3 aprile 1967 GIORNATE D' INFDW.lAZIONE SULLA LIBERA CIRCOLAZIONE DEI LAVORATORI ALL 1 INTERNO DELLA CQr.IDNITA 1 (11-12 aprile 1967) INTRODUZIONE E L'apertura dei lavori delle Giornate di informazione sui proble- AH U mi della libera circolazione dei lavoratori all ' interno della Comunità mi offre la gradita occasione di darvi il benvenuto e di salutarvi a ~ ·ne , ..A-t,_. ....1 1<""--fr' ~~ nome della Commissione della CEE e mio personale . 'felltJO nel con te1Jfpo-a . )( ringraziarvi di essere venuti cosi ' numerosi per esaminare con noi~ , problem~ di cui non è necessario sottolineare l'importanza di fronte t l. eB nai ..r>-> ~ come <-< r~ a 1 a~ c·'t>--...• h c que~ui , sono-~anto-famili~ <:le.,- - que~tioni tl ?n relative alla libera HA circolazione .... EU ( La Commissione - e in particolare la Direzione generalo degli Affari sociali e la sua Dir ezione della manodopera - ha eià una oerta e- UE sperienza nel settore dello scambio di informazioni sul tema della lil ~....-. "" - ~·~ bera circolazione e questa riunione con voi non è né la prima aé rl'ulti- AH ma da noi organizzata. Ogni volta - allo scopo di allargare i nostri contatti - ci rivolgiamo ad un altro di quegli ambienti che , per una o per l ' altra ragione , devono interessarsi dei problemi della libera cir- EU colazione . Una volta si tratta dei funzionari dei sei paesi specializzati nella compensazione e nell'occupazione , un ' altra volta dogl~~ fun- zionari dei sei Mini steri degli Interni della Comunità per dare una defi- HA ( nizione più esatta, con l 'ausilio di qualche specialista docente universitario , della nozione di ordine pubblico che assume tanta importanza cosi' nel Trattato di Roma come nei nostri regolamenti e direttive • . . .l ... ~enchè queste relazioni abbiano per oc,getto, in linea di principio , gli stessi argomenti per ciascun paese , ogni relatore li ha tuttavia trattati a suo modo ed in relazione alla paizione nella quale il suo paese si trova rispetto al problema della libera circolazione. In questo spirito il Sig. K~vlen ha dedicato molt a attenzione allo sviluppo storico della libera circolazione ed agli accordi giuridici internazionali che hanno preceduto la regolamentazione comunitaria. Il Sig. Henkelmqn~ha fornito una chiara visione dell ' evoluzione del- E l ' immigrazione nella Repubblica federale in questi anni, sottolineando la neces - AH U sità di considerare il fenomeno migratorio nel quadro di una politica comunitaria dell ' occupazione . Oltre ad un chiaro esame generale della situazione francese , il Sig. Louet ha fornito ampie precisazioni nelle formalità esistenti in materia di J ~utamento \\\' ~ EU /V v( dei lavoratori e , altrettant o brevemente ma chiaramente , ha indi- cato i miglioramenti apportati in Francia dal Regolamento n. 38/64. Il Sig, ~rg molt~ bene descritto i l problema dell ' adatta~ VVl)A~mento dol lavoratore nil ' impresa e nella oocietà e , per quanto rir,uarda l ' Ita- IU~ HA Si~. ra Baduel Glorioso ha trattato , nolla sun UE lia, la ocr.ellon~o rola?.iono , AH soprattutto l ' importante prob lema del rimpatrio de l l avoratore migrante nel suo paese di origine . EU ~ fa HA ,yl, - 2 - Oggi,~ siamo riuniti ~oso Ja sede àe J la Commie~iene con i rappresentanti qualificati delle organizzazioni professionali dei lavoratori e dei datori di lavoro sul piano nazionale e ooi p~ella Comun.i tà regionale~ e mi preme sottolineare che si tratta ora della continuazione di un dialogo iniziato con voi tre an.n i or sono. A dire il vero questo dialogo mi appare costante ed ininterrotto se e sociale à.eHe=Gbm~ elH'Op&e E penso alla collaborazione con voi nel quadro del Comitato economico ed in quello del Comitato consultivo AH U ~ ~ per la libera circolazione . La presente riunione ha questo di particolare: abbiamo ritenuto stioni che ci inter~ssano EU opportuno - al fine di una informazione che vada più a fondo nelle que- di allargare considerevolmente il cerchio HA dei partecipanti includendovi quelli di voi che non soltanto sul piano nazionale di ciascuno Stato memb~o , ma anche e soprattutto sul pia- no regionale , si trovano in continuo contatto con la realtà del movi- UE mento intracomunitario della manodopera. Nella oteaea proopettiva ab- biamo di visoJ~rnate di informazione sul1:a libera- oirco-l::a:ztono-del-- 1-961' in due parti di uguale importanza. Oggi e domani la maggioranza costituita~d~{ì~~e~~~~~i AH dei nostri invitati è di lavoratori e al loro fianco vi è un certo numero di rappresentanti dei datori di lavoro . EU Fra sei settimane circa, e più esattamente il 1° e 2 giugno , saranno invece più numerosi i datori di lavoro e con loro sarà un numero di HA rappresentanti dei sindacati operai pari a quello dei rappresentanti delle organizzazioni padronali oggi presenti . r;lC,rb~· Al fine di mantenere una certa unità di impostazione/- abbiamo scelto i relatori ~l'!it'La. fra i membri del Comitato consultivo i qua/ li, da lunghi anni , hanno familiarità con l'insieme estremamente complesso delle questioni che costituiranno oggetto dei dibattiti delle nostre Giornate di informazione. ...; ... - 3 - Colgo l ' occasione~ per ringraziare i me.mbri del ,.( C~~~~a~o~conaultivo di aver accattato a&u;a xo~ieeftse J •ulteriore com)\ ,~ pito.che abbiamo loro affidato , e di averci presentato relazioni ~ ~ )'\·~ ~ sostansiali ~anto precise , relazioni sulla base delle quali - ne so,no convinto - potrà svilupparsi uno scambio di opinioni proficuo per ciella Ce!Miissi ono ..!:O(Pp~i. Abbiamo cttseft'te bieogno di .. aJ."'fficolt~ che 1ncontrate nel vo- E c:_enoscexe hr vostre- oplfi1on1 sulle ~Po-t'{uo anto, anche se è_ovvio AH U tutti~i.zi. ch~~adr.o <i.ella---pP&Se~-iunione non può e non deve prestarsi a nondimeno ~n~e ehe ~a informazione reciproca sempre più a~pro- fondita 11 p&Pti:e»l~ momento v4 ,(_f /~ EU gimento de!' compi t, ' a- noi tutt i eemune . in cui ci riuniamo ha un d~cjs)oci..,_.Q · nello svol- Jli--!.. c C: :_ /4.~ifi HA cato per tutti coloro che , in varia veste , apportano il proprio contributo all ' opera di costruzione europea. Dieci anni or sono , il 25 marzo 1957, è stato firmato a Roma il Trattato in virtù del quale UE la libera circolazione dei lavoratori ha cominciato a divenire una ~et1tasi efta1e ~e l l oro dei dieci anni tra..f. ( )).. J (_-t.'.{... scorsi è più che positivo e , nonostante · li ~~:iamo in· }~ ... .. ,...(,, . contrati sul nostro cammino, abbiamo motivo di esserne · · .Il lavoro cominciato nel 1957 1 è 1 indubbiamente lungi~~~~~f~~~~~ compiu- AH r ealtà viva. Il bilancio EU to : molto resta ancora da fare. Non ho affat~o l ' intenzione di intrat- tenervi sui dettagli dei compiti ardui e complessi cho ancora ci atten- HA dono: voi, e ne sono sicuro , ne siete , come me , pienamente consapevoli . Uno di questi ~ compiti - c ciò mi riconduce al nostro argo- mento - consiste nella eliminazione degli ultimi ostacoli giuridici alla libera circolazione dei lavoratori . In tale direzione sono già stati compiuti due notevoli passi mediante i regolamenti 15 e 38 ma, poiché il Trattato di Roma stabilisce (all ' articolo 48) che la libera circolazione all'interno della Comunità deve essere assicurata al più tardi al termine del periodo transitorio, sono state adottate in tal senso tutte le cli.apoaizioni opportune. Ben lo sanno i membr i de l Comitat o oonnul ~ .l vo pro non t, l ln quo 11l.r\ rm Ln. ...; ... "- - Tlnn r.cttimtmA. fa ln Gommi.R~ione ~ di hn. l re~olnn~nto \~di direttiva~ tendent~ n. non~e"Uiro r.li obiettivi firrati dacli artt . ~8 e 49 del Trattato di Roma ~t(~rf"'ìp.ttfff!"'(,éla±ì"a. definitivo p~r a,a il periodo ~;;ua nresenta- ~~ al GonPieJio in modo eh~ la libera circola7-ion~ dei lavora1 tori possa esnere inte~almrnte attuata il l 0 1uf"'lio 1n11R , alla Rtata finsata dal Connielio ner l ' t"ttuaz:ionP. dr)l(!.("'\-- l ' unione do~anale . t!-<-. ·.;. Non vogliamo affatto. , E r. e.1.v(<.-d.<~t-<u .~ §i ctcsso piano la libera circolazione delle merci lazione dei lavoratori , m1 tratta dj f' la libera circo- contribui r e ae1Ja Cgmul'littt meàieFtP J. ' a±±ll$1Ziane di una EU svi-lun~~ !!lÌ > badi , emettere sullo AH U dn·ta cioè che al J ' cc:rui:Ubrda li dolJs:~ tpq ber t:c clio figtt r u:no ne i f'und,um,nti d e 11 A.: CoJPnn4 tA . i: ~f CA.~ ol- J~.l-:temp.o._pc. cnporvi noi ~r.L.. detta~~:li HA Non l 1 n0onomia del pro- r;ctto nho ; l Conr.ig·Ho - dopo <rt"""'comi t A.t o economi co o o oci al c <" il 4.' IA.....st..c,c.-P ~~~ ~ Parlamento europno lrdovrh èf.aminnro . :Ra'1ti. dirvi , su tal" arpomento, ........_ t1 ~e<-1 :,(~/t. ). l A.l~....a..<:..::"-<'~ ~ • ·~"<..., R... UE r:he i l nrimo obiettivo ~Ha '"Jonnrprn;wnc e àett.i cbti meml3P!Ì:: d6ve essere cruello di garantire, alla manodopera diP.ponihile , le più am- AH pie pos'1ibi l i tà cii occupazione nelle Ciomuni t:-~ . A t::1l fine saranno necessari sforzi nemnre maggiori specie per consc~lirc glioramento dei meccanismi attualmente in vi~ore p~r compensar~ EU tatto e un sensibile mi- per mettere in con- ln offerte e le domande di lavoro . Inoltre, al fine di rimediare alla mancanza di adattamento qualitativo della do- HA manda all ' offerta, sarà necessario sviluppare uno sforzo comurie per quanto riguarda la formazione professionale e, in n;>.rticolare, la formazion<> nrofe:-sion::t.lc r>ccelerélta a favore dr.i lavor..,_~ori diso o~ti ad emigrare e che, per mancanza di un ' adeguata quali:f'ic:'l.Zione pro-f'co::;sionalc, non possono farlo. Sarebbe infine opportuno che gli Stati membri confrontino, a livello comunitario, le rispettive politiche di r8clutamento nei paesi associati e nei paesi terzi e ciò al finr. di tenere conto de~li interessi reciproci . . ..l .. . f;jone rli .,..,arla.re dell ' evoluzione del nitò .