà l’Università ad una più stringente programmazione delle iscrizioni ai corsi di laurea di area psicologica per garantire agli studenti un effettivo svolgimento del tirocinio professionale. Con la nuova regolamentazione, infatti, già da subito il numero dei posti disponibili per i tirocini diminuiranno del 25%, mentre tra 2 anni si ridurranno del 50%. Contiamo in tal modo di raggiungere uno degli obiettivi che prioritariamente avevano caratterizzato il programma di questa consigliatura, ovverosia proteggere la comunità professionale dalla pletora psicologica ponendo le basi per un dignitoso posizionamento lavorativo dei colleghi iscritti. Gli effetti di tale politica si vedranno tra alcuni anni, ossia quando gli studenti formatisi all’interno dei nuovi percorsi formativi si accingeranno ad accedere alla professione sulla base delle regolamentazioni appena approvate. Si tratta sicuramente di un buon presupposto per il futuro, che siamo riusciti a realizzare grazie anche alla sensibilità mostrata dall’Ateneo triestino nei riguardi delle problematiche ordinistiche. Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 2 Claudio Tonzar editoriale della redazione GLI OBIETTIVI DEL 2009: INTEGRAZIONE DELLE INFORMAZIONI AGLI ISCRITTI Questo è il primo numero del Giornale del 2009. Come consuetudine rispettiamo il nostro obbiettivo di garantire agli iscritti due pubblicazioni all’anno. Ci auguriamo che questo numero possa essere utile a tutti gli iscritti per conoscere sempre più da vicino le diverse attività del Consiglio regionale. Ricordiamo comunque agli iscritti di seguire gli aggiornamenti circa gli eventi, le notizie ed altre informazioni attraverso il sito dell’Ordine che, per ovvie ragioni, riporta notizie più recenti in quanto viene regolarmente aggiornato. Tra l’altro l’integrazione delle modalità informative, il Giornale, il sito, i Convegni e gli eventi organizzati dall’Ordine regionale, era una delle direttrici che come Redazione abbiamo voluto perseguire per consentire agli iscritti una costante conoscenza sia delle attività del Consiglio sia delle informazioni utili per l’attività professionale. Un secondo obiettivo è anche quello di anticipare, se possibile, la pubblicazione del prossimo numero del Giornale, normalmente in uscita nel periodo natalizio. Ciò anche in concomitanza dell’ormai prossimo rinno- vo delle cariche del Consiglio regionale previsto per il 2010. Anche questo numero è ricco di contributi, notizie ed informazioni. Sempre più numerosi sono gli articoli e gli spunti che arrivano in Redazione dagli iscritti e le informazioni istituzionali che desideriamo pubblicare. Alle volte il Comitato di Redazione deve anche porsi delle priorità ed eventualmente rimandare ad altri numeri alcuni contributi. Ce ne scusiamo con gli interessati ma, nei limiti del possibile, garantiamo l’uscita secondo gli spazi a disposizione. Vi segnaliamo in questo numero, oltre a due importanti Regolamenti, quello sui Tirocini stipulato con l’Università degli Studi di Trieste e quello interno sui Provvedimenti disciplinari, un contributo interessante sull’attività dello psicologo nell’area neuropsicologica ricevuto, e volentieri pubblicato, da due colleghe impegnate in tale settore. Il Comitato di Redazione Emanuele Bottoli, Pietro Defend, Luisa Dudine, Jessica Michelin, Claudio Tonzar Il Consulente di Redazione Paolo Fusari Editore Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia Direttore editoriale Claudio Tonzar Direttore responsabile Roberto Fonda Comitato di redazione Emanuele Bottoli, Pietro Defend, Luisa Dudine, Jessica Michelin, Claudio Tonzar Consulente di redazione Paolo Fusari Sede redazione Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia Piazza Nicolò Tommaseo, 2 34121 TRIESTE Stampa Autorizzazione Tribunale di Trieste n. 1039 del 22/12/2001 Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 3 LETTERE E DOCUMENTI DELL’ORDINE Si riporta di seguito la richiesta di collaborazione inviata all’Assessore regionale all’Istruzione in merito alle progettualità connesse alla Psicologia scolastica. Assessore regionale all’istruzione, formazione e cultura Dott. Roberto Molinaro Via del Lavatoio 1 34100 Trieste Trieste, 16 marzo 2009 Prot. n.: 09/000191 Con la presente le comunichiamo che nello scorso mese di novembre si è tenuto, presso l’Università degli Studi di Trieste, il convegno organizzato dallo scrivente Ordine dal titolo “Psicologia scolastica: nuove prospettive per le istituzioni educative e per la professione di psicologo”. La giornata di studio ha inteso presentare lo stato dell’arte della psicologia scolastica in regione dal punto di vista scientifico, professionale e legislativo illustrando gli interventi che lo psicologo mette in atto nella scuola e identificando alcuni paradigmi che caratterizzano le buone pratiche in questo specifico contesto professionale. Il convegno ha attivato un confronto teorico-operativo tra alcuni esperti accademici del campo, gli psicologi che intervengono nelle scuole di ogni ordine e grado e gli operatori scolastici (docenti, dirigenti ed educatori). Nell’ambito dell’iniziativa sono stati presentati anche i dati raccolti da una ricerca promossa dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi che ha coinvolto l’IRRE ed un campione di psicologi del Friuli Venezia Giulia. Visto l’interesse dimostrato dai numerosi partecipanti all’iniziativa ed in considerazione dei bisogni emersi e delle progettualità prospettate, ci si rende disponibili per un auspicato incontro, anche al fine di offrire una futura collaborazione istituzionale in un’ottica di sostegno alla realizzazione di un servizio sempre più orientato al benessere dell’utenza e dell’organizzazione scolastica. Rimanendo in attesa di quanto vorrà cortesemente comunicarci in merito all’incontro richiesto si porgono i nostri più cordiali saluti. Il Presidente Dott. Claudio Tonzar Si riporta di seguito una inviata a un Comitato Zonale Specialisti di una ASL in merito all’equipollenza dei diplomi di specializzazione in psicoterapia pubblici e privati per le discipline “Psicologia” e3 “Psicoterapia” del SSN. Alla cortese attenzione Comitato Zonale Specialisti c/o Azienda ULSS n. 9 Borgo Cavalli, 42 31100 Treviso Trieste, 24 marzo 2009 Prot. n.: 09/000204 Oggetto: graduatoria specialistica ambulatoriale per disciplina “psicologia”. Con riferimento alla graduatoria in oggetto ed a seguito di segnalazioni pervenute da parte di alcuni iscritti a questo Ordine si desidera comunicare quanto segue. Premesso che: • codesta ASL ha escluso dalla graduatoria per la disciplina in oggetto alcuni Psicologi non ritenendo valido il titolo di specializzazione in Psicoterapia ex artt. 3 e 35 della L. 56/89; • già la L. 401 del 29 dicembre 2000 – Norme sull’organizzazione e sul personale del settore sanitario – Art. 2 comma 3 testualmente recita: “Il titolo di specializzazione in psicoterapia, riconosciuto, ai sensi degli articoli 3 e 35 della legge 18 febbraio 1989, n. 56, come equipollente al diploma rilasciato dalle corrispondenti scuole di specializzazione universitaria, deve intendersi valido anche ai fini dell’inquadramento nei posti organici di psicologo per la disciplina di psicologia e di medico o psicologo per la disciplina di psicoterapia, fermi restando gli altri requisiti previsti per i due profili professionali”; • la Legge n. 31 del 28 febbraio 2008 “Conversione in Legge, con modificazioni, del Decreto Legge 31 dicembre 2007, n. 248, recante proroga (Gazzetta Ufficiale n. 51 del 29/02/2008) – Art. 24-sexies comma 1 ha confermato tale orientamento specificando che “I titoli di specializzazione rilasciati ai sensi dell’articolo 3 della legge 18 febbraio 1989, n. 56, e il riconoscimento di cui al comma 1 dell’articolo 35 della medesima legge, e successive modificazioni, sono validi quale requisito per l’ammissione ai concorsi per i posti organici presso il Servizio sanitario na- Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 4 LETTERE E DOCUMENTI DELL’ORDINE zionale, di cui all’articolo 2, comma 3, della legge 29 dicembre 2000, n. 401, e successive modificazioni, fermi restando gli altri requisiti previsti”; • gli altri requisiti previsti, oltre alla specializzazione nella disciplina oggetto del concorso, sono quelli indicati nel D.P.R. 483/97 e cioè: Laurea in psicologia ed iscrizione all’albo degli psicologi; • appare evidente che le specializzazioni ex artt. 3 e 35 della L. 56/89 costituiscono titolo valido per l’accesso ai concorsi per Dirigente Psicologo nel SSN e alle graduatorie per gli psicologi ambulatoriali, sia per la disciplina Psicologia che Psicoterapia; risulti in contrasto con tale interpretazione, in particolare per quanto previsto all’art. 3 c. 3 del regolamento in essa contenuta. Con la presente lo scrivente Ordine chiede che si proceda alla revisione del Regolamento relativo al tirocinio per l’accesso all’esame di stato per psicologo (sezione A dell’Albo) al fine di adeguarlo ai contenuti della nota ministeriale più sopra citata. Rimanendo in attesa di quanto vorrete cortesemente comunicare si porgono distinti saluti. Il Presidente Dott. Claudio Tonzar • si chiede pertanto di disporre il riesame delle istanze di partecipazione alla graduatoria in oggetto valutando opportunamente il possesso delle specializzazioni suddette. Il Presidente Dott. Claudio Tonzar Si riporta di seguito la nuova Convenzione citata nell’Editoriale della Presidenza e stipulata con l’Università degli Studi di Trieste sul tirocinio per l’accesso all’esame di stato per psicologo. Si riporta di seguito la lettera citata nell’Editoriale della Presidenza e inviata al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Trieste, Prof. Francesco Peroni, in merito alla Convezione sul tirocinio per l’accesso all’esame di stato. CONVENZIONE PER LA DEFINIZIONE DEL REGOLAMENTO CHE DISCIPLINA IL TIROCINIO PER L’ACCESSO ALL’ESAME DI STATO PER PSICOLOGO (SEZIONE A DELL’ALBO) E IL TIROCINIO PER L’ACCESSO ALL’ESAME DI STATO PER DOTTORE IN TECNICHE PSICOLOGICHE (SEZIONE B DELL’ALBO) Prof. Francesco Peroni Magnifico Rettore Università degli studi di Trieste Tra Trieste, 3 dicembre 2008 Prot. n.: 08/001260 Oggetto: Convenzione tra l’Università degli Studi di Trieste e l’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia inerente il Regolamento relativo al tirocinio per l’accesso all’esame di stato per psicologo ( sezione A). Vista la nota del Ministero dell’Università e della Ricerca n. 4375 dd. 13/11/2008 concernente l’Esame di Stato di bilitazione all’esercizio della professione di Psicologo in cui si rammenta che i tirocini per l’accesso all’esame di stato per psicologo (sezione A dell’Albo) possono essere svolti in tutto o in parte durante il corso degli studi (art. 6, comma1 D.P.R. 328/2001), ma pur sempre in modo continuativo ed ininterrotto, salvo casi eccezionali che ne giustificano l’interruzione (es. maternità o compimento del servizio civile). Ritenuto che la convenzione in oggetto stipulata tra l’Università degli studi di Trieste e lo scrivente Ordine l’Università degli Studi di Trieste - Facoltà di Psicologia (Facoltà), c.f. n° 80013890324, rappresentata dal Magnifico Rettore prof. Francesco Peroni, nato a Brescia il 7 aprile 1961, per la sua carica domiciliato in Trieste, p.le Europa 1 e l’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia (Ordine), rappresentato dal Presidente, dott. Claudio Tonzar, nato a Monfalcone il 21 marzo 1963, per le sue funzioni domiciliato presso la sede dell’Ordine, piazza Tommaseo 2, Trieste. Vista la L. 56/1989 Visto il D.M. 239/1992 Visto il D.M. 240/1992 Visto il D.P.R. 328/2001 Vista la L. 170/2003 Vista la nota del Ministero dell’Università e della Ricerca n. 4375 dd. 13.11.2008 concernente l’esame di Stato di abilitazione all’esercizio della professione di Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 5 Psicologo in cui si rammenta che i tirocini per l’accesso all’esame di Stato per psicologo (sezione A dell’Albo) possono essere svolti in tutto o in parte durante il corso degli studi ma pur sempre in modo continuativo ed ininterrotto, salvo casi eccezionali. Ritenuto che la vigente convenzione tra la Facoltà e l’Ordine per i tirocini dei laureati specialisti (sezione A) debba essere adeguata all’interpretazione contenuta nella citata nota ministeriale. Tenuto conto di quanto previsto dalla Certificazione Europea in Psicologia EuroPsy. Vista la comunicazione dd 14/1/2009 del Presidente dell’Ordine, che porterà a ratifica la presente convenzione nella prossima seduta del Consiglio dell’Ordine. Vista la delibera del Consiglio di Facoltà del 13 gennaio 2009. Vista la delibera del Senato Accademico dell’Università degli Studi di Trieste del 20 gennaio 2009. REGOLAMENTO 1. TIROCINIO PER LA SEZIONE A 1. Possono essere ammessi al tirocinio annuale per la sezione A soltanto i dottori magistrali in Psicologia; cioè i laureati in Psicologia dell’ordinamento previgente il D.M. 509/1999, quelli della classe 58/S (ex D.M. 509/1999) e quelli della classe LM-51 (ex D.M. 270/2004). 2. Il tirocinio annuale deve essere svolto in modo continuato e ininterrotto. 3. Il tirocinio si articola in due semestri. Ciascun semestre deve essere svolto presso un’unica sede riconosciuta, sotto la supervisione di uno psicologo iscritto alla sezione A dell’albo da almeno due anni. 4. Il tirocinio deve essere svolto in due aree di attività differenti. Ciascun semestre deve riguardare gli aspetti applicativi di una delle seguenti aree: psicologia generale, psicologia clinica, psicologia sociale, psicologia dello sviluppo. 5. Il programma di tirocinio, corrispondente a 1000 ore complessive di attività supervisionata, deve riferirsi alle attività oggetto della professione di psicologo, definite dalla L. 56/1989, dal DPR 328/2001 e dalla L. 170/2003, art. 3, comma 1-quinquies. 2. TIROCINIO PER LA SEZIONE B Le parti convengono di adottare il seguente regolamento, che disciplina il tirocinio per l’accesso all’esame di Stato per psicologo (sezione A dell’Albo) e il tirocinio per l’accesso all’esame di Stato per dottore in tecniche psicologiche per i contesti sociali, organizzativi e del lavoro e dottore in tecniche psicologiche per i servizi alla persona e alla comunità (sezione B dell’Albo). Nella presente convenzione il termine tirocinio identifica il tirocinio professionale che la normativa vigente definisce quale requisito di ammissione agli esami di Stato per le sezioni A e B dell’Albo degli psicologi (si vedano in particolare il D.M. 239/1992, il D.M. 240/1992, il D.P.R. 328/01, artt. 52 e 53, la L. 170/2003, art. 3, comma 1-ter, 1-quater, 1-quinquies). Il regolamento non si applica al tirocinio formativo o di orientamento, detto anche curriculare, di cui alla L. 196/1997. Il presente regolamento sostituisce, a partire dal 15 marzo 2009, i regolamenti del tirocinio per la sezione A approvati dal Consiglio di Facoltà il 14 settembre 1999 e dal Consiglio dell’Ordine il 25 ottobre 2003 (per i laureati in Psicologia dell’ordinamento previgente il D.M. 509/1999) e dal Senato Accademico dell’Università di Trieste il 19 ottobre 2004 e dal Consiglio dell’Ordine il 4 giugno 2004 (per i laureati specialisti in Psicologia ex D.M. 509/1999), nonché il regolamento del tirocinio per la sezione B approvato dal Consiglio di Facoltà il 21 ottobre 2003 e dal Consiglio dell’Ordine il 25 ottobre 2003. 1. Possono essere ammessi al tirocinio semestrale per la sezione B soltanto i laureati in Scienze e tecniche psicologiche della classe 34 (ex D.M. 509/1999) e della classe L-24 (ex D.M. 270/2004). 2. Il tirocinio ha la durata di sei mesi continuativi e si svolge presso un’unica sede riconosciuta. 3. Il programma di tirocinio, corrispondente a 500 ore complessive di attività supervisionata, deve riferirsi alle attività professionali di uno dei due settori in cui si articola la sezione B dell’Albo degli psicologi, individuati dalla L. 170/2003, art. 3, comma 1-quinquies. 3. CARATTERISTICHE GENERALI DEI TIROCINI 1. Il carico orario di ciascun semestre di tirocinio viene quantificato in 500 ore. A tale valore fa riferimento il programma individuale di tirocinio (art. 4 comma 1 del presente regolamento). 2. L’ammissione al tirocinio viene deliberata dal Consiglio di Facoltà, fermo restando che il tirocinio deve iniziare il 15 marzo o il 15 settembre. 3. A tutela del tirocinante, l’impegno settimanale del tirocinio deve essere non inferiore alle 20 ore e non superiore alle 30, possibilmente articolate in 5 giorni settimanali. Qualora tale carico non venga rispettato, la Facoltà e l’Ordine, congiuntamente, possono sospendere o revocare il riconoscimento a sede di tirocinio. 4. Il tirocinio non costituisce rapporto di impiego e i tirocinanti non possono essere in alcun modo utilizzati per attività che si configurino come sostitutive di personale (anche temporaneo) o come risorsa aggiuntiva. 5. Il tirocinante svolge la propria attività nel rispetto degli obiettivi concordati seguendo le indicazioni del supervisore, in coerenza con le disposizioni e i regolamenti della sede, nel rispetto del codice deontologico degli psicologi italiani. Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 6 6. Qualora la presenza o le attività del tirocinante contrastino con gli obiettivi della sede, questa può sospendere o revocare il tirocinio. Del provvedimento viene data immediata e motivata comunicazione scritta all’Università. 7. è prevista una valutazione dell’attività di tirocinio tramite questionari che verranno consegnati, unitamente al libretto individuale, al momento dell’accoglimento della domanda di tirocinio (art. 8, comma 5). 4. PROGRAMMA INDIVIDUALE 1. Il candidato sottopone alla Facoltà, entro il termine da questa stabilito, il programma di tirocinio. Il programma, che specifica la sede, il supervisore e l’oggetto delle attività, va firmato dal richiedente e dal legale rappresentante della sede di tirocinio (o suo delegato). 