Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca
ISTITUTO COMPRENSIVO DI LENO
Via F.lli De Giuli 1, 25024 LENO ( Brescia) ; Tel. 030.9038250 – Fax 030.9068974
codice ministeriale BSIC89600Q - C.F. 88004450172
E-mail [email protected][email protected]
www.icleno.it
PROGETTARE IL PROGETTO
Anno scolastico : 2014/2015
Classe/Sezione: PLESSO BLU
TITOLO DEL PROGETTO
ELMER, L’ELEFANTINO VARIOPINTO
AREA DEL BISOGNO

Ragioni della scelta(motivazioni del progetto, esplicitazione dei bisogni dei soggetti)
Lo scorso anno Elmer, l’elefantino variopinto, è stato un grosso stimolo per tutti i
bambini. Avevamo prefissato alcune mete di viaggio da intraprendere insieme ad Elmer:
la jungla, i poli e il deserto. Per ragioni di tempo ci è stato impossibile conoscere
l’ambiente del deserto. Si è pensato pertanto di continuare durante questo anno
scolastico il percorso già iniziato l’anno precedente, che quest’anno ci porterà alla
scoperta e alla conoscenza del deserto.
La ragione che ci induce a proporre un progetto sul tema della diversità è che
nel nostro plesso, già da molti anni, sono presenti molti bambini di varie culture.
Provengono dalla Romania, dall’Albania, dalla Tunisia, dall’India, dal Pakistan, dal
Marocco, dalla Cina, dal Senegal.
Elmer è un elefantino, un personaggio fantastico che si accorge di essere l’unico
multicolore in un mondo di elefanti grigi.
Elmer, il nostro sfondo integratore, ci accompagna durante tutto l’anno per aiutare i
bambini e le bambine a cogliere la bellezza delle diversità come unicità di ciascuno di
noi e perciò risorsa da condividere con gli altri attraverso relazioni positive.
Questo progetto avvicinerà gradualmente i bambini/e alla differenza, alla novità,
all’insolito,attraverso una molteplicità di stimoli che apriranno alla curiosità e alla
voglia di conoscere, come fondamento della più complessa capacità di cambiare
prospettiva e di mettersi nei panni dell’altro.
Avere uno sguardo interculturale significa lavorare con atteggiamento accogliente
verso tutto ciò che è diverso, divergente, nuovo….”riconoscere che non vi è un solo
modo di pensare, che non vi è un solo modo di vestire, di mangiare, di amare…( T.B.
Jelloun, “Il razzismo spiegato a mia figlia” : “…Quando tornerai a scuola guarda bene
tutti i tuoi compagni e noterai che sono tutti diversi tra loro , e questa differenza è
una bella cosa. E’ una buona occasione per l’umanità. Quei bambini , che vengono da
orizzonti diversi, sono capaci di darti cose che non hai, come tu puoi dargli qualcosa
che loro non conoscono. Il miscuglio è un arricchimento reciproco…”)
AREA DELLE FONTI
 Riferimenti Teorici:
- Indicazioni per il curricolo della scuola dell’infanzia, 2012: “Nel suo itinerario
formativo ed esistenziale lo studente si trova a interagire con culture diverse,
senza tuttavia avere strumenti adatti per comprenderle e metterle in relazione con
la propria. Alla scuola spetta il compito di fornire supporti adeguati affinché ogni
persona sviluppi un’identità consapevole e aperta.”
-Modica, Di Rienzo, Mazzini “Le forme del gioco, per l’educazione interculturale”.
-Demetrio-Favaro, “Immigrazione e pedagogia interculturale”.
-Demetrio-Favaro, “Bambini stranieri e scuola. Accoglienza e didattica interculturale
nella scuola dell’infanzia e nella scuola primaria.
 Collegamenti con il Pof:
Tra i diversi indicatori che delineano la qualità del servizio della nostra scuola il Pof
indica “LA VALORIZZAZIONE DELLE PERSONE E DELLE CULTURE ALTRE”.
Nelle linee guida per l’ampliamento dell’offerta formativa troviamo: “PROMUOVERE
L’AVVICINAMENTO DI CULTURE”.
AZIONI DI SVILUPPO
 Fasi di sviluppo del progetto : mappa.
BAMBINI DI
TUTTO IL MONDO
I NOSTRI AMICI DI
SAN NICOLAS
GLI
ABITANTI
PROGETTO
SOLIDARIETA’:
IL CALENDARIO.
ELMER,
L’ELEFANTINO
VARIOPINTO
CONOSCIAMO
UN NUOVO
AMBIENTE:
IL DESERTO
LE
ABITAZIONI
I
CIBI
LA FESTA DI
FINE ANNO
GLI
ANIMALI
Competenze attese:
IL SE’ E L’ALTRO: Il bambino pone domande sui temi…della diversità culturale: si
interroga e cerca risposte su eventi della vita e sulle diversità.
Il bambino riflette, si confronta, discute con gli adulti e con gli altri bambini, si rende
conto che esistono punti di vista diversi e sa tenerne conto. E’ consapevole delle
differenze e sa averne rispetto
Aspetti dell’organizzazione (tempi,spazi,raggruppamenti):
TEMPI
Il progetto “Elmer, l’elefantino variopinto” inizia a novembre, in coincidenza
con l’inizio dei gruppi omogenei. Dopo la presentazione del nostro amico al
gruppo dei grilli partiranno vari input, che determineranno le fasi di
sviluppo del progetto durante tutto l’anno scolastico.
