N. 1 - Luglio 2009
QUADRIMESTRALE - POSTE ITALIANE S.p.A. - SPEDIZIONE IN A.P. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) ART. 1 COMMA 1 - DCB TS
EDITORIALE DELLA PRESIDENZA
QUALITà DELLA FORMAZIONE,
TIROCINIO E GOVERNO DELL’ACCESSO
ALLA PROFESSIONE
Le linee politico - strategiche di questo consiglio avevano
incluso, tra i vari punti programmatici, anche la messa in atto
di azioni rivolte da un lato al miglioramento della formazione
di base dello psicologo, dall’altro dirette a porre le condizioni
per l’attivazione di una programmazione degli accessi ai corsi
di laurea in psicologia che tenga conto, anche alla luce del
mercato del lavoro, del reale fabbisogno formativo. Sebbene
il raggiungimento di questo secondo obiettivo implicherebbe
necessariamente l’approvazione di una Legge che introduca il
numero programmato a livello nazionale per la psicologia, è
stato comunque possibile a livello regionale fare qualcosa per
raggiungere contestualmente sia l’obiettivo di migliorare gli
standard formativo - professionali che quello di realizzare
azioni rivolte a governare l’accesso alla professione.
Tale obiettivi sono stati perseguiti a livello territoriale anche attraverso un’adeguata regolamentazione del tirocinio
che, nell’ottica di quanto previsto per la “supervised practice”
di Europsy, può portare allo sviluppo di competenze utili per
una professionalità consapevole. L’anno di pratica professionalizzante svolta sotto la supervisione di uno psicologo esperto è infatti fondamentale per consolidare l’integrazione delle
conoscenze teoriche e di quelle pratiche formando il futuro
professionista alla “independent practice”, ossia a svolgere la
professione in forma autonoma e competente.
La legge (DPR 328/01, art. 6 comma 1) attribuisce una
specifica competenza all’Università e all’Ordine regionale in
merito allo stabilire le modalità di espletamento del tirocinio
professionale, in accordo con le altre norme vigenti in materia. Tali modalità devono venir concordate nell’ambito di una
convenzione stipulata tra i due Enti sopraccitati.
è quindi per me un gran piacere annunciarvi che nei mesi
scorsi è terminato nel migliore dei modi il lungo lavoro di revisione del regolamento che disciplina il tirocinio professionale utile per l’accesso all’esame di Stato per la sezione A e B
dell’Albo; tale regolamento ha sostituito quelli precedente-
i n d i c e
EDITORIALE DELLA PRESIDENZA
Qualità della formazione, tirocinio e governo
dell’accesso alla professione........................................................................... 1-2
EDITORIALE DELLA REDAZIONE
Gli obiettivi del 2009: integrazione
delle informazioni agli iscritti............................................................................ 3
LETTERE E DOCUMENTI DELL’ORDINE
Lettera all’Assessore regionale all’Istruzione
sulla psicologia scolastica. ................................................................................... 4
Lettera sulle problematiche connesse
alle graduatorie ambulatoriali....................................................................... 4-5
Lettera al Rettore dell’Università degli Studi di Trieste
sulla Convenzione Tirocini.................................................................................... 5
Convenzione tra l’Ordine e l’Università degli Studi
di Trieste sui tirocini per l’esame di stato................................................5-6
Testo del regolamento disciplinare............................................................ 6-13
ATTIVITà DELL’ORDINE
La terza Giornata dello Psicologo.................................................................. 14
Psicologia Scolastica: nuove prospettive per la professione...... 15-16
La Conferenza stampa a Trieste
per il ventennale della Legge 56/89..................................................... 16-17
Annuncio workshop
“Tra medicina e psicologia. I percorsi comuni”. ................................... 17
notizie
Posta elettronica Certificata e altri servizi per gli psicologi...... 17-19
Il protocollo d’intesa CNOP e Guardia di Finanza................................. 19
Angelo Arcicasa Presidente ENPAP. .............................................................. 20
Annuncio Convegno Etnopsichiatria............................................................ 20
gruppi e commissioni di lavoro dell’ordine
Gruppo di lavoro sulla Psicologia dello Sport.................................. 20-21
Gruppo di lavoro sulla Psicologia Scolastica........................................... 21
Gruppo di lavoro sul Terzo Settore......................................................... 21-22
Gruppo di lavoro sull’Anziano................................................................... 22-23
Gruppo di lavoro sulla Psicologia Ospedaliera................................. 23-24
contributi dagli iscritti.............................................................................. 24
Le attività dello psicologo nell’area neuropsicologica. .............. 25-26
errata corrige....................................................................................................... 26
in ricordo dei colleghi.................................................................................. 26
notizie dalla tesoreria
Il Bilancio Consuntivo 2008............................................................................. 27
Nota integrativa e Relazione sulla gestione esercizio 2008....... 28-29
Relazione del Revisore Unico al Bilancio 2008...................................... 29
Aggiornamento albo regionale....................................................... 30-31
mente vigenti. Il lavoro di revisione dei regolamenti si è svolto
nel corso di una serie di riunioni della commissione mista Ordine/Università che si sono tenute a partire da dicembre 2008.
Le nuove regolamentazioni, deliberate dal Consiglio della Facoltà di Psicologia, dal Senato accademico dell’Università di
Trieste, nonché dal Consiglio dell’Ordine, sono diventate operative dal 15 marzo 2009 e saranno valide sia per i nuovi ordinamenti universitari attivati a partire da quest’anno accademico (ex DM 270/04) sia per i vecchi e vecchissimi ordinamenti
(DM 509/99 e previgenti). L’accelerazione nel lavoro di revisione dei regolamenti contenuti nelle precedenti convenzioni
è avvenuta, in particolare, a partire da un parere emesso il 13
novembre 2008 dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e
della Ricerca (MIUR) in cui è stato finalmente chiarito che l’anno di tirocinio valido per l’accesso all’esame di Stato per la
sezione A deve essere svolto in modo continuativo e ininterrotto. In tal modo è stato reso inammissibile espletare, per
l’accesso alla sezione A dell’albo, uno dei due semestri di tirocinio previsti per l’ammissione all’esame di Stato prima dell’acquisizione della laurea triennale. Tale orientamento è stato poi
nuovamente confermato dal MIUR in un altro parere emesso
in risposta ad un quesito da me posto al Ministero il 20 ottobre
2008. Per questo motivo il 2 dicembre è stata inviata una lettera al Rettore dell’Università di Trieste (che pubblichiamo in
questo giornale) in cui si chiedeva di adeguare la convenzione
sui tirocini attualmente vigente ai contenuti e alle interpretazioni delle note ministeriali sopra citate. Il regolamento ora
predisposto con il lavoro della commissione ha pedissequamente accolto tale linea interpretativa.
Di seguito vi sintetizzo le fondamentali modifiche apportate con la nuova convenzione che è stata siglata formalmente a febbraio e il cui testo viene pubblicato integralmente
nelle pagine seguenti:
a) i semestri di tirocinio (un semestre per i Dottori in Tecniche psicologiche e due semestri per gli Psicologi), dovranno essere svolti in maniera continuativa ed interrotta;
b) il semestre di tirocinio utile per l’accesso alla sezione B e
l’anno di tirocinio previsto per l’accesso alla sezione A
potranno iniziare esclusivamente dopo il conseguimento
del diploma di laurea nel primo caso e di laurea specialistica o magistrale nel secondo caso (ciò in linea anche con
quanto previsto dalla Certificazione europea in Psicologia
- Europsy);
c) sono stati nettamente differenziati i percorsi di tirocinio
per la Sezione A e per la Sezione B: la logica è che i due
tirocini sviluppano competenze diverse e quindi devono
essere differenziati. Non si potrà quindi più quindi “scontare” il semestre di tirocinio svolto per l’ammissione
all’esame di Stato per la sezione B dall’annualità di tirocinio da svolgersi per l’esame di Stato per la sezione A. Si
ritiene che questo disincentiverà fortemente l’effettuazione del tirocinio per l’ammissione alla sezione B dell’albo;
d) sono stati resi omogenei i requisiti per il riconoscimento
delle sedi idonee a svolgere i tirocini per la sezione A e B
dell’Albo nell’ottica dell’innalzamento della qualità del ti-
rocinio stesso: non è più prevista, quindi, la possibilità di
svolgere il tirocinio in sedi che non abbiano uno psicologo in qualità di dipendente, di convenzionato o di consulente esterno. In tutti i casi il supervisore dovrà garantire
la presenza presso la sede di tirocinio per almeno 20 ore
settimanali;
e) è stato introdotto il concetto di valutazione del tirocinio: la
valutazione verrà effettuata con dei questionari compilati
sia da parte del supervisore, che dovrà valutare l’acquisizione di alcune abilità da parte del tirocinante, sia da
parte del tirocinante, che dovrà esprimere giudizi in merito al livello di gradimento nei confronti delle attività svolte e della supervisione ricevuta;
f) è stato inserito un richiamo esplicito al rispetto del Codice
deontologico degli Psicologi italiani nella pratica del tirocinio.
Tutti gli elementi di novità appena citati si caratterizzano
per il fatto di tendere a migliorare la qualità della formazione
professionale dello psicologo. Ma, cambiamento ancora più
rilevante per il futuro della comunità professionale, con il
nuovo regolamento è stato introdotto un limite massimo tassativo di 2 tirocinanti per supervisore/semestre esplicitando
che ciò deve avvenire indipendentemente dal numero di sedi
in cui il supervisore opera e indipendentemente dalla natura
del tirocinio (sezione A e B). Le norme precedenti non vietavano la prassi di sommare il limite dei 2 tirocinanti per la sezione A ai 2 tirocinanti per la sezione B, arrivando in questo
modo alla possibile presa in carico di 4 tirocinanti per supervisore/semestre. In via transitoria con le nuove norme, limitatamente ai primi due anni di applicazione e solo su documentate esigenze motivate dalla Facoltà previa approvazione
dell’Ordine, tale limite potrà essere portato a 3. Questa limitazione si ritiene possa sortire un effetto a livello di pianificazione degli accessi al sistema universitario. Infatti, con tale vincolo viene introdotto un meccanismo che da un lato tende a
rendere maggiormente efficace la pratica supervisionata riducendo il rapporto numerico tra supervisore e tirocinante,
dall’altro spingerà l’Università ad una più stringente programmazione delle iscrizioni ai corsi di laurea di area psicologica
per garantire agli studenti un effettivo svolgimento del tirocinio professionale. Con la nuova regolamentazione, infatti, già
da subito il numero dei posti disponibili per i tirocini diminuiranno del 25%, mentre tra 2 anni si ridurranno del 50%. Contiamo in tal modo di raggiungere uno degli obiettivi che prioritariamente avevano caratterizzato il programma di questa
consigliatura, ovverosia proteggere la comunità professionale
dalla pletora psicologica ponendo le basi per un dignitoso
posizionamento lavorativo dei colleghi iscritti. Gli effetti di
tale politica si vedranno tra alcuni anni, ossia quando gli studenti formatisi all’interno dei nuovi percorsi formativi si accingeranno ad accedere alla professione sulla base delle regolamentazioni appena approvate. Si tratta sicuramente di un
buon presupposto per il futuro, che siamo riusciti a realizzare
grazie anche alla sensibilità mostrata dall’Ateneo triestino nei
riguardi delle problematiche ordinistiche.
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 2
Claudio Tonzar
editoriale della redazione
GLI OBIETTIVI DEL 2009: INTEGRAZIONE
DELLE INFORMAZIONI AGLI ISCRITTI
Questo è il primo numero del Giornale del 2009.
Come consuetudine rispettiamo il nostro obbiettivo di
garantire agli iscritti due pubblicazioni all’anno. Ci auguriamo che questo numero possa essere utile a tutti
gli iscritti per conoscere sempre più da vicino le diverse attività del Consiglio regionale. Ricordiamo comunque agli iscritti di seguire gli aggiornamenti circa gli
eventi, le notizie ed altre informazioni attraverso il sito
dell’Ordine che, per ovvie ragioni, riporta notizie più
recenti in quanto viene regolarmente aggiornato. Tra
l’altro l’integrazione delle modalità informative, il Giornale, il sito, i Convegni e gli eventi organizzati dall’Ordine regionale, era una delle direttrici che come Redazione abbiamo voluto perseguire per consentire agli
iscritti una costante conoscenza sia delle attività del
Consiglio sia delle informazioni utili per l’attività professionale.
Un secondo obiettivo è anche quello di anticipare,
se possibile, la pubblicazione del prossimo numero del
Giornale, normalmente in uscita nel periodo natalizio.
Ciò anche in concomitanza dell’ormai prossimo rinno-
vo delle cariche del Consiglio regionale previsto per il
2010.
Anche questo numero è ricco di contributi, notizie
ed informazioni. Sempre più numerosi sono gli articoli
e gli spunti che arrivano in Redazione dagli iscritti e le
informazioni istituzionali che desideriamo pubblicare.
Alle volte il Comitato di Redazione deve anche porsi
delle priorità ed eventualmente rimandare ad altri numeri alcuni contributi. Ce ne scusiamo con gli interessati ma, nei limiti del possibile, garantiamo l’uscita secondo gli spazi a disposizione. Vi segnaliamo in questo
numero, oltre a due importanti Regolamenti, quello sui
Tirocini stipulato con l’Università degli Studi di Trieste
e quello interno sui Provvedimenti disciplinari, un contributo interessante sull’attività dello psicologo nell’area
neuropsicologica ricevuto, e volentieri pubblicato, da
due colleghe impegnate in tale settore.
Il Comitato di Redazione
Emanuele Bottoli, Pietro Defend, Luisa Dudine,
Jessica Michelin, Claudio Tonzar
Il Consulente di Redazione
Paolo Fusari
Editore
Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia
Direttore editoriale
Claudio Tonzar
Direttore responsabile
Roberto Fonda
Comitato di redazione
Emanuele Bottoli, Pietro Defend, Luisa Dudine, Jessica Michelin, Claudio Tonzar
Consulente di redazione
Paolo Fusari
Sede redazione
Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia
Piazza Nicolò Tommaseo, 2
34121 TRIESTE
Stampa
Autorizzazione Tribunale di Trieste
n. 1039 del 22/12/2001
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 3
LETTERE E DOCUMENTI DELL’ORDINE
Si riporta di seguito la richiesta di collaborazione
inviata all’Assessore regionale all’Istruzione in merito
alle progettualità connesse alla Psicologia scolastica.
Assessore regionale all’istruzione,
formazione e cultura Dott. Roberto Molinaro
Via del Lavatoio 1
34100 Trieste
Trieste, 16 marzo 2009
Prot. n.: 09/000191
Con la presente le comunichiamo che nello scorso mese di novembre si è tenuto, presso l’Università
degli Studi di Trieste, il convegno organizzato dallo
scrivente Ordine dal titolo “Psicologia scolastica:
nuove prospettive per le istituzioni educative e per la
professione di psicologo”.
La giornata di studio ha inteso presentare lo stato
dell’arte della psicologia scolastica in regione dal
punto di vista scientifico, professionale e legislativo
illustrando gli interventi che lo psicologo mette in
atto nella scuola e identificando alcuni paradigmi che
caratterizzano le buone pratiche in questo specifico
contesto professionale.
Il convegno ha attivato un confronto teorico-operativo tra alcuni esperti accademici del campo, gli
psicologi che intervengono nelle scuole di ogni ordine e grado e gli operatori scolastici (docenti, dirigenti ed educatori).
Nell’ambito dell’iniziativa sono stati presentati anche i dati raccolti da una ricerca promossa dal Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi che ha
coinvolto l’IRRE ed un campione di psicologi del
Friuli Venezia Giulia.
Visto l’interesse dimostrato dai numerosi partecipanti all’iniziativa ed in considerazione dei bisogni
emersi e delle progettualità prospettate, ci si rende disponibili per un auspicato incontro, anche al fine di
offrire una futura collaborazione istituzionale in un’ottica di sostegno alla realizzazione di un servizio sempre più orientato al benessere dell’utenza e dell’organizzazione scolastica.
Rimanendo in attesa di quanto vorrà cortesemente
comunicarci in merito all’incontro richiesto si porgono
i nostri più cordiali saluti.
Il Presidente
Dott. Claudio Tonzar
Si riporta di seguito una inviata a un Comitato Zonale Specialisti di una ASL in merito all’equipollenza
dei diplomi di specializzazione in psicoterapia pubblici
e privati per le discipline “Psicologia” e3 “Psicoterapia”
del SSN.
Alla cortese attenzione
Comitato Zonale Specialisti
c/o Azienda ULSS n. 9
Borgo Cavalli, 42
31100 Treviso
Trieste, 24 marzo 2009
Prot. n.: 09/000204
Oggetto: graduatoria specialistica ambulatoriale per
disciplina “psicologia”.
Con riferimento alla graduatoria in oggetto ed a seguito di segnalazioni pervenute da parte di alcuni
iscritti a questo Ordine si desidera comunicare quanto
segue.
Premesso che:
• codesta ASL ha escluso dalla graduatoria per la disciplina in oggetto alcuni Psicologi non ritenendo
valido il titolo di specializzazione in Psicoterapia ex
artt. 3 e 35 della L. 56/89;
• già la L. 401 del 29 dicembre 2000 – Norme sull’organizzazione e sul personale del settore sanitario –
Art. 2 comma 3 testualmente recita: “Il titolo di specializzazione in psicoterapia, riconosciuto, ai sensi
degli articoli 3 e 35 della legge 18 febbraio 1989, n.
56, come equipollente al diploma rilasciato dalle
corrispondenti scuole di specializzazione universitaria, deve intendersi valido anche ai fini dell’inquadramento nei posti organici di psicologo per la
disciplina di psicologia e di medico o psicologo per
la disciplina di psicoterapia, fermi restando gli altri
requisiti previsti per i due profili professionali”;
• la Legge n. 31 del 28 febbraio 2008 “Conversione in
Legge, con modificazioni, del Decreto Legge 31 dicembre 2007, n. 248, recante proroga (Gazzetta Ufficiale n. 51 del 29/02/2008) – Art. 24-sexies comma
1 ha confermato tale orientamento specificando che
“I titoli di specializzazione rilasciati ai sensi dell’articolo 3 della legge 18 febbraio 1989, n. 56, e il riconoscimento di cui al comma 1 dell’articolo 35 della
medesima legge, e successive modificazioni, sono
validi quale requisito per l’ammissione ai concorsi
per i posti organici presso il Servizio sanitario na-
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 4
LETTERE E DOCUMENTI DELL’ORDINE
zionale, di cui all’articolo 2, comma 3, della legge
29 dicembre 2000, n. 401, e successive modificazioni, fermi restando gli altri requisiti previsti”;
• gli altri requisiti previsti, oltre alla specializzazione
nella disciplina oggetto del concorso, sono quelli
indicati nel D.P.R. 483/97 e cioè: Laurea in psicologia ed iscrizione all’albo degli psicologi;
• appare evidente che le specializzazioni ex artt. 3 e
35 della L. 56/89 costituiscono titolo valido per l’accesso ai concorsi per Dirigente Psicologo nel SSN e
alle graduatorie per gli psicologi ambulatoriali, sia
per la disciplina Psicologia che Psicoterapia;
risulti in contrasto con tale interpretazione, in particolare per quanto previsto all’art. 3 c. 3 del regolamento
in essa contenuta.
Con la presente lo scrivente Ordine chiede che si
proceda alla revisione del Regolamento relativo al tirocinio per l’accesso all’esame di stato per psicologo (sezione A dell’Albo) al fine di adeguarlo ai contenuti della nota ministeriale più sopra citata.
Rimanendo in attesa di quanto vorrete cortesemente comunicare si porgono distinti saluti.
Il Presidente
Dott. Claudio Tonzar
• si chiede pertanto di disporre il riesame delle istanze di partecipazione alla graduatoria in oggetto valutando opportunamente il possesso delle specializzazioni suddette.
Il Presidente
Dott. Claudio Tonzar
Si riporta di seguito la nuova Convenzione citata
nell’Editoriale della Presidenza e stipulata con l’Università degli Studi di Trieste sul tirocinio per l’accesso
all’esame di stato per psicologo.
Si riporta di seguito la lettera citata nell’Editoriale
della Presidenza e inviata al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Trieste, Prof. Francesco Peroni, in
merito alla Convezione sul tirocinio per l’accesso
all’esame di stato.
