della diocesi di como Periodico Settimanale | Poste Italiane S.P.A. | Sped. In Abbonamento Postale | D.L. 353/2003 (Conv. In L. 27/02/2004 N° 46) Art. 1, Comma 1, Dcb Como Anno XXXV - 5 novembre 2011 - € 1,20 Europa 5 Mondo 41 6 Como 14 Tirano Armenia, una terra ed un popolo Turchia, dopo il sisma è corsa ai soccorsi ProTIN: dalle mamme per le mamme I dieci anni della Caritas l popolo armeno ha Itormentata, vissuto una storia ripercorsa l 31 ottobre i morti A accertati erano 582 e i feriti 4.152. Appello no “Spazio AscolU to” al Sant’Anna per sostenere i genito- on Virginio ColmeD gna ha aperto un ciclo di incontri per cele- in un incontro a Como. Editoriale La nostra libertà della Caritas. ri di bimbi pretermine. 29 brare questo traguardo. Assisi. Un comune impegno per la pace di Francesco Zanotti Presidente della Federazione italiana settimanali cattolici A bbiamo sottoscritto una lettera al Presidente della Repubblica. Vista la gravità della situazione, non si poteva agire in maniera diversa. Se il rischio di chiusura è incombente per molti nostri giornali, e per tanti altri come noi che in queste settimane sono sulla graticola, qualche azione eclatante andava pur messa in campo. Altre ne seguiranno, se qualcosa non cambierà nei prossimi giorni. Quando in ballo c’è la libertà di informazione non si può andare per il sottile. Troppo importante è la posta in gioco, oltre al destino di migliaia di lavoratori e di centinaia di testate, alcune storiche. Veniamo da un anno e mezzo di sofferenze. Prima si è trattato dell’aumento improvviso delle tariffe postali. Per i nostri settimanali è stato un sacrificio enorme, sopportato perché allenati a patire. Si è tirato avanti, fra innumerevoli difficoltà, con i bilanci sempre più risicati, al limite della sopravvivenza. Poi, i nuovi costi entrati in vigore il primo settembre dello scorso hanno riacceso le speranze di un futuro meno nero. Si è trattato solo di un’illusione: dietro l’angolo c’era l’ennesimo taglio lineare ai contributi all’editoria. Se a dicembre prossimo i nostri giornali (circa la metà) percepiranno il 90 per cento dei contributi relativi all’anno precedente, per il 2011 (quelli che si incasseranno a dicembre 2012) la previsione ad oggi è del 15 per cento. Le proposte inserite nei giorni scorsi nella Legge di Stabilità dicono di un taglio terribile per i contributi all’editoria che di fatto verrebbero quasi azzerati. E’ l’ennesimo tentativo di mettere il bavaglio al territorio. Sì, perché tra le testate che godono dei contributi ci sono i giornali diocesani che in totale percepiscono 3,7 milioni di euro. Si tratta di ‘briciole’, come abbiamo ricordato in diverse sedi istituzionali, ma essenziali per numerosi nostri periodici che di quelle risorse fanno tesoro. Siamo di certo consapevoli che non si può sperperare denaro pubblico e che vanno individuati eventuali abusi. Per questo da tempo parliamo di “rigore e di equità”, due principi da applicare con scrupolosità nella gestione delle risorse disponibili. Occorre ricordare il valore del pluralismo informativo. Infatti, oltre al cosiddetto circo mediatico costituito dalle maggiori emittenti televisive e dai grandi quotidiani nazionali, c’è una realtà di media locali, di idee e non profit cui non si può mettere il silenziatore. Ne andrebbe del dibattito democratico del nostro Paese e verrebbero meno voci autorevoli della provincia italiana che meritano, invece, di essere sostenute. La lettera al Presidente Napolitano é stata sottoscritta da direttori di testate del più variegato orientamento culturale e politico, a dimostrazione che il pluralismo nell’informazione è un bene da tutelare per tutti. Sì, perché per ogni voce che si spegne ogni cittadino ci rimette in libertà. A 25 anni dall’appuntamento voluto da Giovanni Paolo II, i leader delle religioni mondiali si sono ritrovati nella città di San Francesco per pregare insieme. “Mai più violenza! Mai più guerra! Mai più terrorismo! In nome di Dio”, ha detto papa Benedetto XVI, giunto in treno da Roma. Per la prima volta erano presenti all’incontro di Assisi due rappresentanti dei non credenti. Dodici impegni in un testo comune. 12 In missione 10 Un ritratto di mons. Alberto De Maron Como 15 Gerardo Larghi (Cisl): sguardo al futuro Brenta 25 Il ricordo del terremoto che scosse il Cile Sondrio 28 La ballata del carcere di via Caimi Domenica 13 novembre sarà, come da tradizione, la “Giornata del settimanale della diocesi di Como”. Entro venerdì 4 novembre è possibile prenotare le copie del numero speciale telefonando allo 031-263533 dalle ore 9.00 alle ore 18.00 Idee e opinioni 2 Sabato, 5 novembre 2011 i l dialogo tra le diverse religioni è tema spesso evocato, a volte discusso, a volte infine temuto. Dalla prospettiva conciliare un’indicazione emerge chiara: il dovere totalmente nuovo di acquisire una conoscenza e una comprensione tanto reali quanto possibili delle religioni non cristiane. Questo orizzonte conciliare non implica in alcun modo la “svalutazione” della missione che la Chiesa ha di annunciare Gesù Cristo; né implica il minimo disconoscimento del dovere personale per ogni cristiano di essere un testimone del Cristo risorto. Suppone, invece, un atteggiamento di apertura e di rispetto totale nei confronti di chiunque non è cristiano. Vale la pena di ricordare, con il Concilio, che “la Chiesa cattolica nulla rigetta di quanto è vero e santo in queste religioni. Essa considera con sincero rispetto quei modi di agire e di vivere, quei precetti e quelle dottrine ✎ FUORI DAL CORO | di Arcangelo Bagni Il dialogo tra le religioni: proposta della propria identità nella conoscenza delle altre che, quantunque in molti punti differiscano da quanto essa crede e propone, tuttavia non raramente riflettono un raggio di quella Verità che illumina tutti gli uomini. Essa però annuncia, ed è tenuta ad annunziare, il Cristo che è “via, verità e vita” in cui gli uomini devono trovare la pienezza della vita religiosa e in cui Dio ha riconciliato a Se stesso tutte le cose. Essa perciò esorta i suoi figli affinché, con prudenza e carità, per mezzo del dialogo e la collaborazione con i seguaci delle altre religioni, sempre rendendo testimonianza alla fede e alla vita cristiana, riconoscano, conservino e facciano progredire i valori spirituali, morali e socio-culturali che si trovano in essi”. Il Concilio chiede ai cristiani di avere una rinnovata comprensione di questa prospettiva: “Infatti, quelli che senza colpa ignorano il Vangelo di Cristo e la sua Chiesa, e che tuttavia cercano sinceramente Dio, e con l’aiuto della grazia si sforzano di compiere con le opere la volontà di Lui, conosciuta attraverso il dettame della coscienza, possono conseguire la salvezza eterna. Né la divina Provvidenza nega gli aiuti necessari alla salvezza a coloro che non sono ancora arrivati alla chiara cognizione e riconoscimento di Dio, e si sforzano, non senza la grazia divina, di raggiungere la vita retta. Poiché tutto ciò che di buono e di vero si trova in loro, è ritenuto dalla Chiesa come una preparazione ad accogliere il Vangelo, e come dato da Colui che illumina ogni uomo, affinché abbia finalmente la vita”. Ciò significa che, allo sguardo del Concilio, tutta l’umanità è assunta in un’economia di grazia che supera i confini visibili della Chiesa, per quanto essa sia necessaria. Se tale è veramente la situazione spirituale degli uomini, il Concilio ha il diritto e il dovere di ricordare, con un vocabolario e uno spirito che sempre hanno bisogno di essere affinati, il senso dell’attività missionaria della Chiesa. Essa prende l’iniziativa di suscitare un incontro veramente religioso con ogni uomo e con ogni cultura. Il suo desiderio è che quanto di buono si trova seminato nel cuore e nella mente degli uomini e nei riti e culture proprie dei popoli non solo non vada perduto, ma sia purificato, elevato e perfezionato a gloria di Dio. Questo compito, nella sua realtà profonda e nella sua finalità, altro non è che puro servizio, squisitamente religioso, all’uomo: esso esige un atteggiamento privo di ambiguità nei confronti delle libertà di tutti e di ciascuno in materia religiosa. E se a volte diventa difficile il dialogo, ci sarebbe da chiedersi se la difficoltà non nasca anche dall’incapacità dei cristiani di proporre ragionevolmente e gratuitamente il Dio di Gesù. Una proposta ragionevole e argomentata, ma che resta sempre proposta. Qui sta la sua “debolezza” e la sua “forza”. COLPO D’OCCHIO | di Piero Isola Ma è proprio vero che siamo messi così male? m La calca gigantesca per un piatto di pasta non vale l’iPhone a veramente siamo messi così male? Il ultimo modello. Salvo acquistarlo per accaparrarsi le super dubbio, lo confesso, rivenderlo e guadagnarci. Perché a offerte del megamercato Roma è successo anche questo, ma da qualche volta mi assale. Confortato – il dubbio – da episodi di elettronica a Roma, è qui a immaginare tutti gli “assaltatori” e comportamenti di cui non so occasionali per mangiare un segnale che non siamo rivenditori darmi ragione. A dodici giorni ce ne vuole. È evidente che non siamo dall’assalto degli “indignati”, ecco ancora alla fame, anche se simili ancora alla fame. E poi Roma semiparalizzata per una richiamano gli assalti ai forni di c’è sempre lo stellone... episodi buona metà, con ripercussioni manzoniana memoria. C’è poi la data sull’intero traffico urbano, da un del 27 che inquieta. Sapevamo di molte altro tipo di “guastatori”, sicuramente meno indignati famiglie che non riescono ad arrivare alla fine del mese. ma altrettanto pericolosi. In più di ventimila erano A meno che tutti i partecipanti all’assalto non avessero questa volta, tutti presi dalla bramosia di accaparrarsi incassato lo stipendio proprio in quel giorno fatidico. le super offerte del megamercato di elettronica appena Rivelatore può essere in proposito quanto dichiarato inaugurato. Una calca gigantesca, tra urla, risse, da uno dei soddisfatti acquirenti al Messaggero: “ Io, spintoni, vetri rotti, una scala mobile messa fuori dodici ore in coda, ho speso tutto lo stipendio, ma ne uso. Gente che faceva la fila dalla sera precedente per è valsa la pena”. Testuale. Contento lui, contenti tutti. poter entrare prima, una volta aperte le porte del “gran Ci domandiamo adesso dove costui andrà a mangiare. bazar”, e buttarsi a man bassa su cellulari, televisori, Sicuramente alla Caritas. Sia detto per inciso, l’assalto computer, forni a microonde. I soliti psicologi, non è continuato, seppur pacato, nei giorni successivi, anzi mancano mai, hanno tentato una spiegazione: “In il giorno dopo s’è duplicato in maniera ordinata in altra periodo di crisi si approfitta di qualsiasi occasione per parte della città. Anche qui, giovani soprattutto, in fila poter risparmiare”. Sì, d’accordo, ma se i soldi non ce dalla notte precedente per il gusto di spendere da 659 a li hai o li hai solo per mangiare, possono proporti tutti 899 euro e portarsi via l’ultimo arrivato della Mela. gli sconti che vuoi ma non vai a fare la fila e di notte Infine una esperienza personale. Dopo anni di per acquistare prodotti non certo di prima necessità. resistenza, finalmente mi sono deciso all’acquisto di La fame, quella vera, quando c’è, non tollera surrogati: un telefonino. No, tranquilli, non nel megacentro di cui Aforismi ■ Gómez Dávila L’uomo intelligente è quello che mantiene la sua intelligenza a una temperatura indipendente dalla temperatura dell’ambiente in cui vive. La vita è strumento dell’intelligenza. Nicolás Gómez Dávila (Cajicá 1913 - Bogotá 1994) Scrittore e aforista colombiano In margine a un testo implicito, Adelphi 2001, pagine 106. 110. L’ Onu ha deciso che il 31 ottobre 2011 sulla Terra abbiamo raggiunto la quota di sette miliardi. Hanno detto che è una bambina. Si è ipotizzato che sia nata in India, ma a contendersi il “primato” ci sarebbero anche una femminuccia filippina, un bambino russo e un maschietto turco. Mettiamo subito le cose in chiaro. Primo: è impossibile stabilire quanti abitanti ci siano sul nostro pianeta, almeno con quella precisione che ne fa identificare addirittura uno su sette miliardi ed il giorno esatto in cui è nato. Siamo di fronte ad una colossale bufala, piazzata proprio nel giorno di Halloween, come fosse uno “scherzetto” servito al posto del “dolcetto”. Secondo: domandiamoci a che pro sapere che siamo sette miliardi proprio il 31 ottobre del 2011. Solo un innocuo dato statistico? Forse no. Un sospetto ce ✎ Corsivo | sopra, in un normale negozio, affollatissimo ma senza eccessi. Per tre quarti d’ora – coda anche qui – sono stato a contatto di altri clienti con la medesima mia intenzione. Giovanissimi per lo più, vent’anni o meno. Dai discorsi e dalle richieste che facevano agli addetti alla vendita ho capito che tutti costoro erano orientati su modelli da 150, 200, 300 euro ed oltre. Quando è arrivato il mio turno e ho chiesto il modello più economico, euro 14 e 90 in offerta, mi sono sentito un miserabile, anzi in colpa, per contribuire in misura così esigua alla crescita dei consumi. Non comprendo, a questo punto, il giudizio negativo che dei cosiddetti “bamboccioni” dava Padoa-Schioppa e dà ancora Brunetta. Perché trattarli male? Sono proprio i “bamboccioni”, grazie al fatto che vivono in famiglia, coloro che in Italia sorreggono i consumi e favoriscono la crescita, spendendo tutto lo stipendio, pur magro, che guadagnano e dunque rimettendo denaro in circolo. Bisognerebbe encomiarli, altro che criticarli; e quasi quasi … augurarsi che continuino così. Mi accorgo che qui rischio di guastarmi la vita. Del resto, già da tempo, sono venuto nella determinazione, quando sento parlare di crisi, di non preoccuparmi più di tanto. Sapete della vecchia faccenda di chi è nato sotto una buona stella. Ebbene, l’Italia altro che stella, è nata sotto uno stellone, ancora più buono. Perdonate il vieto ottimismo, ma credo che, ancora una volta, lo stellone ci salverà. di Agostino Clerici Sette miliardi di terrestri: “scherzetto o dolcetto”? l’abbiamo, viste le politiche di denatalità che l’UNFPA (il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione) propugna e finanzia in tante parti del mondo. Si vuole dire che siamo troppi, che non c’è spazio per tutti, che i bambini - e soprattutto le bambine nascono in contesti di povertà, se non di indigenza, che li vedono destinati a morire. Quindi, tanto vale non farli nascere tutti questi bambini e soprattutto queste bambine, che sono anche poco redditizie per le famiglie - ed è meglio che l’India segua l’esempio degli evoluti Paesi del primo mondo, che hanno imparato a regolare le nascite secondo il calcolo del prodotto interno lordo e del reddito pro capite e della densità degli abitanti per chilometro quadrato, insomma, secondo criteri matematici che garantiscono ai già vivi un’esistenza decorosa e spensierata. A questi “sapientoni” dell’Onu resta da spiegare come mai la vecchia e spopolata Europa è in crisi nera, mentre Paesi come il Brasile, la Cina e l’India interessati da un considerevole boom demografico - hanno economie floride, con tanta forza lavoro e alti livelli di consumo. Bisognerebbe anche sapere se costa di più una campagna di denatalità o una campagna di sostegno ai nuclei familiari, accertato che la prima è sicuramente preferita dalle multinazionali farmaceutiche. Ma c’è un terzo punto della questione, che a me pare il più importante, e riguarda la vita umana ed il suo valore antecedente ad ogni misurazione economica, matematica e statistica. Mi verrebbe da dire che non serve a nulla, proprio a nulla, sapere che è nata “baby sette miliardi”, chi sia e dove è nata. Chiunque sia e dovunque sia venuta alla luce, è la benvenuta, perché - come dice un aforisma, guarda un po’, proprio di un poeta indiano, Rabrindanath Tagore - «ogni bambino che nasce ci ricorda che Dio non è ancora stanco degli uomini». Il problema è che, forse, troppi di quei sette miliardi di uomini che sono sulla Terra si sono stancati di Dio. E uno dei modi di fargli guerra è proprio quello di non far nascere bambini. Custodia Creato Sabato, 5 novembre 2011 In diocesi di Como il primo centro di etica ambientale Al via un importante progetto in grado di offrire strumenti per affrontare le sfide del terzo millennio P ossiamo definire l’etica ambientale come la nuova formazione epistemica, culturale, adeguata per affrontare le sfide della tecnica per il terzo millennio. Ovvero la forma del nuovo umanesimo planetario per l’attuale, inedita, fase della modernità. L’etica ambientale quindi come una nuova sintesi di: filosofia, scienza, religione, arte, spiritualità. Essa risponde alle due sfide che sono in gioco in questa fase dello sviluppo umano: da un lato la sfida che nasce dal tema della “paura” (effetto serra, desertificazione, abbattimento delle foreste, distruzione della biodiversità, …); e poi la sfida che invece risponde e soddisfa alle esigenze di bellezza (riproposte da Dostoevskij verso la fine del 1800) che sono rimaste nelle pieghe della civiltà moderna ma che oggi aspirano a diventare motore centrale per lo sviluppo dell’umanità. Quali possono essere allora i punti, gli assi, di una nuova etica ambientale? a. una nuova concezione della realtà: mondo naturale come dono, “la casa comune” di cui parla Papa Benedetto XVI, una realtà dinamica abitata da creature e non da oggetti, creature in relazione l’una con l’altra singolarmente o attraverso la rete degli ecosistemi. Non mondo di cui l’uomo deve diventare dominatore; b. una concezione del tempo che finalmente venga ripensato non più solo nella forma del tempo-prestazione, ma colto anche come incanto, estasi, tempootium, occasione di meditazione e non solo di produttività. Tempo delle “stelle” (Florenskij), delle “nuvole” (Tolstoj); ✎ Gli obiettivi I primi passi di un cammino che si propone di favorire la tutela e la valorizzazione della natura e dell’ambiente, sensibilizzare il territorio sulle tematiche ambientali, offrire gli strumenti per “leggere” al meglio il tempo presente. In questi giorni la formazione del gruppo operativo c. una nuova antropologia, dove l’uomo venga ripensato come quaternità, sintesi di Giovanni Paolo II e l’etica ambientale “La natura diventa un evangelo che ci porta a Dio” scrisse il pontefice L a mappa della nuova etica ambientale che si sta delineando trova in Giovanni Paolo II una delle sue espressioni più alte e profonde quando scrive “la natura diventa un evangelo che ci parla di Dio”. Quindi realtà donata come magistero per l’uomo. “Guardate i gigli del campo e gli uccelli dell’aria […]” (Matteo, 6, 22). corpo, anima, spirito e mente, al modo dei greci, dell’oriente, del cristianesimo almeno fino all’età moderna; d. una nuova concezione epistemologica, dove la conoscenza sia legata a quella che con Einstein possiamo chiamare apertura alla contemplazione, allo stupore e dove la realtà da conoscere esiga anche il momento della dimensione simbolica oppure empatica; e. l’etica, allora, si esprime con un’etica del custodire la creazione, del custodire la natura, del dialogo con essa, dell’umiltà da parte dell’uomo, di un suo atteggiamento di responsabilità finanche di amore per la natura vissuta, pensata come la casa comune, come sorella, come madre. E poi un’etica in cui la presenza umana si caratterizzi per la semplicità e la sobrietà e la levità della sua presenza. Il Centro di Etica Ambientale, realtà senza fine di lucro e con la prevalente azione diretta e gratuita dei propri aderenti si propone di svilupparsi: 1. nel settore della tutela e della valorizzazione della natura e dell’ambiente, nell’attività di sensibilizzazione, ricerca, studio, riflessione, dibattito, formazione, sostegno, organizzazione di eventi e di momenti di dialogo tra diversi soggetti, anche istituzionali, sui temi dello sviluppo sostenibile e della sostenibilità ambientale; 2. nella promozione di un’attività formativa estesa alla promozione di livelli integrati di comunicazione e di aggregazione nel nome di interessi culturali, con il conseguente assolvimento della funzione sociale, di maturazione e di crescita umana e civile; 3. porre un’attenzione particolare alla trasformazione del mondo economico imprenditoriale aiutando a cogliere le opportunità che anche l’attuale crisi economica propone applicando quanto Jeremy Rifkin asserisce “serve una terza rivoluzione tecnologica”. pagina a cura di Luciano Valle Direttore del Tavolo Tecnico Scientifico del Centro di Etica Ambientale Lombardia - Bergamo, Docente di Etica presso la Facoltà di Farmacia dell’Università di Pavia “Guardate le montagne” (dove la montagna può essere intesa come cifra per “natura”), “Magnifico scenario da contemplare” “capace di affascinare gli animi attenti e di spingerli a lodarne la grandezza”. Ancora: la montagna quasi… “scuola di vita”… almeno per quattro motivi: la lezione della “fatica”, dell’aiuto vicendevole, del godimento del “silenzio”, della consapevolezza del proprio limite (in essa si impara a faticare per raggiungere una meta, ad aiutarsi a vicenda nei momenti di difficoltà, a gustare insieme il silenzio, a riconoscere la propria piccolezza in un ambiente maestoso e solenne). “Il contatto con la natura”, quindi, “è di per sé profondamente rigeneratore”: “la contemplazione del suo splendore”, infatti, “dona pace e serenità”. Sono pertanto la contemplazione della bellezza e del carattere creaturale della natura e una nuova metanoia, che rifondi lo statuto dell’uomo, che dispongono ad una nuova etica più responsabile: un’etica di “fraternità con la terra”. Ecco, allora il compito dell’uomo: in quanto “immagine e somiglianza” di Dio, in quanto chiamato in Cristo a Cristificarsi e a deificarsi, in quanto, insomma “collaboratore” di Dio nell’opera della Creazione chiamato a “quell’atteggiamento disinteressato, gratuito, estetico che nasce dallo stupore per l’essere e per la bellezza, il quale fa leggere nelle cose visibili il messaggio del Dio invisibile che le ha create”, egli non deve “tiranneggiare” la creazione, con l’ “insensata distruzione dell’ambiente naturale” ma sentirsi in “obbligo” di “prendersi cura di tutto il creato” uscendo dallo stato di crisi epistemologica, antropologica, etica che “rivela quanto sia profonda la crisi morale” ed improntando la sua vita ai principi di “austerità, temperanza, autodisciplina, spirito di sacrificio”. Si fa notare infine, a conclusione di queste brevi riflessioni che la piattaforma dell’etica ambientale che si è sopra delineata è ormai il patrimonio che ispira e accompagna il ruolo e l’operatività da almeno un triennio del Centro di Etica Ambientale di Bergamo. 3 Italia 4 Sabato, 5 novembre 2011 Notizie in breve ■ Forum Famiglie Il taglio del Fondo per l’editoria deciso dal Governo. Lettera aperta a Tremonti “Altro che libero licenziamento, il vero sviluppo si otterrà solo investendo sulla famiglia”. Francesco Belletti, presidente del Forum delle associazioni familiari, spiega così il contenuto di una lettera aperta inviata al ministro Tremonti ed ai segretari di tutti i partiti. “In base alle previsioni dei tecnici, elaborate a partire dai dati Istat sulla spesa delle famiglie – spiega il Forum in una nota - il FattoreFamiglia consentirebbe la creazione di 250mila posti di lavoro (riducendo di oltre il 10% il numero dei disoccupati), farebbe crescere il Pil di 18 miliardi di euro, indurrebbe una ripresa della natalità e l’uscita di un milione di famiglie dalla soglia di povertà”. “Tutte prospettive incoraggianti per il futuro del Paese - commenta Belletti - che trasformano i 16,9 miliardi di euro previsti per l’introduzione a regime del FattoreFamiglia da costo a investimento e che hanno il pregio di non creare conflitti sociali perché il tessuto della società italiana è ancora a base familiare”. “Per illustrare questi dati abbiamo chiesto al ministro ed ai segretari dei partiti un incontro con il Forum - conclude il presidente del Forum - e siamo convinti che un accordo trasversale potrebbe consentire tempi rapidi di approvazione”. a i r o t i ed No al taglio della libertà La lettera al Presidente criteri per consentire da un lato risparmi potenti, che drenano pressoché tutta ignor Presidente, ci rivolgiamo a Lei, e dall’altro una più rigorosa selezione la pubblicità, compresa quella degli nella Sua qualità di più autorevole nell’accesso alle risorse’. Credo che quanto inserzionisti istituzionali. Il perimetro rappresentante e custode della più darete seguito concreto a questi vostri dell’informazione si comprimerebbe democrazia costituzionale per significarLe intendimenti, tanto più ne guadagnerà in drasticamente, rimanendo appannaggio il rischio imminente di chiusura che efficacia la sollecitazione, che faccio mia, di pochi gruppi privilegiati. Il tempo coinvolge un centinaio di giornali politici, per una riconsiderazione delle decisioni a disposizione per evitare il tracollo è cooperativi, non profit e di idee e la del governo. talmente breve che già domani sarebbe conseguente perdita del lavoro per svariate troppo tardi. Per questo, Signor Presidente, migliaia di giornalisti e poligrafici. Il grazie della Fisc noi che rappresentiamo testate del più sprimo un immenso grazie a nome Questo gravissimo evento sarà la diverso orientamento culturale e politico, Le mio personale e di tutti i direttori conseguenza inesorabile del taglio del chiediamo un intervento utile a scongiurare dei giornali che aderiscono alla Fondo per l’editoria deciso dal Governo, un epilogo disastroso. Nella nostra qualità Fisc al Presidente della Repubblica, se non interverranno immediate misure di direttori dei giornali sottoscrittori della Giorgio Napolitano, per la tempestiva atte a ripristinarlo, sia pure nell’entità – presente, Le chiediamo anche di volerci risposta all’appello contro i tagli ai peraltro assai modesta e nel tempo già incontrare, in modo da rendere vieppiù fondi per l’editoria firmato anche dagli considerevolmente ridotta – stabilita chiari i termini delle nostre valutazioni e stessi direttori. Oltre alla gratitudine per per gli anni precedenti. Chi Le scrive è delle nostre proposte. Con stima. l’attenzione riservata, ringraziamo per perfettamente consapevole dei problemi la condivisione circa ‘la preoccupazione di bilancio dello Stato e della necessità La risposta di Napolitano ari amici, ho letto con attenzione la per i rischi che ne potrebbero derivare di ridurre la spesa pubblica, eliminando vostra lettera e mi rendo ben conto (dai tagli lineari, ndr) di mortificazione ogni fonte di spreco. Anche nel mondo dell’importanza degli argomenti del pluralismo dell’informazione’. dell’editoria, dove è indispensabile che mi avete illustrato in polemica con Il Presidente ha aggiunto che non un’opera di bonifica per distinguere, l’annunciato taglio ‘lineare’ al Fondo per mancherà di manifestare il suo punto di sulla base di rigorosi criteri, i giornali l’editoria. Condivido la preoccupazione vista al governo. Con il suo intervento il «veri» dalle testate inventate a bella posta per i rischi che ne potrebbero derivare presidente Napolitano ha dato notevole per lucrare sulle erogazioni pubbliche. di mortificazione del pluralismo risalto alla nostra richiesta che non mira Abbiamo da anni indicato soluzioni di dell’informazione. E non mancherò di a conservare alcun privilegio, ma solo a maggior rigore e trasparenza, idonee ad manifestare questo mio punto di vista al garantire il pluralismo informativo. Inoltre evitare lo sperpero di denaro pubblico. governo. Ho, nello stesso tempo, trovato abbiamo appreso con favore che lo stesso Il recente Regolamento solo in parte le altamente apprezzabile, nella vostra Presidente ha apprezzato la sensibilità che ha recepite, pertanto mentre chiediamo lettera, la sensibilità per l’urgenza di i firmatari hanno manifestato in merito l’adeguamento del Fondo torniamo a ‘un’opera di bonifica’ in questo settore all’urgenza di ‘un’opera di bonifica’ nel proporre ulteriori criteri per consentire e la disponibilità ‘a proporre ulteriori settore e anche ‘la disponibilità a proporre da un lato risparmi o e dall’altro una più ulteriori criteri per consentire rigorosa selezione nell’accesso da un lato risparmi e alle risorse. Senza questo dall’altro una più rigorosa intervento, il taglio “lineare” selezione nell’accesso alle prodotto sortirà il risultato di risorse’. Tutto ciò conferma buttare il bambino con l’acqua la linea che la Fisc da tempo sporca. Siamo certi, Signor I direttori dei settimanali Fisc sottoscrivono la lettera inviata porta avanti e che si riassume Presidente, che comprenderà con centinaia di loro colleghi al Capo dello Stato a riguardo nelle due parole ‘rigore quale vulnerazione democratica del taglio del Fondo per l’editoria deciso dal Governo. ed equità’ che nelle sedi si determinerebbe se il Giorgio Napolitano ha immediatamente risposto alla istituzionali e non abbiamo pluralismo dell’informazione lettera. Pubblichiamo il testo integrale delle due missive proposto come principi subisse un’amputazione delle ed il ringraziamento che il presidente della Fisc, Francesco da mettere in campo per il proporzioni annunciate. In Zanotti, ha rivolto al presidente della Repubblica. riordino dell’intero comparto edicola rimarrebbero i giornali dei fondi all’editoria. che hanno alle spalle editori S E ■ Autismo Un bambino su 200 è a rischio in Italia C “In Italia un bambino su 200 è a rischio di autismo ma ci sono ancora troppi ritardi nell’individuazione del disturbo e terapie non idonee ad affrontarlo”. Lo rende noto l’Istituto di Ortofonologia (IdO), che propone “un approccio innovativo sia nella diagnosi che nella terapia, per migliorare la qualità della vita dei bambini autistici e delle loro famiglie e per dimostrare che l’autismo è affrontabile con risultati soddisfacenti”. Sarà questo, infatti, il tema al centro del convegno “Autismo infantile. La centralità della diagnosi precoce per un progetto terapeutico mirato”, promosso dall’IdO, a Roma, il 12 novembre (ore 9-17, Palazzo dei Congressi), nell’ambito di “Diregiovani Direfuturo-Il Festival delle giovani idee”, una manifestazione di quattro giorni, dal 9 al 12 novembre, che porterà a Roma più di 30.000 ragazzi provenienti dalle scuole di tutta Italia. Perché anche i bambini autistici possano “Direfuturo”, l’IdO presenterà al Festival i due progetti noti come “Tartaruga”, attivo a Roma dal 2004, e “La centralità della diagnosi precoce nell’autismo infantile”. Informazione amputata Disastro. La Chiesa locale di La Spezia e di Massa in mezzo alla gente duramente colpita. Alluvione in Liguria e Toscana: stiamo con loro D opo l’alluvione che nei giorni scorsi ha colpito e devastato la Liguria e la Toscana la Chiesa si è attivata immediatamente per venire incontro alle esigenze delle popolazioni così duramente provate e colpite dai lutti e dalle devastazioni. Nove i morti finora accertati, anche se altre quattro persone risultano ufficialmente disperse. Sessantacinque i milioni di euro già stanziati dal Governo per le necessità immediate (40 milioni per lo spezzino e 25 per la Lunigiana), anche se si parla già di almeno cinquecento milioni di danni per le sole strutture pubbliche. La macchina della solidarietà e della ricostruzione è già all’opera in quella che, sempre di più, appare una corsa contro il tempo, per cercare i dispersi e mettere in sicurezza le infrastrutture, prima delle nuovi forti piogge previste a partire da metà settimana. All’Angelus di domenica 30 ottobre Benedetto XVI ha esortato alla solidarietà nei confronti