SCUOLA
IL MONFERRATO
SCUOLA MEDIA Partecipazione a un concorso nazionale
Ven e r d ì 2 4 N o v e m b r e 2 0 0 6
ISTITUTO BALBO Al Teatro Regio di Torino
Un giornale on-line Dal Lanza all’opera
per studiare Mozart
Alla Dante nasce «Il Monferrino»
a Da alcuni giorni a Casale c’è un nuovo giornale: “Il Monferrino”. Si tratta di una pubblicazione
scolastica, realizzata on line dagli studenti della
media “Hugues-Alighieri-Trevigi” in uno spazio
web assegnato da Alboscuole, l’Associazione Nazionale di Giornalismo Scolastico, a ogni istituto
italiano aderente al concorso “Giornalista per 1
giorno”. La redazione è per il momento costituita
dagli alunni della classe II B del plesso Dante che
lavorano coordinati dal professore di Informatica
Mauro Piccioni e dall’insegnante di Lettere Luciana Corino.
I giovanissimi “giornalisti” hanno già partecipato
alle riunioni preliminari per scegliere il nome della testata ed elaborarne il logo, per discutere le rubriche da trattare, l’impostazione delle interviste, le indagini
da effettuare e la scelta delle illustrazioni. In un articolo per la
prima pagina, firmato dall’alunno Alessio Badarello, si rende
ragione del titolo «ideato per continuità ma anche differenziazione dal bisettimanale “Il Monferrato” fatto per adulti mentre
l’altro riguarderà la vita della città e gli avvenimenti locali visti
con gli occhi degli adolescenti». Per volontà dei redattori su “Il
Monferrino” troveranno quindi posto testi riguardanti gli avvenimenti sportivi e le iniziative studentesche. Non mancheranno
attenzioni per i problemi importanti della città, come l’amianto o eventi straordinari ma saranno inserite barzellette, poesie o trafiletti divertenti; scarso invece l’interesse per la cronaca nera.
Pubblicando entro marzo un minimo di dieci articoli i 24 componenti della classe concorreranno al “Premio Nazionale Giornalista per 1 giorno”
(una somma di denaro da assegnare alla scuola) e
otterranno il rilascio di un attestato di partecipazione valido come credito formativo. Entro metà
dicembre invece dovranno essere editi gli articoli
o i disegni ispirati al romanzo di Luc Besson “Arthur e il popolo dei Minimei” che potrebbero apportare materiale per la realizzazione di una ludoteca alla Dante e il privilegio, per tutti i componenti della redazione, della proiezione in anteprima dell’omonimo film di animazione che uscirà il 3 febbraio nelle sale cinematografiche.
C’è fermento e soddisfazione fra gli alunni che «si sentono gli
artefici di vere e proprie testate giornalistiche» mentre la preside Rossana Gianella apprezza l’iniziativa che «fornisce agli
studenti un’occasione valida per accostarsi all’informazione e
per imparare sul campo fondamentali regole di una comunicazione corretta».
ALLA DANTE NASCONO «LA PANCHINA» E «L’ANGOLO DI FAHRENEIT»
Open day
domenica
al Luparia
Il villaggio del Libro sta facendo... scuola
(lc) Sempre in alcune classi della Dante sono stati attivati due momenti ispirati liberamente agli appuntamenti fissi de
“Il villaggio del Libro” di Frassineto Po: la “panchina” e “l’angolo di Fahrenheit”. Nella prima situazione gli alunni leggono a compagni e insegnanti piccole parti di racconti per condividere con loro le emozioni che la lettura ha suscitato.
Gli stessi ragazzi possono essere autori dei loro testi e sono inoltre ammesse improvvisazioni di monologhi su argomenti di interesse collettivo. “L’angolo di Fahrenheit” è invece dedicato alla recitazione di poesie o brani memorizzati come
suggeriscono gli “uomini libro” del romanzo “Fahrenheit 451”. I due momenti non sono programmati ma improvvisati,
spontanei e possono essere attivati in un’ora qualsiasi della giornata scolastica. Fisicamente si identificano con un luogo appartato del giardino della scuola o, con maggiore frequenza, con una sedia semplicemente posizionata in mezzo
alla soglia dell’aula. La proposta, partita da insegnanti di Lettere, è stata accolta con curiosità e favore dagli studenti
che si sentono liberi di esprimere i loro gusti e interessi culturali senza condizionamenti scolastici. In una classe terza
alcuni giovani hanno interagito tra loro dando vita ad un breve talk show di apprezzabile interesse data la giovanissima
età e la preparazione culturale dei “critici letterari”.
