AMICI IN CAMMINO Marzo 2014 FOGLIO DI COLLEGAMENTO N. 67 CON GLI AMICI DELL’ASSOCIAZIONE SANTA MARIA Redazione: C.so Regina Margherita n° 55 10124 TORINO Telefono/fax 011882071 - 011837086 E-mail : [email protected] www.associazionesantamaria.it “Chi è Gesù?” Ogni giorno, quando iniziamo la nostra vita quotidiana, apparentemente lasciamo scorrere tutto quasi senza fermare e senza guardare. Ogni giorno, corriamo sempre il pericolo di dimenticarci chi siamo – da dove veniamo – dove andiamo. Non c’è dramma più grande di questo: non vivere o sopravvivere. Può sembrare lontano da noi questo pericolo, invece è là, sulla soglia, pronto a conquistare la nostra vita. Se ci soffermassimo un istante a guardare come lasciamo scorrere quello che ci accade, dalle cose liete a quelle dolorose, da quelle più importanti a quelle meno importanti, in poco tempo ci accorgeremmo che siamo schiavi del tempo, delle cose da fare, delle corse e della vita. Eppure Gesù nel Vangelo di Matteo lo ripete almeno sei volte “Non affannatevi, non preoccupatevi…” (Mt. 6, 35 – 45). Non è un invito al fatalismo, ma il richiamo a dare il giusto posto, il primo, a Dio. C’è una domanda, troppe volte data per scontata, che ci pone di fronte a questa situazione della nostra vita: “Chi è Gesù?”. Una domanda che Lui stesso aveva posto ai discepoli che lo seguivano, lo guardavano, lo ascoltavano. Una domanda posta che ribalta il cuore di Pietro, Andrea e Giovanni e di ciascuno di noi. Perché questa domanda è un richiamo a guardare in modo diverso la nostra vita, la realtà, chi ci cammina a fianco. È la domanda che irrompe in questa Quaresima e ci porta fino al tempo di Pasqua. Tutto il cammino dell’umana esistenza si compie come risposta sempre viva e baldanzosa a quell’interrogativo. E così dal deserto delle tentazioni alla gloria della Pasqua si snoda il cammino dell’uomo per annodarsi al destino glorioso che viene da Cristo! “Chi è Gesù?”. Una domanda alla quale anche la vita della nostra Associazione deve dare una risposta: perché il nostro stare insieme, servire insieme, camminare insieme ha come termine di paragone il rapporto con Cristo. Se l’Associazione non mi aiuta nel rapporto con il Signore, a cosa serve? Lascio l’interrogativo aperto per ciascuno, ma anche per l’Assemblea annuale del prossimo 5 aprile, a Valdocco. È l’interrogativo che dovrebbe far balzare il cuore, così come ha cambiato la vita di Bernadette a Lourdes e di Madre Speranza a Collevalenza. Due testimoni che incontreremo rispettivamente nel pellegrinaggio di maggio (Lourdes) e di settembre (Collevalenza)…. Le sollecitazioni non mancano, tocca alla nostra libertà lasciare che il cuore si apra alla grazia. Il cammino è lungo e proprio per questo affascinante. Buon cammino di Quaresima e nella Pasqua! don Paolo AMICI IN CAMMINO Gita ai mercatini di Natale2013……… N . 67 gio astronomico, monumento d’arte e di meccanica, dove – come ci spiega la guida – ogni giorno alle 12,30 si mettono in moto tutti i meccanismi: un putto alato, un fanciullo adolescente, un adulto ed un vecchio, a simboleggiare le quattro età della vita. Tutti i personaggi sfilano davanti alla morte che ha in mano una falce e nell’altra un battaglio con il quale batte le ore. Allo scoccare del mezzogiorno le statue che rappresentano gli apostoli sfilano davanti a Gesù, mentre un gallo canta tre volte. I giorni della settimana sono rappresentati dalle varie divinità. Altro particolare dell’orologio è un globo celeste che riproduce i movimenti della volta stellata intorno alla Terra. Nei primi giorni di dicembre (3-4-5) un piccolo gruppetto molto affiatato della Santa Maria è partito in pullman per una mini gita in Alsazia in visita ai mercatini di Natale, iniziativa tipica del periodo dell’Avvento. È sempre bello ritrovarci insieme in un clima sereno e familiare, per condividere l’attesa delle cose belle che andremo a vedere. Durante il viaggio in uscita dall’Italia nell’imboccare il tunnel del Gran San Bernardo, ecco sfilare – attraverso i finestrini – le bellissime immagini di montagne innevate, illuminate dal sole, sullo sfondo di