3 aprile 1967
GIORNATE D' INFDW.lAZIONE SULLA LIBERA CIRCOLAZIONE
DEI LAVORATORI ALL 1 INTERNO DELLA CQr.IDNITA 1
(11-12 aprile 1967)
INTRODUZIONE
E
L'apertura dei lavori delle Giornate di informazione sui proble-
AH
U
mi della libera circolazione dei lavoratori all ' interno della Comunità
mi offre la gradita occasione di darvi il benvenuto e di salutarvi a
~­
·ne , ..A-t,_. ....1 1<""--fr' ~~
nome della Commissione della CEE e mio personale . 'felltJO nel con te1Jfpo-a
.
)(
ringraziarvi di essere venuti cosi ' numerosi per esaminare con noi~
,
problem~ di cui non è necessario sottolineare l'importanza di fronte t l.
eB nai ..r>-> ~ come
<-< r~
a
1
a~
c·'t>--...• h c
que~ui
, sono-~anto-famili~
<:le.,- -
que~tioni
tl ?n
relative alla libera
HA
circolazione
....
EU
(
La Commissione - e in particolare la Direzione generalo degli Affari sociali e la sua Dir ezione della manodopera - ha eià una oerta e-
UE
sperienza nel settore dello scambio di informazioni sul tema della lil
~....-.
"" -
~·~
bera circolazione e questa riunione con voi non è né la prima aé rl'ulti-
AH
ma da noi organizzata. Ogni volta - allo scopo di allargare i nostri
contatti - ci rivolgiamo ad un altro di quegli ambienti che , per una o
per l ' altra ragione , devono interessarsi dei problemi della libera cir-
EU
colazione . Una volta si tratta dei funzionari dei sei paesi specializzati nella compensazione e nell'occupazione , un ' altra volta
dogl~~
fun-
zionari dei sei Mini steri degli Interni della Comunità per dare una defi-
HA
(
nizione più esatta, con l 'ausilio di qualche specialista docente universitario , della nozione di ordine pubblico che assume tanta importanza
cosi' nel Trattato di Roma come nei nostri regolamenti e direttive •
. . .l ...
~enchè queste relazioni
abbiano per oc,getto, in linea di principio ,
gli stessi argomenti per ciascun paese , ogni relatore li ha tuttavia trattati
a suo modo ed in relazione alla paizione nella quale il suo paese si trova rispetto al problema della libera circolazione. In questo spirito il Sig.
K~vlen
ha dedicato molt a attenzione allo sviluppo storico della libera circolazione
ed agli accordi giuridici internazionali che hanno preceduto la regolamentazione comunitaria.
Il Sig.
Henkelmqn~ha
fornito una chiara visione dell ' evoluzione del-
E
l ' immigrazione nella Repubblica federale in questi anni, sottolineando la neces -
AH
U
sità di considerare il fenomeno migratorio nel quadro di una politica comunitaria dell ' occupazione .
Oltre ad un chiaro esame generale della situazione francese , il Sig.
Louet ha fornito ampie precisazioni nelle formalità esistenti in materia di
J ~utamento
\\\'
~
EU
/V
v(
dei lavoratori e , altrettant o brevemente ma chiaramente , ha indi-
cato i miglioramenti apportati in Francia dal Regolamento n. 38/64.
Il Sig, ~rg
molt~ bene descritto i l problema dell ' adatta~ VVl)A~mento dol lavoratore nil ' impresa e nella oocietà e , per quanto rir,uarda l ' Ita-
IU~
HA
Si~. ra
Baduel Glorioso ha trattato , nolla sun
UE
lia, la
ocr.ellon~o
rola?.iono ,
AH
soprattutto l ' importante prob lema del rimpatrio de l l avoratore migrante nel
suo paese di origine .
EU
~
fa
HA
,yl,
- 2 -
Oggi,~
siamo riuniti
~oso
Ja sede àe J la
Commie~iene
con i
rappresentanti qualificati delle organizzazioni professionali dei lavoratori e dei datori di lavoro sul piano nazionale e
ooi
p~ella Comun.i tà
regionale~
e mi preme sottolineare che si tratta ora
della continuazione di un dialogo iniziato con voi tre an.n i or sono. A
dire il vero questo dialogo mi appare costante ed ininterrotto se
e sociale
à.eHe=Gbm~ elH'Op&e
E
penso alla collaborazione con voi nel quadro del Comitato economico
ed in quello del Comitato consultivo
AH
U
~
~­
per la libera circolazione .
La presente riunione ha questo di particolare: abbiamo ritenuto
stioni che ci
inter~ssano
EU
opportuno - al fine di una informazione che vada più a fondo nelle que- di allargare considerevolmente il cerchio
HA
dei partecipanti includendovi quelli di voi che non soltanto sul piano nazionale di ciascuno Stato
memb~o ,
ma anche e soprattutto sul pia-
no regionale , si trovano in continuo contatto con la realtà del movi-
UE
mento intracomunitario della manodopera. Nella oteaea proopettiva ab-
biamo di visoJ~rnate di informazione sul1:a libera- oirco-l::a:ztono-del--
1-961' in due parti di uguale importanza. Oggi e domani la maggioranza
costituita~d~{ì~~e~~~~~i
AH
dei nostri invitati è
di lavoratori e al
loro fianco vi è un certo numero di rappresentanti dei datori di lavoro .
EU
Fra sei settimane circa, e più esattamente il 1° e 2 giugno , saranno
invece più numerosi i datori di lavoro e con loro sarà un numero di
HA
rappresentanti dei sindacati operai pari a quello dei rappresentanti
delle organizzazioni padronali oggi presenti .
r;lC,rb~·
Al fine di mantenere una certa unità di impostazione/- abbiamo
scelto i relatori
~l'!it'La.
fra i membri del Comitato consultivo i qua/
li, da lunghi anni , hanno familiarità con l'insieme estremamente complesso delle questioni che costituiranno oggetto dei dibattiti delle
nostre Giornate di informazione.
...; ...
- 3 -
Colgo
l ' occasione~
per ringraziare i me.mbri del
,.(
C~~~~a~o~conaultivo di aver accattato a&u;a xo~ieeftse J •ulteriore com)\ ,~ pito.che abbiamo loro affidato , e di averci presentato relazioni ~ ~
)'\·~
~
sostansiali ~anto precise , relazioni sulla base delle quali - ne so,no convinto - potrà svilupparsi uno scambio di opinioni proficuo per
ciella Ce!Miissi ono
..!:O(Pp~i.
Abbiamo cttseft'te bieogno di ..
aJ."'fficolt~
che 1ncontrate nel vo-
E
c:_enoscexe hr vostre- oplfi1on1 sulle
~Po-t'{uo
anto, anche se è_ovvio
AH
U
tutti~i.zi.
ch~~adr.o
<i.ella---pP&Se~-iunione
non può e non deve prestarsi a
nondimeno ~n~e ehe
~a informazione reciproca sempre più a~pro-
fondita
11
p&Pti:e»l~ momento
v4
,(_f /~
EU
gimento de!' compi t, ' a- noi tutt i eemune .
in cui ci riuniamo ha un
d~cjs)oci..,_.Q
· nello svol-
Jli--!.. c C: :_
/4.~ifi­
HA
cato per tutti coloro che , in varia veste , apportano il proprio contributo all ' opera di costruzione europea. Dieci anni or sono , il
25 marzo 1957,
è stato firmato a Roma il Trattato in virtù del quale
UE
la libera circolazione dei lavoratori ha cominciato a divenire una
~et1tasi efta1e ~e l
l oro dei dieci anni tra..f. ( )).. J (_-t.'.{...
scorsi è più che positivo e , nonostante
·
li ~~:iamo in· }~ ... .. ,...(,, .
contrati sul nostro cammino, abbiamo motivo di esserne · · .Il lavoro cominciato nel 1957 1 è 1 indubbiamente lungi~~~~~f~~~~~ compiu-
AH
r ealtà viva. Il bilancio
EU
to : molto resta ancora da fare. Non ho
affat~o
l ' intenzione di intrat-
tenervi sui dettagli dei compiti ardui e complessi cho ancora ci atten-
HA
dono: voi, e ne sono sicuro , ne siete , come me , pienamente consapevoli .
Uno di questi
~
compiti - c ciò mi riconduce al nostro argo-
mento - consiste nella eliminazione degli ultimi ostacoli giuridici alla libera circolazione dei lavoratori . In tale direzione sono già stati compiuti due notevoli passi mediante i regolamenti 15 e 38 ma, poiché il Trattato di Roma stabilisce (all ' articolo 48) che la libera circolazione all'interno della Comunità deve essere assicurata al più tardi al termine del periodo transitorio, sono state adottate in tal senso tutte le cli.apoaizioni opportune. Ben lo sanno i membr i de l Comitat o
oonnul ~ .l vo pro non t, l ln quo 11l.r\
rm Ln.
...; ...
"-
-
Tlnn r.cttimtmA. fa ln
Gommi.R~ione
~
di
hn.
l
re~olnn~nto \~di direttiva~ tendent~ n. non~e"Uiro r.li obiettivi
firrati dacli artt .
~8
e
49
del Trattato di Roma
~t(~rf"'ìp.ttfff!"'(,éla±ì"a.
definitivo
p~r
a,a
il periodo
~;;ua
nresenta-
~~
al GonPieJio in modo eh~ la libera circola7-ion~ dei lavora1
tori possa esnere inte~almrnte attuata il l 0 1uf"'lio 1n11R , alla
Rtata finsata dal Connielio ner l ' t"ttuaz:ionP. dr)l(!.("'\--
l ' unione
do~anale .
t!-<-. ·.;.
Non vogliamo affatto. ,
E
r.
e.1.v(<.-d.<~t-<u .~
§i
ctcsso piano la libera circolazione delle merci
lazione dei lavoratori , m1
tratta
dj
f'
la libera circo-
contribui r e
ae1Ja Cgmul'littt meàieFtP J. ' a±±ll$1Ziane di una
EU
svi-lun~~
!!lÌ
>
badi , emettere sullo
AH
U
dn·ta cioè che
al
J ' cc:rui:Ubrda
li
dolJs:~ tpq
ber t:c clio figtt r u:no ne i f'und,um,nti d e 11 A.: CoJPnn4 tA .
i: ~f CA.~ ol-
J~.l-:temp.o._pc.
cnporvi noi
~r.L..
detta~~:li
HA
Non
l 1 n0onomia del pro-
r;ctto nho ; l Conr.ig·Ho - dopo <rt"""'comi t A.t o economi co o o oci al c
<"
il
4.' IA.....st..c,c.-P ~~~
~
Parlamento europno lrdovrh èf.aminnro . :Ra'1ti. dirvi , su tal" arpomento, ........_
t1 ~e<-1 :,(~/t.
).
l
A.l~....a..<:..::"-<'~ ~ • ·~"<...,
R...
