Scuola Secondaria di 1° Grado
“G. F. MAIA MATERDONA - A. MORO” Via G.Carducci n.3 -72023 MESAGNE (BR) Sede Materdona  0831 771421 Fax n. 0831 730667 Sede Moro / Fax 0831738266 C.F. 91062130744 - C.M. BRMM06500N E-mail istituzionale:[email protected]
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VISTO VISTO VISTO VISTO VISTO VISTO l’art.6, lettera A del D.P.R. 31/05/1974 N. 416; l’art. 10, comma 3, lettera a) del T.U. 16/4/94, n. 297; il D.P.R. 249 del 24/06/1998; il D.I. 01/02/2001, n. 44; il D.P.R. 21‐11‐2007 n. 235 l’articolo 15 del decreto‐legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133; VISTO IL D. L. n. 137 del 1° settembre 2008, convertito con modificazioni nella legge 30 ottobre 2008, n.169 artt. 2,3 e 5 e successive circolari esplicative; VISTA la proposta della giunta esecutiva SENTITO il parere e vagliate le proposte del Collegio dei Docenti Approva il seguente Regolamento d’Istituto CAPO I CAPO II CAPO III CAPO IV CAPO V CAPO VI CAPO VII CAPO VIII ALLEGATO ALLEGATO ALLEGATO ORGANI COLLEGIALI DOCENTI PERSONALE ATA ALUNNI GENITORI LOCALI SCOLASTICI SICUREZZA COMUNICAZIONI n° 1 – REGOLAMENTO DI DISCIPLINA n° 2 – PATTO DI CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVA SCUOLA‐ FAMIGLIA n° 3 – INFORMATIVA PRIVACY CAPO I ORGANI COLLEGIALI Art. 1 Convocazione L'iniziativa della convocazione di un Organo Collegiale è esercitata dal Presidente dell'Organo Collegiale stesso o da un terzo dei suoi componenti, nonché dalla Giunta Esecutiva. L'atto di convocazione, emanato dal Presidente, è disposto con almeno cinque giorni di anticipo rispetto alla data prevista per la seduta e con anticipo di almeno 24 ore nel caso di riunioni d’urgenza. In tale ultimo caso la convocazione potrà essere fatta col mezzo più rapido. La convocazione deve indicare gli argomenti da trattare, il giorno, l'ora, il luogo della riunione e deve essere pubblicata sull’Albo on line. Art. 2 Validità sedute La seduta si apre all'ora indicata nell'avviso di convocazione e diventa valida a tutti gli effetti con la presenza di almeno la metà più uno dei componenti in carica. Nel numero dei componenti in carica non vanno computati i membri decaduti dalla carica e non ancora sostituiti. Il numero legale deve sussistere non solo al principio della seduta, ma anche al momento della votazione. Art. 3 Discussione ordine del giorno Il Presidente individua tra i membri dell'Organo Collegiale il segretario della seduta. E' compito del Presidente porre in discussione tutti gli argomenti all'OdG nella successione in cui compaiono nell'avviso di convocazione. Gli argomenti indicati nell’odg sono tassativi. Se l’Organo Collegiale è presente in tutti i suoi componenti, si possono aggiungere altri argomenti con il voto favorevole di tutti i presenti. Costituiscono eccezione al comma precedente le deliberazioni del C.d.I. che devono essere adottate su proposta della G.E. L'ordine di trattazione degli argomenti può essere modificato su proposta di un componente l’Organo Collegiale, previa approvazione a maggioranza. In caso di aggiornamento della seduta dovrà essere mantenuto lo stesso odg. Art. 4 Mozione d'ordine Prima della discussione di un argomento all'odg, ogni membro presente alla seduta può presentare una mozione d'ordine per il non svolgimento della predetta discussione ("questione pregiudiziale") oppure perché la discussione dell'argomento stesso sia rinviata ("questione sospensiva"). La questione sospensiva può essere posta anche durante la discussione. Sulla mozione d'ordine possono parlare un membro a favore ed uno contro. Sull'accoglimento della mozione si pronuncia l’Organo Collegiale a maggioranza con votazione palese. L'accoglimento della mozione d'ordine determina la sospensione immediata della discussione dell'argomento all'OdG al quale si riferisce. Art. 5 Diritto di intervento Tutti i membri dell’Organo Collegiale, avuta la parola dal Presidente, hanno diritto di intervenire, secondo l'ordine di iscrizione e per il tempo strettamente necessario, sugli argomenti in discussione. Il Presidente ha la facoltà di replicare agli oratori, quando sia posto in discussione il suo operato quale Presidente e quando si contravvenga alle norme del presente Regolamento. Art. 6 Dichiarazione di voto Dopo che il Presidente ha dichiarato chiusa la discussione, possono aver luogo le dichiarazioni di voto, con le quali i votanti possono, brevemente, esporre i motivi per i quali voteranno a favore o contro il deliberando o i motivi per i quali si asterranno dal voto. La dichiarazione di voto deve essere riportata nel verbale della seduta. Le votazioni sono indette dal Presidente ed al momento delle stesse nessuno può più avere la parola, neppure per proporre mozioni d'ordine. Art. 7 Votazioni Le votazioni si effettuano in modo palese per alzata di mano ovvero per appello nominale ad alta voce, quando lo richiedono il Presidente o uno dei componenti. La votazione è segreta quando riguarda determinate o determinabili persone. Le sole votazioni concernenti persone si prendono a scrutinio segreto mediante il sistema delle schede segrete. La votazione non può validamente avere luogo, se i consiglieri non si trovano in numero legale. I consiglieri che dichiarano di astenersi dal votare si computano nel numero necessario a rendere legale l’adunanza, ma non nel numero dei votanti. Le deliberazioni sono adottate all’unanimità o a maggioranza assoluta dei voti validamente espressi salvo che disposizioni speciali prescrivano diversamente. In caso di parità, ma solo per le votazioni palesi, prevale il voto del Presidente. Il voto degli astenuti non ha mai valore ai fini della maggioranza. 2 La votazione, una volta chiusa, non può essere riaperta per il sopraggiungere di altri membri e non può nemmeno essere ripetuta, a meno che non si riscontri che il numero dei voti espressi è diverso da quello dei votanti. Nel caso di approvazione di un provvedimento per parti con votazioni separate si procederà infine ad una votazione conclusiva sul provvedimento stesso nella sua globalità. Art. 8 Risoluzioni I componenti gli Organi Collegiali possono proporre risoluzioni dirette a manifestare orientamenti o a definire indirizzi dell'organo su specifici argomenti. Per dette risoluzioni valgono, in quanto applicabili, le norme relative alle mozioni di cui all'art. 4. Art. 9 Processo verbale Nella prima parte del verbale si dà conto della legalità dell'adunanza (data, ora e luogo della riunione, chi presiede, chi svolge la funzione di segretario, l'avvenuta verifica del numero legale dei presenti, i nomi con relativa qualifica dei presenti e degli assenti, questi ultimi se giustificati o no, l'odg). Per ogni punto all'OdG si indicano molto sinteticamente le considerazioni emerse durante il dibattito, quindi si dà conto dell'esito della votazione (numero dei presenti, numero dei votanti, numero dei voti favorevoli, contrari, astenuti e nulli). Nel verbale sono annotate anche le eventuali dichiarazioni di voto e il tipo di votazione seguito. Un membro dell’Organo Collegiale può chiedere che a verbale risulti la volontà espressa da ogni singolo membro sulla materia oggetto della deliberazione. I membri dell' Organo Collegiale hanno facoltà di produrre il testo di una loro dichiarazione da trascrivere a cura del segretario sul verbale. I verbali delle sedute degli Organi Collegiali sono raccolti su appositi registri a pagine numerate, timbrate e firmate dal Dirigente Scolastico per vidimazione. I verbali sono numerati progressivamente nell'ambito dello stesso anno scolastico. I verbali delle sedute degli Organi Collegiali vanno redatti con programmi informatici, essere rilegati per formare un registro le cui pagine dovranno essere timbrate e vidimate dal Dirigente Scolastico. Il processo verbale viene letto ed approvato al termine della seduta. Ove ciò non fosse possibile per ragioni di tempo si approverà prima dell'inizio della seduta immediatamente successiva. Art. 10 Surroga di membri cessati Per la sostituzione dei membri elettivi venuti a cessare per qualsiasi causa si procede secondo il disposto dell'art.22 del D.P.R. 416/74. Le eventuali elezioni suppletive si effettueranno, di norma, nello stesso