1 In edicola con La Stampa * LA LA STAMPA STAMPA QUOTIDIANO FONDATO NEL 1867 * DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 1 ANNO 148 N. 294 1 1,50 € IN ITALIA (PREZZI PROMOZIONALI ED ESTERO IN ULTIMA) SPEDIZIONE ABB. POSTALE - D.L. 353/03 (CONV. IN L. 27/02/04) ART. 1 COMMA 1, DCB - TO www.lastampa.it Oggi alle urne Costa, investiti 550 milioni Il match 40 anni fa a Kinshasa Lo spettro islamista sul voto in Tunisia Una super nave per dimenticare il Giglio Ali-Foreman, il mito ha ancora i guantoni La Primavera non ha portato il benessere promesso: anche i reduci di Ben Ali rialzano la testa Domenico Quirico A PAGINA 11 La compagnia vuole rilanciarsi dopo la tragedia della Concordia «Questa è a prova di Schettino» Teodoro Chiarelli A PAGINA 18 Trionfò il nero «giusto» in un’Africa in delirio: la «rissa nella giungla» resterà uno show irripetibile Ormezzano E TRE BRANI DI Arpino A PAG. 35 Successo della manifestazione a Roma, Camusso: «Un milione di persone». E sull’articolo 18: avanti con la mobilitazione generale Cgil: ora sciopero contro Renzi Il premier: una piazza non ferma il Paese. Due mandati e mi ritiro I giovani in testa, e poi tanti lavoratori «Se l’80% non vota più Pd, addio 41%» Lavoratori, studenti, pensionati, ma anche una parte del Pd, hanno partecipato alla manifestazione della Cgil a Roma contro il governo. Camusso: siamo un milione, pronti allo sciopero. Il premier: la piazza non ferma il Paese. Allegranti,Bertini,Feltri,Gio- Fabio Martini A PAGINA 3 vannini,MattiolieSchianchi PAG. 2-5 IL DUELLO Meno pensionati in corteo DELLE DUE SINISTRE il nuovo look del sindacato FEDERICO GEREMICCA N on aveva sbagliato, Matteo Renzi, quando si era detto certo del fatto che «la manifestazione della Cgil è contro di me». Ma forse nemmeno il premier avrebbe potuto immaginare quanto - e con che intensità - la giornata di protesta voluta da Susanna Camusso avrebbe appunto assunto questo profilo - questo carattere, diciamo - così personale. Ai leader della minoranza Pd che ieri hanno sfilato in corteo a Roma, è infatti toccato ascoltare slogan di una durezza forse inaspettata: «Un sogno nel cuore, Renzi a San Vittore». 1 E Serra gela la Leopolda con la provocazione liberal Il finanziere amico di Renzi: limitare il diritto di sciopero per gli statali Jacopo Iacoboni A PAGINA 5 GLI APPELLI INTERNAZIONALI NON HANNO FERMATO L’ESECUZIONE DELLA RAGAZZA CHE AVEVA UCCISO IL SUO STUPRATORE L’Iran sfida il mondo e impicca Reyhaneh I l primo maggio 2015 si inaugura a Milano l’Expo, un contenitore di tematiche grandi come l’universo: «Nutrire il pianeta. Energia per la vita». Una straordinaria occasione per una ritrovata consapevolezza della Terra che ci nutre: questa dovrà essere la prima vocazione di Expo 2015. Il pericolo tuttora reale è che l’esposizione universale sia solamente l’occasione strumentale per parlare e promuovere il cibo come merce, senza affrontare concretamente questo argomento e le sue innumerevoli implicazioni. AmosOz:sono untraditore emenevanto CHE RISCHIA LA SCOMPARSA ELENA LOEWENTHAL È una figura che mi ha sempre attratto Cambia mentre gli altri temono il cambiamento Essere chiamato così è per me una medaglia GIOVANNI ORSINA C he cosa vuol dire «destra» in politica, oggi? E c’è davvero bisogno di partiti che si collochino a destra, e da destra ambiscano a governare, oppure potremmo benissimo farne a meno? Se osserviamo quel che è accaduto in Italia negli ultimi tre anni, le due domande ci appaiono più che legittime. GOLARA SAJADIAN/AFP Reyhaneh Jabbari davanti alla corte che l’ha condannata a morte: la 26enne era in carcere dal 2007 Francesca Paci A PAGINA 9 Nel segno del pauperismo: così la generazione nata dopo gli Anni 80 ha cambiato i consumi Usare senza possedere: la rivoluzione dei 30enni MARCO BELPOLITI F 9 771122 176003 DON LUIGI CIOTTI, ERMANNO OLMI, CARLO PETRINI INTERVISTA LA DESTRA 41026 L’Expo diventi anche guerra alla fame CONTINUA A PAGINA 25 CONTINUA A PAGINA 25 CONTINUA A PAGINA 25 L’APPELLO rancesca non ha molti soldi in tasca, non più di una decina di euro; però ha smartphone, computer portatile, bicicletta a scatto fisso, moto e un armadio con vari vestiti. L’abbonamento al gestore l’ha trovato cercando nel web e usando il wi-fi free del bar (1 euro per il caffè). Le costa 8 euro al mese. La dritta gliel’ha data Sergio. Entrambi hanno fatto l’Erasmus in una città dell’Europa, dove hanno imparato a vivere con meno di 10 euro al giorno: mensa studentesca, inviti da amici, biblioteche riscaldate. Vestiti usati e per le vacanze scambi di case. In definitiva sia Francesca che Sergio hanno tutto senza avere niente. Vivono con i genitori, alternando periodi fuori casa a periodi in cui sono a loro completo carico. CONTINUA A PAGINA 13 Stefano Rizzato ALLE PAGINE 12 E 13 È ENTRATA IN VIGORE L’ORA SOLARE Vi siete ricordati di mettere le lancette dell’orologio INDIETRO DI UN’ORA? ALLE PAGINE 26 E 27 2 .Primo Piano STAMPA .LA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 U SINDACATO Le parole dal corteo Tutti ci dicono «andate all’estero o rimarrete disoccupati». Spero che Renzi ci ascolti LA MANIFESTAZIONE 1.000.000 2500 i partecipanti pullman Secondo gli organizzatori in piazza c’erano un milione di persone Il sindacato ha organizzato 2.500 pullman e dieci treni speciali Smantellare l’articolo 18 non è la soluzione, anzi si rendono le vite ancora più precarie Domitilla Santori Roberto La Gatta Studentessa in economia e commercio, 23 anni Operaio 47 anni Alla Cgil riesce la prova di forza contro il premier La Camusso riempie piazza San Giovanni e avverte: “Avanti con lo sciopero generale” ROBERTO GIOVANNINI ROMA Qualche timore c’era; ma il popolo della Cgil ha risposto all’appello. E soprattutto, ha funzionato la strategia di «svecchiamento»: giovani sul palco e negli inserti video, giovani (e tanti) nei due cortei e nei «flash mob» contro il Jobs Act. Per spiegare che anche «Marta» e «Giuseppe» – i due precari-tipo evocati da Matteo Renzi, beneficiari delle teoriche maggiori tutele che varrebbero l’abolizione dell’articolo 18 – in realtà non hanno nulla da guadagnare dalla riforma del lavoro. Gli organizzatori della Cgil ancora una volta hanno mostrato la consueta professionalità, riempiendo con centinaia di migliaia di persone (un milione, si è detto dal palco) Piazza San Giovanni e le vie circostanti. Una folla che ha risolto senza troppi patemi d’animo – con ripetuti cori di «Renzi, Renzi, vaff…» - l’annoso interrogativo di tanti commentatori politici. Se cioè sia possibile che il popolo della sinistra tradizionale, da sempre giacimento elettorale del PciPds-Ds-Pd, contesti il segretario del Partito/presidente del Consiglio. La giornata romana del 25 ottobre molto semplicemente dice che per questa gente, che nella sua stragrande maggioranza alle europee ha votato Pd, Matteo Renzi è un avversario. Perché Ha detto ANGELO CARCONI/ANSA Jobs Act e legge di stabilità Gli obiettivi di questo governo non li condividiamo Queste misure sono una delega in bianco alle imprese Patrimoniale Quel 5% di famiglie deve darci le risorse per creare nuovi posti di lavoro. Siamo l’unico Paese senza tasse sulla ricchezza Susanna Camusso ha scelto come referente «l’imprenditore che si spacca la schiena», e non vuole neanche simbolicamente ascoltare le ragioni di chi lavora. Non è Berlusconi: ma quasi. Tutte queste cose naturalmente non le ha dette nel suo comizio finale il segretario generale Cgil Susanna Camusso, salita sul palco dopo il «Nessun dorma» intonato dai licenziati dell’Opera di Roma. «Noi non ci consegniamo al mito dell’impresa - ha detto - gli obiettivi di questo governo non li condividiamo: abbiamo un’altra idea di paese, il Jobs Act e la legge di Stabilità sono una delega in bianco alle imprese». Per il segretario, «c’è un’idea di lasciare le leve della politica economica ai padroni, che non sono gene- rosi benefattori». Bisogna creare lavoro, «ma lavoro libero, con i diritti e il salario». La Cgil chiede una patrimoniale sulle grandi ricchezze, «quel 5% di famiglie che devono darci le risorse per creare nuovi posti di lavoro, perché siamo Pronte a novembre altre due manifestazioni una dei pensionati e una dei dipendenti pubblici l’unico paese in Europa senza una tassa sulle grandi ricchezze», e un piano di investimenti. Tasse e investimenti pubblici non piacciono alla Leopolda? Ma «l’uguaglianza è il motore del futuro», e il popolo di San Giovanni esplode in fischi contro il finanziere Davide Serra che vuole limitare il diritto di sciopero. La legge di Stabilità? «Non cambia verso rispetto all’austerità, continua ad essere costruita con qualche bonus in più». E sulla riforma del mercato del lavoro Camusso va all’attacco: «Nessuno in buona fede può dire che licenziando si crea occupazione. Non c’è equilibrio tra lavoratore e impresa, e un governo deve stare dalla parte di chi è più debole». Eliminando l’articolo 18, consentendo il demansionamento, puntando le telecamere sui lavoratori il lavoro moderno si trasforma in servile». Il sindacato non deve difendere solo le tutele di chi le ha già, ma puntare ad «estenderle a tutti». E «fare di più» per dare voce ai precari. E adesso? Che ne farà la Cgil di questa piazza, di fronte a un premier intenzionato ad andare avanti comunque? «Questa non è una fiammata - ha affermato Camusso - non basterà mettere l’ennesima fiducia. Ci siamo e ci saremo, anche con lo sciopero generale; ma al momento e con il passo giusto». Sì, per ora non è affatto alle viste uno sciopero, su cui peraltro Cisl e Uil sono freddine. «Serve fantasia e intelligenza», ha spiegato il segretario, che stamani spedirà davanti alla Leopolda per «dialogare» un centinaio di arrabbiati siderurgici della Ast di Terni. E poi nei primi giorni di novembre ci saranno due altre megamanifestazioni, con Cisl e Uil: il 5 i pensionati, l’8 i pubblici dipendenti. La minoranza del Pd in corteo più di lotta e meno di governo il caso FRANCESCA SCHIANCHI ROMA anca poco all’arrivo a piazza San Giovanni quando il drappello di parlamentari Pd incrocia un manifestante di Avellino. «Cuperlo, siamo gli ultimi dei mohicani!», apostrofa l’ex sfidante di Renzi alle primarie, sorridente quando gli chiedono una stretta di mano («Così il Pd non va bene», sospira una signora; «tutta colpa di chi ha perso le primarie contro Renzi…», è autoironico), ma anche quando qualcuno gli urla «cosa venite a fare se poi votate tutto» («non è detto…», risponde). Qualche passo ancora e il manifestante incontra Stefano Fassina, per mano al figlio di 4 anni: «Fas- La piazza e la maglietta: «Io sono Marta» Sopra piazza San Giovanni gremita. A sinistra la Camusso indossa una maglietta con su scritto: «Io sono Marta». Marta è il nome di fantasia di una giovane evocata da Renzi come esempio di lavoratrice non tutelata dal sindacato. Ieri la replica sotto forma di t-shirt La Bindi: Leopolda imbarazzante. Serracchiani: non capite M Ex vice ministro Stefano Fassina sempre molto critico con Renzi CGIL TOSCANA/TWITTER sina!», lo riconosce. Lo abbraccia, si commuove: «Non dico di pugnalarlo alle spalle Renzi, ma qualche pugnalata…», gli chiede; «… a viso aperto», conclude Fassina, mentre quello gli spiega che è un ex iscritto Pd. Capita così, lungo il corteo della Cgil affollato di democratici. Cuperlo, Fassina, Civati, alla partenza c’è pure Rosy Bindi che definisce «imbarazzante» la Leopolda (e dopo si scontra sugli schermi di Sky con la vicesegretaria Serracchiani, quando le dice di non aver visto «nes- suna manifestazione organizzata dal Pd», e lei la accusa di «ignoranza su ciò che stiamo facendo»). Ci sono la deputata Monica Gregori che stoicamente fa tutto il corteo in stampelle, l’ex ministro Barbara Pollastrini, il bersaniano Alfredo D’Attorre. Sfilano in mezzo a operai, pensionati, cassintegrati, in mezzo a cori contro il premier, robe tipo «Renzi, Renzi vaffa…» o «chi non salta come Renzi è». Nessun imbarazzo? «E’ normale che in una piazza ci siano pulsioni anche radicali», minimizza D’Attorre, «e Renzi c’ha messo del suo per esasperare i to- ni…». Fassina inverte i pesi: i cori contro il suo segretario non lo imbarazzano, lo «preoccupano», perché «qui sta un pezzo del popolo del Pd. Si rischia una frattura profonda tra chi è qui e il partito: senza questa piazza il Pd non è più il Pd». E sono parole come queste a evocare l’eterna suggestione di una scissione, di un altro partito a sinistra del Pd. «Spero e credo che non ci sia questo rischio», dice Cuperlo, e no, non se ne parla, garantiscono altri dem presenti, da Damiano a Cofferati a Epifani. Epperò i toni si alzano. «Essere in piazza con la Cgil e poi votare con il governo è una cosa da Dottor Jekyll e mister Hide», attacca il renziano Faraone: e infatti Fassina già fa sapere che il Jobs act, se resta così, lui non lo vota, «anche se c’è la fiducia». Civati attacca la Leopolda, «sembra una convention di turisti della destra repubblicana americana» e sul rischio scissione «così non reggiamo», ma «la spaccatura la vuole solo Renzi». Lungo il corteo in tanti li spronano: «Non votate quella legge». «Continuiamo la battaglia», promettono. Dove li porterà, ancora non si può saperlo. LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 Primo Piano .3 . A CURA DI FRANCESCA SCHIANCHI Mi piace che Renzi voglia cambiare le cose, ma lo faccia senza colpire il ceto medio-basso Chiedo il diritto al lavoro. A Renzi direi: «Più che parlare, fai cose» Sentiamo i politici parlare di ricollocazione: ma dove, se lavoro non ce n’è ? Tiziana Zanella Mattia Rivano Dora Caramia Pensionata 59 anni Disoccupato 22 anni Assistente di volo 45 anni Protesta La Cgil è riuscita dopo molti anni a riempire di nuovo la piazza contro le scelte del governo Questa volta però contro il centro sinistra Retroscena FABIO MARTINI ROMA i prima mattina, quelli dell’Organizzazione, hanno deciso: in testa al corteo devono starci gli studenti delle superiori. Alle 9,15 i cinquanta ragazzi prescelti si schierano in prima fila, ben contenti di “rubare” l’occhio a telecamere e fotografi. Ma appena il serpentone si muove dalla grandissima piazza dei Cinquecento, si scopre l’escamotage: i giovani sono quasi tutti concentrati in testa, mentre lungo il corteo se ne scorgono pochi, loro che sono pur sempre la principale “ragione sociale” della manifestazione. Ma non è l’unica sorpresa. Dopo pochi minuti, dall’altura di piazza Santa Maria Maggiore, il colpo d’occhio è eloquente. Tanto per cominciare, c’è davvero tanta gente, «più di quanta avessimo preventivato», dicono in Cgil. E sussurrano un dato ufficioso - siamo un milione - troppo vicino a quello promesso alla vigilia per essere vero, ma neanche troppo lontano e questo per la prima volta dopo almeno 15 anni nei quali partiti e sindacati hanno letteralmente decuplicato i numeri reali dei loro cortei. In marcia verso piazza San Giovanni sfilano migliaia, migliaia e migliaia di manifestanti, curiosamente quasi tutti della stessa età: lavoratori attivi, per la maggior parte tra i 40 e i 60 anni. È il classico “popolo della Cgil”, che però - ecco la notizia - ha in buona percentuale risposto all’appello del suo sindacato contro il popolare premier del Pd e questo non era scontato. Altra sorpresa: lungo il corteo ci sono anche D FABIO CIMAGLIA/LAPRESSE parte qualche isolata «Bella ciao» e qualche sparuto «Lotta dura sarà», un corteo silenzioso, quasi senza rabbia, ravvivato ogni tanto dal sibilare dei fischietti. Alla fine, senza essere circondata da un particolare pathos, parla la Camusso e la grande manifestazione si scioglie. Una riuscita manifestazione di resistenza della “vecchia” Cgil, oppure la nascita di un “soggetto” del quale il governo dovrà fare i conti? Dice Walter una previsione: «Quando c’è Tocci, senatore della minorantanta gente il corteo parte pri- za Pd, stimato da tutti per la ma, è inevitabile. È una bellissi- sue qualità intellettuali: «Un ma manifestazione, con lo spi- mese fa dentro la Cgil si temerito giusto, senza esasperazio- va che questa fosse un’operane». Si rivelerà definizione az- zione rischiosa, ma negli ultimi zeccata. In fondo anche Matteo 15 giorni si è smosso qualcosa Renzi, che viene nel profondo. La considerato il UN MANIFESTANTE Cgil ha recupenemico, è trattail suo blocco «Se la maggioranza rato to senza asperità e questo non era di noi non vota più scontato. Vedre(«C’è chi ha l’arPd, addio al 41%» mo se ora, la Cgil ticolo 18 e chi la testa di ciocco», saprà tornare a «Renzi uguale Scelba», «Gufi parlare, come ai tempi di Lama felici», «Maledetti toscani») e il e di Trentin, a tutto il Paese». Il massimo dell’irriverenza è una senso della giornata Giovanni, bara in cartone portata a spal- della Fiom di Milano, lo sintela, sulla quale è scritto: «Jobs tizza così: «Se l’’80% dei parteAct seppellisce i diritti dei la- cipanti di oggi non vota più il voratori». Slogan e canzoni? A Pd, il Pd se lo sogna il 41%». Il sindacato si rifà il look In corteo meno pensionati La scelta: far sfilare i pochi giovani e i lavoratori tra i 40 e i 60 La colonna sonora 1 2 3 Vincerò Sul palco l’orchestra dell’Opera di Roma Bella Ciao Un must la canzone dei partigiani Un’ora sola ti vorrei Risposta agli incontri lampo di Renzi L’orchestra del Teatro dell’Opera molti meno pensionati del solito: la Cgil ne tessera tre milioni e loro sono sempre in prima fila nelle manifestazioni del sindacato di sinistra. Ma alla Cgil lo sapevano: dopo un anno di polemica “giovanilistica”, i pensionati era meglio se restavano nelle retrovie: nelle prenotazioni su pullman e treni, stavolta la precedenza è stata data ai lavoratori attivi. E loro, quelli dello Sindacato pensionati, quasi si sentissero “osservati speciali” si sono infilati delle pettorine nelle quali era scritto: “Nonni per il lavoro” “largo ai giovani”. Sergio Cofferati, ultimo leader “carismatico” della Cgil e ancora molto festeggiato, fa IL DILEMMA MATTIA FELTRI ROMA è chi va, c’è chi viene, chi verrà. Forse. Per esempio c’è Cesare Damiano, per il quale la manifestazione della Cgil non è «contro questo o quello», è una manifestazione e basta. Infatti lui alla Leopolda ci potrebbe anche andare: c’è chi va, c’è chi viene, c’è chi verrà, e Damiano alla Leopolda conta di andarci, ma il prossimo anno e «se sarò invitato». Dunque non c’è incompatibilità fra un posto e l’altro, oppure l’incompatibilità c’è: dipende da chi parla. Ma, accidenti, si corre lungo il sottile filo logico che produsse, tempo fa, l’appassionante dibattito attorno al centrosinistra (o centro-sinistra), se fosse da scrivere con o senza trattino. Prendete questa conversazione fra Matteo Renzi, che ovviamente c’era, e il semi-contesta- C’ Io verrei, non verrei ma se vuoi... Dubbi e scuse, per i Democratici la difficile scelta tra le due piazze tore Matteo Richetti, che è andato. «Bentornato», ha detto Matteo uno. «Non me ne sono mai andato», ha risposto Matteo due. Purtroppo alla fine non arriverà mai Stefano Fassina, che ieri era a San Giovanni con la Cgil e, come molti sanno, stamattina è allo zoo coi figli, «altrimenti sarei andato». Ma insomma, la disponibilità c’era e però è una disponibilità irrisolta e soprattutto non condivisa da Pippo Civati, che ieri non c’era ma c’era cinque anni fa, alla prima Leopolda. Adesso alla Leopolda non va più perché «le parole di Renzi sembrano quelle di Berlusconi», però viceversa sarebbe stato ottimo: «Renzi dovrebbe venire qui (a San Giovanni), se vuole alla stazione Termini vado a prenderlo io». Ci si sperava, ma niente. «Io lo avevo invitato, ma non è venuto», ha detto a sera Civati in ri- sposta a Renzi che nel pomeriggio aveva detto: «La Leopolda è casa di Civati, ci venga». C’è un po’ di mal di mare? E non è ancora finita. C’è chi ci sarebbe andato - alla Leopolda - se... Se un sacco di cose: se non ci fosse così tanta gente, come ha detto Arturo Parisi; se non fosse la prima manifestazione post-Pd, come ha detto Rosi Bindi. E c’è chi sarebbe andato nel senso opposto, dalla Leopolda a San Giovanni «se non fosse che oggi dobbiamo portare a casa la riforma del lavoro e la legge di stabilità», e questa è dell’europarlamentare Simona Bonafè. C’è chi alla Leopolda ci andrà oggi se nel frattempo Renzi non sarà andato dai disoccupati di Terni, e questo è il sindacalista umbro Stefano Garzuglia. C’è chi alla Leopolda non ci va perché spera che la Leopolda venga a lui, e questo è il radicale piemontese Igor Boni: «Servirebbe una Leopolda anche in Piemonte». Come venire fuori da una simile matassa di sfumature? L’idea giusta sarebbe di affidarsi a Gennaro Migliore, che da super castrista qualche settimana fa è andato al Leone Bruni, istituto super liberale, a sentire Mario Vargas Llosa, super nemico di Castro; sono i prodigi della politica italiana, e infatti Migliore ieri era col corpo alle Leopolda («è il momento di stare con Renzi») e col cuore a San Giovanni («ho aderito alla manifestazione»). Ma per uscire dalla teoria, perfetto sarebbe stato Guglielmo Epifani, alla mattina con la Cgil e al pomeriggio («perché no?», aveva detto) alla Leopolda. Poi purtroppo non lo si è visto, forse perché nessuno s’era eccitato all’annuncio: io verrei... non verrei... ma se vuoi... 1 4 .Primo Piano STAMPA .LA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 U DEMOCRATICI L’INCONTRO A FIRENZE Ha detto «Andiamo avanti» Dietro la Leopolda c’è il Paese e il Paese è con noi. Le riforme aiuteranno anche chi oggi protesta Il percorso delle riforme Ascoltiamo tutti, discutiamo con loro, ma una volta deciso si va avanti con determinazione Sul palco Renzi ha presentato gli interventi di persona MAURIZIO DEGL’INNOCENTI/ANSA Renzi: la piazza non può bloccare il Paese Il padrone di casa dalla Leopolda risponde alla Cgil. E annuncia: “Dopo due mandati mi ritirerò” CARLO BERTINI INVIATO A FIRENZE Consegna al Tg3 il suo pensiero pubblico, quello più privato invece lo condivide con il suo cerchio magico dietro le quinte della Leopolda. In tivvù Matteo Renzi usa toni soft, perché «quando ci sono manifestazioni come queste bisogna ascoltare, è una piazza bella e importante, dialoghiamo ma è finito il tempo in cui una piazza può bloccare un paese. Discutiamo, ma una volta deciso si va avanti con determinazione». Un Renzi che fa capire come la pensa, quando parla del «paese che ha bisogno di riforme e io non intendo fermarmi». Di una Leopolda da cui esce «una domanda di partecipazione che arriva dai cittadini, dove si parla di fisco e di come costruire occasioni di lavoro per i giovani e anche per quelli che a cinquant’anni perdono il posto». A chi come la Bindi lo accusa di voler compiere un superamento del Pd, il leader fa notare che «il Pd ha preso il il caso ALBERTO MATTIOLI INVIATO A STRESA (VCO) antiLeopolda va in scena nei saloni bellépochiani dell’hotel Regina Palace di Stresa. La differenza, rispetto al garage renziano, non è tanto politica quanto stilistica, generazionale, si direbbe antropologica. Alla fine, sempre democristiani sono, ma a Firenze appaiono Dc 2.0 e in ogni caso si dicono di sinistra, qui sembrano (e sono) Dc vecchio stile, tuttora orgogliosamente centristi. È il maxiconvegno della Fondazione Iniziativa Subalpina di Torino, ispiratore l’ex vicepresidente del Csm, Michele Vietti. Titolo, «Le riforme: dalle parole ai fatti» (ogni riferimento all’annuncite renziana pare assolutamente voluto) e bel parterre di partecipanti con due ministri, quelli della Giustizia, Andrea Orlando e della Pub- L’ 40,8% perché persone abituate a far polemica nei tiggì sono state messe ai lati. Mentre ci vuole un Pd capace di discutere di idee diverse e non chi lavora per costruire un Pd che perde». Duro pure sulla scissione, è vero che ci sono «due anime diverse ma sono entrambe rispettabili: io sono stato minoranza e non sono scappato, ora le parti si sono invertite. Quindi ascolto ché creeranno occupazione». Fin dalla mattina però vuole mettere la sordina allo scontro Renzi, che in una delle sue chiacchierate con uno degli ospiti si lascia pure andare ad una previsione sul futuro, «faccio al massimo due mandati, nello spirito della Leopolda, arrivo al 2023», ripetendo ciò che va dicendo spesso e cioè che dopo due cicli di governo si va a casa. Poi sale sul palco per quello che considera «il momento clou», la carrellata di testimonial che raccontano «come si L’incubo scissione «Nel Pd ci sono anime diverse, ma sono entrambe rispettabili» e rispetto quella parte di Pd che era in piazza a manifestare». Ma nei ragionamenti condivisi in privato con i suoi, il premier riprende il concetto di quei sessanta milioni di italiani rimasti a casa, evocati l’altra sera da Mentana. «Noi siamo questi qui, dietro la Leopolda c’è il Paese e il Paese è con noi. E le riforme che facciamo saranno utili anche a chi protesta, per- ALL’INSEGUIMENTO DEL PREMIER Fabio Volo inviato in camicia bianca 1 Inviato da Fazio, Volo si è aggirato per la Leopolda nei panni di Iena (con quello stile un po’ così, quelle domande un po’ così). Ha salutato la sorella di Renzi, baciato la moglie di Renzi, chiesto a Renzi delle camicie. Purtroppo è salito sul palco solo a manifestazione finita E i centristi a convegno sognano l’anti-Lepolda “Qui dalle parole ai fatti” blica istruzione, Stefania Giannini (Angelino Alfano invece ha dato buca all’ultimo momento), il governatore Sergio Chiamparino, il presidente dell’Anm, Rodolfo Sabelli e altri nomi pesanti e si spera pensanti. Convegno classico, con ognuno dei soliti noti che ripete le sue note tesi: tipico il duetto fra Orlando e Sabelli sulla riforma della giustizia, che è piuttosto un duello, o un dialogo fra sordi. Il problema è che l’appuntamento cade nello stesso giorno del milione di persone a Roma e del milione di parole a Firenze. E allora restano da capire due cose. Prima, se fuori dal renzismo dilagante ci siano ancora spazi di manovra o anche solo di sopravvivenza. Seconda, se superMatteo, insieme a molto altro, non abbia rottamato anche questo modo di fare politica, se il suo non sia, più che il rinnovamento dei contenuti, quello delle forme: una rivoluzione stilistica, appunto. UNA VIA POSSIBILE Stilettate equidistanti all’«annuncite» e alla piazza sindacale «Dello stile non mi frega nulla», sbotta però Chiamparino. D’accordo, ma perché lei è a Stresa e non a Firenze, oppure a Roma? «Idealmente, sono alla Leopolda. Non sono a Roma perché, con tutto l’affetto che ho per il sinda- cato, non credo che questa manifestazione serva ai lavoratori. Infine, sono a Stresa perché chi ha degli incarichi istituzionali deve privilegiare gli impegni sul territorio». Idem Orlando, che però «spera» di riuscire ad andare a Firenze: «Alla discussione serve tutto, il tweet ma anche incontri come questi, che non sono certo una riflessione da talk show». Intanto alla pausa pranzo si attovagliano 600 persone, molte arrivate con i bus da Torino: raviolini del plin, tacchino ai peperoni e torta gianduia in cambio di un «contributo volontario», insomma gratis come ai bei tempi delle truppe cammellate, ma qui almeno c’è una crea il lavoro» in simbolica antitesi rispetto a chi vuole un’Italia da «Amarcord». Prima però dà mandato ad una delle moderatrici della Leopolda, Silvia Fregolent, di dissociarsi solennemente da quella limitazione del diritto di sciopero auspicata qualche ora prima dal finanziere Davide Serra. Auspicio che fa da detonatore e che rischia di dare alla Leopolda l’imprinting che Renzi vuol scongiurare. «Vogliamo costruire un’altra Italia ma senza cancellare i diritti e quello dello sciopero sta scritto nella Costituzione». Ma anche se per tutto il giorno soffoca le polemiche, si capisce che quella folla oceanica che sfila contro il governo lo agita. «Dicono che sono un milione come l’altra volta ma lo conosco il giochetto dei milioni», scherza in mattinata, dicendosi convinto che ora i sindacati «si spaccheranno sullo sciopero generale», una previsione facile e che può comportare un dividendo politico per il governo. Anche se oggi a spaccarsi è il suo Pd. L’iniziativa Ncd Alfano:«Camusso difendeilpassato» 1 La Cgil «sta manife- stando contro una riforma fatta per creare lavoro». E Susanna Camusso «difende il passato, mentre noi vogliamo dare un futuro ai ragazzi che non hanno un lavoro». Lo ha detto il leader del Nuovo Centrodestra, Angelino Alfano parlando di fronte a un gruppo di giovani durante un’iniziativa del Ncd. Alfano ha poi lanciato un appello alla segretaria della Cgil: «Non difenda le posizioni del passato ma lavoriamo insieme per dare lavoro a chi non ce l’ha». Ma Renzi vuole far capire che «anche in tempi di crisi si può creare lavoro», e fa salire sul palco big del calibro di Bertelli, Cucinelli, Guerra, ma anche imprenditori leader nel mondo in tecnologie avanzate. Parla dei «due nemici da sconfiggere per creare occasioni di impresa. La corruzione e l’evasione» e invita sul palco Raffaele Cantone e la nuova direttrice dell’agenzia delle entrate, Rossella Orlandi. Intanto, giù nei capannelli rimbalzano le voci di quanto avviene nella capitale, di una protesta forte anche nei numeri. Di una piazza piena, che per altro verso può anche far gioco al premier agli occhi dell’Europa perché dimostra che lui sta facendo riforme vere a dispetto di chi possa considerarle acqua fresca. E che questa Leopolda di governo sia diversa dalle altre è evidente: il premier ha la testa ancora oltre confine, dietro il palco si tiene in contatto con Padoan per limare la risposta ai rilievi dell’Europa sulla manovra che sarà licenziata a breve, forse lunedì. lunga lista di sponsor. Il problema della comunicazione, però, qualcuno se l’è posto anche fra questi estremisti della moderazione. Spiega Vietti mentre in platea si nota un certo abbiocco e qualcuno sceglie la libertà: «Certo, fra noi e la Leopolda l’approccio è diverso, lo stile anche. Io ovviamente difendo il mio, poi chi vivrà vedrà. Come si dice: il tempo è galantuomo». Sì, però fra Renzi che dilaga al centro, Camusso a sinistra e Salvini a destra non c’è più spazio per nessuno... «L’offerta politica, al momento, è questa. Ma non è detto che esaurisca anche la domanda». Sarà. Però mai come oggi in politica la forma è stata contenuto. E un premier di 39 anni che parla in maniche di camicia tenendo in mano un pallone sta a questi signori che disquisiscono dalle loro poltroncine Luigi XV come un tweet a un fax, o addirittura a una raccomandata con ricevuta di ritorno. E questi convegni, esattamente come le folle con gli striscioni di Roma, finiscono per sembrare quel che forse non sono nemmeno: arcaici. 1 LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 Primo Piano .5 . Ha detto La minaccia Siete in duemila? Volete scioperare? Benissimo, fatelo pure Ma gli imprenditori se ne vanno altrove La first lady passa a salutare L’ok alle riforme La first lady Agnese Landini ha fatto un giro tra i tavoli della Leopolda, ha salutato amici e conoscenti e si è concessa anche per foto e selfie Condivido i contenuti del Jobs Act Anche se lo avrei voluto un pelo più aggressivo Si sfiora la rissa Mezzogiorno di fuoco al tavolo Uno dirà: questa è la convention dell’armonia, non c’è spazio per le arrabbiature e i dissapori. Tutti amici, che diamine. Sbagliato, sbagliatissimo! C’è un tavolo dove si discute dei problemi del Mezzogiorno: uno dei problemi è che si mandano a quel paese. Il deputato che lo coordinava, Fulvio Bonavitacola, a un signore che voleva in tutti i modi dire la sua: «Mobbasta, hai rotto i c…», se n’è uscito, esasperato. Gliel’ha ripetuto tre volte, intorno a mezzogiorno e mezzo, fino a quando quello s’è placato. (David Allegranti) Intese XL Spaziopertutti Persino perilettiani C’è spazio per tutti alla Leopolda; per lo scrittore Edoardo Nesi, per Andrea Romano from Scelta Civica, per Gennaro Migliore direttamente da Sel. Ma c’è spazio anche per i seguaci del vero avversario interno, quello che faceva il presidente del Consiglio prima della defenestrazione: Enrico Letta. A coordinare un tavolo («Digitalizzazione delle scuole») c’era la giovane deputata lettiana Anna Ascani. Ed è così che nasce il PdL, il Partito della Leopolda. Inclusivo, liquido, aperto alla società civile e al ceto politico. Enorme, insomma. E alla fine scopriremo che non è la Leopolda un pezzo del Pd, ma il Pd un pezzo della Leopolda. [D. A.] FEDERICO BERNINI/LAPRESSE Davide Serra ha annunciato che si iscriverà al Pd, prendendo la tessera nella sezione di Londra, dove vive Serra, rockstar spericolata “Lo sciopero non è un diritto” Il finanziere, accolto come un idolo, gela una parte della platea Personaggio JACOPO IACOBONI INVIATO A FIRENZE cena prima, mattina, ore 10. Gennaro Migliore assiste in piedi al dibattito del tavolo per le «aree metropolitane» coordinato da Dario Nardella, e spiega le prime due idee di sinistra che vorrebbe portare a Renzi, «una legge sulla rappresentanza sindacale, cosa per cui si batteva la Fiom, meno la Cgil; e l’abolizione delle 44 forme di contratti precari previste dalla legge 30». C’è spazio per farlo, in questo mondo? «Sono certo di sì, sennò non sarei qui». Scena seconda, le 11 e un quarto, poco prima di iniziare la discussione, davanti al tavolo sulla finanza. Davide Serra, proprietario del Fondo Algebris e finanziatore principe del renzismo, racconta: «Ieri in media 40 aziende hanno chiuso, e 500 persone sono state messe in disoccupazione, così c’era lo sciopero degli operatori aeroportuali. Per venire da Londra a Firenze ho avuto sei ore di ritardo. Parlavo con due imprenditori inglesi che erano con me e mi fanno ’Sai che ti dico Davide? Magari andiamo a investire in Spagna’. Qui in Italia domani sciopera un pompiere, un carabiniere, tu (dice rivolto a un giornalista), a random (testuale)...». Si appassiona e calca la mano: «Lo sciopero mica è un diritto! È un costo!». Qualcuno dei presenti fa timidamente osservare qualche remoto decennio di conquiste dei lavoratori, allora Serra si corregge un po’: «Siete in duemila? Volete scioperare? Benissimo, esercitate questo diritto, io me ne vado altrove. Già sta succedendo». S A quel punto vanno altrove dra». Al tavolo spiega anche - con anche alcuni dei militanti che disegnini curiosamente dalemiaerano lì intorno; ma errato sareb- ni - perché è molto meglio un fonbe giudicare col sopracciglio al- do di private equity che una banzato ciò che afferma l’uomo di fi- ca, per finanziare l’economia. «E nanza: è soltanto uno che dice ciò ai miei figli dico: potete non esseche pensa, fin quasi all’inverosi- re i primi in inglese, ma dovete mile. Dopo un po’ tutti lo correg- essere i primi in matematica». geranno, Renzi, Graziano Delrio, È un peccato che un’esibizioDebora Serracchiani, ma Serra è ne tale finisca per oscurarne alcome il fool che grida in faccia al tre di diverso tipo - come la foto mondo la verità (secondo lui) del nazionalpopolare di Renzi con gruppo cui apparFabio Volo - o il tiene. Ha i soldi, li LOTTI E LE FONDAZIONI tavolo sulle riforha fatti da solo, e ce «La differenza tra Open me della «Mari», lo ricorda. la Boschi, venerae quella di Letta? ta come le lezioni Questo, unito a Noi siamo trasparenti» di Deleuze dagli una presenza scenica da attore holstudenti della lywoodiano (degli anni cinquan- Sorbona, tutti in circoli concenta, alto, le basette scolpite, i ca- trici intorno. Oppure le tante pelli con la sfumatura, i linea- buone idee che vengono dalle dimenti molto regolari, la sciarpa scussioni, Ivan Scalfarotto che bordeaux così alla Cary Grant), propone di abolire gli stage non ne fa una star totale, qui. E a lui pagati, «è schiavitù»; Caterina piace. Dice di condividere il Jobs Perniconi che al tavolo sulla coAct, «anche se lo volevo un pelo municazione propone di fare un più aggressivo». Ama raccontar- vero database digitale degli si e annuncia: «Prenderò la tes- elettori delle primarie, sul mosera del Pd alla sezione di Lon- dello dei big data obamiani che tutti citano senza davvero usarli, per coinvolgere elettori, specie i giovani; i tanti imprenditori o manager rilevanti (alla fine è venuto anche Andrea Guerra), per esempio Vincenzo Novari, ad di H3g, spina dorsale di un capitalismo di sistema ormai pro Renzi (aziende oltre i 300 dipendenti, da Bertelli a Cucinelli o Farinetti). Con Renzi che ha dovuto tornare a fare lui il dj dal palco perché la conduzione suonava un po’ moscia. È un peccato anche che il circolo stretto - Luca Lotti, Marco Carrai - sia poco incline alla prima sala, e se ne stia sempre dietro le quinte. Il che non impedisce di incontrare Lotti nei corridoi. Naturale, nel giorno dello show di Serra, domandare della Fondazione Open: «La differenza tra noi e, per esempio, quella di Letta, è la trasparenza totale, c’è tutto scritto». Mancano i nomi di tanti finanziatori. «Sono loro che hanno voluto così». Un sorriso e il Frank Underwood della Leopolda saluta gentile e se ne va. IL DIBATTITO PIÙ AFFOLLATO L’inatteso fascino delle riforme costituzionali 1 Gente ce n’era tanta un po’ attorno a tutti i tavoli. Ma non c’è stata gara: quello che ha raccolto più entusiasmo e partecipazioni (con persone accalcate in seconda e terza fila) è stato quello in cui si parlava di riforme costituzionali. Tema certo di indubbio successo, che i commensali hanno potuto discutere con la titolare del ministero, Maria Elena Boschi. In cerca di lavoro Niente stage e colloqui “invasivi” Proposte impegnative arrivano dal tavolo 46, coordinato da Ivan Scalfarotto. Le riassume in un tweet il giovanissimo Marco Pierini, 18 anni, capogruppo di maggioranza al Comune di Montespertoli: «No agli stage non retribuiti, no a colloqui ‘invasivi’ in cui si fa discriminazione». Così però viene il dubbio che, con la crisi, gli stage siano destinati a saltare. Già non ci sono soldi per assumere, figurarsi per pagare tutti gli stagisti. E per colloquio «invasivo» che cosa si intende? «Niente domande sulla vita personale», dice Pierini. Giusto: la privacy si viola solo quando ci sono lettere dell’Unione Europea da divulgare. [D. A.] Sel addio Migliore già arruolato tra i leader È iscritto al Pd da una manciata di ore, ma Gennaro Migliore, ex deputato di Sel, già coordina tavoli alla Leopolda. Ieri gli è toccato quello sulla «carta dei diritti digitali» (nel curriculum migliorista risulta un iPhone6). Nel frattempo, però, Migliore si ritaglia una sua identità, e quale modo più adatto se non quello di criticare l’ex partito? I vendoliani hanno prodotto un’interrogazione per fare chiarezza sui finanziamenti alla Leopolda, ma lui ha spiegato che «se qui ci fossero problemi di opacità, non ci sarebbe Raffaele Cantone». [D. A.] 6 .Primo Piano STAMPA .LA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 U MANOVRA VERSO IL VIA LIBERA 0,3% 3,3 Soddisfazione Il presidente di Confindustria Squinzi al convegno dei Giovani industriali 7,1 del Pil miliardi miliardi Il compromesso sulla correzione dei conti L’Italia sperava nello 0,1%, l’Ue puntava allo 0,5% Questa l’entità in euro delle risorse extra destinate alla correzione La previsione di deficit 2015 si riduce a questa cifra mentre all’inizio era di 10,4 miliardi Parte la lettera all’Ue Renzi certo di avere la flessibilità sui conti Ma Boccia (Pd) riapre il caso: coperture inadeguate PAOLO BARONI ROMA La «Lettera» è quasi pronta, partirà domani. Destinatario il commissario europeo alle Finanze Jyrk Katainen. E in ossequio alla nuova politica di trasparenza inaugurata l’altro giorno da Renzi, quando ha deciso di rendere subito pubblico il richiamo arrivato da Bruxelles, anche la risposta italiana dovrebbe subire lo stesso trattamento non appena notificata a Bruxelles. La nostra linea di difesa è chiara da giorni: l’Italia invocherà l’esigenza di rinviare il pareggio di bilancio al 2017 facendo leva su crisi, i tre anni di recessione dai quali non siamo ancora usciti, e la deflazione che potrebbe pure aggravarsi a fronte di politi- che di eccessivo rigore. L’Italia insomma chiederà più tempo per azzerare il deficit e poter nel frattempo avviare le tante riforme messe in cantiere. Intanto, come è noto, dopo una trattativa-lampo con Bruxelles, è già stato deciso di concedere un aggiustamento più for- Bisognerà attendere la risposta di Bruxelles però il compromesso sembra assicurato te del deficit (pari allo 0,3% del Pil anziché dello 0,1 preventivato in un primo momento col Def e lo 0,5 previsto dalle regole Ue) sacrificando i 3,3 miliardi del fondo per la riduzione della pressione fiscale. Il famoso «tesoretto» che Padoan ave- Firmato l’accordo Alitalia,partono 994licenziamenti 1 Dal 31 ottobre partiran- no le lettere di licenziamento per i 994 dipendenti Alitalia che non avevano aderito alla mobilità su base volontaria. Si tratta per lo più di personale di terra. L’accordo è stato firmato l’altra notte dall’azienda e dai sindacati di categoria Fit-Cisl, Uiltrasporti e Ugl Trasporto aereo ma non è stato firmato dalla Filt-Cgil, la quale già non aveva aderito all’accordo quadro del 12 luglio al Ministero. Finora hanno lasciato già la compagnia circa 700 lavoratori. MARCO CANTILE/LAPRESSE va tenuto di scorta. In questo modo la manovra 2015, che prevede interventi per 36,2 miliardi tra minori entrate (14,7 miliardi) e maggiori spese (21,5) controbilanciati da 9,6 miliardi di maggiori entrate e 16,1 di taglio delle spese, non presenterà più un deficit di 10,4 ma di 7,1 miliardi. Una volta notificata la lettera di risposta è previsto che già entro la prossima settimana la Commissione effettui le sue verifiche sui nostri conti. Anche se in realtà il giudizio vero arriverà non più da Barroso ma dal nuovo presidente Juncker che si insedierà a novembre. «So da feedback stranieri, non attraverso canali italiani, che quando il premier ha presentato il suo piano il commissario Katainen gli ha fatto i complimenti dicendo che ha presentato un piano ambizioso», ha raccontato ieri il finanziere Davide Serra a margine della Leopolda5. Secondo Serra il commissario finlandese avrebbe lodato l’Italia dicendo che «per la prima volta fa la cosa giusta, taglia la spesa e taglia le imposte». Squinzi (Confindustria): «Bene il taglio Irap sul lavoro, ora via anche le tasse sui capannoni» Non la pensa allo stesso modo il presidente della Commissione Bilancio della Camera Francesco Boccia (Pd) che in un tweet ieri ha riaperto il caso-coperture. «Senza slide si legge meglio: oneri da coprire 30 (miliardi ndr), co- perture 20. Differenza -10. E poi -3,3». Segno che la sessione di bilancio che sta per aprirsi alla Camera per la legge di stabilità non sarà comunque una passeggiata. Di certo il presidente del Consiglio, intanto, continua a godere dell’appoggio di Confindustria. Di fronte «all’inferno fiscale» che soffoca le imprese per Giorgio Squinzi, che ieri ha chiuso il convegno di Napoli dei Giovani imprenditori, «non si può che applaudire la scelta del governo» di eliminare l’Irap dal costo del lavoro e di incentivare le assunzioni. Ora, però, occorre rimediare pure alla «scelta sbagliata» di tassare capannoni, impianti e beni strumentali, «un dossier aperto sul tavolo del premier», e poi occorre incentivare ricerca, innovazione e «Made in». La frase chiave Intervista UN MITO DA SFATARE TONIA MASTROBUONI INVIATA A BERLINO opo un dottorato a Firenze e una folgorante carriera da economista che lo ha portato dall’Asia agli Stati Uniti, Marcel Fratzscher è tornato in patria dopo vent’anni e ha trovato un Paese più sicuro di sé ma più solo. Il vicecancelliere Sigmar Gabriel lo ha chiamato a guidare una commissione per gli investimenti al ministero dell’Economia e ora Fratzscher ha pubblicato un libro, «Die Deutschland-Illusion», che ha suscitato polemiche infinite. La tesi è che il miracolo economico non esista, che il Paese si crogioli in miti ormai morti e debba investire molto di più per non finire male. Soprattutto, che debba rinunciare al pareggio di bilancio 2015 «che fa anche male all’Europa». Legatissimo all’Italia, Fratzscher non nasconde le sue ansie: «Il vostro Paese è la mia preoccupazione più grande». D Fratzscher, il governo italiano ha promesso molte riforme, lei che ne pensa? «L’economia italiana sarebbe molto più forte se negli ultimi vent’anni la pessima politica non ne avesse soffocato Bene la Germania su export e occupazione ma ha molti punti deboli, soprattutto crescita e salari Marcel Fratzscher L’economista tedesco (sopra) conosce bene l’Italia per averci studiato. Ha scritto il libro «L’illusione tedesca» MICHELA TAEGGI/BUENAVISTA “L’Italia ci preoccupa molto ma il boom tedesco è un’illusione” L’economista Fratzscher: guardo con speranza al governo Renzi l’enorme potenziale. Molte aziende spendono troppo tempo ad aggirare la cattiva politica e a risolvere problemi burocratici. Devo ammettere che guardo con speranza a questo governo che ha annunciato molte riforme, spero riesca a realizzarle. Purtroppo è un processo lungo, durerà molti anni». Nel libro lei parla però anche di una Germania isolata, che fa fatica a spiegarsi nei consessi internazionali e a capire le ragioni degli altri. «Noi tedeschi ci comportiamo sempre come se gli altri non capissero la sostanza delle cose, invece dovremmo riflettere su cosa possiamo cambiare noi e dove stiamo sbagliando nella comunicazione con i nostri vicini. La Germania è attualmente molto ripiegata su se stessa». Lei dice che c’è un’«illusione Germania», ma pensa che sia ancora il malato d’Europa? «No, ma non è neanche la superstar. Ha fatto enormi progressi sull’export, ha messo a posto i conti, c’è stato un boom dell’occupazione. Ma ci sono molti punti deboli: in 15 anni non è cresciuta molto più del resto d’Europa. Inoltre nasconde un problema di sotto-occupazione. Sono aumentati vertiginosamente i contratti a tempo e il precariato: quasi 4,5 milioni di persone guadagnano meno di 850 euro al mese. Inoltre i salari reali sono diminuiti». Il reddito del 60% delle famiglie tedesche è inferiore, in termini reali, al 2000. Il salario minimo cambierà qualcosa? «Solo se sarà accompagnato da massicci investimenti. In Ger- mania la quota di investimenti sul Pil è scesa dal 23% dell’inizio degli Anni 90 al 17% ora. Noi del Diw abbiamo calcolato che c’è un gap di investimenti da 80 miliardi all’anno, e non solo nelle infrastrutture, anche nell’istruzione. Spendiamo meno della media Ocse. Abbiamo calcolato che se si investissero quegli 80 miliardi, il Pil aumenterebbe dall’attuale 1% circa all’1,6%». La Germania deve rinunciare al pareggio di bilancio 2015? «Sì. L’obiettivo della politica fiscale tedesca di tenere i conti a posto è giusto. Ma l’economia sta peggiorando e il pareggio di bilancio è stato pensato anche perché agisca in modo anticiclico, perché si spenda di più quando il ciclo peggiora. E siamo esattamente in una situazione del genere. Inoltre è un cattivo segnale verso l’Europa. Anche la Germania deve fare la sua parte per l’Europa». La Bce deve fare quantitative easing? «Sì, anche se ritengo che si sarebbe dovuto fare prima, che ora sia tardi. Non sarebbe un game changer come fu lo scudo anti-spread Omt. Potrebbe avere comunque un effetto stabilizzante. Se c’è rischio di deflazione, i mercati hanno la sensazione che la Bce non sia in grado di rispettare il proprio mandato. Le aspettative di inflazione per i prossimi tre anni sono decisamente al di sotto dell’obiettivo. Quindi ora la rinuncia al Qe sarebbe una capitolazione». LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 Primo Piano .7 . U CREDITO BILANCI AI RAGGI X Le pagelle Gli esami: Aqr in arrivo e Stress test da Bce e Bankitalia Chi li fa e a cosa servono L’Aqr esamina un campione di crediti concessi da ciascuna banca, come un esame del sangue. Gli stress test servono a testare la resistenza delle banche, un po’ come un elettrocardiogramma sotto sforzo I risultati in arrivo Per aumentare la trasparenza sullo stato di salute del sistema bancario e per accrescere la fiducia di mercati e investitori. Sono 131 le banche europee che saranno esaminate, 15 delle quali sono italiane € Rischi per famiglie e imprese La Bce indica le banche a corto di capitali. Ma sarà la Banca d’Italia a spiegare quali istituti hanno già adottato misure per rafforzare il patrimonio e quali invece dovranno fare altri aumenti di capitale per mettersi in regola Una visione troppo rigida degli esami della Bce può portare le banche a impegnative ricapitalizzazioni che frenerebbero la concessione di prestiti alle imprese e di mutui alle famiglie, rallentando l’economia Banche, ultime mosse prima del verdetto Oggil’esitodeglistresstest.VerticiaGenovaeSiena.LaPopolareVicenzacorreairipariconvertendounbond FRANCESCO SPINI MILANO C’è chi, come la Popolare di Vicenza, è corsa ai ripari a tempo scaduto, dopo aver già avuto per le mani i risultati: il cda - riunito ieri - ha deliberato la conversione in capitale di obbligazioni per 253 milioni. E c’è chi si prepara oggi - soprattutto in casa Monte dei Paschi e Carige - a mettere una toppa a risultati insufficienti, presentandosi al mercato con un piano per rafforzare il proprio patrimonio. Il tempo è scaduto. Oggi a mezzogiorno la Bce comunicherà i risultati dell’esame condotto su 131 banche in Europa, 15 in Italia, tra analisi della qualità degli attivi (aqr, nella sigla per addetti ai lavori) e simulazioni (stress test) per saggiare la resistenza degli istituti tra il 2014 e il 2016 in condizioni normali ed estremamente negative. Esami senza precedenti, che vedono un doppio livello di valutazione. Il primo è quello della Banca Centrale Europea - pronta a subentrare nella vigilanza degli istituti con attivi superiori ai 30 miliardi - che, nel fatidico rigo B11 del modellino, indicherà per ciascuna banca quanto capitale manca (il cosiddetto «shortfall») per centrare indicatori piuttosto rigidi. La questione è un po’ tecnica, ma se si pensa che generalmente l’autorità di vigilanza richiede alle banche di 25 istituti a rischio Sono le banche europee che potrebbero avere problemi con gli stress test, ma solo 10 saranno bocciate avere un indicatore patrimoniale (il cosiddetto di Cet1 ratio) minimo del 4,5%, in occasione di questi esami tale minimo è stato innalzato all’8% per gli aqr e stress test sullo scenario di base (in base alle previsioni economiche della Commissione Europea) e del 5,5% per gli stress test più tosti, quelli applicati a uno scenario estremo. La Bce scatterà anzitutto una foto della situazione al 31 dicembre del 2013, in base alla quale sarebbero a posto, in prima battuta, banche come Intesa Sanpaolo, Unicredit, Mediobanca, Ubi Banca e, probabilmente, Credem. Ne resta fuori una decina, ma buona parte dovrebbe colmare l’ammanco di patrimonio considerando gli aumenti di capitale fatti da gennaio a fine settembre (oltre 10 miliardi, in totale), elencati dalla stessa Bce. Ma oggi interverrà anche la Banca d’Italia con un comunicato in cui per ciascuna banca terrà conto non solo degli au- menti di capitale realizzati, ma anche di altre operazioni considerate adeguate per rafforzare il patrimonio: si tratta di vendite di asset, validazione di modelli interni (che contribuiscono a diminuire i rischi e dunque il capitale a presidio), la rimozione di add-on (penalizzazioni che costringono la banca a impegnare più capitale). Grazie a questa mossa una banca come la Bpm potrà far valere la rimozione degli add-on concessale quest’anno o altre operazioni. La Popolare di Vicenza, in zona Cesarini, ha deliberato per maggio 2015 la conversione in azioni di obbligazioni convertibili (emesse nel 2013) per un totale di 253 milioni. Tale conversione, ha spiegato il presidente Gianni Zonin, rientra tra le «importanti iniziative di patrimonializzazione per complessivi 1,2 miliardi» effettuate tra il 2013 e il 2014. Ma evidentemente l’operazione di ieri serve per chiudere i conti con la Bce. Si dice che in bilico - con possibili contenuti deficit di capitale - ci siano altre banche popolari medio-piccole. Di certo Monte dei Paschi e Carige dovranno correre ai ripari presentando piani per rafforzare il capitale nel giro di 6-9 mesi. Quella di oggi, insomma, sarà una giornata piena di comunicati, numeri non sempre omogenei, che rischiano di trasformare un’operazione trasparenza in un bel guazzabuglio. Gli istituti nel mirino Carige Mps Pronto l’aumento di capitale riservato a nuovi azionisti TEODORO CHIARELLI Che le attese per la pagella della Bce non siano propriamente positive lo si capisce dalla convocazione del consiglio di amministrazione per questa mattina alle 11, un’ora prima della diffusione del comunicato ufficiale della Banca Centrale Europea. Il pre- In ansia Oggi un Cda della banca Carige farà il punto sui risultati degli stress test sidente di Banca Carige, Cesare Castelbarco, e l’amministratore delegato, Piero Luigi Montani,comeiverticidellealtre14banche italiane interessate agli stress test, conoscono le grandi linee delle indicazioni di Francoforte. Gli analisti scommettono che Carige non raggiungerà la sufficienza o, al massimo, c’è la farà per il rotto della cuffia. In ogni caso la strada delle «remedial actions», ossia dei rafforzamenti patrimoniali perrisaliresoprailivellidiindiceCet1stabiliti dalla vigilanza, appare obbligata. Banca Carige è appena uscita da un aumento di capitale di 800 milioni di euro imposto da Bankitalia dopo lo scandalo della fallimentare e truffaldina gestione di Giovanni Berneschi, operazione che ha portato la Fondazione a ridurre la propria quota al 19%. Per la verità Montani avrebbe voluto un aumento da 1,2 miliardi, ma poi si è adeguato alle indicazioni di via Nazionale. Guarda caso 400 milioni è proprio la cifra che, secondo le indiscrezioni, servirebbe secondo la Bce a mettere in carreggiata la banca genovese. A questo punto, però è ben difficile che Carige possa fare ricorso al mercato. Un’alternativa sarebbe il ricorso a bond convertibili in capitale del tipo «At1». O la cessione di rami d’azienda e della rete. A questo proposito non è chiaro se Carige potrà considerare nel computo i proventi della cessione di Carige Assicurazioni e di Carige Vita al fondo statunitense Apollo che dovrebbe essere annunciata proprio oggi: si parla di circa 310 milioni di euro. Le assicurazioni genovesi andrebbero a formare un nuovo polo europeo insieme alla recente acquisizione di Apollo in Portogallo: il ramo assicurativo Tranquilidade di Novo Banco, banca ponte nata per far fronte alla crisi del Banco Espirito Santo, travolto da una pesante crisi finanziaria. C’è anche chi ha ipotizzato la vendita di Banca Cesare Ponti, istituto di gestione di grandi patrimoni con sede prestigiosa in Piazza Duomo a Milano. Ma così Montani si priverebbe di un’importante pedina per i suoi piani di rilancio di Carige. Infine c’è la strada di un aumento riservato a un nuovo azionista, possibilmente un’altra banca, che diventerebbe inevitabilmente, visto il deprezzamento del titolo Carige (venerdì 0,093 euro) il socio di riferimento dell’istituto genovese. Fra gli addetti ai lavori impazza il toto-candidati: Credem, Ubi, Bpm, Cariparma (Credit Agricole). I francesi della Bpce, oggi secondi azionisti di Carige con il 9,9%, non sarebbero interessati a crescere fino a diventare i soci di controllo, assoluto o relativo. Anche se vale sempre la regola che mai dire mai. Ancora in difficoltà punta a evitare una nuova ricapitalizzazione TORINO Montepaschi torna nell’occhio del ciclone. Nonostante un aumento di capitale da 5 miliardi chiuso con pieno successo da appena qualche mese, il giudizio sull’istituto senese non sarà lusinghiero. Sulla banca si allunga In allarme Mps dovrà decidere quali misure adottare per rafforzare il patrimonio così nuovamente un’ombra. Questa volta ad appesantire i bilanci è un combinato di eredità del passato (la contabilizzazione a bilancio del derivato Santorini) e di una crisi economica che colpisce la redditività dell’istituto e ne frena la ripartenza. Oltre a un miliardo di Monti bond ancora da rimborsare. Per far fronte alla nuova tegola arrivata da Francoforte, a Siena si sta lavorando ancora in queste ore alle contromisure. Per evitare il terzo aumento di capitale in tre anni, una del- le ipotesi è quella di una emissione di bond cosiddetti «additional Tier 1», strumenti che rafforzano il capitale già adottati da altri istituti quest’anno. Oltre a qualche cessione come quella di un robusto pacchetto di crediti deteriorati. Per fare il punto si sarebbe riunito già ieri un consiglio dell’istituto, mentre non è chiaro se i consiglieri si riuniranno nuovamente anche oggi, una volta ufficializzati i risultati dell’esame della Banca centrale europea. Secondo le indiscrezioni, lo «shortfall» di capitale individuato dalla Bce si aggirerebbe intorno ai 600 milioni di euro, ma per conoscere il dato definito sarà necessario aspettare il verdetto di oggi, che terrà conto dello operazioni effettuate nel 2014 - come l’aumento di capitale appunto, che ha portato all’ingresso di nuovo soci e alla discesa della Fondazione Mps. Ma in attesa di conoscere risultati e rimedi, di una cosa c’è sempre maggior consapevolezza negli ambienti finanziari. Montepaschi dovrà cercarsi un solido alleato. Un socio forte, dalle spalle larghe, che dia nuovamente stabilità all’istituto. Magari uno dei gruppi, anche stranieri, che negli anni passati si era affacciato a Siena e da Siena era stato sempre respinto in nome del mantenimento del potere finanziario entro le mura cittadine. E il boom in Borsa di venerdì, pur arrivato dopo una serie di sedute negative, interpretato con questa chiave assume una va[G. PAO.] lenza diversa. 