CONVENZIONE PER LA DEFINIZIONE
DEL REGOLAMENTO CHE DISCIPLINA
IL TIROCINIO PER L’ACCESSO
ALL’ESAME DI STATO PER PSICOLOGO
(SEZIONE A DELL’ALBO) E IL TIROCINIO
PER L’ACCESSO ALL’ESAME DI STATO
PER DOTTORE IN TECNICHE
PSICOLOGICHE (SEZIONE B DELL’ALBO)
Prof. Francesco Peroni
Magnifico Rettore
Università degli studi di Trieste
Tra
Trieste, 3 dicembre 2008
Prot. n.: 08/001260
Oggetto: Convenzione tra l’Università degli Studi di
Trieste e l’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia inerente il Regolamento relativo al tirocinio per l’accesso all’esame di stato per psicologo ( sezione A).
Vista la nota del Ministero dell’Università e della
Ricerca n. 4375 dd. 13/11/2008 concernente l’Esame di
Stato di bilitazione all’esercizio della professione di Psicologo in cui si rammenta che i tirocini per l’accesso
all’esame di stato per psicologo (sezione A dell’Albo)
possono essere svolti in tutto o in parte durante il corso degli studi (art. 6, comma1 D.P.R. 328/2001), ma pur
sempre in modo continuativo ed ininterrotto, salvo casi
eccezionali che ne giustificano l’interruzione (es. maternità o compimento del servizio civile).
Ritenuto che la convenzione in oggetto stipulata tra
l’Università degli studi di Trieste e lo scrivente Ordine
l’Università degli Studi di Trieste - Facoltà di Psicologia (Facoltà), c.f. n° 80013890324, rappresentata dal
Magnifico Rettore prof. Francesco Peroni, nato a Brescia il 7 aprile 1961, per la sua carica domiciliato in
Trieste, p.le Europa 1
e
l’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia
(Ordine), rappresentato dal Presidente, dott. Claudio
Tonzar, nato a Monfalcone il 21 marzo 1963, per le sue
funzioni domiciliato presso la sede dell’Ordine, piazza
Tommaseo 2, Trieste.
Vista la L. 56/1989
Visto il D.M. 239/1992
Visto il D.M. 240/1992
Visto il D.P.R. 328/2001
Vista la L. 170/2003
Vista la nota del Ministero dell’Università e della
Ricerca n. 4375 dd. 13.11.2008 concernente l’esame di
Stato di abilitazione all’esercizio della professione di
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 5
Psicologo in cui si rammenta che i tirocini per l’accesso
all’esame di Stato per psicologo (sezione A dell’Albo)
possono essere svolti in tutto o in parte durante il corso degli studi ma pur sempre in modo continuativo ed
ininterrotto, salvo casi eccezionali.
Ritenuto che la vigente convenzione tra la Facoltà e
l’Ordine per i tirocini dei laureati specialisti (sezione A)
debba essere adeguata all’interpretazione contenuta
nella citata nota ministeriale.
Tenuto conto di quanto previsto dalla Certificazione
Europea in Psicologia EuroPsy.
Vista la comunicazione dd 14/1/2009 del Presidente
dell’Ordine, che porterà a ratifica la presente convenzione nella prossima seduta del Consiglio dell’Ordine.
Vista la delibera del Consiglio di Facoltà del 13 gennaio 2009.
Vista la delibera del Senato Accademico dell’Università degli Studi di Trieste del 20 gennaio 2009.
REGOLAMENTO
1. TIROCINIO PER LA SEZIONE A
1. Possono essere ammessi al tirocinio annuale per la
sezione A soltanto i dottori magistrali in Psicologia;
cioè i laureati in Psicologia dell’ordinamento previgente il D.M. 509/1999, quelli della classe 58/S (ex D.M.
509/1999) e quelli della classe LM-51 (ex D.M.
270/2004).
2. Il tirocinio annuale deve essere svolto in modo continuato e ininterrotto.
3. Il tirocinio si articola in due semestri. Ciascun semestre
deve essere svolto presso un’unica sede riconosciuta,
sotto la supervisione di uno psicologo iscritto alla sezione A dell’albo da almeno due anni.
4. Il tirocinio deve essere svolto in due aree di attività
differenti. Ciascun semestre deve riguardare gli aspetti
applicativi di una delle seguenti aree: psicologia generale, psicologia clinica, psicologia sociale, psicologia
dello sviluppo.
5. Il programma di tirocinio, corrispondente a 1000 ore
complessive di attività supervisionata, deve riferirsi
alle attività oggetto della professione di psicologo, definite dalla L. 56/1989, dal DPR 328/2001 e dalla L.
170/2003, art. 3, comma 1-quinquies.
2. TIROCINIO PER LA SEZIONE B
Le parti
convengono di adottare il seguente regolamento,
che disciplina il tirocinio per l’accesso all’esame di Stato
per psicologo (sezione A dell’Albo) e il tirocinio per
l’accesso all’esame di Stato per dottore in tecniche psicologiche per i contesti sociali, organizzativi e del lavoro e dottore in tecniche psicologiche per i servizi alla
persona e alla comunità (sezione B dell’Albo).
Nella presente convenzione il termine tirocinio identifica il tirocinio professionale che la normativa vigente
definisce quale requisito di ammissione agli esami di
Stato per le sezioni A e B dell’Albo degli psicologi (si
vedano in particolare il D.M. 239/1992, il D.M. 240/1992,
il D.P.R. 328/01, artt. 52 e 53, la L. 170/2003, art. 3, comma 1-ter, 1-quater, 1-quinquies). Il regolamento non si
applica al tirocinio formativo o di orientamento, detto
anche curriculare, di cui alla L. 196/1997.
Il presente regolamento sostituisce, a partire dal 15
marzo 2009, i regolamenti del tirocinio per la sezione A
approvati dal Consiglio di Facoltà il 14 settembre 1999
e dal Consiglio dell’Ordine il 25 ottobre 2003 (per i laureati in Psicologia dell’ordinamento previgente il D.M.
509/1999) e dal Senato Accademico dell’Università di
Trieste il 19 ottobre 2004 e dal Consiglio dell’Ordine il
4 giugno 2004 (per i laureati specialisti in Psicologia ex
D.M. 509/1999), nonché il regolamento del tirocinio per
la sezione B approvato dal Consiglio di Facoltà il 21
ottobre 2003 e dal Consiglio dell’Ordine il 25 ottobre
2003.
1. Possono essere ammessi al tirocinio semestrale per la
sezione B soltanto i laureati in Scienze e tecniche psicologiche della classe 34 (ex D.M. 509/1999) e della
classe L-24 (ex D.M. 270/2004).
2. Il tirocinio ha la durata di sei mesi continuativi e si
svolge presso un’unica sede riconosciuta.
3. Il programma di tirocinio, corrispondente a 500 ore
complessive di attività supervisionata, deve riferirsi
alle attività professionali di uno dei due settori in cui
si articola la sezione B dell’Albo degli psicologi, individuati dalla L. 170/2003, art. 3, comma 1-quinquies.
3. CARATTERISTICHE GENERALI DEI TIROCINI
1. Il carico orario di ciascun semestre di tirocinio viene
quantificato in 500 ore. A tale valore fa riferimento il
programma individuale di tirocinio (art. 4 comma 1
del presente regolamento).
2. L’ammissione al tirocinio viene deliberata dal Consiglio di Facoltà, fermo restando che il tirocinio deve
iniziare il 15 marzo o il 15 settembre.
3. A tutela del tirocinante, l’impegno settimanale del tirocinio deve essere non inferiore alle 20 ore e non superiore alle 30, possibilmente articolate in 5 giorni settimanali. Qualora tale carico non venga rispettato, la
Facoltà e l’Ordine, congiuntamente, possono sospendere o revocare il riconoscimento a sede di tirocinio.
4. Il tirocinio non costituisce rapporto di impiego e i tirocinanti non possono essere in alcun modo utilizzati per
attività che si configurino come sostitutive di personale
(anche temporaneo) o come risorsa aggiuntiva.
5. Il tirocinante svolge la propria attività nel rispetto degli
obiettivi concordati seguendo le indicazioni del supervisore, in coerenza con le disposizioni e i regolamenti
della sede, nel rispetto del codice deontologico degli
psicologi italiani.
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 6
6. Qualora la presenza o le attività del tirocinante contrastino con gli obiettivi della sede, questa può sospendere o revocare il tirocinio. Del provvedimento viene
data immediata e motivata comunicazione scritta
all’Università.
7. è prevista una valutazione dell’attività di tirocinio tramite questionari che verranno consegnati, unitamente al
libretto individuale, al momento dell’accoglimento della
domanda di tirocinio (art. 8, comma 5).
4. PROGRAMMA INDIVIDUALE
1. Il candidato sottopone alla Facoltà, entro il termine da
questa stabilito, il programma di tirocinio. Il programma, che specifica la sede, il supervisore e l’oggetto
delle attività, va firmato dal richiedente e dal legale
rappresentante della sede di tirocinio (o suo delegato).
2. Il programma approvato dalla Facoltà viene riportato
nel libretto individuale di tirocinio, su cui il supervisore dovrà certificare lo svolgimento delle attività, per il
numero di ore prescritte.
3. Il programma di tirocinio può essere svolto nell’ambito di un progetto di Servizio Civile Nazionale approvato dal Consiglio di Facoltà. Il programma va comunque presentato, approvato e svolto secondo le
modalità indicate nel presente articolo. Qualora il progetto di Servizio Civile Nazionale non copra l’intero
periodo di tirocinio la sede ospitante deve garantirne
il completamento.
5. SUPERVISORE
1. Possono svolgere la funzione di supervisore gli iscritti
da almeno due anni alla sezione A dell’Albo.
2. Negli enti pubblici e privati la funzione di supervisore
può essere svolta da personale che appartenga al profilo professionale di psicologo e che sia dipendente o
in rapporto di convenzione per un numero di ore settimanali non inferiore a 20. Nel caso in cui non vi sia
personale dipendente così inquadrato, la funzione di
supervisore può essere svolta da un consulente esterno solo nel caso in cui tale consulente garantisca un
rapporto stabile e documentabile, possibilmente giornaliero, con la struttura. Le ore di consulenza non possono essere inferiori alle 20 ore settimanali.
3. A ciascun supervisore non possono essere assegnati
più di due tirocinanti nello stesso semestre, indipendentemente dal numero di sedi in cui lo stesso supervisore operi.
6. SEDI
1. Sono sedi di tirocinio: strutture pubbliche e private
non universitarie (Strutture) riconosciuti dall’Ordine e
dalla Facoltà; dipartimenti e istituti di discipline psicologiche di università italiane e straniere riconosciuti
dalla Facoltà.
2. Lo svolgimento del tirocinio presso dipartimenti o istituti di discipline psicologiche di una università (cfr.
D.M. 239/1992, art. 2) è subordinato all’approvazione
di uno specifico progetto che evidenzi la rilevanza formativa del tirocinio per le attività professionali dello
psicologo (sezione A) o del dottore in tecniche psicologiche (sezione B).
3. Le Strutture che intendono proporsi come sede di tirocinio devono presentare domanda al Consiglio di Facoltà e al Consiglio dell’Ordine.
4. Una Struttura può essere riconosciuta quale sede di
tirocinio a condizione che in essa operi, in qualità di
dipendente, professionista convenzionato o consulente esterno, almeno uno psicologo qualificato a svolgere la funzione di supervisore.
5. Le Strutture in cui sono presenti più supervisori sono
tenute a individuare tra gli stessi un coordinatore delle
attività di tirocinio, che favorisca i contatti con la Facoltà.
6. All’estero il tirocinio può essere svolto soltanto presso
strutture universitarie, con la supervisione di un docente responsabile di un insegnamento di ambito psicologico.
7. DOMANDA DI TIROCINIO
1. Tutte le pratiche amministrative relative al tirocinio
vanno svolte presso la Ripartizione Formazione Post Lauream, negli orari di apertura al pubblico.
2. La domanda, in bollo secondo il valore vigente, deve
essere presentata alla Ripartizione Formazione Post Lauream nei termini previsti dal bando rettorale utilizzando l’apposito modulo.
8. VARIAZIONI AL PROGRAMMA E
CONCLUSIONE DEL TIROCINIO
1. L’interruzione del tirocinio è consentita solo per i casi di
grave malattia, per maternità e per compimento del servizio civile. In questi casi occorre documentare i motivi
dell’interruzione seguendo le modalità definite dalla Ripartizione Formazione Post - Lauream. In tutti i casi
l’interruzione prevista dalla legge è al massimo di un
anno solare e prevede che il libretto di tirocinio sia reso
alla Ripartizione Formazione Post - Lauream unitamente
ad un certificato attestante la motivazione e ad una richiesta specifica che indichi i tempi dell’interruzione
(date di interruzione e ripresa del tirocinio).
2. La sostituzione della sede di tirocinio, su domanda
motivata del tirocinante o della sede, è ammessa previa autorizzazione del Preside di Facoltà.
3. La sostituzione del supervisore, su domanda motivata
del tirocinante o del supervisore, è ammessa previa
autorizzazione del Preside di Facoltà.
4. Nel caso in cui le 500 ore di tirocinio previste per ciascun semestre siano state completate in un periodo
superiore ai sei mesi, il tirocinante è tenuto a sottoporre documentata e motivata istanza di riconoscimento
al Consiglio di Facoltà, che potrà approvare il periodo
di tirocinio, in deroga a quanto previsto nell’art. 1,
comma 3.
5. Concluso il tirocinio, l’interessato dovrà consegnare
alla Ripartizione Formazione Post - Lauream: il libretto
con l’attestazione delle presenze/assenze giornaliere
certificate dal supervisore, firmato dal legale rappresentante della sede, e i questionari di valutazione opportunamente compilati. La consegna dovrà essere effettuata entro 30 giorni dalla conclusione del tirocinio.
6. L’accertamento del regolare completamento del periodo di tirocinio è competenza della Ripartizione Formazione Post - Lauream.
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 7
9. ASSICURAZIONI
1. Il soggetto promotore assicura il tirocinante contro
gli infortuni sul lavoro presso l’INAIL. In caso di infortunio durante lo svolgimento del tirocinio, il soggetto ospitante s’impegna a segnalare tempestivamente l’evento all’Università degli Studi di Trieste,
soggetto promotore, e a inviare tempestivamente il
tirocinante infortunato presso una struttura di primo
soccorso. Il soggetto promotore, a sua volta, ha l’obbligo di dare notizia dell’avvenuto infortunio all’autorità locale di sicurezza e all’INAIL, entro i tempi previsti dalla normativa vigente.
2. L’Università degli Studi di Trieste è assicurata, presso
primaria compagnia assicurativa operante nel settore,
per la responsabilità civile che le potesse derivare
anche per il fatto delle persone di cui deve rispondere; è inoltre compresa la responsabilità civile degli
studenti qualora si rechino, in base ad accordi e/o
convenzioni, presso altri Enti o Aziende per svolgervi
attività istituzionali (comprese: attività di ricerca, periodi di stage, tirocini formativi e di orientamento,
visite di istruzione, et similia).
10. SICUREZZA
1. I soggetti ospitanti saranno tenuti, ai sensi del D. Lvo
626/94, e successive modificazioni ed integrazioni in
tema di sicurezza e salute dei lavoratori, a:
a) formare ed informare i tirocinanti in merito ai
rischi connessi all’attività svolta presso il soggetto
ospitante;
b) attivare la sorveglianza sanitaria ove prevista;
c) fornire i dispositivi di protezione individuale
(D.P.I.) ove previsti.
2. L’Università degli Studi di Trieste, soggetto promotore,
provvederà, tramite il medico competente dell’Ateneo,
a certificare l’idoneità allo svolgimento delle attività
formative qualora richiesto dal soggetto ospitante.
11. IMPEGNI FINANZIARI
1. L’attuazione della presente convenzione non comporta per le parti alcun onere finanziario, salvo quelli previsti dall’art. 9 (assicurazioni) e 13 (registrazione).
12. DURATA DELLA CONVENZIONE
1. La presente convenzione ha una durata di un anno
dalla sua ultima sottoscrizione, in caso di firma disgiunta, e si intende tacitamente rinnovata, salvo disdetta di una delle parti contraenti da inoltrarsi a mezzo raccomandata A.R. almeno sei mesi prima della
scadenza.
13. REGISTRAZIONE
1. La presente convenzione, redatta in due esemplari di
pari valore, sarà registrata in caso d’uso con spese a
carico del richiedente, mentre le spese di bollo sono a
carico delle due parti, ognuna per il proprio esemplare.
14. NORMA TRANSITORIA
1. In sede di prima applicazione del presente regolamento, fino al semestre che si concluderà il 14 marzo 2011
– in deroga a quanto previsto dall’art. 5, comma 3
– solo per documentate esigenze motivate prima
dell’inizio di ciascun semestre dal Consiglio di Facoltà
e previa approvazione dell’Ordine, a ciascun supervisore, indipendentemente dal numero di sedi in cui lo
stesso operi, possono essere assegnati al massimo tre
tirocinanti.
IL NUOVO REGOLAMENTO DISCIPLINARE
APPROVATO DAL CONSIGLIO
“La deontologia, in fondo, con i suoi strumenti formali, descrive i corretti (gli obblighi) e gli scorretti (i divieti)
incroci tra funzioni umane e funzioni professionali. …
Da un altro versante, introducendo norme e regole, la deontologia fa accedere alla codificazione dei contesti e
quindi, in ultima analisi, alla cultura istituzionale, contribuendo a rendere la professione dello Psicologo una
professione adulta”. (C. Parmentola “Il soggetto Psicologo
e l’oggetto della psicologia nel Codice deontologico degli
Psicologi italiani”, Giuffré, 2000.
Sono passati vent’anni dalla legge 56/89 che ha istituito l’Ordine degli Psicologi italiani: l’evento é stato ricordato a Roma il 18 febbraio scorso. Era presente come
ospite d’onore il “padre” della legge, il Senatore Ossicini
che, con altri, ha combattuto per oltre vent’anni al fine di
ottenere questo risultato. Nel suo intervento il Senatore tra
l’altro ricordava che i suoi sforzi erano tesi a far si che la
Psicologia, ossia il fare psicologia, diventasse una professione autonoma, scientifica e riconosciuta. Autonoma sia
dalle discipline umanistiche che da quelle mediche; scientifica, con un sistema di conoscenze e competenze basato
sulla elaborazione formale dei concetti e delle teorie; riconosciuta e quindi regolamentata, come previsto dall’ordinamento italiano per le professioni riguardanti i diritti fondamentali dei cittadini ed in particolare quello della salute.
Per la professione di psicologo ottenere il riconoscimento
dallo Stato significa farsi carico di accreditare e mantenere, presso la pubblica opinione, un’alta considerazione
della professione stessa e degli iscritti all’Albo garantendo
la correttezza del loro agire, la loro preparazione e il loro
operare secondo i principi etici su cui si fonda la deontologia professionale. Interpretare e applicare i principi
dell’etica professionale con responsabilità sociale significa
anche esercitare la funzione disciplinare in modo da rendere effettiva la tutela dei diritti dei cittadini e della collettività, consapevoli di assolvere in tal modo un dovere primario nell’interesse generale.
A tale scopo la legge 56/89 all’articolo 12 prevede,
tra molti altri compiti, che il Consiglio regionale “curi
l’osservanza delle leggi e delle disposizioni concernenti
la professione” e ”adotti i provvedimenti disciplinari previsti dall’articolo 27”. Come é tipico degli stati di diritto,
per sanzionare un comportamento serve un punto di riferimento (una norma – il Codice deontologico) e delle
regole che garantiscano un iter definito (una procedura
- il Regolamento disciplinare), da qualificarsi in termini
di procedimento amministrativo, informato non solo ai
principi costituzionali di imparzialità e buon andamento,
ma anche al canone del giusto processo. Questo è quan-
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 8
to avviene quando un cittadino, un collega o il Pubblico
Ministero competente fanno pervenire all’Ordine un
esposto su una presunta violazione del Codice Deontologico degli Psicologi italiani.