giorno in cui si tengono quelle per il rinnovo degli organi di durata annuale e, comunque, entro il primo trimestre di ogni anno scolastico. I membri subentranti cessano anch'essi dalla carica allo scadere del periodo di durata del Consiglio. Art. 11 Programmazione Ciascuno degli Organi Collegiali programma le proprie attività nel tempo, in rapporto alle proprie competenze, allo scopo di realizzare, nei limiti del possibile, un ordinato svolgimento delle attività stesse, raggruppando a date, prestabilite in linea di massima, la discussione di argomenti su cui sia possibile prevedere con certezza la necessità di adottare decisioni, proposte o pareri. Art. 12 Decadenza I membri dell’Organo Collegiale sono dichiarati decaduti quando perdono i requisiti richiesti per l'eleggibilità o non intervengono per tre sedute successive senza giustificati motivi. Spetta all’Organo Collegiale vagliare le giustificazioni addotte dagli interessati. Art. 13 Dimissioni I componenti eletti dell’Organo Collegiale possono dimettersi in qualsiasi momento. Le dimissioni sono date per iscritto. E' ammessa la forma orale solo quando le dimissioni vengono date dinanzi all’Organo Collegiale. L’Organo Collegiale prende atto delle dimissioni. 3 In prima istanza, l’Organo Collegiale può invitare il dimissionario a recedere dal suo proposito. Una volta che l’Organo Collegiale abbia preso atto delle dimissioni, queste divengono definitive ed irrevocabili. Il membro dimissionario, fino al momento della presa d’atto delle dimissioni, fa parte a pieno titolo dell’Organo Collegiale e, quindi, va computato nel numero dei componenti l’Organo Collegiale medesimo. Art. 14 Norme di funzionamento del Consiglio d’Istituto 1. La prima convocazione del C.d.I., immediatamente successiva alla nomina dei relativi membri risultati eletti, è disposta dal Dirigente Scolastico. 2. Nella prima seduta, il C.d.I.. è presieduto dal Dirigente Scolastico ed elegge, tra i 3. rappresentanti dei genitori membri del Consiglio stesso, il proprio Presidente. L'elezione ha luogo a scrutinio segreto. Sono candidati tutti i genitori membri del Cd.I.. E' considerato eletto il genitore che abbia ottenuto la maggioranza assoluta dei voti rapportata al numero dei componenti del C.d.I. 4. Qualora non si raggiunga detta maggioranza nella prima votazione, il Presidente è eletto a maggioranza relativa dei votanti, sempre che siano stati presenti la metà più uno dei componenti incarica. In caso di parità si ripete la votazione finchè non si determini una maggioranza relativa (D.M. 26 luglio 1983). 5. Il C.d.I. può deliberare di eleggere anche un vice presidente, da votarsi fra i genitori componenti il Consiglio stesso con le stesse modalità previste per l'elezione del Presidente. In caso di impedimento o di assenza del Presidente ne assume le funzioni il vice presidente o, in mancanza anche di questi, il consigliere più anziano di età della componente genitori. 6. Il C.d.I. è convocato dal Presidente con le modalità stabilite dal precedente art.1. 7. Il Presidente è tenuto a disporre la convocazione del Consiglio su richiesta del Presidente della Giunta Esecutiva. 8. L'ordine del giorno è formulato dal Presidente del C.d.I. su proposta del Presidente della Giunta Esecutiva. 9. A conclusione di ogni seduta, singoli consiglieri possono indicare argomenti da inserire nell'ordine del giorno della riunione successiva. 10. Il C.d.I. può invitare esperti con funzione consultiva a partecipare ai propri lavori; può inoltre costituire commissioni. 11. Il C.d.I., al fine di rendere più agile e proficua la propria attività, può deliberare le nomine di speciali commissioni di lavoro e/o di studio.5 12. Delle commissioni nominate possono far parte i membri del Consiglio stesso, altri rappresentanti delle varie componenti scolastiche ed eventuali esperti qualificati esterni alla scuola. 13. Le commissioni possono avere potere deliberante nei limiti stabiliti dal C.d.I..; svolgono la propria attività secondo le direttive e le modalità stabilite dall'Organo stesso. Ad esso sono tenute a riferire, per il tramite del loro coordinatore, in merito al lavoro svolto ed alle conclusioni cui sono pervenute, nel termine di tempo fissato preventivamente. Delle sedute di commissione viene redatto sintetico processo verbale. 14. Le sedute del C.d.I., ad eccezione di quelle nelle quali si discutono argomenti riguardanti singole persone, sono pubbliche. Possono assistere, compatibilmente con l'idoneità del locale ove si svolgono, gli elettori delle componenti rappresentate e tutti gli altri previsti per legge. 15. Ove il comportamento del pubblico, che comunque non ha diritto di parola, non sia corretto il Presidente ha il potere di disporre la sospensione della seduta e la sua prosecuzione in forma non pubblica. 16. La pubblicità degli atti avviene mediante affissione all’ Albo del sito web dell'Istituto, della copia integrale, sottoscritta dal segretario del Consiglio, del testo delle deliberazioni adottate dal Consiglio. 17. L'affissione all'albo on line avviene entro il termine massimo di otto giorni dalla relativa seduta del Consiglio. 18. I verbali e tutti gli atti preparatori delle sedute sono depositati nell'ufficio di Segreteria dell'Istituto e sono consultabili da chiunque sul sito web della scuola. 4 19. Non sono soggetti a pubblicazione gli atti e le deliberazioni concernenti singole persone, salvo contraria richiesta dell'interessato. 20. Il consigliere assente per tre volte consecutive sarà invitato dalla Presidenza a presentare per iscritto le giustificazioni dell'assenza. Ove risultasse assente alla successiva seduta, sarà dichiarato decaduto dal C.d.I. con votazione a maggioranza relativa. Le giustificazioni presentate saranno esaminate dal Consiglio: ove le assenze siano ritenute ingiustificate dalla maggioranza assoluta del Consiglio, il consigliere decade dalla carica. Ogni consigliere giustifica le sue assenze attraverso la Segreteria della scuola, al Presidente del C.d.I. Art. 15 Norme di funzionamento della Giunta Esecutiva del Consiglio dell'Istituzione Scolastica 1. Il C.d.I. nella prima seduta, dopo l'elezione del Presidente, che assume immediatamente le sue funzioni, elegge nel suo seno una Giunta esecutiva composta da un docente, un componente degli ATA, due genitori, secondo modalità stabilite dal Consiglio stesso e con voto segreto. 2. Della Giunta fanno parte di diritto il Dirigente Scolastico, che la presiede ed ha la rappresentanza dell'istituto, ed il DSGA, che svolge anche la funzione di segretario della Giunta stessa. 3. La Giunta esecutiva prepara i lavori del C.d.I., predisponendo tutto il materiale necessario ad una corretta informazione dei consiglieri almeno due giorni prima della seduta del Consiglio. Art. 16 Norme di funzionamento del Collegio dei docenti 1. Il CD si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce secondo il Piano Annuale delle Attività funzionali concordato ed approvato prima dell'inizio delle lezioni. 2. Le riunioni sono convocate dal Dirigente Scolastico in seduta ordinaria secondo calendario, in seduta straordinaria ogni qualvolta il Dirigente Scolastico ne ravvisi la necessità o quando almeno un terzo dei suoi componenti ne faccia richiesta. 3. Il CD, al fine di rendere più agile e proficua la propria attività, può deliberare le nomine di speciali commissioni di lavoro e/o di studio. 4. Delle commissioni nominate dal CD possono far parte i membri del Collegio stesso, altri rappresentanti delle varie componenti scolastiche ed eventuali esperti qualificati esterni alla scuola.6 Le commissioni eleggono un coordinatore. Le commissioni possono avanzare proposte relativamente all'oggetto per il quale sono state nominate. 5. Il CD per favorire un maggior raccordo tra le discipline e per realizzare interventi sistematici in relazione alla didattica per “COMPETENZE” si articola in DIPARTIMENTI. Il coordinatore del Dipartimento riferisce in seduta collegiale sulle risultanze convenute in sede di Dipartimento. 6. All’interno del CD il Dirigente scolastico nomina il docente referente del Gruppo H d’Istituto. Tale gruppo si riunisce due o tre volte l’anno e,talvolta, in seduta straordinaria unitamente all’équipe socio‐medico‐