12345678 AB 2CC2DE4 AF LA STAMPA LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 Primo Piano .9 . U TEHERAN PENA DI MORTE La vicenda R 1 R 3 2007 L’ARRESTO Reyhaneh uccide un uomo che stava per stuprarla APRILE-OTTOBRE 2014 ESECUZIONE RINVIATA L’impiccagione viene rinviata almeno 3 volte R 2 R 4 2009 LA SENTENZA Il tribunale condanna la 26enne a morte 25 OTTOBRE 2014 L’ESECUZIONE Viene impiccata all’alba in un carcere a Teheran Reyhaneh Jabbari durante un’udienza al tribunale di Teheran GOLARA SAJJADIAN/AP Niente grazia, l’Iran impicca Reyhaneh La 26enne in carcere dal 2007 per aver ucciso il suo aggressore. Da mesi sul Web la campagna per salvarla FRANCESCA PACI «Omicidio premeditato» ha sentenziato il procuratore di Teheran. E l’implacabile giustizia iraniana s’è abbattuta definitivamente sulla 26enne Reyhaneh Jabbari, condannata a morte nel 2007 per aver ucciso l’uomo che voleva stuprarla e impiccata all’alba di ie- Rigettata dal Tribunale la legittima difesa La madre: mia figlia ha ballato con la forca ri davanti ai di lui familiari, irriducibili nel negarle il perdono. Invano nelle ultime settimane si sono mobilitati gli attivisti di mezzo mondo: «Mia figlia ha ballato con la forca» ha annunciato su Facebook l’attrice Shole Pakravan poco dopo l’esecuzione nella prigione Gohardasht di Karaj, dove sabato l’aveva incontrata per dirle addio. I social network sono stati il megafono al quale la madre ha affidato l’estremo tentativo di salvare Reyhaneh che in questi anni non s’è mai il caso ROMA l rohanometro sta andando in tilt. Poco più di un anno fa quando l’Institute for Global Studies dell’università di Toronto lanciò il misuratore online delle 46 promesse del neopresidente iraniano Rohani molti vagheggiarono il bis della stagione riformista di Khatami. Invece, al di là del vago annuncio di un’imminente Carta dei diritti e dei tweet contro la censura del web, il successore di Ahmadinejad pare distante dalle aspettative generate. L’incandescente vulcano mediorientale ha spinto Teheran sulla ribalta geopolitica internazionale ma la vita e la morte dei suoi figli restano dettagli insignificanti accantonati dietro le quinte. Secondo il Centro di documentazione diritti umani dell’Iran quella di Reyhaneh Jabbari è la 382esima esecuzione dal voto che l’estate scorsa ha porta- I rimangiata la versione della legittima difesa dalle avances violente dello 007 iraniano Morteza Abdolali Sarbandi, un’inamovibilità costatale l’avversione fatale della vedova. L’accusa ha venduto ai magistrati l’assassinio premeditato argomentando che la giovane donna «aveva acquistato un coltello da cucina due giorni prima dell’omicidio», che avrebbe colpito di spalle e che in precedenza si sarebbe scambiata sms con un amico «informandolo delle sue intenzioni». Rabbiosamente impotente la protesta dell’opinione pubblica globale si è moltiplicata in poche ore sul web, scioccata anche dal silenzio del solitamente attivissimo presidente Hassan Rohani. Il suo ultimo tweet risale a venerdì 24 ottobre, solidarietà alle donne sfregiate con l’acido a Isfahan per non indossare correttamente il velo: peccato che nel frattempo i responsabili siano stati rilasciati per «insufficienza di prove». L’impiccagione di Reyhaneh Jabbari è «un’altra macchia sanguinosa» sullo stato dei di- ritti umani in Iran, denuncia Amnesty International che insieme a altre organizzazioni internazionali aveva lanciato una campagna per la giovane donna, la cui vita avrebbe però potuto essere risparmiata solo dall’intercessione dei parenti della vittima. Dure parole di biasimo sono arrivate dai siti d’opposizione come Iranpres- Esecuzioni in Iran 700 esecuzioni PERIODO DI PRESIDENZA MORTI Mahmud Ahmadinejād 388 Centimetri LA STAMPA Tra quelle ufficiali e quelle segrete da quando Rohani è stato eletto Presidente nel giugno 2013 45% 335 360 346 6000 in Cina all’anno È il primo Paese per numero di esecuzioni. L’Iran è 2° Il 70% dell’esecuzioni è per reati di droga 369 353 300 252 177 GIUGNO 2009: Inizia la rivolta del movimento Onda Verde segrete Iran Human Rights stima che quasi la metà delle esecuzioni siano tenute segrete Hassan Rohani Mahmud Ahmadinejād 2006 2007 2008 2009 2010 2011 Hassan Rohani 2012 2013 2014 snews e Peykeiran ma anche dall’esterno, l’Onu, il consultore del Papa per il dialogo interreligioso padre Monge, il governo italiano e quello di diversi paesi tipo gli Stati Uniti che in questi mesi sono impegnati nel tentativo di negoziare a tutto campo con Teheran, dal nucleare alla guerra contro lo Stato Islamico del califfo al Baghdadi. «In questa vicenda la comunità internazionale ha responsabilità enormi» attacca il segretario di Nessuno Tocchi Caino Sergio d’Elia. L’accusa è di opportunismo diplomatico: «Non è possibile dar credito all’Iran per interessi economici e politici senza un minimo terreno comune sul rispetto dei diritti umani. Pensare di trattare per la pace in quella regione ignorando i diritti fondamentali è un’illusione». Secondo i dati incrociati delle maggiori Ong mondiali le speranze nate con l’elezione di Rohani si sono già infrante sull’eccezionale aumento delle esecuzioni. Mamma Pakrava prega e invita a non colpevolizzare la famiglia Sarbandi per la grazia negata alla figlia. Non tocca agli uomini, dice, ma a Dio. E a chi pretende di agire in sua vece. Il presidente riformista Rohani maglia nera per i diritti umani Malgrado le promesse di apertura, esecuzioni e detenzioni sono cresciute to al potere Rohani (almeno 500 nel 2013, Amnesty ne conta 353). Peggio ha fatto solo la Cina, aggiunge Amnesty International precisando che data la segretezza di molte condanne (la pena capitale è prevista per omicidio, adulterio, stupro, droga, blasfemia, sodomia, corruzione e altri reati) la cifra potrebbe essere maggiore. Di certo ci sono i volti e le storie che Internet ci aiuta a conoscere ma altrettanto facilmente a dimenticare. C’è Reyhaneh, che l’indignazione globale non è riuscita a salvare, ma c’è anche Ghoncheh Ghavami, la 25enne giurista anglo-iraniana rinchiusa da giugno nella temibile prigione di Evin perché voleva assistere a una partita di pallavolo maschile (è in sciopero della fame). Ci sono i sei ragazzi condannati un paio di settimane fa a Ghavami Voleva vedere una partita di volley: in cella Sotoudeh L’avvocato è stata più volte in galera 6 mesi di carcere e 91 frustate per un video su YouTube in cui ballavano sui tetti di Teheran al ritmo dell’hit di Pharrel Williams «Happy». C’è il fisico 32enne Omid Kokabee, impiegato all’università del Texas e arrestato nel 2011 durante le vacanze in Iran con l’accusa di «collaborare con un governo ostile» (è tuttora in cella). C’è il corrispondente del «Washington Post» Jason Rezaian in carcere dal 22 luglio senza che Teheran ne abbia rivelato il motivo. C’è il 28enne attivista e filosofo Arash Sadeghi che dal 2009 entra e esce da Evian (è dentro dal 6 settembre). C’è Saeed Shirzad, rinchiuso a Evin da 4 mesi per aver collaborato con il delegato Onu per i diritti umani in Iran. E c’è l’avvocatessa Nasrin Sotoudeh, vincitrice del Sakarov 2012, detenuta Giornalisti Rezaian e la moglie in cella senza accuse Amiraslani Condannato per corruzione. Impiccato dal 2010 al 2013 e graziata al prezzo dell’interdizione dal lavoro per 3 anni. Ci sono poi quelli che non ci sono più. Il 34enne poeta e insegnante arabo-iraniano Hashem Shaabani Nejad, giustiziato a febbraio dopo essere stato condannato nel 2012 per rime considerate «guerra contro Dio». Il 37 psicoterapeuta Moshen Amir-Aslani impiccato settimane fa per eresia dopo 9 anni di prigione. La lista è senza fine se gli osservatori internazionali (da Amnesty all’Onu a Hrw a Iran Human Rights a Nessuno Tocchi Caino) concordano nell’assegnare a Rohani un record peggiore di qualsiasi aspettativa: almeno 300 esecuzioni nel 2014 (147 da gennaio a giugno secondo le fonti ufficiali); 900 prigionieri politici tra cui i lea- ders della protesta del 2009 Mosavi e Keroubi, 32 giornalisti e 179 membri della minoranza religiosa baha’i; la doccia fredda somministrata agli internauti con gli 8 utenti di Facebook condannati a maggio a pene tra 7 e 20 anni di carcere. «Rohani non ha il completo controllo sulla censura in Rete» nota l’esperto di cybersicurezza Collin Anderson. E sul resto? ci si chiede, se la Nobel Shirin Ebadi rileva che «quasi tutti gli attivisti dell’opposizione arrestati prima dell’elezione di Rohani sono ancora in cella». Il presidente parla al mondo con charme ma tra le righe ha sempre escluso riforme repentine. Quanto è possibile aspettare in nome dell’aiuto iraniano in Siria e Iraq? Per Reyhaneh e molti altri il tempo è [FRA. PAC. ] già scaduto. 10 .Primo Piano STAMPA .LA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 U TERRORISMO ALLARME GLOBALE Pattuglie Poliziotti in strada a New York. La città ha rafforzato i controlli sulla sicurezza New York ha paura dei “lupi solitari” e blinda la maratona Il timore pernuovi attacchicomequelloal Queens Perla polizia l’aggressoreerauno“jihadistafai da te” 2 novembre È la data della maratona di New York Sono 50 mila quest’anno gli iscritti alla corsa 1.000 volontari Controlleranno i 42 chilometri della corsa alla ricerca di oggetti sospetti FRANCESCO SEMPRINI NEW YORK Il colpo d’occhio, entrando a Central Park dalla Fifth Avenue, è notevole, sintomatico del clima che si respira in questi giorni a New York. Poliziotti armati con fucili d’assalto e giubbetti antiproiettile, macchine elettriche del New York Police Department che percorrono senza sosta i lunghi viali del parco, agenti a cavallo che vigilano ogni movimento. Prove generali in vista della maratona di New York che si svolgerà domenica 2 novembre. Quarantadue chilometri e rotti attraverso i cinque borough, dal ponte di Verrazzano, a Staten Island, fino alla 67a strada sul West Side di Manhattan. La regina delle competizioni podistiche, che richiama migliaia di persone da tutto il mondo, quest’anno più che mai è esposta a rischi sicurezza. Le bombe della maratona di Boston del 2013 sono un ricordo vivo, un attacco al cuore dell’America, inimmaginabile ma dilaniante, pensato e attuato con pentole a pressione da due giovani terroristi «fai da te». La paura di potenziali attacchi terroristici è oggi ancor più viva, visto l’impegno degli Stati Uniti nei raid aerei su Iraq e Siria con- I pericoli maggiori vengono da miliziani filo-Isis con passaporti occidentali tro lo Stato islamico. E il timore di essere colpiti da jihadisti con passaporti occidentali pronti a esportare terrore con le tecniche apprese in prima linea. Ci sono poi i «lupi solitari», come Michael Zehaf-Bibeau, autore dell’attacco al Parlamento di Ottawa, in Canada. O Zale Thompson l’uomo che nella not- te tra giovedì e venerdì, nel Queens, ha aggredito con un’ascia un gruppo di agenti, ferendone due prima di essere ucciso. Ex militare cacciato dalla Us Navy nel 2003 per uso di stupefacenti, si era convertito all’Islam da un paio di anni, non aveva legami con specifici gruppi riconducibili all’estremismo islamico, né frequentava moschee, ma dagli inquirenti è stato definito anche lui uno jihadista «fai da te», tanto che il capo della polizia di New York, William Bratton, ha definito «terroristica» la matrice dell’attacco. Thompson era ossessionato dai video della propaganda dell’Isis, di Al Qaeda e di Al Shabaab, da quelli che mostrano le decapitazioni degli ostaggi a quelli che incitano i musulmani in Occidente a colpire in qualunque modo poliziotti, militari, civili. Cani sciolti, in grado di eludere i controlli, e per questo ancor più difficili da individua- JEWEL SAMAD/AFP L’ostaggio inglese Nelnuovovideo accuseaLondraeUsa 1 E’ comparso ieri su Twit- ter un nuovo video dell’Isis dove compare l’ostaggio inglese John Cantlie. Nel filmato il prigioniero parla anche di «verità scomode» per Usa e Gran Bretagna sui negoziati per il suo rilascio: Cantlie dice che l’Isis ha iniziato una operazione «a lungo termine» per catturare gli occidentali entrati in Siria nel 2013 e poi ha cercato di negoziare con i loro Paesi per il rilascio. I cittadini di Danimarca, Germania e Spagna sono stati liberati dopo negoziati, ma gli americani e i britannici sono stati «ostacolati» dai loro rispettivi governi. re. Con il terrorismo ha decisamente poco da fare ma Ebola, con il primo contagio, venerdì a New York, contribuisce non poco a creare il clima di tensione nella Grande Mela. Imponenti le misure precauzionali adottate dalle autorità newyorchesi, coadiuvate dagli agenti federali mobilitati su ordine del Presidente Obama: per lui una prova decisiva sulla sicurezza nazionale. «La parola d’ordine è comunicare - spiega il sergente del Nypd William Ross -. Chiunque noti qualsiasi cosa di sospetto deve immediatamente segnalarlo alle forze dell’ordine». La tensione è palpabile, giustificata, ma cedere alla paura sarebbe la più grande sconfitta, come ha fatto intendere lo stesso Obama. «Mi alleno tutto l’anno, ma non mi faccio intimidire. - dice Jennifer Ramero -. Il modo migliore per sconfiggere queste minacce è tagliare il traguardo». contro i piccoli guasti domestici, arriva eni sos casa la polizza assicurativa che è tua per 2 anni, senza costi aggiuntivi, se sei nostro cliente o se lo diventi. attivala subito all’800 900 700 o su soscasa.eni.com un tubo che perde, una serratura che si blocca o un elettrodomestico che si rompe: sono tanti gli imprevisti che possono capitare. con eni sos casa hai una polizza assicurativa per i piccoli guasti domestici che prevede l’intervento tempestivo di tecnici specializzati. perché eni gas e luce ti dà molto di più di gas e luce. 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Lo ha detto il presidente Abdel Fattah al Sisi ieri mattina dopo la riunione con il Consiglio supremo delle forze armate, in merito agli attacchi di matrice islamista di venerdì nei distretti di Sheikh Zuid e al Arish, nel Nord della Penisola del Sinai, costati la vita a 30 soldati. Il presidente ha proclamato lo stato di emergenza nella Penisola e disposto la chiusura del valico di Rafah che collega il Sinai alla Striscia di Gaza. La battaglia contro i terroristi islamici nel Sinai durerà almeno due mesi, ha poi dichiarato al Sisi, in un discorso alla nazione diffuso da tutte le emittenti televisive egiziane, dove è stato dichiarato lo stato di emergenza. 80000 militari Dispiegati per garantire la sicurezza del voto dopo le minacce di attacchi dei terroristi islamici Militanti Sostenitori del Partito islamico Ennahda durante il raduno venerdì sera che ha chiuso la campagna elettorale FADEL SENNA/AFP TUNISIA OGGI AL VOTO DOMENICO QUIRICO Sulla Primavera di Tunisi incombe l’onda islamista n amico mi telefona dalla Tunisia, piatto, ingrugnato, irriconoscibile: «In Europa non c’è più interesse per noi, se ne parla a vanvera come se fossimo diventati un paese normale. E invece abbiamo abitato per quattro anni in una casa non finita e ora stanno ritornando in politica con le vele gonfie, tronfi, pieni di denaro i cacicchi del partito di votare per le legislative, per Ben Ali il dittatore, e pretendo- chiudere, finalmente, una tranno di prender posto, dicono che sizione infinita cominciata nel è cosa loro. La strategia della 2011. Penso che la Primavera di smemoratezza avanza, ci in- questo paese, la prima nel temgannano e ci inganniamo dicen- po, la più pura, a guardarla ora, do che in fondo la dittatura ave- realizzata a colpi di coraggio e va lati buoni. Intanto gli islami- presentata al popolo, a cose fatsti armati continuano ad agire. te, in maniera insipidissima e In attesa del ritorno dei “siria- con elementare semplicità e ni”. Andiamo a semplicioneria votare un’altra I REDUCI DI BEN ALI demagogica, ha volta, già: ma a ben alSono tornati anche favorito che serve?». tra superstizioi cacicchi del regime ne: che i fatti stoPenso allora a e puntano al potere rici avvengano questi quattro anni: la libertà per prepotenti e mantenuta a gran fatica, una fortunati miracoli di pochi e che Costituzione approvata, ma an- gli Stati poi si reggano per ocche i delitti di stato, le provoca- culti interessi e macchinazioni. zioni, i fantasmi di rozzi e balor- Dei quali e delle quali sono semdi dogmatismi e il rischio che gli pre i tunisini a pagar le spese, eroi del tempo della ribellione ora che il benessere mille volte dei gelsomini si scorino, confon- promesso dai democratici di dano, perdano il filo e la memo- questi anni, soprattutto da quelria. Oggi i tunisini andranno a li abitudinari della moschea, è U bandiere nere. Alle elezioni si arriva con l’attenzione distratta dall’assedio di una casa nella banlieue di Tunisi, a Oued Elil, dove un commando si è barricato con donne e bambini che usano come scudi umani. Un gendarme è stato ucciso. Sono le periferie in cui spropositavano nel 2011 con gran successo, le prediche di Abu Iyadh, il fondatore di Ansar al Sharia, versione indigena della settaria e barbara insureuro. Non basteranno, pare, co- rezione islamista. Mentre polime la nuova frettolosa immagi- ticanti di lungo corso e di avidisne di partito della riconciliazio- simi appetiti si attardano e ne e del dialogo, a far delirare le temporeggiano, nei corridoi del passioni e dissipare l’atono ma- Palazzo di Cartagine ci sono 5 lumore dei tunisini. La previsio- mila tunisini, forse di più, che ne è quella di un governo di uni- indossano funebri barracani e tà nazionale come invocano tut- che si stanno battendo nei territi, ma per necessità aritmetica e tori del califfato, in Siria e Iraq. non per scelta ecumenica. Sono i delusi di rivoluzioni traIn Tunisia dite, convertiti l’Islam conservaIL FALLIMENTO all’internazionatore, alla turca, a Il benessere promesso le dei ribelli in parole rispettoso perpetuità. Non dai democratici li farà certo ravdelle regole deè rimasto un sogno vedere da queste mocratiche ma indaffarato a ocsanguinanti quacupare poltrone e società per resime lo spettacolo del ritorno roderla dall’interno, pare aver in politica dei pretoriani di Ben fatto fiasco: come in Egitto. An- Ali e dell’avida Prima Coiffeuse. che se non saranno, per fortu- Uno di loro, ex ministro della na, i carri armati a dissellarlo Giustizia negli anni della più inma le urne. Ma ora il confronto fuocata repressione, interrogaè brutale. Perché restano gli Al- to in tv sulle violazione dei dirittri, gli islamisti più brutalmente ti umani allora commesse, ha ritotalitari con il kalashnikov e le sposto: non me ne sono accorto. Qui iniziarono le rivolte arabe, ora gli estremisti sono sempre più forti rimasto un sogno fuor che per un ceto ristretto di politici, di politicanti e di abbienti. La cifra sicura del 50 per cento di astensione (la si deduce dalle magre iscrizioni alle liste elettorali), è l’unica che parli chiaro: bocciatura sonora per tutta la accozzaglia di partiti e partitini che si presentano ancora una volta a promettere, a garantire benessere, potere di acquisto, fine delle diseguaglianze tra regione e regione, accuratezza amministrativa, pulizia. Diserbante verbale: perché tutti sono poi senza veri programmi. Agli occhi dei tunisini, chiamati a esser sovrani senza aver avuto il tempo di diventare cittadini, la politica sta diventando in modo permanente la nemica del benessere e del benestare: stato, leggi, istituti, doveri e diritti, i concetti fondamentali della sovranità popola- re, suscitano solo i sensi di una accidia crucciosa e sarcastica. E la primavera di quattro anni fa rischia con il passare del tempo di essere assimilata a una delle solite e triviali adulterazioni della Storia tirata a servire e ad esprimere passioni e fazioni del momento. Perché la miseria dopo quattro anni di fallimentare prova del partito islamico ma anche dei tecnici laici, è grande. I candidati alle legislative di oggi e ancor più quelli delle presidenziali del 23 novembre si sono gettati a colpi di parcelle milionarie sui servizi professionali di comunicazione: per colmare il vuoto di idee e di risultati. Ennahda, il partito islamico, trionfatore delle prime elezioni libere ma oggi in crisi di identità e di consensi, ha firmato il contratto con una prestigiosa agenzia londinese, Burson Marsteller, per la cifra di 14 milioni di ALLARME DEGLI 007 IN GERMANIA Boom di salafiti, sono in 7mila “E fra i giovani è una moda” TONIA MASTROBUONI INVIATA A BERLINO arebbero già 1.800 i fondamentalisti partiti dalla Germania per raggiungere il Nord dell’Iraq e la Siria e combattere per Isis o altre milizie islamiche, secondo un fonte degli Interni citata dalla «Frankfurter Allgemeine Zeitung am Sonntag». «Dobbiamo moltiplicare il numero ufficiale per quattro per ottenere una cifra realistica», avrebbe detto il funzionario, facendo riferimento ai 450 citati ad oggi da fonti ufficiali. Nel frattempo, il presidente dell’Ufficio federale per la protezione della costituzione, S Hans-Georg Maassen, ha parlato ieri di un aumento vertiginoso di salafiti in Germania: sarebbero 6.300, ma entro la fine dell’anno potrebbero raggiungere quota 7.000. Una tendenza che Maassen definisce «preoccupante» perché solo pochi anni fa i fondamentalisti islamici erano appena 2800. E l’aspetto più angosciante, secondo Maassen, è che l’Islam radicale si sta diffondendo rapidamente come cultura giovanile. «I salafiti pensano in bianco e nero – ha spiegato ai microfoni di radio Rbb – e sostengono che se si pensa e si parla come un salafita, si è all’avanguardia». Una propagan- da che attecchisce, sostiene, in molti giovani musulmani disorientati e privi di prospettive: «Hanno l’impressione di diventare top mentre prima si sentivano degli esclusi». Una fonte citata dal settimanale «Focus» ha raccontato di un’intercettazione in cui un terrorista di Isis avrebbe parlato di una rete estremamente efficace che «si occupa di molte famiglie, di migliaia di famiglie» in Germania. Sempre stando alle cifre ufficiali, dei numerosi tedeschi partiti per le zone «calde» del Medio Oriente, circa 40 sarebbero donne. Alcuni sociologi spiegano che, paradossalmente, le donne che scelgono di an- In crescita Solo qualche anno fa gli estremisti islamici erano poco meno di 3mila, ormai il numero è più che raddoppiato. E sono 1800 quelli partiti per la guerra in Iraq Per molti giovani è “cool” partire per la Siria o per l’Iraq così come ricevere un tweet da Aleppo Hans-Georg Maassen Presidente dell’Ufficio Protezione della Costituzione dare in quelle aree pericolose sono alla ricerca di un marito fondamentalista, di un «eroe», e di una ragione di vita nelle «guerre sante» dell’Islam radicale, spesso per sfuggire ad ambienti opprimenti, a famiglie musulmane tradizionaliste. Anche tra gli adolescenti il fondamentalismo sta diventando una moda, ha raccontato ieri Maassen: «È “cool” partire per la Siria o per l’Iraq, è “cool” ricevere la mattina un tweet da Aleppo, è “cool” avere amici su Facebook che sono laggiù». Almeno 150 sarebbero già tornati in Germania: «Non sappiamo cosa abbiano fatto in quei Paesi», precisa, ma secondo stime dell’Ufficio federale per la protezione della costituzione, una decina di salafiti tedeschi avrebbe partecipato ad attentati suicidi in Iraq e in Siria. Maassen relativizza il ruolo di Internet nel reclutamento dei fondamentalisti: «Nella nostra esperienza, e abbiamo analizzato molti casi, la radicalizzazione avviene spesso tra amici o in famiglia». Ma intanto è scattato l’allarme hooligan: le frange più violente delle tifoserie tedesche si sarebbero coalizzate contro Isis. Oggi è prevista una manifestazione a Colonia e la polizia è mobilitata per evitare scontri con i fondamentalisti. 12 .Primo Piano STAMPA .LA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 gg Dossier/I Millennials La Top 10 degli stili di vita 1 DORMIRE IN AEROPORTO MONTARE UN MOBILE nial Pochi tra i padri dei millensato. ci avrebbero neppure pen Loro lo fanno, spesso o super-attrezzati. Con il vol low-cost alle 6 di mattina, ta la notte in albergo è spreca FARE I TURNI PER LE PU LIZIE 2 Le credenze in legno massiccio, che passano di generazione in generazione, sono cosa vecchia. Oggi va l'Ikea, cui i Millennials hanno via via convertito anche padri (e nonni) 3 Chi non vive ancora con e papà (e restano tanti),mamma quasi sempre divide cas a con uno o più coinquilini. Prim regola: spartirsi e organi a le sessioni con guanti e zzare ramazza VESTIRE NO-LOGO 4 L'etichetta non conta, tanto più che – di solito – non si vede. Meglio allora riempire l'armadio di abiti da cambiare spesso, piuttosto che svuotare il portafoglio per un solo vestito CERCARE (PER ORE) IL 5 MIGLIOR PREZZO ONLINE Vale soprattutto e ancora per i viaggi, ma si applica anche alla tecnologia. Mai e poi mai un millennial comprerebbe sapendo che da qualche parte c'è un'offerta più vantaggiosa Centimetri-LA STAMPA 8BCB E25495A7F7 Secondo i sociologi i trentenni oggi tendono a usare più che ad acquistare, e l’esperienza vale più del possesso STEFANO RIZZATO MILANO P er capirli davvero, bisogna darsi appuntamento alle tre di notte, a Bergamo Orio al Serio o qualunque altro aeroporto da compagnie low cost. Lì, tra le corsie vuote del check-in, in mezzo a luci e rumori perpetui, mentre il personale pulisce il pavimento e svuota i cestini, ne troverete tanti. Giovani adulti, al massimo trentenni o poco oltre, curvi su un sedile scomodo, abbracciati a un trolley, sdraiati a terra dentro un sacco a pelo. A volte attrezzati di mascherina paraocchi o cuffie isola-orecchie. Sempre e comunque pronti a far ciò che mai ai loro padri sarebbe saltato in mente: dormire in aeroporto. Quasi un rito, certamente il simbolo di una generazione. Quella dei cosiddetti «Millennials», o «Generazione Y», i trentenni, quelli, insomma nati dal 1980 in poi. Non a caso, per chiamarli spesso si è ricorso a un’altra etichetta, 1234567 Sono disposti a fare compromessi, anche sulla qualità, pur di risparmiare (meno se si tratta di tecnologia) 8952A Si affidano alla tecnologia per trovare offerte e strategie intelligenti: molti acquistano tutto (o quasi) online Meglio usare che possedere I trentenni cambiano i consumi Viaggi e soggiorni al risparmio, no al lusso, sì al noleggio e all’hi-tech La generazione nata dopo il 1980 ha un rapporto tutto nuovo col denaro quella di «Generazione Ryanair». C’entrano gli orari – mattutini e infausti – dei voli low cost. Ma c’è molto di più. C’è una nuova filosofia di consumo, la necessità e la voglia di fare esperienze senza spendere un euro più del necessario, la concretezza di chi è diventato grande al tempo della crisi, la capacità e la voglia di risparmiare, ogni volta che si può. Le notti in aeroporto sono solo un esempio. Il principio vale e si vede in mille altre situazioni. Ed è uno 1980 l’anno zero In America sono i Millennials, o Generazione Y: da noi sono i «trentenni», nati - per convenzione - dal 1980 in poi schema che non passerà, destinato a rimanere e a cambiare tutto, in materia di consumi. A suggerirlo è un’inchiesta del settimanale economico «Forbes», che lo dice senza mezzi termini: «I Millennials stanno cambiando per sempre il modo di usare i soldi». Pragmatici fino (quasi) alla spilorceria, i ventitrentenni di oggi badano al sodo. Puntano a usare più che a possedere. Comprano un vestito o scelgono un viaggio guardando prima di tutto il prezzo, a volte passando ore a cercare la soluzione più intelligente ed economica. Si affidano alla tecnologia e a Internet per trovare l’offerta o la strategia giusta, e anche per gestire i propri risparmi. Secondo una ricerca di Accenture, negli Stati Uniti è già il 94 per cento dei 18-29enni a usare i servizi online delle banche, mentre il 39 per cento di loro è disposto ad affidarsi a una banca senza filiali, tutta virtuale. Ancor più importante: il 66 per cento di que- 53% è fiducioso Sono i Millennials che negli Usa dicono di non guadagnare abbastanza, ma che prevedono di farlo in futuro LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 Primo Piano .13 . g MUOVERSI CON IL CAR SHARING 6 Su media e lunga percorrenza con BlaBlaCar o in città con Enjoy e Car2go: l'auto condivisa, da tempo diffusa in Germania e nord Europa, ha ormai preso piede anche da noi FARE L’ERASMUS 7 Un altro simbolo della generazione Y. È l'opportunità di vivere un po' all'estero, conoscere, divertirsi. E soprattutto di farlo a spese dell'Unione Europea ANDARE AL 8 MERCATINO DELL’USATO Ecco un altro tabù che è caduto grazie ai Millennials. Al tempo della crisi lo spreco è intollerabile e gli oggetti trovano spesso una seconda vita tra bancarelle e siti specializzati COMPRARE L’ULTIMO SMARTPHONE USARE I SERVIZI ONLINE 10 DELLA BANCA 9 Ultimo baluardo del consumismo, il telefonino del modello appena uscito rimane un feticcio dur da sconfiggere. Per credere o vedere le code per l'iPhone , 6 Tra le cose, lo smartphone serve sempre più per gestire risparmi e pagamenti: quando si tratta di banche, i servizi online sono l'unica vera cosa che conta per un millennial 49% prenota con lo smartphone È la percentuale di Millennials che nel mondo prenota con lo smartphone viaggi e soggiorni 55% si è fatto un selfie I Millennials hanno in media 250 amici su Facebook; più della metà si è fatta un selfie 12324562 7866598A542B2 Pensano a soldi e banche in modo elettronico e non analogico: concepiscono il denaro in maniera nuova, «liquida» Condividono oggetti e servizi, senza tabù sul ricorso a prestiti o ai mercati, digitali e tradizionali, dell’usato Il sociologo Piccoli “Futuro low cost I modelli pre-crisi non torneranno” «I modelli di consumo pre-crisi sono totalmente finiti. Indietro non si tornerà più, anche quando la recessione sarà passata». A affermarlo è Italo Piccoli, sociologo dei consumi all’Università Cattolica di Milano, osservatore attento della rivoluzione portata dai Millennials e dal loro modo di gestire il denaro. Un cambiamento che si può riassumere in una parola: frugalità. Professore, siamo davanti a un processo irreversibile? «Sì, perché stiamo parlando di abitudini ormai molto radicate. Per i giovani adulti di oggi viaggiare low cost, cercando su Internet il modo meno caro per spostarsi e soggiornare, è l’unica modalità di essere. Non ne esistono altre. E così vale per i vestiti, con le catene come H&M e Zara, e anche per il cibo, con i fast-food e gli happy hour che su di loro hanno più presa dei ristoranti. Al massimo, si va in pizzeria». Tutta colpa della crisi? sti giovani adulti spende sempre secondo un budget prefissato, con criterio e parsimonia, mentre a farlo è solo il 36 per cento degli over 55. Come detto, sono dati che riguardano i Millennials americani. Ma – con la dovuta prudenza – si possono applicare un po’ a tutto l’Occidente, Italia inclusa. I numeri aiutano anche a spiegare il successo della «sharing economy», l’economia collaborativa di chi divide una casa in affitto, viaggia con BlaBlaCar e simili (car sharing), usa le bici pubbliche (bike sharing), lavora in spazi condivisi (coworking), o finanzia i propri progetti con la colletta virtuale (crowdfunding). È - si capisce - un mondo molto anglofono e molto online. Ma guai a vederci una rivoluzione solo tecnologica. La metamorfosi si vede infatti nel mondo reale almeno quanto su Internet. È così che si vendono sempre meno vestiti di marca e i negozi come H&M e Zara – mondi tutt’altro che digitali – sono sempre affollati. E così è nata la ribellione ai taxi tradizionali e si è diffuso Uber («Se si Commercio L’irresistibileascesa dellasecondamano 1 Il sorpasso non è ancora avvenu- to. Se - grazie a siti come Airbnb, BlaBlaCar e simili - il successo della sharing economy è in gran parte digitale e online, quello della «second hand economy», il commercio dell’usato, è invece ancora molto analogico. Il 73% dei 26 milioni di italiani che si dedicano ad acquisti di seconda mano lo fa in realtà (ancora) in mercatini o botteghe. Comprando soprattutto mobili, abbigliamento e libri. Solo il 31 per cento sceglie l’usato online, su siti come subito.it, che oggi riunisce 4,8 milioni di annunci. In Rete si vendono e comprano soprattutto elettronica e informatica, con i vestiti al terzo posto. Ma le auto stanno guadagnando terreno: ormai due concessionari su tre pubblicano annunci online e su subito.it si vende un’auto al minuto. può pagare meno, che importa la li- Basti pensare che in Italia il mercato cenza?», pensa il Millennial-tipo). E dell’usato riguarda ormai il 44 per poi c’è il pellegrinaggio all’Ikea, di- cento della popolazione e – tra mobili, ventato un altro rito simbolo, da cop- vestiti, libri e tecnologia – ha raggiunpiette che arredano una casa – maga- to un giro d’affari di 18 miliardi di euri in affitto – secondo il loro gusto e ro all’anno (dati Doxa). impulso del momento. Per qualche Quando la generazione Y diventeanno e non per rà grande cambiel’eternità, con moECONOMIA COLLABORATIVA rà idea? Viaggerà bili destinati a duprima classe e Si condividono case, bici in rare quanto serve comprerà di mare pronti ad essere auto, uffici e perfino il lavoro ca? Sarà più conE ci si finanzia con la Rete sumista e meno cambiati in un attimo, se cambiano le sparagnina? Diffiesigenze o non APPUNTAMENTO NEL 2020 cile dirlo, ma nei piacciono più. ci sono tutti gli Quando un italiano su quattro dati Meglio cambiaindizi per credere apparterrà a quel gruppo che questo non re spesso che riNegli Usa il 36% dei cittadini succederà. manere prigionieri di mobili, scarpe, Nel 2020 i Milvestiti troppo costosi. Meglio far lennials saranno già un quarto della esperienze e viaggiare, seppur con popolazione italiana e il 36 per cento qualche compromesso, che dover ri- di quella degli Stati Uniti, il Paese da nunciare perché costa troppo. È que- cui tutto il cambiamento è partito. A sto cambio di mentalità ciò che più di- quell’altezza, lo capiremo meglio. E stingue i Millennials da padri e nonni. se, come diceva «Forbes», il nuovo Lungo la strada sono caduti tanti ta- modo di usare il denaro è destinato a bù delle generazioni precedenti, non rimanere, saranno gli altri – governi, solo quello di dormire in aeroporto. banche, aziende – a doversi adattare. IL NEMICO HA LO STIPENDIO FISSO PER I RAGAZZI DELL’ERASMUS L’UTOPIA È QUELLA DI INTERNET MARCO BELPOLITI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA ilvana, invece, è emigrata al Nord da una cittadina del Sud. Dopo l’università si è trovata un lavoro precario in una società di post-produzione. Stava in una casa con altre tre amiche, poi una di loro si è trasferita in Gran Bretagna: un post-dottorato. Senza le amiche, non ce la faceva a pagare l’affitto. Adesso Silvana trasferisce le sue cose di mese in mese da una casa all’altra, secondo le amiche del momento. Tutti connessi e tutti precari, i trentenni, la generazione «Millennium» non ha niente – lavoro, sicurezza, futuro –, eppure ha tutto, al- S meno per quanto riguarda gli oggetti. Comunica continuamente, si racconta nel web, tra siti e social network, commenta, discute, biasima, attacca, e qualche volta loda: il Like come mezzo e come fine. Il mood prevalente è la lamentela: le cose che non vanno bene in generale; le inadempienze e insensibilità degli «adulti»; l’ingiustizia che devono subire solo perché nati dopo. Convinta di essere stata privata del futuro, cerca di organizzarsi nel sociale, e ha sviluppato un’indubbia solidarietà generazionale superiore a quelle precedenti. Ha ben chiaro chi è il nemico: chiunque abbia uno stipendio fisso. Il conflitto non è tuttavia un punto d’identità. Pochi coltivano il progetto di cambiare in modo radicale la socie- tà, solo sparute minoranze di utopisti. Quella dominante è invece l’utopia internettista dell’«intelligenza collettiva». Non si ragiona più per classi sociali, bensì per tribù, piccole aggregazioni, che in parte corrispondono a quelle che esistono sul web, aggregatore e insieme disintegratore delle identità di gruppo. Un tratto dei trentenni di oggi è di guardare oltre l’orizzonte del Paese dove vivono. Oramai tutti parlano inglese e leggono blogger stranieri; ragionano con strumenti e metodi che sono quelli prodotti dall’universo digitale. Tutto nel web è a portata di mano, scaricabile gratuitamente senza essere hacker. Il pauperismo del XXI secolo, incarnato dalla generazione del Mil- Il web è aggregatore e disintegratore «No, perché stiamo parlando di un pauperismo relativo, non certo di una povertà assoluta. Ma è cambiato il modo di guardare al futuro. I giovani di oggi hanno quasi sempre più denaro dei loro genitori, ma anche meno fiducia nella possibilità di migliorare la propria posizione sociale ed economica. La generazione precedente voleva spendere e lo faceva abbastanza liberamente, anche con meno risorse. Questa è fatta di ragazzi e ragazze che hanno ma che pensano che in futuro avranno meno». C’è il rischio anche di perdere per strada qualcosa, con questa corsa al risparmio? «Da una parte, è positivo aver imparato ad accettare quello che abbiamo e aver abbandonato la cultura del consumo come valore di per sé. Certo, c’è anche un altro aspetto da valutare: c’è un mondo legato al bello e al gusto, e del resto anche al made in Italy, che rischia in futuro di finire in secondo piano. La frugalità ci porta a preferire quello che costa meno, ma spesso va a discapito del bello e del buono». [S. RIZ.] lennio, è composto di bassi consumi materiali e alti consumi immateriali. Un’unica comune ossessione: alzare il proprio «capitale reputazionale». Questo è quello che serve nel web per trovare lavoro e relazioni. Per questo si spendono numerose ore durante il giorno, o più spesso la notte, per alimentare il proprio profilo Facebook, lanciare Twitter, postare frasi o immagini che colpiscono. Senza la reputazione non si esiste, e costruirsela è un duro lavoro quotidiano per cui si sacrificano altre cose. Per riuscirci non basta essere cool, bisogna essere anche autoironici, perché i coetanei sono impietosi, ancor più che con la generazione dei genitori. Sotto la cenere cova un risentimento sociale differente da quello dei padri e fratelli maggiori. Internet ha alimentato l’illusione della democrazia dei consumi e che tutto fosse a portata di mano. Tutto questo produce un senso di frustrazione che ciascuno coltiva da solo e sfoga con gli altri, senza troppe attese di veri e radicali cambiamenti. 14 .Estero STAMPA .LA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 Lapponia Reportage MONICA PEROSINO INVIATA A KIRUNA (SVEZIA) l cuore di Kiruna batte una volta sola, tra l’una e le due di notte, ogni notte. Il letto trema, come tutto il vecchio albergo di legno, le strade, le case, le automobili parcheggiate nella piazza centrale. Con la scossa arriva un boato sordo, sale da 1300 metri di profondità. Sono le 17 tonnellate di esplosivo fatte brillare nei tunnel della miniera di ferro sotterranea più grande al mondo, la Lkab. Se gli albergatori si dimenticano di avvertire i nuovi arrivati, insonnoliti ospiti si riversano per strada pensando a un terremoto. Ma non è un terremoto, è il segnale che Kiruna è ancora viva. Perché la città più settentrionale della Svezia, 145 chilometri a Nord del circolo polare artico, è nata nel 1899 ed è cresciuta attorno alla sua ragion d’essere: la compagnia mineraria statale Lk, che sta per Luossavaara-Kiirunavaara, le due montagne da cui si estrae il ferro. Oggi Kiruna ha ventiduemila abitanti, due comunità sami, natura incontaminata, alci, boschi e decine e decine di migliaia di renne. Un paradiso in terra. Un paradiso che lentamente sprofonda, affondato da centinaia di tunnel sotterranei che con gli anni hanno consumato la terra. E i cedimenti ormai sono arrivati a lambire la vecchia stazione ferroviaria e le prime case di legno. La città famosa per l’albergo di ghiaccio, le magnifiche aurore boreali e l’avveniristico Space Hub ora lo sarà per un altro motivo: Kiruna si prepara a traslocare 3 chilometri più a Est. Oltre 3.000 case, diversi alberghi, uffi- I Kiruna è nata nel 1899 attorno alla miniera di ferro sotterranea più grande al mondo della Lkab che produce il 90% del ferro europeo Il trasloco durerà dieci anni FOCUS Un’Ucraina dimezzata va al voto UCRAINA JONATHAN NACKSTRAND/AFP/GETTY Svezia, viaggio nella città inghiottita dalla miniera U Perché la rivolta di Maidan sembra incompiuta? Il “trasloco” di Kiruna: smontata e ricostruita a distanza di 3 chilometri (DK) Kiruna o Circol Pola rt re A ic o Stoccolma Göteborg ci, scuole, negozi, ospedali, saranno svuotati uno dopo l’altro. Alcuni verranno ricostruiti, altri verranno smontati e rimontati pezzo per pezzo. La prima colata di ce- OGGI LE PRESIDENZIALI Ballottaggio in Brasile Neves attacca Dilma «Il modo migliore per combattere la corruzione è mandare a casa questo governo». Lo sfidante conservatore Aecio Neves va all’attacco nel quarto e ultimo faccia a faccia televisivo con la presidente brasiliana uscente Dilma Rousseff, provando a ribaltare i sondaggi prima del ballottaggio di oggi che deciderà chi guiderà il Brasile nei prossimi 4 anni. Neves ha puntato il dito contro gli KIRUNA SVEZIA scandali di corruzione del Partito dei lavoratori dell’ex presidente Lula e della stessa Rousseff, primo capo di Stato donna del Paese, facendo riferimento alle recenti presunte tangenti elargite dal colosso petrolifero statale Petrobras a politici vicini al governo. Al voto 142 milioni di brasiliani. Neves è favorito tra i figli degli immigrati. I brasiliani di origine italiana sono 35 milioni, un sesto della popolazione. BATTUTO IL RECORD DELL’AUSTRIACO BAUMGARTNER Manager di Google si butta da 41mila metri 1 «Splendido,bellissimo.Puoivederel’oscuritàdellospazioeglistrati dell’atmosfera,unacosachemaiavevovistoprima»:cosìilvicepresidente di Google, Alan Eustace, ha descritto il suo salto nel vuoto da 41.150 metri d’altezza che gli è valso il nuovo record in caduta libera. Il 57enne top manager ha superato il primato del 2012 di Felix Baumgartner, primo uomo a infrangere il muro del suono lanciandosi da 39.068 metri. Centimetri LA STAMPA mento per le fondamenta del Comune è stata gettata. Sarà il primo a partire, in primavera. Il progetto - per cui la Lkab ha stanziato 350 milioni - non è nato in una notte. Ci studiano da quando, il 16 marzo 2004, la Lkab scrisse al Comune di Kiruna: «La miniera sta avanzando, in pochi anni saremo troppo vicini alle case». Da allora un gruppo di architetti, antropologi, sociologi e psicologi ha lavorato per il mega trasloco. «Ci sposteremo come un millepiedi – spiega Ulrika Isaksson, del Comune di Kiruna – con strade e piazze che cominciano a strisciare a est, lungo la nuova via principale». Ma spostare una città non significa spostare solo «cose». Ulla, 31 anni, fa la fiorista in un centro commerciale. Indica un muretto di mattoni: «Qui ho dato il mio primo bacio». Alza lo sguardo verso l’ospedale: «Lì è nato Matthias, il mio primo figlio. Dove finiranno i nostri ricordi?». Il gruppo di lavoro ce la sta mettendo tutta, per spostare anche i «ricordi»: mentre gli architetti disegnavano, i sociologi mappavano le case, le relazioni sociali i desideri di chi ci viveva, la distanza da parenti, amici, negozi e fermate d’autobus, per ricreare condizioni di vita uguali, o perfino migliori. Nella nuova Kiruna avranno una nuova piazza, e la vecchia chiesa di legno, un palazzetto del nuoto e l’antico pub in legno. E alla fine nessuno sembra rimpiangere il passato, anche perché «noi e la miniera siamo simbiotici – dice il vicesindaco Niklas Siren - . La città non esisterebbe senza miniera e viceversa. E d’altronde,senoncifossestatoilferro a chi mai sarebbe venuto in mente di venire a vivere quassù?». n voto di guerra, di lutto e di governo. Va alle urne oggi in stato di choc l’Ucraina, stravolta in meno di un anno dalle proteste di Maidan, l’abbattimento del regime filorusso, la perdita della Crimea e un conflitto a Est costato oltre 3700 morti. Un trauma nazionale che ha riempito la campagna elettorale: «Vittoria! Patria, Forza, Volontà, Unità, Fermiamo Putin!», gli slogan. Un voto anticipato per rinnovare un Parlamento rimasto quello dell’ex presidente Yanukovich cacciato da Maidan, il cui scopo principale è consolidare il potere del presidente moderato Poroshenko, eletto a maggio, e varare riforme economiche per evitare il default. Un voto amputato: 27 seggi su 450 resteranno vacanti. Sono i collegi di Crimea e di parte delle province di Donetsk e Lugansk controllate dai separatisti. Che hanno indetto proprie elezioni il 2 novembre, «sposteremo le lancette sull’ora di Mosca». Ne uscirà un parlamento più omogeneo senza i votanti dell’Est, pro-Ue e filooccidentale come mai. Ma per Poroshenko, favorito il suo Blocco con una maggioranza relativa, sarà difficile trovare alleati che lo appoggino sull’austerità come sulla tregua coi ribelli, vista da molti come un odioso compromesso con Mosca. Ieri ha chiesto agli ucraini un sostegno forte per «rompere col passato sovietico, e creare un gruppo radicalmente nuovo e non corrotto», o il suo programma «resterà sulla carta». Il riferimento è ai «riciclati», i tanti politici della vecchia guardia che rischiano di rispuntare nel nuovo corso: due terzi dei vecchi deputati si sono ricandidati, indagati per corruzione e amici di oligarchi, gli inossidabili burattinai della politica ucraina. «Queste elezioni saranno purghe» ha minacciato il premier a interim Yatseniuk. Ma gli «infiltrati» sono in tutte le liste, e la criticata legge sulla «lustrazia» che mira a rimuovere funzionari compromessi con l’ancien regime, finora ha colpito poche decine di persone, dando sfogo a vendette personali. Un voto, infine, a termosifoni spenti. Resta insoluto il debito sul gas con Mosca e Putin, finora vincitore, affonda il coltello: che paghi l’Europa, responsabile della «frittata». Non è la rivoluzione chiesta dai giovani di Maidan nel 2013. Ma a Kiev non si dicono delusi: «Il processo è avviato, dobbiamo andare avanti». (Lucia Sgueglia) Cronache .15 LA STAMPA . DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 Il bus per i Rom è davvero razzismo? Nichi Vendola ha criticato la proposta dell’assessore di Borgaro, esponente di Sel Ma cosa pensa chi conosce da vicino il problema dei campi nelle città italiane? Nei giorni scorsi su La Stampa abbiamo raccontato una vicenda di cronaca diventata immediatamente un caso politico che ha coinvolto (soprattutto) la sinistra. La polemica è divampata dopo la decisione presa dal Comune di Borgaro, pochi chilometri da Torino, di riservare un autobus ai rom e uno ai residenti. Dibattito immediato, anche perché il sindaco di Borgaro, Claudio Gambino, ha la tessera Pd e il suo assessore, Luigi Spinelli, quella di Sel. Entrambi respingono le accuse di razzismo e di apartheid. Spiegano la loro scelta con motivi che hanno a che fare con la sicurezza dei propri concittadini: il pullman della linea 69 sarebbe ormai alla mercé delle violente scorribande di gruppi di giovani teppisti che vivono nel vicino campo nomadi. Per Gambino e Spinelli il bus separato è la risposta a una «situazione intollerabile». Il dibattito sulla scelta degli amministratori continua. Così su La Stampa BORGARO LINEE SEPARATE “Bus solo per i rom? Caro compagno questo è apartheid” Il segretario di Sel sconfessa il suo assessore “Se dimentichiamo i diritti, la politica è morta” PAOLO COLONNELLO MILANO «N Don Gino Rigoldi Cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano e animatore di onlus on me la sento di dare del razzista al sindaco di Borgaro. Quando i rom si comportano così, qualcosa bisogna fare. Però mi chiedo: chi guiderà quell’autobus “separato” e quanto ci vorrà prima che venga sfasciato del tutto? Quanto sarà costato alla fine alla comunità? Allora, pensandoci bene, non sono sicuro che quella sia una vera soluzione…». Don Gino Rigoldi, uno che i nomadi li conosce bene, cappellano del minorile Beccaria, animatore di onlus e cooperative per i più poveri e per gli orfani, ragiona su un caso che costringe la sinistra a guardarsi allo specchio, visto che la decisione di creare una linea di autobus interdetta ai Rom è stata presa da un sindaco del Pd, Claudio Gambino, e da un assessore di Sel, Luigi Spinelli. Nessuna critica, allora? «Poveracci, se sono arrivati a una decisione del genere magari avevano già provato altre strade». E’ la sinistra che diventa “destra” quando arriva al potere? «Non distinguerei sulle categorie politiche. D’altronde, quando il comportamento di certi rom diventa intollerabile per la gente, bisogna intervenire. E se hanno un comportamento pessimo, ci vuole lo strumento penale. Ma probabilmente in quel posto non c’è vera integrazione. Immagino sia un campo nomadi grande, i peggiori da gestire, anzi, Ha detto Intervista A Borgaro, in provincia di Torino, l’amministrazione comunale ha deciso che la linea di autobus 69 va sdoppiata: so percorso, ma fermate diffeiate. E così non si confonderancittadini e i nomadi. L’idea è di inistratori di sinistra. Ma che ensa Nichi Vendola, segretario onale di Sel? «Guardi, di questi tempi, mi colpisce molto come la Chiesa di papa Bergonon abbia paura di una vocazioedagogica anche su questioni amente impopolari. Penso alla critica dell’ergastolo. Il Pontefice diche la buona novella è una bussola orientarsi nel mondo». Parole non casuali, eh? arto di qui per dire che soprattutoggi, nell'età delle post-ideologie, Sulla Stampa oa a d campi citpiazza , citgialpolei, de. capeli e FRANCESCO GRIGNETTI ROMA La sinistra renziana , di o e e pub- Vedo un’archiviazione veloce di tutto ciò che ha costituito una storia in cui hanno creduto milioni di persone il gitun piazn lsi passi risolci deslista tutso» la intimiditi sull’autobus DANIE Bus separati per i rom Proposta choc di Pd e Sel nella periferia torinese “Troppe aggressioni”, la giunta di sinistra svolta Il presidente di Alitalia Aereoromeno,Colaninnoaprocesso 1 Hanno venduto biglietti apparentemente forniti da Alitalia per un volo, quello che partì da Pisa il 2 febbraio dello scorso anno finito fuori pista a Fiumicino, che era effettuato da un vettore di una compa- mena. Gli inquirenti hanno scoperto che l’aereo apparteneva alla compagnia romena Carpatair mentre i passeggeri erano convinti di trovarsi su un volo dell’Alitalia. Dopo l’incidente ci furono polemiche per alcune per risolvere va avanti da dicono gli Che racconta violenza continui. tentativo di r lo zaino, poi danni di una tr primo anno di «Ma di episodi cine» insisto contare di quella gliarono i capelli za. E di quell’ rono di incen ad un’altra. E lestie, dei fu bus. Un elenc to anche da un ra, da «si dice» no conferme te. Cose che, r questa sala s scaldare gli animi «È ora di interv La cronac racconta anche ti sui mezzi a seggeri. Un e rato due settimane e abortito. E 8 Ieri sulla Stampa la notizia del Comune di Borgaro che pensa a una linea dedicata ai rom. 1 Nichi Vendola, segretario di Sel veri, allora davvero siamo finiti in uno straordinario regresso. Non si tratta qui di fare una predica dall’alto, o di ignorare le inquietudini di un territorio, ma mi rifiuto di pensare che l’azione di governo debba procedere per esorcismo dei diritti degli altri. Per fare l’Alabama, mi basta la destra». Ai suoi occhi, insomma, la sinistra che governa Borgaro non è più sinistra? «La sinistra che si fa competitiva con la destra sul terreno dell’Alabama perde la sua ragione di essere alternativa». croscopico, e contornato di buone intenzioni, ma per me è un’inaccettabile lesione dell’idea di umanità». Non negherà quant’è difficile la convivenza su quell’autobus tra pendolari e rom. O no? «Tutt’altro. L’anno scorso ho voluto inaugurare l’anno scolastico della Regione Puglia, assieme a tutte le autorità, e cioè un bel gruppo di generali, prefetti e direttori, nel campo rom di Bari. Era molto importante che per due ore il mondo istituzionale si rendesse conto, fisicamente, della straor- zazione”. Siamo nei pressi di qualcosa che ha a che fare con l’orrore». Nicola Fratoianni, il coordinatore di Sel, è pronto a espellere dal partito l’assessore Luigi Spinelli. «Non mi piace la repressione, ma lui deve avere un ripensamento. Riconosca l’errore. Vorrei dirgli: caro compagno, capisco la tua fatica, non voglio darti del razzista, ma devi capire che se Calderoli cavalca questa tua scorciatoia vuol dire che hai aperto un varco nella rete delle regole. Oltretutto da quelle parti ci sono straordinarie «B Q bi sp al 91 «P le pa «A re re L’intervista di ieri di Nichi Vendola su La Stampa con le critiche all’assessore di Sel che ha proposto di istituire un bus solo per i nomadi. 1 DANIELE SOLAVAGGIONE/REPORTERS Il bus 69 al centro della polemica nel Torinese Il prete «di strada» La fermezza di don Rigoldi: “Se si comportano male qualcosa bisogna pur fare” L’autobus 69 L’autobus della discordia nella periferia di Torino L’ex sindaco impossibili…». Quindi, don Gino, cosa bisognerebbe fare? «Intanto, bisognerebbe convocare i capi dell’accampamento in Questura e poi, se continuano a comportarsi male, espellerli. Ma chiedersi anche che senso ha creare l’apartheid dell’autobus. Chi lo guiderà? I vigili urbani armati di bastone? E per quanto tempo? La non integrazione è un problema per le grandi città italiane, ma in quelle europee è molto meno sentito. Oppure in città come Trento». La perplessitàdiCofferati: “Sperosiaunaprovocazione Cisonoaltresoluzioni” MARIA CORBI ROMA L’ ex segretario generale della Cgil Sergio Cofferati quando era sindaco di Bologna fu al centro della polemica per aver inaugurato in città una stagione di sgomberi di «sinistra». Un pugno di ferro considerato da molti poco democratico. Ma sugli autobus divisi per Rom e residenti pensato dal sindaco Pd di Borgaro rimane più che perplesso. Che cosa è successo, a Trento? «Hanno evitato che si creassero grossi accampamenti, poi sono andati a prendere accordi. Hanno agevolato gli affitti ma preteso che venissero pagati, chiesto che si impegnassero in lavori come la raccolta delle mele e infine hanno esercitato un controllo regolare e costante. Risultato: problema risolto». Sorpreso? Indignato? «Mi auguro che sia una provocazione. Se ci sono comportamenti che debordano dalle leggi e dalle regole vanno contrastati esattamente come si fa con un cittadino italiano». Suggerirebbe di fare lo stesso anche al sindaco di Borgaro? «Non mi permetto di dare consigli non richiesti. Chissà quante ne avranno provate prima di arrivare a quella che sembra un po’ una scelta di disperazione in un momento in cui mancando i soldi manca anche la possibilità di fare politica lungimiranti. Bisognerebbe aiutare questo sindaco a trovare un accordo con i rom. Tenendo ben presente che non possono sempre pagare i poveri, cioè i pendolari che prendono l’autobus. Loro vanno tutelati, hanno diritto di sentirsi sicuri. Però forse bisognerebbe ricominciare da capo, trattando con i capi dell’accampamento, e provando a cercare qualcuno con cui ragionare. Avendo sempre in mente che quando si chiede, qualcosina bisogna sempre dare, magari dell’acqua, ecco…». Il sindaco sostiene che la situazione è diventata intollerabile. Sergio Cofferati Segretario Cgil dal ’94 al 2002 e sindaco di Bologna dal 2004 al 2009 «Se su quell’autobus ci sono furti fai salire a controllare e a reprimere i tutori della legge, non organizzi un autobus per gli stranieri». L’impressione è che anche a sinistra ormai ci siano comportamenti non da sinistri. L’intolleranza che avanza. «Il problema dei rapporti con gli stranieri che vivono nelle nostre comunità è delicato, ma dev’essere sempre affrontato partendo dal rispetto: delle loro abitudini, delle loro tradizioni, senza costringerli mai a rinunciare ad alcunché della loro storia e della loro identità». In una parola c’è bisogno di una cultura all’integrazione. «Non uso la parola integrazione perché oramai ha una accezione negativa, si intende la rinuncia da parte di altri alla loro identità per assumere la nostra. E quindi integrazione non è più una condizione generale dove le diversità vivono insieme e si arricchiscono vicendevolmente». Anche la sua decisione di sgomberare alcuni campi rom quando era sindaco di Bologna venne considerata poco democratica. «Non erano campi rom, ma persone che vivevano in misere baracche con il rischio dell’esondazione del Reno. Se non li avessimo sgomberati sarebbe stato terribile visto che poi il Reno è esondato tre giorni dopo. Lo dissi allora che l’illegalità non andava tollerata anche perché poi finisce per penalizzare i più deboli. Però un conto è intervenire doverosamente dove vi sono violazioni di leggi, altro è cercare di arginare fenomeni di delinquenza con l’apartheid». Fermezza nell’accoglienza dunque «Bisogna essere severi con tutti quando si tratta di regole. E devono essere redarguiti anche comportamenti che rientrano nella cattiva educazione. Si reprime il crimine e si suggeriscono comportamenti civili, ma non si dividono le persone in due bus, quello dei buoni e quello dei cattivi». Noncredechel’Italiastiaarretrandosul fronte della tolleranza? «Ci sono situazioni molto difformi nei vari territori, ma l’impressione è che ci sia un qualche regresso, originato da due fenomeni distinti e opposti: la tolleranza verso la mancanza di legalità, tema che riguarda tutti, non solo gli stranieri, e l’intolleranza verso gli stranieri. Il risultato è un arretramento sul piano della convivenza». Case e istruzione, le ricette difficili della sinistra L’ultimo ad affrontare la questione nomadi a livello nazionale fu Berlusconi nel 2008 con i commissari in Lombardia, Lazio e Campania ANTONIO PITONI ROMA 160 mila I nomadi che vivono in Italia secondo i dati del Viminale N el centrosinistra la reazione più diffusa è il silenzio. Difficile dire se per imbarazzo o per inconfessabile condivisione. Di certo, trovare qualcuno disposto a commentare la decisione del sindaco (Pd) e dell’assessore (Sel) di Borgaro Torinese, Claudio Gambino e Luigi Spinelli, di sdoppiare la linea del bus 69, una per i rom l’altra per gli italiani, è praticamente impossibile. Basso profilo, insomma, quando nel centrosinistra si imbocca la strada della «tolleranza zero», formula da sempre più compatibile con le politiche di centrodestra. Capitò, per citare qualche precedente, con l’ordinanza anti-lavavetri ai semafori di Firenze, adottata nel 2007 dalla Giunta Domenici. O con le inizia- tive di Vincenzo De Luca, di giorno sindaco e di notte «sceriffo», a caccia di parcheggiatori e venditori abusivi alla guida di un drappello di vigili urbani per le strade di Salerno. Capitò anche all’ex ministro dello Sviluppo economico Flavio Zanonato finire al centro delle polemiche, quando era sindaco di Padova, per il famoso «muro» di via Anelli che avrebbe dovuto isolare il quartiere dello spaccio. Lui, però, come l’eccezione che conferma la regola, accetta di parlare. «In realtà spostammo 300 famiglie dai tuguri trasferendole in case vere. E anche l’allora ministro Ferrero ci diede atto che avevamo operato bene», ricorda. Quanto al caso di Borgaro, l’ex ministro è chiaro. «Una decisione del genere io non l’avrei presa, anche perché rischia di essere nulla nell’effetto e sbagliata nel messaggio - spiega -. Anche se mi rendo conto della disperazione in cui un sindaco può venire a trovarsi». Quello dei rom è un tema complesso. «Non si può risolvere partendo dalla coda, va affrontato a monte, prevenendolo, impegnandosi per la scolarizzazione dei minori e la stanzializzazione». Se quella dei nomadi è una questione annosa, va detto anche che, a prenderla di petto, fu l’ultima volta il governo Berlusconi. Quando nel 2008 i prefetti di Roma, Milano e Napoli furono nominati «commissari delegati per il superamento dello stato d’emergenza nei campi rom di Lazio, Lombardia e Campania» dopo i risultati del censimento effettuato negli insediamenti delle tre città metropolitane che certificarono l’esistenza di 167 accampamenti (124 abusivi e solo 43 autorizzati), popola- ti da 12.346 persone, tra le quali 5.436 minori. Cifre, però, indicative dal momento che l’allora ministro dell’Interno, Roberto Maroni, chiarì che «almeno altrettanti nomadi, rispetto a quelli censiti, circa 12mila, si sono allontanati dai campi». D’altra parte, quantificare il fenomeno con precisione, se non impossibile, è quantomeno complicato. Stando agli ultimi dati del Viminale, in Italia vivono circa 160mila nomadi (di cui 100mila non censiti). Numeri diversi da quelli dell’Opera nomadi, secondo cui il totale toccherebbe le 180mila unità (70mila nomadi italiani e 110mila provenienti dai Balcani). Il Lazio conta il più alto numero di nomadi in Italia: 10.160 secondo il censimento del Viminale in collaborazione con la Croce rossa. A Roma la comunità più grande con 7.100 persone. 