I.P.A.B. Residenza per Anziani “G. FRANCESCON” Borgo S.Gottardo 44 PORTOGRUARO carta dei servizi 1 • Riferimenti normativi • Chi siamo: - Profilo dell’Ente - Finalità - Filosofia gestionale • Dove e come siamo: - L’indirizzo - Gli orari - La Struttura residenziale - La struttura organizzativa - I criteri per l’accesso • I servizi: - La Residenza - L’inserimento - Attività di cura e di prendersi cura: - Assistenza tutelare - Assistenza infermieristica - Assistenza medica e specialistica - Assistenza riabilitativa e motoria - Servizio sociale - Servizio di animazione - Volontariato - Assistenza spirituale - Attività complementari: - Lavanderia, guardaroba, manutenzione - Refezione e cucina - Parrucchiere e barbiere - Servizi vari - Centro Diurno - Funzione sollievo - I costi • Il Centro Residenziale Cure Palliative (Hospice) • I diritti degli utenti ed i principi etici dell’assistenza • La partecipazione, il Comitato Ospiti - Famigliari e relativo Regolamento 2 Riferimenti normativi La presente Carta dei Servizi è stata redatta seguendo i contenuti della direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri del 27.01.1994 “Principi sull’erogazione dei servizi pubblici” e fa riferimento ai contenuti del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19.05.1995 “Schema generale di riferimento della Carta dei servizi pubblici sanitari”. Ulteriori riferimenti normativi sono: • La legge 07.08.1991 n. 241 – Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e diritto di accesso ai documenti amministrativi – e successive modifiche ed integrazioni; • Il Decreto legge 12.05.1995 n. 163 – Misure urgenti per la semplificazione dei procedimenti amministrativi e per il miglioramento dell’efficienza delle pubbliche Amministrazioni; • La legge 11.07.1995 n. 273 – conversione in legge, con modifiche del decreto legge 12.05.1995 n. 163; • Le linee guida n. 2/95 del Ministero della Sanità – Attuazione della Carta dei Servizi nel Servizio Sanitario Nazionale; • Il Decreto del Ministero della Sanità 15.10.1996 – Approvazione degli indicatori per la valutazione delle dimensioni qualitative del servizio riguardanti la personalizzazione e l’umanizzazione dell’assistenza, il diritto all’informazione, alle prestazioni alberghiere, nonché l’andamento delle attività di prevenzione delle malattie; • Il Regolamento della Regione Veneto 10.05.2001 n. 3 – Regolamento attuativo emanato ai sensi dell’art. 58 della L.R. 5/2000 e dell’art. 41 – comma 4 – della L.R. 5/2001; • La Legge Regionale 16.08.2002 n. 22 e normativa di attuazione – Autorizzazione accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali; • La Deliberazione della Giunta Regionale del 20.02.2007 n. 394 – Indirizzi ed interventi per l’assistenza alle persone non autosufficienti. Art. 34 – comma 1 – L.R. 30.01.2004 n.1 e art. 4 L.R.2/2006; Inoltre, la Presente Carta dei Servizi è in sintonia con quanto previsto dall’art. 3 della Legge quadro nazionale per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, n. 328/2000, che dispone che gli Enti di assistenza si dotino della Carta dei Servizi. 3 Chi siamo 4 Profilo dell'Ente L’istituzione trae origine dalla volontà di Francescon Giuseppe fu Matteo che con testamento del 25 maggio 1867 disponeva affinchè parte della sue sostanze venissero impiegate “… a fondare ed a sovvenire in tutti i suoi bisogni se istituita una Casa di Ricovero o beneficenza pubblica in Portogruaro…” A tali beni iniziali si aggiunsero i successivi lasciti di Furlanis cav. Riccardo Osvaldo fu Scipione e Marzinotto Giuseppe, determinando - previa deliberazione del Consiglio Comunale di Portogruaro - l’erezione della “Pia Opera G.Francescon” costituita con Regio Decreto del 05.09.1904 ed avente lo scopo di “dare alloggio e vitto ai poveri d’ambo i sessi del Comune e, quanto i suoi mezzi lo consentano, di accogliere, ricoverare ed assistere gratuitamente anche gli ammalati cronici del Comune.” L’Istituzione è giuridicamente configurata I.P.A.B. (Istituzione Pubblica Assistenza e Beneficenza) ed è regolamentata da un proprio Statuto, recentemente modificato ed adeguato alla mutata realtà sociale, approvato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 212 del 15.12.2000 e Decreto del Dirigente Regionale della Direzione Servizi Sociali n. 18 del 12.03.2001. E' retta da un Consiglio di Amministrazione composto da cinque membri che vengono nominati dal Sindaco del Comune di Portogruaro, durano in carica quattro anni, ed a cui compete la direzione politico-amministrativa dell’Ente, la definizione degli obiettivi e dei programmi e la verifica della loro attuazione. Il Presidente viene eletto dal Consiglio di Amministrazione nella sua prima adunanza. L’attuale Consiglio di Amministrazione è composto da: Zanin Roberto - Presidente Berti Paolo - Consigliere Nicodemo Marco - Consigliere Nosella Renzo - Consigliere Pisano Salvatore - Consigliere Finalità Scopo primario dell'Ente è l'assistenza alle persone anziane in condizioni psicofisiche di autosufficienza e di non-autosufficienza, o in stato di particolare bisogno, residenti nel comune di Portogruaro - ed in altri Comuni qualora vi siano posti disponibili - in conformità agli obiettivi ed indirizzi assunti in materia dalla Regione Veneto. L’Ente può realizzare anche altre iniziative assistenziali al fine di rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona e la sua effettiva partecipazione alla vita comunitaria. In particolare l'Ente si prefigge: a) ospitare temporaneamente per brevi periodi, anche stagionali, e/o per parte della giornata centro diurno - persone che abbisognano di assistenza limitata a tali periodi; b) promuovere forme di collaborazione e di associazione con Enti ed Organizzazioni volte al miglioramento dell’assistenza; c) erogare, previa convenzione con gli Organi preposti, servizi assistenziali, riabilitativi e sanitari ad anziani, disabili e non; d) promuovere ed incentivare la partecipazione del volontariato alle proprie attività, sostenendone e coordinandone le iniziative; e) mettere a disposizione di Enti, Associazioni, Cooperative Sociali, o Privati, per il 5 perseguimento di finalità analoghe a quelle dell’Ente, propri locali ed attrezzature, qualora questi non siano utilizzati o parzialmente utilizzati dalla struttura, regolandone con apposito atto l’uso e la gestione, ed impiegando gli eventuali proventi per i fabbisogni degli ospiti. L’Ente infine, riconoscendo la necessità che i propri interventi siano coordinati con quelli degli Enti pubblici competenti in materia socio-assistenziale, svolge la propria attività sulla base di programmi che tengano conto delle scelte programmatiche elaborate da tali Enti. Filosofia gestionale Come si può notare dal confronto degli scopi iniziali e delle finalità attuali, in oltre cento anni di vita della Residenza, molte cose sono cambiate. E’ infatti profondamente mutata l’utenza ed i bisogni che essa presenta. Da tempo non basta più assicurare un letto e del cibo caldo, ma bisogna garantire all’ospite un’assistenza specialistica di tipo medico ed infermieristico, completata da cure riabilitative, ricreative, sociali e …. molto altro. La natura del servizio stesso, così completo, fa sì che sia necessario riuscire a far coesistere interventi sanitari ed assistenziali, anche specialistici, accanto ad un buona qualità di vita individuale e collettiva. Ed è questo che la nostra Residenza tiene sempre presente, fornendo prestazioni di tipo alberghiero, di socializzazione e di animazione, contestualmente a prestazioni di carattere sanitario e riabilitativo, con una gestione che, pur seguendo le norme e le regole amministrative, dà importanza a quelli che sono gli obiettivi dell’Ente, al loro raggiungimento ed ai risultati che si possono ottenere, avendo operato la scelta consapevole di configurare i bisogni