la compagnia della foto
Corso Base di Fotografia, Composizione
ed Editing di Immagini
TERZA LEZIONE
COMPOSIZIONE
REGOLE DI COMPOSIZIONE
LA REGOLA DEI TERZI
SISTEMI ASSIALI
REPLICA
LINEE GUIDA
PATTERN/TEXTURE
PUNTI DI RIPRESA
SEZIONE AUREA
PIANI E CAMPI
COMPOSIZIONE
Molti riescono a ottenere foto
composte correttamente anche
senza aver studiato, questo perché
probabilmente hanno un senso
della composizione istintivo.
Come già detto la fotocamera a
differenza dell'occhio umano
registra tutto, quindi quello che ai
nostri occhi in un primo momento è
sfuggito risultando invisibile, in foto
si vedrà.
Prima di scattare una foto si deve
prestare attenzione sia al soggetto
principale che agli elementi
secondari, per non avere brutte
sorprese in seguito
COMPOSIZIONE
Ci tengo a dire che non
esistono regole fisse
che non possano
essere trasgredite.
Alcune fra le migliori
fotografie ignorano
qualsiasi regola di
composizione, ma a
meno che non abbiate
un genio istintivo è
meglio seguire le regole.
Ci sono 10 regole guida
REGOLE DI COMPOSIZIONE
1°REGOLA
Centrare bene quello
che vi interessa, questo
non significa che il soggetto
della fotografia debba a tutti i
costi stare al centro
dell'immagine, anzi, molto
meglio se il soggetto
principale è decentrato,
questi significa che dovete
aver ben presente e far
capire agli altri chi è il
soggetto principale della foto.
REGOLE DI COMPOSIZIONE
Cercate di non posizionare
sempre al centro del frame il
vostro soggetto.
State inquadrando attraverso un
mirino ma non state sparando,
state fotografando!
Una composizione con il
soggetto al centro è banale,
ricordatevi sempre che può
valere la pena decentrarlo (tra un
po’ vedremo dove posizionarlo)
REGOLE DI COMPOSIZIONE
2° REGOLA
Non dividete mai la
fotografia con una linea
verticale o orizzontale
passante per il centro, come
potrebbe essere un palo o un
albero. Inoltre l'orizzonte
dovrebbe essere al di sopra o al
di sotto del centro.
Per esempio se si fotografa il
mare la linea d’orizzonte non
deve stare mai al centro, ma si
deve dare più spazio al cielo
oppure all'acqua.
REGOLE DI COMPOSIZIONE
SI
3° REGOLA
Se fotografate un
panorama state bene
attenti che la linea di
orizzonte non sia
inclinata, è orrendo vedere
una foto in discesa o in salita,
consiglio di fare più scatti fino
a che non si è sicuri di aver
realizzato almeno una foto
con la linea di orizzonte
perfettamente dritta.
NO
REGOLE DI COMPOSIZIONE
4° REGOLA
Infrangendo la regola
precedente, in alcune
situazioni (paesaggi
urbani, street photography,
etc.) per offrire più
dinamismo provate ad
inclinare la macchina
per giocare su nuove
prospettive
REGOLE DI COMPOSIZIONE
5° REGOLA
Prima di scattare, cercate il
punto di vista migliore,
provate ad inquadrare prima con la
macchina in orizzontale e poi, senza
spostarvi, inquadrate la stessa scena
ruotando la macchina di 90°, spesso basta
questo per cambiare volto ad una foto.
Abituatevi a cercare punti di ripresa inusuali,
soprattutto esercitatevi inizialmente con
soggetti statici e cercatene sempre di nuovi,
giocando con le varie lunghezze focali per
vedere i risultati che si ottengono.
Fotografare un soggetto frontalmente
spesso può risultare banale, se per esempio
volete conferirgli imponenza fotografatelo dal
basso
REGOLE DI COMPOSIZIONE
6° REGOLA
Esistono delle regole base da
seguire per inquadrare le
persone, nei ritratti viene
solitamente usato un
teleobiettivo, o nella maggior
parte dei casi un medio tele,
riempite l'inquadratura
evitando di lasciare troppo
spazio vuoto sopra la testa.
In un primo piano fate
attenzione a non stringere il
soggetto proprio sotto al
mento.
REGOLE DI COMPOSIZIONE
7° REGOLA
“Se
le tue foto non
sono abbastanza
buone, vuol dire che
non eri abbastanza
vicino” - Robert Capa
Con focali grandangolari
cerchiamo sempre di
avvicinarci il più possibile ai
nostri soggetti.
