Tesi 27
Bach ed Handel
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Due grandi figure di compositori tedeschi sovrastano il panorama musicale tardo barocco, quella di
Johann Sebastian Bach e e quella di George Friedric Handel.
Entrambi nacquero nel 1685, ma le loro vite furono estremamente differenti: Sedentaria qella di
Bach, e ricca di viaggi quella di Handel.
Bach passo la vita nella Germania centrale terra madre del luteranesimo, guadagnandosi da vivere
come organista e compositore di musica scacra e maestro, nelle varie scuole provinciali.
Handel al contrario a 18 anni lasciò la Germania e trascorse vari periodi in Italia, dove frequentò il
mondo operistico e scrisse anche molti melodrammi, e lavorò anche a Londra. Handel al contrario
di Bach, scrisse pochissima musica sacra.
Diverso anche il peso commerciale delle opere dei due Maestri, Bach infatti durante la sua vita,
vide pochissime opere date alle stampe e quindi diffuse. L'opera Handel invece fu edita e diffusa
sin da subito.
Diversa anche la fama, quella di Bach, nel suo tempo fu pressochè provinciale e non uscì comunque
dall'ambito regionale tedesco, e fu rivalorizzato due generazioni più tardi.
La fama di Handel fu da subito internazionale e restò tale, con un grandissimo successo, tra i quali
si ricorda la celebre esecuzione del Messiah, nell'abbazia di Westminster che registrò la colossale
partecipazione di 525 esecutori.
Johann Sebastian Bach
Bach, nasce a Eisenach in Turingia nel 1685, da una famiglia di musicisti, ed uno dei suoi primi
maestri fu il fratello maggiore Johann Christoph, organista, dal quale andò ad abitare dopo la
morte dei genitori, nella città di Ohrdruf. In questa fase Bach apprese tutta la tradizione organistica
della Germania meridionale.
Successivamente grazie al suo maestro di Liceo Elias Herda, nell'anno 1700, ebbe una borsa di
studio per trasferirsi a Lunenburg, città vicina ad Amburgo, al nord della Germania.
Qui si mantenne come membro del coro di voci bianche, ed inoltre apprese la tradizione organistica
della Germania settentrionale, che aveva diretto impulso dall'opera del fiammingo Jan Sweelinck
Inoltre ebbe la possibilità di frequentare la Corte di Celle, dove il duca era appassionato di musica
francese, e quindi qui, potè appropriarsi delle forme musicali delle danze francesi.
Seguì un periodo nel quale ebbe incarichi di organista in vari centri, tra cui Weimar, Arnstad e
Muhlhausen, e sposò inoltre sua cugina Maria Barbara.
Compose le sue prime scritture importanti quasi tutte per organo o cembalo, come il Capriccio
sopra la lontananza del suo fratello dilettissimo, poi anche la celebre Toccata e Fuga in re minore
e la cantata sacra Actus tragicus.
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Nel 1708, torno a Weismar dove ebbe modo di entrare a contatto con la musica italiana la quale
veniva spesso eseguita nell'orchestra di corte, e trascrisse alcuni concerti di autori come Vivaldi, ed
inoltre compose fughe per organo sui temi di Corelli Legrenzi e Albinoni.
Nel 1718 approdò alla corte principesca di Kothen dove fu Kapellmeister ovvero il massimo
responsabile delle attività musicali. Qui si dedicò per lo più alla musica strumentale e alla didattica.
In questo periodo figurano le composizioni dei Concerti Brandeburghesi, scritti sul modello della
sonata da Chiesa italiana, e sulla Partita da camera.
Scrisse poi il primo volume del Clavicembalo ben temperato, costituito da 24 preludi di diverse
tipologie su 24 diverse tonalità, seguiti ognuno da una fuga.
nel 1723, si trasferì a Lipsia, deve ebbe l'incarico di Maestro della Chiesa di S. Tommaso e della
scuola annessa.
Qui scrisse un vastissimo numero di cantate, tra cui la Passione secondo Giovanni e la Passione
secondo Matteo, con una duttile veste musicale che veniva interpolata da commenti poetici,
impiegando solisti coro e orchestra, con recitativi e ariosi e grandiosi cori concertati con
strumenti.
Nel 1747 inoltre, fu ammesso tra i membri della Società delle Scienze Musicali, e tale società era
riservata ai musicisti che fossero contemporaneamente esperti di filosofia e matematica, che
ricalcava la tradizione Pitagorica e medioevale.
Di questo periodo sono le composizioni dell'Offerta musicale e l'Arte della Fuga, scritture di grande
rilievo contrappuntistico e matematico.
