Pensieri dalla giornata di riflessione
Poggio dell’Arabella
sabato 13 giugno 2015
Claudio Cinti
Tre sono le domande a cui dare una risposta in questa giornata: chi siamo,
cosa vogliamo fare e dove andare.
Chi siamo è chiaro a tutti, lo definisce lo statuto in maniera chiara. In secondo
luogo la consuetudine ne ribadisce i contenuti. Cosa vogliamo è la bicicletta in
tutte le sue declinazioni. Resta da definire dove andare e questo lo si fa in base
ai desideri dei soci, soprattutto di quelli attivi. Nel delineare il futuro bisogna
tenere conto del forte aumento dei soci. Del fatto che rispetto al passato
l’associazione ha assunto una maggiore vicinanza al mondo FIAB. Infine delle
recenti collaborazioni con le altre associazioni che si occupano di bicicletta a
Bologna.
Francesco Masi
Francesco delinea quello che è stato il bilancio dell’associazione negli ultimi
anni. L’incremento del numero soci che sono triplicati. La creazione di un
gruppo stabile di presenze in sede il giovedì sera che pianifica le attività.
L’organizzazione delle attività è stata entro certi limiti codificata e migliorata.
Passa poi a fare un bilancio personale della sua attività.
Dichiara di aver imparato a conoscere le questioni tecniche relative
all’organizzazione delle attività, alla mobilità urbana, alla gestione
dell’associazione.
La scelta di abbandonare la segreteria è legata in primo luogo alla necessità di
dedicarsi a cose specifiche. Poi si è reso conto che non è stato in grado di
delegare ad altri parte delle mansioni che gravano sempre e solo su di lui.
Infine avverte la necessità di fare posto ad altri.
Manifesta poi quelli sono gli attuali problemi: la mancanza di obiettivi condivisi,
la mancanza di costanza di coloro che si impegnano per l’associazione.
La soluzione che propone è capire cosa vogliamo fare e perché vogliamo farlo:
da qui si possono trovare gli stimoli e le risorse per mettere in pratica le idee.
Auspica che la giornata possa concludersi con una raccolta di suggerimenti e
idee di ciò che i soci vogliono fare nell’associazione per stabilire a cosa
dedicarsi e cosa invece lasciare perdere.
Pierino Poli
Pierino delinea quello che è il tipo di ciclismo che caratterizza la nostra
associazione, cioè la scoperta del territorio a tutto tondo (storia, cultura,
ambiente).
Lamenta una minor cura nelle attività al suo ritorno nell’associazione dopo un
periodo di assenza: da qui il suo impegno a migliorarne l’organizzazione.
Ricorda la centralità delle attività di promozione recenti cioè il convegno di
presentazione del programma 2015 che ha avuto come tema la salute e
l’alimentazione e la serata sul lungo viaggio compiuto da Alain Rimondi in
Europa.
Negli ultimi anni grazie alle associazioni il ciclismo urbano è cresciuto molto in
città.
Pierino come già detto si occuperà della gestione delle escursioni in
collaborazione con Marialuisa Dossi, Patrizio Patrizi e Andrea Negri.
Lamenta il fatto che alcuni capo gita abituali non partecipano alle attività
dell'associazione ossia organizzano le loro gite ma poi non sono presenti a
quelle di altri o ai momenti di dibattito e di confronto.
Sostiene inoltre che il momento del pranzo in ristorante introdotto nelle sue
escursioni è certamente un elemento di rottura con le abitudini degli anni
passati ma vuole essere un modo per creare maggiore coesione all’interno del
gruppo, stimolando il confronto tra i partecipanti delle gite, cosa che mentre si
pedala non sempre è possibile. Cibici è stato il tema centrale di quest’anno, la
visita ad agriturismi e ad aziende agricole del territorio potrebbe essere un
tema per l'anno prossimo.
Andrea Negri
Per quanto riguarda le escursioni è necessario stabilire un livello qualitativo a
cui fare riferimento e impegnarsi il più possibile per raggiungerlo.
Patrizio Patrizi
L’associazione funziona bene nonostante i pochi soci attivi che si danno da
fare. Patrizio afferma che la nostra associazione deve avere come obiettivo
l’utilizzo e la valorizzazione del territorio.