UE
r:he i l nrimo obiettivo ~Ha '"Jonnrprn;wnc e àett.i cbti meml3P!Ì:: d6ve
essere cruello di garantire, alla manodopera diP.ponihile , le più am-
AH
pie pos'1ibi l i tà cii occupazione nelle Ciomuni t:-~ . A t::1l fine saranno necessari sforzi nemnre maggiori specie per
consc~lirc
glioramento dei meccanismi attualmente in
vi~ore
p~r compensar~
EU
tatto e
un sensibile mi-
per mettere in con-
ln offerte e le domande di lavoro . Inoltre, al
fine di rimediare alla mancanza di adattamento qualitativo della do-
HA
manda all ' offerta, sarà necessario sviluppare uno sforzo comurie per
quanto riguarda la formazione professionale e, in n;>.rticolare, la formazion<> nrofe:-sion::t.lc r>ccelerélta a favore dr.i
lavor..,_~ori diso o~ti
ad
emigrare e che, per mancanza di un ' adeguata quali:f'ic:'l.Zione pro-f'co::;sionalc, non possono farlo. Sarebbe infine opportuno che gli Stati membri
confrontino, a livello comunitario, le rispettive politiche di r8clutamento nei paesi associati e nei paesi terzi e ciò al finr. di tenere
conto
de~li
interessi reciproci .
. ..l .. .
f;jone rli .,..,arla.re dell ' evoluzione del
nitò .~ ~istc~i one reei str~~~rrr~~~~~~~_gi_aw~
àel mel cato Eiel lavoF&-,- e il timore di una di '>Occupazione..,
à~t1r-
in pi'Ù pf'!l'ti, provochP-ranno u.n ' inver... io)"'e del movi-
~i+'eetetoei
lflvorr1.tori ntrf!ni e:ri?
AH
U
r.o continrd a. di migliaia cl. i
ò. ' origine di òiver-
Pl'l.f1'>Ì
E
mP.nto, una spinta e un fo.,...zato ritorno noi
'F: ' difficile prP.vedere , nP.l flel'llnlice cano di un'l scoRsa conp-iun(
tur·al(), rH orni massicci di lavoratori n+r:>ni eri ... bbi H t; si da di versi
rebbe nor-o
~ini.o
null ' n.nnl~t..nl'.ionn
dé'.ll ' al tra sull ' anplj cazionc del principi o nr>l) a
l
J
nr i orH~.
del m'3rr:e.to
· .
avoro comun1· t
ar1o
0u~ste
AH
..:111
l'~"-
dol pr:in-
dcll ' nrruaglinnza di tra.ttarn"nto frn i r;itto.dini dolh. C.T·: . ,•:. e ,
UE
1
1 . 1.~..... ~u~~
r~
mina.ccin.tn. P()r mlf'.n".o r:i("UfU'da Jn Go-
mtmiVY '1i tratta di Vii"'Horo rlri Uni\ )"'l'rto
~~
~v~
no ...... n rirtabilire la nÌ")"''1 oc-
strani~ri
f''"I";A ~0mhra
osservazioni
a~~.
che formulo a tito lo d ' introdu-
zione ai vostr i lavori non poss ono nè vorliono affatto essere esaurienti. . Mi siR consentito di
rnl
EU
'1' ~
~,~..
't-- ."1'-
ov11
1ft
~nrntterc
fUori del contento Fiuridico ,
in~interc ,
umano che presiede a tutte Jc nootrc
nel oet-
in;zia.tiv~
torc della libera circolazione dci lnvoro.tori e nul fatto che per noi
HA
~.
ed anche sc!'llnlic-i"'"tir;o r;rPdl"re eh(' un ma..,sir.cio
HA
cunM~iono
) t' (,f\--{t.-'( ,' c. t_,
a~
P'
re:>l;~tico
P-llontanarncnto cii lavoratori
,
l~.j~.a
dell ' Europa ind,lstrielc (' in corso eli inteP,Tazione . S::--
pe~si
EU
rmni nei
si tratta di porre, nonostante tutte le difficol ti'• che vi si frapnon-/,u_ ?J '
rono 1 le
~~ Q+r "
mi 3 · fti'Ì del l :o:\ futura " d ttvdinan":"
di tutti
"'~"''onea"
i 1 :woratori della Comunità.
" 1
ropa ha
"1 ~ecolo ~corso, la creazione darli Stati ne~iona.li dell ' :SUrich~
c-to , ai cittadi.ni di_ t"lli Stati, il
~
ro v:ìta. In cn1.esto ser;o).o l ' avv"!njrc
ò.~ll '
tero hanno voluto in ò.ne riprc::;e che unn
Ili ['Hnfl~">T'fl
l n ] ihArtÀ, J. 1 il lT'Clfl F\ 1li Of'"ll: l
l
l
nn.crj fjci eroici .di tal p;on11r" · 'flutto nin
~ionn
Attualo è di sacrific0rn prnLoni
•:urona
~ ... cd-f'icio
~
rrnr>l1 o dnl mondo inla yit'1 per
p;~>nr>ra~inn0 Ò."'s~P.
1 fi~llT'On
~h'1
\
11!10
tlobhi AmO fnrmgrH 1
ai chiede
intcr~n-;i
dPlla lo-
!1.lla
imM~riintj,
,ao n ~ ra­
nrcriudizi
a brcvC' tnrmine e forme mentali storcotinnte . Io sono convinto che
...l .. .
J
- 6 -
la r,<"'ncrnt:i no n.ttue.l<"' ha fatto la sun r;cc1t<'l''·
Tn rruesti
~rmini
i l Sig. Harold Tlf.rLSON si ò rivolto , i l
ssemblea consultiva dol Cons irlio d ' lSnropa
del suo Governo di partecipare a
-~
che avcto voluto
AH
U
Vi ringra?.io per l ' attenzion
E
nPl comu~icare il desideri
"l' avventura euronea" .
HA
EU
AH
UE
HA
EU
r
}
accord~
EU
HA
UE
AH
EU
HA
E
AH
U
~6~
y ~')
2-?.
~ . l~bf-
Car• Compagni,
E
a dieci ann1 di di stanza dal la firma dei Trattati di
AH
U
Roma che hanno istituito l a Comunità economica europea e I'Eura=
tom, un bilancio positivo, imponente
izza~ion i
consé~
ob iett ivi ra ggiunt i puo' essere presentato. Oueste reali:
EU
te e g l
per l e real
zazioni sono nQtevol i 1n tutti
HA
settori, anche- poss1amo direincertez=
UE
in quel l i ne1 qual i s 1 lamentano rita rdi, es i staz ioni,
AH
ze.
D'altra parte,
il programma di lavoro che c 1 attende
EU
nel prossimo futuro, e sul quale
HA
d'accordo, è molto denso e non
VI
Sei Paesi sono già
pi~
o meno·
è certo l a preoccupazione che 1.
istituzioni comunitar ie debbano restare inattive o sottoccupate.
Credo che dieci ann1 orsono sob tipi particolarmente ottimisti
avrebbero potuto prevedere una tale somma di realizzazioni.
Possiamo quindi ra l l egrarc i, questa sera ,
. l.
1n questa
- 2 manifestazione celebrativa or ganizzata dal l 'ufficio .dj co l =
l egamento dei Partiti sociàl isti dei Paesi del l a Comunità
europea . Ma se vogliamo, come dobbiamo, essere sinceri,
con no1 stessi e con gli altri, dobbiamo anche dire chiara=
ma~grado
tutte le realizzazioni, no 1 socia li sti
E
mente che,
AH
U
non s1amo, non poss1amo essere soddisfatti .
Bisogna infatti non dimenticare che il Merca=
EU
to comune non è stato concepito come fine a se stesso .
g
HA
L'integrazione economica -realizzata attraverso l 'unione
UE
ganale e l' attuazione del le poi i tiche comun1, deve essere
AH
solo l a base, il fondamento di una un1one sempre più stret=
EU
ta dei popoli e uropei, c i oè del l 'unione po i itica.
Ora,
1n questa direzione, qua l s i asi progres=
HA
so è mancato. Nessun passo avant i è stato fatto ; vorre i an=
z 1 dir e che s 1 sono fatti dei perico l osi passi indietro.
E cio' costituisce non solo una spe ranza de lu sa, ma anche
un peri co lo p er l a stessa costruzione economica che abb i a=
mo intrapp resa.
Po i chè una un 1one economica non puo' compiuta=
me nte rea li zzarsi se un'autorità poi itica comune non è 1n
grado di fissare
una linea po i itica comune anche 1n setto:
- 3 -
ri extra- economici . Se questa autorità po i i tica comune
non es i ste, l a costruzi one puramente economica ramane
AH
U
E
f r ag il e , rimane soggetta a p e ricoli, a c ra sa come que l la
che du e a nn i orsono sorse an occas aone d e ll e di scussio=
EU
ni s ul r egolamento finanzi ario del l a poi itica agrico l a
HA
e scosse perico l osame nte tutta l a costruzione comunitaria .
Tal e c ra s a d' a l tra parte, è stata superata ma non com=
UE
pl etame nte ri so l ta, è ancora più o meno l ate nt e, e po=
EU
AH
trebbe da un momento a l l ' altro ripr esenta r s i.
Ment r e ce l ebriame il X anniversario del l a f ir=
ma dei Trattati di Roma• Non poss aamo
HA
.•
nasco nder e i que=
ste verità . E me nt r e p r endiamo atto co n soddisfazion e
de i risu l t ati co n seguiti, dobbiamo pur sotto ! ineare l e
l ac un e c h e esistono nel l a costruzione intrapp r esa,
ri co l i d i deviazione e di
pe=
invo lu zione aa qual i poss aa mo
... l . ..
- 4 -
andare incontro. Anche perchè il pross imo futuro porrà
a l l a Comunità europea grav i ed importanti problemi. La
E
fusione degli Esecutivi del le t r e Comun i tà - del l a CECA,
AH
U
della CEE e del l'Euratom- che avrebbe dovuto farsi da
o l tre un anno ( e questo ritardo non è che la coafe..r.ma
permanere di a lcune delle cause che avevano
EU
~d el
1965) - l a fusione degli Ese=
HA
determinato la cr1s1 del
UE
cutivi, dicevo, potrà forse essere realizzata prossima=
AH
mente e costituirà il punto di partenza per l a fusfone
HA
EU
de l l e tre Comunità e dei Trattati che l e reggono •
. .l . .
o
- 5 -
•••
Occo rrerà quindi essere vig il ant i perchè nel nuovo Trattato
che sarà stipulato non s1a no sacrifi cati que1 ge r mi di sop r a=·
naziona lità , di cost ruzion e federale e uropea c he sono conte=
nuti ne 1 Trattat i di Parigi e di Roma. E siate pur ce rti che
AH
U
E
tentativi 1n tal senso - ne l senso c i oè del sacrifi cio - sa=
ranno fatt i. Bisogne r à fa r e 1n modo c he s 1a no r espint i e c he
EU
i l nu ovo Trattato forni sca un quadro i do neo e una base so l i =
HA
da per g li sv ilupp i del l a costruzione europea 1n senso più
prop ri amente poi itico.
UE
D'a ltra pa r te, i l passo che la Gran Bretagna sembra
AH
decisa a comp1ere costitu irà un altro evento che in f luirà su1
EU
destini del l a Comun i tà . L' adesio ne ingl ese p o r te r à infatti ne=
HA
cessar i amente a n che qu e l l a di a ltr i Paesi de l l a Zona di Libero
Scambi o . Sicchè l a Comunità sa r à cost i tuita 1nvece c he di Se i,
di
di ~c i,
dodici - e fors e più -Paes i . E c i o ' porrà un certo
nu mero di problemi grav 1, tanto di organ izzazi one che di f un=
z iona mento . Se d'altra parte, pe r un a ra g 1one quals i asi , l ' ade=
s 1one inglese a l l a Comun ità non dovesse ave r luogo a b r eve sca=
.. l . .
