Famiglia PASTEURELLACEAE COMPRENDE I GENERI Pasteurella – Haemophilus - Actinobacillus Eziologia • Bastoncellari negativi, GENERE Pasteurella o Coccoidi, immobili, Gram asporigeni, anaerobi facoltativi • Caratteristica è la colorazione bipolare con blu di metilene • Crescono in colonie rotonde di tipo mucoide, liscio o rugoso di 1-3mm di diametro in 24h • Sono note 11 specie e 3 sottospecie di Pasteurella 1 – Temperatura di crescita 37°C – Il terreno d’elezione per il loro isolamento è l'agar sangue – Numerose specie parassitano le mucose respiratorie e digerenti di mammiferi e uccelli Colera Aviare – Sotto l’influenza di fattori predisponenti diventano invasive mostrando un forte potere patogeno (setticemia e alta mortalità) 2 Infezioni sostenute da Pasteurella multocida • L'aspetto delle colonie su colture di 18-24h in aerobiosi a 37°C varia secondo il ceppo (da mucoso a liscio, a rugoso) • Struttura antigenica – Distinta in 5 sierogruppi capsulari : A, B, D, E, F – In base agli antigeni somatici O è suddivisa in 16 sierotipi – I ceppi sono indicati con una lettera maiuscola per il gruppo capsulare e con uno o più numeri arabi per il tipo somatico (ad es., A:1, A:3, B:2, ecc) 3 Resistenza ad Agenti Fisici e Chimici • Facilmente distrutto dai comuni disinfettanti, dalla luce solare, dall’essiccamento e dal calore • Sensibile a formaldeide, acido fenico e soda caustica • La sopravvivenza è strettamente legata alla temperatura e all'umidità – Sia in coltura, sia nell'ambiente si conserva a lungo alla temperatura di 17-20°C purché l'umidità relativa superi il 50% • Nell'acqua e nella lettiera umida persiste circa tre mesi 4 Epidemiologia • Isolamento di P.multocida in molte specie animali, domestiche e selvatiche – In soggetti apparentemente sani – In infezioni sporadiche • Spesso si comporta da patogeno opportunista • Condizioni predisponenti favoriscono l’insorgenza della malattia – Gruppi numerosi allevati in condizioni ambientali caldoumide e con presenza di acqua stagnante • selezione di ceppi con particolare costituzione chimica della capsula e dotati di pili che favoriscono l’adesione alle mucose 5 Patogenesi • Colonizzazione della mucosa del faringe, delle prime vie aeree e della congiuntiva – Diffusione a tutti i distretti corporei attraverso la via ematica (setticemia) • La capacità di invadere e moltiplicarsi nell’ospite è aumentata dalla presenza della capsula • La patogenicità di P. multocida è dovuta alla produzione di – Endotossina (LPS) termoresistente costituente della membrana cellulare – Tossina proteica termolabile prodotta soprattutto da ceppi del sierogruppo A e D, ad azione dermonecrotica e citopatogena in colture cellulari 6 Le specie domestiche più frequentemente colpite sono Bovino, bufalo, coniglio, suino Ruolo importante di portatori e diffusori di P.multocida viene svolto in tutto il mondo dal coniglio e da numerosi roditori selvatici, dal suino, dagli anatidi e anche da cane e gatto 7 Patogenesi Porta d’ingresso Mucosa del faringe, delle prime vie aeree e della congiuntiva Diffusione sistemica per via ematica diretta Setticemia e localizzazione a tutti i distretti corporei con gravi manifestazioni morbose spesso letali 8 Malattie causate da P. multocida Malattie primarie Setticemia emorragica di bovino e bufalo Setticemia emorragica occasionale di altre specie Colera aviare Malattie secondarie Affezioni respiratorie complicanti infezioni virali e micoplasmosi (riniti, broncopolmoniti, localizzazioni varie 9 Sintomi e lesioni Pasteurellosi nei ruminanti • Setticemia emorragica del bovino e del bufalo • Presente soprattutto nei paesi tropicali nella stagione delle piogge nel bufalo delle risaie • Periodo d’incubazione 30h-3gg • Febbre, depressione, cianosi delle mucose, dispnea, diarrea, morte in 2-5gg • Emorragie multiple alle sierose, versamento emorragico toraco-addominale, gastroenterite emorragica, linfonodi mesenterici congesti ed emorragici • Nelle forme a più lento decorso (barbone bufalino) • Edemi sottocutanei alla regione intermandibolare • Forme secondarie • Dispnea, sibili e rantoli 10 • Broncopolmonite fibrinosa con epatizzazione, versamento pleurico e 11 Pasteurellosi dei suini Rinite atrofica Vede coinvolti P.multocida e B.bronchiseptica La patogenesi è da ricercare nelle tossine batteriche Provocano iperplasia epiteliale, atrofia delle ghiandole mucose, osteolisi e blocco della attività osteoblastica Fattori favorenti: la cattiva igiene ed errata gestione Contagio tra scrofa-suinetto e suinetto-suinetto I sintomi si rendono manifesti dopo le 8-12 sett d’età Starnuti, respiro russante, rinorragia, corrugamento della cute del naso, deformazione del naso e del grugno Atrofia dei turbinati ed essudato mucopurulento frammisto a sangue 12 13 Sindrome respiratoria Spesso secondaria a infezioni virali e micoplasmosi Complica un quadro già in atto con broncopolmonite acuta Sintomi: Tosse grassa, febbre, depressione e anoressia Broncopolmonite fibrino-purulenta con aree di epatizzazione Responsabile occasionalmente anche di ovariti, metriti, vaginiti, ascessi sottocutanei, artriti, endocarditi, otiti 14 15 Pasteurellosi del coniglio • Possibili casi di setticemia ad andamento iperacuto • Forma respiratoria subacuto-cronica • Condizionata da fattori ambientali • Starnuti e scolo nasale sieroso e poi mucopurulento • Rinite e sinusite mucopurulenta • Emorragie tracheali e pleuropolmonite fibrino-purulenta • Focolai necrotici al fegato e alla milza • Lacrimazione con imbrattamento dell’angolo dell’occhio (dacriocistite) • Congiuntivite purulenta • Torcicollo (otite e meningite) • Mastite e metrite purulenta • Ascessi sottocutanei disseminati 16 17 18 Infezioni da Pasteurella haemolytica • Si ritrova frequentemente nel nasofaringe del bovino e della pecora • È in grado di svolgere attività patogena primaria, ma in genere provoca infezioni secondarie • Non presenta colorazione bipolare • Sono state descritte 2 biovarianti : A e T • Distinta in 16 sierotipi capsulari • La patogenicità è dovuta alla produzione di endotossina (LPS), leucotossina e neuroaminidasi 19 Epidemiologia e Patogenesi • Gli ovini sono gli animali più frequentemente colpiti • In bovini e bufali spesso si riscontrano forme secondarie • Nelle altre specie l’isolamento è sporadico • Le tossine batteriche determinano degenerazione degli epiteli alveolari e degli endoteli capillari • Di notevola importanza la presenza di fattori stressanti nell’insorgenza della malattia • Quest’ultima dipende dall’attitudine patogena dei singoli ceppi e dalla presenza di fattori di adesività che permettono l’adesione e la colonizzazione dell’epitelio respiratorio profondo 20 Sintomi e lesioni Ovini Si riconoscono 4 forme principali • Forma polmonare • Secondaria a stress ambientali e infezioni virali e micoplasmi • Colpisce pecore di ogni età durante tutto l’anno • Si presenta con febbre, dispnea, depressione e morte in 12-24h • Nelle forme a lenta evoluzione si nota scolo oculonasale sieroso, tosse, respiro difficoltoso e morte in 2-3gg • Polmonite con aree di epatizzazione, edema e aumento di volume dei linfonodi bronchiali e mediastinici • Petecchie nel sottocute e nelle sierose, versamento pleuropericardico 21 • Setticemia degli agnelli neonati • Assume spesso andamento endemico • Morte improvvisa senza sintomi premonitori • Nelle forme a lenta evoluzione si nota abbondante scolo nasale sieroso e poi purulento, tosse spasmodica, diarrea • Alla necroscopia si osserva • Versamento sieroemorragico ed emorragie alle sierose, all’epicardio e ai polmoni • Pleurite e pericardite siero-fibrinose • Linfonodi edematosi ed emorragici • Flogosi catarral-emorragica di intestino e abomaso 22 23 • Setticemia da biovar T • Colpisce l’agnello di età >3mesi in autunno • Morte improvvisa o presenza di febbre, atassia, materiale ematico e schiumoso che fuoriesce da naso e bocca, morte in 6-8h • Lesioni emorragiche dovute alla tossina batterica 24 • Mastite da biovar A • Monolaterale, la mammella si presenta calda, dolente, indurita e cianotica • Evoluzione rapida con alta mortalità 25 Bovini • Si manifesta nei vitelli all’ingrasso come polmonite secondaria • Forma iperacuta • Setticemia e morte in 6-24h • Depressione, anoressia, febbre, tremori generalizzati • Epatosplenomegalia, petecchie sulle mucose e sierose, edema ed emorragie ai linfonodi • Forma acuta (respiratoria) • Febbre, scolo nasale mucopurulento, dispnea, disoressia • Pleurite siero-emorragico-fibrinoso e broncopolmonite fibrinosa con epatizzazione polmonare • Mastite (mastite estiva) • Mastite acuta in seguito al trattamento in asciutta con antibiotici 26 Diagnosi La raccolta dei dati anamnestici e anatomopatologici permette una diagnosi presuntiva Gli accertamenti di laboratorio prevedono Allestimento di preparati microscopici opportunamente colorati (osservazione di coccobacilli a colorazione bipolare) Isolamento e Identificazione Esami batteriologici a partire da sangue, fegato e milza e midollo osseo per l’isolamento Test di agglutinazione e Prove biochimiche per l’identificazione 27 Profilassi • Importanza primaria rivestono le norme di conduzione – Evitare l'acquisto di soggetti di dubbia provenienza (portatori sani) – Limitare l’accesso all’allevamento di animali selvatici – Evitare la promiscuità – Evitare la contaminazione dell'acqua – Evitare la dispersione d’acqua e la creazione di zone umide o d’acqua stagnante – Ricorso al sistema del «tutto pieno-tutto vuoto», integrato dalla pulizia e disinfezione delle strutture e delle attrezzature – Evitare i fattori stressanti e immunodepressivi • Profilassi vaccinale – Vaccini inattivati adsorbiti in idrossido di alluminio o emulsionati acqua in olio – Protezione di circa 4-6 mesi 28 GENERE Haemophilus Eziologia • Coccobacilli Gram negativi, immobili, aerobi o anaerobi facoltativi, provvisti o meno di capsula • Crescono a 37°C su agar sangue e agar cioccolato • Alcune specie necessitano di fattore X (emina) e fattore V (NAD) • Di interesse veterinario sono le specie • Haemophilus somnus • Responsabile di encefalite tromboembolica, patologie respiratorie, genitali, della mammella e del cuore nel bovino • Haemophilus equigenitalis • • Haemophilus parasuis • • Responsabile della metrite contagiosa della giumenta Responsabile di polisierosite-artrite o Malattia di Glasser Haemphilus paragallinarum • Responsabile della corizza infettiva del pollo 29 Haemophilus somnus • Isolamenti segnalati in diverse aree geografiche – USA, Canada, Germania, Italia, Est Europeo, Australia, Giappone, Egitto • L’infezione si è riscontrata nel bovino, bufalo, ovino • L’azione patogena è dovuta sia ad azione necrotica diretta sugli endoteli sia all’elaborazione di tossine • Si riconoscono tre sindromi principali – MENINGOENCEFALITE TROMBO-EMBOLICA – MALATTIA RESPIRATORIA – MALATTIA GENITALE 30 MENINGOENCEFALITE TROMBO-EMBOLICA Si presenta in forma iperacuta e colpisce animali di qualunque età Morte improvvisa o sintomatologia neurologica Incoordinazione, paresi del treno posteriore, irritabilità, tremori muscolari, coma e morte in 3gg Ai sintomi nervosi si associa febbre, tosse secca, tachipnea, zoppia,, rigidità