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CARITAS
Cammini
di prossimità
VOLONTARI
Questo è
il “mio” Iraq
ilnostro
tempo
€ 0,80
DOMENICA 14 NOVEMBRE 2004 - ANNO 9 - NUMERO 41
o
n
la
i
M
di
Comunione, attenzione concreta
verso i fratelli, preghiera. Questi i
tre pilastri indicati dal cardinal Tettamanzi nel corso del convegno
diocesano della Caritas, perché ogni comunità sia missionaria.
Un anno fa venivano uccisi a Nassiriya 19 italiani. Anna Prouse era là, partita come volontaria della Croce Rossa. Il racconto del suo
impegno al servizio del ministero
L’Editore si impegna a pagare le copie non recapitate
della Sanità iracheno.
Poste Italiane Spa - Sped. in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46)
AMERICA
SETTIMANALE
art. 1, comma 1, DCB Milano
La rielezione di George Walker Bush è stata fortemente favorita dall’impegno dei
neoconservatori evangelici in nome dei valori tradizionali. La reazione europea
Il voto “religioso”
50 anni, nel corso dei
quali è esplosa fra l’altro
la piaga mondiale dell’aborto e la scienza ha fatto passi da gigante nella
manipolazione genetica
dell’embrione e della vita
in generale. Questo spiega perché Bush si sia
schierato decisamente
con il credo “neoconservatore” che privilegia,
accanto ai “valori” della
patria e della democrazia
(che oggi impegnano alla
guerra contro il terrorismo), quelli della famiglia e del matrimonio, e
in generale della concezione dell’uomo nel solco
cere di vivere. La loro origine è piuttosto in un
comandamento religioso, quello di adempiere
in se stessi e negli altri la
redenzione. L’obbligo religioso della rinuncia è
sostituito dall’obbligo religioso della plenty (abbondanza); alla austerity
è subentrato l’obbligo religioso di espandersi e di
fruire dei beni della vita.
Perciò l’americano è antisocialista».
Non è difficile riconoscere in questa lunga citazione tutti i motivi
“profani” della vittoria di
Bush, motivati religiosa-
ECONOMIA
Un Paese indebitato, ma potente. Il dollaro debole
E intanto il mondo continuerà
a finanziare gli Stati Uniti
ANTONIO ABATE
A livello macroeconomico, la rielezione presidenziale di George W. Bush
non dovrebbe comportare,
sul piano reale, un significativo mutamento del quadro attuale, che vede le
maggiori aree economiche
del pianeta caratterizzate
da ritmi espansivi nettamente differenziati. Questo almeno secondo la
maggioranza degli analisti.
La crescita dovrebbe mantenersi assai vivace in
Giappone e nell’Asia continentale, trainati dalla dinamica dell’economia cinese e dal perdurare delle
consistenti esportazioni
verso gli Stati Uniti. Questi, poi, dovrebbero chiudere l’anno con una crescita del Pil vicina al 4,5
per cento, mentre le prospettive per il 2005, pur ipotizzando un lieve rallentamento, fanno ipotizzare
una dinamica superiore al
3,5 per cento. Il Pil del-
PANE al PANE
Quei silenziosi
“vecchi ex-Dc”
S
mente: il suo stesso rinascere in Cristo (il presidente è un born again
in un’associazione evangelica dopo esperienze di
alcool e di droga), la sua
fede nell’utilità sociale
del taglio delle imposte,
la decisione di entrare in
guerra con l’Iraq per esportarvi la democrazia,
la sua convinzione del
ruolo “redentivo” dell’America nel mondo, il suo
“antisocialismo” in nome
del “capitalismo compassionevole”.
Ma c’è di più. Non sono passati invano dal
«De America» di Piovene
lasciata in ombra e di cui
solamente la Resurrezione si illumina, un Cristo
tutto guaritore e tutto
redentore. Una religione
siffatta impronta anche
gli aspetti profani della
vita. L’obbligo del benessere, il rifiuto di accontentarsi del grado sociale raggiunto, l’imperativo
quasi ascetico di arricchire, di spendere, di acquistare nuovi prodotti
facendo così di sé stessi
uno strumento nuovo di
affrancamento collettivo,
non sono collegati al pia-
BEPPE DEL COLLE
George Walker Bush
ha vinto, al termine di
un conflitto elettorale
pienamente democratico
dall’inizio alla fine. Ha
battuto lo sfidante John
Kerry con un buon margine nel voto per i “grandi elettori” dei singoli
Stati, e con un vantaggio
di tre milioni e mezzo di
voti popolari. Dunque, onore e lode a lui.
In questi giorni si è letto e sentito di tutto, e
non ripeteremo analisi
particolari sui motivi
contingenti e personali e
sulle radici storiche e generali del consenso ricevuto dal presidente rieletto. È forse naturale
che da un giornale come
il nostro i lettori si aspettino, invece, qualcosa di più rispetto a un
dato che è emerso da
queste elezioni in misura
inaspettata per la maggior parte dell’opinione
pubblica fuori dell’America, e in particolare in
Europa.