2. Il programma approvato dalla Facoltà viene riportato nel libretto individuale di tirocinio, su cui il supervisore dovrà certificare lo svolgimento delle attività, per il numero di ore prescritte. 3. Il programma di tirocinio può essere svolto nell’ambito di un progetto di Servizio Civile Nazionale approvato dal Consiglio di Facoltà. Il programma va comunque presentato, approvato e svolto secondo le modalità indicate nel presente articolo. Qualora il progetto di Servizio Civile Nazionale non copra l’intero periodo di tirocinio la sede ospitante deve garantirne il completamento. 5. SUPERVISORE 1. Possono svolgere la funzione di supervisore gli iscritti da almeno due anni alla sezione A dell’Albo. 2. Negli enti pubblici e privati la funzione di supervisore può essere svolta da personale che appartenga al profilo professionale di psicologo e che sia dipendente o in rapporto di convenzione per un numero di ore settimanali non inferiore a 20. Nel caso in cui non vi sia personale dipendente così inquadrato, la funzione di supervisore può essere svolta da un consulente esterno solo nel caso in cui tale consulente garantisca un rapporto stabile e documentabile, possibilmente giornaliero, con la struttura. Le ore di consulenza non possono essere inferiori alle 20 ore settimanali. 3. A ciascun supervisore non possono essere assegnati più di due tirocinanti nello stesso semestre, indipendentemente dal numero di sedi in cui lo stesso supervisore operi. 6. SEDI 1. Sono sedi di tirocinio: strutture pubbliche e private non universitarie (Strutture) riconosciuti dall’Ordine e dalla Facoltà; dipartimenti e istituti di discipline psicologiche di università italiane e straniere riconosciuti dalla Facoltà. 2. Lo svolgimento del tirocinio presso dipartimenti o istituti di discipline psicologiche di una università (cfr. D.M. 239/1992, art. 2) è subordinato all’approvazione di uno specifico progetto che evidenzi la rilevanza formativa del tirocinio per le attività professionali dello psicologo (sezione A) o del dottore in tecniche psicologiche (sezione B). 3. Le Strutture che intendono proporsi come sede di tirocinio devono presentare domanda al Consiglio di Facoltà e al Consiglio dell’Ordine. 4. Una Struttura può essere riconosciuta quale sede di tirocinio a condizione che in essa operi, in qualità di dipendente, professionista convenzionato o consulente esterno, almeno uno psicologo qualificato a svolgere la funzione di supervisore. 5. Le Strutture in cui sono presenti più supervisori sono tenute a individuare tra gli stessi un coordinatore delle attività di tirocinio, che favorisca i contatti con la Facoltà. 6. All’estero il tirocinio può essere svolto soltanto presso strutture universitarie, con la supervisione di un docente responsabile di un insegnamento di ambito psicologico. 7. DOMANDA DI TIROCINIO 1. Tutte le pratiche amministrative relative al tirocinio vanno svolte presso la Ripartizione Formazione Post Lauream, negli orari di apertura al pubblico. 2. La domanda, in bollo secondo il valore vigente, deve essere presentata alla Ripartizione Formazione Post Lauream nei termini previsti dal bando rettorale utilizzando l’apposito modulo. 8. VARIAZIONI AL PROGRAMMA E CONCLUSIONE DEL TIROCINIO 1. L’interruzione del tirocinio è consentita solo per i casi di grave malattia, per maternità e per compimento del servizio civile. In questi casi occorre documentare i motivi dell’interruzione seguendo le modalità definite dalla Ripartizione Formazione Post - Lauream. In tutti i casi l’interruzione prevista dalla legge è al massimo di un anno solare e prevede che il libretto di tirocinio sia reso alla Ripartizione Formazione Post - Lauream unitamente ad un certificato attestante la motivazione e ad una richiesta specifica che indichi i tempi dell’interruzione (date di interruzione e ripresa del tirocinio). 2. La sostituzione della sede di tirocinio, su domanda motivata del tirocinante o della sede, è ammessa previa autorizzazione del Preside di Facoltà. 3. La sostituzione del supervisore, su domanda motivata del tirocinante o del supervisore, è ammessa previa autorizzazione del Preside di Facoltà. 4. Nel caso in cui le 500 ore di tirocinio previste per ciascun semestre siano state completate in un periodo superiore ai sei mesi, il tirocinante è tenuto a sottoporre documentata e motivata istanza di riconoscimento al Consiglio di Facoltà, che potrà approvare il periodo di tirocinio, in deroga a quanto previsto nell’art. 1, comma 3. 5. Concluso il tirocinio, l’interessato dovrà consegnare alla Ripartizione Formazione Post - Lauream: il libretto con l’attestazione delle presenze/assenze giornaliere certificate dal supervisore, firmato dal legale rappresentante della sede, e i questionari di valutazione opportunamente compilati. La consegna dovrà essere effettuata entro 30 giorni dalla conclusione del tirocinio. 6. L’accertamento del regolare completamento del periodo di tirocinio è competenza della Ripartizione Formazione Post - Lauream. Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 7 9. ASSICURAZIONI 1. Il soggetto promotore assicura il tirocinante contro gli infortuni sul lavoro presso l’INAIL. In caso di infortunio durante lo svolgimento del tirocinio, il soggetto ospitante s’impegna a segnalare tempestivamente l’evento all’Università degli Studi di Trieste, soggetto promotore, e a inviare tempestivamente il tirocinante infortunato presso una struttura di primo soccorso. Il soggetto promotore, a sua volta, ha l’obbligo di dare notizia dell’avvenuto infortunio all’autorità locale di sicurezza e all’INAIL, entro i tempi previsti dalla normativa vigente. 2. L’Università degli Studi di Trieste è assicurata, presso primaria compagnia assicurativa operante nel settore, per la responsabilità civile che le potesse derivare anche per il fatto delle persone di cui deve rispondere; è inoltre compresa la responsabilità civile degli studenti qualora si rechino, in base ad accordi e/o convenzioni, presso altri Enti o Aziende per svolgervi attività istituzionali (comprese: attività di ricerca, periodi di stage, tirocini formativi e di orientamento, visite di istruzione, et similia). 10. SICUREZZA 1. I soggetti ospitanti saranno tenuti, ai sensi del D. Lvo 626/94, e successive modificazioni ed integrazioni in tema di sicurezza e salute dei lavoratori, a: a) formare ed informare i tirocinanti in merito ai rischi connessi all’attività svolta presso il soggetto ospitante; b) attivare la sorveglianza sanitaria ove prevista; c) fornire i dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) ove previsti. 2. L’Università degli Studi di Trieste, soggetto promotore, provvederà, tramite il medico competente dell’Ateneo, a certificare l’idoneità allo svolgimento delle attività formative qualora richiesto dal soggetto ospitante. 11. IMPEGNI FINANZIARI 1. L’attuazione della presente convenzione non comporta per le parti alcun onere finanziario, salvo quelli previsti dall’art. 9 (assicurazioni) e 13 (registrazione). 12. DURATA DELLA CONVENZIONE 1. La presente convenzione ha una durata di un anno dalla sua ultima sottoscrizione, in caso di firma disgiunta, e si intende tacitamente rinnovata, salvo disdetta di una delle parti contraenti da inoltrarsi a mezzo raccomandata A.R. almeno sei mesi prima della scadenza. 13. REGISTRAZIONE 1. La presente convenzione, redatta in due esemplari di pari valore, sarà registrata in caso d’uso con spese a carico del richiedente, mentre le spese di bollo sono a carico delle due parti, ognuna per il proprio esemplare. 14. NORMA TRANSITORIA 1. In sede di prima applicazione del presente regolamento, fino al semestre che si concluderà il 14 marzo 2011 – in deroga a quanto previsto dall’art. 5, comma 3 – solo per documentate esigenze motivate prima dell’inizio di ciascun semestre dal Consiglio di Facoltà e previa approvazione dell’Ordine, a ciascun supervisore, indipendentemente dal numero di sedi in cui lo stesso operi, possono essere assegnati al massimo tre tirocinanti. IL NUOVO REGOLAMENTO DISCIPLINARE APPROVATO DAL CONSIGLIO “La deontologia, in fondo, con i suoi strumenti formali, descrive i corretti (gli obblighi) e gli scorretti (i divieti) incroci tra funzioni umane e funzioni professionali. … Da un altro versante, introducendo norme e regole, la deontologia fa accedere alla codificazione dei contesti e quindi, in ultima analisi, alla cultura istituzionale, contribuendo a rendere la professione dello Psicologo una professione adulta”. (C. Parmentola “Il soggetto Psicologo e l’oggetto della psicologia nel Codice deontologico degli Psicologi italiani”, Giuffré, 2000. Sono passati vent’anni dalla legge 56/89 che ha istituito l’Ordine degli Psicologi italiani: l’evento é stato ricordato a Roma il 18 febbraio scorso. Era presente come ospite d’onore il “padre” della legge, il Senatore Ossicini che, con altri, ha combattuto per oltre vent’anni al fine di ottenere questo risultato. Nel suo intervento il Senatore tra l’altro ricordava che i suoi sforzi erano tesi a far si che la Psicologia, ossia il fare psicologia, diventasse una professione autonoma, scientifica e riconosciuta. Autonoma sia dalle discipline umanistiche che da quelle mediche; scientifica, con un sistema di conoscenze e competenze basato sulla elaborazione formale dei concetti e delle teorie; riconosciuta e quindi regolamentata, come previsto dall’ordinamento italiano per le professioni riguardanti i diritti fondamentali dei cittadini ed in particolare quello della salute. Per la professione di psicologo ottenere il riconoscimento dallo Stato significa farsi carico di accreditare e mantenere, presso la pubblica opinione, un’alta considerazione della professione stessa e degli iscritti all’Albo garantendo la correttezza del loro agire, la loro preparazione e il loro operare secondo i principi etici su cui si fonda la deontologia professionale. Interpretare e applicare i principi dell’etica professionale con responsabilità sociale significa anche esercitare la funzione disciplinare in modo da rendere effettiva la tutela dei diritti dei cittadini e della collettività, consapevoli di assolvere in tal modo un dovere primario nell’interesse generale. A tale scopo la legge 56/89 all’articolo 12 prevede, tra molti altri compiti, che il Consiglio regionale “curi l’osservanza delle leggi e delle disposizioni concernenti la professione” e ”adotti i provvedimenti disciplinari previsti dall’articolo 27”. Come é tipico degli stati di diritto, per sanzionare un comportamento serve un punto di riferimento (una norma – il Codice deontologico) e delle regole che garantiscano un iter definito (una procedura - il Regolamento disciplinare), da qualificarsi in termini di procedimento amministrativo, informato non solo ai principi costituzionali di imparzialità e buon andamento, ma anche al canone del giusto processo. Questo è quan- Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 8 to avviene quando un cittadino, un collega o il Pubblico Ministero competente fanno pervenire all’Ordine un esposto su una presunta violazione del Codice Deontologico degli Psicologi italiani. Nella seduta di dicembre scorso il Consiglio regionale dell’Ordine ha approvato il nuovo regolamento del procedimento disciplinare. Dopo le prime linee di indirizzo generale in materia elaborate dal Consiglio nazionale, nell’agosto 2002 fu approvato dal Consiglio regionale del FVG il primo regolamento disciplinare che ha stabilito delle procedure standard per l’esercizio della funzione disciplinare stessa. A partire dall’istituzione del Consiglio regionale dell’Ordine del FVG sono stati aperti ben 30 procedimenti disciplinari; di questi 24 si sono conclusi con l’archiviazione, quattro con la sanzione dell’ ”avvertimento” e in un caso si é dovuto comminare la sanzione più grave prevista dalla L. 56/89 e cioé la radiazione. C’é poi un caso tutt’ora sospeso in attesa di sentenza penale definitiva. Si ricorda che ogni segnalazione di possibili illeciti disciplinari é sottoposta ad una valutazione preliminare da parte del Consiglio, sentita la Commissione deontologica. Qualora non ricorrano i presupposti per procedere all’archiviazione immediata il Presidente o un Consigliere delegato, coadiuvati dalla Commissione deontologica, svolgono gli accertamenti necessari per verificare la ricorrenza dei termini per l’apertura formale del procedimento disciplinare; per esempio può essere sentito l’iscritto interessato e/o l’autore della segnalazione, o altre persone informate sui fatti. A conclusione di questa fase, il Consiglio, decide l’apertura del procedimento disciplinare vero e proprio ovvero di archiviare il caso. La funzione disciplinare risulta essere particolarmente delicata in quanto si caratterizza come esercizio di poteri autoritativi che connotano in termini pubblicistici la posizione del Consiglio dell’Ordine e perché coinvolge ed è idonea ad incidere sulle situazioni giuridiche soggettive degli iscritti all’Albo. L’esperienza acquisita nell’amministrare la funzione disciplinare aveva motivato da qualche tempo il nostro Consiglio a riflettere in merito a un eventuale aggiornamento di alcuni aspetti del Regolamento. Contemporaneamente anche la commissione deontologica del CNOP aveva ritenuto di elaborare un contributo alla stesura per l’aggiornamento dei regolamenti disciplinari degli ordini territoriali. Il testo ora approvato dal nostro Consiglio regionale rappresenta uno strumento in grado di regolare in termini giuridicamente corretti ed amministrativamente efficaci l’esercizio della funzione disciplinare, alla quale la legge 56/89 dedica gli articoli 26 e 27. Renzo Mosanghini REGOLAMENTO DISCIPLINARE Approvato nella seduta del consiglio del 18/12/2008 Capo I Disposizioni generali Art. 1 Principi generali 1. Il procedimento disciplinare nei confronti degli iscritti nell’albo degli psicologi è volto ad accertare la sussistenza della responsabilità disciplinare dell’incolpato per le azioni od omissioni che integrino violazione di norme di legge e regolamenti, o violazione del codice deontologico, anche in relazione alla disciplina sulla pubblicità, o siano, comunque, ritenute in contrasto con i doveri generali di dignità, probità e decoro della professione. 2. Il procedimento è regolato dagli artt. 12, comma 2, lett. i), 26 e 27 della legge 18 febbraio 1989, n. 56 e dal presente regolamento, adottato anche ai sensi degli artt. 2 e 4, comma 1, della legge 7 agosto 1990, n. 241. 3. La competenza disciplinare di ciascun Ordine degli psicologi si determina con riguardo allo stato di fatto esistente al momento dell’inizio del procedimento disciplinare. Non hanno rilevanza alcuna rispetto ad essa i successivi mutamenti dello stato medesimo. 4. Per quanto non espressamente previsto dal presente regolamento, si applicano, in quanto compatibili, le norme generali sul procedimento amministrativo contenute nella legge 7 agosto 1990, n. 241, nel rispetto dei principi costituzionali di imparzialità e buon andamento dell’azione amministrativa e del giusto processo. Art. 2 Responsabilità disciplinare, prescrizione e comunicazioni 1. La responsabilità disciplinare è accertata ove siano provate l’inosservanza dei doveri professionali dello psicologo. 2. La responsabilità sussiste anche se il fatto è stato commesso per imprudenza, negligenza od imperizia, o per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini e discipline. 3. Del profilo soggettivo si deve tenere conto in sede di irrogazione dell’eventuale sanzione, la quale deve essere, comunque, proporzionata alla gravità dei fatti contestati e alle conseguenze dannose che siano derivate o possano derivare dai medesimi. 4. Lo psicologo è sottoposto a procedimento disciplinare anche per fatti non riguardanti l’attività professionale, qualora essi si riflettano sulla reputazione professionale o compromettano l’immagine e la dignità della categoria. 5. L’illecito disciplinare si prescrive nel termine di cinque anni dalla commissione del fatto. L’inizio del procedimento disciplinare, coincidente con la notifica dell’atto recante l’indicazione degli addebiti e delle regole di cui si ipotizza la violazione, interrompe la decorrenza del termine prescrizionale. È fatto salvo quanto previsto dall’art. 10. Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 9 6. Tutte le comunicazioni eseguite nella fase preliminare, nel corso del procedimento e all’esito dello stesso, sono eseguite mediante notificazione di lettera raccomandata con ricevuta di ritorno. In caso di irreperibilità del professionista sottoposto a procedimento disciplinare, le comunicazioni avvengono ai sensi dell’art. 27, comma 4, della legge 18 febbraio 1989, n. 56. Art. 3 Astensione e ricusazione 1. Il componente il Consiglio dell’Ordine ha il dovere di astenersi dal partecipare al procedimento disciplinare, e può essere ricusato, nei seguenti casi: a) se ha interesse nella vertenza disciplinare o se è creditore e/o debitore dell’incolpato o dei soggetti che hanno fatto pervenire la notizia del presunto illecito disciplinare; b) se è in relazione di coniugio, parentela, ovvero se è convivente, o collega di studio o di lavoro dell’incolpato o della parte che ha denunciato il presunto illecito disciplinare; c) se ha motivi di inimicizia grave o di forte amicizia con l’incolpato ovvero con la parte che ha denunciato il presunto illecito disciplinare; d) se ha deposto nella vertenza come persona informata dei fatti; e) se ha dato consigli o manifestato pubblicamente il suo parere sulle vicende oggetto del procedimento; f) in ogni altro caso in cui sussistano ragioni di convenienza e di opportunità, adeguatamente motivate. 2. L’astensione e la ricusazione devono essere proposte al Consiglio con atto scritto ovvero dichiarate a verbale nel corso della seduta, con la specificazione dei motivi e, ove possibile, documentate. 