dell’anziano ed il loro soddisfacimento come elemento essenziale e fondamentale di questa Casa. Ciò nella consapevolezza che il fulcro è il rispetto ed i diritti della persona, di tutte le persone, in particolar modo di quelle più fragili e deboli. Ed è in virtù di tali diritti (come del resto anche modificazioni culturali e legislative riconoscono) e non per l’altrui pietà o benevolenza, che le persone sono ospitate nella Residenza determinando conseguentemente la necessità di focalizzare l’organizzazione assistenziale sull’anziano non in quanto portatore di disabilità e bisognoso di aiuto, bensì come titolare di diritti. Infatti l’essere anziano ed in stato di non autosufficienza non riduce la sfera e la completezza dei diritti, ma aumenta la difficoltà di esigerli, come avviene in tutti i segmenti deboli della società. E’ pertanto compito di tutti noi agire per rendere più facile la soddisfazione dei diritti di questa fascia debole, anche nel quotidiano della Residenza, dove, nel rispetto delle Direttive Regionali in materia di assistenza, si opera per una buona qualità di vita agli anziani ospiti, nella consapevolezza che ciò è determinato dal conseguimento dei diversi obiettivi, parziali ed interdipendenti, che si possono così sintetizzare: • protezione – sicurezza – cura – prendersi cura – relazionalità – socializzazione – riabilitazione mantenimento delle capacità fisiche e dell’autostima – supporto alla progettualità – aiuto nei momenti di crisi. 6 In tale ottica, la scelta di operare “partendo dal destinatario” del servizio anziché dalle attività o dagli operatori, rende inoltre possibile: • utilizzare l’empatia per entrare in sintonia con l’anziano ospite, autosufficiente e non, al fine di ricostruire assieme un complesso di significati di vita che possono essersi persi nell’avanzare dell’età; • rileggere e riformulare il problema: non si tratta di fornire servizi e riempire un tempo, ma di individuare dimensioni fisiche, psichiche, relazionali all’interno delle quali la persona ritrova una sua identità che, opportunamente sostenuta, acceda a forme di accettazione e positivo significato; • entrare in relazione con la persona residente fa in modo che, nella relazionalità, le domande inconsce e quelle consce ma inespresse trovino voce e percorsi di espressione; • utilizzare le differenti professionalità presenti nella Residenza per: 1. mettere a fuoco le fasi cruciali della vita della vita dell’anziano ospite, dentro cui maggiormente passa il mal-essere; non solo quelle straordinarie e uniche come l’inserimento o la dipartita, ma anche quelle quotidiane, come il pasto, il bagno, il riposo.. 2. integrare l’équipe multidisciplinare attorno ad un progetto comune, unitario, condiviso, nel quale ognuno attua la parte di propria competenza ma con uno sguardo al tutto, con un lavoro per obiettivi anziché per compiti. L’organizzazione del lavoro viene inoltre sorretta dalla consapevolezza che le cure sanitarie, i progetti riabilitativi, le attività quotidiane, la relazionalità devono garantire ritmi e tempi in cui gli anziani si riconoscano, senza avere uno stacco traumatico dalla loro vita “di prima”. La consapevolezza infatti che l’obiettivo finale è assicurare agli anziani ospiti una vita il più possibile rispondente alle loro esigenze, è oggetto di costante e progressivo lavoro, soggetto a cambiamenti e modifiche, conseguenti alle mutate (e mutanti) esigenze di carattere psicofisico, sanitario, assistenziale, igienico, alimentare e sociale degli anziani ospiti che vivono, giorno dopo giorno, in questa Residenza. 7 Residenza per Anziani “G.Francescon” Dove e come siamo Padiglione Centrale Padiglione “Banca Santo Stefano 8 L’indirizzo L’I.P.A.B. Residenza per Anziani “Giuseppe Francescon” è situata nel Comune di Portogruaro (Ve) in borgo S.Gottardo n.44, adiacente all’omonima porta medioevale a due passi dal centro storico, ed è possibile contattarci in questi modi: Telefono: 0421/71329 – Fax: 0421/71282 - E mail: [email protected] Gli orari Gli Uffici Amministrativi e il Servizio Sociale sono a disposizione del pubblico dal lunedì al venerdì dalle ore 11.00 alle 12.30 e al martedì e giovedì anche dalle ore 14.30 alle 16.00. Parenti e amici possono visitare gli anziani ospiti durante tutta la giornata - indicativamente dalle ore 9.00 alle 19.00 –evitando solo di arrecare disturbo agli altri ospiti e intralcio alle attività. La Struttura residenziale L’immobile è situato in una posizione tranquilla, all’interno di un ampio spazio destinato a verde, dove sono presenti anche numerose piante di alto fusto che funzionano da filtro con l’esterno della struttura, così da rendere l’ambiente riparato da eventuali rumori di traffico La Struttura residenziale è articolata in “Corpo storico”, “Padiglione Centrale” e “ Padiglione Banca S.Stefano”, con una superficie coperta complessiva di circa 10.132,00 mq. , con possibilità di accogliere 154 persone anziane, di cui 32 autosufficienti e 122 non autosufficienti, compreso un servizio di ospitalità temporanea quale “funzione sollievo” ed un “Centro diurno”. Logisticamente è così distribuita: • • • • • Corpo storico Piano terra: si trovano gli uffici amministrativi, il servizio sociale, la direzione e la presidenza, una sala riunioni, soggiorno, alcuni locali adibiti ad archivio, il vano scala con ascensore e vari servizi. Un ingresso porta alla chiesa, che funge anche da elemento di separazione con un secondo nucleo di fabbricato dove si collocano locali di servizio quali lavanderia-stireria, spogliatoi del personale, locali tecnici come la centrale termica e la centrale idrica, ed il collegamento coperto con il padiglione centrale. Primo piano : è occupato dalle camere degli ospiti – a uno e due letti – e relativi servizi ed è riservato agli ospiti autosufficienti Secondo piano: presente solamente nella zona soprastante gli uffici è destinato ad alloggio per il personale religioso, oltre ad alcuni locali adibiti ad archivio e deposito. Padiglione Centrale Piano interrato: si trovano i locali di deposito, un’officina, l’ascensoremontalettighe con la sala macchine, magazzini di deposito, la sottostazione, un disimpegno e un locale tecnico. Piano terra: per accedere a questo padiglione è possibile usufruire dell’apposito tunnel coperto di collegamento dal corpo storico, oppure direttamente dal parco. L’ampio atrio porta a sinistra ad una capiente sala da 9 pranzo, a destra le scale di accesso ai Nuclei, l’ascensore e un disimpegno. Dai due ingressi si accede al grande salone, suddiviso in angolo bar, soggiorno, sala polivalente. Un corridoio divide il salone dai locali adibiti ad ambulatorio, spogliatoi per il personale, servizio di parrucchiera, palestra ed ascensoremontalettighe. La vicina zona dedicata al servizio ristorazione (cucina, preparazione cibi, celle frigo, dispensa, magazzini) si prolunga verso il padiglione “Banca S.Stefano”. Antistanti i locali della cucina si trovano gli spogliatoi per il personale di cucina, ripostigli, servizi comuni. • Primo piano: vi si trovano ubicati due Nuclei riservati agli anziani nonautosufficienti, di cui uno a maggior intensità assistenziale. Il piano ha una capienza complessiva di n. 40 posti letto di cui 38 situati in camere a due letti e 2 in camere singole, tutte con servizi interni, ed in maggior parte fornite di un ampio terrazzo. Nel piano si trovano inoltre: un grande salone suddiviso in zona pranzo e soggiorno, la cucinetta di reparto, l’ambulatorio, il coordinamento, il deposito medicinali, due bagni assistiti, due vuotatoi, due servizi comuni con antibagno, ripostigli per la biancheria sporca e pulita, spogliatoi per il personale e relativi servizi. • • Secondo e terzo piano: in ciascuno di questi due piani si trova un Nucleo di n. 25 posti letto riservati agli anziani non-autosufficienti (12 camere a due letti e una stanza singola, tutte con servizi interni e terrazzo). Ogni Nucleo è dotato di un grande salone, suddiviso in zona pranzo e soggiorno, la cucinetta di reparto, l’ambulatorio, sala relax, un bagno assistito, due servizi comuni con antibagno, ripostigli per la biancheria sporca e quella pulita, un vuotatoio, spogliatoi per il personale e relativi servizi. Quarto piano: sono sistemati dei locali tecnici, quali due sale macchine per ascensori, due sale U.T.A. (unità trattamento aria), sala pompe. 