NonsoloMatematica Tutto quello che ti serve per eseguire i calcoli di Fisica Indice 1 Schede di matematica, M2 1.1 Grandezze direttamente proporzionali, M2 1.2 Grandezze con proporzionalità quadratica, M7 1.3 Grandezze inversamente proporzionali, M11 1.4 Arrotondamento, M16 1.5 Potenze e notazione scientifica, M18 1.6 Equivalenze, M25 1.7 Risoluzione di equazioni, M30 1.8 Geometria piana, M34 2.1 Una questione di atteggiamento, M38 2.2 L’approccio iniziale, M39 2.3 Calcolo aritmetico, M40 2.4 Calcolo con numeri in notazione esponenziale, M42 2.5 Formule più complesse, M43 2.6 Funzioni trigonometriche, M45 2.7 La funzione esponenziale yx, M47 3 Come affrontare gli esercizi e i problemi, M48 3.1 Indicazioni metodologiche, M48 3.2 Due esempi, M49 S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 2 Fare amicizia con la calcolatrice, M38 M2 1 Schede di matematica 1.1 Grandezze direttamente proporzionali Devi sapere… Se una maglia costa 25 Euro, due maglie dello stesso tipo costano 50 Euro, mentre per tre si devono pagare 75 Euro e così via. Non crediamo che quanto appena detto ti sorprenda più di tanto… Ma possiamo dire che vi sia una relazione tra il numero delle maglie e il costo complessivo? Prima di rispondere, organizziamo i dati in questione tramite uno schema. Il numero delle maglie è arbitrario, nel senso che l’acquirente è libero in teoria di comprare quante maglie vuole. Per questo motivo la quantità di maglie è detta variabile indipendente e si indica con il simbolo X; invece, il costo complessivo corrispondente è una conseguenza di quante maglie sono state comprate, per cui è detto variabile dipendente e si indica con il simbolo Y. S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Tabella 1 X numero maglie Y costo (Euro) Y/X costo numero maglie 1 25 25/1 = 25 2 50 50/2 = 25 3 75 75/3 = 25 4 100 100/4 = 25 ... ... ... Come puoi osservare, nella terza colonna della tabella 1 risulta che il rapporto tra il costo complessivo delle maglie e il loro numero è costante: costo = 25 = costante numero maglie NonsoloMatematica M3 In generale, quando due grandezze X e Y possiedono questa proprietà, si dice che sono direttamente proporzionali. Conseguentemente, possiamo affermare che il numero delle maglie e il costo totale sono due quantità tra loro direttamente proporzionali. 1a proprietà Il rapporto tra due grandezze direttamente proporzionali X e Y è costante: Y = K = costante X 2a proprietà Due grandezze direttamente proporzionali X e Y sono legate mediante un’equazione del tipo: Y = K⋅X (A partire da ottiene X ⋅ Y = K, moltiplicando per X a sinistra e a destra del segno uguale, si X Y = K ⋅ X e, semplificando la X al primo membro, si trova l’equazione X cercata). Sempre con riguardo alla tabella 1, indichiamo ogni singola maglia con un cerchietto ❍ e il prezzo unitario di 25 Euro con un quadratino ❑. I dati possono essere schematizzati secondo quanto riportato in tabella 2. Tabella 2 X numero maglie Y costo (Euro) ❍ ❑ ❍❍ ❑❑ ❍❍❍ ❑❑❑ ❍❍❍❍ ❑❑❑❑ ... ... • se il numero delle maglie raddoppia, anche il costo totale raddoppia; • se il numero delle maglie triplica, allora il costo totale triplica. E così via… Questa è una caratteristica molto importante delle grandezze direttamente proporzionali. 3a proprietà Due grandezze si dicono direttamente proporzionali se aumentano o diminuiscono allo stesso modo: raddoppiando, triplicando ecc. una grandezza, anche l’altra raddoppia, triplica ecc.; se una diventa la metà, un terzo…, a sua volta l’altra diventa la metà, un terzo… S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Osservando questa seconda tabella, è facile rilevare visivamente che: M4 NonsoloMatematica Completiamo la trattazione parlando del grafico. Y (Euro) 100 50 O 1 2 3 4 5 X (numero maglie) La matematica ci fornisce uno strumento efficace per rappresentare la tabella 1: il grafico in un sistema di assi cartesiani ortogonali. Si tratta di due rette perpendicolari e orientate, il cui punto di intersezione è detto origine O. Sulla retta orizzontale (detta asse delle ascisse o asse X) vengono riportati di solito i valori della variabile indipendente, che nel nostro caso è il numero delle maglie. Sulla retta verticale (detta asse delle ordinate o asse Y) vengono riportati i valori dell’altra variabile, quella dipendente, cioè il costo totale. Congiungendo i punti rappresentativi di ogni coppia di valori relativi al numero delle maglie e al costo corrispondente, si ottiene una retta. 4a proprietà La rappresentazione grafica di due grandezze direttamente proporzionali è costituita da una retta. Provaci tu… Per cominciare a verificare la tua comprensione di questo argomento, segui il percorso guidato, inserendo gli elementi mancanti dove compaiono i puntini. 2p = 27 cm 2p = 18 cm S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 2p = 9 cm 3 cm 6 cm 9 cm Se un triangolo equilatero ha il lato che vale 3 cm, il suo perimetro vale 9 cm. Se il lato è 6 cm, il perimetro diventa 18 cm. Se il lato vale 9 cm, il perimetro cresce a 27 cm… NonsoloMatematica M5 Organizza questi dati, completando la tabella 3. Nella terza colonna calcola, in corrispondenza di ogni riga, il rapporto Y/X e inserisci i risultati. Tabella 3 X lato (cm) Y perimetro (cm) Y/X perimetro lato 3 9 9/3 = 3 6 ... ... 9 ... ... 12 ... ... ... ... ... Qual è la variabile indipendente? ……..................……….…… Con quale simbolo è indicata?……..................……….................…… Qual è la variabile dipendente? ……..................……….…… Con quale simbolo è indicata?……..................……….….....................… 1a proprietà Il rapporto Y/X è ……………….......................………….. Il suo valore è ……………….....………….. 2a proprietà Le due grandezze sono legate dall’equazione: Y = ……… X 3a proprietà Se la X raddoppia e passa da 3 a 6, la Y ……………............…… e passa da 9 a ……………... Se la X triplica e passa da 3 a 9, la Y ……………..................…… e passa da 9 a …………….... 4a proprietà Esegui la rappresentazione grafica nello spazio qui sotto. Il grafico è una ……………………………………………………… Al valore 6 cm sull’asse X corrisponde il valore ………….. cm sull’asse Y. Al valore 18 cm sull’asse Y corrisponde il valore ………… cm sull’asse X. Y (cm) 36 18 O 3 6 9 12 15 X (cm) S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Al valore 27 cm sull’asse Y corrisponde il valore ………… cm sull’asse X. M6 NonsoloMatematica È tutto chiaro?… Controlla! Svolgi ora da solo gli esercizi proposti qui di seguito. 1 Cerca di riconoscere quali delle seguenti tabelle rappresentano grandezze direttamente proporzionali e quali no. In caso di risposta affermativa, verifica le proprietà 1, 2, 3 in modo analogo a quanto visto nell’esempio e nel percorso guidato e poi esegui la corrispondente rappresentazione grafica. Tabella A Tabella B Tabella C Tabella D X Y X Y X Y X Y 5 3 12 1,5 3 1 4 1/2 10 6 24 3,0 9 2 8 1 15 9 36 4,5 27 3 16 3/2 20 12 48 6,0 81 4 32 4 ... ... ... ... ... ... ... ... Tabella E Tabella F Tabella G Tabella H X Y X Y X Y X Y 2 3 25 20 0,2 0,25 0,6 0,5 4 9 50 40 0,4 0,50 1,2 1,0 8 18 75 60 0,6 0,75 1,8 2,0 16 27 100 80 0,8 1,00 2,4 4,0 ... ... ... ... ... ... ... ... 2 Completa le seguenti tabelle in modo che X e Y risultino grandezze diretta- mente proporzionali: S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Tabella A Tabella B Tabella C Tabella D X Y X Y X Y X Y 0,4 40 5 1/3 0,8 0,2 200 ... ... ... ... ... ... ... ... 16 ... ... ... ... ... ... ... ... 1,6 ... ... 4/3 ... 0,8 ... ... ... ... ... ... ... ... 40 ... NonsoloMatematica M7 1.2 Grandezze con proporzionalità quadratica Devi sapere… 1m 2m Se un cubo ha lo spigolo di 1 m, l’area della superficie è data dal prodotto del numero delle sue facce (6) e l’area del quadrato di base di lato 1 m, cioè 6 ⋅ 12 = 6 m2. Se lo spigolo è invece di 2 m, allora l’area vale 6 ⋅ 22 = 24 m2. Continuando, se è di 3 m, l’area diventa 6 ⋅ 32 = 54 m2 e così via… C’è una relazione tra lunghezza dello spigolo e area della superficie del cubo? Proviamo a cercarla organizzando i dati in una semplice tabella. Dato che lo spigolo può essere scelto arbitrariamente, lo assumiamo come variabile indipendente (X), mentre l’area in questione, essendo una conseguenza della lunghezza dello spigolo, la consideriamo come variabile dipendente (Y). Tabella 1 X lato (m) X2 spigolo al quadrato (m2) Y area totale (m2) Y/X 2 area spigolo al quadrato 1 1 6 6 /1 = 6 2 4 24 24/4 = 6 3 9 54 54/9 = 6 4 16 96 96/16 = 6 ... ... ... ... Come puoi osservare, nella quarta colonna si ha che il rapporto tra l’area della superficie del cubo e il suo spigolo al quadrato è costante: In generale, quando due grandezze X e Y possiedono questa proprietà, si dice che tra di loro vi è una relazione di proporzionalità quadratica. Perciò, nel nostro caso, possiamo dire che tra il lato del cubo e la sua area superficiale esiste una relazione di proporzionalità quadratica. 1a proprietà Due grandezze sono legate da una proporzionalità quadratica quando il rapporto tra una grandezza e il quadrato dell’altra è costante (oppure, con lo stesso significato: quando una grandezza e il quadrato dell’altra sono direttamente proporzionali): Y = K = costante X2 S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 area = 6 = costante spigolo al quadrato M8 NonsoloMatematica 2a proprietà L’equazione che rappresenta due grandezze con proporzionalità quadratica è: Y = K⋅X2 Y = K, X2 si ha X 2 ⋅ Y = K ⋅ X 2 . Semplificando la X 2 al primo membro, si trova l’equazione X2 scritta prima.) (Moltiplicando per X 2 a sinistra e a destra del segno uguale la relazione Ritornando alla tabella 1, indichiamo lo spigolo di 1 m con un cerchietto ❍ e l’area di 6 m2 della superifice del cubo che ha tale spigolo con un quadratino ❑. Possiamo riassumere i risultati nella maniera seguente: Tabella 2 X lunghezza spigolo (m) Y area (m2) ❍ ❑ ❍❍ ❑❑❑❑ ❍❍❍ ❑❑❑❑❑❑❑❑❑ ❍❍❍❍ ❑❑❑❑❑❑❑❑❑❑❑❑❑❑❑❑ ... ... Dalla tabella 2 si deduce chiaramente che: • se la lunghezza dello spigolo raddoppia, l’area superficiale del cubo quadruplica; • se lo spigolo triplica, allora l’area risulta moltiplicata per 9. E così via… Questa è la proprietà che caratterizza le grandezze che si trovano tra loro in una relazione di proporzionalità quadratica. 