A PAG 2 A PAG 3 CARITAS Cammini di prossimità VOLONTARI Questo è il “mio” Iraq ilnostro tempo € 0,80 DOMENICA 14 NOVEMBRE 2004 - ANNO 9 - NUMERO 41 o n la i M di Comunione, attenzione concreta verso i fratelli, preghiera. Questi i tre pilastri indicati dal cardinal Tettamanzi nel corso del convegno diocesano della Caritas, perché ogni comunità sia missionaria. Un anno fa venivano uccisi a Nassiriya 19 italiani. Anna Prouse era là, partita come volontaria della Croce Rossa. Il racconto del suo impegno al servizio del ministero L’Editore si impegna a pagare le copie non recapitate della Sanità iracheno. Poste Italiane Spa - Sped. in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) AMERICA SETTIMANALE art. 1, comma 1, DCB Milano La rielezione di George Walker Bush è stata fortemente favorita dall’impegno dei neoconservatori evangelici in nome dei valori tradizionali. La reazione europea Il voto “religioso” 50 anni, nel corso dei quali è esplosa fra l’altro la piaga mondiale dell’aborto e la scienza ha fatto passi da gigante nella manipolazione genetica dell’embrione e della vita in generale. Questo spiega perché Bush si sia schierato decisamente con il credo “neoconservatore” che privilegia, accanto ai “valori” della patria e della democrazia (che oggi impegnano alla guerra contro il terrorismo), quelli della famiglia e del matrimonio, e in generale della concezione dell’uomo nel solco cere di vivere. La loro origine è piuttosto in un comandamento religioso, quello di adempiere in se stessi e negli altri la redenzione. L’obbligo religioso della rinuncia è sostituito dall’obbligo religioso della plenty (abbondanza); alla austerity è subentrato l’obbligo religioso di espandersi e di fruire dei beni della vita. Perciò l’americano è antisocialista». Non è difficile riconoscere in questa lunga citazione tutti i motivi “profani” della vittoria di Bush, motivati religiosa- ECONOMIA Un Paese indebitato, ma potente. Il dollaro debole E intanto il mondo continuerà a finanziare gli Stati Uniti ANTONIO ABATE A livello macroeconomico, la rielezione presidenziale di George W. Bush non dovrebbe comportare, sul piano reale, un significativo mutamento del quadro attuale, che vede le maggiori aree economiche del pianeta caratterizzate da ritmi espansivi nettamente differenziati. Questo almeno secondo la maggioranza degli analisti. La crescita dovrebbe mantenersi assai vivace in Giappone e nell’Asia continentale, trainati dalla dinamica dell’economia cinese e dal perdurare delle consistenti esportazioni verso gli Stati Uniti. Questi, poi, dovrebbero chiudere l’anno con una crescita del Pil vicina al 4,5 per cento, mentre le prospettive per il 2005, pur ipotizzando un lieve rallentamento, fanno ipotizzare una dinamica superiore al 3,5 per cento. Il Pil del- PANE al PANE Quei silenziosi “vecchi ex-Dc” S mente: il suo stesso rinascere in Cristo (il presidente è un born again in un’associazione evangelica dopo esperienze di alcool e di droga), la sua fede nell’utilità sociale del taglio delle imposte, la decisione di entrare in guerra con l’Iraq per esportarvi la democrazia, la sua convinzione del ruolo “redentivo” dell’America nel mondo, il suo “antisocialismo” in nome del “capitalismo compassionevole”. Ma c’è di più. Non sono passati invano dal «De America» di Piovene lasciata in ombra e di cui solamente la Resurrezione si illumina, un Cristo tutto guaritore e tutto redentore. Una religione siffatta impronta anche gli aspetti profani della vita. L’obbligo del benessere, il rifiuto di accontentarsi del grado sociale raggiunto, l’imperativo quasi ascetico di arricchire, di spendere, di acquistare nuovi prodotti facendo così di sé stessi uno strumento nuovo di affrancamento collettivo, non sono collegati al pia- BEPPE DEL COLLE George Walker Bush ha vinto, al termine di un conflitto elettorale pienamente democratico dall’inizio alla fine. Ha battuto lo sfidante John Kerry con un buon margine nel voto per i “grandi elettori” dei singoli Stati, e con un vantaggio di tre milioni e mezzo di voti popolari. Dunque, onore e lode a lui. In questi giorni si è letto e sentito di tutto, e non ripeteremo analisi particolari sui motivi contingenti e personali e sulle radici storiche e generali del consenso ricevuto dal presidente rieletto. È forse naturale che da un giornale come il nostro i lettori si aspettino, invece, qualcosa di più rispetto a un dato che è emerso da queste elezioni in misura inaspettata per la maggior parte dell’opinione pubblica fuori dell’America, e in particolare in Europa. Il dato cui ci riferiamo è quello “religioso”, di cui in questo stesso numero de «il nostro tempo» si illustrano ampiamente le motivazioni, e che qui vorremmo analizzare nella sua sostanza più vera e “antica”, che ne spiega anche la “modernità”. Possiamo farlo partendo da una citazione da un libro uscito più di mezzo secolo