TECNOLOGIE COMUNICATIVE E MEDIA EDUCATION
A.A. 2009/2010
Progettare
Media Education
Prof.ssa Eleonora Camaioni
Partiamo dalla definizione di…
il progettare (pensare, ideare
qualcosa e studiare il modo per
realizzarla); l’elaborazione tecnica di
un progetto [1]
… Progettazione
insieme di procedure “neutre” di
volta in volta applicabili a
qualunque contenuto o a qualunque
tipologia di percorso [2]
[1] Cfr. Dizionario della lingua italiana, Milano, Garzanti, 2000
[2] Felini D., Progettare la media education: dall’idea iniziale al curricolo dei media, in
Rivoltella P.C. (a cura di), Educare per i media, Milano, ISU, 2005, p. 69
Parole-chiave
Percorso
autoriflessivo
Studio
contesto
Idea
Progettazione
Progetto
Procedure
“neutre”
Idea progettuale
Il primo step: mettere a fuoco l’idea da proporre a tal fine è
essenziale porsi alcune domande:
• L’idea ha un tema/titolo?
• A chi ci rivolgiamo?
• In quale ambito vogliamo lavorare (scuola, aziende,
extra-scuola, parrocchia, sociale, etc.)
• Cosa vogliamo ottenere?
• Quali strumenti mediali intendiamo adoperare?
• Quanto tempo vogliamo dedicare?
• Chi vogliamo coinvolgere nel progetto?
Percorso autoriflessivo
percorso che indaga le nostre convinzioni sulla media education,
le conoscenze del mondo dei media, i principi dei processi
formativi e aiuta a sviluppare e/o migliorare la nostra
professionalità di educatori, insegnanti, formatori o animatori.
Sono 4 i momenti del percorso [3] sui quali è necessario
soffermarsi
[3] Felini D., op. cit. , Milano, ISU, 2005, p. 70
Percorso autoriflessivo: 4 momenti
la nostra visione
della realtà
Organizzazione processi formativi
(come costruiamo docenza,
rapporto con allievi,
criteri/fasi lavoro)
senso educazione
- trasmissione di idee
- strumento politico (promuove
trasformazione società)
- processo (liberare
potenziale umano di ciascuno)
principi metodologici
(stile didattica,
lavoro di gruppo,
lavoro singolo)
3 modelli di educazione
- la competenza mediale [4] -
Educazione alla comprensione
dei messaggi mediali
della realtà del sistema delle
comunicazioni di massa
Educazione alla fruizione
consapevole e corretta
strumenti del comunicare
Educazione
alla produzione
dei messaggi originali
nei diversi formati della medialità
[4] Cfr. Felini D., Pedagogia dei Media, La Scuola, Brescia, 2004, pp. 38-46
Studio del contesto
1. Scelta attenta del background nel quale vogliamo lavorare
SCUOLA
SOCIALE
(centri
culturali,
biblioteche,
associazioni)
AZIENDA
PARROCCHIA
OSPEDALI
(animazione in
comunità)
Studio del contesto
2. Analisi del campo scelto in particolare in riferimento ai
bisogni formativi della popolazione alla quale rivolgiamo la
nostra attività
Come stabilire ciò di cui un soggetto ha bisogno?
- porre attenzione a necessità, desideri,
interessi personali, bisogni indotti
- tenere conto dei bisogni inespressi
- domandarsi cosa può far crescere la persona alla quale mi
rivolgo?
N.B. proporre un progetto di alfabetizzazione informatica ad
una Università della Terza età che già da anni attiva corsi
di uso del pc è un progetto che non soddisfa i bisogni di
formazione espressi dagli utenti.
Studio del contesto
Per individuare i bisogni formativi Felini [5] propone il seguente schema:
Bisogni espressi dagli utenti
Disposizioni
normative
Progetto di
Media Education
Linee
stabilite
dall’organizzazione
Bisogni espressi dagli esperti
Al fine di raccogliere queste istanze si può procedere attraverso
metodologie differenti: questionari, interviste, focus groups.
[5] Felini D., op. cit., Milano, ISU, 2005, p. 75
Procedure neutre
insieme degli elementi essenziali che
costituiscono un progetto di media education.
Non esiste un unico format di progettazione educativa,
valido per ogni situazione e contesto.