Nella seduta di dicembre scorso il Consiglio regionale
dell’Ordine ha approvato il nuovo regolamento del procedimento disciplinare. Dopo le prime linee di indirizzo generale in materia elaborate dal Consiglio nazionale,
nell’agosto 2002 fu approvato dal Consiglio regionale del
FVG il primo regolamento disciplinare che ha stabilito
delle procedure standard per l’esercizio della funzione disciplinare stessa. A partire dall’istituzione del Consiglio
regionale dell’Ordine del FVG sono stati aperti ben 30
procedimenti disciplinari; di questi 24 si sono conclusi
con l’archiviazione, quattro con la sanzione dell’ ”avvertimento” e in un caso si é dovuto comminare la sanzione
più grave prevista dalla L. 56/89 e cioé la radiazione. C’é
poi un caso tutt’ora sospeso in attesa di sentenza penale
definitiva. Si ricorda che ogni segnalazione di possibili illeciti disciplinari é sottoposta ad una valutazione preliminare da parte del Consiglio, sentita la Commissione deontologica. Qualora non ricorrano i presupposti per
procedere all’archiviazione immediata il Presidente o un
Consigliere delegato, coadiuvati dalla Commissione deontologica, svolgono gli accertamenti necessari per verificare la ricorrenza dei termini per l’apertura formale del procedimento disciplinare; per esempio può essere sentito
l’iscritto interessato e/o l’autore della segnalazione, o altre
persone informate sui fatti. A conclusione di questa fase,
il Consiglio, decide l’apertura del procedimento disciplinare vero e proprio ovvero di archiviare il caso.
La funzione disciplinare risulta essere particolarmente
delicata in quanto si caratterizza come esercizio di poteri
autoritativi che connotano in termini pubblicistici la posizione del Consiglio dell’Ordine e perché coinvolge ed è
idonea ad incidere sulle situazioni giuridiche soggettive
degli iscritti all’Albo.
L’esperienza acquisita nell’amministrare la funzione disciplinare aveva motivato da qualche tempo il nostro Consiglio a riflettere in merito a un eventuale aggiornamento di
alcuni aspetti del Regolamento. Contemporaneamente anche la commissione deontologica del CNOP aveva ritenuto
di elaborare un contributo alla stesura per l’aggiornamento
dei regolamenti disciplinari degli ordini territoriali. Il testo
ora approvato dal nostro Consiglio regionale rappresenta
uno strumento in grado di regolare in termini giuridicamente corretti ed amministrativamente efficaci l’esercizio
della funzione disciplinare, alla quale la legge 56/89 dedica
gli articoli 26 e 27.
Renzo Mosanghini
REGOLAMENTO DISCIPLINARE
Approvato nella seduta del consiglio del 18/12/2008
Capo I Disposizioni generali
Art. 1 Principi generali
1. Il procedimento disciplinare nei confronti degli
iscritti nell’albo degli psicologi è volto ad accertare
la sussistenza della responsabilità disciplinare dell’incolpato per le azioni od omissioni che integrino violazione di norme di legge e regolamenti, o violazione del codice deontologico, anche in relazione alla
disciplina sulla pubblicità, o siano, comunque, ritenute in contrasto con i doveri generali di dignità,
probità e decoro della professione.
2. Il procedimento è regolato dagli artt. 12, comma 2,
lett. i), 26 e 27 della legge 18 febbraio 1989, n. 56 e
dal presente regolamento, adottato anche ai sensi
degli artt. 2 e 4, comma 1, della legge 7 agosto 1990,
n. 241.
3. La competenza disciplinare di ciascun Ordine degli
psicologi si determina con riguardo allo stato di fatto
esistente al momento dell’inizio del procedimento
disciplinare. Non hanno rilevanza alcuna rispetto ad
essa i successivi mutamenti dello stato medesimo.
4. Per quanto non espressamente previsto dal presente
regolamento, si applicano, in quanto compatibili, le
norme generali sul procedimento amministrativo
contenute nella legge 7 agosto 1990, n. 241, nel rispetto dei principi costituzionali di imparzialità e
buon andamento dell’azione amministrativa e del
giusto processo.
Art. 2 Responsabilità disciplinare,
prescrizione e comunicazioni
1. La responsabilità disciplinare è accertata ove siano
provate l’inosservanza dei doveri professionali dello
psicologo.
2. La responsabilità sussiste anche se il fatto è stato
commesso per imprudenza, negligenza od imperizia, o per inosservanza di leggi, regolamenti, ordini
e discipline.
3. Del profilo soggettivo si deve tenere conto in sede
di irrogazione dell’eventuale sanzione, la quale deve
essere, comunque, proporzionata alla gravità dei fatti contestati e alle conseguenze dannose che siano
derivate o possano derivare dai medesimi.
4. Lo psicologo è sottoposto a procedimento disciplinare anche per fatti non riguardanti l’attività professionale, qualora essi si riflettano sulla reputazione
professionale o compromettano l’immagine e la dignità della categoria.
5. L’illecito disciplinare si prescrive nel termine di cinque anni dalla commissione del fatto. L’inizio del
procedimento disciplinare, coincidente con la notifica dell’atto recante l’indicazione degli addebiti e delle regole di cui si ipotizza la violazione, interrompe
la decorrenza del termine prescrizionale. È fatto salvo quanto previsto dall’art. 10.
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 9
6. Tutte le comunicazioni eseguite nella fase preliminare, nel corso del procedimento e all’esito dello
stesso, sono eseguite mediante notificazione di lettera raccomandata con ricevuta di ritorno. In caso di
irreperibilità del professionista sottoposto a procedimento disciplinare, le comunicazioni avvengono ai
sensi dell’art. 27, comma 4, della legge 18 febbraio
1989, n. 56.
Art. 3 Astensione e ricusazione
1. Il componente il Consiglio dell’Ordine ha il dovere
di astenersi dal partecipare al procedimento disciplinare, e può essere ricusato, nei seguenti casi:
a) se ha interesse nella vertenza disciplinare o se è
creditore e/o debitore dell’incolpato o dei soggetti che hanno fatto pervenire la notizia del presunto illecito disciplinare;
b) se è in relazione di coniugio, parentela, ovvero
se è convivente, o collega di studio o di lavoro
dell’incolpato o della parte che ha denunciato il
presunto illecito disciplinare;
c) se ha motivi di inimicizia grave o di forte amicizia con l’incolpato ovvero con la parte che ha
denunciato il presunto illecito disciplinare;
d) se ha deposto nella vertenza come persona informata dei fatti;
e) se ha dato consigli o manifestato pubblicamente
il suo parere sulle vicende oggetto del procedimento;
f) in ogni altro caso in cui sussistano ragioni di
convenienza e di opportunità, adeguatamente
motivate.
2. L’astensione e la ricusazione devono essere proposte al Consiglio con atto scritto ovvero dichiarate a
verbale nel corso della seduta, con la specificazione
dei motivi e, ove possibile, documentate.
3. L’astensione e la ricusazione sospendono temporaneamente la seduta. La nuova data della seduta del
Consiglio è fissata, nel rispetto dei termini e delle
procedure previsti dal presente Regolamento, dopo
la decisione del Consiglio. La decisione sulla dichiarazione di astensione o sulla proposta di ricusazione
è adottata dal Consiglio allo stato degli atti, senza la
presenza del componente che ha chiesto di astenersi o che è stato ricusato. Qualora il Consiglio ritenga
condivisibile la dichiarazione di astensione o fondata la richiesta di ricusazione, il componente o i componenti astenuti o ricusati non partecipano al procedimento, ma non vengono sostituiti.
4. Se l’astensione o la ricusazione riguarda il Presidente, questi è sostituito dal Vicepresidente dell’Ordine,
o, in caso di impedimento, dal Consigliere più anziano per iscrizione all’albo.
Capo II Fase preliminare
Art. 4 Convocazione del Consiglio
e poteri del Presidente
1. Il procedimento disciplinare nei confronti dell’iscritto nell’albo degli psicologi è promosso d’ufficio
dal Consiglio dell’Ordine, quando ha notizia di fatti rilevanti ai sensi dell’art. 1, o su richiesta del
Procuratore della Repubblica competente per territorio.
2. Il Consiglio è convocato dal Presidente, o, in caso
di sua assenza o impedimento, dal Vicepresidente,
ove nominato, o, in caso di impedimento, dal consigliere anziano per iscrizione. La convocazione del
Consiglio per il compimento degli atti volti a deliberare l’archiviazione immediata o l’apertura del procedimento disciplinare costituisce dovere d’ufficio.
3. Il Presidente del Consiglio dell’Ordine assicura il
rispetto dei principi e delle regole cui è informato il
procedimento disciplinare. In caso di assenza od
impedimento, le sue funzioni sono esercitate dal
Vicepresidente, o, in caso di impedimento, dal Consigliere più anziano per iscrizione all’albo.
4. Il Presidente dirige il procedimento compiendo tutti gli atti necessari a dare impulso al procedimento,
tra l’altro, coordinando le sedute, la discussione e le
votazioni.
Art. 5 Archiviazione immediata
1. Il Consiglio dell’Ordine ha il dovere di prendere in
considerazione le notizie di cui al comma 1 dell’art.
4, allorquando provengano da altri iscritti nell’albo,
da soggetti pubblici, da privati, o da fonti anonime
debitamente circostanziate.
2. Il Consiglio, su proposta motivata del Presidente, o
del Vicepresidente da questo delegato, sentita la
Commissione deontologica, e fuori del caso di richiesta proveniente dal Procuratore della Repubblica competente per territorio, può deliberare di non
aprire il procedimento disciplinare, procedendo immediatamente all’archiviazione, allorquando:
a) i fatti palesemente non sussistano;
b) le notizie pervenute siano manifestamente infondate;
c) i fatti non siano stati commessi da un iscritto
all’Ordine.
3. Nel caso di cui alla lett. c del comma 2 del presente
articolo, ed ove l’incolpato sia uno psicologo iscritto
nell’albo di altro Ordine, si procede a trasmettere gli
atti al Consiglio dell’Ordine competente a promuovere l’azione disciplinare.
4. Il provvedimento che dispone l’archiviazione è succintamente motivato, e viene comunicato con lettera
raccomandata a/r al professionista interessato.
Art. 6 Accertamenti preliminari
1. Qualora non ricorrano i presupposti per procedere
all’archiviazione immediata, il Presidente o, in sua
vece, il Vicepresidente o un Consigliere delegato,
coadiuvato dalla Commissione Deontologica, ove
costituita, svolgono un accertamento sommario preordinato alla verifica preliminare della ricorrenza
dei presupposti per l’apertura formale del procedimento disciplinare, ad esempio: sentendo l’iscritto
interessato, l’autore della segnalazione, altre perso-
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 10
ne informate sui fatti, ovvero, chiedendo informazioni o acquisendo documentazione.
2. La convocazione per l’audizione, che vale anche ai
sensi e per gli effetti di cui alla legge n. 241 del
1990, deve essere inviata all’iscritto a mezzo lettera
raccomandata con avviso di ricevimento almeno 20
giorni prima della data prevista per l’audizione stessa, e deve contenere una sintetica ma circostanziata
indicazione dei fatti oggetto di accertamento ed il
nominativo del responsabile del procedimento.
3. L’iscritto ha facoltà di avvalersi dell’assistenza di un
difensore di fiducia iscritto all’albo degli avvocati o
all’albo degli psicologi, di non presentarsi all’audizione e di inviare memorie e documenti. In caso di
mancata presentazione giustificata dall’iscritto, questi deve essere riconvocato in altra data. In caso di
persistente assenza, il Consiglio può procedere comunque.
4. Delle audizioni e degli altri eventuali accertamenti,
è redatto verbale, sottoscritto dal Presidente o, in
sua vece, dal Vice Presidente o dal Consigliere delegato, e dalle persone ascoltate.
5. Terminata la fase degli accertamenti preliminari, il
Presidente o, in sua vece, il Vice Presidente o il
Consigliere incaricato, riferisce tempestivamente al
Consiglio i risultati dell’accertamento stesso, in apposita seduta.
6. Il provvedimento che dispone l’archiviazione è succintamente motivato, e viene comunicato con lettera raccomandata a/r al professionista interessato.
Capo III Apertura
e istruttoria del
procedimento disciplinare
Art. 7 Apertura e termine
del procedimento disciplinare
1. All’esito degli accertamenti preliminari, qualora il
Consiglio non decida di archiviare, delibera l’apertura del procedimento disciplinare.
2. La delibera con la quale il Consiglio dell’Ordine decide l’apertura del procedimento disciplinare deve
essere motivata e contenere: l’indicazione dei fatti
dei quali si contesta la rilevanza disciplinare e l’indicazione delle norme di legge o del codice deontologico che si ritengano possano essere state violate,
eventualmente, integrando le contestazioni mosse
all’interessato in sede di accertamenti sommari, in
considerazione dell’esito dell’espletata istruttoria
sommaria; l’indicazione della seduta di trattazione
del procedimento; la menzione che l’incolpato ha
facoltà di farsi assistere da un difensore di fiducia
iscritto all’albo degli avvocati o all’albo degli psicologi e di presentare memorie e documenti; l’espresso
avvertimento che qualora l’incolpato non si presenti
alla seduta del Consiglio, si procederà in sua assenza; la nomina del Consigliere relatore.
3. La delibera deve essere notificata a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento al professionista
incolpato, il quale, nel corso del procedimento, può
farsi assistere da un difensore di fiducia iscritto
nell’albo degli avvocati o nell’albo degli psicologi.
Tra la data di ricezione da parte dei destinatari della
comunicazione di cui al comma precedente e la
data della seduta devono intercorrere 30 giorni.
L’incolpato, o il difensore, hanno facoltà di prendere visione ed estrarre copia degli atti del procedimento, e possono produrre deduzioni scritte, documenti ed istanze istruttorie, fino a dieci giorni prima
della seduta.
4. Il Segretario del Consiglio dell’Ordine provvede a
dare avviso della nomina al relatore, qualora esso
non sia presente alla seduta nella quale viene disposto il conferimento dell’incarico. La comunicazione viene effettuata con i mezzi ordinari.
5. Il Segretario del Consiglio dell’Ordine provvede a
mettere a disposizione del relatore il fascicolo del
procedimento.
6. Fatte salve le cause di sospensione del procedimento e le interruzioni dei termini, il procedimento disciplinare deve essere concluso entro il termine di
trentasei mesi dall’apertura.
7. Qualora, per qualunque motivo, in pendenza del
procedimento muti la composizione del Consiglio
dell’Ordine, il procedimento prosegue e sono fatti
salvi tutti gli atti compiuti antecedentemente.
Art. 8 Le sedute e la fase istruttoria
1. Le sedute avanti il Consiglio dell’Ordine non sono
pubbliche, non possono essere registrate o audioriprese se non previa deliberazione del Consiglio
dell’Ordine e, salvo impedimenti, si tengono presso
la sede dell’Ordine medesimo.
2. Nel corso della seduta, il relatore espone oralmente
lo svolgimento dei fatti e l’esito delle fasi procedimentali che hanno preceduto la seduta.
3. Il Consiglio procede all’istruttoria, ammettendo i
mezzi di prova, anche a richiesta di parte, ritenuti
rilevanti, e dispone l’acquisizione di tutti gli elementi di valutazione considerati utili per la decisione, quali, ad esempio, dichiarazioni, informazioni e
documenti. L’incolpato può produrre memorie e
documenti fino a dieci giorni prima della seduta
fissata, e può farsi assistere da un difensore.
4. Alla convocazione dell’incolpato si provvede mediante comunicazione da eseguire tramite raccomandata con avviso di ricevimento, con l’indicazione della data di convocazione, nonché della facoltà
di presentare memorie e documenti. Tra la data di
ricevimento della convocazione e quella fissata per
l’audizione devono intercorrere non meno di 30
giorni liberi. L’incolpato può farsi assistere da un
difensore. Con le stesse modalità di cui al comma
precedente, si può procedere alla convocazione degli autori di eventuali esposti o di altre persone informate dei fatti oggetto del procedimento.
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 11
5. Devono essere sentiti il Procuratore della Repubblica competente per territorio, ove presente, l’incolpato e, se del caso, colui che ha presentato un
esposto, nonché, eventualmente, le persone informate dei fatti che si ritiene utile ascoltare. All’esito
di tali adempimenti, l’incolpato che ne faccia richiesta può formulare osservazioni.
6. Se nel corso della seduta il fatto risulta diverso da
come descritto nell’atto di incolpazione, ovvero
emerge altro illecito disciplinare, il Consiglio modifica l’accusa e la comunica all’interessato, anche se
assente.
7. Della seduta viene redatto verbale, nel quale occorre dare atto di tutte le attività svolte.
8. Qualora non sia possibile completare nella stessa
seduta gli adempimenti istruttori previsti, il Consiglio dell’Ordine rinvia il procedimento ad altra seduta.
9. I provvedimenti istruttori sono comunicati all’incolpato assente a mezzo di lettera raccomandata con
avviso di ricevimento.
Art. 9 Verbale
1. Il processo verbale della seduta è redatto dal Segretario sotto la direzione del Presidente, ed è sottoscritto da entrambi.
2. Il verbale deve contenere: la data della seduta, con
l’indicazione del giorno, mese ed anno; il numero
ed il nome dei componenti del Consiglio presenti,
con l’indicazione delle rispettive funzioni; la menzione della relazione istruttoria; l’indicazione, se
presenti, del Procuratore della Repubblica competente per territorio, dell’incolpato e del difensore,
dell’esponente e delle persone informate dei fatti; le
dichiarazioni rese dai presenti; i provvedimenti adottati dal Consiglio e le relative votazioni; la sottoscrizione del Presidente e del Consigliere Segretario.
3. La sentenza penale irrevocabile ha efficacia di giudicato nel procedimento disciplinare nei casi di cui
all’art. 653, c.p.
4. Il procedimento disciplinare è sospeso in caso di
cancellazione dall’albo del professionista incolpato.
Il professionista cancellato è iscritto in un apposito
registro istituito presso il Consiglio Nazionale, consultabile da tutti gli Ordini. Il procedimento prosegue in caso di successiva iscrizione del medesimo
professionista allo stesso albo o ad altro albo degli
psicologi, e sono fatti salvi gli atti compiuti prima
della sospensione.
Art. 11 Decisione e pubblicazione
1. Esaurita l’istruttoria e nei casi in cui non sia stato
possibile procedere, in tutto o in parte, all’istruttoria
prevista, il Consiglio dell’Ordine si ritira in camera
di consiglio per deliberare e, previa discussione, assume la decisione con votazione segreta.
2. Salvo quanto previsto dall’art. 4, D.P.R. n. 221/2005,
le decisioni vengono prese a maggioranza semplice
dei presenti, con un quorum costitutivo non inferiore alla metà più uno dei componenti il Consiglio
dell’Ordine. In caso di parità prevale il giudizio più
favorevole all’incolpato.
3. Il Consiglio delibera con decisione motivata redatta
dal Consigliere relatore.
4. La decisione del Consiglio dell’Ordine può consistere: - nell’archiviazione del procedimento; - nella
sospensione del procedimento, ai sensi e per gli
effetti dell’articolo precedente; - nell’irrogazione
della sanzione.
5. Nei casi di particolare complessità, il Consiglio, al
termine della seduta, può riservarsi di emettere la
decisione in una seduta successiva. In tal caso, la
decisione viene redatta dal Consigliere relatore, sottoscritta ai sensi dell’art. 12, pubblicata mediante
deposito nella Segreteria del Consiglio entro trenta
giorni, e notificata ai sensi e con le modalità previste, in via generale, dall’art. 12, comma 2, del regolamento.
Capo IV Sospensione
del procedimento rilevanza
della sentenza penale
decisione del procedimento
6. Salvo il caso previsto al comma 5, la decisione viene pubblicata mediante deposito nella Segreteria
del Consiglio dell’Ordine, entro il termine di trenta
giorni dalla seduta nel corso della quale è stata assunta.
Art. 10 Sospensione del procedimento e
rilevanza della sentenza penale
1. Il Consiglio dell’Ordine, una volta aperto il procedimento disciplinare, in qualsiasi momento, può disporne la sospensione, in caso di pendenza di procedimento penale a carico del medesimo soggetto
per gli stessi fatti, in attesa dell’esito di tale giudizio.
7. Il Segretario provvede ad annotare in calce all’originale della decisione la data del deposito e provvede
a notificarne copia, a mezzo di raccomandata con
avviso di ricevimento, all’interessato ed al Procuratore della Repubblica competente per territorio entro i successivi venti giorni e, per conoscenza, in
forma resa anonima, all’Osservatorio permanente
per il Codice Deontologico presso il Consiglio Nazionale.
2. La sospensione interrompe il decorso dei termini di
prescrizione dell’illecito disciplinare e di durata del
procedimento, che ricominciano a decorrere dal
giorno del passaggio in giudicato della sentenza
che definisce il processo penale.