Il dato cui ci riferiamo
è quello “religioso”, di cui
in questo stesso numero
de «il nostro tempo» si illustrano ampiamente le
motivazioni, e che qui
vorremmo
analizzare
nella sua sostanza più
vera e “antica”, che ne
spiega anche la “modernità”. Possiamo farlo
partendo da una citazione da un libro uscito più
di mezzo secolo fa (per
l’esattezza nel 1953): «De
America», in cui il giornalista italiano forse più
famoso di quel tempo,
Guido Piovene, raccolse
un centinaio di suoi articoli apparsi nei due anni
precedenti sul «Corriere
della Sera».
La citazione è questa,
un po’ lunga ma ne vale
la pena: «…il Cristo americano è un Cristo senza
croce, che nasce, si direbbe, dal suo trionfo sul
dolore e sulla morte, un
Cristo la cui Passione è
U «LA STAMPA» di lunedì scorso il direttore Marcello
Sorgi ha lanciato un messaggio in una bottiglia a quello che resta della Dc, facendo anche dei nomi: De Mita, Martinazzoli, Rognoni, Rosi Bindi, Andreotti, Colombo,
Casini e Follini. Il messaggio è questo: perché non avete finora detto nulla sulla nuova “questione religiosa”, suscitata dall’”incidente” di Buttiglione in Europa?
Il trabocchetto, sia detto senza nessun riferimento specifico a Sorgi, che anzi ponendo una domanda interessante non fa che il suo mestiere, consiste in questo: mentre i
vecchi Dc stanno zitti su un argomento che dovrebbe toccarli molto da vicino (i rapporti fra politica e fede, fra istituzioni civili e Chiesa…) in esso sguazzano personaggi come Giuliano Ferrara, ateo dichiarato e fino a ieri del tutto
indifferente a temi del genere, che coglie due piccioni con
una fava: gioisce per il trionfo “evangelico” di Bush negli
Stati Uniti e si propone come alleato di Buttiglione in un movimento che dovrebbe ripetere in Italia il neoconservatorismo religioso americano.
Il mistero si può spiegare così: Ferrara può parlare liberamente di una questione che non lo compromette in nessun modo, mentre a De Mita & C. ricorda momenti angosciosi: De Gasperi in disaccordo con Pio XII sulle elezioni a
Roma, Rumor in affanno con Paolo VI sul divorzio, Andreotti sull’aborto. Non era in ballo allora solo un posto a
Bruxelles, ma il credito di un partito verso il suo mondo.
della tradizione biblica.
Va osservato che tutto
questo è particolarmente
interessante quando è
riferito proprio all’american way of life dell’ultimo secolo. Gli Stati Uniti sono stabilmente al
primo posto mondiale
nel numero dei divorzi in
proporzione alla popolazione complessiva. Sono
di gran lunga (insieme
alla Colombia) il Paese
dove si consumano più
delitti di sangue, mentre
è libero e fiorentissimo il
commercio delle armi
“private”. Quando nessun Paese dell’Unione
europea conserva nei
suoi Codici la pena di
morte, essa è correntemente praticata in tutti
gli States, nel pieno silenzio dei neo-cons evangelici.
Quanto all’aborto, è in
trenta di quegli States
che si pratica la orrenda
partial birth abortion di
cui parla in altra pagina
del giornale Ida Molinari;
e tutti sanno che l’America è di gran lunga in testa nel progresso scientifico rispetto alla ricerca
sugli embrioni. Infine,
anche se il problema suscita giustamente ben
poco interesse in Italia, il
matrimonio fra omosessuali è già stato accettato in California, ed è stato oggetto di undici referendum in altrettanti
Stati il 2 novembre (con
«no» secchi dappertutto).
Diciamo tutto questo
con una sola intenzione:
quella di frenare eccessivi entusiasmi (anche in
ambito cattolico) per un
risultato elettorale di tipo “religioso” che riguarda particolarmente quel
Paese, e privilegia determinati ambiti dell’etica
cristiana trascurandone
altri non meno importanti: la giustizia, il rifiuto della guerra, la pace
(fondata sul perdono), il
rispetto della vita in ogni
caso e in ogni luogo (anche in Iraq, oggi).
George W. Bush (Sir,) rieletto presidente degli Stati Uniti con un largo distacco su John Kerry
RIFORMA
Rito del matrimonio,
ecco tutte le novità
l’Eurosistema, per contro,
non dovrebbe discostarsi
più di tanto da un 2,2 per
cento circa, sia nel 2004
sia nel prossimo anno.
Può sembrare parados-
ministrazione repubblicana, orientata a un ulteriore incremento della spesa
militare e a un cospicuo
sostegno fiscale dei consumi interni, si assisterà a
un aggravarsi dei due “deficit gemelli” (della Bilancia
commerciale e del governo
federale) che a più riprese
sono stati additati come
potenziali fattori di rilevante instabilità del sistema economico e finanziario internazionale.