REGOLE DI COMPOSIZIONE
8° REGOLA
Bisogna cercare il centro
d'interesse della scena che
si vuole inquadrare e
valorizzarlo il più possibile,
si può intervenire in post
produzione utilizzando lo
strumento di ritaglio (ma si perde
qualità), oppure sfruttare la
differenza tonale tra il soggetto e
lo sfondo.
Soggetto chiaro e fondo scuro (o
viceversa), oppure saper
sfruttare lo sfocato in questo
modo si attira subito l'attenzione
dell'osservatore.
REGOLE DI COMPOSIZIONE
9° REGOLA
Prestate attenzione
alle forme, le linee e
i volumi, cercando di realizzare
composizioni geometriche, questo
discorso vale soprattutto per la
fotografia di paesaggio urbano.
Le linee sono le zone di confine tra
due aree di elevato contrasto.
A seconda del tipo di linee prevalenti
la foto comunicherà emozioni
differenti, le linee orizzontali
contribuiscono a dare un senso di
calma ed equilibrio, mentre le linee
verticali comunicano forza e vigore, le
linee diagonali aggiungono dinamismo
mentre quelle curve conferiscono
ritmo e profondità.
REGOLE DI COMPOSIZIONE
10° Regola
La regola dei terzi è una di
quelle regole fotografiche di cui si
parla tanto e che pochi o nessuno
pensa ad applicare in fase di scatto,
soprattutto in generi fotografici in cui
non si costruisce la scena e si deve
essere veloci nel cogliere il momento
(come nella street photography), c'è
da dire che soprattutto i fotografi più
esperti tendono ad applicare questa
regola senza volerlo, istintivamente.
LA REGOLA DEI TERZI
In cosa consiste questa
regola? Consiste nel dividere la
scena fotografata in "terzi", sia in
orizzontale che in verticale.
Questo dividerà il tutto in nove parti
uguali e quattro punti di passaggio.
Quando componete la vostra
immagine, dovete cercare di far
coincidere i punti di interesse della
scena nei punti di intersezione
delle linee. Se fate in modo che i
punti di interesse siano
esattamente sugli incroci delle
linee di divisione, la vostra foto
potrà dirsi bilanciata. Secondo
questa regola lo spettatore tenderà
a guardare la fotografia soprattutto
nei punti di intersezione delle linee.
LA REGOLA DEI TERZI
Cieli scenografici.
Provate a drammatizzare un
cielo ponendo l’orizzonte
lungo la linea più bassa della
griglia immaginaria.
In caso doveste riprendere un
cielo grigio (magari per
caratterizzare maggiormente la
vostra “storia fotografica”)
potreste invece far coincidere
l’orizzonte con la linea più alta.
Tentar non nuoce (e
sperimentare ancora meno).
LA REGOLA DEI TERZI
Primi piani.
Fotografando da distanza
ravvicinata, come nei primi
piani, sarebbe bene
porre il tratto che
vogliamo mettere in
risalto in uno dei due
incroci superiori della
griglia. Eviteremo in
questo modo eventuali
spazi vuoti al di sopra del
nostro soggetto e al
contempo riempiremo il
fotogramma.
LA REGOLA DEI TERZI
Soggetti in movimento.
La regola dei terzi trova
naturalmente un eccellente campo
di utilizzo se applicata in caso di
entità in movimento. Infatti
consente di lasciare intorno a
questo genere di soggetti
un’ideale “spazio in cui potersi
spostare”.
In un attimo di “pausa di
riflessione” la persona (o l’animale)
dovrebbe avere la possibilità di
muovere lo sguardo verso il lato
libero del fotogramma (a meno che
non guardi in macchina), come se
si trovasse in procinto di compiere
un movimento in quella direzione.
LA REGOLA DEI TERZI
Da sinistra a destra.
Una volta superato il primo sguardo,
solitamente rivolto verso la parte centrale del
fotogramma, è tipico di noi occidentali
osservare un’immagine nello stesso modo in
cui leggiamo e scriviamo: da sinistra verso
destra. Sarebbe quindi consigliabile, in certe
occasioni, porre il soggetto principale
nell’area di sinistra dell’inquadratura
Come abbiamo già fatto notare, ponendo il
soggetto centralmente si corre il rischio che
l’occhio tenda a trascurare le altre zone
dell’immagine, perdendo così dei dettagli.
