ANNO XLI - N° 5 - NOVEMBRE 2009 I MOMENTI DELLA VITA: LA TERZA ETA’ “Il valore della tradizione …” COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLI N° 5 - NOVEMBRE 2009 IN QUESTO NUMERO: 1 2 4 5 6 7 8 10 11 12 13 15 16 17 40° di Sacerdozio di don Gino Mariani Editoriale del Parroco. Pietre Vive Agli Adulti. Per una Fede più consapevole Gesù: Storia o Mito? - di don Gaetano Sirtori Gruppi di Ascolto della Parola - gli animatori dei GdA. Operatori della Pastorale Battesimale Lettera di Padre Davide Sciocco da Bissau Lettera di Suor Francesca Moiana da Tuuru Vivere la Vocazione 6 - a cura di Andrea Colombo Pezzi di Storia passata...don Bruno Pegoraro Memoria Viva. Storie di Canegrate V - a cura di Carlo Colombo Il senso del Natale - di J. G. Piga Offerte da metà settembre a metà novembre 2009 Anagrafe parrocchiale Redazione: Innocente Campesato, Andrea Colombo, Emanuela Incicco, Paola Nebuloni, i sacerdoti di Canegrate. Impaginazione e grafica: Giuseppino Pigaiani Stampa: Giovanni Incicco Copertina: Emanuela Incicco. Rilegatura: Alex De Paoli e altri. Diffusione: Innocente Campesato, Giorgio Villa. E-mail: [email protected] Sito Internet: www.oratoriocanegrate.it (“Comunità” scaricabile in Pdf) A NATALE: “LA PRINCIPESSA E IL RANOCCHIO” ALL’EPIFANIA: “IO E MARYLIN” COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLI N° 5 - NOVEMBRE 2009 Preghiera per i sacerdoti Spirito del Signore, dono del Risorto agli apostoli del cenacolo, gonfia di passione la vita dei tuoi presbiteri. Riempi di amicizie discrete la loro solitudine. Rendili innamorati della terra e capaci di misericordia per tutte le sue debolezze. Confortali con la gratitudine della gente e con l'olio della comunione fraterna. Ristora la loro stanchezza, perché non trovino appoggio più dolce per il loro riposo, se non sulla spalla del Maestro. Liberali della paura di non farcela più. Dai loro occhi partano inviti a sovrumane trasparenze. Dal loro cuore si sprigioni audacia mista a tenerezza. Dalle loro mani grondi il crisma su tutto ciò che accarezzano. Fa' rispondere di gioia i toro corpi. Rivestiteli di abiti nuziali. E cingili con cinture di luce. Perché, per essi e per tutti, lo Sposo non tarderà. Don Tonino Bello. 1 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLI N° 5 - NOVEMBRE 2009 Editoriale di Don Gino R controllo delle iniziative pastorali e la presenza capillare su tutto il territorio. E’ la tentazione di voler vivere al di sopra delle proprie possibilità, in qualche modo accecati da un orgoglio che impedisce di fare i conti con la realtà e da una “logica di potere” per cui a tutti i costi non si devono perdere posizioni. Se le strategie pastorali – nuove o vecchie che siano – vengono attuate o vissute con questo spirito non possono che portare al logoramento del tessuto pastorale e alla stanchezza o sfiducia degli stessi operatori.” “È infatti solo l’umiltà, condizione prima della verità, che ci fa stare in ascolto della parola di Gesù: «Senza di me non potete far nulla» (Giovanni 15,5) e che ci fa sicuri che la nostra attività pastorale – anche la più impegnativa e creativa – è “salvifica” non da noi stessi, per il nostro impegno, ma unicamente per la grazia di Dio. Solo così ci sarà possibile trovare i modi giusti per compiere, sempre appassionatamente, la missione che ci è stata affidata." icordate che i nostri editoriali di quest’anno pastorale presenteranno alcuni documenti ufficiali della Chiesa, affinché anzitutto siano conosciuti e ancor più meditati, così che diventino indicazioni autorevolmente orientative nella pastorale della parrocchia, in unione convinta e gioiosa con la Diocesi e tutta la Chiesa. Anche il secondo documento che qui presentiamo, con il metodo dell’antologia, è del Cardinale Tettamanzi. Il titolo è “Pietre vive” ed è sotto la forma di cinque piccole lettere, scritte da lui a partire dal suo pellegrinaggio in Francia nel luglio scorso, e rivolte a tutti i fedeli della Diocesi per l’anno pastorale 2009-2010. Noi, con la guida di don Gaetano, le commenteremo più approfonditamente durante i vesperi domenicali d’Avvento. Qui sotto proponiamo qualche brano, … per far venire voglia di leggerlo per intero. La prima lettera prende lo spunto dalla visita alla Basilica di Paray-le-Monial, famosa per il culto al Sacro Cuore. La seconda lettera trae origine dalla visita a Nevers, dove si trovano le spoglie di S. Bernadetta, la veggente di Lourdes. “Il rinnovamento che ci è chiesto dal Signore viviamolo nel segno della comunione – collaborazionecorresponsabilità. Davanti alle sfide del presente la nostra Chiesa è chiamata ad assumere un volto più sereno, anzi pienamente lieto, più sinfonico e corale, più pronto a valorizzare gli innumerevoli carismi presenti nel popolo di Dio: in una parola, un volto colmo di speranza nella potenza del Risorto e del suo Spirito. Cambiamo allora con il coraggio di qualche scelta non facile. Assistiamo infatti alla riduzione del numero dei sacerdoti: immaginiamo quindi ruoli diversificati nell’esercizio della pastorale, ridisegniamo i confini territoriali delle comunità cristiane. E’ proprio della vera prudenza non avere paura o esitazione di fronte ai cambiamenti necessari e urgenti, così come è proprio della stessa prudenza trovare la “giusta misura” nei tempi e nei mezzi da impiegare così da non sovvertire mai il fine essenziale, che rimane sempre quello di un autentico servizio all’edificazione del popolo di Dio. Impegnati in quest’opera, vedo incombente una tentazione. Quella, nella povertà dei mezzi a disposizione, di non voler rinunciare a nulla, di continuare a “tenere in mano” la situazione, ad avere il pieno “Raccogliamo qui l’invito a custodire la misura nei mezzi, nei tempi e nello stile del nostro agire di chiesa, senza inseguire “effetti speciali”, senza misurarci sui numeri o sui risultati, ma privilegiando la cura della vita ordinaria e in essa delle relazioni umane con le persone. La giusta misura chiede in primo luogo che si punti sull’essenziale della vita cristiana e quindi della pastorale, secondo la forte parola di Gesù rivolta a Marta, e in lei a tutti noi: «Marta, Marta, tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa sola c’è bisogno» (Luca, 10, 41-42). O ancora: «Cercate il Regno di Dio e la sua giustizia; il resto vi sarà dato in aggiunta» (Matteo, 6, 33). E l’unum necessarium è il Regno di Dio, il Vangelo che salva, l’amore misericordioso del Signore, la fede e la carità. E puntare sull’essenziale significa la saggezza e il coraggio di onorare l’ordine delle priorità, con l’inevitabile conseguenza di non introdurre iniziative pastorali nuove, di sospenderne o ridimensionarne altre, anche se sinora tradizionali, legate alle consuetudini locali, gradite e persino reclamate dalla gente. Ma questo non è 2 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLI N° 5 - NOVEMBRE 2009 altri ed essere consapevole che il proprio servizio non può essere all’insegna del dover fare tutto e arrivare dappertutto, ma all’insegna del suscitare numerose collaborazioni, indirizzandole armoniosamente al bene della comunità e al servizio del Vangelo.” “In un mondo assai preoccupato per l’immagine, l’esibizione di sé e il risultato tangibile, ci conceda il Signore di meditare e trarre frutto da “un modello di santità cristiana spoglia di bagliori, di opere e di scienza, solo concentrata nella radice del Vangelo, nell’amore che Dio offre e attende di ricevere” (R. Laurentin).” Terza lettera. Da Alençon e Lisieux, luoghi che ci richiamano S. Teresa di Gesù Bambino. “Ogni vocazione ha nel battesimo la sua origine e il suo alimento. Il sacerdozio “ministeriale” dei presbiteri è a servizio del comune sacerdozio