delle popolazioni della Thailandia, “colpite da gra- vi inondazioni”, e verso quelle “della Liguria e della Toscana, recentemente danneggiate dalle conseguenze di forti piogge” per le quali ha assicurato “la preghiera e la vicinanza”. Anche Caritas italiana si è attivata tempestivamente esprimendo “vicinanza nella preghiera” alle popolazioni colpite rendendosi nel contempo “disponibile ad intervenire per sostenere le azioni delle Chiese locali”. Nel suo comunicato, Caritas italiana parla di un “tragico bilancio accertato delle vittime, mentre si contano ancora i dispersi dopo le violentissime precipitazioni che hanno colpito in modo particolare la zona dello Spezzino in Liguria e la zona della Lunigiana in Toscana”. Il vescovo di La Spezia-Sarzana-Brugnato, mons. Moraglia, è stato tra i primi a recarsi di persona sui luoghi colpiti dall’alluvione. Da quel giorno, annullato ogni precedente appuntamento della sua agenda, ha visitato quotidianamente e di persona le comunità della sua diocesi che stanno faticando nel tentativo di tornare al più presto alla normalità. “La parola più efficace in questi momenti - ha affermato - è lo stare in mezzo alla gente. L’ho detto ai sacerdoti, ai parroci, ai seminaristi. Stiamo con loro”. Per questo, ha aggiunto, “ho mobilitato i parroci, ho autorizzato l’utilizzo di nostre strutture per i soccorsi, ho chiesto al seminario di sospendere la partecipazione alle lezioni in facoltà e ho dislocato i seminaristi nei luoghi del disastro perché aiutino i parroci nel soccorso alla gente”. Mons. Moraglia ha anche promosso una raccolta straordinaria di offerte in tutta la diocesi per due domeniche. Sebbene numerose chiese abbiano subito ingenti danni, le strutture ecclesiali sono in prima fila nell’assistenza e nell’accoglienza agli sfollati. Varie strutture, infatti, nei giorni scorso hanno aperto le proprie porte. Anche il vescovo di Massa, mons. Giovanni Santucci, si è recato prontamente a verificare di persona i danni causati dall’alluvione e domenica scorsa ha celebrato una messa ad Aulla nella chiesa di S.Caprasio. Europa Sabato, 5 novembre 2011 Concretezza... dopo le strette di mano! A ccordi politici, numeri, strette di mano. Il nuovo vertice europeo svoltosi il 26 ottobre, convocato d’urgenza per affrontare il problema del debito sovrano, dare stabilità alla moneta unica, rafforzare il sistema bancario e mettere in sicurezza l’intero percorso di integrazione comunitaria, sembra aver dato gli effetti sperati. Ora, agli accordi sottoscritti dai 27 capi di Stato e di governo, occorrerà dare un seguito concreto. “Il pacchetto che abbiamo concordato è completo e conferma che l’Europa farà quello che serve per salvaguardare la stabilità finanziaria”. All’indomani del summit, José Manuel Barroso, presidente della Commissione, fornisce la propria lettura dei risultati, tutta improntata alla soddisfazione. A suo avviso, i leader nazionali riuniti a Bruxelles hanno dato risposte convincenti su tutti e cinque i punti segnalati nella “tabella di marcia” presentata due settimane or sono dallo stesso Esecutivo. Sulla Grecia Barroso afferma: “Il nostro obiettivo primario è quello di riportare il debito del paese a livelli sostenibili. Questo è essenziale non solo per la Grecia, ma per l’Ue nel suo complesso. Si è aperta la porta a un livello adeguato di partecipazione volontaria degli investitori del settore privato, che permetterà di lavorare alla presentazione di un secondo programma di assistenza finanziaria”. “Siamo determinati a concludere su questo punto entro la fine di quest’anno”, ma “la Grecia deve continuare con le riforme e le misure di risanamento”. Positive, sempre secondo Barroso, anche le decisioni assunte sull’ampliamento del fondo salva-Stati. “In terzo luogo, siamo lieti – prosegue il capo della Commissione - che tutti gli Stati Ue abbiano concordato una serie di misure per ristabilire la fiducia alla voce del relatore è sgorgata come un fiume in piena la nel settore bancario. Queste misure drammatica storia di un popolo millenario le cui vicende degli affrontano le questioni del capitale e ultimi due secoli sono raccontate da almeno due romanzi,noti del finanziamento. Vorrei sottolineare agli italiani: “ I quaranta giorni del Mussa Dag” e “La fattoria che il nostro obiettivo è quello di delle allodole”. Però è altra cosa sentire la testimonianza romanzesca garantire che le banche continuino di un membro di una famiglia nota, ammirata e amata da tanti a dare credito all’economia reale”. Il comaschi, come quella dei Manoukian. Il racconto di Agopik, relativo quarto punto riguarda la governance ai suoi ascendenti, è stato sollecitato da una domanda alla fine della economica, in particolare nella zona relazione. Ma preferisco anticiparlo, per rendere meglio il “clima” della euro: secondo il presidente della conviviale che l’Ucid (Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti) di Commissione, “il vertice euro apre la Como ha vissuto presso il Palace Hotel. I nonni Manoukian abitavano strada a un ulteriore rafforzamento del in una cittadina sulle rive anatoliche del mediterraneo. Ottomila greci coordinamento e della sorveglianza”. e duemila armeni. L’anno 1900 nacque loro il figlio Onnik, (che nel “Stiamo già lavorando su idee concrete 1925 approderà a Como). La famiglia dei nonni si trasferisce a Cipro che vanno al di là del recente accordo nel 1909. Successivamente da Cipro a six pack”. Infine, “abbiamo affrontato Trieste (Impero Asburgico), dove avvia un i temi della stabilità e crescita”: Oggi è smembrato commercio di granaglie, tappeti, carrube, “abbiamo bisogno di disciplina fiscale, noccioline, cotone… Scoppiata la guerra ma allo stesso tempo dobbiamo fra tre Stati: nel 1915, la famiglia viene internata a dimostrare ai nostri cittadini che c’è Iran, Turchia Vienna, perché sospettata di parteggiare speranza, che si possa rilanciare la e la neonata per l’Impero Zarista, schierato contro crescita attraverso l’approfondimento Germania, Austria e Turchia. A Vienna del mercato interno, attraverso riforme Repubblica continua gli studi superiori. Finita la strutturali, ma anche i singoli paesi Armena, costituitasi guerra si laurea in Chimica a Zurigo. devono proseguire gli sforzi in termini dallo sfaldamento Casualmente legge una inserzione di di stabilità”. Ma, come sempre, in dell’Unione una ditta di Como (Ponte Chiasso) che economia contano le cifre. E alcune cerca un chimico. Così dal 1925 Onnik è sono più rilevanti di altre. Per quanto Sovietica (1990) e “comasco” e mette famiglia con la figlia riguarda la Grecia è previsto un nuovo che accoglie solo tre del proprietario della ditta. piano di aiuti, che dovrebbe ruotare milioni di armeni. attorno ai 130 miliardi. Al contempo è Armenia, la chiesa di Karmravor Si può parlare della Armenia in tre sensi: previsto un taglio del valore nominale MITO. Luogo immaginario, dove si del debito di circa il 50%. Le banche ad Ovest la Grecia, poi l’impero Romano. inter-familiari, poliglotti, diplomatici, sarebbe posata l’arca di Noè sul monte estere che hanno sottoscritto titoli Il popolo armeno veniva facilmente affidabili. Nel 1452 i Turchi espugnano Ararat. Simbolo di degenerazione e di di Stato greci (soprattutto tedesche scisso: alcuni feudi ad Est, altri ad Ovest Bisanzio. Tutti gli armeni diventano rinascita,insieme. Molti poeti, russi in e francesi) dovranno accettare una o a Nord, per ricomporsi eventualmente sudditi del Sultano, capo religioso e particolare, vi si sono ispirati. perdita considerevole, stimata attorno in altre combinazioni. Nel 300 d.C. civile. Alla Sublime Porta il loro popolo è LUOGO GEOGRAFICO. Dai confini ai 100 miliardi. Nella notte del 26 il popolo raggiunge una certa unità rappresentato dal Patriarca. Finché nell’ molto variabili, perché si tratta di un ottobre la cancelliera tedesca Angela culturale, ma solo con la conversione in ‘800 l’Impero Ottomano inizia il processo altopiano aperto, senza confini naturali. Merkel è tornata a invocare una massa al cristianesimo l’unità diventa di sfaldamento a causa della cultura Fiumi, che continuano altrove, tre laghi, modesta revisione dei Trattati, intesa robusta, tanto da superare molti secoli “romantica” che induce i popoli a cercare il mitico monte… Oggi questo territorio è però a definire sanzioni più severe fino ad oggi. La conversione non fu la propria identità storico-culturale e smembrato fra tre Stati: Iran, Turchia e la per quei paesi che non dovessero facile. In principio il loro Re si dimostrò ad aspirare alla indipendenza politiconeonata Repubblica Armena, costituitasi rispettare il Patto di stabilità. Ma ostile. Una leggenda racconta che una giuridica, come, del resto, in Europa . Gli dallo sfaldamento dell’Unione Sovietica il clima di concordia ritrovata fa sorella del Re lo convinse, dopo eventi Armeni creano a Venezia, sull’isola di S. (1990) e che accoglie solo una parte concludere il summit con ben altre rocamboleschi, ad abbracciare la religione Lazzaro, un loro centro culturale, che si del popolo armeno: circa tre milioni di intenzioni. In uno dei documenti di Cristo e imporla a tutto il popolo. Viene propone di salvare ogni documento che cittadini. Lo spazio in cui si collocò il finali si legge infatti: “L’euro si trova tradotta l’intera Bibbia, nella lingua e riguardi la loro cultura e storia. L’Impero popolo degli AI (nome che danno a sé al centro del progetto europeo di nell’alfabeto armeni. La Chiesa rimane Ottomano si riduce gradualmente alla stessi gli armeni, al posto di quello loro pace, stabilità e prosperità. Abbiamo autocefala, senza isolarsi dall’ecumene penisola anatolica e nasce anche un dato dagli stranieri) si estende fra il Mar convenuto una serie di misure globali cristiana. Successivamente altri popoli, nazionalismo turco, che comincia ad Nero ed il Caspio, territorio di passaggio per ripristinare la fiducia e affrontare come i Turchi ed i Turcomanni, premono espellere o perseguitare gli armeni come e di frequenti scorrerie da Ovest ad Est e le tensioni nei mercati finanziari”. Tali sul regno degli armeni, provocandone la “corpi estranei” fino al genocidio del viceversa. misure “rispecchiano la nostra ferma frammentazione e l’emigrazione verso 1922. Sciolto l’Impero Sovietico (1990) ETNIA E STORIA. Se ne ha notizia certa determinazione a superare insieme Sud, fino al Mediterraneo. Gli armeni nasce la piccola Repubblica Armena, almeno dal V secolo a.C.. Presenza non le attuali difficoltà e intraprendere diventano grandi ed abili commercianti, che, però, si trova isolata ermeticamente compatta, frammista ad altri popoli, tutte le iniziative necessarie per dal Nord Europa fino alle Indie. Anche in e soffre di gravi difficoltà economiche, confini variabili, fluttuanti. Struttura conseguire una più profonda unione Italia sorgono diverse comunità armene, tanto da innescare un nuovo processo di politica di tipo feudale. I singoli feudi economica, adeguata alla nostra con le loro chiese. Li aiutano alcune emigrazione. venivano facilmente egemonizzati dalle unione monetaria”. Forse l’Europa qualità che li rendono ben accetti: legami ATTILIO SANGIANI potenze limitrofe: Persia ed i Parti a Est; può ripartire. Il vertice del 26 ottobre sembra aver raggiunto un’intesa tra i 27 capi di Stato e di governo dell’Unione Europea. Un incontro a Como per conoscerne la storia il popolo armeno Agopik Manoukian ne ha parlato alla recente conviviale dell’Ucid di Como. Un’occasione per conoscere una vicenda tormentata che continua ancora oggi... D 5 6 Mondo Sabato, 5 novembre 2011 Al 31 ottobre i morti accertati erano 582 e i feriti 4.152. La maggioranza delle vittime era di Ercis. Turchia, dopo il sisma è corsa ai soccorsi Caritas italiana Avviata una raccolta fondi straordinaria Da tutto il mondo è partita la mobilitazione per portare soccorso alle popolazioni colpite: in questa corsa di solidarietà la Caritas italiana è in prima linea accanto a Caritas Turchia. Per sostenere gli interventi in corso Caritas italiana ha aperto un c/c postale n. 347013 specificando nella causale: “Terremoto Turchia 2011”. C ontinua a salire il numero delle vittime del terremoto di magnitudo 7.2 che domenica 23 ottobre ha colpito la provincia di Van, sud-est della Turchia: l’ultimo bilancio, fornito dall’Amministrazione per i disastri e l’emergenza, parla di 582 morti e 4.152 feriti. Complessivamente sono state salvate 231 persone rimaste intrappolate sotto le macerie. Tuttavia, nella tragedia, non mancano “segni di speranza” come mons. Ruggero Franceschini, presidente della Conferenza episcopale di Turchia e arcivescovo di Smirne, definisce al SIR il salvataggio da parte dei soccorritori della piccola Azra, appena due settimane di vita, e di alcuni dei suoi familiari, rimasti sotto le macerie della loro abitazione a Ercis, la città più colpita dal sisma. “Ora è il tempo della solidarietà - dichiara l’arcivescovo - per questo abbiamo attivato la nostra Caritas sia a livello centrale, a Istanbul, sia a livello diocesano. La Caritas di Smirne è frequentata molto dai musulmani. Anche da loro arrivano contributi perché apprezzano la libertà con la quale aiutiamo le persone senza distinzione di razza o di religione. Nel nostro piccolo stiamo facendo tanto, raccogliamo denaro e generi di prima necessità e vestiario. La Croce Rossa e la Mezzaluna Rossa temono che siano “centinaia se non migliaia le persone ancora intrappolate sotto i palazzi crollati”, anche se le speranze di trovare delle persone ancora in vita sono ormai azzerate. Si calcola che siano 2.256 gli edifici, con appartamenti, collassati con il sisma. Gli sfollati sarebbero migliaia e prendono d’assalto, secondo quanto riferiscono diversi operatori umanitari presenti sul posto, gli aiuti che pure faticano ad arrivare. In diverse zone colpite sono state allestite tendopoli per dare riparto agli sfollati, ma si teme che la situazione possa peggiorare con l’arrivo dell’inverno. Demografia. Secondo l’Onu il 31 ottobre è nata la bambina numero 7 miliardi D ov’è nata la bambina numero 7 miliardi? In India come sostiene una ONG locale o nelle Filippine, come rivendicato da altre organizzazioni. Una disputa iniziata il 26 ottobre con l’annuncio da parte dell’UNFPA (il Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione) della nascita il 31 ottobre 2011 della bambina numero 7 miliardi. Gli esperti dell’Agenzia ONU sottolineavano come, con tutta probabilità, la bambina sarebbe nata in India il Paese che contribuisce in maniera più consistente alla crescita demografica del pianeta o, comunque, certamente in Asia. E’ così che, in vista del 31 ottobre, una ONG indiana la “Plan International” ha iniziato a monitorare alcune donne che avrebbero partorito in concomitanza di quel giorno e, alle 7.20 ora locale, ha annunciato la nascita di Nargis nell’ ospedale rurale dell’Uttar Pradesh. Un’annuncio contestato dalle Filippine che rivendicano questo onore, e sostengono che il primato è di Danica May Camacho, una bimba nata due minuti prima della mezzanotte a Manila. In realtà, però, quota sette miliardi potrebbe ancora non essere stata raggiunta. Almeno è questa l’opinione degli esperti statunitensi dell’US Census Bureau, che ritengono che bisogna aspettarsi la nascita sette miliardi fra marzo e aprile del 2012. Una posizione in parte confermata da Sergei Scherbov dell’Istituto di demografia di Vienna, che prevede l’evento fra gennaio e luglio del 2012. Una disputa sulla primogenitura della “settemiliardesima”persona sulla Notizie flash ■ Algeria Sulle tracce dei cooperanti rapiti Otto persone sono state arrestate nelle province di Tamanrasset e Bechar per presunti legami con il gruppo terroristico Al Qaida nel Maghreb islamico (Aqmi); quattro di loro potrebbero avere legami con il rapimento di tre operatori umanitari stranieri sequestrati il 23 ottobre a Rabuni: gli spagnoli, Ainhoa Fernandez e Enric Gonyans, e l’italiana Rossella Urru, tutti e tre impegnati in attività nei campi profughi sahrawi. Secondo fonti diplomatiche citate dall’agenzia di stampa francese ‘Afp’, i tre europei rapiti sono in vita e stanno bene. La stessa fonte riferisce che l’informazione è stata data da esponenti dell’Aqmi e che a breve sarà diffusa una rivendicazione. a t i c s e r ...in c Mai così tanti sul pianeta. Una notizia che riaccende il dibattito tra chi vorrebbe forme di controllo delle nascite e chi, invece, per principi etici vi si oppone faccia della terra che potrebbe far sorridere se non fosse come la notizia, circolata ampiamente nei media negli ultimi giorni, abbia riportato al centro dell’opinione pubblica un dibattito – non scontato - sul futuro del pianeta e dell’umanità. Da una parte, infatti, ci sono quanti – riprendendo le teorie di Malthus e dei suoi seguaci sui cicli demografici fatti di espansione e carestie - sostengono che, continuando con questi ritmi, la pressione demografica sulla terra diverrà insostenibile portando ad un aumento dei tassi di mortalità. Dall’altra quanti credono, invece, che la terra sia abbastanza grande e ricca da poter sostenere il peso di una popolazione in crescita, a condizione di rendere più efficiente la produzione alimentare e di ridurre gli sprechi attraverso nuovi modelli di sviluppo. Una posizione condivisa dalla stessa Chiesa cattolica. Secondo alcuni analisti cosiddetti “pro life” gli annunci delle Nazioni Unite andrebbero, invece, nella direzione di sostenere l’esigenza di applicare metodi di controllo delle nascite. Una situazione particolarmente viva in Asia, non solo in Cina, dove da decenni è in vigore la politica del “figlio unico”, ma anche in India dove sono sempre più le donne ad abortire le figlie femmine, considerate un peso per la famiglia. “Ogni vita umana è un dono di Dio prezioso, e una fonte di dignità umana. Questa dignità è inerente alla vita umana, ed è eguale in ogni persona, è nella radice dei diritti umani, che sono inalienabili, inviolabili e universali. Ogni bambina, nata o non nata, ha questi stessi diritti, che iniziano con il diritto alla vita”. Così ha dichiarato il cardinale Oswald Gracias, arcivescovo di Mumbai, un ardente difensore della eguale dignità per donne e bambine. Secondo il Rapporto del governo dell’India, nel periodo dal 2001 al 2005 sono stati riportati 692mila casi di feticidio”. MICHELE LUPPI ■ Lo strano caso della Francia e le forniture di armi alla Libia A(r)mare i propri nemici E sportazioni record di armi destinate alla Libia nel 2010 e vendite in costante aumento ad Arabia Saudita e Emirati arabi uniti: la pubblicazione del ‘Rapporto annuale sulle esportazioni di armi della Francia’ presentato in parlamento sta alimentando interrogativi e critiche non solo oltralpe. Il sito d’informazione ‘Jeune Afrique’ sottolinea che “è con armi francesi nuove di zecca che i sostenitori di Muammar Gheddafi hanno combattuto l’insurrezione” del Consiglio Nazionale di Transizione, sostenuto per mesi dai bombardamenti della Nato a cui ha partecipato – tra le nazioni più attive – proprio la Francia. Con 88,4 milioni di euro di materiale militare consegnato l’anno scorso alle autorità di Tripoli, Parigi ha realizzato un ‘record’ delle vendite in Libia negli ultimi cinque anni. Un dato che alimenta un certo imbarazzo politico ma che il portavoce del ministero della Difesa, il generale Philippe Pontiès, ha tentato di smussare quando ha precisato che “tutte le autorizzazioni di vendita sono state bloccate sin dall’inizio delle rivolte nei paesi arabi”. Globalmente, con 5,12 miliardi di euro di vendite, un fatturato ridotto del 37% rispetto all’anno precedente, nel 2010 la Francia è rimasta il quarto esportatore mondiale. Primo cliente della Francia in Africa è il Marocco con 354 milioni di euro di armi comprate nel 2010. Parigi ha fatto anche buoni affari con Tunisia (55 milioni), Sudafrica (50 milioni), Egitto (40 milioni), Angola (25 milioni) e Mauritania. Una rete di organizzazioni non governative tra cui Ccfd-Terre Solidaire, Oxfam France e Amnesty International denunciano la mancata trasparenza e l’incompletezza dei dati contenuti nel rapporto che “ledono il controllo democratico sui trasferimenti di armi”. Secondo queste fonti il rapporto rappresenta la “punta dell’iceberg” del commercio di armi con destinazione l’Africa visto che registra soltanto i contratti autorizzati. Il documento non precisa la quantità e il tipo di armi vendute a Centrafrica, Gabon, Mali e Niger. Cultura ● Il libro di mons. Xeres e Campanini presentato in Biblioteca a Como ● Densa la relazione del teologo mons. Giacomo Canobbio ● Luci e ombre della Chiesa dopo il Concilio Vaticano II Sabato, 5 novembre 2011 7 Novità in libreria ■ AA.VV. Maternità interrotte: i danni dell’IGV (San Paolo) Un libro curato dagli esperti Tonino Cantelmi, Cristina Cacace, Elisabetta Pittino, che fa luce su un «malessere negato e per aiutare chi ne è colpito a superarlo, nell’auspicio di contribuire a ridurre l’atto che quel malessere genera: la soppressione del figlio non ancora nato». In questo libro gli autori parlano di aborto a partire dalle donne e dalle sofferenze che questa decisione spesso determina in loro e nell’ambiente che le circonda (euro 15,00). Il respiro... e lo Spirito ■ J. McMahon Primi passi fuori da... l’alcolismo (San Paolo) “M anca il respiro”. La presentazione dell’ultimo libro di don Saverio Xeres scritto con Giorgio Campanini , edito da Ancora, avvenuta in Biblioteca Comunale venerdì scorso 28 ottobre, ha trovato una sala gremita al di là di ogni aspettativa. Mons. Xeres è stato introdotto da mons. Giacomo Canobbio, docente di Teologia Fondamentale alla Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. Dal titolo e dai relatori si era colta forse una promessa di respirare aria fresca e non aria fritta come spesso succede nei teatri mediatici. E questa è sicuramente stata per molti la sensazione nel tornare a casa. “Un titolo inquietante” è stato scritto nella recensione sul Settimanale, inquietante se pensiamo che al di là di una prima lettura in senso fisiologico emotivo, la parola “respiro” in greco è la stessa per Spirito, cosa sicuramente non sfuggita a chi ha scelto il titolo. Mons. Canobbio inizia il suo intervento direttamente con la lettura di una lettera di Santa Caterina al Papa, un linguaggio, commenta, che oggi apparirebbe quanto meno inopportuno, eppure il linguaggio di una persona che amava profondamente Cristo e la sua chiesa. Ed è questa solo una premessa per affrontare, con lucidità e un rigoroso richiamo alla Lumen gentium e alla Gaudium et spes, la consapevolezza che anche a cinquant’anni di distanza dal Concilio, rimane ancora diffusa quella errata visione piramidale della Chiesa, retaggio di una antica identificazione con l’impero romano. Una Chiesa italiana, secondo mons. Canobbio, che è diventata, nonostante le ispirazioni conciliari, sempre più clericale, sempre più burocratizzata, alla ricerca di un’immagine pubblica che attraverso la creazione di eventi riesca a trovare maggiori spazi di ascolto e maggiori consensi. Ma i grandi eventi sembrano, una volta finiti, lasciare poche tracce concrete nel profondo del cuore e nella vita delle persone. E allora? Le proposte di mons. Canobbio sono articolate e meditate, ma in sintesi si tratta di ritornare al Concilio Vaticano II e coltivare una fiducia nello Spirito che non è riservato solo a qualcuno, ma è di tutti e per questo occorre saper far crescere una capacità di ascolto a trecentosessanta gradi e maturare così un autentico discernimento comunitario. Tutto questo in un clima di fiducia paziente, una pazienza nella speranza cristiana che sappia anche vivere una dimensione di resistenza. Lucida pacata e articolata l’introduzione di mons. Canobbio, vivace, irruente, supportata quando occorre da una mimica che ormai è caratteristica della sua capacità di comunicare, l’esposizione di mons. Xeres che ha avuto modo di stigmatizzare con esempi concreti le pesantezze della struttura chiesa che sembra a volte più tesa a salvare se stessa che la verità del volto di Dio che Cristo ci ha insegnato ad amare. L’attenzione dei presenti, così percepibile, l’intelligenza degli interventi dal pubblico, compreso quello di un parroco che ha ricordato la fede incarnata di quotidiano della fetta di popolo di Dio che a lui è stato dato di conoscere, hanno dato l’impressione a chi scrive che anche sotto la crosta di burocratizzazione denunciata, lo Spirito viva comunque nella intelligenza della teologia e nella fede quotidiana di molti. Lo Spirito non è alieno da fenomeni carsici. Il Presidente dell’ associazione “Ascolto” ha salutato tutti auspicando che l’incontro possa essere servito per rinfrescare il desiderio di approfondire un patrimonio di rinnovamento così ricco e fecondo lasciatoci dal Concilio Vaticano II. Forse è anche per questa profonda e travolgente ricchezza che, a distanza di 50 anni, ci sembra di essere ancora al punto di partenza. MARCO MATTEUCCI Esercitare sempre umiltà, discernimento e pazienza E gregio Direttore, l’incontro affollatissimo che ha avuto luogo venerdì sera nella Biblioteca Comunale, ove mons. Canobbio di Brescia e mons. Xeres del nostro Seminario hanno riflettuto a proposito del libro: “Manca il respiro”, di cui, appunto, mons. Xeres è coautore, ci ha lasciato molto “amaro in bocca”. A fianco della introduzione approfondita, documentata, ricca di puntuali e preziose indicazioni dei documenti del Concilio Vaticano II, svolta dall’illustre Teologo Canobbio, gli interventi focosi di mons. Xeres e di qualche uditore ci sembra che abbiano veramente fatto “mancare” a molti “il respiro”. “Ecclesia semper reformanda”; sì, certamente! Ma quella di questi 50 anni, trascorsi dopo il Concilio, non è tutta da riformare! E neppure si può dire che la Chiesa italiana, con i suoi “piani pastorali”, ha coperto “soltanto un vuoto”! Ed è erroneo ed ingiusto dire che essa, in molte strutture ecclesiastiche, ha espresso troppe pleonastiche proposte culturali e didattiche, tali da “sbellicarsi dalle risa”, che nessuno riesce a leggere e di fatto non legge! Certamente parte del clero, a diversi livelli, può avere avuto i suoi limiti, d’altronde, come tutti gli uomini! Ma non crediamo che tutto sia da “riformare”, e pensiamo che anche, e soprattutto, il laicato, da parte sua, abbia molto da rimproverarsi. Tra gli interventi del pubblico, uno è stato particolarmente astioso, sconcertante e stonato, chiamando in causa tutta la società italiana per un costume diffuso e inveterato di “menzogna e di pigrizia”. E si arrivò persino a dire che la Chiesa e le strutture ecclesiastiche, a tutti i livelli, fino al Papa, ne sarebbero talvolta inclini, anzi coinvolti! Ciò che dispiace tanto è che una relazione così preziosa, come quella di mons. Canobbio, ed alcune condivisibili affermazioni contenute nel libro di mons. Xeres siano state dimenticate e sciupate. Soprattutto l’amorevole e fervido richiamo ai cattolici di autentica fede (affettuoso il ricordo di don Canobbio per la Sua mamma), di “coltivare la fiducia nello Spirito” e di esercitare sempre “umiltà, discernimento e pazienza”. Natalia e GiuliO Non ero presente all’incontro di venerdì scorso in Biblioteca, ma ospito volentieri la precisa relazione sulla serata e questa lettera, che ha il pregio di essere trasparente testimonianza di un disagio. Le ospito in questa pagina della “cultura” perché credo che l’argomento meriti una grande attenzione. Devo ammettere che il respiro manca anche a me... e mi fa più paura il silenzio delle parole. La Chiesa tutta - non solo i “pedoni”, siano essi laici o preti - ha bisogno di “umiltà, discernimento e pazienza”. don agostino clerici Problema personale e sociale, la dipendenza da alcool è sempre più diffusa, anche fra i più giovani. John McMahon ne ha sofferto, e in questo volume porta il suo vissuto combinato con le esperienze professionali maturate negli anni di lavoro come esperto nel campo di specialista nell’abuso di sostanze. Nella stessa collana sono già stati pubblicati altri tre interessanti volumi di Kate Middleton sull’ansia, della stessa autrice con Jane Smith sui disturbi alimentari e di Sue Atkinson sulla depressione (euro 9,00 cadauno). ■ M. E. Patrizi L’Eucaristia e la Madre del Signore (Città Nuova) Il libro - veramente ampio nella sua trattazione - a partire dalla relazione tra Incarnazione ed Eucaristia, sonda la figura di Maria nei suoi molteplici aspetti. L’analisi è biblica, patristica e teologica. Un legame intimo descritto col cuore di una donna. La presenza “dinamica” di Maria nel Mistero di Cristo e della Chiesa, con particolare riferimento alla celebrazione del mistero eucaristico, e al “culto speciale” con cui viene onorata e invocata la Madre di Dio e della Chiesa (euro 48,00). ■ Tito Paolo Zecca Gemma Galgani (Paoline) È la storia di Gemma Galgani (Lucca, 18781903), scritta da un padre Passionista, studioso della santa e delle sue esperienze mistiche. Alla morte del padre, la numerosa famiglia Galgani rimane senza sostegno economico. Inoltre, i debiti accumulati dal padre portano al pignoramento di tutto, anche della casa in cui abitavano. Nel colmo delle sventure, si fa strada nella vita della giovane Gemma una serie di fenomeni mistici e una intensa vita di preghiera e di abbandono alla divina volontà. Rifiuta diverse proposte di matrimonio perché avverte la vocazione religiosa. Ma non potrà mai realizzare il suo sogno. Inoltre, è tormentata anche da dolorose malattie che la terranno a letto per anni. Morirà nel 1903, a 25 anni d’età. Il 14 maggio 1933 papa Pio XI la proclama Beata. Il 2 maggio 1940 viene canonizzata da papa Pio XII che la definisce “la stella del suo Pontificato”. Il libro, in appendice, riporta alcuni scritti di Gemma Galgani, una cronologia degli avvenimenti che hanno segnato la sua vita e una bibliografia (euro 12,50). a cura di Agostino Clerici 8 Vita diocesana Sabato, 5 novembre 2011 Agenda del Vescovo TUTTI I SANTI. L’omelia del Vescovo Diego in cattedrale. Dal 3 al 5 novembre Roma, partecipazione al Convegno della Pontificia Opera per le Vocazioni sacerdotali. Lunedì 7 novembre Como, udienze e colloqui. Martedì 8 novembre In mattinata visita all’Ospedale Morelli di Sondalo. Mercoledì 9 novembre In Duomo a Como, alle 18.30, S. Messa di commemorazione dei Vescovi e dei Canonici della cattedrale. DALLA CANCELLERIA Nomine Don Teresio Barbaro è nominato direttore dell’Ufficio per la pastorale della scuola e dell’università, responsabile sezione “pastorale della scuola”. ■ Appuntamenti Apostolato della Preghiera Gli incontri per gli animatori dell’Apostolato della Preghiera si svolgeranno lunedì 7 novembre e lunedì 5 dicembre alle ore 15.00 presso l’Istituto delle Madri Canossiane, in Via Balestra a Como. L’ Adorazione Eucaristica, nella chiesa di S. Cecilia, a Como, è prevista per giovedì 10 novembre e per giovedì 15 dicembre. Si può ritirare il materiale dell’AdP a partire dal prossimo 7 novembre, presso l’Istituto delle Madri Canossiane, a Como. S ono giorni importanti per la Chiesa universale, impegnata nella preghiera dedicata prima alla memoria di tutti i santi poi alla commemorazione dei defunti. La sera del 31 ottobre il Vescovo Diego, presso la chiesa di san Giacomo in Como, ha presieduto un momento di preghiera con l’iniziativa “Luci nella notte”. Martedì 1 novembre, in Cattedrale, nella sua omelia monsignor Coletti ha sollecitato a «mettere le nostre riflessioni sullo sfondo di quanto ci ricorda il Vangelo: siamo tutti chiamati alla beatitudine. “La santità la raggiungiamo insieme come