fa (per l’esattezza nel 1953): «De America», in cui il giornalista italiano forse più famoso di quel tempo, Guido Piovene, raccolse un centinaio di suoi articoli apparsi nei due anni precedenti sul «Corriere della Sera». La citazione è questa, un po’ lunga ma ne vale la pena: «…il Cristo americano è un Cristo senza croce, che nasce, si direbbe, dal suo trionfo sul dolore e sulla morte, un Cristo la cui Passione è U «LA STAMPA» di lunedì scorso il direttore Marcello Sorgi ha lanciato un messaggio in una bottiglia a quello che resta della Dc, facendo anche dei nomi: De Mita, Martinazzoli, Rognoni, Rosi Bindi, Andreotti, Colombo, Casini e Follini. Il messaggio è questo: perché non avete finora detto nulla sulla nuova “questione religiosa”, suscitata dall’”incidente” di Buttiglione in Europa? Il trabocchetto, sia detto senza nessun riferimento specifico a Sorgi, che anzi ponendo una domanda interessante non fa che il suo mestiere, consiste in questo: mentre i vecchi Dc stanno zitti su un argomento che dovrebbe toccarli molto da vicino (i rapporti fra politica e fede, fra istituzioni civili e Chiesa…) in esso sguazzano personaggi come Giuliano Ferrara, ateo dichiarato e fino a ieri del tutto indifferente a temi del genere, che coglie due piccioni con una fava: gioisce per il trionfo “evangelico” di Bush negli Stati Uniti e si propone come alleato di Buttiglione in un movimento che dovrebbe ripetere in Italia il neoconservatorismo religioso americano. Il mistero si può spiegare così: Ferrara può parlare liberamente di una questione che non lo compromette in nessun modo, mentre a De Mita & C. ricorda momenti angosciosi: De Gasperi in disaccordo con Pio XII sulle elezioni a Roma, Rumor in affanno con Paolo VI sul divorzio, Andreotti sull’aborto. Non era in ballo allora solo un posto a Bruxelles, ma il credito di un partito verso il suo mondo. della tradizione biblica. Va osservato che tutto questo è particolarmente interessante quando è riferito proprio all’american way of life dell’ultimo secolo. Gli Stati Uniti sono stabilmente al primo posto mondiale nel numero dei divorzi in proporzione alla popolazione complessiva. Sono di gran lunga (insieme alla Colombia) il Paese dove si consumano più delitti di sangue, mentre è libero e fiorentissimo il commercio delle armi “private”. Quando nessun Paese dell’Unione europea conserva nei suoi Codici la pena di morte, essa è correntemente praticata in tutti gli States, nel pieno silenzio dei neo-cons evangelici. Quanto all’aborto, è in trenta di quegli States che si pratica la orrenda partial birth abortion di cui parla in altra pagina del giornale Ida Molinari; e tutti sanno che l’America è di gran lunga in testa nel progresso scientifico rispetto alla ricerca sugli embrioni. Infine, anche se il problema suscita giustamente ben poco interesse in Italia, il matrimonio fra omosessuali è già stato accettato in California, ed è stato oggetto di undici referendum in altrettanti Stati il 2 novembre (con «no» secchi dappertutto). Diciamo tutto questo con una sola intenzione: quella di frenare eccessivi entusiasmi (anche in ambito cattolico) per un risultato elettorale di tipo “religioso” che riguarda particolarmente quel Paese, e privilegia determinati ambiti dell’etica cristiana trascurandone altri non meno importanti: la giustizia, il rifiuto della guerra, la pace (fondata sul perdono), il rispetto della vita in ogni caso e in ogni luogo (anche in Iraq, oggi). George W. Bush (Sir,) rieletto presidente degli Stati Uniti con un largo distacco su John Kerry RIFORMA Rito del matrimonio, ecco tutte le novità l’Eurosistema, per contro, non dovrebbe discostarsi più di tanto da un 2,2 per cento circa, sia nel 2004 sia nel prossimo anno. Può sembrare parados- ministrazione repubblicana, orientata a un ulteriore incremento della spesa militare e a un cospicuo sostegno fiscale dei consumi interni, si assisterà a un aggravarsi dei due “deficit gemelli” (della Bilancia commerciale e del governo federale) che a più riprese sono stati additati come potenziali fattori di rilevante instabilità del sistema economico e finanziario internazionale. In realtà, molti osservatori restano convinti del fatto che, in una prospettiva di medio termine, la situazione sia sostenibile, perché i più rilevanti partner internazionali degli Usa, in particolare Cina e Giappone, ma per molti versi la stessa Europa, non hanno alcun interessale affermare che l’econo- se a un avvitamento della mia mondiale dovrebbe situazione e sono ben diproseguire la sua fase di sposti a finanziare gli sviluppo accelerato (Ue esclusa), considerando che SEGUE A PAG. 11 con la conferma dell’Am- ATENEO L’Università cattolica proiettata verso un futuro anche europeo FUORI dai DENTI TRE ATTENTATI, ALLARME TERRORISMO PIER G. ACCORNERO Il matrimonio religioso in Italia è in costante diminuzione, anche se continua