degli arti, nistagmo Emorragie e focolai necrotici al SNC e meningite fibrino-emorragico-purulenta, MALATTIA RESPIRATORIA MALATTIA GENITALE Colpiti animali di 3-12mesi Flogosi purulenta a carico di vulva, Evoluzione rapida e mortale per vagina, cervice e utero broncopolmonite iperacuta Polmonite fibrinoso-emorragica, pericardite fibrinosa Occasionalmente aborto dopo il 5° mese con ritenzione di placenta 31 Haemophilus equigenitalis Metrite contagiosa della giumenta • Trasmissione per via venerea • Sul piano epidemiologico ruolo fondamentale svolgono i portatori sani (sia maschi che femmine) • Malattia benigna ma altamente contagiosa • Sintomi solo nella giumenta 2-10gg dopo accoppiamento con stallone infetto – Abbondante scolo vaginale purulento che imbratta il perineo, la coda e le cosce – La malattia dura da pochi giorni a qualche settimana 32 Haemophilus parasuis Malattia di Glasser • Infezione cosmopolita • Dimostrabile sulla apparentemente sani mucosa nasale di soggetti – Predisponenti le scarse condizioni igieniche e gestionali • Forma acuta – Febbre, apatia, anoressia, congiuntivite, scolo nasale siero-mucoso, edema periorbitale, dispnea, zoppie, morte in alcuni giorni • Forma cronica – Cachessia progressiva e esito mortale 33 Lesioni • • • • • • Pleurite adesiva Pericardite sierofibrinosa Peritonite Artrite ed edema dei tessuti periarticolari Polmonite lobare Meningite 34 Diagnosi I dati anamnestici e anatomopatologici permettono una diagnosi presuntiva Gli accertamenti di laboratorio prevedono Isolamento su terreni quali agar sangue e agar cioccolato (contengono fattori di crescita quali emina e NAD) Identificazione mediante prove biochimico-metaboliche o PCR 35 Profilassi • Importanza primaria rivestono le norme di conduzione – Evitare l'acquisto di soggetti di dubbia provenienza (portatori sani) – Ricorso al sistema del «tutto pieno-tutto vuoto», integrato dalla pulizia e disinfezione delle strutture e delle attrezzature – Mantenere un elevato standard igienico in allevamento e nelle manipolazioni sugli animali – Evitare i fattori stressanti e immunodepressivi • Profilassi vaccinale – Utilizzo di vaccini stabulogeni 36 GENERE Actinobacillus Eziologia • Batteri Gram negativi di forma sferica, ovale o bastoncellare • Immobili, asporigeni, aerobi o anaerobi facoltativi, provvisti o meno di capsula • Crescono a 37°C su terreni complessi e le colonie sono viscose e spesso aderenti al terreno • Possiedono antigeni termostabili e termolabili (capsulari) che ne permette l’identificazione • Di interesse veterinario sono le specie • Actinobacillus lignieresii • Actinobacillus equuli • Actinobacillus suis • Actinobacillus pleuropneumonie 37 Actinobacillus lignieresii Infezione prevalente nei bovini, a decorso cronico caratterizzata da formazioni granulomatose e focolai suppurativi multipli • Coccobacillare, cresce su terreni arricchiti con siero o sangue e forma colonie piccole, traslucide, lisce, bianco-azzurre di 4-5mm di diametro • Suddiviso in 6 sierotipi in base agli antigeni termostabili • L’azione patogena si instaura a seguito di soluzioni di continuo dei tessuti di rivestimento – Dimostrata la presenza del batterio nel contenuto ruminale e sulla mucosa linguali di soggetti clinicamente sani ma sieropositivi 38 Si osservano formazioni granulomatose dure alla palpazione, spesso lobulate, che vanno poi incontro a suppurazione e fistolizzano all’esterno lasciando ulcere a lenta risoluzione. Si riscontrano a livello di lingua, labbra, cavo orale, faringe collo, prestomaci, fegato, endocardio, muscoli e cute Caratteristica è la cosiddetta “lingua di legno” 39 Actinobacillus equuli Responsabile di gravi forme settiche che colpiscono il puledro nei primi giorni