Agire in Salute Pubblica
basandosi sulle evidenze.
Abbandonare il programma
o la politica,come si fa?
Luigi Salizzato
direttore DSP AUSL Cesena
Ufficio di Presidenza SNOP
arrampicata
in solitaria
o con lo Sherpa ?
Di cosa parleremo.
ƒ I fondamentali: promozione della salute
e lavoro integrato.
ƒ Il miglioramento in Sanità pubblica:
EBP, demolizione e costruzione.
ƒ Favorire il cambiamento:
programmazione delle attività, saper
comunicare.
Promozione della salute-documenti OMS
http://www.cipespiemonte.it/docum_oms.php
ƒ La promozione della salute è il processo che mette in
grado gruppi e individui di aumentare il controllo sui
fattori determinanti della salute e di migliorarla,
contempla il miglioramento sia degli stili di vita sia
delle condizioni di vita rilevanti ai fini della salute.
ƒ La promozione della salute non considera unicamente
interventi e attività volti a rafforzare le conoscenze e le
capacità individuali, bensì anche misure tese a
modificare le condizioni economiche e ambientali
(fattori determinanti), in modo che incidano
positivamente sulla salute dell'individuo e della
popolazione.
Strategie fondamentali per la promozione della
salute.Carta di ottawa OMS 1986.
perorare la causa della salute,per creare le
condizioni essenziali per la salute (advocacy);
mettere in grado (enabling) e consentire a tutte le
persone di sviluppare al massimo le loro
potenzialità di salute (empowerment);
mediare e unire tra i diversi interessi esistenti nella
società (mediating),al fine di perseguire la salute
(policy).
Strategie per la promozione della salute in un
mondo globalizzato.Carta di Bangkok OMS 2005.
sostenere la causa della salute basandosi sui diritti umani
e la solidarietà;
investire in politiche, azioni e infrastrutture sostenibili per
indirizzare i determinanti della salute;
creare competenze per lo sviluppo politico, la capacità di
guida, la pratica della promozione della salute, la diffusione
delle conoscenze, la ricerca e l’alfabetizzazione sanitaria;
regolare e legiferare per assicurare un alto livello di
protezione da ogni causa di danno alla salute e permettere
uguali opportunità di salute e benessere per tutti;
associarsi e costruire alleanze tra il settore pubblico,
quello privato, le organizzazioni non governative e la società
civile per creare azioni sostenibili.
Miglioramento della Salute
Conoscenza
Scientifica
Volontà
Politica
Miglioramento
della Salute
Strategia
Sociale
Integrazione professionale
L’integrazione professionale rappresenta il punto di
forza e la condizione indispensabile che gli operatori
della prevenzione devono garantire per perseguire
obiettivi di salute;
è un modo di essere (prima ancora che di agire)
professionale, che consente di adeguare le proprie
conoscenze e capacità specialistiche, quindi settoriali,
alla complessità dei problemi intersettoriali da
affrontare, non sacrificando ma esaltando il proprio
specialismo in una visione olistica della realtà;
l'integrazione professionale rappresenta “teoricamente”
una delle ragioni fondamentali della organizzazione del
lavoro in Dipartimenti, la sua finalizzazione alla
soddisfazione dei bisogni del cittadino utente ha portato
alla introduzione nelle organizzazioni sanitarie della
definizione dell’obiettivo del governo clinico.
Integrazione sociale. Politiche per la salute.
ƒ Soggetti istituzionali e sociali con differenti principi
ispiratori, valori, obiettivi, priorità (promozione della
salute, tutela dell’ambiente, benessere economico,
qualità urbanistica, educazione e cultura, solidarietà
e tutela dei diritti, legalità, ecc…) svolgono un ruolo
importante nelle politiche per la salute, non
necessariamente favorente.
ƒ Tavoli di concertazione finalizzati a diversi obiettivi:
Conferenze di Servizi, Sportelli unificati, Piani per la
salute, Piani sociali, Agenda 21.
ƒ Individuare aree di sovrapposizione tra priorità
diverse, per definire interessi comuni e potenziare la
possibilità di conseguire risultati condivisi.
Linee Guida
Conferenza Stato Regioni 25/07/2002
ƒ per “La prevenzione sanitaria e lo
svolgimento delle attività dei
Dipartimenti di Prevenzione”, in cui
si delinea il riorientamento dei
Dipartimenti di Prevenzione
dall’adempimento burocratico alla
progettazione per obiettivi di salute.
LG Dipartimenti di Prevenzione. Criticità.
assenza di reale integrazione tra professionalità;
scarso investimento di risorse;
scarsa integrazione con gli altri servizi sanitari,
soprattutto territoriali;
confusione di ruolo con i servizi dell’ARPA per la
prevenzione ambientale;
carenze nella formazione e qualità professionale del
lavoro, con ricadute sul grado di motivazione dei
professionisti;
carichi di lavoro vincolati a compiti di polizia giudiziaria
o simili, situazioni prioritarie di grave rischio per la
salute non adeguatamente studiate e documentate.
LG Dip.Prev.Lavorare per obiettivi e progetti.
ƒ L’identificazione dei nuovi rischi per la salute, pur
senza abbassare la guardia nei confronti dei rischi
tradizionali, la valutazione del loro impatto sulla salute
e la gestione delle iniziative di prevenzione efficaci e
praticabili sono le responsabilità nuove che i DP
devono saper assumere ad integrazione di quanto
previsto dagli adempimenti di legge e in collaborazione
con tutti i soggetti della prevenzione (cittadini, imprese,
forze sociali, altre istituzioni).
