I.P.A.B.
Residenza per Anziani
“G. FRANCESCON”
Borgo S.Gottardo 44
PORTOGRUARO
carta
dei
servizi
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• Riferimenti normativi
• Chi siamo:
- Profilo dell’Ente
- Finalità
- Filosofia gestionale
• Dove e come siamo: - L’indirizzo
- Gli orari
- La Struttura residenziale
- La struttura organizzativa
- I criteri per l’accesso
• I servizi:
- La Residenza
- L’inserimento
- Attività di cura e di prendersi cura:
- Assistenza tutelare
- Assistenza infermieristica
- Assistenza medica e specialistica
- Assistenza riabilitativa e motoria
- Servizio sociale
- Servizio di animazione
- Volontariato
- Assistenza spirituale
- Attività complementari: - Lavanderia, guardaroba,
manutenzione
- Refezione e cucina
- Parrucchiere e barbiere
- Servizi vari
- Centro Diurno
- Funzione sollievo
- I costi
• Il Centro Residenziale Cure Palliative (Hospice)
•
I diritti degli utenti ed i principi etici dell’assistenza
• La partecipazione, il Comitato Ospiti - Famigliari e relativo Regolamento
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Riferimenti normativi
La presente Carta dei Servizi è stata redatta seguendo i contenuti della direttiva del Presidente
del Consiglio dei Ministri del 27.01.1994 “Principi sull’erogazione dei servizi pubblici” e fa
riferimento ai contenuti del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 19.05.1995
“Schema generale di riferimento della Carta dei servizi pubblici sanitari”.
Ulteriori riferimenti normativi sono:
•
La legge 07.08.1991 n. 241 – Nuove norme in materia di procedimento amministrativo e
diritto di accesso ai documenti amministrativi – e successive modifiche ed integrazioni;
•
Il Decreto legge 12.05.1995 n. 163 – Misure urgenti per la semplificazione dei procedimenti
amministrativi e per il miglioramento dell’efficienza delle pubbliche Amministrazioni;
•
La legge 11.07.1995 n. 273 – conversione in legge, con modifiche del decreto legge
12.05.1995 n. 163;
•
Le linee guida n. 2/95 del Ministero della Sanità – Attuazione della Carta dei Servizi nel
Servizio Sanitario Nazionale;
•
Il Decreto del Ministero della Sanità 15.10.1996 – Approvazione degli indicatori per la
valutazione delle dimensioni qualitative del servizio riguardanti la personalizzazione e
l’umanizzazione dell’assistenza, il diritto all’informazione, alle prestazioni alberghiere,
nonché l’andamento delle attività di prevenzione delle malattie;
•
Il Regolamento della Regione Veneto 10.05.2001 n. 3 – Regolamento attuativo emanato ai
sensi dell’art. 58 della L.R. 5/2000 e dell’art. 41 – comma 4 – della L.R. 5/2001;
•
La Legge Regionale 16.08.2002 n. 22 e normativa di attuazione – Autorizzazione
accreditamento delle strutture sanitarie, socio-sanitarie e sociali;
•
La Deliberazione della Giunta Regionale del 20.02.2007 n. 394 – Indirizzi ed interventi per
l’assistenza alle persone non autosufficienti. Art. 34 – comma 1 – L.R. 30.01.2004 n.1 e art.
4 L.R.2/2006;
Inoltre, la Presente Carta dei Servizi è in sintonia con quanto previsto dall’art. 3 della Legge
quadro nazionale per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali, n.
328/2000, che dispone che gli Enti di assistenza si dotino della Carta dei Servizi.
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Chi
siamo
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Profilo dell'Ente
L’istituzione trae origine dalla volontà di Francescon Giuseppe fu Matteo che con
testamento del 25 maggio 1867 disponeva affinchè parte della sue sostanze venissero impiegate
“… a fondare ed a sovvenire in tutti i suoi bisogni se istituita una Casa di Ricovero o
beneficenza pubblica in Portogruaro…”
A tali beni iniziali si aggiunsero i successivi lasciti di Furlanis cav. Riccardo Osvaldo fu
Scipione e Marzinotto Giuseppe, determinando - previa deliberazione del Consiglio Comunale
di Portogruaro - l’erezione della “Pia Opera G.Francescon” costituita con Regio Decreto del
05.09.1904 ed avente lo scopo di “dare alloggio e vitto ai poveri d’ambo i sessi del Comune e,
quanto i suoi mezzi lo consentano, di accogliere, ricoverare ed assistere gratuitamente anche gli
ammalati cronici del Comune.”
L’Istituzione è giuridicamente configurata I.P.A.B. (Istituzione Pubblica Assistenza e
Beneficenza) ed è regolamentata da un proprio Statuto, recentemente modificato ed adeguato
alla mutata realtà sociale, approvato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n. 212
del 15.12.2000 e Decreto del Dirigente Regionale della Direzione Servizi Sociali n. 18 del
12.03.2001.
E' retta da un Consiglio di Amministrazione composto da cinque membri che vengono
nominati dal Sindaco del Comune di Portogruaro, durano in carica quattro anni, ed a cui compete
la direzione politico-amministrativa dell’Ente, la definizione degli obiettivi e dei programmi e la
verifica della loro attuazione.
Il Presidente viene eletto dal Consiglio di Amministrazione nella sua prima adunanza.
L’attuale Consiglio di Amministrazione è composto da:
Zanin Roberto
- Presidente
Berti Paolo
- Consigliere
Nicodemo Marco
- Consigliere
Nosella Renzo
- Consigliere
Pisano Salvatore
- Consigliere
Finalità
Scopo primario dell'Ente è l'assistenza alle persone anziane in condizioni psicofisiche di
autosufficienza e di non-autosufficienza, o in stato di particolare bisogno, residenti nel comune
di Portogruaro - ed in altri Comuni qualora vi siano posti disponibili - in conformità agli obiettivi
ed indirizzi assunti in materia dalla Regione Veneto.
L’Ente può realizzare anche altre iniziative assistenziali al fine di rimuovere gli ostacoli
che impediscono il pieno sviluppo della persona e la sua effettiva partecipazione alla vita
comunitaria.
In particolare l'Ente si prefigge:
a)
ospitare temporaneamente per brevi periodi, anche stagionali, e/o per parte della giornata centro diurno - persone che abbisognano di assistenza limitata a tali periodi;
b)
promuovere forme di collaborazione e di associazione con Enti ed Organizzazioni volte al
miglioramento dell’assistenza;
c)
erogare, previa convenzione con gli Organi preposti, servizi assistenziali, riabilitativi e
sanitari ad anziani, disabili e non;
d)
promuovere ed incentivare la partecipazione del volontariato alle proprie attività,
sostenendone e coordinandone le iniziative;
e)
mettere a disposizione di Enti, Associazioni, Cooperative Sociali, o Privati, per il
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perseguimento di finalità analoghe a quelle dell’Ente, propri locali ed attrezzature, qualora
questi non siano utilizzati o parzialmente utilizzati dalla struttura, regolandone con
apposito atto l’uso e la gestione, ed impiegando gli eventuali proventi per i fabbisogni
degli ospiti.
L’Ente infine, riconoscendo la necessità che i propri interventi siano coordinati con quelli
degli Enti pubblici competenti in materia socio-assistenziale, svolge la propria attività sulla base
di programmi che tengano conto delle scelte programmatiche elaborate da tali Enti.
Filosofia gestionale
Come si può notare dal confronto degli
scopi iniziali e delle finalità attuali, in oltre
cento anni di vita della Residenza, molte cose
sono cambiate. E’ infatti profondamente mutata
l’utenza ed i bisogni che essa presenta. Da tempo
non basta più assicurare un letto e del cibo caldo,
ma bisogna garantire all’ospite un’assistenza
specialistica di tipo medico ed infermieristico,
completata da cure riabilitative, ricreative, sociali
e …. molto altro.
La natura del servizio stesso, così
completo, fa sì che sia necessario riuscire a far coesistere interventi sanitari ed assistenziali,
anche specialistici, accanto ad un buona qualità di vita individuale e collettiva.