3a proprietà Si dice che due grandezze X e Y sono legate da una relazione di proporzionalità quadratica se, moltiplicando la X per 2, 3, 4 ecc., la Y viene moltiplicata per 22, 32, 42 ecc. Invece, se la prima diventa la metà, un terzo ecc., la seconda diventa 1/4, 1/9, … Vediamo le conseguenze a livello grafico della proporzionalità quadratica. Riportiamo sull’asse delle ascisse (X), come si fa solitamente, i valori della variabile indipendente, che nel nostro caso è la lunghezza dello spigolo del cubo. Sull’asse delle ordinate (Y) riportiamo i valori dell’altra variabile, quella dipendente, cioè l’area della superficie del cubo. Congiungendo i punti rappresentativi di ogni coppia di valori relativi al lato e all’area corrispondente, otteniamo una parabola. Y (m2) 90 S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 60 30 O 1 2 3 4 X (m) 4a proprietà La rappresentazione grafica di due grandezze tra cui vi è una proporzionalità quadratica è un tratto di parabola. NonsoloMatematica M9 Provaci tu… Per consolidare quanto hai or ora letto, svolgi il percorso guidato che segue, inserendo gli elementi mancanti dove compaiono i puntini. s s 1,25 m s 5,00 m 11,25 m Mentre una palla rotola senza attrito lungo una discesa, vengono scattate delle fotografie ogni secondo. Misurando in ognuno di tali intervalli di tempo lo spazio percorso, si trova che la palla ha compiuto 1,25 m dopo 1 s, quindi 5,00 m dopo 2 s, poi 11,25 m dopo 3 s e, infine, dopo 4 s il percorso totale risulta di 20,00 m. Organizza i dati nella tabella 3, inserendo i valori corretti negli spazi lasciati liberi. Tabella 3 X tempo (s) X2 tempo al quadrato (s2) Y spazio (m) Y/X 2 spazio tempo al quadrato 1 1 1,25 1,25/(1)2 = 1,25 2 4 ... ... 3 9 ... ... 4 16 ... ... ... ... ... ... Dopo aver completato la terza colonna in base al testo, calcola relativamente a ogni riga il rapporto Y/X 2 e inserisci i risultati nella quarta colonna. Qual è la variabile indipendente? ………...….....................……. Con quale simbolo è indicata?………...….....................……. Qual è la variabile dipendente? ………...….....................……. Con quale simbolo è indi- cata?………...….....................……. Questa stessa proprietà può essere enunciata dicendo che …........… e direttamente proporzionali. …........… sono 2a proprietà Le due grandezze sono legate dall’equazione: Y = ……… ⋅ X… 3a proprietà Se la X raddoppia e passa da 1 a 2, la Y ……………..........…………………… e passa da 1,25 a ……......…….... Se la X triplica e passa da 1 a 3, la Y ……………..........……....……………… e passa da 1,25 a ……......…….... S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 1a proprietà Il rapporto Y/X2 è …………………………. Il suo valore è …………………………..............…………. M10 NonsoloMatematica 4a proprietà Esegui la rappresentazione grafica qui sotto. Il grafico è una ……………………………………………………… Al valore 4 s sull’asse X corrisponde il valore ….....… m sull’asse Y. Al valore 11,25 m sull’asse Y corrisponde il valore ….....… s sull’asse X. Al valore 20,00 m sull’asse Y corrisponde il valore ….....… s sull’asse X. Y (m) O 1 2 3 4 X (s) È tutto chiaro?… Controlla! Se hai capito bene le caratteristiche della proporzionalità quadratica, puoi tentare di svolgere gli esercizi. 1 Individua quali tra le seguenti tabelle rappresentano grandezze X e Y legate fra loro da una relazione di proporzionalità quadratica e quali no. In caso di risposta affermativa, verifica le proprietà 1, 2 e 3 in modo analogo a quanto visto nell’esempio e nel percorso guidato e poi esegui la rappresentazione grafica. S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Tabella A Tabella B 2 Tabella C X Y X2 Y/X 2 ... 0,5 0,8 ... ... ... ... 1,0 1,6 ... ... 27 ... ... 1,5 2,4 ... ... 12 48 ... ... 2,0 3,2 ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... X Y X 2 X Y X2 Y/X 2 ... 3 9 ... ... 1/2 0,1 ... ... ... ... 6 81 ... ... 1 0,4 ... ... 90 ... ... 9 729 ... ... 3/2 0,9 ... ... 20 160 ... ... 12 6561 ... ... 2 1,6 ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... X Y X 1 2 ... 2 8 3 Y/X 2 2 X Y X ... 3 3 ... ... ... 6 12 18 ... ... 9 4 32 ... ... ... ... ... ... X Y X 2 5 10 ... 10 40 15 Tabella D Y/X 2 Tabella E Y/X 2 Tabella F Y/X 2 NonsoloMatematica M11 2 Completa le seguenti tabelle, nell’ipotesi che X e Y siano grandezze che hanno fra loro una relazione di proporzionalità quadratica. Tabella A Tabella B Tabella C Tabella D X Y X Y X Y X Y 2 1 3 6 1/2 10 120 72 ... ... 3/2 ... ... ... 60 ... 6 ... ... 2/3 ... 90 ... 8 ... 16 3/4 ... 2 ... 30 ... ... ... ... ... ... ... ... ... 1.3 Grandezze inversamente proporzionali Devi sapere… 4 × 12 = 48 8 × 6 = 48 16 × 3 = 48 Riesci a intuire quale relazione lega la base del rettangolo all’altezza, nel caso in cui l’area rimanga comunque costante? Riordiniamo i dati secondo una tabella. La scelta della base è arbitraria (variabile indipendente X), mentre l’altezza viene determinata di conseguenza (variabile dipendente Y). Come puoi osservare, nella terza colonna si ha che il prodotto tra la base e l’altezza non cambia mai: base ⋅ altezza = 48 = costante Tabella 1 X base (cm) Y altezza (cm) Y◊X base ◊ altezza (cm2) 1 48 1 ⋅ 48 = 48 2 24 2 ⋅ 24 = 48 3 16 3 ⋅ 16 = 48 4 12 4 ⋅ 12 = 48 ... ... ... S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Un rettangolo ha un’area fissa di 48 cm2. Se la sua base misura 4 cm, l’altezza è di 12 cm; se la base è di 8 cm, allora l’altezza deve essere di 6 cm; se vale 16 cm, allora l’altezza diventa 3 cm… M12 NonsoloMatematica In generale, quando due grandezze X e Y possiedono questa proprietà, vengono dette inversamente proporzionali. Dunque, la base e l’altezza dell’esempio da noi proposto sono inversamente proporzionali. 1a proprietà Il prodotto tra due grandezze inversamente proporzionali è costante: X ⋅ Y = K = costante 2a proprietà La rappresentazione matematica di due grandezze inversamente proporzionali ha come equazione: Y= K X (Si può ricavare l’equazione così scritta da X ⋅ Y = K, dividendo per X a sinistra e a destra dell’uguale: X ⋅ Y = K . Semplificando poi la X al primo membro, si ottiene X X l’equazione voluta). Rielaboriamo la tabella 1, indicando la lunghezza da 1 cm della base con un cerchietto ❍ e la lunghezza da 4 cm con un quadratino ❑. Otteniamo in questa maniera la tabella 2. Tabella 2 X base (cm) Y altezza (cm) ❍ ❑❑❑❑❑❑❑❑❑❑❑❑ ❍❍ ❑❑❑❑❑❑ ❍❍❍ ❑❑❑❑ ❍❍❍❍ ❑❑❑ ... ... S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Puoi constatare visivamente in modo immediato che: • se la lunghezza della base raddoppia, l’altezza diventa la metà; • se la lunghezza della base triplica, allora l’altezza diventa un terzo. E così via. Questa è la caratteristica fondamentale delle grandezze inversamente proporzionali. 3a proprietà Due grandezze si dicono inversamente proporzionali se raddoppiando, triplicando… una, l’altra diventa la metà, un terzo… E se una diventa la metà, un terzo…, a sua volta l’altra diventa il doppio, il triplo… NonsoloMatematica M13 Esaminiamo le conseguenze grafiche di questo tipo di proporzionalità. Y (cm) 56 52 48 44 40 36 32 28 24 20 16 12 8 4 O 1 2 3 4 X (cm) Sulla retta orizzontale (detta asse delle ascisse o delle X) riportiamo di solito i valori della variabile indipendente, che in questo caso è la lunghezza della base. Sulla retta verticale (detta asse delle ordinate o delle Y) disponiamo i valori dell’altra variabile, quella dipendente, vale a dire la lunghezza dell’altezza. Congiungendo i punti rappresentativi di ogni coppia di valori relativi alla base e all’altezza, tracciamo una curva che viene denominata ramo di iperbole. 4a proprietà La rappresentazione grafica di due grandezze inversamente proporzionali è un ramo di iperbole. Provaci tu… In un negozio specializzato ci sono numerose confezioni di caramelle. Abbiamo a disposizione complessivamente 30 Euro. Se scegliamo la confezione più piccola, che costa 2,50 Euro, possiamo comprare 12 confezioni. Se ci orientiamo su quella da 5 Euro, riusciamo a comprarne 6. Ma se ci facciamo tentare da quella il cui prezzo è 7,50 Euro, scendiamo a 4 confezioni, e solo a 3 se desideriamo la confezione da 10 Euro… S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Completa il percorso guidato nella pagina seguente inserendo gli elementi mancanti dove compaiono i puntini. M14 NonsoloMatematica Completa la tabella 3, che serve per riassumere le varie possibili combinazioni ora espresse. Tabella 3 X costo (Euro/confezione) Y numero di confezioni Y◊X costo◊ numero (Euro) 2,50 12 2,5 0 ⋅ 12 = 30 5 ... ... 7,50 ... ... 10 ... ... ... ... ... Nella terza colonna calcola, in corrispondenza di ogni riga, il prodotto X ⋅ Y e inserisci i risultati. Qual è la variabile indipendente? ………..................………. Con quale simbolo è indicata?……............……… Qual è la variabile dipendente? ………..................………. Con quale simbolo è indica- ta?………............…… 1a proprietà Il prodotto X ⋅ Y è …………………………... Il suo valore è …………………………………….. 2a proprietà Le due grandezze sono legate dall’equazione: Y = ..... X .... 3a proprietà Se la X raddoppia e passa da 2,50 a 5 Euro, la Y ………………............…… e passa da 12 a ……............…... Se la X triplica e passa da 2,50 a 7,50 Euro, la Y ………………............…… e passa da 12 a ……............…... 4a proprietà Esegui la rappresentazione grafica nello spazio fornito sotto. Il grafico è una …………………………………………………... Al valore 5 Euro sull’asse X corrisponde il valore …....… sull’asse Y. Al valore 4 sull’asse Y corrisponde il valore …....… Euro sull’asse X. S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Al valore 3 sull’asse Y corrisponde il valore …....… Euro sull’asse X. Y (numero di confezioni) O 5 10 15 20 X (Euro/ confezione) NonsoloMatematica M15 È tutto chiaro?… Controlla! Ti proponiamo di mettere alla prova la tua comprensione sulla proporzionalità inversa con i seguenti esercizi. 1 Individua quali tra le tabelle riportate qui sotto rappresentano grandezze inversamente proporzionali e quali no. In caso di risposta affermativa verifica le proprietà 1, 2, 3 in modo analogo a quanto visto nel percorso guidato e poi esegui la corrispondente rappresentazione grafica. Tabella A Tabella B Tabella C Tabella D X Y X Y X Y X Y 5 24 10 1 6 1/2 5 1,6 10 12 9 2 8 3/8 10 0,8 15 8 8 3 10 3/10 15 0,4 20 6 7 4 12 1/4 20 0,2 ... ... ... ... ... ... ... ... Tabella E Tabella F Tabella G Tabella H X Y X Y X Y X Y 0,1 1/4 3 15 25 40 0,3 4 0,2 1/8 6 7,5 50 20 0,6 8 0,4 1/16 9 5 75 10 0,9 12 0,8 1/32 12 3,75 100 5 1,2 16 ... ... ... ... ... ... ... ... 2 Completa le seguenti tabelle in modo che X, Y risultino grandezze inversa- mente proporzionali: Tabella B Tabella C Tabella D X Y X Y X Y X Y 0,2 15 5 4/5 0,8 96 210 ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... ... 3 0,8 ... ... 1/5 ... 24 ... ... ... ... ... ... ... ... 