GIORNATA SCIENTIFICO-CULTURALE
Dall’Istituto Balbo, riceviamo e pubblichiamo: strutture del teatro e per una lezione sull’opea Si apre il sipario su una gremita platea. Sia- ra di Mozart. Questo percorso è risultato molmo al Teatro Regio di Torino e in scena va l’ope- to utile per avvicinarci ad un genere musicale
ra “Le nozze di Figaro” di Wolfgang Amadeus spesso poco frequentato da noi giovani, coinMozart. Tra il pubblico anche noi, i ragazzi volgendoci in prima persona nell’ascolto della
della IV A Liceo Socio-psico-pedagogico del- prima delle celeberrime opere della trilogia ital’Istituto Superiore Balbo di Casale Monfer- liana del grande compositore salisburghese. La
rato. Quella che ci accingiamo ad ascoltare è rappresentazione dell’opera infatti è risultata
un’opera su cui ci eravamo preparati da tempo, per tutta la classe molto gradevole, specialmenin classe. Nelle ore di compresenza musica-ita- te per la musica che veniva suonata dal vivo e
liano, i professori Enrico Pesce e Camilla Barel- grazie ai cantanti, tutti molto giovani, che hanno saputo interpretare con brio
li avevano fornito alla classe,
A SAN MARTINO
e verve comica i vari personagprima di tutto, il libretto delgi, mostrando oltre all’abilil’opera scritto da Lorenzo Da
tà del canto anche vere capaPonte sulla base della celebre
cità di recitazione. E’ piaciucommedia omonima di Beauta meno la scelta dei costumi
marchais, in modo da aiutarci
che, contrariamente alle nostre
a conoscere la trama, intricata
aspettative, non erano costumi
e ricca di colpi di scena. Inold’epoca, ma vestiti moderni,
tre avevamo ascoltato diverse parti dell’opera, soprattutInizia la serie degli come le tute che indossavano
to alcune celebri arie che - con
Open day anche per gli all’inizio i cantanti che interl’andare del tempo - ci sono riistituti superiori, in vista pretavano i due protagonisti,
sultate sempre più familiari. Il
delle iscrizioni all’anno Susanna e Figaro. Trattandolavoro svolto in classe si collescolastico 2007-08: do- si di un’opera buffa, non sono
ga ad un’attività didattica promenica porte aperte al- mancate scene particolarmenposta dal Teatro Regio di Toril’Istituto Agrario Lupa- te divertenti che hanno saputo
no per avvicinare i giovani al
ria di San Martino di catturare l’attenzione di tutto
melodramma. Grazie all’adeRosignano. Nell’occasio- il pubblico, alternandosi però
sione a questo progetto ci erane, verrà presentato an- a scene più serie, come è nello
vamo già recati una prima volche il libro «Viaggi del stile di Mozart.
ta a Torino, nel mese di ottoGusto in Monferrato» (a
Barbara e Serena Audazio,
bre, per una visita guidata alle
pagina 23).
IV A S.P.P.
IL LANZA
A
13
CANNES
Ci siamo sentite
Monica Bellucci
di
M ARTA M EZZANO
“France, mon amour...” e la nostalgia incornicia i
nostri volti, al rientro da una super settimana trascorsa a Cannes. E’ stupenda, giustamente famosa
per il suo festival del Cinema, ma va superba anche per la sua eleganza e il suo fascino. Noi, popolo della IV A e della IV B del Liceo Linguistico, abbiamo avuto la fortuna di vivere una fiaba meravigliosa. E’ stato grazie allo stage organizzato dalle
prof. Caterina Fortina e Marisa Bozzo che ci siamo
immerse nella cultura e nella lingua francese, con
una settimana davvero intensa.
Alle ansie del viaggio (cosa troveremo? come saremo accolte?) è seguito un lunedì tranquillo, nel
quale abbiamo capito la nostra giornata tipo: la mattina a scuola, per seguire le lezioni in lingua, il pomeriggio a perlustrare la città e dintorni.
Da novelli Robinson, abbiamo esplorato le Suquet
(cuore storico della città), il Vecchio Porto e la Croisette, promenade delle star, con le sue palme e le
sue spiagge di sabbia finissima. Poi l’isola di Santa
Margherita e il Musée de la Mer, all’interno di Fort
Royal, antica prigione di Stato che custodisce la celeberrima Maschera di Ferro e vari reperti dell’epoca romana. E non basta.