ƒ Obiettivi di prevenzione di livello nazionale, definiti
sulla base di profili epidemiologici comuni a tutte le
realtà territoriali; tutelano diritti fondamentali del
cittadino che lo Stato ha il dovere di tutelare, anche in
contrasto con gli interessi particolari (LEA).
LG Dip.Pre. Definizione degli obiettivi di salute.
ƒ Obiettivi di prevenzione rispondenti a priorità o profili
epidemiologici locali, regionali ma anche definiti da
ogni ASL nella negoziazione del budget per i singoli
Servizi, basati sull’analisi dello specifico profilo
epidemiologico e di contesto e sulla definizione di
espliciti criteri di priorità, esaltano la valenza di
collaborazione e intesa con attori non sanitari (Sindaci
e comunità locale).
ƒ Criteri di priorità (risorse limitate): frequenza, urgenza
e gravità del problema di salute; conoscenze sulla
efficacia degli interventi (programmare politiche dai
risultati misurabili); esemplarità, mediazione fra le
istanze scientifiche, politiche e sociali (pressione dei
media e delle associazioni di cittadini).
Organizzazione Mondiale della Sanità Regione Europea
(52 Stati). Strategia sulle malattie croniche ‘05.
http://www.ministerosalute.it/dettaglio/phPrimoPiano.jsp?id=338
Interventi efficaci:
Leggi e normative, Interventi su tasse
e prezzi.
Migliorare l’ambiente urbano.
Dare un sostegno, Interventi nella
comunità, nelle scuole, nei luoghi di
lavoro.
Screening.
Prevenzione clinica, Gestire la
malattia, Riabilitazione, Cure
palliative.
Guadagnare salute.Strategia europea per la
prev.ne e il controllo delle malattie croniche ‘06.
http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/salute_progetto/index.html
ƒ Il Consiglio dei Ministri (16 febbraio 2007) ha
approvato il documento programmatico ''Guadagnare
salute'', predisposto dal Ministro della Salute, per la
promozione di stili di vita in grado di contrastare, nel
lungo periodo, il peso delle malattie croniche e far
guadagnare anni di vita in salute ai cittadini. Il
documento prelude alla programmazione di un
intervento di tutela della salute dei cittadini concertato
fra livelli istituzionali e di governo, capace di affrontare
in maniera globale i fattori di rischio principali (fumo,
alcool, scorretta alimentazione e inattività fisica),
garantendo la sostenibilità del Sistema sanitario in
termini economici e di efficacia……
Piano Nazionale della Prevenzione 2005-2007
http://www.epicentro.iss.it/focus/piano_prevenzione/indice
_prevenzione.asp
prevenzione della patologia cardiovascolare,
comprensiva delle complicanze del diabete;
sorveglianza e prevenzione dell’obesità;
diagnosi precoce dei tumori;
politiche vaccinali;
prevenzione degli incidenti domestici, stradali,sul
lavoro;
prevenzione della patologia indotta dall’ambiente
costruito (RER).
Linee Guida Dipartimenti di Prevenzione.
Elementi culturali caratterizzanti.
avalutazione dei bisogni e identificazione del
rischio, epidemiologia;
asanità pubblica basata sulle prove di efficacia,
ebp;
aanalisi sistemica,riprogettazione dei servizi,
integrazione professionale e sociale;
acomunicazione, percezione del rischio;
aassicurazione di qualità, revisione e
miglioramento continuo della qualità
professionale, tecnologica e relazionale.
LG DP.Sanità Pubblica basata sulle prove
di efficacia (Evidence-based public health):
ƒ La diffusione di questa cultura a tutti i
livelli in cui vengono definite politiche di
prevenzione è condizione non solo per
lo sfoltimento delle pratiche rituali dei
DP, attraverso l’eliminazione di quelle
inefficaci ma, anche, auspicabilmente,
per l’aumento di quelle efficaci.
ƒ L'iniziativa Evidence Based Prevention (EBP)
è un movimento di operatori sanitari che cooperano
per cambiare la pratica della prevenzione, sforzandosi
di migliorarla, al fine di renderla sempre più efficace
per la salute della popolazione.
ƒ Per questo, l'iniziativa EBP intende arricchire la
prevenzione di tutti gli interventi per cui (in studi basati
su metodologie scientifiche) è stata dimostrata l’utilità
e l’efficacia, e al contempo intende eliminare,
progressivamente, tutte quelle pratiche di prevenzione
per cui è stata dimostrata l’inutilità o l’inefficacia.
ƒ Poiché alcune di tali pratiche sottostanno a leggi dello
Stato e/o delle Regioni, l'iniziativa EBP intende
proporre modifiche della attuale normativa in punti
specifici del campo della prevenzione.
MINISTERO
SERVIZI
OPERATORI
EBP
SALUTE
CCM
ISS
EPICENTRO
PREVNE
EBP
LA RETE
SNOP
REGIONI
SItI
AIE
ARS
TOSCANA
Prov. Aut.
LA TORTA DELL’EFFICACIA
IN PREVENZIONE
Buiatti
BuiattiE.
E.
Baldasseroni
BaldasseroniA.
A.
FETTA
GRIGIA:
interventi
senza prove
di efficacia
FETTA BIANCA:
interventi
efficaci
FETTA NERA:
Interventi
inefficaci
Nella L. Finanziaria vengono
modificate le normative su
vacc. Antitetanica,
Autunno. Ppresentazione della
iniziativa EBP al seminario del
gruppo italiano Cochrane e al
convegno nazionale SNOP di VR.
controlli TBC, accert. LUE
Giugno: nasce la
mailing list. Dopo
2 anni conta 150
iscritti.