Ed è questo che la nostra Residenza tiene sempre presente, fornendo prestazioni di tipo
alberghiero, di socializzazione e di animazione, contestualmente a prestazioni di carattere
sanitario e riabilitativo, con una gestione che, pur seguendo le norme e le regole amministrative,
dà importanza a quelli che sono gli obiettivi dell’Ente, al loro raggiungimento ed ai risultati che
si possono ottenere, avendo operato la scelta consapevole di configurare i bisogni dell’anziano
ed il loro soddisfacimento come elemento essenziale e fondamentale di questa Casa.
Ciò nella consapevolezza che il fulcro è il rispetto ed i diritti della persona, di tutte le
persone, in particolar modo di quelle più fragili e deboli.
Ed è in virtù di tali diritti (come del resto anche modificazioni culturali e legislative
riconoscono) e non per l’altrui pietà o benevolenza, che le persone sono ospitate nella Residenza
determinando conseguentemente la necessità di focalizzare l’organizzazione assistenziale
sull’anziano non in quanto portatore di disabilità e bisognoso di aiuto, bensì come titolare di
diritti.
Infatti l’essere anziano ed in stato di non autosufficienza non riduce la sfera e la
completezza dei diritti, ma aumenta la difficoltà di esigerli, come avviene in tutti i segmenti
deboli della società.
E’ pertanto compito di tutti noi agire per rendere più facile la soddisfazione dei diritti di
questa fascia debole, anche nel quotidiano della Residenza, dove, nel rispetto delle Direttive
Regionali in materia di assistenza, si opera per una buona qualità di vita agli anziani ospiti,
nella consapevolezza che ciò è determinato dal conseguimento dei diversi obiettivi, parziali ed
interdipendenti, che si possono così sintetizzare:
• protezione – sicurezza – cura – prendersi cura – relazionalità – socializzazione –
riabilitazione mantenimento delle capacità fisiche e dell’autostima – supporto alla
progettualità – aiuto nei momenti di crisi.
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In tale ottica, la scelta di operare “partendo dal destinatario” del servizio anziché dalle
attività o dagli operatori, rende inoltre
possibile:
• utilizzare l’empatia per entrare in
sintonia
con
l’anziano
ospite,
autosufficiente e non, al fine di
ricostruire assieme un complesso di
significati di vita che possono essersi
persi nell’avanzare dell’età;
• rileggere e riformulare il problema: non
si tratta di fornire servizi e riempire un
tempo, ma di individuare dimensioni
fisiche, psichiche, relazionali all’interno
delle quali la persona ritrova una sua
identità che, opportunamente sostenuta,
acceda a forme di accettazione e positivo
significato;
• entrare in relazione con la persona residente fa in modo che, nella relazionalità, le domande
inconsce e quelle consce ma inespresse trovino voce e percorsi di espressione;
• utilizzare le differenti professionalità presenti nella Residenza per:
1. mettere a fuoco le fasi cruciali della vita della vita dell’anziano ospite, dentro cui
maggiormente passa il mal-essere; non solo quelle straordinarie e uniche come
l’inserimento o la dipartita, ma anche quelle quotidiane, come il pasto, il bagno, il
riposo..
2. integrare l’équipe multidisciplinare attorno ad un progetto comune, unitario, condiviso,
nel quale ognuno attua la parte di propria competenza ma con uno sguardo al tutto, con
un lavoro per obiettivi anziché per compiti.
L’organizzazione del lavoro viene inoltre sorretta dalla consapevolezza che le cure sanitarie,
i progetti riabilitativi, le attività quotidiane, la relazionalità devono garantire ritmi e tempi in cui
gli anziani si riconoscano, senza avere uno stacco traumatico dalla loro vita “di prima”.
La consapevolezza infatti che l’obiettivo finale è assicurare agli anziani ospiti una vita il
più possibile rispondente alle loro esigenze, è oggetto di costante e progressivo lavoro, soggetto
a cambiamenti e modifiche, conseguenti alle mutate (e mutanti) esigenze di carattere psicofisico, sanitario, assistenziale, igienico, alimentare e sociale degli anziani ospiti che vivono,
giorno dopo giorno, in questa Residenza.
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Residenza per Anziani
“G.Francescon”
Dove e come siamo
Padiglione Centrale
Padiglione “Banca Santo Stefano
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L’indirizzo
L’I.P.A.B. Residenza per Anziani “Giuseppe Francescon” è situata nel Comune di
Portogruaro (Ve) in borgo S.Gottardo n.44, adiacente all’omonima porta medioevale a due passi
dal centro storico, ed è possibile contattarci in questi modi:
Telefono: 0421/71329 – Fax: 0421/71282 - E mail: [email protected]
Gli orari
Gli Uffici Amministrativi e il Servizio Sociale sono a disposizione del pubblico dal lunedì al
venerdì dalle ore 11.00 alle 12.30 e al martedì e giovedì anche dalle ore 14.30 alle 16.00. Parenti
e amici possono visitare gli anziani ospiti durante tutta la giornata - indicativamente dalle ore
9.00 alle 19.00 –evitando solo di arrecare disturbo agli altri ospiti e intralcio alle attività.
La Struttura residenziale
L’immobile è situato in una posizione tranquilla, all’interno di un ampio spazio destinato
a verde, dove sono presenti anche numerose piante di alto fusto che funzionano da filtro con
l’esterno della struttura, così da rendere l’ambiente riparato da eventuali rumori di traffico
La Struttura residenziale è articolata in “Corpo storico”, “Padiglione Centrale” e “
Padiglione Banca S.Stefano”, con una superficie coperta complessiva di circa 10.132,00 mq. ,
con possibilità di accogliere 154 persone anziane, di cui 32 autosufficienti e 122 non
autosufficienti, compreso un servizio di ospitalità temporanea quale “funzione sollievo” ed un
“Centro diurno”.
Logisticamente è così distribuita:
•
•
•
•
•
Corpo storico
Piano terra: si trovano gli uffici amministrativi, il servizio sociale, la direzione e la
presidenza, una sala riunioni, soggiorno, alcuni locali adibiti ad archivio, il vano scala con
ascensore e vari servizi. Un ingresso porta alla chiesa, che funge anche da elemento di
separazione con un secondo nucleo di fabbricato dove si collocano locali di servizio quali
lavanderia-stireria, spogliatoi del personale, locali tecnici come la centrale termica e la
centrale idrica, ed il collegamento coperto con il padiglione centrale.
Primo piano : è occupato dalle camere degli ospiti – a uno e due letti – e relativi servizi ed è
riservato agli ospiti autosufficienti
Secondo piano: presente solamente nella zona soprastante gli uffici è destinato ad alloggio
per il personale religioso, oltre ad alcuni locali adibiti ad archivio e deposito.
Padiglione Centrale
Piano interrato: si trovano i locali di
deposito,
un’officina,
l’ascensoremontalettighe con la sala macchine,
magazzini di deposito, la sottostazione,
un disimpegno e un locale tecnico.
Piano terra: per accedere a questo
padiglione
è
possibile
usufruire
dell’apposito
tunnel
coperto
di
collegamento dal corpo storico, oppure
direttamente dal parco. L’ampio atrio
porta a sinistra ad una capiente sala da
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pranzo, a destra le scale di accesso ai
Nuclei,
l’ascensore e un disimpegno. Dai due
ingressi si accede al grande salone,
suddiviso in angolo bar, soggiorno, sala
polivalente. Un corridoio divide il salone
dai locali adibiti ad ambulatorio,
spogliatoi per il personale, servizio di
parrucchiera, palestra ed ascensoremontalettighe. La vicina zona dedicata al
servizio
ristorazione
(cucina,
preparazione cibi, celle frigo, dispensa,
magazzini) si prolunga verso il
padiglione “Banca S.Stefano”. Antistanti
i locali della cucina si trovano gli spogliatoi per il personale di cucina, ripostigli, servizi comuni.