psico‐pedagogica dell’ASL/ BR‐1/NIAT Latiano. 7. Ai sensi della Direttiva MIUR del 27/12/2012 e della CM n°8 del 06/03/2013 è istituito in seno al CD il Gruppo di Lavoro per l’ Inclusione che elabora il Piano Annuale per l’Inclusività. Art. 17 Norme di funzionamento del Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti 1. Il Comitato per la valutazione del servizio degli insegnanti è convocato dal DS: a. in periodi programmati, ai sensi del precedente art. 11, per la valutazione del servizio richiesta da singoli interessati a norma dell'art. 448 del D.L.vo n. 297/94, per un periodo non superiore all'ultimo triennio; b. alla conclusione dell'anno prescritto, agli effetti della valutazione del periodo di prova degli insegnanti, ai sensi degli artt. 438, 439 e 440 del D.L.vo n. 297/94; c. ogni qualvolta se ne presenti la necessità. Art. 18 Norme di funzionamento dei Consigli di Classe 1. Il Consiglio di Classe è presieduto dal DS o da un docente, suo delegato, membro del Consiglio ed è convocato, a seconda delle materie sulle quali deve deliberare, con la presenza di tutte le componenti ovvero con la sola presenza dei docenti in sede tecnica e con la presenza dei rappresentanti dei genitori eletti in seduta generale. 5 2. Il Consiglio si insedia all'inizio di ciascun anno scolastico e si riunisce secondo il Piano delle Riunioni concordato ed approvato prima dell'inizio delle lezioni.7 CAPO II DOCENTI Art. 19 Indicazioni sui doveri dei docenti 1. I docenti che accolgono gli alunni devono trovarsi in classe almeno cinque minuti prima dell'inizio delle lezioni. 2. Il docente della prima ora deve segnalare sul registro di classe gli alunni assenti, controllare quelli dei giorni precedenti e segnare sul registro di classe l'avvenuta o la mancata giustificazione. Il docente, qualora un alunno dopo tre giorni dal rientro continui ad essere sprovvisto di giustificazione, segnalerà in Presidenza il nominativo. 3. In caso di ritardo di un alunno occorre segnare l'orario di entrata, la giustificazione o la richiesta di giustificazione e ammetterlo in classe. 4. L’alunno può uscire anticipatamente solo se prelevato da un genitore. 5. I docenti indicano sul registro di classe i compiti assegnati o gli argomenti svolti. 6. I docenti hanno cura di non lasciare mai, per nessun motivo, gli alunni da soli. 7. Durante l'intervallo i docenti vigilano sull'intera classe. 8. Durante le ore di lezione non è consentito fare uscire dalla classe più di un alunno per volta, fatta eccezione per i casi appositamente motivati. 9. Se un docente deve per pochi minuti allontanarsi dalla propria classe occorre che avvisi un collaboratore scolastico affinché vigili sulla classe. 10. In occasione di uscite o per trasferimenti in palestra o nei laboratori, gli alunni devono lasciare in ordine il materiale scolastico chiuso nelle borse. 11. Al termine delle lezioni i docenti accertano che i locali utilizzati vengano lasciati in ordine ed i materiali siano riposti negli appositi spazi. 12. Gli insegnanti accompagnano la classe in fila all'uscita. 13. I docenti devono prendere visione dei piani di evacuazione dei locali della scuola e devono sensibilizzare gli alunni sulle tematiche della sicurezza. 14. I docenti, ove accertino situazioni di pericolo, devono prontamente comunicarlo in Presidenza e alle Figure Sensibili. 15. I docenti hanno facoltà di richiedere colloqui con le famiglie nell'ottica di un rapporto scuola/famiglia più trasparente e fattivo. 16. Ogni docente apporrà la propria firma per presa visione delle circolari e degli avvisi. 17. I docenti non possono utilizzare i telefoni cellulari durante l'orario di lavoro. 18. I docenti non possono utilizzare i telefoni della scuola per motivi personali. 19. I docenti devono informare le famiglie circa le attività didattiche extracurricolari, che saranno svolte . 20. I registri di classe e quelli personali devono essere puntualmente e debitamente compilati on line in ogni loro parte. 6 CAPO III PERSONALE ATA Art. 20 Doveri del personale amministrativo 1. Il ruolo del personale amministrativo è indispensabile anche come supporto all'azione didattica e la valorizzazione delle loro competenze è decisiva per l'efficienza e l'efficacia del servizio e per il conseguimento delle finalità educative. 2. Non può utilizzare i telefoni cellulari in luoghi comuni e in presenza degli alunni. 3. Cura i rapporti con l'utenza, nel rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di accesso alla documentazione amministrativa prevista dalla legge. 4. La qualità del rapporto col pubblico e col personale è di fondamentale importanza, in quanto esso contribuisce a determinare il clima educativo della scuola e a favorire il processo comunicativo tra le diverse componenti che dentro o attorno alla scuola si muovono. 5. Il personale amministrativo è tenuto al rispetto dell’orario di servizio. Della presenza in servizio fa fede la firma nel registro del personale. Art. 21 Norme di comportamento e doveri dei collaboratori scolastici 1. I collaboratori scolastici sono tenuti a prestare servizio, salvo diverse disposizioni, nella zona di competenza secondo le mansioni loro assegnate. Della presenza in servizio farà fede la firma sul registro di presenza del personale.8 2. I collaboratori scolastici devono accertare l'efficienza dei dispositivi di sicurezza, individuali e collettivi, e la possibilità di utilizzarli con facilità. 3. I collaboratori scolastici: a. indossano, in modo ben visibile, il tesserino di riconoscimento per l'intero orario di lavoro; b. devono vigilare sull'ingresso e sull'uscita degli alunni; c. devono essere facilmente reperibili da parte degli Insegnanti, per qualsiasi evenienza; d. collaborano al complessivo funzionamento didattico e formativo; e. comunicano immediatamente al Dirigente Scolastico o ai suoi Collaboratori l'eventuale assenza dell'Insegnante dall'aula, per evitare che la classe resti incustodita; f. favoriscono l'integrazione degli alunni portatori di handicap; g. vigilano sulla sicurezza ed incolumità degli alunni, in particolare durante gli intervalli, nel cambio delle ore, negli spostamenti e nelle uscite degli alunni per recarsi ai servizi o in altri locali; h. riaccompagnano nelle loro classi gli alunni che, al di fuori dell'intervallo e senza seri motivi, sostano nei corridoi; i. sorvegliano gli alunni in caso di uscita dalle classi, di ritardo, assenza, o allontanamento momentaneo dell'insegnante; l. non si allontanano dal posto di servizio, tranne che per motivi autorizzati dal Direttore S.G.A. o dal Dirigente Scolastico; m. invitano tutte le persone estranee che non siano espressamente autorizzate dal Dirigente Scolastico a uscire dalla Scuola. A tale proposito si terranno informati sugli orari di ricevimento dei genitori, collocati sempre in ore libere da insegnamento; n. sorvegliano l'uscita delle classi e dai cancelli esterni, prima di dare inizio alle pulizie. 4. Ove accertino situazioni di disagio, di disorganizzazione o di pericolo, devono prontamente comunicarlo in Segreteria. Segnalano, sempre in segreteria, l'eventuale rottura di suppellettili, sedie o banchi prima di procedere alla sostituzione. 5. Al termine del servizio tutti i collaboratori scolastici, di qualunque turno e a qualsiasi spazio addetti dovranno controllare, dopo aver fatto le pulizie, quanto segue: 7 
che tutte le luci siano spente; 
che tutti i rubinetti dei servizi igienici siano ben chiusi; 
che siano chiuse le porte delle aule, le finestre e le serrande delle aule e della scuola; 
che ogni cosa sia al proprio posto e in perfetto ordine; 
che vengano chiuse le porte e i cancelli della scuola; 