42 ... S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Tabella A M16 NonsoloMatematica 1.4 Arrotondamento Devi sapere… Non sempre – anzi, quasi mai! – i risultati finali o intermedi dei calcoli danno valori numerici con un numero di cifre limitato. Al contrario, capita con una certa frequenza di avere a che fare con numeri con molte o, in teoria, infinite cifre (prendi per esempio il valore di π) e di ritrovarsi quindi con la necessità di arrotondarli. Prendiamo il caso della divisione: 0,2/22,8 = 0,00877192825 È evidente che non ci servono tutte le cifre, per cui ricorriamo all’arrotondamento matematico. Per tagliare un numero in corrispondenza di una determinata cifra, si osserva la cifra immediatamente successiva (cioè alla sua destra): se quest’ultima cifra va da 0 a 4, allora si arrotonda il numero per difetto, vale a dire che il numero viene ARROTONDAMENTO scritto immutato fino alla cifra scelta, eliminando semplicemente quelle successiMATEMATICO ve; se, invece, la cifra alla quale si vuole interrompere la scrittura del numero è seguita da una cifra che va da 5 a 9, in tal caso l’arrotondamento viene fatto per eccesso, per cui si incrementa di 1 la cifra alla quale si vuole interrompere il numero e, come prima, si taglia la parte restante. Arrotondamento per difetto Esempio 1 Supponi di volere riportare il numero 0,00877192825 solamente con cinque cifre decimali. Devi scrivere il numero fino alla cifra che ora indichiamo in grassetto (il secondo 7 dopo la virgola): 0,00877192825 Dunque, va eliminata la parte alla destra del 7. La prima cifra a destra del 7 è quella che riportiamo in rosso: 0,00877192825 Dato che tale cifra è compresa tra 0 e 4, l’arrotondamento va eseguito per difetto. Trovi in conclusione: 0,00877192825 → 0,00877 Arrotondamento per eccesso S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Esempio 2 Ricorda!... Dopo averlo arrotondato, il numero non deve cambiare ordine di grandezza. Se cioè arrotondi 0,006658, non puoi trovare 0,67 o 67. Così come, se arrotondi 34589, non puoi avere alla fine 346 (bensì 34 600!). Supponi di volere riportare il numero 0,00877192825 solamente con quattro cifre decimali. Il numero va scritto fino alla cifra indicata in grassetto (il primo 7 dopo la virgola): 0,00877192825 Devi eliminare la parte alla destra del 7. La cifra successiva rispetto al primo 7 dopo la virgola la indichiamo in rosso: 0,00877192825 Dato che tale cifra in questione si trova tra il 5 e il 9, è necessario arrotondare per eccesso, aumentando il 7 di 1 e portandolo a 8. Alla fine hai: 0,00877192825 → 0,0088 NonsoloMatematica M17 Provaci tu… Verifica se hai capito come arrotondare i numeri, svolgendo il percorso degli esempi sottostanti, completando le parti in cui compaiono i puntini. 1 Arrotonda il numero 0,00877192825 scrivendolo con sei cifre decimali. Sulla base di quanto visto, puoi evidenziare la cifra interessata: 0 , 0 0 8 7 7 .................. Dopodiché, evidenzi la cifra immediatamente alla sua destra, che è: 0 , 0 0 8 7 7 .................. Dato che quest’ultima cifra è compresa fra .................. e .................., si deve arrotondare per .................................... Il risultato finale è perciò: 0 , 0 0 8 7 7 ... 2 Arrotonda il numero 0,00877192825 scrivendolo con sette cifre decimali. Come prima cosa, evidenzi la cifra in questione: 0 , 0 0 8 7 7 1 .................. Dopodiché, evidenzi la cifra successiva, vale a dire: 0 , 0 0 8 7 7 1 .................. Poiché quest’ultima cifra è compresa fra ........................ e ......................., l’arrotondamento va eseguito per .................................... Il numero arrotondato è quindi: 0 , 0 0 8 7 7 1 ... È tutto chiaro?… Controlla! 1 0,97531 9 0,00045083 2 6,12068 10 93,087 3 43,9487 11 0,004415 4 79322 12 125,525 5 0,0022642 13 954 6 0,083691 14 7891 7 0,59701 15 33488 8 2785 16 133330 S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Arrotonda per eccesso o per difetto, a seconda dei casi, i seguenti numeri, scrivendoli fino alla cifra (compresa!) riportata in grassetto. M18 NonsoloMatematica 1.5 Potenze e notazione scientifica Potenze Devi sapere… Nella tabella 1 riassumiamo, con i rispettivi esempi, le proprietà sulle potenze che devi ripassare. Tabella 1 proprietà delle potenze 53 ⋅ 57 = 5 3 + 7 = 510 a m : a n = a m − n (2) 78 : 72 = 7 8 − 2 = 76 (a m )n = a m ⋅ n (3) (94)3 = 94 ⋅ 3 = 912 (4) 2−5 n a− n = m+n esempio di applicazione (1) a ⋅a = a m 1 an 1 25 Provaci tu… Completa il percorso guidato che segue (tabella 2), inserendo i risultati al posto dei puntini. Tabella 2 passaggi (1) = [(2..... : 26)2 : 25]−2 = (2) = [(2..... )2 : 25]−2 = (3) = [2..... : 25]−2 = (2) = [2..... ]−2 = (3) = 2− ..... = (4) 1 1 = 2... 64 È il risultato cercato. 3 = S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 proprietà da applicare 5 −2 [(2 ⋅ 2 : 2 ) : 2 ] = 7 6 2 È tutto chiaro?… Controlla! Applicando le proprietà delle potenze risolvi i seguenti esercizi: 1 102 ⋅ 103 : 104 2 (24)3 ⋅ 2−6 : (22 ⋅ 22) 3 [(53 ⋅ 55 : 54)3 : (52)5]−1 [101 = 10] [22 = 4] 1⎤ ⎡ −2 1 ⎢⎣5 = 52 = 25 ⎥⎦ NonsoloMatematica M19 Notazione scientifica PREMESSA Non è raro avere a che fare con numeri molto grandi o molto piccoli. L’hard disk di un computer può avere una memoria di 80 000 000 000 di byte. La traccia dei compact disk ha una larghezza all’incirca di 0,000001 m. Scrivere dei numeri con molti zeri è scomodo e non facilita la comprensione. Per ovviare a questo inconveniente, si utilizza la notazione scientifica, che è una scrittura impostata nel modo seguente: A,bcd… ◊ 10n dove A è un numero intero compreso fra 1 e 9, bcd… sono le cifre decimali e 10n rappresenta una potenza con base 10 ed esponente intero n. Vediamo come si procede. NUMERI MAGGIORI DI 1 Devi sapere… Supponiamo di avere un numero scritto normalmente, cioè nella notazione decimale, e di doverlo riscrivere ricorrendo alla notazione scientifica: notazione decimale → notazione scientifica Scriviamo, usando la notazione scientifica, il numero 1 250 000 000. 1 250000000 Isoliamo la prima cifra (1) dal resto del numero. 1 250000000 Contiamo quante sono le cifre rimanenti dopo di essa (9). 1, 250000000 Mettiamo la virgola dopo la prima cifra. Infine, moltiplichiamo 1,25 per 10 elevato 9. 1,25 ◊ 109 È il risultato cercato. S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Esempio 1 M20 NonsoloMatematica Ma può capitare di avere il problema inverso e di dover passare da un numero in notazione scientifica al numero scritto secondo la consueta notazione decimale: notazione scientifica → notazione decimale Vediamo concretamente come è necessario procedere. Esempio 2 Scriviamo, ricorrendo alla notazione decimale, il numero 8,92175 ⋅ 102. 892175 Scriviamo il numero (8,92175) che moltiplica la potenza del 10, togliendo la virgola. 8,92175 ⋅ 102 Dall’esponente del dieci (2) sottraiamo il numero di cifre decimali, cioè dopo la virgola (5) ⇒ 2 − 5 = − 3. 892,175 Questa differenza (− 3), avendo segno negativo, esprime il fatto che le ultime 3 cifre (175) rimangono a destra della virgola. 892,175 È il risultato cercato. In questo esempio possiamo constatare come il risultato in effetti non porti ad altro che a spostare la virgola verso destra di un numero di posizioni pari all’esponente del 10: 8,92175 ⋅ 102 → 892,175 Provaci tu… S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Consolida quanto appreso con il percorso guidato, inserendo gli elementi mancanti dove compaiono i puntini. 1 Scrivi in notazione scientifica 7 594 000 000 000. ... 594000000000 Isola la prima cifra ( ...) dal resto del numero. 7 ....................... Conta quante sono le cifre rimanenti dopo di essa (..........). ...,....................... Metti la virgola dopo la prima cifra. Infine, moltiplica ............... per 10 elevato..... 7,594 ⋅ 1012 È il risultato cercato. NonsoloMatematica M21 2 Scrivi in notazione decimale 5,416 ⋅ 107. 5 .......... Scrivi il numero (............) che moltiplica la potenza del 10, togliendo la virgola. 5,416 ... Dall’esponente del dieci (...) sottrai il numero di cifre decimali, cioè dopo la virgola (...) ⇒ ... − ... = 4. 5416......... Aggiungi, dopo il numero riportato senza virgola, tanti zeri quanti indicati dalla differenza appena trovata (...). 54 160 000 È il risultato cercato. È tutto chiaro?… Controlla! Prova ora ad allenarti senza nessun aiuto tramite gli esercizi che seguono. • Scrivi in notazione scientifica: 1 700 = ............................................................ 2 3150 = .......................................................... 3 42 000 = ...................................................... 4 50 000 000 000 = ...................................... 5 100 000 = .................................................... 6 7193 = .......................................................... 7 57 572 = ...................................................... 8 900 000 000 000 = .................................... • Scrivi in notazione decimale: 9 3 ⋅ 102 = ........................................................ 10 7,12 ⋅ 104 = .................................................. 11 6 ⋅ 103 = ........................................................ 13 3,34185 ⋅ 103 = .......................................... 14 78 ⋅ 105 = ...................................................... 15 1 ⋅ 107 = ........................................................ 16 2,6934 ⋅ 102 = .............................................. S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 12 9,543 ⋅ 102 = ................................................ M22 NonsoloMatematica NUMERI MINORI DI 1 Devi sapere… Ipotizziamo di avere un numero molto piccolo in notazione decimale e di volerlo riportare facendo uso della più comoda notazione scientifica: notazione decimale → notazione scientifica Come prima, vediamo che cosa è necessario fare, esaminando degli esempi. Esempio 1 Scrivi in notazione scientifica 0,0002. 0,0002 Conta le cifre decimali (4), cioè a destra della virgola, fino alla prima cifra diversa da zero (in questo esempio c’è solo il 2), che va contata. 2 Scrivi da sola, eliminando tutti gli zeri che la precedono, la cifra in questione. 10− 4 Prendi la potenza di 10 con esponente pari al numero di cifre decimali (4) contate in precedenza, con il segno però negativo (− 4). 2 ⋅ 10- 4 È il risultato cercato. Esempio 2 S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Riporta in notazione scientifica il numero 0,0000839. 0, 00008 39 Conta il numero delle cifre decimali (5), cioè a destra della virgola, fino alla prima cifra (8) diversa da zero. 839 Scrivi il numero eliminando tutti gli zeri che precedono la prima cifra non nulla (8). 8,39 Metti la virgola subito a destra della prima cifra (che è sempre 8). 