2001
Settembre. A
Bologna, riunione
del primo gruppo
promotore.
2000
Gennaio. A Milano,
1a edizione del
Corso EBP “La
prevenzione basata
sulle prove”. 15
partecipanti
1999
Valsecchi e altri.Lettera
al Ministro della Sanità
su 8 norme da abrogare.
Aprile: a
Firenze il 1°
seminario “La
prevenzione
basata sulle
prove”. 150
partecipanti.
Inverno: appello
formale a nome del
gruppo EBP al
Ministro Veronesi per
appoggiare la
discussione della
Legge per l’abolizione
delle attività
sanitarie inutili
Giugno: Imola (BO):
2a edizione del Corso
EBP “La prevenzione
basata sulle prove”. 25
partecipanti.
Novembre:
Firenze, 2°
seminario
“La
prevenzione
basata sulle
prove”. 250
iscritti.
Collaborazione del
gruppo EBP con il
Laboratorio di
Epidemiologia
dell’ISS. La EBP
appare sul web
ospitata dalla pagina
di Epicentro
www.epicentro.iss.it
2002
Novembre. Corso EBP
“La prevenzione
basata sulle prove”
indirizzato a
formatori ed
organizzato in
collaborazione con
ISS. 25 partecipanti
da tutta Italia.
Giugno a Caserta.
Conv. Naz. Snop
Proposta
abolizione LISA.
Il Corso EBP “La
prevenzione basata
sulle prove” viene
svolto presso tutti i
dipartimenti di
prevenzione toscani,
raggruppati per aree
vaste. Circa 100
partecipanti.
Autunno. Pubblicazione
in collaborazione con
Zadig, Epidemiologia &
Prevenzione e Lab. di
Epidemiologia dell’ISS
della traduzione
Italiana di “The
Community Guide”, del
gruppo di lavoro
affiliato ai CDC di
Atlanta [scaricabile dal
sito di Epicentro].
2003
Conferenza Stato
Regioni, luglio.
Linee Guida per la
prevenzione
sanitaria.
Autunno. Pubblicazione
dei risultati del progetto
SALeM (Salute Apprendisti
avviati al Lavoro e
Minori), prima valutazione
di efficacia di un
programma di sanità
pubblica Italiano.
Scaricabile dal sito di
Epicentro.
Aprile, Verona,
3° seminario “La
prevenzione
basata sulle
prove”.
Autunno,
dossier LISA.
Maggio
Rubrica fissa
sulla rivista
E&P.
Aprile Modena.
Convegno Snop: La
prevenzione basata
sull’efficacia.
Progetto “Verifica
implementazione e
valutazione di modelli di
prevenzione basata
sull’evidenza scientifica”
27 Ottobre
Firenze Seminario
sulle visite di
avviamento
all’attività sportiva
agonistica.
Maggio – Relazione
finale al Ministro
della Salute
con la proposta di
abolizione di 53
pratiche inutili
Agosto. Dossier
veterinari FVG su
profilassi antirabbica
e macellazione suini
a domicilio.
DGR 1974-2094
2005
Giugno. Dossier
veterinari FVG
su visita per
trasporto suini.
DGR 1529.
2004
Maggio. La Corte
Costituzionale respinge il
ricorso dello Stato contro
le Leggi di Lombardia,
Veneto, Emilia Romagna,
Toscana, Lazio.
23 Nov 2004 avvio dei
lavori della
Commissione
Ministeriale per
l’abolizione delle
pratiche inutili presso il
Ministero della Salute.
Luglio:
Approvazione di un
Piano di ricerca
biennale sulla EBP.
Settembre. Dossier
Fidippide sulle
visite mediche per
l’avviamento
all’attività sportiva
agonistica.
Ottobre. Dossier
Apicius sull’efficacia
degli interventi per
la prevenzione delle
tossinfezioni
alimentari.
Febbraio. La Conferenza delle
Regioni approva il documento
elaborato dalla Commissione
Ministeriale, con il contributo
dei rappresentanti delle
Regioni, ed incarica un gruppo CONFERENZA DELLE
di lavoro di elaborare un
REGIONI E DELLE
progeto di legge.
PROVINCE AUTONOME
Istituzione di un
sottocomitato EBP
del CCM.
2006
Ottobre,Sicura
Modena. Convegni.
EBP e Servizi di
prevenzione.
Formazione e
sicurezza
alimentare.
Alcune Regioni adottano le
norme di semplificazione.
Umbria, FVG, Liguria
Ottobre.Pubblicazione su
Epicentro del data base
EBP regioni, archivio
delle norme adottate
dalle Regioni per l’EBP.
Ottobre. Il Consiglio dei
Ministri approva un DDL
sulla semplificazione,
recependo gran parte
delle proposte elaborate
nel 2005.
Banca dati ebp Regioni.
www.epicentro.iss.it/ebp/ebp.asp
ƒ Raccoglie 96 provvedimenti normativi adottati
dalle Regioni e Province autonome (tutte
tranne Sardegna e Valle d’Aosta), di cui 18
Leggi regionali, dal 1992 al 2006, in materia di
Sanità Pubblica, in tutti i settori specialistici:
ƒ abolizione di norme non efficaci;
ƒ adozione di norme efficaci;
ƒ azioni di programmazione a sostegno della ebp
(22);
ƒ documenti di monitoraggio sullo stato di
applicazione delle LLRR (Veneto,Lombardia).