- 6 de nz a , s t consacrerebbe un a frattura che potrebbe aver con=
seguenze est r emament e grav t p e r i l nost ro Co ntinente .
In una situazion e de l gene r e, de n sa di poss ibili tà
di s viluppo ma anche di p e ricoli per l ' avvenire dei nostri
AH
U
E
popoli, una fo r te presen z a socialista s t tmpon e .· Noi non pos=
s tam o esse r e s olo spettato ri e c ri t ici del l ' evo luzi o ne o del =
l ' att ivi =
EU
l 'invo luzi one comun i ta ri e . In questo momento tn c ut
es ita nt e ,
HA
tà d i alcuni govern t s u l ptano e uropeo è diventata in ce r ta e d
tn questo momento tn c ut a l cu ni govern t semb r a no q ua =
UE
st adagiarsi s ut risultati consegui t i ne l campo doga na l e e tn
AH
a l c uni settor i economt c t, e non chiedo no a l tro a l di fuor i d i
EU
quest i campt, occo rre c he l e g r andi forze po i i tiche , l e o rga =
partiti ed
s inda cati , fac=
HA
nizza zioni di massa, soprattutto
e t ano sent ire l a loro prese nz a e so ll ec i tino qu e gl i impulsi c he
possono smuovere l a costruzione europea dal la morta gora ne l la
qual e sembra impa nta nars i.
E tra
pa r tit i un posto di prim i ssimo pt a no deve s p e
tare a qu e l l i soc i a l isti . No n c redo che s t a no necessa r ie a ques
proposito sp i egaz ioni o g iust i f i cazioni . Dobbiamo esse r e pre =
se nt i se vogl t amo che l 'Europa di doman i s t a co nforme a t no =
l
- 7
st r i princ i pi e a l l a nostra dott rina .
E' quind i necessario un accr esci uto Impegno e urop eo
dei pa r t i ti socia l isti, ne 1 Par l ament i naz i on a li e •n que l l o
e uro pe o e • n t utte l e sed i ,
•n t utte l e i stan z e do ve l a nost r a
voce puo ' fa r si se ntire .
AH
U
E
Ma p e r far questo , a nc he nu o ve st r utt ur e sa r a nn o
necessa ri e . In una Eu ropa un i ta eco nom i came nte e p o i i tica me nte ,
s&~x x a
sez 1o n1 naz i o na li - sa r à un a es i gen za as=
HA
to ne l l e s ue
EU
un pa r t i to soc i a l ista un1 co , comuni ta ri o , eu r opeo - a r ticol a=
so l uta . Oggi, 1n questa Eu ropa 1n cost ru z i one , a1 fi n i di un a
UE
magg 1o r e eff i c i e n za de l l ' a zi one s oc i a li sta ne 1 co nf r onti a p=
AH
p unto d i questa costruzione, dobbiamo pen sare ad un/
magg i o r e
EU
e più st r etto coordi namento de i nost r i Pa r tit i. Dobb i amo , no 1
HA
c he domandiamo una organi zzazio ne federa l e deg l i Stati eu r ope i .
com 1n c 1a r e a muovere verso una federazio ne e uropea de i pa r tit i
soci a l i st i •
Dobbi amo dare l ' esempio su come l a i nteg r azione po=
l itica puo '
i ni z i ars i e p rocede r e . l soc i a li st i dovran no es=
se r e a l l ' avangua r d i a. Gli a l tr i segu1ra nn o . E segui ran no a l l o=
r a anche
Gove r ni .
.. l . .
(8
Riaffermiamo quindi tn questa ce l eb r az ione la nostra
volontà di una più decisa presenza soc i a li sta nel la costruzio=
ne e uropea , d i un magg t ore tmpegno nost r o a1 fini d i rea lizza=
r e un'Europa unita poi i ticamente ed eco nom i camente; un'Europa
indipe ndente, capace d i svo l gere nel l a poi i t i =
E
l ibera , forte,
AH
U
ca mondia l e un proprio ruolo di stabi l i tà,di equilibri o, di pa=
ce.
EU
E facciamo 1n modo c h e qu esto Impegno s 1 t r aduca nel =
HA
la r ea l tà del l a no stra az t one poi iti ca quotidiana. So lo cos i'
UE
avre mo degnamente ce l eb r ato i l X An n iversario del l a firma de i
HA
EU
AH
Trattat i d i Roma .
fdw~ Jc.
J:.. 0.,..:.
1)0 "\"
,\e... rl·~
;.,_:
.J.:.. k,
?o.su:., t t
~. ~.
EU
AH
U
E
<2~~
HA
l
l'
AH
~
l
t
t
l
J
HA
~
·t
t 'f'l "
EU
f
l
&Il
UE
ll
u• .
d
t
H
t
l
l
.. .- .
c.. t
EU
HA
UE
AH
EU
HA
E
AH
U
(2
.. .
.. "
(
st.
•
f
HA
EU
AH
UE
HA
EU
AH
U
E
t
H
.ff: '
c or
'
l
.:rd "
vi t l
Il r .
J
en
•• ....0
•
ru
l n
{.,
t
,.
l'
tr
AH
U
E
l
h
ol t
EU
i(fQ.
u
HA
tr
i
UE
lcn
fr i
l
AH
t
oy
EU
•
e•
Q
"
tU
...
SI
r
i
H
l
p.Ju~
P:
p
ropr
rlll
u •.
/;c
fu
i l
• l
n
.eU • A
i
r l•
na le
HA
l
n {
• eva l
UH
l
lu.a
"'r !
r ,
COl'l
•
f
J
t
!n
Ct"
• L'
(S
"
l
•
r
AH
U
E
t
our _
'"
EU
l
•
HA
EU
AH
UE
HA
it
l
1
,
it
u
l
n
.. ...
(6
~
In
i!
l •
.., .
t •
t
EU
AH
U
E
l
HA
EU
AH
UE
HA
lt
io
'
.
Hl
.. / ...
EU
HA
UE
AH
EU
HA
E
AH
U
EU
HA
UE
AH
EU
HA
E
AH
U
...
RAI - RADIOTELEVISIONE ITALIANA
TV · ) PROGRAlJiMA •
-~~ ~ •••
Da non pubblicare prima
•• • •
delle ore . .Af,4
..•. . .•},.,.•••••
..:~~ J.~.ffif'!... ..ore •• . !. ~;~-t...
del giorno
~~ /?./~.1: ..
AH
U
E
....__.,
I DIBATTITI DEL TELEGIORNALE
a cura di
HA
IL ME C HA DIECI ANNI "
AH
UE
11
FAVERO
EU
GASTONE
Dirige
HA
EU
Partecipano
Arrigo LEVI
Fiorentino ARCHIDIACONO
Vittori o GORRESIO
Enrico NOBIS
Leonello LEVI SANDRI
Alfonso STERPELLONE
..
LEVI
Il 25 marzo di quest'anno- tra pochi giorni - si
o~m­
piono i dieci anni dalla firma - qui a Roma - del Trattato
che ha istituito la Comunità Economica Europea . Non so quig
di se sia esatto dire che il lmC ha dieci anni, come dioe
il nostro titolo.
E
Il MEC è entrato in funz ione il 1° gennaio del 1958,
AH
U
quindi dieci anni li compirà alla fine dell ' anno. Comunque
il Trattato, se non altro, ha dieci anni .
Il Trattato è questo volumetto - piuttosto spesso , piu!
EU
tos to cospicuo- è lungo 335- 336 pagine che io non mi pro pongo di leggere all ' inizio di ques to. dibattito; non voglio
HA
leggere le 335 pagine , ma vorrei perlomeno leggere l'artic2
lo 2 del Trattato , che è quello che dice che cosa la Comun!
~u ropea
il MEC come diciamo comunemente - si
UE
tà Economica
propone di fare. "La comunità - dice questo testo - ha
il
AH
compito di promuovere mediante l ' instaurazione di un Me rcato comune e il graduale ravvicinamento delle politiche eco -
EU
miche dei stati membri uno svilupp o armonioso delle attività economiche nell ' insieme della comunità; un ' espansione cog
HA
tinua ed equilibrata , una stabi lità accres ciuta, un migliora
mento sempre più rapido del tenore di vita e più str ette relazioni fra gli Stati che ad essa partecipano" .
Il
pre~bolo
dice che i Capi di Stato hanno dato manda-
to ai loro ministri di fo rflula r e questo Trattato, perchè s o
2
no determinati a porre le fondamenta di una unione sempre più
stretta fra i p opoli europei . Questi erano gli obiettivi
del
Trattato di Roma .
~uropea
la
e dove va (in un certo senso ci rial
AH
U
Comunità Economica
E
A dieci anni di distanza , ci si chiede dove è arri vata
lacciamo alla serie di dibatt i ti che avevamo fat t o re cen temen te
sul tema appunto " dove vanno i vari Paesi? " ) dove va la Comuni-
EU
t à Economica e dove è arri vata .
. Per porre le singole domande, abbi amo qui diversi colleghi
HA
gi ornalisti e , per r ispondere a queste domande , abbiamo il Vice Presidente della Commissione dell ' Organ o Esecutivo della CQ
UE
munità Economi ca Europea , il Prof . Leonello Levi Sandr i .
Professor Levi Sandri, l ei è stato già qui poco più di un
AH
anno fa , ri spondendo a domande di altri giornalisti . Allora ,
come forse i n ostri telespettato ri si ric orde r anno , er a un mo
EU
mento abbastanza difficile per la Comunità , era un momento di
cri si : l a Francia non partecipava ai lavor i del Ja Comunità ; si
HA
sussegui vano delle conferenze; la realizzazione della politi ca agric ola comune er a collipletament e per aria ; non si sapeva
se il tviercato comune sarebbe andato in porto , se avrebbe p otuto completare le sue s trutture . Oggi direi che l ' atmosfera
è molto diversa e le chiederemo naturalmente - ma non voglio
3
essere io però a fare le domande, io pongo soltanto ,. faccio
da introduzione e poi darò la paro l a ai vari collegh i che
sono qui , autorevoli colleghi , che da anni seguono con pas-
E
si one i problemi della Comuni tà Economica Europea : essi so-
AH
U
no Fiorentino Archidiacono; Vittorio Gorresio ; Enrico Nobis
e Alfonso Sterpellone .
Io vorrei, prima di dare la parola ai giornalisti per
fare le domande, dare la parola al prof . Levi Sandri , un po
EU
co riallacciandomi ai nostri discors i di un anno fa : che co
che punto è la Comunità?
UE
LEVI SANDRI
HA
sa è succes so in quest ' anno? La crisi e stata superata, e a
Sì , lei appunto ha ricordato questo nostro inc ontro di
AH
12- 14 mesi Ìa, mi sembra ai primi di gennaio dell ' anno scorso . Era un periodo mol to difficile per l a Comunità Europea
EU
perchè eravamo ancora in piena crisi : dal luglio dell ' anno
precedente si assis teva a una sorta quasi di paralisi delle
HA
attività , s oprattutto del Consigl io della Comunità , a causa
dell ' assenza di uno dei componenti la Comunità stessa , cioè
della Francia . Proprio all ora, nel f e bbraio dello scorso an
no , la crisi è stata superata : non dico sia stata risolta
completamente, ma in ogni modo è stata superata . E' stata
superata attraverso quelli che sono stati gli accordi
di
4
Lussemburgo che hanno consentito la ripresa del lavoro comunitario: hanno consentito, cioè, di riprendere quel lavoro
che era stato interrotto a causa dell ' assenza dei componenti
l a Comunità .