Manifesta altresì la necessità di utilizzare la bicicletta non solo come mezzo ma
anche fine, di organizzare quindi delle attività per il solo piacere di andare in
bici, dandosi però degli obiettivi precisi (velocità media, difficoltà, ecc.)
Queste le proposte di Patrizio:
-creare una progressione nelle gite volta a migliorare la preparazione atletica
dei soci,
-aumentare e diversificare le attività utilizzando per esempio anche il sabato o
giorni infrasettimanali,
-la programmazione delle attività dovrebbe avere un respiro triennale,
-introdurre gite che prevedano la preparazione atletica dei partecipanti,
-tenere sempre come obiettivo il contenimento dei costi nelle attività. In
quest’ottica ridurre al minimo le gite di più giorni,
-pranzare nelle strutture che il territorio offre per dare un contributo fattivo
alle economie locali,
-introdurre gite con letture in bicicletta (possibile titolo “Parole in bicicletta”),
-creare un gruppo di persone che delineino l’attività escursionistica,
-organizzare gite con altre FIAB, in primo luogo con le nostre sezioni,
-organizzare attività con associazioni giovanili (ad esempio organizzare un
“ravaldone tour”),
-regolamentare le attività con le scuole (meno bambini, percorsi sicuri, con
nucleo di base di almeno 6 accompagnatori e minimo 4),
-creare contatti col mondo dell'Università,
-ipotizzare e valutare la collaborazione con associazioni che si occupano di
disabilità,
-realizzare serate in sede su temi specifici,
-creare rapporti più stretti col Centro Natura realizzando almeno 4 eventi
all'anno, ad esempio:
Serata sul tema “ come si va in bicicletta”
Serata parole e bicicletta con presentazione del programma
Serata su come si realizza un viaggio in bici
-aumentare la nostra presenza agli eventi cittadini in modo da promuovere
l'associazione,
-basare il nostro rapporto con le istituzioni su proposte concrete,
-provare i tracciati Bologna - Firenze sui quali si è discusso di recente,
-valutare la possibilità di fare una nuova pubblicazione.
Vito Bernardo (L’ALTRA BABELE)
Vito nota il cambiamento all’interno della nostra associazione che da un
precedente atteggiamento di chiusura nei confronti della loro associazione è
passata ad una fattiva collaborazione grazie anche a Lucia Bruni che ha fatto
da collegamento tra le associazioni.
La collaborazione è nata sul progetto “I ciclisti di domani” realizzata con alcune
scuole di Bologna.
Vito sostiene che bisogna rispettare le specificità di ogni associazione evitando
di sovrapporsi sulle tematiche per evitare uno spreco di risorse che, problema
comune, sono poche.
Auspica una collaborazione di più ampio respiro che pianifichi le attività per un
periodo di tempo maggiore.
Altri punti di contatto si potrebbero individuare nelle gite, quelle di Cibici in
particolare. Suggerisce che dovrebbero avere come caratteristica i prezzi
contenuti, svolgersi possibilmente in giorni infrasettimanali e prevedere una
progressione in termini di difficoltà.
L’Altra Babele, negli appuntamenti di piazza che organizza una volta al mese,
presenta le “Storie di bici”, letture e presentazione di libri sul tema della
bicicletta, che potrebbero coincidere con quanto chiesto da Patrizio.
Auspica per Bologna la creazione di un evento costante sulla bicicletta con
cadenza almeno mensile.
Altro tema che si potrebbe pensare è il coinvolgimento dei dipartimenti
universitari che si occupano della bicicletta: molte tesi di laurea sul tema
rimangono carta morta.
Infine auspica una collaborazione più strutturata.
Bruno di Iorio (PEDALALENTA)
Bruno manifesta con la sua presenza la voglia di collaborare con la nostra
associazione per raggiungere l’obiettivo di avere un programma condiviso per
ottimizzare le risorse delle due associazioni.
Parallelamente auspica una collaborazione nelle attività nelle scuole che i
Pedalalenta portano avanti da 3-4 anni ma con la necessità di avere nuove
forze impegnate.
Oriano Caranti
Oriano, chiamato a raccontare la storia dell’associazione, ne cita il documento
fondante. Tre sono essenzialmente i punti: l’associazione di impegna sul piano
del cicloturismo e non dell’attività sportiva; nel corso delle gite ci si aspetta in
modo da rispettare i limiti di ognuno; infine si parte con qualunque condizione
meteo nei limiti della ragionevolezza.