Nel caso fosse necessario mettere a fuoco il
nostro soggetto in posizione centrale, fatelo;
poi però ricomponete il fotogramma
LA REGOLA DEI TERZI
La posizione migliore
Se vi è possibilecollocate il vostro
soggetto nella posizione che vi
sembra più adatta; altrimenti
spostatevi voi, o al limite la macchina
fotografica.
Ottenere una composizione perfetta
può voler dire fare qualche passo a
destra o a sinistra, alzare o abbassare
l’inquadratura o, addirittura, prendere
la macchina e muoversi di alcuni
chilometri fino a trovare il punto di
vista ideale. No pain, no gain….
LA REGOLA DEI TERZI
Soggetto secondario
Nel caso il vostro centro d’interesse
fosse troppo piccolo rispetto
all’inquadratura adottata o non vi
trovaste nelle condizioni adatte di
avvicinarvi a sufficenza al soggetto,
potreste correre il rischio di ottenere
un’immagine finale “troppo vuota”.
A quel punto, se non volete
sottolineare troppo l’idea di
“isolamento” di quanto state
fotografando, per soddisfare l’occhio
dell’osservatore cercate d’includere
nella composizione sempre
qualcos’altro d’interessante, una sorta
di soggetto secondario, anche
posizionato più lontano
LA REGOLA DEI TERZI
Dopo avervi elencato tutte
queste belle regolette con
quest’ultima vi consiglio
di provare a
infrangerle tutte, le foto
più belle che ho visto molto
spesso non erano composte
secondo le regole tradizionali,
l’abilità del fotografo sta nel
saper introdurre e disporre
nell’inquadratura i giusti elementi
di tensione basandosi sul
proprio personale
senso artistico.
SISTEMI ASSIALI
Un primo raggruppamento di
sistemi compositivi si basa
sull'uso delle suddivisioni
principali dei formati fotografici,
sulla verticale o l'orizzontale,
sulla diagonale ascendente (/)
o discendente (\), o interazioni
di alcuni di questi assi.
Un modo semplice ed efficace
di comporre si basa
sull'impostazione del soggetto
sulla suddivisione a 1/3 o 2/3
SISTEMI ASSIALI
Sistemi Assiali
Speculari
Molto noto e usato è l'asse
di simmetria speculare,
orizzontale o verticale
Molto frequente, nella
fotografia di paesaggio, è il
ricorso all'asse di simmetria
orizzontale, quando per
esempio i riflessi sull'acqua
permettono di raddoppiare
il paesaggio.
SISTEMI ASSIALI
Sistemi Assiali Speculari
Verticali
Possiamo considerare una variante
dell'asse di simmetria speculare la
composizione costruita sulla
colonna centrale.
Il motivo della "quinta" tipico della
pittura di paesaggio, in genere
costituito da fronde scure che
incorniciano e mettono in risalto
l'area centrale e luminosa del
paesaggio (attuabile anche in
ambientazione cittadina)
SISTEMI ASSIALI
La composizione a File o
a Fasce.
Si ottiene utilizzando anche
l'orizzontale e insistendo sulla
ripetizione più o meno modulata.
Ovviamente è frequente nella foto di
paesaggio.
Questi tre esempî mostrano molto
bene che l'uso di composizioni assiali
molto semplici, come quelle a file o
fasce sono la base per modulazioni
tonali o cromatiche.
SISTEMI ASSIALI
Sistemi Assiali
Diagonali
Oltre gli assi ortogonali sono
ovviamente molto usati quelli
obliqui, in particolare una delle
diagonali come asse di
composizione.
Le prime due foto hanno la stessa
impostazione lineare: dalla
diagonale ascendente (questa
diagonale si chiama così per
ragioni percettive e culturali: poiché
scriviamo da sinistra a destra,
abbiamo l'impressione che la
diagonale salga) parte un'altra linea
obliqua. Ambedue esaltano la
diagonale ascendente con un
soggetto che effettivamente
ascende.
SISTEMI ASSIALI
Sistemi Assiali a
Piramide e Clessidra
Ben note le composizioni a
piramide.
Ovviamente una vetta si
presta bene, e anche un
albero, talvolta.
Più rare le composizioni a
clessidra, con i punti di fuga
superiori e inferiori che
convergono all’infinito.
REPLICA
Ove possibile cercate
sempre di includere repliche
(persone, animali, oggetti)
che richiamino/assomiglino
al nostro soggetto
principale.
In questo modo
rafforzeremo la nostra
immagine e l’occhio si
alternerà muovendosi tra
questi soggetti
LINEE GUIDA
Utilizzare le linee guida
(naturali e non) per
indirizzare lo sguardo verso
il punto che vogliamo noi.