~ ~istc~i one reei str~~~rrr~~~~~~~_gi_aw~ àel mel cato Eiel lavoF&-,- e il timore di una di '>Occupazione.., à~t1r- in pi'Ù pf'!l'ti, provochP-ranno u.n ' inver... io)"'e del movi- ~i+'eetetoei lflvorr1.tori ntrf!ni e:ri? AH U r.o continrd a. di migliaia cl. i ò. ' origine di òiver- Pl'l.f1'>Ì E mP.nto, una spinta e un fo.,...zato ritorno noi 'F: ' difficile prP.vedere , nP.l flel'llnlice cano di un'l scoRsa conp-iun( tur·al(), rH orni massicci di lavoratori n+r:>ni eri ... bbi H t; si da di versi rebbe nor-o ~ini.o null ' n.nnl~t..nl'.ionn dé'.ll ' al tra sull ' anplj cazionc del principi o nr>l) a l J nr i orH~. del m'3rr:e.to · . avoro comun1· t ar1o 0u~ste AH ..:111 l'~"- dol pr:in- dcll ' nrruaglinnza di tra.ttarn"nto frn i r;itto.dini dolh. C.T·: . ,•:. e , UE 1 1 . 1.~..... ~u~~ r~ mina.ccin.tn. P()r mlf'.n".o r:i("UfU'da Jn Go- mtmiVY '1i tratta di Vii"'Horo rlri Uni\ )"'l'rto ~~ ~v~ no ...... n rirtabilire la nÌ")"''1 oc- strani~ri f''"I";A ~0mhra osservazioni a~~. che formulo a tito lo d ' introdu- zione ai vostr i lavori non poss ono nè vorliono affatto essere esaurienti. . Mi siR consentito di rnl EU '1' ~ ~,~.. 't-- ."1'- ov11 1ft ~nrntterc fUori del contento Fiuridico , in~interc , umano che presiede a tutte Jc nootrc nel oet- in;zia.tiv~ torc della libera circolazione dci lnvoro.tori e nul fatto che per noi HA ~. ed anche sc!'llnlic-i"'"tir;o r;rPdl"re eh(' un ma..,sir.cio HA cunM~iono ) t' (,f\--{t.-'( ,' c. t_, a~ P' re:>l;~tico P-llontanarncnto cii lavoratori , l~.j~.a dell ' Europa ind,lstrielc (' in corso eli inteP,Tazione . S::-- pe~si EU rmni nei si tratta di porre, nonostante tutte le difficol ti'• che vi si frapnon-/,u_ ?J ' rono 1 le ~~ Q+r " mi 3 · fti'Ì del l :o:\ futura " d ttvdinan":" di tutti "'~"''onea" i 1 :woratori della Comunità. " 1 ropa ha "1 ~ecolo ~corso, la creazione darli Stati ne~iona.li dell ' :SUrich~ c-to , ai cittadi.ni di_ t"lli Stati, il ~ ro v:ìta. In cn1.esto ser;o).o l ' avv"!njrc ò.~ll ' tero hanno voluto in ò.ne riprc::;e che unn Ili ['Hnfl~">T'fl l n ] ihArtÀ, J. 1 il lT'Clfl F\ 1li Of'"ll: l l l nn.crj fjci eroici .di tal p;on11r" · 'flutto nin ~ionn Attualo è di sacrific0rn prnLoni •:urona ~ ... cd-f'icio ~ rrnr>l1 o dnl mondo inla yit'1 per p;~>nr>ra~inn0 Ò."'s~P. 1 fi~llT'On ~h'1 \ 11!10 tlobhi AmO fnrmgrH 1 ai chiede intcr~n-;i dPlla lo- !1.lla imM~riintj, ,ao n ~ ra nrcriudizi a brcvC' tnrmine e forme mentali storcotinnte . Io sono convinto che ...l .. . J - 6 - la r,<"'ncrnt:i no n.ttue.l<"' ha fatto la sun r;cc1t<'l''· Tn rruesti ~rmini i l Sig. Harold Tlf.rLSON si ò rivolto , i l ssemblea consultiva dol Cons irlio d ' lSnropa del suo Governo di partecipare a -~ che avcto voluto AH U Vi ringra?.io per l ' attenzion E nPl comu~icare il desideri "l' avventura euronea" . HA EU AH UE HA EU r } accord~ EU HA UE AH EU HA E AH U ~6~ y ~') 2-?. ~ . l~bf- Car• Compagni, E a dieci ann1 di di stanza dal la firma dei Trattati di AH U Roma che hanno istituito l a Comunità economica europea e I'Eura= tom, un bilancio positivo, imponente izza~ion i consé~ ob iett ivi ra ggiunt i puo' essere presentato. Oueste reali: EU te e g l per l e real zazioni sono nQtevol i 1n tutti HA settori, anche- poss1amo direincertez= UE in quel l i ne1 qual i s 1 lamentano rita rdi, es i staz ioni, AH ze. D'altra parte, il programma di lavoro che c 1 attende EU nel prossimo futuro, e sul quale HA d'accordo, è molto denso e non VI Sei Paesi sono già pi~ o meno· è certo l a preoccupazione che 1. istituzioni comunitar ie debbano restare inattive o sottoccupate. Credo che dieci ann1 orsono sob tipi particolarmente ottimisti avrebbero potuto prevedere una tale somma di realizzazioni. Possiamo quindi ra l l egrarc i, questa sera , . l. 1n questa - 2 manifestazione celebrativa or ganizzata dal l 'ufficio .dj co l = l egamento dei Partiti sociàl isti dei Paesi del l a Comunità europea . Ma se vogliamo, come dobbiamo, essere sinceri, con no1 stessi e con gli altri, dobbiamo anche dire chiara= ma~grado tutte le realizzazioni, no 1 socia li sti E mente che, AH U non s1amo, non poss1amo essere soddisfatti . Bisogna infatti non dimenticare che il Merca= EU to comune non è stato concepito come fine a se stesso . g HA L'integrazione economica -realizzata attraverso l 'unione UE ganale e l' attuazione del le poi i tiche comun1, deve essere AH solo l a base, il fondamento di una un1one sempre più stret= EU ta dei popoli e uropei, c i oè del l 'unione po i itica. Ora, 1n questa direzione, qua l s i asi progres= HA so è mancato. Nessun passo avant i è stato fatto ; vorre i an= z 1 dir e che s 1 sono fatti dei perico l osi passi indietro. E cio' costituisce non solo una spe ranza de lu sa, ma anche un peri co lo p er l a stessa costruzione economica che abb i a= mo intrapp resa. Po i chè una un 1one economica non puo' compiuta= me nte rea li zzarsi se un'autorità poi itica comune non è 1n grado di fissare una linea po i itica comune anche 1n setto: - 3 - ri extra- economici . Se questa autorità po i i tica comune non es i ste, l a costruzi one puramente economica ramane AH U E f r ag il e , rimane soggetta a p e ricoli, a c ra sa come que l la che du e a nn i orsono sorse an occas aone d e ll e di scussio= EU ni s ul r egolamento finanzi ario del l a poi itica agrico l a HA e scosse perico l osame nte tutta l a costruzione comunitaria . Tal e c ra s a d' a l tra parte, è stata superata ma non com= UE pl etame nte ri so l ta, è ancora più o meno l ate nt e, e po= EU AH trebbe da un momento a l l ' altro ripr esenta r s i. Ment r e ce l ebriame il X anniversario del l a f ir= ma dei Trattati di Roma• Non poss aamo HA .• nasco nder e i que= ste verità . E me nt r e p r endiamo atto co n soddisfazion e de i risu l t ati co n seguiti, dobbiamo pur sotto ! ineare l e l ac un e c h e esistono nel l a costruzione intrapp r esa, ri co l i d i deviazione e di pe= invo lu zione aa qual i poss aa mo ... l . .. - 4 - andare incontro. Anche perchè il pross imo futuro porrà a l l a Comunità europea grav i ed importanti problemi. La E fusione degli Esecutivi del le t r e Comun i tà - del l a CECA, AH U della CEE e del l'Euratom- che avrebbe dovuto farsi da o l tre un anno ( e questo ritardo non è che la coafe..r.ma permanere di a lcune delle cause che avevano EU ~d el 1965) - l a fusione degli Ese= HA determinato la cr1s1 del UE cutivi, dicevo, potrà forse essere realizzata prossima= AH mente e costituirà il punto di partenza per l a fusfone HA EU de l l e tre Comunità e dei Trattati che l e reggono • . .l . . o - 5 - ••• Occo rrerà quindi essere vig il ant i perchè nel nuovo Trattato che sarà stipulato non s1a no sacrifi cati que1 ge r mi di sop r a=· naziona lità , di cost ruzion e federale e uropea c he sono conte= nuti ne 1 Trattat i di Parigi e di Roma. E siate pur ce rti che AH U E tentativi 1n tal senso - ne l senso c i oè del sacrifi cio - sa= ranno fatt i. Bisogne r à fa r e 1n modo c he s 1a no r espint i e c he EU i l nu ovo Trattato forni sca un quadro i do neo e una base so l i = HA da per g li sv ilupp i del l a costruzione europea 1n senso più prop ri amente poi itico. UE D'a ltra pa r te, i l passo che la Gran Bretagna sembra AH decisa a comp1ere costitu irà un altro evento che in f luirà su1 EU destini del l a Comun i tà . L' adesio ne ingl ese p o r te r à infatti ne= HA cessar i amente a n che qu e l l a di a ltr i Paesi de l l a Zona di Libero Scambi o . Sicchè l a Comunità sa r à cost i tuita 1nvece c he di Se i, di di ~c i, dodici - e fors e più -Paes i . E c i o ' porrà un certo nu mero di problemi grav 1, tanto di organ izzazi one che di f un= z iona mento . Se d'altra parte, pe r un a ra g 1one quals i asi , l ' ade= s 1one inglese a l l a Comun ità non dovesse ave r luogo a b r eve sca= .. l . . - 6 de nz a , s t consacrerebbe un a frattura che potrebbe aver con= seguenze est r emament e grav t p e r i l nost ro Co ntinente . In una situazion e de l gene r e, de n sa di poss ibili tà di s viluppo ma anche di p e ricoli per l ' avvenire dei nostri AH U E popoli, una fo r te presen z a socialista s t tmpon e .