10− 5 Prendi la potenza di 10 con esponente pari al numero di cifre decimali (5) contate in precedenza, con il segno però negativo (− 5). 8,39 ⋅ 10- 5 È il risultato cercato. NonsoloMatematica M23 Anche nel caso di numeri molto piccoli può succedere di volere passare da un numero in notazione scientifica al suo corrispondente riportato in notazione decimale: notazione scientifica → notazione decimale Ecco che cosa è necessario fare. Esempio 3 Scrivi in notazione decimale il numero 4 ⋅ 10−5. In sostanza la conversione consiste nell’esecuzione di una moltiplicazione. Infatti, moltiplicare per 10−5 equivale a dividere per 105, vale a dire dividere per 100 000. 4 Scriviamo il numero (4) che moltiplica la potenza del 10. 10− 5 Considera l’esponente della base 10, non tenendo conto del segno (5). 00000 4 A sinistra del numero scritto prima (4), inseriamo tanti zeri (5) fino a raggiungere il valore senza segno dell’esponente di 10. 0,00004 Inserisci la virgola subito a destra del primo zero. 0,00004 È il risultato cercato. Ti facciamo rilevare che, come nel risultato finale della conversione, la prima cifra diversa da zero (4) occupa la quinta (5) posizione dopo la virgola, così tale cifra coincide con il valore dell’esponente di 10 (segno a parte). Esempio 4 792 Scrivi il numero che moltiplica la potenza di 10, senza la virgola (792). 10− 4 Considera l’esponente della base 10, non tenendo conto del segno (4). 0000 792 A sinistra del numero scritto prima (792), inseriamo tanti zeri (4) fino a raggiungere il valore senza segno dell’esponente di 10. 0,000792 Inserisci la virgola subito a destra del primo zero. 0,000792 È il risultato cercato. S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Scrivi in notazione decimale il numero dato in notazione scientifica 7,92 ⋅ 10−4. M24 NonsoloMatematica Provaci tu… Segui adesso il percorso guidato, costituito da due esercizi, inserendo gli elementi mancanti dove compaiono i puntini. 1 Scrivi in notazione scientifica il numero 0,00000093. 0,....................3 Conta il numero delle cifre decimali ( ...), cioè a destra della virgola, fino alla prima cifra (...) diversa da …… 0,000000 .......... Scrivi il numero eliminando tutti gli zeri che precedono la prima cifra non nulla (...). ... , ... Metti la virgola subito a destra della prima cifra (che è ...). 10− ... Prendi la potenza di 10 con esponente pari al numero di cifre decimali (...) contate in precedenza, con il segno però negativo (–...). 9,3 ⋅ 10- 7 È il risultato cercato. 2 Scrivi in notazione decimale il numero scritto in notazione scientifica 5,812 ⋅ 10 −5. Devi fondamentalmente effettuare una moltiplicazione. Moltiplicare per 10 −5 equivale a dividere per 10…, ovvero dividere per 1……… ............. Scrivi il numero che moltiplica la potenza di 10, senza la virgola (………). 10− ... Considera l’esponente della base 10, non tenendo conto del segno (...). 0 ........... .......... A sinistra del numero scritto prima (………), inserisci tanti zeri (...) fino a raggiungere il valore senza segno dell’esponente di 10. 0, .................... Inserisci la virgola subito a destra del primo zero. 0,00005812 È il risultato cercato. È tutto chiaro?… Controlla! S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Seguono gli esercizi necessari a verificare la tua padronanza su questo argomento. • Scrivi in notazione scientifica: • Scrivi in notazione decimale: 1 0,5 = …………..............…..................…... 7 2 ⋅ 10 −2 = ………….............................……. 2 0,0021 = …………........................……... 8 4,39 ⋅ 10 −5 = ………….......................…… 3 0,0000573 = …………................……... 9 5 ⋅ 10 −3 = ………….............................……. 4 0,00000009 = …………..............……... 10 7,4388 ⋅ 10 −2 = ………….................……. 5 0,00002 = ………….....................……... 11 2,53172 ⋅10 −3 = …………...............……. 6 0,8126 = …………........................……... 12 37 ⋅ 10 −5 = …………..........................……. NonsoloMatematica M25 1.6 Equivalenze In Fisica, così come in altre discipline scientifiche, ti capiterà spesso di dover riportare i dati in una differente unità rispetto a quella con cui vengono forniti. È più comodo esprimere la massa trasportata da questo grosso TIR in kilogrammi oppure utilizzando un suo multiplo come la tonnellata (che equivale a 1000 kg)? Multipli Devi sapere… I multipli e i sottomultipli delle unità di misura vengono indicati facendo precedere il nome dell’unità considerata da un particolare prefisso, al quale corrisponde un simbolo letterale che a sua volta viene abbinato a quello che rappresenta l’unità stessa. Nella tabella 1 riportiamo i prefissi dei multipli, il simbolo con cui viene rappresentato, l’operazione che bisogna effettuare rispetto all’unità di base e la potenza del 10 corrispondente. In colore rosso sono segnalati quelli di maggiore uso e che devi imparare: vi riconoscerai una terminologia familiare, in parte a causa della pratica quotidiana (il kilometro, per esempio) e in parte grazie all’informatica, in cui è normale parlare di megabyte. (Se sulle potenze hai delle difficoltà, puoi consultare la precedente scheda di matematica Potenze e notazione scientifica). Tabella 1 multipli simbolo operazione potenza di 10 tera T ◊ 1 000 000 000 000 ◊ 1012 giga G ◊ 1 000 000 000 ◊ 109 mega M ◊ 1 000 000 ◊ 106 kilo k ◊ 1 000 ◊ 103 etto h ◊ 100 ◊ 102 deca da ◊ 10 ◊ 101 Vediamo alcuni esempi. (Non preoccuparti se non conosci tutte le unità di misura: concentrati piuttosto sui loro prefissi). S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 prefisso M26 NonsoloMatematica Ricorda!... OPERAZIONI DIRETTE Quando passi da un multiplo all’unità di base, il numero che ottieni al termine dell’equivalenza deve essere più grande: 5,379 → 5379. Esempio 1 Quanti metri (m) corrispondono a 5,379 kilometri (km)? Come vedi dalla tabella 1, il prefisso «kilo» significa che devi moltiplicare per 1000: 5,379 km = 5,379 ⋅ 1000 = 5379 m OPERAZIONI INVERSE Ricorda!... Esempio 2 Quando passi da un’unità di base a un suo multiplo, il numero che ottieni al termine dell’equivalenza deve essere più piccolo: 145 → 1,45. Quanti ettogrammi (hg) corrispondono a 145 grammi (g)? Dato che per trasformare gli ettogrammi in grammi è necessario moltiplicare per 100 (vedi tabella 1), allora per passare dai grammi agli ettogrammi devi dividere per 100: 145 g = 145 = 1, 45 hg 100 Provaci tu… Effettua adesso i due seguenti percorsi guidati per verificare quanto hai appreso, inserendo gli elementi mancanti dove compaiono i puntini. 1 Trasforma 33 megawatt (MW) in watt (W). Facendo riferimento alla tabella 1, puoi constatare che il prefisso «mega» vuol dire moltiplicare per ………………: 33 MW = 33 ⋅ ……………… = ……………… W Quando compaiono tanti zeri, ovviamente conviene utilizzare i multipli. Oppure, si fa ricorso alle potenze del 10, scrivendo semplicemente: 33 MW = 33 ⋅ 106 W 2 Trasforma 48 200 000 byte (b) in gigabyte (Gb). Dal momento che «giga» vuol dire moltiplicare per …………………, dovendo effettuare il passaggio inverso, devi dividere per tale numero: 48200000 b = 48200000 ................ = ……………… Gb S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Per una scrittura più compatta, talvolta è opportuno utilizzare le potenze del 10 con esponente negativo: ……………… Gb = 4,82 ⋅ 10− 2 Gb Sottomultipli Devi sapere… Nella tabella 2 sono indicati i prefissi dei sottomultipli, il loro simbolo, l’operazione che è necessario effettuare per passare all’unità di base e la potenza del 10 relativa. In rosso sono segnalati quelli di maggiore uso e che devi ricordare: anche qui ritroverai dei termini conosciuti (come il centimetro), mentre altri ti capiterà di incontrarli proprio nello studio della Fisica. NonsoloMatematica M27 (Se con le potenze hai qualche problema, prima di continuare leggi la scheda di matematica Potenze e notazione scientifica). Tabella 2 sottomultipli prefisso simbolo operazione potenza di 10 deci d : 10 ◊ 10-1 Ricorda!... centi c : 100 ◊ 10-2 milli m : 1000 ◊ 10-3 micro m : 1 000 000 ◊ 10-6 nano n : 1 000 000 000 ◊ 10-9 pico p : 1 000 000 000 000 ◊ 10-12 Non cadere nella trappola di pensare che deci, centi, milli... vogliano dire “per dieci”, “per cento”, “per mille”... perché al contrario significano “diviso dieci, cento, mille”... OPERAZIONI DIRETTE Ricorda!... Esempio 3 Quando passi da un sottomultiplo all’unità di base, il numero che ottieni, una volta effettuata l’equivalenza, deve essere più piccolo: 125 → 0,125. Quanti grammi (g) corrispondono a 125 milligrammi (mg)? Come vedi dalla tabella 2, il prefisso «milli» significa che devi dividere per 1000: 125 mg = 125 : 1000 = 0,125 g OPERAZIONI INVERSE Esempio 4 Ricorda!... Quanti nanosecondi (ns) corrispondono a 9,723 secondi (s)? Dato che per trasformare i secondi in nanosecondi bisogna dividere per 1 000 000 000 (vedi tabella 2 in corrispondenza del prefisso «nano»), ne segue che per il passaggio inverso devi moltiplicare per 1 000 000 000: Quando passi dall’unità di base a un sottomultiplo, il numero trovato a conclusione dell’equivalenza deve essere più grande: 9,273 → 9 723 000 000. 9,723 s = 9,723 ⋅ 1 000 000 000 = 9 723 000 000 ns Provaci tu… Completa ora i seguenti percorsi guidati per controllare ciò che hai imparato, inserendo gli elementi mancanti dove compaiono i puntini. 3 Trasforma 75 milliampere (mA) in ampere (A). Facendo riferimento alla tabella 2, puoi notare che il prefisso «milli» vuol dire dividere per …………...........: Se preferisci utilizzare le potenze del 10 con esponente negativo, puoi anche scrivere: 75 mA = 75 ⋅ 10 −3 A. 4 Trasforma 0,000169 farad (F) in microfarad (mF). Dato che «micro» vuol dire dividere per ………….................., dovendo effettuare il passaggio inverso, è sufficiente che moltiplichi per ……….....…......: 0,000169 F = 0,000169 ⋅ …….....…...... = …………................ μF Facendo uso della notazione scientifica, avresti: 0,000169 F = 1,69 ⋅ 10 − 4 F = 1,69 ⋅ 10 2 μF S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 75 mA = 75 : ….....……… = ……….....