167 campi Quelli esistenti nel 2008 fra Roma, Milano e Napoli 16 .Cronache STAMPA .LA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 Ipotesi suicidio il caso ELISA SCHIFFO MASSIMO NUMA ALBA V Elena da tempo viveva uno stato depressivo Tempi stretti per commettere un omicidio Ipotesi omicidio 1 Movente, i tradimenti confessati la sera prima della scomparsa 2 I vestiti troppo puliti e asciutti per essere rimasti all’aperto «Sono innocente Dopo la sua morte non mi importa più di niente» 3 erdetto di parità, dopo l’avvio dell’autopsia, tra accusa e difesa. Sul corpo di Elena Ceste, secondo i primi risultati non ancora ufficiali, non ci sono «tracce evidenti di ferite o di traumi in qualche modo collegati alla sua morte». O meglio: non è stato possibile trovarle a causa dello stato del cadavere. Le lesioni sul cranio, rimasto esposto per mesi alle intemperie, sono compatibili con le condizioni in cui è stato trovato, cioè semisepolto da strati di fango. Il medico legale Franco Romanazzi, più il consulente della famiglia di Elena Ceste, Roberto Testi, hanno concluso nel primo pomeriggio, all’ospedale di Alba, la prima fase. Con loro anche il pm di Asti Laura Deodato. Poi sarà la volta degli esami tossicologici e istologici. Ci vorrà tempo per conoscerne gli esiti. L’autopsia: sul corpo di Elena nessun segno di violenza Annegata o uccisa? La sera prima marito e moglie avrebbero litigato per un tradimento I periti non hanno trovato tracce di ferite d’arma da fuoco o da taglio sull’addome, miracolosamente preservato dal fango e dalla protezione degli arbusti cresciuti nel corso dei mesi ma la decomposizione e le particolari condizioni in cui si trovava il cadavere hanno fatto letteralmente «sparire» il collo della donna. Detto in parole povere: se fosse stata strangolata, non si potrà mai più accertare. Importanti le analisi sui liquidi contenuti nei polmoni e nei tessuti; la presenza di diatomee (alghe unicellulari) nei bronchi, negli alveoli o nei tessuti di cervello, reni, fegato o midollo osseo, dimostrerebbe che Elena è anne- E’ mancato all’affetto dei suoi cari Lorenzo Cappa orafo incastonatore Ne danno il triste annuncio la moglie Fernanda, i igli Mirco con Betty e Cinzia con Cosimo, i nipoti Mattia, Susanna, Francesca e Federico. S.S. Rosario domenica 26 ottobre alle ore 19 e Funerali lunedì 27 ottobre alle ore 14 presso il Duomo di Torino in piazza S. Giovanni. Sepoltura presso il Cimitero Comunale di Pontestura (AL) ore 16. – Orbassano, 24 ottobre 2014 O.F. Panetta - tel. 011.700990 “Sono vissuta accanto ad un ‘angelo’ in veste di uomo.” (Gabriella) Si è spento il generosissimo cuore del PROFESSOR Angelo Caruso dottore in Chimica Affranta lo annuncia la moglie Gabriella Casalegno con Emanuela e Francesco, suocera, cognata, zia Maggiorina. Funerali in Duomo. Per orario telefonare a 011.9214354. Non iori, eventuali offerte a suor Angiolina, Superiora scuola materna Ordine di Malta, corso Regina Margherita 107, Torino. – Torino, 25 ottobre 2014 Per noi sei stato come un iglio premuroso e un delicato fratello. Luigina e Carla Casalegno. E’ mancato all’affetto dei suoi cari Armando Panuello di anni 82 Ne danno il triste annuncio la moglie Carla, il iglio Paolo con Alessandra, i nipoti Edoardo e Pietro, il cognato Mario con Franca e parenti tutti. – Vinovo, 24 ottobre 2014 Ercole Bonetto e Giovanni Sacco unitamente alle famiglie porgono le più sentite condoglianze a Carla e Paolo. La famiglia Nogarè Giulio e Dario partecipano al loro dolore. Possibile teoricamente la fuga da casa verso il canale senza essere vista da nessuno Possibile morte per ipotermia dopo caduta accidentale nel canale 3 4 Il corpo sembra quasi nascosto nel canale da qualcuno che avrebbe tentato di occultarlo con rami e arbusti ANDREA NEGRO/LAPRESSE Fiori e biglietti nel luogo dove Elena è stata ritrovata gata e dunque sarebbe la prova di una morte per suicidio o in seguito a una caduta accidentale nel canale di scolo di regione Mersa, nel comune di Isola, a 1200 metri dalla casa di famiglia a Costigliole. In caso contrario, la conclusione si capovolgerebbe. Si tratterebbe di omicidio volontario. Il sopralluogo dei Ris Ieri i carabinieri del Ris si sono presentati nella casa di Michele Buoniconti, il marito indagato per omicidio e occultamento di cadavere: hanno coperto con dei teloni l’oggetto e l’area delle nuove indagini e si sono poi al- Cristianamente ha concluso la vita terrena la dott.ssa Maria Luisa Forneris Tabacchi Nella serenità di saperla ricongiunta ai suoi più cari affetti lo annunciano i igli Clara, Luigi e Carluccia. Funerali lunedì ore 9 parrocchia SS. Annunziata. Rosario questa sera ore 17,30 stessa parrocchia. – Pino Torinese, 26 ottobre 2014 Lo Studio Legale Grosso, De Rienzo, Riscossa, Di Toro e Associati partecipa al dolore dell’avvocato Luigi Tabacchi e della sua famiglia per la scomparsa della MAMMA. Alessandro, Marco, Andrea, Massimo, David, Carlo, Maria Cristina, Matteo, Maria, Francesca, Valentina, Federico, Antonio, Nicola, Riccardo, Pierantonio si stringono con affetto a Luigi, Clara e Carluccia. Mario con Elena Francesca e Marco, Francesco con Viviana e Silvia sono vicini con affetto a Luigi, Clara e Carla. Dario e Beatrice sono affettuosamente vicini a Clara, Luigi e Carluccia. Sandro, Eralda e Carlo Boggio sono vicini a Luigi, Clara e Carluccia ricordando affettuosamente MARIA LUISA. E’ tornato alla Casa del Padre il 24 ottobre 2014 padre Carlo Garrone missionario della Consolata Ben conosciuto in tutto il cuneese e nella diocesi di Torino per il suo instancabile lavoro di animazione missionaria, ha vissuto molti anni a Bene Vagienna come animatore e poi ad Alpignano incaricato degli aiuti alle missioni. Il Funerale sarà lunedì 27 ottobre 2014 ad Alpignano (TO) presso la Residenza Beato Giuseppe Allamano, via Collegno n. 27, alle ore 9,30. – Torino, 26 ottobre 2014 I soci del Rotary Club Susa Val Susa ricordano il caro amico Michele Matossi L’Orsa Rita Sergio Tonno e famiglia partecipano al dolore di Carla e Paolo per la scomparsa del caro ARMANDO. I cani molecolari, nella prima fase, si sono fermati davanti alla casa senza individuare nessuna traccia di un’eventuale fuga ed esprimono affettuose condoglianze alla moglie e alle iglie. – Torino, 25 ottobre 2014 lontanati dopo un paio d’ore; stessa procedura sul luogo del ritrovamento del cadavere. Indizi pro e contro Michele Proprio la sera prima della scomparsa, Elena aveva confermato i sospetti sollevati dal marito sulle relazioni extraconiugali; ne era seguita una lite durata sino a tarda notte. Tanto che lei aveva detto di sentirsi male e non essere in grado di portare i quattro figli a scuola. Ci aveva pensato lui e, al ritorno, aveva annotato sull’agenda: «Elena è scomparsa». Da chiarire anche la sua presenza sul luogo del ritrovamento Il Consiglio dell’Ordine dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili, il Consiglio di Disciplina, il Consiglio della Fondazione Piero Piccatti, i Revisori si uniscono con affettuosa vicinanza al dolore della famiglia per la scomparsa del CONSIGLIERE DI DISCIPLINA dott. Mario Zanoni ricordando il collega che ha dedicato la propria vita con immutata passione alla professione di dottore commercialista e l’amico che ha ricoperto nel corso di decenni con dedizione e generosità ruoli istituzionali a livello locale e nazionale. – Torino, 25 ottobre 2014 Partecipano al dolore per la scomparsa dello stimato professionista e collega DOTTOR Mario Zanoni commercialista gli Associati Maria Cristina Rocca, Cesare e Luca Deusebio, Sergio Calvi, Roberto Saracco, Mirella Fracchia e Fabrizio Moro. Si uniscono collaboratrici e dipendenti tutte degli Studi Associati. – Torino, 24 ottobre 2014 E’ mancato all’affetto dei suoi cari Antonio Ruggieri ex segretario comunale anni 86 Con profondo dolore ne danno l’annuncio la moglie Flora Lazzaris, i igli Nicoletta e Paolo con Sylvia, la sorella Melina, le cognate, i nipoti e i parenti tutti. Funerali in Druento lunedì 27 c.m. alle ore 11 nella chiesa del Cimitero. Recita del S. Rosario domenica alle ore 19 nella chiesa SS. Trinità. – Druento, 24 ottobre 2014 O.F. Roletto - Druento Lo Studio Legale avv. A. Pacchiana Parravicini e Associati partecipa con affetto al dolore della dottoressa Nicoletta Maria Ruggieri e dell’ing. Paolo Ruggieri per la perdita del nelle ore successive alla scomparsa, il comportamento dei cani molecolari (che, indotti a cercare la via di fuga, si erano fermati immobili davanti al cancello della casa come se la donna non si fosse mai mossa da lì) e l’alta possibilità che il corpo sia stato nascosto e coperto di terra e di arbusti, con lo scopo di non farlo più ritrovare. Una curiosa coincidenza: Michele dice che la sera prima della scomparsa ha guardato con i figli una puntata della fiction tv «Don Matteo» in cui una moglie confessa al marito di avere avuto storie con uomini conosciuti su Facebook. E’ mancato Mario Geuna anni 78 Tristemente lo annunciano moglie e igli. Funerali lunedì 27 ore 10,30 parrocchia Giovanni Bosco, via Sarpi 117, Torino. – Torino, 24 ottobre 2014 E’ partito accompagnato dalla Luce Ernesto Odarda Gli augurano buon viaggio le sue “piccole” Ada, Alessandra e Valentina e rispettive famiglie. I Funerali al Tempio Crematorio martedì 28 ottobre ore 12. – Torino, 24 ottobre 2014 O.F. Sociali - tel. 011.210293 Rimarrai sempre nei nostri cuori Ernesto Odarda Luka, Vida, Jovana e Nikola. – Torino, 26 ottobre 2014 Il CDT, Club Dirigenti Tecnici U.I. partecipa al cordoglio della famiglia per la scomparsa dell’illustre SOCIO ONORARIO prof. Tullio Regge – Torino, 25 ottobre 2014 Anna, Egidio Invernizzi e igli partecipano al dolore di Daniele e famiglia per la scomparsa del papà prof. Tullio Regge – Moretta, 25 ottobre 2014 I colleghi della Sez. di Torino dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare esprimono sentite condoglianze a Rosanna e ai igli Anna, Marta e Daniele per la scomparsa del prof. Tullio Regge – Torino, 25 ottobre 2014 Pier Franco Patrito e famiglia addolorati partecipano. «Era da tempo depressa» A favore di un suicidio o di un incidente ci sarebbe lo stato di depressione di Elena, confidato ad amiche e conoscenti, che potrebbe averla indotta a fuggire di casa. La donna avrebbe vagato (lei molto miope e senza occhiali) nelle campagne vicine, sino a cadere, volontariamente o no, nel canale. La morte potrebbe essere stata provocata anche da ipotermia, per il freddo di quella mattina. E poi il papà di Elena è stato chiaro: «Abbiamo fiducia in Michele. Sino a prova contraria». E’ mancata una mamma e nonna meravigliosa Pierina Sassone ved. Garbo anni 90 L’annunciano Daniela, Andrea, Elisa e parenti tutti. Santo Rosario domenica 26 corr. alle ore 19 e Funerali lunedì 27 corr. alle ore 11,30 nella chiesa San Giacomo Apostolo (Barca), via Damiano Chiesa 53. La presente è partecipazione e ringraziamento. – Torino, 23 ottobre 2014 Grazia Prassa e collaboratori dell’Enarch s.r.l. partecipano al dolore di Paolo e famiglia per la perdita del caro papà Antonio Ruggieri – Torino, 25 ottobre 2014 I condomini della palazzina A7 partecipano commossi al dolore della famiglia prof. Tullio Regge – Torino, 24 ottobre 2014 Maurizio e Lorenza Grosso partecipano al dolore di Daniele e famiglia. Michele Marito di Elena Michele più che arrabbiato è stanco. Stanco dei cronisti e delle telecamere che assediano la casa giorno e notte (non fa nemmeno entrare il suo avvocato d’ufficio che si presenta al citofono), stufo di essere controllato e torchiato. Anche se non sembra rassegnato. Ieri mattina il marito di Elena, per la prima volta dopo giorni di auto-segregazione, è uscito di casa, a bordo di una Golf grigia, con i figli che non ha mai lasciato soli. Seguiva l’Opel dei fratelli che sono venuti dal Sud ad aiutarlo in questo momento difficile. Dopo che gli hanno notificato di essere indagato per omicidio e occultamento di cadavere risponde al telefono ma dice poche parole poi la telefonata si interrompe, più di una volta. Adesso è indagato, accusato di omicidio... «Dovevano farmi anche questo, mancava solo questo per chiudere il cerchio». Come si sente? «Io avrei voluto solo che Elena fosse viva, quello mi importava veramente. Tutto il resto non conta niente». Ha già cercato un avvocato? «Io sono tranquillo, sono innocente. A quello ci penserò poi». [E. SCH.] 1989 2014 Antonio Galione 2003 2014 Giuseppina Perrone 1992 2014 Maria Grazia Galione Con affetto. La famiglia. 2009 RINGRAZIAMENTI La famiglia Ansaldo, commossa per l’affetto dimostratole in questi giorni dificili, sentitamente ringrazia tutti coloro che hanno partecipato al lutto per la perdita di 2014 Francesco Gotta Pinuccia Cavalotto Un abbraccio forte. Pier e Monica. – Torino, 26 ottobre 2014 2013 2014 Giuseppe Griva Marco Tenero ricordo. Simona e la tua famiglia. – Villarbasse, 25 ottobre 2014 I familiari del caro dott. Natale Bognanni nell’impossibilità di farlo singolarmente, ringraziano tutte le persone che con iori, scritti, preghiere, offerte e di presenza hanno preso parte al loro immenso dolore. Le offerte ricevute sono state devolute a: Amici del Cuore presso ospedale Molinette di Torino e Casa U.G.I. di Torino. S. Messa di Trigesima domenica 2 novembre ore 10,30 parrocchia S. Maria della Scala in Moncalieri. – Moncalieri, 26 ottobre 2014 2011 2014 Carlo Marchisio Affettuosamente vicini. I tuoi cari. 2011 2014 prof. ing. Franco Mellano Manchi tanto a tutti noi e a chi non può dimenticare il tuo sorriso. Clara e famiglia. Santa Messa lunedì 27 ottobre ore 18,30 chiesa dei Padri Camilliani, via Santa Teresa 22. La famiglia di Piero Lavazza ringrazia tutti coloro che hanno preso parte al suo dolore. S. Messa: sabato 1 novembre ore 10,30 parrocchia Picchi di Cherasco. – Cherasco, 26 ottobre 2014 Il tuo annuncio su ANNIVERSARI senza recarti allo sportello. dott. Antonio Ruggieri – Torino, 25 ottobre 2014 domande a 2008 2014 COMMENDATORE Giuseppe Bertone Il tuo ricordo è sempre vivo nei nostri cuori ed è esempio che ci incoraggia quotidianamente nel cammino della vita. Santa Messa di commemorazione lunedì 27 ore 18,30 parrocchia Sant’Anna di Borgaretto. Vai su www.lastampa.it/necrologie basteranno pochi minuti per digitare il testo che desideri pubblicare. 1 LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 il caso GUIDO RUOTOLO ROMA arole chiare. «C’è qualcosa che non va se una Procura distrettuale antimafia importante denuncia che molti dei beni sequestrati o confiscati alla mafia negli ultimi anni rimangono nella disponibilità dei mafiosi o dei propri familiari». L’allarme viene lanciato dal procuratore nazionale antimafia, Franco Roberti, nel suo intervento agli Stati generali «Contromafie» promossi da Libera. Roberti fa riferimento alla procura distrettuale di Torino che, all’inizio della settimana, aveva inviato una preoccupata comunicazione a via Giulia, sede della Direzione nazionale antimafia. Nella lettera, il procuratore Armando Spataro e l’aggiunto Alberto Perduca premettono che dal 1° settembre la Procu- P L’ALLARME ducibili. E dunque la «scoperta» della Procura di Torino impone un’iniziativa immediata. Il viceministro dell’Interno, Filippo Bubbico, annuncia che partirà uno screening nazionale sulla confisca dei beni. Il direttore dell’Agenzia nazionale che si occupa dei beni confiscati, il prefetto Umberto Postiglione, spiega: «Noi segnaliamo ai prefetti i provvedimenti di sgombero. Attualmente sono circa 12.000 i beni sequestrati e confiscati e l’Agenzia avrebbe bisogno di una diversa dotazione di personale. Sia dal punto di vista quantitativo, oggi sono 45 dipendenti, che qualitativo. Noi avvertiamo la mancanza di alcune fondamentali professionalità». Riconosce, il prefetto Postiglione, che effettivamente in alcuni casi gli immobili sequestrati o confiscati continuano ad essere riconducibili a soggetti legati o riconducibili alle organizzazioni mafiose: «A volte dispongono di regolari contratti di locazione firmati dagli amministratori giudiziari». Nella lettera inviata alla Procura nazionale antimafia, il procuratore di Torino Spataro e l’aggiunto Perduca sol- “I beni confiscati alla mafia restano in mano alle famiglie” Il procuratore Spataro: “A Torino è così dal 2011, li intestano ai congiunti” 13 mila I beni confiscati alla mafia al 7 gennaio 2013 42% In Sicilia È la regione col più alto numero di beni sequestrati L’AGENZIA 45 «Noi segnaliamo ai prefetti ma abbiamo poche risorse e mancano professionalità» Screening nazionale dopo la denuncia del magistrato Dipendenti ra ha avviato uno screening chiedendo al questore, ai comandanti provinciali del carabinieri e della Finanza, al direttore del centro Dia di Torino, di fornire risposte dettagliate sullo stato dell’arte dei sequestri e delle confische dei beni a partire dal 2011. I primi risultati di questo lavoro di raccolta dati sono sconfortanti: «Nel loro insieme le informazioni segnalano come i predetti immobili rimangano in possesso dei preposti/prevenuti (e/o dei loro L’agenzia nazionale che si occupa dei beni lamenta scarse risorse MASSIMO PERCOSSI/ANSA «Contromafie» termina i lavori Oggi si chiude la quattro giorni degli stati generali contro la mafia organizzati da Libera di don Ciotti Proprio durante i suoi lavori è stata resa pubblica la lettera del nuovo procuratore di Torino congiunti) e ciò anche allorché costoro siano portatori di pericolosità qualificate di tipo mafioso e i provvedimenti di confisca siano definitivi». Il lavoro di censimento della Procura di Torino, va precisato, è ancora in corso. Il procuratore aggiunto Alberto Perduca spiega che una prima analisi dei dati SPAZIO AFFARI > Gli avvisi si ordinano presso: TORINO - via Lugaro 15, tel. 011.6665211/258; PIEMONTE NORD- via Colombo 4, Biella tel. 015.2522926-8353508; PIEMONTE SUD - corso Giolitti 21bis, Cuneo tel. 0171.609122; LIGURIA - corso Italia 20/4, Savona tel. 019.8429950; Il prezzo delle inserzioni risulta dal prodotto del numero di parole (minimo 15) per la tariffa della Rubrica, con l’aggiunta dei diritti issi e delle imposte pari al 22% globale e deve essere corrisposto anticipatamente. PREZZI A PAROLA DELLE RUBRICHE (IVA ESCLUSA) 1 Affari e Capitali, 2 Attività Commerciali, 5 Immobiliare Vendita, 6 Immobiliare Acquisto Euro 2,84 /// 3 Lavoro Offerte, 7 Afitti Offerte, 8 Afitti Domande, 9 Autoveicoli, 10 Viaggi e Vacanze, 11 Matrimoniali, 12 Investigazioni, 13 Varie Euro 2,61 /// 4 Lavoro Domande: - operai, autisti, fattorini, personale pubblici esercizi, impiegati, personale domestico, baby sitter, lavori vari e part-time, assistenza sanitaria, Euro 0,91 /// tecnici Euro 1,59 /// altre domande Euro 2,61 Avvisi urgenti, data issa, o neretti: il doppio. Neretti urgenti, data issa: il quadruplo. Urgentissimi: il triplo. Elementi aggiuntivi: Fondino colorato: +25%; Keyword: €5,00; “A.”: €3,17; Logotipo: €23,00 raccolti offre un quadro critico: «Gran parte dei beni sequestrati e poi confiscati a partire dal 2011, in particolare mi riferisco a quelli dell’operazione Minotauro o dei procedimenti connessi, sono ancora nella disponibilità dei soggetti riconducibili all’organizzazione della ’Ndrangheta». 8 giugno del 2011. Retata dei TABACCHERIA arredatissima zona corso Unione Sovietica, cedesi per gravi motivi famigliari. Minimo anticipo ¿ 150.000 (4415). www.acommsas.it - 011.5621198. TABACCHERIA in Chieri, arredata e attrezzata, ideale 2 addetti, cedesi dopo lunga gestione per pensionamento (4423) www.acommsas.it - 011.5621198. LAVORO OFFERTE Personale pubblici esercizi COMMESSA/O full/part-time, esperienza abbigliamento irmato uomo / donna, per negozio Moncalieri. 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La procura chiede e ottiene il sequestro di beni per oltre 100 milioni di euro. Ora quei beni, da appartamenti a ville, terreni, autorimesse, esercizi commerciali, almeno in gran parte, sono ancora nella disponibilità dei mafiosi o dei soggetti a loro ricon- IMMOBILIARE VENDITA Liguria Torino citta’ ALASSIO centralissimo, due camere, cucina, angolo cottura, bagno. Pezzo interessante. Classe G - Ipe 136,70. De Toma 011.5621875. ATTICO adiacente piazza Carlo Alberto mq 200 oltre ampio terrazzo 2 box casa splendida. Bozzo Massenz 011.8124144 339.7970620. CENTRALISSIMI unico stabile, appartamenti mq 160 / 180 / 220 da ristrutturare. Prezzo interessante. Luciana Vola 011.8159079. COLLINA San Vito, villa mq 450 con splendida vista. Giardino mq 7.500. Luciana Vola 011.8159079. CORSO GALILEO FERRARIS panoramico appartamento mq 315, ristrutturazione alto livello, box, trattative riservate. Tel. 334.8103518. 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Tel. 345.8665766. lecitano iniziative per trovare risposte al problema di una confisca di beni che non viene applicata fino in fondo. In molti comuni della Calabria accade che le amministrazioni comunali non sono in grado di gestire i beni sequestrati. Questo rappresenta una doppia sconfitta per lo Stato. Perché il mafioso che non abbandona la casa o l’azienda diventa il vincitore di una sfida lanciata dallo Stato che si è trasformata in un boomerang. ALBISSOLA vendo direttamente nuovi bi - trilocali, terrazza, giardino, parcheggio privato, initure accurate, classe A, accollo mutuo ino 70%. Tel. 347.9710387. LOANO Occasione! 100 metri mare, bilocale ristrutturato con due balconi e cantina. Termoautonomo. € 189.000. Classe G - 123,79 kWh/m2 anno. Fondocasa Loano Tel. 019.675513 [email protected] PIETRA LIGURE 50 mt mare, bellissimi bilocali ristrutturati ed arredati con balconata e vista mare! A partire da € 195.000 Soluzione Casa Cell. 348.7166339. 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Ieri Fincantieri ha consegnato alla compagnia croceristica genovese la nuova ammiraglia della flotta: 132 mila tonnellate di stazza, lunga 306 metri, larga 37 metri e alta 60, 1.862 cabine per 4.957 passeggeri, 1.253 uomini di equipaggio, un investimento di 550 milioni di euro. «Il meglio del meglio del made in Italy», ha commentato con orgoglio l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono. Un progetto che ha coinvolto mille lavoratori nel cantiere di Marghera, più altri 2.500 nell’indotto, e 400 fornitori, la maggior parte dei quali sono aziende italiane. Diadema è la dodicesima nave costruita da Fincantieri per Costa, con una spesa totale di oltre 5 miliardi. La nuova ammiraglia, affidata alle esperte mani del comandante Massimo Garbarino, nei piani di Costa sarà l’ambasciatrice di quanto l’Italia offre in termini di stile di vita, intrattenimento, gastronomia e ospitalità. Il battesimo avverrà il 7 novembre a Genova, ma già l’ad di Costa, il tedesco Michael Thamm, guar- 4.957 passeggeri LUCA ZENNARO/ANSA «Diadema», consegnata da Fincantieri, sarà varata il 7 novembre a Genova da ai nuovi obiettivi della compagnia controllata dal colosso Usa Carnival: una nuova possibile nave da ordinare e lo sviluppo del mercato cinese in partnership con la stessa Fincantieri e con la China State Shipbuilding Corporation. Bono è tornato sulle polemiche sollevate sulle presunte carenze costruttive della Concordia denunciate da alcune inchieste giornalistiche. «Le navi le facciamo sicure, a prova Schettino. Ci sono situazioni sfortunate che sono state accompagnate da scandalismo mediatico. La buonafede, capacità e professionalità nell’affrontare i nostri business, però, ci devono essere riconosciu- MILANO Nuovo accordo tra Telecom e Fintech sulla vendita di Telecom Argentina. Per chiudere l’affare - e avere il via libera dell’Antitrust - David Martinez avrà ora due anni e mezzo di tempo. Ma il gruppo guidato da Marco Patuano si tutela da un possibile nulla di fatto con un pegno su un bond da 600,6 milioni di dollari che verrà sottoscritto dalla finanziaria di David Martinez. Se poi tutto andrà male, al termine di ulteriori 30 mesi (in tutto 5 anni), Fintech dovrà pagare una penale di 175 milioni di euro. Il prezzo degli asset argentini di Telecom è stato confermato in 960 milioni di dollari: 113,7 milioni sono già stati versati a Telecom a novembre 2013. Altri 125,7 milioni saranno pagati da Fintech entro fine ottobre in cambio del 17% di Sofora, la holding cui fa capo la compagnia telefonica sudamericana. Nel giro di due anni e mezzo passerà poi di mano il 51% di Sofora per 550,6 milioni, sempre che arrivi l’ok della Secretaria de Comunicacions. Per arrivare ai 960 milioni mancano infine all’appello 80 milioni, che verranno corrisposti in un momento successivo al trasferi[R. E.] mento del 51%. te. L’esempio è questa nave che città deve essere protetta. Anè il meglio del meglio e l’orgo- che la Diadema potrà passare glio della nostra industria». La- per Venezia, questo perché le conico sull’argomento Thamm: restrizioni sul transito a S. «Questa nave è la più moderna Marco entreranno in vigore nel per la cantieristica mondiale e 2015. Sono sicuro che l’Italia e ha in tutte le sue componenti il la città di Venezia troveranno meglio del alternative meglio, LA POLEMICA al transito compresa, queste Bono, ad di Fincantieri: di quindi, la sinavi». Bono «Le nostre navi sono sicure i n t a n t o curezza». E in tema questa è a prova di Schettino» guarda alla di sicurezza, crescita di il ceo di Costa ha affrontato an- Fincantieri. Ieri non ha voluto che il controverso tema dell’at- commentare un possibile intetraversamento del bacino di resse del gruppo nei confronti San Marco da parte delle gran- di Stx France, cantiere di Saint di navi da crociera. «Non vo- Nazaire controllato dai coreani gliamo danneggiare Venezia, e partecipato dallo stato franperché è un bene mondiale e la cese. Ma non ha neppure nega- to un possibile interesse, anzi. Anche l’operazione in Cina va in quella direzione. «L’accordo con la Cina è per costruire navi lì», ma per i cinesi ha spiegato. «La presenza di Fincantieri è dovuta al fatto che loro non sono in grado di costruire navi, noi le faremo, senza trasferire il nostro know how. Sappiamo che se i cinesi vogliono costruire navi, tra 10 anni le faranno. Essere su quel mercato è un vantaggio, significa stare un passo avanti agli altri». Da parte sua, Thamm ha aggiunto: «Con le nostre navi abbiamo cominciato per primi a fare crociere in Cina e siamo il leader in quel Paese con il 50% del mercato». In breve 30 MESI PER VENDERE Telecom, nuovo accordo con Fintech sull’Argentina «Diadema » ha 1862 cabine per quasi 5mila passeggeri Gli uomini dell’equipaggio sono 1253 Sulla A1 all’altezza di Roma Schianto in autostrada muoiono in sei 1 Tragico schianto ieri alle 5.30 sulla A1 all’altezza di San Cesareo, non lontano da Roma. Un pulmino ha tamponato un camioncino fermo sulla corsia di marcia ed è uscito di strada. Morti sei degli otto romeni sul minibus; un’intera famiglia, oltre a un ragazzo e due donne. Tra loro una bimba di un anno e tre mesi. Feriti gli altri due, come i due adulti e i 4 bambini, tutti marocchini sul mezzo tamponato. Il Lotto ConcorsoN.128-Sabato25ottobre2014 Bari 16 10 52 12 26 Cagliari 38 1 80 79 25 Firenze 81 42 86 85 17 Genova 22 75 5 54 31 Milano 16 89 48 22 26 Napoli 60 11 49 5 69 Palermo 40 89 10 64 49 Roma 27 64 33 32 85 Torino 43 90 55 9 72 Venezia 31 57 23 10 73 Nazionale 86 7 31 28 60 SUPERENALOTTO Combinazione vincente 8 28 44 numerojolly 80 57 85 88 superstar 33 MONTEPREMI 1.788.822,02 € JACKPOT 34.362.826,30 € Nessun 6 Nessun 5 + Ai 10 con punti 5 26.832,33 € Agli 889 con punti 4 303,54 € Ai 33556 con punti 3 16,03 € 10 e LOTTO Numeri vincenti 1 10 11 16 22 27 31 38 40 42 43 52 57 60 64 75 80 81 89 90 Questi e molti altri avvisi li puoi trovare anche su internet Consulta i siti www.legaleentieaste.it - www.lastampa.it AGNESE MORO Quando il carcere punisce anche gli innocenti L unedì a Parma è stato presentato il video “Fuga d’affetto” (durata 30 minuti), frutto del progetto “Fare cinema in carcere… libera la bellezza”. L’argomento affrontato è molto importante: il modo con cui è organizzato il carcere punisce chi è stato condannato per aver commesso un reato e i suoi familiari, assolutamente innocenti. Dieci minuti di telefonata a settimana e sei ore di colloquio al mese, infatti, sono una terribile riduzione dei rapporti affettivi, che ferisce coloro che sono dentro, ma anche coloro che sono fuori. Creando situazioni di dolore e di disperazione che mettono duramente alla prova la famiglia e la resistenza dei singoli. La particolarità di “Fuga d’affetto” sta certamente nel tema, ma anche nel modo in cui è stato realizzato. Il progetto, infatti, nasce dalla collaborazione di una serie di realtà, ognuna delle quali ha giocato un ruolo importante. Il soggetto e la sceneggiatura sono opera dei detenuti delle sezioni Alta Sicurezza 1 e 3 degli Istituti Penitenziari di Parma - direttore Mario Antonio Galati - partecipanti al Laboratorio: Antonio Di Girgenti, Giovanni Mafrica, Domenico Ferraioli, Roberto Reitano, Romeo Antonio, Gianfranco Ruà, Antonio Albanese, Ciro Puccinelli, Giuseppe Piscopo, Andrea Gangitano, Giovanni Marco Avarello, Ciro Stolder. Responsabile del progetto è Giuseppe La Pietra della Cooperativa sociale Sirio (www.siiocoop.it), fondata da Mario Tommasini (presiedente Patrizia Bonardi), impegnata da un trentennio per l’inserimento lavorativo dei detenuti. Gli studenti del liceo artistico Paolo Toschi, anche loro coinvolti nel Laboratorio, si sono occupati delle riprese, della regia e hanno interpretato molti importanti ruoli. Il progetto è stato coordinato da Michele Gennari e Mario Ponzi del liceo Toschi e dell’Associazione culturale Kinoki. Ha sostenuto il progetto la Fondazione Mario Tommasini; il patrocinio è della Provincia di Parma. Le musiche che accompagnano il racconto sono del Kabaré Voltaire e dei 99 Posse. La bella copertina è di Silvia De Rosa. Il carcere e suoi bravi operatori, i detenuti, la scuola, gli studenti, l’associazionismo, gli artisti, impegnati per migliorare insieme la nostra società e per aiutarci a riflettere. Ad esempio su che giustizia sia quella che impone a colpevoli e innocenti di pagare un prezzo così pesante. E disumano. Troppo importante. Ci torneremo. 12 45 67 18 LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 Domenica con Alain Elkann che avrebbero voluto o scrittori non hanno espresso quel che pensavano». Lei lavora molto? «Sì, c’è un detto che mi piace molto: crea come un Dio, sii generoso come un re e lavora come uno schiavo. Il lavoro è importante, non si può raggiungere una vera professionalità senza fatica, non bastano il talento e la voglia, bisogna fare. Sbagliare è importantissimo. Ho imparato di più dai miei fiaschi che dai miei successi». Lei è un solitario? «Sono solitario ma amo frequentare altri fotografi amici, sono aperto all’incontro: per esempio vedo sempre Peter Lindberg, Snowdon». Perché vive a Parigi? «Ci sono arrivato per caso tanti anni fa, per un provinciale italiano era un mito. Adesso guardo la Tour Eiffel dal mio balcone fumando un sigaro e penso che è una grande città. Per la moda è il centro del mondo: le grandi sfilate, i grandi creatori sono qui». Mi racconta un fiasco? E il suo primo successo? Lei voleva diventare un fotografo di moda fin dall’inizio? «Quando a 17 anni ho fatto la mia prima stampa nella cantina di casa a Ravenna. Era una camera oscura molto precaria e ne è venuta fuori una stampa alle cinque di mattina, mi sono addormentato così fiero di me». «No, la moda mi ha preso per caso, avevo amici che lavoravano in quel mondo: sono diventato un fotografo di moda senza veramente averlo scelto, è la mia stella che mi ha portato lì». E i ritratti? «È una bella vita perché la fotografia è un modo di esprimersi, un linguaggio universale che non ha bisogno di traduzione o interpreti, facile da capire per tutti, quasi primitivo». È cambiato qualcosa negli anni? C’è molta concorrenza? «Ne ho fatti tanti, tutte le mie foto sono un po’ un ritratto e sempre con qualcosa di autobiografico. Tutto il mio lavoro è autobiografico». «Una volta molto meno. Adesso, con le nuove tecniche, i telefoni, le macchine digitali tutti si sentono fotografi ma non è così. La fotografia è un vero linguaggio e ci sono tanti analfabeti». Anche le donne meravigliose? «Sono fortunato di aver fotografato donne bellissime. La bellezza è un mistero, non cerco mai di dare definizioni razionali a quel che faccio, c’è un mondo intoccabile, imponderabile». Qualche donna in particolare? «Ho incontrato tante muse e donne splendide: penso a Inès de la Fressange, Lucie de la Falaise, Kate Moss, Saskia, Natalia Vodianova. Su di lei sto facendo un libro, l’ho fotografata molto, ha una bellezza particolare». «Qualcosa cambia sempre: la vita è un work in progress. Per me non c’e differenza tra vita privata e lavoro, Si innamora mai delle sue modelle? quando sei fotografo lo sei sempre, «Di una mi sono innamorato, Letizia. vita e professione L’ho sposata e abbiasono unite». LA TECNOLOGIA NON BASTA mo avuto tre figli. Ma sempre un amore Lei ha sempre la «Oggi tutti scattano c’è platonico tra fotomacchina al colma creare immagini grafo e modella. Ogni lo? è un vero linguaggio» fotografia è un mo«No, non sono uno di quei fotografi mento d’amore, di che hanno paura di perdere lo scatto seduzione, anche senza l’amplesso». della vita. Ne ho persi tanti! Forse Fotografa anche gli uomini? ogni fotografo dovrebbe scrivere un «Certo, per esempio Sting: c’è uno libro sulle sue foto non scattate. Ma scambio. Come insegna Nadar non binon ho rimpianti, sono immagini ri- sogna mai fermarsi alla superficie, bimaste nel ricordo e va bene così. Tan- sogna scavare». ti pittori non hanno dipinto tutto quel E tra i fotografi che stima di più? Società .19 «Ho conosciuto bene Irving Penn, Richard Avedon, Helmut Newton, Robert Frank. Tutti hanno bisogno di maestri». «Ne ho avuti tanti. Ricordo un viaggio a Lanzarote nelle Canarie, sono tornato senza una foto, ero paralizzato dall’ambiente, dalla luce. Succede». Paolo Roversi, lei fa il fotografo da mezzo secolo esatto, da quando a 17 anni i suoi le regalarono una macchina. Com’è la vita di un fotografo? . Come ci si difende? SHARIFULIN VALERY/ITAR-TASS/CORBIS Paolo Roversi Fotografo “Lamiaricetta? Talento,fatica etantisbagli” «È un problema molto delicato. C’è una circolazione di immagini illimitata, impressionante, non c’è spirito critico ma molta confusione. Vedremo cosa succederà. Io continuo a fare il mio lavoro senza tradire me stesso». Si sente invecchiato? «Certo, ma non ho mai pensato di andare in pensione finché mi diverto. Domani giro un film per il nuovo profumo di Azzedine Alaïa e la cosa mi eccita: non vedo l’ora che sia domattina per cercare di creare qualcosa di bello». Il mondo della moda è una famiglia? «Sì, si lavora insieme ci si lascia ci si ritrova, c’è un rispetto reciproco malgrado le gelosie e le rivalità». E i rapporti con i giornali? «Ho un ottimo rapporto, purtroppo i giornali oggi hanno la vita dura ma io difendo sempre la carta, è più valida, più emozionante». Cambierebbe mai lavoro? «No, ormai mi ci sono affezionato. In questa vita non cambio più. Nella prossima, vedremo... Credo nella reincarnazione». 12345678 AB 2CC2DE4 AF LA STAMPA AF LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 L’apertura Il comprensorio delle Olimpiadi invernali di Torino 2006 riapre il 6 dicembre con le sue 212 piste servite da 72 impianti AMEDEO MACAGNO N MONTAGNA www.lastampa.it/montagna . Società .21 Internazionale Da Sestrière a Montgenèvre il circuito offre 400 km di piste, 70 rifugi, 170 alberghi e 20 scuole di sci e snowboard Una galassia di novità in arrivo sulla Vialattea el segno del rinnovamento con un alleato d’Oltralpe. La Vialattea, il comprensorio piemontese delle montagne olimpiche di Torino 2006, con le sue 212 piste servite da 72 impianti tra le località di Sestrière, Pragelato, Sauze d’Oulx, Oulx, CesanaSan Sicario, Clavière e Montgenèvre, presenta la stagione 2014/2015 (apertura prevista il 6 dicembre) con una maggiore internazionalizzazione del suo «domaine skiable», grazie a una nuova pista in quota che collega l’Italia alla località francese di Montgenèvre. «Un intervento importante - annuncia la Sestrières Spa (società che gestisce la Vialattea) - perché valorizza l’intera area sciistica di confine, con l’obiettivo di rendere l’ingresso sulle piste delle Hautes Alpes francesi sempre più facile e sicuro». Un nuovo collegamento che fa crescere quel gemellaggio tra la Sestrières spa con Montgenèvre che dura da molto tempo, ma che da quest’anno diventa più importante. Non solo con lo scopo di potenziare l’area sciabile del Col Saurel-Colletto Verde, che fa da spartiacque tra Italia e Francia, ma anche per competere al meglio sul mercato internazionale del turismo invernale a livello di servizi, ricettività e dopo sci. Infatti da quest’anno proprio Montgenèvre offre un nuovo centro benessere di 3600 metri quadrati con area ludica, piscine con acqua dolce e salata, sauna, hamman, area relax con aromaterapia e tanto altro. Un grande centro che si chiama «Durancia» affacciato sulle piste, che va ad aggiungersi alle Spa situate nel resto della Vialattea. Un comprensorio internazionale quindi, con oltre 400 km di piste, 70 rifugi-risto- entro il 10 novembre. Per ciò che riranti in quota, 170 strutture ricettive guarda la promozione e le manifestae oltre 20 scuole di sci e snowboard. zioni sportive, anche quest’anno non Le altre novità tecniche, oltre al nuo- mancano le novità. Prima fra tutte la vo collegamento con la Francia, ri- sponsorizzazione degli atleti nazionaguardano alcune piste a Sestriere in li di sci alpino Francesca e Matteo zona Banchetta-Anfiteatro e una di- Marsaglia, fratelli romani d’origine, scesa sopra Sauze d’Oulx, con tanto ma piemontesi d’adozione, porterandi stadio di allenamento per gli sci no in giro per il mondo il marchio Viaclub, dedicato allattea, mentre tra le l’ex olimpionico QUALITÀ/PREZZO competizioni interdegli anni 70 Piero Il giornaliero resta invariato nazionali, oltre alGros, nativo di l’annuncio della prea 36 euro, che salgono a 47 senza di Sestriere queste montagne. con l’estensione in Francia nei futuri calendari E poi ancora: una pista di colledi Coppa del Mondo gamento dalla zona bassa del monte 2016, quest’inverno la Vialattea ospiFraiteve sino a Sestriere Borgata, terà la Coppa del Mondo Master, che nonché la ricollocazione di due seg- aprirà la stagione il 13 e14 dicembre, e giovie. Invariato il prezzo dello ski- le Fis Police Ski, che porterà a Sepass giornaliero a 36 euro (35 con ac- striere tantissimi atleti provenienti da quisto online e 47 con estensione in tutto il mondo sino al classico «Uovo Francia) e dello stagionale, 750 euro d’Oro» la gara internazionale riserva(700 per i clienti da più di tre anni), ta ai giovani sciatori tra 6 e 16 anni che rispetto alla stagione, con acquisto ad aprile chiuderà la stagione. Un tracciato in quota e il collegamento più facile con la Francia Un’estate di lavoro Qui sopra, due immagini dei lavori estivi compiuti nel comprensorio Vialattea (zona Col Saurel-Colletto Verde) negli scorsi mesi; a sinistra, un’immagine della scorsa stagione Il presidente di Sestrières Spa “La strategia: piste e alleanze che attraversano il confine” da località a località, da un rifugio all’altro, in una lunga gita turistica con gli sci ai piedi». Giovanni Brasso è presidente della Sestrières spa. Quanto è importante il collegamento con la Francia? «Il collegamento con Montgenèvre attraverso la nuova pista numero 100 che dai 2.800 metri del Colletto Verde porta gli sciatori alla partenza della seggiovia Gimond e poi ai 1.800 metri di Montgenèvre, oltre a dare al comprensorio il suo blasone di internazionalità è necessario alla nostra strategia. Vogliamo soddisfare la clientela di oggi, che non si accontenta più di sciare avanti e indietro su poche piste ma vuole spaziare da una vallata all’altra, Giovanni Brasso Anche le altre novità hanno l’obbiettivo di rafforzare i collegamenti tra le tante aree sciabili? «Assolutamente sì. Credo che questa sia anche la politica che tutti i grandi comprensori sciistici stanno adottando. Noi in Vialattea lo stiamo facendo con una gestione estremamente oculata. Anche per questo sono molto importanti le alleanze come quella con i cugini d’Oltralpe di Montgenèvre». Quali sono i risultati ottenuti? «Direi ottimi. Abbiamo il 40% in più di domande sulle settimane bianche rispetto all’anno scorso. Poi abbiamo chiuso positivamente quella che io chiamo la prima fase del riassetto aziendale che significa la razionalizzazione di piste e impianti. Oserei dire che la Vialattea ha cambiato faccia grazie a una migliore fruibilità del comprensorio con nuove piste e un migliore posizionamento degli impianti. Il tutto per sciatori di ogni livello tecnico: dai principianti sino ai provetti». E gli obiettivi di fine stagione? «Beh, con l’aspettativa che un maggior numero di clienti intendono venire a sciare da noi direi più che favorevoli. Cercheremo di superare i 13 milioni di passaggi dell’anno scorso e i 32 milioni di euro di fatturato del 2013». [AME. MAC.] 22 .Agricoltura STAMPA .LA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 E l’import vola Latte, un’azienda su 4 pronta a chiudere dopo la fine delle quote 37 Sostiene Slow Food per cento PIERO SARDO È la percentuale di aziende del sondaggio che è pronta a fare investimenti per ingrandire la produzione 20 Il km zero e l’etica degli acquisti i miliardi È il fatturato del settore lattiero-caseario italiano, la metà serve per produrre formaggi Dop Alla fiera di Cremona è stato presentato un sondaggio su 300 aziende, il 26% è praticamente certo di chiudere l’attività Agricoltura MAURIZIO TROPEANO TORINO Il D-Day si avvicina e gli allevatori italiani aspettano la fine del sistema delle quote latte tra qualche luce - il 37% di un campione di 300 interviste - si dice pronto ad aumentare la produzione e molte ombre: 1 su 4 è praticamente certo di abbandonare l’attività in tempi brevi. Il motivo? Non ci sono eredi (41%) ma una burocrazia che stritola (31%) senza dimenticare l’insufficiente redditività (19%). Il sondaggio - realizzato dal centro ricerche di produzioni animali e dall’Ismea - è stato presentato in occasione dell’edizione numero 69 delle fiere zootecniche internazionali di Cremona. Secondo i ricercatori a «scegliere di aumentare la produzione sono soprattutto le realtà di medio-grandi dimensioni, per le quali il potenziale di crescita stimato si aggira intorno al 10%». E lo fanno nonostante «il prezzo del latte italiano con ogni probabilità non saprà rivelarsi competitivo». Del resto Ismea ha messo in evidenza come anche nel terzo trimestre del 2014 prosegua il calo dei prezzi per i prodotti lattiero caseari che perdono il 3,7 per cen- & Italia Europa A CURA DI Marco Zatterin Vino Una vendemmia magra 1 La vendemmia non porta buone notizie per i produttori europei. Il calo è importante: meno 9,9% sull’anno precedente; solo 157,7 milioni di ettolitri. L’Italia, con 41 milioni di ettolitri si posiziona al secondo posto dopo la Francia (45), incalzata dalla Spagna (40,8). Più distanti Germania (9,4), Portogallo (5,9) e Romania (4). Secondo Confagricoltura, la situazione è nel complesso difficile: il calo al Nord è stato in media del 15% con punte fino al 40% in Puglia. to rispetto ai tre mesi precedenti e lo 0,7 annuo. La fine del sistema quotelatte rischia di aggravare questa situazione. Secondo i ricercatori dall’anno prossimo la produzione di latte in Europa si concentrerà soprattutto nell’area nord-occidentale, con l’Irlanda sicura protagonista. L’Italia, invece, rischia seriamente di perdere posizioni. Del resto il tasso di crescita previsto per le aziende irlandesi è tra il 30/35% e quelle tedesche al 15%. Per il 2015 negli stati del Nord Ovest si attende «un incremento pari a 10 milioni di tonnellate, tanto quanto l’intera produzione annua italiana». E quasi certamente quel «surplus di latte» è destinato a riversarsi soprattutto nella zona mediterranea, «in particolare in Spagna, Grecia e Italia». La deficitaria situazione italiana è dovuta essenzialmente ai proibitivi costi di produzione: su un campione di 33 aziende il Centro Ricerche Produzioni Animali ha calcolato un costo totale medio di 55 euro al quintale. Un valore troppo alto per consentire una sufficiente marginalità. La conseguenza, secondo i ricercatori è «il concreto rischio di chiusura delle aziende in un prossimo futuro». Senza dimenticare che in Italia non è stato creato un numero adeguato di OP e non si è provveduto ad affrontare concretamente il tema dell’interprofessione. Per i produttori italiani un qualche spiraglio potrebbe aprirsi grazie alla costante crescita di domanda globale di latte: «Sia in Africa che in Cina nei prossimi dieci anni la richiesta di latte scremato in polvere aumenterà del 50%», spiegano i ricercatori Ismea. In questo scenario, però, molti players internazionali si sono attrezzati con tempismo, tanto che l’offerta mondiale «crescerà di 180 milioni di tonnellate da qui al 2023» con l’India probabilmente destinata a diventare leader assoluta anche grazie ad un «incremento della produzione del 51%». Sullo sfondo restano comunque dei problemi da risolvere perchè «anche i Paesi più intraprendenti e favoriti dai bassi costi produttivi non sono, comunque, esenti da rischi». Secondo i ricercatori le incognite maggiori sono rappresentate dalla volatilità dei prezzi, la discontinuità del mercato, oltre all’instabilità politica di numerose piazze d’esportazione. Il ministro “Pronto un piano per gestire le crisi” L’Italia ha presentato all’Unione Europea un piano in cinque punti per evitare che la fine del regime delle quote latte metta in difficoltà un settore strategico che vale 20 miliardi. Nei giorni scorsi il ministro delle risorse agricole, Maurizio Martina, ha illustrato le proposte al nuovo commissario Ue all’Agricoltura Phil Hogan. Secondo il ministro è necessario migliorare gli strumenti di gestione delle crisi «come dimostrato anche dall’emergenza dell’embargo russo». E poi valorizzare la qualità nell’allevamento e nella produzione di latte con l’obiettivo di garantire prezzi migliori per gli allevatori. Il quarto punto riguarda l’educazione alimentare: «Abbiamo chiesto di far partire il programma Latte nelle scuole come da nuovo regolamento per educare già i piccoli al consumo di questo prodotto». Infine è strategico «spingere sulla ricerca per il miglioramento della qualità del latte e il rendimento in formaggi soprattutto Dop». E poi c’è anche un fronte interno. Tre le priorità: favorire l’aggregazione delle imprese, tagliare burocrazia inutile e intervenire per dare ai giovani delle concrete possibilità. [M.TR.] Formaggi Ogm A Palazzo Spada a Roma esiste un gioiello artistico poco noto, la falsa prospettiva del Borromini. Se ci si colloca ad una certa distanza, si ammira un lungo maestoso corridoio con archi e colonne in perfetto stile rinascimentale. Avvicinandosi, il lungo corridoio si riduce, rivela la sua dimensione: un angusto spazio di pochi metri quadrati. Il virtuosismo borrominiano mi viene in mente a proposito del famoso-famigerato chilometro zero, il claim di successo riferito a una modalità di consumo che privilegia i prodotti nati nelle immediate vicinanze di chi li acquista. Da qualche anno sono cresciuti a dismisura i bar, i ristoranti, gli esercizi commerciali, insegne della grande distribuzione, che ostentano con orgoglio lo slogan; e crescono i consumatori che cercano esattamente quei prodotti. Non è forse quello che andiamo predicando da anni, privilegiare i consumi locali, accorciare le filiere e retribuire meglio agricoltori e artigiani? Qui scatta la falsa prospettiva: quella che appare una strada maestra è in realtà un viottolo irto di ostacoli. Comprare sull’uscio di casa vuol dire bandire tutto ciò che arriva da fuori della cinta daziaria? Vuol dire privarsi del caffè, del cioccolato, delle banane, dello zucchero di canna? Vuol dire non mangiare, al nord, arance e mandarini? Certo che no. Allora perché continuare ad usare una definizione fuorviante, illusoria? Diciamolo chiaramente una volta per tutte: il chilometro zero non esiste. E non esiste perché il mercato non può reggersi sul localismo esasperato e sull’autarchia assoluta. Viviamo una società mercantile, ci piaccia o meno. Vale invece concepire uno stile di vita che privilegi il più possibile i prodotti di territorio, vale cioè come stimolo etico. Deve essere l’etica a guidare i nostri acquisti e non la geografia. O per lo meno, non solo la geografia. Sanzioni Pirati in azione Non si avanza Un conto da 4 milioni 1 Attaccano i pirati della tavo- 1 Questione di pochi giorni, 1 Ecco la bolletta russa, il prez- la, sempre più attivi oltretutto. Il Consorzio Grana Padano denuncia «un aumento dei falsi, delle imitazioni e dell’utilizzo indebito del nostro nome e del nostro marchio che produce un danno complessivo annuo, solo per noi, di circa 1 miliardo di euro: 700 milioni all’estero e 300 milioni in Italia». I truffatori del formaggio colpiscono con creatività. Nei giorni corsi è stata scoperta una vendita di falso Asiago sul sito di aste online Ebay. Immediato lo stop. ma il segnale è importante. Non é prevista nessuna autorizzazione per la messa sul mercato nell’Ue di nuovi Ogm da parte della Commissione europea di José Manuel Barroso che scade a fine mese. Ci sono richieste sul tavolo per otto nuove varietà di grano geneticamente modificato per l’import, e la trasformazione di mangimi in quanto - dicono i proponenti - si tratta di Ogm «che sono scientificamente sicuri». Dibattito acceso. Palla passata al nuovo esecutivo. zo della politica europea per la tutela della sovranità ucraina. All’Italia costa 3,98 milioni il nuovo divieto introdotto da Mosca sull’import di farine animali, grassi di bovini, suini e pollame, e altri derivati di bovini e suini provenienti dall’Ue. Le perdite riguardano i primi 8 mesi del 2014 in quanto le vendite di questi prodotti alla Russia hanno conosciuto un forte incremento rispetto al 2013, forse anche per lo stop allo scambio di suini e derivati. LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 . Tempo Libero .23 Giochi a cura di Parole incrociate [Rocchi] ORIZZONTALI: 1. Una parola del poker - 3. Mescolanza - 9. Si dice obiettando - 10. Relativo alla carta catastale - 16. Simbolo dell’ettaro - 17. Documento che autorizza a guidare - 18. Simbolo del cerio - 19. Colorati in modo tenue - 20. Il nome della Herzigova - 22. Scambio di merci - 23. Città della Linguadoca - 26. Lunatico - 28. Uno pseudonimo di Teofilo Folengo - 29. Il centro di Boston - 30. Filtrati - 31. Il librettista di «Aida» 33. La pelle umana - 35. Il nome di Clapton - 36. Relativi al musicista de «La gazza ladra» - 37. Radar sottomarino - 38. Musicò il famoso «Bolero» - 40. Eretici che predicavano l’imminente ritorno di Cristo - 41. Un radicale chimico - 42. Trattare con palese disprezzo - 44. Iniz. di Olmi - 45. Può far sbuffare il ciclista - 46. La mamma dei cugini - 47. Margini di aiuole abbelliti da piante ornamentali nane - 48. Estremi di pool - 49. Il consigliere di Augusto protettore di poeti e artisti - 51. Le gemelle della casa - 52. Feo scrittore toscano del Quattrocento - 53. Danzatrice - 55. Sigla di Terni 56. La zona di Palau e Olbia - 57. La regione di Bolzano - 58. Subscriber Identity Module - 59. Pamela attrice - 61. In fondo ai corridoi - 62. La cantante di «The Power of Love» - 63. Sol e si - 64. Il nome del compositore Morricone - 65. Stravizio 66. Gruppo delle Alpi Retiche. [Ala] IL BIANCO MUOVE E VINCE 8 Sudoku 4 5 9 9 2 7 5 2 3 4 3 8 5 4 8 8 1 5 5 Scacchi 1 2 9 1 6 3 16 4 5 6 7 8 10 0 0 17 18 19 22 26 9 0 0 0 0 27 28 30 0 0 31 32 11 12 0 0 0 23 24 25 29 0 33 37 40 41 0 43 44 0 46 47 0 51 52 0 45 0 0 0 48 49 50 0 0 53 54 55 0 0 56 57 0 0 59 60 0 58 0 61 62 64 63 0 0 0 65 0 0 66 0 0 In Italia non si può andare in un circolo a passarsi una serata con un torneino da 20 euro... ma nello stesso circolo si possono giocare migliaia di euro online e magari ci si può rovinare con le slot machines. Gestione acuta e lungimirante! A proposito del cash online a quote alte ecco una interessante mano che il pro Christian Favale ha raccontato a «Poker Sportivo». Per un giocatore occasionale è incredibile. Bui 5-10, cinque giocatori al tavolo e Favale di bottone con uno stack di 2.085 apre a 30 con A -5 ; chiama solo lo SB con uno stack di 1.192. Al flop J -8 -A , check check: confessate, voi avreste puntato... e anche io! Al turn 9 . Wow. Bet 45 dell'avversario e Favale si limita a chiamare, anche qui il rilancio non sarebbe stato un errore. Al river arriva un ininfluente 5 : bet 85, rilancio di Favale a 315 e all in avversario. Chi non avrebbe visto con colore all'Asso senza coppie in tavola? Beh, Favale è passato senza troppe esitazioni e ha avuto ragione perché poi l'avversario gli ha confessato di avere avuto Q -10 . Bravo Favale, nella soluzione il suo thinking process, cioè il ragionamento che ha guidato la sua decisione. Però preparatevi a un linguaggio iper-tecnico, così parlano i pokeristi! avversario 1. bet 85 3. raise all in 1.117 2. raise 315 4. fold D Favale TM Ruzzle Cercate parole del maggior valore possibile (noi ne abbiamo trovate una trentina, alcune inconsuete, sopra i 65 punti). Cercate parole che contengano il gruppo “one” (noi 7). Cercate anche capoluoghi di provincia italiani (noi 7). Il gioco consiste nel 2P 3L 2L 2 1 5 2 formare parole attraversando caselle contigue (anche diagonalmente); in una 3L 1 1 1 8 parola ogni lettera può essere usata una sola 3P volta. Si possono 1 2 8 3 coniugare i verbi. Punteggio: sommare i valori di ogni lettera 2P 2 1 1 1 tenendo conto delle caselle bonus e aggiungere poi 5 punti per ogni lettera oltre alla parola x2 parola x3 quarta. Esempio: NERVI=(3+1+2+5x3+1)x lettera x2 lettera x3 2+5=49. Texas hold'em [De Toffoli] La mano descritta nel testo SB Ogni riga e ogni colonna deve contenere i numeri da 1 a 6. All’interno di ogni settore sono indicati il risultato da ottenere e il segno aritmetico col quale combinare i numeri inseriti per ottenerlo. Nello stesso settore i numeri possono ripetersi. Kendoku Rebus [9, 5] [Minigame] 10+ 1- 30x 1- 4: 15x 8+ 4+ 34 0 0 42 21 0 0 39 15 0 36 38 14 0 35 0 13 20 0 Riflettori puntati su Grosseto dove dal 30 ottobre al 2 novembre è in programma il campionato Italiano per squadre di club Under 16, ospitato nella magnifica cornice del Centro Congressi “La Principina”; il torneo è un’importante rassegna del vivaio giovanile nazionale; nell’occasione, sabato 1 novembre si terrà la riunione nazionale degli Istruttori. Il sito per seguire le varie fasi della manifestazione è www.scacchigrosseto.it. Fino al 2 novembre sarà possibile seguire anche i progressi di Fabiano Caruana impegnato nella seconda prova del Grand Prix a Tashkent (Uzbekistan). Nella prima prova, a Baku, l’azzurro (4 vinte, 5 pari, 2 perse) ha ottenuto una bella ma sofferta vittoria, dividendo alla fine il primo posto alla pari con Gelfand. Ma poiché ben in cinque sono arrivati terzi ex aequo, il risultato ha fruttato a Caruana un consistente vantaggio nella speciale classifica a punti della manifestazione. ANITA GARA - ROMANOV Anche i settori di colore diverso devono contenere tutti i numeri da 1 a 9, senza ripetizioni. VERTICALI: 1. Scrisse «I racconti di Canterbury» 2. Iniz. di Asimov - 3. La vittima della Corday - 4. Il Bel Paese di Stoppani - 5. Fa seccare la gola - 6. Tritolo... in breve - 7. Il nome di Ughi - 8. Lo difende lo scacchista - 9. Pesci di mare dal muso appuntito - 10. Insetti e imbarcazioni - 11. Prolungamenti di cellule nervose - 12. Mitili... a Venezia - 13. La moglie di Fantozzi - 14. Il regista di «Malcolm X» - 15. Iniz. di Vittorini - 17. Isole del mar Cinese Meridionale - 18. Sono dette “piante barometro” - 19. Compose «Il paese dei campanelli» - 21. Parti di stami - 22. Lo Stato di La Paz - 23. Smettere - 24. “Balsamo” milanese - 25. Un veleno del tabacco - 27. Scrisse «Gli indifferenti» - 28. Fatti inspiegabili - 29. Pende dalla volta della grotta - 31. Colare... sudore - 32. Lo Stato di Tegucigalpa - 34. Con le decine e le centinaia - 37. Dea della luna - 39. Pubblicazione diffamatoria - 40. Era il leader dei Queen - 41. Grosso masso - 43. Razzola sull’aia - 45. Fiume lombardo - 46. Imperava in Russia - 48. Cortile a Barcellona - 49. Il ceto della borghesia - 50. Mercurio greco - 52. Isola dell’Indonesia - 53. Un diario in Internet - 54. Alan in «Il cavaliere della valle solitaria» - 56. Un liquore per il cocktail - 58. La nota più lunga - 59. Vino senza pari - 60. Iniz. di Bergman - 63. Consonanti in nota. 33- 2- 3+ 3: 18+ * * * 9+ 12x Le soluzioni saranno pubblicate su di martedì 28 ottobre 2014 24 .Lettere e Commenti STAMPA .LA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 Cuori allo specchio - La Stampa, via Paleocapa, 7 - 20121 Milano [email protected] www.lastampa.it/cuoriallospecchio/ Raccontateci il vostro Ognuno di noi ha vissuto almeno una volta l’esperienza - o avuto l’impressione - di sentirsi aiutato da una presenza, reale o invisibile, che qualcuno chiama angelo custode e altri coincidenza o fortuna. Chiamatela come volete ma per una volta, invece di lasciare spazio ai demoni quotidiani, parlateci dei vostri «angeli» e di quando e come, un po' inspiegabilmente, si sono resi utili... Scrivete i vostri racconti (meglio via mail), li pubblicheremo ogni domenica. i sentivano spari di fucile e colpi di mitraglia lungo le vie del paese, misti ad urla feroci che dilatavano occhi di terrore e ferite mortali sul limitare di giovani vite, spezzate. Avevo compiuto 6 anni, proprio in quell’8 ottobre 1944, ed ero sceso in cortile a giocare con figurine e biglie di terracotta, dopo aver fatto una ricca merenda a base di pane inzuppato d’acqua, arricchito da un’unghia di burro ed una spruzzata di cioccolato in polvere. Per noi ragazzini la guerra non aveva il volto cupo della paura, della sofferenza, delle privazioni, del pericolo sempre in agguato ad ogni angolo di strada e così neanche mi accorsi che, alle estremità del cortile, tedeschi e partigiani si stavano fronteggiando. Raffiche di proiettili mi fischiavano sulla testa, ma io, incuriosito, quasi mi divertivo là in mezzo. Fu un giovane soldato tedesco a rendersi conto del pericolo che correvo. Strisciando a carponi lungo i muri mi raggiunse, mi sollevò in aria e mi buttò sul ballatoio di casa, tra le braccia di mia madre che aveva assistito alla scena, terrorizzata. Gli spari, che nel frattempo si erano fermati da entrambe le postazioni, ripresero con maggiore violenza sino a tarda sera. Fu l’inizio di una lunga serie di misteriose circostanze, dove fu determinante l’intervento di un «Qualcuno» che mi ha «illuminato, custodito, retto e governato» nel corso della mia travagliata esi- Illustrazione di Stefania Manzi Massimo Gramellini e CUORI ALLO SPECCHIO presentano Il nostro caro Angelo S Quasi perdo il conto delle vite che mi ha salvato stenza, vissuta in continua simbiosi con un individuo di diversa specie. E allora come non ricordare, pochi anni dopo, quella sera di fine dicembre quando mia madre, dopo i furiosi insulti e le maledizioni di un cognato, fuggì dalla cucina e s’incamminò verso il Ponte Nuovo: cercava un’estrema soluzione agli ennesimi litigi, offese e umiliazioni, esasperata dopo anni di struggente solitudine e disperazione. Non fu mai accettata dai famigliari e dai conoscenti perché non era originaria del posto, ma proveniente da un paese vicino e quindi tacciata come forestiera! Le corsi dietro seguendo le orme nella neve e riuscii ad afferrala per la gonna, sul bordo della ringhiera, mentre stava per cadere nel torrente: troppo lo sforzo per un bambino, ma... Qualcuno mi venne in aiuto ed insieme la trascinammo a ter- ra. «Perdonami!» seppe solo dirmi mia madre, quasi in un soffio. Morì a soli cinquant’anni, divorata da un tumore al seno, tra indicibili sofferenze, affrontate senza mai un lamento e fu proprio il mio segreto amico ad accompagnarla serena fino all’ultimo respiro. Un respiro d’addio che arrivò solo dopo il mio arrivo a casa dall’ospedale. A 28 anni, sposato e con figlio appena nato, avevo subìto un grave intervento alla colonna vertebrale. Dopo la prima operazione non riuscita, cambiando clinica, ne subii un’altra e, conficcata nella spina dorsale, mi trovarono la punta di un ago da sutura, dimenticata in precedenza. Persi venti chili, ma non la speranza, e, guarito, ricominciai a risentire il soffio della vita, quella Voce consolatrice che poi mi spinse a perfezionare la mia vecchia passione per il teatro, FEDERICO TADDÌA E osse per me metterei sempre e solo le margherite, invece mi devo adeguare alla stagionalità e a quello che trovo realmente. Penso comunque che ogni petalo abbia qualcosa da dire». Ha il viso tondo, vivo e sorridente, e che d’istinto la fa assomigliare ad un girasole, uguale alla spilla che le chiude il poncho di lana sotto al quale nasconde una decina di fiori pronti per essere disseminati davanti a tombe di F come ETERNO LA STAMPA sconosciuti. Si chiama Laura, ha 27 anni, studentessa fuori sede da un paio d’anni, da quando ha lasciato Bari per vivere a Bologna e costruirsi un domani nel mondo delle arti visive. Ed è stato proprio sotto le Due Torri che il suo passato da Guerrilla gardening, ovvero da giardiniera metropolitana con all’attivo decine di blitz per curare con zappa e innaffiatoio angoli di verde pubblico incastonati tra rotonde, marciapiedi e parchi gioco trasandati, si è trasformato in un presente da LAURA CARASSAI 1 EDITRICE LA STAMPA SPA PRESIDENTE JOHN ELKANN AMMINISTRATORI LUCA CORDERO DI MONTEZEMOLO, JAS GAWRONSKI, ANTONIO MARIA MAROCCO, LODOVICO PASSERIN D’ENTRÈVES, DIEGO PISTONE, GIOVANNA RECCHI, LUIGI VANETTI DIRETTORE GENERALE LUIGI VANETTI CAPO DELLA REDAZIONE ROMANA ANDREA MALAGUTI ART DIRECTOR CYNTHIA SGARALLINO REDAZIONI GIANNI ARMAND-PILON ITALIA, ALBERTO SIMONI ESTERI, MARCO SODANO, GIANLUCA PAOLUCCI ECONOMIA E FINANZA, PIERO NEGRI SCAGLIONE SOCIETÀ, RAFFAELLA SILIPO SPETTACOLI, PAOLO BRUSORIO SPORT, GUIDO TIBERGA CRONACA DI TORINO Editrice La Stampa REDAZIONE AMMINISTRAZIONE TIPOGRAFIA 10126 Torino, via Lugaro 15, telefono 011.6568111, fax 011.655306; Roma, via Barberini 50, telefono 06.47661, fax 06.486039/06.484885; Milano, via Paleocapa 7, telefono 02.762181, fax 02.780049. 