a essere preferito a quello civile. La Chiesa è preoccupata per questo segnale di allarmante secolarizzazione e di progressiva scristianizzazione, tipiche di molti Paesi europei. «Senza legami duraturi una società non può funzionare» e il nuovo rito del matrimonio cristiano «può essere la risposta alla crescita delle convivenze e alla diminuzione dei matrimoni religiosi». Ne è convinto monsignor Giuseppe Betori, segretario della Conferenza episcopale. La Cei dal 6 all’8 novembre a Principina (Grosseto), ha promosso un convegno nazionale di studio e presentazione del nuovo rito del Sacramento che entrerà in vigore il 28 novembre, prima domenica di Avvento. ANNAMARIA BRACCINI brogio, presieduta dal cardinal Tettamanzi, che ha voluto subito ricordare il dovere della Cattolica, «nel suo prezioso servizio al Paese e alla Chiesa», di rispondere «al crescente bisogno di verità e di senso, sempre vivo anche nelle situazioni più complesse e talvolta contraddittorie della nostra attuale società». Una realtà sottolineata dall’arcivescovo, nella veste di presidente dell’Istituto Toniolo, ente fondatore dell’Università, anche durante il suo saluto nell’Aula magna dell’ateneo, intitolato «L’Europa, comunità spirituale». E, infatti, proprio nel riferimento all’orizzonte europeo, Tettamanzi ha approfondito la sua riflessione, Lorenzo Ornaghi, rettore dell’Università cattolica, durante l’inaugurazione del nuovo anno accademico raccomandando la necessità «di aprirsi prontamente alle problematiche inedite del mondo attuale con coraggio e lungimiranza». Un “nuovo” costruito nell’inscindibile intreccio di fede e ragione, che delinea «la fondamentale vocazione culturale dell’Uc», ha proseguito l’arcivescovo. «Vocazione che consiste nel mettere la scienza al servizio dell’uomo, per promuoverne la crescita in riferimento ai valori propri della persona, per «Senza legami duraturi una società non può funzionare» Le cifre – Secondo l’Istat nel 2002 sono stati 190.879 i matrimoni celebrati in chiesa e 74.756 i «sì» pronunciati in Comune. Per il 2003 non ci sono cifre definitive: i nuovi matrimoni sono stati circa 261.600 e il rapporto tra civile e religioso non si discosta molto dal 2002. Negli ultimi anni c’è stata una costante diminuzione dei primi e una progressiva crescita dei secondi: nel 1998 i matrimoni religiosi furono 217.492 e quelli civili 59 mila; nel 2000 le nozze religiose furono 212 mila e nel 2001 quasi 191 mila. Sacramento in crisi – Nonostante questi dati, mons. Betori si dice «fiducioso» e spiega: «Nella nostra cultura questi legami sono in crisi, ma senza di essi la società non cresce». L’attenzione della Chiesa verso le coppie si spiega «con la crisi del Sacramento: poiché la realtà del matrimonio è in grande difficoltà nella società, abbiamo bisogno di ridire la verità sul senso del matrimonio e il rito è il modo con cui la Chiesa esprime, al massimo grado, la sua comprensione sul matrimonio». Il nuovo rito non è solo un cambiamento lessicale ma «è una risposta alla crisi del matrimonio. Invitiamo i fidanzati a fare una vera preparazione per celebrare il matrimonio comprendendo la sua verità più profonda: è un dono di Dio agli sposi, SEGUE A PAG. 11 FACCENDINI E BRIZZOLARI Al servizio dell’uomo Un’università aperta al futuro e, proprio per questo, attenta a incrementare e valorizzare i suoi legami internazionali, anzitutto, quelli con l’Europa. E ancora, sviluppo e innovazione nel solco di una tradizione prestigiosa, ricerca di eccellenza e quotidiana passione formativa. Così l’Università dei cattolici italiani vive il suo presente e immagina il futuro, come è chiaramente emerso, il 9 novembre, durante l’inaugurazione dell’anno accademico 20042005. Una giornata importante, nell’ottantesimo anniversario del riconoscimento giuridico dell’ateneo, iniziata con la tradizionale celebrazione nella basilica di Sant’Am- La risposta della Chiesa alla crisi svilupparne le capacità intellettuali e le risorse pratiche in ordine a un agire che sia competente, libero e responsabile, giusto e solidale». E citando, non a caso, il filosofo Romano Guardini, “uomo europeo”, l’arcivescovo ha aggiunto: «Il nucleo cristiano è elemento costituivo dello spirito europeo. Quello delle radici cristiane non è un problema nominalistico, ma reale ed è affidato a ogni popolo. Certo, le Costituzioni possono o meno inserirlo nel loro dettato, ma la responsabilità di tutti, a cominciare dai cristiani, è proprio quella di dimostrare che tali radici non sono morte e che devono essere rispettate nelle scelte fa- I nuovi vicari di Sesto e Rho Da sinistra, don Faccendini, il cardinale e mons. Brizzolari Al termine del Pontificale in Duomo nella solennità di San Carlo Borromeo, il card. Dionigi Tettamanzi ha comunicato la nomina di due nuovi Vicari episcopali di Zona: mons. Angelo Brizzolari, che subentra a mons. Franco Monticelli come Vicario episcopale della Zona pastorale IV (Rho) e don Carlo Faccendini, che subentra a mons. Antonio Barone come Vicario episcopale nella Zona pastorale VII (Sesto San Giovanni). I nuovi vicari episcopali di zoSEGUE A PAG. 11 na inizieranno il loro mandato a partire dal primo gennaio 2005. 