un terso cielo azzurro e di graziosi paesini disseminati lungo i pendii. Viaggiando, viaggiando si arriva alla nostra prima tappa, la città di Mulhouse dove pranziamo e pernotteremo per tutta la durata del viaggio. Questa città dell’Alsazia è sede di importanti musei. Nel pomeriggio ci rechiamo a visitare il mercatino che si trova nella centrale piazza de la Reunion. Nel tragitto vediamo una grande cassetta delle lettere dove tradizionalmente i bambini imbucheranno le loro letterine a Babbo Natale. Il mercatino invita grandi e piccini a condividere la magia del Natale. Sui banchi sono esposte le varie specialità gastronomiche locali dai profumi di cannella, le castagne calde ed i vini da degustare. Altri stands sono invece ricolmi di sfavillanti oggetti natalizi, insomma un’ampia scelta di prodotti artigianali di qualità da regalare o da tenere come ricordo di questo piacevole momento. Visitando qua e là entriamo in un famoso negozio di stoffe in cui sono esposte magnifiche collezioni di abiti d’epoca, foulard di seta con variopinte stampe floreali, tovaglie con decorazioni importanti e centri tavola dai raffinati ricami. Intanto si fa sera e la città diventa uno scrigno di luci. Le decorazioni luminose nelle varie forme che si snodano per le vie, i raggi dei giochi di luce sui palazzi, sono uno spettacolo per gli occhi. Il giorno successivo ci trasferiamo a Strasburgo, definita una delle più belle città d’Europa, importante sede del Parlamento Europeo. Il ritrovo è nella via antistante la cattedrale di Notre Dame, dove ci attende la guida per la visita alla medesima ed al centro storico. È imponente, maestosa: sulla facciata si aprono tre portali ornati da sculture sontuose che ne accentuano i chiaro-scuri. All’interno della cattedrale dalle volte ogivali, dalle variopinte vetrate con immagini religiose e un magnifico pulpito decorato in oro, ammiriamo il famoso orolo- Quando usciamo dalla cattedrale, entriamo nel centro storico per recarci al ristorante. Lungo il percorso vediamo un trenino caratteristico che sfila piano piano lungo le vie per permettere ai turisti di ammirarne tutte le bellezze. Sono inoltre esposte su varie bancarelle decorazioni per alberi di Natale e presepi, dai tradizionali oggetti d’artigianato alsaziano alle delizie del palato: biscotti al burro, caramelle speziate ed altre ghiottonerie. In un’altra piazza si trova un enorme albero di Natale decorato da mille luci. Nel pomeriggio ci rechiamo a visitare il pittoresco quartiere denominato la “Piccola Francia” che, grazie ai suoi canali è il più caratteristico del centro storico della città, dove in passato abitavano e lavoravano pescatori, mugnai e conciatori. Le bellissime case in legno – tutte abbellite da vasi di fiori – si affacciano sui canali, creando scorci scenografici unici per la gioia dei fotografi. Ed arriva così il terzo giorno e si parte alla volta di Colmar, graziosa città alsaziana. Appena arrivati, ci dirigiamo subito lungo le vie del centro piene anch’esse di bancarelle e negozi con personaggi ed oggetti natalizi, già ammirati a Mulhouse e Strasburgo. 2 AMICI IN CAMMINO Le case dalla particolare architettura, dipinte con disegni ed affreschi coloratissimi, ornate da luminarie multicolori, da pupazzi di neve fosforescenti, da peluches enormi e da forme di biscotti al cioccolato, rendono Colmar un paesaggio da fiaba. Finalmente arriviamo nel caratteristico quartiere denominato la “Piccola Venezia”, per il particolare allineamento delle casette in legno, situate da una parte e dall’altra del canale. Queste casette dalle facciate colorate, hanno tutte balconi pieni di fiori che riflettendosi nell’acqua, creano un magico effetto. Terminato il giro turistico, ci dirigiamo al pullman per il rientro a Torino, dove in allegria consumiamo il “pranzo al sacco”. Come sempre, anche le cose belle finiscono lasciando in tutti un po’ di rammarico, ma soddisfatti dell’ottima riuscita del viaggio e del bel tempo che ci ha accompagnati, pur con un freddo polare. Infine voglio ringraziare in modo particolare i miei “due angeli” che, alternandosi, hanno permesso anche a me di vedere e fotografare questi splendidi luoghi. Grazie di cuore! Anna Malabotta N . 