gli ausiliari addetti agli uffici controlleranno che siano chiuse tutte le porte degli uffici.9 CAPO IV ALUNNI Art. 22 Norme di comportamento 1. Gli alunni sono tenuti ad avere nei confronti del Dirigente Scolastico, di tutto il personale e dei compagni, lo stesso rispetto, anche formale, consono ad una convivenza civile. 2. Gli alunni sono tenuti a frequentare regolarmente le lezioni, a favorirne lo svolgimento e ad assolvere assiduamente agli impegni di studio. La presenza a scuola è obbligatoria anche per tutte le attività organizzate e programmate dal consiglio di classe. Gli alunni devono presentare la giustificazione firmata da uno dei genitori o da chi ne fa le veci che ha depositato la firma. 3. Gli alunni entrano a scuola secondo l’orario stabilito. 4. I ritardi verranno annotati sul registro di classe e dovranno essere giustificati dai genitori il giorno successivo tramite il libretto o il diario. 5. Gli alunni devono portare quotidianamente il diario scolastico e il libretto che sono il mezzo di comunicazione costante tra scuola e famiglia. I genitori sono invitati a controllare i compiti e le lezioni assegnate, le eventuali annotazioni degli insegnanti, le comunicazioni della scuola e ad apporre la propria firma per presa visione. 6. Le assenze devono essere giustificate dai genitori tramite il libretto e devono essere presentate al rientro in classe, all'inizio della prima ora di lezione all'insegnante che provvederà a controfirmare e a prendere nota sul registro. L'alunno che non giustifichi la sua assenza entro 3 giorni, dovrà essere accompagnato da uno dei genitori e da chi ne fa le veci. In caso di ripetute assenze, su segnalazione dei docenti della classe, potranno essere inviate tempestive comunicazioni scritte alle famiglie. 7. Non è consentito agli alunni di uscire dall'edificio scolastico prima del termine delle lezioni. In caso di necessità i genitori dovranno preventivamente avvertire la scuola tramite richiesta scritta sul diario e venire a prelevare personalmente lo studente. 8. Quando le richieste di uscite anticipate o di ingressi ritardati sono numerose, il Dirigente informerà per iscritto la famiglia. 9. Al cambio di insegnante devono restare seduti in classe; negli spostamenti da un'aula all'altra, all'ingresso e all'uscita gli alunni devono tenere un comportamento corretto ed educato. Non è permesso correre, uscire dalla classe senza autorizzazione, gridare nei corridoi e nelle aule, ecc... 10. Gli alunni possono recarsi nella sala insegnanti, in palestra, nei laboratori solo con l'autorizzazione e sotto il controllo di un insegnante che se ne assuma la responsabilità. 11. Durante gli intervalli, sia nella scuola che nel cortile sono da evitare tutti i giochi che possono diventare pericolosi (ad es. spingersi, salire e scendere le scale, ecc...): gli alunni dovranno seguire le indicazioni degli insegnanti e dei collaboratori scolastici. 12. I servizi vanno utilizzati in modo corretto e devono essere rispettate le più elementari norme di igiene e pulizia. 13. Saranno puniti con severità tutti gli episodi di violenza che dovessero verificarsi tra gli alunni sia all'interno della scuola che fuori. Tutti devono poter frequentare la scuola con serenità senza dover subire le prepotenze di altri. Nel caso contrario il genitore dovrà prelevare personalmente il proprio figlio. 14. Nelle aule ci sono appositi contenitori per la raccolta dei rifiuti: è necessario utilizzarli correttamente. 8 15. Gli insegnanti ed i collaboratori scolastici segnaleranno in Presidenza i nominativi degli alunni o le classi che non rispettano queste regole. 16. Gli alunni sono tenuti a rispettare il lavoro e a seguire le indicazioni dei collaboratori scolastici che assicurano, con i docenti, il buon funzionamento della scuola ed in alcuni momenti possono essere incaricati della sorveglianza di una classe o di un gruppo di alunni; durante le ore di lezione sorvegliano corridoi e servizi. 17. Gli alunni che, per motivi di salute, non potranno seguire le lezioni di Scienze Motorie dovranno presentare al Dirigente Scolastico la domanda di esonero firmata dal genitore unita a certificato del medico di famiglia su modulo A.S.L.10 18. Gli alunni sono tenuti a portare a scuola solo l'occorrente per i compiti e le lezioni e l'eventuale merenda. Non è consigliabile portare somme di denaro e oggetti di valore. La scuola, in ogni caso, non risponde comunque di eventuali furti. 19. Gli alunni sono tenuti ad adottare un abbigliamento consono, rispettoso del luogo frequentato e delle persone; in particolare devono evitare capi di abbigliamento succinto. 20. Gli alunni non possono tenere acceso il cellulare e non possono utilizzare altri strumenti elettronici. 21. Ogni studente è responsabile dell'integrità degli arredi e del materiale didattico che la scuola gli affida: coloro che provocheranno guasti al materiale e o alle suppellettili della scuola o del Comune saranno invitati a risarcire i danni. 22. É fatto divieto agli alunni invitare estranei ed intrattenersi con loro nella scuola. Art. 23 Sanzioni disciplinari Al fine di consentire: ‐ il normale svolgimento delle lezioni; ‐ la salvaguardia dell’incolumità degli alunni; ‐ regole educative comuni; ‐ uniformità di sanzione; vengono riportate le sanzioni, che saranno impartite in caso di infrazioni, nel Regolamento di Disciplina allegato al presente Regolamento di cui è parte integrante. Art.24 Criteri per la formazione delle classi Considerato che le classi sono unità di aggregazione degli alunni aperte alla socializzazione e allo scambio delle diverse esperienze, saranno favorite le modalità organizzative espressione di coerenza progettuale con gli obiettivi generali e specifici della scuola, pertanto i criteri di seguito individuati mirano a raggiungere due obiettivi fondamentali: a) l’eterogeneità all’interno di ciascuna classe (ogni classe, in piccolo, corrisponde ad una configurazione della società); b) l’omogeneità fra sezioni parallele. Quindi, nella formazione dei gruppi classe si terranno globalmente presenti le seguenti variabili: 1) equa distribuzione delle valutazioni finali della scuola primaria; 2) distribuzione il più possibile equa per sesso; 3) gruppi minimi di alunni provenienti dalla stessa sezione della scuola primaria; 4) eventuali indicazioni provenienti dall’equipe psicopedagogica, in particolare per gli alunni con difficoltà; 5) eventuali indicazioni fornite dai servizi sociali; 6) assegnazione degli alunni disabili negli anni precedenti; 9 7) gli alunni già frequentanti e non ammessi alla classe successiva, manterranno, di norma la stessa sezione dell’anno precedente, fatto salvo diverso parere motivato del consiglio di classe ed eventualmente dei servizi interessati; 8) di norma non sono ammessi passaggi di sezione nel ciclo degli studi all’interno dello stesso plesso; 9) in caso di esubero delle iscrizioni in un plesso occorre equilibrare il numero delle classi trasferendo gli alunni da un plesso all’altro secondo il seguente criterio: 
viciniorietà della residenza dell’ alunno al plesso. In deroga al suddetto criterio il Dirigente scolastico con motivazione scritta può eccezionalmente tener conto di eventuali gravi motivi familiari e/o di salute adeguatamente documentati. I minori stranieri soggetti all’obbligo scolastico saranno iscritti alla classe corrispondente a quanto previsto dalla normativa italiana e comunitaria in riferimento alla provenienza degli stessi, salvo l’iscrizione ad una classe diversa, tenendo conto: a) dell’ordinamento degli studi del paese di provenienza dell’alunno che può determinare l’iscrizione ad una classe immediatamente inferiore o superiore rispetto a quella corrispondente all’età anagrafica. b) dell’accertamento di competenze, abilità e livello di preparazione dell’alunno , a cura di una commissione formata da docenti di area linguistica e logico‐matematica nominata dal Dirigente; c) del corso di studi eventualmente seguito dall’alunno nel paese di provenienza; d) del titolo di studio eventualmente posseduto dall’alunno. In mancanza di documentazione scolastica il Dirigente scolastico procede all’iscrizione con riserva chiedendo ai genitori una dichiarazione attestante gli studi compiuti nel paese d’origine (C.M. n° 5/1994) e) la ripartizione degli alunni stranieri è effettuata evitando la costituzione di classi in cui risulti predominante la presenza di alunni stranieri ( D.P.R. n°394 del 31/8/ 1999). Art. 25 Visite guidate e viaggi di istruzione All’inizio dell’ anno scolastico le famiglie autorizzano, per l’intera durata dello stesso, le uscite didattiche in orario scolastico relativamente al territorio di Mesagne e provincia. L’autorizzazione per le visite guidate nel territorio extraprovinciale sarà richiesta in modo specifico. I viaggi di istruzione saranno effettuati sia durante l’orario scolastico che nell’intera giornata rispettando quanto previsto dalla normativa vigente. Non sono previsti viaggi che prevedano più giorni, ad eccezione di piccoli gruppi di alunni destinatari di progetti specifici e/o concorsi che li vedano coinvolti . CAPO V GENITORI Art. 26 Indicazioni 1. I genitori sono i responsabili più diretti dell'educazione e dell'istruzione dei propri figli e pertanto hanno il dovere di condividere con la scuola tale importante compito. 