· Noi non pos= s tam o esse r e s olo spettato ri e c ri t ici del l ' evo luzi o ne o del = l ' att ivi = EU l 'invo luzi one comun i ta ri e . In questo momento tn c ut es ita nt e , HA tà d i alcuni govern t s u l ptano e uropeo è diventata in ce r ta e d tn questo momento tn c ut a l cu ni govern t semb r a no q ua = UE st adagiarsi s ut risultati consegui t i ne l campo doga na l e e tn AH a l c uni settor i economt c t, e non chiedo no a l tro a l di fuor i d i EU quest i campt, occo rre c he l e g r andi forze po i i tiche , l e o rga = partiti ed s inda cati , fac= HA nizza zioni di massa, soprattutto e t ano sent ire l a loro prese nz a e so ll ec i tino qu e gl i impulsi c he possono smuovere l a costruzione europea dal la morta gora ne l la qual e sembra impa nta nars i. E tra pa r tit i un posto di prim i ssimo pt a no deve s p e tare a qu e l l i soc i a l isti . No n c redo che s t a no necessa r ie a ques proposito sp i egaz ioni o g iust i f i cazioni . Dobbiamo esse r e pre = se nt i se vogl t amo che l 'Europa di doman i s t a co nforme a t no = l - 7 st r i princ i pi e a l l a nostra dott rina . E' quind i necessario un accr esci uto Impegno e urop eo dei pa r t i ti socia l isti, ne 1 Par l ament i naz i on a li e •n que l l o e uro pe o e • n t utte l e sed i , •n t utte l e i stan z e do ve l a nost r a voce puo ' fa r si se ntire . AH U E Ma p e r far questo , a nc he nu o ve st r utt ur e sa r a nn o necessa ri e . In una Eu ropa un i ta eco nom i came nte e p o i i tica me nte , s&~x x a sez 1o n1 naz i o na li - sa r à un a es i gen za as= HA to ne l l e s ue EU un pa r t i to soc i a l ista un1 co , comuni ta ri o , eu r opeo - a r ticol a= so l uta . Oggi, 1n questa Eu ropa 1n cost ru z i one , a1 fi n i di un a UE magg 1o r e eff i c i e n za de l l ' a zi one s oc i a li sta ne 1 co nf r onti a p= AH p unto d i questa costruzione, dobbiamo pen sare ad un/ magg i o r e EU e più st r etto coordi namento de i nost r i Pa r tit i. Dobb i amo , no 1 HA c he domandiamo una organi zzazio ne federa l e deg l i Stati eu r ope i . com 1n c 1a r e a muovere verso una federazio ne e uropea de i pa r tit i soci a l i st i • Dobbi amo dare l ' esempio su come l a i nteg r azione po= l itica puo ' i ni z i ars i e p rocede r e . l soc i a li st i dovran no es= se r e a l l ' avangua r d i a. Gli a l tr i segu1ra nn o . E segui ran no a l l o= r a anche Gove r ni . .. l . . (8 Riaffermiamo quindi tn questa ce l eb r az ione la nostra volontà di una più decisa presenza soc i a li sta nel la costruzio= ne e uropea , d i un magg t ore tmpegno nost r o a1 fini d i rea lizza= r e un'Europa unita poi i ticamente ed eco nom i camente; un'Europa indipe ndente, capace d i svo l gere nel l a poi i t i = E l ibera , forte, AH U ca mondia l e un proprio ruolo di stabi l i tà,di equilibri o, di pa= ce. EU E facciamo 1n modo c h e qu esto Impegno s 1 t r aduca nel = HA la r ea l tà del l a no stra az t one poi iti ca quotidiana. So lo cos i' UE avre mo degnamente ce l eb r ato i l X An n iversario del l a firma de i HA EU AH Trattat i d i Roma . fdw~ Jc. J:.. 0.,..:. 1)0 "\" ,\e... rl·~ ;.,_: .J.:.. k, ?o.su:., t t ~. ~. EU AH U E <2~~ HA l l' AH ~ l t t l J HA ~ ·t t 'f'l " EU f l &Il UE ll u• . d t H t l l .. .- . c.. t EU HA UE AH EU HA E AH U (2 .. . .. " ( st. • f HA EU AH UE HA EU AH U E t H .ff: ' c or ' l .:rd " vi t l Il r . J en •• ....0 • ru l n {., t ,. l' tr AH U E l h ol t EU i(fQ. u HA tr i UE lcn fr i l AH t oy EU • e• Q " tU ... SI r i H l p.Ju~ P: p ropr rlll u •. /;c fu i l • l n .eU • A i r l• na le HA l n { • eva l UH l lu.a "'r ! r , COl'l • f J t !n Ct" • L' (S " l • r AH U E t our _ '" EU l • HA EU AH UE HA it l 1 , it u l n .. ... (6 ~ In i! l • .., . t • t EU AH U E l HA EU AH UE HA lt io ' . Hl .. / ... EU HA UE AH EU HA E AH U EU HA UE AH EU HA E AH U ... RAI - RADIOTELEVISIONE ITALIANA TV · ) PROGRAlJiMA • -~~ ~ ••• Da non pubblicare prima •• • • delle ore . .Af,4 ..•. . .•},.,.••••• ..:~~ J.~.ffif'!... ..ore •• . !. ~;~-t... del giorno ~~ /?./~.1: .. AH U E ....__., I DIBATTITI DEL TELEGIORNALE a cura di HA IL ME C HA DIECI ANNI " AH UE 11 FAVERO EU GASTONE Dirige HA EU Partecipano Arrigo LEVI Fiorentino ARCHIDIACONO Vittori o GORRESIO Enrico NOBIS Leonello LEVI SANDRI Alfonso STERPELLONE .. LEVI Il 25 marzo di quest'anno- tra pochi giorni - si o~m piono i dieci anni dalla firma - qui a Roma - del Trattato che ha istituito la Comunità Economica Europea . Non so quig di se sia esatto dire che il lmC ha dieci anni, come dioe il nostro titolo. E Il MEC è entrato in funz ione il 1° gennaio del 1958, AH U quindi dieci anni li compirà alla fine dell ' anno. Comunque il Trattato, se non altro, ha dieci anni . Il Trattato è questo volumetto - piuttosto spesso , piu! EU tos to cospicuo- è lungo 335- 336 pagine che io non mi pro pongo di leggere all ' inizio di ques to. dibattito; non voglio HA leggere le 335 pagine , ma vorrei perlomeno leggere l'artic2 lo 2 del Trattato , che è quello che dice che cosa la Comun! ~u ropea il MEC come diciamo comunemente - si UE tà Economica propone di fare. "La comunità - dice questo testo - ha il AH compito di promuovere mediante l ' instaurazione di un Me rcato comune e il graduale ravvicinamento delle politiche eco - EU miche dei stati membri uno svilupp o armonioso delle attività economiche nell ' insieme della comunità; un ' espansione cog HA tinua ed equilibrata , una stabi lità accres ciuta, un migliora mento sempre più rapido del tenore di vita e più str ette relazioni fra gli Stati che ad essa partecipano" . Il pre~bolo dice che i Capi di Stato hanno dato manda- to ai loro ministri di fo rflula r e questo Trattato, perchè s o 2 no determinati a porre le fondamenta di una unione sempre più stretta fra i p opoli europei . Questi erano gli obiettivi del Trattato di Roma . ~uropea la e dove va (in un certo senso ci rial AH U Comunità Economica E A dieci anni di distanza , ci si chiede dove è arri vata lacciamo alla serie di dibatt i ti che avevamo fat t o re cen temen te sul tema appunto " dove vanno i vari Paesi? " ) dove va la Comuni- EU t à Economica e dove è arri vata . . Per porre le singole domande, abbi amo qui diversi colleghi HA gi ornalisti e , per r ispondere a queste domande , abbiamo il Vice Presidente della Commissione dell ' Organ o Esecutivo della CQ UE munità Economi ca Europea , il Prof . Leonello Levi Sandr i . Professor Levi Sandri, l ei è stato già qui poco più di un AH anno fa , ri spondendo a domande di altri giornalisti . Allora , come forse i n ostri telespettato ri si ric orde r anno , er a un mo EU mento abbastanza difficile per la Comunità , era un momento di cri si : l a Francia non partecipava ai lavor i del Ja Comunità ; si HA sussegui vano delle conferenze; la realizzazione della politi ca agric ola comune er a collipletament e per aria ; non si sapeva se il tviercato comune sarebbe andato in porto , se avrebbe p otuto completare le sue s trutture . Oggi direi che l ' atmosfera è molto diversa e le chiederemo naturalmente - ma non voglio 3 essere io però a fare le domande, io pongo soltanto ,. faccio da introduzione e poi darò la paro l a ai vari collegh i che sono qui , autorevoli colleghi , che da anni seguono con pas- E si one i problemi della Comuni tà Economica Europea : essi so- AH U no Fiorentino Archidiacono; Vittorio Gorresio ; Enrico Nobis e Alfonso Sterpellone . Io vorrei, prima di dare la parola ai giornalisti per fare le domande, dare la parola al prof . Levi Sandri , un po EU co riallacciandomi ai nostri discors i di un anno fa : che co che punto è la Comunità? UE LEVI SANDRI HA sa è succes so in quest ' anno? La crisi e stata superata, e a Sì , lei appunto ha ricordato questo nostro inc ontro di AH 12- 14 mesi Ìa, mi sembra ai primi di gennaio dell ' anno scorso . Era un periodo mol to difficile per l a Comunità Europea EU perchè eravamo ancora in piena crisi : dal luglio dell ' anno precedente si assis teva a una sorta quasi di paralisi delle HA attività , s oprattutto del Consigl io della Comunità , a causa dell ' assenza di uno dei componenti la Comunità stessa , cioè della Francia . Proprio all ora, nel f e bbraio dello scorso an no , la crisi è stata superata : non dico sia stata risolta completamente, ma in ogni modo è stata superata . E' stata superata attraverso quelli che sono stati gli accordi di 4 Lussemburgo che hanno consentito la ripresa del lavoro comunitario: hanno consentito, cioè, di riprendere quel lavoro che era stato interrotto a causa dell ' assenza dei componenti l a Comunità . ~nei mesi successivi , soprattutto nel mese di AH U E maggio , nel mese di luglio dello scorso anno, si è arrivati, in sede comunitaria, a delle decisioni fondamentali per sviluppo dell a Comunità stessa , lo Anzitutto si è regolata quella questione sul la quale EU era occasionalmente scoppiata la crisi , cioè la questione del f inanzi amento della politica agricola . E poi si è arrivati a HA delle decisioni veramente importanti, quale quella di realizzare completamente l ' unione doganale entro il primo luglio UE del 1968 . AH LEVI EU L ' unione doganal e fra i sei Paesi della Comunità? .... LEVI SANDRI HA Cioè uno di quegli s copi che (lei ha indicato e ricor- dato) s ono indicati nell'articolo 2 del Trattato p er realizzare l ' Unione doganale ; cioè fare dei sei Paesi un'unica area doganale nella quale le merci possono circolare liberamente e sono protette invece nei confronti degli altri paesi da una tariffa esterna comune. 1\llora, questa unione doganale che \ 5 avrebbe dovuto essere realizzata entro la fine del cos idde~ to p eriodo transitorio di attuazione del ~rattato (cioè en- tro il 31 dicembre del 1969) sarà invece realizzata con un E anno e mezzo di anticipo, al 1° luglio del 1968 . .Al t empo AH U s t esso si sono regolate (entreranno in vigore, potranno ave re attuazione al 1° luglio del ' 68) anche tutte le materie attinenti alla disci p l ina dei mercati agricoli. Insieme col EU finanziamento del la politica agricola comune anche tutta la disciplina dei mercati agricoli entrerà in vigore al primo HA di luglio 1968 . LEVI UE Cioè dopo dieci anni e mezzo dall ' entrata in vigore AH della Comunità, mentre si prevedeva che il periodo transi torio fosse di dodici - quindici anni se non sbaglio .. . EU LEVI SANDRI •. • Dodici anni, che s arebbe p otuto arrivare anche si HA no a quindici nel caso a ppunto che certe difficoltà fossero insorte , ma ad ogni modo entro il 31 dicembre 1969: questa è la fine del periodo transitorio secondo il Trattato . LEVI Quindi questo primo bilancio è positivo . 