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(RESPONSABILE EDIZIONI PIEMONTE E VALLE D’AOSTA) Quotidiano fondato nel 1867 1 DIRETTORE RESPONSABILE MARIO CALABRESI VICEDIRETTORI MICHELE BRAMBILLA, MASSIMO GRAMELLINI, FRANCESCO MANACORDA (RESPONSABILE MILANO), LUCA UBALDESCHI REDATTORI CAPO CENTRALI FLAVIO CORAZZA, GUIDO BOFFO MARCO BARDAZZI (DIGITAL EDITOR) il cabaret, la commedia in piemontese, con miei testi e composizioni. Passai trent’anni spensierati facendo divertire un’infinità di persone. Lui fu presente a tutti gli spettacoli, sempre sorridente, quasi compiaciuto per le ispirazioni che mi aveva regalato; ma un giorno, nel dormiveglia di un mattino, si superò nella sua premurosa custodia: «Anche se non senti alcun male vai a fare una Tac all’addome» mi suggerì. Con me la salute fu sempre matrigna ed anche in questa circostanza non mi considerò figlio: cisti tumorale ad un rene, presa appena in tempo. Occorre sempre un rifugio, uno scrigno segreto per nascondere la depressione, l’incognita dei lunghi controlli, ma soprattutto dove riporre i più intimi pensieri, la voglia di rialzare lo sguardo. E ancora una volta quel Qualcuno mi venne in aiuto: «Trova conforto nella tua predisposizione allo scrivere, asseconda la curiosità, la fantasia» mi suggerì, e così, in questi ultimi 10 anni, sono riuscito a pubblicare tre volumi sulla storia locale con foto d’epoca e due libri di poesie, racconti, componimenti in lingua piemontese. Oggi sono qui, libero da impegni coi nipoti, sotto la toppia d’uva americana (purtroppo bianca e nera…), a leggere Francesco Manassero che parla del mio Toro, di Quagliarella, di Ventura, di avventure e sogni sempre belli e sofferti. Adesso però devo andare, mia moglie mi chiama: «Vieni che il caffè è pronto!». Lui mi segue come un’ombra, anche se, da Angelo indipendente, so che non rifiuterebbe un lemoncino napoletano e un bicerin torinese. GIUSEPPE GILARDINO Tra i mille lavori che fa per mantenersi gli studi e arrivare a fine mese, ha iniziato così a ritagliarsi un po’ di tempo per andare un paio di volte al mese a portare un fiore su queste tombe, come un folletto tra i corridoi del camposanto. «Non ho molti soldi, così per risparmiare passo dai fiorai a fine giornata e raccolgo gli scarti. Non mi spaventa la morte, mi terrorizza l’oblio: mi piace pensare che un fiore, anche un po’ sciupato ma donato con amore, sia un segno di eterno rispetto». STAMPA IN FACSIMILE: LA STAMPA, VIA GIORDANO BRUNO 84, TORINO LITOSUD SRL, VIA CARLO PESENTI 130, ROMA ETIS 2000, 8A STRADA, CATANIA, ZONA INDUSTRIALE RCS PRODUZIONI MILANO S.P.A., VIA ROSA LUXEMBURG 2 – PESSANO CON BORNAGO L’UNIONE SARDA S.P.A. – VIA OMODEO, 5 , ELMAS (CAGLIARI) ©2014 EDITRICE LA STAMPA S.P.A. REG. TRIB. DI TORINO N. 26 14/5/1948 CERTIFICATO ADS 7742 DEL 18/12/2013. LA TIRATURA DI SABATO 25 OTTOBRE 2014 È STATA DI 279.244 COPIE RESPONSABILE DEL TRATTAMENTO DEI DATI (D. LGS.196/2003): MARIO CALABRESI 1 TM REDAZIONE AMMINISTRAZIONE E TIPOGRAFIA: VIA LUGARO 15 - 10126 TORINO, TEL. 011.6568111 Usa La Stampa (Usps 684-930) published daily in Turin Italy. Periodicals postage paid at L.I.C. New York and address mailing offices. Send address changes to La Stampa c/o speedimpex Usa inc.- 3502 48th avenue - L.I.C. NY 11101-2421. SERVIZIO ABBONATI Abbonamento postale annuale 6 giorni: e 402,50. Per sottoscrivere l’abbonamento inoltrare la richiesta tramite Fax al numero 011 5627958; tramite Posta indirizzando a: La Stampa, via Lugaro 21, 10126 Torino; per telefono: 011.56381; indicando: Cognome, Nome, Indirizzo, Cap, Telefono. Forme di pagamento: c. c. postale 950105; bonifico bancario sul conto n. 12601 Istituto Bancario S. 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La giornata di lotta contro le politiche del lavoro messe in campo dall’esecutivo è stata un successo (e non era scontato): un milione di persone - giunte per di più da ogni angolo d’Italia - non si muovono da casa per obiettivi sbagliati o poco sentiti. Ma il quinto raduno della Leopolda - per le presenze, i temi trattati e la vivacità del confronto - non è stato da meno. E questo, in tutta evidenza, costituisce un problema. Il doppio successo, infatti, non facilita lo scioglimento del grumo polemico che ormai avvelena il Partito democratico: né i renziani né gli antirenziani - lo diciamo così per semplificare - appaiono in crisi di credibilità o a corto di argomenti. Il che, a prima vista, potrebbe sembrare un paradosso, ma invece non lo è: in maniera sempre più evidente, infatti, i primi ed i secondi parlano ormai a pezzi di società, a «pubblici», si potrebbe dire, del tutto diversi. Anzi: così diversi che è sempre più difficile immaginarne la coesistenza (e la rappresentanza) sotto una stessa insegna. Questa diversità, questa distanza, ha avuto ieri - come sempre accade quando ci sono manifestazioni pubbliche - una rappresentazione addirittura plastica: in corteo a Roma con la Cgil, Cuperlo, Epifani, Bindi, Fassina, Cofferati e molti parlamentari Pd; alla tribuna o ai «tavoli tematici» della Leopolda, inve- ce, imprenditori come Cucinelli, Bertelli e Farinetti, finanzieri come Davide Serra, e sei ministri del governo in carica. E per dirla ancor più chiaramente: mentre da piazza San Giovanni si preannunciava un possibile sciopero generale, dal «garage italiano» della Leopolda, si chiedeva la limitazione del diritto a scioperare (almeno nel settore pubblico...). In che modo - e sulla base di quali compromessi - questa distanza, questa diversità, possano trovare un punto di sintesi è sempre più difficile da immaginare. Che una mediazione possa esser raggiunta affrontando il cosiddetto «merito delle questioni», sembra esser smentito - o quanto meno reso assai arduo dalla cronaca recente, che ha visto «i due Pd» scontrarsi vivacemente proprio sul terreno delle cose da fare (dalla riforma del Senato fino al più recente Jobs Act, lo scontro è stato continuo). Né pare più semplice siglare una tregua alla vecchia (e spesso oscura) maniera: qualche poltrona in cambio della fine delle ostilità... E’ per questo che l’ipotesi di una separazione rimane in campo, e sarebbe sbagliato met- terla frettolosamente da un canto come una pura «fantasia». C’è chi sostiene, anzi, che l’eventualità acquisterebbe rapidamente maggior concretezza se il campo degli oppositori di Renzi avesse (trovasse) un leader capace di unire il fronte e competere (anche sul piano mediatico: paradosso dei paradossi...) con la forza d’impatto del premier-segretario. In presenza della perdurante indisponibilità di Maurizio Landini a cambiare mestiere, il problema - però - resta irrisolto: con il carico di confusione e incertezza che ciò comporta. Confusione, incertezza e un muro contro muro di fronte al quale anche i comportamenti personali - in questo o in quell’altro fronte - si fanno oscillanti, difficili. Tra la piazza e la Leopolda, qualcuno (D’Alema e Veltroni, per dire) ha preferito restare a casa e qualcun altro (come i governatori Chiamparino e Rossi) ha deciso di rifugiarsi in questo o quel convegno. Scelte in fondo comprensibili considerato che da domani, voltata pagina, tutto tornerà come prima. Le manifestazioni e i convegni, è vero, non creano lavoro: e spesso, purtroppo, non risolvono nemmeno i problemi... L’EXPO DIVENTI ANCHE GUERRA ALLA FAME DON LUIGI CIOTTI, ERMANNO OLMI, CARLO PETRINI SEGUE DALLA PRIMA PAGINA È oramai senso comune ritenere che il cibo sia parte costitutiva del processo evolutivo dell’uomo e la capacità di condividere questa risorsa di vita sia la misura del nostro farsi umanità. Il Pianeta che ci ospita non sopporta più le nostre offese. Non si può rimanere passivi di fronte all’avvelenamento delle fonti di cibo provocato dalle spregiudicate economie globali che, per un falso concetto di modernità, giustificano ogni stoltezza. E non ci consola che oggi questi padroni del mondo guardino smarriti le rovine del loro stesso fallimento, incapaci di progettare altrimenti. Oggi la fame che perseguita grandi parti di mondo, determina migrazioni epocali, bibliche. Il Mediterraneo ogni giorno è tomba di una disperata umanità che cerca di superare i confini visibili e invisibili che la privano del cibo quotidiano. Le madri che affidano a criminali scafisti le sorti di un bambino che forse non vedranno mai più, si separano dal proprio affettivo biologico, nella speranza che il figlio possa avere un giorno la certezza di mettere insieme il pranzo con la cena e che quel cibo che ora manca, sia finalmente condito di libertà e di democrazia. A partire da queste dissonanze ormai intollerabili, nasce il nostro bisogno di lanciare un appello affinché l’Expo non si riduca a un’esposizione senz’anima, dove si enunciano vasti programmi e nobili intenzioni, mentre si tace sulla povertà e le ingiustizie che opprimono la vita di milioni di persone. Sono sotto gli occhi di tutti gli effetti di un sistema politico-economico che, a quasi settant’anni dalla «Dichiarazione universale dei diritti umani», non solo non ha eliminato le ingiustizie ma le ha moltiplicate, nonostante gli studi più seri e documentati dicano che il nostro pianeta avrebbe tutte le risorse per garantire a ogni persona una vita dignitosa, non solo libera dai bisogni primari, ma garantita nei suoi diritti materiali, culturali, spirituali: la casa, il lavoro, l’istruzione, la salute. La povertà, la miseria dei disperati, non sono calamità, fatalità o un prezzo da pagare a una malintesa idea di «sviluppo». Sono invece il frutto di scelte che hanno svuotato la politica della sua anima sociale. Cioè della sua principale responsabilità – uniformandola a logiche economiche che tanto badano ad accumulare profitti quanto poco a suddividerli con un minimo senso di equità. E da queste considerazioni che tre amici si sono ritrovati per aprire un dibattito collettivo non più moralmente rinviabile. Vorremmo insieme ad altri mettere a dimora un seme che possa crescere rigoglioso: il seme del buon senso e della dignità di ogni abitante della nostra casa comune: la terra. Vorremmo lavorare con l’energia della nostra e vostra anima, di chi ha voglia di fare un po’ di strada insieme che possa cambiare in meglio e per sempre a rendere le parole «nutrire il pianeta, energia per la vita» una realtà per tutti. A partire dai contadini, custodi fedeli dei campi coltivati, della fertilità delle zolle, migliorando i frutti, migliorando noi nel saperli ascoltare. Questa utopica sfida ci viene da un lontano passato e occorre fare qualcosa di definitivo e importante per debellare la fame e la malnutrizione nel mondo, un’indegna vergogna che affligge più di un miliardo di umani e che non è più tollerabile. La fame non è una fatale calamità che ha colpito qualche nostro fratello per cui ci si può limitare a provare dispiacere: la fame e la malnutrizione sono anche colpa nostra e ne siamo in qualche modo responsabili perché ci sono tutte le possibilità per eliminarle e invece continuano a mietere vittime, soprattutto tra i bambini ai quali non Se un calciatore declama Calvino Pane al pane LORENZO MONDO “L ibriamoci” s’intitola la manifestazione che per tre giorni, dal 29 al 31 ottobre, dovrà promuovere il libro nelle scuole di ogni ordine e grado che vorranno aderire all’iniziativa. Varata dai ministri dell’Istruzione e dei Beni culturali, è gestita da Romano Montroni, presidente del Centro per il libro e la lettura. Ma quale sarà la formula adottata per instillare nei ragazzi la passione per la parola scritta, per contrastare il declino impressionante della lettura? Mortificata e negletta per altre attività che ignorano i tempi lenti della riflessione e dell’immaginazione? L’idea è quella di “libere” letture, fatte ad alta voce, alle quali sono chiamati a partecipare, secondo il ministro Franceschini, “scrittori, musicisti, cantanti, attori, sportivi, giornalisti”. La posta è così alta, che non possiamo fare gli schizzinosi. Accettando che si corra qualche rischio. Ad esempio, che l’attenzione degli studenti si riversi più sul declamatore, favorito da una lar- viene nemmeno garantito il diritto fondamentale ad un accesso a un cibo buono, salutare, sufficiente, giusto. Dobbiamo cambiare: possiamo ridurre il nostro spreco quotidiano, fermarci a riflettere su quanto buttiamo via, quanta ricchezza ed energia per la vita riusciamo a volte a bruciare in un amen. La biodiversità che si riduce a ritmi impressionanti, è un patrimonio irrinunciabile che va custodito e tutelato. Il suolo fertile che è insostituibile, sacro e in costante pericolo, è una risorsa che abbiamo il dovere di proteggere per garantire il diritto al cibo delle generazioni. Dobbiamo dunque superare questi problemi a partire dal bene più prezioso, indispensabile, che ci mette in diretta relazione con la natura, che può essere fonte di piacere, convivialità e condivisione: il cibo. C’è un grande bisogno di speranza e noi dobbiamo esserne un segno visibile ricercando alleanze e fiducia, stupore e accoglienza reciproca. Speranza è la consapevolezza che solo unendo le forze degli onesti la richiesta di cambiamento diventa forza di cambiamento. Noi tre amici, intanto, uniamo le nostre energie e di tutti quelli come noi ci credono e cominciamo subito: solidali e senza alcuna enfasi, a partire dalle cose minute del nostro quotidiano. Ricominciamo dai nostri comportamenti nel fare le cose che sappiamo fare e farle sempre al meglio. E per questo, occorre un supplemento di anima. In questa visione ideale del mondo l’Expo deve diventare occasione per tutti gli uomini di buona volontà, per condividere il proprio cibo, con la coscienza che è anche e sempre quello degli altri. C’è un destino comune che ci attende e uniti acquisteremo coscienza di popolo, di un’unica umanità. San Francesco, il poverello di Assisi, ci ha detto tutto con il suo Cantico delle creature. La sua contemplazione del Creato è un inno alla felicità: «Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile». ga notorietà, che sullo scrittore da celebrare. Gadda e Calvino schiacciati da un popolare attore o calciatore? Sarebbe un modo per scantonare dal problema, per assegnare un’altra volta alla lettura una posizione laterale e subalterna. Soprattutto, non si deve pensare a una delega che esenti gli insegnanti da una precisa responsabilità, che li privi anche di una gelosa prerogativa. Spetta in prima istanza agli insegnanti (che abbiano beninteso conservato il gusto di una libera lettura) educare gli allievi all’amore per i libri. Nei modi più diversi e inventivi. Ricordo ancora, con riverenza, un mio lontano insegnante di ginnasio. Raccomandava di trascrivere su un quaderno brani significativi delle letture extrascolastiche, fino a comporre un piccolo prontuario di lessico e di stile, al quale attingere durante le prove in classe. In realtà, si trattava di un espediente, per costringerci a leggere e compulsare libri. Inoltre, divagando dal programma, dava conto delle “sue” letture. “Uomini e cose del mondo antico”, dove il grecista Arturo Paoli sapeva sprigionare dal rigore specialistico storie avvincenti di vita quotidiana che davano senso e calore allo studio della grammatica e della sintassi. “Città di pittori”, di Piero Bargellini, che esaltava nella sua bella prosa toscaneggiante l’età del “magnifico Lorenzo”. “Badate. Non l’abusato Lorenzo il Magnifico: perchè basta lo spostamento di un aggettivo per dare alle lingua nuovo nerbo e freschezza”. Autori ed accorgimenti desueti, che possono indurre al sorriso, ma testimoniano un fervoroso servizio reso alla civiltà del libro. Di questo sentiamo oggi l’acuto bisogno. Lettere e Commenti .25 . LA DESTRA CHE RISCHIA LA SCOMPARSA GIOVANNI ORSINA SEGUE DALLA PRIMA PAGINA L a «destra storica» – la destra berlusconiana che è vissuta dal 1994 al 2011, nella stagione della repubblica bipolare – si muoveva in sostanza lungo tre linee. La prima era quella, propagandata ben più che praticata, della «rivoluzione liberale»: meno Stato e più mercato. La seconda, appoggiata fra il 2001 e il 2008 agli Stati Uniti di Bush junior, era la politica estera atlantista. La terza, conservatrice sui temi sociali e bioetici e ispirata dal pontificato di Benedetto XVI, ha raggiunto il culmine nel 2005 col referendum sulla procreazione assistita. Le tre linee, inoltre, portavano la destra berlusconiana ad assumere un atteggiamento critico nei confronti dell’Europa, ma non antieuropeista. Per varie e diverse ragioni – a cominciare dal cambio della guardia a Washington e in Vaticano – oggi in Italia un’identità conservatrice non può più fondarsi su quei pilastri. Non solo. La crisi economica e l’antieuropeismo montante hanno restituito una ragion d’essere robusta alla destra protestataria e radicale, gonfiandone l’elettorato – al di qua, ma anche al di là delle Alpi. Tanto che il problema di come tenere insieme in uno stesso schieramento moderati ed estremisti, se dal 1994 al 2008 in Italia ha tormentato soprattutto la sinistra, negli ultimi anni s’è spostato sul versante opposto. Oggi l’area elettorale e culturale di centro destra, oltre a essere in crisi di identità, si trova così schiacciata fra i «due Mattei»: Matteo Salvini da un lato, accampato sul terreno della destra ostile all’Europa; Matteo Renzi dall’altro, che sempre più dilaga al centro. E non è affatto impossibile che diventi irrilevante: «invenzione» di Silvio Berlusconi, prodotto della crisi di sistema dei primi Anni Novanta, il centro destra che non ha saputo riformare le istituzioni, organizzarsi in partito né dotarsi di una classe politica robusta potrebbe benissimo essere cancellato dalla nuova crisi di sistema che s’è aperta nel 2011 e dall’appassire del leader di Arcore. Che così accada o non accada, dipenderà sia dalle strategie degli uomini di quella parte, sia dalla riforma del sistema elettorale. La linea che ha seguito Berlusconi negli ultimi mesi, schiacciata sul governo, non è certo la più adatta a proteggere lo spazio elettorale e politico fra i «due Mattei». Soprattutto le sue ultime iniziative sui patti di convivenza e sull’immigrazione, al contrario, sembrano fatte apposta per ridurre quello spazio ai minimi termini. Al di là del merito delle decisioni e del modo nel quale ci si è arrivati, sorprende il tempismo: che bisogno c’era di dare un colpo ulteriore all’identità già periclitante di Forza Italia, proprio nel momento in cui Renzi e Salvini, con manovra a tenaglia, danno l’assalto all’elettorato che fu berlusconiano? Una prima possibile risposta a questa domanda è che Berlusconi, abbandonata ormai del tutto l’idea di poter tornare maggioritario, stia puntando a fare di Forza Italia il socio di minoranza del Pd – un po’ come i socialisti coi democristiani. Una seconda possibile risposta è che stia perseguendo un disegno lungimirante: un bipolarismo maturo fra due forze liberali, politicamente vicine l’una all’altra, al quale si arriverà quando il centro destra sarà stato del tutto rinnovato da un lungo periodo di opposizione. Le due ipotesi presuppongono leggi elettorali ben diverse: nel primo caso il mantenimento del proporzionale; nel secondo, al contrario, una riforma che dia vita a un sistema fortemente maggioritario. Altre possibili interpretazioni hanno poco a che vedere con la politica, ma sono o psicologiche – Berlusconi, in definitiva, potrebbe essere poco interessato al futuro del centro destra –, oppure aziendali. La situazione è del tutto aperta, e bisognerà vedere nei prossimi mesi in quale direzione evolverà. Al termine di questo ragionamento, però, la seconda delle domande che ponevo in apertura è rimasta ancora inevasa: ma che cosa importa all’Italia che ci sia una forza robusta di centro destra moderato? Importa, in realtà, e molto. Per almeno due ragioni. In primo luogo perché il sistema politico che si sta delineando in questi mesi, imperniato sull’egemonia del Pd di Renzi e sull’opposizione vociante ma sterile di grillini e leghisti, è inevitabilmente destinato sul medio periodo a rivelarsi del tutto disfunzionale. In secondo luogo perché certe esigenze «di destra» diffuse nell’opinione pubblica – sulla sicurezza, ad esempio, o sull’immigrazione – sono destinate a farsi più forti nel prossimo futuro, ed è bene che trovino anche delle risposte moderate. Lasciare che se ne occupi soltanto la Lega – non per caso in crescita nei sondaggi, e pronta adesso a ritentare la conquista del Sud – non è indice di grande saggezza. 26 STAMPA .LA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 Barbareschiversoladirezionedell’Eliseo CULTURA SPETTACOLI Luca Barbareschi dovrebbe essere il nuovo direttore artistico e gestire il Teatro Eliseo; gli abbonati, assicura, possono stare tranquilli: «La stagione è salva». L’attore è disposto a rilevare la quota di Vincenzo Monaci, attuale direttore, che però precisa che non è stato ancora raggiunto alcun accordo: «Ci vuole la maggioranza dei 4/5 delle quote (suddivise tra tre soci)» e lui non ha ancora dato il suo assenso. Sul teatro pende una minaccia di sfratto a fine mese & ELENA LOEWENTHAL l suo ultimo romanzo, Giuda (Feltrinelli, pp. 329, € 15,30), esce in questi giorni in Israele e in Italia. Amoz Oz è felice di questa coincidenza perché ama il nostro paese e ne è ricambiato. A più di dieci anni di distanza dall’indimenticabile Una storia di amore e di tenebra, che nel nostro paese ha venduto più di un milione di copie, lo scrittore israeliano torna ai suoi lettori con un romanzo di grande respiro. Pieno di malinconia e di ombre, di voci e silenzi. Un grande romanzo per il quale non si esita a usare la parola «capolavoro» perché non gli manca nulla per stupire e coinvolgere. Ora, dalla sua casa di Tel Aviv, Oz aspetta con serenità ma anche un poco di trepidazione le impressioni di critici e lettori, tanto in Israele quanto in Italia. I Anche Giuda è in fondo una storia «di amore e di tenebra» che intreccia una vicenda personale e quella nazionale. Quali sono le sue note dominanti? «È una storia molto intima, da tea- LA TRAMA «Tre personaggi e molti spettri a Gerusalemme tra 1959 e ’60 E una tesi di laurea sull’Iscariota» Atteso a Milano per Bookcity Amos Oz è atteso a Milano per Bookcity, la kermesse in programma dal 13 al 16 novembre con 900 eventi (www.bookcitymilano.it) Interverrà nella giornata conclusiva, alle ore 18 con Fabio Vacchi, nell’incontro dal titolo «The Times They Are A Changin’. Scintille per un mondo che cambia. Una storia di passioni e di tradimenti». Nato a Gerusalemme 75 anni fa, Amos Oz è autore di numerosi romanzi, tra cui l’autobiografico Una storia di amore e di tenebra (2002) che ha venduto in Italia oltre un milione e mezzo di copie DANIEL DAL ZENNARO/ANSA tro da camera. Ci sono tre personaggi e molti spettri, che vivono nell’ultima casa di Gerusalemme, in fondo alla città. Siamo nell’inverno tra il 1959 e il 1960. Sono persone molto diverse fra loro: Shemuel ha 23 anni, è un rivoluzionario che vuole capovolgere il mondo e all’inizio ama perdutamente Che Guevara ma alla fine del libro un po’ meno. Gershom Wald è il suo contrario: un vecchio invalido disilluso, contrario a tutte le rivoluzioni, alla sola idea di redimere il mondo, ma non certo perché sia buono, anzi. Fare, secondo lui, significa irrimediabilmente guastare. Fra i due c’è Atalia, una donna di 45 anni, molto affascinante e sensuale ma delusa dalla vita. Ce l’ha con il mondo e in particolare con il genere maschile. Il romanzo è in fondo la cronaca di un miracolo: alla fine del libro i tre si vogliono bene. Non ero sicuro di riuscire a far succede- AMOS OZ Sono un traditore e me ne vanto Si intitola Giuda il nuovo romanzo dello scrittore israeliano “Sono in ottima compagnia: Geremia, Lincoln, Ben Gurion...” Mi ha sempre attratto la figura del traditore: è chi anticipa i tempi, cambia mentre gli altri no, non capiscono e anzi temono il cambiamento. Essere chiamato traditore è per me una medaglia LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 Premiato il direttore dei musei di Damasco «Il gioco del teatro» di Conte e Calì Maamoun Abdulkarim, direttore dei musei e delle antichità di Damasco, ha ricevuto a Venezia il riconoscimento internazionale del Cultural Heritage Rescue Prize, alla prima edizione, istituito per premiare i coraggiosi che si battono per difendere il patrimonio culturale. Abdulkarim è stato tra i protagonisti nello sforzo di proteggere il patrimonio culturale siriano, uno dei più antichi al mondo, dai danni causati dai predatori, dalle milizie armate, dai combattimenti tra le forze regolari, i ribelli e gli appartenenti all’Isis. È aperta fino all’8 novembre nella Galleria Nuages di Milano (via del Lauro 2) la mostra «Il gioco del teatro», che presenta una quarantina di lavori tra i collage del regista e scrittore Tonino Conte e i bozzetti della scenografa e costumista Santuzza Calì. L’esposizione rilegge la storia dell’amicizia tra i due, favorita negli Anni 70 da Emanuele Luzzati, raccontando l’avventura della scena attraverso opere diverse tra loro e provenienti da differenti universi poetici, ma unite dall’idea che il lavoro sulla scena è in realtà un gran gioco. re questo piccolo miracolo, quando ho cominciato a scrivere. Sono contento per loro, che sia successo. Sapevo che sarebbe stato difficile. Shemuel, come Giuda, è un traditore. Tradisce i genitori rifiutandoli, i professori abbandonando la ricerca. Ma in quei quattro mesi d’inverno impara ad amare la mamma. E ci va anche a letto, cosa che in fondo capita più o meno a tutti, idealmente…». In Giuda Gerusalemme torna al centro della storia. Che cosa è per lei questa città? «Almeno sette-otto dei miei romanzi si svolgono qui, più o meno a metà del secolo scorso, quando la città è divisa fra Israele e Giordania, è accerchiata dal filo spinato e dalle mine. È una città dalla frontiera invalicabile. Assediata dal nemico, malinconica come poche altre. Ma è anche la città dei sogni di redenzione. A Gerusalemme tutti sono anche un po’ profeti e un po’ messia». Al centro del romanzo, cominciando dal titolo, c’è il tema del tradimento. La sua scrittura esplora sempre i sentimenti più ardui da descrivere così come da confessare. Quale, per l’appunto,iltradimento.Perchél’hascelto come filo conduttore? «Sono sempre stato attratto dai traditori. Mi affascina la persona che gli altri chiamano “traditore” perché anticipa i tempi. È l’uomo che cambia mentre gli altri no e non capiscono, anzi temono il cambiamento. Anch’io sono stato chiamato e ancora mi chiamano traditore. Ma considero questo appellativo alla stregua di una medaglia! E sono in ottima compagnia, sa. Il profeta Geremia è chiamato traditore. Come Abramo Lincoln che ha abolito la schiavitù. Churchill che ha fatto a pezzi l’impero britannico e De Gaulle che ha posto fine al colonialismo francese sono stati accusati di tradimento. Per non parlare di Ben Gurion che nel novembre del 1947 ha accettato la spartizione della Palestina in due Stati, uno ebraico e uno arabo. Anwar el-Sadat, che ha fatto la pace con Israele, è stato ammazzato perché lo consideravano un traditore. Begin che ha restituito il Sinai all’Egitto, Rabin che ha fatto la pace con i palestinesi: anche loro sono stati chiamati traditori. In breve, è un club di cui sono fiero di fare parte. E in questo mio romanzo, tra i fantasmi che abitano l’ultima casa di Gerusalemme, c’è anche Giuda Iscariota, l’oggetto della tesi di laurea che Shemuel lascia bruscamente a metà. Giuda è un traditore, ma è anche il più fedele discepolo di Gesù. È, soprattutto, colui che lo ama più di ogni altro». A proposito di fantasmi presenti - e assiduamente - nella casa di Gerusalemme in cui si svolge la storia, ce n’è uno non meno ingombrante. È il padre di Atalia, Shaltiel Abrabanel. Politico, pensatore eccentrico, teorico del sionismo o forse soprattutto sognatore? PALESTINESI E EBREI «È possibile dire loro “piantatela di odiarvi e amatevi”? Per ora no La realtà non risponde al sogno» «Shaltiel è molto vicino a Giuda, ma ancor più a Gesù: crede fermamente nell’amore universale. Auspica un mondo senza Stati e senza confini nazionali. Fatto di molte lingue, molte culture, molte comunità, ma senza eserciti né frontiere. È utopia, questa? La risposta la dà sua figlia Atalia, che di lui dice: non apparteneva a questo mondo. È vissuto troppo presto o troppo tardi. Per parte mia, sarei felice di sapere che i miei pronipoti e i nipoti dei miei nipoti vivranno in un mondo senza confini, in un mondo non dissimile da quello che Shaltiel ha sognato fino alla fine della sua travagliata vita, ancora una volta segnata dalla macchia del “tradimento”. Ma, venendo a temi più concreti e presenti, se mi chiedete: è possibile mettere nello stesso letto palestinesi e israeliani? Dire loro: adesso piantatela di odiarvi e amatevi? La risposta è chiara: no. Per ora no. La realtà non risponde al sogno. Per ora no». Scritto nell’81 dall’allora dirigente del Pci, ora ripubblicato: descrive un sistema che in fondo non è cambiato MARCELLO SORGI ell’estate del 1981 sul tavolo di Emanuele Macaluso, allora alto dirigente del Pci, arrivò una strana richiesta del direttore di Panorama, Carlo Rognoni: scrivere un giallo da allegare al settimanale. Rognoni era rimasto colpito da un editoriale di Macaluso su Rinascita, dedicato a «I Santuari», che diede il titolo al giallo ripubblicato in questi giorni con una prefazione di Massimo Bordin da Castelvecchi (pp. 92, € 12), e contenente un’originale analisi delle forze oscure che solo tre anni prima avevano condizionato l’esito del sequestro e dell’assassinio di Aldo Moro. Il giallo doveva partire da lì, per mettere in evidenza, sotto forma di «racconto a chiave» ciò che era intuibile, ma non dimostrabile, dell’inquietante faccia nascosta della realtà italiana. La tesi di Macaluso, tendenzialmente anti-dietrologo – scettico, cioè, sulle diffuse scuole di pensiero che mirano a spiegare le opacità di molti aspetti della vicenda italiana in termini di servizi segreti deviati, pressioni internazionali, ingerenze di Stati stranieri – era che sì, certamente questi agenti sotterranei intervenivano sul corso degli eventi nazionali; ma il fondamento di tutto ciò non andava cercato al di fuori del sistema, bensì al suo interno. E più specificamente dentro la crisi della Democrazia cristiana, che per più di trent’anni – in un contesto di lotta di correnti e di leadership alternativamente emergenti e sconfitte – aveva retto gli equilibri del Paese. E da un certo punto in poi aveva originato al suo interno una sorta di «Superpartito», sciolto da qualsiasi controllo democratico come quelli a cui, volenti o nolenti, i democristiani dovevano sottoporsi, e dominato da una «Triade» di mafia, servizi segreti e massoneria, solidamente radicata in Italia. Una tesi come questa, che Macaluso aveva svolto in termini realistici, indicando la crisi del centrosinistra a N I funerali di Moro, il 13 maggio ’78: da sinistra Ingrao, Leone, Fanfani, Andreotti e Colombo. A lato Emanuele Macaluso, 90 anni partire dal 1968 e la nascita delle Regioni e di una nuova disinvolta classe dirigente locale nel 1970 come punti di partenza della degenerazione del sistema, ben si prestava in effetti a uno sviluppo giallo. Che l’autore realizzò volentieri, come s’intuisce leggendolo, imitando un po’ lo stile di Leonardo Sciascia e distribuendo nel suo racconto una serie di personaggi indicati con qualifiche allusive ma perfettamente riconoscibili da chiunque avesse avuto a che fare con la politica italiana in quegli anni: il «Ministro Militare deferito», cioè Mario Tanassi, il socialdemocratico responsabile della Difesa processato per lo scandalo Lockheed; il «Ministro Mercantile inquisito», cioè Giovanni Gioia, responsabile della Marina, prima ancora di Salvo Lima, che cadrà per mano di killer mafiosi nel 1992, accusato di essere lo sno- Un libro di Gianni Oliva: tra gli italiani anche Pisacane e il papà di Emile Zola è il contabile fiammingo che si arruola dopo essere stato abbandonato dalla moglie, fuggita col figlio piccolo. E c’è il tenente che vent’anni dopo cade al suo fianco in una scaramuccia coi Tuareg. Ma quando i compagni raccolgono i loro resti, trovano nel portafoglio del più anziano la foto di una bellissima sposa; e in quello del tenente l’immagine della stessa donna, invecchiata. Erano padre e figlio, non l’avevano mai saputo perché nella Legione straniera nessuno parla, o parlava, del proprio passato. Ora è un corpo d’élite come tanti. E si aggrappa al mito, a quasi due secoli di avventura che hanno nutrito cinema, romanzo, memorialistica e pubblicità. Un libro di Gianni Oliva (Fra i dan- C’ La Legione straniera sfila a Parigi nati della terra, Mondadori) ricostruisce questa epopea di sangue, di eroismi, di sbandati, di sconfitti e di eroi per caso legati da un vincolo potentissimo, insomma l’essenza misteriosa del soldato. È una storia poco nota, con una presen- 27 Macaluso, l’affaire Moro è un giallo a chiave Legione straniera, l’epopea degli eroi dannati MARIO BAUDINO . za italiana che culmina, si fa per dire, con Giuseppe Bottai, l’ex ministro fascista dell’educazione che nel ’44 si arruola, soldato semplice: e alla fine della guerra farà il presentatarm a De Gaulle. Uno dei primi legionari fu però Carlo Pisacane, il martire risorgimentale finito sui banchi della scuola dell’obbligo grazie a una poesia di Luigi Mercantini («Eran trecento, eran giovani e forti / e sono morti»). La sua è una grande storia romantica: ufficiale dell’esercito borbonico, di alto lignaggio e di grande avvenire, fugge non per politica ma per amore, portando con sé l’amatissima Enrichetta Di Lorenzo, moglie però di un cugino. L’esilio è esaltante e durissimo, fra arresti e persecuzioni. Per di più non ci sono soldi. Così, per mantenere Enrichetta e il figlio, Carlo Pisacane si arruola, nel 1847; per lui è una scuola di guerriglia, in attesa delle battaglie italiane. In quel momento la Legione ha già un passato interessante: per esempio ha concluso la lunga e difficile campagna per il controllo dell’Algeria, lo scopo del resto per cui era stata creata da Luigi Filippo d’Orléans, il re liberale del 1830. Aveva infatti ereditato dal regime assolutista un problema politico ed economico: l’invasione dell’Algeria, ultima e impopolare decisione del predecessore Carlo X. Il corpo di spedizione non riusciva però a domare la guerriglia, era arenato. E il nuovo sovrano, anziché ritirarlo, creò un reparto di volontari stranieri da spedire in Nord Africa, a vedersela con l’inferno. Il successo fu sbalorditivo: i candidati arrivavano da ogni parte, sempre più numerosi. Si chiedeva loro, in cam- do tra cosche e Dc; l’«Altro Siciliano accantonato», alias Franco Restivo, il ministro dell’Interno dei giorni della strage di piazza Fontana, bruscamente e inspiegabilmente messo da parte. E poi «Alta Finanza», cioè Michele Sindona, il finanziere fatto fuori in carcere dopo anni di proficua amicizia con la corrente andreottiana, l’«Elemosiniere ricercato» GiusepANSA pe Arcaini, direttore di Italcasse e protagonista del primo scandalo per il finanziamento illecito dei partiti, «Quello della chimica esiliato», cioè Eugenio Cefis, presidente dell’Eni sparito a sorpresa senza spiegazioni e rifugiatosi in Sudamerica, e così via. Nel racconto di Macaluso, e nel colorito bestiario che lo animava, ogni personaggio aveva un suo ruolo e una sua responsabilità. Tal che rileggere quella storia oggi, a trenta e più anni di distanza, serve a farsi un’idea di un passaggio importante della storia recente: quando appunto cominciò a deteriorarsi il potere senza alternative della Dc, architrave della cosiddetta democrazia bloccata italiana, in cui il bipolarismo era impedito dalla presenza del maggior partito comunista dell’Occidente. E un assetto immutabile, che poteva sembrare eterno, diede vita alla corruzione del sistema democratico che sarebbe arrivata al terremoto della fine della Prima Repubblica. Ma c’è un’altra ragione per cui vale la pena di leggere, o di rileggere, il giallo di Macaluso. Pur essendo strettamente ancorato a fatti e personaggi di trent’anni fa, descrive un sistema che al fondo non è cambiato. In due parole, Macaluso, sicilianamente, ha disegnato una metafora. E Castelvecchi, ripubblicandola dopo tanto tempo, l’ha capita perfettamente. bio di una nuova identità e di una protezione assoluta, un’età tra i 18 ai 40 anni, un fisico robusto e una ferma di almeno tre anni. Nient’altro. Nell’Europa della restaurazione e dei moti liberali, ufficiali napoleonici, carbonari e rivoluzionari videro nella Legione non un semplice esercito, ma la Francia liberale, quella da cui tutto poteva ripartire. La feroce repressione in Africa non li turbava: era considerata una «missione civilizzatrice». Il più noto tra i primi legionari è Raffaele Poerio, aristocratico calabrese antiborbonico che diventerà colonnello, per tornare in Italia dopo 17 anni, nel ’48, ancora a combattere. Fra le assolate colline Africa, fino almeno a questa data (dopo la quale per i liberali c’è un posto sicuro: il Piemonte) non saranno pochi i legionari imprevedibili. Per esempio l’ingegnere veneziano Francesco Zola. Protagonista di un brutto scandalo - ad Algeri rubò un abito per donarlo alla donna amata venne rispedito a Parigi. Fu un dono anche quello, ma alla letteratura: l’ingegnere mise su famiglia, ed ebbe un figlio a nome Émile. 28 STAMPA .LA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 Colloquio Domingo, Nunez Pappano, indovina chi vedi al cinema PIERO NEGRI MILANO amien Rice ha quarant’anni e tra pochi giorni pubblica il terzo album, ma si sente un debuttante: «Lo vivo come un disco d’esordio, il primo album della mia nuova vita». Il titolo è My Faded Favourite Fantasy e già questa è una notizia: i precedenti si chiamavano O (2002) e 9 (2006). Da otto anni non si avevano sue notizie musicali, se non sporadiche e comunque legate a progetti speciali, e su di lui giravano molte voci e numerosi interrogativi. Che fine aveva fatto il cantautore gentile e intenso di The Blower’s Daughter («I can’t take my eyes off you»), rimasto in classifica per due anni un po’ ovunque, che poi si era fatto nuovamente sentire quattro anni dopo con un disco quasi subito rinnegato («Metà di quelle canzoni non avrebbero mai dovuto vedere la luce»)? Aveva ancora senso attendersi qualcosa da lui? Andava catalogato tra le stelle luminose bruciate dal loro stesso precoce bagliore? «Ora sono contento che sia passato tanto tempo - dice lui - perché di quel primo album tutti se ne sono dimenticati. Quando ho iniziato a pensare che nessuno più si attendeva qualcosa di me mi sono sentito veramente libero. Se tu credi a quello che dice la gente del tuo “fantastico esordio”, allora c’è un problema. Solo se sei maturo, saggio e aperto (e non era questo il mio caso), puoi guardare al successo con distacco. Ho fatto un disco, a molti è piaciuto e ho cominciato a credere che il mio compito fosse proprio piacere alla gente. Ci ho messo anni, ma ora ho capito: queste nuove canzoni non sono progettate per piacere. Non sono neppure progettate, sono uscite e basta, anche se le ho poi curato con meticolosità dettagli di cui nessuno si accorgerà. Ma io so che cosa ho fatto e questo è importante: che cosa penseranno gli altri, invece, non è affar mio. Anzi, la mia sfida intellettuale in questi ultimi anni è stata scoprire che cosa avevo davvero paura di fare e poi farlo subito. Come le interviste, per esempio». D In sala la stagione del Covent Garden SERGIO TROMBETTA LONDRA edere il Winter’s Tale al cinema mi ha dato emozioni mai provate in teatro. Sembrava di essere sul palcoscenico fra i danzatori. La ringrazio per questa sensazione unica». In realtà la lettera di questa anziana ballettomane entusiasta per avere visto al cinema Racconto di Inverno, da Shakespeare, di Christopher Wheeldon con il Royal Ballet, è lunga e dettagliata: tre pagine. Ma Alex Beard, chief executive della Royal Opera House, ne legge soltanto dei passi. Con soddisfazione: perché vuol dire che proiettare in diretta i balletti e le opere dal Covent Garden è una operazione vincente. «Nella stagione 13/14 – commenta – il nostro pubblico al cinema è arrivato a 700 mila spettatori. Per certi spettacoli, come Giselle o Schiaccianoci si è dovuto ricorrere a una seconda sala di proiezione». Per la prima della nuova stagione Beard e Kevin O’Hare, direttore del Royal Ballet, hanno presentato sullo schermo, e dal vivo al Covent Garden, Manon, prezio- un momento di Manon sa specialità della casa inglese, balletto di Ken- stagioni, una meraviglia di neth McMillan nato 40 anni danza e con scene e costumi fa, su musica di Massenet. spettacolari. Lauren CuthberDue protagonisti di eccezio- tson è Alice, ma la Regina di ne: Maria Anela Nunez nel Zenaida Janovsky, perfida e ruolo del titolo e il nostro Fe- bellissima, è un ruolo indimenderico Bonelli fascinoso Des ticabile. Poi naturalmente Grieux. Curiosamente due Kaufman sarà Chenier, bello e Manon hanno chiuso e aperto con-dannato alla ghigliottina, la passata e la nuova stagio- Terfel è l’olandese volante. ne. Puccini, con Jonas Kauf- «Show me the way to the next man sexy superstar e McMil- whiskey bar» cantano in coro: lan con l’altrettanto sexy Bo- già perché al Covent Garden nelli. È stato visto, il balletto, non rinunciano neanche a moda circa 57 mila persone nel- strare al cinema un capolavoro la sola Inghilterra, mentre le come la Mahagonny di Brecht e sale nel mondo sono circa Kurt Weill. E poi Netrebko sa1200, compresa l’Italia dove rà Mimi in Bohème e Guglielmo distribuisce la Qmi, (qmi.it, o Tell chiuderà la stagione a luroh.org.uk/cinema). Che an- glio con Pappano sul podio. «V Damien Rice, irlandese, ha 40 anni: il 9 novembre esce il suo terzo album, My Favourite Faded Fantasy Damien Rice: canto la mia nuova vita L’autore irlandese torna dopo otto anni di silenzio “La sfida, brani non progettati per piacere alla gente” NeiCreamconClapton AddioaJackBruce 1 A 71 anni è morto Jack Bruce, ricordato soprattutto per la breve ma memorabile avventura dei Cream, che tra 1966 e ’68 con tre album diedero una svolta al rock, inventando un blues elettrico e potente mai sentito prima. Il trio dei Cream nacque per mettere insieme i tre migliori strumentisti attivi a Londra in quel momento: Eric Clapton alla chitarra, Ginger Baker alla batteria e, appunto, Bruce al basso. Silenzioso, il vecchio Damien di vivere, sono cambiati anche i Rice lo era in tutti i sensi: prima miei testi e le mie canzoni». di questo album ha pubblicato Prima ancora dell’uscita delin tutto una ventina di canzoni e l’album, Rice è partito per un rarissime sono state le intervi- tour mondiale che ha già toccaste rilasciate. Ora non è certo to Milano nei giorni scorsi, con un chiacchierone, ma a pochis- la promessa di tornare in Italia simi selezionati interlocutori si con un concerto più rock nel concede, pesando con attenzio- 2015. E ora? «Ora sono concenne ogni singola parola e con lun- trato sul prossimo album, che ghe pause di riflessione tra una vorrei arrivasse più in fretta. frase e l’altra. «Questo album - La mia sfida è: riesci a rimaneprosegue - l’ho re concentrato iniziato poco doIL SUCCESSO sullo stare conpo aver concluso Sul se«Se sei abbastanza centrato? il tour di 9. Avevo guire il flusso belle canzoni, ma saggio e aperto capisci della vita qualunche devi migliorarti» que cosa accada? non mi piacevano i testi: erano moVoglio davvero ralisti, criticavano e basta. Ho imparare a essere me stesso capito così che prima avrei do- veramente, prima di morire, a vuto educare la mia mente. togliermi tutte le maschere, Leggendo molti libri e frequen- una per una. Chi è la persona tando alcuni corsi, le ho inse- che sta sotto tutte quelle persognato a non giudicare gli altri, nalità? Mi piace l’idea di inconma ad analizzare la mia reazio- trare davvero le persone, ma se ne agli altri. Ci sono voluti anni, cerco verità anch’io devo essema ora non sono più interessato re vero fino in fondo. Questo è il a fare la vittima, in nessun caso. mio hobby, il mio passatempo e Una volta cambiato il mio modo lo sarà per sempre». che questo sia un modo per diffondere la cultura? Certo ci vogliono grandi nomi e titoli di sicura presa e compagnie rinomate. Mercanzia che da queste parti non manca. Placido Domingo, Jonas Kaufman, Netrebko, Natalia Osipova, Bryn Terfel in scena. Antonio Pappano, Daniele Rustioni e molti altri sul podio. In tutto undici titoli, quattro balletti e sette opere Dopo Manon si parte con l’opera: Domingo, Pappano e Verdi con I due Foscari il 27 ottobre. Dopo un Elisir d’amore con Vittorio Grigolo, Lucy Crowe e Terfel, ecco Alice nel paese delle meraviglie: a sorpresa, sarà il balletto di Natale invece dello Schiaccianoci. Ma lo spettacolo di Christopher Wheeldon è un hit delle ultime LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 on è privilegio da tutti vantare, come il Festival di Musica e Arte sacra, la Filarmonica di Vienna come orchestra residente. Da tredici anni la rassegna, che si svolge nelle basiliche papali all'interno di Roma, offre appuntamenti di alto livello che intrecciano musica e spiritualità grazie al mecenatismo della Fondazione Pro Musica e Arte Sacra, legata al Vaticano, tesa al restauro di manufatti artistici e includente l'istituzione musicale austriaca nel proprio comitato organizzatore. Così a San Paolo fuori le mura ogni anno i Wiener danno un concerto sotto N Colonna Sonora GIANGIORGIO SATRAGNI Il Festival di Roma FULVIA CAPRARA ROMA L’ Uno Schubert d’eccezione per i Wiener in visita papale le migliori e prestigiose bacchette del nostro tempo, offrendo capolavori del repertorio sacro insieme a cori di alto livello. Per antonomasia lo è pure il Wiener Singverein, che ha fatto tappa a Roma insieme all'orchestra per il Lazarus di Schubert, diretto da Ingo Metzmacher, che finora si era dedicato all'avanguardia radicale del XX e XXI secolo, ma che si rivela sempre più un magnifico direttore a tutto tondo anche nell'Ottocento schubertiano. L'intento degli organizzatori era sottolineare il valore della resurrezione, ma Schubert in realtà Dafoe: non esiste più un attore come Seymour Hoffman ultima immagine cinematografica di Philip Seymour Hoffman,scomparso lo scorso 2 febbraio a New York, nel suo appartamento di Greenwich Village, per overdose, è legata al senso di sconfitta. Nel finale della Spia, tratto dal romanzo (Mondadori) di John Le Carrè (titolo originale Yssa il buono) Hoffman è Gunther Bachmann, 45 anni, agente di spionaggio tedesco completamente dedito al suo lavoro: «Bachmann - scrive Le Carrè - era un mezzosangue trasandato e irascibile, con le spalle robuste, spesso con tracce di cenere sul bavero della giacca... determinato, carismatico e irresistibile, uno stacanovista con un sorriso disarmante». In «La spia», Willem Eppure, fiuto e implacabile Dafoe (sopra) è un dedizione non gli risparmiano banchiere; Hoffman rabbie e delusioni, sentimenti (qui a destra) una che l’attore scomparso dovespia stacanovista va conoscere bene: «Quello di Hoffman - ha commentato ieri il regista Anton Corbijn, presentando La spia a poche ore dalla chiusura del Festival di Roma - è il personaggio di uno che, nonostante sia stato fregato dalla vita, continua ad avere fiducia nell’umanità». «Nel film (e nella vita) «Odiava ciò che amava Dirigerlo, nell’atmosfera amuna brava persona che si faceva a pezzi per bigua e tesa di un action-thriller ambientato a Amburgo, è credeva nell’umanità recitare con immersione stata un’esperienza straordimentre verso se stesso nel ruolo e completa naria che resterà per sempre aveva poca attenzione» assenza di vanità» legata al dolore di una grande perdita: «Nessuno, mentre giravamo, avrebbe mai potuto prevedere quello che poi è successo... qualcuno ha visto un parallelismo tra questa me a lui era molto facile, perchè muni, tra cui la musica. Gli aveperformance e la sua vita, io era una persona semplice, alla vo fatto una cassetta con le canposso solo dire che, dopo la mano, per nulla presuntuosa». zoni che avrei voluto usare nel scomparsa di Philip, rivedere La sua particolarità, aggiunge film e che a lui sono molto piail film è stato molto difficile». Dafoe, era nell’avere toni e ca- ciute, soprattutto Hoist that rag Una commozione che si rinno- ratteri «estremamente perso- d i To m va nei ricordi del lavoro sul nali che, però, non gli impediva- W a i t s » . set, anche nelle parole di Wil- no di trasformarsi in chiun- Con Seylem Dafoe che, nella Spia, è il que». Sul set della Spia (nelle mour Hoffbanchiere inglese Thomas sale dal 30), Hoffman divideva il man, il reBrue «grande tempo anche gista della esperto - scri- IL DIRETTORE MULLER con altri attori, Spia aveva ve Le Carrè Hoss, Da- parlato di «Ritengo la mia Nina nella gestione vid Bruhl, e con progetti fuesperienza conclusa tutti, sottolinea turi: «Spedi grane»: ho imparato molto» il regista, aveva ro che potremo di nuovo lavora- Gala: Trash di Stephen Daldry. «Non potrò mai dimenticaun «atteggia- re insieme per un altro film Cinema d’Oggi: Shier gongre il modo con cui ho lavorato mento protettivo, era sempre aveva detto l’attore al regista -. min di Xu Ang al fianco di Philip, un attore disponibile per consigli o inco- Ora sappiamo di più, e sento Mondo Genere: Haider di che ho sempre ammirato e ri- raggiamenti, era il loro mento- che insieme combatteremmo Vishal Bhardwaj spettato e che ho anche senti- re....di notte ci scambiavamo bene e saremmo indistruttibili, Cinema Italia: Fino a qui tutto to vicino per il modo con cui si mail sulle scene da girare, di- e questo è emozionante». bene di Roan Johnson Con La spia, con la commemuoveva tra cinema e teatro. scutevamo su come realizzarle, Opera prima: Escobar: ParaHa iniziato da caratterista , alla fine ci siamo molto avvici- dia di Ficarra e Picone Andiamo dise Lost di Di Stefano poi è cresciuto, recitare insie- nati, anche grazie a passioni co- a quel paese e con i premi asse- Il co-protagonista e il regista Corbijn presentano “La spia” “Fu il suo ultimo ruolo, quasi una premonizione della fine” I premi del pubblico Vince«Trash» . Spettacoli .29 non vi credeva, tanto che di Lazzaro compone la morte circonfusa di fede nell'aldilà e in Dio, ma non la resurrezione per mano di Gesù: l'oratorio drammatico s'interrompe lì, alla morte di Lazzaro, e la musicologia è concorde nel ritenere che Schubert non andò oltre. Nondimeno l'affresco, di raro ascolto, è un magnifico torso in cui la serenità del protagonista risalta ancor più nel contrasto rappresentato da altri personaggi, che vivono nel terrore della morte: sono momenti in cui Schubert svela una natura teatrale. Tuttavia effonde intorno a Lazarus un melo- dismo carezzevole e un'armonia morbida di cui i Wiener sono interpreti ideali: bastava ascoltare, pur nell'acustica non ideale, le pennellate di clarinetti e corni perfetti, oltre alla leggerezza proverbiale dei violini. Metzmacher ha potuto contare su solisti di vaglia, tra cui un protagonista elegantissimo come il tenore Steve Davislim, una Maria angelicata come Rachel Harnisch e un Simone preso dal terrore cone Daniel Schmutzhard. gnati dal pubblico nelle varie sezioni (Trash di Stephen Daldry trionfa nella più prestigiosa, «Gala», popolata di firme celebri), il Festival di Roma chiude i battenti, nella certezza di un futuro incerto. Il direttore Marco Muller abbandona la poltrona con malcelato senso di sollievo: «E’ un’esperienza che non posso che ritenere conclusa. Bisognava adeguarsi ogni anno a richieste diverse, prima di fare un festival, poi di virare sempre di più verso la festa, una sterzata che quest’anno è stata più marcata... Sono stati tre anni istruttivi, cercherò di utilizzare al meglio, nel mio lavoro di professore, tutto quello che ho imparato qui». La battaglia per I film per ragazzi la successione infuria già da mesi, e di sicuro sulle future designazioni peseranno i dati di questa nona edizione. Muller accenna a istituzioni che scricchiolano, il direttore generale della Fondazione del cinema per Roma Lamberto Mancini fa sapere che gli ingressi sono stati 80mila, esclusi i 24mila500 della sezione parallela Alice, e che è prevista «una leggera flessione» dovuta all’eliminazione di una sala e al fatto che le manifestazioni al Maxxi sono diventate gratis. Il presidente Bnl Abete pronuncia una difesa d’ufficio al grido di basta polemiche: «Mi pare ci sia una eccessiva attenzione a buttare giù il festival anziché a farlo crescere. Se continua a crescere Bnl manterrà il suo ruolo». In ogni caso, sulla manifestazione che oggi dedica al pubblico, dopo le repliche nell’intera giornata, la proiezione della versione restaurata del «Postino» di Michael Radford con Massimo Troisi, i riflettori sono rimasti ben accesi. Si stima che i partecipanti siano stati in tutto 150mila. Insomma, un patrimonio di interesse e attenzione c’è, sarebbe importante dargli un senso e non sprecarlo. FILARMONICA DI VIENNA ROMA E VATICANO, SAN PAOLO FUORI LE MURA **** Alice nella città il successo è under 18 SIMONETTA ROBIONY ROMA La cosa più nuova, di questa edizione di Alice nella città, il festival dai 3 ai 18 anni, è vedere le sale piene. La spiegazione la danno gli organizzatori Gianluca Giannelli e Fabia Bettini: «E’ tre anni che cresciamo: quest’anno l’aumento è stato del 25%, nonostante la crisi». I dodici film scelti per il concorso, ma anche alcuni fuori, raccontano storie di adolescenti, il passaggio dall’età in cui si è ragazzini a quello in cui si diventa grandi: crisi di identità, ricerca del padre, perdita della madre, un tentativo di suicidio, un amore improvviso, una delusione, un viaggio avventuroso. Un evento, insomma, che dà una svolta all’esistenza segnandone una tappa. Con un paio di eccezioni sulla questione della diversità: quella dovuta a una malattia nel film libanese Ghadi, quella dovuta al colore della pelle in Black and white dove stavolta, però, sono i neri a non fidarsi. E siccome, come ci dicono i sociologi, in Europa non si diventa più maggiorenni a 18 anni ma a 25 e in Italia ancora dopo e forse mai, il pubblico di Alice s’è allargato agli adulti fino ad arrivare a qualche anziano. Non a caso che, in questa edizione, tra gli interpreti ci sono tante celebri star: Glenn Close, Vin Diesel, Kevin Costner Stephen Daldry, Benicio del Toro, Helena Bonham- Cartner, la Kidman, Ben Kingsley, Asa Butterfield. «Nessuno dei nostri film lascia indifferenti - spiegano gli organizzatori - Possono piacere o meno, ma tutte puntano sull’emotività e l’emotività riguarda vecchi e giovani». Sono piaciuti molto The Road Within della regista e scrittrice americana Gren Wells, premiato come miglior film, Trash di Daldry, Premio speciale della Giuria, il franco-canadese Lo straordinario viaggio di T.S. Pivet di Jeunet , il britannico The knife that killed me, il libanese Ghadi che il suo paese ha presentato addirittura all’Oscar. Folle, ovviamente, per I guardiani della galassia e per il cartone giapponese Doraemon 3d. Ma anche l’italiano Mio papà di Giulio Base è andato bene, soprattutto per il cast in cui Giorgio Pasotti ha dato il meglio. Basta? No. A quelli di Alice non basta. Sono separatisti e vogliono abbandonare il «festaval»? Niente affatto: vogliono continuare a viverci a fianco, ma vorrebbero che la Fondazione Cinema per Roma sostenesse iniziative che durino l’intero anno e di cui il festival fosse solo il momento finale: «Se non insegniamo ai ragazzi a leggere i film, non solo si perderà un linguaggio artistico e culturale, si chiuderanno le sale, si faranno solo blockbuster, ma i festival stessi non serviranno più a niente». 