battesimale, che tutti ci raduna come popolo santo di Dio. Che il Signore rinnovi e intensifichi in ciascuno di noi la coscienza del suo dono”. “In che senso tutti i cristiani sono sacerdoti? Essere sacerdoti significa dare spazio al ministero di luce e di grazia che già abita in noi e perciò offrire la propria vita in unione al sacrificio di Gesù e per la gloria del Padre, immergere cioè ogni azione nell’amore divino e trasformare l’intera esistenza nel “culto spirituale”: vivere la vita come un’unica e grande celebrazione dell’amore di Dio che è in mezzo a noi!” Santo Curato d’Ars affatto semplice. In questa prospettiva occorrerà, in diverse situazioni, anche “fare meno”. Ma se questo avviene nella logica dell’essenziale e delle priorità, il “fare meno” non sarà mai fine a se stesso o peggio segno di inerzia e di pigrizia, ma solo condizione per “fare meglio e fare insieme”. E’ l’amore che mettiamo in ogni nostra attività a rendere testimonianza del Vangelo di Gesù in modo persuasivo e credibile. Solo quando le persone, incontrate grazie alla pastorale ordinaria, si sentono accolte, comprese e amate, allora l’annuncio del Vangelo può entrare e incarnarsi nella loro vita e divenire via e fonte di luce e di salvezza.” “Dobbiamo riconoscere che siamo ancora affetti da un eccesso di individualismo: tanti, nelle nostre comunità, sono capaci di dedizioni esemplari e di realizzazioni stupende, ma faticano a muovere un passo non appena si tratta di uscire dal proprio schema e di collaborare con altri su di un progetto concordato e condiviso. E’ necessario, da parte di tutti, imparare a lavorare insieme: siamo troppo impreparati. Perché non dare fiducia all’altro, non valorizzare ciascuno per il dono che possiede e può offrire agli altri? E invece troppe energie restano latenti e sterili nelle nostre comunità per mancanza di iniziativa nel riconoscerle e nel proporle o per indisponibilità a lasciare spazio ad altri. Fare insieme è più difficile, chiede intelligenza, tempo, pazienza, umiltà, carità. Fare insieme è però più evangelico. In particolare chi ha un compito di guida in una comunità dovrebbe essere il primo a saper lavorare insieme agli Da Vézelay, dove si trovano le reliquie di S. Maria Maddalena, la quarta lettera. “Oggi molti non si identificano più con l’esperienza cristiana e tanti di coloro che si avvicinano a noi, anche per chiedere i sacramenti, fanno fatica nella fede e si sentono distanti dalla Chiesa. I ragazzi, che si accostano alla parrocchia, vivono spesso una sorta di analfabetismo religioso. E non pochi genitori, che li accompagnano in oratorio per i sacramenti dell’iniziazione cristiana, hanno scarsa consapevolezza della loro responsabilità di primi educatori alla fede dei propri figli. Non stupiamoci. Come potrebbe essere diversamente, se non hanno avuto modo di fare l’esperienza concreta e reale della misericordia di Dio? Chiediamoci piuttosto se le nostre comunità sono davvero luogo benedetto in cui vivere la letizia di relazioni umane autentiche, rese nuove dalla Pasqua di Cristo.” “Il giardino della risurrezione: ecco un’immagine suggestiva per il cammino missionario delle nostre comunità. Il primo passo per l’annuncio è custodire e promuovere la qualità evangelica delle relazioni personali nelle nostre comunità! Occorrono, sono certo, molta pazienza e molto coraggio: per sperare e attendere. Ma non c’è altra via. Mi sembra prezioso vivere ogni occasione di incontro durante la giornata, anche quello più funzionale, nello stile dell’accoglienza cordiale, della gratuità sincera e della gratitudine” 3 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLI N° 5 - NOVEMBRE 2009 no pienamente convinto. Proprio per questo dobbiamo imparare, con molta pazienza, a lavorare insieme: con attenzione e rispetto anzitutto per la singola persona, con la sua storia, i suoi limiti e le sue risorse; con schiettezza e umiltà nel presentare la concreta situazione pastorale, con le potenzialità e difficoltà in atto, coltivando sempre un dialogo franco e collaborativo con tutti, in particolare con chi ha una responsabilità di guida della comunità; con la preoccupazione di custodire prima la “comunione” che i “risultati” pastorali.” L’ultima lettera da Ars, la parrocchia del famoso S. Curato d’Ars. Qui la lettera è rivolta in special modo ai preti, ma è bello che tutti i cristiani la leggano. “Nel suo (del Curato d’Ars) ministero immerso in mezzo alla gente sentivo pulsare il mistero del cuore di Cristo, origine di ogni sacerdozio, e il suo metodo di compassione vicaria: “do ai peccatori una penitenza piccola e il resto lo faccio io al loro posto”. Nei suoi anni di umile e fedele presenza ad Ars potevo riconoscere la virtuosa pratica della sobrietà pastorale nell’intensissimo concentrarsi sull’essenziale e sull’ordinario del ministero e nella “temeraria fiducia nei mezzi soprannaturali”. Visse in un’epoca di rigorismo, che lui stesso condivise negli anni giovanili; ma la vita pastorale lo condusse sempre più ad aprirsi al “torrente della divina misericordia”. “La riflessione che insieme andiamo sviluppando, soprattutto in questo Anno Sacerdotale, sul sacerdozio ministeriale e sul sacerdozio battesimale ci è di grande aiuto per non chiuderci ciascuno nel nostro mondo, ma per richiamarci con forza al senso del nostro ministero: è tutto proteso al servizio del sacerdozio comune.” “Nessuna reale pastorale d’insieme è possibile se non a partire da rapporti fraterni innanzitutto tra preti: ne so- Ancora una volta vogliamo dare un quadro il più possibile chiaro e completo di tutte le proposte formative che la parrocchia offre agli adulti per costruire in sé una fede sempre più consapevole e motivata. La CATECHESI ADULTI (così si chiama normalmente) si presenta con diverse possibilità per venire incontro a diverse esigenze. Ma, non dimentichiamo, ciò che più conta è che i singoli siano convinti che non ci si può accontentare di una fede “a spanne”. Incontri e proposte di riflessione sulla Parola di Dio e di Catechesi sistematica e occasionale: • INCONTRI MENSILI nei GRUPPI DI ASCOLTO della PAROLA di DIO • INCONTRI DI CATECHESI a tema (autunno e dopo Natale) • INCONTRI QUARESIMALI DEL CARDINALE • GRUPPI DI COPPIE SU TEMI FAMILIARI • C’è anche la possibilità, in ambito Decanale o zonale, di frequentare dei corsi, un po’ più approfonditi, sia a livello biblico che teologico, ecc. ecc. Ci sono poi proposte individuali e per occasioni speciali: • LA PAROLA DI DIO DOMENICALE con omelia • IL VANGELO DEL GIORNO (su Passaparola) • Momento personale IN FAMIGLIA con il libretto (in Avvento e Quaresima) • INCONTRI CON I GENITORI in occasione dei SACRAMENTI dell’INIZIAZIONE CRISTIANA (compreso Battesimo) • INCONTRI DI PREPARAZIONE AL MATRIMONIO • GLI “A3” (piccola rassegna stampa su argomenti specifici) Incontri vari Alla coscienza di ciascuno il compito di sfruttare meglio che può queste proposte. 