… A M28 NonsoloMatematica Equivalenze miste Devi sapere… Può risultare necessario dover passare da un multiplo dell’unità di base a un sottomultiplo (dai kilometri ai centimetri), oppure da un sottomultiplo dell’unità di base a un suo multiplo (per esempio, dai decigrammi agli etti). Per fare questo, non serve nessuna conoscenza ulteriore rispetto a quanto già visto, ma basta combinare i passaggi dal multiplo all’unità di base e quindi da quest’ultima al sottomultiplo; o viceversa… Passiamo perciò direttamente agli esempi pratici. OPERAZIONI DIRETTE Esempio 5 Quanti centimetri (cm) corrispondono a 0,24 kilometri (km)? Per passare dai kilometri ai metri bisogna moltiplicare per 1000, ovvero per 103; mentre per passare dai metri ai centimetri si deve moltiplicare per 100, ovvero per 102. Dunque: 0,24 km = 0,24 ⋅ 1000 m = 0,24 ⋅ 1000 · 100 cm = 0,24 ⋅ 100 000 cm = 24 000 cm Oppure, usando le potenze del 10: 0,24 km = 0,24 ⋅ 103 m = 0,24 · 103 ⋅ 102 cm = = 0,24 ⋅ 103 + 2 cm = 0,24 ⋅ 105 cm = 24 000 cm In definitiva, è sufficiente moltiplicare per una potenza di 10 pari ai passaggi presenti dai kilometri ai centimetri: km → hm → dam → m → dm → cm 1 2 3 4 5 OPERAZIONI INVERSE Esempio 6 Quanti megahertz (MHz) corrispondono a 133 300 000 000 millihertz (mHz)? Per trasformare i millihertz in hertz devi dividere per 1000, o in altri termini moltiplicare per 10− 3; dopodiché, per avere i megahertz, devi dividere ancora per 1 000 000, vale a dire moltiplicare per 10 − 6: 133 300 000 000 mHz = 133 300 000 000 : 1000 Hz = = (133 300 000 000 : 1000) : 1 000 000 MHz = S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 = 133 300 000 000 : 1 000 000 000 MHz = 133,3 MHz Altrimenti: 133 300 000 000 mHz = 133 300 000 000 ⋅ 10- 3 Hz = = 133 300 000 000 · 10− 3 ⋅ 10- 6 MHz = = 133 300 000 000 ⋅ 10- 3 - 6 MHz = = 133 300 000 000 ⋅ 10- 9 MHz = 133,3 MHz In sostanza, quello che è necessario fare è moltiplicare per una potenza di 10 con esponente negativo pari ai passaggi presenti dai millihertz ai megahertz, che sono nove (tre dai millihertz agli hertz e sei dagli hertz ai megahertz). NonsoloMatematica M29 Provaci tu… Per verificare di avere compreso correttamente quanto esposto, affronta i due esempi guidati che seguono, completando i percorsi risolutivi là dove compaiono i puntini. 5 Converti 0,963 kilovolt (kV) in millivolt (mV). Basandoti sui casi esaminati prima, puoi procedere così: 0,963 kV = 0,963 ⋅ .......... V = 0,963 ⋅ .......... ⋅ .......... mV = 0,963 ⋅ .......... mV = .......... mV Ovviamente, se non vuoi riportare tanti zeri, puoi scrivere: Ricorda!... 0,963 kV = 963 ⋅ 103 mV o usare anche la notazione scientifica: 0,963 kV = 9,63 ⋅ 105 mV 6 Converti 348,5 centigrammi (cg) in ettogrammi (hg). Se vuoi dividere, ti basta fare questi passaggi: 348,5 cg = 348,5 : .......... g = (348,5 : ..........): .......... hg = 348,5 : .......... hg = .......... hg Nel caso tu voglia fare ricorso alle potenze di 10 con esponente negativo, dovrai moltiplicare: 348,5 cg = 348,5 ⋅ .......... g = 348,5 ⋅ .......... ⋅ .......... hg = 348,5 ⋅ .......... hg = .......... hg Con la notazione scientifica, avresti: Nel Sistema Internazionale la massa è l’unica grandezza che ha una unità di misura fondamentale con un prefisso: il kilogrammo, appunto, anziché semplicemente il grammo. Questo è dovuto a motivi storici. Cerca di non fare confusione, perché qui abbiamo fatto i diversi passaggi in relazione al grammo, dato che ci interessava l’aspetto delle equivalenze da un punto di vista esclusivamente matematico. 348,5 cg = 3,485 ⋅ 10 − 2 hg È tutto chiaro?… Controlla! 1 28 kilowatt → ………............. watt 2 3,60 ettolitri → ………............. litri 3 94 400 000 hertz → ………............. megahertz 4 465 metri → ………............. decametri 5 950 centivolt → ………............. volt 6 84,2 centimetri → ………............. metri 7 0,005 861 farad → ………............. millifarad 8 0,000 777 secondi → ………............. microsecondi 9 0,443 kilometri → ………............. millimetri 10 136 500 centigrammi → ………............. kilogrammi 11 25 ettogrammi → ………............. decigrammi 12 0,043 kilowatt → ………............. milliwatt 13 784 decimetri → ………............. kilometri 14 300 centilitri → ………............. decalitri S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Risolvi le seguenti equivalenze: M30 NonsoloMatematica 1.7 Risoluzione di equazioni Devi sapere… Le equazioni sono delle uguaglianze tra due espressioni algebriche del tipo: 6⋅X + 2 = 1° membro X − 10 2° membro A seconda del numero che sostituisci al posto della X, l’uguaglianza può risultare vera o falsa. Per esempio, se al posto di X metti 5, avrai: Ricorda!... Risolvere un’equazione significa trovare un valore da attribuire all’incognita (X) in modo tale che l’uguaglianza risulti vera. 6 ⋅ X + 2 = X − 10 6 ⋅ 5 + 2 = 5 − 10 30 + 2 = 5 − 10 32 = −5 Ma 32 = −5 non è vero, per cui sostituire 5 alla X rende falsa l’uguaglianza. Dato che non è per niente comodo cercare mediante tentativi il valore che soddisfa l’uguaglianza, per trovare una soluzione è preferibile seguire una particolare tecnica. Esaminiamo i casi di maggiore utilità per noi. Incognita in un solo membro Risolviamo, per iniziare, un tipo molto semplice di equazione: 5 ⋅ X + 4 = 24 1° membro 2° membro che cosa fare 5⋅X + 4 24 Porta al 2° membro tutti i termini senza incognita, ricordando di cambiare segno. 5⋅X 24 − 4 Esegui le operazioni di somma o di sottrazione al 2° membro. 5⋅X 20 Dividi ambo i membri per il coefficiente dell’incognita X: in questo caso 5. 5 ⋅X 5 20 5 Semplifica opportunamente... S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 X=4 È il risultato cercato. Tieni presente che scrivere 5 ⋅ X + 4 = 24 oppure 24 = 5 ⋅ X + 4 è la stessa cosa, per cui puoi scambiare fra loro i due membri, se ciò ti facilita la risoluzione dell’equazione. NonsoloMatematica M31 Incognita in entrambi i membri Vogliamo trovare la soluzione dell’equazione: 2 ⋅ X + 4 = 7 ⋅ (5 ⋅ X − 1) 1° membro 2° membro che cosa fare 2⋅X + 4 7 ⋅ (5 ⋅ X − 1) Esegui le operazioni che si possono eventualmente svolgere (potenze, prodotti e divisioni, somme e sottrazioni), sia al 1° sia al 2° membro. 2⋅X + 4 35 ⋅ X − 7 Porta tutti i termini con l’incognita al 1° membro, ricordando di cambiare segno a quelli che si trovavano al 2° membro. 2 ⋅ X + 4 − 35 ⋅ X −7 Porta tutti i termini senza incognita al 2° membro, ricordando di cambiare segno a quelli che si trovavano al 1° membro. 2 ⋅ X − 35 ⋅ X −4−7 − 33 ⋅ X − 11 Dividi ambo i membri per il coefficiente dell’incognita X: in questo caso − 33. − 33 ⋅X − 33 − 11 − 33 Semplifica opportunamente... X= 1 3 Somma i termini simili in ciascun membro. È il risultato cercato. Formule inverse Anche le formule possono essere pensate come equazioni. Osserva la formula per calcolare l’area A di un rettangolo di base b e altezza h: A = b⋅h Supponi di dover calcolare la base b, noti A e h. Ora la b prende il posto dell’incognita X vista negli esempi precedenti. 1° membro 2° membro che cosa fare A b⋅h Dividi sia al 1° sia al 2° membro per il termine (in questo caso h) che moltiplica la variabile da determinare (cioè la b). A h b⋅ h h A h b A h Dopodiché scambia l’ordine dei due membri... È il risultato cercato. S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 b= Semplifica la h al 2° membro. M32 NonsoloMatematica Formule inverse con termini quadratici Data la formula: A= B 2 ⋅D C intendiamo ricavare D. 1° membro 2° membro che cosa fare A B 2 ⋅D C Sia al 1° sia al 2° membro dividi per B e contemporaneamente moltiplica per C: in altre parole moltiplica C per , che è in sostanza il reciproco del termine che B moltiplica D2 (il quadrato di D che dobbiamo ricavare). A⋅ C B C ⋅ B ⋅ D2 B C A⋅ C B D2 Poi scambia l’ordine dei due membri. C B Infine, estraendo la radice quadrata... A⋅ D2 A⋅C B D= ± Semplifica al 2° membro. È il risultato cercato. Provaci tu… Seguendo i suggerimenti via via forniti, risolvi le equazioni proposte nei due esercizi che seguono, inserendo gli elementi mancanti dove compaiono i puntini. 1 Ricava l’incognita X nell’equazione: S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 5 ⋅ (X − 2) = 3 ⋅ (4 ⋅ X − 1) + 2 1° membro 2° membro che cosa fare 5 ⋅ (X − 2) 3 ⋅ (4 ⋅ X − 1) + 2 Esegui le operazioni (potenze, prodotti e divisioni, somme e sottrazioni) che compaiono nei due membri. 5 ⋅ X − 10 .......................... Porta al 1° membro i termini con l’incognita che si trovano al 2° membro, ricordandoti di cambiare il segno. 5 ⋅ X − 10 − ........ .......................... Porta al 2° membro i termini senza incognita che si trovano al 1° membro, ricordandoti di cambiare il segno. 5 ⋅ X − 12 ⋅ X .......................... Somma i termini simili. − 7⋅X .......................... Dividi ambo i membri per il coefficiente dell’incognita X, cioè.......... −7 ....... ....... ⋅X − ....... X =− 9 7 Semplificando opportunamente ricavi... È il risultato cercato. NonsoloMatematica M33 2 Determina l’altezza h di un triangolo, conoscendo l’area A e la base b, sapendo che l’area del triangolo è data dalla formula: A= b⋅ h 2 Adesso è la h a svolgere il ruolo di incognita, mentre il 2 prende il posto di una lettera. 1° membro 2° membro che cosa fare A .......... Sia al 1° sia al 2° membro dividi per ......... e contemporaneamente moltiplica per 2: in altre parole moltiplica per ....... che è in sostanza il reciproco del termine che ....... moltiplica h). A⋅ ....... ....... ....... b ⋅ h ⋅ ....... 2 A⋅ ....... ....... h h= 2 A b Semplifica al 2° membro. Scambia quindi l’ordine dei due membri. È il risultato cercato. È tutto chiaro?… Controlla! • Risolvi le seguenti equazioni: 1 7 − 4 · (X + 1) = 3 · X − 2 · (X − 3) [X = − 3/5] 2 6 · X − 2 + 3 · (X − 3) = 5 · X − 2 · (7 · X + 1) [X = 0,5] 3 2 · X · (X − 1) + 5 · X − 3 = X · (2 · X + 2) − 7 · X + 5 4 2 · (X − 4) − 6 · (X + 1) − 3 = 7 · (X − 2) + 3 · (5 − X) [X = 1] [X = − 9/4] 5 X + 3 − 2 · (3 · X − 6) = − (− 2 · X + 9) + 5 · X [X = 2] • Nelle seguenti formule ricava la/e lettere indicate tra parentesi: A= 7 d = L⋅ 2 (D) [2⋅A/d] (L) [d ⋅ 8 A = 4 ⋅ π ⋅ r2 (r) ± 4 ⋅ π ⋅ r3 3 (r) ⎡3 3 ⋅ V ⎤ ⎢ ⎥ ⎣ 4⋅π⎦ 9 V= ⎡± ⎣ 2/2 1 2 ] A π I 2 − C22 ⎤ ⎦ 10 I 2 = C12 + C22 (C1) 11 h = C1 ⋅ C2 (I) 12 A = B ⋅ D (B, C, D) [A ⋅ C/D;…;…] B D⋅C (B, C, D) B ⎡ ⎤ ⎢⎣…; A ⋅ D ;…⎥⎦ I C 13 A = ⎡ C1 ⋅ C2 ⎤ ⎢⎣ h ⎥⎦ S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 D⋅d 2 6 M34 NonsoloMatematica 14 A = B 2 ⎡…, ± ⎣ (B, C) C 15 A ⋅ B = C D B / A⎤ ⎦ C ⎤ ⎡ ⎢⎣…; …; …; A ⋅ B ⎥⎦ (A, B, C, D) 1.8 Geometria piana Devi sapere… Sintesi di geometria piana. Tabella 1 figura area proprietà C AB = b h CH = h 90° H b B triangolo scaleno A C AC = c1 c1 90° c2 CB = c2 90° A H B triangolo rettangolo C 60° h CB = l HB = l/2 l 90°60° H l/2 B triangolo equilatero 60° A D b h AB CH = 2 2 teorema di Pitagora c c AC CB area = 1 2 = 2 2 2 l 3 4 CB 2 area = 3 4 area = AB = AC 2 + CB2 AC = AB2 − BC 2 triangolo HBC (30° – 60° – 90°) l 3 2 2 h l= 3 h= C AB = b h BC = h AC = d 90° B b rettangolo d A D d 90° l B quadrato 45° A area = b h area = AB BC C 45° S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 area = AB = l AC = d cerchio AC = AB2 + BC 2 triangolo ABC (45° – 90° – 45°) area = l 2 area = AB2 r O diagonale area = π r 2 d = l 2 d l= 2 lunghezza della circonferenza (contorno del cerchio) L = 2 π r NonsoloMatematica M35 Provaci tu… Dopo avere ripassato le principali regole di geometria piana, ti proponiamo due percorsi guidati. Completali, inserendo gli elementi mancanti dove compaiono i puntini. 