~nei
mesi successivi , soprattutto nel mese di
AH
U
E
maggio , nel mese di luglio dello scorso anno, si è arrivati,
in sede comunitaria, a delle decisioni fondamentali per
sviluppo dell a Comunità stessa ,
lo
Anzitutto si è regolata quella questione sul la quale
EU
era occasionalmente scoppiata la crisi , cioè la questione del
f inanzi amento della politica agricola . E poi si è arrivati a
HA
delle decisioni veramente importanti, quale quella di realizzare completamente l ' unione doganale entro il primo luglio
UE
del 1968 .
AH
LEVI
EU
L ' unione doganal e fra i sei Paesi della Comunità? ....
LEVI SANDRI
HA
Cioè uno di quegli s copi che (lei ha indicato e ricor-
dato) s ono indicati nell'articolo 2 del Trattato p er realizzare l ' Unione doganale ; cioè fare dei sei Paesi un'unica area
doganale nella quale le merci possono circolare liberamente e
sono protette invece nei confronti degli altri paesi da una
tariffa esterna comune. 1\llora, questa unione doganale
che
\
5
avrebbe dovuto essere realizzata entro la fine del cos idde~
to p eriodo transitorio di attuazione del
~rattato
(cioè en-
tro il 31 dicembre del 1969) sarà invece realizzata con
un
E
anno e mezzo di anticipo, al 1° luglio del 1968 . .Al t empo
AH
U
s t esso si sono regolate (entreranno in vigore, potranno ave re attuazione al 1° luglio del ' 68) anche tutte le materie
attinenti alla disci p l ina dei mercati agricoli. Insieme col
EU
finanziamento del la politica agricola comune anche tutta la
disciplina dei mercati agricoli entrerà in vigore al primo
HA
di luglio 1968 .
LEVI
UE
Cioè dopo dieci anni e mezzo dall ' entrata in vigore
AH
della Comunità, mentre si prevedeva che il periodo transi torio fosse di dodici - quindici anni se non sbaglio .. .
EU
LEVI SANDRI
•. • Dodici anni, che s arebbe p otuto arrivare anche si
HA
no a quindici nel caso a ppunto che certe difficoltà fossero
insorte , ma ad ogni modo entro il 31 dicembre 1969: questa
è la fine del periodo transitorio secondo il Trattato .
LEVI
Quindi questo primo bilancio è positivo .
6
LEVI S.ANDRI
E ' positivo, per questa materia quà è senz ' altro positivo . D' a ltra parte non abbi amo sol tanto regolato questa ma-
E
teria "Unione doganal e e politica agricola " pe rchè n e l c orso
recent~
AH
U
di que st'anno è sta to per esemp iq approvato , proprio
men te, il programma di polit ic a e conomic a a medio termine ; è
s tat~
iniziata - cioè un promettente inizio possiamo dir e -
anche l' ar moni zzazi one fisc ale e sono state sopr attu t to con-
EU
tinuate le trattative per il Kennedy round, ne l senso, quanto meno, che all 'interno della Comunità i sei Paesi s i sono
HA
messi d ' accordo per l ' atteggiament o da tenere a Ginevra nei
negozi ati per il Kennedy round, cioè n e i grandi n ego ziati ta
UE
riffari che hanno luogo nel quadro . . .
AH
LEVI
EU
Il Kennedy round che cos ' è ?
LEVI SANDRI
HA
I l Kennedy round è un n egoziato per dime zzare, diciamo,
l a p rotez ione doganal e tra i paesi industrializzati : in definitiva, la Comunità Economica Europea da una parte e gli Stat i Uni ti d ' America e i Paesi della Zona de l Libero s cambio
da l l ' altra , nel quadro del GATT, cioè dell ' Accordo general e
p er il Commercio e l e Tariffe , che r egola appunto ques ti
ra~
7
porti coi1li.Ilercial i fra gli Stati. "Kennedy round " , perchè è
s tata i niz iat iva del Presi dente Kennedy appunto di lanciare
questa idea di arrivare, attraver so un negoziato , a dimezza
E
re l e tariffe doganali attualmente esistenti , "dimezzare co
AH
U
I!le obiettivo finale" hanno detto , ma le hanno dimezzat e tut
te .
EU
LEVI
HA
La Comunità è partecipe di questi negoziati?
LEVI SANDRI
La Comunità è partecipe ed è uno dei partner, vorrei
UE
dir e , più i mportanti , perchè ormai l a Comunità è il più
gros so i mportatore e più grosso esp orta tore del mondo . Nel
abbi~~o
superato, per quanto conc e rne l ' esportazione ,
AH
1966
gli stessi Stati Uni ti d ' America, Quindi siamo il partner
HA
LEVI
EU
più important e in qu esti negoziati.
Bene . Questo è naturalmente il qua dro di attività del
l ' ultimo anno, che comunque ci dice abbastanza d i quello
che l a Comunità è già , cioè sta per esser e un merca to comune , una grande poten za commercial e . E su questo io adesso
'\
8
chiudo e lascio la parola ai nostri colleghi. Forse, Gorresio, vuoi cominciare t u con la .prima d omanda?
E
GORRESIO
AH
U
C' è una notizia: il 1° luglio 1968 "Unione doganale".
Questo vuol dire che noi alle frontie re non troveremo più
d oganieri, non avremo più bisogno di presentare i passap or-
EU
ti, si circolerà in assoluta libertà?
HA
LEVI SANDRI
Beh, per qu anto concerne i passaporti , credo che anpresent~
UE
che oggi non ci sia bi sogno di presentarli, bast a
r e una carta di identità. Per quanto conc erne i doganieri ,
e~
AH
sì effettivamente al 1° l uglio ' 68 i doganieri dovranno
ser e scomparsi, n ei rapporti tra i sei Paesi . Resteranno
sempre alla front i era - diciamo - esterna della comunità
EU
p er l a t a riffa esterna comm1e· Però t eniamo pres ent e che
HA
p er r eal izzare l'unione doganal e non b as t a eliminare l e t a
riffe doganali . Bi sogna tra l ' altro che s i ano armonizzate
le stesse legis l azioni doganali pe rchè , se non , p otrebbe
da rsi che la differenza di le gislazione p ortasse a lla necessità ugualmente di dete rminati controlli delle f rontier e e , s oprattu tto , i controll i delle f ronti ere p otrebbero
sussistere ad a ltri fi ni non doganali: pe r es empio a fin i
9
di protezione sanitaria , veterinaria , ecc . ; anch e di tutela del patrimonio artistico . La libera circolazione quindi ,
per essere veramente completa, quale si realizza nell ' i nteE
no di uno Stato o di un unico stato naziona l e - oggi anche
AH
U
E
nel nostro Stato per esempio - presuppone ci s i a anche l ' ar
monizzazione di tutte queste legislazioni .
E ' questo
~~
compito che deve essere svolto, deve es-
sere compiuto - speriamo entro il 1° luglio de l 1968 anche
EU
esso - ma che probabilmente non potrà essere compiuto entro
tale termine ma dovrà essere compiuto entro la fine del pe-
HA
riodo transitorio del 31 di cembre del 1969. L ' armonizzazi one delle legislazioni è sempre una cosa mol to difficile , an-
UE
che perchè ogni Stato in questa materia ge neralmente parte
dal presupposto che l a propria legislazione è la migliore e
AH
quindi sono le al tre che devono armonizzarsi sulla propria,
cosa ch e effettivamente non è sempre così . Quindi ci sono
ne.
HA
GORRESIO
le~islazio ­
EU
certe difficoltà per un'armonizzazione di questa
Bisognerà spingere i gov erni nazionali ad adeguarsi al
le norme della Comunità •..
LEVI SANDRI
Ai suggerimenti e alle raccomandazioni che noi inviamo •• •
10
NO BIS
Una delle caratteristiche del sorgere di una Comunità,
è la lib era circolazione dei lavoratori; il che vuol dire che
ft~versa
o a Francoforte, non
solt~
AH
U
può spostare a Lione o ad
E
qualunque lavorato r e - un operaio di Potenza , ad esempi o - si
to a Torino, e sul po sto avrà gli stessi identici diritti dei
lavoratori del l uogo . Tutto questo sta già avvenendo e l a copr~
EU
sa riesce abbastanza f a cile in periodo di grande attività
duttiva: fino a che le fabbriche hanno bisogno di operai non
HA
guardano in faccia .. . non guardano la nazionalità, npn guardano il luogo di provenienza, ma guardano , semmai, soltanto
alle attitudini del l avoratore e lo assumono . Questo però di -
UE
venta un po ' più difficile nei periodi di r e ces si one, ed
è
AH
qu ello che sta avvenendo in Germania . In Germania in questo
momento c'è una caduta dell ' occupazione , quindi su quei 400
LEVI
EU
mila lavoratori che erano in Germania • . •
NOBI
HA
lavora tori ital iani? .. •
Sì, lavora tori it a liani . In Germania, c'è una · forte
parte che si sta ritirando, sta rientrando . Ora l a Comunità
riesce a difendere il principio , appunto , della fine dell a
... .
priorità nazionale: cioè a stabilire che le industrie
mante~
gano un atteggiamento di parità di trattamento o che nel caso di una dolorosa rinuncia di una parte dell? maestranze
AH
U
E
non considerino il f atto della nazionalità .
LEVI
Cioè non licenzino prima gli italiani dei tedeschi,per
EU
dirla chiara .
LEVI SANDRI
HA
Il prin cipi o della libera circolazione anche per i lavoratori, è un principio espressamente affermato dal Tratta-
UE
to, ed affermato appUnto in questo senso, che si deve r ealiz
zare una pa rità assoluta di trattamento per quanto concerne
AH
l ' assunzione al l a voro, per quanto concerne il trattamento
durante il rapporto di lavoro e pe r quanto concerne anche la
p~
EU
risoluzione del rapporto di l avoro; deve esserci assoluta
rità di trattamento tra tutti i lavoratori della Comunità ,
HA
qualunque sia la nazione alla quale essi appartengpno . Io ho
detto in altra occasione : questo è in defini tiva il primo nucleo - possiamo dire - di una specie di cittadinanza
comunit~
ria, nel senso che di fronte all ' attività pratica più importante dell'uomo, cioè di fronte a l l avoro tutti i cittadini
dei sei Paesi sono messi sullo stesso pieno con uguali dirit
12
ti e uguali doveri . E questo principio , che è stato affermato nel Trattat o , noi l ' abbiamo poi reali zzato attraverso una
E
serie di Regolamenti della Comunità e del Consiglio : il pri1
64, ed un altro è
AH
U
mo Regolamento è del ' 61 . un altro è del
in corso e dovrà entrare in vigore, secondo gli accordi che
sono g i à intervenuti in s eno al Consiglio, il 1° luglio 1968
in modo che, a quell a data , non solo l ' unione doganale , non
EU
so l o la libera circolazi one delle merci, ma abbia luogo anche la libera circolazione delle persone e sia assicurata al
UE
LEVI
HA
cento per cento .
I Regolamenti della Commissione - tanto per precisare -
EU
LEVI S.ANDRI
AH
sono un poco le leggi della Comunità •. •
Sono vere e proprie legBi della Comunità che si i mpon-
HA
gono, in definitiva, alle leggi anche dei sing oli Paesi , hanno una preminenza anche nei confronti dei singo li Paesi i
qual i non possono derogare ai Regolamenti della Comunità .