EBP Regioni, ambiti di intervento.
Certificazioni di idoneità varie (igienemedicina legale, medicina del lavoro).
Medicina scolastica.
Procedure veterinarie (profilassi malattie
infettive, rabbia-trichinella).
Polizia mortuaria.
Libretto di idoneità sanitaria per alimentaristi
(farmacisti).
Proporre l’EBP ai Servizi di Prevenzione...
L’EBP cerca operatori dei Servizi di Prevenzione
disposti a dare il proprio contributo attivo per
continuare a individuare pratiche inutili, di cui proporre
l’abolizione, ma soprattutto per sostituirle con attività
di dimostrata efficacia, per la tutela e promozione
della salute.
I siti web dell’EBP
www.epicentro.iss.it
www.snop.it
http://prevenzione.ulss20.verona.it/evidence.html
http://www.ausl-cesena.emr.it/Azienda /SanitàPubblica
/tabid/200/Default.aspx
LA
TORTA
DELLE
NUOVE
AZIONI
DA
AVVIARE
Salizzato
SalizzatoL.
L.
stili di vita
ambiente di vita
sicurezza stradale
salubrità alimenti
salute globale
Tutela dei soggetti deboli, soddisfazione
del cittadino e del professionista.
Parere formale o
promozione di azioni per la
LA TORTA
DELLE
AZIONI DA
RINNOVARE
soluzione dei problemi di salute ?
Certificazione di antigienicità
o salubrità e sicurezza della casa ?
Valutazione burocratica o
elaborazione originale ?
Igiene dell’abitato con
il metro lineare o con
l’analisi epidemiologica ?
I “nuovi “campi di azione sono spesso
Salizzato
SalizzatoL.
L.
riprogrammazioni di azioni già svolte.
LA
TORTA
DELLE
NUOVE
AZIONI
DA
AVVIARE
Sicurezza stradale
Attività educative inefficaci.
Statistiche sanitarie inutili.
Dispositivi di protezione individuali.
Sistema informativo integrato.
Ambiente sicuro, pianificazione
urbanistica e progettazione edilizia.
Nuovi campi di azione, nuovo modo di lavorare.
Salizzato
SalizzatoL.
L.
DSP Cesena. Prodotto/standard.
ƒ Il prodotto del Dipartimento di Sanità Pubblica deve
essere coerente con la mission definita dalla politica
del dipartimento, riferito quindi prioritariamente a
problemi di salute della popolazione ed alle azioni da
sviluppare per contrastare i rischi relativi a quei
problemi.
ƒ Lo standard deve tener conto delle responsabilità
proprie del DSP, nel complesso sistema di relazioni
e responsabilità che intervengono in un programma
di sanità pubblica, e della necessità di svolgere i
compiti derivanti dalle disposizioni legislative e dalle
indicazioni degli organismi sovraordinati, comunali,
regionali e statali, ma anche degli uffici giudiziari.
DSP Cesena. Prodotto/standard.
ƒ Nella definizione di prodotto sono descritte le azioni
di cui il Dipartimento è specificamente responsabile,
e che contribuiscono 1) alla gestione dei rischi per la
salute rilevati nella comunità locale 2) alla
promozione di stili di vita sani 3) alla promozione
della sicurezza e salubrità degli ambienti di vita e di
lavoro 4) alla promozione della sicurezza e salubrità
degli alimenti e delle produzioni zootecniche,
ƒ avendo la consapevolezza che i risultati, misurabili in
termini di guadagno di salute della popolazione,
dipendono da molteplici responsabilità di diversi
attori professionali, istituzionali e sociali, nonché dei
singoli cittadini.
DSP Cesena. Prodotto/standard.
ƒ Le linee di produzione sono gestite dalle diverse
Unità Operative, con attribuzione di responsabilità
esclusiva ed integrata. Il prodotto caratterizzato da
responsabilità esclusiva compete esclusivamente ad
una Unità Operativa, il prodotto caratterizzato da
responsabilità integrata compete prevalentemente
ad una Unità Operativa, coadiuvata da una o più
Unità Operative con competenza integrata.
ƒ Le UUOO con competenza integrata possono essere interne
al Dipartimento di Sanità Pubblica, ma anche agli altri
Dipartimenti territoriali ed ospedalieri aziendali. Alcuni
processi di produzione sono integrati con quelli di Enti esterni
all’Azienda USL, come ARPA, uffici comunali-provincialiregionali, NAS, uffici della prefettura, uffici giudiziari.
DSP Cesena. Prodotto/standard.
ƒ Le linee di produzione degli uffici amministrativi
forniscono prodotti di supporto alle Unità Operative
preposte al governo clinico, lo standard di questi
prodotti viene espresso in termini di efficienza e
risposta alla domanda interna.
ƒ La programmazione annuale del DSP è descritta in
schede con: -analisi dei problemi -individuazione degli
obiettivi -definizione delle azioni -analisi degli
interlocutori aziendali, della rete della prevenzione
regionale ed esterni -individuazione dei professionisti
partecipanti al singolo progetto -previsione dei tempi,
delle risorse necessari -esplicitazione degli indicatori
per la valutazione -individuazione delle responsabilità
dirigenziali per ogni progetto.