Cita Luciano Gherardi e il suo scritto "Le querce di Monte Sole".
Auspica un rapporto con le istituzioni teso a recuperare il terreno perso rispetto
al resto d'Europa in materia di viabilità ciclabile.
Richiama l’associazione alla ricerca della memoria del passato della nostra
montagna con l’obiettivo di salvaguardare i siti rimasti che rischiano altrimenti
di scomparire.
Antonella Tampellini
L’associazione dovrebbe portare in bicicletta chi è nuovo a questo mondo.
Per raggiungere questo scopo è necessario avere un maggior numero di
passeggiate intorno alla città che permettano a chi partecipa di imparare ad
utilizzare le ciclabili esistenti. Contestualmente si può approfittare per
adempiere al lavoro di verifica delle ciclabili in collaborazione col Comune di
Bologna.
Anche Antonella come Patrizio manifesta la necessità di creare una certa
gradualità nelle gite.
Si rende disponibile a realizzare questo tipo di attività.
Luciano Solieri
Concorda con Antonella aggiungendo la necessità di percorrere le ciclabili di
giorno (ad esempio il sabato) in modo da conservarne un miglior ricordo
rispetto a quanto si fa abitualmente con Gelati e Ciclabili di sera.
Si dichiara disponibile a collaborare con Antonella.
Luca Salvucci
Manifesta la necessità di fare gite più avventurose soprattutto per essere più
attrattivi nei confronti dei giovani.
Luca lamenta il fatto che la Consulta della Bicicletta comunale, della quale è
nostro rappresentante, fatica a rispettare gli intenti che si propone di
raggiungere. Questo perché sovente il Comune non ascolta i suoi suggerimenti.
Manca poi comunicazione da parte del Comune su quanto accade in città
(nuove piste ciclabili, interruzione delle esistenti, ecc.).
Bibì Bellini
Bibì auspica la condivisione con i soci di quello che si dice oggi per raccogliere i
loro suggerimenti e avere una condivisione più ampia possibile.
La sua presenza nell’associazione è legata alla ricchezza dei contenuti che ha
sempre contraddistinto le attività. Evidenzia il cambiamento nel proprio stile di
vita che la frequentazione ha generato, tanto da fargli compiere scelte di vita
legate a quanto ha imparato nell'associazione.
Sottolinea l’importanza dell’attività nelle scuole
Manifesta il “dovere” della nostra associazione di mettere i saperi posseduti a
disposizione di più gente possibile per creare “ciclisti felici”.
Si impegnerà nella realizzazione di una sezione aziendale dell’associazione,
partendo dalla cooperativa per cui lavora, per coinvolgere i colleghi che sono
interessati ai temi della bicicletta.
Manifesta la necessità di individuare strumenti per ringiovanire la base sociale
e aumentare la presenza di donne soprattutto nel Consiglio Direttivo
dell’associazione.
Ipotizza la creazione di una sorta di libretto di accoglienza col fine di far
conoscere i principi ispiratori e il passato ai nuovi soci.
Lo statuto della nostra associazione si riferisce al cicloturismo e ciclismo
urbano, esattamente i temi della FIAB nazionale: è quindi importante
appartenere a questa federazione. Ricorda che FIAB lavora su obiettivi
ambiziosi, raggiungendo spesso traguardi importanti come ad esempio il
riconoscimento dell’infortunio in itinere.
Patrizio Patrizi
Evidenzia come in linea con quanto da lui detto in precedenza anche quanto
proposto da Luca e Antonella implichi la necessità di ampliare il numero di gite
Ipotizza la possibilità di differenziare sabato e domenica anche sugli orari. Il
sabato con un orario limitato alla mezza giornata e la domenica con attività di
una giornata intera.
Bruno di Iorio (PEDALALENTA)
L’associazione di cui fa parte organizza minitour da marzo a maggio molto facili
per venire incontro alle esigenze di chi non ha dimestichezza con la bicicletta.
Il sabato e la domenica spesso i bambini sono impegnati. Per ovviare si può
sfruttare il progetto scuola.
Luca Salvucci
Ribadisce l’importanza delle attività infrasettimanali.
Pierino Poli
Per promuovere le attività si può sfruttare la convenzione in essere col Centro
Natura, considerando anche l’identità di vedute.