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 12
Art. 12 Requisiti e notificazione
della decisione
1. La decisione del Consiglio deve contenere:
• nome, cognome, luogo e data di nascita dell’incolpato;
• esposizione dei fatti;
• svolgimento del procedimento;
• motivazione;
• dispositivo recante l’indicazione dei voti favorevoli,
dei voti contrari, degli astenuti e delle schede bianche;
• la data in cui è pronunciata, con l’indicazione di
giorno, mese e anno;
• la sottoscrizione del Presidente e del Segretario;
• la data di pubblicazione, con l’indicazione di giorno,
mese e anno;
• l’avviso che avverso la decisione può essere proposta impugnazione mediante ricorso al Tribunale
competente per territorio, dall’interessato o dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale stesso,
entro il termine perentorio di trenta giorni dalla notificazione del provvedimento.
2. La decisione è notificata entro 20 giorni dalla pubblicazione, a mezzo lettera raccomandata con avviso di ricevimento, all’interessato e al Procuratore
della Repubblica competente per territorio. In caso
di irreperibilità del professionista, si provvede mediante affissione per dieci giorni nella sede del Consiglio dell’Ordine e all’Albo del Comune dell’ultima
residenza dell’interessato.
Art. 13 Sanzioni disciplinari
1. Ai sensi dell’art.26 della L.56/89, possono essere irrogate le seguenti sanzioni disciplinari:
• l’avvertimento, che consiste nella contestazione della mancanza commessa e nel richiamo dell’incolpato ai suoi doveri;
• la censura, consistente nel biasimo per la mancanza
commessa;
• la sospensione dall’esercizio professionale per un
periodo non superiore ad un anno;
• la radiazione dall’Albo, che può essere pronunciata
quando l’iscritto abbia gravemente compromesso la
propria reputazione e/o la dignità dell’intera categoria professionale, ovvero nel caso di cui all’art. 26,
co.3, L.n. 56/89.
2. In caso di recidiva, soprattutto in ipotesi di illeciti
disciplinari identici, il Consiglio può applicare
all’iscritto una sanzione disciplinare più grave di
quella in precedenza irrogata.
caso, comunicarlo all’interessato mediante raccomandata a/r.
2. Qualora la decisione sia impugnata, la sua esecutività è sospesa fino al pronunciamento del Giudice.
Art. 15 Pubblicità e archiviazione
delle deliberazioni
1. I provvedimenti di sospensione e radiazione, dopo
essere divenuti esecutivi, sono annotati sull’albo.
2. Il Consiglio dell’Ordine può disporre che un estratto
delle deliberazioni recanti provvedimenti disciplinari
divenute esecutive, siano pubblicate per una volta,
sul Bollettino dell’Ordine Regionale o Provinciale.
3. I provvedimenti sanzionatori e l’atto di archiviazione sono inseriti, in originale, nell’apposito archivio
dell’Ordine. Copia delle deliberazioni e di tutti gli
atti ed i documenti ad essa connessi sono inseriti
nel fascicolo personale dell’iscritto, detenuto presso
la sede dell’Ordine.
4. L’accesso a tali atti è consentito nel rispetto della disciplina contenuta nella legge 7 agosto 1990, n. 241.
Art. 16 Tutela giudiziaria
e provvedimenti conseguenti
1. Ai sensi dell’art.26, comma 5, della legge 18 febbraio 1989, n.56, le deliberazioni del Consiglio possono essere impugnate, con ricorso al Tribunale competente per territorio, dall’interessato o dal
Procuratore della Repubblica presso il Tribunale
stesso.
2. Il ricorso deve essere proposto entro il termine perentorio di trenta giorni dalla notificazione del provvedimento. La proposizione dell’azione ha effetto
sospensivo dell’efficacia del procedimento disciplinare.
3. In caso di conferma del provvedimento disciplinare
da parte del Tribunale, l’interessato può ricorrere
alla Corte d’Appello, con l’osservanza delle medesime forme previste per il procedimento davanti al
Tribunale e, infine, alla Corte di Cassazione.
4. In caso di annullamento del provvedimento disciplinare da parte del Tribunale, con apposita deliberazione il Consiglio dell’Ordine competente, eseguite
le valutazioni del caso, decide se limitarsi a prendere atto della sentenza di annullamento, adottando,
ove necessario, i provvedimenti conseguenti, ovvero se proporre impugnazione dinanzi alla Corte
d’Appello, con l’osservanza delle medesime forme
previste per il procedimento davanti al tribunale.
Art. 14 Esecutività ed efficacia
dei provvedimenti disciplinari
1. I provvedimenti disciplinari possono essere eseguiti quando sia trascorso il prescritto termine di trenta
giorni per proporre l’impugnazione ai sensi degli
artt. 17, 18 e 19 della legge n. 56/1989, o quando
l’impugnazione sia respinta. Al fine di rendere efficace il provvedimento disciplinare occorre, in ogni
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 13
attività dell’ordine
LA TERZA GIORNATA DELLO PSICOLOGO
Nel mese di dicembre 2008 si è svolta a Pordenone
la III Giornata dello Psicologo, durante la quale si è tenuta anche una Tavola rotonda su “Etica, deontologia e
previdenza: nuove finestre sulla professione” con interventi di colleghi professionisti e consiglieri del Consiglio di Amministrazione e d’indirizzo dell’Enpap.
L’evento è proseguito con una relazione sulla certificazione europea in psicologia (europsy) tenuta dal Presidente dell’Ordine dott. Claudio Tonzar. Nell’ambito della Giornata ha avuto luogo anche la premiazione di due
colleghi particolarmente meritevoli dal punto di vista
professionale e/o scientifico, i dottori Tito Cancian e
Giorgio Tonolo e dei quali si riportano di seguito alcune note biografiche e alcune foto relative alla giornata.
bilitazione di persone diveramente abili e delle loro
famiglie. Si è inoltre occupato di problematiche
psicologiche dell’età evolutiva. Negli anni
1978/1980 ha fatto parte del Gruppo di Ricerca
ORAO condotto dal Professor Scarpellini. Ha inoltre
insegnato Tecniche terapeutiche e riabilitative nel
Corso Biennale di Specializzazione per gli insegnanti di sostegno.
Ha collaborato attivamente alla rivista del CAMPP “H Incontri”.
Il dott. Giorgio Tonolo durante il suo intervento
Un momento della premiazione del dott. Tito Cancian
Dott. Tito Cancian
Laureatosi in economia e commercio presso
l’Università degli Studi di Trieste nel 1971, ha ottenuto successivamente il diploma di Assistente Tecnico Psicometrista presso l’Università Cattolica di
Milano; nell’anno 1975 ha conseguito il diploma di
Consigliere di Orientamento professionale presso
l’Istituto di Studi Superiori Giuseppe Toniolo, frequentando poi il corso di perfezionamento in Psicopedagogia presso l’Università di Torino. Ha frequentato inoltre il Corso di Formazione in
Psicoterapia Ipnotica della Scuola Italiana di Ipnosi clinica e sperimentale negli anni 1987/1990. Dal
1975 ha operato presso il Consorzio per l’Assistenza
Medico-Psico-Pedagogica (CAMPP) di Udine. Nella
sua attività professionale di psicologo – psicoterapeuta si è occupato di sostegno, abilitazione e ria-
Dott. Giorgio Tonolo
Laureato in filosofia a Roma presso l’Università
Pontificia Salesiana nel 1965, si diploma in scienze
sociali con specializzazione in Psicologia nel 1967;
nel 1971 consegue il Dottorato di ricerca presso la
stessa Università.
è stato docente di materie psicologiche presso
l’Università Salesiana di Roma e presso l’Istituto
Superiore di Scienze religiose delle Venezie (sede
di Udine). Nel corso della sua carriera si è occupato
attivamente di psicologia scolastica e di assistenza
psicopedagogica, sviluppando tali tematiche in diverse ricerche e volumi che ha pubblicato durante
tutta la sua carriera.
Ha svolto attività di docenza e ha promosso
azioni dirette allo sviluppo delle tematiche di suo
interesse presso Enti, Isituzioni scolastiche ed Associazioni. Ha condotto numerosi corsi di formazione in ambito psicologico su argomenti quali
“Elementi di Psicologia e Tecniche della Comunicazione”, “Training Autogeno”, “Autoformazione intrapsichica e relazionale”.
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 14
PSICOLOGIA SCOLASTICA: NUOVE
PROSPETTIVE PER LA PROFESSIONE
Il convegno regionale di novembre 2008
e gli sviluppi in ambito nazionale
La richiesta d’intervento dello psicologo nella scuola
è varia ed articolata in quanto si caratterizza in azioni
che possono inquadrarsi in ambiti diversi quali ad
esempio l’area della prevenzione del disagio, gli aspetti
relativi alla motivazione e all’apprendimento, il versante
della formazione degli insegnanti e dell’organizzazione
scolastica, le modalità d’approccio nei centri di ascolto
per gli studenti, le problematiche dell’integrazione connesse all’alunno portatore di handicap e via dicendo. Si
tratta di ambiti d’intervento professionale molto ampi,
che impongono allo psicologo una capacità di lettura
dei bisogni e una dote di flessibilità entrambe necessarie per interagire adeguatamente in un sistema complesso composto da insegnanti, studenti e famiglie.
Per meglio approfondire questo settore operativo
(per altro storico della nostra professione, basti ricordare che il vecchio ordinamento della laurea in psicologia
prevedeva l’indirizzo didattico per i laureati orientati ad
operare in ambito scolastico), il Consiglio regionale
dell’Ordine, anche alla luce di una ricerca condotta dal
CNOP sui servizi psicologici richiesti dalle scuole e sulle attività svolte dai colleghi in questo particolare ambito d’intervento, ha organizzato a Trieste nella giornata
di sabato 9 novembre 2008 un convegno incentrato sulla psicologia scolastica.
Nella prima parte del convegno il presidente Tonzar
ha relazionato in merito alla situazione della psicologia
scolastica in Europa, comparandola con quella italiana.
A seguito il professor Carlo Trombetta, che ha condotto
la ricerca promossa dal Consiglio nazionale dell’Ordine,
ha illustrato i risultati di quest’indagine identificando le
caratteristiche della domanda da parte delle scuole
(considerando anche le specificità emergenti nelle diverse regioni) e la percezione dei bisogni operativi
espressi dai colleghi che operano in questo specifico
ambito professionale. È emerso un quadro variegato
che coinvolge gli psicologi su diversi piani operativi e
che richiede allo psicologo una grande flessibilità nella
realizzazione di interventi “diretti” ed “indiretti”, dedicati cioè agli alunni, alle loro famiglie o agli operatori
scolastici. Se uno degli obiettivi prioritari del Convegno
consisteva nel tracciare un primo scenario relativamente agli approcci che lo psicologo mette in atto nella
scuola e identificare i paradigmi che caratterizzano le
buone pratiche dello psicologo scolastico, è possibile
affermare che l’esposizione della ricerca ha colto pienamente l’obiettivo in questione.
Sempre nella mattinata il prof. Gerbino, Preside della Facoltà di Psicologia dell’Università di Trieste, ha illu-
strato le caratteristiche del percorso formativo universitario dello psicologo scolastico presentando le
componenti costitutive del curriculum accademico attivato presso l’Ateneo triestino. L’ultimo intervento della
sezione generale è stato tenuto dalla prof.ssa Loredana
Czerwinski Domenis della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Trieste, che si è soffermata su
alcuni aspetti caratterizzanti il ruolo dello psicologo
scolastico, come ad esempio le funzioni di facilitatore e
di catalizzatore dei processi all’interno del “sistema
scuola”.
Nella seconda parte della giornata di studio si sono
avvicendati diversi colleghi impegnati nei vari campi
costitutivi l’area d’intervento della psicologia scolastica
che hanno portato contributi di varia natura: un excursus storico delle collaborazioni ed azioni svolte dagli
psicologi a partire dalla Legge 517/77 d’integrazione del
minore diversamente abile nelle scuole di ogni ordine e
grado (dr.ssa Bradaschia), una descrizione di alcune
esperienze significative di lavoro indiretto svolto con gli
insegnanti e le famiglie nell’ottica dell’empowerment
(dott.ssa Degano e ins. Romano), un’illustrazione delle
caratteristiche d’intervento del Servizio regionale di
orientamento che, esperienza direi unica in campo nazionale, è composto da un team di psicologi che hanno
il compito di indirizzare su percorsi specifici gli allievi
che vogliono intraprendere un proprio iter di formazione scolastica e professionale (dott.ssa Giannetti). Sono
stati toccate poi le problematiche connesse ai disturbi
specifici d’apprendimento in relazione anche alle recenti Linee guida emanate sul tema (dott.ssa Lonciari),
e le progettualità connesse all’esperienza dei Centri di
ascolto (dr.ssa Kratter). Particolare interesse ha suscitato
poi l’intervento portato della collega dott.ssa Daniela
Cellie a chiusura del convegno. Essendo un dirigente
scolastico ed operando attualmente in ambito formativo
la dott.ssa Cellie ha messo in evidenza con chiarezza il
punto di vista della scuola in riferimento alla figura dello psicologo, sottolineando l’esigenza sentita dagli operatori scolastici di collaborare fattivamente e stabilmente con lo psicologo in relazione ai vari ambiti operativi
precedentemente evidenziati.
Un momento del Convegno
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 15
La partecipazione degli iscritti all’evento può certamente essere definita soddisfacente e ciò anche per l’interesse attivo di alcuni dirigenti scolastici ed insegnanti
presenti al convegno.
possiamo citare la psicologia delle emergenze, la psicologia gerontologica, la psicologia ambientale, la psicologia dello sport, la psicologia economica, la psicologia
del turismo, la psicologia del web…
Sempre in tema di psicologia scolastica si segnala
ancora l’importante iniziativa promossa dal CNOP a
Roma e tenutasi il 19 febbraio 2009, dove ha avuto luogo un incontro conoscitivo ed operativo tra tutti i referenti per la psicologia scolastica degli Ordini regionali.
Si è trattato di una giornata piena di idee e di stimoli
coordinata dal nostro presidente regionale dott. Tonzar
Claudio, referente nazionale per la psicologia scolastica
(oltre che Vicepresidente del CNOP), che ha visto tra
l’altro anche la partecipazione dello stesso Presidente
nazionale del CNOP, dott. Palma. I referenti degli Ordini regionali hanno così potuto esporre le iniziative pianificate e realizzate per il sostegno alla professionalità
dello psicologo nella scuola evidenziando la necessità
di costituire un gruppo di lavoro nazionale che permetta un confronto operativo sistematico ed uno scambio
informativo sulle strategie di sviluppo in questo ambito
professionale. L’obiettivo prioritario perseguito consiste
nella formalizzazione istituzionale di un servizio di psicologia scolastica, come già avvenuto nella regione
Abruzzo, o nella realizzazione di protocolli d’intesa
specifici tra gli Ordini Regionali e gli Uffici Scolastici
Regionali che pubblicizzino, formalizzino e rendano
congruenti gli interventi che lo psicologo realizza nella
scuola dell’autonomia.
Oscar Dionis
Durante la conferenza stampa è stato sottolineato
che, nonostante la domanda di psicologia e di intervento psicologico sia in crescita, attualmente in Friuli Venezia Giulia si è raggiunto un rapporto tra psicologi e
popolazione pari al 1,27 per mille abitanti (uno psicologo ogni circa 800 abitanti), rapporto che rende difficile
il pieno inserimento professionale dei nuovi iscritti. Tra
le diverse progettualità promosse dall’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia e presentate alla stampa
spiccano il protocollo d’intesa stipulato con le Università e gli Erdisu di Udine e Trieste finalizzato a promuovere servizi di consulenza psicologica per gli studenti
universitari e la recente proposta di istituire un servizio
di psicologia scolastica per le istituzioni educative della
regione.
LA CONFERENZA STAMPA A TRIESTE
PER IL VENTENNALE DELLA LEGGE
56/89
Alla conferenza stampa sono intervenuti, oltre al
sottoscritto, anche il Preside della Facoltà di Psicologia,
prof. Walter Gerbino, e il dott. Angelo Arcicasa, in qualità di Segretario regionale dell’Associazione Unitaria
Psicologi Italiani e membro del Consiglio d’amministrazione dell’Ente Nazionale di Previdenza ed Assistenza
per gli Psicologi. Inoltre era anche presente il dott. Marco Vascotto, Presidente dell’Erdisu di Trieste, attore di
una delle progettualità presentate. L’intervento del prof.
Gerbino ha riguardato i temi della formazione dello psicologo in regione ed il ruolo dell’Università di Trieste in
tale ambito. In particolare il preside della Facoltà di
Psicologia ha ricordato come, nella nostra regione, anche per il corso di laurea in psicologia ricorra quest’anno il ventennale della sua istituzione.
Il 3 marzo 2009 a Trieste si è tenuta una conferenza
stampa organizzata dall’Ordine degli psicologi del Friuli Venezia Giulia in collaborazione con la Facoltà di Psicologia per celebrare il ventennale della legge d’ordinamento della professione. Vent’anni di esercizio
professionale degli psicologi nella nostra regione hanno comportato un’esperienza a tutto campo maturata in
diversi settori e ambiti come la psicologia clinica e della
salute, la psicologia del lavoro e delle organizzazioni, la
psicologia scolastica e educativa.
La psicologia del nuovo millennio ha ormai superato i confini della clinica e dei trattamenti psicoterapeutici allargando i propri spazi d’intervento. Oggi gli psicologi si trovano a dover affrontare nuove sfide: stress
in ambito lavorativo, ansia per l’incertezza economica,
bullismo, dipendenze da gioco…
Sono molti i nuovi ambiti d’applicazione della psicologia ai diversi contesti di vita quotidiana; tra questi
Un momento della Conferenza stampa
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 16
Dal 1989 l’impegno dell’Università di Trieste è stato
costante, come testimoniano le numerose iniziative
finalizzate alla formazione dei professionisti psicologi
condotte in stretta collaborazione con l’Ordine regionale. Tra queste spiccano l’organizzazione dei tirocini professionali, la consolidata esperienza come sede d’esame
di Stato, il tempestivo adeguamento alle molte innovazioni regolamentari che hanno reso più complesso e
diversificato l’iter formativo dei laureati in psicologia
nell’ambito della riforma del 3+2, l’esperienza delle
Scuole di specializzazione recentemente adeguate alla
nuova regolamentazione che prevede un percorso quinquennale successivo alla laurea magistrale. A seguito il
dott. Angelo Arcicasa ha poi toccato alcune problematiche inerenti gli aspetti previdenziali della professione,
sottolineando anche l’importanza istituzionale dell’evento celebrato. Per la stampa, oltre ai giornalisti della Rai,
sono intervenute le principali testate regionali (Il Piccolo, Il Messaggero, il Gazzettino ed il Primorski Dnevnik)
nonché emittenti televisivi e radiofoniche private della
regione (Telefriuli, Triveneta, Telequattro, Canale55, RadioAttività, RadioFantasy, Radio Nuova Trieste).
L’evento, che è risultato essere un’ottima occasione
per fare il punto su alcuni aspetti della professione e
per divulgare un’immagine sociale adeguata dello psicologo, ha avuto un buon successo ed un’ampia risonanza mediatica. Nei giorni successivi al 3 marzo, infatti, sono usciti diversi articoli di stampa e sono state
diffusi servizi televisivi e radiofonici che hanno illustrato i temi trattati durante l’incontro.
Claudio Tonzar
ANNUNCIO CONVEGNO SU
“TRA MEDICINA E PSICOLOGIA:
DUE DISCIPLINE A CONFRONTO.
I PERCORSI COMUNI”
L’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia e
l’Ordine dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Trieste (OMCeO) stanno organizzando congiuntamente un workshop intitolato “Tra medicina e
psicologia: due discipline a confronto. I percorsi comuni”. L’evento formativo intende realizzare un percorso
di integrazione e confronto tra la professione di medico
e quella di psicologo-psicoterapeuta. Durante il workshop verranno analizzati i rispettivi codici deontologici e comparati alcuni aspetti normativi specifici delle
due professioni. Inoltre saranno esaminati e discussi 4
casi clinici di interesse comune che prevedono nell’operatività l’integrazione tra le professionalità del medico e
dello psicologo. Nello specifico verranno presi in esame i seguenti ambiti: infanzia e adolescenza, le dipendenze in età adulta, i deficit cognitivi e i rapporti con le
famiglie dell’anziano, il disagio sociale.