-Macroarea Dipartimento di Sanità Pubblica
-Area Dipartimentale Igiene e Sanità Pubblica
U.O. Igiene e Sanità Pubblica
Ambito di programmazione Aziendale 6
Distretto Cesena-Savio
Progetto:
Area Vasta Romagna
Provinciale
In continuazione di programmi poliennali 7
Regionale
Nuovo
-Anno 2007
-ISP 25
Distretto Rubicone-mare
Aziendale 6
Disagio abitativo
Problema :”la presenza di un numero consistente di abitazioni insalubri o pericolose costituisce un problema di sanità pubblica che
riemerge in particolari contesti socioeconomici ed urbanistici (aumento della povertà, immigrazione di massa, centri storici degradati,
diffusione dei fenomeni speculativi, ecc.) provocando evidenti differenze di salute collegate a disuguaglianze sociali
Obiettivo generale: miglioramento delle condizioni di salute della popolazione a rischio attraverso la limitazione del fenomeno di
concerto con le amministrazioni comunali interessate,
Obiettivi specifici: , aggiornare l’archivio del disagio abitativo, contribuire al risanamento e messa in sicurezza del patrimonio abitativo
degradato
Azioni: estendere a 2 Comuni del distretto del Rubicone la condivisione del protocollo di intesa siglato con il comune di Cesena;
proseguimento con il comune di Cesena della gestione dei dati informativi relativi alle singole richieste; approvazione delle linee guida
organizzative e tecniche; espletamento dei sopralluoghi, proposte di risanamento nei confronti del proprietario dell’alloggio; attivare
un flusso informativo con il Dipartimento Sociale e con la U.O. materno infantile aziendali, attivare un incontro (o più incontri) con altri
attori sociali coinvolti (sindacati inquilini/proprietari sottoscrittori il patto per l’equo canone) per informare sul progetto “disagio
abitativo”.
Progetto incentivato (comprensivo delle
risorse agg.ve reg.li)
SI 7 NO …
•Obiettivo di salute esplicitato
-SI
NO 6
-Progetto di budget
-SI 7
NO …
Referente di Progetto: Bianchi Davide-Righi Francesca
Altre Unità Operative e/o soggetti concorrenti
Dipartimentali
associazioni 7 Comuni del Cesenate; Ausl Forlì UOIA
Altre macroaree 7 Distretti
Ruolo della U.O. nel progetto
Esclusivo 7
Prevalente
Altri Enti o
Professionisti coinvolti ( N° qualifiche /tot.ore annue comparto e dirigenza)
4 medici tot ore/anno 130 7 Tp UOISP 250 h
Tempi (specificare date d’inizio e conclusioni previste)
annuale
poliennale 6
Indicatori anno 2007( riferiti agli obiettivi specifici) proprietari contattati di abitazioni con criticità/ abitazioni con criticità (n. 80) =70%
Indicatori anno 2006 (riferiti agli obiettivi specifici)
aggiornamento archivio disagio abitativo; situazioni abitative risolte/ interventi effettuati = 50%
Macroarea Dipartimento di Sanità Pubblica
Area Dipartimentale Igiene e Sanità Pubblica
U.O. Igiene e Sanità Pubblica
Ambito di programmazione
Progetto:
Aziendale 7 Distretto Cesena-Savio
Regionale
Area Vasta Romagna
Nuovo
Anno 2006
ISP 04
Distretto Rubicone-mare
Provinciale
Aziendale 7
in continuazione di programmi poliennali 7
PROFILASSI DEL TETANO
Problema: Il 70% dei casi di tetano si osserva in soggetti di età superiore ai 65 anni; le informazioni fornite dalle schede di notifica e
dalle inchieste epidemiologiche hanno permesso di stabilire l’assenza di vaccinazione in circa il 97% dei casi. nella quasi totalità dei
casi l’infezione si e’ manifestata in seguito a ferite o escoriazioni banali, procurate nel corso di attività domestiche o di giardinaggio,
per cui non erano state richieste cure mediche o interventi di pronto soccorso.
Obiettivo generale: Ampliare la copertura della popolazione anziana con offerta attiva della vaccinazione antitetanica
Obiettivi specifici: Chiamata attiva di 3000 persone comprese nella fascia di età 65 anni e 75 anni per effettuare la vaccinazione
antitetanica e vaccinazione di una % di persone invitate non inferiore al 35%.
Azioni: campagna comunicativa ed informativa per ottenere una maggior adesione all’invito ad effettuare la vaccinazione; chiamata
attiva delle persone di 65 e 75 anni non coperte da vaccinazione tramite lettera a firma del medico del Dipartimento di Sanità Pubblica;
inizio del ciclo vaccinale ed effettuazione dei richiami successivi.
Progetto incentivato (comprensivo delle
risorse agg.ve reg.li) SI 6 NO
Obiettivo di salute esplicitato
SI 6
NO
Progetto di budget
SI
Altre Unità Operative e/o soggetti concorrenti
Dipartimentali 7UOIAN
Altre macroaree 7 Distretti
Altri Enti o associazioni
Ruolo della U.O. nel progetto
Esclusivo
Prevalente 7
NO 6
Referente di Progetto: Bondi Barbara-Quadrelli Gabriele
Professionisti coinvolti ( N° qualifiche /tot.ore annue comparto e dirigenza)
Medico UOISP 30 ore/anno, 1 A.S. UOIAN 140 ore/anno, 1 A.S. UOISP 5 A.S.–1 I.P. SIT 1240 ore/anno
Tempi (specificare date d’inizio e conclusioni previste)
annuale
poliennale 7
Indicatori anno 2007 (riferiti agli obiettivi specifici)
Chiamata attiva di 3000 persone di 65 e 75 anni di età e inizio ciclo vaccinale nel 35% delle persone invitate
Indicatori anno 2006 (riferiti agli obiettivi specifici) Chiamata attiva di 3000 persone di 65 e 75 anni di età e inizio ciclo vaccinale nel 25%
delle persone invitate
DIPARTIMENTO DI SANITÀ PUBBLICA
Area specialistica con competenza
prevalente:
Area Igiene e Sanità Pubblica
•4.a Obiettivo di salute ISP: Profilassi tetano
Aree specialistiche con competenza concorrenti:
U.O. Igiene Alimenti e Nutrizione, Medicina Legale, Distretto, Medicina di base.