7 GIORNI IN BREVE Brescia. Un muratore di origine albanese accoltella a morte la figlia di cinque mesi, perché aveva forti dubbi riguardo alla paternità della bambina. Ad accusare il marito, la madre della piccola che, dopo aver tentato, in un primo momento, di coprire il coniuge, crolla e confessa l’omicidio. Amsterdam. Theo van Gogh, cineasta di 47 anni e pronipote del grande pittore impressionista, viene ucciso per strada da un ragazzo di ventisei anni, un marocchino con la doppia nazionalità, che prima lo accoltella e poi spara contro di lui alcuni colpi di pistola. MERCOLEDÌ 3 GIOVEDÌ 4 Milano. L’oncologo ed ex ministro Umberto Veronesi (nella foto), si schiera a favore dei cibi transgenici, in aperto contrasto con un decreto del ministro dell’Agricoltura Gianni Alemanno, che pone dei limiti alla diffusione degli Ogm in difesa degli alimenti e dell’agricoltura naturale. Kabul. Nella capitale afghana è stata ufficialmente dichiarata la vittoria del presidente Hamid Karzai per le elezioni del 9 ottobre scorso. La vittoria è stata decretata con oltre il 55 per cento dei voti. Trieste. Il presidente della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi, si è recato a Trieste, per festeggiare il cinquantesimo anniversario del ritorno all’Italia della città. Trieste fu infatti occupata nel 1954 dalle truppe del maresciallo Tito, sanguinario dittatore della ex-Jugoslavia. Il dittatore tenne la città in “bilico” fra Occidente e mondo comunista. Venne dal trionfale ingresso dei bersaglieri. Bagdad. Tre soldati inglesi vengono barbaramente uccisi durante l’ennesimo attacco suicida, avvenuto a sud della capitale. Durante l’agguato altri otto militari sono rimasti feriti. VENERDÌ 5 SABATO 6 Napoli. Una ragazza di quindici anni finisce in carcere per omicidio. Secondo l’accusa avrebbe ucciso, Salvatore Albinodi 17 anni, assassinato dal padre della ragazza, dopo che quest’ultima l’aveva accusato del furto del suo motorino. Washington. Il segretario dell’Onu Kofi Annan (nella foto) scrive al presidente americano Bush chiedendo di non attaccare Falluja. Secondo Annan, l’assedio alla città potrebbe esasperare il popolo iracheno e compromettere le elezioni politiche di gennaio in Iraq. Roma. Durante una manifestazione per le strade di Roma, organizzata per protestare contro la precarietà del lavoro, si sono registrati alcuni momenti di tensione: alcuni manifestanti, per esprimere il loro dissenso, hanno letteralmente saccheggiato un supermercato e una libreria Feltrinelli. Abidjan (Costa d’Avorio). Dopo due anni riesplode la guerra civile nella Costa d’Avorio, dopo che gli scontri a fuoco tra i soldati ivoriani e le truppe francesi presenti nel Paese dal settembre 2002, hanno paralizzato per ore l’aeroporto e il traffico aereo. Il bilancio è di 9 morti e 23 feriti. DOMENICA 7 LUNEDÌ 8 ALFA ROMEO SEGUE DALLA PRIMA E intanto il mondo continuerà... squilibri federali e commerciali degli Usa, acquistando obbligazioni private e titoli pubblici della Repubblica stellata, nella consapevolezza che queste risorse verranno in buona misura usate dagli indebitatissimi americani per finanziare acquisti all’estero, e quindi esportazioni da parte del resto del mondo. L’economia Usa pare quindi destinata ancora per parecchi anni a una crescita finanziata dal debito estero, con le altre grandi aree del pianeta ben disposte a ignorare i crescenti squilibri in nome delle maggiori esportazioni. Sulla base di quanto è a tutt’oggi dato sapere, d’altra parte, la politica economica della seconda Amministrazione Bush non è destinata a significative correzioni rispetto ai quattro anni precedenti. Non solo non si pensa all’introduzione di nuove tasse, ma ci si sforzerà di rendere permanenti i tagli attuati all’inizio del primo quadriennio, mentre le spese per la sicurezza e la difesa saranno ampliate. Considerando l’elevato indebitamento che caratterizza le stesse famiglie, ciò comporterà un ulteriore aggravamento degli squilibri finanziari verso l’estero. Una situazione che induce alcuni analisti a dubitare in merito a una sostenibilità di lungo termine del debito estero e di quello federale Usa, o comunque ad osservare che operando in tal modo gli Usa saranno sempre più dipendenti dalla disponibilità all’acquisto di bond americani da parte di Cina, Giappone e Unione europea, nonché di realtà come Russia e Paesi arabi produttori di petrolio, le cui risorse finanziarie risultano ingigantite dal forte aumento dei corsi del greggio. Per quanto riguarda in senso stretto l’Europa, non v’è dubbio che, almeno nel breve termine, la