4 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLI N° 5 - NOVEMBRE 2009 Che domanda?! In un Bollettino parrocchiale, per di più … Eppure, chissà quanti lettori di “Comunità” hanno letto “Il codice da Vinci” di Dan Brown o i libri, gli articoli, le opinioni in interventi televisivi di Corrado Augias. E da quel romanzo, dalle esternazioni del noto opinionista che Gesù ne viene fuori? Un Gesù spogliato dalla sua divinità, dalla sua messianicità, dalla sua vittoria sulla morte attraverso la Risurrezione. Gli si concede l’identità di un buon filosofo, idealista, finito male: sulla Croce. Chi sono questi due mistificatori del Cristo? Dan Brown si è professato, in un suo scritto, più amico della massoneria che del Vaticano. Corrado Augias si è autodefinito nella quarta di copertina del suo ultimo libro “Disputa su Dio e dintorni”, scritto a quattro mani con il teologo Vito Mancuso: “Non credo che siamo stati creati per la volontà di un qualche dio; tanto meno fatti “a sua somiglianza”. Non credo che ci sia un’altra vita dopo la morte; sono convinto che con l’ultimo respiro ciò che era polvere torni a essere polvere, torni cioè nel grande flusso dell’Essere”. Chiaro che io mi ribello davanti a queste ridimensioni del divino ed in particolare del Cristo. Al limite, mi metto dalla parte di Pietro, traditore del Maestro, e con lui grido a Gesù: “Signore, lo sai che ti amo”. Penso che in questa situazione spirituale si siano trovati anche i partecipanti alle quattro serate sul tema “Cristo e la storia”, tenute al Centro Parrocchiale di San Giorgio su Legnano. Serate volute come proposte culturali (pre-catechetiche) dalle due parrocchie di Canegrate e di San Giorgio che, per decreto arcivescovile, ora camminano pastoralmente unite. Il relatore, professor Daniele Mantegazza, autore con mons. Lorenzo Cattaneo, di diversi scritti esegetici sui libri biblici ed in particolare su “Gesù di Nazaret - I preliminari - I volume” e “Gesù di Nazaret - Le parole e gli eventi - II volume”, subito dalla prima serata e nel prosieguo dei quattro incontri, ha ribadito più volte che non si voleva discettare sul Gesù Cristo della fede, ma sul Gesù della storia, usando i criteri che l’odierna storiografia ci propone. Tali ricerche storiche su Gesù hanno avuto inizio nel tardo XVIII secolo. Capostipite fu Samuel Reimarus, accanito razionalista, con un’opera intitolata “Frammenti dell’anonimo Wolfenbüttel”. In uno di questi frammenti dal titolo “Sullo scopo di Gesù e dei suoi discepoli” il suddetto autore per la prima volta afferma una tesi inau- dita: “I discepoli di quel profeta - Gesù di Nazaret scossi dal fallimento storico del loro leader, afflitti dalla sua fine atroce, ne inventarono la risurrezione, incominciarono a rivestirlo di una embrionale teologia. In poche parole ne fecero un dio”. Per Reimarus, Gesù è stato solo un messia politico con l’intento di ridonare la liberazione, dal dominio romano, al suo popolo Israele”. Il libro fece scandalo allora - e penso anche adesso - e fu confutato; tuttavia dagli studiosi venne accettata la distinzione del Cristo storico dal Cristo professato nella fede e nel culto da tutta la cristianità. Che dire? Evidentemente non accetto un Gesù di siffatta identità. Sono certo che questo mio rifiuto sia stato condiviso da tutti i partecipanti. Però siamo stati invogliati a seguire, lungo i secoli, lo sviluppo storico della figura di Gesù, attraverso le fonti, sia del mondo pagano (romano) sia delle prime comunità cristiane. In seconda copertina del volume “Gesù di Nazaret - I preliminari” è ben delineato lo scopo del libro e quindi delle quattro serate tenute dal co-autore del succitato volume. Lo riporto alla lettera: “In questo primo volume che ha per sottotitolo - I preliminari - esporremo le coordinate della ricerca storica su Gesù di Nazaret, esamineremo criticamente tutte le fonti, cristiane e non, che ci testimoniano l’esistenza del Nazareno, delineeremo il contesto politico, economico, culturale e religioso del suo tempo per inquadrare meglio la sua azione ed il suo messaggio nel contesto della sua epoca, ed infine proporremo una carta di identità del Gesù storico, così come emerge dalle testimonianze in nostro possesso. Come si potrà notare, ciò che emergerà sarà solo la cornice necessaria per delineare, in un momento successivo, il contenuto del messaggio e dell’attività del Nazareno, terminati nella morte di croce e nella sua risurrezione consegnate alla comunità protocristiana e, da allora, giunte fino a noi attraverso la fede dei suoi discepoli”. Ecco: quello che abbiamo appreso nelle quattro serate, attorno al Cristo storico, è solamente la “cornice necessaria” per arrivare al Cristo della fede della Chiesa, al Cristo della nostra fede. don Gaetano PS - Proprio perché persuaso che la conoscenza storica di Gesù è fondamento necessario alla conoscenza del Cristo della fede, chiederei alla redazione di “Comunità” una “finestra” nei prossimi numeri per continuare il discorso iniziato, in particolare sulla “Credibilità storica dei Vangeli”. Grazie! 5 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLI N° 5 - NOVEMBRE 2009 comunità di fratelli e sorelle che si riconoscono come discepoli e discepole di Gesù o comunque cercano di mettersi in atteggiamento di ricerca di Gesù, lo caratterizza come esperienza di un’accoglienza reciproca e di una condivisione fraterna che tende ad espandersi anche oltre i confini del gruppo assumendo una dimensione missionaria. PROGRAMMA PER PASTORALE 2009 - 2010 Il prossimo anno pastorale i Gruppi di ascolto della Parola avranno come tema i passi della fede di Abramo nel libro della Genesi (Gn 11,27 -25,11). Il sussidio che, come gli altri anni, è stato preparato dalla Commissione per i Gruppi di ascolto della Parola, coordinata dall’Azione Cattolica ambrosiana, con la collaborazione dell’Apostolato Biblico diocesano e dei padri Oblati Missionari di Rho, ha come titolo Abramo. I passi della fede. L’ANNO D opo la pausa estiva, per il 13° anno consecutivo i partecipanti ai Gruppi di Ascolto della Parola hanno ricominciato ad incontrarsi nelle case delle famiglie ospitanti. Sembrerà incredibile e probabilmente molti parrocchiani non lo sanno, ma dopo tutti questi anni in Canegrate ci sono ancora ben 15 Gruppi di Ascolto della Parola che si riuniscono regolarmente il terzo venerdì di ogni mese alle ore 21.00. Per l’ennesima volta precisiamo che chiunque può far parte di questi Gruppi anche se non vi ha mai partecipato. Quello che ci sentiamo di dirvi con cuore sincero è che chi non partecipa a questi Gruppi non può neanche immaginarsi che occasione e che cosa si perde!!! Riportiamo ora il testo che nel sito della Diocesi presenta identità, finalità e programma dei Gruppi di Ascolto della Parola per l’anno pastorale 2009 – 2010. INDICE DEL SUSSIDIO Abramo. La chiamata e la promessa «Non ci sia inimicizia tra me e te». Una terra da condividere. III) «Signore Dio, che cosa mi darai?». L’invocazione della fede e il dono dell’alleanza. IV) «Non ti chiamerai più Abram, ma ti chiamerai Abramo». Un nome nuovo e un segno nella carne. V) «Non passare oltre senza fermarti dal tuo servo». Ospitalità e intercessione. VI) «Chiunque lo saprà, riderà lietamente di me». Isacco, Ismaele e la benedizione di Dio. VII) «Dio mise alla prova Abramo». Può Dio chiedere un figlio? I) II) IDENTITÀ E FINALITÀ DEL GRUPPO DI ASCOLTO DELLA PAROLA Ribadendo l’invito A TUTTI di non perdere l’occasione di partecipare ad un Gruppo di Ascolto della Parola riportiamo l’elenco delle famiglie ospitanti con i relativi animatori. «I diversi “gruppi di ascolto” della Parola di Dio si qualificano per la pratica comunitaria della lectio divina condotta in modo stabile e sistematico. Essi siano promossi in ogni parrocchia, così da incrementare la capacità personale di ascolto della Parola di Dio, anche attraverso il dialogo fraterno» (Sinodo Diocesano 47°, anno 1995, n. 41 § 2). Lo stretto rapporto di questa esperienza con la lectio divina comunitaria richiede che l’esperienza dei Gruppi di ascolto della Parola si configuri come un approccio al testo con cui ci si ponga alla ricerca della Parola, che in esso è presente, perché trasformi la vita e ci conduca ad alimentare un dialogo con Dio, che si rivolge agli uomini “come ad amici (cf Es 33,11; Gv 15,14-15) e si intrattiene con essi (cf Bar 3,38) per invitarli e ammetterli alla comunione con sé” (Dei Verbum, n. 2). La caratteristica particolare di questo percorso è evocata e riassunta dal