6 LEVI S.ANDRI E ' positivo, per questa materia quà è senz ' altro positivo . D' a ltra parte non abbi amo sol tanto regolato questa ma- E teria "Unione doganal e e politica agricola " pe rchè n e l c orso recent~ AH U di que st'anno è sta to per esemp iq approvato , proprio men te, il programma di polit ic a e conomic a a medio termine ; è s tat~ iniziata - cioè un promettente inizio possiamo dir e - anche l' ar moni zzazi one fisc ale e sono state sopr attu t to con- EU tinuate le trattative per il Kennedy round, ne l senso, quanto meno, che all 'interno della Comunità i sei Paesi s i sono HA messi d ' accordo per l ' atteggiament o da tenere a Ginevra nei negozi ati per il Kennedy round, cioè n e i grandi n ego ziati ta UE riffari che hanno luogo nel quadro . . . AH LEVI EU Il Kennedy round che cos ' è ? LEVI SANDRI HA I l Kennedy round è un n egoziato per dime zzare, diciamo, l a p rotez ione doganal e tra i paesi industrializzati : in definitiva, la Comunità Economica Europea da una parte e gli Stat i Uni ti d ' America e i Paesi della Zona de l Libero s cambio da l l ' altra , nel quadro del GATT, cioè dell ' Accordo general e p er il Commercio e l e Tariffe , che r egola appunto ques ti ra~ 7 porti coi1li.Ilercial i fra gli Stati. "Kennedy round " , perchè è s tata i niz iat iva del Presi dente Kennedy appunto di lanciare questa idea di arrivare, attraver so un negoziato , a dimezza E re l e tariffe doganali attualmente esistenti , "dimezzare co AH U I!le obiettivo finale" hanno detto , ma le hanno dimezzat e tut te . EU LEVI HA La Comunità è partecipe di questi negoziati? LEVI SANDRI La Comunità è partecipe ed è uno dei partner, vorrei UE dir e , più i mportanti , perchè ormai l a Comunità è il più gros so i mportatore e più grosso esp orta tore del mondo . Nel abbi~~o superato, per quanto conc e rne l ' esportazione , AH 1966 gli stessi Stati Uni ti d ' America, Quindi siamo il partner HA LEVI EU più important e in qu esti negoziati. Bene . Questo è naturalmente il qua dro di attività del l ' ultimo anno, che comunque ci dice abbastanza d i quello che l a Comunità è già , cioè sta per esser e un merca to comune , una grande poten za commercial e . E su questo io adesso '\ 8 chiudo e lascio la parola ai nostri colleghi. Forse, Gorresio, vuoi cominciare t u con la .prima d omanda? E GORRESIO AH U C' è una notizia: il 1° luglio 1968 "Unione doganale". Questo vuol dire che noi alle frontie re non troveremo più d oganieri, non avremo più bisogno di presentare i passap or- EU ti, si circolerà in assoluta libertà? HA LEVI SANDRI Beh, per qu anto concerne i passaporti , credo che anpresent~ UE che oggi non ci sia bi sogno di presentarli, bast a r e una carta di identità. Per quanto conc erne i doganieri , e~ AH sì effettivamente al 1° l uglio ' 68 i doganieri dovranno ser e scomparsi, n ei rapporti tra i sei Paesi . Resteranno sempre alla front i era - diciamo - esterna della comunità EU p er l a t a riffa esterna comm1e· Però t eniamo pres ent e che HA p er r eal izzare l'unione doganal e non b as t a eliminare l e t a riffe doganali . Bi sogna tra l ' altro che s i ano armonizzate le stesse legis l azioni doganali pe rchè , se non , p otrebbe da rsi che la differenza di le gislazione p ortasse a lla necessità ugualmente di dete rminati controlli delle f rontier e e , s oprattu tto , i controll i delle f ronti ere p otrebbero sussistere ad a ltri fi ni non doganali: pe r es empio a fin i 9 di protezione sanitaria , veterinaria , ecc . ; anch e di tutela del patrimonio artistico . La libera circolazione quindi , per essere veramente completa, quale si realizza nell ' i nteE no di uno Stato o di un unico stato naziona l e - oggi anche AH U E nel nostro Stato per esempio - presuppone ci s i a anche l ' ar monizzazione di tutte queste legislazioni . E ' questo ~~ compito che deve essere svolto, deve es- sere compiuto - speriamo entro il 1° luglio de l 1968 anche EU esso - ma che probabilmente non potrà essere compiuto entro tale termine ma dovrà essere compiuto entro la fine del pe- HA riodo transitorio del 31 di cembre del 1969. L ' armonizzazi one delle legislazioni è sempre una cosa mol to difficile , an- UE che perchè ogni Stato in questa materia ge neralmente parte dal presupposto che l a propria legislazione è la migliore e AH quindi sono le al tre che devono armonizzarsi sulla propria, cosa ch e effettivamente non è sempre così . Quindi ci sono ne. HA GORRESIO le~islazio EU certe difficoltà per un'armonizzazione di questa Bisognerà spingere i gov erni nazionali ad adeguarsi al le norme della Comunità •.. LEVI SANDRI Ai suggerimenti e alle raccomandazioni che noi inviamo •• • 10 NO BIS Una delle caratteristiche del sorgere di una Comunità, è la lib era circolazione dei lavoratori; il che vuol dire che ft~versa o a Francoforte, non solt~ AH U può spostare a Lione o ad E qualunque lavorato r e - un operaio di Potenza , ad esempi o - si to a Torino, e sul po sto avrà gli stessi identici diritti dei lavoratori del l uogo . Tutto questo sta già avvenendo e l a copr~ EU sa riesce abbastanza f a cile in periodo di grande attività duttiva: fino a che le fabbriche hanno bisogno di operai non HA guardano in faccia .. . non guardano la nazionalità, npn guardano il luogo di provenienza, ma guardano , semmai, soltanto alle attitudini del l avoratore e lo assumono . Questo però di - UE venta un po ' più difficile nei periodi di r e ces si one, ed è AH qu ello che sta avvenendo in Germania . In Germania in questo momento c'è una caduta dell ' occupazione , quindi su quei 400 LEVI EU mila lavoratori che erano in Germania • . • NOBI HA lavora tori ital iani? .. • Sì, lavora tori it a liani . In Germania, c'è una · forte parte che si sta ritirando, sta rientrando . Ora l a Comunità riesce a difendere il principio , appunto , della fine dell a ... . priorità nazionale: cioè a stabilire che le industrie mante~ gano un atteggiamento di parità di trattamento o che nel caso di una dolorosa rinuncia di una parte dell? maestranze AH U E non considerino il f atto della nazionalità . LEVI Cioè non licenzino prima gli italiani dei tedeschi,per EU dirla chiara . LEVI SANDRI HA Il prin cipi o della libera circolazione anche per i lavoratori, è un principio espressamente affermato dal Tratta- UE to, ed affermato appUnto in questo senso, che si deve r ealiz zare una pa rità assoluta di trattamento per quanto concerne AH l ' assunzione al l a voro, per quanto concerne il trattamento durante il rapporto di lavoro e pe r quanto concerne anche la p~ EU risoluzione del rapporto di l avoro; deve esserci assoluta rità di trattamento tra tutti i lavoratori della Comunità , HA qualunque sia la nazione alla quale essi appartengpno . Io ho detto in altra occasione : questo è in defini tiva il primo nucleo - possiamo dire - di una specie di cittadinanza comunit~ ria, nel senso che di fronte all ' attività pratica più importante dell'uomo, cioè di fronte a l l avoro tutti i cittadini dei sei Paesi sono messi sullo stesso pieno con uguali dirit 12 ti e uguali doveri . E questo principio , che è stato affermato nel Trattat o , noi l ' abbiamo poi reali zzato attraverso una E serie di Regolamenti della Comunità e del Consiglio : il pri1 64, ed un altro è AH U mo Regolamento è del ' 61 . un altro è del in corso e dovrà entrare in vigore, secondo gli accordi che sono g i à intervenuti in s eno al Consiglio, il 1° luglio 1968 in modo che, a quell a data , non solo l ' unione doganale , non EU so l o la libera circolazi one delle merci, ma abbia luogo anche la libera circolazione delle persone e sia assicurata al UE LEVI HA cento per cento . I Regolamenti della Commissione - tanto per precisare - EU LEVI S.ANDRI AH sono un poco le leggi della Comunità •. • Sono vere e proprie legBi della Comunità che si i mpon- HA gono, in definitiva, alle leggi anche dei sing oli Paesi , hanno una preminenza anche nei confronti dei singo li Paesi i qual i non possono derogare ai Regolamenti della Comunità . Ora :ger quanto ·c oncerne la s i tuazione ap1)unto dei lavo ratori non tedeschi, per esempio, in Germania, è chiaro che la situazione degli altri lavoratori comunitari è identica , dal punto di vista giuridico, a que lla dei l avoratori tede- .. 13 schi ; non vi può essere ne ssun a differenza, nessuna discrimi nazione per quanto concerne, per esemp io, il f atto della r is.Q. luzione de l rapporto di l avoro, cioè in f a tto di li cenziamen- E ti. AH U Qual ' è l a situazione attualmente n ella Repubblica federale? Beh, loro sanno ... è conos ciuto ..• c ' è s tata in que sti ultimi t empi una congiuntura sfavorevole , una rece ssione; EU c ' è stata una diminuzione dell ' occupazione e un aumento della di s occupa zione. La Germania è un paese nel qua le fino all' an- HA no scors o vi era un numero di offerte di l a voro non soddi sfat te partic ola rmente e l evato - più di 600 mila se ne contavano UE nel corso dell ' anno -; at tualment e questa cifra è mol to calat a , mentre è aumentato il numero dei di soccupati . Indubbia- AH mente ques t a situazione ha inciso sull ' occupazione di un cer to nume ro di l avoratori , anche l avoratori strani eri. Non è EU stato osservato con questo il regol amento? Non credo che si p ossa effettivamente affermare che i principi comunitari in HA questo caso non abbi ano avuto applicazione. Per quan to concerne la Commi ssione, abbiamo attira to l ' attenzione del Gov erno tedesco , e s oprattutt o delle categori e indust rial i tedesche, su l fatto che e ra non s olo n ell o spirito dell a Comunità ma anche come un obbligo che de riva dai Regolamenti comuni tari, il fatto che in caso appunto di licenziamento l e questioni di nazi onalità non p oss ono assolutamente giocare ' 13 s chi; non vi può essere nesSlna d iffe renza, n essuna discrimin azi one per quanto concerne , per esempio, il fatto della risQ luzione del rapporto di l avoro , cioè in fatto di licenziamen- E ti . AH U Qu a l ' è l a situ azion e attualmente nella Repubblica fe derale? Beh , loro sanno .