1 Formule dirette. Completa la tabella 2. Tabella 2 figura dati trova svolgimento C AB = b h CH = h 90° H b B triangolo scaleno A C AC = c1 c1 90° c2 CB = c2 90° A H B triangolo rettangolo AB = 10 cm CH = 8 cm AC = 15 cm BC = 20 cm area = l’area = = AC 2 + ... = ..... + ..... = = 25 cm ... 3= 2 ... = 3 = 6 3 cm 2 ...2 b)area = 3= 4 ...2 3 = = 4 = 36 3 cm2 a ) CH = C 60° h CB = l HB = l/2 l AB = 12 cm 90°60° H l/2 B triangolo equilatero a) l’altezza b) l’area 60° A ..... = 40 cm2 2 AB = l’ipotenusa AB ... = 2 D C AB = b h BC = h AC = d 90° B d A b AB = 15 cm BC = 8 cm la diagonale AB = 7 cm la diagonale AC = ... + BC 2 = = ..... + ..... = 17 cm rettangolo C 45° d 45° A l 90° B AB = l AC = d AC = ... 2 = = ... 2 cm quadrato r O r = 16 cm a) la lunghezza della circonferenza b) l’area del cerchio a ) L = 2 π ... = = 2 π ... = 32 π b )area = π ... = = π .... = 256 π cm2 cerchio S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 D M36 NonsoloMatematica 2 Formule inverse. Completa la tabella 3. Tabella 3 figura dati trova C AB = b h CH = h 90° H b B triangolo scaleno A C AC = c1 c1 90° c2 CB = c2 90° A H B triangolo rettangolo C 60° h 60° l’altezza CH AB = 15 cm AC = 9 cm il cateto CB CB = CH = ..... − ..... = 12 cm = il lato = 4 ... 3 = 4 ..... 3 3 = 1296 cm2 = AB = ..... = 36 cm m triangolo equilatero D AB2 − ... = CB2 = area = 324 3 cm2 90°60° H l/2 B A area = 175 cm AB = 25 cm 2 area = ... 2 ... 14 cm = ... 2 CB = l HB = l/2 l svolgimento C AB = b h BC = h AC = d 90° B d b A ... = h 576 = = 32 cm 18 b= area = 576 cm2 h = 18 cm la base area = 2025 cm2 il lato rettangolo D C 45° d 90° 45° l A B quadrato AB = l AC = d = ..... = 45 cm r= r O l = ... = area = 784 π cm2 il raggio S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 = cerchio ... = π ..... π = 28 cm π NonsoloMatematica M37 È tutto chiaro?… Controlla! Svolgi senza guida i seguenti esercizi. Formule dirette 1 In un triangolo scaleno la base è 25 dm e l’altezza 32 dm. Calcola l’area. [400 dm2] 2 In un triangolo rettangolo un cateto misura 16 m e l’altro 30 m. Calcola la misura dell’ipotenusa. [34 m] 3 Il lato di un triangolo equilatero misura 14 cm. Calcola l’area. ⎡49 ⋅ 3 cm2 ⎤ ⎣ ⎦ 4 Un rettangolo ha dimensioni 24 cm e 45 cm. Calcola la misura della diagonale. [51 cm] 5 Il lato di un quadrato misura 22 m. Calcola la misura della diagonale. ⎡22 ⋅ 2 m⎤ ⎣ ⎦ 6 In una circonferenza il raggio è 36 cm. Calcola la lunghezza della circonferen- za e l’area del cerchio. [72 ⋅ π cm; 1296 ⋅ π cm2] Formule inverse 7 L’area di un triangolo scaleno è 900 cm2 e la base 75 cm. Calcola l’altezza. [24 cm] 8 In un triangolo rettangolo l’ipotenusa misura 25 m e un cateto 15 m. Calcola la misura dell’altro cateto. [20 m] 9 In un triangolo equilatero l’area è 36 ⋅ 3 dm 2 . Calcola la misura del lato. [12 dm] 10 L’area di un rettangolo è 1881 dm2 e la base misura 57 dm. Calcola la misura 11 L’area di un quadrato è 3844 mm2. Calcola la misura del lato. [33 dm] [62 mm] 12 L’area di uno scavo archeologico circolare è 441 ⋅ π m2. Calcola la misura del raggio e poi determina la lunghezza della circonferenza. [21 m; 42 ⋅ π m] S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 dell’altezza. M38 2 Fare amicizia... con la calcolatrice 2.1 Una questione di atteggiamento Capita spesso che nell’effettuare i conti con l’indispensabile (per lo meno a scuola) calcolatrice, tu sia animato da una fiducia cieca in questo prezioso strumento. Salvo pensare a chissà quale spirito malintenzionato che si nasconde al suo interno, quando ti accorgi che un compito in classe è andato male a causa dei calcoli errati. Così finisci per attribuire alla calcolatrice la colpa di tutti i tuoi sbagli! Ovviamente si tratta di una reazione irrazionale… Non bisogna farsi prendere da una euforia incondizionata nei confronti di questa deliziosa macchinetta. È assai più proficuo convincersi che: • La calcolatrice fa solamente quello che tu le fai fare! Naturalmente c’è calcolatrice e calcolatrice, alcune funzionano in un modo e altre in modi differenti, alcune hanno molte possibilità (funzioni) mentre altre si limitano alle quattro operazioni e nulla più… In ogni caso, l’importante è capirne per bene caratteristiche e potenzialità. • È buona norma leggere attentamente il libretto delle istruzioni o, perlomeno, non buttarlo via subito! Qui ti diamo alcuni suggerimenti per usare la calcolatrice, al fine di pervenire sempre al risultato corretto, indipendentemente dal tipo e dalla marca. display attivazione delle funzioni alternative riportate in genere subito sopra i tasti scelta delle modalità (per esempio, tra la notazione decimale e quella scientifica) accensione della calcolatrice S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 radice quadrata, quadrato ed elevazione a potenza funzioni trigonometriche parentesi (necessarie per fare eseguire le operazioni di un’espressione nell’ordine voluto) le quattro operazioni algebriche tasto di esecuzione virgola scrittura esponenziale NonsoloMatematica M39 2.2 L’approccio iniziale La prima verifica da fare è vedere qual è lo stile della tua calcolatrice nella scrittura dei numeri. Infatti, ci sono modalità diverse con le quali si può scrivere uno stesso numero, di solito chiamate Norm, Fix e Sci, alla cui attivazione è spesso predisposto il tasto MODE . Eseguiamo la divisione 7:1230. Sul display il risultato può apparire con scritture tra loro differenti. funzione descrizione esempio Norm Questa modalità (detta normale) consiste nella scrittura del numero così com’è, con tutte le cifre che il display mette a disposizione. 0,005691057 Fix La seconda modalità (detta fissa) permette di scrivere un dato valore numerico con solo una parte delle cifre decimali (dopo la virgola), per esempio cinque, scelta da te. 0,00569 Sci La terza (detta scientifica) consente di utilizzare la notazione scientifica, per la quale si scrive sempre una sola cifra significativa a sinistra della virgola e si moltiplica il numero per una appropriata potenza del 10, in cui la base 10 viene in realtà sottintesa, scrivendo unicamente l’esponente (per cui 5,691056911−03 equivale in realtà a 5,691056911◊ 10−03) 5,691056911−03 (Può capitare che la tua calcolatrice di sua iniziativa, cioè per default, scelga la modalità scientifica, procurandoti problemi nella comprensione del numero da leggere. Fai allora una prova e imposta sulla tua calcolatrice, dopo avere premuto il tasto ON , se ancora non l’hai fatto, la divisione proposta prima: 7 ∏ 1 2 3 0 = Se, una volta premuto il tasto = , sul tuo display compare proprio 0,005691057 allora puoi stare tranquillo, perché i numeri saranno sempre scritti in modalità normale. Se invece appare qualcosa del tipo 5,691056911− 03, eventualmente con più o meno tasto relativo, e scegli Norm tra le varie opzioni. Il numero verrà subito riportato come 0,005691057. (Nell’eventualità in cui la tua calcolatrice non abbia tale funzione, vai a leggere pazientemente le istruzioni là dove si parla, per quanto riguarda i numeri, di formato o cifre significative o notazione esponenziale). S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 cifre decimali, e che non sai ben interpretare, attiva subito MODE , premendo il M40 NonsoloMatematica 2.3 Calcolo aritmetico Devi sapere… Purtroppo le calcolatrici in commercio non operano in maniera omogenea per quanto riguarda l’effettuazione dei calcoli. Cerchiamo di chiarire con un esempio che cosa intendiamo dire. Immagina di dover calcolare la velocità di un corpo tramite la formula (che ti diventerà familiare in seguito…): v= s − s0 t Non è il caso ora di soffermarci sul significato delle varie lettere (che rappresentano delle grandezze fisiche). Qui ci interessano semplicemente come numeri per trovare quanto vale v, sapendo che: s0 = 5 dm s = 15 dm t = 2,5 s A questo punto può capitare, a seconda della calcolatrice di cui si dispone (ti ricordiamo che la virgola per rappresentare i numeri decimali corrisponde al punto), che digitando la sequenza: 1 5 s - 5 s0 ∏ ◊ 2 5 t = si ottengano due risultati completamente diversi: 13 Ricorda!... L’uso di uno strumento che ti aiuti nei calcoli, non deve indurti a mettere da parte le capacità intellettive di cui disponi: spetta pur sempre a te la valutazione della plausibilità di un certo risultato! 4 Evidentemente, solo uno di questi due valori, se espresso nella giusta unità di misura (dm/s), può essere quello corretto. Non è quindi un particolare di poco conto… Fai la prova con la tua calcolatrice. Che cosa ottieni, 13 o 4? Verifica ora «manualmente» qual è il risultato corretto; dovresti scoprire che è 4. Cerchiamo di capire la ragione per cui certe calcolatrici all’apparenza forniscono risultati “sbagliati”. Modifica la sequenza precedente in questo modo: 1 5 - 5 = ∏ 2 ◊ 5 = o, meglio ancora, se il tuo strumento prevede l’uso delle parentesi: ( S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 oppure 1 5 - 5 ) ∏ 2 ◊ 5 = In entrambi i casi trovi il valore corretto, che è 4 (dm/s). Che cosa succede allora quando la calcolatrice fornisce invece 13 (dm/s)? Avendo una certa possibilità di conservare dei dati provvisori in memoria, e quindi credendo di aiutarti, al termine della digitazione del simbolo di divisione: 1 5 - 5 ∏ non effettua subito la sottrazione (come fanno al contrario le calcolatrici di qualità inferiore, che immediatamente riportano 10), ma attende la conclusione NonsoloMatematica M41 dell’immissione dei dati, cioè la digitazione dell’ = . Di conseguenza, poiché tiene conto della corretta priorità delle operazioni (cosa che tu invece non hai fatto!), la calcolatrice svolge prima la divisione e poi la sottrazione, calcolando in definitiva: s− s0 t che è tutt’altra cosa rispetto a v. Vediamo un altro caso analogo e piuttosto frequente come tipologia. Considerata la legge: F = K ⋅ (L − L0) si vuole trovare quanto vale F, sapendo che i dati sono: K = 50 N/m L0 = 30,2 cm L = 32,7 cm Se puoi fare ricorso alle parentesi, non c’è problema, in quanto puoi riscrivere la formula così com’è, mettendo i dati al posto dei simboli. Se però non hai questa possibilità, per evitare errori ti conviene impostare prima la sottrazione e quindi effettuare la moltiplicazione, secondo la seguente sequenza: ◊ 3 2 7 L - ◊ 3 0 2 L0 = ¥ 5 0 K = In questa maniera ottieni il risultato corretto, che è 125 (N). Provaci tu… Per cominciare a prendere maggiore confidenza con la tua calcolatrice, prova adesso a seguire il percorso guidato che ti proponiamo. • Calcola il valore medio tra 50 e 120. La formula da usare è, come sai, X M = 50 + 120 . Inserisci gli elementi mancanti 2 dove compaiono i puntini. Con la calcolatrice devi digitare: 5 0 ... 