temine ascolto. Il fatto che questo percorso avvenga in un gruppo, ossia nel contesto di una TI ASPETTIAMO!!! gli Animatori dei GdA 6 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE N° ANNO XLI N° 5 - NOVEMBRE 2009 ANIMATORI FAMIGLIE INDIRIZZO 1 ALFANO Anna 0331405081 FOGAGNOLO Adalgisa Via Pordoi, 3 2 BRESSAN Virginia 0331402184 FORNARA Via Bramante, 32 3 CASTIGLIONI Antonio 3773003297 GALIMBERTI 4 CASTOLDI (pomeriggio) Giovanna 0331410839 BERGOMI Antonietta Vicolo Monviso, 1 5 CASTOLDI Giovanna 0331410839 RADAELLI Sergio Via Manzoni, 54 6 CHIERA Rossella 0331412064 FERRÈ Luciana Via Garibaldi, 47 7 CRESPI Coniugi 0331551045 RONDA Luigi Via Ravenna, 1 8 GAREGNANI Marco 0331402426 CROCI Giampietro Via Gran Paradiso, 2 9 INCICCO Coniugi 0331410538 SORMANI Oreste Via Milano, 3 10 MEMMO Coniugi 0331401295 PESSONI Enrico Via Verona, 13 11 SOLBIATI D'ACUNTO Luisa Antonio 0331403731 0331412191 PRANDONI Renzo Via Leopardi, 3 12 MORETTO Franco 3383721360 FIERRO Renata Via Bologna 13 BRESSAN Carla 0331410558 POZZONI Virginia Via Mestre, 8 14 SCIOCCO Coniugi 0331402387 ZANZOTTERA CRESPI Pierina Via F.lli Bandiera, 66 15 VILLA Giorgio 0331410558 VILLA Letizia Via Olona, 30 Dario Via Alatri, 1 Nonostante le difficoltà che il Battesimo dei bambini oggi pone, almeno in certi contesti, i vescovi italiani ritengono che la richiesta del battesimo da parte di molti genitori sia ancora oggi un’opportunità che consente di mettere in atto un’azione missionaria nei confronti di queste famiglie, molte delle quali, purtroppo, si accostano alla Chiesa solo in occasioni di questo tipo. L’obiettivo della pastorale battesimale è duplice: far sì che il Battesimo di un neonato sia accompagnato dalla fondata speranza che il bambino sarà educato nella fede; coinvolgere in modo più effettivo i genitori in quella fede della Chiesa, che pure essi proclamano nel corso del Rito battesimale. Con i battesimi del mese di aprile anche 7 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE nella nostra parrocchia è iniziata l’attività del gruppo di Operatori della Pastorale battesimale. Un gruppo composto da ventidue persone divise in undici coppie che, dopo un periodo di formazione, si recano nelle case delle famiglie che richiedono il battesimo per i loro figli. Come indicato nella lettera che viene consegnata ai genitori al momento della richiesta del Battesimo, è stato preparato un piccolo percorso di formazione e informazione, secondo le indicazioni autorevoli e recenti del nostro Cardinale, al quale sono chiamati i genitori e i padrini/madrine. Consiste in due incontri di cui il primo è tenuto dal parroco in Oratorio Maria Immacolata, presenti insieme tutti i genitori e padrini/madrine, che battezzeranno i propri figli nella stessa data; scopo dell’incontro è quello di illustrare il significato del Battesimo, affinché non sia vissuto semplicemente come “una cosa da fare”, ma se ne scopra la bellezza, la concretezza, la profondità. Un secondo incontro invece è per le famiglie singolarmente e aiuta i genitori e padrini/madrine a comprendere il rito battesimale con i suoi gesti e segni, così da favorire una partecipazione attiva e consapevole. È guidato da due persone adulte (Operatori della Pastorale battesimale) inviate dal parroco ed è anche un’altra occasione (che completa la prima) per entrare in contatto con la comunità e per cominciare a conoscerla, superando così il pericolo di un rapporto freddo e burocratico. Questo incontro avviene in casa della famiglia interessata. A tutt’oggi i riscontri sono estremamente positivi; l’accoglienza e la partecipazione sono state generalmente buone ed i commenti più che soddisfacenti. Il Battesimo di un bambino può diventare un bellissimo momento di incontro tra la famiglia e la comunità cristiana, tra i genitori e una realtà di fede talvolta dimenticata. Ogni bambino che nasce è una chiamata di Dio. Un prepotente appello alla responsabilità e ad una nuova generosità. Gli operatori della pastorale battesimale ANNO XLI N° 5 - NOVEMBRE 2009 Bissau, 19 ottobre 09 Carissimi amici, Un caro saluto a ciascuno di voi, in questo giorno che segue la giornata missionaria mondiale. È questa una giornata che mi fa sentire unito a tutti voi e a coloro che in vari modi sostengono i missionari: preghiera, sacrifici, iniziative, offerte, lavoro. La mia gratitudine é grande, perché senza il sostegno della Chiesa che mi ha inviato é difficile essere missionari; non solo per l’aiuto materiale, ma soprattutto per la forza morale e spirituale che mi comunicate. La Missione é un’opera di Chiesa, cioè di una famiglia dove ciascuno aiuta il fratello a meglio svolgere il proprio compito. La mia ultima lettera (luglio 09) parlava di gravi problemi alla Radio. Anche qui devo dire che siete stati davvero forti: la solidarietà é stata grande, e mi ha sostenuto moralmente e materialmente nel periodo più difficile per noi tutti della Radio. La ripresa é stata più rapida del previsto: casa riparata in 12 giorni, trasmissioni riprese in Bissau dopo 3 settimane, e oggi termina l’istallazione della nuova torre, acquistata con la vostra generosità e con lo sforzo di molte parrocchie della Guinea (hanno raccolto più di 1.200 euro: una cifra veramente alta per la difficile situazione economica della gente: segno che a questa Radio ci credono). Il servizio della Radio é riconosciuto come fondamentale. Ci ha dato grande gioia sapere che al Sinodo Africano in corso a Roma siamo stati citati come strumento positivo per la riconciliazione e la pace. Ecco le parole del nostro vescovo in Vaticano: “Nello sforzo di formazione delle coscienze in vista di un cambiamento delle mentalità e dei comportamenti da cui possa nascere una cultura della pace, la Radio Sol Mansi sta svolgendo un ruolo molto importante nella diffusione del messaggio evangelico e della Dottrina Sociale della Chiesa. La qualità dei programmi trasmessi ha meritato a questa giovane radio credibilità e simpatia da parte della popolazione e della comunità internazionale, in particolare in occasione delle ultime elezioni svoltesi nel paese. Un’altra iniziativa degna di essere menzionata è un accordo stretto fra Radio Sol Mansi e una radio della comunità musulmana. La costruzione della pace è una missione che ha avvicinato le confessioni religiose nel medesimo impulso di salvaguardare gli interessi superiori della nazione.” Da tempo noi trasmettiamo un programma della comunità musulmana. Ma ora anche un nostro programma religioso é trasmesso tutte le sere 8 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE da una Radio musulmana: forse un caso unico al mondo. La situazione del Paese é ora molto più calma e si respira qualcosa di nuovo, anche se ancora in germe. Le elezioni svoltesi senza violenza e con grande rispetto tra le parti, il nuovo Presidente che ha invitato alla riconciliazione ed é stato abbracciato dal suo più grande rivale, le Forze Armate in un processo di riforma per essere al servizio della democrazia, stipendi pagati quasi regolarmente, la lotta al commercio della droga che sembra avere i primi successi. Chi é stato scottato più volte ha sempre timore, ma non possiamo negare che segni positivi ci sono. Moltissimo resta da fare, soprattutto per ricostruire una moralità pubblica che ancora non si vede (e direte che anche in Italia é così, ma la differenza é che qui la gente é alla fame, e la speranza di vita é di 49 anni). Purtroppo in questo quadro positivo, la Natura non ci sta aiutando: le piogge che sembravano promettere bene, sono diminuite improvvisamente, e per molti agricoltori il raccolto é gravemente compromesso. A b b i a mo i n i z i a t o l ’ a n n o pastorale. Forza della Chiesa africana sono i