3. L’astensione e la ricusazione sospendono temporaneamente la seduta. La nuova data della seduta del Consiglio è fissata, nel rispetto dei termini e delle procedure previsti dal presente Regolamento, dopo la decisione del Consiglio. La decisione sulla dichiarazione di astensione o sulla proposta di ricusazione è adottata dal Consiglio allo stato degli atti, senza la presenza del componente che ha chiesto di astenersi o che è stato ricusato. Qualora il Consiglio ritenga condivisibile la dichiarazione di astensione o fondata la richiesta di ricusazione, il componente o i componenti astenuti o ricusati non partecipano al procedimento, ma non vengono sostituiti. 4. Se l’astensione o la ricusazione riguarda il Presidente, questi è sostituito dal Vicepresidente dell’Ordine, o, in caso di impedimento, dal Consigliere più anziano per iscrizione all’albo. Capo II Fase preliminare Art. 4 Convocazione del Consiglio e poteri del Presidente 1. Il procedimento disciplinare nei confronti dell’iscritto nell’albo degli psicologi è promosso d’ufficio dal Consiglio dell’Ordine, quando ha notizia di fatti rilevanti ai sensi dell’art. 1, o su richiesta del Procuratore della Repubblica competente per territorio. 2. Il Consiglio è convocato dal Presidente, o, in caso di sua assenza o impedimento, dal Vicepresidente, ove nominato, o, in caso di impedimento, dal consigliere anziano per iscrizione. La convocazione del Consiglio per il compimento degli atti volti a deliberare l’archiviazione immediata o l’apertura del procedimento disciplinare costituisce dovere d’ufficio. 3. Il Presidente del Consiglio dell’Ordine assicura il rispetto dei principi e delle regole cui è informato il procedimento disciplinare. In caso di assenza od impedimento, le sue funzioni sono esercitate dal Vicepresidente, o, in caso di impedimento, dal Consigliere più anziano per iscrizione all’albo. 4. Il Presidente dirige il procedimento compiendo tutti gli atti necessari a dare impulso al procedimento, tra l’altro, coordinando le sedute, la discussione e le votazioni. Art. 5 Archiviazione immediata 1. Il Consiglio dell’Ordine ha il dovere di prendere in considerazione le notizie di cui al comma 1 dell’art. 4, allorquando provengano da altri iscritti nell’albo, da soggetti pubblici, da privati, o da fonti anonime debitamente circostanziate. 2. Il Consiglio, su proposta motivata del Presidente, o del Vicepresidente da questo delegato, sentita la Commissione deontologica, e fuori del caso di richiesta proveniente dal Procuratore della Repubblica competente per territorio, può deliberare di non aprire il procedimento disciplinare, procedendo immediatamente all’archiviazione, allorquando: a) i fatti palesemente non sussistano; b) le notizie pervenute siano manifestamente infondate; c) i fatti non siano stati commessi da un iscritto all’Ordine. 3. Nel caso di cui alla lett. c del comma 2 del presente articolo, ed ove l’incolpato sia uno psicologo iscritto nell’albo di altro Ordine, si procede a trasmettere gli atti al Consiglio dell’Ordine competente a promuovere l’azione disciplinare. 4. Il provvedimento che dispone l’archiviazione è succintamente motivato, e viene comunicato con lettera raccomandata a/r al professionista interessato. Art. 6 Accertamenti preliminari 1. Qualora non ricorrano i presupposti per procedere all’archiviazione immediata, il Presidente o, in sua vece, il Vicepresidente o un Consigliere delegato, coadiuvato dalla Commissione Deontologica, ove costituita, svolgono un accertamento sommario preordinato alla verifica preliminare della ricorrenza dei presupposti per l’apertura formale del procedimento disciplinare, ad esempio: sentendo l’iscritto interessato, l’autore della segnalazione, altre perso- Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 10 ne informate sui fatti, ovvero, chiedendo informazioni o acquisendo documentazione. 2. La convocazione per l’audizione, che vale anche ai sensi e per gli effetti di cui alla legge n. 241 del 1990, deve essere inviata all’iscritto a mezzo lettera raccomandata con avviso di ricevimento almeno 20 giorni prima della data prevista per l’audizione stessa, e deve contenere una sintetica ma circostanziata indicazione dei fatti oggetto di accertamento ed il nominativo del responsabile del procedimento. 3. L’iscritto ha facoltà di avvalersi dell’assistenza di un difensore di fiducia iscritto all’albo degli avvocati o all’albo degli psicologi, di non presentarsi all’audizione e di inviare memorie e documenti. In caso di mancata presentazione giustificata dall’iscritto, questi deve essere riconvocato in altra data. In caso di persistente assenza, il Consiglio può procedere comunque. 4. Delle audizioni e degli altri eventuali accertamenti, è redatto verbale, sottoscritto dal Presidente o, in sua vece, dal Vice Presidente o dal Consigliere delegato, e dalle persone ascoltate. 5. Terminata la fase degli accertamenti preliminari, il Presidente o, in sua vece, il Vice Presidente o il Consigliere incaricato, riferisce tempestivamente al Consiglio i risultati dell’accertamento stesso, in apposita seduta. 6. Il provvedimento che dispone l’archiviazione è succintamente motivato, e viene comunicato con lettera raccomandata a/r al professionista interessato. Capo III Apertura e istruttoria del procedimento disciplinare Art. 7 Apertura e termine del procedimento disciplinare 1. All’esito degli accertamenti preliminari, qualora il Consiglio non decida di archiviare, delibera l’apertura del procedimento disciplinare. 2. La delibera con la quale il Consiglio dell’Ordine decide l’apertura del procedimento disciplinare deve essere motivata e contenere: l’indicazione dei fatti dei quali si contesta la rilevanza disciplinare e l’indicazione delle norme di legge o del codice deontologico che si ritengano possano essere state violate, eventualmente, integrando le contestazioni mosse all’interessato in sede di accertamenti sommari, in considerazione dell’esito dell’espletata istruttoria sommaria; l’indicazione della seduta di trattazione del procedimento; la menzione che l’incolpato ha facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia iscritto all’albo degli avvocati o all’albo degli psicologi e di presentare memorie e documenti; l’espresso avvertimento che qualora l’incolpato non si presenti alla seduta del Consiglio, si procederà in sua assenza; la nomina del Consigliere relatore. 3. La delibera deve essere notificata a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento al professionista incolpato, il quale, nel corso del procedimento, può farsi assistere da un difensore di fiducia iscritto nell’albo degli avvocati o nell’albo degli psicologi. Tra la data di ricezione da parte dei destinatari della comunicazione di cui al comma precedente e la data della seduta devono intercorrere 30 giorni. L’incolpato, o il difensore, hanno facoltà di prendere visione ed estrarre copia degli atti del procedimento, e possono produrre deduzioni scritte, documenti ed istanze istruttorie, fino a dieci giorni prima della seduta. 4. Il Segretario del Consiglio dell’Ordine provvede a dare avviso della nomina al relatore, qualora esso non sia presente alla seduta nella quale viene disposto il conferimento dell’incarico. La comunicazione viene effettuata con i mezzi ordinari. 5. Il Segretario del Consiglio dell’Ordine provvede a mettere a disposizione del relatore il fascicolo del procedimento. 6. Fatte salve le cause di sospensione del procedimento e le interruzioni dei termini, il procedimento disciplinare deve essere concluso entro il termine di trentasei mesi dall’apertura. 7. Qualora, per qualunque motivo, in pendenza del procedimento muti la composizione del Consiglio dell’Ordine, il procedimento prosegue e sono fatti salvi tutti gli atti compiuti antecedentemente. Art. 8 Le sedute e la fase istruttoria 1. Le sedute avanti il Consiglio dell’Ordine non sono pubbliche, non possono essere registrate o audioriprese se non previa deliberazione del Consiglio dell’Ordine e, salvo impedimenti, si tengono presso la sede dell’Ordine medesimo. 2. Nel corso della seduta, il relatore espone oralmente lo svolgimento dei fatti e l’esito delle fasi procedimentali che hanno preceduto la seduta. 3. Il Consiglio procede all’istruttoria, ammettendo i mezzi di prova, anche a richiesta di parte, ritenuti rilevanti, e dispone l’acquisizione di tutti gli elementi di valutazione considerati utili per la decisione, quali, ad esempio, dichiarazioni, informazioni e documenti. L’incolpato può produrre memorie e documenti fino a dieci giorni prima della seduta fissata, e può farsi assistere da un difensore. 4. Alla convocazione dell’incolpato si provvede mediante comunicazione da eseguire tramite raccomandata con avviso di ricevimento, con l’indicazione della data di convocazione, nonché della facoltà di presentare memorie e documenti. Tra la data di ricevimento della convocazione e quella fissata per l’audizione devono intercorrere non meno di 30 giorni liberi. L’incolpato può farsi assistere da un difensore. Con le stesse modalità di cui al comma precedente, si può procedere alla convocazione degli autori di eventuali esposti o di altre persone informate dei fatti oggetto del procedimento. Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 11 5. Devono essere sentiti il Procuratore della Repubblica competente per territorio, ove presente, l’incolpato e, se del caso, colui che ha presentato un esposto, nonché, eventualmente, le persone informate dei fatti che si ritiene utile ascoltare. All’esito di tali adempimenti, l’incolpato che ne faccia richiesta può formulare osservazioni. 6. Se nel corso della seduta il fatto risulta diverso da come descritto nell’atto di incolpazione, ovvero emerge altro illecito disciplinare, il Consiglio modifica l’accusa e la comunica all’interessato, anche se assente. 7. Della seduta viene redatto verbale, nel quale occorre dare atto di tutte le attività svolte. 8. Qualora non sia possibile completare nella stessa seduta gli adempimenti istruttori previsti, il Consiglio dell’Ordine rinvia il procedimento ad altra seduta. 9. I provvedimenti istruttori sono comunicati all’incolpato assente a mezzo di lettera raccomandata con avviso di ricevimento. Art. 9 Verbale 1. Il processo verbale della seduta è redatto dal Segretario sotto la direzione del Presidente, ed è sottoscritto da entrambi. 2. Il verbale deve contenere: la data della seduta, con l’indicazione del giorno, mese ed anno; il numero ed il nome dei componenti del Consiglio presenti, con l’indicazione delle rispettive funzioni; la menzione della relazione istruttoria; l’indicazione, se presenti, del Procuratore della Repubblica competente per territorio, dell’incolpato e del difensore, dell’esponente e delle persone informate dei fatti; le dichiarazioni rese dai presenti; i provvedimenti adottati dal Consiglio e le relative votazioni; la sottoscrizione del Presidente e del Consigliere Segretario. 3. La sentenza penale irrevocabile ha efficacia di giudicato nel procedimento disciplinare nei casi di cui all’art. 653, c.p. 4. Il procedimento disciplinare è sospeso in caso di cancellazione dall’albo del professionista incolpato. Il professionista cancellato è iscritto in un apposito registro istituito presso il Consiglio Nazionale, consultabile da tutti gli Ordini. Il procedimento prosegue in caso di successiva iscrizione del medesimo professionista allo stesso albo o ad altro albo degli psicologi, e sono fatti salvi gli atti compiuti prima della sospensione. Art. 11 Decisione e pubblicazione 1. Esaurita l’istruttoria e nei casi in cui non sia stato possibile procedere, in tutto o in parte, all’istruttoria prevista, il Consiglio dell’Ordine si ritira in camera di consiglio per deliberare e, previa discussione, assume la decisione con votazione segreta. 2. Salvo quanto previsto dall’art. 4, D.P.R. n. 221/2005, le decisioni vengono prese a maggioranza semplice dei presenti, con un quorum costitutivo non inferiore alla metà più uno dei componenti il Consiglio dell’Ordine. In caso di parità prevale il giudizio più favorevole all’incolpato. 3. Il Consiglio delibera con decisione motivata redatta dal Consigliere relatore. 4. La decisione del Consiglio dell’Ordine può consistere: - nell’archiviazione del procedimento; - nella sospensione del procedimento, ai sensi e per gli effetti dell’articolo precedente; - nell’irrogazione della sanzione. 5. Nei casi di particolare complessità, il Consiglio, al termine della seduta, può riservarsi di emettere la decisione in una seduta successiva. In tal caso, la decisione viene redatta dal Consigliere relatore, sottoscritta ai sensi dell’art. 12, pubblicata mediante deposito nella Segreteria del Consiglio entro trenta giorni, e notificata ai sensi e con le modalità previste, in via generale, dall’art. 12, comma 2, del regolamento. Capo IV Sospensione del procedimento rilevanza della sentenza penale decisione del procedimento 6. Salvo il caso previsto al comma 5, la decisione viene pubblicata mediante deposito nella Segreteria del Consiglio dell’Ordine, entro il termine di trenta giorni dalla seduta nel corso della quale è stata assunta. Art. 10 Sospensione del procedimento e rilevanza della sentenza penale 1. Il Consiglio dell’Ordine, una volta aperto il procedimento disciplinare, in qualsiasi momento, può disporne la sospensione, in caso di pendenza di procedimento penale a carico del medesimo soggetto per gli stessi fatti, in attesa dell’esito di tale giudizio. 7. Il Segretario provvede ad annotare in calce all’originale della decisione la data del deposito e provvede a notificarne copia, a mezzo di raccomandata con avviso di ricevimento, all’interessato ed al Procuratore della Repubblica competente per territorio entro i successivi venti giorni e, per conoscenza, in forma resa anonima, all’Osservatorio permanente per il Codice Deontologico presso il Consiglio Nazionale. 2. La sospensione interrompe il decorso dei termini di prescrizione dell’illecito disciplinare e di durata del procedimento, che ricominciano a decorrere dal giorno del passaggio in giudicato della sentenza che definisce il processo penale. Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 12 Art. 12 Requisiti e notificazione della decisione 1. La decisione del Consiglio deve contenere: • nome, cognome, luogo e data di nascita dell’incolpato; • esposizione dei fatti; • svolgimento del procedimento; • motivazione; • dispositivo recante l’indicazione dei voti favorevoli, dei voti contrari, degli astenuti e delle schede bianche; • la data in cui è pronunciata, con l’indicazione di giorno, mese e anno; • la sottoscrizione del Presidente e del Segretario; • la data di pubblicazione, con l’indicazione di giorno, mese e anno; • l’avviso che avverso la decisione può essere proposta impugnazione mediante ricorso al Tribunale competente per territorio, dall’interessato o dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale stesso, entro il termine perentorio di trenta giorni dalla notificazione del provvedimento. 2. La decisione è notificata entro 20 giorni dalla pubblicazione, a mezzo lettera raccomandata con avviso di ricevimento, all’interessato e al Procuratore della Repubblica competente per territorio. In caso di irreperibilità del professionista, si provvede mediante affissione per dieci giorni nella sede del Consiglio dell’Ordine e all’Albo del Comune dell’ultima residenza dell’interessato. Art. 13 Sanzioni disciplinari 1. Ai sensi dell’art.26 della L.56/89, possono essere irrogate le seguenti sanzioni disciplinari: • l’avvertimento, che consiste nella contestazione della mancanza commessa e nel richiamo dell’incolpato ai suoi doveri; • la censura, consistente nel biasimo per la mancanza commessa; • la sospensione dall’esercizio professionale per un periodo non superiore ad un anno; • la radiazione dall’Albo, che può essere pronunciata quando l’iscritto abbia gravemente compromesso la propria reputazione e/o la dignità dell’intera categoria professionale, ovvero nel caso di cui all’art. 26, co.3, L.n. 56/89. 2. In caso di recidiva, soprattutto in ipotesi di illeciti disciplinari identici, il Consiglio può applicare all’iscritto una sanzione disciplinare più grave di quella in precedenza irrogata. caso, comunicarlo all’interessato mediante raccomandata a/r. 2. Qualora la decisione sia impugnata, la sua esecutività è sospesa fino al pronunciamento del Giudice. Art. 15 Pubblicità e archiviazione delle deliberazioni 1. I provvedimenti di sospensione e radiazione, dopo essere divenuti esecutivi, sono annotati sull’albo. 2. Il Consiglio dell’Ordine può disporre che un estratto delle deliberazioni recanti provvedimenti disciplinari divenute esecutive, siano pubblicate per una volta, sul Bollettino dell’Ordine Regionale o Provinciale. 3. I provvedimenti sanzionatori e l’atto di archiviazione sono inseriti, in originale, nell’apposito archivio dell’Ordine. Copia delle deliberazioni e di tutti gli atti ed i documenti ad essa connessi sono inseriti nel fascicolo personale dell’iscritto, detenuto presso la sede dell’Ordine. 4. L’accesso a tali atti è consentito nel rispetto della disciplina contenuta nella legge 7 agosto 1990, n. 241. Art. 16 Tutela giudiziaria e provvedimenti conseguenti 1. Ai sensi dell’art.26, comma 5, della legge 18 febbraio 1989, n.56, le deliberazioni del Consiglio possono essere impugnate, con ricorso al Tribunale competente per territorio, dall’interessato o dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale stesso. 2. Il ricorso deve essere proposto entro il termine perentorio di trenta giorni dalla notificazione del provvedimento. La proposizione dell’azione ha effetto sospensivo dell’efficacia del procedimento disciplinare. 3. In caso di conferma del provvedimento disciplinare da parte del Tribunale, l’interessato può ricorrere alla Corte d’Appello, con l’osservanza delle medesime forme previste per il procedimento davanti al Tribunale e, infine, alla Corte di Cassazione. 