Un pontile, una lunga
strada, una ringhiera, gli
esempi sono infiniti
PATTERN/TEXTURE
Talvolta ci può capitare di
incontrare situazioni in cui
un insieme di soggetti forma
una texture (una specie di
superficie uniforme),
sfruttiamo sempre
quest’occasione magari
fotografando l’elemento di
“disturbo” che spezza
questa uniformità
PUNTI DI RIPRESA INUSUALI
Non abbiate mai il timore di
essere presi in giro per
strada mentre scattate.
Inchinatevi, sdraiatevi a
terra, arrampicatevi.
Cercate sempre punti di
ripresa inusuali, una foto
colpisce quando offre un
punto di vista diverso
BIANCO E NERO
Virando la foto in bianco e
nero possiamo eliminare le
distrazioni date dalle tonalità
di colori e mettere in risalto il
soggetto.
SEZIONE AUREA
Dalla proprietà del
rettangolo aureo di potersi
“rigenerare” infinite volte,
deriva la possibilità di
creare al suo interno una
successione infinita di
quadrati e quindi una
spirale” dalle particolari
caratteristiche geometriche
tra cui una sorta di
avvitamento asintotico verso
l’incrocio delle diagonali che
possono essere ricavate
all’interno
SEZIONE AUREA
La sezione aurea è un canone di
bellezza nell’arte e in natura? Quella
della sezione aurea è definibile come
una “pretesa superiorità estetica”. Infatti
si è sempre creduto che lo schema
rappesentato da questo rapporto si
configurasse come migliore degli altri.
Cioè: una qualsiasi opera d’arte
(pittorica, scultorea e persino musicale)
composta secondo i canoni definiti dal
concetto di sezione aurea sarebbe più
piacevole di un’altra dal punto di vista
estetico, in altre parole “l’occhio
umano vedrebbe più bello ciò che è
concepito secondo le proporzioni
della sezione aurea“.
SEZIONE AUREA
Per quanto riguarda
la fotografia,
diciamo subito che
l’applicazione della
legge del rapporto
aureo è affidata ad
un suo “surrogato”,
la Regola dei Terzi
PIANI E CAMPI
Nella fotografia
effettuata sul
campo è
determinante la
scelta che
facciamo nel
riprendere il
soggetto o la
scena.
PIANI E CAMPI
Campo lunghissimo (CLL)
Questa inquadratura è
caratterizzata dall’ambiente esterno
che risulta preponderante rispetto
alle figure umane che, se presenti,
risultano molto piccole e quindi
poco definite.
Campo lungo (CL)
Anche in questo caso l’ambiente
risulta sempre predominante
rispetto alla figura umana, che
inizia però ad essere riconoscibile.
PIANI E CAMPI
Campo medio (CM)
Le figure umane sono distinguibili
e l’ ambiente ripreso lascia un
contenuto margine di spazio
sopra e sotto la figura umana.
Campo totale (CT)
Le figure umane sono
pienamente visibili e fanno parte
di una scena circoscritta in
termini spaziali sia in esterno che
in un interno.
PIANI E CAMPI
Figura intera (FI)
La figura umana viene ripresa dalla
testa ai piedi senza lasciare molto
margine di spazio alla scena
circostante (SEMPRE
ATTENZIONE A NON TAGLIARE I
PIEDI).
Piano americano (PA)
Il soggetto è ripreso dall’ altezza
delle ginocchia o delle cosce in su
(TAGLIARE SEMPRE DA SOPRA
IL GINOCCHIO), rappresentando
tre quarti circa della figura intera.
PIANI E CAMPI
Mezzo primo piano (~P)
La figura è inquadrata dalla vita
in su, il famoso “mezzo busto”
dei telegiornali (TAGLIARE DA
SOPRA IL GOMITO).
Primo piano (PP)
In questa inquadratura il
soggetto è ripreso dalle spalle
in su, incorniciando il volto in
una piccola porzione di spazio.
PIANI E CAMPI
Primissimo piano (PPP)
Inquadratura particolare dove il
soggetto è ripreso dalla fronte al
mento, dando incisività e
suggestione ai tratti del volto ed
alla sua espressione.
Dettaglio (D)
Avvicinandoci ancora di più al
soggetto evidenziamo un
particolare del volto o di un oggetto.
È un tipo di inquadratura molto
usato per dare una carica emotiva
ad un racconto.
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lezione 3 - La Compagnia della Foto