• Primo piano: vi si trovano ubicati due
Nuclei riservati agli anziani nonautosufficienti, di cui uno a maggior
intensità assistenziale. Il piano ha una
capienza complessiva di n. 40 posti
letto di cui 38 situati in camere a due
letti e 2 in camere singole, tutte con
servizi interni, ed in maggior parte
fornite di un ampio terrazzo. Nel piano
si trovano inoltre: un grande salone
suddiviso in zona pranzo e soggiorno,
la cucinetta di reparto, l’ambulatorio, il
coordinamento, il deposito medicinali,
due bagni assistiti, due vuotatoi, due
servizi comuni con antibagno, ripostigli per la biancheria sporca e pulita, spogliatoi per il
personale e relativi servizi.
•
•
Secondo e terzo piano: in ciascuno di
questi due piani si trova un Nucleo di
n. 25 posti letto riservati agli anziani
non-autosufficienti (12 camere a due
letti e una stanza singola, tutte con
servizi interni e terrazzo). Ogni
Nucleo è dotato di un grande salone,
suddiviso in zona pranzo e soggiorno,
la cucinetta di reparto, l’ambulatorio,
sala relax, un bagno assistito, due
servizi comuni con antibagno,
ripostigli per la biancheria sporca e
quella pulita, un vuotatoio, spogliatoi
per il personale e relativi servizi.
Quarto piano: sono sistemati dei locali tecnici, quali due sale macchine per ascensori, due
sale U.T.A. (unità trattamento aria), sala pompe.
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Padiglione
“Banca S.Stefano”
Gli spazi e i locali di questo padiglione sono così suddivisi:
•
•
•
•
Piano terra: dall’ingresso, che si affaccia sul cortile interno, si raggiunge il vano scala e
l’ascensore che conducono ai piani residenziali, mentre sulla sinistra un corridoio conduce
all’ambulatorio, ad un salottino ed all’ampio soggiorno con zona relax e angolo bar. Sulla
destra entrando si accede alla sala da pranzo ed alla cucinetta di reparto. Vi sono inoltre i
servizi comuni ed un ripostiglio.
Primo piano: si trovano 6 camere a due posti letto e 4 singole, tutte con servizi interni e
terrazzo, un salottino, una cucinetta di piano, uno spogliatoio per il personale con servizio
igienico ed un ripostiglio.
Secondo piano: Attualmente è qui ubicato il Centro Residenziale Cure Palliative (Hospice)
per malati oncologici terminali e, oltre a 8 camere singole e 1 doppia, tutte con servizi interni
e terrazzo, si trova un salottino, una cucinetta di piano, un bagno assistito ed un ripostiglio.
Terzo piano: occupa una superficie pari alla zona ingresso ed è destinato ad una U.T.A.
(unità trattamento aria).
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La struttura organizzativa
L’apice dell’organizzazione, che assume la responsabilità in senso globale e risponde
dell’operato all’Organo di Amministrazione dell’Ente è il Segretario-Direttore, figura
statutariamente prevista quale Organo di gestione, i cui compiti sono esplicitati nel regolamento
di amministrazione ed il cui profilo ne individua ruolo, funzione e caratteristiche.
Organizzativamente la Residenza si articola in Area Amministrativa, Area Tecnico –
manutentiva, Area Servizi Sociali ed Area Servizi socio-sanitari-assistenziali. In particolare, al
vertice di quest’ultime aree, sono preposte specifiche figure svolgenti “…l’attività con
preparazione professionale e con responsabilità nella direzione e nell’organizzazione del lavoro
del personale …” nell’area di competenza ed a cui, senza entrare nello specifico dei principali
compiti e funzioni previsti dai rispettivi profili professionali, compete:
• l’analisi dei bisogni per settori omogenei;
• la realizzazione degli interventi di competenza;
• il controllo, in itinere, delle operazioni;
• la verifica dei risultati;
per tali figure, è inoltre prevista una stretta relazione funzionale in molti ambiti, determinanti
per il ben-essere degli anziani ospiti e personale, quali:
• qualsiasi intervento che vada a modificare l’ambiente di vita dell’ospite e
nell’individuazione delle cause scatenanti problemi di comportamento;
• attivazione di possibili soluzioni relative a disagi e conflitti inerenti alle famiglie degli ospiti
• dimissioni, volontarie e non, di un ospite;
• controllo, coordinamento e supervisione dell’efficacia dei piani di lavoro e formulazione di
proposte di modifica;
• costruzione della squadra operativa e nella comprensione dei conflitti;
• rilevazione dei bisogni formativi del personale, interventi diretti alla formazione ed al benessere degli operatori.
Nell’ambito operativo le due aree come sopra identificate si articolano in servizi ed attività
attraverso cui si esplica l’obiettivo generale di promuovere e tutelare, attraverso la gestione delle
risorse umane e materiali, la massima qualità di vita possibile per gli anziani ospiti di questa
Residenza.
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I criteri per l’accesso
Per essere ospitati in questa Residenza, è necessario attivare uno specifico iter, previsto
dalle norme vigenti e specificato del “Regolamento Interno” dell’Ente, approvato con delibera
del Consiglio di Amministrazione n. 147 del 22.12.2008.
Il servizio sociale dell’Ente, è a disposizione – nell’orario di apertura al pubblico – per
fornire ogni utile informazione al fine di formulare e completare l’iter per l’accesso.
La documentazione richiesta dall’Ente è la seguente:
• modulo di domanda;
• questionario medico comprensivo degli esami clinici;
• autocertificazione dello stato di famiglia e della residenza;
• fotocopia del codice fiscale, tessera sanitaria e carta d’identità;
• copia dell’eventuale verbale di invalidità
• impegnativa di pagamento della retta sottoscritta da un civilmente obbligato (qualora l’utente
sia privo di civilmente obbligati è richiesta una impegnativa del Comune quale garanzia di
pagamento).
• dichiarazione di impegnarsi a versare un deposito cauzionale infruttifero ma senza spese,
presso la Tesoreria dell’Ente, pari a una mensilità, entro sette giorni dall’accoglimento in
Struttura. Tale deposito non è necessario nel caso che il pagamento della retta venga
totalmente effettuato da Enti pubblici.
• Dichiarazione della persona e/o Istituzione pubblica che accoglierà l’interessato in caso di
dimissioni dalla Residenza.
**********************************************
All’I.P.A.B. Residenza per Anziani
“Giuseppe Francescon”
30026 Portogruaro
OGGETTO: Domanda di accoglimento in Struttura residenziale
Il/La sottoscritto/a __________________________________________________________________________________________
nato/a a ___________________________________ (___) il _____________ e residente a _______________________ (_____)
via______________________ n. _________ tel._________
CHIEDE
l’ammissione presso codesta Casa Struttura Residenziale
per se stesso
per il/la Sig._________________________ grado di parentela_______________nato a___________________( ___ )
il___________e residente nel Comune di _____________________ ( ___) via ________________tel. _________
Domicilio (se diverso dalla residenza)__________________________
Tessera sanitaria ________________________codice fiscale__________________________________
A tal fine si impegna:
1. a comunicare tempestivamente eventuali rinunce;
2. ad osservare il regolamento dell’I.P.A.B. Residenza per Anziani “G.Francescon”;
3. ad accettare eventuali provvedimenti motivati di dimissione.
. . . omissis . . .
13
I servizi
14
Residenza
E’ alla base della realtà della
struttura ed è dotata di idonei locali,
rispondenti ai requisiti previsti dalle
leggi vigenti. Ogni ambiente,
compresi i servizi e le parti comuni,
è dotato di arredi ed attrezzature atti
a garantire la funzionalità e fruibilità
da parte degli anziani ospiti.
In particolare per quanto
riguarda l'alloggio:
• le camere, molto ampie,
accolgono non più di due letti,
sono dotate di bagno interno
provvisto di appositi sostegni per
persone disabili, capienti armadi,
cassettiera e comodino personali e quant’altro necessario per una tranquilla e piacevole
convivenza. Le stanze sono fornite di luci personali, luci di cortesia, oltre alla normale
illuminazione, di pulsantiera personale anche per le chiamate di emergenza, presa tv e
presa telefono.