In realtà, molti osservatori restano convinti del
fatto che, in una prospettiva di medio termine, la
situazione sia sostenibile,
perché i più rilevanti partner internazionali degli Usa, in particolare Cina e
Giappone, ma per molti
versi la stessa Europa,
non hanno alcun interessale affermare che l’econo- se a un avvitamento della
mia mondiale dovrebbe situazione e sono ben diproseguire la sua fase di sposti a finanziare gli
sviluppo accelerato (Ue esclusa), considerando che
SEGUE A PAG. 11
con la conferma dell’Am-
ATENEO
L’Università cattolica proiettata verso un futuro anche europeo
FUORI dai DENTI
TRE ATTENTATI, ALLARME TERRORISMO
PIER G. ACCORNERO
Il matrimonio religioso
in Italia è in costante diminuzione, anche se continua a essere preferito a
quello civile. La Chiesa è
preoccupata per questo
segnale di allarmante secolarizzazione e di progressiva scristianizzazione, tipiche di molti Paesi
europei. «Senza legami
duraturi una società non
può funzionare» e il nuovo
rito del matrimonio cristiano «può essere la risposta alla crescita delle
convivenze e alla diminuzione dei matrimoni religiosi». Ne è convinto monsignor Giuseppe Betori,
segretario della Conferenza episcopale. La Cei dal 6
all’8 novembre a Principina (Grosseto), ha promosso un convegno nazionale
di studio e presentazione
del nuovo rito del Sacramento che entrerà in vigore il 28 novembre, prima domenica di Avvento.
ANNAMARIA BRACCINI
brogio, presieduta dal cardinal Tettamanzi, che ha voluto subito ricordare il dovere della Cattolica, «nel suo
prezioso servizio al Paese e
alla Chiesa», di rispondere
«al crescente bisogno di verità e di senso, sempre vivo
anche nelle situazioni più
complesse e talvolta contraddittorie della nostra attuale società».
Una realtà sottolineata
dall’arcivescovo, nella veste
di presidente dell’Istituto
Toniolo, ente fondatore dell’Università, anche durante
il suo saluto nell’Aula magna dell’ateneo, intitolato
«L’Europa, comunità spirituale». E, infatti, proprio nel
riferimento all’orizzonte europeo, Tettamanzi ha approfondito la sua riflessione,
Lorenzo
Ornaghi,
rettore
dell’Università
cattolica,
durante
l’inaugurazione
del nuovo anno
accademico
raccomandando la necessità «di aprirsi prontamente
alle problematiche inedite
del mondo attuale con coraggio e lungimiranza».
Un “nuovo” costruito nell’inscindibile intreccio di fede e ragione, che delinea «la
fondamentale
vocazione
culturale dell’Uc», ha proseguito l’arcivescovo. «Vocazione che consiste nel mettere
la scienza al servizio dell’uomo, per promuoverne la crescita in riferimento ai valori
propri della persona, per
«Senza legami
duraturi una società
non può funzionare»
Le cifre – Secondo l’Istat nel 2002 sono stati
190.879 i matrimoni celebrati in chiesa e 74.756
i «sì» pronunciati in Comune. Per il 2003 non ci
sono cifre definitive: i
nuovi matrimoni sono
stati circa 261.600 e il
rapporto tra civile e religioso non si discosta
molto dal 2002. Negli ultimi anni c’è stata una
costante diminuzione dei
primi e una progressiva
crescita dei secondi: nel
1998 i matrimoni religiosi furono 217.492 e quelli civili 59 mila; nel 2000
le nozze religiose furono
212 mila e nel 2001 quasi 191 mila.
Sacramento in crisi –
Nonostante questi dati,
mons. Betori si dice «fiducioso» e spiega: «Nella nostra cultura questi legami
sono in crisi, ma senza di
essi la società non cresce». L’attenzione della
Chiesa verso le coppie si
spiega «con la crisi del Sacramento: poiché la realtà
del matrimonio è in grande difficoltà nella società,
abbiamo bisogno di ridire
la verità sul senso del matrimonio e il rito è il modo
con cui la Chiesa esprime,
al massimo grado, la sua
comprensione sul matrimonio». Il nuovo rito non
è solo un cambiamento
lessicale ma «è una risposta alla crisi del matrimonio. Invitiamo i fidanzati a
fare una vera preparazione per celebrare il matrimonio comprendendo la
sua verità più profonda: è
un dono di Dio agli sposi,
SEGUE A PAG. 11
FACCENDINI E BRIZZOLARI
Al servizio dell’uomo
Un’università aperta al
futuro e, proprio per questo,
attenta a incrementare e valorizzare i suoi legami internazionali, anzitutto, quelli
con l’Europa. E ancora, sviluppo e innovazione nel solco di una tradizione prestigiosa, ricerca di eccellenza e
quotidiana passione formativa. Così l’Università dei
cattolici italiani vive il suo
presente e immagina il futuro, come è chiaramente emerso, il 9 novembre, durante l’inaugurazione dell’anno accademico 20042005.
Una giornata importante,
nell’ottantesimo anniversario del riconoscimento giuridico dell’ateneo, iniziata con
la tradizionale celebrazione
nella basilica di Sant’Am-
La risposta della Chiesa alla crisi
svilupparne le capacità intellettuali e le risorse pratiche in ordine a un agire che
sia competente, libero e responsabile, giusto e solidale». E citando, non a caso, il
filosofo Romano Guardini,
“uomo europeo”, l’arcivescovo ha aggiunto: «Il nucleo
cristiano è elemento costituivo dello spirito europeo.