2. Sarebbe opportuno che i genitori cercassero di: a. trasmettere ai figli che la scuola è di fondamentale importanza per costruire il loro futuro e la loro formazione culturale; b. stabilire rapporti corretti con gli Insegnanti, collaborando a costruire un clima di reciproca fiducia; c. controllare, leggere e firmare tempestivamente le comunicazioni sul libretto personale o sul diario; d. partecipare con regolarità alle riunioni previste; e. favorire la partecipazione dei figli a tutte le attività programmate dalla scuola; 10 f. osservare le modalità di giustificazione delle assenze, dei ritardi e delle uscite anticipate; g. sostenere gli Insegnanti controllando l'esecuzione dei compiti a casa; 3. Gli insegnanti sono disponibili ad incontri individuali, secondo l’orario e/o i giorni previsti per i colloqui informativi o quando venga fatta esplicita richiesta in tal senso dalla famiglia. In questi casi si concorda, tramite il diario degli alunni, l'orario di ricevimento. La scuola, in casi urgenti o per segnalare situazioni particolari, invierà alle famiglie degli alunni una cartolina di convocazione. 4. In caso di Assemblea sindacale la scuola avverte per iscritto le famiglie se si anticipa l’uscita e verifica mediante la firma del genitore l’avvenuta presa visione della comunicazione. 5. In caso di sciopero del personale la scuola avvertirà le famiglie con apposito comunicato e con congruo anticipo. Non sempre sarà possibile garantire il normale svolgimento delle lezioni. E' possibile, quindi, che gli alunni presenti in scuola siano suddivisi in gruppi e affidati per la vigilanza ai docenti e/o ai collaboratori scolastici non scioperanti. In situazioni di emergenza verranno comunque impartite opportune disposizioni. 6. Allo scopo di mantenere vivo e proficuo l'affiatamento tra le famiglie e la scuola i genitori sono invitati ad utilizzare al massimo le occasioni offerte partecipando alle assemblee di classe ed ai colloqui individuali con i docenti nelle occasioni di ricevimento. Sono gradite e possibili anche altre forme di collaborazione o proposte di riunioni suggerite dai genitori stessi. Art. 27 Diritto di Assemblea 1. I genitori degli alunni hanno diritto di riunirsi in Assemblea nei locali della scuola secondo le modalità previste dagli articoli 12 e 15 del Testo Unico del 16 aprile 1994, n.297. 2. Le assemblee si svolgono fuori dall'orario delle lezioni. 3. L'Assemblea dei genitori può essere di classe, di plesso/scuola, dell'Istituzione Scolastica. Art. 28 Assemblea di classe 1. L'Assemblea di classe è presieduta da un genitore eletto nel Consiglio di classe. 2. E' convocata dal Dirigente Scolastico con preavviso di almeno cinque giorni. La convocazione può essere richiesta: 3. dagli insegnanti; 4. da un quinto delle famiglie degli alunni della classe. 5. Il Presidente richiede per scritto l'autorizzazione a tenere l'assemblea e provvede, anche tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti l'ordine del giorno, alle famiglie. 6. L'Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti. 7. Dei lavori dell'Assemblea viene redatto succinto verbale, a cura di uno dei componenti. 8. Copia del verbale viene inviata alla Presidenza. 9. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e gli insegnanti di classe. Art. 29 Assemblea dell'Istituzione Scolastica 1. L'Assemblea di plesso è presieduta da uno dei genitori, componenti il Consiglio dell'Istituzione scolastica, eletto dall'assemblea. 2. L'Assemblea è convocata dal Presidente del Consiglio d’ Istituto con preavviso di almeno sette giorni. 3. La convocazione dell'Assemblea può essere richiesta: ‐ da 50 genitori; ‐ da un quinto dei genitori eletti nei Consigli di Classe; ‐ da un componente del Consiglio d'Istituto ‐ dal Consiglio d'Istituto; ‐ dal Dirigente Scolastico.13 11 4. Il Presidente richiede per scritto l'autorizzazione a tenere l'assemblea e provvede, anche tramite gli insegnanti, a diramare gli avvisi di convocazione, contenenti l'ordine del giorno, alle famiglie. 5. L'Assemblea è valida qualunque sia il numero dei presenti. Dei lavori della Assemblea viene redatto verbale a cura di uno dei partecipanti incaricato dal Presidente. 6. Copia del verbale viene consegnata alla Presidenza. 7. Possono partecipare alle riunioni, con diritto di parola, il Dirigente Scolastico e i docenti. Art. 30 Accesso dei genitori nei locali scolastici 1. Non è consentita per nessun motivo la permanenza dei genitori nelle aule o nei corridoi all'inizio delle attività didattiche. 2. L'ingresso dei genitori nella scuola, durante le attività didattiche, è consentito esclusivamente in caso di uscita anticipata del figlio. Gli insegnanti, pertanto, si asterranno dall'intrattenersi con i genitori durante l'attività didattica anche per colloqui individuali riguardanti l'alunno. 3. I genitori degli alunni possono accedere agli edifici scolastici nelle ore di ricevimento concordate con i docenti e in Segreteria per la richiesta di documenti dalle 10,00 alle 12,00.14 CAPO VI LOCALI SCOLASTICI Art. 31 Utilizzo delle infrastrutture dell'istituto (palestra, laboratori, ecc) 1. La palestra e le sue attrezzature sono riservate, durante le ore di lezione, agli alunni. Per ragioni di tipo igienico in palestra si dovrà entrare solamente con le scarpe da ginnastica. 2. I laboratori e le aule speciali sono assegnati dal Dirigente Scolastico all'inizio di ogni anno alla responsabilità di un docente che svolge funzioni di subconsegnatario ed ha il compito di mantenere una lista del materiale disponibile, tenere i registri del laboratorio, curare il calendario d'accesso allo stesso, proporre interventi di manutenzione, ripristino, sostituzione di attrezzature, ecc... 3. In caso di danni, manomissioni, furti alle attrezzature o ai locali il responsabile del laboratorio o il docente di turno, sono tenuti ad interrompere le attività se le condizioni di sicurezza lo richiedono e a segnalare la situazione tempestivamente in Presidenza per l'immediato ripristino delle condizioni di efficienza e al fine di individuare eventuali responsabili. 4. Le responsabilità inerenti all'uso dei laboratori e delle aule speciali, sia per quanto riguarda la fase di preparazione delle attività sia per quella di realizzazione delle stesse con gli allievi, competono all'insegnante nei limiti della sua funzione di sorveglianza ed assistenza agli alunni. 5. I laboratori e le aule speciali devono essere lasciate in perfetto ordine. Al fine di un sicuro controllo del materiale, l'insegnante prenderà nota della postazione e degli strumenti assegnati allo studente o al gruppo di studenti. 6. L'insegnante avrà cura, all'inizio ed alla fine di ogni lezione, di verificare l'integrità di ogni singola postazione e di ogni singolo strumento utilizzato. L'insegnante, qualora alla fine della lezione dovesse rilevare danni che non erano presenti all'inizio, è tenuto a darne tempestiva comunicazione al Dirigente Scolastico. 7. I docenti di materie tecniche o artistiche, per preservare gli arredi e i locali scolastici, sono tenuti ad utilizzare i suddetti laboratori per tutte le esercitazioni pratiche che potrebbero arrecare gli inconvenienti descritti. Art. 32 Uso esterno della strumentazione tecnica (macchine fotografiche,videocamere,video proiettori, PC portatili, sussidi vari, ecc...) 1. L'utilizzo esterno della strumentazione tecnica in dotazione alla scuola è autorizzato dal Dirigente Scolastico; va segnalato nell'apposito registro, ove verranno riportati tutti i dati richiesti a cura del responsabile. Alla riconsegna dell'attrezzatura, l'incaricato provvederà alla rapida verifica di funzionalità degli strumenti, prima di deporli. Si riporterà inoltre sull'apposito registro la data dell'avvenuta riconsegna e le eventuali segnalazioni di danno. 