perdurante disponibilità a importare da parte degli Usa possa essere importante, per quella che a tutt’oggi continua a rappresentare la maggiore area esportatrice del mondo. Resta peraltro l’incognita del continuo indebolimento della valuta Usa, trascinata al ribasso dall’indebitamento estero “benignamente tollerato” dalla Riserva federale. Un indebolimento che non sarà comunque accettato all’infinito, perché non conviene né ai creditori degli Usa né all’economia americana stessa, in quanto se portato all’estremo sarebbe accompagnato da un aumento dei tassi di interesse che colpirebbe proprio quelle famiglie Usa dalla cui costante propensione a spendere dipende a tutt’oggi buona parte della crescita mondiale. Infine, per quanto riguarda l’aspetto microeconomico, i settori produttivi maggiormente beneficiati dalla riconferma dell’attuale Amministrazione dovrebbero essere quello energetico (stimolato dal perdurare di una ripresa che significa purtroppo alti prezzi del greggio), il settore farmaceutico (che eviterà la temuta riforma sanitaria contenuta nel programma del senatore Kerry), oltre naturalmente a quelli collegati alla difesa e alle apparecchiature per la sicurezza. Un altro comparto che dovrebbe trarre notevoli benefici, non solo negli Usa, è infine quello delle banche di investimento, dei fondi e in generale degli investitori istituzionali, giacché la conferma di Bush fa ipotizzare una politica favorevole al mondo della finanza e quindi consolida l’attesa di mercati azionari orientati al rialzo. Antonio Abate SEGUE DALLA PRIMA Formigoni: «Aspettiamo la Fiat». Danuvola: «Ma c’è un problema di credibilità» Martedì 9 novembre si è svolto un consiglio regionale dedicato all’occupazione e, in particolare, al problema Alfa Romeo. Il presidente della Lombardia Roberto Formigoni ha puntualmente ribadito e riconfermato tutti gli impegni assunti dalla Regione per la reindustrializzazione di Arese e l’avvio del polo per la mobilità sostenibile. Alla seduta era presente una numerosa delegazione di lavoratori aderenti ai Cobas che, in mattinata, avevano manifestato davanti alla sede di Arese e incontrato l’amministratore delegato di Fiat Auto, Herbert Demel. Per i lavoratori Formigoni non ha detto nulla di nuovo. Per Corrado delle Donne, dei Cobas, «in Regione si è sbloccata la procedura, nelle prossime settimane vogliamo vedere aziende che si insediano e che assumano i lavoratori». Nel suo intervento il presidente della Lombardia è ritornato alla carica richiamando, con tono piccato, la casa torinese alla sua responsabilità: «Ha abbandonato completamente la Lombardia. La responsabilità sta in capo a chi ha voluto prima acquistare l’Alfa e poi completamente dismetterla». In aula dibattito aperto a tutte le forze politiche. Per l’assessore Zanello «ci sono tutte le condizioni per dare un futuro industriale all’Alfa di Arese». Gli interventi della maggioranza hanno ribadito che quanto è stato sottoscritto dalla Regione, cioè la soluzione del problema occupazionale, troverà esito positivo. Le opposizioni hanno invece insistito soprattutto sul ruolo della Fiat e la credibilità di Formigoni. Per la diossina Chiara Bisogni si è fatto «qualche passo avanti, ma la soluzione è ancora lontana. Noi dobbiamo batterci perché la Fiat mantenga gli impegni e rimanga ad Arese con l’Alfa Romeo». Per Paolo Danuvola, della Margherita, «il problema di Formigoni è la credibilità: un paio d’anni fa annunciava con la stessa sicurezza che dal 2005 sarebbero state immatricolate soltanto auto ad impatto ambientale nullo». Al termine del dibattito è stato approvato un documento che chiede al governo «ulteriori incisive azioni sui vertici Fiat perché ridefiniscano le strategie aziendali», sostenere la reindustrializzazione e la nuova richiesta di cassa integrazione in scadenza alla fine di dicembre. Al termine del consiglio regionale Formigoni ha dichiarato: «Continuo a pensare che Fiat non può semplicemente sottrarsi agli impegni con questa Regione e con dei lavoratori che ha abbandonato senza proferire verbo». [s.m.] LIN FIERA DAL 19 AL 22 NOVEMBREL Futurshow 3004, Milano capitale del futuro Al servizio dell’uomo miliari, sociali, politiche». Insomma, è parso voler indicare il cardinale, se l’Europa è una comunità aperta e collegata con il mondo intero, così anche la cultura è realtà universale e dunque questi due ambiti possono e devono incontrarsi. Come ha peraltro auspicato anche il rettore Lorenzo Ornaghi nel suo discorso inaugurale, evidenziando la forza di un presente in crescita (42.339 sono stati gli studenti iscritti per l’anno 2003-2004, con un 82,88 per cento di gradimento per la qualità della didattica, 6.480 i laureati, 9.549 i nuovi immatricolati) che non deve, però, fare dimenticare «la necessità di articolare servizi che sviluppino la funzione di utilità sociale dell’Università, inserendola nella