Quello delle radici cristiane
non è un problema nominalistico, ma reale ed è affidato a ogni popolo. Certo, le
Costituzioni possono o meno inserirlo nel loro dettato,
ma la responsabilità di tutti, a cominciare dai cristiani,
è proprio quella di dimostrare che tali radici non sono morte e che devono essere rispettate nelle scelte fa-
I nuovi vicari
di Sesto e Rho
Da sinistra, don Faccendini, il cardinale e mons. Brizzolari
Al termine del Pontificale in Duomo nella solennità di San Carlo Borromeo, il card. Dionigi Tettamanzi ha comunicato la nomina
di due nuovi Vicari episcopali di Zona: mons. Angelo Brizzolari,
che subentra a mons. Franco Monticelli come Vicario episcopale
della Zona pastorale IV (Rho) e don Carlo Faccendini, che subentra a mons. Antonio Barone come Vicario episcopale nella Zona
pastorale VII (Sesto San Giovanni). I nuovi vicari episcopali di zoSEGUE A PAG. 11 na inizieranno il loro mandato a partire dal primo gennaio 2005.
7
GIORNI
IN BREVE
Brescia. Un
muratore di
origine albanese accoltella a morte la figlia di cinque mesi, perché aveva forti dubbi riguardo alla paternità della bambina. Ad
accusare il marito, la madre della piccola che, dopo aver tentato, in un primo
momento, di coprire il coniuge, crolla e
confessa l’omicidio. Amsterdam. Theo
van Gogh, cineasta di 47 anni e pronipote del grande pittore impressionista,
viene ucciso per strada da un ragazzo
di ventisei anni, un marocchino con la
doppia nazionalità, che prima lo accoltella e poi spara contro di lui alcuni colpi di pistola.
MERCOLEDÌ
3
GIOVEDÌ
4
Milano. L’oncologo ed ex
ministro Umberto Veronesi
(nella foto), si schiera a favore dei cibi transgenici,
in aperto contrasto con un
decreto del ministro dell’Agricoltura Gianni Alemanno,
che pone dei limiti alla diffusione degli Ogm
in difesa degli alimenti e dell’agricoltura naturale. Kabul. Nella capitale afghana è stata ufficialmente dichiarata la vittoria del
presidente Hamid Karzai per le elezioni del
9 ottobre scorso. La vittoria è stata decretata
con oltre il 55 per cento dei voti.
Trieste.
Il
presidente
della Repubblica italiana Carlo Azeglio Ciampi, si è
recato a Trieste, per festeggiare il cinquantesimo anniversario del ritorno all’Italia della città. Trieste fu infatti occupata nel 1954 dalle truppe del maresciallo Tito, sanguinario dittatore della
ex-Jugoslavia. Il dittatore tenne la città in
“bilico” fra Occidente e mondo comunista. Venne dal trionfale ingresso dei bersaglieri. Bagdad. Tre soldati inglesi
vengono barbaramente uccisi durante
l’ennesimo attacco suicida, avvenuto a
sud della capitale. Durante l’agguato altri otto militari sono rimasti feriti.
VENERDÌ
5
SABATO
6
Napoli. Una ragazza di
quindici anni finisce in carcere per omicidio. Secondo
l’accusa avrebbe ucciso, Salvatore Albinodi 17 anni, assassinato dal padre della ragazza, dopo che quest’ultima
l’aveva accusato del furto del suo motorino.
Washington. Il segretario dell’Onu Kofi Annan (nella foto) scrive al presidente americano
Bush chiedendo di non attaccare Falluja. Secondo Annan, l’assedio alla città potrebbe esasperare il popolo iracheno e compromettere
le elezioni politiche di gennaio in Iraq.
Roma. Durante una manifestazione
per le strade di Roma, organizzata per
protestare contro la precarietà del lavoro,
si sono registrati alcuni momenti di tensione: alcuni manifestanti, per esprimere il loro dissenso, hanno letteralmente saccheggiato un supermercato e una libreria Feltrinelli. Abidjan (Costa d’Avorio). Dopo due anni riesplode la guerra civile nella Costa d’Avorio, dopo che gli
scontri a fuoco tra i soldati ivoriani e le
truppe francesi presenti nel Paese dal settembre 2002, hanno paralizzato per ore
l’aeroporto e il traffico aereo. Il bilancio è
di 9 morti e 23 feriti.
DOMENICA
7
LUNEDÌ
8
ALFA ROMEO
SEGUE DALLA
PRIMA
E intanto
il mondo
continuerà...
squilibri federali e commerciali degli Usa, acquistando obbligazioni private e titoli pubblici della
Repubblica stellata, nella
consapevolezza che queste risorse verranno in
buona misura usate dagli
indebitatissimi americani
per finanziare acquisti all’estero, e quindi esportazioni da parte del resto del
mondo. L’economia Usa
pare quindi destinata ancora per parecchi anni a
una crescita finanziata
dal debito estero, con le
altre grandi aree del pianeta ben disposte a ignorare i crescenti squilibri
in nome delle maggiori esportazioni.
Sulla base di quanto è a
tutt’oggi dato sapere, d’altra parte, la politica economica della seconda Amministrazione Bush non è destinata a significative correzioni rispetto ai quattro
anni precedenti. Non solo
non si pensa all’introduzione di nuove tasse, ma ci
si sforzerà di rendere permanenti i tagli attuati all’inizio del primo quadriennio, mentre le spese per la
sicurezza e la difesa saranno ampliate. Considerando l’elevato indebitamento che caratterizza le
stesse famiglie, ciò comporterà un ulteriore aggravamento degli squilibri finanziari verso l’estero. Una situazione che induce
alcuni analisti a dubitare
in merito a una sostenibilità di lungo termine del
debito estero e di quello federale Usa, o comunque
ad osservare che operando in tal modo gli Usa saranno sempre più dipendenti dalla disponibilità all’acquisto di bond americani da parte di Cina,
Giappone e Unione europea, nonché di realtà come Russia e Paesi arabi
produttori di petrolio, le
cui risorse finanziarie risultano ingigantite dal forte aumento dei corsi del
greggio.