10 Padiglione “Banca S.Stefano” Gli spazi e i locali di questo padiglione sono così suddivisi: • • • • Piano terra: dall’ingresso, che si affaccia sul cortile interno, si raggiunge il vano scala e l’ascensore che conducono ai piani residenziali, mentre sulla sinistra un corridoio conduce all’ambulatorio, ad un salottino ed all’ampio soggiorno con zona relax e angolo bar. Sulla destra entrando si accede alla sala da pranzo ed alla cucinetta di reparto. Vi sono inoltre i servizi comuni ed un ripostiglio. Primo piano: si trovano 6 camere a due posti letto e 4 singole, tutte con servizi interni e terrazzo, un salottino, una cucinetta di piano, uno spogliatoio per il personale con servizio igienico ed un ripostiglio. Secondo piano: Attualmente è qui ubicato il Centro Residenziale Cure Palliative (Hospice) per malati oncologici terminali e, oltre a 8 camere singole e 1 doppia, tutte con servizi interni e terrazzo, si trova un salottino, una cucinetta di piano, un bagno assistito ed un ripostiglio. Terzo piano: occupa una superficie pari alla zona ingresso ed è destinato ad una U.T.A. (unità trattamento aria). 11 La struttura organizzativa L’apice dell’organizzazione, che assume la responsabilità in senso globale e risponde dell’operato all’Organo di Amministrazione dell’Ente è il Segretario-Direttore, figura statutariamente prevista quale Organo di gestione, i cui compiti sono esplicitati nel regolamento di amministrazione ed il cui profilo ne individua ruolo, funzione e caratteristiche. Organizzativamente la Residenza si articola in Area Amministrativa, Area Tecnico – manutentiva, Area Servizi Sociali ed Area Servizi socio-sanitari-assistenziali. In particolare, al vertice di quest’ultime aree, sono preposte specifiche figure svolgenti “…l’attività con preparazione professionale e con responsabilità nella direzione e nell’organizzazione del lavoro del personale …” nell’area di competenza ed a cui, senza entrare nello specifico dei principali compiti e funzioni previsti dai rispettivi profili professionali, compete: • l’analisi dei bisogni per settori omogenei; • la realizzazione degli interventi di competenza; • il controllo, in itinere, delle operazioni; • la verifica dei risultati; per tali figure, è inoltre prevista una stretta relazione funzionale in molti ambiti, determinanti per il ben-essere degli anziani ospiti e personale, quali: • qualsiasi intervento che vada a modificare l’ambiente di vita dell’ospite e nell’individuazione delle cause scatenanti problemi di comportamento; • attivazione di possibili soluzioni relative a disagi e conflitti inerenti alle famiglie degli ospiti • dimissioni, volontarie e non, di un ospite; • controllo, coordinamento e supervisione dell’efficacia dei piani di lavoro e formulazione di proposte di modifica; • costruzione della squadra operativa e nella comprensione dei conflitti; • rilevazione dei bisogni formativi del personale, interventi diretti alla formazione ed al benessere degli operatori. Nell’ambito operativo le due aree come sopra identificate si articolano in servizi ed attività attraverso cui si esplica l’obiettivo generale di promuovere e tutelare, attraverso la gestione delle risorse umane e materiali, la massima qualità di vita possibile per gli anziani ospiti di questa Residenza. 12 I criteri per l’accesso Per essere ospitati in questa Residenza, è necessario attivare uno specifico iter, previsto dalle norme vigenti e specificato del “Regolamento Interno” dell’Ente, approvato con delibera del Consiglio di Amministrazione n. 147 del 22.12.2008. Il servizio sociale dell’Ente, è a disposizione – nell’orario di apertura al pubblico – per fornire ogni utile informazione al fine di formulare e completare l’iter per l’accesso. La documentazione richiesta dall’Ente è la seguente: • modulo di domanda; • questionario medico comprensivo degli esami clinici; • autocertificazione dello stato di famiglia e della residenza; • fotocopia del codice fiscale, tessera sanitaria e carta d’identità; • copia dell’eventuale verbale di invalidità • impegnativa di pagamento della retta sottoscritta da un civilmente obbligato (qualora l’utente sia privo di civilmente obbligati è richiesta una impegnativa del Comune quale garanzia di pagamento). • dichiarazione di impegnarsi a versare un deposito cauzionale infruttifero ma senza spese, presso la Tesoreria dell’Ente, pari a una mensilità, entro sette giorni dall’accoglimento in Struttura. Tale deposito non è necessario nel caso che il pagamento della retta venga totalmente effettuato da Enti pubblici. • Dichiarazione della persona e/o Istituzione pubblica che accoglierà l’interessato in caso di dimissioni dalla Residenza. ********************************************** All’I.P.A.B. Residenza per Anziani “Giuseppe Francescon” 30026 Portogruaro OGGETTO: Domanda di accoglimento in Struttura residenziale Il/La sottoscritto/a __________________________________________________________________________________________ nato/a a ___________________________________ (___) il _____________ e residente a _______________________ (_____) via______________________ n. _________ tel._________ CHIEDE l’ammissione presso codesta Casa Struttura Residenziale per se stesso per il/la Sig._________________________ grado di parentela_______________nato a___________________( ___ ) il___________e residente nel Comune di _____________________ ( ___) via ________________tel. _________ Domicilio (se diverso dalla residenza)__________________________ Tessera sanitaria ________________________codice fiscale__________________________________ A tal fine si impegna: 1. a comunicare tempestivamente eventuali rinunce; 2. ad osservare il regolamento dell’I.P.A.B. Residenza per Anziani “G.Francescon”; 3. ad accettare eventuali provvedimenti motivati di dimissione. . . . omissis . . . 13 I servizi 14 Residenza E’ alla base della realtà della struttura ed è dotata di idonei locali, rispondenti ai requisiti previsti dalle leggi vigenti. Ogni ambiente, compresi i servizi e le parti comuni, è dotato di arredi ed attrezzature atti a garantire la funzionalità e fruibilità da parte degli anziani ospiti. In particolare per quanto riguarda l'alloggio: • le camere, molto ampie, accolgono non più di due letti, sono dotate di bagno interno provvisto di appositi sostegni per persone disabili, capienti armadi, cassettiera e comodino personali e quant’altro necessario per una tranquilla e piacevole convivenza. Le stanze sono fornite di luci personali, luci di cortesia, oltre alla normale illuminazione, di pulsantiera personale anche per le chiamate di emergenza, presa tv e presa telefono. Per garantire l’efficacia dell’organizzazione assistenziale e facilitarne l’esecuzione delle varie attività, per salvaguardare la privacy e la vita di relazione degli ospiti, è attuata la costituzione dei Nuclei, o Reparti, successivamente raggruppati in Unità Operatrive, in cui si trovano: • le camere da letto (con un massimo due posti letto) ed i servizi interni - una cucinetta - un refettorio per gli ospiti del nucleo con una sala televisione e relax - una infermeria e ambulatorio medico fungente anche da farmacia - una stanza per il personale che opera nel nucleo - un deposito o magazzino per il pulito - un deposito per lo sporco con un vuotatoio - i servizi per il personale e i servizi comuni per gli ospiti - un bagno assistito un salottino e/o angolo conversazione per gli ospiti . • Il nucleo quindi è un piccolo microcosmo dove i residenti vivono in contatto diretto fra loro, un piccolo condominio, parte dell’intero quartiere con le sue regole ma anche con le sue relazioni. E’ sempre difficile rapportarsi tra individui ed ancor di più in una situazione particolare come quella della vecchiaia e soprattutto tra “estranei”, dopo una vita passata in altre relazioni. Il numero relativamente piccolo di residenti facilita i rapporti. La nostra Residenza, frutto di successivi interventi, non è stata costruita secondo una concezione per nuclei, ma ora la tipologia della struttura si avvicina molto a quella ottimale, con la suddivisione organizzativa in cinque nuclei ed in più ampi luoghi di aggregazione (la chiesa, un refettorio comune, il bar e il salone delle feste, ecc.) per evitare il pericolo che il nucleo, da effettivo strumento di qualità, possa trasformarsi in un microcosmo chiuso. 