comunità in cui essa vive e opera». Da qui, il profilo dell’ateneo dei prossimi anni, quelli nei quali, secondo Ornaghi, la Cattolica sarà chiamata «a corrispondere alle funzioni sociali, della ricerca scientifica e della formazione del capitale umano», appunto, attraverso lo strumento chiave della internazionalizzazione e della contestualizzazione europea. Anche perché, come ha richiamato in conclusione nella sua prolusione il giurista e decano degli ordinari dell’ateneo, Piero Schlesinger, affrontando il tema del linguaggio nel suo rapporto con il diritto, «la grave la decadenza in atto, ed anzi in accentuazione, chiede di proporre e sostenere politiche di alto spessore». Annamaria Braccini In consiglio regionale T ALENTO, tecnologia, tolleranza. Le porte d’accesso al futuro» è il tema del Futurshow 3004, che si svolgerà a Milano dal 19 al 22 novembre. Un’occasione per avventurarsi alla scoperta di quello che ci aspetta, una sorta di macchina del tempo più o meno virtuale. Per cinque giorni Futurshow sperimenta la “teoria delle tre T” elaborata da Richard Florida, docente all’Università di Pittsburgh, secondo la quale innovazione e sviluppo si producono nelle comunità che sanno integrare talento, tecnologia e tolleranza. Con questo obiettivo Futurshow, giunto all’ottava edizione, elegge Milano capitale del futuro, proponendo una formula nuova con un cuore espositivo nella Fiera Milano (padiglione 17, dalle 10 alle 18) e una serie di eventi proposti per coinvolgere l’intera città e tracciare una mappa dell’innovazione: aziende, istituzioni pubbliche e private, centri culturali e di intrattenimento. La T della tolleranza viene declinata da Futurshow insieme con un partner d’eccezione, “No Excuse 2015”, la Campagna del millennio delle Nazioni Unite. Con l’Onu e con il Wwf, che da sempre collabora con la manifestazione, verrà lanciata in Italia la campagna per il raggiungimento degli otto obiettivi per la salvezza del pianeta, come le otto grandi porte che verranno posate in Fiera a simboleggiare ciascuno dei temi. L’intrattenimento è presente con i game, l’home video, il cinema, la musica, la televisione e lo sport, il cui futuro è profondamente legato allo sviluppo della tecnologia. Allo sport è dedicata un’intera area, “Sport World”, che sarà allestita come una grande galleria attraverso immagini, prodotti, servizi. Tv digitale terrestre, telefoni cellulari, canali satellitari, Internet, radio sono i mezzi sui quali corre la passione del pubblico. Per mettere in luce la capacità di innovazione delle imprese e l’importanza della formazione per le nuove generazioni, in occasione di Futurshow, Assolombarda propone un Teatro dell’innovazione, dove si alternano le testimonianze di protagonisti del mondo dell’impresa; un’edizione speciale di “Orientagiovani” sulla chimica per i ragazzi delle scuole superiori; la “Città dei mestieri”; “Porte aperte al futuro”, iniziativa che apre ai giovani nei giorni della manifestazione gli stabilimenti e i centri di ricerca di importanti realtà produttive del territorio; “Movie & Co”. concorso per giovani “film maker” che vuole rivitalizzare il cinema industriale. Quest’anno, grazie alla collaborazione con l’assessorato Sport e Giovani del Comune, si svolge la prima edizione di “Creami”, Milano accoglie i giovani creativi, un festival dove i ragazzi possono esprimere il loro talento in varie discipline utilizzando sedi alle quali normalmente non hanno accesso. In occasione della Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, sabato 20 e domenica 21 novembre migliaia di volontari di Telefono Azzurro saranno presenti in oltre mille piazze italiane con l’iniziativa di sensibilizzazione “Accendi l’Azzurro” e l’attesa offerta di candele. Anche quest’anno la tradizionale campagna di Telefono Azzurro Onlus, sostenuta dal contributo di Aurora Assicurazione, servirà a sostenere l’operato dell’associazione, che si finanzia esclusivamente mediante contributi privati, e a potenziarne la presenza territoriale, oltre alle attività di aiuto e ascolto svolte quotidianamente a favore di bambini e adolescenti. Le candele simbolo di speranza, profumate e bicolori, saranno offerte in confezioni realizzate in Pet riciclato: una piccola attenzione per rispettare l’ambiente, grazie alla collaborazione con Corepla e Assoplast. La confezione, personalizzata con il logo e i numeri di Telefono Azzurro, si potrà poi riutilizzare come portapenne, un utile memo da scrivania con i numeri telefonici dedicati ai più piccoli e alle loro famiglie. Dal 15 novembre informazioni sul punto di distribuzione più vicino telefonando al Numero Verde 800.967.575 (www.azzurro.it). liturgia, la catechesi, la pastorale della famiglia e la pastorale dei giovani con relazioni di sociologi, teologi, moralisti, esperti di pastorale dei giovani, dei fidanzati e della famiglia. È stato presentato