67 umiltà, di riconoscere che abbiamo bisogno di Dio. Pregare il Padre Nostro intorno alla tavola dà tanta forza e fa forte la famiglia>. LA FAMIGLIA VIVE LA FEDE L’Apostolo Paolo, al tramonto della vita, <ha conservato la Fede non in una cassaforte e non sottoterra, ma l’ha annunciata e irradiata. In che modo custodiamo la Fede? La teniamo come un bene privato, un conto in banca o la condividiamo con la testimonianza, l’accoglienza, l’apertura agli altri? Le famiglie cristiane sono missionarie nella vita di ogni giorno facendo le cose di tutti i giorni, mettendo in tutto il sale e il lievito della Fede>. FAMIGLIA AL CENTRO. “PERMESSO, GRAZIE, SCUSA” A cura di PAPA FRANCESCO Papa Francesco era visibilmente felice tra le famiglie e con i bambini e i ragazzi in una due giorni, sabato 26 e domenica 27 ottobre, tra le più riuscite dell’Anno della Fede. C’era talmente tanta gente che, dopo l’Angelus, ha voluto tornare a salutare la folla a perdita d’occhio, in piazza San Pietro e in via della Conciliazione. Per la Catechesi è arrivato a piedi tenendo per mano i bambini e ha chiesto loro di fare il Segno della Croce. <Sapete farlo? Ah... bene, bene!>: è cominciato così l’incontro con le famiglie, oltre centomila persone da 75 paesi, dedicato alla “gioia della fede”. LA FAMIGLIA VIVE LA GIOIA <Come è possibile vivere la gioia della Fede in famiglia? Perché il Signore ascolta il grido degli umili e li libera dal male. Come va la gioia a casa tua? La gioia vera si gusta in famiglia e non viene dalle circostanze favorevoli, ma da un’armonia profonda tra le persone che fa sentire la bellezza di essere insieme e di sostenerci nel cammino della vita: qui c’è la presenza di Dio>. LA FAMIGLIA FA FATICA LA FAMIGLIA PREGA <La vita spesso è faticosa: lavorare è fatica, cercare lavoro è fatica, trovare lavoro chiede tanta fatica. Ma quello che pesa di più è la mancanza di amore, non ricevere un sorriso, non essere accolti; pesano certi silenzi tra marito e moglie, tra genitori e figli, tra fratelli. Senza l’amore la fatica diventa più pesante, intollerabile. Si riferisce, come fa molto spesso, agli anziani soli, alle famiglie che fanno fatica perché non sono aiutate a sostenere chi in casa ha bisogno di attenzioni speciali e cure. Il Signore conosce le nostre fatiche, ma anche il nostro profondo desiderio di trovare la gioia del Risorto>. Prendendo spunto dal Vangelo, dice che ci sono due modi di pregare, <uno falso (quello del fariseo), l’altro autentico (quello del pubblicano): il fariseo incarna un atteggiamento che non esprime il rendimento di grazie a Dio, ma soddisfazione di sé, si sente giusto, si pavoneggia e giudica gli altri>. Invece il pubblicano <non moltiplica le parole, la sua preghiera è umile, sobria, pervasa dalla consapevolezza della propria indegnità, delle proprie miserie, si riconosce bisognoso del perdono di Dio>. Questa <è la preghiera gradita a Dio. Care famiglie, pregate in famiglia? E anche questione di 3 Continua a pagina 4 AMICI Segue da pagina 3 IN CAMMINO LA FEDELTÀ TRA MARITO E MOGLIE N . 67 QUANDO IL CARDINALE BERGOGLIO CITÒ MAFALDA Parla del Matrimonio e della promessa che gli sposi si scambiano, di essere fedeli sempre, nella gioia e nel dolore, amandosi e onorandosi nella vita. <Gli sposi non sanno quali gioie e quali dolori li attendono. Partono e, come Abramo, si mettono in cammino. Questo è il Matrimonio: partire e camminare insieme, mano nella mano, affidandosi alla grande mano del Signore. Gli sposi cristiani non sono ingenui, conoscono i problemi e i pericoli della vita e non hanno paura di assumersi le responsabilità davanti a Dio e alla società, senza scappare, senza isolarsi, senza rinunciare alla famiglia e di mettere al mondo dei figli. I Sacramenti non servono a decorare la vita: che bel matrimonio, che bella cerimonia, che bella festa... Il Sacramento del Matrimonio non è una bella cerimonia! I Cristiani si sposano col Sacramento perché sono consapevoli di averne bisogno>. Per portare avanti la famiglia