• . è conosciuto •. • c ' è stata in que sti ultimi tempi una congiuntura sfavorevole , una recessi one ; EU c ' è s tata una diminuzione del l' occupaz ione e un aumento della disoccupazione . La Germania è un paese nel qual e fino all ' an- HA no scorso vi era un numero di offerte di l avoro non soddisfat te part i colarmente elevato - più di 600 mila se ne con tavano UE nel corso dell ' anno -; attual mente que s t a cifra è mol to calata , men tre è aumentato il numero dei disoccupati . Indubbi a- AH mente questa situazione ha inciso sul l'occupazione di un cer t o numero di l avoratori , anche l a vora to r i stranieri . Non è stato osservato con questo il re gol ament o? Non credo che si EU possa effettivamente affermare che i princi pi co munitari in HA questo caso non aùbiano avuto applicazione. Per quanto concerne l a Cowmi ssione , abbiamo attirato l ' attenzione del Gov erno tedesco, e s oprattutto delle categori e industrial i te desche , &ù l fatto che era n on solo nello spirito della Comunità ma anche come un obbli go che deriva dai Regolamenti comunitar i, il f a tto che in caso appunto di licenziam ento l e ques tioni di nazi onalità non p oss ono assolutamente giocare 0: AH U E PAGE . , HA EU AH UE HA EU MAN UANTE 15 LEVI SANDRI . .• • in Germania e nei Paesi Bassi. In definit iva ques to f en omeno, ques t a situazione conr:siunturale difficil e s i ve E rifica in questo momento sopra ttutto in Germa nia e nei Paesi AH U Bassi (un p o' meno è accentua to n el Belgio) ment r e abbi amo due Paesi della Comunità - l ' Italia e l a Francia - nei quali abbiamo proprio in fenoneno del tutto opp ost o , appunto una EU ripresa . Ora credo che , appunto trattandosi di una s ituazione HA eminentemente congiunturale, i nostri esperti pr ev edono che nel corso di questo stesso anno 1967 l a s ituazione in Ge rma- UE nia , nel secondo s emestre di quest'anno, andrà riprendendo in misura notevole . Non pensiamo che debbano essere modif ica AH t e l e pr evisioni che sono state f atte per i l 1970 che prevedono appunto una mancanza di man o d 'oper a che in conseguenza v ~rif icherà EU della diminuzione della popol azione attiva , s i appunto in qu ell ' anno , in questo periodo di tempo , fino a l LEVI HA 1970 , nella comunità nel suo insieme . Quindi la scomparsa completa della disoccupazione in tutti i sei Paesi ? LEVI S.ANDRI In tutti i sei Paesi . ' 16 NO BIS E ' una previsione i~portante, un ammonimento a cura- r e al massimo la f ormazione prof ess iona l e perchè il grande E problema del 1970 sarà proprio .. • AH U ec~ EU nomica a medio t e rmine, appunto l u formazi one prof essi onale . ARCHI DIACONO io vorrei scender e un p o ' da questi pr in- HA P~0f css or e , cipi di natura gen e r ale che r iguardano l a libera circolazio- UE ne della mano d ' opera, e vorrei fare una domru1da che for se p otrebbe appa rir e troppo specifi ca, ma ritengo che inter essi AH migliai a di famiglie , di l avoratori emigrati nei paesi della Comunità e gli stessi lavoratori . Cioè l a domanda è questa : perchè occorrono mesi , e spesso l ~ voratore ruh~i , perchè una pratica di ch e si è inf or tunato sul l avoro e pe r il qu a - EU un le d ovrebbero scattare c erte determi nate ass icurazioni s ocia HA l LEVI S.ANDRI E ' uno tra i più importanti progr ammi di poli t ica li, dicevo; ci vogliono anni perchè vada in porto ? E ancora p i ù specificamente : perch è quando Ull lavora tore muor e sul la - vor o . . • LEVI •. . emigrati italiani che lavorano a l l ' estero • .• ARCHI DIACONO •. . Sì . . • quando un emigr ato ital i uno all ' estero muo- \ 17 re sul l avoro - quindi per motivi di l avoro - occorrono mesi, anni perchè i genit ori a ca rico, in Itali a, riescano non dico ad avere quello che è previsto in casi del gener e : una pensio E ne, una r endita o una l i quidazione , ma non sanno nemmeno a AH U chi rivo l gers i, cosa fa r e per pot er ottenere quello che gli spetta . LEVI SANDRI EU Beh, è un po ' difficile dure una risposta a una simile HA domanda senza con osc ere i casi concreti ai qQal i la sua d oman da si riferisce . Lei l a r appresenta come una questione di ca- UE rat t ere generale .•• ARCHI DIACONO AH Potrei citarl e dei casi specifici , e glieli dar ò nell ' interesse di ques t e persone • .• . EU LEVI SANDRI HA va bene, così senz ' altro potr ò seguirli .. . Ad ogni modo vorrei d ire ques to : purtroppo le legisl a - zi oni previdenziali, in materia di previdenza s ociale, sono sempre estremamente complica te, non solo nel nostro Paese,ma in tutti i sei Paes i della Comunità . Sotto questo profilo vi è già una certa armonizzazione p~r quanto concerne la compli- cazione delle l egisl azioni. Questo vi dice che quando poi si 18 tratta di coordinare queste stesse legislazioni, perchè in de finitiva qui si tratta di un coordinamento, si tratta di un lavoratore che è italiano e magari ha lavorato in Italia, ha E lavorato in Germania , ha lavorato nel Belgio , e a un certo AH U momento per quanto concerne i suoi diritti di previdenza sociale, i periodi che ha trascorso nei vari paesi devono cumu larsi, e questo è difficile appunto data la complessità di EU queste varie legislazioni. Ora può darsi che perciò, a seguito di questo , ci siano dei ritardi nella liquidazione di HA competenze che spettano, soprattutto di indennità in caso di morte ecc ... In linea gener ale è l'Istituto del Paese nel quale il lavoratore ha lavorato per ultimo che deve corri- UE spondere le prestazioni, salvo poi a rivalersi sugli altri AH Istituti degli altri Paesi della Comunità se una parte di quelle prestazioni deve andare a carico di quegli altri Isti tuti. Ma in linea generale è l'Istituto del paese dove ha la EU vorato: perciò se l'infortunio sul lavoro, per esempio , è av venuto in Germania , sarà l ' ~stituto tedesco che dovrà corri- HA spondere quelle prestazioni anche ai fru11 iliari rimasti in Italia a carico suo . La distanza fra i due Paesi può darsi comporti qualche volta dei ritardi, ma ad ogni modo ci sono gli stessi Istituti di Patronato italiani - i vari Istituti di Patronato - che possono evidentemente occuparsi di queste pratiche e sollecitarle; e c ' è soprattutto, presso 19 l a Commissi one del l a Comunità Europea, una Commissione ammi nistrativa per la sicurez za soci ale dei l avoratori emigranti, composta da rappresentanti governativi dei sei Paesi l a qua- E le segue i ca si che vengono segna l ati quando appunto dei ri- AH U tardi si v erificano . Quindi, semmai, si potrebbe far capo in u l tima analisi a qu esta Commissione amministr~tiva che è isti- tuita presso la Comn1issione Europea per segnalare l e situaziQ EU ni di disagio·, le situazioni anomale che si fossero verificate. Ma in linea di principio non dovrei ritenere che proprio HA dei ritardi enormi debbano verificarsi, dato che i l sistema di coordinamento tra i v ari Istituti, sia pure attraverso un certo numero di difficoltà , funziona abbastanza regolarmente. UE \ ARCHI DIACONO AH Scu si , per completare la mia domanda : non r i t i ene che p otrebbe essere necessaria la creazione di un Ufficio che au- EU tomati camente, quando sì v e rificano di questi casi, agisca nel senso di provvedere alle pratich.e e ai documenti che oc- HA corrono? Perchè non diment i chiamo che moltissime famiglie di l avoratori emigra ti si trovano ne lla materiale impo ss ibilità di seguire pratiche del genere ., LEVI SANDRI Questo è compit o che svolgono n ell ' ordinamento ital i ~ no i Patrona ti, i vari Patronati di assi stenza, riconosciuti 20 dal Ministero del Lavoro. Al riguardo ci .sono numerosi Patronati di assistenza che svolgono proprio questo compito a favore dei lavoratori emigranti •.• E ARCHI DIACONO AH U Ma il guaio è che sono troppo numerosi .• • LEVI SAJ.'l'DRI Può darsi, questa qui è un ' altra questione, non è una HA LEVI EU questione comunitaria •.