comunità cristiana, ma senza essere l’uno la fotocopia dell’altro”. L’effetto della santità – ha sollecitato il presule – non è una vita faticosa, dura, pesante e mortificante. Tutto questo ci sarà. Ma lo sfondo è la beatitudine, le cui condizioni sono il contrario di quello che penseremmo noi. In molti ritengono che beati sono i ricchi, i potenti, i furbi, chi ignora la giustizia e la pace se questo è a favore del proprio profitto… Gesù ci dice che la beatitidune sta da un’altra parte. Per questo quella di oggi dovrebbe essere la festa di “santi tutti”. Non dovremmo solo contemplare chi Il sangue dell’Agnello, l’amore di Dio per noi. ci ha preceduto con una vita coerente al Vangelo, ma pensare che ciascuno di noi è chiamato alla santità… Una santità che esprime l’inesauribile fantasia dello Spirito». Il Vescovo ha proseguito la sua riflessione invitando i fedeli a pensare alle persone conosciute. «Nessuno è uguale al proprio fratello. Basta un primo atto di libertà per rendere una persona assolutamente irripetibile. La santità la raggiungiamo insieme come comunità cristiana, ma senza essere l’uno la fotocopia dell’altro. Siamo chiamati ciascuno a essere se stesso, perché fantasia dello Spirito scolpisce la santità nella nostra resistenza al bene». Cosa dobbiamo fare per rispondere a nostra vocazione a essere santi? «Assecondare l’azione dello Spirito Santo in noi – ha risposto monsignor Coletti –. Ce lo ha detto l’Apocalisse. Lo facciamo grazie a un “detersivo” speciale: il sangue dell’Agnello, che rende le nostre vesti bianche, dello stesso bianco di Dio… Lavare le vesti nel sangue dell’Agnello – ha incalzato il Vescovo –. Amore fino al dono della vita: questa è la spina dorsale della santità cristiana. Ed è quello che Il Vescovo insieme agli studenti per festeggiare don Guanella Cooperatori salesiani Domenica 13 novembre si terrà la giornata di spiritualità e la seconda conferenza annuale con inizio alle 9.00 al Salesianum e conclusione dalle 11.30 con la S. Messa. Il 20 novembre a Milano la Giornata del Cooperatore presso l’Istituto Salesiano di via Copernico (vicino alla Stazione centrale) con inizio alle 9.00 (relazione e informazioni del nuovo Coordinatore provinciale). A seguire S. Messa e termine verso le 16.00. Conviviale dell’UCID Lunedì 14 novembre, alle 19.30, all’Hotel Palace di Como, interverrà alla Conviviale dell’Ucid il prof. Vittorio Emanuele Parsi docente di relazioni internazionali all’Università Cattolica di Milano. Il suo intervento avrà il titolo: “Carattere e natura delle rivoluzioni arabe e implicazioni per l’Europa”. UfficioComunicazioniSociali Martedì 15 novembre alle ore 21, presso l’Oratorio di Canonica di Cuveglio (Va) si terrà un primo incontro di presentazione del nuovo sito diocesano agli addetti ai lavori (cioè riservato a chi opera o intende iniziare ad operare a nome della propria parrocchia sul sito diocesano). Martedì 22 novembre alle ore 21, a Como, presso il Centro Pastorale ‘Card. Ferrari’, e mercoledì 23 novembre, alle ore 21, a Morbegno, presso il Centro S. Giuseppe, secondo incontro di lavoro sulla modalità di inserimento dati (per parrocchie e associazioni). veniamo ad attingere a Messa. Ma perché facciamo tanta fatica a tenere il passo nel cammino verso santità? Forse perché diamo alla nostra vita cristiana un’impostazione sbagliata. Partiamo da un punto di vista errato: dalle nostre azioni, che sono troppo fragili e non riescono a tenere a bada il nostro desiderio di guadagnare, possedere, stare bene… Dovremmo mettere al centro della nostra vita cristiana l’invito dell’evangelista Giovanni: vedere quale amore Dio ha per noi. È un invito a fare l’esperienza della Grazia. È l’esperienza dell’essere amati gratuitamente da Dio. Facciamo la comunione con questo amore: usciamo con le vesti candide, cantiamo il canto all’Agnello perché ci sentiamo popolo rinnovato, nazione santa, comunità da Lui acquistata al prezzo del suo sangue. Da qui diventerà possibile giocare la nostra libertà nella direzione giusta, per trasformare ogni gesto in atto di amore secondo lo stile dell’amore di Gesù per noi». Il giorno successivo, il 2 novembre, monsignor Coletti ha celebrato la santa messa presso il cimitero di Albate. A ppena rientrato da Roma, insieme ai pellegrini accorsi alla canonizzazione di San Luigi Guanella, il Vescovo di Como, mons. Diego Coletti, ha celebrato, mercoledì 26 ottobre, al Santuario del Sacro Cuore di Como una Santa Messa di ringraziamento a cui hanno partecipato i gioVani delle scuole cattoliche della città. Questa è stata solo una delle tante celebrazioni che hanno visto la scorsa settimana al centro il Santuario di via Tommaso Grossi. (FOTOSERVIZIO WILLIAM) Parola fra noi Domenica 6 novembre L’ Sap 6,12-16; incontro col Signore è paragonato a un banchetto 1Ts 4,13-18; di nozze, ad un rapporto d’amore. È Lui che viene a cercarci, Mt 25,1-13 a bussare alla nostra porta. “Aprimi!”, dice l’amato all’amata del Cantico. È il grido nel cuore sentire il “ritardo” dello Sposo. della notte perché, da sempre La Chiesa si fa voce di questa atteso da chi veglia, finalmente attesa ed essa stessa invoca lo Sposo viene! In questa l’incontro e incarna la promessa immagine, la metafora più bella che questo avverrà presto: “Sì, della vita umana. L’olio delle verrò presto! (...) Vieni, Signore lampade serve a far luce per Gesù”. Resta la consapevolezza riconoscere il volto dello sposo che il futuro è nelle nostre mani, nelle sue visite quotidiane. come quell’olio delle lampade, Prima di essere il racconto che permette loro di bruciare e dell’incontro finale, la parabola far luce. Per i padri della Chiesa delle vergini è il modello di l’olio è lo Spirito Santo, l’amore come vivere la vita presente. di cui arde Dio stesso. Il nostro è Anche la cronaca quotidiana della stessa natura, è l’amore che e il senso della vita ci fanno abbiamo per i nostri fratelli. È l’amore che ci fa luminosi. Chi vende l’olio, anche di notte? Tra le tante possibili risposte, una si fa strada. I “venditori” sono i poveri... I discepoli di Gesù l’hanno capito subito. La prima comunità di Gerusalemme – che attendeva come imminente la venuta del Signore glorioso – aveva organizzato un’assistenza premurosa verso i bisognosi. Quella di Roma nel 3° secolo manteneva più di 1500 vedove e poveri. La notte di veglia delle vergini fa venire in mente la veglia di una madre vicino alla culla del piccolo malato, o quella di chi assiste, negli ospedali, un infermo grave. Vegliare è faticoso, provoca spossatezza, è una lotta contro il sonno, ma al mattino, quando la febbre è scesa o il male attenuato, quasi non ci si ricorda della lunga fatica. L’abbraccio del nuovo sole riscalda e lenisce la fatica provata. ANGELO SCEPPACERCA Vita diocesana Il 20 novembre sarà la Giornata nazionale di sensibilizzazione al sostenamento del clero Sabato, 5 novembre 2011 9 “I sacerdoti aiutano tutti”, il 20 novembre la Giornata CEI Ministri Eucarestia Due appuntamenti il 6 e 13 novembre La riunione generale dei ministri straordinari della Comunione Eucaristica si terrà: a Sondrio, presso l’Oratorio Sacro Cuore, via Gianoli, domenica 6 novembre dalle ore 09.30 alle ore 12.30. (Non è prevista la partecipazione insieme alla Celebrazione Eucaristica). A Como, presso l’Istituto Canossiano, via Balestra 10, domenica 13 novembre dalle ore 14.00 alle ore 17.00. L o slogan che domina la locandina di quest’anno per la giornata nazionale di sensibilizzazione sulle offerte per il sostentamento del clero dice: “I sacerdoti aiutano tutti, aiuta tutti i sacerdoti”. Domenica 20 novembre, festa di Cristo Re, è anche l’occasione per sollecitare i nostri fedeli a prendersi in carico il mantenimento dei loro sacerdoti. Nei mesi passati si è scatenata una campagna pretestuosa contro le firme dell’8 per mille a favore della Chiesa Cattolica, dicendo che non paga l’ICI sugli edifici di sua proprietà in uso commerciale, cosa completamente falsa. Può darsi che in futuro cambi in parte o in toto il sistema dell’8 per mille, mettendo in difficoltà l’organizzazione delle diocesi e delle Caritas, non potrà cambiare la generosità dei fedeli che vogliono sostenere economicamente i loro sacerdoti. Le offerte liberali a favore dell’Istituto Nazionale Sostentamento del Clero servono per il mantenimento economico dignitoso di tutti i preti diocesani italiani. Non è lo stato che li paga, come in altre parti d’Europa, ma la scelta e la sensibilità della gente. Finora è ancora bassa la quota delle offerte, mentre deve intervenire in modo massiccio il contributo dell’8 per mille, dobbiamo invertire la tendenza. Il sistema in atto permette di esprimere la solidarietà e di realizzare una perequazione tra il clero italiano, perché tutti i sacerdoti, con incarichi importanti o umili, hanno lo stesso reddito. L’iniziativa per organizzare la giornata di sensibilizzazione deve partire dal parroco e dal Consiglio Pastorale. Ad ogni parrocchia è arrivato il materiale necessario per la riflessione e la celebrazione della giornata. Cominciamo già fin da ora ad esporre il nuovo campaniletto con i bollettini postali utili per un eventuale versamento. Durante la giornata, il Consiglio degli Affari Economici Parrocchiale si può mettere a disposizione per raccogliere offerte da versare poi con il bollettino o direttamente all’Istituto Diocesano Sostentamento del Clero. I sacerdoti, durante la celebrazione della messa, possono ricordare il senso della giornata e leggere ai fedeli un appello che potete trovare a p. 5 del fascicolo dal titolo “Una domenica per i sacerdoti”, inserito nella scatola del materiale recapitato ad ogni parrocchia. Per gli appassionati di internet c’è la possibilità di consultare il sito www.offertesacerdoti.it. don TULLIO SALVETTI Como. In preghiera alle spoglie del Santo Una settimana per dire grazie a Dio E’ stata una settimana intensa quella vissuta dall’intera Chiesa di Como. Una settimana aperta a Roma, lunedì 24 ottobre, dalla messa di ringraziamento celebrata dal cardinale Tarcisio Bertone. Una gioia condivisa dai tanti pellegrini accorsi a Roma, ma anche da quanti - rimasti in diocesi si sono recati in pellegrinaggio nei luoghi guanelliani: al Santuario del Sacro Cuore a Como, ma anche (solo per citare i più frequentati) a Fraciscio, Gualdera e Gallivaggio. E poi le celebrazioni in tantissime parrocchie e a Como. L’ultima in ordine di tempo la S. Messa presieduta dal Vescovo, domenica 30 ottobre, in Duomo e concelebrata da mons. Franco Festorazzi e dal vescovo brasiliano mons. Protogenes Luft. Da mons. Coletti è arrivato un chiaro invito a tutti alla “responsabilità” perché dall’esempio del Santo di Fraciscio nascano azioni concrete di servizio ai poveri. C ommosso, emozionato, un tantino frastornato: così è apparso William Glisson mercoledì 26 ottobre, quando si è recato in pellegrinaggio sull’urna di San Luigi Guanella, alla cui intercessione si deve il miracolo che gli ha salvato la vita. «Non ho parole, non riesco a credere ai miei occhi», continuava a ripetere il giovane americano. William era accompagnato dalla mamma Donna, dal padre William senior e da tanti amici che dalla Pennsylvania sono venuti in Italia in occasione della canonizzazione del Santo, accompagnati dal padre Guanelliano Pietro di Tullio. Un ragazzo semplice, che ha vissuto con molta umiltà il dono ricevuto e che sta vivendo con altrettanta spontaneità quello che gli sta accadendo. Alla domanda fatta da un presente «Cosa ne pensi di essere adesso al centro dell’interesse generale più di don Guanella stesso?», egli ha risposto con un sorriso: «Adesso», lasciando sottintendere che questo clamore attorno a lui è destinato a passare, ma non la traccia di santità di don Guanella. Un modello di santità feriale, quotidiana, declinata giorno per giorno nell’ «amore a Dio e al prossimo», nell’eseguire «puntualmente i doveri del nostro stato», con una grande fiducia in Dio, Padre Provvidente. Dopo la visita al museo dedicato a don Luigi Guanella nella Casa Divina Provvidenza, per lunghi minuti si è inginocchiato davanti all’urna del Santo, davanti all’altare maggiore del Santuario del Sacro Cuore. Un dialogo muto, di cui solo i protagonisti conoscono il contenuto. Vogliamo ricordarci questo: don Guanella, amico dei poveri durante la sua vita, dal cielo continua ad esserci amico, portando nel cuore di Dio i volti e i cuori di ciascuno di noi. SILVIA FASANA Ufficio per la Liturgia Tre serate di formazione in Bassa Valtellina L’Ufficio per la liturgia sta lavorando per organizzare tre serate in preparazione al tempo della manifestazione del Signore (AvventoNatale) e tre sere in preparazione all’ annuale celebrazione della Pasqua (Quaresima- Triduo Pasquale- Tempo di Pasqua). Sono invitati in modo particolare i membri dei gruppi liturgici, gli animatori delle celebrazioni, i responsabili delle corali parrocchiali o dei gruppi di animazione del canto. Durante gli incontri si proporrà una parte di ascolto con la presentazione del tempo liturgico e una seconda parte operativa, con laboratori distinti per i cantori e per gli animatori liturgici. I primi tre incontri si terranno presso la Parrocchia di Delebio (oratorio). Lunedì 7 Novembre: L’anno liturgico come itinerario di fede; Mercoledì 16 Novembre: Il Natale del Signore; Lunedì 21 novembre: Il tempo di Avvento. Gli incontri inizieranno alle ore 20.45 e termineranno per le ore 22.30. Per informazioni o iscrizioni si può contattare l’ Ufficio Diocesano per la liturgia o inviare una mail a [email protected] oppure contattare Alessandra Rapella della Parrocchia di Delebio ([email protected]) E’ richiesta una quota di iscrizione di € 10/persona per il materiale che verrà fornito. Per qualsiasi ulteriore informazione puoi telefonare a: don Simone Piani (cell. 333/6217220). FOTOSERVIZIO WILLIAM Tra le migliaia di pellegrini i anche William Glisson (nella foto sopra), il giovane miracolato per intercessione di San Luigi. Sotto il Vescovo al Santuario del Sacro Cuore Centro Diocesano Vocazioni, al via i gruppi GOV e Sicàr C on il mese di novembre riprendono le iniziative del Centro Diocesano Vocazioni e tra queste vorremmo segnalarti il cammino del Gruppo Orientamento Vocazionale (GOV), l’incontro che si tiene la terza domenica di ogni mese da novembre a maggio (ad eccezione del mese di aprile). Obiettivo di questi incontri è di poter crescere nella sequela del Signore insieme con altri ragazzi a partire dall’incontro con lui nella sua Parola e nell’Eucaristia. Particolare attenzione sarà rivolto all’aspetto di una scelta vocazionale nel senso ampio del termine; chiamata a edificare la propria vita secondo il progetto di Dio per il bene proprio e della Chiesa. La giornata inizia con un momento di preghiera con il gruppo Sicàr (che è grossomodo la versione femminile del GOV) alle ore 9.00 e termina alle 16.30 circa. Durante la giornata due momenti di meditazione (uno al mattino e uno al pomeriggio) con un po’ di silenzio e un momento di condivisione. Al centro la messa con i giovani presenti in seminario per il cammino “Strade per scegliere”. La proposta è rivolta in particolare ai ragazzi dalla II media alla IV superiore, ma crediamo che sia giusto che non sia l’età a fare da discrimine per la possibilità di partecipazione; di conseguenza se un ragazzo è interessato, magari contattandoci, è possibile che partecipi pur essendo un po’ più piccolo! Come per ogni impegno si chiede la perseveranza, però è possibile, soprattutto le prime volte, che un ragazzo venga per vedere! Se qualcuno è un po’ titubante non si senta vincolato se dovesse venire per capire come funziona. Ricordiamo che per i ragazzi provenienti dalla Valtellina è possibile usufruire del servizio (gratuito) del pullman che, scendendo da Sondalo, fermerà in alcuni paese della Valtellina (possibili: Tirano, Sondrio, Ardenno, Morbegno, Piantedo) e a Lecco. Non c’è alcun costo di iscrizione, chiediamo però un contributo per il pranzo. A coloro che fossero interessati a partecipare al primo incontro previsto per il 20 novembre p.v. (in particolare per i ragazzi che usufruirebbero del pullman) chiediamo di iscriversi il prima possibile chiamando in seminario (031 33 88 111). In Missione 10 Sabato, 5 novembre 2011 Assemblea Missionaria Diocesana Domenica 13 novembre Assemblea Missionaria a Sondrio “Fare mondo famiglia” una Domenica 13 novembre 2011 SONDRIO – Oratorio Sacro Cuore Via Diego Gianoli, 18 - parcheggio in loco del mondo una sola famiglia”. E’ questa “Fare frase di mons. Guido Maria Conforti, recentemente canonizzato da Bendetto XVI insieme al nostro San Luigi Guanella, a fare da filo conduttore all’Assemblea Missionaria che si terrà a Sondrio domenica 13 novembre. “Dopo una riflessione portata avanti negli anni scorsi sulla parrocchia missionaria - spiega Gabriella Roncoroni, direttore dell’Ufficio Missionario - vogliamo interrogarci su come le parrocchie sono interpellate oggi nell’accoglienza dello straniero. Molto spesso l’approccio con queste persone, infatti, si ferma a quell’aspetto, pure importante, dell’aiuto immediato, ma si fatica ad andare oltre la contingenza”. L’appuntamento per tutti è alle 10 all’oratorio Sacro Cuore di Sondrio. Alle 10.30 la messa con la comunità a cui seguirà la testimonianza di Padre Giorgio Poletti, missionario comboniano, impegnato a Napoli in esperienze di accoglienza e integrazione. Nel pomeriggio i lavori continueranno con una tavola rotonda che raccoglierà diverse esperienze del territorio. ore 10.00: accoglienza ore 10.30: S.MESSA con la comunità in chiesa Sacro Cuore rdo o c i r l i Un ritratto di don Alberto De Maron e della sua voglia di missione ore 11.45: Padre GIORGIO POLETTI missionario comboniano: “Ero straniero e mi avete accolto”(Mt 25,35) “Comunione e condivisione” non solo una volta all’anno ore 13.30: pranzo presso l’Oratorio (Euro 10,00) ore 14.45: tavola rotonda di ascolto e confronto: voci e volti di chi fa del mondo una sola famiglia ore 16.00: preghiera conclusiva Lo scorso 20 ottobre è scomparso mons. Alberto De Maron, già direttore dell’Ufficio Missionario Diocesano. Vi proprioniamo un ricordo da parte di chi, a partire da quegli anni, ha collaborato con lui nell’animazione missionaria della diocesi C orreva l’anno 1978 quando ho conosciuto don Alberto. Era tornato dalla nostra missione diocesana dell’Argentina ed io avevo iniziato da poco a frequentare l’ambiente missionario, i campi di lavoro ed i convegni missionari all’abbazia dell’Acquafredda di Lenno. La prima volta che l’ho incontrato, proprio ad un convegno missionario, eccolo arrivare con il suo poncio: il classico “cappotto” argentino. In pratica una coperta con un buco per infilarci la testa, ma colorata e decorata. Si arrabbiava sempre quando chiamavo “coperta” il suo poncio. Diceva che non capivo proprio niente, che era un indumento caldo, pratico e anche bello. E aveva proprio ragione. Ma torniamo al nostro primo incontro. Mi sono detto: ma questo è un prete? Abituato come ero alla maggioranza dei nostri sacerdoti in tonaca. Da lì ho iniziato ad imparare davvero che l’abito non fa il prete. Sì, perché don Alberto era in primis un prete, un prete vero, innamorato di Gesù. Che nelle persone che incontrava vedeva il suo volto. Un uomo riservato come lo sa essere la gente dell’alta valle, ma anche con gli occhi aperti sul mondo e ricco di una cultura non indifferente. Me lo ricordo ancora quando era direttore dell’Ufficio Missionario e La testimonianza di padre Gabriele Scotti, missionario somasco nelle Filippine, tra i bambini di strada parroco a Civiglio: quante riunioni fino a tardi nel suo studio pieno di libri! Poi noi tornavamo a casa e lui continuava a leggere e studiare ancora fino a notte inoltrata. Potrei raccontare tanti episodi della sua vita da direttore dell’ufficio missionario e parroco di Civiglio e poi da Vicario episcopale per la Valtellina, dopo mons. Eliseo, con uno stile forse diverso, ma sempre fedele alla Chiesa anche quando qualche volta non era proprio d’accordo su tutto. Mi fermo qui, dal cielo lo sento tirarmi le orecchie: se c’è una cosa che non gli è mai piaciuta era mettersi in mostra o ricevere lodi. Prima di terminare vorrei però riportare un brano che don Alberto scrisse nel 1982 sul sussidio pastorale per la quaresima. Oggi siamo abituati ad averlo tra le mani ogni anno ma allora era una novità; era il secondo anno che preparavamo questo materiale da offrire, come diceva don Alberto, alle parrocchie ed ai gruppi missionari per aiutarli e per fare comunione tra le varie parrocchie della diocesi. “In questo spirito di comunione dialogo collaborazione è ben più quello che noi riceviamo di quello che diamo. Se diamo un po’ di soldi, riceviamo l’insegnamento Il primo direttore Don Alberto De Maron è stato senza dubbio un pioniere della pastorale missionaria nella nostra diocesi.Dopo essere stato vice rettore al seminario CEIAL di Verona partì per l’Argentina dove con don Luciano Beretta (19311992) è stato il fondatore della parrocchia di Fernandez, a Santiago del Estero. Al ritorno, nel 1977 viene nominato direttore del neonato Centro Missionario Diocesano che guiderà fino al 1991. A lui si deve l’iniziativa della quaresima di fraternità con un’attenzione particolare alle missioni diocesane. a riconsiderare la povertà come virtù; se diamo una mano per la promozione, riceviamo una chiara indicazione che questa va proposta e realizzata comunitariamente; se diamo una fede vecchia e saggia di millenni, riceviamo la grata sorpresa che la fede sempre novità, è sempre liberazione, è sempre inventiva e creatrice. Allora le comunità e le persone potrebbero chiedersi se l’aiuto concreto debba ridursi ad un gesto annuale sia pur generoso, o se non sarebbe di più nello stile della “Comunione e condivisione” farlo diventare una voce del bilancio ordinario, oltre che una voce in più nel generale programma di conversione”. Un ultimo ricordo, le corse con il suo maggiolino in giro per la diocesi a consegnare materiale o a visitare missionari e sacerdoti; alla sera si tornava tardi (ho già detto che era un nottambulo?). E sulle strade della valle o del lago non aveva certo un piede leggero sull’acceleratore. E quanti rosari recitati… CLAUDIO CORBELLA Piccole comunità che hanno il sapore di famiglia P. Fausto Tentorio In 15 mila al funerale Padre Tentorio non era un “prete ambientalista” o un “difensore dei diritti umani”, come molti giornali hanno scritto, ma un semplice sacerdote buono e fedele, che ha amato il suo popolo e ha cercato di servirlo al meglio, anche a costo della propria vita”. Sono queste le parole pronunciate da mons. Romilo de la Cruz, vescovo di Kindapawan, che lo scorso 25 ottobre, ha presieduto i funerali di padre Fausto Tentorio, il missionario del PIME, 59 anni, ucciso nel nord delle Filippine. Una cerimonia seguita da 15 mila persone. “S iamo stati tutti molto scossi dalla morte di padre Fausto Tentorio”. A parlare a “Il Settimanale” è padre Gabriele Scotti, missionario somasco, da 16 anni delle Filippine. Fausto Tentorio, missionario del PIME è stato ucciso il 17 ottobre ad Arakan, nella provincia di Nord Cotabato, in una zona rurale e particolarmente isolata del Paese. Al suo funerale hanno partecipato circa 15 mila persone, mentre nella capitale Manila si sono svolte celebrazioni e manifestazioni di solidarietà. Padre Scotti ha saputo della notizia dall’Italia dove si trovava per un breve periodo di riposo, in occasione dei festeggiamenti per il Giubileo Somasco che ricorda i 500 anni dalla liberazione miracolosa del loro fondatore, San Girolamo Emiliani. “Pur vivendo a Manila, lontano da quelle zone – spiega padre Scotti – come padri Somaschi abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto con i missionari del Pime. In particolare la nostra casa di formazione a Tagaytay è proprio di fronte alla casa di formazione del Pime, per cui ci sono varie occasioni di collaborazione”. Originario di Nesso, padre Scotti è particolarmente conosciuto a Como dove è stato per nove anni rettore del Collegio Gallio. Attualmente nelle Filippine è responsabile delle attività caritative della congregazione. “La nostra missione – spiega padre Scotti – è orientato soprattutto alla cura dei bambini di strada. Solo nell’area della capitale che da sola conta tra i 10 e 15 milioni di abitanti sono tra i 70 e 80 mila i minori abbandonati che vivono di espedienti. Per cercare di aiutarli abbiamo creato una serie di case dove ci prendiamo cura di loro all’interno di piccole comunità in modo da ricreare, per quanto possibile, un sistema di vita famigliare”. Quella delle Filippine è un problema di molti Paesi in via di sviluppo. “Sono tante le famiglie o i singoli – continua il missionario – che dalle zone periferiche si spostano verso le città, in particolare la megalopoli di Manila, in cerca di fortuna. Finendo, però, per vivere in situazioni di degrado”. M.L. Caritas Sabato, 5 novembre 2011 11 comunicazione I punti di forza: rinnovata veste grafica, contenuti, approfondimenti e un aggiornamento costante sui servizi e sulle attività in Diocesi E’ online il nuovo sito con tante novità D a pochi giorni è online il rinnovato sito Internet della Caritas diocesana. Nuova veste grafica, nuovi contenuti, un costante aggiornamento sui nostri servizi, una quotidiana informazione sulla nostra attività in Diocesi e, quando necessario, un approfondimento sulle tematiche e sugli avvenimenti nazionali e internazionali che inevitabilmente interessano anche la realtà locale. Ma non solo. Grazie alle nuove tecnologie e a un approccio più semplice al sito è possibile accedere a documenti, gallerie fotografiche, video, link ad altri siti per conoscere e approfondire argomenti a noi “cari”. Insomma, i responsabili della Caritas diocesana - con umiltà, impegno, professionalità e anche un pizzico di fantasia - hanno cercato di offrire a tutti gli utenti, interni ed esterni alla stessa www.caritascomo.it Caritas, uno strumento semplice, utile, necessario (e speriamo che nel tempo diventi anche indispensabile) per promuovere l’attività caritativa diocesana e - perché no? - anche per sensibilizzare tutte le persone di buona volontà - giovani e meno giovani ad impegnarsi concretamente nelle rispettive realtà e nelle diverse attività offerte sul territorio. Dando una rapida occhiata alla nuova home page del sito si possono osservare i campi di interesse a cui si vuole dare maggiore risalto. Oltre all’editoriale (che aiuta a fare il punto sui temi e sulle attività in corso) e alla sezione dedicata alla Fondazione Caritas Solidarietà e Servizio (dove viene specificata la sua “mission”), sono messe in evidenza l’Area internazionale (con le sezioni “emergenze e collette”, “adozioni a distanza”, “sensibilizzazioni” e “progetti”), l’Area promozione umana (con le sezioni “grave emarginazione”, “immigrazione”, “politiche sociali” e “progetti”) e l’Area promozione Caritas (con le sezioni “formazione volontari”, “animazione Caritas”, “convegni e incontri” e “progetti”). Nella parte centrale, nell’area “Sotto i riflettori”, sono sottolineati i temi di più stretta attualità con l’ausilio di testi e rimandi a documenti di approfondimento, fotografie e video. Particolare attenzione è stata posta, inoltre, per presentare l’attività dei numerosi servizi e settori della Caritas operanti sul territorio (pensiamo, per esempio, a “Porta aperta”, ai Centri di ascolto”, eccetera) e alla sezione dedicata alla documentazione, un vero e proprio archivio multimediale utile ad operatori, utenti, volontari e così via. Per promuovere l’attività della Caritas non si poteva non dare risalto anche alla parte dedicata alla comunicazione. A questo proposito un’apposita sezione dedica spazio all’informazione che la Caritas diocesana offre regolarmente sul “Settimanale della Diocesi” con le “Pagine Caritas” a cadenza quindicinale e il periodico “InformaCaritas” (utile a questo proposito anche il ricco archivio consultabile anno per anno). E’ ancora possibile ricevere le “Newsletter” per gli abbonati e viene proposto il nuovo servizio di “notizie flash” che - leggibili a rotazione informano e approfondiscono in breve sugli argomenti di stretta attualità in Diocesi e non solo. Infine, ma non ultimo, è operativo un utile “calendario” mensile con tutti gli appuntamenti quotidiani (incontri, convegni, giornate di preghiera, eccetera) di comune interesse. Riflessioni. Una nuova sede e il sito internet per rimettere al centro le relazioni O ggi il mondo non solo cambia, ma è in movimento. Questo cambiamento radicale della società è evidente anche nel territorio della nostra Diocesi, anche la nostra Comunità Diocesana sta vivendo tutte le fatiche e le contraddizioni, ma anche le opportunità che questa mobilità le fa incontrare. La sua risposta a queste sollecitazioni è di estrema prudenza per la poca conoscenza reale dei fenomeni, per questo il più delle volte non si ritiene in grado di accettarli e di affrontarli in modo positivo. La Caritas per il suo mandato attraverso i servizi alla persona, si trova in prima linea in questo cambiamento, lo conosce e lo sta affrontando, in questo momento sempre più si sta facendo carico della operatività che deriva da questa attenzione e sente il dovere di trasmettere alla comunità tutta non solo la sua fatica, ma anche la ricchezza che deriva da questa attenzione verso le più disparate povertà della società attuale. Per questo ci è sembrato utile investire innanzitutto in risorse umane ma anche in strutture che ci permettano di essere sempre più incisivi nel creare una nuova cultura di relazioni che ci faccia superare l’idea che la strada della chiusura in noi stessi della non contaminazione possa salvare le nostre comunità. Questa relazione con il mondo con le sue povertà ci dà la convinzione che la cultura nuova dell’ accoglienza non possiamo ricercarla solo in noi, nei nostri gruppi chiusi, è da ricercare altrove. Richieda da parte nostra la ricerca e l’incontro, il nostro futuro è l’altro, l’altro che sei tu in una nuova situazione, l’altro che è differente da Una cultura di condivisione La realtà sociale sta cambiando e con essa anche la Caritas è chiamata a cambiare, mantenendo fede alla suo carisma e alla sua testimonianza nella Chiesa te, ma che condivide la stessa natura umana, la stessa dignità, gli stessi diritti. Quali sono allora questi investimenti che ci aiuteranno ad essere più presenti e più incisivi all’interno della nostra Comunità Diocesana e sul territorio? Il primo investimento è stato il trasferimento della sede diocesana presso il Centro Pastorale Cardinal Ferrari; la nuova sede ci permetterà di vivere a stretto contatto con le altre realtà di pastorale della nostra Diocesi, questo stare assieme ci aiuterà a instaurare tra di noi un confronto più serrato e una condivisione più vera del percorso pastorale da proporre alle nostre comunità. Non a caso per la nuova sede ci è stato assegnato lo spazio che era occupato dalla vecchia portineria; questa scelta è stata molto importante, ma anche molto impegnativa per la Caritas che attraverso il suo operato dovrà rendere visibile e testimoniare la vicinanza e la condivisione della vita di tutti gli uomini da parte della nostra Chiesa. Il secondo investimento in contemporanea con il portale diocesano è il rifacimento del sito Internet Caritas. Questo ci metterà in condizione di poter comunicare e di accogliere esperienze, contenuti , richieste in tempo reale di tutti i nostri Centri di Ascolto e Gruppi Parrocchiali o Vicariali Caritas e con tutte le associazioni attive nel servizio della carità della nostra Diocesi, ma anche con persone singole che attraverso questo strumento potranno trovare la possibilità di confronto e di crescita nel loro cammino personale di carità; sarà fondamentale inoltre per comunicare un contributo attivo nel cammino formativo diocesano. Credo nell’importanza di questo rinnovamento sia delle strutture sia della possibilità di comunicazione, perché se vogliamo avvicinare gli uomini dobbiamo saper usare tutti quegli strumenti che la società attuale ci mette a disposizione e che ci permettono di attualizzare e di rendere visibile nella società attuale il messaggio di speranza di cui siamo portatori. ROBERTO BERNASCONI direttore della Caritas diocesana 12 Sabato, 5 novembre 2011 Dialogo Interreligioso Incontro di Assisi. A 25 anni dall’appuntamento voluto da Giovanni Paolo II, i leader delle religioni mondiali si sono ritrovati nella città di San Francesco per pregare insieme Un comune impegno per la pace “M ai più violenza! Mai più guerra! Mai più terrorismo! In nome di Dio ogni religione porti sulla terra giustizia e pace, perdono e vita, amore!”