12 Art. 33 Uso degli strumenti di scrittura e duplicazione 1. É escluso l'utilizzo degli strumenti della scuola per scopi personali. 2. L'uso delle fotocopiatrici, per motivi di sicurezza e per evitare guasti, è riservato esclusivamente al personale incaricato.15 CAPO VII SICUREZZA Art. 34 Norme di comportamento Tenere un contegno corretto e responsabile, astenendosi dal compiere atti che possano distrarre o arrecare danno ai compagni di lavoro. Attenersi scrupolosamente alle disposizioni ricevute dal proprio superiore. Osservare scrupolosamente tutte le prescrizioni in materia di sicurezza ed igiene richiamate da specifici cartelli o indicate dai propri superiori; Non usare macchine, impianti ed attrezzature senza autorizzazione. Non eseguire operazioni o manovre non di propria competenza, o di cui non si è a perfetta conoscenza: in casi dubbi occorre rivolgersi al proprio superiore. Per accedere agli scaffali alti o a strutture sopraelevate, utilizzare le apposite scale. E' opportuno, per le scale doppie, assicurarsi, prima di salirvi, che i tiranti o le catenelle siano in tensione. Non utilizzare tali scale come scale semplici appoggiandole a muro né spostarle quando su di esse vi sono delle persone. Non rimuovere gli estintori dalla posizione segnalata. Depositare i materiali nelle zone prestabilite e comunque in modo da non ingombrare, ostacolare e/o impedire, anche solo parzialmente l'accesso alle uscite di sicurezza, al transito sulle vie di fuga (corridoi, scale di sicurezza, ecc...), in prossimità di mezzi ed impianti atti ad intervenire sugli incendi, ed in generale la normale circolazione. Ogni contenitore deve riportare l'etichetta con l'indicazione ben leggibile del contenuto. Non utilizzare bottiglie di bevande per il contenimento di altri liquidi, né abbandonare quelle vuote sul posto di lavoro. Segnalare tempestivamente al proprio superiore ogni eventuale anomalia o condizione di pericolo rilevata. In caso di infortunio, riferire al più presto ed esattamente ai propri superiori sulle circostanze dell'evento. Se viene usato il materiale della cassetta di pronto soccorso ripristinare la scorta. Comunicare tempestivamente al Dirigente Scolastico l’eventuale stato di gravidanza. Non circolare né sostare nei sottopiani degli edifici salvo giustificato motivo di lavoro e previa autorizzazione dei superiori. Non accedere nelle zone o nei locali in cui vige il divieto di ingresso ai non autorizzati. Mantenere pulito ed in ordine il proprio posto di lavoro. Disporre in modo ordinato, stabile e razionale gli attrezzi di uso comune. Adoperare gli attrezzi solamente per l'uso cui sono destinati e nel modo più idoneo evitando l'uso di mezzi di fortuna o di attrezzi diversi da quelli predisposti o di apportare agli stessi modifiche di qualsiasi genere. Mantenere i videoterminali nella posizione definita secondo i principi dell'ergonomia delle norme di legge e di buona tecnica. Qualsiasi variazione che si rendesse necessaria deve essere concordata con il proprio responsabile. In caso di movimentazione manuale di materiali (risme di carta, dossier, ecc:) mantenere la schiena eretta e le braccia rigide, facendo sopportare lo sforzo principalmente dai muscoli delle gambe. Durante il trasporto a mano, trattenere il carico in modo sicuro nei punti di più facile presa e se necessario appoggiarlo al corpo, con il peso ripartito sulle braccia. Manipolare vetri o materiale pungente con i guanti. Negli armadi o negli scaffali disporre in basso i materiali più pesanti. 13 Non dare in uso scale, utensili e attrezzi al personale di ditte esterne che si trovino a lavorare nella scuola. Negli archivi il materiale va depositato lasciando corridoi di 90 cm. Riporre le chiavi nelle apposite bacheche, dopo l'uso. L'apertura di tutte le uscite di sicurezza deve avvenire prima dell'inizio delle lezioni.17 CAPO VIII COMUNICAZIONI Art. 35 Comunicazioni docenti ‐ genitori 1. Sono programmati annualmente n° 2 incontri pomeridiani delle famiglie con gli insegnanti della scuola. 2. In caso di criticità relative a frequenza, profitto e comportamento le famiglie saranno tempestivamente contattate a mezzo telefono. 3. Comunicazioni di carattere generale riguardanti gli impegni e le iniziative della scuola potranno essere visionate sul sito web dell’ Istituzione scolastica : www.materdona‐moro.it Art. 36 Informazione sul Piano dell'offerta formativa 1. All'inizio dell'anno scolastico il coordinatore di classe illustra agli studenti ed alle famiglie le opportunità offerte dal piano dell'offerta formativa, comprensivo di tutte le attività e iniziative didattiche e formative facoltative e/o opzionali. 2. Le attività didattiche aggiuntive facoltative saranno organizzate secondo i tempi e modalità che tengano conto dei ritmi di apprendimento e delle esigenze di vita degli studenti. 3. Le comunicazioni agli alunni ed ai genitori sono fatte normalmente con circolari scritte inviate in lettura nelle classi. In forma ufficiale viene adottata anche la pubblicazione sul sito web della scuola, per essere portati a conoscenza di tutti. 14 ALLEGATO n° 1 REGOLAMENTO DI DISCIPLINA Art. 1 ‐ Principi e finalità 1. Il presente Regolamento, con riferimento ai diritti e ai doveri degli studenti di cui agli artt. 2 e 3 del D.P.R. n. 249 del 24.O6.98, individua comportamenti che configurano mancanze disciplinari, stabilisce le relative sanzioni, individua gli Organi competenti per la loro irrogazione ed il relativo procedimento. 2. La responsabilità disciplinare è personale. 3. Nessuno può essere sottoposto a sanzioni disciplinari senza essere prima stato invitato a esporre le proprie ragioni. 4. L’infrazione disciplinare connessa ad aspetti comportamentali influisce sulla valutazione del profitto. 5. I provvedimenti disciplinari hanno finalità educativa e tendono al rafforzamento del senso di responsabilità e al ripristino dei rapporti corretti all'interno della Comunità Scolastica, prevedendo a carico dello studente anche attività di natura sociale e culturale. 6. Le sanzioni disciplinari sono sempre temporanee, proporzionate all'infrazione e ispirate al principio della gradualità e della riparazione del danno. Esse tengono sempre conto della situazione personale dello studente. 7. Le sanzioni e i provvedimenti che comportano l'allontanamento dall'istituto sono adottati dal Consiglio di Classe e dal Consiglio di Istituto. 8. In nessun caso può essere sanzionata, né direttamente né indirettamente, la libera espressione di opinione, correttamente manifestata, non lesiva dell'altrui personalità. Art. 2 ‐ Diritti degli studenti 1. Lo studente ha diritto a una formazione culturale qualificata che rispetti e valorizzi, anche attraverso l'orientamento, l'identità di ciascuno e sia aperta alla pluralità delle idee. La scuola persegue la continuità dell'apprendimento e valorizza le inclinazioni personali degli alunni, anche attraverso un'adeguata informazione. 2. La comunità scolastica promuove la solidarietà tra i suoi componenti e tutela il diritto dello studente alla riservatezza. 3. Lo studente deve essere informato sulle decisioni e sulle norme che regolano la vita della scuola. 4. Lo studente ha diritto alla partecipazione attiva e responsabile alla vita della scuola. Lo studente ha inoltre diritto a una valutazione trasparente e tempestiva, volta ad attivare un processo di autovalutazione che lo conduca ad individuare i propri punti di forza e di debolezza e a migliorare il proprio rendimento. 5. Gli studenti stranieri hanno diritto al rispetto della vita culturale e religiosa della comunità alla quale appartengono. La scuola promuove e favorisce iniziative volte alla accoglienza e alla tutela della loro lingua e cultura e alla realizzazione di attività interculturali. 