12345678 AB 2CC2DE4 AF LA STAMPA F LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 . Spettacoli .31 Programmi tv I programmi settimanali completi delle principali tv satellitari, del digitale terrestre e delle radio su: www.lastampa.it/programmi del 26 ottobre 2014 Rai 1 6.00 Rai Parlamento Punto Europa Attualità 6.30 UnoMattina in famiglia 10.00 Buongiorno benessere Tutti i colori della salute 10.30 A Sua immagine 10.55 Santa Messa Attualità 12.00 Recita dell’Angelus 12.20 Linea verde Attualità 13.30 Telegiornale 14.00 L’Arena Attualità 16.30 Tg1 16.35 Domenica In Varietà 18.50 L’eredità Game show 20.00 Telegiornale 20.35 Affari tuoi Game show 21.25 Carosello Reloaded All’interno di ogni puntata una sit-com di produzione francese intitolata “Genitori - Istruzioni per l’uso” Rai 2 6.30 Nautilus Cultura 7.00 Jake e i pirati dell’Isola Che Non C’è Cartoni 8.15 Avengers Assemble Cartoni animati 8.35 Il nostro amico Charly TF 10.00 Anaconda Documentari 10.45 Cronache animali 11.30 Mezzogiorno in famiglia Varietà 13.00 Tg 2 Giorno 13.30 Tg2 Motori 13.45 Quelli che aspettano Varietà 15.30 Quelli che... il calcio Varietà 17.05 Tg 2 Flash L.I.S. 17.10 Stadio Sprint 18.10 90° minuto 19.35 Squadra Speciale Cobra 11 Telefilm 20.30 Tg 2 Rai 3 Canale 5 6.00 Tg 5 Prima pagina 7.55 Traffico 8.00 Tg 5 Mattina 8.50 Le Frontiere dello Spirito 10.05 The Chef - Talento e passione in cucina Reality show 11.00 Le storie di Melaverde Magazine 12.00 Melaverde Rubrica 13.00 Tg 5. Meteo.it 13.40 L’Arca di Noè Attualità Il nuovo appuntamento dedicato agli animali a cura del Tg5 14.00 Domenica Live Varietà 18.45 Avanti un altro! Game show Conduce Paolo Bonolis, affiancato da Luca Laurenti 20.00 Tg 5. Meteo.it 20.40 Paperissima Sprint 8.00 È permesso maresciallo? (Tuppe, Tuppe, Marescià) Film (comm., 1958) ★★ 9.30 Metropoli Documentari 11.10 Tgr Estovest Attualità 11.30 Tgr RegionEuropa 12.00 Tg3 12.25 Ritratti: Claudio Villa 13.05 Colpo di scena Cultura 14.00 Tg Regione. Tg Regione Meteo 14.30 In 1/2 h Attualità 15.00 Tg3 LIS 15.05 Kilimangiaro - Il borgo dei borghi Documentari 15.45 Kilimangiaro - Ci divertiremo un mondo 19.00 Tg 3. Tg Regione. Tgr Meteo 20.00 Blob Videoframmenti 20.10 Che tempo che fa Attualità 21.30 Il restauratore 2 21.00 NCIS 21.45 Report 21.10 I Cesaroni 6 FICTION. Questa volta Basilio TELEFILM. Nell’episodio “La stel- la del rock”, la squadra indaga nel mondo del rock’n’roll dopo che un ordigno esplosivo ha creato panico durante le prove di un concerto di beneficenza ATTUALITÀ. Nuovo appuntamento con il programma ideato e condotto da Milena Gabanelli, considerato un punto di riferimento nel giornalismo d’inchiesta televisivo italiano FICTION. Mentre Alice e France- (Lando Buzzanca) si ritrova a dover indagare in ambito universitario, nel mondo degli scavi archeologici. Una giovane donna è in pericolo di vita 23.40 Speciale Tg1 Attualità 0.45 Tg 1 - Notte. Che tempo fa 1.10 Testimoni e protagonisti - Ventunesimo secolo 2.25 Settenote Musica e musiche Musicale 21.45 Hawaii Five-0 Telefilm Hawaii Five-0 è la rivisitazione della serie andata in onda dal 1968 al 1980 22.40 La Domenica Sportiva Sport sco, inaspettatamente, sono tornati insieme, Rudi (Niccolò Centioni), dopo i vani tentativi di riavvicinarsi a Mimmo, decide di conquistare Irene 23.30 Tg 3 23.45 Gazebo Attualità Il programma televisivo ideato e condotto da Diego Bianchi in arte Zoro 0.45 Il candidato Zucca Presidente Attualità 23.30 X-Style Attualità 0.30 Maurizio Costanzo Show - La storia Talk show 1.20 Tg 5 Notte. Rassegna stampa. Meteo.it 1.50 Paperissima Sprint 2.25 Se sei così ti dico sì Film Italia 1 Rete 4 La 7 7.00 Superpartes Attualità 7.35 Supercar Telefilm 8.35 A-team Telefilm 10.30 Spot - Supercane anticrimine Film (comm., 2001) ★★ 12.25 Studio Aperto. Meteo 13.00 Sport Mediaset XXL Sport 14.00 I pompieri Film (comm., 1985) ★ 16.00 Il magico tesoro di Loch Ness Film-tv 18.00 Tom & Jerry Cartoni 18.30 Studio Aperto. Meteo 19.00 Love bugs Sitcom 19.30 Il signore degli anelli - La compagnia dell’Anello Film (fant., 2001) con Elijah Wood, Viggo Mortensen. Regia di Peter Jackson ★★★★ 7.30 Superpartes Attualità 8.10 Mondo sommerso - America del Nord 9.05 Terra! Attualità 10.00 Santa Messa Attualità 10.50 I grandi della fede 11.30 Tg 4 - Telegiornale 12.00 I grandi della fede 13.00 Pianeta mare 13.55 Donnavventura Le ragazze più sportive della tv alla scoperta di un nuovo continente 14.45 Tre scapoli e un bebè Film (comm., 1987) con Tom Selleck, Steve Guttenberg. Regia di Leonard Nimoy ★★ 16.45 Lucky Luke - Pesce d’aprile Film-tv 18.55 Tg4 - Telegiornale 19.35 Tempesta d’amore SO 6.00 Tg La7. Meteo. Oroscopo. Traffico 6.55 Movie Flash 7.00 Omnibus Attualità 7.30 Tg La7 7.55 Omnibus Attualità 9.45 L’aria che tira - Il diario 10.50 Otto e mezzo Sabato 11.30 Bersaglio Mobile 13.30 Tg La7 14.00 Tg La7 Cronache 14.40 Il commissario Maigret Telefilm 16.30 Jane Doe - Furto al museo Film-tv con Lea Thompson, Joe Perry. Regia di Lea Thompson 18.10 L’ispettore Barnaby Serie 20.00 Tg La7 20.30 Domenica nel paese delle meraviglie Varietà Con Maurizio Crozza 21.30 Adam Kadmon Rivelazioni ATTUALITÀ. Da un luogo segreto, Adam Kadmon, ogni settimana, rivelerà tutto quello che i poteri occulti vogliono nascondere, verità scomode e teorie del complotto 0.15 Surviving disaster Attacco nucleare 1.05 Sport Mediaset Sport 1.30 Studio aperto - La giornata 1.45 Ogni volta che te ne vai Film (comm., 2004) 21.30 Giù la testa ★★★★ 21.10 La gabbia FILM. (western, 1971) con Rod ATTUALITÀ. Sesto appuntamento con Gianluigi Paragone. Il giornalista si propone di rivelare i segreti della politica con l’apporto di opinionisti e ospiti in studio Steiger, James Coburn. Regia di Sergio Leone. Juan Miranda, bandito messicano, si allea con l’irlandese Mallory per rapinare una banca 0.45 Los amigos Film 2.35 Django 2 - Il grande ritorno Film (avv., 1987) con Franco Nero, Christopher Connelly, Donald Pleasence. Regia di Nello Rossati 0.00 Tg La7 0.15 Movie Flash 0.20 Il mio amico Eric Film (comm., 2009) con Eric Cantona, Steve Evets. Regia di Ken Loach ★★ 2.30 L’aria che tira - Il diario digitale terrestre RAI 4 21 11.05 Doctor Who Serie 12.35 Paris Express Film 14.10 Colpo perfetto Film 16.00 Fumettology 16.30 Continuum Serie 18.00 Rai News - Giorno 18.05 Brothers & Sisters Serie 19.35 Ghost Whisperer Serie 21.10 La scomparsa di Alice Creed Film 22.50 Mainstream 2014 23.10 Ironclad Film RAI 5 23 10.00 Petruska Presenta 10.05 Chailly Dirige Verdi Musicale 11.45 Biennale Danza Rizzo Varietà 12.15 Inventare Il Tempo 13.15 Ubiq - Alter Ego 13.45 Cult Book 14.15 Capolavori della Natura 15.10 Terra Il Potere delle Piante 16.10 Padre Cicogna Teatro RAI STORIA 54 19.00 L’Italia dei dialetti - Dialetto lingua segreta 19.30 R.A.M. 20.30 Il giorno e la storia 20.45 Il tempo e la storia 21.25 Interferenze.20 anni di televisione italiana -2000 22.00 Album-La compagnia 23.00 SuperstoriaDizionario RAI MOVIE 8.30 Magnum P.I. Telefilm 10.15 Adesso Cinema! Attualità 10.40 Una Lunga Domenica di Passioni Film 13.15 Il velo dipinto Film 15.55 La leggenda di Bagger Vance Film 18.30 Maverick Film 21.00 La solitudine dei numeri primi Film 23.15 Le Ultime 56 Ore Film serie tv intrattenimento FAMILY 17.55 Mai Stati Uniti Cinque personaggi scoprono di avere un padre in comune SKY COMEDY 18.20 Lo Hobbit - La desolazione di Smaug Stavolta Bilbo Baggins deve vedersela con il malvagio drago Smaug SKY CINEMA 1 18.55 Operazione sottoveste Cinque ausiliarie e un tenente fanno di un sottomarino un luogo di divertimento SKY CLASSICS 19.00 Casanova Nella Venezia del ‘500 Giacomo Casanova non riesce a sedurre la bella Francesca SKY PASSION 19.20 I segreti non riposano in pace I giurati che condannarono un serial killer misteriosamente cominciano a morire SKY MAX 19.25 Faster Dopo 10 anni in prigione, Driver intende vendicare il fratello, assassinato SKY HITS L’era Glaciale 2 - Il disgelo Il mammuth, la tigre e il bradipo scoprono che c’è pericolo di un’alluvione SKY 18.20 Elementary FOX CRIME Tutto in famiglia FOX 18.35 Donne nel mito: Audrey Hepburn DIVA CINEMA FAMILY 18.40 Bones FOX LIFE 18.45 Tutto in famiglia FOX 19.10 I Simpson FOX 19.15 CSI New York FOX 21.00 Il vedovo Il commendator Alberto Sordi brama l’eredità della moglie morta. Ma è viva SKY CLASSICS Mi rifaccio vivo Pasquale Petrolo è da sempre rivale di Neri Marcorè. Si vendicherà da morto SKY COMEDY Holidaze - Il Ringraziamento con i miei Tornata nella sua città, una giovane si ritrova sposata col suo primo amore SKY PASSION Cani sciolti Denzel Washington e Mark Wahlberg, infiltrati, dopo un colpo si trovano in fuga SKY MAX 21.10 The Grey Liam Neeson di nuovo in un film d’azione, isolato dal mondo, braccato dai lupi SKY HITS Amici di letto Justin Timberlake, dopo la carriera di cantante, afferma quella d’attore SKY CINEMA 1 22.35 Sette anni in Tibet Ultima guerra: durante la fuga, Brad Pitt incontra il Dalai Lama sul Tibet SKY PASSION 22 12.35 L’estate di Martino Film 14.05 Fratelli nella notte Film 15.55 Insieme a Parigi Film 17.50 Rai News - Giorno 17.55 Doppio inganno Film 19.45 San Giovanni decollato Film 21.15 La donna perfetta Film 22.50 Boardwalk Empire 4 - Erlkönig Serie film 17.05 Iron Man 3 Film ambientato in un mondo colpito da una guerra internazionale e dal terrore SKY MAX 17.40 Monsters University Prequel della storia dei mostri più amati del grande schermo. Animazione SKY CINEMA IRIS 24 LEI 19.35 A scuola di danza ARTE 19.55 Gli anni ‘90 UNIVERSAL NATIONAL GEOGRAPHIC 20.00 Le Italie della Moda ARTE Moonshiners DISCOVERY CHANNEL CRIME 19.30 In Cucina con GialloZafferano FOX LIFE 19.35 I Simpson FOX 20.00 Grey’s Anatomy La sorella di April, venuta a trovarla, inizia presto a darle sui nervi. Intanto FOX LIFE The Big Bang Theory FOX 20.05 CSI New York FOX CRIME 20.30 The Big Bang Theory FOX 20.40 Essorage 19.15 Accumulatori seriali DIVA UNIVERSAL 20.50 Donne nel mito: Ada Ascarelli Sereni DIVA UNIVERSAL 21.00 Criminal Minds Anthology FOX CRIME Cucine da incubo FOX LIFE The Listener FOX 21.50 Perception FOX 21.55 Criminal Minds Anthology FOX CRIME Bones FOX LIFE 22.45 Fede cieca DIVA UNIVERSAL Bones FOX LIFE 20.05 Cuochi e fiamme LEI 20.20 The Sing Off SKY UNO 20.30 Le Italie della Moda ARTE 20.55 Cosa ti dice il cervello? NATIONAL GEOGRAPHIC 21.00 Come è fatto DISCOVERY CHANNEL Malattie misteriose LEI 21.10 Cirque du Soleil: Amaluna ARTE Hell’s Kitchen Italia CIELO MTV 26 13.30 Sky TG24 Primo piano Informazione 13.45 WWE Domestic Raw 14.45 Wrestling - WWE Smackdown 15.45 Shark Week Film 17.15 Stop & Gol Calcio 18.45 MotoGP Gara 19.30 Affari al buio 20.00 Affari di famiglia 21.00 Abduction Riprenditi la tua vita Film 23.00 The Green Hornet Film 16.00 Modern Family Varietà 18.10 Plain Jane: La Nuova Me Varietà 19.10 Catfish: False Identita’ Magazine 20.10 Diario di una nerd superstar Varietà 21.10 Il risolutore Film 23.00 Spit Varietà 0.00 Geordie Shore Varietà 0.50 Mario - Una Serie di Maccio Capatonda Varietà UNIVERSAL 17.25 Il Re Scorpione Superstiti della tribù degli Accadiani sono assoldati per uccidere stregone PREMIUM CINEMA ENERGY 17.40 Due cuori e una provetta Jennifer Aniston si affida alla procreazione assistita per avere un figlio PREMIUM CINEMA EMOTION 18.40 Il ladro di orchidee Nicolas Cage decide di inserirsi nella storia che sta scrivendo. Un Oscar SKY UNO PREMIUM UNIVERSAL 19.25 Sai che c’è di nuovo? Madonna ed Everett alle prese con un rapporto ed un figlio difficile da gestire PREMIUM DISCOVERY CHANNEL NATIONAL GEOGRAPHIC 22.00 Come è fatto DISCOVERY CHANNEL 22.05 Hell’s Kitchen Italia SKY UNO 22.10 Cirque du Soleil: I segreti di Ovo ARTE 22.30 Come è fatto DISCOVERY CHANNEL 22.55 Come è fatto: Supercar DISCOVERY CHANNEL Gli anni ‘90 NATIONAL REAL TIME 31 18.10 Pazzi per la spesa: la sfida Varietà 18.40 Pazzi per la spesa: la sfida Varietà 19.10 Il mio grosso grasso matrimonio gipsy US 21.10 Il boss delle cerimonie Varietà 23.05 My Shocking Body 0.05 Malattie misteriose 2.00 Incidenti di bellezza DMAX CINEMA EMOTION 21.15 Un semplice desiderio Giovane assume fata per aiutare il padre a recitare. Con Kathleen Turner PREMIUM COMEDY Crazy, Stupid, Love Cal Weaver, 48 anni, è incapace di risolvere una crisi coniugale PREMIUM CINEMA EMOTION Collateral Il killer professionista Tom Cruise ha una notte per uccidere cinque persone PREMIUM UNIVERSAL 22.50 The Mask 2 Un aspirante fumettista è sconvolto dall’apparizione in casa della “Maschera” PREMIUM COMEDY 23.15 Amore & altri rimedi La storia d’amore tra Maggie e Jamie, una donna affetta dal morbo di Parkinson PREMIUM CINEMA EMOTION 23.30 RockNRolla One Two e Mumbles hanno una settimana di tempo per restituire un grosso prestito PREMIUM CINEMA ENERGY 23.35 La furia dei titani Perseo torna ad affrontare i mostri della Grecia antica e gli dei dell’Olimpo PREMIUM CINEMA 0.30 Hazzard Bo e Luke Duke a bordo della Generale Lee ancora alle prese col losco Boss Hogg PREMIUM COMEDY 1.10 Duets In un bar karaoke si incrociano tre storie diverse. Con Gwyneth Paltrow PREMIUM CINEMA EMOTION 1.25 La mossa del diavolo Tossica, moglie di un guru, rivuole la figlia dalla sorella Kim Basinger PREMIUM CINEMA ENERGY 52 15.00 Acquari di famiglia 15.50 I maghi delle auto 16.45 Fast N’ Loud 17.40 Affari a quattro ruote 18.35 Affare fatto! 19.30 Affari a tutti i costi 20.20 Banco dei pugni 21.10 Affari a tutti i costi 22.00 Container Wars 22.50 Nudi e crudi 23.40 Campari Academy serie tv film 16.55 Austin Powers in Goldmember Il Dr. Male tenta ancora di dominare il mondo. Ma entra in azione Mike Myers PREMIUM 21.30 Come è fatto 21.55 Ostetriche in sala parto LEI Cosa ti dice il cervello? 8 14.35 Due Uomini e 1/2 JOI 14.45 Er-Medici In Prima Linea MYA 15.25 Mom JOI 15.50 Agatha Christie: Miss Marple Nei Caraibi TOP CRIME 16.15 Hustle - I signori della truffa JOI 17.45 Law & Order: Los Angeles TOP CRIME 18.20 Suburgatory JOI 18.45 Shit! My dad says JOI 19.00 Orange Is The New Black MYA 19.05 Big Bang Theory JOI 19.25 Criminal Intent TOP CRIME 19.30 Dr. House - Medical division JOI 20.25 Orphan Black ACTION 21.05 Tenente Colombo: Indagine Ad Incastro TOP CRIME 21.15 The 100 ACTION Big Bang Theory JOI 22.05 Suburgatory JOI 22.50 Criminal Intent TOP CRIME Gotham ACTION 23.20 Hart Of Dixie MYA Shameless JOI 23.59 Arrow ACTION 0.10 The Carrie Diaries MYA 0.35 Mamma Detective TOP CRIME 0.45 Chicago Fire ACTION 1.00 One Tree Hill MYA 2.10 Codice Rosso TOP CRIME 2.25 The tomorrow people ACTION 32 STAMPA .LA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 SPORT Su la testa Juve, chance di allungare in vetta e dimenticare il ko in Champions Allegri sfida il Palermo e le critiche: “Non c’è niente da buttare” Juventus scivolone in Champions con l’Olympiacos hanno fatto alzare la tensione nel mondo bianconero, la possibilità di affrontare il Palermo senza la pressione della Roma sulle spalle è un vantaggio che nessun bianconero vuole sprecare. «Torniamo a vincere: ora conta solo questo», è il messaggio che il tecnico ha spedito ai suoi. Conquistare i tre punti in uno Stadium tutto esaurito diventa così un obbligo e non vuol dire solo allungare a 23 la striscia di successi consecutivi in casa. Per una volta i record passano in secondo piano, rispetto alla voglia di riscatto e rilancio. «La squadra è stata attaccata ingiustamente per aver sbagliato 45 minuti ad Atene – reagisce Massimiliano Allegri -, come se fosse Personaggi GIGI GARANZINI isogna pur rifarsi la bocca le rare volte che si può. Difatti è bastato un buon Clasico, buono non trascendentale, per la riscoperta di un calcio di campionato di tutt’altra categoria rispetto al nostro. La sfida è durata soltanto un’ora, chiusa da un errore fatale di Iniesta a metà campo che ha innescato il 3-1 di Benzema. Errore frutto di eccessiva generosità e di presunzione insieme: fatto sta che quel pallone era di Mascherano, come quasi tutti quelli che il Real della ripresa è riuscito a portare nella metà campo blaugrana. Così come nel primo tempo B Palermo (3-5-2) (3-5-2) SKY CALCIO 1 - PREMIUM CALCIO 1 ORE 15 1 Buffon Sorrentino 5 Ogbonna Munoz 19 70 6 Bonucci Gonzalez 12 3 Chiellini Feddal 23 26 Lichtsteiner Morganella 89 23 Vidal Bolzoni 15 21 Pirlo Rigoni 27 8 Marchisio Barreto 8 22 Asamoah Daprelà 33 Tevez Vazquez 20 10 14 Davanti torna Llorente, confermati Pirlo e Vidal Il tecnico: «Abbiamo subìtoattacchiingiusti» L’austriaca Anna Fenninger (a sinistra nella foto) e l’americana Mikaela Shiffrin hanno vinto ex aequo il gigante di Soelden, prima gara di Coppa del mondo di sci alpino; 3a Eva-Maria Brem (Aut), 5a Federica Brignone (migliore azzurra) e 9a Nadia Fanchini. Oggi (9,15 e 12,30 Rai Sport 1/Eurosport con commento di Manfred Moelgg) il gigante uomini. OGGI I CAMPIONI D’ITALIA ALLO STADIUM (ORE 15) DOPO IL PARI DEI RIVALI GIANLUCA ODDENINO TORINO Non ha prodotto gli stessi effetti dell’ultima volta, quando tra docce di champagne e cori scatenati si celebrava la conquista del terzo scudetto, ma vedere in televisione la frenata della Roma ha regalato sorrisi e adrenalina alla Juve. Situazioni diverse e anche un altro tecnico rispetto al pomeriggio dello scorso 4 maggio, quando la sorprendente sconfitta dei giallorossi a Catania assegnò in anticipo il tricolore ai bianconeri di Conte, ma ieri sera l’albergo era lo stesso così come certe sensazioni. Chiusi nel ritiro di Leinì, i campioni d’Italia si sono visti fornire dalla Sampdoria il miglior assist per dimenticare una settimana difficile e tornare in fuga nel campionato. Oggi pomeriggio la Juve scenderà in campo per la prima volta in stagione alla luce del sole, ma soprattutto lo farà ancora da capolista. E già questo sarà un vantaggio psicologico per la squadra di Allegri. Se il pareggio di Reggio Emilia contro il Sassuolo e lo Sci: Fenninger-Shiffrin, vittoria ex-aequo Llorente Dybala 9 ARBITRO: CALVARESE All: ALLEGRI All: IACHINI Classifica Juventus 19 Fiorentina Roma* 19 Torino Sampdoria* 16 Cagliari* Milan 14 Atalanta Udinese 13 Empoli* Lazio 12 Sassuolo* Napoli 11 Cesena Verona 11 Palermo Inter 9 Chievo Genoa 9 Parma* (*) = Una partita in più 9 8 8 7 7 7 6 6 4 3 tutto da buttare. Io credo che stiamo facendo ottime cose: possiamo passare il girone in Champions, anche da primi, e in campionato abbiamo vinto sei partite pareggiandone una. Nessuno si immaginava che dopo 7 gare fossimo in testa al campionato, invece è così so- LAPRESSE Andrea Pirlo, 35 anni (a sinistra), in allenamento con Arturo Vidal (27) sotto gli occhi di Massimiliano Allegri (47) 2,7 Gol a partita La media bianconera in questo campionato allo Stadium prattutto per le prestazioni che la squadra ha fornito». La difesa di Allegri è a tutto campo, coinvolge i giocatori in difficoltà e scaccia i fantasmi. A partire da quello di Conte. «È un tema che viaggia da quando sono arrivato. Se non viene la noia a voi – sorride l’allenatore juventino -, figurarsi se viene a me. Conte ha fatto cose straordinarie con questa squadra e società, ma fa parte del passato. Ora bisogna guardare avanti». A partire dal match con il Palermo: torna Llorente in attacco e verranno confermati Pirlo e Vidal a centrocampo (ballottaggio Marchisio-Pogba). «Andrea è in una buona condizione – dice Allegri - e ha bisogno di giocare per ritrovare ritmo. Deve riprendere a far viaggiare la palla come sa, però lo deve fare nel migliore dei modi sennò la squadra ne risente. A Llorente manca solo il 22 Successi Di fila in casa per la Juve: nuovo record della serie A Clasico, altra categoria Brillano di più le stelle del Real Barça battuto al Bernabeu (3-1): esulta Ancelotti era stato Busquets il solo vero certamente il caso. Sia perché argine alla superiorità madri- di fronte non c’era una squadista a centrocampo, frutto dra che autorizzasse esperisia della manovra brillante del menti. Sia perché la coppia Real che della Messi-Neymar, squinternata diSHOW IN SPAGNA dopo un anno di sposizione in tentativi e Ronaldo, Pepe vani campo decisa da di egoismi in anLuis Enrique. e Benzema rimontano data e ritorno, il gol di Neymar aveva preso ultiPuò darsi che un giorno, mamamente a fungari anche vicino, Messi, Ney- zionare. Aggiungerci un altro mar e Suarez possano coesi- solista come l’uruguagio, fastere e dar vita al trio più stel- talmente non ancora in condilare del pianeta. Ieri non era zione, è servito sì a spaventare in avvio il Real e a trovare anche il gran gol del vantaggio. Ma da lì in avanti ha creato squilibri tattici e fragilità psicologica. Aggravati dall’altra scelta cervellotica di Luis Enrique, quella di un centrale come Mathieu schierato sull’esterno, dunque fuori settore e a disagio dall’inizio alla fine nonostante la buona volontà. Di sicuro lo spettacolo migliore è stata la reazione del Real al gol a freddo di Neymar. Un quarto d’ora di assalti furi- PHOTOPRESS Cristiano Ronaldo, 29 anni, esulta dopo l’1-1 su rigore bondi eppure lucidi, di inserimenti ventre a terra sulle corsie che hanno per esempio esaltato Marcelo (il fratello vero della vecchia gloria vista al Mondiale), di giocate di qualità di Isco e Modric, di conclusioni all’arma bianca di Benzema. Un calcio da applausi, con il Barça alle corde eppure capace ancora di mordere con Messi. Curiosamente il pareggio è arrivato proprio in una fase in cui il Real stava rifiatando. Ma LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 F1, Caterham e Marussia saltano il Gp Usa Oggi in Tv Caterham (nella foto Kobayashi) e Marussia, da tempo in crisi finanziaria, domenica prossima non saranno al via del Gp di Austin, in Texas. Lo ha annunciato il patron della F1 Bernie Ecclestone. La Caterham salterà anche la successiva gara in Brasile, mentre il team russo, oltre ai problemi economici, vive il dramma di Jules Bianchi, ricoverato in Giappone dopo l’incidente di Suzuka. 9,00 MotoGp: Gp di Malesia Sky sport 1 9,15 Sci: gigante M. (1ª m.) Rai sport 1, Eurosport 12,30 Sci: gigante M. (2ª m.) Rai sport 1, Eurosport 14,00 Rugby: Castres Olympique-Leinster Sky sp. 2 15,30 Tennis tavolo: Coppa del mondo Eurosport 17,00 Calcio: Manchester Utd-Chelsea Sky sport 1 . 33 18,00 Calcio: Cesena-Inter Sky sport 1 18,00 Rugby: Benetton Tv-Racing Metro Sky sp. 2 19,25 Volley: Perugia-Trentino Rai sport 1 18,10 90º minuto Raidue 20,00 Equitazione: Fei World Cup Eurosport 20,30 Basket: Milano-Venezia Rai sport 2 20,45 Calcio: Milan-Fiorentina Sky sp. 1, Premium c. 21,00 Calcio: Getafe-Atletico Madrid Foxsports La partita Palo di Gervinho Florenzi spreca il match-point Conte ha fatto grandi cose ma fa parte del passato Sampdoria 0 Roma 0 Sampdoria Roma (4-3-3) (4-3-3) Romero 7; De Silvestri 6, Gastaldello 6, Romagnoli 6, Regini 6,5 (23’ st Fedato 5,5); Soriano 6,5, Palombo 6, Obiang 6; Gabbiadini 5,5 (41’ st Bergessio sv), Okaka 5, Eder 6 (38’ st Rizzo sv) De Sanctis 6; Torosidis 5,5, YangaMbiwa 6,5, Astori 6, Holebas 6; Florenzi 5,5 (38’ st Iturbe sv), De Rossi 6, Nainggolan 7; Ljajic 5 (27’ st Pjanic 6), Totti 5,5 (33’ st Destro sv), Gervinho 6 ALL. Mihajlovic L’occasione migliore capitata alla Roma nel primo tempo: Gervinho, 27 anni, si allarga oltre Romero e colpisce il palo gol e credo che ritrovandolo riprenderà fiducia e segnerà come l’anno scorso. Morata ha fatto bene, ma non mi sento in obbligo di farlo giocare». L’importante per Allegri è come si affronterà il Palermo e non chi lo farà: «Non dobbiamo perdere la tranquillità e la consapevolezza dei nostri mezzi, perché in una settimana non si smarriscono i valori». Al massimo si dovranno rispolverare. «Nelle ultime 3 partite abbiamo subito 4 gol e questo mi fa altamente girare le scatole. Poi bisogna migliorare la fase realizzativa, visto che abbiamo solamente il 25% di realizzazione rispetto alle occasioni create». La strada per allungare è già tracciata, basterà volerlo. Effetto Bayern sulla Roma Resiste il muro Samp DIFFERENZE stato il meno brillante dei suoi. Come sempre interessante, anche se meno puntuta di altre occasioni, la telecronaca di Fabio Capello. Salvo che a fine partita, quando ha fatto notare come sia i giocatori del Real sia quelli del Barça stessero salutando il pubblico a centrocampo: e non, ha sottolineato con le maiuscole, sotto le curve degli ultrà come è obbligatorio fare nei tristi cortili di casa nostra. 30’pt Brivido in area 1’st Il tacco di Totti AFP Massimiliano Allegri, tecnico Juve Giocate di classe, ritmo alto E alla fine saluti alla tribuna, non agli ultrà 6 ARBITRO: Rizzoli 6,5 AMMONITI: De Rossi, Soriano, Astori, Holebas, Palombo SPETTATORI: paganti 5471, incasso 146.985 euro; abbonati 18.077, quota 155.730 euro I 45’ di Atene non possono cancellare tutto il resto Solo un punto a Marassi, niente sorpasso sui bianconeri L’analisi la mancata correzione di rotta nell’intervallo da parte di Luis Enrique ha segnato l’esito di un match che nella ripresa è stato praticamente a senso unico. Sarebbe finita in goleada, in una manita anche abbondante se, per una volta, Cristiano Ronaldo non fosse 6 ALL. Garcia ROBERTO CONDIO Q Chi sale Romero 7 E Chi scende Okaka 5 T Chi sale Nainggolan 7 Okaka, che errore 37’st Miracolo Romero E Chi scende Ljajic 5 T ha ricavato una sola zuccata di di due spanne il migliore in camAstori. Ha preso un palo, ci ha pro- po per intensità, lucidità ed effivato con più convinzione a inizio cacia. Lasciando in panchina Pjaripresa (decisivo Romero su Flo- nic, invero in netto calo nelle ultirenzi) ma per la prima volta in sta- me prove, la Roma sapeva di rigione non ha segnato. Nonostante nunciare a tanta qualità e alla il cambio di punte possibilità di imoperato tra il 72’ e AGGANCIO AL COMANDO provvise illuminal’83’. Tutto inutile. I giallorossi mancano zioni, là in mezzo Mica facile rialal campo. Così, otil colpo del ko tenendo poco da zarsi dopo essere e frenano ancora Totti (autore anstati asfaltati. «Contro il Bayern che di un tiro malavrei dovuto camTERZO POSTO destramente svirbiarne undici...», roba non I blucerchiati reggono golato, aveva detto Garda lui) e pochissiil confronto e restano mo da Ljajic e Flocia. Dai tedeschi alla Samp si è in- imbattuti come la Juve renzi, schierato vece limitato a 4 sulla mediana ma rotazioni (fuori Cole, Pjanic, Itur- raramente in grado di sostenere be e lo squalificato Manolas) ma l’azione, la fase offensiva gialloha fatto in fretta a capire che lo rossa si è ridotta a lungo a un acchoc del fresco 1-7 non era ancora cumulo sterile di corner, a due acstato assorbito. Con una sola ec- celerazioni di Gervinho e a cezione: il guerriero Nainggolan, un’unica verticalizzazione, indo- Totti s’accende con un tacco che lancia Gervinho. L’ivoriano scarta De Silvestri e lascia partire un diagonale destro che impegna Romero in tuffo. 25’st INVIATO A GENOVA uattro notti non sono bastate a cancellare i segni del passaggio dell’uragano Bayern. Tornando a frequentare la più rassicurante ribalta nazionale, la Roma contava di rialzarsi dando un segnale magari provvisorio ma forte: vincere in casa della Samp significava riprendersi almeno per qualche ora il primato solitario della A dopo quasi un anno. Invece, a Marassi ha preso soltanto uno 0-0. Vale l’aggancio alla Juve, che però oggi può di nuovo allungare in casa contro il Palermo. Almeno un romanista contento c’è: Massimo Ferrero ha visto da una parte la sua squadra del cuore prendere un brodino dopo la batosta tedesca e dall’altra quella che presiede portare a otto la striscia di risultati positivi. Con in più, considerato che per il romano del Testaccio la Samp è anche un business, il valore aggiunto dello stadio pieno e di un incasso sostanzioso. «Vinciamo uno a zero e segna Okaka», aveva detto poco prima del via, con il figlioletto Rocco in braccio. Ancora un po’ e ci azzeccava, perché l’ex romanista ha divorato al 70’ l’occasione più clamorosa del match. Ai punti, comunque, avrebbe vinto la Roma. Non solo per i 14 corner (contro sei) dai quali però Prima vera chance romanista. Lancio centrale di Astori per Gervinho che vince il contrasto con Regini e calcia da posizione impossibile: palo. 19 Partite La Roma torna a pareggiare in campionato dopo 14 vittorie e 5 ko tra 2013/14 e 2014/15: l’ultima «x» risaliva al 1° marzo (0-0 contro l’Inter) Punizione dalla destra di Gabbiadini, Okaka libero sul secondo palo calcia alto. Gastaldello 6 minuti dopo fallisce un’occasione fotocopia. L’ultima grossa occasione è per la Roma: Torosidis dal fondo crossa per Florenzi, sul colpo di testa a botta sicura Romero (in controtempo) si supera. vinata dall’insospettabile Astori che ha mandato davanti a Romero proprio l’ivoriano, impappinatosi però sul più bello. È stata questa l’unica vera occasione di un primo tempo più corso che giocato, in cui la Samp ha confermato tutti i suoi pregi (aggressività, difesa attenta, mutuo soccorso) ma anche i limiti in prima linea, dove se Gabbiadini non trova spazi vitali per tiri e assist si fa una gran fatica a costruire pericoli. Ha avuto spunti interessanti Soriano, ma la chance migliore è arrivata, tanto per cambiare, su calcio piazzato. Okaka, però, a metà ripresa ha alzato a due passi dalla porta l’invitante punizione di Gabbiadini. Facendo sballare il pronostico al suo presidente. Che alla fine però ha festeggiato abbracciato alla moglie. Va bene così, alla Samp. Alla Roma invece no. 34 .Sport STAMPA .LA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 Toro, due squadre in una Ora c’è l’esame Lazio Retroscena FRANCESCO MANASSERO TORINO entitré uomini per dare la scossa anche in serie A. Se saper cambiare è una virtù rara, allora il Toro ha acquisito una grande conoscenza - per dirla alla Ventura - per affrontare il secondo violento strappo del campionato, nel quale ci sono 9 punti in palio in 7 giorni: il tempo, rapidissimo, di scalare posizioni in classifica o di ritrovarsi nuovamente risucchiato in basso. È la forza del maxi gruppo, l’ultima lezione imparata dai granata: una squadra in cui i titolari non sono 11 ma 23. Tanti, infatti, hanno giocato almeno una volta dal primo minuto nell’arco della stagione. Un piccolo primato - condiviso con Fiorentina e Lazio che non fa guadagnare punti in classifica, ma è utile per capire la strada da seguire per non uscire stritolati dal nuovo V In breve Serie B: cade il Frosinone Carpi, cinquina e vetta 1 Avellino-Lanciano 1-1; Catania-Vicenza 3-1; CrotoneCittadella 2-2; Entella-Frosinone 1-0; Latina-Brescia 1-1; Livorno-Spezia 0-1; PescaraCarpi 0-5; Pro Vercelli-Perugia 0-0; Varese-Bari 2-1. Venerdì: Modena-Bologna 0-0; Ternana-Trapani 1-2. Classifica: Carpi, Trapani, Frosinone, Bologna 18; Livorno 17; Spezia, Avellino, Perugia 16; Lanciano e Bari 15; Pro Vercelli 14; Modena 12; Brescia, Varese (-1) e Entella 11; Ternana e Vicenza 10; Cittadella, Catania e Pescara 9; Latina 8; Crotone 7. Nessuno ha schierato più giocatori finora: i ricambi sono all’altezza Lazio Torino (4-3-3) (3-5-2) SKY CALCIO 3 - PREMIUM CALCIO 3 ORE 18 22 1 Marchetti Gillet 39 19 Cavanda Maksimovic 3 25 De Vrij Glik 27 Cana Moretti 24 26 Radu Peres 33 16 Parolo Benassi 94 20 Borussia, 4º ko di fila 20 Biglia Vives 19 Bundesliga 1 Quarto ko di fila per il Bo- Lulic Sanchez Miño 28 87 Candreva Darmian 36 9 Djordjevic Amauri 22 7 russia Dortmund, in crisi nera: dopo lo 0-1 con l’Hannover (Immobile in campo per 13’) i gialloneri hanno solo un punto di vantaggio sulla zona retrocessione. 27 F. Anderson Quagliarella ARBITRO: GIACOMELLI All: PIOLI All: VENTURA MotoGp: Malesia, via alle 9 Altra pole di Marquez OGGI (ORE 18) A ROMA Ventura pensa a 7 cambi rispetto all’Helsinki Bovo ko, non c’è Nocerino tour de force. Il Toro può contare su una squadra extralarge come mai aveva avuto: cioè una vasta rosa di scelte che non compromettono mai il livello di competitività. L’esempio migliore arriva dall’Europa League, dove i senatori sono stati rimpiazzati da un manipolo di giocatori semi-sconosciuti che non hanno fatto rimpiangere gli altri: se i granata guidano il girone dopo 3 turni e non hanno ancora subito gol è anche merito loro. Anche in campionato la rotazione degli uomini è sempre più marcata: significa che il confine tra titolari e riserve è quasi passato di moda. La fabbrica di Ventura è diventata una cooperativa nella quale tutti si sentono protagonisti. Va al massimo della produzione in Europa ma deve migliorare in Italia: è il prossimo obiettivo di una squadra che anche in serie A ha capito di poter lasciare il segno, dopo la vittoria di domenica scorsa contro l’Udinese. La forza di un gruppo intercambiabile può essere l’arma in più per risalire posizioni in graduatoria, a cominciare da questo pomeriggio (ore 18), anche se l’incontro con la Lazio è il test più duro che potesse capitare al Torino in questo momento: la squadra di Pioli è la più in forma, lo certificano le 3 vittorie consecutive. In più Ventura dovrà affrontare questa sfida dal gusto europeo senza ben 7 pedine, visto che 1 Oggi Gp della Malesia alle ore 9 italiane (tv Sky, differita su Cielo alle 10). Marquez in pole, Iannone dopo la caduta di venerdì non corre, Rossi 6°. 23 Titolari Schierati dal Toro almeno una volta in stagione: come Fiorentina e Lazio Seguono a 22 Inter, Samp e Sassuolo Basket: stasera Milano in tv ReggiopassaaVarese 1 3ª giornata: Varese-Reggio Emilia 112-118 d3ts; oggi (18,15) Bologna-Caserta; Avellino-Pesaro; Capo d’OrlandoRoma; Pistoia-Cremona; Trento-Cantù; Milano-Venezia (20,30 Rai Sport 1); domani (20,30) Sassari-Brindisi. ANSA Amauri, 34 anni (a sinistra), con Fabio Quagliarella (31): la coppia d’attacco del Toro contro la Lazio alla lista dei sicuri indisponibili (El Kaddouri, Gazzi, Basha, Masiello) si sono aggiunti a sorpresa Bovo (affaticamento muscolare alla gamba sinistra), Nocerino (in Primavera) e Larrondo (rimasto alla Sisport per cerca- re la miglior condizione). Eppure il tecnico non rinuncerà all’ennesimo ribaltone della squadra. Possono arrivare fino a 7 le novità rispetto alla partita con l’Helsinki: è questa la forza del Toro. Tornerà il bomber Quagliarella, Gli altri anticipi FavolaAcerbi,goldopoiltumore Parmatravolto:Donadonirischia PARMA Il Sassuolo passeggia su quello che resta del Parma. I tifosi emiliani contestano giocatori e società: al 5° ko di fila la panchina di Donadoni traballa, squadra in ritiro in vista del match con il Torino. Di Francesco torna a casa con tre punti confermando quello che di buono si è visto contro la Juve. Ma non c’è solo la vittoria sul campo: i neroverdi e tutto il mondo dello sport sorridono alla favola di Francesco Acerbi. Ha sconfitto due volte il cancro, è tornato a giocare e LAPRESSE Francesco Acerbi, 26 anni ieri ha pure ritrovato la gioia del gol. Nel Sassuolo, orfano di Zaza, in rete anche Floccari e Taider. Inutile il gol di Cassano, il Parma resta ultimo. [M. BAL.] che farà coppia con Amauri. Le altre certezze sono il rientro di Gillet, quello di capitan Glik e di Moretti. Per lo spagnolo Ruben Perez, invece, dopo 3 rapidi gettoni si avvicina la prima da titolare in serie A: è in ballottaggio con Benassi. Col sorriso è partito verso Roma anche Barreto. Il brasiliano, risolti i guai fisici, ha centrato la prima convocazione in campionato della stagione. Oggi è un giorno importante, anche per lo sfortunato attaccante. Volley Superlega: l’anticipo Ravenna batte Latina Empoli 0 Parma 1 ieri l’anticipo: Ravenna-Latina 3-1. Oggi: Verona-Milano; Molfetta-Città di Castello; Padova-Modena; Perugia-Trentino; MonzaPiacenza. Riposa: Macerata. Cagliari 4 Sassuolo 3 Tennis: Masters Wta Finale Halep-S.Williams Empoli Cagliari Parma Sassuolo (4-3-1-2) (4-3-3) (4-5-1) (4-3-3) Bassi 5; Hysaj 5 Tonelli 5,5 Rugani 5, Mario Rui 5; Vecino 4,5 (1’ st Moro 6) Valdifiori 5,5 Croce 5,5; Verdi 4,5 (1’ st Pucciarelli 6); Maccarone 5 (22’ st Mchedlidze 5,5), Tavano 5 Cragno 6; Balzano 6,5 Rossettini 6,5 Capuano 6,5 Avelar 7,5; Donsah 6,5 Crisetig 6,5 Ekdal 7 (20’ st Dessena 6); Ibarbo 6 Sau 7 (30’ st Farias sv) Cossu 6 (37’ st Joao Pedro sv) Mirante 5,5; Mendes 5 (1’ st Coda 5,5), Lucarelli 4,5, Felipe 5, Gobbi 5; Rispoli 5, Acquah 6 (32’ st Ristovski sv), Mauri 5, Souza 5, De Ceglie 5 (st 17’ Ghezzal 5); Cassano 6 Consigli 5,5; Vrsalijko 6, Terranova 6,5, Acerbi 7, Peluso 6; Taider 7,5, Magnanelli 6,5 (34’ st Brighi sv),Missiroli6;Sansone 6, Floccari 6,5 ( 24’ st Pavoletti 6), Berardi 6,5 (st 32’ Biondini sv) ALL. Sarri ALL. Zeman ALL. Donadoni 4,5 7,5 1 Superlega, 1 Msters Wta a Singapore: in semifinale Halep batte Radwanska 6-2 6-2 e Serena Williams supera Wozniacki 2-6 6-3 7-6 (8-6). Oggi finale Halep-Williams (diretta tv alle 12 su Supertennis). Trofeo Abarth Europa A Monza scandinavi ok 5 ALL. Di Francesco 7 RETI: pt 31’ Sau, 36’ e 38’ (rig.) Avelar, 46’ Ekdal RETI: pt 20’ Floccari, 24’ Acerbi; st 7’ Taider, 33’ Cassano ARBITRO: Pairetto 6,5 AMMONITI: Valdifiori, Crisetig, Moro, Farias SPETTATORI: 8121 per un incasso totale di 62.095,73 euro ARBITRO: Tagliavento 6 AMMONITI: Mendes, Consigli, Lucarelli, De Ceglie, Acerbi, Ristovski SPETTATORI: 20 mila circa 1 Dopo il successo di Lilja (Sve) su Abarth 695 Assetto Corse, oggi si decide il vincitore del Trofeo Abarth Selenia Europa, tra Campani e Lilja. Tra le Abarth 500 Assetto Corse Pajuranta (Fin) è campione europeo e italiano. 8a giornata Inter a Cesena, Thohir cerca la pace con Moratti: «Ha fatto grande il club». Milan stasera con la Fiorentina 1 Il Milan è arrivato al quar- to posto e non vuole fermarsi. Stasera al Meazza arriva la Fiorentina. «Non facciamo passi indietro», ammonisce Inzaghi, che chiama i tifosi a raccolta: «Mi piacerebbe vedere una bolgia». Gara sulla carta meno complicata per l’Inter, che alle 18 gioca in trasferta contro il Cesena, ma perde Guarin bloccato da un problema al flessore della coscia destra. Erick Thohir, intanto, cerca di ricucire lo strappo in casa nerazzurra: «Moratti ha ottenuto successi straordinari, ha fatto grande l’Inter». E Mazzarri replica alla Juve: «Calciopoli? Il club merita rispetto». [T. CAI.] Cesena Inter (4-3-1-2) SKY SPORT 1 - PREMIUM CALCIO 1 1 (4-2-3-1) ORE 18 Leali Handanovic 25 Capelli Ranocchia 14 Volta Vidic 6 Lucchini Juan Jesus 33 Renzetti Obi Chievo (3-5-2) Milan (4-3-3) Napoli Verona (4-2-3-1) (4-3-3) Udinese Atalanta (4-4-2) (4-3-3) SKY SPORT 1 - PREMIUM CALCIO ORE 20,45 SKY CALCIO 2 - PREMIUM CALCIO 2 ORE 18 SKY CALCIO 3 - PREMIUM CALCIO 3 ORE 15 25 1 32 1 1 Rafael Rafael 1 31 Karnezis Sportiello 57 23 21 Frey Antonini 3 20 40 11 Maggio Martic 71 27 Widmer Zappacosta 22 15 3 Dainelli De Maio 4 13 15 33 Albiol Moras 18 75 Heurtaux Benalouane 29 5 87 Zukanovic Burdisso 8 33 2 26 Koulibaly Marques 25 5 20 34 Biraghi Edenilson 21 2 28 31 Ghoulam Brivio 28 89 Piris Dramè 93 Cofie Bertolacci 91 16 Poli Mati Fernandez 14 19 30 33 Kone Baselli 16 33 34 De Jong Aquilani 10 88 Inler Tachtsidis 77 6 Allan Cigarini 21 13 4 Muntari Borja Valero 20 7 Callejon Hallfredsson 10 19 10 10 Honda Cuadrado 11 17 Hamsik Gomez 21 8 Menez Babacar 30 24 Insigne Toni 9 77 Thereau Boakye 99 6 9 Higuain Nico Lopez 17 10 Di Natale Moralez 11 88 14 8 De Feudis Medel 18 8 10 24 Bardi Perin Radovanovic Kucka Schelotto Antonelli 61 Garritano Dodò 22 23 89 Marilungo Palacio 8 56 Hetemaj Matri 32 7 9 Rodriguez Icardi 9 43 Paloschi Falque 24 92 Birsa Perotti ARBITRO: MAZZOLENI ARBITRO: DI BELLO All.: BISOLI All.: MARAN All.: MAZZARRI Fiorentina (4-3-3) SKY CALCIO 2 - PREMIUM CALCIO 2 ORE 15 Cascione Hernanes Giorgi Kovacic (3-4-3) 1 34 5 Genoa Abbiati Neto Abate Tomovic Rami Savic Alex G.Rodriguez De Sciglio Alonso El Shaarawy Vargas ARBITRO: BANTI All.: GASPERINI All.: INZAGHI All.: MONTELLA David Lopez Campanharo Danilo Biava Guilherme Carmona 17 7 B. Fernandes D’Alessandro ARBITRO: GERVASONI ARBITRO: TOMMASI All.: BENITEZ All.: STRAMACCIONI All.: MANDORLINI 20 All.: COLANTUONO LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 Ali-Foreman Il mito non è ancora sceso dal ring GIAN PAOLO ORMEZZANO inshasa era umida, unta, caotica, febbrile, stracalda quando ci arrivammo all’inizio dell’estate del 1974 da Johannesburg, dal Sudafrica ancora dell’apartheid, su uno dei pochi vettori aerei che ignoravano l’embargo di quasi tutto il continente verso il governo bianco razzista di Pretoria. Kinshasa era la capitale dell’ex Congo belga, divenuto Zaire (cambiato così anche il nome del gran fiume Congo) e da nove anni posseduto dal dittatore Mobutu Sese Seko, l’uomo che aveva offerto ai suoi sudditi, cavando il denaro (cinque milioni di dollari al vincitore) da chissà quale miniera sequestrata di diamanti o di oro, la sfida massima possibile anzi concepibile nella boxe, Muhammad Ali ex Cassius Clay anni 32 contro George Foreman anni 25. Ali doveva riprendersi il titolo mondiale dei Massimi, per diventare il secondo al mondo capace dell’impresa dopo Floyd Patterson. Tutti e due i pugili erano neri afroamericani, statunitensi discendenti da schiavi, K Quarant’anni fa l’indimenticabile match di Kinshasa Il trionfo del “più grande” ha cambiato la storia dello sport Sport .35 . da un incidente di allenamento di Foreman, diede per scontato l’esito del match e si concentrò piuttosto sul compito di convincere il giornalista italiano, arrivato da lontano e presentatoraccomandato dall’amico comune Gianni Minà, che uno dei sette re di Roma era nero d’Africa, quasi infuriandosi al diniego. In effetti più volte al giorno, nelle ore dei telegiornali, Mobutu compariva sul video, col berretto di leopardo e lo scettro, e diceva del match prossimo venturo e giurava su Ali (mai chiamato Clay). Era quella su Ali-Foreman la digressione unica rispetto al copione che prevedeva musica solenne, fondale di nuvole in corsa, lungo primo piano del dittatore e suo articolatissimo monito ai sudditi di coltivare sempre la «authenticité», il volere e sapere essere africani. Venivano riportati spezzoni del suo discorso all’Onu su questo tema, il discorso che aveva rovesciato, «bouleversé», il mondo. Lucien ci aveva detto, accogliendoci a Kinshasa, di non far sapere mai a nessuno che non sapevamo nulla di questo discorso e men che mai che ritenevamo di essere in vastissima compagnia. Lucien a Parigi, quando faceva il giornalista sportivo e lo avevamo conosciuto sul lavoro, teneva un cogno- BOXE NELLO ZAIRE SIGNIFICATI RAZZIALI Il dittatore Mobutu fu il regista occulto di una sfida non solo sportiva Vinse il nero «giusto», contro il rivale considerato come un bianco Usa ma c’erano per i sudditi di Mobutu differenze notevoli, suggerite cioè comandate dal dittatore. Ali era il campione dell’Africa nera: importati i suoi avi dal Ghana fornitore della meglio carne umana, razza mandingo, lui casualmente statunitense (adesso si direbbe: diversamente americano), renitente con coraggio alla leva di zio Sam («Non combatto i vietnamiti che non mi hanno fatto niente di male»), squalificato, convertito all’Islam. George Foreman era di pelle casualmente nera, persino più nera di quella di Ali, ma Mobutu, sicuramente ispirato da esperti della boxe e dunque di pronostici, lo aveva come spostato fra i bianchi Usa brutti e cattivi, e aveva ordinato di insultarlo, di esecrarlo, di trattarlo da vittima sacrificale. Agli allenamenti di Ali la gente di Kinshasa gridava al suo idolo «boma ye», in lingua locale «uccidilo». Foreman era un sereno atleta con la faccia, i modi e anche gli studi teologici da pastore protestante, e ci stava, era pagato per questo. Ali era conscio del suo ruolo e quando ci concesse una lunga intervista nella lunghissima vigilia, ampliata anche AFRICA IN DELIRIO La «rissa nella giungla» resterà unica: sarà difficile imporre uno show analogo LAPRESSE Era il 30 ottobre 1974 Mondiale dei pesi massimi: lo sfidante Mohammad Ali, 32 anni, americano (in piedi), nel corso dell’8ª ripresa mise al tappeto il connazionale e campione in carica George Foreman, 25 anni Sul grande schermo Libri e canzoni Come in Rocky III «Quando eravamo re» (1996) di Leon Gast vinse un Oscar (1997), «Alì» (2001) di Michael Mann lo sfiorò Norman Mailer scrisse il libro «The Fight», il cantante Johnny Wakelin la ballata «In Zaire» Nel 3º film della celebre serie, l’attore e regista Sylvester Stallone si ispirò a quel match me alla belga, ma lì, nella sua terra, l’«authenticité» lo aveva trasformato in Tshimpumpu Wa Thsimpumpu, dimenticare anche Lucien. D’altronde Mobutu alla nascita era JosephDésiré, ma poi aveva lasciato il binomio di sound bianco, franco-europeo, e aveva assunto altri quattro bisillabi appiccicati a Mobutu Sese Seko, per un insieme che stava a significare «grande guerriero che si aggira e combatte per la giungla senza che nessuno possa fermarlo». Thsimpumpu eccetera ci istruì anche a chiamare «citoyen» qualsiasi bipede locale a cui ci indirizzassimo, e senza far capire che la cosa ci faceva un po’ sorridere. Poi ci fu il match, «the rumble (rissa) in the jungle», e fu all’altezza dello straordinario copione che Mobutu aveva comunque saputo combinare. Vinse Ali e sarà difficile imporre, far vivere un’altra sfida così. E resta in noi il mistero di cosa sarebbe accaduto se all’8º round Foreman non si fosse ritirato e poi avesse vinto. LA CRONACA DI GIOVANNI ARPINO, INVIATO SPECIALE DELLA STAMPA, IN TRE BRANI “Boma ye”, “Uccidilo” E Ali ha ucciso George, non un vero re Così il popolo ha scelto L’uragano e il profeta “Avevo ragione io...” Kinshasa, tra ondate di pioggia terribili, si celebra la straordinaria festa del «re» dei massimi, che da ieri è nuovamente il totem esemplare, invincibile e intoccabile, per le folle nere. Alì ripete, urla, ride: «Ve lo dicevo che quel George era un dilettante». E di George non si parlerà più per un pezzo: quando il «re» metterà in palio la sua rinnovellata corona, incontrerà Frazier sulla strada, non il giovane Foreman, sceso dal ring dello stadio «Venti Maggio» con i tratti del volto spaventosamente sconvolti. È stata una festa feroce, quasi intollerabile per certi palati. Per arrivare alle mura dello stadio bisognava penetrare in una massa di centomila neri, ilari, stracciati, eccitati, giunti da ogni casupola della metropoli o con scassatissime macchine dai villaggi dell’interno. Per una ventina di minuti, a notte fonda, in un buio di tenebroso velluto africano che i riflettori spaccavano intorno alle corde, il pugno di Alì si levava per incitare il pubblico a gridare: «Boma ye», uccidilo. E Alì ha ucciso. erché il potente, giovane, fresco Foreman ha perso contro il vecchio, ingrassato, linguacciuto e geniale Alì? Forse perché non ha capito e assimilato la terra degli avi. La verità di Foreman sta tutta qui, è vissuto a Kinshasa per oltre un mese in compagnia del consunto pugile Archie Moore e di un cane, avendo contro la popolazione, che adorava Alì. È un americano sradicato, che fuori dai suoi quartieri abituali si smarrisce, il povero George. Non ha chiuso occhio fino alle 4 del mattino, in una tensione che gli mangiava i muscoli, che gli distruggeva i riflessi. È carico di debiti, di citazioni, di carte bollate, di nemici. È un campione disadattato, che nello Zaire mostrava le grandi nocche nere ma non esprimeva fantasia, non sapeva riproporre a se stesso l’immagine del «re». Alì, che ha come patria ogni angolo della terra, che sa riposare, sorvegliarsi, che gioca con le parole come il più abile sofista, che si nutre di idee lucide quanto di affari, ha vinto grazie a questa superiorità intellettuale. ntorno alle mura del «Venti Maggio» c’erano tutti: bambini e nonne, gli storpi con terribili stampelle di legno e gli operai, i dirigenti dalle eleganti divise alla cinese e le matrone avvolte nei turbanti, chi scendeva da Cadillac luccicanti e chi appariva coperto dalla polvere dei sentieri. Alla fine, nell’immensa confusione dell’uscita, un autentico uragano ha sconvolto la metropoli, sradicando alberi e allagando le strade: anche le volte del cielo volevano congratularsi con Alì, commentava la gente, senza affrettarsi sotto l’acqua torrenziale. E Alì continuava a ridere, a fissare un punto lontano, a sentirsi un profeta: «Non volevate credermi... Quel Foreman poteva vincere solo nelle prime riprese. Non sa difendersi, non è nessuno, è solo forte. Ma cos’è la forza? Cosa aveva detto prima del match George, disgraziato: che lo chiacchiero come un individuo che fischia per il terrore mentre attraversa il cimitero. Così aveva detto, chi attraversa il cimitero, oggi? E senza fischiare, perché non può congiungere le labbra». A Scrittore Giovanni Arpino, nato a Pola nel 1927 e morto a Torino nel 1987, fu scrittore (16 romanzi e 200 racconti) e giornalista. Inviato per La Stampa dal 1969 al 1979, vinse il Premio Strega 1964 con «L’ombra delle colline» P I 36 STAMPA .LA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 9 I numeri della settimana MILIONI DI VEICOLI PER LA TOYOTA EUROPA 1 Nel 1971, con la Corolla, Toyota avviò la produ- zione in Europa nell’impianto portoghese di Caetano. Dopo 43 anni i giapponesi hanno festeggiato i 9 milioni di veicoli assemblati nel Vecchio Continente 3 MILA LAMBORGHINI HURACÁN VENDUTE 1 A soli 10 mesi dal lancio, Lamborghini ha ven- duto 3 mila esemplari della supercar Huracán (mille in Usa) che batterà il record di vendite della Gallardo. E il Toro chiuderà l’anno con oltre 3.500 unità VOLKSWAGEN PASSAT La regina del mercato ha un look seducente Berlina, Variant e GTE ibrida. Con un pieno di hi-tech Con i Led Il frontale della Passat (lunga 4,8 m) è arricchito dai proiettori a Led Il bagagliaio della berlina è di 650 litri PIERO BIANCO Ogni 29 secondi nel mondo c’è un cliente che compra una Passat. Sono 126 in un’ora, 3 mila al giorno, tutti i giorni. Per questo l’ammiraglia Volkswagen ha battuto ogni record totalizzando 22 milioni di consegne dal 1973, 1,1 milioni solo l’anno scorso. Nessun modello del Gruppo, nemmeno la Golf, viaggia a questi ritmi. Ma a Wolfsburg sono perfezionisti e così hanno rivoluzionato l’ammiraglia regina del mercato. L’ottava generazione che debutterà in Italia il 22 novembre (con prezzi a partire da 28.200 euro per la berlina e da 29.400 per la Variant, cioé la Wagon) è tutta nuova: pianale, motori, tecnologie. Se la lunghezza è rimasta di 4.8 metri, la struttura è molto più leggera (48 kg in meno). E lo stile è diventato un must, davvero accattivante. «Abbiamo fatto un’auto senza tempo, molto elegante. la, anche più conveniente grazie ai consumi ridotti del 20%». Dopo la passerella al Salone di Parigi, eccola su strada. L’ammiraglia è la prima Volkswagen dotata di Active Info Display e head-up display ed è la prima Passat che adotta la funzione di frenata di emergenza City con riconoscimento dei pedoni, l’assistenza della guida in colonna (fa tutto lei, non serve accelerare o frenare), l’Emergency Assist. È capace di parcheggiare autonomamente, concepita per migliorare la vita, con i principali sistemi di sicurezza di serie e mille tecnologie opzionali. Alla sua notevole personalità stilistica contribuiscono inoltre i gruppi ottici anteriori con tecnologia Led. Al lancio la nuova Passat viene offerta con numerose motorizzazioni, tra cui le due a benzina TSI 1.4 da 125 Cv e 1.4 da 150 Cv (cambio manuale a sei marce). Tra i diesel sono disponibili i propulsori TDI 1.6 da 120 Cv (cambio manuale o DSG a sette rapporti), 2.0 da 150 CV (cambio manuale o DSG a sei marce), 2.0 da 190 Cv (DSG a 6 rapporti) e il top di gamma 2.0 da 240 Cv abbinato alla trasmissione DSG a sette marce e alla trazione integrale 4Motion. Il diesel più potente percorre 100 km con soli 5,3 litri di gasolio, esaltando le soluzioni tecnologiche (comprese le funzioni dello stop-start e del recupero del- Ammiragli l’energia in frenata) che hanno consentito di ridurre drasticamente consumi ed emissioni. Tutti i motori sono già omologati Euro 6. Per la prima volta nella sua storia di successo, la Passat (dall’inizio 2015) sarà disponibile anche con una variante battezzata GTE come tutte le recenti Volkswagen in formula ibrida plug-in. Il sistema si compone di un motore TSI da 156 Cv abbinato a un propulsore elettrico da 115 Cv per una potenza complessiva di 218 cavalli, che la rendono la plug-in più potente nell’attuale gamma della Casa tedesca. L’autonomia in modalità esclusivamente zero emissioni arriva fino a 50 km. PEUGEOT 508 Inediti la piattaforma il design e i motori Al top la 4Motion 2.0: 5,3 litri per 100 km Con linee semplici e pulite è nata una sintesi di passione e funzionalità, arricchita da una ricerca esasperata della qualità e da una cura maniacale del dettaglio», ha spiegato il mago del design, Walter de Silva. «Rispetto alla precedente generazione abbiamo abbassato il tetto rendendola più sportiva e dinamica, però senza abbassare la seduta di guida, e abbiamo aumentato lo spazio interno. Questa è molto più comoda, anche per chi sta dietro». E il Ceo Martin Winterkorn, nell’anteprima di luglio a Potsdam, era stato altrettanto chiaro: «Non era facile migliorare un’auto già quasi perfetta, ci siamo riusciti creando un modello che ha classe, contenuti e tecnologie premium senza costi premium. La regina d’Europa diventa più ricca e più bel- La nuova faccia del Leone La 508 SW è lunga 4,83 m, larga 1,85 e alta 1,47. Il frontale ristilizzato interpreta il nuovo volto Peugeot, debuttano equipaggiamenti come il touchscreen da 7” PALMA DI MAIORCA L’evoluzione estetica è evidente, ma anche sotto al cofano sono tantissime le soluzioni inedite adottate. Insomma Peugeot cambia lo stile della 508, ma ne aumenta anche i contenuti tecnologici, con l’obiettivo di aumentare l’appeal di un modello destinato ad un pubblico equamente diviso fra utenti privati e business. Dal lancio nel 2011 ne sono state vendute oltre 18.000 in Italia, un buon successo se considerata la concorrenza di riferimento che è piuttosto agguerrita: i brand del lusso made in Germany. A tal riguardo Peugeot sta cercando di scrollarsi di dosso il gruppo dei marchi generalisti per avvicinarsi al ricco plotone delle case premium, quelle che dettano legge, ma anche tendenze sul mercato. Per riuscire nell’impresa, la Casa del Leone ha scelto di dare un taglio più internazionale alla gamma 508, guardando molto alla Cina, ormai il mercato di riferimento per il Gruppo PSA di cui fa parte insieme a Citroën e di adottare uno stile elegante che trova la sua massima espressione proprio nella Peugeot 508 SW, Solo Wagon ma c’è l’opzione RXH Hybrid Stile aggiornato e più tecnologie giunta ancora in ottima forma al restyling di metà carriera. Di conseguenza quella che di fatto deve essere considerata l’ammiraglia Peugeot è proposta sul nostro mercato soltanto nella variante station wagon, la più gettonata da noi. Si tratta di una scelta inevitabile, visto il limitato consenso della berlina sul nostro mercato, anche se la nuova tre volumi appare più riuscita rispetto a quella che viene sostituita. Della nuova 508, in particolare, si nota subito il frontale ristilizzato che fra l’altro è destinato a diventare il nuovo volto dei futuri modelli della Casa francese, mentre a bordo debuttano equipaggiamenti come il touchscreen da 7 pollici, la retrocamera e il monitoraggio dell’angolo cieco. E ancora, il model year 2014 è disponibile con motorizzazioni tutte Euro 6 caratterizzate dai bassi LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 3,3 MILIONI DI BMW “X” CONSEGNATE IN 15 ANNI 1 La Gamma “X”, quella dei Suv di ogni dimen- sione, ha rappresentato per Bmw in 15 anni 3,3 milioni di unità vendute. La fabbrica Usa di Spartanburg produce anche la X4, in attesa della maxi X7 www.lastampa.it/motori Nel sito motori approfondimenti e fotogallery . 