. Con queste parole Benedetto XVI ha chiuso la lettura del testo dell’impegno comune per la pace da parte dei leader religiosi sul palco della piazza della basilica di san Francesco, atto finale della Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo “Pellegrini della verità, pellegrini della pace”. Venticinque anni dopo l’incontro di Assisi, voluto da Giovanni Paolo II, 300 esponenti delle varie fedi mondiali si sono ritrovati il 27 ottobre in piazza san Francesco, per il rinnovo solenne dell’impegno per la pace. “La pace è possibile ancora, oggi!”, ha affermato il card. Jean-Louis Tauran, presidente del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, introducendo la cerimonia del rinnovo. “Un comune impegno di non rassegnarci mai alle guerre e alle separazioni. Sappiamo che la fede può vincere il dubbio, la fiducia superare l’angoscia, la speranza può avere la meglio sulla paura”. DODICI IMPEGNI Dodici gli impegni contenuti nel testo, letti a turno dai leader religiosi e riassunti così dal patriarca ecumenico Bartolomeo I: “Per costruire la pace è necessario amare il prossimo, rispettando la regola d’oro, ‘fa’ agli altri ciò che vorresti fosse fatto a te’. Con questa convinzione non ci stancheremo di lavorare nel grande cantiere della pace”. “Ci impegniamo a proclamare la nostra ferma convinzione che la violenza e il terrorismo contrastano con l’autentico D urante la fase finale della celebrazione per la pace nella piazza antistante la basilica inferiore di san Francesco, illuminata da un tenero sole autunnale, una splendida colomba bianca si è posata su un membro della delegazione, il buddista che le ha teso la mano e l’ha a lungo mostrata innalzandola sopra all’assemblea. È sembrato un piccolo segno, non tanto del buddista, che la colomba non aveva mai visto, ma della mano tesa, aperta per l’appoggio. Chi ha partecipato a questa Giornata, ha percepito che la pace esiste nelle dichiarazioni, nelle aspirazioni, nelle proclamazioni, nelle speranze e anche nelle possibilità. Tutti i discorsi sono stati bellissime illustrazioni del significato della pace, del pellegrinaggio, della verità, e vi sono stati il riconoscimento e l’esplicita espressione di gratitudine verso Giovanni Paolo II, che con l’iniziativa di 25 anni fa ha indotto tutti a considerare la pace non come un problema pragmatico, ma teologico e antropologico, in tutta la ricchezza impegniamo ad incoraggiare ogni iniziativa che promuova l’amicizia fra i popoli, convinti che il progresso tecnologico, quando manchi un’intesa solidale tra i popoli, espone il mondo a rischi crescenti di distruzione e di morte”. “Noi ci impegniamo a chiedere ai responsabili delle Nazioni di fare ogni sforzo perché, a livello nazionale e internazionale, si edifichi e si consolidi, sul fondamento della giustizia, un mondo di solidarietà e di pace”, ha affermato l’ebrea Betty Ehrenberg, cui ha fatto eco Setri Nyomi, della Comunione mondiale delle Chiese riformate: “Noi persone di tradizioni religiose diverse non ci stancheremo di proclamare che pace e giustizia sono inseparabili e che la pace nella giustizia è l’unica strada su cui l’umanità può camminare verso un “Mai più violenza! Mai più guerra! mai più terrorismo! In nome di Dio”, ha detto Benedetto XVI spirito religioso”, ha detto il vescovo Mounib Younan, della Federazione luterana mondiale, e a “condannare ogni ricorso alla violenza e alla guerra in nome di Dio o della religione. Ci impegniamo a fare quanto è possibile per sradicare le cause del terrorismo”. “Ci impegniamo ad educare le persone a rispettarsi e a stimarsi reciprocamente” in vista di “una convivenza pacifica e solidale”, ha aggiunto Tarunjit Singh Butalia, delegato per la religione Sikh. “Ci impegniamo a promuovere la cultura del dialogo perché crescano la comprensione e la fiducia reciproca fra gli individui e i popoli, premesse queste dell’autentica pace”, ha letto il metropolita Aleksandr, del Patriarcato di Mosca cui ha fatto seguito John Upton (Alleanza battista mondiale): “Ci impegniamo a difendere il diritto di ogni persona umana a vivere una degna esistenza secondo la propria identità culturale e formarsi liberamente una famiglia”. Dal musulmano Mulina Mohammed Zubair Abid è arrivato l’impegno a “dialogare con sincerità e pazienza, non considerando quanto ci differenzia come un muro invalicabile ma, al contrario, riconoscendo che il confronto con l’altrui diversità può diventare occasione di migliore comprensione reciproca”. “Ci impegniamo a perdonarci vicendevolmente gli errori e i pregiudizi del passato e del presente – ha affermato il metropolita Mar Gregorios, ✎ commento | del Patriarcato assiroortodosso di Antiochia – e a sostenerci nel comune sforzo per sconfiggere l’egoismo e il sopruso, l’odio e la violenza e per imparare dal passato che la pace senza la giustizia non è vera pace”. Il taoista Wai Hop Tong ha ribadito l’impegno “a stare dalla parte di chi soffre nella miseria e nell’abbandono, facendoci voce di chi non ha voce e operando concretamente per superare tali situazioni, nella convinzione che nessuno può essere felice da solo”. “Noi ci impegniamo a fare nostro il grido di chi non si rassegna alla violenza e al male – ha aggiunto il buddista Phra Phommolee – e vogliamo contribuire con tutte le nostre forze per dare all’umanità del nostro tempo una reale speranza di giustizia e di pace”. Poi è stata la volta dello scintoista giapponese Tsunekiyo Tanaka: “Noi ci di Elio Bromuri Tendere la mano alla verità e profondità dei suoi significati. Il tema della pace, pertanto, coinvolge il pellegrinaggio verso la verità, l’impegno per la giustizia, la conversione del cuore. Questi presupposti, in questi venticinque anni, sono stati oggetto di riflessione ovunque nel mondo da parte di uomini legati per fede e professione alle religioni, in studi, ricerche, dibattiti, seminari e convegni. Una letteratura di altissimo livello di cui i discorsi di Assisi possono essere un degno documento. Ciò che manca è la mano tesa del buddista. Altre colombe sono volate via lontano o si sono messe ferme a guardare lo spettacolo. Uomini disposti a tendere la mano e accogliere il dono dello “spirito di Assisi” è e dovrebbe essere il frutto della Giornata appena trascorsa. Da molti è stata infelicemente chiamata di commemorazione della prima, del 1986, ma, pur prendendo occasione per fare memoria, ad Assisi si è fatta storia facendo proseguire e convalidando il dialogo già avviato e aprendo altri orizzonti di comune ricerca di verità e di pace, anche con altre componenti della famiglia umana, dando al tema un carattere di maggiore universalità senza esclusione di persone. Onestamente si deve dire che di verità si è parlato poco. La parola è alta, stringente, impegnativa oltre ogni dire. Ma la prima verità che supporta ogni progetto di pace e che lega tutti i dialoganti non è quella delle parole o dei sentimenti, ma quella dell’essere. Siamo e dobbiamo essere uniti, considerandoci non gli uni contro gli altri e neppure soltanto gli uni accanto agli altri, ma gli uni insieme agli altri e per gli altri. Non tanto per quello che pensiamo e neppure per quello che crediamo, ma per quello che siamo, in quanto siamo. Creature di Dio, fatte a sua immagine e somiglianza. Il pellegrinaggio della verità deve essere interiore e convertire le menti e i cuori. Dalla consapevolezza del proprio essere nascono i pensieri e i sentimenti più forti e resistenti a ogni variazione di cultura e di situazione. La pace non approda nelle piazze e non si annida nelle case degli uomini perché non si fa spazio ai sentimenti scaturiti dall’essere, ma dal potere, dal prestigio, dal dominio sugli altri. Un sentimento, che non affiora in modo rilevante nei testi letti nella basilica della Porziuncola di Santa Maria degli Angeli, mentre è esplicito e marcato dal tono della voce di Benedetto XVI, è la “vergogna”. Nessun altro si deve vergognare per l’uso della Per la prima volta presenti all’incontro di Assisi due rappresentanti dei non credenti. futuro di speranza” nella consapevolezza che “la sicurezza, la libertà e la pace non potranno essere garantite dalla forza, ma dalla fiducia reciproca”. Per ultimo ha preso la parola Guillermo Hurtado, rappresentante dei non credenti, per la prima volta all’incontro di Assisi: “Noi, umanisti laici, in dialogo con i credenti, ci impegniamo con tutti gli uomini e le donne di buona volontà a costruire un mondo nuovo. Dedichiamo ogni sforzo affinché credenti e non credenti vivano, nella fiducia reciproca, la ricerca comune della verità, della giustizia e della pace”. forza, o per azioni violente, per ingiustizie e soprusi collettivi, persino per genocidi compiuti o tollerati in nome e per conto della religione? Finché le religioni e gli uomini che vogliono la pace, religiosi e atei, non si vergognano o almeno non verificano i limiti e le storture delle loro storie, non ci sarà spazio per la riconciliazione e neppure per le ragioni degli altri. Questo si chiama purificazione e riconciliazione delle memorie. Una straordinaria occasione di unità, non dichiarata ma vissuta nella profondità delle essenze, è stata il minuto di preghiera muta dell’intera assemblea. Altro momento forte è stato il canto della preghiera semplice: “Signore, fa’ di me uno strumento della tua pace”. Un’invocazione, come tutti sanno, non uscita dalla penna di san Francesco, ma dalla sua anima interpretata da un pastore evangelico che l’ha stampata su un santino con l’immagine, appunto, di san Francesco. Una preghiera non solo semplice ma essenziale per la pace, se detta in verità e sincerità di cuore. Como Cronaca 14 Sabato, 5 novembre 2011 ProTIN. Organizzazione di genitori di bambini pretermine Dalle mamme, per le mamme Dal 12 novembre, presso l’ospedale S. Anna, al via uno “Spazio Ascolto” per sostenere i genitori di bambini nati prematuramente D alle mamme per le mamme” è lo slogan del progetto “Spazio di Ascolto”, iniziativa dell’Organizzazione di volontariato ProTIN – Genitori Bambini Pretermine Onlus che partirà sabato 12 novembre presso la Terapia Intensiva Neonatale (TIN) dell’Ospedale S. Anna di San Fermo della Battaglia – Como. Si tratta di uno spazio di incontro pensato dai genitori dei bambini prematuri o con gravi patologie alla nascita che fanno parte della ProTIN ■ S. Guanella Concerto il 18 novembre Venerdì 18 novembre presso il santuario Sacro Cuore di Como, via Tommaso Grossi, 18, l’associazione ex Allievi ed Amici Opera Don Guanella di Como organizza il “Concerto in onore alla Santita” di Don Guanella. Corale Angelo Marelli-Capiago, soprano: Maria Soldano. e rivolto alle mamme e ai papà che si trovano ora nella difficile condizione di vedere il proprio bambino, appena nato, in un’incubatrice. La ProTIN è un’organizzazione senza scopo di lucro, fondata da alcune madri che hanno vissuto questa esperienza e che desiderano fornire un supporto alle famiglie che si trovano nella situazione che loro conoscono e hanno già vissuto, per confrontarsi e condividere dubbi, paure o perplessità riscontrate non solo durante il periodo trascorso in ospedale ma anche a casa dopo le dimissioni. Il progetto “Spazio di Ascolto” prevede in concreto la presenza in reparto il sabato pomeriggio di una o due mamme ProTIN. Sarà una presenza discreta, non invadente per offrire sostegno morale, informazione e aiuto pratico. Il progetto infatti prevede la realizzazione di un libretto informativo dove verranno raccolte, con l’aiuto dei medici e infermieri della TIN e la collaborazione degli stessi genitori, notizie, dati sul reparto in generale e informazioni pratiche come ad es. i punti vendita dei pannolini per bambini sotto i 2,5 kg di peso, body e tutine taglia “triplo zero” per i neonati, l’elenco zona per zona (Como, Cantù, Erba ecc.) delle farmacie che noleggiano i tiralatte e che vendono i sacchettini per raccogliere e conservare il latte materno; dare qualche indicazione anche per i genitori che vengono da lontano e che hanno bisogno di sapere con quali mezzi pubblici si raggiunge l’ospedale, dove poter dormire e come fare per avere i buoni pasto per la mensa dell’ospedale. Una volta realizzato, vorremmo far tradurre questo libretto informativo in inglese, francese ed arabo, per raggiungere anche i genitori stranieri che spesso vivono la situazione in modo ancora più complesso a causa della differente lingua e cultura di appartenenza. Nel libretto ci sarà un intero capitolo dedicato ai racconti di quelle mamme che si sentono di condividere la propria esperienza: lasceremo nella saletta dei genitori del reparto un raccoglitore con alcune delle testimonianze già pubblicate sul sito internet della ProTIN (ww.protin.it) e con dei fogli bianchi, nella speranza che qualche mamma o qualche papà ci affidi i suoi pensieri. Lo Spazio d’Ascolto sarà accessibile anche a distanza grazie al sito web dell’Associazione. Ci si potrà collegare per confrontarsi sulla gestione a casa dei bambini pre-termine o anche semplicemente per uno sfogo in un momento di difficoltà. La ProTIN intende inoltre organizzare una campagna informativa e di sensibilizzazione sui prematuri e sui neonati con gravi patologie alla nascita rivolta non solo alle istituzioni pubbliche locali ma più in generale alla comunità nel suo insieme. In quest’ottica la ProTIN parteciperà il prossimo 5 novembre a un incontro che si terrà presso l’azienda ospedaliera S. Anna di San Fermo della Battaglia - Como e che vedrà coinvolti i neonatologi dell’ospedale e i pediatri di base. In questa occasione verrà distribuito il materiale informativo sull’Organizzazione e sulle sue finalità, nell’auspicio che altri genitori siano invogliati a partecipare alle iniziative ProTIN. C’è inoltre la volontà di far partire un ciclo di incontri al’interno dei quali verranno trattati i temi legati alla prematurità e alle patologie neonatali. Verranno invitati a partecipare genitori, professionisti del campo medico, infermieristico e psicologico; i medici del reparto del Sant’Anna hanno già dato la loro disponibilità, ora si tratta solo di definire argomenti e date e di far decollare anche questa iniziativa. Infine la ProTIN e le sue mamme intendono ringraziare la lungimiranza di chi ha consentito la presenza dei genitori nel reparto di Terapia Intensiva Neonatale “24 ore su 24”. E’ dimostrato da molti studi che la vicinanza tra neonati e genitori aiuta lo sviluppo neurologico e psicologico dei bambini e permette ai genitori di cominciare fin da subito a prendersi cura in modo naturale dei loro piccoli. In Italia sono poche le strutture ospedaliere che consentono una presenza full-time così “invasiva” nella gestione del reparto. Per questo il nostro grazie va soprattutto ai medici e agli infermieri che svolgono un lavoro così delicato con tanti ”non addetti ai lavori” intorno. Le mamme della ProTIN Mostra al Broletto L’altra realtà di Vairo S abato 5 novembre (ore 17.30), al Palazzo del Broletto a Como, s’inaugura la mostra “L’altra realtà” del pittore Virgilio Vairo, di origine pugliese, ma comasco d’adozione. In questa esposizione l’artista presenta le sue opere in un percorso retrospettivo, dal 2011 al 1974, e riassume i momenti più significativi della sua evoluzione artistica. I dipinti, corredati da alcuni studi preparatori (acquerelli e oli su carta di riso) sono raggruppati per tematiche. Si parte dalle opere più recenti, punto di arrivo dell’evoluzione, in cui giochi di forme e colori quasi sostituiscono il riferimento alla realtà facendolo dimenticare, per giungere ai primi dipinti di Vairo, quelli dal tocco figurativo nati e chiaramente ispirati dalla realtà stessa. Il primo esempio di questa evoluzione è dato dai “Trabucchi adriatici”. In alcuni dipinti il trabucco diventa pretesto per un gioco di composizioni di stile razionalista. Il pittore vuole rendere omaggio “ a quella feconda stagione del razionalismo comasco riconducibile alla grande scuola di architettura del Novecento L’inaugurazione è prevista per sabato 5 novembre. L’artista pugliese, comasco d’adozione, presenterà molte delle sue opere italiano, che mi ha dato modo di sviluppare lo studio delle forme puntando alla purezza e all’equilibrio”. Delle “Geometrie Urbane” una nuova produzione è rappresentata dalle “Cattedrali”, luoghi che hanno ispirato l’artista in questi ultimi anni e che segnano un momento di profonda ricerca mistica. Proseguendo nel percorso a ritroso si giunge alle “Forme organiche” che comprendono Ulivi, Fiori di cardo e Conchiglie. Una sezione particolare è dedicata ai “rossi” nella quale rientrano i “Riflessi di luce” del 1983 che ben si collegano con il delicato gioco delle reti di alcuni più nuovi trabucchi. La pittura di Virgilio Vairo, nel suo evolversi, delinea un astrattismo che non nasce dall’astratto, bensì dal sentimento e dalla realtà. Si può parlare quindi di concretezza dell’astrazione. Un interesse particolare, in molte sue opere, è dato dalla prospettiva, che abbandona i canoni tradizionali. La profondità viene sovente lasciata all’immaginazione. “Si cresce nel tempo grazie alla maturità e all’esperienza – ci ha detto Virgilio Vairo – Il quadro, più che dall’oggetto, nasce dall’idea. La realtà oggettiva può essere banale, quindi si va oltre cercando nuove emozioni. L’astrattismo geometrico mi fa allontanare dalla banalità della realtà per trasformarla in sentimenti ed emozioni”. Le sue opere sono il risultato di una ricerca assidua e tenace sul colore e sulle sue variabilità. L’artista lavora all’interno della sua stessa opera in una sorta di autoanalisi al fine di interpretare se stesso e il mondo. Traccia una via per elaborare gioie e malinconie mediante le quali s’innesta un interiore innalzamento della propria sensibilità e una larvata spiritualità. Nell’arte di Virgilio Vairo si possono ammirare i diversi cromatismi, dai toni caldi, che conducono al “cuore”. La mostra (ingresso libero) resterà aperta sino al 4 dicembre, tutti i giorni festivi compresi, con il seguente orario: 10-13/15-19. Alberto Cima Como Cronaca Sabato, 29 ottobre 2011 15 Cisl. Intervista al nuovo segretario generale del più forte sindacato comasco, eletto nel Consiglio generale della scorsa settimana con l’80% dei consensi Larghi: lo sguardo al futuro I l Consiglio generale della scorsa settimana, presso l’Hotel Leonardo Da Vinci di Erba, ha decretato il cambio della guardia ai vertici della Cisl, il principale sindacato comasco. Gerardo Larghi e Gloria Paolini sono stati eletti con oltre l’80% dei consensi, rispettivamente segretario generale e segretario generale aggiunto e hanno così preso il posto del dimissionario Fausto Tagliabue e di Claudio Ramaccini. Alla segreteria sono stati riconfermati Mario Piccinelli e Luisa Romano. Larghi già componente della segreteria uscente, si è occupato a lungo di scuola e delle politiche sociali del sindacato. Gloria Paolini è stata, invece, la responsabile della Femca Como, il sindacato dei settori tessile e chimico. Incontriamo Gerardo Larghi nella sua nuova postazione di comando, lo studio al primo piano del sindacato di via Brambilla, occupato nell’ultimo decennio dal suo predecessore Fausto Tagliabue. La domanda appare scontata: quale sindacato erediti? «Ereditiamo una Cisl viva, che contratta, che sta sui problemi. È una Cisl che deve guardare avanti, perché chi guida con gli occhi puntati sullo specchietto retrovisore rischia di uscire fuori strada… Il cammino compiuto fino ad oggi ci ha portato ad essere la più forte organizzazione del territorio. I segretari che mi hanno preceduto e le segreterie che li hanno sostenuti ci hanno lasciato un’organizzazione solida, credibile, libera». Guardiamo al domani. Quali prospettive, progetti, idee per il futuro? «La segreteria che è stata eletta insieme a me si propone di proseguire sul filo di un cammino avviato e, insieme, di tentare nuove strade. La crisi che stiamo vivendo è mutevole, non ha le stesse caratteristiche di tre anni fa. Dobbiamo dunque equipaggiarci per risponderle al meglio. Per questo è assolutamente indispensabile che il sindacato si attrezzi per costruire nuovi e ulteriori ponti con la realtà produttiva e con il sociale. Per certi versi la crisi può persino rappresentare un’opportunità perché ci obbliga al cambiamento. È evidente che dal punto di vista economico la nostra principale preoccupazione debba essere quella di assicurare stabilità lavorativa, di contrattare condizioni di lavoro dignitose, ma per fare questo appare altrettanto evidente che non possiamo più affidarci soltanto agli strumenti fino ad oggi messi in campo. Dobbiamo osare di più, allargare l’orizzonte…» Qualche indicazione concreta sulle priorità d’azione per le quali la Cisl di batterà. «Abbiamo bisogno di garantire sostegno al sistema economico sviluppando la contrattazione territoriale e aziendale, in Già membro della segretaria uscente, si è occupato, negli ultimi anni, di scuola e di politiche sociali del sindacato. Accanto a lui ci sarà Gloria Paolini, segretario generale aggiunto. Confermati Mario Piccinelli e Luisa Romano collaborazione con le nostre categorie, per l’incremento dell’occupazione, del reddito e delle tutele dei lavoratori. Dobbiamo assicurare un ulteriore miglioramento delle relazioni con le associazioni di categoria imprenditoriali per rispondere più sinergicamente alla crisi che non è solo crisi industriale, ma investe anche il settore dei servizi e della piccola e media distribuzione. Occorrono maggiori investimenti nell’istruzione e formazione professionale prestando anche attenzione al rapporto con gli istituti superiori più legati alla realtà produttiva del territorio, Setificio, Magistri e Ipsia, e al sistema della formazione professionale. Servirà garantire sostegno anche all’Ateneo dell’Insubria nella sua azione di ricerca e nel suo processo di integrazione con la realtà economica e sociale del territorio lariano. Sarà importante adoperarsi per la costruzione di un nuovo welfare, ricercando alleanze con le famiglie e con le altre realtà sociali, per cercare forme di collaborazione secondo il principio di sussidiarietà. Mi riferisco ad un sistema di welfare che sostenga, affianchi, aiuti chi si trova in condizione di difficoltà, non certo ad un modello che riproduca e perpetui abusi, lassismo, inefficienze e stipendi d’oro per dirigenti che spesso non sono stati in grado di dirigere e rendere efficienti pezzi della pubblica amministrazione, scaricando sui lavoratori la responsabilità di quanto non siano riusciti a fare manager strapagati e politica. Perché tutto ciò costituisce un costo ormai insopportabile per tutta la comunità, soprattutto per la popolazione più povera. Sarà importante riservare attenzione anche al lavoro femminile, e al tema della sicurezza sul lavoro. Ma servirà anche lavorare con il sistema bancario perché venga facilitato l’accesso al credito per gli imprenditori che intendano investire sul territorio. La grande sfida alla quale siamo chiamati è di fare rete tra le reti, di collegare tra loro l’enorme molteplicità di risposte che il territorio ha saputo fornire alla crisi in atto. Se ne facessimo l’elenco rimarremmo sorpresi: fondi comunali e privati, reti di collocamento e di sostegno per chi ha perso il lavoro. Fare rete tra le reti significa coprire gli spazi vuoti, collegare tra di loro risorse e potenzialità di un territorio vivo che noi siamo chiamati a sostenere, difendere, rilanciare». Una parola in più per il mondo famiglia. «Fino ad oggi le famiglie comasche sono riuscite, in buona parte, ad attutire i contraccolpi della crisi. Ma ormai sono allo stremo delle forze, e noi non possiamo più pensare al lavoratore come qualcosa di scisso dalla sua dimensione relazionale. Non possiamo pensare che le pensioni facciano da ammortizzatore sociale perché non ci si occupa più della famiglia… Non può esistere una politica sociale che non sia familiare, che non si curi della famiglia, che non la tuteli, che non la accompagni». Cosa dire dei rapporti con il mondo della politica? «Il nostro impegno si muoverà secondo un’azione di netta distanza da partiti di destra, centro o sinistra che siano. La Cisl è, è stata, e sarà sempre un sindacato laico, libero, autonomo, indipendente dai partiti, da ogni governo ed anche da altri movimenti. Pronto a dialogare con tutti e a collaborare. Ma se qualcuno oggi pensa di far sponda su di noi per propri disegni, noi da subito gli diciamo “scordatelo”». E, guardando più al particolare, con le pubbliche amministrazioni? «Una pubblica amministrazione efficiente è, per un paese moderno, una risorsa irrinunciabile. Dobbiamo tradurre la nostra politica nei volti di coloro che ci interpellano, dobbiamo ricordarci di prendere sempre sul serio le loro storie, le loro esigenze, anche le loro lamentele. Per questo la Cisl a Como ha il dovere di influenzare la politica su alcuni contenuti essenziali di quello che chiamiamo il bene comune: sviluppo di un’economia reale, basata sul fare e non sul generare soldi attraverso i soldi; sostegno ai giovani e alle famiglie; un fisco più equo e che imbocchi la strada della sussidiarietà. Questo sarebbe il segno che la società civile, sindacato in testa, si ripropone come protagonista». Marco Gatti Como Cronaca 16 Sabato, 5 novembre 2011 commissione sanità Vaccinazioni, CREG comasco, le lunghe code per l’attesa del ticket. Particolarmente denso l’incontro con il direttore dell’Asl Bollina In Regione i temi caldi della sanità lariana V accinazioni, sperimentazione CREG nel comasco, le lunghe code per ottenere l’esenzione dei ticket, il punto sulle commissioni d’invalidità: sono gli argomenti che il Direttore generale dell’ASL di Como, Roberto Bollina, ha affrontato nel corso di un’audizione che si è svolta presso la Commissione Sanità di Regione Lombardia la scorsa settimana. Un incontro fortemente voluto da due consiglieri regionali del territorio lariano (Davide Bianchi della Lega Nord e Luca Gaffuri del PD) per avere chiarimenti su alcune decisioni prese in ambito sanitario nel corso dell’ultimo mese. Sul fronte della campagna “antiinfluenza 2011”, dopo che qualche settimana fa è stata trovata l’intesa con i medici di famiglia a vaccinare le persone con più di 75 anni, Bollina ha sottolineato come “il caso è frutto di un’incomprensione in quanto già in passato, ed anche quest’anno, nel l’audizione di roberto bollina bilancio preventivo dell’ASL non è contemplata alcuna voce finalizzata a questo tipo di servizio. E si tratta di 650/700mila euro. Per la campagna di quest’anno abbiamo attivato 94 punti vaccinali per tutti, cui si aggiungono i quasi 400 medici di famiglia per gli ultra 75enni. Mi sembra che il sistema stia funzionando”. Sulla sperimentazione dei CREG, ovvero la gestione dei pazienti cronici a domicilio che vede il comasco come uno dei territori “pilota” su questo progetto, l’ASL di Como, riuscendo a far lavorare insieme un centinaio di medici del territorio ha creato cinque entità che ora sono attese da una verifica concreta sul campo: “Per i 20mila pazienti interessati l’avvio del progetto CREG significa una maggiore sicurezza di attenzione al loro stato – ha sottolineato Bollina - in quanto le associazioni di medici che si occuperanno del servizio sono soggetti a tutta una serie di prescrizioni che costituiscono elementi di garanzia per gli ammalati stessi e per i loro familiari. Come tutte le sperimentazioni c’è un margine di rischio, ovviamente. Ora attendiamo di vedere come funziona il tutto nella pratica anche se sono convinto che i CREG permettono una migliore gestione diagnosticoterapeutica per questi cittadini”. Un altro punto particolare sono state le lunghe code di cittadini che hanno affollato l’ASL di Como per la richiesta o conferma sull’esenzione dei ticket che rischiano di riproporsi dal prossimo 1° gennaio quando per tale concessione si dovrà far riferimento ai redditi 2011: “L’ASL dal punto di vista gestionale della concessione dell’esenzione dei ticket non ha molte competenze – ha sottolineato Bollina -. Noi abbiamo cercato di venire incontro ad un pubblico di 70.000 persone (quella di Como è una delle province lombarde più anziane) aprendo tutti gli sportelli disponibili anche se, a rigor di logica, mi preme sottolineare come a Como raggiungano quota 65mila coloro che annualmente si recano alla sede dell’ASL esclusivamente per fare la scelta o revoca del proprio medico di famiglia. Un esempio che evidenzia la situazione in cui si sono trovati a lavorare gli uffici dell’ASL”. Sulla riforma delle commissioni d’invalidità è stato ribadito come la materia è ormai quasi del tutto di competenza dell’INPS mentre, per ciò che concerne l’ASL lariana, “le novità non sono state altro che attuare una nostra riorganizzazione interna. Prima del mio arrivo (tardo inverno), le commissioni d’invalidità erano composte da medici esterni con personale amministrativo interno. Io ho voluto che invece se ne occupassero gli 80 medici dell’ASL e il personale amministrativo, che prima si occupava di questo settore, è stato destinato ad altre competenze. Ad oggi all’ASL, per ciò che concerne gli invalidi, spetta solo la visita medica del paziente. Il resto della materia spetta all’INPS. Con questa modifica a Como i tempi per la visita sono passati da oltre 90 giorni agli attuali 40 ma noi interveniamo solo dietro invio dell’INPS stesso dei nominativi dei pazienti da visitare o sui quali va effettuata una seduta di controllo sullo stato invalidante”. Luigi Clerici Alta velocità. Il quadruplicamento della linea Chiasso-Seregno N onostante le rassicurazioni a livello politico rappresenta il “tallone d’Achille” del progetto AlpTransit e viene guardato con preoccupazione da parte delle autorità svizzere, soprattutto dopo le recenti vicissitudini che hanno interessato la realizzazione della tratta Varese-Stabio (lavori sospesi per diatriba in corso tra azienda appaltatrice e Rete Ferroviaria Italiana nonché per la scoperta di un ingente quantità di terreno contaminato da arsenico da bonificare). Stiamo parlando del progetto per il quadruplicamento della linea ferroviaria tra Chiasso e Seregno. Svizzera e Italia hanno siglato un accordo che obbliga i due Paesi ad adeguare la capacità ferroviaria di pari passo con l’aumento della domanda. Sull’applicazione dell’intesa veglia un apposito Comitato direttivo ma le autorità italiane vengono a più riprese accusate di non investire abbastanza nelle