L’evento, in corso di accreditamento ECM, si terrà il
pomeriggio del 13 novembre 2009 presso la sala convegni OMCeO di Trieste sita in piazza Goldoni. Ulteriori
informazioni saranno disponibili a breve sul sito dell’Ordine degli Psicologi; oppure per informazioni sarà possibile rivolgersi alla segreteria dell’Ordine degli Psicologi, via e-mail o telefonicamente. La partecipazione è
gratuita ma, in considerazione della dimensione pratico-operativa dell’evento, sarà richiesta la prescrizione
in quanto il numero di partecipanti previsto è pari a 20
psicologi e 20 medici.
notizie
POSTA ELETTRONICA CERtIFICATA
(PEC) E ALTRI SERVIZI
GRATUITI PER GLI PSICOLOGI
Cari colleghi, ho il piacere di comunicarvi che il Consiglio dell’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia, al
fine di fornire un servizio agli iscritti e di realizzare il dettato della legge 28 gennaio 2009, n. 2, ha deliberato di
offrire gratuitamente una casella di posta elettronica certificata (PEC) ad ogni iscritto all’Albo.
L’attivazione del servizio comporterà un sicuro risparmio di denaro e di tempo per tutti i professionisti. L’ iscritto, infatti, per rivolgersi all’Ordine e alle altre pubbliche
amministrazioni potrà utilizzare tale servizio a sostituzione
della posta raccomandata. Il professionista, inoltre, potrà
ovviamente utilizzare la casella PEC anche per ricevere e
inviare messaggi ad altre caselle e-mail, PEC o non PEC.
Questo progetto, che impegna risorse economiche e umane del nostro Consiglio, ha visto agire l’Ordine degli Psicologi come capofila tra le Pubbliche Amministrazioni in Italia nell’ottica dello sviluppo dell’informatizzazione della
pubblica amministrazione e dell’interazione tra il cittadino
e le istituzioni. Si auspica che il servizio offerto consenta
anche di sviluppare sempre maggiori relazioni all’interno
della comunità professionale.
Perché la PEC
La legge 28 gennaio 2009, n. 2 all’art. 7 prevede che,
entro il 31 dicembre 2009, “i professionisti iscritti in albi ed
elenchi con legge dello stato comunichino ai rispettivi ordini o collegi il proprio indirizzo di posta elettronica certificata”. Inoltre l’art.16 comma 7 del Decreto Legge 29 novembre 2008, n. 185 impone agli ordini e ai collegi di
pubblicare in un elenco riservato, consultabile in via telematica esclusivamente dalle pubbliche amministrazioni, i
dati identificativi degli iscritti con il relativo indirizzo di
posta elettronica certificata.
Cosa è la PEC e a cosa serve
L’acronimo PEC identifica un sistema di posta elettronica, simile alla posta elettronica standard, nel quale al mittente viene fornita documentazione elettronica, con valenza legale, attestante l’invio e la consegna di documenti
informatici come stabilito dalla vigente normativa (DPR 11
febbraio 2005 n. 68). La PEC è nata con l’obiettivo di tra-
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 17
sferire su digitale il concetto di raccomandata con ricevuta
di ritorno. L’adozione del mezzo e-mail garantisce, oltre
alla semplicità d’uso, una velocità di consegna non paragonabile ai mezzi tradizionali. L’uso di una casella di posta
elettronica certificata consente agli utenti un maggior grado di certezza, sia riguardo all’invio dei messaggi che
all’effettiva ricezione degli stessi, permettendo in alcuni
casi alle comunicazioni via e-mail di sostituire la raccomandata nel caso di comunicazioni con i possessori di
casella PEC.
Questo è possibile in quanto la posta certificata ha le
seguenti caratteristiche:
a) garantisce che il messaggio proviene da un gestore di
posta certificato e da uno specifico indirizzo e-mail certificato;
b) garantisce che il messaggio non può essere stato alterato durante la trasmissione;
c) garantisce la privacy totale della comunicazione, avvenendo lo scambio dati in ambiente sicuro;
d) garantisce al mittente la certezza dell’avvenuto recapito
dell’e-mail alla casella di posta certificata destinataria,
con la spedizione di una ricevuta di consegna, in modo
analogo alla tradizionale racco­mandata A/R, e con lo
stesso valore legale;
e) garantisce il destinatario da eventuali contestazioni in
merito ad eventuali messaggi non ricevuti e dei quali il
mittente sostiene l’avvenuto l’invio;
f) garantisce in modo inequivocabile l’attestazione della
data di consegna e di ricezione del messaggio e conserva la traccia della comunicazione avvenuta fra mittente e destinatario.
Come funziona la PEC
Affinché abbiano valenza legale i messaggi di posta
certificata devono essere spediti tra 2 caselle, e quindi
domini, certificati. Quando il mittente possessore di una
casella di PEC invia un messaggio ad un altro utente
certificato, il messaggio viene raccolto dal gestore del
dominio certificato (punto d’accesso) che lo racchiude in
una busta di trasporto e vi applica una firma elettronica
in modo da garantire inalterabilità e provenienza. Successivamente il messaggio viene indirizzato al gestore di
PEC destinatario che verifica la firma e lo consegna al
destinatario. Una volta consegnato il messaggio, il gestore PEC destinatario invia una ricevuta di avvenuta consegna all’utente mittente che può essere quindi certo che il
suo messaggio è giunto a destinazione.
La Posta Certificata sfruttando crittografia e protocolli
di sicurezza riesce a fornire agli utenti un servizio sicuro
che sostituisce integralmente il tradizionale servizio di posta (elettronica e cartacea), mettendosi inoltre al riparo da
spam, abusi e disguidi.
Come si attiva la casella PEC offerta
gratuitamente dal Consiglio dall’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia?
Dal mese di agosto sarà attivo sul sito dell’Ordine del
Friuli Venezia Giulia (www.psicologi.fvg.it) uno specifico
link che condurrà all’Area servizi per gli psicologi italiani
(https://areariservata.psy.it) del Consiglio nazionale
dell’Ordine.
Per attivare la casella PEC offerta dell’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia è necessario essere iscritti
all’area riservata del sito internet del CNOP. Chi fosse già
iscritto potrà iniziare la procedura di attivazione dal punto
4. Per chi non lo fosse la procedura d’attivazione dovrà
iniziare dal punto 1.
Fasi per l’attivazione
della casella PEC personale
1. lo psicologo accede all’Area Riservata del sito del
CNOP (https://areariservata.psy.it);
2. dal menu di sinistra fa click su “Registrazione Psicologi” ed inserisce i dati richiesti (cognome, nome, data di
iscrizione all’Ordine, indirizzo di posta elettronica) e
chiede l’iscrizione;
3. lo psicologo riceve una mail per l’avvenuta iscrizione;
conferma l’iscrizione, e riceve subito dopo una mail
contenente la password a lui assegnata (lo username
corrisponderà al proprio indirizzo di posta elettronica);
4. lo psicologo si ricollega all’area riservata, fa il “login”
(al primo “login” l’iscritto dovrà cambiare password)
ed entra nell’Area Riservata;
5. nel menu di sinistra seleziona l’opzione “Posta Elettronica Certificata”;
6. comparirà un file in formato PDF da scaricare e da
stampare;
7. il PDF conterrà:
a) il logo dell’Ordine e la scritta “Ordine degli Psicologi”;
b) le istruzioni per l’utilizzo del modulo;
c) la data;
d) i dati dell’iscritto;
e) l’indirizzo PEC che gli sarà assegnato;
f) i termini e condizioni di utilizzo della casella
PEC;
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 18
g) il consenso all’utilizzo della PEC da parte dell’Ordine per tutti i procedimenti ufficiali dell’Ordine;
h) l’assunzione di responsabilità per l’uso della casella PEC;
i) lo spazio per la data e la firma;
l) il codice per la lettura ottica;
8. lo psicologo scarica e stampa il PDF lo firma, e lo invia
al CNOP;
9. l’invio dovrà essere effettuato tramite posta ordinaria
(l’invio via fax potrebbe creare problemi nella trasmissione/codifica del codice a barre che verrà identificato
tramite scanner);
10.il CNOP riceve gli stampati firmati dagli iscritti;
a) conserva l’immagine dello stampato con la firma
dell’iscritto;
b) genera una password temporanea;
c) invia una mail all’iscritto dove gli si comunicano:
indirizzo PEC, password, URL dove collegarsi, istruzioni varie sulla configurazione del suo client di
posta elettronica; al primo login l’iscritto dovrà
cambiare password.
L’indirizzo PEC assegnato sarà del tipo nome + cognome + [email protected]. La normativa pre-
vede che solo la pubblica amministrazione abbia la possibilità di accedere ed utilizzare gli elenchi PEC, mentre i
privati non potranno avere accesso diretto né tantomeno
la possibilità di ricostruire una rubrica a partire solo da
nome e cognome. Tutte le volte successive che l’iscritto,
avendo fatto login nell’Area Riservata, farà click nel menu
di sinistra su “Posta Elettronica Certificata” gli verranno ricomunicate tutte le informazioni di cui al punto 10.c).
A chi chiedere informazioni in caso di
eventuali difficoltà nella fase di attivazione della casella PEC?
Per problematiche di questo genere è possibile contattare l’ufficio del Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi scrivendo al seguente indirizzo e-mail: [email protected] .
Caratteristiche tecniche della casella PEC
Dimensione della casella PEC
1 GB
Dimensione massima messaggi inviabili
(compresi allegati)
50MB
Numero massimo destinatari
supportati in un solo invio
500
Sistema per la rilevazione virus informatici
si
Sistema per rilevazione spamming
su mail non certificate (la normativa non consente
l’utilizzo di sistema antispamming su messaggi di
posta elettronica certificata
si
Ricezione mail non PEC (una funzione della casella
consente di impostare la ricezione
dei messaggi non certificati direttamente sulla
propria casella Pec o attivando un forward verso
un’altra casella non certificata
si
Assistenza specialistica telefonica dal lunedì al
venerdì dalle ore 9.00 alle ore 18.00
si
Accesso webmail - Consultazione casella tramite
Browser Internet in lingua italiana
si
Dichiarazione Certificazione Casella
si
Anche l’ufficio dell’Ordine del Friuli Venezia Giulia si
doterà di una casella di PEC con l’intento di incrementare
ulteriormente la comunicazione con voi mediante questo
servizio.
Colgo l’occasione, infine, per ricordare che, sempre
all’interno dell’Area servizi per gli psicologi italiani attiva
sul sito del CNOP (www.psy.it), è possibile consultare
una rassegna stampa quotidiana di interesse per la professione tratta da 30 importanti testate nazionali e, soprattutto, è possibile avere accesso alla Banca dati EBSCO “Psychology and Behavioral Sciences Collection”
dove sono disponibili più di 550 riviste scientifiche
nell’ambito della psicologia, della psichiatria e delle
scienze comportamentali in full text, consultabili e scaricabili in modo semplice e completamente gratuito.
Nella speranza che l’attivazione di queste progettualità
possano incrementare l’interazione tra ricerca scientifica e
pratica professionale sviluppando al contempo un rapporto sempre più sistematico tra l’istituzione ordinistica e
gli iscritti, vi saluto cordialmente e vi auguro buone ferie.
Claudio Tonzar
PROTOCOLLO D’INTESA TRA CONSIGLIO
NAZIONALE ORDINE DEGLI PSICOLOGI
E GUARDIA DI FINANZA
PER L’ASSISTENZA PSICOLOGICA
E PSICOTERAPEUTICA
Il 18 maggio 2009 è stato firmato a Roma un Protocollo d’intesa tra la Guardia di Finanza e il Consiglio nazionale dell’Ordine degli Psicologi per accrescere la cultura
del benessere e la qualità della vita in ambito militare. Agli
appartenenti al Corpo e ai loro familiari viene proposta
un’offerta organica e qualificata di prestazioni psicologiche e psicoterapeutiche che potranno essere erogate dagli
psicologi e dagli psicologi-psicoterapeuti iscritti alla sezione A dell’Albo che manifesteranno la volontà di aderire al
sopraccitato Protocollo. Il testo dell’accordo è disponibile
sul sito del CNOP all’indirizzo www.psy.it. Per aderire
all’iniziativa basta accedere all’area servizi per gli psicologi italiani (attivata sullo stesso sito), iscriversi se non lo si
è ancora fatto, scaricare il modulo di adesione ed inviarlo
debitamente firmato al Consiglio nazionale dell’Ordine
degli Psicologi. Questo protocollo d’intesa rappresenta
un’ottima opportunità per promuovere la professione di
psicologo nella società civile affinché l’utenza possa fruire
di adeguate prestazioni professionali finalizzate alla promozione del benessere e della salute.
Claudio Tonzar
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 19
ANGELO ARCICASA PRESIDENTE
DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
DELL’ENPAP
A seguito delle elezioni per il rinnovo delle cariche
dell’Enpap (Consiglio di Amministrazione e Consiglio di
Indirizzo) il nostro collega dott. Angelo Arcicasa, già
membro del C.d.A. dell’Enpap, è stato nominato Presidente dell’Ente stesso. Al collega, che ha ricevuto ampi consensi a livello nazionale, vanno le più sentite congratulazioni per l’importante carica istituzionale. Ancora una
volta, come in precedenti occasioni, gli psicologi del Friuli Venezia Giulia si sono distinti per il raggiungimento di
importanti incarichi nazionali a favore dell’intera comunità degli psicologi.
ANNUNCIO CONVEGNO SU
ETNOPsiCHIATRIA E LAVORO
ETNOLOGICO
L’Azienda per i Servizi Sanitari n. 2 “Isontina”, i Servizi
Sanitari n. 2 “Isontina”, in collaborazione con il Polo goriziano dell’Università degli Studi di Trieste, stanno organizzando un convegno intitolato “Etnopsichiatria e lavoro etnoclinico. Storie, culture e mediazioni nelle pratiche di cura
e terapeutiche”. L’evento, in corso di accreditamento ECM,
si terrà a Gorizia il 26 e 27 ottobre 2009 presso l’Aula Magna del Polo didattico universitario in via Alviano.
Per ulteriori informazioni scrivere al seguente indirizzo:
[email protected]
gruppi e commissioni di lavoro dell’ordine
GRUPPO DI LAVORO
SULLA PSICOLOGIA DELLO SPORT
Proposta di costituzione di un Gruppo di lavoro
sulla Psicologia dello Sport
e linee operative per l’anno 2009
In Italia - come nella nostra regione - la psicologia
dello sport ha vissuto negli ultimi tempi una importante
fase di sviluppo, trainata dall’andamento in crescita della
domanda di prestazioni a contenuto psicologico sia a livello agonistico che amatoriale in linea con alcune tendenze rilevate a livello nazionale, come “l’aumento
dell’aspettative di vita, la diffusione di attività sportive non
agonistiche e pratiche fisico-motorie, la continua richiesta
di personale per il supporto tecnico e organizzativo verso
forme di attività a livello di base…” (Monitoraggio CONI,
Roma 2003).
Un dato indicativo a livello locale riguarda il numero
di impianti sportivi censiti in Friuli Venezia Giulia, che
secondo stime non ancora definitive si aggirerebbe attorno alle 3000 unità.
A fronte di tali premesse, si rilevano tuttavia in questa
area degli importanti margini di sviluppo a livello operativo e istituzionale, relative in prima istanza all’esigenza di
sottolineare e definire l’ambito di intervento della figura
dello psicologo nei diversi contesti operativi, e ciò nei
confronti del soggetto della domanda di psicologia in am-
bito sportivo ma anche verso coloro che già operano sul
fronte dell’offerta o verso i colleghi che intendono operare in tale contesto e mirino all’acquisizione delle opportune competenze professionali.
Tale obiettivo non può non basarsi su una opportuna
rilevazione della realtà operativa attuale della psicologia
dello sport in regione, che tenga conto ove possibile di
quella parte della domanda a cui spesso rispondono soggetti privi delle necessarie competenze e requisiti professionali.
In secondo luogo risulta importante far si che lo psicologo assuma una maggior forza interlocutoria nei contesti
in cui è chiamato ad operare assieme agli altri professionisti che gravitano attorno all’area dello sport, e in tal
senso si rende necessario mirare ad una maggiore rappresentatività a livello istituzionale della professione di psicologo. In linea con tali indicazioni, il gruppo di lavoro sulla psicologia dello sport si prefigge di definire e di
svolgere alcuni interventi su tre principali direttive: l’acquisizione di maggior rappresentatività a livello istituzionale regionale con particolare riferimento alla futura Conferenza Regionale dello Sport; la rilevazione delle
caratteristiche e componenti della offerta di psicologia in
ambito sportivo a livello regionale e della dimensione occupazionale degli psicologi che operano in questo ambito; la promozione della psicologia dello sport attraverso
azioni volte a favorire la conoscenza - da parte sia degli
operatori di questo contesto sia da parte dei committenti
e destinatari - degli ambiti operativi, degli strumenti e delle tecniche propri dello psicologo anche in relazione agli
elementi di contiguità rispetto alle altre figure professionali che operano in ambito sportivo. In funzione di tali
obiettivi il gruppo di lavoro intende proporre ipotesi di
intervento e progettualità specifiche al Consiglio dell’Ordine. Daranno il loro contributo sul piano professionale,
tecnico e operativo, anche per la loro attivazione oltre al
sottoscritto (Referente) e al dott. Stefano Roncali, segretario dell’Ordine degli Psicologi i seguenti professionisti:
• prof. Tiziano Agostini, Professore ordinario per il
SSD M-PSI/01 della Facoltà di Psicologia dell’Università degli Studi di Trieste e docente del corso di
Metodologia della Ricerca Psicologica applicata allo
Sport della stessa facoltà;
• dott. Giovanni Righi, dottorato di Ricerca conse-
guito presso il Dipartimento di Psicologia dell’Università degli Studi di Trieste, è anche membro del
Comitato Provinciale Fidal di Trieste, incaricato dei
progetti per l’attività giovanile e dei rapporti con le
Istituzioni;
• dott.ssa Marina Gerin Birsa, psicologa, Docente
ad invito di Psicologia della Devianza e dei Comportamenti a Rischio nello Sport, corso di laurea di
Psicologia dell’educazione indirizzo sportivo, Universita’ Salesiana di Mestre (VE), collabora con diverse Società realtà sportive del territorio e attraverso il centro di in ambito formativo;
• dott. Francesco Strano, psicologo psicoterapeuta,
collabora a livello professionale con alcune società
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 20
sportive a livello regionale per attività rivolte ad atleti e staff tecnico;
• dott.ssa Cristina Lizzi, psicologa, ha partecipato a
diversi corsi e master sulla psicologia dello sport,
collabora con alcune strutture sportive e con alcune
agenzie formative a livello regionale in qualità di
docente di corsi sulla psicologia dello sport;
• dott. David Daris, psicologo psicoterapeuta, atleta
a livello nazionale nel campo dell’atletica leggera,
ha seguito una formazione specifica in psicologia
dello sport e ha svolto attività in tale ambito a livello di ricerca e formazione, collaborando inoltre in
tal senso con alcune realtà del mondo sportivo a
livello regionale;
• dott.ssa Anna Nosella, psicologa, vanta una for-
mazione specifica in psicologia dello sport e opera
a livello libero professionale in tale ambito attraverso attività rivolta ad allenatori ed atleti in diverse
discipline;
• dott.ssa Alessia Iacuzzi, psicologa psicoterapeuta,
riporta una formazione specifica nell’ambito della
psicologia dello sport e attiva nella progettazione e
gestione di progetti formativi a livello regionale e
consulente nello stesso ambito;
• dott. Giandomenico Bagatin, psicologo, da alcuni
anni consulente a livello di libero professionale
nell’ambito della psicologia dello sport a livello regionale, collabora con il Centro Regionale di Medicina dello Sport; già atleta (Rugby) a livello nazionale.
Emanuele Bottoli
GRUPPO DI LAVORO
SULLA PSICOLOGIA SCOLASTICA
Indirizzi operativi per l’anno 2009
Durante il 2008 l’attività svolta dal gruppo di lavoro
sulla psicologia scolastica è stata caratterizzata dall’approfondimento delle tipologie degli interventi psicologici richiesti e attivati nelle scuole.
In tal senso è stata organizzato il convegno dell’8
novembre che ha voluto rappresentare l’occasione per
proporre un bilancio sullo stato dell’arte della psicologia scolastica sul piano professionale e legislativo attivando un confronto teorico/operativo tra esperti accademici del campo in questione, gli psicologi che
intervengono nelle scuole di ogni ordine e grado e
negli ambiti dedicati alla formazione/inserimento lavorativo, gli operatori scolastici (docenti, dirigenti ed
educatori), i responsabili degli Enti Locali e tutti coloro
che operano per lo sviluppo della scuola.