Per quanto riguarda in
senso stretto l’Europa,
non v’è dubbio che, almeno nel breve termine, la
perdurante disponibilità a
importare da parte degli
Usa possa essere importante, per quella che a
tutt’oggi continua a rappresentare la maggiore area esportatrice del mondo. Resta peraltro l’incognita del continuo indebolimento della valuta Usa,
trascinata al ribasso dall’indebitamento estero “benignamente tollerato” dalla Riserva federale. Un indebolimento che non sarà
comunque accettato all’infinito, perché non conviene né ai creditori degli Usa
né all’economia americana
stessa, in quanto se portato all’estremo sarebbe accompagnato da un aumento dei tassi di interesse che colpirebbe proprio
quelle famiglie Usa dalla
cui costante propensione a
spendere
dipende
a
tutt’oggi buona parte della
crescita mondiale.
Infine, per quanto riguarda l’aspetto microeconomico, i settori produttivi maggiormente beneficiati dalla riconferma dell’attuale Amministrazione
dovrebbero essere quello
energetico (stimolato dal
perdurare di una ripresa
che significa purtroppo alti prezzi del greggio), il settore farmaceutico (che eviterà la temuta riforma sanitaria contenuta nel programma del senatore
Kerry), oltre naturalmente
a quelli collegati alla difesa
e alle apparecchiature per
la sicurezza. Un altro comparto che dovrebbe trarre
notevoli benefici, non solo
negli Usa, è infine quello
delle banche di investimento, dei fondi e in generale degli investitori istituzionali, giacché la conferma di Bush fa ipotizzare una politica favorevole al
mondo della finanza e
quindi consolida l’attesa di
mercati azionari orientati
al rialzo.
Antonio Abate
SEGUE DALLA
PRIMA
Formigoni: «Aspettiamo
la Fiat». Danuvola: «Ma c’è
un problema di credibilità»
Martedì 9 novembre si è svolto un consiglio regionale dedicato all’occupazione e, in particolare, al problema Alfa Romeo. Il presidente della Lombardia Roberto Formigoni ha puntualmente ribadito e riconfermato tutti gli impegni assunti dalla Regione per la reindustrializzazione
di Arese e l’avvio del polo per la mobilità sostenibile. Alla seduta era presente una numerosa
delegazione di lavoratori aderenti ai Cobas che,
in mattinata, avevano manifestato davanti alla
sede di Arese e incontrato l’amministratore delegato di Fiat Auto, Herbert Demel. Per i lavoratori Formigoni non ha detto nulla di nuovo. Per Corrado delle Donne, dei Cobas, «in Regione si è
sbloccata la procedura, nelle prossime settimane
vogliamo vedere aziende che si insediano e che
assumano i lavoratori».
Nel suo intervento il presidente della Lombardia è ritornato alla carica richiamando, con tono piccato, la casa torinese alla sua responsabilità: «Ha abbandonato completamente la Lombardia. La responsabilità sta in capo a chi ha voluto prima acquistare l’Alfa e poi completamente dismetterla». In aula dibattito aperto a tutte le
forze politiche. Per l’assessore Zanello «ci sono
tutte le condizioni per dare un futuro industriale
all’Alfa di Arese». Gli interventi della maggioranza hanno ribadito che quanto è stato sottoscritto dalla Regione, cioè la soluzione del problema occupazionale, troverà esito positivo. Le
opposizioni hanno invece insistito soprattutto sul
ruolo della Fiat e la credibilità di Formigoni. Per
la diossina Chiara Bisogni si è fatto «qualche
passo avanti, ma la soluzione è ancora lontana.
Noi dobbiamo batterci perché la Fiat mantenga
gli impegni e rimanga ad Arese con l’Alfa Romeo». Per Paolo Danuvola, della Margherita, «il
problema di Formigoni è la credibilità: un paio
d’anni fa annunciava con la stessa sicurezza che
dal 2005 sarebbero state immatricolate soltanto
auto ad impatto ambientale nullo».
Al termine del dibattito è stato approvato un
documento che chiede al governo «ulteriori incisive azioni sui vertici Fiat perché ridefiniscano le
strategie aziendali», sostenere la reindustrializzazione e la nuova richiesta di cassa integrazione in scadenza alla fine di dicembre. Al termine del consiglio regionale Formigoni ha dichiarato: «Continuo a pensare che Fiat non può
semplicemente sottrarsi agli impegni con questa
Regione e con dei lavoratori che ha abbandonato senza proferire verbo».
[s.m.]
LIN FIERA DAL 19 AL 22 NOVEMBREL
Futurshow 3004,
Milano capitale del futuro
Al servizio
dell’uomo
miliari, sociali, politiche».