il «libretto» che contiene gli adattamenti liturgici e che sarà disponibile nelle librerie cattoliche in vista del 28 novembre. Adattamenti – Il nuovo testo del «rituale» fu approvato dall’assemblea della Cei nel maggio scorso. La celebrazione del matrimonio non subisce una rivoluzione, ma un adattamento alla situazione sociologica e religiosa. «La Chiesa», spiega don Sergio Nicolli, direttore dell’ufficio per la famiglia, «ha adattato il rito per adeguare la celebrazione del matrimonio a una teologia e a una spiritualità coniugale che si è molto sviluppata in questi anni. Non c’è uno sconvolgimento, ma un rinnovamento per ribadire che il matrimonio è una vera e propria consacrazione nel Signore». Tre le tipologie: il matrimonio tra persone che hanno già compiuto un significativo cammino di fede nella comunità parrocchiale; quello richiesto da persone che, pur non avendo maturato un chiaro orientamento cristiano e non vivendo una piena appartenenza alla Chiesa, desiderano la celebrazione religiosa essendo battezzati e non rifiutando esplicitamente la fede; quello tra una parte cattolica e una non battezzata. Le novità – Quella più evidente è la nuova formula del consenso. Gli sposi non diranno più «Io prendo te, N.» ma «Io accolgo te, N.» perché «accogliere» è un verbo meno “possessivo”, esprime un atteggiamento più delicato e più tenero, nella linea del dono reciproco che gli sposi fanno delle loro vite, come dire: «Ti accolgo come un dono». La celebrazione può iniziare dal fonte battesimale dove gli sposi tengono in mano il cero battesi- male perché il matrimonio è un Sacramento non avulso, ma strettamente legato al battesimo. C’è anche una più ampia scelta di letture bibliche ispirate al cammino di fede e di amore che gli sposi sono chiamati a percorrere. La preghiera di benedizione è preceduta dalle litanie dei Santi (come nella consacrazione episcopale e sacerdotale) e dall’invocazione allo Spirito Santo. Come prima, si può celebrare solo la liturgia della Parola senza l’Eucaristia, quando uno degli sposi non crede o appartiene a un’altra confessione. Si vuole così rispettare la sensibilità degli sposi che spesso ammettono di non aver fatto un vero cammino di fede e chiedono il Sacramento, ma solo con la celebrazione della Parola. Non si tratta di sposi di serie A e di serie B, ma di una celebrazione più adeguata alla situazione religiosa delle persone. Pier Giuseppe Accornero LINFANZIAL Il 20 e 21 “Accendi l’Azzurro” Riforma: rito del matrimonio, ecco tutte le novità uno battezzato e uno non battezzato. La Chiesa vuole rivedere i rapporti con i giovani per aiutarli «a superare i rischi della superficialità, della fragilità e dei sempre più frequenti fallimenti della famiglia. È necessario che le diverse competenze ecclesiali collaborino per accompagnare i fidanzati nel cammino di formazione e nelle varie fasi della vita umana e cristiana nel matrimonio». «Celebrare il “mistero grande” dell’amore» è il titolo del convegno che ha impegnato a Principina 600 delegati delle 227 diocesi e dei movimenti e che è stato promosso dagli uffici nazionali per la 11 INIZIATIVA Il nuovo direttorio sulle comunicazioni sociali della Cei SILVIO MENGOTTO C OMUNICAZIONE e missione» è il recente direttorio della Conferenza episcopale italiana presentato sabato 6 novembre, presso la Fondazione Lazzati da Francesco Ognibene, giornalista di «Avvenire» e da don Gianni Zappa, responsabile dell’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali. Il documento, frutto di un lungo periodo di gestazione, non è un’opportunità di riflessione estemporanea offerta alla Chiesa, ma l’occasione per un rinnovamento e conversione pastorale del suo modo di essere e di comunicare. Nelle nuove autostrade dell’informazione (stampa, Internet, televisione, radio, ecc.) può transitare una realtà virtuale che potrebbe oscurare, distorcere, quella reale. Si legge nel primo capitolo: «In particolare, i media si presentano come elementi decisivi nel definire i processi di cittadinanza e nel ridisegnare le forme di mediazione dell’orientamento culturale, sociale e politico. Proprio perché così potenti, i media possono comportare non pochi rischi, ad esempio inducendo a una sorta di evasione dalla realtà o, paradossalmente, all’isolamento. Se usati per condizionare la vita democratica, politica ed economica, possono risultare devastanti per i singoli come per il sistema sociale». Il pericolo per i cristiani è quello di perdere il treno della storia che, grazie anche ai nuovi media, corre molto veloce. Il documento è un appello alla concretezza, ricco di stimoli e suggerimenti pratici affinché le comunità cristiane si attrezzino per affrontare questa sfida antropologica. I media «non sono semplici strumenti neutri; essi sono al tempo stesso mezzo e messaggio, portatori di una nuova cultura che nasce, prima ancora che dai