Le prossime azioni del gruppo di lavoro, anche a
partire dai dati raccolti ed elaborati dalla ricerca pro-
mossa tra il 2006 e il 2007 dall’Ordine Nazionale degli
Psicologi ed illustrata nella giornata congressuale dal
prof. Trombetta, consistono nell’elaborare una linea
operativa tesa a coinvolgere e sensibilizzare gli enti e
le istituzioni preposte (Regione, Ufficio scolastico regionale, Uffici scolastici provinciali, Amministrazioni
provinciali ecc.) a realizzare, come in altre regioni italiane, protocolli d’intesa o proposte normative finalizzate ad attivare, anche in via sperimentale, servizi di
psicologia scolastica anche nella nostra regione.
In considerazione di questo ulteriore indirizzo operativo emerge la necessità di ampliare il gruppo di lavoro sulla psicologia scolastica avvalendosi dell’esperienza di professionisti psicologi che operano nella
scuola e ricoprono incarichi dirigenziali all’interno di
questa specifica realtà istituzionale.
Tra i vari colleghi che annoverano oltre un’esperienza professionale di psicologo, anche quella di operatore della scuola, la dott.ssa Daniela Cellie presenta
una competenza professionale rispondente agli obiettivi attuali del gruppo della psicologia scolastica: la dott.
ssa Cellie infatti, oltre che psicologa, è dirigente scolastico, si è occupata di formazione degli insegnanti
all’IRRE ed attualmente svolge attività di supervisore
per il Tirocinio presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università di Trieste. La dott.ssa Daniela
Cellie, proprio perché esperta dei bisogni e degli interventi psicologici dal punto di vista della scuola entrerà
a far parte del gruppo di lavoro per la psicologia scolastica a partire dal 2009.
In considerazione di una particolare richiesta di intervento psicologico da parte della scuola relativamente al versante organizzativo, esigenza particolarmente
sentita dagli insegnanti e dai dirigenti scolastici, entra a
far parte del gruppo di lavoro anche la dott.ssa Anna
Degano, psicologa esperta in questo particolare campo
operativo.
A questo punto, oltre al Presidente Tonzar e ai consiglieri Bottoli e Dionis, il gruppo per la psicologia scolastica sarà così composto:
Professoressa Loredana Domenis, dott.ssa M.B. Debeden, dott.ssa Fabiana Burco, (già membri del gruppo
durante l’anno 2008), la dott.ssa Cellie Daniela e la
dott.ssa Anna Degano.
Oscar Dionis
GRUPPO DI LAVORO SULLA PSICOLOGIA
NEL TERZO SETTORE
Indirizzi operativi per l’anno 2009
Nel 2008 il gruppo di lavoro dell’Ordine sul “III settore” ha concluso la realizzazione di uno studio finalizzato a comprendere e a descrivere i contesti lavorativi
dei laureati in psicologia inseriti nelle organizzazioni
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 21
no-profit. I risultati sono stati presentati ad un convegno tenutosi il giorno 8 marzo a Trieste e intitolato “Le
competenze psicologiche nel terzo settore: motivazioni, attività e competenze”. L’indagine, con una attenta
ricognizione del terzo settore attivo sul territorio del
Friuli Venezia Giulia e con una puntuale analisi in ciascuna realtà individuata, ha rilevato e quantificato la
presenza di laureati in psicologia inseriti (lavorativamente o in qualità di volontari) in organizzazioni non
profit a prescindere dall’iscrizione all’Ordine e dall’inquadramento professionale. Essi sono risultati essere in
totale più di 500 e, di questi, circa 400 sono iscritti regolarmente all’Ordine.
È emersa, inoltre, una grande varietà di esperienze
lavorative nelle quali lo psicologo è inserito – anche se
non in tutti casi - con un alto grado di soddisfazione
personale; alcuni limiti sicuramente derivano dal mancato riconoscimento del proprio ruolo professionale.
Emerge quindi l’esigenza di individuare alcune
aree di intervento dove l’azione dello psicologo risulta rilevante per favorire la sua promozione e valorizzazione. A tal fine diviene inoltre necessario un confronto costante con gli ordini degli psicologi delle
altre regioni italiane che si occupano anch’essi di psicologia nel terzo settore. Appare infatti indispensabile
ideare e proporre azioni congiunte tese alla creazione
di un contesto favorevole (anche presso gli enti pubblici committenti/partner) per lo sviluppo della professionalità psicologica nel terzo settore intesa quale risorsa necessaria al miglioramento della qualità dei servizi
offerti.
A partire da queste considerazioni, il gruppo di lavoro intende, durante l’anno 2009, raggiungere i seguenti obiettivi:
1. sviluppare occasioni di confronto con esperti del
settore no-profit appartenenti ad Ordini di altre regioni al fine di individuare azioni comuni finalizzate
allo sviluppo della professionalità dello psicologo;
2. individuare nuovi spazi di intervento e opportunità
di sviluppo professionale nel terzo settore; in particolare si intende determinare le aree specifiche dei
servizi del no-profit all’interno delle quali l’intervento psicologico trova la sua maggiore efficacia, al
fine di promuoverlo come azione necessaria alla
crescita della qualità dei servizi;
3. offrire un contributo effettivo allo sviluppo di occasioni formative coerenti con le competenze psicologiche messe in campo nel no-profit.
Il gruppo di lavoro per la psicologia nel “III settore”
dell’Ordine degli Psicologi del Friuli Venezia Giulia nel
2009 sarà composto da:
Stefano Roncali (Referente)
Veronica Pinatti
Roberto Eletto
Barbara Medeot
Tiziana Paciotta
Fernanda Zanier
Alessia Favretto
Bruno Foti
Silvia Pontin
Stefano Roncali
GRUPPO DI LAVORO SULL’ANZIANO
Lavori in corso per nuove progettualità
Il Gruppo di Lavoro sull’anziano nel 2009 ha avuto
poche occasioni di incontrarsi ma a distanza ha lavorato nella stesura delle linee guida e delle buone prassi,
ora si stanno raccogliendo i materiali prodotti da tutti i
membri del gruppo.
Il gruppo intende lavorare su tale documento in
modo da poter proporre un lavoro accessibile agli addetti ai lavori e soprattutto ai non addetti, un modo
quindi per presentare la professione e le potenzialità,
oltre che la grande plasticità che essa richiede, in particolare con l’anziano e le istituzioni che li accolgono.
Nello specifico, per il prossimo futuro, il gruppo
intende:
• creare delle linee guida che il gruppo preferisce
chiamare Buone prassi, attraverso la stesura di un
documento in cui venga presentata la figura dello
psicologo in tale ambito, nelle sue potenzialità e nel
valore, con l’intento di chiarire non solo il lavoro
dello psicologo ma anche le competenze formative
necessarie.
Gli argomenti da sviluppare, sono i seguenti:
• La valutazione dell’anziano: cognitiva e funzionale,
in tale ambito si è pensato utile sottolineare la necessità di una preparazione all’accoglienza, essa è
fondamentale nella presa in carico del malato, della
sua famiglia e nella valutazione.
Gli interventi in cui noi psicologi possiamo essere
presenti sono rivolti a:
• anziano malato (non solo il demente, ma in tutte le
patologie organiche e umorali);
• anziano “sano” (in termini di prevenzione, di gestione del lutto);
• famiglia (in particolarità sulla capacità della stessa
di gestire la crisi);
• organizzazioni (supervisione, formazione e ascolto
operatori).
Inoltre attività importanti in quest’area possono essere:
• l’accoglienza e le dimissioni dell’anziano in casa di
riposo;
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 22
GRUPPO DI LAVORO
SULLA PSICOLOGIA OSPEDALIERA
• la sensibilizzazione della popolazione;
• la prevenzione nella popolazione.
I componenti del gruppo sono professionisti con
esperienza clinica e sul campo, oltre che vantano una
continua preparazione e formazione nell’ambito della
Psicologia dell’anziano e che affiancano il consigliere
Jessica Michelin, referente del gruppo stesso.
Anna Sverzut, psicologa-psicoterapeuta liberoprofessionista, lavora come consulente per l’Azienda
per Servizi alla Persona “Opera Pia Coianiz” di Tarcento, per attività di valutazione neuropsicologica e stimolazione cognitiva di anziani con demenza ospiti di
un nucleo dedicato e per formazione degli Operatori;
è inoltre consulente presso la S.C. di Medicina Riabilitativa dell’Azienda Ospedaliero - Universitaria “Ospedali Riuniti” di Trieste, dove si occupa di interventi
psicologici rivolti a persone affette da patologie neurologiche di varia eziologia.
Alina Menichelli psicologa libero professionista,
consulente neuropsicologa presso la S.C. di Medicina
Riabilitativa dell’Azienda Universitaria-ospedaliera
“Ospedali Riuniti di Trieste” ove si occupa di valutazione e riabilitazione neuropsicologica di individui
affetti da lesioni cerebrali di varia eziologia (ictus,
trami cranici, tumori cerebrali, ecc.).
Annapaola Prestia, collabora come consulente
nell’ambito della ricerca sulle malattie dementigene
con il Le.Ni.Tem, Laboratorio di Epidemiologia, Neuroimaging e Telemedicina dell’Ospedale Fatebenefratelli di Brescia; libero professionista, formatrice ed
esperta di valutazione di deficit cognitivi e di riabilitazione.
De Castro Chiara, collaboratrice presso l’associazione Kairos Trieste, impegnata in progetti di prevenzione e di riabilitazione nell’anziano.
Martina Spallino, libero professionista, ha seguito per l’ Azienda per i Servizi Sanitari N°1 Triestina
progetti di sostegno e di intervento rivolti agli anziani con patologie dementigene o di altra natura clinica
e alle loro famiglie.
Michela Vazzoler, libero professionista presso una
casa di riposo del Veneto, dove segue la valutazione
dell’ospite e la formazione degli operatori, esperta in
valutazione neuropsicologica, ha collaborato con il
Centro di Valutazione Neuropsicologica a Pordenone.
Patrizia Pecar, libero professionista impegnata
principalmente in attività clinica, di valutazione e di
riabilitazione sull’anziano e la sua famiglia nella provincia di Trieste.
Jessica Michelin
Ridefinizione degli obiettivi e del gruppo di
lavoro sulla psicologia ospedaliera
Il gruppo di lavoro sulla psicologia ospedaliera ha
svolto i suoi primi 6 mesi di attività. Durante questo
periodo, presso l’ordine, si sono svolti degli incontri a
cadenza mensile, durante i quali sono emersi contenuti e scambi di conoscenze sulla valutazione delle priorità rispetto alle possibili tipologie d’intervento, sulle
possibili criticità connesse all’operare in ospedale, sugli elementi che uniscono e su quelli che differenziano
i professionisti che operano in ambito ospedaliero. È
stato inoltre analizzato il lavoro prodotto da altri Ordini, si è discusso sui comportamenti e gli atteggiamenti
in altri Stati (in particolare negli USA) relativamente alla
refertazione ed ai rapporti con gli altri professionisti, si
sono avviati contatti personali per comprendere temi
importanti quali la “prescrizione su ricetta medica” per
le attività degli psicologi, la definizione dei LEA e lo
stato dell’arte del processo di accreditamento in FVG
per quanto attiene le strutture ospedaliere e gli standard che hanno a che fare con gli psicologi. Tutto ciò
sta a dimostrare quanto sia necessario un gruppo di
lavoro sugli specifici temi ospedalieri per favorire lo
sviluppo della categoria professionale, aumentare la
conoscenza del nostro operato presso i clienti e le istituzioni stesse, cercare risposte a domande che riguardano, a diversi livelli di coinvolgimento, tutti gli psicologi che operano presso gli ospedali.
Gli obiettivi del gruppo inizialmente stabiliti, a fronte dei molti temi emersi, necessitano quindi di essere
rivisti e sono stati così identificati:
1. conoscenza della reale situazione dei colleghi impegnati negli ospedali;
2. raccolta di informazioni e segnalazioni di azioni ritenute importanti, da sottoporre alla Commissione
sanità dell’Ordine, al fine di pianificare le azioni ritenute più adeguate.
Il primo obiettivo può apparire semplice da raggiungere, ma in realtà non è così. Infatti, dopo un’elaborazione della scheda di raccolta dei dati necessari,
la modalità per ottenerne la compilazione da parte degli interessati richiede, verosimilmente, un impegno
personale a contattare i colleghi. Infatti, sulla base della pregressa esperienza sappiamo che agli uffici del
personale e alle direzioni sanitarie non sempre è chiaro il numero dei professionisti e le aree di attività che
essi svolgono. Un primo passo è quindi quello di riuscire a rintracciare e contattare tutti i colleghi impegnati a vario titolo nelle A.O.U., negli ospedali, negli
I.R.C.C.S. e, se vi sono, nelle strutture private accreditate. Siamo a disposizione anche per chi, a seguito
della lettura di questo articolo, vorrà segnalare via mail
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 23
il suo desiderio di voler partecipare alla rilevazione.
Una volta raccolti, i dati saranno elaborati e verrà stesa
una prima relazione sulla base della quale, considerate anche le disponibilità dei colleghi e la salienza dei
temi emersi, saranno fissati ulteriori obiettivi per il
gruppo. I dati, infatti, sono necessari per meglio adattare le linee future d’azione. Il tipo di informazioni richieste riguarda, a titolo di esempio: dove operano i
colleghi (tipologia di ospedali), in quali settori, ecc..
Le colleghe che compongono il nuovo gruppo di lavoro dell’Ordine sulla psicologia ospedaliera sono (fino
a nuova determinazione): Daniela Tasinato, Alberta
Lunardelli, Milena Pascotto, Clara Travaglini. Per collaborare alla stesura della relazione ed a eventuali documenti collegati, oltre che per meglio chiarire gli ambiti di intervento psicologico in questo ambito, hanno
già dato la disponibilità anche altre colleghe che hanno partecipato ad alcuni incontri del gruppo e che
continuano ad operare segnalando temi d’interesse,
aggiornando su iniziative, criticità e risorse per gli psicologi che operano in ospedale.
Infatti, il secondo obiettivo del gruppo è quello di
sollecitare e collaborare con la commissione sanità
dell’Ordine per quanto attiene a specifici temi ritenuti
importanti. Fino ad ora sono emerse le seguenti tematiche:
a) protezione dei dati e specificità degli stessi rispetto
al resto dei dati sanitari;
b) necessità di “ambienti informatizzati” ad uso degli
psicologi (cartelle cliniche informatizzate, di cui alcuni ospedali si sono già dotati in modo autonomo);
c) necessità di sollecitare, negli standard degli accreditamenti delle strutture in atto in regione, la presenza degli psicologi;
d) necessità di meglio chiarire le modalità di comunicazione con gli altri professionisti sanitari soprattutto nel caso di refertazioni;
e) realizzazione di iniziative mirate alla formazione
dello psicologo che opera in ospedale;
f) sviluppo di rapporti interprofessionali e rispetto
dell’autonomia professionale nelle diverse strutture
ove non vi sia un servizio di psicologia;
g) partecipazione alla ridefinizione dei LEA, che riguardano le prestazioni degli psicologi in ospedale.
sizione dei colleghi per confrontarmi e per discutere
argomenti ritenuti importanti per lo sviluppo della categoria.
Luisa Dudine
contributi dagli iscritti
Riceviamo e pubblichiamo con interesse un contributo segnalatoci dalle colleghe Giovannini e
Pontin sull’intervento dello psicologo in ambito
neuropsicologico. Prima del contributo le colleghe riportano una breve introduzione al documento che è stato redatto dalla SPAN (Società
degli Psicologi di Area Neuropsicologica).
La rapida crescita della neuropsicologia come disciplina ha portato con sé la necessità di specificare le
attività professionali dello psicologo che opera nell’area
neuropsicologica e le competenze necessarie per ben
operare in tale ambito d’intervento.
Spesso nella nostra professione ci troviamo di fronte a sovrapposizioni di ruoli con altre figure professionali e anche questo ambito non ne è immune. Inoltre,
non essendo legislativamente definiti gli scopi della
neuropsicologia, può succedere che qualcuno metta in
atto interventi improvvisati e poco appropriati.
Questa disciplina richiede, come ciascun altro settore della psicologia, studio approfondito, un bagaglio di
esperienza lavorativa, un approccio teorico e una metodologia clinica, che difficilmente possono essere acquisti attraverso il solo percorso universitario di base.
Il documento redatto dalla SPAN (Società degli Psicologi di Area Neuropsicologica) si propone proprio di
definire le competenze necessarie per operare in ambito neuropsicologico. Ci auguriamo che tale documento
possa servire come spunto di riflessione per definire
meglio gli ambiti d’intervento, sia in relazione alle altre
professioni riabilitative, che ai diversi settori di applicazione della nostra stessa professione.
Quale referente del gruppo ringrazio tutte le colleghe che stanno collaborando assiduamente, quelle che
partecipano con minore frequenza pur dimostrando
ricchezza di contenuti e di analisi, quelle che si sono
dimostrate disponibili ed interessate. Consapevole degli impegni e delle diverse difficoltà mi auguro che a
questa prima progettualità ne seguano altre sempre più
fattivamente partecipate ed ambiziose. Agli incontri del
gruppo, stabiliti con cadenza ora bimensile, potranno
partecipare tutti gli iscritti interessati. Rimango a dispoGli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 24
Lorena Giovannini
Silvia Pontin
LE ATTIVITà DELLO PSICOLOGO
NELL’ AREA NEUROPSICOLOGICA
mento, le capacità visuo-spaziali, le azioni, la percezione, le emozioni e il comportamento.
Le basi empiriche e concettuali della Neuropsicologia risalgono alle grandi scoperte neurologiche e neurofisiologiche negli anni 1860-1900: in Inghilterra (Jackson, Head , ecc), in Francia (Broca, Pierre Marie,
Dejerine e molti altri), in Germania (Wernichke, Pick,
Lictheim ). Vi fu una perdita di interesse dopo gli anni
’20-’30 e una ripresa in Francia con i lavori di Hécaen,
in Inghilterra grazie a Zangwill e a Critchley, nell’allora
Unione Sovietica con Luria. Negli Stati Uniti il bisogno
di prendersi cura dei feriti di guerra vide nascere il bisogno di un approccio diagnostico e riabilitativo delle
funzioni superiori (Goldstein, Benton, Goodglass). La
ripresa dell’interesse culminò nel 1951 in Austria, con
l’organizzazione di un simposio cui parteciparono studiosi tedeschi, austriaci e inglesi. Tale manifestazione
divenne una tradizione annuale e più tardi prese il
nome di “International Neuropsychology Symposium”.
Nell’editoriale del primo numero della rivista ‘Neuropsychologia’, Hécaen scrive che questi incontri hanno contribuito allo sviluppo dei concetti e al nome
stesso della disciplina. Non risulta che nessuno studioso italiano partecipò per i primi 10-12 anni a causa
delle idee sostenute da Giovanni Gentile e Benedetto
Croce che ritenevano la psicologia una ‘pseudoscienza’
da relegare in posizione ancillare rispetto alla filosofia.
Il mondo accademico italiano fu talmente influenzato
da questo punto di vista da impedire per lunghi anni lo
sviluppo della psicologia come disciplina autonoma e
da affidare l’area delle funzioni cognitive ai neurologi.
Lo sviluppo della Neuropsicologia italiana è legato
all’attività di Ennio De Renzi che con i suoi allievi negli
anni ’60, diede origine al ‘Milan group’ . Verso la fine
degli anni ’70 la Neuropsicologia coinvolse un numero
sempre più crescente di psicologi fino a diventare negli
anni ’90 un insegnamento fondamentale nelle facoltà
di psicologia.
La Neuropsicologia è una disciplina che ha fornito
un grande contributo applicativo nel settore dell’attività clinica di diagnosi e cura dei processi cognitivi, comportamentali, affettivi e relazionali: si tratta di attività
integralmente ricomprese nel novero delle prestazioni
riservate, in via esclusiva, agli Psicologi iscritti all’Albo
dalla L. 56/1989.
L’attività professionale dello psicologo in ambito
neuropicologico è rivolta a tutti i soggetti con lesioni
(ischemia, trauma cranico, anossie cerebrali, tumore
cerebrale, sclerosi multipla, ecc) o deterioramento cerebrale (Mild Cognitive Impairment, demenze). Trattasi
di pazienti con patologie focali o progressive, funzionali o strutturali che presentano disturbi in ambito neuropsicologico che possono riguardare il linguaggio, la
memoria, l’attenzione, le funzioni esecutive, il ragiona-
Lo Psicologo che opera nell’area neuropsicologica
pianifica, esegue e valuta gli interventi terapeutici adeguati, che vanno decisi dopo un’esaustiva valutazione
di tipo neuropsicologico. Si occupa di:
Valutazione
La valutazione neuropsicologica ha come obiettivo
di identificare, descrivere quantificare i deficit cognitivi
e comportamentali acquisiti dopo una lesione o disfunzione cerebrale.
