della diocesi di como
Periodico Settimanale | Poste Italiane S.P.A. | Sped. In Abbonamento Postale |
D.L. 353/2003 (Conv. In L. 27/02/2004 N° 46) Art. 1, Comma 1, Dcb Como
Anno XXXVI - 11 febbraio 2012 - € 1,20
Europa
5
Mondo
6
8
Como
17
Sondrio
Erasmus:
da 25 anni
con i giovani
La partita
siriana in una
regione in bilico
Tendone: riparo
per molti
senza tetto
Mobilitazione
per salvare
la Provincia
a possibilità per gli
L
studenti universitari di vivere un’esperien-
lle sorti del regime
A
di Damasco sono
collegati interessi re-
e temperature polaL
ri degli ultimi giorni hanno reso il servizio
li sforzi per salvaG
re un’istituzione
a tutela di una realtà
za all’estero.
Editoriale
Il tesoro più grande
della Chiesa
gionali e internazionali.
essenziale.
montana particolare.
L’Italia nella morsa del gelo. Disagi ovunque
di don Angelo Riva
R
icorrono quest’anno le nozze d’oro
del Concilio Vaticano II. Come in
questi giorni, precisamente il 2
febbraio del 1962, papa Giovanni,
con il Motu proprio Consilium, ne indicava
la data di inizio (l’11 ottobre). Papa
Benedetto ha voluto abbinare la memoria
di questo straordinario evento, che ha
segnato profondamente il volto della Chiesa
cattolica, all’indizione di un Anno della fede,
che avrà appunto inizio nel mese di ottobre.
Sarà l’occasione per rileggerle, le pagine del
Concilio. Per capire come, attraverso di esse,
il vento dello Spirito abbia gonfiato la vela
della barca di Pietro, risospingendola nel
mare aperto del mondo contemporaneo. Ma
sarà anche l’occasione per misurare quanto,
del Concilio, è rimasto lettera morta, appello
inascoltato, lucerna posta sotto il moggio.
Uno dei temi conciliari che non hanno
incontrato, in questi cinquant’anni,
soverchie fortune, è stato il tema della
Chiesa povera. Povera non solo perché
“come Cristo ha compiuto la redenzione
attraverso la povertà e le persecuzioni, così
pure la Chiesa è chiamata a prendere la
stessa via, per comunicare agli uomini i frutti
della salvezza” (Lumen gentium 8). Non
solo, quindi, perché i metodi della Chiesa
sono anzitutto “l’umiltà e l’abnegazione…,
quantunque per compere la sua missione
abbia bisogno di mezzi umani” (ibidem,
8). Ma anzitutto perché sono i poveri il
tesoro più grande della Chiesa. Il bambino
non nato, il migrante sradicato, l’esubero
del mercato, il marginale del circuito
produttivo, il carcerato dimenticato,
l’anziano intristito, il malato dolente. Il
povero, insomma, il primo dopo l’Unico,
titolava anni fa un celebre libro di T. Goffi.
Non so dire fino a che punto la Chiesa del
post-Concilio si sia fatta positivamente
ibridare da questa suggestione. Abbiamo
sì parlato di “opzione preferenziale per i
poveri”, ma forse troppo spesso diluendola
in un generico umanitarismo, trascurando
la valenza genuinamente teologica di quella
scelta: nella cura preferenziale di chi è
escluso e border-line (come si dice oggi)
non è in gioco solo un po’ di filantropia, ma
la possibilità stessa di rivelare al mondo il
vero Dio, il Dio di Gesù Cristo, il Dio amore
trinitario. Gesù ha fatto così, per rivelare
il Padre. Lo stiamo facendo anche noi o
ci pensiamo in possesso di una strategia
migliore e più vincente? Magari collusa
con i mezzi umani di denaro e potere?
Ci piace ricordarlo proprio in questi giorni
di freddo polare, che stanno mettendo
alla frusta le frange più disagiate della
popolazione, prive di un tetto e di un piatto
caldo, costrette ad un randagismo che, nelle
notti di cristallo di questo matto febbraio,
veste i connotati della tragedia. La tendopoli
d’emergenza allestita a fianco della basilica
di S. Abbondio – a due passi dal tempio
della fede e della cultura universitaria –
rappresenta una bella istantanea di questo
livido inverno comasco. E i volontari
– Caritas, Alpini, Croce Rossa, Scout e
molti altri –, che si alternano per garantire
ospitalità insieme a ordine e sicurezza
(perché sì, il povero è una pagina di vangelo,
ma quando vuole sa anche tirar fuori la
fogna dell’umano), sono un bel messaggio
imbucato alla casella della nostra distratta
opulenza.
LIBRETTO DELLE BENEDIZIONI
Sono in fase di preparazione i
libretti per la benedizione delle
famiglie che, quest’anno, si
arricchiranno anche con un piccolo
cartoncino ricordo. Il tema scelto è
quello dell’incontro mondiale delle
famiglie in programma a Milano dal
30 maggio al 3 giugno prossimi. È
già possibile effettuare le proprie
prenotazioni telefonando allo 031263533 presso la segreteria del
Settimanale, da lunedì a venerdì
dalle ore 9.00 alle ore 18.00.
La caritas verso l’assemblea diocesana
Posto fisso
2-3
Una sfida per i giovani:
opinioni a confronto
Pellegrinaggi
Il vescovo ci invita
a tornare a Lourdes
11
Famiglia
A grandi passi verso
l’incontro mondiale
13
Como
Il cammino delle Acli
verso il Congresso
18
29
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