Pensa sia necessario sfruttare maggiormente la scuola di MTB della sezione di
Porretta Terme considerato che Marco Bettocchi è molto attivo e disponibile.
Puntualizza che nelle escursioni la presenza femminile è spesso maggioritaria.
Stefano Molnar
Auspica il coinvolgimento delle famiglie nelle nostre attività.
Le scuole sono un veicolo di promozione delle attività e una volta instaurati i
rapporti con esse, si può ottenere un effetto trascinante sui bambini e sulle
loro famiglie.
Evidenzia la necessità di migliorare il marketing partendo da una maggiore
attività pubblicitaria su ciò che si organizza.
E’ d’accordo con Vito sull’importanza della collaborazione tra le associazioni in
modo da non ripetere le stesse attività, anche per non entrare in competizione.
Ci deve essere un arricchimento reciproco.
Evidenzia il difficile rapporto con la nuova giunta di S.Lazzaro che da un lato
sembra sensibile e interessata alle idee sulla mobilità sostenibile ma nel
concreto è poco o per nulla reattiva.
Sostiene l’importanza delle donne all’interno dell’associazione intese come
punto di vista femminile ma anche come determinanti per il pensiero all’interno
delle famiglie.
Marialuisa Dosso
In tale contesto prospetta la possibilità di organizzare gite per fare la spesa in
gruppo.
Vito Bernardo (L’ALTRA BABELE)
Potrebbe essere stilata una proposta di un protocollo d'intesa per le attività
nelle scuola per creare un substrato che ne semplifichi la realizzazione.
Rende noto che le scuole con le quali siamo in contatto sono disponibili a
partecipare all'inaugurazione della tangenziale delle biciclette, si tratta di
organizzare qualcosa.
Paola Grandi (PEDALALENTA)
Rende noto che nelle attività con le scuole è possibile fare riferimento alla
Protezione Civile che in più occasioni ha dato il suo aiuto.
Marco Frascaroli (testo scritto)
1. Quale sede vogliamo? Già gli uffici del Comune sono venuti alla carica
perché giustificassimo la nostra presenza nella sede, secondo me,
sostanzialmente, con il fine di farci sloggiare. Alternative?
a. Pagare parecchio
b. Tornare nell'officina di Oriano. Solo che adesso è a S. Lazzaro.
c. Oppure rimanere centrali e occuparci anche di un tema che ci
preme un po', cioè fare giovani proseliti?
d. Sede condivisa? Avere una sede condivisa con altri, ci
permetterebbe di abbassarne i costi, oltre che magari farci
conoscere di più. Es. L’Altra Babele, (conosciuta per Bimbimbici –
Bike Pride) potrebbe fornire:
i. spazi più ampi, utilizzati di giorno, quindi più difendibili;
ii. contatti con i giovani;
iii. una possibile futura segreteria condivisa, magari anche con
altre associazioni, vista la futura legge per il 3° settore, più
restrittiva rispetto a quella attuale;
2. Siamo Fiab o no? Se vogliamo avere rapporti con il Comune oggi, o città
metropolitana domani, dobbiamo essere Fiab, altrimenti le istituzioni non
ci vedono neppure, essere Fiab è una delle caratteristiche per cui siamo
apprezzati dalla stessa Altra Babele.
3. Per la segreteria: ciclisti, o anche no? Per far funzionare una segreteria,
bisogna avere le caratteristiche da segretari ma non è indispensabile
essere anche ciclisti, possiamo cercare segretari non ciclisti?
4. Uffici di presidenza e di segreteria. Entrambi questi compiti, non
necessitano solo di una persona per ciascuno ma secondo me, di due
piccole squadre, con a capo la figura referente per la presidenza in una e
altrettanto per la segreteria, nell'altra; se vogliamo rimanere in città
(leggi rapporti con istituzioni e con altre associazioni) e in Fiab, con la
nuova legge per il terzo settore che si profila, visti gli aumenti di soci
auspicati e delle realtà consociate.
5. Lavorare meno, ... lavorare tutti? Se si vuole essere attraenti verso
l'esterno, bisogna dimostrare che si lavora poco e ci si diverte molto di
più. Altrimenti, i soci e i… futuri soci, non s'avvicinano certo.