Per garantire l’efficacia dell’organizzazione assistenziale e facilitarne l’esecuzione delle
varie attività, per salvaguardare la privacy e la vita di relazione degli ospiti, è attuata la
costituzione dei Nuclei, o Reparti, successivamente raggruppati in Unità Operatrive, in cui si
trovano:
• le camere da letto (con un massimo due posti letto) ed i servizi interni - una cucinetta - un
refettorio per gli ospiti del nucleo con una sala televisione e relax - una infermeria e
ambulatorio medico fungente anche da farmacia - una stanza per il personale che opera
nel nucleo - un deposito o magazzino per il pulito - un deposito per lo sporco con un
vuotatoio - i servizi per il personale e i servizi comuni per gli ospiti - un bagno assistito un salottino e/o angolo conversazione per gli ospiti .
• Il nucleo quindi è un piccolo microcosmo dove i residenti vivono in contatto diretto fra
loro, un piccolo condominio, parte dell’intero quartiere con le sue regole ma anche con le
sue relazioni. E’ sempre difficile rapportarsi tra individui ed ancor di più in una situazione
particolare come quella della vecchiaia e soprattutto tra “estranei”, dopo una vita passata
in altre relazioni. Il numero relativamente
piccolo di residenti facilita i rapporti.
La nostra Residenza, frutto di
successivi interventi, non è stata costruita
secondo una concezione per nuclei, ma ora la
tipologia della struttura si avvicina molto a
quella ottimale, con la suddivisione
organizzativa in cinque nuclei ed in più ampi
luoghi di aggregazione (la chiesa, un refettorio
comune, il bar e il salone delle feste, ecc.) per
evitare il pericolo che il nucleo, da effettivo
strumento di qualità, possa trasformarsi in un
microcosmo chiuso.
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L’Inserimento
L’accoglimento e l’inserimento di un ospite nella Residenza costituisce un elemento
determinante della qualità assistenziale in generale e per l’accettazione del ricovero in
particolare.
Questa fase, condizionata dallo stato psico-fisico dell’ospite, è comunque sempre
impegnativa e delicata, dato che può pregiudicare – in positivo o negativo – il rapporto per
tutta la durata del ricovero.
Viene pertanto effettuata dal personale - già in possesso di tutta la documentazione
riguardante l’ospite e quindi a conoscenza della sua anamnesi sociale e sanitaria - in modo
da far sentire il prima possibile l’ospite a suo agio, compiendo anche quegli atti, semplici ma
fondamentali come ad esempio:
• presentazione dell’eventuale compagno di camera;
• presa visione della stanza assegnata, delle sue caratteristiche, della possibilità di
personalizzarla con oggetti cari;
• presentazione degli altri ospiti, in particolare eventuali anziani dello stesso Comune di
provenienza;
• giro del nucleo per illustrare l’ambiente;
• informazioni sull’organizzazione della Struttura, con l’indicazione delle figure di
riferimento, ecc..
Al momento dell’ingresso viene inoltre effettuata una prima rilevazione sociale (assistente
sociale) infermieristica (coordinatori di nucleo e personale infermieristico) sanitaria
(personale medico) assistenziale (referenti di nucleo e personale di assistenza) per poi
procedere, entro pochi giorni, alla stesura di un primo “piano assistenziale individuale” il
P.A.I..
Nei primi quindici giorni di ricovero, nella fase di osservazione in cui è fondamentale
l’accompagnamento dei familiari, gli operatori procedono all’integrazione della prima
raccolta dati con il vissuto dell’anziano: gusti, storie, bisogni, paure, risorse, credenze,
abitudini, passioni, sogni, lutti, fatiche, ed ogni altro elemento utile alla conoscenza
dell’ospite, per iniziare un nuovo percorso assieme.
Attività di cura e di prendersi cura
Sono i servizi principali offerti dalla
struttura, per garantire agli anziani ospiti il
soddisfacimento delle loro mutate esigenze di
carattere psico-fisico, sanitario, assistenziale,
igienico, alimentare, sociale.
I servizi erogati sono di “front-line”, cioè dei
servizi dove il personale è faccia a faccia con chi
fruisce dei servizi stessi, e la qualità viene percepita
direttamente ogni volta che viene attuata una prestazione.
Pertanto, il modello organizzativo viene ad essere improntato sul criterio della
flessibilità, della tempestività, della temporaneità, in cui è il ”servizio che si adegua al
bisogno e non viceversa”.
16
I problemi infatti non sono sempre uguali ma cambiano, anche in modo repentino, a
seconda delle condizioni psico-fisiche dell’ospite, dell’operatore e dell’interazione ospiteoperatore.
E’
pertanto costante
il
coinvolgimento in prima persona di
tutto il personale socio-sanitarioassistenziale nelle risposte da dare ai
bisogni - espressi od inespressi - ed
alle richieste formulate dagli ospiti,
dato
che
la
buona
qualità
dell’assistenza si manifesta sia a
livello del processo assistenziale sia
nella costanza dei flussi informativi
(operatore-ospite, operatore-operatore,
operatore-infermiere, ecc.).
Per una buona integrazione tra
le figure professionali, e fornire nel
contempo uniformi e chiare linee di
indirizzo per gli operatori, assicurando nel contempo una risposta personalizzata ed aderente
alle aspettative ed alle diverse esigenze degli anziani ospiti, si è optato per l’utilizzo di più
strumenti operativi specifici, che si possono così riassumere e riguardanti:
• la valutazione multidimensionale ad esempio la Svama, normalmente utilizzata;
• pianificazione di tipo orizzontale:
¾ il piano di lavoro, che definisce ed elenca per iscritto le attività quotidiane e definisce
l’integrazione tra le figure operanti in equipe;
¾ i protocolli, che formalizzano per iscritto le azioni verbali e/o manuali che il personale
compie al fine di raggiungere un obiettivo prefissato;
¾ le procedure, che si possono definire come una formalizzazione scritta degli atti
verbali e/o manuali che un operatore compie per fare un’azione;
¾ le riunioni d’équipe, multidisciplinari a cadenza regolare;
• la pianificazione di tipo verticale:
¾ il piano di assistenza individuale, (p.a.i) cioè il mezzo di programmazione e
comunicazione del processo assistenziale per il raggiungimento degli obiettivi
individuati, che schematizza per iscritto le varie fasi di assistenza ad un ospite,
riportandone le fasi principali;
¾ le riunioni multidisciplinari per la valutazione e pianificazione dell’assistenza al
singolo ospite.
Nel contesto operativo suesposto, frutto di un appropriato processo formativo e di
addestramento, non entrano comunque solo conoscenze tecniche, ma hanno parte
fondamentale motivazioni e valori particolari, quali:
• il senso di responsabilità – l’esperienza – la razionalità – l’empatia – la gentilezza – la
disponibilità a collaborare – l’aver e saper trasmettere sicurezza – l’autocontrollo – la
capacità di equilibrio – la comprensione dei bisogni – ecc.
Per entrare in merito alla quotidianità e qualità di vita degli anziani ospiti, si passa ad
illustrare, sia pur in maniera succinta, i servizi assistenziali - diretti ed indiretti - erogati.
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Assistenza tutelare (di base o funzionale)
L’assistenza tutelare è finalizzata in via prioritaria a garantire il soddisfacimento dei
bisogni primari degli anziani ospiti, favorendone l’autonomia personale e sopperendo alle
difficoltà che la persona incontra per la propria ridotta autonomia, con lo scopo di mantenere
o migliorarne la qualità di vita, nel rispetto della persona e della sua autodeterminazione.
Per tale motivo, nell’espletamento dei compiti di protezione ed aiuto all’anziano,
vengono sempre osservati i seguenti criteri:
• l’igiene personale comprende cura ed attenzione all’aspetto esteriore;
• l’abbigliamento è costituito da indumenti personali;
• la consumazione dei pasti possibilmente avviene in
modo da favorire la socializzazione degli ospiti;
• la messa a letto avviene ad orari costanti, secondo le
abitudini individuali e/o progetti individualizzati;
• gli ospiti vengono sempre alzati quotidianamente, al
mattino ed al pomeriggio, salvo diversa prescrizione
medica contingente;
• il cambio della biancheria da letto viene effettuata al
bisogno e comunque settimanalmente;
• le
attività
tutelari
(igiene
personale,
accompagnamento in bagno, cambio biancheria, ecc.) vengono effettuate secondo il
bisogno e d’intesa con l’ospite.