insiste su TRE PAROLE INDISPENSABILI: PERMESSO, GRAZIE, SCUSA. Chiediamo permesso per non essere invadenti. Diciamo grazie per amore: quante volte al giorno dici grazie a tua moglie o tuo marito? Tante volte sbagliamo, alcune volte volano i piatti, si dicono parole forti. Un consiglio: MAI FINIRE LA GIORNATA SENZA FARE LA PACE E SENZA CHIEDERE SCUSA! “Quando io sarò grande organizzerò dei tè con biscotti e roba fine per poter comprare polenta, pasta e le altre porcherie che mangiano i poveri”. Questa battuta tratta da un fumetto di Mafalda, lo strepitoso personaggio disegnato dall’argentino Joaquin Levado, è stata citata dall’allora arcivescovo di Buenos Aires, cardinale Jorge Mario Bergoglio, parlando all’assemblea della Caritas argentina nel 2009. Lo testimonia un video di Canal 21, la TV diocesana di Buenos Aires, rilanciato dai Papaboys sui principali social network. Bergoglio, oggi papa Francesco, aveva citato quella battuta per rimproverare alcuni dirigenti della Caritas locale di aver festeggiato uno di loro con una cena in un ristorante di lusso. “Padre: lei è un comunista!” dice a se stesso prevenendo una possibile obiezione. “Forse, ma credo di no!”, si risponde. “In un centro della Caritas – dice Bergoglio nel video che circola su Twitter – avvengono cose che non dovrebbero accadere. Scusate – aggiunge – se offendo qualcuno ma non vorrei. Voglio far comprendere a tutti voi i pericoli di oggi nel portare avanti la carità nella Chiesa. In uno dei centri hanno fatto festa per un collaboratore. La festa è stata allestita in uno dei 36 ristoranti di lusso che ci sono a Puerto Madero a Buenos Aires, dove la cena più economica costa 250 pesos; 36 ristoranti che stanno a un chilometro da un tugurio di una Villa Miseria. Se tu entri nell’ambito della solidarietà di Caritas i tuoi abiti devono cambiare. Non ti puoi permettere certi lussi che prima della tua conversione ti concedevi”. “Lavorare nella Caritas chiede rinunce – spiega l’allora cardinale - . Chiede povertà spirituale. O appartieni ad una Ong o appartieni alla Caritas. Se ne fai parte, lasciati cambiare la vita. Cambierai per forza stile di vita. Sarai amico dei poveri e diventerai povero pure tu, nella modestia austera della vita. Se invece vuoi fare del bene in una Ong magari finirai come Susanita l’amica di Mafalda”. “Quando entri nella dinamica di conversione, di cambio di vita, di solidarietà alla carne del tuo fratello, quando non ti vergogni di lui, allora – conclude Bergoglio – ti si allarga l’orizzonte e si manifesta il volto di Gesù. E la contemplatività di cercare Dio nel volto del povero, diventa la contemplatività dello stesso volto di Gesù. Ma per questo ci vuole molta preghiera”. (articolo tratto da www avvenire.it) VICINO Al DIVORZIATI All’Assemblea Plenaria del Pontificio Consiglio per la Famiglia, 23-25 Ottobre, ricorda che <la famiglia è una comunità di vita che ha una sua consistenza autonoma, non è la somma delle persone, ma una comunità di persone che amano, dialogano, si sacrificano e difendono la vita, soprattutto quella più fragile e debole. Si potrebbe dire senza esagerare che la famiglia è il motore del mondo e della storia>. La famiglia <è il luogo dove riceviamo il nome, il luogo degli affetti, lo spazio dell’intimità, dove si apprende il dialogo e la comunicazione>. Bambini ed anziani sono i due poli più vulnerabili e più dimenticati della vita. Invita ad avvicinarsi con attenzione ed affetto <alle famiglie in difficoltà, quelle che sono costrette a lasciare la loro terra, che sono spezzate, che non hanno casa o lavoro, ai coniugi in crisi e a quelli separati. A tutti vogliamo stare vicino>. Dal Bollettino Parrocchiale della Parrocchia di San Bernardino Saluzzo e ancora. . . . . ✤ 4 ✤ ✤ ✤ ✤ AMICI IN CAMMINO N . 