La tosse Definizione “espirazione forzata, esplosiva, a glottide chiusa volontaria o involontaria” TOSSE: DEFINIZIONE La tosse è un meccanismo di difesa finalizzato a liberare le vie aeree da quanto può ostacolare il passaggio dell’aria o favorire la crescita batterica. La tosse consiste in una rapida espirazione forzata a glottide chiusa il cui fine è rimuovere corpi estranei e secrezioni dalle vie respiratorie Solo quando assume particolari connotazioni di durata e gravità e quando associata ad altri e specifici segni clinici essa può essere definita patologica Quando involontaria può essere definita come meccanismo fisiologico di difesa dell’apparato respiratorio nei confronti di sostanze inalate potenzialmente dannose Nei casi in cui vi sia un eccessivo accumulo di secrezioni nell’albero tracheobronchiale la tosse completa l’importante ruolo svolto dalla clearance muco-ciliare. la tosse è un atto semivolontario stimolato dall’irritazione dei recettori specifici che si trovano nella laringe, nella trachea e nei bronchi. Se la tosse è acuta e/o recente, essa è soprattutto legata a infezioni delle alte o basse vie respiratorie. La tosse può anche essere cronica, cioè insorta da lungo tempo e resistente ai trattamenti sintomatici. In questo caso, la tosse è accompagnata anche da un malessere generalizzato. Le cause della tosse Le cause più comuni di tosse acuta comprendono: le malattie da raffreddamento la laringite acuta la tracheite acuta la bronchite acuta le allergie. Le cause più comuni della tosse cronica possono essere le infezioni croniche dell'apparato respiratorio come: i focolai di polmonite la bronchite cronica le allergie le bronchiectasie neoplasie (tra le cause non infettive) La tosse può essere: secca e improduttiva (se causata da irritazione da fumo di sigarette, per esempio, o da aria molto secca) produttiva, quando cioè si espelle escreato o catarro Fisiopatologia Si tratta di un atto sostanzialmente di natura riflessa ma modulabile o del tutto comandato dalla volontà Si possono distinguere 3 fasi inspirazione più o meno profonda espirazione a glottide chiusa (per contrazione dei muscoli espiratori la P intratoracica raggiunge valori > 200 mmHg) apertura improvvisa della glottide ed espulsione violenta dell’aria e del contenuto delle vie aeree L ’efficacia della tosse è diminuita nei pazienti tracheostomizzati (viene meno la possibilità di compressione dell’aria nelle vie aeree). I rumori che si accompagnano ai colpi di tosse sono dovuti all’intensa vibrazione delle corde vocali Meccanismo riflesso Gli stimoli capaci di evocare la tosse sono molteplici e di varia natura: i recettori della tosse hanno infatti una scarsa specificità I recettori si possono riscontrare nelle vie aeree (naso,seni paranasali, faringe, laringe, trachea, bronchi) o in altre sedi (orecchio medio, pleura, diaframma, esofago, stomaco) Le vie afferenti al sistema nervoso centrale decorrono nel nervo vago, glossofaringeo, nervi intercostali e in parte nel frenico Raggiungono il centro bulbare della tosse (in prossimità del pavimento del IV ventricolo) Vie di integrazione collegano neuroni corticali e sottocorticali al centro bulbare Le vie efferenti dal SNC seguono il nervo laringeo inferiore, il nervo frenico ed alcuni n. spinali e vanno a stimolare il laringe, l'albero tracheobronchiale, il diaframma e i muscoli respiratori accessori I recettori tussigeni: Oltre alla “tosse” la maggior parte degli stimoli tussigeni è in grado di causare anche broncocostrizione (che favorisce il meccanismo di rimozione di sostanze estranee aumentando la velocità e la turbolenza del flusso aereo) e ipersecrezione mucosa (facilitando in questo modo la "cattura" di particelle inalate e dunque la loro espulsione) Stimoli tussigeni sono inoltre in grado di evocare risposte effettrici dell’apparato cardiovascolare (aumento della pressione arteriosa sistemica e della frequenza cardiaca) Clinica La tosse può essere distinta in Produttiva: tende ad eliminare dall’albero tracheobronchiale le secrezioni in eccesso (patologiche). Rappresenta un meccanismo di difesa e dunque non va sedata Secca o non produttiva: in genere vespertina o notturna, causata da irritazioni bronchiali o da lesioni circoscritte come le neoplasie o la TBC Non rappresenta un meccanismo di difesa. A causa dei movimenti pressori intratoracici può anche provocare eventuali lesioni disgregatrici del tessuto polmonare A differenza della tosse produttiva va sedata Si possono distinguere alcune forme particolari Tosse emetizzante: frequente in corso di tubercolosi polmonare, rappresentata da scariche di tosse seguite dal vomito Tosse convulsiva: tipica della pertosse, costiutuita da rapide successioni di colpi espiratori seguiti da una inspirazione rumorosa Tosse bitonale: composta di due suoni distinti, uno più grave, laringeo, l’altro più alto, tracheale o bronchiale (in corso di stenosi compressive) Tosse abbaiante: dovuta ad alterazioni a livello della epiglottide Tosse monoliforme: incessante e superficiale nelle broncopolmoniti Tosse rauca: tipica della laringite Ictus laringeo: breve perdita di coscienza seguente eccessi di tosse ripetuti. Più frequente negli ipertesi, nei bronchitici cronici e negli asmatici Sembrerebbe provocata da un riflesso depressore vasomotore a genesi laringea che non interessa però il vago, dal momento che non si accompagna mai a bradicardia, né il seno carotideo Tosse e patologia La tosse può essere provocata da patologie di vario genere, di origine polmonare (polmoniti, TEP, edema...) ma anche di origine extrapolmonare. Si tratta di un sintomo piuttosto aspecifico che se non caratterizzato (per presenza di secrezioni, qualità delle secrezioni, qualità del suono, momento della giornata o della settimana in cui si presenta...) non aiuta a definire quale sia la diagnosi e la patologia che la determina. Possibili conseguenze della tosse Se particolarmente violenta ed accessionale può provocare degli effetti negativi a carico dell’emodinamica centrale (ostacola il RV con conseguente riduzione della GS fino a quadri di vera e propria sincope "da tosse"), delle strutture broncopolmonari (possibile formazione di bronchiectasie, atelettasie, pnx), delle strutture scheletro-muscolari (fratture costali, mialgie intercostali), dell’addome (insorgenza di ernie e laparoceli Può inoltre favorire la broncoaspirazione di materiale alimentare (fase inspiratoria) o la diffusione di materiale infetto in zone indenni (fase compressiva).