6. La scuola si impegna a porre progressivamente in essere le condizioni per assicurare:  un ambiente favorevole alla crescita integrale della persona e un servizio educativo didattico di qualità;  offerte formative aggiuntive e integrative, deliberate dal Collegio dei Docenti, dal Consiglio di Istituto, da Enti e Associazioni Locali, ritenute congruenti al POF;  iniziative concrete per il recupero di situazioni di ritardo e di svantaggio, nonché per la prevenzione e il recupero della dispersione scolastica;  la salubrità e la sicurezza degli ambienti, che debbono essere adeguati a tutti gli studenti anche ai Diversamente Abili;  la disponibilità di un'adeguata strumentazione tecnologica; 15 Art. 3 ‐ Doveri 1. Gli studenti sono tenuti a frequentare regolarmente i corsi, ad assolvere assiduamente agli impegni di studio e ad avere nei confronti del Capo d'Istituto, dei Docenti, del Personale tutto della Scuola e dei loro compagni lo stesso rispetto, anche formale, che chiedono per se stessi. 2. Nell'esercizio dei loro diritti e nell'adempimento dei loro doveri gli Studenti sono tenuti a mantenere un comportamento corretto e coerente con i principi che regolano la vita della Scuola. 3. Gli studenti, tenuti a presentarsi a Scuola con abbigliamento ordinato e decoroso, non devono compiere atti che offendono la morale, la civile convivenza o che turbino la vita della Comunità Scolastica e non devono appropriarsi di oggetti che appartengono alla Scuola, agli insegnanti e ai propri compagni. 4. Gli studenti devono osservare le disposizioni organizzative e di sicurezza dettate dal Regolamento di Istituto, nonché ogni altra disposizione emanata dal Capo d'Istituto, e devono utilizzare correttamente tutte le strutture della Scuola e comportarsi in modo da non arrecare danno a persone o a cose. 5. Conformemente alla Direttiva Ministeriale 104/2007, è severamente vietato agli studenti l’uso del cellulare nei locali scolastici. Gli alunni che avessero necessità di comunicare urgentemente con i propri genitori per indifferibili e obbiettive motivazioni potranno farlo rivolgendosi al personale di Segreteria. La Scuola non risponde della sottrazione dei telefoni cellulari portati abusivamente. Art. 4 ‐ Mancanze disciplinari Costituiscono mancanza disciplinare i comportamenti che contravvengono ai doveri suddetti e che possono verificarsi durante il normale orario delle lezioni, nel corso del trasferimento da o verso le aule speciali e durante qualsiasi attività connessa con la vita scolastica (viaggi d'istruzione, visite guidate, attività aggiuntive, ecc.). Si configurano come mancanze i seguenti comportamenti: a) arrivare in ritardo senza giustifica; b) non giustificare le assenze entro tre giorni; c) non portare in tempo utile gli avvisi della scuola firmati dai genitori; d) disturbare le attività didattiche; e) tenere il cellulare o altri apparecchi elettronici accesi; f) inviare sms o mms, scattare foto o effettuare filmati durante l’orario scolastico; g) marinare la scuola. h) sporcare o deturpare l'ambiente scolastico; i) danneggiare materiali, arredi, strutture o altro; j) usare un linguaggio irriguardoso e offensivo verso gli altri; k) arrecare offese ai compagni, ai docenti, al personale della scuola, alle religioni; l) compiere atti di violenza fisica e/o morale; m) commettere reati e/o compromettere l'incolumità delle persone; In caso di mancanze disciplinari, gli Organi di cui all'art. 6, valutano l’opportunità di irrogare le sanzioni di cui all'art. 5. 16 Art. 5 – Sanzioni disciplinari relative alle mancanze di cui alle lettere declinate all’Art.4 -
richiamo verbale: sempre -
annotazione scritta sul registro di classe: -
sospensione di gg.1 (uno) dopo 3 (tre) annotazioni scritte per lettere: ‐a), ‐b), ‐c), ‐d) -
esclusione dalle attività didattiche che si svolgono fuori dalla scuola (visite guidate, viaggi d'istruzione, eventi programmati, ecc.) relativamente alla lettera: ‐d) -
sospensione da gg.1 (uno) a gg.3 (tre) per le lettere: ‐e), ‐f), ‐g) -
pulizia dell’ambiente scolastico da effettuarsi in orario extracurricolare relativamente alla lettera: –h) -
risarcimento del danno arrecato per lettera: ‐ i) -
sospensione da gg.1 (uno) a gg.3 (tre) per la lettera: ‐j) -
allontanamento dalla scuola fino a gg.15 (quindici) per lettere: ‐k), –l) -
allontanamento dalla scuola oltre i gg.15 (quindici) per lettera: m) -
esclusione dallo scrutinio finale o non ammissione all'Esame di Stato conclusivo del corso di studi per lettera: m) sempre Art. 6 ‐ Organi competenti ad infliggere le sanzioni 1. Il singolo docente e il Dirigente Scolastico possono irrogare le sanzioni di cui all'art. 5 relativamente alle lettere: ‐a), ‐b), ‐c), ‐h), ‐i) dell’Art.4 2. Il Consiglio di Classe e il Dirigente Scolastico possono irrogare le sanzioni di cui all'art. 5 relativamente alle lettere: ‐d), ‐e), ‐f), ‐g), ‐j), ‐k), ‐l) dell’Art.4 3. Il Consiglio d'Istituto può irrogare la sanzione di cui all'art. 5 ) relativamente alla lettera: ‐m) dell’Art.4 Art. 7 ‐ Procedimento sanzionatorio 1. Il procedimento sanzionatorio prende avvio con la segnalazione sul Registro di Classe da parte del docente, che provvede ad annotare il nominativo dello studente e a descrivere in maniera sintetica e puntuale la mancanza commessa. Art. 8 – Irrogazione sanzioni 1. Nei periodi di allontanamento non superiore a 15 giorni deve essere previsto un rapporto con lo studente e con i suoi genitori, al fine di preparare il medesimo al rientro nella Comunità Scolastica. 2. Nei casi di allontanamento superiore ai 15 giorni la Scuola, coordinandosi con la famiglia dell’alunno e, ove lo ritenga necessario, anche con i Servizi Sociali e l’ Autorità Giudiziaria, promuove un percorso di recupero educativo con la finalità di agevolare la responsabilizzazione e il reinserimento dello studente, ove possibile, nella Comunità Scolastica. 3. L'allontanamento dello studente dalla Comunità Scolastica può essere disposto anche quando siano stati commessi reati, che violano la dignità e il rispetto della persona umana, o vi sia pericolo per l’ incolumità delle persone. In tale eventualità, in deroga al limite di cui alla prima parte del comma 1, la durata dell’allontanamento è commisurata alla gravità del reato. Per quanto possibile, deve trovare applicazione il disposto del comma 2. 4. Per le altre fattispecie di mancanze disciplinari gravi, si rimanda al DPR 235/07. 17 Art. 9 ‐ Impugnazioni e Organo di Garanzia 1. Contro le sanzioni disciplinari è ammesso ricorso, da parte di chiunque abbia interesse, entro il termine di 15 giorni dalla comunicazione della loro irrogazione, ad un apposito Organo di Garanzia interno alla Scuola, che decide nei successivi 10 giorni; qualora l’Organo di Garanzia non decida entro tale termine, la sanzione non potrà che ritenersi confermata. 2. L’Organo di Garanzia è composto da un docente designato dal Consiglio di Istituto e da due rappresentati eletti dai genitori ed è presieduto dal Dirigente Scolastico. 3. L'Organo di Garanzia viene convocato dal Dirigente Scolastico in presenza di un ricorso o reclamo da parte dei genitori dell'alunno che ha riportato la sanzione. 4. Le decisioni sono assunte all'unanimità o almeno a maggioranza semplice e sono comunicate per iscritto, entro 5 giorni dalla riunione, a chi ha avanzato ricorso o reclamo. 5. Di tutte le riunioni dell'Organo di Garanzia, presieduto dal Dirigente Scolastico, è redatto processo verbale a cura di uno dei componenti. 6. L’Organo di Garanzia è competente a decidere anche sui conflitti che possono sorgere all’interno della Scuola in merito all’applicazione del presente regolamento. 7. Avverso le decisioni dell’Organo di Garanzia dell’Istituto si può ricorrere all’Organo di Garanzia Regionale. Art. 10 – Dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti  Alla singola Istituzione Scolastica è richiesto al momento dell’iscrizione o comunque all’inizio di ogni anno di far sottoscrivere ai genitori un Patto Educativo di Corresponsabilità, al fine di rendere effettiva la partecipazione delle famiglie. Il coinvolgimento attivo di tutte le componenti della Comunità Scolastica, infatti, è condizione necessaria per la realizzazione dell’autonomia scolastica e del successo formativo. Art. 11 ‐ Disposizioni finali 1.
Il presente regolamento, approvato dagli OO. CC. competenti, ha validità immediata e resta in vigore fino ad eventuale modifica disposta dagli OO. CC. preposti. 2.