15 L’Inserimento L’accoglimento e l’inserimento di un ospite nella Residenza costituisce un elemento determinante della qualità assistenziale in generale e per l’accettazione del ricovero in particolare. Questa fase, condizionata dallo stato psico-fisico dell’ospite, è comunque sempre impegnativa e delicata, dato che può pregiudicare – in positivo o negativo – il rapporto per tutta la durata del ricovero. Viene pertanto effettuata dal personale - già in possesso di tutta la documentazione riguardante l’ospite e quindi a conoscenza della sua anamnesi sociale e sanitaria - in modo da far sentire il prima possibile l’ospite a suo agio, compiendo anche quegli atti, semplici ma fondamentali come ad esempio: • presentazione dell’eventuale compagno di camera; • presa visione della stanza assegnata, delle sue caratteristiche, della possibilità di personalizzarla con oggetti cari; • presentazione degli altri ospiti, in particolare eventuali anziani dello stesso Comune di provenienza; • giro del nucleo per illustrare l’ambiente; • informazioni sull’organizzazione della Struttura, con l’indicazione delle figure di riferimento, ecc.. Al momento dell’ingresso viene inoltre effettuata una prima rilevazione sociale (assistente sociale) infermieristica (coordinatori di nucleo e personale infermieristico) sanitaria (personale medico) assistenziale (referenti di nucleo e personale di assistenza) per poi procedere, entro pochi giorni, alla stesura di un primo “piano assistenziale individuale” il P.A.I.. Nei primi quindici giorni di ricovero, nella fase di osservazione in cui è fondamentale l’accompagnamento dei familiari, gli operatori procedono all’integrazione della prima raccolta dati con il vissuto dell’anziano: gusti, storie, bisogni, paure, risorse, credenze, abitudini, passioni, sogni, lutti, fatiche, ed ogni altro elemento utile alla conoscenza dell’ospite, per iniziare un nuovo percorso assieme. Attività di cura e di prendersi cura Sono i servizi principali offerti dalla struttura, per garantire agli anziani ospiti il soddisfacimento delle loro mutate esigenze di carattere psico-fisico, sanitario, assistenziale, igienico, alimentare, sociale. I servizi erogati sono di “front-line”, cioè dei servizi dove il personale è faccia a faccia con chi fruisce dei servizi stessi, e la qualità viene percepita direttamente ogni volta che viene attuata una prestazione. Pertanto, il modello organizzativo viene ad essere improntato sul criterio della flessibilità, della tempestività, della temporaneità, in cui è il ”servizio che si adegua al bisogno e non viceversa”. 16 I problemi infatti non sono sempre uguali ma cambiano, anche in modo repentino, a seconda delle condizioni psico-fisiche dell’ospite, dell’operatore e dell’interazione ospiteoperatore. E’ pertanto costante il coinvolgimento in prima persona di tutto il personale socio-sanitarioassistenziale nelle risposte da dare ai bisogni - espressi od inespressi - ed alle richieste formulate dagli ospiti, dato che la buona qualità dell’assistenza si manifesta sia a livello del processo assistenziale sia nella costanza dei flussi informativi (operatore-ospite, operatore-operatore, operatore-infermiere, ecc.). Per una buona integrazione tra le figure professionali, e fornire nel contempo uniformi e chiare linee di indirizzo per gli operatori, assicurando nel contempo una risposta personalizzata ed aderente alle aspettative ed alle diverse esigenze degli anziani ospiti, si è optato per l’utilizzo di più strumenti operativi specifici, che si possono così riassumere e riguardanti: • la valutazione multidimensionale ad esempio la Svama, normalmente utilizzata; • pianificazione di tipo orizzontale: ¾ il piano di lavoro, che definisce ed elenca per iscritto le attività quotidiane e definisce l’integrazione tra le figure operanti in equipe; ¾ i protocolli, che formalizzano per iscritto le azioni verbali e/o manuali che il personale compie al fine di raggiungere un obiettivo prefissato; ¾ le procedure, che si possono definire come una formalizzazione scritta degli atti verbali e/o manuali che un operatore compie per fare un’azione; ¾ le riunioni d’équipe, multidisciplinari a cadenza regolare; • la pianificazione di tipo verticale: ¾ il piano di assistenza individuale, (p.a.i) cioè il mezzo di programmazione e comunicazione del processo assistenziale per il raggiungimento degli obiettivi individuati, che schematizza per iscritto le varie fasi di assistenza ad un ospite, riportandone le fasi principali; ¾ le riunioni multidisciplinari per la valutazione e pianificazione dell’assistenza al singolo ospite. Nel contesto operativo suesposto, frutto di un appropriato processo formativo e di addestramento, non entrano comunque solo conoscenze tecniche, ma hanno parte fondamentale motivazioni e valori particolari, quali: • il senso di responsabilità – l’esperienza – la razionalità – l’empatia – la gentilezza – la disponibilità a collaborare – l’aver e saper trasmettere sicurezza – l’autocontrollo – la capacità di equilibrio – la comprensione dei bisogni – ecc. Per entrare in merito alla quotidianità e qualità di vita degli anziani ospiti, si passa ad illustrare, sia pur in maniera succinta, i servizi assistenziali - diretti ed indiretti - erogati. 17 Assistenza tutelare (di base o funzionale) L’assistenza tutelare è finalizzata in via prioritaria a garantire il soddisfacimento dei bisogni primari degli anziani ospiti, favorendone l’autonomia personale e sopperendo alle difficoltà che la persona incontra per la propria ridotta autonomia, con lo scopo di mantenere o migliorarne la qualità di vita, nel rispetto della persona e della sua autodeterminazione. Per tale motivo, nell’espletamento dei compiti di protezione ed aiuto all’anziano, vengono sempre osservati i seguenti criteri: • l’igiene personale comprende cura ed attenzione all’aspetto esteriore; • l’abbigliamento è costituito da indumenti personali; • la consumazione dei pasti possibilmente avviene in modo da favorire la socializzazione degli ospiti; • la messa a letto avviene ad orari costanti, secondo le abitudini individuali e/o progetti individualizzati; • gli ospiti vengono sempre alzati quotidianamente, al mattino ed al pomeriggio, salvo diversa prescrizione medica contingente; • il cambio della biancheria da letto viene effettuata al bisogno e comunque settimanalmente; • le attività tutelari (igiene personale, accompagnamento in bagno, cambio biancheria, ecc.) vengono effettuate secondo il bisogno e d’intesa con l’ospite. L’assistenza tutelare è garantita dall’Operatore Socio Sanitario, figura determinante in quanto nel suo servizio ha con l’anziano un rapporto costante, ravvicinato, prolungato nel tempo. Viene così a contatto con il carattere, con i bisogni, i desideri, i dispiaceri, i mutevoli stati