37 MOTORI La gamma I PREMI DELL’UNIONE ITALIANA GIORNALISTI AUTOMOTIVE La Mondeo (4,87 metri) è disponibile nelle versioni berlina a 5 porte e wagon, la ibrida anche con carrozzeria a 4 porte La 4C miglior sportiva “Auto Europa” è la 308 Icona FORD MONDEO e Vocazione premium pensando alle flotte Versioni per ogni esigenza, motori anche a 3 cilindri CORRADO CANALI MALAGA La Mondeo, finalmente. Alla Ford giustificano il ritardato lancio della loro nuova ammiraglia di almeno un paio d’anni rispetto al mercato americano soprattutto per lo spostamento della produzione da Genk, in Belgio, a Valencia in Spagna. Ma l’intenzione, probabilmente, era anche di mettere a punto una vettura destinata a competere in un settore come quello premium diventato sempre più affollato e strategico anche per i cosiddetti marchi generalisti. Perché il contesto di riferimento della clientela business, e delle flotte aziendali in particolare, in tempi di vendite ridotte all’osso non vanno certo trascurate. Ora, però, il via alle vendite della nuova Mondeo sul mercato europeo è fissato per la consumi e dalle alte prestazioni, una su tutte il 2 litri turbodiesel da 150 Cv. Al vertice della gamma si conferma, invece, la versione RXH Hybrid 4 che abbina un motore termico turbodiesel 2.0 da 163 Cv a un elettrico da 37 Cv con quattro modalità per la dinamica di guida: Zev a zero emissioni, 4 ruote motrici, Sport o Auto con gestione della dinamica di guida in automatico. Alla guida la nuova 508 si fa apprezzare per il confort e per il buon livello di qualità percepita, anche per la sicurezza in tutte le condizioni d’uso. All’interno la plancia è ben fatta, con ampie zone morbide e assemblaggi curati oltre ad essere più ordinata, ora che lo schermo touch ha permesso di eliminare un po’ di pulsanti. La nuova Peugeot 508 SW è in vendita negli allestimenti Active, Business, Allure e GT, oltre che RXH, a prezzi compresi fra i 30.350 euro della 1600 a benzina da 165 Cv Active e i 42.030 della 2000 diesel da 180 Cv GT. ll top di gamma, la 508 RXH Hybrid, invece, è proposta in un unico allestimento completo di tutto punto e anche di più al prezzo più che accessibile di 45.000 euro. [CO. CA.] In Europa si è fatta desiderare ma ne valeva la pena. Iperconnessa con il sistema Sync2 metà di novembre, anche se le prime consegne non sono previste prima di gennaio. Per l’ammiraglia Ford, giunta alla quarta generazione dopo oltre 4 milioni di unità vendute, è venuto davvero il momento della svolta. A cominciare dal design che è inedito ma convincente, grazie alla scelta di adottare linee tese e filanti, ma anche grazie a una dotazione tecnica che adesso è da autentica prima della classe. Le novità principali nello stile si ritrovano nel frontale, più personale e penetrante, con fari particolarmente sottili e, a richiesta, completamente a Led oltre che con la grande mascherina esagonale comune a tutte le Ford di ultima generazione. La nuova Mondeo sarà disponibile nelle versioni berlina a cinque porte e station wagon, mentre la carrozzeria a quattro porte è riservata alla versione ibrida. Per tutte, la lunghezza è di 487 cm, tre più di prima. Al lancio i motori saranno sei. Tre a benzina: il 1500 cc con 160 Cv e il 2000 cc con 203 o 240 Cv. A gasolio, invece, c’è il due litri con 150 o 180 Cv. Capitolo a sé la versione ibrida, con un 2.0 a benzina abbinato a due motori elettrici che, quando lavorano assieme, sviluppano 187 Cv. In primavera è già stato annunciato l’arrivo del mille a tre cilindri da 125 Cv e di altri due turbodiesel: il 1500 cc turbo da 120 Cv e un 2000 cc biturbo da 210 Cv. Verrà introdotta anche la trazione integrale che potrà essere abbinata ai diesel da 150 e 180 Cv. Per quanto riguarda i prezzi si parte dai 27.250 euro della 1500 Plus 5 porte a benzina da 160 Cv per arrivare ai 33.750 della 2000 TDCi da 180 Cv. Le wagon costano 1.000 euro in più, mentre per la ibrida il prezzo è di 32.500 euro. Due, invece, gli allestimenti: Plus e Titanium. Il primo include sette airbag, il climatizzatore automatico bizona, i fendinebbia e il sistema Sync che connette il telefonino con l’impianto multimediale, ma in fase di lancio si aggiungono le ruote in lega di 17”, i sensori di distanza e il Sync2, con funzionalità ampliate e attivabili tramite comandi vocali, oltre allo schermo di 8”. L’offerta più completa è la Titanium che ha di serie i cerchi in lega di 17”, il cruise control, i sedili sportivi e due sistemi di aiuto alla guida: quello che ruota da solo il volante per far rientrare l’auto nella corsia e quello che legge segnali stradali e divieti. Anche in questo caso, al debutto vengono offerti in omaggio i fari a Led, il navigatore e i sedili in Alcantara e pelle con regolazioni elettriche. Nonostante i 1585 kg di peso e le dimensioni imponenti la nuova Mondeo, in particolare la 2 litri turbodiesel da 150 Cv che sarà il modello più appetibile sul nostro mercato, si segnala per una buona maneggevolezza e la notevole tenuta di strada. Lo sterzo è preciso, al pari del cambio. Finiture e montaggi all’interno sono di buon livello. La plancia, poco invadente, piace soprattutto per la concretezza. Bene i consumi: in media si fanno oltre 11 chilometri con un litro di gasolio. L’Alfa Romeo 4C ha battuto Lamborghini Huracan, Jaguar F-Type Coupé, Ferrari California T e Porsche 911 Targa MONZA Conferma Si arricchisce l’ampia collezione di trofei raccolti dall’Alfa Romeo 4C, icona del rilancio del Biscione. La sportivissima a 2 posti è stata votata miglior vettura sportiva nell’ambito del premio «Auto Europa 2015» assegnato dall’Uiga, Unione Italiana Giornalisti dell’Automotive, che all’autodromo di Monza ha festeggiato anche il sessantesimo compleanno dell’associazione. La 4C ha preceduto in classifica supercar di assoluto prestigio nella sezione Auto Sportive, come la Lamborghini Huracan, la Jaguar F-Type Coupé, la Ferrari California T e la Porsche 911 Targa. «La nuova Alfa Romeo - ha detto alla premiazione Marina Terpolilli, presidente Uiga - è la migliore espressione di un marchio che storicamente combina passione, prestazioni e piacere di guida». Il premio «Auto Europa 2015» (per vetture prodotte e lanciate sui mercati Ue in almeno 10 mila esemplari entro il 31 agosto) è andato, per il terzo anno consecutivo, a una Peugeot: la 308 ha battuto in volata, per pochi voti, la favorita della vigilia Citroën C4 Cactus. Sul terzo gradino del podio un modello premium, la Mercedes GLA. Tra le candidate c’erano inoltre Audi A3, Bmw X4, Dacia Logan MCV, Ford EcoSport, Honda Civic Wagon, Hyundai i10, Kia Soul, La Peugeot 308 aveva già vinto il «Car of The Year» assegnato dai giornalisti europei Maserati Ghibli, Mini, Nissan Qashqai, Opel Antara, Renault Koleos, Seat Leon Wagon, Skoda Rapid Wagon, Toyota Aygo e Volkswagen Sportsvan. Per la 308 (che segue i successi ottenuti nei precedenti due anni da 208 e 2008) si tratta L’Alfa premiata perché fa rinascere un sogno Per il Leone francese 3° successo consecutivo di una conferma. La vettura media del Leone era stata infatti già proclamata «Car of the Year» dalla giuria europea al Salone di Ginevra. Fu quello l’apice di una serie di riconoscimenti internazionali: auto dell’anno 2014 in Croazia, Svizzera, Slovacchia e Spagna, Premio per il miglior design in Slovacchia, auto dell’anno tra le flotte in Francia e Belgio. Ora regina anche in Italia. E il successo delle vendite conferma la validità di un prodotto che sposa design e soluzioni tecnologiche innovative. Per Peugeot è il quinto trofeo Uiga conquistato nelle 29 edizioni del premio. Nel corso della serata di premiazione a Monza sono stati consegnati riconoscimenti alla carriera ad Alfio Manganaro e Patrizia Griffa, a lungo colonne portanti della comunicazione per i marchi del Gruppo Fiat. Bosch ha ricevuto un premio per la costante ricerca tecnologica, Assogomma ha ricevuto lo Special Award Drive Safely dell’Uiga. Le due associazioni, per contribuire alla sicurezza stradale, organizzeranno l’anno prossimo il primo corso sul corretto utilizzo degli pneumatici dedicato ai giornalisti: fornirà crediti di formazione professionale, perché l’Uiga è riconosciuta dall’Ordine dei Giornalisti come ente formatore. [P. BI.] In breve Per Autocar A Sant’Agata Bolognese Auto e Moto d’Epoca La Ferrari 458 Speciale star in Gran Bretagna Lamborghini partner delle Fiamme Oro Vw e Toyota a Padova celebrano Golf e Rav4 1 La 1 Lamborghini 1 Con uno stand interamen- Ferrari 458 Speciale ha trionfato nei test comparati che la prestigiosa rivista Autocar ha organizzato per determinare la «Britain’s Best Driver’s Car», cioé la migliore vettura per gli esigenti palati d’Oltremanica. La V8 di Maranello ha convinto gli 8 giudici grazie alle prestazioni davvero straordinarie (suo il miglior tempo sul tracciato di Castle Combe davanti a McLaren 650S e Porsche 911 GT3) e alle emozioni di guida uniche che la 458 Speciale sa regalare. ha accolto presso la sua sede storica di Sant’Agata Bolognese un gruppo di 5 atleti appartenenti alle Fiamme Oro, il Gruppo Sportivo della Polizia di Stato. Sono la campionessa olimpionica (con record mondiale) di tiro a volo Jessica Rossi, il pugile della categoria dei super massimi Roberto Cammarelle e i campioni di nuoto Martina Grimaldi, Marco Orsi e Luca Leonardi. Lamborghini è sponsor tecnico delle Fiamme Oroa per i prossimi due anni e fornirà il look pre-post gara. te dedicato alle sue 7 generazioni, la Volkswagen festeggia il 40° compleanno della Golf ad Auto e Moto d’Epoca, che si conclude oggi a Padova. Le 7 vetture esposte accompagnano il percorso di evoluzione tecnologica. La Golf 7 in esposizione è allestita con il «40th Pack», un pacchetto celebrativo che debutta proprio a Padova. Anche Toyota ha un suo modello cult da celebrare: è la Rav4 che festeggia vent’anni di successi del Suv che ha tracciato una strada seguita da molti. 12 45 67 18 9ABCDE4F 8 A11A7C 82 LA STAMPA 56 12 14 L’AMIAT DOPO LO SCIOPERO Qua e là, si notano ancora cumuli di spazzatura, ma ieri notte, sostiene l’Amiat, «i servizi di raccolta rifiuti e spazzamento stradale sospesi venerdì a causa dello sciopero dei lavoratori indetto dalle organizzazioni sindaca- IL TEMPO IN CITTÀ Oggi Ieri MIN (˚C) Un anno fa 10 7.4 11.8 MAX * In edicola con La Stampa * «La raccolta dei rifiuti è già ricominciata» 16 19.1 22.4 Diario LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 li, sono ripresi regolarmente. I passaggi di svuotamento dei contenitori dei rifiuti saltati a causa dello sciopero sono pertanto in fase di recupero grazie anche all’ausilio di squadre di raccolta aggiuntive predisposte dall’azienda». REPORTERS Venerdì i lavoratori Amiat hanno scioperato 24 ore TORINO Via Lugaro 15, 10126 Torino, tel. 011 6568111 fax 011 6639003, e-mail [email protected] 1 [email protected] 1 [email protected] Firme Pd Spunta l’autentica fai-da-te IL SALONE AL LINGOTTO OGGI IL GIORNO DELL’ASSALTO ALL’EVENTO SLOW FOOD La consigliera Conticelli avrebbe certificato se stessa Massimiliano Peggio A PAGINA 47 I Cinquestelle aprono a Chiamparino Dalla spesa agli insetti Il trionfo del Gusto Ma tra gli stand si insegna anche la corretta alimentazione folla. Consueto suc* La cesso di pubblico al Salo- DOPO LA PROPOSTA CHOC DELL’AUTOBUS «SEPARATO» PER I NOMADI ne del Gusto del Lingotto, in attesa del grande assalto domenicale. Oggi, tra i cibi da gourmet, fanno la loro comparsa anche gli insetti. Ma la loro degustazione è in dubbio: «Manca ancora l’ok dell’Asl», spiegano all’istituto Zoo Profilattico. Sugli stipendi da tagliare Il Pd: per noi è ok Maurizio Tropeano PIÙ Insalaco, Mariotti, Minucci e Penna DA PAG. 43 A PAG. 45 IN LO SO 2,9 0€ A PAGINA 47 Brucia il rosso e uccide una donna incinta LA TENDENZA La vittima era al quarto mese di gravidanza Giampiero Maggio A PAGINA 46 Travolto da un toro infuriato Per un agricoltore di Virle non c’è stato scampo Massimo Massenzio “Bere meglio per bere meno” REPORTERS I campi Rom a Torino Bergamini, Martinengo e Minello ALLE PAGINE 40-41 A PAGINA 46 Il mondo dei cocktail lancia il suo slow drink contro gli eccessi Luca Ferrua A PAGINA 45 In città dal 1936 intimo e calze uomo, donna e bambino via Pietro Micca, 20 Torino giovedì orario continuato Diwali, festa indiana sulle rive del Po Francesca Rosso A PAGINA 53 LA STORIA Lo sport visto dalle mamme PAOLO ACCOSSATO S i chiama «Lo sport con gli occhi della mamma». Quattro donne, invitate da un sacerdote amico delle competizioni sui campi da gioco, racconteranno domani la loro esperienza di spettatrici particolari: le ansie e le speranze di chi vede giocare o gareggiare il proprio figlio. Le quattro donne sono Mariella Scirea, vedova di Gaetano e mamma di Riccardo, calciatore nelle giovanili della Juventus; Alessandra Benedetti, madre del calciatore del Cagliari Simone; Antonella Comi, mamma del giocatore del Lanciano Gianmarco; Nadia Cortassa, olimpionica di triathlon e mamma di Christian. L’incontro inaugura la quarta stagione del ciclo di conferenze «A scuola di sport» organizzato da don Aldo Rabino, il cappellano del Torino Calcio, in collaborazione con l’Associazione Oasi. Il format prevede due sessioni (una autunnale e una primaverile) di conferenze gratuite per gli amanti dello sport e per chi desidera formarsi all’educazione attraverso la pratica sportiva. L’invito è rivolto a genitori, dirigenti e tecnici che quotidianamente entrano in contatto con il mondo giovanile attraverso il calcio e non solo. Tutti gli incontri cominciano alle 20.30 e si tengono nella Sala Congressi del Palavela. 12 45 67 18 40 .Cronaca di Torino STAMPA .LA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 gg Dossier/I campi nomadi in città Lungo Stura e Borgaro I due volti del caso Rom Domani la polemica sui “bus separati” arriva in Sala Rossa BEPPE MINELLO Dici Rom, zingari o nomadi e si precipita in un baratro di contraddizioni. La vicenda del bus 69, che il Comune di Borgaro chiede di sdoppiare per ridurre al minimo le possibilità che i borgaresi e gli occupanti del campo vengano a contatto, vista con gli occhi di un marziano può veramente indurre a pensare che tra l’appena nata città metropolitana e l’Alabama anni 50 ci sia poca differenza. Non è così. Perché qualche problema i vivaci occupanti del campo, peraltro uno dei quattro autorizzati di Torino (che ospita 300 persone malcontate, più un’ottantina su un’area poco distante, questa sì abusiva), li dà da sempre. I rom a Torino CAMPI AUTORIZZATI CAMPI ABUSIVI Via Germagnano 10: 150 PUNTI DI SOSTA LE ROSE via Lega 50: 150-200 Lungo Stura Lazio: 500 AEROPORTO strada dell’Aeroporto 235/25: 300 Via Germagnano: 200 Corso Vercelli (ex dazio) Strada dell’Aeroporto (accanto all’autorizzato) 80 La rete anti sassi Altrimenti come spiegare l’alta rete tirata su fra le baracche e la vicina tangenziale per proteggere il passaggio delle auto dai frequenti lanci di sassi? È però vero che, oltre alla rete, non si ricordano recenti e sostanziali interventi per rendere meno miserabile la favelas con vista autostrada. Anzi, l’unico piano finalizzato ad affrontare l’emergenza Rom e per il quale sono stati stanziati 5 milioni di euro è stato concentrato solo su Lungo Stura Lazio, un’altra immonda bidonville dove ad oggi restano circa 500 persone dei 900 che erano quando è partita la bonifica - si può dire? - e che a dicembre 2015 dovrebbe portare alla totale scomparsa del campo abusivo. I fondi leghisti Denaro, paradossi della storia, sganciati dal leghista Bobo Maroni quando era ministro dell’Interno. I suoi epigoni locali però, oggi tagliano corto: «I campi vanno sgomberati senza se e senza ma» dice Roberto Cota, attuale segretario della Lega piemontese. Parole che fanno il paio con quelle del giovane capogruppo in Sala Rossa, Ricca, secondo il quale la responsabili- Corso Tazzoli: 290 PARCO COLONNETTI: 50 Strada del Portone (cimitero Parco) Centimetri-LA STAMPA l’impegno a mandare i figli a scuola e, va da sè, rispettare la legge e i doveri famigliari. Gli sgomberi I fondi Una cosa è certa «senza avere i 30 milioni che vennero stanziati per Roma che ha usato le ruspe dice Tisi - stiamo portando avanti un piano di smantellamento che rispetta sia le persone, sia la legalità». Eppure, non tutti sono contenti. A destra è comprensibile, ma le critiche da sinistra, cioè da Terra del Fuoco («Dare case popolari crea un conflitto con i torinesi che la casa non hanno» è il senso), amareggiano il vicesindaco. E il sindaco Fassino? Rifugge da dichiarazioni. Forse le dovrà dare lunedì in consiglio. Il radicale Viale, bontà sua, ha proposto uno scambio: rinuncia a sapere cosa Fassino pensa di Ebola e gli chiede di esprimersi sul caso di Borgaro «così vicino a Torino» e, viva la sincerità, mediaticamente più importante. REPORTERS Via i nomadi dall’autobus Le tensioni con i residenti sul bus che passa davanti al campo di Strada dell’Aeroporto hanno portato alla proposta choc Le associazioni SANGONE corso Unione Sovietica 655: 150-200 tà «è tutta del permissivismo della sinistra». Legittimi concetti. Elide Tisi, il vicesindaco che ha la delega a tutte le disgrazie della città, mette le mani avanti: «Non ho soluzioni, cerco di fare il meglio con quello che ho». E quello che ha, sono i 5 milioni di cui dicevamo, ridotti del 20% «perché lo Stato ha preteso l’Iva». Il piano per «smontare» Lungo Stura Lazio è presto detto. Agli occupanti, esclusi quelli con pendenze giudiziarie, è stato proposto un patto: un tetto («Non una casa popolare com’è stato detto, ma case da privati o social housing dove si partecipa alle spese») in cambio del- ve pensa che siano andati?» chiede polemico Maurizio Marrone di Fd’I che i campi li conosce. Secondo i suoi dati, forse esagerati dall’agone politico, «in città ci sono 4 mila nomadi tra campi autorizzati e abusivi». I numeri che escono dal Comune dicono la metà. Il campo è stato diviso in tre zone. La prima, occupata da circa 300 persone, è stata già completamente ripulita e 170 persone «ricollocate». E le altre? Non avevano aderito al patto è sono state sgomberate. Cioè? «Mandate via, allontanate», spiega Giovanni Acerbi, capo del nucleo nomadi formato da 43 vigili. Non si può fare molto di più: sono romeni, fanno parte della comunità europea e non si possono espellere «E do- “Prima il pullman, dopo l’ospedale? Il sindaco venga al campo a parlare” MARIA TERESA MARTINENGO «Il miglior modo di risolvere i problemi è parlarsi, non ritornare all’apartheid, e per di più voluto dalla sinistra. Oggi è il pullman, domani potrebbe essere la scuola o l’ospedale.. Per questo ho già mandato una mail al sindaco di Borgaro: lo invitiamo al campo per parlare con i ragazzi che fanno i bulli. E con i loro genitori che non riescono a controllarli». Carla Osella, presidente dell’Aizo, Associazione italiana zingari oggi, è convinta che la presenza del primo cittadino al campo - «una presenza straordinaria e quindi significativa» - servirebbe a mediare e ad educare. «Farebbe capire a quel gruppetto di ragazzi tra gli 8 e i 14 anni che creano problemi anche al campo, e alle loro famiglie, la gravità di quel che sta succedendo». L’Aizo, con i suoi operatori, in strada Aeroporto si occupa dell’accompagnamento a scuola dei bambini, di supporto sociale e sanitario. «Mesi fa ero andata a parlare con i residenti delle villette più vicine - dice Carla Osella -, quelli che salgono alla fermata del campo, mi avevano raccontato alcuni episodi antipatici, poi le cose si erano calmate. Ora è necessario parlarsi di nuovo». Niente per caso Vesna Vuletic, mediatrice culturale e presidente di Idea Rom, associazione di donne, impegnata da sempre per la loro autonomia, è sconcertata e amareggiata. «Il sindaco di Borgaro si era dichiarato vicino all’uomo che qualche settimana fa aveva inventato il rapimento di suo fi- 12 45 67 18 LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 . Cronaca di Torino .41 g “Vendola mi cacci pure ma adesso nessuno potrà far finta di niente” L’assessore Spinelli (Sel): rifarei quello che ho fatto Sulla «Stampa» Intervista U BORGARO LINEE SEPARATE L’autobus 69 L’autobus della discordia nella periferia di Torino “Bus solo per i rom? Caro compagno questo è apartheid” NADIA BERGAMINI M Mandi i figli a scuola? Ti do una casa Il programma del Comune al campo di Lungo Stura Lazio sembra poter dare frutti. Chi non aderisce al patto, viene sgomberato glio, accusando un rom. Quando si è chiarita la bugia - nel frattempo il campo era stato rivoltato, la gente la mattina messa in fila come per una fucilazione non ha certo pensato di scusarsi. E adesso vuole ricreare l’apartheid. Ma non si rende conto che così alimenta il razzismo?». La presidente di Idea Rom non nega i problemi. «Su quel pullman qualche episodio spiacevole c’è, ma non tutto quel che si dice. Abbiamo sentito prosegue - che un ragazzo avrebbe puntato il coltello alla guancia di una persona. Ma quella è una minaccia di morte, una cosa gravissima. Perché non è stata fatta una denuncia? In un caso del genere un’indagine è doverosa, come lo è arrestare il colpevole. Non sarà invece come la storia che gli zingari rapiscono i bambini e non se n’è mai trovato uno colpevole?». Parole che feriscono Conseguenze Vesna Vuletic parla del disagio dei rom. «Anche la nostra gente non ne può più: sul pullman viene sempre guardata male, si sente dire che puzza. Ma io vorrei vedere gli italiani a vivere in quel campo dove l’unico servizio è proprio il pullman, l’unico colle- L’associazione presieduta da Vesna Vuletic si batte da sempre per il superamento dei campi. «In posti tremendi come strada Aeroporto non è possibile che non ci siano problemi, non si può vivere in modo normale. Eppure - prosegue la mediatrice - ora si vuole fare un nuovo campo in corso Tazzoli. Ma con tutti i soldi spesi per i campi, in vent’anni si sarebbe potuto dare la casa al doppio delle persone che nei campi ci vivono. Per ipocrisia, si è preferito buttare il denaro nei campi ,che sono posti disumani: perché altrimenti la gente si indigna. Ma questa è miopia che continua a riprodurre gli stessi problemi e che alimenta il razzismo». Vesna ha un sogno: «Quando si decidono le politiche per i rom, vorrei che al tavolo a parlare ci fossero anche loro. E che i giovani venissero ascoltati». L’ACCUSA «Dalla gente sentiamo le stesse parole che diceva Hitler» gamento con il mondo. Ho sentito io ieri mattina parole incredibili, senza nessuna pietà per i bambini piccoli. Le stesse cose che diceva Hitler, per le quali la legge dice che si finisce in tribunale. Ma non se si tratta di un rom, a un rom si può dire qualsiasi cosa, fare qualsiasi accusa, tanto non si può difendere». entre Nichi Vendola gli intima di riconoscere il suo errore, Nicola Frantoianni, coordinatore di Sel è pronto all’espulsione di Luigi Spinelli, l’assessore di Borgaro, reo di aver sostenuto la proposta del sindaco Pd, Claudio Gambino, che chiede lo sdoppiamento della linea bus 69 per dividere i rom del campo di strada Aeroporto, dai suoi cittadini. Il segretario di Sel sconfessa il suo assessore “Se dimentichiamo i diritti, la politica è morta” Intervista Vendola dice che deve riconoscere il suo errore. Che non vorrebbe darle del razzista, ma non può farne a meno? «Da 20 anni Borgaro combatte una battaglia per il rispetto delle regole e nonostante tutti i nostri appelli e di chi ha governato prima di noi, nulla è cambiato. Questa provocazione forse troppo forte, chiamatela come volete, ha centrato perfettamente l’obiettivo. Finalmente si parla del problema che è più che mai concreto e reale e che necessita di una soluzione. Una soluzione per i cittadini di Borgaro, ma anche per i nomadi che vivono in un campo al limite della decenza. E, questo secondo voi significa rispetto dei diritti umani? Quel campo così com’è non è forse un Sulla Stampa a a d campi citpiazza , citgialpolei, de. capeli e , di o e e pub- La sinistra renziana Vedo un’archiviazione il intimiditi sull’autobus DANI Bus separati per i rom Proposta choc di Pd e Sel nella periferia torinese per risolvere va avanti da dicono gli Che racconta violenza continui. tentativo di r lo zaino, poi danni di una tr primo anno di «Ma di episodi cine» insisto contare di quella gliarono i capelli za. E di quell’ rono di incen «L’avesse detto la Lega saremmo stati lapidati» 8 domande a L’intervista con il segretario nazionale di Sinistra e Libertà Nichi Vendola pubblicata sul giornale di ieri. «Le semplificazioni che riguardano i rom - ha detto - portano al fuoco purificatore. Siamo nei pressi di qualcosa che ha a che fare con l’orrore”. 1 E se dovesse essere veramente espulso? «Ne prenderò atto. Non posso fare altrimenti. Se vogliono espellermi senza neppure cercare di capire le mie ragioni lo facciano pure». DANIELE SOLAVAGGIONE /REPORTERS Ha detto «Non fa piacere sentirsi dare del razzista dai propri compagni di partito ma la gente è con me» Luigi Spinelli assessore al Comune di Borgaro vergognoso ghetto? E, poi noi veniamo accusati di ghettizzarli?”. L’espulsione dal partito, quindi, non la disturba? «Mi spiace. Sono un uomo di sinistra. Il razzismo e l’apartheid, sono quanto di più lontano possano esserci dai miei ideali e dalla mia storia personale. Ma qui serviva una scossa. Se il sindaco non avesse fatto quella provocazione, non sarebbe cambiato nulla, come non è cambiato nulla negli ulti- mi 20 anni. Adesso speriamo che ci si possa mettere intorno ad un tavolo per fare le scelte migliori per tutti: per i cittadini e per gli stessi nomadi. Se mi butteranno fuori da un partito in cui ho sempre creduto, pace, se questo sarà servito a qualcosa. E, poi c’è chi, del mio partito, o ex, mi punta il dito contro e pur avendo fatto l’assessore, proprio qui a Borgaro, non è riuscito a risolvere il problema che ben conosce. Ma, c’è anche chi come l’assessore regionale Monica Cerruti, si è dichiarata disponibile ad aiutarci. E’ un gesto che ho molto apprezzato”. E’ amareggiato? «Certo non fa piacere sentirsi dare del razzista dai propri compagni di partito. Almeno, però, in questi giorni ho sentito forte e calda tutta la solidarietà dei miei concittadini. Dal Pd, che al contrario del mio partito, ha fatto quadrato intorno al sindaco ben comprendendone le motivazioni e gli intenti, mi è perfino arrivata la disponibilità ad accogliermi. Se verrò espulso non so cosa farò. So solo che continuerò a fare il mio lavoro a Borgaro, al servizio dei cittadini che mi hanno eletto dandomi la loro fiducia». 12 45 67 18 9ABCDE4F 8 A11A7C 82 LA STAMPA 8 12 45 67 18 LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 . Cronaca di Torino .43 Ore 11 Birra Ore 12 l’inganno Ore 12,30 l’aperitivo Pad. 2 stand Regione Piemonte la parola ai birrai piemontesi Pad. 2 Sala Blu: «L’inganno nel piatto» come difendersi dalle truffe commerciali Pad.2 stand Turin Vermouth «È l’ora dell’aperitivo», 5 euro Guida agli acquisti fra gli stand Tutti i consigli per fare la spesa al Lingotto A spasso fra i banchi con il personal shopper: i più amati sono i cibi che ricordano l’infanzia e la tradizione Sono molto richiesti i prodotti dei Presìdi Slow Food: dal cardo gobbo alla cipolla di Acquaviva sino al pesto doc EMANUELA MINUCCI Li riconosci subito, nella folla del sabato del villaggio Bengodi. Si muovono con il trolley, o con zaini da cui spuntano lunghi salami delle Valli Tortonesi e passeggini colmi di patate nere dello Shetland. Loro sono i professionisti della spesa al Salone. Si muovono con destrezza fra gli stand, chi seguendo i personal shopper (ieri a Terra Madre erano esaurite le prenotazioni), chi il proprio istinto. Obiettivo: portarsi a casa l’eccellenza a un prezzo da fiera. Il tartufo di Alba, l’aceto balsamico (magari non quello centenario che costa 450 euro a boccetta) di Modena, le cipolle di Acquaviva (con 3 euro ne porti a casa cinque), il pane di Altamura, la passata verace del Piennolo del Vesuvio (5 euro il vasetto), lo strolghino di culatello del Polesine parmense. L’importante, ma chi pensa che mangiare sia un atto agricolo (per dirla alla Wendell Berry) sa pure che primizie e prodotti tardivi si lasciano al mercato: «Se è arrivato il vento gelato lasciate perdere le zucchine e comprate i cavoli» spiegava al mattino Carlo Bogliotti di Slowfood. «L’acquisto - ricordatelo - è legato al meteo, e poi bisogna sempre guardare il picciolo dei frutti, se è secco non comprateli perché sono usciti dalla cella frigorifera, meglio se hanno le foglioline». I «presidiomani» «Il pubblico che viene a fare la spesa al Salone - spiega Kenia Fita Cap Devila personal shopper in T-shirt gialla - si divide in due grandi categorie: i patiti dei presidi, che durante il nostro tour in Sicilia ci chiedono la lenticchia di Ustica o il cappero di Salina (tre euro il sacchetto) e non comprano un cardo se non è gobbo e non arriva da Nizza Monferrato (5 euro al cespo) e chi è innamorato di una regione I più richiesti Il pane Quello artigianale è andato a ruba. In testa quello antico sardo e quello di Altamura REPORTERS I pomodorini del Vesuvio Ieri ne hanno venduti decine di grappoli: sono i pomodorini che arrivano da Napoli o di un alimento». Ed ecco che i torinesi nati in Puglia si mettono in coda per il pane di Altamura, quelli che hanno origine napoletana riempiono i trolley di pasta di Gragnano. Le ragazze di Slow Food raccontano come nasce un prodotto, ma anche la storia di un territorio attraverso i suoi gelati. È il caso di «Stecco natura» un sorbetto made in Sicily realizzati con l’80 per cento di frutta fresca e il 20 di acqua minerale siciliana (tre euro con tanto di granella o altro «dressage» a scelta). LA GUIDA SLOWFOOD Un viaggio lungo 365 giorni tra i prodotti di stagione Quanto incidono clima e stagioni sui prodotti che finiscono ogni giorno sulle bancarelle del mercato? Lo sa bene - e lo spiega in una guida che si chiama «365 giorni con Slow Food» Carlo Bogliotti: esperto che su «La Stampa» cura la rubrica «Sabato al mercato», in cui dispensa consigli per gli acquisti della settimana. Ora questi consigli, di cui ha parlato ieri con il direttore della Stampa Mario Calabresi, che dipendono molto dal meteo, e dalla 1 I grandi classici Poi c’è l’acquisto da non perdere, la scorta che puoi fare al Salone e dura mesi. «Il culatello di Zibello, la fagiolina del Lago Trasimeno, l’olio Toscano novello biologico spiega Mattia, l’esperto Slow Food dei prodotti italiani - e il Parmigiano Reggiano». Nella top ten degli acquisti c’è senz’altro il pe- Carlo Bogliotti stagione sono diventati un libro. Da consultare per fare acquisti più gustosi risparmiando. [E.MIN.] sto di Prà (vasetto da 150 grammi 3,50 euro), l’aceto balsamico modenese Malpighi dal 1850 (invecchiato 6 anni, 12 euro bottiglietta mignon), gli spaghetti - e lui consiglia i Fabbri di Firenze, che lavorano il grano dal 1893, un pacchetto cinque euro - il pane antico sardo Kentos (4 euro la forma), il miele di Rododendro di Caluso annata 2007, il migliore del Piemonte e il cioccolato di Guido Gobino, ormai un classico. Aceto Al secondo posto c’è l’aceto balsamico emiliano che arriva a 450 euro la bottiglietta L’acquisto Madeleine Poi ci sono gli acquisti fatti sull’onda della nostalgia proustiana, i gusti di quando eravamo bambini. Ed ecco che le frasi orecchiate agli stand la dicono lunga su chi governa gli impulsi all’acquisto: «Mia nonna, mi faceva sempre le polentine fritte con i fagioli secchi, dai compriamo la farina macinata a mano». Il pesto È vendutissimo: quello ligure fatto a Prà costa 3,50 al vasetto (con aglio o senza) twitter@emanuelaminucci 2 Unalettricescrive: 1 «Ma se l’ora legale ci ha fatto risparmiare, solo nel 2014, ben 90 milionidieuro,perchénoncelateniamotuttol’anno?». ELI2 Unlettorescrive: 1 «Sottoscrivo pienamente quantoèstatoscrittosuquestarubrica nei giorni scorsi a proposito della scellerata scelta di sostituire il servizio tramviario sulla linea 13 conautobus:oltrealfattocheladuratamediadiunautobusècinquesei volte inferiore a quella di un tram con costi quindi a lungo terminesuperioriechepersostituire ibinariinviaNicolaFabrizitreanni fa sono state investite ingenti somme a questo punto inutilmente, volevo sottolineare altri due problemi, l’inquinamento in centrocittàeidanniallasedestradale. Riguardo l’inquinamento, considerando anche la cappa di smog chegravasullacittàinquestigiorni sicuramente aumenterà visto chevengonoutilizzatiancheauto- 12344567 936 A3B26 2 1234 6784679 A 1B7CD 4EFDE F349 A 16 7F73C 64D3 76 DFFD4D 76 C8DFFD9 A 14 D3CD 7 CDC 4 7 7 C7 3D3 F4CF9 2 busrisalentiapiùdidieciannifa:non per nulla tutte le città europee cui ancheTorinodicediispirarsiprivilegiano il trasporto su rotaia. Riguardoidanniallasedestradaledaquando sono stati immessi in servizio in centro città gli autobus snodati essi sono aumentati in maniera esponenziali: in pratica ogni due anni si devonorifarelestradespeciequelle lastricate con costi e disagi notevoli. Caro sindaco e caro assessore ai Trasporti cosa aspettate a fare retromarcia ripristinando il 13 tram? Volete nuovamente fare spendere denaro inutilmente ai cittadini? Aveteacuorelalorosalute?». M.BAROSSO Unlettorescrive: 1 «IlavorialsottopassodelLin- gotto sono iniziati all’inizio di agosto. Hanno chiuso una corsia di marcia e hanno ridotto quella opposta dimezzandola per permettere il doppio senso. Dall’inizio di agosto i lavori sono andati molto a rilento e da settembre non ho più visto nessuno lavorarci (passo tutte le mattine alle 8 e alle 17). La coda costante di macchine alcune mattine esce dal tunnel e il tempo perso tutti i giorni dalle persone che devono passare da li è enorme.Qualcunocipotrebbechiarire la situazione? Per quanto tempo rimarrà chiuso il sottopasso? Per- ché non si può riaprire la corsia se tanto nessuno ci lavora? Trovo che sia scandaloso che vengano aperti dei cantieri e vengano abbandonati fregandosene altamente del disservizio che questi provocano. Spero in una risposta di qualcuno». SM Unlettorescrive: 1 «Fogola, Zanaboni, ci mettia- mo anche la farmacia Boniscontro... e che dire di Vagnino? Caudano?PezzidiunaTorinodelpassato, forse ineluttabile che abbiano lasciato. Sono aziende private, forse soffocateocheforsesemplicemen- te hanno fatto il loro tempo, detto senzacattiveria,connostalgia.Era quel commercio fatto di esperti commessi, anche se con il camice, neroobiancoasecondadelsettore, sempre inappuntabili con la cravatta che spuntava, forse addirittura con la giacca, sotto. Avevano sempreunconsiglio,unaparolaattenta. Un modo unico di impacchettarequalunquecosativendessero. Anche una manciatina di viti, se ferramenta, avvolte e custodite infoglidigiornaleriutilizzato,opagine dagli elenchi telefonici. Ricordo un lattaio di periferia, tavolo di marmo freddo ma igienico, i muri chetrasudavanofragranzadilatti- cino, che nel darti il resto, c’erano ancora le 5 lire, il ghiacciolo ne costava 25-30, gettava sulla superficiegelidadelbanconeunamanciata di monete spropositate e da cui selezionava con attenzione il resto. Fuori passava, sulla sua bicicletta, l’omone che gridava “farinata”, unatondategliacopertasulmanubrio. Ritrovo quel commercio di piccolo cabotaggio, di “azienda su una bicicletta” solo più in certe città del Sud-Est asiatico o del Sudamerica.Siperdecomunqueuncerto modo, direi sabaudo, di fare commercio. In via Lagrange una vecchia tipografia è diventata una cioccolateria. Per fortuna i nuovi commercianti,legatiancheloroalla tradizione, non hanno gettato alle ortiche la vecchia insegna e consentonoqualchericordod’antan». I-GIVO [email protected] via Lugaro 15, 10126 Torino Forum lettere su www.lastampa.it/specchio www.facebook.com/specchiodeitempi 12 45 67 18 44 .Cronaca di Torino STAMPA .LA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 Ore 15 il climatologo Pad. 3 Sala Azzurra: il climatologo Vincenzo Ferrara Le cyclette Il laboratorio I dietologi spiegano ai genitori quanto è importante muoversi per tutti: bambini compresi Mangiare insetti è dura anche per la burocrazia Oggi è prevista una delle “degustazioni” più attese e inseguite del Lingotto Mancano le ultime autorizzazioni, alla fine però le larve si assaggeranno «In Italia Torino 2015 non sono ancora considerati Nella fiera delle calorie un cibo» c’è chi pensa a fare NOEMI PENNA Al Salone del gusto non si mangiano insetti. Ma anche sì. L’Istituto Zooprofilattico Sperimentale del Piemonte non ha dato il via libera per la degustazione di insetti e affini – definiti dal Fao le proteine del futuro – che si sarebbe dovuta svolgere ieri al termine della conferenza «Insetti ed erbacce nei nostri piatti». Alimenti discussi soprattutto in Europa, che vedono invece una larga diffusione in Asia e America Latina, al centro della battaglia indetta da Slow Food che oggi sfida le direttive ministeriali in un laboratorio sensoriale di entomofagia. 3 Maria Caramelli Zooprofilattico Cena senza cavallette fritte, ne bruchi in umido. Al Salone del Gusto era prevista una cena a base di insetti ma una biologa dell’Istituto zooprofilattico ha detto che «In Italia non sono ancora integrati nelle tabelle del cibo». Insetti francesi Il mangiare insetti non è solo un tabù mentale, ma anche burocratico. In Europa la normativa in merito alla commercializzazione e alla somministrazione non è chiara. Gli insetti non sono esplicitamente negati ma relegati alle normative di «Novel Food» e ogni nazione ha quindi un suo regolamento interno. L’Italia è molto restrittiva, e il ministero della Salute lo scorso anno ha emanato una circolare che vieta l’immissione sul mercato italiano degli insetti, considerati prodotti di origine animale senza storia significativa di consumo. In deroga serve un’autorizzazione che passa anche attraverso le analisi dell’Istituto Zooprofilattico, che per ieri non è arrivata e che oggi verrà aggirata nel laboratorio a numero chiuso – e da giorni tutto esaurito – che alle 14,30 nel Padiglione 5 servirà a trenta temerari insetti certificati allevati in Francia. Arrivano dal ristorante stellato Aphrodite di Nizza, che ha inserito nel suo menù insetti e domande a Maria Caramelli lei è direttore dello Zooprofilattico. Allora niente cavallette a cena? REPORTERS Lo chef messicano Irad Santacruz Arciniega, cuoco e fiduciario della condotta Slow Food Tlaxcalam, con i suoi «ingredienti» larve proprio come il Noma di Copenaghen, dove il menù degustazione dello chef René Redzepi costa più di 200 euro. Degustazione sottobanco «E’ l’essenza di Terra Madre stimolare il dibattito e dare la possibilità a tutti di provare cibi che arrivano da ogni parte del mondo, e quindi anche gli insetti», afferma Carla Coccolo di Slow Food Eventi. «La degustazione al termine della conferenza – che avrebbe dovuto coinvolgere la ristoratrice di Viterbo Carla Belli – è stata annullata perché sarebbe stata accessibile a tutti; il laboratorio del gusto, invece, sarà riservato a persone consenzienti che, a pagamento, parteciperanno a un incontro che prima di Imparare tutto è educativo. Non serviremo insetti dal mondo, come inizialmente avevamo previsto, ma solo esemplari certificati, allevati a scopo alimentare in Francia». Un modo per aggirare la normativa italiana – diversa in tema d’insetti da quella francese, come ad esempio sui coloranti artificiali –, snobbata ieri anche da decine di persone che hanno volontariamente assaggiato gli insetti dell’Arca del gusto portati dal Messico da Irad Santacruz Arciniega, cuoco e fiduciario della condotta Slow Food Tlaxcalam. A Torino sono arrivati con un permesso doganale di Slow Food a scopo esclusivamente espositivo, ma informalmente sono stati offerti anche al pubblico, che ha apprezzato. «Ci sono tre ristoranti che li servono in Friuli, Lombardia e Sardegna ma hanno chiesto una deroga alle Asl. Qui il problema è che non c’è ancora una regola. Gli insetti non sono considerati cibo, che è sottoposto a regole anche dell’Unione Europea. Per il Salone non sappiamo, se hanno chiesto una deroga all’Asl può darsi che li autorizzino». Quindi sono vietati? «Sono in un limbo, in Inghilterra e in Francia sono inseriti nelle tabelle del cibo e quindi controllati». In futuro mangeremo insetti? «La vera sfida è trasformare gli insetti in mangime per gli animali». [A. MAR. ] Assaggiare dimagrire i bambini EMANUELA MINUCCI C’era un posto migliore per parlare di dieta, benessere, movimento salutare e sport se non il Salone del Gusto? A Palazzo Civico non hanno avuto dubbi: lo stand più azzeccato per parlare di bambini a rischio di obesità proprio nella Torino che nel 2015 diventerà Capitale dello Sport era proprio al Lingotto, nei giorni della fiera più golosa e calorica dell’anno. E il bello è che questo stand (in bella vista nel Padiglione 2) è fra quelli più frequentati della fiera. E i bambini - il cui 30 per cento a Torino è in sovrappeso e il 10 a rischio obesità stanno frequentando volentieri questo stand: chi per provare un po’ di cyclette al posto dei soliti giochini sul tablet, chi per scoprire i segreti di una merenda più sana al posto della solita brioche nel sacchetto. «Attraverso questo angolo di sport inserito nella mecca del cibo - ha commentato ieri l’assessore allo Sport del Comune Stefano Gallo - cerchiamo di diffondere sane e buone abitudini alimentari da sposare con una corretta attività fisica». Intendiamoci, protagonista resta il cibo inteso non solo come nutrimento, bensì come piacere, cultura, convivialità, e indispensabile mezzo per condurre una vita sana. Lo stand è stato realizzato in collaborazione con Slow Food e la Facoltà di Dietistica dell’Università di Torino e fra gli appuntamenti da non perdere c’è quello (alle 11,30 e alle 17) per provare «il percorso sulle buone abitudini alimentari per conquistare il giusto equilibrio tra cibo e sport e fare tutti i giorni una dieta». A dispensare i giusti consigli ai genitori pensano i medici e tecnici dell’Istituto di Medicina dello sport che non si stancano di ripetere quanto sia importante il movimento costante nella vita quotidiana. Quindi da abolire i pomeriggi sul divano a base di tablet e tv. Oggi alle 14 poi (stavolta a cura dell’Associazione Nazionale Pedagogisti Italiani) ci si confronterà sull’obesità infantile mentre alle 15 ragazzi e famiglie sarà potranno partecipare al laboratorio di arti visive: «Sportup! Le immagine raccontano lo sport (a cura di «Mus-e»). Infine alle 18 presso la sala Blu – Padiglione 3 si terrà il convegno: «Mente sana in corpo attivo e ben nutrito». L’assessore Gallo non si stanca di ripeterlo: «Torino sta per diventare Capitale Europea dello Sport: c’è quindi bisogno di promuovere ulteriormente le politiche di sostegno allo sport, inteso come strumento di aggregazione, integrazione e benessere per l’intera collettività». Giudicare Cucinare in famiglia per volersi più bene Un viaggio alla scoperta dei vini biologici di qualità La grande degustazione con mille vini di 500 aziende Sofia guarda la mamma ogni 30 secondi in cerca della sua approvazione, Corrado sembra uno chef, Chiara si guarda le mani «sporche» di acqua e farina e in un primo momento scoppia a ridere, poi ci riflette più seriamente e chiede al papà: «ma sul treno come faccio a salire con queste mani?». Ieri decine di famiglie hanno partecipato al laboratorio «Cuciniamo in Famiglia» della cucina didattica Slow Food. Mamme, papà e figli hanno preparato insieme i plin e i ravioli di zucca al rosmarino. «Durante la settimana non capita mai di riuscire ad trovare il tempo per cucinare qualcosa con i bambini – dice una mamma, Valentina Vella -, eppure è un momento unico e insostituibile di condivisione con i miei figli. Loro imparano da me, e io da loro». Cecilia guarda la mamma e conferma: «quando cucino con lei, le voglio ancora più bene». [C. INS.] La grande enoteca del Salone è uno dei luoghi simbolo del grande evento del Lingotto ma nel viaggio tra i vini presenti in questa edizione una delle aree a riscuotere il successo maggiore e quella dedicata ai vini biologici. Qui una moda che non tutti apprezzano appieno diventa una piacevole degustazione. Merito dell’associazione «diViBio» nata nel 2013 con l’obiettivo di fare conoscere i vini biodinamici che durante il Salone vengono degustati anche in due ristoranti cittadini «La cuite» di San Salvario e il «Dora in Poi». L’associazione, che mette insieme una squadra di produttori che copre buona parte del territorio nazionale, spiega a tutti i degustatori la strada migliore per capire un vino biodinamico e come si differenzia dagli altri senza eccessi e senza dogmi. Mille vini di cinquecento aziende italiane saranno i protagonisti assoluti della più grande e importante degustazione mai organizzata da una guida dei vini del nostro Paese. Un’occasione davvero unica per scoprire i produttori premiati dalla guida Slow Wine 2015, ma anche per assaggiare tanti mostri sacri della nostra enologia. Il lato interessante, anzi la bellezza di questa particolare degustazione, è data dalla presenza dei produttori che serviranno i loro vini e li racconteranno in prima persona, ma anche dalla selezione, attenta e indipendente, che è stata effettuata dai 200 collaboratori della guida, puntando sui tre aggettivi che per Slow Food connotano la qualità: buono, pulito e giusto. In omaggio una copia della guida Slow Wine 2015. 12 45 67 18 LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 . Cronaca di Torino .45 Ore 16: il cibo di Sciascia 0re 17: Pixel art Nello stand della Regione gli assessori di Sicilia e Piemonte si confrontano sul libro di Salvatore Vullo «Di terra e di cibo con Leonardo Sciascia» Pad 5 area Slow Food Educa: i bimbi giocheranno con i chiodini Mixology “Saper bere è l’unica strada per bere meno e meglio” Il bartender Dom Costa lancia il primo movimento per lo slow drink Poi bacchetta Torino: “Il modello Murazzi è eccesso di alcol non piacere” LUCA FERRUA Quando si parla di cocktail la cosa più difficile è far dimenticare l’immagine di quei grandi bicchieri di plastica che ogni weekend circolano liberamente in piazza Vittorio o nelle altre strade della movida. Dentro, dicono, ci siano mojito, caipirinha, gin tonic ma a nessuno importa davvero. Si beve solo per stordirsi o abbattere i freni inibitori. Ma il mondo dei cocktail è un’altra cosa, ha una storia lunga un paio di secoli, di tradizione, di qualità e quasi sempre di modica quantità. Il cambio di rotta Serve una svolta per recuperare una cultura e allontanarsi da una non cultura del bere. Spesso con eccessi pericolosi. Il Salone del gusto e Slow Food hanno deciso di giocare questa sfida e lo fa nell’area «Mixology» del padiglione 5 in compagnia di «Bartender.it». La sensazione è che stia partendo, finalmente, un movimento slow drink. Il messaggio arriva chiaro anche da Dom Costa. «In Italia si beve bene ma si può fare molto meglio e ci stanno dando un grande contributo i colleghi che tornano dopo esperienze all’estero, soprattutto nel mondo anglosassone dove c’è una tradizione più interessante e la clientela è più professionale». Però in coda fuori dai laboratori di «Mixology» ci sono decine di italiani che non si perdono una lezione sui grandi classici della storia dei cocktail toccando momenti come il futurismo (interessantissima quella guidata da Fulvio Piccinino) in cui i bar erano luogo di creazione anche dietro il bancone. La sfida italiana «Gli italiani hanno voglia di imparare - incalza Dom Costa - e ANSA Tutti in coda per conoscere i segreti nel bicchiere Cuffie o auricolari sono il punto di partenza per tutto. Poi bisogna ascoltare le parole dei grandi bartender come Dom Costa (foto sotto) che svelano i segreti dei cocktail un’eccezione in piazza Vittorio, o Pierpaolo Cavalli di «Zucca» ma c’è ancora molto da fare. Da non perdere voglia di qualità. Milano è la città che risponde meglio e dove si beve meglio. Merito del business. Torino invece sotto questo punto di vista è una città più provinciale. I Murazzi e oggi piazza Vittorio sono un esempio negativo dove c’è quantità e poca qualità. Dove si beve solo per stordirsi e questo non fa bene». A Torino ci sono anche bartender di qualità assoluta come Denise Zoppi dello «Smile tree», Vanessa Vilardi del «Soho 23», Per chi vuole fare due esperienze molto interessanti sono tre gli appuntamenti da non perdere fino alla fine del Salone, sempre nell’area «Mixology». Oggi alle 12 c’è Tommaso Cecca, maestro del fashion cocktail, dal Caffè Trussardi di Milano. Alle 14,30 tocca ad Agostino Perrone, capo bartender del «Connaught bar» di Londra, miglior hotel bar del mondo. Mente domani alle 14,30 sarà il giorno dei cocktail molecolari con Dario Comini del «Nottingham Forest» di Milano. Il meglio d’Italia e nella top dieci mondiale. Il menù di oggi allo stand della “Stampa” Gramellini Ceretto Bottura Zonin Oggi alle 12 a «La Stampa Point» Padiglione 2 corsia H stand 22 Massimo Gramellini, vicedirettore della Stampa e scrittore dialogherà con Giuseppe Lavazza. Tema: «Una pausa caffè spaziale» modera il vicedirettore della Stampa Luca Ubaldeschi Alle 15 sempre a «La Stampa point» i produttori di vino Alessandro Ceretto, Stefano Almondo e Arianna Occhipinti dialogheranno sul tema «Il vino che verrà». Nuove tendenze, tradizioni consolidate: il mondo enologico stupisce sempre. Modera Roberto Fiori È l’appuntamento più atteso della giornata. Alle 16 allo stand «La Stampa» il superstellato chef Massimo Bottura, patron dell’Osteria Francescana dialogherà con il giornalista della Stampa ed esperto di food Luca Ferrua su un tema globale come il «futuro della cucina» Alle 17 gli incontri organizzati a «La Stampa Point» si chiudono con un metaforico brindisi a base di bollicine. Il vicedirettore della Stampa Luca Ubaldeschi incontra il produttore di vino Francesco Zonin sul «Boom del Prosecco» uno dei vini che riscuote più successo 12 45 67 18 46 .Cronaca di Torino STAMPA .LA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 A VIRLE L’ANIMALE HA CARICATO ALL’IMPROVVISO A STRAMBINO LA VITTIMA ERA INCINTA DI QUATTRO MESI Muore travolto da un toro infuriato Passa con il rosso e uccide una donna GIAMPIERO MAGGIO STRAMBINO Uno scarto improvviso, uno strattone troppo forte, oppure un raptus di follia. In un attimo un giovane toro di campagna si è trasformato in un micidiale animale da combattimento. E ieri mattina il cortile di una cascina alle porte di Virle è diventato il teatro di una tragica «corrida». Francesco Pipino, 66 anni da compiere fra pochi giorni, fondatore dell’azienda agricola di famiglia, ha cercato di mettersi in salvo salendo su una scala di ferro. Ma non ha avuto scampo. Il toro lo ha caricato a testa bassa e lo ha schiacciato contro un blocco di cemento. Quando lo hanno trovato riverso sul terreno respirava ancora, ma è morto prima dell’arrivo dei soccorsi. «Quella bestia non è cattiva, ha agito di istinto e chissà per quale motivo - spiega Elio, uno dei quattro figli della vittima – Mio padre amava i suoi animali e il toro non lo abbatteremo». Pipino era un allevatore esperto, stimato da tutti: «Un Brucia il rosso al semaforo e travolge un’altra auto, uccidendo una donna. La vittima si chiamava Isabella Corni, di Strambino, aveva 38 anni, architetto al quarto mese di gravidanza. Figlia del noto scultore e pittore, Francesco Corni, la donna non ha avuto scampo: inutile ogni tentativo di rianimarla da parte dell’equipe del 118. La speranza è durata pochi minuti. L’incidente è avvenuto ieri, poco dopo mezzogiorno, lungo la provinciale che collega Strambino a Vestignè, all’altezza di viale Kennedy, un punto che, in passato, è già stato teatro di tragedie simili. Giuseppe Mosso, 52 anni, ferroviere di Strambino è l’automobilista che, secondo la ricostruzione dei carabinieri, ha provocato l’incidente. Era diretto a Santhià per prendere servizio: «Non ho visto né quell’auto, né il semaforo rosso» ha provato a spiegare. Poi, sotto choc, ha continuato a ripetere: «Che cosa ho fat- Francesco Pipino 66 anni A sinistra, il toro che lo ha ucciso FOTO MASSENZIO la mangiatoia, l’animale è sfuggito al suo controllo. «Una bestia focosa – mormorano alcuni conoscenti, – Qualche tempo fa aveva già caricato uno dei braccianti». Dopo il ritrovamento del corpo di Pipino, il giovane torello pezzato è stato catturato e ricondotto nel recinto. Mentre mangia assieme agli altri animali non ha certo l’aspetto di un killer, ma saranno i carabinieri di Pancalieri e gli ispettori della Asl a ricostruire quello che è successo. Il sudoku Medio 3 4 6 Junior 2 5 1 5 5 3 3 6 4 5 3 4 1 3 8 6 7 8 3 1 7 Junior 1 4 2 4 1 5 Junior 1 3 2 6 4 5 1 1 6 2 5 3 4 2 4 5 6 1 3 4 3 5 1 6 2 1 6 4 2 3 5 5 2 3 6 1 4 Junior 2 2 5 6 4 1 3 6 4 1 5 3 2 3 6 5 1 2 4 4 6 3 1 2 5 1 5 2 6 4 3 3 2 5 4 1 6 FOTO BARBARA TORRA to? Che cosa ho fatto? Ditemi che quelle persone stanno bene». La dinamica è chiara. La Fiat Punto con le due sorelle Corni (Isabella era seduta sul lato passeggero) aveva appena superato l’incrocio quando l’utilitaria di Mosso, che arrivava da Strambino ed era diretta verso Vestignè, l’ha centrata in pieno. «Una botta terribile» raccontano alcuni testimoni che, poco distante, hanno assistito alla scena. A quel punto sono scattati i 2 4 1 La soluzione dei giochi di ieri 1 6 5 2 1 8 4 7 6 3 8 3 4 5 1 2 6 1 8 6 7 9 5 6 3 2 5 9 1 9 8 2 6 5 Il tempo: nuvoloso al mattino, ma schiarite in giornata più ampie in montagna. SOLE NUVOLOSO COPERTO POCO NUVOLOSO OGGI SVIZZERA Annecy Verbania AOSTA Biella MILANO Novara Vercelli Grenoble Pavia TORINO Asti Alessandria Gap GENOVA Cuneo Savona FRANCIA Situazione e avvisi meteo PIOGGIA DEBOLEMODERATA VARIABILE La Spezia PIOGGIA INTENSA Nuvoloso tra la notte e il mattino con possibili piovaschi su pianure e colline piemontesi; schiarite in mattinata, inizialmente più ampie in Valle d’Aosta e sui settori alpini più interni, in seguito anche altrove. In serata nubi nuovamente più compatte su pianure e primi tratti vallivi. NEBBIA TEMPORALE VENTO NEVE MARE CALMO DOMANI SVIZZERA Annecy Verbania AOSTA Biella Temperature ˚C CITTÀ MIN MAX AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA 10 10 9 10 9 10 9 10 10 9 15 15 16 17 16 16 17 18 16 18 18 16 17 20 21 21 A cura di www.nimbus.it Un modesto fronte perturbato transita tra la notte e il primo mattino sulle nostre regioni con un aumento della nuvolosità e scarse precipitazioni, ma in giornata torna a prevalere il sole con temperature relativamente miti in montagna, in lieve calo in pianura. Più nuvoloso domani per correnti fresche e umide orientali che favoriranno la formazione di strati di nubi compatte, con schiarite solo ad alta quota e in Liguria e temperature sotto i 15 gradi in pianura. Più soleggiato da martedì. Centimetri-LA STAMPA MILANO Novara Vercelli Grenoble Pavia TORINO Asti Alessandria Gap GENOVA Cuneo FRANCIA Nizza Savona La Spezia Imperia POCO MOSSO MARE MOSSO MARE AGITATO Molto nuvoloso o coperto con piovaschi tra le zone pedemontane e i primi tratti vallivi. Schiarite in montagna oltre i 1800 metri e sui settori alpini più interni, in giornata più limitate