Copia del presente regolamento viene pubblicata all’Albo on‐line del sito della scuola e affissa in ogni Classe; detto regolamento è illustrato agli alunni dal docente coordinatore. 18 ALLEGATO n° 2 PATTO DI CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVA SCUOLA‐FAMIGLIA PREMESSA L’obiettivo del patto di corresponsabilità educativa è quello di impegnare le famiglie a condividere con la scuola i nuclei fondanti dell’azione educativa. La scuola dell’autonomia, infatti, può svolgere efficacemente la sua funzione educativa solo se è in grado di instaurare una sinergia tra i soggetti che compongono la comunità scolastica: il dirigente scolastico, il personale della scuola, i docenti, gli studenti ed i genitori. L’introduzione del patto di corresponsabilità è orientata a porre in evidenza il ruolo strategico che può essere svolto dalle famiglie nell’ambito di un’alleanza educativa che coinvolga la scuola, gli studenti ed i loro genitori, ciascuno secondo i rispettivi ruoli e responsabilità. L’elaborazione del seguente patto fa riferimento all’insieme dei Decreti attualmente in vigore: -
D.M. n. 5843/A3 del 16 ottobre 2006 “Linee di indirizzo sulla cittadinanza democratica e legalità”; -
D.P.R. n. 249 del 24/06/1998 e D.P.R. n. 235 del 21/11/2007 “Regolamento recante lo Statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria”; -
D.M. n. 16 del 5 febbraio 2007 “Linee di indirizzo generali ed azioni a livello nazionale per la prevenzione del bullismo”; -
D.M. n. 30 del 15 marzo 2007 “Linee di indirizzo ed indicazioni in materia di utilizzo di telefoni cellulari e di altri dispositivi elettronici durante l’attività didattica, irrogazione di sanzioni disciplinari, dovere di vigilanza e di corresponsabilità dei genitori e dei docenti”. PATTO DI CORRESPONSABILITA’ EDUCATIVA OFFERTA FORMATIVA PUNTUALITA’ E ORARI LA SCUOLA SI IMPEGNA A: LA FAMIGLIA SI IMPEGNA A: LO STUDENTE SI IMPEGNA A: Garantire un POF fondato su progetti e percorsi formativi tesi a promuovere il benessere e il successo dello studente, la valorizzazione come persona e la sua crescita umana e culturale. Garantire la puntualità dell’inizio delle lezioni con i docenti che arrivano in orario. Vigilare sul lavoro dei collaboratori scolastici affinché non permettano entrate e uscite durante lo svolgimento delle lezioni da parte delle famiglie. Prendere visione del POF, condividerlo, discuterlo con i propri figli. Condividere e fare propri i principi educativi e i valori della scuola. Rispettare l’orario d’ingresso e di uscita. Evitare di entrare in classe per prelevare il figlio durante lo svolgimento delle lezioni. Garantire la regolarità della frequenza scolastica. Giustificare sempre le assenze e i ritardi. Collaborare con la scuola, tenendosi informata sulla vita scolastica e partecipando attivamente alle iniziative in cui è coinvolta. Analizzare con i docenti e in classe il POF riflettendo e discutendo con loro i percorsi formativi offerti. Ascoltare e coinvolgere gli studenti e le famiglie richiamandoli ad un’assunzione di responsabilità rispetto a PARTECIPAZIONE quanto espresso nel patto educativo. Frequentare regolarmente le lezioni e rispettare l’ora di inizio. Non uscire dall’aula senza il permesso del docente. Non sostare in bagno più del tempo strettamente necessario. Frequentare regolarmente i corsi e assolvere assiduamente agli impegni di studio. Favorire in modo positivo lo svolgimento dell’attività didattica e formativa partecipando attivamente alla vita della classe. 19 VALUTAZIONE RELAZIONALITA’, RISPETTO DI SE STESSI E DEGLI ALTRI RAPPORTI SCUOLA‐
FAMIGLIA RISPETTO DEGLI AMBIENTI SCOLASTICI, ATTREZZATURE E SUSSIDI DIDATTICI Garantire una valutazione che consideri anche le competenze acquisite in ambito extrascolastico e che miri a valorizzare i punti di forza e le risorse di ciascun alunno. Approntare prove di verifica chiare e precise nella formulazione degli obiettivi da valutare e nelle modalità di correzione e di valutazione come, per esempio, comunicare ad alta voce il risultato delle prove orali. Rispettare l’alunno nella sua specificità, accogliendo ed ascoltando i bisogni, promuovendo un clima sereno ed improntato al dialogo. Favorire la conoscenza e il rapporto reciproco tra studenti, l’integrazione, l’accoglienza, il rispetto di sé e dell’altro. Adottare un atteggiamento condiviso con quello del docente e assumere un atteggiamento responsabile e critico. Collaborare per far acquisire al figlio la consapevolezza delle proprie risorse e dei propri limiti. Riconoscere e rispettare il ruolo di guida del Dirigente scolastico, dei docenti e del personale ATA. Evitare di esprimere giudizi su fatti e persone relativi al contesto scolastico, se non sufficientemente informati. Prendere visione di tutte Comunicare alla famiglia tempestivamente problematiche le comunicazioni provenienti dalla scuola. insorte a scuola e legate a Condividere con la scuola i comportamenti dell’alunno. provvedimenti disciplinari Prendere adeguati provvedimenti disciplinari in caso assunti nei confronti del figlio. di infrazioni. Condividere l’obiettivo di Contribuire con interventi rendere consapevoli i figli educativi a responsabilizzare gli della necessità di lavorare alunni nel rispetto dell’ordine, in un ambiente del silenzio e della pulizia. igienicamente idoneo. Riconoscere le proprie capacità e i traguardi raggiunti. Riconoscere i propri limiti ed impegnarsi a superarli. Riconoscere e rispettare il ruolo di guida del Dirigente scolastico, dei docenti e del personale ATA. Non creare sottogruppi e cercare di aiutare il compagno in difficoltà. Non usare linguaggi scurrili. Non usare la violenza per comunicare. Far firmare puntualmente le comunicazioni scuola‐
famiglia. Rispettare le decisioni assunte con i docenti e la famiglia. Mantenere pulita e ordinata l’aula. Rispettare le attrezzature e il materiale scolastico. Assumere comportamenti responsabili a salvaguardia della sicurezza di se stessi e degli altri. 20 ALLEGATO n°3 Informativa ex art. 13 D.Lgs. n. 196/2003
per il trattamento di dati personali e sensibili
Gentile Signore/a,
Desideriamo informarLa che il D.Lgs. n. 196 del 30 giugno 2003 ("Codice in materia di protezione
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personali. Pertanto, il trattamento dei dati che La riguardano sarà improntato ai principi di
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In particolare, i dati idonei a rivelare l'origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche
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a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché i dati personali idonei a rivelare lo stato
di salute e la vita sessuale, possono essere oggetto di trattamento solo con il consenso scritto
dell'interessato e previa autorizzazione del Garante per la protezione dei dati personali (articolo 26).
Ai sensi dell'articolo 13 del D.Lgs. n. 196/2003, pertanto, Le forniamo le seguenti informazioni:
1. I dati sensibili e non da Lei forniti verranno trattati, nei limiti dell'Autorizzazione generale del
Garante n. 200 , per le seguenti finalità:
2. Il trattamento sarà effettuato con le seguenti modalità:
3. I dati:
 non saranno comunicati ad altri soggetti, né saranno oggetto di diffusione
 potranno essere comunicati a Associazioni di Enti locali, Enti pubblici non economici.
4. Il titolare del trattamento è: FAGGIANO SEMERARO MARIA SANTINA
via CARDUCCI, 3 72023 MESAGNE (BR)
5. Il responsabile del trattamento è: STRIDI VITTORIO
Un elenco completo e aggiornato dei responsabili/incaricati del trattamento è disponibile presso
gli uffici di segreteria.
6. In ogni momento potrà esercitare i Suoi diritti nei confronti del titolare del trattamento, ai sensi
dell'art.7 del D.Lgs. n. 196/2003, che per Sua comodità riproduciamo integralmente
Decreto Legislativo n.196/2003, Art. 7
-Diritto di accesso ai dati personali ed altri diritti 1) L'interessato ha diritto di ottenere la conferma dell'esistenza o meno di dati personali che lo
riguardano, anche se non ancora registrati, e la loro comunicazione in forma intelligibile.
2) L'interessato ha diritto di ottenere l'indicazione:
a) dell'origine dei dati personali;
b) delle finalità e modalità del trattamento;
c) della logica applicata in caso di trattamento effettuato con l'ausilio di strumenti elettronici;
d) degli estremi identificativi del titolare, dei responsabili e del rappresentante designato ai
sensi dell'articolo 5, comma 2
e) dei soggetti o delle categorie di soggetti ai quali i dati personali possono essere comunicati o
che possono venirne a conoscenza in qualità di rappresentante designato nel territorio dello
Stato, di responsabili o incaricati.
21 3) L'interessato ha diritto di ottenere:
a) l'aggiornamento, la rettificazione ovvero, quando vi ha interesse, l'integrazione dei dati;
b) la cancellazione, la trasformazione in forma anonima o il blocco dei dati trattati in
violazione di legge, compresi quelli di cui non è necessaria la conservazione in relazione
agli scopi per i quali i dati sono stati raccolti o successivamente trattati;
c) l'attestazione che le operazioni di cui alle lettere a) e b) sono state portate a conoscenza,
anche per quanto riguarda il loro contenuto, di coloro ai quali i dati sono stati comunicati o
diffusi, eccettuato il caso in cui tale adempimento si rivela impossibile o comporta un
impiego di mezzi manifestamente sproporzionato rispetto al diritto tutelato.
4) L'interessato ha diritto di opporsi, in tutto o in parte:
a) per motivi legittimi al trattamento dei dati personali che lo riguardano, ancorché pertinenti
allo scopo della raccolta;
b) al trattamento di dati personali che lo riguardano a fini di invio di materiale pubblicitario o
di vendita diretta o per il compimento di ricerche di mercato o di comunicazione
commerciale.
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