Lo psicologo che si occupa di neuropsicologia clinica perciò deve saper raccogliere informazioni sulla
storia clinica neuropsicologica del paziente, selezionare i test e le tecniche di misura adeguate, somministrarli, interpretarli, fare una diagnosi, pianificare il trattamento, scrivere la relazione finale e dare la
restituzione.
Inoltre deve:
• contribuire ad una diagnosi differenziale;
• delimitare e quantificare le funzioni danneggiate e
preservate, dopo una lesione focale o diffusa del
sistema nervoso centrale;
• valutare l’efficacia terapeutica a seguito di specifici
interventi chirurgici, farmacologici o psicologici;
• valutare le conseguenze dei deficit cognitivi sulla
vita sociale lavorativa del paziente, anche ai fini
dell’accertamento medico legale;
• valutare lo stato cognitivo per la formulazione di
strategie riabilitative e di intervento.
Trattamento
Si compone di due parti:
1. la riabilitazione neuropsicologica: serve per ottimizzare il recupero delle abilità cognitive danneggiate
(l’attenzione, il linguaggio, la comunicazione verbale non verbale, le azioni, la percezione, la memoria,
le capacità visuo-spaziale, il ragionamento, le funzioni esecutive, le emozioni e il comportamento),
facilitare le strategie che permettono di compensare
i deficit e di migliorare la capacità d’adattamento
del paziente. Il trattamento si occupa anche dei disturbi del comportamento ed emozionali.
2. la stimolazione neuropsicologica: esercita le abilità
preservate e ha come obiettivo di mantenere l’autonomia del paziente il più a lungo possibile.
Supporto per i pazienti, i familiari
e gli operatori sanitari e sociali
Lo psicologo di area neuropsicologica deve:
• comunicare la diagnosi, la prognosi e l’orientamento terapeutico;
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 25
• informare gli operatori delle équipes riguardo alle
implicazioni dei deficit in ambito neuropsicologico
sulle attività della vita quotidiana;
• supportare i familiari, fornendo un aiuto nel trovare
i percorsi più idonei per gestire le problematiche
che riguardano tutti i componenti del nucleo parentale;
• fornire indicazioni per agevolare il reinserimento
socio/scolastico /lavorativo/occupazionale;
• fare educazione sociale rispetto ai disturbi neuropsicologici.
Ricerca in ambito neuropsicologico sia sui soggetti sani che patologici.
Insegnamento a psicologi e alle altre figure
coinvolte nel processo di cura dei soggetti, della neuropsicologia e delle sue implicazioni nelle attività della
vita quotidiana dei pazienti.
Gli Psicologi di area neuropsicologica, dopo aver
acquisito le necessarie conoscenze scientifiche, i valori
etici e le competenze professionali pertinenti alle professioni nell’ambito valutativo e riabilitativo ed approfondito lo studio della disciplina e della ricerca specifica, sono titolari di competenze ragguardevoli in risposta
a problemi drammatici di salute della popolazione in
età pediatrica, adulta e geriatria.
La Valutazione e la Riabilitazione dei disturbi cognitivi sono da considerarsi prestazioni riservate agli Psicologi, come risulta evidente anche dal D.M. 24.07.2006
di riassetto delle scuole di specializzazione di area psicologica che ha compreso la “Neuropsicologia” solo
ed esclusivamente tra le scuole di specializzazione di
area psicologica. Il recente decreto ministeriale dopo
aver precisato, all’art. 2 che le Scuole di specializzazione di area psicologica afferiscono alle facoltà di psicologia, ha previsto che le scuole di specializzazione di
area psicologica comprendono, tra l ‘altro, la Neuropsicologia.
Nell’allegato al decreto è specificato che
“Lo specialista in Neuropsicologia deve aver maturato conoscenze teoriche, scientifiche e professionali
nel campo dei disordini cognitivi ed emotivo-motivazionali associati a lesioni o disfunzioni del sistema nervoso nelle varie epoche di vita (sviluppo, età adulta ed
anziana), con particolare riguardo alla diagnostica
comportamentale mediante test psicometrici, alla riabilitazione cognitiva e comportamentale, al monitoraggio dell’evoluzione temporale di tali deficit, e ad aspetti
subspecialistici interdisciplinari quali la psicologia forense.. In particolare, deve disporre di conoscenze ed
esperienze atte a svolgere e coordinare le seguenti attività: identificare i deficit cognitivi ed emotivo-motiva-
zionali determinati da lesioni o disfunzioni cerebrali
(deficit del linguaggio, afasia e disordini della lettura e
della scrittura; deficit della percezione visiva e spaziale,
agnosia e negligenza spaziale unilaterale; deficit della
memoria, amnesia; deficit dell’attenzione e della programmazione e realizzazione del comportamento motorio e dell’azione complessa), valutare i predetti deficit
mediante test psicometrici, interviste e questionari;
analizzare risultati quantitativi degli accertamenti
mediante tecniche statistiche descrittive ed inferenziali
e utilizzando le tecnologie informatiche; organizzare i
programmi di riabilitazione dei deficit cognitivi ed
emotivo-motivazionali e gli interventi atti a favorire il
compenso funzionale, mediante l’utilizzazione delle
abilità residue; promuovere, realizzare e valutare gli
interventi psicoterapeutici e di comunità atti a favorire
il recupero del benessere psico-sociale.”
errata corrige
Nel numero 2 – dicembre 2008 del Giornale a pag.
21 la Relazione del Revisione unico al Bilancio preventivo è da intendersi al 2009 anziché al 2008.
Nell’aggiornamento dell’Albo regionale psicologi
tutte le date (iscrizione, nascita, specializzazione), per
un problema di conversione tipografica, sono state riportate per mese/giorno/anno. Rimangono comunque
valide.
in ricordo dei colleghi
Il Consiglio dell’Ordine, appresa la notizia della
scomparsa dei colleghi:
1. Laura Tudor, nata il 16/11/1962
(deceduta il 2/12/2008);
2. Onorio Bolzon, nato il 27/05/1945
(deceduto il 27/01/2009);
esprime le più sentite condoglianze alle famiglie.
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 26
notizie dalla tesoreria
BILANCIO CONSUNTIVO 2008 - RENDICONTO FINANZIARIO AL 31.12.2008
EURO
ENTRATE
Contributo annuale iscrizioni
Contributo nuove iscrizioni
Tasse per nuove iscrizioni
Contributo iscrizione anni precedenti
ENTRATE CONTRIBUTIVE
Introiti per diritti di segreteria
Proventi corsi
ENTRATE FUNZIONI ISTITUZIONALI
Soppravvenienze attive
Proventi vari
Fondo da Consiglio Nazionale Ordine
Finanziamenti Legge Regionale 13/2004
PROVENTI DIVERSI
Interessi attivi su conto corrente
PROVENTI PATRIMONIALI
Recuperi e rimborsi
ENTRATE PER POSTE CORRETTIVE
TITOLO I - ENTRATE CORRENTI
224.960,00
7.280,00
2.366,00
234.606,00 406,50
406,50
3.104,86
3.104,86
385,04
385,04
238,502,40
Alienazione immobili
ALIENAZIONE DI IMMOBILI E DIRITTI REALI
Vendita mobili ed arredi
ALIENAZIONE DI IMMOBILIZZAZIONI TECNICHE
TITOLO II - ENTRATE IN CONTO CAPITALE
Entrate aventi natura di partite di giro
ENTRATE AVENTI NATURA
DI PARTITE DI GIRO
TITOLO III - PARTITE DI GIRO
TOTALE ENTRATE
uscite
Contributi a Consiglio Nazionale
Rimb.spese e membri consiglio, medaglie
Spese per rinnovo consiglio
Spese gestione consiglio
Assicurazioni per consiglio
SPESE PER GLI ORGANI ISTITUZIONALI
Spese oganiz. convegni-corsi-assemblee
Spese partecipazione convegni
Spese per abbonamenti, libri ecc.
Consulenze legali
Spese rappresentanza
Spese tutela e promozione prof.
SPESE FUNZIONI ISTITUZIONALI
Spese per albo ed elenchi
Spese per bolletino
Spese per attestazioni
2.562,97
2.562,97
2.562,97
241.065,37
EURO
25.911,00
21.984,69
1.805,95
635,95
50.337,59
9.587,52
133,90
29,00
3.855,60
291,92
571,81
14.469,75
5.727,90
6.623,30
717,72
SPESE PUBBLICAZIONI E ATTESTAZIONI
Stipendi lordi
Contribuzioni
Retribuzioni accessorie
Spese per assicurazione infortuni INAIL
Quota acc.to indennità di fine rapporto
Spese servizi sostitutivi segreteria
Altri costi personale
ONERI PER IL PERSONALE
Canoni di locazione e spese condominiali
utenze energetiche
Pulizia
Manutenzione uffici-attrezzature
Spese telefoniche
Spese postali e valori bollati
Cancelleria e stampati
Spese per assicurazione R.C.
Consulenze amministrative e tributarie
Spese prest.occasionali e collab.cont.
Spese per consulenze informatiche
Varie
SPESE ORDINARIE DI FUNZIONAMENTO
Interessi passivi
Spese e commissioni finanziarie
USCITE FINANZIARIE
Fondo spese impreviste ed aggiustamenti
FONDO SPESE IMPREVISTE ED AGGIUSTAMENTI
Sopravvenienze passive
Rimborsi da iscritti
Altri oneri
ONERI DIVERSI
Imposte e tasse
IMPOSTE E TASSE
TITOLO I - USCITE CORRENTI
13.068,92
52.585,82
18.024,51
12.125,00
298,33
4.227,47
3.163,60
90.424,73
13.453,89
1.504,95
1.814,64
2.163,28
10.661,18
2.972,04
1.664,75
102,01
16.153,65
420,00
246,42
51.156,81
248,81
838,65
1.087,46
226.418,63
Acquisto immobili
Uscite per la costruzione in corso
Acquisto immobilizzazioni materiali
ACQUIS.BENI USO DUREVOLE ED OPERE IMMOB.
Acquisto mobili e impianti
Acquisto macchine ufficio
ACQUISIZIONE IMMOBILIZZAZIONI TECNICHE
TITOLO II- USCITE IN CONTO CAPITALE 2.448,00
Uscite aventi natura di partite di giro
USCITE AVENTI NATURA DI PARTITE DI GIRO
TITOLO III- PARTITE DI GIRO
TOTALE USCITE
AVANZO ESERCIZIO
TOTALE A PAREGGIO
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 27
5.873,37
5.873,37
2.448,00
2.448,00
2.955,56
2.955,56
2.955,56
231.822,19
9.243,18
241.065,37
Nota Integrativa e Relazione
sulla gestione allegata
al rendiconto generale
dell’esercizio chiuso il 31/12/ 2008
Premessa del Presidente
Il presente documento, allegato al rendiconto generale
dell’esercizio chiuso il 31/12/2008, viene redatto nel rispetto
delle previsioni dell’art. 32 del regolamento di contabilità approvato dal Consiglio nel settembre 2005 ed entrato in vigore
dal 1 gennaio 2006. L’esposizione delle risultanze finanziarie ed
economiche dell’ente viene fatta tenendo in considerazione anche i programmi e gli obiettivi individuati in occasione dell’approvazione del bilancio preventivo per l’esercizio 2008 ed esplicitati nelle relazione del presidente. Si delineano ora alcuni
risultati ottenuti con riferimento agli obiettivi e ai piani di attività sopraccitati:
• sono state svolte diverse iniziative in campo legale nel settore della difesa della professione e della tutela del titolo,
alcune anche inerenti bandi di concorso e avvisi di selezione
pubblica con interventi presso gli enti;
• sono state implementate azioni dirette al impedire l’esercizio abusivo della professione anche attraverso controlli e
verifiche sul territorio regionale;
• sono state sviluppate iniziative di promozione nel settore
dell’etica e della deontologia professionale ed è stato avviato
un servizio di consulenza agli iscritti sulla corretta formulazione della pubblicità informativa; inoltre, sono state messe
in atto azioni volte al rispetto delle regole deontologiche;
• sono state organizzate iniziative culturali e formative relativamente ad alcune tematiche emergenti in ambito professionale, quali la psicologia scolastica, l’utilizzo delle banche
dati e delle risorse informatiche per lo psicologo, le competenze psicologiche nel terzo settore;
• è stato attivato un servizio di attestazione dei crediti ECM
per gli psicologi che svolgono l’attività di tutoraggio dei tirocini presso il SSR;
• è stato predisposto e approvato un regolamento per l’accesso agli atti amministrativi e un nuovo regolamento sui procedimenti disciplinari; sono stati espletati gli adempimenti
connessi al D.Lvo. 81/08;
• sono state attivate diverse linee di formazione per il personale di segreteria e si è proceduto all’adeguamento della
strumentazione dell’ufficio;
• sono state approvate alcune proposte di convenzione per la
prestazione di servizi agli iscritti a tariffe agevolate al fine di
dare sostegno all’attività professionale;
• sono stati attivati, in via sperimentale, due punti d’incontro
territoriali per gli iscritti, a Udine e a Pordenone;
• sono stati attivati o confermati diversi gruppi di lavoro tematici finalizzati a sviluppare proposte in relazione a diversi
ambiti di applicazione professionale del sapere psicologico
ed è stata condotta una ricerca sulle motivazioni, le attività
e le competenze psicologiche presenti in Regione all’interno
del terzo settore;
• si è provveduto a stampare ed a inviare alle istituzioni la
revisione dell’albo professionale;
• sono stati pubblicati due numeri del bollettino dell’Ordine e
inviate agli iscritti alcune Newsletter; inoltre, si è provveduto ad un ulteriore potenziamento del sito internet nella direzione di una maggior interattività dello stesso;
• sono stati inviati a tutti i nuovi psicologi e psicoterapeuti i
diplomi attestanti il titolo professionale e sono stati organizzati eventi per accogliere i nuovi iscritti nella comunità
professionale;
• sono state progettate e realizzate iniziative e progettualità
congiunte tra Ordine e Università, come il convegno sull’avviamento della libera professione in ambito psicologico;
sono state stese delle linee guida deontologiche per i tirocini professionali e un vademecum per il tirocinio e l’esame di
Stato; sono state svolte azioni dirette a raccordare l’offerta
formativa universitaria ai bisogni e alle esigenze del mercato
del lavoro in un’ottica di programmazione degli accessi ai
corsi di laurea di area psicologica;
• è stato sottoscritto un protocollo d’intesa tra l’Ordine regionale, gli Erdisu di Udine e di Trieste e le Università di Udine
e di Trieste finalizzato alla promozione di servizi di consulenza psicologica per gli studenti universitari;
• attraverso la stesura di vari documenti e la partecipazione a
vari incontri e audizioni sono state sviluppate delle significative relazioni istituzionali con le pubbliche amministrazioni al fine di direzionare le nuove normative e gli atti di programmazione nell’interesse della professione;
• è stata avviata l’esperienza relativa alla “Carta dei diritti del
consumatore/utente delle prestazioni psicologiche”;
Relazione del tesoriere
sulla gestione 2008
1. Disponibilità liquide al 31/12/2008
Al 31 dicembre 2008 risultavano le seguenti disponibilità:
Cassa interna contanti
212,32 e
Conto corrente banca
24.759,78 e
Conto corrente Postale
4.902,09 e
Totale
29.874,19 e
2. Risultanze finanziarie complessive
e avanzo di gestione
Il Rendiconto finanziario delle entrate accertate per l’anno
2008 si è attestato a euro 230.502,40, oltre a euro 2.562,97
relative alle partite di giro e euro 8.000 euro di contributi ancora da riscuotere.
Il Rendiconto finanziario delle uscite impegnate per l’anno
2008 si è attestato a euro 215.564,16 (comprensivo di 1.848,00
di uscite in conto capitale) oltre a euro 2.804,76 relative alle
partite di giro e euro 12.702,47 euro di uscite ancora da corrispondere..
L’avanzo di amministrazione corrente per l’anno 2008, determinato dalla differenza tra entrate e uscite effettivamente
sostenute, è stato pari a 14.938,24 euro.
Il risultato finale di amministrazione è pari ad euro 26.283,58
euro comprensivo della differenza dei residui attivi e passivi,
delle partite di giro e del risultato di amministrazione iniziale.
3. Variazioni effettuate
e differenze dal previsionale
Il Capitolo Entrate contributive è stato variato di 6.925,63,
in considerazione delle aumento dei contributi per le nuove
iscrizioni.
Al 31.12.2008 il capitolo Proventi diversi, ammonta ad euro
3.104,86 euro relativi all’erogazione del finanziamento regionale Legge 13/2004.
Il rendiconto finanziario uscite 2008 evidenzia una minore
dinamicità delle variazioni rispetto l’anno precedente, nonostante la maggioranza dei capitoli ha subito variazione
Il capitolo inerente le spese per gli organi istituzionali ha
avuto una buona previsione determinando un minimo avanzo
rispetto alla previsione di spesa pari a 215,41 euro.
Il capitolo Spese per funzioni istituzionali è stato ha generato un avanzo pari a 1.908,25 euro imputabili prevalentemente
ad una minore spesa nell’organizzazione dei convegni.
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 28
Il capitolo Spese pubblicazioni ed attestazioni ha generato
un avanzo pari a 2.667,08 euro dovuti prevalentemente alla posticipazione della spesa all’anno 2009.
Il capitolo Oneri del personale ha generato un cospicuo
avanzo pari a 11.820,09 euro, dovuto al contenimento del costo
degli straordinari e da un fattore tecnico imputabile ad una diversa strategia di pianificazione dei costi del personale. Tale
avanzo tecnico verrà riassorbito allo strutturasi della nuova modalità di panificazione.
È stato variato in aumento il capitolo Spese ordinarie di funzionamento.
Il Capitolo Spese ordinarie di funzionamento ha generato un
avanzo pari a 5.455,59 euro, dovuto alle strategie cautelative
che ipotizzano imprevisti e aumenti delle utenze che nell’anno
in analisi sono stati inferiori alle stime.
4. Composizione residui attivi e passivi
I residui attivi dell’anno 2008 sommati ai residui attivi delle
gestioni precedenti ammontano 12.159,00 euro.
I residui passivi dell’anno 2008 sommati ai residui passivi
delle gestioni precedenti ammontano a 15.749,61 euro.
5. Dati relativi al personale
Il 31 dicembre 2008 sono in servizio:
•Antonella Carini livello C2 a 30 ore settimanali fino a settembre e a tempo pieno dal mese di ottobre.
•Graziella Gaggero livello B3 a tempo pieno.
Riaccertamento dei Residui
Residui attivi
Al 31/12/2008 i residui attivi finali ammontanti a euro 12.159,00
così suddivisi:
Residui attivi iniziali al 01/01/2008
8.335,65 e
Residui attivi anno 2008
8.000,00 e
Residui attivi riscossi
4.169,60 e
Variazione residui attivi
-7,05 e
I residui attivi sono stati variati di -7,05 euro dovute allo storno
del capitolo “Rimborsi di somme pagate per conto terzi”.
Residui passivi
Al 31/12/2008 i residui passivi finali ammontanti a euro
15.749,61 così suddivisi:
Residui passivi al 01/01/2008
12.949,54 e
Residui passivi anno 2008
13.453,27 e
Residui passivi pagati
10.653,20 e
Variazioni residui passivi
0e
Come previsto art 34, comma 5 del Regolamento per l’amministrazione e la contabilità dell’Ordine degli psicologi del Friuli
Venezia Giulia si specifica che le variazioni dei residui attivi e
passivi verranno deliberate nel relativo punto dell’ordine del
giorno della seduta di Consiglio di data 10 aprile 2009, sentito
l’Organo di revisione.
Il Presidente
Claudio Tonzar
Il Tesoriere
Ivan Iacob
relazione del revisore unico
bilancio al 31 dicembre 2008
Egregi Associati,
il bilancio relativo all’esercizio chiuso al 31 dicembre
2008, che viene sottoposto alla Vostra approvazione, si
chiude con risultati positivi sia in termini di Cassa che di
Avanzo di Gestione.