67 La damina Gianna Toffoloni, che molti di noi conoscono e che tutti apprezzano, ha inviato alla presidenza della nostra associazione due elevati pensieri che ci stimolano a ripensare il nostro andare a Lourdes e il nostro impegno di cristiani in un mondo che cambia, soprattutto per quanto concerne la crisi dei valori e delle certezze. Li proponiamo ai nostri lettori, e in modo particolare a coloro che hanno a cuore la Santa Maria, come spunto di meditazione quaresimale con la viva speranza che si possa generare in molti di noi il desiderio sincero di maggior impegno nel servizio e di non aver paura del nuovo che avanza. LA REDAZIONE lo stesso, ma i mezzi sono mutati. Questa lezione è importante: ci mostra come ci si può rinnovare nella continuità e nella fedeltà alla Parola, come gli ultimi Papi che hanno saputo coniugare novità con tradizione, andando oltre la forma, ma badando esclusivamente alla sostanza, con il coraggio di elevarsi al di sopra della tempesta con gesti innovativi e rivoluzionari. Eccoci qui, ancora una volta, con il nostro bagaglio di povera umanità, disponibili ad inchinarci e a imparare “affinchè il Signore non abbia a dire:” – come diceva padre Giancarlo – “siete venuti e non avete visto”. Gianna IN CAMMINO IL FINE ED I MEZZI: COSA CI INSEGNA LA CHIESA OGGI “Il tuo popolo in cammino cerca in te la guida...” e noi siamo in cammino verso Lourdes alla ricerca della guida, della pace, della luce, della verità. E a Lourdes questo percorso si può fare perchè là la vita è rappresentata a 365 gradi, senza fanatismi, senza urla e senza orpelli, ma con assoluto realismo e nella più serena semplicità. E la vita cambia a seconda dell’età, dei problemi, dei drammi, delle circostanze, delle esigenze, tanto che è diverso il nostro approccio a Lourdes, il nostro atteggiamento nei confronti di un luogo a cui siamo attratti irresistibilmente, dove la Vergine ci indica la via e dove esperienza umana ed esperienza religiosa si intrecciano in maniera inscindibile. Ci sorregge l’entusiasmo della scoperta sempre nuova e sempre diversa a seconda dell’età: nessuno può dire di essere arrivato ed è naturale che l’entusiasmo giovanile della scoperta del nuovo si trasformi a poco a poco in una consapevolezza quieta ma determinata e salda, consapevole che l’entusiasmo, se vogliamo, è ancora dentro di noi, è frutto di convinzione e non di passeggera emozione e deriva dalla nostra disponibilità a “vedere”. Lourdes è una occasione di maturazione e di riflessione profonda su noi stessi, con l’umiltà di chi ammette di avere sempre qualcosa da imparare, che ci porta a sfrondare la realtà e a cogliere il messaggio nella sua complessità. Lourdes è occasione per guardare al di là delle apparenze, e lì ci può capitare di vedere ciò che vide il bambino della favola di Andersen, che solo lui si accorse che l’imperatore era senza vestiti. Lourdes è occasione per capire che non stiamo stancamente ripetendo gesti sempre uguali, ma che stiamo camminando nella direzione da “Lei” indicata. A Lourdes si percepisce la capacità di cogliere il nuovo nell’antico, di rinnovarsi restando fedeli all’origine ed all’ideale cristiano. A Lourdes appare in modo evidente che il fine è sempre Ho letto con stupore e con gioia un articolo comparso sul “Corriere” in cui si riporta la scelta dell’Arcivescovo di Torino, Monsignor Nosiglia che, giunto in visita alla parrocchia di San Pietro e Paolo nel quartiere San Salvario ed avendo trovato la chiesa vuota, è uscito per le strade e nei pub per incontrare i giovani ottenendo attenzione ed interesse. Si tratta indubbiamente di una novità, di un gesto innovativo per altro perfettamente in linea con quanto sta accadendo nella Chiesa. È evidente che in un periodo di crisi dei valori e delle certezze, si debbono trovare nuovi mezzi per salvaguardare i principi e gli ideali. La Chiesa sta dimostrando, pur essendo vecchia di 2000 anni, di essere capace di una giovinezza di pensiero e di una capacità di rinnovamento stupefacenti. Il pensiero corre allora alla vita di tutti i giorni ed alla attuale situazione. Ci possono essere atteggiamenti opposti nell’affrontare una crisi o una difficoltà: ci si può chiudere in se stessi ripetendo sempre gli stessi schemi o si può cercare di esplorare strade nuove pur con il fine di sempre. È questo atteggiamento di disponibilità e di intelligenza che ha portato, ad esempio, un allevatore di Pianezza a vincere la crisi perché, trovandosi con un surplus di produzione di latte, invece di disperarsi, ha pensato di trasformare le eccedenze in gelati di ottima qualità ed ha ottenuto un clamoroso successo. È famoso lo scritto del lontano 1931 di Albert Einstein “…….. È nella crisi che nascono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato ………..” Crisi è anche momento ed occasione di riflessione: si devono sentire e vedere i segni dei tempi, si devono cercare nuove vie, ci si deve mettere in discussione ed in gioco. La sfida di vincere la crisi è dimostrazione di capacità di sopravvivenza. 