L’assistenza tutelare è garantita dall’Operatore Socio Sanitario, figura determinante in
quanto nel suo servizio ha con l’anziano un rapporto costante, ravvicinato, prolungato nel
tempo.
Viene così a contatto con il carattere, con i bisogni, i desideri, i dispiaceri, i mutevoli
stati d’animo, riuscendone ad interpretare il linguaggio non verbale e rivestendo quindi una
insostituibile funzione di stimolo affinché l’anziano accetti (o desideri) lavarsi, alzarsi,
mangiare da solo, camminare, sorridere, attendere, sperare.
E’ importantissima la sua capacità di ascolto attivo e profondo, del detto e
dell’implicito, trasmettendo così informazioni preziose nell’équipe, e di collaborazione nella
multi-professionalità.
L’assistenza tutelare relativa ad un Nucleo di ospiti è affidata ad un gruppo di
Operatori Socio Sanitari che operando esclusivamente in una sola zona, mantengono un
abbinamento stabile tra equipe e gruppo di ospiti.
In questo modo, ciascun membro dell’équipe ottiene di vantaggi di:
• trovarsi inserito in un gruppo definito e dotato di obiettivi comuni;
• ottenere maggiore integrazione nell’attività quotidiana;
• essere maggiormente coinvolto e sentirsi partecipe delle decisioni;
• poter seguire con continuità i singoli ospiti;
• avere maggiore responsabilità;
• evitare conflittualità tra le varie figure di coordinamento e tra queste e gli operatori.
Inoltre, all’interno di ciascun Nucleo è individuato un Referente che, oltre a svolgere
le competenze professionali del proprio profilo – avendo seguito con profitto il modulo di
formazione complementare in assistenza – coadiuva l’infermiere nonché funge da riferimento
tra gli Operatori e il Coordinatore di Unità Operativa per la soluzione dei problemi
quotidiani.
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Assistenza infermieristica
L’assistenza infermieristica è finalizzata al
benessere psico-fisico degli ospiti e pertanto riveste un
ruolo fondamentale nell’organizzazione dei servizi
assistenziali, collocandosi l’infermiere in una dimensione
multiprofessionale, in quanto collabora ed interagisce con
figure operative diverse.
Secondo questo approccio, la dimensione
dell’Infermiere, nell’interesse della persona assistita,
richiede necessariamente la condivisione della propria
opinione con quella di altre professioni sanitarie e sociali,
superando una visione solo sanitarizzata e/o medicalizzata
e mettendo in atto particolari attenzioni relazionali di
sostegno “su misura” per quella persona, con quel
carattere, in quella particolare situazione fisica e psichica.
L’Infermiere pertanto,
presente in questa
Residenza 24 ore al giorno, esplica tutte le funzioni
proprie del suo ruolo, aventi natura relazionale, educativa, tecnica con riferimento alla
prevenzione delle malattie, l’assistenza agli anziani ospiti secondo la loro patologia e relativa
educazione sanitaria, con riferimento all’assistenza preventiva, curativa, palliativa,
riabilitativa, nel rispetto del D.M. 739/1994 e successive integrazioni.
Nell’ambito della figura professionale di Infermiere, sono identificate le figure di
Coordinatore di Unità Operativa che, come specificato nel relativo profilo professionale, sono
gli Infermieri che oltre ad espletare quanto previsto per il proprio ruolo, operano in stretta
collaborazione con i Responsabili dell’area sociale e dell’Area socio-sanitaria-assistenziale,
mobilitando e raccordando la varietà degli interventi da attuare al fine di garantire la salute ed
il benessere dell’ospite, della famiglia dell’ospite, dell’operatore, integrandoli ed
indirizzandoli verso la soggettività della persona.
Assistenza medica e specialistica
Il servizio è assicurato da tre medici convenzionati con l’A.U.L.S.S. n.10,
che operano all’interno della struttura ed esplicano nei confronti degli assistiti
ricoverati tutti i compiti previsti dall’Accordo Collettivo, ivi compresa la
disponibilità diurna, mentre quella notturna viene garantita dai servizi di guardia
medica.
La presenza dei Medici all’interno della struttura, organizzata e
coordinata in rapporto alle esigenze assistenziali degli anziani ospiti sulla base di protocolli
definiti secondo i parametri previsti in materia dalla vigente normativa, è garantita
quotidianamente, in fasce orarie diversificate per sei giorni alla settimana.
In struttura è inoltre periodicamente presente il medico geriatra dell’A.U.L.S.S., con
funzioni di coordinamento dei medici di medicina generale e che collabora con le altre
componenti professionali nell’ambito delle Unità Operative Interne (U.O.I.) alla
predisposizione dei piani assistenziali degli anziani ospiti.
Inoltre su un programma stabilito, a seconda delle necessità degli ospiti, vengono
effettuate visite periodiche con medici specialisti.
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Assistenza riabilitativa e motoria
L’assistenza fisioterapica fornisce le necessarie prestazioni riabilitative, secondo la
patologia degli ospiti, al fine di prevenire l’insorgere di disabilità, ritardarne l’evoluzione in
cronicità, migliorare le residue capacità del soggetto.
L’attività comporta l’elaborazione del programma di riabilitazione e la conseguente
attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle varie disabilità, nel rispetto del D.M.
14.09.1994 n.741 .
La relativa figura professionale, in particolare:
• elabora, anche in equipe multidisciplinare, la definizione del programma di
riabilitazione volto alla individuazione ed al superamento del bisogno di salute del
disabile;
• pratica attività terapeutica per la rieducazione funzionale delle disabilità motorie,
psicomotorie e cognitive, utilizzando terapie fisiche, manuali, massoterapiche e
occupazionali;
• propone l’adozione di
protesi ed ausili, ne
addestra all’uso e ne
verifica l’efficacia;
• verifica le rispondenze
della
metodologia
riabilitativa attuata agli
obiettivi
di
recupero
funzionale;
Il servizio, coordinato da un
medico
fisiatra
dell’A.U.L.S.S.,
comprendente anche la conduzione e
la gestione delle attività motorie con
programmi di attività fisica e motoria
individuali e di gruppo, è esplicato
nella palestra e nei reparti della Residenza e – avendo il vantaggio di relazionarsi spesso con
persone singole – produce una comunicazione facilitata, riuscendo spesso a ridare fiducia nel
corpo, nelle sue potenzialità e nelle possibilità di recupero.
Servizio sociale
Il servizio sociale opera con i servizi assistenziali e sanitari della struttura nonché con
gli altri servizi socio-sanitari-assistenziali del territorio, con una funzione, oltre che di
rilevazione e lettura dei bisogni sociali, di propulsione nella ricerca di risposte adeguate alle
nuove ed emergenti esigenze di una fascia di popolazione sempre più ampia e fragile come
quella anziana, a rischio solitudine ed emarginazione.
Il servizio è anche a disposizione dell’utenza per il ricevimento delle domande di
accoglimento, per una corretta informazione e guida alle procedure da mettere in atto per la
formulazione delle stesse, nonché provvede a svolgere compiti di segretariato sociale ed a
tenere i rapporti con i parenti degli anziani ospiti rendendoli sensibili alla necessità della loro
presenza, favorendo il mantenimento delle amicizie.
In particolare, all’interno della Struttura, è attuata la stretta relazione funzionale tra
l’area sociale e l’area sanitario-assistenziale per i cui Responsabili (unitamente, a seconda dei
20
casi, con altre figure professionale) è prevista la collaborazione in molti ambiti, determinanti
per il ben-essere di ospiti ed operatori come esplicitati nella parte inerente “la struttura
organizzativa”.
Servizio di animazione
Il servizio di animazione è finalizzato al mantenimento degli interessi specifici degli
ospiti e di prevenzione del decadimento psico-fisico, mediante una vasta gamma di attività
mirata a far sì che gli anziani non siano lasciati a se stessi perché non sanno cosa fare,
quando non abbiano più autonoma capacità di gestione del tempo e della motivazione al
fare.
Perché la permanenza nella Residenza sia qualitativamente accettata e condivisa,
viene pertanto promossa la loro capacità di
sentirsi vivi, di essere attivi e partecipi, nei
limiti delle loro possibilità.