1 2 0 = ... 2 ... Il risultato corretto è 85 e non 110! È tutto chiaro?… Controlla! 1 95 − 14 45 2 12 5− 2 3 70 − 45 18 − 8 [2,5] 4 (10 + 34) ⋅ 5 [220] 5 6,2 ⋅ (47 − 32) [1,8] [4] [93] S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Dopo quello che ti abbiamo detto, determina tramite la calcolatrice il risultato delle seguenti espressioni: M42 NonsoloMatematica 2.4 Calcolo con numeri in notazione esponenziale Devi sapere… Generalmente si incontra qualche difficoltà quando si devono manipolare numeri scritti in notazione esponenziale o scientifica. Immagina di avere A = 5,4 ⋅ 10 − 6 m2 h = 0,9 ⋅ 10 −3 m e di dovere determinare il volume V dato da: V = A ⋅ h = (5,4 ⋅ 10 − 6) ⋅ (0,9 ⋅ 10 − 3) Non ti conviene far fare alla calcolatrice quello che tu puoi trovare con maggiore inventiva. Infatti, se ti venisse l’idea, apparentemente innocente, di calcolare il prodotto: 0,0000054 ⋅ 0,0009 (essendo 5,4 ⋅ 10 −6 = 0,0000054 e 0,9 ⋅ 10–3 = 0,0009), ti ritroveresti a dovere decifrare sul display, in relazione al numero massimo di cifre che è in grado di visualizzare, qualcosa come: 0,000000005 4,68- 09 oppure di non immediata leggibilità. Ma in virtù delle proprietà sulle potenze (vedi Potenze e notazione scientifica), sai che: 10 −6 ⋅ 10 −3 = 10 −9 Allora, puoi tranquillamente limitarti a calcolare il prodotto tra 5,4 e 0,9: 5 ◊ ¥ 4 ◊ 9 = (Ti ricordiamo che non è necessario digitare lo zero prima della virgola: .9 equivale a 0.9). Ottieni così 4,86, che poi moltiplichi per la potenza opportuna di 10, cioè: V = 4,86 · 10 −9 m3 Per la divisione il criterio da seguire è lo stesso: trovi il rapporto tra i numeri e quindi applichi alle potenze del 10 la regola corrispondente (vedi sempre la scheda segnalata sopra). Provaci tu… Ecco un percorso guidato per iniziare a verificare la comprensione di quanto esposto. S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 • Calcola l’area del rettangolo che ha lati 6,5⋅10 −3 m e 13⋅10 −4 m. Inserisci gli elementi mancanti dove compaiono i puntini. Con la calcolatrice calcola semplicemente il prodotto: 6 ... 5 ... 1 3 ... E il risultato (84,5) lo moltiplichi per: 10 −3 ⋅ 10 −4 = 10 −3……= 10…… trovando: 84,5 ⋅ 10 −7 m2 → 8,45 ⋅ 10…… m2 → 8,45 mm2 NonsoloMatematica M43 È tutto chiaro?… Controlla! Adesso prova da solo, determinando il risultato delle espressioni che seguono: 1 (3,5 ⋅ 106) ⋅ (7,1 ⋅ 103) 2 7, 5 ⋅105 1, 25 ⋅102 3 (5 ⋅105 ) ⋅ (9 ⋅104 ) 1, 5 ⋅1012 [24,85 ⋅ 109 → 2,485 ⋅ 1010] [6 ⋅ 103] [30 ⋅ 10 −3 → 3 ⋅ 10 −2] 2.5 Formule più complesse Devi sapere… Esaminiamo qui, fra i numerosissimi esempi che si potrebbero ancora mostrare, un tipo di calcolo che probabilmente incontrerai spesso durante lo studio della Termologia e dell’Elettricità. Esso riassume, in pratica, entrambe le situazioni appena affrontate. Senza preoccuparti al momento di comprendere la formula o le unità di misura adoperate e piuttosto concentrandoti esclusivamente sugli aspetti di puro calcolo, immagina di dover determinare la pressione p tramite la legge: p = p0 ⋅ (1 + α ⋅ t) I valori da immettere nella formula siano, a titolo esemplificativo: p0 = 1, 20 ⋅105 Pa α= 1 °C −1 273 t = 130 °C Continuando a supporre che tu possieda una calcolatrice dalle scarse potenzialità, e dopo averti rapidamente ricordato la proprietà commutativa della somma e del prodotto (A + B = B + A e A ⋅ B = B ⋅ A), ecco la sequenza che ti conviene seguire. a) Concentrati sulle operazioni all’interno della parentesi tonda 1 + α ⋅ t. Dato che 1 130 ⋅130 = , calcola prima questa divisione e somma quindi 1: 273 273 3 0 ∏ 2 7 3 + 1 = (Dopo aver introdotto il valore 273, non è in questo caso suggerito l’ = in quanto è una procedura corretta che venga calcolata istantaneamente la divisione, quando si digita il + ). b) Fatto ciò, devi eseguire il prodotto tra il risultato appena ottenuto e p0. Moltiplica 1,476190476 (comparso nel display dopo l’ = sua volta moltiplica la potenza 105: ¥ 1 ◊ 2 = ) per il numero 1,20 che a S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 1 M44 NonsoloMatematica c) Scrivi il risultato finale 1,771428571 e moltiplicalo per la potenza 105: 1,771428571 · 105 Arrotondandolo opportunamente, ottieni alla fine: p = 1,77 · 105 Pa Provaci tu… Procedi seguendo il percorso guidato, inserendo gli elementi mancanti dove compaiono i puntini. • Determina il valore di 3,5 · 10 −5 · (1 − 0,0005 · 1250). Dopo avere azzerato il display con il tasto ON/C , digita: - ◊ 0 0 0 ¥ ... ... ... ... 0 Quindi continua sommando ............. e moltiplicando il tutto per .........................: + = ... ¥ ... (Nota che dopo avere premuto il vo − 0,625.) ◊ ... + ... compare, giustamente, il numero negati- Moltiplica quest’ultimo numero per la potenza 10……. Il risultato è: 1,3125 · 10−5 È tutto chiaro?… Controlla! Trova il risultato delle seguenti espressioni. 1 ⎛ ⎞ 1 0,87 ⋅104 ⋅ ⎜1 + ⋅ 90⎟ ⎝ 273 ⎠ 2 2, 50 ⋅10− 8 1 + 0, 00366 ⋅100 [1,16 · 104] [1,83 · 10−8] S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 In quest’ultimo caso è necessario ricorrere alle parentesi oppure alla funzione 1/x oppure x-1 presente in una normale calcolatrice scientifica. Infatti, dopo aver calcolato nel modo consueto il denominatore 1 + 0,00366 ⋅ 100, 1 premendo il tasto 1/x si ottiene il valore della frazione , che 1 + 0, 00366 ⋅100 −8 basta poi moltiplicare per il numeratore 2,50 ⋅ 10 … Altrimenti, ti scrivi su un foglio il risultato 1,366 dell’operazione 1 + 0,00366 ⋅ 100, effettui la divisione 2,50/1,366 e poi moltiplichi quanto ottenuto per 10 −8. NonsoloMatematica M45 2.6 Funzioni trigonometriche Devi sapere… Esaminiamo ora un argomento che potrà esserti utile quando studierai la rifrazione (un fenomeno fisico che riguarda le onde) oppure quando approfondirai con il tuo insegnante alcune definizioni come quella di lavoro o di flusso del campo magnetico. In ogni caso, a questo punto è indispensabile che tu disponga di una calcolatrice più completa, con le principali funzioni matematiche tra le quali quelle chiamate trigonometriche, che trovi indicate sui tasti con le scritte: SIN COS TAN I nomi per esteso di queste funzioni sono rispettivamente: seno, coseno e tangente. Da un punto di vista puramente numerico si tratta di qualche cosa che dipende dall’ampiezza assunta da un certo angolo, per cui sin di 30° (che si scrive sin 30°) ha un determinato valore, cos di 45° (che si scrive cos 45°) un altro e così via. Di solito, si inserisce il valore dell’angolo tramite la tastiera, si preme il tasto desiderato e si perviene al risultato. Però, prima di fare questo, devi controllare in quale modalità si trova l’impostazione degli angoli nella tua calcolatrice. Ce ne sono infatti tre, che ti vengono anch’esse mostrate quando usi il tasto MODE oppure che puoi scegliere direttamente con il tasto DRG . Per quanto ci riguarda, ti devi accertare che nel display da qualche parte in piccolo sia riportata la scritta DEG (o D), la quale ti informa che per gli angoli è in vigore la convenzione di considerare quello giro di 360°, ovvero quello retto di 90°. Se così non fosse, attiva la funzione MODE e premi il tasto che si trova sotto il display in corrispondenza dell’indicazione DEG, oppure premi più volte DRG fino a quando con vedi apparire la scritta DEG. (Forse questa puntualizzazione ti sembra inutile, ritenendo ovvio che l’angolo retto valga 90°. Eppure, sappi che con la modalità RAD l’angolo retto vale π/2, mentre con quella GRAD è suddiviso in 100 parti!) Per verificare di essere effettivamente nella modalità voluta, fai la seguente prova digitando: 9 0 SIN 6 0 SIN Il risultato dell’operazione è 0,866025404… Anche se ti appare strano, tieni presente che la funzione sin, analogamente a cos, può variare soltanto tra − 1 e 1, estremi inclusi. Se, invece, devi determinare 2 ⋅ cos 15°, essendo questo tipo di funzioni calcolate non appena si preme il tasto corrispondente, indipendentemente dalle operazioni in corso, non dovresti incontrare difficoltà digitando: 2 ¥ 1 5 COS = S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Nel caso in cui il risultato che compare nel tuo display sia 1, allora è tutto a posto e puoi procedere; altrimenti, ripeti la ricerca della modalità DEG. 9 0 renLe calcolatrici di nuova concezione consentono di scrivere SIN dendo più semplice la digitazione e la ricerca del risultato. Fatto questo, non ci sono altri problemi di rilievo. Per calcolare sin 60° segui la sequenza: M46 NonsoloMatematica Quando premi COS compare il valore di cos 15°, vale a dire 0,965925826, e quindi dopo l’ = il risultato finale 1,931851653. Se per caso hai trovato un numero diverso, allora prova a invertire l’ordine del prodotto: 1 5 COS ¥ 2 = sin 40° (come appunto può capitarti sin 35° nello studio della rifrazione), allora procedi come segue: Infine, se hai bisogno di sapere quanto vale 4 0 SIN ∏ 3 5 SIN = Ciò che dovresti ottenere in questa maniera è 1,120665998… Ribaltando la questione, nella eventualità che tu voglia cioè sapere per quale angolo il sin valga 0,5 (che con il linguaggio della matematica si indica con sin-1 0,5), è necessario ricorrere alla funzione indicata con SIN–1, per prassi riportata subito sopra il tasto del SIN e che si attiva premendo dapprima il tasto 2nd (o talvolta SHIFT ): ◊ 5 2nd SIN Il valore 30 che trovi equivale a 30° ed è l’angolo cercato. Provaci tu… Segui il breve percorso guidato relativo alle funzioni trigonometriche, inserendo gli elementi mancanti dove compaiono i puntini. • Determina il valore di sin 10°. Dopo aver verificato di essere in modalità DEG, devi digitare: ... ... SIN Hai ottenuto 0,173648178…? Se la risposta è positiva, puoi andare avanti da solo con gli esercizi, altrimenti è meglio che riveda i passaggi precedenti. È tutto chiaro?