Insomma, è parso voler
indicare il cardinale, se l’Europa è una comunità aperta
e collegata con il mondo intero, così anche la cultura è
realtà universale e dunque
questi due ambiti possono e
devono incontrarsi. Come
ha peraltro auspicato anche
il rettore Lorenzo Ornaghi
nel suo discorso inaugurale,
evidenziando la forza di un
presente in crescita (42.339
sono stati gli studenti iscritti per l’anno 2003-2004, con
un 82,88 per cento di gradimento per la qualità della
didattica, 6.480 i laureati,
9.549 i nuovi immatricolati)
che non deve, però, fare dimenticare «la necessità di
articolare servizi che sviluppino la funzione di utilità sociale dell’Università, inserendola nella comunità in
cui essa vive e opera».
Da qui, il profilo dell’ateneo dei prossimi anni, quelli nei quali, secondo Ornaghi, la Cattolica sarà chiamata «a corrispondere alle
funzioni sociali, della ricerca
scientifica e della formazione del capitale umano», appunto, attraverso lo strumento chiave della internazionalizzazione e della contestualizzazione europea.
Anche perché, come ha richiamato in conclusione
nella sua prolusione il giurista e decano degli ordinari
dell’ateneo, Piero Schlesinger, affrontando il tema del
linguaggio nel suo rapporto
con il diritto, «la grave la decadenza in atto, ed anzi in
accentuazione, chiede di
proporre e sostenere politiche di alto spessore».
Annamaria Braccini
In consiglio regionale
T
ALENTO, tecnologia, tolleranza. Le
porte d’accesso al
futuro» è il tema
del
Futurshow
3004, che si svolgerà a Milano dal 19 al 22 novembre.
Un’occasione per avventurarsi alla scoperta di quello
che ci aspetta, una sorta di
macchina del tempo più o
meno virtuale.
Per cinque giorni Futurshow sperimenta la “teoria
delle tre T” elaborata da Richard Florida, docente all’Università di Pittsburgh, secondo la quale innovazione
e sviluppo si producono nelle comunità che sanno integrare talento, tecnologia e
tolleranza. Con questo obiettivo Futurshow, giunto
all’ottava edizione, elegge
Milano capitale del futuro,
proponendo una formula
nuova con un cuore espositivo nella Fiera Milano (padiglione 17, dalle 10 alle 18)
e una serie di eventi proposti per coinvolgere l’intera
città e tracciare una mappa
dell’innovazione: aziende, istituzioni pubbliche e private, centri culturali e di intrattenimento.
La T della tolleranza viene
declinata da Futurshow insieme con un partner d’eccezione, “No Excuse 2015”,
la Campagna del millennio
delle Nazioni Unite. Con l’Onu e con il Wwf, che da sempre collabora con la manifestazione, verrà lanciata in Italia la campagna per il raggiungimento degli otto obiettivi per la salvezza del
pianeta, come le otto grandi
porte che verranno posate
in Fiera a simboleggiare ciascuno dei temi.
L’intrattenimento è presente con i game, l’home video, il cinema, la musica, la
televisione e lo sport, il cui
futuro è profondamente legato allo sviluppo della tecnologia. Allo sport è dedicata un’intera area, “Sport
World”, che sarà allestita come una grande galleria attraverso immagini, prodotti,
servizi. Tv digitale terrestre,
telefoni cellulari, canali satellitari, Internet, radio sono
i mezzi sui quali corre la
passione del pubblico.
Per mettere in luce la capacità di innovazione delle
imprese e l’importanza della
formazione per le nuove generazioni, in occasione di
Futurshow, Assolombarda
propone un Teatro dell’innovazione, dove si alternano
le testimonianze di protagonisti del mondo dell’impresa; un’edizione speciale di
“Orientagiovani” sulla chimica per i ragazzi delle
scuole superiori; la “Città
dei mestieri”; “Porte aperte
al futuro”, iniziativa che apre ai giovani nei giorni della manifestazione gli stabilimenti e i centri di ricerca di
importanti realtà produttive
del territorio; “Movie & Co”.
concorso per giovani “film
maker” che vuole rivitalizzare il cinema industriale.
Quest’anno, grazie alla
collaborazione con l’assessorato Sport e Giovani del
Comune, si svolge la prima
edizione di “Creami”, Milano accoglie i giovani creativi, un festival dove i ragazzi
possono esprimere il loro
talento in varie discipline utilizzando sedi alle quali
normalmente non hanno
accesso.
In occasione della Giornata
mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, sabato
20 e domenica 21 novembre
migliaia di volontari di Telefono
Azzurro saranno presenti in oltre mille piazze italiane con l’iniziativa di sensibilizzazione
“Accendi l’Azzurro” e l’attesa
offerta di candele.
Anche quest’anno la tradizionale campagna di Telefono
Azzurro Onlus, sostenuta dal
contributo di Aurora Assicurazione, servirà a sostenere l’operato dell’associazione, che si
finanzia esclusivamente mediante contributi privati, e a potenziarne la presenza territoriale, oltre alle attività di aiuto e
ascolto svolte quotidianamente
a favore di bambini e adolescenti.
Le candele simbolo di speranza, profumate e bicolori, saranno offerte in confezioni realizzate in Pet riciclato: una piccola attenzione per rispettare
l’ambiente, grazie alla collaborazione con Corepla e Assoplast. La confezione, personalizzata con il logo e i numeri di
Telefono Azzurro, si potrà poi
riutilizzare come portapenne,
un utile memo da scrivania con
i numeri telefonici dedicati ai
più piccoli e alle loro famiglie.