di vita • Di forma ovoidale, Gram negativo sprovvisto di capsula, cresce su agar sangue di pecora o cavallo formando colonie tonde mucoidi, grigiastre e traslucide di 3-6mm di diametro • Commensale dell’intestino e nasofaringe del cavallo • L’azione patogena si instaura in seguito a fattori predisponenti (sbalzi di temperatua, sovraffollamento, parassitosi, immunodepressione) • L’infezione avviene per via digerente o attraverso il cordone ombelicale e colpisce puledri neonati nei quali provoca fenomeni settici letali a rapida evoluzione 40 Actinobacillus suis Responsabile di malattia acuta setticemica, spesso mortale, in suinetti nei primi giorni di vita • In suinetti di 3gg-3sett si osserva morte improvvisa o preceduta da febbre, eritemi cutanei simil-rusiopatici, petecchie su addome e padiglioni auricolari, cianosi delle estremità • Negli adulti si riscontra abbattimento, febbre modesta, lesioni cutanee ed è possibile la formazione di ascessi nella regione del collo, del garrese e dei fianchi 41 Actinobacillus pleuropneumoniae Responsabile di malattia altamente contagiosa del maiale, caratterizzata da setticemia o pleuropolmonite a decorso acuto o cronico • Diffusa nelle aree a suinicoltura intensiva • Coccobacillo capsulato, è presente in due biotipi • Cresce in 3-24h su agar sangue di bovino determinando b-emolisi e formando colonie tonde cerose e iridescenti • Suddiviso in 12 sierotipi in base agli antigeni capsulari • In Italia predominano i sierotipi 9, 2 e 7 • Produce tossine ad attività emolitica, edemigena e citotossica 42 Epidemiologia e Patogenesi • La conservazione in natura è assicurata dai portatori asintomatici • I verri e le scrofette da rimonta svolgono un ruolo determinante ai fini dell’introduzione del microganismo negli allevametni indenni • Fattori quali scarsa igiene, microclima non idoneo, malattie intercorrenti predispongono all’insorgenza di focolai di malattia A.pleuropneumoniae diffonde per via aerogena a partire da soggetti con infezione localizzata alle cavità nasali, alle amigdale o ai polmoni L’azione patogena è determinata dalla presenza della capsula che svolge attività antifagocitaria e dalla produzione di esotossine ad azione emolitica, citotossica ed 43 Sintomi • Forma iperacuta • • • • • • Incubazione 8-24h ed esito letale Colpiti maggiormente soggetti di 60-130gg Abbattimento, febbre elevata, respirazione a becco aperto Cianosi delle estremità, materiale schiumoso e rosato uscente da bocca e narici • Morbilità 10-20%, mortalità elevata Forma acuta • Evoluzione più lenta • Febbre elevata, grave prostrazione, anoressia, vomito e respirazione difficolt. • Morte in 3-4gg • Morbilità 60-70%, mortalità 5% Forma cronica • Sintomi poco caratteristici • Rientra nel complesso della sindrome “polmonite enzzotica” • Febbre modesta, respirazione costo-addominale, appetito ridotto44 Lesioni • • • Forma iperacuta • Cianosi delle estremità, gola, addome e piatto delle cosce • Congestione della mucosa nasale, tracheite fibrino-necrotica • Polmonite sieroemorragica o fibrino-emorragica Forma acuta • Pleurite fibrinosa con fenomeni di aderenza • Infarcimento emorragico ed aree di necrosi colliquativa polmonari • Congestione epatica, splenomegalia, peritonite fibrinosa o fibrinoemorragica Forma cronica • Aree di necrosi polmonare sequestrate da tessuto connettivo • Aree di epatizzazione polmonare • Pleurite adesiva 45 46 Diagnosi SINTOMI CLINICI INDIVIDUALI E COLLETTIVI LESIONI ANATOMOPATOLOGICHE ISOLAMENTO E IDENTIFICAZIONE DELL’AGENTE CAUSALE ESAMI SIEROLOGICI 47 Profilassi • Importanza primaria rivestono le norme di conduzione – Evitare l'acquisto di soggetti di dubbia provenienza (portatori sani) – Ricorso al sistema del «tutto pieno-tutto