anche sulle pianure orientali. Abbastanza soleggiato in Liguria, ma addensamenti più estesi a Ponente. Temperature ˚C CITTÀ MIN MAX AOSTA VERBANIA BIELLA NOVARA VERCELLI TORINO ASTI ALESSANDRIA CUNEO MILANO GENOVA SAVONA IMPERIA 10 9 9 9 10 10 9 9 10 10 14 13 15 13 15 14 16 16 15 16 17 14 15 20 20 20 LA LUNA A TORINO IL SOLE A TORINO Sorge alle ore 6,56 soccorsi. Da Torino si sono alzati in volo due elicotteri del 118. Quando l’autoambulanza è arrivata Isabella Corni era ancora viva, gravissima ma viva. I medici hanno fatto il possibile per rianimarla, poi si sono arresi. Intanto i carabinieri hanno interrogato Mosso, che ha spiegato: «Non stavo correndo, andavo all’incirca a 60 all’ora». A stabilirlo sarà la perizia che con ogni probabilità verrà disposta sulle due auto dal pm, Chiara Molinari. Difficile Il gioco consiste nel riempire tutte le caselle in modo tale che ogni riga, ogni colonna e ogni settore contenga tutti i numeri senza alcuna ripetizione: negli junior sudoku sono in gioco i numeri da 1 a 6, nel sudoku medio e difficile i numeri da 1 a 9 Junior Sudoku Aveva 38 anni, era architetto ed abitava a Strambino Si leva alle ore 9,24 Cala alle ore 19,19 Fasi Lunari Culmina alle ore 12,13 Tramonta alle ore 17,29 31 OTT 6 NOV 14 NOV 22 NOV Medio lavoratore instancabile, tutto casa e famiglia – ricorda il sindaco di Virle, Rinaldo Candeago – È una grave perdita per l’intera comunità». Da qualche tempo era andato in pensione, lasciando la conduzione della fattoria ai suoi figli, ma staccarlo dalla cascina dove era nato e cresciuto era un’impresa impossibile anche per la moglie Maria Rosa. Anche ieri era andato a dare una mano a governare gli oltre 150 capi nelle stalle, ma mentre portava il toro al- Isabella Corni 9 8 1 7 4 6 2 5 3 7 5 6 2 9 3 4 1 8 2 4 3 5 1 8 9 6 7 8 3 2 6 5 9 7 4 1 5 6 4 3 7 1 8 2 9 1 9 7 8 2 4 5 3 6 3 1 5 9 8 2 6 7 4 6 7 8 4 3 5 1 9 2 4 2 9 1 6 7 3 8 5 Difficile Sudoku MASSIMO MASSENZIO VIRLE 4 6 5 3 9 1 8 7 2 9 8 2 7 6 5 4 1 3 3 7 1 2 8 4 5 9 6 6 9 7 4 3 2 1 5 8 5 1 3 8 7 9 2 6 4 8 2 4 5 1 6 9 3 7 2 4 6 1 5 3 7 8 9 7 5 9 6 4 8 3 2 1 1 3 8 9 2 7 6 4 5 4 5 6 4 9 12 45 67 18 LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 . Cronaca di Torino .47 LA LEGGE ELETTORALE NON CONSENTE L’AUTOCERTIFICAZIONE Pd, il giallo dell’autentica fai-da-te La consigliera Conticelli avrebbe certificato la propria firma. Lei nega, ma il modulo sembra smentirla MASSIMILIANO PEGGIO Il caso Ecco le firme «anomale» di Nadia Conticelli, che gli avversari di Sergio Chiamparino utilizzano come prova delle presunte irregolarità commesse dal centrosinistra nel certificare i moduli di sottoscrizione della lista Pd e della lista maggioritaria «Chiamparino Presidente». Il modulo sotto accusa è il numero 2, autenticato il 18 aprile da Nadia Conticelli in qualità di presidente della Circoscrizione 6, candidata alla Regione ed eletta il 25 maggio. Nell’elenco dei sottoscrittori della lista Pd compaiono i suoi dati anagrafici: nome, cognome, carta d’identità. E così anche le due firme, non proprio identiche a prima vista. I Cinquestelle aprono a Chiamparino “Tagliamo i compensi” MAURIZIO TROPEANO L’abuso d’ufficio Tanto è bastato ai leghisti Mario Borghezio e Patrizia Borgarello, promotori rispettivamente di un esposto alla procura e di un ricorso al Tar per l’annullamento delle elezioni, di solle- Chiamparino: no comment «Non intendo commentare un tema su cui ci sono indagini in corso - ha detto Chiamparino ieri a Stresa- Questo per non influenzare l’autonomia dei magistrati, che rispetto profondamente» I RICORRENTI Il confronto «La doppia firma prova che non sapeva cosa stava autenticando» vare il problema dell’abuso d’ufficio. «È palese - affermano - che presentandosi ad autenticare firme di cittadini in liste nelle quali erano candidati siano venuti meno a un ruolo di terzietà». Altrettanto duri gli altri ricorrenti «agganciati» al ricorso principale al Tar, ad esempio il «team» che fa riferimento a Michele Giovine e rappresentato dalla sua compagna, l’avvocato Sara Franchino. «La doppia firma, così apposta, dimostra che non sapeva che cosa stesse autenticando». Essendo noto che nei «procedimenti elettorali non è consentita l’autocertificazione». La consigliera regionale, però, pochi giorni fa ha ribadito la sua versione dei fatti, già espressa in precedenza: «Non ho autenticato la mia firma». Chi ha ragione? Spetterà ai magistrati pro- 1 Le due firme per il Pd di Nadia Conticelli, oggi consigliere regionale, sono sul fronte-verso dello stesso modulo, ma appaiono molto diverse l’una dall’altra nunciarsi. E mentre in procura gli investigatori studiano i verbali degli ultimi interrogatori per cercare riscontri nelle accuse rivolte agli autenticatori, al Tar si accumulano le carte bollate, con memorie e ricorsi aggiuntivi, ricchi di nuovi dettagli e dispute giuri- diche. L’udienza, è noto, si terrà il 6 novembre di fronte allo stesso presidente, Lanfranco Balucani, che ha deciso sul ricorso contro Roberto Cota. Gli avvocati della Regione La difesa di Sergio Chiamparino è affidata al momento all’avvocatura regionale. Nell’opposizione al ricorso principale al Tar, a firma Borgarello, gli avvocati hanno respinto punto per punto le presunte irregolarità, stroncando di netto le congetture degli avversari in quanto il Pd sarebbe una «macchina rodata». Scrivono i legali: «Le modalità di compilazione dell’elenco dei sottoscrittori e dei relativi dati e documenti identificativi al fine di sottoporli al momento della firma, all’ufficiale autenticatore, sono più che rodate e conosciute da chi ha un’esperienza sul territorio qual è quella del Partito Democratico...». Nell’opposizione alle censure del «team» Giovine, gli avvocati svelano poi un dettaglio curioso: la «difesa non dispone degli elenchi contestati», almeno quelli indicati nel ricorso accidentale. Al Pd, mancherebbero alcune copie dei moduli consegnati alla commissione elettorale. Né i legali hanno potuto fotocopiare gli originali, poiché sequestrati dalla procura. Circostanza non ottimale per costruire una difesa. L’apertura, a sorpresa, dei consiglieri regionali del M5S alla proposta di Chiamparino di tagliare del 36 per cento le indennità degli eletti del Consiglio regionale potrebbe permettere di arrivare già nel consiglio di martedì alla decisione di portare lo stipendio al livello di quello del sindaco di Torino cioè da 11 mila euro lordi a 7.100. La presa di posizione dei grillini, infatti, spinge il segretario/capogruppo del Pd, Davide Gariglio, a dirsi pronto a «approvare da subito le modifiche retributive di competenza regionale (l’altro giorno era arrivato il via libera solo al taglio del 10%, ndr) mentre serve una legge nazionale per il trattamento previdenziale». Domani, durante i lavori della commissione bilancio, si capirà se c’è spazio per arrivare ad una soluzione che anticiperebbe comunque le riduzione previste con la riforma del capitolo V della Costituzione. I grillini spiegano di aver deciso di andare a vedere le carte di Chiamparino con «un gesto di estrema responsabilità» e si sono detti pronti a «sostenere la sua proposta («per altro inascoltato dalla sua maggioranza») nell’intento di salvaguardare il più possibile il Piemonte e la Sanità regionale». I danni ai mezzi LA GEOMONT ERA STATA DANNEGGIATA DALLE PROTESTE Tav, i rimborsi tardano e l’azienda fallisce Il danno: attentati e sabotaggi nella sede dell’azienda che ha lavorato per aprire il cantiere Tav di Chiomonte. E la beffa: ad un anno e mezzo dalle parate di due ministri (Zanonato e Lupi), un vice-ministro (Fassina), un presidente di Regione (Cota) e uno della Provincia (Saitta) con l’annuncio di risarcimenti e una promessa solenne («lo Stato non ti lascerà solo»), Giuseppe Benente, titolare della Geomont di Bussoleno è arrivato al capolinea. La resa «Se il curatore fallimentare non cambierà idea - dice - sarò costretto a rinunciare all’attività e questo nonostante l’impresa abbia in portafoglio commesse per due milioni». E la beffa diventa più pesante perché nei giorni scorsi la Regione Giorgio Bertola «Detti la linea e superi i veti» Gariglio (Pd) «Per noi va bene» Sulla «Stampa» e omitato ra «una a» Toanche eti». larlla lla luscooposta per le ea-Lione ori nte pouni ere losi oro va elassina, Giudella Tutto ruota intorno al cantiere Il cantiere di Chiomonte è il cuore della protesta, il nucleo attorno al quale si raggiunge il picco della tensione e c’è il maggiore impiego di uomini delle forze dell’ordine. Oggi un po’ di questa tensione potrebbe trasferirsi a Torino per l’arrivo del ministro Lupi protagonista prima in prefettura e poi alla festa del Pd e nte lamentari inizierà nto distabisenaesponraecirisaralle canommessi ealizzazio- coveino inirà, ala». coico “Tav, i danni alle imprese siano ripagati dallo Stato” Le proposte per tutelare aziende e imprenditori al centro degli incontri con Lupi Costa stanno inoltre studiando la possibilità di estendere alcune norme che hanno individuato i siti di interesse strategico anche alle aziende che vi operano, «incluse le coperture assicurative a carico del general contractor». Del resto il ministro è perfettamente consapevole della necessità che lo Stato sia al fianco degli imprenditori minacciati. Lo ha spiegato al telefono al titolare della Geomont e stasera lo dirà di persona in- contrando gli altri imprenditori valsusini che hanno lavorato o lavorano per la TorinoLione, e che per questo motivo sono stati minacciati o hanno subito danni. L’incontro si svolgerà in Prefettura e poi il ministro parteciperà ad un dibattito alla festa democratica dove insieme al sindaco di Torino, Piero Fassino, parlerà di infrastrutture. In particolare quelle del Piemonte, dove si incrociano la Torino- Lione e la linea che da Genova, attraverso il Terzo Valico, raggiungerà Rotterdam. «Opere – spiegano i vertici piemontesi del Pdl - che quando saranno realizzate faranno del Piemonte un’importante base logistica recuperando quell’inefficienza logistica che è costata all’Italia almeno 40 miliardi». Cota in Valsusa Ieri, intanto, il presidente del Piemonte, Roberto Cota, ha annunciato la decisione di organizzare una visita istituzionale in Valsusa perché «la situazione non va sottovalutata» ed è un dovere istituzionale «essere vicini agli amministratori locali e agli imprenditori’». Per il governatore «non può e non deve passare il concetto che ci siano zone franche in cui le istituzioni non sono presenti. Nessun lembo di Piemonte può finire sotto il controllo e l’influenza di queste persone». Il dibattito alle 21 1 Alle 21 il ministro Mauri- zio Lupi sarà protagonista alla Festa del Pd in piazza d’Armi dell’incontro «Torino, Italia: dal trasporto pubblico locale alle grandi reti internazionali. Le infrastrutture volàno della ripresa» a cui parteciperà anche il sindaco Piero Fassino. Un anno fa il ministro Lupi alla fine della visita in Valsusa annunciava l’intervento dello Stato ma 500 mila euro come fondo di garanzia gestito da FinPiemonte. Il giorno del giudizio è fissato per martedì quando l’imprenditore incontrerà i vertici della finanziaria regionale per capire quando e come lo strumento diventerà operativo. Benente non è ottimista «perchè le banche in Valsusa si sono tirate indietro rispetto ad analoghi interventi regionali che avrebbero dovuto garantire l’accesso al credito per tutte le imprese». 1 «finalmente si è mossa anche se con tempi biblici e dopo aver predisposto un bando inapplicabile». Niente risarcimenti diretti La legge Non è la prima volta che i titolari delle imprese che hanno avviato il cantiere di Chiomonte lanciano il loro grido d’allarme a cui la politica locale e nazionale risponde con lentezza. Alla fine la legge sui risarcimenti è arrivata ma questo non ha cambiato la situazione sul campo. Un mese fa è stato lo «Io volevo smettere dice il titolare- ma dopo l’impegno pubblico del governo avevo deciso di andare avanti» REPORTERS stesso Benente a raccontare pubblicamente le sue difficoltà alle prese con rimborsi che non arrivano e banche che non fanno credito «malgrado gli appalti che abbiamo vinto al di fuori del nostro territorio». Trenta giorni dopo il curatore fallimentare - la Geomont è soggetta a procedura di fallimento per l’impossibilità di riscuotere crediti per oltre 2 milioni avviata prima delle azioni di sabotaggio - ha chiesto a Benente di saldare i conti per l’affitto del ramo di azienda e dei macchinari che fino a oggi avevano permesso di ottenere commesse. Richiesta inevasa per mancanza di liquidità con le inevitabili conseguenze: cessazione dell’attività, fine dei lavori nei cantieri dove la Geomont è impegnata e quindi addio incassi: «Al colle di Tenda abbiamo vin- Capogruppo del M5S a Palazzo Lascaris Certo, i consiglieri M5S non risparmiano attacchi al presidente della giunta «indebolito dallo scandalo Rimborsopoli che ha travolto due suoi assessori, nonché dal possibile scandalo delle “firme false”». Ma visto che il Piemonte deve ottenere il via libera al piano di salvataggio da parte del governo Renzi «determinato a scaricare i tagli su Regioni ed enti locali» è meglio dare uno strumento in più a Chiamparino per allargare i suoi margini di manovra romani «superando veti incrociati del Pd». Dal loro punto di vista la base di partenza della discussione è la proposta di legge - «ad oggi mai presa in considerazione dalla maggioranza e dal presidente del Consiglio» che prevede uno stipendio lordo di 4500 euro al mese. Detto questo, però, i Cinquestelle non metteranno ostacoli ad una decisione che tagli le indennità del 36% a patto che Chiamparino si faccia «garante» di una discussione che permetta «alla Commissione Bilancio di arrivare ad un accordo che riconosca i ruoli e i meriti di maggioranza e della principale forza di opposizione». Dentro la maggioranza Sel ha subito appoggiato la proposta di Chiamparino e adesso il capogruppo Marco Grimaldi, accoglie con favore «l’apertura del M5S». to un appalto per oltre un milione. Finora abbiamo realizzato interventi per 300 mila euro e la prossima settimana ci avrebbero saldato la prima fattura da 62 mila euro. Purtroppo i tempi della politica e della burocrazia non sono quelli delle imprese e io ho paura di perdere tutto». La rabbia In attesa di capire come finirà l’incontro di martedì Benente si sfoga: «Io volevo smettere ma dopo l’impegno pubblico di ministri e sottosegretario ho deciso di andare avanti adesso sono pieno di rabbia e sempre più convinto di essere usato e la mia azienda è servita da palcoscenico per i politici». L’imprenditore valsusino riconosce solo l’impegno di Stefano Esposito. E il vicepresidente Pd della Commissione Trasporti del Senato, lancia un appello «al curatore fallimentare e ai giudici: purtroppo i tempi della politica e della macchina regionale sono troppo lenti e sarebbe assurdo che un’azienda con un portafoglio ordini da 2 milioni sia costretta a fallire per colpa [M. TR.] della burocrazia». 12 45 67 18 48 7 SPECIALE GIUBILEO PUBLIKOMPASS SERVIZI PROMOZIONALI UN LEADER NEGLI ONORI FUNEBRI L’ultimo viaggio in “stile Giubileo” Due nuove auto funebri in esclusiva Due nuove autofunebri Mercedes per il parco macchine di Giubileo: l’impresa di onoranze funebri che si distingue. «A Torino, infatti, abbiamo in esclusiva i modelli creati dalla Ellena di Saluzzo - segnalano dalla sede di corso Bramante – Sono vetture che, in città, vengono vendute solo a noi». Ma come nasce un’autofunebre? «Nel nostro caso si parte da un modello Mercedes, d’importazione tedesca – spiegano dall’azienda saluzzese – Per prima cosa si taglia la parte di carrozzeria a valle del cofano: in pratica rimangono solo più il cofano, la meccanica del motore e il telaio». E poi? «Si applica su questa base la nostra scocca in vetroresina. Ci sono poi la verniciatura totale, l’assemblaggio degli interni, la sistemazione del vano feretro, la posa degli impianti elettrico e idraulico». Non converrebbe di più acquistare dalla Germania solo il nudo telaio? «Converrebbe a noi, ma non alla casa produttrice che, in questo modo, non deve variare le lavorazioni di veicoli destinati a diventare autofunebri oppure ambulanze». E voi, in che modo progettate una scocca? «In base alle richieste dei clienti, con la stessa cura dei dettagli che avrebbe una casa costruttrice». Quali sono gli elementi che rendono tipiche le auto progettate per Giubileo? «Una linea molto particolare e per certi versi avveniristica: la caratterizzano il vetro posteriore “a goccia” e le forme arrotondate e compatte». Sono in molti a pensare che le autofunebri di Giubileo escano così dalla catena di montaggio: «Per noi è un complimento – affermano i carrozzieri – Significa che c’è una linea di continuità tra la parte originale e la scocca che abbiamo applicato noi. Mentre, al contrario, accade di vedere autofunebri in cui è evidente che la scocca è stata aggiunta in seguito». Per quale ragione avete chiesto alla ditta Ellena l’esclusiva dei suoi modelli su Torino? «Perché ci vogliamo distinguere – rispondono da Giubileo – Non è questione di apparenza, quanto di sottolineare lo “stile Giubileo” che è la nostra caratteristica principale». E lo «stile Giubileo» prosegue al volante. Gli addetti che guidano le autofunebri partecipano a corsi di sicurezza stradale coordinati dall’Accademia di Giubileo, il centro di formazione interna dell’impresa di corso Bramante. Alle lezioni teoriche segue un corso di guida sicura, su una pista che simula varie situazioni di difficoltà: dalla necessità di sterzare di fronte a un ostacolo improvviso alla guida sul bagnato. «E’ inoltre nelle nostre intenzioni ripetere il corso d’inverno, su una apposita pista dal fondo ghiacciato. Il caso è raro, ma può tuttavia succedere che l’autofunebre debba uscire mentre sta nevicando, oppure al mattino presto col fondo strada a tratti ghiacciato». Per quale ragione investire così tanto sulla formazione dei vostri conducenti, quando L’impresa «Nel lutto pensiamo a tutto noi» Il modello La Mercedes adattata dalla Ellena è venduta a Torino solo all’impresa di corso Bramante Al volante «I nostri addetti frequentano un corso di guida sicura per questi mezzi speciali» nella maggior parte dei casi le autofunebri viaggiano su percorsi urbani, a velocità moderata? «Guidare un’autofunebre non è come condurre una normale vettura: di conseguenza è necessario sapere come si comporta il vei- colo in situazioni impreviste. Ma c’è un’altra ragione». Quale? «Talvolta sulla vettura salgono dei parenti del defunto, molto spesso anziani. In una situazione che di per sé è già assai gravosa sul piano emotivo, è essenziale che il viaggio avvenga nella più totale tranquillità e sicurezza». Tornando alle autofunebri, la scelta di una particolare linea di carrozzeria è solo una questione di estetica? «Tutt’altro. E’ un modo per dimostrare che, per quel che ci compete e nel pieno rispetto del nostro ruolo, vogliamo dare peso alla cerimonia funebre nella sua totalità». E’ quello che, nella vostra pubblicità, definite «Rendere onore alla storia di una vita»? «Esattamente. Un onore che non è solo formale, legato all’apparenza (e anche le nostre autofunebri rientrano in questo aspetto), ma passa per il defunto e si estende ai suoi famigliari, in particolare quelli più diretti, cui vogliamo trasmettere un messaggio: c’è Giubileo che pensa a tutto». Giubileopensaatutto.Equestaèunaconsolazione non da poco per chi affida all’impresa di corso Bramantel’estremosalutoaunpropriocaro.Mapoi… Poilavitariprendeilsuocorsonormalee,anzi,portaconséalcuneincombenzeinevitabili,legateproprio a quella persona che adesso non c’è più. E ci si sentedisorientati,perchéalluttosisommalanecessità di adempiere a determinate scadenze. «E’ una situazione che conosciamo bene – segnalano da Giubileo–Alloracisiamochiestiseloslogan”Giubileopensaatutto”potesseandareancheoltreigiornidelleesequie.Ecisiamorispostichepossiamoessereviciniainostriclientioffrendolorounsupportospecialisticoancheperquantoriguardagliadempimentiprevidenzialiedellasuccessione».Ilfronte pensionistico è quello cui si pensa per primo: «Anche perché, nell’attuale congiuntura economica, puòvenireutileaverelapensionedireversibilitàoppurerecuperareratedipensionenonincassate. Inaltricasi(ilpiùfrequenteèquellodifiglicherestano senza entrambi i genitori) ci sono posizioni pensionistichedachiudere».Giubileohaallorapredisposto una collaborazione con un patronato. «Forniamoalclienteunatabellariassuntivadeidocumenti che sono necessari. Così sarà possibile un piùveloceavviodelfascicolo,esieviterannoperdite ditempo».Quandoharaccoltotuttaladocumentazione, l’interessato fissa un appuntamento con l’addettodelpatronato.Spettaaluiverificarecheci sianotuttiidocumentinecessari,epoicompilareil modulodainviareall’Inpsoadaltroente. Ladocumentazioneparteconsollecitudineedè seguitadalplicoconl’incartamento,chevieneconsegnato all’ente a cura del patronato. A quel punto la pratica viene presa incarico dall’ente previdenziale:intempichedisolitosonorapidisiarrivaalla liquidazionedellapensionedireversibilità,oppure deirateidipensionenonriscossi(recuperodellerate pregresse) nel caso ci siano degli eredi. Tutto si svolge con la massima celerità consentita dall’iter burocratico e, soprattutto, senza costi a carico del cliente. L’altro incontro offerto da Giubileo, anch’esso gratuito, è quello con una esperta in materiadisuccessioni.Permettedichiarireisuoidubbie, soprattutto,dicapireseinseguitoavràomenobisognodirivolgersiaprofessionisti. AldilàdelserviziooffertodaGiubileo,unconsiglio che arriva dalla stessa impresa di corso Bramante è di verificare sempre i costi da aggiungere allacerimoniainsé(loculi,sepoltura,cremazione) collegandosi ai siti www.cimiteritorino.it e www.socremtorino.it. 12 14 LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 . Cronaca di Torino .49 In breve “Luccicoso e unico” Ecco l’albero per i bimbi malati Polizia Creme e medicine vendute nel call center I poliziotti entrano in un «call center» per un controllo e trovano farmaci, prodotti di bellezza (soprattutto creme «sbiancanti») e altro materiale. Tutto fuorilegge. È avvenuto in corso Giulio Cesare, poco distante da Porta Palazzo, dove gli agenti della Polizia Amministrativa hanno fatto un controllo approfondito e denunciato il titolare, un immigrato nigeriano di 43 anni. Gli specialisti coordinati dal dirigente Antonio Baglivo hanno sequestrato oltre 300 confezioni di prodotti fuorilegge. Alcuni contenevano anche sostanze a base di cortisone. I reati ipotizzati vanno dalla vendita di prodotti senza i marchi di conformità europea all’abuso di professione, per la commercializzazione di prodotti da farmacia. Oltre 1.500 alunni partecipano al progetto solidale Al bioparco Zoom L’iniziativa è stata presentata al bioparco di Cumiana La storia CRISTINA INSALACO ull’albero per i bambini malati disegnerò il mare, il sole e la scuola. Così si ricorderanno di tutte le cose che potranno fare usciti dall’ospedale. In realtà, per farli sorridere un po’ di più vorrei portare a qualche bambino dei regalini, ma non so se la maestra vuole». Martina frequenta il convitto Umberto I di Torino, ed è una dei 1.500 bambini che ieri pomeriggio erano al bioparco Zoom di Cumiana per la presentazione del progetto «Forma il tuo Natale». «S Materiale riciclato Si tratta di un progetto di Forma Onlus, la Fondazione dell’ospedale Infantile Regina Margherita, che ieri ha distribuito 158 alberi di cartone ad altrettante scuole elementari e materne di tutto il Piemon- REPORTERS Per l’ospedale infantile La Fondazione Forma ha distribuito 158 alberi di cartone da decorare e donare ai piccoli pazienti del Regina Margherita te. Nelle prossime settimane ogni classe lavorerà insieme per addobbare il proprio albero, rispettando una sola regola: vietato usare prodotti commerciali. I bimbi potranno abbellire l’albero di Natale con materiale riciclato, pennarelli, cotone, carta o qualsiasi cosa venga loro in mente. I 158 alberi verranno poi esposti il 14 dicembre in piazza Polonia, davanti all’ospedale Regina Margherita, per il quinto raduno dei Babbi Natale. «Il progetto degli alberi di Natale ha una finalità benefica: raccogliere fondi per migliorare il centro grandi ustionati dell’ospedale Regina Margherita – dice Luciana Accornero, presidente di Forma Onlus -. Il 14 dicembre ci sarà anche la premiazione dell’albero di cartone più bello, e i vincitori verranno premiati con dei buoni da spendere in materiale scolastico». rendere il Natale un po’ più leggero a chi lo trascorrerà in un lettino dell’Infantile. «I miei alunni apprezzeranno di più la fortuna di essere sani e cominceranno fin da subito a fare piccoli atti di solidarietà verso chi non ha la stessa fortuna», dice Cristiana Praolini, maestra della scuola elementare «Giacosa» di Caluso. Un simbolo educativo L’albero di cartone rappresenta un regalo simbolico creato dai bambini piemontesi per i bimbi ricoverati. Un modo per Mai più soli I bimbi che ieri hanno partecipato alla presentazione del progetto, approfittandone per di- segnare, giocare, fare merenda e visitare Zoom (che ha registrato più di 3 mila ingressi), hanno già le idee chiare su come abbellire l’albero di cartone. Matteo farà dei «treni di stuzzicadenti dalla cima fino alle radici», Andrea ci appiccicherà foglie e pigne, Benedetta lo vuole «molto luccicoso», mentre Gabriele dice di voler «costruire palline da appendere con la mia faccia e quella dei miei compagni. Così i bambini dell’ospedale non si sentiranno più soli. Perché ci siamo noi». farmacie Aperte tutti i giorni: piazza Massaua 1, sempre aperta (24 ore su 24). Atrio stazione Porta Nuova, dalle ore 7 alle ore 19,30. Orario minimo 9-19,30: via San Marino 37; via Reggio 1/A; corso Trapani 150; via Cimabue 8; via dei Mille 48; via Pietro Cossa 106; via Oglianico 4; piazza della Vittoria 29; corso R. Margherita 218/bis; corso Vitt. Emanuele II 84; corso Turati 38; corso Un. Sovietica 491; strada San Mauro 35; corso M. D’Azeglio 100. Di sera (19,30-21,30): via Sacchi 4. Aperte anche di notte: corso Belgio 151/B; via Nizza 65; piazza Massaua 1. Informazioni: www.farmapiemonte.org. 12 14 50 .Cronaca di Torino STAMPA .LA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 I visitatori “Io , cervello di ritorno ma non voglio pressioni” Secondo un’indagine commissionata dall’Egizio per la maggioranza sono donne Il direttore dell’Egizio diventa un simbolo per i giovani industriali REPORTERS Le nuove tariffe Dal 2015 un tablet per ogni mini visitatore e un percorso show il caso ANTONELLA MARIOTTI ra il convegno degli industriali under 40. I giovani industriali di Capri per Napoli che raccontavano di impresa, di difficoltà e crisi, e di fuga all’estero di cervelli e di aziende. Così hanno messo a confronto un giovane under 40, Ferdinando Giuliano italiano giornalista del Financial Times dove è stato assunto in «fuga» dall’Italia, e Christian Greco, direttore del Museo Egizio che invece è un cervello «tornato», per la precisione dall’Olanda, dopo 17 anni, a Torino. «Non avrei mai immaginato - racconta incredulo - ho mandato via mail il curriculum, dovevo partire per uno scavo in Sudan. Ho pensato “non mi chiameranno mai”. E invece quando avevo già pronte le valige la telefonata: “venga per un colloquio”». Il confronto tra i due quarantenni è E ALL’ESTERO «Dopo 17 anni sono rientrato dall’Olanda e sono contento di essere qui» proseguito tra speranze e progetti. «Sono tornato in Italia con le idee ben precise - ha detto Greco -, sono a Torino per lavorare e mantenere la mia integrità». Cosa vuol dire? «Vuol dire che non voglio essere guidato, ma solo lavorare. Quindi niente pressioni politiche o “poteri forti” come quelli citati dal premier». Il rientro Ma Greco ha parlato della sua esperienza torinese con entusiasmo: «Certo l’egittologia non ti dà potere, se avessi voluto quello avrei scelto un percorso diverso. Ma il museo è diverso da essere solamente una collezione». L’Egizio è il secondo museo al mondo nell’egittologia «ma la presidente Evelina Christillin ed io vogliamo che diventi il secondo museo in assoluto e può diventarlo». Ma cosa può dire un direttore di museo ai gio- Solo i bambini con meno di 5 anni non pagheranno l’ingresso REPORTERS I ricercatori Il nuovo direttore del Museo Egizio punta anche sulla ricerca, uno degli ultimi ingressi tra i dipendenti è un ricercatore belga molto giovane che rimarrà nove mesi a Torino nel tessuto anche economico delle città». All’Egizio il giovane direttore sta studiando un «piano integrato da qui a 30 anni, per lasciare la nostra collezione ai nostri figli, ognuno di noi è sostituibile la collezione no». Impresa? «A Torino ho trovato un grande progetto per crescere anche per questo sono tornato» Christian Greco direttore del Museo Egizio vani imprenditori, quali sono i punti in comune? «La Cultura in Italia deve essere come un’impresa. Abbiamo tra le collezioni più belle del mondo dobbiamo farle vivere, integrarle Saper spendere Simonetta [email protected] Curiosità appagata anche con 100 euro i sono lettori che attendono da tempo un riscontro alle loro richieste. Qualcuno tra loro è un po’ arrabbiato per non avere notizie, altri inviano una nuova mail sperando di avere risposta, alcuni si sono arresi. Simonetta si scusa, ma un motivo c’è: gli oggetti che i lettori ci hanno inviato per avere C un’indicazione di valore purtroppo non hanno mercato. Tuttavia per accontentare gli Amici di Saper spendere (che sono molti) pubblichiamo alcune risposte del professor Ferdinando Viglieno Cossalino. Francesca di Milano ha ritrovato nella casa di campagna un «vecchio crocifisso«: «E’ in ges- E l’impresa museo? «Il museo è un’impresa fatta di persone, di ricercatori, è un posto vivo dove mecenati investono, oltre alle istituzioni ovviamente. Stiamo pensando a mostre itineranti e per questo possono essere importanti le imprese: noi possiamo veicolare la nostra cultura in mercati che non conosciamo attraverso un’azienda che lavora in quei mercati, e viceversa». «Ai giovani imprenditori ho chiesto: cosa posso fare per voi? Con loro possiamo e dobbiamo fare sistema: il Louvre quando di muove si muove con le aziende» Fino al primo aprile 2015 pe- so alto circa 70 cm largo 40, forse in origine era bianco, poi annerito forse di fuliggine. Vorrei sapere se ha un valore e in tal caso provvederei a rimetterlo in ordine». Spiega il perito: «E’ un crocefisso in gesso della seconda metà dell’Ottocento realizzato, attraverso delle forme, in molti esemplari. All’epoca queste immagini sacre in gesso, una specie di arte povera, venivano collocate nelle chiesette di campagna o nelle cappelle delle cascine. Erano opere che venivano laccate in modo da sembrare legno scolpito. Purtroppo nel tempo quest’opera ha subito danni derivanti da umidità e cattiva conservazione. Valore modesto, rò ci si concentra sui lavori di ristrutturazione poi «poi si pensa a radicarsi nella città il Museo Egizio deve essere parte integrante di questa meravigliosa città. Anche nei posti dove la popolazione soffre, ho in programma una lezione nella sezione del reparto oncologico infantile di un ospedale. Nel XXI secolo, come ha detto il direttore del Metropolitan Museum non si può pensare di esistere per diritto divino, i musei devono fare anche impresa. Il Museo è lì per i suoi cittadini, e anche le minoranze. Per esempio avvieremo progetti di integrazione con le minoranze Nord Africane che così si riconoscono nella loro cultura». Insomma un ritorno in Italia fortunato: «Sa cosa le dico? Al museo abbiamo un ricercatore belga che ha trovato lavoro qui, solo per nove mesi, ma comunque è un segnale». twitter @lamariotts circa 100 euro». «Ho ereditato un quadro al quale mia madre era molto affezionata - scrive Roberto da Novara - è un olio su tela, Natura morta. Sarei curioso di sapere il nome del pittore». Purtroppo non è possibile, dice il perito: «Questo dipinto raffigura un mazzo di rose in un vaso; è stato dipinto nella prima metà del Novecento, ma non essendo firmato si deve considerare come opera di anonimo e di conseguenza il valore non supera i 100 euro». Una delusione anche per Marcello. «Questo pittore Francesco Carini - spiega il perito per quanto dignitoso, non ha riscontro sul mercato dell’arte e chiatura comoda e funzionale che consente di minimizzare l’inquinamento acustico degli ambienti mettendo in connessione audio il gruppo con la propria guida. Il «group tour Museo Egizio» sarà compreso nel biglietto per i gruppi che si avvarranno degli egittologi del Museo Egizio mentre i gruppi che saranno accompagnati da guide esterne acquisteranno il servizio al costo di un euro a persona. L’adozione del «group tour Museo Egizio» sarà obbligatorio per evitare il sovrapporsi di eventuali radiofrequenze differenti. La nuova «vita» del Museo Egizio inizierà il primo aprile 2015, finiti i lavori di restauro oltre alle «nuove» mura ci saranno diverse novità organizzative. Una di queste sarà l’uso di e nuove tecnologie con le quali conoscere meglio le collezioni. Il biglietto di ingresso non sarà più un ticket cartaceo ma un braccialetto Multimediale graficamente personalizza- Il percorso del nuovo Museo to contenente la tecnologia Egizio sarà punteggiato da alRfid (Radio-Frequency cune aree multimediali (grandi IDentification, sistema per monitor o proiezioni) che in del’identificazione e/o memo- terminate sale tematiche fornirizzazione dati autoranno degli approfonmatica). dimenti al visitatoDa subito re come le ricoquesto tipo di struzione 3D di tecnologia contesti arconsentirà cheologici e di monitomappe di proÈ il costo del biglietto rare in venienza dei ridotto per i ragazzi dai 15 ai tempo reareperti 18 anni, un euro per i le i flussi e bambini da 6 a 14 I prezzi la permanenza del pubil costo del biglietblico nelle varie to sarà di 13 euro l’insale. Ma il bracciatero , un costo che si letto è solo un «mezzo» aspettava la maggioranza dei che potrà supportare an- torinesi almeno a leggere un che altri servizi. sondaggio commissionato dal Museo: quanto pagheresti il biVideoguida glietto? Facendo una media delPer i visitatori all’acquisto le risposte si arriva a 11,5 euro. del biglietto d’ingresso sarà Il prezzo ridotto passa a noconsegnata una videoguida, ve euro, per i ragazzi dai 15 ai una apparecchiatura di faci- 18 anni, 1 euro per i bambini le utilizzo e ricca di contenuti da 6 a 14 anni, così come per extra che darà l’opportunità le scuole elementari e medie. di scegliere percorsi di visita Poi ci sono due tariffe per i differenziati per contenuti e gruppi scolastici dai 6 ai 14 durata (per esempio: «I ca- anni, sempre un euro, con polavori del Museo Egizio»; due insegnanti come accom«Vita quotidiana» ; «Deir el pagnatori, mentre si sale a 4 Medina» e «Tomba di Kha»). euro per le scuole medie suPer i gruppi ciascun gruppo periori. L’ingresso al Museo guidato (egittologi o guide Egizio sarà sempre Gratuito turistiche) sarà dotato di per i bambini fino a 5 anni e «group tour», un’apparec- per i grandi invalidi. [A. MAR. ] 9 euro purtroppo le sue opera hanno un valore commerciale molto basso. Considerata anche l’attuale situazione di crisi si possono stimare in circa 100 euro cadauna». «Ho un piatto di cui mio suocero andava orgoglioso. - scrive Elisabetta -. Forse del ’600-700, ma non capisco se il materiale è ceramica o altro. Ha splendide scene agresti, il diametro è 53 cm notevolmente pesante». Purtroppo è ancora una delusione. Secondo il perito «è un piatto in metallo che raffigura una scena mitologica. È la riproduzione di un piatto del XVI secolo e stampato in centinaia di esemplari nella seconda metà dell’Ottocento. È anche stato trattato in modo da essere invecchiato e messo sul mercato come antico. Purtroppo ha scarso interesse sul mercato: 100 euro circa». Marina ha un quadro del pittore Paolo Polimeno (1919-2007) datato 1958. So che è di origine calabrese, ha vissuto per anni a Parigi e poi in Giappone. E mi dicono che i suoi quadri in Giappone hanno raggiunto un discreto valore». Risponde l’esperto: «L’autore del quadro che raffigura margherite e papaveri è Paolo Polimero, dignitoso pittore che ha prodotto parecchio ma senza supporto di galleristi o mercanti. È rimasto sconosciuto al mercato italiano. Scarso valore commerciale». 12 45 67 18 LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 Metropoli .51 . ETROPOLI M Villastellone, raccolta rifiuti Per contrastare l’abbandono abusivo di rifiuti nelle campagne, l’amministrazione di Villastellone ha deciso di aprire al pubblico, anche la domenica, i cancelli dell’area ecologica comunale. Il centro, che si trova accanto al cimitero, sarà accessibile ai cittadini dalle 8 alle 12. [F. GEN.] Per le vostre segnalazioni [email protected] Pecetto Diario La Provincia vuole metà degli incassi dei velox Beinasco Il sindaco: assurdo, ogni giorno dobbiamo tappare buche stradali FEDERICO GENTA giuntiva, sicuramente imprevista. Ma la battaglia per ottenere almeno uno sconto sul rimborso è appena iniziata. Quando erano stati installati, nel 2012, sembravano poter risolvere tutti i problemi di bilancio del Municipio. Adesso, invece, l’affare sembra essersi trasformato in una fregatura. Sono gli autovelox che da tre anni controllano il traffico sulle principali vie d’accesso alla città, nelle valli San Pietro e Sauglio. Le proteste Contravvenzioni in calo Certo, le multe appioppate, dopo i primi mesi di novità, sono in calo. E loro, con il passare del tempo, sono stati rialzati da terra per essere più riparati dagli attacchi vandalici. Ma il problema, adesso, è un altro. La Provincia, per quanto prossima alla chiusura, ha chiesto al Comune il versamento di 270 mila euro. Una stangata. Che di fatto corrisponde alla metà di quanto incassato dalle sanzioni tra il 2013 e il 2014. FOTO FEDERICO GENTA Uno degli autovelox installati nel 2012 dal Comune di Pecetto Il codice Il motivo? Una norma del codice della strada, nel lontano 1992, stabiliva l’equa divisione dei profitti tra l’ente accertatore, polizia e amministrazione comunale, ed ente responsabile della strada. Regola mai attuata fino al 2012, quando è entrata in vigore. E manco a dirlo le strade in questione, che collegano la città delle ciliegie a Cambiano e Trofarello, sono entrambe provinciali. Per il momento Pecetto preferisce prevenire ulteriori rischi e per evitare di non rispettare il pareggio di bilancio ha già inserito nelle previsioni di spesa anche questa voce ag- «Non abbiamo certo intenzione di non rispettare le norme di legge - precisa l’assessore al Bilancio, Luigi Naretto - Abbiamo però già chiesto un incontro per ricordare come già il 50 per cento degli incassi delle multe vengano investiti in opere di manutenzione stradale o prevenzione degli incidenti». Interventi che, sempre più spesso, riguardano anche arterie non di stretta competenza comunale. Perché le strade che corrono sulla collina di Torino, si sa, non godono certo di ottima salute. «Siamo sempre in emergenza e quando non abbiamo più tempo per aspettare un contributo esterno, ci pensiamo noi a tappare buche e sistemare frane. Che adesso qualcuno ci venga a chiedere indietro i soldi spesi, è davvero paradossale». Accordo sindacati-Autogrill per la chiusura alle Fornaci Raggiunto un accordo tra sindacati e Autogrill sulla chiusura dei punti vendita Ciao e Spizzico nel centro commerciali Le Fornaci. Dopo 26 anni di attività le saracinesche si abbasseranno definitivamente la prossima settimana e 10 delle 16 dipendenti finiranno in mobilità, ma riceveranno una Il centro commerciale somma pari a 6,5 mensilità oltre all’indennità di preavviso non prestato in servizio. Per 6 lavoratrici ci sarà la possibilità di ricollocazione all’interno dell’azienda: «Abbiamo ottenuto il massimo in una situazione davvero difficile – spiegano Sabatino Basile e Massimiliano Santucci, Fisascat Cisl – Confidiamo nel percorso di riqualificazione per le dieci dipendenti che non saranno subito ricollocate». [M. MAS.] 1 Rivoli Dieci nomi per una via Deciderà un referendum Dieci donne per dare il nome ad una via. Rivoli ha indetto un referendum per scegliere il nome della nuova strada che collegherà via Leumann a corso Susa. E ha messo sul sito ufficiale e sul profilo Facebook un link per esprimere il proprio voto. Le donne sono tutte di alto livello: Rita Levi Montalcini, Margherita Hack, Oriana Fallaci, Ilaria Alpi, Madre Teresa di Calcutta, Elsa Morante, Grazia Deledda, Matilde Serao, Maria Montessori e Natalia Ginzburg. Ad oggi hanno già espresso il proprio parere quasi mille residenti: «In testa è la Montalcini - confidano dal Comune - con oltre 250 preferenze seguita dalla Hack con quasi 200. Fanalino di coda? La scrittrice Serao che ha avuto solo 6 voti». Le votazioni resteranno aperte fino al 31 ottobre. [P. ROM.] 1 12 45 67 18 9ABCDE4F 8 A11A7C 82 LA STAMPA 8 12 45 67 18 LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 In città .53 . INCITTA’ Farmaci nei Paesi in via di sviluppo A.P.P.A. onlus (Aid Progress Pharmacist Agreement), il cui progetto di cooperazione sanitaria mira ad avviare laboratori galenici in Paesi in via di sviluppo, celebra i suoi 10 anni dalle 18 al Sermig, piazza Borgo Dora. Alle 19 concerto di Riccardo Caramella. Per le vostre segnalazioni: [email protected] La ballerina Lo studente “Candele in casa di buon augurio” “Studio al Poli Ma c’è Skype” Arpit Suthar, studente, 26 anni Arpitkumar, questo il nome completo, è in Italia da due anni per studiare Pianificazione territoriale, urbanistica e paesaggistico-ambientale al Politecnico. È originario del Gujarat nel NordOvest dell’India e preferisce parlare inglese anche se il suo italiano ha solo bisogno di un po’ di pratica in più. Simona Arpit Ha 36 anni è impiegata e ha scoperto l’India grazie alla danza Ha 26 anni viene dal Gujarat e studia al Poli Come festeggia Diwali? «A Torino non ho molti amici indiani e quindi preferisco festeggiare con la mia famiglia in India via Skype. Abbiamo fatto delle vere e proprie riunioni con tutti i parenti, anche quelli più lontani, in questi giorni. È stato molto divertente”. Che significato ha la festa? «E’ un po’ come il vostro Capodanno. Festeggiamo l’inizio di un nuovo anno e speriamo che ci porti qualcosa di speciale. Ci facciamo gli auguri, mangiamo insieme e assaggiamo dolci». Anche Torino festeggia... «Non lo sapevo. Ora mi organizzo. Non ho ancora le idee chiare su come festeggiare. Pensavo di preparare qualcosa che mi piace molto da mangiare, qualcosa di unico, e poi volevo concedermi del tempo per rendere speciali queste giornate di festa». [F. ROS.] «Vado al Borgo Medievale perché so pochissimo di questa festa e voglio saperne di più. Studio medicina ayurvedica, vado in India periodicamente, ho cominciato a studiare danza indiana e voglio scoprire più cose possibili della cultura indiana. Non voglio accontentarmi di stare a un livello marginale ma ho bisogno di saperne di più. Sono molto curiosa e ho molta voglia di imparare. Cosa seguirà in particolare oggi? «Sono un medico anestesista ma studio ayurveda e quindi andrò a seguire la conferenza del dottor Prasad». Auyrveda e medicina occidentale. Sono mondi lontani? «Sono medicine che si possono integrare. L’anestesiologia e la medicina ayurvedica sono ai poli opposti. Forse è per questo che avevo bisogno di avvicinarmi alla medicina indiana: avevo bisogno di una medicina con meno tecnologia e meno protocolli per tornare a fare il medico tradizionale, più vicino ai pazienti». [F. ROS.] «Ho avuto occasione di assaporare questa festa così importante per la cultura induista lo scorso anno al Borgo Medievale, dove ho visto lo spettacolo di danza. In particolare mi sono avvicinata alla cultura indiana perché da poco più di un anno studio danza classica indiana, lo stile kuchipudi. È una danza sacra, una vera e propria disciplina che rispetta determinate regole; non è una semplice danza ma una vera e propria pratica anche spirituale e mi ha fatto venire voglia di scoprire di più della cultura indiana. Man mano che mi addentro nella danza aumenta la necessità di approfondire gli aspetti culturali che sono ricchi e complessi». Una danza che l’ha trasformata nel portamento e nel look perché si è fatta crescere i capelli e ha fatto i buchi alle orecchie e anche un buchino sulla narice. Ma la trasformazione è arrivata sicuramente anche più in profondità. «Sì. Quest’anno ho acceso qualche lumino a casa per attirare la dea Lakshmi che pari porti fortuna». Simona esita un attimo, sorride e, come se avesse incrociato le dita, aggiunge: «Speriamo». [F. ROS.] LAPRESSE Un momento chiave per l’induismo La festa di Diwali è la festa delle luci in cui si celebra la vittoria sull’oscurità. Nel Ramayana coincide con il ritorno di Rama dopo 14 anni di esilio “Voglioconoscere quelmondo” Come festeggia Diwali? Come ha scoperto la festa di Diwali? Ha festeggiato Diwali? Il medico Manola Delpero, medico anestesista, 63 anni Occhi azzurri vivaci e curiosi, capelli corti nerissimi e sparati in ogni direzione, fisico minuto minuto. Simona Re, 36 anni, impiegata Manola Medico anestesista di 63 anni sta studiando le tecniche ayurvediche Borgo Medievale Il dj Balli, ayurveda e yoga Anche sul Po è Diwali “E’ come il vostro Natale” Unagiornatadiappuntamentiperlafestadellaluceindiana Lecelebrazionisiconcludonoconitradizionaliluminisulfiume FRANCESCA ROSSO È un autunno pieno di luce in città. Anche se è scattata l’ora legale. Oggi il Borgo Medievale del Valentino festeggia Diwali, la «festa delle luci» insieme a milioni di indiani nel mondo. Diwali simboleggia la vittoria del bene sul male, il ritorno del dio Rama dopo l’esilio, come raccontato nel poema epico Ramayana. La celebrano induisti, giainisti e sikh. Fra gioia e preghiera, si dedicano alla cura della casa e a coltivare i legami con familiari e amici. In India la festa dura 5 giorni: piccoli lumini ad olio scintillano nelle case e nei cortili. Servono a propiziare la benedizione di Lakshmi, dea della ricchezza e ad accogliere i suoi doni, secondo una religiosità tutta indiana, al tempo stesso spirituale ma concreta e vicina alla vita di tutti i giorni. Per lo stesso motivo, fuori dalle case si espongono dipinti colorati chiamati Rangoli. Dal Gange al Po A Torino si svolge tutto in una intensa giornata di incontro fra L’ebook culture e associazioni. Un coordinamento non sempre facile ma oggi pronto a risplendere di luce. La medicina antica Bollywood party 1 È un blog sulla «Stampa» e da ieri anche un ebook. Si tratta di «Bollywood Party», il racconto di quattro mesi a Mumbai tra set, registi, attori e danzatori nel cuore di «Bollywood City» scritto da Francesca Rosso, giornalista, blogger e ballerina. L’ebook disponibile per computer, tablet e smartphone si può acquistare a 2,99 euro su tutte le più importanti piattaforme come «Amazon», «ibookstore» e «Book republic» e su lastampa.it. Si comincia alle 10,30 con danze, canti e offerte di fiori alla presenza del direttore dell’Ente del Turismo Indiano. Per tutta la giornata è possibile assaggiare piatti indiani, praticare yoga, saperne di più sulla cooperazione in India, curiosare nel bazar fra tessuti e spezie, conoscere suoni e colori del subcontinente, partecipare alle attività organizzate per i bambini dal Mao. Fra gli appuntamenti da non perdere: alle 15 nella Sala dei Pellegrini l’incontro con il dottor Navanish Prasad di Bangalore sull’ayurveda, l’antica medicina dell’India. E lo spettacolo di danze tradizionali indiane alle 16 a cura delle associazioni Ginger Company, Multikulti e Nad. Poi la cerimonia dei lumini, il momento emozionante in cui il Po si trasforma in Gange e le piccole luci danzanti sull’acqua prendono la lenta via della corrente e poi festa finale con dj set a cura di dj Aery. Con l’augurio di un anno pieno di luce. Aery Viene dal Punjab è in Italia dal 1999 Ha un negozio Dj Aery, 41 anni, commerciante e dj Preferisce farsi chiamare col nome d’arte, dj Aery, e non con quello vero di Rajesh Sharma. Vive in Italia dal 1999 ed è originario del nord del Punjab. Ha un negozio di alimentari asiatici vicino a piazza Adriano e per passione fa il dj. Come festeggia Diwali? «In modo tradizionale. Nei giorni precedenti la festa abbiamo pulito bene la casa, l’abbiamo curata e decorata, abbiamo messo qualcosa di nuovo, quest’anno le tende. Poi il giorno 23, giovedì, abbiamo cucinato i dolci e poi abbiamo acceso luci e pregato il dio Rama. A Diwali festeggiamo il suo ritorno a casa dopo 14 anni, la vittoria della verità sul falso. Poi abbiamo mangiato tutti insieme e acceso fuochi e lampade. Normalmente in questi giorni di festa stiamo a casa e festeggiamo con i parenti stretti, un po’ come fate voi a Natale. Poi andiamo a trovare gli amici e portiamo loro dolci. Naturalmente in India è festa e non si lavora e quindi ci si dedica alle visite. Qui lavoriamo e festeggiamo. Una cosa particolare di Diwali è che chi ha una attività come un negozio o un ristorante festeggia lì come a casa. Si fa la preghiera e si accendono lumini perché porta fortuna». [F. ROS.] 12 45 67 18 54 .In città STAMPA .LA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 Il teatro della domenica mattina Il bello da sentire Storie di coraggio e di paura Torna la «domenicamattinateatro» per le famiglie alle 11 al Teatro Agnelli (via Sarpi 111; ingresso: 5 euro), con lo spettacolo «Il Re pescatore» di e con Pasquale Buonarota e Alessandro Pisci. La storia di un re che vuole pescare un pesce fra milioni di pesci. Alle 12 si conclude la rassegna «Il bello da sentire» alla Reggia di Venaria con il concerto dei musicisti del Conservatorio: al pianoforte Fabio Tornabene, Riccardo D’Angelo e Gabriele Salerno eseguiranno Bach, Beethoven e Berg. La rassegna «Futuri Oggi» si apre oggi alle 16, al Teatrino Civico di Chivasso, con la compagnia Onda Teatro e lo spettacolo «Storia di coraggio e di paura», in cui si racconta la storia di un ragazzo che affronta a viso aperto le avventure della vita. Piazza Madama Cristina Alla ricerca del “bagnetto verde” perfetto Oggi il primo Festival Internazionale della salsa preparata con olio, prezzemolo e aglio Gli organizzatori: a Torino mancava una festa così, ci siamo ispirati al Mondiale del pesto a Genova TIZIANA PLATZER T NONE ritare gli spicchi d’aglio, il prezzemolo e le acciughe lavate e deliscate, poi aggiungere la mollica di pane raffermo bagnata con aceto di vino e amalgamare il tutto con olio di oliva a filo: voilà, il bagnetto verde è servito. A prova di chef senza stellette, ma soprattutto anche di chiunque si tenga a distanza di sicurezza dai fornelli. Un gusto piemontese doc, una salsa da accompagnamento al bollito, ai tomini, alle acciughe, ai peperoni, ai crostini e a quant’altro la fantasia dell’ultimo minuto riesca a tirare fuori dal cappello del cuoco. E proprio per la facilità di creazione sarà una festa divertente quella che og- I cani più belli fanno passerella GLI ACCOMPAGNAMENTI Bollito, tomini, acciughe ma anche una semplice fetta di pane casereccio gi dalle 15 invaderà nei toni del verde-prezzemolo piazza Madama Cristina con il primo Festival Internazionale del «Bagnet Verd», un’iniziativa che chiude il programma off del Salone del Gusto organizzato dall’Associazione Commercianti di San Salvario e partito il 10 ottobre con il titolo perfetto: «Antipasto del gusto». Banchetti per le squadre Il gioco comincia con la distribuzione dei banchetti alle 50 squadre che si sono iscritte, e saranno gruppi a numero aperto di amici, appassionati di cibo, chef, cooperative di lavoro, associazioni culturali e anche singoli produttori di bagnetto. Riceveranno in dotazione il tavolo di lavoro tovagliato e il necessario: ov- Oggi presso il Circolo Ippico Horsebridge Club di frazione Palmero, a None, si svolgerà la prima Esposizione cinofila amatoriale aperta a tutti i cani di razza e ai meticci. Sarà l’occasione giusta per poter osservare da vicino la bellezza e l’eleganza delle diverse razze partecipanti alla manifestazione, tra cui pastori svizzeri, pastori tedeschi, bulldog inglesi, boxer, bouledogue francesi, levrieri, terrier, retrievers. Una giornata speciale da vivere all’aria per tutti coloro che amano i quattro zampe. L’intero ricavato dell’evento sarà devoluto alla Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro. Per informazioni: 348 4037253, oppure [email protected] 1 L’intingolo per tutti i piatti Il bagnetto verde che vedrà 50 squadre sfidarsi in piazza Madama sarà a base di olio, prezzemolo e aglio I concorrenti arriverranno portando con sé tutto il necessario, tranne le materie prime vero aglio, prezzemolo e olio. I partecipanti arriveranno muniti degli attrezzi da cucina, taglieri e mezzaluna su tutto, e poi anche recipienti, ingredienti segreti e materiale per allestire e personalizzare il banchetto così da dare una scenografia da cucina al mercato coperto. Via al tritatutto La gara comincerà alle 16 e le squadre avranno a disposizio- Sacra di San Michele ne un’ora, tempo più che sufficiente per un gustoso bagnetto, e solo alle 17 le giurie cominceranno a circolare fra i tavoli. Ci sarà infatti un’equipe di tecnici pronta all’assaggio della salsa semplicemente al cucchiaio, su una fetta di pane o insieme ai piatti portati da casa dai «bagnettisti». «C’è chi ha proposto di preparare il bollito con la testina, chi i tomini e le acciughe, e chissà quante altre idee compari- ranno sui banchetti» dice l’ideatore del festival, Yankouam Sartoretto. «Abbiamo pensato che a Torino mancasse una sagra di piazza vera e popolare e ci siamo fatti ispirare dal Mondiale del Pesto a Genova e dal Festival della Zuppa a Bologna», racconta ancora. Assicurando che il proposito è ripresentarsi in piazza con il bagnetto anche nei prossimi anni, indipendentemente dalla manifestazione del Lingotto. Teatro Crocetta Il palato del pubblico Tutti gli spettatori di questa iniziativa, animata dalla musica e dalle chiacchiere dei dj della trasmissione «Cocina Clandestina», avranno il ruolo della giuria popolare, che dopo aver fatto una scorpacciata di bagnetto assegnerà due preferenze: unite alla scelta dei tecnici, sigleranno il nome della squadra vincitrice assoluta che si porterà via la coppa del miglior «bagnet verd». Il pomeriggio del cibo propone anche alle 17,30 la presentazione della guida «I cento di Milano e Torino 2015» pubblicata da Edt sui ristoranti delle due città legate dall’Expo. E sfogliando le pagine torinesi, partiranno due tour enogastronomici con degustazioni nei ristoranti di San Salvario citati dal volume: per partecipare è necessario acquistare la guida e utilizzare il tagliando, gratuito, per il percorso del gusto. 