Impavidamente abbiamo raggiunto Antibes, con la
sua città vecchia e il “Museo Peynet e del disegno
umoristico” e Grasse, con l’esclusiva profumeria
Fragonard. Il tutto accompagnato da spettacolari
cene in famiglia e da mitiche (anche se brevi) uscite serali al centro. Prima dell’arrivo (inesorabile!)
del ritorno, non ci siamo fatti mancare il Palazzo
del Festival... non foss’altro che per poterci sentire, per un momento, Monica Bellucci.
Arrivato il sabato, abbiamo diviso abbracci e lacrime con le nuove amiche che ci hanno splendidamente ospitato e, mentre sistemiamo le valigie
sull’autobus, siamo colte da una specie di raptus:
tornare indietro e non lasciare la mitica città delle
star, in Costa Azzurra. E chissà che presto non ci si
torni davvero...
(*) studentessa della IV B linguistico
BALBO Conferenza in preparazione al concorso
Dal Sobrero a Genova
al Festival della Scienza
fra matematica e Darwin Il processo di integrazione e la pace
Da Casale all’Europa
Gli allievi della 5ª B Liceo Scientifico Tecnologico con le insegnanti Ferrando e Rossi a Genova, in visita al Duomo.
La 5ª B del Liceo Scientifico Tecnologico Sobrero, accompagnata dalle insegnanti Anna Ferrando e Maria Chiara Rossi, si è
recata a Genova per partecipare a due conferenze inserite nel
programma del Festival della Scienza, manifestazione scientifico-culturale che si è svolta nel capoluogo ligure. Dopo una breve visita al Duomo, gli alunni, una volta giunti sul luogo adibito
alla rassegna scientifica, sono stati subito attratti da affascinanti
lezioni, nonostante la complessità degli argomenti trattati.
a In particolare, la prima lezione “Sorprese nei fondamenti
della matematica” introdotta dal professor Umberto Bottazzini, è stata poi condotta in modo dinamico dal Prof. Gregory
J. Chaitin, docente ricercatore presso l’Università di Buenos
Aires, che ha dato all’esposizione un taglio storico, evidenziando molto bene i collegamenti tra matematica ed informatica, derivati dall’invenzione del computer. La particolarità
di questa conferenza è stata l’esposizione in lingua inglese
da parte di Chaitin, che ha quindi dato la possibilità, agli studenti più audaci, di seguirla in lingua madre.
Nel pomeriggio gli studenti si sono avventurati nelle teorie
darwiniane dell’evoluzionismo, partecipando alla conferenza “La biologia molecolare e la teoria dell’evoluzione”, trattata da Guido Barbujani, Luigi Cavalli Sforza, Rodolfo Costa, Telmo Pievani, Olga Rickards e Giorgio Valle. A più voci è stato affrontato il sempre attuale e coinvolgente tema darwiniano sull’evoluzione, analizzato anche a livello molecolare. Lo studio
del DNA degli organismi continua, infatti, a fornire importanti
contributi per la comprensione dei fenomeni evolutivi. Particolare attenzione è stata dunque posta nell’affrontare, attraverso l’analisi genetica, il discorso relativo all’origine della nostra
specie. Anche quest’ultima lezione (più rilassante rispetto alla prima, in quanto era in lingua italiana) ha suscitato notevole
interesse da parte degli allievi, che hanno ascoltato relatori di
tale importanza, riuscendo a seguire buona parte dei contenuti, grazie alle conoscenze acquisite in classe.
Alessio Rabbia, Michele Fracassi, classe 5ª B
MONF241113.indd 1
a Giovedì 16 novembre, nell’aula magna dell’Istituto Balbo, sede centrale, si è tenuta una
conferenza sul processo di integrazione dell’Europa in preparazione al concorso, indetto dalla Consulta regionale europea e giunto
ormai alla sua decima edizione, «Diventiamo
cittadini europei». Da anni l’Istituto Balbo
aderisce all’iniziativa proposta dalla Consulta e, per preparare adeguatamente gli studenti
allo svolgimento delle due tracce proposte per
il concorso si attiva con un progetto “ad hoc”
condiviso da tutti i docenti di storia, inserito
nel POF (progetto offerta formativa) e coordinato dall’insegnante Silvia Sorisio. Tale progetto prevede anche due incontri pomeridiani di approfondimento specifico previsti per
il 24 novembre e il 5 dicembre.