6. Vedere la bicicletta come uno strumento non obbligatorio, a priori?
Essendo un'associazione basata sulla bicicletta, perché non dovremmo
averne una, sempre, sotto al sedere? Come facciamo ad essere
accattivanti, con coloro che non vogliono pedalare ma con cui siamo
destinati a convivere, tutti i giorni, noi sulla bici e loro come pedoni?
Secondo me realizzando cose interessanti per tutti, che noi magari
raggiungiamo in bici, magari altri in modo diverso.
7. Quale massa critica per gite? Per andare in gita con il pullman, è
necessario essere un numero sufficientemente numeroso, per non avere
una quota parte di spese troppo alta. Dato che quasi sempre usiamo il
treno e dato che nella futura convenzione, il numero che viene
“promosso e facilitato” è di 10 persone; mentre viaggiare ancora in 14, si
può ma è obbiettivamente penalizzante, (dal punto di vista organizzativo
perché bisogna fornire nomi, cognomi e soldi, una settimana prima),
penso che se ne possano realizzare sempre due, proprio anche dello
stesso livello, per dare comunque spazio a tutti gli interessati e per
facilitare i rapporti amministrativi.
8. Il coordinatore delle gite: quali compiti?
a. Guarda che il capo-gita pubblichi in tempo la locandina; e questo
mi pare sia assodato.
b. Verifica la fattibilità della gita: (es. interesse culturale, pendenze,
chilometraggio, orari trasporti, tipo di fondo) queste devono essere
già state verificate, in occasione della preparazione del calendario ?
Da parte di chi? Del Consiglio Direttivo? Forse è solo un primo
esame, da confermare dopo la prova?
c. Fare da collettore delle reazioni dei partecipanti, redigere un livello
di gradimento medio?
i. In cinque punti, come nei sondaggi? (es. A = ottimo; B =
buono; C = sufficiente; D = insufficiente; E = scarso;) Da
riportare poi in Consiglio? Da pubblicare?
ii. Il numero dei partecipanti fornisce una seconda valutazione?
9. Nuova figura: Il coordinatore passeggiate urbane? Le stesse attività del
precedente ma rivolte alle passeggiate in città?
Francesco Masi
Francesco evidenzia che le idee che sono emerse sono numerose e auspica che
ad esse facciano seguito delle proposte concrete di realizzazione. Sostiene che
non mancano né le idee né le forze per realizzarle ma figure che coordino i
progetti.
Claudio Cinti
Ricorda ai presenti che quest’anno scadono le cariche del Consiglio Direttivo e
che verso la fine dell’anno si dovrà procedere con le nuove elezioni. Invita i
presenti a farsi avanti.
Saluta con favore la nascita del gruppo che si occuperà delle escursioni. Si
rende disponibile per fare lo stesso sul tema delle scuole.
Pierino Poli
Il convegno, che insieme a Patrizio pensa di organizzare sulla preparazione
atletica e gli aspetti psicologici dell’attività ciclistica, potrebbe essere
un’occasione per raccogliere adesioni per il Consiglio Direttivo
Patrizio Patrizi
Dichiara che potrebbero essere benvenuti dei progetti rivolti ai giovani con lo
scopo di far loro guadagnare qualcosa.
Per dare un risvolto più concreto alla giornata chiede tra i presenti chi è
disponibile a fare qualcosa per l’associazione:
Patrizio Patrizi:
 Giri
 Rapporti associazioni
 Scuole
 Eventi
 Promozione
Antonella Tampellini
 Passeggiate
 Promozione
 Manutenzione sede
 Annuario
Luciano Solieri
 Passeggiate
Bibì Bellini
 coordinatore regionale
 partecipazione dei soci
 formazione sulle gestione delle associazioni
 marketing --sezioni -- scuola e lavoro
Alessandro Zanchi
 Foto sul sito
Fabio Rosati
 Collaborazione con Bibì Bellini sul marketing
Andrea Negri, Marialuisa Dosso, Patrizio Patrizi, Pierino Poli
 Organizzazione escursioni
Luciano Solieri
Si potrebbero realizzare attività serali nel periodo autunnale/invernale e ne
ricorda piacevolmente alcune svolte in passato.
Vito Bernardo (L’ALTRA BABELE)
Offre la disponibilità della sede dell’Altra Babele in caso venisse meno la
nostra.