5 Continua a pagina 6 Segue da pagina 5 AMICI IN CAMMINO La Chiesa ci insegna proprio questo. La Via è tracciata: ma come percorrerla? Guardando indietro o guardando avanti? La Verità è rivelata: sappiamo vederla? La Vita è davanti a noi: come viverla? Nelle grandi come nelle piccole cose siamo in grado di vedere? Siamo in grado di capire? A Lourdes è facile scrollarsi di dosso le sovrastrutture che ci portiamo appresso come una zavorra, distinguere l’essenziale dal superfluo ed andare con lucidità verso il fine trovando i mezzi più idonei. Gianna N . 67 Madre Speranza Alhama di Gesù, con le suore e con i primi Figli dell’Amore Misericordioso, per insegnare e propagandare la devozione a Gesù Amore Misericordioso. Nei disegni di Dio Collevalenza, che fino allora aveva attirato gente con il suo “roccolo” per prendere uccelli e con le sue feste, d’ora in poi sarebbe dovuta diventare il “roccolo” della Misericordia di Dio che va cercando, richiamando, attirando a Sé le anime, i peccatori, i bisognosi, i Suoi figli. La Madre posò lo sguardo proprio su quella boscaglia, su quel roccolo e lì cominciò la costruzione del Santuario e delle sue Opere. Povera di tutto, si portava nel cuore ardente la ricchezza di un grande sogno: creare un autentico centro di spiritualità, dal quale portare verso tutte le direzioni il richiamo dell’Amore Misericordioso alle anime. Amore Misericordioso! Questa espressione è diventata per Madre Speranza orientamento spirituale, programma di lavoro, seme fecondo di opere. Tutto avrebbe dovuto contribuire a far sì che Dio fosse guardato non come un giudice pronto a giudicare e infliggere un castigo, ma come un padre buono che sta ad aspettare il figlio prodigo, come un amico fedele disposto a soccorrerci, aiutarci, scusarci, sacrificarsi per noi! Appunto nel piccolo centro di Collevalenza sorge il Santuario dell’Amore Misericordioso. Disegnato dall’Architetto madrileno Giulio Lafuente nel 1965, è uno dei più arditi esempi di architettura moderna. Alto, quasi aereo sulla collina dove sorge, reso prospettivamente più alto ancora dalla ripida scalea di accesso, il Santuario si offre alla vista del visitatore, in particolare per la mastodontica pensilina che ne rompe la facciata, con un effetto severo e schiacciante. E questa severità, per quanto alleggerita dalla concava vetrata e dallo spacco diagonale della copertura, non gli pesa di meno sull’animo. LA VERDE UMBRIA CI ATTENDE... Eravamo appena arrivati da Lourdes, dove abbiamo presenziato alle riunioni dei direttori di pellegrinaggi, quando siamo ripartiti per un altro Santuario in quanto è opportuno per quest’anno organizzare, in alternativa a Banneux, un pellegrinaggio in terra italiana. La meta scelta e suggerita da parecchi soci è COLLEVALENZA in provincia di Perugia e nelle vicinanze di Todi. Il Santuario apparentemente non mariano è dedicato all’AMORE MISERICORDIOSO di Gesù che attraverso la MADONNA MEDIATRICE accoglie tutti i suoi figli. Abbiamo potuto visitare la struttura ed attingere l’acqua della fontanella ed esternamente vedere le piscine. È intenzione dell’Associazione organizzare il pellegrinaggio dal 23 al 26 settembre in autobus. Siccome le suore desiderano conoscere entro i primi di giugno il numero approssimativo dei partecipanti chiediamo a coloro che sono interessati a dare la loro eventuale adesione in segreteria. Qui di seguito potete leggere qualche notizia sulla storia del Santuario fondato da Suor Speranza, Suora che verrà beatificata il 31 maggio prossimo. Marilena SANTUARIO DELL’AMORE MISERICORDIOSO COLLEVALENZA (PERUGIA) Su di una collina che digrada dolcemente verso valle, a circa 6 Km da Todi, sorge il paese di Collevalenza, a circa 100 Km a nord di Roma, e a 50 Km circa, a sud di Perugia. È in questo minuscolo paese, che il 18 agosto 1951 venne a stabilirsi Impressione voluta ed eloquentemente allusiva al peso che il pellegrino si porta dentro e che lì è invitato a deporre. 