La musica di Bach era quindi in stretto rapporto con la matematica, ne è un esempio appunto L'Arte
delle Fuga, dove fece anche uso di moduli cifrati delle lettere corrispondenti alle note delle sue
iniziali.
La portata delle composizioni di Bach e la sua grandiosità non furono comprese nel suo tempo,
dove era assai più celebre suo figlio, Carl Philipp Emanuel.
Nel 1829, ci fù la cosiddetta rinascita del gusto bacchiano, quando Felix Mendelssohn-Bartholdy,
eseguì la Passione Secondo Matteo, a Berlino.
Il metodo compositivo di Bach
L'attività creativa di Bach, nasceva dunque con il preciso scopo di soddisfare un'esigenza sia
liturgica sia didattica.
La grandezza di Bach è stata quindi quella di fondere gli elementi stilistici europei, con la
tradizione Germanica, luterana basata soprattutto sui caratteri contrappuntistici del processo
imitativo.
Fu quindi la Fuga, fu un veicolo e uno strumento compositivo molto affrontato da Bach, ed
applicato sia ai brani corali che strumentali.
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La Fuga di Bach
La fuga è un tipo di composizione fondata su procedimenti contrappuntistici imitativi, applicati a
brani sia strumentali che vocali.
La fuga è un elaborazione contrappuntistica rigorosa su un unico elemento tematico chiamato
soggetto o esposizione, a cui segue la risposta di un controsoggetto.
Le risposte venivano nella maggior parte delle fughe sulle tonalità di tonica e poi di dominante e poi
ancora della tonica.
La risposta o il controsoggetto può essere reale o a canone, se uguale al soggetto, oppure, la
risposta o il controsoggetto, può essere anche definita di mutazione se di tonalita differente dal
soggetto. Vedi Fuga in Sol del Clavicembalo ben temperato di J.S. Bach. Qui la risposta è già in
mutazione.
La fuga può avere due o più soggetti e in questi casi viene chiamata doppia o tripla.
Esempio di fuga tripla è la Fuga in Fa diesis minore nel libro II n.14 del Clavicembalo ben
temperato di J.S. Bach.
Ed ancora può avere anche più di un controsoggetto come la Fuga in Si maggiore nel Libro II n.23
del Clavicembalo ben temperato di J.S. Bach.
L’elemento fondamentale e cardine della fuga è comunque il soggetto. Una volta esposto esso
viene elaborato secondo i principi della modulazione di riesposizione di esso o di frammenti di
esso, con variazioni e moti contrari o retrogradi.
Secondo Joseph Volger, la fuga è una conversazione tra un insieme di voci, è pertanto un opera
d’arte in cui nessuno accompagna nessuno prevale nessuno ha un ruolo secondario ma ciascuno ha
una parte principale.
I maestri rinascimentali padroneggiavano questa tecnica.
Ma le fughe del Calvicembalo ben temperato comprendono ed impiegano una straordinaria varietà
di procedimenti formali di modelli compositivi ed è un compendio di tutte le possibilità di scrittura
fugata
Le Cantate di Bach
Ci furono poi le Cantate liturgiche, brani scritti in occasione delle festività, definite
Kirchenmusik, che venivano eseguite nella liturgia luterana dopo la lettura del Vangelo e prima del
sermone.
Tra le cantate bachiane più intensamente drammatiche figura Jesu der maine Seele- Gesù, che è la
mia anima BWV 78. In quest'opera ci sono forti contrasti affettivi divisi nei sette movimenti.
ed inoltre si ricorda anche la cantata Wachet auf ruft uns die Stimme.
Nell'utilizzare la melodia del corale Bach adotta anche la struttura di tipo A A B , della cosiddetta
Barfor, mantenendo al centro la melodia del corale
gli altri elementi costitutivi della cantata erano il recitativo e l'aria solistica.
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Le Passioni di Bach
Delle 5 Passioni che Bach scrisse, soltanto due ci sono pervenute in forma completa, la Passione
Secondo Giovanni BWV 245, del 1724, e la Passione secondo Matteo, BWV 244 del 1727-1729.
Queste celebri composizioni seguivano lo schema formale della cosiddetta Passione Oratorio,
elaborata su un testo poetico sulla Passione di Cristo.
la Passione Oratorio era cosi costituita :
- imponenti brani per coro in stile mottettistico
- grandi corali liturgici in stile semplice
- recitativi semplici e accompagnati e ariosi
- arie solistiche a più voci.