vuoto», integrato dalla pulizia e disinfezione delle strutture e delle attrezzature – Mantenere un elevato standard igienico e ottimizzare il microclima di allevamento – Evitare i fattori stressanti e immunodepressivi – Profilassi chemioantibiotica nelle scrofe che entrano in sala parto e alle nidiate a cadenza settimanale • Profilassi vaccinale – Utilizzati vaccini a subunità batteriche e/o tossine inattivate – Vaccinazione dei suinetti a 6-8 settimane con richiamo dopo 3-4sett 48 Bordetella bronchiseptica Eziologia • Coccobacillo Gram negativo, mobile per ciglia peritriche, asporigeno, aerobio • Presenta spesso colorazione bipolare, alcuni stipiti sono provvisti di capsula • Crescono a 37°C su agar sangue formando colonie di 1-3mm circondate da un alone di b-emolisi • Elabora una tossina polisaccaridica e una tossina dermonecrotica • L’attività patogena si esplica localizzandosi e moltiplicandosi tra le ciglia dell’apparato respiratorio • È corresponsabile insieme a P.multocida della rinite atrofica dei suini • Da sola provoca nel maiale infezioni delle vie respiratorie superficiali e profonde 49 Epidemiologia • Ampiamente diffusa nelle aree a suinicoltura avanzata • La diffusione è assicurata dai soggetti infetti clinicamente sani e dal contatto con animali di diversa specie (cane, roditori) • Fattori quali scarsa igiene, microclima non idoneo, malattie intercorrenti predispongono all’insorgenza di malattia L’infezione diffonde per via aerogena favorita dalle condizioni di allevamento intensivo La principale fonte d’infezione è rappresentata dalla scrofa In sala parto diffonde l’infezione alla nidiata e a quelle contigue La massima diffusione si registra nei reparti d’ingrasso favorita dalla concentrazione di animali e dalla provenienza eterogenea Maggiormente colpiti i soggetti di 3 mesi d’età 50 Patogenesi B.bronchiseptica colonizza l’epitelio ciliato delle prime vie respiratorie Determina flogosi e degenerazione della mucosa respiratoria e perdita delle ciglia In sinergia con P.multocida è responsabile della rinite atrofica dei suini Elabora prodotti tossici che alterano il metabolismo osteogenetico dei turbinati 51 Sintomi e lesioni • Quadri clinici di una certa entità si osservano in suinetti di età compresa tra 7gg e lo svezzamento • Forme respiratorie superficiali • Rinite catarrale, scolo nasale sieroso o mucopurulento, starnuti e respirazione rumorosa • Guarigione nel giro di qualche settimane • Calo delle performance produttive • Forma broncopneumonica • Febbre, abbattimento e anoressia, dispnea e tosse • Aree di epatizzazione polmonare, essudato catarrale nei bronchi, emorragie intralveolari • Ricorre in inverno ed è causa di alta mortalità nei suinetti di pochi giorni • Negli adulti l’infezione è asintomatica 52 53 Diagnosi SOSPETTO: SINTOMI CLINICI RESPIRATORI E RIDUZIONE DELL’INDICE DI CONVERSIONE DEGLI ALIMENTI ISOLAMENTO E IDENTIFICAZIONE DELL’AGENTE CAUSALE A partire da tamponi nasali, essudato tracheobronchiale, linfonodi peribronchiali e parenchima polmonare ESAMI SIEROLOGICI: sieroagglutinazione, ELISA 54 Profilassi • Importanza primaria rivestono le norme di conduzione – Profilassi chemioantibiotica alle scrofe un mese prima del parto e ai suinetti dopo lo svezzamento – Ricorso al sistema del «tutto pieno-tutto vuoto», integrato dalla pulizia e disinfezione delle strutture e delle attrezzature – Evitare i fattori stressanti e immunodepressivi – Mantenere un elevato standard igienico e ottimizzare il microclima di allevamento – Evitare l'acquisto di soggetti di dubbia provenienza (portatori sani) • Profilassi vaccinale – Utilizzati vaccini inattivati nelle scrofe nell’ultima fase di gravidanza per stimolare l’immunità colostrale 55