infrastrutture fra Chiasso e Milano in vista dell’inaugurazione della galleria di base del San Gottardo prevista nel 2016. Dopo tutto le recenti dichiarazioni dell’Assessore ai Trasporti di Regione Lombardia, Raffaele Cattaneo, e del vice ministro dei trasporti, Roberto Castelli, vertono più, che sull’investimento nell’ampliamento infrastrutturale, su aspetti tecnici come la preparazione a sostenere con le linee attuali le nuove capacità di trasporto. Le soluzioni tecniche hanno, dunque, priorità sull’aumento dei binari. Ma il progetto per il quadruplicamento c’è eccome. Alla scoperta dell’AlpTransit Solo che risale al 2004. Anno dal quale non si è più mosso ovvero quando venne adottato con Deliberazione della Giunta Regionale (nel dettaglio si tratta della n. VIII/18612 del 5 agosto 2004, facilmente reperibile su internet). Un progetto che prevede evidenti miglioramenti non solo alla linea ferroviaria bensì anche alle infrastrutture connesse. Il progetto preliminare del quadruplicamento della linea ferroviaria Chiasso-Monza si sviluppa dalla galleria Monte Olimpino 2 sino alla stazione di Desio, per una lunghezza complessiva di circa 28 chilometri. I lavori si inseriscono nel contesto delle opere e dei progetti finalizzati al potenziamento dei collegamenti alpini, in particolare con il traforo di base del San Gottardo che, insieme al valico del Sempione, raccoglie circa il 40% del traffico merci ferroviario dell’intero arco alpino. Il quadruplicamento si basa sulla progressiva separazione dei flussi passeggeri e merci attraverso un adeguamento della linea storica e la realizzazione di una linea veloce a doppio binario che permetterà di portare a 12 minuti il tempo di percorrenza tra Chiasso e Desio e che dovrebbe essere percorso, giornalmente, da 48 treni a lunga percorrenza. Sulla linea storica circolerebbero invece 116 treni regionali, altri 30 a lunga percorrenza e merci, con la possibilità per alcuni di essi di utilizzare l’alta velocità. Un nuovo tracciato che prevede 12 chilometri in galleria e numerose novità. Tra le opere infrastrutturali previste una sottosezione nei pressi del confine di Stato, la sistemazione delle stazioni di Albate e Cucciago ed un interconnessione tra vecchia e nuova linea al bivio Rosales per favorire i collegamenti con la stazione di Como San Giovanni, tagliata fuori dal nuovo percorso che, come detto, utilizza la galleria Monte Olimpino 2. Tra le altre opere è prevista poi la realizzazione di una nuova galleria a Minoprio e di due viadotti a Carimate (in questo tratto le due linee corrono vicine ma ad altezze differenti) e in quest’ultimo paese la demolizione di alcuni vecchi edifici. Tra il bivio di Rosales e Seregno è prevista inoltre la posa di nuovi marciapiedi e pensiline. Tralasciando i lavori previsti nel territorio milanese la durata dell’intervento era stata indicata in sette anni mentre l’area di cantiere avrebbe interessato fino ad un chilometro di spazio a ridosso dell’asse ferroviario. Un progetto destinato a rimanere solo sulla carta? Forse no, ma il suo futuro è ancora tutto da delineare . L. Cl. Como Cronaca Sabato, 5 novembre 2011 17 Presente e futuro. A colloquio con la presidente, Luisa Seveso T empo di riflessione, analisi, riorganizzazione. Le Acli di Como entrano nel vivo della fase pre congressuale, in preparazione all’appuntamento che le vedrà riunirsi a marzo 2012 per il congresso provinciale, anticipando il simposio nazionale aclista del prossimo maggio. Come ogni fase che precede un congresso, anche questa sarà, nell’intento dei promotori, un’occasione di analisi e rilancio del movimento, per consolidarne e qualificarne ancora di più la presenza sul territorio. A introdurci il senso di questo cammino è Luisa Seveso, presidente delle Acli di Como. «Il Congresso verrà convocato ufficialmente agli inizi di dicembre - ci spiega la presidente -. Le tesi che ne faranno da filo conduttore non sono state ancora ufficializzate. È però certo che tra le piste di lavoro ci sarà il tema dell’economia civile, argomento significativo per molte delle nostre realtà e sul quale stiamo ormai lavorando da tanto tempo. Al Congresso provinciale di marzo seguirà quello regionale di aprile, a Milano, dentro “Fa’ la cosa giusta”. A maggio sarà quindi la volta di quello nazionale. Come sempre il cammino di preparazione a questi appuntamenti sarà animato dal fervore di sollecitare la preparazione attiva delle persone vicine al movimento. Del resto si tratta per le Acli di un’occasione preziosa non solo di rinnovamento ma, anche e soprattutto, di rifondazione rispetto alle scelte presenti e future ed alla definizione delle priorità da seguire. Per queste ragioni non si è pensato ad un unico evento formativo “forte” che coinvolgesse tante persone, ma piuttosto a tanti momenti diversi. Incontri promossi da noi, in collaborazione con altri, o sollecitati da altre realtà, su tematiche vicine alla nostra mission, che possano rappresentare una valida opportunità di crescita». Un percorso preparatorio articolato, dunque, fatto di diverse tappe, che ha preso il via lo scorso 28 ottobre, con la presentazione, in Biblioteca comunale, del libro di don Saverio Xeres e 12 novembre Le Acli in cammino verso il Congresso Il cammino del movimento verso l’importante appuntamento congressuale, previsto per il prossimo marzo Giorgio Campanini “Manca il respiro”. «Momento importante – prosegue Luisa – che ci ha offerto spunti di arricchimento rispetto al percorso che, da tempo, abbiamo intrapreso dentro i temi del Concilio Vaticano II per comprendere a fondo come debba configurarsi il nostro stare nella Chiesa come laici cristiani impegnati nel sociale». Il secondo incontro avrà luogo il 10 novembre e sarà legato alle tematiche del welfare. «Ci fornirà gli strumenti – spiega Luisa – per leggere più a fondo i meccanismi che, in questo periodo di crisi, muovono Foto william Visita guidata al museo don Guanella L’ Associazione Culturale “Mondo Turistico” organizza per sabato 12 novembre una visita guidata al Museo “Don Luigi Guanella” e al Santuario del Sacro Cuore a Como. L’appuntamento è fissato per le ore 15.00 a Como in via T. Grossi, 18. Lo scorso 23 ottobre don Luigi Guanella è stato proclamato Santo da Benedetto XVI. Questo sacerdote, che tanto si è adoperato in favore dei bambini, dei poveri e dei diseredati, è partito proprio da Como per portare la sua opera di carità in tutto il mondo, aiutato dai suoi preti, dalle sue suore e dai suoi laici, grazie alla sua illimitata fiducia nella Provvidenza. Per informazioni e prenotazioni (obbligatorie): Mondo Turistico, tel. 339.4163108; e-mail: [email protected]. il sociale e la politica, così da permetterci di articolare risposte che possano essere davvero utili al prossimo». Il terzo incontro, promosso in collaborazione con il Comitato “Salviamo la costituzione” è stato fissato invece per il 16 dicembre e avrà come argomento l’impegno per la difesa dei principi fondanti della carta costituzionale. «Questi eventi - continua la presidente delle Acli scandiranno soltanto le fasi di avvio di un percorso di riflessione che abbraccerà tematiche di ampio respiro. Ad esso affiancheremo poi ulteriori momenti di condivisione su altri argomenti “caldi”: dai tagli previdenziali al crescente carico fiscale». Com’è cambiato l’assetto del movimento in questi anni? «Le Acli si sono sempre caratterizzate nella presenza di numerosi circoli sul territorio, piccoli laboratori sociali molto legati alle realtà di appartenenza e in cui riuscivano a svolgere azioni autonome di sensibilizzazione e di formazione. Questo sistema negli anni ha perso un po’ della sua efficacia, con ogni probabilità in virtù del, certamente positivo, moltiplicarsi di associazioni, gruppi, e con la conseguente crescita di proposte di coinvolgimento e di approfondimento. Tutto ciò ci ha obbligato e ci obbliga, però, a ripensare il modello della nostra presenza. Modello che non può certo prescindere dal mantenere viva la diffusione di “sentinelle” sul territorio che ci restituiscano il senso dei bisogni che lo stesso esprime. In passato le imprese e i servizi delle Acli erano il braccio operativo del movimento a cui il territorio, il circolo, raccontavano la realtà, il sentire quotidiano, rivelandone i bisogni, le necessità. In questo modo l’azione delle imprese acliste era funzionale alle richieste espresse e interpretate dai circoli stessi. Oggi, invece, le nostre imprese e servizi hanno maturato una capacità di pensiero autentico, sono in grado di leggere autonomamente i bisogni del nostro tempo. La sfida è quella di accompagnare questo salto di qualità pur continuando a mantenere saldo il legame con il territorio. L’obiettivo al quale stiamo lavorando è dunque quello di creare le condizioni perché dentro il movimento ogni anima sostenga l’altra. Per questa ragione il percorso che stiamo preparando e che ci accompagnerà verso il Congresso vedrà il coinvolgimento degli operatori delle imprese e dei servizi e, al tempo stesso, dei dirigenti provinciali e dei dirigenti dei circoli. Sarà, certamente, faticoso cercare di fare sintesi tra le diverse realtà dell’associazione, ma crediamo che questo sia l’unico modo per affrontare i temi di oggi con uno sguardo complessivo. Anche per questo cercheremo di evitare una peregrinazione circolo per circolo per recepirne problemi e criticità, ma proporremo incontri a tema, veri e propri laboratori di approfondimento sui quali far convergere circoli e imprese diverse, sensibili alle tematiche proposte». Quanti sono oggi i circoli aclisti presenti sul territorio? «Sono circa una trentina, qualche anno fa erano più di quaranta, anche se tutto sommato distribuiti in maniera abbastanza uniforme sul territorio provinciale. La realtà più viva, per noi, è il Canturino. Qualche difficoltà in più la troviamo sull’area del lago. Quello che abbiamo imparato in questi anni è il valore della rete, della collaborazione, della sinergia. Proporre eventi, promuovere campagne con la collaborazione di altre realtà, perché da soli non si va da nessuna parte. E con questo stile ci siamo mossi con iniziative a supporto della parte debole della popolazione, abbiamo contribuito al Fondo di solidarietà della diocesi di Como, abbiamo predisposto l’accoglienza e l’accompagnamento delle decine di profughi giunte in provincia, ci siamo occupati della tutela dell’ambiente, del diritto dell’acqua, abbiamo affrontato i temi della sobrietà, degli stili di vita, del rispetto delle fastività… Un impegno che continua, giorno per giorno». Le Acli e territorio, una presenza sempre viva, sul filo della continuità e del cambiamento, verso il Congresso 2012. marco gatti La discoteca del silenzio S abato 5 novembre presso il Santuario del Sacro Cuore di via Tommaso Grossi a Como, si terrà la “Discoteca del Silenzio”, il tradizionale appuntamento di adorazione eucaristica notturna proposto dal Centro Guanelliano di Pastorale Giovanile (C.G.P.G.). L’inizio è alle ore 20.30, con la celebrazione della S. Messa presieduta da don Alessandro Casartelli, vicario di Albate, cui seguirà l’esposizione del SS. Sacramento e l’animazione con preghiere, canti, lettura di brani di Giovanile, della “Domenica don Guanella e di frasi tratte dalla della Carità”, un momento Parola di Dio. Alle 24.00, il Rosario di incontro con gli ospiti per le famiglie e poi il silenzio, la della RSA “Don Guanella” meditazione e la preghiera personale, di Como e la celebrazione fino alle 4.00 della domenica mattina. insieme dell’Eucaristia Chi non potesse partecipare di domenicale delle ore 10.15 persona alla Discoteca del Silenzio, presso la cappella interna può seguirla via radio dalle ore 21.00 alla struttura (con entrata del sabato al sito internet http://www. da via Guanella), seguita sacrocuorecomo.it. dall’aperitivo e da canti. Domenica 6 novembre prosegue L’invito a partecipare è rivolto a inoltre l’iniziativa, sempre proposta tutti. Il ritrovo è alle 9.45 presso dal Centro Guanelliano di Pastorale la cappella. Per informazioni ci si può rivolgere alla segreteria del Centro Guanelliano di Pastorale Giovanile, via L. Guanella, 13 Como; tel. 031.296783; e-mail: como. [email protected]. (s.fa.) Como Cronaca 18 Sabato, 5 novembre 2011 ne o i z a c i l b pub Il difficile impegno sul fronte delle cure palliative L’associazione Palma e “Il Valore della vita” Le cure palliative Le “cure palliative” mediante la “terapia del dolore” sono l’insieme degli interventi diagnostici, terapeutici e assistenziali, rivolti sia alla persona malata, mediante appropriate terapie farmacologiche, chirurgiche, psicologiche e riabilitative, tra loro variamente integrate, il controllo e la soppressione del dolore, sia al suo nucleo familiare, finalizzati alla cura attiva e totale del paziente la cui malattia di base, caratterizzata da inarrestabile evoluzione infausta, non risponde più a trattamenti specifici. “I l valore della vita”, con questa testata, accompagnata dal logo, semplice ma efficace, di due mani che si incontrano, una protesa verso l’altra, il mese di ottobre ha salutato il primo numero dell’associazione “Antonio e Luigi Palma” onlus. Una realtà da anni impegnata per offrire assistenza e accompagnamento al malato e alla sua famiglia quando, purtroppo, la malattia non è più guaribile. È lo stesso presidente dell’associazione, l’avvocato “Angelo Palma” a dare il senso di questo nuovo impegno “editoriale”: “Perché un nostro periodico? – scrive Palma nell’editoriale che accompagna il numero 1 -. Perché dopo vent’anni di esperienza vogliamo far sentire la nostra voce, far conoscere e difendere i nostri principi, dire ai numerosi amici dell’associazione, e non solo, quello che di buono siamo riusciti a fare e quello che vogliamo ancora fare; ecco la ragione della testata ‘Il valore della vita’”. L’associazione nacque 19 anni fa. Era il 5 novembre 1992 quando “un gruppo di medici del Valduce – ricorda Palma – sotto la spinta del compianto prof. Aldo Rossini e del dott. Luciano Tadini, diede vita all’associazione Palma, prima iniziativa in Como per la cura dei malati terminali a domicilio con la terapia del dolore. Sono trascorsi ormai vent’anni, e non sono pochi, soprattutto densi di contenuti per soddisfazioni e per attività sempre crescente. Le soddisfazioni derivano dall’aiuto che siamo stati in grado di offrire a persone in difficoltà, il malato e i suoi familiari, alla ricerca di una “mano amica” in un momento drammatico della loro vita. L’attività crescente, che è frutto della passione e della professionalità, ha visto uno dell’impegno di 4 medici specialisti, 1 psicologo, 4 infermieri, 2 OSS. Uno staff di competenza e professionalità in grado di accompagnare il malato in una fase delicatissima della sua vita, limitandone il più possibile il dolore e aiutandolo a rielaborarne il senso. Una “squadra” unita e affiatata che lavora mettendo L’associazione “Antonio e Luigi Palma” onlus opera offrendo al centro del suo gratuitamente assistenza e cure per favorire il benessere impegno l’uomo, le e la dignità della persona, nel rispetto dei suoi bisogni sue fatiche, i suoi e dei suoi desideri. L’attività dell’associazione si svolge dolori, le sue tragicità. nei comuni di Como, Lipomo, Tavernerio, Montorfano, San Fondamentale anche Fermo, Cavallasca, Cernobbio, Maslianico, Brunate, Moltrasio il ruolo giocato dai e Albese con cassano. I suoi valori di riferimento sono: la circa 15 volontari, vita come bene indisponibile, la solidarietà umana, la cura risorsa preziosa per lenire il dolore senza accanimento terapeutico. dell’associazione, un gruppo attento e preparato grazie ad attività in convenzione con l’Asl, e da un paziente lavoro allora è stato un impegno in costante di formazione continua. Con “Il valore crescita. Nel 2004 gli assistiti erano 28, della Vita” l’associazione “Antonio e per i quali vennero effettuate 656 uscite; Luigi Palma” estende il proprio fronte nel 2005 gli assistiti erano saliti a 52 comunicativo, per diffondere il senso di (1206 uscite), 61 nel 2006 (1359 uscite), un impegno in difesa di un valore, quello 67 nel 2007 (2126 uscite); 75 nel 2008 della vita, appunto. E, archiviato il primo (2518 uscite); 85 nel 2009 (2676 uscite); numero, già si progetta il secondo, che 101 nel 2010 (3199 uscite). sarà dedicato, promette Angelo Palma, L’associazione si avvale oggi alla celebrazione dei 20 anni di vita. Assistenza gratuita sviluppo in parallelo della struttura medica e infermieristica, del comuni in cui è richiesto il nostro intervento, frutto di una costruttiva collaborazione con la direzione dell’Asl di Como, e purtroppo dei numerosi pazienti assistiti”. Nel 2004, a conferma del valore attribuito all’associazione nella cura dei malati terminali a domicilio , l’associazione “Palma” iniziò la sua Mamo, Mondo Turistico e la raccolta delle olive a Lenno Notizie flash ■ Comocuore Le noci e la salute del cuore Nel mese di novembre arrivano le noci. Una manifestazione che richiama tutto “il popolo del cuore” all’acquisto dei sacchetti di noci. I fondi raccolti serviranno a sostenere le iniziative di prevenzione e screening sul territorio di cui Comocuore è da anni promotrice. Con l’acquisto di un sacchetto di noci si può contribuire a schiacciare le malattie cardiovascolari. Le noci di Comocuore sono: il 4-5-6-novembre in Via Boldoni dalle 10.00 alle 18.00 il 4 e 7 novembre all’Ospedale Sant’Anna (nuovo presidio di San Fermo) dalle 10.00 alle 14.00 e all’Ospedale Valduce dalle 10.00 alle 14.00 I l Gruppo Mamo, in collaborazione con l’Associazione Culturale “Mondo Turistico”, organizza per domenica 13 novembre un’attività per bambini dai 6 ai 14 anni sulla raccolta delle olive. L’appuntamento è fissato per le ore 9.00 a San Fermo (piazzale del Cimitero). Si partirà quindi in pullman privato per Lenno, con sosta al frantoio Vanini per vedere la spremitura delle olive e le fasi di lavorazione dell’olio. Si proseguirà poi per Rogaro, dove si raccoglieranno a mano le olive. Seguirà il pranzo al sacco, una passeggiata e giochi all’aria aperta. Il rientro a San Fermo è previsto verso le ore 17.00. La quota di partecipazione è di 15 euro. In caso di maltempo, l’attività verrà spostata a domenica 20 novembre. Per informazioni e prenotazioni (obbligatorie entro giovedì 10 novembre): Monica, tel. 338-5641953. Itinerario manzoniano Sicurezza Piano provinciale per la ricerca di scomparsi Mondo Turistico: visita a Lecco U L’ n piano provinciale comasco per favorire la ricerca di persone scomparse. A sottoscriverlo, nella mattinata di venerdì 28 ottobre sono state Prefettura di Como, Procura della Repubblica, Amministrazione Provinciale, Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Corpo Forestale dello Stato, Servizio Emergenza ed Urgenza “118” e Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico. Il territorio lariano, vista la sua particolare conformazione territoriale, non di rado è stato teatro di tragici infortuni montani. Obiettivi del piano vogliono pertanto essere la definizione di un sistema di comunicazione e di allarme, e di procedure operative standard al fine di rendere più agevole e repentina la circolazione di informazioni in caso di ricerca e di soccorso di persone scomparse, così da arrivare quanto prima alla loro individuazione. Associazione Culturale “Mondo Turistico” organizza per domenica 13 novembre un itinerario manzoniano a Lecco. L’appuntamento è fissato per le ore 10.15 con la guida a Lecco, davanti alla biglietteria di Villa Manzoni in località Caleotto di Lecco (ampia disponibilità di parcheggi in zona; 5 minuti a piedi dalla stazione ferroviaria). Dopo la visita alla villa del Caleotto, ricca di testimonianze manzoniane, si raggiungerà a piedi il rione di Pescarenico e la passeggiata dell’ “Addio monti…” lungo la riva dell’Adda. Il percorso terminerà sul lungolago di Lecco. La quota di partecipazione è di 8 euro per i soci e di 10 euro per i non soci, incluso l’ingresso a Villa Manzoni. Per informazioni e prenotazioni (obbligatorie): Mondo Turistico, tel. 339.4163108; e-mail: [email protected] (s.fa.) Como Cronaca Nuova dialisi in via Napoleona Sabato, 5 novembre 2011 19 Foto william Proseguono i lavori nella vecchia sede ospedaliera D ialisi: è stata inaugurata la scorsa settimana, presso il padiglione del monoblocco di via Napoleona, la nuova sede del servizio Cal (Centro ad Assistenza Limitata), operativo dal 9 ottobre, dopo l’intervento di riqualificazione degli spazi di parte del piano terra dell’edificio iniziata a fine giugno e conclusosi i primi di ottobre. Gli spazi sottoposti a ristrutturazione, dove è stata rinnovata l’impiantistica e la climatizzazione, sono pari a 500 metri quadri. In quest’area, prima dedicata alla terapia intensi- minazione, saranno ripuliti i va, è stata realizzata una sala con 12 po- marmi, collocato un bancosti per i trattamenti più un’altra stanza ne per la reception e realizcon altri tre posti, per 15 posti tecnici in zate nuove porte d’ingresso totale, sei in più rispetto ai nove attual- automatiche. “Come annunciato qualche mente presenti al G.B. Grassi. L’investimento è stato di circa 800 mila euro mese fa – ha sottolineato il direttore generale Marco Onofri in occasione dell’inaugurazione finanziato con fondi aziendali. La risistemazione degli spazi destina- –, è stato realizzato il nuovo Cal, un servizio ti alla Dialisi ha fornito l’occasione an- nuovo che tiene conto delle esigenze dei pache per un restyling dell’atrio dell’edi- zienti cronici che devono sottoporsi a dialisi, ficio, dove è in corso una serie di lavori offrendo loro e agli operatori spazi rinnovati e per renderlo più accogliente. Sarà ef- più confortevoli. Inoltre, la nuova Dialisi rapfettuata l’imbiancatura e rivista l’illu- presenta la concretizzazione di una parte di un N più ampio progetto di riorganizzazione degli spazi di via Napoleona, condiviso con Regione ed Asl, e in particolare del monoblocco. E’ infatti quasi completata la collocazione dell’attività ambulatoriale, distribuita tra i vari piani dell’edificio che si potevano utilizzare a questo scopo, per rendere fruibili tali servizi alla popolazione”. ella sede di via Napoleona, in particolare nel monoblocco, si sta completando la riorganizzazione delle attività ambulatoriali. Nei prossimi mesi saranno ricollocate anche l’Oculistica e la Medicina Toracica. Dopo la chiusura del Centro Prelievi di via Pessina, nel vecchio Sant’Anna è stato riorganizzato e potenziato il Centro Prelievi. Sono stati rivisti anche i percorsi di accoglienza e smistamento dei pazienti nei box prelievi grazie all’adozione dello stesso sistema implementato nel presidio di San Fermo della Battaglia. Infine, a novembre sarà trasferita dalla sede di via Ferrari la Neuropsichiatria Infantile, che sarà collocata nell’ex Dermatologia. Solidarietà. Aiuto ai piccoli sofferenti Riviste Per portare un sorriso ai bambini meno fortunati ■ Broletto In edicola il nuovo numero Pubblicazione trimestrale - € 3,00 Spedizione in A.P. - 70% Filiale di Como LA NASCITA DELLA LIBIA U n angioletto in acciaio da regalare per Natale. E’ l’ultima iniziativa dell’associazione S.I.L.V.I.A., nata per ricordare Silvia Bizzozzero, morta a 33 anni per un tumore che, nel giro di due anni, l’ha strappata alla famiglia e agli amici. Silvia durante la malattia ha capito quanto difficile e dolorosa possa essere la permanenza in ospedale e ha dedicato tutto quello che le restava di vita e di forze per aiutare i bambini a sorridere anche nella malattia. Proprio grazie alle donazioni ricevute in questi anni i soci dell’associazione S.I.L.V.I.A. sono già riusciti a realizzare diversi progetti come l’acquisto di un polissonigrafo stanziale e di due polissonigrafi embletta per i reparti di pediatria degli ospedali Sant’Anna di Como e Sant’Antonio Abate di Cantù; la sponsorizzazione ad un medico, presso l’ospedale di Pisa, di un master di specializzazione per la terapia del sonno neonatale e ideato un diploma da regalare ai bambini quando vengono dimessi dall’ospedale. In collaborazione con l’Azienda Ospedaliera Sant’Anna o soci di S.I.L.V.I.A. hanno inoltre già avviato diverse attività come la clownterapia, la musicoterapica e l’arte – terapia. Con l’obiettivo di raccogliere fondi da destinare ad altre attività di supporto ai bambini ricoverati in ospedale da metà novembre in parecchi negozi di Cantù saranno distribuiti gli angioletti in acciaio alti 12 cm. che verranno offerti a 10,00 euro. Chiunque li voglia prenotare o desideri distribuirli a Como o nei paesi della provincia può inviare un’e-mail all’indirizzo silvia.onlus@ gmail.com. Paolo Borghi Carta regionale dei servizi anche in biblioteca D allo scorso 1 novembre la Carta Regionale dei Servizi sostituisce la vecchia tessera d’iscrizione alla biblioteca. Con una sola tessera è possibile iscriversi, accedere al servizio di prestito, ai servizi on line e, nelle sedi in cui è possibile, navigare in Internet in biblioteca. Chi è già iscritto alla biblioteca avrà tempo fino a gennaio 2012 per passare alla nuova tessera. A coloro che non possiedono la CRS (ad esempio i non residenti in Lombardia e cittadini stranieri che ancora non hanno titolo per richiederla) sarà garantito l’accesso ai servizi con la vecchia tessera. Numero 103 Un dono originale per Natale. è l’ultima iniziativa dell’associazione S.I.L.V.I.A., nata per ricordare Silvia Bizzozzero morta a 33 anni per un tumore 2011/3 É in edicola il nuovo numero del trimestrale Broletto (n.103; una copia 3 euro). In questo numero della rivista diretta da Rosaria Marchesi, segnaliamo un interessante testo di Lorenzo Marazzi che racconta i 150 anni di vita dell’oratorio, poi Centro San Filippo, chiuso a metà degli anni Ottanta, punto di incontro fondamentale nella storia cittadina perché qui si sono forgiati non solo ferventi cattolici, ma fior di sindacalisti e uomini politici di calibro nazionale. Si parla anche di un nuovo itinerario a Como sui passi di don Luigi Guanella, da poco proclamato Santo, ripercorrendo le sue tappe in città, dal Collegio Gallio dove frequentò sei anni di studio, al Santuario del Sacro Cuore, dove riposano le sue spoglie. Tra le “chicche” della storia locale ci sono gli articoli di Cesare Piovan sulle terme romane di Viale Lecco, che sono tornate (finalmente!) visitabili dopo la costruzione dell’autosilo; il contributo di Mario Longatti su Carlo Gallio, erede di Marco Gallio, la cui madre, rimasta vedova, fu monaca nel monastero Benedettino di San Colombano; il pezzo di Marco Luppi sulla marchesina Giuseppina Raimondi, moglie per poche ore di Giuseppe Garibaldi, in cerca di pace in una casino di caccia sui monti tra Cernobbio e Moltrasio; il servizio di Gianfranco Casnati sulla festa indetta nel 1913 dal Comune di Carate Urio per cinque suoi concittadini reduci dalla campagna di Libia. Tra i personaggi di ieri spiccano Pietro Carganico, originario di Varenna, patriota e pescicultore, Clemente Malacrida, “duca” dei contrabbandieri intelvesi, il pittore Francesco Hayez; tra i personaggi di oggi il pittore comasco Silvano Bricola, il giornalista e globe trotter Francesco Bernini, lo scrittore e illustratore Adamo Calabrese. Tra le Associazioni, spazio ai radioamatori Comaschi e al “Caffè del lunedì” organizzato dal Gruppo GRAAL del Centro Donatori del Tempo per i malati di Alzheimer ed i loro familiari; c’è anche un racconto di Augusto Giacosa illustrato dalla matita di Renato Frascoli. Per il circondario, si parla del Centro Studi dedicato alla memoria di Raul Merzario, del villaggio “La Cava” di Pognana Lario, delle vie di Milano che rimandano a Blevio. E ancora libri, mostre, sport e, dulcis in fundo, l’angolo del buongustaio (s.fa.) INTERVISTA A UN EX PRIGIONIERO IN USA IL CAFFÈ DEL LUNEDÌ LA CARROZZERIA BIANCHI TEST GENETICI IL CENTRO STUDI “RAUL MERZARIO” LA BIENNALE DI VENEZIA BASKET OVER 50 PERSONAGGI DI IERI: ORAT ORIO DI S. FIL IPPO RIO ITINERA O ELLIAN GUAN SEZIONE RADIOAMATORI DI COMO PIETRO CARGANICO, CLEMENTE MALACRIDA, FRANCESCO HAYEZ, LA MARCHESINA RAIMONDI PERSONAGGI DI OGGI: SILVANO BRICOLA, FRANCESCO BERNINI, ADAMO CALABRESE VILLA GG POGN IO “LA CAVA” ANA ANE ME ROM LE TER CO LE LEC DI VIA Confcooperative 20 Sabato, 5 novembre 2011 Cooperazione. Le preoccupazioni del settore I n tutto il mondo le sviluppo, coesione sociale. cooperative hanno Si colpisce un principio, un affrontato la crisi meglio modello: l’unica forma di delle altre imprese impresa solidaristica. perché il valore che tutelano è un vero paradosso: è il lavoro e non il profitto. l’esigenza generale del Gli utili di gestione di Paese sottolineata da tutti gli una cooperativa, infatti, osservatori, è di aumentare devono essere reinvestiti gli incentivi allo sviluppo e nell’impresa, sono messi alla crescita delle imprese e a riserva e costituiscono il dell’economia, e in questo patrimonio che ogni caso, invece, viene sottratto generazione di cooperatori un incentivo efficace alla lascia alle generazioni che crescita delle imprese verranno. Le cooperative cooperative. hanno quindi una funzione Si sceglie di penalizzare sociale: non a caso in proprio le imprese nelle quali tre anni di crisi, a fronte i soci rinunciano per sempre di un diffuso aumento a beneficiare individualmente della disoccupazione, della ricchezza prodotta, la cooperazione ha destinando quelle risorse allo incrementato il numero dei sviluppo dell’impresa, suoi addetti. Come sistema, della comunità e del proporzionatamente ai nostri territorio. Viviamo in una numeri, siamo il settore che società avara di buoni ha fatto minor ricorso agli esempi. Le imprese ammortizzatori sociali che cooperative sono un sono gravati sulle risorse esempio virtuoso nel sistema pubbliche per 50 miliardi di economico. Anche la Chiesa euro. Abbiamo assunto, non lo riconosce. Agli inizi di siamo costati allo Stato, non settembre, nel corso delle delocalizziamo, rispondiamo giornate di studio delle ai problemi del territorio. Acli a Castel Gandolfo, il Però veniamo puniti. Cardinale Tarcisio Bertone Nella ricerca spasmodica di si è espresso con parole risorse, il Governo ha infatti importanti in difesa del ritenuto di mettere mano mondo cooperativo; “mi per l’ennesima volta - alla sembra che il virtuoso mondo fiscalità ‘di vantaggio’ delle cooperativo, da apprezzare, Anche sulle cooperative la mano pesante del Governo. Si penalizzano cooperative. che anche in periodi di crisi Non è una novità: è dal 1994 ha dato lavoro e solidarietà fortemente realtà che hanno saputo reggere bene l’urto della crisi che, in modo ricorrente, straordinaria, meriti un vengono riproposte trattamento migliore di iniziative di questo tipo, tanto che imposte. L’attuale maggioranza di proprietà dei soci che ne fanno parte in quello che gli è stato riservato nella ormai questo presunto ‘vantaggio’ si Governo ha affrontato la materia già ben quel momento. Dubito che i parlamentari recente manovra economica. I diritti è ridotto al lumicino. La cosa tuttavia tre volte, ad ogni inizio legislatura: nel sappiano davvero che quello sul quale sociali sono parte integrante della continua a sorprenderci anche perché 1994, nel 2001 e nel 2008. Ad oggi, dopo hanno ridotto la defiscalizzazione è un democrazia sostanziale e l’impegno a la Costituzione vigente (e gli statuti di questi tre interventi, la situazione è ben patrimonio che non andrà mai ai soci, rispettarli non può dipendere meramente molti enti locali) tutelano le cooperative diversa da quella del 1994 e le cooperative e che rimarrà fin quando esisterà la dall’andamento