Le Passioni di Bach costituiscono la più grande opera compositiva sia strumentale che vocale
riassunta, del Maestro.
Le Messe di Bach
Un altra grande composizione fu la Messa in Si Minore BWV 232 per voci Soliste
Alcuni cori sono costruiti nello stile concertato, altri nello stile più antico vi sono elementi anche
arcaici come il Crucifixus, con un basso ostinato melodico dall'elemento
tematico discendente.
Tracce dello stile galante sono evidenti nelle arie solistiche come il Laudamus nel Credo.
inoltre Bach utilizza anche una moltitudine di figure retoriche musicali come scale discendenti per
sentimenti di dolore, o scale ascendenti per l'elevazione.
Oltre alle Passioni Bach compone altri
oratori come L'Oratorio per l'Ascensione, L'Oratorio di Pasqua e L'Oratorio di Natale
La musica strumentale di Bach
Tra le comnposizioni strumentali, sono di estrema importanza i Concerti Brandeburghesi,
che sono delle composizioni nelle quali ad ogni concerto corrisponde un organico strumentale di
volta in volta differente. Hanno uno schema Veloce - Lento- Veloce con la forma-ritornello.
Bach, riesce ad unire nel concerto le forme di solo-tutti, creando un sistema di integrazione di
esse, non di differenzazione netta ( cosa tipica ad esempio invece in Vivaldi)
Inoltre nel Quinto Concerto conferisce al Clavicembalo una posizione di prestigio, con passi
anche solistici e non solo di accompagnamento a basso continuo.
Ci sono poi le Quattro Ouvertoure (dette anche Suite) BWV 1066-1067-1068-1069 composte tra il
1718 e 1725 a Kothen e Lipsia.
Bach ha scritto anche un numero considerevole di lavori cameristici per strumento solo o per più
strumenti. Scrisse inoltre per Organo numerose Toccate preludi e Fantasie ed anche la raccolta
didattica Piccolo organo
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Handel
George Friedrich Handel, nacque nel 1685 ad Halle in Sassonia e si formò musicalmente sotto la
guida di Friedrich Zachow, dal quale apprese anche lo stile italiano. Nel 1703, si trasferisce ad
Amburgo dove svolse la attività orchestrale come violinista e in seguito come cembalista.
Qui ad Amburgo compose la Passione secondo Giovanni, e soprattutto mise in scena la sua prima
opera Almira nel 1705. Quest'opera è caratterizzata dal fatto che i recitativi erano in tedesco, le arie
erano in italiano e le danze erano in stile francese.
Nel 1706 Handel va in Italia dove gira tra Roma Napoli e Venezia. Conobbe quindi Scarlatti,
Corelli e Pasquini, Vivaldi e Albinoni. In Italia rappresentò le opere Ruggiero e Agrippina e gli
oratori, Il trionfo del tempo e del disinganno e la Resurrezione.
Poi si trasferì ad Hannover e in seguito a Londra. Quì iniziò con l'opera Il Rinaldo, avendo come
protagonista il Castrato Nicolini. Quest'opera siglò l'inizio della carriera di Hadel.
Qui ebbe anche commissioni di corte, come un Te deum, e la Water Music eseguita su un battello
del Tamigi nel 1717, divenne poi compositore presso la Cappella Reale di sua maestà ed ebbe
anche la cittadinanza britannica.
Divenne inoltre direttore musicale della Royal Academy of Music, istituzione formata per allestire
opere italiane. Qui Handel insieme a numerosi pasticci, cioè opere di più autori assemblate
insieme, fece rappresentare le sue opere come Ottone, e Giulio Cesare.
L'opera italiana non ebbe però molto successo in Inghilterra per via anche della lingua per la
maggioranza incomprensibile e i personaggi stessi erano estranei alla storia e alla cultura inglese.
Handel fa aprire le sue opere solitamente con un ouvertoure alla francese invece che dalla sinfonia
italiana.
Gli oratori di Handel
Handel scrisse circa quaranta opere serie tra il 1711 e 1741, dove sono evidenti i modelli
drammaturgici italiani.
Handel era un compositore versatile e cosmopolita e realizzò anche oratori di tipo religioso.
Il soggetto era quasi sempre tratto dall'antico testamento.
Nel 1720 presentò l'oratorio Esther che diventò il prototipo degli oratori handeliani
Seguono poi altri oratori come Deborah e Athalia e altri oratori di genere biblico.
Impiega possenti mezzi corali, a quattro o otto voci, di grande intensità sonora.