• Noi vediamo fino a qual punt o la presenza della Comu- UE nità si fa sentire , anche in queste questioni di dettaglio , così come si fa sentire in questioni invece d ' ordine ben più AH vasto che riguardano l'economia di tutti i Paesi e la vita s ociale di tutti i Paesi . Detto questo proseguiamo: Sterpel- EU lone, la tua domanda . HA STERPELLONE Io vorrei porre una questione di carattere politico . Il problema di cu i oggi si discute in nodo particolare è quel lo della eventuale adesione della Gran BretagnQ alla Comunità Europea, problema che evidentemente importa nnche quello della definizione dell ' atteggiamento degli altri Paesi dell a co- 21 siddettn "Zona di libero scambio" che nella maggior pa rte dei casi seguirebbero l ' esempio br itannico . E vorrei anche allargare lo. mia domanda a chiede re al prof . Levi Sandri se E e in qual modo siano pr evisti rapporti di nuovo tipo anche AH U con l ' altr a Europa , cioè quella del COMECON, cioè l ' Unione Economica dei Paesi governati dai comunisti. LEVI EU Quindi sono due le domande, per preci sare : una rigua E HA da Inghilterra-Mercato comun e, l ' a ltra l'Est. LEVI SANDRI UE Per quanto riguarda l'Inghilterra, i rapporti con l ' IQ ghilterra, beh, noi dobbiamo attende r e innanzitutto di sape- AH re che cosa l ' Inghilterra vuole, perchè fino a questo momento sappiamo che l ' Inghilterra sembra si voglia accingere a com- EU p i ere un determinato passo , e a questi fini ha già preso certi contatti coi Governi e ha già fatto un primo giro di esplQ HA r azione nelle varie capitali, però il passo fino a questo momento ancora non l 'ha compiuto . Il giorno che compirà questo passo indubbiamente si porranno certi problemi anche perchè non saranno semplicemente problemi di adesione dell ' InghilteE ra, perchè è evidente che l ' adesione dell ' Inghilterra , la dQ manda dell ' adesione dell'Inghilterra , comporterà l a domanda 22 di adesione anche degli altri Paesi della zona di libero scambio, soprat tutto la Danimarca, soprattutto la Norvegia, soprattutto l'Irlanda. E poi vi sono altri paesi : sti~ AH U E c'è la Svezia , la Svizzera, l ' Austria (con essa già mo trattando per una associazione , si continua a trattare . •• ) . Il problema evidentemente è un problema molto gros EU so, un problema molto grosso che presenta degli aspetti indubbi amente positivi, e può presentare anche delle zo- HA n e d ' cobra, diciamo . Presenta degl i aspetti nettamente p ositivi per il fatto ch e attraverso l'adesione di questi UE paes i si verrà a costituire un mercato di 250- 260 o 270 milioni di produttori e di consumatori, cioè un me rcato AH di dimensione veramente mondial e, un me rcato superiore a quel lo degl i Stati Uniti d ' America. Presenta delle zone EU d 'ombra , perchè? Perchè dobbiamo pensare che i l funztonamento di una comuni t à conposta di 8 - 9 - 10- 12- 15 paesi, s~ HA rà indubbi amente più difficile del funzionamento di una comunità a sei, ques to è chiaro . Per le decisioni da preg dere in seno al Con siglio, d ove appunto i singoli Stati sono rappresentati e dove naturalmente si possono ancora adotta r e , ci siano maggioranze, ma ad ogni modo saranno delle maggioranze diverse, maggioranze più diff i cili a farsi. Presenta, d ' altra parte , degli altri aspetti posi- '\ 23 tivi se noi teniamo conto dell a carica di democrazia , di so cialità che ci può venire dal l ' adesione di questi Paesi . I o penso sopr a ttutto al mio sett ore degl i affari sociali , pens o a quella carica di socialità che vi ene effettivamente d al E l ' adesione di paes i in cui le democrazie s ono molto più avag AH U zate insomma anche sul piano soci ale. E può presentare anche delle zone d ' ombra s e consideriamo che l'adesione dell ' Inghi ! te rra indubbi ament e porrà il problema anche di r apporti con EU det e r minati Paesi c oi qua l i l ' Inghilterra ha avuto le gami ; pe r esempio con tutti i paesi già coloni e i n glesi o altro , HA come in Africa (noi abb i amo già un ' associ azione con 18 paesi afr i cani che avevano rapporti particolari o con l a Francia UE o con noi, - per esempio la Somalia - o con i l Belgio) . Se si avranno ana loghi rapporti anche con questi altri. paesi afri - AH cani , in def i nitiva sar à tutta l' Africa che p otrà esser e associata alla Comunità, e questo porrà dei problemi per esem- EU pi o ne i rapporti che abbiamo invece, o che dovremmo av e r e, con altri paesi di altri continenti: penso per esempio al HA Sud America . Quindi il problema che lei pone è un problema effetti- vamente di una dimensione enorme - possi amo dire - che se si porrà ne i prossimi mesi condizionerà l'attività della Comuni tà in questo u l timo periodo, in quest ' u l tima fase del periodo transitorio sen z ' altro . \ 24 Per quanto concerne poi gli alt r i paesi dell ' Est , beh , i rapporti con loro dov ranno es sere oggetto di una speciale politica commerciale che la Comunità dovrà definire nei con- E fronti dei Paesi .d ell ' Est , i paesi a coame rci o di Sta t o; po- AH U litica coumerciale che per ora non e stata ancora . definita , dovr à es sere definita pri ma del l a fine del period~ transito - rio perchè dovrà essere una politic a co mmerciale comune , e EU lì sorgono altre difficoltà . HA ARCHI DIACONO Lei vede so l tanto in termini di politica commerciale i UE rapporti con l'Est, oppure in altri settori più vasti? LEVI SANDRI AH Per il momento li vedo soltanto in ter mi.n i di politica GORRESIO EU comnerciale per quanto conc erne la Comunità . Lei ha delineato delle prospett ive di sviluppo che si HA presentano eone delle possibilità alle quali cer~amente la Comuni tà dovrebbe far fronte . Ora llii sembra di poter dire che la Comunità , per la sua stessa sopra\~ivenza , è condan- nata ad andare avanti , è condannata ad allargarsi : ora io adesso mi doQando questo : le stru tture , gli organi, le istituzioni della Comunità sono, a suo giudizio , in grado di ' 25 fronteggiare tutta l ' immensità di questi problemi? Allo sviluppo di queste prospettive, di ques t e necessità , corrisponde una effi c ienza , un funzionament o di questi organi? Ci sopa~ E no degli organi che devono essere s viluppati di più? Si è AH U lato una volta dell'aumento di p oteri da conferire, per esempio , al Parlamento di Strasburgo; ora i Pa rlamenti possono ~ che non avere popola ri tà. Ma , l ei ritiene necessario che la Comunità promuova nuove strutture , precisaQente pe r far fron- HA LEVI S.ANDRI EU te a queste necessità? Il prob l ema che lei pone è un problema estremamente co~ UE plesso non s olo i n relazione a queste nuove necessità . Indipendenten ente da quelle, il prob l ema che s i p one è qu indi AH que llo di una certa democratizzazione - p ossi aoo dire - delle i st ituzi oni c omunitari e . In ques to senso, che , oggi come EU oggi , i re golamenti comunitari si impongono ai sing oli Stati, si impongono alle le ggi dei singoli stati, e sono vere e pro- LEVI HA pri e l eggi cohlunitarie ... ..•• l eggi s opranazionali .. . LEVI SANDRI Beh, queste leggi s opr anaziona l i s ono adottate , sia pu- 26 re su proposta della Commissione, cioè dell 'organo esecutivo indipendente dalla c·omuni tà, ma sono adotta te dal Consiglio E della Comunità , cioè da un organo che ha una rappresentanza AH U e poteri esecutivi dei singoli Paesi . In defini tiva , i Parlamenti nazionali s ono stati spogliati di una parte del l a lo ro competenza legislativa a vantaggio di un organo che è s~ngoli paesi . EU l ' emanazione dei p ot eri esecutivi dei HA LEVI Precisiamo un momento : si t ratta del Consiglio dei mi- UE nistri, non necessari aQente dei mi nistri degli ·esteri • . • LEVI S.ANDRI AH No, no .. . deve essere un mini stro di ogni Paese menbro . • • LEVI EU I Regol amenti s ono approvati da questo Consi gli o di sei ministri che rappresentano i sei governi, su cons i glio HA vostro e della Commissione . . , LEVI SANDRI su proposta della Commissi one. E ' una proposta che è in un certo senso vincolante pe rchè il Consiglio de i minis tri può accettare l a nostra propo sta o respingerla, ma se la n odifica, la deve modificare all ' unanimità ; i sei governi devono esser e unanimi nel modificare la proposta, non ' 27 possono modif i carla a maggior anza e quindi in un certo sens o l a proposta de ll a Commi ssione vincola il Consiglio entro questi liDi ti . E LEVI AH U Lei dice i Parlamenti nazi onali • . • LEVI SANDRI EU Ecco , i Parlamenti nazionali •. • va ben e , i Parlament i nazionali hanno il ministro che in seno al Consiglio è sem~arl am ento nazionale , HA r e responsabi le di fronte al proprio questo è evidente, ma nella foroulazione di questi Regola- UE menti effettivamente i Parlauenti non hanno n essuna parte , n on intervengono; interviene il Parlamento di Strasburgo,il AH Parlamento Europe o, na interviene con un vo to puramente con sultivo , non con una funzione deliberativa; con una funzione puramente consul t iva di cu i i l Con siglio tiene conto , se EU riti ene di dover tener conto, fino a un certo punto, insomma , come avviene molto spess o con i pareri degli organi con HA su ltivi . Allora sotto questo profilo una valorizzazione del Parlanento Europeo , nel senso di attribuire ad esso un potere più in~i sivo in materia insooma .. • più determinante . LEVI Pote r e legislativo •. • 28 LEVI SANDRI •.. Legislativo? Non pens o che il Parlamen to Europeo p ossa s volger l o d a so lo , dovrebbe sempr e parte ggiarlo, divie~ E derlo insieme col Consiglio. Io penso ch e d omani dovrebbe AH U serci un Parlamento Europeo rappresentante del l e popolazioni de i sei Paesi o di quelli che saranno i Paesi della Comunit·à .