Dal 15 novembre informazioni sul punto di distribuzione
più vicino telefonando al Numero Verde 800.967.575
(www.azzurro.it).
liturgia, la catechesi, la
pastorale della famiglia e
la pastorale dei giovani
con relazioni di sociologi,
teologi, moralisti, esperti
di pastorale dei giovani,
dei fidanzati e della famiglia. È stato presentato il
«libretto» che contiene gli
adattamenti liturgici e
che sarà disponibile nelle
librerie cattoliche in vista
del 28 novembre.
Adattamenti – Il nuovo
testo del «rituale» fu approvato dall’assemblea
della Cei nel maggio scorso. La celebrazione del
matrimonio non subisce
una rivoluzione, ma un adattamento alla situazione sociologica e religiosa.
«La Chiesa», spiega don
Sergio Nicolli, direttore
dell’ufficio per la famiglia,
«ha adattato il rito per adeguare la celebrazione
del matrimonio a una teologia e a una spiritualità
coniugale che si è molto
sviluppata in questi anni.
Non c’è uno sconvolgimento, ma un rinnovamento per ribadire che il
matrimonio è una vera e
propria consacrazione nel
Signore». Tre le tipologie:
il matrimonio tra persone
che hanno già compiuto
un significativo cammino
di fede nella comunità
parrocchiale; quello richiesto da persone che,
pur non avendo maturato
un chiaro orientamento
cristiano e non vivendo una piena appartenenza
alla Chiesa, desiderano la
celebrazione religiosa essendo battezzati e non rifiutando esplicitamente
la fede; quello tra una
parte cattolica e una non
battezzata.
Le novità – Quella più
evidente è la nuova formula del consenso. Gli
sposi non diranno più «Io
prendo te, N.» ma «Io accolgo te, N.» perché «accogliere» è un verbo meno
“possessivo”, esprime un
atteggiamento più delicato e più tenero, nella linea del dono reciproco
che gli sposi fanno delle
loro vite, come dire: «Ti
accolgo come un dono».
La celebrazione può iniziare dal fonte battesimale dove gli sposi tengono
in mano il cero battesi-
male perché il matrimonio è un Sacramento non
avulso, ma strettamente
legato al battesimo. C’è
anche una più ampia
scelta di letture bibliche
ispirate al cammino di fede e di amore che gli sposi sono chiamati a percorrere. La preghiera di
benedizione è preceduta
dalle litanie dei Santi (come nella consacrazione episcopale e sacerdotale) e
dall’invocazione allo Spirito Santo. Come prima,
si può celebrare solo la liturgia della Parola senza
l’Eucaristia, quando uno
degli sposi non crede o
appartiene a un’altra
confessione. Si vuole così
rispettare la sensibilità
degli sposi che spesso
ammettono di non aver
fatto un vero cammino di
fede e chiedono il Sacramento, ma solo con la celebrazione della Parola.
Non si tratta di sposi di
serie A e di serie B, ma di
una celebrazione più adeguata alla situazione religiosa delle persone.
Pier Giuseppe
Accornero
LINFANZIAL
Il 20 e 21
“Accendi
l’Azzurro”
Riforma:
rito del matrimonio,
ecco tutte le novità
uno battezzato e uno non
battezzato. La Chiesa
vuole rivedere i rapporti
con i giovani per aiutarli
«a superare i rischi della
superficialità, della fragilità e dei sempre più frequenti fallimenti della famiglia. È necessario che
le diverse competenze ecclesiali collaborino per
accompagnare i fidanzati
nel cammino di formazione e nelle varie fasi della
vita umana e cristiana
nel matrimonio».
«Celebrare il “mistero
grande” dell’amore» è il titolo del convegno che ha
impegnato a Principina
600 delegati delle 227
diocesi e dei movimenti e
che è stato promosso dagli uffici nazionali per la
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INIZIATIVA
Il nuovo direttorio
sulle comunicazioni
sociali della Cei
SILVIO MENGOTTO
C
OMUNICAZIONE
e missione» è il
recente direttorio
della
Conferenza episcopale italiana presentato sabato 6
novembre, presso la Fondazione Lazzati da Francesco Ognibene, giornalista di «Avvenire» e da don
Gianni Zappa, responsabile dell’Ufficio diocesano
per le comunicazioni sociali. Il documento, frutto
di un lungo periodo di gestazione, non è un’opportunità di riflessione estemporanea offerta alla
Chiesa, ma l’occasione
per un rinnovamento e
conversione pastorale del
suo modo di essere e di
comunicare.
Nelle nuove autostrade
dell’informazione (stampa, Internet, televisione,
radio, ecc.) può transitare una realtà virtuale che
potrebbe oscurare, distorcere, quella reale. Si
legge nel primo capitolo:
«In particolare, i media si
presentano come elementi decisivi nel definire i processi di cittadinanza e nel ridisegnare le
forme di mediazione dell’orientamento culturale,
sociale e politico. Proprio
perché così potenti, i media possono comportare
non pochi rischi, ad esempio inducendo a una
sorta di evasione dalla
realtà o, paradossalmente, all’isolamento. Se usati per condizionare la
vita democratica, politica
ed economica, possono
risultare devastanti per i
singoli come per il sistema sociale».