L'attenzione che Handel ripone al coro, era in parte dovuta alla tradizione Inglese che si ricollega
alla pratica degli Anthems, che erano delle cantate sui testi in inglese sul tema biblico, per soli
coro e orchestra.
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Gli oratori di Handel ebbero molto successo e furono appoggiati anche poichè esprimevano le idee
della Chiesa Anglicana, che in questo periodo si poneva contro i contestatori di essa, definiti
Deisti, corrente che screditava le profezie bibliche e i miracoli ecc.
Un altro oratorio di notevole importanza fu il Messiah. Il libretto diviso in tre parti:
– L'avvento di Cristo- La redenzione- La funzione del Cristianesimo nel mondo.
Numerosissimi sono i brani corali e il più famoso è l' Hallelujah, di eccezionale potenza
espressiva.
Un altro coro importante è presente nell'oratorio Israel in Egypt.
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Lo Stile Galante
In seguito alle Querelle des buffons, le polemiche cioè che furono fatte dopo l'esibizione dell'opera
La serva Padrona di Pergolesi al Operà di Parigi, tempio della tragedy liruque, letterati e critici si
divisero tra i fautori della musica francese e sostenitori dello stile buffo italiano.
Gli illuministi Denis, Diderot e J.J Rousseau, si dichiararono apertamente buffonisti e avevano
individuato nello stile italiano la piena risposta alle esigenze di naturalezza e sentimento nella
musica.
La ricerca di uno stile di canto naturale, che esprimesse con immediatezza e senza artificiosità il
genuino sentimento umano, fu un esigenza profondamente avvertita intorno alla metà del
Settecento, e sfociò con l'affermarsi dell'Opera buffa nel genere operistico e dello Stile Galante
nella musica strumentale.
Verso la metà del Settecento, e precisamente tra il 1730 e 1760 lo Stile Galante contrassegnò il
passaggio dal Barocco al classicismo.
Fu il teorico e compositore Matthenson (1681-1764) il primo a definire lo stile galante come
espressione del nuovo linguaggio, moderno e libero che si contrapponeva allo stile antico e severo,
definendo il musicista appunto galant'uomo.
Considerato per certi versi come il corrispondente musicale del roccocò nelle arti figurative,
lo Stile Galante era caratterizzato dall'abbandono delle grandi forme e del contrappunto troppo
elaborato, a vantaggio di una maggiore semplicità della concezione formale sia armonica che
melodica, e di una comunicazione più immediata, ed una esecuzione senza virtuosismi eccessivi.
Dunque meoldie cantabili e ritmi uniformi, e armonie semplici caratterizzano questo stile
Alcuni segni di tale stile possono essere intravisiti anche in alcune composizioni per clavicembalo
di F.Couperin, perfino di J.S. Bach ed anche Telemann, e in Italia
Domenico Alberti, (1710-1740) ideatore del Basso albertino tecnica particolarmente in voga e
tipica di questo stile.
La raccolta di VIII Sonate per Cembalo Op.1 di Alberti sono tipico esempio di ciò.
Ed inoltre si ricordano anche Baldassare Galuppi e Giovanni Battista Sammartini
In Germania furono promotori dello Stile Galante soprattutto Hasse, i fratelli Graun, e Johann
Cristian Bach.
Telemann
Georg Philipp Telemann (1681-1767) nasce a Magdeburgo, studiò da autodidatta ma era assai
vicino alla musica di Bach.
Può essere considerato uno dei protagonisti della tarda civiltà barocca.
Gran parte della sua produzione, si rivela incline a una sciolta cantabilità melodica a una
semplificazione quindi dei caratteri del linguaggio barocco, determinando così il gusto Galante.
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Le sue composizioni sono contraddistinte dall'abbandono progressivo del basso continuo,
frammentazione dei temi, impiego della partitura con didascalie espressive come affettuoso soave
dolce ecc.
Scrisse 35 opere di forme diverse guardando anche ai generi italiani e tentando di trasportare sulla
scena tedesca i caratteri dell'a Tragedie- Lirique francese.
Telemann, compose inoltre circa 600 opere strumentali tra le quali Piccole Fughe e Fughe leggere.
Compone poi anche la Tafelmusik o Musica da Tavola del 1733, e le Sei sonate in triodel 1734-35,
definite le Corellizzanti, poichè ispirate appunto a Corelli.
Bibliografia:
M.Carrozzo C.Cimagalli, Storia della Musica Occidentale Volume 2, Armando Roma 2008,
pp.257-267, 268-274, 247-248
Elvidio Surian, Manuale di Storia della Musica Volume 2, Rugginenti Torino 2006,
pp. 251-287, 235-240
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