La velo-stazione del Pincio è pensata dal Comune come la casa delle biciclette
e quindi il luogo di tutte le associazioni bolognesi.
Ricorda che la situazione favorevole alle biciclette in città è dovuta al lavoro dei
volontari delle varie associazioni che si sono avvicendati in passato e nel
presente.
Bibì Bellini
Pensa che si dovrebbe incrementare l’utilizzo della nostra sede con eventi di
varia natura, ad esempio le letture di cui si è parlato, momenti di confronto
sulla cucina in bicicletta, ecc.
Le pulizie della sede andrebbero fatte a rotazione dai soci.
Alessandro Zanchi
Insegnare le ciclabili è un tema importante.
Nella giornata sono emerse tante idee ma con quali risorse? Non tutti sono
disponibili ad offrire il proprio tempo per l’associazione.
Vito Bernardo (L’ALTRA BABELE)
È necessario che ognuno offra qualcosa al gruppo per la sussistenza stessa
dell'associazione che si basa appunto sul tempo dedicato dai volontari.
Claudio Cinti
Sostiene che anche i soci non attivi garantiscono l'esistenza dell’associazione.
Patrizio Patrizi
Occorre presentare a chi non ne fa parte l’aspetto affascinante della bici
puntando sulle emozioni.
Propone di darci appuntamento alla prima settimana ottobre per essere più
concreti sulle proposte.
Alessandro Zanchi
A suo giudizio un risultato certo della giornata è la disponibilità a collaborare
tra le associazioni.
Francesco Masi
Evidenzia che spesso il limite alla collaborazione è il tempo e non la volontà
perché collaborare significa incontrarsi e pianificare.
Vito Bernardo (L’ALTRA BABELE)
L’Altra Babele per evitare perdite di tempo ha deciso di collaborare solo con
partner selezionati in base alle esigenze e alla riconoscibilità sulle tematiche.
Bibì Bellini
Bibì chiede ai presenti qual è a loro giudizio la ragione dell’aumento dei soci.
Pierino Poli: dimezzamento quota, iniziative (convegno, proiezione filmato Alain
Rimondi, banchetti)
Claudio Cinti: dimezzamento quota, percezione diversa dell’associazione.
Luca: efficienza dell’attuale segreteria, rispetto alla gestione precedente spesso
troppo centralizzata e senza metodo, condivisione del programma
Alessandro Zanchi: iniziative di promozione
Marco Frascaroli: gite più facili, sicurezza nelle gite
Marialuisa Dosso: più dettagli nelle locandine
Antonella Tampellini: migliorata la comunicazione, eventi di promozione,
dimezzamento quota
Luciano Solieri: migliorata la comunicazione
Bibì Bellini: anche lo sconto da Due Ruote
Fabio Rosati: costo ridotto della tessera, migliore organizzazione
Fabio Giovanardi: passaparola
Stefano Molnar: maggiore visibilità, maggiore affidabilità
Andrea Negri: migliore organizzazione, passaparola
Contributo di Andrea Bianchi (sezione Terre d’Acqua)
Non ho la capacità di analizzare quanto è stato fatto nel passato di Fiab
Bologna , sono da troppo poco tempo nell'associazione, anche perché sono
molto focalizzato sull'avvio della sezione Terre d'Acqua che sto gestendo da
gennaio.
Mi limiterò a parlare del futuro.
Tre sono le cose che andrebbero sviluppate maggiormente secondo me:
1) il marketing,
2) la gestione a sezioni su tutta l'area metropolitana di Bologna,
3) nelle gite sul territorio bolognese e dintorni è necessario legarsi sempre più
all'agricoltura locale e alle produzioni locali di ogni tipo, magari alleandosi con
associazioni e pro loco focalizzate al particolare evento organizzato.
Dettaglio meglio ognuno dei 3 punti:
1) Marketing
diventare alla moda, diventare attrattivi per i ragazzi.
Nel fare i volantini o cartelloni per tutta la città magari per invitare agli eventi,
ci vuole maggior cura per essere sempre più invitanti e divertenti .
Non basta fare tanti eventi uno più bello dell'altro, ma studiare un marketing
nuovo può portare più persone ad avvicinarsi ai nostri ideali e obbiettivi (che
sono sempre la diffusione dell'uso della bici, e la costruzione di piste
ciclopedonali).