d’animo, riuscendone ad interpretare il linguaggio non verbale e rivestendo quindi una insostituibile funzione di stimolo affinché l’anziano accetti (o desideri) lavarsi, alzarsi, mangiare da solo, camminare, sorridere, attendere, sperare. E’ importantissima la sua capacità di ascolto attivo e profondo, del detto e dell’implicito, trasmettendo così informazioni preziose nell’équipe, e di collaborazione nella multi-professionalità. L’assistenza tutelare relativa ad un Nucleo di ospiti è affidata ad un gruppo di Operatori Socio Sanitari che operando esclusivamente in una sola zona, mantengono un abbinamento stabile tra equipe e gruppo di ospiti. In questo modo, ciascun membro dell’équipe ottiene di vantaggi di: • trovarsi inserito in un gruppo definito e dotato di obiettivi comuni; • ottenere maggiore integrazione nell’attività quotidiana; • essere maggiormente coinvolto e sentirsi partecipe delle decisioni; • poter seguire con continuità i singoli ospiti; • avere maggiore responsabilità; • evitare conflittualità tra le varie figure di coordinamento e tra queste e gli operatori. Inoltre, all’interno di ciascun Nucleo è individuato un Referente che, oltre a svolgere le competenze professionali del proprio profilo – avendo seguito con profitto il modulo di formazione complementare in assistenza – coadiuva l’infermiere nonché funge da riferimento tra gli Operatori e il Coordinatore di Unità Operativa per la soluzione dei problemi quotidiani. 18 Assistenza infermieristica L’assistenza infermieristica è finalizzata al benessere psico-fisico degli ospiti e pertanto riveste un ruolo fondamentale nell’organizzazione dei servizi assistenziali, collocandosi l’infermiere in una dimensione multiprofessionale, in quanto collabora ed interagisce con figure operative diverse. Secondo questo approccio, la dimensione dell’Infermiere, nell’interesse della persona assistita, richiede necessariamente la condivisione della propria opinione con quella di altre professioni sanitarie e sociali, superando una visione solo sanitarizzata e/o medicalizzata e mettendo in atto particolari attenzioni relazionali di sostegno “su misura” per quella persona, con quel carattere, in quella particolare situazione fisica e psichica. L’Infermiere pertanto, presente in questa Residenza 24 ore al giorno, esplica tutte le funzioni proprie del suo ruolo, aventi natura relazionale, educativa, tecnica con riferimento alla prevenzione delle malattie, l’assistenza agli anziani ospiti secondo la loro patologia e relativa educazione sanitaria, con riferimento all’assistenza preventiva, curativa, palliativa, riabilitativa, nel rispetto del D.M. 739/1994 e successive integrazioni. Nell’ambito della figura professionale di Infermiere, sono identificate le figure di Coordinatore di Unità Operativa che, come specificato nel relativo profilo professionale, sono gli Infermieri che oltre ad espletare quanto previsto per il proprio ruolo, operano in stretta collaborazione con i Responsabili dell’area sociale e dell’Area socio-sanitaria-assistenziale, mobilitando e raccordando la varietà degli interventi da attuare al fine di garantire la salute ed il benessere dell’ospite, della famiglia dell’ospite, dell’operatore, integrandoli ed indirizzandoli verso la soggettività della persona. Assistenza medica e specialistica Il servizio è assicurato da tre medici convenzionati con l’A.U.L.S.S. n.10, che operano all’interno della struttura ed esplicano nei confronti degli assistiti ricoverati tutti i compiti previsti dall’Accordo Collettivo, ivi compresa la disponibilità diurna, mentre quella notturna viene garantita dai servizi di guardia medica. La presenza dei Medici all’interno della struttura, organizzata e coordinata in rapporto alle esigenze assistenziali degli anziani ospiti sulla base di protocolli definiti secondo i parametri previsti in materia dalla vigente normativa, è garantita quotidianamente, in fasce orarie diversificate per sei giorni alla settimana. In struttura è inoltre periodicamente presente il medico geriatra dell’A.U.L.S.S., con funzioni di coordinamento dei medici di medicina generale e che collabora con le altre componenti professionali nell’ambito delle Unità Operative Interne (U.O.I.) alla predisposizione dei piani assistenziali degli anziani ospiti. Inoltre su un programma stabilito, a seconda delle necessità degli ospiti, vengono effettuate visite periodiche con medici specialisti. 19 Assistenza riabilitativa e motoria L’assistenza fisioterapica fornisce le necessarie prestazioni riabilitative, secondo la patologia degli ospiti, al fine di prevenire l’insorgere di disabilità, ritardarne l’evoluzione in cronicità, migliorare le residue capacità del soggetto. L’attività comporta l’elaborazione del programma di riabilitazione e la conseguente attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle varie disabilità, nel rispetto del D.M. 14.09.1994 n.741 . La relativa figura professionale, in particolare: • elabora, anche in equipe multidisciplinare, la definizione del programma di riabilitazione volto alla individuazione ed al superamento del bisogno di salute del disabile; • pratica attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità motorie, psicomotorie e cognitive, utilizzando terapie fisiche, manuali, massoterapiche e occupazionali; • propone l’adozione di protesi ed ausili, ne addestra all’uso e ne verifica l’efficacia; • verifica le rispondenze della metodologia riabilitativa attuata agli obiettivi di recupero funzionale; Il servizio, coordinato da un medico fisiatra dell’A.U.L.S.S., comprendente anche la conduzione e la gestione delle attività motorie con programmi di attività fisica e motoria individuali e di gruppo, è esplicato nella palestra e nei reparti della Residenza e – avendo il vantaggio di relazionarsi spesso con persone singole – produce una comunicazione facilitata, riuscendo spesso a ridare fiducia nel corpo, nelle sue potenzialità e nelle possibilità di recupero. Servizio sociale Il servizio sociale opera con i servizi assistenziali e sanitari della struttura nonché con gli altri servizi socio-sanitari-assistenziali del territorio, con una funzione, oltre che di rilevazione e lettura dei bisogni sociali, di propulsione nella ricerca di risposte adeguate alle nuove ed emergenti esigenze di una fascia di popolazione sempre più ampia e fragile come quella anziana, a rischio solitudine ed emarginazione. Il servizio è anche a disposizione dell’utenza per il ricevimento delle domande di accoglimento, per una corretta informazione e guida alle procedure da mettere in atto per la formulazione delle stesse, nonché provvede a svolgere compiti di segretariato sociale ed a tenere i rapporti con i parenti degli anziani ospiti rendendoli sensibili alla necessità della loro presenza, favorendo il mantenimento delle amicizie. In particolare, all’interno della Struttura, è attuata la stretta relazione funzionale tra l’area sociale e l’area sanitario-assistenziale per i cui Responsabili (unitamente, a seconda dei 20 casi, con altre figure professionale) è prevista la collaborazione in molti ambiti, determinanti per il ben-essere di ospiti ed operatori come esplicitati nella parte inerente “la struttura organizzativa”. Servizio di animazione Il servizio di animazione è finalizzato al mantenimento degli interessi specifici degli ospiti e di prevenzione del decadimento psico-fisico, mediante una vasta gamma di attività mirata a far sì che gli anziani non siano lasciati a se stessi perché non sanno cosa fare, quando non abbiano più autonoma capacità di gestione del tempo e della motivazione al fare. Perché la permanenza nella Residenza sia qualitativamente accettata e condivisa, viene pertanto promossa la loro capacità di sentirsi vivi, di essere attivi e partecipi, nei limiti delle loro possibilità. Conseguentemente