Ora :ger quanto ·c oncerne la s i tuazione ap1)unto dei lavo
ratori non tedeschi, per esempio, in Germania, è chiaro che
la situazione degli altri lavoratori comunitari è identica ,
dal punto di vista giuridico, a que lla dei l avoratori tede-
..
13
schi ; non vi può essere ne ssun a differenza, nessuna discrimi nazione per quanto concerne, per esemp io, il f atto della r is.Q.
luzione de l rapporto di l avoro, cioè in f a tto di li cenziamen-
E
ti.
AH
U
Qual ' è l a situazione attualmente n ella Repubblica federale? Beh, loro sanno ... è conos ciuto ..• c ' è s tata in que sti ultimi t empi una congiuntura sfavorevole , una rece ssione;
EU
c ' è stata una diminuzione dell ' occupazione e un aumento della
di s occupa zione. La Germania è un paese nel qua le fino all' an-
HA
no scors o vi era un numero di offerte di l a voro non soddi sfat
te partic ola rmente e l evato - più di 600 mila se ne contavano
UE
nel corso dell ' anno -; at tualment e questa cifra è mol to calat a , mentre è aumentato il numero dei di soccupati . Indubbia-
AH
mente ques t a situazione ha inciso sull ' occupazione di un cer
to nume ro di l avoratori , anche l avoratori strani eri. Non
è
EU
stato osservato con questo il regol amento? Non credo che si
p ossa effettivamente affermare che i principi comunitari in
HA
questo caso non abbi ano avuto applicazione. Per quan to concerne la Commi ssione, abbiamo attira to l ' attenzione del Gov erno tedesco , e s oprattutt o delle categori e indust rial i tedesche, su l fatto che e ra non s olo n ell o spirito dell a Comunità ma anche come un obbligo che de riva dai Regolamenti comuni tari, il fatto che in caso appunto di licenziamento l e
questioni di nazi onalità non p oss ono assolutamente giocare
'
13
s chi; non vi può essere nesSlna d iffe renza, n essuna discrimin azi one per quanto concerne , per esempio, il fatto della risQ
luzione del rapporto di l avoro , cioè in fatto di licenziamen-
E
ti .
AH
U
Qu a l ' è l a situ azion e attualmente nella Repubblica fe derale? Beh , loro sanno .• . è conosciuto •. • c ' è stata in que sti ultimi tempi una congiuntura sfavorevole , una recessi one ;
EU
c ' è s tata una diminuzione del l' occupaz ione e un aumento della
disoccupazione . La Germania è un paese nel qual e fino all ' an-
HA
no scorso vi era un numero di offerte di l avoro non soddisfat
te part i colarmente elevato - più di 600 mila se ne con tavano
UE
nel corso dell ' anno -; attual mente que s t a cifra è mol to calata , men tre è aumentato il numero dei disoccupati . Indubbi a-
AH
mente questa situazione ha inciso sul l'occupazione di un cer
t o numero di l avoratori , anche l a vora to r i stranieri . Non
è
stato osservato con questo il re gol ament o? Non credo che si
EU
possa effettivamente affermare che i princi pi co munitari in
HA
questo caso non aùbiano avuto applicazione. Per quanto concerne l a Cowmi ssione , abbiamo attirato l ' attenzione del Gov erno tedesco, e s oprattutto delle categori e industrial i te desche , &ù l fatto che era n on solo nello spirito della Comunità ma anche come un obbli go che deriva dai Regolamenti comunitar i, il f a tto che in caso appunto di licenziam ento l e
ques tioni di nazi onalità non p oss ono assolutamente giocare
0:
AH
U
E
PAGE . ,
HA
EU
AH
UE
HA
EU
MAN UANTE
15
LEVI SANDRI
.
.• • in Germania e nei Paesi Bassi. In definit iva ques to f en omeno, ques t a situazione conr:siunturale difficil e s i ve
E
rifica in questo momento sopra ttutto in Germa nia e nei Paesi
AH
U
Bassi (un p o' meno è accentua to n el Belgio) ment r e abbi amo
due Paesi della Comunità - l ' Italia e l a Francia - nei quali
abbiamo proprio in fenoneno del tutto opp ost o , appunto una
EU
ripresa .
Ora credo che , appunto trattandosi di una s ituazione
HA
eminentemente congiunturale, i nostri esperti pr ev edono che
nel corso di questo stesso anno 1967 l a s ituazione in Ge rma-
UE
nia , nel secondo s emestre di quest'anno, andrà riprendendo
in misura notevole . Non pensiamo che debbano essere modif ica
AH
t e l e pr evisioni che sono state f atte per i l 1970 che prevedono appunto una mancanza di man o d 'oper a che in conseguenza
v ~rif icherà
EU
della diminuzione della popol azione attiva , s i
appunto in qu ell ' anno , in questo periodo di tempo , fino a l
LEVI
HA
1970 , nella comunità nel suo insieme .
Quindi la scomparsa completa della disoccupazione in
tutti i sei Paesi ?
LEVI S.ANDRI
In tutti i sei Paesi .
'
16
NO BIS
E ' una previsione
i~portante,
un ammonimento a cura-
r e al massimo la f ormazione prof ess iona l e perchè il grande
E
problema del 1970 sarà proprio .. •
AH
U
ec~
EU
nomica a medio t e rmine, appunto l u formazi one prof essi onale .
ARCHI DIACONO
io vorrei scender e un p o ' da questi pr in-
HA
P~0f css or e ,
cipi di natura gen e r ale che r iguardano l a libera circolazio-
UE
ne della mano d ' opera, e vorrei fare una domru1da che for se
p otrebbe appa rir e troppo specifi ca, ma ritengo che inter essi
AH
migliai a di famiglie , di l avoratori emigrati nei paesi della
Comunità e gli stessi lavoratori . Cioè l a domanda è questa :
perchè occorrono mesi , e spesso
l ~ voratore
ruh~i ,
perchè una pratica di
ch e si è inf or tunato sul l avoro e pe r il qu a -
EU
un
le d ovrebbero scattare c erte determi nate ass icurazioni s ocia
HA
l
LEVI S.ANDRI
E ' uno tra i più importanti progr ammi di poli t ica
li, dicevo; ci vogliono anni perchè vada in porto ? E ancora
p i ù specificamente : perch è quando
Ull
lavora tore muor e sul la -
vor o . . •
LEVI
•. . emigrati italiani che lavorano a l l ' estero • .•
ARCHI DIACONO
•. . Sì . . • quando un emigr ato ital i uno all ' estero muo-
\
17
re sul l avoro - quindi per motivi di l avoro - occorrono mesi,
anni perchè i genit ori a ca rico, in Itali a, riescano non dico
ad avere quello che è previsto in casi del gener e : una pensio
E
ne, una r endita o una l i quidazione , ma non sanno nemmeno a
AH
U
chi rivo l gers i, cosa fa r e per pot er ottenere quello che gli
spetta .
LEVI SANDRI
EU
Beh, è un po ' difficile dure una risposta a una simile
HA
domanda senza con osc ere i casi concreti ai qQal i la sua d oman
da si riferisce . Lei l a r appresenta come una questione di ca-
UE
rat t ere generale .••
ARCHI DIACONO
AH
Potrei citarl e dei casi specifici , e glieli dar ò nell ' interesse di ques t e persone • .• .
EU
LEVI SANDRI
HA
va bene, così senz ' altro potr ò seguirli .. .
Ad ogni modo vorrei d ire ques to : purtroppo le legisl a -
zi oni previdenziali, in materia di previdenza s ociale, sono
sempre estremamente complica te, non solo nel nostro Paese,ma
in tutti i sei Paes i della Comunità . Sotto questo profilo vi
è già una certa armonizzazione
p~r
quanto concerne la compli-
cazione delle l egisl azioni. Questo vi dice che quando poi si
18
tratta di coordinare queste stesse legislazioni, perchè in de
finitiva qui si tratta di un coordinamento, si tratta di un
lavoratore che è italiano e magari ha lavorato in Italia, ha
E
lavorato in Germania , ha lavorato nel Belgio , e a un certo
AH
U
momento per quanto concerne i suoi diritti di previdenza sociale, i periodi che ha trascorso nei vari paesi devono cumu
larsi, e questo è difficile appunto data la complessità di
EU
queste varie legislazioni. Ora può darsi che perciò, a seguito di questo , ci siano dei ritardi nella liquidazione di
HA
competenze che spettano, soprattutto di indennità in caso di
morte ecc ... In linea gener ale è l'Istituto del Paese nel
quale il lavoratore ha lavorato per ultimo che deve corri-
UE
spondere le prestazioni, salvo poi a rivalersi sugli altri
AH
Istituti degli altri Paesi della Comunità se una parte di
quelle prestazioni deve andare a carico di quegli altri Isti
tuti. Ma in linea generale è l'Istituto del paese dove ha la
EU
vorato: perciò se l'infortunio sul lavoro, per esempio , è av
venuto in Germania , sarà l ' ~stituto tedesco che dovrà corri-
HA
spondere quelle prestazioni anche ai fru11 iliari rimasti in
Italia a carico suo . La distanza fra i due Paesi può darsi
comporti qualche volta dei ritardi, ma ad ogni modo ci sono gli stessi Istituti di Patronato italiani - i vari Istituti di Patronato - che possono evidentemente occuparsi di
queste pratiche e sollecitarle; e c ' è soprattutto, presso
19
l a Commissi one del l a Comunità Europea, una Commissione ammi nistrativa per la sicurez za soci ale dei l avoratori emigranti,
composta da rappresentanti governativi dei sei Paesi l a qua-
E
le segue i ca si che vengono segna l ati quando appunto dei ri-
AH
U
tardi si v erificano . Quindi, semmai, si potrebbe far capo in
u l tima analisi a qu esta Commissione
amministr~tiva
che è isti-
tuita presso la Comn1issione Europea per segnalare l e situaziQ
EU
ni di disagio·, le situazioni anomale che si fossero verificate. Ma in linea di principio non dovrei ritenere che proprio
HA
dei ritardi enormi debbano verificarsi, dato che i l sistema
di coordinamento tra i v ari Istituti, sia pure attraverso un
certo numero di difficoltà , funziona abbastanza regolarmente.
UE
\
ARCHI DIACONO
AH
Scu si , per completare la mia domanda : non r i t i ene che
p otrebbe essere necessaria la creazione di un Ufficio che au-
EU
tomati camente, quando sì v e rificano di questi casi, agisca
nel senso di provvedere alle pratich.e e ai documenti che oc-
HA
corrono? Perchè non diment i chiamo che moltissime famiglie di
l avoratori emigra ti si trovano ne lla materiale impo ss ibilità
di seguire pratiche del genere .,
LEVI SANDRI
Questo è compit o che svolgono n ell ' ordinamento
ital i ~
no i Patrona ti, i vari Patronati di assi stenza, riconosciuti
20
dal Ministero del Lavoro. Al riguardo ci .sono numerosi Patronati di assistenza che svolgono proprio questo compito a favore dei lavoratori emigranti •.•
E
ARCHI DIACONO
AH
U
Ma il guaio è che sono troppo numerosi .• •
LEVI SAJ.'l'DRI
Può darsi, questa qui è un ' altra questione, non è una
HA
LEVI
EU
questione comunitaria •.•
Noi vediamo fino a qual punt o la presenza della Comu-
UE
nità si fa sentire , anche in queste questioni di dettaglio ,
così come si fa sentire in questioni invece d ' ordine ben più
AH
vasto che riguardano l'economia di tutti i Paesi e la vita
s ociale di tutti i Paesi . Detto questo proseguiamo: Sterpel-
EU
lone, la tua domanda .