Problema di salute:
•Indici di salute: incidenza casi di tetano 1997-2001: 7; incidenza casi di tetano nel periodo 2002-2005 = 1
•Area territoriale: Azienda; categoria professionale: pensionati; anagrafica: anziani > 65 anni;
•Malattia grave con alta letalità e costo sociale e sanitario elevato.
•Equità sociale/disuguaglianze: anziani pensionati non vaccinati
Obiettivo di salute
2006/2010
•Incidenza casi di tetano nel periodo 2002-2005:1
• Mantenere l’ incidenza dei casi di tetano del periodo 2002-2005, anche per il prossimo quadriennio
Indicatore di risultato
mantenere l’incidenza dei casi di tetano del periodo 2002-2005 per i l periodo 2006-2010
•casi 2002-2005: 1
•casi 2006-2010: 1
Limiti di accettabilità
= 2 casi 2006-2010:2
Azione/i
•Promozione vaccinazione utenti interessati
•Sensibilizzazione Medici di base e categorie interessate
•Chiamata attiva
•Incremento vaccinazioni
Indicatore/i proxi di
salute
3000 chiamate attive/anno di cittadini tra 65 e 75 anni età
1000 vaccinazioni /anno di cittadini tra 65 e 75 anni età.
Macroarea Dipartimento di Sanità Pubblica
Area Epidemiologia e Comunicazione
U.O. Igiene e Sanità Pubblica
Ambito di programmazione
Aziendale 6
Distretto Cesena-Savio
Distretto Rubicone-mare
Anno 2007
ISP 27
Progetto:
Nuovo
Regionale 6
Area Vasta Romagna …
Provinciale 6
Aziendale 6
In continuazione di programmi poliennali 6
Piano Per la Salute.-.Piano Regionale di Prevenzione.-. Sicurezza Stradale
Problema: Dall’analisi dei bisogni di salute della comunità e da quanto emerge dai dati epidemiologici, l’incidentalità stradale rappresenta
uno dei principali problemi di salute.
Obiettivo generale: ridurre la mortalità e morbilità da incidente stradale
Obiettivi specifici: tenere aggiornati i dati epidemiologici locali sugli esiti degli inidenti stradali; contribuire alla georeferenziazione ed alla
valutazione delle cause dell’incidentalità; contribuire ad orientare la pianificazione della gestione del territorio e delle infrastrutture sempre
più nell'ottica della sicurezza stradale; sviluppare interventi di educazione alla sicurezza stradale nelle scuole.
Azioni:– Contribuire al miglioramento del sistema informativo in collaborazione con l’osservatorio provinciale per la sicurezza stradale,
analizzare i dati relativi all’incidentalità stradale sul lavoro, continuare la rilevazione della prevalenza dell’utilizzo dei dispositivi di sicurezza
per strada nel territorio dei due Distretti dell’Ausl di Cesena. Valutare il rispetto del criterio della sicurezza stradale nella progettazione
urbanistica ed edilizia. Monitorare lo stato dei lavori degli interventi infrastrutturali delle singole Amministrazioni, in particolare la
realizzazione dei percorsi sicuri casa scuola. Realizzare un corso di formazione relativo al progetto per l’uso corretto dei seggiolini per il
trasporto dei bambini negli autoveicoli. Realizzare un’iniziativa di aggiornamento come ulteriore sviluppo del corso di formazione, realizzato
nel 2005, sulla sicurezza stradale per i tecnici che si occupano di viabilità, traffico, lavori pubblici e pianificazione urbanistica. Partecipare al
tavolo di coordinamento provinciale per l’educazione alla sicurezza stradale, continuare a svolgere il programma di educazione alla
sicurezza stradale nelle scuole, sviluppare ulteriori iniziative di valutazione in relazione ai progetti educativi previsti.
Progetto incentivato (comprensivo delle
Obiettivo di salute esplicitato
Progetto di budget
risorse agg.ve reg.li) SI …
NO 7
SI
NO 7
…
SI6 ()
NO
Referente di Progetto: Salizzato Luigi, Baldassarri Emanuela
Altre Unità Operative e/o soggetti concorrenti
Dipartimentali 6 EC, PSAL
Altre macroaree 6 (SERT, 118, U.O. Medicina
Riabilitativa, Materno Infantile) Altri Enti o associazioni 7 Provincia, Sportello Unico per l’Edilizia ( SUE )
Ruolo della U.O. nel progetto
Prevalente6
Esclusivo …
Professionisti coinvolti ( N° qualifiche /tot.ore annue comparto e dirigenza) 1 Psicologo EC 530 ore/anno, 1 Statistico EC 80 ore/anno, 1
TdP EC 80 ore/anno, 1 Medico ISP 250 ore/anno, 2 TdP ISP 30 ore/anno, 1 medico PSAL 40 ore
Tempi (specificare date d’inizio e conclusioni previste)
annuale
poliennale 6:
Indicatori anno 2007 (riferiti agli obiettivi specifici) Report provinciale sull’incidentalità stradale, con analisi dei determinanti, in alternativa
report aziendale, anche limitatamente al Comune di Cesena. Catalogo provinciale dell’offerta educativa. Realizzazione corso agg.to
seggiolini e corso SUE. Valutazione sulla realizzazione di percorsi sicuri casa scuola nei due distretti.