le figure addette a questo servizio si integrano con le altre figure professionali preposte all’assistenza diretta alla persona – infermieri, fisioterapisti, addetti all’assistenza tutelare ecc. – e li coinvolge per far sì che nelle giornate degli ospiti siano previsti tempi adeguati per l’integrazione sociale e per le attività più gradite. Il servizio di animazione si concretizza pertanto nella programmazione, progettazione e realizzazione di attività ricreative e di socializzazione, in favore degli anziani ospiti, finalizzate a: • promuovere lo sviluppo culturale ed emotivo-psicologico attraverso gli strumenti dell’aggregazione e della partecipazione; • sollecitare e stimolare le capacità espressive e creative; • stimolare la memoria, l’attenzione e la fantasia; • favorire e sviluppare i rapporti interpersonali attraverso il ricorso alla dinamica di gruppo, stimolando le risorse e le capacità relazionali dei singoli. Le figure professionali preposte all’espletamento di tale servizio, conseguentemente gestiscono attività individuali e collettive, e in particolare: • il dialogo, l’ergoterapia, le attività ludiche e culturali, individuali e di gruppo; Tra le attività individuali rientrano: • ... colloqui, lettura, personalizzazione della stanza da letto, disegno, pittura (su carta, stoffa, vetro), utilizzo di materiali malleabili (das, carta pesta, pasta di pane), bricolage, cucina, maglia, cucito, ricamo, uncinetto, giardinaggio, fotografia ... Tra le attività di gruppo rientrano: • giochi di società, passeggiate e brevi gite, feste di compleanno e di altre speciali occasioni, semplici lavori manuali ed attività artistiche, lettura del giornale, discussioni circa un argomento a scelta (tratto dagli avvenimenti di attualità, dalla letteratura e dalla storia, dalle esperienze dirette dei soggetti), visione di film con successivo dibattito, semplici movimenti ginnici, ascolto della musica. 21 Volontariato La Residenza favorisce l’inserimento del volontariato, quale intervento opportuno e necessario, espressione della rete di solidarietà sociale, attraverso il quale la comunità esterna fa sentire la sua presenza e la sua partecipazione. L’inserimento dei volontari, utile e qualitativamente valido quando si tratta di un volontariato formato, in grado di affiancarsi con regolarità, programmato e concordato con l’Ente, esplica delle attività che vengono ad integrarsi nei piani della Residenza, per cui ogni attività individuale e/o di gruppo è coordinata dal servizio sociale ed inserita in programmi precisi. Assistenza spirituale La Residenza dispone al proprio interno di un’apposita cappella di culto religioso e l’assistenza spirituale - per gli ospiti di religione cattolica - è fornita da un Cappellano, regolarmente presente in struttura sia per la celebrazione delle funzioni che per un più diretto e personale rapporto con gli anziani ospiti. Si precisa comunque che le confessioni religiose sono libere. Nessun ospite può essere indotto, se non di propria spontanea volontà, ad esercitare pratiche religiose. Servizio di lavanderia, guardaroba, manutenzione Agli anziani ospiti viene garantito un efficiente servizio di lavanderia , stireria e guardaroba la cui operatività e continuità non conosce sospensioni o rallentamenti, considerata l’importanza dell’igiene e della pulizia non solo delle persone ma anche della loro biancheria e dei loro indumenti e delle telerie (asciugamani, lenzuola, tovaglie, ecc.) che usano. Viene infatti effettuato quotidianamente il lavaggio, la stiratura, i rammendi ed il riordino della biancheria suddivisa ed inviata dai Nuclei. La Residenza dispone inoltre di un servizio interno di manutenzione per un pronto intervento a ripristino di piccoli guasti, rotture e/o disfunzioni, affinché il funzionamento di strumenti ed attrezzature possa essere funzionante e pronto all’uso. 22 Servizio di refezione e cucina In questa Residenza si attua la diversificazione dei menù forniti agli anziani, nella convinzione dell’importanza del cibo, non solo come bisogno primario ed elemento di gratificazione psicoaffettiva, ma nella considerazione del ruolo importantissimo dell’alimentazion e per il mantenimento della salute in senescenza e nella prevenzione delle malattie generative dipendenti da una nutrizione non corretta. In particolare, per la dieta base, è previsto un menù che, nel rispetto delle variazioni stagionali, ruota su quattro settimane e prevede per ogni giorno – sia a pranzo che a cena – accanto ad un “piatto forte” di primo, secondo e contorno, alcune alternative fisse, adeguate alla particolare utenza. I menù oltre ad essere programmati in modo da consentire la scelta da parte degli utenti, sia per gli ospiti a regime normale che per gli ospiti a regime speciale e/o particolare, rispettano le usanze e tengono conto delle particolari caratteristiche della cucina locale comprendendo, almeno per un pasto settimanale, un piatto tipico della zona. Il servizio di ristorazione, svolto secondo le migliori regole d’arte, ha pertanto lo scopo di: • ottenere una ristorazione ed alimentazione degli anziani ospiti sana, genuina, di facile digeribilità e comunque sempre di ottima qualità; • costituire un valido e qualificato apporto nutrizionale per gli ospiti, gradevole, gustoso nel rispetto della tipologia fisiologica degli stessi; • armonizzarsi con le terapie adottate in relazione al quadro clinico degli utenti; • assicurare la più scrupolosa prassi igienica sia degli alimenti, delle stoviglie, dei materiali, sia il rispetto delle norme igienico-sanitarie e della sicurezza dei locali e delle attrezzature impiegate, in conformità alle prescrizioni delle normative vigenti; • rispettare le più appropriate norme dietologiche e dietetiche previste per la particolare categoria di utenti, cui il servizio è destinato. I pasti, sono serviti alle 8.00 - la colazione - alle 12.00 - il pranzo - e alle 18.30 - la cena -oltre alle merende di metà mattino e metà pomeriggio. 23 Servizio di parrucchiera e barbiere Il servizio viene effettuato, per la maggior parte della settimana, per alcune ore al giorno durante la mattinata. Qualora vi siano in previsione festività o giornate particolari in cui si richiede maggior attenzione alla cura della persona si ha un aumento di ore dedicate a tale attività. Le attività di barbiere/parrucchiera vengono eseguite in due modi: nei reparti, tramite un servizio itinerante, per gli ospiti con ridotte capacità motorie, o in apposito locale per questo apposito servizio, per cui le anziane ospiti possono dire “… vado dalla parrucchiera …” . Servizi vari • Servizio bar: la Residenza mette a disposizione un servizio bar, ubicato all’interno della struttura, al pianterreno del Padiglione Centrale, facilmente raggiungibile per gli anziani ospiti, parenti ed amici in visita. • Servizio telefonico: è garantito a mezzo di due apparecchi telefonici pubblici. E’ possibile, inoltre, ricevere telefonate dall’esterno; il servizio di ricevimento della Struttura provvede a dirottare la telefonata sull’apparecchio telefonico del Nucleo in cui è accolta la persona desiderata. • Servizio radiotelevisivo: è previsto in tutte le aree di soggiorno per mezzo di apparecchi messi a disposizione dall’Ente. Centro diurno E' rivolto alle persone che abbisognano di assistenza o di seguire particolari diete o necessità diverse, oppure anche di semplici relazioni sociali nell'arco di una o più giornate durante la settimana, al fine di prevenire ricoveri ospedalieri impropri, nonché di favorire l’integrazione con gli ospiti interni. Il Centro diurno comprende i seguenti servizi: • fornitura dei due pasti principali; • minuta assistenza infermieristica, quale controllo della pressione, assistenza assunzione farmaci se documentata ecc.; • servizio di animazione, comprensivo di materiali