HA
STERPELLONE
Io vorrei porre una questione di carattere politico .
Il problema di cu i oggi si discute in nodo particolare è quel
lo della eventuale adesione della Gran BretagnQ alla Comunità
Europea, problema che evidentemente importa nnche quello della definizione dell ' atteggiamento degli altri Paesi dell a co-
21
siddettn "Zona di libero scambio" che nella maggior pa rte
dei casi seguirebbero l ' esempio br itannico . E vorrei anche
allargare lo. mia domanda a chiede re al prof . Levi Sandri se
E
e in qual modo siano pr evisti rapporti di nuovo tipo anche
AH
U
con l ' altr a Europa , cioè quella del COMECON, cioè l ' Unione
Economica dei Paesi governati dai comunisti.
LEVI
EU
Quindi sono due le domande, per preci sare : una rigua E
HA
da Inghilterra-Mercato comun e, l ' a ltra l'Est.
LEVI SANDRI
UE
Per quanto riguarda l'Inghilterra, i rapporti con l ' IQ
ghilterra, beh, noi dobbiamo attende r e innanzitutto di sape-
AH
re che cosa l ' Inghilterra vuole, perchè fino a questo momento
sappiamo che l ' Inghilterra sembra si voglia accingere a com-
EU
p i ere un determinato passo , e a questi fini ha già preso certi contatti coi Governi e ha già fatto un primo giro di esplQ
HA
r azione nelle varie capitali, però il passo fino a questo momento ancora non l 'ha compiuto . Il giorno che compirà questo
passo indubbiamente si porranno certi problemi anche perchè
non saranno semplicemente problemi di adesione dell ' InghilteE
ra, perchè è evidente che l ' adesione dell ' Inghilterra , la dQ
manda dell ' adesione dell'Inghilterra , comporterà l a domanda
22
di adesione anche degli altri Paesi della zona di libero
scambio, soprat tutto la Danimarca, soprattutto la Norvegia, soprattutto l'Irlanda. E poi vi sono altri paesi :
sti~
AH
U
E
c'è la Svezia , la Svizzera, l ' Austria (con essa già
mo trattando per una associazione , si continua a trattare . •• ) .
Il problema evidentemente è un problema molto gros
EU
so, un problema molto grosso che presenta degli aspetti
indubbi amente positivi, e può presentare anche delle zo-
HA
n e d ' cobra, diciamo . Presenta degl i aspetti nettamente
p ositivi per il fatto ch e attraverso l'adesione di questi
UE
paes i si verrà a costituire un mercato di 250- 260 o 270
milioni di produttori e di consumatori, cioè un me rcato
AH
di dimensione veramente mondial e, un me rcato superiore a
quel lo degl i Stati Uniti d ' America. Presenta delle zone
EU
d 'ombra , perchè? Perchè dobbiamo pensare che i l funztonamento di una comuni t à conposta di 8 - 9 - 10- 12- 15 paesi,
s~
HA
rà indubbi amente più difficile del funzionamento di una
comunità a sei, ques to è chiaro . Per le decisioni da preg
dere in seno al Con siglio, d ove appunto i singoli Stati
sono rappresentati e dove naturalmente si possono ancora
adotta r e , ci siano maggioranze, ma ad ogni modo saranno
delle maggioranze diverse, maggioranze più diff i cili a
farsi. Presenta, d ' altra parte , degli altri aspetti posi-
'\
23
tivi se noi teniamo conto dell a carica di democrazia , di so
cialità che ci può venire dal l ' adesione di questi Paesi . I o
penso sopr a ttutto al mio sett ore degl i affari sociali , pens o a quella carica di socialità che vi ene effettivamente d al
E
l ' adesione di paes i in cui le democrazie s ono molto più avag
AH
U
zate insomma anche sul piano soci ale. E può presentare anche
delle zone d ' ombra s e consideriamo che l'adesione dell ' Inghi !
te rra indubbi ament e porrà il problema anche di r apporti con
EU
det e r minati Paesi c oi qua l i l ' Inghilterra ha avuto le gami ;
pe r esempio con tutti i paesi già coloni e i n glesi o altro ,
HA
come in Africa (noi abb i amo già un ' associ azione con 18 paesi afr i cani che avevano rapporti particolari o con l a Francia
UE
o con noi, - per esempio la Somalia - o con i l Belgio) . Se si
avranno ana loghi rapporti anche con questi altri. paesi afri -
AH
cani , in def i nitiva sar à tutta l' Africa che p otrà esser e associata alla Comunità, e questo porrà dei problemi per esem-
EU
pi o ne i rapporti che abbiamo invece, o che dovremmo av e r e,
con altri paesi di altri continenti: penso per esempio al
HA
Sud America .
Quindi il problema che lei pone è un problema effetti-
vamente di una dimensione enorme - possi amo dire - che se si
porrà ne i prossimi mesi condizionerà l'attività della Comuni
tà in questo u l timo periodo, in quest ' u l tima fase del periodo transitorio sen z ' altro .
\
24
Per quanto concerne poi gli alt r i paesi dell ' Est , beh ,
i rapporti con loro dov ranno es sere oggetto di una speciale
politica commerciale che la Comunità dovrà definire nei con-
E
fronti dei Paesi .d ell ' Est , i paesi a coame rci o di Sta t o; po-
AH
U
litica coumerciale che per ora non e stata ancora . definita ,
dovr à es sere definita pri ma del l a fine del
period~
transito -
rio perchè dovrà essere una politic a co mmerciale comune , e
EU
lì sorgono altre difficoltà .
HA
ARCHI DIACONO
Lei vede so l tanto in termini di politica commerciale i
UE
rapporti con l'Est, oppure in altri settori più vasti?
LEVI SANDRI
AH
Per il momento li vedo soltanto in ter mi.n i di politica
GORRESIO
EU
comnerciale per quanto conc erne la Comunità .
Lei ha delineato delle prospett ive di sviluppo che si
HA
presentano eone delle possibilità alle quali
cer~amente
la
Comuni tà dovrebbe far fronte . Ora llii sembra di poter dire
che la Comunità , per la sua stessa
sopra\~ivenza ,
è condan-
nata ad andare avanti , è condannata ad allargarsi : ora io
adesso mi doQando questo : le stru tture , gli organi, le istituzioni della Comunità sono, a suo giudizio , in grado di
'
25
fronteggiare tutta l ' immensità di questi problemi? Allo sviluppo di queste prospettive, di ques t e necessità , corrisponde una effi c ienza , un funzionament o di questi organi? Ci sopa~
E
no degli organi che devono essere s viluppati di più? Si è
AH
U
lato una volta dell'aumento di p oteri da conferire, per esempio , al Parlamento di Strasburgo; ora i Pa rlamenti possono
~
che non avere popola ri tà. Ma , l ei ritiene necessario che la
Comunità promuova nuove strutture , precisaQente pe r far fron-
HA
LEVI S.ANDRI
EU
te a queste necessità?
Il prob l ema che lei pone è un problema estremamente
co~
UE
plesso non s olo i n relazione a queste nuove necessità . Indipendenten ente da quelle, il prob l ema che s i p one è qu indi
AH
que llo di una certa democratizzazione - p ossi aoo dire - delle i st ituzi oni c omunitari e . In ques to senso, che , oggi come
EU
oggi , i re golamenti comunitari si impongono ai sing oli Stati,
si impongono alle le ggi dei singoli stati, e sono vere e pro-
LEVI
HA
pri e l eggi cohlunitarie ...
..•• l eggi s opranazionali .. .
LEVI SANDRI
Beh, queste leggi s opr anaziona l i s ono adottate , sia pu-
26
re su proposta della Commissione, cioè dell 'organo esecutivo
indipendente dalla c·omuni tà, ma sono adotta te dal Consiglio
E
della Comunità , cioè da un organo che ha una rappresentanza
AH
U
e poteri esecutivi dei singoli Paesi . In defini tiva , i Parlamenti nazionali s ono stati spogliati di una parte del l a lo
ro competenza legislativa a vantaggio di un organo che è
s~ngoli
paesi .
EU
l ' emanazione dei p ot eri esecutivi dei
HA
LEVI
Precisiamo un momento : si t ratta del Consiglio dei mi-
UE
nistri, non necessari aQente dei mi nistri degli ·esteri • . •
LEVI S.ANDRI
AH
No, no .. . deve essere un mini stro di ogni Paese menbro . • •
LEVI
EU
I Regol amenti s ono approvati da questo Consi gli o di
sei ministri che rappresentano i sei governi, su cons i glio
HA
vostro e della Commissione . . ,
LEVI SANDRI
su proposta della Commissi one. E ' una proposta che è
in un certo senso vincolante pe rchè il Consiglio de i minis tri può accettare l a nostra propo sta o respingerla, ma se
la n odifica, la deve modificare all ' unanimità ; i sei governi devono esser e unanimi nel modificare la proposta, non
'
27
possono modif i carla a maggior anza e quindi in un certo sens o l a proposta de ll a Commi ssione vincola il Consiglio entro
questi liDi ti .
E
LEVI
AH
U
Lei dice i Parlamenti nazi onali • . •
LEVI SANDRI
EU
Ecco , i Parlamenti nazionali •. • va ben e , i Parlament i
nazionali hanno il ministro che in seno al Consiglio è sem~arl am ento
nazionale ,
HA
r e responsabi le di fronte al proprio
questo è evidente, ma nella foroulazione di questi Regola-
UE
menti effettivamente i Parlauenti non hanno n essuna parte ,
n on intervengono; interviene il Parlamento di Strasburgo,il
AH
Parlamento Europe o, na interviene con un vo to puramente con
sultivo , non con una funzione deliberativa; con una funzione puramente consul t iva di cu i i l Con siglio tiene conto , se
EU
riti ene di dover tener conto, fino a un certo punto, insomma , come avviene molto spess o con i pareri degli organi con
HA
su ltivi . Allora sotto questo profilo una valorizzazione del
Parlanento Europeo , nel senso di attribuire ad esso un potere più
in~i sivo
in materia insooma .. • più determinante .
LEVI
Pote r e legislativo •. •
28
LEVI SANDRI
•.. Legislativo? Non pens o che il Parlamen to Europeo
p ossa s volger l o d a so lo , dovrebbe sempr e parte ggiarlo, divie~
E
derlo insieme col Consiglio. Io penso ch e d omani dovrebbe
AH
U
serci un Parlamento Europeo rappresentante del l e popolazioni
de i sei Paesi o di quelli che saranno i Paesi della Comunit·à .• •
LEVI
EU
El etto a s uff ragi o univ ersale ne i paesi d ell a Cor;:mni tà?
sì,
HA
LEVI ' SANDRI
e l etto a su ff r agio unive r sale dai sei Paesi , o una
parte dovrebbe esser e una parte eletta a s uffragio un iversa-
UE
l e, e una p a rte potrebbe esser e anche emanazione de i s i ngoli
AH
Parlament i nazionali: credo sarebbe nec essario aantenere que sto coll egamento coi ParlaQenti nazi onali . Dall ' al tra parte
dovr·abbe esserc i il Consiglio della Comunità e d ovrebbe d i-
EU
ventare un po ' la Canera degli Stati, dovr ebbe esse re quella
che negl i Stati federal i è l a Camera degli Stati e il pot ere
HA
legi slativo d ovrebb e esser e di questi due organi : del Parl ament o rappresentante dei popoli e della Caoera degl i Stati
r~ppr esentante
gl i Stati . Quell a sarebbe una vera democratiz-
zazi one delle i st i tuzioni cou1.mitarie. Attualmente .:;_a ·- Jmmi s s i one Esecuti va , ch e è l'organo esecuti vo , naturalmente è responsabile di f ronte al Parlamento Europe o : dom.ani dovr ebbe
29
essere responsabile di f ront e alle due Camere . Allora noi
avreouo veramente una costruzione federale democ ratica .
