QUANDO ALCUNI BAMBINI SI SONO SOFFERMATI SULLA POTENZA DEL SOLE ABBIAMO CAPITO CHE IL CALORE DEL SOLE NON C'ENTRA CON LA LUNGHEZZA DELLE OMBRE MA … C'ENTRA CON IL FATTO CHE IL SOLE CI DA' PIU' CALORE IN ALCUNI MOMENTI DELLA GIORNATA COME A MEZZOGIORNO. E ALLORA DOBBIAMO ESAMINARE UN ALTRO ASPETTO... SOLE E … ENERGIA! Questo argomento è emerso la prima volta quando abbiamo cercato di immaginarci cosa potrebbe succedere se il sole sparisse. MOLTI BAMBINI SI SONO CONCENTRATI SULL'ASPETTO “ENERGIA”: -Senza l’energia solare le macchine del golf non vanno -stiamo a casa con la luce della lampada e farebbe freddo e -non potremmo ricaricare le cose che si ricaricano al sole -Senza il sole non avremmo i suoi privilegi come le lampadine a energia solare -ci sono le cose che vanno grazie alla luce del sole quelle cose non potranno più funzionare - La forza del sole non si può sostituire, ci dovrebbero essere almeno 10000000 di luci e anche di più di tutto il mondo DISCUTIAMO COSA E' L'ENERGIA DEL SOLE E COME IL SOLE CI DA' ENERGIA. PENSIAMO UN ESPERIMENTO PER PROVARE CIO' CHE ABBIAMO SCOPERTO IERI SUI TRIANGOLI D'OMBRA NELLA GIORNATA E NEI MESI IERI ABBIAMO SCOPERTO CHE L'INCLINAZIONE MAGGIORE DEL RAGGIO SI HA ALLE 12:20 NELLA GIORNATA E A MARZO NEI MESI. DOPO ABBIAMO DISEGNATO UN FASCIO DI RAGGI PARALLELI DELLA STESSA MISURA MENO INCLINATI E PIU' INCLINATI E ABBIAMO VERIFICATO CHE LA SUPERFICIE DOVE BATTONO I RAGGI E' MAGGIORE QUANDO I RAGGI SONO MENO INCLINATI E MINORE QUANDO SONO PIU' INCLINATI. PERCHE' QUANDO LA SUPERFICIE SU CUI BATTONO I RAGGI E' MINORE SI SENTE PIU' CALDO? (QUESTA E' UNA COSA CHE NON RIGUARDA LA GEOMETRIA, E LA LUNGHEZZA DEI RAGGI, MA L'ENERGIA E IL CALORE CHE DA' IL SOLE). CONCLUSIONE ALCUNI BAMBINI HANNO CAPITO CHE SE C'E' MENO SUPERFICIE C'E' MAGGIORE FORZA IN QUEL PEZZO (KE). CIO' CHE DICE KE E' IMPORTANTE PERCHE' LA FORZA DI CUI PARLA E' L'ENERGIA DEL SOLE. MB COLLEGA PARLANDO DI CALORE (DALL'ENERGIA TERMICA DEL SOLE) CHE SI DISPERDE MENO SE L'ESTENSIONE E' MINORE E IL "PEZZO" DI KE E' OGNI SINGOLO CENTIMETRO QUADRATO DI QUELLA SUPERFICIE. PROGETTA UN ESPERIMENTO IN CUI, USANDO UN PEZZO DI CARTA PER LE MANI BAGNATA, SI POSSA PROVARE CHE IL SOLE DELLE 12 SCALDA DI PIU' DI QUELLO DELLE 9. Si trattava di elaborare un'ipotesi progettuale complessa. Solo 8 bambini su 24 sono riusciti a progettare l'esperimento autonomamente, senza interventi da parte dell'insegnante.. Era necessario, infatti, fare diverse cose: - esplicitare l’ipotesi progettuale, - tener conto delle variabili presenti nell'esperimento - precisare cosa deve essere variato per arrivare a delle conclusioni - concludere tenendo conto di quanto osservato in relazione alle variabili considerate: la quantità d'acqua presente nel fazzoletto, il tempo impiegato dal fazzoletto ad asciugare, l'ora (e quindi l'inclinazione dei raggi e quindi il calore su ogni centimetro quadrato sul fazzoletto). In seguito ci siamo resi conto che c'erano variabili non previste che si sono rilevate solo nell'osservazione (soprattutto il vento e la sua influenza sull'asciugatura). LA GESTIONE DI QUESTA CONSEGNA E' STATA MIGLIORE: CIRCA IL DOPPIO DEI BAMBINI SONO RIUSCITI AD INDIVIDUARE ALMENO UNA VARIABILE AUTONOMAMENTE E DIVERSI BAMBINI LE HANNO INDIVIIDUATE TUTTE. E' STATO