In via preliminare, passando al riaccertamento dei residui attivi e passivi, il disavanzo dei residui pari a € 3.590,61
risulta così composto:
residui
Residui attivi
di cui pregressi
Residui passivi
di cui pregressi
Disavanzo Residui
€ 12.159,00
€ 4.159,00
€ 15.749,61
€ 2.296,34
€ 3.590,61
Per quanto riguarda i residui attivi si evidenzia la variazione dell’ammontare di euro 474,00 relativa alla sospensione di un associato ed al conseguente storno del
corrispondente residuo attivo.
situazione di cassa
Cassa Contanti
Conto Corrente bancario
Conto Corrente postale
Totale Avanzo di Cassa
€ 212,32
€ 24.759,78
€ 4.902,09
€ 29.874,19
Mentre il risultato della gestione 2008 si chiude con un
risultato positivo di € 26.283,58 riassunto nella tabella sottostante:
risultato della gestione 2008
Risultato di amministrazione 2007
€ 17.047,45
(più) avanzo finanziario di competenza € 9.236,13
Risultato di amministrazione 2008
€ 26.283,58
Nell’aspetto finanziario il conto del bilancio 2008 si
chiude con un risultato positivo di € 9.243,18 riassunto
nella tabella sottostante:
situazione finanziaria
entrate accertate
uscite impegnate
avanzo finanziario di competenza gestionale
€ 241.065,37
€ 231.822,19
€ + 9.243,18
Tale aspetto è da ritenersi positivo essendo migliorata
la situazione finanziaria.
Tutte le principali voci del rendiconto Vi sono state
ampiamente illustrate dal Tesoriere e trovano concorde il
sottoscritto revisore. E ciò in quanto corrispondono alle
risultanze contabili appoggiate dalle pezze giustificative,
controllate, anche a campione, dal revisore stesso nel corso
delle periodiche viste effettuate, sempre con l’assistenza e
l’aiuto del Tesoriere.
In conclusione Vi invito a dare il Vostro assenso, approvando il bilancio consuntivo 2008, così come la relazione
del Presidente e del Tesoriere.
Trieste, 07 aprile 2009
Il Revisore unico
dott. Renato Furlani
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 29
aggiornamento albo regionale
NUOVI ISCRITTI SEZ. A - SEZIONE PSICOLOGI DAL 18/12/08 AL 05/06/2009
N.iscr.
1163
1164
1165
1166
1167
1168
1169
1170
1171
1172
1173
1174
1175
1176
1177
1178
1179
1180
1181
1182
1183
1184
1185
1186
1187
1188
1189
1190
1191
1192
1193
1194
1195
1196
1197
1198
1199
1200
1201
1202
1203
1204
1205
1206
1207
1208
1209
1210
1211
1212
1213
1214
1215
1216
1217
1218
1219
1220
1221
1222
1223
1224
1225
1226
1227
1228
1229
1230
1231
1232
1233
1234
1235
1236
1237
1238
1239
1240
1241
1242
1243
Data iscr.
12/18/2008
12/18/2008
12/18/2008
12/18/2008
12/18/2008
2/13/2009
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4/10/2009
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4/10/2009
4/10/2009
4/10/2009
4/10/2009
4/10/2009
4/10/2009
4/10/2009
6/5/2009
6/5/2009
6/5/2009
6/5/2009
Mod.iscr.
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Art. 33
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Es. Stato
Cognome
Sandrin
Visintin
Tomasetti
Codognotto
Sandrini
Ralza
D’Alvise
Paciulli
Cosulich
Terpini
Celona
Zanello
Favento
Bottino
Guglielmelli
Del Gaudio
Giurini
Martini
Straccamore
Campo Dall’Orto
Vasic
Tach
Dovigo
Zanette
Barbera
Dugaro
Norcio
Ragagnin
Zilli
Giaretton
Gerini
Coccolo
Persi
Bolzon
Olivo
Costantini
D’Olif
Gregori
Pravisan
Chiarelli
Iannice
Zuccolo
Gubertini
Calacione
Biancotto
Polla
Berini
Padoan
Giglio
Bisbano
Gotti
Ferraro
Orsini
Cociani
Nascimbeni
Bumbalo
De Luca
Francescotto
Di Filippo
Parentini
Cicuttin
Zanin
Piccoli
Giurco
Paoletti
Bonelli
Facchin
De Luca
Maresio
Marson
Romano
Gardelin
Del Gobbo
Miliani
Di Gennaro
Menosso
Rosignolo
Pellegrini
Corti
Garzitto
Basiricò
Nome
Elisa Ambra
Giada
Alessandra
Michela
Alessandra
Valentina
Manuela
Giulia
Anna
Chiara
Francesco
Elisa
Raffaella
Margherita
Anna
Irene
Antonella
Michela
Luciana
Manuela
Milica
Saveria
Pamela
Silvia
Claudia
Ilaria
Alessia
Elisabetta
Jlenia
Fabiana
Giovanna
Cristina
Rita
Francesca
Cristina
Roberta
Caterina
Giulia
Caterina
Valentina
Cristina
Cecilia
Alessandra
Anna
Marina
Gaia
Anna Maria
Christian
Lucia
Tatiana
Pamela
Caterina
Michele
Donatella
Alessandro
Cristian
Gabriella
Martina
Simona
Miriana
Riccardo
Silvia
Elena
Roberta
Silvia
Daniele
Anna
Silvia Maria
Elisabetta
Elena
Giulia
Tiziana
Manuele
Elis
Loredana
Luca
Giulia
Alessio
Silvia
Marco
Rosanna
Nato a
Palmanova
Gorizia
Roma
Pordenone
Udine
Trieste
Trieste
Gorizia
Trieste
Gorizia
Trieste
Monfalcone
Trieste
Vimercate
Napoli
Latisana
Trieste
Udine
Veroli
Monfalcone
Nis (Rep.Serba )
Pieve di Cadore
Spilimbergo
Pordenone
Palermo
Pordenone
Trieste
Pordenone
S.Daniele del Friuli
Trieste
Trieste
Trieste
Monfalcone
Palmanova
Udine
Venezia
Venezia
Trieste
Trieste
Trieste
Trieste
San Daniele del Friuli
Trieste
Trieste
Gorizia
Trieste
Gorizia
Trieste
Trieste
Trieste
Trieste
Piedimonte Matese
Trieste
Trieste
Udine
Padova
Latina
Palmanova
Udine
Trieste
Latisana
Udine
Udine
Trieste
Trieste
Gorizia
Feltre
Latisana
Sacile
Pordenone
Trieste
Trieste
Udine
Postumia
Napoli
Udine
Faenza
Latisana
Gorizia
Udine
Erice
il
9/27/1977
3/16/1982
5/11/1977
6/21/1975
6/4/1974
2/19/1978
10/14/1977
1/12/1982
5/6/1977
1/4/1976
12/18/1970
12/3/1980
5/5/1981
7/7/1975
3/7/1979
12/27/1979
10/30/1982
9/16/1981
12/3/1955
4/4/1982
5/21/1975
10/14/1983
2/10/1977
3/27/1983
1/16/1982
8/5/1983
2/8/1979
11/1/1981
5/30/1976
1/2/1982
1/23/1982
5/20/1969
1/10/1981
5/2/1983
6/12/1982
3/9/1980
12/6/1978
12/8/1981
9/9/1983
2/4/1982
2/12/1980
4/9/1983
12/8/1981
12/17/1978
2/21/1980
6/27/1981
12/2/1982
5/8/1977
7/30/1980
10/1/1981
12/11/1978
11/12/1978
4/20/1970
6/6/1982
7/26/1962
9/14/1982
5/29/1977
8/28/1979
6/19/1970
6/25/1979
3/21/1976
1/27/1981
1/19/1967
4/2/1982
11/22/1980
10/22/1977
10/16/1982
5/22/1982
10/17/1981
9/10/1983
12/10/1982
8/9/1978
9/24/1980
7/8/1975
9/17/1980
7/31/1964
4/6/1982
7/2/1976
3/10/1979
7/21/1977
7/8/1980
Residenza
Via Gradisca, 18
Via IV Novembre, 10
Av.Mon Repos, 34
Via Villanova, 38
Via Vittorio Veneto, 24
Via G. Bruni, 35
Via Baiamonti, 47/1
Via Comessatti, 11/E
Via Saluzzo, 41/F
Via Testi, 5
Via del Dittamo, 3
Via della Sorgente, 9
Via Roncheto, 53/2
Via Salita di Gretta, 33
Via Zardini, 1
Via del Zotto, 10/7
Via Roma, 52
Piazzale D’Annunzio, 5
Via F. Corridoni, 2
Via del Treno, 31/a
c/o Fam. Corrado - Via di Mezzo, 45
Via Borgata Bach, 283
Via Mioni, 58
Via F. Severo, 44
Via Ginnastica, 20
Via Maestra, 152
Via Tigor, 14
Via Marrone, 16
Via Cà Buttazzoni, 37
Piazza Casali, 4
Via A. Diaz, 15
Via San Marco, 21
Via delle Roche, 44
Via Udine, 22
Via della Stretta, 32
Via Cigotti, 3
Via dei Patriarchi , 112
Via del Biancospino, 28/1
Via Rapicio, 3
Via Baiamonti, 3
Salita di Gretta, 37
Via dei Lecci, 31
Via dei Cipressi, 3/1
Via dei Berlam,5
Via della Fossa Vecchia, 10
Via della Cereria, 2
Via del Bon, 198
Piazza Guerrazzi, 4
Via Ovidio, 4/7
Via San Spiridione, 10
Via Nuzio, 11
Via Quercelli
Via Gambini, 3
Via Sara Davis, 25
Via Castellerio, 27
Via Torrate, 13
Via XXIV Maggio, 70
Via Case Sparse, 3
Via Colloredo, 39
Via S. Fosca, 30
Via Trieste, 71
Via Cossio, 38
Via Puccini, 9/1
Via D. Rossetti, 72
Via Margherita, 21
Piazza Cavour, 7
Via Aurora, 3/B
Via N. Barozzi, 13
Via Kandler, 16
Via San Rocco, 56
Via del Timo, 4
Via del Castelliere, 83
Via Laipacco, 221
Via Belpoggio, 17
Via Schiaparelli, 24
Via C. Ermacora, 30/1
Via Emilia, 218
Via Robbiani,11/5
Via Gibelli, 18/2
Via Nazario Sauro, 3
Via P.Amalteo, 57/E
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 30
CAP
33050
34078
1005
33170
33018
34135
34145
33050
33100
34124
34135
34125
34145
34136
33052
33052
34074
33100
34078
34075
33100
32047
33092
34127
34125
33084
34124
33170
33030
34134
34124
34144
34077
33050
33048
34137
33030
34151
34126
34145
34136
33030
34151
34136
33052
34121
33100
34131
34134
34121
34143
81017
34139
34135
33100
33078
33033
33050
33031
34151
33053
33030
33010
34141
34126
34170
32032
33053
34126
33080
34128
34149
33100
34123
34143
33040
40026
33030
34170
33100
33078
Città
S.Vito al Torre
Sagrado
Losanna (Svizzera)
Pordenone
Tarvisio
Trieste
Trieste
Ruda
Udine
Trieste
Trieste
Trieste
Trieste
Trieste
Cervignano
Cervignano del Friuli
Monfalcone
Udine
Sagrado
San Canzian d’Isonzo
Udine
Sappada
Fanna
Trieste
Trieste
Cordenons
Trieste
Pordenone
San Giacomo di Ragogna
Trieste
Trieste
Trieste
Ronchi dei Legionari
Bicinicco
San Giovanni al Natisone
Trieste
Campoformido
Trieste
Trieste
Trieste
Trieste
Campoformido
Trieste
Trieste
Cervignano del Friuli
Trieste
Udine
Trieste
Trieste
Trieste
Trieste
Raviscanina
Trieste
Trieste
Udine
San Vito al Tagliamento
Codroipo
Terzo d’Aquileia
Pasian di Prato
Trieste
Latisana
Talmassons
Treppo Grande
Trieste
Trieste
Gorizia
Feltre
Latisana
Trieste
San Quirino
Trieste
Trieste
Udine
Trieste
Trieste
Pradamano
Imola
Varmo
Gorizia
Udine
San Vito al Tagliamento
Prov
UD
GO
PN
UD
TS
TS
UD
UD
TS
TS
TS
TS
TS
UD
UD
GO
UD
UD
GO
UD
BL
PN
TS
TS
PN
TS
PN
UD
TS
TS
TS
GO
UD
UD
TS
UD
TS
TS
TS
TS
UD
TS
TS
UD
TS
UD
TS
TS
TS
TS
CE
TS
TS
UD
PN
UD
UD
UD
TS
UD
UD
UD
TS
TS
GO
BL
UD
TS
PN
TS
TS
UD
TS
TS
UD
BO
UD
GO
UD
PN
ANNOTAZIONI ESERCIZIO ATTIVITà PSICOTERAPEUTICA DAL 18/12/08 AL 5/06/09
Cognome
Nome
Data Specializ.
Scuola specializzazione
Data Annotazione
Accadia
Bagatin
Baici
Cargnel
Celea
Chert
Ciccone
Cocolo
Collari
Coslovich
Cossettini
D’Andrea
De Vecchis
Iacono
Iozzi
Malacrea
Marrone
Menichelli
Monticolo
Moretti
Morocutti
Muzzatti
Padoan
Perini
Piccini
Piscitelli
Polmonari
Prelli
Roman
Romanò
Rossetti
Sabolotto
Sartori
Sbisà
Sgubin
Sualdino
Tardivello
Terrone
Vescovi
Vittone
Zedde
Zoia
Paola
Giandomenico
Piergiusto
Susanna
Maria Antonella
Tamara
Laura
Romina
Cristina
Cristina
Erica
Jessica
Antonella
Marco
Laura
Silvia
Paola
Alina
Sara
Anna
Paolo
Barbara
Stefano
Francesca
Carla
Massimo
Francesca
Michela
Michela
Manola
Sara
Silvia
Alessandro
Silvia
Fiorella
Debora
Giulia
Lucrezia
Teresa
Elena
Francesca
Stefania
4/1/2009
12/22/2008
12/22/2008
1/23/2009
1/23/2009
2/5/2009
3/18/2006
1/24/2009
1/23/2009
4/7/2009
12/13/2008
1/24/2009
1/23/2009
12/13/2008
9/28/2008
12/8/2008
3/26/2009
7/8/2008
10/18/2008
7/8/2008
12/22/2008
12/12/2008
12/18/2008
11/8/2008
12/22/2008
12/10/2008
12/20/2008
8/1/2008
4/7/2009
12/22/2008
6/28/2008
12/22/2008
9/27/2008
2/23/2009
12/22/2008
3/21/2009
12/22/2008
12/22/2008
12/22/2008
12/2/2008
2/20/2008
12/14/2005
Centro Milanese di Terapia della Famiglia
Gestalt Trieste
Gestalt Trieste
Centro Milanese di Terapia della Famiglia
Centro Milanese di Terapia della Famiglia
Centro Milanese di Terapia della Famiglia
ITFF Istituto di Terapia Familiare
SSPC-IFREP Scuola Superiore in Psicologia Clinica
Centro Milanese di Terapia della Famiglia
Gestalt
Scuola Europea di Psicoterapia Funzionale
IFREP-93 Istituto di formazione e ricerca per educatori e psicoterapeuti
Centro Milanese di Terapia della Famiglia
Scuola Europea di Psicoterapia Funzionale
Istituto Freudiano per la Clinica, la Terapia e la Scienza
Gestalt Firenze
I.T.F.V. Istituto Veneto di Terapia Familiare
Università degli Studi
ITC Istituto di Terapia Cognitivo Comportamentale
Università degli Studi
Gestalt
Università degli Studi
Studio di Psicodramma
Istituto Freudiano per la Clinica, la Terapia e la Scienza
Gestalt
IACP Istituto dell’approccio centrato sulla persona
ICLeS Istituto per la Clinica del Legami Sociali
I.T.F.V. Istituto Veneto di Terapia Familiare
Gestalt
Gestalt Trieste
ITFF Istituto di Terapia Familiare di Firenze
Gestalt
I.R.E.P.Istituto di Ricerche Europee in Psicoterapia Psicoanalitica
SPC Scuola di Psicoterapia Cognitiva
Gestalt Trieste
I.T.C. Scuola di Psicoterapia Cognitiva e Comportamentale
Gestalt Trieste
Gestalt Trieste
Gestalt
Naven
Centro Milanese di Terapia delal Famiglia
Università degli Studi
6/5/2009
2/13/2009
2/13/2009
4/10/2009
4/10/2009
4/10/2009
12/18/2008
4/10/2009
2/13/2009
6/5/2009
2/13/2009
6/5/2009
4/10/2009
4/10/2009
12/18/2008
2/13/2009
4/10/2009
6/5/2009
12/18/2008
2/13/2009
6/5/2009
2/13/2009
4/10/2009
12/18/2008
4/10/2009
2/13/2009
4/10/2009
4/10/2009
6/5/2009
2/13/2009
2/13/2009
2/13/2009
2/13/2009
4/10/2009
2/13/2009
6/5/2009
2/13/2009
2/13/2009
4/10/2009
6/5/2009
6/5/2009
6/5/2009
PSICOLOGI SOSPESI DALL’ESERCIZIO PROFESSIONALE AL 5/06/2009
N. Iscr.
Data iscr.
Mod. Iscr. Cognome
Nome
Nato a
il
Residenza
251
17/32/I
81/32/I
107/32/I
111/32/I
115/32/I
118/32/I
171/32/I
15
109/33/II
111/33/II
126/33/II
157/33/II
10/23/1998
7/15/1989
7/15/1989
7/15/1989
7/15/1989
7/15/1989
7/15/1989
7/15/1989
8/28/1993
1/26/1993
1/26/1993
1/26/1993
1/26/1993
es.stato
art.32
art.32
art.32
art.32
art.32
art.32
art.32
es.stato
art.33
art.33
art.33
art.33
Andrea
Maria Teresa
Augusto
Carla
Giovanni Battista
Mario
Danilo
Gabriele
Maria Vittoria
Carla
Gian Antonio
Patrizia
Antonella
Monfalcone
Trieste
Cuneo
Udine
Cividale del Friuli
Trieste
Udine
Bg. S. Lorenzo
Sormano
Udine
Pasiano di Pordenone
Trieste
Gorizia
10/7/1966
11/23/1946
9/20/1946
9/23/1957
1/18/1954
6/27/1941
8/5/1950
3/9/1945
2/9/1944
7/11/1957
6/14/1940
8/26/1952
12/22/1954
Via A. Gramsci, 36
Str.per Chiampore, 37
Via Commerciale, 26
Via Cicogna, 44
Via S. Vito, 6/1
Via Crispi, 9/c
Via Pottendorf, 20
Via Rupingrande, 173
Via Alviano, 4
Via Cavour, 78
Via Vallona, 55
Vicolo Scaglioni, 28/2
Piazza Tommaseo, 25/1
Aiza
Bassa
Debernardi
Ferrari
Flebus
Forzi
Fum
Marucelli
Miccinesi
Picco
Pigat
Romito
Zorzenon
CAP
33050
34015
34134
33100
34124
34170
34070
34016
34170
33030
33170
34141
34170
Città
Prov Data Provv.
Motivazione
Fiumicello
Muggia
Trieste
Udine
Trieste
Gorizia
San Lorenzo Isontino
Monrupino - Ts
Gorizia
Flaibano
Pordenone
Trieste
Gorizia
UD
TS
TS
UD
TS
GO
GO
TS
GO
UD
PN
TS
GO
Sospeso morosità
Sospeso morosità
Sospeso morosità
Sospeso morosità
Sospeso morosità
Sospeso morosità
Sospeso morosità
Sospeso morosità
Sospeso morosità
Sospeso morosità
Sospeso morosità
Sospeso morosità
Sospeso morosità
4/11/2008
10/22/2004
5/30/1998
6/29/2002
10/13/1995
8/29/1995
5/30/1998
5/30/1998
10/28/2005
5/9/2003
3/23/2007
5/9/2003
6/29/2002
PSICOLOGI CANCELLATI DAL 18/12/08 AL 5/06/09
N. Iscr.
Data Iscr.
Cognome
Nome
Data Cancellaz.
Motivazione
43/32/I
839
892
129/33/II
277/32/I
28/32/I
24
186/32/I
7/15/1989
2/3/2006
4/1/2006
1/26/1993
7/15/1989
7/15/1989
8/28/1993
7/15/1989
Cancian
De Stefano
Querin
Sangiorgi
Tubaro
Bolzon
Tudor
Moscato
Tito
Laura
Francesca
Domenica
Gian Paolo
Onorio
Laura
Mirella
12/18/2008
12/18/2008
12/18/2008
12/18/2008
12/18/2008
2/13/2009
2/13/2009
4/10/2009
richiesta
richiesta
richiesta
richiesta
richiesta
decesso
decesso
decesso
Gli Psicologi del Friuli Venezia Giulia 31
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Il 1 numero del 2009