6 AMICI IN CAMMINO Il visitatore che cercasse un luogo per immergersi in più raccolta preghiera potrà scendere nella Cripta. Oltre al Santuario vi si trovano la Casa del Pellegrino, la Casa della Giovane, le Piscine per i malati, il Pozzo, che ha una storia quasi di miracolo e la Fontana alimentata da quel Pozzo. A valle il Santuario è incorniciato da un viale che si muove per oltre 800 m. formando la Via Crucis. Il Santuario dell’Amore Misericordioso è stato insignito del titolo di Basilica da Papa Giovanni Paolo II nel 1982. Madre Speranza Alhama di Gesù è morta a Collevalenza il giorno 8 febbraio 1983, all’età di quasi 90 anni, ed è qui sepolta dietro l’altare della Cripta. Nel 1992 acquisiva validità giuridica il Processo diocesano per la Sua canonizzazione e infatti sarà beatificata il 31 maggio 2014. Madre Speranza è nata in Spagna, a Santomera (Murcia) il 30 settembre 1893. Entrò religiosa a ventun anni in un convento di “Hijas del Calvario”, le cui suore si unirono nel 1921 a “Las Religiosas de Ensenanza de María Inmaculada”. A 37 anni fondò la Congregazione delle Ancelle dell’Amore Misericordioso, il 2 luglio 1936 aprì la prima Casa in Italia, a Roma. Il 15 agosto 1951 fondò la Congregazione religiosa maschile dei Figli dell’Amore Misericordioso. Allo scopo di diffondere il concetto della grande amabilità di Dio e dell’illimitato amore di Nostro Signore Gesù Cristo, ha realizzato in Collevalenza il Santuario dell’Amore Misericordioso. La storia del Santuario è strettamente legata alla storia dell’Acqua dell’Amore Misericordioso e alla storia del pozzo del Santuario. Madre Speranza ci fece conoscere questo gesto di amore e di tenerezza di Dio per tutti noi nello stesso anno della erezione del santuario, nel 1959, e poté contemporaneamente iniziare i lavori per trovare l’Acqua promessa da Dio con la costruzione del pozzo e delle piscine. N . 67 Le finalità dell’Acqua del Santuario Quali sono le finalità specifiche per le quali la Divina Provvidenza ha voluto quest’Acqua? Per dare risposta a queste domande esiste una sola via: ricorrere a tutto ciò che la Madre Speranza ha detto o ha scritto al riguardo, quale autorevole interprete dei voleri divini; perlomeno fare riferimento almeno alle cose più essenziali che Essa ha detto. La risposta più autorevole, probabilmente, ci viene dalla “pergamena” che il giorno 14 luglio 1960 fu gettata con apposito contenitore in fondo al Pozzo, dove si trovano le parole ricevute dalla Madre Speranza durante un’estasi del 3 aprile precedente, aventi fin dall’intestazione un valore particolarmente ufficiale. Dice il testo: “Decreto. A quest’acqua e alle piscine va dato il nome del mio Santuario. Desidero che tu dica, fino ad inciderlo nel cuore e nella mente di tutti coloro che ricorrono a te, che usino quest’acqua con molta fede e fiducia e si vedranno sempre liberati da gravi infermità; e che prima passino tutti a curare le loro povere anime dalle piaghe che le affliggono per questo mio Santuario dove li aspetta non un giudice per condannarli e dar loro subito il castigo, bensì un Padre che li ama, perdona, non tiene in conto, e dimentica”. Da qui, appunto, trae ispirazione una delle frasi scolpite sulla facciata delle Piscine: “Usa quest’acqua con fede e amore, sicuro che ti servirà di refrigerio al corpo e di salute all’anima”. La apertura ufficiale delle Piscine Benché nel novembre del 1960 fosse ormai tutto pronto (Pozzo, Piscine e persino il personale sanitario) la Provvidenza volle che l’uso delle Piscine fosse consentito solo dopo una attesa lunga di 18 anni. Con lettera del 19 novembre 1978, il Vescovo di Todi Mons. Decio Lucio Grandoni concedeva il permesso dell’uso delle Piscine a decorrere dal 1° marzo dell’anno successivo. La lettera si chiudeva con questo auspicio: “Confido con questo atto, che pongo nelle mani di Cristo Re, di aver corrisposto alla volontà divina”. Nel Santuario, insieme al Crocifisso si venera la Madonna con il titolo di MARIA MEDIATRICE Madre Speranza e la devozione alla Madonna, mediatrice di tutte le grazie. 