delle borse e dei mercati”. riconoscendone il valore sociale. versano le imposte su una parte talvolta cooperativa. Nemmeno alla cessazione “Un’economia civile non può trascurare L’impressione è che questo ricorrente rilevante dei loro utili. Gli utili soggetti dell’attività della cooperativa i soci la valenza sociale dell’impresa e la accanimento a tassazione sono infatti il 68% nelle potranno vantare alcun diritto sul corrispettiva responsabilità nei confronti nasca da un pregiudizio che vuole le cooperative di consumo (le più patrimonio costituito con gli utili delle famiglie dei lavoratori, della società cooperative identificate in una precisa penalizzate), il 43% nelle cooperative di dell’impresa. e dell’ambiente” ha infine sottolineato il parte politica. Questo è sbagliato abitazione e produzione lavoro, il 43% L’impressione, allora, è che la segretario di Stato Vaticano. e ingiusto e le cooperative, che da nel credito cooperativo, il 23% nella cooperazione paghi lo scotto del Queste parole riconoscono al mondo moltissimo tempo hanno imboccato cooperazione agricola e il 3% in quella pregiudizio ideologico e insieme quello cooperativo quel ruolo sociale che va la strada della separazione dai partiti, sociale. Si tratta, è bene ricordarlo, di di una diffusa disinformazione. Sull’onda al di là della mera logica del profitto e hanno dato infinite prove della loro utili che vengono tassati nonostante di quest’ultima, ad esempio, si è voluto confermano che la cooperazione è la indipendenza. i soci abbiano scelto di rinunciarvi far credere che l’ampliamento della forma d’impresa che più di altre nella sua E’ bene essere chiari: le cooperative sono permanentemente, in coerenza con le tassazione sugli utili delle cooperative storia, ha riservato particolare attenzione tassate come tutte le altre imprese, come norme che prevedono l’indivisibilità avrebbe prodotto grandi introiti per alla solidarietà, alla tutela dei diritti e al ogni e qualsiasi Srl o Spa. Vi è una sola e l’indisponibilità delle riserve. lo Stato. I nostri dati dicono invece il sostegno dei più deboli. eccezione: una riduzione dell’aliquota di Utili destinati alla capitalizzazione contrario. E’ bene che si sappia che per pagina a cura imposta relativamente alla parte di utili dell’impresa, al suo rafforzamento ed al poche decine di milioni di euro si sceglie di confcooperative che sono portati a riserva indivisibile. suo sviluppo. Solo nella cooperazione, di colpire un modello di impresa che in unione provinciale di como Questi, prima del 1994, non scontavano infatti, l’impresa è temporaneamente di questi anni ha generato occupazione, www.eurekacomo.it Welfare in pericolo? Un susseguirsi di manovre penalizzanti Ridotti gli aiuti ai più deboli O « ccorre riportare la persona al centro del modello sociale» diceva il neo ministro del Welfare Maurizio Sacconi in un forum con rappresentanti del terzo settore nel 2008, poco dopo la sua nomina. Le manovre che si sono poi succedute hanno colpito la parte più debole del Paese. I dieci più importanti fondi sociali nazionali sono stati cancellati o ridotti drasticamente: tagli pari a quasi l’80% con una cifra annuale passata da 2,5 miliardi di euro a soli 538 mila. Stiamo parlando di fondi per le politiche sociali, la famiglia, la non autosufficienza, l’inclusione sociale degli immigrati. A colpire al cuore i servizi di base sono però soprattutto i tagli agli enti locali che penalizzano quei servizi sul territorio di cui prima o poi tutti abbiamo bisogno. Già per l’anno prossimo si prevede che in Lombardia il fondo a sostegno delle persone autosufficienti sarà ridotto di oltre il 70%. E si faceva, e si fa, appello anche alle cooperative che gestiscono servizi importanti e si sostengono con fondi pubblici locali, ma anche cercando di vendere servizi sul mercato, avvalendosi di volontari anche del servizio civile, raccogliendo fondi da privati e donazioni ed intercettando i proventi del 5 per mille. Il Ministro Sacconi ha ripetuto innumerevoli volte che questo strumento di democrazia fiscale sarebbe stato stabilizzato. La legge non è però arrivata e l’ultima edizione del 5 per mille ha visto un taglio di 100 milioni di euro su 400 stanziati. Anche sul fronte del servizio civile c’è stata una contrazione dai 52.000 giovani arruolati nell’anno 2007 ai quasi 19.000 in servizio attualmente. Ed è una doppia perdita perché colpisce il terzo settore, ma anche i giovani in cerca di esperienza e di una prima occupazione. Con i provvedimenti degli ultimi giorni, infine, si è accresciuto il carico fiscale sugli utili accantonati a riserva delle cooperative riducendo così le risorse destinate ad investimenti. Ma non è finita: si profila una riforma assistenziale e fiscale per drenare, entro il 2014, altri 40 miliardi dalle tasche dei cittadini e dai servizi alla persona. Ammesso che veramente si riesca a recuperare così tante risorse, sul fondo del barile della spesa sociale c’è sempre qualcosa da raschiare ancora. Cosa rimane oggi del nostro welfare? E cosa ne sarà rimasto nel 2014? di à l'Île de la Grande Jatte Como Cronaca Sabato, 5 novembre 2011 21 Breccia. La testimonianza e l’impegno di Noella Baghora L’ CICLO DI INCONTRI INFORMATIVI PER IL BENESSERE DEGLI ANZIANI VILLA IMBONATI, CAVALLASCA SALA POLIFUNZIONALE, SAN FERMO DELLA BATTAGLIA Comune di Cavallasca Comune di S.Fermo Assessorato ai della Battaglia Servizi Sociali Ass. Servizi Sociali Segui il tuo cuore Il 5 e 6 novembre due giornate di raccolta benefica a favore di un centro di accoglienza per bambini orfani del Congo sventurata popolazione della propria terra natale. A memoria e in onore del marito e dei due figli scomparsi Noella decide così di dare vita, insieme ad alcuni amici, all’associazione Parsac come strumento di aiuto e di collaborazione con delle realtà svantaggiate dell’Africa, soprattutto della Repubblica Democratica del Congo, rivolgendo l’attenzione in particolar modo a quelle fasce della popolazione meno tutelate e solitamente più colpite durante i conflitti che hanno insanguinato per molti anni il continente africano: bambini, donne, disabili. Un’iniziativa che già tanti aiuti umanitari ha permesso di convogliare nella repubblica congolese e che ha fruttato a Noella due ambiti e meritati riconoscimenti: l’Oscar del Volontariato Internazionale e il Premio per la Pace del 2004 istituito dalla Regione Lombardia. Attualmente il Parsac è appunto N uovo appuntamento, a Cavallasca, nell’ambito del percorso “Salute senza età” lanciato nel 2009 dal Comune di Cavallasca per promuovere tra la popolazione anziana una serie di incontri sulle tematiche del benessere e della prevenzione, e che oggi vede l’adesione e la partecipazione anche del Comune di S. Fermo della solidarietà senza essere né solenni né strepitose. Perché per aiutare l’Africa non servono eroismi particolari e nemmeno formidabili investimenti finanziari. A volte possono bastare anche un po’ di marmellata e un pizzico di buona volontà. Ricordiamo che tra le altre iniziative di Parsac c’è la realizzazione del Centro Yetu, a Uvira, ormai ultimato e operativo, dove sono ospitati bambini ciechi e sordomuti, soprattutto orfani; e il sostegno offerto all’asilo di Birava, frequentato da 220 bambini, con il pagamento anche delle rette e degli insegnanti, e l’invio di materiali scolastici per gli stessi bambini. SALVATORE COUCHOUD impegnato nella progettazione del centro di accoglienza per orfani in questa occasione “sostenuto” dalla comunità parrocchiale di Breccia, che sarà edificato nella località di Ngamanzo-Maluku, a 70 Km dalla capitale Kinshasa, su un terreno già acquistato in agosto da Noella e dai suoi collaboratori. Il nodo più rilevante da sciogliere, secondo una regolarità che per l’Africa è anche una maledizione, riguarda com’era prevedibile il complesso dei lavori di messa in opera di un pozzo in grado di attingere a una certa profondità dal sottosuolo per l’indispensabile approvvigionamento idrico, il cui costo si aggira sui trentamila dollari, mentre altri diecimila saranno necessari per l’elettrificazione della struttura. Cifre apparentemente lontane dalla portata delle tasche di Noella e dei suoi sostenitori, ma ragionevolmente raggiungibili anche mediante forme di contributo capaci di esprimere Salute senza età e cuore misura dei fattori di rischio a Cavallasca terzo ciclo Salute senza età idea è dei coniugi comaschi Massimo e Tina Scarso, insieme ad altri compagni di viaggio. Si chiama “Segui il tuo Cuore” ed è un progetto finalizzato alla realizzazione di un centro di accoglienza per i bambini orfani del Congo. La ricetta per tradurla in pratica, umile quanto efficace, consiste nella vendita, a conclusione delle messe di sabato 5 e domenica 6 novembre presso la chiesa di San Cassiano di Breccia, delle marmellate prodotte dalla coppia di coniugi citata. L’iniziativa, coordinata dal Gruppo Missionario Caritativo della parrocchia di Breccia, si inserisce nel quadro di una collaborazione già avviata con Noella Castiglioni, che della sua vicenda tragica e nello stesso tempo esemplare darà testimonianza alle 21 di sabato 5 novembre presso il Teatro Cristallo di Breccia, e domenica 6 novembre, durante la S. Messa delle ore 11, accompagnata dall’esibizione del Gruppo Gospel “Bondeco”. Nata in Congo nel 1961, Noella Baghora Chikuru sposò nel 1982 il volontario italiano Adelio Castiglioni, che la portò con sé in Italia e dal quale ebbe tre figli. In una delle periodiche trasferte africane per mezzo delle quali i coniugi Castiglioni proseguivano la loro attività di volontariato, nel 1995, Adelio e due dei tre figli vennero uccisi, insieme ad altri tre volontari dell’associazione lecchese “Mondo Giusto”, nel corso di un attacco armato ad opera di irregolari, e la stessa Noella, miracolosamente scampata alla strage, rimase priva dell’uso delle gambe. Non però della determinazione di continuare a lottare e prolungare nel tempo, sia pure dall’infelice postazione di una sedia a rotelle, la generosa missione del compianto marito, a beneficio della Battaglia. Sabato 5 novembre, in Villa Imbonati, presso il municipio di Cavallasca, avrà luogo una mattinata di misurazione dei fattori di rischio (colesterolo, pressione, glicemia) con la collaborazione dell’associazione Comocuore. Appuntamento dalle 9 alle 12. Per gli interessati si raccomanda di presentarsi a digiuno. Notizie flash ■ Gravedona Don Saverio Xeres e Innocenzo XI La Società Storica Altolariana di Gravedona ed Uniti, informa che martedì 8 novembre alle ore 20.30 presso Palazzo Gallio, nel quarto centenario della nascita di Benedetto Odescalchi, mons. Saverio Xeres terrà la conferenza: “Innocenzo XI, Papa di croce e di spada”. ❚❚ Teatro Sociale La “penultima cena” e il Banco Alimentare A ndrà in scena il 15 novembre, al Teatro Sociale, “La penultima cena”, divertente commedia dell’attore romagnolo Paolo Cevoli, già mattatore anni addietro in alcune edizioni della trasmissione televisiva “Zelig” nonché testimonial dello spot pubblicitario fastweb al fianco di Valentino Rossi. Nei panni di Paulus Simplicius Marone, di professione cuoco ma di fatto maestro nelle arti subdole del raggiro e della truffa, il protagonista deve rifugiarsi in Palestina al tempo della predicazione di Gesù, per tornarne radicalmente trasformato nello spirito e nelle certezze. Un espediente narrativo per offrire al pubblico, nella forma di un monologo enogastronomico, religioso, etico, culturale, una vivace girandola di emozioni tra gags, equivoci e satira che è tuttavia funzionale alla veicolazione dei fondamentali valori cristiani della carità e della solidarietà, con un occhio di riguardo verso due associazioni territoriali: il Banco Alimentare della Lombardia, la cui Colletta è prevista per il 26 novembre, e l’Avsi, impegnata nell’attuazione del progetto Tende di Natale, alle quali sarà devoluto l’incasso della serata. Il costo del biglietto è di 20 euro. È pos- sibile acquistare i biglietti presso: Libreria Paoline di via Cesare Battisti a Como; Banco di solidarietà di Como Via Regina Teodolinda, 61 a Como, telefono 031265061. Oppure contattando Antonia Meroni al 333-9352370 o Monica Frisoni al 339-7325881; la biglietteria Teatro Sociale di Como. (s.c.) Hai l’alcolismo in casa? Vuoi saperne di più? Hai bisogno di aiuto? I Gruppi Familiari Al-Anon possono offrirti le informazioni che cerchi Telefona allo: 800 087 897 Como Cronaca 22 Sabato, 5 novembre 2011 ● Dal 21 al 23 ottobre scorsi. L’evento ha riunito i fedeli di Como, Varese e Meda ● Colf e collaboratrici domestiche della Cappellania di S. Donnino in preghiera davanti alla Grotta ● Evento voluto da mons. Lachovicz, visitatore apostolico per gli ucraini greco-cattolici La comunità ucraina comasca pellegrina a Lourdes D al 21 al 23 ottobre scorsi le comunità ucraine di Como-Varese-Meda/Seregno-Lecco della Cappellania di S. Donnino si sono recate in pellegrinaggio a Lourdes, iniziativa voluta da mons. Dionisio Lachovicz (Roma), OSBM, Visitatore Apostolico per gli ucraini greco-cattolici d’Italia e di Spagna. Di seguito pubblichiamo il contributo di padre Metodio Lyubeznyy, cappellano della comunità ucraina comasca. “Madonna di Lourdes è l’appellativo con cui la Chiesa cattolica venera Maria, Madre di Gesù Cristo, in rapporto ad una delle più venerate apparizioni mariane del mondo. Il nome della località si riferisce al comune francese di Lourdes di 15.254 abitanti situato nel dipartimento degli Alti Pirenei, nella regione del MidiPirenei, nel cui territorio – tra l’11 febbraio e il 16 luglio 1858 – la giovane contadina Bernadette Soubirous, riferì di aver assistito a diciotto apparizioni di una «bella Signora» in una grotta poco distante dal piccolo sobborgo di Massabielle. A proposito della prima, la giovane affermò: «Io scorsi una signora vestita di bianco. Indossava un abito bianco, un velo bianco, una cintura blu ed una rosa gialla sui piedi». Questa immagine della Vergine, «vestita di bianco» e «con una cintura azzurra» che le cingeva la vita, è poi entrata nell’iconografia classica, quella cioè che la conosciamo ormai oggi. Dal punto di vista teologico molto interessante invece è stata la sedicesima apparizione (il 25 marzo 1858: Festa dell’Annunciazione). Finalmente – secondo quanto affermò Bernadette – la «Signora», che fino ad ora non aveva voluto dire il proprio nome, risponde alla domanda della ragazza con queste parole pronunciate in dialetto guascone, l’unica lingua che Bernadette comprendeva, presentandosi dicendo così: (OC) «Que soy era Immaculada Councepciou»/(IT) «Io sono l’Immacolata Concezione» (la dichiarazione dogmatica del Magistero della Chiesa del 1854). Bernadette, all’epoca una piccola contadina analfabeta che non aveva neppure frequentato il catechismo, molto probabilmente non conosceva questo dogma. Lei stessa raccontò di non sapere il significato di quelle parole e di essere stata capace di riferirle solo perché nel correre a casa le aveva continuamente ripetute tra sé e sé. Secondo i fedeli, quindi, la Madonna stessa avrebbe con la propria presentazione confermato il dogma promulgato dal Papa Pio IX. Nel luogo indicato da Bernadette come teatro delle apparizioni fu posta nel 1864 una statua della Madonna. Intorno alla Grotta delle Apparizioni è andato nel tempo sviluppandosi poi un imponente santuario. Attorno al luogo di culto si è ampliato successivamente un importante movimento di pellegrini il numero dei quali sta aumentando ogni anno. Si calcola che dagli inizi di culto oltre ottocento milioni di persone abbiano visitato Lourdes (già nella sesta apparizione, il 21 febbraio 1858, la giovane Bernadette viene seguita alla Grotta da circa cento persone; nelle apparizioni successive la folla cresce, alla quindicesima saranno circa ottomila). In generale, le apparizioni mariane sono considerate dalla Chiesa cattolica come rivelazioni private, nel senso che esse non possono aggiungere nulla di nuovo e di diverso alla fede rivelata che deve essere considerata piena e completa ad opera degli Apostoli: i fedeli non hanno obbligo a credere alle rivelazioni private, alle quali tuttavia la Chiesa può dare un riconoscimento formale (che per le apparizioni di Lourdes fu dato nel 1862), a condizione che esse non contengano nulla di contrario, e nemmeno di ambiguo e di dubbio, riguardo alla fede rivelata; anche i fatti che siano stati ritenuti miracolosi, sia prima sia dopo il riconoscimento ecclesiastico formale, non vincolano obbligatoriamente i fedeli, ad eccezione dei miracoli contenuti nel Nuovo Testamento. T rattandosi dunque di un gruppo dei credenti (53 persone), il primo scopo del Pellegrinaggio delle collaboratrici domestiche ucraine e colf intorno, questa volta, al loro vescovo Dionísio Lachovicz (Roma), OSBM, visitatore Apostolico per gli ucraini greco-cattolici d’Italia e di Spagna è stato quello di pregare Maria, Madre di Gesù, e di conoscere tutti i messaggi (diciotto apparizioni di una «bella Signora» «vestita di bianco») – tutt’oggi sempre attuali – che la Madonna (Nostra Signora di Lourdes o Nostra Signora del Rosario o, più semplicemente, Madonna di Lourdes) ha voluto rivelare alla giovane Bernardette Soubirous, contadina quattordicenne del luogo. Secondo scopo invece è stato di unire la Festa del Patrocinio della Beata Vergine Maria che, secondo la tradizione orientale, il calendario giuliano (non riformato dal Papa), ricorre il 14 ottobre, ad un incontro con la Mamma Celeste e di pregarla per tutte le nostre mamme. Come terzo scopo volevamo unirci alla gioia e alla gratitudine di due signore della nostra comunità ucraina per il dono di maternità delle loro figlie espressamente chiesto da esse alla Signora di Lourdes in un loro precedente viaggio. Per molti anni le due donne avevano infatti avuto alcune difficoltà a riguardo. Il senso di un pellegrinaggio L’ultimo scopo, e direi uno dei più fondamentali per l’evento locale della comunità religioso-spirituale e culturale ucraina, è stato quello di prepararsi alla Grotta della Madonna di Lourdes alla visita pastorale di sua eccellenza Dionísio Lachovicz, che per la prima volta verrà a trovare il folto gruppo dei suoi connazionali che, lavorando, risiedono in questa bellissima zona della Lombardia, cioè nelle città di Como, Varese, Meda-Seregno e Lecco e, come logico, nelle loro rispettive province. Via proseguendo, vorrei poi aggiungere anche un mio scopo personale ch’è quello di ringraziare Maria – Madre dei sacerdoti, Mater Ecclesiae e Mater Chrystianorum, per il dono del mio presbiterato di cui il 27 settembre scorso ho ricordato il 14° anniversario, e come un figlio intendo ringraziare anche tutte le mamme del mondo per il loro costante impegno educativo, umano e cristiano, verso i loro figli che, se posso definirli così, sono l’avvenire dei nostri popoli e della nostra civiltà europea cristiana. Secondo i credenti, per invocare la guarigione è particolarmente efficace il rito dell’immersione nelle piscine, appositamente realizzate, riempite con l’acqua che sgorga dalla sorgente presso la Grotta delle Apparizioni da cui, appunto, ha avuto avvio il nostro pellegrinaggio. Bisogna dire tuttavia che la stessa sorgente alimenta anche le fontane, dalle quali i pellegrini bevono l’«acqua di Lourdes», riempiendone bottiglie e taniche da portare a casa, ciò pure non potrà mancare per la nostra gente devota, come un segno di fede, speranza e carità verso tutti coloro che per vari motivi non sono riusciti a visitare il luogo delle apparizioni. Sarà poi lecito ricordare che fino ad ora 67 casi di guarigione – fra quelli che si sarebbero verificati tra gli ammalati recatisi a Lourdes in Pellegrinaggio – sono stati già ufficialmente riconosciuti dalla Chiesa cattolica come miracolosi. Riguardo alle guarigioni miracolose Anatole France ebbe a dire: «Vedo tante stampelle, ma nessuna gamba di legno», riferendosi agli exvoto lasciati dai pellegrini miracolati. Secondo la Chiesa, i miracoli e le guarigioni sono segni della Provvidenza divina, funzionali alla conversione e alla fede, e non alla semplice risoluzione di problemi di salute, ciò è stato ribadito anche durante il viaggio all’incirca di cinque mila ucraini d’Italia e di Spangna all’incontro con il vescovo Dionisio Lachovicz , che in tale modo ha ricordato il senso del Pellegrinaggio al luogo delle apparizioni della Nostra Signora di Lourdes che sono tra le più famose riconosciute dalla Chiesa cattolica”. Rev. Prot. R. Metodio dr. Lyubeznyy, Cappellano Sport Sport Prosegue la nostra inchiesta alla scoperta dei principali impianti del capoluogo. Alcuni in attesa di sistemazione N Oltre ai grandi impianti sono presenti altre sei vasche, più due “dimenticate” dall’Amministrazione Olmo, aperto fin dagli anni ’30 come stabilimento balneare, di proprietà comunale. Nel 1971, in occasione della popolare kermesse internazionale “Giochi Senza Frontiere” vengono realizzate due piscine, una per adulti (dimensioni m.25x12, profondità variabile da 1,35-1,85 metri) ed una per bambini (di metri 15,30x7,50, profondità tra 65 ed 85 centimetri), circondate da uno spazio di verde dove poter stendere il proprio telo e prendere il sole liberamente. L’offerta del lido di Villa Olmo è poi completata da una zona benessere (area predisposta con un idromassaggio posizionato sul fronte lago) ed un spiaggia naturale con ombrelloni e lettini. Impianto riservato a soci ed atleti della società “Como Nuoto” è invece la piscina “Luciano Trolli”, realizzata nel 1972 in viale Geno quale primo momento culminante nello sviluppo della sede di questa società (altra opera fondamentale sarà il pontile, edificato nel 1979). L’impianto (dimensioni m. 25x16,6, profondità m. 1,80) è intitolato a Luciano Trolli uno dei soci benemeriti della società come, ad esempio, Antonio Conelli, cui è intitolato l’impianto di Casate. Sempre per soci di una società sportiva, in questo caso la Canottieri Lario, è disponibile la piscina ubicata nella struttura razionalista di viale Puecher progettata ed eseguita dall’ingegner Gianni Mantero, e ben inserita nel “Museo Urbano dell’Eclettismo del Futurismo e del Razionalismo Comasco” tra lo stadio “Giuseppe Sinigaglia”, lo Yacht Club e il monumento ai Caduti, aperta dal 1931. L’impianto è una piscina scoperta di m. 15x6 riservata, come detto, ai soci. Realizzata nel 1970, è rimasta inutilizzata per tanto tempo e poi riaperta nel mese di maggio del 2007 dopo un restauro costato oltre 300mila euro e che ha comportato, tra l’altro, l’adeguamento interno alle normative vigenti sotto il profilo igienico-sanitario e in tema di abbattimento delle barriere architettoniche e della sicurezza, nonché il rifacimento degli spogliatoi e di tutti gli impianti, compresa l’installazione di pannelli elettrovoltaici per il riscaldamento dell’acqua della vasca. In città è tornata attiva anche la piscina della scuola “Ugo Foscolo” di via Borgovico. L’impianto, dimensioni 17x5, in orario scolastico, viene utilizzato dagli studenti della scuola, mentre fuori orario ospita corsi per bambini, per diversamente Calcio Calcio Corso arbitri a Como a partire dall’8 novembre Como 5° dopo la sconfitta in casa P U er tutti coloro che hanno un’età compresa tra i 15 ed i 35 presso la sezione AIA di Como inizierà martedì 8 novembre alle ore 20.45 il nuovo corso nazionale arbitri. Il corso, totalmente gratuito, darà diritto alla tessera federale con la quale si può entrare gratis in tutti gli stadi d’Italia, oltre alla divisa, a un rimborso spese e un’indennità di trasferta per ogni partita arbitrata. Per maggior informazioni si può contattare nelle ore serali la sede dell’AIA al numero di telefono 031-525020. n mese fa abbiamo lasciato un Como imbattuto ed in perfetta salute in vetta alla classifica del girone A del campionato di I Divisione. Con l’arrivo di novembre gli azzurri di mister Ramella si trovano sempre a ridosso delle prime posizioni in graduatoria (sono V con 16 punti in piena zona plyaoff) ma nel frattempo hanno conosciuto la bellezza di due sconfitte al Sinigaglia su cinque partite disputate nel corso del mese (una sola la trasferta sostenuta). Il Como ha infatti pareggiato per 0-0 con il Foggia, ha perso 2-1 con la Spal e con la Tritium, ha vinto 2-1 col Benevento e si è imposto, sempre per 2-1 a Viareggio. Si tratta di un buon cammino anche se pesa il fatto di aver disputato ben 5 partite tra le mura amiche. Soprattutto sull’ultimo impegno di ottobre, il match con la Tritium, sicuramente può avere influito il pessimo clima in società caratterizzato dallo scontro tra Di Bari e Rivetti per la proprietà azzurra e dall’uscita di scena di Tesoro, ex patron della Pro Patria. La vertenza alle scrivanie dovrebbe risolversi in questo mese di novembre. Notizie flash ■ Villa Erba Grande attesa per: “Como Sport Expo” Como: una possibile città delle piscine? el passare “in rassegna” tutti gli impianti sportivi della provincia abbiamo passato sotto la lente d’ingrandimento le tre principali piscine cittadine: l’olimpica di Muggiò, la “Giuseppe Sinigaglia” e la “Conelli-Mondini” di Casate. In città però sono presenti altri impianti di questo tipo, anche se alcuni sono di proprietà privata. Le più rinomate sono le due piscine del lido di Villa Sabato, 5 novembre 2011 23 abili e anche per gestanti, grazie all’affidamento della gestione congiunta di Ice Club Como e Associazione Nuotatori Milanese. Attiva e gestita dalla cooperativa sociale “Colisseum dimensione movimento” è la piscina di via del Doss, ubicata all’interno del Centro Socio Educativo. L’impianto, realizzato nel 1979, vanta due vasche: una di m. 12x7 ed una micro piscina per idroterapia da m. 3,50x5. Infine completa l’offerta di questo tipo di impiantistica in città la piscina del Lido Villa Geno per bambini, ubicata al termine del lungolago di Viale Geno. La vasca, realizzata nel 1948, è di piccole dimensioni: m. 10x5, profondità 0,70 ma è situata in una delle posizioni più panoramiche della città e offre una magnifica vista sul Lario. Ci sarebbero poi (almeno potenzialmente le strutture esistono) altri due impianti. Una è la piscina della scuola media Don Milani di Sagnino. Realizzato dal Comune di Como nel 1974 l’impianto (dimensioni m. 16,5x5, profondità variabile tra m. 1,20 e 0,90) è chiuso da quasi vent’anni mentre attende di essere ristrutturato. Per il suo recupero, nel 2009, era stata anche avviata una raccolta firme tra i cittadini del quartiere. Stessa situazione anche per la piscina realizzata nel 1971 all’interno della scuola media “Bernardino Luini” di Lora. L’impianto (dimensioni m. 10x5, profondità m. 1) è chiuso da 20 anni e tutti i tentativi finora intrapresi per una sua riapertura non hanno sortito alcun risultato. pagina a cura di Luigi Clerici Il 12 e il 13 novembre si terrà la terza edizione di ‘Como Sport Expo’ a Villa Erba di Cernobbio. Un evento fieristico ed espositivo per valorizzare prodotti e servizi legati al mondo dello sport con un’attenzione a quello che è l’innovazione nel contesto sportivo verso un interlocutore che si occupa di sport a tutti i livelli,dal dirigente di società sportive,al negoziante passando per i fisioterapisti,medici e atleti. ‘Como Sport Expo’ vedrà aziende che spaziano dai prodotti per lo sport ai servizi passando per l’impiantistica sportiva e la medicina con tutte le novità del settore utili per chi è coinvolto nel mondo dello sport. Diversi i convegni e seminari organizzati nelle due giornate di questo grosso workshop dove verranno coinvolte federazioni sportive e associazioni di categoria oltre ad aziende che spiegheranno ai diretti interessati tematiche e nuove dinamiche del settore. L’evento è organizzato dall’agenzia Sporteo e gode del patrocinio di Regione Lombardia, Coni, Provincia di Como, Comune di Como e di Cernobbio, Camera di Commercio di Como. ■ Sci Più cari i prezzi degli skipass in Valtellina Quest’anno sciare in Valtellina e Valchiavenna costerà di più. Un aumento però non esorbitante: da uno a due euro rispetto alla scorsa stagione sciistica che porta il costo dello skipass ad oltre 40 euro. All’apertura degli impianti non manca moltissimo e i comprensori sciistici della Valle hanno reso note le nuove tariffe degli skipass. L’aumento varia da località a località. Fra i sei comprensori che hanno messo online le nuove tariffe il più caro appare quello di Livigno: 40,50 euro in alta stagione per un giornaliero festivo adulto. Prezzi decisamente più bassi ad Aprica, Valmalenco e Madesimo, dove lo skipass costa 35 euro. Ad Aprica il giornaliero costa 35 euro, 545 l’abbonamento stagionale, a Bormio 37,50 e 565 euro, a Livigno 40,50 e 627,5 euro, a Madesimo 35 e 560 euro, a Santa Caterina 37,50 e 565 euro, a Valmalenco 35 euro e 530 euro. Tra le promozioni più interessanti offerte dai vari comprensori ci sono il ‘Venerdì con lo sconto’ di Bormio (giornaliero 30 euro), lo ‘Skipass famiglia bimbo gratis’ di Madesimo (due adulti più un bambino a 62 euro), il ‘giornaliero speciale sabato ‘di Livigno (da gennaio a marzo skipass a 31 euro). ■ Calcio I pulcini giocano senza arbitro “Nella stagione corrente le partite della categoria Pulcini (8-10 anni) dovranno essere arbitrate con il “metodo dell’autoarbitraggio”... Tale opportunità prevede che la gara venga arbitrata dagli stessi giocatori che la disputano, delegando ai tecnici responsabili delle squadre eventuali e particolari interventi di mediazione”. E’ quanto ha deciso Gianni Rivera, presidente del Settore Giovanile Scolastico della FIGC. “Noi da piccoli, per strada o all’oratorio, giocavamo così, e qualcuno è diventato comunque calciatore. Significa che si può fare” ha affermato l’ex stella del Milan e della nazionale. Un tentativo, anche, di tenere a bada genitori esagitati, educando anche loro al rispetto delle regole ed alla tolleranza degli errori. Valli Varesine Nel febbraio 2010 un terribile sisma ha devastato il Paese sudamericano Il terremoto non ha scosso la fede S ono passati quasi due anni dal violento terremoto - 8.8 della scala Richter - e dal conseguente tsunami che il 27 febbraio 2010 hanno colpito il Cile, con epicentro nell’Oceano Pacifico, non lontano dalla costa. Una vicenda seguita con trepidazione da diverse comunità delle Valli Varesine preoccupate per le sorti di mons. Riccardo Ezzati e della sua gente. Il presule, missionario salesiano dal 2006 vescovo della diocesi di Concepciòn, una delle aree più colpite dal sisma, è infatti profondamente legato al nostro territorio e, in particolare, alla comunità di Brenta dove vive parte della sua famiglia e molti amici. Fin dalle prime ore dell’emergenza diverse comunità della Valle si erano attivate per prestare aiuto alla comunità cilena. In una delle sue visite a Brenta, poche settimane dopo il sisma, mons. Ezzati aveva dichiarato:“Il 70% delle strutture pastorali della diocesi è andato distrutto”. A distanza di due anni il nostro collaboratore, Sergio Todeschini, ci porta una testimonianza dal Cile. Il racconto arriva da Linares a circa 300 km a sud della capitale Santiago del Cile. LINARES - CILE La facciata del grande tempio mariano dedicato a Maria Ausiliatrice, punto di riferimento del quartiere e cuore del complesso scolastico salesiano di Linares, una realtà educativa che si avvale della prima scuola di agraria salesiana in Cile, è ciò che rimane in piedi dopo il terremoto che colpì il Paese nel febbraio 2010: una triste testimonianza di un glorioso passato risalente al 1930, quando la grande chiesa sostituì la primitiva cappella. La foto sopra parla da sola. La ricostruzione del nuovo tempio, non solo per i salesiani, ma per tutta la gente di Linares, che nutre una devozione particolarissima a Maria Ausiliatrice, non si voleva fare attendere. Così la parrocchia diede vita ad un gruppo di volontari che cominciarono a liberare lo spazio interno e quello circostante dalle numerose tonnellate di materiale caduto, consolidando poi i due campanili per evitare il loro crollo. Padre Carlos Teran, parroco attuale del santuario è costantemente alla ricerca di fondi, purtroppo poco reperibili perché Linares poggia su un’economia prevalentemente agricola e non industriale. Da parte sua, non considerando le chiese opere sociali, lo Stato cileno non interviene e le Belle Arti non ritenendo questo santuario un monumento nazionale non daranno alcun finanziamento. Il costo per la ricostruzione si stima assai elevato. Per contenere le spese si punta a una soluzione architettonica semplice e soprattutto antisismica. Viene mantenuta la storica facciata, che ricorda quella del santuario di Valdocco; mentre le tre navate lasceranno posto ad un unico grande spazio. La chiesa, una volta ultimata, accoglierà come da sempre, sia i parrocchiani che i 1600 allievi della scuola salesiana. Don Bosco iniziò la sua opera in favore dei giovani senza un soldo, afferma don Carlos, così faremo noi, sperando nella Provvidenza Divina. SERGIO TODESCHINI Novembre Appuntamenti a Gemonio Claudio Bisio all’oratorio U na serie di interessanti appuntamenti culturali vengono proposti a Gemonio nei prossimi giorni. Parrocchia: Venerdì 4 novembre alle ore 21.00 presso il salone dell’oratorio: serata teatrale con Claudio Bisio in “I bambini sono di sinistra”, uno spettacolo teatrale proposto da uno degli attori più creativi dell’attuale mondo del teatro italiano; Venerdì 11 novembre alle ore 21.00 presso la chiesa di S. Pietro: “Suoni e voci tra gli affreschi”, concerto di canto lirico con il baritono Alessio Crugnola (Leonora Paroni all’organo; Cecilia Pedretto al flauto traverso; Domenico Porcaro al Violino), in collaborazione con la scuola di Musica I. Salvini di Cocquio, in occasione dell’inaugurazione del II lotto di restauri del ciclo di affreschi all’interno della chiesa romanica di S. Pietro. Durante la serata saranno presenti anche i restauratori che illustreranno ai Notizie flash ■ Viabilità A Ponte Tresa e Gemonio CILE Il reportage da una terra cara alle Valli Varesine dove, a Brenta, vivono parenti e amici di mons. Riccardo Ezzati, vescovo di Santiago Sabato, 5 novembre 2011 25 Venerdì 11 novembre a S. Pietro una serata di musica per presentare il restauro degli affreschi presenti i lavori fatti e le tecniche seguite. Amministrazione: Organizzati dalla Commissione Cultura del comune di Gemonio e dalla biblioteca civica edalla Pro Loco, vengono riproposti anche quest’anno gli ormai noti “Incontri d’Autunno”, appuntamenti con fatti e personaggi legati al territorio. Per il 2011 si prevedono questi tre incontri: Giovedì 10 novembre – ore 21.00 (Museo Civico Bodini) per il 150° dell’Unità nazionale, Gianni Pozzi presenterà il tema: “Voto anch’io? … No tu no!