LEVI
E
Per precisare, quest o non è in questo volume del
AH
U
tato .. •
Trat~
LEVI SANDRI
No, non è in quel volume, però qualcosa c ' è , perchè s i
m o~ento
EU
dice nel Tr attato ch e il Parlamento Europeo dovrà a un certo
essere eletto a suffragio
uu~iversale ;
è prevista que-
HA
s ta possibilità del l ' elezione a suffra gio universale anche se
non sono fissati i terr1ini , quindi .. • E poi è un po' nello
dicia~o,
di ques to Trattato , perchè l ' integrazione
UE
spirito,
economica prevista dal Trat tato non è altro , in definitiva
AH
- secondo lo spirito degli autori del Trattato stesso - , non
è altro che la base della f utura integrazione , un ' unione più
HA
NO BIS
EU
spinta, sempre più stretta tra i popoli europei .
Vorrei fare una doQanda a proposito del parlanento Eu-
ropeo che mi pare sia il grande sconosciuto. Tutti gli organi della Comunità, gli Istituti , dici auo i nperfett i , della
Comunità non sono molto popol ari, non sono Dolto conosciuti ,
e forse anche noi abbiamo poi torto ,
co~e
giornal isti , di non
fare abbas tan za attenzi one alla loro attività . Però, il Parla
30
mento i n particolare, dico , non ritiene che incuriosirà gl i
storici, pe rchè è un istituto
abbastru~za
bizzarro: fra l'al-
l amento del Lussenburgo, ha la sua sede in Lussemburgo : è un
Parlamen t o it i neran t e , credo che abbia fatto la fortuna di
un ' azi enda di trasp or t i, chè per ogni seduta bisogp. a carica-
EU
r e tutte l e pratiche su degli autocarri , su dei
c ~rr ions
e
trasportarle a s tra sburgo; dopo la seduta tutto torna negli
HA
a rchivi di Lusseoburgo ..•
UE
LEVI
LEVI SANDRI
AH
S ono esatte tutte queste cose? • ..
Sì, in parte s i . Ma questo dipende dal fatto che non
&~c ora
fissata l a sede defi n i t iva della Conunit à
EU
è stata
Europea, no i siamo in sede provvis oria : Brux elles è sede
provvi s oria, Lussemburgo è sede provvisoria, Strasburgo è
HA
(
AH
U
E
tro s i di c e "il Parlamento di Strasburgo" e invece è il Par-
sede provvi s oria, ciascuna di det erminate istituzioni, e il
Parl amento continu a a tenere l e sue sedu te a Strasburgo.
NO BIS
I l Parlament o è quanto mai incompi uto, h a una r appr esentanza n olto s i ngolare , che s ono le delegaz ioni dei
Parl~
menti dei s i ngoli St ati e vi rappresentano i Parlaoenti in
modo monc o : per esenpio
~r
l ' Italia non rappres entano il
31
gruppo parlanentare conunista, sebbene il gruppo parlaoentare comunista sia il gruppo più nume roso subito dopo quello
della Denocrazia cri stiana ; il secondo partito d ' Italia per
E
esempio non è rappresentato, non è presente nel Parl amento
AH
U
di Strasburgo , e la stessa cosa avviene pe r la Francia . Ora
questa dà una incompiutezza evidente, una rappresentatività
relativa, li@itata , al Parlament o e la conferma , dico , poi
EU
la si h a anche dal tipo di dibattiti, di discussioni che avvengono al Parla@ento. Non ricordo ch e ci s ia stato un caso
HA
che abbia destato l ' attenzion e dell ' opinione pubblica europea: non esercita mai un richiao o , non arriva mai ad inte -
UE
r essare l a stanpa , l e télevisioni, l ' opinione pubbl ica . • •
AH
LEVI
Questo quindi è un atto d ' accusa a l "Parlamcn to i tine-
LEVI
EU
rante" . . •
S!~DRI
HA
I l discorso dovrebbe essere nolto l ungo: bis ognerebbe
vedere per quale ra gione una situazi one del genere si è crea
ta, si può essere creata anche per il fatto che certe parti
politiche n on hanno creduto assolutamente all ' integrazi one
europea, non hanno voluto collaborare all 'integrazione europea. Ad ogni modo s ono situazioni che rientrano, in definitiva , nella coupetenza dei singoli Parlanenti nazionali perchè
32
sono loro che eleggono •. •
~un'elezione
di secondo grado . Il
fatt o che non siano eletti a suffragio universale non togli e
il carattere r appres entativo ugualmente al Earlamento Europeo.
E
I Parlamenti nazionali s ono s ovrani ne ll 'inviare al Parlamen-
AH
U
to Europeo l e de legazioni che essi ritengono opportuno inviare, e indubbiamente ques.t e situazioni poss ono parere anor.1ale
...
ma sar anno risolte il giorno che ci fosse una ele zi one a suf fragio universale diretto, sia pure per una parte del Parla -
EU
mento Europeo . Ma per quanto concerne il disinteresse circa
le discussioni in seno a l Parlanento Rùropeo , lì il
probl~Ba
HA
riDane: sapere se questo disinteresse dipende dalla mancanza
di interesse delle diacussioni o dal mancato interesse di co -
UE
loro che devono osservare queste discussioni •.• non saprei ,
AH
resta il problema •.•
ARCHI DIACONO
h~
detto che l ' integrazione
e cono~ica,
EU
Profess ore, l ei
cooe è prevista anche dal Trattato , è la base per la futura
HA
unione politic a . Or a mi pare che si sia tutti concordi che
l'unione d oganale si fa, indubbiamente va avanti ,
cam~ica .
Ma l ' unione doganale è una struttura un po ' fragile : cioè
può essere facilmente trattenuta nei suoi sviluppi da eventuali diffi coltà politiche ed econooiche che possono sorgere in un Paese o in vari paesi della Comunità. Quindi, da
qui Di pare
l~
necessità di stabilire l a irreversibilità
33
nei confronti dei risultati conseguiti sul piano dell ' unione doganale, e conteoporaneamente creare le basi pe r l ' uni ficazione econonica. Ora io vorrei chi edere a lei: quali
SQ
E
no le prospetti ve? Che cosa b i s ogna fare per conpiere l' Eul a conm1ità
Econo~ica
AH
U
ropa? E sopr attutt o vorrei donandarle : Cosa p otrebbe ·f a re
hurope a per favorire uno sforzo conu-
ne in un settore che è fondanentale per lo sviluppo econoni co dei s ingoli paesi de lla conm1ità , e
~i
riferisco al setto
EU
re della ricerca s cienti fi ca perchè da più parti è sta to det
to che da soli, i singoli paesi europei , in questo camp o non
HA
possono conpetere soprattutto con gli Sta ti Uniti .
UE
LEVI
si pa rl a? .• .
LEVI SANDRI
AH
•. . di colmare quel divario tecnologico di cui tanto
EU
Beh, anz i tutto guardi, n on è soltanto l ' Union e doganal e che si stata f a tta , pe rch è in defini t i va già una parte
HA
dell ' unione economica onche è in via di rea lizzazione : l ' unio
n e economica , cioè vuol dire che ci devono essere in questa
Conunità delle p olitich e economiche comuni . Ora noi abbiamo
già una· politica econonica conune estrenamente importante :
è la poli t ic a agricola .
,~uindi
già una solida base all ' m1io-
ne econonica è stata data dalla poli t ica a gricola comune.
Abbiano ru1che iniziato una ce rta anrnonizzazionc fi s cale, ar-
l
\
l
34
ooni zzazione fiscale nel senso che - pe rloueno i criteri ,
in un secondo o onento anche i tassi di fiscalità - dovranno
essere arconizzati nei singoli Paesi , e pe r ora sono i criteri, l a cosiddetta tassa sul valore aggiunto che dovrà a
AH
U
E
un certo u omento entrare in vigore in tutti i Paesi .
ARCHI DIACONO
Tutti si augurano che siano a r uonizzati ai livelli più
EU
bassi della fiscal i tà .••
HA
LEVI SANDRI
Beh ..• , eone in nateria invece di arwonizzazione dei
sisteni s oci a li tutti si auguran o siano arùonizzati ai livel-
UE
li più alti . . . Se poi le cose sono concilia bi li, questa è
un ' altra questione . . •
AH
Poi ci sono effettiv8L1Cnte altri sett ori nei
qu~li
re-
sta IJolto da fare : per eseupio in na teria d el la poli tica dei
EU
trasporti ch e indubbianente in un ' unione e conooica è una del
le politiche più i np or tanti : in poli t ica dei trasporti
si~o
HA
ancora in arretrato e speriuwo prina della f ine del pe riodo
tr ansitorio per alt ro di ave rla attuata .
Lei ricorda poi il
proble~a
della ric erca scientifica .
Questo è un probleoa i n ce rto senso di n oda, € uno de i probl~ n i
s ui quali in questi ultini tempi naggiormente è stata
richi anata l ' attenzione non so lo in sede della Conunità EurQ
35
pea nu anche in sede di altre
organizz~zioni
i n t erna z ionali,
s opr attutto al l a NATO e soprattutto all ' Orgru1izzazione per
l a cooperaz ione dello sviluppo, soprattutto questo per iniz i ativa de l Gove rno ita l i ano. Beh , noi i n quella aat e ria lì
E
abbiaBO degli studi in corso proprio n e l quadro della poli -
AH
U
t ica e conon ica a medio t enuine ; è il secondo programlìJa di
poli t i ca a conol!lica a me dio terwine, l' aggiornamento , che f a.2_
ciaQo, perchè il primo prograwma è s t ato approvato quest ' an-
EU
no e a desso s i dovrà aggiornar e nel corso dell ' anno 1967,
prini del ' 68 . Si dovrà aggi orna r e il secondo progranma, ci
HA
sarà una p arte dedicata esclusivament e alla ricerca , appunto ,
sci entifica e a lla utilizzazione dei ri s ultati di questa ri-
UE
c erca p.a part e delle i11prese conw1i t a ri e . Perchè i l probl ema
è poi soprattutto quello, è un p r oblena essenzialnente econ2.
AH
n ico l ' utili zzazione di qu es ti risultati da pa rte delle i::lprese . Non è so l tanto l ì che il diva rio con gli Stati Uniti
f ond~en ta l e .
Basta citare l e cif r e di quelle
EU
d' America è
che sono l e spese pe r la ricerc a s c i entifica n egli U.S . A.:
HA
nel ' 63, n i sew.bra , e rano 17 nil iardi e ne zz o di doll:1ri,
nent r e n e lla Conunità Econonica Europea er ru1 o 2 n ilia rdi
800 l;lilioni : b asta c itar e questo divario qui per conprendere l ' i m1ensi tà del p robl eLla . Ma pensi ano unche al problena
della dinensione de lle i npr cse: e cco
ili~
al tro dei prob l eni.