APPROFONDITO IL RUOLO DEL VENTO NELL'ASCIUGATURA DEL FAZZOLETTO RICHIEDENDO UN'IPOTESI INTERPRETATIVA DI QUANTO OSSERVATO ALLE ORE 9 E ALLE ORE 12. Circa la metà dei bambini è stata in grado di spiegare autonomamente quanto accaduto nell'asciugarsi dei due fazzoletti alle 9 e alle 12. LA SITUAZIONE NON ERA SEMPLICE IN QUANTO CI SI ASPETTATA UNA GRANDE DIFFERENZA NEL TEMPO DELL'ASCIUGATURA MENTRE LA DIFFERENZA E' STATA MINIMA IN QUANTO LA PRESENZA DI VENTO HA FACILITATO L'ASCIUGATURA DEL FAZZOLETTO ALLE ORE 9 RISPETTO ALLE ORE 12. Questa esperienza ci fa capire quanto sia difficile costruire modelli matematici per spiegare li fenomeni scientifici: la realtà contiene spesso elementi che non si riescono a prevedere nel modello. Dopo la progettazione, la discussione e la realizzazione dell'esperimento CONCLUSIONE SULL'ESPERIMENTO PROGETTATO PER CAPIRE COME MAI SE L'ANGOLO FORMATO DAI FASCI DEI RAGGI E' MAGGIORE (MB) SI SENTE PIU' CALORE. ABBIAMO DECISO DI BAGNARE CON 50 ml DI ACQUA DUE PEZZI DI CARTA E DI ESPORNE OGGI UNO AL SOLE ALLE ORE 9 MENTRE L'ALTRO LO METTEREMO ALLE ORE 12 CIRCA DOMANI. DOBBIAMO PRENDERE IL TEMPO DI ASCIUGATURA. STABILIAMO DI ANDARE IN PIAZZALE A CONTROLLARE OGNI 10 MINUTI. L'esperimento della pila ci è servito per capire l'effetto della diversa inclinazione di un fascio di raggi che colpisce una superficie orizzontale (in questo caso una superficie sensibile: la nostra mano!!!) QUESTA VOLTA SI TRATTAVA SEMPLICEMENTE DI FARE UN RESOCONTO DI QUANTO OSSERVATO, TUTTAVIA CI SONO STATE ANCORA DELLE DIFFICOLTA'. Nella valutazione l'insegnante ha considerato in primo luogo la completezza e la correttezza, secondariamente il livello di esplicitazione, infine se c'era correlazione con gli argomenti studiati. NONOSTANTE CIO' ¼ DEI BAMBINI NON HA ELABORATO UN RESOCONTO SUFFICIENTE E SOLO 1/6 HA OTTENUTO LA VALUAZIONE MASSIMA COLLEGANDO ESPLICITAMENTE AGLI ARGOMENTI STUDIATI. CONCLUSIONI Questo lavoro è stato necessario per distinguere l'aspetto “CALORE/ENERGIA” dall'aspetto “SOLE/LUCE CHE SI PROPAGA IN MODO RETTILINEO/OMBRE COME INTERRUZIONE DELLA LUCE”. L'elemento che ci ha permesso il collegamento è stata l'attenzione all'inclinazione dei raggi del sole maggiore nel ventaglio di marzo rispetto al ventaglio di dicembre. Da tale osservazione siamo arrivati alla progettazione degli esperimenti . Gli esperimenti ci hanno chiarito come nel momento in cui il calore è massimo (abbiamo sentito cambiare a temperatura sulla nostra mano!) le ombre abbiano lunghezza minima (addirittura potrebbero non esserci). MA LA RIFLESSIONE CI AVEVA GIA' CHIARITO COME PROPRIO L'INCLINAZIONE MASSIMA DEL FASCIO DI RAGGI CREA MINORE DISPERSIONE DEL CALORE! OCCORRERA' RITORNARE SULL'ASPETTO ENERGIA IN QUANTO ABBIAMO TOCCATO SOLO L'ENERGIA TERMICA MA, IN ALTRI CONTESTI, ABBIAMO STUDIATO L'ENERGIA COLLEGATA ALLA PRODUZIONE DI MOVIMENTO (L'ENERGIA IDRAULICA CHE FA GIRARE LA RUOTA DEL MULINO). NEGLI ANNI SCORSI ABBIAMO DISTINTO L'ENERGIA MUSCOLARE USATA DALL'UOMO PREISTORICO DALL'ENERGIA ELETTRICA CHE FA FUNZIONARE TUTTE LE MACCHINE PRESENTI NELLE NOSTRE CASE! STUDIANDO LO SHADUF ABBIAMO SCOPERTO LE FORZE E IL LORO EQUILIBRIO NELLA MACCHINA SEMPLICE “LEVA”. IL TEMA COMPLESSO DELL'ENERGIA DOVRA' ESSERE ULTERIORMENTE ANALIZZATO E DETTAGLIATO!