“, ovvero Due interventi alla viabilità interessano le strada della Valmarchirolo e della Valcuvia. Le opere sono ubicate agli estremi opposti delle due valli: a Ponte Tresa e a Gemonio. Nella città di confine sta per giungere a compimento una nuova rotatoria lungo la SS 233 “Varesina” proprio al termine della discesa da Marchirolo, all’imbocco del centro urbano. È una grande rotatoria sulla quale si immette l’entrata e l’uscita dal nuovo supermercato e che, comunque, servirà anche a rallentare il traffico in ingresso a Ponte Tresa. A Gemonio sono iniziati da pochi giorni i lavori che porteranno alla realizzazione di una rotatoria anche all’incrocio tra la SS 394 “del Verbano Orientale” e la SP 32 “Del Campo dei Fiori” Gemonio – Azzio – Brinzio. L’importo complessivo dei lavori è di 388.067 euro, finanziati dalla Provincia di Varese con il ristorno frontalieri. Il progetto prevede la formazione della nuova rotatoria al posto dell’incrocio con un allargamento della sede stradale su un’area adibita a deposito adiacente alla strada statale, nonché l’allargamento di un ponticello sul torrente Viganella e lo spostamento dell’asse del tratto iniziale della via per Besozzo a carattere esclusivamente locale. La rotonda migliorerà immissioni e svolte e, complessivamente la sicurezza delle strade interessate all’opera. Sport La cronocoppie Si è svolta domenica 30 ottobre la terza edizione della “Cronocoppie storica femminile”, la corsa a cronometro che ha visto impegnate cicliste del presente e del passato, abbinate tra loro in coppia, che si sono sfidate lungo il circuito Cittiglio – Brenta – Casale Cittiglio. 22 le coppie iscritte alla gara e tra esse i più famosi nomi del ciclismo femminile di ieri e di oggi, prima fra tutte la campionessa del mondo Giorgia Bronzini. Quest’anno la partenza è stata in via Provinciale (albergo Cristallo – Monti Arreda) e l’arrivo in via Roma (Lampadari Badalin) nel luogo ove nel 1972 era posto l’arrivo della prima corsa di ciclismo femminile svoltasi a Cittiglio. La vittoria è andata alla coppia Cantele – Bonato che in 13.25.19 hanno coperto i circa 8.600 m del percorso (media 38.540 km/h). Tanto il pubblico intervenuto; bene – come sempre – l’organizzazione curata dalla Cycling Sport Promotion che, archiviata questa gara pensa già all’edizione 2012 del trofeo Alfredo Binda– prova di Coppa del Mondo di ciclismo femminile - che si correrà a Cittiglio il prossimo 25 marzo. ■ Cittiglio Storia, aneddoti, cronache e curiosità delle prime elezioni amministrative e politiche a Gemonio ed in Valcuvia. Durante la serata sarà mostrato un “reperto” storico Risorgimentale. Giovedì 17 novembre – ore 21.00 (Museo Civico Bodini): “Sinfonie Planetarie” incontro con Elia Cozzi, Astrofisico e con Paola Rimoldi, Musicista. Intrighi e misteri nel sistema planetario con intermezzi musicali dal vivo. Giovedì 24 novembre – ore 21.00 (Museo Civico Bodini): “100 anni fa … la Caproni” a cura del prof. Carlo Martegani. A.C. Teatro in oratorio Sabato 12 novembre, alle ore 21.00 presso il salone teatro dell’oratorio di Cittiglio è programmato lo spettacolo dialettale “Storie - Poesie - Canzoni dialettali”, proposto dalla Compagnia “I TeMa Bi.@strò” di Gavirate. Questo spettacolo rientra tra quelle inserite nella 9° rassegna di teatro dialettale “Ra Sciloria”, promossa dalla Provincia di Varese. A.C. Sondrio Cronaca 26 Sabato, 5 novembre 2011 Sondrio ■ Famiglia Premio per le tesi di laurea sul tema famiglia La Fondazione “Anna e Michele Melazzini” di Sondrio ha pubblicato il nuovo bando di concorso per l’assegnazione di un premio agli autori di tesi di laurea che contribuiscano ad approfondire la conoscenza e la comprensione della famiglia intesa quale comunità attenta alla relazione educativa e considerata nei suoi aspetti culturali, sociali, teologici, filosofici, medici e psicologici. All’assegnazione del premio – che ammonta a 1500 euro – possono concorrere coloro che si sono laureati presso un’Università italiana o un Ateneo Pontificio nell’anno solare 2011. Le domande di partecipazione dovranno pervenire alla Fondazione entro il 31 gennaio 2012. Il premio sarà assegnato entro il 30 aprile 2012 sulla base delle valutazioni espresse da un’apposita commissione nominata dalla Fondazione. Il vincitore potrà presentare il proprio lavoro nell’ambito di un convegno pubblico sul tema della tesi premiata. Le norme di partecipazione sono disponibili sul sito www.fondazionemelazzini.it. ■ Istituto Pio XII Incontro sull’educare proposto dall’AGeSC I genitori della sezione AGeSC di Sondrio invitano tutti all’incontro che si terrà alle ore 21 di venerdì 18 novembre presso il Salone dell’Istituto Pio XII col tema Chi sono io e chi sei tu?. Interverranno Roberto e Angela Zucchetti dell’associazione “Famiglie per l’accoglienza” per presentare la loro esperienza, che Roberto ha raccontato nel libro Educare: un compito impossibile o l’avventura di una vita?, dove tra l’altro scrive: «Grazie al cielo educare è proprio l’avventura della vita... A tutti gli amici che mi raccontano i loro problemi con i figli..., io do sempre questo consiglio: “Scriviti sullo specchio del bagno, dove tu ti fai la barba e tua moglie si trucca al mattino: CHI SONO IO?”. La chiave per educare è farsi tutte le mattine questa domanda...». L’Associazione è nata dalla convinzione che la famiglia non sia e non possa ridursi a un fatto privato, da vivere in modo chiuso e geloso, ma che al contrario essa costituisca una risorsa ancora feconda e rinnovabile dentro la nostra società, che attraversa oggi una profonda crisi umana e culturale per avere troppo a lungo perseguito modelli individualistici. Pi. Me. Valfurva Il parroco di San Nicolò, malato da qualche tempo, è tornato alla casa del Padre lo scorso giovedì 27 ottobre Il ricordo di don Valerio Galli, prete e amico vero Pubblichiamo le parole pronunciate in occasione del funerale di don Valerio da monsignor Francesco Abbiati, suo compagno di seminario e di ordinazione sacerdotale. Lungo il testo vengono ripercorsi gli incarichi pastorali di don Valerio, nato a Livigno il 25 settembre 1942 e ordinato sacerdote il 22 giugno 1969. Vicario di Gordona e parroco di Menarola dal 1969 al 1980, parroco di Frontale dal 1980 al 1989, quindi parroco di San Nicolò Valfurva. D on Valerio, scusami se esprimo pensieri e sentimenti leggendo; scusami se trascurerò persone che hanno avuto un posto importante nella tua vita. Tu sai quanto mi costa prendere la parola in questo momento; io so quello che mi diresti tu, se ti fosse possibile parlare ora alla maniera umana. So anche che oggi sei disposto ad ascoltarmi con benevolenza: lo hai fatto molte altre volte (faccia a faccia o per telefono), da amico e confratello. Confratelli dal 22 giugno 1969. Ordinati dal vescovo Felice; chiamati a vivere la comunione con i vescovi Teresio, Alessandro e Diego; avevi a cuore che il tuo rapporto con il vescovo fosse il più chiaro possibile. Eri contento dell’ultima Visita Pastorale, delle altre visite del vescovo Diego e di quelle del suo Vicario, don Battista. Una classe numerosa la nostra (14); dopo d’allora più nessuno così. Tu ora ti aggreghi a don Flaminio e a don Angelo; noi sappiamo di essere in cammino verso quella comunione nella quale siete già giunti; voi stateci vicini. Amici lo siamo diventati nel corso degli anni del Seminario, anche se stranamente non abbiamo mai smesso di chiamarci per cognome. Eri felice, quando (troppo raramente) riuscivamo a organizzare degli incontri di classe. Ti eri aggregato al nostro gruppo in Ginnasio; il rapporto di amicizia è diventato sempre più profondo e sempre più vero, via via che gli anni passavano. Amico esigente: chiedevi l’umiltà e la pazienza necessarie per superare la scorza ruvida (per qualcuno troppo ruvida!) del primo approccio; era la prima scrematura. Chiedevi sincerità e lealtà; coerenza tra le parole e i fatti; era la seconda scrematura. Chiedevi di poterti fidare. Allora diventavi amico generoso, incapace di calcoli; amico fedele: su di te si poteva contare. Non tutti (anche tra i tuoi confratelli preti) l’hanno capito: questo ti ha fatto soffrire. Quello che eri, l’hai riversato tutto, senza risparmio, nel tuo ministero. Gordona, primo incarico pastorale, è stato per te luogo e tempo di gioia. Di don Fiorenzo, il tuo arciprete, mi parlavi con entusiasmo. Con don Ugo e don Siro, allora vicario e arciprete a Chiavenna, hai cementato un’amicizia che si rinnova ora al di là della morte. Ancora pochi giorni or sono, l’ultima volta che ci siamo sentiti per telefono, mi dicevi di un tuo ragazzo di allora, al quale ti stavi appoggiando per risolvere un problema. Frontale è stato il luogo e il tempo in cui il tuo ministero è diventato robusto, affrontando prove e disagi. Di questo periodo parlavi ricordando con riconoscenza don Gianni e don Enea, e manifestando sempre grande rispetto per quella popolazione. Valfurva: tempo e luogo della generosa maturità pastorale. Una generosità messa alla prova dal progressivo venir meno prima del vicario parrocchiale, poi del collaboratore a Santa Caterina. Una generosità rimessa in campo con caparbietà, sempre e comunque, anche nell’ultimo periodo, quello della malattia; anche negli ultimi giorni, quelli in cui programmavi la ripresa delle attività pastorali. Sono certo che i tuoi parrocchiani avranno notato la tua generosità. Sono certo che in questi ultimi mesi il manifestarsi della tua fragilità avrà accompagnato anche i più restii oltre la scorza ruvida, dentro il cuore del tuo amore per loro. Mi ha dato serenità sentirti raccontare le brevi vacanze che facevi ad Assisi con don Claudio, il tuo rapporto con don Antonio Della Bella e ultimamente sentirti parlare con riconoscenza di don Giuseppe e di don Romeo. Conoscere alcuni dei tuoi familiari mi ha reso più facile conoscere te ed entrare in rapporto con te. Il legame con loro era per te molto importante. Desidero ringraziarli per averti accompagnato sempre, specialmente in quest’ultimo periodo della tua vita terrena. Ho cancellato il tuo numero di telefono dalla rubrica, ma mi mancheranno le nostre lunghe telefonate serali. A Dio, don Valerio. ❚❚ In occasione del decennale dell’Hospice “Siro Mauro” A Sondrio un incontro spirituale interreligioso T ra le numerose iniziative che l’associazione “Siro Mauro” per le cure palliative in provincia di Sondrio propone in collaborazione con Lavops nell’ambito del decennale dell’apertura a Sondalo del primo Hospice in Valtellina, nel pomeriggio di sabato scorso, presso l’auditorium Torelli, si è tenuto il primo Incontro Spirituale Interreligioso. L’iniziativa, introdotta dalla psicologa e referente della “Siro Mauro”, Barbara Silvestri, ha preso le mosse dalla consapevolezza che l’esperienza della sofferenza e della fine della vita è comune a tutti, uomini e donne, credenti e non; rappresenta l’esperienza umana che più di ogni altra interroga sul senso del vivere. E, poiché proprio da qui nel tempo sono nate le diverse espressioni religiose e spirituali, ecco il desiderio di condividere insieme una riflessione per il tramite di testimonianze letterarie sull’argomento, lette dalla voce dell’attrice Mira Andriolo, intervallate da intermezzi musicali proposti da Luca Redaelli, clarinetto solista. Di seguito sono state proposte meditazioni, invocazioni e preghiere da parte del portavoce dell’associazione Unione Comunità Islamiche Valtellinese, Zouhaid Mostef, del responsabile del Centro Studi Tibetani, Tenzin Cio Ling, e del responsabile per il dialogo interreligioso della Diocesi di Como, don Battista Rinaldi. Al termine, dopo aver meditato e pregato senza sincretismi, ciascuno secondo il proprio credo, non è rimasta l’impressione di cedimenti a quel relativismo che nega il senso della verità e la possibilità di attingerla, ma di una comune ricerca di senso dell’uomo, del suo vivere e del suo morire. «Il cammino del dialogo è proprio l’essere vicini in Cristo – ha scritto il Papa – nella profondità dell’incontro con Lui, nell’e- sperienza della verità che ci apre alla luce e ci aiuta ad andare incontro agli altri: la luce della verità, la luce dell’amore». Luce che certamente è un aiuto a incontrare e rendere più accettabile per sé e i propri cari anche il dolore della morte e della separazione. L’occasione dell’incontro interreligioso affonda le radici in due importanti eventi di questo scorcio d’autunno: la riproposizione della Giornata di riflessione, dialogo e preghiera per la pace e la giustizia nel mondo ad Assisi e la mostra, La vita fino alla fine, sulle cure palliative e sulla morte, realizzata dall’Associazione “Siro Mauro” per il decennale dell’Hospice, nonché della morte del maestro Siro Mauro, a cui l’associazione è intitolata. La mostra, la prima in provincia sulla storia e i temi delle cure mediche e psicologiche per sostenere ed alleviare le persone in fase avanzata di malattia e i loro familiari, è stata inaugurata nel pomeriggio del 27 con visita guidata dal curatore Luca Rendina. In essa si trova un approccio interattivo per stimolare la partecipazione dei visitatori e uno tradizionale in sei sezioni: una storica sulla nascita, lo sviluppo e l’evoluzione delle cure palliative; una artistica, con riproduzioni di opere del Novecento unite dal tema della morte e della spiritualità; una letteraria con brani di capolavori letterari italiani e stranieri, per leggere, pensare e riflettere sulla morte e la malattia; una musicale, per l’ascolto personale e comunitario di musica e canzoni sulle stesse tematiche; una cinematografica con il montaggio di film che pongono il problema del fine-vita, della morte, degli affetti e della spiritualità; e infine, una fotografica che accoglie ed espone materiale fotografico sul tema, con immagini di fotografi contemporanei. PIERANGELO MELGARA Valchiavenna Domenica 30 ottobre una Fraciscio colorata e abbellita come non mai, ha festeggiato in preghiere e fraternità la canonizzazione del “suo” San Luigi In festa alla casa del Santo Guanella C’ era tutta la comunità di Fraciscio alla festa di San Luigi Guanella. Domenica mattina, a sette giorni dalla canonizzazione di Roma, il paese natale del santo ha accolto le celebrazioni promosse nella parrocchia guidata da don Eugenio Bulanti insieme ai confratelli Guanelliani. Da diverse settimane, i compaesani hanno preparato le case e le strade del paese con diversi addobbi: le bandiere del santo, i pini e le lanterne, affiancati dai nastri gialli e bianchi. E se otto giorni fa il paese era vuoto a causa della trasferta a Roma di centocinquanta persone, tutti si sono ritrovati per una seconda domenica consecutiva di festa. Dopo la sfilata della banda, alle 10 i fedeli si sono riuniti in chiesa per la celebrazione della santa messa solenne. Nel corso della celebrazione, in più momenti è stato ricordato il legame che ha sempre unito san Guanella e il territorio comunale di Campodolcino, a cominciare da La statua ■ In pietra ollare U Fraciscio e Gualdera. Sono stati citati i luoghi dell’infanzia, quelli in cui il santo ha trovato la strada da seguire, ma anche le località dove tornava sempre volentieri nei periodi di riposo. Al termine della funzione i presenti hanno lasciato la parrocchiale di San Rocco e hanno preso parte alla processione che li ha portati fino alla casa natale del santo. Hanno pregato e hanno visitato l’abitazione. Nella casa - umile, ma dignitosa - sono ancora ben visibili gli ambienti frequentati dal sacerdote e i segni del passaggio di don Luigi Guanella. Il prete dipinse una Madonna sulla facciata e il cielo e le stelle sul soffitto della sua camera, ora utilizzata come cappelletta. Numerosi visitatori, nei giorni scorsi, hanno raggiunto Fraciscio da diversi continenti per conoscere il paese del santo. Ad accoglierli, oltre ai parrocchiani, c’erano le bandiere degli Stati dove è attiva l’Opera dei Guanelliani. Tutto lascia pensare che il numero di pellegrini aumenterà con il trascorrere delle settimane. La festa è proseguita con il concerto del C la rassegna “vocincoro” sabato, 5 novembre 2011 27 alorosa accoglienza, nel salone del CineVictoria sabato 29 ottobre, da parte del numeroso pubblico per i due Cori invitati alla VII Rassegna Corale “Vocincoro” ideata e promossa dal Coro Nivalis che anche questa volta ha fatto egregiamente gli onori di casa introducendo l’esibizione canora. Erano ospiti il Gruppo Corale Vox Nova di Lugano e il Coro C.A.I. Sondrio. Due gruppi corali molto esperti e raffinati. Più conosciuto il secondo per i tradizionali legami che Corpo musicale “monsignor Nava” di Lurago d’Erba, che ha partecipato a tutta la giornata dedicata al santo di Fraciscio. Erano presenti anche i rappresentanti delle istituzioni, a cominciare dal presidente della Comunità montana della Valchiavenna, Severino De Stefani. In piazza San Pietro, per la canonizzazione, i parrocchiani avevano esposto un grande striscione con la scritta “Fraciscio è con il suo santo”. Ma per il paese natale di don Guanella quella scorsa è stata una settimana densa di festeggiamenti. Nei giorni scorsi è salito a Fraciscio anche William Glisson, il giovane americano miracolato da San Luigi Guanella. Ha visitato la casa natale e la chiesa parrocchiale. E stata celebrata una messa in lingua inglese, poi per Glisson è arrivato il momento delle fotografie con gli abitanti di Fraciscio. Numerosi altri pellegrini provenienti dai Paesi dove è presente l’Opera fondata: da don Guanella hanno raggiunto il paese della Valle Spluga. Tutti i visitatori hanno voluto conoscere i luoghi dove il santo ha trascorso la propria infanzia e tornava periodicamente nei periodi di riposo. S.B. uniscono Valtellina e Valchiavenna e per il rapporto di reciproca stima e apprezzamento che ha legato per diversi anni Flavio Bossi, primo direttore del Nivalis, e Siro Mauro direttore del Coro CAI per oltre un trentennio. Più innovativo invece il Coro di Lugano, sia perché composto da voci miste (uomini e donne) - una rarità in questo tipo di musica corale popolare - sia perché, grazie anche alla presenza delle voci femminili, riesce a cimentarsi in brani musicali più complessi ed elaborati. La “Pace” di Chiavenna in trasferta a Milano Il capolavoro di arte orafa del “Museo del Tesoro”, dal 4 novembre all’8 dicembre sarà esposta a Palazzo Reale a Milano D avanti all’autorevole richiesta della Segreteria del Cardinale Arcivescovo di Milano, il “Museo del Tesoro” di Chiavenna ha concesso in prestito, in via eccezionale na grande statua che rappresenta don Guanella, scolpita nel materiale più tradizionale della Valchiavenna, quella pietra ollare che si estraeva fin dai secoli remoti nelle cave di Piuro. L’occasione della canonizzazione ha determinato l’idea, nata in ambito circolo collezionistico C4 col presidente Mario Pighetti, di realizzare una statua a testimonianza della propria terra nei confronti del Santo. Il progetto si è realizzato grazie al fondamentale contributo della Comunità Montana e di una serie di ditte e persone che hanno offerto i fondi necessari. Un libretto edito in questi giorni a cura di Comunità Montana, Comuni di Chiavenna e Piuro e appunto del C4 illustra l’iter della realizzazione della statua dallo scavo del blocco di pietra ollare a Scilano di Prosto fino alla suo completamento da parte dello scultore Nicolas Viry, francese residente a Chiavenna. L’artista ha portato a termine l’opera dopo il lavoro di realizzazione del modello in creta, di un calco in gesso e della scultura vera e propria nella pietra grigio-azzurra . La statua, dopo essere stata posizionata nell’atrio del municipio di Chiavenna per una prima presentazione, sarà definitivamente collocata davanti alla chiesa di Borgonuovo di Piuro domenica 6 novembre alle ore 11. Il luogo non è casuale, è proprio a metà strada tra la chiesa di S. Maria di Prosto, dove don Guanella celebrò la prima Messa nel 1866 e Savogno, piccola sede in cui don Guanella operò dal 1867 al 1875. Nelle loro esibizioni entrambi i cori hanno inserito composizioni tratte da tradizioni musicali di varie regioni italiane e anche da paesi stranieri, a dimostrazione che questo campo musicale cerca opportunamente di aggiornarsi e di rinnovarsi, affrontando impegni non indifferenti sul piano linguistico e musicale, per ovviare a una ripetitiva “monotonia” nella quale questo settore musicale rischia di cadere. Non a caso le migliori esecuzioni sono state - a nostro avviso - per il - con l’autorizzazione del Ministero per i Beni e le attività culturali, - alla diocesi di Milano il suo più prestigioso capolavoro di arte orafa, la famosa “PACE”, da esporre in visione al pubblico in occasione della Mostra “La bellezza della Parola, il Nuovo Evangeliario e capolavori antichi” che ha luogo a Milano presso Palazzo Reale dal 4 novembre all’8 dicembre. La Mostra, proposta in omaggio al cardinale uscente D. Tettamanzi e al cardinale entrante in diocesi, A. Scola, presenta un nuovo Evangeliario, che si innesta su una antica tradizione che ha saputo rivestire di arte e di preziosità la Parola del Signore lasciandoci preziosi capolavori come testimonia la “Pace” e altri insigni manufatti del genere. Pertanto, dal primo novembre fino a metà dicembre, il prestigioso capolavoro chiavennasco non è esposto al Museo del Tesoro a Chiavenna, ma, temporaneamente, a Palazzo Reale a Milano. E’ la prima volta, da quando è stato allestito l’attuale Museo del Coro di Lugano - diretto da Marcello Serafini - il canto finlandese “Kaikki Maat” di M. Makaroff, e per il Coro di Sondrio - diretto da Michele Franzina - “Polesine” e “Non Potho Reposare”, canto veneto e sardo. Dopo aver gustato la bellezza dei canti proposti si può tranquillamente concordare con l’espressione che è stata ricordata in conclusione della Rassegna: “Il canto corale è patrimonio culturale dell’umanità” e “la cultura non è un costo, ma una risorsa”. Tesoro, che la “PACE” viene concessa in prestito per una esposizione. Sono state diverse e importanti (anche dall’estero) finora le richieste in tal senso. A tutte si è detto di no, anche perché di trattava sempre di richieste di prestiti per alcuni mesi. Acconsentire voleva dire privare per troppo tempo il Museo del Tesoro della sua attrattiva principale, con conseguente rammarico dei visitatori. Questa volta si tratta di un periodo di tempo ridotto (un mese e mezzo) e di una concessione straordinaria per deferenza verso l’Arcivescovo Metropolita della Lombardia. Il sacrificio richiesto al Museo del Tesoro, tuttavia, potrà essere ampiamente compensato dalla maggiore visibilità del prezioso capolavoro che, in questa occasione, molte persone potranno più facilmente vedere e ammirare, ricordando implicitamente anche il luogo dove normalmente è esposto a Chiavenna e dove tornerà a splendere dopo questa breve parentesi. Sondrio Cronaca 28 Sabato, 5 novembre 2011 Provincia ■ Pro Valtellina Lo scorso sabato proposta teatrale de “Il richiamo del Jobèl” 230 mila euro per le emergenze sociali L’assistenza agli anziani e le iniziative in favore dei disabili, le cure specializzate ai malati e gli interventi sulle strutture che accolgono bambini e ragazzi, il sostegno alle donne sole in difficoltà e la creazione di opportunità lavorative sono alcuni degli ambiti premiati con i contributi assegnati dalla Pro Valtellina attraverso il Secondo Bando 2011, incentrato sul settore sociale, che metteva a disposizione 230 mila euro. Oggetto dei progetti e delle iniziative presentate da enti, associazioni e parrocchie le problematiche più urgenti e le nuove emergenze presenti sul territorio, per un comparto che sempre più deve contare sul volontariato, sulla beneficenza e sugli interventi di organismi privati quali la Pro Valtellina per sopperire ai contributi degli enti pubblici che sono stati ridotti a causa del taglio dei trasferimenti statali. Sono stati finanziati 25 interventi con contributi da un minimo di 2000 euro a un massimo di 25 mila. «Le richieste che ci sono pervenute attraverso questo bando – spiega il presidente Marco Dell’Acqua – rappresentano un’ulteriore conferma, l’ennesima, dei bisogni crescenti del nostro territorio nel settore dei servizi alla persona, sul quale da tempo concentriamo la nostra attenzione. Enti e associazioni sono attivi e si fanno promotori di progetti interessanti che necessitano però di un sostegno economico per essere realizzati, e noi siamo ben felici di intervenire secondo il principio di sussidiarietà che guida la nostra azione sul territorio. Ma è solo con l’apporto dei volontari, delle persone che dedicano il loro tempo libero alla comunità locale, e con la collaborazione degli enti pubblici che i nostri contributi finanziari, che ci vengono assicurati da Fondazione Cariplo, consentono di superare le emergenze e di creare condizioni di vita migliori per la nostra provincia». teatro La ballata del carcere di via Caimi, Sondrio « I o non so se le Leggi hanno ragione o se le Leggi hanno torto: tutto ciò che sappiamo noi, i prigionieri del carcere, è che il muro è ben solido e che ogni giornata equivale ad un anno i cui giorni sono molto lunghi (…). Ed anche so – e quanto sarebbe saggio, se ciascuno lo potesse ugualmente sapere! – che ogni prigione edificata dagli uomini è costruita con i mattoni dell’infamia ed è chiusa con le sbarre, per paura che Cristo veda come gli uomini straziano i loro fratelli». Con quest’urlo di dolore nel 1898 Oscar Wilde raccontò la sua tragica esperienza nel carcere della città inglese di Reading. Accusato di sodomia, lo scrittore irlandese fu lì rinchiuso e lì Lo scorso sabato 29 novembre, le patì anche l’orrore dell’impiccagione parole della sua Ballata del carcere di un altro detenuto. Non si riebbe di Reading sono riecheggiate sotto le più da questa esperienza. Marchiato volte in sasso della Sala delle Acque del letteralmente a fuoco dal ferro che gli Palazzo del Bim a Sondrio, nell’evento incise nella carne la sigla di detenuto teatrale organizzato dall’Associazione C 33, ritornato libero, si abbandonò, in “Il richiamo del Jobèl”. Brave interpreti una sorta di auto-martirio, a una deriva le due giovani Elena Riva e Marina verso la morte, nella miseria e nella Martinelli e con loro Totò Ponti e il solitudine. presidente dell’Associazione Francesco Racchetti. Mentre le due attrici scandivano a voci alterne le battute della ballata, Ponti e Racchetti mimavano con un incessante camminare avanti e indietro l’ossessiva ripetizione delle giornate sempre uguali dei reclusi. A tratti, le loro voci irrompevano in scena pronunciando vere riflessioni dei detenuti del carcere di Sondrio. Da anni Francesco Racchetti lavora con i detenuti della casa circondariale della città. L’anno scorso ha coinvolto i suoi “ospiti” nella difficile analisi del poema di Wilde. «La lettura di Wilde è stata una proposta dura, che ha provocato reazioni molto intense – racconta –. Sofferenza, rimorsi, angosce, speranze, timori sono emersi in modo drammatico. I nostri interventi in carcere non sono edulcoranti. Cerchiamo di dare elementi di riflessione per stimolare una reazione costruttiva di consapevolezza». Nello scorso settembre, Racchetti ha assunto il ruolo di garante del carcere del nostro comune, una figura ancora sperimentale in Italia, tesa al recupero di chi commette reati. «Credo sia fondamentale avviare attività controllate e supportate che permettano di sfruttare al meglio il periodo della reclusione per garantire un futuro fuori dal carcere e ridurre la recidiva – dice –. Anche perché quelli che approdano, in genere per piccoli reati, in via Caimi, sono in media poco più che ventenni». Le statistiche dicono che grazie alle attività di recupero la recidiva passa dal 70 al 16 per cento. Opporre il circolo virtuoso carcere-lavoro-recupero al circolo vizioso carcere-recidiva-carcere conviene, quindi, a tutti. Pur nello strazio, Reading fu per Wilde fonte di illuminazione: «Ah! beati coloro i cui cuori si possono spezzare e guadagnar la pace del perdono! Altrimenti come potrebbe l’uomo purificare la sua anima dal peccato? Dove, dunque, se non in un cuore infranto potrebbe entrare il Cristo Signore?» ha scritto. La serata è stata sottolineata dalle ottime improvvisazioni musicali del maestro di fisarmonica Alex De Simoni. MILLY GUALTERONI Assemblea pubblica a Talamona «No alla centralina sul Roncaiola» S L’Amministrazione i terrà venerdì 4 novembre, comunale ha organizzato alle ore 20.30 presso un’assemblea per ribadire l’auditorium di Talamona, l’assemblea