7 IN CAMMINO VITA DI CASA NOSTRA IMPORTANTE Si ricorda che con il versamento alla Segreteria della quota annuale di iscrizione di € 25,00, per l’anno 2014, si diventa “SOCI ORDINARI” della Associazione. I SOCI ORDINARI sono tutti coloro che, oltre che sostenere economicamente la nostra Associazione con il versamento della quota, partecipano attivamente alla vita dell’Associazione in tutte le sue manifestazioni (incontri, funzioni religiose, gite, pellegrinaggi, riunioni conviviali, ecc.) e sono collegati tra loro dal giornalino “AMICI in CAMMINO”. N . 67 In questi giorni stiamo raccogliendo le iscrizioni per il prossimo pellegrinaggio a Lourdes. Ci preme far notare che il pellegrinaggio si effettuerà in treno a cuccette in modo che sia agevole il viaggio per tutti, in modo particolare per ammalati, invalidi e impediti. È assicurata l’assistenza di barellieri e damine, nonchè di medici e personale infermieristico. Chi avesse intenzione di partecipare al pellegrinaggio è vivamente pregato di affrettarsi. Vi aspettiamo numerosi. AVVISO SACRO AMICI ASSOCIAZIONE SANTA MARIA PELLEGRINAGGIO A LOURDES RICORDIAMO NELLE NOSTRE PREGHIERE COLORO CHE CI HANNO PRECEDUTO • • • • 18 - 24 maggio 2014 IMAN NUR MARGHERITA nostra socia LANO GIUSEPPINA nostra socia GORGOGLIONE LUCIA nostra socia BARBERIS ELISABETTA nostra socia in treno speciale con cuccette LA A DEL I O I G E LA RSION CONVE GLI AMICI DELL’ASSOCIAZIONE “SANTA MARIA” CON AMMALATI E PELLEGRINI CON UNA SPECIALE AT T E N Z I O N E P E R I BAMBINI che nell’intero pellegrinaggio sono assistiti da personale medico e infermieristico, con il supporto di altro personale volontario. Vengono ospitati in apposite strutture, adatte alle loro necessità. AGLI AMMALATI DIALIZZATI, A LOURDES, È GARANTITA LA PROSECUZIONE DELLA DIALISI. organizzano nella serata del 4 Aprile 2014 alle ore 20 IL TOMBOLONE ISCRIZIONI dal 3 al 31 marzo 2014 TEL. E FAX 011.882071 · 011.837086 Per informazioni e chiarimenti: C.so Regina Margherita, 55 - Torino [email protected] www.associazionesantamaria.it VIAGGIO: (gentilmente concesso) Via Lanzo 163, Borgaro In treno speciale con carrozze a cuccette (scompartimenti a 6 posti), partenza e arrivo a Torino Porta Nuova. QUOTE DI PARTECIPAZIONE: Ti ringrazio della tua gentile adesione, sei pregato di confermare ai numeri 011.2734602 - 011.2734604 oppure all’e-mail [email protected] nelle ore d’ufficio entro il 30 Marzo 2014. La cena, 1 cartella, 1 pacco sorpresa Il ricavato verrà interamente devoluto per l’accompagnamento al pellegrinaggio a Lourdes, che si terrà dal 18 al 24 Maggio 2014, di bambini in cura presso i reparti di cardiologia, oncologia, ematologia, trapianti e malattie rare dell’Ospedale Infantile Regina Margherita di Torino e dell’Ospedale di Ciriè reparto pediatrico oncologico. • PELLEGRINI Alberghi da € 563,00 a € 760,00 secondo la categoria prescelta • PERSONALE Albergo € 563,00 • AMMALATI ACCUEIL Ammalati ACCUEIL Accompagnatori ACCUEIL Personale ACCONTO RICHIESTO ALL’ISCRIZIONE: € 440,00 € 530,00 € 550,00 € 100,00 Le quote comprendono il viaggio, i pasti, l’alloggiamento secondo la categoria prescelta (bevande escluse), assistenza religiosa-tecnica e sanitaria, distintivo e libretto di preghiere. Telefonateci: Vi daremo tutte le informazioni che desiderate. Veniteci a trovare: saremo lieti di metterci al Vostro servizio. SABATO 5 APRILE ASSEMBLEA ORDINARIA a MARIA AUSILIATRICE AMICI IN CAMMINO N. 67 del 17-03-2014 Direttore responsabile: Carlo Albertazzi POSTE ITALIANE SpA spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02 2004 n. 46) Art. 1, Comma 1 NO/TORINO n. 1/2014 Autorizzazione del Tribunale di Torino N° 5598 del 3 maggio 2002 iscrizione ROC n. 22741 STAMPATO IN PROPRIO