4. In caso di annullamento del provvedimento disciplinare da parte del Tribunale, con apposita deliberazione il Consiglio dell’Ordine competente, eseguite le valutazioni del caso, decide se limitarsi a prendere atto della sentenza di annullamento, adottando, ove necessario, i provvedimenti conseguenti, ovvero se proporre impugnazione dinanzi alla Corte d’Appello, con l’osservanza delle medesime forme previste per il procedimento davanti al tribunale. Art. 14 Esecutività ed efficacia dei provvedimenti disciplinari 1. I provvedimenti disciplinari possono essere eseguiti quando sia trascorso il prescritto termine di trenta giorni per proporre l’impugnazione ai sensi degli artt. 17, 18 e 19 della legge n. 56/1989, o quando l’impugnazione sia respinta. Al fine di rendere efficace il provvedimento disciplinare occorre, in ogni Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 13 attività dell’ordine LA TERZA GIORNATA DELLO PSICOLOGO Nel mese di dicembre 2008 si è svolta a Pordenone la III Giornata dello Psicologo, durante la quale si è tenuta anche una Tavola rotonda su “Etica, deontologia e previdenza: nuove finestre sulla professione” con interventi di colleghi professionisti e consiglieri del Consiglio di Amministrazione e d’indirizzo dell’Enpap. L’evento è proseguito con una relazione sulla certificazione europea in psicologia (europsy) tenuta dal Presidente dell’Ordine dott. Claudio Tonzar. Nell’ambito della Giornata ha avuto luogo anche la premiazione di due colleghi particolarmente meritevoli dal punto di vista professionale e/o scientifico, i dottori Tito Cancian e Giorgio Tonolo e dei quali si riportano di seguito alcune note biografiche e alcune foto relative alla giornata. bilitazione di persone diveramente abili e delle loro famiglie. Si è inoltre occupato di problematiche psicologiche dell’età evolutiva. Negli anni 1978/1980 ha fatto parte del Gruppo di Ricerca ORAO condotto dal Professor Scarpellini. Ha inoltre insegnato Tecniche terapeutiche e riabilitative nel Corso Biennale di Specializzazione per gli insegnanti di sostegno. Ha collaborato attivamente alla rivista del CAMPP “H Incontri”. Il dott. Giorgio Tonolo durante il suo intervento Un momento della premiazione del dott. Tito Cancian Dott. Tito Cancian Laureatosi in economia e commercio presso l’Università degli Studi di Trieste nel 1971, ha ottenuto successivamente il diploma di Assistente Tecnico Psicometrista presso l’Università Cattolica di Milano; nell’anno 1975 ha conseguito il diploma di Consigliere di Orientamento professionale presso l’Istituto di Studi Superiori Giuseppe Toniolo, frequentando poi il corso di perfezionamento in Psicopedagogia presso l’Università di Torino. Ha frequentato inoltre il Corso di Formazione in Psicoterapia Ipnotica della Scuola Italiana di Ipnosi clinica e sperimentale negli anni 1987/1990. Dal 1975 ha operato presso il Consorzio per l’Assistenza Medico-Psico-Pedagogica (CAMPP) di Udine. Nella sua attività professionale di psicologo – psicoterapeuta si è occupato di sostegno, abilitazione e ria- Dott. Giorgio Tonolo Laureato in filosofia a Roma presso l’Università Pontificia Salesiana nel 1965, si diploma in scienze sociali con specializzazione in Psicologia nel 1967; nel 1971 consegue il Dottorato di ricerca presso la stessa Università. è stato docente di materie psicologiche presso l’Università Salesiana di Roma e presso l’Istituto Superiore di Scienze religiose delle Venezie (sede di Udine). Nel corso della sua carriera si è occupato attivamente di psicologia scolastica e di assistenza psicopedagogica, sviluppando tali tematiche in diverse ricerche e volumi che ha pubblicato durante tutta la sua carriera. Ha svolto attività di docenza e ha promosso azioni dirette allo sviluppo delle tematiche di suo interesse presso Enti, Isituzioni scolastiche ed Associazioni. Ha condotto numerosi corsi di formazione in ambito psicologico su argomenti quali “Elementi di Psicologia e Tecniche della Comunicazione”, “Training Autogeno”, “Autoformazione intrapsichica e relazionale”. Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 14 PSICOLOGIA SCOLASTICA: NUOVE PROSPETTIVE PER LA PROFESSIONE Il convegno regionale di novembre 2008 e gli sviluppi in ambito nazionale La richiesta d’intervento dello psicologo nella scuola è varia ed articolata in quanto si caratterizza in azioni che possono inquadrarsi in ambiti diversi quali ad esempio l’area della prevenzione del disagio, gli aspetti relativi alla motivazione e all’apprendimento, il versante della formazione degli insegnanti e dell’organizzazione scolastica, le modalità d’approccio nei centri di ascolto per gli studenti, le problematiche dell’integrazione connesse all’alunno portatore di handicap e via dicendo. Si tratta di ambiti d’intervento professionale molto ampi, che impongono allo psicologo una capacità di lettura dei bisogni e una dote di flessibilità entrambe necessarie per interagire adeguatamente in un sistema complesso composto da insegnanti, studenti e famiglie. Per meglio approfondire questo settore operativo (per altro storico della nostra professione, basti ricordare che il vecchio ordinamento della laurea in psicologia prevedeva l’indirizzo didattico per i laureati orientati ad operare in ambito scolastico), il Consiglio regionale dell’Ordine, anche alla luce di una ricerca condotta dal CNOP sui servizi psicologici richiesti dalle scuole e sulle attività svolte dai colleghi in questo particolare ambito d’intervento, ha organizzato a Trieste nella giornata di sabato 9 novembre 2008 un convegno incentrato sulla psicologia scolastica. Nella prima parte del convegno il presidente Tonzar ha relazionato in merito alla situazione della psicologia scolastica in Europa, comparandola con quella italiana. A seguito il professor Carlo Trombetta, che ha condotto la ricerca promossa dal Consiglio nazionale dell’Ordine, ha illustrato i risultati di quest’indagine identificando le caratteristiche della domanda da parte delle scuole (considerando anche le specificità emergenti nelle diverse regioni) e la percezione dei bisogni operativi espressi dai colleghi che operano in questo specifico ambito professionale. È emerso un quadro variegato che coinvolge gli psicologi su diversi piani operativi e che richiede allo psicologo una grande flessibilità nella realizzazione di interventi “diretti” ed “indiretti”, dedicati cioè agli alunni, alle loro famiglie o agli operatori scolastici. Se uno degli obiettivi prioritari del Convegno consisteva nel tracciare un primo scenario relativamente agli approcci che lo psicologo mette in atto nella scuola e identificare i paradigmi che caratterizzano le buone pratiche dello psicologo scolastico, è possibile affermare che l’esposizione della ricerca ha colto pienamente l’obiettivo in questione. Sempre nella mattinata il prof. Gerbino, Preside della Facoltà di Psicologia dell’Università di Trieste, ha illu- strato le caratteristiche del percorso formativo universitario dello psicologo scolastico presentando le componenti costitutive del curriculum accademico attivato presso l’Ateneo triestino. L’ultimo intervento della sezione generale è stato tenuto dalla prof.ssa Loredana Czerwinski Domenis della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Trieste, che si è soffermata su alcuni aspetti caratterizzanti il ruolo dello psicologo scolastico, come ad esempio le funzioni di facilitatore e di catalizzatore dei processi all’interno del “sistema scuola”. Nella seconda parte della giornata di studio si sono avvicendati diversi colleghi impegnati nei vari campi costitutivi l’area d’intervento della psicologia scolastica che hanno portato contributi di varia natura: un excursus storico delle collaborazioni ed azioni svolte dagli psicologi a partire dalla Legge 517/77 d’integrazione del minore diversamente abile nelle scuole di ogni ordine e grado (dr.ssa Bradaschia), una descrizione di alcune esperienze significative di lavoro indiretto svolto con gli insegnanti e le famiglie nell’ottica dell’empowerment (dott.ssa Degano e ins. Romano), un’illustrazione delle caratteristiche d’intervento del Servizio regionale di orientamento che, esperienza direi unica in campo nazionale, è composto da un team di psicologi che hanno il compito di indirizzare su percorsi specifici gli allievi che vogliono intraprendere un proprio iter di formazione scolastica e professionale (dott.ssa Giannetti). Sono stati toccate poi le problematiche connesse ai disturbi specifici d’apprendimento in relazione anche alle recenti Linee guida emanate sul tema (dott.ssa Lonciari), e le progettualità connesse all’esperienza dei Centri di ascolto (dr.ssa Kratter). Particolare interesse ha suscitato poi l’intervento portato della collega dott.ssa Daniela Cellie a chiusura del convegno. Essendo un dirigente scolastico ed operando attualmente in ambito formativo la dott.ssa Cellie ha messo in evidenza con chiarezza il punto di vista della scuola in riferimento alla figura dello psicologo, sottolineando l’esigenza sentita dagli operatori scolastici di collaborare fattivamente e stabilmente con lo psicologo in relazione ai vari ambiti operativi precedentemente evidenziati. Un momento del Convegno Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 15 La partecipazione degli iscritti all’evento può certamente essere definita soddisfacente e ciò anche per l’interesse attivo di alcuni dirigenti scolastici ed insegnanti presenti al convegno. possiamo citare la psicologia delle emergenze, la psicologia gerontologica, la psicologia ambientale, la psicologia dello sport, la psicologia economica, la psicologia del turismo, la psicologia del web… Sempre in tema di psicologia scolastica si segnala ancora l’importante iniziativa promossa dal CNOP a Roma e tenutasi il 19 febbraio 2009, dove ha avuto luogo un incontro conoscitivo ed operativo tra tutti i referenti per la psicologia scolastica degli Ordini regionali. Si è trattato di una giornata piena di idee e di stimoli coordinata dal nostro presidente regionale dott. Tonzar Claudio, referente nazionale per la psicologia scolastica (oltre che Vicepresidente del CNOP), che ha visto tra l’altro anche la partecipazione dello stesso Presidente nazionale del CNOP, dott. Palma. I referenti degli Ordini regionali hanno così potuto esporre le iniziative pianificate e realizzate per il sostegno alla professionalità dello psicologo nella scuola evidenziando la necessità di costituire un gruppo di lavoro nazionale che permetta un confronto operativo sistematico ed uno scambio informativo sulle strategie di sviluppo in questo ambito professionale. L’obiettivo prioritario perseguito consiste nella formalizzazione istituzionale di un servizio di psicologia scolastica, come già avvenuto nella regione Abruzzo, o nella realizzazione di protocolli d’intesa specifici tra gli Ordini Regionali e gli Uffici Scolastici Regionali che pubblicizzino, formalizzino e rendano congruenti gli interventi che lo psicologo realizza nella scuola dell’autonomia. Oscar Dionis Durante la conferenza stampa è stato sottolineato che, nonostante la domanda di psicologia e di intervento psicologico sia in crescita, attualmente in Friuli Venezia Giulia si è raggiunto un rapporto tra psicologi e popolazione pari al 1,27 per mille abitanti (uno psicologo ogni circa 800 abitanti), rapporto che rende difficile il pieno inserimento professionale dei nuovi iscritti. Tra le diverse progettualità promosse dall’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia e presentate alla stampa spiccano il protocollo d’intesa stipulato con le Università e gli Erdisu di Udine e Trieste finalizzato a promuovere servizi di consulenza psicologica per gli studenti universitari e la recente proposta di istituire un servizio di psicologia scolastica per le istituzioni educative della regione. LA CONFERENZA STAMPA A TRIESTE PER IL VENTENNALE DELLA LEGGE 56/89 Alla conferenza stampa sono intervenuti, oltre al sottoscritto, anche il Preside della Facoltà di Psicologia, prof. Walter Gerbino, e il dott. Angelo Arcicasa, in qualità di Segretario regionale dell’Associazione Unitaria Psicologi Italiani e membro del Consiglio d’amministrazione dell’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi. Inoltre era anche presente il dott. Marco Vascotto, Presidente dell’Erdisu di Trieste, attore di una delle progettualità presentate. L’intervento del prof. Gerbino ha riguardato i temi della formazione dello psicologo in regione ed il ruolo dell’Università di Trieste in tale ambito. In particolare il preside della Facoltà di Psicologia ha ricordato come, nella nostra regione, anche per il corso di laurea in psicologia ricorra quest’anno il ventennale della sua istituzione. Il 3 marzo 2009 a Trieste si è tenuta una conferenza stampa organizzata dall’Ordine degli psicologi del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con la Facoltà di Psicologia per celebrare il ventennale della legge d’ordinamento della professione. Vent’anni di esercizio professionale degli psicologi nella nostra regione hanno comportato un’esperienza a tutto campo maturata in diversi settori e ambiti come la psicologia clinica e della salute, la psicologia del lavoro e delle organizzazioni, la psicologia scolastica e educativa. La psicologia del nuovo millennio ha ormai superato i confini della clinica e dei trattamenti psicoterapeutici allargando i propri spazi d’intervento. Oggi gli psicologi si trovano a dover affrontare nuove sfide: stress in ambito lavorativo, ansia per l’incertezza economica, bullismo, dipendenze da gioco… Sono molti i nuovi ambiti d’applicazione della psicologia ai diversi contesti di vita quotidiana; tra questi Un momento della Conferenza stampa Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 16 Dal 1989 l’impegno dell’Università di Trieste è stato costante, come testimoniano le numerose iniziative finalizzate alla formazione dei professionisti psicologi condotte in stretta collaborazione con l’Ordine regionale. Tra queste spiccano l’organizzazione dei tirocini professionali, la consolidata esperienza come sede d’esame di Stato, il tempestivo adeguamento alle molte innovazioni regolamentari che hanno reso più complesso e diversificato l’iter formativo dei laureati in psicologia nell’ambito della riforma del 3+2, l’esperienza delle Scuole di specializzazione recentemente adeguate alla nuova regolamentazione che prevede un percorso quinquennale successivo alla laurea magistrale. A seguito il dott. Angelo Arcicasa ha poi toccato alcune problematiche inerenti gli aspetti previdenziali della professione, sottolineando anche l’importanza istituzionale dell’evento celebrato. Per la stampa, oltre ai giornalisti della Rai, sono intervenute le principali testate regionali (Il Piccolo, Il Messaggero, il Gazzettino ed il Primorski Dnevnik) nonché emittenti televisivi e radiofoniche private della regione (Telefriuli, Triveneta, Telequattro, Canale55, RadioAttività, RadioFantasy, Radio Nuova Trieste). L’evento, che è risultato essere un’ottima occasione per fare il punto su alcuni aspetti della professione e per divulgare un’immagine sociale adeguata dello psicologo, ha avuto un buon successo ed un’ampia risonanza mediatica. Nei giorni successivi al 3 marzo, infatti, sono usciti diversi articoli di stampa e sono state diffusi servizi televisivi e radiofonici che hanno illustrato i temi trattati durante l’incontro. Claudio Tonzar ANNUNCIO CONVEGNO SU “TRA MEDICINA E PSICOLOGIA: DUE DISCIPLINE A CONFRONTO. I PERCORSI COMUNI” L’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia e l’Ordine dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Trieste (OMCeO) stanno organizzando congiuntamente un workshop intitolato “Tra medicina e psicologia: due discipline a confronto. I percorsi comuni”. L’evento formativo intende realizzare un percorso di integrazione e confronto tra la professione di medico e quella di psicologo-psicoterapeuta. Durante il workshop verranno analizzati i rispettivi codici deontologici e comparati alcuni aspetti normativi specifici delle due professioni. Inoltre saranno esaminati e discussi 4 casi clinici di interesse comune che prevedono nell’operatività l’integrazione tra le professionalità del medico e dello psicologo. Nello specifico verranno presi in esame i seguenti ambiti: infanzia e adolescenza, le dipendenze in età adulta, i deficit cognitivi e i rapporti con le famiglie dell’anziano, il disagio sociale. L’evento, in corso di accreditamento ECM, si terrà il pomeriggio del 13 novembre 2009 presso la sala convegni OMCeO di Trieste sita in piazza Goldoni. Ulteriori informazioni saranno disponibili a breve sul sito dell’Ordine degli Psicologi; oppure per informazioni sarà possibile rivolgersi alla segreteria dell’Ordine degli Psicologi, via e-mail o telefonicamente. La partecipazione è gratuita ma, in considerazione della dimensione pratico-operativa dell’evento, sarà richiesta la prescrizione in quanto il numero di partecipanti previsto è pari a 20 psicologi e 20 medici. notizie POSTA ELETTRONICA CERtIFICATA (PEC) E ALTRI SERVIZI GRATUITI PER GLI PSICOLOGI Cari colleghi, ho il piacere di comunicarvi che il Consiglio dell’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia, al fine di fornire un servizio agli iscritti e di realizzare il dettato della legge 28 gennaio 2009, n. 2, ha deliberato di offrire gratuitamente una casella di posta elettronica certificata (PEC) ad ogni iscritto all’Albo. L’attivazione del servizio comporterà un sicuro risparmio di denaro e di tempo per tutti i professionisti. L’ iscritto, infatti, per rivolgersi all’Ordine e alle altre pubbliche amministrazioni potrà utilizzare tale servizio a sostituzione della posta raccomandata. Il professionista, inoltre, potrà ovviamente utilizzare la casella PEC anche per ricevere e inviare messaggi ad altre caselle e-mail, PEC o non PEC. Questo progetto, che impegna risorse economiche e umane del nostro Consiglio, ha visto agire l’Ordine degli Psicologi come capofila tra le Pubbliche Amministrazioni in Italia nell’ottica dello sviluppo dell’informatizzazione della pubblica amministrazione e dell’interazione tra il cittadino e le istituzioni. Si