Se vogliaL1o e sser e v e r amente su una p os i zi one di pa rità con
gli Stati Uniti d ' .Aillericn. n ella conpeti z ione n ondia le c cono
36
nic a , b eh, è evidente ch0 anch e le nostr e i Dpr ese d evono ade
guarsi a quell e dinen s ioni che sono l e
d i ~ensioni
del nerca-
to n ondial e . Si pensi che gli utili d ella Gener al Motors ,pe r
eseopio, sono u guali a l l ' intero fatturato della Volksvvagen
E
che è l ' inpr es a pi ù grande in co s truzioni di autonobili euro-
AH
U
p ea . M' han detto che stu diando il bilancio de ll a Gen er al 1\lotors s i potev a consta t a re che s a rebbe r inast a ugua loent e in
attivo, avrebbe avuto un utile , anche se Qves se r egalato tut
EU
t e l e ve ttur e "Ope l" di sua produ zione . Al lor a voi
coopr end~
te che sono probleu i di una t a l e va stità ; il di v a rio è di
HA
una t a l e dimen s ione che eff e t t ivauente i l probl ena richi ede
uno sf orz o c ongiunto dei sei Paesi di tutta l a Conunità per
risolv ~ r e .
UE
poterlo
AH
ARCHI DIACONO
Ma , con qu esto, i l profess ore non vorrà u ica ind ica re
EU
che l e piccole e hledie a ziende s ono inter aoent e s conparse?
LEVI SANDRI
HA
No, no. . . per ca rità , non è qu ello a cui s i vuole ar -
rivare , Da s i vuol e arriva r e ad av er e delle azi ende che pos s ano c onpet e r e con qu e lle che s ono l e azi ende di al tri cou pless i econon i ci u ondia li .
LEVI
Quindi anche questi fat t i , priun c on l e pro spettive
37
no l t o vaste di allargonen t o dello. Conuni tà, si r i allacciano
un poco anche a questo discorso delle giuste dinensioni di
una Conunità più vasta: non è che sia troppo vasta?
che l e nostre impr ese
p~rte
è indispensabile se vogl iauo
AH
U
No , no . • • d ' altra
E
LEVI SANDRI
raggiung~~o
quelle dioensioni che le
consentano di purt ecipexc a questa competizione internazio-
EU
nale .
HA
LEVI
Vedo che siano quasi alla fine, ui pare cho rinanga
UE
Sterpellone . Un 'ultina donanda.
STERPELLONE
AH
La donanda è questa : l ' Europa cconon ica, l ' Unione europea economica la stiano facendo . Quale unione politica del
EU
l ' Europa s i può prevedere? C' era stato un tenpo abbastanza
r ecente , na che già si chiaoa della preistoria dell ' Europa ,
HA
il teupo di De Gas pe ri , Schuuan , Adenauer, ter1po in cui si
prospettavano certe soluz ioni politich e dell ' Europa : si parl ava della possibi li tà di un ' Europa denoc ri stiana o di un ' Europa soci a.lis ta; si parlava uncha di al tre e ti che t te da applicare a questa costruzioné nuova . Oggi lei che vive così
autor evolnente ne lla Coouni tà Europea, quale tipo di Europa ,
sul piano politico) prevederebbe?
3h
LEVI
.. . E si farà questa Euro p a politica?
LEVI SANDRI
Beh , qui non s i possono avanzare dell e profez i e , na è
E
cer to che , eone l e i ha ricordato del resto, all ' inizio , il
tiva di costituire
AH
U
Tr attato di RoDa è stato stipul ato proprio in quell a prospe1
l~
ba se pe r una Europa politica; in defi-
ni tiva è stat a s calta questa str ada d ell 'integrazione e cono-
EU
u ica e one base dell ' integrazion0 poli t i ca perchè nessun ' a l tra
str ada or a.posBibil e; perch è
quell ~
che er a la strada che a-
HA
vrebbe portato sen z ' a l tro all ' unione politic a ) cioè la Cor.mnità Europea di Dif esa , eone noi sappi ano a un ce rto iJlonento
quest~
è scelta
UE
non h a potuto veder e la luce , n on ha potuto r eali zzarsi . Si
strada dell ' unione econonica che è i ndubbi a-
AH
Dente una dell 0 st r ade più difficili perchè i prob l ewi e con oni ci sono probleni estrenanente concreti, e che rJol te vol-
EU
te , se non c ' è un ' autorità politica che p ossa cenentare l ' u nione f r a gl i Stat i, possono portare invece i conflitti , gli
possono por·tare a una
disgreg~zione .
Einaudi lo
HA
int~ress i
diceva : dicev a che " alla prina ri ssa tra i nter essati nel cas o dell ' unione doganal e tutt o pu ò andare in rovina ". Noi l a
pri na rissa l ' abbi ano
~vuta .
L ' abbi~o
avuta un anno
d
wezzo
fa e per fortuna abbi ano vi sto che tutto non è andato in rovina perchè la saggezza di tutti
h~
consentito invece di ri -
39
prendere il l a voro e di continuare e di avanzare.
L'idea degli europeisti è che questa integrazione econonica
continua ad essere lo. b ase pe r la futura integr azione politica; noi vogliono r eali zzare intanto tutto il Trattato . Tutlizzate: in questa
o~iera
AH
U
E
te le obbligazi oni che sono n e l Trattato devono esser e reaavreo o costituito l a base . Quando
avreno fatto una politica coonerciale conune n ei confronti
dei Paes i e st e ri , probabilmente questa politica couwercial e
EU
cooune non sarà altro che il risultato anche di una politico.
estera cooune .
HA
E ' difficile in questo oooento : per i nostri sei Paesi
indubbiaoente l e politiche estere n on s ono couuni, ua se essi
UE
vogliono nantenere, osservare gli ordini cho h anno assunto nel
Tr attato , di r eali zzar e
pri~a
della fine del ' 69 una politica
e stera
co~une.
E in questa nru1 i era va anche creato un fonda-
sicuro · p~r
la vera integrazione politica .
EU
nento
AH
couoe rci ale conune , dovranno anche accor darsi su una p olitica
HA
STERPELI.ONE
Quindi è l a strada più r ealistica?
LEVI SANDRI
Io credo che bisogna continuare a procedere con questo
oetodo pragriatico , avendo n. d ogni n odo di Dir a quell' ob i ettivo. Dev e passare pe r l ' Europa ccononica; è indubbiaoente
40
l n st r ada ch e si è scelta e continuiamo su quella strada.
LEVI
Prof . Levi Sandri, noi
l~
ringrazia uo p8r ave r risposto
E
a qu0sta v a rietà di donande , perchè ve r m1ente siamo andati
AH
U
dai probleni u inini ai probleni nas sini ; da que lli che riguUE
dano pochè persone o oigliai a di persone o centinaia di n i gliaia di pe rsone a quell i che riguardano tutti i p opoli del-
EU
l ' Europa . Direi che il prof . Levi Sandri è r iusci to a f a rci
capire quanta strada rioanga anc ora da fare per realizzare
HA
questo aur eo libretto - il Trattato - e quanta str ada , oltre
il Tr a ttato, per r ealizznre l' obia ttivo dell ' unificazione
UE
europea anche sul piano p olitico. Ci ha detto pe rò anche - e
!.li secbra si a i np ortante che c i se ne rend3. conto - quanta
AH
str ada è stata fatta in questi di eci anni. Non s ono stati
di e ci anni sprecati : io Di domando se dieci
a~ch e
fa si sa-
il più otti uista avrebbe
EU
r ebbe p otuto prevede r e , se
~~ni
potuto prevedere che dicci anni dopo il .Mercato cowune sa-
HA
r ebbe stato quasi una r eal tà - non quasi, ritiro i l quasi è una re altà .
Bene,
i ~~agino
che ci sono tante altre donando che
vorreilUo rivolgere noi e che il pubblico vorrebbe rivolg er e al prof. Levi Sandr i : rinandiauo a un u lte riore
nento e ud uno. prossinn occa sione e ringraziano .
appunt ~
-·
LES ASPECTS SOCIAUX
DU MARCH~ COMMUN
HA
EU
AH
UE
HA
EU
AH
UE
COMMUNAUTE
ECONOMIQUE E\JROPEENNE
COMMISSION
SERVICES DES PUBLICATIONS DES COMMUNAUTES EUROPEENNES
8212/1/IV/1967/5
l
l
Oiscours prononcé par le
professeur Llonello LEVI-SANDRI
vlce-présldent de la Commis,sion de la CEE et président du
groupe «affalres soclales», l Nlce, le 21 mars 1967, l l'occaslon des journées commémorant le dixième anniversaire de la
signature des traltés de Rome
LES ASPECTS SOCIAUX
DU MARCH~ COMMUN
HA
EU
AH
UE
HA
EU
AH
UE
COMMUNAUTE
eCONOMIQUE EUROPEENNE
COMMISSION
•
Dlscours prononcé par le
professeur Llone llo LEVI-SANDRI
vice-président de la Commisslon de la CEE et présldent du
groupe «affaires sociales », à Nice, le 21 mars 1967, à l'occasion des journée.s commémorant le dixième anniversaire de la
signature des traités de Rome.
HA
EU
AH
UE
HA
•
•
AH
•
La politique sociale de la Communauté est depuis quelques années
au centre d'une polémique animée et périodique.
·
Engagé sur le pian cles principes, le débat a porté avant tout à discuter la nature, les fonctions, !es limites d'une telle politique. D eux
thèses se sont opposées à ce propos : la première ne voit, dans les
dispositions sociales du traité de Rome, que cles instruments pour
éviter les distorsions de concurrence et pour faciliter la réalisation
de l'intégration économique; la seconde conçoit la politique sociale
communautaire par analogie aux politiques sociales nationales qui,
bien que conditionnées par la politique économique, ne lui sont pas
subordonoées et parfois meme la conditionnent à leur tour.
EU
T
UE
Mesdames, Messieurs,
Sur le pian cles réalisations, les organes communautaires - et en
particulier la Commission - ont fait l'objet de critiques contradictoires : certains - et en particulier les organisations syndicales
cles ttavailleurs - critiquent la prétendue inertie ou la timidité de
la Commission, qui se serait attardée à cles études et à cles enquetes
non suivies de réalisations concrètes. A ces critiques on a associé
le Consci! de ministres pour le manque d'iotéret que, pendant plus
de deux ans, il a démontré pour les affaires sociales; le Parlement
européen a été, à ce propos, particulièrement sévère. Au conttaire,
d'autres - et en particulier certains gouveroements et certains
milieux patronaux - critiquent la prétendue attitude velléitaire de la
Commission, ses ambitions excessives, le fait qu'avec ses études et
ses recommandations elle suscite cles espérances non fondées dans
!es syndicats de travailleurs et alimente, d'une certaioe façon, les
revendications syndical,ts. La Commission n'aurait meme pas craint
d'utiliser dans la pratique les syndicats comme groupes de pression
à l'égard cles gouveroements nationaux.
Qu'y a-t-il de vrai dans ces affirmations? Quel jugement doit-on
porter sur certaios faits et sur certaines situations? L'insatisfaction
manifestée est-elle justi6ée? Pour donner une réponse à ces questions,
3
Scarica

libretto