catechisti, e quindi abbiamo fatto vari giorni di formazione biblica e spirituale con loro in un Centro di Spiritualità. Nel silenzio e nella calma, c’é stato ANNO XLI N° 5 - NOVEMBRE 2009 modo di crescere nella fede e nella decisione di cercare il bene delle persone. L’estate é stato anche il tempo per periodi di vacanza e formazione per adolescenti e giovani. Una bella esperienza, che mi ha ricordato i tanti campeggi vissuti con il mio oratorio (peccato che mancavano le montagne, e gli unici luoghi alti erano gli alberi di mango e i tralicci del telefono). Anche il numeroso gruppo scuot (oltre 300 tra ragazzi e educatori nella nostra sola parrocchia) ha avuto momenti di accampamento e formazione. In questi me si ab biamo organizzato il gruppo Caritas, per rendere i nostri cristiani responsabili in prima persona dell’aiuto ai più bisognosi, e anche per pensare insieme iniziative per lo sviluppo. É sorta anche la Commissione Giustizia e Pace, fondamentale in una situazione come la nostra, dove casi di ingiustizia sono clamorosi, e la pace é minacciata da più fronti. Si é partiti con una inchiesta su situazioni di conflitto nel nostro territorio, perché la pace e la giustizia nascono dalla base. Alla luce del Vangelo stiamo cercando di leggere queste situazioni per vedere quali risposte possiamo dare come comunità, insieme a tante altre forze della società civile che si impegnano in questo campo. É bello vedere laici impegnarsi con passione, sia 9 professionisti (magistrati, giuristi e persino il capo dell’Interpol) come gente comune. Questo sforzo in parrochia si unisce a quello che come Radio stiamo svolgendo in dialogo con la società. Ora il nostro programma di educazione alla Pace é trasmesso da 25 radio comunitarie diffuse in tutto il Paese. Un grande servizio lo sta dando anche un programma per i militari, col fine di avvicinare al resto della società questo mondo visto come “la minaccia del Paese”. Collaborano attivamente al programma le Nazioni Unite, una Commissione dell’Unione Europea e lo Stato Maggiore dell’esercito. In questo ci sentiamo davvero missionari, perché possiamo seminare il Vangelo della Pace in luoghi dove difficilmente la Chiesa riesce ad arrivare. Potete immaginare che le difficoltá sono molte, e tanti sogni cozzano contro la cattiva volontà di molti gruppi, e anche con le nostre fragilità. Ma il nostro Maestro ci ha insegnato con l’esempio che bisogna seminare con fede, e che nell’amare i nemici e chi fa il male sta la vera imitazione di Dio Padre, che fa sorgere il sole sui buoni e suoi cattivi, e senza distinzione manda la pioggia a chi fa il bene come a chi opera il male. Vi chiedo di pregare per questa gente e per noi missionari. Anche se per me personalmente le cose vanno bene, la gente soffre e la vita é appesa a un filo. Tutti i mesi nella nostra parrocchia abbiamo funerali di bambini e giovani; e ogni volta chiedo: “Buon Dio cosa vuoi dirci con questo dolore? Cosa ci chiedi per essere prossimo a chi tanto soffre?”. Non possiamo essere felici da soli, e la vera gioia é amare, anche quando costa e si é stanchi. Facile e bello da scrivere, ma poi... ecco perché dovete pregare per noi e per la nostra giovane comunità. Vi auguro ogni bene con tanta riconoscenza e amicizia. [email protected] www.africapadredavide.it COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLI N° 5 - NOVEMBRE 2009 Sr. Francesca Moiana ziale per la vita. Purtroppo nei mesi di aprile-maggio (solitamente stagione delle piogge) ha piovuto molto poco per cui non c’è stato raccolto, e anche ora che doveva iniziare a ottobre, ancora non si vedono nuvole di pioggia nel cielo, ma c’è sempre sole, un forte vento freddo e di notte tantissime stelle. Voglia il Signore ascoltare il grido di aiuto per il dono della pioggia e consenta a questo popolo di lodarlo per i doni della creazione. Tuuru, 10 ottobre 2009 Vi ricordo ogni giorno con le mie sorelle e con i bambini che in questo mese sono impegnati a pregare per i benefattori e per tutte le persone che ci vogliono bene. Carissimi: Signor Parroco e Sacerdoti, Suore e Cristiani di CANEGRATE Con gioia voglio inviarvi i miei saluti e auguri di ogni bene, mentre vi ringrazio per quanto avete fatto e fate per noi. Un abbraccio a tutti con affetto e riconoscenza, sempre unita in Gesù. “I pensieri e le preghiere dei ragazzi di catechismo per le missioni” Siamo nel mese missionario e sono sicura che vi ricordate di noi nelle vostre preghiere perché, come ci dice il Santo Padre “siamo luce per tutte le genti”. E se noi lo siamo tra popoli ancora molto giovani nella fede e alcuni che ancora non conoscono il Dio rivelatoci da Gesù, anche per come per ogni cristiano vale questo messaggio: essere testimone e annunciare il Regno di Dio, in qualsiasi posto si trovi, a casa, sul lavora, a scuola …. tutti dobbiamo far vedere che Dio è Amore e ci ama immensamente. In particolare vi chiedo di continuare a pregare per noi e per la gente della nostra zona per il dono della pioggia; si capisce quanto sia preziosa l’acqua quando viene a mancare e l’acqua è un elemento essen10 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLI N° 5 - NOVEMBRE 2009 R iguardando alla luce dell’incontro con Dio e la mia storia, devo riconoscere che Lui era già in azione nella mia vita e che lo Spirito Santo guidava i miei genitori e le situazioni. Oggi benedico di essere nata in una famiglia numerosa, immigrata dal sud durante la guerra del 1940-45, di aver obbedito ai miei genitori, che chiedevano a me e ai miei fratelli tanti sacrifici. Ho vissuto la dipendenza dall’alcol di mio padre, il bisogno di mia madre di dover lavorare. Ho sempre dovuto pensare agli altri, e questa è stata la mia fortuna. Oggi mi trovo a servire i giovani e le persone che in qualche modo incrocio sulla mia strada, che hanno bisogno di me, di un sorriso, un abbraccio, una parola, una stretta di mano, uno sguardo espressivo. Sento dentro che c’è una forza potente, la forza di donare la vita, che mi spinge a pensare prima agli altri piuttosto che ai miei bisogni di fame, di sonno, di stanchezza, alle mie paure e alla malattia. Come donna, forse non avrei mai rischiato di cominciare un’avventura come quella di vivere 24 ore su 24 con i tossicodipendenti, perché ero cosciente dei miei limiti. Come consacrata, devo riconoscere che Dio opera al di là della debolezza e della fragilità, al di là del mio peccato. Ho chiesto ai miei superiori più volte, per più anni, di poter aprire una casa dove accogliere queste persone; giustamente mi mettevano davanti i miei limiti e le mie povertà. Ma dentro di me si era scatenato un vulcano, e sentivo che dovevo dare una risposta a quel Dio che mi aveva dato un dono da restituire ai giovani. E’venuto poi il giorno in cui ho ottenuto quella casa, e, col conforto dello Spirito Santo, è stata ristrutturata e adibita per accogliere almeno 50 giovani; finché è stata colma, stracolma … e dopo la prima, ne abbiamo aperta un’altra, e un’altra ancora, poi non ci ho più pensato io, ma ci ha pensato la Madonna, case all’estero, di qua e di là. I primi giovani arrivati si alzavano e andavano ai campi per lavorare. Solo dopo più di un mese uno di loro, un mattino, si è seduto vicino a noi, mentre pregavamo e ha detto: “voglio capire anche io cosa fate”. Dopo di lui anche gli altri si sono uniti a noi nella preghiera. Il primo momento in cui la mia anima ha sussultato, è stato quando, di loro spontanea volontà, si sono messi a pregare con noi. Ho vissuto una gratitudine immensa a Dio per avermi donato la gioia intensa di vedere dei giovani, che fino a poco tempo prima erano schiavi del male, delle tenebre, pregare con noi. 11 Era necessario escludere dalla nostra