• • LEVI EU El etto a s uff ragi o univ ersale ne i paesi d ell a Cor;:mni tà? sì, HA LEVI ' SANDRI e l etto a su ff r agio unive r sale dai sei Paesi , o una parte dovrebbe esser e una parte eletta a s uffragio un iversa- UE l e, e una p a rte potrebbe esser e anche emanazione de i s i ngoli AH Parlament i nazionali: credo sarebbe nec essario aantenere que sto coll egamento coi ParlaQenti nazi onali . Dall ' al tra parte dovr·abbe esserc i il Consiglio della Comunità e d ovrebbe d i- EU ventare un po ' la Canera degli Stati, dovr ebbe esse re quella che negl i Stati federal i è l a Camera degli Stati e il pot ere HA legi slativo d ovrebb e esser e di questi due organi : del Parl ament o rappresentante dei popoli e della Caoera degl i Stati r~ppr esentante gl i Stati . Quell a sarebbe una vera democratiz- zazi one delle i st i tuzioni cou1.mitarie. Attualmente .:;_a ·- Jmmi s s i one Esecuti va , ch e è l'organo esecuti vo , naturalmente è responsabile di f ronte al Parlamento Europe o : dom.ani dovr ebbe 29 essere responsabile di f ront e alle due Camere . Allora noi avreouo veramente una costruzione federale democ ratica . LEVI E Per precisare, quest o non è in questo volume del AH U tato .. • Trat~ LEVI SANDRI No, non è in quel volume, però qualcosa c ' è , perchè s i m o~ento EU dice nel Tr attato ch e il Parlamento Europeo dovrà a un certo essere eletto a suffragio uu~iversale ; è prevista que- HA s ta possibilità del l ' elezione a suffra gio universale anche se non sono fissati i terr1ini , quindi .. • E poi è un po' nello dicia~o, di ques to Trattato , perchè l ' integrazione UE spirito, economica prevista dal Trat tato non è altro , in definitiva AH - secondo lo spirito degli autori del Trattato stesso - , non è altro che la base della f utura integrazione , un ' unione più HA NO BIS EU spinta, sempre più stretta tra i popoli europei . Vorrei fare una doQanda a proposito del parlanento Eu- ropeo che mi pare sia il grande sconosciuto. Tutti gli organi della Comunità, gli Istituti , dici auo i nperfett i , della Comunità non sono molto popol ari, non sono Dolto conosciuti , e forse anche noi abbiamo poi torto , co~e giornal isti , di non fare abbas tan za attenzi one alla loro attività . Però, il Parla 30 mento i n particolare, dico , non ritiene che incuriosirà gl i storici, pe rchè è un istituto abbastru~za bizzarro: fra l'al- l amento del Lussenburgo, ha la sua sede in Lussemburgo : è un Parlamen t o it i neran t e , credo che abbia fatto la fortuna di un ' azi enda di trasp or t i, chè per ogni seduta bisogp. a carica- EU r e tutte l e pratiche su degli autocarri , su dei c ~rr ions e trasportarle a s tra sburgo; dopo la seduta tutto torna negli HA a rchivi di Lusseoburgo ..• UE LEVI LEVI SANDRI AH S ono esatte tutte queste cose? • .. Sì, in parte s i . Ma questo dipende dal fatto che non &~c ora fissata l a sede defi n i t iva della Conunit à EU è stata Europea, no i siamo in sede provvis oria : Brux elles è sede provvi s oria, Lussemburgo è sede provvisoria, Strasburgo è HA ( AH U E tro s i di c e "il Parlamento di Strasburgo" e invece è il Par- sede provvi s oria, ciascuna di det erminate istituzioni, e il Parl amento continu a a tenere l e sue sedu te a Strasburgo. NO BIS I l Parlament o è quanto mai incompi uto, h a una r appr esentanza n olto s i ngolare , che s ono le delegaz ioni dei Parl~ menti dei s i ngoli St ati e vi rappresentano i Parlaoenti in modo monc o : per esenpio ~r l ' Italia non rappres entano il 31 gruppo parlanentare conunista, sebbene il gruppo parlaoentare comunista sia il gruppo più nume roso subito dopo quello della Denocrazia cri stiana ; il secondo partito d ' Italia per E esempio non è rappresentato, non è presente nel Parl amento AH U di Strasburgo , e la stessa cosa avviene pe r la Francia . Ora questa dà una incompiutezza evidente, una rappresentatività relativa, li@itata , al Parlament o e la conferma , dico , poi EU la si h a anche dal tipo di dibattiti, di discussioni che avvengono al Parla@ento. Non ricordo ch e ci s ia stato un caso HA che abbia destato l ' attenzion e dell ' opinione pubblica europea: non esercita mai un richiao o , non arriva mai ad inte - UE r essare l a stanpa , l e télevisioni, l ' opinione pubbl ica . • • AH LEVI Questo quindi è un atto d ' accusa a l "Parlamcn to i tine- LEVI EU rante" . . • S!~DRI HA I l discorso dovrebbe essere nolto l ungo: bis ognerebbe vedere per quale ra gione una situazi one del genere si è crea ta, si può essere creata anche per il fatto che certe parti politiche n on hanno creduto assolutamente all ' integrazi one europea, non hanno voluto collaborare all 'integrazione europea. Ad ogni modo s ono situazioni che rientrano, in definitiva , nella coupetenza dei singoli Parlanenti nazionali perchè 32 sono loro che eleggono •. • ~un'elezione di secondo grado . Il fatt o che non siano eletti a suffragio universale non togli e il carattere r appres entativo ugualmente al Earlamento Europeo. E I Parlamenti nazionali s ono s ovrani ne ll 'inviare al Parlamen- AH U to Europeo l e de legazioni che essi ritengono opportuno inviare, e indubbiamente ques.t e situazioni poss ono parere anor.1ale ... ma sar anno risolte il giorno che ci fosse una ele zi one a suf fragio universale diretto, sia pure per una parte del Parla - EU mento Europeo . Ma per quanto concerne il disinteresse circa le discussioni in seno a l Parlanento Rùropeo , lì il probl~Ba HA riDane: sapere se questo disinteresse dipende dalla mancanza di interesse delle diacussioni o dal mancato interesse di co - UE loro che devono osservare queste discussioni •.• non saprei , AH resta il problema •.• ARCHI DIACONO h~ detto che l ' integrazione e cono~ica, EU Profess ore, l ei cooe è prevista anche dal Trattato , è la base per la futura HA unione politic a . Or a mi pare che si sia tutti concordi che l'unione d oganale si fa, indubbiamente va avanti , cam~ica . Ma l ' unione doganale è una struttura un po ' fragile : cioè può essere facilmente trattenuta nei suoi sviluppi da eventuali diffi coltà politiche ed econooiche che possono sorgere in un Paese o in vari paesi della Comunità. Quindi, da qui Di pare l~ necessità di stabilire l a irreversibilità 33 nei confronti dei risultati conseguiti sul piano dell ' unione doganale, e conteoporaneamente creare le basi pe r l ' uni ficazione econonica. Ora io vorrei chi edere a lei: quali SQ E no le prospetti ve? Che cosa b i s ogna fare per conpiere l' Eul a conm1ità Econo~ica AH U ropa? E sopr attutt o vorrei donandarle : Cosa p otrebbe ·f a re hurope a per favorire uno sforzo conu- ne in un settore che è fondanentale per lo sviluppo econoni co dei s ingoli paesi de lla conm1ità , e ~i riferisco al setto EU re della ricerca s cienti fi ca perchè da più parti è sta to det to che da soli, i singoli paesi europei , in questo camp o non HA possono conpetere soprattutto con gli Sta ti Uniti . UE LEVI si pa rl a? .• . LEVI SANDRI AH •. . di colmare quel divario tecnologico di cui tanto EU Beh, anz i tutto guardi, n on è soltanto l ' Union e doganal e che si stata f a tta , pe rch è in defini t i va già una parte HA dell ' unione economica onche è in via di rea lizzazione : l ' unio n e economica , cioè vuol dire che ci devono essere in questa Conunità delle p olitich e economiche comuni . Ora noi abbiamo già una· politica econonica conune estrenamente importante : è la poli t ic a agricola . ,~uindi già una solida base all ' m1io- ne econonica è stata data dalla poli t ica a gricola comune. Abbiano ru1che iniziato una ce rta anrnonizzazionc fi s cale, ar- l \ l 34 ooni zzazione fiscale nel senso che - pe rloueno i criteri , in un secondo o onento anche i tassi di fiscalità - dovranno essere arconizzati nei singoli Paesi , e pe r ora sono i criteri, l a cosiddetta tassa sul valore aggiunto che dovrà a AH U E un certo u omento entrare in vigore in tutti i Paesi . ARCHI DIACONO Tutti si augurano che siano a r uonizzati ai livelli più EU bassi della fiscal i tà .•• HA LEVI SANDRI Beh ..• , eone in nateria invece di arwonizzazione dei sisteni s oci a li tutti si auguran o siano arùonizzati ai livel- UE li più alti . . . Se poi le cose sono concilia bi li, questa è un ' altra questione . . • AH Poi ci sono effettiv8L1Cnte altri sett ori nei qu~li re- sta IJolto da fare : per eseupio in na teria d el la poli tica dei EU trasporti ch e indubbianente in un ' unione e conooica è una del le politiche più i np or tanti : in poli t ica dei trasporti si~o HA ancora in arretrato e speriuwo prina della f ine del pe riodo tr ansitorio per alt ro di ave rla attuata . Lei ricorda poi il proble~a della ric erca scientifica . Questo è un probleoa i n ce rto senso di n oda, € uno de i probl~ n i s ui quali in questi ultini tempi naggiormente è stata richi anata l ' attenzione non so lo in sede della Conunità EurQ 35 pea nu anche in sede di altre organizz~zioni i n t erna z ionali, s opr attutto al l a NATO e soprattutto all ' Orgru1izzazione per l a cooperaz ione dello sviluppo, soprattutto questo per iniz i ativa de l Gove rno ita l i ano. Beh , noi i n quella aat e ria lì E abbiaBO degli studi in corso proprio n e l quadro della poli - AH U t ica e conon ica a medio t enuine ; è il secondo programlìJa di poli t i ca a conol!lica a me dio terwine, l' aggiornamento , che f a.2_ ciaQo, perchè il primo prograwma è s t ato approvato quest ' an- EU no e a desso s i dovrà aggiornar e nel corso dell ' anno 1967, prini del ' 68 . Si dovrà aggi orna r e il secondo progranma, ci HA sarà una p arte dedicata esclusivament e alla ricerca , appunto , sci entifica e a lla utilizzazione dei ri s ultati di questa ri- UE c erca p.a part e delle i11prese conw1i t a ri e . Perchè i l probl ema è poi soprattutto quello, è un p r oblena essenzialnente econ2. AH n ico l ' utili zzazione di qu es ti risultati da pa rte delle i::lprese . Non è so l tanto l ì che il diva rio con gli Stati Uniti f ond~en ta l e . Basta citare l e cif r e di quelle EU d' America è che sono l e spese pe r la ricerc a s c i entifica n egli U.S . A.: HA nel ' 63, n i sew.bra , e rano 17 nil iardi e ne zz o di doll:1ri, nent r e n e lla Conunità Econonica Europea er ru1 o 2 n ilia rdi 800 l;lilioni : b asta c itar e questo divario qui per conprendere l ' i m1ensi tà del p robl eLla . Ma pensi ano unche al problena della dinensione de lle i npr cse: e cco ili~ al tro dei prob l eni. Se vogliaL1o e sser e v e r amente su una p os i zi one di pa rità con gli Stati Uniti d ' .Aillericn. n ella conpeti z ione n ondia le c cono 36 nic a , b eh, è