Conseguentemente le figure addette a
questo servizio si integrano con le altre
figure professionali preposte all’assistenza
diretta alla persona – infermieri,
fisioterapisti, addetti all’assistenza tutelare
ecc. – e li coinvolge per far sì che nelle
giornate degli ospiti siano previsti tempi
adeguati per l’integrazione sociale e per le
attività più gradite.
Il servizio di animazione si concretizza pertanto nella programmazione, progettazione
e realizzazione di attività ricreative e di socializzazione, in favore degli anziani ospiti,
finalizzate a:
• promuovere lo sviluppo culturale ed emotivo-psicologico attraverso gli
strumenti dell’aggregazione e della partecipazione;
• sollecitare e stimolare le capacità espressive e creative;
• stimolare la memoria, l’attenzione e la fantasia;
• favorire e sviluppare i rapporti interpersonali attraverso il ricorso alla
dinamica di gruppo, stimolando le risorse e le capacità relazionali dei singoli.
Le figure professionali preposte all’espletamento di tale servizio,
conseguentemente gestiscono attività individuali e collettive, e in particolare:
• il dialogo, l’ergoterapia, le attività ludiche e culturali, individuali e di gruppo;
Tra le attività individuali rientrano:
•
... colloqui, lettura, personalizzazione della stanza da letto, disegno, pittura (su
carta, stoffa, vetro), utilizzo di materiali malleabili (das, carta pesta, pasta di pane),
bricolage, cucina, maglia, cucito, ricamo, uncinetto, giardinaggio, fotografia ...
Tra le attività di gruppo rientrano:
•
giochi di società, passeggiate e brevi gite, feste di compleanno e di altre speciali
occasioni, semplici lavori manuali ed attività artistiche, lettura del giornale,
discussioni circa un argomento a scelta (tratto dagli avvenimenti di attualità, dalla
letteratura e dalla storia, dalle esperienze dirette dei soggetti), visione di film con
successivo dibattito, semplici movimenti ginnici, ascolto della musica.
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Volontariato
La Residenza favorisce l’inserimento del volontariato, quale intervento opportuno e
necessario, espressione della rete di solidarietà sociale, attraverso il quale la comunità esterna
fa sentire la sua presenza e la sua partecipazione.
L’inserimento dei volontari, utile e qualitativamente valido quando si tratta di un
volontariato formato, in grado di affiancarsi con regolarità, programmato e concordato con
l’Ente, esplica delle attività che vengono ad integrarsi nei piani della Residenza, per cui ogni
attività individuale e/o di gruppo è coordinata dal servizio sociale ed inserita in programmi
precisi.
Assistenza spirituale
La Residenza dispone al proprio
interno di un’apposita cappella di culto
religioso e l’assistenza spirituale - per gli
ospiti di religione cattolica - è fornita da un
Cappellano, regolarmente presente in
struttura sia per la celebrazione delle
funzioni che per un più diretto e personale
rapporto con gli anziani ospiti.
Si precisa comunque che le
confessioni religiose sono libere. Nessun
ospite può essere indotto, se non di propria
spontanea volontà, ad esercitare pratiche religiose.
Servizio di lavanderia, guardaroba, manutenzione
Agli anziani ospiti viene garantito
un efficiente servizio di lavanderia , stireria
e guardaroba la cui operatività e continuità
non conosce sospensioni o rallentamenti,
considerata l’importanza dell’igiene e della
pulizia non solo delle persone ma anche
della loro biancheria e dei loro indumenti e
delle telerie (asciugamani, lenzuola,
tovaglie, ecc.) che usano.
Viene
infatti
effettuato
quotidianamente il lavaggio, la stiratura, i
rammendi ed il riordino della biancheria
suddivisa ed inviata dai Nuclei.
La Residenza dispone inoltre di un servizio interno di manutenzione per un pronto
intervento a ripristino di piccoli guasti, rotture e/o disfunzioni, affinché il funzionamento di
strumenti ed attrezzature possa essere funzionante e pronto all’uso.
22
Servizio di refezione e cucina
In
questa
Residenza si attua la
diversificazione dei menù
forniti agli anziani, nella
convinzione
dell’importanza del cibo,
non solo come bisogno
primario ed elemento di
gratificazione
psicoaffettiva,
ma
nella
considerazione del ruolo
importantissimo
dell’alimentazion
e
per
il
mantenimento
della salute in
senescenza
e
nella prevenzione
delle
malattie
generative
dipendenti da una
nutrizione non corretta.
In
particolare, per la dieta base, è previsto
un menù che, nel
rispetto delle variazioni stagionali,
ruota su quattro settimane e prevede per ogni giorno – sia a pranzo che a cena – accanto ad un
“piatto forte” di primo, secondo e contorno, alcune alternative fisse, adeguate alla particolare
utenza.
I menù oltre ad essere programmati in modo da consentire la scelta da parte degli
utenti, sia per gli ospiti a regime normale che per gli ospiti a regime speciale e/o particolare,
rispettano le usanze e tengono conto delle particolari caratteristiche della cucina locale
comprendendo, almeno per un pasto settimanale, un piatto tipico della zona.
Il servizio di ristorazione, svolto secondo le migliori regole d’arte, ha pertanto lo
scopo di:
• ottenere una ristorazione ed alimentazione degli anziani ospiti sana, genuina, di facile
digeribilità e comunque sempre di ottima qualità;
• costituire un valido e qualificato apporto nutrizionale per gli ospiti, gradevole, gustoso nel
rispetto della tipologia fisiologica degli stessi;
• armonizzarsi con le terapie adottate in relazione al quadro clinico degli utenti;
• assicurare la più scrupolosa prassi igienica sia degli alimenti, delle stoviglie, dei materiali,
sia il rispetto delle norme igienico-sanitarie e della sicurezza dei locali e delle attrezzature
impiegate, in conformità alle prescrizioni delle normative vigenti;
• rispettare le più appropriate norme dietologiche e dietetiche previste per la particolare
categoria di utenti, cui il servizio è destinato.
I pasti, sono serviti alle 8.00 - la colazione - alle 12.00 - il pranzo - e alle 18.30 - la
cena -oltre alle merende di metà mattino e metà pomeriggio.
23
Servizio di parrucchiera e barbiere
Il servizio viene effettuato, per la maggior parte della settimana, per alcune ore al
giorno durante la mattinata. Qualora vi
siano in previsione festività o giornate
particolari in cui si richiede maggior
attenzione alla cura della persona si ha un
aumento di ore dedicate a tale attività.
Le attività di barbiere/parrucchiera
vengono eseguite in due modi: nei reparti,
tramite un servizio itinerante, per gli ospiti
con ridotte capacità motorie, o in apposito
locale per questo apposito servizio, per cui
le anziane ospiti possono dire “… vado
dalla parrucchiera …” .
Servizi vari
• Servizio bar: la Residenza mette a disposizione un servizio bar, ubicato all’interno della
struttura, al pianterreno del Padiglione Centrale, facilmente raggiungibile per gli anziani
ospiti, parenti ed amici in visita.
• Servizio telefonico: è garantito a mezzo di due apparecchi telefonici pubblici. E’
possibile, inoltre, ricevere telefonate dall’esterno; il servizio di ricevimento della
Struttura provvede a dirottare la telefonata sull’apparecchio telefonico del Nucleo in cui è
accolta la persona desiderata.
• Servizio radiotelevisivo: è previsto in tutte le aree di soggiorno per mezzo di apparecchi
messi a disposizione dall’Ente.
Centro diurno
E' rivolto alle persone che abbisognano di assistenza o di seguire particolari diete o
necessità diverse, oppure anche di semplici relazioni sociali nell'arco di una o più giornate
durante la settimana, al fine di prevenire ricoveri ospedalieri impropri, nonché di favorire
l’integrazione con gli ospiti interni.
Il Centro diurno comprende i seguenti servizi:
• fornitura dei due pasti principali;
• minuta assistenza infermieristica, quale controllo della pressione, assistenza assunzione
farmaci se documentata ecc.;
• servizio di animazione, comprensivo di materiali d’uso;
• fruibilità delle strutture esistenti, quali sale di ritrovo, televisione, libri, giornali e riviste,
ecc..