terapia quello che rende sicuri tutti gli uomini: il denaro: questa è stata una grande scelta di libertà che la comunità ha fatto. I ragazzi stessi rimanevano stupiti che per entrare nella nostra comunità non fosse necessario pagare una retta, ma il motivo fondamentale era dimostrare ai ragazzi che Dio c’è veramente, che Lui è un Padre interessato ai suoi figli e che la Provvidenza veglia su di noi giorno e notte. Ci siamo messi nella condizione di essere poveri, perché volevamo attirare la Provvidenza e la Misericordia di Dio. Bisogna avere il coraggio di indicare queste cose ai giovani, e noi abbiamo proposto quello che ha salvato me, quello che ha salvato noi: la croce di Cristo, la vita di Cristo che è vivo oggi. Da lui nasce la vera solidarietà: entrare nella vita dell’altro e lasciare entrare la vita dell’altro nella tua,m questo aprire le porte a Cristo è aprire le porte al fratello, alla sorella, al rischio, all’amore, aprire la porta a quella fede che a volte è così luminosa che non ci fa vedere nulla, tanto è intensa. La nostra fede cresce se cominciamo a contemplare le opere di Dio: prima di tutto in noi, nei nostri vuoti, nelle nostre paure. La misericordia di Dio non è da far passare, non puoi essere solo un canale, devi anche raccoglierla, tu devi diventare la misericordia di Dio. Ecco come ho definito la nostra comunità: una comunità di peccatori pubblici che mostrano infinita misericordia di Dio. Una misericordia sempre presente, viva, nuova, su tutti. COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE Sono stato inviato dall’Arcivescovo Martini a Canegrate nell’ottobre 1985 e domenica 20 ottobre ho celebrato la S. Messa per la prima volta nella Chiesa Parrocchiale, presentandomi al Signore ed alla comunità con il mandato pastorale affidatomi. Il mio ministero a Canegrate era di curare con responsabilità la pastorale degli adulti (Catechesi, famiglie, ammalati, liturgia ed animare il Rione San Pietro alle Cascinette). Era la Giornata Missionaria Mondiale: insieme ai fedeli che partecipavano alla S. Messa non si poteva non sentirci invitati tutti a dilatare il nostro cuore per collaborare con gioia a portare il Vangelo alle genti, ad incominciare da Canegrate, e con la Chiesa arrivare in tutto il mondo. Gli abitanti della valle lungo l’Olona ai confini di Canegrate avevano (ed hanno) una Chiesa dedicata a San Pietro, ma dal giorno della sua consacrazione ed inaugurazione avvenuta nel 1971, la noncuranza delle sue mura, il vandalismo incontrollato e la gramigna ebbero campo libero per anni, tanto che la gente delle Cascinette finì quasi per ignorarne l’esistenza. Nell’autunno del 1985 avvenne quasi un miracolo. Lunedì 21 ottobre in un’assemblea aperta, presenti una cinquantina di persone (giovani ed adulti), ho proposto un momento di preghiera insieme dando possibilità poi a conoscerci reciprocamente e a guardare la situazione locale per programmare alcuni lavori urgenti (pulizia, il riordino delle cose, la ristrutturazione, la recinzione del campo di proprietà della Parrocchia e la riapertura dei locali sotterranei). La risposta fu immediata: donne delle pulizie, alcuni muratori ed imbianchini, qualche elettricista, sera ANNO XLI N° 5 - NOVEMBRE 2009 dopo sera, hanno fatto ritornare la struttura accogliente e dignitosa. I locali sono stati inaugurati domenica 28 dicembre dello stesso anno. Abbiamo avuto la Chiesa verniciata a fresco con un nuovo impianto d’illuminazione, il ripristino delle vetrate rotte, i quattro locali del seminterrato ordinati ed accoglienti per le iniziative culturali e religiose. Non è mancato il servizio bar. Il sogno era per Natale poter accendere un lume attorno al quale ritrovarci per “riaccendere” la comunità; e così è stato. Le mani generose con l’aiuto della Provvidenza protese verso la valle dell’Olona hanno fatto sì che le colombe, i mulini, il lume acceso animassero ancor di più il Rione Cascinette e la Chiesa di San Pietro. Alle Cascinette è cresciuto anche un fiore meraviglioso: Antonella Da Ruos. Era nata l’8 luglio 1964, aveva frequentato le scuole elementari a San Giorgio su Legnano e a Cane12 grate; si preparava a diventare insegnante nell’Istituto Barbara Melzi. Malata di leucemia è deceduta il 15 luglio 1981. La sua passione era il canto, il suo sogno diventare educatrice dei bambini. Personalmente non l’ho conosciuta, ma nel mese di dicembre del 1985, trovandomi a benedire la famiglia Da Ruos, sul buffet della sala ho fissato una foto di una ragazza… la mamma scoppiò in pianto… sono riuscito a cogliere qualche notizia su Antonella, ma mi è rimasto impresso quel volto raggiante e sorridente. Di lei ai funerali è stato detto: “è morta una ragazza santa!” Prima di morire, il cappellano dell’Ospedale di Legnano raccoglieva questa frase pronunciata da Antonella: “Importante è fare la volontà di Dio! Se a Dio piace così, è meglio per me!” Queste parole Antonella le ripeteva spesso a chi le faceva visita. Discepoli di Antonella sono stati anche i medici ed il personale dell’Ospedale di Legnano: “Ho incontrato Antonella e mi ha cambiato la vita… Dio ci ha donato un angelo per insegnarci a vivere, perché il desiderio diventi vita. Antonella è morta in odore di santità.” A ricordo di Antonella Da Ruos, nella struttura ristrutturata di San Pietro è stata dedicata un’aula di catechismo ed appesa alla parete una foto, perché questo fiore profumato della valle lungo l’Olona sia richiamo al senso vero della nostra vita. Un caro saluto a tutta la comunità di Canegrate! Don Bruno Pegoraro COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLI N° 5 - NOVEMBRE 2009 a cura di Carlo Colombo PIVA PIVA PIVA, PIVA, L’OLI D’ULIVA PIVA, PIVA, L’OLI D’ULA’. L’è ul bambìn ca pòrta i bèlèè, L’è a màma ca spèndi i danèè. (Ninna nanna non solo milanese ma universale, nota anche in altre versioni. Il tema musicale di questa “PIVA” è identico a quello di una danza delle “Nozze di Figaro” di W. A. Mozart ma è difficile stabilire quali dei due sia nato prima dell’altro. Pö “SPLASC” L’è burla giò masàa. Ai fèsti da Natàl sa màngia: l’òca a ròstu, in casöra, pö ài fàn ul gràss d’òca, ca l’è püsé bùn da sciùngia, pö ài fàn ul paté cunt’ul so fìdigu. I mé zìi han invidàa tüta a mé famiglia pàr i fèsti da Natàl. A mé zìa l’ha farà l’òca cunt’ì vérzi; tìpu “casöra”. A pödu pü càl végn San Stévan!!!! DÒMINE DOMINÈ Intàntu che ul Cüràdu al benediva a cà d’un paišàn, ul ciaraghétu lé andàa in dul pulé e l’ha rubàa un bèl gàl e l’ha scundüü sòta a sòca. Ma l’ha scundüü no bén, sa vidévan ì péé. URASIUN: Cüràdu: Dòmine Dominé, guàrda che ul gàl al mùstra i pèe. Ciaraghétu: Sciùr Cüràdu l’ha fàa bén avišàmi in Dòmine prìma che lo vedévano. Cüràdu: Andarèm in sacristìa al mangiarèm in cumpagnìa. Ciaraghétu: AMEN… L’ ÀNTA Tél sé che incö lé l’antevigìlia da Natàl? Tè ghé rašùn, fra dü dì lé Natàl, ché bèl! Però stà aténtu a l’ànta, ài pödan fàtala! Parché adèss tà spiégu: L’àn pasàa ghèn fàa una bèla ànta a vün un po’ indré: un manüàl, ùl Guglièlmu càl laùra in dùl Tuši. Fatustà! Ché un capétu dùl repàrtu da l’uficìna, a gà diss al Guglièlmu: Ciàpa chél’ ànta da chéla pòrta chì e portala in funderìa ca gà l’àn da bišògn! E lü stò giavàn, al ciàpa l’ànta, là méti in spàla e l’ha porta in düé ca ghèn dìì. Chi da funderìa ìn mangià a föia, ghèn dìì: Sèm nò nüm ca gà là bišògn, portala ìn dùl repàrtu dùl Milö! E vìa da un repàrtu a lòl. Stò pòr òm l’ha giràa tüti i repàrti, sémpar cun l’ànta in spàla e tüti ì uperàri ài s’ciupàvan dùl rìdi. Ul Guglièlmu lé turnàa indré a sìra, sémpar cùn l’ànta in spàla, stràcu cumé un vilàn. Al gà dìss al capétu: “Là vöran nisùn ché l’ànta chi!” Gurguàn! Tè capìi no ca t’èm fàa l’ànta? I SCIÙRI Un pruvèrbi al