Indicatori anno 2006(riferiti agli obiettivi specifici) n° interventi attivati/n° interventi programmati nel piano delle azioni PPS = 0,80; stipula e
realizzazione convenzione con osservatorio provinciale per sistema informativo,
Dipartimento di Sanità pubblica
Area specialistica con competenza
prevalente: U.O. Igiene e Sanità Pubblica
27 a Obiettivo di salute ISP 5: Piano Per la Salute – Piano
Regionale di Prevenzione - Sicurezza Stradale
Aree specialistiche con competenza concorrenti:
UO EC, UO PSAL
• Problema di salute: Gli incidenti stradali rappresentano uno dei principali problemi di Sanità Pubblica determinando nel territorio
Cesenate circa700 ricoveri all’anno (dal 1999 al 2003), di cui 450 di residenti. Nel periodo 1994-2002 si sono verificati 307 decessi
legati a incidenti stradali (la mortalità è comunque in diminuzione dal 2001), i tassi di mortalità elevati tra i giovani indicano gli
incidenti stradali quale principale causa di mortalità evitabile. Un altro gruppo di popolazione ad alto rischio è rappresentato dagli
anziani. Dall’analisi dei bisogni di salute della comunità e da quanto emerge dai dati epidemiologici, l’incidentalità stradale
rappresenta uno dei principali problemi di salute. Allo scopo di intervenire su questo problema, la Conferenza Sanitaria Territoriale
ha dato mandato ad un gruppo di progetto specifico di programmare interventi nell'ambito del Piano per la Salute. Il tema della
sicurezza stradale rientra anche tra gli obiettivi descritti dal Piano Regionale di Prevenzione 2005-2007.
Obiettivo di salute
• contribuire a ridurre il n.ricoveri e il n. dei decessi per incidente stradale nella popolazione
residente nei comuni del cesenate.
Indicatore di risultato
Azione/i
• n. di ricoveri e di deceduti per incidente stradale nella popolazione residente nei comuni del
Cesenate nel triennio 2006-2008 < rispetto al triennio 2000-2002
• Sviluppare attività a carattere educativo / informativo
• Monitorare lo stato dei lavori degli interventi infrastrutturali delle singole Amministrazioni
• Aggiornare e diffondere un report epidemiologico poliennale di Area Vasta.
• Attraverso la georeferenziazione e l’analisi dei determinanti, evidenziare aree di intervento per le
politiche urbanistiche territoriali, promuovere l'attenzione alla sicurezza stradale nel processo di
pianificazione territoriale.
Indicatore/i proxi di
salute
• Promuovere il rispetto del criterio della sicurezza stradale nelle pianificazioni urbanistiche e
progettazioni edilizie. Partecipare ai lavori regionali per il PRP.
• Partecipare ai lavori per la produzione di un report provinciale sui determinanti degli incidenti, di
un catalogo provinciale dell’offerta di iniziative per l’educazione alla sicurezza stradale nelle scuole.
Elenco dei programmi di lavoro dell’U.O Igiene e Sanità Pubblica 2007
con quantificazione delle ore richieste alle altre U.O. Dipartimentali
Ore annue/operatore richieste
SIT
UOIAN
UOEC
10 Controllo e riduzione dei focolai di
infestazione muscidica
UOPSAL UOML UOVET Am.
vo
1 Med.
Vet.. 30 h
11 Attività programmata (vig e camp)
12 Attività su richiesta
13 Aggiornamento pagina Web DSP
14 Qualità Attività Vaccinale
15 Qualità dell’aria nei centri urbani
1 med 10 h
16 Controllo integrato di Aedes Alb.
1 med 150 h
17 Attività per il rilascio dei pareri di
massima, preventivi e di fattibilità.
18 Radiazioni ionizzanti
1 dir 25 h 1 med.25 h
4 TdP 25 h
19 Strumenti urbanistici
20 Commissioni e gruppi di lavoro
formalizzati
21 L.R. 34/98-direttiva 564/00 su
strutture socioassistenziali
22 Nuovi Insediamenti Produttivi
1 ing. 25 h
1 TdP 300 h 1 Ing. 40 h
1 Dir.36
h
1 vet 25 h
1 Vet. 10 h
1 Ing. 36 h
1 TdP 790
h
1 Ing. 810 h
1 TdP 790 h
90 h
1 vet/TdP.
150 h
LG DP ‘02.Comunicazione,funzione critica per i DP.
Contribuisce all’analisi della percezione del rischio, alla
gestione dei rapporti con il pubblico in situazioni di rischio
ambientale, per una corretta informazione.
Una efficace comunicazione con i cittadini deve essere di
supporto agli interventi di promozione della salute,
aiutando ad indurre i cambiamenti auspicati.
Rappresenta lo strumento per la condivisione dei criteri di
priorità degli interventi, a tutti i livelli di concertazione
(tecnica, istituzionale e di comunità), e per incrementare la
possibilità di perseguimento degli obiettivi individuati.
La comunicazione assolve a funzioni di marketing sociale,
contribuendo ad aumentare la credibilità del DP.
Comunicazione e prevenzione: occasioni di incontro,
contesti operativi.