Il progetto terminerà nel mese di maggio con la festa di fine anno.
SPAZI
Sezioni- salone –corridoio -giardino
RAGGRUPPAMENTI
Gruppi omogenei e gruppo sezione
Aspetti della relazione (ruolo dell’adulto, tutoring..):
Dal nostro POF emerge un’immagine di bambino portatore di una storia
personale, capace di essere curioso, motivato,alla ricerca di nuove soluzioni
e desideroso di esplorare.
Il ruolo di noi adulti nel rapporto col bambino è di conseguenza quello di
osservare, ascoltare e decodificare i suoi messaggi, per partire da ciò che
lui sa, pensa, fa’.
Il bambino è protagonista del processo educativo, perciò non è possibile
formulare delle proposte che siano estranee ai suoi bisogni , ai suoi ritmi e
alle sue curiosità.
In particolar modo facciamo nostro il ruolo di “regia educativa” , che si
caratterizza come capacità di:
-creare un ambiente in grado di accogliere tutte le evoluzioni e i percorsi
possibili;
-riconoscere le tracce lasciate dai bambini;
-inserire elementi problematici che possano creare dissonanze capaci di
progressive riorganizzazioni dei quadri concettuali di riferimento;
-favorire nel bambino/a il desiderio di provare, esplorare, pensare,
fantasticare;
-stimolare, mediare, aiutare il bambino a dare significato a vissuti ed
esperienze.
Le relazioni bambino-bambino coincidono con l’attività ludica, attraverso la
quale è possibile esplorare, comunicare, osservare, scegliere, acquisire
conoscenze, progettare e risolvere problemi.
La diversità è un momento di arricchimento e confronto personale di ognuno.
L’adozione di atteggiamenti di aiuto reciproco e tutoraggio sono stimolati
da noi adulti; il lavoro di gruppo è una delle modalità proposte ai bambini per
sollecitare atteggiamenti di collaborazione e cooperazione.
Aspetti della metodologia:
Le insegnanti propongono le attività sotto forma di gioco.
I riferimenti assunti dal plesso si riferiscono alle teorie di Bondioli-Savio
nel considerare il GIOCO la risorsa privilegiata di apprendimento e di
relazione, in grado di favorire rapporti attivi e creativi sul terreno sia
cognitivo che relazionale.
Esso consente di trasformare la realtà secondo le esigenze interiori , di
realizzare le potenzialità e di rivelarsi a sé stessi e agli altri , in una
molteplicità di aspetti , di desideri e di funzioni: il gioco nella sua valenza
affettiva , emotiva , sociale ed intellettiva diventa uno strumento
fondamentale all’interno del contesto , come stimolo e percorso conoscitivo .
L’ESPLORAZIONE e la RICERCA sono, oltre al gioco, altre modalità da noi
privilegiate , affinché ognuno si ponga di fronte ai problemi in modo attivo .
Attraverso l’osservazione attenta , l‘analisi dei dati a disposizione , la loro
rielaborazione , si rendono possibili percorsi originali , sperimentazioni e
verifiche , che restituiscono dignità all’errore , comunque valorizzato
perché parte di una ricerca condivisa.
Riteniamo che anche il PROBLEM SOLVING sia una modalità di
apprendimento che stimola il bambino a creare relazioni mentali mediante
l’interazione con l’ambiente.
La costruzione di situazioni-problema , in cui il bambino/a si pone in modo
attivo e produttivo , ricercando , consente l’attivazione di strategie proprie
che rendono l’apprendimento significativo , oltre che condiviso .
Il problema in questa prospettiva ,è considerato come uno schema di
approccio alla conoscenza e come attivazione di strutture cognitive
significative.
L’esplorazione, la ricerca, il problem solving, la conversazione sono metodi
da noi costantemente utilizzati: viene privilegiato il vissuto del bambino,
quindi si effettuano molte escursioni, l’osservazione dell’ambiente naturale,
la costruzione, l’aspetto motorio e psicomotorio. Solo nel momento della
formalizzazione dell’esperienza si introducono esercitazioni inerenti alla
rappresentazione grafico-simbolica.
DOCUMENTAZIONE
Modalità e strumenti utilizzati:
Per chi
Bambini/e
Insegnanti
genitori
Che cosa
come
L’intero progetto Con
il
quadernone dei
grandi,il librettoraccolta
delle
attività
per
mezzani
e
piccoli, plastici,
disegni
cartelloni, foto,
riprese video.
Il percorso del -con le griglie di
gruppo omogene stesura
dei
progetti
-con le foto delle
attività
Il percorso del -disegni,
gruppo
plastici,cartelloni
omogeneo
,quadernoni,ogg
etti realizzati dai
bambini
-foto, riprese con
video-camera.
MONITORAGGIO E VERIFICA
Lo strumento privilegiato sarà l’osservazione, occasionale e sistematica, per
valutare le esigenze del bambino/a , per registrare i suoi bisogni e le sue
curiosità, per riequilibrare le proposte educative in base alla qualità delle
risposte.
L’osservazione sarà inoltre uno strumento essenziale per condurre la
verifica della validità dell’adeguatezza del processo educativo.
La valutazione finale avverrà utilizzando le griglie condivise dal circolo .
(Vedere scheda per la valutazione dei progetti)
Gli Insegnanti
Scarica

Progetto annuale plesso BLU -ELMER – 2014-2015