d’uso; • fruibilità delle strutture esistenti, quali sale di ritrovo, televisione, libri, giornali e riviste, ecc.. Il servizio di centro diurno, di norma, non comprende il servizio di lavanderia degli indumenti privati degli anziani, né l’eventuale accompagnamento per l’accesso alla Residenza e conseguente ritorno nelle rispettive abitazioni. Il servizio viene di norma svolto dalle ore 8.30/9.00 alle ore 19.00, eventuali diverse necessità devono essere preventivamente concordate con l’Ente. 24 Funzione sollievo Questa Residenza, a seguito di un accordo di programma tra l’Azienda U.L.S.S. n 10 ed i Comuni del Veneto Orientale, ha dato la disponibilità all’attuazione di interventi sperimentali per il sollievo a favore delle famiglie che assistono persone con disabilità o adulti ed anziani non-autosufficienti Il servizio, si concretizza nell’accoglienza temporanea in struttura di persone (attualmente per un periodo massimo di tre mesi e per un numero limitato) che abbisognano di assistenza e che non possono essere seguiti dalla famiglia. Per il periodo in cui sono accolte presso la struttura, usufruiscono di tutti i servizi degli anziani ospiti residenziali. ****** ************ I costi Annualmente, con deliberazione del Consiglio di Amministrazione dell’Ente, vengono determinate le rette giornaliere di ricovero presso questa Residenza per Anziani, con decorrenza 1° gennaio. Le variazioni degli importi sono derivanti dall’andamento delle spese di gestione e le rette calcolate al netto della contribuzione che la Regione Veneto eroga per le spese sanitarie e di rilievo sanitario. Gli importi per le rette per l’anno in corso sono indicati nella scheda allegata alla presente Carta dei Servizi. 25 Il Centro Residenziale Cure Palliative (Hospice) L’Hospice è la struttura di degenza che accoglie i pazienti che richiedono cura specialistica palliativa continuativa in regime di ricovero, per l’intensità dei sintomi o per impossibilità temporanea de famigliari a far fronte a domicilio alle necessità assistenziali. E’ garantita l’assistenza infermieristica 24 ore su 24 e reperibilità medica con proprio organico 24 ore su 24. E’ costituito da otto stanze singole e una doppia, per un totale di 10 posti letto, dove può fermarsi, se lo desidera, anche un famigliare. Nell’Hospice vi è una sala soggiorno dotata di televisione, zona pranzo, cui è annessa una cucinetta-tisaneria a disposizione dei famigliari e dei pazienti per preparare cibi o bevande personalizzati. In Hospice, i famigliari possono essere presenti per tutto l’arco della giornata e rivestono un ruolo importante nel progetto di cura, interagendo in modo attivo con l’équipe sanitaria. Cosa serve sapere per il ricovero – Il ricovero in Hospice non è effettuato d’urgenza, ma in odo programmato, tramite richiesta del medico curante, valutazione multidisciplinare distrettuale e inserimento nella lista d’attesa della struttura. Il giorno del ricovero è necessario portare i seguenti documenti:tessera sanitaria o libretto sanitario, codice fiscale, documento d’identità valido con indirizzo aggiornato, documentazione sanitaria. L’organico – L’équipe è multidisciplinare ed è composta, oltre che dal Responsabile Clinico, da quattro medici presenti per i turni di reperibilità notturna e festiva, da otto infermieri, di cui uno con funzioni di coordinamenro, da cinque operatori socio-sanitari, da un serrvizio di psicologia che fornisce supporto psicologico ai pazienti e ai loro famigliari, servizio sociale, servizio di fisiokinesiterapia e di assistenza spirituale. L’Hospice è parte integrante della rete delle cure palliative e si integra con il Day Hospital oncologico e l’Assistenza Domiciliare Integrata. Orari - Per quanto riguarda i pasti, viene servita la colazione alle 8.30, il pranzo alle 12.00 e la cena alle 18.30. Compatibilmente con le condizioni cliniche, il pasto è personalizzato con possibilità di scelta del menù. Per un familiare è possibile usufruire gratuitamente di pasti provenienti dalla cucina centralizzata, previa prenotazione. Per le visite ai degenti non esistono limitazioni di orario, neppure durante la visita medica. Dopo le ore 21.00, per garantire tranquillità durante le ore di riposo, l’accesso è consigliato solo in caso di necessità. Associazioni - Collabora con l’Hspice l’associazione di volontariato “In Famiglia” Dimissioni - Al momento della dimissione viene consegnata una relazione clinica indirizzata al medico di Medicina Generale. Questa relazione contiene i principali dati che hanno caratterizzato il ricovero ed eventualmente la prescrizione di farmaci. I costi – Il ricovero in Hospice è gratuito in quanto il servizio è convenzionato con l’A.S.S.L.n.10 “Veneto Orientale”. ******************* 26 I diritti degli utenti e i principi etici dell’assistenza La persona anziana al centro di diritti La persona gode, per tutto l'arco della sua vita, di tutti i diritti riconosciuti ai cittadini dal nostro ordinamento giuridico e, quando diventa anziana deve poter contare anche sull’'azione di educazione al riconoscimento ed al rispetto di tali diritti insieme con lo sviluppo delle politiche sociali. La persona ha il diritto: Di sviluppare e di conservare la propria individualità e libertà Di conservare e veder rispettate, in osservanza dei principi costituzionali, le proprie credenze, opinioni e sentimenti Di conservare le proprie modalità di condotta sociale, se non lesive dei diritti altrui, anche quando esse dovessero apparire in contrasto con i comportamenti dominanti nel suo ambiente di appartenenza Di conservare la libertà di scegliere dove vivere Di essere accudita e curata nell'ambiente che meglio garantisce il recupero della funzione lesa Di vivere con chi desidera Di avere una vita di relazione Di essere messa in condizioni di esprimere le proprie attitudini personali, la propria originalità e creatività Di essere salvaguardata da ogni forma di violenza fisica e/o morale Di essere messa in condizioni di godere e di conservare la propria di ità 27 I diritti ed i principi Nel contesto operativo suesposto, frutto di un appropriato processo formativo e di addestramento, non entrano comunque solo conoscenze tecniche, ma hanno parte fondamentale motivazioni e valori particolari, quali: • Il senso di responsabilità – l’esperienza – la razionalità – l’empatia – la gentilezza – la disponibilità a collaborare – l’aver e saper trasmettere sicurezza – l’autocontrollo – la capacità di equilibrio – la comprensione dei bisogni del paziente – ecc.. Il calare nella realtà assistenziale quotidiana queste motivazioni richiede tra equipe e ospite condivisione di obiettivi ma anche cooperazione, fiducia, comprensione reciproca e adeguata comunicazione. Richiede da parte dell’operatore di saper ascoltare e recepire i bisogni espressi dall’anziano con patologie croniche e di saper instaurare un rapporto non occasionale e frettoloso, usando un linguaggio appropriato alle capacità di comprensione, tenendo inoltre sempre presenti una serie di diritti e principi propri dell’anziano che si ha di fronte e che racchiudono in se i principi etici dell’assistenza stessa: • principio della dignità della persona, della sua autonomia e della libertà di scelta (per quanto e possibile in relazione alle condizioni mentali); • principio di beneficialità, attraverso una risposta il più globale possibile ai bisogni; • principio di non maleficienza, cioè il non indurre nessun danno e nessun abuso; • principio di giustizia, cioè la necessità di una riparazione equa delle risorse; • principio di verità, soprattutto nelle informazioni; • principio di non esser segregati dalla vita sociale e di essere stimolati a prendervi parte per quanto consentito dalle condizioni di salute. Tutto questo perché qualsiasi individuo, di qualsiasi età, con qualunque patologia, è sempre