ƒ nell’organizzazione, riferito ai rapporti tra i
professionisti, le unità operative, i livelli di
assistenza, con i cittadini utenti;
ƒ nell’amministrazione, riferito ai rapporti con gli Enti
locali e altri Enti pubblici diversamente competenti,
riguarda soggetti politici e tecnici;
ƒ nella società, riferito ai rapporti con gli attori delle
politiche economiche, le rappresentanze sindacali,
le organizzazioni che rappresentano interessi
particolari o diffusi dei cittadini, gli organi di
informazione.
Le competenze in un’organizzazione di
professionisti.
ƒ Scientifico culturale – sapere
ƒ Tecnico operativa – saper fare
ƒ Organizzativo gestionale – saper progettare,
programmare, valutare
ƒ Comunicativo relazionale – sapersi
rapportare in maniera efficace
ƒ Ogni professionista deve possedere queste
competenze, ognuna in misura adeguata al
proprio ruolo.
Comunicazione e prevenzione: le competenze
ƒ Alcuni aspetti della comunicazione vanno considerati
come elementi fondanti della professionalità di un
operatore di prevenzione e sanità pubblica, sono
quelli che gli consentono di avere un rapporto positivo
con gli altri professionisti e con gli utenti (ascolto
attivo).
ƒ La conoscenza di altri aspetti tecnici della
comunicazione è indispensabile per gli operatori della
prevenzione che svolgono un ruolo in attività
educative e formative, per essere formatori efficaci
non basta essere esperti nelle materie oggetto
dell’insegnamento, bisogna anche saper comunicare.
Comunicazione e prevenzione: le competenze
ƒ L’accessibilità alle informazioni consentita dai
moderni mezzi di comunicazione, e la
conseguente percezione del rischio acquisita
dalla popolazione, impongono agli operatori di
sanità pubblica di studiare e comprendere
questi fenomeni e di adeguare le proprie
capacità di comunicazione del rischio.
Differenti percezioni e comunicazioni del rischio
Rischio
valutato
dagli esperti
Basso
Rischio percepito dalla popolazione
Basso
Assenza di
controversia
Alto
Controversia
Gli esperti hanno lo scopo di
rassicurare
Gli attivisti pubblici hanno lo
scopo di allertare e la popolazione
è molto interessata
Controversia
Gli esperti hanno lo
scopo di allertare
Alto
Accordo sulle priorità
Azioni per ridurre il rischio
La popolazione è in
genere indifferente
Di Philip C.R. Gray, Richard M. Stern e Peter M. Wiedemann
Comunicazione e prevenzione: le competenze
ƒ La politica di promozione della salute rappresenta,
per i servizi di prevenzione e sanità pubblica, la sfida
più complessa nel campo della comunicazione, sono
richieste capacità di analisi dei problemi, valutazione
delle priorità, diffusione di informazioni, facilitazione
di relazioni, promozione di azioni.
ƒ La salute è condizionata dall’ambiente di vita e di
lavoro, a sua volta determinato dalle azioni di diversi
attori sociali, che agiscono in base a propri valori e
priorità (economiche, politiche, culturali, scientifiche),
gli strumenti della comunicazione sono determinanti
per evidenziare le aree comuni a interessi diversi,
influenti sulla salute, e su cui si possono quindi
ricercare intese per obiettivi condivisi.
Comunicazione e prevenzione: imparare
dagli errori
ƒ Abolizione libretti sanitari per gli alimentaristi,
contestata da associazioni di consumatori in
Emilia Romagna e sindacati confederali in
Toscana.
ƒ Semplificazione medicina scolastica, ha
motivato in Lombardia la nascita di un
comitato di genitori per la tutela della salute
degli scolari.
Comunicazione e prev.ne:punti critici da presidiare.
ƒ Relazioni professionali: Concretizzare il dirittodovere di partecipazione da parte degli operatori
(programmazione,valutazione delle attività).Creare
occasioni pubbliche per confermare o riorientare le
strategie dell’organizzazione (Conferenze di
org.ne). Promuovere forme di direzione collegiale e
di operatività interdisciplinare ed interprofessionale.
ƒ Formazione: Utilizzare le potenzialità della
formazione (formazione sul campo) come
strumento a sostegno dei programmi di attività e
per lo sviluppo delle competenze. Favorire la
creazione di reti di operatori per la formazione,
concordando obiettivi, compiti e responsabilità.
Comunicazione e prev.ne:punti critici da presidiare.
ƒ Politiche per la salute: Acquisire le competenze
necessarie per produrre strumenti di descrizione e
valutazione dei problemi di salute della Comunità
locale (Profili di Salute). Sviluppare capacità di
promuovere occasioni di incontro tra gli attori
sociali, diversamente competenti per la soluzione
di problemi di salute.
Comunicazione e prev.ne:punti critici da presidiare.
ƒ Nuovi strumenti di comunicazione: Farsi conoscere,
dalla comunità locale, dai professionisti, dagli
amministratori, dare evidenza ai propri obiettivi e ai
risultati conseguiti, (relazione periodica sulle attività
svolte).Fare un uso appropriato del sito web: catalogo
dei prodotti, documentazione e informazione orientata
ai problemi locali, sostegno alle politiche per la salute.
ƒ Giornali, radio e televisioni: Stabilire relazioni dirette,
rendersi disponibili anche su argomenti e con modalità
scelti da altri, fornire studi e documentazioni in modo
attivo.Saper distinguere tra un giornalista scientifico e
un redattore generalista, adeguare di conseguenza il
proprio modo di comunicare.
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EBP07_Salizzato_CNESPSfeb2007