auspica che il servizio offerto consenta anche di sviluppare sempre maggiori relazioni all’interno della comunità professionale. Perché la PEC La legge 28 gennaio 2009, n. 2 all’art. 7 prevede che, entro il 31 dicembre 2009, “i professionisti iscritti in albi ed elenchi con legge dello stato comunichino ai rispettivi ordini o collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata”. Inoltre l’art.16 comma 7 del Decreto Legge 29 novembre 2008, n. 185 impone agli ordini e ai collegi di pubblicare in un elenco riservato, consultabile in via telematica esclusivamente dalle pubbliche amministrazioni, i dati identificativi degli iscritti con il relativo indirizzo di posta elettronica certificata. Cosa è la PEC e a cosa serve L’acronimo PEC identifica un sistema di posta elettronica, simile alla posta elettronica standard, nel quale al mittente viene fornita documentazione elettronica, con valenza legale, attestante l’invio e la consegna di documenti informatici come stabilito dalla vigente normativa (DPR 11 febbraio 2005 n. 68). La PEC è nata con l’obiettivo di tra- Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 17 sferire su digitale il concetto di raccomandata con ricevuta di ritorno. L’adozione del mezzo e-mail garantisce, oltre alla semplicità d’uso, una velocità di consegna non paragonabile ai mezzi tradizionali. L’uso di una casella di posta elettronica certificata consente agli utenti un maggior grado di certezza, sia riguardo all’invio dei messaggi che all’effettiva ricezione degli stessi, permettendo in alcuni casi alle comunicazioni via e-mail di sostituire la raccomandata nel caso di comunicazioni con i possessori di casella PEC. Questo è possibile in quanto la posta certificata ha le seguenti caratteristiche: a) garantisce che il messaggio proviene da un gestore di posta certificato e da uno specifico indirizzo e-mail certificato; b) garantisce che il messaggio non può essere stato alterato durante la trasmissione; c) garantisce la privacy totale della comunicazione, avvenendo lo scambio dati in ambiente sicuro; d) garantisce al mittente la certezza dell’avvenuto recapito dell’e-mail alla casella di posta certificata destinataria, con la spedizione di una ricevuta di consegna, in modo analogo alla tradizionale raccomandata A/R, e con lo stesso valore legale; e) garantisce il destinatario da eventuali contestazioni in merito ad eventuali messaggi non ricevuti e dei quali il mittente sostiene l’avvenuto l’invio; f) garantisce in modo inequivocabile l’attestazione della data di consegna e di ricezione del messaggio e conserva la traccia della comunicazione avvenuta fra mittente e destinatario. Come funziona la PEC Affinché abbiano valenza legale i messaggi di posta certificata devono essere spediti tra 2 caselle, e quindi domini, certificati. Quando il mittente possessore di una casella di PEC invia un messaggio ad un altro utente certificato, il messaggio viene raccolto dal gestore del dominio certificato (punto d’accesso) che lo racchiude in una busta di trasporto e vi applica una firma elettronica in modo da garantire inalterabilità e provenienza. Successivamente il messaggio viene indirizzato al gestore di PEC destinatario che verifica la firma e lo consegna al destinatario. Una volta consegnato il messaggio, il gestore PEC destinatario invia una ricevuta di avvenuta consegna all’utente mittente che può essere quindi certo che il suo messaggio è giunto a destinazione. La Posta Certificata sfruttando crittografia e protocolli di sicurezza riesce a fornire agli utenti un servizio sicuro che sostituisce integralmente il tradizionale servizio di posta (elettronica e cartacea), mettendosi inoltre al riparo da spam, abusi e disguidi. Come si attiva la casella PEC offerta gratuitamente dal Consiglio dall’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia? Dal mese di agosto sarà attivo sul sito dell’Ordine del Friuli Venezia Giulia (www.psicologi.fvg.it) uno specifico link che condurrà all’Area servizi per gli psicologi italiani (https://areariservata.psy.it) del Consiglio nazionale dell’Ordine. Per attivare la casella PEC offerta dell’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia è necessario essere iscritti all’area riservata del sito internet del CNOP. Chi fosse già iscritto potrà iniziare la procedura di attivazione dal punto 4. Per chi non lo fosse la procedura d’attivazione dovrà iniziare dal punto 1. Fasi per l’attivazione della casella PEC personale 1. lo psicologo accede all’Area Riservata del sito del CNOP (https://areariservata.psy.it); 2. dal menu di sinistra fa click su “Registrazione Psicologi” ed inserisce i dati richiesti (cognome, nome, data di iscrizione all’Ordine, indirizzo di posta elettronica) e chiede l’iscrizione; 3. lo psicologo riceve una mail per l’avvenuta iscrizione; conferma l’iscrizione, e riceve subito dopo una mail contenente la password a lui assegnata (lo username corrisponderà al proprio indirizzo di posta elettronica); 4. lo psicologo si ricollega all’area riservata, fa il “login” (al primo “login” l’iscritto dovrà cambiare password) ed entra nell’Area Riservata; 5. nel menu di sinistra seleziona l’opzione “Posta Elettronica Certificata”; 6. comparirà un file in formato PDF da scaricare e da stampare; 7. il PDF conterrà: a) il logo dell’Ordine e la scritta “Ordine degli Psicologi”; b) le istruzioni per l’utilizzo del modulo; c) la data; d) i dati dell’iscritto; e) l’indirizzo PEC che gli sarà assegnato; f) i termini e condizioni di utilizzo della casella PEC; Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 18 g) il consenso all’utilizzo della PEC da parte dell’Ordine per tutti i procedimenti ufficiali dell’Ordine; h) l’assunzione di responsabilità per l’uso della casella PEC; i) lo spazio per la data e la firma; l) il codice per la lettura ottica; 8. lo psicologo scarica e stampa il PDF lo firma, e lo invia al CNOP; 9. l’invio dovrà essere effettuato tramite posta ordinaria (l’invio via fax potrebbe creare problemi nella trasmissione/codifica del codice a barre che verrà identificato tramite scanner); 10.il CNOP riceve gli stampati firmati dagli iscritti; a) conserva l’immagine dello stampato con la firma dell’iscritto; b) genera una password temporanea; c) invia una mail all’iscritto dove gli si comunicano: indirizzo PEC, password, URL dove collegarsi, istruzioni varie sulla configurazione del suo client di posta elettronica; al primo login l’iscritto dovrà cambiare password. L’indirizzo PEC assegnato sarà del tipo nome + cognome + [email protected]. La normativa pre- vede che solo la pubblica amministrazione abbia la possibilità di accedere ed utilizzare gli elenchi PEC, mentre i privati non potranno avere accesso diretto né tantomeno la possibilità di ricostruire una rubrica a partire solo da nome e cognome. Tutte le volte successive che l’iscritto, avendo fatto login nell’Area Riservata, farà click nel menu di sinistra su “Posta Elettronica Certificata” gli verranno ricomunicate tutte le informazioni di cui al punto 10.c). A chi chiedere informazioni in caso di eventuali difficoltà nella fase di attivazione della casella PEC? Per problematiche di questo genere è possibile contattare l’ufficio del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi scrivendo al seguente indirizzo e-mail: [email protected] . Caratteristiche tecniche della casella PEC Dimensione della casella PEC 1 GB Dimensione massima messaggi inviabili (compresi allegati) 50MB Numero massimo destinatari supportati in un solo invio 500 Sistema per la rilevazione virus informatici si Sistema per rilevazione spamming su mail non certificate (la normativa non consente l’utilizzo di sistema antispamming su messaggi di posta elettronica certificata si Ricezione mail non PEC (una funzione della casella consente di impostare la ricezione dei messaggi non certificati direttamente sulla propria casella Pec o attivando un forward verso un’altra casella non certificata si Assistenza specialistica telefonica dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00 si Accesso webmail - Consultazione casella tramite Browser Internet in lingua italiana si Dichiarazione Certificazione Casella si Anche l’ufficio dell’Ordine del Friuli Venezia Giulia si doterà di una casella di PEC con l’intento di incrementare ulteriormente la comunicazione con voi mediante questo servizio. Colgo l’occasione, infine, per ricordare che, sempre all’interno dell’Area servizi per gli psicologi italiani attiva sul sito del CNOP (www.psy.it), è possibile consultare una rassegna stampa quotidiana di interesse per la professione tratta da 30 importanti testate nazionali e, soprattutto, è possibile avere accesso alla Banca dati EBSCO “Psychology and Behavioral Sciences Collection” dove sono disponibili più di 550 riviste scientifiche nell’ambito della psicologia, della psichiatria e delle scienze comportamentali in full text, consultabili e scaricabili in modo semplice e completamente gratuito. Nella speranza che l’attivazione di queste progettualità possano incrementare l’interazione tra ricerca scientifica e pratica professionale sviluppando al contempo un rapporto sempre più sistematico tra l’istituzione ordinistica e gli iscritti, vi saluto cordialmente e vi auguro buone ferie. Claudio Tonzar PROTOCOLLO D’INTESA TRA CONSIGLIO NAZIONALE ORDINE DEGLI PSICOLOGI E GUARDIA DI FINANZA PER L’ASSISTENZA PSICOLOGICA E PSICOTERAPEUTICA Il 18 maggio 2009 è stato firmato a Roma un Protocollo d’intesa tra la Guardia di Finanza e il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi per accrescere la cultura del benessere e la qualità della vita in ambito militare. Agli appartenenti al Corpo e ai loro familiari viene proposta un’offerta organica e qualificata di prestazioni psicologiche e psicoterapeutiche che potranno essere erogate dagli psicologi e dagli psicologi-psicoterapeuti iscritti alla sezione A dell’Albo che manifesteranno la volontà di aderire al sopraccitato Protocollo. Il testo dell’accordo è disponibile sul sito del CNOP all’indirizzo www.psy.it. Per aderire all’iniziativa basta accedere all’area servizi per gli psicologi italiani (attivata sullo stesso sito), iscriversi se non lo si è ancora fatto, scaricare il modulo di adesione ed inviarlo debitamente firmato al Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi. Questo protocollo d’intesa rappresenta un’ottima opportunità per promuovere la professione di psicologo nella società civile affinché l’utenza possa fruire di adeguate prestazioni professionali finalizzate alla promozione del benessere e della salute. Claudio Tonzar Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 19 ANGELO ARCICASA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL’ENPAP A seguito delle elezioni per il rinnovo delle cariche dell’Enpap (Consiglio di Amministrazione e Consiglio di Indirizzo) il nostro collega dott. Angelo Arcicasa, già membro del C.d.A. dell’Enpap, è stato nominato Presidente dell’Ente stesso. Al collega, che ha ricevuto ampi consensi a livello nazionale, vanno le più sentite congratulazioni per l’importante carica istituzionale. Ancora una volta, come in precedenti occasioni, gli psicologi del Friuli Venezia Giulia si sono distinti per il raggiungimento di importanti incarichi nazionali a favore dell’intera comunità degli psicologi. ANNUNCIO CONVEGNO SU ETNOPsiCHIATRIA E LAVORO ETNOLOGICO L’Azienda per i Servizi Sanitari n. 2 “Isontina”, i Servizi Sanitari n. 2 “Isontina”, in collaborazione con il Polo goriziano dell’Università degli Studi di Trieste, stanno organizzando un convegno intitolato “Etnopsichiatria e lavoro etnoclinico. Storie, culture e mediazioni nelle pratiche di cura e terapeutiche”. L’evento, in corso di accreditamento ECM, si terrà a Gorizia il 26 e 27 ottobre 2009 presso l’Aula Magna del Polo didattico universitario in via Alviano. Per ulteriori informazioni scrivere al seguente indirizzo: [email protected] gruppi e commissioni di lavoro dell’ordine GRUPPO DI LAVORO SULLA PSICOLOGIA DELLO SPORT Proposta di costituzione di un Gruppo di lavoro sulla Psicologia dello Sport e linee operative per l’anno 2009 In Italia - come nella nostra regione - la psicologia dello sport ha vissuto negli ultimi tempi una importante fase di sviluppo, trainata dall’andamento in crescita della domanda di prestazioni a contenuto psicologico sia a livello agonistico che amatoriale in linea con alcune tendenze rilevate a livello nazionale, come “l’aumento dell’aspettative di vita, la diffusione di attività sportive non agonistiche e pratiche fisico-motorie, la continua richiesta di personale per il supporto tecnico e organizzativo verso forme di attività a livello di base…” (Monitoraggio CONI, Roma 2003). Un dato indicativo a livello locale riguarda il numero di impianti sportivi censiti in Friuli Venezia Giulia, che secondo stime non ancora definitive si aggirerebbe attorno alle 3000 unità. A fronte di tali premesse, si rilevano tuttavia in questa area degli importanti margini di sviluppo a livello operativo e istituzionale, relative in prima istanza all’esigenza di sottolineare e definire l’ambito di intervento della figura dello psicologo nei diversi contesti operativi, e ciò nei confronti del soggetto della domanda di psicologia in am- bito sportivo ma anche verso coloro che già operano sul fronte dell’offerta o verso i colleghi che intendono operare in tale contesto e mirino all’acquisizione delle opportune competenze professionali. Tale obiettivo non può non basarsi su una opportuna rilevazione della realtà operativa attuale della psicologia dello sport in regione, che tenga conto ove possibile di quella parte della domanda a cui spesso rispondono soggetti privi delle necessarie competenze e requisiti professionali. In secondo luogo risulta importante far si che lo psicologo assuma una maggior forza interlocutoria nei contesti in cui è chiamato ad operare assieme agli altri professionisti che gravitano attorno all’area dello sport, e in tal senso si rende necessario mirare ad una maggiore rappresentatività a livello istituzionale della professione di psicologo. In linea con tali indicazioni, il gruppo di lavoro sulla psicologia dello sport si prefigge di definire e di svolgere alcuni interventi su tre principali direttive: l’acquisizione di maggior rappresentatività a livello istituzionale regionale con particolare riferimento alla futura Conferenza Regionale dello Sport; la rilevazione delle caratteristiche e componenti della offerta di psicologia in ambito sportivo a livello regionale e della dimensione occupazionale degli psicologi che operano in questo ambito; la promozione della psicologia dello sport attraverso azioni volte a favorire la conoscenza - da parte sia degli operatori di questo contesto sia da parte dei committenti e destinatari - degli ambiti operativi, degli strumenti e delle tecniche propri dello psicologo anche in relazione agli elementi di contiguità rispetto alle altre figure professionali che operano in ambito sportivo. In funzione di tali obiettivi il gruppo di lavoro intende proporre ipotesi di intervento e progettualità specifiche al Consiglio dell’Ordine. Daranno il loro contributo sul piano professionale, tecnico e operativo, anche per la loro attivazione oltre al sottoscritto (Referente) e al dott. Stefano Roncali, segretario dell’Ordine degli Psicologi i seguenti professionisti: • prof. Tiziano Agostini, Professore ordinario per il SSD M-PSI/01 della Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi di Trieste e docente del corso di Metodologia della Ricerca Psicologica applicata allo Sport della stessa facoltà; • dott. Giovanni Righi, dottorato di Ricerca conse- guito presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Trieste, è anche membro del Comitato Provinciale Fidal di Trieste, incaricato dei progetti per l’attività giovanile e dei rapporti con le Istituzioni; • dott.ssa Marina Gerin Birsa, psicologa, Docente ad invito di Psicologia della Devianza e dei Comportamenti a Rischio nello Sport, corso di laurea di Psicologia dell’educazione indirizzo sportivo, Universita’ Salesiana di Mestre (VE), collabora con diverse Società realtà sportive del territorio e attraverso il centro di in ambito formativo; • dott. Francesco Strano, psicologo psicoterapeuta, collabora a livello professionale con alcune società Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 20 sportive a livello regionale per attività rivolte ad atleti e staff tecnico; • dott.ssa Cristina Lizzi, psicologa, ha partecipato a diversi corsi e master sulla psicologia dello sport, collabora con alcune strutture sportive e con alcune agenzie formative a livello regionale in qualità di docente di corsi sulla psicologia dello sport; • dott. David Daris, psicologo psicoterapeuta, atleta a livello nazionale nel campo dell’atletica leggera, ha seguito una formazione specifica in psicologia dello sport e ha svolto attività in tale ambito a livello di ricerca e formazione, collaborando inoltre in tal senso con alcune realtà del mondo sportivo a livello regionale; • dott.ssa Anna Nosella, psicologa, vanta una for- mazione specifica in psicologia dello sport e opera a livello libero professionale in tale ambito attraverso attività rivolta ad allenatori ed atleti in diverse discipline; • dott.ssa Alessia Iacuzzi, psicologa psicoterapeuta, riporta una formazione specifica nell’ambito della psicologia dello sport e attiva nella progettazione e gestione di progetti formativi a livello regionale e consulente nello stesso ambito; • dott. Giandomenico Bagatin, psicologo, da alcuni anni consulente a livello di libero professionale nell’ambito della psicologia dello sport a livello regionale, collabora con il Centro Regionale di Medicina dello Sport; già atleta (Rugby) a livello nazionale. Emanuele Bottoli GRUPPO DI LAVORO SULLA PSICOLOGIA SCOLASTICA Indirizzi operativi per l’anno 2009 Durante il 2008 l’attività svolta dal gruppo di lavoro sulla psicologia scolastica è stata caratterizzata dall’approfondimento