dìss “L’è méi una süpa a ca tùa che un pulàstar a ca d’un sciùr” Ciàpal sòta,tàl chi cal rìva,in di gràn bàl....... Intàntu: I sciùri hai màngian a càrni bòna tüti i dì e nüm puarìti ha màngium a carni da suriàna una völta a setimàna o ogni quìndas dì, a ménu ché...... gà mör una quéi vàca. Per esémpiu iér a ghé crepàa a vàca d’un paišàn e ghé stà carni par tüti par chi ghé dén in da sucietà di bésti, sensa tirà föra un fràncu. Ul fatürìn da sucietà di bésti l’ha di da dìi che a vàca l’é stàa masàa, numastà a dì ca l’é mòrta da malatìa. Süpa, süpa, sémpar süpa; süpa da vérzi, süpa da làci....... e cagiàa. Ul nònu dun me amìs, a füria da mangià dumà süpa, un dì l’ha incuntràa un gàtu ca gà ridü in fàcia, a debulèsa l’ha fa di brüti schèrzi. I sciùri hai védan no i gàti a rìdi, lur hai màngian giambùn, bistèchi, pulàstar e tanta ròba da sustànza; par lùr l’é sémpar Natàl. I sciùri ha g’han l’àcqua in cà e una vàsca par fa ul bàgn, granda, ca sa pö nudà. Nüm a ghèm ul masò par fa ul bàgn al sàbu e ul rübinétu da l’acqua in cùrti. I sciùri hai g’han in ca anca ul càmar, nüm invéci ga lèm L’ÒCA FÌNA Par Natàl, sa te vöör mangià l’òca fìna, te da incumincià a ingrasàla e ingusàla a Santa Caterina (25 Novembre). Inscì al ma dìì ul mé zìu. Ho vìstu ànca mì, in da mé cùrti, ca ghéva una dòna ca gà vervéva ul bècu a un’òca. G’ha casciàva in dùl gòss tòchi da pulénta, par ingrasàla cumé un purcél. Ul mé zìu l’éva dré a masàla, ma l’ha sbagliàa a taiàghi a lìngua, e l’òca, tüta insanguinàa l’ha incuminciàa a fa ul gìr da cùrti; L’è mòrta nò!! L’ha duvüü taiàghi ul cò, cunt’ul sigürìn, ma lé l’ha fàa anmò un gìr da cùrti. 13 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLI N° 5 - NOVEMBRE 2009 in cùrti, che quàndu al piö, par andà al càmar ma tòca ciapà l’umbrèla. Ho vìstu una sciùra, che ànca in dì da laò,l’ha cumpràa in dul laté, més chìlu da surbètu par i so fiö. Mi, invéci, a duméniga ho cùmpràa una barchèta da surbètu da dés ghèi. I sciùri ha g’han l’ütümòbila par fa i viciür e per andà a spàss. Mi sòm munànca d’andà in ütümòbila. I fiö di sciùri, da marénda hai màngian i sànguis, i cannoncìni,i mugnàghi e a rüsümàa. Par nüm ghé sémpar pan, bütér e süquar (quàndu al ghé). I fiö di sciùri hai pàsan sémpar a clàss, ànca sa in asnìti. Ul pusté l’é un sciùr, quàndu i so fiö ha gàn bišògn di dané han da dumà da vèrvi ul casétu, e pö hai ciàpan ànca un caurìn o un aquilìn da murüra. Mi, a duméniga, ha ciàpu trénta ghèi da murüra.(Par andà al cinema ga vör cinquànta ghèi) I fiö di sciùri, par quatàs, d’invèrnu hai métan sü ul paltò, nüm invéci a métum sü a mantelìna, un quéi vün al g’ha no nànca chéla. Ul biciclatìn ga l’han dumà i fiö di sciùri. Mi, par andà in biciclèta, ma tòca ciapà chela dul me pa, ma da nascundùn,ha vò sotcàna. I fiö di sciùri hai tégnan sü i scàrpi tütu ul dì. Nüm, quàndu ha végnum a ca da scöra, ma tòca trài föra e mèti sü i sòquar e se al fa còldu a vèm in pentèra. A Canagrà, ghé un quéi sciùr (ca fò nò ul nòm) cal g’ha giò pùfi dapartütu,l’ha pufàa ul pusté, e ànca ul paišàn ca g’ha pòrta la tüti i dì una caldarìna da làci, l’é un an ca la pàga no. Sìa lü ( ul sciùr) che a so dòna e i so fiö, cùme nànca!!!! In in gìr tüti vistìi bén e hai pàrlan in “perchè” Hai pàran i padrùn dul paés. PUFÀTI DA PUFÀTI........ L’é una bànda da rišìàti. I RUÀDI . Guàrda cumé té sé cunsciàa! Te sé ciùcu, te sté nànca in pé! Sté fàa? Maséra! L’é stà no cùlpa mìa e pö guàrda; a stò in pé cunt una gàmba sùla! L’é stà cùlpa dul gentilòm! Séum in quàtar a giügà i càrti e lü, ul gentilòm ha l’é ul quìntu, lü al giüga no, al ségna dumà i pùnti e al béé a màcu, hom fàa quàtar partìdi e hèm beü quàtar lìtar in cinc, in no tànti e pö te sé che mì ul vìn al pòrtu! Antefrüstu!!! S’ha ghé vignü in ménti al Pèdar?.... Séum già dré andà a cà, lü al va tacà al bàncu e la fà vuià giò cìnc grigiovérdi.... par fà digerì. Pö ul Zèpu al g’ha dìs al dispensér: Méti giò un’òltra ruàda! Sémpar da grigiovérdi, pàr non cambià. Insòma: séum in cìnc, cìn ruàdi. Mi séum l’ültim, ho vulsàa no a tiràs indré (Pagaméntu a g’evu i dané cüntàa) Ma paréva da savél!!!! I cirüpìti m’han ciulàa!!!! Va bén! Però adès te vé in léci sübitu sensa fà danà, capìì? E nomastà a fà disadà i fiö..... I BINÌŠ Quàndu a màngium i tò binìš? Sòm péna andàa al “Cunsénsu” al giüstaméntu e al culugaméntu, ghèn pensa i nòstar vìgi. In andàa d’acòrdu che lé l’ha pòrta da dòta: i mataràss, quèrti, lansö e tüti i so ròbi da “Pùro lìno”, pö l’ha pòrta ul cumò, i cifùni e pö ma ricòrdu pü. Ul banchètu da spùš sa pagarà a rumàna. Quàndu te cugnusüü a tò muruša? Ma l’han fàa cugnùs i mé génti, m’han dìì ca la và bén par mì, l’e una bràva tuša, la pàrla pòcu. Alùra l’è un matrimòni cumbinàa? Par mì l’ha và bén inscì, in fàa tüscòs lùr, m’han tiràa vìa ul pansà. Trà trè setimàn ma spušu e ul mé pà, setimàna ca végn, al màsa ul purcél. Ga sarà da mangià par tüti. Mi sòm invidàa? Ciùniga! Te sé ul mé amìš, e te faré ul mé tèstadamòni. In düé ca sa farà ul banchètu? In cùrti, a l’apèrtu, sarèm quàsi in céntu. Alùra par fa da mangià , preparà e servì,t’ha ütaràn chi da a cùrti? E sì, sa arangiaràn tüti i don da a cùrti. Ché bèl! An da masà vintidü pulàstar, quìndas cunìli e àn da crumpà déš o dùdas chìli da càrni da suriàna par fa ul brödu e un po’ da palmùn da mànzu par a curàda. Ul menü cumé al sarà? Cuša lé ul “menü” ? Ho capìì!!!! Lé quél ca ghé da mangià! A mé murùša l’ha già fàa a lìsta, gà sarà: Un vèrmun par dervì ul stòmigu. Salàm mìstu cùl brüscu. Rišòtu cun a curàda. A PÌCULA A Pìcula lé un mangià da sciùr!! Tàl dišu mì! Cunt un fràncu e cinquànta, te vé in cüšìna dul cìrcul e ta dàn: una tasìna da büšéca, do michèti e un quartìn da vin. Una völta l’ho mangia anca mì. Safurméntu!! Però mé piangiü ul cöör. Cùn chì dané lì, a ca mìa a püdévum mangià dü pàsti: mi,cunt’a mé dòna e i mé quàtar fiö. CHE BEI CANTÀDI! Sénti! Ai végnàn! “SOGNANO I CUORI UN TUO BACIO D’AMOR, PAESANELLA” l ‘è una cansùn dul trentacìnc. In pròpi lùr! a “Squadra Fracàsa” Ai rivàn dul “centralìn” dùl Büsti. Sénti cumé ai càntan! Ai saràn quàši trénta. Guarda cumé ai lüšìsan i sò biciclèti! Stà aténtu! Par mì, chìstì chì, ai pasàn cantàndu par i stràa da Canagrà e da San Vitùr e pö andaràn a Scèèr a rišià cun i giuanòti dùl paéss. 14 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLI N° 5 - NOVEMBRE 2009 zi, curnìti , burlòti, tumàtas, cavulfiùr, biadaràa, e ànca ì “Pìti da lù” ìn fùngi ca nàss in di pràa. Tùrta da Canagrà cun ul vìn biàncu “Pantelerìa” Grigiovérde e binìš par tüti. Ul pà da lé al regàla dò dabigiàn da céntu lìtar da vìn “Brüschétu” In céntu persòn gà vör trì dì pàr mangià sto bén di dìu! Gurdisciàti e möör-da fàmm!!!!!! Pulàstar a lèss cunt’ a mustàrda. Pulàstar a ròstu cùn pundatèra a ròstu. Cunìli in ümidu. Cudaghìti còldi, e pàr varià: Butàgiu cunt’i urdén di pulàstar. Pisciö da purcél, a lèss. Rüstisciàda da purcél. Oss büss, mundaghìni, gnièrvìti. Strachìn gurgunzöla (A bùca a lé nò stràca sa la sa nò da vàca) Un bèl brödu còldu. (Par madagà ul stòmigu) Insalàta par chì la vöör: Sicòria, latüga, pàn culdö, vér- C ome sempre, ogni anno che passa, soprattutto quando si avvicina il Santo Natale, ecco riaccendersi le luminarie appese lungo le vie di ogni paese e città. Anche i negozi si ammantano di luci colorate che lampeggiano a intermittenza, con addobbi floreali e pini che cambiano continuamente colore, oggetti vari ricoprono le vetrine, pronte a richiamare gli acquirenti per vendergli doni da mettere sotto il classico albero di natale. Ce n’é per tutti i gusti. Che bello! Forse … ma sorge un dubbio: in tutto questo, dove sta il senso del Natale? Sono forse le luminarie che annunciano l’evento? Oppure, è tutto quello che