… Controlla! S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Determina il valore delle espressioni trigonometriche seguenti: 1 cos 75° [0,258819045…] 2 4,2 ⋅ sin 50° [3,217386661…] 3 cos−1 0,5 [60°] 4 sin 38° sin 73° [0,64379213] 5 sin 45° cos 45° [1] NonsoloMatematica 2.7 La funzione esponenziale y M47 x Devi sapere… Quando l’esponente x di una funzione del tipo yx non è un numero intero, non puoi pensare di cavartela senza una calcolatrice scientifica. Per fortuna, nella Fisica che affronti nel biennio non sono molti i casi in cui ciò è necessario. Ecco, in ogni caso, le indicazioni che ti possono risultare utili. y x , talvolta xy , più spesso ^ . In alcuni casi questa funzione viene attivata solo dopo avere premuto il tasto Il tasto corrispondente è solitamente SHIFT o 2nd . Supponi di dover trovare il valore di 42,6. I passaggi sono semplici. Ti basta digitare: yx 4 2 ◊ 6 = Il risultato è 36,75834736. Nell’eventualità che tu debba, invece, determinare 1 1 , considerato che x = y− x , 1,5 y 10 grazie al tasto +/- , che consente di cambiare il segno di un dato immesso da tastiera, e tramite la funzione esponenziale puoi trovare direttamente: 1 0 yx 1 ◊ 5 +/- = In questo modo ottieni 0,031622777. Certe calcolatrici consentono di cambiare il segno usando semplicemente - . Quindi in tal caso il nostro calcolo diventa: 1 0 ^ - 1 ◊ 5 = Provaci tu… Segui il breve percorso guidato per consolidare l’uso del tasto y x o ^ , inserendo gli elementi mancanti dove compaiono i puntini. • Determina il valore di 81,4. La successione dei tasti da digitare sulla calcolatrice è la seguente: 8 ... ... ◊ ... = È tutto chiaro?… Controlla! Determina il valore delle seguenti espressioni, in cui è necessario il ricorso alla funzione esponenziale: 1 90,5 2 121,8 [3] [87,60446523] 3 0,63,5 4 1/80,07 [0,167312881] 5 1/2,5 6 1 − 1/100,4 [0,021313362] 4,2 [0,864537231] [0,601892829] S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Se hai trovato 18,37917368 allora hai operato in modo corretto; se così non è, rivedi gli esempi precedenti. M48 3 Come affrontare gli esercizi e i problemi 3.1 Indicazioni metodologiche Le fasi in cui possiamo sintetizzare un percorso efficace per risolvere un esercizio relativamente complesso sono quelle riportate qui di seguito. Comprensione del testo Cerca di capire esattamente la richiesta dell’esercizio. Schematizzazione Raccogli, esaminando attentamente il testo dell’esercizio, tutte le informazioni utili per individuare correttamente l’ambito fisico nel quale si sviluppa il fenomeno preso in considerazione, cercando, se possibile, di rappresentarlo con uno schema. Dati Trascrivi i dati contenuti esplicitamente nel testo. Ricorda!... Unità di misura Qualunque formula utilizzerai, a partire dalle grandezze espresse nelle unità del SI, otterrai sempre la grandezza finale espressa nella corrispondente unità del SI. Assicurati che i dati siano espressi nelle unità di misura del Sistema Internazionale di misura (SI) e, in caso contrario, effettua subito le opportune conversioni. Talvolta questa azione non sarà strettamente necessaria, ma in generale ti permetterà di evitare numerosi errori legati alle non corrette unità di misura. Formule utili Sulla base di quanto analizzato prima, riporta ordinatamente tutte le formule di cui potresti avere bisogno, in modo da averle sotto gli occhi di continuo. Dati nascosti Metti in evidenza gli eventuali dati impliciti (per esempio, quando si parla di caduta libera, è sottinteso che tutti i corpi in generale cadono in assenza di attrito con un’accelerazione costante che vale 9,81 m/s2). Strategia risolutiva Procedi passo-passo con i tentativi di risoluzione (vedi quanto suggerito più avanti). S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 Calcoli Svolgi con attenzione i calcoli, ripetendoli almeno una seconda volta. Analisi del risultato Valuta criticamente i risultati raggiunti rispondendo, sia pure con un certo grado di approssimazione, alla domanda se quei risultati sono plausibili (per esempio, nel caso in cui il calcolo di un errore relativo ti dovesse dare un valore maggiore di 1, allora dovresti essere colto dal dubbio che qualcosa non è del tutto regolare…). È ovvio che le fasi indicate non sono separate nettamente le une dalle altre. Si possono verificare ripetizioni di momenti già affrontati, salti da un punto a un altro, e così via. In ogni caso, lo schema costituisce una traccia utile e una buona disciplina metodologica. NonsoloMatematica M49 3.2 Due esempi Addentriamoci nel vivo della questione con un esempio concreto, ripercorrendo le fasi riportate nelle Indicazioni metodologiche. Esempio 1 s0 = 0 v0 = 0 t = 12,5 s v = 135 km/h s=? Un’automobile, inizialmente ferma, grazie a un’accelerazione costante lungo una traiettoria rettilinea raggiunge in 12,5 s la velocità di 135 km/h. Calcola lo spazio percorso dall’automobile durante tale fase di accelerazione. Comprensione del testo Devi trovare la distanza che percorre un’auto durante un certo intervallo di tempo: s. Schematizzazione Dal momento che si parla di accelerazione costante e di corpo inizialmente fermo, ti rendi conto di avere a che fare con un moto rettilineo uniformemente accelerato con partenza da fermo. Un disegno molto semplice che riassume la situazione fisica, come quello sopra, può essere utile per visualizzare meglio la situazione concreta. Dati I dati non sono molti, ma comunque li raccogli in maniera chiara: t = 12,5 s v = 135 km/h Unità di misura Mentre il tempo è espresso in secondi, la velocità è in km/h, per cui è opportuno riportarla in m/s, per avere la coerenza con il SI. Esegui subito la conversione: v= 135 ⋅1000 135 = = 37, 5 m/s 3600 3, 6 Formule utili Indubbiamente, ti vengono in mente le due leggi orarie studiate per i moti rettilinei, rispettivamente quello uniforme e quello uniformemente accelerato (per quest’ultimo abbiamo preso il caso più semplice con v0 = 0 ed s0 = 0): s = v ⋅ t + s0 s= 1 ⋅ a ⋅ t2 2 S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 t = 12,5 s M50 NonsoloMatematica Dati nascosti Nel caso in questione non ci sono dati impliciti; semmai puoi rilevare che nelle parole inizialmente ferma, è contenuta l’informazione v0 = 0, che è rilevante per l’individuazione della corretta legge oraria del moto rettilineo uniformemente accelerato. Strategia risolutiva Scegli tra le due possibilità, considerato che si parla nel testo dell’esercizio di accelerazione costante, la seconda: s= 1 ⋅ a ⋅ t2 2 Il tempo è un dato, per cui non ti resta che determinare l’accelerazione, per la quale diciamo che hai a disposizione la sua definizione e la formula inversa, cioè: a= v t a= 2⋅ s t2 La tua scelta ricade sulla prima per due motivi: 1) hai a disposizione sia l’intervallo di tempo sia la velocità finale; 2) la formula inversa l’hai ricavata dalla stessa legge oraria che ti serve per trovare s (e dunque non puoi riutilizzarla per trovare a!): a= v t Il percorso risolutivo è così giunto al termine. Calcoli Utilizzando le grandezze espresse nelle unità del SI fai adesso i calcoli. Analisi del risultato Cerca di capire se il valore di s trovato è plausibile: in quanto spazio immagini che un’auto possa raggiungere la velocità di 135 km/h partendo da ferma? In pochi metri? In svariati kilometri? Pensa magari a qualche prestazione automobilistica alla quale hai assistito e valuta la soluzione trovata. Infine, ecco come potresti riordinare il tuo operato. dati risoluzione s=? S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 t = 12,5 s v = 37,5 m/s s= 1 at2 2 a=? a= v t calcoli 37 , 5 = 3 m/s 2 12, 5 1 s = 3 (12, 5)2 ≅ 234 m 2 a= NonsoloMatematica M51 Esempio 2 v = 18 km/h m = 350 g Fc = ? f = 0,25 Hz Una sfera di 350 g di massa percorre una traiettoria circolare con modulo della velocità tangenziale costante e pari a 18 km/h. La frequenza del moto è di 0,25 Hz. Calcola la forza centripeta che agisce sulla sfera. Comprensione del testo Dunque, puoi prendere atto che l’esercizio ti chiede di calcolare il valore di una determinata forza centripeta: Fc. Schematizzazione Dato che si parla di velocità tangenziale con modulo costante e di traiettoria circolare, comprendi automaticamente che il fenomeno studiato è un moto circolare uniforme. Un disegno vero e proprio (così come una ricostruzione mentale) ti aiuta a visualizzare la situazione fisica. Dati A questo punto, raccogli ordinatamente i dati: m = 350 g v = 18 km/h f = 0,25 Hz Unità di misura Un campanello d’allarme dovrebbe avere già risuonato nella tua mente, in quanto due delle tre grandezze, cioè la massa e la velocità, non sono espresse nelle unità di misura fondamentali e derivate del SI. Di conseguenza, effettua immediatamente la conversione: 350 = 0, 350 kg 1000 v= 18 = 5 m /s 3,6 f = 0,25 Hz Formule utili Per facilitare la ricerca della soluzione, puoi cominciare a scrivere in un angolo del foglio le formule che pensi ti potrebbero essere utili. Qui riproduciamo per semplicità solo quelle riguardanti la forza (le altre le prenderemo in considerazione man mano). Ipotizzando una serie di argomenti standard affrontati dal tuo insegnante una volta giunti al moto circolare uniforme, hai a disposizione le formule: F = K ⋅ ΔL F= M b F = m⋅a S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 m= M52 NonsoloMatematica Dati nascosti Constata che, nella situazione esaminata, non ci sono valori di riferimento o costanti (la densità dell’acqua, l’accelerazione di gravità ecc.) che possano essere incluse tra i dati. Quindi, procedi. Strategia risolutiva Sia analizzando i dati sia riflettendo sul fenomeno trattato, scegli di seguire la strada indicata dal secondo principio della dinamica: F = m · a. Considerato che il valore della massa è disponibile, resta il problema di determinare l’accelerazione. Per quest’ultima grandezza hai a disposizione il seguente campionario di formule: a= 2⋅ s t2 a= F m ac = 2⋅π ⋅ v T Ma anche adesso, i dati forniti, la circostanza di avere a che fare con un moto circolare uniforme, nonché l’inutilità di ricorrere a qualcosa che già stai usando per trovare la forza (vale a dire a = F/m, che deriva dal secondo principio della dinamica F = m · a), ti indirizzano inevitabilmente verso l’accelerazione centripeta ac, cioè la terza formula: ac = 2⋅π ⋅ v T Quindi, poiché nell’espressione dell’accelerazione centripeta manca solo il periodo T, utilizza la relazione tra periodo (da determinare) e frequenza (che è un dato): T= 1 f Calcoli A partire dai dati riportati nelle unità di misura del SI, inizia a fare i calcoli. Analisi del risultato Trovato il risultato, prova a valutare che non sia esageratemente piccolo o esageratamente grande. In definitiva, la pagina finale nella quale riassumi ordinatamente il tuo operato si potrebbe presentare così: dati m = 0,350 kg S. Fabbri – M. Masini, Phoenomena, SEI © 2010 v = 5 m/s f = 0,25 Hz risoluzione Fc = ? Fc = m ⋅ ac ac = ? ac = 2 π v T T=? T= 1 f calcoli 1 =4s 0 , 25 2 π 5 ≅ 7 , 85 m/s 2 aC = 4 FC = 0 , 350 7 , 85 ≅ 2, 75N T=