delle tipologie degli interventi psicologici richiesti e attivati nelle scuole. In tal senso è stata organizzato il convegno dell’8 novembre che ha voluto rappresentare l’occasione per proporre un bilancio sullo stato dell’arte della psicologia scolastica sul piano professionale e legislativo attivando un confronto teorico/operativo tra esperti accademici del campo in questione, gli psicologi che intervengono nelle scuole di ogni ordine e grado e negli ambiti dedicati alla formazione/inserimento lavorativo, gli operatori scolastici (docenti, dirigenti ed educatori), i responsabili degli Enti Locali e tutti coloro che operano per lo sviluppo della scuola. Le prossime azioni del gruppo di lavoro, anche a partire dai dati raccolti ed elaborati dalla ricerca pro- mossa tra il 2006 e il 2007 dall’Ordine Nazionale degli Psicologi ed illustrata nella giornata congressuale dal prof. Trombetta, consistono nell’elaborare una linea operativa tesa a coinvolgere e sensibilizzare gli enti e le istituzioni preposte (Regione, Ufficio scolastico regionale, Uffici scolastici provinciali, Amministrazioni provinciali ecc.) a realizzare, come in altre regioni italiane, protocolli d’intesa o proposte normative finalizzate ad attivare, anche in via sperimentale, servizi di psicologia scolastica anche nella nostra regione. In considerazione di questo ulteriore indirizzo operativo emerge la necessità di ampliare il gruppo di lavoro sulla psicologia scolastica avvalendosi dell’esperienza di professionisti psicologi che operano nella scuola e ricoprono incarichi dirigenziali all’interno di questa specifica realtà istituzionale. Tra i vari colleghi che annoverano oltre un’esperienza professionale di psicologo, anche quella di operatore della scuola, la dott.ssa Daniela Cellie presenta una competenza professionale rispondente agli obiettivi attuali del gruppo della psicologia scolastica: la dott. ssa Cellie infatti, oltre che psicologa, è dirigente scolastico, si è occupata di formazione degli insegnanti all’IRRE ed attualmente svolge attività di supervisore per il Tirocinio presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Trieste. La dott.ssa Daniela Cellie, proprio perché esperta dei bisogni e degli interventi psicologici dal punto di vista della scuola entrerà a far parte del gruppo di lavoro per la psicologia scolastica a partire dal 2009. In considerazione di una particolare richiesta di intervento psicologico da parte della scuola relativamente al versante organizzativo, esigenza particolarmente sentita dagli insegnanti e dai dirigenti scolastici, entra a far parte del gruppo di lavoro anche la dott.ssa Anna Degano, psicologa esperta in questo particolare campo operativo. A questo punto, oltre al Presidente Tonzar e ai consiglieri Bottoli e Dionis, il gruppo per la psicologia scolastica sarà così composto: Professoressa Loredana Domenis, dott.ssa M.B. Debeden, dott.ssa Fabiana Burco, (già membri del gruppo durante l’anno 2008), la dott.ssa Cellie Daniela e la dott.ssa Anna Degano. Oscar Dionis GRUPPO DI LAVORO SULLA PSICOLOGIA NEL TERZO SETTORE Indirizzi operativi per l’anno 2009 Nel 2008 il gruppo di lavoro dell’Ordine sul “III settore” ha concluso la realizzazione di uno studio finalizzato a comprendere e a descrivere i contesti lavorativi dei laureati in psicologia inseriti nelle organizzazioni Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 21 no-profit. I risultati sono stati presentati ad un convegno tenutosi il giorno 8 marzo a Trieste e intitolato “Le competenze psicologiche nel terzo settore: motivazioni, attività e competenze”. L’indagine, con una attenta ricognizione del terzo settore attivo sul territorio del Friuli Venezia Giulia e con una puntuale analisi in ciascuna realtà individuata, ha rilevato e quantificato la presenza di laureati in psicologia inseriti (lavorativamente o in qualità di volontari) in organizzazioni non profit a prescindere dall’iscrizione all’Ordine e dall’inquadramento professionale. Essi sono risultati essere in totale più di 500 e, di questi, circa 400 sono iscritti regolarmente all’Ordine. È emersa, inoltre, una grande varietà di esperienze lavorative nelle quali lo psicologo è inserito – anche se non in tutti casi - con un alto grado di soddisfazione personale; alcuni limiti sicuramente derivano dal mancato riconoscimento del proprio ruolo professionale. Emerge quindi l’esigenza di individuare alcune aree di intervento dove l’azione dello psicologo risulta rilevante per favorire la sua promozione e valorizzazione. A tal fine diviene inoltre necessario un confronto costante con gli ordini degli psicologi delle altre regioni italiane che si occupano anch’essi di psicologia nel terzo settore. Appare infatti indispensabile ideare e proporre azioni congiunte tese alla creazione di un contesto favorevole (anche presso gli enti pubblici committenti/partner) per lo sviluppo della professionalità psicologica nel terzo settore intesa quale risorsa necessaria al miglioramento della qualità dei servizi offerti. A partire da queste considerazioni, il gruppo di lavoro intende, durante l’anno 2009, raggiungere i seguenti obiettivi: 1. sviluppare occasioni di confronto con esperti del settore no-profit appartenenti ad Ordini di altre regioni al fine di individuare azioni comuni finalizzate allo sviluppo della professionalità dello psicologo; 2. individuare nuovi spazi di intervento e opportunità di sviluppo professionale nel terzo settore; in particolare si intende determinare le aree specifiche dei servizi del no-profit all’interno delle quali l’intervento psicologico trova la sua maggiore efficacia, al fine di promuoverlo come azione necessaria alla crescita della qualità dei servizi; 3. offrire un contributo effettivo allo sviluppo di occasioni formative coerenti con le competenze psicologiche messe in campo nel no-profit. Il gruppo di lavoro per la psicologia nel “III settore” dell’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia nel 2009 sarà composto da: Stefano Roncali (Referente) Veronica Pinatti Roberto Eletto Barbara Medeot Tiziana Paciotta Fernanda Zanier Alessia Favretto Bruno Foti Silvia Pontin Stefano Roncali GRUPPO DI LAVORO SULL’ANZIANO Lavori in corso per nuove progettualità Il Gruppo di Lavoro sull’anziano nel 2009 ha avuto poche occasioni di incontrarsi ma a distanza ha lavorato nella stesura delle linee guida e delle buone prassi, ora si stanno raccogliendo i materiali prodotti da tutti i membri del gruppo. Il gruppo intende lavorare su tale documento in modo da poter proporre un lavoro accessibile agli addetti ai lavori e soprattutto ai non addetti, un modo quindi per presentare la professione e le potenzialità, oltre che la grande plasticità che essa richiede, in particolare con l’anziano e le istituzioni che li accolgono. Nello specifico, per il prossimo futuro, il gruppo intende: • creare delle linee guida che il gruppo preferisce chiamare Buone prassi, attraverso la stesura di un documento in cui venga presentata la figura dello psicologo in tale ambito, nelle sue potenzialità e nel valore, con l’intento di chiarire non solo il lavoro dello psicologo ma anche le competenze formative necessarie. Gli argomenti da sviluppare, sono i seguenti: • La valutazione dell’anziano: cognitiva e funzionale, in tale ambito si è pensato utile sottolineare la necessità di una preparazione all’accoglienza, essa è fondamentale nella presa in carico del malato, della sua famiglia e nella valutazione. Gli interventi in cui noi psicologi possiamo essere presenti sono rivolti a: • anziano malato (non solo il demente, ma in tutte le patologie organiche e umorali); • anziano “sano” (in termini di prevenzione, di gestione del lutto); • famiglia (in particolarità sulla capacità della stessa di gestire la crisi); • organizzazioni (supervisione, formazione e ascolto operatori). Inoltre attività importanti in quest’area possono essere: • l’accoglienza e le dimissioni dell’anziano in casa di riposo; Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 22 GRUPPO DI LAVORO SULLA PSICOLOGIA OSPEDALIERA • la sensibilizzazione della popolazione; • la prevenzione nella popolazione. I componenti del gruppo sono professionisti con esperienza clinica e sul campo, oltre che vantano una continua preparazione e formazione nell’ambito della Psicologia dell’anziano e che affiancano il consigliere Jessica Michelin, referente del gruppo stesso. Anna Sverzut, psicologa-psicoterapeuta liberoprofessionista, lavora come consulente per l’Azienda per Servizi alla Persona “Opera Pia Coianiz” di Tarcento, per attività di valutazione neuropsicologica e stimolazione cognitiva di anziani con demenza ospiti di un nucleo dedicato e per formazione degli Operatori; è inoltre consulente presso la S.C. di Medicina Riabilitativa dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria “Ospedali Riuniti” di Trieste, dove si occupa di interventi psicologici rivolti a persone affette da patologie neurologiche di varia eziologia. Alina Menichelli psicologa libero professionista, consulente neuropsicologa presso la S.C. di Medicina Riabilitativa dell’Azienda Universitaria-ospedaliera “Ospedali Riuniti di Trieste” ove si occupa di valutazione e riabilitazione neuropsicologica di individui affetti da lesioni cerebrali di varia eziologia (ictus, trami cranici, tumori cerebrali, ecc.). Annapaola Prestia, collabora come consulente nell’ambito della ricerca sulle malattie dementigene con il Le.Ni.Tem, Laboratorio di Epidemiologia, Neuroimaging e Telemedicina dell’Ospedale Fatebenefratelli di Brescia; libero professionista, formatrice ed esperta di valutazione di deficit cognitivi e di riabilitazione. De Castro Chiara, collaboratrice presso l’associazione Kairos Trieste, impegnata in progetti di prevenzione e di riabilitazione nell’anziano. Martina Spallino, libero professionista, ha seguito per l’ Azienda per i Servizi Sanitari N°1 Triestina progetti di sostegno e di intervento rivolti agli anziani con patologie dementigene o di altra natura clinica e alle loro famiglie. Michela Vazzoler, libero professionista presso una casa di riposo del Veneto, dove segue la valutazione dell’ospite e la formazione degli operatori, esperta in valutazione neuropsicologica, ha collaborato con il Centro di Valutazione Neuropsicologica a Pordenone. Patrizia Pecar, libero professionista impegnata principalmente in attività clinica, di valutazione e di riabilitazione sull’anziano e la sua famiglia nella provincia di Trieste. Jessica Michelin Ridefinizione degli obiettivi e del gruppo di lavoro sulla psicologia ospedaliera Il gruppo di lavoro sulla psicologia ospedaliera ha svolto i suoi primi 6 mesi di attività. Durante questo periodo, presso l’ordine, si sono svolti degli incontri a cadenza mensile, durante i quali sono emersi contenuti e scambi di conoscenze sulla valutazione delle priorità rispetto alle possibili tipologie d’intervento, sulle possibili criticità connesse all’operare in ospedale, sugli elementi che uniscono e su quelli che differenziano i professionisti che operano in ambito ospedaliero. È stato inoltre analizzato il lavoro prodotto da altri Ordini, si è discusso sui comportamenti e gli atteggiamenti in altri Stati (in particolare negli USA) relativamente alla refertazione ed ai rapporti con gli altri professionisti, si sono avviati contatti personali per comprendere temi importanti quali la “prescrizione su ricetta medica” per le attività degli psicologi, la definizione dei LEA e lo stato dell’arte del processo di accreditamento in FVG per quanto attiene le strutture ospedaliere e gli standard che hanno a che fare con gli psicologi. Tutto ciò sta a dimostrare quanto sia necessario un gruppo di lavoro sugli specifici temi ospedalieri per favorire lo sviluppo della categoria professionale, aumentare la conoscenza del nostro operato presso i clienti e le istituzioni stesse, cercare risposte a domande che riguardano, a diversi livelli di coinvolgimento, tutti gli psicologi che operano presso gli ospedali. Gli obiettivi del gruppo inizialmente stabiliti, a fronte dei molti temi emersi, necessitano quindi di essere rivisti e sono stati così identificati: 1. conoscenza della reale situazione dei colleghi impegnati negli ospedali; 2. raccolta di informazioni e segnalazioni di azioni ritenute importanti, da sottoporre alla Commissione sanità dell’Ordine, al fine di pianificare le azioni ritenute più adeguate. Il primo obiettivo può apparire semplice da raggiungere, ma in realtà non è così. Infatti, dopo un’elaborazione della scheda di raccolta dei dati necessari, la modalità per ottenerne la compilazione da parte degli interessati richiede, verosimilmente, un impegno personale a contattare i colleghi. Infatti, sulla base della pregressa esperienza sappiamo che agli uffici del personale e alle direzioni sanitarie non sempre è chiaro il numero dei professionisti e le aree di attività che essi svolgono. Un primo passo è quindi quello di riuscire a rintracciare e contattare tutti i colleghi impegnati a vario titolo nelle A.O.U., negli ospedali, negli I.R.C.C.S. e, se vi sono, nelle strutture private accreditate. Siamo a disposizione anche per chi, a seguito della lettura di questo articolo, vorrà segnalare via mail Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 23 il suo desiderio di voler partecipare alla rilevazione. Una volta raccolti, i dati saranno elaborati e verrà stesa una prima relazione sulla base della quale, considerate anche le disponibilità dei colleghi e la salienza dei temi emersi, saranno fissati ulteriori obiettivi per il gruppo. I dati, infatti, sono necessari per meglio adattare le linee future d’azione. Il tipo di informazioni richieste riguarda, a titolo di esempio: dove operano i colleghi (tipologia di ospedali), in quali settori, ecc.. Le colleghe che compongono il nuovo gruppo di lavoro dell’Ordine sulla psicologia ospedaliera sono (fino a nuova determinazione): Daniela Tasinato, Alberta Lunardelli, Milena Pascotto, Clara Travaglini. Per collaborare alla stesura della relazione ed a eventuali documenti collegati, oltre che per meglio chiarire gli ambiti di intervento psicologico in questo ambito, hanno già dato la disponibilità anche altre colleghe che hanno partecipato ad alcuni incontri del gruppo e che continuano ad operare segnalando temi d’interesse, aggiornando su iniziative, criticità e risorse per gli psicologi che operano in ospedale. Infatti, il secondo obiettivo del gruppo è quello di sollecitare e collaborare con la commissione sanità dell’Ordine per quanto attiene a specifici temi ritenuti importanti. Fino ad ora sono emerse le seguenti tematiche: a) protezione dei dati e specificità degli stessi rispetto al resto dei dati sanitari; b) necessità di “ambienti informatizzati” ad uso degli psicologi (cartelle cliniche informatizzate, di cui alcuni ospedali si sono già dotati in modo autonomo); c) necessità di sollecitare, negli standard degli accreditamenti delle strutture in atto in regione, la presenza degli psicologi; d) necessità di meglio chiarire le modalità di comunicazione con gli altri professionisti sanitari soprattutto nel caso di refertazioni; e) realizzazione di iniziative mirate alla formazione dello psicologo che opera in ospedale; f) sviluppo di rapporti interprofessionali e rispetto dell’autonomia professionale nelle diverse strutture ove non vi sia un servizio di psicologia; g) partecipazione alla ridefinizione dei LEA, che riguardano le prestazioni degli psicologi in ospedale. sizione dei colleghi per confrontarmi e per discutere argomenti ritenuti importanti per lo sviluppo della categoria. Luisa Dudine contributi dagli iscritti Riceviamo e pubblichiamo con interesse un contributo segnalatoci dalle colleghe Giovannini e Pontin sull’intervento dello psicologo in ambito neuropsicologico. Prima del contributo le colleghe riportano una breve introduzione al documento che è stato redatto dalla SPAN (Società degli Psicologi di Area Neuropsicologica). La rapida crescita della neuropsicologia come disciplina ha portato con sé la necessità di specificare le attività professionali dello psicologo che opera nell’area neuropsicologica e le competenze necessarie per ben operare in tale ambito d’intervento. Spesso nella nostra professione ci troviamo di fronte a sovrapposizioni di ruoli con altre figure professionali e anche questo ambito non ne è immune. Inoltre, non essendo legislativamente definiti gli scopi della neuropsicologia, può succedere che qualcuno metta in atto interventi improvvisati e poco appropriati. Questa disciplina richiede, come ciascun altro settore della psicologia, studio approfondito, un bagaglio di esperienza lavorativa, un approccio teorico e una metodologia clinica, che difficilmente possono essere acquisti attraverso il solo percorso universitario di base. Il documento redatto dalla SPAN (Società degli Psicologi di Area Neuropsicologica) si propone proprio di definire le competenze necessarie per operare in ambito neuropsicologico. Ci auguriamo che tale documento possa servire come spunto di riflessione per definire meglio gli ambiti d’intervento, sia in relazione alle altre professioni riabilitative, che ai diversi settori di applicazione della nostra stessa professione. Quale referente del gruppo ringrazio tutte le colleghe che stanno collaborando assiduamente, quelle che partecipano con minore frequenza pur dimostrando ricchezza di contenuti e di analisi, quelle che si sono dimostrate disponibili ed interessate. Consapevole degli impegni e delle diverse difficoltà mi auguro che a questa prima progettualità ne seguano altre sempre più fattivamente partecipate ed ambiziose. Agli incontri del gruppo, stabiliti con cadenza ora bimensile, potranno partecipare tutti gli iscritti interessati. Rimango a dispoGli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 24 Lorena Giovannini Silvia Pontin LE ATTIVITà DELLO PSICOLOGO NELL’ AREA NEUROPSICOLOGICA mento, le capacità visuo-spaziali, le azioni, la