evidente ch0 anch e le nostr e i Dpr ese d evono ade guarsi a quell e dinen s ioni che sono l e d i ~ensioni del nerca- to n ondial e . Si pensi che gli utili d ella Gener al Motors ,pe r eseopio, sono u guali a l l ' intero fatturato della Volksvvagen E che è l ' inpr es a pi ù grande in co s truzioni di autonobili euro- AH U p ea . M' han detto che stu diando il bilancio de ll a Gen er al 1\lotors s i potev a consta t a re che s a rebbe r inast a ugua loent e in attivo, avrebbe avuto un utile , anche se Qves se r egalato tut EU t e l e ve ttur e "Ope l" di sua produ zione . Al lor a voi coopr end~ te che sono probleu i di una t a l e va stità ; il di v a rio è di HA una t a l e dimen s ione che eff e t t ivauente i l probl ena richi ede uno sf orz o c ongiunto dei sei Paesi di tutta l a Conunità per risolv ~ r e . UE poterlo AH ARCHI DIACONO Ma , con qu esto, i l profess ore non vorrà u ica ind ica re EU che l e piccole e hledie a ziende s ono inter aoent e s conparse? LEVI SANDRI HA No, no. . . per ca rità , non è qu ello a cui s i vuole ar - rivare , Da s i vuol e arriva r e ad av er e delle azi ende che pos s ano c onpet e r e con qu e lle che s ono l e azi ende di al tri cou pless i econon i ci u ondia li . LEVI Quindi anche questi fat t i , priun c on l e pro spettive 37 no l t o vaste di allargonen t o dello. Conuni tà, si r i allacciano un poco anche a questo discorso delle giuste dinensioni di una Conunità più vasta: non è che sia troppo vasta? che l e nostre impr ese p~rte è indispensabile se vogl iauo AH U No , no . • • d ' altra E LEVI SANDRI raggiung~~o quelle dioensioni che le consentano di purt ecipexc a questa competizione internazio- EU nale . HA LEVI Vedo che siano quasi alla fine, ui pare cho rinanga UE Sterpellone . Un 'ultina donanda. STERPELLONE AH La donanda è questa : l ' Europa cconon ica, l ' Unione europea economica la stiano facendo . Quale unione politica del EU l ' Europa s i può prevedere? C' era stato un tenpo abbastanza r ecente , na che già si chiaoa della preistoria dell ' Europa , HA il teupo di De Gas pe ri , Schuuan , Adenauer, ter1po in cui si prospettavano certe soluz ioni politich e dell ' Europa : si parl ava della possibi li tà di un ' Europa denoc ri stiana o di un ' Europa soci a.lis ta; si parlava uncha di al tre e ti che t te da applicare a questa costruzioné nuova . Oggi lei che vive così autor evolnente ne lla Coouni tà Europea, quale tipo di Europa , sul piano politico) prevederebbe? 3h LEVI .. . E si farà questa Euro p a politica? LEVI SANDRI Beh , qui non s i possono avanzare dell e profez i e , na è E cer to che , eone l e i ha ricordato del resto, all ' inizio , il tiva di costituire AH U Tr attato di RoDa è stato stipul ato proprio in quell a prospe1 l~ ba se pe r una Europa politica; in defi- ni tiva è stat a s calta questa str ada d ell 'integrazione e cono- EU u ica e one base dell ' integrazion0 poli t i ca perchè nessun ' a l tra str ada or a.posBibil e; perch è quell ~ che er a la strada che a- HA vrebbe portato sen z ' a l tro all ' unione politic a ) cioè la Cor.mnità Europea di Dif esa , eone noi sappi ano a un ce rto iJlonento quest~ è scelta UE non h a potuto veder e la luce , n on ha potuto r eali zzarsi . Si strada dell ' unione econonica che è i ndubbi a- AH Dente una dell 0 st r ade più difficili perchè i prob l ewi e con oni ci sono probleni estrenanente concreti, e che rJol te vol- EU te , se non c ' è un ' autorità politica che p ossa cenentare l ' u nione f r a gl i Stat i, possono portare invece i conflitti , gli possono por·tare a una disgreg~zione . Einaudi lo HA int~ress i diceva : dicev a che " alla prina ri ssa tra i nter essati nel cas o dell ' unione doganal e tutt o pu ò andare in rovina ". Noi l a pri na rissa l ' abbi ano ~vuta . L ' abbi~o avuta un anno d wezzo fa e per fortuna abbi ano vi sto che tutto non è andato in rovina perchè la saggezza di tutti h~ consentito invece di ri - 39 prendere il l a voro e di continuare e di avanzare. L'idea degli europeisti è che questa integrazione econonica continua ad essere lo. b ase pe r la futura integr azione politica; noi vogliono r eali zzare intanto tutto il Trattato . Tutlizzate: in questa o~iera AH U E te le obbligazi oni che sono n e l Trattato devono esser e reaavreo o costituito l a base . Quando avreno fatto una politica coonerciale conune n ei confronti dei Paes i e st e ri , probabilmente questa politica couwercial e EU cooune non sarà altro che il risultato anche di una politico. estera cooune . HA E ' difficile in questo oooento : per i nostri sei Paesi indubbiaoente l e politiche estere n on s ono couuni, ua se essi UE vogliono nantenere, osservare gli ordini cho h anno assunto nel Tr attato , di r eali zzar e pri~a della fine del ' 69 una politica e stera co~une. E in questa nru1 i era va anche creato un fonda- sicuro · p~r la vera integrazione politica . EU nento AH couoe rci ale conune , dovranno anche accor darsi su una p olitica HA STERPELI.ONE Quindi è l a strada più r ealistica? LEVI SANDRI Io credo che bisogna continuare a procedere con questo oetodo pragriatico , avendo n. d ogni n odo di Dir a quell' ob i ettivo. Dev e passare pe r l ' Europa ccononica; è indubbiaoente 40 l n st r ada ch e si è scelta e continuiamo su quella strada. LEVI Prof . Levi Sandri, noi l~ ringrazia uo p8r ave r risposto E a qu0sta v a rietà di donande , perchè ve r m1ente siamo andati AH U dai probleni u inini ai probleni nas sini ; da que lli che riguUE dano pochè persone o oigliai a di persone o centinaia di n i gliaia di pe rsone a quell i che riguardano tutti i p opoli del- EU l ' Europa . Direi che il prof . Levi Sandri è r iusci to a f a rci capire quanta strada rioanga anc ora da fare per realizzare HA questo aur eo libretto - il Trattato - e quanta str ada , oltre il Tr a ttato, per r ealizznre l' obia ttivo dell ' unificazione UE europea anche sul piano p olitico. Ci ha detto pe rò anche - e !.li secbra si a i np ortante che c i se ne rend3. conto - quanta AH str ada è stata fatta in questi di eci anni. Non s ono stati di e ci anni sprecati : io Di domando se dieci a~ch e fa si sa- il più otti uista avrebbe EU r ebbe p otuto prevede r e , se ~~ni potuto prevedere che dicci anni dopo il .Mercato cowune sa- HA r ebbe stato quasi una r eal tà - non quasi, ritiro i l quasi è una re altà . Bene, i ~~agino che ci sono tante altre donando che vorreilUo rivolgere noi e che il pubblico vorrebbe rivolg er e al prof. Levi Sandr i : rinandiauo a un u lte riore nento e ud uno. prossinn occa sione e ringraziano . appunt ~ -· LES ASPECTS SOCIAUX DU MARCH~ COMMUN HA EU AH UE HA EU AH UE COMMUNAUTE ECONOMIQUE E\JROPEENNE COMMISSION SERVICES DES PUBLICATIONS DES COMMUNAUTES EUROPEENNES 8212/1/IV/1967/5 l l Oiscours prononcé par le professeur Llonello LEVI-SANDRI vlce-présldent de la Commis,sion de la CEE et président du groupe «affalres soclales», l Nlce, le 21 mars 1967, l l'occaslon des journées commémorant le dixième anniversaire de la signature des traltés de Rome LES ASPECTS SOCIAUX DU MARCH~ COMMUN HA EU AH UE HA EU AH UE COMMUNAUTE eCONOMIQUE EUROPEENNE COMMISSION • Dlscours prononcé par le professeur Llone llo LEVI-SANDRI vice-président de la Commisslon de la CEE et présldent du groupe «affaires sociales », à Nice, le 21 mars 1967, à l'occasion des journée.s commémorant le dixième anniversaire de la signature des traités de Rome. HA EU AH UE HA • • AH • La politique sociale de la Communauté est depuis quelques années au centre d'une polémique animée et périodique. · Engagé sur le pian cles principes, le débat a porté avant tout à discuter la nature, les fonctions, !es limites d'une telle politique. D eux thèses se sont opposées à ce propos : la première ne voit, dans les dispositions sociales du traité de Rome, que cles instruments pour éviter les distorsions de concurrence et pour faciliter la réalisation de l'intégration économique; la seconde conçoit la politique sociale communautaire par analogie aux politiques sociales nationales qui, bien que conditionnées par la politique économique, ne lui sont pas subordonoées et parfois meme la conditionnent à leur tour. EU T UE Mesdames, Messieurs, Sur le pian cles réalisations, les organes communautaires - et en particulier la Commission - ont fait l'objet de critiques contradictoires : certains - et en particulier les organisations syndicales cles ttavailleurs - critiquent la prétendue inertie ou la timidité de la Commission, qui se serait attardée à cles études et à cles enquetes non suivies de réalisations concrètes. A ces critiques on a associé le Consci! de ministres pour le manque d'iotéret que, pendant plus de deux ans, il a démontré pour les affaires sociales; le Parlement européen a été, à ce propos, particulièrement sévère. Au conttaire, d'autres - et en particulier certains gouveroements et certains milieux patronaux - critiquent la prétendue attitude velléitaire de la Commission, ses ambitions excessives, le fait qu'avec ses études et ses recommandations elle suscite cles espérances non fondées dans !es syndicats de travailleurs et alimente, d'une certaioe façon, les revendications syndical,ts. La Commission n'aurait meme pas craint d'utiliser dans la pratique les syndicats comme groupes de pression à l'égard cles gouveroements nationaux. Qu'y a-t-il de vrai dans ces affirmations? Quel jugement doit-on porter sur certaios faits et sur certaines situations? L'insatisfaction manifestée est-elle justi6ée? Pour donner une réponse à ces questions, 3