Tuttavia vi sono elementi che non possono essere tralasciati:
1. Dati anagrafici del progetto
6. Sussidi a supporto
Titolo:
Soggetto proponente:
Responsabile:
Équipe di lavoro:
Destinatari:
2. Situazione iniziale e finalità
progettuali
3. Obiettivi da raggiungere
4. Spazi e tempi
7. Risorse economiche
8. Cambiamenti attesi
9. Verifica e valutazione
Luogo:
Data prevista di inizio:
Data prevista di fine:
5. Articolazione del progetto
10. Prodotto finale
Dati anagrafici del progetto
informazioni essenziali e generali relative al progetto
di Media Education
Esempio
Titolo: La Media Education in Biblioteca – Laboratorio sul giornale
per bambini
Soggetto proponente: Fmc – Friendly Media Comunication
Responsabile: Dr.ssa Eleonora Camaioni
Équipe di lavoro: due Formatori – facilitatori della comunicazione
(con competenze mediali e informatiche)
Destinatari: n. 12 ragazzini di età compresa tra 8-11 anni
Situazione iniziale e finalità
progettuali
ogni progetto deve iniziare con un presentazione sintetica:
- delle motivazioni che rendono importante la realizzazione del
progetto
-delle finalità che si intendono perseguire attraverso lo stesso
con lo scopo di far capire, anche a chi non è addentro alla questione
trattata, le motivazioni esplicite dell’organizzazione
Esempio:
Il progetto si inserisce come proposta di attività culturale nella Biblioteca
Comunale “Giuseppe Lesca” di San Benedetto del Tronto. Esso consiste
nell’offrire una occasione di approfondimento e riflessione sulle tematiche della
comunicazione e dell’informazione e sui linguaggi dei prodotti mediali. Nel
particolare riguarda la realizzazione di un Laboratorio sul giornale in un contesto
come quello della biblioteca in cui ci sono molti libri per bambini ma nessun
periodico o quotidiano dedicato a loro.
Obiettivi da raggiungere
indicare gli obiettivi formativi e/o
didattici che ci aspettiamo di
conseguire nel percorso educativo
Esempio:
- far conoscere ai bambini l’editoria per bambini;
- trasformare il giornale da oggetto, a volte privo di significato, che si vede
nelle mani dei propri genitori, a strumento di lavoro ed espressione di se
stessi;
- rendere consapevoli i minori della complessità del lavoro di costruzione che
sta dietro al processo di realizzazione di un giornale;
- introdurre alcuni elementi di riflessione sul giornale, che poi nel tempo ogni
bambino svilupperà autonomamente e in modi diversi nel corso della sua
crescita per rendere, nei fatti, il minore consapevole e protagonista attivo
della vita della sua città;
- stimolare la partecipazione sociale o semplicemente scoprire idee e opinioni
dei bambini su quello che li circonda, oltre che per valorizzare il punto di
vista di ognuno di essi suggerendogli di raccontare, attraverso i propri disegni
e le produzioni scritte la loro vita e quella della realtà nella quale vivono
valorizzando e rafforzando il rapporto del bambino con il territorio.
Spazi e tempi
indichiamo le coordinate spazio (dove si vuole
realizzare il progetto?)- temporali (da quando a
quando, per quanto tempo?)
Esempio
Luogo: biblioteca Comunale, laboratorio informatico
Data prevista di inizio: fine luglio 2007
Data prevista di fine: metà agosto 2007
Articolazione del progetto
È necessario scandire le fasi di lavoro, stabilire la
sequenza di azioni che intendiamo intraprendere,
definendone i tempi, le modalità di realizzazione e la
metodologia di lavoro
(seminari, convegni, workshop, lezioni frontali,
interattive, laboratori)
Esempio:
Suddivisione in 3 moduli concettuali:
• “Il giornale”: analisi del consumo mediale (2 lezioni frontali di 2h
ciascuno)
• “Conosco il giornale”: analisi, comprensione, de-costruzione,
manipolazione del medium (3 lezioni frontali di 2h ciascuno)
• “Il nostro giornalino”: produzione mediale di un giornalino della
Biblioteca (5 incontri laboratoriali di 2h ciascuno)
Sussidi a supporto
si specificano sia le risorse umane (se non già
definite precedentemente), sia le attrezzature
necessarie (carta, penna, pc, scanner,
videoregistratore, lettore dvd, televisione)
Esempio:
- Personal computer con connessione Internet e
scanner
- Carta, penne, colori, matite, fogli, materiale di
cancelleria
- giornalini e/o materiale editoriale per ragazzi
Risorse economiche
in maniera indicativa si dovranno elencare tutte le voci
di spesa con una previsione della cifra necessaria
(compensi, rimborsi, spese di viaggio, spese di pubblicità,
di documentazione, per acquisto o noleggio attrezzature,
di segreteria e amministrazione)
Esempio:
PREVENTIVO DI SPESA
AZIONI PREVISTE
NUM. ORE
(h)/ incontro
EURO/h PER
DOCENTE
DOCENTI
COSTO TOTALE
(euro)
10 incontri
Laboratoriali
2
50
2
2000
COSTI DI GESTIONE
Coordinamento Didattico e Segreteria organizzativa
COSTI TOTALI
500
2500
N.B. I compensi per i docenti, facilitatori, media educator, in linea con le direttive
provinciali e regionali delle Marche, in materia di formazione
variano dai 50 ai 70 euro/h.
Cambiamenti attesi
consistono nella soddisfazione delle aspettative che ci
poniamo nel pensare di voler realizzare un progetto
Esempio:
• Acquisizione degli strumenti pratici per la realizzazione
del giornale
• Socializzazione all’interno del gruppo dei pari
• Creare una redazione/ufficio stampa all’interno della
Biblioteca che promuova le iniziative della struttura tra i
ragazzi che entri in sinergia con enti locali territoriali
(Comune, Provincia, Regione), con le realtà associative
cittadine, con la Mediateca Picena e gli organi di stampa
locali.