La conferenza di giovedì scorso è stata la prima tappa comune e ha coinvolto gli alunni
di tutte le classi quinte dello Scientifico, le terze del
Classico nonché, novità di
quest’anno,una classe dell’Istituto Leardi, intervenuta con l’insegnante di diritto. Relatore è stato Luigi
Vittorio Majocchi, docente
di storia dell’Europa occidentale presso l’Università
di Pavia e sovente membro
della commissione esaminatrice del concorso. Il professore ha affrontato sostanzialmente due argomenti:
• il percorso storico dell’integrazione avviato dal 2° dopoguerra, per necessità di ridare
un ruolo al vecchio Continente (ridotto ad un
«cumulo di macerie morali e materiali», come ebbe a dire Churchill), con la formazione
della CECA (comunità del carbone e dell’acciaio) del 18 aprile 1951 che ha dato il via all’unificazione con i primi sei paesi Francia,
Germania federale, Italia, Belgio, Olanda e
Lussemburgo: si parla di “piccola Europa”, è
vero, ma importante è stato il suo ruolo trascinante; la CECA rappresenta un’innovazione nelle tradizionali forme di organizzazione
internazionale in quanto superò la semplice
cooperazione fra stati sovrani e integrò, sotto una comune alta autorità, settori economici fondamentali per l’epoca, ma, cosa più
importante, sanzionò la riconciliazione fra le
eterne rivali Francia e Germania (responsabili degli sanguinosi conflitti dal 1870, alla 1°
e 2° guerra mondiale). Altra tappa fondante è
rappresentata dai Trattati di Roma del 25 marzo 2007, siamo quindi prossimi al cinquantenario, che istituiscono la CEE (comunità economia europea come area di libero scambio)
e l’EURATOM (comunità dell’energia atomica). In questa fase l’Italia con il premier Alcide De Gasperi ha un ruolo fondamentale nel
proporre un processo di integrazione secondo
il modello federalista (prevede la costruzione
degli Stati uniti d’Europa, con potere sovrano) auspicato da Altiero Spinelli. Per questi
motivi l’Italia, in questa attuale fase di stallo
del percorso di ratifica della Costituzione firmata a Roma dai capi di Stato e di governo
nel 2004, ha il dovere morale di attivarsi per
ridare slancio alle iniziative europeiste. Non
si può trascurare il Trattato di Maastricht del
7 febbraio 1992 da cui nasce la UE, unione
europea, che ci fa diventare cittadini europei
creando le premesse della moneta unica, necessaria per il mercato,nonché della politica
estera e di sicurezza comune, di una giustizia condivisa (euro Just, mandato di cattura
europeo). L’unificazione si
deve completare perché un
mercato comune con moneta comune (euro) e con una
Banca Centrale (a Francoforte) non potrà reggere ancora a lungo senza uno Stato centrale di riferimento,
appunto uno Stato Federale sul modello degli Stati Uniti.
• la politica estera dell’UE
in riferimento ai conflitti
recenti fra Israele e Palestina, in Afganistan, in Iraq, in Libano; il ruolo di questa Europa, non ancora Stato a tutti gli effetti, non potrà essere incisivo fino a
che non si arriverà ad avere, come prevede la
Costituzione, un ministro degli esteri comune che “parlerà con una voce sola” e avrà gli
strumenti per poter attuare una politica estera autonoma rispetto agli USA. L’UE, in politica estera, fino ad ora, si è divisa fra stati filo
atlantici, capeggiati dalla Gran Bretagna, e che
hanno seguito Bush nella guerra “preventiva”
in Iraq e stati che hanno scelto di non intervenire come Francia e Germania (nucleo trainante della vecchia Europa), fedeli alla vocazione di Pace dei padri fondatori che sognavano come Kant (“Per la Pace perpetua”) un
Governo del mondo fondato sulla forza della
legge e non sulla legge della forza e delle armi. Concludendo l’UE, auspica il relatore, deve proporsi come modello di democratizzazione da attuarsi con un percorso di pace, faticoso ma redditizio perché ha portato all’integrazione, nel 2005, già 8 paesi dell’EST ex
sovietico, sottratti così ad un destino di pericoloso abbandono.
• Nella foto il prof. Maiocchi e la prof. Sorisio
23-11-2006 19:52:52
Scarica

Un giornale on-line