Il servizio di centro diurno, di norma, non comprende il servizio di lavanderia degli
indumenti privati degli anziani, né l’eventuale accompagnamento per l’accesso alla Residenza
e conseguente ritorno nelle rispettive abitazioni.
Il servizio viene di norma svolto dalle ore 8.30/9.00 alle ore 19.00, eventuali diverse
necessità devono essere preventivamente concordate con l’Ente.
24
Funzione sollievo
Questa Residenza, a seguito di un accordo di programma tra l’Azienda U.L.S.S. n 10
ed i Comuni del Veneto Orientale, ha dato la disponibilità all’attuazione di interventi
sperimentali per il sollievo a favore delle famiglie che assistono persone con disabilità o
adulti ed anziani non-autosufficienti
Il servizio, si concretizza nell’accoglienza temporanea in struttura di persone
(attualmente per un periodo massimo di tre mesi e per un numero limitato) che abbisognano
di assistenza e che non possono essere seguiti dalla famiglia.
Per il periodo in cui sono accolte presso la struttura, usufruiscono di tutti i servizi
degli anziani ospiti residenziali.
****** ************
I costi
Annualmente, con deliberazione del Consiglio di Amministrazione dell’Ente, vengono
determinate le rette giornaliere di ricovero presso questa Residenza per Anziani, con
decorrenza 1° gennaio.
Le variazioni degli importi sono derivanti dall’andamento delle spese di gestione e le
rette calcolate al netto della contribuzione che la Regione Veneto eroga per le spese sanitarie
e di rilievo sanitario.
Gli importi per le rette per l’anno in corso sono indicati nella scheda allegata alla
presente Carta dei Servizi.
25
Il Centro Residenziale Cure Palliative (Hospice)
L’Hospice è la struttura di degenza che accoglie i pazienti che richiedono cura
specialistica palliativa continuativa in regime di ricovero, per l’intensità dei sintomi o per
impossibilità temporanea de famigliari a far fronte a domicilio alle necessità assistenziali. E’
garantita l’assistenza infermieristica 24 ore su 24 e reperibilità medica con proprio organico
24 ore su 24. E’ costituito da otto stanze singole e una doppia, per un totale di 10 posti letto,
dove può fermarsi, se lo desidera, anche un famigliare.
Nell’Hospice vi è una sala soggiorno dotata di televisione, zona pranzo, cui è annessa
una cucinetta-tisaneria a disposizione dei famigliari e dei pazienti per preparare cibi o
bevande personalizzati.
In Hospice, i famigliari possono essere presenti per tutto l’arco della giornata e
rivestono un ruolo importante nel progetto di cura, interagendo in modo attivo con l’équipe
sanitaria.
Cosa serve sapere per il ricovero – Il ricovero in Hospice non è effettuato d’urgenza,
ma in odo programmato, tramite richiesta del medico curante, valutazione multidisciplinare
distrettuale e inserimento nella lista d’attesa della struttura. Il giorno del ricovero è necessario
portare i seguenti documenti:tessera sanitaria o libretto sanitario, codice fiscale, documento
d’identità valido con indirizzo aggiornato, documentazione sanitaria.
L’organico – L’équipe è multidisciplinare ed è composta, oltre che dal Responsabile
Clinico, da quattro medici presenti per i turni di reperibilità notturna e festiva, da otto
infermieri, di cui uno con funzioni di coordinamenro, da cinque operatori socio-sanitari, da un
serrvizio di psicologia che fornisce supporto psicologico ai pazienti e ai loro famigliari,
servizio sociale, servizio di fisiokinesiterapia e di assistenza spirituale.
L’Hospice è parte integrante della rete delle cure palliative e si integra con il Day
Hospital oncologico e l’Assistenza Domiciliare Integrata.
Orari - Per quanto riguarda i pasti, viene servita la colazione alle 8.30, il pranzo alle
12.00 e la cena alle 18.30. Compatibilmente con le condizioni cliniche, il pasto è
personalizzato con possibilità di scelta del menù. Per un familiare è possibile usufruire
gratuitamente di pasti provenienti dalla cucina centralizzata, previa prenotazione.
Per le visite ai degenti non esistono limitazioni di orario, neppure durante la visita
medica. Dopo le ore 21.00, per garantire tranquillità durante le ore di riposo, l’accesso è
consigliato solo in caso di necessità.
Associazioni - Collabora con l’Hspice l’associazione di volontariato “In Famiglia”
Dimissioni - Al momento della dimissione viene consegnata una relazione clinica
indirizzata al medico di Medicina Generale. Questa relazione contiene i principali dati che
hanno caratterizzato il ricovero ed eventualmente la prescrizione di farmaci.
I costi – Il ricovero in Hospice è gratuito in quanto il servizio è convenzionato con
l’A.S.S.L.n.10 “Veneto Orientale”.
*******************
26
I diritti degli utenti
e
i principi etici dell’assistenza
La persona anziana al centro di diritti
La persona gode, per tutto l'arco della sua vita, di tutti i diritti
riconosciuti ai cittadini dal nostro ordinamento giuridico e, quando
diventa anziana deve poter contare anche sull’'azione di educazione al
riconoscimento
ed al rispetto di tali diritti insieme con lo sviluppo delle politiche sociali.
La persona ha il diritto:
Di sviluppare e di conservare la propria individualità e libertà
Di conservare e veder rispettate, in osservanza dei principi costituzionali,
le proprie credenze, opinioni e sentimenti
Di conservare le proprie modalità di condotta sociale, se non lesive dei
diritti altrui, anche quando esse dovessero apparire in contrasto
con i comportamenti dominanti nel suo ambiente di appartenenza
Di conservare la libertà di scegliere dove vivere
Di essere accudita e curata nell'ambiente che meglio garantisce
il recupero della funzione lesa
Di vivere con chi desidera
Di avere una vita di relazione
Di essere messa in condizioni di esprimere le proprie attitudini personali,
la propria originalità e creatività
Di essere salvaguardata da ogni forma di violenza fisica e/o morale
Di essere messa in condizioni di godere e di conservare la propria
di ità
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I diritti ed i principi
Nel contesto operativo suesposto, frutto di un appropriato processo formativo e di
addestramento, non entrano comunque solo conoscenze tecniche, ma hanno parte
fondamentale motivazioni e valori particolari, quali:
• Il senso di responsabilità – l’esperienza – la razionalità – l’empatia – la gentilezza – la
disponibilità a collaborare – l’aver e saper trasmettere sicurezza – l’autocontrollo – la
capacità di equilibrio – la comprensione dei bisogni del paziente – ecc..
Il calare nella realtà assistenziale quotidiana queste motivazioni richiede tra equipe e
ospite condivisione di obiettivi ma anche cooperazione, fiducia, comprensione reciproca e
adeguata comunicazione. Richiede da parte dell’operatore di saper ascoltare e recepire i
bisogni espressi dall’anziano con patologie croniche e di saper instaurare un rapporto non
occasionale e frettoloso, usando un linguaggio appropriato alle capacità di comprensione,
tenendo inoltre sempre presenti una serie di diritti e principi propri dell’anziano che si ha
di fronte e che racchiudono in se i principi etici dell’assistenza stessa:
• principio della dignità della persona, della sua autonomia e della libertà di scelta (per
quanto e possibile in relazione alle condizioni mentali);
• principio di beneficialità, attraverso una risposta il più globale possibile ai bisogni;
• principio di non maleficienza, cioè il non indurre nessun danno e nessun abuso;
• principio di giustizia, cioè la necessità di una riparazione equa delle risorse;
• principio di verità, soprattutto nelle informazioni;
• principio di non esser segregati dalla vita sociale e di essere stimolati a prendervi parte per
quanto consentito dalle condizioni di salute.
Tutto questo perché qualsiasi individuo, di qualsiasi età, con qualunque patologia, è
sempre e comunque “una persona”.