e comunque “una persona”. La partecipazione ed il Comitato Ospiti - Familiari Quanto fin qui esplicitato è costantemente vissuto dai nostri ospiti e, ritenendo fondamentale la loro partecipazione, oltre a quella dei loro familiari e dei loro rappresentanti, ed affinché tali soggetti abbiano la possibilità di una effettiva valutazione, in questa Casa si applica la politica delle “porte aperte”, dove i suggerimenti e le critiche propositive aiutano nel quotidiano e progressivo lavoro, e dove è codificata la possibilità di presentare segnalazioni e/o reclami. E’ pertanto costituito il “Comitato Ospiti- Familiari” al fine di collaborare con la Residenza per la migliore qualità dell’erogazione del servizio e la promozione di iniziative finalizzate ad elevare la qualità di vita degli ospiti. Tale organismo, ha anche il compito di assolvere alle funzioni di partecipazione, nonché di collaborare per la piena e tempestiva diffusione delle informazioni alle famiglie e agli ospiti. Le modalità di partecipazione, nonché la composizione, le funzioni e l’organizzazione del Comitato sono definite da apposito regolamento - allegato sub A) – alla presente Carta dei servizi, approvato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 117 del 12.11.2008. 28 Allegato sub “A” alla Carta dei Servizi Regolamento Comitato Ospiti - Familiari Art. 1 - Costituzione organismi rappresentativi degli ospiti e/o loro familiari La Residenza per Anziani “G. Francescon”, ai sensi dell’art. 3 del Regolamento Regionale 10 maggio 2001, n.3, favorisce la costituzione di un organismo rappresentativo degli ospiti e/o dei loro familiari, denominato “Comitato Ospiti – Familiari”, d’ora in avanti semplicemente “Comitato”. Il Comitato, ai sensi dell’art. 44 del citato regolamento regionale, svolge compiti di: • collaborazione con la Residenza per la migliore qualità dell’erogazione del servizio e per la piena e tempestiva diffusione delle informazioni alle famiglie e agli ospiti; • promozione di inizative integrative finalizzate ad elevare la qualità di vita degli ospiti; • partecipazione alla fase concertativa prevista dalle vigenti normative in materia; Il Comitato è tenuto a rispettare lo Statuto e i regolamenti della Residenza vigenti nel tempo. La costituzione e il funzionamento del Comitato è regolamentato dal presente Regolamento. Art. 2 –Rappresentatività Ai sensi del citato articolo 3 del Regolamento Regionale 10 maggio 2001, n.3, si ritiene rappresentativo il Comitato chwe aggreghi complessivamente almeno il 40% degli ospiti o dei loro familiari. Art. 3 – Costituzione del Comitato Gli Ospiti e/o i loro familiari si riuniscono in Assemblea Costitutiva per la designazione dei loro rappresentanti. L’Assemblea Costitutiva determina al suo interno i criteri specifici per la nomina dei componenti il Comitato, così come previsto dal precedente art.2. I rappresentanti designati dovranno essere in numero di 3 (tre). L’Assemblea Costitutiva per essere valida dovrà raggiungere il quorum del 51% del numero complessivo degli ospiti o dei loro familiari in prima convocazione, mentre dovrà raggiungere il quorum del 40% in seconda convocazione. Affinché sia garantito il quorum del 40% in seconda convocazione, ogni familiare potrà servirsi della delega. E’ ammessa una sola delega per ogni familiare. Per ogni ospite è ammesso un solo familiare. Il familiare contraente, cioè colui che si è obbligato all’atto dell’accoglimento, ha diritto di prelazione su altri familiari per la partecipazione all’Assemblea Costitutiva. In caso di assenza potrà delegare, per iscritto, un altro familiare. Saranno eletti i primi tre candidati che conseguiranno il maggior numero di voti. A parità di voti si provvederà a sorteggio. L’Assemblea Costitutiva dovrà nominare, oltre ai tre candidati eletti e in ordine al numero di voti ottenuti, altrettanti candidati di riserva che andranno a integrare il Comitato subentrando in caso di dimissioni o decadenza di uno dei Componenti del Comitato stesso. I subentranti resteranno in carica fino alla scadenza del mandato in corso. L’Assemblea Costitutiva conclude i lavori con la designazione dei Componenti del Comitato e la definizione dell’ordine del giorno della prima riunione del Comitato. Tale ordine del giorno dovrà includere la nomina del Presidente ed eventualmente del Segretario del Comitato stesso. 29 Art. 4 - Nomina del Presidente e del Segretario Nella prima riunione i membri del Comitato dovranno eleggere al loro interno il Presidente ed eventualmente il Segretario. Il Presidente, alla scadenza del mandato, resterà in carica fino all’elezione del nuovo Comitato, organizzando le nuove designazioni. Art. 5 – Compiti del Presidente • • • • • Mantenere rapporti con la Dirigenza della Presidenza relativamente alle problematiche relative all’organizzazione. Farsi portavoce presso l’Amministrazione della Residenza delle problematiche relative agli ospiti e ai loro familiari. Convocare l’Assemblea Costitutiva, previo avviso scritto al Dirigente dell’Ente, per procedere alla designazione del nuovo Comitato. Convocare l’Assemblea Costitutiva, previo avviso scritto al Dirigente della Residenza, per procedere alla designazione del nuovo Comitato, qualora tre quinti degli ospiti e/o loro familiari aventi diritto al voto ne facciano richiesta scritta. Intrattenere rapporti con l’Azienda Socio Sanitaria Locale n. 10 “Veneto Orientale”, nonché con il Presidente della Conferenza dei Sindaci. Art. 6 – Compiti del Segretario • Informare i componenti del Comitato in relazione alle comunicazioni del Presidente o alle comunicazioni riguardanti la Residenza. • Mettere in atto le procedure per la convocazione del Comitato e più in generale per la convocazione dell’Assemblea Costitutiva. • Redigere e custodire il verbale delle riunioni. Qualora il Comitato non ritenga di procedere alla nomina del Segretario, i compiti suindicati verranno svolti dal Presidente. Art. 7 – Durata del Comitato Il Comitato resta in carica tre anni. Sei mesi prima dello scioglimento, il Presidente del Comitato dovrà stabilire i tempi e le modalità di convocazione dell’Assemblea Costitutiva per la nomina dei componenti del nuovo Comitato. Art. 8 – Rapporti Comitato/Residenza Il Presidente del Comitato farà pervenire al Dirigente della Residenza, almeno 10 giorni prima, idonea comunicazione della data, ora, e ordine del giorno delle riunioni del Comitato. Qualora si ritenesse necessaria la presenza di uno o più dipendenti o professionisti della Residenza, dovrà farne richiesta scritta e motivata al Dirigente della stessa. Art. 9 – Riunioni del Comitato I componenti del Comitato partecipano regolarmente alle sedute dello stesso. L’assenza dovrà essere giustificata al Presidente del Comitato. Dopo tre assenze ingiustificate l’incarico di componente del Comitato decadrà. Sarà cura del Presidente individuare idoneo sostituto. 30 Art. 10 – Sede delle riunioni La Residenza identificherà idonea sede per le riunioni del Comitato. Il locale assegnato sarà accessibile previa richiesta da presentare al Dirigente della Residenza almeno tre giorni prima dell’utilizzo. Art. 11 – Incompatibilità con gli incarichi Sono incompatibili con la nomina a Componente del Comitato gli Amministratori pubblici e i dipendenti della Residenza. Art. 12 – Spese Sono a carico della Residenza le sole spese generali, comprese quelle per la stampa e spedizione degli inviti, relativi alla nomina per la costituzione del Comitato di cui all’art. 2. Art. 13 – Norme transitorie Il Presidente dell’attuale “Comitato Ospiti”, in collaborazione con il Servizio Sociale dell’Ente, dovrà adempiere a quanto previsto dal presente Regolamento, in particolare per quanto concerne l’art. 3 relativo alla convocazione dell’Assemblea Costitutiva per la costituzione del nuovo “Comitato Ospiti – Familiari”. 31