contenuti, dal fatto stesso che esistono nuovi modi di comunicare, con nuovi linguaggi, nuove tecniche, nuovi atteggiamenti psicologici». Accettare la sfida anche per non annegare nello stordimento mediatico. L’idea proposta è quella di sviluppare «un piano integrato per le comunicazioni sociali, a partire dal quale realizzare una programmazione pastorale capace di coniugare fede e cultura, di capire e parlare i nuovi linguaggi mediatici, di formare operatori pastorali» (cap. V). Giovanni Paolo II afferma che «in questo campo servono operai che, con il genio della fede, sappiano farsi interpreti delle odierne istanze culturali, impegnandosi a vivere questa epoca della comunicazione non come tempo di alienazione e di smarrimento, ma come tempo prezioso per la ricerca della verità e per lo sviluppo della comunione tra le persone e i popoli». C’è la necessità di inserire questa sensibilità nell’ordinaria pastoralità delle comunità parrocchiali anche per superare una certa innegabile diffidenza e indifferenza verso i media cattolici, che si registra anche tra i fedeli stessi. La concretissima proposta, che il documento formula, è quella di inserire nella pastorale delle parrocchie e della diocesi una nuova figura dell’animatore della comunicazione e della cultura che va individuata «in particolare tra i giovani», rimotivando anche «i diffusori della stampa cattolica». Secondo il Direttorio la figura dell’animatore non è quella del venditore dei giornali, ma una persona che, anche coordinandone altre, renda consapevole la comunità del fatto che ciò che si legge, la Tv che si guarda, la cultura che si “respira” non sono irrilevanti per la fede. A tal fine l’animatore usa e diffonde i media cattolici, promuove la lettura, sensibilizza genitori e famiglie sull’importanza di una scelta dei mezzi di comunicazione ispirata alla propria fede, si aggiorna sui film, spettacoli, palinsesti televisivi, nuovi libri, consiglia e orienta, organizza mostre, dibattiti e iniziative. Non si tratta di creare nuove strutture, ma nuovi stili e attenzioni per comunicare agli uomini e alle donne del nostro tempo. Altro suggerimento concreto del documento è rivolto agli Uffici diocesani per le comunicazioni sociali al fine di collegarsi, sviluppando sinergie permanenti con le parrocchie e di dotarsi di «un osservatorio permanente per la comprensione del fenomeno comunicativo». Un’ultima attenzione il documento la rivolge anche ai settimanali cattolici che «oggi vivono una fase di rinnovamento in un contesto di molteplici e differenziate presenze mediatiche con cui sono chiamati a crescere nella collaborazione e nella sinergia». ilnostro tempo SEGUE DALLA PRIMA Milano. Tre ordigni scoppiano nella notte a Milano. Il primo è esploso non lontano dal carcere di San Vittore; il secondo in un camion dei rifiuti, la terza bomba-carta ha danneggiato un’agenzia di lavoro interinale. Eindhoven (Olanda). Un ordigno esplode in una scuola islamica del sud dell’Olanda. Forse una ritorsione contro la comunità islamica collegata all’assassinio del regista Theo Van Gogh (nella foto), vittima dell’estremismo musulmano, per un suo film sul- ma è anche un dono per la condizione delle donne nell’Islam. la società. Guardiamo con fiducia al futuro delle coppie che vogliono fondare la loro vita sul matrimoNapoli. La nio cristiano. Il nuovo rito MARTEDÌ Camorra tor- vuole esprimere una na ad uccide- realtà più ricca dal punto re: un triplice omicidio a Scampia, il di vista del contenuto criquartiere dove negli ultimi 15 giorni ci so- stiano e più attenta alle no state ben sette esecuzioni malavitose. Si tratta di un nuovo episodio della faida diverse situazioni». Giovani più consapeinterna al clan Di Lauro, che negli ultimi tempi sta insanguinando la zona. Mila- voli – Ai giovani che si no. Quindici giorni di sospensione. Que- preparano al matrimonio sta la “punizione” per i cinque studenti (aggiunge il vescovo) la colpevoli di aver allagato, nella notte tra Chiesa chiede «di partire il 16 e il 17 ottobre, il liceo milanese dalla celebrazione per un Parini per eviatre un compito in classe. cammino verso una fede Ma potranno tornare a scuola dopo un più matura e consapevocorso di recupero. le». Si guarda in modo diverso anche a chi vuole sposarsi in chiesa ma non pratica la fede, e anche ai fidanzati che sono 9 Domenica 14 Novembre 2004 n. 41 LE NOSTRE RUBRICHE il nostro tempo di no la Mi Direttore responsabile Giuseppe DEL COLLE Vicedirettore Claudio MAZZA DIREZIONE, REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE Via Antonio da Recanate 1 - 20124 Milano Tel. 02.67.13.16.51 - Fax 02.66.98.39.61 E-mail: [email protected] Una copia € 0,80 - Arretrati € 1,60 EDITORE I.T.L. Spa - Via Antonio da Recanate 1 - 20124 Milano Presidente: Luigi Testore - Amministratore Delegato: Piero E. 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