pubblica le ragioni del parere organizzata dal comune di contrario alla richiesta Talamona per ribadire il no alla di captazioni a fini centralina sul torrente Roncaiola. All’appuntamento interverranno idroelettrici sul torrente i geologi dello Studio Griffini, incaricato dal comune per la questione della possibili sfruttamenti da parte di società energetiche. centralina, il professor Lamberto Griffini e la Già nel 2002, il Comune aveva respinto una richiesta dottoressa Anna Cantoni. Sono inoltre stati invitati e anche oggi la Giunta e poi il Consiglio Comunale si i consiglieri regionali, gli Amministratori e i Tecnici sono opposti in maniera ferma e decisa al progetto di Provinciali. derivazione di acqua del torrente Roncaiola. «Il no all’ impianto idroelettrico sul Roncaiola – si Il progetto, allegato alla richiesta di derivazione legge in una nota stampa diffusa dall’amministrazione acqua dal torrente Roncaiola, presentata dalla società comunale –, nasce dalla necessità di tutelare le risorse Energhie srl, prevede un prelievo di acqua in località idriche del paese e trova d’accordo maggioranza e Prati dell’Acqua a quota 634,50 metri, con restituzione minoranza. I motivi dell’opposizione del comune si in alveo a quota 313,82. Ma a valle della progettata trovano pienamente anche nello studio geologico dello captazione vi sono le sorgenti di San Gregorio, che studio Griffini che sarà presentato alla popolazione costituiscono la fonte di alimentazione principale durante l’assemblea» e non rinunciabile per l’acquedotto comunale di Il Consiglio comunale del resto, con una delibera Talamona. Un progetto di captazione andrebbe a approvata all’unanimità durante la seduta del 29 compromettere pesantemente la portata delle sorgenti novembre 2010, aveva già detto il proprio no alla di San Gregorio, che già attualmente danno problemi richiesta di captazione a fini idroelettrici sul Roncaiola, di approvvigionamento, spesso costringendo il che è uno dei pochi torrenti valtellinesi esclusi dalla Comune ad emettere ordinanze di bollitura dell’acqua. moratoria sulle acque, ed è quindi interessato da Una centralina potrebbe peggiorare ulteriormente la situazione, perché le captazioni sono con certezza direttamente connesse con la falda del sub-alveo del torrente Roncaiola e l’attuazione della derivazione richiesta causerebbe sicuramente una diminuzione della quantità di acqua nella zona sottostante. Non va poi dimenticato che la non garanzia del deflusso minimo vitale, specie nei periodi di magra, costituirebbe, oltre che una carenza nelle portate delle sorgenti, anche uno scadimento qualitativo dovuto proprio all’insufficiente alimentazione, con un danno alla pubblica incolumità per quanto attiene la salute e l’igiene della popolazione servita dall’acquedotto comunale. «Per tutte queste motivazioni – conclude la nota stampa – l’Amministrazione Comunale dice no alla richiesta di captazione dal torrente Roncaiola e invita la popolazione all’assemblea pubblica del 4 novembre per conoscere la reale situazione ed a sostenere questa battaglia». Sondrio Cronaca Tirano Tirano Dieci anni di caritas Don Virginio Colmegna, presidente della Caritas Ambrosiana, ha aperto un ciclo di incontri organizzato per il decennale del Centro di Ascolto e di Aiuto Caritas L’ 11 novembre 2011 il Centro di Ascolto e di Aiuto Caritas di Tirano festeggerà i suoi primi dieci anni di vita. Dedicato a S. Martino, patrono della cittadina ed esempio di carità, il Centro di Ascolto vede una ventina di volontari provenienti da Tirano, Aprica, Sernio, Grosio e Sondalo coinvolti nell’ascolto, raccolta e distribuzione viveri, vestiti e mobilia. Dispone, inoltre, di una casa di prima accoglienza a Sondalo. Per ricordare, far conoscere e rilanciare il proprio mandato ed operato, con l’aiuto del parroco di Tirano, don Remo Orsini, e del vicario episcopale per la Provincia di Sondrio e l’Alto Lago, monsignor Battista Galli, il Centro di Ascolto ha organizzato tre incontri mensili per la propria comunità, guidati da relatori di illustro spessore provenienti da realtà esterne a Tirano o alla Valtellina, e per questo particolarmente stimolanti. Presso la gremita Sala della Banca Credito Valtellinese di Tirano, la sera del 25 ottobre è stato aperto il ciclo di tali incontri con l’intervento di don Virginio Colmegna, il quale ha dedicato e dedica la propria vita nel sociale assolvendo ruoli istituzionali di prestigio, fra cui quello di presidente della Caritas Ambrosiana e quello di presidente del Centro Ambrosiano di Solidarietà. Don Colmegna ha guidato la platea alla ri-scoperta dei principi alla base di un Centro di Ascolto, portando esempi concreti dalla realtà ambrosiana da lui attualmente diretta: la “Casa della Carità” di Milano, voluta dal Cardinal Martini come luogo gratuito di accoglienza, ascolto e ospitalità, con uno sguardo attento alla città per un continuo rinnovo interno. La casa, viva da 7 anni, ospita 150 persone di 90 nazionalità differenti, presentanti le più svariate povertà: materiali, coinvolgenti gli anziani non più autosufficienti, legate alla sofferenza che accompagna le difficoltà di salute mentale, la nuova povertà, data dalla crisi economica che colpisce modelli di vita sicuri e consolidati e dovuta alla mancanza del voler vivere, che colpisce soprattutto i giovani. è sul modo di vedere tali povertà che don Colmegna ha voluto subito porre l’attenzione, proponendo un ribaltamento della logica del dare: il povero che si è chiamati ad ascoltare è un dono, educa perché permette di far Sabato, 5 novembre 2011 29 Prossimi incontri il 15 novembre con don Diego Fognini, responsabile della Comunità “La Centralina”, e il 24 gennaio con don Augusto Bormolini, vice direttore Caritas ■ Parrocchia Assemblea parrocchiale sulla Parola di Dio è in programma per domenica 5 novembre l’assemblea della parrocchia San Martino di Tirano sul tema “Il seme è la Parola». Relatore sarà don Marco Cairoli. L’incontro comincerà con la Messa delle ore 10 e proseguirà nel pomeriggio con un momento di ascolto, confronto e raccolta di proposte. La concusione è prevista per le 17.30. ■ Santuario Due incontri sulle beatitudini evangeliche DON VIRGINIO colmegna (www.altarezianews.it) vivere il Vangelo – «Ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me» (Mt 25, 40) – e dà occasione di scoprire in chi lo ascolta la povertà che lui stesso porta. I poveri, ha continuato, portano il sentimento dell’attesa, respirano di futuro e invitano anche gli operatori a fare altrettanto. Ricordano, così, l’essenza del cristiano-testimone chiamato alla speranza futura, mostrata da Gesù nella morte e resurrezione: la vita vince sulla morte. Per alimentare la speranza è necessario aprirsi all’ascolto proprio, intimo della Parola. L’ascolto dei poveri è contemplazione perché, in quanto incontro, è luogo di preghiera. Don Colmegna invita ad una carità contemplativa verso chi si ascolta perchè in lui c’è Gesù. Invita a prendersi cura degli altri perché Dio, che è Amore, si prende cura di noi. Oltre ad essere contemplativa la carità è operosa, perché l’ascolto mette in moto operosità: da esso nasce la responsabilità che invita a non rassegnarsi di fronte a fallimenti e che sollecita le istituzioni. La carità apre orizzonti inaspettati di riconciliazione e perdono, in chi ascolta ed in chi viene ascoltato. La carità, poi, ha dentro di sé il germe della giustizia, perché porta ad una responsabilità civile e politica. è, di conseguenza, esigente e non può essere confusa con l’elemosina. La carità, infine, educa al silenzio: entrare in sé stessi, non per chiudersi quanto per aprirsi all’altro, per creare un “noi”. Acclamando i suoi primi dieci anni di vita, il Centro di Ascolto di Tirano assume apertamente una grande responsabilità. Per questo don Colmegna ha voluto concludere il suo intervento esprimendo il suo più sentito e grande in “bocca al lupo”. Viene passato, così, il testimone a don Diego Fognini, responsabile della Comunità “La Centralina” di Traona, il quale il 15 novembre con la sua équipe stimolerà la riflessione sulla tossicodipendenza e alcooldipendenza. Seguirà il 24 gennaio la conclusione di don Augusto Bormolini, Vice Direttore della Caritas Diocesana di Como. LUCIA SCALCO Durante il quinto corso per “Accompagnatori pastorali volontari”, promosso dalla sezione di Sondrio dell’Associazione di volontariato Terzo Millennio con sede sociale a Madonna di Tirano, due incontri saranno aperti al pubblico presso il salone “Beato Mario” in piazza Basilica, con ingresso libero per tutti, per chi crede e chi non crede. Interverrà Maria Gabriella Martini, specializzata in filosofia della scienza, logica, teologia, ermeneutica in relazione al rapporto parolaimmagine e impegnata nel programma internazionale di collaborazione scientifico-culturale del Ministero per l’Università, sul tema Gesù e le beatitudini: la via maestra della felicità. Nel primo incontro, in programma sabato 5 novembre alle ore 15, saranno indagate le Tracce culturali anteriori al messaggio evangelico. (pi.me.) ■ Polizia Nuovo Commissariato di Pubblica Sicurezza Dallo scorso lunedì 31 ottobre, la caserma della Polizia di Frontiera di Tirano, guidata da Ignazio Di Paola, ha assunto anche funzione di Commissariato di Pubblica Sicurezza sia in ambito di polizia giudiziaria che in ambito di polizia amministrativa. Le attività della Polizia di frontiera sono state naturalmente mantenute. Ad essere ampliati sono i servizi e questo porterà molti benefici sul territorio. «L’ufficio di Tirano – ha spiegato il questore Vincenzo Rosseto – non diventa un vero e proprio commissariato quindi, ma ne assume le funzioni. I cittadini, ad esempio, potranno ritirare il passaporto senza la necessità di recarsi a Sondrio. Inoltre l’ufficio di Tirano è già attrezzato per la deposizione delle impronte». (a. gia.) Numerose le iniziative delle ex allieve salesiane, attive a Sondrio e Tirano Il musical In scena “Cose di cuore” I giovani dell’oratorio salesiano San Rocco di Sondrio hanno realizzato un musical, una versione in chiave moderna della storia di san Giovanni Bosco, che presentano con successo ormai da un anno e mezzo. Il prossimo sabato 5 novembre, il musical “Cose di cuore” andrà in scena a Poschiavo, alle 20.30 alle Palestre Comunali di Santa Maria. La reappresentazione sarà dedicata ai ragazzi delle comunità parrocchiali della Valle svizzera che, sempre sabato, riceveranno il sacramento della Cresima dal vescovo di Coira, monsignor Vitus Huonder. È in preparazione, per il mese di gennaio dedicato a don Bosco, un’iniziativa intitolata “Il mercatino delle idee”. Si tratta di un modo di diffondere messaggi educativi; in pratica sono fogli unici con contenuti formativi. Favole dell’India di don Giorgio, le rubriche di don Chiari, i racconti di Bruno Ferrero, fogli per giovani e universitari, articoli per genitori con il Bollettino Salesiano degli ultimi mesi,e alcuni libretti spirituali e culturali della collana al Mondo Nuovo. Naturalmente si tratta di un foglio con un argomento per ogni genere. A queste idee si uniscono quelle più illuminate delle ex allieve alle quali è affidata la gestione del mercatino. Le ex allieve, chi sono? Sono un gruppo di donne che vivono nella vita quotidiana e nella comunità pastorale, lo spirito di don Bosco e di Madre Mazzarello. Alcune sono fioriste nella nostra chiesa, altre sono catechiste in oratorio, alcune svolgono iniziative di tipo sociale e caritativo; altre disponibili per ogni tipo di servizio. Il pensiero missionario le accompagna sempre. Nei prossimi giorni, il 13 novembre, preparano e organizzano “La fiera del dolce”, poi a metà dicembre il “Banco natalizio”, a gennaio la “Bancarella dell’educare” che è una novità. Se funziona, la proposta può essere reiterata nel tempo, con altri argomenti. Le ex allieve, come ogni gruppo laicale cattolico, seguono un cammino di formazione personale e di testimonianza nelle comunità; le iniziative sopra ricordate, sono un esempio. Il nostro gruppo ha come nome “Unione ex allieve stella alpina”. Anche a Tirano, presso la comunità delle suore Figlie di Maria Ausiliatrice, è attivo un fervente gruppo di ex allieve che tiene vivo lo spirito salesiano. Per usare una metafora diciamo: (le ex allieve) sono tutte petali di un grande fiore profumato che riempie l’animo perché è il soffio dello Spirito che rende significativa ogni presenza. DON FRANCO RUSTIGHINI Spettacoli 30 Sabato, 5 novembre 2011 Il Duomo di Como applaude l’opera su San Luigi Guanella Sabato 29 ottobre il concerto - in prima assoluta - dell’opera di mons. Marco Frisina per festeggiare il nuovo Santo. “Il Settimanale” lo ha intervistato FOTOSERVIZIO WILLIAM C irca tremila persone hanno ascoltato sabato scorso nel Duomo di Como, in anteprima assoluta, l’oratorio sacro “In charitate Christi per voce recitante, baritono, coro e orchestra d’archi, fiati, timpani, percussioni e arpa” di mons. Marco Frisina (nella foto), in onore del nuovo Santo don Luigi Guanella. La composizione, commissionata dalla famiglia guanelliana, è ispirata ai testi di San Luigi. Il titolo deriva dall’espressione con la quale don Guanella, sul letto di morte, riassume tutto il suo vissuto terreno, consegnandosi a Dio. L’oratorio è suddiviso in undici quadri e presenta il percorso spirituale del santo mediante l’intercalare di musiche, testi desunti dai suoi scritti, salmi tratti dalla Bibbia e scritti di San Paolo. L’oratorio è stato diretto dallo stesso autore, mons. Marco Frisina, direttore dell’Ufficio Liturgico del Vicariato di Roma e Maestro direttore della Pontificia Cappella Musicale Lateranense, che abbiamo incontrato dopo l’entusiasmante interpretazione. Mons. Frisina, il suo oratorio è un piccolo capolavoro. Nel XXI secolo parlare di oratorio è abbastanza raro, eppure lei è riuscito a reintrodurre, con tutti i crismi sacri e artistici, questa forma musicale che sembrava ormai dimenticata nel tempo… “Per me è una forma ancora oggi attuale perché è la parola di Dio o, come in questo caso, il testo dei Santi, resa eloquentemente con la musica, tanto da diventare emozionante. L’oratorio, come S. Filippo prima e la tradizione “classica” poi ci insegnano, era un modo per tradurre in musica i grandi testi della Bibbia, i grandi testi della fede cristiana. Lo reputo anche un modo moderno - parlando come ha fatto il Papa ultimamente - per dire ciò che abbiamo sempre detto nella Fede. La musica è un’arte straordinaria e comunicativa per L’appuntamento è stato organizzato dal Centro Guanelliano Giovanile per i festeggiamenti della canonizzazione. Ad interpretare l’opera la voce recitante di Stefano Dragone, il baritono Carlo Maria Cantoni, accompagnati dal Coro città di Como e il Coro Lario, insieme all’orchestra 1813. di Alberto Cima cui l’oratorio può essere considerato, ancora oggi, un modo per fare meditazione in maniera piacevole”. Cosa ne pensa della musica nell’ambito del Concilio Vaticano II, con le innovazioni che ha portato? “Più che innovazioni è l’apertura, è il concetto di musica che ha ribadito. Le innovazioni, se così si può dire, consistono nella maggiore partecipazione del popolo di Dio nel canto assembleare. Il Papa ci sta guidando nella retta interpretazione del Concilio facendoci riscoprire la preghiera durante la Liturgia e quindi del canto come preghiera durante la Liturgia stessa. Questa credo sia la grande innovazione del Concilio. Una preghiera di tutti. Durante la celebrazione della S. Messa non si assiste a uno spettacolo, ma si partecipa a un Mistero. Il canto liturgico si trasforma in preghiera vera e propria, senza abusi, senza esteriorità, senza farlo diventare uno show”. Una delle premesse del Concilio Vaticano II era quella di reintrodurre il canto gregoriano, cosa che invece non è stata fatta. Per quale motivo secondo lei? “C’è una difficoltà oggettiva nell’insegnare il canto gregoriano, però vedo che si sono creati molti gruppi gregorianisti che si dedicano con attenzione al canto gregoriano. Per me rimane il canto tipico, normativo della Chiesa per cui dovrebbe essere un punto di riferimento per tutti i musicisti, un po’ come la patristica per i teologi. In fondo non è difficile come sembra e andrebbe riproposto.” Come vede il futuro della musica sacra e liturgica? “Lo vedo positivamente poiché credo che stiamo attraversando un periodo di nuovo equilibrio. Dopo vari balbettii stiamo trovando il giusto equilibrio fra tradizione e innovazione, che può preludere a un affascinante periodo della musica sacra e liturgica.” ✎ Il concerto All’insegna di “Como canta il suo Santo”, è stato eseguito in prima assoluta, in Cattedrale a Como, proposto dal Centro Guanelliano Giovanile, l’oratorio “In Charitate Christi” di mons. Marco Frisina. E’ una composizione soave, particolarmente suggestiva, di ampia comunicazione e profonda spiritualità, testimonianza di amore e di fede. Tutto, attraverso le parole del Santo don Luigi Guanella, riconduce a Dio. Lodevole l’interpretazione di questa prima assoluta in ambito nazionale. Penetrante e incisiva la voce recitante di Stefano Dragone. Perfettamente a suo agio il baritono Carlo Maria Cantoni, partecipe con un vibrante e commosso senso di calore umano, ammirevole nei passi di più distesa cantabilità; buone le sue risorse vocali. Ammirevoli il Coro Città di Como e il CoroLario-Coro Città di Como (maestro dei cori Mario Moretti) che si sono disimpegnati agevolmente offrendo un’esecuzione valida sotto ogni profilo. L’Orchestra 1813 si è disimpegnata a dovere rendendo pieno merito alla pregevole composizione. Il direttore mons. Marco Frisina, pure autore dell’oratorio, ha diretto con maestria ottenendo un risultato meraviglioso. Spiccatissime le sue doti musicali. La sua miracolosa sensibilità ha saputo cogliere il fulcro espressivo e poetico della partitura. E’ un direttore di spiccata signorilità, dal gesto pacato e limitato all’essenziale. Nel IV quadro (“Dio carità”, coro) e nell’undicesimo (“Inno a San Luigi Guanella”, coro) è stato coinvolto, in Assemblea, anche il numerosissimo pubblico, che si è messo alla prova onorevolmente. drammatico Commedia Commedia animazione Drammatico Angèle e Tony L’amore all’improvviso Matrimonio a Parigi Kung fu panda 2 Terraferma Angèle è una madre che, pur di farsi riaffidare il figlio, decide di combinare un matrimonio con Tony, pescatore rozzo ma gentile. Con il tempo, Tony diventerà una presenza importante nella vita di Angèle. Larry, 45 anni, capo commesso esemplare di un ipermercato americano, viene licenziato e decide di iscriversi all’università, dove conosce la bellissima professoressa Mercedes. Con Tom Hanks e Julia Roberts. Il film nelle sale: al cinema Astra di Como dal 4 al 6 novembre. A Sondrio dal 4 al 9 novembre. Massimo Boldi quest’anno anticipa di alcuni mesi l’uscita del suo “Cinepanettone”, mettendo in scena la più classica commedia degli equivoci, senza evitare però cadute di stile e una comicità sopra le righe. Valutazione ACEC: futile/grossolanità. Il film nella sala della comunità di Menaggio dal 4 all’8 novembre. Il secondo episodio di una fortunata serie. Appuntamento con le nuove avventure dell’imbranato panda gigante intento ad imparare le arti marziali. Il regista italiano Crialese torna a raccontare una storia di migrazioni, reali e dell’anima, attraverso le quali i personaggi riscoprono se stessi e trovano il coraggio di cambiare. Valutazione ACEC: consigliabile/ problematico/dibattiti. Il film sarà proiettato a Livigno il 5 e 6 novembre. Il film all’ Astra di Como dal 7 al 9 novembre. Il film nella sala della comunità di Chiavenna il 5 e 6 novembre. Sempre a Chiavenna dal 5 al 7 novembre “This must be the place” Lettere e Rubriche PAROLE PAROLE / 107 Erudito Erudire ● Le Chiese orientali cattoliche siano conosciute e stimate Dal latino “erudire”, composto da “ex” (tirare fuori) e “rudis”, rozzo, da “rus”, campagna coltivata. Quindi: dirozzare, istruire un ignorante, come si pensava che fossero i contadini. Una persona erudita è una persona che conosce molte cose. A volte “saccente”, che esibisce le nozioni possedute, magari a sproposito, per fare “bella figura”. Contenitore mnemonico di nozioni. Oggi è preferibile un computer. ● Il continente africano trovi in Cristo la forza per camminare Sabato, 5 novembre 2011 31 Ben diversa è una persona “colta”. La cultura non è solo ampiezza di conoscenze, ma anche capacità di organizzarle in un complesso organico coerente, cementato da una metafisica e animato da un’etica, che inducono a “cercare la verità” senza ombra di utilitarismo. Questo fa di una vera cultura un “umanesimo”, cioè una statura degna di un “uomo”. Giustamente, mi pare, sono stati invitati ad Assisi ● Lo Spirito del Risorto ci aiuti a celebrare nella fede la memoria dei defunti Apostolato della preghiera Intenzione generale Novembre 2011 Le Chiese orientali cattoliche siano conosciute e stimate nella loro ricchezza spirituale. L a Tradizione è patrimonio della Chiesa di Cristo, memoria viva del Risorto incontrato e testimoniato dagli Apostoli che ne hanno trasmesso il ricordo vivente ai loro successori, in una linea ininterrotta che è garantita dalla successione apostolica, attraverso l’imposizione delle mani, fino ai Vescovi di oggi. Essa si articola nel patrimonio storico e culturale di ciascuna Chiesa, plasmato in essa dalla testimonianza dei martiri, dei padri e dei santi, nonché dalla fede viva di tutti i cristiani lungo i secoli fino ai nostri giorni. Si tratta non di una ripetizione immutata di formule, ma di un patrimonio che custodisce il vivo nucleo kerygmatico originario. E’ la Tradizione che sottrae la Chiesa al pericolo di raccogliere solo opinioni mutevoli e ne garantisce la certezza e la continuità. (Giovanni Paolo II, Orientale Lumen, n.8) to, 2006) Intenzione missionaria Il continente africano trovi in Cristo la forza per camminare nella riconciliazione e nella giustizia. N onostante la civiltà contemporanea del « villaggio globale », in Africa come altrove nel mondo lo spirito di dialogo, di pace e di riconciliazione è lungi dall’abitare il cuore di tutti gli uomini. Le guerre, i conflitti, gli atteggiamenti razzisti e xenofobi dominano ancora troppo il mondo delle relazioni umane. La Chiesa in Africa avverte l’esigenza di diventare per tutti, grazie alla testimonianza resa dai suoi figli e dalle sue figlie, luogo di autentica riconciliazione. Così, perdonati e riconciliati vicendevolmente, essi potranno recare al mondo il perdono e la riconciliazione che Cristo, nostra pace, offre all’umanità mediante la sua Chiesa. (Giovanni Paolo II, Ecclesia in Africa, n. 79) Intenzione dei vescovi Lo Spirito del Risorto ci aiuti a celebrare nella fede la memoria dei defunti. è molto importante che noi cristiani viviamo il rapporto con i defunti nella verità della fede, e guardiamo alla morte e all’aldilà nella luce della Rivelazione. Già l’apostolo Paolo, scrivendo alle prime comunità, esortava i fedeli a “non essere tristi come gli altri che non hanno speranza”. “Se infatti – scriveva – crediamo che Gesù è morto e risorto, così anche Dio, per mezzo di Gesù, radunerà con lui coloro che sono morti” (1 Ts 4,13-14). E’ necessario anche oggi evangelizzare la realtà della morte e della vita eterna, realtà particolarmente soggette a credenze superstiziose e a sincretismi, perché la verità cristiana non rischi di mischiarsi con mitologie di vario genere. (Benedetto XVI, Angelus, 2 novembre 2008) ❚❚ L’informatore giuridico / 124 anche esponenti di culture che non implicano una data “fede religiosa”, ma non la escludono a priori e che potrebbero approdare alla fede. Nel loro cammino di ricerca culturale sono però già approdati al rispetto della dignità di ogni persona umana ed escludono violenza e terrorismo. Penso alla esortazione di Emmanuele Kant: “Non trattare mai un uomo come mezzo, ma sempre come fine“. ATTILIO SANGIANI ✎ A caccia di Yahoo! D opo un licenziamento in tronco dell’amministratore delegato (la lady di ferro, Carol Bartz), con successiva coda di polemiche, e gli ultimi rendiconti economici che denunciano una profonda crisi, si è aperta ufficialmente la caccia a Yahoo!. Negli anni novanta era la regina di Internet, ora naviga ormai, da diversi anni, in cattive acque. Un’azienda priva di un capo è una preda molto più semplice per chi ha in mente un’acquisizione “ostile”. Il primato acquisito dal 1995 al 2000, anni in cui la società era IL motore di ricerca della Rete, è andato progressivamente scalfendosi sotto i colpi di Google, prima, e di Bing, più recentemente. Dal 2008, Yahoo non è più aggiornato manualmente da una serie di operatori e dai siti segnalati dagli utenti, ma si limita a proporre i risultati di Bing. Yahoo! è così, ormai, ai margini nelle quote di ricerche effettuate on-line (con percentuali vicine al 4%) e cede quote di mercato del traffico internet (e pubblicità) a tutti i principali motori di ricerca e social network. Nel 2008 Steve Ballmer (presidente di Microsoft) era arrivato ad offrire 33 dollari ad azione mentre oggi il titolo quota sotto i 14 dollari. Dai 44,6 miliardi di dollari del 2008 si scende oggi ad valore che si aggirerebbe, secondo gli analisti, a “soli” 17. Solo una decina di giorni fa Ballmer, ora amministratore delegato di Microsoft, al “Web 2.0 Summit” aveva dichiarato di sentirsi “fortunato” per non aver acquisito Yahoo! a suo tempo, ma secondo il Wall Street Journal c’è proprio il colosso di Redmond a capeggiare una delle cordate in lizza per il portale. Secondo la stessa fonte anche Google sarebbe interessata a Yahoo!, ma in questo caso l’acquisizione sarebbe complicata dalle possibili implicazioni antitrust: si rischierebbe quasi un monopolio nel mercato delle ricerche on-line e certamente le Authority di mezzo globo guarderebbero all’operazione con “molta attenzione”. ANTONIO RITA a cura di VITTORIO RUSCONI La sanatoria dei processi circa le liti pendenti L’ art. 39, comma 12, del D.L. 6.7.2011, n. 98 (convertito nella L. 15.7.2011, n. 111) ha previsto la possibilità per i soggetti (persone fisiche o persone giuridiche) che hanno una lite pendente avanti le Commissioni Tributarie di aderire alla sanatoria dei processi entro la data del 30.11.2011. Le cause che possono essere definite entro il 30.11.2011 sono quelle di valore non superiore ad € 20.000, derivanti da atti emessi dall’Agenzia delle Entrate, pendenti alla data del 1.5.2011, aventi ad oggetto l’Irpef, l’Ires, l’Iva, l’Irap, l’imposta di registro e l’imposta sulle successioni e donazioni; sono invece escluse quelle cause che hanno come oggetto l’Ici, la Tarsu, la Tosap, i dazi e le accise, tributi che infatti non vengono gestiti dall’Agenzia delle Entrate. Per verificare il valore della causa (fino ad € 20.000) occorre considerare l’importo dell’imposta che ha formato oggetto di contestazione in primo grado di giudizio, al netto degli interessi, delle indennità di mora e delle eventuali sanzioni collegate al tributo, anche se irrogate con un provvedimento separato. Qualora la lite abbia per oggetto solo l’irrogazione di sanzioni non collegate al tributo, per valutare il valore devono essere Editrice de Il Settimanale della Diocesi Soc. Coop. a r.l. Sede (direzione, redazione e amministrazione): V.le Cesare Battisti, 8 - 22100 Como Telefono 031-26.35.33 Fax Redazione 031-30.00.33 E-mail Redazione [email protected] Fax Segreteria 031-31.09.325 E-mail Segreteria [email protected] conto corrente postale n. 20059226 intestato a: Il Settimanale della Diocesi di Como Redazione di Sondrio: Via Gianoli, 18 - 23100 Sondrio Telefono e Fax 0342-21.00.43 E-mail [email protected] Stampa: A. G. Bellavite S.r.l. Missaglia (Lc) Registrazione Tribunale di Como numero 24/76 del 23.12.1976 Pubblicità: considerate le stesse. Per processi pendenti alla data dell’1.5.2011 si intendono tutte le cause che sono state avviate con la notifica del ricorso introduttivo all’Agenzia delle Entrate entro l’1.5.2011 e quelle che a tale data non sono ancora definitivamente concluse, cioè non sia intervenuta una sentenza passata in giudicato. Per definire la lite occorre provvedere al versamento delle somme, fisse o percentuali, fissate dalla legge: 1. Se il valore della lite è inferiore o uguale ad € 2.000, è dovuto un importo fisso di euro 150,00. 2. Se il valore della lite è superiore ad € 2.000, deve essere versato il 10% del valore in caso di soccombenza dell’Agenzia delle Entrate nell’ultima o unica sentenza emessa; il 50% del valore in caso di soccombenza del contribuente; il 30% del valore se non sono state ancora emanate sentenze. Nel caso in cui il contribuente abbia avuto ragione dalla Commissione Tributaria solo in parte, il calcolo deve essere fatto applicando rispettivamente le percentuali del 10% e del 50% sia sulla parte di causa vinta che sulla Direttore responsabile: Agostino Clerici La Provincia Essepiemme Pubblicità Via Pasquale Paoli, 21 - 22100 Como Telefono 031-58.22.11 Fax 031-52.64.50 Tariffe: euro 31 a modulo commerciale Prezzo abbonamenti 2011: Annuale euro 50 Europeo ed extraeuropeo euro 50 più spese postali La testata Il settimanale della diocesi di Como fruisce dei contributi statali diretti di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250. Questo giornale è associato alla FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) e all’USPI (Unione Stampa Periodica Italiana) parte di causa persa. Il versamento dell’importo deve avvenire entro la data del 30.11.2011 e successivamente deve essere presentata l’istanza di definizione entro la data del 31.3.2012 (in realtà il 2.4.2012, essendo il 31.3.2012 un sabato). Il versamento deve essere effettuato mediante il modello F24 “Elementi identificativi” utilizzando il codice 8082; la domanda deve essere invece presentata esclusivamente in modalità informatica attraverso il canale fisconline o entratel oppure attraverso un intermediario abilitato o rivolgendosi a qualsiasi Direzione provinciale delle Entrate. In alternativa l’istanza può essere presentata in forma cartacea a qualsiasi Direzione provinciale dell’Agenzia delle Entrate, purchè in tempo utile perché la stessa possa effettuare la tempestiva trasmissione telematica. Tutte le liti per le quali è stata presentata l’istanza di definizione restano sospese fino al 30.9.2012. Va infine tenuto presente che le liti che possono essere definite sono sospese automaticamente fino al 3.6.2012, indipendentemente dalle decisioni del contribuente di avvalersi o meno della definizione. Informativa per gli abbonati: La società Editrice de Il Settimanale della Diocesi di Como, titolare del trattamento, tratta i dati, liberamente conferiti per ricevere il ns. periodico in abbonamento, in ottemperanza al D.Lgs. 196/2003. Per i diritti di cui all’art. 7 (aggiornamento, cancellazione, ecc.) e per l’elenco di tutti i responsabili del trattamento, rivolgersi al Titolare del Trattamento presso la sede di viale Cesare Battisti 8, 22100 Como, tel. 031-263533. I dati potranno essere trattati da incaricati preposti agli abbonamenti, al marketing, all’amministrazione e potranno essere comunicati a società esterne per la spedizione del periodico e per l’invio di materiale promozionale. 32 Sabato, 5 novembre 2011 Fotografie Quest’anno l’autunno ha faticato a vestire la montagna dei suoi colori. Dopo una nevicata settembrina, il sole ed il caldo l’hanno fatta da padroni nel mese di ottobre fino ad alta quota. Ma, piano piano, le foglie hanno cominciato ad ingiallire e ad arrossire... Colori dell’autunno! Foto AC - Il Settimanale