Il pericolo per i cristiani è quello di perdere il
treno della storia che,
grazie anche ai nuovi media, corre molto veloce. Il
documento è un appello
alla concretezza, ricco di
stimoli e suggerimenti
pratici affinché le comunità cristiane si attrezzino per affrontare questa
sfida antropologica.
I media «non sono semplici strumenti neutri; essi sono al tempo stesso
mezzo e messaggio, portatori di una nuova cultura
che nasce, prima ancora
che dai contenuti, dal fatto stesso che esistono
nuovi modi di comunicare, con nuovi linguaggi,
nuove tecniche, nuovi atteggiamenti psicologici».
Accettare la sfida anche per non annegare
nello stordimento mediatico. L’idea proposta è
quella di sviluppare «un
piano integrato per le comunicazioni sociali, a
partire dal quale realizzare una programmazione
pastorale capace di coniugare fede e cultura, di
capire e parlare i nuovi
linguaggi mediatici, di
formare operatori pastorali» (cap. V).
Giovanni Paolo II afferma che «in questo campo
servono operai che, con il
genio della fede, sappiano farsi interpreti delle odierne istanze culturali,
impegnandosi a vivere
questa epoca della comunicazione non come tempo di alienazione e di
smarrimento, ma come
tempo prezioso per la ricerca della verità e per lo
sviluppo della comunione
tra le persone e i popoli».
C’è la necessità di inserire questa sensibilità
nell’ordinaria pastoralità
delle comunità parrocchiali anche per superare
una certa innegabile diffidenza e indifferenza
verso i media cattolici,
che si registra anche tra i
fedeli stessi. La concretissima proposta, che il
documento formula, è
quella di inserire nella
pastorale delle parrocchie e della diocesi una
nuova figura dell’animatore della comunicazione
e della cultura che va individuata «in particolare
tra i giovani», rimotivando anche «i diffusori della stampa cattolica».
Secondo il Direttorio la
figura dell’animatore non
è quella del venditore dei
giornali, ma una persona
che, anche coordinandone altre, renda consapevole la comunità del fatto
che ciò che si legge, la Tv
che si guarda, la cultura
che si “respira” non sono
irrilevanti per la fede. A
tal fine l’animatore usa e
diffonde i media cattolici,
promuove la lettura, sensibilizza genitori e famiglie sull’importanza di una scelta dei mezzi di comunicazione ispirata alla
propria fede, si aggiorna
sui film, spettacoli, palinsesti televisivi, nuovi libri, consiglia e orienta,
organizza mostre, dibattiti e iniziative.
Non si tratta di creare
nuove strutture, ma nuovi stili e attenzioni per comunicare agli uomini e
alle donne del nostro
tempo. Altro suggerimento concreto del documento è rivolto agli Uffici diocesani per le comunicazioni sociali al fine di collegarsi, sviluppando sinergie permanenti con le
parrocchie e di dotarsi di
«un osservatorio permanente per la comprensione del fenomeno comunicativo». Un’ultima attenzione il documento la rivolge anche ai settimanali cattolici che «oggi vivono una fase di rinnovamento in un contesto di
molteplici e differenziate
presenze mediatiche con
cui sono chiamati a crescere nella collaborazione e nella sinergia».
ilnostro
tempo
SEGUE DALLA PRIMA
Milano. Tre ordigni scoppiano nella notte a Milano. Il
primo è esploso non lontano dal carcere di San Vittore;
il secondo in un camion dei rifiuti, la terza bomba-carta
ha danneggiato un’agenzia
di lavoro interinale. Eindhoven (Olanda).
Un ordigno esplode in una scuola islamica del
sud dell’Olanda. Forse una ritorsione contro
la comunità islamica collegata all’assassinio
del regista Theo Van Gogh (nella foto), vittima
dell’estremismo musulmano, per un suo film sul- ma è anche un dono per
la condizione delle donne nell’Islam.
la società. Guardiamo con
fiducia al futuro delle coppie che vogliono fondare
la loro vita sul matrimoNapoli. La nio cristiano. Il nuovo rito
MARTEDÌ
Camorra tor- vuole esprimere una
na ad uccide- realtà più ricca dal punto
re: un triplice omicidio a Scampia, il di vista del contenuto criquartiere dove negli ultimi 15 giorni ci so- stiano e più attenta alle
no state ben sette esecuzioni malavitose.
Si tratta di un nuovo episodio della faida diverse situazioni».
Giovani più consapeinterna al clan Di Lauro, che negli ultimi
tempi sta insanguinando la zona. Mila- voli – Ai giovani che si
no. Quindici giorni di sospensione. Que- preparano al matrimonio
sta la “punizione” per i cinque studenti (aggiunge il vescovo) la
colpevoli di aver allagato, nella notte tra Chiesa chiede «di partire
il 16 e il 17 ottobre, il liceo milanese dalla celebrazione per un
Parini per eviatre un compito in classe. cammino verso una fede
Ma potranno tornare a scuola dopo un più matura e consapevocorso di recupero.
le». Si guarda in modo diverso anche a chi vuole
sposarsi in chiesa ma
non pratica la fede, e anche ai fidanzati che sono
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Domenica 14 Novembre 2004
n. 41
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