Verifica e valutazione
Prevediamo quali modalità di valutazione e controllo
attivare in itinere e a conclusione del progetto
Esempio:
- Verifiche intermedie e finale di valutazione della
conoscenza del giornale tramite (questionari, interviste
singole o focus group)
- Presentazione realizzata dai ragazzi stessi del prodotto
realizzato a tutta la cittadinanza
Prodotto finale
È probabile che si preveda la realizzazione di un prodotto
mediale
(giornalino, video, cd-rom, fumetto, cartellone
pubblicitario, sito web)
E’ bene sempre precisare di cosa si tratta, perché lo si è
scelto e di quali modalità di diffusione ci si avvarrà
Esempio:
creazione di un numero zero di giornale della
Biblioteca realizzato dai ragazzi coinvolti nel
laboratorio che poi andrà distribuito a tutta la
cittadinanza con il B.U.M. (Bollettino Ufficiale
Municipale)
La progettazione modulare
Una caratteristica strategica della ME sia negli interventi
formativi, sia negli interventi didattici, nella scuola o
nell’extra scuola, è quella della modularità (micro o macro)
Si costruiscono una serie di percorsi (pacchetti)
autonomi, non scollegati dagli altri, in sé conclusi e
finalizzati al raggiungimento di obiettivi dichiarati e di
contenuti prestabiliti.
Ogni modulo contiene un percorso didattico
relativo ad una singola porzione di sapere o ad una
abilità specifica e può essere disinserito, spostato,
sostituito essendo flessibile alle esigenze del
sistema formativo.
Esempio: - Percorsi di Me nella Scuola -
Progettare il…
l’insieme ordinato e integrato di tutte le
attività di Media Education proposte e
fruite nel corso di un dato grado scolastico
da tutti gli alunni di un certo istituto
… Curriculo dei media
[6]
insieme di unità didattiche o insieme di
progetti, aventi però la caratteristica di
dispiegarsi in maniera ordinata, secondo
un principio di gradualità e di sviluppo
lungo un arco temporale di qualche anno
(cinque per la scuola primaria)
[6] Felini D., op. cit., Milano, ISU, 2005, pp. 83-84
Progettare il curriculo dei media
Tema di interesse prettamente scolastico, esclude una
parte del campo applicativo della media educazione
L’idea di curriculo comprende anche l’idea
dell’integrazione, per cui se si pensa al curriculo di
educazione ai media bisogna pensarlo in relazione alle
altre aree di insegnamento/apprendimento che si
dispiegano in parallelo (es. area sociale, area matematica,
area letteraria, area linguistica)
Progettare il curriculo dei media
Da recenti studi in materia è possibile sulla scia del
ragionamento proposto da Felini distinguere 2 elementi
essenziali del curriculo dei media:
Trasversalità
- costruire un percorso disciplinare specifico ed autonomo rispetto alle
altre materie di insegnamento
- pensare un curriculo transdisciplinare che integri l’educazione ai media
nei singoli insegnamenti scolastici (curriculum across the curriculum)
- realizzare laboratori autonomi di educazione mass- mediale paralleli alla
attività scolastica
Criterio ordinatore dell’attività di ME
- Per generi o secondo i diversi mezzi di comunicazione
(cinema, tv, Internet)
- per obiettivi educativi e didattici (conoscenza linguaggi,
fruizione, realizzazione media)
- per nuclei concettuali o tematici (storia radio, linguaggi
radio, generi)
Esempi di progettazione
rispetto agli ambiti applicativi della ME
SCUOLA
(educazione
formale)
-Il Fumetto-
AZIENDA
[profit]
(educazione
professionale)
-progetto-
SOCIALE
Extra-scuola
(educazione
socioculturale)
-Me in Biblioteca-
PARROCCHIA
OSPEDALI
[no profit]
(educazione socioassistenziale)
-progetto osp. meyer-
Bibliografia
- Comitato Internet@Minori, Libro Bianco Internet@Minori, Roma, Armando, 2007
- Camaioni E., La Media Education in Biblioteca. Laboratorio sul giornale, in
Cortoni I., A scuola di comunicazione, Roma, Nuova Cultura, 2006
- Costa R., Per un curricolo di educazione ai linguaggi del corpo, del suono e
dell’immagine nella scuola di base, in Università degli Studi di Padova, Università
e spazio di ricerca. Atti del Convegno di Studio, Padova, Alfasessanta, 1991
- D’Abbicco L., Ottaviano C., Bonomi Castelli I., I media in classe, Brescia, La
Scuola, 2003
- Dizionario della lingua italiana, Milano, Garzanti, 2000
- Felini D., Progettare la media education: dall’idea iniziale al curricolo dei media,
in Rivoltella P.C. (a cura di), Educare per i media, Milano, ISU, 2005
- Felini D., Pedagogia dei Media, La Scuola, Brescia, 2004
- Galliani L., Educazione ai linguaggi audiovisivi, Torino, Sei, 1988
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Progettare MEDIA EDUCATION - alfabetico dei docenti 2009