percezione, le emozioni e il comportamento. Le basi empiriche e concettuali della Neuropsicologia risalgono alle grandi scoperte neurologiche e neurofisiologiche negli anni 1860-1900: in Inghilterra (Jackson, Head , ecc), in Francia (Broca, Pierre Marie, Dejerine e molti altri), in Germania (Wernichke, Pick, Lictheim ). Vi fu una perdita di interesse dopo gli anni ’20-’30 e una ripresa in Francia con i lavori di Hécaen, in Inghilterra grazie a Zangwill e a Critchley, nell’allora Unione Sovietica con Luria. Negli Stati Uniti il bisogno di prendersi cura dei feriti di guerra vide nascere il bisogno di un approccio diagnostico e riabilitativo delle funzioni superiori (Goldstein, Benton, Goodglass). La ripresa dell’interesse culminò nel 1951 in Austria, con l’organizzazione di un simposio cui parteciparono studiosi tedeschi, austriaci e inglesi. Tale manifestazione divenne una tradizione annuale e più tardi prese il nome di “International Neuropsychology Symposium”. Nell’editoriale del primo numero della rivista ‘Neuropsychologia’, Hécaen scrive che questi incontri hanno contribuito allo sviluppo dei concetti e al nome stesso della disciplina. Non risulta che nessuno studioso italiano partecipò per i primi 10-12 anni a causa delle idee sostenute da Giovanni Gentile e Benedetto Croce che ritenevano la psicologia una ‘pseudoscienza’ da relegare in posizione ancillare rispetto alla filosofia. Il mondo accademico italiano fu talmente influenzato da questo punto di vista da impedire per lunghi anni lo sviluppo della psicologia come disciplina autonoma e da affidare l’area delle funzioni cognitive ai neurologi. Lo sviluppo della Neuropsicologia italiana è legato all’attività di Ennio De Renzi che con i suoi allievi negli anni ’60, diede origine al ‘Milan group’ . Verso la fine degli anni ’70 la Neuropsicologia coinvolse un numero sempre più crescente di psicologi fino a diventare negli anni ’90 un insegnamento fondamentale nelle facoltà di psicologia. La Neuropsicologia è una disciplina che ha fornito un grande contributo applicativo nel settore dell’attività clinica di diagnosi e cura dei processi cognitivi, comportamentali, affettivi e relazionali: si tratta di attività integralmente ricomprese nel novero delle prestazioni riservate, in via esclusiva, agli Psicologi iscritti all’Albo dalla L. 56/1989. L’attività professionale dello psicologo in ambito neuropicologico è rivolta a tutti i soggetti con lesioni (ischemia, trauma cranico, anossie cerebrali, tumore cerebrale, sclerosi multipla, ecc) o deterioramento cerebrale (Mild Cognitive Impairment, demenze). Trattasi di pazienti con patologie focali o progressive, funzionali o strutturali che presentano disturbi in ambito neuropsicologico che possono riguardare il linguaggio, la memoria, l’attenzione, le funzioni esecutive, il ragiona- Lo Psicologo che opera nell’area neuropsicologica pianifica, esegue e valuta gli interventi terapeutici adeguati, che vanno decisi dopo un’esaustiva valutazione di tipo neuropsicologico. Si occupa di: Valutazione La valutazione neuropsicologica ha come obiettivo di identificare, descrivere quantificare i deficit cognitivi e comportamentali acquisiti dopo una lesione o disfunzione cerebrale. Lo psicologo che si occupa di neuropsicologia clinica perciò deve saper raccogliere informazioni sulla storia clinica neuropsicologica del paziente, selezionare i test e le tecniche di misura adeguate, somministrarli, interpretarli, fare una diagnosi, pianificare il trattamento, scrivere la relazione finale e dare la restituzione. Inoltre deve: • contribuire ad una diagnosi differenziale; • delimitare e quantificare le funzioni danneggiate e preservate, dopo una lesione focale o diffusa del sistema nervoso centrale; • valutare l’efficacia terapeutica a seguito di specifici interventi chirurgici, farmacologici o psicologici; • valutare le conseguenze dei deficit cognitivi sulla vita sociale lavorativa del paziente, anche ai fini dell’accertamento medico legale; • valutare lo stato cognitivo per la formulazione di strategie riabilitative e di intervento. Trattamento Si compone di due parti: 1. la riabilitazione neuropsicologica: serve per ottimizzare il recupero delle abilità cognitive danneggiate (l’attenzione, il linguaggio, la comunicazione verbale non verbale, le azioni, la percezione, la memoria, le capacità visuo-spaziale, il ragionamento, le funzioni esecutive, le emozioni e il comportamento), facilitare le strategie che permettono di compensare i deficit e di migliorare la capacità d’adattamento del paziente. Il trattamento si occupa anche dei disturbi del comportamento ed emozionali. 2. la stimolazione neuropsicologica: esercita le abilità preservate e ha come obiettivo di mantenere l’autonomia del paziente il più a lungo possibile. Supporto per i pazienti, i familiari e gli operatori sanitari e sociali Lo psicologo di area neuropsicologica deve: • comunicare la diagnosi, la prognosi e l’orientamento terapeutico; Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 25 • informare gli operatori delle équipes riguardo alle implicazioni dei deficit in ambito neuropsicologico sulle attività della vita quotidiana; • supportare i familiari, fornendo un aiuto nel trovare i percorsi più idonei per gestire le problematiche che riguardano tutti i componenti del nucleo parentale; • fornire indicazioni per agevolare il reinserimento socio/scolastico /lavorativo/occupazionale; • fare educazione sociale rispetto ai disturbi neuropsicologici. Ricerca in ambito neuropsicologico sia sui soggetti sani che patologici. Insegnamento a psicologi e alle altre figure coinvolte nel processo di cura dei soggetti, della neuropsicologia e delle sue implicazioni nelle attività della vita quotidiana dei pazienti. Gli Psicologi di area neuropsicologica, dopo aver acquisito le necessarie conoscenze scientifiche, i valori etici e le competenze professionali pertinenti alle professioni nell’ambito valutativo e riabilitativo ed approfondito lo studio della disciplina e della ricerca specifica, sono titolari di competenze ragguardevoli in risposta a problemi drammatici di salute della popolazione in età pediatrica, adulta e geriatria. La Valutazione e la Riabilitazione dei disturbi cognitivi sono da considerarsi prestazioni riservate agli Psicologi, come risulta evidente anche dal D.M. 24.07.2006 di riassetto delle scuole di specializzazione di area psicologica che ha compreso la “Neuropsicologia” solo ed esclusivamente tra le scuole di specializzazione di area psicologica. Il recente decreto ministeriale dopo aver precisato, all’art. 2 che le Scuole di specializzazione di area psicologica afferiscono alle facoltà di psicologia, ha previsto che le scuole di specializzazione di area psicologica comprendono, tra l ‘altro, la Neuropsicologia. Nell’allegato al decreto è specificato che “Lo specialista in Neuropsicologia deve aver maturato conoscenze teoriche, scientifiche e professionali nel campo dei disordini cognitivi ed emotivo-motivazionali associati a lesioni o disfunzioni del sistema nervoso nelle varie epoche di vita (sviluppo, età adulta ed anziana), con particolare riguardo alla diagnostica comportamentale mediante test psicometrici, alla riabilitazione cognitiva e comportamentale, al monitoraggio dell’evoluzione temporale di tali deficit, e ad aspetti subspecialistici interdisciplinari quali la psicologia forense.. In particolare, deve disporre di conoscenze ed esperienze atte a svolgere e coordinare le seguenti attività: identificare i deficit cognitivi ed emotivo-motiva- zionali determinati da lesioni o disfunzioni cerebrali (deficit del linguaggio, afasia e disordini della lettura e della scrittura; deficit della percezione visiva e spaziale, agnosia e negligenza spaziale unilaterale; deficit della memoria, amnesia; deficit dell’attenzione e della programmazione e realizzazione del comportamento motorio e dell’azione complessa), valutare i predetti deficit mediante test psicometrici, interviste e questionari; analizzare risultati quantitativi degli accertamenti mediante tecniche statistiche descrittive ed inferenziali e utilizzando le tecnologie informatiche; organizzare i programmi di riabilitazione dei deficit cognitivi ed emotivo-motivazionali e gli interventi atti a favorire il compenso funzionale, mediante l’utilizzazione delle abilità residue; promuovere, realizzare e valutare gli interventi psicoterapeutici e di comunità atti a favorire il recupero del benessere psico-sociale.” errata corrige Nel numero 2 – dicembre 2008 del Giornale a pag. 21 la Relazione del Revisione unico al Bilancio preventivo è da intendersi al 2009 anziché al 2008. Nell’aggiornamento dell’Albo regionale psicologi tutte le date (iscrizione, nascita, specializzazione), per un problema di conversione tipografica, sono state riportate per mese/giorno/anno. Rimangono comunque valide. in ricordo dei colleghi Il Consiglio dell’Ordine, appresa la notizia della scomparsa dei colleghi: 1. Laura Tudor, nata il 16/11/1962 (deceduta il 2/12/2008); 2. Onorio Bolzon, nato il 27/05/1945 (deceduto il 27/01/2009); esprime le più sentite condoglianze alle famiglie. Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 26 notizie dalla tesoreria BILANCIO CONSUNTIVO 2008 - RENDICONTO FINANZIARIO AL 31.12.2008 EURO ENTRATE Contributo annuale iscrizioni Contributo nuove iscrizioni Tasse per nuove iscrizioni Contributo iscrizione anni precedenti ENTRATE CONTRIBUTIVE Introiti per diritti di segreteria Proventi corsi ENTRATE FUNZIONI ISTITUZIONALI Soppravvenienze attive Proventi vari Fondo da Consiglio Nazionale Ordine Finanziamenti Legge Regionale 13/2004 PROVENTI DIVERSI Interessi attivi su conto corrente PROVENTI PATRIMONIALI Recuperi e rimborsi ENTRATE PER POSTE CORRETTIVE TITOLO I - ENTRATE CORRENTI 224.960,00 7.280,00 2.366,00 234.606,00 406,50 406,50 3.104,86 3.104,86 385,04 385,04 238,502,40 Alienazione immobili ALIENAZIONE DI IMMOBILI E DIRITTI REALI Vendita mobili ed arredi ALIENAZIONE DI IMMOBILIZZAZIONI TECNICHE TITOLO II - ENTRATE IN CONTO CAPITALE Entrate aventi natura di partite di giro ENTRATE AVENTI NATURA DI PARTITE DI GIRO TITOLO III - PARTITE DI GIRO TOTALE ENTRATE uscite Contributi a Consiglio Nazionale Rimb.spese e membri consiglio, medaglie Spese per rinnovo consiglio Spese gestione consiglio Assicurazioni per consiglio SPESE PER GLI ORGANI ISTITUZIONALI Spese oganiz. convegni-corsi-assemblee Spese partecipazione convegni Spese per abbonamenti, libri ecc. Consulenze legali Spese rappresentanza Spese tutela e promozione prof. SPESE FUNZIONI ISTITUZIONALI Spese per albo ed elenchi Spese per bolletino Spese per attestazioni 2.562,97 2.562,97 2.562,97 241.065,37 EURO 25.911,00 21.984,69 1.805,95 635,95 50.337,59 9.587,52 133,90 29,00 3.855,60 291,92 571,81 14.469,75 5.727,90 6.623,30 717,72 SPESE PUBBLICAZIONI E ATTESTAZIONI Stipendi lordi Contribuzioni Retribuzioni accessorie Spese per assicurazione infortuni INAIL Quota acc.to indennità di fine rapporto Spese servizi sostitutivi segreteria Altri costi personale ONERI PER IL PERSONALE Canoni di locazione e spese condominiali utenze energetiche Pulizia Manutenzione uffici-attrezzature Spese telefoniche Spese postali e valori bollati Cancelleria e stampati Spese per assicurazione R.C. Consulenze amministrative e tributarie Spese prest.occasionali e collab.cont. Spese per consulenze informatiche Varie SPESE ORDINARIE DI FUNZIONAMENTO Interessi passivi Spese e commissioni finanziarie USCITE FINANZIARIE Fondo spese impreviste ed aggiustamenti FONDO SPESE IMPREVISTE ED AGGIUSTAMENTI Sopravvenienze passive Rimborsi da iscritti Altri oneri ONERI DIVERSI Imposte e tasse IMPOSTE E TASSE TITOLO I - USCITE CORRENTI 13.068,92 52.585,82 18.024,51 12.125,00 298,33 4.227,47 3.163,60 90.424,73 13.453,89 1.504,95 1.814,64 2.163,28 10.661,18 2.972,04 1.664,75 102,01 16.153,65 420,00 246,42 51.156,81 248,81 838,65 1.087,46 226.418,63 Acquisto immobili Uscite per la costruzione in corso Acquisto immobilizzazioni materiali ACQUIS.BENI USO DUREVOLE ED OPERE IMMOB. Acquisto mobili e impianti Acquisto macchine ufficio ACQUISIZIONE IMMOBILIZZAZIONI TECNICHE TITOLO II- USCITE IN CONTO CAPITALE 2.448,00 Uscite aventi natura di partite di giro USCITE AVENTI NATURA DI PARTITE DI GIRO TITOLO III- PARTITE DI GIRO TOTALE USCITE AVANZO ESERCIZIO TOTALE A PAREGGIO Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 27 5.873,37 5.873,37 2.448,00 2.448,00 2.955,56 2.955,56 2.955,56 231.822,19 9.243,18 241.065,37 Nota Integrativa e Relazione sulla gestione allegata al rendiconto generale dell’esercizio chiuso il 31/12/ 2008 Premessa del Presidente Il presente documento, allegato al rendiconto generale dell’esercizio chiuso il 31/12/2008, viene redatto nel rispetto delle previsioni dell’art. 32 del regolamento di contabilità approvato dal Consiglio nel settembre 2005 ed entrato in vigore dal 1 gennaio 2006. L’esposizione delle risultanze finanziarie ed economiche dell’ente viene fatta tenendo in considerazione anche i programmi e gli obiettivi individuati in occasione dell’approvazione del bilancio preventivo per l’esercizio 2008 ed esplicitati nelle relazione del presidente. Si delineano ora alcuni risultati ottenuti con riferimento agli obiettivi e ai piani di attività sopraccitati: • sono state svolte diverse iniziative in campo legale nel settore della difesa della professione e della tutela del titolo, alcune anche inerenti bandi di concorso e avvisi di selezione pubblica con interventi presso gli enti; • sono state implementate azioni dirette al impedire l’esercizio abusivo della professione anche attraverso controlli e verifiche sul territorio regionale; • sono state sviluppate iniziative di promozione nel settore dell’etica e della deontologia professionale ed è stato avviato un servizio di consulenza agli iscritti sulla corretta formulazione della pubblicità informativa; inoltre, sono state messe in atto azioni volte al rispetto delle regole deontologiche; • sono state organizzate iniziative culturali e formative relativamente ad alcune tematiche emergenti in ambito professionale, quali la psicologia scolastica, l’utilizzo delle banche dati e delle risorse informatiche per lo psicologo, le competenze psicologiche nel terzo settore; • è stato attivato un servizio di attestazione dei crediti ECM per gli psicologi che svolgono l’attività di tutoraggio dei tirocini presso il SSR; • è stato predisposto e approvato un regolamento per l’accesso agli atti amministrativi e un nuovo regolamento sui procedimenti disciplinari; sono stati espletati gli adempimenti connessi al D.Lvo. 81/08; • sono state attivate diverse linee di formazione per il personale di segreteria e si è proceduto all’adeguamento della strumentazione dell’ufficio; • sono state approvate alcune proposte di convenzione per la prestazione di servizi agli iscritti a tariffe agevolate al fine di dare sostegno all’attività professionale; • sono stati attivati, in via sperimentale, due punti d’incontro territoriali per gli iscritti, a Udine e a Pordenone; • sono stati attivati o confermati diversi gruppi di lavoro tematici finalizzati a sviluppare proposte in relazione a diversi ambiti di applicazione professionale del sapere psicologico ed è stata condotta una ricerca sulle motivazioni, le attività e le competenze psicologiche presenti in Regione all’interno del terzo settore; • si è provveduto a stampare ed a inviare alle istituzioni la revisione dell’albo professionale; • sono stati pubblicati due numeri del bollettino dell’Ordine e inviate agli iscritti alcune Newsletter; inoltre, si è provveduto ad un ulteriore potenziamento del sito internet nella direzione di una maggior interattività dello stesso; • sono stati inviati a tutti i nuovi psicologi e psicoterapeuti i diplomi attestanti il titolo professionale e sono stati organizzati eventi per accogliere i nuovi iscritti nella comunità professionale; • sono state progettate e realizzate iniziative e progettualità congiunte tra Ordine e Università, come il convegno sull’avviamento della libera professione in ambito psicologico; sono state stese delle linee guida deontologiche per i tirocini professionali e un vademecum per il tirocinio e l’esame di Stato; sono state svolte azioni dirette a raccordare l’offerta formativa universitaria ai bisogni e alle esigenze del mercato del lavoro in un’ottica di programmazione degli accessi ai corsi di laurea di area psicologica; • è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra l’Ordine regionale, gli Erdisu di Udine e di Trieste e le Università di Udine e di Trieste finalizzato alla promozione di servizi di consulenza psicologica per gli studenti universitari; • attraverso la stesura di vari documenti e la partecipazione a vari incontri e audizioni sono state sviluppate delle significative relazioni istituzionali con le pubbliche amministrazioni al fine di direzionare le nuove normative e gli atti di programmazione nell’interesse della professione; • è stata avviata l’esperienza relativa alla “Carta dei diritti del consumatore/utente delle prestazioni psicologiche”; Relazione del tesoriere sulla gestione 2008 1. Disponibilità liquide al 31/12/2008 Al 31 dicembre 2008 risultavano le seguenti disponibilità: Cassa interna contanti 212,32 e Conto corrente banca 24.759,78 e Conto corrente Postale 4.902,09 e Totale 29.874,19 e 2. Risultanze finanziarie complessive e avanzo di gestione Il Rendiconto finanziario delle entrate accertate per l’anno 2008 si è attestato a euro 230.502,40, oltre a euro 2.562,97 relative alle partite di giro e euro 8.000 euro di contributi ancora da riscuotere. Il Rendiconto finanziario delle uscite impegnate per l’anno 2008 si è attestato a euro 215.564,16 (comprensivo di 1.848,00 di uscite in conto capitale) oltre a euro 2.804,76 relative alle partite di giro e euro 12.702,47 euro di uscite ancora da corrispondere.. L’avanzo di amministrazione corrente per l’anno 2008, determinato dalla differenza tra entrate e uscite effettivamente sostenute, è stato pari a 14.938,24 euro. Il risultato finale di amministrazione è pari ad euro 26.283,58 euro comprensivo della differenza dei residui attivi e passivi, delle partite di giro e del risultato di amministrazione iniziale. 