La partecipazione ed il Comitato Ospiti - Familiari
Quanto fin qui esplicitato è costantemente vissuto dai nostri ospiti e, ritenendo
fondamentale la loro partecipazione, oltre a quella dei loro familiari e dei loro rappresentanti,
ed affinché tali soggetti abbiano la possibilità di una effettiva valutazione, in questa Casa si
applica la politica delle “porte aperte”, dove i suggerimenti e le critiche propositive aiutano
nel quotidiano e progressivo lavoro, e dove è codificata la possibilità di presentare
segnalazioni e/o reclami.
E’ pertanto costituito il “Comitato Ospiti- Familiari” al fine di collaborare con la
Residenza per la migliore qualità dell’erogazione del servizio e la promozione di iniziative
finalizzate ad elevare la qualità di vita degli ospiti.
Tale organismo, ha anche il compito di assolvere alle funzioni di partecipazione,
nonché di collaborare per la piena e tempestiva diffusione delle informazioni alle famiglie e
agli ospiti.
Le modalità di partecipazione, nonché la
composizione, le funzioni e
l’organizzazione del Comitato sono definite da apposito regolamento - allegato sub A) – alla
presente Carta dei servizi, approvato con deliberazione del Consiglio di Amministrazione n.
117 del 12.11.2008.
28
Allegato sub “A” alla Carta dei Servizi
Regolamento Comitato Ospiti - Familiari
Art. 1 - Costituzione organismi rappresentativi degli ospiti e/o loro familiari
La Residenza per Anziani “G. Francescon”, ai sensi dell’art. 3 del Regolamento Regionale 10
maggio 2001, n.3, favorisce la costituzione di un organismo rappresentativo degli ospiti e/o
dei loro familiari, denominato “Comitato Ospiti – Familiari”, d’ora in avanti semplicemente
“Comitato”.
Il Comitato, ai sensi dell’art. 44 del citato regolamento regionale, svolge compiti di:
• collaborazione con la Residenza per la migliore qualità dell’erogazione del servizio e
per la piena e tempestiva diffusione delle informazioni alle famiglie e agli ospiti;
• promozione di inizative integrative finalizzate ad elevare la qualità di vita degli ospiti;
• partecipazione alla fase concertativa prevista dalle vigenti normative in materia;
Il Comitato è tenuto a rispettare lo Statuto e i regolamenti della Residenza vigenti nel tempo.
La costituzione e il funzionamento del Comitato è regolamentato dal presente Regolamento.
Art. 2 –Rappresentatività
Ai sensi del citato articolo 3 del Regolamento Regionale 10 maggio 2001, n.3, si ritiene
rappresentativo il Comitato chwe aggreghi complessivamente almeno il 40% degli ospiti o dei
loro familiari.
Art. 3 – Costituzione del Comitato
Gli Ospiti e/o i loro familiari si riuniscono in Assemblea Costitutiva per la designazione dei
loro rappresentanti. L’Assemblea Costitutiva determina al suo interno i criteri specifici per la
nomina dei componenti il Comitato, così come previsto dal precedente art.2.
I rappresentanti designati dovranno essere in numero di 3 (tre).
L’Assemblea Costitutiva per essere valida dovrà raggiungere il quorum del 51% del numero
complessivo degli ospiti o dei loro familiari in prima convocazione, mentre dovrà raggiungere
il quorum del 40% in seconda convocazione. Affinché sia garantito il quorum del 40% in
seconda convocazione, ogni familiare potrà servirsi della delega. E’ ammessa una sola delega
per ogni familiare.
Per ogni ospite è ammesso un solo familiare. Il familiare contraente, cioè colui che si è
obbligato all’atto dell’accoglimento, ha diritto di prelazione su altri familiari per la
partecipazione all’Assemblea Costitutiva. In caso di assenza potrà delegare, per iscritto, un
altro familiare.
Saranno eletti i primi tre candidati che conseguiranno il maggior numero di voti. A parità di
voti si provvederà a sorteggio.
L’Assemblea Costitutiva dovrà nominare, oltre ai tre candidati eletti e in ordine al numero di
voti ottenuti, altrettanti candidati di riserva che andranno a integrare il Comitato subentrando
in caso di dimissioni o decadenza di uno dei Componenti del Comitato stesso. I subentranti
resteranno in carica fino alla scadenza del mandato in corso.
L’Assemblea Costitutiva conclude i lavori con la designazione dei Componenti del Comitato
e la definizione dell’ordine del giorno della prima riunione del Comitato. Tale ordine del
giorno dovrà includere la nomina del Presidente ed eventualmente del Segretario del
Comitato stesso.
29
Art. 4 - Nomina del Presidente e del Segretario
Nella prima riunione i membri del Comitato dovranno eleggere al loro interno il Presidente ed
eventualmente il Segretario.
Il Presidente, alla scadenza del mandato, resterà in carica fino all’elezione del nuovo
Comitato, organizzando le nuove designazioni.
Art. 5 – Compiti del Presidente
•
•
•
•
•
Mantenere rapporti con la Dirigenza della Presidenza relativamente alle problematiche
relative all’organizzazione.
Farsi portavoce presso l’Amministrazione della Residenza delle problematiche relative
agli ospiti e ai loro familiari.
Convocare l’Assemblea Costitutiva, previo avviso scritto al Dirigente dell’Ente, per
procedere alla designazione del nuovo Comitato.
Convocare l’Assemblea Costitutiva, previo avviso scritto al Dirigente della Residenza, per
procedere alla designazione del nuovo Comitato, qualora tre quinti degli ospiti e/o loro
familiari aventi diritto al voto ne facciano richiesta scritta.
Intrattenere rapporti con l’Azienda Socio Sanitaria Locale n. 10 “Veneto Orientale”,
nonché con il Presidente della Conferenza dei Sindaci.
Art. 6 – Compiti del Segretario
•
Informare i componenti del Comitato in relazione alle comunicazioni del Presidente o alle
comunicazioni riguardanti la Residenza.
• Mettere in atto le procedure per la convocazione del Comitato e più in generale per la
convocazione dell’Assemblea Costitutiva.
• Redigere e custodire il verbale delle riunioni.
Qualora il Comitato non ritenga di procedere alla nomina del Segretario, i compiti suindicati
verranno svolti dal Presidente.
Art. 7 – Durata del Comitato
Il Comitato resta in carica tre anni. Sei mesi prima dello scioglimento, il Presidente del
Comitato dovrà stabilire i tempi e le modalità di convocazione dell’Assemblea Costitutiva per
la nomina dei componenti del nuovo Comitato.
Art. 8 – Rapporti Comitato/Residenza
Il Presidente del Comitato farà pervenire al Dirigente della Residenza, almeno 10 giorni
prima, idonea comunicazione della data, ora, e ordine del giorno delle riunioni del Comitato.
Qualora si ritenesse necessaria la presenza di uno o più dipendenti o professionisti della
Residenza, dovrà farne richiesta scritta e motivata al Dirigente della stessa.
Art. 9 – Riunioni del Comitato
I componenti del Comitato partecipano regolarmente alle sedute dello stesso. L’assenza dovrà
essere giustificata al Presidente del Comitato. Dopo tre assenze ingiustificate l’incarico di
componente del Comitato decadrà. Sarà cura del Presidente individuare idoneo sostituto.
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Art. 10 – Sede delle riunioni
La Residenza identificherà idonea sede per le riunioni del Comitato. Il locale assegnato sarà
accessibile previa richiesta da presentare al Dirigente della Residenza almeno tre giorni prima
dell’utilizzo.
Art. 11 – Incompatibilità con gli incarichi
Sono incompatibili con la nomina a Componente del Comitato gli Amministratori pubblici e i
dipendenti della Residenza.
Art. 12 – Spese
Sono a carico della Residenza le sole spese generali, comprese quelle per la stampa e
spedizione degli inviti, relativi alla nomina per la costituzione del Comitato di cui all’art. 2.
Art. 13 – Norme transitorie
Il Presidente dell’attuale “Comitato Ospiti”, in collaborazione con il Servizio Sociale
dell’Ente, dovrà adempiere a quanto previsto dal presente Regolamento, in particolare per
quanto concerne l’art. 3 relativo alla convocazione dell’Assemblea Costitutiva per la
costituzione del nuovo “Comitato Ospiti – Familiari”.
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IPAB Residenza per Anziani “G. FRANCESCON”