45° Nord I pensieri dello spirito e le preghiere degli artisti Per fortuna c’è Flic Protagonisti gli strumenti Le avventure tristi del Mago Budinì Alla Sacra di San Michele si mettono in mostra i pensieri dello spirito. Alle 18,30 nella foresteria del complesso benedettino di Sant’Ambrogio s’inaugura la mostra «Preghiere d’artista» del Novecento in Piemonte, curata da Concetta Leto, che vede la partecipazione straordinaria di Vittorio Sgarbi – atteso fra gli ospiti del vernissage – autore del catalogo in cui si «risarcisce la storia lacerata e obliata del movimento Surfanta» di cui principale anima fu il pittore Lorenzo Alessandri. Ma in rassegna ci saranno anche le preghiere di Abacuc, ovvero Silvano Gilardi, Colombotto Rosso, Giovanni Macciotta, Lamberto Camerini e Bruno Schwab. La mostra sarà visitabile per un mese, sino al 26 novembre: ingresso a 5 euro, da martedì a sabato dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 14,30 alle 17, domenica e festivi sino alle 18,30. [N. PEN.] «Per fortuna c’è Flic»: in prima assoluta oggi alle 16,30 al teatro Crocetta, in via Piazzi 25, vanno in scena le avventure teatrali per strumenti recitanti dei BimBumBrass che inaugurano, con la regia di Gualtiero Giorgini, la rassegna di teatro per ragazzi Micron. Il protagonista è Michele, un bambino sensibile che adora le storie di un investigatore privato d’altri tempi e darebbe qualsiasi cosa per essere come lui. La suspence e il divertimento sono assicurati: sul palco non si contrabbanda droga ma cioccolata, non si beve whisky ma succo di mirtillo, e tutto avviene in musica perché i protagonisti sono proprio loro, gli strumenti (Flic il flicorno, Tubaldo la tuba, Arturo il tamburo, il malvagio Don Ulisse il flauto a coulisse, e il suo braccio destro Poc Corn il corno). Ingresso a cinque euro; prenotazioni al 347/94.70.053. [N. PEN.] Domenica magica sotto il tendone del 45° Nord di Moncalieri, in via Postiglione 1. Dalle 16 alle 17 c’è il laboratorio di magia che porterà genitori e bambini nel dietro le quinte delle arti magiche. Poi alle 20, e in replica alle 21, il Trio Abrador e il Mago Budinì (nella foto) metteranno in scena buffi personaggi e tristi clown, avventori squattrinati, equilibrismi e improvvisazioni col pubblico. Ad accompagnare le magie saranno vecchie canzoni e moderni swing interpretati da Molly Penny, la violista che sogna di diventare famosa ballerina; Kammammuri, il contrabbassista che vuole lasciare lo show per raggiungere la nave pirata dello zio Sandokan nei Caraibi, e Simon Oberland, il grande showman di questo improbabile circo. L’ingresso è gratuito: i biglietti in distribuzione mezz’ora prima dell’inizio di ogni spettacoli. [N. PEN.] 12 45 67 18 LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 In città .55 . Pittura per bambini In coro contro l’afasia Tra reading e concerto Legato alla mostra «Martino Gamper: design is a state of mind», alle 16 alla Pinacoteca Agnelli (Lingotto, via Nizza 230) laboratorio per famiglie sulle scelte del collezionista e sulla tecnica della tempera su carta per i bambini. Spettacolo di teatro/canzone «C.I.E. Chi Ignora Eslcude» alle 17,30 all’Educatorio della Provvidenza (corso Trento 13) con il coro femminile Gli Abbaini e la voce narrante di Olivia Buttafarro: un evento a favore dell’afasia. Ingresso libero. Mix di poesie, musica e ironia alle 21,30 alle Officine Corsare (via Pallavicino 35; ingresso per i soci Arci) per quello che sarà un incrocio fra un reading e un concerto: «Il grande fresco» con Federico Sirianni, Guido Catalano e Matteo Negrin. Per le vostre segnalazioni: [email protected] NOEMI PENNA Via all’estro Quindici persone, guidate da Giorgia Rochas e Federica Sesia, avranno la possibilità di dipingere in stile pop oggetti d’uso quotidiano Tazze, unghie e trucco a puntini e strisce. In Gam, «Opera prima» di Roy Lichtenstein non è solo una mostra, ma un’esperienza di vita. Oltre 14 mila persone l’hanno visitata in meno di un mese, e da ieri si è arricchita di tante nuove opere d’arte. Riproduzioni della «Pop people», protagonista del primo dei laboratori artistici che sino a gennaio accompagneranno l’esposizione curata da Danilo Eccher, «che sarebbe piaciuta di sicuro anche a Roy», ha detto la moglie, Dorothy Lichtenstein. mente su occhi e unghie. L’11 dicembre e il 15 gennaio sono previste due viste guidate sul cibo, oggetto di culto nell’insaziabile società americana degli anni 60, che termineranno alla Città del gusto di via Massena 20 con un goloso corso di cucina firmato Gambero Rosso. Tra cinema e fumetto, il 15 novembre i visitatori saranno invece coinvolti in un’esperienza collettiva sul Pop contemporaneo. Arte in casa L’incredibile tecnica di Roy Lichtenstein non si esauriva con la pittura. Il suo estro ha attraversato ogni forma artistica, compresi smalti e ceramiche. E proprio tazze e tazzine sono state protagoniste del primo laboratorio organizzato dal Dipartimento educazione della Gam, che dopo la visita guidata della mostra ha permesso a 15 persone, guidate da Giorgia Rochas e Federica Sesia, di dipingere in stile L’ALLESTIMENTO Sono esposte 235 opere molte delle quali mai viste in Italia pop oggetti d’uso quotidiano, da esporre in casa propria o regalare. Per prenderne parte non serve essere artisti, basta lasciarsi guidare delle esplosioni di colore dei lavori di Lichtenstein. In mostra alla Gam, infatti, ci sono 235 opere, oltre metà delle quali mai viste in Italia, in un allestimento che riproduce con la divisione degli spazi l’effetto delle celebri «Explosion» firmate dal maestro americano. Fumetti in ospedale Protagonisti anche i bambini, con le attività per famiglie della Gam che in occasione della mostra di Lichtenstein lancia un progetto in collaborazione con la Fondazione Forma dell’ospedale Regina Margherita di Torino. Oggi alle 15 si entra «Nella stanza di Roy» per poi ricreare ambienti bidimensionali composti, secondo la propria fanta- Gam Un giorno da Roy Lichtenstein Per creare ci vogliono i puntini Successo per i laboratori della mostra: tazzine, ma anche unghie e fumetti Oggi i bambini potranno rielaborare a piacere le opere del grande artista pop Unghie pop La «Cup pop art… Made in Gam» replicherà il 4 dicembre: il calendario didattico propone 15 appuntamenti, uno più curioso dell’altro. Il 27 novembre, 6 e 18 dicembre e 22 gennaio la caffetteria della Gam si trasformerà per la prima volta in un «Nail bar», dove verranno presentati makeup ispirati allo stile pop di Roy Lichtenstein, con la possibilità di sperimentarli diretta- Lo spirito di Roy Tutti gli eventi collaterali della mostra sono volti ad esplorare i vari aspetti creativi del grande artista americano IL CALENDARIO Il calendario artistico prevede 14 appuntamenti aperti al pubblico sia, da elementi tratti dalle opere dell’artista. Il 9 novembre e il 6 gennaio c’è «Forma fumetti… pop!», e si creeranno ironiche vignette con collage di fotografie personali, riviste e giornalini che, attraverso l’uso della rete, si potranno scambiare con i bambini ricoverati all’infantile. Il 14 dicembre e il 18 gennaio si andrà alla scoperta di «Un carattere pop»: il retino tipografico chiamato Benday, dal creatore dOgella tecnica, darà l’effetto della resa meccanica, tipica del processo di stampa. La mostra di Roy Lichtenstein è aperta fino al 27 gennaio, da martedì a domenica dalle 10 alle 18, il giovedì con orario prolungato sino alle 22,30. L’ingresso costa 12 euro, 16 euro con la visita della collezione permanente, più 7 euro per i laboratori, su prenotazione allo 011/44.29.546. Galleria d’arte moderna Via Magenta 31 Tel. 011/44.29.518 Teatro Nuovo Pequeñas Huellas, duecento ragazzini a Torino per suonare un inno alla pace Alle 17 concerto gratuito per la Giornata Mondiale dell’Onu Pace e fratellanza passano attraverso la musica. Per la Giornata mondiale delle Nazioni Unite, oggi pomeriggio al Teatro Nuovo di Torino si esibiscono i piccoli cantori e musicisti di Pequeñas Huellas, duecento ragazzi provenienti da tutto il mondo, da una settimana ospiti di cento famiglie torinesi. Uniti dalla musica Arrivano da tutta Italia, Venezuela, Messico, Argentina, America, Honduras per l’undicesimo Incontro internazionale per la pace, la fratellanza e il dialogo e da una settimana s’incontrano ogni giorni al Basic Village di corso Regio Parco per le prove del concerto gratuito in programma alle 17 nel teatro di corso Massimo d’Azeglio 17. Sono i duecento elementi dell’orchestra giovanile di Pequeñas Huellas, l’associazione fondata all’Avana da Sabina ColonnaPreti sostenuta da grandi protagonisti del panorama musicale internazionale, co- me Claudio Abbado, José Antonio Abreu e Claudio Scimone. Oggi l’associazione ha sede a Torino, da dove continua a proporre con i giovani allievi di Pequeñas Huellas progetti che avvicinano attraverso la musica bambini e ragazzi provenienti da ogni continente e stato sociale. La loro testimonianza l’hanno data mercoledì scorso nell’incontro organizzato dall’Unesco di Torino per la Giornata mondiale delle Nazioni Unite, e oggi lasceranno spazio alla musica, che li ha fatti crescere, divenire consapevoli del proprio ruolo nella vita. Alcuni di loro sono stati an- Il coro I Pequeñas Huellas sono 200 ragazzi provenienti da tutto il mondo che aiutati a cambiare vita e a trovare una famiglia. Inni alla pace Il concerto s’intitola «Play to play» e vedrà la partecipazione straordinaria del compositore messicano Arturo Márquez, nei panni di direttore delle sue canzoni «Danzón n. 2» e «Alas para Malala». In libretto anche «Marcia, dall’amore delle tre melarance» di Sergej Prokofiev, l’Inno alla gioia di Ludwig Van Beethowen, «Khol Nidrei» di Max Bruch, interpretata insieme al violoncellista solista Giuseppe Massaria, e Fra Mar- tino, cantato insieme ai bambini delle scuole che hanno aderito al progetto «Crescere in orchestra» e della Scuola popolare di musica di San Salvario. [N PEN.] Teatro Nuovo Torino Corso Massimo d’Azeglio 17 Tel. 011/65.00.211 12 45 67 18 56 .In città STAMPA .LA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 La super degustazione Martedì al Golden Palace c’è una degustazione da record. È quella dei vini che hanno meritato i tre bicchieri, il massimo riconoscimento della guida del «Gambero Rosso». Un viaggio nel meglio dell’enologia italiana tra bianchi, rossi e bollicine di qualità assoluta. A TAVOLA Per le vostre segnalazioni: [email protected] il voto 7- il voto il voto 7- 6,5 REPORTERS Lo Iacono, in corso Sebastopoli Ohashi, in corso Regina Margherita Colazione Pranzo Una pizzetta buona come al liceo Il “vero”sushi cucinato dai filippini Da provare panini mignon e le fette di pastiera Ohashi, giapponeserie in ambiente da caffetteria C’ usa Sirac c.so è un cibo che più che un cibo è una categoria dello spirito: la «pizzetta» da intervallo scolastico. Mille anni fa al D’Azeglio erano squisite (o forse la memoria le rende tali) quelle della Cremeria di via San Quintino all’angolo con via Parini. Il sapore di quella pizzetta, croccante, con un po’ di mozzarella ma non troppa e il pomodoro che sa di pomodoro e una goccia d’olio, l’ho ritrovata dopo tanti anni in questo bar pasticceria di corso Sebastopoli quasi all’angolo con corso Siracusa. Qui fanno anche dei panini mignon, ossia bocconcini con prosciutto cotto, crudo o salame di una estrema semplicità che mi ricordano c.so Sebastopo nel sapore i li panini imbottiBar Pasticceria ti da stazione Lo Iacono di un tempo. corso Sebastopoli, 274 Così quando devo 011-35.39.58 partire per un viagF gio inviatreno, detestando quegli orrendi sandwich pluristrato che ti offrono sui vagoni che osano definire ristorante, mi faccio la scorta di questi panini e me li mangio guardando il panorama. Va beh, direte, ma se uno vuole la colazione dolce? Nessuna paura: ci sono croissant alla marmellata e con la nutella oppure vuoti, cannoli e «flauti», trecce con l’uvetta, veneziane e via dicendo. Il cognome Lo Iacono è meridionale quindi potrete anche trovare fette di pastiera o di caprese, babà, cassatelle e zeppole. Quando è stagione (e ci stiamo avvicinando) anche le carteddate. Il cappuccino non è granché, ma non peggiore di tanti che si bevono in città. Tra le spremute fece l’anno scorso una comparsa quella di melagrana, non so se tornerà. [R.MOL.] REPORTERS Enrico Zanirato, chef di «Al Pass» in corso Casale Cena Il talento dello chef parte dall’ironia Menù divertente e qualche sorpresa in corso Casale “Al Pass” ha aperto da poco, in cucina Enrico Zanirato ROCCO MOLITERNI trovato una «Fassona, al profumo di brace. Sarà cotta o cruda?». Il nome mi ha intrigato. In mo gli chef dotati di ironia, capaci tavola è arrivato una carne che davvero ti chieossia di inventarsi una carta dove devi se fosse cotta o cruda e aveva un bel profuil nome dei piatti ti incuriosisce e mo di affumicato, peccato però che fosse sovrati diverte. Penso ad esemstata da una fonduta di formaggio non pio a Matteo Fronduti indicata sulla carta. Un peccato per il l e n del Manna di Milano che sfodera me non proprio veniale, visto che to An piatti come «Ma è Aspic?», non amo il formaggio, ma cui si o P o «Giscard d’Estaing» , «Incenpotrà ovviare facilmente, perché ng Lu dio nel porcile» o «AldoZanirato ha talento. Lo dimostra fabbbbbrizi» (con cinque b). con i peperoni ripieni di baccaPerò l’ironia non deve far là mantecato con acciuga, con il Al Pass cadere in fraintendimenti a risotto (splendida cottura) ai corso Casale, 194 volte fastidiosi (Fronduti per porcini con quaglietta arrosto, con 011-82.20.168 questo sotto i nomi divertenti il «segreto di iberico con peperonaelenca tutti gli ingredienti dei suoi ta strabuona», dove in effetti la pepepiatti). La cosa mi è venuta in mente ronata ha una marcia in più. Ricca la l’altra sera al neonato ristorante Al Pass, di carta dei vini, ma carente nei passiti. Il locale corso Casale, dove da poche settimane si è ha il look da moderna osteria con lo stesso trasferito Enrico Zanirato, fino a non molto rosso pompeiano del precedente. 40/45 euro tempo fa al Tajut di San Mauro. In carta ho senza vini. Da tornarci. A Il pranzo della domenica FRANCESCA ANGELERI Gli antipasti che fanno durare il matrimonio Segreti di coppia. Come si riesce a far durare un matrimonio per 50 anni? Andando a mangiar fuori la domenica a pranzo. Così si dice, almeno, tra i banchi di Porta Palazzo, sotto la tettoia liberty dei contadini, in cui serpeggiano ancora verità terra a terra e rapporti semplici. Valter è giovane per avere un matrimonio così lungo ma certo, la sua Clara, la porta fuori anche lui! E’ un’istituzione qui Valter, gli voglio- no tutti bene e i suoi salami, la sua carne cruda, la sua salciccia finiscono presto, perché è tutto buonissimo e la quantità è poca. Lavoro lavoro lavoro. Questo è il mantra del piemontese di campagna. Senza paura di stancarsi troppo. Uomini e donne, indistintamente. Ecco perché è importante non tradire questa tradizione del ristorante una volta a settimana, dove la signora, finalmente, può mettersi tranquilla, infilarsi un bell’abito stirato di fresco, mettere le gambe sotto a un tavolo e farsi servire. Certo non I l primo sushi non si scorda mai. Io devo confessare di non averlo mai provato in Giappone (non ci sono mai stato) né in qualche ristorante tipo Nobu in giro per il mondo. Ma più o meno una decina d’anni fa mi portarono a provare l’Ohashi (il nome significa bacchetta), in corso Regina Margherita ed è lì che per la prima volta assaggiai il sushi. Non mi sorprese più di tanto, perché già allora mi piaceva mangiare e preparare il pesce crudo sotto forma di carpaccio. Qualche amico storse il naso a sentire parlare di quel locale perché a gestirlo erano dei filippini o forse c.s oU coreani e non dei mb ria giapponesi. La cosa non mi turbò: in quel periodo mia madre era Ohashi assistita da corso Regina Margherita, 167 una badante 011-47.32.188 albanese che, su (chiuso sabato sua indicazione, a pranzo) rifaceva alla perfezione piatti lucani. Se tanto mi dà tanto perché dei filippini non dovrebbero fare un buon sushi? In più era piacevole il locale: nel senso che i tavolini (residuo probabilmente del precedente esercizio) sembravano più da vecchia caffetteria torinese che non da luogo esotico e facevano un mix divertente con le giapponeserie. Ci sono tornato a pranzo venerdì e mi sono trovato bene con un menu sushi sashimi da 15 euro. Oltre a una zuppa di miso, quattro rol, fettine di salmone, tonno e ombrina con (sushi) e senza (sashimi) riso. Ho il rimpianto di non aver assaggiato l’anguilla che ho sentito lodare da un tavolo accanto. Non so la nazionalità di chi lo gestisce oggi, ma ci ripasserò, prima che trascorrano altri dieci anni. [R.MOL.] succede tutte le domeniche, Clara fa spesso il mercato a Montà. Ma appena si può, sì. Il cuore di un bel pranzo Piemonte style sono gli antipasti. Acciughe al verde, insalata russa, peperoni, vitello tonnato non stancano mai. Per Valter i migliori restano sempre quelli della sua mamma, cui cucinare non piaceva per niente ma lo sapeva fare bene. Ma il tempo per uscire con la sua Clara e la piccola Annalisa, oggi, non glielo toglie nessuno. Valter Gallino coltivatore diretto 9ABCDE4F 8 A11A7C 82 LA STAMPA 12 45 67 18 12 45 67 18 9ABCDE4F 8 A11A7C 82 LA STAMPA 12 45 67 18 LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 . Sport Cronaca .59 PORT S Calcio a 5, Carmagnola sconfitta Ancora una sconfitta per il Cld Carmagnola in A2 maschile. Nella quinta giornata del torneo cadetto, i gialloneri hanno perso 3-0 a Mareno di Piave contro il Gruppo Fassina. Per i veneti doppietta di Kytola e rete di Piscitelli. Ora Mastrogiacomo (nella foto) e compagni sono penultimi con un punto. [E. ZAM.] A CURA DI SILVIA GARBARINO Per le vostre segnalazioni [email protected] Il gol del 2 a 1 Calcio Il Toro batte il Modena e si piazza al comando Il colpo di testa con cui Miello ha fissato sul 2 a 1 il risultato del Chieri sul campo del Vado Un punto in più della Fiorentina, che oggi ospita la Juventus Serie D IVANA CROCIFISSO Domina, lotta, vince e guadagna provvisoriamente la vetta della classifica. La Primavera del Torino, in attesa del posticipo in programma questa mattina alle 11.45 (diretta su Rai Sport 1) tra Fiorentina e Juventus, è la nuova capolista del girone A. I granata battono il Modena 2-1 e sorpassano i viola: un punto di vantaggio per i ragazzi di Longo, ora a quota 17, contro i 16 dei toscani attesi oggi dal match contro i bianconeri. Il Chieri parte male ma recupera Tre punti a Vado ENNIO FORNASIERI Il match Una partita, quella del Toro, più dura del previsto. Non tanto per meriti dei canarini, quanto per l’episodio che condiziona gran parte della gara, ossia il calcio di rigore concesso agli ospiti dall’arbitro in apertura del secondo tempo, dopo meno di un minuto. Il Modena di Simone Barone trova così l’1-1, dopo che il Torino era andato in vantaggio nella prima frazione, grazie alla rete di Morra. L’attaccante realizza il sesto gol in campionato, il terzo consecutivo. «Se penso alla Prima squadra? No, la mia testa è solo alla Primavera», ha commentato il classe ’95 a fine partita. È però di Valerio Trani la rete che decide la partita: primo gol in campionato per l’attaccante arrivato in prestito dalla Roma nell’ultima sessione di calciomercato. Il giocatore classe ’97, entrato in campo al 33’ proprio al posto di Morra, batte il portiere dei canarini dieci minuti più tardi, poco prima del novantesimo, regalando tre punti d’oro ai suoi. «Solo un episodio il gol del Modena – dirà poi Moreno Longo a fine partita – ma avremmo dovuto essere più REPORTERS La rete di Morra L’attaccante granata classe 1995 ha realizzato il suo sesto gol in campionato, il terzo consecutivo in altrettante partite cinici e chiudere prima la partita. Sapevamo che avremmo potuto rosicchiare qualcosa alla Fiorentina, guarderemo con interesse la partita». La prova di Nocerino Nell’undici del Torino c’era anche Antonio Nocerino, mandato da Ventura con la Primavera per permettere al centrocampista di mettere minuti nelle gambe in vista del turno infrasettimanale di mercoledì. Il giocatore è rimasto in campo per tutto il match ricevendo a fine gara il ringraziamento di Longo: «Si è calato nella parte, la sua è stata una partita in crescendo». Primavera del Torino ancora imbattuta in campionato, così come la Fiorentina. La squadra toscana giocherà certamente con un po’ di pressione visto il risultato degli avversari. Dall’altra parte una Juventus reduce dal pareggio contro l’Olym- piacos in Youth League e desiderosa di rilanciarsi in classifica dopo la sconfitta di sabato scorso contro la Pro Vercelli. La squadra di Fabio Grosso, momentaneamente scavalcata dal gruppetto delle inseguitrici, ha sei punti dalla Fiorentina (e la gara con il Genoa ancora da recuperare): Juventus che potrebbe virtualmente raggiungere i rivali raccogliendo due vittorie, riportandosi così a ridosso delle prime della classe. Colpo grosso del Chieri che passa sul campo del Vado e porta a casa tre punti importanti per il suo cammino. «Stavolta è arrivato il risultato, a dispetto di una prestazione meno brillante di altre volte», ha detto mister Zichella a fine partita dopo essersi sgolato per 94 minuti e aver rischiato a più riprese l’espulsione per non aver rispettato i confini dell’area tecnica. Decisivo il cambio nella ripresa, quando Zichella ha fatto entrare Semioli al posto di Pasquero: dai piedi nel nuovo entrato è infatti partita l’azione con cross dalla sinistra che Miello ha incornato all’incrocio dei pali per il gol che ha sancito il sorpasso. Già, perché il Chieri dopo due minuti era già sotto a causa di un fallo ingenuo in area sull’attaccante dei vadesi, Mair. Dal dischetto Sancinito infila Tunno. Una partenza tutta in salita per i torinesi che si presentano con una sola punta. Lazzaro è in tribuna per infortunio e la trasferta in Liguria sembra iniziare sotto cattivi auspici. Invece Zichella è bravo ad imbrigliare i padroni di casa che presentano un 42-4 votato tutto all’attacco. Tanto fumo, poco arrosto. A parte il gol su rigore, la dife- sa tiene bene e concede briciole agli attaccanti avversari. Solo una giocata di Bianchi coglie la retroguardia piemontese impreparata, ma è come predicare nel deserto. Il pareggio al 21’ arriva su rigore. Un regalo di Kean che nel calcio di punizione battuto dal limite e scodellato in area, non trova di meglio che spingere Valenti. Il giocatore stramazza al suolo, per l’arbitro è rigore. Dal dischetto Miello spiazza Lucia. A dieci minuti dal riposo il Chieri ha pure la palla del vantaggio, Prizio si inserisce su calcio d’angolo ma il suo colpo di testa finisce sopra la traversa per una questione di centimetri. Allo scadere l’arbitro grazia Colombo che reagisce (mani al collo di Cafferata) in maniera avventata. Nella ripresa il Vado cambia modulo, passa al 4-4-2 ma a rompere la parità è il Chieri. Quattro minuti dopo il suo ingresso, Semioli confeziona l’azione vincente. Scatto sulla sinistra in progressione e cross pennellato per lo stacco imperioso di Miello. Lucia ci arriva ma non basta, palla all’incrocio. Il Vado reagisce allo svantaggio ma un paio di tentativi si infrangono sui guanti dell’attento Tunno. A dieci minuti dalla fine, Miello viene espulso per una gomitata inferta a centrocampo, ma il Chieri regge e incamera tre punti preziosi. Rugby Basket Hockey su prato Il Cus rischia contro la capolista Piacenza La Pms a caccia della prima vittoria Per il Rassemblement terzo ko consecutivo ALBERTO DOLFIN Da Piacenza a Piacenza. Dopo aver battuto in trasferta nel turno precedente la prima delle due compagini emiliane, oggi (ore 14,30), il Cus Ad Maiora Rugby 1951 affronta la Sitav Rugby Lyons all’Albonico di Grugliasco. Rispetto ai cugini, la formazione guidata dal tecnico neozelandese Kelly Rolleston è uno scoglio ancor più ostico visto che si trova al comando del Girone 1 di Serie A con 10 punti, mentre il Cus è metà classifica con 5 punti. L’ultimo precedente, sebbene si trattasse di un’amichevole, è però di buon auspicio per il Sergiu Ursache Il giocatore romeno è uno dei punti di forza del Cus Torino XV cussino, che lo scorso gennaio si impose sul proprio campo per 21-17. Coach Andre Bester non teme gli avversari e punterà forte sul connazionale Karlo Aspeling, sul promettente ventunenne Luca Murgia e sul carro armato rumeno Sergiu Ursache, tutti e tre autori di una metà domenica scorsa. DOMENICO LATAGLIATA Incrociando le dita, oggi la Pms Manital scenderà in campo a Codogno, casa di Casalpusterlengo, in occasione della quinta di andata della serie A2 Gold di basket. La scaramanzia è d’obbligo, visto quel che è successo finora: Torino ha infatti dovuto rinviare i match casalinghi contro Napoli (Ruffini indisponibile: si giocherà il 12 novembre) e Brescia (blackout elettrico: recupero fissato al 15), mentre Casalp non ha portato a termine la partita contro Brescia a causa dell’impraticabilità del campo (troppo scivo- loso). Risultato: anche i lombardi (due vinte e una persa finora) sono in attesa di potere esordire davvero nella loro casa. Per la Manital, si tratta quindi della terza trasferta di fila dopo quelle di Biella e Trapani: la classifica piange più che mai essendo ancora vuota la casella delle vittorie, l’umore è quello che è e la condizione fisica rivedibile visto che – recuperati Amoroso e Giachetti, ma non Viglianisi – si sono fermati più o meno seriamente Mancinelli e Fantoni. «Siamo in crescita – dice Giachetti – e dobbiamo assolutamente sbloccarci, cercando di imporre il nostro ritmo controllando i rimbalzi». OSCAR SERRA Terza sconfitta consecutiva per il Rassemblement Torino nella quarta giornata del campionato di serie A2 di hockey su prato. La squadra allenata da Paolo Cane ha ceduto per 5-1 sul campo amico di corso Tazzoli contro la capolista Cus Padova in una sfida nella quale i torinesi, pur giocandosela a viso aperto, non sono mai riusciti a impensierire la retroguardia veneta. Di Daniel Brasoveanu l’unica rete della formazione subalpina a partita ormai chiusa. Dopo aver affrontato le prime tre della classe - Partita senza storia I torinesi sono stati battuti in casa per 5 a 1 dal Cus Padova Bologna, Valverde Catania e ora Cus Padova - inizia il vero campionato del Rassemblement che dopo la settimana di pausa affronterà l’Hockey Catania, diretta avversaria per la salvezza. Ko anche l’altra piemontese, la Moncalvese Asti, sconfitta 4-3 in trasferta contro gli emiliani del Bondeno. 12 45 67 18 60 .Dove andiamo STAMPA .LA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 Musei ACCADEMIA ALBERTINA - PINACOTECA (Via Accademia Albertina 8; tel. 011 0897370). Lun-mar-gio-ven-sab- dom 10-18. Mer chiuso. Mostra «Terre di Kaunas e Vilnius. Maestri ceramisti lituani contemporanei», dall’11 ottobre al 16 novembre. Visite guidate; sab ore 16, dom e festivi ore 11 e 16. A... COME AMBIENTE (c.so Umbria 90, tel. 011 0702535). Sab-dom 14-9, ultimo ingresso alle 18. ARCHIVIO DI STATO (p.zza Castello 209, tel. 011 540382). Sala studio di piazza Castello e via Piave 21, orario: lun-ven 8-18,30, sab 8-14. ARCHIVIO STORICO DELLA CITTA’ (via Barbaroux 32, tel. 011 4431811). Orario: lun-ven 8,30-18,30, dom 10,30-18,30. ARMERIA REALE (bigl. unica Palazzo Reale p. Castello 191, tel. 011 543889). Or.: mar-dom e festivi 8,30-19,30. BASILICA DI SUPERGA E REALI TOMBE DI CASA SAVOIA (strada Basilica di Superga 75, tel. 011 8997456). Lundom. 9,30-19. Visite alla Cupola, lun-ven. 10-18, sabato 9,30-19, dom 12,45-19. BIBLIOTECA REALE (piazza Castello 191, telefono 011/543855). Orario: lun-mar-mer 8,15-18,45; gio-ven 8,15-13,45; 14-18,45; sab 8,15-13,45. BORGO E ROCCA MEDIEVALE (viale Virgilio - Parco del Valentino, tel. 011 4431701). Orario: Rocca, da mar a dom e festivi 10-18. Ultimo ingresso 45 minuti prima. Borgo: Orario: tutti i giorni 9-19. FONDAZIONE 107 (via Sansovino 234, tel. 011/45 444 74). Or.: gio-dom 14-19. Visite guidate su prenotazione. FONDAZIONE ACCORSI OMETTO - MUSEO DI ARTI DECORATIVE (via Po 55, interno 3, tel. 011/8376883). mardom 10-13, 14-18. Solo visite guidate. Fino all’11 gennaio 2015, mostra «Giovanni Battista Quadrone, un “iperrealista” nella pittura piemontese dell’Ottocento», . FONDAZIONE MERZ (via Limone 24, Torino). Mar-dom 11-19. FONDAZIONE SANDRETTO (via Modane 16, tel. 011/379.76.00). Orari: gio: 20-23, ven-sab-dom: 12-19. GAM (via Magenta 31, tel. 011/4429518). Mar-dom 10-18. Mostre: «Cecily Brown», fino al 1° febbraio. «Roy Lichtenstein, opera prima», fino al 25 gennaio. «Vitrine, Felipe Aguila», fino a 6 gennaio. La biglietteria chiude un’ora prima. Tel. 011 4429546/7. JUVENTUS MUSEUM (via Druento 153 interno 42). Orario: lun-mer-gio-ven 10,30-19, sab-dom e festivi 10,30-19,30, mar chiuso. Per info www.juventus.com. MAO - MUSEO D’ARTE ORIENTALE (via San Domenico 11, tel. 011 4436927). Or.: mar-dom. 10-18, lun chiuso. La bigl. chiude un’ora prima. Visita ogni primo mar del mese alle 16 (ingr. gratuito al museo – visita 4 euro). MUSEO DEL CARCERE «Le Nuove» (via P. Borsellino n. 3, tel. 011/309.01.15; 011/76.04.88). Or. visita guidata: lun-sab. ore 15; dom ore 15 e 17; 2° e 4° dom ore 9, 15 e 17; Ricovero antiaereo sab-dom 17.15. MUSEO DELLO SPORT- STADIO OLIMPICO (C.so Agnelli ang. c.so Sebastopoli, tel. 011/1978 56 17; [email protected]). Mar-ven 14-18, sab-dom 10-18 Visite guidate dello Stadio inizio ogni ora. Chiuso per le partite. MUSEO DI ANTICHITA’ (via XX Settembre 86, tel. 011 521 2251). Biglietteria unica presso Palazzo Reale. Or.: da mar-sab. 8.30-19.30; dom e festivi 14-19,30. Tutte le domeniche alle 16 visita tematica gratuita. MUSEO DI ANTROPOLOGIA CRIMINALE «CESARE LOMBROSO» (via P.Giuria 15, 011 6708195). lun-sab 10-18. MUSEO DIFFUSO DELLA RESISTENZA (c.so Valdocco 4/A, tel. 011 4420780). Allestimento permanente: «Torino 1938-1948. Dalle leggi razziali alla Costituzione». Or.: mar-mer-ven-sab-dom 10-18, gio. 14-22. Lun chiuso. MUSEO EGIZIO (via Accademia delle Scienze 6, tel 011 5617776). Orario: tutti i giorni 8,30-19,30, lun chiuso. Ultimo ingresso un’ora prima. MUSEO ETTORE FICO (via F. Cigna 114, tel. 011 853065). Orario: mer-ven-sab-dom 11-19. Gio 11-22 MUSEO NAZIONALE DELL’AUTO (corso Unità d’Italia 40, tel. 011 677666). Or.: lun 10-14, mar 14-19, mergio., dom 10-19, ven-sab 10-21. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DEL CINEMA ALLA MOLE ANTONELLIANA (via Montebello 20, tel. 011 8138560). Orario: tutti i giorni 9-20, lun chiuso. La biglietteria chiude un’ora prima. MUSEO NAZIONALE DELLA MONTAGNA (piazzale Monte dei Cappuccini 7, tel. 011/6604104). Le mostre: «Visioni tra le rocce» fino al 30/11, «Spartiti delle montagne. Copertine di musica», fino al 12/10. Orario: 10-18. MUSEO NAZIONALE DEL RISORGIMENTO – PALAZZO CARIGNANO (piazza Carlo Alberto 8, tel. 011 5621147). Orario mar-dom. 10-18, ultimo ingresso ore 17,15, lun chiuso. MUSEO PIETRO MICCA (Via Guicciardini 7/a tel. 011 54 63 17). Mar-dom 10-18 (ultimo ingresso 17). Visite guidate 10,30, 14,30, 16,30. MUSEO REGIONALE DI SCIENZE NATURALI (via Giolitti 36, tel. 011/4326354). Chiuso. MUSEO STORICO REALE MUTUA (Via Garibaldi 22) . Mar e gio 16-18, primo e terzo weekend del mese sab 14,30 – 18, dom 10 - 18. Su prenotazione lun- gio 9 – 13. MUSLI – MUSEO DELLA SCUOLA E DEL LIBRO PER L’INFANZIA (Palazzo Barolo, via Corte d’Appello 20/c, tel. 011/197.84.944). lun-ven 9,30-12,30; ogni seconda dom del mese 15,30-18,30. Visita guidata 5 euro. PALAZZO MADAMA - MUSEO CIVICO DI ARTE ANTICA (p.zza Castello, tel. 011 4433501 Collezioni permanenti: mar-sab ore 10-18; dom. 10-19. Scalone: mar-dom ore 10-19, ingresso libero. PALAZZO REALE (p. Castello, tel. 011 4361455). Or.: tutti i giorni 9-19,30, lun. chiuso, sab. visite 9,30 - 18,10. PAV PARCO ARTE VIVENTE (Via Giordano Bruno 31, tel. 011 3182235). Or.: ven 15-18, sab-dom 12-19. PINACOTECA «GIOVANNI E MARELLA AGNELLI» (Lingotto, 8 Gallery - via Nizza 230, tel. 011 0062713). Orario: mar-dom. 10-19, ultimo ingresso 18,15. PROMOTRICE BELLE ARTI (viale Crivelli 11, tel. 011/5790095). Mar-sab 11-13/16,30-20, festivi 10,30-12,30. SPAZIO LA STAMPA (via Lugaro 21 www.lastampa.it/spaziolastampa). Ingr. libero: lun-ven 10-19, sab 10-20, dom 16-20. Visite guidate su prenotazione allo 011/6568.319 o mail a [email protected] - Visite diurne: museo+redazione 3 euro - Visite serali: museo+redazione+stabilimento 5 euro - Visita guidata diurna sab e dom ore 17,30. TEMPORARY MUSEUM (cso Verona 15/C, c/o BasicVillage, tel. 011/432.4591). Esposizione permanente: «La Rivoluzione Informatica: dal Mainframe all’iPad». Mer-ven 15-19, sab-dom 10-19. PROVINCIA CASTELLO DI RIVOLI - MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA (piazza Mafalda di Savoia, tel. 011 9565220/22). Or.: mar- ven. 10-17, sab-dom. 10-19, lun. chiuso. FORTE DI FENESTRELLE. Or: da gio a lun 10-17; chiuso mar e mer. Prenotazioni tel. 0121 83600. FORTE DI EXILLES (10080 EXILLES). Or: visite/aree museali/mostra olimpica Torino 2006: or. di visita: dal mar alla dom 14-19, chiuso il lun. MUSEO DELLO SPAZIO E PLANETARIO DIGITALE (via Osservatorio 8, Pino Torinese, tel. 011 8118740, www.planetarioditorino.it). REGGIA DI VENARIA REALE (p.zza Repubblica, Venaria, tel. 011/4992333; www.lavenaria.it). Le mostre: «A occhi aperti» «La Regia Scuderia». Da martedì al venerdì 9-17, sabato, domenica e festivi 9.30-19.30. Orari GIARDINI: mar-ven 9-17, sab-dom.9.30-18. PALAZZINA DI CACCIA (p.zza Principe Amedeo 7, Stupinigi). Orario mar-ven 10-17.30 (ultimo ingresso 17); sab-dom 10-18.30 (ultimo ingresso 18). Tel. 011/013.30.73 [email protected] 12 45 67 18 LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 I Cinema Le trame del 26 ottobre 2014 AMBROSIO CINECAFÈ corso Vittorio 52, tel. 011540.068. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io studio; € 5,00 over 60. 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Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, over 60; Abb. 14 € 4,40 Il giovane favoloso Eliseo Grande 15.45-18.20-21.00 Buoni a nulla Eliseo Blu P 16.00-18.00-20.00-22.00 Boyhood Eliseo Rosso P 16.00-20.00 F.LLI MARX ARTHOUSE - UNIVERSITY FRIENDLY corso Belgio 53, tel. 01181.21.410. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 universitari, militari, Aiace, over 65, under 18 Io sto con la sposa Sala Groucho P 16.15-18.15-20.15-22.15 I due volti di Gennaio Sala Chico P 16.00 Class Enemy Sala Chico P 18.00-20.10-22.15 Il sale della terra Sala Harpo P 16.10-18.10-20.10-22.10 GREENWICH VILLAGE via Po 30, tel. 01183.90.123. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io studio; € 5,00 over 60. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto, militari, under 18, Io studio, universitari; € 7,00 over 60 Soap Opera Sala 1 P 16.00-18.00-20.30-22.30 The Equalizer - Il vendicatore V.M. 14 P 15.30-17.30-20.00-22.30 Sala 2 ...E fuori nevica! Sala 3 P 15.30-20.30 I nostri ragazzi Sala 3 P 18.30 Sin City - Una donna per cui uccidere Sala 3 P 22.30 IDEAL - CITYPLEX corso Beccaria 4, tel. 01152.14.316. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00 militari, under 18, universitari, Agis, Aiace, over 65; € 4,50 Spettacolo delle ore 22.30; Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00, spettacolo delle ore 22.30 € 8,00 Guardiani della Galassia P 15.00-16.30-17.30-19.0020.00-21.30-22.30 Soap Opera P 15.45-18.00-20.15-22.30 Disney Junior Party P 15.10 The Judge P 15.30-18.30-22.00 Lucy P 16.00-18.10-20.20-22.30 LUX galleria San Federico, tel. 01156.28.907. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,50 ridotto, militari, under 18, universitari, Io studio; € 5,00 over 60. Proiezioni 3D: int. € 10,00, € 8,00 ridotto, militari, under 18, Io studio, universitari; € 7,00 over 60 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Guardiani della Galassia Sala 1 The Judge Sala 2 P 15.30-17.00-20.00-22.30 Boxtrolls - Le scatole magiche Sala 3 P 15.00 Tutto può cambiare Sala 3 P 18.30-20.30-22.30 MASSIMO via Verdi 18, tel. 01181.38.574. Prezzi Massimo 1 e 2: € 7,00 int.; € 5,00 Aiace, stud. univ.; € 4,00 over 60. Massimo 3: € 6,00 int.; € 4,00 rid., Aiace; € 3,00 over 60. Proiezioni 3D € 10,00 int.; € 8,00 rid. Il giovane favoloso Massimo 1 P 15.30-18.15-21.00 La trattativa Massimo 2 P 16.00-18.10-20.20 Una sera al cinema nel 1914 VO P 16.00 (sott.it.) Massimo 3 Ali VO Massimo 3 P 17.45 (sott.it.) Le croci di legno VO Massimo 3 P 20.30 (sott.it.) NAZIONALE via Pomba 7, tel. 01181.24.173. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militar, Aiace, over 60; Abb. 14 € 4,40 Il regno d’inverno - Winter Sleep Nazionale 1 16.00-20.00 Boyhood Nazionale 2 16.30-20.30 REPOSI via XX Settembre 15, tel. 011531.400. Prezzi: € 8,00 int.; € 6,00 Militari, under 18, universitari, Io studio; € 4,50 over 60; Abb. Agis accettato. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 8,00 La leggenda dell’amore. Balletto dal Bolshoi di Mosca Reposi 1 P 16.00 (int. 15,00 - rid. 12,00) The Equalizer - Il vendicatore V.M. 14 Reposi 1 P 20.00 Maze runner - Il labirinto V.M. 14 P 22.30 Reposi 1 Il giovane favoloso Reposi 2 P 16.00-19.00-22.00 Guardiani della Galassia Reposi 3 P 15.00-17.30-20.00-22.30 Disney Junior Party Reposi 4 15.30-17.00 ...E fuori nevica! Reposi 4 18.40-20.30-22.30 Soap Opera Reposi 5 The Judge Dragon Trainer 2 Reposi 6 Reposi 7 15.00-16.50-18.4020.30-22.30 15.30-18.30-21.30 15.30-17.50-20.10-22.30 ROMANO galleria Subalpina, tel. 01156.20.145. Prezzi: € 7,50 int.; € 5,00 under 18, universitari, militari, Aiace, Over 60; Abb. 14 € 4,40 Piccole crepe, grossi guai Sala 1 P 16.00-18.00-20.00-22.00 Buoni a nulla Sala 2 P 16.00-18.00-20.00-22.00 Amore, Cucina e Curry Sala 3 P 15.30-17.40-19.50-22.00 THE SPACE CINEMA TORINO - PARCO DORA salita Michelangelo Garove 24, tel. 892111. Prezzi: € 8,00 Guardiani della Galassia Sala 1 P 14.10-17.00-19.50-22.40 Guardiani della Galassia 3D Sala 2 P 16.45-22.10 Tutto può cambiare Sala 2 P 19.35 ...E fuori nevica! Sala 3 P 15.40-17.55-20.10-22.15 Disney Junior Party Sala 4 P 16.00 Tutto molto bello Sala 4 P 18.00-20.20-22.40 The Judge Sala 5 P 16.00-19.10-22.20 Soap Opera Sala 6 P 15.30-17.50-20.10-22.30 Maze runner - Il labirinto V.M. 14 Sala 7 P 14.10-16.50-19.30-22.10 The Equalizer - Il vendicatore V.M. 14 P 16.30-19.30-22.30 Sala 8 UCI CINEMAS LINGOTTO via Nizza 262, tel. 892960. Prezzi: € 8,00 int.; € 5,80 bimbi fino a 8 anni; € 6,00 over 65; Mattina: € 4,00. Proiezioni 3D: int. € 10,00, rid. € 9,00, acquisto occhiali 3D € 1,00 ...E fuori nevica! P 10.50-15.00-17.2020.00-22.25 Pongo - Il cane milionario P 10.45-14.45-17.10 Tutto molto bello P 19.50 Annabelle P 22.10 L’incredibile storia di Winter il delfino 2 P 14.25 Lucy P 10.4517.05-19.30-22.05 The Judge P 10.55-15.00-18.30-21.50 Soap Opera P 15.00-20.15-22.30 Disney Junior Party P 11.00-15.00-16.30 Guardiani della Galassia P 11.00-14.10-17.0019.45-22.30 Guardiani della Galassia 3D P 10.40-15.30-18.20-21.30 Tartarughe Ninja P 10.35-14.25-17.00 Fratelli unici P 19.55-22.10 Maze runner - Il labirinto V.M. 14 P 10.50-14.15-17.0019.45-22.30 The Equalizer - Il vendicatore V.M. 14 P 10.35-15.50-19.00-22.00 Tutto può cambiare P 17.15-19.45-22.15 Cinema: Torino e altre visioni CINE TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011655.187. Pasolini 18.00-21.00 ESEDRA via Bagetti 30, tel. 01143.37.474. Perez. 16.30-18.30-20.45 MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 01123.04.153. Grand Budapest Hotel 19.00-21.00 Cinema aperti: Area Metropolitana e Provincia BARDONECCHIA SABRINA 012299.633. Pongo - Il cane milionario Soap Opera 17.30 21.15 PIANEZZA SAN LORENZO (Giaveno), tel. 01193.75.923. Planes 2 - Missione antincendio 16.00 I nostri ragazzi 21.00 LUMIERE 01196.82.088. Guardiani della Galassia Soap Opera Il giovane favoloso Guardiani della Galassia 3D Disney Junior Party IVREA THE SPACE CINEMA BEINASCO - LE FORNACI via G. Falcone, tel. 892111. Prezzi: € 8,70 intero; € 6,70 bambini fino a 10 anni. Proiezioni 3D: € 11,50 intero, € 9,50 rid. The Judge Sala 1 15.00-18.10-21.20 Soap Opera Sala 2 15.20-17.40-20.00-22.20 ...E fuori nevica! Sala 3 14.50-17.10-19.30-21.50 Disney Junior Party Sala 4 11.10-14.20-15.50-17.20 Tutto molto bello Sala 4 19.40-22.00 Maze runner - Il labirinto V.M. 14 Sala 5 14.10-16.50-19.30-22.10 Guardiani della Galassia Sala 6 11.15-15.50-18.40-21.30 Guardiani della Galassia 3D Sala 7 13.30-16.20-19.10-22.00 The Equalizer - Il vendicatore V.M. 14 Sala 8 15.30-18.30-21.30 Tutto può cambiare Sala 9 17.30 Lucy Sala 9 15.10-20.00-22.15 BOARO 0125641.480. Guardiani della Galassia 3D POLITEAMA 0125641.571. Il giovane favoloso CASCINE VICA - RIVOLI DON BOSCO DIG. 01195.08.908. Maze runner - Il labirinto V.M. 14 17.30-20.00 CHIERI SPLENDOR 01194.21.601. Il giovane favoloso 16.15-18.45-21.15 COLLEGNO CINEMA ARPINO via Bussoleno 50. Soap Opera 15.30-17.20-19.10-21.15 CHIVASSO POLITEAMA 01191.01.433. Guardiani della Galassia 15.30-18.00-21.00 CONDOVE CONDOVE piazza Marteri della Libertà 13, tel. 01196.44.128. Soap Opera 15.30-17.20-19.10-21.15 CUORGNÈ MARGHERITA 0124657.523. Soap Opera 15.00-17.00-21.30 16.15-18.30-21.00 15.45-18.30-21.30 LEINÌ AUDITORIUM 01199.88.098. L’incredibile storia di Winter il delfino 2 17.30 MONCALIERI UCI CINEMAS MONCALIERI via Postiglione, tel. 899.788.678. Prezzi: € 8,00 int.; € 5,70 rid. Proiezioni 3D: € 10,50 intero; € 8,50 rid. Guardiani della Galassia 3D P 11.00-16.00-19.00-22.00 Guardiani della Galassia P 15.50-18.40-21.30 Guardiani della Galassia P 11.10-14.00-16.50-19.40-22.30 Soap Opera P 11.10-15.00-17.30-20.00-22.30 The Judge P 11.10-16.00-19.00-22.10 Buoni a nulla P 10.40-15.00-17.30-20.00-22.20 Boyhood P 10.40-14.30-18.10-21.50 Disney Junior Party P 11.10-15.00-16.30-18.00 Pongo - Il cane milionario P 11.10-14.50-17.20 Cristiada P 19.40 Tutto può cambiare P 22.40 Piccole crepe, grossi guai P 19.50 Annabelle P 22.25 Lucy P 10.50-15.00-17.20-19.40-22.15 Tartarughe Ninja P 10.55-15.00 ...E fuori nevica! P 17.30-19.55-22.20 The Equalizer - Il vendicatore V.M. 14 P 10.45-16.10-19.10-22.15 Il giovane favoloso P 10.50-15.40-18.45-22.00 Maze runner - Il labirinto V.M. 14 P 11.00-14.10-17.00-19.45-22.30 Boxtrolls - Le scatole magiche P 11.00-14.30-17.15 Fratelli unici P 19.50-22.15 Tutto molto bello P 11.00-14.50-17.20-19.50-22.25 NONE CINEMA EDEN 01199.05.020. Planes 2 - Missione antincendio I nostri ragazzi BRUTTO · MEDIOCRE ·· INTERESSANTE/DIVERTENTE ··· BELLO ···· A CURA DI Daniele Cavalla AMORE, CUCINA E CURRY ··· Commedia. Regia di Lasse Hallström, con Helen Mirren e Om Puri. Durata: 122’. La famiglia Kadam di Mumbai apre un ristorante indiano in un paesino francese, poco distante c’è il locale di una chef famosa. BOYHOOD ···· Drammatico. Regia di Richard Linklater, con Ethan Hawke. Durata: 165’. L’autore di «Prima dell’alba» ha seguito con la macchina da presa per 12 anni la crescita di un bambino. Orso d’Argento al Festival di Berlino. BUONI A NULLA ··· Commedia. Regia di Gianni Di Gregorio. Durata: 87 minuti. La vita di Gianni e Marco è simile: entrambi sono vittime delle angherie di donne, colleghi, vicini di casa. CLASS ENEMY ···· Drammatico. Regia di Rok Bicek. Durata: 112 minuti. In una scuola slovena una ragazza si suicida: i compagni di classe incolpano del gesto il nuovo professore, rigido e severo. I DUE VOLTI DI GENNAIO ··· Azione. Regia di Hossein Amini, con Viggo Mortensen e Kirsten Dunst. Durata: 96 minuti. Dal romanzo di Patricia Highsmith, il viaggio in Europa di una coppia di americani: lui è in fuga, braccato da un detective. Opera prima dello sceneggiatore di «Drive». IL GIOVANE FAVOLOSO ···· Biografico. Regia di Mario Martone, con Elio Germano e Isabella Ragonese. Durata: 137 minuti. L’autore di «Noi credevamo» ricostruisce la vita di Giacomo Leopardi. GUARDIANI DELLA GALASSIA ···· Fantasy. Regia di James Gunn, con Chris Pratt e Zoe Saldana. Durata: 121’. Dal fumetto Marvel, la storia di una squadra di singolari creature, fra cui un procione e un albero che cammina, in azione per salvare l’universo. JOE ··· Drammatico. Regia di David Gordon Green, con Nicolas Cage e Tye Sheridan. Durata: 102’. Nella vita del ruvido Joe Ransom entra un ragazzino in difficoltà. Dall’autore di «George Washington». LUCY ··· Azione. Regia di Luc Besson, con Scarlett Johansson e Morgan Freeman. Durata: 90 minuti. L’autore di «Nikita» porta sullo schermo la storia di Lucy, giovane di Taiwan trasformata in una «macchina da guerra». MAZE RUNNER GIAVENO BEINASCO Teatri Dove andiamo .61 . 17.30-20.10-22.30 15.45-17.30-19.15-21.00-22.40 18.00-21.00 15.30-18.00-21.15 15.30-17.00 PINEROLO HOLLYWOOD 0121201.142. Guardiani della Galassia MULTISALA 0121393.905. Tutto può cambiare Italia 200 The Judge Italia 500 RITZ 0121374.957. Soap Opera 16.00-18.30-21.00 16.30-18.30-21.00 IL MULINO - UNIVERSITY FRIENDLY 01190.41.984. Soap Opera 16.15-18.15-20.30 SAN MAURO TORINESE GOBETTI via dei Martiri della Libertà 17, tel. 01103.75.408. Il giovane favoloso P 16.45-20.30 SETTIMO TORINESE PETRARCA via Petrarca 7, tel. 01180.07.050. Guardiani della Galassia Sala 1 15.00-17.30-20.00-22.40 Soap Opera Sala 2 15.45-18.00-20.15-22.20 Tutto può cambiare Sala 3 15.30-17.45-19.50-22.00 VALPERGA 14.45-17.00-21.30 15.00-17.00-21.30 VENARIA SUPERCINEMA 01145.94.406. Guardiani della Galassia The Judge Soap Opera P 15.00-17.30-20.00-22.30 P 15.00-17.00-20.00-22.40 P 15.00-17.45-20.30-22.30 VINOVO 15.30 18.00-21.00 PICCOLE CREPE, GROSSI GUAI ··· Commedia. Regia di Pierre Salvadori. con Catherine Deneuve e Gustave Kervern. Durata: 91 minuti. Antoine è un musicista che diventa portiere del palazzo dove vive l’inquieta Matilde. IL REGNO D’INVERNO P 16.00-18.30-21.00 P 15.30-18.15-21.00 PIOSSASCO AMBRA 0124617.122. Guardiani della Galassia Uno Tutto può cambiare Due ··· Fantasy. Regia di Wes Ball, con Dylan O’Brien e Kaya Scodelario. Durata: 103 minuti. Il giovane Thomas si risveglia in un ascensore che quando si ferma lo lascia nella Radura, spazio aperto circondato da mura di cemento. Dal best seller di James Dashner. AUDITORIUM DIGITAL 01196.51.181. Amore, Cucina e Curry 21.00 ···· Drammatico. Regia di Nuri Bilge Ceylan. Durata: 196’. La storia di Aydin, ricco abitante in un sperduto paesino turco. Palma d’Oro a Cannes. SOAP OPERA ·· Commedia. Regia di Alessandro Genovesi, con Fabio De Luigi e Cristiana Capotondi. Durata: 91 minuti. Le vicende surreali di una palazzina abitata da bizzarri personaggi. THE EQUALIZER ··· Azione. Regia di Antoine Fuqua, con Denzel Washington. Durata: 131 minuti. Ritiratosi a vita privata, l’ex agente speciale Robert McCall prende le difese di una giovane prostituta slava. Dall’autore di «Training day». THE JUDGE ···· Drammatico. Regia di David Dobkin, con Robert Downey Jr. e Robert Duvall. Durata: 141 minuti.. Il rampante avvocato Palmer torna nella cittadina dove è cresciuto per i funerali della madre: sarà costretto a difendere il padre, giudice con cui non parla da anni, dall’accusa di omicidio. TUTTO PUO’ CAMBIARE ··· Commedia drammatica. Regia di John Carney, con Keira Knightley e Mark Ruffalo. Durata: 104 minuti. Greta e Dave, fidanzati e cantautori, si trasferiscono a New York in cerca di fortuna: la fama incrina il loro rapporto. Dal cineasta di «Once». del 26 ottobre 2014 AGIESSE-ALFATEATROviaCasalborgone16/I, tel. 011 81.93.529. Sabato 25 ore 21 e domenica 26 ore 16 la Compagnia ALFAFOLIES presenta l’operetta, con musica dal vivo Al Cavallino Biancodi Benatsky-Stoltz e laregiadiAugustoGrilli.Giovedì30ore21.30 Cabaret di Zelig lab on the road. Domenica 2 novembre la Compagnia Marionettegrilli presenta Gianduja e la farina magicaspettacolo di burattini di e con Marco Grilli ALFIERIpiazzaSolferino2,tel.01156.23.800. Si prenota per audizione Scuola di Teatro aln.011.661.84.04.Sonoin venditaibiglietti per The best of musical - Concert Show live, in scena dal 4 al 9 novembre AUDITORIUM RAI p.zza Rossaro, tel. 011 81.04.653. Le Domeniche dell’Auditorium. Trio d’archi Alessandro Milani violino, Luca Ranieriviola,PierpaoloTosovioloncello.Musiche di Haydn, Schubert, Beethoven. Domenica 26. Ore 10.30 CARIGNANO/TEATRO STABILE TORINO piazza Carignano6,tel. 800.235.333.Oggiore15.30 FalstaffdaW.Shakespeare,conGiuseppeBattiston, adattamento e regia Andrea De Rosa, Fondazione del Teatro Stabile di Torino, Emilia Romagna Teatro Fondazione CASATEATRORAGAZZIEGIOVANIcorsoG.Ferraris 266/C, tel. 011 19.740.280. Sala Grande:oggiore16.30FondazioneTRGonluspre- sentaAquarium.Venerdì31“FesteggiaHalloween con noi!”: dalle ore 20.30 giochi, laboratori e trucchi mostruosi accompagnano lo spettacolo I love Frankenstein COLOSSEO via M. Cristina 71, tel. 011 66.98.034. Mercoledì 29 e Giovedì 30 ore 21NessidieconAlessandroBergonzoni.Continualacampagnaabbonamenti2014-2015: Abb. Mito, Arcobaleno, Arco+Mito ERBAcorsoMoncalieri241,tel.01166.15.447. Si prenota per audizione Scuola di Teatro al n. 0116618404. Oggi ore 10 e fino al 2 novembre, la Compagnia Torino Spettacoli è in scena con “La commedia degli spettri” da Mostellaria di Plauto, di G.Mesturino e G. Angione, regia di G. Angione. Si prenota per tutte le commedie plautine in scena dal 21 ottobre al 2 novembre GIOIELLO TEATRO via Cristoforo Colombo 31bis, tel. 011 58.05.768. Si prenota per audizione Scuola di Teatro al n. 011.661.84.04. Oggi ore 16,per il cartellone P.F.R al Teatro Gioiello in scena “The blue dolls show” eleganza, charme, musica, canzoni e interpretazionidieccellenza,conV.Dragani,D.Placci e F. Barbacetto GOBETTI TEATRO/TEATRO STABILE TORINO viaRossini8,tel. 800.235.333.Oggiore15.30 Cyrano de Bergerac, di Edmond Rostand, diretto e interpretato da Jurij Ferrini, Fon- dazione del Teatro Stabile di Torino. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita degli abbonamentiebigliettistagioneTeatroStabile, abbonamenti e biglietti Torinodanza I CONCERTI DEL POMERIGGIO piazza Solferino 4. Dal Bolero alla Rapsodia Spagnola...Musicheperpianoforteaquattromanicon il duo pianistico Laura Beltrametti e Ennio Poggi. Mercoledì 29 ottobre, ore 16. LAVANDERIA A VAPORE c. Pastrengo angolo via Tampellini (Collegno), tel. 011 40.33.800. Balletto Teatro di Torino. Vapore corporeoCoreografia, regia e drammaturgia Antonello Tudisco. Venerdì 7 e Sabato 8 novembre. Ore 21. BTT scuola di danzaeperfezionamentonuovasedeviaCigna 5 Torino audizioni e iscrizioni anno scolastico 2014-15 LBT- LA BOTTEGA TEATRALE corso Govone 16,tel.0161840.796.Domenica26ore16,per l’Undicesima Stagione di Teatro di Figura Le Figure dell’Inverno al Teatro Educatorio dellaProvvidenzadiTorino,TeatrodegliAmici di Genova presenta lo spettacolo Schiaccianoci.SonoaperteleIscrizioniaicorsidiHip Hop Teatral Coreografico per bambini e ragazzi, ai corsi di teatro per ragazzi e adulti, Corsi di Dizione e di Recitazione Cinematografica all’Educatorio della Provvidenza MONCALIERI LIMONE FONDERIE TEATRALI/TEATRO STABILE TORINO via Pastrengo 88, tel. 800.235.333. Prosegue in biglietteria e on-line la vendita degli abbonamenti e bigliettistagioneTeatroStabile,abbonamenti e biglietti Torinodanza MONTEROSA via Brandizzo 65, tel. 011 23.04.153. Domenica 26 ore 15.30, inaugurazione della XXI° Rassegna di Teatro in Lingua Piemontese “Tutdarije” con la Compagnia “Del Centro” presenta La banda degli onesti TEATRO NUOVO corso M. D’Azeglio 17, tel. 65.00.200. Il Gesto e l’anima 36° Stagione InternazionalediDanzaeArtiIntegrateStasera ore 21 Pequenas Huellas con OrchestraeCoroInternazionaleperlapaceeconla partecipazionestraordinariadiArturoMarquez Play to Play, crescere in orchestra OFFICINA CAOS piazza E. Montale 18 A, tel. 011 73.99.833. Dal 20 ottobre al 2 novembre doppio workshop con Stalker Teatro e Marigia Maggipinto. Dal 4 all’8 novembre, ore 21.00 “Forza di gravità” - spettacolo, esito del workshop PICCOLOREGIOGIACOMOPUCCINI.IlRegioitinerante. Ore 21 a Bosconero (TO), presso il Teatro Comunale, concerto degli Artisti delCorodelTeatroRegio:SoleVoci.Musiche di Lennon-McCartney, Newman, Bennato, Ellington, Joel, De André. Ingresso a offerta libera PICCOLOTEATROPEREMPRUNER-Grugliasco, tel. 011 787.780. Celia Carli,ornitologaCompagnia Viartisti. Ore 16 (Teatro Chalet Allemande - Grugliasco) SALA TEATRO MURIALDO piazza Chiesa della Salute 17/b, tel. 011 22.15.161. Rumorsdi N. Simon. Compagnia E.T. - Esperimenti Teatrali. Sabato 22 novembre. Ore 21 SOLFERINO piazza Solferino 2, tel. 011 56.23.800. Si prenota per audizione Scuola di Teatro al n. 011.661.84. 04. Per Mezzogiorno a Teatro, dal 3 a 7 novembre in scena“Bambola”scrittoedirettodaStefanoFiorillo, con Micol Damilano TANGRAM TEATRO via Don Orione 5, tel. 011 338.698.Lunedì17novembreore21allaFabbricadelle“e”,GruppoAbeleIltestimonecon BeboStortieFabrizioConiglio.ScrittodaMario Almerighi e Fabrizio Coniglio. Racconto a tratti ironico dell’omicidio mafioso del magistrato Giacomo Ciaccio Montalto TEATRO AGNELLI via Sarpi 111, tel. 011 30.42.808.Domenicamattinateatro–alleore 11.00 Fondazione Teatro Ragazzi e Giovani in “Il re pescatore” TEATROASTRAviaRosolinoPilo6..Staseraore 18 Deux hommes jonglaient dans leur tete di e con Roland Auzet e Jerome Thomas conlasupervisionediMathurinBolze/Armo - Cie Jerome Thomas TEATRO BARETTI via Baretti 4, tel. 011 655.187. Matchdiimprovvisazioneteatrale.DerbydapauraTorinovsTorino,diHalloween.Venerdì31 TEATRO CARDINAL MASSAIA via Sospello 32, tel. 011 257.881. Domenica 26 ore 16.30 TeatroMattoinLabellaelaBestia–Ilmusical. Giovedì30ore21RTAmovieinSualNord,venerdì 31 e sabato 1 novembre ore 21 Nuoveforme in Horror Kabaret TEATRO CIVICO GARYBALDI DI SETTIMO TORINESEviadeiPartigiani4-SettimoTorinese, tel. 011 80.28.456. Sabato 8 novembre ore 21.30 Fratelli Dalla Via in “Mio figlio era come un padre per me” Premio Scenario 2013 TEATRO DELLA CONCORDIA c.so Puccini - Venaria,tel.01142.41.124.cosìèseviparediLuigi Pirandello. Giovedì 30 ottobre. Ore 21 TEATRO CIVICO MATTEOTTI via Matteotti 1 Moncalieri,tel.01164.03.700.Oggiore16.30 Modus Teatrandi presenta Al suon dello swing - una commedia più che musicale TEATRO GOBETTI via M. Libertà 17 - S. MauroTorinese,tel.34725.47.687.L’alaolacoscia, questoèilproblema!diSalvatoreSottile,con Ornella Savorelli, Paolo Buzzelli, Mauro Allegretti, Silvia Soldesti. Giovedì 30. Ore 21 TEATROILMULINOviaRivaPo9-Piossasco,tel. 011 90.41.984. I racconti del terroredi Ed- gar Allan Poe, con Ivan Fabio Perna. Sabato 1 novembre. Ore 16 e 21 TEATROMARCHESAcorsoVercelli141,tel.338 87.06.798. Oggi ore 16, Inaugurazione dellanuovastagione2014/15 “BarrieraDanza” presentazione del cartellone “Gran Galà di Stelle dello Spettacolo” in collaborazione con la Circoscrizione 6. Ingresso gratuito TEATROREGIO.Stagioned’Opera2014-2015: ore15Otello,drammaliricodiG.Verdi.G.Noseda direttore. Regia di W. Sutcliffe. Orchestra e Coro del Regio. C. Fenoglio M° dei cori. Nuovo allestimento. Martedì 28/10 ultima replica. Biglietteria (ore 14-15) - Tel. 011.8815.241/242 e Infopiemonte-Torinocultura (ore 9-18) TEATROSANPAOLOviaBerton1..Iraccontidel terrorediEdgarAllanPoe,conIvanFabioPerna. Venerdì 31. Ore 20.50 TEATRO SUPERGA piazzetta Macario - Nichelino, tel. 011 62.79.789. Rassegna lirica: “Turandot” (8/11). “Cenerentola” (13/12). “Coppelia”(17/1/15),“CinCinLà”(14/2)“Lenozzedi Figaro”(21/3).“DonPasquale”(18/4);“Falstaff” (16/5). “Il barbiere di Siviglia” (6/6). Rassegna di prosa: “Puzzle” (21/11); “Le ho mai raccontato del vento del nord” (19/12); “L’uomo nel diluvio” (9/1/15); “Amerika” (27/1); “Camera con vista” (19/2); “Otello” (11/3), “Gl’innamorati” (31/3), “Discorso alla nazione” (9/4) 12 45 67 18 9ABCDE4F 8 A11A7C 82 LA STAMPA 8 1 LA STAMPA DOMENICA 26 OTTOBRE 2014 Il tempo Nubi al Nord-Ovest e lungo l’Adriatico, piogge da domani al Sud e sulle Isole SITUAZIONE NORD CENTRO SUD Si è esaurita l’ondata di maltempo ma rimangono correnti fresche orientali con addensamenti più estesi lungo il versante adriatico e sulla Pianura Padana, specie al nord-ovest. Da domani con la formazione di una depressione al largo della Libia riprenderanno le piogge al sud e sulle Isole, più intense martedì. Al nord-ovest nuvoloso al mattino con nubi più compatte sui settori pedemontani e di bassa montagna, in diradamento in mattinata con condizioni più soleggiate nelle ore centrali; nuovo aumento della nuvolosità in serata. Più soleggiato fin dal mattino al nord-est, salvo nubi basse o foschie sulle pianure. Addensamenti sul versante adriatico più estesi tra Abruzzo e Molise con schiarite temporaneamente più ampie nelle ore centrali. Irregolarmente nuvoloso in Sardegna con nubi in ulteriore aumento in serata e prime deboli piogge sul Cagliaritano. Più soleggiato sulle regioni del versante tirrenico. Parzialmente nuvoloso su zone interne del nord della Puglia e in Basilicata con addensamenti più estesi nel primo mattino e in serata. Altrove soleggiato al mattino salvo temporanee nubi basse lungo le coste tirreniche di Sicilia e Calabria; velature nel pomeriggio e nubi in aumento sul versante ionico. NUVOLOSO POCO NUVOLOSO IN EUROPA Il Sole LE PREVISIONI DI OGGI SOLE COPERTO VARIABILE PIOGGIA DEBOLE-MODERATA PIOGGIA INTENSA TEMPORALE NEBBIA NEVE VENTO Culmina alle ore 11,54 Sorge alle ore 6,33 Tramonta alle ore 17,15 PRIMO QUARTO La Luna Si leva Cala alle ore alle ore 19,07 8,56 31-ott MARE CALMO POCO MOSSO MARE MOSSO MARE AGITATO Una profonda depressione sul nord-Atlantico porta piogge abbondanti e vento forte su Scozia e Norvegia, mentre quella tra Egeo e Mar Nero mantiene piogge intense e neve a bassa quota tra la notte e il mattino su Bulgaria e Romania e nel pomeriggio in Turchia con forti rovesci. Prevale il sole altrove. Le precipitazioni attese oggi LA TENDENZA DELLE TEMPERATURE Temperature in lieve calo sulla Pian. Padana, stazionarie altrove; relativamente miti sulle Alpi, punte sui 25 ˚C in Sardegna. DOMANI Tempo .63 . Trento 8 19 Milano 9 17 Aosta 10 17 Torino 10 16 Genova 15 20 Bologna 9 18 Venezia 9 17 Firenze 9 19 Perugia 6 15 Piogge su Sardegna sud-orientale e Sicilia, in intensificazione in serata, sparse al sud. Nubi basse al nord-ovest. Trieste 7 18 Ancona 12 18 Roma 9 22 DOPODOMANI DEBOLI L‘Aquila 3 16 Campobasso 8 15 FORTI MOLTO FORTI Foggia 11 18 Vigilanza meteo di oggi e domani Bari 13 19 Napoli 10 22 Alghero 13 25 MODERATE In serata deboli piogge sulla Sardegna sudorientale. Potenza 7 13 Cagliari 16 24 Catanzaro 11 22 Palermo 16 22 Reggio Calabria 15 23 Catania 17 23 Piogge al sud, forti sul versante ionico, più deboli sulla Sardegna orientale. Soleggiato al centronord. IMMUNO ALGERI ANKARA BAGHDAD BANGKOK BEIRUT BOMBAY BRASILIA BUENOS AIRES CALGARY CARACAS CASABLANCA CHICAGO CITTÀ DEL CAPO CITTÀ DEL MESSICO DAKAR DUBAI FILADELFIA GERUSALEMME HONG KONG IL CAIRO JOHANNESBURG KINSHASA LA MECCA L'AVANA LOS ANGELES MANILA MELBOURNE MIAMI MONTREAL NAIROBI NEW YORK NUOVA DELHI PECHINO SHANGHAI SINGAPORE TOKYO WASHINGTON 15 9 24 25 20 23 20 21 2 25 18 5 14 7 27 27 10 16 26 22 15 23 27 19 16 26 13 20 5 15 10 21 12 18 27 17 11 28 19 30 32 29 31 27 32 7 32 27 17 30 23 31 35 18 25 31 31 23 31 39 28 24 33 24 28 10 28 15 32 19 27 33 23 22 ELEVATA ESTREMA CITTÀ AMSTERDAM ATENE BARCELLONA BELGRADO BERLIN BERNA BRATISLAVA BRUSSELS BUCAREST BUDAPEST COPENHAGEN DUBLIN EDIMBURGO HELSINKI ISTANBUL LISBONA LONDRA LUBIANA MADRID MOSCA OSLO PARIGI PODGORICA PRAGA REYKJAVIK ROMA SARAJEVO S. PIETROBURGO SOFIA STOCCOLMA TALLINN TIRANA VARSAVIA VIENNA VILNIUS ZAGABRIA MIN ˚C MAX ˚C OGGI 9 12 17 5 9 10 6 9 0 4 9 10 9 5 14 15 10 7 10 -4 10 7 6 7 -1 9 2 -2 -3 8 2 6 1 6 -5 3 15 16 24 9 16 15 11 14 3 11 13 13 12 7 17 26 14 12 24 1 14 14 17 11 2 22 11 4 1 11 5 20 7 8 3 13 Per preparare il tuo organismo all’arrivo della stagione fredda e quando le tue difese immunitarie sono messe a dura prova dalle molteplici situazioni di stress, SU con Sustenium Immuno Energy. La sua formula a doppia azione, con GLICINA, GLUTAMMINA, VITAMINE e ZINCO, è studiata per ATTIVARE e RINFORZARE le tue difese immunitarie. Disponibile in FARMACIA. Domenica Guarda che tempo Tempo e temperature previsti nel mondo e in Europa MIN ˚C MAX ˚C OGGI MODERATA A cura di www.nimbus.it Centimetri-LA STAMPA UNA MARCIA IN PIÙ ALLE TUE DIFESE? SU CON CITTÀ NESSUNA Nessuna allerta. IN GRECIA ANTICIPO D’INVERNO Violenti nubifragi si abbattono su Atene e i suoi templi 1 Ieri mattina davanti al tempio di Zeus ad Atene i turisti hanno trovato un lago. Nessuna fonte mitica sgorgata d’incanto, si trattava solo della enorme pozzanghera lasciata dal passaggio del violento nubifragio che ha colpito la Grecia e la capitale in particolare. In alcuni centri abitati dell’Attica si sono viste le strade trasformate in vorticosi fiumi ma il maltempo non si è limitato a isolate «bombe d’acqua». Si è parlato di vero anticipo d’inverno con neve e basse temperature. IN ABBINAMENTO CON IL SETTIMANALE GRAZIA, SOLO ED ESCLUSIVAMENTE AL SABATO, NELLE PROVINCE DI AOSTA, IMPERIA E SAVONA. IL VENERDÌ LA STAMPA E TORINOSETTE € 1,70 NON VENDIBILI SEPARATAMENTE. 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