3. Variazioni effettuate e differenze dal previsionale Il Capitolo Entrate contributive è stato variato di 6.925,63, in considerazione delle aumento dei contributi per le nuove iscrizioni. Al 31.12.2008 il capitolo Proventi diversi, ammonta ad euro 3.104,86 euro relativi all’erogazione del finanziamento regionale Legge 13/2004. Il rendiconto finanziario uscite 2008 evidenzia una minore dinamicità delle variazioni rispetto l’anno precedente, nonostante la maggioranza dei capitoli ha subito variazione Il capitolo inerente le spese per gli organi istituzionali ha avuto una buona previsione determinando un minimo avanzo rispetto alla previsione di spesa pari a 215,41 euro. Il capitolo Spese per funzioni istituzionali è stato ha generato un avanzo pari a 1.908,25 euro imputabili prevalentemente ad una minore spesa nell’organizzazione dei convegni. Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 28 Il capitolo Spese pubblicazioni ed attestazioni ha generato un avanzo pari a 2.667,08 euro dovuti prevalentemente alla posticipazione della spesa all’anno 2009. Il capitolo Oneri del personale ha generato un cospicuo avanzo pari a 11.820,09 euro, dovuto al contenimento del costo degli straordinari e da un fattore tecnico imputabile ad una diversa strategia di pianificazione dei costi del personale. Tale avanzo tecnico verrà riassorbito allo strutturasi della nuova modalità di panificazione. È stato variato in aumento il capitolo Spese ordinarie di funzionamento. Il Capitolo Spese ordinarie di funzionamento ha generato un avanzo pari a 5.455,59 euro, dovuto alle strategie cautelative che ipotizzano imprevisti e aumenti delle utenze che nell’anno in analisi sono stati inferiori alle stime. 4. Composizione residui attivi e passivi I residui attivi dell’anno 2008 sommati ai residui attivi delle gestioni precedenti ammontano 12.159,00 euro. I residui passivi dell’anno 2008 sommati ai residui passivi delle gestioni precedenti ammontano a 15.749,61 euro. 5. Dati relativi al personale Il 31 dicembre 2008 sono in servizio: •Antonella Carini livello C2 a 30 ore settimanali fino a settembre e a tempo pieno dal mese di ottobre. •Graziella Gaggero livello B3 a tempo pieno. Riaccertamento dei Residui Residui attivi Al 31/12/2008 i residui attivi finali ammontanti a euro 12.159,00 così suddivisi: Residui attivi iniziali al 01/01/2008 8.335,65 e Residui attivi anno 2008 8.000,00 e Residui attivi riscossi 4.169,60 e Variazione residui attivi -7,05 e I residui attivi sono stati variati di -7,05 euro dovute allo storno del capitolo “Rimborsi di somme pagate per conto terzi”. Residui passivi Al 31/12/2008 i residui passivi finali ammontanti a euro 15.749,61 così suddivisi: Residui passivi al 01/01/2008 12.949,54 e Residui passivi anno 2008 13.453,27 e Residui passivi pagati 10.653,20 e Variazioni residui passivi 0e Come previsto art 34, comma 5 del Regolamento per l’amministrazione e la contabilità dell’Ordine degli psicologi del Friuli Venezia Giulia si specifica che le variazioni dei residui attivi e passivi verranno deliberate nel relativo punto dell’ordine del giorno della seduta di Consiglio di data 10 aprile 2009, sentito l’Organo di revisione. Il Presidente Claudio Tonzar Il Tesoriere Ivan Iacob relazione del revisore unico bilancio al 31 dicembre 2008 Egregi Associati, il bilancio relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre 2008, che viene sottoposto alla Vostra approvazione, si chiude con risultati positivi sia in termini di Cassa che di Avanzo di Gestione. In via preliminare, passando al riaccertamento dei residui attivi e passivi, il disavanzo dei residui pari a € 3.590,61 risulta così composto: residui Residui attivi di cui pregressi Residui passivi di cui pregressi Disavanzo Residui € 12.159,00 € 4.159,00 € 15.749,61 € 2.296,34 € 3.590,61 Per quanto riguarda i residui attivi si evidenzia la variazione dell’ammontare di euro 474,00 relativa alla sospensione di un associato ed al conseguente storno del corrispondente residuo attivo. situazione di cassa Cassa Contanti Conto Corrente bancario Conto Corrente postale Totale Avanzo di Cassa € 212,32 € 24.759,78 € 4.902,09 € 29.874,19 Mentre il risultato della gestione 2008 si chiude con un risultato positivo di € 26.283,58 riassunto nella tabella sottostante: risultato della gestione 2008 Risultato di amministrazione 2007 € 17.047,45 (più) avanzo finanziario di competenza € 9.236,13 Risultato di amministrazione 2008 € 26.283,58 Nell’aspetto finanziario il conto del bilancio 2008 si chiude con un risultato positivo di € 9.243,18 riassunto nella tabella sottostante: situazione finanziaria entrate accertate uscite impegnate avanzo finanziario di competenza gestionale € 241.065,37 € 231.822,19 € + 9.243,18 Tale aspetto è da ritenersi positivo essendo migliorata la situazione finanziaria. Tutte le principali voci del rendiconto Vi sono state ampiamente illustrate dal Tesoriere e trovano concorde il sottoscritto revisore. E ciò in quanto corrispondono alle risultanze contabili appoggiate dalle pezze giustificative, controllate, anche a campione, dal revisore stesso nel corso delle periodiche viste effettuate, sempre con l’assistenza e l’aiuto del Tesoriere. In conclusione Vi invito a dare il Vostro assenso, approvando il bilancio consuntivo 2008, così come la relazione del Presidente e del Tesoriere. Trieste, 07 aprile 2009 Il Revisore unico dott. Renato Furlani Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 29 aggiornamento albo regionale NUOVI ISCRITTI SEZ. A - SEZIONE PSICOLOGI DAL 18/12/08 AL 05/06/2009 N.iscr. 1163 1164 1165 1166 1167 1168 1169 1170 1171 1172 1173 1174 1175 1176 1177 1178 1179 1180 1181 1182 1183 1184 1185 1186 1187 1188 1189 1190 1191 1192 1193 1194 1195 1196 1197 1198 1199 1200 1201 1202 1203 1204 1205 1206 1207 1208 1209 1210 1211 1212 1213 1214 1215 1216 1217 1218 1219 1220 1221 1222 1223 1224 1225 1226 1227 1228 1229 1230 1231 1232 1233 1234 1235 1236 1237 1238 1239 1240 1241 1242 1243 Data iscr. 12/18/2008 12/18/2008 12/18/2008 12/18/2008 12/18/2008 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 6/5/2009 6/5/2009 6/5/2009 6/5/2009 Mod.iscr. Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Art. 33 Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Es. Stato Cognome Sandrin Visintin Tomasetti Codognotto Sandrini Ralza D’Alvise Paciulli Cosulich Terpini Celona Zanello Favento Bottino Guglielmelli Del Gaudio Giurini Martini Straccamore Campo Dall’Orto Vasic Tach Dovigo Zanette Barbera Dugaro Norcio Ragagnin Zilli Giaretton Gerini Coccolo Persi Bolzon Olivo Costantini D’Olif Gregori Pravisan Chiarelli Iannice Zuccolo Gubertini Calacione Biancotto Polla Berini Padoan Giglio Bisbano Gotti Ferraro Orsini Cociani Nascimbeni Bumbalo De Luca Francescotto Di Filippo Parentini Cicuttin Zanin Piccoli Giurco Paoletti Bonelli Facchin De Luca Maresio Marson Romano Gardelin Del Gobbo Miliani Di Gennaro Menosso Rosignolo Pellegrini Corti Garzitto Basiricò Nome Elisa Ambra Giada Alessandra Michela Alessandra Valentina Manuela Giulia Anna Chiara Francesco Elisa Raffaella Margherita Anna Irene Antonella Michela Luciana Manuela Milica Saveria Pamela Silvia Claudia Ilaria Alessia Elisabetta Jlenia Fabiana Giovanna Cristina Rita Francesca Cristina Roberta Caterina Giulia Caterina Valentina Cristina Cecilia Alessandra Anna Marina Gaia Anna Maria Christian Lucia Tatiana Pamela Caterina Michele Donatella Alessandro Cristian Gabriella Martina Simona Miriana Riccardo Silvia Elena Roberta Silvia Daniele Anna Silvia Maria Elisabetta Elena Giulia Tiziana Manuele Elis Loredana Luca Giulia Alessio Silvia Marco Rosanna Nato a Palmanova Gorizia Roma Pordenone Udine Trieste Trieste Gorizia Trieste Gorizia Trieste Monfalcone Trieste Vimercate Napoli Latisana Trieste Udine Veroli Monfalcone Nis (Rep.Serba ) Pieve di Cadore Spilimbergo Pordenone Palermo Pordenone Trieste Pordenone S.Daniele del Friuli Trieste Trieste Trieste Monfalcone Palmanova Udine Venezia Venezia Trieste Trieste Trieste Trieste San Daniele del Friuli Trieste Trieste Gorizia Trieste Gorizia Trieste Trieste Trieste Trieste Piedimonte Matese Trieste Trieste Udine Padova Latina Palmanova Udine Trieste Latisana Udine Udine Trieste Trieste Gorizia Feltre Latisana Sacile Pordenone Trieste Trieste Udine Postumia Napoli Udine Faenza Latisana Gorizia Udine Erice il 9/27/1977 3/16/1982 5/11/1977 6/21/1975 6/4/1974 2/19/1978 10/14/1977 1/12/1982 5/6/1977 1/4/1976 12/18/1970 12/3/1980 5/5/1981 7/7/1975 3/7/1979 12/27/1979 10/30/1982 9/16/1981 12/3/1955 4/4/1982 5/21/1975 10/14/1983 2/10/1977 3/27/1983 1/16/1982 8/5/1983 2/8/1979 11/1/1981 5/30/1976 1/2/1982 1/23/1982 5/20/1969 1/10/1981 5/2/1983 6/12/1982 3/9/1980 12/6/1978 12/8/1981 9/9/1983 2/4/1982 2/12/1980 4/9/1983 12/8/1981 12/17/1978 2/21/1980 6/27/1981 12/2/1982 5/8/1977 7/30/1980 10/1/1981 12/11/1978 11/12/1978 4/20/1970 6/6/1982 7/26/1962 9/14/1982 5/29/1977 8/28/1979 6/19/1970 6/25/1979 3/21/1976 1/27/1981 1/19/1967 4/2/1982 11/22/1980 10/22/1977 10/16/1982 5/22/1982 10/17/1981 9/10/1983 12/10/1982 8/9/1978 9/24/1980 7/8/1975 9/17/1980 7/31/1964 4/6/1982 7/2/1976 3/10/1979 7/21/1977 7/8/1980 Residenza Via Gradisca, 18 Via IV Novembre, 10 Av.Mon Repos, 34 Via Villanova, 38 Via Vittorio Veneto, 24 Via G. Bruni, 35 Via Baiamonti, 47/1 Via Comessatti, 11/E Via Saluzzo, 41/F Via Testi, 5 Via del Dittamo, 3 Via della Sorgente, 9 Via Roncheto, 53/2 Via Salita di Gretta, 33 Via Zardini, 1 Via del Zotto, 10/7 Via Roma, 52 Piazzale D’Annunzio, 5 Via F. Corridoni, 2 Via del Treno, 31/a c/o Fam. Corrado - Via di Mezzo, 45 Via Borgata Bach, 283 Via Mioni, 58 Via F. Severo, 44 Via Ginnastica, 20 Via Maestra, 152 Via Tigor, 14 Via Marrone, 16 Via Cà Buttazzoni, 37 Piazza Casali, 4 Via A. Diaz, 15 Via San Marco, 21 Via delle Roche, 44 Via Udine, 22 Via della Stretta, 32 Via Cigotti, 3 Via dei Patriarchi , 112 Via del Biancospino, 28/1 Via Rapicio, 3 Via Baiamonti, 3 Salita di Gretta, 37 Via dei Lecci, 31 Via dei Cipressi, 3/1 Via dei Berlam,5 Via della Fossa Vecchia, 10 Via della Cereria, 2 Via del Bon, 198 Piazza Guerrazzi, 4 Via Ovidio, 4/7 Via San Spiridione, 10 Via Nuzio, 11 Via Quercelli Via Gambini, 3 Via Sara Davis, 25 Via Castellerio, 27 Via Torrate, 13 Via XXIV Maggio, 70 Via Case Sparse, 3 Via Colloredo, 39 Via S. Fosca, 30 Via Trieste, 71 Via Cossio, 38 Via Puccini, 9/1 Via D. Rossetti, 72 Via Margherita, 21 Piazza Cavour, 7 Via Aurora, 3/B Via N. Barozzi, 13 Via Kandler, 16 Via San Rocco, 56 Via del Timo, 4 Via del Castelliere, 83 Via Laipacco, 221 Via Belpoggio, 17 Via Schiaparelli, 24 Via C. Ermacora, 30/1 Via Emilia, 218 Via Robbiani,11/5 Via Gibelli, 18/2 Via Nazario Sauro, 3 Via P.Amalteo, 57/E Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 30 CAP 33050 34078 1005 33170 33018 34135 34145 33050 33100 34124 34135 34125 34145 34136 33052 33052 34074 33100 34078 34075 33100 32047 33092 34127 34125 33084 34124 33170 33030 34134 34124 34144 34077 33050 33048 34137 33030 34151 34126 34145 34136 33030 34151 34136 33052 34121 33100 34131 34134 34121 34143 81017 34139 34135 33100 33078 33033 33050 33031 34151 33053 33030 33010 34141 34126 34170 32032 33053 34126 33080 34128 34149 33100 34123 34143 33040 40026 33030 34170 33100 33078 Città S.Vito al Torre Sagrado Losanna (Svizzera) Pordenone Tarvisio Trieste Trieste Ruda Udine Trieste Trieste Trieste Trieste Trieste Cervignano Cervignano del Friuli Monfalcone Udine Sagrado San Canzian d’Isonzo Udine Sappada Fanna Trieste Trieste Cordenons Trieste Pordenone San Giacomo di Ragogna Trieste Trieste Trieste Ronchi dei Legionari Bicinicco San Giovanni al Natisone Trieste Campoformido Trieste Trieste Trieste Trieste Campoformido Trieste Trieste Cervignano del Friuli Trieste Udine Trieste Trieste Trieste Trieste Raviscanina Trieste Trieste Udine San Vito al Tagliamento Codroipo Terzo d’Aquileia Pasian di Prato Trieste Latisana Talmassons Treppo Grande Trieste Trieste Gorizia Feltre Latisana Trieste San Quirino Trieste Trieste Udine Trieste Trieste Pradamano Imola Varmo Gorizia Udine San Vito al Tagliamento Prov UD GO PN UD TS TS UD UD TS TS TS TS TS UD UD GO UD UD GO UD BL PN TS TS PN TS PN UD TS TS TS GO UD UD TS UD TS TS TS TS UD TS TS UD TS UD TS TS TS TS CE TS TS UD PN UD UD UD TS UD UD UD TS TS GO BL UD TS PN TS TS UD TS TS UD BO UD GO UD PN ANNOTAZIONI ESERCIZIO ATTIVITà PSICOTERAPEUTICA DAL 18/12/08 AL 5/06/09 Cognome Nome Data Specializ. Scuola specializzazione Data Annotazione Accadia Bagatin Baici Cargnel Celea Chert Ciccone Cocolo Collari Coslovich Cossettini D’Andrea De Vecchis Iacono Iozzi Malacrea Marrone Menichelli Monticolo Moretti Morocutti Muzzatti Padoan Perini Piccini Piscitelli Polmonari Prelli Roman Romanò Rossetti Sabolotto Sartori Sbisà Sgubin Sualdino Tardivello Terrone Vescovi Vittone Zedde Zoia Paola Giandomenico Piergiusto Susanna Maria Antonella Tamara Laura Romina Cristina Cristina Erica Jessica Antonella Marco Laura Silvia Paola Alina Sara Anna Paolo Barbara Stefano Francesca Carla Massimo Francesca Michela Michela Manola Sara Silvia Alessandro Silvia Fiorella Debora Giulia Lucrezia Teresa Elena Francesca Stefania 4/1/2009 12/22/2008 12/22/2008 1/23/2009 1/23/2009 2/5/2009 3/18/2006 1/24/2009 1/23/2009 4/7/2009 12/13/2008 1/24/2009 1/23/2009 12/13/2008 9/28/2008 12/8/2008 3/26/2009 7/8/2008 10/18/2008 7/8/2008 12/22/2008 12/12/2008 12/18/2008 11/8/2008 12/22/2008 12/10/2008 12/20/2008 8/1/2008 4/7/2009 12/22/2008 6/28/2008 12/22/2008 9/27/2008 2/23/2009 12/22/2008 3/21/2009 12/22/2008 12/22/2008 12/22/2008 12/2/2008 2/20/2008 12/14/2005 Centro Milanese di Terapia della Famiglia Gestalt Trieste Gestalt Trieste Centro Milanese di Terapia della Famiglia Centro Milanese di Terapia della Famiglia Centro Milanese di Terapia della Famiglia ITFF Istituto di Terapia Familiare SSPC-IFREP Scuola Superiore in Psicologia Clinica Centro Milanese di Terapia della Famiglia Gestalt Scuola Europea di Psicoterapia Funzionale IFREP-93 Istituto di formazione e ricerca per educatori e psicoterapeuti Centro Milanese di Terapia della Famiglia Scuola Europea di Psicoterapia Funzionale Istituto Freudiano per la Clinica, la Terapia e la Scienza Gestalt Firenze I.T.F.V. Istituto Veneto di Terapia Familiare Università degli Studi ITC Istituto di Terapia Cognitivo Comportamentale Università degli Studi Gestalt Università degli Studi Studio di Psicodramma Istituto Freudiano per la Clinica, la Terapia e la Scienza Gestalt IACP Istituto dell’approccio centrato sulla persona ICLeS Istituto per la Clinica del Legami Sociali I.T.F.V. Istituto Veneto di Terapia Familiare Gestalt Gestalt Trieste ITFF Istituto di Terapia Familiare di Firenze Gestalt I.R.E.P.Istituto di Ricerche Europee in Psicoterapia Psicoanalitica SPC Scuola di Psicoterapia Cognitiva Gestalt Trieste I.T.C. Scuola di Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale Gestalt Trieste Gestalt Trieste Gestalt Naven Centro Milanese di Terapia delal Famiglia Università degli Studi 6/5/2009 2/13/2009 2/13/2009 4/10/2009 4/10/2009 4/10/2009 12/18/2008 4/10/2009 2/13/2009 6/5/2009 2/13/2009 6/5/2009 4/10/2009 4/10/2009 12/18/2008 2/13/2009 4/10/2009 6/5/2009 12/18/2008 2/13/2009 6/5/2009 2/13/2009 4/10/2009 12/18/2008 4/10/2009 2/13/2009 4/10/2009 4/10/2009 6/5/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 2/13/2009 4/10/2009 2/13/2009 6/5/2009 2/13/2009 2/13/2009 4/10/2009 6/5/2009 6/5/2009 6/5/2009 PSICOLOGI SOSPESI DALL’ESERCIZIO PROFESSIONALE AL 5/06/2009 N. Iscr. Data iscr. Mod. Iscr. Cognome Nome Nato a il Residenza 251 17/32/I 81/32/I 107/32/I 111/32/I 115/32/I 118/32/I 171/32/I 15 109/33/II 111/33/II 126/33/II 157/33/II 10/23/1998 7/15/1989 7/15/1989 7/15/1989 7/15/1989 7/15/1989 7/15/1989 7/15/1989 8/28/1993 1/26/1993 1/26/1993 1/26/1993 1/26/1993 es.stato art.32 art.32 art.32 art.32 art.32 art.32 art.32 es.stato art.33 art.33 art.33 art.33 Andrea Maria Teresa Augusto Carla Giovanni Battista Mario Danilo Gabriele Maria Vittoria Carla Gian Antonio Patrizia Antonella Monfalcone Trieste Cuneo Udine Cividale del Friuli Trieste Udine Bg. S. Lorenzo Sormano Udine Pasiano di Pordenone Trieste Gorizia 10/7/1966 11/23/1946 9/20/1946 9/23/1957 1/18/1954 6/27/1941 8/5/1950 3/9/1945 2/9/1944 7/11/1957 6/14/1940 8/26/1952 12/22/1954 Via A. Gramsci, 36 Str.per Chiampore, 37 Via Commerciale, 26 Via Cicogna, 44 Via S. Vito, 6/1 Via Crispi, 9/c Via Pottendorf, 20 Via Rupingrande, 173 Via Alviano, 4 Via Cavour, 78 Via Vallona, 55 Vicolo Scaglioni, 28/2 Piazza Tommaseo, 25/1 Aiza Bassa Debernardi Ferrari Flebus Forzi Fum Marucelli Miccinesi Picco Pigat Romito Zorzenon CAP 33050 34015 34134 33100 34124 34170 34070 34016 34170 33030 33170 34141 34170 Città Prov Data Provv. Motivazione Fiumicello Muggia Trieste Udine Trieste Gorizia San Lorenzo Isontino Monrupino - Ts Gorizia Flaibano Pordenone Trieste Gorizia UD TS TS UD TS GO GO TS GO UD PN TS GO Sospeso morosità Sospeso morosità Sospeso morosità Sospeso morosità Sospeso morosità Sospeso morosità Sospeso morosità Sospeso morosità Sospeso morosità Sospeso morosità Sospeso morosità Sospeso morosità Sospeso morosità 4/11/2008 10/22/2004 5/30/1998 6/29/2002 10/13/1995 8/29/1995 5/30/1998 5/30/1998 10/28/2005 5/9/2003 3/23/2007 5/9/2003 6/29/2002 PSICOLOGI CANCELLATI DAL 18/12/08 AL 5/06/09 N. Iscr. Data Iscr. Cognome Nome Data Cancellaz. Motivazione 43/32/I 839 892 129/33/II 277/32/I 28/32/I 24 186/32/I 7/15/1989 2/3/2006 4/1/2006 1/26/1993 7/15/1989 7/15/1989 8/28/1993 7/15/1989 Cancian De Stefano Querin Sangiorgi Tubaro Bolzon Tudor Moscato Tito Laura Francesca Domenica Gian Paolo Onorio Laura Mirella 12/18/2008 12/18/2008 12/18/2008 12/18/2008 12/18/2008 2/13/2009 2/13/2009 4/10/2009 richiesta richiesta richiesta richiesta richiesta decesso decesso decesso Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 31