viene esposto nei centri commerciali, nei supermercati e nei negozi? È forse questo il senso che noi diamo al Natale? È un po’ poco troppo poco. E allora, per i Cristiani, qual è il senso del Natale oggi, nel 2009? Come sempre, con l’avvento della nascita di Gesù, siamo soliti a scambiarci regali di ogni tipo, a volte anche superflui e inutili, ma si fanno comunque, perché a Natale ci si scambiano i doni, e questa, oramai è diventata una consuetudine e un’usanza. Tornando a noi Cristiani, se ci domandassimo quale sia il vero sen- so del Natale, quale risposta saremo in grado di esplicitare? A mio modo di pensare, non sono solo i regali che si fanno e che si ricevono, non sono solo le troppe luminarie accese lungo le vie, e non lo sono nemmeno tutti quegli oggetti che vengono esposti un po’ dappertutto, a richiamare il senso del Natale, ma molto più semplicemente, per la grande gioia e letizia di tutti, grandi e piccini; il Natale altro non è che la festa, o meglio ancora, l’annuncio della nascita del Figlio di Dio, nato per sua volontà, nel grembo di una giovane fanciulla, Maria. Questo è il senso del Natale: è Gesù che si fa dono per l’umanità intera, nessuno escluso. È partendo da questo grande annuncio che noi possiamo ritrovare il senso di questa ricorrenza. Infatti, Gesù entra a far parte della storia dell’uomo … di ogni uomo. Non lasciamo che la Sua natività venga defraudata da falsi annunci, dall’ipocrisia e dall’indifferenza del cuore. Certamente è bello fare regali, ma se non mettiamo Gesù al primo posto, come dono donato, si rischia di perdere di vista il grande mistero che lega l’umanità all’unico Padre che è nei cieli. Dio è il solo Creatore, Gesù il Salvatore, lo Spirito Santo la guida: Padre, Figlio e Spirito Santo, tre Persone, un solo 15 Dio, diceva il mio insegnante di catechismo di quand’ero bambino. Ritornando ai regali di Natale: Oscar Wilde diceva che “noi possiamo fare a meno di tutto tranne che del superfluo”. Allora, prima di pensare che cosa regalare a Natale, proviamo a considerare quale sia il grande regalo, il grande Dono che viene fatto a noi celebrando la festa della Natività del Figlio di Dio e, partendo da questo immenso annuncio, provare a riflettere su che cosa è più importante per noi. C’è una “luminaria” assai più preziosa, che non possiamo vedere con gli occhi, ma con il cuore, la quale emana una luce talmente forte, che nessun uomo sarebbe in grado di osservare e di resistergli. Una luce che ha svegliato i pastori nella notte, la stessa luce che, sotto forma di stella cometa, ha accompagnato i Magi alla grotta di Betlemme a far visita ad un Bambino appena nato. La stessa luce che illumina il cuore di ogni uomo annunciando la buona novella: “Oggi è nato per noi il Salvatore Gesù”. Ecco che, solo dopo aver messo Gesù al primo posto, possiamo pensare a cosa donare a Natale, senza perdere di vista il grande annuncio della nascita di Gesù Salvatore, primizia di tutti i doni. Buon Natale a tutti. J. G. COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLI N° 5 - NOVEMBRE 2009 OFFERTE DA METÀ SETTEMBRE A METÀ NOVEMBRE ‘09 BATTESIMI € 620,00 MATRIMONI € 1.150,00 FUNERALI € 1.250,00 Visita agli ammalati € 815,00 San Pietro (bar) € 110,00 OMI (uso aule) € 1.430,00 Santa Colomba (cassetta) € 332,09 PROVENIENTI DA: IN MEMORIA DI: Lotto Lidia (per parrocchia) € 50,00 Parrocchia in genere € 1.515,00 Centro Ascolto Caritas € 1.213,00 Ristrutturazione O. S. L. € 1.085,00 Poveri € 100,00 Chiesa Antica € 50,00 € 100,00 A FAVORE DI: IN OCCASIONE DI: Anniversari di matrimonio per la Parrocchia 16 COMUNITÀ - PARROCCHIA S. MARIA ASSUNTA - CANEGRATE ANNO XLI N° 5 - NOVEMBRE 2009 ANAGRAFE PARROCCHIALE (riferita al periodo Settembre - Ottobre) NUOVI FIGLI DI DIO E DELLA CHIESA Giugno - Luglio - Agosto Settembre - Ottobre Conte Manuel - Legnano - 3 novembre 2008 Iacobacci Nicholas - Magenta - 29 gennaio 2009 Toia Luca - Legnano - 29 gennaio 2009 Pucci Matilde - Milano - 19 luglio 2008 Parente Sara - Rho - 23 gennaio 2009 Bertoletti Gabriele - Legnano - 18 dicembre 2008 Milazzo Lorenzo - Rho - 10 febbraio 2009 Milazzo Giada - Rho - 10 febbraio 2009 Cancellara Floro - Milano - 23 settembre 2008 Bozzetti Claudio - Rho - 17 ottobre 2008 Castagna Federico - Magenta - 3 novembre 2008 Pagani Clarissa - Rho - 5 gennaio 2009 Berra Chiara - Legnano - 18 settembre 2008 Croci Fabio - Rho - 2 dicembre 2008 Salerno Elena - Legnano - 3 gennaio 2009 Dell’Orto Giorgia - Varese - 12 dicembre 2008 Baltieri Sonia - Legnano - 12 marzo 2009 Rorro Giorgia - Legnano - 10 febbraio 2009 Zingaro Francesca - Milano - 24 marzo 2009 Talarico Gabriele - Legnano - 27 febbraio 2009 Bottelli Riccardo - Rho - 6 febbraio 2009 Cislaghi Diana - Vigevano - 22 marzo 2009 Parisi Antonino - Legnano - 17 luglio 2008 Mainini Alex - Legnano - 16 maggio 2008 Orelli Oscar - Busto A. - 12 febbraio 2009 Fischetti Michelangelo - Legnano - 25 novembre 2009 Cima Vittoria - Magenta - 19 aprile 2009 Rabbi Luca - Milano - 30 marzo 2009 Carlotti Simone - Rho - 4 maggio 2009 Carlotti Gabriele - Rho - 4 maggio 2009 Paladino Vanessa - Rho - 24 maggio 2009 Acampora Gabriele - Legnano - 13 aprile 2009 Trombin Francesca - Tradate - 14 aprile 2009 Ferrario Aurora - Legnano - 12 giugno 2009 Dileo Christian - Rho - 17 marzo 2009 Veltri Francesco - Legnano - 18 giugno 2009 Pugliese Giulio - Legnano - 31 ottobre 2008 Simonetta Luca - Milano - 24 ottobre 2008 Costa Antonella - Legnano - 23 luglio 2009 Colombo Severini Arianna - Magenta - 13 agosto 2009 Berra Antonio - Legnano - 22 aprile 2009 Bonaceto Fabio - Rho - 20 aprile 2009 Veronese Nicole - Rho - 12 giugno 2009 Belloni Marco - Rho - 15 marzo 2009 Bottini Aurora - Rho - 10 giugno 2009 Favaro Raul Pietro - Legnano - 2 marzo 2009 Vilmi Ivan - Vigevano - 6 dicembre 2008 Castro Riccardo - Legnano - 22 luglio 2009 Serra Mattia - Rho - 5 maggio 2009 NUOVE FAMIGLIE Alberganti Massimo con Balti Daniela Anna Colombo Stefano con Rodriguez Gonzales Arait Ceriani Giuliano con Dementyeva Valentina Leonidovna Alongi Andrea con Sverzellati Antonella Meraviglia Lucio con Darie Nicuta I NOSTRI DEFUNTI Battaglia Anna, di anni 78;Toso Assunta, di anni 94; Zeneri Vittoria, di anni 60; Bolzoni Maria Antonietta, di anni 71; Arena Francesco, di anni 77; Castiglioni Assunta, di anni 90; Toscani Mario, di anni 68; Re Marcella, di anni 81; Mantovani Arduino, di anni 95; Valentini Alfonso, di anni 90; Mazzitelli Pasquale, di anni 71; Castiglioni Clotilde, di anni 91; Castiglioni Ida, di anni 86. 17 ORARI DELLE CELEBRAZIONI Sante Messe feriali PARROCCHIALI Lunedì Sante Messe domenicali e festive Vigiliare: ore 18.00 Nel giorno: ore 78.30 8.30 20.30 8.30 Chiesa Parrocchiale Martedì 18.30 ore 10.00 ore 11.30 8.30 Mercoledì In S. Antonio ore 8.30 In S. Pietro ore 9.30 Venerdì 18.30 Numeri telefonici Parroco: don Gino Mariani Coadiutore: don Andrea Terruzzi Residente: Msg. Gaetano Sirtori Reverende Suore Sede Caritas 0331 0331 0331 0331 0331 411803 403907 403341 407703 403462 Mercoledì Chiesa Antica Chiesa Parrocchiale 18.30 Sabato Chiesa Antica 8.30 Chiesa Parrocchiale 8.30 Chiesa Parrocchiale Sante Confessioni Venerdì Ore 1° Venerdì del mese Ore 21.00 – 22.30 Sabato Ore 15.00 – 17.45 La SEGRETERIA PARROCCHIALE aperta nei seguenti giorni Lunedì 8.30 7.00 Santa Colomba Chiesa Parrocchiale ore 18.00 Giovedì Chiesa Parrocchiale è Venerdì Sabato 09.00 – 10.00 18.00 – 19.30 0331 – 403462 09.15 – 10.30 Il CENTRO ASCOLTO CARITAS è aperto nei seguenti giorni: Domenica dalle ore 10.00 alle 12.00 per: Ascolto, Dispensa, Guardaroba, Oggetti Lunedì dalle ore 15.00 alle 17.00 per: Lavoro, Oggetti Mercoledì dalle ore 15.00 alle 17.00 per: Lavoro, Oggetti Il prossimo numero uscirà il 28 febbraio 2010