Un esempio positivo in linea con quanto dico, sono gli appuntamenti per
l'aperitivo in bici, è sicuramente attrattivo, vanno migliorati i canali
comunicativi di una iniziativa così giovane e spensierata.
2) La gestione a sezioni su tutta l'area metropolitana di Bologna.
Ovvio che sostenga questo, visto che Fiab Terre d'Acqua nasce da una mia
personale iniziativa a cui tutto il direttivo ha accettato di sostenere, grazie !
Come vi avevo detto quando vi avevo descritto il progetto, sarebbe bello che
Bologna sia capofila di sezioni in tutto il territorio bolognese, perché?
Perché è la responsabilità di un gruppo che esiste da 30 anni con successo, e
perché il futuro è già tracciato verso la "città metropolitana".
Vi invito però di non essere solo passivi in questo, avete avvicinato in modo
attivo il gruppo dei Pedalalenta di Castel Maggiore (bravissimi!!), ma tutto il
territorio rimanente lo lasciamo in balia di una iniziativa personale?
O è meglio trovare delle strade alternative, dei gruppi ecologisti esistenti e
locali, oppure gruppi sportivi esistenti che possono aderire e occuparsi di una
porzione del territorio bolognese?
3) Legame con altre associazioni ed eventi legati ad agricoltura e produzioni
locali. Propongo che agli eventi locali vengano visitate sempre delle aziende
agricole o un produttore locale particolare, anche solo una sosta veloce.
Questo perché è un esercizio per noi, ma sopratutto per chi fa altre attività sul
territorio, in modo che si abituino a vedere gruppi di ciclisti interessati a
visitare il loro ambiente di lavoro e commercio.
Quando finalmente ci saranno anche nel Bolognese delle infrastrutture tra le
città, e le grandi direttrici (Ciclovia del Reno, la EuroVelo 7 sul tracciato BO-VR,
etc ) allora anche le strutture locali saranno già pronte e abituate a ricevere
visite dai ciclisti.
Contributo di Marco Bettocchi (sezione Alto Reno)
Sono stati due anni positivi per noi della FIAB Alto Reno e per me in
particolare; avervi conosciuto ci ha dato una visione diversa del ciclismo: non
solo sentieri e boschi, ma anche cicloturismo e cultura.
Credo proprio che siano questi due termini che vi identificano maggiormente,
la cultura legata al cicloturismo.
Le vostre gite non sono mai pedalate fini a se stesse, ma sono sempre legate
alla scoperta di posti nuovi ed alla storia legata ad essi.
La vostra associazione, per come la conosco, mi ha colpito per l’età media
relativamente elevata degli associati (noi siamo più abituati ai bambini), ma
anche per il dinamismo, la ricchezza di idee e lo spirito collaborativo.
CIBICI per esempio, mi pare abbia potenzialità enormi nell’Alto Reno e credo
che possa essere incentivata (economicamente) anche da parte dei produttori
stessi e dalle istituzioni.
Mi rendo perfettamente conto, vivendo la stessa situazione, della stanchezza
che può colpire chi amministra e spende molto del proprio tempo libero per il
lavoro che c’è dietro, a mio avviso è fisiologico un cambio di ruoli ogni 5 anni.
Un’idea dee che mi viene in mente (con riferimento al libro “se la scuola avesse
le ruote” di E. Rigatti):
- Continuare a lavorare con le scuole ed arrivare a realizzare gite in bicicletta di
uno o più giorni. Per fare questo, vista l’esperienza fatta quest’anno con la
federciclismo, credo occorra proporre un progetto educativo supportato dalle
istituzioni: difficilmente infatti un’associazione riuscirebbe ad arrivarci da sola.
I presenti:
Alessandro Zanchi
Andrea Negri
Antonella Tampellini
Bibì Bellini
Bruno di Iorio
Claudio Cinti
Ezio Zambianchi
Fabio Giovanardi
Fabio Rosati
Francesco Masi
Luca Salvucci
Luciano Solieri
Marco Frascaroli
Marialuisa Dosso
Oriano Caranti
Patrizio Patrizi
Paola Grandi
Pierino Poli
Stefano Molnar
Vito Bernardo
Per scritto:
Andrea Bianchi
Marco Bettocchi
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Claudio Cinti - Monte Sole Bike Group